Buongiorno molo 7

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Trieste, 01 giugno 2011

Buongiorno,

visto e considerato che la vicenda Coop. Primavera / Compagnia Portuale srl

(Monfalcone) sta assumendo importanza nazionale , ritengo opportuno che i fatti

siano raccontati ed esposti nella versione integrale e non arrangiata come a chi più

conviene.

E’ opportuno informare che il sottoscritto, a giugno del 2010, riceveva mandato dai

vertici del gruppo per sviluppare un percorso con tanto di piano industriale volto alla

costituzione, nel 2011, di una nuova realtà operativa che comprendesse anche

l’accorpamento di altre realtà portuali; il punto stava nel traghettare la Primavera,

già in grave situazione economica, oltre il 2010 per poi consolidarsi nel nuovo

progetto. Per fare ciò, in accordo con i Soci, si è deciso di rinunciare ad una parte

consistente dello stipendio (280.000 euro) che sommato ad un simbolico intervento

tariffario di T.M.T del secondo semestre ( 85.000 euro ) avrebbe dovuto portare a

fine anno la società in sostanziale pareggio , per cui pronta per la manovra. Il

progetto alla fine non è mai decollato e probabilmente non lo si voleva mai far

decollare visto il temporeggiare per l’ok fino al definitivo no di fine aprile 2011.

2010 e Primavera

L’aumento del C.C.N.L. pari a circa 95.000 euro , il calo del traffico del 2° semestre

(circa 85.000 euro di fatturato in meno), il calo di resa media del 10% che ha

provocato l’avviamento di 153 squadre in più (circa 1000 avviamenti, ovvero circa

180.000 euro di spesa a entrata zero con conseguente perdita di 1000 giornate di

cassa integrazione), l’accumulo di ferie e la tariffa flat ampiamente insufficiente a

garantire economicamente un attività super flessibile e con una distribuzione di

orario che provoca una maggiorazione media del 28,36% sull’ora base ha provocato

lo sbilancio a tutti noto.

Attualmente, a maggio 2011, sono stati movimentati 88670 container con 982 mani

ordinate; media di 90,29 per mano contro i minimo 100 previsti normalmente e

storicamente fatti sino ad un anno e mezzo fa. Con questa resa, rispetto ai 100

container,

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abbiamo ad oggi avviato 96 squadre (circa 650 avviamenti a vuoto) in più con le

conseguenze già note.

Parlando di operatività: 1179 ore totali di inoperosità nave al netto dei tempi di

rizzaggio e derizzaggio nel 2010 (196 turni), 133 corrisposte (22 turni)!!!! (ritardi

nave, meteo, guasti, congestioni , sistema operativo,ecc….)

Parlando di tariffe: il fatturato di Primavera al terminal container molo 7 (gestione

Luka Koper) nel 2004 con 116.000 movimenti , fu di euro 3.412.000, mobilità

incluse; il fatturato nel 2010 ( gestione TMT) generato con 180.000 movimenti è di

euro 2.609.000, mobilità incluse.

Parlando di costi: nel 2004 un lavoratore della Primavera adibito al molo 7 costava

23.000 euro/anno (DM 602/70 agevolazioni contributive per le coop. / non obbligo

di applicazione CCNL) , oggi costa 40.000 .(legge 142/2001 contratti collettivi in

vigore per le cooperative dal 2007).

Parlando di gestione: ridotti i costi di gestione dal 2007 al 2010 del 45% (visionare

bilanci depositati), indennità Presidente-Vice Presidente- amministratori pari ad 1

euro/mese a persona.

Parlando di dedizione e collaborazione: dal 2005 a oggi sono state da noi “tagliate”

14 squadre su 9894 ordinate ( di cui 8 negli ultimi tre mesi ) dallo start up di marzo

2005 con resa 70, passando per i due anni di crisi mondiale con quattro giornate

operative su sette ( di cui 2 al sabato e la domenica ), arrivando a oggi con resa 90 in

stato di liquidazione.

Tornando al discorso Compagnia / Primavera, la lettera d’intenti ALL 1 è stata

redatta il giorno dopo l’assemblea di bilancio relativo all’esercizio 2010 (4 maggio

2011) e non vi era qualsivoglia accordo precedente nonostante la situazione

societaria fosse ben nota anche ai 2 amministratori del gruppo all’interno del CDA di

Primavera; da giugno 2010 a maggio 2011 sono stati fatti 16 consigli di

amministrazione e 6 assemblee sociali.

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Il perfezionamento della lettera d’intenti attraverso la proposta formale della

Compagnia Portuale non prevedeva un numero precisato di lavoratori, sanciva il

recupero turni indiscriminato e un contratto di solidarietà, non prevedeva una cifra

certa per l’affitto (letteralmente e giuridicamente solidarietà significa un’altra

cosa), massima flessibilità non c’erano garanzie scritte per i rimanenti lavoratori

vittima della selezione arbitraria del personale.

La nostra risposta in ALL. 2, seppur positiva, manifestasse alcune perplessità a

garanzia dei lavoratori e della Primavera stessa; rilevo che la cosi detta “ pronto

intervento” è un valore aggiunto all’impresa e non un vero e proprio ramo

produttivo poiché genera un fatturato che oscilla dai 450 ai 500 mila euro annui. di

cui gran parte generato dalle prestazioni di tutto il personale operativo di

Primavera. Rimanendo per cui a se stante con 16 unità o più, residue da un’accurata

selezione della Compagnia, porterebbe all’immediato fallimento della Primavera in

parte dovuto alla non copertura dei costi del lavoro per 16 o più unità, alla non

copertura dei costi di gestione e alla probabile perdita della clientela per mancanza

di personale polivalente; ovviamente se chiude Primavera , cessa anche il ramo in

affitto alla Compagnia.

La risposta della Compagnia in ALL. 3 oltre a chiedere dati e informazioni sul

personale (costi aziendali, abilitazioni, livelli, ecc.) , che prontamente abbiamo

inoltrato, risulta una volta in più essere vaga, imprecisa e per certi versi fuori luogo;

innanzi tutto le unità impiegate al terminal Samer erano 13 e non 15, 9 delle quali e

non 8 sono passate all’Idealservice. Per quanto riguarda l’evidente raffronto con

Koper, mi sembra pacifico che la nostra impresa è iscritta ai registri italiani e

pertanto applica le leggi in vigore in Italia; salvo che la Compagnia portuale sia

iscritta altrove, presumo debba applicare le nostre stesse condizioni. Il differenziale

di 15000 euro a persona esisterà comunque, salvo disapplicazioni delle norme.

Alla nostra domanda:- “ Se noi riuscissimo a indirizzare la clientela Primavera extra

TMT (fatturato di circa 500.000 euro) a operare con la Compagnia Portuale, sareste

disposti a integrare tutto il personale?”

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Da tener presente che attualmente il personale Primavera è in massima occupazione

con una media genn-maggio di 29 avviamenti/persona.( tra

TMT,GMT,DISTRIPARK,ROMANI, ECC….)

La risposta informalmente positiva da parte di chi rappresentava la Compagnia ci ha

poi indotto a scrivere una mail , ALL 4 , ai clienti Primavera ricevendo le risposte

come in ALL. 5, 6, 7, 8.

La risposta informale di un rappresentante della Compagnia, una volta informato del

risultato recitava:- “ Mi dispiace ma non ci interessa più operare con altri clienti al di

fuori di TMT”!!!!!

Il fatto viene poi formalizzato nella lettera finale come in ALL. 9 (2° capoverso)

presentata in assemblea il giorno 20 maggio , in cui nuovamente non esiste una cifra

precisa per l’affitto, non esiste un numero preciso di personale interessato ma

soprattutto non esiste garanzia né per chi sarebbe rimasto nella società né per la

società stessa per i motivi già descritti.

Il documento redatto in prefettura la sera stessa, poi rifiutato dall’assemblea, fissava

alcuni criteri ma non dava soluzioni immediate né per le persone né per la società

oltre ad essere viziato dalla mancanza della firma di un rappresentante della

Compagnia Portuale ovviamente non presente all’incontro.

Spero di aver fatto chiarezza sulle vicende augurandomi che in futuro chi descrive i

fatti non dimentichi pezzi per strada.

L’ex Presidente e socio fondatore ( ora liquidatore )