BOLLETTINO PARROCCHIALE 07 GENNAIO...

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www https:// www.f parro BOLLE DOME TE 1° DOM ORARIO LE 1° DO * seguici su: w.parrocchiamaronitaroma.com facebook.com/parrocchiamaronita.ro contattaci: [email protected] *** ETTINO SETTIMANALE ENICA 7 GENNAIO 2018 TEMPO DELL'EPIFANIA MENICA DOPO L'EPIFANIA *** SANTE MESSE IN PARROCCHIA Feriali: Ore 13.30 Festivi: Ore 11.00 *** ETTURE DELLA DOMENICA TEMPO DELL'EPIFANIA OMENICA DOPO L'EPIFANIA * Lettera a Tito: 2:11-3:7. om ae E 8 A

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BOLLETTINO SETTIMANALE

DOMENICA

TEMPO DELL'EPIFANIA

1° DOMENICA DOPO L'EPIFANIA

ORARIO SANTE MESSE IN PARROCCHIA

LETTURE DELLA DOMENICA

1° DOMENICA DOPO L'EPIFANIA

* Lettera a Tito:

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***

BOLLETTINO SETTIMANALE

DOMENICA 7 GENNAIO 2018

TEMPO DELL'EPIFANIA

1° DOMENICA DOPO L'EPIFANIA

*** ORARIO SANTE MESSE IN PARROCCHIA

Feriali: Ore 13.30

Festivi: Ore 11.00

***

LETTURE DELLA DOMENICA

TEMPO DELL'EPIFANIA

1° DOMENICA DOPO L'EPIFANIA

* Lettera a Tito: 2:11-3:7.

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BOLLETTINO SETTIMANALE

7 GENNAIO 2018

ORARIO SANTE MESSE IN PARROCCHIA

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* Santo Vangelo di Luca: 3:15-22.

«Tu sei il Figlio mio, l'amato: in te ho posto il mio compiacimento». ***

TORNEO DI GIOCHI ORGANIZZATO DAL GRUPPO GIOVANI DELLA PARROCCHIA

SABATO 13 GENNAIO 2018 ALLE ORE 19.30

PRESSO IL COLLEGIO MARONITA

IN VIA DI PORTA PINCIANA 18

SI TERRA' IL PRIMO TORNEO DI

- BILIARDINO

- CARTE "400"

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CON TANTI PREMI E DIVERTIMENTO

POSSONO PARTECIPARE ADULTI E GIOVANI

PER ISCRIZIONI ED INFO

CHIARA HAYEK : 340.93.96.199

ELIAS TURK: 327.77.75.364

PARROCCHIA MARONITA: 06/42039060-20

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DOMENICA 7SOLENNITÀ DEL BATTESIMO DEL SIGNORE

SIAMO TUTTI INVITATI

SANTA MESSA DELLE 11,00

DURANTE LA QUALE VERRÀ CELEBRATO IL RITO

- DELLA BENEDIZIONE DELL'ACQUA

- DELL'ASPERSIONE DEI FEDELI

- LA DISTRIBUZIONE DELL'ACQUA BENEDETTA

PARTECIPIAMO NUMEROSI !!!!!

LA SANTA MESSA FERIALE DELLE 13,30RIPRENDERÀ LUNEDÌ 8 GENNAIO 2018

Carissimi Parrocchiani ed Amici,

la Santa Messa di sarà offerta in suffragio dell'anima di

* * *

DOMENICA 7 GENNAIO 2018 DEL BATTESIMO DEL SIGNORE

SIAMO TUTTI INVITATI ALLA

SANTA MESSA DELLE 11,00

DURANTE LA QUALE VERRÀ CELEBRATO IL RITO

DELLA BENEDIZIONE DELL'ACQUA

DELL'ASPERSIONE DEI FEDELI

LA DISTRIBUZIONE DELL'ACQUA BENEDETTA

PARTECIPIAMO NUMEROSI !!!!!

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AVVISO:

LA SANTA MESSA FERIALE DELLE 13,30 RIPRENDERÀ LUNEDÌ 8 GENNAIO 2018

***

Carissimi Parrocchiani ed Amici,

Domenica 14 gennaio 2018 alle ore 11,00sarà offerta in suffragio dell'anima di

HANNA HAYEK

DEL BATTESIMO DEL SIGNORE

DURANTE LA QUALE VERRÀ CELEBRATO IL RITO

LA DISTRIBUZIONE DELL'ACQUA BENEDETTA

alle ore 11,00

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padre del nostro parrocchiano JOSEPH HAYEK

L'Eterno Riposo dona a lui o Signore e splenda a lui

la luce perpetua, riposi in pace. Amen.

***

NEL PROSSIMO MESE DI FEBBRAIO SONO IN PROGRAMMA

DUE AVVENIMENTI IMPORTANTISSIMI PER LA VITA

DELLA NOSTRA COMUNITÀ PARROCCHIALE:

- LA FESTA DI SAN MARUN

VENERDÌ 9 FEBBRAIO ALLE ORE 19.00

LA SOLENNE CELEBRAZIONE EUCARISTICA

PRESSO LA NOSTRA CHIESA PARROCCHIALE

e

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- LA CENA DI BENEFICENZA

DELLA NOSTRA PARROCCHIA

SABATO 10 FEBBRAIO ALLE ORE 20.00 PRESSO IL GRAN HOTEL

PARCO DEI PRINCIPI IN ROMA

SEGNATE QUESTI APPUNTAMENTI, DIFFONDETELI E NON MANCATE !!!!

***

Il nostro Cappellano Mons. Tony Gebran a nome dell'intera Comunità Maronita a Roma

accoglie con gioia il piccolo

FRANCESCO DAHDAH

battezzato il 4 gennaio scorso da Mons. Gebran in Libano presso la Chiesa di

Saydet Zgharta

e figlio dei nostri carissimi parrocchiani Charles Dahdah e Daniela Cutruzzula

ai quali vanno i più sentiti e sinceri auguri!!!

Diamo il benvenuto al piccolo Francesco nella nostra Comunità Parrocchiale,

con i migliori auspici che possa crescere sano e forte nella fede e nell'amore di Cristo Signore

e sotto la materna protezione della Beata Vergine Maria.

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***

VIGILIA DI NATALE IN PARROCCHIA: CENONE, ARRIVO DI BABBO NATALE E SANTA MESSA

Domenica 24 dicembre scorso, la nostra Comunità Parrocchiale ha vissuto momenti intensi di

condivisione e preghiera, festeggiando degnamente e solennemente la Vigilia di Natale. Gli

eventi sono iniziati alle ore 20,00, quando presso i locali del Pontificio Collegio Maronita si è

svolto il tradizionale cenone di Natale, dove tantissime persone hanno condiviso la gioia di

stare insieme e potersi scambiare gli auguri. Dopo la cena, c'è stato il tanto atteso arrivo di

Babbo Natale, accolto all'entrata del Collegio Maronita dal Nostro Cappellano Mons. Tony

Gebran e da numerosissimi e festanti bambini che lo aspettavano con ansia e felicità. Una

volta entrato nel Collegio, Babbo Natale ha distribuito i regali a tutti i bambini presenti, e

sorrisi e scampanellate agli adulti! Terminati i momenti di allegria e condivisione tutta la

Comunità si è ritrovata presso la nostra Chiesa Parrocchiale dove il nostro Cappellano Mons.

Tony Gebran ha presieduto la Solenne Celebrazione Eucaristica della notte di Natale, hanno

concelebrato con lui il Rev.do Padre Maged Maroun OAM, Superiore del Convento di

Sant’Isaia in Roma e Procuratore Generale dell'Ordine Antoniano Maronita a Roma, sempre

presente alle iniziative della nostra Parrocchia e disponibile con la sua amicizia e

affabilità, alcuni Sacerdoti del Pontificio Collegio Maronita di Roma e del Convento di

Sant’Isaia in Roma, nonchè hanno assistito i religiosi del Medesimo convento. La Santa

Messa è stata l'occasione per dare il benvenuto a Sua Eccellenza il Signor Antoine Andari,

nuovo Ambasciatore della Repubblica Libanese presso la Santa Sede, presente in Chiesa

con la sua consorte ed i figli, che è stato accolto calorosamente dal nostro Cappellano Mons.

Tony Gebran, il quale gli ha augurato ogni bene e successo nel suo proficuo ed intenso

lavoro a servizio del Libano presso la Sede Apostolica. Prima della benedizione finale, il

nostro Cappellano Mons. Tony Gebran ha ringraziato tutti coloro che hanno reso possibili gli

eventi della serata: i membri del comitato parrocchiale, la Corale della Parrocchia, coordinata

dal sig. Dimitri Hayek, membro del Comitato Parrocchiale e presenza importante per le

animazioni liturgiche della nostra Comunità, gli amici di religione musulmana che

festeggiando con i propri fratelli cristiani si sono sentiti ancora di più legati dalla comune

fratellanza libanese che unisce tutti quanti, nonchè ha ringraziato tutti i partecipanti; Mons.

Gebran ha inoltre ricordato che è attivo presso la nostra Parrocchia il GRUPPO

GIOVANI, coordinato dalla sig.ra Chiara Hayek, al quale tutti i ragazzi della nostra parrocchia,

dai 18 anni su devono partecipare, per sentirsi parte attiva della nostra Comunità e non

dimenticare le proprie radici libanesi. Al termine della Celebrazione Mons. Gebran ha

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intronizzato e venerato il bambinello nel presepe della nostra Chiesa, dirigendo al rito dei doni

dei Magi, rappresentanti da tre chierichetti che hanno offerto simbolicamente al Divino Bimbo

nella mangiatoia i doni di oro, incenso e mirra. Terminato il Sacro Rito la Comunità si

è recata presso i locali del Pontificio Collegio Maronita dove tutti si sono scambiati gli auguri e

brindato al Santo Natale.

visita la galleria fotografica dell’evento su:

http://parrocchiamaronitaroma.com/galleria/nggallery/immagini/24.12.2017-VIGILIA-DI-

NATALE-

***

IL PATRIARCA RAI IN OCCASIONE DEL NUOVO ANNO, HA PREGATO PER LA PACE E LA DIGNITÀ UMANA

Le preghiere per la pace sono state evocate durante le Sante Messe di Capodanno celebrate

nel Paese Libanese il primo gennaio del 2018. Il Patriarca Maronita, il Cardinale Bechara Rai,

ha richiamato i fedeli "alla salvezza attraverso Cristo" e, quindi, a lavorare "per la salvezza

degli altri" in tutte le proprie dimensioni: spirituale, morale, materiale e politica. Su quest'ultimo

punto, ha sottolineato l'importanza di "un potere politico responsabile e onesto, che

garantisce il rafforzamento della democrazia, la protezione dei diritti dei cittadini, l'attivazione

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dei sistemi di sorveglianza e la lotta contro il terrorismo. corruzione, corruzione e

appropriazione indebita di fondi pubblici ". "I conflitti, qualunque siano le loro forme o le loro

ragioni, vanno contro l'identità e il messaggio del cristianesimo", ha detto il Cardinale Raï,

che ha celebrato la messa nella chiesa di Notre-Dame presso la sede patriarcale di Bkerké.

Ha chiesto inoltre il rafforzamento delle quattro basi della pace: giustizia, verità, libertà e

carità. Il metropolita greco-ortodosso di Beirut, il Vescovo Elias Audi, ha dichiarato che "il

senso della vita se non si vive in pace con se stessi e gli altri". Nella sua omelia, ha

sottolineato che la violenza non è più limitata a "omicidio, attacchi, distruzione o sterminio",

ma include anche violenza verbale e morale che danneggia la dignità degli uomini. "Gli

argomenti che vediamo nelle strade per una priorità di passaggio che a volte si traducono in

omicidi e ciò che testimoniamo sui social network e nei media sono il presagio di una

catastrofe umana", ha affermato il Vescovo durante la Messa celebrata nella cattedrale di San

Giorgio dei greco-ortodossi, nel centro di Beirut. "L'uomo non ha valore", ha lamentato il

metropolita. L'arcivescovo maronita di Beirut, Sua Eccellenza Mons. Boulos Matar, ha

celebrato la messa nella chiesa di Nostra Signora del Rosario a Ras Beirut per il bene della

pace in Libano e nel Medio Oriente. Ha ricordato nella sua omelia che quasi cinquant'anni fa,

la Chiesa Cattolica ha dichiarato il 1 ° gennaio la Giornata mondiale della pace. Ma questo "è

lungi dall'essere stato raggiunto", ha lamentato l'Arcivescovo, dicendo che "l'arroganza non

può portare alla pace". E ha insistito sul fatto che "la pace umana rimarrà fragile" finché uno è

"invidioso" e "uno non si preoccupa dell'esistenza e dei diritti dell'altro". Infine, l'arcivescovo

melchita di Beirut e Jbeil, Mons. Cyrille Bustros, ha celebrato la messa nella cattedrale di

Saint-Elie dei greco-cattolici nel centro di Beirut,

IL PROBLEMA EDUCATIVO ALL'ORDINE DEL GIORNO DELLA RIUNIONE MENSILE DEI VESCOVI MARONITI

Mercoledì scorso i Vescovi Maroniti si sono principalmente rivolti, durante la loro riunione

mensile presieduta dal Patriarca Béchara Raï, sulla questione dell'educazione in Libano. Al

termine dell'incontro tenutosi a Bkerke, i Vescovi hanno invitato lo stato libanese a prendere

le misure necessarie a beneficio di insegnanti, alunni e scuole private che sono responsabili

ai sensi della Costituzione della Pubblica Istruzione Libanese. Su richiesta del Patriarca

Maronita, il presidente della commissione parlamentare delle finanze, Ibrahim Kanaan, si è

unito all'incontro dei Vescovi Maroniti. "Le discussioni si sono incentrate sulla ricerca di

soluzioni al problema dell'aumento delle tasse universitarie", ha detto Kanaan, "c'è un

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accordo su come affrontare questi problemi, non è venuto per affossare le nostre proposte,

ma per cercare soluzioni appropriate per insegnanti e famiglie ". L'unione degli insegnanti

della scuola privata ha annunciato martedì l'intenzione di molti insegnanti feriti di ricorrere alla

giustizia nei confronti di istituzioni private che non hanno ancora applicato la legge 46 relativa

alla scala salariale, o che hanno rinviato la sua applicazione.

***

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.

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***

PAPA FRANCESCO: SERVIRE LA VITA UMANA È SERVIRE DIO E OGNI VITA

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"L’anno si apre nel nome della Madre di Dio". Con queste parole il Papa ha cominciato

l’omelia della Messa della Solennità di Maria Santissima Madre di Dio nell’ottava di Natale e

nella ricorrenza della 51.ma Giornata mondiale della Pace sul tema: "Migranti e rifugiati:

uomini e donne in cerca di pace". "Madre di Dio è il titolo più importante della Madonna", ha

ricordato il Papa, che si è chiesto: Perché diciamo Madre di Dio e non Madre di Gesù? "In

queste parole – ha spiegato Francesco – è racchiusa una verità splendida su Dio e su di noi.

E cioè che, da quando il Signore si è incarnato in Maria, da allora e per sempre, porta la

nostra umanità attaccata addosso". "Non c’è più Dio senza uomo", ha affermato il Papa: "La

carne che Gesù ha preso dalla Madre è sua anche ora e lo sarà per sempre". "Dire Madre di

Dio ci ricorda questo", ha sintetizzato Francesco: "Dio è vicino all’umanità come un bimbo alla

madre che lo porta in grembo". Perché la fede non sia solo dottrina, abbiamo bisogno tutti di

un cuore di madre. Come Maria, la Madre, "firma d'autore di Dio sull'umanità", "il dono di ogni

madre e di ogni donna è tanto prezioso per la Chiesa, che è madre e donna. E mentre l'uomo

spesso astrae, afferma e impone idee, la donna, la madre, sa custodire, collegare nel cuore,

vivificare". "Perché la fede - ha sottolineato il Papa - non si riduca solo a idea o dottrina - ha

concluso -, abbiamo bisogno, tutti, di un cuore di madre, che sappia custodire la tenerezza di

Dio e ascoltare i palpiti dell'uomo". "La Madre custodisca quest'anno e porti la pace di suo

Figlio nei cuori e nel mondo". Con questa invocazione papa Francesco ha concluso la sua

omelia celebrata oggi primo gennaio, nella Solennità di Maria Santissima Madre di Dio.

"Anche noi, cristiani in cammino, all'inizio dell'anno - ha spiegato - sentiamo il bisogno di

ripartire dal centro, di lasciare alle spalle i fardelli del passato e di ricominciare da ciò che

conta. Ecco oggi davanti a noi il punto di partenza: la Madre di Dio. Perché Maria è

esattamente come Dio ci vuole, come vuole la sua Chiesa: Madre tenera, umile, povera di

cose e ricca di amore, libera dal peccato, unita a Gesù, che custodisce Dio nel cuore e il

prossimo nella vita. Per ripartire, guardiamo alla Madre. Nel suo cuore batte il cuore della

Chiesa". Ogni vita va accolta, amata e aiutata. Nella sua Madre, il Dio infinito si è fatto

piccolo. L’uomo – ha detto il Papa – “non è più solo”, “mai più orfano”. L’Anno si apre con

questa novità e noi la proclamiamo così, dicendo: Madre di Dio! È la gioia di sapere che la

nostra solitudine è vinta. È la bellezza di saperci figli amati, di sapere che questa nostra

infanzia non ci potrà mai essere tolta. È specchiarci nel Dio fragile e bambino in braccio alla

Madre e vedere che l’umanità è cara e sacra al Signore. Perciò, servire la vita umana è

servire Dio e ogni vita, da quella nel grembo della madre a quella anziana, sofferente e

malata, a quella scomoda e persino ripugnante, va accolta, amata e aiutata. Il Papa ha anche

indicato un modo molto semplice e pratico per imitare Maria: "ritagliare ogni giorno un

momento di silenzio con Dio è custodire la nostra anima; è custodire la nostra libertà dalle

banalità corrosive del consumo e dagli stordimenti della pubblicità, dal dilagare di parole

vuote e dalle onde travolgenti delle chiacchiere e del clamore".Papa Francesco: ritagliare ogni

giorno un momento di silenzio è antidoto a parole vuote, chiacchiere e clamore. Nella parte

centrale dell’omelia della prima Messa del 2018 ha rivolto un invito, a otto giorni dal Natale:

“Abbiamo bisogno di rimanere in silenzio guardando il presepe. Perché davanti al presepe ci

riscopriamo amati, assaporiamo il senso genuino della vita. E guardando in silenzio, lasciamo

che Gesù parli al nostro cuore: che la sua piccolezza smonti la nostra superbia, che la sua

povertà disturbi le nostre fastosità, che la sua tenerezza smuova il nostro cuore insensibile”.

L’esempio citato è quello di Maria, che “custodiva. Semplicemente custodiva”. “Maria non

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parla: il Vangelo non riporta neanche una sua parola in tutto il racconto del Natale”, ha

ricordato Francesco: “Anche in questo la Madre è unita al Figlio: Gesù è infante, cioè senza

parola, è muto. Il Dio davanti a cui si tace è un bimbo che non parla. La sua maestà è senza

parole, il suo mistero di amore si svela nella piccolezza. Questa piccolezza silenziosa è il

linguaggio della sua regalità. La Madre si associa al Figlio e custodisce nel silenzio”. “E il

silenzio ci dice che anche noi, se vogliamo custodirci, abbiamo bisogno di silenzio”, l’invito del

Papa.

***

DIOCESI DI ROMA: DE DONATIS ALL’OSTELLO CARITAS: «CHIAMATI A ENTRARE NEL REGNO DI DIO COME BAMBINI»

Come da tradizione, la prima Messa natalizia a Roma è stata celebrata per gli ultimi della

città. A metà pomeriggio del giorno di vigilia, la celebrazione all’Ostello Caritas “Don Luigi Di

Liegro” in via Marsala è stata presieduta per la prima volta dall’arcivescovo Angelo De

Donatis. Nella sala refettoriale, gremita di persone senza fissa dimora e volontari Caritas, alla

presenza del sindaco di Roma,Virginia Raggi, dell’assessore a Roma Solidale Laura

Baldassarr, e del presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, la Messa è stata animata

dai canti natalizi eseguiti dal coro dell’associazione Giovani Arcobaleno della parrocchia del

Sacro Cuore di Guidonia. La nascita di Gesù in una mangiatoia all’interno di una grotta, ha

osservato monsignor De Donatis, è analoga a quella di un «figlio di pastori» nella Betlemme

dell’anno zero. «Ci sono tre segni della venuta di Dio al mondo che dovrebbero farci riflettere

– ha aggiunto il vicario del Papa -, il primo dei quali è la nascita di Dio in un “bambino”».

Questo ci ricorda che «siamo chiamati a entrare nel Regno di Dio come dei bambini». Quel

bambino è «avvolto in fasce», ovvero protetto dai pericoli della vita, «con le fasce del nostro

amore». Il terzo segno è la mangiatoia, che rivela per De Donatis un richiamo

veterotestamentario: «Il bue conosce il proprietario e l’asino la greppia del padrone, ma

Israele non conosce e il mio popolo non comprende» (Isaia 1,3). Una profezia che sfida

anche noi contemporanei: «Sapremo riconoscere il Figlio di Dio in quel bambino avvolto in

fasce e deposto in una mangiatoia?», si è domandato l’arcivescovo. Al termine della Messa, il

sindaco Raggi ha salutato gli operatori Caritas come dei «carissimi concittadini» che, grazie al

loro impegno, offrono «una solidarietà e una condivisione reali», che non si manifestano solo

a parole. Laddove in una metropoli è altissimo il rischio di un’«assuefazione alla povertà», ha

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sottolineato Raggi, risuonano attuali le parole di don Luigi Di Liegro, riportate a caratteri

cubitali anche all’interno del refettorio: «Una città dove un solo uomo soffre di meno è una

città migliore». È anche sulla scia del buon esempio della Caritas che il Comune intende

«incrementare la qualità e la quantità» dei propri servizi, «secondo una nuova visione», ha

proseguito il sindaco: «Vogliamo che nella nostra città sia cancellata la parola esclusione, per

dare prevalenza alla cultura della solidarietà». Nicola Zingaretti, presente ormai da dieci anni

alla Messa natalizia all’Ostello, prima in qualità di presidente della Provincia di Roma, poi di

governatore del Lazio (unica eccezione l’anno scorso, quando si recò in visita dai terremotati

di Amatrice), ha dichiarato: «Roma, senza questo luogo, sarebbe drammaticamente diversa,

sarebbe più povera. Questo luogo emana luce per coloro che vengono accolti ma anche per

chi non vi ha mai messo piede». La Caritas, dunque, ha aggiunto il presidente della Regione

Lazio, è una realtà senza quale vi sarebbero «ancor più persone sole e disperate» e che

stimola i cittadini a «non essere ipocriti» ma, al contrario, «più coerenti» con lo spirito di chi fa

il bene degli altri. Monsignor Enrico Feroci, direttore della Caritas di Roma, dopo aver

ricordato il trentennale dell’Ostello di via Marsala appena celebrato, ha consegnato alle

personalità istituzionali intervenute alla Messa tre buste contenenti gli omaggi natalizi: olio,

miele, rosmarino e cioccolata, tutti prodotti provenienti dall’Emporio Caritas di Ponte Casilino.

***

***

COMMENTO AL VANGELO DELLA DOMENICA: IN FILA COI PECCATORI PER RICEVERE IL BATTESIMO

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"Il cielo si aprì e venne una voce: tu sei il Figlio mio, l'amato" (Lc 3,22). Le parole che

san Luca riporta nel vangelo ci fanno comprendere che il battesimo del Signore è il

segno con il quale Dio ribadisce il Suo amore per noi. Il Creatore, infatti, incarnandosi

ha mostrato all'umanità che può immergersi nelle tribolazioni umane; è il nostro

vicino, tanto prossimo a noi da poter essere toccato, gustato nei sacramenti e amato

attraverso i volti dei fratelli. La festa del battesimo del Signore ci permette di

instaurare un rapporto profondo con Gesù. Per rendere questa unione ancora più

salda, per non lasciarsi distrarre durante il cammino di fede verso l'incontro con Lui, è

necessario ricordare che la vita cristiana è fondata "sulle acque" (Sal 103,3) del

battesimo, e non sulla fiducia puramente umana; vale a dire, siamo redenti "per

mezzo di Gesù Cristo, per la sua grazia", e divenuti "eredi della vita eterna" (Tt 3,6-7).

Occorre adesso approfondire il significato dell'acqua nell'episodio del vangelo e il

senso del battesimo che noi abbiamo ricevuto. L'acqua del nostro battesimo è il

Signore, l'unica via che consente la risalita verso il Padre; il segnale che Dio,

occupandosi di noi, ci rende adatti a rispondere al suo invito d'amore. L'acqua del

vangelo, invece, rappresenta il mondo: il Maestro è penetrato in maniera definitiva in

ciascuno di noi, è la nostra speranza contro le barriere della morte, della disperazione

e del nulla. É evidente, adesso, che il battesimo di Gesù, portato a compimento con la

Sua morte e risurrezione, e offerto continuamente a noi mediante la partecipazione ai

sacramenti, non è un semplice tuffo nelle acque, ma è l'impegno della Trinità a

chiamarci figli di Dio e parimenti, l'inizio di un nuovo tempo per le creature. In Lui

l'umanità ricomincia un nuovo cammino, viene indirizzata verso nuovi orizzonti;

ancora, si recupera la dignità perduta a causa del peccato. A noi, quindi, un tempo

gettati nel mare dell'oblio e risollevati dall'opera del Figlio, è rivolta la parola

dell'impegno a rialzare il fratello caduto nel peccato, imitando il Maestro e dedicando

la nostra esistenza agli altri, senza mai dimenticare, ma rinnovando sempre, le

promesse del nostro battesimo. Tutti. Luca, in questo brano, usa un termine assoluto:

tutti. Come fatto è certamente improbabile, specie quando afferma "tutto il popolo",

per questo occorre ricercarne il significato profondo. Giovanni, ultimo profeta,

conclude l'esperienza della antica alleanza, introducendo la nuova. Dal battesimo con

acqua al battesimo in Spirito Santo. Questa espressione così assoluta richiama

l'Alleanza sinaitica (Es 24,3; 34,10) perché tutto il popolo è il luogo in cui Dio si rivela.

Ricevuto anche lui il battesimo. Battezzato tra i battezzati, Gesù è in mezzo a tutto il

popolo, condivide la stessa alleanza, la stessa attesa, le stesse speranze. Il Battista

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era stato imprigionato e lui se ne stava in preghiera, aveva bisogno di capire il senso

di quel fatto, quale progetto nascondesse, quale coinvolgimento, quale direzione dare

alla sua vita. Il Vangelo di Luca parla spesso della preghiera di Gesù (Lc 5,16; 6,12;

9,18; 11,2...); Gesù nella pienezza della sua umanità si affida al Padre per

comprendere il senso della sua missione e per trovare il coraggio di portarla a

compimento. Il cielo si aprì. In Marco e Matteo Gesù ha una visione, Luca è più

concreto e racconta l'aprirsi dei cieli e la discesa dello Spirito come un fatto reale;

precisa, addirittura, che lo spirito ha forma corporea... il mistero della incarnazione

coinvolge anche la dimensione dello Spirito: È in lui che abita corporalmente tutta la

pienezza della divinità (Col 2,9). In Cristo lo spirito entra nella fisicità della storia, si fa

corpo per dare all'uomo la sua forza vitale, così l'uomo possa esprimere con il corpo e

nella storia tutta la sua dimensione spirituale (Cfr. Rom 12,1). Tu sei il Figlio mio,

l'amato. Giovanni Battista, imprigionato, è fuori dalla scena, rimane tutto il popolo con

Gesù in mezzo. Ormai Israele ha assolto la sua funzione, adesso deve cominciare

una storia nuova, una alleanza nuova. Gesù è il figlio amato, il figlio di Dio e figlio

dell'Uomo: figlio di Adamo, figlio di Dio (Lc 3, 38), figlio della storia di salvezza, una

storia di amore tra Dio e l'uomo iniziata con l'inizio della storia stessa. Gesù aveva

circa trent'anni (Lc 3,23) non aveva ancora detto niente, ma è presente con il Padre e

con lo Spirito, in mezzo a tutto il popolo, pegno della salvezza futura.

***

CRISTIANI CHE HANNO DATO LA VITA PER LA LORO FEDE IN CRISTO NEL 2017

Il sangue dei martiri continua ad essere seme di nuovi cristiani all’inizio del 2018. Giunge a

questa conclusione chi ripercorre la testimonianza di uomini e donne che in vari Paesi del

mondo hanno effuso il proprio sangue per la fede in Gesù. Di seguito presentiamo una lista di

questi testimoni contemporanei del Vangelo fino alle conseguenze più estreme. L’elenco è

necessariamente incompleto. Pakistan: assassinato brutalmente a 15 anni perché era

cristiano. Si chiamava Sharon Masih e aveva solo 15 anni. Da tempo aveva chiesto alla sua

famiglia e ai professori di poter cambiare scuola a Burewala (vicino Multan), nel sud del

Punjab, perché i suoi compagni lo avevano trasformato nel bersaglio di ogni tipo di minacce e

vessazioni per un motivo: era cristiano. Il 30 agosto 2017 la situazione è degenerata. Alcuni

ragazzi della sua classe lo hanno preso con la forza e hanno iniziato a picchiarlo in un luogo

appartato. “O professi la tua conversione all’islam o ti uccidiamo!”, gli hanno gridato. Il

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ragazzo, che aveva già ricevuto questa minaccia, ha risposto come nelle altre occasioni, un

“No” in quel momento indebolito dai tanti colpi ricevuti. Influenzati dal fanatismo che domina

in certi ambienti islamici del Pakistan, i compagni di Sharon lo hanno tempestato di pugni e

calci, fino a ucciderlo. Il personale della scuola lo ha portato all’ospedale di Burewala, dove i

medici non hanno potuto fare altro che constatarne la morte. Filippine: operai danno la vita

per non rinnegare la propria fede. Sono morti assassinati per non recitare la shahada, la

professione di fede islamica. È la testimonianza che hanno offerto con la propria vita otto

cristiani nell’isola filippina di Mindanao. Il loro martirio è stato confermato dalle indagini svolte

dalle autorità locali dopo la barbarie, perpetrata dai terroristi del Gruppo Maute, noto anche

come Stato Islamico di Lanao, collegato allo Stato Islamico. I cristiani erano operai che

andavano da Marawi alla città di Iligan quando sono stati fermati dai terroristi, che hanno

legato loro le mani e li hanno posti di fronte a un’alternativa: professare la fede islamica e

salvarsi la vita o morire. Gli otto filippini non hanno esitato e hanno affidato la propria anima al

Signore. Uno sparo sordo è stata l’unica cosa che hanno sentito prima di cadere a terra. I loro

corpi sono stati abbandonati in strada, con un cartello su cui si leggeva “Munafik”, che

significa traditore o bugiardo. Copti: fedeltà a Cristo fino all’eroismo. Mentre il mondo si

preparava a festeggiare la fine dell’anno, il 30 dicembre 9 persone sono state brutalmente

assassinate in un attacco contro la minoranza cristiana in Egitto perpetrato da un jihadista

armato in una chiesa a sud del Cairo e rivendicato dal gruppo dello Stato Islamico. È stato

l’ultimo di un serie di attentati commessi dagli jihadisti, che solo nel 2017 hanno provocato

oltre cento vittime. Un prezzo elevatissimo che viene pagato dai cristiani copti, comunità che

rappresenta il 10% dei quasi cento milioni di abitanti del Paese, a maggioranza musulmana,

la prima minoranza religiosa. I copti costituiscono la comunità cristiana più grande del Medio

Oriente e una delle più antiche, visto che secondo la tradizione questa Chiesa si è insediata

nel 50 d.C., quando l’evangelista San Marco, che i copti considerano il primo patriarca (Papa)

di Alessandria, visitò l’Egitto. Il suo successore, Teodoro II, Papa della Chiesa ortodossa

Copta, patriarca di Alessandria, ha affermato in un messaggio di cordoglio che la sua

comunità “continua ad essere forte e capace di sconfiggere le forze oscure” con la forza della

sua adesione a Cristo.

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CALENDARIO LITURGICO E

RICORRENZE SETTIMANALI

11 GENNAIO SANT' IGINO PAPA

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Poco si sa di lui: probabilmente fu di origine ateniese. Morì durante la persecuzione di

Antonino Pio. Divenuto papa nel 138, durante i quattro anni, del suo pontificato dovette

affrontare l’eresia gnostica di Valentino e Cedone, i quali sostenevano che ai semplici fedeli

può bastare la fede, mentre ai dotti si addice la scienza, che può spiegare a livello filosofico la

fede. Igino che era anche filosofo sconfessò gli eretici sul loro terreno.

13 GENNAIO SANT'ILARIO

Ilario, nato a Poitiers, in Francia, intorno al 315, era un pagano che cercò il senso della vita

dapprima nelle dottrine neoplatoniche, poi - dopo la lettura della Bibbia - nel cristianesimo.

Nobile proprietario terriero, sposato e con una bimba, poco dopo il battesimo fu acclamato

vescovo di Poitiers. Combatté l'eresia ariana attraverso le sue opere, la più famosa delle quali

è il 'De Trinitate". Approfondì gli studi anche durante sei anni di esilio. Tornato in sede ebbe

come collaboratore il futuro vescovo di Tours, san Martino. Morì nel 367. Pio IX lo ha

proclamato Dottore della Chiesa. Martirologio Romano: Sant’Ilario, vescovo e dottore della

Chiesa: elevato alla sede di Poitiers in Aquitania, in Francia, sotto l’imperatore Costanzo

seguace dell’eresia ariana, difese strenuamente con i suoi scritti la fede nicena sulla Trinità e

sulla divinità di Cristo e fu per questo relegato per quattro anni in Frigia; compose anche

celeberrimi Commenti ai Salmi e al Vangelo di Matteo.

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SACRAMENTI

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BATTESIMO

I modi e tempi sono da concordare con la Segreteria Parrocchiale, per la preparazione

dei genitori, per la scelta adeguata dei padrini e delle madrine, per la presentazione dei

documenti richiesti; per il battesimo degli adulti sarà richiesto un percorso

individualizzato

CONFESSIONI

Le confessioni sono disponibili in Parrocchia DAL LUNEDÌ AL VENERDÌ prima e dopo

la Santa Messa delle 13.30 e OGNI DOMENICA dalle ore 10.00 alle ore 13.00.

CRESIMA

Al termine del cammino di preparazione (iniziazione cristiana), si potrà accedere al

sacramento della Confermazione in data e modalità da concordare col Parroco.

COMUNIONE AI MALATI

Per le persone trattenute in casa da una lunga o invalidante malattia si prega

di contattare la Segreteria Parrocchiale per la visita del sacerdote a portare

l’Eucaristia nelle case.

UNZIONE DEGLI INFERMI

l’Unzione è chiesta in caso di malattia di lunga durata o in pericolo di vita, in questi

casi si prega di contattare il Parroco h24 .

CELEBRAZIONE DELLE ESEQUIE (FUNERALI)

La data e l'ora della celebrazione delle esequie sono fissate d'intesa coi familiari,

previo contatto con la Segreteria .

MATRIMONIO

per ricevere informazioni circa le pratiche civili e Parrocchiali, richieste dalla disciplina

del sacramento è necessario rivolgersi alla Segreteria Parrocchiale, almeno 6 MESI

prima della data prevista per la celebrazione del matrimonio. La Parrocchia ogni

anno predispone dei corsi per fidanzati.

* * *.

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