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Blaise Blaise Pascal Pascal

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Blaise Blaise PascalPascal

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Nato a Clermont nel 1623, ricevette la Nato a Clermont nel 1623, ricevette la prima formazione scientifica e filosofica prima formazione scientifica e filosofica dal padre, magistrato, studioso di dal padre, magistrato, studioso di matematica e di fisica, amico di diversi matematica e di fisica, amico di diversi scienziati del tempo. scienziati del tempo. Pascal poté frequentare i circoli scientifici Pascal poté frequentare i circoli scientifici della capitale. Particolarmente dotato, a della capitale. Particolarmente dotato, a 16 anni pubblicò il 16 anni pubblicò il Saggio sulle coniche (1639).Il 1646 segnò una svolta nella vita di Pascal, perché entrò Il 1646 segnò una svolta nella vita di Pascal, perché entrò in contatto con la corrente religiosa del in contatto con la corrente religiosa del giansenismo e ne fu e ne fu affascinato dal loro rigore morale. In lui si fece forte il affascinato dal loro rigore morale. In lui si fece forte il desiderio di seguire un ideale di vita morale e religiosa che desiderio di seguire un ideale di vita morale e religiosa che lo spinse a dedicarsi alla meditazione filosofica e religiosa, lo spinse a dedicarsi alla meditazione filosofica e religiosa, presso i “solitari” di Port-Royal. Partecipò alla polemica presso i “solitari” di Port-Royal. Partecipò alla polemica contro i gesuiti pubblicando le Provinciali, una raccolta di contro i gesuiti pubblicando le Provinciali, una raccolta di lettere scritte a difesa della dottrina giansenista. Morì a lettere scritte a difesa della dottrina giansenista. Morì a Parigi nel 1662.Parigi nel 1662.

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La La parabolaparabola si ottiene se il piano secante della conica è parallelo si ottiene se il piano secante della conica è parallelo ad una generatrice.ad una generatrice.La La circonferenza circonferenza si ottiene se il piano secante è perpendicolare si ottiene se il piano secante è perpendicolare all’asse.all’asse.L’L’ellisseellisse si ottiene se il piano secante ha un inclinazione per cui si ottiene se il piano secante ha un inclinazione per cui l’intersezione interessa una sola falda del cono.l’intersezione interessa una sola falda del cono.

L’L’iperboleiperbole si ottiene se si ottiene se il piano secante ha il piano secante ha un’inclinazione per cui un’inclinazione per cui l’intersezione interessa l’intersezione interessa entrambe le falde del entrambe le falde del cono.cono.

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Intorno al monastero femminile di Port-Royal, nei pressi di Intorno al monastero femminile di Port-Royal, nei pressi di Parigi, si raccolse alla metà del Seicento il cuore di un vasto Parigi, si raccolse alla metà del Seicento il cuore di un vasto

movimento religioso interno al cattolicesimo romano, il movimento religioso interno al cattolicesimo romano, il giansenismo. Il movimento, che risaliva al teologo di giansenismo. Il movimento, che risaliva al teologo di

origine olandese Cornelis Junsen, era incentrato sul rigore origine olandese Cornelis Junsen, era incentrato sul rigore interiore della fede, sulla meditazione personale delle interiore della fede, sulla meditazione personale delle Scritture nel contesto di una vita religiosa vissuta con Scritture nel contesto di una vita religiosa vissuta con passione ed intensità, finendo per assumere posizioni passione ed intensità, finendo per assumere posizioni

vicine al calvinismo in tema di predestinazione, e vicine al calvinismo in tema di predestinazione, e mostrandosi fortemente ostinale alla visione mostrandosi fortemente ostinale alla visione

controriformista dei gesuiti, accusata di scarso rigore controriformista dei gesuiti, accusata di scarso rigore morale. I giansenisti sostenevano la più rigorosa morale. I giansenisti sostenevano la più rigorosa

intransigenza sui principi morali, senza cercare di adattarli intransigenza sui principi morali, senza cercare di adattarli alle situazioni. Sotto Luigi XIV il giansenismo fu condannato alle situazioni. Sotto Luigi XIV il giansenismo fu condannato

ed il monastero di Port-Royal distrutto.ed il monastero di Port-Royal distrutto.

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“Incomprensibile che Dio esista e incomprensibile che non esista; che l’anima sia con il corpo e che noi non abbiamo anima; che il

mondo sia creato e che non sia tale; che il peccato originale sia e che non sia.

Se c’è un Dio, è infinitamente incomprensibile, perché, non avendo né parti né limiti, non ha nessun rapporto con noi. Siamo, dunque,

incapaci di conoscere che cos’è né se esista.”B. Pascal, Pensieri, 161, 164

Queste sono le parole che Pascal scrive nell’opera i “Pensieri” dove si può trovare la netta affermazione dell’impossibilità per la mente di accedere razionalmente alla conoscenza di Dio. In questa opera leggiamo che è

incomprensibile che Dio esista e altrettanto incomprensibile che non esista. Se pensiamo Dio come infinito e senza parti, dobbiamo tenere presente che

possiamo pensare altre cose con le stesse caratteristiche.

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La tesi centrale nell’opera i Pensieri è che una sfera della natura è preclusa al pensiero razionale: la sfera del senso delle cose, dell’uomo, di Dio,

accostabile solo attraverso la fede. Le riflessioni filosofiche appartengono ad un registro diverso da quello dei filosofi del tempo, perché sono meditazioni sulla condizione umana, descrizioni di cui si ritiene che la ragione non possa venire a capo indicandone il senso, neppure se fosse possibile indicarne la

geometria, come hanno tentato di fare Cartesio e Spinoza.Il materiale che compone i Pensieri fu ordinato dallo Il materiale che compone i Pensieri fu ordinato dallo studioso francese studioso francese Léon BrunschvicgLéon Brunschvicg che, nel presentare la che, nel presentare la sua edizione scrive: <<Non avevamo il diritto, né ci sua edizione scrive: <<Non avevamo il diritto, né ci potevamo, senza arroganza, conferire il potere di portare a potevamo, senza arroganza, conferire il potere di portare a termine il tempio che Pascal ha lasciato incompiuto; d’altro termine il tempio che Pascal ha lasciato incompiuto; d’altro canto avevamo il dovere di non abbandonare i materiali canto avevamo il dovere di non abbandonare i materiali dell’opera in un caos inaccessibile. C’era un solo partito da dell’opera in un caos inaccessibile. C’era un solo partito da prendere, dato che bisognava prenderne uno: procedere con prendere, dato che bisognava prenderne uno: procedere con i Pensieri di Pascal come si procede in un museo i Pensieri di Pascal come si procede in un museo archeologico, dove, senza restauri né aggiunte, ci si archeologico, dove, senza restauri né aggiunte, ci si preoccupa unicamente di restituire ad ogni pietra il suo preoccupa unicamente di restituire ad ogni pietra il suo significato ed il suo valore, di indicarne la provenienza, di significato ed il suo valore, di indicarne la provenienza, di accostarla alle altre in un raggruppamento metodico. Né accostarla alle altre in un raggruppamento metodico. Né disordine né ricostruzione: una semplice classificazione. La disordine né ricostruzione: una semplice classificazione. La nostra unica – ma legittima – ambizione è presentare i nostra unica – ma legittima – ambizione è presentare i frammenti di Pascal in modo tale che siano compresi dal frammenti di Pascal in modo tale che siano compresi dal lettore moderno, affinché questi possa seguire il pensiero lettore moderno, affinché questi possa seguire il pensiero dell’autore, lasciarsene conquistare, trarne il conveniente dell’autore, lasciarsene conquistare, trarne il conveniente profitto>>.profitto>>.

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L’esprit de géometrié e l’esprit de finesse sono forme di pensiero che non si escludono a vicenda, ma si integrano, perché è utile servirsene per oggetti diversi.Difficilmente l’individuo possiede entrambi gli spiriti, sia per una questione di propensione sia per l’abitudine che insorge nel ragionare in un modo o nell’altro.Che cosa debba intendersi con esprit de géometrié è intuitivamente detto dal richiamo alla geometria, modello per eccellenza del ragionamento logico. La mente dell’uomo può fare fatica a seguire la catena delle deduzioni, ma per la mente dello scienziato che si è abituata al rigore geometrico del pensiero nulla può risultare più chiaro. Quel che Pascal chiama esprit de finesse parte invece dall’esperienza del mondo che sta “sotto gli occhi di tutti” ; ma non è affatto facile osservare il mondo e comprenderlo partendo dai principi comuni dell’esperienza, perché sono moltissimi ed occorre quello che Pascal chiama <<uno sguardo fine>>. L’esprit de finesse è quindi lo sguardo penetrante dell’uomo profondo che sa andare a fondo delle cose intuendole più che deducendone le leggi mediante una sequenza di pensieri astratti: sentendo piuttosto che ragionando.

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I I geometri geometri e gli e gli spiriti finispiriti fini sono quindi persone che hanno sono quindi persone che hanno sviluppato aspetti diversi della personalità. I primi sono sviluppato aspetti diversi della personalità. I primi sono rigorosi, a patto che sia possibile chiarire bene i principi rigorosi, a patto che sia possibile chiarire bene i principi di cui si tratta; altrimenti sono di cui si tratta; altrimenti sono insopportabiliinsopportabili, perché la , perché la loro mente si perde nelle molte sfumature della realtà, di loro mente si perde nelle molte sfumature della realtà, di fronte alle quali i secondi sono invece a loro agio, per fronte alle quali i secondi sono invece a loro agio, per perdersi a loro volta e perdersi a loro volta e infastidirsiinfastidirsi di fronte al rigore di di fronte al rigore di lunghi ragionamenti astratti che non richiedono lunghi ragionamenti astratti che non richiedono sensibilità e intuizione nel loro trattamento.sensibilità e intuizione nel loro trattamento.

Si osservi che tantoSi osservi che tanto l’l’esprit de géometriéesprit de géometrié quanto l’quanto l’esprit esprit de finessede finesse sono forme della razionalità umana. Entrambe sono forme della razionalità umana. Entrambe le forme sono (scientificamente) feconde e consentono un le forme sono (scientificamente) feconde e consentono un approccio corretto alla natura, ma ciascuna è adatta approccio corretto alla natura, ma ciascuna è adatta soltanto a certi tipi di oggetti di studio ed è inadatta ad soltanto a certi tipi di oggetti di studio ed è inadatta ad altri. Il punto è che la realtà non è solo una macchina altri. Il punto è che la realtà non è solo una macchina avendo aspetti molto più vari; se , per esempio, si avendo aspetti molto più vari; se , per esempio, si indagano le passioni, la razionalità geometrica cartesiana indagano le passioni, la razionalità geometrica cartesiana è scientificamente poco feconda poiché ci sono ragioni è scientificamente poco feconda poiché ci sono ragioni del cuore che la ragione non può affatto sperare di del cuore che la ragione non può affatto sperare di comprendere.comprendere.

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Il Dio dei filosofi è per Pascal un concetto della mente. Afferma infatti che la fisica, e in generale

l’interpretazione fisica del mondo, può fare a meno di questo Dio, in quanto è possibile descrivere

matematicamente le leggi della natura considerandola un’immensa macchina, senza

preoccuparsi del suo rapporto con Dio.Del resto questo Dio dei filosofi è secondo Pascal

una costruzione arbitraria, perché non ben fondata razionalmente. Ed è per l’uomo una costruzione per

nulla significativa perché l’anima di chi cerca Dio non trova nulla in un Dio geometra che consenta

una vita spirituale profondaDio della fede

Dio dei filosofi

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Non potendo dimostrare razionalmente l’esistenza di Dio e Non potendo dimostrare razionalmente l’esistenza di Dio e posti di fronte al dilemma se credere o meno nella sua posti di fronte al dilemma se credere o meno nella sua

esistenza quale strada può scegliere l’uomo?esistenza quale strada può scegliere l’uomo?

Considerando che scegliendo di non credere si rischia di perdere la vita eterna, è meglio accettare la scommessa che Dio

esista,giacché se pure Dio non esistesse, non si perderebbe nulla.

Come già enunciato in Come già enunciato in precedenza il Dio dei precedenza il Dio dei

filosofi è ritenuto filosofi è ritenuto incomprensibile, ma incomprensibile, ma

l’incomprensibilità non l’incomprensibilità non riguarda solo il Dio dei riguarda solo il Dio dei filosofi, ma anche il Dio filosofi, ma anche il Dio

della fede, come si osserva della fede, come si osserva per il riferimento a nozioni per il riferimento a nozioni importanti per la teologia importanti per la teologia cristiana come il peccato cristiana come il peccato

originale.originale.

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Nella scommessa due indicazioni iniziali (espresse dai termini infinito e nulla) devono orientare la lettura di un brano, indicando per Pascal la

contrapposizione di fondo tra l’idea di uomo e l’idea di Dio. La contrapposizione non è retorica: l’uomo è davvero un nulla rispetto

all’infinito, anzi il nulla, se non c’è Dio a garantire la salvezza eterna, è il suo destino. La scommessa è quindi rappresentata come argomentazione

razionale non sull’esistenza di Dio, ma sul fatto che accogliere il messaggio cristiano è, di fronte alla ragione, cosa dotata di senso.

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Romano Guardini, uno dei teologi del XX secolo che hanno guardato con molta attenzione alla filosofia, ricostruisce il percorso della scommessa

pascaliana e ne conclude che non si tratta di una dimostrazione, ma comunque di <<qualcosa di serio>>. Questa serietà è insita nella tesi

pascaliana che non siamo affatto liberi di scegliere tra l’esistenza o la non esistenza di Dio: non possiamo astenerci. È in gioco qualcosa di troppo importante per noi stessi. Questo punto va sottolineato perché questa

non-libertà sarà ripresa più volte dalla storia della filosofia successiva, in particolare nel Novecento.

Questo teologo si pone in una certa posizione nei confronti della scommessa di Pascal, cioè quella di essere a favore dell’esistenza di Dio

perché <<le probabilità in favore sono più forti di quelle contrarie; che, in ultima analisi, il rapporto tra le une e le altre è pari al rapporto tra

l’infinito ed il nulla>>.Di conseguenza l’unica cosa ragionevole è il rischio <<in favore>>.

Probabilità in favoreProbabilità in favore

Probabilità contrarieProbabilità contrarie

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La ragione non può determinare quale sia la verità e La ragione non può determinare quale sia la verità e qualsiasi critica razionale a chi sceglie di credere è qualsiasi critica razionale a chi sceglie di credere è ingiustificata perché l’uomo non sa nulla di Dio, né che ingiustificata perché l’uomo non sa nulla di Dio, né che esiste né che non esiste.esiste né che non esiste.C’è una terza possibilità,ed è quella di non scegliere affatto, C’è una terza possibilità,ed è quella di non scegliere affatto, ma Pascal nega che sia praticabile, poiché l’uomo è di fatto ma Pascal nega che sia praticabile, poiché l’uomo è di fatto impegnato nella scelta, non ha libertà di non scegliere. impegnato nella scelta, non ha libertà di non scegliere. Conviene comunque scegliere che Dio esiste se scegliendo Conviene comunque scegliere che Dio esiste se scegliendo che Dio esiste non si rischia di commettere un errore che Dio esiste non si rischia di commettere un errore maggiore che se si sceglie che non esiste, sul piano della maggiore che se si sceglie che non esiste, sul piano della felicità eterna c’è un notevole guadagno. Infatti, se Dio non felicità eterna c’è un notevole guadagno. Infatti, se Dio non esiste non si perde nulla, perché non c’era nulla da esiste non si perde nulla, perché non c’era nulla da guadagnare; se Dio esiste, c’è tutto da guadagnare, ovvero guadagnare; se Dio esiste, c’è tutto da guadagnare, ovvero la vita eterna, e la si guadagna avendo scommesso per la la vita eterna, e la si guadagna avendo scommesso per la sua esistenza.sua esistenza.La scommessa di Pascal non è quindi una prova La scommessa di Pascal non è quindi una prova dell’esistenza di Dio,ma una motivazione razionale per dell’esistenza di Dio,ma una motivazione razionale per ammettere che Dio esiste: non si tratta del Dio dei filosofi, ammettere che Dio esiste: non si tratta del Dio dei filosofi, di cui nulla possiamo dire perché non entra nel gioco della di cui nulla possiamo dire perché non entra nel gioco della felicità umana e della vita eterna, ma del Dio della fede, in felicità umana e della vita eterna, ma del Dio della fede, in cui è riposta per il credente la speranza di salvezza eterna.cui è riposta per il credente la speranza di salvezza eterna.

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Nei pensieri Pascal ha Nei pensieri Pascal ha lasciato una lunga lasciato una lunga

serie di riflessioni e di serie di riflessioni e di analisi sulla natura analisi sulla natura

umana, che ne fanno umana, che ne fanno un testo d’indagine un testo d’indagine

sulle passioni sulle passioni dell’uomo tra i più dell’uomo tra i più

influenti sulla filosofia, influenti sulla filosofia, soprattutto a partire soprattutto a partire

dall’Ottocento.dall’Ottocento.

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Romano Guardini (1885-1968) nasce a Verona e studia teologia in Romano Guardini (1885-1968) nasce a Verona e studia teologia in Germania, dove ottiene la cittadinanza tedesca nel 1911 per Germania, dove ottiene la cittadinanza tedesca nel 1911 per

insegnare nelle scuole ecclesiastiche. Nella prima metà degli anni insegnare nelle scuole ecclesiastiche. Nella prima metà degli anni Venti insegna Filosofia della religione nelle Università di Bonn e di Venti insegna Filosofia della religione nelle Università di Bonn e di

Berlino, ma durante la seconda guerra mondiale è allontanato Berlino, ma durante la seconda guerra mondiale è allontanato dall’insegnamento, che riprende nel dopoguerra nelle Università di dall’insegnamento, che riprende nel dopoguerra nelle Università di

Tubinga e di Monaco di Baviera. Autore di numerosi saggi di Tubinga e di Monaco di Baviera. Autore di numerosi saggi di teologia, tra il 1935 ed il 1939 dedica importanti monografie a teologia, tra il 1935 ed il 1939 dedica importanti monografie a

Pascal, Agostino, Dostoevskij e Holderlin.Pascal, Agostino, Dostoevskij e Holderlin.

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I filosofi del Seicento si sono per lo più interessati di questioni teologiche, proponendo in molti casi una teologia razionale, così come era nella tradizione filosofica precedente. In alcuni casi la loro teologia razionale ha un significato per la visione fisica del mondo, perché a Dio

è assegnato un preciso posto nell’ordine delle forze e delle leggi che regolano la natura. Nel suo tempo, Pascal si è posto in netta

controtendenza. Lo sottolinea la riflessione di Giorgio Brianese sulla netta distinzione tra teologia e scienza a proposito del dominio e del

metodo.Dalla riflessione di Brianese si può constatare che tra il metodo scientifico e la teologia c’è una netta separazione costituita sia dall’”autorità”, termine di riferimento delle discipline storiche e

teologiche, sia dalla “ragione” il fondamento delle discipline che hanno per oggetto <<ciò che cade sotto i sensi o sotto il ragionamento>>,

discipline nelle quali il ricorso all’auctoritas risulta inutile.

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Pascal ha vissuto alternando la vita ritirata dello scienziato dedito alle sue ricerche, alla frequentazione dei salotti

parigini e dei conventi. Le sue descrizioni dell’animo umano derivano dall’osservazione diretta di donne e uomini, essendo

fortemente attratto dalle loro passioni, follie e grandezze, tratti che appartengono tutti anche alla sua anima. In un

celebre passo sulla distrazione Pascal osserva che l’uomo non riesce a vivere in pace nel chiuso della propria stanza. E allora

si compie ogni sforzo per impegnarsi in qualcosa, cioè per distrarsi, ma da che cosa?

Dalla condizione umana, dal fatto che la vita non basta a se stessa. La tranquillità infatti genera la noia. La miseria

dell’uomo è proprio l’inquietudine di stare in tranquillità. Come potrebbe non essere così?

La miseria dell’uomoLa miseria dell’uomo

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Il brano sulla distrazione fa Il brano sulla distrazione fa parte di una sezione dei parte di una sezione dei

Pensieri che affronta ciò che Pensieri che affronta ciò che Pascal chiama la miseria Pascal chiama la miseria

dell’uomo,cioè l’insieme delle dell’uomo,cioè l’insieme delle difficoltà esistenziali del vivere difficoltà esistenziali del vivere di fronte alla propria finitezza di fronte alla propria finitezza

o, in altri termini, al nulla. o, in altri termini, al nulla. Come abbiamo già detto prima Come abbiamo già detto prima

l’uomo tende ad essere l’uomo tende ad essere sempre in movimento. La sempre in movimento. La

causa del continuo essere in causa del continuo essere in movimento per raggiungere movimento per raggiungere

una meta o del continuo una meta o del continuo cercare e desiderare qualcosa cercare e desiderare qualcosa risiede nella paura di fermarsi risiede nella paura di fermarsi a contemplare l’infelicità della a contemplare l’infelicità della

condizione umana.condizione umana.

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La condizione umana non si lascia però imbrigliare in una sola La condizione umana non si lascia però imbrigliare in una sola dimensione, poiché la mente ha altre dimensioni:dimensione, poiché la mente ha altre dimensioni: pensa..

Un celebre testo ricorda che l’uomo somiglia a una canna, che è Un celebre testo ricorda che l’uomo somiglia a una canna, che è mossa dal vento senza che possa far altro; ma l’uomo è una mossa dal vento senza che possa far altro; ma l’uomo è una

canna che pensa. L’universo materiale lo fa nascere e lo canna che pensa. L’universo materiale lo fa nascere e lo distrugge, guidato dalle sue inesorabili leggi, tuttavia distrugge, guidato dalle sue inesorabili leggi, tuttavia

l’universo non sa nulla di ciò di cui è causa; l’uomo invece l’universo non sa nulla di ciò di cui è causa; l’uomo invece attraverso la sua mente può pensare l’universo, può attraverso la sua mente può pensare l’universo, può

comprenderne le leggi. Il pensiero, in cui risiede la grandezza comprenderne le leggi. Il pensiero, in cui risiede la grandezza dell’uomo,non riscatta il suo nulla. Ma il suo nulla non rende dell’uomo,non riscatta il suo nulla. Ma il suo nulla non rende nulla la sua grandezza. Questa, per Pascal, è la condizione nulla la sua grandezza. Questa, per Pascal, è la condizione

umana.umana.

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La formazione scientifica di Pascal fu improntata al cartesianesimo del quale accettò la distinzione tra spirito e materia e la concezione dell’universo-macchina, tuttavia si

allontanò dalla fisica cartesiana collocandosi nella scia della ricerca galileiana. In opposizione a Cartesio, dimostrò

sperimentalmente l’esistenza del vuoto, minando uno dei pilastri della sua teoria fisica.

Gli studi di Pascal sulla condizione umana, sulle forme della mente, sull’uomo come essere di natura spirituale vanno

comunque inquadrati in una concezione dualistica radicale del mondo: lo spirito non è materia, la materia non è spirito,

e la scienza della natura non ha nulla a che vedere con la fede. Ma la scienza in realtà nulla può dirci di ciò che più

conta per l’uomo. È un bellissimo mestiere; ma non più che un mestiere.

Pascal e il Pascal e il cartesianesimocartesianesimo

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Guerra ugonotta

Editto di Nantes

Per poter comprendere meglio in quale periodo storico si ritrova il nostro Pascal e le condizioni che lo spinsero a desiderare ardentemente di essere un

giansenista, bisogna ricostruire il contesto storico-culturale:L’opera di accentramento politico di Luigi XIV passa anche attraverso la

pacificazione religiosa, ottenuta e imposta in vari modi, ma soprattutto con l’eliminazione delle minoranze, quella ugonotta e quella giansenista. Il fenomeno protestante aveva avuto in Francia un rilievo importante, al punto da indurre la monarchia all’emanazione dell’editto di Nantes, con il quale si concedevano diverse libertà agli ugonotti. Ma con Richelieu, Mazarino, e Luigi

XIV si disputò una lotta contro il dissenso religioso ed è proprio questo uno dei tratti rilevanti della politica interna francese. Questa politica elimina

anche il giansenismo.

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Nella sua opera più nota, Nella sua opera più nota, AugustinusAugustinus, Giansenio , Giansenio interpreta il pensiero agostiniano in senso interpreta il pensiero agostiniano in senso

predestinazionistico. Il giansenismo francese più predestinazionistico. Il giansenismo francese più che il tema della predestinazione, sottolinea la che il tema della predestinazione, sottolinea la

necessità di un rinnovamento interiore, che faccia necessità di un rinnovamento interiore, che faccia della fede una scelta di vita, tale da coinvolgere della fede una scelta di vita, tale da coinvolgere

ogni aspetto dell’esistenza e del pensiero del ogni aspetto dell’esistenza e del pensiero del credente. Viene posto in primo piano il rapporto credente. Viene posto in primo piano il rapporto

diretto con Dio e la struttura ecclesiastica assume diretto con Dio e la struttura ecclesiastica assume un ruolo marginale: la grazia non viene concessa un ruolo marginale: la grazia non viene concessa e amministrata dalla Chiesa, ma direttamente da e amministrata dalla Chiesa, ma direttamente da

Dio al singolo individuo.Dio al singolo individuo.

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L’Augustinus viene condannato dalla Chiesa fin dalla sua pubblicazione, e i giansenisti francesi vengono attaccati con forza dai gesuiti. È lo scontro tra due modi opposti di intendere il cristianesimo: come fatto di tradizione e di costume, diffuso in tutti gli strati sociali perché conciliabile sia con la religiosità popolare, sia con lo stile di vita di una borghesia pratica e intraprendente; o al contrario come scelta esistenziale, che trasforma l’individuo ed il suo modo di vedere il mondo.Nel 1656 i gesuiti ottengono dal re che sia posto termine all’attività educativa delle monache e dei <<Solitari di Port-Royal>>. Contro questa decisione interviene Blaise Pascal, mettendo in ridicolo la morale gesuitica con le sue Lettere provinciali. Le Provinciali figurano scritte da un parigino che si rivolge ad un amico che vive in provincia,mettendolo al corrente delle novità parigine in materia di religione.L’intervento di Pascal non evita la condanna e la dispersione del gruppo dei <<solitari di Port-Royal>> per l’accentramento monarchico di Luigi XIV che non tollera la loro indipendenza dalla gerarchia ecclesiastica, posta sotto il suo diretto controllo.

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Il progetto di riordinamento lasciato da Pascal evidenzia un modo di Il progetto di riordinamento lasciato da Pascal evidenzia un modo di concepire l’apologetica molto diverso da quello tradizionale. Pascal concepire l’apologetica molto diverso da quello tradizionale. Pascal vuole mostrare la vuole mostrare la ragionevolezzaragionevolezza del del cristianesimocristianesimo e,soprattutto, e,soprattutto,

quello di far sentire la sua stretta relazione con le condizione quello di far sentire la sua stretta relazione con le condizione umana. Il cristianesimo è inteso quindi come risposta esistenziale umana. Il cristianesimo è inteso quindi come risposta esistenziale

piuttosto che come argomentazione razionale.piuttosto che come argomentazione razionale.

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Lo stesso Pascal non intendeva probabilmente dare all’opera un ordinamento sistematico e rigoroso. Il suo discorso muove dalla

condizione umana, dall’esistenza, cioè da qualcosa che sfugge a ogni sistematicità, all’interno della quale nessun ordine è dimostrabile.

Il discorso di Pascal è una ricerca, un itinerario, un invito a riflettere sulla propria esperienza particolare, per individuarvi quei tratti della

condizione umana che ne evidenziano la contraddittorietà. Il significato è quello di evidenziare la precarietà e il carattere

paradossale e contraddittorio dell’uomo. Raggiunto questo fine il percorso diventa lineare, perché solo alla luce del cristianesimo la

condizione umana perde la propria contraddittorietà e diviene comprensibile.

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Esprit de géometrié ed ed esprit de finesse individuano rispettivamente l’ambito individuano rispettivamente l’ambito della ragione deduttiva e quello dell’intuizione. Le due espressioni possono della ragione deduttiva e quello dell’intuizione. Le due espressioni possono

essere tradotte come <<mentalità matematica>> e <<mentalità essere tradotte come <<mentalità matematica>> e <<mentalità intuitiva>>, e sono usate da Pascal per indicare due atteggiamenti diversi di intuitiva>>, e sono usate da Pascal per indicare due atteggiamenti diversi di

fronte alla conoscenza.fronte alla conoscenza.

L’L’esprit de géometrié individua il procedimento deduttivo che muove da individua il procedimento deduttivo che muove da princìpi certi e ne ricava le conoscenze particolari. Relativamente all’oggetto princìpi certi e ne ricava le conoscenze particolari. Relativamente all’oggetto

della conoscenza, l’esprit de géometrié ha come ulteriore limite quello di della conoscenza, l’esprit de géometrié ha come ulteriore limite quello di essere applicabile soltanto ad alcuni aspetti della realtà, quelli analizzabili essere applicabile soltanto ad alcuni aspetti della realtà, quelli analizzabili

scientificamente.scientificamente.

Esso non riesce a comprendere da un lato Dio e la religione, dall’altro l’uomo Esso non riesce a comprendere da un lato Dio e la religione, dall’altro l’uomo e l’esperienza individuale, come invece riesce a fare l’e l’esperienza individuale, come invece riesce a fare l’esprit de finesse. . Questo è infatti correlato con il <<cuore>>, che indica il sentimento Questo è infatti correlato con il <<cuore>>, che indica il sentimento

mediante il quale intuiamo la religione e i princìpi morali senza dedurli da mediante il quale intuiamo la religione e i princìpi morali senza dedurli da verità astratte.verità astratte.

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L’uomo di fronte L’uomo di fronte all’infinitoall’infinitoL’uomo vede davanti a sé due infiniti che si sottraggono ad ogni L’uomo vede davanti a sé due infiniti che si sottraggono ad ogni

analisi deduttiva: l’infinitamente grande e l’infinitamente piccolo. analisi deduttiva: l’infinitamente grande e l’infinitamente piccolo.

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L’uomo diviene intermedio tra due realtà che lo superano e sono L’uomo diviene intermedio tra due realtà che lo superano e sono incomprensibili. L’uomo rinascimentale lascia il posto in Pascal incomprensibili. L’uomo rinascimentale lascia il posto in Pascal

all’uomo problematico della società moderna, consapevole di un all’uomo problematico della società moderna, consapevole di un infinito che non può dominare. È l’uomo che cerca nuovi punti di infinito che non può dominare. È l’uomo che cerca nuovi punti di

riferimento.riferimento.La scienza non può comprendere l’universo. Pasca si pone, per La scienza non può comprendere l’universo. Pasca si pone, per

questo aspetto, in un’ottica galileiana, consapevole delle possibilità questo aspetto, in un’ottica galileiana, consapevole delle possibilità ma anche dei limiti della ragione. All’infinità dell’universo ma anche dei limiti della ragione. All’infinità dell’universo

corrisponde infatti l’inesauribilità della conoscenza, che non può mai corrisponde infatti l’inesauribilità della conoscenza, che non può mai raggiungere né l’infinitamente grande né l’infinitamente piccolo, né raggiungere né l’infinitamente grande né l’infinitamente piccolo, né

il tutto né il nulla. Il punto di riferimento di Galilei è l’umanità, quello il tutto né il nulla. Il punto di riferimento di Galilei è l’umanità, quello di Pascal è l’individuo di fronte a Dio o l’individuo di fronte ai propri di Pascal è l’individuo di fronte a Dio o l’individuo di fronte ai propri

limiti.limiti.

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I limiti della conoscenza I limiti della conoscenza si traducono per si traducono per

l’individuo in l’individuo in inquietudine inquietudine

esistenziale, perché egli esistenziale, perché egli aspira alla verità e alla aspira alla verità e alla

certezza. Pascal fa certezza. Pascal fa dell’inesauribilità della dell’inesauribilità della conoscenza uno stimolo conoscenza uno stimolo per conoscere sé stessi, per conoscere sé stessi, la propria interiorità, il la propria interiorità, il proprio essere. La vera proprio essere. La vera condizione dell’uomo è condizione dell’uomo è

l’individuo di fronte l’individuo di fronte all’infinito e all’eternità. all’infinito e all’eternità. La ragione non ci aiuta a La ragione non ci aiuta a comprendere la nostra comprendere la nostra condizione e dobbiamo condizione e dobbiamo

accettarne i limiti.accettarne i limiti.

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L’uomo si sente misero perché è stato grande, avverte l’insufficienza e la precarietà del proprio stato presente perché ha in sé il ricordo di una

diversa condizione. La duplicità della natura umana e il contrasto tra il suo essere e le sue aspirazioni testimoniano che quella attuale non è la

vera natura dell’uomo né l’unica esistenza che gli è propria. L’uomo è un <<re decaduto>>, consapevole della propria origine ma anche della propria miseria attuale. Questo contrasto ne costituisce il sentimento

distintivo.

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La miseria dell’uomo non può essere opera della La miseria dell’uomo non può essere opera della creazione divina, ma può essere spiegata soltanto dalla creazione divina, ma può essere spiegata soltanto dalla

colpa, dal peccato originale. La contraddittorietà colpa, dal peccato originale. La contraddittorietà dell’esistenza rimane problematica e irrisolta, e proprio dell’esistenza rimane problematica e irrisolta, e proprio

per questo, se inquadrata al di fuori della fede, è per questo, se inquadrata al di fuori della fede, è paradossale e tragica.paradossale e tragica.

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La condizione umana appare paradossale, e la ragione non è più in grado di spiegarla. Tra le varie filosofie e religioni, soltanto in

cristianesimo può offrire un’interpretazione e una risposta valide. È questo l’argomento centrale dell’Apologia: il cristianesimo non è

dimostrabile , ma è, quasi in senso matematico, il postulato che occorre presupporre perché la vita umana mostri un senso al di là delle apparenti contraddizioni. L’uomo, creato santo e innocente, ha

commesso il peccato originale, che ne ha determinato la caduta e la miseria attuale. Abbruttito dal peccato, egli conserva però l’impulso a riconquistare la condizione originaria. Il cristianesimo si impone come

risposta alle contraddizioni dell’esistenza.

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Per accettare la veridicità delle Sacre Scritture occorre innanzitutto avere fede, e dunque il percorso biblico non può essere assunto come dimostrazione della condizione di peccaminosità dell’uomo. Il procedimento di Pascal segue piuttosto l’itinerario opposto: lo stato attuale dell’uomo, caratterizzato dalla contraddizione tra la propria miseria e l’aspirazione alla grandezza è comprensibile soltanto ammettendo la verità del cristianesimo. L’uomo è un paradosso che soltanto la fede riesce a spiegare.

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All’accettazione del cristianesimo e di Dio si può arrivare soltanto sulla base delle <<ragioni del cuore>>, sentendo la consonanza tra quanto scritto nelle Scritture e la nostra situazione esistenziale. Ma una volta raggiunta la verità, troviamo innumerevoli segni, nella natura e nella storia, che la confermano. Dio, secondo la celebre metafora di Pascal,

<<giuoca a nascondino>> con l’uomo, si rivela e si cela, non si mostra mai apertamente, ma non è mai del tutto invisibile.

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