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BOLLETTINO UFFICIALE REPUBBLICA ITALIANA 10 Serie Ordinaria - Martedì 04 marzo 2014 SOMMARIO C) GIUNTA REGIONALE E ASSESSORI Seduta di Giunta regionale n. 52 del 28 febbraio 2014 Ordine del giorno - Deliberazioni approvate (dal n. 1417 al n. 1450) . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3 Ordine del giorno integrativo - Deliberazioni approvate (dal n. 1451 al n. 1453) . . . . . . . . . . . . . . . 4 Comunicazioni - Deliberazioni approvate (dal n. 1454 al n. 1455) . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4 Deliberazione Giunta regionale 28 febbraio 2014 - n. X/1418 Determinazioni in ordine al “Bando relativo alla concessione di contributi ordinari a soggetti pubblici e privati senza scopo di lucro che promuovono iniziative e manifestazioni di rilievo regionale - Anno 2014” . . . . . . . . . . . . . 6 Deliberazione Giunta regionale 28 febbraio 2014 - n. X/1427 Determinazioni in merito al SISS: approvazione dello schema di accordo regionale con le farmacie, avente ad oggetto “Rinnovo convenzione per l’utilizzo della piattaforma tecnologica SISS da parte delle farmacie lombarde e per la loro partecipazione ai servizi messi a disposizione dal sistema SISS per la comunicazione ed elaborazione dei dati sanitari e il miglioramento dei servizi all’utenza” . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 7 Deliberazione Giunta regionale 28 febbraio 2014 - n. X/1428 Delibera triennale di “Promozione educativa e culturale 2010-2012” e “Programma regionale triennale 2010-2012 in materia di biblioteche e archivi storici di enti locali o di interesse locale”- Estensione al 31 dicembre 2016 e integrazione delle tema- tiche prioritarie 2014-2016 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 20 Deliberazione Giunta regionale 28 febbraio 2014 - n. X/1431 Modifica delle deliberazioni n. X/830 del 25 ottobre 2013, n. X/986 del 29 novembre 2013, n. X/1024 del 5 dicembre 2013 e n. X/1046 del 5 dicembre 2013, relativamente all’adeguamento del regime di aiuti “De minimis” (regolamento (UE) n. 1407/2013 della commissione del 18 dicembre 2013) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 32 Deliberazione Giunta regionale 28 febbraio 2014 - n. X/1434 Modifica ed integrazione linee guida di attuazione del programma operativo competitività regionale e occupazione FESR 2007-2013 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 45 Deliberazione Giunta regionale 28 febbraio 2014 - n. X/1442 Approvazione dello schema di convenzione tra Regione Lombardia e soggetti proprietari e gestori di residenze universitarie per la messa a disposizione di posti alloggio a soggetti aventi esigenze abitative di tipo temporaneo, diversi dagli studenti universitari, ai sensi dell’art. 14, comma 3, del d. lgs. 29 marzo 2012 n. 68 . . . . . . . . . . . . . . . . 51 Deliberazione Giunta regionale 28 febbraio 2014 - n. X/1443 Modalità per il sostegno dei progetti volti alla promozione del partenariato tra i soggetti aderenti alla rete regionale delle associazioni e dei movimenti per le pari opportunità e alla rete regionale dei centri risorse locali di parità nell’ambito dell’i- niziativa regionale “Progettare la parità in Lombardia 2014” . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 56 D) ATTI DIRIGENZIALI Giunta regionale Presidenza Decreto dirigente unità organizzativa 24 febbraio 2014 - n. 1461 Direzione centrale Programmazione integrata e finanza - Reiscrizioni alla competenza dell’esercizio finanziario 2014 di eco- nomie di stanziamento accertate sui fondi dell’esercizio finanziario 2013 ai sensi dell’articolo 50 della legge regionale n. 34/78 e dell’art. 21 d.lgs. 76/2000, e successive modifiche ed integrazioni. Conseguenti variazioni da apportare al bilan- cio di previsione 2014 e al documento tecnico di accompagnamento –10° provvedimento - Parziale rettifica del decreto 416/2014 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 57 D.G. Istruzione, formazione e lavoro Decreto dirigente unità organizzativa 27 febbraio 2014 - n. 1620 Approvazione dell’avviso per la presentazione di progetti rivolti all’ attuazione di misure di inclusione socio-lavorativa per i soggetti sottoposti a provvedimenti dell’autorità giudiziaria - POR FSE 2007-2013 . . . . . . . . . . . . . . 58 Anno XLIV – N. 058 – Iscritto nel registro Stampa del Tribunale di Milano (n. 656 del 21 dicembre 2010) – Proprietario: Giunta Regionale della Lombardia – Sede Direzione e redazione: p.zza Città di Lombardia, 1 – 20124 Milano – Direttore resp.: Marco Pilloni – Redazione: tel. 02/6765 int. 4041 – 4107 – 5644; e-mail: [email protected]

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REPUBBLICA ITALIANA

10Serie Ordinaria - Martedì 04 marzo 2014

SOMMARIO

C) GIUNTA REGIONALE E ASSESSORISeduta di Giunta regionale n. 52 del 28 febbraio 2014Ordine del giorno - Deliberazioni approvate (dal n. 1417 al n. 1450) . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3 Ordine del giorno integrativo - Deliberazioni approvate (dal n. 1451 al n. 1453) . . . . . . . . . . . . . . . 4 Comunicazioni - Deliberazioni approvate (dal n. 1454 al n. 1455) . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4

Deliberazione Giunta regionale 28 febbraio 2014 - n. X/1418Determinazioni in ordine al “Bando relativo alla concessione di contributi ordinari a soggetti pubblici e privati senza scopo di lucro che promuovono iniziative e manifestazioni di rilievo regionale - Anno 2014” . . . . . . . . . . . . . 6

Deliberazione Giunta regionale 28 febbraio 2014 - n. X/1427Determinazioni in merito al SISS: approvazione dello schema di accordo regionale con le farmacie, avente ad oggetto “Rinnovo convenzione per l’utilizzo della piattaforma tecnologica SISS da parte delle farmacie lombarde e per la loro partecipazione ai servizi messi a disposizione dal sistema SISS per la comunicazione ed elaborazione dei dati sanitari e il miglioramento dei servizi all’utenza” . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 7

Deliberazione Giunta regionale 28 febbraio 2014 - n. X/1428Delibera triennale di “Promozione educativa e culturale 2010-2012” e “Programma regionale triennale 2010-2012 in materia di biblioteche e archivi storici di enti locali o di interesse locale”- Estensione al 31 dicembre 2016 e integrazione delle tema-tiche prioritarie 2014-2016 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 20

Deliberazione Giunta regionale 28 febbraio 2014 - n. X/1431Modifica delle deliberazioni n. X/830 del 25 ottobre 2013, n. X/986 del 29 novembre 2013, n. X/1024 del 5 dicembre 2013 e n. X/1046 del 5 dicembre 2013, relativamente all’adeguamento del regime di aiuti “De minimis” (regolamento  (UE) n. 1407/2013 della commissione del 18 dicembre 2013) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 32

Deliberazione Giunta regionale 28 febbraio 2014 - n. X/1434Modifica ed integrazione linee guida di attuazione del programma operativo competitività regionale e occupazione FESR 2007-2013 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 45

Deliberazione Giunta regionale 28 febbraio 2014 - n. X/1442Approvazione dello schema di convenzione tra Regione Lombardia e soggetti proprietari e gestori di residenze universitarie per la messa a disposizione di posti alloggio a soggetti aventi esigenze abitative di tipo temporaneo, diversi dagli studenti universitari, ai sensi dell’art. 14, comma 3, del d. lgs. 29 marzo 2012 n. 68 . . . . . . . . . . . . . . . . 51

Deliberazione Giunta regionale 28 febbraio 2014 - n. X/1443Modalità per il sostegno dei progetti volti alla promozione del partenariato tra i soggetti aderenti alla rete regionale delle associazioni e dei movimenti per le pari opportunità e alla rete regionale dei centri risorse locali di parità nell’ambito dell’i-niziativa regionale “Progettare la parità in Lombardia 2014” . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 56

D) ATTI DIRIGENZIALI Giunta regionale

PresidenzaDecreto dirigente unità organizzativa 24 febbraio 2014 - n. 1461Direzione centrale Programmazione integrata e finanza - Reiscrizioni alla competenza dell’esercizio finanziario 2014 di eco-nomie di stanziamento accertate sui fondi dell’esercizio finanziario 2013 ai sensi dell’articolo 50 della legge regionale n. 34/78 e dell’art. 21 d.lgs. 76/2000, e successive modifiche ed integrazioni. Conseguenti variazioni da apportare al bilan-cio di previsione 2014 e al documento tecnico di accompagnamento –10° provvedimento - Parziale rettifica del decreto 416/2014 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 57

D.G. Istruzione, formazione e lavoroDecreto dirigente unità organizzativa 27 febbraio 2014 - n. 1620Approvazione dell’avviso per la presentazione di progetti rivolti all’ attuazione di misure di inclusione socio-lavorativa per i soggetti sottoposti a provvedimenti dell’autorità giudiziaria - POR FSE 2007-2013 . . . . . . . . . . . . . . 58

Anno XLIV – N. 058 – Iscritto nel registro Stampa del Tribunale di Milano (n. 656 del 21 dicembre 2010) – Proprietario: Giunta Regionale della Lombardia – Sede Direzione e redazione: p.zza Città di Lombardia, 1 – 20124 Milano – Direttore resp.: Marco Pilloni – Redazione: tel. 02/6765 int. 4041 – 4107 – 5644; e-mail: [email protected]

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Serie Ordinaria n. 10 - Martedì 04 marzo 2014

– 2 – Bollettino Ufficiale

D.G. AgricolturaDecreto dirigente struttura 27 febbraio 2014 - n. 1610Espressione del parere sul piano di indirizzo forestale della Valle Seriana, limitatamente al territorio dei comuni di Clusone, Gorno, Oneta, Parre, Piario, Ponte Nossa e Premolo, ai sensi dell’art. 47 della l.r. 31/2008 . . . . . . . . . . . . 73

Decreto dirigente struttura 27 febbraio 2014 - n. 1611Espressione del parere sul piano di indirizzo forestale della Valle Seriana, limitatamente al territorio dei comuni di Castione della Presolana, Cerete, Fino del Monte, Onore, Rovetta e Songavazzo, ai sensi dell’art. 47 della l.r. 31/2008 . . . . . . . 76

Decreto dirigente struttura 27 febbraio 2014 - n. 1612Espressione del parere sul piano di indirizzo forestale della Valle Seriana, limitatamente al territorio dei comuni di Villa d’O-gna, Oltressenda Alta, Ardesio, Valgoglio, Gromo, Gandellino, Valbondione ai sensi dell’art. 47 della l.r. 31/2008 . . . . . . 80

D.G. Attività produttive, ricerca e innovazioneDecreto dirigente struttura 27 febbraio 2014 - n. 1619Accordo di programma per lo sviluppo economico e la competitività del sistema lombardo - Bando “Voucher ricerca e innovazione e contributi per i processi di brevettazione – Edizione 2013” (decreto n. 8148/2013 e successive modifiche e integrazioni): approvazione del terzo elenco dei soggetti beneficiari ammessi all’agevolazione finanziaria e del terzo elenco dei soggetti non ammessi all’agevolazione finanziaria . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 84

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C) GIUNTA REGIONALE E ASSESSORI

Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 10 - Martedì 04 marzo 2014

– 3 –

Seduta di Giunta regionale n. 52 del 28 febbraio 2014Ordine del giorno - Deliberazioni approvate (dal n.  1417 al n. 1450)

A) PROPOSTE DI ALTA AMMINISTRAZIONEDIREZIONE GENERALE U CASA, HOUSING SOCIALE E PARI OPPORTUNITÀ(Relatore l’assessore Bulbarelli)1417 - PROGRAMMA REGIONALE PER L’EDILIZIA RESIDENZIALE PUB-BLICA 2014-2016. PROPOSTA AL CONSIGLIO REGIONALE

B) PROPOSTE DI ORDINARIA AMMINISTRAZIONEPRESIDENZA AA132 - COMUNICAZIONE(Relatore il Presidente Maroni)1418 - DETERMINAZIONI IN ORDINE AL «BANDO RELATIVO ALLA CONCESSIONE DI CONTRIBUTI ORDINARI A SOGGETTI PUBBLICI E PRIVATI SENZA SCOPO DI LUCRO CHE PROMUOVONO INIZIATIVE E MANIFESTAZIONI DI RILIEVO REGIONALE - ANNO 2014»

DIREZIONE CENTRALE AA LEGALE, LEGISLATIVO, ISTITUZIONALE E CONTROLLIAA01 - AVVOCATURA(Relatore il Presidente Maroni)1419 - IMPUGNATIVA AVANTI LA COMMISSIONE TRIBUTARIA REGIO-NALE DI MILANO DELLA SENTENZA N. 416/42/2014 RESA DALLA COMMISSIONE TRIBUTARIA PROVINCIALE DI MILANO, IN MATERIA DI TASSE AUTOMOBILISTICHE ANNO 2005. NOMINA DEL DIFENSORE REGIONALE AVV.TO MARINELLA ORLANDI DELL’AVVOCATURA RE-GIONALE (RIF. N. 84/14 )

1420 - COSTITUZIONE NEL GIUDIZIO PROMOSSO AVANTI IL CON-SIGLIO DI STATO PER L’ANNULLAMENTO, PREVIA SOSPENSIONE, DELLA SENTENZA TAR LOMBARDIA N. 2415/2013 CONCERNENTE IL PIANO DI GESTIONE DELLA RISERVA NATURALE «LAGO DI MONTOR-FANO» APPROVATO CON D.G.R. N. 2459/2012 - PROPOSIZIONE DI RICORSO INCIDENTALE. NOMINA DEL DIFENSORE REGIONALE AVV. PIERA PUJATTI DELL’AVVOCATURA REGIONALE (63/2014)

1421 - IMPUGNATIVA AVANTI LA COMMISSIONE TRIBUTARIA RE-GIONALE DI MILANO DELLA SENTENZA N. 369/42/13 RESA DALLA COMMISSIONE TRIBUTARIA PROVINCIALE DI MILANO AVVERSO IL DINIEGO DI ESENZIONE DEL PAGAMENTO DELLA TASSA AUTOMO-BILISTICA PER L’ANNO 2005. NOMINA DEL DIFENSORE REGIONALE AVV. ANNALISA SANTAGOSTINO DELL’AVVOCATURA REGIONALE (RIF. 83/2014)

1422 - COSTITUZIONE DI PARTE CIVILE NEL PROC. PEN. N. 30328/10 PROMOSSO DALLA PROCURA DELLA REPUBBLICA PRESSO IL TRIBU-NALE DI MILANO. NOMINA DEL DIFENSORE REGIONALE AVV. ANTO-NELLA FORLONI DELL’AVVOCATURA REGIONALE

DIREZIONE CENTRALE AC ORGANIZZAZIONE, PERSONALE E SISTEMA INFORMATIVOAC - DIREZIONE CENTRALE AC ORGANIZZAZIONE, PERSONALE E SISTEMA INFORMATIVO(Relatore il Presidente Maroni)1423 - II PROVVEDIMENTO ORGANIZZATIVO 2014

AC31 - SISTEMI INFORMATIVI E ICT(Relatore il Presidente Maroni)1424 - DETERMINAZIONI IN MERITO ALLA RETE REGIONALE DI PRE-NOTAZIONE ED AL SISTEMA INFORMATIVO SANITARIO - ANNO 2014

DIREZIONE CENTRALE AD PROGRAMMAZIONE INTEGRATA E FINANZAAD - DIREZIONE CENTRALE AD PROGRAMMAZIONE INTEGRATA E FINANZA(Relatore il Presidente Maroni)1425 - APPROVAZIONE DEL MEMORANDUM OF UNDERSTANDING PER LA PROGRAMMAZIONE DELLE ATTIVITÀ 2014-2015 ALL’INTER-NO DELLA COLLABORAZIONE REGIONE LOMBARDIA - FONDAZIO-NE EU-LAC

DIREZIONE GENERALE H SALUTE(Relatore il Vice Presidente Mantovani)H133 - GOVERNO DEI DATI, DELLE STRATEGIE E PIANI DEL SISTEMA SANITARIO1426 - LEGGE 1^ APRILE 1999, N. 91 «DISPOSIZIONI IN MATERIA DI PRELIEVI E DI TRAPIANTI DI ORGANI E TESSUTI»: ART. 16: VERIFICA BIEN-NALE DELLA QUALITÀ E DEI RISULTATI DELLE ATTIVITÀ DI TRAPIANTO SVOLTE DALLE STRUTTURE SANITARIE LOMBARDE AUTORIZZATE1427 - DETERMINAZIONI IN MERITO AL SISS: APPROVAZIONE DELLO SCHEMA DI ACCORDO REGIONALE CON LE FARMACIE, AVENTE AD OGGETTO «RINNOVO CONVENZIONE PER L’UTILIZZO DELLA PIATTA-FORMA TECNOLOGICA SISS DA PARTE DELLE FARMACIE LOMBARDE E PER LA LORO PARTECIPAZIONE AI SERVIZI MESSI A DISPOSIZIONE DAL SISTEMA SISS PER LA COMUNICAZIONE ED ELABORAZIONE DEI DATI SANITARI E IL MIGLIORAMENTO DEI SERVIZI ALL’UTENZA»

DIREZIONE GENERALE L CULTURE, IDENTITÀ E AUTONOMIE(Relatore l’assessore Cappellini)L130 - EVENTI CULTURALI, SPETTACOLO E IMPRESE CULTURALI E CREATIVE1428 - DELIBERA TRIENNALE DI «PROMOZIONE EDUCATIVA E CUL-TURALE 2010-2012» E «PROGRAMMA REGIONALE TRIENNALE 2010-2012 IN MATERIA DI BIBLIOTECHE E ARCHIVI STORICI DI ENTI LOCALI O DI INTERESSE LOCALE» - ESTENSIONE AL 31 DICEMBRE 2016 E IN-TEGRAZIONE DELLE TEMATICHE PRIORITARIE 2014-2016

DIREZIONE GENERALE M AGRICOLTURA(Relatore l’assessore Fava)M131 - SVILUPPO DI INDUSTRIE E FILIERE AGROALIMENTARI1429 - DETERMINAZIONI IN ORDINE AL RICONOSCIMENTO DEI DANNI E ALLA CONCESSIONE DI CONTRIBUTI PER LA RIPARAZIONE, IL RIPRISTINO, LA RICOSTRUZIONE DI IMMOBILI AD USO PRODUTTI-VO, PER LA RIPARAZIONE E IL RIACQUISTO DEI BENI MOBILI STRU-MENTALI ALL’ATTIVITÀ, PER LA RICOSTITUZIONE DELLE SCORTE E DEI PRODOTTI IGP E DOP E PER LA DELOCALIZZAZIONE, IN RELAZIONE AGLI EVENTI SISMICI DEL 20 E 29 MAGGIO 2012

M132 - SVILUPPO DI SISTEMI FORESTALI, AGRICOLTURA DI MONTA-GNA, USO E TUTELA DEL SUOLO AGRICOLO1430 - DETERMINAZIONI IN MERITO AL PIANO DI INDIRIZZO FORE-STALE DEL PARCO DEI COLLI DI BERGAMO

DIREZIONE GENERALE O COMMERCIO, TURISMO E TERZIARIO(Relatore l’assessore Cavalli)O132 - TERZIARIO1431 - MODIFICA DELLE DELIBERAZIONI N.  X/830 DEL 25  OT-TOBRE  2013, N.  X/986 DEL 29  NOVEMBRE  2013, N.  X/1024 DEL 5  DICEMBRE  2013 E N.  X/1046 DEL 5  DICEMBRE  2013, RELATIVA-MENTE ALL’ADEGUAMENTO DEL REGIME DI AIUTI «DE MINIMIS» (REGOLAMENTO  (UE) N.  1407/2013 DELLA COMMISSIONE DEL 18 DICEMBRE 2013)

DIREZIONE GENERALE R ATTIVITÀ PRODUTTIVE, RICERCA E INNOVAZIONE(Relatore l’assessore Melazzini)R130 - PROGRAMMAZIONE, RICERCA E INNOVAZIONE1432 - ACCORDO DI COLLABORAZIONE CON LA FONDAZIONE CARIPLO PER LA SPERIMENTAZIONE DI INIZIATIVE DI PROMOZIONE, SVILUPPO, VALORIZZAZIONE DEL CAPITALE UMANO DELLA RICERCA CON RICADUTA DIRETTA SUL TERRITORIO LOMBARDO: ADESIONE ALL’INIZIATIVA «I GIOVANI E LE SCIENZE  2014 - SELEZIONE PER IL 26° CONCORSO DELL’UNIONE EUROPEA DEI GIOVANI SCIENZIATI E PER I PIÙ PRESTIGIOSI EVENTI INTERNAZIONALI DEGLI STUDENTI EC-CELLENTI» DELLA FEDERAZIONE DELLE ASSOCIAZIONI SCIENTIFICHE E TECNICHE (FAST)

R132 - PROGRAMMAZIONE COMUNITARIA1433 - RIPARTO DELLE RISORSE FINANZIARIE OVERBOOKING DA ASSEGNARE AGLI ASSI DEL POR FESR 2007-2013 OBIETTIVO «COMPETITIVITÀ»

1434 - MODIFICA ED INTEGRAZIONE LINEE GUIDA DI ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA OPERATIVO COMPETITIVITÀ REGIONALE E OC-CUPAZIONE FESR 2007-2013

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Serie Ordinaria n. 10 - Martedì 04 marzo 2014

– 4 – Bollettino Ufficiale

DIREZIONE GENERALE S INFRASTRUTTURE E MOBILITÀ(Relatore l’assessore Del Tenno)S130 - INFRASTRUTTURE VIARIE E AEROPORTUALI1435 - APPROVAZIONE DELLO SCHEMA DI ATTO AGGIUNTIVO ALLA CONVENZIONE DEL 29 OTTOBRE 1999 TRA REGIONE LOMBARDIA, ANAS S.P.A. E SEA S.P.A. PER IL COFINANZIAMENTO DELLE PROGET-TAZIONI DI INTERVENTI STRADALI DI ACCESSIBILITÀ ALL’AEROPORTO DI MALPENSA 2000

DIREZIONE GENERALE T AMBIENTE, ENERGIA E SVILUPPO SOSTENIBILE(Relatore l’assessore Terzi)T130 - RISORSE IDRICHE E PROGRAMMAZIONE AMBIENTALE1436 - APPROVAZIONE DELLO SCHEMA DI PROTOCOLLO DI INTE-SA DA STIPULARSI TRA REGIONE LOMBARDIA - DIREZIONE GENE-RALE AMBIENTE, ENERGIA E SVILUPPO SOSTENIBILE, COMUNE DI BERGAMO, PROVINCIA DI BERGAMO E FONDAZIONE LOMBARDIA PER L’AMBIENTE DISCIPLINANTE MODALITÀ E REQUISITI PER L’IDEA-ZIONE, L’ORGANIZZAZIONE E LA REALIZZAZIONE DELL’EVENTO «SE-CONDE GIORNATE PAN-EUROPEE DI EDUCAZIONE AMBIENTALE» NELL’AMBITO DELLA PRESIDENZA DEI QUATTRO MOTORI D’EUROPA

1437 - OTTEMPERANZA DI REGIONE LOMBARDIA ALLA SENTENZA TSAP N. 11/2011 NEI CONFRONTI DI A2A S.P.A.

T131 - ENERGIA E RETI TECNOLOGICHE1438 - PROGRAMMA OPERATIVO DI COOPERAZIONE TRANSFRON-TALIERA ITALIA-SVIZZERA 2007-2013. NUOVO PROGETTO STRATEGI-CO «PTA-DESTINATION: PERCORSI TRANSFRONTALIERI CONDIVISI»

DIREZIONE GENERALE U CASA, HOUSING SOCIALE E PARI OPPORTUNITÀ(Relatore l’assessore Bulbarelli)U130 - PROGRAMMAZIONE POLITICHE ABITATIVE1439 - AUTORIZZAZIONE ALL’ESCLUSIONE DALLA DISCIPLINA DELL’ERP DI DUE ALLOGGI DEL COMUNE DI CAVRIANA (ART.  26, C. 1, R.R. 1/2004 MODIFICATO DAL R.R. 3/2011)

1440 - DETERMINAZIONI IN MERITO AL PROGRAMMA DI VALORIZ-ZAZIONE E RAZIONALIZZAZIONE DEL PATRIMONIO ERP DI PROPRIE-TÀ DEL COMUNE DI VILLIMPENTA (MN) ED AL RELATIVO PIANO DI REINVESTIMENTO DEI PROVENTI - (TITOLO IV - CAPO I L.R. 27/2009)

1441 - DETERMINAZIONI IN ORDINE ALL’ELENCO REGIONALE DE-GLI IDONEI ALLA NOMINA DEI COMPONENTI DEL CONSIGLIO TER-RITORIALE (ART. 19BIS L.R. 27/2009)

U131 - WELFARE ABITATIVO E HOUSING SOCIALE E PARI OPPORTUNITÀ1442 - APPROVAZIONE DELLO SCHEMA DI CONVENZIONE TRA REGIONE LOMBARDIA E SOGGETTI PROPRIETARI E GESTORI DI RESIDENZE UNIVERSITARIE PER LA MESSA A DISPOSIZIONE DI PO-STI ALLOGGIO A SOGGETTI AVENTI ESIGENZE ABITATIVE DI TIPO TEMPORANEO, DIVERSI DAGLI STUDENTI UNIVERSITARI, AI SENSI DELL’ART. 14, COMMA 3, DEL D.LGS. 29 MARZO 2012 N. 68

1443 - MODALITÀ PER IL SOSTEGNO DEI PROGETTI VOLTI ALLA PRO-MOZIONE DEL PARTENARIATO TRA I SOGGETTI ADERENTI ALLA RETE REGIONALE DELLE ASSOCIAZIONI E DEI MOVIMENTI PER LE PARI OPPORTUNITÀ E ALLA RETE REGIONALE DEI CENTRI RISORSE LOCA-LI DI PARITÀ NELL’AMBITO DELL’INIZIATIVA REGIONALE «PROGETTA-RE LA PARITÀ IN LOMBARDIA 2014»

DIREZIONE GENERALE Y SICUREZZA, PROTEZIONE CIVILE E IMMIGRAZIONE(Relatore l’assessore Bordonali)Y130 - PROTEZIONE CIVILE1444 - PROGRAMMA OPERATIVO DI COOPERAZIONE TRANSFRON-TALIERA ITALIA - SVIZZERA 2007-2013. NUOVO PROGETTO STRATE-GICO «STRADA2.0»

Y132 - INTERVENTI INTEGRATI PER LA SICUREZZA, L’IMMIGRAZIONE ED IL SISTEMA DI POLIZIA LOCALE

1445 - CRITERI E MODALITÀ PER L’ASSEGNAZIONE DI COFINANZIA-MENTI PER LA REALIZZAZIONE DI PROGETTI IN MATERIA DI SICUREZ-ZA URBANA - BIENNIO 2014/2015 (L.R. 4/2003, ART. 27)

DIREZIONE GENERALE Z TERRITORIO, URBANISTICA E DIFESA DEL SUOLO(Relatore l’assessore Beccalossi)Z131 - PROGRAMMAZIONE TERRITORIALE E URBANISTICA1446 - MANIFESTAZIONE DI FAVOREVOLE VOLONTÀ D’INTESA, AI SENSI DEL D.P.R.  383/1994 - AEROPORTO MILANO LINATE. PRO-GETTO DEFINITIVO DEI LAVORI DI RICOLLOCAZIONE DISTRIBUTORE CARBURANTI IN AREA DOGANALE A SUD DELLA ZONA MERCI. CO-MUNE DI PESCHIERA BORROMEO (MI)

Z1 PROVVEDIMENTI DI CONTROLLO(Relatore il Vice Presidente Mantovani)1447 - APPROVAZIONE DELLE MODIFICHE AL PIANO DI ORGANIZZA-ZIONE AZIENDALE (POA) DELL’AZIENDA SANITARIA DELLA PROVIN-CIA DI SONDRIO, APPROVATO CON D.G.R. N. IX/4568 DEL 19 DICEM-BRE 2012, AI SENSI E PER GLI EFFETTI DEL SESTO COMMA DELL’ART. 18 DELLA LEGGE REGIONALE N. 33 DEL 30 DICEMBRE 2009

1448 - AUTORIZZAZIONE ALLA STIPULA DI UNA CONVENZIONE TRA L’AZIENDA OSPEDALIERA «ISTITUTI OSPITALIERI» DI CREMONA E L’U-NIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PARMA PER LA SCUOLA DI SPECIALIZZA-ZIONE IN RADIODIAGNOSTICA (ART. 18, C. 6, L.R. N. 33/2009)

1449 - APPROVAZIONE DELLE MODIFICHE AL PIANO DI ORGA-NIZZAZIONE AZIENDALE  (POA) DELL’AZIENDA OSPEDALIERA DEL-LA PROVINCIA DI LECCO, APPROVATO CON D.G.R. N.  IX/4744 DEL 23  GENNAIO  2013, AI SENSI E PER GLI EFFETTI DEL SESTO COMMA DELL’ART.  18 DELLA LEGGE REGIONALE N.  33 DEL 30 DICEMBRE 2009

1450 - APPROVAZIONE DELLE MODIFICHE AL PIANO DI ORGANIZ-ZAZIONE AZIENDALE (POA) DELL’AZIENDA OSPEDALIERA SANT’AN-NA DI COMO, APPROVATO CON D.G.R. N. IX/4826 DEL 6 FEBBRA-IO 2013, AI SENSI E PER GLI EFFETTI DEL SESTO COMMA DELL’ART. 18 DELLA LEGGE REGIONALE N. 33 DEL 30 DICEMBRE 2009

Ordine del giorno integrativo - Deliberazioni approvate (dal n. 1451 al n. 1453)

A) PROPOSTE DI ALTA AMMINISTRAZIONEDIREZIONE CENTRALE AD PROGRAMMAZIONE INTEGRATA E FINANZA(Relatore il Presidente Maroni)1451 - PIANO DELLE PERFORMANCE 2014-2016, AI SENSI DEL D.LGS. 150/2009 «ATTUAZIONE DELLA LEGGE 4 MARZO 2009, N. 15, IN MATERIA DI OTTIMIZZAZIONE DELLA PRODUTTIVITÀ DEL LAVO-RO PUBBLICO E DI EFFICIENZA E TRASPARENZA DELLE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI»

B) PROPOSTE DI ORDINARIA AMMINISTRAZIONEDIREZIONE CENTRALE AD PROGRAMMAZIONE INTEGRATA E FINANZAAD - DIREZIONE CENTRALE AD PROGRAMMAZIONE INTEGRATA E FINANZA(Relatore il Presidente Maroni)1452 - INDIRIZZI PER L’ATTIVAZIONE DEL PERCORSO VOLTO ALLA DE-FINIZIONE DEGLI ACCORDI PER LA COMPETITIVITÀ IN ATTUAZIONE DELL’ARTICOLO 2 COMMA 1, LETTERA A) DELLA LEGGE REGIONA-LE N. 11 DEL 19 FEBBRAIO 14

(Relatore l’assessore Garavaglia)1453 - DETERMINAZIONI IN MERITO ALLA D.G.R. N.  X/1091, DEL 12  DICEMBRE  2013 «AVVIO DEGLI INTERVENTI A SOSTEGNO DE-GLI INVESTIMENTI DEGLI ENTI LOCALI LOMBARDI». APPROVAZIONE DELL’AVVISO PUBBLICO VOLTO ALL’INDIVIDUAZIONE DEL «PROGET-TO PILOTA»

Comunicazioni - Deliberazioni approvate (dal n.  1454 al n. 1455)

1454 - PRESA D’ATTO DELLA COMUNICAZIONE DEL PRESIDENTE MARONI DI CONCERTO CON L’ASSESSORE BORDONALI AVENTE

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Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 10 - Martedì 04 marzo 2014

– 5 –

OGGETTO: «LINEE GUIDA PER LA DISCIPLINA DEL SERVIZIO DI PO-LIZIA LOCALE REGIONALE E DELLE POLITICHE INTEGRATE DI SICU-REZZA URBANA»

1455 - PRESA D’ATTO DELLA COMUNICAZIONE DELL’ASSESSORE BECCALOSSI AVENTE OGGETTO: «ESTENSIONE DELL’ACCORDO DI PROGRAMMA «REALIZZAZIONE DELLE OPERE DI VALORIZZAZIONE DEL LAGO D’IDRO» AL COMUNE DI ANFO»

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Serie Ordinaria n. 10 - Martedì 04 marzo 2014

– 6 – Bollettino Ufficiale

D.g.r. 28 febbraio 2014 - n. X/1418Determinazioni in ordine al “Bando relativo alla concessione di contributi ordinari a soggetti pubblici e privati senza scopo di lucro che promuovono iniziative e manifestazioni di rilievo regionale - Anno 2014”

LA GIUNTA REGIONALEVista la l.r. 12 settembre 1986, n. 50, recante «Nuove norme per

il patrocinio della Regione a favore di enti, associazioni, iniziative di interesse regionale e per l’adesione della Regione alle associa-zioni, ai comitati e alle persone giuridiche a carattere associativo che attuano iniziative di interesse regionale» così come modifica-ta dalla dall’art. 4, comma 1, lett. a) della l.r. 21 febbraio 2001, n. 3;

Viste le «Linee guida per la concessione di contributi a soggetti pubblici e privati senza scopo di lucro che promuovono iniziative e manifestazioni di rilievo regionale, anche a carattere interna-zionale ai sensi della l.r. 12 settembre 1986, n. 50» approvate con d.g.r. del 30 gennaio 2014 n. X/1294 avente ad oggetto: «Determi-nazioni in merito alla concessione di contributi a soggetti pubblici e privati senza scopo di lucro che promuovono iniziative e mani-festazioni di rilievo regionale, anche a carattere internazionale»;

Rammentato in particolare che, al Paragrafo 4, lettera A, pun-to 1 delle suddette Linee guida, è previsto che all’inizio di ogni anno finanziario la Giunta regionale deliberi l’apertura delle pro-cedure di richiesta dei contributi e assegni le risorse previste;

Viste le «Modalità attuative delle Linee guida per la concessio-ne di contributi a soggetti pubblici e privati senza scopo di lucro che promuovono iniziative e manifestazioni di rilievo regionale, anche a carattere internazionale ai sensi della l.r. 12 settembre 1986, n. 50», adottate con decreto del Direttore di Funzione Spe-cialistica della Comunicazione del 6 febbraio 2014, n. 812;

Visto il Programma Regionale di Sviluppo della X legislatura, approvato con dgr n. 113 del 14 maggio 2013, segnatamente l’Azione 20.6.7.2 - Partecipazione ad iniziative di rilievo regionale proposte da Enti Pubblici e da soggetti non profit tramite eroga-zione di contributi ex art. 8 l.r. 50/86;

Ritenuto opportuno, al fine di assicurare la disponibilità nel cor-so dell’intero anno finanziario delle risorse assegnate con la pre-sente deliberazione, che il Dirigente competente proceda all’e-rogazione dei contributi preservando una quota minima delle risorse assegnate, pari, di norma, almeno al 50%, per le iniziative che si svolgeranno nel secondo semestre del 2014, fatte salve ec-cezioni opportunamente motivate nel decreto di assegnazione;

Vista la legge regionale 7 luglio 2008, n. 20 «Testo unico delle leggi regionali in materia di organizzazione e personale» non-ché i provvedimenti organizzativi della X Legislatura;

Dato atto che il dirigente della Struttura Cerimoniale e Patroci-ni ha provveduto alla pubblicazione sul sito istituzionale regiona-le ai sensi e per gli effetti dell’art 26 del Dlgs 14 marzo 2013, n. 33:

− della l.r. 12 settembre 1986, n. 50, recante «Nuove norme per il patrocinio della Regione a favore di enti, associazio-ni, iniziative di interesse regionale e per l’adesione della Regione alle associazioni, ai comitati e alle persone giu-ridiche a carattere associativo che attuano iniziative di interesse regionale»;

− delle Linee guida per la concessione di contributi a sogget-ti pubblici e privati senza scopo di lucro che promuovono iniziative e manifestazioni di rilievo regionale, anche a carat-tere internazionale ai sensi della l.r. 12 settembre 1986, n. 50» approvate con d.g.r. del 30 gennaio 2014 n. X/1294;

− delle Modalità attuative delle Linee guida per la conces-sione di contributi a soggetti pubblici e privati senza sco-po di lucro che promuovono iniziative e manifestazioni di rilievo regionale, anche a carattere internazionale ai sen-si della l.r. 12 settembre 1986, n. 50», adottate con decreto del Direttore di Funzione Specialistica della Comunicazio-ne del 6 febbraio 2014, n. 812;

Visto tutto quanto sopra esposto in premessa che si intende far parte integrante e sostanziale del presente atto;

Ad unanimità dei voti espressi nelle forme di legge;DELIBERA

1. di avviare, a far data dal giorno 4 marzo 2014, la procedura online di assegnazione dei contributi ordinari ai sensi della l.r. 12 settembre 1986, n. 50;

2. di assegnare per la realizzazione dell’attività di cui al punto 1) euro 650.000,00 a valere come segue:

•euro 150.000,00 sul capitolo 1.11.104.7722 – «Contributi a soggetti pubblici che promuovono iniziative e manifesta-zioni di rilievo regionale» del Bilancio 2014;

•euro 500.000,00 sul capitolo 1.11.104.7723 – «Contributi a soggetti privati non profit di natura associativa che pro-muovono iniziative e manifestazioni di rilievo regionale» del Bilancio 2014;

•il Dirigente competente procede all’ erogazione dei contri-buti preservando una quota minima delle risorse assegnate, pari, di norma, al 50% del totale, per le iniziative che si svolge-ranno nel secondo semestre del 2014, fatte salve eccezioni opportunamente motivate nel decreto di assegnazione;

3. di stabilire che il dirigente della Struttura Cerimoniale e Pa-trocini provvederà alla pubblicazione della presente deliberazio-ne sul sito istituzionale della Regione ai sensi degli articoli 26 e 27 del d.lgs 33/2013 ;

4. di pubblicare il presente atto sul Bollettino Ufficiale della Re-gione Lombardia.

Il segretario: Marco Pilloni

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Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 10 - Martedì 04 marzo 2014

– 7 –

D.g.r. 28 febbraio 2014 - n. X/1427Determinazioni in merito al SISS: approvazione dello schema di accordo regionale con le farmacie, avente ad oggetto “Rinnovo convenzione per l’utilizzo della piattaforma tecnologica SISS da parte delle farmacie lombarde e per la loro partecipazione ai servizi messi a disposizione dal sistema SISS per la comunicazione ed elaborazione dei dati sanitari e il miglioramento dei servizi all’utenza”

LA GIUNTA REGIONALEVista la legge regionale 30 dicembre 2009, n. 33 recante «Te-

sto unico di leggi regionali in materia di sanità», con particolare riferimento all’art. 22 «Carta regionale dei servizi», che prevede, tra l’altro, che tutti gli erogatori di prestazioni socio-sanitarie a ca-rico del servizio sanitario regionale sono tenuti ad aderire al SISS utilizzando la piattaforma tecnologica e i servizi messi a disposi-zione per la comunicazione ed elaborazione dei dati sanitari in modo da poter realizzare il Fascicolo Sanitario Elettronico e che la mancata adesione integra la grave infrazione prevista e san-zionata dai vigenti accordi nazionali di categoria;

Richiamata la d.g.r. n. VIII/10512 del 9 novembre 2009 recan-te «Determinazioni in merito all’evoluzione del Progetto CRS-SISS – Approvazione della pianificazione di dettaglio, dello schema d’incarico a Lombardia Informatica spa e degli schemi di con-venzione tra Regione Lombardia, Lombardia Informatica spa e aziende sanitarie», con la quale, sono state fornite puntuali indi-cazioni in merito al prosieguo del SISS ;

Visti:

•l’art. 50 «Disposizioni in materia di monitoraggio della spe-sa nel settore sanitario e di appropriatezza delle prescrizio-ni sanitarie» del d.l. 30 settembre 2003, n. 269, convertito in legge con modificazioni con l. 24 novembre 2003 n. 326;

•il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (d.p.c.m.) – 26  marzo  2008 avente ad oggetto «Attua-zione dell’articolo 1, comma 810, lettera c), della legge 27 dicembre 2006, n. 296, in materia di regole tecniche e trasmissione dati di natura sanitaria, nell’ambito del Siste-ma pubblico di connettività», con cui, tra l’altro sono state definite le regole tecniche di trasmissione telematica dei dati delle ricette;

•la legge 122/2010, in particolare l’art.11, comma 16, che sancisce la legittimazione del documento elettronico in sostituzione della prescrizione medica cartacea;

•il decreto Ministeriale del 2 Novembre 2011 che determina la dematerializzazione della ricetta medica cartacea e ne definisce le modalità operative per l’attuazione e il DL 179 del 18 ottobre 2012 (provvedimento Crescita 2.0 «misure per l’applicazione concreta dell’Agenda Digitale») che defini-sce il piano di diffusione della ricetta dematerializzata;

Visto inoltre il d.lgs. n. 153 del 2009 «Individuazione di nuovi servizi erogati dalle farmacie nell’ambito del Servizio sanitario nazionale, nonché disposizioni in materia di indennità di resi-denza per i titolari di farmacie rurali, a norma dell’articolo 11 del-la legge 18 giugno 2009, n. 69» che, tra l’altro:

− individua tra i compiti delle Farmacie anche le prenota-zioni di prestazioni di specialistica ambulatoriale per gli assistiti presso le strutture sanitarie pubbliche e private accreditate, al fine di rispondere all’esigenza di far ero-gare alle farmacie servizi di secondo livello coerenti con i percorsi diagnostici degli assistiti, anche al fine di decon-gestionare i servizi delle strutture sanitarie con misure di semplificazione e di risparmio;

− prevedendo che ci sia invarianza di oneri, cioè dall’attua-zione di tali servizi non debbano derivare nuovi i maggior oneri a carico della finanza pubblica;

Richiamate:

•la d.g.r. VIII/6530 del 30 gennaio 2008 recante «Determina-zioni in merito al Progetto CRS-SISS: schema di convenzione con le farmacie per la partecipazione ai servizi SISS», in ba-se alla quale, in data 11 febbraio 2008 Regione Lombardia, Federfarma Lombardia e Assofarm/Confservizi Lombardia hanno sottoscritto la convezione citata con cui sono rego-late le modalità di partecipazione delle farmacie ai servizi;

•la d.g.r. VIII/8391 del 12 novembre 2008 recante «Determi-nazioni in merito al progetto CRS-SISS: schema di accordi per la partecipazione delle farmacie al servizio di pre-notazione in farmacia attraverso il SISS di visite ed esami specialistici e alla registrazione del consenso informato al trattamento dei dati personali in ambito CRS-SISS» in base alla quale, in data 19 novembre 2008 Regione Lombardia,

Federfarma Lombardia e Assofarm/Confservizi Lombar-dia hanno sottoscritto il relativo accordo;

Precisato che:

•le convenzioni/accordi vigenti tra Regione Lombardia e Federfarma Lombardia e Assofarm/Confservizi Lombar-dia sottoscritti l’11 febbraio 2008 ed il 19 novembre 2008, avevano scadenza univoca, ovvero il 15 marzo 2010, sca-denza del Progetto CRS-SISS;

•con successivi provvedimenti è stata stabilita una prima proroga al 31 dicembre 2010 e poi un’ulteriore proroga della scadenza al 30 giugno 2011;

Precisato inoltre che: − con d.g.r. n.VI/45255/1999 è stata recepita la Convenzio-ne integrativa regionale per l’applicazione dell’Accordo Collettivo Nazionale per l’Assistenza farmaceutica;

− il succitato Accordo collettivo Nazionale demanda ad ac-cordi regionali la definizione delle modalità operative e del-le condizioni economiche relative ai servizi e progetti con-cordati sul territorio in favore della popolazione assistita;

Richiamata la d.g.r. 1894 del 2011, avente ad oggetto «De-terminazioni in merito al progetto CRS-SISS: approvazione dello schema di accordo regionale con le farmacie, avente ad og-getto «Rinnovo convenzione per l’utilizzo della piattaforma tec-nologica SISS da parte delle farmacie lombarde e per la loro partecipazione ai servizi messi a disposizione dal sistema SISS per la comunicazione ed elaborazione dei dati sanitari ed il mi-glioramento dei servizi all’utenza»;

Dato atto che la suddetta convenzione decorreva dal 1  lu-glio 2011 fino al 31 dicembre 2013;

Ravvisata la necessità di rinnovare la suddetta convenzione, considerato l’obiettivo di Regione Lombardia di coinvolgere ul-teriormente la Farmacia convenzionata nel raggiungimento di obiettivi di miglioramento dell’assistenza sanitaria e di conteni-mento e controllo della spesa farmaceutica attraverso il pieno utilizzo del sistema SISS;

Visto lo schema di Accordo regionale con le farmacie, avente ad oggetto «Rinnovo convenzione per l’utilizzo della piattaforma tecnologica SISS da parte delle farmacie lombarde e per la loro partecipazione ai servizi messi a disposizione dal sistema SISS per la comunicazione ed elaborazione dei dati sanitari ed il mi-glioramento dei servizi · «SISS – Regione Lombardia - Contratto di attivazione» (Sub-All. A1):

•«Rimborsi annuali per farmacie attivate nel SISS» (Sub-All. A2);

•«Prenotazione in farmacia di prestazioni sanitarie (visite ed esami specialistici) attraverso il SISS, registrazione del consenso al trattamento dei dati personali effettuato con il Fascicolo Sanitario Elettronico» (Sub-All. A3);

•«Protocollo di intesa per la sperimentazione e diffusione della ricetta elettronica, in ottemperanza della normativa nazionale» (Sub-All. A4);

•«Protocollo di intesa per la sperimentazione della nuova DCR» (Sub-All. A5);

allegato 1 parte integrante del presente provvedimento, con-cordati tra la DG Salute e le Associazioni sindacali delle farma-cie convenzionate, pubbliche e private, Federfama e Confservizi;

Rilevato che i termini contenuti nello schema di Accordo suc-citato sono coerenti con gli obiettivi del SISS e con il Programma Regionale di sviluppo vigente;

Richiamata la deliberazione n. X/1185 del 20 dicembre 2013 che ha definito il quadro di sistema e le fonti di finanziamento dell’anno 2014;

Precisato che il costo derivante dai servizi connessi all’Accor-do calcolato in via presuntiva in euro 2.505.000 è a carico delle Aziende Sanitarie Locali in relazione al numero di farmacie pre-senti sul proprio territorio e ai servizi forniti e trova copertura al capitolo 8374 dell’esercizio finanziario in corso e degli analoghi capitoli per gli esercizi 2015-2016, previa approvazione dei bilan-ci per detti esercizi;

Precisato che tali oneri non sono stati ad oggi inclusi nelle As-segnazioni effettuate alle Aziende con d.d.g. n. 872/2014 e che saranno oggetto di specifico provvedimento di assegnazione da parte della DG Salute, a seguito di approvazione del presen-te Accordo con le farmacie;

Ritenuto pertanto di approvare lo schema di Accordo regio-nale con le farmacie, avente ad oggetto «Rinnovo convenzione per l’utilizzo della piattaforma tecnologica SISS da parte delle farmacie lombarde e per la loro partecipazione ai servizi messi

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Serie Ordinaria n. 10 - Martedì 04 marzo 2014

– 8 – Bollettino Ufficiale

a disposizione dal sistema SISS per la comunicazione ed elabo-razione dei dati sanitari ed il miglioramento dei servizi all’utenza», ed i relativi sub-Allegati:

•«SISS – Regione Lombardia - Contratto di attivazione» (Sub-All. A1);

•«Rimborsi annuali per farmacie attivate nel SISS» (Sub-All. A2);

•«Prenotazione in farmacia di prestazioni sanitarie (visite ed esami specialistici) attraverso il SISS, registrazione del consenso al trattamento dei dati personali effettuato con il Fascicolo Sanitario Elettronico» (Sub-All. A3);

•«Protocollo di intesa per la sperimentazione e diffusione della ricetta elettronica, in ottemperanza della normativa nazionale» (Sub-All. A4);

•«Protocollo di intesa per la sperimentazione della nuova DCR» (Sub-All. A5);

riportati nell’allegato 1 parte integrante del presente provve-dimento, con decorrenza dal 1 gennaio 2014 fino al 31 dicem-bre 2016, salvo disdetta che potrà essere comunicata da una delle due parti con preavviso non inferiore a 90 giorni;

Ritenuto infine di:

•dare mandato al Direttore Generale della Direzione Ge-nerale Salute di sottoscrivere l’Accordo sopra menzionato e di assumere le ulteriori determinazioni necessarie alla piena attuazione del presente provvedimento;

•pubblicare il presente provvedimento sul Bollettino Ufficia-le della Regione Lombardia e sul sito internet della Direzio-ne Generale Salute;

Richiamato il Programma Regionale di Sviluppo della X le-gislatura, come approvato il 9 luglio 2013 con deliberazione n° X/78, che prevede in particolare «il potenziamento del ruo-lo delle farmacie (…) come punto di acceso del cittadino per l’orientamento ai bisogni delle prestazioni» anche «mediante l’accesso agli specifici profili del FSE (esenzioni, scelta-revoca del medico, etc.) (...) che è strumento essenziale per supportare l’organizzazione in rete delle strutture e dei servizi»;

Valutate ed assunte come proprie le predette determinazioni;A voti unanimi, espressi nelle forme di legge;

DELIBERAper tutte le motivazioni espresse in premessa che qui si inten-

dono integralmente riportate:1. di approvare lo schema di Accordo Regionale con le far-

macie, avente ad oggetto «Rinnovo convenzione per l’utilizzo della piattaforma tecnologica SISS da parte delle farmacie lom-barde e per la loro partecipazione ai servizi messi a disposizio-ne dal sistema SISS per la comunicazione ed elaborazione dei dati sanitari ed il miglioramento dei servizi all’utenza», ed i relativi sub- Allegati:

•«SISS – Regione Lombardia - Contratto di attivazione» (Sub-All. A1);

•«Rimborsi annuali per farmacie attivate nel SISS» (Sub-All. A2);

•«Prenotazione in farmacia di prestazioni sanitarie (visite ed esami specialistici) attraverso il SISS, registrazione del consenso al trattamento dei dati personali effettuato con il Fascicolo Sanitario Elettronico» (Sub-All. A3);

•«Protocollo di intesa per la sperimentazione e diffusione della ricetta elettronica, in ottemperanza della normativa nazionale» (Sub-All. A4);

•«Protocollo di intesa per la sperimentazione della nuova DCR» (All. A5);

riportati nell’allegato 1 parte integrante del presente provvedi-mento, con decorrenza dal 1 gennaio  2014 fino al 31  dicem-bre 2016, salvo disdetta che potrà essere comunicata da una delle due parti con preavviso non inferiore a 90 giorni;

2. di precisare che il costo derivante dai servizi connessi all’Accordo calcolato in via presuntiva in euro 2.505.000 è a ca-rico delle Aziende Sanitarie Locali in relazione al numero di far-macie presenti sul proprio territorio e ai servizi forniti e trova co-pertura al capitolo 8374 dell’esercizio finanziario in corso e degli analoghi capitoli per gli esercizi 2015-2016, previa approvazione dei bilanci per detti esercizi;

3. di precisare altresì che tali oneri non sono stati ad oggi inclusi nelle Assegnazioni effettuate alle Aziende con d.d.g. n. 872/2014 e che saranno oggetto di specifico provvedimento di assegnazione da parte della DG Salute, a seguito di approva-zione del presente Accordo con le farmacie;

4. di dare mandato al Direttore Generale della Direzione Ge-nerale Salute di sottoscrivere l’Accordo sopra menzionato e di assumere le ulteriori determinazioni necessarie alla piena attua-zione del presente provvedimento;

5. di pubblicare il presente provvedimento sul Bollettino Uffi-ciale della Regione Lombardia e sul sito internet della Direzione Generale Salute.

Il segretario: Marco Pilloni

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Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 10 - Martedì 04 marzo 2014

– 9 –

ALLEGATO

RINNOVO CONVENZIONE PER L’UTILIZZO DELLA PIATTAFORMA TECNOLOGICA SISS DA PARTE DELLE FARMACIE LOMBARDE E PER LA LORO PARTECIPAZIONE AI SERVIZI MESSI A DISPOSIZIONE DAL SISTEMA SISS PER LA COMUNICAZIONE ED ELABORAZIONE DEI DATI

SANITARI E IL MIGLIORAMENTO DEI SERVIZI ALL’UTENZA

TRA

REGIONE LOMBARDIA rappresentata dal Direttore Generale Salute Walter Bergamaschi

E

FEDERFARMA LOMBARDIA rappresentata dal Presidente Annarosa Racca

E

ASSOFARM/CONFSERVIZI LOMBARDIA rappresentata dal Delegato Regionale

Di seguito cumulativamente individuate anche come “Parti” e singolarmente come “Parte”

Confermatoin via preliminare che le Parti riconoscono il ruolo della Farmacia quale presidio essenziale del Servizio Sanitario Nazionale e Regionale per lo svolgimento dell’assistenza farmaceutica e integrativa territoriale secondo le normative vigenti in materia;

Vistala l.r. 33/2009, recante il “Testo unico delle leggi regionali in materia di sanità”, entrata in vigore il 15 gennaio 2010, con particolare riferimento all’art. 22, “Carta Regionale dei Servizi SISS”, che prevede tra l’altro:

• l’adesione al sistema informativo sociosanitario degli erogatori di prestazioni sociosanitarie a carico del servizio sanitario regionale, compresi i medici di medicina generale, i pediatri di famiglia e i farmacisti, al fine di dare attuazione alle disposizioni nazionali in materia di monitoraggio della spesa nel settore sanitario e di appropriatezza delle prestazioni, utilizzando la piattaforma tecnologica e i servizi messi a disposizione per la comunicazione ed elaborazione dei dati sanitari, in modo da poter realizzare il fascicolo sanitario elettronico (FSE) la cui vista specifica per i Farmacisti è il dossier farmaceutico previsto rispettivamente dai DL 179/2012 e 69/2013;

• che la mancata adesione al sistema informativo sociosanitario da parte dei medici di medicina generale, dei pediatri di famiglia e dei farmacisti integra la grave infrazione prevista e sanzionata dai vigenti accordi nazionali di categoria in coerenza con la DGR n. VIII/005738 del 31/10/2007 Progetto CRS-SISS: prima attuazione art. 1 l.r. 18/2007;

Preso attodelle disposizioni in materia di monitoraggio e di appropriatezza delle prescrizioni sanitarie contenute nell’art. 50 della legge 326/2003 e successive modifiche e/o integrazioni nonché ed in particolare dei contenuti dei commi 8 e 11 del medesimo articolo;

Richiamatoin particolare il comma 8 dell’articolo 50 della legge n. 326/2003 che ha disposto che “i dati rilevati ai sensi del comma 7 sono trasmessi telematicamente al Ministero dell’economia e delle finanze, entro il giorno 10 del mese successivo a quello di utilizzazione della ricetta medica, anche per il tramite delle associazioni di categoria e di soggetti terzi a tal fine individuati dalle strutture di erogazione dei servizi sanitari”;

Richiamatoinoltre il d.lgs. 153/2009, con riferimento a servizi già regolati dal presente accordo, quali la prenotazione di assistenza specialistica ambulatoriale presso le strutture sanitarie pubbliche e private accreditate, e ad altri servizi da definire attraverso specifici accordi;

RichiamatoIl Programma Regionale di Sviluppo della X legislatura, come approvato il 9 luglio 2013 con deliberazione n° X/78, che prevede in particolare “…il potenziamento del ruolo delle farmacie ….come punto di acceso del cittadino per l’orientamento ai bisogni delle prestazioni….” anche “…mediante l’accesso agli specifici profili del FSE (esenzioni, scelta-revoca del medico, etc.)...che è strumento essenziale per supportare l’organizzazione in rete delle strutture e dei servizi”;;

Richiamatala Legge 122/2010, in particolare l’art. 11, comma 16, che sancisce la legittimazione del documento elettronico in sostituzione della prescrizione medica cartacea, il Decreto Ministeriale del 2 novembre 2011 che determina la dematerializzazione della ricetta medica cartacea e ne definisce le modalità operative per l’attuazione e il d.l. 179 del 18 ottobre 2012 (provvedimento Crescita 2.0 “misure per l’applicazione concreta dell’Agenda Digitale”) che definisce il piano di diffusione della ricetta dematerializzata;

Preso attoche in seguito alla d.g.r. 1894, in data 22 giugno 2011, Regione Lombardia, Federfarma Lombardia e Assofarm/Confservizi Lombardia

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Serie Ordinaria n. 10 - Martedì 04 marzo 2014

– 10 – Bollettino Ufficiale

hanno sottoscritto la convenzione con cui sono regolate le modalità di partecipazione delle farmacie ai servizi SISS di Regione Lombardia

Premesso che

il servizio farmaceutico è imprescindibilmente disciplinato a livello nazionale dall’Accordo Collettivo Nazionale vigente e che, a livello regionale, con DGR n. VI/45255/1999 è stata recepita la Convenzione integrativa Regionale per l’applicazione del succitato Accordo Nazionale, che risulterà integrata dalle disposizioni contenute nella presente Convenzione;

Considerato

l’obiettivo di Regione Lombardia di coinvolgere ulteriormente la Farmacia convenzionata nel raggiungimento di obiettivi di miglioramento dell’assistenza sanitaria e di contenimento e controllo della spesa farmaceutica attraverso il pieno utilizzo del sistema SISS,

Considerato che

− la DGR n. 5738 del 31/10/2007 fornisce le necessarie indicazioni operative e misure conseguenti l’obbligatorietà del SISS, attraverso la specificazione di vincoli, presupposti obiettivi per ciascun aderente al SISS;

− si intende consolidata la fase di definitiva informatizzazione del sistema sanitario e in particolare dell’assistenza farmaceutica ed integrativa che prevede, coerentemente con l’obiettivo a tendere del SISS e della sua architettura, la gestione dell’intero ciclo di prescrizione, erogazione in modalità elettronica, superando, seppur attraverso un processo graduale condiviso e rispettoso del contesto culturale e operativo, i documenti cartacei compresa la ricetta cartacea;

− che tale processo, fermo restando l’assolvimento degli adempimenti inerenti il Debito informativo regionale, comprenderà anche la sperimentazione della rendicontazione basata sulla documentazione puntuale della tariffazione della singola ricetta (evoluzione della parte “B” della DCR con inclusione del dettaglio per singola ricetta) e la successiva dematerializzazione del processo. La sperimentazione della dematerializzazione della rendicontazione sarà svolta in affiancamento alla modalità cartacea, fino a nuovi interventi di carattere normativo o convenzionale di livello nazionale.

si conviene e stipula quanto segue

Art. 1

1. Le premesse e ogni altra considerazione su esposte fanno parte integrante della presente convenzione.

2. Le Parti concordano sull’istituzione di un tavolo tecnico permanente (di seguito identificato come “Tavolo Tecnico”) che avrà il compito di progettare, valutare ed implementare tutti gli aspetti applicativi ed evolutivi richiamati nel presente accordo. Il tavolo Tecnico dovrà riunirsi almeno una volta ogni due mesi, previa convocazione di Regione Lombardia o su richiesta di una delle altri parti.

Art. 2

1. Tutte le farmacie, pubbliche e private, aderenti per il tramite delle Associazioni Provinciali a Federfarma Lombardia e Assofarm/Confservizi Lombardia (in seguito denominate Federfarma e Assofarm/Confservizi), aderiscono al SISS di Regione Lombardia alle condizioni di seguito indicate e secondo le procedure stabilite.

Art. 3

1. Federfarma e Assofarm/Confservizi, nel rispetto del ruolo loro assegnato dalla legislazione vigente, connettono al SISS i propri sistemi informativi per la trasmissione dei flussi di rendicontazione delle farmacie private e pubbliche, ai sensi del comma 8 dell’art. 50 della legge n. 326/2003.

2. I sistemi informativi di cui sopra fungono da concentratore, raccogliendo i singoli contributi inviati dalle farmacie con i dati delle ricette consegnate all’ASL per il rimborso a carico del Servizio Sanitario Regionale (SSR). Federfarma e Assofarm/Confservizi si impegnano a concordare con Regione Lombardia l’evoluzione delle realizzazioni tecniche in coerenza con lo sviluppo della nuova architettura di Debito Informativo regionale.

Il Flusso informatico delle prestazioni erogate dalle farmacie in regime convenzionato SSR è denominato FUR: Flusso Unico di Rendicontazione. Il suo tracciato record è comunicato dalla Direzione Generale Salute di Regione Lombardia, con circolari all’uopo emanate ed è preventivamente determinato d’intesa fra Lombardia Informatica, Federfarma e Assofarm/Confservizi.

I FUR inviati dalle Farmacie vengono raccolti da Federfarma e Assofarm/Confservizi e quindi inviati a Regione Lombardia e Lombardia Informatica. Le evoluzioni del flusso FUR verso il nuovo sistema SMAF saranno oggetto di approfondimenti nell’ambito del Tavolo Tecnico.

3. Federfarma e Assofarm/Confservizi devono indicare gli operatori incaricati a svolgere l’attività di trasmissione dei flussi autenticati al Dominio Centrale del SISS.

4. Federfarma e Assofarm/Confservizi, utilizzando il SISS, provvedono a inviare, su indicazione di Regione Lombardia, a Lombardia Informatica i dati delle prestazioni di cui al punto 2 entro il giorno 8 di ciascun mese e comunque secondo una tempistica che permetta il pieno rispetto degli adempimenti previsti dall’articolo 50 della Legge 326/2003 e compatibilmente con il calendario di consegna ricette condiviso preliminarmente tra Federfarma e Assofarm/Confservizi, Lombardia Informatica S.p.A. e/o società dalla stessa incaricate.

5. Il FUR contiene dati relativi sia a prescrizioni SISS (prescrizioni che riportano il codice IUP) sia a prescrizioni non SISS, nonché a prescrizioni farmaceutiche dematerializzate con codice NRE. Il FUR è firmato e cifrato dal farmacista. La firma digitale sancisce la responsabilità del farmacista verso Regione Lombardia ed il Ministero dell’Economia e delle Finanze in merito ai dati inviati. Le modifiche all’algoritmo di cifratura della firma elettronica, introdotte in seguito ad evoluzioni normative, dovranno essere comunicate preventivamente a Federfarma e Assofarm/Confservizi, al fine di adeguare le procedure dei sistemi proprietari esposti nel SISS.

6. Le elaborazioni di raccolta e aggregazione dei differenti flussi delle Farmacie effettuate da Federfarma e Assofarm/Confservizi rispettano l’assetto legale descritto e lasciano inalterato il contenuto del file.

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Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 10 - Martedì 04 marzo 2014

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7. Federfarma e Assofarm/Confservizi si impegnano a rispettare le pianificazioni regionali/nazionali relative alla Ricetta dematerializzata, concordate al Tavolo Tecnico e sulla base delle risultanze delle sperimentazioni.

8. Federfarma e Assofarm/Confservizi si impegnano a valutare congiuntamente con Regione Lombardia e Lombardia Informatica, mediante il Tavolo Tecnico, l’evoluzione della DCR verso la rendicontazione delle competenze basate sulla documentazione puntuale della tariffazione della singola ricetta, definendo le procedure attraverso l’adesione ad una fase di sperimentazione secondo i contenuti di quanto descritto nel sotto allegato A5.

9. Federfarma e Assofarm/Confservizi si impegnano a proseguire la loro attività nel rendere sempre più ampio ed accessibile l’utilizzo del servizio di prenotazione in farmacia di esami e visite specialistiche, nonché l’utilizzo di ulteriori servizi al cittadino attraverso il SISS, tra cui la registrazione del consenso al trattamento dei dati effettuato con il Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE) secondo quanto indicato nell’allegato A3, nonché ulteriori servizi anche di carattere sanitario previsti dal D. Lgs. 153/2009 e s.m. e int..

10. Regione Lombardia, al fine di dare pronta esecuzione al cronoprogramma della ricetta dematerializzata, si impegna a fornire soluzioni architetturali per consentire l’erogazione del farmaco in modalità dematerializzata su tutti i terminali presenti in farmacia, tramite la singola autenticazione alla PDL SISS, da parte del titolare di farmacia. Il gestionale di farmacia dovrà tracciare le singole operazioni effettuate da ciascun operatore presente presso la farmacia stessa. Il titolare di farmacia dovrà garantire il corretto tracciamento di cui sopra: tale aspetto sarà normato secondo condizioni concordate all’interno del Tavolo Tecnico.

11. Le Parti si impegnano inoltre a valutare, attraverso specifici accordi da condividere nel Tavolo Tecnico, l’erogazione di ulteriori servizi SISS quali:

• il pagamento dei ticket per le prenotazioni presso le farmacie;

• la consegna di referti;

• il Dossier Farmaceutico nell’ambito del FSE, anche al fine di gestire le problematiche connesse all’utilizzo dei farmaci (aderenze alle terapie allergie, interazioni, controindicazioni, etc.);

• l’aggiornamento di alcune esenzioni;

• la scelta e revoca del medico di Medicina Generale e del Pediatra di Libera Scelta;

• la registrazione del consenso al “trattamento FSE”;

• ogni altro servizio rientri nel Programma regionale di sviluppo della X legislatura.

Art. 41. Il presente accordo implica l’automatica conferma dei contratti di attivazione già in essere. In caso di farmacie di nuova istituzione

o cambio di titolarità, è necessario attivarsi secondo le procedure definite nel sotto allegato A1. Ogni modifica o integrazione alla procedura sarà oggetto di preventivo accordo tra le parti firmatarie.

2. Il farmacista, considerato il contesto normativo richiamato nelle premesse, produce il FUR contenente i dati secondo quanto richiamato dall’art. 3, comma 4, della presente convenzione. Si conviene sulla necessità di porre la massima attenzione sulla rilevazione dei seguenti codici:

− per le ricette SISS:

• Codice Identificativo SISS apposto dal medico (codice IUP);

• Codice Fiscale dell’Assistito (opzionale);

• Numero progressivo regionale

− per le ricette non SISS:

• Codice Fiscale dell’Assistito;

• Numero progressivo regionale;

• Data di prescrizione.

− Per le ricette elettroniche:

• Codice fiscale dell’Assistito

• Numero di Ricetta Elettronica (NRE)

• Targatura del Farmaco

Regione Lombardia si impegna a garantire il controllo della corretta integrazione dei software in uso presso i MMG/PDF per rispondere ai dettami tecnici/normativi nazionali e ad eventuali nuove esigenze tecniche che emergessero in corso d’opera durante le fasi di sperimentazione della Ricetta Dematerializzata in Lombardia.

3. Regione Lombardia si impegna, analogamente, a seguire, monitorare e supportare anche gli interventi sui gestionali di farmacia che si dovessero rendere necessari in adeguamento al processo di dematerializzazione delle prescrizioni farmaceutiche.

4. Il FUR di ogni farmacia viene firmato e cifrato con la Carta Operatore (o altri sistemi normativamente equivalenti, concordati tra le Parti) del titolare o del direttore responsabile e quindi inviato, attraverso il SISS, al concentratore gestito da Federfarma e Assofarm/Confservizi e quindi inoltrato ai sistemi di Regione Lombardia.

5. La farmacia è tenuta, sotto propria responsabilità, a inviare i dati del FUR in modo completo, senza omissioni, errori e nei tempi utili per il rispetto delle date di cui all’art. 3, comma 4, della presente convenzione. Il FUR, infatti, costituisce la base dati che alimenta gli archivi del Ministero dell’Economia e delle Finanze, secondo quanto disposto nel succitato art. 50.

6. Il farmacista, in coerenza con i dettami della legge regionale 18/2007, così come recepita nella L.R. 33/09, e con la deliberazione della Giunta Regionale n. 5738 del 31 ottobre 2007 che definisce per ciascun ruolo di aderente i vincoli, i presupposti e gli obiettivi da perseguire, si impegna a:

• inviare mensilmente, entro i termini stabiliti, i dati FUR relativi alle ricette consegnate all’ASL;

• assolvere agli adempimenti relativi alla protezione dei dati personali, con particolare riferimento all’applicazione delle disposizioni e degli indirizzi SISS presenti nella DGR IX/4928 del 28/02/2013;

• utilizzare un applicativo gestionale di farmacia conforme alle regole SISS; la conformità dei gestionali, utilizzati sia dalle farmacie sia dai medici, al fine di evitare incongruità nella compilazione delle ricette farmaceutiche, sarà qualificata da Lombardia Informatica che curerà altresì il mantenimento degli standard definiti tramite indirizzi tecnici per la qualificazione (scenari di integrazione, etc.) e porrà a disposizione dei produttori dei gestionali idonee aree di test; in fase di qualificazione

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Serie Ordinaria n. 10 - Martedì 04 marzo 2014

– 12 – Bollettino Ufficiale

verrà verificata la coerenza dei sistemi con gli indirizzi tecnici definiti, tra cui la corretta predisposizione di sistemi di tracciamento delle singole operazioni per la erogazione di ricette dematerializzate, effettuate da ciascun operatore. In attesa del completamento delle attività di riqualificazione dei gestionali in uso presso gli ambulatori dei MMG, dei PdF e di tutti i soggetti abilitati alla prescrizione farmaceutica in regime convenzionato, le Parti si impegnano ad approfondire qualsiasi problematica emerga con soluzioni condivise che evitino anche i disagi al cittadino. Regione Lombardia, alle farmacie inadempienti rispetto ai vincoli sopra esposti, annullerà per i periodi di competenza i rimborsi previsti per l’adesione al SISS. Saranno fatte salve le condizioni giustificative di cui all’allegato contratto di attivazione.

Art. 51. Ai sensi del D. Lgs. 196/2003 e in base alle “Disposizioni Regionali alle Aziende Sanitarie Pubbliche e agli IRCCS di diritto pubblico,

in ordine alla definizione dei ruoli e dei compiti relativi al trattamento dei dati personali nell’ambito del SISS”, allegate alla DGR VIII/5198 del 02/08/2007, aggiornata dalla DGR IX/4928 del 28/02/2013, il farmacista che aderisce al SISS mediante la sottoscrizione del contratto di cui al sotto allegato A1 della presente Convenzione, è designato Responsabile del trattamento dei dati personali dall’ASL a cui afferisce.

2. Il farmacista, per le attività e gli ambiti non previsti all’interno della presente convenzione in ambito SISS, resta titolare del trattamento dei dati personali di propria competenza.

3. In relazione all’oggetto del presente accordo, Regione Lombardia (Titolare del trattamento dei dati) designa Federfarma Lombardia e Assofarm quali Responsabili del trattamento dei dati personali trattati per dare seguito al contenuto della presente convenzione, con particolare riguardo al trattamento dei dati relativo all’invio del FUR e alla registrazione del consenso informato al trattamento dei dati del Fascicolo Sanitario Elettronico.

4. In virtù della designazione di cui al comma precedente, Federfarma Lombardia e Assofarm trattano i dati personali in conformità alle disposizioni previste dal D. Lgs. 196/2003, con particolare riferimento:

• all’utilizzo dei dati di cui Regione Lombardia è Titolare al solo scopo di dar corso alla finalità previste nel presente accordo;

• alla custodia e al controllo dei dati personali di cui al punto precedente in modo da ridurre al minimo, mediante l’adozione di idonee e preventive misure di sicurezza, i rischi di distruzione o perdita anche accidentale dei dati stessi, nonché di accesso di terzi non autorizzati, o di trattamento non consentito o non conforme alle finalità della raccolta (art. 31);

• all’adozione di tutte le misure di sicurezza previste dalle norme vigenti, con particolare riguardo alle misure minime di sicurezza previste dagli artt. 33, 34 e 35 e dall’allegato B del D. Lgs 196/2003.

Art. 61. Regione Lombardia, avvalendosi di Lombardia Informatica, in ottemperanza alla L.R. 18 del 2007, così come recepita nella L.R.

33/09, e coerentemente con DGR 5738 del 31/10/2007, ha il coordinamento dell’evoluzione complessiva del SISS e ne persegue e garantisce la massima diffusione al fine di dare attuazione alle disposizioni nazionali in materia di monitoraggio della spesa nel settore sanitario e di appropriatezza delle prestazioni.

2. Regione Lombardia per l’adempimento di cui all’art. 52, comma 4, lettera a) della Legge 289/2002 e in relazione a quanto stabilito dall’art. 50, comma 11, della Legge 326/2003:

• dimostra di aver realizzato direttamente nel proprio territorio un sistema di monitoraggio delle prescrizioni mediche nonché di trasmissione telematica al Ministero dell’Economia e delle Finanze, i cui standard tecnologici e di efficienza ed effettività, verificati d’intesa con il Ministero dell’Economia e delle Finanze, risultano non inferiori a quelli realizzati in attuazione all’art. 50;

• invia i dati al suddetto Ministero in coerenza con il dettame legislativo;

• solleva le farmacie dall’acquisto e dall’installazione del software relativo alla PDL SISS.

3. Quale contributo per la loro connessione ai servizi messi a disposizione dal sistema SISS, per la comunicazione ed elaborazione dei dati sanitari, Regione Lombardia, per il tramite delle ASL di competenza, si impegna a riconoscere ad ogni farmacia, a fronte della documentazione dei costi sostenuti (Service Provider, adeguamento posto di lavoro e concentratore regionale gestito da Federfarma e Assofarm/Confservizi) due distinti tipi di rimborso annuale massimo, secondo quanto precisato nel sotto allegato A2. Per gli altri servizi resi attraverso il sistema SISS, le parti si impegnano a valutare il riconoscimento di un eventuale compenso attraverso la definizione di appositi accordi. Per quanto riguarda il network provider, tale servizio è fornito da Regione Lombardia tramite Lombardia Informatica garantendo direttamente la connettività necessaria.

4. Regione Lombardia utilizza i dati raccolti tramite il SISS unicamente per gli scopi inerenti al suo ruolo istituzionale e comunque in modo coerente con la normativa vigente in materia di assistenza farmaceutica. Regione Lombardia, in presenza di scenari di progressiva adozione della Ricetta Elettronica, garantirà comunque la continuità dei processi in essere basati sulla Ricetta cartacea. Regione Lombardia ha la responsabilità dei controlli in merito alla tempestività e qualità dei dati, che attua per il tramite delle ASL con il supporto tecnico di Lombardia Informatica.

5. Regione Lombardia si impegna a evolvere la piattaforma tecnologica a supporto del SISS, al fine di agevolarne l’operatività, compatibilmente con le dotazioni medie dei sistemi informatici presenti nelle farmacie.

6. Regione Lombardia, mediante, Lombardia Informatica, garantisce la razionalizzazione e il miglioramento dei servizi di network e service providing, i cui scenari sono stati individuati con Delibera (DGR IX/001153 del 29/12/2010 “Determinazioni inerenti i provider dei servizi della rete del sistema informativo sociosanitario – SISS”). Impegno del Network Provider, è attuare, per le farmacie in Digital Divide, le soluzioni wireless necessarie.

Art. 71. L’adesione al SISS non preclude l’utilizzo dei dati anonimi contenuti nelle ricette (dati delle fustelle e dati relativi alla tariffazione)

e la loro cessione da parte delle farmacie e/o delle loro Organizzazioni rappresentative alle Regioni, alle ASL e agli altri soggetti previsti dalla normativa vigente.

Art. 81. Alla luce della vigente normativa che disciplina gli accordi convenzionali con le farmacie, i documenti cartacei previsti dalla

normativa attuale, ovvero gli stessi sottoposti ad una procedura di archiviazione ottica sostitutiva nonché le ricette dematerializzate rappresentano i documenti probatori in caso di contenzioso. In accordo con l’evoluzione normativa relativa a quanto disposto

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Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 10 - Martedì 04 marzo 2014

– 13 –

dall’articolo 11, comma 16, della Legge 122/2010, le Parti si danno reciprocamente atto che la sperimentazione della ricetta dematerializzata, nonché la gestione dei contenziosi, saranno oggetto di modalità operative da studiare e condividere al Tavolo Tecnico.

Art. 91. Federfarma e Assofarm/Confservizi si impegnano a collaborare alle attività di comunicazione organizzate dalla Regione nei

confronti dei cittadini sull’importanza del SISS e dei suoi servizi, in particolare della prenotazione di prestazioni specialistiche.

Art. 101. A supporto delle attività di competenza del farmacista, in conformità di quanto previsto dal DL 179/2012 e dal DL 69/2013, le

Parti converranno alla realizzazione del Dossier Farmaceutico Sanitario nell’ambito del FSE e alla definizione di un opportuno profilo di accesso, nel rispetto della vigente normativa in materia di protezione dei dati personali e in base a quanto definito nell’Informativa relativa al trattamento dei dati personali effettuato con il Fascicolo Sanitario Elettronico.

Art. 111. Le Parti, con il supporto di Lombardia Informatica, si impegnano ad effettuare un monitoraggio costante per garantire gli obiettivi

di allineamento tra utenti e progetto complessivo, mediante la continua verifica dell’evoluzione del SISS. Inoltre avranno il compito di verificare e approvare i documenti operativi e l’andamento sul territorio del progetto e concordare eventuali rimodulazioni attuative.

2. A livello di ASL sono operativi i Gruppi Coordinamento per ASL (GCA) che curano l’avanzamento del SISS. Il GCA dovrà monitorare costantemente lo stato di attuazione della presente Convenzione.

Art. 121. In caso di emanazione, a livello nazionale, di norme legislative o regolamentari, nonché di provvedimenti amministrativi incidenti

sul contenuto della presente Convenzione o sulle condizioni riportate negli allegati richiamati dai punti che precedono, le Parti si impegnano a condividere e ad adottare le opportune modifiche ed integrazioni.

Art. 131. La presente Convenzione, della quale sono parte integrante i sotto-allegati A1, A2, A3, A4 e A5, entra in vigore l’1 gennaio 2014 e

scade il 31 dicembre 2016, salvo disdetta che potrà essere comunicata da una delle parti con preavviso non inferiore a 90 giorni.

Milano, lì …........................

Per Regione Lombardia, il Direttore Generale Salute Walter Bergamaschi

Per Federfarma Lombardia, il Presidente Annarosa Racca

Per Assofarm/Confservizi Lombardia, il Delegato regionale

——— • ———

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Serie Ordinaria n. 10 - Martedì 04 marzo 2014

– 14 – Bollettino Ufficiale

SOTTO ALLEGATO A1

SISS - REGIONE LOMBARDIACONTRATTO di ATTIVAZIONE

La farmacia: __________________________________________ , qui rappresentata dal suo Titolare / Direttore Dr. __________________________

_____________________________________

C H I E D El’integrazione nel SISS ed al riguardo dichiara di essere in possesso dei necessari standard tecnico-organizzativi.

La farmacia, allo scopo, si dichiara consapevole di quanto qui sotto circostanziato:

La sottoscrizione del presente documento costituisce elemento prodromico all’attivazione della farmacia nel SISS ed è redatto in applicazione della Convenzione tra Regione Lombardia, Federfarma Lombardia e Confservizi Lombardia, avente decorrenza dal …................

1. INTRODUZIONEL’ASL di ____________________ partecipa al SISS di Regione Lombardia e mette a disposizione degli operatori della socio-sanità lombarda servizi applicativi a supporto dei processi socio-sanitari.

I servizi applicativi vengono fruiti dagli operatori della socio-sanità, attraverso i propri sistemi informativi, mediante una smart card in dotazione all’operatore.

L’esecuzione di talune funzionalità richiede la presenza della Carta Regionale dei Servizi (CRS) o della Tessera Sanitaria nazionale del cittadino (TS-CNS).

2. IMPEGNI DELLA FARMACIA

2.1 Utilizzo dei Servizi SISS

Il farmacista si impegna a utilizzare i servizi applicativi SISS di seguito elencati:

− Gestione e invio del flusso unico di rendicontazione (FUR);

− Servizi di prenotazione prestazioni sanitarie, registrazione del consenso al trattamento dei dati personali effettuato con il Fascicolo Sanitario Elettronico;

− Servizi innovativi secondo le modalità richiamate in convenzione e negli Accordi conseguenti.

2.2 Applicativo Gestionale di farmacia

Gli Applicativi Gestionali utilizzati dalle farmacie per accedere al SISS, devono essere qualificati secondo le procedure stabilite dal SISS.

I costi inerenti l’acquisto e la manutenzione del Gestionale di farmacia sono a carico della farmacia.

2.3 Service Provider

Nel corso del 2012 i servizi sono evoluti secondo quanto previsto dalla DGR IX/001153 del 29/12/2010 “Determinazioni inerenti i provider dei servizi della rete del sistema informativo sociosanitario – SISS” e Regione Lombardia fornisce, tramite Lombardia Informatica, direttamente la connettività necessaria: conseguentemente la gestione della connettività è, anche economicamente, a carico di Regione Lombardia. I servizi di assistenza, erogati con quanto espresso dalle linee guida regionali, dovranno essere approvvigionati direttamente dalla farmacia e saranno erogati da Service Provider qualificati a tale scopo da Lombardia Informatica tramite apposita procedura. Similmente a quanto stabilito dalle procedure sinora vigenti, la farmacia deve quindi procedere alla selezione di un Service Provider qualificato, con cui dovrà stipulare uno specifico contratto di fornitura. La quota dei costi del Service Provider attribuibile al SISS sarà rimborsata da Regione Lombardia, per il tramite delle ASL, alle farmacie.

3. RIMBORSO DEI COSTIRegione Lombardia contribuisce ai costi sostenuti dalle farmacie per gli adeguamenti necessari per il SISS, per il tramite delle ASL.

L’entità di questi contributi è definita nel sotto allegato A2 alla Convenzione.

Si precisa che la farmacia ha diritto al rimborso solo se invia con continuità il Flusso Unico di Rendicontazione (FUR) fatte salve le seguenti eccezioni:

• Guasto tecnico segnalato dalla farmacia secondo la procedura definita da Lombardia Informatica attraverso l’apertura di un ticket;

• Chiusura della farmacia per ferie, malattia, sciopero o altre documentate cause di forza maggiore.

All’attivazione, la farmacia avrà diritto al rimborso delle fatture emesse dal Service Provider anche quando il flusso FUR sia inviato con la rete SISS entro il giorno 8 del secondo mese solare successivo alla data di collaudo dichiarata dal Service Provider a Lombardia Informatica, partendo dal mese della data di collaudo.

Non darà comunque luogo all’annullamento del rimborso dei costi fatturati dal Service Provider, l’attribuzione del mancato invio del FUR a cause indipendenti dalla volontà del farmacista.

4. TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALIAi sensi del d.lgs. 196/2003 e in base alle “Disposizioni Regionali alle Aziende Sanitarie Pubbliche e agli IRCCS di diritto pubblico in ordine alla definizione dei ruoli e dei compiti relativi al trattamento dei dati personali nell’ambito del progetto SISS”, allegate alla DGR VIII/5198 del 02/08/2007, aggiornata dalla d.g.r. IX/4928 del 28/02/2013, l’ASL Titolare del trattamento dei dati personali designa il farmacista, che aderisce al SISS mediante la stipula del presente contratto, come Responsabile del trattamento dei dati personali relativi:

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Serie Ordinaria n. 10 - Martedì 04 marzo 2014

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• alla consultazione delle prescrizioni farmaceutiche per il servizio di erogazione dei farmaci;

• alla consultazione delle prescrizioni specialistiche per il servizio di prenotazione delle prestazioni sanitarie

• alla registrazione del consenso al trattamento dei dati personali effettuato con il Fascicolo Sanitario Elettronico;

• alle attività previste dalla normativa in relazione all’aggiornamento del Dossier Farmaceutico.

Il farmacista per le attività e gli ambiti non previsti all’interno della presente convenzione in ambito SISS, resta titolare del trattamento dei dati personali di propria competenza.

5. DURATA DEL CONTRATTOLa durata del presente contratto è governata dalla Convenzione stipulata fra Regione Lombardia, Federfarma Lombardia e Assofarm/Confservizi Lombardia, ben nota alle parti qui contraenti. Pertanto la durata del contratto è condizionata dalla validità della Convenzione stessa.

Fatta salva detta condizione di validità e la possibilità di conclusione anticipata, il contratto durerà sino al 31.12.2016, ma si intenderà tacitamente rinnovato in caso di rinnovo della Convenzione.

6. RISOLUZIONE DEL CONTRATTONei casi di cessazione dalla Titolarità o risoluzione della Convenzione SISS ovvero termine del convenzionamento della farmacia con il SSN, la farmacia perderà il diritto ai rimborsi di cui al sotto-allegato A 2 alla Convenzione.

Il Farmacista Titolare o Direttore della farmacia disattivata è tenuto a restituire alla ASL le smart card proprie e dei propri collaboratori.

7. RIFERIMENTILa presente richiesta di attivazione è redatta in conformità al “Rinnovo convenzione per l’utilizzo della piattaforma tecnologica SISS da parte delle farmacie lombarde e per la loro partecipazione ai servizi messi a disposizione dal sistema SISS per la comunicazione ed elaborazione dei dati sanitari ed il miglioramento dei servizi all’utenza”, stipulata tra Regione Lombardia, Federfarma Lombardia e Confservizi Lombardia.

Luogo, data

T I M B RO E FIRMA DEL TITOLARE DELLA FARMACIA

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– 16 – Bollettino Ufficiale

SOTTO ALLEGATO A2

RIMBORSI ANNUALI PER FARMACIE ATTIVATE NEL SISS Ciascuna farmacia prima di essere attivata nel SISS, deve sottoscrivere un proprio contratto con un Service Provider qualificato da Lombardia Informatica. La farmacia inoltre deve adeguare, ove necessario, il proprio Sistema Informativo agli standard tecnici previsti.

La farmacia, ai sensi del comma 3 dell’art. 6 della Convenzione di cui il presente documento costituisce allegato, riceve per tramite dell’ASL i due seguenti tipi di rimborso massimo a fronte dei costi.

RIMBORSO DELLE FATTURE EMESSE DAI PROVIDER Il primo tipo di rimborso copre l’intero costo dei servizi di base fatturati dai Service Provider qualificati da Lombardia Informatica e viene erogato secondo le seguenti modalità:

• Sarà riconosciuto alla farmacia il rimborso dell’intera quota annua relativa al SISS, fatturata dai Provider qualificati da Regione Lombardia tramite Lombardia Informatica.

• La farmacia esporrà in DCR l’importo delle fatture periodicamente ricevute dal provider con un massimale corrispondente al massimale previsto per tali servizi forniti alle farmacie nella procedura di qualificazione, al netto dell’IVA, a partire dallo stesso mese di competenza della fattura. Per l’anno 2014, tale ammontare massimo, corrisponde a € 295,00 al netto di IVA. Tale importo sarà soggetto a revisione negli anni successivi.

QUOTA FORFETARIA ANNUA MASSIMAIl secondo tipo di rimborso è costituito da una quota annua forfettaria che viene erogata per l’adeguamento hardware e software della farmacia relativo al PDL e al concentratore regionale gestito da Federfarma e Assofarm/Confservizi.

Tale quota massima, con decorrenza 2014, è pari a:

·- € 450,00 euro onnicomprensivi per ciascun anno solare, da erogarsi anche in modo frazionato. L’ottenimento di tale contributo massimo è subordinato alla presentazione di una o più fatture, anche di importo superiore, comprovanti le spese sostenute nell›anno di riferimento.

Tale contributo verrà riconosciuto a fronte della presentazione di richieste di rimborsi alla ASL di competenza per quanto segue:

a) acquisto di hardware, quale ad esempio penna ottica, scanner, stampante, tastiera, monitor, PC, etc. riferito alla manutenzione del PDL necessario per gli adempimenti previsti dal presente accordo;

b) spese sostenute per adeguamenti del software in uso alla farmacia resisi necessari in seguito a modifiche dei software Siss e/o dei tracciati e/o di nuovi servizi erogati dalle farmacie in ambito Siss e/o di miglioramenti dei programmi informatici;

c) spese sostenute per la gestione, manutenzione ed evoluzione del concentratore regionale gestito da Federfarma e Assofarm/Confservizi, quale interfaccia di dialogo con il SISS Lombardia.

Sulle fatture/ricevute/note di credito dovrà essere riportato, a cura dell’emittente o della farmacia richiedente, che tali spese sono state sostenute per adeguamenti al Siss.

Considerato l›ammontare della fattura, la stessa potrà essere rimborsata anche con ripartizione pluriennale nell›ambito della durata della convenzione SISS.

Si sottolinea che è previsto e garantito il solo utilizzo professionale del collegamento SISS.

Nel caso di utilizzi che esulino dal contesto meramente professionale, Regione Lombardia si riserva di adottare le opportune misure per sollevarsi da qualsiasi responsabilità relativa all’utilizzo improprio di un Servizio pubblico

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Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 10 - Martedì 04 marzo 2014

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SOTTOALLEGATO A3

PRENOTAZIONE IN FARMACIA DI PRESTAZIONI SANITARIE (VISITE ED ESAMI SPECIALISTICI) ATTRAVERSO IL SISS E REGISTRAZIONE DEL CONSENSO INFORMATO AL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI PER IL FASCICOLO SANITARIO ELETTRONICO

1. SERVIZIO DI PRENOTAZIONE IN FARMACIA

Art.1.1. (Gli impegni di Regione Lombardia)Regione Lombardia per il tramite di Lombardia Informatica:

- si impegna ad estendere il servizio di prenotazione compatibilmente con le agende messe a disposizione dalle aziende sanitarie accreditate nel SSR;

- si fa carico altresì della eventuale ulteriore fornitura, dell’aggiornamento e dell’installazione del software SISS, relativo al servizio di prenotazione;

- si impegna inoltre a:

1. erogare eventuale adeguata formazione per l’utilizzo del software necessario attraverso corsi presso le sedi delle ASL, da svolgersi in accordo con Federfarma Lombardia e Assofarm/Confservizi Lombardia, nonché a fornire materiale di supporto “online” e cartaceo;

2. assicurare la continuità del servizio di help desk al sistema attraverso il numero verde attualmente attivo;

3. mantenere nel sistema modalità informatizzate di registrazione e contabilizzazione della attività di compiuta prenotazione e variazione della medesima da parte di ciascuna farmacia.

Art. 1.2. (Gli impegni di Federfarma Lombardia e Assofarm/Confservizi Lombardia)Federfarma Lombardia e Assofarm/Confservizi Lombardia impegnano le farmacie proprie aderenti a fornire il servizio di prenotazione, a fronte di ricette SISS con codice IUP ed agevolare l’adeguamento dei posti di lavoro SISS, sia per ciò che attiene la loro dislocazione che dovrà essere, per quanto possibile, posta in front office, sia per la disponibilità all’aggiornamento del relativo software.

Federfarma Lombardia e Assofarm/Confservizi Lombardia impegnano le farmacie proprie iscritte ed aderenti all’iniziativa ad incaricare idoneo personale all’esercizio del servizio di prenotazione, previa opportuna formazione effettuata da Lombardia Informatica, nel rispetto della normativa vigente, come indicato dal D.Lgs. 196/03 e dalla DGR VIII/5198 del 2.8.2007.

Art. 1.3 (Compensi per il servizio di prenotazione)Per ciascuna della attività di prenotazione e successiva variazione e cancellazione della prenotazione, le parti stabiliscono un compenso pari a €. 2,50, al netto di IVA, ad operazione.

Le farmacie periodicamente emetteranno e presenteranno all’ASL una fattura per il servizio prestato, il cui ammontare sarà liquidato unitamente alla DCR del mese contabile corrispondente alla data fattura.

La fattura sarà predisposta mensilmente da parte di Lombardia Informatica, utilizzando un modello condiviso ed inviata via posta elettronica certificata alle singole farmacie; le Parti potranno concordare al Tavolo Tecnico differenti modalità di veicolazione delle pre-fatture alle farmacie.

L’ammontare della fattura verrà calcolato sulla base del numero di prenotazioni, cancellazioni e variazioni di prenotazione effettuate dalla farmacia stessa nel corso del mese di riferimento così come registrato nel Dominio Centrale SISS. Sarà cura della singola farmacia numerare, datare e consegnare con la DCR le fatture all’ASL di competenza. Nel caso in cui gli importi mensili fatturabili non superino il valore di € 24,00, oltre IVA, Lombardia Informatica emetterà fattura raggruppando più periodi mensili. Entro l’anno solare tutte le transazioni in sospeso dovranno comunque essere fatturate secondo le procedure sopra descritte, indipendentemente dal valore raggiunto.

L’origine dei dati relativi alle prenotazioni (il Dominio Centrale SISS) garantisce la correttezza dell’ammontare riportato in fattura.

Eventuali problematiche tecniche saranno gestite e risolte di comune accordo direttamente tra le parti.

Il compenso stabilito verrà riconosciuto per le prestazioni effettuate a partire dalla data della firma del presente accordo.

Art. 1.4 (Responsabilità per malfunzionamenti)Nessuna responsabilità potrà essere attribuita alla farmacia per danni causati a Terzi da malfunzionamenti del sistema o da errori riconducibili all’esposizione di dati da parte dei Soggetti erogatori delle prestazioni.

2. REGISTRAZIONE DEL CONSENSO INFORMATO AL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI IN AMBITO FASCICOLO SANITARIO ELETTRONICO

Art. 2.1. (Compensi per la registrazione del consenso informato)L’attività di registrazione del consenso informato al trattamento dei dati personali in ambito SISS verrà svolta con un corrispettivo di € 2,00 al netto di IVA per ogni consenso acquisito e registrato in via elettronica, che sarà fatturato con le procedure descritte per la prenotazione. Detta attività sarà integrata da adeguata informazione resa al cittadino.

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Serie Ordinaria n. 10 - Martedì 04 marzo 2014

– 18 – Bollettino Ufficiale

SOTTOALLEGATO A4

PROTOCOLLO DI INTESA PER LA SPERIMENTAZIONE E DIFFUSIONE DELLA RICETTA ELETTRONICA IN OTTEMPERANZA ALLA NORMATIVA NAZIONALE

ART.1 FINALITÀ1. Le Parti si impegnano nella prosecuzione della sperimentazione e successiva diffusione della Ricetta Dematerializzata

coerentemente con i vincoli imposti dal progetto nazionale di ricetta dematerializzata e compatibilmente con la garanzia di operatività delle farmacie nell’espletamento del servizio farmaceutico. Eventuali problematiche tecnico operative, emerse in corso d’opera saranno condivise al Tavolo Tecnico, dove saranno valutate le opportune soluzioni.

ART. 2 IMPEGNI DI REGIONE E DELLE ASL INTERESSATE ALLA SPERIMENTAZIONE1. Regione Lombardia si impegna a definire il quadro normativo di riferimento che assicuri il raccordo fra la Convenzione Nazionale

Farmaceutica (DPR 371/98) e la sperimentazione oggetto del presente protocollo, impartendo le necessarie direttive a tutti gli organi regionali coinvolti e alle ASL interessate alla sperimentazione.

ART. 3 RENDICONTAZIONE ECONOMICA1. L’avvio e il consolidamento del progetto di dematerializzazione delle ricette in farmacia e della dematerializzazione della

rendicontazione dovrà avvenire nel rispetto delle disposizioni del D.P.R. 371/1998 che continuerà a regolare i rapporti, sia giuridici che patrimoniali, tra le farmacie e il Servizio sanitario regionale. Pertanto, le farmacie continueranno a certificare i propri corrispettivi verso il Servizio sanitario regionale mediante l’emissione, secondo le attuali formalità e tempistiche, della distinta contabile riepilogativa che dovrà contenere sia i dati relativi alle ricette cartacee che quelle dematerializzate.

2. Si prende atto che, secondo quanto previsto dalla normativa, a tutti i fini faranno fede i dati presenti sul SISS/Sistema di Accoglienza Regionale (di seguito SAR) anche in caso di disallineamento rispetto a quelli indicati sul promemoria. Tuttavia, ai fini di cui al punto precedente, le farmacie all’atto della spedizione delle ricette dematerializzate, sono tenute ad acquisire il promemoria cartaceo stampato dal medico sulla base delle specifiche indicate nel disciplinare tecnico di Lombardia Informatica. Sul promemoria dovranno essere apposte le fustelle relative ai farmaci consegnati all’assistito. Tale ultimo adempimento è rispettato per le erogazioni effettuate a decorrere dal mese di febbraio 2014.

3. Tutti i promemoria relativi alle ricette dematerializzate erogate nel mese di competenza saranno consegnati unitamente alle ricette cartacee. I promemoria saranno riuniti in mazzette separate e raccolti in coda alle ricette cartacee.

4. La dematerializzazione delle ricette contenenti la prescrizione di farmaci da erogare in modalità DPC, sarà oggetto di successivi approfondimenti nell’ambito del Tavolo Tecnico. Regione Lombardia adotterà i necessari interventi al fine di garantire che i medici prescrivano i farmaci da erogare in DPC, utilizzando esclusivamente le ricette cartacee (cd. ricette rosse). Resta, pertanto, inteso che tutte le prescrizioni contenute nelle ricette dematerializzate, saranno erogabili dalla farmacia in base alle regole previste dalla Convenzione farmaceutica vigente (D.P.R. 371/21998).

ART. 4 ACCESSO DELLE FARMACIE ALLE RICETTE AL FASCICOLO SANITARIO ELETTRONICO1. Resta fermo che per l’accesso al Fascicolo sanitario elettronico, le farmacie accederanno al sistema mediante il SISS, secondo

le modalità e le specifiche tecniche che verranno concordate con Regione.

ART. 5 TEMPISTICHE E MODALITA’ DI AVVIO - MONITORAGGIO DELLE ATTIVITA’ E DEI DATI 1. Il cronoprogramma sarà condiviso al Tavolo Tecnico sulla base delle risultanze della fase di sperimentazione.2. L’estensione sarà preceduta da incontri di formazione alle farmacie, gestiti da Lombardia Informatica, in collaborazione con

Federfarma Lombardia e Confservizi/Assofarm, dietro coordinamento del Tavolo Tecnico e delle Asl rispettivamente interessate.3. In deroga a quanto previsto dal precedente art. 4, comma 2, qualora le farmacie dovessero essere impossibilitate per qualsiasi

motivo ad accedere al SISS, sarà il promemoria a far fede per i dati di invio e tariffazione. Resta fermo che, a tutti i fini, faranno fede i dati dematerializzati presenti sul Sistema di Accoglienza regionale e non dei promemoria, secondo quanto previsto dalla normativa vigente, fatto salvo il caso di blocchi di sistema, che impediscano la visualizzazione e la presa in carico delle ricette dematerializzate. In tale ultima ipotesi il farmacista potrà erogare la prestazione sulla base del promemoria i cui dati faranno fede a tutti gli effetti. Resta inteso che, ove possibile, il farmacista effettuerà la transazione “differita” in modalità informatica non appena il sistema ritorni disponibile mentre i promemoria verranno consegnati congruentemente con la data di effettuazione dell’erogazione (art. 1 comma 7 del DM 2 novembre 2011).

4. Le contestazioni relative alle ricette dematerializzate sono sottoposte alle regole, formalità e procedure previste dalla Convenzione farmaceutica di cui al DPR 371/1998 e l’eventuale relativo contezioso è di competenza delle Commissioni previste dagli artt. 10 e seguenti della Convenzione medesima

5. La farmacia invia i dati delle ricette dematerializzate nel FUR, secondo le norme e i tracciati già in uso per le ricette cartacee.6. Regione Lombardia si impegna a mantenere un costante collegamento con Federfarma Lombardia e Assofarm/Confservizi, al

fine di monitorare l’andamento del progetto, sia nell’ottica della scorrevolezza del servizio verso gli assistiti, sia per quanto attiene l’impatto operativo nei confronti delle farmacie, anche mediante l’attività del tavolo tecnico regionale.

ART. 6 INVIO DEI DATI MEDIANTE DELEGA1. Federfarma Lombardia e Assofarm/Confservizi ribadiscono che comunque il sistema di invio dei dati dovrà garantire la possibilità

della farmacia di fornire i dati relativi alle ricette elettroniche on line spedite, anche avvalendosi della “delega” all’invio dei dati, analogamente a quanto attualmente avviene e così come ribadito dall’art. 13, comma 4, ultimo periodo, della Legge 221/2012.

Art. 7 CONTROVERSIE1. Le contestazioni relative alle ricette dematerializzate sono sottoposte alle regole, formalità e procedure previste dalla Convenzione

farmaceutica di cui al DPR 371/1998 e l’eventuale relativo contezioso è di competenza delle Commissioni previste dagli artt. 10 e seguenti della Convenzione medesima.

2. Il Tavolo Tecnico è deputato ad affrontare e dirimere tutti gli aspetti tecnici e operativi della acquisizione, presa in carico, spedizione e contabilizzazione delle ricette dematerializzate.

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Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 10 - Martedì 04 marzo 2014

– 19 –

SOTTOALLEGATO A5

PROTOCOLLO DI INTESA PER LA SPERIMENTAZIONE DELLA NUOVA DCR

ART.1 FINALITÀIl presente protocollo si propone di definire le modalità di attuazione della sperimentazione della rendicontazione tramite Distinta Contabile Riepilogativa corredata del dettaglio della tariffazione della singola ricetta.

A tal fine le parti valuteranno al Tavolo Tecnico le problematiche connesse a tale evoluzione.

ART.2 IMPEGNI DI REGIONE LOMBARDIARegione Lombardia si impegna a definire il quadro normativo di riferimento che assicuri il raccordo fra la Convenzione Nazionale Farmaceutica (DPR 371/98) e la sperimentazione oggetto del presente protocollo, impartendo le necessarie direttive a tutti gli organi regionali coinvolti.

Regione Lombardia si impegna inoltre a garantire alle farmacie coinvolte nella sperimentazione adeguata tutela economica, traente origine dalle novità introdotte con la nuova procedura, che differiscono da quelle ordinariamente esercitate dalle farmacie. Alle farmacie impossibilitate a spedire il FUR sarà comunque consentita la presentazione della DCR in cartaceo.

ART.3 IMPEGNI DI FEDERFARMA LOMBARDIA E ASSOFARM/CONFSERVIZI LOMBARDIAFederfarma Lombardia ed Assofarm/Confservizi Lombardia potranno porre a disposizione dell’iniziativa, con oneri a proprio carico, il software già predisposto per la messa a disposizione delle farmacie dei cedolini di pagamento e della nuova DCR così come desunta dal FUR.

Le due associazioni individueranno altresì per ciascun gestionale accreditato nel SISS, almeno tre farmacie disponibili a dare l’avvio alla sperimentazione.

Le farmacie così individuate adotteranno le procedure definite dal tavolo e segnaleranno eventuali problematiche dovessero insorgere.

ART.4 COSTI DELLA SPERIMENTAZIONEQualora dovessero sorgere costi accessori a quelli del normale funzionamento del servizio farmaceutico, il Tavolo Tecnico rappresenterà l’esigenza a Regione Lombardia, che valuterà le opportune iniziative al riguardo.

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Serie Ordinaria n. 10 - Martedì 04 marzo 2014

– 20 – Bollettino Ufficiale

D.g.r. 28 febbraio 2014 - n. X/1428Delibera triennale di “Promozione educativa e culturale 2010-2012” e “Programma regionale triennale 2010-2012 in materia di biblioteche e archivi storici di enti locali o di interesse locale”- Estensione al 31 dicembre 2016 e integrazione delle tematiche prioritarie 2014-2016

LA GIUNTA REGIONALEViste:

•la l.r. 26 febbraio 1993, n. 9 concernente «Interventi per at-tività di promozione educativa e culturale» che:

− all’art. 4, comma 2, prevede che le funzioni amministra-tive relative agli interventi di preminente interesse loca-le sono delegate alle Province;

− all’art. 5, comma 1, prevede l’approvazione della «De-libera triennale di promozione educativa e cultura-le», acquisito il parere della commissione consiliare competente;

− all’art. 5, comma 2, prevede che la suddetta Delibera triennale individui la quota degli stanziamenti da tra-sferire alle Province per interventi di preminente interes-se locale;

•la l.r. 14 dicembre 1985, n.  81 concernente «Norme in materia di biblioteche e archivi storici di enti locali o di interesse locale» che:

− all’art. 5, comma 2, prevede che le funzioni ammini-strative relative agli interventi in materia di biblioteche locali e delle biblioteche di enti locali sono delegate alle Province;

− all’art. 22, comma 1, prevede l’approvazione del «Pro-gramma regionale triennale», acquisito il parere della commissione consiliare competente;

− all’art. 22, comma 1, lettera b) prevede che il suddetto Programma individui l’ammontare complessivo dei fi-nanziamenti da trasferire alle Province per gli interventi in materia di biblioteche locali e delle biblioteche di Enti locali;

Richiamate:

•la d.g.r. 10 febbraio 2010, n. VIII/11283 «Approvazione del-la Delibera triennale di promozione educativa e culturale 2010/2012»;

•la d.g.r. 3 febbraio 2010, n. VIII/11159 «Programma regiona-le triennale 2010-2012 in materia di biblioteche e archivi storici di Enti locali o di interesse locale»;

•la d.g.r. 31 maggio 2013, n. X/200 «Delibera triennale di promozione educativa e culturale 2010-2012» e «Pro-gramma regionale triennale 2010- 2012 in materia di bi-blioteche e archivi storici di enti locali o di interesse loca-le»- Estensione al 31 dicembre 2013 ed integrazione delle tematiche prioritarie 2013»;

Considerato che con d.g.r. 20 dicembre 2013, n. X/1175 è sta-ta disposta la proroga per l’anno 2014 delle modalità applicati-ve della compartecipazione alla tassa automobilistica a favore delle Province lombarde;

Considerato il processo di riordino istituzionale attualmente in corso, con particolare riferimento al nuovo assetto delle Province e alle funzioni e competenze che ad esse saranno assegnate;

Considerato, inoltre, che Regione Lombardia intende favorire la declinazione del tema cardine dell’EXPO 2015 nell’arte, nel cinema, nel teatro, nella letteratura, nella fotografia e nell’edu-cazione, nel sistema delle biblioteche e creare una vetrina na-zionale e internazionale di progetti ed eventi per promuovere il patrimonio culturale materiale e immateriale, le tradizioni e le culture locali, ma anche i più innovativi interventi rivolti ai giova-ni talenti e alle imprese culturali e creative;

Considerato, altresì, che Regione Lombardia intende confer-mare il sostegno a iniziative di grande impatto e promuovere progetti per celebrare le ricorrenze di significativi eventi storici e dei protagonisti della cultura e delle arti;

Ritenuto quindi opportuno prorogare al 31 dicembre 2016 la «Delibera triennale di promozione educativa e culturale 2010/2012» e il «Programma regionale triennale 2010-2012 in materia di biblioteche e archivi storici di Enti locali o di interesse locale»;

Ritenuto, inoltre, opportuno considerare con particolare at-tenzione le iniziative di valorizzazione della memoria storica del territorio lombardo e delle sue tradizioni, oltre alle ricorrenze e ai personaggi storici significativi, le iniziative di rilevanza regionale

e quelle correlate alla manifestazione Expo 2015, prevedendone l’estensione all’ambito internazionale;

Richiamata la deliberazione di Giunta regionale n. X/ 1304 del 30 gennaio 2014 con la quale è stata approvata la proposta di «Delibera triennale di promozione educativa e culturale 2010-2012» e «Programma regionale triennale 2010-2012 in materia di biblioteche e archivi storici di enti locali o di interesse loca-le»- Proroga al 31 dicembre 2016 e integrazione delle tematiche prioritarie 2014-2016»;

Visto il parere favorevole della Commissione Consiliare com-petente reso nella seduta del 20 febbraio 2014;

Richiamato il Programma Regionale di Sviluppo della X legi-slatura, approvato con deliberazione del Consiglio regionale del 9 luglio 2013, n. 78;

A voti unanimi espressi nelle forme di legge;DELIBERA

1. di approvare gli allegati 1 e 2 – relativi rispettivamente alle l.r. 9/1993 e 81/1985 – parti integranti e sostanziali della presente deliberazione, in cui si rende conto delle attività svolte nel perio-do 2010-2013 e si individuano, quali tematiche prioritarie su cui focalizzare gli interventi nel triennio 2014/2016:

− le attività e le realizzazioni correlate alla manifestazione Expo 2015;

− le attività in ambito internazionale ed europeo; − le iniziative di valorizzazione delle identità culturali locali; − le iniziative di rilevanza regionale di grande impatto sul territorio;

− le ricorrenze e le celebrazioni storiche più significative del periodo di riferimento;

− la tutela e il consolidamento dell’organizzazione bibliote-caria; lombarda e in particolare dei sistemi bibliotecari;

2. di prorogare al 31 dicembre 2016, per le motivazioni espres-se in premessa, la «Delibera triennale di promozione educativa e culturale 2010/2012» di cui alla l.r. 26 febbraio 1993, n. 9 «Inter-venti per attività di promozione educativa e culturale», appro-vata con d.g.r. 10 febbraio 2010, n.VIII/11283 e il «Programma regionale triennale 2010-2012 in materia di biblioteche e archivi storici di Enti locali o di interesse locale», di cui alla l.r. 14 dicem-bre1985, n. 81 »Norme in materia di biblioteche e archivi storici di enti locali o di interesse locale» approvato con d.g.r. 3 febbraio 2010, n. VIII/11159;

3. di pubblicare il presente atto sul Bollettino Ufficiale della Re-gione Lombardia.

Il segretario: Marco Pilloni

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ALLEGATO 1

PROMOZIONE EDUCATIVA E CULTURALE:l.r. 26 febbraio 1993, n. 9

“Interventi per attività di promozione educativa e culturale”

RISULTATI DELLA PROGRAMMAZIONE 2010-2013

PRIORITA’ E INDIRIZZI PER IL TRIENNIO 2014-2016

1. I RISULTATI DELLA PROGRAMMAZIONE 2010-2013

1.1. Numeri e risultati del triennio 2010-2012

Nel triennio 2010/2012 le risorse complessive destinate alle iniziative di preminente interesse regionale - a diretta regia regionale, in partenariato e dedicate a inviti pubblici - sono state pari a 6 milioni di euro.

Su un totale di 158 progetti realizzati, che hanno mobilitato complessivamente circa 27 milioni di euro, 143 sono stati cofinanziati su Inviti annuali o sono stati realizzati in partenariato e 15 sono stati attuati direttamente.

Per quanto riguarda i bandi annuali si sottolinea come:

- a fronte di un cofinanziamento regionale di 1.870.000 euro, le risorse mobilitate siano state di più di 20 milioni di euro con un rapporto pari a 1 a 9;

- siano stati cofinanziati 122 progetti su 583, pari al 21% del totale dei progetti presentati;

- il grado di copertura del fabbisogno finanziario sia stato mediamente pari al 40% del contributo richiesto.

E’ stato confermato un buon livello progettuale: sotto il profilo dei contenuti, del fund-raising, della capacità realizzativa e della risposta dei pubblici.

PROGETTI PRESENTATI E AMMESSI A CONTRIBUTO: grado di soddisfacimento della domanda

AnnoProgetti presentati Progetti ammessi a contributo

Numero Costo totale Numero Costo totale % Totale progetti

2010 251 25.357.494 44 9.635.644 18%

2011 266 25.346.219 55 7.151.746 21%

2012 66 8.462.535 23 3.979.436 35%

Totale 583 59.166.248 122 20.766.826 21%

PROGETTI AMMESSI A CONTRIBUTO: grado di copertura del fabbisogno finanziario  

AnnoImporto contributi % Importi medi

Richiesto Ottenuto   Progetti Contributi

2010 1.793.320 970.000 54% 218.992 22.045

2011 2.102.638 500.000 24% 130.031 9.090

2012 790.540 400.000 51% 173.018 17.391

Totale 4.686.498 1.870.000 40% 170.220 15.328

1.2. Numeri, risultati e innovazioni del 2013

Nel 2013 le risorse complessive per la promozione educativa e culturale sono state pari a 1.300.000 euro, di cui 400.000 per le iniziative a diretta regia regionale (Next) e 900.000 destinate all’ Invito pubblico annuale.

Con un incremento di più del doppio rispetto al 2012, le risorse per le attività culturali sono tornate ai livelli del 2010.

Per la prima volta, inoltre, l’Invito per le attività di promozione educativa e culturale, ha previsto tre linee di intervento, con finalità e dimensioni di progetto diversificate, in relazione agli specifici obiettivi di ciascuna:

- Linea 1: progetti di promozione e valorizzazione di attività culturali di rilevanza regionale;

- Linea 2: progetti di valorizzazione delle identità culturali e diffusione delle conoscenze delle tradizioni e della memoria riguardanti le comunità locali della Lombardia;

- Linea 3: progetti che favoriscono lo scambio culturale e il processo di integrazione europea.

L’articolazione sulle tre linee ha permesso di ampliare la sfera degli interlocutori e di estendere il numero dei progetti ammessi al cofinanziamento: 110 in totale.

Le tabelle che seguono sintetizzano per le tre linee, gli indicatori più significativi dell’intervento complessivo.

La risposta delle istituzioni culturali e degli enti locali è stata molto positiva, in particolare:

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Serie Ordinaria n. 10 - Martedì 04 marzo 2014

– 22 – Bollettino Ufficiale

- Linea 1 progetti di rilevanza regionale: il tasso di “successo” dei progetti è stato superiore al triennio precedente, con una percen-tuale pari al 49% (36 progetti cofinanziati su 74);

- Linea 2 per la valorizzazione delle identità culturali locali: il tasso di “successo” è stato pari al 69% ( 49 progetti cofinanziati su 71 presentati);

- Linea 3 per l’integrazione europea : il 49% dei 51 progetti presentati è stato cofinanziato, con un’interessante e diversificata rispo-sta progettuale alla nuova tematica.

Si sottolinea, inoltre, come:

- a fronte di un cofinanziamento regionale di 900.000 euro, le risorse mobilitate siano state di quasi 9.800.000 euro, confermando il rapporto di 1 a 9 del triennio precedente;

- il grado di copertura del fabbisogno finanziario sia stato mediamente pari al 48% del contributo richiesto, superiore a quello del triennio precedente.

PROGETTI PRESENTATI E AMMESSI A CONTRIBUTO: grado di soddisfacimento della domanda

  Progetti presentati Progetti ammessi a contributo

Linea Numero Costo totale Numero Costo totale % Totale progetti

1 74 10.931.022 36 7.134.186 49%

2 71 1.586.718 49 1.257.127 69%

3 51 2.325.553 25 1.400.077 49%

Totale 196 14.843.293 110 9.791.390 56%

PROGETTI AMMESSI A CONTRIBUTO: grado di copertura del fabbisogno finanziario

 

Linea Importo contributi % Importi medi

  Richiesto Ottenuto   Progetti Contributi

1 1.212.165 480.000 40% 198.172 13.333

2 237.548 160.000 67% 25.656 3.265

3 427.417 260.000 61% 56.003 10.400

Totale 1.877.130 900.000 48% 89.013 8.182

1.3. Principali contenuti: celebrazioni, iniziative a diretta regia regionale e iniziative ricorrenti 2010-2013

a. Celebrazioni

Nel 2010-2012 Regione Lombardia ha contribuito alle celebrazioni del 150° anniversario dell’Unità d’Italia e al 1700° Anniversario dell’emanazione dell’Editto di Costantino.

Nel 2013 le celebrazioni verdiane hanno costituito una priorità dell’Invito, con il cofinanziamento di 13 progetti, per un importo com-plessivo di 558.851 euro di cui 4 sulla linea 1, 8 sulla linea 2 e 1 sulla linea 3, che hanno permesso di ricordare e valorizzare su tutto il territorio la figura e l’opera del grande maestro.

b. Iniziative a diretta regia regionale

2011: il 2° Forum Mondiale dell’UNESCO sulla cultura e le industrie culturali - The book tomorrow, the future of the written word, si è svolto dal 6 all’8 giugno alla Villa Reale di Monza e ha riunito 200 partecipanti provenienti da 40 nazioni: autori, scienziati, editori, professionisti dei media, bibliotecari, sociologi, bloggers, ricercatori, rappresentanti politici ed economici ed è stato trasmesso in diretta attraverso un sito internet dedicato, che ha permesso al pubblico mondiale di intervenire e interagire (via microblogging) sui contenuti del Forum stesso.

Per una promozione sul territorio delle tematiche discusse durante il Forum, Regione Lombardia ha organizzato una rassegna di eventi, convegni, dibattiti e lezioni aperte agli studenti, denominata “LOMBARDIA OPENFORUM”, che ha coinvolto anche i cittadini lombardi sui temi della cultura digitale, dell’e-book e delle implicazioni economiche e sociali che porteranno le nuove tecnologie.

2010-2011 Fai il Pieno di cultura, è stato realizzato in collaborazione con le Province e con circa 800 istituzioni culturali sul territorio, tra cui biblioteche, musei, teatri storici. Con più di 1.000 eventi, che hanno fatto conoscere e valorizzato patrimoni e identità culturali locali, la manifestazione ha coinvolto più di 100.000 tra adulti, giovani e famiglie in tutta la Lombardia in un lungo weekend all’inse-gna della cultura. L’iniziativa a diretta regia regionale è stata realizzata fino al 2011 e successivamente sospesa per carenza di fondi.

2010-2013 Next, “vetrina delle anteprime” di proposte di spettacoli di prosa, danza, teatro per l’infanzia e la gioventù e teatro di ricerca, ha l’obiettivo di incentivare la promozione e la distribuzione di spettacoli dal vivo, rafforzando la rete di contatti delle compagnie sia a livello nazionale, sia internazionale. Next rappresenta un caso unico di “borsa teatrale” in Italia e un’occasione di incontro e scambio di idee, progetti e partnership produttive, un luogo di confronto tra la domanda e l’offerta di spettacolo. Dalle 40 alle 60 le compagnie di teatro e danza coinvolte e circa 300 operatori culturali, con una media di 72 mila spettatori nelle tre giornate.

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Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 10 - Martedì 04 marzo 2014

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c. Progetti di rilevanza regionale 2010-2013

Tra i numerosi progetti di rilevanza regionale cofinanziati tra il 2010 e il 2013 si ricordano per i risultati conseguiti in termini di attrattività, valorizzazione del patrimonio culturale e delle identità culturali locali, capacità di integrazione di risorse e partner e di attrazione di nuovi pubblici, le manifestazioni e i festival tematici ricorrenti come: il Festival della letteratura di Mantova (con una media di 60.000 presenze); Parolario a Como (con una media di 20.000 presenze); Bergamoscienza a Bergamo (con più di 120.000 presenze);Ville Aperte in Brianza (con una media di 20.000 visitatori e più di 100 siti aperti al pubblico); Supermilano (con 16 comuni del nord Milano, 50 siti aperti e 150,000 visitatori) e la Milanesiana a Milano; Terra e laghi in Provincia di Varese (con 40 spettacoli coinvolge una media di 12.000 visitatori residenti e turisti).

A queste si aggiungono le grandi mostre realizzate in collaborazione con gli enti locali e le istituzioni culturali del territorio, come quella di Costantino 313 a Milano o la mostra su Sant’Elia a Como a Villa Olmo. Tra le rievocazioni storiche, il Palio di Legnano si caratterizza sia per l’attenta ricostruzione storica, sia per la capacità di attrarre circa 40.000 spettatori con un totale di 150.000 par-tecipanti alle iniziative collaterali.

Nei quattro anni Regione Lombardia, inoltre, ha sempre contribuito alle giornate FAI di primavera, che hanno fatto registrare una me-dia di 100.000 visitatori e più di 100 beni culturali aperti al pubblico.

Complessivamente, si è confermata una positiva risposta ai requisiti e ai criteri di valutazione, che sono stati stabiliti con l’obiettivo di sostenere i progetti maggiormente significativi sul piano della qualità.

d. Progetti di valorizzazione delle identità culturali locali e per l’integrazione europea -2013

Nel 2013 sulla linea 2 “Progetti di valorizzazione delle identità culturali e diffusione delle conoscenze delle tradizioni e della memoria riguardanti le comunità locali della Lombardia” sono stati presentati progetti culturali di diversa tipologia sia da associazioni culturali (72%) sia da enti pubblici territoriali. Oltre a iniziative per l’attrattività del territorio come i festival con performance teatrali o musicali, (tipologia prevalente), alcuni progetti hanno proposto l’approfondimento di temi di storia locale e le celebrazioni di artisti lombardi o che hanno operato in Lombardia (in primis Verdi).

Di particolare interesse sono risultati alcuni progetti che hanno proposto nuove modalità di fruizione e di valorizzazione del patrimonio culturale locale (ad es. apps per smartphone/tablet, allestimenti multimediali museali, ecc...).

Il tema dell’integrazione europea per i 25 progetti finanziati sulla linea è stato interpretato in forme diversificate, con un accento sugli scambi e sulla mobilità degli artisti e delle opere dagli altri Paesi europei verso la Lombardia, nonché sulla riscoperta delle comuni origini attraverso documenti storici. Dei progetti finanziati, due sono stati considerati prioritari per la loro ricaduta sulle celebrazioni verdiane e su Expo 2015.

2. INDIRIZZI, PRIORITA’ E STRUMENTI PER IL TRIENNIO 2014-2016

2.1. Indirizzi

Per il triennio vengono rafforzati gli indirizzi della precedente programmazione con particolare riferimento alla promozione dell’acces-so e della partecipazione delle famiglie e dei cittadini lombardi, alla cultura e alla valorizzazione delle identità culturali locali, con i seguenti obiettivi:

- potenziamento di progetti integrati di promozione culturale e di valorizzazione delle arti e del patrimonio culturale;

- valorizzazione del patrimonio culturale immateriale e delle identità culturali locali;

- promozione della creatività contemporanea, dei nuovi linguaggi e delle forme innovative di diffusione delle arti e della cultura che consentano una maggior aggregazione sociale, che contribuiscano a rivitalizzare i territori e che rafforzino il senso di ap-partenenza dei cittadini alle proprie comunità;

- introduzione di politiche di incentivo e agevolazione per le nuove generazioni che operano nell’ambito della promozione e della sperimentazione artistica e culturale.

Inoltre, in sintonia con il processo di internazionalizzazione e di integrazione europea saranno promosse le progettualità in grado di:

- favorire la valorizzazione del patrimonio culturale materiale e immateriale della regione e promuovere gli scambi tra operatori culturali e il processo di integrazione con particolare attenzione alle nuove generazioni, al fine di favorire la conoscenza e la valorizzazione delle radici, della storia e delle identità culturali dei popoli europei.

Sarà, infine, promossa l’interazione con le iniziative avviate nell’ambito della linea di intervento per le imprese culturali e creative.

2.2. Priorità

Nell’ambito di tali indirizzi le priorità individuate per il triennio sono le seguenti:

a. Expo 2015

La principale finalità per il 2014 e 2015 sarà, come per il 2013, l’Esposizione Universale che si terrà a Milano nel 2015, occasione unica per promuovere la Lombardia e produrre eredità positive per il futuro.

In vista di EXPO 2015 è necessario operare con l’obiettivo di accrescere l’attrattività turistico culturale della Lombardia, da perseguire anche attraverso il miglioramento della fruibilità del suo patrimonio culturale materiale e immateriale, risorsa strategica per la ripresa.

Al riguardo è in fase di elaborazione il palinsesto di iniziative “OltreExpo” che accompagnerà, su tutto il territorio, la manifestazione universale da maggio a ottobre, con un’ampia e diversificata offerta culturale: grandi mostre ed eventi come quelli programmati alla Villa reale di Monza, sede di rappresentanza di Expo 2015, ma anche un’offerta culturale diffusa, con l’apertura straordinaria di molti istituti culturali e luoghi della cultura lombardi.

Le risorse per la promozione culturale saranno strategiche per valorizzare le più importanti iniziative a carattere ricorrente, ma so-prattutto per incentivare l’offerta culturale diffusa di valorizzazione delle identità culturali locali e delle attività culturali promosse dalle nuove generazioni, rivolta sia ai turisti che visiteranno la Lombardia in occasione di Expo, sia alla cittadinanza per la riscoperta di tale patrimonio.

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b. Europa e attività internazionaliExpo costituirà anche un’ importante occasione per estendere all’ambito internazionale le attività culturali, prevedendo la possibilità di partecipare a progetti di scambio e iniziative per la conoscenza e la diffusione del patrimonio d’arte e di cultura, con particolare riferimento alle specificità della Lombardia.

Le priorità riguarderanno:

- le attività preparatorie e la realizzazione nel 2015 alla Villa Reale di Monza del 3° Forum Mondiale dell’UNESCO per la cultura e le imprese culturali, in concomitanza con Expo, sui tematiche correlate a quelle di Expo e ,con uno specifico focus sul mul-ticulturalismo e la diversità culturale;

- la promozione e il supporto delle progettualità sul programma europeo Europa Creativa, con l’organizzazione di info days e iniziative formative per gli operatori culturali;

- la realizzazione di scambi e iniziative nell’ambito della Macroregione del Nord e dell’Euroregione Alpina attraverso la condi-visione di progetti comuni di valorizzazione del patrimonio culturale materiale e immateriale, anche tramite l’armonizzazione delle normative specifiche;

- la realizzazione di scambi e iniziative nell’ambito dei Quattro Motori per l’Europa, con particolare riferimento all’anno di Presi-denza della Lombardia;

- la realizzazione di progetti culturali bilaterali nell’ambito del Protocollo Italia –Svizzera;

c. Identità culturali localiSarà rafforzato il sostegno a iniziative diffuse volte a promuovere presso le comunità locali il recupero e la fruizione della memoria storica del territorio e delle tradizioni. Attraverso la valorizzazione di storia, arte, tradizioni popolari, usi e costumi di un tempo, curiosità, tradizioni gastronomiche, feste religiose e sagre locali, i singoli territori potranno mantenere viva la propria identità e vocazione culturale, promuovendo l’attrattività del territorio e contribuendo:

- ad una rivitalizzazione economica e umana del tessuto sociale ed economico,

- all’implementazione dell’offerta turistica per mezzo di una serie di iniziative che siano da richiamo per il pubblico non residente,

- alla promozione e valorizzazione della Lingua Lombarda e delle sue varianti.

La promozione delle identità non si limiterà tuttavia alla memoria storica e al folklore, ma sarà altresì orientata all’approfondimento di tutti gli aspetti culturali volti a valorizzare i caratteri delle comunità tradizionali e a mantenere gli stessi come perno fondante per la società presente e futura.

d. Ricorrenze Saranno promossi progetti per celebrare le ricorrenze di significativi eventi storici e di protagonisti della cultura e delle arti, che saran-no definiti ogni anno.

e. Progetti di rilevanza regionale Sarà confermato il sostegno a iniziative di grande impatto sul territorio e, in particolare, alle attività culturali attraverso progetti integrati di valorizzazione del patrimonio, festival tematici, mostre e rassegne, in grado di promuovere l’attrattività del territorio in vista di Expo, di estendere la fruizione culturale e di promuovere l’accesso di nuovi pubblici.

f. Sostegno alle giovani generazioni e alle nuove forme di diffusione della culturaSaranno intraprese azioni politiche atte a introdurre strumenti che agevolino l’accesso al mondo della produzione e della diffusione culturale da parte delle nuove generazioni e ne favoriscano nuove forme di divulgazione, contribuendo a:

- incentivare e supportare i giovani nell’esercizio di attività culturali;

- stimolare lo sviluppo di nuove idee, sperimentazioni e forme di divulgazione;

- rendere la cultura uno strumento di aggregazione e di rivitalizzazione dei territori e delle comunità.

2.3 Criteri per l’individuazione delle iniziative Le iniziative proposte, oltre a rispondere agli obiettivi e alle priorità della l.r. 9/’93 e del presente allegato, dovranno essere caratterizzate da:

- coerenza con le strategie e con gli obiettivi prioritari della Regione Lombardia così come definiti nel Programma Regionale di Sviluppo;

- rilevanza dei contenuti, congruità e adeguatezza dei costi rispetto ai risultati attesi;

- innovatività degli strumenti, anche in relazione al web e alle nuove tecnologie;

- presenza di partner e di sponsor qualificati;

- capacità di coinvolgere nuovi pubblici, residenti e non;

- capacità di promuovere l’attrattività dei territori e la conoscenza delle identità locali.

2.4. Strumenti e modalità di attuazione Si proseguirà il percorso avviato nel 2012 con l’Avviso Unico in ambito culturale, articolato nelle tre sezioni – promozione educativa e culturale, musei e spettacolo - finalizzato a rendere più organici e coerenti tra loro i singoli bandi, fatte salve le specificità di ciascuna area di intervento.

Le iniziative a diretta regia regionale nel triennio riguarderanno, come nel 2013, le manifestazioni più rilevanti e innovative programmate in vista di Expo come, ad esempio, Next e il Forum mondiale dell’Unesco per la cultura e le industrie culturali.

Allo scopo di incrementare le risorse disponibili, convogliandole su obiettivi e progettualità condivise, saranno ulteriormente poten-ziate le iniziative in partenariato con:

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- le Camere di Commercio, nell’ambito dell’AdP Competitività (Linea 2 “Attrattività del territorio) in vista di Expo 2015;

- Fondazione Cariplo, sull’esempio dell’Accordo di collaborazione sottoscritto nel 2012 per la valorizzazione delle imprese culturali e creative.

Nel triennio è confermato l’utilizzo delle procedure telematiche per l’accesso ai finanziamenti, in applicazione dei principi di efficienza, semplificazione, digitalizzazione e razionalizzazione della pubblica amministrazione, di agevolazione nelle relazioni con i cittadini e anche attraverso la promozione di strumenti di crowdfunding.

2.5. Valutazione e monitoraggio delle iniziativeIn un contesto di risorse decrescenti, l’esigenza di assicurare l’efficacia dell’utilizzo dei finanziamenti, sia da parte della Regione, sia da parte dei partner pubblici e privati, impone di sviluppare una maggiore conoscenza dei fruitori e, più in generale, delle ricadute sul territorio dei progetti realizzati. Fattori questi necessari per la costruzione di indicatori capaci di definire ex-ante con maggior chiarezza, da parte regionale, gli ambiti in cui investire le risorse. Oltre a promuovere il monitoraggio ex-post delle iniziative sarà ulteriormente incentivata, nell’ambito degli avvisi, la richiesta dei dati relativa agli impatti e ai risultati delle iniziative, con riferimento sia agli aspetti quantitativi (numero di partner, numero di utenti, riscontri sulla stampa e sulla rete.. ), sia a quelli qualitativi (gradimento del pubblico, capacità di attrarre nuovi pubblici, valutazione della stampa ecc.).

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ALLEGATO 2

l.r. 14 dicembre 1985 n. 81“Norme in materia di biblioteche e archivi storici di enti locali o di interesse locale”

RISULTATI DELLA PROGRAMMAZIONE 2010-2013 –PRIORITÀ e indirizzi 2014-2016

La l.r. 81/85 “Norme in materia di biblioteche e archivi storici di enti locali o di interesse locale” affida all’organizzazione regionale nel suo complesso il conseguimento dei seguenti risultati:

- attuazione di una rete integrata regionale di strutture e di servizi bibliotecari e documentari;

- coordinamento dei servizi bibliotecari con le altre istituzioni culturali, pubbliche e private, operanti sul territorio con particolare riferimento alle risorse bibliografiche, professionali e tecniche;

- acquisizione, conservazione, tutela, valorizzazione e pubblica fruizione dei beni librari e documentari;

- realizzazione di sistemi informativi coordinati che favoriscano la conoscenza e l’utilizzazione dei beni librari e documentari esistenti nel territorio regionale;

- promozione di attività culturali correlate con i beni librari e documentari, con la loro conoscenza e valorizzazione e con le finalità proprie delle istituzioni bibliotecarie.

Per quanto riguarda le attività della Soprintendenza ai Beni Librari, la regione esercita le funzioni di tutela sui beni librari ai sensi dell’art. 5, c. 2 del decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42 (Codice dei beni culturali e del paesaggio, ai sensi dell’articolo 10, della legge 6 luglio 2002, n. 137) e successive modificazioni ed integrazioni.

L’organizzazione bibliotecaria regionale: i risultati della programmazione 2010-2013

I sistemi bibliotecari sono lo strumento strategico attraverso il quale Regione Lombardia intende accrescere l’offerta delle risorse informative, migliorare i servizi proposti ai cittadini, promuovere e qualificare il ruolo delle biblioteche nel territorio.

L’obiettivo di razionalizzazione e riorganizzazione la rete bibliotecaria, perseguito da Regione Lombardia nell’ultimo decennio, ha consentito di ridurre notevolmente il numero dei sistemi: da oltre 100 sono diventati 43 di cui 4 urbani. Le biblioteche associate ad una rete territoriale sono 1.331 e i comuni interessati oltre 1.300. Gli abitanti serviti dall’organizzazione sistemica lombarda sono circa 9.400.000, pari al 97% della popolazione. Se aggiungiamo i 35 comuni dotati di biblioteca ma non ancora associati, la percentuale di abitanti servita dall’organizzazione bibliotecaria regionale sale al 98%. In sintesi, è corretto affermare che la quasi totalità della popolazione lombarda può accedere all’organizzazione bibliotecaria regionale, in quanto anche gli abitanti dei comuni privi di biblioteca (circa 225.000) e non ancora associati, possono comunque iscriversi a qualsiasi biblioteca del territorio e usufruire dei servizi.

Significativo il numero di piccoli comuni (161 per oltre 150.000 abitanti) che pur essendo privi di biblioteca partecipano alla cooperazione e contribuiscono annualmente con una quota a sostegno della vita del sistema e dei servizi offerti ai cittadini.

Come evidenziano i dati della tabella che segue, la rete sistemica lombarda, con quasi 1.300 strutture, è diffusa in modo capillare nel territorio; la strutturata organizzativa basata sulla cooperazione consente di programmare e realizzare in modo dinamico e costruttivo progetti culturali, servizi e attività innovative con significative economie di scala.

Biblioteche e Sistemi Bibliotecari in Lombardia (dati 2012)

ProvinceSistemi

Bibliotecari Intercomunali

Sistemi Bibliotecari

Urbani

N. biblioteche associate in

SBL

N. comuni associati in SBL (1)

Abitanti Regione

Abitanti serviti da un

SBL

Abitanti serviti da biblioteca

NON associata (2)

Totale abitanti serviti

dalla rete bibliotecaria

lombarda

Bergamo 5 1 237 213 1.086.890 1.073.677 624 1.074.301

Brescia 7 1 219 201 1.238.075 1.228.430 0 1.228.430

Como 4 0 101 117 586.830 487.076 33.876 520.952

Cremona 1 0 72 108 357.581 337.775 2.537 340.312

Lecco 1 0 62 70 336.127 317.845 0 317.845

Lodi 1 0 56 53 223.659 210.906 1.824 212.730

Mantova 3 0 69 66 408.187 401.266 2.708 403.974

Milano 4 1 188 129 3.035.443 3.035.443 0 3.035.443

Monza Brianza 2 0 60 55 840.358 823.998 0 823.998

Pavia 3 0 85 95 535.666 437.373 26.936 464.309

Sondrio 3 0 40 67 180.766 168.882 1.910 170.792

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ProvinceSistemi

Bibliotecari Intercomunali

Sistemi Bibliotecari

Urbani

N. biblioteche associate in

SBL

N. comuni associati in SBL (1)

Abitanti Regione

Abitanti serviti da un

SBL

Abitanti serviti da biblioteca

NON associata (2)

Totale abitanti serviti

dalla rete bibliotecaria

lombarda

Varese 5 1 111 120 871.334 867.139 15.039 882.178

TOTALI 39 4 1299 1.294 9.700.916 9.389.810 85.454 9.475.2641) Sono inclusi 161 comuni - per un totale di 151.833 abitanti - che pur essendo privi di biblioteca sono associati al Sistema bibliotecario e pagano la relativa quota associativa.

2) I comuni con biblioteca non ancora associata in SBL sono 35.

Le biblioteche e le reti di biblioteche, specialmente nelle comunità lontane dai grandi centri urbani, sono spesso l’unico punto di riferimento per la vita culturale e sociale dei territori, risultando da varie indagini come l’istituzione comunale più amata dai cittadini.

L’offerta di documenti in prestito o consultazione, nell’ultimo decennio, ha visto un incremento di circa il 34%: da 22 milioni nel 2002 a quasi 29,6 milioni nel 2012. Questo ha consentito di raggiungere uno dei principali obiettivi individuati nei precedenti Programmi pluriennali regionali: è stato raggiunto e superato nel 2012 l’indicatore di 3 documenti per abitante, previsto dalle linee guida internazionali dell’IFLA (International Federation of Library Associations).

I grafici che seguono evidenziano il percorso decennale sotto il profilo quantitativo e dell’indicatore che rapporta l’offerta documentaria a tutta la popolazione residente, compresa quella dei comuni privi di biblioteca.

22.069 22.84123.704 24.432 25.583 26.271 27.075 27.184 27.816 28.529

29.594

0

5.000

10.000

15.000

20.000

25.000

30.000

35.000

2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012

PATRIMONIO DOCUMENTARIO (in migliaia di unità) Confronto dal 2002 al 2012

X 1000

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– 28 – Bollettino Ufficiale

2,54 2,57 2,68 2,722,83 2,86 2,89 2,77 2,80 2,94 3,05

0

0,5

1

1,5

2

2,5

3

3,5

4

2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012

RAPPORTO DOCUMENTI/ ABITANTI Confronto dal 2002 al 2012

Il raggiungimento dell’obiettivo di 3 documenti per abitante è stato possibile grazie all’azione persistente di Regione Lombardia che ha attivato – tramite i programmi pluriennali - una politica premiante a supporto degli acquisti. Infatti, una parte significativa dei contributi regionali è stata orientata al sostegno delle nuove accessioni di documenti e al rinnovamento del patrimonio posseduto.

Il grafico che segue evidenzia che dal 2002 le biblioteche lombarde acquistano in media quasi un milione di documenti nuovi (esclusi i doni).

È significativa la diminuzione degli acquisti registrata nel 2012. Rispetto all’anno precedente la flessione è pari a circa il 9%. Tale decremento è da ascrivere alle contingenti criticità di natura economica: è noto che i comuni, oltre ai vincoli di spesa, dispongono di meno risorse e la quota di bilancio più facilmente comprimibile è quella relativa alle nuove accessioni di documenti. Infatti, altre voci significative di costo, come il personale e la manutenzione della sede, non subiscono riduzioni importanti.

Per quanto riguarda l’obiettivo di lungo termine perseguito dalla programmazione regionale - 150 nuovi acquisti ogni 1000 abitanti - è opportuno tenere conto della densità abitativa della Lombardia (che è tra le più alte in Europa, oltre 400 ab. per Km. quadrato contro una media nazionale di 200) che condiziona notevolmente l’indicatore delle nuove accessioni per 1000 abitanti. Pertanto il dato specifico (superiore ai 100 documenti per 1000 abitanti fino al 2011, e calato a 93 nel 2012) va valutato alla luce di questa caratteristica oltre che delle contingenze finanziarie.

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Bollettino Ufficiale

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All’incremento dell’offerta documentaria (nuovi acquisti), corrisponde, di norma, un significativo rafforzamento della domanda di lettura (prestiti a domicilio). Regione Lombardia ha sempre monitorato questa relazione. Il grafico che segue è una sintesi efficace del rapporto che intercorre tra nuova offerta documentaria e prestito a domicilio. Fino all’anno 2000, gli incrementi percentuali di prestiti e acquisti sono, in linea di massima, simmetrici. Dal 2000 in poi vediamo che la curva dei prestiti sale in modo considerevole rispetto a quella delle accessioni che sostanzialmente rimane stabile, per subire un forte decremento tra il 2008 e il 2012. Alla diminuzione degli acquisti corrisponde una crescita considerevole del numero dei prestiti.

Questo fenomeno (crescita della domanda in presenza di contrazione dell’offerta) apparentemente anomalo è spiegabile da un lato con l’offerta consolidata del servizio di prestito interbibliotecario efficace, di facile accesso e capace di raggiungere i territori più isolati; dall’altro con la contrazione dei consumi, che riguarda anche i libri e i periodici, che spinge più cittadini a rivolgersi alle biblioteche pubbliche per i bisogni di lettura e informazione. Questo spiega perché a fronte di una sostanziale contrazione della spesa per gli acquisti (specialmente nel 2012), gli utenti e i prestiti delle biblioteche sono aumentati in modo significativo, consolidando in questo modo anche il ruolo sociale e di sostegno al welfare che la biblioteca pubblica svolge da sempre.

In cifre assolute il numero dei prestiti a domicilio erogati dall’organizzazione bibliotecaria lombarda è molto significativo e con un trend di crescita continuo. Nel 2012 – nonostante la citata contrazione degli acquisti di documenti - sono stati oltre 19,7 milioni i prestiti a domicilio con un incremento, nell’ultimo decennio, pari al 75%.

In particolare, il servizio di prestito interbibliotecario ha registrato una crescita molto interessante: da 1,1 milioni di documenti “movimentati” nel 2002 a 5,3 milioni nel 2012.

Il successo di questo servizio è dovuto in buona parte alla presenza di reti informatiche efficienti e basi dati sempre aggiornate. Gli utenti, tramite gli OPAC consultabili anche da casa, hanno a disposizione una biblioteca virtuale immensa pari alla somma di tutte le biblioteche presenti in un territorio (di solito la provincia). Pertanto, è possibile prenotare on line e ricevere il documento richiesto presso la propria biblioteca di riferimento. Questo ovviamente presuppone una complessa organizzazione logistica di raccolta e gestione delle prenotazioni e di consegna dei documenti tramite appositi automezzi. Il servizio di interprestito ha riscosso un eccezionale gradimento da parte dei cittadini e ha consentito di incrementare notevolmente il prestito a domicilio e di massimizzare gli investimenti per le nuove accessioni. In altre parole, i documenti acquistati, a parità di investimento, “rendono” di più, cioè sono prestati più volte.

Per quanto riguarda i costi complessivi del servizio delle biblioteche pubbliche lombarde, il grafico che segue evidenzia una consistente crescita fino al 2007, e una successiva sostanziale stabilizzazione del dato. Quasi la totalità della spesa riportata nel grafico è sostenuta dai comuni e oltre il 50% è relativa al personale.

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– 30 – Bollettino Ufficiale

Nel 2012, sono quasi 3.200 i bibliotecari retribuiti che lavorano per il funzionamento della rete lombarda di pubblica lettura. A questi vanno aggiunti 1.935 volontari e 322 operatori del servizio civile.

I dati riportati confermano l’eccellenza della rete bibliotecaria della Lombardia che è stata, nel corso degli anni, sostenuta dalla Regione con consistenti finanziamenti destinati, in buona parte, ai sistemi bibliotecari per la gestione dei servizi. Fino al 2011 i contributi regionali sono stati erogati tramite le province in quanto soggetti titolari della delega per le funzioni amministrative (lr 81/85, art. 5, comma 2). A partire dal 2012 – a seguito della dgr 2704 del 22.12.2011 e successive proroghe – le risorse regionali sono state assegnate alle province come compartecipazione alla tassa automobilistica ed erogate in rate costanti mensili.

Interventi diretti della Regione 2010 - 2013

Oltre ai contributi destinati alle province per il sostegno delle attività dei sistemi bibliotecari, Regione Lombardia è intervenuta in modo diretto per progetti bibliotecari e archivistici di rilevanza regionale, tramite bandi, inviti e convenzioni. Nel periodo di riferimento sono stati finanziati 203 progetti per complessivi euro 1.792.740. Gli ambiti di intervento sono stati i seguenti:

- arricchimento delle risorse informative del catalogo SBN;

- promozione della lettura con particolare attenzione ai servizi per i cittadini portatori di handicap;

- descrizione archivistica e incremento della fruizione del patrimonio con interventi collegati al progetto “I documenti raccontano”;

- formazione dei bibliotecari;

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Bollettino Ufficiale

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– 31 –

- Biblioteca Digitale Lombarda (BDL);

- Utilizzo della CRS per accedere ai servizi della biblioteca.

Tra i risultati più significativi è il caso di ricordare quelli mirati al superamento del digital divide: interventi di alfabetizzazione informatica rivolti in particolare agli utenti anziani delle biblioteche. Di notevole impatto anche un progetto realizzato in Provincia di Brescia che prevede il prestito presso le residenze per anziani e gli ospedali. Il progetto “Nati per leggere”, che ha lo scopo di creare le condizioni per la diffusione e la promozione della lettura ad alta voce in età prescolare, ha prodotto, tra gli altri risultati, uno spot di grande qualità – che ha ottenuto il patrocinio di Pubblicità progresso - trasmesso da numerose reti televisive e sale cinematografiche.

Nell’ambito dell’esercizio delle funzioni di tutela dei beni librari, Regione Lombardia ha trasferito complessivamente 800.000 euro alla Fondazione BEIC (Biblioteca europea di informazione e cultura) in quanto soggetto gestore del deposito legale di beni documentari di proprietà di Regione Lombardia. L’intervento ha consentito la costituzione dell’Archivio della produzione editoriale regionale, con un catalogo (partecipante al catalogo nazionale SBN) costantemente aggiornato e numerosi strumenti informativi e statistici sull’editoria lombarda (40% della produzione nazionale)

Per il censimento degli incunaboli posseduti dalle biblioteche lombarde è stato erogato un contributo di 40.000 euro all’Università Cattolica di Milano e un contributo di 60.000 euro è stato assegnato all’Università statale di Milano per il censimento dei manoscritti medievali delle biblioteche lombarde.

Nel 2013 è stato avviato un progetto finanziato per 2 milioni di euro con fondi FSE, denominato Digital Library: digitalizzazione e disponibilità in linea di documentazione scientifica e formativa per Regione Lombardia. Questo progetto coinvolge 10 tra le più importanti istituzioni bibliotecarie lombarde e prevede entro il 2015 di offrire all’utenza la possibilità di consultare on line circa 2 milioni di pagine inerenti, in gran parte, la storia, l’arte e la cultura lombarda.

Finalità e indirizzi per il 2014-2016

L’obiettivo principale per il triennio è quello di tutelare e consolidare l’organizzazione bibliotecaria lombarda e in particolare i sistemi bibliotecari che sono l’elemento cooperativo fondante di tutta la rete. Le difficoltà dovute alla particolare congiuntura economica, all’incertezza del ruolo futuro delle province - che hanno svolto un compito significativo nell’articolazione bibliotecaria lombarda – e alle difficoltà finanziarie degli enti, impongono una speciale attenzione verso i sistemi bibliotecari, soggetti che garantiscono i servizi alle biblioteche e di riflesso agli utenti.

È prioritario in questo momento proteggere i risultati conseguiti per non vanificare gli importanti investimenti fatti nel passato da tutti i soggetti che hanno partecipato alla realizzazione della rete bibliotecaria lombarda: Regione, province, comuni e sistemi bibliotecari. Pertanto le linee di intervento già individuate dalla programmazione 2010-2013 sono confermate con una particolare attenzione alle forme di gestione dei servizi centralizzati e della cooperazione.

Gli interventi diretti di Regione Lombardia saranno definiti da delibere annuali contenenti i criteri di assegnazione dei contributi, i relativi strumenti amministrativi e le risorse che disponibili sulla base del bilancio annuale e pluriennale.

Si indicano quali metodologie di intervento: bandi, avvisi per manifestazioni di interesse, inviti a presentare progetti, convenzioni, intese, accordi di programma. Si indicano altresì come obiettivi generali:

- catalogazione tramite arricchimento del catalogo regionale e nazionale SBN;

- promozione della lettura con particolare attenzione ai servizi proposti dai sistemi bibliotecari a favore di specifiche categorie di utenti: portatori di handicap, bambini e anziani;

- valorizzazione della storia e della cultura editoriale lombarda;

- descrizione archivistica attraverso il sostegno e lo sviluppo della piattaforma Archimista;

- incremento della fruizione del patrimonio documentario anche attraverso iniziative rivolte alle scuole di ogni ordine e grado;

- formazione e aggiornamento dei bibliotecari e degli archivisti;

- realizzazione e pubblicazione on-line di documenti digitali tramite la Biblioteca Digitale Lombarda (BDL);

- tutela dei beni librari e documentari e cura dell’Archivio della produzione editoriale lombarda.

Nel processo di valutazione dei progetti sarà assegnato un punteggio premiante ai progetti che proporranno idee e servizi connessi ad Expo 2015, iniziative di valorizzazione delle ricorrenze storiche più significative, delle identità territoriali, della lingua lombarda e delle culture locali nonché iniziative finalizzate ad incrementare l’attrattività delle sedi bibliotecarie incentivando il pubblico ad usufruire del loro patrimonio culturale.

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Serie Ordinaria n. 10 - Martedì 04 marzo 2014

– 32 – Bollettino Ufficiale

D.g.r. 28 febbraio 2014 - n. X/1431Modifica delle deliberazioni n. X/830 del 25 ottobre 2013, n. X/986 del 29 novembre 2013, n. X/1024 del 5 dicembre 2013 e n. X/1046 del 5 dicembre 2013, relativamente all’adeguamento del regime di aiuti “De minimis” (regolamento  (UE) n. 1407/2013 della commissione del 18 dicembre 2013)

LA GIUNTA REGIONALEViste:

•la deliberazione della Giunta regionale n. X/830 del 25 ot-tobre 2013 avente ad oggetto: «Sperimentazione interventi per attività commerciali interessate da lavori di pubblica utilità in attuazione della d.g.r. 17 maggio 2013 n. X/149: Approvazione delle linee operative» che approva i criteri per la predisposizione del bando per le attività commer-ciali interessate da lavori di pubblica utilità, come da alle-gato 1, parte integrante e sostanziale del provvedimento;

•la deliberazione della Giunta regionale n. X/986 del 29 novembre 2013 avente ad oggetto «Lombardia Concreta - contributi al credito per il turismo e l'accoglienza e fondo di garanzia per investimenti nella filiera della ricettività», che approva i criteri per la predisposizione del Bando a valere sul Fondo per l’abbattimento interessi finalizzato al-lo sviluppo del sistema dell’accoglienza in vista di Expo 2015, ed i criteri per la predisposizione dell’avviso relativo al «Fondo Plafond a copertura dei rischi per garanzie rila-sciate a favore delle PMI del settore commercio e turismo» come da allegato A ed allegato B parti integranti e so-stanziali del provvedimento;

•la deliberazione della Giunta regionale n. X/1024 del 5 di-cembre 2013 avente ad oggetto «Bando per l’innovazione del terziario - approvazione criteri attuativi» che, al punto 1 del deliberato, approva i criteri del bando denominato «ban-do per l’innovazione del terziario» così come previsto all’al-legato 1, parte integrante e sostanziale del provvedimento

•la deliberazione della Giunta regionale n. X/1046 del 5 di-cembre 2013 avente ad oggetto «Determinazioni in merito al sostegno alle imprese del terziario avanzato - aggior-namento dei criteri di accesso al «Fondo per l'innovazio-ne e l’imprenditorialità del settore dei servizi alle imprese – Fimser»" che, al punto 1 del deliberato, aggiorna i criteri di accesso al fondo Fimser di cui alla d.g.r. 29 luglio 2009 n. 9951 approvando l’allegato A «Sostegno alle imprese del terziario avanzato a valere sul fondo Fimser - Criteri di accesso alle risorse regionali», parte integrante e sostan-ziale del provvedimento che specifica i criteri di accesso agli aiuti finanziari, le procedure e le modalità di valutazio-ne delle domande di finanziamento a sostegno di inter-venti per il terziario avanzato;

Dato atto che tali delibere ed i rispettivi allegati, parti integran-ti e sostanziali, prevedono che il regime d’aiuto del bando sia a valere sul regolamento  (CE) n.  1998/2006 della Commissione del 15 dicembre 2006, relativo all’applicazione degli articoli 87 e 88 del trattato agli aiuti di importanza minore («de minimis»);

Visto il regolamento (UE) n. 1407/2013 della Commissione del 18 dicembre 2013 (pubblicato sulla G.U. dell’Unione europea L 352 del 24 dicembre 2013) relativo all’applicazione degli artico-li 107 e 108 del trattato sul funzionamento dell’Unione Europea agli aiuti «de minimis» che dal 1 gennaio 2014 sostituisce il rego-lamento (CE) n. 1998/2006 della Commissione del 15 dicembre 2006;

Considerato che, poiché l’aiuto alle imprese previsto dalle de-liberazioni della Giunta regionale:

•n. X/ 830 del 25 ottobre 2013;

•n. X/ 986 del 29 novembre 2013;

•n. X/1024 del 5 dicembre 2013;

•n. X/1046 del 5 dicembre 2013;è concesso in un periodo successivo al 30 giugno 2014 - data di scadenza della proroga del regime previsto dall’art. 5 par. 3 del regolamento (CE) n. 1998/2006 della Commissione del 15 dicembre 2006 - è necessario, stanti le modifiche sostanziali in-trodotte su alcune definizioni tali da incidere sui criteri dei bandi e sulla successiva istruttoria, che sin d’ora l’aiuto stesso sia con-forme al nuovo regolamento (UE) n. 1407/2013 della Commis-sione, entrato in vigore il 1 gennaio 2014;

Ritenuto pertanto di modificare le deliberazioni della Giunta regionale nelle parti sotto evidenziate, sostituendo riferimenti e definizioni del precedente reg. CE 1998/2006 con quelle intro-dotte dal nuovo reg. UE 1407/13 e facendo salve tutte le altre disposizioni di cui alle deliberazioni medesime:

•n. 830 della Giunta regionale del 25 ottobre 2013 all’alle-gato 1, parte integrante e sostanziale del provvedimento, al paragrafo 2 «Impegni del Comune» punto e) laddove si stabilisce che i Comuni devono svolgere l’istruttoria economica e finanziaria delle domande di ammissione alle forme di intervento agevolative e concedere i contri-buti nel rispetto del regolamento (CE) 15 dicembre 2006, n. 1998/2006 relativo all’applicazione degli articoli 87 e 88 del trattato agli aiuti d’importanza minore («de minimis»);

•n. X/986 della Giunta regionale del 29 novembre 2013 ; − all’Allegato A, parte integrante e sostanziale del prov-vedimento, alla voce «Norme aiuti di stato», laddove si stabilisce che il contributo in conto interessi è conces-so ai sensi dal «regolamento (CE) n. 1998/2006 della Commissione del 15 dicembre 2006, relativo all’appli-cazione degli articoli 87 e 88 del Trattato CE sugli aiuti di importanza minore«;

− all’Allegato B, parte integrante e sostanziale del prov-vedimento, alla voce «Norme aiuti di stato» laddove si stabilisce che le agevolazioni a garanzia sono conces-se ai sensi dal «Regolamento (CE) n. 1998/2006 della Commissione del 15 dicembre 2006, relativo all’appli-cazione degli articoli 87 e 88 del Trattato CE sugli aiuti di importanza minore;

•n. X/1024 del 5 dicembre 2013 all’allegato 1, parte inte-grante e sostanziale del provvedimento, alla voce «Regi-me di auto ed esclusioni» laddove si stabilisce che l’asse-gnazione del contributo a fondo perduto avviene ai sensi del regolamento  (CE) n.  1998/2006 della Commissione, del 15 dicembre 2006, relativo all’applicazione degli ar-ticoli 87 e 88 del trattato agli aiuti di importanza minore («de minims»);

•n. X/1046 del 5 dicembre 2013 all’allegato A, parte inte-grante e sostanziale del provvedimento, alla voce «Regi-me di auto ed esclusioni» laddove si stabilisce che l’as-segnazione degli interventi finanziari della misura 1 e dei contributi a fondo perduto della misura 2 avviene ai sensi del regolamento  (CE) n.  1998/2006 della Commissione, del 15 dicembre 2006, relativo all’applicazione degli ar-ticoli 87 e 88 del trattato agli auiti di importanza minore («de minims»);

per i motivi espressi in premessa;DELIBERA

1. di modificare le deliberazioni della Giunta regionale come di seguito facendo salve tutte le altre disposizioni di cui alle deli-berazioni medesime:

•n. X/830 del 25 ottobre 2013 all’allegato 1, parte integran-te e sostanziale della stessa, al paragrafo 2 «Impegni del Comune» punto e) stabilendo che i Comuni devono svol-gere l’istruttoria economica e finanziaria dei contributi concessi ad attività commerciali interessate da lavori di pubblica utilità in conformità al reg. (UE) n. 1407/2013 del-la Commissione del 18 dicembre 2013 relativo all’appli-cazione degli articoli 107 e 108 del trattato sugli aiuti «de minimis» e ai restanti criteri definiti con l’allegato 1, parte integrante e sostanziale della predetta deliberazione.

•n. X/986 del 29 novembre 2013 all’allegato A e B, parte integrante e sostanziale della stessa, stabilendo che:

− i contributi in conto interesse, a valere sul Fondo per l’abbattimento interessi finalizzato allo sviluppo del si-stema dell’accoglienza per Expo 2015, siano attuati in conformità al reg (UE) n. 1407/2013 della Commissio-ne del 18 dicembre 2013 relativo all’applicazione degli articoli 107 e 108 del trattato sugli aiuti «de minimis» e ai restanti criteri definiti con l’allegato A, parte integrante e sostanziale della predetta deliberazione;

− i contributi sulle garanzie siano attuati in conformità al reg (UE) n. 1407/2013 della Commissione del 18 di-cembre 2013 relativo all’applicazione degli articoli 107 e 108 del trattato sugli aiuti «de minimis» e ai restanti cri-teri definiti con l’allegato B, parte integrante e sostan-ziale della predetta deliberazione;

•n. X/1024 del 5 dicembre 2013 all’allegato 1, parte inte-grante e sostanziale del provvedimento, alla voce «Re-gime di aiuto ed esclusioni stabilendo che i contributi a fondo perduto siano attuati in conformità al reg  (UE) n.  1407/2013 della Commissione del 18 dicembre 2013 relativo all’applicazione degli articoli 107 e 108 del trattato sugli aiuti «de minimis».

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Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 10 - Martedì 04 marzo 2014

– 33 –

•n. X/1046 del 5 dicembre 2013 all’allegato A, parte inte-grante e sostanziale del provvedimento, alla voce «Regi-me di auto ed esclusioni» stabilendo che l’assegnazione degli interventi finanziari della misura 1 e dei contributi a fondo perduto della misura 2 siano attuati in conformità al reg (UE) n. 1407/2013 della Commissione del 18 dicem-bre 2013 relativo all’applicazione degli articoli 107 e 108 del trattato sugli aiuti «de minimis».

2. di trasmettere il presente atto a:

•Comuni gestori degli «Interventi per attività commerciali interessate da lavori di pubblica utilità in attuazione del-la d.g.r. 17 maggio 2013 n. X/149» ai sensi della d.g.r. n. X/830 del 25 ottobre 2013

•Finlombarda s.p.a soggetto gestore dei bandi e fondi citati dalla delibere n. X/986 del 29 novembre 2013 e n. X/1046 del 5 dicembre 2013

•Unioncamere Lombardia soggetto gestore del bando a valere sulla delibera n. X/1024 del 5 dicembre 2013;

affinché venga dato seguito dagli stessi alle attività di propria competenza;

3. di pubblicare la presente deliberazione sul Bollettino Ufficia-le della Regione Lombardia nonché di pubblicare ai sensi del d.lgs. 33/2013 artt. 26 e 27.

Il segretario: Marco Pilloni

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Serie Ordinaria n. 10 - Martedì 04 marzo 2014

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Allegato A alla dgr n. del

MODIFICA DELLE DELIBERAZIONI N. X/830 DEL 25 OTTOBRE 2013, X/986 DEL 29 NOVEMBRE 2013, N. X/1024 DEL 5 DICEMBRE 2013 E N. X/1046 DEL 5 DICEMBRE 2013

MODIFICA DELLA DELIBERAZIONE X/830 DEL 25 OTTOBRE 2013 REGIME DI AIUTO ED ESCLUSIONI

La disposizione di riferimento è il Regolamento (UE) n. 1407/2013 della Commissione del 18 dicembre 2013 (pubblicato sulla G.U. dell’Unione europea L 352 del 24/12/2013) relativo all’applicazione degli articoli 107 e 108 del trattato sul funzionamento dell’Unione Europea agli aiuti “de minimis”

Per impresa beneficiaria dell’aiuto si intende l’impresa unica così come definita ai sensi dell’art. 2 del Reg. 1407/2013 ovvero l’insieme delle imprese fra le quali esiste almeno una delle relazioni seguenti: a) un’impresa detiene la maggioranza dei diritti di voto degli azionisti o soci di un’altra impresa; b) un’impresa ha il diritto di nominare o revocare la maggioranza dei membri del consiglio di amministrazione, direzione o sorveglianza di un’altra impresa; c) un’impresa ha il diritto di esercitare un’influenza dominante su un’altra impresa in virtù di un contratto concluso con quest’ultima oppure in virtù di una clausola dello statuto di quest’ultima; d) un’impresa azionista o socia di un’altra impresa controlla da sola, in virtù di un accordo stipulato con altri azionisti o soci dell’altra impresa, la maggioranza dei diritti di voto degli azionisti o soci di quest’ultima. Le imprese fra le quali intercorre una delle relazioni di cui al primo comma, lettere da a) a d), per il tramite di una o più altre imprese sono anch’esse considerate un’impresa unica. In caso di acquisizioni, fusioni, scissioni per il calcolo della soglia de minimis si applicano i par. 8 e 9 dell’art. 3 del Reg. UE 1407/13

Sono escluse (art 1 del Reg 1407/2013) le: a) imprese operanti nel settore della pesca e dell’acquacoltura di cui al regolamento (CE) n. 104/2000 del Consiglio ( 1 ); b) imprese operanti nel settore della produzione primaria dei prodotti agricoli; c) imprese operanti nel settore della trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli nei casi seguenti:

i) qualora l’importo dell’aiuto sia fissato in base al prezzo o al quantitativo di tali prodotti acquistati da produttori primari o immessi sul mercato dalle imprese interessate,

ALLEGATO A

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Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 10 - Martedì 04 marzo 2014

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ii) qualora l’aiuto sia subordinato al fatto di venire parzialmente o interamente trasferito a produttori primari;

Ai sensi dell’art. 3 del Reg. 1407/2013 l’importo complessivo degli aiuti «de minimis» concessi a un’impresa unica non può superare 200 000 EUR nell’arco di tre esercizi finanziari. Gli aiuti «de minimis» sono considerati concessi nel momento in cui all’impresa è accordato, a norma del regime giuridico nazionale applicabile, il diritto di ricevere gli aiuti, indipendentemente dalla data di erogazione degli aiuti «de minimis» all’impresa.

Ai sensi dell’art. 4 del Reg. 1407/2013 l’aiuto è concesso sotto forma di sovvenzione diretta.

Ai sensi dell’art. 3 par 7, qualora la concessione di nuovi aiuti «de minimis» comporti il superamento dei massimali pertinenti di cui al paragrafo 2, nessuna delle nuove misure di aiuto può beneficiare del presente regolamento.

Ai sensi dell’art. 5 del Reg. 1407/2013 gli aiuti «de minimis» non sono cumulabili con aiuti di Stato concessi per gli stessi costi ammissibili o con aiuti di Stato relativi alla stessa misura di finanziamento del rischio se tale cumulo comporta il superamento dell’intensità di aiuto o dell’importo di aiuto più elevati fissati, per le specifiche circostanze di ogni caso, in un regolamento d’esenzione per categoria o in una decisione adottata dalla Commissione. Gli aiuti «de minimis» che non sono concessi per specifici costi ammissibili o non sono a essi imputabili possono essere cumulati con altri aiuti di Stato concessi a norma di un regolamento d’esenzione per categoria o di una decisione adottata dalla Commissione.

Ai sensi dell’art. 6 del Reg. 1407/2013 L’aiuto viene erogato previo accertamento che l’importo complessivo degli aiuti “de minimis” concessi all’impresa non sia superiore al massimale di 200.000,00 euro, al limite nazionale di cui all’art. 3del Regolamento e che siano rispettate tutte le condizioni previste dal Regolamento. Prima della concessione dell’aiuto viene acquisita una dichiarazione in forma scritta o elettronica dall’impresa unica che informi su eventuali aiuti “de minimis”, ricevuti nell’arco degli ultimi tre esercizi finanziari.

L’aiuto è concesso ad imprese beneficiarie che non rientrano tra coloro che hanno ricevuto e successivamente non rimborsato o depositato in un conto bloccato aiuti che lo Stato è tenuto a recuperare in esecuzione di una decisione di recupero adottata dalla Commissione europea ai sensi del Reg. (CE) 659/1999; prima della concessione dell’aiuto viene acquisita una dichiarazione in forma scritta o elettronica dall’impresa che informi sul fatto

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Serie Ordinaria n. 10 - Martedì 04 marzo 2014

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che l’impresa non si trovi nella suddetta condizione. Le modalità di controllo saranno attuate dalla Direzione

competente al fine di garantire l’effetto utile dell’art. 6 del Reg. 1407/13.

CRITERI DI AMMISSIBILITA’

Presentazione della domanda entro i termini e le modalità previsti dal bando. L’aiuto è concesso a imprese che non siano sottoposte a procedure concorsuali né a liquidazione volontaria.

MODIFICA DELLA DELIBERAZIONE N. X/986 DEL 29 NOVEMBRE 2013 REGIME DI AIUTO ED ESCLUSIONI

La disposizione di riferimento è il Regolamento (UE) n. 1407/2013 della Commissione del 18 dicembre 2013 (pubblicato sulla G.U. dell’Unione europea L 352 del 24/12/2013) relativo all’applicazione degli articoli 107 e 108 del trattato sul funzionamento dell’Unione Europea agli aiuti “de minimis”

Per impresa beneficiaria dell’aiuto si intende l’impresa unica così come definita ai sensi dell’art. 2 del Reg. 1407/2013 ovvero l’insieme delle imprese fra le quali esiste almeno una delle relazioni seguenti: a) un’impresa detiene la maggioranza dei diritti di voto degli azionisti o soci di un’altra impresa; b) un’impresa ha il diritto di nominare o revocare la maggioranza dei membri del consiglio di amministrazione, direzione o sorveglianza di un’altra impresa; c) un’impresa ha il diritto di esercitare un’influenza dominante su un’altra impresa in virtù di un contratto concluso con quest’ultima oppure in virtù di una clausola dello statuto di quest’ultima; d) un’impresa azionista o socia di un’altra impresa controlla da sola, in virtù di un accordo stipulato con altri azionisti o soci dell’altra impresa, la maggioranza dei diritti di voto degli azionisti o soci di quest’ultima. Le imprese fra le quali intercorre una delle relazioni di cui al primo comma, lettere da a) a d), per il tramite di una o più altre imprese sono anch’esse considerate un’impresa unica.

In caso di acquisizioni, fusioni, scissioni per il calcolo della soglia de minimis si applicano i par. 8 e 9 dell’art. 3 del Reg. UE 1407/13

Sono escluse (art 1 del Reg 1407/2013) le: a) imprese operanti nel settore della pesca e dell’acquacoltura di cui al regolamento (CE) n. 104/2000 del Consiglio ( 1 ); b) imprese operanti nel settore della produzione primaria

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Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 10 - Martedì 04 marzo 2014

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dei prodotti agricoli; c) imprese operanti nel settore della trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli nei casi seguenti:

i) qualora l’importo dell’aiuto sia fissato in base al prezzo o al quantitativo di tali prodotti acquistati da produttori primari o immessi sul mercato dalle imprese interessate, ii) qualora l’aiuto sia subordinato al fatto di venire parzialmente o interamente trasferito a produttori primari;

Ai sensi dell’art. 3 del Reg. 1407/2013 l’importo complessivo degli aiuti «de minimis» concessi a un’impresa unica non può superare 200 000 EUR nell’arco di tre esercizi finanziari. Gli aiuti «de minimis» sono considerati concessi nel momento in cui all’impresa è accordato, a norma del regime giuridico nazionale applicabile, il diritto di ricevere gli aiuti, indipendentemente dalla data di erogazione degli aiuti «de minimis» all’impresa.

Ai sensi dell’art. 4 del Reg. 1407/2013 l’aiuto è concesso sotto forma di contributi in conto interessi e garanzie. Ai sensi dell’art 4. Paragrafo 7 del Reg. 1407/2013 gli aiuti concessi sotto forma di garanzie sono considerati aiuti «de minimis» trasparenti se: a) il beneficiario non è oggetto di procedura concorsuale per insolvenza o non soddisfa le condizioni previste dal diritto nazionale per l’apertura nei suoi confronti di una tale procedura su richiesta dei suoi creditori. Nel caso di grandi imprese, il beneficiario si trova in una situazione comparabile a un rating del credito pari almeno a B-; e b) la garanzia non eccede l’80 % del prestito sotteso e ha un importo garantito di 1 500 000 EUR (o 750 000 EUR per le imprese che effettuano trasporto di merci su strada) e una durata di cinque anni o un importo garantito di 750 000 EUR (o 375 000 EUR per le imprese che effettuano trasporto di merci su strada) e una durata di dieci anni; se l’importo garantito è inferiore a tali importi e/o la garanzia è concessa per un periodo inferiore rispettivamente a cinque o dieci anni, l’equivalente sovvenzione lordo di tale garanzia viene calcolato in proporzione al massimale pertinente di cui all’articolo 3, paragrafo 2; oppure c) l’equivalente sovvenzione lordo è stato calcolato in base ai premi «esenti» di cui in una comunicazione della Commissione; oppure d) prima dell’attuazione dell’aiuto,

i) il metodo di calcolo dell’equivalente sovvenzione lordo relativo alla garanzia è stato notificato alla Commissione a norma di un regolamento da questa adottato nel settore degli aiuti di Stato in vigore in quel momento e accolto dalla Commissione come conforme

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Serie Ordinaria n. 10 - Martedì 04 marzo 2014

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alla comunicazione sulle garanzie o a comunicazioni successive, e ii) tale metodo si riferisce esplicitamente al tipo di garanzia e al tipo di operazioni sottese in questione nel contesto dell’applicazione del presente regolamento.

Ai fini del calcolo della soglia, visto che l’aiuto è concesso in forma diversa da una sovvenzione diretta in denaro, l’importo dell’aiuto corrisponde all’equivalente sovvenzione lordo. Gli aiuti erogabili in più quote sono attualizzati al loro valore al momento della concessione. Il tasso d'interesse da applicare ai fini dell’attualizzazione è costituito dal tasso di attualizzazione al momento della concessione dell’aiuto. Per il calcolo dell’equivalente sovvenzione lordo si applicano le nuove disposizioni dell’art. 4 del Reg. UE 1407/13

Ai sensi dell’art. 3 par .7, qualora la concessione di nuovi aiuti «de minimis» comporti il superamento dei massimali pertinenti di cui al paragrafo 2, nessuna delle nuove misure di aiuto può beneficiare del presente regolamento.

Ai sensi dell’art. 5 del Reg. 1407/2013 gli aiuti «de minimis» non sono cumulabili con aiuti di Stato concessi per gli stessi costi ammissibili o con aiuti di Stato relativi alla stessa misura di finanziamento del rischio se tale cumulo comporta il superamento dell’intensità di aiuto o dell’importo di aiuto più elevati fissati, per le specifiche circostanze di ogni caso, in un regolamento d’esenzione per categoria o in una decisione adottata dalla Commissione. Gli aiuti «de minimis» che non sono concessi per specifici costi ammissibili o non sono a essi imputabili possono essere cumulati con altri aiuti di Stato concessi a norma di un regolamento d’esenzione per categoria o di una decisione adottata dalla Commissione.

Ai sensi dell’art. 6 del Reg. 1407/2013 l’aiuto viene erogato previa accertamento che l’importo complessivo degli aiuti “de minimis” concessi all’impresa non sia superiore al massimale di 200.000,00 euro, al limite nazionale di cui all’art. 3 del Regolamento e che siano rispettate tutte le condizioni previste dal Regolamento. Prima della concessione dell’aiuto viene acquisita una dichiarazione in forma scritta o elettronica dall’impresa unica che informi su eventuali aiuti “de minimis”, ricevuti nell’arco degli ultimi tre esercizi finanziari.

L’aiuto è concesso ad imprese beneficiarie che non rientrano tra coloro che hanno ricevuto e successivamente non rimborsato o depositato in un conto bloccato aiuti che lo Stato è tenuto a recuperare in esecuzione di una decisione di recupero adottata dalla Commissione europea ai sensi del Reg. (CE) 659/1999; prima della concessione dell’aiuto viene acquisita una dichiarazione in forma scritta o elettronica dall’impresa che informi sul fatto che l’impresa non si trovi nella suddetta condizione.

Le modalità di controllo saranno attuate dalla Direzione competente al fine di garantire l’effetto utile dell’art. 6 del Reg. 1407/13.

CRITERI DI AMMISSIBILITA’

Presentazione della domanda entro i termini e le modalità previsti dal bando. L’aiuto è concesso a imprese che non siano sottoposte a procedure concorsuali né a liquidazione volontaria.

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Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 10 - Martedì 04 marzo 2014

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MODIFICA DELLE DELIBERAZIONI N. X/1024 DEL 5 DICEMBRE 2013 REGIME DI AIUTO ED ESCLUSIONI

La disposizione di riferimento è il Regolamento (UE) n. 1407/2013 della Commissione del 18 dicembre 2013 (pubblicato sulla G.U. dell’Unione europea L 352 del 24/12/2013) relativo all’applicazione degli articoli 107 e 108 del trattato sul funzionamento dell’Unione Europea agli aiuti “de minimis”

Per impresa beneficiaria dell’aiuto si intende l’impresa unica così come definita ai sensi dell’art. 2 del Reg. 1407/2013 ovvero l’insieme delle imprese fra le quali esiste almeno una delle relazioni seguenti: a) un’impresa detiene la maggioranza dei diritti di voto degli azionisti o soci di un’altra impresa; b) un’impresa ha il diritto di nominare o revocare la maggioranza dei membri del consiglio di amministrazione, direzione o sorveglianza di un’altra impresa; c) un’impresa ha il diritto di esercitare un’influenza dominante su un’altra impresa in virtù di un contratto concluso con quest’ultima oppure in virtù di una clausola dello statuto di quest’ultima; d) un’impresa azionista o socia di un’altra impresa controlla da sola, in virtù di un accordo stipulato con altri azionisti o soci dell’altra impresa, la maggioranza dei diritti di voto degli azionisti o soci di quest’ultima. Le imprese fra le quali intercorre una delle relazioni di cui al primo comma, lettere da a) a d), per il tramite di una o più altre imprese sono anch’esse considerate un’impresa unica. In caso di acquisizioni, fusioni, scissioni per il calcolo della soglia de minimis si applicano i par. 8 e 9 dell’art. 3 del Reg. UE 1407/13

Sono escluse (art 1 del Reg 1407/2013) le: a) imprese operanti nel settore della pesca e dell’acquacoltura di cui al regolamento (CE) n. 104/2000 del Consiglio ( 1 ); b) imprese operanti nel settore della produzione primaria dei prodotti agricoli; c) imprese operanti nel settore della trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli nei casi seguenti:

i) qualora l’importo dell’aiuto sia fissato in base al prezzo o al quantitativo di tali prodotti acquistati da produttori primari o immessi sul mercato dalle imprese interessate, ii) qualora l’aiuto sia subordinato al fatto di venire parzialmente o interamente trasferito a produttori primari;

Ai sensi dell’art. 3 del Reg. 1407/2013 l’importo complessivo degli aiuti «de minimis» concessi a un’impresa unica non

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Serie Ordinaria n. 10 - Martedì 04 marzo 2014

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può superare 200 000 EUR nell’arco di tre esercizi finanziari. L’importo complessivo degli aiuti «de minimis» concessi a un’impresa unica che opera nel settore del trasporto di merci su strada per conto terzi non può superare 100 000 EUR nell’arco di tre esercizi finanziari. Gli aiuti «de minimis» non possono essere utilizzati per l’acquisto di veicoli destinati al trasporto di merci su strada. Se un’impresa che effettua trasporto di merci su strada per conto terzi esercita anche altre attività soggette al massimale di 200 000 EUR, all’impresa si applica tale massimale, a condizione che si garantisca, con mezzi adeguati quali la separazione delle attività o la distinzione dei costi, che l’attività di trasporto di merci su strada non tragga un vantaggio superiore a 100 000 EUR e che non si utilizzino aiuti «de minimis» per l’acquisto di veicoli destinati al trasporto di merci su strada. Gli aiuti «de minimis» sono considerati concessi nel momento in cui all’impresa è accordato, a norma del regime giuridico nazionale applicabile, il diritto di ricevere gli aiuti, indipendentemente dalla data di erogazione degli aiuti «de minimis» all’impresa.

Ai sensi dell’art. 4 del Reg. 1407/2013 l’aiuto è concesso sotto forma di sovvenzione diretta.

Ai sensi dell’art. 3 par 7, qualora la concessione di nuovi aiuti «de minimis» comporti il superamento dei massimali pertinenti di cui al paragrafo 2, nessuna delle nuove misure di aiuto può beneficiare del presente regolamento.

Ai sensi dell’art. 5 del Reg. 1407/2013 gli aiuti «de minimis» non sono cumulabili con aiuti di Stato concessi per gli stessi costi ammissibili o con aiuti di Stato relativi alla stessa misura di finanziamento del rischio se tale cumulo comporta il superamento dell’intensità di aiuto o dell’importo di aiuto più elevati fissati, per le specifiche circostanze di ogni caso, in un regolamento d’esenzione per categoria o in una decisione adottata dalla Commissione. Gli aiuti «de minimis» che non sono concessi per specifici costi ammissibili o non sono a essi imputabili possono essere cumulati con altri aiuti di Stato concessi a norma di un regolamento d’esenzione per categoria o di una decisione adottata dalla Commissione.

Ai sensi dell’art. 6 del Reg. 1407/2013 L’aiuto viene erogato previo accertamento che l’importo complessivo degli aiuti “de minimis” concessi all’impresa non sia superiore al massimale di 200.000,00 euro, al limite nazionale di cui all’art. 3del Regolamento e che siano rispettate tutte le condizioni previste dal Regolamento. Prima della concessione dell’aiuto viene acquisita una dichiarazione in forma scritta o elettronica dall’impresa unica che informi su

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Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 10 - Martedì 04 marzo 2014

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eventuali aiuti “de minimis”, ricevuti nell’arco degli ultimi tre esercizi finanziari.

L’aiuto è concesso ad imprese beneficiarie che non rientrano tra coloro che hanno ricevuto e successivamente non rimborsato o depositato in un conto bloccato aiuti che lo Stato è tenuto a recuperare in esecuzione di una decisione di recupero adottata dalla Commissione europea ai sensi del Reg. (CE) 659/1999; prima della concessione dell’aiuto viene acquisita una dichiarazione in forma scritta o elettronica dall’impresa che informi sul fatto che l’impresa non si trovi nella suddetta condizione.

Le modalità di controllo saranno attuate dalla Direzione competente al fine di garantire l’effetto utile dell’art. 6 del Reg. 1407/13.

CRITERI DI AMMISSIBILITA’

Presentazione della domanda entro i termini e le modalità previsti dal bando. L’aiuto è concesso a imprese che non siano sottoposte a procedure concorsuali né a liquidazione volontaria.

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Serie Ordinaria n. 10 - Martedì 04 marzo 2014

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MODIFICA DELLA DELIBERAZIONE N. X/1046 DEL 5 DICEMBRE 2013 REGIME DI AIUTO ED ESCLUSIONI

La disposizione di riferimento è il Regolamento (UE) n. 1407/2013 della Commissione del 18 dicembre 2013 (pubblicato sulla G.U. dell’Unione europea L 352 del 24/12/2013) relativo all’applicazione degli articoli 107 e 108 del trattato sul funzionamento dell’Unione Europea agli aiuti “de minimis”

Per impresa beneficiaria dell’aiuto si intende l’impresa unica così come definita ai sensi dell’art. 2 del Reg. 1407/2013 ovvero l’insieme delle imprese fra le quali esiste almeno una delle relazioni seguenti: a) un’impresa detiene la maggioranza dei diritti di voto degli azionisti o soci di un’altra impresa; b) un’impresa ha il diritto di nominare o revocare la maggioranza dei membri del consiglio di amministrazione, direzione o sorveglianza di un’altra impresa; c) un’impresa ha il diritto di esercitare un’influenza dominante su un’altra impresa in virtù di un contratto concluso con quest’ultima oppure in virtù di una clausola dello statuto di quest’ultima; d) un’impresa azionista o socia di un’altra impresa controlla da sola, in virtù di un accordo stipulato con altri azionisti o soci dell’altra impresa, la maggioranza dei diritti di voto degli azionisti o soci di quest’ultima. Le imprese fra le quali intercorre una delle relazioni di cui al primo comma, lettere da a) a d), per il tramite di una o più altre imprese sono anch’esse considerate un’impresa unica. In caso di acquisizioni, fusioni, scissioni per il calcolo della soglia de minimis si applicano i par. 8 e 9 dell’art. 3 del Reg. UE 1407/13

Sono escluse (art 1 del Reg 1407/2013) le: a) imprese operanti nel settore della pesca e dell’acquacoltura di cui al regolamento (CE) n. 104/2000 del Consiglio ( 1 ); b) imprese operanti nel settore della produzione primaria dei prodotti agricoli; c) imprese operanti nel settore della trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli nei casi seguenti:

i) qualora l’importo dell’aiuto sia fissato in base al prezzo o al quantitativo di tali prodotti acquistati da produttori primari o immessi sul mercato dalle imprese interessate, ii) qualora l’aiuto sia subordinato al fatto di venire parzialmente o interamente trasferito a produttori primari;

Ai sensi dell’art. 3 del Reg. 1407/2013 l’importo complessivo

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Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 10 - Martedì 04 marzo 2014

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degli aiuti «de minimis» concessi a un’impresa unica non può superare 200 000 EUR nell’arco di tre esercizi finanziari. L’importo complessivo degli aiuti «de minimis» concessi a un’impresa unica che opera nel settore del trasporto di merci su strada per conto terzi non può superare 100 000 EUR nell’arco di tre esercizi finanziari. Gli aiuti «de minimis» non possono essere utilizzati per l’acquisto di veicoli destinati al trasporto di merci su strada. Se un’impresa che effettua trasporto di merci su strada per conto terzi esercita anche altre attività soggette al massimale di 200 000 EUR, all’impresa si applica tale massimale, a condizione che si garantisca, con mezzi adeguati quali la separazione delle attività o la distinzione dei costi, che l’attività di trasporto di merci su strada non tragga un vantaggio superiore a 100 000 EUR e che non si utilizzino aiuti «de minimis» per l’acquisto di veicoli destinati al trasporto di merci su strada. Gli aiuti «de minimis» sono considerati concessi nel momento in cui all’impresa è accordato, a norma del regime giuridico nazionale applicabile, il diritto di ricevere gli aiuti, indipendentemente dalla data di erogazione degli aiuti «de minimis» all’impresa.

Ai sensi dell’art. 4 del Reg. 1407/2013 l’aiuto è concesso sotto forma di sovvenzione diretta e di prestiti. Ai sensi dell’art. 4 paragrafo 3 gli aiuti concessi sotto forma di prestiti sono considerati aiuti «de minimis» trasparenti se: a) il beneficiario non è oggetto di procedura concorsuale per insolvenza o non soddisfa le condizioni previste dal diritto nazionale per l’apertura nei suoi confronti di una tale procedura su richiesta dei suoi creditori. Nel caso di grandi imprese, il beneficiario si trova in una situazione comparabile a un rating del credito pari almeno a B-; e b) il prestito è assistito da una garanzia pari ad almeno il 50 % dell’importo preso in prestito e ammonta a 1 000 000 EUR (o 500 000 EUR per le imprese che effettuano trasporto di merci su strada) su un periodo di cinque anni oppure a 500 000 EUR (o 250 000 EUR per le imprese che effettuano trasporto di merci su strada) su un periodo di dieci anni; se un prestito è inferiore a tali importi e/o è concesso per un periodo inferiore rispettivamente a cinque o dieci anni, l’equivalente sovvenzione lordo di tale prestito viene calcolato in proporzione al massimale pertinente di cui all’articolo 3, paragrafo 2; oppure c) l’equivalente sovvenzione lordo è stato calcolato sulla base del tasso di riferimento applicabile al momento della concessione

Ai fini del calcolo della soglia, visto che l’aiuto può essere

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concesso in forma diversa da una sovvenzione diretta in denaro, l’importo dell’aiuto corrisponde all’equivalente sovvenzione lordo. Gli aiuti erogabili in più quote sono attualizzati al loro valore al momento della concessione. Il tasso d'interesse da applicare ai fini dell’attualizzazione è costituito dal tasso di attualizzazione al momento della concessione dell’aiuto. Per il calcolo dell’equivalente sovvenzione lordo si applicano le nuove disposizioni dell’art. 4 del Reg. UE 1407/13

Ai sensi dell’art. 3 par 7, qualora la concessione di nuovi aiuti «de minimis» comporti il superamento dei massimali pertinenti di cui al paragrafo 2, nessuna delle nuove misure di aiuto può beneficiare del presente regolamento.

Ai sensi dell’art. 5 del Reg. 1407/2013 gli aiuti «de minimis» non sono cumulabili con aiuti di Stato concessi per gli stessi costi ammissibili o con aiuti di Stato relativi alla stessa misura di finanziamento del rischio se tale cumulo comporta il superamento dell’intensità di aiuto o dell’importo di aiuto più elevati fissati, per le specifiche circostanze di ogni caso, in un regolamento d’esenzione per categoria o in una decisione adottata dalla Commissione. Gli aiuti «de minimis» che non sono concessi per specifici costi ammissibili o non sono a essi imputabili possono essere cumulati con altri aiuti di Stato concessi a norma di un regolamento d’esenzione per categoria o di una decisione adottata dalla Commissione.

Ai sensi dell’art. 6 del Reg. 1407/2013 L’aiuto viene erogato previo accertamento che l’importo complessivo degli aiuti “de minimis” concessi all’impresa non sia superiore al massimale di 200.000,00 euro, al limite nazionale di cui all’art. 3del Regolamento e che siano rispettate tutte le condizioni previste dal Regolamento. Prima della concessione dell’aiuto viene acquisita una dichiarazione in forma scritta o elettronica dall’impresa unica che informi su eventuali aiuti “de minimis”, ricevuti nell’arco degli ultimi tre esercizi finanziari.

L’aiuto è concesso ad imprese beneficiarie che non rientrano tra coloro che hanno ricevuto e successivamente non rimborsato o depositato in un conto bloccato aiuti che lo Stato è tenuto a recuperare in esecuzione di una decisione di recupero adottata dalla Commissione europea ai sensi del Reg. (CE) 659/1999; prima della concessione dell’aiuto viene acquisita una dichiarazione in forma scritta o elettronica dall’impresa che informi sul fatto che l’impresa non si trovi nella suddetta condizione.

Le modalità di controllo saranno attuate dalla Direzione competente al fine di garantire l’effetto utile dell’art. 6 del Reg. 1407/13.

CRITERI DI AMMISSIBILITA’

Presentazione della domanda entro i termini e le modalità previsti dal bando. L’aiuto è concesso a imprese che non siano sottoposte a procedure concorsuali né a liquidazione volontaria.

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Bollettino Ufficiale

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D.g.r. 28 febbraio 2014 - n. X/1434Modifica ed integrazione linee guida di attuazione del programma operativo competitività regionale e occupazione FESR 2007-2013

LA GIUNTA REGIONALEVisti:

− il regolamento (CE) N. 1080/2006 del Parlamento Euro-peo e del Consiglio del 5 luglio 2006 relativo al Fondo europeo di sviluppo regionale, recante abrogazione del regolamento (CE) n. 1783/1999 e successive modifiche ed integrazioni;

− il regolamento  (CE) N.  1083/2006 del Consiglio dell’11 luglio 2006, recante disposizioni generali sul Fondo euro-peo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo e sul Fondo di coesione e che abroga il regolamento  (CE) n. 1260/1999 e successive modifiche ed integrazioni;

− il regolamento  (CE) N.  1828/2006 della Commissione dell’8 dicembre 2006 che stabilisce modalità di applica-zione del regolamento (CE) n. 1083/2006 del Consiglio recante disposizioni generali sul Fondo europeo di svi-luppo regionale, sul Fondo sociale europeo e sul Fondo di coesione e del regolamento  (CE) n.  1080/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio relativo al Fondo eu-ropeo di sviluppo regionale e successive modifiche ed integrazioni;

Visto il d.p.r. 3 ottobre 2008 , n. 196 «Regolamento di esecuzio-ne del regolamento (CE) n. 1083/2006 recante disposizioni ge-nerali sul fondo europeo di sviluppo regionale, sul fondo sociale europeo e sul fondo di coesione»;

Visto il Programma Operativo Regionale FESR 2007-2013 della Regione Lombardia approvato con decisione della Commissione Europea C(2007) 3784 del 1 agosto 20007 e successive modifiche;

Richiamate: − la d.g.r. VIII/8298 del 28 ottobre 2008 con la quale è sta-to approvato il documento «Programma operativo com-petitività regionale e occupazione FESR 2007-2013 Linee guida di attuazione - Primo provvedimento, nonché le successive deliberazioni regionali di aggiornamento del-le stesse;

− la d.g.r. X/904 del 8 novembre 2013 « Realizzazione del progetto Zero Digital divide Lombardia in collaborazione con il Ministero dello sviluppo economico», con la qua-le, tra l’altro, sono state assegnate all’iniziativa in parola 10 milioni di euro per il superamento del digital divide in Lombardia;

Preso atto di quanto previsto dal POR FESR 2007-2013 e dalle vigenti Linee di attuazione dello stesso, con particolare riferimen-to all’ASSE 1 Innovazione ed economia della conoscenza;

Ritenuta la necessità di disciplinare formalmente le modali-tà di attuazione della nuova iniziativa summenzionata, relativa all’ASSE 1 POR FESR, Linea di intervento 1.2.2.1 «Sviluppo d’infra-strutture per la banda larga sul territorio regionale» per la realiz-zazione , in collaborazione con il Ministero dello sviluppo econo-mico, di interventi per il potenziamento della banda larga nei territori in digital divide;

Ritenuto quindi, relativamente alla succitata Linea di interven-to 1.2.2.1, di introdurre oltre alla Azione A (che norma la realiz-zazione del Grande progetto Banda larga), un’ulteriore Azione - Azione B – per l’attuazione dell’iniziativa denominata «Zero Di-gital Divide», programmata nell’ambito del Piano Nazionale Ban-da Larga;

Considerato di proporre le conseguenti variazioni al docu-mento Linee Guida di attuazione POR FESR 2007-2013, come da Allegato A), parte integrante e sostanziale del presente provve-dimento, che sostituiscono integralmente le vigenti disposizioni attuative relative all’Obiettivo Operativo 1.2.2. dell’ASSE1 POR FESR 2007-2013;

Vista la legge regionale 7 luglio 2008, n. 20 e s.m.i., nonché i provvedimenti organizzativi della X legislatura;

Ad unanimità dei voti espressi nelle forme di legge;DELIBERA

1. di approvare le Linee guida di attuazione del Program-ma Operativo Regionale Competitività 2007-2013 riportate nell’allegato A), parte integrante e sostanziale della presente deliberazione;

2. di disporre la pubblicazione della presente deliberazione, unitamente all’Allegato A), sul Bollettino Ufficiale della Regione

Lombardia, sul sito www.fesr.regione.lombardia.it nonché sul sito istituzionale - sezione Amministrazione Trasparente - ai sensi del d.lgs. n. 33/13.

II segretario: Marco Pilloni

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ALLEGATO A

OBIETTIVO OPERATIVO: 1.2.2.

Numero e titolo dell’Asse prioritario di riferimentoAsse 1 – Innovazione ed economia della conoscenza.Numero e titolo dell’obiettivo specifico di riferimento

1.2 Rafforzare la capacità di governance per migliorare la competitività del sistema lombardo della conoscenza. Intensificare, semplificare e innovare le relazioni tra gli attori del sistema.

Numero e titolo dell’obiettivo operativo di riferimento1.2.2 Sostegno alla società dell’informazione in aree affette da digital divide.Fondo strutturale interessatoFESR.

Linea di Intervento 1.2.2.1“Sviluppo d’infrastrutture per la banda larga sul territorio regionale”Identificazione e contenuto della Linea di interventoLa Linea di intervento è finalizzata all’estensione del servizio a banda larga nelle aree in digital divide infrastrutturale, con l’obiettivo di offrire a Pubbliche Amministrazioni, imprese e cittadini un servizio adeguato alle esigenze del territorio, anche attraverso la posa di una nuova infrastruttura in fibra ottica al fine di garantire connettività a banda larga a tutta la popolazione lombarda ossia l’accesso ad internet a velocità comprese tra i 2 e i 20 Mbit/s. La Linea di intervento troverà attuazione attraverso le seguenti Azioni:

o Azione A: Realizzazione del Grande Progetto “Banda Larga” per la diffusione di servizi a banda larga nelle aree in digital divide ed in fallimento di mercato in Regione Lombardia.

o Azione B: Realizzazione dell’ iniziativa denominata “Zero Digital Divide” programmata nell’ambito del Piano Nazionale Banda Larga.

[…]

Azione BNell’ambito della presente Azione si intende realizzare, di concerto con il Ministero dello Sviluppo Economico – Dipartimento per le Comunicazioni (di seguito anche MiSE), un Progetto denominato Zero Digital Divide attraverso il quale annullare il divario digitale in Regione Lombardia. La suddetta iniziativa si inserisce all’interno della strategia nazionale messa a punto dal Governo Italiano per eliminare il deficit infrastrutturale attraverso il Piano Nazionale Banda Larga (Regime di Aiuto n° SA 33807/2011) la cui attuazione, a cura del MiSE tramite la propria società in-house Infratel Italia S.p.A., prevede la sottoscrizione di accordi di Programma con le Regioni. In particolare, il progetto Zero Digital Divide vede la sua collocazione tra le tipologie di intervento previste dal Piano Nazionale Banda Larga; in particolare la tipologia d’intervento A, come espressamente indicato nella DGR n. X/904 dell’8/11/2013 e come soluzione integrativa alla prima, la tipologia d’intervento B, qualora autorizzata con apposita DGR.La tipologia di intervento A, prevede la realizzazione di infrastrutture ottiche di backhaul propedeutiche alla realizzazione di una rete d’accesso di nuova generazione NGA, che restano di proprietà pubblica. La realizzazione viene affidata ad un operatore selezionato tramite procedura di gara ad evidenza pubblica il cui oggetto riguarda l’affidamento dei lavori, la progettazione esecutiva e la realizzazione della rete passiva a banda larga; Infratel Italia SpA funge da stazione appaltante ed è incaricata di gestire l’infrastruttura così realizzata. La tipologia di intervento B prevede invece la selezione ed il finanziamento di progetti d’investimento presentati da operatori di TLC che, proprietari finali dell’infrastruttura realizzata, dovranno mantenerne la proprietà per almeno 7 anni e dovranno offrire servizi a banda larga tramite lo sviluppo del tratto di accesso (last mile). La selezione, a cura di Infrantel Italia SpA, avverrà tramite procedure di gara ad evidenza pubblica che non favoriscono una particolare tecnologia (principio di neutralità tecnologica), che prevedono la possibilità per l’operatore di utilizzare le infrastrutture esistenti, e che stabiliscono clausole per la restituzione del contributo concesso in caso di non conformità rispetto alle disposizioni previste nelle procedure di gara. Il beneficiario avrà altresì l’obbligo di offerta dei servizi wholesale per 7 anni dalla data di entrata in esercizio della rete, fermo restando l’obbligo per il beneficiario stesso di fornire accesso in modalità wholesale ai cavidotti e/o infrastrutture realizzate ai fini del progetto ammesso a contributo pubblico, di cui al presente bando, per tutta la durata della vita utile degli stessi. I tempi e i modi dell’accesso saranno adeguati e quanto previsto dall’Autorità Nazionale (AGCOM) a prescindere da qualsivoglia riscontro di un significativo potere di mercato.Regione Lombardia, per dare avvio all’iniziativa, nel mese di febbraio 2013, ha firmato, con il Ministero dello Sviluppo Economico, l’Atto Integrativo all’Accordo di Programma per lo sviluppo della banda larga nel territorio della Regione Lombardia. Tale atto predispone, per la realizzazione del Progetto Zero Digital Divide, una compartecipazione di risorse nazionali e regionali (nello specifico risorse POR FESR).Il progetto Zero Digital Divide verrà realizzato in regione Lombardia nelle aree a fallimento di mercato (coerentemente con quanto disposto dal Piano Nazionale Banda Larga) per le quali gli operatori non hanno dichiarato interesse ad investire nei prossimi tre anni (in base all’esito della consultazione pubblica ai sensi del regime di Aiuto di Stato n° SA 33807/2011 e del Regime d’aiuto n°646/2009 – aree rurali). I risultati attesi dall’esito di questa iniziativa unitamente a quelli raggiunti con la realizzazione del Grande Progetto Banda Larga consentiranno di azzerare quasi totalmente il digital divide in Lombardia. La responsabilità dell’attuazione delle operazioni sarà affidata ad un unico soggetto all’interno dell’Amministrazione regionale.Soggetti beneficiariRegione Lombardia attraverso il Ministero dello Sviluppo Economico – Dipartimento per le Comunicazioni e/o operatori pubblici.Copertura geograficaComuni della regione ricadenti in aree a fallimento di mercato a seguito di riscontro di mancata copertura di servizio a banda larga o di inadeguatezza dello stesso.

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Bollettino Ufficiale

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Procedure amministrative per la realizzazione della Linea di intervento

Modalità di applicazione: Realizzazione di una infrastruttura di telecomunicazioni a cura del Ministero dello Sviluppo Economico – Dipartimento per le Comunicazioni, tramite la società in-house Infratel Italia SpA, che, ai sensi dell’art. 7 della legge n. 80/2005, rappresenta il soggetto attuatore degli interventi di sviluppo delle infrastrutture di telecomunicazione in banda larga.

Selezione

Fase 1 – Individuazione del Beneficiario

Regione Lombardia in qualità di Beneficiario ha stipulato in data 20 febbraio 2013 un accordo con il MiSE nell’ambito dell’Atto Integrativo all’Accordo di Programma “per lo sviluppo della banda larga sul territorio lombardo”.

Con il suddetto Atto e con DGR n. X/904 dell’8/11/2013, Regione Lombardia ed il MiSE hanno individuato Infratel, quale soggetto avente specifiche competenze nel settore delle infrastrutture telematiche per lo sviluppo della banda larga e responsabile dell’esecuzione del presente intervento.

Fase 2 - Stipula della Convenzione operativa

Regione Lombardia sottoscrive con il MiSE un’apposita Convenzione operativa, per l’attuazione del presente programma. La Convezione Operativa è preventivamente approvata dal Comitato di Monitoraggio. Fanno parte del Comitato di Monitoraggio, per la parte regionale, il Dirigente Responsabile della U.O. Energia e Reti Tecnologiche e il titolare pro-tempore della P.O. Sviluppo delle Telecomunicazioni. Con la convenzione operativa il MiSE si assume la responsabilità della realizzazione degli interventi a cura di Infratel, nelle aree del territorio che risultano essere escluse dalle politiche di investimento degli operatori delle telecomunicazioni, ad esito di consultazione pubblica.

Dopo la stipula della Convenzione operativa, il MiSE provvede ad inoltrare al Comitato di Monitoraggio il Piano Tecnico degli Interventi. Successivamente Regione Lombardia, con decreto dirigenziale, approva tale piano e trasferisce al MiSE un anticipo pari al 50% dell’importo regionale previsto. Il Piano Tecnico degli Interventi è definito in coerenza con quanto previsto nel regime d’aiuto e con le risultanze delle consultazioni pubbliche realizzate dal MiSE nel rispetto dei criteri di priorità e di demarcazione stabiliti dall’AdG rispetto agli interventi per la banda larga a valere su altri Fondi.

Attuazione

Fase 3 - Avvio del Progetto. Il MiSE, tramite la società in-house, Infratel Italia SpA, provvede ad espletare la gara d’appalto, ad avviare i lavori in conformità con le normative comunitarie nazionali e regionali vigenti e a darne comunicazione formale a Regione Lombardia.

Fase 4 - Esecuzione del progetto. Infratel Italia SpA provvede a dare esecuzione al progetto, secondo le modalità ed i tempi stabiliti dal contratto d’appalto e comunicando periodicamente al Dirigente regionale preposto gli stati di avanzamento dell’iniziativa, che verranno monitorati da parte di primaria società di consulenza (advisor), selezionata da Infratel Italia SpA, alla quale sarà affidato il compito di rendere a favore di Regione Lombardia e di Infratel Italia SpA i servizi di supporto tecnico e program management.

Infratel Italia SpA redigerà relazioni periodiche, propedeutiche alla certificazione della spesa, al raggiungimento di stati avanzamento lavori di progetto pari al 20%, che saranno inviate a Regione Lombardia attraverso il Sistema Informativo della Programmazione Comunitaria 2007-2013.

Fase 5 – Erogazione del saldo. L’erogazione del saldo, compreso nel limite del contributo concesso, avviene con Decreto del Dirigente regionale preposto, su richiesta del MiSE, all’avvenuta pubblicazione degli atti di gara secondo quanto riportato nella Convenzione operativa e comunque entro e non oltre il 30/11/2015.

Ogni maggior onere che si dovesse registrare rispetto alla spesa ammessa è in ogni caso a carico del MiSE.

Eventuali somme non utilizzate potranno essere reinvestite sul territorio o restituite a Regione Lombardia secondo le indicazioni fornite dall’Autorità di Gestione del POR FESR 2007-2013.

Criteri di selezione delle operazioni

L’operazione individuata sarà coerente con i seguenti criteri, che rappresentano un estratto di quelli già approvati dal Comitato di Sorveglianza coerenti con la notifica approvata dalla CE:

Criteri generali di ammissibilità

coerenza dell’operazione con le finalità e i contenuti della Linea di intervento;

rispetto della normativa comunitaria, nazionale e regionale in materia di ambiente, Aiuti di Stato, concorrenza, sicurezza e appalti pubblici rispetto delle strategie di settore in coerenza con il QSN;

regolarità formale e completezza documentale prevista dalla convenzione;

rispetto della tempistica e della procedura prevista dalla convenzione;

rispetto dei vincoli di demarcazione con gli altri Fondi;

Criteri di ammissibilità specifici

coerenza con la Programmazione regionale, comunitaria, con gli strumenti di programmazione locale e sovracomunale;

localizzazione dell’operazione nelle aree ammissibili;

assenza di impedimenti (vincoli tecnici e giuridici) che possono compromettere la realizzazione nei tempi e nei costi previsti dell’intervento;

Criteri di valutazione

valutazione della qualità progettuale dell’operazione (congruità degli elementi progettuali per il conseguimento degli obiettivi previsti, congruità dei costi e dei tempi di realizzazione);

livello di servizio correlato all’operazione.

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Serie Ordinaria n. 10 - Martedì 04 marzo 2014

– 48 – Bollettino Ufficiale

Spese ammissibiliPer l’individuazione delle voci di spesa ammissibili al cofinanziamento comunitario si farà comunque riferimento al Regolamento (CE) n. 1083/2006 e ssmmii, al Regolamento (CE) n. 1080/2006 e ssmmii, al D.P.R. 196/2008 del 3 ottobre 2008 “Regolamento di esecuzione del Regolamento (CE) n. 1083/2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di Sviluppo Regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione” e ssmmii, ed alla ulteriore normativa Nazionale e Comunitaria di riferimento.Le voci di spesa ammissibili sono le seguenti: spese tecniche (progettazione, indagini, studi e analisi, rilievi, direzione lavori, studi di valutazione di impatto ambientale, collaudi,

studi di fattibilità economico finanziaria, consulenze professionali ivi compresi gli incentivi ex art. 92 del D. Lgs 163/2006, verifiche tecnico-amministrative, canoni IRU – Indefeasible Right of Use) fino ad un massimo del 10% dell’importo previsto;

opere civili e impiantistiche strettamente connesse al progetto e relative attività di realizzazione e installazione; oneri di sicurezza ai sensi del D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81; acquisto attrezzature; allacciamento ai pubblici servizi; spese per attività di monitoraggio tecnico e program management fino ad un massimo del 3% dell’importo complessivamente

stanziato da Regione Lombardia e dal MiSE; spese di comunicazione istituzionale e sensibilizzazione (fino ad un massimo dell’1% delle spese ammissibili) nelle aree oggetto

dell’intervento; imprevisti derivanti da cause di forza maggiore che non dipendono dalla volontà dell’operatore Beneficiario né da sua imperizia

(per un massimo del 5%).Decorrenza dell’ammissibilità delle spese: A partire dalla data di sottoscrizione della convenzione operativa ed entro il 30 novembre 2015.Modalità di aiuto Stanziamento pari a 10 Meuro a favore del MISE per la realizzazione delle rete di telecomunicazione pubblica Responsabile di AsseDirigente pro-tempore della Unità Organizzativa Energia e Reti tecnologiche della Direzione Generale Ambiente, Energia e Sviluppo Sostenibile.Responsabile dell’attuazione della Linea di InterventoDirigente pro-tempore della Unità Organizzativa Energia e Reti tecnologiche della Direzione Generale Ambiente, Energia e Sviluppo Sostenibile.Normativa di riferimentoAiuti di StatoAiuto di Stato n. SA 33807 (2011/N) – Italia “Piano nazionale banda larga Italia”.Principali normative nazionali e regionali di riferimento Legge n. 80 del 14 maggio 2005, - “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 14 marzo 2005, n. 35, recante

disposizioni urgenti nell’ambito del Piano di azione per lo sviluppo economico, sociale e territoriale. Deleghe al Governo per la modifica del codice di procedura civile in materia di processo di cassazione e di arbitrato nonché per la riforma organica della disciplina delle procedure concorsuali”

Legge n° 69 del 18 giugno 2009 - Disposizioni per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività nonché in materia di processo civile.

D.G.R. n. 11234/2010 – approvazione dello schema d’Accordo di Programma tra Regione e Ministero dello Sviluppo Economico per lo sviluppo della banda larga sul territorio della Lombardia.

Decreto Legge n. 179 del 18 ottobre 2012, recante “Ulteriori misure urgenti per la crescita del Paese”, convertito con Legge n. 221/2012.

Atto integrativo all’Accordo di Programma per lo sviluppo della Banda larga nel territorio della Regione Lombardia stipulato in data 20 febbraio 2013 tra Regione Lombardia e il Ministero dello Sviluppo Economico.

D.G.R. n. X/904 dell’8 novembre 2013 “Realizzazione del Progetto Zero Digital Divide Lombardia, in collaborazione con il Ministero dello Sviluppo Economico”.

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Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 10 - Martedì 04 marzo 2014

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Scheda di sintesi

ASSE 1 INNOVAZIONE ED ECONOMIA DELLA CONOSCENZA

Obiettivo specifico 1.2 Rafforzare la capacità di governance per migliorare la competitività del sistema lombardo della conoscenza. Intensificare, semplificare e innovare le relazioni tra gli attori del sistema.

Obiettivo operativo 1.2.2 Sostegno alla società dell’informazione in aree affette da digital divide.

SEZIONE ANAGRAFICA

Linea di intervento 1.2.2.1 Sviluppo d’infrastrutture per la banda larga sul territorio regionale.

Azione A Realizzazione del Grande Progetto “Banda Larga” per la diffusione di servizi a banda larga nelle aree in digital divide ed in fallimento di mercato in Regione Lombardia

Azione B Realizzazione dell’iniziativa denominata “Zero Digital Divide” programmata nell’ambito del Piano Nazionale Banda Larga.

Categorie di spese ammissibili 10.

Tipologia di spese ammissibili

Azione A

Opere civili e impiantistiche strettamente connesse al progetto e relative attività di realizzazione, installazione, assistenza e sviluppo per la corretta messa in servizio.

Oneri di sicurezza ai sensi del D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81.

Acquisto attrezzature.

Allacciamento ai pubblici servizi.

Spese di comunicazione istituzionale e sensibilizzazione (fino ad un massimo dell’1% delle spese ammissibili) nelle aree oggetto dell’intervento.

Imprevisti derivanti da cause di forza maggiore che non dipendono dalla volontà dell’operatore Beneficiario né da sua imperizia (per un massimo del 5%).

Spese tecniche fino ad un massimo del 12% delle spese totali ammissibili al finanziamento, per: progettazione, direzione lavori, coordinamento della sicurezza, consulenze professionali, verifiche tecnico-amministrative, canoni IRU.

Attività di monitoraggio e program management svolti dall’advisor, nel limite massimo di € 1.320.000 con le modalità previste dal dispositivo di selezione.

Azione B

Spese tecniche (progettazione, indagini, studi e analisi, rilievi, direzione lavori, studi di valutazione di impatto ambientale, collaudi, studi di fattibilità economico finanziaria, consulenze professionali ivi compresi gli incentivi ex art. 92 del D. Lgs 163/2006, verifiche tecnico-amministrative, canoni IRU – Indefeasible Right of Use) fino ad un massimo del 10% dell’importo previsto;

Opere civili e impiantistiche strettamente connesse al progetto e relative attività di realizzazione e installazione.

Oneri di sicurezza ai sensi del D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81.

Acquisto attrezzature.

Allacciamento ai pubblici servizi.

Spese per attività di monitoraggio tecnico e program management fino ad un massimo del 3% dell’importo complessivamente stanziato da Regione Lombardia e dal MiSE.

Spese di comunicazione istituzionale e sensibilizzazione (fino ad un massimo dell’1% delle spese ammissibili) nelle aree oggetto dell’intervento.

Imprevisti derivanti da cause di forza maggiore che non dipendono dalla volontà dell’operatore Beneficiario né da sua imperizia (per un massimo del 5%).

Soggetti beneficiariAzione A Regione Lombardia e/o operatori del settore delle telecomunicazioni.

Azione B Regione Lombardia attraverso il Ministero dello Sviluppo Economico – Dipartimento per le Comunicazioni.

Localizzazione Aree della Lombardia affette da digital divide infrastrutturale di lungo periodo.

Tipologia dell’agevolazioneAzione A Regime di aiuto in conformità con l’Aiuto di Stato n. 596/2009 “Riduzione del divario

digitale in Lombardia” - Decisione C (2010) 888 del 9 febbraio 2010.

Azione B Regime di aiuto in conformità con l’Aiuto di Stato n. SA 33807 (2011/N) – Italia “Piano nazionale banda larga Italia”.

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Serie Ordinaria n. 10 - Martedì 04 marzo 2014

– 50 – Bollettino Ufficiale

Entità dell’agevolazione

Azione A Contributo a fondo perduto nel limite massimo del 70% dei costi ammissibili.

Azione B Stanziamento del 50% a favore del MiSE pari a 10 M€.

Responsabile di Asse Dirigente pro-tempore della Unità Organizzativa Energia e Reti tecnologiche.

R e s p o n s a b i l e dell’attuazione della Linea di intervento

Dirigente pro-tempore della Unità Organizzativa Energia e Reti tecnologiche della Direzione Generale Ambiente, Energia e Reti.

SEZIONE PROCEDURE

Tipologia di operazioneAzione A Erogazione di finanziamenti a singoli Beneficiari a titolarità.

Azione B Realizzazione di reti di telecomunicazione pubblica.

Modalità di accesso ai finanziamenti FESR

Azione A Procedura di evidenza pubblica di tipo valutativo.

Azione B Atto di Programmazione.

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Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 10 - Martedì 04 marzo 2014

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D.g.r. 28 febbraio 2014 - n. X/1442Approvazione dello schema di convenzione tra Regione Lombardia e soggetti proprietari e gestori di residenze universitarie per la messa a disposizione di posti alloggio a soggetti aventi esigenze abitative di tipo temporaneo, diversi dagli studenti universitari, ai sensi dell’art. 14, comma 3, del d. lgs. 29 marzo 2012 n. 68

LA GIUNTA REGIONALEPremesso che:

•Tra gli obiettivi strategici delle politiche per la Casa della X^ legislatura rientra anche quello di dare risposta alla domanda abitativa di tipo temporaneo di particolari ca-tegorie sociali, anche al fine di armonizzare all’interno di un’unica struttura residenziale una molteplicità di utenze in un contesto di mix abitativo, come espressamente rico-nosciuto nell’ordinamento regionale attraverso le recenti modifiche al regolamento regionale 10 febbraio 20004 n.  1, introdotte con Regolamento regionale 20 giugno 2011 n. 3;

•la domanda abitativa di tipo temporaneo appare preva-lentemente legata a ragioni di lavoro, cura, assistenza di parenti degenti e lungodegenti, studio non universitario, come peraltro già definito con propri precedenti provve-dimenti ed in particolare con deliberazione 10 febbraio 2010, n. VIII/11363;

•con propria deliberazione 25 ottobre 2012 n. IX/4270, avente ad oggetto «Approvazione schema di convenzio-ne recante criteri e modalità di fruizione dei posti allog-gio di residenza universitaria per locazione temporanea, di cui al 3° Bando MIUR», è stato approvato lo schema di convenzione per la messa a disposizione, a soggetti diver-si dagli studenti universitari, nel periodo di chiusura estiva e nel periodo di svolgimento dell’anno accademico limi-tatamente ad un massimo del 10 per cento del numero complessivo dei posti alloggio da realizzarsi nell’ambito del 3° Bando MIUR ai sensi del d.m. 7 febbraio 2001 n. 26, attuativo delle disposizioni contemplate nelle legge 14 no-vembre 2000 n. 338;

•l’art. 14, comma 3, del d.lgs. 29 marzo 2012 n. 68, «Revi-sione della normativa di principio in materia di diritto allo studio e valorizzazione dei collegi universitari legalmente riconosciuti», prevede, al fine di un utilizzo più efficiente delle strutture residenziali universitarie, che il gestore di tali strutture possa destinare posti in alloggio anche a sogget-ti diversi dagli studenti, i professori, i borsisti, i dottorandi ed i ricercatori, in particolare nei periodo di chiusura estiva, pur mantenendo ferma la prevalenza della fruizione da parte della categoria degli studenti universitari;

Considerato che la fruizione delle residenze universitarie per esigenze abitative temporanee di soggetti diversi dagli studenti universitari, i professori, i borsisti, i dottorandi ed i ricercatori, con-sente di perseguire sia la finalità di ampliare l’offerta abitativa di tipo temporaneo rendendola più elastica e consona ad una domanda sempre più diversificata, sia quella di consentire ai gestori delle residenze universitarie di realizzare migliori risultati economico-gestionali;

Ritenuto quindi, coerentemente a quanto previsto all’art. 14, comma 3, del d.lgs. n. 68/2012 di agevolare la fruizione dei posti alloggio delle strutture residenziali universitarie da parte di sog-getti aventi esigenze abitative di natura temporanea derivanti da ragioni di lavoro, cura, assistenza di parenti degenti e lungo-degenti, studio non universitario, estendendo inoltre l’ospitalità anche ad altri soggetti in condizioni di temporaneo bisogno al-loggiativo individuati dall’Università e dal soggetto gestore;

Richiamata l’esigenza per i soggetti pubblici e privati che per la realizzazione di residenze universitarie hanno percepito con-tributi pubblici o altre pubbliche agevolazioni, con particolare riferimento ai soggetti cofinanziati nell’ambito del I°-II°-III° Bando MIUR di cui alla legge 14 novembre 2000, n. 338 e cofinanziati ai sensi della d.g.r. 16 febbraio 2005 n. VII/20911, di ottemperare agli obblighi di compensazione in quanto tali interventi si confi-gurano come Servizio di Interesse Economico Generale (SIEG);

Atteso che nel corso di incontri tenutisi in data 25 novembre e in data 16 dicembre 2013 presso la Sede di Regione Lombardia, ai quali hanno partecipato i rappresentanti di Università lombar-de ed operatori di settore, sono state formulate da parte dei sog-getti partecipanti proposte volte ad assumere accordi funzionali alle loro effettive esigenze e sono state fornite indicazioni e chia-rimenti in ordine alle specificità del settore, volte alla definizio-ne di uno schema di convenzione condiviso ed efficacemente

orientato verso il perseguimento degli obiettivi prefissati, come precedentemente elencati;

Rilevato che nel corso dei predetti incontri del 25 novembre e 16 dicembre 2013 sono emerse in particolare le seguenti indicazioni:

•adozione di un criterio di ampia flessibilità da parte di Università e gestori nell’individuazione delle categorie di soggetti da ospitare nelle specifiche strutture residenzia-li, avuto riguardo alle finalità, la storia e la vocazione di ognuna di esse, con particolare riferimento ai Collegi uni-versitari di merito;

•adozione di modalità parzialmente diversificate, avuto riguardo alle specificità ed alla natura giuridica dei sog-getti proprietari e gestori delle strutture residenziali univer-sitarie;

•sostituzione dello schema di convenzione approvato con d.g.r. 25 ottobre 2012, n. IX/4270, mai sottoscritto, con lo schema di convenzione elaborato e condiviso nel cor-so degli incontri di cui trattasi, in quanto quest’ultimo verte sul medesimo ambito di applicazione ed è mag-giormente rispondente alle reali esigenze di settore, pur mantenendo fermo, per gli operatori del III° Bando MIUR che hanno assunto tale impegno, l’obbligo di destina-re, durante il periodo dell’anno accademico, a soggetti diversi dagli studenti universitari un numero di posti letto non superiore al 10% della disponibilità complessiva della struttura interessata, in quanto tale percentuale è espres-samente prevista dall’art. 3 comma 11 del d.m. 7 febbraio 2011, n. 26 ed è stata assunta con d.g.r. 15 giugno 2011 n. IX/1861 quale elemento di preferenza per l’assegnazio-ne del cofinanziamento regionale previsto con medesima deliberazione regionale;

Ritenuto di approvare l’Allegato A al presente provvedimento, del quale è parte integrante e sostanziale, avente titolo »Sche-ma di Convenzione tra Regione Lombardia e soggetti proprietari e gestori di residenze universitarie per la messa a disposizione di posti alloggio a soggetti aventi esigenze abitative di tipo tem-poraneo, diversi dagli studenti universitari, ai sensi dell’art. 14, comma 3, del d.lgs. 29 marzo 2012, n. 68», quale convenzione disciplinante modalità e requisiti per la destinazione ad esigen-ze abitative di carattere temporaneo di soggetti diversi dagli stu-denti universitari di una quota parte dei posti letto presenti nelle strutture residenziali di proprietà o in gestione;

Dato atto che il presente provvedimento sostituisce la propria precedente deliberazione 25 ottobre 2012 n. IX/4270, avente ad oggetto «Approvazione schema di convenzione recante criteri e modalità di fruizione dei posti alloggio di residenza universitaria per locazione temporanea, di cui al 3° Bando MIUR», in quanto lo schema di convenzione di cui all’Allegato A al presente prov-vedimento, che copre il medesimo ambito di applicazione, risul-ta essere più rispondente alle reali esigenze del settore interessa-to, pur mantenendo fermi per gli operatori del III° Bando MIUR gli obblighi previsti al d.m. 7 febbraio 2011, n. 26;

All’unanimità dei voti, espressi nelle forme di legge;DELIBERA

1. di approvare l’Allegato A «Schema di Convenzione tra Re-gione Lombardia e soggetti proprietari e gestori di residenze universitarie per la messa a disposizione di posti alloggio a sog-getti aventi esigenze abitative di tipo temporaneo, diversi dagli studenti universitari, ai sensi dell’art. 14, comma 3, del d.lgs. 29 marzo 2012, n. 68»;

2. di autorizzare il Direttore Generale della Direzione Generale Casa, Housing Sociale e Pari Opportunità alla sottoscrizione del-le Convenzione di cui al precedente punto 1;

3. di demandare al Dirigente della competente Unità Orga-nizzativa «Welfare abitativo, Housing Sociale e Pari Opportunità» della Direzione Generale Casa, Housing Sociale e Pari Opportu-nità ogni adempimento attuativo derivante dalla stipula delle convenzione di cui trattasi;

4. di disporre la pubblicazione del presente provvedimento nel Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia e nel sito istituzio-nale www.casa.regione.lombardia.it.

Il segretario: Marco Pilloni

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Serie Ordinaria n. 10 - Martedì 04 marzo 2014

– 52 – Bollettino Ufficiale

ALLEGATO A

SCHEMA DI CONVENZIONE TRA REGIONE LOMBARDIA E SOGGETTI PROPRIETARI E GESTORI DI RESIDENZE UNIVERSITARIE PER LA MESSA A DISPOSIZIONE DI POSTI ALLOGGIO A SOGGETTI AVENTI ESIGENZE ABITATIVE DI TIPO TEMPORANEO, DIVERSI DAGLI STUDENTI

UNIVERSITARI, AI SENSI DELL’ART. 14, COMMA 3, DEL D.LGS. 29 MARZO 2012, N. 68

L’anno……….., il giorno …............…. del mese di ….................…… negli Uffici della Giunta Regionale della Lombardia, siti in Milano, piazza Città di Lombardia n. 1,

TRA

La REGIONE LOMBARDIA di seguito denominata “Regione”, codice fiscale n. 80050050154 nella persona del……………., nato il ……….. a …. domiciliato per la carica presso la Sede della Regione Lombardia, posta in Milano, piazza Città di Lombardia 1, autorizzato ad intervenire nel presente atto in virtù di d.p.g.r………………………

E

L’UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI………….(FONDAZIONE/ALTRO SOGGETTO GESTORE), con sede legale in………, via……………….n……., - C.F. e P.IVA……………, nella persona del Rettore/Presidente………………, nato il………….a……………….., autorizzato alla stipula del presente atto con delibera del Consiglio di Amministrazione nella seduta del …………….

Regione ed Università/Fondazione/Altro soggetto congiuntamente denominate “Le parti”

Premesso che

1) con d.lgs. 29 marzo 2012 n. 68 recante “Revisione normativa di principio in materia di diritto allo studio e valorizzazione dei collegi universitari legalmente riconosciuti, in attuazione delle delega prevista dall’art. 5, comma 1, lettere a), secondo periodo, e d), della legge 30 dicembre 2010, n. 240, e secondo i princìpi e i criteri direttivi stabiliti al comma 3, lettera f), e al comma 6.”, è stato disposto all’art. 14, comma 3 che “Per un utilizzo più efficiente delle strutture residenziali universitarie è data facoltà al gestore di destinare posti in alloggi anche a soggetti diversi da quelli di cui ai commi 1 e 2, in particolare nei periodi di chiusura estiva, ferma restando la prevalenza di cui al comma 1”;

2) è obiettivo della Regione:

• identificare e sviluppare un modello innovativo di residenza universitaria che consenta il perseguimento di una gestione efficace, attraverso una maggiore remunerazione dell’investimento ed il contenimento dei costi;

• dare risposta alla domanda abitativa di particolari categorie sociali aventi esigenze abitative di tipo temporaneo in un ambito che favorisca l’integrazione tra le stesse ed altre componenti sociali, quali in particolare studenti e lavoratori, arrivando quindi a combinare all’interno di un’unica unità immobiliare una molteplicità di utenze, ossia creare un contesto di mix abitativo; come espressamente riconosciuto nell’ordinamento regionale attraverso le recenti modifiche al Regolamento regionale 10 febbraio 2004 n. 1;

3) la domanda abitativa di tipo temporaneo appare prevalentemente legata a ragioni di lavoro, cura, assistenza di parenti degenti e lungodegenti, studio non universitario;

4) nel corso di incontri tenutisi in data 25 novembre e in data 16 dicembre 2013 presso la Sede di Regione Lombardia, ai quali hanno partecipato i rappresentanti di Università lombarde ed operatori di settore, sono state formulate da parte degli stessi proposte volte ad assumere accordi funzionali alle loro effettive esigenze e sono state fornite indicazioni e chiarimenti in ordine alle specificità del settore, volte alla definizione di uno schema di convenzione condiviso ed efficacemente orientato verso il perseguimento degli obiettivi prefissati, come precedentemente elencati;

5) nei predetti incontri del 25 novembre e 16 dicembre 2013 sono emerse in particolare le seguenti indicazioni:

• adozione di un criterio di ampia flessibilità da parte di Università e gestori nell’individuazione delle categorie di soggetti da ospitare nelle specifiche strutture residenziali, avuto riguardo alle finalità, la storia e la vocazione di ognuna di esse, con particolare riferimento ai Collegi universitari di merito;

• adozione di modalità parzialmente diversificate, avuto riguardo alle specificità ed alla natura giuridica dei soggetti proprietari e gestori delle strutture residenziali universitarie;

• sostituzione dello schema di convenzione approvato con d.g.r. 25 ottobre 2012, n. IX/4270, con lo schema di convenzione elaborato e condiviso nel corso degli incontri di cui trattasi, in quanto verte sul medesimo ambito di applicazione ma è maggiormente rispondente alle reali esigenze di settore, pur mantenendo fermi per gli operatori del III° Bando MIUR gli obblighi previsti al d.m. 7 febbraio 2011, n. 26;

(I seguenti punti 6), 7) 8), 9) sono da richiamarsi solo nel caso in cui la struttura residenziale universitaria abbia beneficiato di contribuzione pubblica nell’ambito delle procedure avviate ai sensi del legge 14 novembre 2000, n. 338 o ai sensi di disposizioni regionali, quali in particolare la d.g.r. 16 febbraio 2005 n. VII/20911)

6) con legge 14 novembre 2000, n. 338, concernente “Disposizioni in materia di alloggi e residenze per studenti universitari”, sono stati fissati princìpi e criteri per l’erogazione di finanziamenti a soggetti pubblici e privati per la realizzazione, la ristrutturazione e

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Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 10 - Martedì 04 marzo 2014

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l’acquisto di strutture abitative da adibire a residenze universitarie;

7) con Decreto…….. n. …….. il Ministero dell’Istruzione Università e Ricerca (MIUR) ha definito procedure e modalità per la presentazione dei progetti e per l’erogazione dei finanziamenti relativi agli interventi per alloggi e residenze per studenti universitari di cui alla legge 14 novembre 2000 n. 338, relativi al I°(II° o III°) Bando ministeriale;

8) con decreto.…………, n…….., il MIUR ha ammesso, a valere sulle procedure del I° (II° o III°) Bando l’iniziativa/le iniziative dell’ Università/ della Fondazione/ di Altro soggetto gestore a cofinanziamento, come segue:

- Residenza universitaria denominata “…………………..”sita in…………….., via……….., n°………….., del Comune di………….., Cofinanziamento di €…………………….;

- Residenza universitaria denominata “…………………..”sita in…………….., via……….., n°………….., del Comune di………….., Cofinanziamento di €…………………….;

- Residenza Universitaria denominata “…………………..”sita in…………….., via……….., n°………….., del Comune di………….., Cofinanziamento di €…………………….;

9) con deliberazione………., n……………., la Giunta regionale ha individuato l’Università/Fondazione/Altro soggetto gestore quale beneficiario di cofinanziamento/i, come segue:

- Residenza Universitaria denominata “…………………..”sita in…………….., via……….., n°………….., del Comune di………….., Cofinanziamento di €…………………….;

- Residenza Universitaria denominata “…………………..”sita in…………….., via……….., n°………….., del Comune di………….., Cofinanziamento di €…………………….;

Residenza Universitaria denominata “…………………..”sita in…………….., via……….., n°………….., del Comune di………….., Cofinanziamento di €…………………….;

tutto ciò premesso, le parti convengono e stipulanoquanto segue.

Art. 1Premesse

1. Le premesse costituiscono parte integrante e sostanziale della presente Convenzione.

Art. 2Oggetto

1. Oggetto della presente Convenzione è la definizione puntuale delle modalità di assegnazione e di fruizione delle seguenti strutture residenziali universitarie:

- Residenza universitaria denominata “…………………”, sita in…………….., via……….., n°………….., individuata nel Nuovo Catasto Urbano del Comune di………… alla Sezione……. Foglio……..mappale………particella………sub……….;

- Residenza universitaria denominata “…………………”, sita in…………….., via……….., n°………….., individuata nel Nuovo Catasto Urbano del Comune di………… alla Sezione……. Foglio……..mappale………particella………sub……….;

- Residenza universitaria denominata “…………………”, sita in…………….., via……….., n°………….., individuata nel Nuovo Catasto Urbano del Comune di………… alla Sezione……. Foglio……..mappale………particella………sub……….;

di proprietà/possesso e/o utilizzo in base ad altro titolo idoneo, dell’Università (Fondazione/Altro soggetto gestore), da parte delle categorie di soggetti indicate al successivo art. 4, compatibilmente con le esigenze di tipo organizzativo, gestionale e di manutenzione che ogni soggetto gestore individua, senza limitazioni percentuali nel periodo estivo, nonchè durante l’anno accademico per un numero massimo di posti letto complessivamente non superiore al 10% del totale dei posti letto delle strutture interessate pari a n.……….(………………);

Art. 3Durata

1. E’ facoltà (E’fatto obbligo, per i soggetti di cui all’art. 3, comma 11, del d.m. n. 26/2011) delle Università/Fondazioni/Altri soggetti gestori, con riferimento alle proprie strutture residenziali universitarie operanti nel territorio della Lombardia, di sottoscrivere la presente convenzione entro 2 (due) anni dalla sua approvazione da parte della Giunta regionale, intervenuta con deliberazione del………..n. X/……….. (entro 12 mesi decorrenti dalla data di sottoscrizione della convenzione con il MIUR per i soggetti che hanno assunto impegni ai sensi dell’art. 3, comma 11, del d.m. n. 26/2011).

2. Per un periodo di 3 (tre) anni (NB: in caso di cofinanziamento pubblico la durata della convenzione sarà definita per ogni singola iniziativa), decorrenti dalla data di sottoscrizione delle presente convenzione, l’Università/la Fondazione/Altro soggetto gestore è soggetta/o agli obblighi, nessuno escluso, derivanti dalla sottoscrizione della presente convenzione.

Art. 4Individuazione dei soggetti fruitori

1. Le Università segnalano i soggetti fruitori dei posti letto, rientranti nelle tipologie di cui ai successivi commi 2 e 5, qualora la loro ospitalità sia ritenuta compatibile con le finalità e caratteristiche di ogni singola struttura residenziale universitaria, con particolare riferimento ai Collegi universitari di merito.

Oltre alle segnalazioni effettuate dalle Università o in mancanza di segnalazioni, i gestori delle strutture residenziali possono accogliere le richieste che siano state loro direttamente formulate da soggetti rientranti nelle tipologie di cui ai successivi commi 2 e 5, qualora la loro ospitalità sia ritenuta compatibile con le finalità e caratteristiche delle proprie strutture.

2. Possono fruire dei posti letto di cui al precedente art. 2, per un numero complessivo concordato tra Università e gestore entro il

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– 54 – Bollettino Ufficiale

mese di novembre di ogni anno accademico, numero eventualmente incrementabile durante l’anno in relazione alla disponibilità di ulteriori posti pur nel limite massimo del 10% di cui al precedente art. 2, i soggetti aventi esigenze alloggiative di natura temporanea derivanti da ragioni di lavoro, cura, assistenza di parenti degenti e lungodegenti, studio non universitario.

3. Per periodi di soggiorno superiori a 15 (quindici) giorni i soggetti fruitori di cui al precedente comma 2, devono essere in possesso di una situazione economica, riferita anche al nucleo familiare di origine, non inferiore ad un valore ISEE di 20.000 euro e non superiore ad un valore ISEE di 44.000,00. Resta comunque nella facoltà del gestore ammettere alla fruizione dei posti letto per analoghi periodi anche soggetti in possesso di un valore ISEE inferiore a quello minimo previsto.

4. Il periodo di fruizione del posto alloggio da parte dei soggetti di cui al comma 2 non può essere superiore al periodo di lavoro, studio, cura o altro, in ragione del quale si è posta l’esigenza abitativa.

5. In presenza di richieste di alloggio temporaneo da parte dei soggetti di cui al comma 2 superiori alla quota di posti ad essi riservati e disponibili nella struttura in un dato momento, i fruitori dei posti alloggio sono individuati secondo l’ordine crescente dell’ISEE posseduto e, a parità dello stesso, in base alla maggiore distanza tra luogo di residenza e luogo di lavoro, cura, studio non universitario.

6. Fatto salvo quanto previsto relativamente alla quota di cui al comma 2 possono fruire dell’ospitalità temporanea di cui al precedente art. 2 anche soggetti aventi le medesime esigenze alloggiative di natura temporanea ma che non siano in possesso del requisito indicato al precedente comma 2.

7. Laddove gli alloggi riconducibili alla quota di cui al precedente comma 2 non siano in tutto o in parte assegnati ai soggetti di cui al medesimo comma 2, il soggetto gestore potrà procedere all’assegnazione degli stessi in favore dei soggetti di cui al precedente comma 6.

Art. 5Corrispettivo e modalità di fruizione del posto alloggio

1. L’Università (Fondazione/Altro soggetto gestore) si impegna a richiedere ai soggetti fruitori di cui al precedente art. 4 comma 1, un corrispettivo economico non superiore a quello applicato per analoga tipologia di posto alloggio e per analoga durata agli studenti universitari ospitati nella medesima residenza universitaria “……………………..”, meglio individuata all’art. 2. Tale limite non opera nel caso di ospitalità temporanea in favore dei soggetti di cui al precedente art. 4 comma 6.

2. A tutti i soggetti di cui al precedente art. 4 si applicano contratti di ospitalità di carattere alberghiero redatti in forma scritta. Tale contratto può essere sostituito, se reso necessario dalla forma giuridica assunta dal soggetto offerente l’ospitalità, da comunicazione amministrativa da rendersi al soggetto beneficiario, fatte salve le disposizioni fiscali in materia.

All’atto della stipula del contratto, l’Università (Fondazione/Altro soggetto gestore) consegna al soggetto fruitore, quale parte integrante del contratto, una nota informativa contemplante diritti e doveri connessi e derivanti dalla fruizione del posto letto, ed in particolare:

• Consegna del posto letto;

• Eventuale deposito cauzionale,

• Riconsegna del posto letto;

• Costi per servizi accessori, utenze;

• Possibile trasferimento d’ufficio ad altro posto letto;

• Accesso al posto letto da parte di visitatori esterni;

• Altri aspetti di ordine organizzativo e amministrativo.

Art. 6Flussi informativi

1. l’Università si impegna a trasmettere alla Regione:

a) prima della messa a disposizione dei posti alloggio di cui al precedente comma 1, copia della nota informativa di cui al precedente art. 5, comma 2, impegnandosi a recepire nella stessa eventuali modifiche ed integrazioni proposte dalla Regione;

b) documentazione attestate l’effettivo esercizio dell’attività della Residenza universitaria “…………………..”, entro e non oltre 15 (quindici) giorni decorrenti dalla data di effettivo inizio di tale attività;

c) entro 60 giorni dal termine dell’esercizio sociale dell’Università (Fondazione/Altro soggetto) per tutta la durata della presente convenzione, una relazione, riferita all’anno solare precedente, sull’andamento dell’iniziativa, riferendo in particolare:

c1) il numero di utenze registrate nel periodo di riferimento e le tipologie di soggetti che hanno fruito dei posti alloggio e la loro entità numerica;

c2) il numero di giorni complessivi disponibili, determinati come segue:

Numero………. posti alloggio X 365 giorni (366 se anno bisestile) + Numero complessivo altri posti alloggio della Residenza Universitaria X Numero giorni di chiusura estiva;

c3) il numero di giorni di effettivo utilizzo della struttura, da calcolarsi con la medesima modalità di calcolo descritta alla lettera c2);

c4) il corrispettivo applicato per ogni tipologia di alloggio e sue eventuali variazioni;

c5) l’entità complessiva delle entrate economiche ed i costi sostenuti;

2. L’Università acconsente a che la Regione effettui, a sua discrezione, sopralluoghi o altre verifiche, al fine di accertare lo stato della struttura e la qualità dei servizi erogati, favorendo lo svolgimento di tali accertamenti.

Art. 7Eventuali obblighi di compensazione del servizio di interesse Economico Generale (SIEG)

(solo nel caso in cui la residenza universitaria abbia goduto di contribuzione pubblica o altra agevolazione pubblica)

1. Al Gestore si applicano tutti gli obblighi di compensazione del Servizio di Interesse Economico Generale (SIEG)

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Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 10 - Martedì 04 marzo 2014

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Art. 8Trattamento dei dati personali

1. Ai sensi dell’art. 29 del D.Lgs. 196/2003 l’Università assume la qualifica di responsabile del trattamento per i dati trattati di titolarità di Regione Lombardia.

Titolare del trattamento è la Giunta Regionale nella persona del legale rappresentante.

Responsabile del trattamento è l’Università nella persona di…………..

Responsabile del trattamento interno è il Direttore Generale della Direzione Generale Casa.

2. I’Università:

1. dichiara di essere consapevole che i dati che tratta nell’espletamento del servizio/incarico ricevuto sono dati personali e quindi, come tali, essi sono soggetti all’applicazione del Codice per la protezione dei dati personali.

2. si obbliga ad ottemperare agli obblighi previsti dal d.lgs. 196/2003 anche con riferimento alla disciplina ivi contenuta rispetto ai dati personali sensibili e giudiziari.

3. si impegna ad adottare le disposizioni contenute nell’allegato al decreto 6805/2010, nonché a rispettare le eventuali istruzioni specifiche ricevute relativamente a peculiari aspetti della presente convenzione.

4. si impegna a nominare, ai sensi dell’art. 30 del d.lgs. 196/2003, i soggetti incaricati del trattamento stesso e di impartire loro specifiche istruzioni relative al trattamento dei dati loro affidato.

5. si impegna a comunicare alla Regione ogni eventuale affidamento a soggetti terzi di operazioni di trattamento di dati personali di cui è titolare la Regione, affinché quest’ultima ai fini della legittimità del trattamento affidato, possa nominare tali soggetti terzi responsabili del trattamento.

6. si impegna a nominare ed indicare alla Regione una persona fisica referente per la “protezione dei dati personali”.

7. si impegna a relazionare annualmente sullo stato del trattamento dei dati personali e sulle misure di sicurezza adottate e si obbliga ad allertare immediatamente il proprio committente in caso di situazioni anomale o di emergenze.

8. consente l’accesso del committente o di suo fiduciario al fine di effettuare verifiche periodiche in ordine alla modalità dei trattamenti ed all’applicazione delle norme di sicurezza adottate.

Art. 9Spese e imposte

1. Ogni spesa necessaria e conseguente alla stipula della presente convenzione, in particolare le spese di registrazione e le spese di trascrizione, resta a carico dell’Università.

Art. 10Controversie

1. Le parti convengono che il Foro competente per eventuali controversie è in via esclusiva quello di Milano.

Art. 11Disposizioni conclusive

1. Per tutto quanto non previsto dalla presente convenzione si applicano le disposizioni del codice civile e delle leggi operanti in materia.

Allegati:

1) D.g.r in data ……..n ….. di approvazione schema di convenzione e autorizzazione rilasciata al ……………………………………………….a sottoscrivere per conto della Regione la presente convenzione

2) Deliberazione del C. di A dell’Università in data ……. n. ……. che autorizza il Rettore a sottoscrivere la presente convenzione

3) Decreto del Segretario Generale della Giunta Regionale del 7 luglio 2010 n. 6805

Letto, confermato e sottoscritto.

Per l’UNIVERSITA’

(FONDAZIONE/ALTRO SOGGETTO)

Il Rettore

………………………………….

Per la REGIONE

Il Direttore Generale

……………………............

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Serie Ordinaria n. 10 - Martedì 04 marzo 2014

– 56 – Bollettino Ufficiale

D.g.r. 28 febbraio 2014 - n. X/1443Modalità per il sostegno dei progetti volti alla promozione del partenariato tra i soggetti aderenti alla rete regionale delle associazioni e dei movimenti per le pari opportunità e alla rete regionale dei centri risorse locali di parità nell’ambito dell’iniziativa regionale “Progettare la parità in Lombardia 2014”

LA GIUNTA REGIONALEVista la legge regionale n. 8 del 29 aprile 2011, «Istituzione del

Consiglio per le Pari Opportunità», e in particolare l’art. 11 che prevede che la Regione attivi iniziative volte a realizzare azio-ni per la promozione di politiche di pari opportunità, e che le proposte possono anche essere presentate dai soggetti iscritti all’Albo regionale delle associazioni e dei movimenti per le pari opportunità (di cui all’art. 9) o aderenti alla Rete regionale dei Centri Risorse Locali di Parità (di cui all’art. 10);

Dato atto che, sul tema specifico della promozione delle pari opportunità tra uomini e donne, Regione Lombardia coordina due reti territoriali, ovvero:

•la rete dei soggetti iscritti all’Albo Regionale delle Associa-zioni e dei Movimenti per le Pari Opportunità (art. 9, l.r. n. 8 del 29 aprile 2011);

•la rete degli Enti Locali che aderiscono alla Rete regionale dei Centri risorse locali di parità attivata dal Centro Risorse Regionale per l'integrazione delle Donne nella vita econo-mica e sociale (art. 10, l.r. n. 8 del 29 aprile 2011);

le quali collaborano attivamente con Regione Lombardia per la promozione e la realizzazione di iniziative sulle tematiche delle pari opportunità tra donne e uomini;

Considerato che, a partire dall’Anno Europeo delle Pari Op-portunità, Regione Lombardia ha definito con d.g.r. n. VIII/004831 del 30 maggio 2007 il «Piano regionale Pari Opportunità per tut-ti», che prevedeva l’attivazione di partenariati tra Regione Lom-bardia e i soggetti aderenti alle reti territoriali al fine di sostenere iniziative e progetti in materia di pari opportunità tra uomini e donne, che hanno individuato tra le tematiche più rilevanti per il territorio regionale:

•conciliazione vita familiare/vita professionale (con parti-colare attenzione allo sviluppo delle politiche temporali);

•presenza e rappresentanza femminile ai diversi livelli isti-tuzionali;

•lotta agli stereotipi di genere;

•contrasto alla violenza nei confronti delle donne (dome-stica, extra-domestica e tratta);

•sviluppo delle reti e degli organismi di parità;

•problematiche relative alle donne immigrate;Ritenuto pertanto di dover indicare le seguenti quali temati-

che rilevanti per il territorio regionale per l’anno 2014:

•conciliazione vita familiare/vita professionale (con parti-colare attenzione allo sviluppo delle politiche temporali);

•azioni volte a favorire il riequilibrio di genere nella rappre-sentanza;

•lotta agli stereotipi e alle discriminazioni di genere;

•contrasto alla violenza nei confronti delle donne (dome-stica, extra-domestica e tratta);

•integrazione delle donne immigrate;Ritenuto pertanto di promuovere l’iniziativa regionale deno-

minata «Progettare la parità in Lombardia - 2014», consistente nell’attivazione e nel sostegno, mediante erogazione di contri-buti, di progetti volti alla promozione delle pari opportunità tra donne e uomini sul territorio regionale;

Dato atto che tali progetti potranno essere presentati da par-tenariati tra e con i soggetti appartenenti alle reti territoriali di cui all’art. 8 e art. 10 della l.r. 8/2011;

Ritenuto inoltre che i progetti cofinanziabili all’interno delle te-matiche suindicate potranno riguardare:

•l’attivazione e lo sviluppo di servizi dedicati alle donne;

•la realizzazione di iniziative di divulgazione, campagne in-formative e percorsi formativi, finalizzati allo sviluppo delle pari opportunità di genere;

Valutato di fissare i seguenti criteri per l’erogazione dei contributi:

•i progetti possono essere promossi dai soggetti iscritti nell’anno 2013 all’Albo Regionale delle Associazioni e dei movimenti per le Pari opportunità che, per disposizione

statutaria o dell’atto costitutivo, non perseguano fini di lucro e dagli Enti locali che aderiscono alla Rete regionale dei Centri Risorse Locali di Parità;

•i proponenti possono presentare un solo progetto;

•il contributo regionale per i progetti ammessi non potrà superare il 50% delle spese a carico del soggetto promotore; tale quota verrà calcolata con riferimento alla spesa complessiva risultante dal bilancio preventivo dell’iniziativa, non coperta da altre fonti di finanziamento;

il contributo regionale non potrà superare la cifra di € 10.000,00;

Ritenuto di destinare all’iniziativa regionale «Progettare la pari-tà in Lombardia 2014» risorse finanziarie per € 222.450,00, impu-tate ai capitoli:

•7776 - «Promozione di iniziative di informazione, formazione e ricerca sulle pari opportunità» svolte da amministrazioni locali per € 118.620,00 sul bilancio 2014;

•7777 - «Promozione di iniziative di informazione, formazione e ricerca sulle pari opportunità» svolte da istituzioni sociali private e da associazioni femminili per €  103.830,00 sul bilancio 2014;

Dato atto che la dirigente competente Direzione Genera-le Casa, Housing Sociale e Pari Opportunità provvederà agli adempimenti previsti dal d.lgs. n. 33/2013, art. 16 in materia di pubblicità e trasparenza;

All’unanimità dei voti espressi in forma di legge;DELIBERA

1. di approvare l’iniziativa regionale denominata Progettare la Parità in Lombardia - 2014, consistente nella promozione di partenariati tra e con i soggetti aderenti all’albo regionale del-le Associazioni per le pari opportunità e alla rete regionale dei Centri Risorse Locali di Parità, volti alla realizzazione di iniziative e manifestazioni coerenti con le tematiche individuate dal Piano Regionale definito in occasione dell’Anno Europeo per le pari opportunità;

2. di indicare quali priorità regionali per l’anno 2014 le se-guenti tematiche:

•lotta agli stereotipi e alle discriminazioni di genere;

•salute delle donne e medicina di genere;

•integrazione delle donne immigrate;

•contrasto alla violenza nei confronti delle donne;3. di rinviare a successivi atti della competente dirigente del-

la Direzione Generale Casa, Housing Sociale e Pari Opportunità l’attivazione dell’iniziativa regionale Progettare la Parità in Lom-bardia 2014, con l’approvazione delle modalità per la presenta-zione delle domande;

4. di stabilire che gli oneri derivanti dal presente provvedimen-to ammontano a € 222.450,00 e che graveranno sui capitoli:

•7776 - «Promozione di iniziative di informazione, formazione e ricerca sulle pari opportunità» svolte da amministrazioni locali per € 118.620,00 sul bilancio 2014;

•7777 - «Promozione di iniziative di informazione, formazione e ricerca sulle pari opportunità» svolte da istituzioni sociali private e da associazioni femminili per €  103.830,00 sul bilancio 2014;

5. di attestare che il presente atto non è soggetto agli obbli-ghi di pubblicazione di cui agli artt. 26 e 27 del d.lgs. n. 33/2013;

6. di disporre la pubblicazione della presente deliberazione sul Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia.

Il segretario: Marco Pilloni

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D) ATTI DIRIGENZIALI Giunta regionale

Presidenza

Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 10 - Martedì 04 marzo 2014

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D.d.u.o. 24 febbraio 2014 - n. 1461Direzione centrale Programmazione integrata e finanza - Reiscrizioni alla competenza dell’esercizio finanziario 2014 di economie di stanziamento accertate sui fondi dell’esercizio finanziario 2013 ai sensi dell’articolo 50 della legge regionale n. 34/78 e dell’art. 21 d.lgs. 76/2000, e successive modifiche ed integrazioni. Conseguenti variazioni da apportare al bilancio di previsione 2014 e al documento tecnico di accompagnamento –10° provvedimento - Parziale rettifica del decreto 416/2014

IL DIRETTORE DELLA FUNZIONE SPECIALISTICAU.O. PROGRAMMAZIONE E GESTIONE FINANZIARIA

Visto il decreto legislativo 28 marzo 2000, n. 76;Vista la legge regionale 19 dicembre 2012, n. 19 «Bilancio di

previsione per l’esercizio finanziario 2013 e bilancio pluriennale 2013/2015 a legislazione vigente e programmatico» ed in parti-colare l’art.1, comma 5 che individua nel responsabile finanzia-rio il soggetto deputato ad effettuare le variazioni di bilancio re-lative agli stanziamenti riguardanti il fondo pluriennale vincolato e gli stanziamenti correlati;

Vista la legge regionale 23 dicembre 2013, n. 23 «Bilancio di previsione per l’esercizio finanziario 2014 e bilancio pluriennale 2014/2016 a legislazione vigente;

Visto l’articolo 50 della legge regionale 34/78, e successive modifiche ed integrazioni, e l’articolo 22 del d.lgs. 76/2000 in ma-teria di reiscrizione di fondi con vincolo di destinazione specifica;

Visto l’articolo 8 del regolamento regionale 2 aprile 2001, n. 1 – «Regolamento di contabilità della Giunta Regionale», che sta-bilisce le procedure di reiscrizione dei fondi con vincolo di de-stinazione specifica attraverso apposito decreto del dirigente della struttura competente in materia di bilancio e ragioneria;

Vista la dgr 4518 del 19 dicembre 2012 «Documento tecnico di accompagnamento al bilancio di previsione per l’esercizio finanziario 2013 e bilancio pluriennale 2013/2015 a legislazio-ne vigente- riclassificazione in parallelo per U.P.B. - piano di alie-nazione e valorizzazione degli immobili –programma triennale delle opere pubbliche 2013 - programmi annuali di attività degli enti, aziende dipendenti e societa’ in house»;

Vista la d.g.r. 1176 del 20 dicembre 2013 «Documento tecnico di accompagnamento al bilancio di previsione per l’esercizio fi-nanziario 2014 e bilancio pluriennale 2014/2016 a legislazione vigente- piano di alienazione e valorizzazione degli immobili –programma triennale delle opere pubbliche 2014 - programmi annuali di attività degli enti, aziende dipendenti e società in house»;

Considerato che il presente provvedimento di variazione di bilancio si configura come funzionale all’approvazione del ren-diconto dell’esercizio 2013;

Visto il decreto del DFS n 416/2014 – allegato A con il quale il capitolo 15.04.103.7286 è stato reiscritto per l’importo comples-sivo di 234.014.121,02;

Considerato che i capitoli d’entrata 7283 e 7284 han-no concluso la gestione 2013 con minori accertamenti di € 1.772.648,01

Ritenuto pertanto necessario procedere alla reiscrizione alla competenza dell’esercizio finanziario 2014 di economie di stan-ziamento accertate sui fondi dell’esercizio finanziario 2013 ai sensi dell’articolo 50 della legge regionale n. 34/78 e dell’art. 21 d.lgs. 76/2000;

Vista la legge regionale 7 luglio 2008, n. 20, nonché la d.g.r. n. 87 del 29 aprile 2013 ed il d.s.g. n. 7110 del 25 luglio 2013 che definiscono le competenze degli uffici della Giunta regionale;

DECRETA1. Di rettificare il decreto 416/2014 apportando agli stanzia-

menti di competenza e di cassa del capitolo 15.04.103.7286 la rettifica di € -1.772.648,01 quale minor accertamento della ge-stione 2013

2. Di pubblicare copia del presente atto sul Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia.

Il direttore della funzione specialisticau.o. programmazione e gestione finanziaria

Manuela Giaretta

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D.G. Istruzione, formazione e lavoro

Serie Ordinaria n. 10 - Martedì 04 marzo 2014

– 58 – Bollettino Ufficiale

D.d.u.o. 27 febbraio 2014 - n. 1620Approvazione dell’avviso per la presentazione di progetti rivolti all’ attuazione di misure di inclusione socio-lavorativa per i soggetti sottoposti a provvedimenti dell’autorità giudiziaria - POR FSE 2007-2013

IL DIRIGENTE DELLA U.O. MERCATO DEL LAVOROVisti:

•il regolamento (CE) n. 1081/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 5 luglio 2006, relativo al Fondo Socia-le europeo e recante abrogazione del regolamento (CE) n. 1784/1999;

•il regolamento  (CE) n.  1083/2006 del Consiglio, dell'11 luglio 2006, recante disposizioni generali sul Fondo euro-peo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo e sul Fondo di coesione e che abroga il regolamento (CE) 1260/1999;

•il regolamento  (CE) n.  1828/2006 della Commissione dell'8 dicembre 2006 che stabilisce modalità di applica-zione del regolamento  (CE) n.  1083/2006 e del regola-mento 1080/2006;

•il regolamento (CE) 396 del 6 maggio 2009 che modifica il reg. CE n. 1081/2006 relativo al Fondo sociale europeo per estendere i tipi di costi ammissibili a un contributo del FSE;

•il programma operativo regionale della Lombardia Ob. 2 FSE 2007-2013 (Dec. C.5465 del 6 novembre 2007);

•il programma regionale di sviluppo della X° legislatura ap-provato con deliberazione consigliare n. X/78 nel quale, rispetto ai temi del lavoro, si pone particolare attenzione all’area del disagio, prevedendo, per qualunque perso-na che si trova in una qualsiasi situazione di svantaggio, un’offerta di servizi commisurata al bisogno e una presa in carico del cittadino con l’obiettivo di trovare la giusta combinazione fra condizioni della persona, potenzialità e sistema socio-lavorativo;

Richiamati inoltre:

•la d.g.r del 26 ottobre 2011 n. IX/2412 «Procedure e requi-siti per l’accreditamento degli operatori pubblici e privati per erogazione dei servizi di istruzione e formazione profes-sionale nonché dei servizi per il lavoro»;

•il d.d.u.o. del 31 ottobre 2012 n. 9749 «Approvazione dei requisiti e delle modalità operative per la richiesta di iscrizione all’albo regionale degli accreditati per i servizi di istruzione e formazione professionale – Sezione B – e all’albo regionale degli accreditati per i servizi al lavoro in attuazione della d.g.r n. IX/2412 del 26 ottobre 2011»;

•il d.d.g. del 13 novembre 2012 n.  10187 «Approvazione dei requisiti e delle modalità operative per la richiesta di iscrizione all’albo regionale degli accreditati per i servizi di istruzione e formazione professionale – Sezione A – in attuazione della d.g.r n. IX/2412 del 26 ottobre 2011»;

•d.d.u.o. del 5 agosto 2009 n.  8153 «Approvazione della metodologia di calcolo dei costi standard relativi ai servizi al lavoro e ai servizi alla formazione nell’ambito del siste-ma dote»;

•d.d.u.o. del 26 settembre 2013 n.  8617 «Aggiornamento della metodologia di calcolo del costo standard e degli standard minimi dei servizi al lavoro»;

•d.d.u.o. del 21 novembre 2013 n. 10735 «Aggiornamento del documento Offerta dei servizi formativi»;

•d.g.r. del 25 ottobre 2013 n. 825 «Nuovi indirizzi regionali in materia di tirocini»;

•d.d.u.o. del 5 novembre 2013 - n. 10031 «Nuovi indirizzi re-gionali in materia di tirocini – Disposizioni attuative»;

•il decreto legislativo 11 aprile 2006, n. 198 «Codice delle pari opportunità tra uomo e donna, a norma dell'articolo 6 della legge 28 novembre 2005, n. 246»;

•la comunicazione della Commissione COM(2010)491 «Strategia per la parità tra donne e uomini 2010-2015»;

•la comunicazione della Commissione COM(2010) 2020 «Europa 2020 Una strategia per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva»;

Vista la d.g.r. 29 novembre 2013 n. 1004 «Piano di azione per il reinserimento delle persone sottoposte a provvedimenti dell’au-

torità giudiziaria biennio 2014-2015« presentata dalla DG Fami-glia Solidarietà Sociale e Volontariato di concerto con la DG Istruzione Formazione e Lavoro nella quale si individuano le linee di indirizzo per l’attuazione della lr. 8/2005 tese a potenziare la rete territoriale dei servizi per i destinatari in uscita dal regime di detenzione o soggetti a misure alternative alla pena;

Vista la d.g.r. del 20 dicembre 2013 n. 1107, con la quale si sono definite le nuove linee guida per l’attuazione di misure di inclusione socio-lavorativa per i soggetti sottoposti a provvedi-menti dell’autorità giudiziaria, nell’ambito del POR FSE 2006-2013;

Considerato che le sopracitate Linee guida valorizzano la progettualità al fine di supportare in modo sinergico le Direzioni delle strutture del sistema penitenziario e di giustizia minorile e favorire l’integrazione dei servizi al lavoro con le azioni messe in atto nell’ambito della d.g.r. X/1004 del 29 novembre 2013 per i servizi educativi e socio assistenziali;

Rilevato che, d’intesa con il Centro della Giustizia Minorile (CGM) e il Provveditorato Regionale Amministrazione Penitenzia-ria (PRAP), è stata individuata una modalità di programmazione partecipata dei servizi finalizzati alla riqualificazione e all’inseri-mento lavorativo dei destinatari, che coinvolge le 29 ambiti, cor-rispondenti a ciascuna struttura (Istituti penitenziari, USSM, UEPE), ed in particolare:

•le due Amministrazioni sopra menzionate hanno comu-nicato il fabbisogno di ciascuna struttura per i servizi di formazione e lavoro in relazione alla propria tipologia di utenza, comunicazioni agli atti della struttura competente;

•con successiva nota del 18  febbraio  2014 prot. n. E1.2014.0043675 sono state concordate le modalità per favorire la costituzione di partenariati territoriali per la pre-sentazione di progetti mirati al fabbisogno specifico di ciascuna struttura (riscontrate in data 19  febbraio  2014 da parte del CGM con nota prot. n. 1660/St e da parte del PRAP con nota prot. n. 12961);

Richiamato l’accordo per l’attuazione del progetto interregio-nale «Interventi per il miglioramento dei servizi per l’inclusione socio-lavorativa dei soggetti in esecuzione penale», sottoscritto in data 17 febbraio 2010 tra il Ministero di Giustizia – Dipartimen-to Amministrazione Penitenziaria, Regioni e Province autonome, volto a rafforzare il campo di azione delle politiche di inclusione per contrastare fenomeni di discriminazione sociale e lavorati-va e governare l’inserimento sociale, formativo e lavorativo delle persone sottoposte a misure dell’Autorità giudiziaria;

Preso atto dell’esito positivo della procedura scritta attivata, dall’Autorità Centrale di Coordinamento della Programmazione Integrata (ACCP), in data 18 febbraio 2014;

Ritenuto pertanto: − di approvare, in attuazione della suddetta dgr 1107/2013, l’Avviso per la presentazione di progetti rivolti all’attuazio-ne di misure di inclusione socio-lavorativa dei soggetti sottoposti a provvedimenti dell’autorità giudiziaria allega-to 1 e gli allegati nn. 2), 3), 4), 5) che costituiscono parte integrante e sostanziale del presente provvedimento;

− di procedere alla costituzione di un Nucleo di Valutazio-ne per l’esamina dei progetti, composto da 3 referenti di Regione Lombardia e da 4 referenti del Centro Giustizia Minorile e del Provveditorato Regionale Amministrazione Penitenziaria, che opererà secondo i criteri specificati nell’allegato 1);

Dato atto che le risorse per il finanziamento del citato Avviso ammontano complessivamente a Euro 3.130.000,00 a valere sul POR FSE 2007/13, che trovano copertura sul capitolo di bilancio 1.15.4.7286 – «Spese per l’attuazione del Programma Operativo Ob. 2 FSE 2007-2013» per l’anno finanziario in corso, che saranno così ripartite;

− Euro 2.500.000 a valere sul POR FSE 2007/2013, Asse V, Ob. m), cat. spesa 71, per le risorse destinate alle Strutture dell’Amministrazione Penitenziaria;

− Euro 630.000 a valere sul POR FSE 2007/2013, Asse III, Ob. g), cat. spesa 71, per le risorse destinate alla Strutture dell’Am-ministrazione Giustizia Minorile;

Viste:

•la I.r. 7 luglio 2008, n. 20 "Testo unico delle leggi regionali in materia di organizzazione e personale", nonché i prov-vedimenti organizzativi relativi alla X Legislatura regionale;

•la l.r. n.  34/1978 e successive modifiche e integrazioni, nonché il regolamento di contabilità e la legge regiona-le di approvazione del bilancio di previsione dell’anno in

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Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 10 - Martedì 04 marzo 2014

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ALLEGATO 1

AVVISO PER LA PRESENTAZIONE DI PROGETTI RIVOLTI ALL’ATTUAZIONE DI MISURE DI INCLUSIONE SOCIO-LAVORATIVA PER I SOGGETTI SOTTOPOSTI A PROVVEDIMENTI DELL’AUTORITÀ GIUDIZIARIA

1. Obiettivi e principi dell’intervento

1. Il presente Avviso è finalizzato a migliorare le possibilità di reinserimento nella società delle persone che sono soggette a re-strizione della libertà presso gli Istituti di Pena lombardi (incluso l’Istituto Penale per i Minorenni “Cesare Beccaria” di Milano), ammesse a misure alternative o sostitutive alla detenzione, sottoposte a misure di sicurezza nel territorio regionale o alle altre misure previste dal D.P.R. 448/1988 tramite:

- l’inserimento in un percorso di formazione professionale;

- il miglioramento delle possibilità di accesso, reinserimento ed integrazione nel mercato del lavoro.

2. Regione Lombardia, infatti, aderisce al progetto interregionale “Interventi per il miglioramento dei servizi per l’inclusione socio-lavorativa dei soggetti in esecuzione penale”, sottoscritto tra il Ministero di Giustizia – Dipartimento Amministrazione Penitenziaria, Regioni e Province autonome, volto a rafforzare il campo di azione delle politiche di inclusione per contrastare fenomeni di discriminazione sociale e lavorativa e governare l’inserimento sociale, formativo e lavorativo delle persone sot-toposte a misure dell’Autorità giudiziaria.

3. Al fine di conseguire una maggiore efficacia dell’intervento, considerata la peculiarità del target dei destinatari, il presente intervento verrà attuato attraverso la progettualità degli operatori con il coinvolgimento di partenariati territoriali, in modo complementare ed integrato alle azioni avviate nell’ambito dei percorsi di accompagnamento al reinserimento sociale di cui alla D.G.R. X/1004 del 29 novembre 2013.

4. Il presente intervento, infine, si rifà ai principi del D.lgs. 198/2006 in materia di pari opportunità tra uomo e donna, alla strate-gia 2010-2015 della Commissione europea per le pari opportunità tra donne e uomini e alla Strategia Europa 2020 per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva dell’Unione Europea”.

2. Risorse finanziarie

1. Le risorse disponibili per il presente Avviso ammontano a complessivi Euro 3.130.000 così ripartiti:

- Euro 2.500.000 a valere sul POR FSE 2007/2013, Asse V, Ob. m), cat. spesa 71, per le risorse destinate alle Strutture dell’ Amministrazione Penitenziaria, in virtù dell’attuazione del sopracitato progetto interregionale;

- Euro 630.000 a valere sul POR FSE 2007/2013, Asse III, Ob. g), cat. spesa 71, per le risorse destinate alla Strutture dell’Am-ministrazione Giustizia Minorile.2. All’avvio dell’iniziativa, la quota di risorse finanziarie disponibili per le Strutture dell’Amministrazione Penitenziaria è pari a Euro

2.250.000, ossia al 90% delle risorse complessivamente assegnate. Tale quota verrà suddivisa tra gli Istituti di Pena, l’Ospedale Psichiatrico Giudiziario (OPG) e gli Uffici per l’Esecuzione Penale Esterna (UEPE), di seguito “strutture”, presenti sul territorio lombardo, secondo la ripartizione illustrata dalla seguente tabella:

STRUTTURE AMMINISTRAZIONE PENITENZIARIA

Istituto di Pena/UEPE RisorseCC BERGAMO € 116.306,81

CC. BRESCIA € 61.820,78

CR BOLLATE € 275.645,52

CC BUSTO ARSIZIO € 82.469,03

CC COMO € 98.491,82

corso;Dato atto che il presente provvedimento rientra tra le compe-

tenze della U.O. Mercato del Lavoro, così come individuate dalla d.g.r. n.  87 del 29 aprile 2013 «II° provvedimento organizzativo 2013», con cui sono stati definiti gli assetti organizzativi della Giunta regionale con i relativi incarichi dirigenziali e dal decreto del Segretario Generale n.  7110 del 25 luglio 2013 «Individua-zione delle Strutture Organizzative e delle relative competenze ed aree delle attività delle Direzioni della Giunta Regionale – X Legislatura;

DECRETA 1. di approvare, in attuazione della suddetta d.g.r. 1107/2013,

l’Avviso per la presentazione di progetti rivolti all’attuazione di misure di inclusione socio-lavorativa dei soggetti sottoposti a provvedimenti dell’autorità giudiziaria allegato 1 e gli allegati nn. 2), 3), 4), 5) che costituiscono parte integrante e sostanziale del presente provvedimento;

2. di procedere alla costituzione di un Nucleo di Valutazione per l’esamina dei progetti, composto da 3 referenti di Regione Lombardia e da 4 referenti del Centro Giustizia Minorile e del Provveditorato Regionale Amministrazione Penitenziaria, che opererà secondo i criteri specificati nell’allegato 1);

3. di disporre che le risorse per il finanziamento del citato Avvi-so ammontano complessivamente a Euro 3.130.000,00 a valere sul POR FSE 2007/13, che trovano copertura sul capitolo di bilan-cio 1.15.4.7286 – «Spese per l’attuazione del Programma Ope-rativo Ob. 2 FSE 2007-2013» per l’anno finanziario in corso che saranno così ripartite;

− Euro 2.500.000 a valere sul POR FSE 2007/2013, Asse V, Ob. m), cat. spesa 71, per le risorse destinate alle Strutture dell’ Amministrazione Penitenziaria;

− Euro 630.000 a valere sul POR FSE 2007/2013, Asse III, Ob. g), cat. spesa 71, per le risorse destinate alla Strutture dell’Am-ministrazione Giustizia Minorile;

4. di rinviare a successivi atti dirigenziali l’impegno e la liqui-dazione delle risorse finanziarie sopraindicate;

5. di attestare che contestualmente alla data di adozione del presente atto si provvede alla pubblicazione di cui agli artt. 26 e 27 del d.lgs. 33/2013;

6. di disporre la pubblicazione del presente atto sul Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia e sul sito www.lavoro.regione.lombardia.it.

Il dirigente Giuseppe Di Raimondo Metallo

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Serie Ordinaria n. 10 - Martedì 04 marzo 2014

– 60 – Bollettino Ufficiale

STRUTTURE AMMINISTRAZIONE PENITENZIARIA

Istituto di Pena/UEPE Risorse

CC CREMONA € 114.277,88

CC LECCO € 14.957,09

CC LODI € 23.536,36

CC MANTOVA € 28.217,46

CC MILANO € 238.045,48

CC MONZA € 142.826,24

CR OPERA € 259.768,52

CC PAVIA € 129.068,34

CC SONDRIO € 10.784,73

CC VARESE € 23.067,75

CC VERZIANO € 27.491,08

CC VIGEVANO € 93.660,98

CC VOGHERA € 59.564,13

O.P.G. CASTIGLIONE DELLE STIVIERE € 45.000,00

UEPE BERGAMO € 28.939,21

UEPE BRESCIA € 48.099,64

UEPE COMO € 38.569,06

UEPE MANTOVA € 12.856,35

UEPE MILANO € 209.672,75

UEPE PAVIA € 32.165,71

UEPE VARESE € 34.697,28

TOTALE COMPLESSIVO € 2.250.000,00

3. Al 31/10/2014 Regione Lombardia si riserva di monitorare l’andamento delle attività progettuali e di assegnare alle strut-ture il restante 10% delle risorse complessivamente stanziate pari a Euro 250.000, proporzionalmente ai risultati raggiunti dai progetti, secondo le modalità e i criteri descritti al paragrafo 11.– 2011

4. La quota di risorse finanziarie disponibili per le Strutture dell’Amministrazione Giustizia Minorile sarà suddivisa tra l’Istituto Penale per i Minorenni “Cesare Beccaria” di Milano (IPM) e gli Uffici di Servizio Sociale per i Minorenni (USSM), di seguito “strutture”, presenti sul territorio lombardo, secondo la ripartizione illustrata dalla seguente tabella:

STRUTTURE AMMINISTRAZIONE GIUSTIZIA MINORILE

Istituto di Pena/USSM RisorseIPM “C. BECCARIA” MILANO € 308.700,00

USSM MILANO € 181.600,00USSM BRESCIA € 139.700,00

TOTALE COMPLESSIVO € 630.000,00

3. Destinatari1. Destinatari dell’intervento sono i soggetti in età compresa tra i 16 e i 64 anni sottoposti a provvedimenti dell’Autorità giudi-

ziaria, sia in regime di detenzione che in esecuzione penale esterna, in carico all’Amministrazione penitenziaria (dai 18 ai 64 anni) o alla Giustizia minorile (dai 16 ai 21 anni).

2. Particolare attenzione verrà dedicata, all’interno del presente Avviso, alle seguenti categorie:

- persone ristrette la cui situazione giuridica è tale da renderle potenziali beneficiari di misure alternative o sostitutive alla detenzione;

- persone ammesse a misure alternative (a seguito di un periodo di detenzione presso un Istituto di Pena o direttamente dalla libertà);

- possibili fruitori dell’esecuzione della pena presso il domicilio ai sensi della L. 199/2010 al fine di agevolare il progetto di reinserimento sociale;

- minori e giovani adulti ristretti presso l’Istituto Penale per i Minorenni “Cesare Beccaria” di Milano;

- minori e giovani adulti sottoposti alla sospensione del processo e messa alla prova.

4. Soggetti attuatori1. Possono partecipare all’attuazione dei progetti, previa costituzione di un partenariato territoriale, i seguenti soggetti:

- operatori accreditati per l’erogazione dei servizi al lavoro;

- operatori accreditati per l’erogazione dei servizi di formazione;

- cooperative sociali;

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Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 10 - Martedì 04 marzo 2014

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- soggetti del mondo delle imprese (es: aziende/CCIAA/associazioni datoriali).

2. Il capofila del partenariato deve essere un operatore accreditato per l’erogazione dei servizi al lavoro, in possesso di almeno uno tra i seguenti requisiti:

- documentata esperienza con il target di destinatari del presente Avviso, ovvero nell’ambito di progetti di inclusione sociale;

- documentata partecipazione ad interventi in attuazione della l.r. n. 8/2005 “Disposizioni per la tutela delle persone ristrette negli Istituti penitenziari della Regione Lombardia”.

3. La costituzione del partenariato dovrà avvenire secondo le modalità previste al paragrafo 6.7.

5. Contenuti dell’iniziativa

1. Le attività progettuali previste dal presente Avviso saranno attuate in 29 strutture riconducibili a quattro differenti tipologie: Istituti Penitenziari/Ospedale Psichiatrico Giudiziario (OPG), Uffici di Esecuzione Penale Esterna (UEPE), Istituto Penale per i Minorenni (IPM), Uffici di Servizio Sociale per i Minorenni (USSM). Pertanto, per rispondere alle peculiari situazioni e alle spe-cifiche esigenze della popolazione sottoposta a provvedimenti dell’Autorità giudiziaria nelle differenti tipologie di strutture, le proposte progettuali presentate dovranno rispettare le seguenti previsioni:

- per tutti gli ambiti la quota del budget di progetto destinata ai servizi al lavoro deve essere almeno pari al:

70% per i progetti attuati negli UEPE;

30% per i progetti attuati negli Istituti penitenziari/OPG;

20% per il progetto attuato nell’IPM;

50% per i progetti attuati negli USSM.

- per le Strutture dell’Amministrazione Giustizia Minorile la quota del budget di progetto destinata alla formazione in laboratorio deve essere almeno pari al:

50% per il progetto attuato nell’IPM;

20% per i progetti attuati negli USSM.

2. Qualora nel corso della realizzazione del progetto si manifestasse l’impossibilità, debitamente motivata, di rispettare le per-centuali minime sopra previste, su richiesta del capofila, Regione Lombardia potrà autorizzarne una variazione, previa ac-quisizione del parere di PRAP o CGM.

3. La seguente tabella illustra i servizi fruibili dai singoli destinatari, che possono essere inseriti all’interno dei progetti, ai sensi di quanto previsto dai D.D.U.O. del 5 agosto 2009 n. 8153, D.D.U.O. del 26 settembre 2013 n. 8617 e D.D.U.O. del 21 novembre 2013 n. 10735.

Area ServiziDurata Costo orario standard

Min. Max Attività indivi-duale

Attività di gruppo

LAVORO -

Servizi di base

Accoglienza e accesso ai servizi 1 ora 1 ora € 0 -

Colloquio specialistico 1 ora 2 ore € 0 -

Definizione del percorso 1 ora 2 ore € 0 -

LAVORO -

Accoglienza e orien-tamento

Bilancio di competenze 1 ora 6 ore € 33,00 -

Creazione rete di sostegno 1 ora 10 ore € 32,00 -

Orientamento e formazione alla ricer-ca attiva del lavoro 3 ore 6 ore € 35,00 € 15,00

Accompagnamento continuo 1 ora Max 4 ore al mese € 31,00 -

LAVORO -

Consolidamento delle competenze

Coaching 9 ore Max 13 ore al mese € 35,00 € 15,00

Tutoring e accompagnamento al tiro-cinio / jobwork experience 1 ora

Max 10% del monte ore mensile del

tirocinio

€ 32,00 -

Certificazione delle competenze acquisite in ambito non formale e informale

5 ore 9 ore € 69,75 -

FORMAZIONE Formazione collettiva 30 ore 300 ore - € 13,34

Formazione individuale (o max 3 per-sone) 30 ore 150 ore € 45,00 -

Tirocinio

4. Per i destinatari fruitori dei servizi al lavoro è possibile prevedere tra le attività progettuali l’attivazione di percorsi di tirocinio, che dovranno essere realizzati in conformità alla disciplina regionale di cui ai “Nuovi indirizzi regionali in materia di tirocini” (DGR n. X/825 del 25/10/2013) e alle successive “Disposizioni attuative” (d.d.u.o. n. 10031 del 5/11/2013).

5. I tirocini attivati devono avere durata minima di un mese e prevedere lo svolgimento di almeno 80 ore di attività al mese. Per mensilità si intende un periodo di 30 giorni continuativi di calendario.

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Serie Ordinaria n. 10 - Martedì 04 marzo 2014

– 62 – Bollettino Ufficiale

6. Ad ogni destinatario è riconosciuta su base mensile un’indennità di partecipazione pari a un massimo di Euro 400,00. In caso di impossibilità a proseguire le attività di tirocinio per cause non riconducibili alla fattispecie della sospensione, così come disciplinata dalla normativa vigente, il tirocinio dovrà essere interrotto e l’indennità mensile sarà riparametrata sulla base delle ore mensili effettivamente svolte.

7. L’erogazione dell’indennità di partecipazione è a carico del capofila che, in qualità di soggetto promotore, attiva la con-venzione di tirocinio e predispone il progetto formativo individuale con il soggetto ospitante, secondo le previsioni normative vigenti.

8. Dal punto di vista fiscale le somme corrisposte ai destinatari a titolo di indennità di partecipazione al tirocinio sono consi-derate quale reddito assimilato a quelli di lavoro dipendente, pertanto il capofila è tenuto ad agire in qualità di sostituto di imposta.

9. L’indennità di partecipazione è rendicontabile all’interno della quota delle attività di progetto destinate ai servizi al lavoro fino ad un massimo di sei mensilità per destinatario. Al computo dei sei mesi concorrono anche mensilità non continuative a valere su più tirocini.

10. Esclusivamente ai destinatari che attivano un percorso di tirocinio deve essere erogato un percorso di informazione e forma-zione in tema di igiene e sicurezza sui luoghi di lavoro, ai sensi del d.lgs 81/2008 e ss.mm.ii. Tale percorso è rendicontabile all’interno della quota delle attività di progetto destinate alla formazione collettiva.

6. Modalità di presentazione del progetto1. Ognuna delle strutture coinvolte nel presente Avviso costituisce un ambito di presentazione dei progetti: per ogni ambito

sarà finanziato un unico progetto.

2. Il valore dei progetti presentati non può superare la soglia di risorse stanziate per la struttura per la quale si presenta il pro-getto, di cui al par. 2

3. Gli operatori e/o enti interessati a partecipare all’Avviso, in qualità di capofila o di soggetti partner, manifestano il proprio interesse contattando le Direzioni delle strutture di riferimento.

4. Le strutture, attraverso le rispettive Direzioni, procedono all’individuazione dei fabbisogni espressi dalla popolazione sot-toposta a provvedimenti dell’Autorità giudiziaria presente al proprio interno e li comunicano ai soggetti/enti che hanno manifestato interesse a partecipare all’iniziativa. La ricognizione dei fabbisogni per struttura sarà messa disposizione anche sul sito della Direzione Generale Istruzione, Formazione e Lavoro della Regione Lombardia, all’indirizzo www.lavoro.regione.lombardia.it.

5. Le Direzioni raccolgono l’interesse degli operatori e/o degli enti e si impegnano a valorizzare e sostenere la partnership tra operatori e soggetti/enti del territorio al fine di favorire l’elaborazione di proposte progettuali in grado di offrire il pacchetto di servizi più adeguato ad incrementare le possibilità di inserimento e reinserimento lavorativo dei destinatari sul territorio.

6. Le Direzioni, pertanto, stimolano e supportano la costituzione di partnership tra i soggetti/enti del territorio interessati a par-tecipare all’attuazione del presente Avviso all’interno delle proprie strutture, favorendo, laddove possibile, la costituzione di un unico partenariato e la presentazione di un’unica proposta progettuale.

Creazione del partenariato

7. Il partenariato deve essere costituito da almeno:

- un operatore accreditato per l’erogazione dei servizi al lavoro;

- un operatore accreditato per l’erogazione dei servizi di formazione;

- una cooperativa sociale;

- un soggetto del mondo delle imprese (aziende/CCIAA/associazioni datoriali).

8. Il partenariato costituito individua al proprio interno un capofila tra gli operatori accreditati per l’erogazione dei servizi al lavoro partecipanti in possesso dei requisiti di cui al par. 4.2, prediligendo, laddove possibile, capofila con esperienze pre-gresse nell’attuazione di progetti in partenariato, con un ruolo attivo e rappresentativo all’interno della partnership.

9. Ciascun operatore accreditato al lavoro può partecipare a progetti di più ambiti, ma può agire in qualità di capofila in un solo progetto.

10. Eventuali modifiche alla costituzione del partenariato, sia in caso di soggetti rinunciatari che di nuovi subentranti, che doves-sero intervenire a seguito dell’approvazione del progetto e della formalizzazione del partenariato, dovranno essere inoltrate dal capofila a Regione Lombardia. Tali richieste di modifica saranno sottoposte al vaglio del “Nucleo di Valutazione e Moni-toraggio” che si riserverà di autorizzarle previa valutazione sia della coerenza con i requisiti originali sia con la necessità di assicurare la continuità e l’efficacia del progetto.

Presentazione del progetto

11. La domanda di partecipazione deve essere compilata on line sul sistema informativo regionale, accessibile dall’indirizzo https://gefo.servizirl.it e sottoscritta con CRS dal Rappresentante legale dell’operatore capofila.

12. La domanda è costituita dai seguenti moduli:

- Domanda di finanziamento (Allegato 2);

- Scheda di progetto (Allegato 3) illustrante le caratteristiche della proposta progettuale presentata, con particolare attenzione ai seguenti elementi:

obiettivi, principi e risultati attesi dell’intervento;

ambito di attuazione delle attività;

composizione del partenariato, ruoli e quantificazione delle attività;

servizi da erogare, con dettaglio indicativo per singolo servizio del monte ore complessivo previsto nel progetto, del relativo importo complessivo e delle tempistiche.

- Scheda riassuntiva delle pregresse esperienze di tutti i partner di progetto nel settore dell’inclusione sociale.

- Atto di adesione (Allegato 4)

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Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 10 - Martedì 04 marzo 2014

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13. La domanda di partecipazione all’Avviso può essere presentata a partire dalle ore 9,00 del 6 marzo 2014 fino alle ore 12,00 del 25 marzo 2014.

14. Le domande trasmesse al di fuori dei termini o con modalità differenti rispetto a quanto stabilito nel presente Avviso non saranno prese in considerazione.

15. Regione Lombardia si riserva la facoltà di prorogare e/o riaprire i termini per la presentazione dei progetti al fine di assicurare il finanziamento di un progetto per ogni ambito.

7. Istruttoria e selezione

1. È costituito un Nucleo di Valutazione, composto dai referenti di Regione Lombardia e dai referenti del Centro Giustizia Mi-norile e del Provveditorato Regionale Amministrazione Penitenziaria, che esamina le domande e procede all’istruttoria di ciascun progetto, valutando:

- coerenza del progetto con gli obiettivi e i contenuti dell’ Avviso (25 punti)

- composizione del partenariato (45 punti), in termini di:

varietà e rappresentatività dei partner sul territorio (15 punti);

numero di soggetti partner afferenti al mondo delle imprese (15 punti);

esperienza del capofila nel settore dell’inclusione sociale (15 punti);

- coerenza delle attività progettate rispetto ai fabbisogni espressi dalla struttura per cui si presenta il progetto (30 punti).

2. Il punteggio complessivo è pari a 100. Saranno finanziati solo i progetti che raggiungono una valutazione di 70 punti.

3. Terminata la valutazione di tutti i progetti pervenuti entro i termini, per ogni struttura sarà reso noto il progetto finanziato, nonché gli eventuali progetti ammessi e non finanziati e non ammessi. Tale esito sarà reso noto con apposito provvedimen-to regionale da pubblicare sul “Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia” e sul sito della Direzione Generale Istruzione, Formazione e Lavoro all’indirizzo: http://www.lavoro.regione.lombardia.it/.

8. Avvio e gestione

1. Entro 30 giorni dall’approvazione, il capofila deve comunicare l’avvio del progetto trasmettendo attraverso il sistema infor-mativo:

- l’atto di formalizzazione del partenariato(1);

- la comunicazione di avvio.

2. Entro 30 giorni dall’approvazione, gli operatori che erogheranno il servizio dovranno procedere al caricamento dei moduli formativi previsti dal progetto all’interno dell’offerta formativa dedicata, presente a sistema.

3. I servizi devono essere erogati nel rispetto di quanto definito nel quadro regionale degli standard minimi dei servizi e delle indicazioni regionali per l’offerta formativa.

4. Tutte le attività progettuali inerenti il presente Avviso dovranno essere attuate nelle disponibilità del budget approvato per ciascun progetto e dovranno al più tardi concludersi entro il 30 aprile 2015 ed essere rendicontate entro il 30 giugno 2015.

5. Per ogni destinatario coinvolto nel progetto il capofila dovrà garantire la predisposizione e la conservazione agli atti di un percorso personalizzato descrittivo delle attività progettuali in cui il destinatario sarà coinvolto e dei relativi soggetti attuatori. Tale percorso dovrà essere concordato dal tutor con il destinatario e potrà essere suscettibile di modifiche in caso di even-tuali esigenze di cambiamento che dovessero verificarsi durante lo svolgimento delle attività. Tutte le modifiche che saranno apportate al percorso dovranno essere motivate, concordate con il destinatario e tenute agli atti.

6. Qualora durante lo svolgimento delle attività previste dal percorso il destinatario dovesse essere preso in carico da una strut-tura differente, potrà proseguire il suo percorso di politica attiva primariamente a valere sulle risorse disponibili del progetto approvato presso la struttura di destinazione o in alternativa a valere su altre misure di politica attiva eventualmente disponibili.

9. Conservazione dei documenti

1. Gli operatori sono tenuti a conservare, secondo quanto disposto dall’art. 90 del Reg. (CE) 1083/06, copia della documenta-zione relativa alla realizzazione del progetto, all’interno di un apposito fascicolo di progetto.

2. In particolare, il capofila è tenuto a conservare la documentazione di seguito riportata eventualmente acquisendola in originale dagli altri operatori del partenariato:

- documentazione relativa agli accordi di partenariato;

- domanda di finanziamento e scheda di progetto presentate;

- scheda riassuntiva delle pregresse esperienze di tutti i partner di progetto;

- provvedimento di approvazione del progetto;

- copia dell’atto di adesione;

- percorsi personalizzati dei destinatari;

- documenti relativi alla domanda di liquidazione.

3. I singoli operatori che erogano i servizi inoltre sono tenuti a conservare:

- curriculum vitae e contratti del tutor e di eventuali altre professionalità coinvolte;

- timesheet;

- scheda attività esterne;

- registro formativo e delle presenze;

- convenzione e piano formativo;

- output dei servizi al lavoro.

(1) Il partenariato deve essere costituito da tutti i soggetti indicati nella fase di presentazione del progetto.

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Serie Ordinaria n. 10 - Martedì 04 marzo 2014

– 64 – Bollettino Ufficiale

10. Modalità di rendicontazione, liquidazione e pagamento1. L’operatore è tenuto a provvedere all’aggiornamento periodico delle informazioni sullo stato di avanzamento del progetto

utilizzando l’apposito modulo del sistema informativo contenente le informazioni relative all’erogazione dei servizi (formativi e al lavoro).

2. L’operatore ha l’obbligo di tracciare a sistema in maniera continuativa e sistematica le ore erogate al fine di garantire una corretta attività di controllo e di monitoraggio.

3. La richiesta di liquidazione dei servizi sarà effettuata direttamente dal capofila, il quale potrà scegliere se presentare un’uni-ca domanda di liquidazione a conclusione delle attività progettuali o delle domande di liquidazione intermedie al raggiun-gimento di una percentuale di avanzamento di spesa pari almeno al 20% e al 60% e una domanda di liquidazione finale al termine delle attività.

4. A tal fine, il capofila presenta apposita domanda di liquidazione tramite il sistema informativo con la quale dichiara i servizi erogati per il singolo destinatario e l’importo richiesto, allegando:

- la relazione contenente la descrizione delle attività svolte relativa ai servizi riportati nella domanda di liquidazione;

- fatture o documenti contabili equivalenti intestati a Regione Lombardia.

5. Inoltre, qualora il finanziamento pubblico superi la somma di € 150.000,00, il beneficiario è tenuto a presentare a Regione Lombardia copia integrale della visura camerale aggiornata con l’attuale compagine societaria contenente tutti i compo-nenti o la dichiarazione sostitutiva del certificato di iscrizione alla Camera di Commercio redatta dal rappresentante legale e contenente le medesime indicazioni oltre alla dichiarazione sostitutiva riferita ai familiari conviventi dei soggetti di cui all’art. 85 del D. Lgs. 159/2011. Regione Lombardia acquisirà d’ufficio, tramite le Prefetture, la documentazione antimafia, ai sensi di quanto disposto dal citato D. Lgs.

6. A seguito della verifica documentale Regione Lombardia autorizza il pagamento.

7. Nel caso in cui la domanda di liquidazione non fosse pienamente conforme ai criteri di ammissibilità, Regione Lombardia potrà chiedere chiarimenti/integrazione della documentazione ovvero, nel caso i rilievi non potessero essere superati, potrà non riconoscere l’importo corrispondente alla condizione non rispettata, riconducendo l’importo della domanda di liquida-zione entro condizioni di ammissibilità.

8. Nel caso in cui ulteriori verifiche, anche in loco, accertino che il servizio non è stato fruito, Regione Lombardia procederà al recupero delle somme indebitamente percepite.

11. Monitoraggio e ValutazioneDopo il 31/10/2014 il Nucleo di Monitoraggio e Valutazione, sulla base di una rilevazione che sarà effettuata per il tramite delle strutture coinvolte, procederà all’assegnazione delle risorse residue sulla base dei seguenti criteri:

- per il 60% in proporzione alla percentuale di tirocini e/o contratti di lavoro attivati rispetto ai destinatari coinvolti in ciascun progetto;

- per il 40% in proporzione alla percentuale di contratti attivati tra i destinatari in uscita dal regime di detenzione e in esecu-zione penale esterna.

12. Modalità di richiesta di chiarimenti e informazioni1. Per qualsiasi chiarimento o informazione è possibile contattare:

- Maria La Salandra ([email protected]), nonché le Direzioni delle strutture di interesse ai riferimen-ti in allegato (Allegato 5).

2. È inoltre possibile consultare il bando, le schede relative ai fabbisogni delle strutture e ulteriori informazioni sul sito della Dire-zione Generale Istruzione, Formazione e Lavoro della Regione Lombardia, all’indirizzo www.lavoro.regione.lombardia.it.

13. Informativa ai sensi del D.Lgs. 30 giugno 2003 n. 1961. Ai sensi del D.Lgs. 30 giugno 2003 n. 196, i dati acquisiti in esecuzione del presente Avviso pubblico sono utilizzati esclusi-

vamente per le finalità relative al procedimento amministrativo per il quale essi vengono comunicati, secondo le modalità previste dalle leggi e dai regolamenti vigenti. Titolare del trattamento dei dati è la Giunta Regionale della Lombardia. Re-sponsabile del trattamento è il Direttore Generale della DG Istruzione, Formazione e Lavoro.

2. Tutti i soggetti coinvolti nell’attuazione del presente Avviso devono attenersi alle previsioni di legge in materia di diritto alla riservatezza. Si ricorda a tal fine che il trattamento di dati personali da parte di terzi soggetti privati richiede il consenso scritto dell’interessato e l’autorizzazione del Garante per la protezione dei dati personali.

14. Riferimenti normativi- Regolamento (CE) n. 1081/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 5 luglio 2006, relativo al Fondo Sociale europeo

e recante abrogazione del Regolamento (CE) n. 1784/1999.

- Regolamento (CE) n. 1083/2006 del Consiglio, dell’11 luglio 2006, recante disposizioni generali sul Fondo europeo di svilup-po regionale, sul Fondo sociale europeo e sul Fondo di coesione e che abroga il regolamento (CE) 1260/1999.

- Regolamento (CE) n. 1828/2006 della Commissione dell’8 dicembre 2006 che stabilisce modalità di applicazione del rego-lamento (CE) n. 1083/2006 e del Regolamento 1080/2006.

- Regolamento (CE) n. 396/2009 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 6 maggio 2009 che modifica il regolamento (CE) n. 1081/2006 relativo al Fondo sociale europeo per estendere i tipi di costi ammissibili a un contributo del FSE.

- Comunicazione della Commissione COM(2010) 491 “Strategia per la parità tra donne e uomini 2010-2015”.

- Comunicazione della Commissione COM(2010) 2020 “Europa 2020 Una strategia per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva”.

- D.P.R. del 22 settembre 1988, n. 448 “Approvazione delle disposizioni sul processo penale a carico di imputati minorenni”.

- Legge regionale del 14 febbraio 2005 n.8 “Disposizioni per la tutela delle persone ristrette negli Istituti penitenziari della Re-gione Lombardia”.

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Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 10 - Martedì 04 marzo 2014

– 65 –

- Decreto Legislativo 11 aprile 2006, n. 198 “Codice delle pari opportunità tra uomo e donna, a norma dell’articolo 6 della legge 28 novembre 2005, n. 246”.

- Legge regionale del 28 settembre 2006 n. 22 “Il mercato del lavoro in Lombardia”.

- Legge regionale del 6 agosto 2007 n. 19/2007 “Norme sul sistema educativo di istruzione e formazione della Regione Lom-bardia”.

- Programma Operativo Regionale della Lombardia Ob. 2 FSE 2007-2013 (Dec. C.5465 del 06.11.2007).

- D.D.G. del 10 aprile 2007, n 3616 – Approvazione dei documenti “Certificazione delle competenze e riconoscimento dei cre-diti formativi – Attuazione dell’Accordo in CU del 28 ottobre 2004” e “Linee guida per il passaggio tra i sistemi di istruzione e di istruzione e formazione professionale”.

- D.G.R. del 13 febbraio 2008, n. 6563 “Indicazioni regionali per l’offerta formativa in materia di istruzione e formazione professionale”.

- D.G.R. del 13 febbraio 2008, n. 6564 “Repertorio dell’offerta di istruzione e formazione professionale”.

- D.D.U.O. del 30 luglio 2008, n 8486 “Adozione del Quadro Regionale degli Standard Professionali della Regione Lombardia”.

- D.D.U.O. del 12 settembre 2008, n 9837 “Approvazione delle procedure relative allo svolgimento delle attività formative dei soggetti accreditati al sistema di Istruzione e Formazione Professionale della Regione Lombardia”.

- D.C.R. n. 528 del 19 febbraio 2008 “Approvazione degli Indirizzi pluriennali e criteri per la programmazione dei servizi educativi di istruzione e formazione di cui all’art. 7 l.r. n. 19 /2007”.

- D.D.G. del 29 gennaio 2009, n. VIII/695 “Aggiornamento del repertorio dell’offerta di Istruzione e formazione professionale per l’anno 2009/2010, in attuazione dell’art. 23 della l.r. 19/2007 - Revoca del decreto direttoriale n.244 del 19 gennaio 2009”.

- D.D.U.O. del 5 agosto 2009 n. 8153 “Approvazione della metodologia di calcolo dei costi standard relativi ai servizi al lavoro e ai servizi alla formazione nell’ambito del sistema dote”.

- D.D.U.O. del 22 luglio 2010, n. 7285 “Procedure relative al rilascio degli attestati di competenza dei percorsi di formazione continua permanente e di specializzazione afferenti a standard regionali”.

- D.G.R. del 26 ottobre 2011, n. 2412 “Requisiti per l’accreditamento dei servizi di istruzione e formazione professionale e dei servizi per il lavoro”.

- D.D.U.O. del 26 luglio 2012 n. 6759 “Aggiornamento del Quadro regionale degli standard professionali della Regione Lombar-dia con l’inserimento di nuovi profili, nuove competenze libere, indicatori di competenza e livelli EQF”.

- D.D.U.O. del 31 ottobre 2012, n.9749 “Approvazione dei requisiti e delle modalità operative per la richiesta di iscrizione all’albo regionale degli accreditati per i servizi di Istruzione e Formazione Professionale – sezione B – e all’albo regionale degli accre-ditati per i servizi al lavoro in attuazione della D.G.R. del 26 ottobre 2011 n. X/2412.

- D.D.G. del 20 dicembre 2012, n.12417, “Approvazione del modello di rating degli operatori iscritti all’albo degli accreditati al sistema regionale che erogano servizi di Istruzione e Formazione Professionale – sezione B – extra ddif – e servizi al lavoro”.

- D.D.U.O. del 26 settembre 2013 n. 8617 “Aggiornamento della metodologia di calcolo del costo standard e degli standard minimi dei servizi al lavoro”.

- D.G.R. del 25 ottobre 2013 n. 825 “Nuovi indirizzi regionali in materia di tirocini”.

- D.D.U.O. del 5 novembre 2013 - n. 10031 “Nuovi indirizzi regionali in materia di tirocini – Disposizioni attuative”.

- D.D.U.O. del 21 novembre 2013 n. 10735 “Aggiornamento del documento Offerta dei servizi formativi”.

- D.G.R. del 29 novembre 2013 n. 1004 “Piano di azione per il reinserimento delle persone sottoposte a provvedimenti dell’ Autorità giudiziaria - biennio 2014-2015”.

- D.G.R. del 20 dicembre 2013 n. 1107 “Misure di inclusione socio-lavorativa per i soggetti sottoposti a provvedimenti dell’Auto-rità giudiziaria”.

——— • ———

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Serie Ordinaria n. 10 - Martedì 04 marzo 2014

– 66 – Bollettino Ufficiale

1

Allegato 2 - Domanda di finanziamento

AVVISO PER LA PRESENTAZIONE DI PROGETTI RIVOLTI ALL’ ATTUAZIONE DI MISURE DI INCLUSIONE SOCIO-LAVORATIVA PER I SOGGETTI SOTTOPOSTI A PROVVEDIMENTI

DELL’AUTORITÀ GIUDIZIARIA P.O.R. F.S.E 2007-2013 - ASSE III – OBIETTIVO SPECIFICO G) - CATEGORIA DI SPESA 71) -

ASSE V – OBIETTIVO SPECIFICO M) - CATEGORIA DI SPESA 71) DI CUI AL DECRETO DELLA UO MERCATO DEL LAVORO DEL gg/mese/anno N. XX

DOMANDA DI FINANZIAMENTO

DG Istruzione, Formazione e Lavoro Piazza Città di Lombardia, 1 20124 Milano

Io sottoscritto/a nato/a a prov. il e residente a in Via n. C.A.P.

TEL CF , nella qualità di (rappresentante legale/altro soggetto con potere di firma) dell’operatore

con sede a in Via n. C.A.P. prov. P. IVA e-mail che la Regione utilizzerà per

le comunicazioni ufficiali relative al progetto relativo al seguente ambito di attuazione

capofila del costituito partenariato composto dai soggetti in elenco:

- per ogni componente specificare:

1) denominazione e ragione sociale

2) sede sociale

3) codice fiscale / partita IVA

4) indirizzo mail

5) albo di accreditamento (solo per gli accreditati)

consapevole, in caso di dichiarazioni mendaci, della responsabilità penale ex art. 76 del DPR 445/2000, nonché della decadenza dal contributo concesso ex art. 75 DPR 445/2000

ALLEGATO 2

Domanda di finanziamento

2

DICHIARA

di essere iscritto all’Albo regionale degli enti accreditati per l’erogazione dei servizi al lavoro in Lombardia;

di essere in attività alla data di emanazione del presente avviso;

di essere a conoscenza delle modalità di partecipazione alla presente iniziativa;

di non aver ottenuto, per il progetto di cui alla presente domanda, alcun contributo pubblico (comunitario,

nazionale, regionale, ecc.);

di essere in regola con il versamento dei contributi assicurativi e previdenziali – DURC;

di impegnarsi ad accettare, durante la realizzazione dell’intervento le indagini tecniche ed i controlli che Regione

Lombardia ritenga opportuno effettuare ai fini della valutazione dell’intervento;

di essere a conoscenza delle norme relative a ispezioni, controlli, revoche dei benefici e sanzioni;

di aver apposto marca da bollo di euro 16,00 n. datata su copia della presente domanda per l’accesso ai

contributi, conservata agli atti o in alternativa di aver assolto all’imposta in maniera virtuale come da

autorizzazione n. del ;

CHIEDE

che il progetto dal titolo con costo totale previsto pari a € sia ammesso a beneficiare del contributo di €

LUOGO e DATA ___________________________________

(FIRMA)

——— • ———

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Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 10 - Martedì 04 marzo 2014

– 67 –

3

Allegato 3 - Scheda di progetto

AVVISO PER LA PRESENTAZIONE DI PROGETTI RIVOLTI ALL’ ATTUAZIONE DI MISURE DI INCLUSIONE SOCIO-LAVORATIVA PER I SOGGETTI SOTTOPOSTI A PROVVEDIMENTI

DELL’AUTORITÀ GIUDIZIARIA P.O.R. F.S.E 2007-2013 - ASSE III – OBIETTIVO SPECIFICO G) - CATEGORIA DI SPESA 71) -

ASSE V – OBIETTIVO SPECIFICO M) - CATEGORIA DI SPESA 71) DI CUI AL DECRETO DELLA UO MERCATO DEL LAVORO DEL gg/mese/anno N. XX

SCHEDA DI PROGETTO

1. Riferimenti di Progetto

Numero identificativo del progetto

Titolo del progetto

Ambito di attuazione

Anagrafica soggetto richiedente

Denominazione e ragione sociale

con sede a in Via n. CAP

Persona di contatto (nome e cognome) , TEL , E-mail

2. Caratteristiche del Progetto

Obiettivi (max 2.000 caratteri)

Descrivere puntualmente le finalità generali e gli obiettivi specifici del progetto proposto, con riferimento ai fabbisogni e alle priorità della struttura coinvolta

Descrizione (max 4.000 caratteri)

Fornire una descrizione delle attività previste, con particolare riferimento ai servizi al lavoro, al numero di tirocini che si prevede di attivare, alle attività formative previste, in relazione a durata, contenuti, metodologie adottate, modalità di erogazione e competenze attese, evidenziando in particolare l’adeguatezza e la coerenza dei servizi in riferimento agli obiettivi del progetto.

ALLEGATO 3

Scheda di progetto

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Serie Ordinaria n. 10 - Martedì 04 marzo 2014

– 68 – Bollettino Ufficiale

4

Servizi da erogare, con dettaglio indicativo delle ore previste e dell’importo complessivo

Tipologia di intervento Dettagli Ore previste

Costo Complessivo

Servizi al lavoro

Servizi di base (accoglienza e accesso ai servizi, colloquio specialistico, definizione del percorso)

Bilancio delle competenze

Creazione rete di sostegno

Orientamento e formazione alla ricerca attiva del lavoro (attività individuale)

Orientamento e formazione alla ricerca attiva del lavoro (attività di gruppo)

Accompagnamento continuo

Coaching (attività individuale)

Coaching (attività di gruppo)

Tutoring e accompagnamento al tirocinio/work experience

Certificazione delle competenze acquisite in ambito non formale e informale

Formazione

Formazione collettiva/ aula

Formazione collettiva/ laboratorio

Formazione individuale (Max 3 persone)

Stima delle risorse destinate all’indennità di partecipazione ai tirocini dei destinatari

Tipologia di intervento Dettagli Risorse dedicate

Tirocini Indennità di partecipazione

Organizzazione (max 2.000 caratteri)

Descrivere l’assetto organizzativo del progetto. Nello specifico, illustrare:

le procedure organizzative e di gestione che si intendono adottare per assicurare l’operatività del progetto e la realizzazione delle attività in collaborazione con la struttura coinvolta;

Risultati attesi (max 2.000 caratteri)

Descrivere i risultati attesi del progetto

Composizione e organizzazione del partenariato (max 2.000 caratteri)

5

Illustrare e documentare la composizione e l’organizzazione del partenariato dando particolare evidenza degli aspetti di seguito elencati:

contemperamento di differenti competenze ed esperienze;

distribuzione dei ruoli e ripartizione delle attività e del budget di progetto.

Attività e tempistiche (max. 2000 caratteri)

Riportare un piano indicativo delle attività di progetto, con le relative tempistiche

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Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 10 - Martedì 04 marzo 2014

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6

Allegato 4 - Atto di adesione

AVVISO PER LA PRESENTAZIONE DI PROGETTI RIVOLTI ALL’ ATTUAZIONE DI MISURE DI INCLUSIONE SOCIO-LAVORATIVA PER I SOGGETTI SOTTOPOSTI A PROVVEDIMENTI

DELL’AUTORITÀ GIUDIZIARIA P.O.R. F.S.E 2007-2013 - ASSE III – OBIETTIVO SPECIFICO G) - CATEGORIA DI SPESA 71) -

ASSE V – OBIETTIVO SPECIFICO M) - CATEGORIA DI SPESA 71) DI CUI AL DECRETO DELLA UO MERCATO DEL LAVORO DEL gg/mese/anno N. XX

ATTO DI ADESIONE

Io sottoscritto/a nato/a a prov. il CF , nella qualità di (rappresentante legale/altro

soggetto con potere di firma) dell’operatore con sede a in Via n. C.A.P. prov.

P. IVA in qualità di capofila del partenariato del progetto id

PREMESSO CHE

l’ammissione al finanziamento relativo all’iniziativa comporta da parte dell’Operatore l’esecuzione del progetto

nel rispetto delle prescrizioni contenute nel provvedimento attuativo, delle normative comunitarie, nazionali e

regionali,

accetta di 1. realizzare i servizi previsti nell’ambito del progetto, entro i termini stabiliti, nel rispetto delle normative comunitarie,

nazionali e regionali, nonché nel rispetto delle modalità di gestione, monitoraggio e rendicontazione definite

dall’Avviso.

2. rispettare la normativa in materia fiscale, previdenziale e di sicurezza dei lavoratori e dei partecipanti impegnati

nella iniziativa approvata;

3. consentire le attività di verifica e controllo sulla realizzazione del progetto da parte dei funzionari regionali,

nazionali e comunitari competenti;

4. fornire informazioni sui destinatari finali su richiesta di Regione per fini statistici e di monitoraggio;

5. adempiere agli obblighi definiti dal presente Atto di Adesione per tutta la durata dell’iniziativa.

Il sottoscritto, consapevole, in caso di dichiarazioni mendaci, della responsabilità penale ex art. 76 del DPR 445/2000, nonché della decadenza dal contributo concesso ex art. 75 DPR 445/2000

ALLEGATO 4

Atto di adesione

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Serie Ordinaria n. 10 - Martedì 04 marzo 2014

– 70 – Bollettino Ufficiale

7

DICHIARA

□ che non sono intervenute variazioni rispetto ai requisiti di accreditamento e che eventuali successive variazioni

verranno comunicate tempestivamente a Regione Lombardia;

□ di non percepire altri finanziamenti per la realizzazione del progetto e di impegnarsi a comunicare

immediatamente a Regione Lombardia la presenza di altri finanziamenti di organismi pubblici per il progetto;

□ di non essere sottoposto a misure, giudiziarie o amministrative, che limitano la possibilità giuridica di contrattare

con la P.A.;

□ di non essere sottoposto a misure di prevenzione o ad altri impedimenti previsti dalla legislazione antimafia;

□ di accettare le condizioni economiche previste da Regione Lombardia e di vincolarsi a non richiedere erogazioni di

somme a qualsiasi titolo ai destinatari del progetto;

□ di essere consapevole della facoltà di Regione Lombardia di recuperare somme indebitamente erogate qualora a

seguito delle attività di verifica e controllo si rilevassero irregolarità nella realizzazione del progetto;

□ di impegnarsi ad accettare le eventuali modifiche all’assetto regolamentare che si rendessero necessarie per

effetto dell’entrata in vigore di nuove disposizioni comunitarie, nazionali o regionali;

SI IMPEGNA ALTRESÌ

□ a fornire ai destinatari informazioni sulle modalità di finanziamento e in particolare sul ruolo dell’Unione Europea;

□ a concordare con i destinatari il percorso di fruizione dei servizi;

□ a conservare la documentazione necessaria a comprovare l’erogazione dei servizi erogati nell’ambito del progetto,

nel rispetto delle disposizione dell’art. 90 del Regolamento (CE) 1083/06.

LUOGO e DATA ___________________________________

(FIRMA)

——— • ———

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Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 10 - Martedì 04 marzo 2014

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Allegato 5 – Riferimenti Strutture coinvolte

1. Strutture dell’ Amministrazione Penitenziaria

Struttura coinvolta Referente

Numero di Telefono

Indirizzo e-mail

Istituto penitenziario Bergamo

Cefalà Rosanna ’

035.294423099999230 [email protected] [email protected]

Istituto penitenziario Brescia

Tammaro Filomena

030.3773523 - int. 238 [email protected]

Istituto penitenziario Bollate Bezzi Roberto

02.38201617- int. 3403 [email protected] [email protected]

Istituto penitenziario Busto Arstizio

Settineri Valentina

0331.685777 [email protected]

Istituto penitenziario Como

Giai Levra Patrizia

031.590848int. 302 [email protected] [email protected]

Istituto penitenziario Cremona Ervetti Claudio 0372.450505 [email protected]

Istituto penitenziario Lecco

D’Onofrio Antonina

0341.22821 [email protected]

Istituto penitenziario Lodi

Masini Francesca

0371.420214 [email protected]

Istituto penitenziario Mantova

Ianulardo Stefania

0376.323430 [email protected] [email protected]

Istituto penitenziario Milano S. Vittore

Di Mauro Silvana

02.43852464 int. 313 [email protected] [email protected]

Istituto penitenziario Opera

Papararo Loredana

02.57684278 [email protected] [email protected]

Istituto penitenziario Monza

Scarpa Lucia 039.839691 int. 352 Segr. Educ. int. 449

[email protected] [email protected]

Istituto penitenziario Pavia

Bagarotti Daniela

0382.574701 [email protected] [email protected]

Istituto penitenziario Sondrio

Tevere Mariantonietta

0342.212031 [email protected] (in attivazione) [email protected]

Istituto penitenziario Varese

Mongiello Maria

0332.283708 int. 218 [email protected] [email protected]

Istituto penitenziario Verziano (BS)

Garda Anna 030.2580386 [email protected]

ALLEGATO 5

Riferimenti Strutture coinvolte

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Serie Ordinaria n. 10 - Martedì 04 marzo 2014

– 72 – Bollettino Ufficiale

9

Istituto penitenziario Vigevano

Boschi Silvia 0381.325760 [email protected] [email protected]

Istituto penitenziario Voghera

Di Tullio Fortunata

0383.212222 [email protected] [email protected]

Ospedale Psichiatrico Giudiziario Castiglione delle Stiviere

Rivellini Gianfranco Panni Noemi

0376.9491 [email protected] [email protected]

Ufficio di Esecuzione Penale Esterna UEPE Bergamo

Manenti Lucia 035.0860358 [email protected]

[email protected]

Ufficio di Esecuzione Penale Esterna UEPE Brescia

Cioce Felice 030.221319 [email protected] [email protected]

Ufficio di Esecuzione Penale Esterna UEPE Como

Frittitta M. Elisabetta

031.4493011 [email protected] [email protected]

Ufficio Esecuzione Penale Esterna UEPE Mantova

Illari Fausta 0376.360300 [email protected] [email protected]

Ufficio di Esecuzione Penale Esterna UEPE Milano

Panarello Severina Mezzanzanica M.Grazia

02.43857346

02.43857341

[email protected] [email protected] [email protected]

Ufficio di Esecuzione Penale Esterna UEPE Pavia

Perriello Maria 0382.302730 [email protected] [email protected]

Ufficio di Esecuzione Penale Esterna UEPE Varese

TISO Antonella 0332.331409 [email protected] [email protected]

10

2. Strutture dell’Amministrazione Giustizia Minorile

Struttura coinvolta Referente Numero di Telefono

Indirizzo e-mail

Istituto di Pena Minorile –

C. Beccaria – Milano Olimpia Monda 02/414791 [email protected]

Ufficio di Servizio Sociale per i Minorenni –

USSM Milano Giuseppe Berra 02/41490302 [email protected]

Ufficio di Servizio Sociale per i Minorenni –

USSM Brescia Lucrezia Nirchio 030/4075611 [email protected]

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D.G. Agricoltura

Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 10 - Martedì 04 marzo 2014

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D.d.s. 27 febbraio 2014 - n. 1610Espressione del parere sul piano di indirizzo forestale della Valle Seriana, limitatamente al territorio dei comuni di Clusone, Gorno, Oneta, Parre, Piario, Ponte Nossa e Premolo, ai sensi dell’art. 47 della l.r. 31/2008

IL DIRIGENTE DELLA STRUTTURA «SVILUPPO E GESTIONE FORESTALE»

Vista la l.r. 5 dicembre 2008, n. 31 «Testo unico delle leggi regio-nali in materia di agricoltura foreste pesca e sviluppo rurale» e s.m.i. e, in particolare, l’art. 47 comma 4 ai sensi del quale i Piani di indirizzo forestale sono approvati dalla competente Provincia, previo parere della Regione, come disciplinato al punto 2.4.4) della Parte 3 «Procedure Amministrative» della d.g.r. n.  8/7728 del 24 luglio 2008 «Criteri e procedure per la redazione e l’appro-vazione dei Piani di indirizzo forestale»;

Vista la proposta di Piano di Indirizzo Forestale, limitatamente al territorio dei comuni di Clusone, Gorno, Oneta, Parre, Piario, Ponte Nossa e Premolo (di seguito «PIF»), redatta dalla Comu-nità montana di Valle Seriana, pervenuta alla Struttura Sviluppo e Gestione Forestale della D.G. Agricoltura in data 4 novembre 2013 (prot. M1.2013.0048561), al fine di acquisire il prescritto pa-rere regionale;

Vista altresì la nota della Comunità montana di Valle Seriana, pervenuta alla Struttura Sviluppo e Gestione Forestale della D.G. Agricoltura in data 12 dicembre 2013 (prot. M1.2013.0055312), con la quale si chiede di sospendere l’istruttoria per il parere re-gionale, al fine di poter uniformare il piano in esame con gli altri due piani di indirizzo forestale che la comunità montana di Valle Seriana sta redigendo sul proprio territorio, l’ultimo dei quali è pervenuto alla scrivente Struttura con nota M1.2014.0009853 del 3 febbraio 2014;

Valutato, a seguito dell’istruttoria effettuata dalla scriven-te Struttura previa verifica della documentazione inerente alla proposta di PIF in argomento coi tecnici della Comuni-tà montana, che il piano stesso (valido per quindici anni con decorrenza dall’approvazione da parte della Provincia di Ber-gamo) è sostanzialmente conforme alle disposizioni della nor-mativa di settore, in particolare della l.r. n. 31/2008 e della d.g.r. n. 8/7728/2008, fatto salvo la necessità di apportare alcune mo-difiche ed integrazioni, finalizzate in particolare alla corrispon-denza del regolamento del piano alla normativa vigente;

Vista la deliberazione di Giunta Regionale n. 8/675/2005 «Cri-teri per la trasformazione del bosco e per i relativi interventi com-pensativi (d.lgs. 227/2001, art. 4, l.r. 31/2008, art. 43)» e s.m.i. e in particolare il paragrafo 2.1 e) dell’allegato 1, ai sensi del quale, nelle more dell’approvazione dei piani di indirizzo forestale, gli Enti forestali possono dotarsi di criteri provvisori per regolamen-tare il rilascio delle autorizzazioni alla trasformazione del bosco, che integrano o dettagliano quelli elencati al paragrafo 2.1, nonché per fissare criteri specifici per la realizzazione degli inter-venti compensativi;

Dato atto che la Comunità montana di Valle Seriana non ha chiesto alcuna deroga al regolamento regionale 5/2007 e s.m.i. relativamente alle prescrizioni per attività selvicolturali da attuar-si in tutto il territorio boscato soggetto a pianificazione;

Rilevato che gli elaborati cartografici non individuano forma-zioni vegetali irrilevanti ai sensi dell’art. 14 (Aree dismesse) della d.g.r. 8/2024/2006;

Dato atto che il presente provvedimento conclude il relativo procedimento nei termini previsti di 60 giorni previsto dalla d.g.r. 8/7728/2008;

Visto l’art.17 della l.r. 20 del 7 luglio 2008 «Testo unico delle leg-gi regionali in materia di organizzazione e personale» e i provve-dimenti della X legislatura;

Considerato che il presente provvedimento rientra tra le com-petenze della Struttura/U.O individuate dalla d.g.r. n. 87 del 29 aprile 2013 e dal decreto del Segretario Generale n. 7110 del 25 luglio 2013;

DECRETA1. di esprimere, ai sensi dell’art. 47 comma 4 della l.r. 31/2008

e successive modificazioni, parere favorevole al Piano di Indirizzo Forestale della comunità montana della Valle Seriana limitata-mente al territorio dei comuni di Clusone, Gorno, Oneta, Parre, Piario, Ponte Nossa e Premolo, valido per quindici anni con de-correnza dall’approvazione da parte della Provincia di Bergamo, a condizione che siano rispettate tutte le seguenti modifiche e

integrazioni ai Piani stesso, indispensabili per la corrispondenza del regolamento del piano alla normativa vigente:

A) nella «Relazione»:1) Nel paragrafo 2.6.2.8. «Boschi», il secondo, terzo e quar-

to capoverso, dalle parole: «Il PIF» tuttavia alla fine del paragrafo, sono stralciate, in quanto riportano senten-ze che, oltre a non modificare la normativa, sono riferite al vincolo paesaggistico e alla definizione statale di «bosco» e quindi non sono attinenti alla perimetrazio-ne del bosco di cui alla l.r. 31/2008.

2) Si raccomanda di integrare il paragrafo 4.6. «Utilizza-zioni forestali e note filiera foresta-legno», con dati delle richieste di taglio e maggiori dati sulle attività dei sog-getti della filiera ivi indicati.

3) Il paragrafo 6 «Indirizzi selvicolturali» e i successivi pa-ragrafi 6.1 «Indirizzi selvicolturali per i boschi a destina-zione selvicolturale protettiva», 6.2 «Indirizzi selvicolturali per i boschi a destinazione selvicolturale naturalistica», 6.3 «Indirizzi selvicolturali per i boschi a destinazione multifunzionale» e 6.4 «Indirizzi selvicolturali per i boschi a destinazione selvicolturale turistico-fruitiva», devono essere modificati, in quanto indicano divieti e prescri-zioni che non trovano riscontro con quanto indicato nel «Regolamento di attuazione» e col fatto che la Co-munità montana non abbia chiesto alcuna deroga al r.r. 5/2007.

4) Nel paragrafo 7.5 «Rapporti di compensazione, criteri e limiti per il rilascio delle autorizzazioni», prevedere per i «boschi non trasformabili» un rapporto di compensa-zione di 1:3 e di 1:4 per la «Pineta di Clusone».

5) Nel paragrafo 7.6 «Opere di compensazione e loca-lizzazione degli interventi», nel secondo capoverso, la parola «prioritariamente» è sostituita con la parola «esclusivamente».

B) nel «Regolamento di attuazione»:1) All’art. 1 «Validità, Ambito di applicazione e Definizioni»,

comma 2, le parole: « e per quanto attiene alla trasfor-mazione del bosco, esclusivamente nelle aree ricondu-cibili oggettivamente a bosco ai sensi dell’art. 42 L.R. n. 31/2008, così come definite nella legislazione vigen-te, e che quindi abbiano oggettivamente i requisiti de-terminati dalla normativa, indipendentemente dalla in-dividuazione, delimitazione e restituzione cartografica delle superfici a bosco di Piano» sono soppresse.

2) All’art. 1 «Validità, Ambito di applicazione e Definizioni», è aggiunto il comma 3 col seguente testo: «In caso di imprecisioni o errori materiali del perimetro di bosco, che si rilevassero in occasione di approfondimenti, sopralluoghi, istruttorie o di «passaggi di scala» (di cui al successivo art. 3 comma 4), è necessario apporta-re una rettifica delle relative tavole del PIF, da appro-vare con determinazione dirigenziale della Comunità montana, da inviare per conoscenza alla provincia di Bergamo.».

3) All’art. 3 «Rapporti con la pianificazione comunale (PGT)», il comma 2, che recita: «Le previsioni e prescri-zioni di cui al comma 1 del presente articolo, deter-minano valenza paesaggistica-forestale e cogenza urbanistico-forestale solo all’interno dei boschi com-presi nel territorio di competenza del presente PIF, così come definiti nella legislazione regionale vigente, cioè nelle aree riconducibili a bosco ai sensi dell’art. 42 L.R. n. 31/2008 comprese nel territorio di competenza dei Comuni di Clusone, Gorno, Oneta, Parre, Piario, Ponte Nossa e Premolo e che quindi abbiano oggettivamen-te i requisiti determinati dalla normativa vigente, indi-pendentemente dalla individuazione, delimitazione e restituzione cartografica delle superfici a bosco in seno al PIF.» è soppresso.

4) All’art. 8 «Trasformazione del bosco - Generalità», nel comma 2, la parola: «prioritariamente» è sostituita con «esclusivamente».

5) All’art. 8 «Trasformazione del bosco - Generalità», nel comma 4, il riferimento alla d.g.r. 3002/2006 deve es-sere sostituito con quello alla d.g.r. 675/2005 e s.m.i., essendo la d.g.r. 3002/2006 solo uno dei vari provvedi-menti di modifica ed integrazione alla d.g.r. 675/2005.

6) All’art. 9 «Trasformazione del bosco, suddivisione dei boschi in relazione alla trasformabilità e tipologie di trasformazione del bosco», prevedere, tra le «trasfor-

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mazioni speciali», anche le seguenti fattispecie, se non diversamente ubicabili: reti di pubblica utilità (quali elettrodotti, acquedotti ecc.); opere di approvvigiona-mento idrico o piccole derivazioni d’acqua o piccole centraline idroelettriche; piccole trasformazioni a fina-lità esclusivamente agricola su superficie di massimo 100 mq; - opere di difesa dall’inquinamento idrico, del suolo, atmosferico ed acustico; discariche previste in atti di programmazione o pianificazione territoriale di livello regionale o provinciale (queste ultime non sono realizzabili nei «boschi non trasformabili»). La medesi-ma integrazione va prevista nel successivo articolo 16 «Trasformazioni speciali non cartografate»».

7) All’art. 10 «Tipologie di trasformazioni ovunque ammis-sibili», le parole: «realizzazione e manutenzione straor-dinaria di viabilità agro-silvo-pastorale» sono sostituite con le seguenti: «realizzazione di viabilità agro-silvo-pastorale prevista dai piani VASP o dai PAF, manuten-zione straordinaria di viabilità agro-silvo-pastorale pre-vista dai piani VASP o dai PAF e di viabilità poderale o interpoderale.».

8) All’art. 14 «Trasformazioni ordinarie a delimitazione are-ale», comma 1, le parole: «castagneti da frutto» sono soppresse in quanto il castagneto da frutto, secondo la l.r. 31/2008, rientra nella definizione di bosco e quin-di il passaggio da bosco di castagno a castagneti da frutto non si configura come «trasformazione del bo-sco», ma come attività selvicolturale a carattere eco-nomico da autorizzare ai sensi dell’art. 31 del r.r. 5/2007 e s.m.i.; analoga modifica va apportata al successivo articolo 18, comma 2.

9) All’art. 14 «Trasformazioni ordinarie a delimitazione are-ale», comma 1, sostituire il riferimento al Piano Regola-tore Generale con quello al Piano di Governo del Terri-torio e ai relativi azzonamenti.

10) All’art. 17 «Rapporto di compensazione e «costo del suolo»», comma 2, prevedere nei «boschi non trasforma-bili» un «rapporto di compensazione» pari a 1:3 e di 1:4 per la «Pineta di Clusone».

11) All’art. 17 «Rapporto di compensazione e «costo del suolo»», il comma 4, relativo alle modalità di calcolo del «costo del suolo», è soppresso in quanto in contrasto con la d.g.r. 675/2005 e s.m.i.

12) All’art. 18 «Trasformazioni con obblighi di compensa-zione nulla», è aggiunto il comma 3 col seguente testo: «L’esonero dagli interventi compensativi per l’esercizio dell’attività primaria è possibile solo nelle aree peri-metrate come «trasformazioni areali» nella tavola 11 e comprese contemporaneamente anche nella tavola 13D «Carta delle azioni per il recupero del paesaggio e della cultura rurale»».

13) All’art. 18 «Trasformazioni con obblighi di compensa-zione nulla», è aggiunto il comma 4 col seguente testo: «L’esonero totale delle trasformazioni di tipo areale a finalità agricola dall’obbligo di interventi compensativi è subordinato all’impegno a non destinare a diversa finalità l’area trasformata per un periodo di 30 anni e l’impegno deve essere oggetto di registrazione e trascri-zione sui registri dei beni immobiliari. Le trasformazione non può essere concessa in boschi oggetto di migliora-mento con fondi pubblici, o tramite interventi compen-sativi a seguito di trasformazione del bosco, nei prece-denti trenta anni.

14) All’art. 19 «Trasformazioni con obblighi di compensazio-ne ridotta», è aggiunto il comma 3 col seguente testo: «L’esonero parziale dagli interventi compensativi per l’e-sercizio dell’attività primaria è possibile solo nelle aree perimetrate come «trasformazioni areali» nella tavola 11».

15) All’art. 19 «Trasformazioni con obblighi di compensazio-ne ridotta», è aggiunto il comma 4 col seguente testo: «L’esonero parziale delle trasformazioni di tipo areale a finalità agricola dall’obbligo di interventi compensativi è subordinato all’impegno a non destinare a diversa finalità l’area trasformata per un periodo di 20 anni e l’impegno deve essere oggetto di registrazione e trascri-zione sui registri dei beni immobiliari. Le trasformazione non può essere concessa in boschi oggetto di migliora-mento con fondi pubblici, o tramite interventi compen-sativi a seguito di trasformazione del bosco, nei prece-denti trenta anni.

16) Dopo l’art. 20, si suggerisce di inserire il seguente art. 20 bis «Esonero dall’autorizzazione paesaggistica»: «Gli interventi di trasformazione del bosco finalizzate all’eser-cizio dell’attività agricola, realizzati nei «boschi soggetti a trasformazione ordinaria a delimitazione areale a fina-lità agricola» (tavola 11), che rispettano tutte le seguen-ti condizioni:

•sono relativi a boschi di neoformazione (ossia a bo-schi creatisi spontaneamente su terreni ex agricoli dopo il 1985);

•non sono comprese in boschi con dissesti, con par-ticolare riferimento alla tavola 9 «Carta dei dissesti e delle infrastrutture»;

•sono trasformate per la formazione di prati stabili o pascoli e comprese nella tavola 13D «Carta delle azioni per il recupero del paesaggio e della cultura rurale»;

•non prevedono la realizzazione di opere civili né di impermeabilizzazione del suolo;

•sono esonerati totalmente dall’esecuzione di inter-venti compensativi ai sensi del successivo articolo 22;

•non si avvalgono della possibilità di successiva tra-sformazione urbanistica (l’impegno, per un periodo minimo di 30 anni, deve essere oggetto di registrazio-ne e trascrizione sui registri dei beni immobiliari);

sono considerati «interventi di irrilevante impatto sul-la stabilità idrogeologica dei suoli» ai sensi dell’art. 44 comma 6 lettera b) della l.r. 31/2008 e della d.g.r. X/773/2013, allegato A, art. 2 e pertanto l’autorizzazio-ne idrogeologica è sostituita dalle procedure di cui al-la predetta d.g.r. X/773/2013. Ai sensi dell’art. 149 del d.lgs. 42/2004 sono altresì esonerati dal rilascio dell’au-torizzazione paesaggistica, come disposto dal paragra-fo 4.12 della d.g.r 9/2727/2011 e dal paragrafo 1.4.a. della d.g.r. 8/675/2005 e s.m.i.»;.».

17) All’art. 22 «Interventi compensativi», comma 2, ove si elencano gli unici interventi compensativi possibili:

•dopo le parole: «Sistemazione delle situazioni di dissesto a carico del reticolo idrografico e dei versanti da eseguirsi tramite tecniche di ingegneria naturalistica» sono aggiunte le seguenti: «esclusivamente nella aree indicate nella tavola 9 «Carta dei dissesti e delle infrastrutture» o nella tavola 13B «Carta delle azioni per la difesa del suolo e la tutela delle risorse idriche»;

•le parole: «- Recupero tramite interventi di decespugliamento e contenimento del bosco di aree prative e pascolive non utilizzate e a rischio chiusura. Gli interventi saranno condotti con finalità agronomiche, faunistiche o paesaggistiche» sono soppresse perché l’inopportunità di intervenire con fondi di fatto pubblici su aree che, non essendo utilizzate, sono destinate ad un inevitabile imboschimento; gli interventi a fine faunistici sono già considerati nei punti successivi;

•dopo le parole: «- Realizzazione di nuovi boschi in aree critiche per la rete ecologica» sono aggiunte le parole: «esclusivamente nelle aree perimetrate, nella tavola 13C «Carta delle azioni per la conservazione del patrimonio naturale» con la sigla «C2 valorizzazione e manutenzione aree boscate limitrofe al fiume Serio e al torrente Riso» o nelle immediate vicinanze»;

•alle parole «Miglioramenti ambientali finalizzati al mantenimento di habitat idonei specie faunistiche tutelate (es: fasianidi e galliformi)» sono aggiunte le parole «esclusivamente nelle aree perimetrate, nella tavola 13C «Carta delle azioni per la conservazione del patrimonio naturale» con la sigla «C1 Interventi di manutenzione o miglioramento nelle aree a destinazione naturalistica» o C2 «miglioramenti forestali a fini faunistici»».

•è aggiunta la seguente fattispecie: «- la ripulitura della vegetazione degli alvei dei corsi d’acqua principali e secondari al fine di assicurare il regolare deflusso delle acque, esclusivamente nelle aree indicate nella tavola 13B «Carta delle azioni per la difesa del suolo e la tutela delle risorse idriche»»

18) All’art. 24 «Specie vegetali utilizzabili per interventi di compensazione» è rinominato «Specie vegetali utilizza-

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Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 10 - Martedì 04 marzo 2014

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bili per interventi di compensazione e attività selvicoltu-rali» e il comma 1 è così sostituito: «Per le specie arboree ed arbustive impiegabili per gli interventi di compensa-zione si fa riferimento all’allegato C del r.r. 5/2007», fatto salvo la possibilità di rettificare detto elenco tramite ret-tifica al PIF con provvedimento dirigenziale della Comu-nità montana; il comma 2 è soppresso in quanto in con-trasto con le premesse dell’allegato C del r.r. 5/2007.»

19) L’articolo 25 è soppresso in quanto doppio rispetto al precedente articolo 24.

20) Dopo l’art. 25 è aggiunto il seguente articolo 26 «Attività selvicolturali finanziabili con fondi pubblici»:

«1. Nel territorio assoggettato al presente PIF sono fi-nanziabili con fondi pubblici solamente le seguenti attività selvicolturali:

•le migliorie e le attività selvicolturali previste dai pia-ni d’assestamento;

•le migliorie e le cure colturali ai boschi esplicita-mente indicate nel capitolo 9 «Le azioni di piano» della relazione, in osservanza delle indicazioni con-tenute negli «indirizzi selvicolturali», secondo quan-to indicato nelle tavole del PIF, in particolare nella tavola 13A «Carta delle azioni a sostegno delle attività selvicolturali, pastorali e della filiera bosco-legno»;

•gli interventi indicati come «interventi compensati-vi» nel precedente articolo 22;

•di recupero o miglioramento dei castagneti da frutto, esclusivamente nei boschi indicati come «Castagneti» nelle tavole 3 «Carta dei tipi forestali» e contemporaneamente con destinazione selvicol-turale «multifunzionale» nella tavola 10;

•gli interventi di creazione e manutenzione, ordina-ria o straordinaria, della viabilità forestale prevista dai PAF o dal piano della viabilità della Comunità Montana (VASP) o indicate nelle Tavole delle infra-strutture di servizio;

•i lavori di «pronto intervento» a seguito di calamità naturali;

•la ripulitura della vegetazione degli alvei dei corsi d’acqua principali e secondari al fine di assicurare il regolare deflusso delle acque

•di recupero forestale ed ecologico delle cave ces-sate, individuate nel catasto Regionale delle cave dismesse o abbandonate, di cui all’articolo 27 del-la legge regionale 8 agosto 1998, n. 14;

•di gestione ambientale, espressamente previsti dai piani dei siti natura 2000;

•di lotta o prevenzione degli incendi boschivi, com-patibilmente coi piani AIB;

•di pronto intervento, di lotta fitosanitaria, di preven-zione e di sistemazione del dissesto idrogeologico (da attuarsi ove possibile con tecniche di ingegne-ria naturalistica), anche se non previsti dal presen-te piano di indirizzo forestale

2. Nella aree boscate e nei nuovi sistemi verdi, l’ente forestale finanzia la realizzazione (o l’acquisto, ma solo se il beneficiario non fosse in grado di realizzarli direttamente) di cartellonistica, segnaletica, arredo in bosco, strutture per la fauna, legname per le sistemazioni idrauliche e per la viabilità solo se realizzati con legname non trattato chimicamente in autoclave e privo di altri impregnanti chimici di sintesi, preferibilmente in legno di robinia, castagno, querce, larice o altri legni di lunga durata all’aperto.

3. In deroga a quanto indicato al comma 1, non possono tut-tavia essere finanziati:

•gli interventi di utilizzazione forestale;

•gli imboschimenti, salvo gli interventi previsti lungo il fiume Serio e il torrente Riso, come già indicato nel capitolo 22 «Interventi compensativi»;

•gli impianti di arboricoltura da legno;

•gli interventi di miglioramento forestale in «boschi a trasformabilità ordinaria a destinazione urbani-stica» e in «boschi assoggettati alla disciplina del Piano Cave Provinciale», fatta eccezione per gli interventi di pronto intervento, di lotta fitosanitaria, di prevenzione e di sistemazione del dissesto idro-geologico (da attuarsi ove possibile con tecniche

di ingegneria naturalistica), che sono finanziabili.4. In occasione dei bandi di finanziamento pubblico, sono

accordati punteggi tecnici di priorità (rispetto ad analoghi inter-venti in altri boschi) in base alle indicazioni contenute nel piano, compreso quanto indicato nella tavola dei dissesti.

5. I proventi delle sanzioni di cui all’art. 61, commi da 5 a 10, della l.r. 31/2008 sono usati per le attività indicate all’art. 18, comma 2, lettera d ter) del r.r. 5/2007.»

C) nelle cartografie:1) aggiornare tutte le cartografie sulla base delle disposi-

zioni contenute nel presente decreto; 2) inserire fra i «boschi non trasformabili»:

a. i «saliceti di greto» di cui alla tavola 3 «Carta dei tipi forestali»;

b. i boschi inseriti nelle aree sottoposte al vincolo di «bellezza d’insieme» ai sensi dell’art. 136 del. d.lgs. 42/2004 e riportate nella tavola 6 «Carta dei vinco-li», in particolare la «Pineta di Clusone»;

c. i boschi inseriti nell’Oasi di protezione denominata «Monte Né» in comune di Clusone.

3) Verificare la coerenza fra la trasformabilità dei boschi (tavola 11) e la carta dei dissesti (tavola 9).

D) consegnare a Regione Lombardia, Struttura Foreste, dopo l’approvazione del PIF, una copia completa del piano in versione pdf, comprese le relative tavole sia in formato pdf che «shape file» per l’inserimento nel «Geoportale della Lombardia»;

2. di stabilire che i limiti e le prescrizioni per il rilascio o il dinie-go delle autorizzazioni alla trasformazione del bosco e per iden-tificare la natura degli interventi compensativi contenuti nelle «Norme Tecniche di Attuazione» e nelle tavole relative, qualora più restrittive rispetto alla normativa regionale, sono da intender-si quali «Criteri provvisori locali» ai sensi del paragrafo 2.1, lettera e), della d.g.r. 675/2005 e s.m.i. e pertanto costituiscono norme provvisorie di salvaguardia vincolanti per le istanze di trasforma-zione presentate dal giorno successivo alla pubblicazione del presente decreto sul BURL fino alla data di entrata in vigore del Piano di Indirizzo Forestale;

3. di suggerire alla Comunità montana Valle Seriana di adot-tare un unico regolamento per i tre Piani di Indirizzo Forestale dei comuni di Clusone, Gorno, Oneta, Parre, Piario, Ponte Nossa e Premolo, dei comuni di Castione della Presolana, Cerete, Fino del Monte, Onore, Rovetta e Songavazzo e dei comuni di Villa D’Ogna, Oltresenda Alta, Ardesio, Valgoglio, Gromo, Gandellino, Valbondione, apportando i necessari adattamenti e inviando il testo coordinato alla Struttura Sviluppo e Gestione Forestale per un parere finale;

4. di stabilire che qualora al PIF in questione siano apportate modifiche sostanziali prima della definitiva approvazione, deb-ba essere acquisito nuovo parere regionale;

5. di demandare alla Provincia di Bergamo, in sede di ap-provazione del piano di indirizzo forestale (che dovrà avvenire il prima possibile), il compito di verificare il puntuale rispetto delle prescrizioni del presente decreto;

6. di trasmettere il presente decreto alla Comunità montana di Valle Seriana, alla Provincia di Bergamo (settore Agricoltura, settore Territorio e settore Tutela Ambientale), a Ersaf e alla Dire-zione Generale «Ambiente, Energia e Sviluppo Sostenibile» – Uni-tà Organizzativa «Parchi, tutela della biodiversità e paesaggio».

7. di pubblicare il presente decreto sul Bollettino Ufficiale di Regione Lombardia e sul sito internet di regione Lombardia.

Il dirigente della strutturaRoberto Carovigno

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Serie Ordinaria n. 10 - Martedì 04 marzo 2014

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D.d.s. 27 febbraio 2014 - n. 1611Espressione del parere sul piano di indirizzo forestale della Valle Seriana, limitatamente al territorio dei comuni di Castione della Presolana, Cerete, Fino del Monte, Onore, Rovetta e Songavazzo, ai sensi dell’art. 47 della l.r. 31/2008

IL DIRIGENTE DELLA STRUTTURA «SVILUPPO E GESTIONE FORESTALE»

Vista la l.r. 5 dicembre 2008, n. 31 «Testo unico delle leggi regio-nali in materia di agricoltura foreste pesca e sviluppo rurale» e s.m.i. e, in particolare, l’art. 47 comma 4 ai sensi del quale i Piani di indirizzo forestale sono approvati dalla competente Provincia, previo parere della Regione, come disciplinato al punto 2.4.4) della Parte 3 «Procedure Amministrative» della d.g.r. n.  8/7728 del 24 luglio 2008 «Criteri e procedure per la redazione e l’appro-vazione dei Piani di indirizzo forestale»;

Vista la proposta di Piano di Indirizzo Forestale, limitatamen-te al territorio dei comuni di Castione della Presolana, Cerete, Fino del Monte, Onore, Rovetta e Songavazzo (di seguito «PIF»), redatta dalla Comunità montana di Valle Seriana, pervenuta al-la Struttura Sviluppo e Gestione Forestale della D.G. Agricoltura in data 22 novembre 2013 (prot. M1.2013.0051439), al fine di ac-quisire il prescritto parere regionale;

Vista altresì la nota della Comunità montana di Valle Seriana, pervenuta alla Struttura Sviluppo e Gestione Forestale della D.G. Agricoltura in data 12 dicembre 2013 (prot. M1.2013.0055312), con la quale si chiede di sospendere l’istruttoria per il parere re-gionale, al fine di poter uniformare il piano in esame con gli altri due piani di indirizzo forestale che la comunità montana di Valle Seriana sta redigendo sul proprio territorio, l’ultimo dei quali è pervenuto alla scrivente Struttura con nota M1.2014.0009853 del 3 febbraio 2014;

Valutato, a seguito dell’istruttoria effettuata dalla scriven-te Struttura previa verifica della documentazione inerente alla proposta di PIF in argomento coi tecnici della Comuni-tà montana, che il piano stesso (valido per quindici anni con decorrenza dall’approvazione da parte della Provincia di Ber-gamo) è sostanzialmente conforme alle disposizioni della nor-mativa di settore, in particolare della l.r. n. 31/2008 e della d.g.r. n. 8/7728/2008, fatto salvo la necessità di apportare alcune mo-difiche ed integrazioni, finalizzate in particolare alla corrispon-denza del regolamento del piano alla normativa vigente;

Vista la deliberazione di Giunta regionale n. 8/675/2005 «Cri-teri per la trasformazione del bosco e per i relativi interventi com-pensativi (d.lgs. 227/2001, art. 4, l.r. 31/2008, art. 43)» e s.m.i. e in particolare il paragrafo 2.1 e) dell’allegato 1, ai sensi del quale, nelle more dell’approvazione dei piani di indirizzo forestale, gli Enti forestali possono dotarsi di criteri provvisori per regolamen-tare il rilascio delle autorizzazioni alla trasformazione del bosco, che integrano o dettagliano quelli elencati al paragrafo 2.1, nonché per fissare criteri specifici per la realizzazione degli inter-venti compensativi;

Dato atto che la Comunità montana di Valle Seriana non ha chiesto alcuna deroga al regolamento regionale 5/2007 e s.m.i. relativamente alle prescrizioni per attività selvicolturali da attuar-si in tutto il territorio boscato soggetto a pianificazione;

Rilevato che gli elaborati cartografici non individuano forma-zioni vegetali irrilevanti ai sensi dell’art. 14 (Aree dismesse) della d.g.r. 8/2024/2006;

Dato atto che il presente provvedimento conclude il rela-tivo procedimento nei termini di 60 giorni previsto dalla d.g.r. n. 8/7728/2008;

Visto l’art.17 della l.r. 20 del 7 luglio 2008 «Testo unico delle leg-gi regionali in materia di organizzazione e personale» e i provve-dimenti della X legislatura;

Considerato che il presente provvedimento rientra tra le com-petenze della Struttura/U.O individuate dalla d.g.r. n. 87 del 29 aprile 2013 e dal decreto del Segretario Generale n. 7110 del 25 luglio 2013;

DECRETA1. di esprimere, ai sensi dell’art. 47 comma 4 della l.r. 31/2008

e successive modificazioni, parere favorevole al Piano di Indiriz-zo Forestale della comunità montana della Valle Seriana limi-tatamente al territorio dei comuni di Castione della Presolana, Cerete, Fino del Monte, Onore, Rovetta e Songavazzo, valido per quindici anni con decorrenza dall’approvazione da parte della Provincia di Bergamo, a condizione che siano rispettate tutte le seguenti modifiche e integrazioni al Piano stesso, indispensabili per la corrispondenza del regolamento del piano alla normati-va vigente:

A) nella «Relazione della fase di sintesi»:1) Aggiornare i riferimenti normativi, facendo riferimento

alla l.r. 31/2008 e alla d.g.r. 675/2005 e loro successi-ve modificazioni ed integrazioni.

2) Aggiornare il testo sulla base delle prescrizioni al re-golamento di piano.

B) nel «Regolamento di piano»:1) All’art. 2 «Ambito di applicazione», le parole: «ad esclu-

sione dei boschi ricadenti in piani di assestamento fo-restale (P.A.F.) in corso di validità o scaduti da meno di 10 anni, di cui all’art.14 del presente regolamento, e, per quanto attiene alla trasformazione del bosco, esclusivamente nelle aree riconducibili oggettiva-mente a bosco ai sensi dell’art. 42 L.r. n. 31/2008, così come definite nella legislazione vigente, e che quindi abbiano oggettivamente i requisiti determinati dalla normativa, indipendentemente dalla individuazione, delimitazione e restituzione cartografica delle super-fici a bosco definite dal Piano stesso.» sono così sosti-tuite: «, nonché le attività di gestione e trasformazione dei terreni soggetti a vincolo idrogeologico, di cui al r.d. 3267/1923.»

2) L’intero articolo 4, comma 2, che recita: «Le previsioni e prescrizioni di cui al comma 1 del presente articolo, determinano valenza paesaggistica-forestale e co-genza urbanistico-forestale solo all’interno dei boschi compresi nel territorio di competenza del presente PIF, così come definiti nella legislazione regionale vigente, cioè nelle aree riconducibili a bosco ai sensi dell’art. 42 L.r. n. 31/2008 comprese nel territorio di competen-za dei Comuni di di Castione della Presolana, Cerete, Fino del Monte, Onore, Rovetta e Songavazzo, e che quindi abbiano oggettivamente i requisiti determina-ti dalla normativa vigente, indipendentemente dalla individuazione, delimitazione e restituzione cartografi-ca delle superfici a bosco in seno al PIF.» è soppresso in quanto in contrasto con l’art. 48 della l.r. 31/2008 e con la d.g.r. 7728/2008.

3) All’art. 5 «Gestione del piano», le parole: «La proce-dura di aggiornamento è di esclusiva competenza dell’Autorità Forestale competente.» sono così sostitu-ite: «Le procedure di cui ai precedenti punti a) e b) sono in capo al competente dirigente della comuni-tà montana. La procedura di cui al precedente punto c) è in capo alla comunità montana, previo parere della provincia. In particolare, in caso di imprecisioni o errori materiali del perimetro di bosco, che si rilevas-sero in occasione di approfondimenti, sopralluoghi, istruttorie o di «passaggi di scala» (di cui al succes-sivo art. 8), è necessario apportare una rettifica delle relative tavole del PIF, da approvare con determina-zione dirigenziale della Comunità montana.»

4) L’intero art. 10 «Rapporti con i piani di assestamento forestale (PAF) redatti precedentemente al PIF» è così sostituito: «Alla scadenza del piani di assestamento forestale, le deroghe alle NFR eventualmente con-cesse dalla giunta regionale perdono di efficacia; la quantificazione della ripresa individuata da un piano scaduto rimane valida per ulteriori 15 anni e comun-que non oltre l’approvazione del piano successivo; le migliorie e gli interventi proposti da un piano scaduto mantengono la loro validità per ulteriori 15 anni, e co-munque non oltre l’approvazione del piano successi-vo, ai fini di un possibile finanziamento pubblico.»

5) All’art. 15 «Trasformazioni ordinarie a perimetrazione esatta» è aggiunto il seguente testo in fondo: «Le nuo-ve trasformazioni ordinarie a perimetrazione esatta devono comunque sottostare alle seguenti regole: a) non possono essere individuate nei «boschi non

trasformabili» di cui all’art. 24 e neppure nei bo-schi oggetto di miglioramento con fondi pubblici o compensazioni per precedenti 30 anni;

b) devono essere individuate prioritariamente all’in-terno dei «tessuto urbano consolidato» di cui all’art. 10 comma 2 della l.r. 12/2005 e s.m.i. o nel-le immediate adiacenze, ossia nel raggio di 150 metri;

c) devono essere limitate, per ogni comune, a una superficie massima, per l’intero periodo di validità

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Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 10 - Martedì 04 marzo 2014

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del PIF, pari allo 0,5% dell’intera superficie boscata comunale.»

6) All’art. 17 «Trasformazioni ordinarie a delimitazione areale – Trasformazioni ordinarie a fini agricoli», il com-ma 2 che recita: «L’individuazione degli ambiti tra-sformabili a finalità agricola, di cui alla Tavola «Carta delle trasformazioni agricole», è indicativa, pertanto non esaustiva rispetto alle aree trasformabili e, per contro, non vincola ad autorizzare la trasformazione delle aree indicate.» è così sostituito: «L’individuazio-ne degli ambiti trasformabili a finalità agricola, di cui alla Tavola 3 «Carta delle trasformazioni ordinarie a delimitazione areale», non vincola ad autorizzare la trasformazione delle aree indicate.»

7) All’art. 17 «Trasformazioni ordinarie a delimitazione areale – Trasformazioni ordinarie a fini agricoli», è ag-giunto il comma 4: «4. Nel periodo di validità del pre-sente piano, la comunità montana potrà autorizzare trasformazioni ordinarie a fini agricoli nella misura massima dell’1,5% dei boschi esistenti. Ogni singola trasformazione non deve superare i 4,5 ettari, salvo casi particolare opportunamente motivati.».

8) All’art. 17 «Trasformazioni ordinarie a delimitazione areale – Trasformazioni ordinarie a fini agricoli», è ag-giunto il comma 5: «5. L’esonero totale delle trasfor-mazioni di tipo areale a finalità agricola dall’obbligo di interventi compensativi è subordinato all’impegno a non destinare a diversa finalità l’area trasformata per un periodo di 30 anni e l’impegno deve essere oggetto di registrazione e trascrizione sui registri dei beni immobiliari. Le trasformazione non può essere concessa in boschi oggetto di miglioramento con fondi pubblici, o tramite interventi compensativi a seguito di trasformazione del bosco, nei precedenti trenta anni. L’esonero parziale delle trasformazioni di tipo areale a finalità agricola dall’obbligo di inter-venti compensativi è subordinato all’impegno a non destinare a diversa finalità l’area trasformata per un periodo di 20 anni e l’impegno deve essere oggetto di registrazione e trascrizione sui registri dei beni im-mobiliari. Le trasformazione non può essere concessa in boschi oggetto di miglioramento con fondi pubbli-ci, o tramite interventi compensativi a seguito di tra-sformazione del bosco, nei precedenti trenta anni.».

9) L’art. 19 «Trasformazioni speciali», il secondo capover-so che inizia con «Nella categoria delle trasformazioni speciali…» fino in fondo all’articolo è interamente so-stituito dal seguente testo:«Sono considerate «Trasformazioni speciali» le trasfor-mazioni finalizzate a realizzare:

a) viabilità agro-silvo-pastorale prevista dal piano VASP;

b) viabilità poderale o interpoderale;c) allacciamenti tecnologici e viari agli edifici

esistenti;d) ampliamenti o adeguamento di edifici, impian-

ti o infrastrutture esistenti o costruzione di perti-nenze di edifici esistenti;

e) interventi di prevenzione o sistemazione del dis-sesto idrogeologico, da realizzarsi ove tecnica-mente possibile tramite opere di bioingegneria forestale;

f) interventi funzionali alla fruizione del territorio (posa di bacheche, segnaletica, arredi per la sosta, eccetera), purché prevalentemente in le-gno o pietra secondo il modello del «Quaderno delle opere tipo» di ERSAF;

g) piccole opere di approvvigionamento idrico o piccole derivazioni d’acqua o piccole centrali-ne idroelettriche;

h) opere pubbliche;i) opere di difesa dall’inquinamento idrico, del suo-

lo, atmosferico ed acustico;j) reti di pubblica utilità (quali elettrodotti, acque-

dotti ecc.)k) realizzazione delle opere antincendio boschivo

e di prevenzione dei rischi di incendio boschivo, realizzate secondo le prescrizioni del «Piano re-

gionale delle attività di previsione, prevenzione e lotta attiva contro gli incendi boschivi»;

l) discariche previste in atti di programmazione o pianificazione territoriale di livello regionale o provinciale;

m) piccole trasformazioni a finalità esclusivamente agricola su superficie di massimo 100 mq.»

10) Dopo l’art. 19, è aggiunto il seguente art. 19 bis «Eso-nero dall’autorizzazione paesaggistica»: «Gli interven-ti di trasformazione del bosco finalizzate all’esercizio dell’attività agricola, realizzati nei «boschi soggetti a trasformazione ordinaria a delimitazione areale a fi-nalità agricola» (tavola 13), che rispettano tutte le se-guenti condizioni:

•sono relativi a boschi di neoformazione (ossia a boschi creatisi spontaneamente su terreni ex agri-coli dopo il 1985);

•non sono comprese in boschi con dissesti, con particolare riferimento alla tavola 10 «Carta dei dissesti e delle infrastrutture»;

•sono trasformate per la formazione di prati stabili o pascoli;

•non prevedono la realizzazione di opere civili né di impermeabilizzazione del suolo;

•sono esonerati totalmente dall’esecuzione di inter-venti compensativi ai sensi del presente PIF;

•non si avvalgono della possibilità di successiva trasformazione urbanistica (l’impegno, per un periodo minimo di 30 anni, deve essere oggetto di registrazione e trascrizione sui registri dei beni immobiliari);

sono considerati «interventi di irrilevante impatto sul-la stabilità idrogeologica dei suoli» ai sensi dell’art. 44 comma 6 lettera b) della l.r. 31/2008 e della d.g.r. X/773/2013, allegato A, art. 2 e pertanto l’autorizzazio-ne idrogeologica è sostituita dalle procedure di cui alla predetta d.g.r. X/773/2013. Ai sensi dell’art. 149 del d.lgs. 42/2004 sono altresì esonerati dal rilascio dell’autorizzazione paesaggistica, come disposto dal paragrafo 4.12 della d.g.r 9/2727/2011 e dal paragra-fo 1.4.a. della d.g.r. 8/675/2005 e s.m.i.»;

11) All’art. 20 «Boschi non trasformabili» è aggiunto in fondo il seguente testo: «Nei boschi classificati come «non trasformabili» (Tavola 2) possono essere realiz-zate esclusivamente le trasformazioni indicate all’art. 19 nell’elenco delle «trasformazioni speciali». Ad ecce-zione degli interventi indicati ai punti a) ed f) dell’art. 19, le predette trasformazioni possono essere realizza-te nei «boschi non trasformabili» esclusivamente se si dimostra l’impossibilità a realizzarle altrove. Il rapporto di compensazione è sempre pari a 1:4, salvo i casi di esonero indicati agli articoli 23 e 24.»

12) All’art. 21 «Interventi compensativi» si aggiunge il se-guente testo:«Possono essere realizzati come interventi compensati-vi esclusivamente i seguenti:

•Sistemazione delle situazioni di dissesto a carico del reticolo idrografico e dei versanti da eseguirsi tramite tecniche di ingegneria naturalistica;

•Interventi di manutenzione ordinaria e straordina-ria a carico della viabilità silvo – pastorale secon-do le necessità di sistemazione individuate dal Piano della Viabilità Silvo Pastorale;

•Realizzazione di nuovi tratti di viabilità silvo – pa-storale, purchè compresa nelle proposte di nuova viabilità previste dal PIF;

•Interventi di conversione all’alto fusto e altri miglio-ramenti forestali (tagli fitosanitari, diradamenti in impianti artificiali, ecc.) da realizzarsi in funzione dell’attitudine prevalente dell’area interessata;

•Miglioramenti ambientali finalizzati al manteni-mento di habitat idonei specie faunistiche tutelate (es: fasianidi e galliformi);

•Ripulitura della vegetazione degli alvei dei corsi d’acqua principali e secondari al fine di assicura-re il regolare deflusso delle acque.»

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13) All’art. 22 «Attribuzione del rapporto di compensazio-ne e calcolo del costo», il capoverso «Per quanto ri-guarda il costo del suolo da applicare nel calcolo del costo di compensazione, questo sarà pari alla media aritmetica del Valore Agricolo Medio delle province di Bergamo, Brescia, Como, Varese e Sondrio» è sop-presso in quanto in contrasto con la d.g.r. 675/2005 e s.m.i..

14) All’art. 23 «Assenza di obblighi di compensazione», le parole: «- realizzazione di piste forestali temporanee previste dal PIF e/o PAF.» sono soppresse in quanto le piste forestali temporanee non costituiscono «trasfor-mazione del bosco» e di conseguenza non devono essere compensate. Inoltre, il PIF non prevede nessuna pista forestale temporanea.

15) All’art. 24 «Obblighi di compensazione di minima en-tità», le parole: «- realizzazione di interventi di Sistema-zione idrogeologica preferibilmente con tecniche di ingegneria naturalistica» sono soppresse, in quanto in contrasto col precedente art. 23 che già annove-ra tali interventi fra quelli con assenza di obblighi di compensazione.

16) All’art. 29 «Obblighi di compensazione di minima en-tità», le parole: «Resta comunque la necessità di ac-quisire l’autorizzazione paesaggistica, non potendo questi interventi rientrare tra quelli «non soggetti ad autorizzazione paesaggistica» di cui all’art. 149 del d.lgs n. 42/2004.» sono sostituite con: «Resta comun-que la necessità di acquisire l’eventuale autorizzazio-ne paesaggistica nei casi che non rientrano fra gli «interventi non soggetti ad autorizzazione paesaggisti-ca» di cui all’art. 149 del d.lgs n. 42/2004.».

17) All’art. 26 «Aree da destinare a interventi compensati-vi», la parola: «prioritarie» è soppressa ed è aggiunta la frase: «Gli interventi compensativi possono essere rea-lizzati esclusivamente nelle aree indicate nella Tavola 5 «Carta delle superfici destinate a compensazione», nelle aree indicate in legenda».

18) All’art. 28 «Specie vegetali utilizzabili per interventi di compensazione» è rinominato «Specie vegetali utiliz-zabili per interventi di compensazione e attività sel-vicolturali» il primo capoverso è così sostituito: «Per le specie arboree ed arbustive impiegabili per gli inter-venti di compensazione si fa riferimento all’allegato C del r.r. 5/2007», fatto salvo la possibilità di rettificare detto elenco tramite rettifica al PIF con provvedimento dirigenziale della Comunità montana.»

19) Dopo l’art. 28 è aggiunto il seguente articolo 29 «Attivi-tà selvicolturali finanziabili con fondi pubblici»: «1. Nel territorio assoggettato al presente PIF sono fi-nanziabili con fondi pubblici solamente le seguenti attività selvicolturali:

•le migliorie e le attività selvicolturali previste dai piani d’assestamento;

•le migliorie e le cure colturali ai boschi esplicita-mente indicate nella relazione del PIF, nelle aree indicate nella tavola 6 «Carta delle azioni di pia-no e delle proposte progettuali» e nella tavola 8 «Carta dei modelli colturali»;

•gli interventi indicati come «interventi compen-sativi» nel precedente articolo 31 e indicati nella tavola 5 «Carta delle superfici destinate a com-pensazione»;

•di recupero o miglioramento dei castagneti da frutto, esclusivamente nei boschi indicati come «Castagneti» nelle tavola 3 «Carta dei tipi forestali» e contemporaneamente con destinazione selvi-colturale «protettiva-multifunzionale» o «paesaggi-stica» nella tavola 1;

•gli interventi di creazione e manutenzione, ordina-ria o straordinaria, della viabilità forestale prevista dai PAF o dal piano della viabilità della Comunità Montana (VASP) o indicate nella Tavola 4 «Carta delle infrastrutture di servizio»;

•i lavori di «pronto intervento» a seguito di calamità naturali;

•la ripulitura della vegetazione degli alvei dei corsi d’acqua principali e secondari al fine di assicura-re il regolare deflusso delle acque;

•di recupero forestale ed ecologico delle cave cessate, individuate nel catasto Regionale delle cave dismesse o abbandonate, di cui all’articolo 27 della legge regionale 8 agosto 1998, n. 14;

•di gestione ambientale, espressamente previsti dai piani dei siti natura 2000;

•di lotta o prevenzione degli incendi boschivi, compatibilmente coi piani AIB;

•di pronto intervento, di lotta fitosanitaria, di pre-venzione e di sistemazione del dissesto idrogeo-logico (da attuarsi ove possibile con tecniche di ingegneria naturalistica), anche se non previsti dal presente piano di indirizzo forestale.

2. Nella aree boscate e nei nuovi sistemi verdi, l’ente forestale finanzia la realizzazione (o l’acquisto, ma solo se il beneficiario non fosse in grado di realizzarli diret-tamente) di cartellonistica, segnaletica, arredo in bo-sco, strutture per la fauna, legname per le sistemazioni idrauliche e per la viabilità solo se realizzati con legna-me non trattato chimicamente in autoclave e privo di altri impregnanti chimici di sintesi, preferibilmente in legno di robinia, castagno, querce, larice o altri legni di lunga durata all’aperto.3. In deroga a quanto indicato al comma 1, non pos-sono tuttavia essere finanziati:

•gli interventi di utilizzazione forestale;

•gli imboschimenti;

•gli impianti di arboricoltura da legno;

•gli interventi di miglioramento forestale in «boschi a trasformabilità ordinaria a destinazione urba-nistica» e in «boschi assoggettati alla disciplina del Piano Cave Provinciale», fatta eccezione per gli interventi di pronto intervento, di lotta fitosani-taria, di prevenzione e di sistemazione del disse-sto idrogeologico (da attuarsi ove possibile con tecniche di ingegneria naturalistica), che sono finanziabili.

4. In occasione dei bandi di finanziamento pubblico, sono accordati punteggi tecnici di priorità (rispetto ad analoghi interventi in altri boschi) in base alle in-dicazioni contenute nel piano, compreso quanto indi-cato nella tavola dei dissesti.5. I proventi delle sanzioni di cui all’art. 61, commi da 5 a 10, della l.r. 31/2008 sono usati per le attività indicate all’art. 18, comma 2, lettera d ter) del r.r. 5/2007.»

20) In tutto il regolamento, sostituire le parole «Autori-tà forestale» con «ente forestale», il riferimento alla l.r. 27/2004 con quello alla l.r. 31/2008 e il riferimento alla d.g.r. 3002/2006 con quello alla d.g.r. 675/2005.

21) Nell’allegato A, si raccomanda di prevedere per le tra-sformazioni del bosco ordinarie a finalità urbanistica il rapporto di compensazione pari a 1:1, anche nel caso in cui la trasformazione avvenga nelle aree all’in-terno dei «tessuto urbano consolidato» di cui all’art. 10 comma 2 della l.r. 12/2005 e s.m.i. o nelle immediate adiacenze, ossia nel raggio di 150 metri, indipenden-temente dalla tipologia forestale; nella altre aree, si raccomanda di fissare il rapporto di compensazione per le trasformazioni del bosco ordinarie a delimitazio-ne areale a finalità urbanistica pari ad almeno 1:2.

C) nelle cartografie:1) aggiornare tutte le cartografie sulla base delle dispo-

sizioni contenute nel presente decreto; 2) inserire fra i «boschi non trasformabili», salvo eccezioni

motivate:a. i boschi appartenenti alle categorie «Saliceti», «Pi-

nete di Pino Silvestre», «Piceo Faggeti», «Lariceti» e «Faggete», di cui alla tavola 3 «Carta dei tipi fore-stali e 5 «Carta del Governo»;

b. i boschi inseriti nelle aree sottoposte al vincolo di «bellezza d’insieme» e «bellezze individue» ai sensi dell’art. 136 del. d.lgs. 42/2004 e riportate nella ta-vola 6 «Carta dei vincoli».

3) inserire fra i «boschi soggetti a trasformazioni ordina-rie a delimitazione areale», salvo eccezioni motivate, solo i boschi di neo formazione (creatisi dopo il 1985), escludendo quelli importanti per la biodiversità, la

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Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 10 - Martedì 04 marzo 2014

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rete ecologica, la stabilità del suolo o di particolare pregio produttivo.

4) Verificare la coerenza fra la trasformabilità dei boschi (tavole 2 e 3) e la carta dei dissesti (tavola 10), al fine di evitare interventi negativi su aree critiche ai fini del-la stabilità idrogeologica.

D) consegnare a Regione Lombardia, Struttura Foreste, dopo l’approvazione del PIF, una copia completa del piano in versio-ne pdf, comprese le relative tavole sia in formato pdf che «sha-pe file» per l’inserimento nel «Geoportale della Lombardia»;

2. di stabilire che i limiti e le prescrizioni per il rilascio o il dinie-go delle autorizzazioni alla trasformazione del bosco e per iden-tificare la natura degli interventi compensativi contenuti nelle «Norme Tecniche di Attuazione» e nelle tavole relative, qualora più restrittive rispetto alla normativa regionale, sono da intender-si quali «Criteri provvisori locali» ai sensi del paragrafo 2.1, lettera e), della d.g.r. 675/2005 e s.m.i. e pertanto costituiscono norme provvisorie di salvaguardia vincolanti per le istanze di trasforma-zione presentate dal giorno successivo alla pubblicazione del presente decreto sul BURL fino alla data di entrata in vigore del Piano di Indirizzo Forestale;

3. di suggerire alla Comunità montana Valle Seriana di adot-tare un unico regolamento per i tre Piani di Indirizzo Forestale dei comuni di Clusone, Gorno, Oneta, Parre, Piario, Ponte Nossa e Premolo, dei comuni di Castione della Presolana, Cerete, Fino del Monte, Onore, Rovetta e Songavazzo e dei comuni di Villa D’Ogna, Oltresenda Alta, Ardesio, Valgoglio, Gromo, Gandellino, Valbondione, apportando i necessari adattamenti e inviando il testo coordinato alla Struttura Sviluppo e Gestione Forestale per un parere finale;

4. di stabilire che qualora al PIF in questione siano apportate modifiche sostanziali prima della definitiva approvazione, deb-ba essere acquisito nuovo parere regionale;

5. di demandare alla Provincia di Bergamo, in sede di ap-provazione del piano di indirizzo forestale (che dovrà avvenire il prima possibile), il compito di verificare il puntuale rispetto delle prescrizioni del presente decreto;

6. di trasmettere il presente decreto alla Comunità montana di Valle Seriana, alla Provincia di Bergamo (settore Agricoltura, settore Territorio e settore Tutela Ambientale), a Ersaf e alla Dire-zione Generale «Ambiente, Energia e Sviluppo Sostenibile» – Uni-tà Organizzativa «Parchi, tutela della biodiversità e paesaggio».

7. di pubblicare il presente decreto sul Bollettino Ufficiale di Regione Lombardia e sul sito internet di regione Lombardia.

Il dirigente della strutturaRoberto Carovigno

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Serie Ordinaria n. 10 - Martedì 04 marzo 2014

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D.d.s. 27 febbraio 2014 - n. 1612Espressione del parere sul piano di indirizzo forestale della Valle Seriana, limitatamente al territorio dei comuni di Villa d’Ogna, Oltressenda Alta, Ardesio, Valgoglio, Gromo, Gandellino, Valbondione ai sensi dell’art. 47 della l.r. 31/2008

IL DIRIGENTE DELLA STRUTTURA «SVILUPPO E GESTIONE FORESTALE»

Vista la l.r. 5 dicembre 2008, n. 31 «Testo unico delle leggi regio-nali in materia di agricoltura foreste pesca e sviluppo rurale» e s.m.i. e, in particolare, l’art. 47 comma 4 ai sensi del quale i Piani di indirizzo forestale sono approvati dalla competente Provincia, previo parere della Regione, come disciplinato al punto 2.4.4) della Parte 3 «Procedure Amministrative» della d.g.r. n.  8/7728 del 24 luglio 2008 «Criteri e procedure per la redazione e l’appro-vazione dei Piani di indirizzo forestale»;

Vista la proposta di Piano di Indirizzo Forestale, limitatamente al territorio dei comuni di Villa D’Ogna, Oltresenda Alta, Ardesio, Valgoglio, Gromo, Gandellino, Valbondione (di seguito «PIF»), re-datta dalla Comunità montana di Valle Seriana, pervenuta alla Struttura Sviluppo e Gestione Forestale della D.G. Agricoltura in data 3 febbraio 2014 (prot. M1.2014.0009853), al fine di acquisire il prescritto parere regionale;

Vista altresì la nota della Comunità montana di Valle Seriana, per-venuta alla Struttura Sviluppo e Gestione Forestale della D.G. Agri-coltura in data 12 dicembre 2013 (prot. M1.2013.0055312), con la quale si chiede di sospendere l’istruttoria per il parere regionale, al fine di poter uniformare il piano in esame con gli altri due piani di indirizzo forestale che la comunità montana di Valle Seriana sta redi-gendo sul proprio territorio, l’ultimo dei quali è il PIF in esame;

Valutato, a seguito dell’istruttoria effettuata dalla scriven-te Struttura previa verifica della documentazione inerente alla proposta di PIF in argomento coi tecnici della Comuni-tà montana, che il piano stesso (valido per quindici anni con decorrenza dall’approvazione da parte della Provincia di Ber-gamo) è sostanzialmente conforme alle disposizioni della nor-mativa di settore, in particolare della l.r. n. 31/2008 e della d.g.r. n. 8/7728/2008, fatto salvo la necessità di apportare alcune mo-difiche ed integrazioni, finalizzate in particolare alla corrispon-denza del regolamento del piano alla normativa vigente;

Vista la deliberazione di Giunta Regionale n. 8/675/2005 «Criteri per la trasformazione del bosco e per i relativi interventi compen-sativi (d.lgs. 227/2001, art. 4, l.r. 31/2008, art. 43)» e s.m.i. e in par-ticolare il paragrafo 2.1 e) dell’allegato 1, ai sensi del quale, nelle more dell’approvazione dei piani di indirizzo forestale, gli Enti forestali possono dotarsi di criteri provvisori per regolamentare il rilascio delle autorizzazioni alla trasformazione del bosco, che integrano o det-tagliano quelli elencati al paragrafo 2.1, nonché per fissare criteri specifici per la realizzazione degli interventi compensativi;

Dato atto che la Comunità montana di Valle Seriana non ha chiesto alcuna deroga al regolamento regionale 5/2007 e s.m.i. relativamente alle prescrizioni per attività selvicolturali da attuar-si in tutto il territorio boscato soggetto a pianificazione;

Rilevato che gli elaborati cartografici non individuano forma-zioni vegetali irrilevanti ai sensi dell’art. 14 (Aree dismesse) della d.g.r. 8/2024/2006;

Dato atto che il presente provvedimento conclude il rela-tivo procedimento nei termini di 60 giorni previsto dalla d.G.R. n. 8/7728/2008 ;

Visto l’art.17 della l.r. 20 del 7 luglio 2008 «Testo unico delle leg-gi regionali in materia di organizzazione e personale» e i provve-dimenti della X legislatura;

Considerato che il presente provvedimento rientra tra le com-petenze della Struttura/U.O individuate dalla d.g.r. n. 87 del 29 aprile 2013 e dal Decreto del Segretario Generale n. 7110 del 25 luglio 2013;

DECRETA1. di esprimere, ai sensi dell’art. 47 comma 4 della l.r. 31/2008 e

successive modificazioni, parere favorevole al Piano di Indirizzo Fo-restale della comunità montana della Valle Seriana limitatamente al territorio dei comuni di Villa D’Ogna, Oltresenda Alta, Ardesio, Valgoglio, Gromo, Gandellino, Valbondione, valido per quindici anni con decorrenza dall’approvazione da parte della Provincia di Bergamo, a condizione che siano rispettate tutte le seguenti modifiche e integrazioni al Piano stesso, indispensabili per la cor-rispondenza del regolamento del piano alla normativa vigente:

A) nella «Relazione della fase di sintesi»:1) Aggiornare i riferimenti normativi, facendo riferimento

alla l.r. 31/2008 e alla d.g.r. 675/2005 e loro successive modificazioni ed integrazioni.

2) Aggiornare il testo sulla base delle prescrizioni al rego-lamento di piano.

B) nel «Regolamento di piano» (versione giugno 2013):1) All’art. 2 «Ambito di applicazione», le parole: « ad esclusio-

ne dei boschi ricadenti in piani di assestamento forestale (P.A.F.) in corso di validità o scaduti da meno di 10 anni, di cui all’art.14 del presente regolamento » sono soppresse.

2) All’art. 2 «Ambito di applicazione», le parole: «ad esclu-sione dei boschi ricadenti in piani di assestamento fo-restale (P.A.F.) in corso di validità o scaduti da meno di 10 anni, di cui all’art.14 del presente regolamento, e, per quanto attiene alla trasformazione del bosco, esclusivamente nelle aree riconducibili oggettivamen-te a bosco ai sensi dell’art. 42 L.r. n. 31/2008, così come definite nella legislazione vigente, e che quindi abbia-no oggettivamente i requisiti determinati dalla norma-tiva, indipendentemente dalla individuazione, delimita-zione e restituzione cartografica delle superfici a bosco definite dal Piano stesso.» sono così sostituite: «, nonché le attività di gestione e trasformazione dei terreni sog-getti a vincolo idrogeologico, di cui al r.d. 3267/1923.»

3) All’art. 2 «Ambito di applicazione», le parole: «L’Autori-tà Forestale (A.F.), durante l’espletamento dei propri compiti istituzionali, può verificare in ogni momento l’esistenza o meno di boschi, o l’appartenenza di aree boscate di nuova formazione, alla categoria bosco ai sensi di legge, indipendentemente che tali aree bosca-te siano presenti o meno in cartografia PIF; tali accerta-menti non costituiranno variante al presente piano fino alla sua prima revisione. Per quanto concerne quindi il riconoscimento del bosco ai sensi di legge, rimane in ogni momento operative per l’A.F. ogni disposizione di legge con le relative implicazioni giuridiche ed i re-lativi adempimenti gestionali conseguenti, demandati all’A.F. stessa.» sono così sostituite: «In caso di impreci-sioni o errori materiali del perimetro di bosco, che si rile-vassero in occasione di approfondimenti, sopralluoghi, istruttorie o di «passaggi di scala» (di cui al successivo art. 8), è necessario apportare una rettifica delle rela-tive tavole del PIF, da approvare con determinazione dirigenziale della Comunità montana.».

4) All’art. 5 «Gestione del piano», le parole: «La procedura di aggiornamento è di esclusiva competenza dell’Autorità Forestale competente.» sono così sostituite: «Le procedure di cui ai precedenti punti a) e b) sono in capo al com-petente dirigente della comunità montana. La procedu-ra di cui al precedente punto c) è in capo alla comuni-tà montana, previo parere della provincia. In particolare, in caso di imprecisioni o errori materiali del perimetro di bosco, che si rilevassero in occasione di approfondimen-ti, sopralluoghi, istruttorie o di «passaggi di scala» (di cui al successivo art. 8), è necessario apportare una rettifica delle relative tavole del PIF, da approvare con determina-zione dirigenziale della Comunità montana.»

5) L’intero art. 14 «Piani di assestamento forestale (PAF) redatti precedentemente al PIF» è così sostituito: «Alla scadenza del piani di assestamento forestale, le deroghe alle NFR eventualmente concesse dalla giunta regionale perdono di efficacia; la quantificazione della ripresa individuata da un piano scaduto rimane valida per ulteriori 15 anni e co-munque non oltre l’approvazione del piano successivo; le migliorie e gli interventi proposti da un piano scaduto mantengono la loro validità per ulteriori 15 anni, e comun-que non oltre l’approvazione del piano successivo, ai fini di un possibile finanziamento pubblico.»

6) All’art. 19 «Trasformazioni ordinarie a perimetrazione esatta» è aggiunto il seguente testo in fondo: «Le nuove trasformazioni ordinarie a perimetrazione esatta devo-no comunque sottostare alle seguenti regole: a) non possono essere individuate nei «boschi non

trasformabili» di cui all’art. 24 e neppure nei boschi oggetto di miglioramento con fondi pubblici o com-pensazioni per precedenti 30 anni;

b) devono essere individuate prioritariamente all’inter-no dei «tessuto urbano consolidato» di cui all’art. 10 comma 2 della l.r. 12/2005 e s.m.i. o nelle immedia-te adiacenze, ossia nel raggio di 150 metri;

c) devono essere limitate, per ogni comune, a una super-ficie massima, per l’intero periodo di validità del PIF, pa-ri allo 0,5% dell’intera superficie boscata comunale.»

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Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 10 - Martedì 04 marzo 2014

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7) All’art. 21 «Trasformazioni ordinarie a delimitazione are-ale – Trasformazioni ordinarie a fini agricoli», il comma 2 che recita: «L’individuazione degli ambiti trasformabili a finalità agricola, di cui alla Tavola 11.b, è indicativa, pertanto non esaustiva rispetto alle aree trasformabili e, per contro, non vincola ad autorizzare la trasforma-zione delle aree indicate.» è così sostituito: «L’individua-zione degli ambiti trasformabili a finalità agricola, di cui alla Tavola 12.b «Carta delle trasformazioni ordinarie a delimitazione areale», non vincola ad autorizzare la tra-sformazione delle aree indicate.»

8) All’art. 21 «Trasformazioni ordinarie a delimitazione are-ale – Trasformazioni ordinarie a fini agricoli», è aggiun-to il comma 4: «4. Nel periodo di validità del presente piano, la comunità montana potrà autorizzare trasfor-mazioni ordinarie a fini agricoli nella misura massima dell’1,5% dei boschi esistenti. Ogni singola trasforma-zione non deve superare i 4,5 ettari, salvo casi partico-lare opportunamente motivati.».

9) All’art. 21 «Trasformazioni ordinarie a delimitazione area-le – Trasformazioni ordinarie a fini agricoli», è aggiunto il comma 5: «5. L’esonero totale delle trasformazioni di tipo areale a finalità agricola dall’obbligo di interventi com-pensativi è subordinato all’impegno a non destinare a diversa finalità l’area trasformata per un periodo di 30 anni e l’impegno deve essere oggetto di registrazione e trascrizione sui registri dei beni immobiliari. Le trasfor-mazione non può essere concessa in boschi oggetto di miglioramento con fondi pubblici, o tramite interventi compensativi a seguito di trasformazione del bosco, nei precedenti cinquanta anni. L’esonero parziale delle tra-sformazioni di tipo areale a finalità agricola dall’obbligo di interventi compensativi è subordinato all’impegno a non destinare a diversa finalità l’area trasformata per un periodo di 20 anni e l’impegno deve essere oggetto di registrazione e trascrizione sui registri dei beni immobilia-ri. Le trasformazione non può essere concessa in boschi oggetto di miglioramento con fondi pubblici, o tramite interventi compensativi a seguito di trasformazione del bosco, nei precedenti trenta anni.».

10) Dopo l’art. 22, è aggiunto il seguente art. 22 bis «Esonero dall’autorizzazione paesaggistica»: «Gli interventi di tra-sformazione del bosco finalizzate all’esercizio dell’attività agricola, realizzati nei «boschi soggetti a trasformazione ordinaria a delimitazione areale a finalità agricola» (tavo-la 13), che rispettano tutte le seguenti condizioni:

•sono relativi a boschi di neoformazione (ossia a bo-schi creatisi spontaneamente su terreni ex agricoli dopo il 1985);

•non sono comprese in boschi con dissesti, con parti-colare riferimento alla tavola 10 «Carta dei dissesti e delle infrastrutture»;

•sono trasformate per la formazione di prati stabili o pascoli;

•non prevedono la realizzazione di opere civili né di impermeabilizzazione del suolo;

•sono esonerati totalmente dall’esecuzione di inter-venti compensativi ai sensi del presente PIF;

•non si avvalgono della possibilità di successiva tra-sformazione urbanistica (l’impegno, per un periodo minimo di 30 anni, deve essere oggetto di registra-zione e trascrizione sui registri dei beni immobiliari);

sono considerati «interventi di irrilevante impatto sulla sta-bilità idrogeologica dei suoli» ai sensi dell’art. 44 comma 6 lettera b) della l.r. 31/2008 e della d.g.r. X/773/2013, allegato A, art. 2 e pertanto l’autorizzazione idrogeolo-gica è sostituita dalle procedure di cui alla predetta d.g.r. X/773/2013. Ai sensi dell’art. 149 del d.lgs. 42/2004 sono altresì esonerati dal rilascio dell’autorizzazione paesaggistica, come disposto dal paragrafo 4.12 del-la d.g.r 9/2727/2011 e dal paragrafo 1.4.a. della d.g.r. 8/675/2005 e s.m.i.»;

11) L’art. 23 «Trasformazioni speciali», il secondo capover-so che inizia con «Nella categoria delle trasformazioni speciali…» fino in fondo all’elenco puntato è intera-mente sostituito dal seguente testo:«Sono considerate «Trasformazioni speciali» le trasfor-mazioni finalizzate a realizzare: a) viabilità agro-silvo-pastorale prevista dal piano

VASP;

b) viabilità poderale o interpoderale;c) allacciamenti tecnologici e viari agli edifici

esistenti;d) ampliamenti o adeguamento di edifici, impianti o

infrastrutture esistenti o costruzione di pertinenze di edifici esistenti;

e) interventi di prevenzione o sistemazione del disse-sto idrogeologico, da realizzarsi ove tecnicamente possibile tramite opere di bioingegneria forestale;

f) interventi funzionali alla fruizione del territorio (posa di bacheche, segnaletica, arredi per la sosta, ecce-tera), purché prevalentemente in legno o pietra se-condo il modello del «Quaderno delle opere tipo» di ERSAF;

g) piccole opere di approvvigionamento idrico o piccole derivazioni d’acqua o piccole centraline idroelettriche;

h) opere pubbliche;i) opere di difesa dall’inquinamento idrico, del suolo,

atmosferico ed acustico;j) reti di pubblica utilità (quali elettrodotti, acquedotti

ecc.)k) realizzazione delle opere antincendio boschivo e

di prevenzione dei rischi di incendio boschivo, rea-lizzate secondo le prescrizioni del «Piano regionale delle attività di previsione, prevenzione e lotta attiva contro gli incendi boschivi»;

l) discariche previste in atti di programmazione o pianifi-cazione territoriale di livello regionale o provinciale;

m) piccole trasformazioni a finalità esclusivamente agricola su superficie di massimo 100 mq.»

12) All’art. 20 «Boschi non trasformabili» è aggiunto in fon-do il seguente testo: «Nei boschi classificati come «non trasformabili» (Tavola 12.c) possono essere realizzate esclusivamente le trasformazioni indicate all’art. 23 nell’elenco delle «trasformazioni speciali». Ad ecce-zione degli interventi indicati ai punti a) ed f) dell’art. 23, le predette trasformazioni possono essere realizza-te nei «boschi non trasformabili» esclusivamente se si dimostra l’impossibilità a realizzarle altrove. Il rapporto di compensazione è sempre pari a 1:4, salvo i casi di esonero indicati agli articoli 27 e 28.»

13) All’art. 25 «Interventi compensativi» si aggiunge il se-guente testo:«Possono essere realizzati come interventi compensati-vi esclusivamente i seguenti:

•Sistemazione delle situazioni di dissesto a carico del reticolo idrografico e dei versanti da eseguirsi tramite tecniche di ingegneria naturalistica;

•Interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria a carico della viabilità silvo – pastorale secondo le necessità di sistemazione individuate dal Piano della Viabilità Silvo Pastorale;

•Realizzazione di nuovi tratti di viabilità silvo – pastora-le, purchè compresa nelle proposte di nuova viabili-tà previste dal PIF;

•Interventi di conversione all’alto fusto e altri miglio-ramenti forestali (tagli fitosanitari, diradamenti in im-pianti artificiali, ecc.) da realizzarsi in funzione dell’at-titudine prevalente dell’area interessata;

•Miglioramenti ambientali finalizzati al mantenimento di habitat idonei specie faunistiche tutelate (es: fa-sianidi e galliformi);

•Ripulitura della vegetazione degli alvei dei corsi d’acqua principali e secondari al fine di assicurare il regolare deflusso delle acque.»

14) All’art. 26 «Rapporto di compensazione e costo del suolo», il capoverso «Per quanto riguarda il costo del suolo da applicare nel calcolo del costo di compensa-zione, questo sarà pari alla media aritmetica del Valore Agricolo Medio delle province di Bergamo, Brescia, Co-mo, Varese e Sondrio» è soppresso in quanto in contra-sto con la d.g.r. 675/2005 e s.m.i..

15) All’art. 29 «Aree da destinare a interventi compensativi», la parola: «prioritarie» è soppressa.

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Serie Ordinaria n. 10 - Martedì 04 marzo 2014

– 82 – Bollettino Ufficiale

16) All’art. 32 «Specie vegetali utilizzabili per interventi di compensazione» è rinominato «Specie vegetali utilizza-bili per interventi di compensazione e attività selvicol-turali» il primo capoverso è così sostituito: «Per le spe-cie arboree ed arbustive impiegabili per gli interventi di compensazione si fa riferimento all’allegato C del r.r. 5/2007», fatto salvo la possibilità di rettificare detto elen-co tramite rettifica al PIF con provvedimento dirigenzia-le della Comunità montana.»

17) Dopo l’art. 32 è aggiunto il seguente articolo 33 «Attivi-tà selvicolturali finanziabili con fondi pubblici»: «1. Nel territorio assoggettato al presente PIF sono finan-ziabili con fondi pubblici solamente le seguenti attività selvicolturali:

•le migliorie e le attività selvicolturali previste dai piani d’assestamento;

•le migliorie e le cure colturali ai boschi esplicitamen-te indicate nella relazione del PIF, nelle aree indicate nella tavola 15 «Carta delle azioni di piano e delle proposte progettuali» e nella tavola 16 «Carta dei modelli colturali»;

•gli interventi indicati come «interventi compensativi» nel precedente articolo 29;

•di recupero o miglioramento dei castagneti da frut-to, esclusivamente nei boschi indicati come «Casta-gneti» nelle tavola 3 «Carta dei tipi forestali» e con-temporaneamente con destinazione selvicolturale «multifunzionale» o «produttiva» nella tavola 11;

•gli interventi di creazione e manutenzione, ordinaria o straordinaria, della viabilità forestale prevista dai PAF o dal piano della viabilità della Comunità Mon-tana (VASP) o indicate nella Tavola 13 «Carta delle infrastrutture di servizio»;

•i lavori di «pronto intervento» a seguito di calamità naturali;

•la ripulitura della vegetazione degli alvei dei corsi d’acqua principali e secondari al fine di assicurare il regolare deflusso delle acque

•di recupero forestale ed ecologico delle cave ces-sate, individuate nel catasto Regionale delle cave dismesse o abbandonate, di cui all’articolo 27 della legge regionale 8 agosto 1998, n. 14;

•di gestione ambientale, espressamente previsti dai piani dei siti natura 2000;

•di lotta o prevenzione degli incendi boschivi, compa-tibilmente coi piani AIB;

•di pronto intervento, di lotta fitosanitaria, di prevenzio-ne e di sistemazione del dissesto idrogeologico (da attuarsi ove possibile con tecniche di ingegneria na-turalistica), anche se non previsti dal presente piano di indirizzo forestale

2. Nella aree boscate e nei nuovi sistemi verdi, l’ente forestale finanzia la realizzazione (o l’acquisto, ma solo se il beneficiario non fosse in grado di realizzarli diret-tamente) di cartellonistica, segnaletica, arredo in bo-sco, strutture per la fauna, legname per le sistemazioni idrauliche e per la viabilità solo se realizzati con legna-me non trattato chimicamente in autoclave e privo di altri impregnanti chimici di sintesi, preferibilmente in le-gno di robinia, castagno, querce, larice o altri legni di lunga durata all’aperto.3. In deroga a quanto indicato al comma 1, non pos-sono tuttavia essere finanziati:

•gli interventi di utilizzazione forestale;

•gli imboschimenti;

•gli impianti di arboricoltura da legno;

•gli interventi di miglioramento forestale in «boschi a trasformabilità ordinaria a destinazione urbanistica» e in «boschi assoggettati alla disciplina del Piano Cave Provinciale», fatta eccezione per gli interventi di pronto intervento, di lotta fitosanitaria, di prevenzio-ne e di sistemazione del dissesto idrogeologico (da attuarsi ove possibile con tecniche di ingegneria na-turalistica), che sono finanziabili.

4. In occasione dei bandi di finanziamento pubblico, sono accordati punteggi tecnici di priorità (rispetto ad analoghi interventi in altri boschi) in base alle indica-

zioni contenute nel piano, compreso quanto indicato nella tavola dei dissesti.5. I proventi delle sanzioni di cui all’art. 61, commi da 5 a 10, della l.r. 31/2008 sono usati per le attività indicate all’art. 18, comma 2, lettera d ter) del r.r. 5/2007.»

18) In tutto il regolamento, sostituire le parole «Autorità fore-stale» con «ente forestale», il riferimento alla l.r. 27/2004 con quello alla l.r. 31/2008 e il riferimento alla d.g.r. 3002/2006 con quello alla d.g.r. 675/2005.

C) nelle cartografie:1) aggiornare tutte le cartografie sulla base delle disposi-

zioni contenute nel presente decreto; 2) inserire fra i «boschi non trasformabili», salvo eccezioni

motivate:a.  i boschi appartenenti alle categorie «Saliceti», «Abie-

teti», «Piceo Faggeti», «Lariceti» e «Faggete», di cui alla tavola 3 «Carta dei tipi forestali e 5 «Carta del Governo»;

b. eventuali i boschi inseriti nelle aree sottoposte al vin-colo di «bellezza d’insieme» e «bellezze individue» ai sensi dell’art. 136 del. d.lgs. 42/2004.

3) inserire fra i «boschi soggetti a trasformazioni ordinarie a delimitazione areale», salvo eccezioni motivate, solo i boschi di neo formazione (creatisi dopo il 1985), esclu-dendo quelli importanti per la biodiversità, la rete eco-logica, la stabilità del suolo o di particolare pregio pro-duttivo. Tali «boschi soggetti a trasformazioni ordinarie a delimitazione areale» possono comprendere anche i boschi inclusi nei siti natura 2000.

4) Nella tavola 12.c «Boschi non trasformabili e rapporti di compensazione», si raccomanda di prevedere per le trasformazioni del bosco ordinarie a finalità urbanisti-ca il rapporto di compensazione pari a 1:1, anche nel caso in cui la trasformazione avvenga nelle aree all’in-terno dei «tessuto urbano consolidato» di cui all’art. 10 comma 2 della l.r. 12/2005 e s.m.i. o nelle immediate adiacenze, ossia nel raggio di 150 metri, indipendente-mente dalla tipologia forestale; nella altre aree, si rac-comanda di fissare il rapporto di compensazione per le trasformazioni del bosco ordinarie a delimitazione areale a finalità urbanistica pari ad almeno 1:2.

5) Verificare la coerenza fra la trasformabilità dei boschi (tavole 12) e la carta dei dissesti (tavola 8), al fine di evitare interventi negativi su aree critiche ai fini della stabilità idrogeologica.

D) consegnare a Regione Lombardia, Struttura Foreste, dopo l’approvazione del PIF, una copia completa del piano in versio-ne pdf, comprese le relative tavole sia in formato pdf che «sha-pe file» per l’inserimento nel «Geoportale della Lombardia»;

2. di stabilire che i limiti e le prescrizioni per il rilascio o il dinie-go delle autorizzazioni alla trasformazione del bosco e per iden-tificare la natura degli interventi compensativi contenuti nelle «Norme Tecniche di Attuazione» e nelle tavole relative, qualora più restrittive rispetto alla normativa regionale, sono da intender-si quali «Criteri provvisori locali» ai sensi del paragrafo 2.1, lettera e), della d.g.r. 675/2005 e s.m.i. e pertanto costituiscono norme provvisorie di salvaguardia vincolanti per le istanze di trasforma-zione presentate dal giorno successivo alla pubblicazione del presente decreto sul BURL fino alla data di entrata in vigore del Piano di Indirizzo Forestale;

3. di suggerire alla Comunità montana Valle Seriana di adottare un unico regolamento per i tre Piani di Indirizzo Forestale dei comuni di Clusone, Gorno, Oneta, Parre, Piario, Ponte Nossa e Premolo, dei comuni di Castione della Presolana, Cerete, Fino del Monte, Onore, Rovetta e Songavazzo e dei comuni di Villa D’Ogna, Oltresenda Al-ta, Ardesio, Valgoglio, Gromo, Gandellino, Valbondione, apportando i necessari adattamenti e inviando il testo coordinato alla Struttura Sviluppo e Gestione Forestale per un parere finale;

4. di stabilire che qualora al PIF in questione siano apportate modifiche sostanziali prima della definitiva approvazione, deb-ba essere acquisito nuovo parere regionale;

5. di demandare alla Provincia di Bergamo, in sede di ap-provazione del piano di indirizzo forestale (che dovrà avvenire il prima possibile), il compito di verificare il puntuale rispetto delle prescrizioni del presente decreto;

6. di trasmettere il presente decreto alla Comunità montana di Valle Seriana, alla Provincia di Bergamo (settore Agricoltura, settore Territorio e settore Tutela Ambientale), a Ersaf e alla Dire-

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Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 10 - Martedì 04 marzo 2014

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zione Generale «Ambiente, Energia e Sviluppo Sostenibile» – Uni-tà Organizzativa «Parchi, tutela della biodiversità e paesaggio».

7. di pubblicare il presente decreto sul Bollettino Ufficiale di Regione Lombardia e sul sito internet di regione Lombardia.

Il dirigente della strutturaRoberto Carovigno

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D.G. Attività produttive, ricerca e innovazione

Serie Ordinaria n. 10 - Martedì 04 marzo 2014

– 84 – Bollettino Ufficiale

D.d.s. 27 febbraio 2014 - n. 1619Accordo di programma per lo sviluppo economico e la competitività del sistema lombardo - Bando “Voucher ricerca e innovazione e contributi per i processi di brevettazione – Edizione 2013” (decreto n. 8148/2013 e successive modifiche e integrazioni): approvazione del terzo elenco dei soggetti beneficiari ammessi all’agevolazione finanziaria e del terzo elenco dei soggetti non ammessi all’agevolazione finanziaria

IL DIRIGENTE DELLA STRUTTURA RICERCA, INNOVAZIONE E TRASFERIMENTO TECNOLOGICO

Richiamati:

•la d.g.r. n. 625 del 6 settembre 2013 «Accordo di program-ma per lo sviluppo economico e la competitività del siste-ma lombardo – Asse I: Adesione di Regione Lombardia al bando «Voucher ricerca e innovazione e contributi per i processi di brevettazione – edizione 2013», con la quale, in seguito alla seduta della Segreteria Tecnica del suddetto Accordo del 30 luglio 2013, è stata approvata l’adesione di Regione Lombardia al bando «Voucher ricerca e inno-vazione e contributi per i processi di brevettazione – edi-zione 2013» i cui obiettivi sono quelli di avvicinare le impre-se ai temi dello sviluppo tecnologico e dell’innovazione, realizzando un sistema in cui i diversi soggetti (imprese, università, centri di ricerca, istituzioni) partecipino attiva-mente alla realizzazione di processi innovativi, stimolando in particolare l’innovazione tecnologica di processo e di prodotto, accompagnando le imprese alla partecipazio-ne a programmi di ricerca, sviluppo e innovazione euro-pei, promuovendo esperienze di successo attuate in altri paesi dell’UE e favorendo la nascita e la crescita di reti di imprese, valorizzando il capitale umano inserendo in azienda ricercatori o figure professionali esperte capaci di guidare l’azienda in percorsi complessi di innovazione e di internazionalizzazione, supportando le imprese ad ot-tenere una rete informatica sicura e sostenendo i processi volti all’ottenimento di brevetti/modelli europei/europei unitari/internazionali;

•il decreto n. 8148 dell’11 settembre 2013, pubblicato sul BURL n. 38 del 17 settembre 2013, con cui è stato appro-vato il bando «Voucher ricerca e innovazione e contributi per i processi di brevettazione – edizione 2013», nell’ambi-to dell’accordo di programma per lo sviluppo economico e la competitività del sistema lombardo, specificando che il bando prevede l’assegnazione di voucher/contributi al-le micro, piccole e medie imprese e si articola nelle cin-que linee di intervento di seguito indicate: Voucher A - sviluppo dell’offerta di conoscenza; Voucher B – supporto alla partecipazione a programmi

della Commissione Europea; Voucher C – capitale umano qualificato in impresa; Voucher D – E-security, sicurezza informatica; Misura E – sostegno ai processi di brevettazione;

•il decreto n. 8485 del 23 settembre 2013, pubblicato sul BURL n. 40 del 30 settembre 2013, con cui si è provveduto ad una parziale rettifica e approvazione dei contenuti del Bando «Voucher ricerca e innovazione e contributi per i processi di brevettazione –edizione 2013»;

•il decreto n. 9073 del 10 ottobre 2013, pubblicato sul BURL n. 42 del 14 ottobre 2013, con cui è stato accertato l’esau-rimento delle risorse disponibili per la linea di intervento voucher D, l’esaurimento delle risorse disponibili per le linee d’intervento voucher A e C del bando sopracitato (per tutte le province ad eccezione delle province di Sondrio e Pavia) e sono stati chiusi i termini per la presentazione delle domande sulle linee d’intervento relativa a tali voucher;

•la lettera di incarico del 22 marzo 2011 (inserita nella rac-colta Convenzioni e Contratti al n.  15128 del 25 marzo 2011), tuttora in vigore, con la quale Regione Lombardia ha affidato a Cestec s.p.a. (ora Finlombarda s.p.a.) la ge-stione del «Fondo per la promozione di accordi istituzio-nali», la conseguente nota di Finlombarda del 14 ottobre 2013, in atti regionali prot. n. R1.2013.0024696 del 22 otto-bre 2013, con l’offerta per la linea di intervento «Voucher ricerca e innovazione e contributi per i processi di brevet-tazione – edizione 2013», e la successiva integrazione del-la lettera di incarico succitata (repertoriata il 20 dicembre 2013 al n. 19379/RCC);

•il decreto n. 11318 del 3 dicembre 2013, avente per ogget-to «Accordo di Programma per lo sviluppo economico e la competitività del sistema lombardo – Bando «Voucher ricer-ca e innovazione e contributi per i processi di brevettazione – edizione 2013» (decreto n. 8148/2013 e s.m.i.): approvazio-ne del primo elenco dei soggetti beneficiari ammessi all’a-gevolazione finanziaria e del primo elenco dei soggetti non ammessi all’agevolazione finanziaria e chiusura dei termini per la presentazione delle domande per la misura E»;

•il decreto n. 12156 del 12 dicembre 2013, avente per og-getto «Accordo di Programma per lo sviluppo economico e la competitività del sistema lombardo»: parziale rettifica e approvazione delle modifiche del Bando Voucher ricer-ca e innovazione e contributi per i processi di brevettazio-ne – edizione 2013 relative alla linea di intervento voucher B (decreto 8148/2013 e s.m.i.)»;

•il decreto n. 454 del 27 gennaio 2014 avente per ogget-to «Accordo di Programma per lo sviluppo economico e la competitività del sistema lombardo – Bando «Voucher ricerca e innovazione e contributi per i processi di brevet-tazione – edizione 2013» (decreto n. 8148/2013 e s.m.i.): approvazione del secondo elenco dei soggetti beneficiari ammessi all’agevolazione finanziaria e del secondo elen-co dei soggetti non ammessi all’agevolazione finanziaria, chiusura dei termini per la presentazione delle domande per le misure A e C (provincia di Sondrio), rettifica di erro-ri materiali relativamente al decreto 11318 del 3  dicem-bre 2013 e presa d’atto di rinunce»;

•il decreto n. 1002 dell’11 febbraio 2014 avente per oggetto «Accordo di Programma per lo sviluppo economico e la competitività del sistema lombardo – Bando «Voucher ricer-ca e innovazione e contributi per i processi di brevettazione – edizione 2013» (Decreto n. 8148/2013 e s.m.i.): approva-zione delle decadenze dall’agevolazione finanziaria di al-cuni beneficiari e chiusura dei termini per la presentazione delle domande per le misure A e C (provincia di Pavia)»;

Atteso che:

•le imprese possono presentare domanda in forma esclu-sivamente telematica dalle ore 14.30 di martedì 1 ottobre 2013 fino al momento in cui risulteranno esaurite le risorse e, comunque, entro e non oltre le ore 12.00 di giovedì 27 febbraio 2014 (per i Voucher A, C, D e la Misura E) e entro le ore 12.00 di giovedi 29 maggio 2014 per il Voucher B;

•i contributi previsti dal bando sopracitato sono assegnati per i Voucher A e C fino a concorrenza dello stanziamento complessivo di € 4.470.000,00, cosi come ripartito nell’arti-colo 1.3 del bando per ognuna delle province interessate, per il Voucher B fino a € 200.000,00, per il Voucher D fino a € 100.000,00 e per la misura E fino a € 1.200.000,00;

•per i voucher A, B, C e D le domande sono ammesse, pre-via verifica amministrativa svolta dal Sistema Camerale Lombardo sui voucher prenotati;

•per la misura E le domande sono ammesse, previa verifica amministrativa svolta dal soggetto gestore a cui è affidata l’assistenza tecnica ovvero Finlombarda s.p.a.;

•l’elenco dei soggetti beneficiari ammessi è redatto secon-do l’ordine cronologico di ricevimento delle rispettive do-mande con riferimento alla data e all’ora del protocollo digitale e verrà approvato con decreto di Regione Lombar-dia entro il giorno 30 di ogni mese successivo all’apertura del sistema on line (ad eccezione del solo mese di dicem-bre in cui il rispettivo decreto è posticipato a gennaio);

•i contributi previsti dal bando sopracitato sono assegnati per i voucher A e C fino a concorrenza dello stanziamento complessivo di Euro 4.470.000, cosi come ripartito nell’arti-colo 1.3 per ognuna delle province interessate, per il vou-cher B fino a Euro 200.000,00, per il voucher D fino a Euro 100.000,00 e per la misura E fino a Euro 1.200.000,00;

Verificato che le domande presentate dal 1 ottobre 2013 al 3 febbraio 2014 per la concessione dei voucher/contributo sul bando sopracitato hanno:

•esaurito le risorse disponibili per la linea d’intervento Vou-cher D, pari a Euro 100.000,00,

•determinato l’esaurimento delle risorse disponibili nelle province di Bergamo, Brescia, Como, Cremona, Lodi, Lec-co, Milano, Monza e Brianza, Mantova, Varese, Sondrio e Pavia esclusivamente per i voucher A e C;

•esaurito le risorse disponibili per la linea d’intervento Misu-ra E, pari a Euro 1.200.000,00;

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Serie Ordinaria n. 10 - Martedì 04 marzo 2014

– 85 – Bollettino Ufficiale

Preso atto che gli specifici avvisi di esaurimento delle risorse:

•sul Voucher A e C sul sito web www.bandimpreselombar-de.it per le province di Bergamo, Brescia, Como, Cremona, Milano e Mantova sono stati pubblicati in data 1 ottobre 2013 mentre per le province di Lodi, Monza e Brianza e Varese in data 3 ottobre 2013, per la provincia di Lecco in data 7 ottobre 2013, per la provincia di Sondrio in da-ta 17 gennaio 2014 e per la provincia di Pavia in data 3 febbraio 2014;

•sul Voucher D è stato pubblicato il giorno 1 ottobre 2013 sul sito web www.bandimpreselombarde.it;

•sulla misura E è stato pubblicato il 15 novembre 2013;Tenuto conto che i termini per la presentazione delle doman-

de sulla linea di intervento voucher B rimangono aperti; Accertato, inoltre, che le risorse per i voucher A e C (per tutte

le province), Voucher D e per la misura E sono esaurite e pertan-to potranno essere presentate domande esclusivamente per il Voucher B (tutte le province);

Dato atto che con il succitato decreto n. 1002 dell’11 febbraio 2014:

•a seguito delle dichiarazioni di decadenza dei beneficiari di cui al punto 1 del suddetto provvedimento, si è genera-ta un’economia di risorse che possono essere assegnate, in seguito agli esiti dell’istruttoria delle rispettive Camere di Commercio, in base a quanto indicato nel dispositivo del decreto 11318/2013, scorrendo l’elenco dei soggetti beneficiari in ordine cronologico, alle domande in lista di attesa presentate prima della chiusura dei rispettivi spor-telli per i Voucher A, C e D;

•a seguito della dichiarazione di decadenza dei soggetti beneficiari di cui al punto 1 del suddetto provvedimento, si è generata un’economia di risorse anche per i Voucher B che sono messe nuovamente a disposizione delle do-mande su questa linea di intervento, per la quale i termini rimangono aperti;

Vista la nota di Unioncamere Lombardia del 21 febbraio 2014, con la quale ha comunicato a Regione Lombardia gli esiti dell’attività istruttoria formale effettuata sulle domande presen-tate in forma telematica su www.bandimpreselombarde.it, la piattaforma informatica delle Camere di Commercio lombarde, attestando in seguito all’istruttoria amministrativa effettuata dal-le Camere di Commercio competenti, la sussistenza delle con-dizioni per dichiarare le domande ammissibili e non ammissibili alle agevolazioni finanziarie, fornendo l’elenco dei soggetti be-neficiari ammessi e non ammessi (elenchi allegati 1 e 2, parte integrante e sostanziale del presente provvedimento);

Considerato che l’elenco dei soggetti beneficiari ammessi e non ammessi, trasmesso da Unioncamere a Regione Lombardia, a seguito delle istruttorie effettuate, è redatto secondo l’ordine crono-logico di ricevimento delle rispettive domande con riferimento alla data e all’ora del protocollo digitale ed è approvato con decreto di Regione Lombardia entro il giorno 30 di ogni mese successivo alla presentazione della domanda attraverso il sistema on line (ad ec-cezione del solo mese di dicembre in cui il rispettivo decreto è stato posticipato a gennaio 2014), ossia nel caso delle ultime domande presentate a gennaio 2014 entro il 28 febbraio 2014;

Dato atto che le risorse finanziarie rese disponibili (dalle im-prese dichiarate decadute dall’agevolazione finanziaria con il Decreto n. 1002 dell’11 febbraio 2014 e dalle imprese non am-messe o che hanno rinunciato al contributo elencate nell’alle-gato al decreto n.  454 del 27 gennaio 2014), possono essere assegnate alle domande in lista d’attesa presentate a ottobre 2013 prima della chiusura dei rispettivi sportelli per i Voucher A, C e D o successivamente nel caso delle domande presentate sul Voucher B i cui termini restano aperti, scorrendo l’elenco dei soggetti beneficiari in ordine cronologico, così come disciplina-to nel punto 7 del dispositivo del decreto n. 11318 del 3 dicem-bre 2013 e del decreto n. 454 del 27 gennaio 2014;

Ritenuto, pertanto, ai sensi delle disposizioni contenute nel bando «Voucher ricerca e innovazione e contributi per i processi di brevettazione – edizione 2013 » sopracitato, di:

•concedere il voucher/contributo, per l’importo indicato, a ciascuno dei beneficiari contenuti nell’allegato 1, parte integrante e sostanziale del presente provvedimento, con-tenente il terzo elenco di soggetti beneficiari, che hanno presentato la domanda a ottobre 2013 (nel caso delle do-mande in liste di attesa)o a gennaio/febbraio 2014, am-messi all’agevolazione finanziaria per i voucher A, B, C, D;

•non ammettere all’agevolazione finanziaria, a seguito

della verifica amministrativa svolta dal Sistema Camerale Lombardo sui voucher prenotati, i soggetti indicati nell’al-legato 2, parte integrante e sostanziale del presente prov-vedimento, per le motivazioni in esso contenute;

•disporre la pubblicazione sul Bollettino Ufficiale di Regione Lombardia e sul sito internet di Regione Lombardia all’in-dirizzo http://www.regione.lombardia.it e sui siti di Union-camere Lombardia (http://www.bandimpreselombarde.it) e delle Camere di Commercio Lombarde;

•informare i beneficiari ammessi e non ammessi all’asse-gnazione del voucher/contributo tramite comunicazione via email all’indirizzo indicato nella domanda;

Dato atto che il bando «Voucher ricerca e innovazione e con-tributi per i processi di brevettazione – edizione 2013» prevede le seguenti coperture finanziarie (pari complessivamente a 5.970.000,00 €) da parte degli Enti coinvolti:

•€  3.000.000,00 a carico di Regione Lombardia (DG Atti-vità Produttive, Ricerca e innovazione tecnologica) così ripartiti:

− € 200.000,00 riservati al voucher B, € 100.000,00 riserva-ti al voucher D ed € 1.200.000,00 riservati alla misura E non ripartiti a livello provinciale;

− € 1.500.000,00 riservati alle misure A e C ripartiti a livello provinciale;

•€ 2.970.000,00 a carico delle Camere di Commercio Lom-barde ripartiti per provincia e riservati alle misure A e C;

Atteso che, come indicato all’art. 1.3 «Dotazione Finanziaria» del bando, Regione Lombardia e le Camere di Commercio Lom-barde si riservano la facoltà di rifinanziare il bando con ulteriori stanziamenti tramite apposito provvedimento;

Dato atto che Regione Lombardia, in attuazione di quanto previsto nell’incarico sopracitato, darà mandato a Finlombarda s.p.a per la liquidazione delle somme di propria spettanza se-condo le indicazioni che verranno trasmesse da Unioncamere Lombardia (per i voucher A, B, C e D) e da Finlombarda s.p.a. stessa (per la misura E) a seguito della conclusione delle verifi-che di loro competenza sull’ammissibilità delle domande e del-le rendicontazioni presentate;

Dato atto che il provvedimento rientra tra le competenze della Struttura Ricerca, Innovazione e Trasferimento Tecnologico indi-viduate dalla d.g.r. 87/2013, dalla d.g.r. 140/2013 e dal decreto del Segretario Generale n. 7110/2013:

Vista la l.r. 7 luglio 2008, n. 20 e gli adempimenti conseguenti; DECRETA

per i motivi esposti nelle premesse e ai sensi delle disposizioni contenute nel bando «Voucher ricerca e innovazione e contri-buti per i processi di brevettazione – edizione 2013» di cui al de-creto n. 8148 dell’11 settembre 2013 e successive modifiche e integrazioni, di:

1. concedere il voucher/contributo, per l’importo indicato, a ciascuno dei beneficiari contenuti nell’allegato 1, parte integrante e sostanziale del presente provvedimento, con-tenente il terzo elenco di soggetti beneficiari, che hanno presentato la domanda a ottobre 2013 (nel caso delle do-mande in liste di attesa)o a gennaio/febbraio 2014, am-messi all’agevolazione finanziaria per i voucher A, B, C, D;

2. non ammettere all’agevolazione finanziaria per i voucher A, B, C, D i soggetti indicati nell’allegato 2, parte integrante e sostanziale del presente provvedimento, per le motiva-zioni in esso contenute, a seguito della verifica e istruttoria amministrativa svolta dal Sistema Camerale Lombardo sui voucher prenotati;

3. informare i beneficiari ammessi e non ammessi all’asse-gnazione del contributo di cui ai punti 1 e 2, tramite comu-nicazione via email all’indirizzo indicato nella domanda, ricordando quanto stabilito nel bando ovvero che per le misure A, B, C e D l’impresa ammessa dovrà validare il voucher richiesto entro il termine di 30 giorni dalla data di pubblicazione del presente provvedimento sul BURL di Re-gione Lombardia, all’indirizzo www.bandimpreselombar-de.it, accessibile dai siti internet www.regione.lombardia.it, www.unioncamerelombardia.it e dai siti delle Camere di Commercio;

4. dare atto che Regione Lombardia procederà, in attua-zione di quanto previsto nell’incarico citato in premessa, a dare mandato a Finlombarda s.p.a, per la liquidazione delle somme di propria spettanza secondo le indicazioni che verranno trasmesse da Unioncamere Lombardia (per

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Bollettino Ufficiale

Serie Ordinaria n. 10 - Martedì 04 marzo 2014

– 86 –

i voucher A, B, C e D) e da Finlombarda S.p.a. stessa (per la misura E) a seguito della conclusione delle verifiche di loro competenza relative alla sussistenza dei requisiti sog-gettivi, oggettivi e di completezza formale delle domande e alle rendicontazioni presentate;

5. dare atto che i termini per la presentazione delle doman-de sulla linea di intervento Voucher B rimangono aperti;

6. dare atto che le risorse assegnate e non validate entro i termini previsti dal bando, o rese disponibili in seguito a mancate assegnazioni, rinunce o decadenze, potranno essere assegnate, scorrendo l’elenco dei soggetti benefi-ciari in ordine cronologico, alle domande in lista di attesa presentate prima della chiusura dei rispettivi sportelli per i Voucher A, B, C e D, (le quali dovranno essere validate entro i termini previsti dal bando stesso) fino alla chiusura naturale dei rispettivi sportelli prevista dal bando alle ore 12 del 27 febbraio 2014 (Voucher A,C, D) e alle ore 12 del 29 maggio 2014 (Voucher B);

7. disporre che i soggetti beneficiari ammessi, di cui al pun-to 1, della linea di intervento Voucher C2, contestualmente alla validazione dei voucher da effettuarsi, in ottempe-ranza a quanto previsto nel bando, entro 30 giorni dalla pubblicazione sul BURL del decreto di concessione, sotto-scrivano e alleghino la dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà (generata direttamente dal sistema informatico) rispetto al personale inserito in impresa, così come previ-sto al punto 1.7 comma 3 del Bando sopracitato;

8. dare atto che contestualmente all’approvazione del pre-sente decreto di concessione si provvede alla pubblica-zione dei relativi provvedimenti sul sito istituzionale regio-nale – sezione amministrazione trasparenza - ai sensi e per gli effetti dell’art. 26 del d.lgs. 14 marzo 2013, n. 33;

9. disporre la pubblicazione del presente provvedimento sul BURL, sui siti internet di Regione Lombardia, Unioncamere Lombardia e delle Camere di Commercio Lombarde.

Il dirigente della struttura ricerca, innovazione e trasferimento tecnologico

Carlo Corti

——— • ———

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Bollettino Ufficiale – 87 –

Serie Ordinaria n. 10 - Martedì 04 marzo 2014

ALLEGATO 1

3° ELENCO SOGGETTI BENEFICIARI AMMESSI ALL’AGEVOLAZIONE FINANZIARIA RIPARTITO IN ORDINE CRONOLOGICO PER TIPOLOGIA DI MISURA E PROVINCIA

CCIAA Data protocollo

Numero protocollo Tipologia misura Denominazione Codice Fiscale Partita IVA Indirizzo sede legale Comune sede

legale

Provincia sede

legale

Investimento €

Contributo ammesso €

PV 09/01/2014 283 A - Standard ROBINO FAMILY EDIZIONI MUSICALI DI ROBINO PAOLO RBNPLA64S12H700G 1779600814 VIA BUCCELLA 54 VIGEVANO PV 15.000,00 9.000,00

PV 22/01/2014 1144 A - Standard DITTA COVEN EGIDIO DI PAGETTI E C. S.N.C. 458130184 458130184 VIA M. CHIRI 15 PAVIA PV 15.000,00 9.000,00

PV 03/02/2014 1738 A - Standard TEATROINCONTRO SOCIETA' COO-PERATIVA 1842070185 1842070185 VIA MADONNA DEGLI ANGELI

20 VIGEVANO PV 15.000,00 9.000,00

BG 01/10/2013 14350 A - Standard ARRIGONI SERGIO FORMAGGI S.R.L. 3264620166 3264620166 VIA VITTORIO VENETO 48 TALEGGIO BG 15.000,00 9.000,00

MB 02/10/2013 14880 A - Standard QUALAM S.R.L. 5041610964 5041610964 VIA NUOVA VALASSINA 50 CARATE BRIANZA MB 15.000,00 9.000,00

MI 01/10/2013 106545 A - Standard TACCHIFICIO VILLA CORTESE -S.R.L. 810970152 810970152 VIA ANDREA DORIA 18 VILLA CORTESE MI 30.000,00 9.000,00

MI 15/01/2014 4758 B1 HORIZON - COSME COORDINATORE

LABORATORIO FARMACEUTICO C.T. S.R.L. 71020085 71020085 STRADA SOLARO 97 SANREMO IM 12.000,00 10.000,00

MI 15/01/2014 4771 B1 HORIZON - COSME COORDINATORE EUROCLONE S.P.A. 8126390155 8126390155 VIA SPEZIA 1 MILANO MI 14.000,00 10.000,00

MI 15/01/2014 4810 B1 HORIZON - COSME COORDINATORE VOICE SYSTEMS S.R.L. 11309570155 11309570155 VIA GIOVANNI DA PROCIDA 6 MILANO MI 12.000,00 10.000,00

MI 29/01/2014 11591 B1 HORIZON - COSME COORDINATORE CUGHER GLASS S.R.L. 12494840155 12494840155 VIA GIUSEPPE DI VITTORIO 70 NOVATE MILA-

NESE MI 12.000,00 10.000,00

LO 29/01/2014 525 B2 HORIZON - COSME PARTNER

IN4TECH SOCIETA' A RESPONSABILITA' LIMITATA 3161470368 3161470368 VIA CANALBIANCO 1101/C FRATTA POLESINE RO 6.000,00 4.000,00

PV 15/01/2014 656 B2 HORIZON - COSME PARTNER I.D.S.T. S.R.L. 2380900189 2380900189 VIA CAGNONI 18 MEDE PV 6.000,00 4.000,00

CR 18/01/2014 672 B2 HORIZON - COSME PARTNER BICT SRL 1274450194 1274450194 VIA CREMA 72 BAGNOLO CRE-

MASCO CR 6.000,00 4.000,00

LO 14/02/2014 1010 B2 HORIZON - COSME PARTNER

PARCO TECNOLOGICO PADANO S.R.L. - SOCIO UNICO 3575650969 3575650969 VIA A. EINSTEIN LODI LO 6.000,00 4.000,00

VA 21/01/2014 1309 B2 HORIZON - COSME PARTNER NAICONS S.R.L. 3368170126 3368170126 VIA MIOLA 22/D SARONNO VA 6.000,00 4.000,00

MI 16/01/2014 5451 B2 HORIZON - COSME PARTNER

CENTRO ITARD LOMBARDIA S.R.L. IMPRESA SOCIALE 6184160965 VIA SOPERGA 4 MILANO MI 6.000,00 4.000,00

MI 23/01/2014 8621 B2 HORIZON - COSME PARTNER F.C.R. SAS DI PIZZOCARO ANNA E C. 6028930151 6028930151 VIALE ANDREA DORIA 28 MILANO MI 6.000,00 4.000,00

CR 15/01/2014 523 B3 HORIZON 2020 - PMI ETC S.R.L. 1194040190 1194040190 VIA DELLE INDUSTRIE 14 BAGNOLO CRE-MASCO CR 12.000,00 4.000,00

LC 15/01/2014 534 B3 HORIZON 2020 - PMI OTOMEC S.R.L. 1687870137 1687870137 VIA LIBERO GRASSI 21/29 OLGINATE LC 7.500,00 4.000,00

LC 15/01/2014 538 B3 HORIZON 2020 - PMI FARINA PRESSE S.R.L. 2891420131 2891420131 VIA PROVINCIALE 31 SUELLO LC 7.500,00 4.000,00

PV 15/01/2014 659 B3 HORIZON 2020 - PMI A.M.P. AUTOMAZIONI MECCANICHE PISANI S.R.L. 1368560189 1368560189 VIA UNGARETTI - ZONA D/1

SNC CILAVEGNA PV 7.500,00 4.000,00

BG 15/01/2014 703 B3 HORIZON 2020 - PMI ML ENGRAVING SRL 2733490169 2733490169 VIA PRESOLANA 114 ONORE BG 8.000,00 4.000,00

VA 06/02/2014 2457 B3 HORIZON 2020 - PMI GAP LASERS e PHOTONICS S.R.L. 3229700129 3229700129 VIALE DUCA D'AOSTA 15 BUSTO ARSIZIO VA 15.000,00 4.000,00

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Serie Ordinaria n. 10 - Martedì 04 marzo 2014

– 88 – Bollettino Ufficiale

CCIAA Data protocollo

Numero protocollo Tipologia misura Denominazione Codice Fiscale Partita IVA Indirizzo sede legale Comune sede

legale

Provincia sede

legale

Investimento €

Contributo ammesso €

MI 15/01/2014 4756 B3 HORIZON 2020 - PMI M.P.G. MANIFATTURA PLASTICA S.P.A. 5109740968 5109740968 PIAZZA DELLA CONCILIAZIO-NE 2 MILANO MI 8.000,00 4.000,00

MI 15/01/2014 4757 B3 HORIZON 2020 - PMI BIOKOSMES S.R.L. 1430480135 1430480135 VIA BESANA 10 MILANO MI 7.500,00 4.000,00

MI 15/01/2014 4786 B3 HORIZON 2020 - PMI FLUID-O-TECH S.R.L. 4216510158 4216510158 VIA LEONARDO DA VINCI 40 CORSICO MI 7.500,00 4.000,00

MI 15/01/2014 4797 B3 HORIZON 2020 - PMI L'ACN L'ACCESSORIO NUCLEARE SRL 2352980151 2352980151 VIA VENTICINQUE APRILE 9 CERRO MAG-GIORE MI 8.000,00 4.000,00

MI 15/01/2014 4820 B3 HORIZON 2020 - PMI A.L.P.A. - AZIENDA LAVORAZIONE PRODOTTI AUSILIARI S.P.A. 774820153 774820153 VIA SEBASTIANO VENIERO 0040 MILANO MI 7.500,00 4.000,00

MI 15/01/2014 4855 B3 HORIZON 2020 - PMI SPEZZANO TRASPORTI S.R.L. 2591600784 2591600784 STRADA STATALE SS106 - ZONA INDUSTRIALE SNC

CORIGLIANO CALABRO CS 6.000,00 4.000,00

MI 27/01/2014 9797 B3 HORIZON 2020 - PMI EXTRIS S.R.L. 3124670138 3124670138 VIA CANTU' CESARE 1 MILANO MI 6.000,00 4.000,00

MI 29/01/2014 11594 B3 HORIZON 2020 - PMI PAR-TEC S.P.A. 12938200156 12938200156 VIA ALFREDO CAMPANINI 6 MILANO MI 8.000,00 4.000,00

SO 16/01/2014 422 C2 Standard BONGETTA FORMAGGI DI BONGETTA ALMO - S.R.L. 529770141 529770141 VIA DELLA RIVA 27 COSIO VALTEL-

LINO SO 13.000,00 10.000,00

PV 31/01/2014 1706 C2 Standard FORENERGY S.R.L. 3001840044 3001840044 VIA DEL CARMINE 2/A VIGEVANO PV 13.000,00 10.000,00

CO 01/10/2013 9847 C2 Standard TRE TORRI - OLGIATE COMASCO S.R.L. UNIPERSONALE 3064800133 3064800133 VIALE MICHELANGELO 6 OLGIATE COMA-

SCO CO 13.500,00 10.000,00

CO 01/10/2013 9848 C2 Standard CAMI' S.R.L. 2511800134 2511800134 VIA MAURIZIO MONTI 82 COMO CO 13.000,00 10.000,00

CO 01/10/2013 9849 C2 Standard BENICOM S.R.L. 1287450132 1287450132 VIA PREALPI 20 ERBA CO 13.000,00 10.000,00

BS 01/10/2013 33200 C2 Standard ELMEC SRL 1254900176 614680981 VIA EUROPA 4 POLAVENO BS 20.000,00 10.000,00

MI 01/10/2013 106547 C2 Standard GALVANOTECNICA VIGNATI S.R.L. 5089630965 5089630965 VIA PADOVA 4 CANEGRATE MI 13.000,00 10.000,00

MI 01/10/2013 106549 C2 Standard TASSI E TASSI SRL 12602550159 12602550159 VIA FREGUGLIA 2 MILANO MI 13.000,00 10.000,00

MI 01/10/2013 106548 C2 - Micro Neoimpresa FORWARD SOCIETA' A RESPONSABILI-TA' LIMITATA 12022791003 12022791003 VIA LIMA 10 ROMA RM 13.500,00 6.000,00

MI 01/10/2013 106453 Voucher D e security Standard EVENT S.R.L. 12196230150 12196230150 PIAZZA BORROMEO 1 MILANO MI 4.000,00 3.000,00

——— • ———ALLEGATO 2

3° ELENCO DEI SOGGETTI NON AMMESSI ALL’AGEVOLAZIONE FINANZIARIA RIPARTITO IN ORDINE CRONOLOGICO PER TIPOLOGIA DI MISURA E PER PROVINCIA

CCIAA Data protocollo

Numero protocollo Tipologia misura Denominazione Codice

Fiscale Partita IVA Indirizzo sede legale Comune sede legale

Provincia sede

legaleMotivazioni di non ammissibilità

PV 01-02-2014 1713 C1 Neoimpresa REBISE SOCIETA' A RESPONSABILITA' LIMITATA SEMPLIFICATA

02476350182 02476350182 VIA GIOVANNI SEGANTINI 34 VOGHERA PV Mancanza dei requisiti del fornitore (personale qualificato da inserire in azienda)

PV 30-01-2014 1584 C2 Standard "IMMOBILIARE GOREGO - S.R.L." 03279780153 01128100185 VIA CAVAGNA SANGIULIANI 5/9

BEREGUARDO PV Mancanza dei requisiti del fornitore (personale qualificato da inserire in azienda)

MI 01-10-2013 106509 C2 Standard ECOPIZZA BATTISTI S.R.L. 06966810969 06966810969 VIA BATTISTI CESARE 1 MILANO MI L'impresa risulta non regolare con i pagamenti del diritto camerale annuale

MI 01-10-2013 106522 C2 Standard BUONACOSI' S.R.L. 06966860964 06966860964 VIA STAMPA 1 MILANO MI L'impresa risulta non regolare con i pagamenti del diritto camerale annuale

MI 01-10-2013 106544 C2 Standard TASSI COSTRUZIONI SRL 09722870152 09722870152 VIA VINCENZO MONTI 1 PESCHIERA BORROMEO

MI Mancanza dei requisiti del fornitore (personale qualificato da inserire in azienda)