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BOLLETTINO UFFICIALE REPUBBLICA ITALIANA 14 Serie Ordinaria - Venerdì 08 aprile 2011 SOMMARIO C) GIUNTA REGIONALE E ASSESSORI Deliberazione Giunta regionale 30 marzo 2011 - n. IX/1496 Espressione del parere al Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare in merito al progetto di «Ampliamen- to alla terza corsia dell’autostrada del Brennero da Verona Nord a Modena». Proponente: Autostrada del Brennero s.p.a. - Trento . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2 D) ATTI DIRIGENZIALI Giunta Regionale D.C. Presidenza Decreto dirigente struttura 30 marzo 2011 - n. 2885 Direzione centrale Programmazione integrata - Accordo di programma per lo sviluppo economico e la competitività del sistema lombardo Asse 1 innovazione – Bando «Innovazione per la competitivita’ delle micro, piccole e medie imprese lom- barde»: rideterminazione del contributo a seguito di revoche, rinunce e minori erogazioni in fase di rendicontazione . . . . 16 D.G. Sistemi verdi e paesaggio Decreto direttore generale 29 marzo 2011 - n. 2779 Aggiornamento dell’elenco degli enti locali idonei all’esercizio delle funzioni paesaggistiche loro attribuite dall’art. 80 della legge regionale 11 marzo 2005, n. 12 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 44 D.G. Agricoltura Decreto dirigente struttura 31 marzo 2011 - n. 2928 Programma di sviluppo rurale 2007-13 - Approvazione bando misura 214 «Pagamenti agroambientali» . . . . . . . . 72 D.G. Industria, artigianato, edilizia e cooperazione Decreto dirigente unità organizzativa 5 aprile 2011 - n. 3116 Non ammissione della societa’ Gtm s.p.a. al contributo (Voucher) per la redazione del Business Plan - Fondo di Garanzia Made in Lombardy. Linea di intervento 1.1.2.1.B - POR FESR 2007-2013 . . . . . . . . . . . . . . . . . 147 Decreto dirigente unità organizzativa 5 aprile 2011 - n. 3117 Non ammissione della societa’ Bossi Giovanni s.n.c. di Alessandro e Paolo Bossi al contributo (Voucher) per la redazione del Business Plan - Fondo di Garanzia Made in Lombardy. Linea di intervento 1.1.2.1.B - POR FESR 2007-2013 . . . . . . . . 148 Decreto dirigente struttura 5 aprile 2011 - n. 3130 Determinazioni in merito alle procedure per la valutazione ed approvazione delle domande presentate a valere sul Bando approvato con decreto n. 7907 del 30 luglio 2009 – «Modifiche alle disposizioni relative alla Misura A – Microcredito, alla Misura B – Investimenti e alla Misura C – Sviluppo aziendale, attivate con d.d.g. 29 giugno 2007 n. 7203 e successivamente integrate con d.d.g. 17 aprile 2008 n. 3854». . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 149 E) PROVVEDIMENTI DELLO STATO Sentenza n. 2760 del 24 – 28 febbraio 2011 Tribunale di Milano – Sezione prima civile . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 154 Anno XLI – N. 085 – Iscritto nel registro Stampa del Tribunale di Milano (n. 656 del 21 dicembre 2010) – Proprietario: Giunta Regionale della Lombardia – Sede Direzione e redazione:p.zza Città di Lombardia,1 – 20124 Milano – Direttore resp.:Marco Pilloni – Informazioni:tel.02/6765 int.4041 – 4107 – 5644; e-mail:[email protected]

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BOLLETTINO UFFICIALE

REPUBBLICA ITALIANA

14Serie Ordinaria - Venerdì 08 aprile 2011

SOMMARIO

C) GIUNTA REGIONALE E ASSESSORIDeliberazione Giunta regionale 30 marzo 2011 - n. IX/1496Espressione del parere al Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare in merito al progetto di «Ampliamen-to alla terza corsia dell’autostrada del Brennero da Verona Nord a Modena». Proponente: Autostrada del Brennero s.p.a. - Trento . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2

D) ATTI DIRIGENZIALI Giunta Regionale

D.C. PresidenzaDecreto dirigente struttura 30 marzo 2011 - n. 2885Direzione centrale Programmazione integrata - Accordo di programma per lo sviluppo economico e la competitività del sistema lombardo Asse 1 innovazione – Bando «Innovazione per la competitivita’ delle micro, piccole e medie imprese lom-barde»: rideterminazione del contributo a seguito di revoche, rinunce e minori erogazioni in fase di rendicontazione . . . . 16

D.G. Sistemi verdi e paesaggioDecreto direttore generale 29 marzo 2011 - n. 2779Aggiornamento dell’elenco degli enti locali idonei all’esercizio delle funzioni paesaggistiche loro attribuite dall’art. 80 della legge regionale 11 marzo 2005, n. 12 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 44

D.G. AgricolturaDecreto dirigente struttura 31 marzo 2011 - n. 2928Programma di sviluppo rurale 2007-13 - Approvazione bando misura 214 «Pagamenti agroambientali» . . . . . . . . 72

D.G. Industria, artigianato, edilizia e cooperazioneDecreto dirigente unità organizzativa 5 aprile 2011 - n. 3116Non ammissione della societa’ Gtm s.p.a. al contributo (Voucher) per la redazione del Business Plan - Fondo di Garanzia Made in Lombardy. Linea di intervento 1.1.2.1.B - POR FESR 2007-2013 . . . . . . . . . . . . . . . . . 147

Decreto dirigente unità organizzativa 5 aprile 2011 - n. 3117Non ammissione della societa’ Bossi Giovanni s.n.c. di Alessandro e Paolo Bossi al contributo (Voucher) per la redazione del Business Plan - Fondo di Garanzia Made in Lombardy. Linea di intervento 1.1.2.1.B - POR FESR 2007-2013 . . . . . . . . 148

Decreto dirigente struttura 5 aprile 2011 - n. 3130Determinazioni in merito alle procedure per la valutazione ed approvazione delle domande presentate a valere sul Bando approvato con decreto n. 7907 del 30 luglio 2009 – «Modifiche alle disposizioni relative alla Misura A – Microcredito, alla Misura B – Investimenti e alla Misura C – Sviluppo aziendale, attivate con d.d.g. 29 giugno 2007 n. 7203 e successivamente integrate con d.d.g. 17 aprile 2008 n. 3854». . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 149

E) PROVVEDIMENTI DELLO STATOSentenza n. 2760 del 24 – 28 febbraio 2011Tribunale di Milano – Sezione prima civile . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 154

Anno XLI – N. 085 – Iscritto nel registro Stampa del Tribunale di Milano (n. 656 del 21 dicembre 2010) – Proprietario: Giunta Regionale della Lombardia – Sede Direzione e redazione: p.zza Città di Lombardia, 1 – 20124 Milano – Direttore resp.: Marco Pilloni – Informazioni: tel. 02/6765 int. 4041 – 4107 – 5644; e-mail: [email protected]

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C) GIUNTA REGIONALE E ASSESSORI

Serie Ordinaria n. 14 - Venerdì 08 aprile 2011

– 2 – Bollettino Ufficiale

D.g.r. 30 marzo 2011 - n. IX/1496Espressione del parere al Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare in merito al progetto di «Ampliamento alla terza corsia dell’autostrada del Brennero da Verona Nord a Modena». Proponente: Autostrada del Brennero s.p.a. - Trento

LA GIUNTA REGIONALEVisti:– il d.lgs. 3 aprile 2006, n. 152 «Norme in materia ambientale»

(nel seguito richiamato come «codice ambientale»), con riguar-do segnatamente alla parte seconda recante «Procedure per la valutazione ambientale strategica (VAS), per la valutazione d’impatto ambientale (VIA) e per l’autorizzazione ambientale integrata (IPPC)»;

– la l.r. 7 luglio 2008, n. 20 «Testo unico delle leggi regionali in materia di organizzazione e personale», nonché i provvedimenti organizzativi della IX legislatura;

– la l.r. 2 febbraio 2010, n. 5 «Norme in materia di valutazione d’impatto ambientale»;

– la d.g.r. 20 giugno 1989 n. IV/43984, avente ad oggetto: «Attuazione del 2° e 3° comma dell’art. 5 del d.p.c.m. 10 ago-sto 1988, n.377», e la d.g.r. 2 novembre 1998, n. 39305 «Ricogni-zione circa le procedure amministrative previste dal d.p.r. 12 aprile 1996 e dalla Direttiva del Consiglio del 27 giugno 1985, n°337/85/CEE» le quali - pur richiamando la normativa in tema di v.i.a. a suo tempo vigente - sono da ritenersi tuttora valide quale riferimento per l’espletamento delle istruttorie di valutazio-ne di impatto ambientale, in virtù dell’art. 35 (Disposizioni transi-torie e finali) del d.lgs. 152/2006, e dell’art. 14, comma 1 della l.r. 5/2010;

Considerato che il codice ambientale prevede:– all’art. 7, comma 5 che «in sede statale, l’autorità competen-

te è il Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del ma-re» e che il provvedimento di v.i.a. venga espresso «di concerto con il Ministro per i beni e le attività culturali, che collabora alla relativa attività istruttoria»;

– all’art. 25, comma 2 che, nel caso dei progetti sottoposti a V.I.A. Statale, l’autorità competente acquisisce il parere delle Re-gioni interessate;

Preso atto che il Dirigente della Unità Organizzativa Tutela am-bientale della D.G. Ambiente, energia e reti riferisce che:

• in data 25 maggio 2010 è stato depositato [in atti regionali prot. T1.2010.10045] - da parte di Autostrada del Brennero S.p.a., con sede in Trento (nel seguito «il proponente») - lo studio d’im-patto ambientale (S.I.A.) relativo al progetto di «ampliamento alla terza corsia dell’autostrada A22 «del Brennero» da Verona Nord a Modena»; tale opera rientra nella categoria di cui al pun-to 18 dell’allegato II alla parte seconda del codice ambientale, in quanto si tratta di estensione di un progetto della tipologia prevista alla voce 10 dello stesso allegato [«autostrade»];

• l’avviso del deposito è stato pubblicato, ai sensi dell’art. 24 del codice ambientale, sui quotidiani «Corriere della Sera», «La Repubblica - ed. Milano», «Il Gazzettino», «Il Resto del Carlino» in data 28 maggio 2010; è stata pertanto avviata la procedura re-gionale per l’espressione del parere al Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, in relazione alla richiesta di pronuncia di compatibilità ambientale;

• in data 22 ottobre 2010 è stato effettuato il sopralluogo istruttorio lungo il tracciato autostradale interessato dall’amplia-mento alla terza corsia; hanno partecipato a tale visita tecnica i rappresentanti delle Regioni ed il referente della Commissione tecnica di verifica dell’impatto ambientale del Ministero dell’am-biente (CTVA);

• in data 26 ottobre 2010 gli Enti locali interessati nella Re-gione Lombardia [Provincia di Mantova, i Comuni di Mantova, Roverbella, San Giorgio di Mantova, Virgilio, Bagnolo San Vito, San Benedetto Po, Pegognaga, Gonzaga (direttamente inter-feriti), Castelbelforte, Porto Mantovano, Bigarello, Roncoferraro, Motteggiana, Moglia (limitrofi), nonché l’Ente gestore del Par-co regionale del Mincio] sono stati chiamati alla «Conferenza di concertazione dei pareri»; le posizioni degli Enti ivi espresse confermano ed integrano i pareri - i cui originali sono agli atti dell’istruttoria - che vengono riassunti nel cap. 4 della Relazione istruttoria allegata parte integrante del presente atto; tali pareri sono tutti espressi in senso favorevole, con richieste di specifiche mitigazioni e compensazioni ambientali;

• in sede di sopralluogo istruttorio sono state avanzate richie-ste di integrazione e approfondimenti - anche sulla base delle indicazioni emerse nelle prime fasi di istruttoria rispetto alla do-cumentazione depositata con l’istanza di v.i.a. - circa possibili alternative progettuali finalizzate alla maggiore compatibilità dell’opera in rapporto all’attraversamento del fiume Mincio, lad-dove l’intervento incide sul sito di importanza comunitaria (SIC) «Vallazza», nonché circa le caratteristiche e l’entità degli inter-venti di mitigazione e compensazione nel territorio del Parco re-gionale del Mincio;

• la società proponente ha, quindi, depositato in data 9 feb-braio 2011 [in atti regionali prot. T1.2011.3504] elaborati integra-tivi al progetto definitivo;

• ai sensi dell’art. 24, comma 4, del d.lgs. 152/2006, in meri-to allo studio depositato sono pervenute le osservazioni dei se-guenti soggetti:

– Signori Paganini Nadia, Riccò Ferruccio, Riccò Livio, Riccò Luciano, Riccò Marco, Volpari Fiorenza, residenti in Bagnolo San Vito;

– Signor Ravelli Dino, residente in Mantova;– Consorzio di bonifica «Terre dei Gonzaga in destra Po»;– Consorzio di bonifica «Fossa di Pozzolo»;tali osservazioni sono agli atti dell’istruttoria, ed i loro contenu-

ti sono riassunti nel cap. 4.1 della Relazione istruttoria allegata parte integrante del presente atto;

Rilevato che:• la documentazione depositata ed esaminata nell’ambito

dell’istruttoria per l’espressione del parere regionale, è compren-siva degli elaborati progetto, dello studio di impatto ambientale (S.I.A.), dello studio di compatibilità idraulica dell’attraversa-mento dei fiumi Mincio e Po, del documento per la valutazione di incidenza sul SIC «IT20B0010 - Vallazza» e sulla zona di protezio-ne speciale (ZPS) «IT20B0501 - Viadana, Portiolo, San Benedetto Po e Ostiglia», degli allegati relativi alle diverse componenti am-bientali considerate;

• il progetto interessa il territorio delle Regioni Veneto, Lom-bardia ed Emilia Romagna e di 18 Comuni, di cui otto – sopra elencati - in Lombardia e Provincia Mantova, e attraversa il Par-co regionale del Mincio; esso prevede l’ampliamento alla terza corsia - per complessivi 90 km, di cui 38 nel tratto lombardo - dell’Autostrada A22 «del Brennero» [nel seguito richiamata an-che come «AutoBrennero»] tra il casello di Verona Nord e l’inter-sezione con l’autostrada A1 a Modena;

• con riferimento al settore lombardo, il tracciato autostrada-le corre nella campagna mantovana, attraversando Comuni a bassa densità abitativa - ad eccezione del capoluogo - carat-terizzati prevalentemente dall’attività agricola; lungo l’AutoBren-nero si sono sviluppate numerose attività commerciali, nessuna delle quali è tuttavia soggetta a delocalizzazione per effetto del-la realizzazione del progetto, essendo previsto per la terza corsia l’utilizzo dell’ampio spartitraffico attuale;

Preso atto che la Relazione istruttoria allegata sotto «A» al pre-sente atto, del quale costituisce parte integrante e sostanziale, rassegna in particolare le seguenti conclusioni:

• relativamente al quadro programmatico, il progetto trova coerenza generale nel quadro pianificatorio e programmatico regionale e sovraregionale, è parte integrante di una serie di in-terventi funzionali ad un disegno di rilevanza nazionale (rete di I livello del Sistema Nazionale Integrato dei Trasporti) nonché, a li-vello di pianificazione infrastrutturale europea, del Corridoio I Pa-lermo-Berlino definito dal «Trans European Network – Transport»;

• sono adeguatamente descritti gli scenari di traffico attuali e futuri, inquadrati nel relativo contesto territoriale e viabilistico, considerando l’evoluzione infrastrutturale dei prossimi anni co-me prospettata dalla pianificazione regionale a scala locale e territoriale;

• circa il quadro progettuale:– le caratteristiche del progetto risultano coerenti con le fina-

lità dell’intervento e con la funzione assegnata all’itinerario in parola, consentendo di migliorare le condizioni di accessibilità, ridurre le diseconomie e recuperare quote di competitività ter-ritoriale e, attraverso le connesse opere di mitigazione e com-pensazione degli impatti, perseguire un ragionevole inserimento ambientale dell’opera;

– alcuni elementi del progetto - come evidenziato nel cap. 5 della Relazione istruttoria - possono e debbono essere dettaglia-ti nelle successive fasi dell’iter approvativo e in sede di progetta-

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zione esecutiva, anche in riferimento a richieste e suggerimenti specifici avanzati dagli Enti locali;

• nel merito del quadro ambientale le componenti e i fattori si-gnificativamente interessati dal progetto sono stati, nel comples-so, adeguatamente trattati; il contesto territoriale ed ambientale di riferimento è indagato con buon approfondimento; le azio-ni di mitigazione e compensazione ambientale proposte nello s.i.a. si ritengono in generale adeguate a perseguire la migliore accettabilità dell’infrastruttura nella configurazione di progetto;

• sotto questo profilo, dovrà essere inoltre dettagliato – di con-certo con il Parco del Mincio e la Provincia di Mantova, sentiti i Comuni – un progetto di compensazione ambientale sviluppato sul territorio nell’intorno dell’autostrada, consistente in azioni di potenziamento e riqualificazione naturalistica degli ambiti natu-rali protetti e degli elementi della rete ecologica come definita dalla d.g.r. 8/8515 e dal PTCP provinciale; le relative indicazioni, unitamente a quelle per lo sviluppo del piano di monitoraggio ambientale, sono esposte nel «quadro delle prescrizioni« (par. 5.3) della relazione istruttoria;

Ritenuto, alla luce di quanto sopra esposto ed in forza della valenza programmatica delle azioni di sviluppo del sistema in-frastrutturale nel quale si inserisce l’intervento di cui trattasi, che sussistano i presupposti per esprimersi favorevolmente in ordine alla compatibilità ambientale del progetto, a condizione che si-ano ottemperate le condizioni e prescrizioni di cui al paragrafo 5.3 - «Quadro delle prescrizioni» della Relazione istruttoria allega-ta parte integrante del presente atto;

Dato atto che il presente provvedimento concorre all’obiettivo operativo 6.5.3.5 «Valutazione degli impatti ambientali generati da progetti e programmi di intervento a valenza territoriale, non-ché dalle infrastrutture strategiche di cui al titolo III, capo IV, del d.lgs. 163/2006 e attività connesse alla manifestazione di volon-tà d’intesa» del vigente p.r.s;

Ad unanimita’ di voti, resi nei modi e termini di legge,DELIBERA

1. di esprimere al Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, ai sensi dell’art. 25 del d.lgs. 152/2006, pa-rere favorevole in ordine alla compatibilità ambientale del pro-getto di «ampliamento alla terza corsia dell’Autostrada A22 «del Brennero» da Verona Nord a Modena», a condizione che siano ottemperate le prescrizioni - riportate al punto 5.3 «Quadro del-le prescrizioni» della relazione istruttoria allegata sotto «A» quale parte integrante e sostanziale del presente atto - in ordine:

– allo sviluppo del quadro progettuale;– al quadro ambientale ed alle opere di mitigazione e

compensazione;– alle attività di cantierizzazione;– al piano di monitoraggio ambientale.2. di disporre che il presente atto sia trasmesso al Ministero

dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare.3. di disporre la pubblicazione integrale sul BURL della presen-

te deliberazione.4. di disporre altresì la pubblicazione integrale del presente

provvedimento e della relazione istruttoria allegata sul sito web www.cartografia.regione.lombardia.it/silvia/.

Il segretario: Marco Pilloni

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ALLEGATO AGiunta Regionale

Direzione Generale Ambiente, energia e retiU. O. Tutela Ambientale

STRUTTURA VALUTAZIONE IMPATTO AMBIENTALE

STUDIO DI IMPATTO AMBIENTALEPROGETTO DI AMPLIAMENTO ALLA TERZA CORSIA

DELL’AUTOSTRADA A22 «DEL BRENNERO», DA VERONA NORD A MODENAProponente: Autostrada del Brennero S.p.A - Trento

RELAZIONE ISTRUTTORIAMilano, marzo 2011

Indice1. Premessa

1.1 Elementi di carattere generale 1.2 Procedura per l’espressione del parere regionale al Ministro dell’ambiente 31.3 Documentazione esaminata

2. Localizzazione, quadri programmatico e progettuale2.1 Ambito territoriale e caratteristiche generali dell’intervento2.2 Motivazioni dell’intervento, quadro programmatico e vincoli2.3 Il progetto e la fase di costruzione2.4 Analisi dei flussi di traffico e della domanda di trasporto2.5 Alternative progettuali e preliminari considerazioni di merito

3. Il quadro ambientale3.1 Atmosfera3.2 Ambiente idrico, suolo e sottosuolo3.3 Rumore e vibrazioni3.4 Salute pubblica e insediamenti a rischio di incidente rilevante3.5 Componenti naturalistiche, ecosistemi, paesaggio3.6 Approvvigionamento degli inerti e cantierizzazione3.7 Piano di monitoraggio ambientale 3.8 Analisi costi - benefici

4. Gli apporti e le critiche allo studio4.1 Le osservazioni del pubblico4.2 Il parere degli Enti locali

5. Conclusioni: parere regionale e proposta di prescrizioni5.1 Considerazioni conclusive5.2 Parere regionale5.3 Quadro delle prescrizioni quadro progettuale quadro ambientale, opere di mitigazione e compensazione 24 cantierizzazione piano di monitoraggio ambientale 27

1. Premessa1.1 Elementi di carattere generaleIl 25 maggio 2010 è stato depositato [in atti regionali prot. T1.2010.10045] lo studio di impatto ambientale (s.i.a.) relativo al progetto

definitivo di «ampliamento alla terza corsia dell’autostrada del Brennero da Verona Nord a Modena», con la richiesta di pronuncia di compatibilità ambientale al Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare.

L’intervento - che interessa le Regioni Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna - rientra nella categoria di cui al punto 10 dell’allegato II alla parte seconda del d.lgs. 152/2006 («autostrade e strade riservate alla circolazione automobilistica o tratti di esse …»).

Proponente dell’opera è Autostrada del Brennero S.p.a., con sede in Trento. L’avviso di deposito dello s.i.a. è stato pubblicato il 28 maggio 2010 sui quotidiani «Corriere della Sera», «La Repubblica - ed. Milano», «Il Gazzettino», «Il Resto del Carlino».

1.2 Procedura per l’espressione del parere regionale al Ministro dell’ambientePer l’espressione del parere regionale previsto dall’art. 25, comma 2 del d.lgs. 152/2006 si è proceduto come disposto dalla d.g.r.

IV/43984 del 20 giugno 1989. Il Gruppo di lavoro per l’esame dello s.i.a. si è avvalso di funzionari delle Direzioni Generali Ambiente, energia e reti, Territorio e urbanistica, Sistemi verdi e paesaggio, Agricoltura, Infrastrutture e mobilità, Protezione civile, Polizia locale e sicurezza, della Sede territoriale di Mantova della Giunta Regionale, oltre che dell’Agenzia Regionale per la protezione dell’ambiente (ARPA) e della ASL della Provincia di Mantova.

Gli Enti locali chiamati alla «Conferenza di concertazione dei pareri» - tenutasi il 26 ottobre 2010 - sono la Provincia di Mantova, i Comuni di Mantova, Roverbella, San Giorgio di Mantova, Virgilio, Bagnolo San Vito, San Benedetto Po, Pegognaga, Gonzaga, Castelbel-forte, Porto Mantovano, Bigarello, Roncoferraro, Motteggiana, Moglia, e l’Ente gestore del Parco regionale del Mincio.

Il 22 ottobre 2010 è stato effettuato il sopralluogo istruttorio, al quale hanno partecipato i rappresentanti delle Regioni ed il referente della Commissione tecnica di verifica dell’impatto ambientale del Ministero dell’ambiente (CTVA). In tale sede, anche sulla base delle indicazioni emerse nelle prime fasi dell’istruttoria, sono state avanzate al proponente richieste di approfondimenti in rapporto all’at-traversamento del fiume Mincio e al SIC «Vallazza», e circa le caratteristiche e l’entità degli interventi di mitigazione e compensazione

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ambientale nel Parco regionale del Mincio. Il proponente ha quindi depositato elaborati integrativi in data 9 febbraio 2011 [in atti regionali prot. T1.2011.3504].

1.3 Documentazione esaminataPer giungere alle considerazioni di merito sono stati esaminati i documenti depositati dal proponente: studio d’impatto ambientale

(s.i.a.) e relativi allegati, sintesi non tecnica, progetto definitivo, studio di compatibilità idraulica dell’attraversamento dei fiumi Mincio e Po, studio di incidenza sui siti di «Rete Natura 2000» (SIC e ZPS), oltre alla documentazione integrativa.

2. Localizzazione, quadri programmatico e progettuale2.1 Ambito territoriale e caratteristiche generali dell’interventoIl progetto prevede l’ampliamento alla terza corsia dell’autostrada A22 [nel seguito richiamata anche come «AutoBrennero»] tra il

casello di Verona Nord e l’intersezione con l’autostrada A1 a Modena, per complessivi 90 km che si sviluppano in direzione N-S nelle Regioni Veneto, Lombardia ed Emilia-Romagna, nelle Province di Verona, Mantova, Reggio Emilia e Modena. Vi sono direttamente in-teressati 18 Comuni, di cui otto nella Regione Lombardia: Roverbella, San Giorgio di Mantova, Mantova, Virgilio, Bagnolo San Vito, San Benedetto Po, Pegognaga, Gonzaga.

Tale vasto ambito territoriale ricade totalmente nella Pianura Padana, attraversando le fasce fluviali del Mincio e del Po. Con riferimento al settore lombardo, interessato per circa 38 km, il tracciato autostradale corre nella campagna mantovana, at-

traversando Comuni a bassa densità abitativa - ad eccezione del capoluogo - caratterizzati prevalentemente dall’attività agricola; lungo l’AutoBrennero si sono sviluppate numerose attività commerciali, nessuna delle quali è tuttavia soggetta a delocalizzazione per effetto della realizzazione del progetto, essendo previsto l’utilizzo dell’ampio spartitraffico attuale.

2.2 Motivazioni dell’intervento, quadro programmatico e vincoliL’intervento in parola è inserito nella «Convenzione Unica» - e suoi aggiornamenti - sottoscritta da Autostrada del Brennero S.p.A.

(concessionario) con ANAS S.p.A. (concedente); l’ultimo Atto aggiuntivo è stato sottoscritto il 18 ottobre 2005. Il costo del progetto è quantificato in 753 mln €, inserito nel piano finanziario del concessionario / proponente.

In rapporto alla rete infrastrutturale la A22:– fa parte del «Corridoio I» Palermo - Berlino definito dal «TEN-T» [Trans European Network – Transport], ed interseca il «Corridoio V»

Lisbona - Kiev all’innesto con la A4 a Verona;– è inserita dal Piano generale dei trasporti e della logistica (PGTL – 2001) nella rete di I livello del Sistema nazionale integrato dei

trasporti (SNIT).Il progetto di ampliamento alla terza corsia intende far fronte alla nuova domanda di mobilità e all’incremento dei flussi determinati

dal futuro assetto della rete primaria afferente all’area di studio in seguito alla realizzazione dei diversi interventi di adeguamento e potenziamento programmati a livello nazionale e dalle Regioni interessate.

In rapporto alla pianificazione / programmazione di Regione Lombardia, pur in presenza lungo il tracciato di aree di particolare sensibilità - non si rilevano elementi ostativi alla realizzazione dell’opera o prescrizioni particolari, fermo restando il rispetto degli indirizzi generali di tutela del paesaggio.

In relazione al Piano territoriale regionale (PTR) l’asse della A22 incrocia i sistemi territoriali «dei laghi», «della pianura irrigua», «del Po e dei grandi fiumi di pianura»; secondo la definizione del Piano territoriale paesistico regionale (PTPR), sono interessate la fascia «della bassa pianura» e in particolare le unità tipologiche di paesaggio «delle fasce fluviali» e «delle colture foraggere».

L’AutoBrennero incrocia inoltre, in territorio lombardo, il Parco regionale del Mincio, il SIC «Vallazza» [IT20B0010] e la ZPS « Viadana, Portiolo, San Benedetto Po e Ostiglia» [IT20B0501], oltre alla ZPS «Valle delle Bruciate e Tresinaro» [IT4040017] in territorio emiliano, non-ché le fasce fluviali del Mincio e del Po definite dal Piano per l’assetto idrogeologico (PAI) del bacino del Po.

Il Piano territoriale di coordinamento (PTCP) della Provincia di Mantova elenca il potenziamento della A22 tra gli interventi previsti sul sistema della mobilità e dei trasporti. Riguardo al sistema dei valori fisici e naturali, il PTCP indica la necessità di analisi delle interferenze generate dalle infrastrutture primarie che attraversano il Po e il Mincio - entrambi individuati come «corridoi ambientali sistemici» e quindi appartenenti alla rete ecologica di primo livello - prevedendo l’adozione di specifiche misure di mitigazione e compensazione ambientale quali, ad es., «adeguate fasce per la realizzazione di dotazioni ambientali da localizzarsi all’interno delle distanze di rispet-to dai confini stradali».

Quanto al confronto con gli strumenti di pianificazione urbanistica comunale, si verifica una sostanziale coerenza del progetto con i piani regolatori generali e i piani di governo del territorio vigenti.

Va richiamato infine - per quanto riguarda gli interventi previsti dalla programmazione regionale nell’ambito in esame - che la diret-trice autostradale Cremona - Castel d’Ario (al confine col Veneto) è stata posta in salvaguardia da Regione Lombardia con la d.g.r. 15954/2003 ai sensi della l.r. 9/2001.

Segnatamente, è stato elaborato il progetto definitivo dell’autostrada regionale Cremona –Mantova, che prevede l’innesto sulla A22 appena a N della stazione di Mantova Sud / Bagnolo San Vito. Tale progetto è sottoposto a procedura di v.i.a. (avviata nel giugno 2008) per la quale si è in attesa del decreto di pronuncia del Ministro dell’ambiente. In merito, Regione Lombardia ha espresso il pro-prio parere - positivo con prescrizioni - con d.g.r. 10723/2009.

2.3 Il progetto e la fase di costruzioneRimandando per i dettagli alla documentazione depositata dal proponente, di seguito si espongono in sintesi le caratteristiche del

progetto, le modalità e le tempistiche di realizzazione. Caratteristiche generali dell’infrastrutturaComplessivamente il progetto riguarda la realizzazione della terza corsia della A22 tra le progressive km 223 e 314, ed è stato suddi-

viso - secondo un criterio territoriale - in tre segmenti:• A - tra le progr. km 223+100 e 230+700, interamente in Veneto;• B - tra le progr. km 230+700 e 312+200; in questo segmento ricade interamente il tratto lombardo;• C - tra la progr. km 312+200 e l’intersezione con la A1 presso Modena.Nel seguito si prende in considerazione il tratto lombardo, parte del segmento B, nel quale rientrano gli interventi previsti sulle opere

di attraversamento del canale Fissero - Tartaro, del fiume Mincio e del Po.La sezione attuale dell’autostrada ha una larghezza complessiva di 33,50 m, compreso lo spartitraffico di larghezza pari a 12 m,

sistemato a verde e provvisto di barriera metallica di sicurezza. Il progetto prevede la realizzazione della terza corsia per la quasi totalità nella fascia centrale a verde, senza quindi ricorrere ad espropri.

La nuova sezione sarà pertanto composta da 3 + 3 corsie di marcia, di larghezza pari a 3,75 m, corsie di emergenza da 3,50 m, franchi da 45 cm in adiacenza allo spartitraffico largo 3 m, ed arginelli erbosi esterni alla piattaforma pavimentata, mantenendo com-plessivamente inalterata la fascia di occupazione.

Il progetto persegue la congruenza con le prescrizioni del d.m. 5 novembre 2001 [«Norme funzionali e geometriche per la costruzio-ne delle strade»] per l’ampliamento di una autostrada in ambito extraurbano (categoria «A»).

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Interventi sulle opere d’arte principaliNel tratto lombardo sono presenti tre opere di elevata importanza ingegneristica, precisamente i ponti sul canale diversivo Fissero-

Tartaro (lunghezza 98 m, alla progr. km 261+949), sul fiume Mincio (220 m, al km 262+446) e sul fiume Po (circa 1.000 m, al km 269+115).I primi due ponti sono costituiti ciascuno da due impalcati accostati di larghezza pari a 11,95 m, senza quindi lo spazio utile tra

le due carreggiate per la costruzione della terza corsia; il restringimento della sezione in corrispondenza dei ponti è stato realizzato mediante il progressivo accostamento della carreggiata in direzione S verso la N, creando quindi rispetto all’asse autostradale una dissimmetria che verrà «sanata» con la rettifica della carreggiata S e l’eliminazione dei due flessi planimetrici attuali.

Si prevede pertanto l’allargamento delle pile e delle spalle dei ponti sul lato di monte rispetto ai corsi d’acqua, seguito dalla com-pleta demolizione e ricostruzione dell’impalcato per fasi successive, così da realizzare la sezione finale. Lo schema statico degli impal-cati di progetto è del tipo a trave continua su più appoggi, con strutture in acciaio-cls e appoggi di tipo antisismico. Le pile esistenti ri-cadenti negli alvei saranno allargate e rinforzate, previa realizzazione di una paratia in jet-grouting per evitare problemi di sifonamento.

Il ponte sul fiume Po, già oggetto di interventi di manutenzione nell’anno 2002, è formato da due impalcati affiancati (senza varchi lungo lo spartitraffico) con larghezza di 12,40 m ciascuno, costituiti da campate isostatiche realizzate con travi in c.a. precompresso appoggiate sulle selle delle pile con luce di 36,80 m. Si prevede la demolizione per fasi successive degli attuali impalcati e loro sostitu-zione con i nuovi a lastra ortotropa di larghezza maggiore (13,20 m), realizzati in acciaio autopassivante verniciato.

Impianti tecnici ed altri interventi connessiL’intervento straordinario sull’autostrada comporta una serie di interventi funzionalmente connessi, nonché la realizzazione, l’ade-

guamento o il rinnovo di impianti tecnici e sottoservizi, anche mediante l’utilizzo di tecnologie innovative utili alla riduzione dell’impatto ambientale. Si tratta, in sintesi, di:

• stabilizzazione con leganti idraulici (calce e cemento) del sedime dell’attuale spartitraffico per garantire la necessaria portanza del terreno di posa delle nuove corsie;

• adeguamento dei sottoservizi lungo la scarpata laterale, formazione di dorsali per la trasmissione dati con fibra ottica, linea per la distribuzione di energia elettrica;

• volumi tecnici per l’alloggiamento di opere da mantenere in ambienti chiusi;• riposizionamento della segnaletica stradale;• barriere antirumore e sistema di raccolta e trattamento delle acque di piattaforma;• rifacimento e/o realizzazione di 202 piazzole di sosta d’emergenza (da VR a MO), adeguamento delle piste di accelerazione delle

stazioni e delle aree di servizio;• rinnovo degli impianti di illuminazione mediante sistemi ad elevata efficienza ed alta resa cromatica; • impianto antinebbia e sistema di rilievo meteorologico per la predisposizione delle attività di intervento in caso di eventi straordinari; • ampliamento del sistema di videosorveglianza, sistema di monitoraggio del traffico e di telecontrollo con pannelli a messaggio

variabile.Opere di mitigazione ambientaleLa realizzazione della terza corsia è inoltre occasione per ottimizzare l’inserimento ambientale dell’infrastruttura alla luce del quadro

ambientale attuale e degli impatti prevedibili negli scenari di futuro esercizio. Oltre agli interventi a verde, il tema dell’ottimizzazione ambientale è stato affrontato in particolare sotto gli aspetti della mitigazione

dell’impatto acustico e della gestione delle acque di piattaforma.Il merito di tali questioni è affrontato nel successivo cap. 3 [«Quadro ambientale»].Fasi costruttive e cantierizzazioneL’esecuzione dei lavori seguirà due fasi distinte. La prima riguarda gli interventi nello spartitraffico, con cantieri di lunghezza pari a

6.000 m e durata di circa 7 mesi ciascuno; la seconda gli interventi sulle scarpate laterali, con cantieri di lunghezza pari a 3.000 m e una durata di circa 6 mesi ciascuno.

I lavori sui ponti saranno frazionati in tre fasi al fine di garantire sempre lo correre del traffico autostradale su 2+2 corsie. Complessivamente, sovrapponendo opportunamente alcune lavorazioni delle fasi 1 e 2 in tratti diversi, il tempo necessario al com-

pletamento di tutti i lavori è stimato in 4,4 anni.Sono state individuate aree destinate all’approvvigionamento e al deposito temporaneo a servizio delle fasi di lavorazione. Tali siti

sono stati localizzati su lotti già di proprietà della società proponente o che dovranno comunque essere acquisiti per la realizzazione delle opere.

Sono state altresì individuate le aree estrattive esistenti entro una distanza massima di 30 ÷ 35 km dall’asse autostradale per l’approv-vigionamento dei materiali necessari a costituire il sottofondo stradale, nonché le discariche alle quali conferire i volumi in esubero.

Per le considerazioni di merito si rimanda al par. 3.7.2.4 Analisi dei flussi di traffico e della domanda di trasportoLo studio di trafficoLo studio a supporto del progetto muove dalla ricostruzione della domanda di mobilità attuale e, attraverso la formulazione di pre-

visioni di evoluzione del sistema di offerta e domanda rispetto ad un orizzonte di lungo termine e l’utilizzo di modelli di simulazione dei flussi (software CUBE), giunge alla quantificazione del traffico destinati ad impegnare la A22, verificando nel contempo necessità ed efficacia dell’intervento di adeguamento.

L’analisi è stata condotta considerando gli scenari attuale, tendenziale (distribuzione della domanda di mobilità futura sull’assetto attuale della rete), programmatico (distribuzione futura sull’assetto di rete delineato dal quadro di riferimento programmatico) e pro-gettuale (distribuzione futura sull’assetto di rete «programmato», unitamente alla realizzazione della terza corsia in progetto).

Tali scenari sono stati descritti in termini di domanda di trasporto soddisfatta e performances di servizio rispetto agli orizzonti tem-porali di breve (2015), medio (2025) e lungo termine (2035), esprimendo i risultati attraverso il traffico dell’ora di punta, il TGM (traffico giornaliero medio) e il LOS (livello di servizio).

Sistemi e dati di riferimentoPer la comprensione delle effettive dinamiche e dato il rilievo dell’infrastruttura in questione, le analisi sono state estese ad un ampio

ambito territoriale, comprendente l’intero Veneto, il Trentino, la parte orientale dell’Emilia - Romagna e le province di Brescia e Mantova.Il sistema infrastrutturale di riferimento è quello attuale integrato dai progetti dell’autostrada regionale Cispadana, del sistema viabi-

listico pedemontano lombardo, del nuovo sistema di tangenziali venete, e della Bre.Be.Mi..La ricostruzione della domanda di trasporto è derivata dall’omogeneizzazione di dati [matrici origine/destinazione, flussi passegge-

ri e merci] rilevati da ISTAT, dal proponente stesso nella gestione della A22, e dalla tre Regioni interessate.Il dato attuale mostra un TGM intorno alle 44.000 unità, con una componente pesante che raggiunge il 30 %; negli ultimi anni si re-

gistra una crescita sostenuta sia della componente pesante [3,6 % annuo] che dei veicoli leggeri [3,2 %]. Il flusso è inoltre fortemente

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correlato con la stagionalità e la tipologia: complessivamente, rispetto alla media annuale, cresce del 13 % nel mese di agosto, con la componente leggera a + 30 % e la pesante che, viceversa, mostra una flessione del 27%.

Risultati e conclusioniL’analisi trasportistica mostra come l’ulteriore capacità di deflusso garantita dalla terza corsia è in grado di ricanalizzare quote di

domanda altrimenti distribuite su percorsi alternativi alla A22. Con riferimento alle condizioni di servizio, anche rispetto all’orizzonte temporale a lungo termine esse rimangono entro il livello (LOS)

«C - traffico condizionato» nel corso delle 24 del giorno medio annuo. Nell’ipotesi di mancata realizzazione della terza corsia, tanto l’evoluzione prevista della sola domanda (scenari tendenziali) quanto la sua combinazione con il programmato potenziamento della rete di grande maglia (scenari programmatici) porterebbero le condizioni di esercizio ad un rapido scadimento verso condizioni ina-deguate e inaccettabili, fino ad valore del 27 % dell’intero esercizio giornaliero compreso tra i LOS più bassi «D» e «F».

In termini di benefici globali – comprendendovi il miglioramento dell’intero sistema viabilistico all’interno del sistema territoriale di riferimento - sono stati analizzati alcuni macroindicatori di sintesi delle performances trasportistiche [veicoli chilometro; velocità media di percorrenza; tempo totale; indice di saturazione della rete]. L’effetto complessivo riscontrato sulla rete autostradale e ordinaria per effetto della realizzazione della terza corsia è tale da ridurre al minimo la crescita delle percorrenze e dei relativi costi generalizzati di trasporto nello scenario differenziale. Ancor più marcati risultano i miglioramenti attesi per gli altri parametri, segnatamente il tempo totalmente speso dall’utenza e la velocità media sugli archi di rete considerati.

2.5 Alternative progettuali e preliminari considerazioni di meritoL’analisi trasportistica sostiene le motivazioni del progetto e l’obiettivo primario che si intende perseguire, cioè assicurare condi-

zioni di traffico fluido in previsione della fisiologica crescita dei veicoli circolanti e del progressivo aumento dell’offerta infrastrutturale nell’intorno su larga scala della A22. Nel contempo il mantenimento di un adeguato livello di servizio comporta un elevato standard di sicurezza.

L’intervento consentirà pertanto di sostenere quote di traffico che, in alternativa, si scaricherebbero su percorsi locali caratterizzati da minore capacità di portata, permettendo inoltre lo sviluppo delle attività economiche della Provincia di Mantova, data la facilità di accesso dall’autostrada ai suoi principali nodi commerciali.

L’alternativa «zero» (non-realizzazione dell’intervento) comporta, come evidenziato, comporta una inaccettabile elevazione delle fasi di congestione del traffico autostradale e il rischio di diversione dei flussi sulla rete secondaria.

Quanto alle scelte progettuali, esse sono state fortemente vincolate - e, per certi versi, semplificate - dalla situazione dell’infrastruttu-ra esistente e dal contesto territoriale, che tolgono consistenza ad ipotesi di intervento sulle caratteristiche geometriche del tracciato [andamento planoaltimetrico, raggi di curvatura, pendenze]. Per contro, è del tutto ragionevole l’utilizzo dell’ampia fascia spartitraffi-co esistente fra le carreggiate attuali, che consente la pratica non occupazione di ulteriore suolo.

L’unico elemento progettuale di qualche criticità riguarda l’attraversamento del fiume Mincio, dove l’allargamento della sezione stradale verso monte [che interviene su un tratto lungo circa 2 km, comprendente anche il ponte sul canale Fissero - Tartaro] coinvol-ge per poche centinaia di m² il SIC «Vallazza», eliminando però il doppio flesso attualmente presente sulla carreggiata in direzione S.

E’ stata esaminata l’alternativa consistente nell’allargamento sul lato di valle, che non interessa il territorio del SIC ma, per evitare l’inserimento di un doppio pericoloso flesso anche sulla carreggiata N, deve prevedere opportuni raccordi con raggi di 3.000 m in entrambe le direzioni, costringendo così ad intervenire su circa 5 km di autostrada.

In definitiva, tale soluzione risulta molto più rilevante quanto ad occupazione di suolo, movimentazione ed utilizzo di ingenti quantità di materiale per la costruzione di nuovi rilevati, ed inoltre non consente un agevole mantenimento di due corsie per senso di marcia durante l’intera fase di costruzione.

3. Il quadro ambientaleLo studio ha affrontato tutte le componenti ambientali significativamente interessate dalle opere in progetto. Il contesto territoriale

ed ambientale di riferimento appare indagato con sufficiente approfondimento. Su specifiche componenti vengono formulate le con-siderazioni che seguono.

3.1 AtmosferaAnalisi degli impattiL’analisi della componente è stato articolato nei seguenti passi principali: a) inquadramento territoriale e definizione dell’area di indagine;b) caratterizzare bibliografica del parco veicolare circolante e delle emissioni nelle situazioni attuale e futura, in base alle norme

nazionali e comunitarie vigenti o proposte;c) descrizione del modello adottato per la stima di emissioni e dispersioni degli inquinanti e caratterizzazione meteo-climatica, defi-

nizione dello stato attuale di qualità dell’aria;d) stima delle emissioni da traffico negli scenari considerati (attuale, programmatico 2025, programmatico «congestionato», pro-

gettuale 2025); e) identificazione dei ricettori sensibili nella fascia di 2 km ai lati del tracciato; stima delle immissioni in fase di cantiere negli scenari

attuale, programmatico e progettuale 2025); f) simulazioni, mediante modello matematico, delle ricadute attese sui livelli di qualità dell’aria e confronto dei risultati ottenuti per i

diversi scenari ipotizzati.I dati disponibili sullo stato attuale di qualità dell’aria provengono dalla rete delle stazioni di rilevamento per le province di Verona,

Mantova, Reggio Emilia e Modena.Sintetizzando i risultati per l’area di Mantova:– in generale si riscontra una tendenza alla diminuzione delle concentrazioni dei tipici inquinanti da traffico come CO e NO2, men-

tre non fanno riscontrare netti miglioramenti PM10 e O3;– si conferma la stagionalità di alcuni inquinanti: S02, NO2, C0, Benzene (C6H6), PM10 hanno picchi centrati nei mesi autunnali e

invernali, quando il ristagno atmosferico ne causa un progressivo accumulo;– le concentrazioni di SO2 risultano stazionarie rispetto a quelle del 2007 che indicavano un lieve aumento rispetto al trend degli

anni precedenti; i valori misurati di CO e del Benzene sono risultati pressoché inalterati, ben al di sotto dei limiti normativi;Per la stima delle emissioni da traffico è stato utilizzato il codice COPERT IV (strumento europeo per il calcolo relativo al settore del

trasporto su strada), che tratta sia gli inquinanti già normati dalla legislazione europea come CO, NOx, VOC, PM, sia quelli ancora non normati [N20, NH3, specificazione dei VOC non metanici, ecc.], stimando i fattori di emissione [in g/km] sulla base di parametri quali la composizione del parco veicoli, le percorrenze medie, le caratteristiche della strada, il tipo di carburante.

Per la dispersione degli inquinanti è stato utilizzato il modello CALPUFF Model System che si avvale di un processore meteorologico, di un modello di dispersione non stazionario, e di uno specifico programma di elaborazione dei dati.

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In sintesi, i risultati ottenuti dalle elaborazioni segnalano - riguardo alla cantierizzazione - immissioni in atmosfera di CO, NOx e polveri in misura non significativa rispetto a quanto emesso dal traffico che continuerà a transitare sull’autostrada in fase di cantiere. Lo s.i.a. prevede comunque l’adozione di misure atte a ridurre le emissioni in tale fase.

Circa la fase di esercizio, nonostante l’incremento dei volumi di traffico previsti per gli scenari futuri (anno di riferimento 2025) si osserva un notevole decremento degli impatti calcolati per le emissioni in atmosfera e conseguentemente delle ricadute al suolo mo-dellizzate, segnatamente per le polveri sottili (PM10); non sono previsti significativi miglioramenti relativamente agli ossidi di zolfo, che comunque non risultano critici e presentano poca persistenza e ridotta scala geografica degli impatti significativi. Le concentrazioni previste per CO e Benzene risultano largamente inferiori ai valori limite degli standard di qualità dell’aria.

Sono previsti superamenti dei valori limite degli standard di qualità dell’aria relativi agli ossidi di azoto (NOx), con un numero di abitanti esposti che diminuisce sensibilmente negli scenari «programmatico 2025» e «progettuale 2025». Occorre inoltre tener conto di possibili situazioni di traffico «congestionato» che, pur non essendo valutabili dal modello utilizzato, a causa degli elevati fattori di emis-sione potrebbero generare situazioni localmente critiche con concentrazioni di inquinanti superiori a quelle previste per lo scenario «progettuale 2025».

Riguardo alla movimentazione dei mezzi pesanti in fase di cantiere, essa avverrà prevalentemente lungo l’asse autostradale, essen-do prevista sull’intero tratto VR-MO la presenza di 4÷5 cantieri lunghi 6 km ciascuno. Il contenimento della polverosità emessa dagli autocarri circolanti su percorsi eventualmente non pavimentate va perseguita attraverso la limitazione della velocità dei mezzi stessi e la sistematica bagnatura del fondo stradale.

ConsiderazioniLo s.i.a. fornisce una descrizione sufficientemente approfondita degli impatti del progetto sulla componete in parola. Per quanto riguarda il piano di monitoraggio ambientale (PMA), per la verifica degli standard di qualità dell’aria ante e post ope-

ram esso va integrato prevedendo almeno qualche misura in parallelo con strumentazione conforme al d.m. 60/2002, per la verifica dei risultati.

3.2 Ambiente idrico, suolo e sottosuoloInquadramento generaleL’area di studio - che appartiene al settore medio inferiore della Pianura Padana - è adeguatamente caratterizzata sotto i profili geo-

logico, geomorfologico, idrogeologico e dell’idrologia superficiale. Con riguardo al tratto lombardo, il tracciato della A22 attraversa prevalentemente depositi continentali rappresentati da alluvioni (in

generale prevalentemente sabbiose) attuali, recenti e antiche, e depositi fluvioglaciali. In corrispondenza dell’attraversamento del Po sono evidenti scarpate morfologiche legate all’attività erosiva del fiume.

In generale in tale ambito si evidenzia una scarsa soggiacenza dell’acquifero (nell’ordine di 2 ÷ 6 m), con vulnerabilità variabile da media ad alta, maggiore in corrispondenza dell’alveo inciso del Po e nell’area golenale.

Il reticolo idrico superficiale, naturale e artificiale, è fitto è imperniato - oltre che sul Po - sul Mincio e sul canale navigabile Fissero – Tartaro in sinistra Po, sul Secchia e sulla rete di bonifica Terre di Gonzaga in destra.

Generalità sull’analisi degli impattiIl progetto non genera impatti diretti sulla falda. Effetti indiretti potrebbero derivare dalla fase di costruzione, per la quale sono previ-

ste specifiche cautele da osservare in cantiere per garantire una adeguata protezione della risorsa idrica sotterranea. Non si rilevano interferenze con pozzi per acqua ad uso potabile o con le rispettive aree di rispetto.Le interferenze col reticolo superficiale sono risolte garantendo il mantenimento di tutti gli attraversamenti presenti, fermo restando

quanto si osserva di seguito riguardo ai corpi idrici maggiori.Compatibilità idraulicaRiguardo agli interventi di allargamento dei ponti e viadotti sui principali corsi d’acqua attraversati (Po, Mincio, Canale Acque Alte,

Fissero-Tartaro – v. par. 2.3), l’Agenzia Interregionale per il fiume Po [AIPO – nota del 16 dicembre 2010] non rileva elementi ostativi, ma evidenzia la necessità di sviluppare uno studio idraulico di dettaglio, validato dall’Autorità competente, che documenti l’assenza di modifiche dei fenomeni idrici naturali, di significativi ostacoli al deflusso o limitazioni della capacità d’invaso, e di elementi che concor-rano ad incrementare il carico insediativo, secondo le prescrizioni delle norme tecniche di attuazione del Piano per l’assetto Idrogeo-logico (PAI) del bacino del Po.

Si ritiene che tale dettaglio debba essere affrontato in sede di progetto esecutivo.Smaltimento delle acque meteoriche di piattaforma Il progetto prevede la raccolta [cunette laterali, caditoie, pozzetti di sfioro, collettori in p.e.a.d.] delle acque di piattaforma stradale, il

trattamento delle portate di prima pioggia in impianti posti presso le piazzole di sosta a lato della carreggiata N [ogni 500 m] e, dove le quote lo richiedono, dotati di impianti di sollevamento.

Il sistema è dimensionato secondo i riferimenti normativi delle Regioni interessate dall’intervento,e in particolare in Lombardia il re-golamento regionale 4/2006 [pur non essendovi di per sé soggetti gli scarichi stradali].

Quanto ai parametri fondamentali di progetto, si sono adottati un’altezza di pioggia uniformemente distribuita pari a 5 mm, una du-rata di precipitazione di 15 minuti [cui corrisponde una portata di circa 100 l/s per km di autostrada], e un intervallo di 48 ore tra due successivi eventi meteorici, con un tempo di ritorno pari a 100 anni.

Il singolo impianto di trattamento - definito secondo le norme UNI EN 858-1 e 858-2 - prevede una prima vasca per la sedimentazione dei solidi pesanti e grossolani ed una seconda per la disoleazione e l’affinamento, quest’ultimo completato da un separatore a coale-scenza. Esso permetterà di trattenere i più consueti inquinanti (solidi sospesi SS, azoto TKN, COD, idrocarburi, Cu, Pb, Zn).

Ove possibile, l’acqua trattata verrà restituita direttamente al reticolo superficiale all’intorno; in alternativa, sarà avviata a bacini di laminazione e lagunaggio / fitodepurazione realizzati in fregio all’autostrada, tenendo conto anche dei limiti di portata allo scarico che sono stati indicati dai Consorzi che hanno in gestione la rete interessata.

Lo scarico dovrà rispettare i limiti di concentrazione di cui alle tabelle 3 e 4 dell’allegato V alla parte terza del d.lgs. 152/2006.Le portate eccedenti il flusso trattato (seconda pioggia) – salvo il caso di eventi pluviometrici prolungati ma di minore intensità - so-

no destinate ai fossi di guardia, per i quali è previsto un intervento di risagomatura, dato l’incremento delle quantità in gioco conse-guente alla realizzazione della terza corsia.

ConsiderazioniNel complesso, le previsioni progettuali si possono ritenere adeguate a tutelare le componenti ambientali in parola, consentendo in

particolare di non determinare un peggioramento della qualità delle acque superficiali e sotterranee. Allo scopo di controllare l’evoluzione della qualità della falda superficiale, nell’ambito del piano di monitoraggio ambientale (PMA)

è prevista l’attuazione di una campagna di campionamenti specificamente dedicata agli scarichi degli impianti di trattamento. Quanto alla proposta - contenuta nel PMA – di infiggere piezometri di controllo distribuiti uniformemente (uno per km) lungo l’asse

autostradale, è opportuno che la loro frequenza sia verificata, in accordo con ARPA Lombardia, ed eventualmente aumentata soprat-

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tutto in prossimità dei cantieri delle opere d’arte più rilevanti (come gli attraversamenti fluviali) secondo il criterio monte-valle in senso idrogeologico, per consentire un adeguato controllo anche in corso d’opera.

3.3 Rumore e vibrazioniI comuni della Provincia di Mantova attraversati dall’autostrada sono dotati del piano di zonizzazione acustica ai sensi della l.

447/1995. Si richiama che, a norma del d.p.r. 142/2004, le fasce di pertinenza acustica dell’autostrada (tipo A) hanno ampiezza di 100 e 150 m per lato a partire dal confine del sedime.

Caratterizzazione dello stato attuale e valutazione previsionale Lo studio è stato impostato sul confronto fra lo scenario in assenza dell’ampliamento in progetto e quello a terza corsia in esercizio,

in linea con i principi di base indicati dalla l.r. 13/2001 circa la documentazione di previsione di impatto acustico.La documentazione depositata analizza sia la fase di esercizio che quella di cantiere. Sono state effettuate rilevazioni fonometriche

finalizzate alla taratura del modello di simulazione acustica. Sono stati quindi riportati in tabelle, per singolo recettore individuato e censito, i livelli di rumore stimati puntualmente, riferiti al periodo notturno e ottenuti mediante simulazioni relative agli scenari al 2006, al 2025 senza ampliamento, e al 2025 con la terza corsia con e senza mitigazioni. Sono state inoltre tracciate mappe di rumore riferite ai periodi diurno e notturno per i diversi scenari.

Mappe di rumore e livelli stimati puntualmente sono stati elaborati anche per i cantieri, con individuazione delle situazioni recetto-riali potenzialmente più critiche sotto il profilo acustico.

Interventi di mitigazione e considerazioni conclusiveDal confronto tra gli scenari al 2025 senza e con ampliamento alla terza corsia emerge un incremento molto contenuto della pres-

sione acustica, nell’ordine di 0,5 dB(A) o inferiore. La costruzione della terza corsia comporterà contestualmente la realizzazione delle opere di mitigazione acustica necessarie per

il rientro entro i limiti normativi di rumore anche anticipatamente rispetto alle previsioni del piano di contenimento ed abbattimento previsto del rumore di cui al d.m. 29 novembre 2000 (piano di risanamento).

Gli interventi di mitigazione consistono nella posa di barriere acustiche in 114 blocchi, per uno sviluppo totale di circa 62 km (nell’in-tero tratto VR-MO), in parte per adempiere al piano di risanamento e in parte per far fronte alla realizzazione della terza corsia.

Tali barriere saranno composte da pannelli fonoassorbenti misti legno - policarbonato trasparente o polimetilmetacrilato, con altez-za compresa fra 3 ÷ 5,5 m secondo quanto richiesto dai risultati delle simulazioni.

E’ opportuno che, entro tre mesi dalla realizzazione della terza corsia e delle previste opere di mitigazione, siano effettuate specifiche rilevazioni fonometriche finalizzate in particolare a valutare l’effettivo rispetto dei limiti di rumore in fase di esercizio, e quindi l’efficacia delle mitigazioni stesse, ed eventualmente individuare, dimensionare e realizzare tempestivamente ulteriori interventi.

In ogni caso, il gestore dell’autostrada dovrà assicurare la manutenzione delle opere di mitigazione, provvedendo a sostituire le parti usurate o danneggiate con altre aventi prestazioni acustiche non inferiori in modo da garantire il perdurare nel tempo dell’azione mitigante.

3.4 Salute pubblica e insediamenti a rischio di incidente rilevanteIl tema della salute pubblica - inteso come benessere generale e rischi per la comunità - è trattato come sovrapposizione degli effet-

ti sulle altre componenti ambientali e per elementi quali la sicurezza e la fluidità del traffico, l’assetto igienico-sanitario (diminuzione o aumento delle emissioni in atmosfera, mitigazione del rumore, minore incidentalità).

A ridosso del tratto mantovano della A22 non sono presenti aziende a rischio d’incidente rilevante ai sensi d.lgs 334/1999.3.5 Componenti naturalistiche, ecosistemi, paesaggioIncidenza sui siti della Rete Natura 2000 e rapporto con la rete ecologica regionaleLo s.i.a. comprende lo studio di incidenza del progetto sui siti interessati che sono, da N verso S:• il SIC «Vallazza», in corrispondenza del fiume Mincio [progr. km 262+447 ÷ 262+464];• la ZPS «Viadana, Portiolo, San Benedetto Po e Ostiglia», in corrispondenza del Po [progr. km 269+115 ÷ 270+098];• la ZPS «Valle delle Bruciate e Tresinaro» [progr. km 290+500 ÷ 294] nella Regione Emilia - Romagna.La valutazione di incidenza ha seguito correttamente la «Guida metodologica» alle disposizioni dell’art. 6 della «Direttiva Habitat»

[92/43/CEE] e consente di individuare il percorso logico che ha portato all’adozione delle soluzioni proposte nello studio. Riguardo ai due siti in territorio lombardo, le loro caratteristiche ecologiche sono strettamente legate agli ambiti fluviali, e i lembi inte-

ressati coincidono sostanzialmente con le zone di alveo e golena lambite dall’autostrada che delimita i siti stessi.Nel caso della ZPS lungo il Po, l’ampliamento dell’autostrada avviene senza la previsione di ulteriori ingombri, essendo operato pres-

soché esclusivamente mediante adeguamento delle strutture sospese del ponte e del viadotto.Per quanto riguarda il SIC «Vallazza» lungo il Mincio, l’intervento prevede un limitato coinvolgimento a carico di un habitat non

prioritario. Peraltro, si è già osservato [par. 2.5] come l’allargamento del ponte sul Mincio debba essere effettuato, per motivi legati al corretto

assetto planimetrico dell’autostrada, sul lato di monte, cioè quello che coinvolge - anche se in misura assai limitata - il SIC.Lo s.i.a. ha ampliato le considerazioni alla interferenza del progetto con il disegno della Rete ecologica regionale (RER) approvato

con la d.g.r. 8/10962 del 30.12. 2009, che ha la finalità di garantire i livelli di connettività ecologica necessari per la conservazione della biodiversità. La RER - riconosciuta dal Piano territoriale regionale [2008] come «infrastruttura prioritaria» - assume come capisaldi, tra l’altro, i siti della Rete Natura 2000.

Segnatamente, l’autostrada A22 interessa il settore n. 196 della RER, intercettando i «corridoi regionali primari a bassa o moderata antropizzazione» imperniati su Mincio e Po.

Richiamate le motivazioni alla base del progetto della terza corsia, lo s.i.a. propone misure di mitigazione - introdotte in particolare con le integrazioni del febbraio 2011 - consistenti in:

– interventi di piantumazione dell’intorno del SIC «Vallazza»;– accantonamento di terreno vegetale, rimosso durante la fase di costruzione, per il successivo riutilizzo, al fine di ridurre i tempi di

ripresa della vegetazione erbacea nel ripristino della aree interessate;– protezione degli esemplari arborei maturi, e in generale realizzazione di fasce di protezione per la vegetazione limitrofa alle aree di

cantiere, mediante strutture temporanee (reti, staccionate, ecc.); – marcatura e spostamento di elementi arborei, loro cura e manutenzione, e successivo riposizionamento negli interventi di recupe-

ro ambientale;– riduzione delle polveri prodotte dalle attività e dal transito degli automezzi, mediante costante umidificazione delle strade e delle

aree sterrate;Tali misure si possono ritenere in linea generale sufficienti per ridurre a livelli accettabili l’impatto diretto sul SIC «Vallazza», e si posso-

no estendere all’ambito del Parco del Mincio e alla ZPS «Viadana, Portiolo, San Benedetto Po e Ostiglia».

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Occorre tuttavia che esse siano accompagnate da ulteriori specifici interventi di compensazione, da sviluppare nelle successive fasi progettuali, anche in ambiti non direttamente interferiti dalla A22, secondo gli obiettivi della RER, come specificato nel seguito.

PaesaggioGli elementi paesaggistici interferiti dal progetto sono in larga misura gli stessi già evidenziati per il loro interesse ecosistemico [gli

ambiti fluviali, SIC e ZPS, il Parco del Mincio] a cui si aggiungono il Canal Bianco, il collettore della bonifica Mantovana-Reggiana e in generale la rete di rogge e canali minori con il loro corredo di filari e ripe alberate. Tuttavia, l’utilizzo dello spartitraffico centrale rende in gran parte non significativo l’intervento su questi ultimi elementi sotto l’aspetto paesaggistico.

Gli interventi più importanti quindi, anche sotto questo profilo, sono i ponti sul Mincio e sul canale navigabile, per i quali sono previsti l’allargamento delle pile e delle spalle e la ricostruzione dell’impalcato. Si ritiene che tali interventi debbano essere realizzati con tipo-logie costruttive e materiali il più possibile affini agli attuali, per meglio integrarsi nell’ormai consolidato paesaggio entrato a far parte anche della memoria storica della popolazione.

La formazione delle nuove piazzole di sosta prevede la realizzazione di muri di sostegno, in luogo di scarpate a bassa pendenza, per ridurre il consumo di suolo agricolo, creando elementi di criticità paesaggistica specialmente in alcuni punti quali in prossimità del ponte sul Canal Bianco.

In tali situazioni occorre che i muri in cls siano realizzati in modo da ridurre l’effetto artificiale dei nuovi manufatti nel contesto pae-saggistico rurale, prevedendo una rifinitura ad intonaco e/o il mascheramento con essenze arboree tipiche locali o rampicanti tipo edera o vite del Canada.

Relativamente alle barriere spartitraffico si ritiene di minore impatto visivo l’utilizzo di elementi in acciaio del tipo Corten (marrone scuro) valutando, negli attraversamenti dei corsi d’acqua vincolati, la possibilità di rivestire i guard rail con elementi lignei impregnati in autoclave [classe H2 secondo i parametri della normativa europea EN 1317-1 e 2].

Analogamente, riguardo alle barriere antirumore, per la loro la maggiore integrazione nel paesaggio si dovranno ridurre al minimo le parti in cls e privilegiare l’utilizzo di materiali quali legno impregnato e lastre trasparenti in policarbonato, di minore impatto visivo.

Relativamente alla sistemazione degli svincoli e alla sostituzione degli attuali cavalcavia con nuovi a travata unica, la sistemazione a verde non dovrà essere limitata alle soli parti interne incluse nelle rampe, ma estesa anche ai riporti di terreno esterni di competenza autostradale, mediante l’introduzione di essenze arboree autoctone, anche d’alto fusto (quando non comportino ostacolo visivo alla guida), poste a dimora a gruppi di 3÷4 elementi, in modo da ridurre l’impatto visivo dei manufatti.

Considerazioni conclusiveL’analisi ecosistemica e l’inquadramento vegetazionale contenute nello s.i.a. ben definiscono le caratteristiche del territorio attraver-

sato. Come sopra segnalato, le misure di mitigazione proposte si possono ritenere in linea generale sufficienti per contenere gli impatti diretti sul SIC e la ZPS lambiti dall’autostrada.

Qualche criticità permane riguardo all’attraversamento del Po e della ZPS, segnatamente circa il possibile innalzamento dei livelli sonori nell’area protetta e il disturbo temporaneo legato al cantiere.

Si ritiene che tali questioni possano e debbano essere affrontate in dettaglio in sede di piano esecutivo della cantierizzazione e di sviluppo del piano di monitoraggio ambientale, secondo le linee esposte nel quadro delle prescrizioni di cui al par. 5.3.

Riguardo all’attuazione della rete ecologica regionale, si richiama che la disposizione regionale in materia prescrive di favorire in generale la realizzazione di nuove unità ecosistemiche e di interventi di deframmentazione ecologica che ne incrementino la con-nettività, e comunque incentivare il mantenimento e ripristino di elementi naturali del paesaggio agrario quali siepi, filari, stagni, ecc..

E’ opportuno quindi che in fase di approvazione definitiva del progetto della terza corsia sia prodotto dal proponente - tenendo conto dei piani di gestione del SIC e della ZPS, e di concerto con Parco del Mincio e Provincia di Mantova in quanto gestori dei siti stes-si - un progetto di riqualificazione naturalistica su aree da ricercarsi nell’intorno, a partire dalla proposta operativa avanzata nel parere dell’Ente gestore del Parco [v. par. 4.2] e ripresa nel quadro delle prescrizioni [par. 5.3].

3.6 Approvvigionamento degli inerti e cantierizzazioneIl bilancio del movimento di terre per la realizzazione dell’opera evidenzia scavi per circa 2.600.000 m³, dei quali 2.100.000 m³ si

stima possano essere riutilizzati in loco. Relativamente al tratto autostradale ricadente in Provincia di Mantova si stimano scavi per 1.066.000 m³, di cui 861.000 m³ riutilizzabili e 205.000 m³ da smaltire come rifiuto.

Sono stati individuati nel territorio regionale tre siti idonei al deposito definitivo, rispettivamente a Fenil Nuovo di Ghedi (BS), Rezzato (BS) e Desio (MB).

Per verificare la possibile contaminazione del terreno dovuta al traffico veicolare il proponente ha effettuato caratterizzazione ad hoc, prelevando e analizzando 251 campioni. Ne emerge che 181 di essi (72 %) rispettano i limiti di concentrazione che ne consen-tono la destinazione a verde pubblico e residenziale, gli altri i limiti per la destinazione commerciale e industriale [colonne A e B della tab. 1 dell’allegato 5 alla parte IV del d.lgs. 152/2006].

Riguardo alla cantierizzazione, lo s.i.a. descrive adeguatamente le modalità operative e il cronoprogramma delle attività, dando evidenza sia alla realizzazione delle opere viarie che agli impatti del traffico generato durante l’esecuzione dei lavori. I flussi di traffico in entrata e uscita dalle aree di cantiere, sulla base della tipologia dei lavori previsti, sono previsti in un massimo di 164 autocarri/giorno. Tale flusso avverrà prevalentemente lungo l’autostrada stessa, con minima interferenza con la viabilità esterna.

Sono stati descritti gli accorgimenti previsti per minimizzare la produzione e la propagazione di polveri, governare la raccolta e lo smaltimento delle acque e dei rifiuti, contenere i prodotti chimici e i combustibili e limitare l’emissione sonora, nonché i criteri per il ripristino delle aree. Temporaneamente occupate. La valutazione degli impatti nella fase di costruzione appare sufficientemente ap-profondita e propone misure complessivamente adeguate all’obiettivo di ridurre e mitigare gli effetti negativi.

E’ opportuno che un piano dettagliato della cantierizzazione sia sviluppato in sede di progettazione esecutiva in accordo con le Amministrazioni locali, a partire da quanto prospettato nello s.i.a..

3.7 Piano di monitoraggio ambientaleIl piano di monitoraggio ambientale (PMA) è strutturato sulle tre fasi relative agli stati ante operam, in corso d’opera, esercizio (post

operam).Le azioni di rilevamento, analisi, validazione e restituzione dei dati – descritte nello s.i.a. – riguardano, in sintesi, le seguenti attività e

componenti ambientali e parametri: • atmosfera: censimento dei ricettori nella fascia di 2 km dall’autostrada; concentrazione degli inquinanti generate dalle emissioni

del flusso veicolare, e delle polveri totali sospese legate al movimento dei mezzi di cantiere;• ambiente idrico: impostato principalmente sulla verifica dell’efficienza del sistema di trattamento delle acque di piattaforma, dal

quale dipendono la qualità del suolo e sottosuolo e della falda acquifera;• aspetti naturalistici: elaborazione di uno studio floristico che consenta una conoscenza continua e d’insieme dell’evoluzione dei

parametri ambientali di rilievo, valutando la diversità (ricchezza specifica) sulla base del numero delle specie presenti, di quelle ritenu-te di interesse naturalistico o quelle soggette a protezione, ecc;

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• rumore: clima acustico ante operam nelle aree interessate dai cantieri; controllo dei livelli di rumore causato dalle attività di can-tiere, in modo da intervenire tempestivamente in caso di superamento dei limiti; determinazione del clima acustico in fase di esercizio con la terza corsia e verifica dell’efficacia delle opere di protezione realizzate lungo l’autostrada.

Sono state descritte la strumentazione di misura che si intende adottare, le metodologie di rilevamento e campionamento e la loca-lizzazione delle stazioni di monitoraggio. Il sistema dovrà comunque essere dettagliato in sede di progetto esecutivo.

3.8 Analisi costi - beneficiL’analisi costi - benefici allegata allo s.i.a. valuta la sostenibilità economica dell’intervento, ed in particolare gli effetti legati alla realiz-

zazione dell’opera interpretabili come costi e benefici sociali, al fine di produrre anche alcune indicazioni sulla «desiderabilità sociale» dell’intervento.

Nello studio è stata affrontata un’analisi economica di tipo differenziale tra gli scenari con e senza intervento in progetto, in modo da prendere in esame solo i maggiori o minori costi e benefici, affrontando anche la monetizzazione delle esternalità dovute alla rea-lizzazione dell’opera. E’ assunto come riferimento l’anno 2009, ponendo il periodo di vita dell’opera dal 2015 al 2100.

Rimandando per i dettagli alla documentazione depositata, la situazione differenziale (scenari con / senza intervento) configura un VANE (valore attuale netto economico) positivo pari a 2,8 mld €. Tale risultato delinea una convenienza economica per la collettività, con un tempo di recupero degli investimenti iniziali stimato in circa 15 anni, a fronte di un’operatività nell’ordine di di oltre 85 anni.

Il TIRE (tasso interno di rendimento economico) risulta pari al 10,98 %, nettamente superiore al tasso di sconto sociale sia a livello nazionale che europeo.

Il rapporto benefici / costi risulta conveniente e pari a 20,27, testimoniando la bontà dell’investimento di generare benefici attualiz-zati sensibilmente più elevati rispetto ai costi attualizzati.

Sono state infine condotte valutazioni di sensitività sui risultati dell’analisi di convenienza economica e sociale, al fine di verificare la robustezza della stessa analisi costi/benefici. Modificando in maniera congrua i valori dei costi netti d’investimento, del tempo rispar-miato da parte dell’utenza e delle percorrenze chilometriche, si è evidenziato come le variazioni imposte a tali variabili significative producano effetti meno che proporzionali sul TIRE, che si mantiene su valori più che accettabili (sempre superiori al 9 %).

4. Gli apporti e le critiche allo studio4.1 Le osservazioni del pubblicoAi sensi dell’art. 24, comma 4, del d.lgs. 152/2006, chiunque abbia interesse può presentare propri osservazioni, anche fornendo

nuovi o ulteriori elementi conoscitivi e valutativi.In merito al progetto e allo s.i.a. in esame sono state raccolte le seguenti osservazioni:• Signori Paganini Nadia, Riccò Ferruccio, Riccò Livio, Riccò Luciano, Riccò Marco, Volpari Fiorenza (Bagnolo San Vito) [nota deposi-

tata dal Comune di Bagnolo San Vito in sede di Concertazione dei pareri degli enti locali].Si richiede il mantenimento, in fase di cantiere, della continuità della rete irrigua e di scolo sui terreni agricoli di proprietà, e l’instal-

lazione di sistemi per l’abbattimento di rumori ed emissioni inquinanti, a fronte del previsto incremento di traffico veicolare e data la limitata distanza delle abitazioni dall’autostrada.

• Signor Ravelli Dino (Mantova) - nota trasmessa dal Comune di Mantova [in atti regionali prot. T1.2010.23215 del 29.10.2010].Si richiede il mantenimento, in fase di cantiere, della continuità della rete irrigua e di scolo. • Consorzio di Bonifica Terre dei Gonzaga in Destra Po [ considerazioni esposte il 26 ottobre 2010 in occasione della Conferenza di

concertazione dei pareri degli Enti locali].Si ritiene sostanzialmente positivo il progetto relativo alla gestione delle acque meteoriche, sollevando tuttavia perplessità riguardo

ai diversi tempi di riempimento delle vasche di raccolta, nonché circa la difficoltà di verificare la qualità delle acque in uscita.Si segnala la necessità di concordare con i Consorzi di Bonifica i parametri idraulici caratteristici del sistema, così come quella di ve-

rificate con i proprietari dei fondi interessati - nelle successive fasi progettuali - la localizzazione delle vasche (segnatamente la criticità relativa all’area posta a ridosso della frazione Bondeno di Gonzaga).

• Consorzio di Bonifica Fossa di Pozzolo [nota del 7 settembre 2010, iin atti regionali prot. T1.2010.20108 del 28 settembre 2010].Si richiama, in ordine al sistema di laminazione delle acque meteoriche, il rispetto dei limiti di qualità allo scarico definiti dal Piano

regionale di tutela e uso delle acque (PTUA), e si chiede un previo accertamento di compatibilità di tali scarichi con le capacità di smaltimento del reticolo idrico.

4.2 Il parere degli Enti localiIn attuazione della delibera della Giunta Regionale n. VI/39975 del 27 novembre 1998, è stata attivata la concertazione dei pareri

degli Enti locali interessati dal progetto. Essa si è svolta mediante una specifica Conferenza (il cui verbale è agli atti dell’istruttoria), tenutasi il 26 ottobre 2010 presso la sede della Giunta Regionale a Milano, integrata dagli atti emessi dagli Enti in merito al progetto ed allo s.i.a., trasmessi alla Struttura V.I.A. di Regione Lombardia e al Ministero dell’Ambiente.

In linea generale, da parte degli Enti si esprime un parere favorevole rispetto alla necessità dell’opera e all’adeguatezza del proget-to, con alcune richieste di prescrizioni mirate prevalentemente all’entità degli interventi di mitigazione e compensazione e all’auspicio di un ampio coinvolgimento e condivisione delle scelte progettuali.

Le determinazioni degli Enti sono state espresse con gli atti sotto elencati - di cui si fornisce una sintesi e per i quali si rimanda, co-munque, agli originali depositati - e mediante i pareri resi dai loro rappresentanti in sede di Concertazione.

• Provincia di Mantova [deliberazione di Giunta n. 149 del 21 ottobre 2010].Esprime una valutazione positiva sulla compatibilità ambientale dell’opera proposta, anche riguardo alla fase di cantiere, propo-

nendo prescrizioni - di seguito indicate - che possono trovare attuazione nelle successive fasi progettuali:– individuazione e quantificazione di aree ed interventi di mitigazione e compensazione paesistica e ambientale negli ambiti fluvia-

li di Po e Mincio, particolarmente in corrispondenza del SIC «Vallazza»;– interventi di compensazione dell’impatto sul paesaggio agrario, garantendo comunque la realizzazione di quinte verdi arboreo

-arbustive o nuove unità ambientali in tutte le aree residuali o in prossimità degli attraversamenti, salvo comprovata impossibilità;– disponibilità delle aree e realizzazione degli interventi di cui sopra contestualmente ai lavori autostradali, con impegno del pro-

ponente alla manutenzione gestione delle opere a verde, fornendo garanzie ed impegni in merito alla loro attuazione; in alternativa, disponibilità ad individuare con gli Enti territoriali interessati idonee aree, modalità di realizzazione e strumenti di gestione;

– realizzazione, concertata con gli Enti gestori delle aree protette, di barriere fonoassorbenti lungo i ponti su Po e Mincio;– verifica, da parte del competente Servizio della Provincia di Mantova, del progetto del sistema di separazione e trattamento delle

acque di piattaforma stradale;– impermeabilizzazione con telo HDPE dei bacini di laminazione;– posa di recinzioni idonee al contenimento di eventuale bestiame allevato al pascolo;

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– formazione di alberature e siepi in prossimità di colture di particolare pregio, con funzione di barriere antinquinamento e antipolvere;

– valutazione di un sistema di pedaggiamento ridotto o convenzionato per gli utenti in della tratta Mantova Nord - Mantova Sud, per decongestionare la rete stradale ordinaria;

• Parco del Mincio [note prot. n. 3968 del 8 settembre 2010, e prot. 1027 del 21 marzo 2011].Esprime valutazione positiva sul progetto e sulle analisi effettuate nello s.i.a., richiamando la necessità di approfondire alcuni aspetti

e definire prescrizioni, in ordine: alla mitigazione del rumore; alle opere di mitigazione e compensazione nelle aree circostanti il ponte sul Mincio, alla riqualificazione e al potenziamento degli aspetti ambientali e paesaggistici del territorio del Parco; alle modalità di acquisizione e gestione delle superfici a ciò necessarie; alla localizzazione e gestione dei cantieri e dei percorsi utilizzati dai mezzi d’opera.

A ciò si aggiunge la proposta di destinare una piccola percentuale dei pedaggi autostradali all’attuazione degli interventi di cui sopra, a sostegno di processi socio-economici sostenibili sul territorio.

Nella seconda nota viene esplicitato - anche a seguito di contatti e approfondimenti diretti con la Società proponente - un elenco / proposta di specifiche azioni di potenziamento degli ambiti naturali protetti del SIC «Vallazza» e del SIC «Chiavica del Moro» [localizzato meno di 3 km a E dell’autostrada, tra i Comuni di Mantova e Roncoferraro]

• sistemazioni spondali con tecniche di ingegneria naturalistica;• sistemazione di sentieri pedonali per la fruizione naturalistica completi di arredi (torri di avvistamento, percorsi protetti per osserva-

zione, segnaletica ambientale, ecc.);• sistemazione di zone umide mediante l’eliminazione della vegetazione alloctona ed il potenziamento delle specie autoctone, in

particolare arbustive ed arboree;• riqualificazione di manufatti quali chiuse, paratoie, caselli idraulici, fossi di scolo e di adduzione, ecc).• Comune di Mantova [deliberazione di Giunta n. 145 del 21 settembre 2010, confermata con successiva nota prot. n. 35110 del 22

ottobre 2010].In relazione ai contenuti dello studio trasportistico depositato, chiede al proponente un contributo finanziario per il completamento

del sistema tangenziale di Mantova (in particolare la tangenziale ovest), quale compensazione del possibile impatto della terza cor-sia sui flussi di traffico nel sistema viabilistico del capoluogo.

• Comune di Virgilio [deliberazioni di Giunta n. 111 del 2 settembre 2010].Esprime parere favorevole, chiedendo quale compensazione il completamento della rete ciclabile dalla frazione Piétole fino al limite

col Comune di Comune di Bagnolo.• Comune di Castelbelforte [nota prot. 7979 del 25 ottobre 2010].Esprime un «sostanziale parere favorevole» al progetto, ritenendo però necessario:– realizzare congiuntamente alla terza corsia un nuovo casello all’incrocio con la ex SS249 [km 249÷250], a servizio di attività logisti-

che il cui esercizio genera pesanti problemi di traffico e sicurezza nei centri abitato di Castelbelforte e frazioni;– studiare alternative al tracciato tangenziale al centro abitato che il PTCP provinciale pone in fregio al corridoio autostradale, con

pesante impatto su fondi agricoli di pregio. • Comune di San Giorgio di Mantova [nota prot. 12256 del 25ottobre 2010].Esprime parere favorevole, formulando richiesta «contributo alla creazione di due nuove aree verdi specificatamente protette che

permettono di potenziare la capacità di assorbimento e fissazione del maggiore carbonio atmosferico», che il Comune si impegna a gestire con finalità pubbliche.

• Comune di Bagnolo San Vito [nota prot. 6630 del 25 ottobre 2010].A fronte dell’incremento di traffico previsto con la realizzazione della terza corsia, propone opere di compensazione quali:– posa di barriere antirumore a protezione di tutto il centro abitato di San Biagio e di alcune corti agricole a ridosso dell’autostrada,

eventualmente integrate da pannelli fotovoltaici;– contributo al costituendo museo a Learco Guerra, presso il casello di Mantova Sud;– potenziamento dello svincolo Mantova Sud, in «sofferenza» per la vicinanza di un polo commerciale;– realizzazione di una tangenziale al centro abitato di Bagnolo San Vito.5. Conclusioni: parere regionale e proposta di prescrizioni5.1 Considerazioni conclusiveQuadri programmatico e progettualeSi richiamano le considerazioni specifiche già anticipate al par. 2.2, evidenziando che il progetto in esame trova coerenza generale

nel quadro pianificatorio e programmatico locale, regionale e sovraregionale.Esso intende far fronte alla necessità di aumentare la portata di un’infrastruttura strategica per i collegamenti N-S in ambito nazio-

nale e internazionale, dato che l’AutoBrennero svolge funzione primaria di raccordo con il Centro Europa, sia di tipo commerciale che di stampo turistico. La realizzazione della terza corsia consentirà quindi di garantire, per un maggiore arco temporale nel corso della tipica giornata lavorativa o turistica, livelli di servizio e sicurezza altrimenti pregiudicati dagli aumenti di traffico previsti nel breve-medio periodo.

In tal senso, le caratteristiche del progetto risultano coerenti con le finalità dell’intervento, con i flussi di traffico presenti nell’area nello scenario di riferimento e con la funzione dell’itinerario servito.

Il progetto osserva le prescrizioni in materia di sicurezza stradale di cui al d.m. 5 novembre 2001, discostandosi da esse nei casi in cui particolari problematiche locali, strutturali o geotecniche ne impediscono l’applicazione, prevedendo, in tali casi, opportuna se-gnaletica integrativa.

La progettazione esecutiva dovrà definire alcune migliorie necessarie per integrarsi in modo completo con gli altri progetti ad esso connessi e previsti dagli atti di programmazione. In particolare, rispetto al raccordo tra la A22 e l’autostrada regionale Cremona – Mantova, previsto presso Bagnolo San Vito, si dovranno considerare le proposte di modifiche / integrazioni esposte nel par. 5.3.

Quadro ambientaleLo studio ha affrontato tutte le componenti ambientali significativamente interessate dalle opere in progetto. Il contesto territoriale

ed ambientale di riferimento è stato indagato con sufficiente approfondimento. Quanto ai previsti interventi di mitigazione e compensazione ambientale, occorre tuttavia approfondirne il dettaglio e - soprattutto

- implementarne l’entità, in modo tale che essi siano effettivamente in grado di svolgere la richiesta funzione di compensazione degli impatti legati alla realizzazione e all’esercizio della terza corsia.

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Il quadro delle prescrizioni espone pertanto tali necessari approfondimenti, tenendo conto anche delle considerazioni avanzate dagli Enti locali nella fase di concertazione dei pareri.

5.2 Parere regionale Per quanto esposto ed analizzato, richiamata la valenza e l’importanza prioritaria assegnata all’autostrada A22dagli strumenti di

programmazione regionali, nazionali e sovranazionali, si ritiene possibile esprimere un parere favorevole in ordine alla compatibilità ambientale del progetto di ampliamento alla terza corsia, come configurato negli elaborati depositati dal proponente unitamente allo s.i.a. e alle sue integrazioni, a condizione che siano ottemperate le condizioni e prescrizioni di cui al successivo paragrafo 5.3.

5.3 Quadro delle prescrizioniSi espone di seguito, articolata nel quadro progettuale, ambientale e per la fase di cantiere, la proposta di prescrizioni formulata al

Ministro dell’ambiente, in vista della emanazione del pertinente decreto ministeriale. Quadro progettuale a. Il progetto definitivo da sottoporre alla Conferenza di Servizi (C.d.S.) approvativa dovrà risultare aggiornato sulla base di quanto

emerso durante la fase istruttoria, con espresso riferimento agli elementi di seguito elencati:a.1 congruenza con il progetto dell’autostrada regionale Cremona - Mantova [sottoposto a v.i.a. statale e in attesa del decreto

ministeriale di pronuncia], relativamente al previsto innesto sulla A22 a nord dello svincolo Mantova Sud / Bagnolo San Vito, verifi-cando in particolare – in accordo con la Società proponente di tale progetto - l’assetto geometrico delle corsie di accelerazione, l’adeguatezza dei manufatti, la localizzazione delle piazzole di emergenza;

a.2 verifica di dettaglio, alla luce della parte terza del d.lgs. 152/2006, dei regolamenti regionali 3/2006 e 4/2006 e del «Program-ma regionale di tutela ed uso delle acque» (PTUA), dei seguenti elementi:

• dimensionamento del sistema di collettamento e smaltimento delle acque meteoriche di piattaforma, compresa la verifica della compatibilità idraulica con i corpi idrici recettori, verificando inoltre con i Consorzi di Bonifica interessati i parametri idraulici caratteristici;

• assenza di interferenze - ovvero accertamento della compatibilità - degli interventi di progetto e dei siti di cantiere con aree di rispetto di pozzi per acqua ad uso potabile, anche con riferimento alle disposizioni e ai provvedimenti regionali in materia [v. d.g.r. VI/15137 del 27 giugno 1996; d.g.r. VII/12693 del 10 aprile 2003];

• approfondimento degli effetti della possibile contemporaneità tra evento piovoso e incidente con sversamento di sostanze inquinanti in carreggiata, anche in rapporto al dimensionamento idraulico del sistema, precisando la destinazione immediata di tali sostanze (stoccaggio o invio ai sistemi di trattamento);

b. il proponente / gestore dell’autostrada, oltre ad eseguire le operazioni di manutenzione sulle opere idrauliche, dovrà garantire la costante efficienza dei sistemi di trattamento delle acque meteoriche, provvedendo alla regolare asportazione dei residui oleosi e delle sabbie accumulate, smaltendoli a termini di legge;

c. in sede di progetto esecutivo si proceda alla verifica di dettaglio:c.1 della conformità delle opere di attraversamento di corsi d’acqua – nel nuovo assetto di progetto - con le norme di attuazione

del Piano per l’assetto idrogeologico del bacino del Po (PAI), mediante uno studio di compatibilità [ex art. 38.1 delle n.d.a.] che accerti l’assenza di modifiche dei fenomeni idraulici naturali, di ostacoli al deflusso e limitazioni significative della capacità di invaso, nonché delle caratteristiche dell’ecosistema fluviale;

c.2 mediante adeguate indagini (carotaggi e valutazioni analitiche pre-scorticatura e deposito in loco delle terre), delle caratte-ristiche del materiale proveniente dal tombamento dell’interspazio fra le scarpate delle due carreggiate attuali, ai fini del suo reim-piego nel ripristino delle aree di cantiere; Quadro ambientale, opere di mitigazione e compensazioneatmosferad. fermo restando quanto prescritto relativamente alla fase di cantiere [punto m.], in sede di redazione del piano di monitoraggio

ambientale Regione Lombardia fornirà al proponente specifiche indicazioni riferite alla componente in parola [v. punto p.];rumoree. in sede di progettazione esecutiva dovrà essere sviluppata, dettagliata o integrata la definizione degli interventi e dei dispositivi di

protezione acustica, a norma del d.p.r. 142/2004, tenendo conto anche del loro inserimento paesaggistico secondo quanto indicato nel successivo punto g.; la posa in opera di tali dispositivi dovrà essere completata prima dell’entrata in esercizio della terza corsia; inoltre:

e.1 nell’ambito delle azioni previste dal piano di monitoraggio ambientale, relativamente alla componente in parola, entro tre mesi dall’entrata in esercizio della terza corsia dovranno essere effettuate apposite rilevazioni fonometriche finalizzate a valutare il rispetto dei limiti di rumore e l’efficacia degli interventi di mitigazione acustica, e individuare e dimensionare ulteriori interventi even-tualmente necessari;

e.2 la realizzazione delle opere di mitigazione acustica necessarie per il rientro nei limiti normativi di rumore dovrà avvenire anche anticipatamente rispetto alle previsioni del piano di contenimento ed abbattimento di cui al d.m. 29 novembre 2000;

e.3 il gestore dovrà provvedere alla manutenzione delle opere di mitigazione provvedendo a sostituire quelle deteriorate o dan-neggiate con altre di prestazioni acustiche non inferiori in modo da consentire il perdurare nel tempo dell’azione mitigante;componenti naturalistiche e paesaggiof. i previsti interventi di mitigazione ambientale e di inserimento paesistico dovranno essere dettagliati e integrati, in sede di progetto

esecutivo, sulla base di quanto proposto nello s.i.a. e degli ulteriori criteri ed elementi specifici esposti nel seguito; in linea generale: • si dovrà verificare che gli interventi siano adeguati a favorire o mantenere la continuità degli ecosistemi e del sistema idraulico; • sotto il profilo paesaggistico si dovrà conseguire un adeguato dettaglio delle opere mitigative e compensative, in coerenza con

le prescrizioni specifiche relative alle componenti naturalistiche e al rumore; • si prevedano alberature e siepi, con funzione di barriere antinquinamento e antipolvere, in prossimità di colture di particolare

pregio in prossimità dell’autostrada;• gli interventi di mitigazione siano attuati contestualmente ai lavori autostradali e completati prima dell’entrata in esercizio della

terza corsia, salvo comprovata impossibilità [ad es. per conflitto fisico con i cantieri];g. circa l’inserimento paesistico di specifici manufatti:

g.1 la ristrutturazione dei ponti sul Mincio e sul Canal Bianco [allargamento delle pile e delle spalle e ricostruzione dell’impal-cato] sia realizzata con tipologie costruttive e materiali il più possibile affini agli attuali, per la migliore integrazione nel paesaggio consolidato;

g.2 la riduzione dell’impatto visivo dei muri di sostegno delle piazzole di sosta nel contesto agricolo di riferimento sia attuata mediante una finitura ad intonaco e/o il mascheramento con essenze arboree tipiche locali o rampicanti quali edera o vite del Canada;

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g.3 per le barriere spartitraffico (guardrail) sia privilegiato l’utilizzo di elementi in acciaio del tipo Corten valutando, negli attraver-samenti dei corsi d’acqua maggiori, la possibilità del rivestimento con legno impregnato in autoclave;

g.4 analogamente, riguardo alle barriere antirumore si dovranno ridurre al minimo le parti in cls e privilegiare l’utilizzo di materiali quali legno impregnato e lastre trasparenti in policarbonato, di minore impatto visivo;

g.5 la sistemazione a verde degli svincoli e delle aree intorno a nuovi cavalcavia a travata unica sia estesa - oltre che alle parti interne alle rampe - anche ai riporti di terreno esterni di competenza autostradale, mediante introduzione di essenze arboree au-toctone, anche di alto fusto, a gruppi di 3-4 elementi ciascuno, compatibilmente con il rispetto delle norme sulla sicurezza stradale;progetto di compensazione ambientale h. in sede di approvazione del progetto definitivo sia prodotto dal proponente - tenendo conto dei piani di gestione del SIC «Vallaz-

za» e della ZPS «Viadana, Portiolo, San Benedetto Po e Ostiglia», e di concerto con Parco del Mincio e Provincia di Mantova in quanto gestori dei siti stessi, e sentiti i Comuni - un progetto di compensazione ambientale nell’area mantovana nell’intorno dell’autostrada, a partire dalla proposta operativa avanzata dall’Ente gestore del Parco del Mincio, consistente in azioni di potenziamento e riqualifica-zione naturalistica degli ambiti naturali protetti del SIC «Vallazza» e del SIC «Chiavica del Moro»:

• sistemazioni spondali con tecniche di ingegneria naturalistica;• sistemazione di sentieri pedonali per la fruizione naturalistica completi di arredi (torri di avvistamento, percorsi protetti per osser-

vazione, segnaletica ambientale, ecc.);• sistemazione di zone umide mediante l’eliminazione della vegetazione alloctona ed il potenziamento delle specie autoctone, in

particolare arbustive ed arboree;• riqualificazione di manufatti quali chiuse, paratoie, caselli idraulici, fossi di scolo e di adduzione, ecc);

i. il progetto di compensazione ambientale dovrà tendere a favorire la realizzazione di nuove unità ecosistemiche e la defram-mentazione ecologica, e comunque incentivare il mantenimento e ripristino di elementi naturali del paesaggio agrario quali siepi, filari, ecc., in coerenza con il disegno della rete ecologica regionale (RER) e con gli omologhi contenuti del PTCP della Provincia di Mantova; il progetto potrà pertanto prevedere – rispetto a quelli elencati al punto precedente - ulteriori e/o diversi interventi e azioni di potenziamento e/o formazione di ecosistemi sul territorio all’intorno della A22; esso dovrà definire inoltre:

• tempi e modalità di realizzazione degli interventi;• un piano di manutenzione delle opere esteso per almeno cinque anni;

j. in considerazione dell’oggettivo impegno richiesto dalla ricerca e dall’acquisizione delle aree necessarie, nonché dalla defini-zione di accordi con una pluralità di soggetti, il progetto potrà essere dettagliato in fase di progettazione esecutiva e ulteriormente affinato in fase di costruzione della terza corsia;

k. per la redazione del progetto di compensazione ambientale e per l’affinamento degli interventi di mitigazione si faccia riferimen-to alle indicazioni e prescrizioni della normativa nazionale e regionale di settore, tra cui:

• i «Criteri ed indirizzi tecnico-progettuali per il miglioramento del rapporto fra infrastrutture stradali ed ambiente naturale» di cui al decreto regionale n. 4517 del 7 maggio 2007;

• per la ricucitura del contesto ecosistemico, la d.g.r. 8/8515 del 26 novembre 2008 «Modalità di attuazione della rete ecologica regionale», e la d.g.r. 8/10962 del 30 dicembre 2009 «Rete ecologica regionale: approvazione degli elaborati finali»;

• per l’attuazione delle opere, al «Quaderno tipo» delle tecniche di ingegneria naturalistica di cui alla d.g.r. 6/48740 del 29 feb-braio 2000;

• circa l’utilizzo di specie vegetali, il d. lgs 386/2003, il d. lgs 214/2005, la d.g.r. 8/7736 del 24 luglio 2008 in attuazione della l.r. 10/2008; Cantierizzazionel. in sede di progetto esecutivo dovrà essere elaborato un piano dettagliato per l’approntamento e la gestione dei cantieri [rumore,

polveri, governo delle acque, prevenzione del rischio di sversamenti, stoccaggio dei materiali e dei rifiuti, collocazione di eventuali distributori di carburante per i mezzi d’opera], la sistemazione finale delle aree da utilizzare, la viabilità di accesso, nonché il cronopro-gramma di dettaglio dei lavori; in particolare, nella definizione del layout dei cantieri dovranno essere previsti:

• la massima distanza possibile tra le sorgenti di polveri ed i recettori, con particolare attenzione alle aree residenziali, nonché la minimizzazione dell’impegno di aree interne alla ZPS in attraversamento del fiume Po; si prevederà inoltre l’integrale ripristino a fine lavori delle aree impegnate, con la ricucitura del tessuto preesistente;

• l’adozione delle migliori pratiche e misure di sicurezza di cantiere per la tutela della falda superficiale e profonda durante i lavori di scavo, l’esecuzione di drenaggi, la realizzazione di fondazioni;

• il mantenimento degli accessi alle aziende agricole e la funzionalità della rete irrigua;m. in fase di esecuzione dei lavori, oltre alla rigorosa applicazione delle misure e degli accorgimenti proposti nello s.i.a.:

m.1 ai fini del contenimento delle emissioni diffuse di polveri si dovrà:• utilizzare per le macchine di cantiere carburanti diesel a basso tenore di zolfo e filtri di abbattimento del particolato, nonché

gruppi elettrogeni e di produzione di calore in grado di assicurare le massime prestazioni energetiche e minimizzare le emissioni; impiegare inoltre, ove possibile, apparecchi con motore elettrico;

• ottimizzare il carico dei mezzi di trasporto al fine di ridurre il numero dei veicoli in circolazione; • stoccare i materiali allo stato solido polverulento in sili, e movimentarli mediante sistemi chiusi quali trasporti pneumatici, co-

clee, elevatori a tazze, presidiati da sistemi di abbattimento in grado di garantire valori di emissione inferiori a 10 mg/Nm³ e dotati di sistemi di controllo quali pressostati con dispositivi di allarme;

• in caso di vento proteggere con barriere e umidificare i depositi di materiale sciolto caratterizzati da frequente movimentazio-ne, e coprire con teli e stuoie quelli con scarsa movimentazione; evitare inoltre qualsiasi attività di combustione all’aperto;

• adottare, schermature acustiche provvisorie laddove, sulla base di rilievi fonometrici di cantiere, si riscontrino situazioni di di-sturbo presso recettori sensibili;m.2 si dovrà garantire la tutela del suolo, del sottosuolo e della qualità delle acque superficiali e sotterranee, dando puntuale

corso agli interventi ed alle azioni proposte dallo s.i.a., in particolare prevenendo sversamenti di liquidi classificabili come rifiuti peri-colosi (oli, filtri e stracci sporchi di olio), per i quali dovrà essere prevista un’area appositamente attrezzata per la loro manipolazione e il contenimento in caso di sversamenti accidentali o errori nelle manovre di carico e/o scarico;

m.3 i rifiuti derivanti dalla realizzazione delle opere dovranno essere recapitati, in base alla loro tipologia, ad impianti di recupero o smaltimento autorizzate;

m.4 durante la costruzione e l’esercizio dell’opera dovranno essere salvaguardate la struttura dei suoli e la vegetazione nelle aree confinanti con quelle di cantiere, con particolare attenzione alle superfici alberate, limitando inoltre allo stretto indispensabile la larghezza delle piste provvisorie di accesso;

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m.5 gli effetti di disturbo nei confronti degli ecosistemi e della componente faunistica presente siano minimizzati evitando le la-vorazioni nei periodi riproduttivi delle specie presenti (in particolare rispetto ai cicli riproduttivi della fauna ittica nei corsi d’acqua interessati);n. dato il previsto esubero di materiale di scavo, qualora la realizzazione della terza corsia coincida temporalmente con i lavori rela-

tivi ad altre opere già approvate, il proponente verifichi la possibilità di conferire tali materiali in esubero per il riutilizzo nei rispettivi can-tieri [previa verifica della loro idoneità e compatibilmente con le distanze da percorrere], limitando così il conferimento a discarica; Piano di monitoraggio ambientaleo. prima dell’approvazione del progetto esecutivo il proponente dovrà dettagliare, a partire da quanto già depositato con la do-

cumentazione agli atti dell’istruttoria di v.i.a., il piano di monitoraggio ambientale (PMA) redatto secondo le linee guida definite dalla Commissione Speciale VIA [4 settembre 2003 e successive revisioni], presentandolo al Ministero dell’ambiente e alle Regioni interes-sate, nonché - per quanto riguarda la Regione Lombardia - alla Provincia di Mantova; il PMA dovrà consentire di verificare e misurare, rispetto a quanto previsto nello s.i.a., le modifiche determinate dalla realizzazione del progetto sulle componenti biotiche ed abiotiche dell’ambiente e la loro evoluzione nel tempo, individuare eventuali elementi non previsti, consentire la segnalazione di criticità per l’ambiente e la tempestiva definizione e messa in atto delle conseguenti misure di contenimento; esso dovrà pertanto essere riferito alle fasi ante operam, di cantierizzazione e post operam;

p. fatta salva l’osservanza di quanto previsto dalle suddette linee guida, i contenuti del PMA e le modalità di svolgimento delle at-tività collegate [definizione in dettaglio delle componenti ambientali interessate, parametri da analizzare, stazioni di misura, modalità e frequenze di prelievo o misurazione, frequenza e modalità di redazione e trasmissione dei report periodici, ecc.] dovranno essere definite dal proponente in accordo con le Regioni.

A tale scopo, Regione Lombardia fornirà al proponente specifiche indicazioni, sulla base di quanto emerso nella fase istruttoria di v.i.a. e riassunto nelle considerazioni di cui al cap. 3 del presente rapporto, in merito ai diversi fattori e componenti ambientali.

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D) ATTI DIRIGENZIALI Giunta Regionale

D.C. PresidenzaD.d.s. 30 marzo 2011 - n. 2885Direzione centrale Programmazione integrata - Accordo di programma per lo sviluppo economico e la competitività del sistema lombardo Asse 1 innovazione – Bando «Innovazione per la competitivita’ delle micro, piccole e medie imprese lombarde»: rideterminazione del contributo a seguito di revoche, rinunce e minori erogazioni in fase di rendicontazione

IL DIRIGENTE DELLA STRUTTURA UNIVERSITA’ E RICERCARichiamati la d.g.r. n. 2210 del 29 marzo 2006 con oggetto: «Schema di

accordo di programma con il Sistema Camerale Lombardo» per lo Sviluppo economico e la competitività del sistema Lombar-do» divenuto operativo con la sottoscrizione dell’accordo che sancisce l'alleanza strategica tra la regione lombardia e il Siste-ma Camerale, disegnando un quadro di collaborazione dove si individuano le priorità e su di esse si concentrano gli sforzi;’Accordo di Programma sottoscritto in data 16 giugno 2006

da regione lombardia e dal Sistema Camerale Lombardo ed inserito nella Raccolta Convenzione e Contratti in data 20 giu-gno 2006 nr. 8970/RCC, che prevede tra le azioni da realizzare nell’ambito dell’Asse 1 Innovazione azioni di supporto alle sin-gole imprese per la realizzazione di processi di innovazione tec-nologica, organizzativa e gestionale, rafforzare le competenze e le capacità del proprio capitale umano e, nel contempo, at-tivare adeguati strumenti finanziari nella gestione dei processi innovativi; il d.d.s. n. 11297 del 11 ottobre 2006 con cui è stato approva-

to il Bando «Innovazione per la competitività delle micro, picco-le e medie imprese lombarde» per assegnazione di contributo, che prevedeva due tipologie di misure:

• Misura A: sostenere stimolando in particolare l’aggregazio-ne fra imprese, progetti di innovazione soggetti a valutazione tecnica;

• Misura B: sostenere la brevettazione europea e/o internazio-nale (B1) e l’assistenza e consulenza tecnologica (B2);

stabilendo la copertura finanziaria, pari complessivamente a euro 21.234.000,00, di cui euro12.117.000,00 da parte di Regione Lombardia, euro 6.772.000,00 da parte del Sistema Camerale, euro 2.000.000,00 dalla Provincia di Milano ed euro 345.000,00 complessivamente dalle Province di Varese, Lodi e Cremona, di-stribuite territorialmente in base alle province lombarde e alle tipologie di misure; il d.d.s. n. 5324 del 23 maggio 2007 con cui è stata approva-

ta un’integrazione delle risorse sulla Misura A, pari complessiva-mente a euro 8.995.000,00, di cui euro 4.500.000,00 a valere su risorse regionali, euro 3.575.000,00 a valere sulle risorse camerali e euro 920.000,00 a valere sulle risorse delle Province di Milano, Cremona, Lecco e Como; il d.d.s. n. 6988 del 26 giugno 2007 con cui sono stati indivi-

duati, con riferimento alle Misure B1 e B2, i soggetti ammessi e non ammessi a contributo per un importo complessivo pari a euro 2.000.988,12; il d.d.s. n. 8668 del 30 luglio 2007 con cui sono stati indivi-

duati, con riferimento alla sola Misura A, i soggetti ammessi e non ammessi a contributo per un importo complessivo pari a euro 25.156.376,00; il d.d.s.n. 15898 del 17 dicembre 2007 con cui a seguito

di un riesame sono state ammesse a contributo sulla Misura A quattro imprese inizialmente escluse per un importo complessi-vo pari a euro 170.530,00;

Vista la lettera d’incarico del 30 marzo 2007 con cui è stata affidata a Finlombarda s.p.a. l’assistenza tecnica, la valutazio-ne della documentazione di spesa, la gestione finanziaria ed amministrativa, l’erogazione, per la quota regionale impegnata a valere sul bando, e l’erogazione dei contributi ai soggetti be-neficiari delle Misure finanziarie di cui al Bando sopra menzio-nato con contestuale istituzione del Fondo «Asse I Accordo di Programma Competitività»;

Considerato che per l’espletamento delle attività previste nel suddetto incarico sono state trasferite a Finlombarda S.p.A. risor-se per un ammontare complessivo pari a euro 11.717.000,00 co-me di seguito indicato:

• euro 5.117.000,00 ai sensi del d.d.s. n. 4642 del 09 maggio 2007 (liquidati con mandato 9075 del 25 luglio 2007),

• euro 2.000.000,00 ai sensi del d.d.s. n. 15664 del 28 dicembre 2006 (liquidati con mandato n. 18523 del 31 dicembre 2007),

• euro 4.550.000,00 ai sensi del d.d.s. n. 11395 del 09 ottobre 2007 (liquidati con mandato 18151 del 27 dicembre 2007),

• euro 50.000,00 ai sensi del d.d.s. n. 15898 del 17 dicembre 2007 (liquidati con mandato n. 18495 del 28 dicembre 2007);

Verificato che a conclusione di tutte le attività di controllo delle rendicontazioni e conseguente erogazione ai beneficiari, come evidenziato nella nota di rendiconto finale redatta con-giuntamente da Unioncamere Lombardia e Finlombarda s.p.a., agli atti regionali prot. n. A1.2011.0025492 del 08 marzo 2011, ri-sulta che:

– per n. 212 imprese di cui agli allegati A1 e A2, parti integranti e sostanziali del presente decreto, è necessario provvedere alla revoca del contributo ai sensi dell’art. 9 del bando secondo le motivazioni ivi riportate per un totale di euro 5.286.005,06

– per n. 226 imprese di cui agli allegati B1 e B2 – parti inte-granti e sostanziali del presente decreto, sulla base della verifica dei documenti di spesa trasmessi, è stato necessario rimodulare il contributo inizialmente concesso con i decreti sopracitati con un’economia di risorse pari a euro 940.768,69;

– n. 67 imprese di cui agli allegati C1 e C2 - parti integranti e sostanziali del presente decreto, ai sensi dell’art. 9 del bando, hanno comunicato di aver rinunciato al contributo con un’eco-nomia di spesa pari a euro 1.630.567,91;

Dato atto che dalle risultanze trasmesse risulta che l’ammon-tare di risorse effettivamente erogate da Finlombarda S.p.A. e dalle Camere di Commercio sul bando sopra menzionato risul-ta pari a euro 19.470.581,91 di cui euro 11.559.774,33 a valere sulle risorse regionali ed euro 7.910.807,58 a valere sulle risorse camerali;

Preso atto delle modalità di erogazione adottate da Finlom-barda s.p.a. e dalle Camere di Commercio, su indicazioni con-divise con i responsabili dell’Asse I, così come dettagliate nella suddetta nota e considerato che sulla base delle economie di spesa che si sono prodotte sul bando le Camere di Commercio devono compensare le minori erogazioni effettuate mettendo a disposizione di regione lombardia un ammontare di risorse pari a euro 616.921,75;

Dato atto che il Fondo «Asse I Accordo di Programma Com-petitività» istituito presso Finlombarda s.p.a. rimarrà attivo sino al totale esaurimento degli impegni connessi al bando sopra cita-to e che Finlombarda S.p.A. in attuazione della lettera d’incarico del 30 marzo 2007 è tenuta a fornire un rendiconto finale circa la situazione finanziaria degli impegni assunti e delle disponibilità del Fondo stesso;

Ritenuto quindi opportuno: revocare il contributo per le imprese di cui agli allegati A1 e

A2, parti integranti e sostanziali del presente provvedimento per un totale di risorse pari a euro 5.286.005,06; rideterminare il contributo per le imprese di cui agli allegati

B2 e B2, parti integranti e sostanziali del presente provvedimento, a seguito della verifica dei documenti di rendicontazione con un’economia di spesa pari a euro 940.768,69; prendere atto delle rinunce al contributo pervenute dalle 67

imprese di cui agli allegati C1 e C2, parti integranti e sostanzia-li del presente decreto, con un’economia di spesa pari a euro 1.630.567,9; disporre che le risorse che le Camere di Commercio met-

tano a disposizione di Regione Lombardia, tramite Unionca-mere Lombardia, pari a euro 616.921,75 (quale saldo tra euro 837.256,83 che le Camere di Commercio devono a Regione Lombardia e euro 220.335,08 che regione lombardia deve a tre Camere di Commercio Lombarde) , siano trasferite sul Fon-do «Asse I Accordo di Programma Competitività» istituito presso Finlombarda s.p.a. al fine di garantire una una gestione più effi-cace dei flussi finanziari, anche in previsione di un riutilizzo delle economie di spesa sul bando per iniziative similari;

Vista la l.r. 34/78 e successive modifiche e integrazioni, non-ché il regolamento di contabilità e la legge regionale di appro-vazione del bilancio di previsione dell’anno in corso;

Vista la legge regionale 7 luglio 2008, n. 20 e i conseguenti provvedimenti attuativi;

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DECRETA− di procedere alla revoca del contributo per le imprese bene-

ficiarie dei contributi concessi con d.d.s. n. 6988 del 26 giugno 2007, d.d.s. n. 8668 del 30 luglio 2007 e d.d.s. n. 15898 del 17 di-cembre 2007 di cui all’allegato 1, parte integrante e sostanziale del presente provvedimento, per le motivazioni ivi riportate e per un ammontare di risorse pari a euro 5.286.005,06;

− di rideterminare il contributo per le imprese di cui agli alle-gati B1 e B2, parti integranti e sostanziali del presente provve-dimento, a seguito della verifica dei documenti presentati in fase di rendicontazione con un’economia di spesa pari a euro 940.768,69;

− di accogliere le rinunce al contributo pervenute dalle 67 imprese di cui agli allegati C1 e C2, parti integranti e sostanzia-li del presente decreto, con un’economia di spesa pari a euro 1.630.567,91;

− di confermare che l’ammontare di risorse effettivamente erogate a valere sul bando approvato con d.d.s. n.11297 del 11 ottobre 2006, tenuto conto delle revoche, delle rimodulazioni in fase di rendicontazione e delle rinunce di cui ai punti preceden-ti, è stato pari a euro 19.470.581,91;

− di disporre che le risorse residue, pari ad un ammontare di euro 616.921,75, che le Camere di Commercio tramite Unionca-mere mettono a disposizione di regione lombardia, sulla base delle modalità di compensazione adottate per l’erogazione del-le risorse alle imprese beneficiarie , su indicazioni condivise dai responsabili dell’Asse I (secondo quanto esplicitato nella nota in atti regionali prot. n. A1.2011.0025492 del 8 marzo 2011) e tenuto conto delle economie di spesa che si sono prodotte, vengano trasferite sul Fondo «Asse I Accordo di Programma Competitività» istituito presso Finlombarda s.p.a.;

− di disporre che Finlombarda s.p.a., dopo il trasferimento delle risorse di cui al punto precedente, trasmetta alla Struttura Università e Ricerca la situazione finanziaria del Fondo secondo quanto indicato nella lettera d’incarico sottoscritta il 30 marzo 2007, in modo che la suddetta Struttura possa valutare, in rac-cordo con la Struttura Ragioneria e Bilancio, gli adempimenti necessari per il recupero e l’eventuale riutilizzo di dette risorse per iniziative similari;

− di disporre la pubblicazione del presente provvedimento sul BURL e sul portale di regione lombardia www.regione.lombardia.it e sui portali delle Camere di Commercio Lombarde.

Il dirigente della strutturauniversità e ricerca

Armando De Crinito——— • ———

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ALLEGATO A1

PRATICHE REVOCATE Misura A

MISURA A PER LA PROVINCIA DI BERGAMO

ID DENOMINAZIONE PUNTEGGIO FINALE

VALORE PROGETTO

CONTRIBUTO ASSEGNATO CODICE FISCALE COMUNE CAP VIA NOTE

1 3806 CERERIA PERNICI 120 59.000 29.500 00402910160 BERGAMO 24124 VIA BURATTI 20/C Rendicontazione non pervenuta

2 2929 ELETTROMECCANICA ORTOLANI S.N.C. DI ORTOLANI DONATO E ORTOLANI DANIELE

111 44000 22000 01041430164 AZZANO SAN PAOLO

24100 VIA OBERDAN 16 Rendicontazione non pervenuta

3 2929 AUTOCONTROL TECHNOLOGIES S.R.L. 111 100.000 50.000 02276880164 AZZANO SAN PAOLO

24100 VIA DELLA PACE 22 Rendicontazione non pervenuta

4 2929 DEPQUEST S.R.L. 111 66.000 33.000 02918670163 BERGAMO 24100 VIA CAMOZZI 130 Rendicontazione non pervenuta

5 3159 ROTA VIRGILIO S.R.L. 93 86.000 26.880 01631320163 STEZZANO 24040 VIA TOSCANINI 3 Rendicontazione non pervenuta

6 3324 ALLEGRINI S.P.A. 85 109.856 40.000 00216360164 GRASSOBBIO 24050 VIA SALVO D'ACQUISTO 2 Rendicontazione non pervenuta

7 2474 QUANTUM S.P.A. 81 310.000 40.000 03248070165 BERGAMO 24100 VIA XX SETTEMBRE 70 Rendicontazione non pervenuta

8 2417 FRATELLI POZZI - SOCIETA' A RESPONSABI-LITA' LIMITATA

70 100.000 40.000 00215550161 CARAVAGGIO 24043 VIA LEONARDO DA VINCI 37 Rendicontazione non pervenuta

TOTALE CONTRIBUTI 281.380

MISURA A PER LA PROVINCIA DI BRESCIA

ID DENOMINAZIONE PUNTEGGIO FINALE

VALORE PROGETTO

CONTRIBUTO ASSEGNATO CODICE FISCALE COMUNE CAP VIA NOTE

1 3568 ARTECA DI SIMONELLI GIOVANNA 119 107.000 50.000 SMNGNN60T47I412A TORBOLE CASA-GLIA

25030 VIA CAVALLERA 2 / 4 Rendicontazione non pervenuta

2 2998 GNUTTI SEBASTIANO E FIGLI SPA 118 40.000 20.000 00277770178 VILLA CARCINA 25069 VIA VENETO 2 Soc.sciolta in liq. concordato prev.

3 3568 MAZZOLI S.R.L. 116 114.400 50.000 00859240178 TORBOLE CASA-GLIA

25030 VIA MATTEI 6 Rendicontazione non pervenuta

4 2652 COPRESS S.R.L. 113 65.000 32.500 01423650173 CASTEGNATO 25045 STRADA ISEO 5/7/9 Soc.cancellata

5 3516 IKARUS S.R.L. 113 100.000 50.000 03528860178 PASSIRANO 25050 VIA BULLONI 16-18-20 Soc.cancellata

6 3220 EOS AMBIENTE ENERGIA S.A.S. DI BONSI ENZO & C.

111 19.200 9.600 02419040981 GARDONE VAL TROMPIA

25063 VIA A. VOLTA 99 Soc.cancellata

7 3392 YOUNG SERVICE S.N.C. DI RENNA GIAN-LUCA & C.

111 100.000 50.000 03493780179 BRESCIA 25100 VIA CARPACCIO 8 Rendicontazione non pervenuta

8 3392 PALCOGIOVANI SERVIZI - IMPRESA SO-CIALE - SOCIETA' COOPERATIVA SOCIALE ONLUS IN SIGLA PALCOGIOVANI SERVIZI SCPA ONLUS

110,5 100000 50000 02709330985 BRESCIA 25100 VIA CARPACCIO 8 Rendicontazione non pervenuta

9 2953 PROMETEO SRL 108 50.000 25.000 01211720196 BRESCIA 25100 VIA ALDO MORO 20 Rendicontazione non pervenuta

10 3392 GREEN ENERGY DI CORINI LUCA E CATTA-NEO DIEGO & C. S.N.C.

108 100.000 50.000 02524860984 BRESCIA 25100 VIA STOPPANI 28 Rendicontazione non pervenuta

11 3574 PROJECT GROUP S.R.L. 106 50.000 25.000 01923920985 BRESCIA 25100 VIA OTTORINO VILLA 5 Rendicontazione non pervenuta

12 3131 PORTA SPA 104 40.000 16.000 01966300988 VILLA CARCINA 25069 VIA SAN LORENZO 39 Rendicontazione non pervenuta

13 3396 EUROMETAL - S.R.L. 101 85.000 34.000 01572290177 RUDIANO 25030 VIA LAVORO E INDUSTRIA 940 Rendicontazione non pervenuta

14 3574 CONFIDI LOMBARDIA 101 176.000 50.000 80009890171 BRESCIA 25124 VIA CEFALONIA 60 Rendicontazione non pervenuta

15 3574 ASSOIMPRESA - ASSOCONFIDI S.R.L. IN SIGLA ASSOIMPRESA S.R.L.

101 50.000 25.000 03513100176 BRESCIA 25100 VIA CEFALONIA 56 Rendicontazione non pervenuta

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Bollettino Ufficiale – 19 –

Serie Ordinaria n. 14 - Venerdì 08 aprile 2011

16 3341 MULTIPRESS S.R.L. 91 100.000 50.000 01801130988 CALCINATO 25011 STRADA STATALE 11 126 Rendicontazione non pervenuta

17 3770 TERME E GRANDI ALBERGHI SIRMIONE S.P.A.

86 215.000 40.000 00279830178 SIRMIONE 25010 P.ZZA VIRGILIO 1 Rendicontazione non pervenuta

18 3530 ALPHA PROGETTI S.R.L. 85 135.300 39.024 03291100174 GUSSAGO 25064 VIA GOLGI 5-7 Rendicontazione non pervenuta

19 3553 NSA SPA 85 108.000 39.840 02229510983 BRESCIA 25126 VIA MILANO 2 Rendicontazione non pervenuta

20 3250 AV ENGINEERING SRL - EXTRUDERS AND TECHNOLOGIES

73 166.068 40.000 02494980986 MONTICHIARI 25018 VIA GRAZIA DELEDDA 29/D Rendicontazione non pervenuta

TOTALE CONTRIBUTI 745.964

MISURA A PER LA PROVINCIA DI COMO

ID DENOMINAZIONE PUNTEGGIO FINALE

VALORE PROGETTO

CONTRIBUTO ASSEGNATO CODICE FISCALE COMUNE CAP VIA NOTE

1 3011 AMBROGIO PESSINA S.R.L. TINTORIA FILATI 115 25.500 0 02576250134 MONTANO LUCINO

22070 VIA VALTELLINA 4 Tipologia di impresa non ammissi-bile

2 3375 RANGHETTI MAURIZIO 101 47.486 23.743 RNGMRZ68S17C933L BEREGAZZO CON FIGLIARO

22070 VIA VARESELLA 13 Invest. < 70%

3 3375 ESEDRA - SOCIETA' COOPERATIVA SO-CIALE

101 68.538 34.269 02132350139 CANTU' 22063 VIA TAGLIAMENTO 7 Invest. < 70%

4 2794 NAUTEC S.R.L. 86 100.000 40.000 02615010135 OLGIATE COMA-SCO

22077 VIA DEI BAIETTI 34 Rendicontazione non pervenuta

TOTALE CONTRIBUTI 98.012

MISURA A PER LA PROVINCIA DI LECCO

ID DENOMINAZIONE PUNTEGGIO FINALE

VALORE PROGETTO

CONTRIBUTO ASSEGNATO CODICE FISCALE COMUNE CAP VIA NOTE

1 3528 ZECCA S.P.A. 128 30.000 15.000 00343650131 LECCO 23900 CORSO PROMESSI SPOSI 72 Invest. < 70%

2 3528 TAG2TRACK S.R.L. 128 49.000 24.500 02944290135 LECCO 23900 VIA MARCO D'OGGIONO 18/A

Invest. < 70%

3 3528 INNOVATIVE SECURITY SOLUTIONS S.R.L IN BREVE PURE "ISS S.R.L."

128 40.000 20.000 02974840130 LECCO 23900 VIA MARCO D'OGGIONO 18/A

Invest. < 70%

4 3806 GVS. OFFICINA MECCANICA DI SALA RINALDO

120 39.000 19.500 SLARLD51T22B729U CASATENOVO 22064 VIA ROSARIO 4 Rendicontazione non pervenuta

5 3378 LIMONTA - SOCIETA' PER AZIONI 109 40.000 0 00201760139 COSTA MASNA-GA

23845 VIA C.BATTISTI 15 Tipologia di impresa non ammissi-bile

6 3401 SOLAS S.A.S DI TAMBURRINI VITTORIO E C. 91 125.000 40.000 02189570134 CERNUSCO LOM-BARDONE

23807 VIA REGINA 16 Rendicontazione non pervenuta

7 3632 DOMINO S.P.A. 90 105.000 40.000 00164390130 SIRTORI 23896 VIA DELLE INDUSTRIE 16/18 Rendicontazione non pervenuta

8 3292 TECNINT HTE S.R.L. 73 292.231 40.000 04165560378 OSNAGO 23875 VIA DELLA TECNICA 16/18 Rendicontazione non pervenuta

9 3571 TTL - TECNO TEMPRANOVA LOMBARDA - S.R.L.

71 120.000 40.000 01642450132 DOLZAGO 23843 VIA CAMPAGNOLA 4 Rendicontazione non pervenuta

TOTALE CONTRIBUTI 239.000

MISURA A PER LA PROVINCIA DI LODI

ID DENOMINAZIONE PUNTEGGIO FINALE

VALORE PROGETTO

CONTRIBUTO ASSEGNATO CODICE FISCALE COMUNE CAP VIA NOTE

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Serie Ordinaria n. 14 - Venerdì 08 aprile 2011

– 20 – Bollettino Ufficiale

1 2953 CARRERA S.A.S. DI CARRERA LUIGIANTO-NIO

108 51.000 25.500 10268950150 SAN MARTINO IN STRADA

26817 VIA GIOVANNI AGNELLI 42 Rendicontazione non pervenuta

2 3038 C.I.M. IMPIANTI ELETTRICI DI CLERICI DANILO

103 25.000 12.500 CLRDNL65D05F205R CERVIGNANO D'ADDA

26832 VIA PRIMAVERA 9 Invest. < 70%

3 2902 TOP (TRANSGENIC OPERATIVE PRODUCTS) S.R.L.

89 265.200 39.992 05422110964 LODI 26900 VIA EINSTEIN Rendicontazione non pervenuta

TOTALE CONTRIBUTI 77.992

MISURA A PER LA PROVINCIA DI MANTOVA

ID DENOMINAZIONE PUNTEGGIO FINALE

VALORE PROGETTO

CONTRIBUTO ASSEGNATO CODICE FISCALE COMUNE CAP VIA NOTE

1 2953 CONXENTRA S.R.L. UNIPERSONALE 108 55.000 27.500 02129330201 ROVERBELLA 46048 VIA MANDRAGO 1 Rendicontazione non pervenuta

2 3375 M.EN S.R.L. 101 78.802 39.401 02110900202 VIRGILIO 46030 VIA ARNALDO DA BRESCIA 51 Rendicontazione non pervenuta

3 3341 LOGOS 01 S.R.L. 91 35.000 17.500 01857160202 PORTO MANTO-VANO

46047 VIA PARINI 8 Rendicontazione non pervenuta

4 3341 STAR-K SRL 91 100.000 50.000 02126340203 MOGLIA 46024 VIA IV NOVEMBRE 29/D Rendicontazione non pervenuta

TOTALE CONTRIBUTI 134.401

MISURA A PER LA PROVINCIA DI MILANO

ID DENOMINAZIONE PUNTEGGIO FINALE

VALORE PROGETTO

CONTRIBUTO ASSEGNATO CODICE FISCALE COMUNE CAP VIA NOTE

1 3806 APRICOT S.R.L. 120 27.000 13.500 13109010150 MILANO 20158 VIA BERNINA 43 Rendicontazione non pervenuta

2 3217 "PRIGEN S.R.L." 119 49.000 24.500 04143310961 MONZA 20052 VIA ANITA GARIBALDI 1 Invest. < 70%

3 3568 NUOVA FRAMA S.R.L. 119 77.000 38.500 02894560966 LENTATE SUL SEVESO

20030 VIALE BRIANZA 32/34 Rendicontazione non pervenuta

4 3217 LABOTECH S.R.L. 116 100.000 50.000 03693810966 VIMERCATE 20059 VIA JOHN FITZGERAL KENNE-DY 19

Invest. < 70%

5 3354 RATIO-CONSULTA SPA 116 100.000 50.000 08371730154 CORSICO 20094 VIA DI VITTORIO G. 10 Rendicontazione non pervenuta

6 3354 EURO LABS S.R.L. 116 90.000 45.000 13217900151 MILANO 20123 VIA BOCCACCIO GIOVANNI 7 Rendicontazione non pervenuta

7 3354 DATICOMM S.R.L. 116 90.000 45.000 03998520963 MILANO 20123 VIA BOCCACCIO GIOVANNI 7 Rendicontazione non pervenuta

8 3540 CECCATO S.P.A. 116 100.000 50.000 03577970969 MILANO 20134 VIA TRENTACOSTE DOMENI-CO 14

Rendicontazione non pervenuta

9 3540 UNIVERSALFOR MICROFORATURE INDU-STRIALI SPA

116 100.000 50.000 04944200965 MILANO 20145 VIA GRIZIOTTI GIACOMO 3 Rendicontazione non pervenuta

10 3815 A.C.P. & PARTNERS S.R.L. 116 100.000 50.000 06760600152 MILANO 20122 PIAZZA DUSE ELEONORA 1 Rendicontazione non pervenuta

11 3815 MICROELETTRONICA S.A.S. DI CANALI ALBERTO & C. - SISTEMI DI COMUNICA-ZIONE AUDIO-VIDEO & SICUREZZA

116 100.000 50.000 07987940157 TRIUGGIO 20050 VIA CARDINAL FERRARI 1 Rendicontazione non pervenuta

12 3815 UNICOMLINE SRL 116 93.000 46.500 12983080156 BRESSO 20091 VIA VITTORIO VENETO 49/M Rendicontazione non pervenuta

13 3518 NOWAL CHIMICA S.R.L. 113 100.000 50.000 06260440158 PARABIAGO 20015 VIA PO 41 Rendicontazione non pervenuta

14 3518 COMAT 113 130.000 50.000 09090660151 PARABIAGO 20015 VIA PO 41 Rendicontazione non pervenuta

15 3622 COLGAR S.P.A. 113 120.000 50.000 00765590153 CORNAREDO 20010 VIA MARCONI 0063 Rendicontazione non pervenuta

16 3622 CIMSA - S.R.L. 113 120.000 50.000 01646040152 ROBECCO SUL NAVIGLIO

20087 STRADA PER CASTERNO 4 Rendicontazione non pervenuta

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Bollettino Ufficiale – 21 –

Serie Ordinaria n. 14 - Venerdì 08 aprile 2011

17 3622 PRO-MEC S.R.L. 113 100.000 50.000 03156010963 MILANO 20122 VIA LAMARMORA ALFONSO 42

Rendicontazione non pervenuta

18 3749 "SEMS SERVIZI PER LA MOBILITA' SOSTENI-BILE S.R.L."

113 147.000 50.000 04615550961 MILANO 20100 PIAZZALE CADORNA 14 Rendicontazione non pervenuta

19 2975 PROGETTI PER L'AMBIENTE S.R.L. 113 65.000 32.500 05201450961 MILANO 20124 VIA ANTONIO VIVALDI 20 Rendicontazione non pervenuta

20 2975 ITALGRAF S.R.L. 110 64.200 32.100 01860550357 MILANO 20124 VIA VIVALDI 20 Rendicontazione non pervenuta

21 3364 VA.MA. S.N.C. DI ALFIEDI V. E SALVIONI M. 109 32.684 16.342 04245150968 BUSTO GAROLFO 20020 VIA DEL ROCCOLO 2 Rendicontazione non pervenuta

22 3706 GIEMMECI S.A.S. DI GOZZOLI PAOLO & C. 109 20.000 10.000 04465400960 LAZZATE 20020 VIA MONTEROSA 45 Rendicontazione non pervenuta

23 3235 MEDISTAT SAS DEL PROF. MARTINO REC-CHIA E C.

107 50.000 25.000 11741180159 MILANO 20123 VIA CAMPERIO 14 Invest. < 70%

24 3429 LA TORNERIA S.N.C. DI BRESCIANINI DA-NIELE RAVARA ROBERTO E MANZATTO ANTONIO

106 25.000 12.500 04527300158 MONZA 20052 VIA INDUSTRIA 0023 Soc.cancellata

25 3067 PROMETIDE S.R.L. 104 100.000 50.000 04794720963 MILANO 20126 VIA SANT'UGUZZONE 5 Rendicontazione non pervenuta

26 3266 ADDICALCO CONCESSIONARIA SRL 104 115.780 50.000 09534370151 MILANO 20138 VIA QUINTILIANO MARCO 0027

Rendicontazione non pervenuta

27 3266 MICROTEC COMPUTERS SRL 104 66.600 33.300 10652650150 MILANO 20141 VIA RIPAMONTI GIUSEPPE 66 Rendicontazione non pervenuta

28 3266 MEGA SYSTEM SRL 104 104.520 50.000 11253570151 CORNAREDO 20010 VIA DE AMICIS 16 Rendicontazione non pervenuta

29 3018 SUPERCOLORI S.P.A. 103 100.000 40.000 06072670158 NERVIANO 20014 VIA MEUCCI 7 Rendicontazione non pervenuta

30 3038 EUROPLASTIC S.R.L. 103 120.700 50.000 00877430157 PESCHIERA BOR-ROMEO

20068 VIA G. DI VITTORIO 2/4 Soc. In liquidazione

31 3038 MIOTTO ESTE SPA 103 25.000 12.500 04854620152 BRUGHERIO 20047 VIA DON LUIGI TALAMONI 4 Invest. < 70%

32 3308 IT ERRE RISORSE SOCIETA' COOPERATIVA 102 31.520 15.760 05437800963 MILANO 20124 VIALE FERDINANDO DI SAVO-IA 2

Soc.cancellata

33 3349 T-SERVICE S.R.L. 100 100.000 50.000 06163810150 TREZZANO SUL NAVIGLIO

20094 VIA LEONARDO DA VINCI 265/A

Rendicontazione non pervenuta

34 3349 TMT SRL 100 80.000 40.000 10100630150 TREZZANO SUL NAVIGLIO

20090 VIA LEONARDO DA VINCI 265/A

Rendicontazione non pervenuta

35 3349 ETS S.R.L. 100 80.000 40.000 04634160966 VITTUONE 20010 VIA A. SAFFI 18 Rendicontazione non pervenuta

36 3447 GEOCHARTA S.R.L. 99 50.000 20.000 03920910969 MONZA 20052 VIA ENRICO TOTI 29 Rendicontazione non pervenuta

37 3303 SIRC SPA NATURAL AND DIETETIC FOODS 98 109.350 39.896 01879390167 SETTALA 20090 VIA E.FERMI 3 Rendicontazione non pervenuta

38 3425 STEELFLEX S.R.L. 98 161.422 40.000 03664610155 MILANO 20129 VIA PLINIO 0040 Rendicontazione non pervenuta

39 3544 ELDES S.N.C. DI BELLOTTO PAOLO & C. 98 57.500 18.250 07202660150 BURAGO DI MOLGORA

20040 VIA EL ALAMEIN 0001 Rendicontazione non pervenuta

40 3590 EURO DIGITAL EQUIPMENT S.R.L. 96 40.000 16.000 04272610967 SESTO SAN GIO-VANNI

20099 VIA VENEZIA 23 Rendicontazione non pervenuta

41 2852 ALPA SRL 94 99.143 35.537 10454960153 MILANO 20161 VIA ZANOLI ALESSANDRO 23 Rendicontazione non pervenuta

42 2573 DRACO ITALIANA S.P.A. 93 145.000 40.000 06479590157 TRIBIANO 20122 VIA MONTE GRAPPA 11/D/E Rendicontazione non pervenuta

43 3718 HOME INNOVATION S.R.L. 93 69.000 24.240 03576380236 MILANO 20100 VIA ARQUC 13 Rendicontazione non pervenuta

44 3661 I.T.A.S. IMPIANTI TERMOTECNICI APPLICA-ZIONI SPECIALI S.P.A.

92 100.000 40.000 00168830057 MONZA 20052 VIA METAURO 5 Rendicontazione non pervenuta

45 2495 COMPUTERS SERVICES AND TECHNOLO-GIES SRL IN SIGLA COST

91 109.200 18.416 09585780159 MILANO 20137 VIA LONGHI GIUSEPPE 13 Rendicontazione non pervenuta

46 2510 RONCHI MARIO S.P.A. 91 189.000 40.000 07658920157 GESSATE 20060 VIA ITALIA 43 Rendicontazione non pervenuta

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Serie Ordinaria n. 14 - Venerdì 08 aprile 2011

– 22 – Bollettino Ufficiale

47 2784 ISTITUTO PER LA RICERCA AVANZATA DELL'ELETTRONICA NEL CAMPO DELLA CONVERSIONE DI ENERGIA S.R.L.

91 56.050 22.420 04410610721 CINISELLO BAL-SAMO

20092 VIA G. INDUNO 16 Rendicontazione non pervenuta

48 3517 AIR CLEAN SRL 90 101.000 40.000 10604210152 TREZZANO SUL NAVIGLIO

20090 VIA UGO BASSI 14 Rendicontazione non pervenuta

49 3629 TECNOIMPIANTI S.R.L. 90 805.000 40.000 11006580150 LEGNANO 20025 VIA BRESCIA 13 Invest. < 70%

50 3116 NAXOSPHARMA SRL 88 86.875 34.750 03953610965 CESATE 20020 XVI STRADA 22 Rendicontazione non pervenuta

51 3576 LAMINATI CAVANNA S.P.A. 88 118.000 17.720 08431680159 MILANO 20123 PIAZZALE CADORNA LUIGI 10 Invest. < 70%

52 3380 ANTEC SPA 86 130.000 40.000 10572850153 PESCHIERA BOR-ROMEO

20068 VIALE PRIMO MAGGIO 4/B Invest. < 70%

53 3110 CESCOR SRL 85 47.500 19.000 11151040158 MILANO 20134 VIA MANIAGO 12 Rendicontazione non pervenuta

54 2923 LEGHE LEGGERE LAVORATE S.R.L. 84 182.500 40.000 00697190155 BUCCINASCO 20090 VIA LUCANIA 23/25 Rendicontazione non pervenuta

55 3166 ITELCOND S.R.L. 84 145.000 40.000 03229400159 MILANO 20123 VIA DE TOGNI 0028 Rendicontazione non pervenuta

56 3194 PARMA ANTONIO & FIGLI S.P.A. 84 39.700 15.880 04035740960 MILANO 20122 VIA SAN MARTINO 11/B Rendicontazione non pervenuta

57 3082 CTIDA S.R.L. 83 115.000 40.000 05145320965 MILANO 20123 VIA BOCCACCIO GIOVANNI 11

Rendicontazione non pervenuta

58 3758 MBT S.R.L. 80 120.000 40.000 03610230967 MILANO 20122 VIA ANELLI LUIGI 6 Rendicontazione non pervenuta

59 2928 3D LINE MEDICAL SYSTEMS S.R.L. 76 167.800 40.000 04832890968 MILANO 20126 VIA RUCELLAI BERNARDO 23 Rendicontazione non pervenuta

60 3216 METAGRAFICA DI GEMELLI MARA 76 34.500 13.800 GMLMRA75A45F205K MILANO 20158 VIA GUERZONI GIUSEPPE 48 Rendicontazione non pervenuta

61 3127 PRESEZZI EXTRUSION S.P.A. 73 53.347 21.339 02405540960 VIMERCATE 20059 VIA ROVERETO 1/D Rendicontazione non pervenuta

62 3154 B.C.D. SRL 73 105.280 40.000 08187600153 CORNATE D'ADDA

20040 VIA PUCCINI 10 Rendicontazione non pervenuta

63 3633 Klimat-Fer 73 122.350 40.000 00224120287 SAN GIULIANO MILANESE

20098 VIA CADORE 3 Rendicontazione non pervenuta

64 3670 ARIANET S.R.L. 73 94.500 26.160 03079010967 MILANO 20128 VIA GILINO GIAN GIACOMO 9 Rendicontazione non pervenuta

65 3482 HUPAC SPA 71 123.003 18.347 02255510154 MILANO 20126 VIA TORCELLO 0002 Rendicontazione non pervenuta

TOTALE CONTRIBUTI 2.294.757

MISURA A PER LA PROVINCIA DI PAVIA

ID DENOMINAZIONE PUNTEGGIO FINALE

VALORE PROGETTO

CONTRIBUTO ASSEGNATO CODICE FISCALE COMUNE CAP VIA NOTE

1 3217 "BIO))FLAG SRL" 116 100.000 50.000 02926760923 SIZIANO 27010 VIA LOMBARDIA 12 Invest. < 70%

2 3101 BORDENZONE SRL. 113 80.000 40.000 01772720189 PAVIA 27100 VIA MIANI 5 Rendicontazione non pervenuta

3 3669 ANGIOLOGICA B.M. S.R.L. 108 100.000 50.000 01826420927 SAN MARTINO SICCOMARIO

27028 VIA PAPA GIOVANNI XXIII 7 Invest. < 70%

4 3669 CHINOSI LUIGI 108 100.000 50.000 CHNLGU52C07G388Z PAVIA 27100 VIA REZIA 9 Invest. < 70%

5 3669 STUDIO MEDICO PAVESE S.R.L. 108 100.000 50.000 01924220187 SAN MARTINO SICCOMARIO

27028 VIA PAPA GIOVANNI XXIII 7 Invest. < 70%

6 3628 ROM DI RAGNI LUIGI E C. 86 67.000 26.800 01505920189 PAVIA 27100 VIA CASSININO 70 Rendicontazione non pervenuta

TOTALE CONTRIBUTI 266.800

MISURA A PER LA PROVINCIA DI VARESE

ID DENOMINAZIONE PUNTEGGIO FINALE

VALORE PROGETTO

CONTRIBUTO ASSEGNATO CODICE FISCALE COMUNE CAP VIA NOTE

1 3540 C.B. FERRARI S.P.A. 116 100.000 50.000 00213990120 MORNAGO 21020 VIA STAZIONE 116 Rendicontazione non pervenuta

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Bollettino Ufficiale – 23 –

Serie Ordinaria n. 14 - Venerdì 08 aprile 2011

2 3101 "EUROWAYS S.R.L." 113 80.000 40.000 02177071202 VARESE 21100 VIA DANDOLO 5 Rendicontazione non pervenuta

3 3101 MERLINO TECHNOLOGY SRL 113 100.000 50.000 01267730628 VARESE 21100 VIA DANDOLO 5 Rendicontazione non pervenuta

4 3205 "TESSITURA RAVAZZANI - S.R.L." 113 70.000 35.000 00196150122 MALNATE 21046 VIA MAMELI 7 Rendicontazione non pervenuta

5 3518 "CBC S.P.A." 113 100.000 50.000 04315180150 BUSTO ARSIZIO 21052 VIA MAMELI 23 Rendicontazione non pervenuta

6 3749 VANZULLI S.R.L. 113 124.500 50.000 02136810120 GERENZANO 21040 VIA G.P. CLERICI 24 Rendicontazione non pervenuta

7 3749 "KALEIDOS S.R.L." 113 79.500 39.750 02401650128 GERENZANO 21040 VIA GALILEO GALILEI 2/A Rendicontazione non pervenuta

8 2975 "B.Y.TEX. - S.R.L." 113 58.000 29.000 03024820965 CARONNO PER-TUSELLA

21042 VIA TRIESTE 292 Rendicontazione non pervenuta

9 3541 "UGO BASILE S.R.L." 102 147.500 40.000 02728350121 COMERIO 21025 VIA G.BORGHI 43 Invest. < 70%

10 2848 RETTIFICATRICI GHIRINGHELLI 98 59.000 29.500 01213720129 LUINO 21016 VIA ASMARA 19 Rendicontazione non pervenuta

11 3600 HAIR STYLING APPLICATIONS SPA 96 105.000 40.000 01992550127 VARESE 21100 VIA DALMAZIA 51 Rendicontazione non pervenuta

12 3121 "VAMAG S.R.L." 91 309.000 40.000 01234220125 CASSANO MA-GNAGO

21012 VIA F. SANTI 5 Rendicontazione non pervenuta

13 3531 MANIFATTURA FERRARIO S.R.L. 89 100.500 40.000 02530220124 GALLARATE 21013 VIA PEGORARO 6 Rendicontazione non pervenuta

14 3742 "DELES IMBALLAGGI SPECIALI S.R.L." 86 131.150 22.152 02449780127 SARONNO 21047 VIA LEONARDO DA VINCI 14 Invest. < 70%

15 3817 "LEADER S.P.A." 80 80.000 32.000 01468460124 GAZZADA SCHI-ANNO

21045 VIA ADUA 22 Rendicontazione non pervenuta

16 3025 CF Italia 71 100.500 40.000 00137030128 GALLARATE 21013 CORSO CRISTOFORO CO-LOMBO 46

Soc. cancellata

TOTALE CONTRIBUTI 627.402

——— • ———

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Serie Ordinaria n. 14 - Venerdì 08 aprile 2011

– 24 – Bollettino Ufficiale

ALLEGATO A2PRATICHE REVOCATE Misure B1 e B2

MISURA B1 PER LA PROVINCIA DI BERGAMO Num. Prot.

RegioneContributo Richiesto

Contributo Ammesso Denominazione Codice Fiscale Indirizzo Sede

LegaleComune

Sede LegaleCAP Sede

Legale

Prov. Sede

LegaleIniziativa Motivazione

1 2704 14.000,00 14.000,00 MINIPACK-TORRE S.P.A. 01633550163 VIA PROVINCIALE, N. 54

DALMINE 24044 BG 1. Invenzione industriale Rendicontazione non pervenuta

2 2812 7.000,00 7.000,00 STILO S.R.L. 03004400168 VIA PIAVE, N. 41/43 TREVIOLO 24048 BG 1. Invenzione industriale Rendicontazione non pervenuta

3 3285 11.695,00 11.695,00 B.S. ITALIA S.P.A. 01994480166 VIA STEZZANO, N. 28 ZANICA 24050 BG 1. Invenzione industriale Rendicontazione non pervenuta

4 3374 7.000,00 7.000,00 TECNES S.R.L. 02305620169 VIA BARACCONE, N. 23

MORNICO AL SERIO

24050 BG 1. Invenzione industriale Rendicontazione non pervenuta

5 3153 1.175,00 1.175,00 NETNOE’ S.R.L. 03326670167 VIA DELLE BETULLE, N. 15

CALCINATE 24050 BG 1. Invenzione industriale Soc. cancellata

6 4082 5.958,00 5.958,00 D’AURIA SIMONE DESIGN DRASMN76P29A794C VIA AGOSTINO DONINI, N. 1

BERGAMO 24129 BG 3. Disegno o Modello Ornamentale Rendicontazione non pervenuta

Totale 46.828,00

MISURA B1 PER LA PROVINCIA DI COMO Num. Prot.

RegioneContributo Richiesto

Contributo Ammesso Denominazione Codice Fiscale Indirizzo Sede

LegaleComune

Sede LegaleCAP Sede

Legale

Prov. Sede

LegaleIniziativa Motivazione

1 2492 4.899,81 4.899,81 TESSILMARE S.R.L. 01214390138 VIA ROVELLI GIUSEPPE, N. 51

COMO 22100 CO 2. Modello di utilita’ Rendicontazione non pervenuta

2 2606 3.900,00 3.900,00 LAVORAZIONI EDIL MECCANICHE ALBAVILLA L.E.M.A. S.R.L.

00387050131 VIA CIVATI, N. 5 ALBAVILLA 22031 CO 1. Invenzione industriale Tipologia di brevetto non ammissibile

Totale 8.799,81

MISURA B2 PER LA PROVINCIA DI COMO Num. Prot.

RegioneContributo Richiesto

Contributo Ammesso Denominazione Codice Fiscale Indirizzo Sede

LegaleComune

Sede LegaleCAP Sede

Legale

Prov. Sede

LegaleIniziativa Motivazione

1 2685 3.000,00 3.000,00 T.S.A. TECNOLOGIE E SOFTWARE PER L’AUTOMA-ZIONE S.N.C DI SIMONE GIUDICI E C.

02288990134 VIA VARESINA AN-GOLO MONTEROSA (oppure PARCO CENTERVILL)

VILLA GUAR-DIA

22079 CO 1. Consulenza e ricerca

3. Technology due diligence Rendicontazione non pervenuta

2 2663 7.500,00 7.500,00 OVAS - SOCIETA’ IN AC-COMANDITA SEMPLICE DI LECCHI DANILLO E C.

00719130130 VIA TRE PONTI, N. 7 ERBA 22036 CO 2. Business evalutation Rendicontazione non pervenuta

3 2668 7.500,00 7.500,00 OVAS RENT S.R.L. 02542910134 VIA TRE PONTI ERBA 22036 CO 2. Business evalutation Rendicontazione non pervenuta

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Bollettino Ufficiale – 25 –

Serie Ordinaria n. 14 - Venerdì 08 aprile 2011

4 2666 7.500,00 7.500,00 OVAS LOGISTIX S.R.L. 01868120138 VIA PIAN D’ERBA, N. 16

ERBA 22036 CO 2. Business evalutation Rendicontazione non pervenuta

5 2448 7.500,00 7.500,00 TABU -S.P.A. 00197200132 VIA RENCATI, N. 110 CANTU’ 22063 CO 1. Consulenza e ricerca Rendicontazione non pervenuta

6 3563 7.500,00 7.500,00 SALVADE’ S.R.L. 00815060132 VIA MANTERO, N. 3 GRANDATE 22070 CO 1. Consulenza e ricerca Rendicontazione non pervenuta

7 3625 7.500,00 7.500,00 ASSERIND S.R.L. 02223450137 VIALE MATTEOTTI, N. 39

CERNOBBIO 22012 CO 1. Consulenza e ricerca Rendicontazione non pervenuta

Totale 48.000,00

MISURA B1 PER LA PROVINCIA DI LODI Num. Prot.

RegioneContributo Richiesto

Contributo Ammesso Denominazione Codice Fiscale Indirizzo Sede

LegaleComune

Sede LegaleCAP Sede

Legale

Prov. Sede

LegaleIniziativa Motivazione

1 2598 4.658,00 4.658,00 BETA NIT SOCIETA’ A RESPONSABILITA’ LIMITATA ENUNCIABILE ANCHE BETA NIT S.R.L.

04301860963 VIA ROMA, N. 57 SAN ROCCO AL PORTO

26865 LO 1. Invenzione industriale

3. Disegno o Modello Ornamentale Rendicontazione non pervenuta

2 2985 3.500,00 3.500,00 AF STAMPI S.N.C. DI FERRA-RI GUGLIELMO & C.

11796580154 VIA DON STURZO, N. 2

BORGO SAN GIOVANNI

26851 LO 1. Invenzione industriale Rendicontazione non pervenuta

Totale 8.158,00

MISURA B2 PER LA PROVINCIA DI LODINum. Prot.

RegioneContributo Richiesto

Contributo Ammesso Denominazione Codice Fiscale Indirizzo Sede

LegaleComune

Sede LegaleCAP Sede

Legale

Prov. Sede

LegaleIniziativa Motivazione

1 2598 2.000,00 2.000,00 BETA NIT SOCIETA’ A RESPONSABILITA’ LIMITATA ENUNCIABILE ANCHE BETA NIT S.R.L.

04301860963 VIA ROMA, N. 57 SAN ROCCO AL PORTO

26865 LO 3. Technology due diligence Rendicontazione non pervenuta

2 2985 2.500,00 2.500,00 AF STAMPI S.N.C. DI FERRA-RI GUGLIELMO & C.

11796580154 VIA DON STURZO, N. 2

BORGO SAN GIOVANNI

26851 LO 1. Consulenza e ricerca Rendicontazione non pervenuta

3 3316 7.500,00 7.500,00 MULTICLUB DI GUZZI ANGELO

GZZNGL49T30F028J VIALE ITALIA, N. 65 LODI 26900 LO 1. Consulenza e ricerca Rendicontazione non pervenuta

Totale 12.000,00

MISURA B1 PER LA PROVINCIA DI MILANO Num. Prot.

RegioneContributo Richiesto

Contributo Ammesso Denominazione Codice Fiscale Indirizzo Sede

LegaleComune

Sede LegaleCAP Sede

Legale

Prov. Sede

LegaleIniziativa Motivazione

1 2678 14.000,00 14.000,00 KHAMSA ITALIA SRL 04915220968 VIALE ARETUSA, N. 34

MILANO 20147 MI 1. Invenzione industriale Rendicontazione non pervenuta

2 2573 14.000,00 14.000,00 DRACO ITALIANA S.P.A. 06479590157 VIA MONTE GRAPPA, N. 11/D/E

TRIBIANO 20122 MI 1. Invenzione industriale Rendicontazione non pervenuta

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Serie Ordinaria n. 14 - Venerdì 08 aprile 2011

– 26 – Bollettino Ufficiale

3 2502 7.000,00 7.000,00 TRASCO SAS DI GIUSTI RENATO E C.

10259130150 VIA QUASIMODO, N. 19

SANTO STEFA-NO TICINO

20010 MI 1. Invenzione industriale Rendicontazione non pervenuta

4 2541 7.000,00 7.000,00 AZZEGAR S.R.L. 03857820967 VIALE GIUSEPPE DI VITTORIO, N. 31

PANTIGLIATE 20090 MI 1. Invenzione industriale Rendicontazione non pervenuta

5 2491 7.000,00 7.000,00 LINEA O.G. JOLLY S.A.S. DI CESARIO GIUSEPPINA & C.

11011800155 VIA VECCHIA CHIMI-CA, N. 18 (fraz. FRAZ. RIOZZO 2)

CERRO AL LAMBRO

20077 MI 1. Invenzione industriale Rendicontazione non pervenuta

6 2442 7.000,00 7.000,00 BEA - PROJECTS S.R.L. 02172520427 VIA MODESTINO, N. 1

MILANO 20144 MI 1. Invenzione industriale

2. Modello di utilita’ Rendicontazione non pervenuta

7 2740 7.000,00 7.000,00 EL-MORE S.R.L. 07377820159 VIA CONCORDIA, N. 5/C4

SESTO SAN GIOVANNI

20099 MI 1. Invenzione industriale Rendicontazione non pervenuta

8 2681 14.000,00 14.000,00 KLEEN-UP S.R.L. 03707960963 CORSO LODI, N. 24 MILANO 20100 MI 1. Invenzione industriale Rendicontazione non pervenuta

9 2747 7.000,00 7.000,00 BIOS S.R.L. 01729150985 VIA PISA, N. 61 COLOGNO MONZESE

20093 MI 1. Invenzione industriale Rendicontazione non pervenuta

10 2725 10.600,00 10.600,00 STEMGEN S.P.A. 05041640961 CORSO SEMPIONE, N. 32/A

MILANO 20145 MI 2. Modello di utilita’ Rendicontazione non pervenuta

11 2804 5.250,00 5.250,00 MAN OH PROJECT DI DEL BIANCO ANTONIO

DLBNTN74B09H985T VIA ARESE FRANCE-SCO, N. 18

MILANO 20159 MI 2. Modello di utilita’

3. Disegno o Modello Ornamentale Rendicontazione non pervenuta

12 2805 7.000,00 7.000,00 PELBO S.R.L. 06413470151 VIA LARGA, N. 0008 MILANO 20122 MI 1. Invenzione industriale Rendicontazione non pervenuta

13 2803 7.000,00 7.000,00 GI.BI.EFFE. S.R.L. 09129390150 VIA FRANCESCO SOAVE, N. 24

MILANO 20135 MI 1. Invenzione industriale Brevetto non con-forme al bando

14 3004 7.000,00 7.000,00 INNOVA MEDICA SOCIETA’ A RESPONSABILITA’ LIMITA-TA ABBREVIATA: ‘IN

05455700962 PIAZZETTA GIORDA-NO UMBERTO, N. 4

MILANO 20122 MI 1. Invenzione industriale Brevetto non con-forme al bando

15 3510 3.500,00 3.500,00 MARINACCI GINO & C. S.R.L.

03284670969 CASCINA FIGINA, N. B/19

BAREGGIO 20010 MI 1. Invenzione industriale Brevetto non con-forme al bando

16 3160 2.147,75 2.147,75 CERIM S.P.A. 00184570182 VIA SAN MARTINO, N. 11/B

MILANO 20122 MI 2. Modello di utilita’ Rendicontazione non pervenuta

17 3609 4.500,00 4.500,00 INTERDIBIPACK S.R.L. 04909950158 VIA DE GASPERI, N. 0072 (fraz. MAZZO)

RHO 20017 MI 1. Invenzione industriale Rendicontazione non pervenuta

18 3280 7.000,00 7.000,00 ROTOINCISA INTERNATIO-NAL SOCIETA’ PER AZIONI

03997080969 VIA SIDOLI GIUDITTA, N. 25

MILANO 20129 MI 1. Invenzione industriale Rendicontazione non pervenuta

19 3946 7.000,00 7.000,00 RK PROJECT SRL 02200220966 VIA BELVEDERE, N. 42 ARCORE 20043 MI 3. Disegno o Modello Ornamentale Rendicontazione non pervenuta

20 3955 5.000,00 5.000,00 DRIVEN CARDS SRL 05508010963 VIA FRATELLI GRAC-CHI, N. 36

CINISELLO BALSAMO

20092 MI 1. Invenzione industriale Cambio sede legale fuori RL

21 3986 7.000,00 7.000,00 ITALGENIO S.R.L. 04496980964 CORSO ITALIA, N. 6 MILANO 20122 MI 2. Modello di utilita’ Rendicontazione non pervenuta

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Bollettino Ufficiale – 27 –

Serie Ordinaria n. 14 - Venerdì 08 aprile 2011

22 3999 7.000,00 7.000,00 TISSIDENTAL S.N.C. DI TISSI GUIDO IVO & C.

09271840150 VIA SALVATORE QUASIMODO, N. 5

SAN DONATO MILANESE

20097 MI 1. Invenzione industriale Rendicontazione non pervenuta

23 4058 8.900,00 8.900,00 FRICKER ERIC JOSEF ALBERT

FRCRJS62R17F205B VIA SAVONA, N. 17 MILANO 20144 MI 2. Modello di utilita’

3. Disegno o Modello Ornamentale Invest. < 70%24 4122 2.750,00 2.750,00 DERMING S.R.L. 02918050960 VIALE CESARE BATTI-

STI, N. 38MONZA 20052 MI 1. Invenzione industriale Rendicontazione

non pervenuta25 4102 3.573,81 3.573,81 CEM S.P.A. 00792980153 VIA FERMI E., N. 0050 TREZZANO

SUL NAVI-GLIO

20090 MI 1. Invenzione industriale Rendicontazione non pervenuta

26 4219 14.000,00 14.000,00 MELIORPHARMA S.R.L. 05501580962 FORO BUONAPARTE, N. 12

MILANO 20121 MI 1. Invenzione industriale Rendicontazione non pervenuta

Totale 193.221,56

MISURA B2 PER LA PROVINCIA DI MILANO Num. Prot.

RegioneContributo Richiesto

Contributo Ammesso Denominazione Codice Fiscale Indirizzo Sede

LegaleComune

Sede LegaleCAP Sede

Legale

Prov. Sede

LegaleIniziativa Motivazione

1 2557 7.500,00 7.500,00 ENERGY LASER SRL 03126260961 VIA BAZZINI, 21 CARNATE 20040 MI 1. Consulenza e ricerca Rendicontazione non pervenuta

2 2678 7.500,00 7.500,00 KHAMSA ITALIA SRL 04915220968 VIALE ARETUSA, N. 34

MILANO 20147 MI 1. Consulenza e ricerca

2. Business evalutation Rendicontazione non pervenuta

3 2670 7.500,00 7.500,00 MODERN PLAST SRL 13136000158 VIA FRUA GIUSEPPE, N. 24

MILANO 20146 MI 2. Business evalutation Rendicontazione non pervenuta

4 2583 7.500,00 7.500,00 LORENZ SPA 00739310159 VIA NOVEGRO N. 1/A

SEGRATE 20090 MI 3. Technology due diligence Rendicontazione non pervenuta

5 2709 7.500,00 7.500,00 UNI-FI S.R.L. 04006110961 VIA MANZONI, N. 2 DESIO 20033 MI 1. Consulenza e ricerca2. Business evalutation Rendicontazione

non pervenuta6 2659 7.500,00 7.500,00 COLOMBO S.P.A. INDUSTRIE

TESSILI01277170138 VIA AURELIO SAFFI,

N. 21MILANO 20123 MI 1. Consulenza e ricerca Rendicontazione

non pervenuta7 2631 7.500,00 39,69 ITALDENIM S.P.A. 01801060151 VIA BUSCATE, N.

0011ARCONATE 20020 MI 1. Consulenza e ricerca Rendicontazione

non pervenuta8 2733 7.500,00 7.500,00 EDIERRE SRL 07661290150 VIA COLONNA M.A.,

N. 0027MILANO 20149 MI 1. Consulenza e ricerca Rendicontazione

non pervenuta9 2734 2.000,00 2.000,00 3 ELLE ELETTRICA DI TAVER-

NESE GIANFRANCOTVRGFR65T13F888Q VIA MICHELANGELO,

N. 10 /APESSANO CON BORNA-GO

20060 MI 3. Technology due diligence Rendicontazione non pervenuta

10 2745 6.000,00 6.000,00 R2 TRASFORMATORI S.R.L. 04176500967 VIA GERMANIA, N. 37 (FRAZ. VIGANO)

GAGGIANO 20083 MI 1. Consulenza e ricerca Rendicontazione non pervenuta

11 2755 1.500,00 1.500,00 ELENYA S.A.S. DI FEDERICA FORTUNATI ED ELISABETTA ELANA ATTENE & C.

04762810960 VIA MAGOLFA, N. 15 MILANO 20143 MI 3. Technology due diligence Rendicontazione non pervenuta

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Serie Ordinaria n. 14 - Venerdì 08 aprile 2011

– 28 – Bollettino Ufficiale

12 2757 2.000,00 2.000,00 HIVETEC S.R.L. 02529680965 VIA BELLINZONA, N. 5

MONZA 20052 MI 3. Technology due diligence Rendicontazione non pervenuta

13 2581 7.500,00 7.500,00 INFINITO S.R.L. 04561290968 VIA BOSCOVICH RUGGERO, N. 28

MILANO 20124 MI 1. Consulenza e ricerca Rendicontazione non pervenuta

14 2787 3.000,00 3.000,00 RED FLY DI CANNIZZO SIMONE

CNNSMN76H07F205L VIA MAROCCO PIETRO, N. 12

MILANO 20127 MI 3. Technology due diligence Rendicontazione non pervenuta

15 2517 7.500,00 7.500,00 GUARNITAUTO S.P.A. 12873430156 VIA BRUNO BUOZZI, N. 4 (fraz. FRA-ZIONE CALEPPIO)

SETTALA 20090 MI 2. Business evalutation Rendicontazione non pervenuta

16 2548 7.500,00 7.500,00 EXPRESS LINE DI A. CASTEL-LANI E C. SNC

09170830153 VIA VOLTURNO, N. 13 MONZA 20052 MI 1. Consulenza e ricerca Rendicontazione non pervenuta

17 2883 5.300,00 5.300,00 TARGET MANAGEMENT DI GIUSEPPE CANALE E C SAS

11080450155 VIA FOPPA, N. 60 MILANO 20121 MI 1. Consulenza e ricerca Rendicontazione non pervenuta

18 2885 5.950,00 5.950,00 E.D.P. PROJECT S.R.L. 02777380961 VIA LUIGI RHO, N. 92 MEDA 20036 MI 1. Consulenza e ricerca Rendicontazione non pervenuta

19 2894 7.500,00 7.500,00 PLUS NET - PROFESSIONAL LEARNING UNIT SYSTEM S.R.L. O BREVEMENTE PLUS NET S.R.L.

03405480967 VIA BRIOSCHI FRAN-CESCO, N. 22

MILANO 20136 MI 2. Business evalutation Rendicontazione non pervenuta

20 3346 7.500,00 7.500,00 ALTEC S.R.L. 02505810966 VIA SANTA MAR-GHERITA, N. 113

BRUGHERIO 20061 MI 1. Consulenza e ricerca

2. Business evalutation3. Technology due diligence Rendicontazione

non pervenuta21 3241 7.500,00 7.500,00 COSTRUZIONI ELETTRO-

MECCANICHE P. TORRESAN S.R.L.

00790720155 VIA STEFANARDO DA VIMERCATE, N. 0026

MILANO 20128 MI 1. Consulenza e ricerca Rendicontazione non pervenuta

22 3494 7.500,00 7.500,00 ANTEA SRL 12304940153 VIA VITTOR PISANI, N. 14

MILANO 20124 MI 1. Consulenza e ricerca

3. Technology due diligence Rendicontazione non pervenuta

23 3339 2.500,00 2.500,00 IPERFILE S.R.L. 03424700965 VIALE DORIA AN-DREA, N. 7

MILANO 20124 MI 1. Consulenza e ricerca

2. Business evalutation3. Technology due diligence Rendicontazione

non pervenuta24 3960 7.500,00 7.500,00 DITTA ADRIANA DI POVEDA

GUTIERREZ LUZ ADRIANAPVDLDR65T50Z604Z VIA TREVISO, N. 4 MILANO 20127 MI 1. Consulenza e ricerca Rendicontazione

non pervenuta25 3973 7.500,00 7.500,00 RAMEX S.R.L. 03358500969 VIA PADOVA, N. 221 MILANO 20132 MI 1. Consulenza e ricerca Rendicontazione

non pervenuta26 4002 7.500,00 7.500,00 MGM ENGINEERING &

CONTRACTING S.R.L.04117350969 VIA CORNALIA, N. 26 MILANO 20124 MI 1. Consulenza e ricerca Rendicontazione

non pervenuta27 4093 7.500,00 7.500,00 SOFIA SOCIETA’ COOPERA-

TIVA SOCIALE12778780150 VIA FRATELLI CA-

PROTTI, N. 5 MAGENTA 20013 MI 1. Consulenza e ricerca Rendicontazione

non pervenutaTotale 163.289,69

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Bollettino Ufficiale – 29 –

Serie Ordinaria n. 14 - Venerdì 08 aprile 2011

MISURA B1 PER LA PROVINCIA DI VARESE Num. Prot.

RegioneContributo Richiesto

Contributo Ammesso Denominazione Codice Fiscale Indirizzo Sede

LegaleComune

Sede LegaleCAP Sede

Legale

Prov. Sede

LegaleIniziativa Motivazione

1 2542 14.000,00 14.000,00 I.M.I.N. HOLDING S.R.L. 02873250126 VICOLO MOLINO, N. 2

BUSTO AR-SIZIO

21052 VA 1. Invenzione industriale Rendicontazione non pervenuta

2 2766 14.000,00 14.000,00 EXPLORA ITALIA S.R.L. 02668090125 PIAZZA MOTTA, N. 6/A

VARESE 21100 VA 1. Invenzione industriale Rendicontazione non pervenuta

3 2729 7.000,00 7.000,00 ASTRA DI CASTIGLIONI LUIGI S.R.L.

01832550121 VIA IV NOVEMBRE, N. 112

SOLBIATE OLONA

21058 VA 2. Modello di utilita’ Rendicontazione non pervenuta

Totale 35.000,00

MISURA B2 PER LA PROVINCIA DI VARESE Num. Prot.

RegioneContributo Richiesto

Contributo Ammesso Denominazione Codice Fiscale Indirizzo Sede

LegaleComune

Sede LegaleCAP Sede

Legale

Prov. Sede

LegaleIniziativa Motivazione

1 2832 5.000,00 5.000,00 & CANAPA S.R.L. 02944710124 VIA MACCHIAVELLI, N. 9

BUSTO AR-SIZIO

21052 VA 1. Consulenza e ricerca Rendicontazione non pervenuta

Totale 5.000,00

——— • ———

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Serie Ordinaria n. 14 - Venerdì 08 aprile 2011

– 30 – Bollettino Ufficiale

ALLEGATO B1

PRATICHE CON RIDETERMINAZIONE DEL CONTRIBUTO - MISURA A

N. ID DENOMINAZIONE CODICE FISCALE COMUNE CAP VIA PROV. VALORE PROGETTO

CONTRIBUTO ASSEGNATO

CONTRIBUTO EROGATO

TOTALE ECONOMIE

1 2921 ADIENNE S.R.L. 03157920160 BERGAMO 24100 VIA BROSETA 64/B BG 120.000 40.000,00 36.316,04 3.683,962 3242 BIME S.P.A. 02888620164 BERGAMO 24100 VIA DIVISIONE JULIA 7 BG 100.000 50.000,00 36.097,60 13.902,403 2586 CENTRO SERVIZI AZIENDALI - SO-

CIETA’ COOPERATIVA00737280164 BERGAMO 24100 VIA CARLO SERASSI 7 BG 35.000 14.000,00 12.881,61 1.118,39

4 2962 EREDI DI BONACINA MARIO S.A.S. DI BONACINA FABIO MATTEO & C.

03188010163 CARAVAGGIO 24043 VIALE EUROPA UNITA 26 BG 96000 38.400,00 30.647,36 7.752,64

5 3186 GIBITRE INSTRUMENTS S.R.L. 02827900164 CURNO 24035 VIA MEUCCI 1 BG 211.000 40.000,00 37.855,78 2.144,226 3781 LASER NAVIGATION S.R.L. UNIPER-

SONALE02737760161 CALCIO 24054 VIA G. MATTEOTTI 34 BG 100.000 50.000,00 48.671,39 1.328,61

7 2848 LOSMA S.P.A. 01234590162 CURNO 24035 VIA E. FERMI 16 BG 54.000 27.000,00 26.078,22 921,788 3105 MARCHETTI S.R.L. 02117490173 GRASSOBBIO 24050 VIA MATTEOTTI 6 BG 119.460 30.157,00 30.156,80 0,209 3499 MIG S.R.L. 01781970163 FORNOVO SAN GIOVANNI 24040 VIA MARCONI 21 BG 50.000 25.000,00 24.500,44 499,56

10 3630 ODD SPORT DI CHRISTIAN NINO NNICRS76E17D969Z LEFFE 24026 VIA BOZZOLA 11 BG 25.000 12.500,00 10.561,30 1.938,7011 2430 OFFICINE MECCANICHE PONTIDA

S.R.L.00225720168 PONTIDA 24030 VIA CONVENTO 226 BG 100.000 40.000,00 36.257,59 3.742,41

12 3630 PLAST ITALIA ENGINEERING S.R.L. 01918090166 GANDINO 24024 VIA G.MAZZINI 15 BG 30.000 15.000,00 13.644,25 1.355,7513 2557 QUALICAL S.R.L. 02456340161 BERGAMO 24121 VIA VERDI 3 BG 124.000 36.720,00 34.175,09 2.544,9114 3456 SABRORAZI S.R.L. 00295960165 CASTELLI CALEPIO 24060 VIA PAGHERA 7 BG 100.000 40.000,00 30.488,62 9.511,3815 3692 SIMTECH S.R.L. 03066650163 PAGAZZANO 24040 VIA DELL’ARTIGIANATO

198BG 2.000 1.000,00 472,08 527,92

16 3242 TEKNOCONSULTING S.R.L. 03253940161 TREVIGLIO 24047 VIA T. TASSO 13 BG 100.000 50.000,00 47.905,64 2.094,3617 3055 FLUORGUM S.P.A. 02421010162 BERGAMO 24100 PIAZZA DELLA REPUB-

BLICA 2BG 161.052 40.000,00 28.885,28 11.114,72

18 3662 AGROROTICA DI BRIGNANI RO-BERTO

BRGRRT64R22B157D AZZANO MELLA 25020 VIA QUINZANO 3 BS 43.500 21.750,00 10.584,38 11.165,62

19 3490 BBS SOFTWARE S.R.L. 03516570177 PADERNO FRANCIACORTA 25050 VIA DEL BETTOLINO 3 BS 100.000 50.000,00 49.482,96 517,0420 3751 ELTECH SRL 02030600981 CALVISANO 25012 VIA CAV. GIOVANBATTI-

STA BORDOGNA 5BS 76.500 38.250,00 21.338,49 16.911,51

21 3133 FORNARA S.R.L. 02805060981 SAN PAOLO 25020 VIA DONATORI DI SAN-GUE N.C.M.

BS 88.000 44.000,00 40.826,70 3.173,30

22 2875 FORNI CEKY S.R.L. 03488790175 LOGRATO 25030 VIA INDUSTRIALE 21-23 BS 105.000 40.000,00 39.350,04 649,9623 3662 GIEMME DI MOLA GIUSEPPE MLOGPP44E16B157V CASTEL MELLA 25030 VIA G. DI VITTORIO 1 BS 100.000 50.000,00 47.396,56 2.603,4424 3187 METAL CAMUNA DI TOSI G. & C.

S.N.C.01571410982 CETO 25040 VIA NAZIONALE LOC.

CAMPAGNELLI 37BS 10.000 5.000,00 4.134,25 865,75

25 3187 METAL CAMUNA S.R.L. 02647690987 CETO 25040 VIA NAZIONALE - LOCA-LITA’ CAMP 37

BS 25.000 12.500,00 11.617,88 882,12

26 3172 MORETTI INTERHOLZ S.R.L. 02578450989 ERBUSCO 25030 VIA GANDHI 9 BS 51.000 25.500,00 24.848,40 651,6027 3751 POLY 3 S.R.L. 03013460179 CALVISANO 25012 VIA RIMEMBRANZE 7 BS 76.500 38.250,00 38.002,78 247,2228 3662 PTM SRL 02970050171 VISANO 25010 VIA PER ISORELLA 22/A BS 56.500 28.250,00 25.646,56 2.603,44

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Bollettino Ufficiale – 31 –

Serie Ordinaria n. 14 - Venerdì 08 aprile 2011

N. ID DENOMINAZIONE CODICE FISCALE COMUNE CAP VIA PROV. VALORE PROGETTO

CONTRIBUTO ASSEGNATO

CONTRIBUTO EROGATO

TOTALE ECONOMIE

29 3490 PUBBLIESSE STUDIO S.R.L. 03187130178 BRESCIA 25100 VIA ANTONIO ALLEGRI 77

BS 50.000 25.000,00 24.373,75 626,25

30 2834 Q-TECH S.R.L. 02275340988 BRESCIA 25100 VIA PASTRENGO 11 BS 100.000 40.000,00 37.790,75 2.209,2531 3353 RE ELETTRONICA INDUSTRIALE DI

GALLINA GIUSEPPEGLLGPP46C31E667P LONATO 25017 VIA ILARIA ALPI 6 BS 75.000 30.000,00 23.279,50 6.720,50

32 3187 TESAS DI CLAUDIO MURACHELLI MRCCLD63E12F704J CETO 25040 VIA NAZIONALE 37/G BS 67.140 33.570,00 29.437,10 4.132,9033 3240 Tovo Gomma Spa 12404520152 BEDIZZOLE 25089 VIA CAMPAGNOLA 49 BS 134.660 40.000,00 33.644,78 6.355,2234 3133 TURBOMIX S.R.L. 02461980985 TORBOLE CASAGLIA 25030 VIA GIUSEPPE VERDI

129/I/L/BS 83.000 41.500,00 37.842,49 3.657,51

35 2652 ZAGLIO S.R.L. 03478120177 BRESCIA 25100 VIA VITTORIO EMANUE-LE II 72

BS 60.000 30.000,00 16.625,00 13.375,00

36 3453 ARTERA DI RAVERA SERGIO RVRSRG79R31C933J LURATE CACCIVIO 22075 VIA REGINA MARGHE-RITA 6

CO 50.000 25.000,00 24.403,82 596,18

37 3007 TINTORIA SALA S.P.A. 00115290132 MERONE 22046 VIA GIANCARLO PUE-CHER 20

CO 100.320 50.000,00 7.501,58 42.498,42

38 2543 BLU ELECTRONIC S.R.L. 02392860132 INVERIGO 22044 VIA S.PERTINI 8 CO 100.000 50.000,00 49.973,16 26,8439 3090 ESSECI GROUP - S.R.L. 13305170154 CERNOBBIO 22012 VIA CINQUE GIORNATE

76/HCO 100.524 50.000,00 47.088,53 2.911,47

40 3453 FOTOCOMP S.N.C. DI PARACCHINI ENRICO & C.

01373420130 LURATE CACCIVIO 22075 VIA VARESINA 3 CO 100.000 50.000,00 49.403,84 596,16

41 3072 LOPTEX S.R.L. 00384600938 MONTANO LUCINO 22070 VIA DELL’INDUSTRIA 7/B CO 56.750 22.700,00 22.646,79 53,2142 3773 MORETTI S.A.S. DI MORETTI DARIO

E C.00800540130 VILLA GUARDIA 22079 VIA VARESINA 128 CO 65.500 26.200,00 21.001,60 5.198,40

43 3549 SOLIANI EMC SRL 02375250137 COMO 22100 VIA VARESINA 122 CO 68.600 34.300,00 34.101,30 198,7044 3549 TESSITURA PEVERELLI NATALINO E

C. - S.N.C.01558510135 COMO 22100 VIA DANTE 108 CO 25.000 12.500,00 12.332,50 167,50

45 3244 AGRIMECCANICA S.R.L. 00103500195 CREMA 26013 VIA VISCONTI 1 CR 103.000 40.000,00 39.146,62 853,3846 3079 BICHT SRL 01274450194 BAGNOLO CREMASCO 26010 VIA CREMA 72 CR 95.200 47.600,00 45.279,75 2.320,2547 3290 CONSORZIO TUTELA PROVOLONE

VALPADANA80008350334 CREMONA 26100 PIAZZA MARCONI 3 CR 65.500 26.200,00 21.614,40 4.585,60

48 2976 GAUDIA S.R.L. 01327260194 CASTELLEONE 26012 PIAZZA TRIESTE 3 CR 30.000 12.000,00 11.570,00 430,0049 3832 GE.PRO S.R.L. 13124570154 CREMA 26013 VIA DELL’INDUSTRIA 13 CR 100.000 40.000,00 29.482,70 10.517,3050 3306 ICEA S.R.L. 00832520191 CASALBUTTANO ED UNITI 26011 VIA BERGAMO 8 CR 93.980 37.592,00 31.276,81 6.315,1951 3196 INCURA S.R.L. 01258210192 CASALMAGGIORE 26041 VIA STAFFOLO 56 CR 100.000 50.000,00 45.769,00 4.231,0052 3079 MICROMILK S.R.L. 01326870191 CREMOSANO 26010 VIA DEGLI ARTIGIANI

37-39CR 25.700 12.850,00 9.210,00 3.640,00

53 3079 PARIDE VENTURELLI - S.R.L. 00833250194 BAGNOLO CREMASCO 26010 VIA CREMA 68 CR 28.000 14.000,00 5.785,00 8.215,0054 3763 VA.RE.L S.R.L. 00835710195 SONCINO 26029 VIA DELL’ARTIGIANATO

18CR 100.000 50.000,00 46.184,97 3.815,03

55 2543 ELETTRONICA BRIANTEA SISTEMI - S.R.L.

01625180136 CASSAGO BRIANZA 22065 VIA EX PARCO VISCON-TI 17

LC 100.000 50.000,00 48.971,07 1.028,93

56 2903 PELTECH S.R.L. 12968980156 CALOLZIOCORTE 23801 VIA MAZZINI S.N LC 106.862 40.000,00 36.255,00 3.745,00

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Serie Ordinaria n. 14 - Venerdì 08 aprile 2011

– 32 – Bollettino Ufficiale

N. ID DENOMINAZIONE CODICE FISCALE COMUNE CAP VIA PROV. VALORE PROGETTO

CONTRIBUTO ASSEGNATO

CONTRIBUTO EROGATO

TOTALE ECONOMIE

57 3030 ROMPANI S.R.L. 02329830133 ABBADIA LARIANA 23821 VIA NAZIONALE 145 LC 68.600 25.336,00 24.107,01 1.228,9958 3208 A.T.G. S.R.L. 01850340132 BRIVIO 23883 VIA VIA AI CAMPI 8/A LC 25.000 10.000,00 8.654,90 1.345,1059 3288 EXTREME MATERIALS S.R.L. 02838240139 COSTA MASNAGA 23845 VIA DEI CIPRESSI 2 LC 100.000 50.000,00 30.277,91 19.722,0960 3322 LARIO RETI ECOSYSTEM S.P.A. - 00234370138 MERATE 23807 VIA FRATELLI CERRI 51 LC 93.093 46.546,50 45.720,98 825,5261 3337 I.T.S. INNOVATIVE TECHNOLOGICAL

SOLUTIONS S.R.L.02645850138 CASATENOVO 23880 VIA ROSARIO 4 LC 50.000 25.000,00 21.899,47 3.100,53

62 3781 SXT S.R.L. - SISTEMI PER TELEMEDI-CINA

02978870133 LECCO 23900 VIA MARCO D’OGGIO-NO 18/A

LC 44.000 22.000,00 21.232,75 767,25

63 3196 BIOTRACK S.R.L. 04842660963 LODI 26900 VIA EINSTEIN SNC LO 100.000 50.000,00 43.064,54 6.935,4664 3196 CASEIFICIO ZUCCHELLI S.P.A. 04562160152 ORIO LITTA 26863 CASCINA MARMORINA

18LO 100.000 50.000,00 46.811,11 3.188,89

65 3767 ENNEGI S.R.L. 03929880965 CODOGNO 26845 VIA TRIMERIO 5 LO 96.500 38.600,00 33.263,01 5.336,9966 3816 KRON MORELLI S.R.L. 5550320963 Lodi - - LO 101.000 40.000,00 39.660,42 339,5867 3457 MIDA DI POZZI GIORGIO PZZGRG49M06F205P CORNEGLIANO LAUDENSE 26854 VIA CODOGNINO 0037 LO 83.000 33.200,00 32.894,80 305,2068 3135 MOLECULAR STAMPING S.R.L. 01981230228 LODI 26900 VIA EINSTEIN-LOCALITC

CASCINA CODAZZA SNLO 100.000 40.000,00 39.623,38 376,62

69 3558 PROTEOTECH S.R.L. 03013130921 LODI 26900 VIA EINSTEIN LOCALITC CASCINA CODAZZA 1

LO 100.000 40.000,00 38.180,00 1.820,00

70 3434 SALUMIFICIO BERTOLETTI S.R.L. 10516450151 GRAFFIGNANA 26813 VIA DELLE BOSCHINE 6 LO 88.700 16.018,00 11.364,99 4.653,0171 3270 BIOFIN LABORATORIES - S.R.L. 01534920200 PORTO MANTOVANO 46047 VIA BACHELET 89 MN 100.000 50.000,00 40.808,78 9.191,2272 3562 NUOVO KOLOR S.R.L. 01380470201 VIADANA 46019 VIA I MAGGIO 8/8A MN 96.500 34.320,00 25.711,54 8.608,4673 3703 PALM - S.P.A. 00588470203 VIADANA 46019 VIA GERBOLINA 7 MN 107.960 40.000,00 33.091,27 6.908,7374 3714 TECNOSOLAR S.N.C. DI CALARCO

ANTONINO & C.02470320785 CASTEL D’ARIO 46033 VIA GRAZIA DELEDDA

18/BMN 40.000 20.000,00 17.889,57 2.110,43

75 2409 GENERAL BUILDING S.A.S. DI DE GIACOMI GIANCARLO

09345070156 MILANO 20154 VIA KORISTKA 11 MI 35.800 14.320,00 10.598,28 3721,72

76 2451 SPALLANZANI TECHNOLOGIES S.R.L. (SOCIO UNICO)

13018370158 MILANO 20133 VIA CAPOLAGO 16 MI 95.000 47.500,00 31.381,57 16118,43

77 2451 KEMIFAR S.R.L. 04149040158 RHO 20017 VIA BORROMEO 4 MI 95.000 47.500,00 25.829,72 21670,2878 2484 PROTECO S.r.l. 01920350186 SEGRATE 20090 VIA CASSANESE 224 MI 105.000 40.000,00 39.076,98 923,0279 2499 ALPE - ALFREDO PEDERSINI S.R.L. 01280770130 MILANO 20121 PIAZZA DELLA REPUB-

BLICA 3MI 34.800 17.400,00 14.921,43 2478,57

80 2543 MITRON S.R.L. 05011480158 CORMANO 20032 VIA ZARA 34 MI 100.000 50.000,00 38.814,41 11185,5981 2549 FRATELLI MARIANI S.P.A. STABILI-

MENTI METALLURGICI00848450151 CORMANO 20100 VIA CADORNA 34 MI 135.000 38.100,00 32.338,45 5761,55

82 2555 K2REAL - KEY TO REAL S.R.L. - K2R 04623710961 MILANO 20154 VIA LOMAZZO PAOLO 19

MI 100.000 40.000,00 33.415,24 6584,76

83 2568 SI & F. S.R.L. 02186730962 VIMERCATE 20059 VIA BICE CREMAGNANI 15

MI 203.000 40.000,00 35.338,67 4661,33

84 2756 HI-TEC S.R.L. 04837320151 MILANO 20148 VIA AGRIGENTO 9 MI 44.500 22.250,00 18.026,70 4223,3085 2756 STAR ECOTRONICS S.R.L. 08890210159 MILANO 20136 VIA SFORZA ASCANIO

CARDINALE 87MI 88.460 44.230,00 32.506,60 11723,40

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Bollettino Ufficiale – 33 –

Serie Ordinaria n. 14 - Venerdì 08 aprile 2011

N. ID DENOMINAZIONE CODICE FISCALE COMUNE CAP VIA PROV. VALORE PROGETTO

CONTRIBUTO ASSEGNATO

CONTRIBUTO EROGATO

TOTALE ECONOMIE

86 2809 TWIN CONSULTING SRL 03798420968 MILANO 20123 VIA CRESPI DANIELE 1 MI 48.000 19.200,00 18.796,00 404,0087 2818 metalwork snc di ing. G. Fantini e

ing. S. Marella02475340960 PASSIRANA DI RHO 20017 VIA TRENTO 33 MI 100.000 40.000,00 39.082,85 917,15

88 2823 2M INFORMATICA S.R.L. UNIPER-SONALE”

13180150156 LEGNANO 20025 VIA PASUBIO 45 MI 90.250 45.125,00 35.675,00 9.450,00

89 2837 GEA SRL 11160140155 SETTIMO MILANESE 20019 VIA FERMI 10 MI 104.000 34.560,00 29.744,34 4815,6690 2967 CROMA S.R.L. 09718770150 VERNATE 20082 VIA SITIA YOMO 8 MI 102.215 40.000,00 39.572,32 427,6891 2978 PETROCERAMICS S.R.L. 04026040966 MILANO 20133 VIA BOTTICELLI SANDRO

23MI 107.000 29.360,00 29.052,73 307,27

92 2979 SGM LEKTRA S.R.L. 03676390150 RODANO 20090 VIA PAPA GIOVANNI XXIII 49

MI 126.000 50.000,00 41.273,84 8726,16

93 2993 NEMES S.R.L. 03384060962 BRUGHERIO 20047 VIA MANIN 91 MI 58.000 21.840,00 21.065,07 774,9394 3009 F.ELETTRONICA S.A.S. DI FERRARIO

MASSIMO & C.13129130152 MARCALLO CON CASONE 20010 VIA VERDI 22 MI 59.750 29.875,00 29.610,66 264,34

95 3035 GIARDINI S.R.L. 01537900159 MILANO 20121 VIA SAN PRIMO 4 MI 88.800 35.520,00 29.656,44 5863,5696 3043 TESI IMAGING S.R.L.” SOCIETA’ A

SOCIO UNICO04646570962 MILANO 20145 VIA MASCHERONI

LORENZO 14MI 102.830 31.736,80 27.516,49 4220,31

97 3053 DEMETRA SPECIALIST S.R.L. 04985950965 BESANA IN BRIANZA 20045 LOC.NARESSO VIA VISCONTA 75

MI 65.000 32.500,00 21.184,76 11315,24

98 3058 SEB S.R.L. 92044340054 BARLASSINA 20030 VIA SEGANTINI 5 MI 44.620 22.310,00 21.230,44 1079,5699 3068 CACCIALANZA & C. S.P.A. 00716820154 MILANO 20121 VIA MANZONI 40 MI 100.000 50.000,00 48.747,27 1252,73

100 3068 R.S. RICERCA E SVILUPPO SOCIETA’ A RESPONSABILITA’ LIMITATA O IN FORMA ABBREVIATA R.S. RICERCA E SVILUPPO S.R.L.

00576350185 MILANO 20134 VIA CAVRIANA 3 MI 66.000 33.000,00 27.745,93 5254,07

101 3083 ALUMINIUM DIES SRL 04831160967 MILANO 20122 VIA PASSIONE 8 MI 114.700 50.000,00 43.115,26 6884,74102 3107 M.W.M.SCHMIERANLAGEN S.R.L 08333340159 PESCHIERA BORROMEO 20068 VIA G.GALILEI 4/B MI 60.000 24.000,00 23.673,29 326,71103 3108 E.T.S. ELETTRONICA TERMINALI

SISTEMI S.R.L.03521560155 MILANO 20148 VIA MARTIRI TRIESTINI 6 MI 100.000 50.000,00 49.262,34 737,66

104 3118 LCS S.R.L. 04906540960 MILANO 20100 PIAZZALE LUGANO 9 MI 25.000 12.500,00 12.422,94 77,06105 3118 QUATTROBI S.P.A. 02762740963 CORNATE D’ADDA 20040 VIA BERLINGUER E. 22 MI 100.000 50.000,00 47.900,03 2099,97106 3141 SIMMM ENGINEERING S.R.L. 08540530154 CINISELLO BALSAMO 20092 VIA MARTINI ALBERTO 8 MI 90.000 36.000,00 30.399,46 5600,54107 3169 NAUTIVELA S.R.L. 08804570151 MILANO 20139 VIA GARDONE 8 MI 93.900 37.560,00 33.359,06 4200,94108 3181 CUTTING SYSTEM S.R.L. 12286580159 CORMANO 20032 VIA GIOTTO 20 MI 229.000 40.000,00 38.007,81 1992,19109 3183 ID TECHNOLOGY SOCIETA’ A

RESPONSABILITA’ LIMITATA O IN FORMA ABBREVIATA ID TECHNO-LOGY S.R.L.

11240660156 MILANO 20123 CORSO DI PORTA RO-MANA 6

MI 100.000 40.000,00 34.604,83 5395,17

110 3188 GOPPION 01230150151 TREZZANO SUL NAVIGLIO 20090 VIALE EDISON 58/60 MI 119.320 50.000,00 45.228,20 4771,80111 3188 TECMECO SRL 12566930157 MILANO 20145 VIA ALBERTO DA GIUS-

SANO 16MI 61.200 30.600,00 24.389,65 6210,35

112 3188 EDOARDO LOSSA SPA 09874560155 CESANO BOSCONE 20090 VIA ENRICO DE NICOLA 26

MI 92.000 46.000,00 36.004,55 9995,45

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Serie Ordinaria n. 14 - Venerdì 08 aprile 2011

– 34 – Bollettino Ufficiale

N. ID DENOMINAZIONE CODICE FISCALE COMUNE CAP VIA PROV. VALORE PROGETTO

CONTRIBUTO ASSEGNATO

CONTRIBUTO EROGATO

TOTALE ECONOMIE

113 3220 WINDFOR S.R.L. 04489450967 MILANO 20146 PIAZZA NAPOLI 38 MI 21.200 10.600,00 5.110,00 5490,00114 3225 MIRPLAST S.R.L. 04950740961 MILANO 20123 PIAZZALE CADORNA

LUIGI 10MI 41.911 16.764,40 16.174,00 590,40

115 3235 NOIMEDICI S.R.L. 04426120962 SEVESO 20030 VIA LONGONI 4 MI 50.000 25.000,00 24.750,00 250,00116 3235 S.A.V.E. STUDI ANALISI VALUTAZIONI

ECONOMICHE S.R.L.”11327060155 MILANO 20146 PIAZZA DE ANGELI

ERNESTO 12MI 100.000 50.000,00 48.345,90 1654,10

117 3235 W.H.E.R.E. - WORLD, HEALTH, EDITO-RIALS, REPRINTS -

04886900960 MILANO 20144 CORSO VERCELLI 27 MI 100.000 50.000,00 45.780,90 4219,10

118 3237 NUZOO S.R.L. 05089500960 MILANO 20121 VIA MANZONI 9 MI 35.000 14.000,00 11.556,37 2443,63119 3245 MOVIE ENGINEERING SRL 11243580153 MILANO 20162 VIALE BERBERA 49 MI 100.000 50.000,00 46.064,43 3935,57120 3245 DIATECNE S.R.L. 04427450962 MILANO 20135 VIALE UMBRIA 45 MI 62.800 31.400,00 14.105,00 17295,00121 3270 PRIMECO S.R.L. 03983760962 CESANO BOSCONE 20090 VIA MASSIMILIANO

KOLBE 8MI 51.000 25.500,00 22.506,50 2993,50

122 3270 BIOENERGIA SRL 05530470961 MILANO 20100 VIA IPPODROMO 76 MI 100.000 50.000,00 41.008,02 8991,98123 3273 OLTREFRONTIERA PROGETTI S.R.L. 02776890135 BARLASSINA 20030 VIA CAPUANA 41 MI 100.000 40.000,00 34.381,83 5618,17124 3277 VETRARIA COGLIATI SRL 02730150964 LISSONE 20035 VIALE REPUBBLICA 85 MI 108.000 50.000,00 45.018,46 4981,54125 3288 CROMOSTAMP ITALIA S.R.L. 07195430157 CARUGATE 20061 VIA RIVA BAMBINA SNC MI 100.000 50.000,00 37.410,46 12589,54126 3309 P.C.R. 03473730152 BERNAREGGIO 20044 VIALE DELLE INDUSTRIE

47MI 100.000 40.000,00 39.170,83 829,17

127 3330 CEA SRL 10514960151 POGLIANO MILANESE 20010 VIA TORQUATO TASSO 21

MI 100.000 50.000,00 49.970,40 29,60

128 3330 AXEL S.R.L. 10295090152 MILANO 20141 VIA NOTO 6 MI 50.000 25.000,00 19.834,25 5165,75129 3330 ELE 2000 S.R.L. 13088160158 MILANO 20141 VIA NOTO 6 MI 100.000 50.000,00 42.523,02 7476,98130 3340 TECMAS S.R.L. 02624870966 BIASSONO 20046 VIA FRIULI 6/3 MI 100.000 50.000,00 49.655,17 344,83131 3346 ALTEC S.R.L. 02505810966 BRUGHERIO 20047 VIA SANTA MARGHERI-

TA 113MI 99.403 39.761,20 31.235,38 8525,82

132 3365 EGGS SRL 03535420966 MILANO 20123 VIA MASCHERONI LORENZO 14

MI 71.700 35.850,00 32.162,96 3687,04

133 3365 INNOVENTIONS S.R.L. 13292890152 MILANO 20126 VIA PULCI LUIGI 11 MI 94.300 47.150,00 39.176,78 7973,22134 3368 O.M.D.M. S.N.C. DI MANCUSO

MAURIZIO, PIU GIOVANNA & C.08832440153 SESTO SAN GIOVANNI 20128 VIALE RIMEMBRANZE 93 MI 25.350 12.675,00 12.458,70 216,30

135 3373 Benedetti 03013470962 MONZA 20052 VIA DANTE ALIGHIERI 10 MI 109.000 40.000,00 37.934,16 2065,84136 3410 AUTOMAZIONE UFFICIO SRL 08170910155 MILANO 20131 VIALE GRAN SASSO 10 MI 101.008 40.000,00 35.628,63 4371,37137 3421 OFFICINE F.LLI RIZZI S.N.C. DI RIZZI

FERRUCCIO E GABRIELE13306140156 MILANO 20124 VIA VITTOR PISANI 31 MI 34.750 17.375,00 16.168,50 1206,50

138 3428 RDE COMPANY S.R.L. 04315270969 MILANO 20122 VIALE BIANCA MARIA 23

MI 98.994 39.597,60 39.242,39 355,21

139 3437 TENSA S.R.L. 11893280153 POGLIANO MILANESE 20010 VIA MONSIGNOR PALE-ARI 90

MI 100.000 50.000,00 48.332,00 1668,00

140 3446 ECOLOGICA NAVIGLIO 05073410150 ROBECCHETTO CON INDUNO

20020 VIA MARSALA 33 MI 126.612 38.931,92 34.259,93 4671,99

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Bollettino Ufficiale – 35 –

Serie Ordinaria n. 14 - Venerdì 08 aprile 2011

N. ID DENOMINAZIONE CODICE FISCALE COMUNE CAP VIA PROV. VALORE PROGETTO

CONTRIBUTO ASSEGNATO

CONTRIBUTO EROGATO

TOTALE ECONOMIE

141 3460 VITA CONSULTING SRL GIANO COMUNICAZIONE S.R.L.

04818380968 MILANO 20139 VIA MARCO D’AGRATE 43

MI 100.000 50.000,00 49.462,72 537,28

142 3460 VITA ALTRA IDEA - SOC. COOP. 04079490969 MILANO 20139 VIA MARCO D’AGRATE 43

MI 100.000 50.000,00 48.937,12 1062,88

143 3490 TECNOSTYL S.R.L. 06684200154 MILANO 20129 VIALE DEI MILLE 20 MI 50.000 25.000,00 24.900,00 100,00144 3493 BELCO S.P.A. 08681190156 MILANO 20100 CORSO XXII MARZO 4 MI 152.351 40.000,00 39.721,81 278,19145 3499 Officina Erboristica Antico Mulino

dell’Abbazia di Chiaravalle05498260966 MILANO 20139 VIA SAN ARIALDO

102/1MI 44.600 22.300,00 21.828,92 471,08

146 3510 MARINACCI GINO & C. S.R.L. 03284670969 BAREGGIO 20010 CASCINA FIGINA B/19 MI 39.000 15.600,00 13.098,40 2501,60147 3551 FRESCHI & SCHIAVONI S.R.L. 04664590157 MILANO 20129 VIALE MAJNO LUIGI 31 MI 115.000 50.000,00 44.582,95 5417,05148 3584 CAPITAL MONEY S.P.A. 11730880157 MILANO 20154 VIA LOSANNA 16 MI 282.000 40.000,00 34.831,05 5168,95149 3593 AGRISERVICES S.R.L. 03828900963 MILANO 20136 VIA RIPAMONTI GIUSEP-

PE 37/AMI 100.000 40.000,00 33.526,56 6473,44

150 3594 REDAS ITALIA S.R.L. 04436740965 MILANO 20124 PIAZZA LUIGI DI SAVOIA 2

MI 100.000 40.000,00 36.750,51 3249,49

151 3596 ADVANTAGE GROUP S.R.L. 12047000158 MILANO 20122 VIA VIGONI 5 MI 98.000 38.880,00 37.326,80 1553,20152 3619 ALUCHEM - S.P.A. 02063650150 CISLIANO 20080 VIA PER ABBIATEGRAS-

SO MI 100.000 40.000,00 29.838,37 10161,63

153 3640 THERAPICON S.R.L. 08071680154 MILANO 20146 VIA DE TADDEI MALA-CHIA 0021

MI 100.000 40.000,00 29.500,47 10499,53

154 3677 COSTECH INTERNATIONAL S.P.A. 08459970151 CERNUSCO SUL NAVIGLIO 20063 VIA FIRENZE 30/A MI 100.000 40.000,00 36.343,72 3656,28155 3688 TRAINING TEAM SRL 04873680153 MILANO 20122 VIALE BEATRICE D’ESTE

48MI 89.725 19.068,00 15.927,55 3140,45

156 3692 O.F.R. S.R.L. OFFICINA F.LLI RIGONI 02089970962 MONZA 20052 VIA BEATO ANGELICO 18

MI 2.000 1.000,00 878,90 121,10

157 3692 DIEFFE DI DE FRANCO ANGELO DFRNGL61H30Z112X MONZA 20052 VIA BOCCIONI 10 MI 2.000 1.000,00 638,40 361,60158 3711 SECAD S.R.L. 08844320153 CERNUSCO SUL NAVIGLIO 20063 VIA PADOVA 3 MI 82.000 25.080,00 23.647,00 1433,00159 3727 F.LLI GALLI G. & P. DI RENATO GALLI

E C. S.N.C.01459040158 PIEVE EMANUELE 20089 VIA DELL’ARTIGIANATO

12MI 77.400 38.700,00 28.886,94 9813,06

160 3762 STILA ENERGY S.P.A. 12559820159 MILANO 20151 VIA IPPODROMO 61 MI 156.808 40.000,00 35.940,96 4059,04161 3771 MATERIALS MATES ITALIA S.R.L. 05183570968 MILANO 20128 VIA ADRIANO 45 MI 80.000 40.000,00 39.185,97 814,03162 3771 GPSAEROBORNE S.R.L. 04027250960 MILANO 20158 VIA GIUDICE DONADO-

NI MADDALENA 10MI 25.000 12.500,00 7.797,51 4702,49

163 3776 RAIN 01752100154 MILANO 20100 VIA SAN PRIMO 4 MI 221.500 40.000,00 30.125,85 9874,15164 3777 VALCOM S.R.L. 07848810151 MILANO 20159 VIA ROSSO M. 16 MI 36.336 13.441,28 10.692,00 2749,28165 3781 MATE S.R.L. 08323380157 MILANO 20144 CORSO COLOMBO

C. 10MI 38.000 19.000,00 18.681,10 318,90

166 3784 LAB SERVICE DI STEFANO SPINA SPNSFN73B18F205Y RHO 20017 VIA CARDINAL FERRARI 11

MI 53.500 26.750,00 20.220,94 6529,06

167 3784 SNJ MEDIA STUDIO S.R.L. 04886260969 MILANO 20131 VIA PADOVA 52 MI 97.500 48.750,00 41.686,92 7063,08168 3784 NULIGHT GROUP S.R.L. 04234810960 MILANO 20154 VIA MUSSI GIUSEPPE 10 MI 99.500 49.750,00 33.846,04 15903,96169 3794 EUROMOTORI S.R.L. 02126470158 MACHERIO 20050 VIA CAVOUR 57 MI 78.000 28.920,00 26.504,64 2415,36

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Serie Ordinaria n. 14 - Venerdì 08 aprile 2011

– 36 – Bollettino Ufficiale

N. ID DENOMINAZIONE CODICE FISCALE COMUNE CAP VIA PROV. VALORE PROGETTO

CONTRIBUTO ASSEGNATO

CONTRIBUTO EROGATO

TOTALE ECONOMIE

170 3811 TRAMEZZINO ITI’ S.R.L. 01277950190 MILANO 20100 VIA CARLO GIUSEPPE MERLO 3

MI 73.570 21.562,20 18.983,19 2579,01

171 2494 SPERONI - S.P.A. 00182850180 SPESSA 27010 VIA PO 2 PV 108.000 37.840,00 29.926,44 7.913,56172 2900 ICE Srtumentazione 01690290182 VAL DI NIZZA 27050 FRAZ. SANT’ALBANO 1 PV 69.000 27.600,00 26.910,00 690,00173 3137 UN.E.CO SRL 02079360182 PAVIA 27100 VIA BREVENTANO 1/B PV 58.500 23.400,00 20.897,06 2.502,94174 3189 E.T.E.M. EDILTERMOELETTROMEC-

CANICA S.R.L.00822250189 VALLE SALIMBENE 27010 VIA XXV APRILE 7 PV 65.000 26.000,00 19.069,24 6.930,76

175 3221 “PANNELLI PLASTICI SOCIETA’ CO-OPERATIVA”

01687350189 GAMBOLO’ 27025 VIA XXV APRILE 42 PV 100.000 50.000,00 45.481,58 4.518,42

176 3221 INVENTO SOCIETA’ COOPERATIVA 02067720181 PAVIA 27100 VIALE MONTEGRAPPA 15

PV 33.000 16.500,00 15.276,66 1.223,34

177 3228 COSTRUZIONI NAVALI S.P.A. 01092670189 PAVIA 27100 VIALE MATTEOTTI 73/D PV 110.000 40.000,00 34.520,45 5.479,55178 3845 OFF. MECC. MARIO ANGELERI

S.A.S.01163890187 VIGEVANO 27029 VIA RUFFINI 15/3 PV 51.380 20.552,00 16.588,36 3.963,64

179 3862 STELAR S.R.L. 01085430187 MEDE 27035 VIA FERMI 4 PV 153.500 33.680,00 30.988,17 2.691,83180 2435 BLUE CHIPS SRL” 11937580154 GALLARATE 21013 VIA VARESE 91 VA 72.400 28.960,00 21.856,61 7.103,39181 3362 C.P.S. DI OSSOLA ANDREA” SSLNDR73S20A290R GAVIRATE 21026 VIA ROSSINI 8 VA 80.000 30.400,00 27.466,60 2.933,40182 3789 MANIFATTURA DEL LEONE S.R.L 12552680154 BUSTO ARSIZIO 21052 VIA MILANO 5 VA 40.000 16.000,00 12.344,96 3.655,04183 3068 EL.CA. S.N.C. DI GIROMPINI GIU-

SEPPE & C.”00260980123 VARESE 21100 VIA OSLAVIA 14 VA 44.000 22.000,00 19.637,24 2.362,76

184 3221 FUTURE S.R.L.” 02581230121 SARONNO 21047 VIA LEONARDO DA VINCI 14

VA 100.000 50.000,00 49.413,72 586,28

185 2551 S.I.C.E.S.-SOCIETA’ ITALIANA CO-STRUZIONI ELETTRICHE SUMIRAGO S.R.L.”

00587340126 JERAGO CON ORAGO 21040 VIA MOLINELLO 8/B VA 203.490 27.103,20 25.642,33 1.460,87

186 2444 Mario Cavelli Spa 00218350122 BUSTO ARSIZIO 21052 VIA BADEN POWEL 9 VA 60.000 20.800,00 19.997,60 802,40187 3723 G.E. IMPIANTI S.R.L.” 02759870120 LUINO 21016 VIA CREVA 12 VA 100.000 50.000,00 47.575,00 2.425,00188 2931 MOBILESERVICES SRL 02144100027 SESTO CALENDE 21018 VIA DELL’OLMO 18 VA 100.000 50.000,00 38.978,16 11.021,84189 3499 MOLINO GALLI S.R.L.” 00199930124 VIGGIU’ 21059 VIALE VARESE 42 VA 40.000 20.000,00 18.561,26 1.438,74190 3760 NASTRITEX S.R.L.” 02305600120 BUSTO ARSIZIO 21052 VIA TODI 7 VA 42.250 16.900,00 16.526,85 373,15191 3365 C.T.C. - S.A.S. DI BELLI ROBERTO

& C.01904930128 VARESE 21100 VIA ALBUZZI 8 VA 35.500 17.750,00 8.927,98 8.822,02

192 3451 ATEL AUTOMAZIONE ELETTRONICA S.R.L.

01794320125 VERGIATE 21029 VIA DI VITTORIO 15 VA 37.000 18.500,00 18.333,60 166,40

193 2931 ZENIT S.R.L. 02044340038 BUSTO ARSIZIO 21052 VIA MOLINO 2 VA 99.986 49.993,05 27.323,87 22.669,18TOTALE 6.589.181,15 5.732.143,96 857.037,19

——— • ———

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Bollettino Ufficiale – 37 –

Serie Ordinaria n. 14 - Venerdì 08 aprile 2011

ALLEGATO B2PRATICHE CON RIDETERMINAZIONE DEL CONTRIBUTO MISURE B1-B2

MISURA B1

N.Num. Prot.

RegioneDENOMINAZIONE CODICE

FISCALE COMUNE CAP VIA PR CONTRIBUTO RICHIESTO

CONTRIBUTO ASSEGNATO

CONTRIBUTO EROGATO

TOTALE ECONOMIE

1 2427 ORMAMACCHINE S.P.A. 00592610166 TORRE BOLDONE 24020 VIALE LOMBARDIA, 47 BG 10.105,00 10.105,00 7.799,05 2.305,952 2559 BRIGATI S.R.L. 03340920168 CARVICO 24030 VIA DEL COMBATTENTE, 16 BG 3.700,00 3.700,00 3.655,50 44,503 2596 ITALPRESSE S.P.A. 01481210167 BAGNATICA 24060 VIA DELLE GROANE, 15 BG 7.000,00 7.000,00 6.343,00 657,004 2600 PINETTI S.R.L. 02726320167 BRUSAPORTO 24060 VIA ARTIGIANI, 17 BG 11.500,00 11.500,00 6.182,00 5.318,005 2639 RECORD S.P.A. 01522130168 BONATE SOTTO 24040 VIA VITTORIO VENETO, 65 BG 12.000,00 12.000,00 5.366,89 6.633,116 3961 MOTUS TECH S.R.L. - MOTION

TECHNOLOGY03294690163 SAN PAOLO D’ARGON 24060 VIA MARCONI, 7 BG 14.000,00 14.000,00 7.000,00 7.000,00

7 3260 AUTOTEK S.R.L. 00803040674 CARUGO 22060 VIA DELLE GINESTRE, 32 CO 7.000,00 7.000,00 5.807,88 1.192,128 4206 CHORISIS S.R.L. 01648330130 MARIANO COMENSE 22066 VIA MONSIGNOR COLOMBO,

30/32 CO 7.000,00 7.000,00 4.130,40 2.869,60

9 2797 ‘MONTEVERDI VINI’SRL ABBINABILE A ‘SANT’ULRICO ITALIANA,PEGGY WINES,SAN LORENZO,

10386050156 BORGO SAN GIOVANNI 26851 VIA ALDO MORO, 19 LO 9.200,00 9.200,00 4.848,19 4.351,81

10 3948 PARCO TECNOLOGICO PADA-NO S.R.L. - SOCIO UNICO

03575650969 LODI 26900 VIA A. EINSTEIN LO 10.000,00 10.000,00 4.373,00 5.627,00

11 2855 ABS ADVANCED BIOMEDICAL SYSTEMS SRL

02595710969 CERNUSCO SUL NAVIGLIO 20063 STRADA STATALE 11 PAD. SUP., N. 14

MI 3.100,00 3.100,00 3.070,50 29,50

12 2687 AR RACING S.R.L. 05450450969 CUSAGO 20090 VIALE EUROPA, 77 MI 6.250,00 6.250,00 2.695,00 3.555,0013 2764 BECA ENGINEERING S.R.L. 04503810964 MILANO 20129 VIALE REGINA GIOVANNA, 8 MI 7.000,00 7.000,00 3.649,00 3.351,0014 2723 BRONZINI S.R.L. 08390810151 SETTIMO MILANESE 20019 VIA EDISON, 50 MI 7.000,00 7.000,00 3.193,00 3.807,0015 2585 DACHI S.R.L. 03354950960 MILANO 20129 CORSO INDIPENDENZA, 20 MI 14.000,00 14.000,00 13.795,28 204,7216 2890 ELCOMAN S.R.L. 00805350154 BOVISIO-MASCIAGO 20030 VIA GORIZIA, 9 MI 7.000,00 7.000,00 4.124,50 2.875,5017 2722 DS GROUP - SRL 10386150154 MILANO 20121 CORSO VENEZIA, 36 MI 7.000,00 7.000,00 5.322,07 1.677,9318 2490 GRUPPO CONFALONIERI S.P.A. 00832590152 MILANO 20124 VIALE ZARA, 58 MI 9.708,50 9.708,50 8.838,50 870,0019 3976 KRIA S.R.L. 03742220969 SEREGNO 20038 VIA SAN VITALE, 3 MI 7.000,00 7.000,00 6.552,50 447,5020 2958 M.P. IMPIANTI S.R.L. 03352570968 MILANO 20161 VIA A. FONTANELLI, 15 MI 6.900,00 6.900,00 5.349,25 1.550,7521 2849 MECA SPA 12521880158 MILANO 20123 VIA G. BOCCACCIO, 15 MI 7.000,00 7.000,00 4.496,29 2.503,7122 2735 MEDIAWEBVIEW S.R.L. 13217400152 MILANO 20129 VIALE DEI MILLE, 70 MI 14.000,00 14.000,00 3.536,06 10.463,9423 3486 LOFARMA S.P.A. 00713510154 MILANO 20143 VIALE CASSALA, 40 MI 2.830,00 2.830,00 2.815,00 15,0024 3737 SINERGA S.P.A. 03998610152 MILANO 20123 VIA SAFFI AURELIO, 29 MI 6.000,00 6.000,00 5.998,92 1,0825 2496 SYRIO PHARMA S.P.A. 12200710155 MILANO 20129 VIA HAJECH CAMILLO, 10 MI 6.101,45 6.101,45 3.930,50 2.170,9526 2633 TECNOSTAMPI S.R.L. 00557740123 GORNATE-OLONA 21040 VIA MANZONI, 11 VA 14.000,00 14.000,00 7.362,17 6.637,8327 2770 BOSELLO HIGH TECHNOLOGY

S.R.L.’ 01998910127 GALLARATE 21013 VIA CONFALONIERI,19 VA 7.000,00 7.000,00 6.777,00 223,00

28 2771 TECHNOSPRINGS ITALIA S.R.L. 01784530121 BESNATE 21010 VIA PUCCINI, 4 VA 14.000,00 14.000,00 10.299,00 3.701,00TOTALI 237.394,95 157.310,45 80.084,50

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Serie Ordinaria n. 14 - Venerdì 08 aprile 2011

– 38 – Bollettino Ufficiale

MISURA B2

N.Num. Prot.

RegioneDENOMINAZIONE CODICE

FISCALE COMUNE CAP VIA PR CONTRIBUTO RICHIESTO

CONTRIBUTO ASSEGNATO

CONTRIBUTO EROGATO

TOTALE ECONOMIE

1 4011 ANGELO VALERA - S.P.A. 6963290157 LISSONE 20035 VIA MATTEOTTI, N. 61 MI 3.605,50 3.605,50 3.111,00 494,502 2744 GREENWITCH S.R.L. 9802050154 NOVATE MILANESE 20026 VIA DI VITTORIO, N. 70 MI 6.400,00 6.400,00 6.300,00 100,003 2778 ‘MARISA DI VARALLI MARISA &

C. S.A.S.’2586680122 GALLARATE 21013 VIA TORINO VA 4.000,00 4.000,00 3.333,50 666,50

4 2884 CONSUTEK S.R.L. 4339040968 MILANO 20100 VIA FIAMMA, N. 27 MI 4.900,00 4.900,00 3.514,00 1.386,005 4116 BIESTERFELD POLYBASS S.P.A. 8933150156 MILANO 20121 CORSO VENEZIA, N. 0009 MI 6.000,00 6.000,00 5.000,00 1.000,00

TOTALI 24.905,50 21.258,50 3.647,00

——— • ———

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Bollettino Ufficiale – 39 –

Serie Ordinaria n. 14 - Venerdì 08 aprile 2011

ALLEGATO C1RINUNCE MISURA A

MISURA A PER LA PROVINCIA DI BERGAMO

ID DENOMINAZIONE PUNTEGGIO FINALE

VALORE PROGETTO

CONTRIBUTO ASSEGNATO CODICE FISCALE COMUNE CAP VIA

1 3234 F.M. DI FACAGNI ANTONELLA 111 100.000 50.000 FCGNNL59H48L388Z TRESCORE BALNEARIO 24060 VIA MINARDI 22 3067 TERMOZETA IMPIANTI S.R.L. 107 100.000 50.000 02219510167 CASAZZA 24060 VIA PRATO PIEVE 503 3618 LA MECCANICA COSTRUZIONE MACCHINE TESSILI - S.P.A. 101 70.000 35.000 01531260162 URGNANO 24059 VIA DELLE INDUSTRIE 1744 3182 UNIVET S.R.L. 98 125.000 40.000 02506570163 BERGAMO 24100 VIA VERDI 11

TOTALE CONTRIBUTI 175.000

MISURA A PER LA PROVINCIA DI BRESCIA

ID DENOMINAZIONE PUNTEGGIO FINALE

VALORE PROGETTO

CONTRIBUTO ASSEGNATO CODICE FISCALE COMUNE CAP VIA

1 3626 MARIANI E C. - S.R.L. 121 32.000 16.000 00295040174 ODOLO 25076 VIA VALLE SABBIA SNC2 3626 FMN MARTINELLI S.P.A. 121 32.000 16.000 02246600981 CASTO 25070 LOCALITA' PIANI DI MURA 23 3626 BECCHETTI ANGELO BAL S.R.L. 118 32.000 16.000 00292970175 LUMEZZANE 25067 VIA MONTINI 344 3626 REGUITTI S.P.A. 118 32.000 16.000 00632050175 AGNOSINE 25071 ZONA INDUSTRIALE LOCALITA' FONDI5 3626 P.A.F. DI FREDDI DANTE & C. S.N.C. 118 32.000 16.000 00387860174 CASTO 25070 VIA FAMEA /6 3626 ENTRA 118 32.000 16.000 01074460229 ODOLO 25076 VIA BRESCIA 1047 3626 BENINI S.N.C. DI BENINI GIANBATTISTA & C. 118 32.000 16.000 02033770179 SABBIO CHIESE 25070 VIA STRETTA 558 3626 LINEA CALI' SRL DI CALI' DANILO CALI' PAOLO E FAC-

CHETTI MARIO118 32.000 16.000 02839700172 VOBARNO 25079 VIA COMUNALE 89/91

9 3626 MANITAL S.R.L. 118 32.000 16.000 03121370179 GAVARDO 25085 VIA DELLE QUADRE 310 3626 GIARA S.R.L. 118 32.000 16.000 02052970981 AGNOSINE 25071 VIA SAN LINO 4711 3626 "BRASS TECHNOLOGY S.R.L." 118 32.000 16.000 02146630989 BIONE 25070 VIA PAOLO VI 1312 3626 ZERMAT S.R.L 118 32.000 16.000 02177910987 PRESEGLIE 25070 VIA SALVO D'ACQUISTO 1213 3618 EUROTERMO S.R.L. 101 100.000 50.000 02948220179 GUSSAGO 25064 VIA NICOLO' TARTAGLIA 5/7

TOTALE CONTRIBUTI 242.000

MISURA A PER LA PROVINCIA DI COMO

ID DENOMINAZIONE PUNTEGGIO FINALE

VALORE PROGETTO

CONTRIBUTO ASSEGNATO CODICE FISCALE COMUNE CAP VIA

1 3011 TINTORIA FILATI PORTICHETTO S.R.L. 115 100.000 50.000 00670570134 LUISAGO 22070 VIA INDUSTRIA 62 3011 COMOFIL S.R.L. 115 100.000 50.000 02390650139 COMO 22100 VIA DON PEPPINO BRUSADELLI 64

TOTALE CONTRIBUTI 100.000

MISURA A PER LA PROVINCIA DI LODI

ID DENOMINAZIONE PUNTEGGIO FINALE

VALORE PROGETTO

CONTRIBUTO ASSEGNATO CODICE FISCALE COMUNE CAP VIA

1 3042 AGRIFUTUR S.R.L. 93 106.037 40.000 02345250985 LODI 26900 VIA EINSTEINTOTALE CONTRIBUTI 40.000

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Serie Ordinaria n. 14 - Venerdì 08 aprile 2011

– 40 – Bollettino Ufficiale

MISURA A PER LA PROVINCIA DI MILANO

ID DENOMINAZIONE PUNTEGGIO FINALE

VALORE PROGETTO

CONTRIBUTO ASSEGNATO CODICE FISCALE COMUNE CAP VIA

1 3075 CROMOS - TINTORIA NUOVE FIBRE S.P.A. 113 100.000 50.000 00893000158 CERRO MAGGIORE 20023 STRADA STATALE STATALE 527 KM 27,700

2 3205 L.C.T. S.R.L. 113 100.000 50.000 10644030156 LEGNANO 20025 VIA V.ALFIERI 313 3205 ICL DI CAIRONI FABRIZIO 113 30.000 15.000 CRNFRZ69H20E514V RESCALDINA 20027 VIA BOSSI 374 3234 L F IMPIANTI S.R.L. 111 100.000 50.000 07963220152 USMATE VELATE 20040 VIA DELL'ARTIGIANATO 345 3234 ITINERA S.R.L. 111 100.000 50.000 01562470037 MILANO 20123 VIA CARDUCCI GIOSUE' 326 3067 YES.CO S.R.L. 107 103.500 50.000 05267600962 MAGENTA 20013 CORSO EUROPA 91/937 3299 SIC SERVIZI INTEGRATI & CONSULENZE SRL 104 53.000 26.500 09893500158 MILANO 20131 VIA RICORDI 218 3299 OIL METER SISTEMI S.R.L. 104 45.000 22.500 10058120154 MILANO 20124 VIALE VITTORIO VENETO 249 3299 'SEMIS SRL' 104 25.000 12.500 13133890155 MILANO 20124 VIALE VITTORIO VENETO 24

10 3299 SIC LAB S.R.L. 104 27.000 13.500 04214010961 MILANO 20131 VIA RICORDI GIOVANNI 2111 3375 I.Q.S. - INGEGNERIA, QUALITA' E SERVIZI - S.R.L. 101 50.966 25.483 11823110157 MILANO 20123 VIA MARIA TERESA 812 3618 LA PAVONI SPA 101 100.000 50.000 00790800155 SAN GIULIANO

MILANESE20098 VIA GORIZIA 7

13 3618 DECSA S.R.L. 101 70.000 35.000 00228770186 MILANO 20148 VIA PALATINO 614 3618 CAVE SRL 101 100.000 50.000 01574300123 MILANO 20149 VIA DOMENICHINO 1915 3618 GIOLA SERVICE - S.R.L. 101 80.000 40.000 10912330155 SAN GIORGIO

SU LEGNANO20010 VIA ALESSANDRO VOLTA 44

16 3643 LECTRA ITALIA - S.P.A. 101 52.371 26.186 05066440156 MILANO 20134 VIA CRESPI G. 001217 3643 SINCRATEIA TRADING S.R.L. 101 25.333 12.667 01233890423 MILANO 20131 PIAZZA PIOLA 518 3643 S.I.T.I. SOCIETA' ITALIANA TESSILE INVESTIMENTI S.R.L. 101 96.076 48.038 04422790966 MILANO 20123 VIA VICO GIAN BATTISTA 419 3768 "LONOS TEST S.R.L." 91 100.000 40.000 03353830965 MONZA 20052 VIA MENTANA 1720 3545 STA SRL 76 100.000 40.000 01852410032 SEDRIANO 20018 VIA EDISON 15/1721 2537 ADHERA S.R.L. 70 224.500 40.000 04487580963 MILANO 20124 PIAZZA QUATTRO NOVEMBRE 1

TOTALE CONTRIBUTI 747.374

MISURA A PER LA PROVINCIA DI PAVIA

ID DENOMINAZIONE PUNTEGGIO FINALE

VALORE PROGETTO

CONTRIBUTO ASSEGNATO CODICE FISCALE COMUNE CAP VIA

1 2404 INDUSTRIA TERMOPLASTICA PAVESE S.p.A. 96 106.000 40.000 00238800189 PAVIA 27100 VIA BALLERINI 12 3119 ERE S.N.C. DI VECCHI PIETRO & C. 88 132.000 40.000 01112380181 STRADELLA 27049 VIA ERMANNO GE 9/11

TOTALE CONTRIBUTI 80.000

MISURA A PER LA PROVINCIA DI SONDRIO

ID DENOMINAZIONE PUNTEGGIO FINALE

VALORE PROGETTO

CONTRIBUTO ASSEGNATO CODICE FISCALE COMUNE CAP VIA

1 2582 DISPOTECH S.R.L. 89 112.532 40.000 00672170149 CHIAVENNA 23022 VIA MARIO DEL GROSSO 192 3156 LETEP DI PEDRANZINI EGIDIO 80 37.000 14.800 PDRGDE38A30B049A BORMIO 23032 VIA QUADRA 2

TOTALE CONTRIBUTI 54.800

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Bollettino Ufficiale – 41 –

Serie Ordinaria n. 14 - Venerdì 08 aprile 2011

MISURA A PER LA PROVINCIA DI VARESE

ID DENOMINAZIONE PUNTEGGIO FINALE

VALORE PROGETTO

CONTRIBUTO ASSEGNATO CODICE FISCALE COMUNE CAP VIA

1 3470 R.M.T. S.R.L. - REVISION MACHINE TOOLS SIGLABILE RMT SRL

85 133.000 40.000 02709350124 AZZATE 21022 VIA 2 GIUGNO 7/C

TOTALE CONTRIBUTI 40.000

——— • ———

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Serie Ordinaria n. 14 - Venerdì 08 aprile 2011

– 42 – Bollettino Ufficiale

ALLEGATO C2RINUNCE MISURA B1 e B2

MISURA B1 PER LA PROVINCIA DI BERGAMO Num. Prot.

RegioneContributo

RichiestoContributo Ammesso Denominazione Codice Fiscale Indirizzo Sede Legale Comune Sede

LegaleCAP Sede

Legale

Prov. Sede

LegaleIniziativa

1 2667 14.000,00 14.000,00 DIACHEM S.P.A. 00854220167 VIA TONALE, N. 15 ALBANO SANT’ALESSANDRO

24061 BG 1. Invenzione industriale

2 2793 7.500,00 7.500,00 RAPHAEL ITALIA S.A.S. DI ADRIANO ZENONI E C. 02200460166 VIA VERDI, N. 11 BERGAMO 24121 BG 1. Invenzione industriale3. Disegno o Modello Ornamentale

3 3483 6.173,00 6.173,00 PRODUTECH SRL 02223140167 VIA MANZONI, N. 21 SAN PAOLO D’AR-GON

24060 BG 1. Invenzione industriale

Totale 27.673,00

MISURA B2 PER LA PROVINCIA DI BERGAMO Num. Prot.

RegioneContributo

RichiestoContributo Ammesso Denominazione Codice Fiscale Indirizzo Sede Legale Comune Sede

LegaleCAP Sede

Legale

Prov. Sede

LegaleIniziativa

1 2445 7.500,00 7.500,00 MC DONALD - S.R.L. 00963060165 VIA MOSCONI, N. 17 LEFFE 24026 BG 1. Consulenza e ricerca2. Business evalutation

Totale 7.500,00

MISURA B1 PER LA PROVINCIA DI COMO Num. Prot.

RegioneContributo

RichiestoContributo Ammesso Denominazione Codice Fiscale Indirizzo Sede Legale Comune Sede

LegaleCAP Sede

Legale

Prov. Sede

LegaleIniziativa

1 3372 6.044,00 6.044,00 CENCI LEGNO DI CENCI GIOVANNI & C. S.A.S. 02289540136 PIAZZA VOLTA, N. 33 COMO 22100 CO 1. Invenzione industrialeTotale 6.044,00

MISURA B1 PER LA PROVINCIA DI MILANO Num. Prot.

RegioneContributo

RichiestoContributo Ammesso Denominazione Codice Fiscale Indirizzo Sede Legale Comune Sede

LegaleCAP Sede

Legale

Prov. Sede

LegaleIniziativa

1 2533 7.000,00 7.000,00 TERNO SCORREVOLI S.R.L. 04199340151 VIA RAVENNA, N. 4 VAREDO 20039 MI 1. Invenzione industriale2 2699 3.176,91 3.176,91 CELSIUS 1063 DI ANTONIO CASABONA CSBNTN71H23F205A VIA GIACOSA, N. 57 MILANO 20127 MI 1. Invenzione industriale

3. Disegno o Modello Ornamentale

Totale 10.176,91

MISURA B2 PER LA PROVINCIA DI MILANO Num. Prot.

RegioneContributo

RichiestoContributo Ammesso Denominazione Codice Fiscale Indirizzo Sede Legale Comune Sede

LegaleCAP Sede

Legale

Prov. Sede

LegaleIniziativa

1 2739 7.500,00 7.500,00 CANCLINI TESSILE S.P.A. 12239440154 VIA GIANNONE PIETRO, N. 9 MILANO 20154 MI 1. Consulenza e ricerca

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Bollettino Ufficiale – 43 –

Serie Ordinaria n. 14 - Venerdì 08 aprile 2011

2 2741 6.000,00 6.000,00 QUALAM S.R.L. 05041610964 VIA NUOVA VALASSINA, N. 50

CARATE BRIANZA 20048 MI 1. Consulenza e ricerca

2. Business evalutation3. Technology due diligence

3 2743 4.500,00 4.500,00 ANDREA ACHILLE VACCARO VCCNRC70R21F205M PIAZZALE DI PORTA LODOVI-CA, N. 4

MILANO 20136 MI 1. Consulenza e ricerca

2. Business evalutation3. Technology due diligence

4 3320 7.500,00 7.500,00 MACFER S.R.L. 08052220152 VIA RESTELLI, N. 4 /6 SEDRIANO 20018 MI 1. Consulenza e ricerca5 3953 7.500,00 7.500,00 LYBRA AMBIENTE E TERRITORIO S.R.L. 04922490968 VIA CAVIGLIA ENRICO, N. 3 MILANO 20139 MI 1. Consulenza e ricerca6 3967 7.500,00 7.500,00 LAZZATI TESSUTI INNOVATIVI - SRL 09785360158 STRADA STATALE DEL SEM-

PIONE, N. 82 PARABIAGO 20015 MI 1. Consulenza e ricerca

7 3968 7.500,00 7.500,00 UNITA’ DI MONDO S.R.L. 13074910152 VIA CAVIGLIA ENRICO, N. 3/B

MILANO 20139 MI 1. Consulenza e ricerca

8 3983 7.500,00 7.500,00 SHI S.R.L. 01524930128 VIA LIBERO BIAGI, N. 55A/1A SESTO SAN GIOVANNI

20099 MI 1. Consulenza e ricerca

2. Business evalutation3. Technology due diligence

9 4145 7.500,00 7.500,00 ROADRUNNERFOOT ENGINEERING S.R.L. 05675850969 VIA GADAMES, N. 128 MILANO 20151 MI 1. Consulenza e ricerca2. Business evalutation

Totale 63.000,00

MISURA B1 PER LA PROVINCIA DI VARESE Num. Prot.

RegioneContributo

RichiestoContributo Ammesso Denominazione Codice Fiscale Indirizzo Sede Legale Comune Sede

LegaleCAP Sede

Legale

Prov. Sede

LegaleIniziativa

1 2435 7.000,00 7.000,00 ‘BLUE CHIPS SRL’ 11937580154 VIA VARESE, N. 91 GALLARATE 21013 VA 1. Invenzione industrialeTotale 7.000,00

MISURA B2 PER LA PROVINCIA DI VARESE Num. Prot.

RegioneContributo

RichiestoContributo Ammesso Denominazione Codice Fiscale Indirizzo Sede Legale Comune Sede

LegaleCAP Sede

Legale

Prov. Sede

LegaleIniziativa

1 2618 7.500,00 7.500,00 G.TOSI S.P.A. TINTORIA 01195770126 VIA DELL’INDUSTRIA, N. 61 BUSTO ARSIZIO 21052 VA 1. Consulenza e ricerca2 2669 7.500,00 7.500,00 ‘GASPARE TRONCONI S.P.A.’ 00211070123 VIA OPIFICI VALLE, N. 6 FAGNANO OLONA 21054 VA 1. Consulenza e ricerca3 2621 7.500,00 7.500,00 ‘MANIFATTURA EMMEGI S.R.L.’ 01527480121 VIALE DELL’INDUSTRIA, N. 38 BUSTO ARSIZIO 21052 VA 1. Consulenza e ricerca

3. Technology due diligence4 2761 7.500,00 7.500,00 INFORMATICA D & P S.R.L. 02639840129 VIA MAGENTA, N. 20 GALLARATE 21013 VA 1. Consulenza e ricerca

Totale 30.000,00

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D.G. Sistemi verdi e paesaggio

Serie Ordinaria n. 14 - Venerdì 08 aprile 2011

– 44 – Bollettino Ufficiale

D.d.g. 29 marzo 2011 - n. 2779Aggiornamento dell’elenco degli enti locali idonei all’esercizio delle funzioni paesaggistiche loro attribuite dall’art. 80 della legge regionale 11 marzo 2005, n. 12

IL DIRETTORE GENERALE AI SISTEMI VERDI E PAESAGGIOVisto il decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42 (Codice dei

beni culturali e del paesaggio) e, in particolare, l’art. 146, com-ma 6, ai sensi del quale gli enti cui la Regione abbia attribuito la funzione autorizzatoria in materia di paesaggio devono disporre di strutture in grado di assicurare un adeguato livello di com-petenze tecnico-scientifiche e di garantire la differenziazione tra attività di tutela paesaggistica ed esercizio di funzioni ammi-nistrative in materia urbanistico-edilizia», nonché l’articolo 159, comma 1, che attribuisce alle Regioni il compito di verificare che i suddetti enti siano in possesso dei requisiti sopra specificati;

Vista la legge regionale 11 marzo 2005, n. 12 «Legge per il go-verno del Territorio», come successivamente integrata e modifi-cata e, in particolare, l’art. 80, comma 6 bis, ai sensi del quale le funzioni amministrative inerenti e conseguenti al rilascio dell’au-torizzazione paesaggistica possono essere esercitate solamente dagli enti, ivi specificati, per i quali la Regione abbia verificato la sussistenza dei requisiti di organizzazione e di competenza tecnico-scientifica ai sensi del citato art. 159. comma 1, del d.lgs. 42/2004;

Viste le deliberazioni VIII/7977 del 6 agosto 2008, VIII/8139 del 1° ottobre 2008 e VIII/8952 dell’11 febbraio 2009, concernenti approvazione dei criteri relativi alla istituzione, disciplina e nomi-na della Commissione per il paesaggio, nonché assunzione del-le misure organizzative atte a garantire l’istruttoria degli aspetti paesaggistici, distinta da quelli edilizio-urbanistici;

Visto il decreto n. 9051 del 24 settembre 2010 del Direttore Generale ai Sistemi Verdi e Paesaggio, che ha disposto, in ap-plicazione del punto 4 della richiamata deliberazione VIII/7977 del 6 agosto 2008, l’approvazione e la pubblicazione dell’ag-giornamento dei precedenti elenchi, di cui ai decreti n. 6820 del 3 luglio 2009, n. 9447 del 23 settembre 2009, n. 14545 del 30 dicembre 2009, n. 3539 del 12 aprile 2010, ricognitivi degli enti locali idonei all’esercizio delle funzioni paesaggistiche, agli stessi attribuite;

Considerato che:• i Comuni di Bonate Sopra (BG), Calusco d’Adda (BG), Brio-

ne (BS), Campagnola Cremasca (CR), Capralba (CR), Casalet-to Vaprio (CR), Cremosano (CR), Izano (CR), Offanengo (CR), Quintano (CR), Solarolo Rainerio (CR), Torlino Vimercati (CR), Trescore Cremasco (CR), Vailate (CR), Cologno Monzese (MI), Rescaldina (MI), Triuggio (MB), non inclusi nei soprarichiamati elenchi, hanno fatto pervenire, con note agli atti regionali, la documentazione utile ai fini della verifica della sussistenza dei requisiti stabiliti dall’art. 146, comma 6 del d.lgs. 42/2004, e, per-tanto, della dichiarazione di «idoneità» all’esercizio delle funzioni paesaggistiche;

• la Comunità Montana Valsassina, Valvarrone, Val d’Esino e Riviera, in quanto Ente gestore del Parco della Grigna Settentrio-nale, con nota in data 8 marzo 2011, ha fatto pervenire agli uffici regionali la documentazione ai fini della verifica della sussisten-za dei requisiti stabiliti dall’art. 146, comma 6 del d.lgs. 42/2004 e, pertanto, della dichiarazione di «idoneità» all’esercizio delle funzioni paesaggistiche per gli ambiti ricadenti all’interno del perimetro del suddetto Parco;

• i Comuni di Cremia (CO), Musso (CO), Pianello del Lario (CO), Solarolo Rainerio (CR), Castano Primo (MI), Albonese (PV), Arena Po (PV), Cilavegna (PV), Mortara (PV), Pieve del Cairo (PV), Stradella (PV), Castello dell’Acqua (SO) e Ponte in Valtel-lina (SO) hanno comunicato che sono intervenute variazioni, rispetto a quanto precedentemente dichiarato, relativamente agli atti di istituzione, disciplina e nomina della Commissione Paesaggio ed alla responsabilità dell’istruttoria paesaggistica;

• il comune di Eupilio (CO) con nota in data 3 febbraio 2011, ha comunicato di non poter garantire la differenziazione tra attività di tutela paesaggistica ed esercizio di funzioni ammi-nistrative in materia urbanistico-edilizia e, pertanto, ha chiesto l’applicazione dell’art. 80, comma 6 bis della legge regionale 11 marzo 2005 n. 12;

• il comune di Cassano d’Adda (MI) con nota in data 1° mar-zo 2011, ha comunicato la decadenza della Commissione Pae-saggio comunale e, pertanto, ha chiesto l’applicazione dell’art. 80, comma 6 bis della legge regionale 11 marzo 2005 n. 12;

Preso atto che la documentazione inviata dagli Enti locali so-pra specificati è stata valutata dalla competente Struttura regio-nale secondo i criteri approvati dalle deliberazioni VIII/7977 del 6 agosto 2008, VIII/8139 del 1° ottobre 2008 e VIII/8952 dell’11 febbraio 2009 e che, per effetto di tale istruttoria:

• i Comuni di Bonate Sopra (BG), Calusco d’Adda (BG), Brio-ne (BS), Campagnola Cremasca (CR), Capralba (CR), Casalet-to Vaprio (CR), Cremosano (CR), Izano (CR), Offanengo (CR), Quintano (CR), Solarolo Rainerio (CR), Torlino Vimercati (CR), Tre-score Cremasco (CR), Vailate (CR), Cologno Monzese (MI), Re-scaldina (MI), Triuggio (MB) ed il Parco della Grigna Settentrio-nale (Ente gestore la Comunità Montana Valsassina, Valvarrone, Val d’Esino e Riviera), risultano in possesso dei requisiti stabiliti dall’art. 146, comma 6 del d.lgs. 42/2004;

• i Comuni di Eupilio (CO) e Cassano d’Adda (MI) non risul-tano idonei all’esercizio delle funzioni paesaggistiche e, per-tanto, dette funzioni, anche per quanto riguarda le richieste di autorizzazione paesaggistica non ancora concluse, devono es-sere esercitate dagli Enti territorialmente competenti, secondo quanto stabilito dall’art. 80, comma 6 bis, della legge regionale 12/2005;

• i Comuni di Cremia (CO), Musso (CO), Pianello del Lario (CO), Solarolo Rainerio (CR), Castano Primo (MI), Albonese (PV), Arena Po (PV), Cilavegna (PV), Mortara (PV), Pieve del Cairo (PV), Stradella (PV), Castello dell’Acqua (SO) e Ponte in Valtelli-na (SO), considerato che le modifiche intervenute, relativamen-te agli atti di istituzione, disciplina e nomina della Commissione Paesaggio ed alla responsabilità dell’istruttoria paesaggistica, non contrastano con i criteri stabiliti dalla d.g.r. n. VIII/7977 del 6 agosto 2008, mantengono l’idoneità all’esercizio delle funzioni paesaggistiche;

Ritenuto infine opportuno, al fine di una migliore consultazione, disporre la pubblicazione dell’elenco aggiornato e completo degli Enti locali idonei all’esercizio delle funzioni paesaggistiche;

Vista la legge regionale 7 luglio 2008, n. 20 «Testo unico delle leggi regionali in materia di organizzazione e personale» non-ché i provvedimenti organizzativi della IX’ legislatura;»

Visto il Programma Regionale di Sviluppo ed in particola-re l’obiettivo «3.20.3.1 – Attuazione del Piano Paesaggistico Regionale»;

DECRETA1. di stabilire, richiamate e confermate le premesse al presen-

te decreto, che i Comuni di Bonate Sopra (BG), Calusco d’Adda (BG), Brione (BS), Campagnola Cremasca (CR), Capralba (CR), Casaletto Vaprio (CR), Cremosano (CR), Izano (CR), Offanengo (CR), Quintano (CR), Solarolo Rainerio (CR), Torlino Vimercati (CR), Trescore Cremasco (CR), Vailate (CR) , Cologno Monze-se (MI), Rescaldina (MI), Triuggio (MB) ed il Parco della Grigna Settentrionale (Ente gestore la Comunità Montana Valsassina, Valvarrone, Val d’Esino e Riviera), risultano in possesso dei requi-siti stabiliti dall’art. 146, comma 6 del d.lgs. 42/2004 e, pertanto, idonei all’esercizio delle funzioni paesaggistiche loro attribuite dall’art. 80 della l.r. 12/2005;

2. di stabilire altresì che i Comuni di Eupilio (CO) e Cassano d’Adda (MI), non risultano attualmente idonei all’esercizio del-le funzioni paesaggistiche e che, pertanto, tali funzioni saranno esercitate, anche per le richieste di autorizzazione non ancora concluse, dagli Enti territorialmente competenti, secondo quan-to stabilito dall’art. 80, comma 6 bis della legge regionale 11 marzo 2005 n. 12;

3. di approvare l’elenco aggiornato e completo degli Enti locali risultati idonei all’esercizio delle funzioni paesaggistiche, allegato al presente provvedimento, quale parte integrante e so-stanziale dello stesso;

4. di stabilire che gli Enti di cui ai punti precedenti comuni-chino tempestivamente alla Struttura Paesaggio della Giunta Regionale della Lombardia le eventuali variazioni che interver-ranno in ordine agli atti di istituzione, disciplina e nomina della Commissione Paesaggio ed alla responsabilità dell’istruttoria paesaggistica;

5. di demandare al Dirigente della Struttura Paesaggio della giunta regionale della Lombardia gli adempimenti relativi alla comunicazione del presente provvedimento agli interessati;

6. di disporre la pubblicazione del presente decreto, compren-sivo dell’allegato di cui al punto 3., sul Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia.

Il direttoreDaniela Marforio

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Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 14 - Venerdì 08 aprile 2011

– 45 –

ALLEGATO

ENTI LOCALI IDONEI ALL’ESERCIZIO DELLE FUNZIONI PAESAGGISTICHE

AI SENSI DELL’ART. 146 DEL DECRETO LEGISLATIVO 22 GENNAIO 2004, N. 42

AMMINISTRAZIONI PROVINCIALI

BERGAMO

BRESCIA

COMO

CREMONA

LECCO

LODI

MANTOVA

MILANO

MONZA E BRIANZA

PAVIA

SONDRIO

VARESE

PARCHI REGIONALI

PARCO ADDA NORD

PARCO ADDA SUD

PARCO AGRICOLO SUD MILANO

PARCO ALTO GARDA BRESCIANO (Ente Gestore C.M. Parco Alto Garda Bresciano)

PARCO CAMPO DEI FIORI

PARCO DEI COLLI DI BERGAMO

PARCO DEL MINCIO

PARCO DEL MONTE NETTO

PARCO DEL SERIO

PARCO DELLA GRIGNA SETTENTRIONALE (Ente Gestore C.M. Valsassina-Valvarrone-Val d’Esino e Riviera)

PARCO DELLA VALLE DEL LAMBRO

PARCO DELL’ADAMELLO (Ente Gestore C.M. di Valle Camonica)

PARCO DELLE GROANE

PARCO DELLE OROBIE BERGAMASCHE

PARCO DI MONTEVECCHIA E VALLE DEL CURONE

PARCO LOMBARDO VALLE DEL TICINO

PARCO MONTE BARRO

PARCO NORD MILANO

PARCO OGLIO NORD

PARCO OGLIO SUD

PARCO OROBIE VALTELLINESI

PARCO PINETA APPIANO GENTILE E TRADATE

PARCO SPINA VERDE DI COMO

COMUNITA’ MONTANE

COMUNITA’ MONTANA ALTA VALTELLINA

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– 46 – Bollettino Ufficiale

COMUNITA’ MONTANA DEI LAGHI BERGAMASCHI

COMUNITA’ MONTANA DEL PIAMBELLO

COMUNITA’ MONTANA DEL SEBINO BRESCIANO

COMUNITA’ MONTANA DELLA VALCHIAVENNA

COMUNITA’ MONTANA DELLA VALLE TROMPIA

COMUNITA’ MONTANA DELL’ OLTREPO’ PAVESE

COMUNITA’ MONTANA DI SCALVE

COMUNITA’ MONTANA DI VALLE CAMONICA

COMUNITA’ MONTANA DI VALLE SABBIA

COMUNITA’ MONTANA LARIO INTELVESE

COMUNITA’ MONTANA LARIO ORIENTALE – VALLE SAN MARTINO

COMUNITA’ MONTANA PARCO ALTO GARDA BRESCIANO

COMUNITA’ MONTANA TRIANGOLO LARIANO

COMUNITA’ MONTANA VALLE BREMBANA

COMUNITA’ MONTANA VALLE IMAGNA

COMUNITA’ MONTANA VALLE SERIANA

COMUNITA’ MONTANA VALLI DEL LARIO E DEL CERESIO

COMUNITA’ MONTANA VALLI DEL VERBANO

COMUNITA’ MONTANA VALSASSINA VALVARRONE VAL D’ESINO E RIVIERA

COMUNITA’ MONTANA VALTELLINA DI MORBEGNO

COMUNITA’ MONTANA VALTELLINA DI SONDRIO

COMUNITA’ MONTANA VALTELLINA DI TIRANO

COMUNI IN PROVINCIA DI BERGAMO

ADRARA SAN MARTINO

ADRARA SAN ROCCO

ALBANO SANT’ALESSANDRO

ALBINO

ALGUA

ALME’

ALMENNO SAN BARTOLOMEO

ALMENNO SAN SALVATORE

ALZANO LOMBARDO

ARDESIO con Gromo, Oltressenda Alta e Valbondione

AZZANO SAN PAOLO

AZZONE

BAGNATICA

BARIANO con Parco del Serio

BARZANA

BEDULITA

BERBENNO con CM Valle Imagna

BERGAMO

BERZO SAN FERMO

BIANZANO

BOLGARE

BONATE SOPRA

BONATE SOTTO

BORGO DI TERZO Unione media Val Cavallina

BOSSICO

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Serie Ordinaria n. 14 - Venerdì 08 aprile 2011

– 47 –

BOTTANUCO

BRACCA

BRANZI

BREMBATE

BREMBATE SOPRA

BREMBILLA

BRUMANO

BRUSAPORTO

CALCINATE

CALCIO con Parco Oglio Nord

CALUSCO D’ADDA

CANONICA D’ADDA con Parco Adda Nord

CAPIZZONE

CAPRIATE SAN GERVASIO

CAPRINO BERGAMASCO

CARAVAGGIO

CAROBBIO DEGLI ANGELI

CARONA

CARVICO

CASAZZA

CASNIGO

CASSIGLIO

CASTEL ROZZONE

CASTIONE DELLA PRESOLANA

CASTRO

CAZZANO SANT’ANDREA

CENATE SOPRA

CENATE SOTTO

CENE

CERETE

CISANO BERGAMASCO

CIVIDATE AL PIANO con Parco Oglio Nord

CLUSONE

COLERE

COLOGNO AL SERIO

COLZATE

COMUN NUOVO

CORNA IMAGNA

CORNALBA

COSTA DI MEZZATE

COSTA SERINA

COSTA VALLE IMAGNA con Comunità Montana Valle Imagna

COSTA VOLPINO

COVO

CREDARO

CURNO

CUSIO

DALMINE

DOSSENA

ENDINE GAIANO

ENTRATICO

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– 48 – Bollettino Ufficiale

FARA GERA D’ADDA con Parco Adda Nord

FARA OLIVANA CON SOLA con Parco regionale del Serio

FILAGO

FINO DEL MONTE

FONTENO

FOPPOLO

FORESTO SPARSO

FUIPIANO VALLE IMAGNA

GANDELLINO

GANDINO

GAVERINA TERME

GAZZANIGA

GEROSA

GORLAGO

GORLE

GORNO

GRASSOBBIO

GROMO con Ardesio, Oltressenda Alta e Valbondione

GRONE

GRUMELLO DEL MONTE

ISOLA DI FONDRA

LEFFE

LENNA

LOCATELLO

LOVERE

LUZZANA Unione media Val Cavallina

MADONE

MAPELLO

MARTINENGO

MEZZOLDO

MISANO GERA D’ADDA

MONASTEROLO DEL CASTELLO

MONTELLO

MORENGO con Parco regionale del Serio

MORNICO AL SERIO

MOZZO

NEMBRO

OLMO AL BREMBO

OLTRESSENDA ALTA con Ardesio, Gromo e Valbondione

ONETA

ONORE

ORNICA

ORIO AL SERIO

OSIO SOTTO

PALADINA

PALAZZAGO

PALOSCO

PARRE

PARZANICA

PEDRENGO

PEIA

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– 49 –

PIANICO

PIARIO struttura tecnica con Ponte Nossa, Premolo e Villa d’Ogna

PIAZZA BREMBANA

PIAZZATORRE

PIAZZOLO

POGNANO

PONTE NOSSA struttura tecnica con Piario, Premolo e Villa d’Ogna

PONTE SAN PIETRO

PONTERANICA

PONTIROLO NUOVO

PRADALUNGA

PREDORE

PREMOLO struttura tecnica con Piario, Ponte Nossa e Villa d’Ogna

PUMENENGO

RANICA

RANZANICO

RIVA DI SOLTO

ROGNO

ROMANO DI LOMBARDIA con Parco regionale del Serio

RONCOBELLO

RONCOLA con Comunità Montana Valle Imagna

ROTA D’IMAGNA

ROVETTA

SAN GIOVANNI BIANCO

SAN PAOLO D’ARGON

SAN PELLEGRINO TERME

SANT ‘OMOBONO TERME

SANTA BRIGIDA

SARNICO

SCANZOROSCIATE

SCHILPARIO

SEDRINA

SERIATE

SERINA

SOLTO COLLINA

SOLZA

SONGAVAZZO

SORISOLE

SOTTO IL MONTE GIOVANNI XXIII

SOVERE

SPINONE AL LAGO

STEZZANO

STROZZA

SUISIO

TALEGGIO

TAVERNOLA BERGAMASCA

TERNO D’ISOLA

TORRE BOLDONE

TORRE DE’ ROVERI

TORRE PALLAVICINA

TRESCORE BALNEARIO

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– 50 – Bollettino Ufficiale

UBIALE CLANEZZO

URGNANO con Parco regionale del Serio

VALBONDIONE con Ardesio, Gromo e Oltressenda Alta

VALBREMBO

VALGOGLIO

VALLEVE

VALSECCA con Comunità Montana Valle Imagna

VALTORTA

VEDESETA

VIADANICA

VIGANO SAN MARTINO Unione media Val Cavallina

VIGOLO

VILLA D’ADDA

VILLA D’ALME’

VILLA DI SERIO

VILLA D’OGNA struttura tecnica con Piario Ponte Nossa e Premolo

VILLONGO

ZANDOBBIO

ZANICA

ZOGNO

COMUNI IN PROVINCIA DI BRESCIA

ADRO

AGNOSINE

ANFO

ANGOLO TERME

ARTOGNE

AZZANO MELLA

BAGNOLO MELLA

BAGOLINO

BARBARIGA

BARGHE

BEDIZZOLE

BERLINGO con Travagliato

BERZO DEMO Unione Comuni della Valsaviore

BERZO INFERIORE

BIENNO

BIONE

BORGO SAN GIACOMO

BORNO

BOTTICINO con Mazzano e Serle

BOVEGNO con Collio Val Trompia e Polaveno

BOVEZZO

BRAONE con Comunità Montana Valle Camonica

BRENO

BRESCIA

BRIONE

CAINO

CALCINATO

CALVAGESE DELLA RIVIERA

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– 51 –

CAPO DI PONTE

CAPOVALLE con Comunità Montana Valle Sabbia

CAPRIANO DEL COLLE

CAPRIOLO

CASTEGNATO

CASTEL MELLA

CASTELCOVATI

CASTENEDOLO

CASTO con Comunità Montana Valle Sabbia

CAZZAGO SAN MARTINO con Rovato

CEDEGOLO con Unione Comuni della Valsaviore

CELLATICA

CERVENO

CETO

CEVO con Unione Comuni della Valsaviore

CIMBERGO

CIVIDATE CAMUNO

COCCAGLIO

COLLE BEATO

COLLIO VAL TROMPIA con Bovegno e Polaveno

COLOGNE

CONCESIO

CORTE FRANCA

CORTENO GOLGI

DARFO BOARIO TERME

DESENZANO DEL GARDA

EDOLO

ERBUSCO

ESINE

FIESSE

FLERO

GARDONE RIVIERA

GARDONE VALTROMPIA

GARGNANO

GAVARDO

GIANICO

GUSSAGO

IDRO

INCUDINE

IRMA con Comunità Montana Valle Trompia

ISEO

ISORELLA

LAVENONE

LIMONE SUL GARDA

LODRINO

LONATO DEL GARDA

LONGHENA

LOSINE

LOZIO

LUMEZZANE

MAGASA con Comunità Montana Parco Alto Garda Bresciano

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– 52 – Bollettino Ufficiale

MAIRANO

MALEGNO

MALONNO

MANERBA DEL GARDA

MANERBIO

MARCHENO

MARMENTINO

MARONE

MAZZANO con Botticino e Serle

MILZANO

MONIGA DEL GARDA

MONNO

MONTE ISOLA

MONTICELLI BRUSATI con Comunità Montana Valle Sabbia

MONTICHIARI

MURA con Comunità Montana Valle Sabbia

MUSCOLINE

NAVE

NIARDO con Comunità Montana Valle Camonica

NUVOLENTO con Prevalle

NUVOLERA

ODOLO

OFFLAGA

OME

ONO SAN PIETRO

ORZINUOVI

OSSIMO

PADENGHE SUL GARDA

PAISCO LOVENO

PAITONE

PALAZZOLO SULL’OGLIO

PARATICO

PASPARDO

PASSIRANO

PAVONE DEL MELLA

PERTICA ALTA con Comunità Montana Valle Sabbia

PERTICA BASSA con Comunità Montana Valle Sabbia

PEZZAZE con Comunità Montana Valle Trompia

PIAN CAMUNO

PIANCOGNO

PISOGNE

POLAVENO con Bovegno e Collio Val Trompia

POLPENAZZE DEL GARDA

PONCARALE

PONTE DI LEGNO con Temù

PONTEVICO con San Paolo e Verolavecchia

PONTOGLIO

POZZOLENGO

PRALBOINO

PRESEGLIE

PRESTINE

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– 53 –

PREVALLE con Nuvolento

PROVAGLIO D’ISEO

PROVAGLIO VAL SABBIA con Comunità Montana Valle Sabbia

PUEGNAGO DEL GARDA

QUINZANO D’OGLIO

REMEDELLO

REZZATO

RODENGO SAIANO

ROE’ VOLCIANO

RONCADELLE

ROVATO con Cazzago San Martino

RUDIANO

SABBIO CHIESE

SALE MARASINO

SALO’

SAN FELICE DEL BENACO

SAN PAOLO con Pontevico e Verolavecchia

SAREZZO

SAVIORE DELL’ADAMELLO con Unione Comuni della Valsaviore

SELLERO

SENIGA

SERLE con Botticino e Mazzano

SIRMIONE

SOIANO DEL LAGO

SONICO

SULZANO

TAVERNOLE SUL MELLA con Comunità Montana Valle Trompia

TEMU’ con Ponte di Legno

TIGNALE con Comunità Montana Parco Alto Garda Bresciano

TORBOLE CASAGLIA

TOSCOLANO MADERNO con Comunità Montana Parco Alto Garda Bresciano

TRAVAGLIATO con Berlingo

TREMOSINE

TRENZANO

TREVISO BRESCIANO con Comunità Montana Valle Sabbia

VALLIO TERME

VALVESTINO con Comunità Montana Parco Alto Garda Bresciano

VEROLANUOVA

VEROLAVECCHIA con San Paolo e Pontevico

VESTONE con Comunità Montana Valle Sabbia

VEZZA D’OGLIO

VILLA CARCINA

VILLACHIARA

VILLANUOVA SUL CLISI

VIONE

VISANO

VOBARNO

ZONE

COMUNI IN PROVINCIA DI COMO

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– 54 – Bollettino Ufficiale

ALBAVILLA

ALBESE CON CASSANO

ALSERIO

ALZATE BRIANZA

ANZANO DEL PARCO

APPIANO GENTILE

ARGEGNO

ASSO

BARNI

BELLAGIO

BENE LARIO

BEREGAZZO CON FIGLIARO

BIZZARONE con Ronago e Uggiate Trevano

BLESSAGNO con Casasco d’Intelvi, Cerano d’Intelvi, Pigra, S.Fedele d’Intelvi

BLEVIO

BREGNANO con Parco del Lura

BRENNA

BRIENNO con Unione dei Comuni Lario di Ponente

BRUNATE

BULGAROGRASSO

CADORAGO con Parco del Lura

CAGLIO con Rezzago

CAGNO

CAMPIONE D’ITALIA

CANTU’

CANZO

CAPIAGO INTIMIANO

CARATE URIO con Unione dei Comuni Lario di Ponente

CARIMATE

CARLAZZO

CARUGO

CASASCO D’INTELVI con Blessagno, Cerano d’Intelvi, Pigra, S.Fedele d’Intelvi

CASLINO D’ERBA

CASNATE CON BERNATE

CASSINA RIZZARDI con Parco del Lura

CASTELMARTE

CASTELNUOVO BOZZENTE

CASTIGLIONE D’INTELVI

CAVALLASCA

CAVARGNA

CERANO D’INTELVI con Blessagno, Casasco d’Intelvi, Pigra, S.Fedele d’Intelvi

CERMENATE

CERNOBBIO

CIRIMIDO

CIVENNA

CLAINO CON OSTENO con Ramponio Verna per Struttura Tecnica

COLONNO con Unione dei Comuni della Tremezzina

COMO

CONSIGLIO DI RUMO

CORRIDO

CREMIA

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– 55 –

CUCCIAGO

CUSINO

DIZZASCO con Ponna

DOMASO con Vercana

DONGO

DOSSO DEL LIRO

DREZZO

ERBA

FAGGETO LARIO

FALOPPIO

FENEGRO’

FINO MORNASCO

GARZENO

GERA LARIO

GERMASINO con Gravedona

GIRONICO

GRANDOLA ED UNITI

GRAVEDONA con Germasino

GRIANTE con Unione dei Comuni della Tremezzina

GUANZATE

INVERIGO

LAGLIO con Unione dei Comuni Lario di Ponente

LAINO

LAMBRUGO

LANZO D’INTELVI

LASNIGO

LENNO con Unione dei Comuni della Tremezzina

LEZZENO

LIPOMO

LIVO con Peglio

LOCATE VARESINO

LOMAZZO con Parco del Lura

LONGONE AL SEGRINO

LUISAGO

LURAGO D’ERBA

LURAGO MARINONE

LURATE CACCIVIO

MAGREGLIO

MARIANO COMENSE

MENAGGIO

MERONE

MEZZEGRA con Unione dei Comuni della Tremezzina

MOLTRASIO con Unione dei Comuni Lario di Ponente

MONGUZZO

MONTANO LUCINO

MONTEMEZZO

MONTORFANO

MOZZATE

MUSSO con Pianello del Lario

NESSO con Unione dei Comuni Lario e Monti

NOVEDRATE

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– 56 – Bollettino Ufficiale

OLGIATE COMASCO

OLTRONA SAN MAMETTE

ORSENIGO

OSSUCCIO con Unione dei Comuni della Tremezzina

PARE’

PEGLIO con Livo

PELLIO INTELVI

PIANELLO DEL LARIO con Musso

PIGRA con Blessagno, Casasco, Cerano d’Intelvi, S. Fedele d’intelvi

PLESIO

POGNANA LARIO con Unione dei Comuni Lario e Monti

PONNA con Dizzasco

PONTE LAMBRO

PORLEZZA

PUSIANO

RAMPONIO VERNA con Claino con Osteno per Struttura Tecnica

REZZAGO con Caglio

RONAGO con Bizzarone e Uggiate Trevano

ROVELLASCA con Parco del Lura

ROVELLO PORRO con Parco del Lura

SALA COMACINA

SAN BARTOLOMEO VAL CAVARGNA

SAN FEDELE D’INTELVI con Blessagno, Casasco d’Intelvi, Cerano d’Intelvi, Pigra

SAN FERMO DELLA BATTAGLIA

SAN NAZZARO VAL CAVARGNA

SAN SIRO

SCHIGNANO

SENNA COMASCO

SOLBIATE

SORICO

SORMANO

STAZZONA

TAVERNERIO

TORNO

TREMEZZO con Unione dei Comuni della Tremezzina

TREZZONE

TURATE

UGGIATE TREVANO con Bizzarone e Ronago

VAL REZZO

VALBRONA

VELESO con Unione dei Comuni Lario e Monti

VENIANO

VERCANA con Domaso

VERTEMATE CON MINOPRIO

VILLA GUARDIA

ZELBIO con Unione dei Comuni Lario e Monti

COMUNI IN PROVINCIA DI CREMONA

AGNADELLO

ANNICCO con Associazione Terre dei Navigli

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Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 14 - Venerdì 08 aprile 2011

– 57 –

AZZANELLO con Associazione Terre dei Navigli

BORDOLANO con Parco Oglio Nord

CA’ D’ANDREA con Parco Oglio Sud

CALVATONE con Parco Oglio Sud

CAMPAGNOLA CREMASCA con Capralba, Casaletto Vaprio, Cremosano, Quintano, Torlino Vimercati, Trescore Cremasco e Vailate

CAPPELLA CANTONE con Associazione Terre dei Navigli

CAPRALBA con Campagnola Cremasca, Cremosano, Casaletto Vaprio, Quintano, Torlino Vimercati, Trescore Cremasco e Vailate

CASALBUTTANO con Associazione Terre dei Navigli

CASALE CREMASCO VIDOLASCO con Parco del Serio

CASALETTO CEDEDANO

CASALETTO DI SOPRA con Soncino, Romanengo, Salvirola e Ticengo

CASALETTO VAPRIO con Campagnola Cremasca, Capralba, Cremosano, Quintano, Torlino Vimercati, Trescore Cremasco e Vailate

CASALMAGGIORE con Gussola, Motta Baluffi e Scandolara Ravara

CASALMORANO con Associazione Terre dei Navigli

CASTEL GABBIANO con Parco del Serio

CASTELDIDONE con Unione dei Comuni Foedus

CASTELVERDE

CASTELVISCONTI con Associazione Terre dei Navigli

CELLA DATI

CORTE DE’ FRATI con Parco Oglio Nord

CREDERA RUBBIANO con Parco Adda Sud

CREMA

CREMONA

CREMOSANO con Campagnola Cremasca, Capralba, Casaletto Vaprio, Quintano, Torlino Vimercati, Trescore Cremasco e Vailate

CROTTA D’ADDA

CUMIGNANO con Associazione Terre dei Navigli

DEROVERE

DOVERA

DRIZZONA Comm. Paes. con Parco Oglio Sud - Strutt. Tecn. con Piadena

GABBIONETA BINANUOVA

GADESCO PIEVE DELMONA

GENIVOLTA con Associazione Terre dei Navigli

GERRE DE’ CAPRIOLI

GOMBITO con Parco Adda Sud

GUSSOLA con Casalmaggiore, Motta Baluffi e Scandolara Ravara

IZANO con Offanengo

MADIGNANO con Parco del Serio

MALAGNINO

MONTODINE con Parco del Serio e Parco Adda Sud

MOTTA BALUFFI con Casalmaggiore, Gussola e Scandolara Ravara

OFFANENGO con Izano

OSTIANO con parco Oglio Sud

PADERNO PONCHIELLI con Associazione Terre dei Navigli

PERSICO DOSIMO

PESSINA CREMONESE con Parco Oglio Sud

PIADENA Comm. Paes. con Parco Oglio Sud - Strutt. Tecn. con Drizzona

PIANENGO con Parco del Serio

PIEVE SAN GIACOMO

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Serie Ordinaria n. 14 - Venerdì 08 aprile 2011

– 58 – Bollettino Ufficiale

PIZZIGHETTONE

POZZAGLIO ED UNITI

QUINTANO con Campagnola Cremasca, Capralba, Casaletto Vaprio , Cremosano,Torlino Vimercati, Trescore Cremasco, Vailate

RICENGO con Parco del Serio

RIPALTA ARPINA con Parco del Serio

RIPALTA CREMASCA con Parco del Serio

RIPALTA GUERINA con Parco del Serio

RIVAROLO DEL RE ED UNITI con Unione dei Comuni Foedus

RIVOLTA D’ADDA con Parco Adda Sud

ROBECCO D’OGLIO con parco Oglio Nord

ROMANENGO con Soncino, Casaletto di Sopra, Salvirola e Ticengo

SALVIROLA con Soncino, Casaletto di Sopra, Romanengo e Ticengo

SAN GIOVANNI IN CROCE con Unione dei Comuni Foedus

SAN MARTINO AL LAGO con Unione dei Comuni Foedus

SCANDOLARA RAVARA con Casalmaggiore, Gussola e Motta Baluffi

SCANDOLARA RIPA D’OGLIO

SERGNANO con Parco del Serio

SOLAROLO RAINERIO con Unione Comuni Foedus

SONCINO con Casaletto di Sopra, Romanengo, Salvirola e Ticengo

SORESINA con Associazione Terre dei Navigli

SOSPIRO

SPINEDA con Unione dei Comuni Foedus

TICENGO con Soncino, Romanengo, Casaletto di Sopra e Salvirola

TORLINO VIMERCATI con Campagnola Cremasca, Capralba, Casaletto Vaprio , Cremosano, Quintano, Trescore Cremasco e Vailate

TORRE DE’ PICENARDI con Parco Oglio Sud

TORRICELLA DEL PIZZO con Unione dei Comuni Foedus

TRESCORE CREMASCO con Campagnola Cremasca, Capralba, Casaletto Vaprio , Cremosano, Quintano, Torlino Vimercati e Vailate

TRIGOLO con Associazione Terre dei Navigli

VAILATE con Campagnola Cremasca, Capralba, Casaletto Vaprio , Cremosano, Quintano, Torlino Vimercati e Trescore Cremasco

VAIANO CREMASCO

VESCOVATO

VOLONGO

VOLTIDO con Unione dei Comuni Foedus

COMUNI IN PROVINCIA DI LECCO

ABBADIA LARIANA

AIRUNO

ANNONE BRIANZA Struttura Tecnica con Suello

BALLABIO

BARZAGO

BARZANO’

BARZIO

BELLANO

BOSISIO PARINI

BRIVIO

BULCIAGO

CALCO

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Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 14 - Venerdì 08 aprile 2011

– 59 –

CALOLZIOCORTE

CARENNO

CASARGO

CASATENOVO

CASSAGO BRIANZA

CASSINA VALSASSINA

CASTELLO DI BRIANZA

CERNUSCO LOMBARDONE

CESANA BRIANZA

CIVATE

COLICO

COLLE BRIANZA

CORTENOVA

COSTA MASNAGA

CRANDOLA VALSASSINA

CREMELLA

CREMENO

DERVIO

DOLZAGO

DORIO

ELLO

ERVE

ESINO LARIO

GALBIATE

GARBAGNATE MONASTERO

GARLATE

IMBERSAGO

INTROBIO

LECCO

LIERNA

LOMAGNA con Parco Montevecchia e Valle del Curone

MALGRATE

MANDELLO DEL LARIO

MARGNO

MERATE

MISSAGLIA

MOGGIO

MOLTENO

MONTE MARENZO

MONTEVECCHIA

MONTICELLO BRIANZA

MORTERONE

NIBIONNO

OGGIONO

OLGIATE MOLGORA

OLGINATE

OLIVETO LARIO

OSNAGO

PADERNO D’ADDA

PASTURO

PEREGO

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– 60 – Bollettino Ufficiale

PERLEDO

PESCATE

PREMANA

PRIMALUNA

ROBBIATE

ROGENO

ROVAGNATE

SANTA MARIA HOE’

SIRONE

SIRTORI

SUELLO Struttura Tecnica con Annone Brianza

TACENO

TORRE DE’ BUSI

VALGREGHENTINO

VALMADRERA

VARENNA

VENDROGNO

VERCURAGO

VERDERIO SUPERIORE

VIGANO’

COMUNI IN PROVINCIA DI LODI

BORGHETTO LODIGIANO

CAMAIRAGO

CASALPUSTERLENGO

CASTELNUOVO BOCCA D’ADDA

CASTIGLIONE D’ADDA

CASTIRAGA VIDARDO

CAVACURTA con Parco Adda Sud

CERVIGNANO D’ADDA con Parco Adda Sud

CODOGNO

GRAFFIGNANA

LODI

MAIRAGO con Parco Adda Sud

MALEO

MASSALENGO

ORIO LITTA con Senna Lodigiana

SALERANO SUL LAMBRO

SANT’ANGELO LODIGIANO

SANTO STEFANO LODIGIANO

SENNA LODIGIANA con Orio Litta

SOMAGLIA

COMUNI IN PROVINCIA DI MANTOVA

ACQUANEGRA SUL CHIESE con Parco Oglio Sud

ASOLA

BAGNOLO SAN VITO

BORGOFORTE

BORGOFRANCO SUL PO con Consorzio Oltrepò Mantovano

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Serie Ordinaria n. 14 - Venerdì 08 aprile 2011

– 61 –

BOZZOLO con parco Oglio Sud

CANNETO SULL’OGLIO

CARBONARA DI PO con Consorzio Oltrepò Mantovano

CASALROMANO

CASTEL GOFFREDO

CASTELLUCCHIO

CASTIGLIONE DELLE STIVIERE

CAVRIANA

CERESARA

CURTATONE

DOSOLO con Pomponesco

FELONICA con Consorzio Oltrepò Mantovano

GAZOLDO DEGLI IPPOLITI

GAZZUOLO con Parco Oglio Sud

GOITO

GONZAGA con Moglia, Pegognaga, S.Benedetto Po e Suzzara

GUIDIZZOLO

MANTOVA

MARIANA MANTOVANA

MARMIROLO

MEDOLE

MOGLIA con Gonzaga, Pegognaga, S.Benedetto Po e Suzzara

MONZAMBANO con Parco del Mincio

MOTTEGGIANA

OSTIGLIA

PEGOGNAGA con Gonzaga, Moglia, S.Benedetto Po e Suzzara

PIEVE DI CORIANO con Consorzio Oltrepò Mantovano

PIUBEGA

POGGIO RUSCO

POMPONESCO con Dosolo

PONTI SUL MINCIO

PORTO MANTOVANO

QUINGENTOLE con Consorzio Oltrepò Mantovano

QUISTELLO con Consorzio Oltrepò Mantovano

REVERE con Consorzio Oltrepò Mantovano

RIVAROLO MANTOVANO con Unione dei Comuni Foedus

RODIGO

RONCOFERRARO

SABBIONETA

SAN BENEDETTO PO con Gonzaga, Moglia, Pegognaga e Suzzara

SAN GIACOMO DELLE SEGNATE con Consorzio Oltrepò Mantovano

SAN GIORGIO DI MANTOVA

SCHIVENOGLIA con Consorzio Oltrepò Mantovano

SERMIDE con Consorzio Oltrepò Mantovano

SERRAVALLE A PO con Consorzio Oltrepò Mantovano

SOLFERINO

SUSTINENTE con Consorzio Oltrepò Mantovano

SUZZARA con Gonzaga, Moglia, Pegognaga e S.Benedetto Po

VIADANA

VILLA POMA con Consorzio Oltrepò Mantovano

VIRGILIO con Parco del Mincio

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– 62 – Bollettino Ufficiale

VOLTA MANTOVANA

COMUNI IN PROVINCIA DI MILANO

ABBIATEGRASSO

ARCONATE

ARESE

BARANZATE

BELLINZAGO LOMBARDO con Gessate

BERNATE TICINO

BESATE

BINASCO

BOFFALORA SOPRA TICINO

BOLLATE

BRESSO

BUBBIANO

BUSCATE

BUSSERO

CALVIGNASCO

CAMBIAGO

CANEGRATE

CASARILE

CASSINA DE’ PECCHI

CASSINETTA DI LUGAGNANO

CASTANO PRIMO

CERNUSCO SUL NAVIGLIO

CERRO MAGGIORE

CESATE con Parco delle Groane

CINISELLO BALSAMO

COLOGNO MONZESE

CORBETTA

CUSAGO

CUSANO MILANINO

GARBAGNATE MILANESE

GESSATE con Bellinzago Lombardo

GORGONZOLA

GREZZAGO

GUDO VISCONTI

INZAGO

LAINATE

LEGNANO

MAGENTA

MELEGNANO

MELZO

MILANO

MORIMONDO

MOTTA VISCONTI

NERVIANO

NOSATE

NOVATE MILANESE

NOVIGLIO

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– 63 –

OSSONA

OZZERO

PADERNO DUGNANO

PERO

PESSANO CON BORNAGO

PIOLTELLO

POGLIANO MILANESE

PREGNANA MILANESE

RESCALDINA

RHO

ROBECCHETTO CON INDUNO

ROBECCO SUL NAVIGLIO

ROSATE

SAN COLOMBANO AL LAMBRO

SAN DONATO MILANESE

SAN GIULIANO MILANESE

SEGRATE

SENAGO

SESTO SAN GIOVANNI

SETTIMO MILANESE

SOLARO con Parco delle Groane

TREZZO SULL’ADDA

TRUCCAZZANO

TURBIGO

VANZAGHELLO

VAPRIO D’ADDA

VERMEZZO con Zelo Surrigone

VIGNATE

VIMODRONE

VITTUONE

VIZZOLO PREDABISSI

ZELO SURRIGONE con Vermezzo

ZIBIDO SAN GIACOMO

COMUNI IN PROVINCIA DI MONZA E BRIANZA

AGRATE BRIANZA

ALBIATE

BARLASSINA

BELLUSCO

BESANA IN BRIANZA

BOVISIO MASCIAGO

BRIOSCO

BRUGHERIO

BUSNAGO

CAPONAGO

CARATE BRIANZA

CAVENAGO DI BRIANZA

CERIANO LAGHETTO

CESANO MADERNO

COGLIATE

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– 64 – Bollettino Ufficiale

CORNATE D’ADDA

LAZZATE con Parco delle Groane

LENTATE SUL SEVESO

LESMO

LIMBIATE con Parco delle Groane

MEDA

MEZZAGO

MONZA

RENATE

SEVESO

TRIUGGIO

USMATE VELATE

VAREDO

VERANO BRIANZA

VIMERCATE

COMUNI IN PROVINCIA DI PAVIA

ALAGNA con Tromello

ALBAREDO ARNABOLDI con Unione Campospinoso e Albaredo

ALBONESE

ALBUZZANO

ARENA PO

BADIA PAVESE con Monticelli Pavese e Pieve Porto Morone

BAGNARIA

BARBIANELLO

BASCAPE’ con Torrevecchia Pia

BASTIDA PANCARANA con Unione Terrra dei Gelsi

BELGIOIOSO

BEREGUARDO

BORGARELLO

BORGO PRIOLO

BORGO SAN SIRO

BORGORATTO MORMOROLO

BOSNASCO con Unione Comuni Prima Collina

BRALLO DI PREGOLA

BREME convenzione con CIPAL

BRESSANA BOTTARONE con Casatisma

BRONI

CALVIGNANO

CAMPOSPINOSO con Unione Campospinoso e Albaredo

CANEVINO

CANNETO PAVESE con Unione Comuni Prima Collina

CARBONARA AL TICINO

CASANOVA LONATI

CASATISMA con Bressana Bottarone

CASEI GEROLA

CASORATE PRIMO

CASSOLNOVO

CASTANA con Unione Comuni Prima Collina

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– 65 –

CASTEGGIO

CASTELLETTO DI BRANDUZZO con Unione Terrra dei Gelsi

CASTELLO D’ AGOGNA convenzione con CIPAL

CECIMA

CERETTO LOMELLINA convenzione con CIPAL

CERGNAGO convenzione con CIPAL

CERTOSA DI PAVIA

CERVESINA con Pancarale e Pizzale

CHIGNOLO PO

CIGOGNOLA con Lirio

CILAVEGNA con Cipal

CODEVILLA

CONFIENZA

CORANA

CORNALE

CORTEOLONA con Santa Cristina e Bissone

CORVINO SAN QUIRICO con Unione Comuni Oltrepò Centrale

COSTA DE’ NOBILI con Unione Comuni Zerbo e Costa dè Nobili

COZZO convenzione con CIPAL

CURA CARPIGNANO

DORNO

FERRERA ERBOGNONE con Pieve Albignola e Valeggio

FILIGHERA

FORTUNAGO

FRASCAROLO

GAMBOLO’

GARLASCO

GENZONE

GIUSSAGO

GODIASCO

GROPELLO CAIROLI

LANGOSCO convenzione con CIPAL

LARDIRAGO

LINAROLO

LIRIO con Cigognola

LOMELLO

LUNGAVILLA con Unione di Comuni dell’Agorà

MAGHERNO con Vistarino

MARCIGNAGO

MENCONICO

MEZZANA BIGLI

MEZZANA RABATTONE

MEZZANINO

MONTALTO PAVESE con CM Oltrepò Pavese

MONTEBELLO

MONTESCANO con Unione dei comuni Prima Collina

MONTESEGALE

MONTICELLI PAVESE con Badia Pavese e Pieve Porto Morone

MONTU’ BECCARIA con Unione dei comuni Prima Collina

MORNICO LOSANA con Unione Comuni Oltrepò Centrale

MORTARA

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– 66 – Bollettino Ufficiale

OLEVANO DI LOMELLINA convenzione con CIPAL

OLIVA GESSI con Unione Comuni Oltrepò Centrale

OTTOBIANO

PALESTRO convenzione con CIPAL

PANCARANA con Cervesina e Pizzale

PARONA convenzione con CIPAL

PAVIA

PIETRA DE’ GIORGI

PIEVE ALBIGNOLA con Valeggio e Ferrera Erbognone

PIEVE DEL CAIRO

PIEVE PORTO MORONE con Badia Pavese e Monticelli Pavese

PINAROLO PO

PIZZALE con Cervesina e Pancarana

PONTE NIZZA

PORTALBERA

REA

RETORBIDO

RIVANAZZANO

ROBBIO

ROBECCO PAVESE

ROCCA SUSELLA

ROGNANO

ROMAGNESE

ROSASCO

ROVESCALA con Unione dei comuni Prima Collina

RUINO

SAN CIPRIANO PO

SAN DAMIANO AL COLLE con Unione dei comuni Prima Collina

SAN GENESIO ED UNITI

SAN GIORGIO DI LOMELLINA convenzione con CIPAL

SAN MARTINO SICCOMARIO

SANNAZZARO DE’ BURGONDI

SANTA CRISTINA E BISSONE con Corteolona

SANTA MARIA DELLA VERSA con Unione dei comuni Prima Collina

SANTA MARGHERITA DI STAFFORA

SANT’ALESSIO CON VIALONE

SANT’ANGELO LOMELLINA convenzione con CIPAL

SARTIRANA LOMELLINA convenzione con CIPAL

SCALDASOLE

SEMIANA convenzione con CIPAL

SILVANO PIETRA

SIZIANO

STRADELLA

SUARDI convenzione con CIPAL

TORRAZZA COSTE

TORRE BERETTI E CASTELLARO

TORRE D’ARESE

TORRE DE’ NEGRI

TORRE D’ISOLA

TORREVECCHIA PIA con Bascapé

TORRICELLA VERZATE con Unione Comuni Oltrepò Centrale

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– 67 –

TRAVACO’ SICCOMARIO

TROMELLO con Alagna

TROVO

VAL DI NIZZA

VALEGGIO con Pieve Albignola e Ferrera Erbognone

VALLE LOMELLINA convenzione con CIPAL

VALLE SALIMBENE

VALVERDE

VARZI

VELEZZO LOMELLINA convenzione con CIPAL

VELLEZZO BELLINI

VERRETTO con Unione di Comuni dell’Agorà

VIGEVANO

VILLANOVA D’ARDENGHI

VILLANTERIO

VISTARINO con Magherno

VOGHERA

ZAVATTARELLO

ZECCONE

ZEME

ZENEVREDO con Unione dei comuni Prima Collina

ZERBO con Unione Comuni Zerbo e Costa dè Nobili

ZERBOLO’

ZINASCO

COMUNI IN PROVINCIA DI SONDRIO

ALBAREDO PER SAN MARCO

ALBOSAGGIA con Unione delle Orobie

ANDALO VALTELLINO

APRICA

ARDENNO

BEMA

BERBENNO DI VALTELLINA

BIANZONE

BORMIO

BUGLIO IN MONTE

CAIOLO con Unione delle Orobie

CAMPODOLCINO

CASPOGGIO con Unione della Valmalenco

CASTELLO DELL’ACQUA

CASTIONE ANDEVENNO

CEDRASCO con Unione delle Orobie

CHIAVENNA

CHIESA IN VALMALENCO con Unione della Valmalenco

CHIURO

CINO

CIVO

COLORINA

COSIO VALTELLINO

DELEBIO

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– 68 – Bollettino Ufficiale

DUBINO

FAEDO VALTELLINO

FORCOLA

FUSINE con Unione delle Orobie

GEROLA ALTA

GORDONA

GROSIO

GROSOTTO

LANZADA con Unione della Valmalenco

LIVIGNO

LOVERO

MADESIMO

MAZZO DI VALTELLINA

MELLO

MENAROLA

MESE

MONTAGNA IN VALTELLINA

MORBEGNO

NOVATE MEZZOLA

PEDESINA

PIANTEDO

PIATEDA

PIURO

POGGIRIDENTI

PONTE IN VALTELLINA

POSTALESIO

PRATA CAMPORTACCIO

RASURA

ROGOLO

SAMOLACO

SAN GIACOMO FILIPPO

SERNIO

SONDALO

SONDRIO

SPRIANA

TALAMONA

TARTANO

TEGLIO

TIRANO

TORRE SANTA MARIA

TOVO DI SANT’AGATA

TRAONA

TRESIVIO

VAL MASINO

VALDIDENTRO

VALDISOTTO

VALFURVA

VERCEIA

VERVIO

VILLA DI CHIAVENNA

VILLA DI TIRANO

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Bollettino Ufficiale

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– 69 –

COMUNI IN PROVINCIA DI VARESE

AGRA

ALBIZZATE

ANGERA

ARCISATE

ARSAGO SEPRIO

AZZATE

AZZIO

BARASSO

BARDELLO

BEDERO VALCUVIA

BESANO

BESNATE

BESOZZO

BIANDRONNO

BISUSCHIO

BODIO LOMNAGO

BREBBIA

BREGANO

BRENTA con Laveno Mombello e Cittiglio

BREZZO DI BEDERO con Grantola

BRINZIO

BRISSAGO VALTRAVAGLIA

BRUNELLO

BRUSIMPIANO

BUGUGGIATE

CADEGLIANO VICONAGO

CADREZZATE

CAIRATE

CARAVATE

CARDANO AL CAMPO

CARNAGO

CARONNO PERTUSELLA

CARONNO VARESINO

CASALE LITTA

CASALZUIGNO con Comunità Montana Valcuvia

CASCIAGO

CASORATE SEMPIONE

CASSANO MAGNAGO

CASSANO VALCUVIA con Comunità Montana Valcuvia

CASTELLANZA

CASTELLO CABIAGLIO

CASTELSEPRIO

CASTELVECCANA

CASTIGLIONE OLONA

CASTRONNO

CAVARIA CON PREMEZZO

CAZZAGO BRABBIA

CISLAGO

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– 70 – Bollettino Ufficiale

CITTIGLIO con Brenta e Laveno Mombello

CLIVIO

COCQUIO TREVISAGO con Sangiano

COMABBIO

COMERIO

CREMENAGA

CROSIO DELLA VALLE

CUASSO AL MONTE

CUGLIATE FABIASCO

CUNARDO

CURIGLIA CON MONTEVIASCO

CUVEGLIO

CUVIO

DAVERIO

DUMENZA

DUNO

FAGNANO OLONA

FERNO

FERRERA DI VARESE con Comunità Montana Valcuvia

GALLARATE

GALLIATE LOMBARDO

GAVIRATE

GAZZADA SCHIANNO

GEMONIO

GERENZANO

GERMIGNAGA

GOLASECCA

GORLA MAGGIORE

GORLA MINORE

GORNATE OLONA

GRANTOLA con Brezzo di Bedero

INARZO

INDUNO OLONA

ISPRA

JERAGO CON ORAGO con Solbiate Arno

LAVENA PONTE TRESA

LAVENO MOMBELLO con Brenta e Cittiglio

LEGGIUNO

LONATE POZZOLO

LOZZA

LUINO

LUVINATE

MACCAGNO con Pino sulla sponda del Lago Maggiore

MALGESSO

MALNATE

MARCHIROLO

MARNATE

MARZIO

MASCIAGO PRIMO con Comunità Montana Valcuvia

MERCALLO

MESENZANA

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Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 14 - Venerdì 08 aprile 2011

– 71 –

MONTEGRINO VALTRAVAGLIA

MONVALLE

MORAZZONE

MORNAGO

OGGIONA CON SANTO STEFANO

OLGIATE OLONA

ORINO

OSMATE

PINO SU SPONDA DEL LAGO MAGGIORE con Maccagno

PORTO CERESIO

PORTO VALTRAVAGLIA

RANCIO VALCUVIA con Comunità Montana Valcuvia

RANCO

SALTRIO

SAMARATE

SANGIANO con Cocquio Trevisago

SARONNO

SESTO CALENDE

SOLBIATE ARNO con Jerago con Orago

SOLBIATE OLONA

SOMMA LOMBARDO

SUMIRAGO

TAINO

TERNATE

TRADATE

TRAVEDONA MONATE

TRONZANO LAGO MAGGIORE

UBOLDO

VALGANNA

VARANO BORGHI

VARESE

VEDANO OLONA

VEDDASCA

VENEGONO INFERIORE

VENEGONO SUPERIORE

VERGIATE

VIGGIU’

VIZZOLA TICINO

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D.G. AgricolturaD.d.s. 31 marzo 2011 - n. 2928Programma di sviluppo rurale 2007-13 - Approvazione bando misura 214 «Pagamenti agroambientali»

IL DIRIGENTE DELLA STRUTTURA SVILUPPO DELL’AGRICOLTURA DI MONTAGNA E DELL’UTILIZZO SOSTENIBILE DEI TERRENI AGRICOLIVisto il regolamento CE n.1698/2005 del Consiglio, del 20 set-

tembre 2005, relativo al sostegno allo sviluppo rurale da parte del fondo europeo per lo sviluppo rurale (FEASR);

Visto il regolamento CE n.1974/2006 della Commissione, del 15 dicembre 2006, recante disposizioni di applicazione del re-golamento CE n.1698/2005 del Consiglio sul sostegno allo svi-luppo rurale da parte del fondo europeo per lo sviluppo rurale (FEASR);

Visto il regolamento CE n. 65/2011 della Commissione, del 27 gennaio 2011, che stabilisce modalità di applicazione del rego-lamento CE n.1698/2005 del Consiglio per quanto riguarda l’at-tuazione delle procedure di controllo e della condizionalità per le misure di sostegno dello sviluppo rurale;

Vista la Decisione della Commissione C(2007) 4663 del 16 ot-tobre 2007 che approva il Programma di Sviluppo Rurale (PSR) della Regione Lombardia per il periodo di programmazione 2007-2013, modificato ed integrato sulla base delle osservazioni della Commissione stessa;

Vista la Decisione della Commissione C(2009) 10347 del 17 dicembre 2009 che approva la revisione del Programma di Sviluppo Rurale della Regione Lombardia per il periodo di pro-grammazione 2007-2013 e modifica la decisione della Commis-sione C(2007) 4663 del 16 ottobre 2007;

Vista la d.g.r. n. 11161 del 3 febbraio 2010 di modifica e in-tegrazione delle Disposizioni Attuative Quadro delle Misure 111, 121, 123, 214, 221, 311, 312, 313, 321 e 331;

Vista la richiesta di revisione del Programma di Sviluppo Rura-le della Regione Lombardia per il periodo di programmazione 2007-2013, in cui sono comprese anche modifiche ed integra-zioni alla Misura 214 «Pagamenti Agroambientali» per rispondere alle nuove priorità health check di cui all’art. 16 bis del Reg. CE 1698/05, inviata alla Commissione in data 12 novembre 2010 tramite sistema informatico SFC, ed in particolare:

1. aumento dell’importo dei premi previsti per tutte le azioni;2. azione A «Fertilizzazione bilanciata e avvicendamento»: atti-

vazione dell’impegno aggiuntivo facoltativo «cover crop»; 3. azione B «Produzione integrata»: attivazione dell’intervento

2 «mais e riso»;4. azione E «Produzioni agricole biologiche»: attivazione inter-

vento 2 «produzioni zootecniche»;5. azione F «Mantenimento di strutture vegetali lineari e fasce

tampone boscate»: ampliamento delle strutture ammissibili a premio ed estensione dell’ambito territoriale di applicazione;

6. azione G «Miglioramento ambientale del territorio rurale»: nuovo inserimento;

7. azione H «Salvaguardia delle risorse genetiche»: amplia-mento dell’intervento a tre nuove razze bovine;

8. azione L «Conservazione della biodiversità delle praterie ad alto valore naturalistico»: nuovo inserimento;

9. azione M «Introduzione di tecniche di agricoltura conserva-tiva»: nuovo inserimento;

Visto che la sopra richiamata d.g.r. n. 11161 del 3 febbraio 2010 prevede che il dirigente competente possa provvedere a inserire eventuali integrazioni e correzioni di natura tecnica che si rendessero necessarie in coerenza con la regolamentazione comunitaria;

Considerato che l’approvazione definitiva delle modifiche ed integrazioni alla Misura 214 «Pagamenti Agroambientali» PSR 2007-13 da parte della Commissione Europea potrebbe essere successiva all’apertura del bando e alla scadenza dei termini di presentazione delle domande;

Ritenuto pertanto opportuno attivare, in questa fase, le modifi-che ed integrazioni alla Misura 214 «Pagamenti Agroambientali» PSR 2007-13 sopra riportate, subordinando l’accoglimento delle domande all’approvazione da parte della Commissione Euro-pea della proposta di modifica;

Rilevato che la possibilità delle aziende richiedenti di accede-re agli aiuti previsti dalla Misura 214 «Pagamenti Agroambienta-li» PSR 2007-13, così come modificata, potrà concretizzarsi solo

successivamente all’approvazione da parte della Commissione Europea della proposta di modifica formalizzata dalla scrivente amministrazione in data 12 Novembre 2010;

Dato atto che per le ragioni di cui al punto precedente l’impe-gno assunto dalle aziende, ai fini dell’applicazione della Misura stessa, non comporta alcun impegno di finanziamento da parte dell’Amministrazione Regionale se non a seguito della sua ap-provazione e che pertanto l’assunzione di tale impegno è ad esclusivo rischio delle aziende interessate;

Ritenuto che, qualora la Commissione Europea non accettas-se, parzialmente o totalmente, le modifiche proposte per la Mi-sura 214 «Pagamenti Agroambientali» p.s.r. 2007-13, le superfici assoggettate ad impegno nelle azioni/interventi esclusi, dichia-rate nelle domande, non saranno considerate ai fini della deter-minazione degli aiuti, senza perciò comportare l’applicazione di sanzioni o riduzioni;

Considerato che le risorse finanziarie previste per il presente bando ammontano ad Euro 35.000.000,00 la cui relativa spesa graverà sul bilancio OPR;

Visto l’articolo 17 della l.r. n. 20 del 7 luglio 2008, nonché i prov-vedimenti organizzativi della IX legislatura;

DECRETA1. di approvare il bando per le procedure e le modalità di pre-

sentazione delle domande relative alla Misura 214 «Pagamenti agroambientali» p.s.r. 2007-13, di cui all’allegato 1, parte inte-grante e sostanziale del presente atto;

2. di attivare:a. le nuove azioni:• G «Miglioramento ambientale del territorio rurale»;• L «Conservazione della biodiversità delle praterie ad alto va-

lore naturalistico»;• M «Introduzione di tecniche di agricoltura conservativa»;b. l’impegno facoltativo «cover crop» nell’ambito dell’azione

A «Fertilizzazione bilanciata e avvicendamento»;c. I nuovi interventi• «mais e riso» nell’ambito dell’azione B;• «produzioni zootecniche» nell’ambito dell’azione E;3. di estendere :a. l’applicazione dell’azione H a tre nuove razze bovineb. l’applicazione dell’azione F alle strutture realizzate ai sensi

del Reg. CE 2078/92 e a tutto il territorio regionale4. di approvare l’incremento dei premi per tutte le azioni della

Misura 214 «Pagamenti Agroambientali» p.s.r. 2007-13;5. di subordinare l’accoglimento delle domande presentate

sulla Misura 214 «Pagamenti Agroambientali» p.s.r. 2007-13 co-sì come modificata, all’approvazione definitiva da parte della Commissione Europea delle variazioni medesime;

6. di dare atto che l’assunzione da parte delle aziende degli impegni derivanti dall’applicazione della nuova Misura 214 «Pa-gamenti Agroambientali» p.s.r. 2007-13 non comporta impegno di finanziamento per l’Amministrazione Regionale se non a se-guito dell’approvazione da parte della Commissione Europea e pertanto l’assunzione di tali impegni è ad esclusivo rischio delle aziende interessate;

7. di stabilire che, qualora la Commissione Europea escludes-se, parzialmente o totalmente, le modifiche proposte per la Mi-sura 214 «Pagamenti Agroambientali» p.s.r. 2007-13, le superfici assoggettate ad impegno nelle azioni/interventi esclusi, dichia-rate nelle domande, non siano considerate ai fini della determi-nazione degli aiuti, senza perciò comportare l’applicazione di sanzioni o riduzioni;

8. che le risorse finanziarie previste per il presente bando am-montano ad Euro 35.000.000,00 la cui relativa spesa graverà sul bilancio OPR;

9. di pubblicare il presente atto sul Bollettino Ufficiale del-la regione lombardia e sul sito web della direzione generale agricoltura.

Il dirigente di struttura Alberto Lugoboni

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ALLEGATO

FEASR - Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013

MISURA 214Misure agro ambientali – Campagna 2011

DISPOSIZIONI ATTUATIVE PER LA PRESENTAZIONE DELLA DOMANDA

INDICE

1. OBIETTIVI

2. CHI PUÒ PRESENTARE LA DOMANDA

3. CONDIZIONI PER ESSERE AMMESSI AL FINANZIAMENTO

4. COSA VIENE FINANZIATO

5. DESCRIZIONE DELLE AZIONI E DEGLI IMPEGNI

5.1 Azione A “FertilizzAzione bilAnciAtA e AvvicendAmento”

5.2 Azione b “Produzioni Agricole integrAte”

5.3 Azione c “Produzioni vegetAli estensive”

5.4 Azione e “Produzioni Agricole biologiche”

5.5 Azione F “mAntenimento di strutture vegetAli lineAri e FAsce tAmPone boscAte”

5.6 Azione g “migliorAmento AmbientAle del territorio rurAle”

5.7 Azione h “sAlvAguArdiA delle risorse genetiche”

5.8 Azione i – “conservAzione dellA biodiversità nelle risAie”

5.9 Azione l – “conservAzione dellA biodiversità nelle PrAterie Ad Alto vAlore nAturAlistico” (*)

5.10 Azione m – “introduzione di tecniche di AgricolturA conservAtivA” (*)

6. DOVE PUÒ ESSERE APPLICATA LA MISURA

7. RISPETTO DELLA CONDIZIONALITÀ: CRITERI DI GESTIONE OBBLIGATORI (CGO), BUONE CONDIZIONI AGRONOMICHE AMBIENTALI (BCAA) E REQUISITI MINIMI IN MATERIA DI FERTILIZZANTI E PRODOTTI FITOSANITARI

8. STRUMENTI E PROCEDURE DI ATTUAZIONE

9. CRITERI DI SELEZIONE DEI BENEFICIARI

10. CONTROLLI

11. RICORSI

12. SANZIONI

13. RECESSO, TRASFERIMENTO, TRASFORMAZIONE DEGLI IMPEGNI

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TUTTE LE DISPOSIZIONI DEL BANDO CONTRASSEGNATE DA (*) VENGONO ATTIVATE NELLE MORE DELL’APPROVAZIONE DA PARTE DELL’ UNIONE EUROPEA

DELLA PROPOSTA DI MODIFICA AL PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE 2007 – 2013 IN CORSO. 1. OBIETTIVI

La misura 214 si propone di promuovere e incentivare una gestione sostenibile delle attività agricole, in termini di tutela della qualità delle acque e dei suoli agricoli, di salvaguardia della biodiversità e di valorizzazione del paesaggio agrario.In particolare persegue i seguenti obiettivi:

1) mantenimento e sviluppo di attività agricole a basso impatto ambientale;2) diffusione e consolidamento dell’attività agricola biologica;3) tutela della qualità delle risorse idriche superficiali e profonde;4) tutela della sostanza organica del suolo;5) conservazione del paesaggio agrario tradizionale;6) salvaguardia e incremento della biodiversità;7) mantenimento e incremento delle coltivazioni estensive;

2. CHI PUÒ PRESENTARE LA DOMANDAa. imprese individuali:- titolari di partita IVA; - iscritte al Registro delle Imprese della Camera di Commercio (sezione speciale “Imprenditori

agricoli” o sezione “coltivatori diretti”).b. società agricole” (1):- titolari di partita IVA; - iscritte al Registro delle Imprese della Camera di Commercio (sezione speciale “imprese agricole”).c. società cooperative:- titolari di partita IVA;- iscritte all’albo delle società cooperative(2) di lavoro agricolo e/o di conferimento di prodotti

agricoli e di allevamento;d. enti pubblici - che svolgono attività agricola anche in via secondaria;e. Altri soggetti- per le sole azioni F, G ed H soggetti non imprenditori agricoli.Limitatamente all’azione L possono presentare domanda solo i soggetti di cui alle lettere a, b, c

2.1 CHI NON PUÒ PRESENTARE LA DOMANDA• gli agricoltori che beneficino del sostegno al prepensionamento,• le persone, fisiche o giuridiche, considerate “inaffidabili”(3) ai sensi di quanto stabilito nel “Manuale

delle procedure, dei controlli e delle sanzioni” redatto dall’Organismo Pagatore Regionale.

3. CONDIZIONI PER ESSERE AMMESSI AL FINANZIAMENTOIl richiedente deve essere in regola con il rispetto degli obblighi previsti dal regime delle quote latte relativamente al versamento del prelievo supplementare dovuto maturato.

4. COSA VIENE FINANZIATOLa presente misura finanzia gli impegni agroambientali, descritti nel successivo capitolo, che i richiedenti si assumono volontariamente aderendo alla presente misura. Gli impegni agroambientali sono impegni aggiuntivi a quelli previsti dalla “condizionalità” (vedi successivo capitolo 7). Il finanziamento consiste in un “premio” annuo che serve a ripagare il richiedente per i minori redditi e/o i maggiori costi che gli derivano dal rispetto degli impegni agroambientali.Con il termine campagna si intende l’anno solare (1 gennaio – 31 dicembre) La superficie oggetto di pagamento è quella compresa nel territorio della Regione Lombardia. Limitatamente alle azioni A, B, E, I, L ed M sono ammessi a pagamento anche i terreni aziendali situati in comuni limitrofi al confine regionale a condizione che siano contigui con quelli situati nel territorio della Lombardia. Perché si possano considerare contigue due superfici agricole, tra queste non ne deve esistere una terza, anch’essa agricola, condotta da un’altra azienda.

(1) Ai sensi dell’articolo 2 del d.lgs. n. 99 del 29 marzo 2004 e dell’articolo 3 dell’allegato 1 della deliberazione di Giunta Regionale n. 20732 del 16/02/2005, pubblicata sul BURL n. 9 serie ordinaria 28/02/2005.

(2) Ai sensi del D.M. del Ministero delle Attività produttive del 23 giugno 2004 e successive modifiche e integrazioni.(3) L’affidabilità del richiedente è legata alla sua condotta durante altre operazioni, finanziate dal PSR 2000-2006 o dal PSR 2007-2013. I casi

in cui il richiedente risulta inaffidabile sono specificati nel manuale OPR.

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5. DESCRIZIONE DELLE AZIONI E DEGLI IMPEGNILa misura 214 è articolata nelle seguenti azioni:Azione A - “Fertilizzazione bilanciata e avvicendamento”Azione B – “Produzioni agricole integrate”Azione C – “Produzioni vegetali estensive”Azione E – “Produzioni agricole biologiche”Azione F – “Mantenimento di strutture vegetali lineari e fasce tampone boscate”Azione G – “Miglioramento ambientale del territorio rurale”Azione H – “Salvaguardia delle risorse genetiche”Azione I – “Conservazione della biodiversità nelle risaie”Azione L – “Conservazione della biodiversità delle praterie ad alto valore naturalistico”Azione M – “Introduzione di tecniche di agricoltura conservativa”I rimandi al Manuale delle procedure dei controlli e delle sanzioni del Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 dell’Organismo Pagatore Regionale (di seguito nominato Manuale OPR) si riferiscono al Manuale approvato con D.D.U.O. n. 7107 del 16 luglio 2010, pubblicato sul 5° s.s. al BURL n. 30 del 29 luglio 2010.I rimandi al Manuale operativo dei controlli in loco per le misure connesse a superficie, per le misure connesse ai servizi e per l’insediamento di giovani agricoltori dell’Organismo Pagatore Regionale (di seguito nominato Manuale operativo dei controlli in loco) si riferiscono al Manuale approvato con D.d.u.o. n. 11967 del 24 ottobre 2008, pubblicato sul 3° s.s. al BURL n. 45 del 6 novembre 2008 e successive modifiche ed integrazioni.

5.1 Azione A “FertilizzAzione bilAnciAtA e AvvicendAmento”TUTTE LE DISPOSIZIONI DEL BANDO CONTRASSEGNATE DA (*) VENGONO ATTIVATE NELLE MORE DELL’APPROVAZIONE DA PARTE DELL’ UNIONE EUROPEA DELLA PROPOSTA DI MODIFICA AL PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE 2007 – 2013 IN CORSO.

5.1.1 ObiettiviL’azione contribuisce principalmente alla massima diffusione delle pratiche agricole a basso impatto ambientale e alla tutela qualitativa e quantitativa delle risorse idriche superficiali e profonde, attraverso la riduzione dei fertilizzanti somministrati alle coltivazioni e la corretta ed efficace distribuzione dei prodotti fitosanitari. L’azione permette una efficace gestione delle aree vulnerabili ai nitrati e più in generale dei terreni sottoposti ad impegno, consentendo di riassorbire rapidamente gli elementi della fertilità in eccesso. Pone contemporaneamente le basi per l’affermazione di un ordinamento colturale meno intensivo e impattante sull’ambiente anche in termini di utilizzo delle risorse idriche per l’irrigazione. La combinazione di fertilizzazione bilanciata ed avvicendamento con l’utilizzo di colture di copertura autunno-vernine (cover crops), rafforza i vantaggi ambientali dell’azione in particolare per quanto riguarda la protezione del suolo dall’erosione, la maggiore strutturazione e l’arricchimento di sostanza organica nonché la diminuzione della lisciviazione dei nitrati.L’azione A nelle zone vulnerabili ai nitrati (ZVN) agisce in stretta sinergia con la misura 216 “Investimenti non produttivi” per la realizzazione di fasce tampone boscate e con l’azione F, successivamente descritta, per il mantenimento delle stesse. Infine, la presente azione, attraverso l’avvicendamento colturale, contribuisce al mantenimento della sostanza organica del suolo.

5.1.2 Campo di applicazioneSuperfici coltivate con seminativi.

5.1.3 CondizioniL’adesione all’azione è condizionata al rispetto dell’impegno, per tutta la sua durata, su tutta la SAU aziendale investita a seminativo, ad eccezione delle seguenti superfici:

- superficie risicola destinata a risaia permanente;- superficie a seminativo richiesta nell’azione M;- superficie risicola richiesta nell’azione I che facoltativamente può essere esclusa dalla presente

azione;- superficie a riso o a mais richiesta nell’azione B – intervento 2 “mais e riso” che facoltativamente

può essere esclusa dalla presente azione;E’ esclusa dal campo di applicazione dell’impegno la superficie coperta da apprestamenti protetti permanenti (serre e tunnel che permangono sul terreno per più di 1 anno). La superficie minima oggetto di impegno per poter aderire all’azione è di 1 ha di SAU in Comuni classificati

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da ISTAT di collina o di montagna e di 2 ha di SAU per i comuni di pianura.

Per garantire l’efficacia ambientale dell’azione, le particelle sottoposte ad impegno dovranno restare le stesse nei 5 anni di impegno.

I beneficiari che a causa di: scadenza dei contratti (non rinnovabili) di locazione dei terreni prima del termine degli impegni; presenza di corpi aziendali separati distanti più di 10 Km dal centro aziendale,sono impossibilitati a mantenere l’impegno per la durata prevista su tutta la SAU aziendale, possono escludere dall’impegno questi terreni. In ogni caso per accedere al regime di aiuti previsti dalla presente azione i terreni esclusi dall’impegno non possono essere superiori al 15% della SAU aziendale ammissibile.Ai fini del calcolo del suddetto 15%, per SAU aziendale ammissibile si intende la SAU a seminativo decurtata delle superfici destinate a risaia permanente, coperte da apprestamenti protetti permanenti come sopra definiti, superfici richieste a premio per l’azione M, nonché delle superfici richieste per le azioni B “mais e riso” e/o I, per le quali si sia optato per l’esclusione dall’azione A. I terreni esclusi dall’impegno dovranno essere condotti nel rispetto della condizionalità (vedi successivo capitolo 7).

5.1.4 Durata degli impegniLa durata degli impegni per le aziende che aderiscono nella campagna 2011 è di 5 anni a decorrere dal 1° gennaio 2011. Con il termine “campagna” ci si riferisce all’anno solare (1° gennaio – 31 dicembre).

5.1.5 Impegni dell’azione

Gli impegni agroambientali specifici dell’azione A che oltrepassano quelli dettati dalla condizionalità sono:

1. Formulare e rispettare un piano di concimazione basato sul bilancio degli elementi della fertilità (azoto, fosforo, potassio), con il supporto di un apposito dispositivo informatico, in ottemperanza a quanto specificato nella parte generale del disciplinare di produzione (allegato 1 alle disposizioni attuative della misura 214 del 2008, pubblicato sul BURL n. 15 dell’11 aprile 2008, 2° supplemento straordinario e successive modifiche e integrazioni). A supporto del piano di concimazione si deve disporre di analisi fisico – chimiche del terreno, effettuate secondo le metodiche stabilite dal DM 11 maggio 1992 n. 79(4) che analizzino almeno i seguenti parametri: scheletro, granulometria col metodo densimetrico, C.S.C., pH (in H2O e KCl), Calcare totale se il pH in H2O è superiore a 7,2, Calcare attivo se il pH in H2O è superiore a 7,2, Sostanza Organica, Fosforo assimilabile, Potassio scambiabile, Magnesio scambiabile, rapporto Mg/K, rapporto C/N, nel caso in cui il calcare totale sia assente: Calcio scambiabile. Le analisi devono essere effettuate durante il periodo d’impegno e vanno ripetute ogni 5 anni. L’azienda che dispone di analisi del terreno effettuate non più di cinque anni prima della data di inizio dell’impegno può utilizzare queste per il piano di concimazione, permanendo l’obbligo di eseguire un’analisi, anche evitando l’indagine su scheletro e granulometria, ogni cinque anni. Per il numero di campioni e le modalità di prelievo fare riferimento al disciplinare di produzione – parte generale. Ai fini della verifica dell’impegno è necessario tenere costantemente aggiornato un registro aziendale delle concimazioni e del relativo magazzino.

Qualora al primo anno d’impegno l’azienda non fosse in possesso delle analisi, queste saranno effettuate prima del secondo anno d’impegno. In tal caso il piano di concimazione terrà conto delle colture praticate e delle fertilizzazioni effettuate durante il primo anno.

2. Adottare un piano di avvicendamento colturale che preveda l’alternanza di almeno 3 colture principali(5) diverse ogni cinque anni, di cui almeno una deve essere miglioratrice o da rinnovo. Le colture sono così classificate:

(4) Per la valutazione dell’azoto si può fare riferimento al metodo dell’analizzatore elementare indicato nel Decreto Ministeriale 13 settembre 1999 n. 185 - Approvazione dei “Metodi ufficiali di analisi chimica del suolo”.

(5) Per colture principali si intendono le colture indicate nella domanda unica di pagamento

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Colture miglioratrici e da rinnovo Colture depauperanti

Cereali primaverili-estivi: mais, sorgo, grano saraceno

Cereali a paglia: grano tenero, grano duro, triticale, spelta, farro, segale, orzo, avena, scagliola

Proteiche: pisello, fava e favetta, lupino, cicerchia, lenticchia, cece, veccia, sulla

Oleaginose: soia, colza, ravizzone, girasole, lino

Piante da fibra: canapa, lino

Altre colture: prati avvicendati, erbai, tabacco, orticole

Altri usi dei terreni: set aside Cereali: riso

Il piano di avvicendamento colturale deve soddisfare le seguenti regole:

a. L’avvicendamento deve assicurare che la coltura (principale o secondaria) non sia presente nello stesso appezzamento l’anno successivo né come primo né come secondo raccolto. Fanno eccezione i seguenti casi:

• erbai intercalari, come ad esempio loiessa/loietto, erba mazzolina, etc. che possono essere praticati tutti gli anni e non possono essere indicati come coltura principale;

• terreni a riposo, per i quali è possibile l’omosuccessione;

• prati polifiti da vicenda, che possono permanere sullo stesso terreno per un periodo massimo di tre anni;

• prati monofiti da vicenda (erba medica, trifoglio, ecc.), che possono permanere sullo stesso terreno per una durata massima di quattro anni. In quest’ultimo caso il piano di avvicendamento colturale dovrà assicurare la presenza di tre colture principali diverse nei sei anni o di due colture diverse nel caso di impegno di durata quinquennale. Nel caso specifico dell’erba medica, poiché tale coltura svolge un’efficace azione di miglioramento della fertilità del suolo, sia per le capacità di azoto fissazione, sia per i benefici effetti sul contenuto di sostanza organica del suolo, dopo quattro anni di permanenza di tale coltura sul terreno, potranno seguire due anni consecutivi di un cereale a paglia (es. frumento oppure orzo). Qualora i quattro anni di permanenza dell’erba medica siano iniziati precedentemente all’adesione agli impegni della misura 214 è necessario che ciò sia dimostrato mediante la corrispondenza con le dichiarazioni rese per la domanda unica di pagamento degli anni precedenti. Nel caso di consociazione con un cereale a paglia (bulatura), qualora sia indicata come coltura principale l’erba medica, la consociazione sarà considerata nel conteggio degli anni del medicaio, quale primo anno. Tale pratica (bulatura) sarà consentita anche in successione ad un cereale a paglia.

b. La successione di frumento duro, frumento tenero, triticale, spelta, segale, orzo, avena, miglio, scagliola e farro è considerata come omosuccessione.

c. Ai fini del conteggio del numero di colture principali praticate ogni cinque anni, cereali a paglia diversi sono considerati come colture differenti.

d. Nel piano di avvicendamento possono essere inclusi i terreni a riposo per i quali però non viene riconosciuto il premio. I terreni a riposo vengono considerati nel conteggio del numero di colture principali praticate.

Nelle aree collinari e di pianura asciutta della provincia di Pavia ricadenti nelle aree C e D (intendendo dunque escluse le aziende irrigue di pianura), il piano di avvicendamento dovrà assicurare la presenza di almeno una leguminosa e di almeno due colture che mantengano la copertura del terreno nel periodo invernale.

3. Effettuare entro la fine del primo anno di impegno (31/12) ed almeno una volta ogni 5 anni la

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Certificazione funzionale delle macchine operatrici(6) (atomizzatori e barre irroratrici) per la distribuzione dei prodotti fitosanitari, che attesti la rispondenza della macchina a precisi parametri di funzionalità operativa e di ottimale distribuzione del prodotto fitosanitario in funzione della coltura. La certificazione funzionale è effettuata, con specifiche strumentazioni e macchinari, esclusivamente presso i centri accreditati dalla Direzione Generale Agricoltura della Regione Lombardia. La certificazione richiede controlli non solo dal punto di vista meccanico (funzionalità dell’attrezzatura e stato di usura degli ugelli), ma anche sulla distribuzione spaziale della miscela e sul calcolo della velocità di avanzamento della macchina operatrice, che deve essere in funzione delle diverse colture/condizioni aziendali. Il certificato rilasciato deve essere conservato in azienda. La certificazione funzionale effettuata non più di 5 anni prima è da ritenersi valida pur permanendo l’obbligo di ripeterla ogni 5 anni

4. Non utilizzare fanghi.

5. Non utilizzare fosforo minerale nel caso in cui il fabbisogno colturale di tale elemento, determinato tramite il piano di concimazione di cui al precedente impegno n. 1, sia soddisfatto con lo spandimento degli effluenti di allevamento.

6. Impegno aggiuntivo facoltativo “Cover Crops” (*)

Limitatamente alle colture annuali può essere riconosciuto uno specifico premio aggiuntivo per l’adesione al seguente pacchetto di impegni supplementari:

- Seminare almeno due volte nell’arco del periodo di impegno entro venti giorni dalla raccolta della coltura principale e mantenere almeno fino a venti giorni prima della semina della successiva, una coltura intercalare o cover crop autunno vernina. Possono essere utilizzate come cover crops colture quali erbai intercalari di graminacee o miscugli di graminacee e altre specie, graminacee autunno-vernine quali per esempio dactylis, loietto o altre, leguminose da granella o da foraggio (es: sulla, lupinella, trifogli), crucifere (rafano, senape, brassica, facelia,). Le cover crops, per potere essere ammesse a premio devono essere indicate nel fascicolo aziendale in “rotazione 2” esclusivamente con i codici SIARL 620 - 630 o 640 (erbai)

- Sovesciare le cover crops. Questa operazione deve essere effettuata nel rispetto dei tempi previsti al punto precedente (nei 20 giorni precedenti la semina della coltura principale successiva).

- Divieto di concimazione azotata, chimica o con effluenti di allevamento non palabili, della cover crop.

- Divieto di trattamenti fitosanitari, di diserbi chimici sulla cover crop.

5.1.6 DocumentazioneIl beneficiario dovrà conservare in azienda la seguente documentazione:- piano di concimazione redatto con il supporto dell’apposito dispositivo informatico e relativa copia

informatica;- copia analisi dei terreni georeferenziate con riferimento alle coordinate Gauss – Boaga riportate sulla

Carta Tecnica Regionale;- documentazione (certificato) che attesti l’avvenuto controllo funzionale delle macchine operatrici

per la distribuzione dei prodotti fitosanitari ai sensi della DGR VII/3423 del 16/02/01;- registro aziendale delle concimazioni e del relativo magazzino (per la registrazione può essere

utilizzato il modello proposto nell’allegato 3 alle disposizioni attuative della misura 214 del 2008, pubblicato sul BURL n. 15 dell’11 aprile 2008, 2° supplemento straordinario e successive modifiche e integrazioni, o un altro registro purché contenga le stesse informazioni minime, per la parte relativa alle concimazioni e alla gestione del relativo magazzino). In caso di adesione all’impegno aggiuntivo “cover crop” il registro dovrà essere integrato con la parte relativa alle operazioni colturali.

(6) La certificazione è emessa nel rispetto di quanto stabilito dalla DGR n. VII/3423 del 16 febbraio 2001, (pubblicata sul BURL n. 9 del 2 marzo 2001, 4° supplemento straordinario) e secondo gli Standard EN 13790-1 e EN 13790-2 dalle officine accreditate ai sensi della suddetta deliberazione della giunta regionale.

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5.1.7 Ambito territoriale di applicazione e criteri di selezione dei beneficiariL’azione si applica nelle aree ad agricoltura intensiva della pianura del Po (aree A e B dell’allegato 3 al PSR 2007-2013) e nei Comuni ricadenti nelle aree C e D della provincia di Pavia. Per i terreni situati nelle zone C e D ricadenti nelle altre province l’azione potrà essere applicata esclusivamente nei fondovalle e nei pianori e solo qualora i terreni stessi siano stati oggetto di impegno dell’azione 1 (produzione agricola integrata) della misura F del PSR 2000-2006 o qualora si possa dimostrare che su quei terreni nel periodo 2003-2007 sia stata praticata l’omosuccessione di un cereale.Le domande di adesione godono di priorità correlate all’ambito territoriale in cui ricade la maggior parte delle superfici soggette ad impegno.

Ambito Territoriale Punteggio massimo = 50

Zone vulnerabili ai nitrati (DGR VIII/3439 del 07/11/06) 50

Aree Natura 2000 (allegato 1 al PSR 2007-2013) 45

Aree Parco e riserve naturali (l.r. 86/83 e successive modifiche ed integrazioni) e parco Nazionale dello Stelvio

40

Aree Svantaggiate (allegato 12 al PSR 2007-2013) 35

Altre aree 30

Tra i criteri di selezione dei beneficiari si terrà conto, tra l’altro, delle caratteristiche dei richiedenti, così come riportato nel successivo capitolo 9.

5.1.8 Entità dell’indennizzo annualeLe superfici investite con le colture ammesse dalla presente azione saranno indennizzate, a seconda dell’impegno scelto, rispettivamente con: Fertilizzazione bilanciata e avvicendamento: 169 euro/ha (*);Fertilizzazione bilanciata e avvicendamento + cover crops: 251 euro/ha (*). Qualora si inseriscano nell’avvicendamento colture orticole, mais o riso ricadenti nell’azione B è facoltà del beneficiario aderire con quelle superfici agli impegni specifici dell’azione e percepirne così i relativi premi. In caso di contemporanea adesione alle azioni A e B “colture orticole”, i premi delle due azioni non sono cumulabili, mentre in caso di adesione contemporanea alle azioni A e B “mais e riso” i premi sono cumulabili, ma il premio dell’azione B è ridotto dell’importo riconosciuto con l’azione A per gli impegni comuni alle due azioni (vedi successivo punto 5.2.8).

5.1.9 Compatibilità con altre forme di sostegno pubblicoI pagamenti relativi alla presente azione per le medesime superfici non sono cumulabili con quelli previsti dalle altre azioni della misura 214 fatte salve le azioni I e B “Mais e riso”. In caso di adesione contemporanea all’azione B il premio di quest’ultima azione è ridotto dell’importo riconosciuto con l’azione A per gli impegni comuni alle due azioni. (vedi successivo punto 5.2.8)È concesso praticare colture energetiche, purché il loro inserimento non contrasti con le regole di avvicendamento.

5.2 Azione b “Produzioni Agricole integrAte”TUTTE LE DISPOSIZIONI DEL BANDO CONTRASSEGNATE DA (*) VENGONO ATTIVATE NELLE MORE DELL’APPROVAZIONE DA PARTE DELL’ UNIONE EUROPEA DELLA PROPOSTA DI MODIFICA AL PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE 2007 – 2013 IN CORSO.

5.2.1 Obiettivi L’obiettivo principale di questa azione è quello di incentivare le produzioni a basso impatto ambientale attraverso l’adozione di specifici disciplinari di produzione integrata.Le colture di mais e riso interessano superfici estese e spesso dedicate ad un’unica coltura, le colture ortofrutticole e vitivinicole sono quelle maggiormente soggette a trattamenti fitosanitari (diserbanti, insetticidi, anticrittogamici ecc.), entrambe le tipologie colturali risultano dunque molto impattanti sull’ambiente. Spesso gli areali di coltivazione di queste colture sono contigui ad aree ad alto valore naturale per le quali è rilevante conservare la biodiversità, tutelare le risorse idriche superficiali e profonde diffondendo pratiche agricole a basso impatto ambientale.

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5.2.2 Campo di applicazioneSuperfici coltivate con colture ortofrutticole e vitivinicole, mais (*) e riso (*) per le quali esiste uno specifico disciplinare di produzione agricola integrata approvato a livello regionale.

5.2.3 CondizioniVengono indennizzate le colture ortofrutticole e vitivinicole, il mais (*) e il riso (*) per le quali esiste uno specifico disciplinare di produzione agricola integrata approvato a livello regionale.Condizioni per l’intervento 1 – “colture ortofrutticole e vitivinicole”Gli impegni previsti dall’azione devono essere applicati a tutta la SAU aziendale investita a colture orticole (fragola compresa), frutticole o viticole per tutta la durata dell’impegno ad eccezione di quella coperta da apprestamenti protetti permanenti (serre e tunnel che permangono sul terreno per più di 1 anno). I beneficiari che si trovano in condizione di non poter mantenere l’impegno per tutta la durata prevista su tutta la SAU aziendale a causa di: scadenza dei contratti (non rinnovabili) di locazione dei terreni prima del termine degli impegni; presenza di corpi aziendali separati distanti più di 10 Km dal centro aziendale;possono escludere dall’impegno questi terreni. In ogni caso per accedere al regime di aiuti previsti dalla presente azione i terreni esclusi dall’impegno non possono essere superiori al 15% della SAU aziendale investita a colture orticole (fragola compresa), frutticole e viticole (esclusa la superficie coperta da apprestamenti protetti permanenti). La superficie minima oggetto di impegno per poter aderire all’intervento 1 è di 0,5 ha di SAU nei Comuni classificati da ISTAT di collina e di montagna e di 1 ha di SAU nei Comuni di pianura. La determinazione delle superfici vitate ammesse a premio si baserà sui criteri e i dati dell’inventario vitivinicolo. Per superficie vitata si intende quella superficie compresa all’interno del sesto di impianto, da filare a filare e da vite a vite aumentata nelle fasce laterali e nelle testate della superficie realmente esistente al servizio del vigneto, e in particolare:− superficie vitata ricadente su un’intera particella catastale: in questo caso la superficie vitata è da

considerarsi l’intera superficie catastale della particella;− superficie vitata ricadente solo su una parte della particella catastale: in questo caso la superficie

vitata da considerarsi è quella all’interno del sesto di impianto (da filare a filare e da vite a vite) aumentata su entrambe le fasce laterali in misura del 50% del sesto di impianto fino a un massimo di tre metri e su entrambe le testate in misura non superiore a metri tre per le capezzagne qualora effettivamente esistenti;

− superficie vitata a filari singoli: la superficie vitata da considerarsi per quanto attiene alle fasce laterali, è fino a una massimo di metri 1,5 per lato e sulle testate di metri 3 per le capezzagne qualora effettivamente esistenti.

Le superfici vitate per essere ammesse a premio devono essere registrate nell’Inventario viticolo regionale all’interno del fascicolo SIARL del produttore, secondo le modalità stabilite dal Manuale OPR.Condizioni per l’intervento 2 – “mais e riso” (*)Gli impegni previsti dall’azione devono essere applicati a tutta la SAU aziendale investita a riso e mais. I beneficiari che si trovano in condizione di non poter mantenere l’impegno per tutta la durata prevista su tutta la SAU aziendale a causa di: scadenza dei contratti (non rinnovabili) di locazione dei terreni prima del termine degli impegni; presenza di corpi aziendali separati distanti più di 10 Km dal centro aziendale;possono escludere dall’impegno questi terreni. In ogni caso per accedere al regime di aiuti previsti dalla presente azione i terreni esclusi dall’impegno non possono essere superiori al 15% della SAU aziendale investita a riso e mais.La superficie minima oggetto di impegno per poter aderire all’intervento 2 è pari ad 1 ha.L’intervento è ammissibile su tutto il territorio regionale. Il beneficiario può adottare gli interventi 1 e 2 sia singolarmente sia in modo combinato. 5.2.4 Durata degli impegniLa durata degli impegni per le aziende che aderiscono nella campagna 2011 è di 5 anni a decorrere dal 1° gennaio 2011. Con il termine “campagna” ci si riferisce all’anno solare (1° gennaio – 31 dicembre).In considerazione della possibilità che le colture orticole, il mais e il riso, possano in alcuni anni non essere contemplate negli avvicendamenti, il beneficiario percepirà il premio solo negli anni in cui praticherà tali colture.Tale regola è valida anche in caso di contemporanea adesione all’azione A.

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5.2.5 Impegni dell’azioneSono previste due tipologie di intervento:Impegni per l’intervento 1 “Colture ortofrutticole e vitivinicole”Gli impegni agroambientali specifici dell’intervento 1 che oltrepassano quelli dettati dalla condizionalità consistono nel:1. Rispettare i disciplinari di produzione parte generale e parte speciale (allegati

1 e 2 alle disposizioni attuative della misura 214 del 2008, pubblicati sul BURL n. 15 dell’11 aprile 2008, 2° supplemento straordinario e successive modifiche e integrazioni. Le norme tecniche di difesa e controllo delle infestanti saranno periodicamente aggiornate dal Servizio Fitosanitario regionale e rese disponibili sul sito internet della Direzione Generale Agricoltura della Regione Lombardia www.agricoltura.regione.lombardia.it).

2. Effettuare entro la fine del primo anno di impegno (31/12) ed almeno una volta ogni 5 anni la Certificazione funzionale(7) delle macchine operatrici (atomizzatori e barre irroratrici) per la distribuzione dei prodotti fitosanitari, per attestare che la macchina risponde a precisi parametri di funzionalità operativa e di ottimale distribuzione del prodotto fitosanitario in funzione della coltura. La certificazione funzionale è effettuata, con specifiche strumentazioni e macchinari, esclusivamente presso i centri accreditati dalla Direzione Generale Agricoltura della Regione Lombardia. La certificazione richiede controlli non solo dal punto di vista meccanico (funzionalità dell’attrezzatura e stato di usura degli ugelli), ma anche sulla distribuzione spaziale della miscela e sul calcolo della velocità di avanzamento della macchina operatrice, che deve essere in funzione delle diverse colture/condizioni aziendali. Il certificato rilasciato deve essere conservato in azienda.

3. Formulare e rispettare un piano di concimazione basato sul bilancio degli elementi della fertilità (azoto, fosforo, potassio), con il supporto di un apposito dispositivo informatico, in ottemperanza a quanto specificato nella parte generale del disciplinare di produzione (allegato 1 alle disposizioni attuative della misura 214 del 2008, pubblicato sul BURL n. 15 dell’11 aprile 2008, 2° supplemento straordinario e successive modifiche e integrazioni). A supporto del piano di concimazione si deve disporre di analisi fisico – chimiche del terreno, effettuate secondo le metodiche stabilite dal DM 11 maggio 1992 n. 794 che analizzino almeno i seguenti parametri: scheletro, granulometria col metodo densimetrico, C.S.C., pH (in H2O e KCl), Calcare totale se il pH in H2O è superiore a 7,2, Calcare attivo se il pH in H2O è superiore a 7,2, Sostanza Organica, Fosforo assimilabile, Potassio scambiabile, Magnesio scambiabile, rapporto Mg/K, rapporto C/N, nel caso in cui il calcare totale sia assente: Calcio scambiabile. Le analisi devono essere effettuate durante il periodo d’impegno e vanno ripetute ogni 5 anni. L’azienda che dispone di analisi del terreno effettuate non più di cinque anni prima della data di inizio dell’impegno può utilizzare queste per il piano di concimazione, permanendo l’obbligo di eseguire un’analisi, anche evitando l’indagine su scheletro e granulometria, ogni cinque anni. Per il numero di campioni e le modalità di prelievo fare riferimento al disciplinare di produzione – parte generale – allegato 1 alle disposizioni attuative della misura 214 del 2008, pubblicato sul BURL n. 15 dell’11 aprile 2008, 2° supplemento straordinario e successive modifiche e integrazioni. Qualora al primo anno d’impegno l’azienda non fosse in possesso delle analisi, queste andranno effettuate prima del secondo anno d’impegno. Il piano di fertilizzazione terrà conto delle colture praticate e delle fertilizzazioni effettuate durante il primo anno. Il piano di concimazione deve essere predisposto e firmato dal tecnico che presta assistenza all’azienda (cfr. successivo punto 5).

4. Mantenere l’inerbimento autunno-vernino, anche naturale, dell’interfila nei frutteti, vigneti ed oliveti, ad eccezione dei primi quattro anni nel caso di nuovi impianti.

5. Avvalersi dell’assistenza di un tecnico iscritto all’albo degli agronomi e forestali oppure al collegio dei periti agrari o degli agrotecnici per la corretta applicazione dei principî della produzione agricola integrata (determinazione dell’avversità, soglia di danno, presenza di antagonisti, piano di concimazione). L’obbligo di assistenza da parte del tecnico è limitata agli anni in cui in azienda sono praticate colture ortofrutticole o vitivinicole indennizzate con l’azione B.

6. Non utilizzare fanghi.

7. Non utilizzare fosforo minerale nel caso in cui il fabbisogno colturale di tale elemento, determinato tramite il piano di concimazione di cui al precedente impegno n. 3, sia soddisfatto con lo spandimento degli effluenti di allevamento.

8. Tenere costantemente e conformemente aggiornato il registro aziendale dei trattamenti, delle (7) La certificazione è emessa nel rispetto di quanto stabilito dalla DGR n. VII/3423 del 16 febbraio 2001, (pubblicata sul BURL n. 9 del 2

marzo 2001, 4° supplemento straordinario) e secondo gli Standard EN 13790-1 e EN 13790-2 dalle officine accreditate ai sensi della suddetta deliberazione della giunta regionale.

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concimazioni e dei relativi magazzini. Per la registrazione dei trattamenti e delle concimazioni può essere utilizzato sia il modello proposto nell’allegato 3 alle disposizioni attuative della misura 214 del 2008, pubblicato sul BURL n. 15 dell’11 aprile 2008, 2° supplemento straordinario e successive modifiche e integrazioni, sia un altro registro purché contenga le stesse informazioni minime.

Impegni per l’intervento 2 “Mais e riso” (*)Gli impegni agroambientali specifici dell’intervento 2 che oltrepassano quelli dettati dalla condizionalità consistono nel:

1. Rispetto dei disciplinari di difesa integrata, approvati dalla Regione Lombardia e allegati al presente bando (allegato 1) Le norme tecniche di difesa e controllo delle infestanti contenute nei suddetti disciplinari saranno periodicamente aggiornate dal Servizio Fitosanitario regionale e rese disponibili sul sito internet della Direzione Generale Agricoltura della Regione Lombardia www.agricoltura.regione.lombardia.it)

Inoltre i beneficiari che non applicano sugli stessi terreni l’azione A devono rispettare i seguenti impegni:

2. Effettuare entro la fine del primo anno di impegno (31/12) ed almeno una volta ogni 5 anni la Certificazione funzionale delle macchine operatrici(8) (atomizzatori e barre irroratrici) per la distribuzione dei prodotti fitosanitari, che attesti la rispondenza della macchina a precisi parametri di funzionalità operativa e di ottimale distribuzione del prodotto fitosanitario in funzione della coltura. La certificazione funzionale è effettuata, con specifiche strumentazioni e macchinari, esclusivamente presso i centri accreditati dalla Direzione Generale Agricoltura della Regione Lombardia. La certificazione richiede controlli non solo dal punto di vista meccanico (funzionalità dell’attrezzatura e stato di usura degli ugelli), ma anche sulla distribuzione spaziale della miscela e sul calcolo della velocità di avanzamento della macchina operatrice, che deve essere in funzione delle diverse colture/condizioni aziendali. Il certificato rilasciato deve essere conservato in azienda. La certificazione funzionale effettuata non più di 5 anni prima è da ritenersi valida pur permanendo l’obbligo di ripeterla ogni 5 anni

3. Rispettare i limiti di concimazione stabiliti dai disciplinari di produzione integrata per la coltura specifica.

4. Non utilizzare fosforo minerale nel caso in cui il fabbisogno colturale di tale elemento sia soddisfatto con lo spandimento degli effluenti di allevamento.

5. Non utilizzare fanghi

6. Tenere costantemente e conformemente aggiornato il registro aziendale dei trattamenti, delle concimazioni e dei relativi magazzini. Per la registrazione dei trattamenti e delle concimazioni può essere utilizzato sia il modello proposto nell’allegato 3 alle disposizioni attuative della misura 214 del 2008, pubblicato sul BURL n. 15 dell’11 aprile 2008, 2° supplemento straordinario e successive modifiche e integrazioni, sia un altro registro purché contenga le stesse informazioni minime.

5.2.6 DocumentazioneIl beneficiario dovrà conservare in azienda la seguente documentazione:- documentazione (certificato) che attesti l’avvenuto controllo funzionale delle macchine operatrici

per la distribuzione dei prodotti fitosanitari ai sensi della DGR VII/3423 del 16/02/01;- registro aziendale di magazzino, dei trattamenti e delle concimazioni; inoltre, in caso di adesione all’intervento 1:

• piano di concimazione redatto con il supporto dell’apposito dispositivo informatico e relativa copia informatica;

• copia della lettera di incarico del tecnico che presterà assistenza all’azienda per la durata del periodo di impegno.

• copia analisi dei terreni georeferenziate con riferimento alle coordinate Gauss – Boaga riportate sulla Carta Tecnica Regionale.

(8) La certificazione è emessa nel rispetto di quanto stabilito dalla DGR n. VII/3423 del 16 febbraio 2001, (pubblicata sul BURL n. 9 del 2 marzo 2001, 4° supplemento straordinario) e secondo gli Standard EN 13790-1 e EN 13790-2 dalle officine accreditate ai sensi della suddetta deliberazione della giunta regionale.

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5.2.7 Ambito territoriale di applicazione e criteri di selezione dei beneficiariL’azione si applica su tutto il territorio regionale, con priorità correlate all’ambito territoriale in cui ricade la maggior parte delle superfici soggette ad impegno.

Ambito Territoriale Punteggio massimo = 50

Aree Natura 2000 (allegato 1 al PSR 2007-2013) 50

Aree Parco e riserve naturali (l.r. 86/83 e successive modifiche ed integrazioni) e parco Nazionale dello Stelvio

45

Zone vulnerabili ai nitrati (DGR VIII/3439 del 07/11/06 ) 40

Aree Svantaggiate (allegato 12 al PSR 2007-2013) 35

Altre aree 30

Tra i criteri di selezione dei beneficiari si terrà conto, tra l’altro, delle caratteristiche dei richiedenti, così come riportato nel successivo capitolo 9.

5.2.8 Entità dell’indennizzo annualeLe superfici soggette ad impegno saranno indennizzate con i seguenti importi:Colture orticole e piccoli frutti: 300 euro/ha (*);Colture arboree: 530 euro/ha (*);Mais: 196 euro/ha (*);Riso: 164 euro/ha (*).Per il mais e il riso, in caso di contemporanea adesione all’azione A (sia al solo impegno base, sia all’impegno base + impegno facoltativo), il premio è ridotto rispettivamente a:Mais con adesione ad azione A: premio azione B pari a 189 euro/ha (*) a cui si deve aggiungere il premio dell’azione A;Riso con adesione ad azione A: premio azione B pari a 157 euro/ha (*) a cui si deve aggiungere il premio dell’azione A.

5.2.9 Compatibilità con altre forme di sostegno pubblicoI pagamenti relativi alla presente azione, per le medesime superfici, non sono cumulabili con quelli previsti dalle altre azioni della misura 214 fatte salve le azioni I e A che possono essere combinate con l’intervento 2 “Mais e riso”. Nel caso di orticole (intervento 1) è consentita la trasformazione dell’impegno ai sensi del paragrafo 13.2 e passare dall’azione A all’azione B in quanto gli impegni vengono rafforzati; non è consentito il passaggio inverso.Nel caso di mais e riso (intervento 2) NON è consentita la trasformazione dell’impegno ai sensi del paragrafo 13.2 per passare dall’azione A all’azione B, poiché i due impegni hanno la medesima valenza ambientale; è invece consentito per una stessa superficie aggiungere l’azione B all’azione A. Una volta operata questa scelta, se negli anni successivi saranno presenti le colture mais/riso, non sarà più possibile rescindere dall’azione B ed adottare la sola azione A.In caso di adesione contemporanea all’azione A e all’intervento 2 “Mais e Riso” dell’azione B, il premio di quest’ultima azione è ridotto dell’importo riconosciuto con l’azione A per gli impegni comuni alle due azioni. Le particelle a vite che sono state inserite nella domanda “Vendemmia verde”, non sono ammesse al contributo dell’azione B nell’anno di riferimento; le particelle andranno comunque inserite in domanda e saranno escluse dal premio in fase istruttoria.I terreni coltivati a pomodoro da industria delle aziende agricole socie di organizzazioni di produttori nei cui programmi operativi sia compresa la produzione integrata, non possono accedere ai benefici dell’azione B. Questi terreni potranno accedere ai contributi previsti dall’azione A adottandone i relativi impegni.

5.3 Azione c “Produzioni vegetAli estensive”TUTTE LE DISPOSIZIONI DEL BANDO CONTRASSEGNATE DA (*) VENGONO ATTIVATE NELLE MORE DELL’APPROVAZIONE DA PARTE DELL’ UNIONE EUROPEA DELLA PROPOSTA DI MODIFICA AL PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE 2007 – 2013 IN CORSO.

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5.3.1 Obiettivi I prati, pur interessando soltanto il 10,27% della SAU regionale, rivestono una grande importanza dal punto di vista ambientale, se si considera la loro azione positiva di contrasto dell’erosione dei terreni, alla conservazione e all’accumulo di sostanza organica nei suoli (particolarmente in quelli con abbondante scheletro), alla riduzione dei fenomeni di lisciviazione dei nutrienti (azoto e fosforo), al miglioramento della struttura e della fertilità suoli, alla tutela qualitativa e quantitativa delle risorse idriche profonde etc. I prati costituiscono inoltre importanti spazi vitali per la fauna ed un arricchimento di specie e comunità vegetali (biodiversità) oltre che elemento caratteristico del paesaggio rurale.

5.3.2 Campo di applicazioneL’azione si applica esclusivamente ai prati situati nei Comuni classificati da ISTAT di pianura e collina non compresi nelle Aree Svantaggiate di cui all’allegato 12 al PSR 2007-2013:1) di nuova costituzione (Codici coltura 350, 360 e 370) 2) che sono stati oggetto di impegno in applicazione della misura F del PSR 2000-2006 (Codici coltura

350, 360 e 370).

5.3.3 Condizioni La superficie minima oggetto di impegno per poter aderire all’azione è di 0,5 ha di SAU per il territorio collinare e 1 ha di SAU per il territorio di pianura. I prati per essere ammissibili al sostegno devono soddisfare una delle seguenti condizioni:

- non essere soggetto alle disposizioni di cui all’articolo 6 comma 2 del Regolamento 73/2009 e al rispettivi standard di condizionalità, in particolare lo standard 4.1 Protezione del pascolo permanente(9) (DGR n. VIII/4196 /2007 come modificata dalla DGR n.VIII/10949 del 30/12/2009).

- essere di nuova costituzione oppure essere stati oggetto di impegno in applicazione della misura F del PSR 2000-2006. Sono considerati di nuova costituzione solo i prati costituiti su terreni che nell’anno precedente erano investiti ad altre colture.

Per garantire l’efficacia ambientale dell’azione, le particelle sottoposte ad impegno dovranno restare le stesse nei 5 anni di impegno.

5.3.4 Durata degli impegniLa durata degli impegni per le aziende che aderiscono nella campagna 2011 è di 5 anni a decorrere dal 1° gennaio 2011. Con il termine “campagna” ci si riferisce all’anno solare (1° gennaio – 31 dicembre).

5.3.5 Impegni dell’azioneGli impegni agroambientali specifici dell’azione C, che oltrepassano quelli dettati dalla condizionalità sono:

1. Mantenere le particelle a prato per tutta la durata dell’impegno. Il rinnovo del prato è consentito una sola volta nel periodo d’impegno, previa comunicazione all’Amministrazione Provinciale competente.

2. Non utilizzare prodotti fitosanitari e diserbanti.

3. Rispettare i limiti di concimazione indicati nel disciplinare di produzione relativo al prato (allegato 6 alle disposizioni attuative della misura 214 del 2008, pubblicato sul BURL n. 15 dell’11 aprile 2008, 2° supplemento straordinario e successive modifiche e integrazioni).

4. Eseguire tutte le operazioni di cura e protezione del cotico che mirano ad ottenere una buona composizione floristica ed al contenimento delle specie infestanti, come gli interventi di erpicatura, rullatura, trasemina, fertilizzazione, ecc., come indicato nel suddetto disciplinare. Tali operazioni dovranno essere annotate sul registro aziendale.

(9) Il pascolo permanente, come definito ai sensi dell’articolo 2 lettera c) del regolamento (CE) n. 1120/09 è soggetto allo standard 4.1 Protezione del pascolo permanente (DGR n. VIII/5993 1496 del 5/12/2007 e successive modifiche e integrazioni) che prescrive che al fine di assicurare un livello minimo di mantenimento dei terreni ed evitare il deterioramento degli habitat:

a) divieto di riduzione della superficie a pascolo permanente a norma dell’articolo 4 del regolamento (CE) n. 1122/09 e successive modifiche e integrazioni;

b) divieto di conversione della superficie a pascolo permanente ad altri usi all’interno dei siti di importanza comunitaria, delle zone speciali di conservazione e delle zone di protezione speciali, individuati ai sensi delle direttive 92/43/CEE e 79/409/CEE, salvo diversa prescrizione della competente autorità di gestione;

c) esclusione di lavorazioni del terreno fatte salve quelle connesse al rinnovo e/o infittimento del cotico erboso e alla gestione dello sgrondo delle acque.

In relazione agli impegni a) e c) sono applicabili deroghe nel caso in cui il Regolamento (CE) n. 1122/09 e specifiche disposizioni comunitarie e nazionali prevedano interventi agronomici e/o adempimenti diversi da quelli del presente standard.

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5. Eseguire almeno tre sfalci all’anno asportando i prodotti ottenuti. In caso di prati non irrigui o qualora gli stessi vengono pascolati da bestiame aziendale il numero dei tagli viene ridotto a uno.

6. Non utilizzare fanghi.

7. Per l’azoto il limite massimo, comprensivo sia degli apporti provenienti da fertilizzanti minerali che di quelli resi con la sostanza organica distribuita (effluenti di allevamento), è di 160 kg/ha sul territorio di pianura e 150 kg/ha su quello di collina. Tali limiti sono da intendersi al netto dell’efficienza. Vige l’obbligo della somministrazione frazionata.

5.3.6 Documentazione Il beneficiario dovrà conservare in azienda la registrazione delle operazioni colturali, delle concimazioni e della gestione di magazzino dei fertilizzanti (per la registrazione può essere utilizzato il modello proposto nell’allegato 3 alle disposizioni attuative della misura 214 del 2008, pubblicato sul BURL n. 15 dell’11 aprile 2008, 2° supplemento straordinario e successive modifiche e integrazioni, o un altro registro purché contenga le stesse informazioni minime, per la parte relativa alle operazioni colturali, alle concimazioni e alla gestione del relativo magazzino).

5.3.7 Ambito territoriale di applicazione e criteri di selezione dei beneficiariL’azione si applica sul territorio regionale classificato da ISTAT di pianura e di collina non compresi nelle Aree Svantaggiate di cui all’allegato 12 al PSR 2007-2013, con priorità correlate all’ambito territoriale in cui ricade la maggior parte delle superfici soggette ad impegno.

Ambito Territoriale Punteggio massimo = 50

Aree Natura 2000 (allegato 1 al PSR 2007-2013) 50

Aree Parco e riserve naturali (l.r. 86/83 e successive modifiche ed integrazioni) e parco Nazionale dello Stelvio

45

Zone vulnerabili ai nitrati (DGR VIII/3439 del 07/11/06) 40

Altre aree 35

Tra i criteri di selezione dei beneficiari si terrà conto, tra l’altro, degli ambiti territoriali prioritari e delle caratteristiche dei richiedenti, così come riportato nel successivo capitolo 9.

5.3.8 Entità dell’indennizzo annualePrato stabile e prato polifita da vicenda: 270 euro/ha (*)

5.3.9 Compatibilità con altre forme di sostegno pubblicoI pagamenti relativi alla presente azione, per le medesime superfici, non sono cumulabili con quelli previsti dalle altre azioni della misura 214.

5.4 Azione e “Produzioni Agricole biologiche”TUTTE LE DISPOSIZIONI DEL BANDO CONTRASSEGNATE DA (*) VENGONO ATTIVATE NELLE MORE DELL’APPROVAZIONE DA PARTE DELL’ UNIONE EUROPEA DELLA PROPOSTA DI MODIFICA AL PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE 2007 – 2013 IN CORSO.

5.4.1 ObiettiviL’obiettivo dell’azione è quello di promuovere e consolidare il contributo delle produzioni agricole biologiche a favore dello sviluppo di un’agricoltura sostenibile, attraverso incentivi alle aziende agricole che operano in conformità ai metodi di produzione indicati Reg. (CE) 834/2007 e che risultino iscritte all’elenco regionale degli operatori biologici. L’azione “Produzioni agricole biologiche” contribuisce principalmente alla tutela delle risorse naturali quali l’acqua, il suolo, la materia organica e l’aria, al rispetto dei cicli naturali e degli animali nonchè alla conservazione della biodiversità.

5.4.2 Campo di applicazioneTutte le tipologie colturali e le colture foraggere, con l’eccezione dei prati, prati pascoli e pascoli situati nelle Aree Svantaggiate di cui all’allegato 12 al PSR 2007-2013, degli orti e frutteti familiari, delle colture

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florovivaistiche e dei vivai.Il premio viene riconosciuto, in modo differenziato, per il mantenimento e per la conversione ai metodi di produzione agricola biologica.

5.4.3 CondizioniPossono fruire del premio le superfici dichiarate “Biologiche” o “in conversione al metodo Biologico” secondo il Reg. (CE) 834/2007 e successive modifiche ed integrazioni e secondo i relativi regolamenti applicativi(10). L’azienda deve essere iscritta nell’elenco regionale degli operatori biologici o avere presentato domanda di iscrizione per aziende biologiche prima del 1° gennaio 2011 ed avere un’istruttoria positivamente istruita entro e non oltre la data di chiusura della istruttoria della presente azione.La superficie minima oggetto di impegno per poter aderire all’azione è di 0,5 ha di SAU in Comuni classificati da ISTAT di collina o di montagna e di 1 ha di SAU per i comuni di pianura.In caso di aziende miste, le superfici che non possono aderire alla presente azione in attesa della conversione devono essere condotte nel rispetto della condizionalità. Possono accedere allo specifico premio previsto per l’intervento 2 “produzioni zootecniche” (*) solo gli operatori biologici iscritti all’elenco regionale che effettuano produzioni zootecniche ai sensi del Regolamento CE 834/2007 e relativi regolamenti applicativi, nella versione in vigore, con allevamento biologico certificato di consistenza non inferiore a 6 UB. Per questa tipologia di intervento è riconosciuto un premio per ettaro di superficie foraggera il cui prodotto deve essere reimpiegato nell’allevamento. Le colture foraggere ammissibili per questa tipologia di intervento sono quelle destinate a produrre alimenti per il bestiame, con l’esclusione dei prati, avvicendati e non, dei prati-pascolo e dei pascoli.(11)

Possono fruire del premio specifico per l’intervento 2 “produzioni zootecniche” (*) le superfici aziendali così utilizzate nella misura massima di 1 ettaro per UB allevata in aziende situate in Comuni classificati da ISTAT di collina e montagna e di 0,67 ettari per UB nelle aziende ricadenti in Comuni di pianura.Non sono ammissibili all’indennizzo previsto per le produzioni vegetali estensive, le superfici situate nelle Aree Svantaggiate di cui all’allegato 12 al PSR 2007-2013.

5.4.4 Durata degli impegniLa durata degli impegni per le aziende che aderiscono nella campagna 2011 è di 5 anni a decorrere dal 1° gennaio 2011. Con il termine “campagna” ci si riferisce all’anno solare (1° gennaio – 31 dicembre).

5.4.5 ImpegniGli impegni agroambientali specifici dell’azione E, che oltrepassano quelli dettati dalla condizionalità sono:

1. Condurre le superfici aziendali in conformità ai metodi di produzione definiti dal Reg. (CE) 834/2007 e successive modifiche ed integrazioni e secondo i relativi regolamenti applicativi nonché a norme nazionali e regionali in materia.

2. Convertire tutta la SAU aziendale, ad eccezione degli orti e dei frutteti familiari, e delle colture florovivaistiche e vivai al metodo di produzione biologica entro il 1° gennaio del quinto anno di impegno, anche in caso di aziende miste, convertendo almeno il 20% della SAU “convenzionale” ogni anno.

3. Nel caso di richiesta di premio per l’intervento 2 “produzioni zootecniche” (*), condurre l’allevamento in conformità al Reg. (CE) 834/2007 e successive modifiche ed integrazioni e secondo i relativi regolamenti applicativi.

I beneficiari che si trovano in condizione di non poter mantenere l’impegno per tutta la durata prevista su tutta la SAU aziendale a causa di:scadenza prima del termine dei contratti di locazione (non rinnovabili) di terreni;presenza di corpi aziendali separati distanti più di 10 Km dal centro aziendale;possono escludere dall’impegno questi terreni. In ogni caso per accedere al regime di aiuti previsti dalla presente azione i terreni esclusi dall’impegno non possono essere superiori al 15% della SAU aziendale totale. I terreni esclusi dall’impegno dovranno essere condotti nel rispetto della condizionalità (vedi successivo capitolo 7).(10) Regolamento (CE) n. 889/2008 e regolamento (CE) n. 1235/2008 e successive modifiche ed integrazioni(11) I prati avvicendati, esclusi a partire dal 2008 dalle colture foraggere per zootecnia biologica, nel 2007 erano ammissibili e potevano

essere richiesti a premio. Le aziende che hanno presentato domanda nel 2007 ed hanno richiesto a premio le superfici a prato avvicendato come colture foraggere per zootecnia biologica, a partire dal 2008 possono richiedere tale premio solo per le superfici con i requisiti stabiliti dalle presenti disposizioni. Pertanto, le superfici a prato avvicendato richieste e ammesse a finanziamento come colture foraggere per zootecnia biologica sono oggetto di pagamento solo per il 2007; nel 2008 e negli anni successivi di impegno, tali superfici non sono più ammesse a finanziamento in quanto il prato avvicendato non rientra tra le colture foraggere che possono beneficiare del premio previsto per l’intervento 2 “produzioni zootecniche”.

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5.4.6 DocumentazioneIl beneficiario che in caso di azienda mista decida di aderire in maniera scalare, dovrà conservare in azienda il piano di conversione di tutta la SAU aziendale al metodo di produzione biologica.

5.4.7 Ambito territoriale di applicazione e criteri di selezione dei beneficiariL’azione si applica su tutto il territorio regionale, con priorità correlate all’ambito territoriale in cui ricade la maggior parte delle superfici soggette ad impegno.

Ambito Territoriale Punteggio massimo = 50

Aree Natura 2000 (allegato 1 al PSR 2007-2013) 50Aree Parco e riserve naturali (l.r. 86/83 e successive modifiche ed integrazioni) e parco Nazionale dello Stelvio

50

Zone vulnerabili ai nitrati (DGR VIII/3439 del 07/11/06) 40Aree Svantaggiate (allegato 12 al PSR 2007-2013) 35Altre aree 30

Tra i criteri di selezione dei beneficiari, così come riportato nel successivo capitolo 9 si terrà conto, tra l’altro, delle caratteristiche dei richiedenti.

5.4.8 Entità dell’indennizzo annuale

Biologico - mantenimento

€/ha

In conversione al biologico

€/haIntervento 1 “produzioni vegetali”

Seminativi 160 (*) 174 (*)Orticole e piccoli frutti 310 (*) 340 (*)Colture arboree 570 (*) 620 (*)Produzioni vegetali estensive (prato stabile/prato polifita da vicenda) 180 (*) 196 (*)Conversione di seminativi in produzioni vegetali estensive (prato stabile/prato polifita da vicenda)

280 (*) 280 (*)

Intervento 2 “produzioni zootecniche” (*)

Colture foraggere per la zootecnia biologica 320 (*) 320 (*)

L’indennizzo dovuto alle superfici biologiche che per qualsiasi motivo, prima dell’adesione alla misura 214 o durante il periodo di impegno, abbiano subito un declassamento da “biologico” a “in conversione al metodo biologico”, sarà comunque quello indicato nella prima colonna - biologico (mantenimento).

5.4.9 Compatibilità con altre forme di sostegno pubblicoI pagamenti relativi alla presente azione non sono cumulabili, per il medesimo terreno, con quelli previsti dalle altre azioni della presente misura fatta salva l’azione I.Le produzioni vegetali estensive realizzate nelle aree svantaggiate (allegato 12 PSR 2007-13) non ammesse a premio per la presente azione (vedi paragrafo 5.4.3), possono accedere ai premi previsti dall’azione L qualora rispondenti alle condizioni fissate al successivo paragrafo 5.9.

5.5 Azione F “mAntenimento di strutture vegetAli lineAri e FAsce tAmPone boscAte”TUTTE LE DISPOSIZIONI DEL BANDO CONTRASSEGNATE DA (*) VENGONO ATTIVATE NELLE MORE DELL’APPROVAZIONE DA PARTE DELL’ UNIONE EUROPEA DELLA PROPOSTA DI MODIFICA AL PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE 2007 – 2013 IN CORSO.L’azione agisce in sinergia con la misura 216 “Investimenti non produttivi”, attraverso la quale si concedono contributi per realizzare nuove strutture vegetali lineari e nuove fasce tampone boscate.

5.5.1 ObiettiviLe strutture vegetali lineari (siepi e filari) e le fasce tampone boscate, mantenute con la presente azione, costituiscono importanti corridoi ecologici. Con la loro introduzione e mantenimento si aumenta la complessità specifica e dell’ecosistema, si potenziano le reti ecologiche e si creano luoghi di rifugio e di riproduzione per la fauna.

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Altro obiettivo dell’azione è la tutela qualitativa e quantitativa delle risorse idriche superficiali e profonde. Infatti le fasce tampone, con la loro azione fitodepurante sui percolati dei campi coltivati, abbattono i quantitativi di nutrienti e di metalli pesanti che si riversano nei corsi d’acqua.

5.5.2 Campo di applicazioneIndennizzo per il mantenimento di strutture vegetali lineari e fasce tampone boscate (FTB).

5.5.3 Condizioni e definizioniLe strutture vegetali lineari e le FTB devono essere state oggetto di impegno in applicazione della misura F del PSR 2000-2006 o del Reg CEE 2078/92 o essere state costituite in applicazione della misura 216 “Investimenti non produttivi” del PSR.La domanda per il mantenimento delle strutture realizzate con la misura 216 può essere presentata a partire dall’anno successivo a quello della realizzazione stessa e comunque solo dopo che è stata chiusa l’istruttoria di saldo della misura 216.La superficie minima oggetto di impegno per poter aderire all’azione è di 0,15 ha per siepi e filari semplici, di 0,2 ha per filari complessi e di 0,4 ha per fasce tampone boscate. Si considera siepe una struttura vegetale plurispecifica ad andamento lineare, con distanze di impianto anche irregolari con uno sviluppo verticale pluristratificato legato alla compresenza di specie erbacee, arbustive e/o arboree appartenenti al contesto floristico e vegetazionale della zona. Si considera filare una formazione vegetale ad andamento lineare e regolare, generalmente a fila semplice o doppia, composta da specie arboree appartenenti al contesto floristico e vegetazionale della zona, governate ad alto fusto e/o a ceduo semplice. La struttura vegetale lineare deve avere una larghezza inferiore a 25 metri misurati agli estremi dell’area di insidenza della chioma. Si considera fascia tampone boscata una area tampone ad andamento lineare continuo o discontinuo coperta da vegetazione arboreo arbustiva decorrente lungo scoline, fossi, rogge e canali di bonifica o altri corsi d’acqua drenanti acque dai campi coltivati, con sviluppo verticale pluristratificato legato alla compresenza di specie erbacee, arbustive ed arboree appartenenti al contesto floristico e vegetazionale della zona. La struttura vegetale deve avere una larghezza inferiore a 25 metri misurati agli estremi dell’area di insidenza della chioma e pertanto non viene considerata bosco ai sensi della vigente normativa (l.r. 5 dicembre 2008, n. 31 “Testo unico delle leggi regionali in materia di agricoltura, foreste, pesca e sviluppo rurale”).

5.5.4 Durata degli impegniLa durata degli impegni per le aziende che aderiscono nella campagna 2011 è di 10 anni a decorrere dal 1° gennaio 2011. Con il termine “campagna” ci si riferisce all’anno solare (1° gennaio – 31 dicembre).

5.5.5 Impegni− Divieto di diserbo chimico e lotta fitosanitaria. − Effettuare i lavori di manutenzione quali irrigazione di soccorso, reintegrazione delle fallanze, cure

localizzate.− Mantenere libera da coltivazioni agrarie (prato escluso) una fascia di rispetto. Tale impegno si

considera rispettato nei seguenti casi:a) presenza di una fascia libera da colture agrarie (prato escluso) di larghezza pari ad almeno 2

metri per siepi e fasce tampone boscate e 1,5 metri per i filari;b) larghezza media della struttura vegetale uguale o superiore ai valori indicati nella tabella di

conversione sottostante;c) somma della larghezza media della struttura vegetale con la larghezza della fascia di rispetto

uguale o superiore ai valori indicati nella tabella di conversione seguente:

Tipo di struttura coefficiente di conversione per metro lineare(larghezza struttura + fascia rispetto)

Siepe 4

se interpoderale: 6

Filare semplice (una fila di piante) 4

se interpoderale: 5,5

Filare complesso (due file di piante) 6,5

se interpoderale: 8

Fascia tampone boscata 2,5 per ogni filare + 2

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Il richiedente dovrà indicare in domanda la lunghezza lineare (metri) della struttura vegetale alla quale sarà applicata in automatico una larghezza standard, pari al coefficiente di conversione per metro lineare indicato nella tabella soprastante. In alternativa a quanto sopra, qualora la struttura vegetale abbia una larghezza (aumentata dell’eventuale fascia di rispetto) superiore a quanto previsto dalla tabella soprastante, il richiedente può indicare con autodichiarazione la superficie effettiva che intende richiedere a premio. Sarà compito del funzionario provinciale ammettere in istruttoria la superficie effettiva richiesta. Per le strutture realizzate ai sensi della misura 216 del PSR 2007-2013 dovranno essere rispettati gli impegni cui previsti dal bando di misura con il quale sono state realizzate.

5.5.6 Documentazione Al fine di consentire la verifica delle condizioni di ammissibilità, il beneficiario che presenti domanda per il mantenimento di strutture realizzate con la misura F del PSR 2000-2006 o con il Reg CEE 2078/92, dovrà presentare alla Provincia la relazione tecnica a suo tempo prodotta per ottemperare agli impegni pregressi, con la relativa localizzazione cartografica degli interventi.

5.5.7 Ambito territoriale di applicazione e criteri di selezione dei beneficiariL’azione si applica su tutto il territorio regionale (*), con priorità correlate all’ambito territoriale in cui ricade la maggior parte delle superfici soggette ad impegno.

Ambito Territoriale Punteggio massimo = 50

Zone vulnerabili ai nitrati (DGR VIII/3439 del 07/11/06)50

Aree Natura 2000 (allegato 1 al PSR 2007-2013)

Aree Parco e riserve naturali (l.r. 86/83 e successive modifiche ed integrazioni) 45

Aree Svantaggiate (allegato 12 al PSR 2007-2013) 35

Altre aree 30

Tra i criteri di selezione dei beneficiari, così come riportato nel successivo capitolo 9 si terrà conto, tra l’altro, delle caratteristiche dei richiedenti.

5.5.8 Entità indennizzo annualeL’entità dell’indennizzo annuale è commisurato alla superficie effettivamente interessata dalle strutture vegetali lineari e dalle fasce tampone boscate (compresa la relativa fascia di rispetto fino ai limiti indicati nella tabella).Il premio varia in funzione della localizzazione dell’intervento, come di seguito indicato:525 €/ha in comuni classificati da ISTAT come pianura450 €/ha in comuni classificati da ISTAT come collina e montagna (*)Qualora gli interventi oggetto di impegno in applicazione dell’azione F dovessero rientrare nell’ambito degli obblighi di condizionalità, il relativo premio non sarà più concesso a partire dall’annualità di applicazione dei nuovi criteri di condizionalità.

5.5.9 Compatibilità con altre forme di sostegno pubblicoPer gli interventi ammessi e sostenuti dalla presente azione, gli aiuti non sono cumulabili, per le medesime superfici, con quelli previsti dalle altre azioni della misura 214.

5.6 Azione g “migliorAmento AmbientAle del territorio rurAle”TUTTE LE DISPOSIZIONI DEL BANDO CONTRASSEGNATE DA (*) VENGONO ATTIVATE NELLE MORE DELL’APPROVAZIONE DA PARTE DELL’ UNIONE EUROPEA DELLA PROPOSTA DI MODIFICA AL PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE 2007 – 2013 IN CORSO.L’azione agisce in sinergia con la misura 216 “Investimenti non produttivi”, attraverso la quale si concedono contributi per la rinaturalizzazione delle aree umide (tipologia di intervento B.2)

5.6.1. Obiettivi Con la presente azione si vogliono preservare le zone rurali attraverso la conservazione del paesaggio agricolo e degli habitat naturali, contribuendo così a mantenere ed incrementare la biodiversità.

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5.6.2 Campo di applicazione Indennizzo per il mantenimento di aree umide realizzate in applicazione della tipologia di intervento B.2 della misura 216 “Investimenti non produttivi”.

5.6.3 Condizioni Le aree umide devono essere state costituite in applicazione della misura 216 “Investimenti non produttivi” del PSR. La domanda per il mantenimento delle aree umide può essere presentata a partire dall’anno successivo a quello della realizzazione dell’area e comunque solo dopo che è stata chiusa l’istruttoria di saldo della misura 216.

5.6.4 Durata degli impegniLa durata degli impegni per le aziende che aderiscono nella campagna 2011 è di 15 anni a decorrere dal 1° gennaio 2011. Con il termine “campagna” ci si riferisce all’anno solare (1° gennaio – 31 dicembre).

5.6.5 Impegni dell’azione

1. Conservare per 15 anni le aree umide realizzate, senza riconvertire i terreni ad alcun indirizzo produttivo.

2. Per tutto il periodo di impegno assicurare l’approvvigionamento idrico e mantenere la superficie sommersa dalle acque;

3. Evitare il fallimento dell’impianto. Un impianto si considera fallito qualora si verifichi anche solo una delle seguenti condizioni:

la densità o il numero di piante presenti in una siepe, filare e fascia tampone boscata è sceso anche una sola volta sotto le “soglie minime” indicate di seguito e il beneficiario non ha provveduto, entro il 31 marzo successivo al verificarsi dell’evento, alla sostituzione delle fallanze.

la densità o il numero di piante presenti in un impianto è sceso sotto le “soglie minime” sottoindicate per due volte di seguito nell’arco del periodo di impegno. Le soglie minime variano in funzione dell’età dell’impianto: primi 5 anni: l’ 80% della densità del popolamento arboreo ed arbustivo corrispondente al sesto di impianto iniziale; il 95% della superficie con copertura erbacea;

dal 6° al 10° anno: il 70% della densità del popolamento arboreo ed arbustivo corrispondente al sesto di impianto iniziale;

dall’ 11° al 15° anno: il 65 % della densità del popolamento arboreo ed arbustivo corrispondente al sesto di impianto iniziale.

4. Comunicare alla provincia la presenza di fallanze, qualora superiori al 5% delle piante

5.6.6 Documentazione da allegare alla domanda di aiutoNessuna

5.6.7 Ambito territoriale di applicazione e criteri di selezione dei beneficiariL’azione si applica su tutto il territorio regionale (*), con priorità correlate all’ambito territoriale in cui ricade la maggior parte delle superfici soggette ad impegno.

Ambito Territoriale Punteggio massimo = 50

Aree Natura 2000 (allegato 1 al PSR 2007-2013) 50

Aree Parco e riserve naturali (l.r. 86/83 e successive modifiche ed integrazioni) 45

Zone vulnerabili ai nitrati (DGR VIII/3439 del 07/11/06) 35

Aree Svantaggiate (allegato 12 al PSR 2007-2013) 35

Altre aree 30

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Tra i criteri di selezione dei beneficiari, così come riportato nel successivo capitolo 9 si terrà conto, tra l’altro, delle caratteristiche dei richiedenti.

5.6.8 Entità dell’indennizzo annualeL’entità dell’indennizzo annuale è commisurato alla superficie effettivamente interessata dall’area umida.Il premio varia in funzione della localizzazione dell’intervento, come di seguito indicato:525 €/ha in comuni classificati da ISTAT come pianura450 €/ha in comuni classificati da ISTAT come collina e montagna (*)

5.6.9 Compatibilità con altre forme di sostegno pubblicoPer gli interventi ammessi e sostenuti dalla presente azione, gli aiuti non sono cumulabili con quelli previsti da altre misure del programma di sviluppo rurale o dalle altre azioni della misura 214.

5.7 Azione h “sAlvAguArdiA delle risorse genetiche”TUTTE LE DISPOSIZIONI DEL BANDO CONTRASSEGNATE DA (*) VENGONO ATTIVATE NELLE MORE DELL’APPROVAZIONE DA PARTE DELL’ UNIONE EUROPEA DELLA PROPOSTA DI MODIFICA AL PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE 2007 – 2013 IN CORSO.

5.7.1. Obiettivi L’azione “Salvaguardia delle risorse genetiche” contribuisce principalmente alla conservazione della biodiversità.La tipologia di intervento riguarda la salvaguardia di razze animali locali minacciate di estinzione.L’intervento prevede l’allevamento in purezza di nuclei di animali di una o più razze tra quelle individuate nell’allegato, senza riduzione del numero complessivo dei capi al termine del periodo di impegno;

5.7.2 Campo di applicazione Allevamenti di razze animali a rischio di scomparsa indicate nell’allegato 2 alle presenti disposizioni attuative.

5.7.3 Condizioni − ubicazione dell’allevamento nelle zone indicate dalla Regione Lombardia di cui all’allegato 2 alle

presenti disposizioni attuative;− per i caprini allevare per l’intera durata dell’impegno una sola tra le razze indicate nell’elenco di

quelle da salvaguardare riportato nell’allegato 2 alle presenti disposizioni attuative;− iscrizione dei soggetti chiesti a premio al Registro Anagrafico o Libro Genealogico della razza.

5.7.4 Durata degli impegniLa durata degli impegni per le aziende che aderiscono nella campagna 2011 è di 5 anni a decorrere dal 1° gennaio 2011. Con il termine “campagna” ci si riferisce all’anno solare (1° gennaio – 31 dicembre).

5.7.5 Impegni dell’azione1. Allevare in purezza nuclei di animali della razza oggetto di premio senza una riduzione superiore

al 20% del numero complessivo dei soggetti (capi) nel corso degli anni di impegno (scostamento calcolato tra il primo e l’ultimo anno di impegno);

2. Rispettare tutti gli obblighi previsti dal disciplinare del relativo Libro Genealogico o Registro Anagrafico ed in particolare:

3. Tenere le registrazioni degli eventi riproduttivi, delle entrate e delle uscite dei capi dall’allevamento. Le entrate e le uscite del bestiame devono essere annotate sul registro di stalla previsto dalla vigente normativa sull’anagrafe del bestiame;

4. Identificare e marcare i capi.

5. Allevare nell’ambito del gregge una sola delle razze caprine tra quelle da salvaguardare.

5.7.6 Documentazione da allegare alla domanda di aiuto e di pagamento• Per gli allevamenti iscritti al Libro Genealogico, l’elenco dei numeri di matricola dei soggetti presenti

nell’allevamento durante il controllo funzionale antecedente la richiesta di adesione alla presente azione;

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• Per gli allevamenti iscritti al Registro Anagrafico, l’elenco delle matricole dei soggetti iscritti al registro medesimo al momento della compilazione della domanda di aiuto.

5.7.7 Ambito territoriale di applicazione e criteri di selezione dei beneficiariL’azione si applica sulle aree di origine e diffusione delle razze oggetto di salvaguardia di cui all’allegato 2 del presente bando, senza priorità legate all’ambito territoriale in cui la stessa è applicata. Il punteggio attribuito all’azione è di 40 punti.Tra i criteri di selezione dei beneficiari, così come riportato nel successivo capitolo 9 si terrà conto, tra l’altro, delle caratteristiche dei richiedenti.

5.7.8 Entità dell’indennizzo annualeL’aiuto è di 210 Euro/UB (*) calcolato secondo la seguente tabella di conversione degli animali allevati in Unità di Bestiame (allegato V al Reg. 1974/06)

Tipo animale Unità Bestiame (UB)

Tori, vacche e altri bovini di oltre 2 anni 1,0

Bovini da sei mesi a due anni 0,6

Bovini di meno di sei mesi 0,4

Caprini 0,15

Ovini 0,15

5.7.9 Compatibilità con altre forme di sostegno pubblicoConsiderando che il premio della presente azione non è correlato alle superfici non sussiste incompatibilità o sovrapposizione con gli aiuti previsti da altre azioni della misura 214.Non sussiste incompatibilità o sovrapposizione con altre misure del programma di sviluppo rurale.I beneficiari dei premi di cui agli articoli Art. 3.c.1 e art. 4 del D.M. 29/7/2009 in applicazione dell’articolo 68 del Reg. (CE) n. 73/2009 non possono beneficiare del premio della presente azione.

5.8 Azione i – “conservAzione dellA biodiversità nelle risAie”TUTTE LE DISPOSIZIONI DEL BANDO CONTRASSEGNATE DA (*) VENGONO ATTIVATE NELLE MORE DELL’APPROVAZIONE DA PARTE DELL’ UNIONE EUROPEA DELLA PROPOSTA DI MODIFICA AL PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE 2007 – 2013 IN CORSO.

5.8.1. ObiettiviL’azione contribuisce principalmente al raggiungimento dell’obiettivo prioritario “Conservazione della biodiversità e tutela e diffusione di sistemi agro-forestali ad alto valore naturalistico” ed in minor misura all’obiettivo prioritario “Realizzazione sistemi verdi territoriali di pianura per la fitodepurazione e la creazione di corridoi ecologici, nonché per la creazione e il miglioramento dell’ambiente e del paesaggio”.Operativamente si limitano gli effetti negativi esercitati dalle asciutte sulla fauna acquatica, mantenendo all’interno della risaia buoni livelli di biodiversità della flora e della fauna acquatiche, senza costringere l’agricoltore a rinunciare alle asciutte nel corso del ciclo colturale.

5.8.2. Campo di applicazione Superfici coltivate a riso secondo tecniche agronomiche che prevedano la sommersione della risaia: a semina tradizionale, a semina interrata a file con successiva sommersione, etc.

5.8.3. Condizioni La superficie minima di adesione all’azione è pari al 10% della SAU annualmente investita a riso. Tale superficie non dovrà comunque essere complessivamente inferiore ad 1 ha. Tale quota minima dovrà essere garantita per i cinque anni di impegno, pur essendo consentito variarne l’ubicazione e incrementarne l’entità.

5.8.4. Durata degli impegniLa durata degli impegni è di 5 anni, fatto salvo l’impegno facoltativo di gestione delle stoppie cui si può decidere di aderire di anno in anno. La decorrenza è dal 1° gennaio dell’anno di adesione. Con il termine “campagna” si intende l’anno solare (1° gennaio – 31 dicembre).

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5.8.5. Impegni dell’azioneL’azione prevede due sottoazioni:I.1 gestione delle AcQue in risAiALa prima sottoazione prevede l’adozione dei due impegni di seguito elencati.

1) Realizzazione di un solco per camera. Costituire, in ogni camera di risaia oggetto di impegno, un solco nel quale dovrà essere assicurata la presenza di acqua durante le asciutte.

a. Posizionamento del solco: All’interno della camera e preferibilmente adiacente al lato dove si trova la bocchetta di uscita dell’acqua per raccogliere, durante la fase di asciutta, la massima quantità di microfauna presente nell’acqua di risaia.

b. Caratteristiche geometriche del solco: deve interessare l’intera lunghezza del lato della camera in cui è posizionato, avere sezione trapezoidale con base maggiore rivolta verso l’alto di almeno 60 cm ed profondità di almeno 40 cm, al momento della realizzazione.

c. Durata del solco: il solco deve essere presente in risaia dalla prima sommersione fino alla asciutta finale di pre-raccolta del riso.

d. Livello dell’acqua nel solco: il solco deve essere mantenuto costantemente pieno di acqua per tutto il ciclo produttivo, dal primo ingresso dell’acqua alla asciutta finale di pre-raccolta, per tutta la sua lunghezza affinché esso costituisca la zona di rifugio per la fauna acquatica durante le asciutte.

e. Manutenzione del solco. Per evitare interferenze negative sul ciclo biologico della fauna acquatica non possono essere effettuati interventi di manutenzione dal 15 marzo al 15 agosto, fatti salvi interventi limitati di ripristino della funzionalità idraulica dello stesso.

Indicazioni operative

- Fasce di rispetto: Qualora la creazione del solco determini l’instabilità dell’argine è importante mantenere una fascia di rispetto tra l’argine della camera ed il solco.

- Solchetti secondari o scoline: per favorire la raccolta della microfauna all’interno del solco durante il deflusso dell’acqua e/o il mantenimento dell’acqua nel solco durante l’asciutta, può essere utile realizzare delle scoline, ad andamento tendenzialmente perpendicolare al solco, in relazione alla dimensione e forma della camera ed alla natura del terreno.

2) Inerbimento di un argine per camera di risaia. a. Dall’inizio della stagione di coltivazione del riso e per tutta la stessa, va mantenuto

costantemente inerbito un argine per camera soggetta ad impegno, preferibilmente l’argine adiacente al solco, mediante semina o sviluppo della vegetazione spontanea, al fine di preservare un ambiente indisturbato per la nidificazione di alcune specie di uccelli (avifauna stanziale), quali il pavoncello, la gallinella d’acqua, etc. Nel caso in cui il solco della camera oggetto di impegno sia adiacente ad una strada poderale o interpoderale in luogo dell’argine può essere mantenuta inerbita e gestita con le stesse modalità indicate sopra, la relativa banchina o bordo.

b. Tra il 15 marzo ed il 15 agosto di ogni anno sono vietate operazioni di contenimento chimico o meccanico (es: trinciatura) della vegetazione sull’argine inerbito. E’ possibile durante tale periodo effettuare interventi di sfalcio parziale ad altezza tale da assicurare il rispetto del ciclo riproduttivo della avifauna presente.

i.2 gestione delle AcQue e delle stoPPie in risAiAPer questa seconda sottoazione in aggiunta agli impegni previsti per la sottoazione I.1 “Gestione delle acque in risaia” sopradescritti, deve essere adottato il seguente impegno:

3) Gestione delle stoppie.

Le stoppie di riso devono essere mantenute in campo sino alla fine di febbraio in quanto costituiscono habitat per popolazioni di alcune specie di uccelli migratori; Sono compatibili con questo impegno:

a) La raccolta e asportazione delle paglie purché sia garantito il mantenimento delle stoppie in campo per il periodo stabilito;

b) La rullatura delle stoppie purché queste siano successivamente mantenute sommerse per tutto il periodo;

c) Lo spandimento degli effluenti di allevamento e/o dei fanghi, se effettuati con modalità compatibili al rispetto dell’impegno e preferibilmente dopo la fine di febbraio.

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La trebbiatura meccanica del riso può essere effettuata secondo le seguenti alternative: a) taglio dei culmi con le pannocchie. Questo metodo lascia stoppie di altezza variabile, da cui è asportata la parte terminale; b) “sgranatura” della spiga. Questo metodo sarebbe il più indicato ai fini del conseguimento della tutela della avifauna migratoria perché lasciando i culmi in piedi e le pannocchie svuotate costituisce una habitat di altezza ottimale.

5.8.6. Ambito territoriale di applicazione e criteri di selezione dei beneficiariL’azione si applica sul territorio regionale classificato da ISTAT di pianura, con priorità correlate all’ambito territoriale in cui ricade la maggior parte delle superfici soggette ad impegno.

Ambito Territoriale Punteggio massimo = 50

Aree Natura 2000 (allegato 1 al PSR 2007-2013) 50

Aree Parco e riserve naturali (l.r. 86/83 e successive modifiche ed integrazioni) 45

Zone vulnerabili ai nitrati (DGR VIII/3439 del 7 novembre 2006) 40

Altre aree 35

Tra i criteri di selezione dei beneficiari si terrà conto, tra l’altro, degli ambiti territoriali prioritari e delle caratteristiche dei richiedenti, così come riportato nel successivo paragrafo 9.

5.8.7. Entità dell’indennizzo annualeEuro 135/ha (*), in caso di adesione alla sottoazione I.1 “Gestione delle acque in risaia”Euro 165/ha (*), in caso di adesione alla sottoazione I.2 “Gestione delle acque e delle stoppie in

risaia”

5.8.8. Compatibilità con altre forme di sostegno pubblicoI pagamenti relativi alla presente azione, per le medesime superfici, non sono cumulabili con quelli previsti dalle altre azioni della misura 214 fatte salve le azioni A, B “Mais e riso”, E ed M. In caso di adesione contemporanea all’azione M non è consentito aggiungere l’impegno facoltativo 3 di gestione delle stoppie.La presenza del solco e dell’eventuale fascia di rispetto non riducono la superficie eleggibile alla PAC ed i relativi titoli riconosciuti.

5.9 Azione l – “conservAzione dellA biodiversità nelle PrAterie Ad Alto vAlore nAturAlistico” (*)TUTTE LE DISPOSIZIONI DEL BANDO CONTRASSEGNATE DA (*) VENGONO ATTIVATE NELLE MORE DELL’APPROVAZIONE DA PARTE DELL’ UNIONE EUROPEA DELLA PROPOSTA DI MODIFICA AL PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE 2007 – 2013 IN CORSO.

5.9.1. ObiettiviL’azione contribuisce principalmente al raggiungimento degli obiettivi di conservazione e ripristino della biodiversità delle praterie, di tutela e diffusione di sistemi agricoli ad alto valore naturalistico, di tutela della risorsa suolo dall’erosione e dalla lisciviazione dei nitrati nonché alla conservazione della fertilità dei suoli.

5.9.2. Campo di applicazione L’azione si compone di due interventi:

- Intervento 1 “Conservazione dei prati permanenti di montagna”- Intervento 2 “Conservazione dei pascoli di montagna”

e si applica alle superfici a prato permanente (Intervento 1) e a pascolo (Intervento 2).

5.9.3. Condizioni La superficie minima per potere aderire all’intervento 1, superfici a prato permanente, è pari ad 1 ha derivante anche dalla somma di più appezzamenti. Sono ammissibili all’intervento tutte le superfici ricadenti nei Comuni classificati ISTAT come montagna, identificate a SIARL con codice coltura 360 e 370. Non sono ammissibili a contributo le superfici in giacitura di piano dei fondovalle. Il beneficiario del premio è il conduttore dei terreni.

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La superficie minima richiesta per poter aderire all’intervento 2, superfici a pascolo, è pari a 10 ha derivante anche dalla somma di più appezzamenti. Sono ammissibili all’intervento tutte le particelle ricadenti nei Comuni classificati ISTAT come montagna. Possono essere ammesse a premio solo le particelle ricadenti, anche parzialmente, nel Sistema Informativo Alpeggi di Regione Lombardia (SIALP) e quelle ad esse contigue anche se non incluse in SIALP, classificate con codici coltura SIARL 380, 381, 382, 383, 384, 385, 386, 387, 388 e 389 (pascolo e pascolo con tare), che costituiscono i cosiddetti “Alpeggi”. Tutta la superficie a pascolo che costituisce l’alpeggio deve essere richiesta a premio; non è ammessa l’adesione all’intervento 2 con una superficie a pascolo inferiore.Per garantire l’efficacia ambientale dell’azione, le particelle sottoposte ad impegno dovranno restare le stesse nei 5 anni di impegno.Sono ammissibili, per il territorio della Comunità Montana Oltrepo’ Pavese, tutte le superfici a pascolo (codici SIARL da 380 a 389), anche non ricadenti in SIALP.Tale deroga viene concessa in considerazione della condizione orografica e climatica dell’appennino pavese, che ne ha determinato il parziale inserimento in SIALP.In questi territori sono escluse le superfici a pascolo ricadenti nei Comuni classificati ISTAT come pianura.Il carico di bestiame richiesto per poter aderire all’intervento 2 è compreso tra 0,5 e 2 UB/ha riferito a tutta la superficie a pascolo che costituisce l’alpeggio (opzione A).Solo qualora la disponibilità di bestiame non fosse sufficiente a garantire il carico minimo di 0,5 UB/ha, è possibile derogare al limite suddetto, suddividendo il pascolo in lotti, alle seguenti condizioni (opzione B):• pascolo turnato su lotti con carico minimo di bestiame pari ad 1 UB/ha lotto• periodo di stazionamento minimo pari a 30 gg per ogni lotto • utilizzo uniforme di tutta la superficie a pascolo dell’alpeggio.Resta inteso l’obbligo del rispetto delle norme di condizionalità in materia di carico di bestiame (standard 4.6) ovvero limiti minimo e massimo pari rispettivamente a 0,2 – 4 UB/ha calcolate su tutta la superficie a pascolo inserite a fascicolo;

Relativamente all’intervento 2 il beneficiario del premio è conduttore del pascolo; nel caso di Associazione Temporanea d’Impresa (ATI), il beneficiario è esclusivamente il caricatore d’alpe.

Durata degli impegniLa durata degli impegni per le aziende che aderiscono nella campagna 2011 è di 5 anni a decorrere dal 1° gennaio 2011. Con il termine “campagna” ci si riferisce all’anno solare (1° gennaio - 31 dicembre).5.9.4. Impegni dell’azioneGli impegni agro ambientali specifici dell’azione L, che oltrepassano quelli dettati dalla condizionalità sono:Intervento 1 “Conservazione dei prati permanenti di montagna”

1. eseguire la trasemina sulle superfici soggette ad impegno che presentino un cotico erboso non omogeneo, finalizzata alla cura, protezione e ripristino della composizione floristica del cotico erboso.

Le specie erbacee utilizzate per la trasemina devono essere scelte in modo da rispettare la composizione floristica del sito.

2. Contenere la vegetazione invasiva: effettuare le opportune operazioni di contenimento della vegetazione legnosa ed erbacea invasiva con mezzi meccanici e/o manuali. Tra le operazioni di contenimento della vegetazione sono comprese anche il corretto e regolare taglio delle superfici, la pulizia dei confini e degli argini. Tali interventi devono essere attuati nel rispetto delle norme forestali regionali (Reg. 5/2007 e ss.mm.ii )

3. Sulle superfici sottoposte ad impegno è vietato l’utilizzo di fanghi, di prodotti fitosanitari e di concimi di sintesi

Intervento 2 “Conservazione dei pascoli di montagna”

1. Caricare il pascolo rispettando le seguenti condizioni: a. Superficie: è fatto obbligo di effettuare un caricamento uniforme su tutta la superficie a pascolo

come definita al precedente punto 5.9.3 (codici coltura Siarl da 380 a 389);

b. Carico di bestiame: al fine di evitare il degrado del pascolo dovuto a sotto o sovra pascolamento, il carico di bestiame per ettaro deve essere compreso tra 0,5 – 2 UB; il calcolo del carico di bestiame viene fatto secondo la seguente formula:

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n. animali caricati (come da registro d’alpeggio)superficie a pascolo (vedi punto 5.9.3)

Il rispetto del carico di bestiame e la durata dell’alpeggio sono attestati dal registro di alpeggio che deve essere presentato alla Provincia competente per l’istruttoria entro il 30 settembre di ogni anno di impegno.

c. Periodo di pascolamento: il periodo di pascolamento in alpeggio deve avere una durata pari ad almeno 50 gg;

d. Piano di pascolamento: al fine di dimostrare il caricamento uniforme ed equilibrato di tutta la superficie a pascolo, è necessario allegare alla domanda di contributo il Piano di pascolamento.

Qualora non fosse possibile allegare contestualmente alla domanda di aiuto il piano di pascolamento, ne è consentita la presentazione in un momento successivo e comunque entro il 30 settembre del primo anno di adesione.Il piano di pascolamento deve avere durata quinquennale e deve riguardare tutta la superficie richiesta a premio; eventuali modifiche del piano devono essere tempestivamente comunicate alla Provincia competente. Se ricorre il caso, il piano dovrà inoltre essere redatto in conformità alle disposizioni contenute negli strumenti di pianificazione territoriale in vigore nell’area richiesta a premio (esempio: piani di gestione Aree Natura 2000, piani di indirizzo Forestale, Piani di gestione Parco etc).Il piano di pascolamento dovrà essere redatto utilizzando il modello di cui all’allegato 3 del presente bando. Solo qualora non si disponga di sufficiente bestiame per garantire il carico minimo previsto su tutta la superficie del pascolo (0,5 UB/ha), è consentita la deroga di cui al precedente paragrafo 5.9.3

2. Contenere la vegetazione invasiva: effettuare le opportune operazioni di contenimento della vegetazione legnosa ed erbacea invasiva con mezzi meccanici e/o manuali.; tali interventi dovranno essere attuati nel rispetto delle norme forestali regionali (Reg. 5/2007 e ss.mm.ii.).

3. Sulle superfici sottoposte ad impegno è vietato l’utilizzo di fanghi, di prodotti fitosanitari e di concimi di sintesi.

5.9.5. Documentazione Per l’intervento 2 occorre presentare :

• piano di pascolamento (entro il 30 settembre del primo anno d’impegno e ogni qualvolta ci sia necessità di aggiornamento);

• registro d’alpeggio (entro il 30 settembre di ogni anno).

5.9.6. Ambito territoriale di applicazione e criteri di selezione dei beneficiari L’azione si applica sul territorio regionale nei Comuni classificati di montagna secondo il criterio ISTAT e nel territorio della Comunità Montana Oltrepo’ Pavese con l’esclusione dei Comuni classificati ISTAT come pianura.Si considerano inoltre le seguenti priorità correlate all’ambito territoriale in cui ricade la maggior parte delle superfici soggette ad impegno.

Ambito Territoriale Punteggio massimo = 50

Aree Natura 2000 (allegato 1 al PSR 2007-2013) 50

Aree Parco e riserve naturali (l.r. 86/83 e successive modifiche ed integrazioni) 45

Altre aree 35

Tra i criteri di selezione dei beneficiari si terrà conto, tra l’altro, degli ambiti territoriali prioritari e delle caratteristiche dei richiedenti, così come riportato nel successivo paragrafo 9.

5.9.7. Entità dell’indennizzo annualePrati permanenti di montagna 87 €/ha

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Pascoli (Alpeggi in aree accessibili e non disagiate) 149 €/haPascoli (Alpeggi in aree poco accessibili e disagiate) 174 €/ha

Ai fini dell’erogazione del premio viene definito come “alpeggio in aree poco accessibili e disagiate” quello che non è raggiungibile con un autoveicolo in nessuna sua parte.

5.9.8. Compatibilità con altre forme di sostegno pubblicoI pagamenti relativi alla presente azione, per le medesime superfici sono cumulabili con la misura 211 e non sono cumulabili con quelli previsti dalle altre azioni della misura 214.

5.10 Azione m – “introduzione di tecniche di AgricolturA conservAtivA” (*)TUTTE LE DISPOSIZIONI DEL BANDO CONTRASSEGNATE DA (*) VENGONO ATTIVATE NELLE MORE DELL’APPROVAZIONE DA PARTE DELL’ UNIONE EUROPEA DELLA PROPOSTA DI MODIFICA AL PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE 2007 – 2013 IN CORSO.

5.10.1 ObiettiviL’azione mira a contrastare gli effetti secondari sfavorevoli conseguenti alla semplificazione degli ordinamenti colturali ed alla gestione intensiva del suolo tramite arature profonde con inversione degli strati di suolo, lavorazioni ripetute e periodi con suolo nudo, quali ad esempio emissione di CO2, alti consumi energetici, riduzione della biodiversità e della fertilità dei suoli (riduzione sostanza organica, aumento dei fenomeni erosivi in particolare di trasposto solido in pianura, compattamento) e inquinamento delle acque. Attraverso l’adozione delle tecniche di agricoltura conservativa si contribuisce a mitigare questi effetti negativi, assecondando inoltre le priorità health check della PAC : cambiamento climatico, biodiversità, efficienza energetica, efficienza idrica.La promozione di un’azione che sostenga economicamente la transizione a tali tecniche gestionali abbastanza complesse può facilitarne la diffusione, aumentando la superficie protetta anche laddove determini una riduzione della redditività aziendale nei primi anni di introduzione e anche laddove l’utilizzo di tali tecniche comporti oneri di ammodernamento nelle dotazioni.

5.10.2 Campo di applicazione L’azione si distingue in due interventi:1. Introduzione dell’agricoltura BLU o semina diretta su sodo (SD);2. Minima lavorazione (ML);e si applica su tutto il territorio regionale per le superfici coltivate a seminativo. Per l’intervento 2 “Minima lavorazione” sono escluse le superfici coltivate a riso.

5.10.3 Condizioni e definizioniLa superficie minima per aderire all’azione è pari ad 1 ha e comunque non inferiore al 10% della SAU a seminativo aziendale.Per garantire l’efficacia ambientale dell’azione, le particelle sottoposte ad impegno dovranno restare le stesse nei 5 anni di impegno.La semina diretta su sodo (SD) è una tecnica agronomica che consiste nella deposizione del seme nel terreno senza alterarne la struttura preesistente, eccetto che per una fascia ristretta di larghezza massima di 8-10 cm e profondità massima di 6-8 cm in corrispondenza di ogni fila di semina. E’ da evitare il rimescolamento degli strati del profilo attivo del terreno.La minima lavorazione (ML) è una tecnica agronomica che prevede di effettuare lavorazioni del terreno a profondità NON superiori ai 15 cm, garantendo al contempo che una parte della superficie resti coperta da residui colturali. In ogni caso non si deve verificare l’inversione degli strati del profilo attivo del terreno.

5.10.4 Durata degli impegniLa durata degli impegni per le aziende che aderiscono nella campagna 2011 è di 5 anni a decorrere dal 1° gennaio 2011. Con il termine “campagna” ci si riferisce all’anno solare (1° gennaio - 31 dicembre).

5.10.5 Impegni dell’azioneGli impegni agroambientali specifici dell’azione M che oltrepassano quelli dettati dalla condizionalità sono differenziati a seconda della tipologia di intervento, in particolare:Intervento 1 “Introduzione dell’agricoltura BLU o semina diretta su sodo (SD)”1. Effettuare la semina diretta su sodo su almeno il 10 % della SAU aziendale coltivata a seminativo;

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tale superficie non dovrà comunque essere inferiore a 1 ha; la semina deve essere effettuata con idonee macchine operatrici che rispondano alle caratteristiche tecniche indicate nell’allegato 4 al presente bando.Qualora si faccia ricorso a contoterzisti, le fatture relative alle operazioni colturali dovranno riportare la seguente dicitura: “ Lavorazioni effettuate con macchine idonee alla semina su sodo come da allegato 4 al bando della Misura 214 PSR 2007-13 – campagna 2011”. Alla fattura dovrà essere allegata un’autocertificazione congiunta del contoterzista e dell’agricoltore che indichi quali particelle sono state lavorate.

2. Rispettare l’obbligo di successione colturale con alternanza di cereali autunno-vernini, riso, colza/altre crucifere, leguminose, mais, sorgo, soia, barbabietola. E’ consentita la rotazione con leguminose. La durata massima dei medicai è di 4 anni. La coltura del mais può permanere per due anni consecutivi sulle stesse superfici solo in caso di adesione all’impegno aggiuntivo “cover crops”;

3. Mantenere in loco i residui colturali e/o le stoppie delle colture principali, in modo da avere uno strato di materiale vegetale sparso tra le piante o sul suolo a scopo protettivo (mulching); E’ consentita la trinciatura dei residui colturali.

4. Divieto di effettuare lavorazioni che provochino il rimescolamento degli strati del profilo attivo del terreno (aratura, erpicatura, estirpatura, sarchiatura, nonché altre operazioni meccaniche). Solo in caso di condizioni pedoclimatiche particolarmente sfavorevoli (anossia radicale, eccessivo compattamento del suolo o evidenti fenomeni di ristagno) è concesso il ricorso a tecniche di non lavorazione profonda mediante l’uso di decompattatori o ripuntatori (vedi capitolo “Macchine per le lavorazioni di recupero” dell’allegato 4 al presente bando). Il beneficiario dovrà comunicare preventivamente alla Provincia competente l’intenzione di ricorrere a tali lavorazioni, indicando le motivazioni e le particelle interessate. La Provincia autorizza o meno l’intervento entro 10 gg dalla richiesta.

5. Somministrare in dosi frazionate e/o localizzate le concimazioni di azoto e fosforo durante la stagione vegetativa della coltura principale;

6. Frazionare e/o localizzare gli interventi di controllo delle infestanti sulla coltura principale. 7. Non utilizzare fanghi. 8. Mantenere costantemente e conformemente aggiornato il registro aziendale dei trattamenti, delle

concimazioni e dei relativi magazzini. Per la registrazione dei trattamenti e delle concimazioni può essere utilizzato sia il modello proposto nell’allegato 3 alle disposizioni attuative della misura 214 del 2008, pubblicato sul BURL n. 15 dell’11 aprile 2008, 2° supplemento straordinario e successive modifiche e integrazioni, sia un altro registro purché contenga le stesse informazioni minime.

Sulle superfici oggetto di adesione all’intervento 1 (SD) possono essere facoltativamente aggiunti i seguenti pacchetti di impegni, con il riconoscimento di un premio supplementare:

a) Impegno aggiuntivo facoltativo “cover crops” •Seminare almeno due volte nell’arco del periodo di impegno una coltura intercalare o cover

crop autunno-vernina; la semina deve essere effettuata entro venti giorni dalla raccolta della coltura principale. Possono essere utilizzate come cover crop colture quali erbai intercalari di graminacee o miscugli di graminacee e altre specie, graminacee autunno-vernine quali per esempio dactylis e loietto, leguminose da granella o da foraggio (es: sulla, lupinella, trifogli), crucifere (rafano, senape, brassica, facelia);

•mantenere la cover crop almeno fino a venti giorni prima della semina della successiva coltura principale;•Non utilizzare concimi minerali sulla cover crop ;•Non effettuare trattamenti fitosanitari e diserbanti sulla cover crop. E’ consentito l’uso di disseccanti,

a dosi inferiori a quelle di etichetta, esclusivamente prima della semina della coltura principale successiva, per la devitalizzazione in loco a fine ciclo della cover per consentire l’avvio delle operazioni di semina.

b) Impegno aggiuntivo facoltativo “iniezione diretta di effluenti allevamento non palabili” •Effettuare l’iniezione diretta degli effluenti di allevamento nel terreno oggetto d’impegno utilizzando

macchine operatrici con idonee caratteristiche tecniche di cui all’allegato 4 al presente bando. Agli impegni base dell’intervento 1 è possibile aggiungere singolarmente gli impegni facoltativi a) oppure b), oppure entrambi gli impegni facoltativi (a + b).

Intervento 2 “Minima lavorazione (ML)”1. Rispettare il divieto di lavorazione del terreno a profondità superiori a 15 cm;

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2. Mantenere in loco i residui colturali e/o le stoppie delle colture principali, per avere uno strato di materiale vegetale sparso tra le piante o sul suolo a scopo protettivo (Tecnica del mulching);

3. Divieto di effettuare lavorazioni che provochino l’inversione degli strati del terreno (es. aratura) nonché il rimescolamento degli strati del profilo attivo del terreno a profondità superiori ai 15 cm (erpicatura, estirpatura, sarchiatura, nonché altre operazioni meccaniche) Le operazioni colturali devono essere effettuate con idonee macchine operatrici che rispondano alle caratteristiche tecniche indicate nell’allegato 4 al presente bando. Qualora si faccia ricorso a contoterzisti, le fatture relative a tali operazioni colturali dovranno riportare la seguente dicitura: “Lavorazioni effettuate con macchine idonee alla minima lavorazione come da allegato 4 al bando della Misura 214 PSR 2007-13 – campagna 2011”.Alla fattura dovrà essere allegata un’autocertificazione congiunta del contoterzista e dell’agricoltore che indichi quali particelle sono state lavorate. Solo in caso di condizioni pedoclimatiche particolarmente sfavorevoli (anossia radicale, eccessivo compattamento del suolo o evidenti fenomeni di ristagno) è concesso il ricorso a tecniche di non lavorazione profonda mediante l’uso di decompattatori o ripuntatori (vedi capitolo “Macchine per le lavorazioni di recupero” dell’allegato 4 al presente bando. Il beneficiario dovrà comunicare preventivamente alla Provincia competente l’intenzione di ricorrere a tali lavorazioni, indicando le motivazioni e le particelle interessate. La Provincia autorizza o meno l’intervento entro 10 gg dalla richiesta.

4. Somministrare in dosi frazionate e/o localizzate le concimazioni di azoto e fosforo durante la stagione vegetativa della coltura principale;

5. Frazionare e/o localizzare gli interventi di controllo delle infestanti sulla coltura principale; 6. Non utilizzare fanghi; 7. Mantenere costantemente e conformemente aggiornato il registro aziendale dei trattamenti, delle

concimazioni e dei relativi magazzini. Per la registrazione dei trattamenti e delle concimazioni può essere utilizzato sia il modello proposto nell’allegato 3 alle disposizioni attuative della misura 214 del 2008, pubblicato sul BURL n. 15 dell’11 aprile 2008, 2° supplemento straordinario e successive modifiche e integrazioni, sia un altro registro purché contenga le stesse informazioni minime.

Sulle superfici oggetto di adesione all’intervento possono essere facoltativamente aggiunti i seguenti pacchetti di impegni, con il riconoscimento di un premio supplementare: a) Impegno aggiuntivo facoltativo “cover crops”

•Seminare almeno due volte nell’arco del periodo di impegno una coltura intercalare o cover crop autunno-vernina; la semina deve essere effettuata entro venti giorni dalla raccolta della coltura principale. Possono essere utilizzate come cover crop colture quali erbai intercalari di graminacee o miscugli di graminacee e altre specie, graminacee autunno-vernine quali per esempio dactylis e loietto, leguminose da granella o da foraggio (es: sulla, lupinella, trifogli), crucifere (rafano, senape, brassica, facelia)

•mantenere la cover crop almeno fino a venti giorni prima della semina della successiva coltura principale;

•Non utilizzare concimi minerali sulla cover crop ;•Non effettuare trattamenti fitosanitari e diserbanti sulla cover crop. E’ consentito l’uso di disseccanti,

a dosi inferiori a quelle di etichetta, esclusivamente prima della semina della coltura principale successiva, per la devitalizzazione in loco a fine ciclo della cover per consentire l’avvio delle operazioni di semina.

b) Impegno aggiuntivo facoltativo “iniezione diretta degli effluenti di allevamento non palabili o interramento immediato”

•Effettuare l’iniezione diretta degli effluenti di allevamento nel terreno oggetto d’impegno utilizzando macchine operatrici con idonee caratteristiche tecniche descritte nell’allegato 4 al presente bando.

oppure •Effettuare l’interramento degli effluenti di allevamento immediatamente dopo la loro distribuzione,

tramite un unico cantiere di lavoro.Agli impegni base dell’intervento 2 (ML) è possibile aggiungere singolarmente gli impegni facoltativi a) oppure b), oppure entrambi gli impegni facoltativi (a + b).

5.10.6 Documentazione Il beneficiario dovrà conservare in azienda il registro aziendale dei trattamenti, delle concimazioni e dei relativi magazzini.In caso di ricorso a prestazioni di contoterzisti per l’effettuazione delle operazioni colturali di cui agli interventi 1 e/o 2, il beneficiario dovrà conservare in azienda le fatture relative a tali operazioni; le fatture

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dovranno riportare l’apposita dicitura segnalata negli impegni sopra descritti.

5.10.7 Ambito territoriale di applicazione e criteri di selezione dei beneficiari L’azione si applica su tutto il territorio regionale, con priorità per le aree di pianura, fondovalle e collina. Per l’identificazione dei Comuni ricompresi nelle aree di pianura e collina occorre fare riferimento alla classificazione ISTAT.

Ambito Territoriale Punteggio massimo = 50

Zone vulnerabili ai nitrati (DGR VIII/3439 del 07/11/06) 50

Aree Natura 2000 (allegato 1 al PSR 2007-2013) 45

Aree Parco e riserve naturali (l.r. 86/83 e successive modifiche ed integrazioni) 40

Altre aree ed Aree Svantaggiate (allegato 12 al PSR 2007-2013) 35

Tra i criteri di selezione dei beneficiari si terrà conto, tra l’altro, degli ambiti territoriali prioritari e delle caratteristiche dei richiedenti, così come riportato nel successivo paragrafo 9.

5.10.8 Entità dell’indennizzo annualeIntervento 1: Agricoltura BLU Semina su sodo (SD)Semina su sodo = 208,00 euro/haSemina su sodo + cover crop = 290,00 euro/haSemina su sodo + iniezione diretta effluenti non palabili = 278,00 euro/haSemina su sodo + cover crop + iniezione diretta effluenti non palabili = 360,00 euro/haIntervento 2: Minima lavorazione (ML) Lavorazione minima = 190,00 euro/haLavorazione minima + cover crop = 272,00 euro/haLavorazione minima + interramento effluenti = 260,00 euro/haLavorazione minima + cover crop + interramento immediato o iniezione diretta effluenti = 342 euro/ha

5.10.9 Compatibilità con altre forme di sostegno pubblicoI pagamenti relativi alla presente azione, per le medesime superfici, non sono cumulabili con quelli previsti dalle altre azioni della misura 214, fatte salva l’ azione I. In caso di adesione contemporanea all’azione I non è consentita l’adesione all’impegno facoltativo aggiuntivo 3 (gestione delle stoppie) dell’azione stessa.

L’azione è coerente con le priorità dell’Health Check e pertanto è finanziata con le risorse aggiuntive da essa derivanti e collocate sulla misura.

6. DOVE PUÒ ESSERE APPLICATA LA MISURAL’azione A si applica nelle aree ad agricoltura intensiva della pianura del Po (aree A e B dell’allegato 3 al PSR 2007-2013) e nei Comuni ricadenti nelle aree C e D della provincia di Pavia. Per le aziende ricadenti nel resto dei Comuni delle aree C e D della regione, l’azione A si applica nei fondovalle e nei pianori. In queste aree l’adesione alla presente azione è comunque subordinata al sussistere di una delle due condizioni seguenti:• I terreni per i quali si richiede il premio sono stati oggetto di impegno ai sensi dell’azione 1 della

misura F del PSR 2000-2006;• Sui terreni per i quali si richiede il premio è stata praticata la monosuccessione di un cereale nel

periodo 2003 – 2007. Le azioni B, E, F, G, H e M si applicano su tutto il territorio regionale con le priorità indicate nelle presenti disposizioni attuative; l’azione C solo nei territori di collina e di pianura; l’azione I solo nei territori di pianura, l’azione L solo in collina e montagna.

7. RISPETTO DELLA CONDIZIONALITÀ: CRITERI DI GESTIONE OBBLIGATORI (CGO), BUONE CONDIZIONI AGRONOMICHE AMBIENTALI (BCAA) E REQUISITI MINIMI IN MATERIA DI FERTILIZZANTI E PRODOTTI FITOSANITARI

Ai sensi dell’art. 19 del Reg. UE 65/2011 per “condizionalità” si intendono i criteri di gestione obbligatori e

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le buone condizioni agronomiche e ambientali di cui all’art. 50 bis, par. 1 del Reg CE 1698/05 e i requisiti minimi aggiuntivi relativi all’uso di fertilizzanti e prodotti fitosanitari di cui all’art. 39 par. 3 del Reg. CE 1698/05.I beneficiari di questa misura oltre a dover rispettare, nell’insieme della loro azienda per tutto il periodo di impegno, i criteri di gestione obbligatori e le buone condizioni agronomiche e ambientali di cui agli artt. 5 e 6 e agli allegati II e III del Reg. Ce 73/09 sono tenuti ad ottemperare ai requisiti minimi relativi all’uso di fertilizzanti e di prodotti fitosanitari come di seguito specificato.

Nel caso in cui venga applicata, a norma dell’art. 46 del Reg. (CE) n. 1974/2006, la clausola di revisione prevista per l’adeguamento degli impegni alle eventuali modifiche dei criteri di gestione obbligatori sopra citati e/o dei requisiti minimi relativi all’uso di fertilizzanti e prodotti fitosanitari o di altri pertinenti requisiti obbligatori prescritti dalla legislazione nazionale, il beneficiario è tenuto al rispetto di tale adeguamento. Qualora il beneficiario non accettasse detto adeguamento, l’impegno cessa senza obbligo di rimborso di quanto percepito.

7.1 Criteri di gestione obbligatori (CGO) e Buone condizioni agronomiche e ambientali (BCAA)

I criteri di gestione obbligatori e gli standard di mantenimento dei terreni in buone condizioni agronomiche e ambientali sono stati approvati dalla Regione Lombardia con DGR n. 4196/07 e successive modifiche e integrazioni

7.2 Requisiti minimi

I beneficiari di tutte le azioni previste dalla presente misura sono tenuti al rispetto dei requisiti minimi relativi all’uso di fertilizzanti e all’uso di prodotti fitosanitari sull’intera azienda per tutto il periodo di impegno.Di seguito si riportano le norme e le disposizioni che i beneficiari dovranno rispettare per adempiere a tali obblighi.

7.2.1 Requisiti minimi relativi all’uso di fertilizzanti

La fertilizzazione nelle zone ZVN è normata dalla condizionalità – Atto A4.

Nelle zone NON vulnerabili ai nitrati, non contemplate nell’Atto A4 della condizionalità, si applicano i requisiti minimi in materia di fertilizzanti previsti dalla normativa nazionale di seguito elencata:

• D.M. 19 aprile 1999, “Approvazione del codice di buona pratica agricola” (Supplemento Ordinario n. 86 G.U. n. 102 del 04-05-1999).

• Decreto interministeriale 7 aprile 2006 recante “Criteri e norme tecniche generali per la disciplina regionale dell’utilizzazione agronomica degli effluenti di allevamento, di cui all’articolo 38 del decreto legislativo 11 maggio 1999, n. 152. (S.O. n. 120 alla G.U. n.109 del 12-05-2006).

• Zone di salvaguardia delle risorse idriche a norma del DPR 24 maggio 1988, n. 236 così come modificato dall’articolo 94 del D.Lgs. 3-4-2006 n. 152 “Norme in materia ambientale”;

• Articoli 64 e 65, comma 5, del decreto legislativo 152/2006 “Norme in materia ambientale”;La normativa regionale di riferimento è la DGR n. 4196/07 e successive modifiche e integrazioni, allegato I atto A4 “Direttiva 91/676/CEE concernente la protezione delle acque dall’inquinamento provocato da nitrati provenienti da fonti agricole”.

7.2.2 Requisiti minimi relativi ai prodotti fitosanitari

I beneficiari devono rispettare:

• le disposizioni sull’uso dei pesticidi nelle vicinanze di corpi idrici o altri luoghi sensibili, conformemente alla legislazione nazionale (DPR 24 maggio 1988, n. 236; articolo 93, dlgs n. 152/2006 in materia di individuazione delle zone vulnerabili da fitosanitari);

• l’obbligo di manutenzione periodica dell’attrezzatura per la distribuzione di prodotti fitosanitari, al fine di garantire la corretta funzionalità delle macchine irroratrici.

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8. STRUMENTI E PROCEDURE DI ATTUAZIONE

8.1 Presentazione delle domande

8.1.1 Quando presentare le domandeNel 2011 possono essere presentate due tipologie di domande:a) Domande di aiuto (1° anno di impegno)b) Domande di pagamento (anni successivi dell’impegno) da parte dei beneficiari la cui domanda

di aiuto, presentata nel 2007, 2008, 2009, 2010 è stata ammessa a finanziamento.Tali domande devono essere presentate in formato elettronico entro il 15/5/2011 a decorrere dalla data di approvazione delle presenti disposizioni attuative.In caso di presentazione in ritardo della domanda elettronica:• si applica una riduzione del contributo pari all’1% per ogni giorno lavorativo di ritardo;• se il ritardo è superiore a 25 giorni di calendario la domanda è irricevibile;• il termine ultimo per la presentazione delle domande con riduzione è pertanto il 9 giugno. Entro il termine ultimo di presentazione della domanda elettronica (9 giugno) devono essere presentate le copie cartacee delle domande firmate dal richiedente, pena l’esclusione della domanda.Nel caso in cui il termine di presentazione della domanda coincida con un giorno non lavorativo il termine è posticipato al primo giorno lavorativo successivo.

8.1.2 A chi presentare la domandaLa domanda deve essere presentata alle Province competenti per territorio. La domanda relativa ad un’azienda posta a cavallo di due province deve essere presentata nella Provincia in cui ricade la maggior parte della superficie agricola utilizzata (S.A.U.) sottoposta ad impegno.Se un’azienda o un’UTE:

è posta a cavallo di più regioni con superfici contigue (perché si possano considerare contigue due superfici agricole, tra queste non ne deve esistere una terza, anch’essa agricola, condotta da un’altra azienda);

e aderisce ad azioni che devono interessare necessariamente tutta la SAU aziendale (azione A limitatamente ai seminativi, azione B, limitatamente alle colture arboree, orticole, mais e riso, azione E ed azione L intervento 2)

deve presentare un’unica domanda alla Regione competente, in base al criterio della quota prevalente della superficie aziendale sottoposta ad impegno.Si fa presente che dal 1° gennaio 2010 è obbligatorio dichiarare tutta la superficie aziendale nelle domande di aiuto o di pagamento, sia se richieste a premio sia se non richieste a premio. Qualora la superficie riportata nel fascicolo aziendale superi del 3% o più la superficie dichiarata in domanda (sommando sia quella a premio che quella non a premio), è prevista una sanzione che consiste nella riduzione del premio fino al 3%(12);Inoltre, nel caso in cui sia stato fissato un massimale per la superficie ammissibile al sostegno, il numero di ettari indicato nella domanda di aiuto è ridotto fino a raggiungere il massimale in questione.(13)

8.1.3 Come presentare la domandaPer presentare la domanda è necessario:• accedere al sito www.agricoltura.regione.lombardia.it, nella sezione dedicata al Sistema Informativo

Agricolo della Regione Lombardia (SIARL)(14);• registrarsi: il sistema rilascia i codici di accesso personali (nome utente e password). Le informazioni

relative all’accesso al Modello di domanda informatizzato sono reperibili anche presso la Direzione Generale Agricoltura, le Province, le Organizzazioni Professionali Agricole e presso i Centri Autorizzati di Assistenza Agricola (CAA);

• compilare il modello di domanda per la misura 214 e presentare la domanda per via telematica con la chiusura del relativo procedimento;

• il SIARL rilascia al richiedente una ricevuta attestante la data di presentazione che vale da comunicazione dell’avvio del procedimento.

• stampare la domanda e firmarla in originale;(12) Art 55 Reg (CE) 1122/2009; (13) Art 1 paragrafo 5 comma a) Reg(CE) 484/2009(14) Nell’ambito del Sistema Informativo Agricolo della Regione Lombardia (SIARL) sono stati costituiti l’anagrafe delle imprese agricole

ed il fascicolo aziendale, che contengono le informazioni certificate di carattere generale relative alle imprese. A partire da tale sistema è stato sviluppato il modello di domanda informatizzato, direttamente collegato all’anagrafe delle imprese agricole e al fascicolo aziendale, attraverso il quale è possibile compilare e presentare alle Province le domande di finanziamento relative alla misura 214. La costituzione o l’aggiornamento del fascicolo aziendale consente la compilazione automatica della parte generale del modello di domanda, alla quale è collegata una scheda di misura che contiene dati e informazioni specifiche della misura.

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• entro e non oltre i termini di presentazione sopra indicati far pervenire alla Provincia competente la copia cartacea della domanda e la documentazione necessaria.

8.2 Tipi di domanda Per tutte le tipologie di domanda le colture che possono essere abbinate al premio, sono quelle indicate nel fascicolo aziendale come colture di primo raccolto (rotazione 1).

8.2.1 Domanda di aiutoLa domanda di aiuto deve essere presentata dai richiedenti che aderiscono per la prima volta alla misura, al primo anno del periodo di impegno.Tale domanda di aiuto vale anche come domanda di pagamento del premio relativo al primo anno d’impegno. Alla copia cartacea della domanda va allegata copia del documento di identità valido e la documentazione indicata nella descrizione delle azioni.I dati indicati in domanda sono resi ai sensi del D.P.R. 445 del 28/12/2000, artt. 46 e 47 e costituiscono “dichiarazione sostitutiva di certificazione” e “dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà”.Nel presentare la domanda è necessario tenere conto delle seguenti indicazioni:− per azienda s’intende un’unità tecnico-economica autonoma. Se una singola impresa, individuata

da un Codice Unico di identificazione dell’Azienda Agricola (CUAA), è composta da più unità tecnico-economiche separate, in altre parole con distinzione di terreni, fabbricati, contabilità, macchinari ecc., essa si ritiene costituita da più aziende;

− un imprenditore agricolo che possieda più aziende ricadenti in Regioni diverse può presentare domanda unicamente per l’azienda situata in Lombardia;

− un imprenditore agricolo che possieda più aziende ricadenti nel territorio regionale non è tenuto a presentare domanda per tutte le aziende;

− nella domanda devono essere inserite tutte le superfici agricole dell’azienda. I terreni per i quali non viene richiesto il premio devono essere inseriti nell’apposita sezione “altre colture non a premio”.

8.2.2 Domande annuali di pagamentoNel 2011 devono presentare domanda annuale di pagamento i beneficiari la cui domanda di aiuto, presentata nel 2007, 2008, 2009 o 2010, è stata ammessa a finanziamento.Tramite le domande annuale di pagamento è possibile effettuare le seguenti operazioni:− Conferma degli impegni assunti nell’anno precedente (nel caso non vi sia alcuna variazione)− Aggiornamento dell’uso delle particelle oggetto d’impegno (nel caso in cui varino solamente le

colture praticate, ma non le azioni scelte).− Aumento della superficie oggetto d’impegno per le azioni alle quali il beneficiario

ha già aderito negli anni precedenti. Tale operazione è possibile per tutte le azioni, ma il pagamento delle superfici aumentate potrà essere riconosciuto solo qualora manchino almeno tre anni alla fine dell’impegno preso con la domanda di aiuto. Per le azioni in cui è previsto l’obbligo di adesione del 100% della SAU aziendale o del 100% della SAU di una coltura specifica (A, B, E, L), nel caso in cui vengano incrementate le superfici nel fascicolo aziendale, è necessario ogni anno aggiornare la domanda di pagamento. Per l’azione A l’unico vincolo di avvicendamento per le superfici aggiunte con l’ampliamento é il divieto di ristoppio.

− Richiesta di adesione a nuove azioni: può essere richiesta l’adesione ad azioni non presenti nella domanda dell’anno precedente. In questo caso l’impegno prosegue per 5 anni solo per le azioni di nuova introduzione, mentre per le azioni in corso la scadenza dell’impegno resta invariata.

− Richiesta di adesione a nuovi impegni facoltativi aggiuntivi: può essere richiesta l’adesione ad impegni facoltativi aggiuntivi non presenti nella domanda dell’anno precedente. In questo caso la scadenza dell’impegno resta invariata.

− Cambio del beneficiario;

8.2.3 Domande di modifica art. 14 e art. 25 del Reg. (CE) 1122/2009Analogamente alla Domanda Unica, il richiedente può presentare una o più domande di modifica alla domanda già presentata entro il termine del 15 maggio, secondo i limiti di seguito esposti:1. entro il 31 maggio per modificare le superfici(15), anche in aumento rispetto alla domanda che si

intende correggere.La presentazione di una domanda di modifica di superfici oltre il termine del 31 maggio comporta una riduzione dell’1% per giorno lavorativo di ritardo. Il termine ultimo di presentazione della

(15) Ai sensi dell’articolo 14 del Reg. (CE) 1122/2009 (ex articolo 15 del Reg. 796/2004)

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domanda di modifica delle superfici è fissato al 9 giugno.2. entro la stessa data prevista dalla circolare regionale sulla Domanda Unica, domanda di revoca(16).

Si ricorda che una domanda di aiuto può essere revocata, in tutto o in parte, in qualsiasi momento, sempre che non sia stato comunicato al beneficiario direttamente o tramite il CAA che sono state riscontrate irregolarità o che è in previsione un controllo in loco.Con la domanda di revoca è ammessa soltanto la riduzione della superficie dichiarata per singoli appezzamenti o particelle.Le informazioni fornite dall’agricoltore con la domanda di revoca comportano l’adeguamento della domanda alla situazione reale dell’azienda.Qualora pervengano più domande di revoca parziale, si considera valida l’ultima pervenuta. La domanda di revoca, parziale o totale, sostituisce integralmente l’ultima domanda valida.Alle domande di revoca presentate non si applicano le riduzioni e le esclusioni.

3. entro la stessa data prevista dalla circolare regionale sulla Domanda Unica, per comunicare la cessione dell’azienda(17) o comunque dei terreni soggetti ad impegno. Il soggetto che acquisisce a vario titolo l’azienda o i terreni dopo la presentazione della domanda di pagamento da parte del precedente beneficiario deve presentare una domanda di modifica, allegando, a seconda dei casi, la documentazione di seguito riportata:a) Nel caso di successione effettiva:•copia del certificato di morte del de cuius;•scrittura notarile indicante la linea ereditaria o, in alternativa:•atto notorio mortis causa rilasciato dal Comune;•copia documento di identità in corso di validità del nuovo richiedente;•nel caso di coeredi: delega di tutti i coeredi al richiedente, unitamente a copia documento di

identità in corso di validità di tutti i deleganti;•certificato di attribuzione della P. IVA al nuovo intestatario.

b) Nel caso di successione anticipata:•copia atto di successione;•certificato di attribuzione della P. IVA del nuovo richiedente;•copia documento di identità in corso di validità del nuovo richiedente.

c) Nel caso di acquisto, affitto e modifica CUAA:•copia dell’atto di vendita o di affitto dell’azienda del cedente al rilevatario debitamente registrati•contenenti il dettaglio delle particelle catastali dichiarate in domanda;•copia del certificato di attribuzione della P. IVA del nuovo richiedente;•eventuale copia del nuovo statuto nel caso di modifica CUAA.La domanda di modifica deve essere corredata di tutta la documentazione probante l’acquisizione dell’azienda o dei terreni. Il fascicolo aziendale del beneficiario dovrà essere conseguentemente aggiornato.

Qualora ricorrano cause di forza maggiore ovvero circostanze eccezionali, ai sensi dell’art. 75 del Reg. (CE) n. 1122/2009(18)e riportate anche nel manuale OPR, l’agricoltore può presentare, anche al di fuori dei termini temporali sopra elencati, un’apposita comunicazione.Le comunicazioni ai sensi dell’art. 75 devono essere presentate entro 10 giorni lavorativi a decorrere dal momento in cui sia possibile procedervi e devono essere corredate di tutta la documentazione probante le cause di forza maggiore invocate.

8.2.4 Errori sanabili o palesi Per i criteri generali, le modalità di riconoscimento e le procedure da seguire si rimanda alle “Linee guida per la valutazione dell’errore palese, ai sensi dell’art 19 del Reg (CE) 796/2004 e dell’art. 4 del Reg (CE) 1975/2006” contenute nel DDUO 10943 del 27 ottobre 2009.

8.3 Avvio del procedimentoCon la presentazione della domanda informatizzata, il sistema informativo rilascia al richiedente una ricevuta, che vale da avvio del procedimento, attestante la data di presentazione della domanda medesima. Con il ricevimento da parte della Provincia della domanda cartacea viene costituito il fascicolo della domanda.Gli impegni sottoscritti dal richiedente si riferiscono all’anno solare (1 gennaio – 31 dicembre) .(16) Ai sensi dell’articolo 25 del Reg. (CE) 1122/2009 (ex articolo 22 del Reg. 796/2004)(17) Ai sensi dell’articolo 82 del Reg. (CE) 1122/2009 (ex articolo 74 del Reg. 796/2004)(18) Ex Art. 72 del Reg. (CE) 796/2004

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8.4 Istruttoria di ammissibilitàL’istruttoria della domanda di aiuto è affidata alla Provincia e prevede:• il controllo tecnico-amministrativo della completezza e della validità della documentazione

presentata;• la verifica del rispetto delle condizioni e dei limiti definiti nelle presenti disposizioni attuative;• un sopralluogo, se necessario;• la redazione, da parte del funzionario incaricato, del verbale di ammissibilità o di non ammissibilità

della domanda con attribuzione del punteggio di priorità in base a quanto indicato nel successivo capitolo.

Le attività di controllo sono effettuate in base a quanto previsto dal Manuale OPR e dalle disposizioni attuative relative alla misura.Le false dichiarazioni comportano le conseguenze previste dal Manuale OPR.

9. CRITERI DI SELEZIONE DEI BENEFICIARII criteri di selezione dei beneficiari e di priorità per l’ammissione a finanziamento tengono conto dell’ambito territoriale in cui sono localizzati i terreni interessati dagli impegni (o l’azienda nel caso dell’azione H), della natura dei richiedenti (beneficiari) e della coerenza con gli obiettivi della programmazione provinciale. Alle domande ammissibili a finanziamento può essere attribuito un punteggio fino a 90 punti. Le domande presentate per le azioni F e G, per il mantenimento di interventi realizzati con la misura 216 “investimenti non produttivi” hanno priorità su tutte le altre domande.

9.1 Ambito territoriale e tipo di azione (punteggio massimo 50)Ai fini dell’attribuzione del punteggio di priorità sono da considerare esclusivamente le aree parco e riserve naturali istituite per legge e cioè i parchi e riserve nazionali e regionali (i limiti da considerare sono quelli amministrativi di tali aree), sono quindi esclusi i Parchi locali di interesse sovra comunale (PLIS).Ad ogni azienda verrà attribuito uno dei punteggi indicati nella sottostante tabella in base all’azione applicata sulla superficie maggiore (o, in caso di adesione contemporanea all’azione H e ad altre azioni, a quella che prevede l’indennizzo maggiore) e all’ambito territoriale dove ricade in prevalenza la superficie relativa alla suddetta azione.Come descritto nel precedente capitolo 5, gli ambiti territoriali prioritari di applicazione della misura 214 variano a seconda dell’azione. La tabella seguente riporta i punteggi in relazione alle azioni e agli ambiti territoriali.

Ambito territoriale Az. A Az. B Az. C Az. E Az. F Az. G Az. H Az. I Az. L Az. M

1) Aree Natura 2000 (allegato 1 al PSR 2007-2013) 45 50 50 50 50 50 40 50 50 45

2) Zone Vulnerabili ai nitrati (DGR VIII/3439 del 07/11/06 BURL n. 46 del 16/11/06, 3° s.s.)

50 40 40 40 50 35 40 40 35 50

3) Aree Parco e riserve naturali (l.r. 86/83 e successive modifiche ed integrazioni) e parco Nazionale dello Stelvio

40 45 45 50 45 45 40 45 45 45

4) Aree Svantaggiate (allegato 12 al PSR 2007-2013) non inserite nel punto 1 o 3

35 35 - 35 35 35 40 0 35 35

5) Altre aree 30 30 35 30 30 30 40 35 35 35

9.2 Programmazione provinciale (punteggio massimo 20) Ogni Provincia può attribuire un punteggio di priorità, fino ad un massimo di 20 punti.Tale punteggio può aggiungersi ai punti attribuiti ai criteri sopra riportati oppure può essere attribuito utilizzando i criteri sotto riportati. Tali criteri devono essere coerenti con la programmazione e la pianificazione territoriale provinciale, con il Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 e con la misura 214 in particolare.

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Criterio (punteggio massimo 20)

Attribuzione di un punteggio alle singole azioni in relazione alla territorializzazione delle stesse ed in coerenza con la pianificazione e la programmazione provinciale (es. piano delle reti ecologiche)

Ambiti territoriali nei quali applicare prioritariamente le singole azioni in relazione a specifiche necessità ed obiettivi quali:- salvaguardare e migliorare la qualità delle acque superficiali, riducendo la contaminazione da nitrati, fosforo e prodotti fitosanitari (pesticidi) di provenienza agricola;- salvaguardare la biodiversità ed il paesaggio rurale- salvaguardare e migliorare il contenuto di sostanza organica e la fertilità dei suoli

Ambiti nei quali sono presenti filiere produttive agro-industriali che richiedono materie prime con determinate caratteristiche ottenute rispettando specifici disciplinari di produzione (disciplinari di produzione agricola integrata oppure metodi di produzione biologica oppure disciplinari per le produzioni di qualità – DOP, IGP, STG)

Le Province rendono pubblici i criteri di attribuzione del punteggio in esame e comunicano tali criteri alla Direzione Generale Agricoltura. La Direzione Generale Agricoltura provvede alla pubblicazione dei punteggi provinciali sul proprio sito www.agricoltura.regione.lombardia.it.

9.3 Priorità in base alla natura del richiedente (punteggio massimo 20)In caso di parità di punteggio, le domande saranno ordinate in base alle seguenti priorità:

Categoria di richiedente (una sola opzione) Punteggio massimo 20

- Imprenditore agricolo professionale con meno di 40 anni 16

- Imprenditore agricolo professionale 14

- Imprenditore agricolo 12

- Società agricola 10

- Altri beneficiari 8

Al punteggio per categoria di richiedente si somma, se del caso, quello relativo alla donna imprenditrice agricola.

- Imprenditrice agricola 4

9.4 Pubblicazione e comunicazione dell’ammissione a finanziamentoLa dotazione finanziaria complessiva della misura che si ipotizza di utilizzare per la presente Misura è pari a € 35.000.000,00.In relazione alla disponibilità finanziaria e all’entità delle richieste, si possono presentare le seguenti casistiche:A) Entità delle richieste inferiore all’effettiva disponibilità finanziaria La Regione Lombardia - Direzione Generale Agricoltura pubblica sul BURL del 11 Luglio 2011 il provvedimento di approvazione dell’elenco delle domande di aiuto. Detto provvedimento diventa efficace dalla data di pubblicazione sul BURL e rappresenta comunicazione ai richiedenti della stessa ai sensi della legge regionale 30/1999. Questo provvedimento deve essere divulgato tramite pubblicazione sul sito internet della Regione Lombardia - Direzione Generale Agricoltura (http://www.agricoltura.regione.lombardia.it) e sul sito internet delle Provincie.B) Entità delle richieste superiore all’effettiva disponibilità finanziariaIn questo caso occorrerà procedere alla definizione delle graduatorie provinciali delle domande ammesse; le modalità e le tempistiche di trasmissione alla Direzione Generale di tali graduatorie verranno definite nel BURL dell’11 luglio 2011.Il provvedimento provinciale di approvazione delle suddette graduatorie:• diventa valido dal momento di pubblicazione sull’albo pretorio provinciale e rappresenta la

comunicazione ai richiedenti della ammissibilità stessa ai sensi della legge regionale 30/1999;• deve essere pubblicato sull’albo pretorio provinciale per almeno quindici giorni consecutivi;• deve essere divulgato tramite pubblicazione sul sito internet della Provincia; • l’avviso della approvazione della graduatoria, con l’indicazione dell’affissione all’albo pretorio

provinciale e la disponibilità della stessa deve essere reso pubblico sul sito internet della Provincia e deve essere pubblicato su almeno un quotidiano ad ampia diffusione provinciale;

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L’atto di suddivisione delle risorse finanziarie e l’approvazione dell’elenco delle domande ammesse a finanziamento, vengono pubblicati sul BURL e sul sito internet della Regione Lombardia - Direzione Generale Agricoltura (http://www.agricoltura.regione.lombardia.it) nonché sui siti internet delle Province.È facoltà dell’amministrazione Provinciale provvedere a comunicare al richiedente l’ammissione a finanziamento, con comunicazione scritta o in altre forme. In ogni caso la pubblicazione dell’elenco delle domande ammesse a finanziamento rappresenta la comunicazione ai richiedenti della stessa ai sensi legge regionale 30/1999.

9.5 Istruttoria tecnico amministrativaDalla data di pubblicazione dell’elenco delle domande ammesse a finanziamento decorre l’istruttoria tecnico amministrativa delle stesse.Questa è realizzata nel rispetto di quanto indicato al successivo capitolo 10 relativo ai controlli, per le domande ammesse a finanziamento.Per le domande di pagamento l’istruttoria tecnico amministrativa inizia dopo il termine ultimo di presentazione delle domande. Qualora l’istruttoria tecnico-amministrativa dia esito parzialmente o totalmente negativo, questo viene comunicato al richiedente a mezzo raccomandata con avviso di ricevimento, nel momento dell’iter in cui si palesa.

9.6 Estrazione del campione per i controlliIl campione di aziende da sottoporre a controllo in loco viene estratto dall’Organismo Pagatore Regionale e comprende almeno il 5% delle domande ammesse a finanziamento. Il controllo del rispetto della condizionalità in materia di fertilizzanti e protezione delle colture viene effettuato in loco su un campione pari almeno all’ 1% delle domande ammesse a finanziamento e sarà estratto all’interno delle domande da sottoporre a controllo in loco.

9.7 Effettuazione dei controlli in locoI controlli delle domande estratte a campione, vengono effettuati durante il periodo d’impegno sottoscritto dal beneficiario ed hanno luogo annualmente, a partire dal primo anno fino a conclusione del periodo d’impegno sottoscritto.

9.8 Invio degli elenchi di liquidazione dalle Province all’Organismo Pagatore RegionaleLe Province, concluse le verifiche previste in ogni fase procedurale, inviano all’Organismo Pagatore Regionale gli elenchi di liquidazione. Al fine di garantirne la liquidazione entro il 31 dicembre di ogni anno, gli elenchi di liquidazione in formato elettronico, devono essere prodotti entro il 31 ottobre, mentre le copie cartacee devono pervenire all’Organismo Pagatore Regionale entro il 15 novembre. Le procedure di redazione degli elenchi sono contenute nel Manuale PSR.

9.9 Modalità di pagamentoE’ previsto il pagamento di un anticipo, pari al massimo al 75% del premio spettante, dopo l’effettuazione dei controlli amministrativi. La percentuale dell’anticipo sarà la stessa per tutti i beneficiari, siano essi estratti nel campione per il controllo in loco o meno. Il pagamento del saldo può essere invece effettuato per le domande non estratte nel campione solo dopo l’inizio dell’ultimo controllo in loco.In questo caso il saldo può essere liquidato alle domande estratte nel campione per il controllo in loco solo dopo la definizione dell’esito dello stesso.

10. CONTROLLIPer quanto non indicato nei successivi paragrafi dedicati ai controlli si rimanda al Manuale OPR.

10.1 Campo di applicazione dei controlliI controlli sono attuati dal personale delle Province, fatto salva l’individuazione di eventuali altri soggetti controllori a livello nazionale e vertono su due elementi:− la verifica delle dichiarazioni rese dal richiedente al momento della presentazione della domanda di

aiuto o di pagamento e della relativa documentazione allegata o presentata in successivi momenti.− la verifica del rispetto degli impegni (tecnici, amministrativi, obblighi, ecc.) che il richiedente si assume

con la sottoscrizione della domanda di aiuto o di pagamento .Le irregolarità riscontrabili durante l’effettuazione di un controllo possono essere suddivise in:− difformità tra quanto dichiarato e quanto verificato durante il controllo, anche con riferimento ai dati

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presenti nel sistema informativo;− inadempienze nel rispetto degli impegni assunti.I controlli si distinguono in:controlli amministrativi sul 100% delle domande ammesse a finanziamento propedeutici al

pagamento dell’anticipo (75%) e del saldo mediante:− verifica della presenza, correttezza e validità della documentazione presentata;− verifica incrociata dei dati dichiarati del richiedente, attraverso il Sistema Integrato di Gestione

e Controllo (SIGC) del Sistema Informativo Agricolo Regionale (SIARL); le superfici saranno finanziate sulla base delle informazioni di eleggibilità presenti nel GIS-SIARL; per quanto riguarda la vite, la determinazione delle superfici ammissibili a premio farà riferimento a quelle registrate nell’Inventario viticolo regionale all’interno del fascicolo SIARL del produttore;

− correzione e risoluzione di tutte le anomalie presenti nella domanda e segnalate dal SIGC, tramite la richiesta della documentazione necessaria e l’acquisizione nei dossier di ciascuna domanda della documentazione richiesta;

controllo in loco a campione, pari ad almeno il 5% delle domande ammesse a finanziamento. Tale campione è selezionato da OPR in base all’analisi del rischio e al fattore di rappresentatività. Il controllo si esplica con l’effettuazione di un sopralluogo in azienda presso il beneficiario, successivo all’ammissione a finanziamento e anteriore alla conclusione della singola annualità.

10.2 Modalità di esecuzione dei controlliIl funzionario addetto al controllo è tenuto a redigere un apposito verbale. Tutti i verbali previsti nelle singole fasi dei controlli devono essere tenuti agli atti presso la Provincia competente.Per l’effettuazione dei controlli si fa riferimento al Manuale OPR, in particolare per lo svolgimento dei controlli in loco si rimanda al Manuale operativo dei controlli in loco.

10.3 Elementi specifici del controlloGli aspetti specifici che devono essere oggetto di verifica durante le diverse fasi del controllo sono diversi a seconda delle tipologie d’intervento previste. Di seguito si individuano gli elementi specifici minimi con riferimento alle differenti tipologie possibili di intervento.Controllo amministrativo:Devono essere controllati i requisiti soggettivi previsti nell’ambito delle diverse azioni.

Controllo in loco: Le Province o gli organismi incaricati del controlli effettuano le seguenti verifiche.

Accertamento della conformità delle superfici/capi e dei gruppi di coltura dichiarate in domanda attraverso strumenti di fotointerpretazione e/o strumentazione GPS.

Verifica delle dichiarazioni rese relativamente alla presenza in azienda e conformità della documentazione tecnica e alle condizioni di accesso alla misura (piano di fertilizzazione, certificazione funzionale delle macchine operatrici per l’applicazione dei presidi fitosanitari, titolo di possesso dei terreni, ecc.).

Per l’accertamento del rispetto degli impegni assunti nelle azioni B ed E potranno essere prelevati campioni di terreno e/o parti di pianta. I funzionari incaricati possono richiedere la consulenza di un ispettore fitosanitario regionale competente per territorio, nei casi di dubbia o difficile valutazione dell’applicazione delle norme d’uso dei prodotti fitosanitari.

Verifica del rispetto degli impegni tramite le apposite check list previste dal Manuale operativo dei controlli in loco

Verifica delle autocertificazioni tramite le apposite check list previste dal Manuale operativo dei controlli in loco

Le specifiche tecniche dei controlli in loco sono definite nel Manuale operativo dei controlli in loco.

10.4 Esito dei controlliLe tipologie di irregolarità riscontrabili nei controlli, la comunicazione dell’esito di questi e le relative conseguenze sono descritte nel Manuale OPR, parte II cap.21.

10.5 Pronuncia della decadenzaNel caso in cui, a seguito di un controllo (in fase istruttoria o in corso d’impegno), si evidenzino delle irregolarità che comportino la decadenza parziale o totale di una domanda di contributo, la Provincia comunica la decadenza al richiedente o beneficiario e, ove necessario, avvia le procedure per il recupero di somme indebitamente erogate, con le modalità indicate nel Manuale OPR.

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10.6 Rispetto dei requisiti, degli impegni agroambientali degli obblighi e degli adempimenti amministrativi.CONDIZIONALITÀ: qualora i beneficiari non ottemperino ai requisiti obbligatori previsti dalla Condizionalità e ad altre specifiche norme obbligatorie prescritte dalla legislazione nazionale e citate nel PSR 2007-2013, l’importo complessivo dei pagamenti cui hanno diritto nell’anno civile in cui si è verificata l’inadempienza, è ridotto o revocato. Tali riduzioni sono calcolate in ragione della portata, gravità, durata e frequenza delle inadempienze secondo quanto stabilito dal Manuale Operativo dei Controlli di Condizionalità dell’OPR.IMPEGNI: Gli impegni agroambientali e gli adempimenti amministrativi che i beneficiari devono rispettare affinché la propria gestione aziendale possa migliorare dal punto di vista ambientale e contribuire al raggiungimento degli obiettivi previsti dal PSR 2007-2013 e, in particolare, dalla misura 214, che sono oggetto di controllo, sono quelli descritti per ciascuna azione nel capitolo 5. In caso di mancato rispetto degli impegni assunti l’aiuto viene ridotto o revocato.La percentuale di riduzione dell’aiuto è determinata in base alla gravità, all’entità e alla durata dell’inadempienza constatata:

• la gravità dipende dalle conseguenze dell’inadempienza sul perseguimento degli obiettivi dell’operazione;

• l’entità dipende dagli effetti dell’inadempienza sull’operazione nel suo insieme e può essere commisurata alla superficie o ai capi per cui l’impegno non è stato mantenuto;

• la durata dipende dal lasso di tempo nel corso del quale perdura l’effetto dell’inadempienza e dalla possibilità di eliminarne l’effetto con mezzi ragionevoli.

Inoltre la percentuale di riduzione dell’aiuto aumenta in caso di ripetizione dell’inadempienza.La modalità di verifica di applicazione delle riduzioni sono definite, nel Manuale Operativo dei controlli in loco, approvato con DDUO n. 11967 del 24 ottobre 2008.

11. RICORSIAvverso gli atti con rilevanza esterna emanati dalle province, dall’Organismo Pagatore Regionale e dalla Direzione Generale Agricoltura è data facoltà all’interessato di avvalersi del diritto di presentare ricorso secondo le modalità di seguito indicate:

11.1 Contestazioni per mancato accoglimento o finanziamento della domandaContro il mancato accoglimento o finanziamento della domanda l’interessato può proporre azione entro 60 giorni avanti al giudice amministrativo competente per territorio (TAR) nonché ricorso al Capo dello Stato entro 120 giorni dal ricevimento della comunicazione di decadenza.

11.2 Contestazioni per provvedimenti di decadenza o di riduzione del contributoContro i provvedimenti di decadenza o di riduzione del contributo, emanati a seguito dell’effettuazione di controlli, al soggetto interessato è data facoltà di esperire azione proposta avanti il Giudice Ordinario entro i termini previsti dal Codice di procedura Civile.

12. SANZIONIL’applicazione di sanzioni amministrative ai sensi della L. 898/86 avviene secondo le modalità e con i criteri individuati nel Manuale OPR.

13. RECESSO, TRASFERIMENTO, TRASFORMAZIONE DEGLI IMPEGNI

13.1 Recesso dagli impegni assunti, trasferimento degli impegni e cambio del beneficiarioIl recesso o rinuncia anticipata, parziale o totale, agli impegni assunti con la domanda è possibile, in qualsiasi momento del periodo d’impegno, con le modalità e con le conseguenze previste nel Manuale OPR. Anche il trasferimento degli impegni assunti e il cambio beneficiario è precisato nel Manuale OPR.

13.2 Trasformazione dell’impegnoNel corso del periodo d’impegno può essere autorizzata la trasformazione di un impegno assunto in un altro previsto nelle misure agroambientali alle seguenti condizioni:• il cambiamento deve introdurre ulteriori vantaggi ambientali rispetto a quelli già in essere;• i contenuti dell’impegno vengano rafforzati.

13.3 Informativa trattamento dati personaliI dati acquisiti dai beneficiari nelle diverse fasi procedurali vengono trattati nel rispetto della normativa

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vigente ed in particolare al Decreto Legislativo n. 196/2003 “Codice in materia di protezione dei dati personali” e successive modifiche e integrazioni.Al fine di esplicitare l’obbligo comunitario di pubblicare le informazioni relative ai beneficiari di fondi provenienti dal bilancio comunitario (Reg. CE 1995/2006 del Consiglio) l’Autorità di Gestione del PSR 2007-2013 pubblica l’elenco dei beneficiari (con relativo titolo delle operazioni e importi della partecipazione pubblica assegnati a tali operazioni) del sostegno allo sviluppo rurale da parte del FEASR - Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale (Reg. CE 1974/2006, all. VI).Per maggiori approfondimenti si rimanda al capitolo 2 del documento “Disposizioni in materia di pubblicità e trattamento dei dati personali” approvate con D.d.u.o. n. 11998 del 16 novembre 2009, pubblicate sul BURL n. 46, 4° supplemento straordinario del 20 novembre 2009 e disponibili sul sito della Direzione Generale Agricoltura www.agricoltura.regione.lombardia.it nella sezione dedicata al PSR 2007-2013.

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ALLEGATO 1

FEASR - Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013

Misura 214 – Pagamenti agroambientali

Azione B – Produzioni agricole integrate - Intervento 2 “mais e riso”

disposizioni attuative campagna 2011

DISCIPLINARI DI DIFESA INTEGRATA

MAIS E RISO

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MAIS

(Zea mais L.)1. AMBIENTE

1.1. ClimaIl mais, proveniente dal centro-sud America, è pianta macroterma in grado di

germinare con minimi di 8 –10 °C di temperatura . Per tutto il ciclo colturale questa è la temperatura di base minima. La crescita e lo sviluppo vengono ritardati da temperature inferiori ai 15 °C e superiori a 35 °C.

1.2. TerrenoLa coltura necessita di una profondità utile del terreno di almeno 50 cm, predilige terreni

ben drenati, di medio impasto, con pH compresi tra 6 e 7,8, calcare attivo inferiore a 10 % e salinità inferiore a 2 mS/cm.

2. AVVICENDAMENTOLa coltura di mais viene ritenuta da rinnovo, in grado di iniziare l’avvicendamento e ben

valorizzare le risorse ad essa riservate.La coltura può essere praticata o in primo o in secondo raccolto al massimo tre volte

ogni cinque anni, ad anni alterni (non ne è dunque consentito il ristoppio).

3. PREPARAZIONE DEL TERRENOIl terreno deve essere sistemato in modo da evitare ristagni durante tutto il ciclo colturale.La preparazione del letto di semina può prevedere interventi con ripuntatore, aratro

ed erpice. Riducendo la profondità di lavorazione, da un lato diminuisce la spesa energetica, ma dall’altro possono aumentare i problemi di controllo delle infestanti.

La semina su sodo viene quindi consigliata per le semine tardive, nei terreni con basse infestazioni e non soggetti a compattamento ( sabbiosi e limosi).

4. SCELTA VARIETALELa scelta dell’ibrido deve essere effettuata in base all’ordinamento colturale e

all’organizzazione aziendale e in particolare si deve scegliere la classe di precocità più idonea; nell’ambito di questa vanno scelti gli ibridi che assicurano produzioni stabili, resistenti alle malattie e con qualità di prodotto idonea al tipo di utilizzazione.

Il ciclo deve essere calibrato in base al periodo di tempo disponibile tra una coltura e l’altra, cercando di sfruttare il più possibile l’intero arco di giorni disponibili.

Si consiglia di escludere ibridi troppo tardivi non solo per le epoche di semina ritardate, ma anche in quei terreni tendenzialmente pesanti, ove la raccolta può non essere tempestiva.

Classi di precocità FAO consigliate nelle diverse condizioni di terreno e per diverse epoche di semina, per produrre granella o trinciato

Destinazione Epoca di seminaclassi di precocita’

terreni Sabbiosi TERRENI ARGILLOSIGranella

Aprile 600 500Maggio 500 400Giugno 400 300

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Destinazione Epoca di seminaclassi di precocita’

terreni Sabbiosi TERRENI ARGILLOSI

TrinciatoAprile 700 600

Maggio 600 500Giugno 500 400

Dato il continuo ricambio varietale effetto del continuo lavoro di miglioramento genetico, annualmente, per la scelta dell’ibrido, vanno consultati i risultati delle prove di adattamento e resa.

5. SEMINALa semina deve essere effettuata quando le temperature minime dell’aria sono

stabilmente sopra la minima cardinale (8 - 10°C), e quindi quando il seme può facilmente germinare,le plantule e le giovani piantine possono accrescersi rapidamente e competere efficacemente con le infestanti.

Tali condizioni si verificano generalmente tra la prima e l’ultima decade di aprile. Anticipare molto la semina può esporre al rischio di risemine.

La densità di semina deve essere stabilita in base alle caratteristiche dell’ibrido, all’epoca di semina, al tipo di utilizzazione (granella o trinciato).

Generalmente l’interfila varia tra 70 e 80 cm a causa di vincoli relativi ai cantieri aziendali di semina, sarchiatura e raccolta. Tuttavia quando non si esegue il diserbo “in banda”, si consiglia di ridurre, ove possibile, tali distanze fino a 45 - 50 cm, e aumentare fino a 10 - 15 % la densità di popolazione.

La dose di semina calcolata in base all’investimento desiderato va comunque incrementata del 10 - 15 % in funzione delle difficoltà che possono sorgere nelle fasi di germinazione e di emergenza (mancate nascite per basse temperature, attacchi di parassiti, errori nella scelta della profondità, ecc.).

6. Concimazione

Per la concimazione devono essere rispettati i limiti riportati nelle schede seguenti.La dose standard va intesa come la dose di macroelemento da prendere come

riferimento in condizioni ritenute ordinarie di resa produttiva, di fertilità del suolo e di condizioni climatiche.

La dose standard così definita può essere modificata in funzione delle situazioni individuate all’interno della scheda di fertilizzazione, pertanto sono possibili incrementi se, ad esempio, si prevedono:

- una maggiore produzione rispetto a quella definita come standard, - scarsa dotazione di sostanza organica, - casi di scarsa vigoria, - dilavamento da forti piogge invernali o anche in periodi diversi, - casi di cultivar tardive ecc.

Diversamente si eseguono delle riduzioni alla dose standard laddove sussistano condizioni di minore produzione rispetto a quella individuata come standard (ordinaria), si apportano ammendanti, eccessiva vigoria o lunghezza del ciclo vegetativo, elevato tenore di sostanza organica ecc.

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MAIS DA GRANELLA Alta produzione – CONCIMAZIONE AZOTONote decrementi

Quantitativo di AZOTO da sottrarre (-) alla dose standard in funzione delle diverse condizioni:

(barrare le opzioni adottate)

Apporto di AZOTO standard in situazione normale per una produzione di: 10-14 t/ha:

DOSE STANDARD: 260 kg/ha di N;

Note incrementi

Quantitativo di AZOTO che potrà essere aggiunto (+) alla dose standard in funzione delle diverse condizioni. Il quantitativo massimo che l’agricoltore potrà aggiungere alla dose standard anche al verificarsi di tutte le situazioni è di: 70 kg/ha:

(barrare le opzioni adottate)

30 kg: se si prevedono produzioni inferiori a 10 t/ha;

15 kg: in caso di elevata dotazione di sostanza organica (linee guida fertilizzazione);

80 kg: nel caso di successione a medicai, prati > 5 anni;

40 kg: negli altri casi di prati a leguminose o misti.

30 kg: se si prevedono produzioni superiori a 14 t/ha;

15 kg: in caso di scarsa dotazione di sostanza organica (linee guida fertilizzazione);

30 kg: in caso di interramento di paglie o stocchi della coltura precedente;

20 kg: in caso di forte lisciviazione dovuta a surplus pluviometrico in specifici periodi dell’anno (es. pioggia superiore a 300 mm nel periodo ottobre-febbraio).

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MAIS DA GRANELLA Alta produzione – CONCIMAZIONE FOSFORONote decrementi

Quantitativo di P2O5 da sottrarre (-) alla dose standard:

(barrare le opzioni adottate)

Apporto di P2O5 standard in situazione normale per una produzione di: 10-14 t/ha:

DOSE STANDARD

Note incrementi

Quantitativo di P2O5 che potrà essere aggiunto (+) alla dose standard:

(barrare le opzioni adottate)

15 kg: se si prevedono produzioni inferiori a 10 t/ha.

90 kg/ha: in caso di terreni con dotazione normale;

120 kg/ha: in caso di terreni con dotazione scarsa;

60 kg/ha: in caso di terreni con dotazione elevata.

15 kg: se si prevedono produzioni superiori a 14 t/ha;

30 kg: in caso di ristoppio.

MAIS DA GRANELLA Alta produzione – CONCIMAZIONE POTASSIONote decrementi

Quantitativo di K2O da sottrarre (-) alla dose standard:

(barrare le opzioni adottate)

Apporto di K2O standard in situazione normale per una produzione di: 10-14 t/ha:

DOSE STANDARD

Note incrementi

Quantitativo di K2O che potrà essere aggiunto (+) alla dose standard:

(barrare le opzioni adottate)

20 kg: se si prevedono produzioni inferiori a 10 t/ha.

150 kg/ha: in caso di terreni con dotazione normale;

200 kg/ha: in caso di terreni con dotazione scarsa;

70 kg/ha: in caso di terreni con dotazione elevata.

20 kg: se si prevedono produzioni superiori a 14 t/ha.

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MAIS DA GRANELLA Media produzione – CONCIMAZIONE AZOTO

Note decrementi

Quantitativo di AZOTO da sottrarre (-) alla dose standard in funzione delle diverse condizioni:

(barrare le opzioni adottate)

Apporto di AZOTO standard in situazione normale per una produzione di: 5,5-8,5 t/ha:

DOSE STANDARD: 170 kg/ha di N;

Note incrementi

Quantitativo di AZOTO che potrà essere aggiunto (+) alla dose standard in funzione delle diverse condizioni. Il quantitativo massimo che l’agricoltore potrà aggiungere alla dose standard anche al verificarsi di tutte le situazioni è di: 50 kg/ha:

(barrare le opzioni adottate)

30 kg: se si prevedono produzioni inferiori a 5,5 t/ha;

15 kg: in caso di elevata dotazione di sostanza organica (linee guida fertilizzazione);

80 kg: nel caso di successione a medicai, prati > 5 anni;

40 kg: negli altri casi di prati a leguminose o misti.

30 kg: se si prevedono produzioni superiori a 8,5 t/ha;

15 kg: in caso di scarsa dotazione di sostanza organica (linee guida fertilizzazione);

30 kg: in caso di interramento di paglie o stocchi della coltura precedente;

20 kg: in caso di forte lisciviazione dovuta a surplus pluviometrico in specifici periodi dell’anno (es. pioggia superiore a 300 mm nel periodo ottobre-febbraio).

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MAIS DA GRANELLA Media produzione – CONCIMAZIONE FOSFORONote decrementi

Quantitativo di P2O5 da sottrarre (-) alla dose standard:

(barrare le opzioni adottate)

Apporto di P2O5 standard in situazione normale per una produzione di: 5,5-8,5 t/ha:

DOSE STANDARD

Note incrementi

Quantitativo di P2O5 che potrà essere aggiunto (+) alla dose standard:

(barrare le opzioni adottate)

15 kg: se si prevedono produzioni inferiori a 5,5 t/ha.

60 kg/ha: in caso di terreni con dotazione normale;

80 kg/ha: in caso di terreni con dotazione scarsa;

30 kg/ha: in caso di terreni con dotazione elevata.

15 kg: se si prevedono produzioni superiori a 8,5 t/ha;

30 kg: in caso di ristoppio.

MAIS DA GRANELLA Media produzione – CONCIMAZIONE POTASSIONote decrementi

Quantitativo di K2O da sottrarre (-) alla dose standard:

(barrare le opzioni adottate)

Apporto di K2O standard in situazione normale per una produzione di: 5,5-8,5 t/ha:

DOSE STANDARD

Note incrementi

Quantitativo di K2O che potrà essere aggiunto (+) alla dose standard:

(barrare le opzioni adottate)

20 kg: se si prevedono produzioni inferiori a 5,5 t/ha.

50 kg/ha: in caso di terreni con dotazione normale;

90 kg/ha: in caso di terreni con dotazione scarsa;

30 kg/ha: in caso di terreni con dotazione elevata.

20 kg: se si prevedono produzioni superiori a 8,5 t/ha.

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7. CURE COLTURALILa sarchiatura e la rincalzatura possono essere abbinate alle distribuzioni di azoto di

copertura e l’effettuazione della prima è sempre auspicabile.

8. IRRIGAZIONEL’irrigazione è consigliata per far fronte ai deficit idrici che si possono verificare in regione

soprattutto in corrispondenza di fasi critiche della coltura.Si consigliano interventi nel periodo precedente la fioritura maschile, e in quello

successivo fino alla fecondazione completa (imbrunimento delle sete).Si ricorda che l’efficienza dell’uso dell’acqua con metodi gravitazionali (scorrimento)

è generalmente bassa mentre più alta risulta quella dei metodi per aspersione (a pioggia). Per tale ragione, ai fini ambientali, sarebbero consigliabili questi ultimi.

9. CONTROLLO DELLE INFESTANTI E DIFESA FITOSANITARIAE’ obbligatorio attenersi a quanto riportato nelle Norme Tecniche di difesa delle colture

e controllo delle infestanti.Si consiglia l’avvicendamento delle colture e dei diserbanti al fine di evitare l’insorgenza

e la diffusione di infestanti resistenti.

10. RACCOLTALa raccolta viene effettuata in epoche diverse, in funzione del calendario di semina e

del decorso meteorologico.La granella può essere raccolta ancora allo stato umido (27 - 30% di umidità) per

essere conservata in silos.Negli altri casi si consiglia di essiccare in campo, per quanto possibile, per ridurre le

spese di essiccatoio, necessario per portare la quantità di umidità al disotto del 14%.La raccolta del trinciato può iniziare non appena si rileva l’inizio della maturazione

cerosa con tenori di umidità della pianta intera compresi tra 65 - 70% (30 – 35% di s.s). Per una buona conservazione in silos orizzontale la pianta deve essere raccolta sana, ad un’altezza da terra di almeno 15 cm; la lunghezza di trinciatura deve essere regolata in funzione della percentuale di sostanza secca, riducendola, rispetto alla norma (1 cm), quando la percentuale di sostanza secca aumenta (0,5 cm).

Per l’insilamento non sono consigliati additivi.La qualità dell’insilato dipende :

• dal non inquinamento con terra;• dalla velocità di carico del silo;• dalla alta compressione della massa;• e dalla copertura della stessa con telo impermeabile.

Auspicabile anche porre sul telo un peso costante di 100 kg/m2.

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RISO(Oryza sativa L.)

1. AMBIENTE1.1 ClimaIl riso è proviene da ambienti tropicali ove l’arrivo periodico dei monsoni provoca,

almeno due volte all’anno, diffusi allagamenti e un clima caldo-umido.Alle nostre latitudini esso trova nelle basse temperature all’inizio del ciclo il fattore

limitante.La germinazione avviene con temperature del terreno o dell’acqua superiori a 10°C.

Il manto idrico permette di tamponare le escursioni termiche nel corso del ciclo colturale.

Le condizioni particolarmente umide e calde possono accentuare i danni da brusone soprattutto in presenza di eccessiva disponibilità di azoto del terreno e di varietà sensibili.

1.2 TerrenoLa coltura si adatta bene a diverse tipologie di terreno, da quelli tendenzialmente sciolti

della Lomellina o di alcune zone del pavese, a quelli sabbio-limosi della fascia sud-milanese.

2. AVVICENDAMENTOIl riso può seguire e precedere tutti i tipi di coltura.La coltura del riso può succedere a se stessa per un massimo di tre anni consecutivi

sullo stesso appezzamento.In ambiti vocazionali, tradizionalmente dediti alla monosuccessione del cereale, è

consentita la presenza del riso per tutti e cinque gli anni di impegno a condizione che, subito dopo la raccolta, venga seminata una coltura di copertura. La coltura va sovesciata in primavera, appena prima della lavorazione principale.

Si ricorda che la monosuccessione in risaia può essere problematica per due aspetti: le infestazioni di riso crodo e i fenomeni di stanchezza del suolo legati all’ambiente riducente e al ciclo della sostanza organica in anaerobiosi.

Questi ultimi problemi potrebbero essere ovviati con un’attenta gestione delle paglie, l’uso di ammendanti organici, un governo delle acque oculato e la pratica del sovescio.

Gestione delle paglie. Occorre favorire una rapida trasformazione dei residui colturali al fine di aumentare la percentuale di sostanza organica umificata del terreno ed evitare fenomeni tossici dei prodotti di degradazione delle paglie stesse, in ambiente anaerobico.

Le paglie vanno trinciate ed interrate, a meno che non servano per la produzione di letame. Tale operazione è preferibilmente da effettuarsi in autunno, per i terreni di medio impasto o argillosi, mentre non vi sono vincoli in condizioni di terreno sciolto.

Quando l’interramento viene effettuato in autunno, occorrerà, a fine inverno, eseguire un’estirpatura, in modo da favorire l’ossigenazione del suolo e la conseguente attività microbica.

Governo delle acque. Si consiglia di effettuare le asciutte nelle fasi di fine accestimento e levata . Ciò può avere benefiche influenze sul ciclo della sostanza organica e può

Bollettino Ufficiale

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limitare la presenza di sostanze ridotte.

Sovescio. La coltivazione di una coltura di copertura da sovesciare ha sicuramente effetti positivi sul mantenimento di una maggiore percentuale di sostanza organica nel terreno, stimola l’attività microbica di degradazione dei residui pagliosi, migliora, generalmente, il bilancio degli elementi nutritivi.

3. GESTIONE DEL SUOLO E DELLE ACQUE

3.1 SuoloIl terreno destinato alla risaia allagata deve essere mantenuto perfettamente livellato.Le paglie non possono essere bruciate.Con le paglie si consiglia di interrare la dose dei concimi minerali fosfopotassici previsti

in presemina.Nei terreni ad elevata carica di seme di riso crodo si consiglia di omettere l’aratura. In

questi casi, per almeno tre anni, si dovrà lavorare il terreno con erpicature superficiali.

3.2 AcqueBisogna tendere a migliorare significativamente l’efficienza d’uso dell’acqua.In qualsiasi caso ci si dovrà assicurare di ridurre le perdite dovute ad una poco accurata

manutenzione della rete idrica aziendale.Con risaia sommersa si dovrà stabilire e mantenere un livello dell’acqua minino per

svolgere la funzione di volano termico, utile in particolar modo durante le fasi di emergenza e di prefioritura-fioritura. Nel corso della altre fasi il livello dell’acqua non dovrà superare i 15 cm.

Nel caso di coltura non in sommersione l’irrigazione turnata dovrà essere gestita in base alla granulometria del terreno. Indicativamente si consigliano turni ravvicinati di 7 giorni nei terreni sciolti; di 10 - 14 giorni in quelli con più elevata capacità idrica.

4. SCELTA VARIETALEPer la scelta dei materiali da coltivare è necessario considerare, nei diversi ambienti di

coltura, quelli più idonei all’ambiente stesso, alle richieste di mercato, alla resistenza alle malattie.

Una corretta scelta può essere effettuata solo consultando, in modo ragionato, i risultati delle prove sperimentali di adattamento e resa, riportanti non solo le produzioni conseguibili e la resa alla lavorazione, ma anche la suscettibilità o meno alle malattie.

5 SEMINA

5.1 EpocaLa semina deve essere effettuata quando la temperatura si è assestata su 10 - 12 °C.

Nelle condizioni lombarde ciò si verifica dopo la prima quindicina di aprile.Alcune varietà non possono essere seminate tardivamente: in particolare quelle a ciclo

lungo con avvio lento (es.Thaibonnet).Per le false semine e comunque per le semine tardive si consigliano varietà a ciclo

breve come Loto.

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5.2 ModalitàLa semina può essere effettuata interrando il seme (con sommersione ritardata) o

distribuendolo nella risaia allagata.La semina deve essere omogenea. Nel caso di semina in condizione di sommersione

la risaia deve essere coperta da uno strato di 5 cm di acqua appena prima della semina e il seme deve essere appesantito lasciandolo per 24 - 48 ore in ammollo, in modo che inizi la fase di imbibizione e prima germinazione.

Con l’interramento si può anticipare la semina stessa di circa 7 - 10 giorni, con l’attenzione a non interrare eccessivamente il seme (massimo 2 cm). La sommersione continua può iniziare quando le piante di riso sono alla 4 - 5 foglia.

Si dovrà stabilire la dose di seme in base al peso unitario della semente, alla tipologia e all’epoca di semina puntando ad una densità finale di circa 450 - 500 cariossidi germinabili/m2.

Nei casi di semine in epoche non precoci, con varietà con buone capacità di accestimento, o con semina “interrata”, si possono ridurre le dosi di semente del 20 - 25 %. Si consiglia di riseminare qualora, per stress di diversa natura, la coltura a 30 - 40 giorni dalla semina non raggiunge l’investimento di 100 piante/m2.

6 CONCIMAZIONEPer la concimazione devono essere rispettati i limiti riportati nelle schede seguenti.La dose standard va intesa come la dose di macroelemento da prendere come

riferimento in condizioni ritenute ordinarie di resa produttiva, di fertilità del suolo e di condizioni climatiche.

La dose standard così definita può essere modificata in funzione delle situazioni individuate all’interno della scheda di fertilizzazione, pertanto sono possibili incrementi se, ad esempio, si prevedono:

• una maggiore produzione rispetto a quella definita come standard, • scarsa dotazione di sostanza organica, • casi di scarsa vigoria, • dilavamento da forti piogge invernali o anche in periodi diversi, • casi di cultivar tardive ecc.. Diversamente si eseguono delle riduzioni alla dose standard laddove sussistano condizioni

di minore produzione rispetto a quella individuata come standard (ordinaria), si apportano ammendanti, eccessiva vigoria o lunghezza del ciclo vegetativo, elevato tenore di sostanza organica ecc. .

Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 14 - Venerdì 08 aprile 2011

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RISO – CONCIMAZIONE AZOTONote decrementi

Quantitativo di AZOTO da sottrarre (-) alla dose standard in funzione delle diverse condizioni:

(barrare le opzioni adottate)

Apporto di AZOTO standard in situazione normale per una produzione di: 5,6 – 8,4 t/ha:

DOSE STANDARD: 110 kg/ha di N;

Note incrementi

Quantitativo di AZOTO che potrà essere aggiunto (+) alla dose standard in funzione delle diverse condizioni.

Il quantitativo massimo che l’agricoltore potrà aggiungere alla dose standard anche al verificarsi di tutte le situazioni è di: 40 kg/ha:

(barrare le opzioni adottate)

30 kg: in caso di dotazione di sostanza organica molto elevata (> 4%);

25 kg: se si prevedono produzioni inferiori a 5,6 t/ha;

15 kg: in caso di elevata dotazione di sostanza organica;

20 kg: nel caso sia stato apportato letame alla precessione.

25 kg: se si prevedono produzioni superiori a 8,4 t/ha;

15 kg: in caso di scarsa dotazione di sostanza organica;

20 kg: in caso di forte lisciviazione dovuta a surplus pluviometrico in specifici periodi dell’anno (es. pioggia superiore a 300 mm nel periodo ottobre- febbraio);

20 kg: in caso di utilizzo di var. japonica.

Serie Ordinaria n. 14 - Venerdì 08 aprile 2011

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RISO – CONCIMAZIONE FOSFORONote decrementi

Quantitativo di P2O5 da sottrarre (-) alla dose standard:

(barrare le opzioni adottate)

Apporto di P2O5 standard in situazione normale per una produzione di: 5,6 – 8,4 t/ha:

DOSE STANDARD

Note incrementi

Quantitativo di P2O5 che potrà essere aggiunto (+) alla dose standard:

(barrare le opzioni adottate)

15 kg: se si prevedono produzioni inferiori a 5,6 t/ha.

70 kg/ha: in caso di terreni con dotazione normale;

100 kg/ha: in caso di terreni con dotazione scarsa;

30 kg/ha: in caso di terreni con dotazione elevata.

15 kg: se si prevedono produzioni superiori a 8,4 t/ha;

RISO – CONCIMAZIONE POTASSIONote decrementi

Quantitativo di K2O da sottrarre (-) alla dose standard:

(barrare le opzioni adottate)

Apporto di K2O standard in situazione normale per una produzione di: 5,6 – 8,4 t/ha:

DOSE STANDARD

(se si lasciano le paglie in campo la dose standard deve essere dimezzata)

Note incrementi

Quantitativo di K2O che potrà essere aggiunto (+) alla dose standard:

(barrare le opzioni adottate)

25 kg: se si prevedono produzioni inferiori a 5,6 t/ha.

130 kg/ha: in caso di terreni con dotazione normale;

180 kg/ha: in caso di terreni con dotazione scarsa;

40 kg/ha: in caso di terreni con dotazione elevata.

25 kg: se si prevedono produzioni superiori a 8,4 t/ha;

Bollettino Ufficiale – 123 –

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7. IRRIGAZIONENel caso di colture in asciutta l’irrigazione può essere effettuata per aspersione tramite le moderne macchine irrigue (Pivot, Rainger) seguendo attentamente il bilancio idrico ed intervenendo prima di raggiungere il 50% dell’acqua disponibile del suolo.

8. CONTROLLO DELLE INFESTANTI E DIFESA FITOSANITARIAÈ obbligatorio attenersi a quanto riportato nelle Norme Tecniche di difesa delle colture e controllo delle infestanti.

Per prevenire il fenomeno della resistenza dei giavoni, si consiglia una rotazione dei giavonicidi con diverso meccanismo d’azione.

Nelle risaie con problemi di riso crodo è efficace, ai fini del contenimento e della eradicazione dell’infestante, sospendere la coltura del riso per almeno tre anni, introducendo colture diverse su cui è possibile intervenire con graminicidi.

In presenza di medie infestazioni di crodo si consiglia di ricorrere alla falsa semina preceduta da lavorazioni leggere (erpicature).

E’ auspicabile tenere puliti gli argini. Lo sfalcio periodico deve essere eseguito prima della spigatura delle graminacee per evitarne la disseminazione.

9. RACCOLTALa raccolta deve essere effettuata quando l’umidità della granella ha raggiunto il 27 - 28

% per le varietà a profilo “japonica” e il 24 - 25 % per le varietà a profilo “indica”.In presenza di culmi di accestimento tardivi, per evitare fessurazioni delle cariossidi, si

consiglia di ritardare la raccolta e di limitare la velocità del battitore mantendo nella massima efficienza i sistemi di trasporto (elevatori e coclee).

Per le varietà più esposte a tali danni come Balilla, Carnaroli, Arborio, devono essere adottate tutte le precauzioni anche dopo la raccolta (ad esempio ridurre la temperatura di essiccazione intorno a 40 °C, specie nelle prime fasi, nelle giornate di vento e dopo un periodo di pioggia).

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ALLEGATO 2

FEASR - Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013

Misura 214 – Pagamenti agroambientali

Azione H – Salvaguardia delle razze animali locali minacciate di estinzione

disposizioni attuative campagna 2011

ELENCO DELLE RAZZE ANIMALI LOCALI MINACCIATE DI ESTINZIONE

Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 14 - Venerdì 08 aprile 2011

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RAZZA AREA DIFFUSIONE

Bovini

• Varzese Ottonese Tutti i comuni delle province di Lodi, Milano e Pavia.

• Cabannina Tutti i comuni della provincia di Pavia

• Bianca di Val Padana (o Modenese) Tutto il territorio regionale ad esclusione delle Comunità Montane

• Rendena (*) Comuni compresi nelle Comunità montane delle Province di Bergamo, Brescia, Como, Lecco, Sondrio e Varese

• Grigio Alpina (*) Comuni compresi nelle Comunità montane delle Province di Bergamo, Brescia, Como, Lecco, Sondrio e Varese

• Bruna Linea Carne (*) (**) Comuni compresi nelle Comunità montane delle Province di Bergamo, Brescia, Como, Lecco, Sondrio e Varese

Ovini

• Pecora di Corteno Comuni di: Corteno Golgi, Edolo, Malonno, Paisco Loveno della Comunita’ Montana di Valle Camonica

• Pecora Brianzola Tutti i comuni delle province di Como, Lecco e Monza

Caprini

• Capra di Livo o Lariana Tutti i comuni della Comunita’ Montana Alto Lario Occidentale.

Comuni di: Consiglio di Rumo, Cremia, Domaso, Dongo, Dosso del Liro, Garzeno, Gera Lario, Germasino, Gravedona, Livo, Montemezzo, Musso, Peglio, Pianello del Lario, Sorico, Stazzona, Trezzone, Vercana

• Capra Orobica o di Valgerola Tutti i comuni della Comunita’ Montana Valle Brembana.

Comuni di: Algua, Averara, Blello, Bracca, Branzi, Brembilla, Camerata Cornello, Carona, Cassiglio, Cornalba, Costa di Serina, Cusio, Dossena, Foppolo, Gerosa, Isola di Fondra, Lenna, Mezzoldo, Moio dè Calvi, Olmo al Brembo, Oltre il Colle, Ornica, Piazza Brembana, Piazzatorre, Piazzolo, Roncobello, San Giovanni Bianco, San Pellegrino Terme, Santa Brigida, Sedrina, Serina, Taleggio, Ubiale Clanezzo, Valleve, Valnegra, Valtorta, Vedeseta, Zogno.

Comune di Lecco.

Comuni di: Abbadia Lariana, Ballabio, Lierna, Mandello Lario.

Comuni di: Barzio, Bellano, Casargo, Cassina Valsassina, Colico, Cortenova, Crandola Valsassina,, Cremeno, Dervio, Dorio, Esino Lario, Introbio, Introzzo, Margno, Moggio, Morterone, Pagnona, Parlasco, Pasturo, Perledo, Premana, Primaluna, Sueglio,Taceno, Tremenico, Varenna, Vendrogno, Vestreno.

Comuni di: Albosaggia, Caiolo, Cedrasco, Colorina, Faedo Valtellino, Fusine.

Comuni di: Albaredo per San Marco, Andalo Valtellino, Bema, Cosio Valtellino, Delebio, Forcola, Gerola Alta, Morbegno, Pedesina, Piantedo, Rasura, Rogolo, Talamona, Tartano.

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• Capra Frisa Valtellinese o Frontalasca Comuni di: Bormio, Livigno, Sondalo, Valdidentro, Valdisotto, Valfurva.

Comuni di: Aprica, Bianzone, Grosio, Grosotto, Lovero, Mazzo Di Valtellina, Sernio, Teglio, Tirano, Tovo di Sant’agata, Vervio, Villa di Tirano.

Comuni di: Berbenno Di Valtellina, Caspoggio, Castello Dell’acqua, Castione Andevenno, Chiesa Valmalenco, Chiuro, Lanzada, Montagna In Valtellina, Piateda, Poggiridenti, Ponte In Valtellina, Postalesio, Sondrio, Spriana, Torre Di Santa Maria, Tresivio.

Comuni di: Ardenno, Buglio In Monte, Cercino, Cino, Civo, Dazio, Dubino, Mantello, Mello, Traona, Valmasino.

Comuni di: Campodolcino, Chiavenna, Gordona, Madesimo, Menarola, Mese, Novate Mezzola, Piuro, Prata Camportaccio, Samolaco, San Giacomo Filippo, Verceia, Villa Di Chiavenna.

• Capra Bionda dell’Adamello Comuni di: Bossico, Castro, Costa Volpino, Fonteno, Lovere, Pianico, Riva di Solto, Rogno, Solto Collina, Sovere.

Comuni di: Ardesio, Castione della Presolana, Cerete, Clusone, Fino del Monte, Gandellino, Gorno, Gromo, Oltressenda Alta, Oneta, Onore, Parre, Piario, Ponte Nossa, Premolo, Rovetta, Songavazzo, Valbondione, Valgoglio, Villa d’Ogna.

Comuni di: Azzone, Colere, Schilpario, Vilminore di Scalve.

Comuni di: Gardone Riviera, Gargnano, Limone sul Garda, Magasa, Salò, Tignale, Toscolano Maderno, Tremosine, Valvestino.

Comuni di: Agnosine, Anfo, Bagolino, Barghe, Bione, Capovalle, Casto, Gavardo, Idro, Lavenone, Mura, Odolo, Paitone, Pertica Alta, Pertica Bassa, Preseglie, Provaglio Valsabbia, Roè Valciano, Sabbio Chiese, Serle, Treviso Bresciano, Vallio, Vestone, Villanova sul Clisi, Vobarno.

Comuni di: Bovegno, Bovezzo, Brione, Caino, Collio, Concesio, Gardone Val Trompia, Irma, Lodrino, Lumezzane, Marcheno, Marmentino, Nave, Pezzaze, Polaveno, Sarezzo, Tavernole sul Mella, Villa Carcina.

Comuni di: Angolo Terme, Artogne, Berzo Demo, Berzo Inferiore, Bienno, Borno, Braone, Breno, Capo di Ponte, Cedegolo, Cerveno, Ceto, Cevo, Cimbergo, Cividate Camuno, Corteno Golgi, Darfo Boario Terme, Edolo, Esine, Gianico, Incudine, Losine, Lozzio, Malegno, Malonno, Monno, Niardo, Ono San Pietro, Ossimo, Paisco Loveno, Paspardo, Piano Camuno, Piancogno, Ponte di Legno, Prestine, Saviore dell’Adamello, Sellero, Sonico, Temù, Vezza d’Oglio, Vione.

Comuni di: Iseo, Marone, Monte Isola, Monticelli Brusati, Ome, Pisogne, Sale Marasino, Sulzano, Zone.

Comuni di: Cesana Brianza, Civate, Colle Brianza, Ello, Galbiate, Garlate, Malgrate, Olginate, Oliveto Lario, Pescate, Suello, Valgreghentino, Valmadrera.

Comune di Como.

Comuni di: Albavilla, Albese con Cassano, Asso, Barni, Bellagio, Blevio, Brunate, Caglio, Canzo, Caslino d’Erba, Castelmarte, Civenna, Erba, Eupilio, Faggeto Lario, Lasnigo, Lezzeno, Longone al Segrino, Magrelio, Nesso, Pognana Lario, Ponte Lambro, Proserpio, Pusiano, Rezzago, Sormano, Tavernerio, Torno, Valbrona, Veleso, Zelbio.

Bollettino Ufficiale

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• Capra Verzaschese Comuni di: Argegno, Blessagno, Brienno, Carate Urio, Casasco d’Intelvi, Castiglione d’Intelvi, Cerano d’Intelvi, Cernobbio, Claino con Osteno, Colonno, Dizzasco, Laglio, Laino, Lanzo d’Intelvi, Lenno, Mezzegra, Moltrasio, Ossuccio, Pellio Intelvi, Pigra, Ponna, Ramponio Verna, Sala Comacina, San Fedele Intelvi, Schignano, Tremezzo.

Comuni di: Bene Lario, Carlazzo, Cavargna, Corrido, Cusino, Grandola ed Uniti, Griante, Menaggio, Plesio, Porlezza, San Bartolomeo Val Cavargna, San Nazzaro Val Cavargna, Sant’Abbondio, Santa Maria Rezzonico, Val Rezzo, Valsolda.

Comuni di: Consiglio di Rumo, Cremia, Domaso, Dongo, Dosso del Liro, Garzeno, Gera Lario, Germasino, Gravedona, Livo, Montemezzo, Musso, Peglio, Pianello del Lario, Sorico, Stazzona, Trezzone, Vercana.

Comuni di: Arcisate, Besano, Bisuschio, Brusimpiano, Cantello, Clivio, Cuasso al Monte, Induno Olona, Porto Ceresio, Saltrio, Viggiù.

Comuni di: Cadegliano Viconago, Cremenaga, Cugliate Fabiasco, Cunardo, Ferrera di Varese, Lavena Ponte Tresa, Marchirolo, Marzio, Valganna.

Comuni di: Agra, Brezzo di Bedero, Brissago Valtravaglia, Castelveccana, Curiglia con Monteviasco, Dumenza, Germignaga, Grantola, Luino, Maccagno, Mesenzana, Montegrino Valtravaglia, Pino sulla Sponda del Lago Maggiore, Porto Valtravaglia, Tronzano Lago Maggiore, Veddasca.

Comuni di: Azzio, Brenta, Casalzuigno, Cassano Valcuvia, Cittiglio, Cocquio Trevisago, Cuveglio, Cuvio, Duno, Gavirate, Gemonio, Laveno Mombello, Masciago Primo, Orino, Rancio Valcuvia.

(*) I premi per la razza potranno essere riconosciuti nelle more dell’approvazione della modifica dell’allegato n°15 al PSR 2007-2013 da parte della Commissione Europea.

(**) Il premio è concesso nelle more dell’attivazione del Registro Anagrafico della Bruna Linea Carne presso l’Associazione Nazionale Allevatori della Razza Bruna (ANARB), a seguito dell’approvazione da parte del MIPAF del nuovo Disciplinare del Libro Genealogico dei bovini di razza Bruna.

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– 128 – Bollettino Ufficiale

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ALLEGATO 3

FEASR - Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013

Misura 214 – Pagamenti agroambientali

Azione L – Conservazione della biodiversità

nelle praterie ad alto valore naturalistico

disposizioni attuative campagna 2011

PIANO DI PASCOLAMENTO

Bollettino Ufficiale

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Titolare domanda:denominazione alpeggio:

Ubicazione Comune

Altitudine min.

Altitudine max

Tipo proprietà pubblica privata comproprietà sociale indivisa

Conduzione singola consortile …............

ettari superficie a pascolo da fascicolo aziendale (cod. da 380 a 389)

ha

Ettari superficie pascolata ricadente in SIALP, anche parzialmente, o confinante, chiesta a premio(cod. da 380 a 389)

ha

Bestiame caricato in alpeggio Categoria n. capi U.B.Vacche da latteFattrici da carneManze > 2 anniBovini maschi > 2 anniBovini maschi 6 mesi – 2 anniManze e manzette 6 mesi - 2 anniBovini con meno di 6 mesiovinicapriniEquini e asiniTOTALE

Periodo di carico indicativo(minimo 50 gg)

Carico data Scarico data

Accesso strada percorribile da autoveicolo sentiero

a) Carico U.B./ettaro (riferito al totale della superficie richiesta a premio)

UB/ha =

NB: SOLO se non si rientra nel limite minimo previsto, compilare la parte b)

Schema utilizzo pascolocome riportato graficamente su estratto di mappa allegato

specificare la sequenza temporale di occupazione dei lotti,

RICORDA:giorni di permanenza totali nel pascolo: minimo 50 gg

limiti di carico bestiame: • Minimo: 0,5 UB/ha• Massimo: 2 UB/ha

n. identif.Lotto

Lotto ha Categoria bestiame

(bovini, ovini, caprini, equini,

asini)

Giorni di permanenza totali

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– 130 – Bollettino Ufficiale

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Titolare domanda:denominazione alpeggio:

b) Carico UB/ettaro (riferito alla superficie del lotto )

Schema utilizzo pascolocome riportato graficamente su estratto di mappa allegato

specificare la sequenza temporale di occupazione dei lotti,

RICORDA:

Il numero dei lotti deve consentire annualmente il pascolamento di tutta la superficie richiesta a premio nel rispetto dei seguenti vincoli:

• giorni di permanenza per lotto: minimo 30 gg

• carico minimo per lotto: 1 UB/ha

n. identif. Lotto

Sup. ha

lotto

Carico UB/ha/ lotto

Categoria bestiama (bovini, ovini, caprini,

equini, asini)

Giorni di permanenza per lotto

Delimitazione lotti pascolamento recinzioni mobili delimitazione naturale pascolo diurno guidato

Piano miglioramento

Ricorda:è possibile selezionare più opzioni, il dettaglio delle operazioni è da indicare sull’estratto di mappa (vedi Allegati)

conservazione superficie con solo pascolamento contenimento vegetazione invasiva con mezzi manuali contenimento vegetazione invasiva con mezzi meccanici recupero superfici abbandonate (da indicare graficamente in allegato)

Obbiettivi miglioramento/conservazione conservazione della superficie a pascolo incremento della superficie a pascolo

Allegati corografia superficie totale pascolo su estratto di mappa rappresentazione grafica su estratto di mappa utilizzo pascolo per lotti rappresentazione grafica del piano di miglioramento del pascolo

Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 14 - Venerdì 08 aprile 2011

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ALLEGATO 4

FEASR - Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013

Misura 214 – Pagamenti agroambientali

Azione M – Introduzione di tecniche di agricoltura conservativa

disposizioni attuative campagna 2011

DESCRIZIONE ATTREZZATURE IDONEE

PER AGRICOLTURA CONSERVATIVA

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– 132 – Bollettino Ufficiale

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Note preliminari:

• Non esistono macchine per semina diretta su sodo “combinate”;

• Non esistono macchine per minima lavorazione “combinate”, ma solo macchine per minima lavorazione con seminatrici “combinate”;

• Nel presente documento si identificano le caratteristiche delle macchine rientranti nei due interventi dell’azione M “Semina diretta su sodo” (intervento 1) e “Minima lavorazione” (intervento 2), ma non si forniscono informazioni sull’uso corretto delle stesse, che deve essere conforme alle regole dettate nelle disposizioni attuative. Si ricorda che, al fine del rispetto di tali disposizioni, quello che conta è l’effetto sul suolo della semina diretta su sodo e della minima lavorazione e non il mero possesso delle macchine;

• Le definizioni “Semina diretta” e “Semina su sodo” utilizzate nel presente documento hanno lo stesso significato e si riferiscono alla semina con macchine del capitolo “Seminatrici per semina diretta su sodo”.

• L’utilizzo di “Seminatrici per semina diretta su sodo” anche nella minima lavorazione è consigliato per ottenere risultati ottimali.

Bollettino Ufficiale

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Mais in semina diretta su sodo Mais in minima lavorazione

Soia in semina diretta dopo mais Soia in semina diretta dopo orzo

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Macchine per semina diretta su sodo (intervento 1 – azione M)

Si definiscono Seminatrici da Sodo le macchine con le seguenti caratteristiche.

1) Le seminatrici che sono in grado di eseguire la deposizione del seme mediante assolcatori a dischi su di un terreno non lavorato e con presenza di residui colturali in un passaggio unico;

2) Sono ammessi organi lavoranti da anteporre agli assolcatori costituiti da dischi o stelle di vario tipo, che eseguano una lavorazione massima di 15 cm in banda (zona di semina) e di 10 cm in profondità;

3) In parziale deroga al precedente punto 1) è ammesso lo “strip till” per le colture con larghezza tra le file di più di 30 cm. La pratica consiste nell’utilizzo di una macchina che esegua una lavorazione in banda (solo la zona di semina) con caratteristiche di cui al punto 2), eseguita anche in momenti antecedenti la semina.

4) Le seminatrici per la semina su sodo possono, contemporaneamente alla semina, eseguire anche altre operazioni, quali concimazione localizzata, diserbo e geodisinfestazione, attraverso organi aggiuntivi descritti al precedente punto 1);

5) Le seminatrici per la semina su sodo devono essere trainate o semi portate in modo da poter scaricare tutto il loro peso a terra. Il peso generato dall’azione combinata delle molle di carico e del peso stesso dell’elemento, in ogni caso, non deve essere potenzialmente inferiore a 200 Kg per ciascun elemento;

Sono assolutamente vietate tutte quelle macchine con organi lavoranti mossi dalla presa di forza e/o idraulicamente.

Bollettino Ufficiale

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– 136 – Bollettino Ufficiale

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Elemento di semina Disco taglia residuo

Stelle pulisci solco Elemento di semina non di precisione

Seminatrice non di precisione Seminatrice di precisione (frumento, orzo, ecc.) (mais, soia, ecc.)

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Macchine per la minima lavorazione (intervento 2 – azione M)

Si definiscono macchine adatte per la minima lavorazione tutte quelle macchine che hanno le seguenti caratteristiche.

1) Denti fissi o elastici in grado di smuovere il terreno sodo senza provocare formazione di suole di lavorazione, sino a una profondità massima di 15 cm e in grado di non causare inversione degli strati del terreno, anche allo scopo di garantire quella copertura “minima” del suolo in ogni momento dell’anno (termine qualitativo interessante);

2) Telaio portato, semi portato o trainato;

3) Sono ammessi e possono essere aggiunti alla macchina:

a) Elementi lavoranti di finitura, quali rulli pieni, a gabbia, packer e rastrelli leggeri e pesanti,

b) Elementi lavoranti di pre-lavorazione, quali dischiere diritte e inclinate in grado di operare senza invertire gli strati;

4) La distribuzione degli organi sul telaio deve garantire la circolazione dei residui colturali (minore densità delle ancore nella parte frontale della macchina, sufficiente altezza da terra, ampia distanza longitudinale tra le ancore);

5) Una macchina da minima lavorazione deve potenzialmente garantire il risultato (la possibilità di seminare) in un solo passaggio;

6) La semina in combinata è ammessa solo con macchine che nella parte di lavorazione del terreno hanno le caratteristiche indicate ai precedenti punti 1), 2), 3), 4), 5);

7) Le macchine per la distribuzione dei liquami interrati sono ammesse solo se nella parte di lavorazione del terreno hanno le caratteristiche indicate ai precedenti punti 1), 2), 3), 4), 5).

Sono assolutamente vietate tutte quelle macchine con organi lavoranti mossi dalla presa di forza e/o idraulicamente.

Bollettino Ufficiale

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Serie Ordinaria n. 14 - Venerdì 08 aprile 2011

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Alcuni esempi di erpici da minima lavorazione

Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 14 - Venerdì 08 aprile 2011

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Macchine per le lavorazioni di recupero

Queste macchine possono essere utilizzate solo in caso di comprovata necessità, secondo le norme e le procedure dettate dall’azione M.

1) Le macchine per le lavorazioni di recupero sono decompattatori e ripuntatori atti a ricostruire la struttura del suolo danneggiata da eventi oggettivamente non evitabili, quali ad esempio la formazione di carreggiate provocata da una raccolta non procrastinabile effettuata durante una stagione particolarmente piovosa;

2) I decompattatori e i ripuntatori devono avere denti fissi, in grado di smuovere il terreno sodo senza provocare formazione di suole di lavorazione, sino a una profondità massima di 40 cm e di non causare inversione degli strati del terreno stesso;

3) Telaio portato, semi portato o trainato;

4) Sono ammessi e possono essere aggiunti alla macchina:

a) Elementi lavoranti di finitura, quali rulli pieni, a gabbia e packer,

b) Elementi lavoranti di pre-lavorazione, quali dischiere diritte e inclinate in grado di operare senza invertire gli strati;

5) Successivamente alla lavorazione di recupero è ammessa una minima lavorazione con le modalità di cui al capitolo “Macchine per la minima lavorazione”, allo scopo di livellare il suolo per facilitare la semina.

Sono assolutamente vietate tutte quelle macchine con organi lavoranti mossi dalla presa di forza e/o idraulicamente.

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Esempi di macchine ammissibili per le lavorazioni di recupero

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Esempi di macchine non ammissibili

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D.G. Industria, artigianato, edilizia e cooperazione

Bollettino Ufficiale

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D.d.u.o. 5 aprile 2011 - n. 3116Non ammissione della societa’ Gtm s.p.a. al contributo (Voucher) per la redazione del Business Plan - Fondo di Garanzia Made in Lombardy. Linea di intervento 1.1.2.1.B - POR FESR 2007-2013

IL DIRIGENTE DELLA UNITA’ ORGANIZZATIVA COMPETITIVITA’Visti:• il Regolamento CE n. 1080/2006 del Parlamento Europeo e

del Consiglio del 5 luglio 2006 relativo al Fondo europeo di svi-luppo regionale e recante abrogazione del Regolamento (CE) n. 1783/1999;

• il Regolamento CE n. 1083/2006 del Consiglio dell’11 Luglio 2006, recante disposizioni generali sul Fondo europeo di svilup-po regionale, sul Fondo sociale europeo e sul Fondo di coesione e che abroga il regolamento (CE) n. 1260/1999;

• il Regolamento n. 1828/2006 della Commissione dell’8 di-cembre 2006 che stabilisce le modalità di applicazione del Re-golamento (CE) n. 1083/2006 del Consiglio recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di Sviluppo Regionale, sul Fondo So-ciale Europeo e sul Fondo di Coesione e del Regolamento (CE) n. 1080/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio relativo al Fondo europeo di sviluppo regionale;

• il Programma Operativo Regionale della Lombardia 2007-2013 (Por Lombardia) Obiettivo «Competitività», approvato dalla Commissione Europea con decisione C[2007] 3784 del 1° ago-sto 2007, nell’ambito del quale è prevista l’istituzione del Fondo di garanzia «Made in Lombardy» per supportare la crescita com-petitiva del sistema lombardo e migliorare le condizioni di ac-cesso al credito delle imprese operanti in Lombardia;

• la d.g.r. n. VIII/8297/2008 con la quale, fra l’altro, è stata istitu-ita presso Finlombarda S.p.A. la misura di ingegneria finanziaria denominata «Fondo di garanzia Made in Lombardy» con dota-zione complessiva di € 35.000.000,00 a valere sul capitolo del bi-lancio pluriennale e Bilancio 2008 UPB 3.3.2.3. 381 capitolo 7131;

• la d.g.r. n. VIII/8298/2008 avente ad oggetto «Programma Operativo Competitività Regionale e Occupazione Fesr 2007-2013 – Linee guida di attuazione – Primo provvedimento»;

• la d.g.r. n. VIII/11177/2010 avente ad oggetto «Program-ma Operativo Competitività regionale ed occupazione Fesr 2007-2013 – Linee guida di attuazione – Aggiornamento d.g.r. VIII/8298/2008»che introduce, in relazione alla misura in ogget-to, il riferimento al Quadro temporaneo comunitario per le mi-sure di aiuto di Stato per l’accesso ai finanziamenti nell’attuale situazione di crisi finanziaria ed economica;

Richiamati:• la lettera di incarico sottoscritta il 13 marzo 2009 dal Direttore

Generale della Direzione Generale Industria, PMI e Cooperazio-ne, dott. Roberto Cova, con la quale la società finanziaria regio-nale Finlombarda s.p.a. è incaricata della gestione del «Fondo di Garanzia Made in Lombardy»;

• il d.d.u.o. n. 6815 del 3 luglio 2009 «Fondo di Garanzia Ma-de in Lombardy – Disciplina delle modalità di presentazione ed erogazione dei contributi per la redazione dei Business Plan (Linea di intervento 1.1.2.1.B – Asse I Innovazione ed economia della conoscenza – POR FESR 2007-2013)» che ne prevede in particolare:

– la copertura di spese di consulenza sino al 75% del loro am-montare entro un limite massimo di € 4.000,00;

– la concessione ed erogazione con provvedimenti del re-sponsabile dell’Asse 1 «Innovazione ed Economia della cono-scenza» del Programma Operativo Regionale Competitività 2007-2013 – Obiettivo Competitività e Occupazione – Fesr a tut-te le imprese che abbiano presentato domanda di intervento finanziario e per le quali il Gestore del Fondo abbia positivamen-te verificato la sussistenza dei requisiti di ammissibilità;

– l’erogazione sino a concorrenza delle risorse finanziarie ap-positamente ad esso destinate, ammontanti ad € 4.000.000,00;

• l’Avviso pubblico per la concessione di interventi finanziari a favore delle imprese - Made in Lombardy pubblicato sul BURL – Inserzione e concorsi n. 30 del 29 luglio 2009;

Visti gli articoli 7 e 9 dell’Avviso che definiscono procedure e criteri di valutazione e concessione dei contributi per la realizza-zione del business plan;

Dato atto che Finlombarda s.pa., Gestore del Fondo, ha tra-smesso l’istruttoria effettuata sulla domanda di contributo (vou-cher) presentata dalla società Gtm s.p.a. con proposta negati-va in quanto all’atto della presentazione della domanda:

– l’azienda non rientra nel settore manifatturiero ma opera nel settore della Fornitura di acqua; reti fognarie, attività di ge-stione dei rifiuti e risanamento;

– manca la documentazione relativa alla richiesta del con-tributo per la redazione del business plan prevista dall’Avviso pubblico,

come risulta dalla nota e dalla documentazione agli atti della competente Struttura Innovazione, Economia della Conoscenza e Reti di impresa;

Ritenuto pertanto di non concedere alla Gtm s.p.a. il contri-buto (voucher) per la realizzazione del business plan per assen-za dei requisiti di ammissibilità previsti dall’articolo 2, comma 1, dall’articolo 7 e dall’articolo 9 alinea 4 dell’Avviso pubblicato sul BURL – Inserzione e concorsi n. 30 del 29 luglio 2009;

Vista la nota dell’11 giugno 2010 prot. n. R1.2010.0008126 con la quale l’Autorità di Gestione del POR FESR 2007-2013 comuni-ca al Dirigente della Unità Organizzativa Competitività dottores-sa Cristina Colombo che le è stato affidato l’incarico di Respon-sabile dell’Asse I «Innovazione ed economia della conoscenza» del programma operativo competitività regionale e occupazio-ne Fesr 2007-2013;

Vista la legge regionale n. 20/08 ed i provvedimenti organizza-tivi della IX Legislatura;

DECRETA1. di non ammettere la società Gtm s.p.a. con sede a Ghi-

salba (BG) in Via Villanova s.n.c. al contributo (voucher) finaliz-zato alla predisposizione dei business plan previsto dal d.d.u.o. n. 6815 del 3 luglio 2009 «Fondo di Garanzia Made in Lombardy – Disciplina delle modalità di presentazione ed erogazione dei contributi per la redazione dei Business Plan (Linea di intervento 1.1.2.1.B – Asse I Innovazione ed economia della conoscenza – POR FESR 2007-2013)» per le motivazioni indicate in premessa che si intendono interamente riportate;

2. trasmettere copia del presente provvedimento:– all’impresa interessata;– al Gestore del Fondo di Garanzia Made in Lombardy, Fin-

lombarda SpA;– all’Autorità di Gestione del POR Competitività 2007-2013.3. di disporre la pubblicazione del presente provvedimento

sul Bollettino Ufficiale della regione lombardia.Il dirigente della

u.o. competitivitàCristina Colombo

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Serie Ordinaria n. 14 - Venerdì 08 aprile 2011

– 148 – Bollettino Ufficiale

D.d.u.o. 5 aprile 2011 - n. 3117Non ammissione della societa’ Bossi Giovanni s.n.c. di Alessandro e Paolo Bossi al contributo (Voucher) per la redazione del Business Plan - Fondo di Garanzia Made in Lombardy. Linea di intervento 1.1.2.1.B - POR FESR 2007-2013

IL DIRIGENTE DELLA UNITA’ ORGANIZZATIVA COMPETITIVITA’Visti:• il Regolamento CE n. 1080/2006 del Parlamento Europeo e

del Consiglio del 5 luglio 2006 relativo al Fondo europeo di svi-luppo regionale e recante abrogazione del Regolamento (CE) n. 1783/1999;

• il Regolamento CE n. 1083/2006 del Consiglio dell’11 luglio 2006, recante disposizioni generali sul Fondo europeo di svilup-po regionale, sul Fondo sociale europeo e sul Fondo di coesione e che abroga il regolamento (CE) n. 1260/1999;

• il Regolamento n. 1828/2006 della Commissione dell’8 di-cembre 2006 che stabilisce le modalità di applicazione del Re-golamento (CE) n. 1083/2006 del Consiglio recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di Sviluppo Regionale, sul Fondo So-ciale Europeo e sul Fondo di Coesione e del Regolamento (CE) n. 1080/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio relativo al Fondo europeo di sviluppo regionale;

• il Programma Operativo Regionale della Lombardia 2007-2013 (POR Lombardia) Obiettivo «Competitività», approvato dalla Commissione Europea con decisione C[2007] 3784 del 1° agosto 2007, nell’ambito del quale è prevista l’istituzione del Fondo di garanzia «Made in Lombardy» per supportare la cresci-ta competitiva del sistema lombardo e migliorare le condizioni di accesso al credito delle imprese operanti in Lombardia;

• la d.g.r. n. VIII/8297/2008 con la quale, fra l’altro, è stata istitu-ita presso Finlombarda S.p.A. la misura di ingegneria finanziaria denominata «Fondo di garanzia Made in Lombardy» con dota-zione complessiva di € 35.000.000,00 a valere sul capitolo del bi-lancio pluriennale e Bilancio 2008 UPB 3.3.2.3. 381 capitolo 7131;

• la d.g.r. n. VIII/8298/2008 avente ad oggetto «Programma Operativo Competitività Regionale e Occupazione Fesr 2007-2013 – Linee guida di attuazione – Primo provvedimento»;

• la d.g.r. n. VIII/11177/2010 avente ad oggetto «Program-ma Operativo Competitività regionale ed occupazione Fesr 2007-2013 – Linee guida di attuazione – Aggiornamento d.g.r. VIII/8298/2008»che introduce, in relazione alla misura in ogget-to, il riferimento al Quadro temporaneo comunitario per le mi-sure di aiuto di Stato per l’accesso ai finanziamenti nell’attuale situazione di crisi finanziaria ed economica;

Richiamati:• la lettera di incarico sottoscritta il 13 marzo 2009 dal Direttore

Generale della Direzione Generale Industria, PMI e Cooperazio-ne, dott. Roberto Cova, con la quale la società finanziaria regio-nale Finlombarda s.p.a. è incaricata della gestione del «Fondo di Garanzia Made in Lombardy»;

• il d.d.u.o. n. 6815 del 3 luglio 2009 «Fondo di Garanzia Ma-de in Lombardy – Disciplina delle modalità di presentazione ed erogazione dei contributi per la redazione dei Business Plan (Linea di intervento 1.1.2.1.B – Asse I Innovazione ed economia della conoscenza – POR FESR 2007-2013)» che ne prevede in particolare:

– la copertura di spese di consulenza sino al 75% del loro am-montare entro un limite massimo di € 4.000,00;

– la concessione ed erogazione con provvedimenti del re-sponsabile dell’Asse 1 «Innovazione ed Economia della cono-scenza» del Programma Operativo Regionale Competitività 2007-2013 – Obiettivo Competitività e Occupazione – Fesr a tut-te le imprese che abbiano presentato domanda di intervento finanziario e per le quali il Gestore del Fondo abbia positivamen-te verificato la sussistenza dei requisiti di ammissibilità;

– l’erogazione sino a concorrenza delle risorse finanziarie ap-positamente ad esso destinate, ammontanti ad € 4.000.000,00;

• l’Avviso pubblico per la concessione di interventi finanziari a favore delle imprese - Made in Lombardy pubblicato sul BURL – Inserzione e concorsi n. 30 del 29 luglio 2009;

Visti gli articoli 7 e 9 dell’Avviso che definiscono procedure e criteri di valutazione e concessione dei contributi per la realizza-zione del business plan;

Dato atto che Finlombarda Spa, Gestore del Fondo ha tra-smesso l’istruttoria effettuata sulla domanda di contributo (vou-cher) presentata dalla società Bossi Giovanni s.n.c. di Alessan-dro e Paolo Bossi con proposta negativa in quanto l’importo delle spese ammissibili non raggiunge l’importo minimo finan-

ziabile previsto dal bando, come risulta dalla nota e dalla do-cumentazione agli atti della competente Struttura Innovazione, Economia della Conoscenza e Reti di impresa;

Ritenuto pertanto di non concedere alla Bossi Giovanni s.n.c. di Alessandro e Paolo Bossi il contributo (Voucher) per la realiz-zazione del business plan per assenza del requisito di ammissibi-lità del programma di investimento previsto dall’art. 7 comma 2, punto 2 dell’avviso pubblicato sul BURL – Inserzione e concorsi n. 30 del 29 luglio 2009 con riferimento alla valutazione delle spese ammissibili il cui importo minimo, nel caso dei finanziamenti chi-rografari, deve essere pari ad € 200.000,00 (art. 4.2 dell’avviso pubblico);

Vista la nota dell’11 giugno 2010 prot. n. R1.2010.0008126 con la quale l’Autorità di Gestione del POR FESR 2007-2013 comuni-ca al Dirigente della U.O. Competitività dottoressa Cristina Co-lombo che le è stato affidato l’incarico di Responsabile dell’Asse I «Innovazione ed economia della conoscenza» del programma operativo competitività regionale e occupazione Fesr 2007-2013;

Vista la legge regionale n. 20/08 ed i provvedimenti organizza-tivi della IX Legislatura;

DECRETA1. di non ammettere la società Bossi Giovanni s.n.c. di Ales-

sandro e Paolo Bossi con sede a Mornago (VA) in Via Laghetto 14 al contributo (voucher) finalizzato alla predisposizione dei business plan previsto dal d.d.u.o. n. 6815 del 3 luglio 2009 «Fon-do di Garanzia Made in Lombardy – Disciplina delle modalità di presentazione ed erogazione dei contributi per la redazione dei Business Plan (Linea di intervento 1.1.2.1.B – Asse I Innovazione ed economia della conoscenza – POR FESR 2007-2013)» per le motivazioni indicate in premessa che si intendono interamente riportate;

2. trasmettere copia del presente provvedimento:– all’impresa interessata,– al Gestore del Fondo di Garanzia Made in Lombardy, Fin-

lombarda s.p.a.,– all’Autorità di Gestione del POR Competitività 2007-2013;3. di disporre la pubblicazione del presente provvedimento

sul Bollettino Ufficiale della regione lombardia.Il dirigente della

u.o.competitivitàCristina Colombo

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Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 14 - Venerdì 08 aprile 2011

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D.d.s. 5 aprile 2011 - n. 3130Determinazioni in merito alle procedure per la valutazione ed approvazione delle domande presentate a valere sul Bando approvato con decreto n. 7907 del 30 luglio 2009 – «Modifiche alle disposizioni relative alla Misura A – Microcredito, alla Misura B – Investimenti e alla Misura C – Sviluppo aziendale, attivate con d.d.g. 29 giugno 2007 n. 7203 e successivamente integrate con d.d.g. 17 aprile 2008 n. 3854»

IL DIRIGENTE DELLA STRUTTURA «AGEVOLAZIONI PER LE IMPRESE»Visti:• la l.r. n. 1 del 2 febbraio 2007 «Strumenti di competitività per

le imprese e per il territorio della Lombardia», con la quale la Re-gione intende supportare la crescita competitiva del sistema produttivo, territoriale e sociale;

• la d.g.r. n. 4 del 29 aprile 2010 di «Costituzione delle Direzioni Centrali e Generali, Incarichi e altre disposizioni organizzative – I Provvedimento organizzativo – IX Legislatura» – Allegato A – II) con quale è stata costituita la nuova Direzione Generale Indu-stria, Artigianato, Edilizia e Cooperazione;

• il Programma Regionale di Sviluppo della IX legislatura, (d.c.r. n. IX/56 del 28 settembre 2010) che nell’ambito dell’area economica - Programma Operativo 1 «Sostegno all’imprendito-rialità, PMI e reti»- Obiettivo Specifico 1.1. «Sostegno allo sviluppo produttivo» – Obiettivo Operativo 1.1.5. «Favorire la crescita di-mensionale, la patrimonializzazione, il consolidamento e gli inve-stimenti delle imprese lombarde» – Azione 1.1.5.2. «Fondo Artigia-nato l.r. 1/2007 – Armonizzazione delle modalità di impiego con le misure del Fondo di rotazione per l’imprenditorialità» (FRIM);

Richiamati:• la d.g.r. n. 4549 del 18 aprile 2007 di attuazione della l.r. 1/07

ed in particolare l’allegato C «Riorganizzazione degli strumenti per le agevolazioni creditizie e lo sviluppo del sistema delle ga-ranzie per le imprese artigiane», con il quale si è dato avvio alla riorganizzazione degli strumenti regionali a sostegno del credito all’artigianato, mediante la costituzione di un Fondo regionale per le agevolazioni finanziarie all’artigianato, di un Fondo regio-nale per lo sviluppo delle garanzie, cogaranzie e controgaranzie all’Artigianato e la costituzione di un Comitato regionale per il Credito dell’Artigianato;

• i decreti n. 7203 del 28 giugno 2007, n. 3854 del 17 aprile 2008 e n. 7907 del 30 luglio 2009 con i quali, ai sensi del punto 5.1 dell’Allegato C alla sopracitata d.g.r., sono state individuate le linee di intervento dei fondi per il credito e gli interventi di ga-ranzia per il settore artigiano, definendone altresì i criteri;

• la lettera di incarico per l’attività di gestione operativa delle Misure A «Microcredito» e B «Investimenti a valere sul fondo regio-nale» del 14 agosto 2007 (rep. contratti n. 10358/RCC) e suo atto aggiuntivo del 30 settembre 2009 (rep. contratti n. 13056/RCC) e sua proroga del 30 novembre 2010 (rep. contratti n. 14630/ RCC);

• la lettera di incarico per l’attività di gestione operativa della Misura C «Sviluppo aziendale» di intervento a valere sul Fondo re-gionale per le agevolazioni finanziarie all’artigianato di cui alla Lr. 1/2007 – del 23 settembre 2008 (rep. contratti n. 11568/RCC) e sua proroga del 30 novembre 2010 (rep. contratti n. 14634/RCC);

Dato atto che:• con decreto n. 113 dell’11 gennaio 2008, in attuazione della

d.g.r. 4549/07 Allegato C, è stato costituito il «Comitato regionale per il credito artigianato» con compiti di indirizzo generali per la gestione dei fondi e di nomina del sottocomitato tecnico;

• il Comitato sopracitato, come risulta dal Verbale n. 1 del 22 gennaio 2008, ha provveduto alla nomina del Sotto-Comita-to tecnico con il compito di deliberare le richieste di agevolazio-ne presentate dalle imprese ai sensi delle misure A «Microcredi-to», B «Investimenti» e C «Sviluppo Aziendale»;

Preso atto che il suddetto Comitato, ai sensi dell’allegato C punto 4.2 alla d.g.r. 4549/07 sopracitata, resta in carico per tre anni e che pertanto tale durata risulta scaduta in data 21 gen-naio 2011;

Considerato che la IX legislatura:• ha riunito in un’unica Direzione Generale le deleghe all’In-

dustria e all’Artigianato e di conseguenza si è dato avvio ad un percorso per armonizzare e razionalizzare gli strumenti finanziari previsti dal Fondo di rotazione per l’imprenditorialità» (FRIM) e dal fondo per l’artigianato al fine di una semplificazione e di una ottimizzazione delle risorse a sostegno delle MPMI;

• ha posto particolare attenzione alla semplificazione delle procedure burocratiche al fine di rispondere in tempi rapidi ed adeguati ai bisogni delle MPMI;

Ritenuto, nelle more dell’armonizzazione e revisione del Fondo di rotazione per l’imprenditorialità (FRIM) e del Fondo regionale per le agevolazioni finanziarie all’Artigianato, così come previsto nell’Obiettivo Operativo 1.1.5. sopracitato, al fine di poter istru-ire le domande, presentate a valere sul Bando approvato con d.d.g. 7907/2009, e di adottare la procedura amministrativa di cui all’allegato A) parte integrante e sostanziale del presente atto;

Vista la l.r. n. 20/2008, nonché i provvedimenti organizzativi della IX legislatura

per i motivi espressi in premessaDECRETA

1. di adottare, nelle more dell’adozione dei provvedimenti di armonizzazione e di revisione del Fondo di rotazione per l’im-prenditorialità (FRIM) e del Fondo regionale per le agevolazioni finanziarie all’Artigianato, così come previsto nell’Obiettivo Ope-rativo 1.1.5., le procedure di cui all’Allegato A «Modifica delle procedure per la valutazione ed approvazione delle domande presentate dalle imprese a valere sul bando approvato con de-creto n. 7907/09 (art. 4 Misura A, art. 5 Misura B, art. 8 Misura C)» parte integrante e sostanziale del presente provvedimento;

2. di inviare il presente provvedimento, per i seguiti di compe-tenza, a Federfidi Lombarda ed a Finlombarda s.p.a.;

3. di disporre la pubblicazione del presente atto sul BURL e sul sito della regione lombardia.

Il dirigenteMarina Gori

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Serie Ordinaria n. 14 - Venerdì 08 aprile 2011

– 150 – Bollettino Ufficiale

ALLEGATO AModifica delle Procedure per la valutazione ed approvazione delle domande presentate dalle imprese a valere sul bando

approvato con decreto n. 7907/09 (art. 4 Misura A, art. 5 Misura B, art. 8 Misura C)

Misura A “Microcredito”

art. 4. “Ammissione a garanzia gratuita”

Vigente Modificato

L’elenco delle richieste di ammissione al contributo in conto garanzia gratuita, inoltrato da Federfidi a Finlombarda con cadenza trimestrale, viene sottoposto da Finlombarda all’esame del Comitato tecnico regionale.

L’ammissione al contributo a fronte delle garanzie gratuite rilasciate è deliberata nel termine di 45 giorni dalla data di ricezione della richiesta o della eventuale documentazione che deve completare la stessa, entro 15 GG dalla data della delibera viene data comunicazione a Federfidi.

Il Comitato tecnico regionale delibera per la concessione dei contributi in conto garanzia in relazione alle disponibilità finanziarie del fondo.

L’elenco delle richieste di ammissione al contributo in conto garanzia gratuita, viene inoltrato da Federfidi Lombarda a Finlombarda S.p.A. con cadenza trimestrale e da quest’ultima trasmesso a Regione Lombardia che procederà, in relazione alle disponibilità finanziarie del Fondo, all’emanazione del decreto di concessione nel termine di 45 giorni dalla data di ricezione della richiesta o della eventuale documentazione integrativa.

Entro 15 giorni dalla data del decreto di concessione Finlombarda S.p.A. ne dà comunicazione a Federfidi Lombarda.

art. 6. “Revoca dell’ammissibilità a garanzia gratuita

(…)

In caso di inadempienza dell’obbligo essenziale della destinazione, la ammissione a garanzia gratuita sarà revocata totalmente o parzialmente su conforme delibera del Comitato regionale.

(…)

In caso di inadempienza dell’obbligo essenziale della destinazione, la ammissione a garanzia gratuita sarà revocata totalmente o parzialmente con apposito decreto dirigenziale.

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Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 14 - Venerdì 08 aprile 2011

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Misura B -“Investimenti -Regolamento per le operazioni di credito artigiano agevolato”-

Art. 5 “Ammissione del finanziamento al contributo in conto interessi”

Vigente Modificato

La domanda di ammissione del finanziamento al contributo in conto interessi, se completa e corredata dalla necessaria documentazione, viene sottoposta nel rispetto dell’ordine cronologico di ricezione all’esame del Comitato tecnico regionale.

In caso di documentazione incompleta ovvero insufficiente le integrazioni e i chiarimenti devono essere trasmessi entro il termine di tre mesi dalla data di ricezione della relativa comunicazione effettuata da Finlombarda

L’ammissione al contributo in conto interessi è deliberata nel termine di 45 giorni dalla data di ricezione della richiesta o della documentazione che deve completare la stessa; entro 15 GG dalla data della delibera viene data comunicazione alla banca e all’impresa beneficiaria dell’ammissione medesima e del responsabile dell’UO competente per la gestione dell’agevolazione.Il Comitato tecnico regionale delibera, per la quota del finanziamento ammissibile al contributo interessi, la concessione delle agevolazioni in relazione alle disponibilità finanziarie del fondo

La domanda di ammissione del finanziamento al contributo in conto interessi, se completa e corredata dalla necessaria documentazione, viene istruita da Finlombarda S.p.A nel rispetto dell’ordine cronologico di ricezione.

In caso di documentazione incompleta, ovvero insufficiente, le integrazioni e i chiarimenti devono essere trasmessi a Finlombarda S.p.A., entro il termine di 90 giorni dalla data di ricezione della relativa comunicazione effettuata da Finlombarda S.p.A..

Finlombarda S.p.A. nel termine di 45 giorni dalla data di ricezione della domanda o della eventuale documentazione integrativa, predispone i report delle domande istruite e presenta le risultanze a Regione Lombardia , che procederà, in relazione alle disponibilità finanziarie del Fondo, all’emanazione del decreto di concessione.

Entro 15 giorni dalla data di ricevimento del decreto di concessione Finlombarda S.p.A. comunica gli esiti all’istituto di credito e all’impresa beneficiaria.

Art. 7 Revoca dei contributi in conto interesse

(…) In caso di mancato adempimento dell’obbligo essenziale della destinazione, il contributo sarà revocato totalmente o parzialmente su conforme delibera del Comitato regionale

In caso di mancato adempimento dell’obbligo essenziale della destinazione, il contributo sarà revocato totalmente o parzialmente con apposito decreto dirigenziale

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Serie Ordinaria n. 14 - Venerdì 08 aprile 2011

– 152 – Bollettino Ufficiale

Misura B “Investimenti Regolamento per le operazioni di locazione finanziaria agevolata”

Art. 5 “Ammissione al contributo in conto canoni”

Vigente Modificato

La domanda di ammissione al contributo in conto canoni, se completa della documentazione indicata al precedente punto 1, viene sottoposta nel rispetto dell’ordine cronologico di ricezione all’esame del Comitato tecnico regionale.

In caso di documentazione/dichiarazione incompleta ovvero insufficiente le integrazioni e i chiarimenti devono essere trasmessi entro il termine di tre mesi dalla data di ricezione della relativa comunicazione effettuata da Finlombarda.

L’ammissione al contributo in conto canoni è deliberata nel termine di 45 giorni dalla data di ricezione della domanda stessa o della documentazione che la deve completare; entro 15 GG dalla data della delibera viene inviata comunicazione alla società e all’impresa beneficiaria dell’ammissione medesima.

Il Comitato tecnico regionale delibera, per la quota della locazione finanziaria ammissibile al contributo canoni, la concessione delle agevolazioni in relazione alle disponibilità finanziarie del fondo:

La domanda di ammissione del contributo in conto canoni, se completa e corredata dalla necessaria documentazione, viene istruita da Finlombarda S.p.A. nel rispetto dell’ordine cronologico di ricezione.

In caso di documentazione/dichiarazione incompleta, ovvero insufficiente, le integrazioni e i chiarimenti devono essere trasmessi a Finlombarda S.p.A., entro il termine di 90 giorni dalla data di ricezione della relativa comunicazione effettuata da Finlombarda S.p.A.

Finlombarda S.p.A. nel termine di 45 giorni dalla data di ricezione della domanda o della eventuale documentazione integrativa, predispone i report delle domande istruite e ne presenta le risultanze a Regione Lombardia , che procederà, in relazione alle disponibilità finanziarie del Fondo, all’emanazione del decreto di concessione.

Entro 15 giorni dalla data di ricevimento del decreto di concessione Finlombarda S.p.A. comunica gli esiti alla società di leasing e all’impresa beneficiaria.

Art. 7 Revoca del contributo in conto canoni

(…) In caso di mancato adempimento dell’obbligo essenziale della destinazione, il contributo in conto canoni è revocato totalmente o parzialmente su conforme delibera del Comitato regionale

(…) In caso di mancato adempimento dell’obbligo essenziale della destinazione, il contributo in conto canoni è revocato totalmente o parzialmente con apposito decreto dirigenziale

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Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 14 - Venerdì 08 aprile 2011

– 153 –

Misura C “Sviluppo aziendale”

Art 8 “ Modalità di presentazione della domanda e procedure”

Vigente Modificato

(…)Entro il termine suddetto Finlombarda provvede ad inoltrare gli esiti dell’attività istruttoria: al comitato tecnico regionale per la delibera di concessione e la definizione delle condizioni (importo, durata, impegni, garanzie, ect..); all’istituto finanziario convenzionato con “riserva” in subordine all’avvenuta Delibera del comitato tecnico regionale, al fine di avviare prontamente l’istruttoria di competenza del medesimo istituto che dovrà essere effettuata entro i successivi 30 giorni comunicandone l’esito a Finlombarda.

Entro 10 giorni dalla data della delibera di concessione Finlombarda provvede a trasmettere le risultanze del comitato agli istituti finanziari convenzionati al fine di sciogliere la riserva. Qualora l’istituto finanziario stabilisca condizioni diverse quali: importo dell’intervento, durata, garanzie e impegni, Finlombarda provvede a darne comunicazione al Comitato tecnico regionale per le decisioni conseguenti.(…)

Quota del 100% dell’intervento finanziario successivamente all’approvazione da parte del comitato tecnico regionale e dell’istituto di credito, previa dichiarazione su apposita modulistica resa con autocertificazione attestante la realizzazione del 50% del programma d’investimento.

(…)Entro il termine suddetto Finlombarda S.p.A. provvede ad inoltrare gli esiti dell’attività istruttoria a Regione Lombardia per l’emanazione del decreto di concessione

Entro 10 giorni dalla data di ricevimento del decreto di concessione Finlombarda provvede a trasmettere le risultanze agli Istituti finanziari convenzionati per l’istruttoria di loro competenza.

Entro i successivi 30 giorni gli Istituti finanziari trasmettono gli esiti delle istruttorie di competenza a Finlombarda S.p.A.. Qualora l’Istituto finanziario stabilisca condizioni diverse quali: importo dell’intervento, durata, garanzie e impegni, Finlombarda S.p.A. provvede a darne comunicazione a Regione Lombardia per i provvedimenti conseguenti.(…)

Quota del 100% dell’intervento finanziario successivamente all’approvazione da parte di Regione Lombardia e dell’Istituto finanziario, previa dichiarazione su apposita modulistica resa con autocertificazione attestante la realizzazione del 50% del programma d’investimento.

Art. 10 Revoche

Con delibera del Comitato Regionale, l’agevolazione viene revocata parzialmente o totalmente (…)

Con apposito decreto dirigenziale, l’agevolazione viene revocata parzialmente o totalmente (…)

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E) PROVVEDIMENTI DELLO STATO

Serie Ordinaria n. 14 - Venerdì 08 aprile 2011

– 154 – Bollettino Ufficiale

Sentenza n. 2760 del 24 – 28 febbraio 2011Tribunale di Milano – Sezione prima civile

Il Tribunale di MilanoSezione Prima Civile

OmissisHa emesso la seguente sentenza nella causa civile iscritta a

ruolo al n. 58296/10 R.G.promossa in primo grado con ricorso ex art. 82 DPR n.

570/1960 Omissis

avente ad oggetto causa di ineleggibilità in capo a Giorgio Pozzi, Consigliere regionale, eletto nella circoscrizione n. 8 corri-spondente alla provincia di Como.

OmissisP.Q.M.

Il Tribunale ordinario di Milano, visto l’art. 82 testo unico leggi per la composizione e la elezione degli organi delle amministra-zioni comunali, DPR n. 570/1960,

respingeil ricorso proposto da Paola Maria Camillo.Dichiara interamente compensate le spese della procedura.Così deciso in Milano il 24 febbraio 2011. Il Presidente Il Giudice estensore Roberto Bichi Laura Massari