Buddismo - Il Triplice Addestramento

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  • 7/31/2019 Buddismo - Il Triplice Addestramento

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    Tutto linsegnamento del Buddha si pu riassumere nel Nobile Ottuplice Sentiero

    che - a sua volta - pu essere sintetizzato nel Triplice Addestramento, ossianellAddestramento alla Virt o Etica suprema (adhila), al Raccoglimentosupremo (adhisamdhi) e alla Saggezza Discriminante suprema (adhipraj) :

    1.

    consiste nellastensione - cosciente o voluta - dalle 10 azioni negative, alloscopo di evitare di nuocere agli altri.

    Losservanza della morale acquista maggior valore quando corroborata da unvoto o da un impegno (savara-la). Basata sugli stessi principi fondamentali,essa varia tuttavia coi diversi stati di vita : gli obblighi di un monaco sono pi severidi quelli di un laico.

    2. non serve a nulla evitare il male (cio, osservare la moralit) se la mente e ilcuore reagiscono ancora a tutti i richiami delle passioni : occorre pertanto staccarsidal sasra mediante la purificazione del pensiero, che si ottiene con esercizimentali di concentrazione (samdhi in senso lato),

    3. la concentrazione non basta da sola per purificare completamente il pensiero ed

    assicurare il nirva : occorre anche la visione penetrante, chiara e precisa che tutti ifenomeni formati da cause sono transitori, dolorosi, privi di esistenza autonoma eche agli antipodi del mondo della causalit vi lIncondizionato detto Nirva - che pace e liberazione.

    Tutto il Dharma si basa necessariamente su tutti questi 3 fattori: come untripode che ha bisogno di 3 gambe per poter stare in piedi.

    E quella parte del Nobile Ottuplice Sentiero che si articola nei 3 momenti detti :retto discorso, retta azione, retto modo di vivere.

    a) (samyag vc) consiste nel giusto modo diparlare, cio parlare in modo verace, meditato, rispettoso ed utile (astensionedalla bugia, dai pettegolezzi maliziosi, dalle ingiurie, dalle calunnie e dallechiacchiere sciocche) e corretto insegnamento (orale e scritto) della Vacuitagli altri ;

    b) (samyak karmnta) consiste nel giusto modo di agire ossia nelcorretto comportamento, in sintonia col Dharma : comprende quindilastensione dalle 10 azioni negative e losservanza dei voti ed impegniassunti ;

    c) (samyag jva)consiste nel procurarsi da vivere con mezzi non immorali n illegali (ciosenza esercitare professioni violente o disoneste, come il commercio di armi,

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    veleni, droghe, schiavi, carne, ecc.) ed evitando i seguenti modi erronei diacquisizione delle cose :-impressionare gli altri per trarne qualche beneficio ;-dare qualcosa sperando di ricevere di pi in cambio ;-adulare per ottenere qualche oggetto desiderato ;-insinuare od accennare a un desiderio nella speranza che in seguito venga

    esaudito ;-usare una scusa non valida per sfruttare gli altri.

    Lattuazione dellEtica suprema consente di pervenire allAddestramento alRaccoglimento supremo, di cui un prerequisito.

    Il samdhi in senso ampio (raccoglimento o meditazione o assorbimentomeditativo) quella parte del Nobile Ottuplice Sentiero che si articola nei 3 momentidel retto sforzo, della retta consapevolezza e della retta concentrazione (la quale ilsamdhi in senso stretto).

    Il samdhi in senso lato indica globalmente le tecniche di concentrazione emeditazione, cio consiste in una qualsiasi forma di raccoglimento mentale, lantitesidella divagazione e dispersione della mente (citta) - la quale normalmente ondeggiaqua e l essendo impegnata con gli oggetti dei sensi : quindi il ritrarsi della mentedai vari campi sensoriali, lo stato di meditazione in generale1, lassorbimento delmeditante nelloggetto di meditazione.

    I 3 momenti suddetti sono dunque :

    a) il (samyag vyyma) consiste nel giusto impegno, energia eperseveranza - mediante lesatto impiego delle proprie capacit - nel1. coltivare la presenza mentale e la concentrazione ;2. abbandonare tutti i klevaraa2 e sviluppare lesperienza della Vacuit, cio nel

    -prevenire il sorgere degli stati mentali negativi (ostacoli e tendenzesfavorevoli al progresso spirituale) ed eliminare quelli gi presenti in noi ;

    -stimolare la nascita di quelli positivi che ancora non esistono e svilupparequelli gi esistenti ;

    b) la (samyak smti)consiste nella giusta capacit di rappresentare e richiamare alla mente fatti e concetti(memoria), cio lattenzione che ricorda e contempla oggetti percettibili dellameditazione (come il corpo, i sentimenti, i pensieri, ecc.) ; e lauto-controllo delcorpo (e dei suoi organi) e dei processi spirituali al fine di conseguire la meditazionee di affrontare nel senso dovutole situazioni pi diverse conservando il pienodominio di se stessi. In particolare, si tratta di unattenzione continuamente vigile

    1 Sinonimo di dhyna in senso lato.2 V. il capitolo sui difetti mentali.

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    data ad ogni fenomeno che si presenti nel campo della coscienza ; cio, significaesser consapevoli in modo attento e preciso delle attivit

    1. del corpo (kya) : es., camminare, guardare, mangiare ;2. delle sensazioni (vedan) fisiche o mentali : piacevoli, dolorose, neutre ;3. degli stati mentali (citta) : es., una condizione di turbamento ;4. dei dharma (o contenuti) mentali : i 5 ostacoli mentali (nvaraa), i 5

    skandha, le 12 sfere sensoriali (yatana), i 7 fattori dellIlluminazione, le 4 NobiliVerit (la memoria mantiene tutti questi oggetti di meditazione costantemente

    presenti nella nostra mente).Queste 4 consapevolezze vengono poi intensificate con altrettante meditazioni,

    che consistono nellosservare analiticamente nei dettagli tutto quanto ci accademomento per momento e nel riconoscerlo per ci che veramente , senzaconcettualizzarlo o giudicarlo. Tali meditazioni rientrano nella meditazionevipayan in senso lato e possono essere praticate prima di amatha.

    c) la (samyak

    samdhi) un profondo stato (aldil del pensiero discorsivo) di quietaunificazione mentale ottenuta concentrando lattenzione su un solo e unico oggettodi meditazione, nel quale la mente (resa uni-versa) coinvolta, assorbita efocalizzata fermamente senza distrazione, agitazione o torpore : cosicch ilcontenuto della meditazione e la mente del praticante sono una cosa sola. Questastabilizzazione meditativa ottenuta mediante la pratica dei dhyna in sensostretto : questi rappresentano il processo (che un graduale processo diassorbimento), mentre il samdhi il risultato da raggiungere.

    La funzione della retta concentrazione mentale di calmare la mente, diaffinare la percezione e di far da base alla consapevolezza (es-pa).

    Vi sono 3 tipi di retta concentrazione mentale :

    -quello grazie a cui controlliamo esattamente i nostri atti fisici e mentali ;-quello grazie a cui acquisiamo le qualit benefiche degli esseri avanzatispiritualmente (ad es., le 5 abhij1) ;

    -quello grazie a cui agiamo per il bene degli esseri senzienti.

    La meditazione in generale

    La meditazione (bhvan) una ginnastica mentale : anzich addestrare i nostriarti, il nostro corpo fisico, si tratta di lavorare sulla mente. E un processo didisciplina mentale, mediante il quale si rende familiare2 la propria mente con uncerto oggetto positivo - sia esteriore (come unimmagine) sia interiore (come lamente stessa o le sue qualit) - attraverso il pensare ad esso o il concentrarsiunivocamente su di esso, allo scopo di sviluppare uno stato mentale controllato edelevato. Si tratta di un lavoro di osservazione esteriore ed interiore il pi possibileneutra ed oggettiva, una pratica di attenzione concentrata su ci che accade nellamente, nel corpo e nel mondo.

    1 Tra cui la chiaroveggenza (in modo da conoscere quali esseri sono maturi e possono essere aiutati).2 Si tratta dunque di abituare e familiarizzare (tib. sgom) la mente ad un determinato oggetto (ovviamentepositivo), cos che divenga tanto chiaro, vivido e presente da sembrare concreto: il che presuppone chebisogna riconsiderarlo ripetutamente. Non si tratta affatto di svuotare la mente, cio nel bloccare oeliminare i pensieri.

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    La funzione della mente di conoscere e sperimentare, la consapevolezzastessa. Essa di natura chiara e pertanto - di per s, per sua essenza - rifletterebbeogni cosa che sperimenta nel suo aspetto naturale, senza distorsioni, proprio comeun lago calmo riflette le montagne che lo circondano ; ma purtroppo la superficie diquesto lago spesso agitata e resa turbolenta dalle onde dei nostri avvenimentimentali temporanei : gioie, ansiet, irritazioni, fantasie, aspettative, noia,

    preconcetti, opinioni, teorie. Questi fattori ci rendono ciechi alla realt delle cose equindi non riusciamo pi a vederle che attraverso le lenti deformanti dei nostri gustie pregiudizi. Il nostro compito, allora, sta nelleliminarli, e ci avviene mediante lameditazione : infatti, poich le distrazioni e le concezioni errate sono create dallanostra mente, necessario utilizzare la mente stessa (e non fattori esterni) persradicarle1.

    La meditazione il mezzo, la tecnica o il metodo di lavoro per coltivare esviluppare il potenziale della nostra mente cos da trasformarla, cio per renderla pirealistica e positiva, risvegliando un livello molto sottile di coscienza da usare perscoprire direttamente e intuitivamente la natura delle cose. Prendere consapevolezzadi ci che siamo e dei nostri aspetti negativi ci permetter di controllare le nostreazioni e di migliorare i nostri rapporti col mondo che ci circonda. Tale crescitaspirituale porta gradatamente allIlluminazione.

    La pratica fondamentale essere consapevoli di qualsiasi cosa stia accadendo nelmomento presente. Praticare la meditazione non fuggire dalle cose, ma essere

    proprio l, testimoni del presente : un mezzo per scrutare la realt pi in profondit.Non dobbiamo mettere niente davanti a noi per corrergli dietro. Anche quandomeditiamo, forse stiamo correndo dietro a qualcosa : illuminazione, buddhit. Ma difatto, nel momento presente c tutto ci che cerchiamo : lunico momento checontiene la vita e lIlluminazione il momento presente. Il momento presente ci offerto come porta per la vita, per la felicit e per lIlluminazione, ma noi siamo

    abituati a credere che esse siano nel futuro, non adesso. Perci la vera pratica quella di essere veramente e completamente nel momento presente. Dobbiamovuotarci di ogni aspettativa, cos da avere la stessa ricettivit della terra quando siapre - senza alcuna resistenza - accogliendo la pioggia che cade.

    Occorre nutrire consapevolezza in ogni momento della vita : se ci guardiamoattorno con consapevolezza, non siamo persi nel futuro o nel passato, nellansia o nelrimpianto, ma siamo svegli, capaci di entrare in contatto con la vita : con una foglia,con una persona, con una certa situazione. Spesso mangiamo il nostro pasto senzaconsapevolezza : abbiamo cos tante cose a cui pensare, tante preoccupazioni e

    progetti, che mangiamo progetti e preoccupazioni e non mangiamo veramente ilcibo. Non dovremmo invece mettere niente in bocca prima di averlo riconosciuto

    chiaramente ; e quando mastichiamo fagioli, assicuriamoci di masticare fagioli e nonaltre cose : siamo con i fagioli e gustiamo la loro presenza.

    E il pensiero che ci impedisce di entrare veramente in contatto con ci chevediamo o facciamo : bisognerebbe invece non fare alcuno sforzo, adagiarsi nelmomento presente, arrendersi e lasciare andare la lotta - anche la lotta per diventareun buddha. Ognuno ha la capacit di diventare una persona illuminata, perch quella

    potenzialit esiste come un seme sepolto nella nostra coscienza, ma siccome viviamonormalmente nella distrazione, quel seme non ha molte possibilit di essereinnaffiato con la consapevolezza. Quando pratichiamo la consapevolezza, diamouna possibilit al buddha che latente in noi.

    1 Con gli occhi siamo in grado di vedere la faccia del nostro prossimo, ma non possiamo vedere i nostristessi occhi, la nostra stessa faccia. Abbiamo bisogno duno specchio. Cos, per conoscere linterno dinoi stessi dobbiamo far ricorso alla meditazione.

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    La consapevolezza ha inoltre il potere di trasformare ci che bello in qualcosa diancora pi bello (perch ce lo fa vivere ed apprezzare) e qualcosa di doloroso inqualcosa di meno doloroso (perch ci toglie le paure - che riguardano il futuro - o i

    pensieri che ricamano sulla sofferenza attuale).La consapevolezza uno dei 5 fattori mentali determinanti che prevengono la

    dimenticanza e il vagabondare della mente1. Mentre la concentrazione (samdhi)

    una funzione mentale esclusiva, nel senso che si piazza su un oggetto (vi si focalizzacome un raggio laser) ed ignora tutto il resto, la consapevolezza una funzioneinclusiva che racchiude ogni cosa e perci pi vasta ed ampia dellaconcentrazione : si pone dietro il fuoco dellattenzione e guarda attraverso una lenteampia, pronta ad accorgersi di qualunque cambiamento avvenga. La consapevolezzanon reagisce a quel che vede, essa semplicemente vede e comprende.

    Si detto che la meditazione non una fuga dal mondo, ma un mezzo per scrutarela realt pi in profondit. La sua funzione speciale quella di riunire il mondointeriore e quello esterno, invece di rinunciare alluno in favore dellaltro. Unit,universalit, infinito, vastit, informe, vacuit, immutabilit, atemporalit, eternitnon vanno isolati dai loro poli opposti della diversit, individualit, forma,materialit, movimento, mutamento, sviluppo, trasformazione, perch la natura dellarealt linseparabilit di essi. E isolare laspetto che comunemente si ritiene

    positivo da quello negativo della realt unastrazione puramente concettuale eteorica, come sarebbe il voler separare i due poli di un campo elettrico o di unacalamita. Lunit priva di significato senza la diversit, o linfinito senza il finito :essi non si escludono a vicenda n sono opposti inconciliabili, ma poli o aspettiinseparabili della medesima realt2. Proprio come gli oggetti possono esistere solonello spazio e lo spazio pu essere concepito solo in relazione con gli oggetti, cos laforma e la vacuit si condizionano e si penetrano reciprocamente e coesistonoinseparabilmente. nyat (vacuit) appunto la relativit di tutte le cose e

    condizioni, in quanto nessuna esiste indipendentemente ma solo in rapporto ad altre- e, in ultima analisi, in rapporto allintero universo.La meditazione non consiste nell'aggiungere qualcosa allo stato naturalmente

    semplice, spazioso e quieto della mente. Non si medita qualche cosa nel senso dicreare uno stato diverso che si aggiungerebbe alla mente com' in se stessa3.Meditare vuol dire ritrovare lo stato naturale: la mente rimane senza distrazioni nella

    propria essenza, nel proprio modo d'essere, resta semplicemente distesa, spaziosa,limpida, non si perde in ricordi n in pensieri sul futuro e neppure s'inganna sullarealt dei pensieri presenti. Rimane in uno stato di vigilanza, senza distrarsi, apertaverso se stessa, senza tensione.

    La meditazione pu essere formale o no.

    1 Gli altri 4 sono laspirazione, la fede, la concentrazione e la saggezza.2 E il finito che d significato allinfinito, poich questo pu esprimersi solo attraverso una forma finita.E viceversa : dove il finito considerato a s stante, senza riflettere linfinito, diviene privo di senso ereca in s i semi della morte.3 La pratica consiste nell'apprezzare ci che noi siamo, invece di diventare qualcuno che noi non siamo.Questo s ignorante ed illuso, cos com', non nient'altro che il s illuminato: per cui, se rifiutiamo noistessi (questo corpo e questa mente), allora rifiutiamo lo stesso veicolo che ci rivela il nostro autentico sinnato. Quindi, anzich cercare di eliminare l'illusione, dobbiamo essere semplicemente attenti a ciascunistante.

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    La seconda si compie mentre ci si reca in ufficio, si svolge un lavoro puramentemanuale, si in autobus, ecc. : qui si porta un'attenzione concentrata a tutti imovimenti e - ancor prima - alle volizioni mentali che dnno origine ad essi1.

    Quella formale invece fatta stando seduti nella posizione prescritta e nel luogoadatto, dedicando il proprio tempo espressamente e soltanto allattivit meditativa.

    Una sessione di meditazione formale si articola nei preliminari, nella meditazionevera e propria e nella dedicazione dei meriti. La procedura pi semplice pu esserela seguente :

    a) i preliminari

    1. il posto :si predispone il luogo, che devessere accogliente, tranquillo e pulito e

    preferibilmente sempre lo stesso. In esso si espone unimmagine sacra (ad es., diBuddha), davanti alla quale si dispongono le offerte : si pu bruciare incenso oaccendere una candela2.

    2. le prostrazioni e la posizione corretta :dopo aver fatto tre prostrazioni3, si assume la posizione prescritta e cio :

    a) ci si siede comodamente su un cuscino ben imbottito e non soffice, con le gambenella posizione del loto completo (ciascun piede appoggiato - con la piantarivolta verso lalto - alla coscia dellaltra gamba) oppure nella posizione delmezzo loto (il piede sinistro sul tappeto sotto la gamba destra e il destro sullacoscia sinistra) oppure con tutte due i piedi sul tappeto a gambe incrociate . Si

    pu stare anche seduti su una sedia : limportante che la colonna vertebrale siadritta ed eretta e che si stia comodi ;

    b) le mani :--tenere le mani abbandonate in grembo a 5 cm. sotto lombelico, con la destrasulla sinistra e con le palme verso lalto e le dita allineate ; le punte dei pollici sitoccano ;

    1 Ad es., circa l'azione del mangiare, si tratta di esser consapevoli di guardare il cibo, di metterlo nelpiatto, di portare il cibo alla bocca, di masticare, gustare e inghiottire; e - se del caso - di prender notamentalmente che c' stato un periodo di distrazione.2 Le offerte si distinguono in :a) esterne : servono per onorare un ospite degno di venerazione (in questo caso, la particolare divinit

    evocata nella meditazione o nella pja) : acqua per i piedi, acqua da bere, fiori, incenso, luce,profumo, cibo (oggetti presenti concretamente sullaltare o simboleggiati da ciotole colme dacquapura) e musica (spesso rappresentata da una conchiglia o da due cembali) ;

    b) interne : consistono nellofferta simbolica della propria persona, rappresentata dalle sensazioni(piacevoli) sperimentate dai nostri 5 sensi :-il visibile, simboleggiato da uno specchio ;-il suono, simboleggiato da cembali ;-il gusto, simboleggiato da cibi ;-lodore, simboleggiato da una conchiglia contenente profumi ;-il tangibile, simboleggiato da una fascia di stoffa ;

    c) segrete : consistono nellofferta (mentale) delle 16 divinit femminili della gioia (divise in 4gruppi : musica, danza, offerta e sensi), che simbolicamente indicano lopportunit di generare lacoscienza estatica (lenergia gioiosa) per la massima comprensione della Vacuit.

    3 Le prostrazioni - sia che si tocchi a terra con tutto il corpo o solo con testa, mani e ginocchia - sono unmodo per esprimere devozione e superare lorgoglio.

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    --porre la mano sinistra distesa orizzontalmente sul grembo, con la palma versolalto, e la mano destra sul ginocchio destro, con le punta delle dita che toccano laterra ;--distendere orizzontalmente a terra entrambe le palme aperte, ai lati del corpo ;

    c) le braccia :non van premute contro il corpo ma tenute lontano da esso alcuni centimetri e

    rilassate ;d) la schiena :

    va tenuta dritta1, ma non in tensione ;e) gli occhi :

    van tenuti chiusi (soprattutto se la mente agitata) o, meglio, socchiusi con losguardo obliquo verso il basso in direzione della punta del naso (o di un puntoimmaginario posto a 4-8 dita da essa);

    f) le mascelle :sono rilassate e non serrate. La bocca pure rilassata con le labbra uniteleggermente ;

    g)

    la lingua :la sua punta tocca il palato alla radice degli incisivi ;h) la testa :

    il collo piegato leggermente in avanti in modo da guardare il pavimento davanti anoi. Se la testa tenuta troppo alta si ha distrazione ed agitazione ; se troppo bassa,si ha sonnolenza e torpore ;

    i) il respiro :non devessere n rumoroso n forzato, ma morbido e leggero. Per evitareleventuale distrazione derivante dalla vista di oggetti, dalla percezione di suoni,odori o sapori e dal contatto con oggetti tangibili, si devono numerare i vari respirifino al 21 (contando inspirazione ed espirazione come uno) ;

    3. la determinazione della durata :allinizio bene fare regolarmente 10 o 15 minuti di meditazione stabilizzante

    ogni giorno o parecchie volte la settimana. Anche se talora non se ne ha voglia, sideve meditare lo stesso - sia pure per alcuni minuti soltanto. E bene stabilire inanticipo la durata della meditazione e non superarla anche se la concentrazione

    procede bene.

    b) la meditazione vera e propria

    1. la presa di Rifugio e la generazione di bodhicitta :

    come per ogni azione che vogliamo compiere, anche per la meditazione dobbiamoavere una motivazione. Perch vogliamo meditare ? non certo per rilassarci o peravere semplicemente una pelle migliore o per ottenere la conoscenza della veranatura della realt come antidoto alla nostra personale infelicit, ma per ottenerelIlluminazione per poter aiutare gli altri a raggiungere la stessa meta. Prima dimeditare dobbiamo riflettere sulla nostra motivazione, recitando la formula delRifugio e della generazione di bodhicitta ;

    1 Diversamente, se si fosse piegati in avanti, si proverebbe una sensazione di assenza di pensieri che poidegenera in opacit mentale; se fossimo inclinati indietro, avremmo una sensazione di vacuit che poidiventa orgoglio; se si fosse inclinati a sinistra, sentiremmo una felicit che poi si trasforma in desiderio.

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    2. eventuali preghiere successive :

    se si ritiene, a questo punto si possono recitare le seguenti preghiere :a) i quattro stati mentali illimitati (brahmavihara), cio lamore/benevolenza,

    la compassione, la gioia simpatetica e lequanimit :Possano tutti gli esseri senzienti avere la felicit e la sua causa, possano tutti gli

    esseri senzienti essere liberi dalla sofferenza e dalla sua causa, possano tutti gli esserisenzienti essere inseparabili dallestasi priva di dolore, possano tutti gli esserisenzienti dimorare nellequanimit libera dai pregiudizi, dallodio edallattaccamento.

    b) la sintesi della pja dei 7 rami :questa pja una pratica che serve per purificare la mente dalle impronte negative

    al fine di raggiungere la comprensione intuitiva, specialmente della Vacuit.Procura laccumulazione di molti meriti. Le 7 parti o rami sono :1. la prostrazione o saluto o omaggio2. le offerte3. la confessione delle nostre negativit4. lammirazione e gioia per le virt e i meriti propri e altrui5. la supplica ai buddha, ai bodhisattva e al nostro guru di vivere a lungo6. la richiesta agli stessi di dare insegnamenti sul Dharma per noi e per tutti gli esseri

    senzienti7. la dedica dei meriti al beneficio di tutti gli esseri senzienti1.

    c) l offerta del maala :per il significato di questa preghiera si rimanda allomonimo preliminare

    straordinario, trattato nellapposito capitolo.

    3. l oggetto di meditazione.

    Pu essere unidea (ad es., il concetto di impermanenza) o unimmagine : inquesto caso si guarda la statua o il dipinto del Buddha o dello Yi-dam, poi quando simedita lo si visualizza occupandosi dapprima della sua forma generale e quindi dei

    particolari, passando dalla testa ai piedi. Loggetto va visualizzato a un 30 cm. didistanza e allaltezza degli occhi o dellombelico, se non diversamente prescritto(ad es., aldisopra della testa del meditante)2.

    Un altro oggetto su cui focalizzare la mente il nostro respiro, seguendonecoscientemente il moto alterno di inspirazione ed espirazione3 ; oppure la nostrastessa mente.

    1 Quella riportata la forma mahyna. Quella tantrica la seguente :1. confessione delle nostre negativit, 2. rallegrarsi delle azioni positive nostre ed altrui, 3.promessa diraggiungere il bodhicitta assoluto (cio la Vacuit), 4. presa di Rifugio nei Tre Gioielli, 5.promessa diraggiungere il bodhicitta di desiderio, 6. e il bodhicitta dimpegno, 7. dedica dei meriti.2 La mente o coscienza aldil di forma, colore, tempo o tangibilit, e allora come pu essere connessacon un luogo (ad es., essere portata in un cakra)? la mente non pu essere localizzata, nel senso di esserecontenuta in un luogo ristretto. In realt, quando "mettiamo" la mente su qualche cosa, concentriamol'attenzione: creiamo immagini nella mente (cio visualizziamo qualcosa) o dirigiamo l'attenzione su unoggetto dei sensi. Quando concentriamo la mente su qualcosa, l'oggetto della concentrazione influiscesulle qualit della coscienza, e di conseguenza nel corpo avvengono dei cambiamenti. Le qualit chesorgono nella coscienza sono influenzate dai fenomeni dell'esperienza: ad es., se andiamo in un luogotranquillo ed attraente, questo ambiente materiale influisce beneficamente sullo stato della coscienza; e sevisitiamo un posto lugubre, ci sentiamo a disagio e diciamo che esso ha una "cattiva energia". Ci valeanche per l'interno del nostro corpo: ad es., se si visualizza il giusto numero di petali di un cakra al postogiusto e col colore giusto, il potere della mente influisce su quel punto energetico e ne a sua voltainfluenzata.3 La respirazione il pi immediato dei processi fisiologici che possono rappresentarecontemporaneamente il divenire (e quindi l'impermanenza della realt) e la funzione del vuoto

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    Si pu anche guardare a vuoto nello spazio che si trova davanti a noi tenendo gliocchi aperti senza rivolgere la mente su nessun oggetto n pensiero.

    In altri tipi di meditazione il praticante genera la mente in un particolare stato, peres. la meditazione sullamore, in cui si sviluppa amore allinterno della mente.

    La meditazione pu essere stabilizzante oppure analitica, come si dirnell'apposito paragrafo. Comunque, la mente e il corpo devono essere rilassati e a

    proprio agio : per rilassarsi mentalmente, si decide con fermezza di lasciarci allespalle (per i pochi minuti della meditazione) tutti i nostri problemi oppure si ricordaun luogo o unesperienza piacevole e serena ; per rilassarsi fisicamente, prima disedersi si pu saltarellare su e gi, scuotendo le braccia abbandonate lungo i fianchi.

    Ma rilassati non significa addormentati : bisogna avere una presenza mentale,stare attenti e vigili, prendendo nota mentalmente di qualsiasi pensiero e sensazionesorga nella nostra mente, ma senza seguirli (commentandoli o compiacendosene orammaricandosene) e senza lasciarsi coinvolgere da questi. Il principale centrodattenzione devessere sempre loggetto di meditazione, che dobbiamo cercare dimantenere senza distrazioni - scartando tutti gli altri pensieri (positivi o negativi chesiano). Infatti, nel corso di una sessione di meditazione si alternano 3 stati mentali :

    concentrazione :essa conduce la mente allarresto dei pensieri e ad uno stato diassorbimento (anzich di analisi) in cui si sperimenta la tranquillit. Si giunge cos auna condizione di calma mentale ;

    consapevolezza :questo stato - in cui la facolt di analisi molto potenziata - cipermette di riconoscere le sensazioni, i pensieri, le volizioni e le percezioni comemovimenti allinterno dello spazio mentale, movimenti che vanno visti cometransitori, insoddisfacenti e insostanziali. Si giunge cos a una visione profondacirca la natura del movimento e pertanto a vedere le cose cos come sono ;

    contemplazione :qui si ha una presenza costante della natura primordiale dellamente (vuota, luminosa ed infinita) e la calma o il movimento della mente stessa non

    sono n afferrati n respinti.

    4. Inconvenienti e rimedi

    Durante la sessione di meditazione possono insorgere alcuni problemi, quali ladispersione e la mollezza mentale: la prima una forma di distrazione che derivadall'attaccamento o dall'avversione verso un certo oggetto, la seconda una scarsaintensit di concentrazione dovuta al fatto che la mente priva di forza e potenza esoggetta a sonnolenza o torpore. Ora, pur concentrando la maggior parte delle facoltmentali sull'oggetto di meditazione, si deve utilizzare una parte della mente per

    sorvegliare ci che si fa: la vigilanza spia l'apparire di eventuali ostacoli allameditazione stessa.Cos, per eliminare i seguenti problemi vi sono appositi rimedi :A)

    a. mediante la prontezza e la vigilanza della mente, si tronca immediatamente allaradice ogni pensiero distraente nel momento stesso in cui sorge : questalinibizione del processo del pensiero ;

    (condizione necessaria del divenire stesso). La meditazione che pratica l'attenzione alla respirazionepermette:--di ottenere un risultato efficace dal punto di vista fisiologico (ad es., il rallentamento o laregolarizzazione del ritmo respiratorio) e dal punto di vista psicologico (ad es., calmando il flusso deipensieri e delle emozioni);--di diventare sempre presenti, costantemente attenti a tutto ci che ci accade e a tutto quello che si fa.

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    b. non si reagisce ai pensieri, nel senso che quando ne sorge uno si riconosce che semplicemente un pensiero, il gioco della mente simile a unimmagine sullospecchio, e lo si lascia scorrere senza cercare di inseguirlo, di afferrarlo odanalizzarlo. Si lascia che i pensieri si dissolvano da se stessi come una fila di

    personaggi che marciano sulla scena dun teatro senza mai fermarsi ; e siritorna a concentrarsi sulloggetto di meditazione ;

    B)

    a. ci si concentra sul respiro ;b. si visualizza una piccola sfera di luce nera che, diventando pesante, scende dal

    cuore verso il basso lungo l'avadhti, esce dal corpo ed entra allinterno dellaterra attraverso una fenditura ;

    C) a. si raddrizzano la schiena e la testa, tenendo gli occhi socchiusi guardando il

    pavimento ;b. si visualizza una piccola sfera di luce bianca che lungo lavadhti sale dal

    cuore, passa dalla testa ed esce sopra di noi, guizzando nel cielo verso lalto,

    dove si fonde con il vasto spazio vuoto (oppure la seguiamo con la mente, lacollochiamo lontano nello spazio aldisopra della nostra testa e ci concentriamosu di essa);

    D)

    a. ci si concentra rapidamente su ogni parte del corpo (partendo dalla testa edarrivando ai piedi) e si immagina che la tensione o il dolore si dissolva ;

    b. si respira profondamente e lentamente, immaginando che la tensione o il doloreabbandonino il corpo ad ogni espirazione ;

    c. si immagina che tutte le parti allinterno del petto, della testa, delle braccia edelle gambe si dissolvano gradualmente e diventino vuoto ; e la pelle diventiuna membrana di luce molto sottile che racchiude questa spazio vuoto. Quindi

    ci si concentra su questa sensazione del corpo vuoto come un palloncino ;d. si cambia posizione ;E)

    se meditando appaiono ad es. globi di luce o si prova la sensazione che il corposi dilata o si restringe o che la mente fluttua fuori del corpo, ci si deve limitare adosservare tali situazioni senza aggrapparsi ad esse o rifiutarle, ma lasciandoleandare e venire a loro piacimento.

    c) la dedica finale

    Prima di alzarsi al termine della meditazione bene dedicare lenergia positiva,che abbiamo sviluppato, al raggiungimento della meta che ci siamo prefissi con lamotivazione. Diversamente, i meriti cos accumulati verrebbero dispersi con il

    primo scatto dira o con la prima arrabbiatura a cui andassimo soggetti.La formula pu essere semplicemente :Dedico tutti i meriti acquisiti al beneficio di tutti gli esseri senzienti, oppure :Grazie ai meriti acquisiti possa io raggiungere lo stato di buddha e guidare ogni

    essere senziente - senza eccezioni - in quello stato. Possa il supremo gioiello di

    bodhicitta che non sorto ancora, sorgere e crescere ; e possa quello che gi sortonon diminuire ma aumentare sempre pi.

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    Tutte le tecniche meditative possono raggrupparsi in 2 tipi fondamentali :meditazione stabilizzante e meditazione analitica. Data l'importanza dell'argomento,

    ad esso dedicato un apposito capitolo (v. La meditazione).

    La pratica della saggezza discriminante (praj) quella parte del NobileOttuplice Sentiero che si articola nei due aspetti della retta visione e del retto

    pensiero.

    a) La retta visione (o giusta opinione o corretto discernimento) (samyagdi) la corretta comprensione della dottrina del Dharma : consistenelleliminare le false opinioni e nel comprendere la Vacuit (vedere le cosecome sono in realt, nella loro vera natura, senza pregiudizi ed etichette), lalegge del karma e le Quattro Nobili Verit (nel senso che ogni cosa porta solosofferenza e che il Dharma serve per neutralizzarne gli effetti) ;

    b) il retto pensiero (o retto proposito o giusta intenzione) (samyak samkalpa) la risoluzione o ferma decisione di entrare nella via che conduce al nirva,rinunciando ad ogni piacere e progetto mondano e al desiderio di danneggiaregli altri, al fine di applicarsi alla ricerca meditativa e al bene altrui. Consiste

    pertanto nellanalisi delle cause che conducono alla realizzazione della Vacuite nellanalisi delle caratteristiche di questultima, cosicch sorge

    --un pensiero dotato di nobili qualit che - estraneo ad ogni desiderio egoista,malevolenza, odio e crudelt - ci porta a vivere in armonia con tutta la realt ;

    --il proposito dei bodhisattva di comunicare la propria comprensione (speciedella Vacuit) agli altri esseri.

    Praj, in generale, la saggezza (o comprensione o consapevolezza) valutativo-discriminante o discriminativo-apprezzativa, cio la facolt (o funzione) - inerente econnaturata ad ogni essere senziente - consistente nellesaminare, analizzare,distinguere ed apprezzare [con la riflessione (ragionamento)1 oppure direttamente]

    1 Gli strumenti che la saggezza usa per indagare ed analizzare i fenomeni sono i 4 tipi di ragionamento :1. il ragionamento sulla funzione : per es., il comprendere tramite il ragionamento che lelemento fuoco

    ha la funzione di bruciare, lelemento acqua di bagnare, lelemento aria di essere mobile e lelementoterra di ostruire :

    2. il ragionamento sulla dipendenza : si riferisce alle relazioni che intercorrono tra i fenomeni attraverso

    la comprensione della dipendenza o relazione che hanno con cause e condizioni ;3. il ragionamento sulla possibilit : fa riferimento alla validit o correttezza. Ad es .: se batto il tavolo

    si percepisce un rumore e la ragione per cui questo suono udibile perch si tratta di un fenomenomomentaneo ed impermanente ;

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    le caratteristiche di qualsiasi oggetto di conoscenza ; la consapevolezza chedistingue tra le singole qualit e difetti (e anche tra le qualit o i difetti) di ci che sista valutando ; in breve, lintelligente capacit discriminativo-valutativa dellamente : consiste nel vedere le situazioni quali sono e nellusare lintelligenza suquello che occorre fare qui ed ora. Questa forma di conoscenza un fattorementale sempre presente nella conoscenza.

    Praj pu essere mondana o sopramondana, contingente o trascendente1

    : quellache qui interessa consiste nel selezionare ci che tendente alla vita spirituale, neldiscriminare ci che appropriato e vero da ci che non lo , nel distinguere tra lavirt e lerrore. Si tratta dellacume intellettuale/spirituale delluomo saggio chesavvia a trascendere il sasra (e il cui sviluppo impedito da avidy,lignoranza), una funzione che ci consente di andare aldil dei limiti del nostroatteggiamento non illuminato e di entrare nel reame della spiritualit (cosicchsuperiamo i klea : le ostruzioni affliggenti e le ostruzioni allonniscienza).

    In particolare, praj la comprensione corretta dei fenomeni, libera da ogniconcezione dualistica, cio la profonda conoscenza consistente nellapprendere lareale natura delle cose : il reale e vero modo in cui esistono i fenomeni la Vacuit.La comprensione di nyat consiste nel riconoscere lassenza della naturaintrinseca come la Verit Assoluta.

    Precisamente, la consapevolezza che :1. tutti gli oggetti di conoscenza sono apparenze illusorie della verit relativa e

    quindi sono vacuit perch prive di essenza : ogni cosa dipendente da moltecondizioni che si concatenano ma non ha fondamento, sostanza o natura

    propria2 ;2. la stessa mente che conosce quegli oggetti, siccome li trascende (non ha n

    inizio n fine, n forma, n localizzazione, ecc.) priva di qualsiasi proprianatura : vuota. Ma tale solo quando calma, cio nel suo stato naturale (in

    cui le illusioni di un io e di tutte le dualit possono essere fermate) ;mentre normalmente essa costretta ed agitata dal karma negativo e quindi insieme non-vuota e non non-vuota, aldil della comprensione e perciindefinibile (come lo specchio che riflette immagini colorate a seconda dellacosa che vi posta davanti, pur restando esso sempre uguale a se stesso, cioincolore).

    Per acquisire praj indispensabile lo sviluppo mentale (bhvan), cio lameditazione - che consiste di amatha e vipayan. Con vipayan si genera ilSentiero della Preparazione ; inoltre, quando si conosce la Vacuit direttamente ed

    4. il ragionamento sulla natura dei fenomeni : ad es., il fuoco va verso lalto perch nella sua naturabruciare espandendosi verso lalto ; oppure : nella natura dellacqua scorrere scendendo verso ilbasso.

    1 Vi sono 3 tipi di praj :a.- quella che comprende la realt relativa (come il rapporto di causa ed effetto o le Quattro Nobili

    Verit) ;b.- quella che comprende la realt ultima (o Vacuit) ;c.- quella che comprende ci che proficuo e vantaggioso agli esseri, applicando loro la generosit, le

    parole amabili, la disponibilit a venire in aiuto, ecc. per attirarli al Dharma.Unaltra distinzione considera la praj come la conoscenza profonda che deriva :

    --dallascolto degli insegnamenti ;--dalla riflessione su di essi--dalla meditazione relativa,a cui si pu aggiungere la comprensione che deriva dal capirli.2 Ad es., che cosa fa suonare una campana ? il metallo che la compone, il battaglio, la mano che lo muoveo lorecchio che lascolta ? sono tutte cause interdipendenti dello stesso fenomeno suono.Dove sta la dolcezza di una caramella : nella lingua o nella caramella ? se la mente non lo percepisce,niente dolce.

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    intuitivamente per la prima volta, si consegue il Sentiero della Visione ;successivamente, si eliminano passo passo i klea acquisiti ed innati.

    Nella sua forma pi alta, completa e perfetta, praj corrisponde alla 6^pramit (prajpramit).

    Lo sviluppo di praj porta infine a jna (la saggezza conoscitiva tipica di unbuddha).

    Praj - in quanto presa di coscienza della vacuit - il fattore (o elemento oprincipio) statico, passivo, femminile nel processo dellIlluminazione. Ad esso complementare l upya (metodo), che lazione appropriata (quello che occorrefare qui ed ora) eticamente positiva, consistente nellesercizio delle prime 5

    pramit - di cui la compassione rappresenta il fondamento : si tratta quindidellamore e della piet universali ed attivi. Pertanto, upya il fattore dinamico emaschile dellIlluminazione.

    La realizzazione dello stato di buddha o Illuminazione dipende dalla praticasimultanea di questi due fattori :

    --il metodoagisce sul piano della verit relativa; lo sviluppo e la realizzazione dibodhicitta fan parte del metodo ;

    --la saggezzaagisce sul piano della verit assoluta; la penetrazione nella vacuit(ossia la giusta visione della realt) la pratica della saggezza.

    Infine, con riferimento ai Tre Corpi di un buddha va detto che laccumulazione dipraj la causa principale del Dharmakya.