Bollettino Pasquale 2011 - Parrocchia S.Antonio Brescia

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Bollettino Pasquale 2011 - Parrocchia S.Antonio

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SOMMARIO

NUMERI TELEFONICIDon Faustino Pari - Tel. 030.311071 - cell. 339.8246049 - Via degli Antegnati, 17Don Angelo Calorini - Tel. 030.310553 - cell. 338.9645277 - Via Bonino Bonini, 26Don Giacomo Micheletti - Tel. 030.3732801 - cell. 331.9225251Mons. Giacomo Canobbio - Tel. 030.2091353

ORARI SS. MESSES. AnnaFeriale 18,00 - Sab. 18,00 - Domenica 8,00 / 10,15 / 16,30 (clin.) / 18,00S. AntonioFeriale 8,30 / 15,00 - Sabato 8,30 / 18,30 - Domenica 8,00 / 10,00 / 18,30S. GiacomoFeriale 8,30 - Sabato 8,30 / 18,30Domenica 9,00 Monast. / 10,00 / 11,15 / 18,30

Cari parrocchiani pag. 3La gioia della Pasqua pag. 4Per una comunità che celebra la Pasqua pag. 6Vivere la carità con prossimità e condivisione pag. 8Perchè preghi con il Rosario? pag. 9Pellegrinaggio in pullman a Lourdes 19-23 settembre 2011 pag. 10Vuoi una vacanza alternativa? pag. 12

S. ANNACalendario Liturgico-Pastorale pag. 13Don Giacomo ci scrive pag. 14Caritas parrocchiale S. Anna pag. 15La tua offerta è segno d’amore per la Parrocchia pag. 16Anagrafe Parrocchiale pag. 17

S. ANTONIO Calendario Liturgico-Pastorale pag. 18Un segno d’affetto a Padre John pag. 19Omelia del funerale di Pietro Antonini pag. 20Cippo per Padre Bevilacqua ed il suo villaggio pag. 22Anagrafe Parrocchiale pag. 23

Buona Pasqua!

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“Sono risorto, sono sempre con te” CARI PARROCCHIANI DI S. ANTONIO E S. ANNA,è’ il mistero grande della risurrezione, è il mistero ineffabile della presenza di Cristo risorto ieri, oggi e sempre. Nella Chiesa tutto si comprende a partire da questo grande mistero che ha cambiato il corso della storia e che ogni anno noi vogliamo con gioia celebrare e ricordare. Tutta la liturgia del tempo pasquale canta la certezza e la gioia della risurrezione.La notizia della risurrezione di Gesù Cristo dai morti non invecchia e Gesù è sempre vivo, come vivo è il suo Vangelo.Gli Atti degli apostoli ci spiegano chiaramente che “Dio ha dato a tutti gli uomini una prova sicura su Gesù risuscitandolo da morte”. Non era sufficiente la morte per dimostrare che Gesù è veramente il Figlio di Dio: la morte dimostra l’immenso amore con cui Egli ci ha amati sino a sacrificarsi per noi. Solo la sua risurrezione è certezza che quanto egli afferma è verità che vale anche per noi, per tutti i tempi, per l’uomo d’oggi.Il venir meno o l’affievolirsi della fede nella risurrezione di Gesù rende debole la testimonianza dei credenti. Al contrario l’adesione del cuore e della mente a Cristo risorto cambia la vita e illumina l’esistenza delle persone. Non è stata questa certezza che ha dato coraggio ai martiri di ogni epoca? Non è stata la fede che ha fatto di uomini peccatori dei grandi santi? Non è l’incontro con Gesù vivo che ha affascinato tanti uomini e donne e li ha portati a lasciare tutto per il servizio del vangelo?Oggi vogliamo ancora una volta annunciare: Gesù è risorto, è il Vivente e noi lo possiamo incontrare; come le donne che andarono al sepolcro di buon mattino il primo giorno dopo il sabato, come i discepoli sulla via di Emmaus, come gli apostoli testimoni della sua risurrezione.

E’ la promessa fatta da Gesù stesso: “Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo”.Il Signore è con noi e ci mostra la vera via, la via della testimonianza, la via dell’amore.S. Tommaso ha riconosciuto il suo Signore e il suo Dio toccando le piaghe del corpo glorificato di Gesù, le ferite della sua passione, i segni di una vita offerta per amore: solo così ha potuto credere e trovare il coraggio della testimonianza fino al sangue, come gli altri apostoli, come Gesù. Quante volte le relazioni tra noi, nelle famiglie, all’interno della comunità parrocchiale, tra popolo e popolo, invece che dall’amore, sono segnate dall’egoismo, dall’ingiustizia, dall’odio, dalla violenza! Sono le “piaghe” dell’umanità, sono le fratture che attendono di essere sanate dalla solidarietà di quanti, seguendo il Maestro, pongono gesti di amore e si impegnano a spargere segni luminosi di speranza.Nella prossimità del mese di Maggio, quando maggiormente saremo uniti nella preghiera a Maria, ci aiuti Lei ad essere messaggeri della gioia e dell’amore della Pasqua.A tutti cordiali auguri di Buona Pasqua.

Don Faustino

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LA GIOIA DELLA PASQUABenedetto XVI, nel suo ultimo libro “Gesù di Nazaret”, scrive: “Nel gesto delle mani benedicenti si esprime il rapporto duraturo di Gesù con i suoi discepoli, con il mondo. Nell’andarsene, Egli viene per sollevarci al di sopra di noi stessi ed aprire il mondo a Dio. Per questo i discepoli poterono gioire, quando da Betania tornarono a casa. Nella fede sappiamo che Gesù, benedicendo, tiene le mani stese su di noi. E’ questa la ragione permanente della gioia cristiana”.Già, la gioia. Sappiamo, noi tutti, cos’è “la gioia cristiana”? E, se lo sappiamo, riusciamo ad esprimerla, singolarmente e come comunità? Riusciamo cioè ad “incarnarla”? O, anche: il “sottofondo” di un cristiano, l’intimo suo proprio così come quello di ogni comunità, è la gioia, visibile? Dov’è la nostra lampada? Sopra o sotto il moggio? Il dubbio viene a noi, e ad altri è venuto, da molto tempo. Troppe volte ci troviamo, in questa vita da cristiani, drammaticamente, visibilmente, sofferenti, potremmo dire “incarniti” in noi stessi, più che inseriti in Cristo Gesù e nella Sua sequela. Troppo spesso siamo identificati/arroccati alla croce di Cristo, dimentichi della Sua resurrezione, senza la quale, come ci ricorda San Paolo, la stessa croce non avrebbe alcun senso. Ma un cristiano non può permettersi il lusso (?!) di permanere in una sorta di perpetuo atteggiamento di lutto. Come già ebbe a dire Nietzsche, genio della filosofia e anima tormentata, nei volti dei cristiani spesso non si vede quella gioia che affermano di professare attraverso la loro fede. E lo scrittore americano Mark Twain in una sua preghiera dice: “O signore ti prego, fa che i cattivi diventino un po’ più buoni, ma fa anche in modo che coloro che si dicono buoni diventino un po’ più simpatici”.

Forse, la gioia della Buona notizia non è ancora pienamente insediata nel cuore nostro e delle nostre comunità, così che viso ed atteggiamenti rivelino questa verità: abbiamo in noi una gioia ancora troppo offuscata dalla fatica della vita che noi identifichiamo con “la croce”. “Eh, ma la vita è dura…” spesso iniziano così le nostre blasfeme litanie “….e poi i soldi che non bastano mai… e i figli che danno un sacco di preoccupazioni….e i mariti poi… e le mogli…e allora io, che non ho né marito ne figli….ma anche i fratelli in Cristo, così ispidi nel carattere…e i nostri pastori, sempre inadeguati…e la salute poi, tanto ballerina…e il mondo, così malvagio…e …e…e…”. Meno male ci sono le Scritture a dirci in proposito parole di verità. “Possa tu avere molta gioia!” è il saluto rivolto dall’angelo a Tobia (Tb 5,11). E il Siracide aggiunge: “Non abbandonarti alla tristezza, non tormentarti con i tuoi pensieri. La gioia del cuore è la vita per l’uomo, l’allegria di un uomo è lunga vita!” (Sir 30,22-23). “Dio ama chi dona con gioia” (Sir35,11; 2Cor 9,7). E poi Gesù. Egli insiste molto sulla gioia: “Questo vi ho detto perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena” (Gv 15,11). Prega per i suoi discepoli “perché abbiano in se stessi la pienezza della sua gioia” (Gv 17,13). “Rallegratevi nel Signore; ve lo ripeto ancora, rallegratevi. La vostra affabilità sia nota a tutti gli uomini” (Fil 4,4-5), scrive San Paolo, “Il regno di Dio... è giustizia, pace, e gioia nello Spirito Santo” (Rm 14,17). L’apostolo giustifica questa insistenza sulla gioia del cristiano appellandosi proprio alla volontà di Dio: “State sempre lieti, pregate incessantemente, in ogni cosa rendete grazie: questa è infatti la volontà di Dio

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in Cristo Gesù verso di voi” (1Ts 5,18). Infine : “Il frutto dello Spirito è amore, gioia...” (Gal 5,22).E poi la persona stessa di Gesù. Era forse un uomo triste? No di certo! E’ stato sì, triste, in pianto, perfino mortalmente angosciato in alcuni momenti della sua vita, in specie gli ultimi giorni. Ma pensarlo come un uomo “triste” è cosa che sembra blasfemo persino ipotizzare. Certo, i Vangeli non ci raccontano mai di Gesù che ride, però possiamo a buon diritto immaginarlo anche così, mentre per le strade della sua terra predicava la Buona notizia. Chi ci vieta di “vederlo” scherzare con i suoi compagni di missione, seduti all’ombra di un albero, mentre consumano il pasto? Gesù non è “vero uomo”? Beh, un vero uomo sa quando è tempo di gioire manifestamente, con riso e sorriso. Del resto, non si dice che certe persone sono “spiritose”? E i grandi uomini spirituali sono, assai spesso, uomini di spirito. La gioia, dunque. Va riscoperta, rinnovata. Come? Ecco la Pasqua del Signore Gesù, morto e risorto, per noi. Importante, quella “e”. Perché “morte e resurrezione” non sono

disgiungibili, pena il pervertire il messaggio di Gesù, il

quale non ci vuole in a t t e g g i a m e n t o

inut i lmente

“crocifisso” per tutta la vita. Lui è morto e risorto per indicarci/aprirci la via. Dopo la croce e la morte, ci dice Lui, c’è sempre, per tutti noi, popolo di Dio, la resurrezione. E la resurrezione si pregusta già in questa vita. Dice ancora Benedetto XVI in una omelia:“Ogni essere umano vuole vivere. Desidera una vita vera, piena, una vita che valga la pena, che sia una gioia. Con l’anelito alla vita è, al contempo, collegata la resistenza contro la morte, che tuttavia è ineluttabile. Quando Gesù parla della vita eterna, Egli intende la vita autentica, vera, che merita di essere vissuta. Non intende semplicemente la vita che viene dopo la morte”.Dunque si parla della vita qui, ora. La vita eterna non solo “sarà”, ma prima di tutto “è”. Ecco da dove viene, la gioia. Altrimenti, chi mai potrebbe “gioire” se qualcuno gli dicesse: - Amico mio, ora, qui in vita, soffri, magari anche tanto, ma dopo vedrai….No, non è possibile chiedere a qualcuno di piegarsi a cose del genere e pretendere che questo qualcuno “gioisca” di una tale possibilità futura. Chi lo facesse non sarebbe un credente, ma un credulone, con uno sfondo di masochismo nell’animo. E’ qui, ora, che il Signore ci invita a gustare la vita eterna. Come? Attraverso l’adesione a Colui che è eterno, nostro Padre e al di

Lui Figlio, per intercessione dello Spirito Santo. E per “adesione” Gesù non intendeva certo il credere acritico di cui sopra. Ai discepoli che gli chiedevano dove abitasse, il Signore ha detto “Venite e vedrete”. Così chiede anche a noi, ogni giorno, di venire e

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vedere il miracolo del Dio Amore che si fa carne. E si fa carne in ogni parola pregata, in ogni creatura che nasce, in ogni sorriso di bambino, in ogni carezza di anziano, in ogni bacio d’amore, in ogni fiore che s’apre, in ogni gemma che sboccia, in ogni cielo stellato, in ogni “grazie” pronunciato, in ogni pensiero pensato, in ogni sogno realizzato. E si fa carne in ogni dolore abbracciato, in ogni pianto asciugato, in ogni servizio regalato. Questa è l’eternità di Amore da cogliere qui, ora. Questo solo è gioia. E se così non facciamo, non la “conquisteremo” mai nell’aldilà, anche se forse ci illuderemo di “guadagnarla” a furia di “buone azioni” nell’aldiqua. Ma come riusciremo a gustare “dopo” ciò che non abbiamo saputo riconoscere “prima”? In Quaresima, il Signore Gesù ci ha chiesto di “convertirci e di credere nel Vangelo”. Quella conversione che ci consente non di essere primariamente “più buoni”, con sforzi di volontà caparbia tanto intensi quanto inutili. Semmai, di convertirci

alla felicità che dà la Buona notizia e che solo a partire da questa felicità, per forza di cose, ci si manifesterà poi come “più buoni”. Sì, perché sappiamo bene che se si è interiormente felici, allora sì si può essere “ più buoni”. Proviamo a pensare come trattiamo gli altri quando siamo contenti dentro di noi. E proviamo ad osservare, viceversa, come ci comportiamo con il prossimo quando non stiamo bene con noi stessi. Dunque, cosa ci si potrebbe/dovrebbe aspettare da persone che hanno dentro di sé il sole della vita eterna che gli scalda il cuore? In un tempo in cui i libri più venduti sono quelli di ricette di cucina, ci permettiamo anche noi di fornirne una, desunta dal Libro per eccellenza, in tre parole: dire - dare - confidare. Dire sempre “sì” alla vita, che è Sua volontà, come già fece Maria. Dare sempre, con il gioioso “gratis” dell’amore; confidare nella grazia certa di Amore. Che sia questa la via per fare Pasqua?

Gianmaria

PER UNA COMUNITÀ CHE CELEBRA LA PASQUA

Il nostro tempo, caratterizzato da un incrocio di culture differenti, pone nuove sfide alla comunità dei cristiani; l’invito di Gesù di annunciare il Vangelo non si limita alla prima comunità cristiana ma è valido anche per noi. E questo ci pone di fronte all’essenzialità della fede cristiana. Perchè il cristianesimo sostanzialmente è l’annuncio di un fatto concreto: Gesù di Nazaret è risorto ed è vivo. Gli apostoli non sono andati in giro a proporre una filosofia, una morale o una nuova religione diversa da quella di Mosè e di Abramo: sono andati in giro a rendere testimonianza di un fatto avvenuto. Il cristianesimo prima che una religione è un avvenimento ed è perciò intramontabile perchè è un fatto che non dipende dall’accoglienza e dal numero di adesioni che riceve. Di un Gesù morto, di un profeta eccezionale, ma uomo come me, di una nuova morale, di una nuova filosofia non ne ho bisogno. Di Gesù vivo si, di Dio accanto a me si. Con Gesù mi relaziono, mi pongo in un rapporto di amore, amicizia, fiducia, speranza. Questa relazione è quella che dà senso al mio vivere. E’ questa la luce che non va nascosta sotto il moggio, perchè Gesù vivo dà senso alla mia vita. La comunità cristiana e ciascun cristiano deve lasciarsi guidare dallo Spirito; è stato lo

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Capita sempre più spesso di sentire genitori che, mente parlano con altri riguardo alle scelte dei figli, non sempre condivise, dicano: “non fanno nulla di male”. E’ una frase che mio figlio mi dice spesso, quando discutiamo su come lui passa il suo tempo, o sulle scelte di vita intraprese, lui mi guarda e per giustificarsi mi dice: “non faccio niente di male”. E’ ancora possibile accontentarsi che nella vita non “si faccia niente di male”? Non riesco ad accettare che questo sia sufficiente. Una vita dove “non si commette nulla di male” non è la stessa vita dove “si commette qualcosa di bene”. Siamo affascinati dal bene, amiamo i personaggi che lo compiono, amiamo gli eroi, li desideriamo, ne abbiamo bisogno per nutrire il nostro spirito, i nostri ideali, i nostri modelli, non sono coloro che quietamente hanno passato la vita non facendo nulla di male, ma facendo qualcosa di bene. Ed è a questo punto che a mio figlio rispondo, “sicuramente tu e i tuoi amici non fate nulla di male, ma fate qualcosa di bene”?Noi in questa quaresima, abbiamo indicato, da adulti, una strada concreta per compiere il bene? Come comunità di S. Antonio e S. Anna, cerchiamo di crescere i nostri ragazzi orientandoli al bene? Come genitori cerchiamo di mostrare in casa cosa significa fare il bene? Non in modo eclatante, ma accogliendo il fratello o la sorella sola, curando la nonna malata, stando vicino all’amica che soffre, suonando il campanello e facendo la spesa all’anziana sola vicino a noi. Bisogna dunque perseguire il bene e rimettere la persona al centro di ogni progetto educativo.Chi non coltiva non può aiutare gli altri a coltivare e chi non comprende non può insegnare a comprendere. Dobbiamo considerare la vita di famiglia come un potenziale laboratorio delle virtù e del bene ed essere consapevoli che i nostri ragazzi ci guardano e forse non immediatamente, ma apprezzeranno la passione che i loro genitori hanno messo nella loro vita.Tutti noi abbiamo bisogno di punti di riferimenti “seri”, e quale riferimento più serio di Colui che ha dato la sua vita per noi? Cerchiamo di scoprire in questa Pasqua che il Signore tenta di orientare la nostra vita al “bene”, perché in questo modo fa il nostro bene. Se siamo consapevoli di questo non possiamo più accettare di vivere senza “fare nulla di male”.

Spirito che ha guidato la comunità cristiana fin dall’inizio, quando ha cambiato i cuori dei discepoli, trasformandoli da testimoni di un fatto ad annunciatori della Resurrezione di Gesù, dando inizio alla Chiesa.

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Spirito Santo, donaci la Tua Sapienza, l’Intelletto ed il Consiglio,la Fortezza e la Tua Scienza, la Pietà ed il Tuo Timore.

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VIVERE LA CARITÀ COME PROSSIMITÀ E CONDIVISIONE

Leggendo una testimonianza di una signora impegnata nella caritas, abbiamo preso lo spunto per fare alcune considerazioni. La donna raccontava: “Non mi bastava più il fare, anche se sapevo che la prima testimonianza è l’esempio, e così scelsi di vivere qualche piccola novità. Ho dovuto deporre l’orgoglio e andare a cercare altri da coinvolgere: era quello il nuovo obiettivo”.Abbiamo pensato alle realtà delle nostre parrocchie, a quante persone già si interessano di missioni, bancarelle caritative, emergenza freddo, compiti ai bambini, punture agli ammalati piuttosto che una visita o il prezioso servizio della comunione… oltre a tutte le collaborazioni in oratorio o in chiesa. Ma il quartiere è grande. Come poter arrivare ad essere vicini ai tanti bisogni? Soprattutto se si tratta di anziani o famiglie in difficoltà? Spesso non si conoscono… o si fa fatica ad essere “vicini” con una certa continuità.Il medesimo fine deve orientarci nel servizio: tirare fuori le risorse migliori delle persone.Primo scopo della caritas parrocchiale deve sicuramente essere quello di saper coinvolgere, chiedendo personalmente alle persone.Ma sarebbe bello che ogni cristiano si sentisse chiamato in causa e nelle nostre vie si tornasse a saperci interessare degli

altri, non nella negatività della curiosità ma nella positività del farci carico, dell’essere prossimi. E’ proprio impossibile creare confidenza coi vicini, e da qui passare al chiedere “Oggi tutto bene?”. Una nonna abita da sola e fa fatica ad uscire: “Vuole che vada io a prendere il pane o altro?”. Spesso il parroco viene a sapere di persone ammalate quando sono ormai molto gravi, se non addirittura al momento della morte. Sempre salvaguardando la libertà di volere o no la visita del sacerdote, i famigliari non si facciano riguardo a informare, o un vicino a chiedere se è cosa gradita la presenza religiosa.Don Faustino una volta ci ha detto: E’ possibile che persone che venivano tutte le domeniche a messa, arrivate alla malattia o all’infermità, non chiedano la comunione del primo venerdì del mese? Forse perché hanno paura di disturbare, o i famigliari non ci pensano? Anche questo rientra nella prossimità per una comunità parrocchiale.Non dobbiamo stancarci di battere il chiodo sul tema della comunità, della comunione, ma non possiamo nemmeno continuamente fermarci alle parole. Richiamiamo alla memoria l’esortazione dell’ormai prossimo beato Giovanni Paolo II: “La carità delle opere assicura una forza inequivocabile alla carità delle parole”.

Le caritas parrocchiali

Carnevale2011

Omaggio ai 150 anni

d’Italia

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PERCHE’ PREGHI CON IL ROSARIO?

Devo ammettere che la domanda rivoltami da don Faustino mi ha sorpreso non poco e, sul momento, ho pensato si trattasse d’uno scherzo. Poi, pensandoci bene, mi sono reso conto che la domanda non è affatto “peregrina”.Il Rosario è una preghiera bellissima e “difficile” poiché, a mio parere, necessita d’una particolare disposizione d’animo che eviti di ridurla ad un monotono ripetersi di “Ave Maria” e la trasformi, invece, in un’esperienza vissuta con e accanto alla Madre.Questa particolare disposizione d’animo ho iniziato a coltivarla ed accrescerla diversi anni fa, a seguito d’una considerazione fattami dall’allora don Mario che, per me, è stata un’autentica rivelazione. A distanza di così tanto tempo non ricordo il motivo né l’occasione perchè ad un certo punto ci siamo messi a parlare del Rosario. Tuttavia, ricordo che, di fronte alla mia obiezione: “...ma il Rosario è monotono e ripetitivo” don Mario mi ha domandato: “Quando eri fidanzato, quante volte hai detto a Cristina ‘ti amo’?”. “Un sacco di volte”, ho risposto. “Bene”, ha proseguito lui, “prova a pensare ogni ‘Ave Maria’ come un ‘ti amo’ detto a tua Madre. Vedrai come cambierà il ‘tuo’ Rosario”.Aveva ragione...ovviamente!Da quel momento ho potuto sperimentare una serena tranquillità d’animo che, giorno per giorno, mi ha aiutato a entrare sempre più in profondità nella contemplazione dei “misteri”, accompagnato dalla Madre!Ecco perché ho parlato di “esperienza”!

Ciò basterebbe a porre il Rosario in una posizione d’eccellenza nella preghiera quotidiana. Ma il Rosario non è solo contemplazione: il Rosario è anche “richiesta”.Non c’è nulla di male, anzi, è doveroso affidare alla Madre le nostre preoccupazioni. Sappiamo, infatti, che Ella le offre direttamente al Figlio il quale, non potendogli rifiutare nulla (l’episodio di Cana ne è la prova!), le mitigherà col suo amore misericordioso!Per questo motivo risulta altrettanto doveroso conclu-dere il Rosario con le Litanie. In quel “prega per noi” ripetuto, desidero sottolinearlo, con amore e serena tranquillità, sta tutto il nostro “affidarsi”.Per questo... prego con il Rosario!

Paolo

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Pellegrinaggio in pullman aLOURDES 19 – 23 SETTEMBRE

Lunedì 19 - 1° giorno: BRESCIA / NIZZA / MONTPELLIER.Al mattino partenza in pullman per la Riviera Ligure. Ingresso in Francia, transito sulla famosa “Passeggiata degli Inglesi” e proseguimento per Montpellier. Martedì 20 - 2° giorno: MONTPELLIER / LOURDES. Partenza per Lourdes dove si arriva per il pranzo. Visita alla Grotta e partecipazione alle celebrazioni religiose: Liturgia penitenziale, Via Crucis, S. Messa. Fiaccolata. Mercoledì 21 - 3° giorno: LOURDES.Messa Internazionale, processione Eucaristica, e visita dei luoghi di Santa Bernardetta, tra cui il Cachot, la casa natale e la chiesa parrocchiale. Fiaccolata.Giovedì 22 - 4° giorno: LOURDES / NIMES.Messa alla Grotta. Ulteriore mattina a Lourdes con tempo libero per le piscine e la preghiera individuale. Nel primo pomeriggio partenza per Nimes.Venerdì 23 - 5° giorno: NIMES / VENTIMIGLIA / BRESCIA.Rientro in Italia. Sosta al santuario del Bambin Gesù di Arenzano: visita e S. Messa.

Quota di partecipazione: - minimo 40 partecipanti € 540,oo - minimo 30 partecipanti € 570,oo

(Supplementi camera singola € 150,oo)

ISCRIZIONI ENTRO IL 15 GIUGNO – QUOTA ISCRIZIONI 100,00 €DON FAUSTINO 030311071

L’APPARIZIONE DELLA MADONNA A BERNADETTE SOUBIROUS AVVENNE L’11 FEBBRAIO 1858. Bernadette Soubirous aveva compiuto 14 anni da poco più di un mese. Era nata, infatti, il 7 gennaio 1844, da Louise Casterot e François, un mugnaio ridotto in miseria dalla sua eccessiva “bontà” verso i creditori. Ma, nonostante tutte le avversità della vita, ogni sera la sfortunata famigliola si ritrovava puntualmente a recitare il Rosario: una fede limpida e tenace.Quella mattina era un ‘giovedì grasso’ e a Lourdes faceva tanto freddo. In casa Soubirous non c’era più legna da ardere. Bernadette era andata con la sorella Toinette e una compagna a cercar dei rami secchi nei dintorni del paese. Verso mezzogiorno, le tre ragazzine giunsero vicino alla rupe di Massabielle che formava, lungo il fiume Gave, una piccola grotta. Qui c’era il riparo per i maiali, un angolo sotto la roccia dove l’acqua depositava sempre legna e detriti. Per poterli andare a raccogliere, bisognava però attraversare un canale d’acqua che veniva da un mulino e si gettava nel fiume.Toinette e l’amica calzavano gli zoccoli, senza calze. Se li tolsero per entrare nell’acqua fredda. Bernadette invece, essendo molto delicata e soffrendo d’asma, portava le calze. Pregò l’amica di prenderla sulle spalle, ma quella si rifiutò, scendendo con Toinette verso il fiume.Rimasta sola, Bernadette pensò di togliersi anche lei gli zoccoli e le calze, ma mentre si accingeva a far questo udì un gran rumore: alzò gli occhi e vide che la quercia abbarbicata al masso di pietra si agitava violentemente, per quanto non ci fosse nell’aria neanche un alito di vento. Poi la grotta fu piena di una nube d’oro, e una splendida ‘Signora’ apparve sulla roccia.

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La ‘Signora’ aveva l’aspetto di una giovane di sedici anni. Vestita di bianco, con una fascia azzurra che scendeva lungo l’abito, portava sulla testa un velo bianco che lasciava intravedere appena i capelli, ricadendo all’indietro fino all’altezza della fascia. Dal braccio le pendeva un grande Rosario dai grani bianchi, legati da una catenella d’oro, mentre sui piedi nudi brillavano due rose, anch’esse di un oro lucente. Istintivamente, Bernadette s’inginocchiò, tirando fuori la coroncina del Rosario. La ‘Signora’ la lasciò fare, unendosi alla sua preghiera. Alla fine di ogni posta, recitava ad alta voce insieme a Bernadette il ‘Gloria Patri’. Quando la piccola veggente ebbe terminato il Rosario, la ‘bella Signora’ scomparve all’improvviso.Tre giorni dopo, il 14 Febbraio, Bernadette si sente chiamata interiormente verso la grotta di Massabielle, munita questa volta di una bottiglietta di acqua benedetta che getta prontamente sulla ‘bella Signora’ durante la nuova apparizione, perché su queste cose non si sa mai; e potrebbe anche essere il diavolo a farle un tiro mancino. La Vergine sorride al gesto di Bernadette e non dice nulla. Il 18 febbraio, finalmente, la ‘Signora’ parla: “Non vi prometto di farvi felice in questo mondo, ma nell’altro. Volete farmi la cortesia di venire qui per quindici giorni?”. La ‘Signora’, quindi, confida a Bernadette tre segreti che la giovane deve tenere per sé e non rivelare mai a nessuno.Intanto la notizia delle apparizioni si diffonde in un baleno in tutta Lourdes e molti curiosi si recano con Bernadette in quella grotta. Nell’apparizione del 24 febbraio la Madonna ripete per tre volte la parola “Penitenza”. Ed esorta: “Pregate per i peccatori”.Il giorno seguente, la ‘Signora’ dice a Bernadette di andare alla fonte a lavarsi e a bere. Ma non c’erano fonti in quel luogo, né sorgenti. La ‘Signora’ allora indica un punto esatto. Bernadette vi si reca e poiché non vede l’acqua comincia a scavare con le sue mani. Da quella piccola buca comincia a scorrere acqua in abbondanza. Un cieco si bagna gli occhi con quell’acqua e riacquista la vista all’istante. Da allora la sorgente non ha mai cessato di sgorgare. È l’acqua di Lourdes, che prodigiosamente guarisce ancora oggi ogni sorta di mali, spirituali e fisici, senza minimamente diffondere il contagio alle migliaia di malati immersi nelle piscine. È anche il ricordo più caro che ogni pellegrino ama portare con sé, facendo ritorno a casa dalla “cittadella di Maria”.La ‘Signora’ aveva chiesto a Bernadette che i sacerdoti si portassero lì in processione e che si costruisse una Cappella. L’abate Peyramale, però, parroco di Lourdes, non ne voleva sapere e chiese perciò a Bernadette un segno irrefutabile: qual era il nome della ‘bella Signora’ che le appariva alla grotta?Nell’apparizione del 25 marzo 1858 rivelò finalmente il suo nome. Alla domanda di Bernadette, nel dialetto locale rispose: ‘Io sono l’Immacolata Concezione’.Quattro anni prima, Papa Pio IX aveva dichiarato il dogma dell’Immacolata Concezione di Maria, ma questo Bernadette non poteva saperlo. Così, nel timore di dimenticare tale espressione, la ragazza partì velocemente verso la casa dell’abate Peyramale, ripetendogli tutto d’un fiato la frase appena ascoltata. L’abate, sconvolto, non ha più dubbi. Da questo momento comincia la storia dei miracoli di Lourdes e dei Pellegrinaggi incessanti da ogni parte del mondo.

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VUOI UNA VACANZA ALTERNATIVA?

L’ associazione “Bruno Frusca” – Gruppo per servire, di cui faceva parte il nostro Pietro Antonini (fra Pietro dell’Addolorata) organizza soggiorni estivi (dal 15 al 30 giugno e dall’1 al 15 agosto) per persone disabili accompagnate da persone che possono essere per loro aiuto e sostegno. Favorisce la partecipazione e l’integrazione di queste persone e alleggerisce le loro famiglie.L’invito è rivolto a tutti i cuori in risposta all’invito evangelico gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date…e i cuori non hanno età.L’esperienza sarebbe utile anche per pochi giorni, per qualche giovane che non ha ancora ben chiaro quale tesoro di carità è nascosto in lui. Sarebbe utile per fidanzati che potrebbero scoprire la bellezza di una vacanza cristiana. Sarebbe utile per giovani famiglie per scongiurare il pericolo di rinchiudersi nel nido della propria agiata solitudine. Sarebbe utile per pensionati che troverebbero il modo di fare valere la propria esperienza.Per noi in questo tempo diventa difficile realizzare questo progetto anche per mancanza di forze e di volontari, ma siamo sempre fiduciosi nella provvidenza che qualcuno sia interessato a vivere questa esperienza.Nei soggiorni estivi è presente una guida spirituale (un diacono permanente della diocesi di Brescia) e sono previsti brevi momenti di preghiera, oltre che alle gite al mattino e uscite al mare nel pomeriggio, mentre la serata è tutta da animare nella voglia e nella gioia dello stare insieme.Vi invitiamo e vi aspettiamo!!!Siamo disponibili per incontrarci, farci conoscere. Puoi contattarci.

ASSOCIAZIONE “UGO FRUSCA” – Gruppo per servire di BresciaIl Presidente diacono Mario Colli – Villaggio Badia (cell. 3471002932)

Famiglia Antonimi – S. Antonio (tel. 030322302)

C’è qualcosa di nuovooggi nell’aria.Asolta…Sono le campaneche si richiamano festose.E parlano.Ci dicono parole anticheeppure sempre nuove.Parole di speranzae di concordia:“Cristo è risorto!

Lasciate ogni tristezza,ogni rancore.E’ la Pasqua del Signore”.Ecco,si aprono le pagine del Libro,rinasce la Speranza.Oggi la Vitaha sconfitto la morte.Squillate dunque campane,squillate con amore.E’ la Pasqua del Signore. Domenica Tassi

CAMPANE DI PASQUA

S. ANNA

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CALENDARIO LITURGICO – PASTORALE

APRILESabato 16 ore 20.30 Veglia dei giovani col Vescovo (Dal castello alla cattedrale)Domenica 17 Domenica delle Palme ore 10.15 Processione dall’oratorio con gli ulivi. S. Messa in Chiesa.Lunedì 18 ore 20.30 S. Messa e preparazione pasquale (Mons. Canobbio – a S. Antonio)Martedì 19 ore 20.30 S. Messa e preparazione pasquale (Mons. Canobbio – a S. Antonio) ore 16.00 Preparazione pasquale per la Terza etàMercoledì 20 ore 20.30 Preparazione pasquale e conf. (Mons. Canobbio- a S. Antonio) ore 20.30 Via Crucis citt. col Vescovo (da S. Faustino a S. Pietro in castello)Giovedì S. 21 Giornata dell’Eucarestia e del Sacerdozio ore 8.00 Ufficio di Lettura e Lodi (in Chiesa) ore 9.30 S. Messa crismale (in Cattedrale) ore 20.30 S. Messa solenne nella Cena del Signore – Lavanda dei piedi

Adorazione Eucaristica (Raccolta cassettine quaresimali)Venerdì S. 22 Giornata della morte del Signore ore 8.00 Ufficio di Lettura e Lodi Giorno di digiuno e astinenza – Tempo per l’adorazione all’Eucarestia ore 15.00 Via Crucis ore 20.30 Celebrazione della Passione del Signore – Bacio al CrocifissoSabato S. 23 Giornata di adorazione alla croce ore 8.00 Ufficio di Lettura e Lodi Possibilità delle confessioni dalle 15.00 alle 18.30 ore 20.30 Solenne Veglia Pasquale – Benedizione del fuoco – Parola di Dio – Benedizione dell’acqua – S. Messa di PasquaDomenica 24 Pasqua di Risurrezione del Signore Ore 8.00 – 10.15 – 18.00 Ss. Messe Ore 17.30: Vespri solenniLunedì 25 Dell’Angelo ore 8.00 e 10.15 Ss. Messe - Gita di PasquettaSabato 30 ore 20.30 Inizio Corso per fidanzati

MAGGIOMese del S. RosarioNelle sere di lunedì-mercoledì-venerdì in quartiere la recita del S. Rosario (ore 20.30)Domenica 1 Seconda di Pasqua o della Divina Misericordia - Riprende il catechismoGiovedì Primo Giovedì del mese ore 17.00: Adorazione – Rosario – Vespro ore 18.30: Ufficio dei defunti Venerdì 13 Madonna di Fatima - ore 17.30 Rosario – S. Messa - Unzione degli ammalati Domenica 29 Sesta di Pasqua - ore 10.15 Ss. Cresime e Prime Comunioni Martedì 31 ore 20.30 Conclusione Mese di Maggio - Pellegrinaggio

S. ANNA

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DON GIACOMO CI SCRIVECarissimi tutti, è stato scritto che “nessuno ha amici”, e questo perché prima o poi ci tradiscono.Sono contento di sentire e poter dire il contrario. L’ho potuto verificare in questo tempo di poca salute. Quanti amici ho scoperto, che hanno trepidato per me, mi sono stati vicini. E’ stata questa una medicina che mi ha fatto tanto bene.Dopo la morte della cara Giulia, che tanti hanno conosciuto e stimato, non mi sono sentito abbandonato. Il mio grazie va a tutti: ai miei sacerdoti don Faustino, don Angelo e tutti gli altri sacerdoti che servono con amore a S. Antonio e S. Anna, ai parrocchiani che mi sono stati vicini nella preghiera e fattivamente (chi ha fatto nella riservatezza senta il mio grazie). Così ringrazio tutti gli ammalati che risiedono nelle famiglie e hanno pregato. Non posso certo dimenticare la nostra “clinica S. Anna”, mia prima missione. Colgo l’occasione per salutare e ringraziare tutti: malati, responsabili, professori, dottori, infermieri, impiegati degli uffici e coloro che lavorano nella cucina, lavanderia, le ragazze della portineria, ausiliari, senza dimenticare le signore della Chiesa.Io prego per tutti e su tutti invoco la benedizione del Signore risorto, di Maria Santissima e dei nostri protettori S. Antonio e S. Anna.A presto! Grazie! Buona Pasqua!

Don Giacomo

GRUPPO MISSIONARIO ZONALEOgni terzo lunedì del mese presso il nostro Oratorio si riunisce il Gruppo Missionario zonale Brescia ovest, zona XXX.In queste serate, a seguito della Lettera Pastorale 2010-2011 del Vescovo Luciano M. “Tutti siano una cosa sola” con l’aiuto di un sussidio di formazione missionaria, abbiamo approfondito come imparare gli uni dagli altri a essere Chiesa.Abbiamo avuto la possibilità di incontrare alcuni Missionari (Comboniani, Saveriani e Suore Mariste) che operano nei 5 continenti: Africa: l’esplosione del Vangelo / America Latina: una nuova primavera per la Chiesa / Asia: la missione del futuro / Oceania: la gioia della fede vissuta / Europa: la sfida della speranza.Hanno condiviso con noi le loro esperienze personali molto toccanti. Con l’ausilio di filmati ci hanno illustrato anche la cultura e le condizioni di vita del territorio dove operano.Ponendoci in atteggiamento di ascolto e confronto possiamo aiutarci reciprocamente affinchè, sia la nostra fede, sia l’animazione missionaria nelle nostre parrocchie, possano continuare a crescere sempre più nel disegno del Regno di Dio.

S. ANNA

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In Quaresima non si è provveduto alla raccolta degli alimentari da destinare al Centro di Ascolto poiché si è valutato di non chiedere più di quanto i parrocchiani possano dare, dato il momento di crisi economica che stiamo vivendo.Sono confermate le due consuete iniziative annuali:7 e 8 maggio FESTA DELLA MAMMA – vendita torte per sostenere le emergenze della nostra Caritas Parrocchiale14 e 15 maggio ABBIAMO “RISO” PER UNA COSA SERIA vendita del riso per sostenere i progetti dello S.V.I.

“EMERGENZA FREDDO” In data 8 aprile si conclude questo progetto che ha permesso di offrire a partire da novembre u.s. una cena ai senza tetto. E’ un servizio che è stato effettuato a rotazione con le parrocchie di S. Antonio e S. Giacomo.I numerosi ospiti che abbiamo incontrato in questi mesi ci ringraziano e vi ringraziamo per la generosità che avete dimostrato aderendo alle nostre varie iniziative. Parlare con queste persone dei loro problemi, ci ha fatto capire quante difficoltà incontrano quotidianamente, i sacrifici che devono affrontare, l’avvilimento perchè non vedono via d’uscita alla loro situazione, ma abbiamo condiviso con loro anche la sottile speranza alla quale alcuni di loro sono legati quando parlano dei loro figli, dei loro parenti, dei loro sogni per iniziare una nuova vita.

CARITAS PARROCCHIALE S.ANNA

La raccolta e la distribuzione di vestiario E’ SOSPESA sino a data da destinare

“Se saprai custodirela pace nell’intimodella tua coscienza,

se non ti stancheraimai di essere operatore di paceverso il tuo prossimo,

puoi star certoche raggiungeraianche la pace finalecon Dio in cielo”

LA VERA PACE

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LA TUA OFFERTA È SEGNO D’AMOREPER LA PARROCCHIA

E’ stata esposta nella bacheca della chiesa una pianta un po’ particolare dell’oratorio ristrutturato. Oltre ad indicare la funzione dei vari locali, la pianta è coperta da una griglia di quadretti che nel loro totale rappresentano la spesa sostenuta fino ad ora dalla parrocchia. Guardandola si potrà notare che i quadretti sono di due colori, alcuni rossi e altri bianchi; i rossi rappresentano il pagato dalla parrocchia, mentre i bianchi indicano il debito coperto da mutuo e fido bancario, che ad ogni mese deve essere soddisfatto nelle sue rate. Questo disegno verrà aggiornato continuamente coprendo in rosso i quadretti in funzione delle offerte ricevute.

Ogni quadretto ha un valore simbolico di 40,00 euro,ma anche… il poco… contribuisce al molto…..

A questo punto potrebbe sorgere ancora la domanda che ci siamo posti sul Bollettino del Natale 2008: ne valeva la pena? E la risposta, è ancora positiva. “ Si! perché questo luogo abbia a diventare il cuore giovane della parrocchia, una grande famiglia che accoglie, evangelizza, vive insieme esperienze significative dove bambini, ragazzi, giovani, adulti e anziani trovino il gusto di stare insieme.” Dio ama chi dona con gioia.

PARROCCHIA S. ANNACONSIGLIO PASTORALE AFFARI ECONOMICI

CPAE 2010-2015Membri di dirittoDON FAUSTINO PARI DON ANGELO CALORINI Membri espressi dal CPPLUTEROTTI LUCIO MELLO PIERGIORGIO Membri espressi dal parrocoBISSOLI GIORGIO (cont. oratorio) BOIZZA GIUSEPPE (cont. Parrocchia)DOSIO FEDERICO

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ANAGRAFE PARROCCHIALE

Defunti

Del 201018 RIVETTA G. CARLO (anni 83)19 RICCELLI VITTORIO (anni 92)

Del 20111 MEDAGLIA BRUNO (anni 72)2 ZANOLETTI CATERINA ved. SCHIVARDI (anni 68)3 BERTOLI BERNARDINA ved. MINOTTI (anni 82)4 BERTO VITTORIO (anni 89)5 BARESI ELVIRA ved. CERUTTI (anni 90)

Martedì 5 aprile 2011 Pellegrinaggio al santuario del crocifisso miracoloso di Bogliaco.Una giornata stupenda di sole, colorata dall’azzurro del cielo e del lago, dal verde intenso della vegetazione primaverile, ha fatto corona ad un momento di spiritualità e di frater-nità.Il gruppo dei pellegrini ha pregustato nella preghiera la gioia della Pasqua.

S. ANTONIO

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CALENDARIO LITURGICO – PASTORALE APRILEDomenica 17 Domenica delle Palme ore 17.15 Processione dall’oratorio con gli ulivi - S. MessaLunedì 18 ore 20.30 S. Messa e preparazione pasquale (Mons. Canobbio)Martedì 19 ore 20.30 S. Messa e preparazione pasquale (Mons. Canobbio)Mercoledì 20 ore 20.30 Preparazione pasquale e confessioni (Mons. Canobbio)Giovedì S. 21 Giornata dell’Eucarestia e del Sacerdozio ore 8.00 Ufficio di Lettura e Lodi (in Chiesa) ore 9.30 S. Messa crismale (in Cattedrale)

ore 17.00 S. Messa per ragazzi e anziani – Raccolta delle cassettineore 21.00 S. Messa nella Cena del Signore - Lavanda dei piedi - Adorazione

Venerdì S. 22 Giornata della morte del Signore ore 8.00 Ufficio di Lettura e Lodi Giorno di digiuno e astinenza – Tempo per l’adorazione all’Eucarestia ore 15.00 Via Crucis ore 21.00 Celebrazione della Passione del Signore – Bacio al Crocifisso Possibilità delle Confessioni nel pomeriggioSabato S. 23 Giornata di adorazione alla croce. ore 8.00 Ufficio di Lettura e Lodi ore 15.00 Preghiera per i ragazzi ore 22.30 Solenne Veglia Pasquale – Benedizione del fuoco – Parola di Dio – Benedizione dell’acqua – S. Messa di PasquaDomenica 24 Pasqua di Risurrezione del Signore ore 10.00 S. Messa solenne ore 18.00 Vespri solenniLunedì 25 Dell’Angelo - ore 8.00 e 10.00 Ss. Messe - Gita di PasquettaSabato 30 Riprende il catechismo

ore 20.30 Inizio Corso per fidanzati (Oratorio S. Antonio)MAGGIO - Mese del S. RosarioNelle serate alle 20.30 recita del S. Rosario in quartiereDomenica 1 Seconda di Pasqua o della Divina Misericordia Venerdì 6 Primo venerdì del mese – Comunione agli ammalati ore 15.00 S. Messa – Adorazione – Confessioni

ore 14.00 Partenza per la chiesa di S. Francesco e della Pace – visita S. Rosario e visita alla tomba del Cardinale nella cripta della Pace

Sabato 7 46° anniversario della morte del Cardinale padre Giulio Bevilacqua Ore 17.00 Inaugurazione del cippo presso il Villaggio Bevilacquaore 18.30 S. Messa solenne nella memoria del Cardinale

Venerdì 13 Inizio Sport insieme Domenica 15 Quarta di Pasqua - ore 11.15 Ss. CresimeDomenica 22 Quinta di Pasqua - ore 11.15 Prime Comunioni e Ss. CresimeMartedì 31 ore 20.30 Conclusione Mese di Maggio

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UN SEGNO DI AFFETTO A PADRE JOHNCaro padre John, siamo contenti di saperti bene in salute. Con l’aiuto del gruppo missionario, di vari parrocchiani e amici, ti abbiamo spedito € 1000,00.Ci hai raccontato delle tante necessità della tua gente, noi ti siamo vicini con la preghiera.Sicuramente il Signore ti aiuterà a superare le difficoltà che incontrerai. Abbi fede.Un lungo abbraccio da tutti noi. Anna e Carlo

GRAZIE DI CUORE DA PADRE JOHNCarissimi amici di S. Antonio e S. Anna, siamo in Quaresima, cammino di speranza che culminerà nella Resurrezione di Cristo. All’inizio di questo intenso periodo liturgico, guardiamo già con speranza alla fine di questo cammino, che è la Pasqua. Io sto scrivendo per ringraziarvi per il vostro aiuto gentile verso di me. Sono contento di dirvi che i soldi sono arrivati e li ho ricevuti.Grazie alla generosità avuta, con la vostra donazione sto facendo un gran bene. Credo che possa essere un gesto d’amore che aiuterà a dare speranza. Con il vostro aiuto io iscriverò alcuni ragazzi a scuola.Grazie di cuore per l’aiuto che potrete offrirmi.Con i migliori auguri ancora una volta vi ringrazio.Saluti in Cristo.

Il vostro amico padre John Mathiang Machol

Padre John nel giorno dell’ordinazione sacerdotale

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OMELIA DEL FUNERALE DI PIETRO ANTONINI(fr. Pietro dell’Addolorata, 2/5/1991 – 14/3/2011)

Noi commenteremo la Parola di Dio con Pietro, con il suo ricordo e con le sue parole, convinti che la sua piccola e grande vita abbia avuto tutto il senso, tutta la verità di una Parola di Dio rivolta a molti. Di una “parola” che ha dovuto imparare sin da subito cosa significhi - fino a toccare la carne - essere chiamati a fare la volontà del Padre, e non la propria. Leggendole oggi, le parole di Pietro bambino, di questo suo fioretto appuntato su un quaderno, appaiono ora riempite di tutta una storia: “Io prometto di non voler essere importante e di non voler stare in prima fila. Prometto di non essere disobbediente e di pregare sempre. E chiedo a Gesù di donarmi un cuore buono, per onorare Lui con la mia vita”.Il confronto con un’altra realtà da quella che avrebbe immaginato, diversa anche dai propri desideri più semplici, per Pietro si è rivelato presto inevitabile: non le corse nei parchi, non quelle dietro ad un pallone, ma quelle di un altro cammino da imparare, quello del cuore. Ed è stato un cammino duro, che ha coinvolto tutti, la sua famiglia innanzi tutto come tanti amici, che è arrivato a interessare molti cuori, ma che ha anche portato a scoprire forze nuove.Pietro è un ragazzo dolce ma che sa capire, che impara cosa sia la pazienza del vivere (quella che si scopre dal “patire”) ma che chiede comunque alla vita di poter fare la sua strada. La malattia non lo lascerà più, ma non avrà la forza di fermare una consapevolezza sempre più adulta e forte, quella di esserci, comunque. “Oggi riesco a fare piccole cose, ma le faccio come se fossero grandi… E vorrei dire a tutti che la malattia, anche se difficile, non è però un ostacolo; va accettata consapevolmente e può essere vissuta con serenità. Ma ciò che più aiuta, ciò che più mi ha aiutato nei momenti difficili, è stato Dio. Perché Dio ha cambiato la mia vita. Con lui non mi sono mai arrabbiato, ma gli ho sempre offerto i miei dolori, per farli diventare preghiera. La malattia mi ha avvicinato di più al Signore ed ho capito di dover provare le sue stesse fatiche”. Sì, perché dentro la sua difficile strada, Pietro ha capito cosa volesse dire un incontro con il Signore. E se volessimo trovare un modo sintetico per dire ciò che lui ha rappresentato per chi l’ha conosciuto, allora potremmo dire così: nella sua sofferenza, nella sua umile condizione, Pietro è stato come “il punto di vista di Dio” sulle cose, sulla vita di

ciascuno, sulla verità del proprio cuore. Perché era impossibile, per chi andava a trovarlo non sentirsi interrogati dal suo sorriso, dal suo dare il giusto valore alle cose, cioè quello della gioia delle cose che innanzi tutto esistono, dal riconoscerle quindi tutte come preziose, perché donate e ricevute. La gioia di vivere, prima di tutto. Poi la gioia di essere in una famiglia, alla quale ha sempre consegnato il mandato dell’unità, rivelandosi lui silenzioso cuore e custode di quell’unità. E poi la gioia della vocazione a seguire il Signore: Pietro, il 20 febbraio del 2010 si è consacrato al Signore con voti privati, in obbedienza al vescovo, ed è entrato a far parte della famiglia del Carmelo. Né a caso

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Lettera scritta da Fra Pietro per il bollettino, pochi giorni prima di morireCari amici...con mia grande gioia è già trascorso un anno dalla mia consacrazione. Volevo condividere con voi questo momento e raccontarvi i sentimenti che ora provo. Sento il grande desiderio di pregare per tutti e affidare tutti alla protezione di Maria che ben conosce le sofferenze umane. Ho avuto la grazia di poter partecipare, per la prima volta, alla messa dei consacrati che si è svolta in Duomo con il Vescovo, nella festa della Presentazione di Gesù al tempio. Sono stato accompagnato dal nostro don Angelo ed è stata una occasione di grazia e unità. Come ha detto il Vescovo Luciano, invito tutti voi a ringraziare con me il Signore per il dono della vita consacrata. I sacerdoti sono per noi figure di riferimento alle quali ci possiamo affidare come facciamo con il Signore. Volevo ringraziare particolarmente don Faustino,don Angelo e tutti i parrocchiani che mi ricordano e mi vogliono bene. Un abbraccio caloroso fra Pietro dell’Addolorata.

ha ricevuto il nome di fr. Pietro dell’Addolorata, consacrandosi profondamente al mistero materno e dolce del dolore di Maria. Come abbiamo tanto da imparare dalla sua voglia di fare del bene ai cuori e al mondo: ogni lunedì mattina la sua casa, su consiglio di p. Fedele che l’ha sempre guidato con la cura ma anche l’esigenza del padre spirituale, era ormai diventata un ritrovo di preghiera per i sofferenti. Parlando della sua vocazione diceva: “Da quel giorno ho avuto il Signore nel cuore e nell’anima e non l’ho più lasciato” precisando così, nel suo atto di consacrazione a Maria nel Carmelo:“Io non ho nulla da donare, ma so di essere un mendicante dell’Amore di Dio e chiedo a te, dolce Maria, il tuo sorriso, il tuo sostegno, la tua intercessione, per cercare davvero l’unione con Dio”.Ciascuno si senta chiamato, da Pietro stesso, ad essere serio con i doni che riceve da Dio, a partire dalla vita stessa, in ogni suo istante, di dolore come di gioia. Noi possiamo amare, siamo chiamati all’amore. Ce lo dicono le parole di Pietro che lo scorso novembre ha affidato al suo testamento spirituale, parole scritte con il cuore come per anticipare un saluto: “Cara famiglia mia, cari frati e sacerdoti, cari amici e tutti voi che mi siete stati vicini.. Con voi ho condiviso tante esperienze e tanti momenti significativi. Mi avete aiutato e dato tanto e spero che anch’io sia stato per voi un aiuto sulla strada di Gesù. Sono certo che continuerete a testimoniare il Signore e che chi fra di voi non l’ha ancora trovato lo trovi, anche nel mio ricordo. Ed io vi sarò vicino, sia fisicamente che spiritualmente”. Il Signore lo ha chiamato a sé, ma se ne è andato pronto, “con il cuore buono”. E in quelle ultime ore, nelle quali aveva ancora la forza di scherzare come di pregare, ha visto riunito attorno a sé il suo mondo, quello della sua Chiesa e dei suoi amici, prima e più di tutto, però, quello della sua famiglia. Gli ultimi momenti sono stati infatti quelli delle mani forti di papà Saverio, alle quali Pietro chiedeva di stringere le sue, come pure dei suoi abbracci, con i quali gli veniva tirata su la schiena per avere un po’ di sollievo: ma al vederli, quegli abbracci, forti e delicati come solo quelli di un padre possono essere, altro non sembravano che un anticipo dell’abbraccio del Signore che, finalmente, si piegava su di lui, per portare con sé quel suo figlio fedele. E così per le sue ultime parole: dette in un soffio, ma piene sino al cuore, sino all’ultimo respiro, quelle di una vita intera. Le parole del suo saluto, le parole dei suoi due grandi e unici amori: “Mamma, ti amo. Gesù, io ti amo”.Ciao Pietro e… per tutto, grazie.

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CIPPO PER PADRE BEVILACQUA ED IL SUO VILLAGGIO

Nei pressi dell’argine del fiume Mella, nel quartiere “chiusure”, esiste da tanti anni un agglomerato di case da tutti denominato “Villaggio Bevilacqua”, infatti deve la sua realizzazione al grande padre Ottorino Marcolini, allora parroco di S. Antonio, che lo volle intitolare al suo immediato predecessore, da pochi anni scomparso, il cardinale padre Giulio Bevilacqua.E’ però da tutti riconosciuto che non esiste una lapide o un cartello che ci indichi a chiare lettere: questo è il “Villaggio Bevilacqua”.Finalmente siamo arrivati a scriverlo. La buona volontà, nella progettazione e nel dono, del sig. Giulio Testoni, ha permesso che ciò avvenisse.Sabato 7 maggio alle 17.00 presso l’incrocio di via Stampatori con via Artigiani inaugureremo un cippo, fatto di mattoni, come le case della cooperativa “La Famiglia”che lo circondano.Vi leggeremo: Villaggio cardinale parroco padre Giulio Bevilacqua. Voluto da padre Ottorino Marcolini.Ci sarà anche un tondo in bronzo, opera dell’artista Medici, con il volto di padre Bevilacqua, caratterizzato dal suo inseparabile basco.Sarà un momento particolarmente commovente, soprattutto per coloro che abitano in quelle case, ma direi per tutti coloro che hanno conosciuto i due grandi padri della Pace.Alle 18.30 celebreremo la S. Messa accompagnata nel canto dal “vecchio” coro di padre Bevilacqua.

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ANAGRAFE PARROCCHIALE

BattesimiBattezzati il 9 gennaio 20111 POSA LAURA di Diego e Bertuzzi Annarita2 GHIDINELLI GIORGIO di Giancarlo e Mindrut VioletaBattezzate il 6 marzo 20113 COMAI VALENTINA di Matteo e Zanola Camilla4 RECALDINI MADDALENA di Martino e Bozzo Milena

Defunti In Dicembre 201033 CARNELOS ELENA ved. FILIPPINI (anni 95) 34 MARAZZONI ADOLFO (anni 90)35 TRANFA ENRICO (anni 73)36 PRANDELLI GIUSEPPE (anni 78)Nel 20111 CARE’ RENATA in SCANFERLA (anni 80)2 BERALDIN ELIA (anni 60)3 ROTA MARIO (anni 95)4 VAVASSORI GIUSEPPINA ved. CONSOLI (anni 89)5 GUSPERTI ELISABETTA ved. BARBIERI (anni 81)6 BATTISTEL ADELE ved. SORLINI (anni 73)7 VISCONI IDA ved. GHIDINI (anni 90)8 PASOLINI ANDREINA in ANDREIS (anni 82)9 SALETTI ANNA IVANA (anni 71)10 CRESTA GIUSEPPE (anni 51)11 ANTONINI fra PIETRO DELL’ADDOLORATA (anni 19)12 GIUGGIOLINI ALDO (anni 91)

PARROCCHIA S. ANTONIO DI PADOVACONSIGLIO PASTORALE AFFARI ECONOMICI

2010-2015Membri di dirittoDON FAUSTINO PARI DON ANGELO CALORINI Membri espressi dal CPPBELLINI RINALDO GIARIN MARIO Referente per Scuola maternaABELLI ROBERTO Membri espressi dal parrocoBOSELLI LUCIANO (cont. Parr.) MUSSIO LUIGI (cont. Orat.)

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