Bullismo tra i_banchi 1

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Bullismo: Conoscerlo per Prevenirlo

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Bullismo:

Conoscerlo per Prevenirlo

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Origine

Il termine bullismo deriva dall’inglese “Bullying” e si riferisce

a un’oppressione psicologica o fisica, ripetuta e continuata

nel tempo, perpetuata da una persona – o da un gruppo di

persone – più potente nei confronti di un’altra persona

percepita come più debole.

“Uno studente è oggetto di azioni di bullismo, ovvero è

prevaricato o vittimizzato, quando viene esposto,

ripetutamente nel corso del tempo, alle azioni offensive

messe in atto da parte di uno o di più compagni”.

Olweus, 1996

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Statistiche in Italia

• Il comportamento è più diffuso tra i maschi che non nelle femmine

(53% contro 38%)

• Il 46% dei bulli vive i rapporti con gli altri come se avesse a che fare

con dei nemici

• I ragazzi propendono più per offese fisiche e insulti diretti

• Le ragazze sono più aduse a creare disagi psicologici, ostracismo

ed emarginazione

• Fenomeno presente nelle classi scolastiche con il 22,3% di episodi

ripetuti ed il 27,6% di episodi singoli

• Immune solo il 50% delle classi

• “Non solo bolla mediatica”.

Dati Censis, 2008

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Bullismo, di cosa parliamo?

Si definisce bullismo una situazione in cui un soggetto denigra, umilia,

a volte anche con la forza, un'altra persona solitamente appartenente al

suo medesimo gruppo di pari o di riferimento.

• Intenzionalità

(Lo scopo del bullo è di offendere e/o causare un danno alla vittima)

• Persistenza nel tempo

(Gli episodi sono ripetuti nel tempo e si verificano con elevata frequenza)

• Asimmetria

(Disuguaglianza di forza e di potere, uno prevarica sempre e l’altro subisce.)

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Forme di bullismo

Bullismo Diretto

Fisico

Verbale

Bullismo Indiretto

Cyber bullismo

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Bullismo diretto fisico

• Prevalentemente maschile

• Consiste nel picchiare,

prendere a calci e pugni,

spingere, dare pizzicotti,

graffiare, mordere, tirare i

capelli, appropriarsi o

rovinare gli oggetti degli

altri.

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Bullismo diretto verbale

• Sia maschile che

femminile

• Consiste nel minacciare,

insultare, offendere,

prendere in giro, esprimere

pensieri razzisti, estorcere

denaro o beni materiali.

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Bullismo indiretto

• Prevalentemente femminile

• Consiste nel provocare un

danno psicologico

attraverso l’esclusione dal

gruppo dei coetanei,

l’isolamento, l’uso ripetuto di

smorfie e gesti volgari, la

diffusione di pettegolezzi e

calunnie sul conto della

vittima, il danneggiamento

dei rapporti di amicizia.

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Cyber bullismo

• Sia maschile che

femminile

• Colpisce un ragazzo su 4 e

una ragazza su 3.

• Approfondimento dopo

bullismo.

Dati Censis, 2008

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Fenomeno sia maschile che femminile

• Il bullismo è un fenomeno che riguarda sia

i maschi che le femmine.

• Le prepotenze dei maschi sono rivolte nei

confronti sia dei maschi che delle

femmine.

• Le prepotenze delle femmine, nel maggior

parte dei casi indirette (psicologiche), si

rivolgono prevalentemente verso altre

femmine.

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I protagonisti

Il bullo Dominante

Il bullo gregario

La vittima

Gli spettatori

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Bullo Dominante

• è un soggetto più forte della media;

• ha un forte bisogno di potere;

• è impulsivo e irascibile.

• ha difficoltà nel rispettare le regole;

• assume comportamenti aggressivi verso tutti;

• approva la violenza per ottenere vantaggi e prestigio;

• non è capace di immedesimarsi nei panni dell’altro e

non è altruista;

• non prova sensi di colpa, si giustifica sempre e non si

assume mai la responsabilità delle proprie azioni;

• ha un’autostima elevata;

• non soffre di ansia o insicurezza;

• il suo rendimento scolastico è basso e tende ad

abbandonare la scuola;

• è abile nello sport e nei giochi;

• gode di una buona popolarità soprattutto tra i più

piccoli per la sua maggiore forza fisica.

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Bullo Gregario

• • aiuta e sostiene il bullo dominante;

• si aggrega ad altri formando un piccolo gruppo;

• non prende l’iniziativa di dare il via alle prepotenze;

• spesso è un soggetto ansioso e insicuro;

• ha un rendimento scolastico basso;

• non è molto popolare;

• crede che così facendo venga anche lui considerato un vincente acquistando popolarità;

• può provare senso di colpa immedesimandosi nei panni della vittima

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La vittima

• è un soggetto più debole dei coetanei;

• è ansioso e insicuro;

• è sensibile, prudente, tranquillo, fragile, timoroso;

• ha una bassa autostima;

• tende ad isolarsi, incapace di difendersi e bisognoso di protezione.

• è contrario ad ogni tipo di violenza;

• ha rendimento scolastico non brillante;

• è poco abile nello sport e nel gioco;

• nega l’esistenza del problema, perché tende a colpevolizzarsi e per questo non riesce a confidarsi con nessuno.

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Gli spettatori

Sostenitore

del bullo

Agisce in modo

da rinforzare il

comportamento

del bullo (per es.

incitandolo,

ridendo o anche

solo rimanendo a

guardare)

Difensore

della vittima

Prende le parti

della vittima

difendendola,

consolandola o

cercando di

interrompere le

prepotenze

Davanti alle

prepotenze non

fa nulla e cerca

di rimanere al

di fuori della

situazione

Maggioranza

silenziosa

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Indicatori del bullo

• Prendono in giro ripetutamente ed in modo pesante, rimproverano,

intimidiscono, minacciano, ingiuriano, sbeffeggiano, mettono in

ridicolo, comandano a bacchetta;

• spingono, prendono a pugni e calci, danneggiano le cose degli altri

studenti ecc.;

• possono mettere in atto tali comportamenti nei confronti di molti

studenti, ma tendono comunque a rivolgersi in particolare agli

studenti più deboli ed indifesi;

• molti, inoltre, restano dietro le quinte ed inducono alcuni dei loro

seguaci a fungere da "manodopera".

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Bullismo - Ragazzate: differenze

Per operare un’adeguata distinzione è importante considerare che tutti i

comportamenti, improntati alla goliardia ed al gioco, in cui vengono a

mancare quegli elementi caratteristici del bullismo, quali la persistenza

delle azioni vessatorie, l’intenzionalità e l’asimmetria di potere tra il

carnefice e la vittima (Olweus, 1993; Coie e Dodge, 1998; Smith et

al.1999), rientrano nella categoria delle “ragazzate”

Il termine ragazzate rimanda a quei comportamenti che non prevedono

una rigidità di ruoli nella relazione e soprattutto, in esse, manca la

volontaria intenzione di danneggiare l’altro o far del male.

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Bullismo - Psicopatologia: differenze

E’ importante tracciare netti confini anche tra i comportamenti bullistici e quelle

esplosioni di violenza correlate a patologie psichiatriche frequenti in età

evolutiva. (DSM IV, TR, 2002)

• Le condotte psicopatologiche sono prevalentemente involontarie, ciò che

caratterizza il bullismo è l’intenzionalità;

• Il soggetto che presenta una psicopatologia presenta, generalmente, un

deficit nei processi empatici, il ”bullo” non usa intenzionalmente l’intelligenza

emotiva

• Il “bullo” ignora l’infelicità delle vittime, il soggetto affetto da psicopatologia

non ne ha consapevolezza;

• Il “bullo” può modificare, in breve tempo, il proprio ruolo sociale all’interno

del gruppo classe, anche senza l’intervento di uno specialista;

• Il “bullo” può contare sulla collaborazione di uno o più gregari, mentre il

soggetto affetto da psicopatologia è generalmente solo.

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Indicatori della vittima

• Torna da scuola con vestiti stracciati o sgualciti e con libri o oggetti

rovinati;

• Ha spesso lividi, ferite, tagli e graffi;

• Non porta a casa compagni di classe o coetanei;

• Non ha nessun amico per il tempo libero;

• Non viene invitato a feste;

• Ha paura di andare a scuola la mattina e per questo il più delle volte

percorre il tragitto più lungo;

• E’ inappetente, soffre di disturbi allo stomaco e di mal di testa;

• Dorme male e fa brutti sogni;

• Ha frequenti sbalzi d’umore: sembra infelice, triste e depresso e

spesso manifesta irritazione e scatti d’ira;

• Chiede o ruba denaro alla famiglia (spesso per assecondare i bulli)

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Conseguenze per il bullo

Breve termine

• Basso rendimento

scolastico

• Disturbi della condotta

per incapacità di

rispettare le regole

• Difficoltà relazionali

Lungo termine

• Ripetute bocciature e

abbandono scolastico

• Comportamenti devianti e

antisociali: crimini, furti,

atti di vandalismo, abuso

di sostanze

• Violenza in famiglia e

aggressività sul lavoro

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Conseguenze per la vittima

Breve termine:

Sintomi fisici: mal di pancia, mal di stomaco, mal di testa (soprattutto alla

mattina prima di andare a scuola)

Sintomi psicologici: disturbi del sonno, incubi, attacchi d’ansia

Problemi di concentrazione e di apprendimento, calo del rendimento scolastico

Riluttanza nell’andare a scuola, disinvestimento nelle attività scolastiche

Svalutazione della propria identità, scarsa autostima

Lungo termine:

Psicopatologie: Depressione, Comportamenti autodistruttivi/autolesivi,

Abbandono scolastico

A livello personale: insicurezza, ansia, bassa autostima, problemi

nell’adattamento socio-affettivo.

A livello sociale: ritiro, solitudine, relazioni povere.

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Spunti riflessivi

Il comportamento deviante dipende, dal modo in cui fattori di rischio

(individuali, familiari, sociali) e fattori protettivi o di resilience

(individuali, familiari, sociali), in un processo di reciproca influenza

(circolarità), contribuiscono alla determinazione di un fenomeno. Il

bullismo viene considerato, in quest’ottica, un comportamento

dipendente dall’azione combinata di molteplici variabili (la struttura di

personalità del ragazzo, la tipologia familiare, le caratteristiche del

gruppo dei pari, il clima relazionale presente all’interno della scuola)

che, interagendo tra loro, co-costruiscono la condotta deviante.

Va inoltre sottolineata l’incidenza dei mass media nello sviluppo

evolutivo dei ragazzi, quando strutture di riferimento come la famiglia e

la scuola vengono meno ai propri ruoli o non riescono a mediare

attraverso una corretta educazione modelli di riferimento negativi.

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Fattori di Rischio

Gruppo Classe:

1. comparazioni vantaggiose (atti deplorevoli al confronto con atti

crudeli tendono a diminuire in termini di riprovazione)

2. attribuzione di colpa (gli atti deplorevoli vengono giustificati

attribuendo la responsabilità alla vittima)

3. spostamento di responsabilità (le proprie responsabilità vengono

attribuite ad autorità superiori)

4. diffusione di responsabilità (la responsabilità individuale si disperde

in una responsabilità collettiva)

5. indifferenza e distorsione delle conseguenze dannose

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Fattori di rischio

I genitori:

• Ruolo del padre

• Educazione condivisa e partecipata

• Mancanza di tempo da condividere

• Atteggiamenti bullistici dei genitori verso alcuni docenti.

• Atteggiamenti squalificanti dei genitori rispetto all’Istituzione

scolastica:

– Disinteressandosi della dimensione scolastica dei propri figli

– Connotando in maniera negativa l’attività dello studio;

– Attribuendo l’insuccesso scolastico del figlio interamente al

docente

– Sottovalutando e sminuendo le capacità del figlio

– Mostrando un atteggiamento contraddittorio verso lo studio

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Fattori di Rischio

Scuola:

• Applicazione non omogenea del regolamento scolastico;

• Etichettare lo studente con connotazioni negative ed umilianti,

anche di fronte ai compagni di classe;

• Rintracciare telefonicamente i familiari degli studenti, per riportare

solo comportamenti e valutazioni negative;

• Invitare esplicitamente alcuni studenti a ritirarsi da scuola o ad

iscriversi all’obbligo formativo, sollecitando in tale direzione anche i

familiari.

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Come deve comportarsi la vittima? 1

a) Non reagire mai alle provocazioni del bullo, così come non

sottostare alle sue eventuali prepotenze o richieste. La cosa che più

desidera il bullo è vedere la propria vittima umiliata, arrabbiata e/o in

lacrime. La cosa migliore di fronte alle provocazioni del bullo è stare in

silenzio, non rispondere e andarsene via per chiedere aiuto ad un

adulto.

b) Se non si vuole assumere un atteggiamento così passivo, allora con

fermezza si può guardare negli occhi la persona che sta provocando e,

senza mai usare le mani, la violenza o la prepotenza, incitarla a

fermare immediatamente le provocazioni nei confronti della vittima. Di

fronte ad un bullo è bene fargli capire che se la cosa va avanti, le

maestre e la dirigenza scolastica verranno informate della cosa. E’

bene che la scuola disponga di un protocollo di intervento in occasione

di episodi di bullismo e che tutti i bambini ne siano a conoscenza e lo

abbiano discusso.

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Come deve comportarsi la vittima? 2

c) Un'altra buona modalità di gestione della relazione con il bullo è

quella di spiazzarlo dicendogli frasi come: "Sono disposto a discutere

con te, ma non ho alcuna intenzione di combattere o fare la lotta.

Perciò calmati e vediamo di parlarne." Spesso un approccio di questo

tipo è in grado di congelare la voglia di violenza del bullo.

d) E’ bene che la vittima cerchi sempre di avere vicino a sé qualche

buon amico al quale chiedere aiuto se un bullo vuole farle del male o

prenderla in giro. La vera forza del bullo sta nel riscontrare la totale

assenza di sostegno intorno alla sua vittima designata. L'alleanza e la

solidarietà alla vittima da parte del gruppo allargato e la riprovazione

nei confronti del bullo, lo faranno sentire solo e isolato e lo

obbligheranno a cambiare le modalità che utilizza per farsi notare dagli

amici.

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Cyber bullismo

Con il termine cyberbullismo si

identificano le azioni aggressive ed

intenzionali, eseguite, attraverso

strumenti elettronici (sms, mms,

immagini, foto o video clips, chiamate

telefoniche, e-mail, chat rooms, istant

messaging, siti web, offensivi e molesti),

da una persona singola o da un gruppo,

che mirano deliberatamente a far male o

a danneggiare un coetaneo che non può

facilmente difendersi e che si ripetono nel

tempo, protraendosi per settimane, mesi

o talvolta anni.

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Cyber bullismo azioni

• Happy Slapping o Cyberbashing

• CYBERMINACCE

• OUTING AND TRICKERY

• IMPERSONATION

• CYBERSTALKING

• DENIGRATION

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Cyber bullismo fattori di rischio

• Rivelazione di informazioni personali

• Dipendenza da Internet

• Comportamenti sessuali a rischio

• Comunità che incoraggiano il suicidio e l’autolesionismo!

• Reclutamento da parte di siti che incitano all’odio

• Videogiochi violenti

• Social network

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Caratteristiche del CYBERBULLISMO

• Possono essere coinvolti ragazzi ed adulti di tutto il mondo.

• Chiunque, anche chi è vittima nella vita reale, o ha un basso potere sociale,

può diventare un cyberbullying.

• I cyberbulli possono essere anonimi, fingersi anonimi e sollecitare l’inclusione

di altri “amici” anonimi, in modo che la persona non sa con chi si sta

interagendo.

• Il materiale cyberbullistico può essere diffuso in tutto il mondo.

• Le comunicazioni online possono essere particolarmente sadiche.

• Le comunicazioni aggressive possono avvenire 24 ore su 24.

• Alta Disinibizione: i cyberbulli tendono a fare online ciò che non farebbero

nella vita reale.

• La percezione di invisibilità da parte del cyberbullo: “Tu non puoi vedere me!”

• Mancanza di feedback tangibili sul proprio operato, “Io non posso vedere te”! e

conseguente insufficiente consapevolezza sugli effetti delle proprie azioni.

• Depersonalizzazione: le conseguenze delle proprie azioni vengono ascritte

alla “personas” o “avatars” crea

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A chi rivolgersi?

Personale scolastico

Psicologo presente nell’istituto scolastico

Famiglie degli individui coinvolti

Per informazioni e supporto:

Campagna nazionale contro il fenomeno del bullismo

«Smonta il bullo»

Sito internet: www.smontailbullo.it

Numero verde 800 66 96 96 Aperto dal lunedì al venerdì dalle 10.00 alle 13.00 e dalle

14.00 alla 19.00

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Grazie per l’attenzione