BUTTATI A PESCE - AVIS Torino · San Giuseppe Lavoratore, corso Vercelli 206 21 settembre 2014 San...

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dona il sangue BUTTATI A PESCE N. 2 - Giugno Luglio Agosto 2014 - Sped. in abb. art. 2 comma 20/c legge 662/96 - Filiale di Torino - A cura dell’Avis Comunale di Torino via Piacenza, 7 - 10127 Torino - Da restituire al mittente presso CMP - Torino Nord - L’editore si impegna a pagare le copie non recapitate. Il sindaco premia Tutti al Nazionale! La donazione in differita La Voce di Avis Gita a Parigi 2° Edizione PedalAvis www.avistorino.it

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Il sindaco premiaTutti al Nazionale!La donazione in differita

La Voce di AvisGita a Parigi2° Edizione PedalAvis

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SOMMARIOCorriere Avis TorinoDirettore responsabileAlessandro FissoCaporedattoreGraziano Cestino

RedazioneGiulia Maria BouquièGiorgio DebernardiFranco GilardiRenato LeccaMaurizio MacchiDamaride Moccia

Con la collaborazionedel consiglio direttivo dell’Avis Comunale di Torino, dei responsabili dei gruppi anziani, giovani, aziendali e del CCS (Centro Culturale Sportivo “Luciano Penna”) e della CommissioneAvis Scuola.

Direzione, redazione e amministrazione 10127 Torino, via Piacenza 7Tel. (011) 613.341Numero verde 800.265.508

Sito internet: www.avistorino.itIndirizzi e-mail:[email protected]@[email protected]@[email protected]

Registrazione tribunale di Torinon. 1250 del 24-7-1958

Conti correnti postali:- Avis Comunale Torino 26146100- Fondo Solidarietà Avis 27891100

Videoimpaginazionewww.newton-ic.com

StampaArti Grafiche Cuneo12100 Madonna dell’Olmo (CN)

Associatoall’Unione Stampa Periodica Italiana

Registrato dalla Ulrich’s International Periodicals Directorydi New Providence, N.J. (USA)

Ritorno alle originidi Sandro FissoStatistica

Le donazioni

Il sindaco premiadi Graziano CestinoForum giovanidel Gruppo GiovaniLibera contro l’ingiustiziadi Enrico FontanaNovità dal mondo Avis

Assemblea Nazionaledi Giorgio GroppoMemorandum donatore

Donatori responsabilidi Renato LeccaCottolengodi Damaride e Franco GilardiPedalAvis 2014del Gruppo GiovaniNews dal mondo giovanidel Gruppo GiovaniLVIA per l’Africafonte www.lvia.itIl mondo Mastersfonte www.atleticatorino.itCampionati italiani di scidi Roberto CalcagnoAvis Gruppo Postedi Agostino Cammarrata

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I campioni delle boccedi Giovanni BorgognoLa città a portata di pedaledi Giulia Maria BouguièMiti da sfataredi M. Boccaletti e A. GenitoriAvis Scuola

La voce di Avisdi Claudio LupicaGita a Parigidi Anna Maria TerranovaEventi a Torino di Daniele MariniAssociazioni

Guerrilla gardeningfonte guerrillagardening.itPassione fotografiadi Giorgio DebernardiDialettodi Michele BonaveroCosplaydi Giulia Maria BouquièStoria Minoredi Renzo RossottiAvis Culturadi Angelo MistrangeloAnagrafe Avisina

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Per la pubblicazione degli articoli sul prossimo numero il materiale deve

essere inoltrato entro e non oltre il 20 agosto 2014

all’indirizzo [email protected] .

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3Editoriale

Il Presidente Onorario Sandro Fisso

di sangue di gruppo 0, Rh negativo, il ricevente avrà comunque qualche reazione salvo che abbia l’identico gruppo del donatore (non solo per il sistema A B 0 ma per i numero-sissimi “sottogruppi” identificati con molte altre lettere dell’alfabeto).Quindi in caso di necessità gli ad-detti alla chiamata per donazioni do-vranno ricercare donatrici o donatori dello stesso gruppo del ricevente.Ogni Centro Trasfusionale mantie-ne nei propri frigoriferi un certo nu-mero di sacche di sangue o derivati, pronti per essere trasfusi in soggetti con uguale gruppo ed Rh. In caso contrario spetterà al medico decide-re l’eventuale utilizzo di una unità di gruppo 0 con Rh negativo, rischian-do comunque un eventuale rigetto.In pratica l’utilizzo dei donatori volontari verrà effettuato come era fatto agli albori della pratica trasfu-sionale: cioè con donazioni mirate. Quando esistevano solo le donazioni “dirette”, cioè da braccio a braccio, il donatore che affiancava il ricevente doveva essere di gruppo il più com-patibile possibile con il suo sangue.Il che sarà ottenibile solo con una grande presenza di donatori.

Sandro Fisso

Il 22 febbraio si è svolta l’annuale assemblea dell’Avis Comunale di Torino come prescritto da sta-

tuto e regolamento associativo.La partecipazione è stata scarsa e dovuta anche agli incontri di “grup-po” che solitamente precedono la convocazione dell’assemblea. Alla Comunale di Torino, ad esempio, fanno capo i gruppi anziani, giova-ni, addetti alla promozione avisina nelle scuole e nelle aziende, e quanti svolgono le più umili ma indispen-sabili attività che permettono alla stessa attività associativa di svolgere i propri compiti e possibilmente di progredire, aumentando il numero degli iscritti e le donazioni effettua-te. Chi partecipa alla riunione del suo gruppo e sceglie chi e quanto a nome del gruppo presenterà all’as-semblea può anche decidere di non prenderne parte.Nella relazione del Consiglio Di-rettivo, fatta dal Presidente in cari-ca Graziano Cestino, uno dei punti su cui si sono incentrati i successivi interventi dei partecipanti è stata la richiesta di “prepararci ad un modo di donare: in futuro - ha proseguito il Presidente - avverranno cambia-menti che dovranno essere affronta-ti anche con sacrificio”. Cambierà la prima donazione che sarà sostituita dalla effettuazione di una serie di esami che porterà a meglio giudicare l’idoneità del futuro donatore a ce-dere il proprio sangue se e quando ce ne sarà necessità. Cioè quando i Centri trasfusionali pertinenti avran-no richiesta di sangue o suoi derivati come quelli riscontrati nel donatore. Quindi sarà una trasfusione “mira-ta”, cioè secondo gruppi sanguigni e fattore Rh necessari e richiesti dal Centro trasfusionale pertinente.La storia della trasfusione di sangue nasce praticamente nel 1914, anno in cui Hustin, professore alla Libera Università di Bruxelles, applicò per la prima volta alla trasfusione la pro-

prietà anticoagulante del citrato di sodio, sostanza dimostratasi innocua per l’uomo e che viene tuttora im-piegata e che consente l’utilizzazione del sangue sino ad almeno 14 giorni dal prelievo.Dopo la scoperta del sistema A B 0, che distingue in quattro gruppi il sangue umano, e quella successiva (1940) del fattore Rh, che può essere presente nell’85% dei casi e assente nell’altro 15%, sono state registrate molte altre caratteristiche che di-versificano un tipo di sangue dagli altri. Gli scienziati continuano il loro lavoro cercando di individuarne il maggior numero possibile.Ai ragazzi delle elementari gli inse-gnanti fanno comprendere, di solito con esempi anche banali ma perce-pibili da tutti, il perchè sorge sempre nel corpo umano una reazione per una semplice puntura di un inset-to o di una spina. Dopo l’avvenuta puntura tutti abbiamo osservato l’in-sorgere quanto meno di un arrossa-mento attorno alla puntura stessa.Che cosa significa questo arrossa-mento? Anche i ragazzi delle ele-mentari lo hanno compreso quan-do l’insegnante ha loro spiegato la reazione dell’organismo umano che tenta di espellere ciò che l’insetto o la spina hanno rilasciato con la puntu-ra. Quindi tutti sappiamo che se nel nostro organismo entra una sostanza diversa da quelle già presenti si inizia un’azione di rigetto. Che vale anche quando viene effettuata una trasfusio-ne di sangue che non sia completa-mente uguale a quello del ricevente.In teoria un sangue di gruppo 0, Rh negativo, potrebbe essere trasfuso a creature di gruppo diverso, men-tre chi ha il gruppo AB Rh positivo potrebbe ricevere sangue di qualsia-si altro gruppo. Ma purtroppo non è così. Se in attesa di conoscere il gruppo sanguigno del ricevente il medico incaricato decide di sommi-nistrare una unità (massimo 450 cc)

Ritorno alle origini

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4 Statistica

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Le donazioni nei prossimi mesi

Date e Prelievi6 luglio 2014Nostra Signora della Salute, Piazza Vittoria / Via VibòSanta Rita, Piazza Santa Rita13 luglio 2014La Pentecoste, via Filadelfia 237/11Santa Croce, Piazza Fontanesi20 luglio 2014San Benedetto AbateVia Delleani, 2427 luglio 2014Cesana29 luglio 2014Cantoira30 luglio 2014Sauze D’Oulx7 settembre 2014Gesù Nazareno, via Duchessa Jolanda / Palmieri

San Sebastiano da Siena, via San Bernardino 1114 settembre 2014Madonna della Divina Provvidenza, via A. di Bernezzo 44San Giuseppe Lavoratore, corso Vercelli 20621 settembre 2014San Giuseppe Cottolengo, corso Potenza 130San Pellegrino Laziosi, corso Racconigi 2428 settembre 2014Madonna del Pilone, corso Casale 195

PRELIEVI ESTIVIorario 8 - 11,303 agosto 2014Bardonecchia

4 agosto 2014Viù5 agosto 2014Ala di Stura6 agosto 2014Pessinetto7 agosto 2014Chiomonte8 agosto 2014Sauze D’Oulx10 agosto 2014Bardonecchia16 agosto 2014Giaveno20 agosto 2014Oulx23 agosto 2014Ceres24 agosto 2014Rorà (Luserna S. Giovanni)Chialamberto

Le donazioni che si possono effettuare si suddividono in:• donazioni di sangue intero

effettuabili ad intervalli di almeno 90 giorni per gli uomini e 180 per le don-ne in età fertile:• di solo plasma in “aferesi” ad in-tervalli stabiliti dai medici e a vol-te anche inferiori a quelli previsti per il sangue intero;• di piastrine, in aferesi, ad intervalli stabiliti dai sanitari per ogni dona-tore, o “multicomponenti”, cioè di due “prodotti” già separati all’atto del prelievo: plasma e sangue intero, oppure plasma e piastrine.In ogni caso, purché preceduta da visite mediche appropriate, tutti i tipi di donazione sono eseguiti con aghi ed accessori monouso, cioè utilizzati una sola volta e poi elimi-nati, e non arrecano alcun danno al

donatore. Ogni anno l’Avis premia i propri associati che hanno raggiunto il numero di donazioni o di fedel-tà di appartenenza all’Avis previste dal regolamento associativo. Le do-nazioni di sangue intero si possono effettuare, senza prenotazione, tutti i giorni feriali e festivi esclusi Natale e Capodanno:• presso la sede di via Piacenza 7, To-rino, con possibilità di usufruire an-che dell’ampio parcheggio per il tem-po necessario a donazioni e visite;• presso l’unità di raccolta di Pia-nezza, via Torino 19 (autobus 32 biglietto suburbano e ampia disponibilità di parcheggio) con i seguenti orari: feriali 7,30 - 11,45; festivi 8 - 11,45.Tutti i giorni feriali, anche presso il Centro Trasfusionale dell’ospedale OIRM S. Anna, di via Baiardi 43 dal-

le 8 alle 12 (sabato escluso) e presso l’ospedale Maria Vittoria, ingresso via Medail 1, con orario: dal lunedì al venerdì dalle 8,30 alle 11,30 ed il sabato dalle 8,30 alle 10,30.Per le prime donazioni presentarsi entro le 10,45. Sulle autoemoteche dell’Avis torinese donazioni e visite si possono effettuare:• nei soli giorni feriali in piazza del Donatore di sangue (ex Largo Gottardo), davanti all’ospedale Giovanni Bosco, dalle 7,45 alle 11,45;a Porta Nuova in corso Vittorio 58 an-golo via XX Settembre dalle 7,45 alle 11,45, solo il venerdì; a Porta Susa, in piazza XVIII Dicembre, dalle 7,45 alle 11,45;nel parco Ruffini, in corso Trapani an-golo corso Rosselli, dalle 7,45 alle 11,45.Le domeniche con orario dalle 8,30 alle 11,30 davanti alle chiese.

Dove e quando donare

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6 Vita associativa

In alto:I Donatori presentialla premiazioneIn basso:il PresidenteGraziano Cestino con il Sindaco Piero Fassino

liane: in Sardegna per i talasse-mici, al Policlinico Gemelli di Roma, al Cardarelli di Napoli, al Policlinico di Messina…Siamo lieti che oggi Lei, Signor Sindaco, consegni, a nome della città, un attestato di benemeren-za per l’offerta anonima e gratu-ita di un farmaco salvavita che ha permesso a molti di rimanere in vita ed ad altri di continuare a lottare.Grazie Signor Sindaco, grazie a voi avisini.Permettetemi un saluto e un grazie al nostro Presidente Ono-rario Rag. Sandro Fisso, che per oltre 50 anni, con competen-za, professionalità e soprattutto serietà, ha saputo guidare, tra-smettere e concretizzare la paro-la solidarietà.

Graziano Cestino

Come Presidente Avis Torino, rivolgo un par-ticolare ringraziamento

al Sigor Sindaco On. Fassino, al Presidente del Consiglio ed all’intero Consiglio Comunale per aver accettato con entusia-smo questo incontro con i do-natori Avis che hanno compiuto oltre 120 donazioni.Signor Sindaco, questi volontari, oso affermare che sono o sono stati, perché parecchi hanno su-perato il limite di età fissato dal-la legge che permette di donare, le colonne dell’Associazione.Nell’arco di 85 anni, quest’anno festeggeremo questo anniversa-rio ed a questa manifestazione, sarebbe molto gradita la presen-za del Signor Sindaco, la nostra sezione torinese è diventata la più grande d’Italia, con i suoi 32.000 donatori. Nel 2013 i donatori Avis hanno do-nato circa 60.000 sacche di sangue.Questi volontari hanno as-sicurato sempre il sangue o il plasma necessario, non solo agli ospedali cittadini, per le urgenze, per i tra-pianti, per gli ustionati, ma hanno garantito le richieste di invio in altre regioni ita-

Il sindaco premia18 Marzo 2014

Il sindaco ha accolto i donatori Avis nella Sala Rossa, ringra-ziandoli anche a nome della

città di Torino per il loro gesto al-truistico e sopratutto anonimo.In una società dove molti si atten-dono sempre un grazie e non solo, per ciò che si compie i donatori di sangue ha proseguito ancora il sin-daco non conoscono neppure chi beneficerà del loro dono, ma con-tinuano a donare per un grande senso civico. Si sentono responsa-bili di poter collaborare ed essere a disposizione di chi necessita di un aiuto particolare.Scorrendo l’elenco dei premiati si può osservare quante volte questi nostri cittadini hanno collaborato oltre che con la bravura dei me-dici a riportare vita e serenità in molte famiglie.Per la città di Torino siete un esem-pio di cittadini che contribuiscono a renderla sempre più solidale an-che sulla scia dei Santi sociali.Impegni mi impediscono, ha con-cluso il Sindaco, di restare presen-te e premiarvi tutti, ma ancora un sentito grazie.Vengono premiati i donatori con maggior numero di donazioni, gli altri sono stati premiati dal Presi-dente del Consiglio Comunale, l’Ing. Giovanni Maria Ferraris.

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7Vita associativa

PELLICCIONI SERGIO 134PERONO CACCIAFUOCO SERGIO 128PETRELLA ENRICO 125PIERINI WALTER 129PIOVANO FRANCO 129PONSAT VINCENZO 120POPULIN LINO 131PORRINO GIOVANNI 128PORRINO SERGIO 147POZZI GIAN LUIGI 120RECLUTA LIVIO 129RINAUDO RENATO 133ROBINO MARIO 145ROCCHIETTI GIORGIO 138ROMBOLI STEFANO 128RONDANO ENRICO 123SAFFIRIO ELIO 128SALERI DANIELE 128SANTELLA ERMETE 130SCALCO IDELMA 126SCLERANDI FERRUCCIO 164STRATTA BRUNO 134TIBERI FRANCESCO 136TOMBA VALTER 131TORASSO ENZO CARLO PIERO 121UGHETTO GIACOMO 134ULLIO MAURIZIO 130VALTINGOJER OSCAR ERMANNO 167VERDINO PIERO 136VIALE ALFREDO 135VIANO CESARE 248VIGNA MICHELE 122ZANCHETTA MARIO 143ZIGNIN SERGIO 121

ABRARDI GIANCARLO 139ACTIS GIUSEPPE 124AGAGLIATE RENATO 128AGUIARI DANIELA 130AIME TERESIO 124ALBARELLO ANGELO 161ANGILLETTA CLAUDIO 124ANGILLETTA PIERO 139ARDUINO VINCENZO 146ASSANDRO ROMOLO 150ATZENI FRANCESCO 133BACCI GIORGIO 129BARBA CARLO 127BARBERO CESARE GIOVANNI LUIGI 147BARTOLINI DARIO 153BERNARDINI ORLANDO 122BERTOLDO ALBERTO 146BERTOLIN FLAVIO 138BERTOLINO GIUSEPPE 146BERTOLO CARLO 162BINOTTO ANTONIO 125BIROLO SIMONE 166BOERO GIUSEPPE 139BONINI ALBERTO 127BORRIONE ENRICO 140BORTOLAN GIAMPAOLO 144BOSCO NADIA 120BRACCO EGIDIO 160BRUSASCHETTO CLAUDIO 121BUCCOLIERO GIANCARLO 120BUCZKOWSKY LORIS 136CADDIA PAOLO 133CALVANO BENITO 124CALVANO VITTORIO 142CAPUTO CARLO 128CARLASSARA ADRIANO 127CARTA PIER GIOVANNI 165CASADEI GIOVANNI 125CASETTA ALDO FRANCO 129CASSARDO GIAN MICHELE 151CECCHIN CLAUDIO 153CELEGHIN PAOLO 124CHIAPASCO MARIO 136CHIAPUSSO GIORGIO 140CIANCHETTI GIOVANNI 174CICIRIELLO NICOLA 121CODNIK GIANFRANCO 138COMELLI FRANCO 132COMUNE ALESSANDRO 149CRAVERO BRUNO 132

CURLETTI GIOVANNI 130DAGHERO ADRIANO 153DAGHERO LORENZO 160DAMIAN ENRICO 120DAVIE’ GIORGIO 126DE LORENZO MICHELE 127DEBERNARDIS DANIELE 132DEFEDELE PIETRO 187DELFINO PAOLO 131DEROSSI MARIO 144DI CAMPLI LIBORIO 123DI COSOLA VINCENZO 123EVOLA GIUSEPPE 134FONTANA GIUSEPPE 159FORGIONE LUIGI 123FRAU MARIO 127GARABUGGIO DAVIDE 177GARBI MAURO 145GARINO ALBERTO 131GAUZELLINO PIERO 180GEROSA LUIGI 161GIGLIARANO ALESSANDRO 128GILMOZZI GIORGIO 147GIOVETTI GIOVANNI 128GIRAUDO GIOVANNI BATTISTA 148GIUSSANI MASSIMO 179GRANATA ANTONIO 120GRECO GIUSEPPE 133INDELICATO EDOARDO 152IORIO ANTONIO 120JACOB RICCARDO 123LA MATTINA STEFANO 127LEVRATTI GIULIANO 139MACALUSO ANTONIO 120MAFFIONE MAURO 120MARCHELLI ALFREDO 133MARCHISIO GIANPIERO 122MARSERO MICHELE 136MASANTE BRUNO 150MAZZUCCO FRANCO 137MILANA MARIO 126MINSENTI ANDREA 157MOLINO EUGENIO 141MORETTI GIUSEPPE 121MORGUTTI GIORGIO 133NEGRO PIERO 121OLOCCO NELLO 138OMEGNA CARLO 120PACE RAFFAELE 132PASCUZZO MARIO 122

Elenco dei donatori premiatiElenco in ordine alfabetico con il relativo numero di donazioni.

• Tra una donazione di sangue e l’altra devono intercorrere minimo 90 giorni.

Lo sapevi?

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8 Vita associativa

Alcune foto della giornata

Le foto della

giornatasi possono visionare

e scaricaredal nostro sito:www.avistorino.it

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ANCHE QUEST’ANNO RITORNA L’INIZIATIVA MOLTO APPREZZATA DAI NOSTRI DONATORI:

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10 Vita associativa

Sono tante ed impossibili le emozioni vissute durante il Forum giovani a Roma.

Sia per chi le vive come prima esperienza, ma ancor più chi, con qualche anno in più sulle spalle, rimane positivamente colpito dal-la forte motivazione presente tra i giovani. Ma soprattutto parliamo di grandi numeri visto che erava-mo in 400 con provenienza da tutta l’Italia! Gli adulti possono offrire stimoli di crescita rispetto alle capacità delle nuove gene-razioni, ma spetta poi ai giovani saper cogliere l’attimo fuggente e trasformare in un dono verso il prossimo quanto ricevuto in ere-dità dai predecessori. Dopo l’in-teressante intervento dei relatori, la chiassosa cena ed il divertente e colorato flash mob della giorna-ta di sabato, la domenica mattina i giovani accorsi al Forum sono stati impegnati nei vari gruppi di lavoro a cui erano state assegnate tematiche ed argomenti di inte-resse associativo.Tra le varie tematiche trattate si è discusso del concetto: “Moti-vazione”. E’ indispensabile che le esigenze dei singoli diventino importanti reciprocamente all’in-terno di un gruppo e della col-lettività. Sovente la famiglia e le amicizie sono i principali promo-

tori propagandistici. Il valore del dono del sangue viene tramandato da chi ha già avuto questa espe-rienza, altre volte la testimonianza può partire da un estraneo che con il proprio racconto riesce ad avvici-nare altre persone a questo gesto.Un altro gruppo ha analizzato: “Radio Sivà”, progetto di radio interattiva via internet nata come un sogno e realizzata nelle fila della Consulta Nazionale Gio-vani. La radio propone una pro-grammazione musicale che spazia dai classici e sempreverdi anni ’70 e ’80 fino ai giorni nostri curando nella scelta dei brani, testi che non incitano alla violenza o alla discri-minazione politica e/o razziale.Radio Sivà sarà presto disponibile anche in modalità FM; nel frat-tempo è accessibile a tutti all’in-dirizzo www.radiosiva.it dove è anche possibile leggere le ultime notizie dell’Associazione, avveni-menti rilevanti ed interagire con il team di sviluppo.Un ulteriore gruppo ha svol-

to delle interviste per strada, sul tema “Avis, conoscenza dell’Asso-ciazione e dono del sangue”, ci si è immersi nella realtà di una peri-feria della capitale e in due ore di lavoro siamo riusciti a completare qualche intervista. Abbiamo rac-colto testimonianze di persone con varie fasce d’età, dalle giovani turiste tedesche alla persona an-ziana. Al termine della mattinata, ci siamo resi conto che sensibiliz-zare i giovani al tema della dona-zione non è un compito sempli-ce, ma con il nostro impegno, la nostra voglia di metterci in gioco, la coesione, riusciremo a coinvol-gere anche le nuove generazioni a queste tematiche.Questi due giorni di confron-to, conoscenza e motivazione ci hanno lasciato veramente un se-gno toccante nel cuore, ringra-ziamo ancora il Gruppo Giovani di Roma per il benvenuto, l’acco-glienza e la simpatia che ci hanno dimostrato. Grazie!

Il Direttivo Gruppo Giovani

A lato e sotto:alcuni rappresentati del Gruppo Giovani presenti al Forum

Emozione, passione e motivazione

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11Vita associativa

Al Forum Nazionale AVIS Giovani dal titolo “MotivAzione: dalla scelta del dono all’impegno associativo”, tenuto il week-end del 15 e 16 marzo, erano ben 400 le ragazze e i ragazzi che vi hanno

preso parte.Presenze da record per l’ormai tradizionale appuntamento annuale pro-mosso dalla Consulta Nazionale AVIS Giovani e incentrato quest’anno sul tema “MotivAzione: dalla scelta del dono all’impegno associativo”.Sono intervenuti i relatori Enrico Carosio, formatore e docente uni-versitario, Francesca Calò, ricercatrice del CERGAS (Centro Ricerche sulla Gestione dell’Assistenza Sanitaria e Sociale) dell’Università Boc-coni, il prof. Andrea Volterrani, docente di Comunicazione Sociale e delle Organizzazioni Non Profit all’Università di Tor Vergata, e il Pre-sidente di AVIS Nazionale, Vincenzo Saturni.Tanti i momenti di confronto e i laboratori che hanno permesso ai par-tecipanti di analizzare le diverse modalità attraverso cui i volontari pos-sono dare il loro fattivo contributo all’interno dell’associazione. A vivacizzare la serata di sabato è stato messo in scena un coloratissimo flash mob che, accompagnato dalle note del brano di Kesha e Pitbull intitolato “Timber”, ha voluto «esprimere e trasmettere ai passanti la grandissima gioia che si prova a regalare una parte di sé alle persone bi-sognose di un piccolo, ma essenziale aiuto», come ha commentato Sara Iob, coordinatrice della Consulta Nazionale AVIS Giovani.

www.avis.it

Partendo dall’alto: Sara Iob, coordinatricedella ConsultaNazionale AVIS.Esposizionedei lavori di gruppodi domenicamattina.Lo staff organizzativo

Quattrocento volontari al Forum

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12 Al nostro fianco

A destra:Campagna SOS GiustiziaSotto:la Campagna con Andrea Camilleri

va campagna “Libera il welfare” ha come obiettivo il pieno ed effettivo riutilizzo di tutti i beni confiscati alle mafie, affinché possano essere utilmente impiegati nella lotta alla povertà, nel sostegno alle politiche sociali e nella creazione di nuovi posti di lavoro.• Lotta alla corruzioneUn milione e mezzo di cartoline raccolte nel 2011 con la campagna “Corrotti”, per la confisca dei beni e dei patrimoni accumulati a col-pi di “mazzette”. E una campagna, “Riparte il futuro”, promossa insie-me al Gruppo Abele nel 2013, con petizioni contro il voto di scambio e per la lotta alla corruzione nella sanità, a cui hanno aderito centi-naia di migliaia di persone. Quello di Libera è un impegno costante affinché corruttori e corrotti non saccheggino più le risorse del pae-se, con la sottrazione, secondo le stime della Corte dei conti, di 60 miliardi di euro l’anno. Trasparen-za, etica e legalità devono diventare tre requisiti di base in tutte le am-ministrazioni pubbliche.• La Giornata della memoria e dell’impegnoL’appuntamento ogni anno è per il 21 di marzo, primo giorno di pri-mavera, quando Libera organizza, in collaborazione con Avviso pubblico, la Giornata nazionale in memoria di tutte le vittime innocenti delle ma-fie. Sono centinaia i familiari delle vittime che si ritrovano insieme per testimoniare il loro impegno, parte-cipando alla 19a edizione a Latina lo scorso 22 marzo. Quello della giornata è un impegno preceduto da i “Cento passi”, con iniziative nelle scuole e nei Comuni di tutta Italia, e accompagnato dalla lettura dei nomi delle vittime inno-centi in tantissime piazze del Paese. Per non dimenticarne mai nessuna.

Il direttore Libera Enrico Fontana

Libera. Associazioni, Nomi e Numeri contro le mafie, di cui don Luigi Ciotti è pre-

sidente, si è costituita il 25 marzo 1995 con l’intento di sollecitare la società civile nel contrasto alle mafie e nella promozione della legalità e della giustizia sociale. At-tualmente a Libera aderiscono ol-tre 1600 associazioni e più di 4000 scuole e facoltà : una rete di perso-ne impegnate a promuovere cultu-ra e a contrastare e denunciare le organizzazioni criminali in Italia, in Europa e nel resto del mondo. Libera è stata inserita dall’Eurispes fra le cento eccellenze in Italia nel 2008 e premiata nel 2009 dal CESE (Comitato Economico e Sociale Europeo) come esempio di società civile organizzata. Nel 2012 è stata annoverata - unica ong italiana - fra

le 100 migliori al mondo dalla rivista The Global Journal. Nel 2013 è sta-ta premiata dall’Accademia dei Lin-cei come ente di alto valore morale.Campagne di Libera

• Libera il welfareSono oltre 11mila i beni immobili confiscati alle mafie. Ville, apparta-menti, terreni che possono diven-tare beni in cui ospitare servizi so-ciali, rispondere al bisogno di casa, promuovere cooperative di giova-ni. É quanto già accaduto in tantis-sime realtà. Ma ancora oggi, pur-troppo, troppi beni confiscati non vengono riutilizzati, perché gravati da ipoteche, in abbandono, occu-pati in maniera illegittima. La nuo-

Libera contro l’ingiustizia

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Prima donazione differita

ferita è stato al centro del dibattito assembleare, con diversi interventi di carattere medico, associativo ed etico, conclusosi con l’approva-zione di una mozione finale che sottolinea che obiettivo prioritario è quello di «rendere la prima dona-zione differita patrimonio comune e valore etico a garanzia di maggiori qualità e sicurezza in un moderno sistema trasfusionale». «Il donato-re per eccellenza – ha concluso il Presidente Saturni ai microfoni di Radio Uno - è quello consapevo-le, periodico, volontario, anonimo, non remunerato, responsabile ed associato, che garantisce continuità donazionale, maggiori livelli di si-curezza e qualità, programmazione e coinvolgimento in progetti edu-cativi».

Periodicità, centralità del ma-lato e del donatore e prima donazione differita: sono

questi i messaggi fondamentali che Vincenzo Saturni, Presidente na-zionale di AVIS – Associazione Vo-lontari Italiani Sangue - ha lanciato in diretta a Radio Uno, anche in vista della Giornata Mondiale e Na-zionale del donatore di sangue che si celebrerà il prossimo 14 giugno.Il Presidente Avis è intervenuto nel corso di una puntata di “La Radio ne parla” in onda su Radio Uno, dedicata a dono e donazione e in cui erano presenti anche i presi-denti nazionali di ADMO e AIDO e il priore della comunità di Bose, Enzo Bianchi.«Avis e il sistema trasfusiona-le italiano hanno costantemen-te bisogno di donatori volontari,

anonimi, periodici e associati», ha spiegato Saturni. «Le motivazioni più intime e ideali che portano alla prima donazione vengono poi rafforzate dalla no-stra Associazione, per garantire nel tempo la continuità donazionale e la fidelizzazione dei donatori. Noi ci stiamo impegnando molto su questo aspetto e crediamo nel valore della prima donazione dif-ferita, ossia compiuta dopo alcune settimane dal colloquio con il me-dico e dall’esecuzione degli esami di laboratorio».L’ultima assemblea generale dell’associazione, conclusasi il 18 maggio scorso a Chianciano (SI), aveva ribadito la centralità per Avis del socio donatore e del ma-lato, beneficiario del dono. Proprio il tema della prima donazione dif-

Novità dal mondo Avis

Il coupon è valido solo se timbrato dall’Avis con la data della donazione.

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14 Vita associativa

Partendo dall’alto:il Presidente Regionale Giorgio Groppo,la Delegazione del Piemonte

Riportiamo i punti salienti della relazione della Dele-gazione dell’Avis Piemonte.

Donazione differitaLa donazione differita per la quale l’Assemblea Nazionale è chiamata ad esprimersi presenta aspetti po-sitivi e negativi, tant’é che anche i medici trasfusionisti hanno opinio-ni diverse sulla scelta.L’argomento è importante e non siamo a conoscenza se in passato sia stato fatto uno studio relativamente ai nuovi donatori resi non idonei alla prima donazione: la nostra As-semblea Regionale si è dichiarata favorevole ma per coerenza biso-gna dichiararsi contrari agli occa-sionali, e comunque questa nuova procedura richiederà un cambio di mentalità e uno sforzo organizzati-vo non indifferente. Si tenga infine presente che anche tra i medici tra-sfusionisti dei SIT, non vi è unifor-mità di comportamento.L’Avis all’interno del mondo del volontariato e del terzo settore.Quale ruolo ricopre Avis nell’am-bito del non profit? Quali sono le sfide future del volontariato nella società italiana? Sono questi i temi centrali del convegno dal titolo “Avis nel Terzo Settore”, che si è svolto a Firenze nelle giornate di sabato 23 e domenica 24 ottobre del 2010 il quale diede la spin-ta ad un rinnovato impegno di Avis all’interno del Terzo Settore, in quanto la due-giorni aveva visto

riunirsi per la prima volta voci au-torevoli del non profit, oltre a nu-merosi dirigenti Avis provenienti da diverse Regioni, coinvolgendo degli interlocutori istituzionali, per affrontare alcuni temi di estre-ma attualità, tra i quali la rappre-sentanza, il libro verde sul volon-tariato e la valorizzazione delle reti associative presentando le diverse esperienze territoriali che hanno consentito di avere un quadro ag-giornato del ruolo svolto da Avis negli organismi di partecipazione, in vista dell’Anno Europeo del Vo-lontariato del 2011. Da quell’even-to Avis è uscita dal guscio ed ha ripensato la propria presenza all’interno del Terzo Settore ed anche nella nostra Regione abbia-mo fatto la nostra parte, ma Avis è volontariato ed in Italia manca un organismo che rappresenti tutto il volontariato, per cui all’interno del Forum del Terzo Settore, ad ogni livello, non riesce ad avere un ruolo al pari del proprio peso e della sua storia, fagocitato da quelle forze della Cooperazione Sociale e della Promozione Sociale. ConclusioniOggi siamo richiamati continua-mente da persone che ci descrivo-no una crisi economica pesante,

creando allarmismi e sfiducia nelle persone, ma non si dice che il mon-do del volontariato, chi agisce nella società per dare un contributo po-sitivo di miglioramento, produce anche segnali di speranza, induce atteggiamenti di fiducia nel futuro, dimostra che il cambiamento è possibile, stimola la progettualità sociale, e scioglie i dubbi di coloro che sono propensi all’immobilismo. La speranza è una virtù che non va confusa con il semplice ottimismo. Lo dobbiamo fare e lo facciamo perché quando c’è qualcosa di bel-lo in noi ci sentiamo spinti a comunicarlo agli altri. Quando si vedono altri che stanno peggio di noi, ci sentiamo spinti ad aiutarli in qualcosa di nostro. Andare agli altri liberamente, il condividere un po’ della loro vita e il mettere in co-mune un po’ della nostra, ci fa sco-prire una cosa che è la scoperta del fatto che proprio perché li amiamo, non siamo noi a farli contenti, e che neppure la più perfetta società, la ricchezza più ingente, la bellez-za più pura, la civiltà più educata li potrà mai fare contenti più di uno sguardo, una carezza, una passione, uno slancio in un dono. Cari Amici, per questi motivi che, al di là delle divisioni e dalle rispettive apparte-nenze, è bello far parte di questa grande associazione di volontaria-to, che è talmente bella e forte che potrebbe fare a meno di ciascuno di noi, ma che non potrebbe mai fare a meno del popolo avisino che unito all’ideale, porta speranza e vita nel cuore dell’uomo, perché neppure la società più organizzata, potrà sovra-stare i sogni e le illusioni di persone diverse, di pelle e tradizioni diverse, ma uniti dal sogno di una società migliore per tutti. Questa è l’Avis in cui crediamo e che vogliamo condi-videre con ciascuno di Voi.

Giorgio GroppoPresidente Regionale Avis Piemonte

La delegazione piemontese

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15Vita associativa

ne 2.0. Sviluppare i nuovi mezzi di comunicazione e supportare le Avis a tutti i livelli per il loro utilizzo. Creare uno strumento di raccolta e messa a patrimonio del-le esperienze e delle buone prati-che. • Proseguire nella formazione continua, che sta dando ottimi frutti, che sarà sempre più impor-tante e strategica per la crescita e lo sviluppo dell’associazione. • Continuare nel coinvolgimento dei giovani rendendoli protagoni-sti nella vita associativa fin dalle fasi progettuali, dalla base all’api-ce, valorizzandone competenze e creatività. Si conclude ricordando il sostegno di AVIS verso tutte le forme di legalità, e l’indispensabi-lità dell’unitarietà associativa che altro non è che la nostra forza. I componenti della Commissione: Maria Francesco Aiello (Calabria), Francesco Donno (Friuli Venezia Giulia), Andrea Giora (Veneto), Alessandro Loda (Lombardia), Francesco Pedrini (Emilia Ro-magna), Laura Pizzetti (Alto Adi-ge), Tiziana Tacchini (Piemonte), Anna Maria Visco (Lazio), Tiziana Zambaldi (Trentino)

www.avis.it

Tutti al Nazionale!

Mozione finale I rappresentanti dei Soci, Perso-ne Fisiche, Persone Giuridiche, dell’Assemblea Generale Avis riu-nita nei giorni 16–18 maggio 2014 ringraziano l’Avis di Chianciano Terme e l’Avis Regionale Toscana per l’impegno profuso nell’orga-nizzazione dell’incontro, l’acco-glienza e l’ospitalità ricevuta. L’Assemblea esprime solidarietà e vicinanza alle popolazioni colpite dalle recenti calamità naturali e auspica una soluzione positiva del rapimento delle studentesse nige-riane. L’Assemblea apprezza la presenza del rappresentante del governo, nella persona del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Giuliano Poletti, confidando nella continuità dell’interesse delle isti-tuzioni nei confronti di Avis e del mondo del volontariato. Auspica che il semestre di presidenza ita-liana del Consiglio Europeo sia occasione di diffusione e condi-visione dei nostri valori e principi associativi. L’Assemblea indica quindi i punti fondamentali su cui dovrà svilup-parsi nel prossimo anno l’azione del Consiglio Nazionale e di Avis tutta, partendo dal socio, centro dell’attenzione dell’agire di tut-ta l’associazione, socio donatore quale promotore di un primario servizio sanitario, riferimento per una società solidale e testimone di cittadinanza. Agire che dovrà con-cretizzarsi e svilupparsi su questi obiettivi prioritari: • Rendere la donazione differita patrimonio comune e valore etico a garanzia di una maggior sicurez-za per un moderno sistema trasfu-sionale. • É essenziale concludere positiva-mente nei termini del 31/12/2014 l’iter di accreditamento di tutto il sistema trasfusionale italiano,

associativo e pubblico. Apprezza l’impegno sinora profuso da Avis Nazionale, ma chiede un ulteriore sforzo per supportare le AVIS non ancora in regola, monitorando e sostenendo le realtà associative e fungendo da pungolo verso quelle pubbliche. • E’ necessario che Avis naziona-le si impegni a far sì che tutte le regioni e le province autonome si dotino, con il coinvolgimento at-tivo delle associazioni, di un mo-derno Piano Sangue e Plasma, che non veda differenze economiche nei processi di compensazione tra regioni, tramite la definizione di una tariffa unica e etica nazionale per plasma e plasmaderivati. Tutto questo sarà determinante per il perseguimento dell’autosuf-ficienza nazionale anche per pla-sma e plasmaderivati. • Mantenere l’attenzione affinché il dono del cordone ombelicale ri-manga, al pari del sangue, gratuito, volontario, pubblico, opponendo-si con forza ad ogni tentativo di privatizzazione e commercio. •Operare con forza per far sì che la proposta di modifica dell’accor-do Stato-Regione del 20 marzo 2008 non preveda tagli al bilancio del settore san-gue facendo una analisi equilibra-ta dei costi e che riconosca la vali-dità delle nostre azioni. • Uniformità di gestione in-formatica dei dati associativi, anche al fine di permettere una migliore co-noscenza delle dinamiche asso-ciative e sociali. • Comunicazio-

Partendo dall’alto:l’On. Giuliano Poletti con il Presidente Avis NazionaleVincenzo Saturni.

78a Assemblea Avis Chianciano 16-18 maggio 2014

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un quadro clinico più dettaglia-to sulla situazione attuale e pre-gressa del potenziale donatore. La donazione di sangue rappre-senta quindi un importante mo-mento di medicina preventiva. In seguito ad una donazione di sangue, si possono utilizzare i seguenti componenti del san-gue: globuli rossi, plasma, pia-strine, plasmaderivati (es. fattori VIII e IX - immunoglobulina, albumina).Oltre alla normale donazione di sangue intero esiste la possibi-lità di donare solo plasma (pla-smaferesi), sole piastrine (pia-strinoaferesi), plasma-piastrine (plasmapiastrinoaferesi), globuli rossi-plasma (eritroplasmafere-si), globuli rossi-piastrine (eri-tropiastrinoaferesi) oppure dop-pia unità di piastrine e di globuli

Per candidarsi a diventare donatori di sangue è suffi-ciente avere un’età compresa

tra 18 e 60 anni e pesare almeno 50 kg. Nei confronti del candi-dato donatore vengono svolte una visita medica ed una serie di test ematoclinici per accertarsi che la donazione non possa provocare danni alla salute del donatore e rischi per il ricevente. Vengono effettuati i test per l’epatite B e C, per l’AIDS e per la sifilide. Con la successiva donazione si determina anche il gruppo sanguigno e ven-gono eseguiti gli esami per valuta-re lo stato di salute del donatore: emocromo, sideremia, glicemia, creatinina, ALT, colesterolo, ferri-tina e trigliceridi. Contestualmente viene fatto compilare un questionario che permetterà al medico di avere

Comunicazioni ai donatori

Autoemoteca a Porta Nuova

Dal mese di giugno sarà presente solo il venerdì mattina.

Per maggiori informazionicontatta le segreterie

di Torino(011 61 33 41)

e Pianezza(011 96 61 668).

Memorandum per il donatore

rossi. La donazione in aferesi vie-ne fatta solo su appuntamento e ri-chiede un tempo di esecuzione che può variare dai 20 ai 60 minuti, a seconda del tipo. Dopo la donazio-ne i risultati degli esami verranno inviati a domicilio unitamente al tesserino di iscrizione all’AVIS; per le successive donazioni gli esami verranno inviati una volta l’anno o in caso di esiti patologici. Ricor-diamo che la donazione può essere effettuata ogni 3 mesi. Lo stato di salute del donatore è monitorato costantemente per mezzo di esami che vengono effet-tuati ad ogni donazione e dal check up completo eseguito una volta l’anno. Il donatore può usufruire, su prenotazione, ad una serie di vi-site specialistiche di vario indiriz-zo, gratuitamente, presso le sedi di Torino e Pianezza.

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dubbi: il medico è sempre a vostra più completa disposizione per dub-bi e chiarimenti e nel rispetto del segreto professionale.Contattate le nostre sedi per pre-notare un colloquio con i medici perché è importante donare con la giusta informazione.

Renato Lecca

• malattie veneree;• sifilide;• AIDS;É pur vero che generalizzare a volte può portare a conclusioni affrettate e che possono escludere, senza ele-menti fondati, eventuali donatori che si considerano non idonei; pro-prio per questo motivo è consiglia-bile sempre diaologare con il me-dico in Avis per chiarire eventuali

Stili di vita

Radio Sivà al Forum GiovaniDopo l’interessante intervento dei relatori, la chiassosa cena ed il divertente e colorato flash mob della giornata di sabato 15 marzo, la domenica mattina i 400 giovani accorsi al Forum Nazionale di Roma sono stati impegnati nei vari gruppi di lavoro a cui erano state assegnate tematiche ed argomenti di interesse associativo.Al mio Gruppo di appartenenza, “Pajata”, sono state illustrate le attività della web radio associativa: “Radio Sivà”.Radio Sivà è un progetto di radio interattiva via internet nata come un sogno e realizzata nelle fila della Consulta Nazionale Giovani.La radio propone una programmazione musicale che spazia dai classici e sempreverdi anni ’70 e ’80 fino ai giorni nostri curando nella scelta dei brani, testi che non incitano alla violenza o alla di-scriminazione politica e/o razziale.Vengono inoltre proposti nel palinsesto con un cadenzamento dif-ferente a seconda della fascia oraria, la rubrica “News” che fornisce informazioni e notizie in ambito associativo ed un breve ma inte-ressante spazio chiamato “Buone Nuove”, con argomenti e curiosi-tà dal mondo della scoperta scientifica, sanitaria e dell’innovazione tecnologica. Un piccolo intervallo è riservato ai donatori che vo-gliono dare voce alla radio lasciando un commento o esprimendo un sentimento sulla donazione con l’intermezzo “Dono Perché”; l’ascoltatore può registrare un piccolo messaggio audio anche me-diante l’utilizzo di un semplice smartphone ed inviare il file audio in redazione dove Carlotta, vero cuore pulsante del servizio radio-fonico, ne curerà l’inserimento in programmazione.Le Unità di Raccolta e le varie sezioni sparse sul territorio, possono promuovere in radio i propri eventi o comunicati di notevole im-portanza; verranno immessi in scaletta e annunciati dagli speaker accrescendone di conseguenza l’influenza mediatica.Radio Sivà sarà presto disponibile anche in modalità FM; nel frat-tempo è accessibile a tutti all’indirizzo www.radiosiva.it dove è an-che possibile leggere le ultime notizie dell’Associazione, avveni-menti rilevanti ed interagire con il team di sviluppo.Anche questa, come altre attività discusse al Forum di Roma, accre-scono sempre più l’interesse e la visibilità della Nostra Associazione.

Andrea Avagnano

Cari lettori,come ben saprete, l’Italia non ha ancora raggiun-

to l’autosufficienza per quanto riguarda gli emoderivati con una conseguente dipendenza dall’estero con tutti i problemi che ne deriva-no, sopratutto per la spesa sempre più elevata per il servizio sanitario nazionale.I donatori periodici in Italia, in gran parte soci AVIS, sono un milione e trecentomila. Questi ultimi fanno una scelta civile di grande rilevanza, per gli altri ma anche per se stessi, mantenendo sempre monitorato il loro stato di salute e pertanto pos-siamo definire la donazione come un importante momento di medi-cina preventiva.Donare sangue in modo spontaneo e volontario é l’unico modo per ga-rantire un rifornimento adeguato per la continua necessità di sangue, che ad oggi si attesta sulle 8000 uni-tà al giorno. Questa scelta, però, dev’essere pre-sa dal donatore rispettando le basi-lari regole del “buon senso” e con grande responsabilità per garantire un corretto stile di vita e la propria storia clinica nell’ottica della massi-ma sicurezza per il ricevente.Infatti i controlli effettuati per ga-rantire che la donazione avvenga nel rispetto dei più alti standard qualitativi e di sicurezza sono alla base del servizio offerto da Avis per tutelare la salute del ricevente come del donatore. Ma per permettere ciò il donatore dev’essere consape-vole dell’importanza di un corretto stile di vita e del fatto che, in casi specifici, sarebbe opportuna l’au-toesclusione qualora nella propria storia personale siano stati presenti:• assunzione di droghe;• rapporti a rischio o con persone conosciute da meno di 6 mesi;• epatiti;• ittero;

Donatori responsabili

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18 Al nostro fianco

che alcuni di loro (sordomuti) non possono udire, pronunciano slo-gan elettorali, sono comandati da un uomo col fischietto.Attori speciali che raccontano la vita che vorrebbero. O che vorreb-bero avere avuto.Alla fine dello spettacolo la platea applaude con un’ovazione da sta-dio. La commozione con la quale tutti abbiamo seguito la rappresen-tazione ci ha contagiato. Una signora accanto a noi ha pian-to per tutta la durata della la recita.

Damaride e Franco Gilardi

Da alcuni anni prestiamo servizio nella piscina tera-peutica della Piccola Casa

della Divina Provvidenza. Ricevia-mo gli ospiti, i cui gradi di disabi-lità sono diversissimi e li aiutiamo, per circa quarantacinque minuti – tanto dura il turno di riabilitazione in acqua – a camminare, giocare, cantare, parlare, sorridere, sorreg-gendoli, massaggiandoli, svesten-doli e aiutandoli a rivestirsi al ter-mine del periodo di “immersione” nella vasca.Ascolti le loro storie, condividi episodi, per noi banali, che gli sono accaduti ultimamente e che a loro paiono significativi e importanti, la gioia per un paio di caramelle, un dolce o un “peluche”.E poi vieni a scoprire che alcuni di loro, nonostante disabilità più o meno gravi, si dedicano con entu-siasmo e capacità alla recitazione.“Mi raccomando, giovedì sera siamo alle Fonderie Limone a Moncalieri, prendete i biglietti e portate la macchina fotografica”, ci dice Remo, un omone di set-tant’anni, tutto muscoli e sorriso, da cinquanta ospite nella struttura. Grande nuotatore e mangione, vo-

lenteroso, attento ai suggerimenti e alle raccomandazioni. Recita e canta, racconta barzellette, voce narrante della rappresentazione.E poi Paolo, quasi timido e riserva-to, che ci aiuta a trovare i biglietti mettendoci in contatto con la re-sponsabile del gruppo teatrale. Il racconto della sua vita lascia am-mutoliti gli spettatori.La superlativa Speranza, grande nuotatrice e altrettanto brava at-trice, spiritosa, sorridente, com-movente, arguta, pungente. Come stesse sempre recitando.La rappresentazione “Polvere, la vita che vorrei”, spettacolo nato con la collaborazione tra l’associazione Outsider Onlus, il teatro Stabile e altre associazioni cittadine, vede protagonisti gli “ospiti” del Cotto-lengo di Torino, per una sera tra-sformati in veri attori professionisti.Le luci si abbassano, la platea am-mutolisce, uomini e donne con malattie psichiche e fisiche cree-ranno uno spettacolo toccante e pieno di significato.I protagonisti raccontano barzellet-te eccentriche, episodi della loro in-fanzia, confidano sogni irrealizzati, ballano su canzoni commoventi

In alto:alcuni attori dello spettacolo.In basso:La campagnia “Polvere le vita che vorrei”

CottolengoOspiti-attori in“Polvere, la vita che vorrei”

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19Vita associativa

Dal lunedì al venerdì h. 7,30-18,30 Sabato e festivi: 7,30-12,30.Per maggiori informazioni: [email protected] e sulla pagina facebook Gruppo Giovani Avis Torino. Contattateci!Seguici su Facebook alla pagina Gruppo Giovani Avis Torino, iscriviti alla nostra newsletter sul sito www.avistorino.it (Gruppi Organizzati - Gruppo Giovani) o scrivici alla mail [email protected] Stay tuned!

Gruppo Giovani Avis

L’estate, si sta avvicinando e c’è una tappa a cui non devi mancare: “LA PE-

DALAVIS 2014 !” Come nella passata edizione, avremo la pre-ziosa collaborazione di Bici & Dintorni, associazione no-profit del torinese. Lo sport, così come l’alimentazione, sono alcuni de-gli elementi importanti nella nostra vita, della nostra salute, il non essere sedentari ci aiuta ad essere anche più longevi. Inoltre, è oramai risaputo che anche pra-ticando sport, fin dall’infanzia, si formano elementi caratterizzanti di un individuo: gioco di squa-dra, coesione, impegno, costan-za, tutti elementi che uniscono anche i donatori di sangue. Que-sto è uno dei motivi che ci uni-sce, donatori e sportivi insieme, ci auspichiamo infatti di essere sempre modelli per le future generazioni che si apprestino a seguire le nostre orme e sui nostri passi. Anche quest’anno, spe-riamo di avere numerosissime iscrizioni come nella scorsa edi-zione, dalle fasce più giovani agli adulti e perché no, anche nuovi volti giovani, che si apprestino

PedalAvis!

come noi a condividere questi valori, tra momenti di sport, do-nazione del sangue, partecipazio-ne alle nostre attività di gruppo e occasioni di divertimento. Ecco perché, anche per il 2014, l’AVIS Comunale di Torino, organizza la PedalAvis, aperta a tutti, bimbi e adulti, e il Gruppo Giovani AVIS di Torino, sarà dietro le quinte per aiutare la buona riuscita del-la manifestazione. Vi aspettiamo allora, domenica 15 giugno 2014, alle ore 9 per darvi il benvenu-to e per poter ritirare lo zainet-to dell’Avis, l’inizio della ciclo escursione è previsto per le ore 10, l’arrivo per le ore 12. Le iscri-zioni potranno essere effettuate dal 1° giungo 2014 al 13 giugno 2014 presso le sedi dell’Avis e il giorno 15 giugno 2014 in loco entro le 9,45 e saranno ammes-si un numero massimo di 200 partecipanti. Per poter visionare l’intero regolamento potete vi-sitare la pagina facebook Grup-po Giovani Avis Torino, sul sito www.avistorino.it e presso le sedi Avis. Le sedi Avis al quale fare ri-ferimento sono: Via Piacenza 7 - Torino / Via Torino 19 – Pianezza.

Domenica 15 giugno 2014

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20 Vita associativa

News dal mondo giovani

Gita al Sacro Monte di Belmonte

Far parte dell’Avis non significa solo donare sangue, ma anche prendere coscien-

za della propria salute prendendosi cura di se stessi. Quale occasione migliore se non quella di una gita na-turalistica immersi nel verde di uno dei patrimoni dell’UNESCO qual è il Sacro Monte di Belmonte? Do-menica 6 aprile 2014 la giornata non ha deluso: nemmeno una nuvola, il sole splendente in alto nel cielo e la temperatura ideale per il primo sole dell’anno hanno accompagnato il “Gruppo Giovani Avis” di Torino fuori porta. Armati di zainetti, scar-pe e bastoncini da trekking ci siamo dati appuntamento a Valperga alle 10 dove, i membri dell’”Associazione Scoprinatura” ci hanno guidato e accompagnato in questa fantastica avventura fra arte, storia, archeologia, cultura religiosa, flora, fauna, geolo-gia e le scienze della terra. La salita si è rivelata molto piacevole, comoda e per nulla faticosa: 342 metri di disli-vello fra Valperga e il Sacro Monte

Serata Karaoke

Come ogni mese il Gruppo Giovani Avis Torino organizza una

serata itinerante e anche nel mese di marzo non poteva mancare! Infatti venerdì 21 la serata si è svolta al karaoke “Luca’s Pub” di via Freidour 26, a Torino.Armati di magliette del Grup-po Giovani Avis Torino e dei braccialetti rossi luminosi, la serata inizia alle 22.La sala si riempie e comincia-no a sentirsi le prime canzoni dal palco, mentre, diverten-doci a cantare anche noi, ab-biamo colto l’occasione per distribuire i braccialetti lumi-nosi e promuovere l’Avis e il nostro Gruppo, ai numerosi giovani presenti.Arriva il nostro turno e anche noi Giovani Avisini saliamo sul palco ad intonare la can-zone “Il regalo più grande” di Tiziano Ferro.Tra tanti applausi concludiamo e spie-ghiamo il motivo della scelta di questa canzone: Tiziano Ferro è infatti il testimonial dell’Avis dal 2007 e “Il regalo più grande” è una delle can-zoni più significative a rap-presentare l’associazione e il dono del sangue.“Un piccolo gesto, il regalo più grande”. Basta infatti un piccolo gesto d’amore, come la donazione del sangue, per donare il regalo più grande e salvare una vita!Seguici su Facebook alla pa-gina “Gruppo Giovani Avis Torino” e iscriviti alla nostra newsletter all’indirizzo [email protected] tuned!

Manuela C.

Il gruppo della gita di Belmonte coperti nel giro di 2-3 ore, durante il quale è stato possibile ammirare la bellezza dei piloni raffi-guranti i primi Misteri del Rosario. Dopo pranzo abbiamo visitato tutta la cima del Sacro Monte, dove è stato possibile ammirare le Cappelle raf-figuranti le ultime stazioni della Via Crucis, i resti di una fortificazione longobarda e il Santuario dedicato alla Madonna. Per ritornare a Valper-ga siamo discesi dall’altro versante del Monte e, oltre alla possibilità di ammirare del muschio nativo, abbia-mo visto da vicino le ”sabbionere”, ossia dei calanchi formati dall’erosio-ne del granito rosa tipico della zona. Ritornati a Valperga abbiamo visitato la Chiesa di San Giorgio con la sua storia e la sua arte. A questo punto, terminata la nostra giornata a Val-perga e al Sacro Monte di Belmonte, abbiamo ringraziato le guide, davvero molto competenti e carismatiche, ci siamo salutati e congedati. L’ultimo viaggio che rimaneva era solo quello alla volta a Torino, sod-disfatti, rilassati, e anche stanchi.

Alessio

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Vita associativa

Foto di gruppo Della serata Karaoke

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22 Al nostro fianco

L.V.I.A.

Associazione Internazionale Volontari Laici - è un’associazione di solidarietà e cooperazione internazionale che si ispira ai valori evangelici, nata nel 1966 con l’obiettivo di operare per lo sviluppo umano e contro le disuguaglianze

mondiali. LVIA è stata fondata da don Aldo Benevelli e ha iniziato ad operare con alcuni volontari che dedicavano il loro tempo libero a gruppi di lavoratori e contadini italiani emigrati all’estero (Germania e Francia). Nacque così un esempio di quel-lo che poi si chiamò volontariato internazionale legato alle tre caratteristiche che ne formeranno le specificità: continuità, gratuità e professionalità. Nel 1967, LVIA inizia ad inviare volontari in Africa, nel Distretto di Meru (Kenya), inaugurando una lunga serie di interventi nel sud del mondo. Nel 1972 ottiene il riconoscimento di idoneità dal Governo Italiano (Ministero degli Affari Esteri), che ha fornito il suo appoggio a numerosi progetti di sviluppo. Anche la Comunità Europea a partire dal 1978 ha ap-provato e co-finanziato molte delle iniziative promosse da LVIA. Operiamo in modo laico, indipendente e senza fini di lucro favorendo percorsi di cambiamento per l’in-clusione sociale, i diritti e la lotta alla povertà. Siamo presenti in 11 paesi africani ed est-europei con 24 volontari espatriati e 180 operatori locali. Il nostro impegno più che quarantennale ha permesso di garantire acqua e salute, sviluppo agropastorale, rafforzare le competenze professionali e la piccola imprenditoria, migliorare la qualità dell’ambiente e le dinamiche di partecipazione della società civile a beneficio di milio-ni di persone. In caso di crisi umanitaria operiamo per affrontare l’emergenza.Non ci limitiamo a realizzare opere ma cooperiamo con le comunità locali, sostenen-dole nella valorizzazione delle proprie risorse e capacità, per uno sviluppo autonomo e sostenibile. Promuoviamo la cooperazione decentrata tra comunità.In Italia offriamo opportunità di impegno per una cittadinanza attiva e responsabi-le, formazione e viaggi di conoscenza. Promuoviamo l’intercultura e il volontariato come crescita personale e sociale, operiamo nelle scuole e con i giovani, lanciamo campagne per i diritti umani e i beni comuni. Ci sostengono migliaia di cittadini, fon-dazioni, imprese, associazioni, Regioni ed Enti locali, l’Unione Europea, Ministeri e agenzie di cooperazione internazionale. Siamo soci fondatori di FOCSIV - Volontari nel mondo; LINK 2007 - Cooperare in rete; COP - Consorzio ONG Piemontesi. LVIA aderisce all’Istituto Italiano della Donazione che ne verifica annualmente la tra-sparenza e il corretto uso dei fondi raccolti: una garanzia per chi dona! LVIA si propo-ne di rappresentare un’espressione di cittadinanza responsabile e solidale, di operare concretamente con percorsi di cambiamento, di sostenere il dialogo e la reciproca comprensione tra i popoli per la costruzione di un mondo più giusto e più solidale. Una società in cui sia difesa e promossa la dignità di ogni persona, il godimento delle libertà fondamentali, l’accesso alle risorse e ai servizi, la possibilità di vivere in un am-biente sano e ogni aspetto che possa migliorare la qualità della vita e la possibilità di ogni individuo e comunità di partecipare alla determinazione del proprio cammino, tenuto conto degli elementi culturali e dei diritti degli altri popoli e degli altri uomini e donne del pianeta.

www.lvia.it

Alcuni progetto in Africa

Solidarietà e cooperazione internazionale

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23Al nostro fianco

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24 Vita associativa

Adriano Rebaudengo

Il mondo Masters

Penalizzato dal rigido regolamen-to internazionale che, conside-rando come data di passaggio di categoria proprio quella del com-pleanno, ha inserito Adriano tra gli M50. La misura di 5,16 lo ha relegato in posizioni di rincalzo ma ci piace sottolineare come il nostro talentuoso saltatore pros-simo ai 55 anni avrebbe ottenuto nella categoria SM55 il 7° posto!Ogni risultato, seppur apprezza-bile, non è mai da considerare un punto di arrivo ma è sempre uno stimolo per migliorarsi, per stare bene e per condividere fatica, gioie ed anche amarezze con i compa-gni perché questa è l’atletica, uno sport dove non si fa mai panchina e dove si è sempre circondati da amici pronti ad aiutare ed incitare. Per questo invito tutti coloro che volessero cimentarsi e volessero entrare a far parte di questo mon-do, ancora “pulito”, di non esitare a contattare la Società Atletica To-rino a questo indirizzo:

www.atleticatorino.it

Perché Masters? Spenta or-mai l’eco della riuscitissi-ma manifestazione tori-

nese di agosto scorso, WORLD MASTERS GAMES, della quale abbiamo parlato nel numero di Luglio/Agosto scorsi e nel primo di quest’anno, l’attività dei “Ma-sters” continua imperterrita con sempre maggior entusiasmo e sem-pre maggior partecipazione.Ma chi sono questi “Masters”?I “Masters” sono una schiera ete-rogenea di persone, approssimati-vamente dai 35 anni in avanti - il limite estremo è solo “fisiologico” - che praticano la quasi totalità delle discipline sportive e che, ad ogni occasione possibile, parteci-pano a gare organizzate dalle ri-spettive Federazioni.Campionati regionali, nazionali, europei, mondiali, non c’è limite all’irrequietezza sportiva di questi Atleti, ho usato la lettera maiusco-

la perché sui campi, nelle piscine e dovunque si pratichino sport “Masters” potete star certi che si pratica il vero sport.Nell’ambito di questo vorticoso praticare, l’atletica leggera la fa un po’ da padrone per numero di iscritti e di gare organizzate.Molte sono le società, affiliate alla Federazione, che ad ogni manife-stazione mettono in campo mi-gliaia di atleti.La passione dei Masters è senza età e comprende chi in gioventù ha praticato a livello agonistico e chi si è avvicinato a questa o ad altre discipline provenendo da al-tri settori dello sport o addirittura senza aver avuto esperienze pre-cedenti.I risultati sono importanti, l’im-pegno a migliorarsi è sempre pre-sente in ogni atleta, ma la cosa più importante è la collegialità, lo stare assieme e così ogni gara, a qualsiasi livello, diventa una festa dove ci si impegna, si suda ma ci si diverte e ci si dà appuntamento alla competizione successiva.L’Avis di Torino, occorre dirlo, svolge un ruolo importante nella promozione dell’attività Masters, sponsorizzando l’omonima squa-dra podistica, ottimi i risultati ottenuti proprio in occasione dei WMG e, recentemente, anche l’Atletica Torino, di recente for-mazione, che svolge la propria at-tività su pista e sulle pedane e che vanta già buoni risultati in campo regionale, con eccellenze in cam-po nazionale, europeo e mondiale.Si è da poco conclusa l’attività “in-door” e, con apprezzabili risultati, gli atleti dell’Atletica Torino han-no onorato, con la loro presenza, le varie competizioni nazionali fino ai mondiali di Budapest dove il nostro unico rappresentante, Adriano Rebaudengo, ha preso parte alla gara di salto in lungo.

• Le piastrine donate possono servire per malattie emorragiche.

• Con un precoce e regolare trattamento trasfusionale può es-sere sconfitta la talas-semia.

• Ogni giorno in Italia servono 8000 sacche di sangue.

Lo sapevi?

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25Vita associativa

Si è svolta sulle nevi di Cerreto Laghi dal 10 al 14 febbraio la 45a edi-zione dei campionati italiani di sci ASPMI organizzati dal Gruppo Sportivo della Polizia Municipale di Carrara. Il posto di per sé non

offre molto a livello turistico, ma le piste di gara si sono dimostrate di buon livello tecnico; da non sottovalutare inoltre anche la parte gastro-nomica! Dopo tutta una serie di problematiche a livello organizzativo antecedenti i campionati, martedì 11 sono cominciate le competizioni, peccato per il diluvio del lunedì; gli addetti alla pista il giorno seguente hanno fatto di tutto per preparare lo slalom speciale, ma si è gareggiato in condizioni simili alle Olimpiadi di Sochi, cioè neve mista ad acqua! Le restanti gare si sono effettuate invece su un manto ghiacciato che ha permesso uno svolgimento regolare ed ha messo a dura prova gli atleti partecipanti! Dopo due anni di attesa il titolo italiano Aspmi a squadre è stato vin-to nuovamente dal Gruppo Sportivo Polizia Municipale di Torino!! Completano il podio Aosta e Venezia rispettivamente al secondo e terzo posto. Nello specifico sono stati registrati i seguenti risultati:SLALOM SPECIALE - Vittoria in campo maschile di Marco Perpignani del Consorzio Polizia Locale dell’Appennino Forlivese; al secondo posto Alessandro Spampinato (Torino), e al terzo Alessandro Benedetti (U.C.B. Romagna); da sottolineare anche il quinto posto di Franco Caporusso (Torino). Per quanto riguarda le donne, primo posto per Barbara Suzzani (Milano), seconda classificata Tiziana Traverso (Milano) e terza Roberta Dolce (Venezia).SUPER GIGANTE - La gara di Super G, svolta su un terreno veramente difficile, è stata vinta ancora da Marco Perpignani, secondo classificato Angelo Miliardi (Reggio Calabria), al terzo posto Alessandro Benedetti. Nelle donne stesso podio dello speciale, con Suzzani, Traverso e Dolce rispettivamente al primo , secondo e terzo posto. FONDO – Nella gara di fondo maschile dominio della Valle D’Aosta che conquista i due gradini più alti del podio con Guido Aiazzi sul primo, e Paolo Bieller al 2° posto; Roberto Ponzoni (Milano) al 3°. Ottimo an-che Guido Novarese (Torino) che ha chiuso al quinto posto. Nella gara femminile invece podio torinese per i due gradini più alti con il titolo conquistato da Francesa Specchio e il secondo posto di Giovanna Bau-ducco. Complimenti!! Terzo posto ancora per Roberta Dolce. SLALOM GIGANTE – Anche questa competizione ha visto la vittoria di Marco Perpignani davanti ad un ottimo Alessandro Spampinato, ter-zo posto per Massimiliano Barri (Forcola). Campionessa italiana Roberta Dolce seguita da Barbara Suzzani e Tiziana Traverso.Nella classifica degli atleti in quiescenza si è imposto nella gara di fondo Daniele Alinovi (Parma), mentre nello sci alpino ci sono state le vittorie di Flavio Aldrigo (Venezia) in slalom gigante e speciale mentre Francesco Tortrici ha vinto nel Super G. Purtroppo bisogna ancora registrare un basso numero di partecipanti ed uno degli obbiettivi a livello di dirigenza e di responsabili sarà proprio quello di cercare di riportare il maggior nu-mero di atleti a gareggiare e divertirsi insieme in questo stupendo sport!Complimenti a tutti i partecipanti che hanno affrontato con grande impe-gno e sportività queste competizioni!

Roberto Calcagno

Foto deipartecipanti

Campionati italiani di sci 2014

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26 Vita associativa

Assemblea Gruppo poste

a Pradleves (CN). Durante la discussione sono state evidenzia-te le nuove disposizioni annuali sulle donazioni, sia riguardante le “prime volte” , sia sulle chiamate “mirate” per i gruppi sanguigni necessari al momento.Dopo l’Assemblea si è svolta l’annuale “Serata in maschera”, quest’anno abbinata alla “Festa della donna”. Alla fine sono sta-ti premiati sia i bambini che gli adulti in maschera, in più è stato offerto un omaggio alle donne presenti.

Il Segretario Agostino Cammarata

L’8 marzo scorso si è svolta l’an-nuale assemblea del Gruppo Donatori Sangue Poste.

Il capogruppo Antonio Roccuzzo, dopo aver portato il saluto dell’Avis e ricordato, con un minuto di rac-coglimento, i defunti dell’anno trascorso (tra cui Maria Aria, già componente del Consiglio Diretti-vo), ha presentato la sua relazione.Roccuzzo ha evidenziato le diffi-coltà sempre più crescenti, sia nel campo organizzativo che nel cam-po economico. Uno dei problemi sorti negli ultimi tempi (fortunata-mente ora, risolto grazie all’interes-samento delle Associazioni Dona-

tori) riguardava la penalizzazione di chi usufruiva della giornata di riposo post-trasfusionale, poiché ai fini pensionistici non venivano versati i contributi all’Ente Previ-denziale (INPS).Anche l’Avis Comunale, in questo momento contingente ha dovuto ridurre le spese (Befana Avis, Sov-venzione ai gruppi, etc...). Mal-grado la mancanza di aiuti econo-mici, il gruppo con dipendenti e anziani, ha organizzato le consue-te attività: Carnevale e grigliata, ed in più quest’anno in collabora-zione con il Cral Poste la “Mitica Fungata” e la Polentata annuale

Avis Poste in gitaDomenica 4 maggio u.s. i gruppi Donatori Sangue e Dipendenti Anziani Poste, in collaborazione con il Cral Poste, hanno organiz-zato una gita in Liguria.Il programma prevedeva una tap-pa a Finalborgo, bellissimo e sug-gestivo borgo mediovale, nella parte più antica e affascinante di Finale Ligure, la giornata, è prose-guita con destinazione: Borghet-to Santo Spirito. Qui siamo stati ospiti di un magnifico ristorante sul lungomare dove si è potuto gustare un delizioso pranzo a base di pesce. Verso il finire della gior-nata, approfittando del bel tempo, si è potuto godere di una salubre passeggiata a due passi dal mare.I prossimi impegni dei rispettivi gruppi prevedono per l’8 giugno la consueta “Grigliata Primaveri-le”, presso l’Isola del Pescatore di Borgaro T.se e, in autunno, sulle colline nel cuneese per la mitica “Fungata” e “Polentata”.

Agostino CammarataUno scorcio di Finalborgo

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27Vita associativa

Dal 22 al 25 maggio il no-stro Gruppo bocce è stato a Loano per il 21° trofeo

dei Cral di Torino con risultati più che ottimiPremi: come società sui 9 Cral. Con la quadretta formata da Antonio Massocco, Antonio Barbolini, Romano Cavecchi, Annibale Parpinel.Secondi: con la quadretta forma-ta da Antonio Massocco, Antonio Barbolini, Romano Cavecchi, Annibale Parpinel. Terzi: con la terna formata da Gianpiero Colombano, Chiaffre-do Pagliano, Sergio Toscano.A tutti un grande applauso e un grande ringraziamento da tutto il direttivo, mio personale, e da Avis Comunale di Torino.

A nome del direttivoil responsabile Giovanni Borgogno

Il “Vincente” Gruppo Bocce

I campioni delle bocce

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La città a portata di pedale

In alto logo [To]BikeIn basso:Particolare della bicicletta [To]Bike

(To) Bike

Ormai sono ovunque. Ignorarle non è più possibile. Si muo-vono rapide e silenziose, ci passano accanto sfrecciando con un lampo giallo. Sono la nuova frontiera della mobilità, qui a

Torino. Sono biciclette pubbliche con un nome: [To]Bike.[To]Bike è un servizio di bike sharing metropolitano, il più esteso in Italia. Le stazioni in cui trovare una di queste biciclette gialle sono at-tualmente 116, disseminate in tutta l’area metropolitana di Torino. Vi si accede tramite abbonamento, i cui prezzi variano dai 5 € giornalieri ai 25 € annuali. I prezzi aggiuntivi variano a seconda del tempo di utilizzo: in un’ora e mezza, è vero, si paga (2,30 €, suvvia!) ma per la prima mezz’ora il servizio è gratuito. E, di solito, per la maggior parte degli spostamenti di rado si superano i 25 minuti!Si aggiunga il fatto che la bicicletta è il veicolo più veloce in assoluto per muoversi in città: trenta ciclisti insieme non formeranno mai le code che formano trenta macchine al semaforo! E lo sanno bene i nostri “colleghi” del nord Europa, le cui piste ciclabili sono ormai leg-genda nei discorsi degli italiani che non si capacitano ancora di come i ministri danesi abbiano potuto preferire le biciclette alle auto blu.Il successo di questo nuovo tipo di mezzo pubblico è stato immedia-to: pochi mesi dopo l’inaugurazione già si progettava di aumentare il numero delle stazioni, perché il numero delle bici disponibili non era sufficiente a soddisfare le richieste.Certo, anche senza guardare al [To]Bike, complice forse la crisi, ma anche una sempre più diffusa coscienza ecologica, il numero di ciclisti nella nostra città è aumentato esponenzialmente in questi ultimi anni. Mie care amiche un tempo “bradipo” hanno rispolverato e ridipinto le vecchie Grazielle delle madri, e insospettabili ragionieri pedalano in giacca e cravatta. Ma attenzione, cari ciclisti: il Codice della strada è valido anche per voi! Quindi, andate e rendete più bella Torino... ma occhio al casco e ai semafori.

Giulia Maria Bouquiè

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Sopravvissuto a un grave incidente

Quando nella mattina dell’11 ottobre di due anni fa viene chia-mato per una sostituzione al San Giovanni, dov’è stato assunto da poco, Marco Dolfin, chirurgo ortopedico di sicuro avveni-

re, non ha esitazioni: c’era da sostituire, e subito, un collega. Trent’anni, sposato di fresco con un’infermiera, intensa attività agonistica con una squadra di Hitball in A1 nel ruolo di capitano, il giovane medico ha, all’epoca, come si dice, tutto quel che si può desiderare dalla vita. Unico dubbio alla chiamata: andare in macchina in ospedale o in moto? Ma l’esitazione dura poco “perchè - ricorda oggi con un sorriso – l’amore per le due ruote prevalse subito”. Opta per la moto, che sicuramente lo farà arrivare prima, firmando così, inconsapevolmente, una svolta radi-cale nella sua vita. Il destino infatti è in agguato in Via Botticelli dove lo scontro frontale con un’auto lo riduce in fin di vita: embolia polmonare massiva, avam-braccio rotto, lussazione all’anca, frattura delle vertebre accompagnata da un “terribile mal di schiena”. Per un’intera giornata i suoi colleghi del CTO si alternano in sala operatoria nel tentativo di rimediare ai tre-mendi danni provocati dall’impatto. Ma il momento, forse il più dram-matico giunge al risveglio, quando alla moglie, accorsa al suo capezzale, Marco chiede, guardandola negli occhi: “Potrò ancora camminare?” La risposta arriva solo dopo una ventina di giorni e suona come una condanna: il midollo spinale è irreparabilmente danneggiato dal river-samento di sangue dovuto alla frattura vertebrale. Non c’è bisogno di essere medico e ortopedico per giunta, per capire cosa questo signifi-chi. Ad attenderlo c’è un lungo, faticoso, periodo all’Unità Spinale per imparare a conoscere nuovamente il proprio corpo, ma occorre prima agire psicologicamente oltre l’iniziale rifiuto di quella sentenza appa-rentemente senza appello: “Cominciai a concentrarmi non su ciò che mi era stato tolto e mi era precluso – dice - bensì su quello che avrei potuto ancora fare”. Con la moglie Marco va alla Fiera di Düsseldorf, dove sono in rassegna speciali carrozzine che gli consentirebbero di riappropriarsi in qualche modo della sua mobilità e della sua vita, che vale a dire del lavoro “per-ché – dice - io volevo a tutti i costi tornare ad operare”. E quello che a tutta prima sembra un grido di ribellione ad un destino cinico diviene, con la volontà e la voglia di rinascere, una realtà quotidiana. Diventa normalità. Marco Dolfin oggi è infatti un ottimo chirurgo dell’anca e del ginocchio, che suscita sorrisi e sguardi pieni di ammirazione nei suoi colleghi. La voglia di continuare a fare ciò che ha sempre amato lo ha riportato a pieno titolo in sala operatoria dove ha effettuato finora oltre 100 interventi, una settantina dei quali come primo operatore. Al suo passaggio in carrozzina, molti si fermano per consultarsi con lui su questioni chirurgiche: “Il percorso di riabilitazione mi ha reso più empatico con i miei pazienti – dice - Oggi percepisco sensazioni che prima non potevo comprendere appieno. L’incidente, in fondo, mi ha aperto nuove opportunità.” Tra queste, la ripresa dell’attività sporti-va, perché è di Marco Dolfin il nuovo record italiano nei 100 misti di nuoto, un primato che lo mette in condizione di alimentare un sogno: partecipare nel 2016 alle Paralimpiadi in Brasile.

Massimo Boccaletti Alessandro G. Genitori

In alto foto durante L’operazioneIn basso L’ ortopedico Marco Dolfin,

Miti da sfatare

Partendo dall’alto:foto durante l’operazionefoto del chirurgo Marco Dolfin

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Se vuoi ricevere informazioni sulle attività della Commissione Scuola

scrivi a [email protected]

30 Avis Scuola

“Eccovi, alcune foto della vostra presenza presso la nostra autoemoteca, in attesa di compiere l’importante gesto della donazione. A tutti voi in prossimità del prossimo esame di maturità, un grande IN BOCCA AL LUPO dalla Commissione Avis Scuola di Torino”

Lc. Scientifico Copernico

Ist. Tec. Prof. Colombatto

Ist. Tec. Prof. Ferrari Maggio

Ist. Tec. Sup. Pininfarina

Scuola di Management ed Economia

Ist. I.T.I.S. Grassi

Ist. Tec. Com. Sommeiller

Scuola di Management ed Economia

Ist. Tec. Sup. Sociale

Scuola, scuola e ancora scuola...

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A l via le campagne Avis 2014 firmate Newton I.C., frutto di anni

di partecipazione e vicinan-za dell’agenzia alla tematica della donazione che, collabo-rando con Avis dal 2006, ne promuove l’attività in modo sempre nuovo e coinvolgen-te, senza cedere alla banalità.In occasione degli 85 anni di Avis Comunale di Torino sono state presentate tre differenti campagne pubblicitarie, cam-pagne dai toni differenti ma con gli stessi obiettivi: sensi-bilizzare sul tema della dona-zione, mantenere il rapporto con i donatori e coinvolgerne di nuovi.“Buttati a pesce” accompagna sui mezzi pubblici i torine-si attraverso il traffico della città, strappando un sorriso e sensibilizzando l’osservatore incuriosito. Un invito a non soffermarsi a paure e timori, perché è più semplice “but-tarsi” ed entrare a far parte del mondo dei donatori Avis ed essere coinvolti in un pic-colo gesto d’amore che fa una grande differenza.

La voce di AvisAvis Adv

“Adesso è il tuo turno” rap-presenta una vera e propria ch i amata a l l a so l ida r i e t à , un’incitazione dal tono diret-to ed esplicito a tutti coloro che frettolosamente attendo-no nella stazione metropoli-tana, un invito a dedicare un momento della propria quo-tidianità agli altri attraverso il dono del sangue. Una mano intenta a suonare

un campanello, come a voler prenotare il proprio “appun-tamento solidale” con Avis, immagine semplice ma d’im-patto, così come lo è il gesto del donare.Manifesto alla semplicità del-la donazione, “Basta un atti-mo”, nelle vicinanze del pun-to di raccolta in Piazza XVIII Dicembre (Porta Susa). Cam-pagna istituzionale che enfa-tizza quanto basti veramente poco per far la differenza: donare è questione di un at-timo! Il 2014 è sicuramente un anno importante per Avis Comu-nale di Torino, che celebra

Le Campagne 2014

BASTA UN A T T I M O

Orario donazioni7.45 - 11.45 tutti i giorni (compresi festivi)

PUNTO DI RACCOLTA P.ZZA XVIII DICEMBRE(PORTA SUSA)Unità di raccoltaVia Piacenza, 7 Torino Tel. 011 61 33 41Via Torino, 19 - Pianezza Tel. 011 96 61 668

REGISTRATI AL SITO WWW.AVISTORINO.IT

dona il sangueBUTTATI A PESCE

UNITÀ DI RACCOLTAVia Piacenza, 7 - Torino Tel.011 61 33 41

Via Torino, 19 - Pianezza Tel. 011 96 61 668

ORARI DONAZIONI7.45 - 11.45 tutti i giorni (compresi festivi)

REGISTRATI AL SITOWWW.AVISTORINO.IT

gli 85 anni dalla fondazione; per presentare le attività e far sentire la sua “voce” saranno sempre più necessarie inizia-tive mirate di comunicazione per far si che si riesca a ga-rantire il fabbisogno di san-gue. Oggi, infatti, è fondamentale, più che in passato, far avvici-nare nuove risorse alla tema-tica della donazione, poiché a l po tenz i a l e inc remento dell’età media della popola-zione italiana si affianca una diminuzione della fascia di popolazione più giovane, per cui nel medio-lungo periodo sarà sempre maggiore la ri-chiesta di sangue.

Claudio Lupica

Le nuove Campagne 2014

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Gita a ParigiViaggi

Programma di viaggio ben studiato e non stancante no-nostante fosse tutto concentrato in tre giorni (due sono serviti per il viaggio, durante il quale sono state effettua-

te numerose soste, compreso il pranzo al ristorante, consen-tendo alle nostre gambe di non patire per l’immobilità che un lungo percorso in autobus richiede).La guida sicura dell’autista, la sua disponibilità nel portarci nei luoghi stabiliti ed accompagnare i vari gruppi nel pomeriggio a disposizione, la ferma ma gentile guida di Palmira Merlo e l’ac-compagnatrice Laura, hanno contribuito a rendere il soggiorno nell’affascinante Parigi, sicuro e interessante.Una piccola pecca, a mio parere, è stato il fatto che l’hotel fosse un po’ decentrato, a scapito del tempo che si poteva dedicare alle passeggiate, anche serali. Le guide che ci hanno accolto in città, (due italiani trapiantati a Parigi da parecchi anni) hanno non solo illustrato con evidente ottima conoscenza quanto vi-sitato, ma approfondito spesso la spiegazione con aneddoti e particolari interessanti.Molto piacevole,anche se con qualche spruzzatina di pioggia è stata la crociera sulla Senna a bordo del Bateau Mouche: se Parigi è bella di. giorno, la sera è “magica “.

Anna Maria Terranova

Partendo dall’alto:Sacro Cuore,la Torre Eiffel,foto di gruppo

Gli avisini visitano la Ville Lumière

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34 Eventi Torino

Nei prossimimesi a Torino

di Dante Gabriel Rossetti, Pren-dete Vostro figlio, Signore di Ford Madox Brown e Sidonia von Bork 1560 di Edward Coley Burne-Jones.

The Bloody Beetroots5 luglio 2014 - ore 21.00 Parco Dora

Fes t i va l Mozar t a Tor ino , i concerti in piazza San Carlo dal 18 al 23 luglio 2014Dopo il successo dello scor-so anno del Festival Beetho-ven, dal 18 al 23 luglio 2014 la città di Torino ospiterà un nuovo festival musicale dedi-cato a un grande autore di mu-sica classica: Wolfgang Ama-deus Mozart. Una festa lunga sei giorni per tutti i torinesi e i turisti che potranno assistere gratuitamente a sei grandi con-certi in piazza san Carlo eseguiti da tre orchestre con direttori e interpreti di fama internazio-nale. Capolavori come il Don Giovanni e Il flauto magico sa-ranno presentati in un format del tutto inedito pensato per i neofiti e il grande pubblico.

TOP GEAR LIVE 6 luglio 2014 Palaolimpico di Torino.

LuglioSplendori delle corti italiane: gli Este: Rinascimento e Barocco a Ferrara e Modenadal 5 al 7 luglio 2014 - Reggia di Venaria Reale

Kappa FuturFestival Torino Summer Music Festival sabato 5 luglio e domenica 6 luglio 2014 da mezzogiorno a mezzanotte. Parco Dora TorinoNell’anno della scomparsa di Frankie Knuckles, Torino Summer Music Festival dedica un intero palco al genere musicale da cui di-scendono la maggior parte dei suo-ni che oggi animano club e festival di tutto il mondo: la musica house.

One Direction 6 luglio 2014 Stadio Olimpico.

Cristina d’Avena 6 luglio 2014 GruVillage.

Giuliano Palma 10 luglio 2014 GruVillage.

Mostra Best Actress al Museo del Cinema di TorinoIl Museo Nazionale del Cinema di Torino propone, alla Mole An-tonelliana dal 3 aprile al 31 agosto 2014, la mostra BEST ACTRESS. DIVE DA OSCAR, da un pro-getto di Stephen Tapert. La mo-stra, presentata a Torino in prima mondiale, raccoglie oltre 350 ope-re che ripercorrono la storia delle donne che hanno vinto l’Oscar come migliore attrice dal 1929 al 2014: ritratti delle star, imma-gini dei film da loro interpretati che si alternano a bellissimi ma-nifesti, costumi di scena, oggetti dal set, sceneggiature e istantanee della cerimonia degli Oscar che fanno rivivere l’emozione della vittoria della prestigiosa statuetta. In aggiunta, numerosi documen-ti, manifesti e materiali legati alla storia dell’Academy quali inviti, programmi, clip delle riprese ci-nematografiche e televisive, e abiti indossati dalle dive durante la spet-tacolare cerimonia dell’Oscar®.

Mostra Preraffael l i t i a Pa-lazzo Chiablese di Torinofino al 13 luglio 2014 La mostra Doppio Sogno allesti-ta nelle nuove sale espositive di Palazzo Chiablese (Polo Reale di Torino) lascia spazio alla nuova e grande retrospettiva sui Preraffa-elliti della Tate Gallery di Londra. La mostra espone settanta capola-vori, vere e proprie icone dell’età vittoriana come Ophelia di John Everett Millais, L’amata (La sposa)

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35Eventi Torino

27 paesi; 182 appuntamenti, di cui 156 concerti, in 94 spazi canoni-ci e inconsueti: sale da concerto, chiese, piazze, cortili, musei, palaz-zi, carceri, stabilimenti industriali… Festival di tutte le musiche, MITO SettembreMusica è il luogo idea-le per ripercorrere le storie della musica attraversando i differenti generi: dall’antica alla classica e alla contemporanea, dal jazz alle espressioni più innovative del-la musica elettronica, il tutto a prezzi sempre molto accessibili.

1 6 ° C o n g r e s s o N a z i o n a l e Domotecnica dell’Efficienza E n e r g i e n z a .da l 18 a l 20 se t tembre 2014 Lingot to Fiere .

Manualmente - Rassegna della m a n u a l i t à c r e a t i v a dal 25 al 28 settembre 2014 Lingotto Fiere. Manualmente si prefigge l’obiettivo di incentiva-re la cultura della manualità e di porre l’accento sull’importanza che il lavoro di creazione manua-le può avere per ogni individuo.

Concerto Ligabue 9 settembre 2014 Stadio Olimpico.

Mostra Piccol i Principi a l la P a l a z z i n a d i S t u p i n i g idal 18 giugno al 30 dicembre 2014 I ritratti dei bambini – studiati dall’occhio straordinario di Fede-rico Zeri – sono stati protagonisti di una mostra al Lingotto di Tori-no nel 1995, in occasione di Arte Antica ’95. Lo studioso, attento alle ricerche storico-documentarie in corso su iconografie e prove-nienze, indicava valide linee di lettura: la fortuna e l’interpreta-zione dell’immagine del bambino nella cultura figurativa; l’aspetto iconografico a decodificare abiti e simboli e quello socio-cultu-rale che delinea il contesto in cui le opere sono eseguite e le scel-te ideologiche che esse indicano.

Agosto

“IED Transportation Design: 20 yeas of excellence, Mostra IED Transportation Design al Museo dell’Auto di Torinoda venerdì 20 giugno a domenica 31 agosto 2014 - Il Museo Nazionale dell’Automobile di Torino ospi-terà la mostra organizzata da IED Torino per festeggiare i vent’anni dall’avvio del corso di Transporta-tion Design. In mostra 10 modelli in scala reale, realizzati dal Master in Transportation Design, e 15-20

modelli in scala 1:4, realizzati dal Corso di Diploma Accademico in Transportation Design, in col-laborazione con marchi automo-bilistici noti a livello mondiale.

Traffic Torino Free Festival dal 28 al 31 agosto 2014 Cantieri OGR “Traffic” è nato per cambiare . Nell’arco di dieci edizioni sono variate via via la collocazione cronologica, le sedi e – di conse-guenza – le scelte di contenuto. Una regola che vale in particolare quest’anno: il festival si accasa in-fatti presso i Cantieri OGR, luogo che simboleggia la metamorfosi postindustriale della città, dunque a sua volta sinonimo di trasfor-mazione. In passato officina dove venivano costruiti e riparati i tre-ni, ha ora come vocazione quella di laboratorio di sperimentazio-ne e produzione di arte e cultura.

Settembre

MITO Set tembreMusicadal 4 al 21 settembre 2014Per 18 giorni, Milano e Torino tornano a essere un unico grande palcoscenico offrendo un’occa-sione imperdibile per accostarsi a proposte artistiche diverse e di grande valore; circa 2200 musi-cisti: grandi orchestre, complessi da camera e solisti provenienti da

Per consigli sui prossimi eventi

inviaci una email all’indirizzo

[email protected]

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36 Al nostro fianco

Media Research - Questlab per La Stampa, raccontano dell’esistenza di un sostrato partecipativo diffu-so. Di un radicamento associativo sui territori e sulle questioni con-crete che si è spostato dal piano della partecipazione ideologica a quella pragmatica. In ogni caso, generatrice di valori e di identifi-cazioni. Ma la partecipazione non ha solo una dimensione simbo-lica. Questa miriade di iniziative produce anche un valore econo-mico non indifferente. Anche soffermando l’attenzione solo sul versante delle iniziative culturali, basti pensare all’indotto econo-mico che generano le circa 1.200 manifestazioni stimate dei molti festival che si sono sviluppati negli anni recenti lungo l’Italia su diversi temi: dall’economia di Trento alla filosofia di Modena; dalla musica della Notte della Taranta ai libri di Pordenonelegge e alla letteratura di Mantova; dal festival della Spi-ritualità di Torino a quello biblico di Vicenza, solo per citare alcuni casi. Ciascuno di questi eventi culturali muove centinaia di mi-gliaia di persone che raggiungono le città, generando una domanda di turismo, di ospitalità e di consumi. Alimentando valore economico e simbolico. Evidenziando una volta di più il volto di una Nazione che spesso non vediamo o non voglia-mo vedere. Cultura, turismo, am-bienti territoriali, economie locali costituiscono un mix importante per lo sviluppo del Paese. Un’Italia che esprime voglia di partecipazio-ne e una domanda di crescita cul-turale. Sono dimensioni che non contribuiscono ad alimentare le statistiche del Pil della ricchezza. Ma sono fondamentali per costrui- re il (futuro) Pil della felicità.

Daniele Marini Università di Padova

(LaStampa 30 settembre 2013)

Associazioni

pazione ricorrente, è che le persone partecipano poco: è difficile chia-mare a raccolta i cittadini. Certo, sono oggi molto poche le organiz-zazioni volontarie in grado di mo-bilitare – come si usa dire – le mas-se, com’era un tempo per le grandi associazioni o i partiti (spesso por-tati a predisporre partecipazioni prezzolate). Oggi la mobilitazione delle persone avviene su singole istanze, magari anche limitate nel tempo, sicuramente meno ideolo-gicizzate: la questione ambientale del proprio quartiere o della città; la raccolta di alimenti o di denaro per le famiglie con problemi; le emergenze climatiche e i disastri ambientali...Iniziative mirate, con-crete, dove chi partecipa può mi-surare tangibilmente gli effetti del proprio impegno. È una partecipa-zione pragmatica dove contano le dimensioni relazionali, il contatto e il confronto con le altre persone, e l’intervento materiale. Il brulichio delle iniziative e della quantità di persone che vi partecipano, come dimostra la ricerca Community

C’è una ricchezza che il Pil non misura: le molteplici forme della partecipazio-

ne dei cittadini. Ed è una risorsa rilevante e diffusa sul territorio na-zionale. Le attività di volontariato, quelle legate ai temi dell’ambiente e del territorio, della cultura, del «loisir» e sportive: tutte contribui-scono a generare il nostro capitale sociale. Che è fatto di dimensioni assieme simboliche ed economi-che. Perché la partecipazione atti-va a forme associative crea condivi-sione di valori, unisce le persone e le comunità in una visione comune della propria esistenza e del futuro. Come tante formichine brulicanti sul territorio, attraverso le diverse forme del volontariato, alimentano reti di relazione, si scambiano infor-mazioni e iniziative, si ordisce quel filo che consente di sperimentare l’integrazione e il sostegno fra persone. Anche di provenienze diverse. …Tutte queste attività sono elementi fondamentali della nostra coesione sociale. L’obiezione che più spesso si sente fare, ed è anche la preoccu-

La ricchezza del Paese reale

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37Guerrilla gardening

Lo chiamano “Guerrilla gardening” e quando descrivono le loro azio-ni utilizzano un linguaggio militare. Parlano di “arsenali”, di “guer-ra” (richiamato dallo stesso nome del movimento) e di “attacchi”. E

sono un gruppo non violento.Il termine “guerrilla gardening” apparve per la prima volta nel 1973 a New York, utilizzato dal gruppo Green guerrilla. La loro azione lasciò all’epoca interdetti i cittadini, oggi invece l’area dove avvenne quel primo attacco è protetta dal dipartimento parchi di New York. Ma cosa era successo? E in cosa consiste il guerrilla gardening oggi?L’azione del 1973, ritenuta rivoluzionaria, è ammantata di una sublime e “verde” semplicità: alcuni cittadini avevano trasformato un lotto privato ab-bandonato in un giardino. Perché questo fanno, questi insoliti guerriglieri: rilevano pezzi di terra abbandonati e, “armati” di zappa, guanti e annaffiatoi, lo riportano alla vita.Questo movimento, diffusosi in fretta nel nord Europa, approda in Italia negli anni 2000. Se è a Milano che si contano i primi “guerriglieri” italiani, Torino spicca subito per la nascita, nel 2007, dell’associazione “Badili bado-la” e per le sue iniziative. Il gruppo si impegna attivamente a combattere il degrado urbano “dal basso” occupandosi del verde pubblico. Un esempio? Il 13 giugno 2011 questi impavidi guerriglieri, armati di paletta e guanti, hanno messo a dimora in via Bologna un olmo, un fico, un kaki, un nespo-lo e un oleandro, con la partecipazione e i consigli dei curiosi.Le azioni, anche quelle individuali, dimostrano una grande fantasia: a To-rino, ma anche a Bari e in altre città si riempiono di terra piccole fontane abbandonate per trasformarle in... vasi di gran classe. E se il terreno non è raggiungibile? Nessun problema, esistono le “bombe di semi”: palline di argilla in cui si incorporano i semi che vengono lanciate oltre le cancellate nella speranza che attecchiscano.Insomma, azioni spontanee di cittadini insospettabili che danno un signifi-cato profondo a ciò che è “pubblico”, prendendosene cura senza aspettarsi nulla in cambio. A ricordarci che anche dietro quel vaso di fiori in quella viuzza insignificante dietro casa può celarsi un profondo messaggio morale da cogliere e disseminare.

www.guerrillagardening.it

Quando sboccia il senso civico

Alcuni esempi di realizzazioni

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38 Passione fotografia

dipende dalla macchina), perché la macchina non ha bisogno di am-plificare molto il segnale, ma que-sto ovviamente significa che do-vrà arrivare molta luce al sensore, quindi a meno che non ci sia il sole o che non abbiamo una sorgente luminosa abbastanza potente do-vremmo usare dei tempi lunghi o dei diaframmi molto aperti. Anche gli ISO funzionano in STOP, ma sono più facili da leggere: raddop-piano sempre il valore, così tra 100 e 200 c’è uno stop, tra 200 e 400 un altro, tra 400 e 800 un altro e così via, esattamente come accade coi tempi di scatto.

Fosse sempre così facile e se non cambiasse niente tanto varrebbe tenere sempre il va-lore ISO bello alto, in modo da poter usare diaframmi più chiusi e tempi più brevi e inve-ce no…perché?Perché amplificando il segnale “buono” che arriva al sensore si amplifica anche il rumore di fondo, ragion per cui l’immagi-ne diventa granulosa, meno ni-tida e in definitiva qualitativa-mente inferiore. Con le reflex più evolute si può arrivare or-mai a più di 6000 ISO e aven-do pochissimo rumore (grana) nella fotografia. Per concludere ,una giusta esposizione (in base alla luce che abbiamo) si ottie-ne con un giusto uso di questi tre fondamenti della macchina fotografica.

Giorgio Debernardi

Se avete una macchina digi-tale dove sia possibile non scattare solo in automatico

ma poter gestire l’esposizione del-la fotografia è necessario sapere alcune cose. Fondamentalmente i parametri che possiamo variare per modificare l’esposizione (e non solo) dell’immagine sono il tempo di scatto, l’apertura del diaframma, a sensibilità ISO.Tempo di scattoC’è poco da dire su questo: è sem-plicemente il tempo in cui l’ottura-tore resta aperto e fa entrare la luce. Ovviamente variando il tempo di scatto l’immagine viene influen-zata e subisce delle modifiche: se lasciamo l’otturatore aperto per 1/200 (cioè circa mezzo centesimo di secondo) potremo congelare il movimento di una persona che corre, mentre se lo lasciamo aperto per 1/10 di secondo (cioè ben 10 centesimi di secondo) la persona che corre sarà probabilmente irri-conoscibile e il movimento lascerà una scia dietro al soggetto, renden-do percepibile l’idea del movimen-to.Apertura del diaframmaQuesto è un po’ più complicato. Ogni obiettivo al suo interno ha

delle lamelle che si aprono e si chiudono facendo passare più o meno luce, a seconda di quan-ta ce ne serve e di come la im-postiamo. É come una finestra nella quale possiamo decidere se aprire le tende e di quanto. I va-lori numerici che rappresentano sono inversamente proporzionali alla luce che entra: questo signi-fica che un obiettivo impostato a f:3,5 fa entrare più luce che se impostato a f:8 o a f:11.I valori sono misurati in STOP. Gli stop sono: f:1,4, f:2, f:2,8, f:4, f:5,6, f:8, f:11, f:16, f:22 ecc

Sappiate che ogni volta che chiu-dete un po’ il diaframma (facendo quindi aumentare il numero f) il tempo di scatto si allungherà leg-germente per fare in modo che il sensore raccolga abbastanza luce, mentre se lo aprirete diventerà più breve (questo nelle modalità P, A, S, nella modalità M l’esposimetro non fa variare il valore che non sta-te controllando perché di fatto li state controllando tutti)

Sensibilità ISOLa sensibilità Iso è uno di quei valori che la fotografia digitale ha rivoluzionato rispetto alla tradizio-nale fotografia a pellicola. Gli Iso ci sono sempre stati e le pellicole erano più “lente” o “più veloci” a seconda del valore Iso o Asa che riportavano.La miglior pulizia dell’immagine e la qualità più alta si ottengono usando sempre il valore ISO più basso possibile (64, 80, 100, 200,

Per una buona esposizione

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39Passione fotografia

Le vostre fotoPer ogni numero pubblicheremo tre foto scelte tra quelle che i do-natori possono inviare a questo indirizzo: [email protected]. Le altre saranno visibili sul sito www.avis.it. Le foto devono essere jpg e dimensionate con il lato lungo a 1200px.

Scelti per voi

www.fotocomefare.comIn questo sito trovate molti tutorial sulla fotografia.

www.fondazionefotografia.orgIn questo sito troverete le mostre fotografiche e news sulla fotografia.

PilloleLa fotografia è un’azione immedia-ta; il disegno una meditazione.

Henri Cartier-Bresson

Fotografare significa appropriarsi della cosa che si fotografa. Signifi-ca stabilire con il mondo una rela-zione particolare che dà una sen-sazione di conoscenza, e quindi di potere.

Susan Sontag

Chi non sa fare una foto interes-sante con un apparecchio da poco prezzo, ben difficilmente otterrà qualcosa di meglio con la fotoca-mera dei suoi sogni.

Andreas Feininger

Dall’alto:Lago Maggiore. Fernanda Straz-zarino.Le gru. Valentino Camandona.New York, Paola Sibona.

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40 Dialetto

l’indicazione di come esso sia assai forte e quindi bruciante, ardente nella bocca di chi lo beve e per-ciò, normalmente, non si esagera accontentandosi di «un cichèt ëd branda» (un bicchierino di grappa). Il «brando» è un ballo caratteristico piemontese che prevede un grande movimento da parte degli interpre-ti, quasi che si trovassero ad agitarsi sulle braci ardenti. In particolare la brace in piemontese diventa «bra-sa», altro vocabolo con ascendente germanico dal verbo e sostantivo «braten» che significa cuocere arro-stendo («an sla brasa» sulla brace) oppure un cibo cotto arrosto. Esisto-no poi dei modi di dire piemontesi che utilizzano il termine «brando» e sono: «esse a brando» (essere in movimento); «butesse an brando» (avviarsi, mettersi in movimento); «fé ’l brando» (fare chiasso) e «mné ’l brando» (fuggire). Infine l’accre-scitivo «brandon» non significa un grosso «brando», bensì è analogo al tedesco da cui siamo partiti ovvero tizzone o anche fiaccola, torcia.La scelta dell’appellativo de «Ij Bran-dé» ha quindi un significato figura-tivo in quanto coloro che si sentono parte di questo sodalizio (un po’ strano perché senza tessere, quote, sede, ecc) hanno il compito di fare come gli alari nel camino, ossia te-nere sollevati i ceppi per favorirne la combustione e lo sviluppo delle fiamme, ma nel loro caso si tratta di sostenere la lingua e la cultura pie-montese perché possa sempre arde-re di buona fiamma.Tornando quindi alla «Festa dël Piemont» e a Camillo Brero, vorrei proporvi una delle sue belle poesie dedicate alla sua lingua che rappre-senta un vero e proprio inno d’amo-re che il poeta le ha dedicato. Un inno a cui dobbiamo legarci perché continui ad ardere viva la fiamma in mezzo ai «Brandé».

Michele Bonavero

Quest’anno la «Festa dël Piemont» fa tappa a Pia-nezza, ma questo, di per

sé, potrebbe anche lasciare indiffe-renti, specialmente i non piemon-tesi. Oltre al valore di questa festa, che giunge all’edizione n.47 dopo aver toccato tutte le province e molteplici località grandi e piccole, la sua localizzazione ha un valore molto speciale che ha un legame forte con questa rubrica. La festa va, infatti, a trovare svolgimento pro-prio nella cittadina che è residenza di Camillo Brero con lo scopo di rendergli un omaggio particolare in concomitanza con il suo ottantotte-simo compleanno. Camillo Brero è, infatti, l’ultimo de «Ij Brandé» (letteralmente gli alari del camino), la gloriosa Compagnia fondata nel 1927 da Pinin Pacòt con altri grandi letterati piemontesi.Penso non sia inutile ritornare al significato di questo vocabolo: «Ij Brandé», parola di origine germa-nica in quanto derivante dal tede-sco «brand» (che significa tizzone ardente, incendio, ustione, mentre

«brandes» significa incendio) e che in piemontese assume una dop-pia valenza. Esiste infatti il verbo «brandé» che è un verbo intransi-tivo con questi significati (tratti dal Vocabolario della Lingua Piemon-tese di Camillo Brero: ardere viva-cemente): bollire rumorosamente; anche agitarsi, essere in movimen-to; affaccendarsi, agire celermente. Però non finisce qui perché «bran-dé» può anche assumere il senso di brandire e quindi ecco «brandé la spa o ’l sàber» (brandire la spada o la sciabola). Dal verbo «brandé» de-rivano il sostantivo maschile «bran-do» e quello femminile «branda». Il secondo si riferisce, non come si potrebbe pensare di primo acchito, a un luogo dove coricarsi perché questo è valido in italiano, invece il sostantivo si riferisce a un distillato alcolico ricavato prevalentemente dalle vinacce (la «rapa») o dal vino: la grappa in italiano. La «rapa» è an-che utilizzata come elemento con-servante per i peperoni: «ij povron a la rapa». L’appellativo di questo distillato dà

La Festa dël Piemont

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41Dialetto

QUIZRisposta al quiz precedente: il nome della celebre attrice era Eleonora Duse, a cui è dedicata la breve via che a Torino sfocia nei pressi del Teatro Carignano, in piazza Carignano. Risulta vincitore del quiz: Maria Grazia Avalle. IL NUOVO QUIZCerere è un pianetino individuato da un famoso astronomo nel 1801. Torino gli ha dedicato una via proprio per onorarlo per questa sua scoperta. Sapete dire il nome di questo astronomo?

Le risposte devono pervenire presso la sede AVIS - Concorso Quiz - Via Piacenza 7 - 10127 Torino oppure via e-mail all’indirizzo [email protected] entro il 30-8-2014. Il premio del precedente quiz deve essere ritirato entro il 30-8-2014.

Quand che ij fieuj e j’anvodparleran pì la nòstra bela lenga piemontèisa

ëdcò le muraje a ’rfaceran «Vergògna»ai savant e ai potent ch’a l’han baratala

- la nòstra bela lenga piemontèisa -con tranta dné e ’l giov dla lenga dj’àutri.Quand che ji fieuj e j’anvod parleran pì

la nòstra bela lenga piemontèisa- e noi e ij Grand saroma arson lontan

d’una vos dròla ’d na cossiensa vejaij dàir, le pere, ij ròch la parleranla nòstra bela lenga piemontèisa,j’eve dij nòstri fium la canteran

la nòstra bela lenga piemontèisa,la lòsna e ’l tron a la diran sle nìvole

la nòstra bela lenga piemontèisa,ël vent la crijerà tra la tempesta

la nòstra bela lenga piemontèisa,la lun-a ëd neuit la confidrà a le faje

la nòstra bela lenga piemontèisa,ëd di a risplenderà ’nt la lus dël solla nòstra bela lenga piemontèisa.La nòstra bela lenga píemontèisa

tradìa e dismentià,la nòstra bela lenga piemontèisa.Oh, mia bela lenga piemontèisache ant ël mè sangh it vive!¬¬

La nostra bella lingua piemontese Quando i figli e i nipoti non par-leranno più la nostra bella lingua piemontese / anche i muri rinfac-ceranno «Vergogna» / ai sapienti e ai potenti che l’hanno barattata / - la nostra bella lingua piemontese - / con trenta denari e il giogo della lingua degli altri. // Quando i figli e i nipoti non parleranno più / la nostra bella lingua piemontese / - e

noi e i nonni saremo eco lontana / di una voce strana di una coscienza vecchia / i crinali, i sassi, i macigni la parleranno / la nostra bella lingua piemontese, / le acque dei nostri fiumi la canteranno / la nostra bel-la lingua piemontese, / il fulmine e il tuono la diranno sulle nuvole / la nostra bella lingua piemontese, / il vento la griderà fra la tempesta / la nostra bella lingua piemontese, / la

luna di notte la confiderà alle fate / la nostra bella lingua piemontese, / di giorno risplenderà nella luce del sole / la nostra bella lingua pie-montese. // La nostra bella lingua piemontese / tradite e dimenticata / la nostra bella lingua piemontese. / Oh, mia bella lingua piemontese / che nel mio sangue vivi!

Michele Bonavero

La nòstra bela lenga piemontèisa

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42 Cosplay

si accontentano anche solo di esse-re vagamente riconosciuti mentre vagano per gli stands delle fiere.Molto gettonate sono le compe-tizioni. Consistono in due prove, una in cui si valuta il costume in sé e uno in cui il cosplayer deve di-mostrare di saper imitare il proprio personaggio anche con gli atteggia-menti e le battute. Alcuni cospla-yers si sono costruiti una carriera lavorativa e hanno messo insieme uno staff di truccatori e sarti per partecipare a tali competizioni. I risultati sono splendidi, ma un co-splay “fatto in casa” è sempre più spontaneo... e dà più soddisfazioni, anche solo nei momenti in cui il gruppo di amici vaga per i mercati-ni alla ricerca di quella cravatta che darebbe un’aria così “Hogwarts”!Insomma, una moda che di per sé potrebbe far storcere il naso cela un potenziale creativo tale da far chiudere la bocca a chiunque dica che “i giovani d’oggi non fanno più niente, stanno solo davanti alla playstation!”.Playstation? La macchina da cucire è molto più stimolante, bello!

Giulia Maria Bouquiè

Entrate in camera di vostro figlio e, invece dell’adole-scente attaccato al compu-

ter che vi aspettavate, vi ritrovate davanti una figura vagamente fa-miliare vestita da... Bilbo Baggins (protagonista de Lo Hobbit)?Non preoccupatevi e non sfrega-tevi gli occhi: non siete pazzi. È solo la nuova moda importata dal Giappone. Si chiama “cosplay”

(“costume-play”) e chi lo pratica è chiamato “cosplayer”. Se i vostri ragazzi leggono manga (i fumet-ti giapponesi, n.d.r.) o giocano ai videogiochi mettetevi l’animo in pace: prima o poi lo diventeranno anche loro. E non è detto che sia un male. In pratica, il cosplay con-siste in questo: nello scegliere un personaggio (in principio solo dai manga ma oggi anche da film, libri, sceneggiati), studiarselo, preparar-si il costume e indossarlo, di solito alle fiere e ai raduni.Tra i cosplayers vige un ferreo co-dice d’onore composto da una sola, granitica regola: puoi vestirti da ciò che vuoi, ma il tuo costume dev’es-sere rigorosamente fatto a mano. Nessuna eccezione, e chi infrange tale regola incorre nell’onta e nel disonore. Perché il cosplay è un’ar-te, complessa e sfuggente, formata da ingegno e creatività. Solo i mae- stri arrivano a padroneggiarla ap-pieno e a risultare identici ai propri beniamini. E i migliori imparano addirittura a riprodurre movimenti e atteggiamenti dei personaggi che interpretano. Inutile dire che molti ragazzi (me compresa, lo ammetto)

Oggi al parco hoincontrato Gandalf

CosplayerGiulia Maria Bouquiè

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43Storia minore

Che succede a Torino? ... è folla!

Appena qualche anno fa, senza dubbio, sarebbe sembrato im-possibile. Li vedi passeggiare per

la città, ti fermano, ti domandano dove trovare una certa strada, una piazza, con la piantina topografica di Torino, come smarriti, con domande su mezzi pub-blici, autobus, tram, punti-sosta di tas-sì. Come a Parigi, a Londra o Berlino.All’inizio dell’estate, un bilancio è or-mai possibile, con non poca meraviglia. Conclusi i giorni del Salone del Libro, colma di gente la metropolitana - per costruire la quale si era discusso per anni - le code per entrare a Palazzo Reale, a Palazzo Madama, per visitare il Museo del cinema alla Mole Antonelliana, per entrare al Museo Egizio, il bilancio è insomma sorprendente: alla domanda perché tutto ciò avvenga e continui ad avvenire, la risposta è semplice: hanno scoperto Torino. Molti s’interrogano sul perché questo “miracolo” non sia avvenuto prima. Già le Olimpiadi in-vernali, poi il passaggio da una Torino più “europea” a una città multietnica, quindi una serie di eventi - le lunghe “code” per la rassegna di Renoir - infine il Salone del Libro. E’ una Torino piena di folla come non ci si sarebbe aspettati mai. Che dire? C’è - inutile negarlo -

un risvolto anche negativo, quello che è “pagato” dalle grandi città che si sono trasformate in metropoli: un accresci-mento della delinquenza spicciola, delle necessità di ogni giorno, un visibile au-mento della mendicità, anche nel pie-no centro storico, ma era un “prezzo” prevedibile e comprensibile, come lo hanno pagato tutte le metropoli, senza contare l’afflusso costante di immigrati che, sbarcando ogni giorno, dalle coste del sud tendono a spostarsi al setten-trione magari per raggiungere quindi la Francia, la Germania e l’Austria. Inutile stupircene. Torino non poteva ritenersi immune da un tale fenomeno. Guar-diamo, comunque, al lato positivo, e di ciò non possiamo che compiacerci: hanno scoperto Torino, le sue meravi-glie storiche, i “tesori” di quello che fu il perno attorno al quale si costituì l’unità di un paese che trova, nelle Alpi, la cer-niera di unione con il cuore dell’Europa. Se questa “cerniera” non ci fosse, la peni-sola italica si troverebbe non solo isolata ma proiettata “in giù”, verso il Medio Oriente e i paesi africani. In questo sen-so Torino può ringraziare la conformità del suo essere al nord, settentrionale, più vicina al cuore di un’Europa che conta, nella sua unità, anche se le perplessità

sono ancora molte, suddivise fra i “det-tami” di Bruxelles, di Strasburgo, in una frammentarietà di leggi, dettami, a volte contrapposizioni giuridiche che lasciano perplessi. In uno scenario così complesso, Torino spicca e trae forza e prestigio soprattutto sul piano turistico: non avremmo, altrimenti, che questo innegabile “ritorno”: è sparita, come d’incanto, la città-officina così spesso raffrontata a Detroit, la città “grigia, tri-ste”, conosciuta soltanto per la presen-za della Fiat, centro sia pure mondiale dell’automobile, per le sue squadre di calcio, la Juventus e il Toro. Quella scoperta oggi dalla folla di turisti che vi sbarcano è una città, pur con i muta-menti del tempo, come la vide e la volle un grande uomo di Stato, Emanuele Filiberto, quella domenica del 7 Feb-braio 1563 alle undici del mattino, nel momento in cui la scelse come nuova capitale del ducato, al posto di Cham-béry. Città dunque nel cuore dell’Euro-pa; poi il duca portò con sé il talismano dei Savoia, la Santa Sindone, che uscirà dalla sua lipsana, ossia dalla sua teca, in attesa di nuovi, grandi eventi. Nel frat-tempo si riempe di folla e non possia-mo che rallegrarcene.

Renzo Rossotti

Uno scorcio di Torino

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Le mostre& gli artisti

propone l’esperienza di quattro artisti contemporanei. Sandro De Alexan-dris espone tele dalla raffinata tessitura del colore (dal rosa all’azzurro), dove il suo lirico astrattismo è il risultato di una ricerca meditata, interiorizzata, definita con misura. La progettualità di Johan-nes Pfeiffer si identifica con grandi installazioni che «occupano» gli spazi. Composte da materiali come l’acciaio e una fitta sequenza di fili di nylon, appa-iono estremamente leggere, evocative. Giorgio Ramella, invece, affida a «Nu-vole e cacciatore» e «Verso sera» il senso di una mitica visione dell’Oriente, che sottolinea attraverso una figurazione che libera nell’atmosfera oggetti, sim-boli, piccoli elefanti. Infine, le fotografie in bianco e nero di Enzo Isaia, realizzate negli anni Sessanta, stabiliscono un rap-porto diretto con l’ambiente e la realtà. E dalla donna del Sud a «Fashion», agli Alpini in Alto Adige, prende forma il suo discorso sempre controllato e reso con sensibilità. Carmagnola, Palazzo Lomellini, sino al 22 giugno.LE MOSTRE DELLA «PRO-MOTRICE»La Promotrice delle Belle Arti al Valen-tino presenta dodici personali che pro-pongono un percorso tra figurazione tradizionale e pagine astratte. Attraverso gli allestimenti curati da Orietta Loren-zini, si possono vedere i dipinti con-cettuali di Anna Azzalini che parlano dell’esistenza e della tragedia di Lampe-dusa. Le immagini di Giuseppe Bercet-ti dai colori lievi che illuminano Amalfi e il paesaggio a San Raffael, e la Torino notturna di Attilio Cutrupi rischiarata dalla luce dei lampioni, mentre Jessy Jacob propone incisioni e dipinti che interpretano i versi di Rabindranath Ta-gore. Di Alfredo Levo si ravvisa la vitalità del segno che circoscrive figure, oggetti e fiori, e i giardini di Bruno Molinaro si riallacciano a quello prestigioso di Mo-net che ha visitato durante i viaggi a Gi-verny. Claudio Rabino, invece, dipinge campi di lavanda e girasoli. Si entra poi nelle sale delle artiste biellesi: Gabriella

I PRERAFFAELLITI AL POLO REALE DI TORINOAllestita nel nuovo spazio mostre del Polo Reale, a Palazzo Chiablese, ingres-so dalla piazzetta Reale, la mostra «Pre-raffaelliti. L’utopia della bellezza» offre un ampio panorama dell’esperienza artistica e culturale della Confraternita dei Preraffaelliti. Promossa da Comu-ne di Torino, Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Pie-monte e Polo Reale, la mostra - curata da Alison Smith insieme a Caroline Corbeau-Parsons - è prodotta da 24 Ore Cultura-Gruppo 24 Ore e rea-lizzata in collaborazione con la Tate Britain e il patrocinio del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo. L’esposizione dei settanta capolavori della collezione della Tate Britain di Londra permette di cogliere e approfondire il clima di una ricerca che si è sviluppata alla metà dell’Ottocento, quando tre giovanissimi artisti - John Everett Millais, Dante Gabriel Rossetti e William Holman Hunt - fondarono la Confraternita nel settembre 1848 con l’intento di cambiare la società at-traverso l’arte, ispirandosi agli ideali del primo Rinascimento. Una mostra e, contemporaneamente, la storia di un movimento che è giunto sino ai giorni nostri - come afferma Luca Beatrice - influenzando la cultura occidentale tra gotico e dark, tra le poetiche visionarie dei registi Tim Burton e Francis Ford Coppola e gruppi come Big Four e Cu-rie. Dai loro quadri emergono gli aspetti della religione, del paesaggio, della poe-sia, della bellezza. E così le donne dalla sottile sensualità, i paesaggi en plein air, i riferimenti a Dante e Shakespeare, alle novelle medioevali e alla Bibbia costi-tuiscono i momenti di un percorso che va dalla straordinaria «Ophelia» di Eve-rett Millais alla tela «Ecce Ancilla Do-mini! (L’Annunciazione)» del Rossetti, dal «Paesaggio con ragazza accanto a un faggio» di George Price Boyce a «Sido-nia von Bork» di Edward Burne-Jones. Torino, Polo Reale, sino al 13 luglio.

L’ARTE SACRA DI CARLO SISMONDA A SALUZZOLa storica struttura de La Castiglia ospita la mostra retrospettiva «Carlo Sismon-da. La luce nel sacro» che mette in evi-denza l’energia e la tensione espressiva del maestro di Racconigi (1929-2011). Si tratta dell’appuntamento artistico della primavera-estate della Città di Saluzzo, che ha collaborato con l’«As-sociazione Culturale Carlo Sismonda Onlus», presieduta da Mario Abrate, alla realizzazione di questo incontro tra Arte Sacra e territorio. Un’occasione per entrare in diretto contatto con le venti e grandi tavole degli «Evangeli», le stazioni della «Via Crucis», i ritratti del-la madre, i nudi femminili e i paesaggi permeati da una spiritualità che esprime la misura interiore di Sismonda. Autore di composizioni musicali, di opere che richiamano la lezione di Cézanne, Van Gogh, esprime una particolare tensione pittorica nelle pagine legate al volto di Cristo, alla folla che ascolta le parabole, alla Crocifissione. La mostra è correda-ta dalle pubblicazioni «Carlo Sismonda. Dagli Evangeli», Torino 1978, «Carlo Sismonda 1929-2011» a cura di Martina Corgnati, Skira Editore 2012, e dai testi di Piero Flecchia, Mario Abrate, Um-berto Casale e Anna Cavallera. Saluzzo, La Castiglia, sino al 28 settembre.PALAZZO LOMELLINI A CARMAGNOLANelle sale espositive di Palazzo Lomel-lini, in piazza S. Agostino 17, è aperta la rassegna «Tra idea, mito e realtà», cu-rata da Paola Malato. L’appuntamento dell’Assessorato alla Cultura della Città di Carmagnola, organizzato dall’As-sociazione Piemontese Arte, presie-duta dallo scultore Riccardo Cordero,

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manzo ambientato negli anni Ottanta in Italia, che racconta di un personaggio, Gualtiero Menotti, che vive al di là della legge, in un continuo scambio di ruoli.

Angelo Mistrangelo•“Torino noir”, i misfatti dell’800Un nuovo libro di Renzo Rossotti per la casa editrice Yume, sbocciata con co-raggio nello scenario dell’editoria tori-nese. In questo “Torino noir” Rossotti si rivela prezioso collezionista di storie,

fatti e fattacci avvenuti in Torino in un arco di tempo che abbraccia tutto l’Ot-tocento. Le sorprese non mancano. L’autore, che l’ha presentato in occasio-ne del Salone del Libro, si sofferma sulle tre B che hanno caratterizzato un’epoca sino al sorgere del Novecento. B come buio, che nella Torino di allora, quando la luce elettrica ancora non c’era, dal tra-monto in poi favoriva una delinquenza spicciola. La seconda B sta per “Barab-ba”, i Teddy boys dell’Ottocento, au-tori di aggressioni, furti e rapine entrati nella storia torinese. La terza B è iniziale di briganti, i “barabba” cresciuti con il tempo e divenuti componenti di vere e proprie bande, molte processate in cor-te d’Assise e spesso finite nelle mani del boia sulla forca impiantata in vari luo-ghi di Torino, per anni al Rondò dove oggi c’è il monumento dedicato a San Giuseppe Cafasso, che confortò molti condannati alla pena capitale negli ul-timi istanti di vita. Un caleidoscopio tutto noir ricco di episodi che ebbero vasta eco nelle cronache del tempo.

L’Editrice Yume è nata da un’idea di Katia Bernacci, infaticabile conduttrice dell’Accademia Vis Vitalis, che già aveva dato alla luce opere di Rossotti tra cui “Torino Edizione Straordinaria” Per ogni informazione www.yumebook.it

Filatelia

Per l’Ungheria è un boom. Tra i paesi emergenti non si può non citare l’Unghe-ria, grazie all’attività di Magyar Posta che si occupa delle emissioni del governo di Budapest e della distribuzione delle novi-tà che riguardano un po’ tutti i settori con un’affascinante realizzazione grafica. Fra i temi più richiesti in questo inizio 2014 ci sono senza dubbio gli animali che rendo-no i francobolli sempre più attraenti an-che fra i ragazzi delle scuole. Riuniti in un suggestivo foglietto dalle poste magiare, dodici esemplari mostrano differenti ani-mali, ognuno con il proprio nome, così come li conoscono i bimbi che vanno a vederli allo zoo. Buon successo ha pure ottenuto il commemorativo ungherese per celebrare i venticinque anni di attività caritativa dell’Ordine di Malta.Due Papi Santi. L’emissione del Vatica-

no per la proclamazione alla santità di Giovanni XXIII e di Giovanni Paolo II continua a richiamare l’attenzione dei collezionisti insieme ai primi esemplari che mostrano il volto di Papa Francesco. Richiesta la serie che ricorda gli ultimi viaggi in differenti paesi compiuti da Benedetto XVI. Per il Vaticano, proprio per l’avvicendarsi dei due pontefici è un periodo decisamente buono.

Renzo Rossotti

Avis cultura

Muzio, con quadri dal vibrante espres-sionismo, Mirella Perino, con le ele-ganti sculture femminili, Wanda Pilla con i paesaggi delicati, atmosferici. Rosa Sorda espone delicate architetture dello spirito. Il salone ospita inoltre sculture, fotografie, quadri astratti di Ninì Mac-cagno. Torino, Promotrice Belle Arti, sino all’8 giugno.LE STAMPE GIAPPONESI E SILVERIO SALAMONA «L’Arte Antica» di Torino la mostra del giapponese Hiroshige è l’ultima esperien-za di Silverio Salamon, direttore della gal-leria per oltre trent’anni, scomparso a soli 59 anni. Invitato a importanti rassegne di antiquariato, per i 50 anni di attività della galleria - fondata nel 1957 dal padre Fer-dinando – ha pubblicato l’opera grafica completa di Andrea Mantegna con testi di Giovanni Romano. Si ricordano, tra le sue iniziative espositive, le mostre mo-nografiche di Durer, Rembrandt, Mirò, Bonnard, Goya, Chagall, le 100 vedute del Monte Fuji di Hokusai e la retrospet-tiva «Francesco Casorati per Salamon». L’attività della galleria di via Volta 9 prose-gue con la moglie Margherita Comotto.

Libri• Nella collana «La Torre d’avorio» di Fogola Editore in Torino, è uscito il libro di Anacleto Verrecchia «Lettere Mercuriali», l’ultima opera del filosofo e germanista (1926-2012). Un volumet-to presentato da Gianmario Ricchezza in cui l’autore si identifica ironicamente in Mercurio, protettore dei ladri e dei viaggiatori, messaggero degli dèi.• Roberto Demarchi ha pubblicato «La Tempesta» per le edizioni Umberto Alle-mandi & C.: conversazione tra il pittore, storico dell’arte, architetto Roberto De-marchi e il collezionista Antonio Conto a Torino. Una ricerca e una nuova inter-pretazione della «Tempesta» del Giorgione condotta con uno studio approfondito.• Sandro Gros-Pietro, «Cuore spacca-to», Genesi Editrice 2014, in copertina Francis Picabia, «Hera», 1929. Un ro-

Libri & filatelia

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LAUREA• Il 28 marzo il donatore Luca Sal-vati figlio di Antonio, capo-gruppo di Avis Fiat e medaglia d’oro, ha conseguito la laurea in Finanza Aziendale a pieni voti. Congratu-lazioni da mamma, papà e sorelle donatrici Loredana e Manuela.

ANNIVERSARI• Il 19 aprile 2014 giorno del loro 30° aniversario di matrimo-nio l’amico Luca Sarain vuole far giungere ai coniugi Augusto Cilli e Romana Lepraro un sincero augu-rio a stringendoli in un abbraccio che gli trasmetta anche l’affetto del caro figlio Riccardo che dal cielo li protegge con amore.• Il 21 aprile 2014 figli e nipoti au-gurano a Fernanda Sosena e Giu-seppe Actis buon aniversario di matrimonio. CONGRATULAZIONI• Federico Marenco figlio del do-natore Stefano è risultato 3° nella classifica Europea Cadetti di spada a Bonn in Germania.

Anagrafe Avisina

• Il giorno 8 marzo 2014 è nata Aurora figlia del donatore Mirko Alpegiani e nipote del donatore Carlo Alpegiani.

COMPLEANNI E AUGURI• Auguri alla piccola Romina figlia del volontario Massimo Lattanzio e di Mariangela che il 27 aprile ha compiuto 4 anni.• Auguri al piccolo Alessandro Maccario da mamma, papà, zio Luca, zia Manuela e nonni materni per il 1° anno di vita.• Il donatore Giuseppe Actis con i propr i c a r i augura un buon compleanno alla cara Fernanda.• Zio Beppe e zia Fernanda augu-rano al proprio nipote Claudio Pe-pino buon sesto compleanno.

Note lieteSONO NATI• Il 1 gennaio 2014 Gabriele annuncia con gioia la nascita della sorell ina Bianca.• 19 febbraio 2014: ciao a tutti sono Alessio e sono ar-rivato per la gioia di mam-ma Mariasole, papà Osea e di tutti i nonni. Mi aspettate ai 18 anni? Ora le punture mi fanno la bua poi però vorrei diventare dei vostri , se non-no Carlo mi porta.• Il 22 febbraio 2014 Alice e Matilde, le gioie dei nonni Zanatta.

Romina Lattanzio

Alessandro Maccario

Aurora Alpegiani

Alice e Matilde

Bianca

Alessio Cappalonga

Federico Marengo

Luca Salvati

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• Con immutato dolore, nel secondo anniversario della tua scomparsa Daniele Benvegnù ricordiamo il tuo ottimismo, la tua vivacità è soprattutto la tua generosità. La tua famiglia.

LuttiSONO DECEDUTI•Il 10 agosto 2013 Mario Ros-setti, nato a Solero (AL) il 6 lu-glio 1920, e morto a Torino.• Il 13 gennaio 2014 è deceduto Goi Defendent.• Il 12 febbraio 2014 è manca-to il signor Ruggero Lattanzio papà del volontario Massimo Lattanzio.• Il 25 febbraio il Gruppo Do-natori Sangue Poste, si unisce al dolore del Donatore Rocco Marrarelli, componente del consiglio direttivo, a Nico-la Marrarelli, Cristina e Gio-vanni De Cicco, per la perdita della mamma e nonna Teresa Bracci.• Il 1 marzo 2014 dopo breve malattia è deceduto a Torino il donatore Giovanni Riva all’età di ottantatre anni. Lo ricordano con affetto la moglie Luciana, i nipoti e tutti gli amici.

Anagrafe Avisina

Ruggero Lattanzio

Giovanni Riva

Demis Palazzo

Giuseppina Molino

COMMEMORAZIONI•Il 10 agosto 2013 Mario Ros-setti, nato a Solero (AL) il 6 lu-glio 1920, e morto a Torino.• Il 16 maggio 2014 l’ottavo an-niversario della nascita al cielo dell’ing Emanuele Aime, figlio amatissimo del volontario Te-resio Aime e della moglie Ivana Peretti. Figliolo, anche ora ti di-ciamo grazie perché hai messo tra le nostre mani questa bellissi-ma preghiera di S. Antonio, che ci conferma la tua vicinanza: “La morte non è niente. Sono sola-mente passato dall’altra parte: è come fossi nella stanza accanto...Prega, sorridi, pensami!”Ti pensiamo continuamente,sorridiamo perché tu lo vuoi, preghiamo perché un giorno sa-remo definitivamente riuniti in Paradiso... Con amore immenso mamma e papà.• Il 25 maggio 2014 dodicesimo anno di Demis Palazzo:“12 anni senza te, il vuoto è immenso, un pensiero costante accompagna il nostro cammino ogni giorno, ciao Demis mamma, papà, Va-lentina e Daniel”. • Il 30 maggio 2014 quarto an-niversario dalla perdita della cara sorella Giuseppi-na Molino tan-ta è la sua mancanza, la ricorda-no con affetto le sorelle Ines e Amalia Mifati.• Nel quinto anniversario della sua morte, (30 maggio 2009) ri-cordiamo la nostra cara Adriana, con immutato dolore e tantissi-mo affetto: sarai sempre con noi è con la tua famiglia avisiana, che ti ha amato e onorato! Con ringraziamenti a tutti! Le sorelle Ester e Luigina Bormot unite ad Ambrogio Montello e famiglia!• Emilio Ribella ricorda con affetto mamma Maria Teresa e papà Mario

Per le pubblicazioni in Anagrafe

Avisina inviare il materiale a [email protected]

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