Bivacchi Rifugi del Mercantourit.marittimemercantour.eu/media/04d23b5.pdf · Di lì a circa...

2
1368 m 1011 m 1400 m 1096 m 1250 m 2421 m 2235 m 1847 m 2280 m 1665 m 2468 m 2650 m 2710 m 2100 m 1905 m 2232 m 2233 m 2130 m 2018 m Programma Alcotra 2007-2013 Insieme oltre i confini Programme Alcotra 2007-2013 Ensemble par-delà les frontières Fondo europeo di sviluppo regionale Fonds européen de développement régional 16 15 13 14 12 17 18 19 20 21 22 Parco naturale delle Alpi Marittime Piazza regina Elena 30 12010 - Valdieri Tel. +39 0171 97397 Fax +39 0171 97542 [email protected] www.parcoalpimarittime.it Parc national du Mercantour 23, rue d’Italie BP 1316 06000 - Nice - cedex 1 Tel. +33 04 93167888 Fax +33 04 93887905 www.mercantour.eu Partner di progetto Partenaires du projet Cofinanziatori di progetto Cofinanceurs du projet Attuatori di progetto Porteurs de projects sentieri e rifugi delle Alpi Marittime e del Mercantour Parchi senza frontiere Questo pieghevole è frutto della collaborazione del Parco naturale delle Alpi Marittime e del Parc national du Mercantour. Queste due aree protette transfrontaliere sono gemellate dal 1987 e congiuntamente hanno ottenuto il Diploma europeo per l’ambiente. Nel suo insieme il territorio, che presenta un’estensione di circa centomila ettari, si caratterizza per la forte identità culturale e un’elevata biodiversità: elementi che i due Parchi tutelano e valorizzano tramite azioni di studio e salvaguardia, ispirandosi ai principi della Carta europea del Turismo sostenibile. Con la fondazione dei club alpini, a partire dalla metà dell’Ottocento, nascono i primi rifugi al servizio degli alpinisti. Sono gli anni in cui le Alpi assumono l’aspetto di un piccolo continente sconosciuto posto al centro stesso della “civilizzata” Europa. Il mondo all’epoca era stato ormai esplorato il lungo e in largo, le attenzioni dei pionieri si rivolgono allora verso l’alto: attirati dall’abbondanza di terra incognita, frotte di alpinisti italiani, francesi, tedeschi, svizzeri, americani e inglesi percorrono le Alpi per scalare le montagne, battezzarle e rappresentarle sulle mappe. Nella corsa alle Alpi, i bivacchi e i rifugi rappresentano la “conquista della notte”, la preziosa possibilità di trascorrere le ore fra il tramonto e l’alba in luoghi che solo qualche anno prima si dubitava di poter raggiungere anche alla luce del sole. Nelle Alpi Marittime si comincia, nel 1889, con la costruzione del “rifugio della Barma”, nei pressi del Lac de la Fous, sul versante francese. Ricavato sotto un grosso masso a opera di alpinisti nizzardi, costituiva un punto di appoggio per le ascensioni nel gruppo Gelas-Maledia-Clapier. Il Congresso nazionale del Club Alpino Italiano del 1896 riconobbe la necessità di valorizzare le Alpi Marittime, all’epoca ancora poco frequentate, affidando il compito di costruire un nuovo rifugio alla Sezione Ligure. In particolare si intendeva rendere più accessibile la salita alla Cima dell’Argentera, la più elevata del settore (3297 metri). Dopo innumerevoli sopralluoghi, fu individuato il gias Monighet superiore, nel Vallone della Rovina. La costruzione, in onore della sezione promotrice dell’impresa, prese il nome di “Rifugio Genova”. Di lì a circa ottant’anni il vecchio Genova sarebbe stato sommerso dalle acque del bacino artificiale del Chiotas e sostituito da un nuovo edificio sorto sulle sponde del vicino Lago Brocan. Negli anni successivi, sono ancora i liguri ad accrescere la disponibilità di punti d’appoggio nelle Marittime. Nel 1913, alla base della Cima della Maledia, a ben 2650 metri di quota, si aprono le porte del Rifugio Pagarì, le cui strutture arrivano direttamente dall’Esposizione internazionale di Torino di due anni prima. Nel 1921 viene costruito il Bozano, nel Vallone dell’Argentera, e nel 1925 il Questa, nel Vallone del Valasco. A partire dal periodo tra le due guerre, entra in scena la Sezione di Cuneo del Club Alpino, che nel 1931 inaugura il suo primo rifugio: è il Morelli-Buzzi, nel Vallone di Lourousa. Seguono, negli anni Sessanta, il Soria, il Remondino, il Livio Bianco, il Barbero. I nomi dei rifugi raccontano, attraverso la dedica ai protagonisti scomparsi, la prima stagione ligure e cuneese di conquista delle Marittime. L’ALTA VIA DEI RE Un rifugio, per definizione, è un luogo in cui si cerca ricovero e protezione per il corpo ma anche, non di rado, per lo spirito. A questa duplice funzione rispondevano gli ospizi medioevali al servizio di viandanti e pellegrini impegnati nella traversata delle Alpi. Presidiate in genere da uno o più monaci, queste strutture sorgevano in prossimità dei principali valichi alpini, dal San Bernardo al Monginevro, dalla Maddalena ai colli di Tenda e di Finestre. Non manca quasi nessuno: c’è Meo Figari, l’alpinista senza chiodi approdato alle Marittime partendo dal mare di Genova; c’è il suo compagno di cordata Emilio Questa: insieme a Lorenzo Bozano si sobbarcavano tredici ore di viaggio dalla riviera per raggiungere la Valle Gesso; ci sono Federico Federici, che scalava le montagne e morì in mare durante la Seconda guerra mondiale e Ettore Marchesini, che lasciò ai compagni di sezione la sua biblioteca e i fondi per costruire il rifugio; ci sono Costanzo Morelli, ucciso da una bufera ai piedi del Monviso e il colonnello Alvaro Buzzi, che non riuscì a vedere completato il rifugio che aveva contribuito a restaurare; compaiono, uniti anche nel ricordo, Edoardo “Dado” Soria e Gianni Ellena, due dei maggiori esponenti dell'alpinismo cuneese negli anni tra le due guerre; non manca nemmeno il loro compagno Dante Livio Bianco, alpinista e partigiano; ci sono Franco Remondino, sottotenente degli Alpini e giovane promessa dell'alpinismo, morto in parete a 21 anni, e Roberto Barbero, caduto sulla Catena delle Guide. I bivacchi completano l’operazione di memoria, evocando discretamente ai visitatori di oggi l’assenza di chi, per disgrazia o per passione, talvolta per tutti e due i motivi, ha visto legato per sempre il suo nome a queste montagne. In origine i rifugi sono strutture semplici e spartane: quattro mura con un tavolato per dormire, un tavolo, qualche sedia. Poco più dunque di una capanna isolata tra le montagne, base per pochi “eletti” dediti alle ascensioni delle principali cime dell’arco alpino. Con il tempo i ricoveri vengono modificati e ampliati per accogliere il sempre più vasto pubblico degli appassionati di montagna. Ecco comparire un angolo cottura, letti a castello, coperte di lana, luce a gas. Nasce la figura del “custode”, personaggio che vive in uno dei paesi di fondovalle e ha in deposito le chiavi della struttura. Il custode - in Valle Gesso è ancora vivissimo il ricordo del mitico Tino Piacenza di Sant’Anna di Valdieri, che per anni si divide tra Bianco, Remondino e Morelli - generalmente sale in rifugio nei fine settimana per assicurare agli ospiti alcuni servizi di prima necessità e per mettere a disposizione degli alpinisti la sua esperienza e la grande conoscenza della montagna. Capita spesso che tra il custode montanaro e gli amanti della montagna di ogni provenienza ed estrazione sociale nasca, alla luce fioca delle lampade e davanti a un bicchiere di vino rosso, un rapporto di stima e fiducia reciproche. Con gli anni Novanta del secolo scorso, i rifugi cambiano volto: sono le nuove normative a livello nazionale e comunitario a esigerlo, ma anche il variare delle esigenze del pubblico. Ristrutturati e finalmente “a norma”, i rifugi diventano alberghetti d’alta quota, dotati di energia elettrica, acqua calda, telefono… e oggi addirittura talvolta forniti di internet, di web cam per le previsioni meteo e dei sistemi di utilizzo della carta di credito per saldare il conto. I gestori sono diventati professionisti esperti di logistica e ristorazione: l’ospitalità in quota è diventata un affare serio. Nel tempo identità e ruolo del rifugio si sono così profondamente modificati: la vecchia percezione del rifugio come luogo isolato, ormeggio sicuro nel mare delle montagne, è ormai un ricordo lontano. Oggi i rifugi e i bivacchi del territorio del Parco Alpi Marittime, sono tra le mete preferite dai turisti che visitano l’area protetta. Da basi logistiche per la salita alle cime, queste strutture sono diventate un punto di riferimento per quanti desiderano godere senza fretta del contatto con la natura delle montagne, cogliendo l’ opportunità di sorprendere, sullo sfondo di un’alba o un di tramonto, gli animali immersi nel loro ambiente. Oggi come ieri il rifugio dà la possibilità di trascorrere la notte riempiendosi gli occhi del cielo stellato delle alte quote, ma in più adesso offre ai suoi visitatori l’opportunità di gustare i prodotti del territorio, di assistere a concerti eseguiti tra le vette, di partecipare a serate a tema. Poco o tanto, per arrivare a un rifugio bisogna camminare. La giusta dose di impegno e fatica predispone a godere appieno di quanto ci aspetta “lassù”. Aperta con un misto di sollievo e trepidazione la porta del rifugio, si avverte netta la sensazione di trovarsi in un luogo particolare, dove entrano in gioco le più elementari regole di convivenza: il rispetto per il lavoro del gestore, la condivisione di spazi e tempi comuni con gli altri escursionisti, la frugalità piacevole e obbligata imposta dal luogo, la salutare consapevolezza che ogni azione avventata può avere effetti negativi per la conservazione dell’ambiente fragile che circonda il piccolo edificio. Occorre muoversi con cautela e leggerezza, dentro e fuori le mura accoglienti del rifugio. Per il piacere di raggiungere una meta confortevole immersa in un ambiente eccezionale, per l’esperienza di trascorrere senza l’urgenza di tornare a valle qualche ora al cospetto della natura alpina, per il privilegio di ascoltare musica con le montagne a fare da cassa di risonanza, per le opportunità di incontro e di scambio tra le persone che offre, un soggiorno in rifugio rappresenta dunque un’esperienza capace di lasciare un segno che va al di là della piacevolezza di un semplice momento di svago e riposo. Posto tappa Gta Terme Locanda alpina Balma Meris L’Albergh Punto di partenza Dislivello; tempo di salita; tipo di sentiero Proprietà, gestore Periodo di apertura Posti letto disponibili (posti letto invernali) Tipo di cucina Numeri di telefono Indirizzo e-mail; sito internet Principali ascensioni Carta di credito accettata Carta di credito non accettata legenda Locanda del Sorriso San Giacomo Vittorio De Marco 25 tutto l’anno casalinga piemontese +39 0171 97459, +39 339 5280111 [email protected] - www.balmameris.it Sentiero “Lo viòl di tèit”; M. Bourel 2468 m; L. Sella 1882 m e 2329 m Balma Meris si trova nella borgata di Sant’Anna di Valdieri, unico centro del Parco abitato tutto l’anno. Posta proprio all’imbocco del Vallone della Meris, la locanda alpina si presenta come via di mezzo ideale fra i rifugi alpini in quota e le strutture di bassa valle. La struttura, sorta come scuola del paese, è stata recentemente ristrutturata con un sapiente uso dei materiali. L’abbondante impiego del legno è il segreto della calda atmosfera del rifugio. Balma Meris è punto di partenza estivo per gite in giornata, trekking, arrampicate e rampichino. In inverno è il luogo ideale da cui muoversi con sci o racchette da neve ai piedi. Parco naturale Alpi Marittime, Carla Degioanni 38 estate, Natale, Pasqua, ponti e fine settimana su prenotazione piemontese +39 0171 978388 [email protected] - www.locandadelsorriso.com Colle ovest del Sabbione 2328 m; Caire di Porcera 1818 m; Entracque per il Vallone Bousset Un tempo scuola elementare della tranquilla e solare frazione di Trinità di Entracque, la locanda, di proprietà del Parco, è aperta nella stagione estiva, nei periodi di vacanza e durante i fine settimana. È posto tappa GTA e punto di partenza di itinerari escursionistici, con le racchette da neve e con gli sci. Nell’accogliente sala da pranzo si gustano le ricette della cucina occitana a base di prodotti del territorio. Famiglia Bonetto 25 da inizio giugno a metà settembre regionale (presso l’Hotel Royal) +39 0171 97106 [email protected] - www.termedivaldieri.it C. di Valmiana 2922 m; C. Chiapous 2526 m; L. di Fremamorta 2380 m Il Posto tappa GTA sorge nel cuore dell’area termale, vicino al torrente Gesso e agli ottocenteschi casini di caccia fatti costruire da Vittorio Emanuele II. All’ingresso del posto tappa si trova il bar Savoia. Sul suo dehors, luogo ideale per ritemprarsi dalle fatiche accumulate sui sentieri, proiettano la loro fresca ombra alcune sequoie giganti, la cui presenza risale all’epoca del Re cacciatore. Parco naturale Alpi Marittime, Silvana Giordano 25 tutto l’anno regionale +39 340 6973954 [email protected] - www.palanfre.it Sentiero natura della bandita di faggio, Sentiero cultura La Via di Tèit, Lago degli Albergh 2038 m, Rocca d’Orel 2439 m Di proprietà del Parco sorge a Palanfrè, in Valle Vermenagna, ai piedi di un’antica bandita di faggio che protegge la borgata dalle valanghe. Aperto tutto l’anno, si trova sull’itinerario GTA ed è base di partenza per escursioni a piedi, con le racchette da neve e con gli sci. Presso la struttura si gusta una cucina che ha il sapore della tradizione locale e non mancano mai i prelibati formaggi prodotti in loco. Parco naturale Alpi Marittime, famiglia Gerbino 21 da aprile a novembre piemontese +39 0171 978704 [email protected] - www.parks.it/rif/san.giacomo M. Aiera 2713 m; L. del Vej del Bouc 2054 m; C. del Carboné 2800 m Il rifugio escursionistico si trova al centro del pugno di case di San Giacomo, toponimo che evoca antichi pellegrinaggi sulla via di Santiago. Il fascino del luogo è rafforzato dalla presenza della storica casa di caccia reale, immersa in una faggeta secolare. Ideale base di partenza per alcune delle più belle gite nell’area protetta, il rifugio è aperto dalla primavera sino all’autunno inoltrato. La struttura, che offre il solo servizio di pernottamento, si appoggia per la ristorazione all’adiacente locanda Baita Monte Gelas. San Giacomo di Entracque 1250 m 12 1500 m; 4 ore Giovane Montagna Moncalieri sempre aperto Lago della Rovina 1535 m (Entracque) 9 1100 m; 3.30 ore CAI Sezione Ligure sempre aperto Ponte della Vagliotta 1115 m (Sant’Anna di Valdieri) 10 550 m; 1.45 ore CAI Sez. Cuneo, chiavi: tel. 0171 67998 chiuso Ponte della Vagliotta 1115 m (Sant’Anna di Valdieri) 9 1100 m; 3.30 ore CAI Sezione Ligure sempre aperto Ponte della Vagliotta 1115 m (Sant’Anna di Valdieri) 12 750 m; 2 ore Club Alpino Accademico Italiano sempre aperto Terme di Valdieri 1368 m 12 950 m; 2.30 ore CAI Sezione Cuneo sempre aperto Gias delle Mosche 1591 m (Terme di Valdieri) 9 850 m; 2.30 ore CAI Sezione Ligure sempre aperto Sant’Anna di Valdieri 1011 m 2 1450 m; 4 ore Privato sempre aperto parcheggio superiore Boréon 40 430 m; 1.30 ore; sentiero (E) CAF Nice Mercantour, M. Martin (estate), A. Goirand sempre +33 (0)4 93032600, +33 671726704 www.cafresa.org in auto da Saint-Martin Vésubie (11 km) 62 (20) strada asfaltata CAF Nice Mercantour, Patrick Miraillet 15/6 - 15/9 +33 (0)4 93028319, +33 (0)4 93039102 www.cafresa.org Pont du Countet 1690 m 80 (20) 550 m; 2 ore; mulattiera (E) CAF Nice Mercantour, Christophe Fournier 15/6 - 30/9 +33 (0)6 61975938 www.cafresa.org strada Casterino-Peyrafica, quota 1700 52 (12) 550 m; 2 ore; mulattiera (E) CAF Nice Mercantour, Michel Duranti 15/6 - 30/9 +33 (0)4 92319120 www.cafresa.org parcheggio Lago Mesches 1380 m 79 (50) 750 m; 3 ore; pista (E) CAF Nice Mercantour, Alex Ferrier 15/6 - 30/9 +33 (0)4 93046464, +33 (0)4 93046922 www.cafresa.org Casterino 1543 m 62 (0) 450 m; 1.30 ore; pista (E) Sci Club di Nizza, Yvette Ferrieuer 15/6 - 15/9 +33 (0)4 93 04 89 19 Bivacchi Rifugi escursionistici Rifugi del Mercantour Come preparare e prepararsi a una notte in rifugio In rifugio si riposa in dormitorio o in camere collettive, i bagni sono in comune, a una certa ora si spengono le luci… è quindi necessario predisporsi mentalmente a condizioni che non sono quelle della vita di tutti i giorni. Il gestore del rifugio ha scelto questo difficile mestiere per passione. Sovente bisogna che faccia tutto nello stesso momento dall’accoglienza degli alpinisti, al servizio di cucina, alla pulizia… La comprensione e la disponibilità dei clienti a dare “una mano” è quanto mai ben accetta. Prima di partire Al rifugio Prenoto il posto al rifugio In caso di annullamento avverto tempestivamente il gestore Porto al seguito un sacco lenzuolo e una pila (coperte e cuscino sono forniti) Consulto il bollettino meteo Mi organizzo in modo da arrivare prima delle 18 All’arrivo mi presento al gestore Sono puntuale per i pasti Non salgo con gli scarponi nelle camere Rispetto il riposo degli altri ospiti Piego le coperte prima di partire Moncalieri Baus Capanna sociale Barbero Costi-Falchero Gandolfo Varrone Guiglia Sergio Groppo Cougourde Madone de Fenestre De Cessole (Nice) Valmasque Merveilles Fontanalba traduzione: www.europa92.org; stampa: Tip. Jollygraf, Villanova M.vì - 2/2012 grafica: www.diegoviada.com

Transcript of Bivacchi Rifugi del Mercantourit.marittimemercantour.eu/media/04d23b5.pdf · Di lì a circa...

Page 1: Bivacchi Rifugi del Mercantourit.marittimemercantour.eu/media/04d23b5.pdf · Di lì a circa ottant’anni il vecchio Genova sarebbe stato ... letti a castello, coperte di lana, luce

1368 m

1011 m

1400 m

1096 m

1250 m

2421 m

2235 m

1847 m

2280 m

1665 m

2468 m

2650 m

2710 m 2100 m

1905 m

2232 m

2233 m

2130 m

2018 m

Programma Alcotra 2007-2013Insieme oltre i confini

Programme Alcotra 2007-2013Ensemble par-delà les frontières

Fondo europeo di sviluppo regionaleFonds européen de développement régional

16

1513

1412

17

18

19

20

21

22

Parco naturale delle Alpi MarittimePiazza regina Elena 3012010 - ValdieriTel. +39 0171 97397Fax +39 0171 [email protected]

Parc national du Mercantour23, rue d’Italie BP 131606000 - Nice - cedex 1Tel. +33 04 93167888Fax +33 04 93887905www.mercantour.eu

Partner di progettoPartenaires du projet

Cofinanziatori di progettoCofinanceurs du projet

Attuatori di progettoPorteurs de projects

sentieri e rifugidelle Alpi Marittime e del Mercantour

Parchi senza frontiereQuesto pieghevole è frutto della collaborazione del Parco naturaledelle Alpi Marittime e del Parc national du Mercantour. Questedue aree protette transfrontaliere sono gemellate dal 1987 econgiuntamente hanno ottenuto il Diploma europeo per l’ambiente.Nel suo insieme il territorio, che presenta un’estensione di circacentomila ettari, si caratterizza per la forte identità culturale eun’elevata biodiversità: elementi che i due Parchi tutelano evalorizzano tramite azioni di studio e salvaguardia, ispirandosiai principi della Carta europea del Turismo sostenibile.

Con la fondazione dei club alpini, a partire dalla metàdell’Ottocento, nascono i primi rifugi al servizio degli alpinisti.Sono gli anni in cui le Alpi assumono l’aspetto di un piccolocontinente sconosciuto posto al centro stesso della “civilizzata”Europa. Il mondo all’epoca era stato ormai esplorato il lungoe in largo, le attenzioni dei pionieri si rivolgono allora versol’alto: attirati dall’abbondanza di terra incognita, frotte dialpinisti italiani, francesi, tedeschi, svizzeri, americani e inglesipercorrono le Alpi per scalare le montagne, battezzarle erappresentarle sulle mappe. Nella corsa alle Alpi, i bivacchi ei rifugi rappresentano la “conquista della notte”, la preziosapossibilità di trascorrere le ore fra il tramonto e l’alba in luoghiche solo qualche anno prima si dubitava di poter raggiungereanche alla luce del sole.Nelle Alpi Marittime si comincia, nel 1889, con la costruzionedel “rifugio della Barma”, nei pressi del Lac de la Fous, sulversante francese. Ricavato sotto un grosso masso a opera dialpinisti nizzardi, costituiva un punto di appoggio per leascensioni nel gruppo Gelas-Maledia-Clapier.

Il Congresso nazionale del Club Alpino Italiano del 1896riconobbe la necessità di valorizzare le Alpi Marittime, all’epocaancora poco frequentate, affidando il compito di costruire unnuovo rifugio alla Sezione Ligure. In particolare si intendevarendere più accessibile la salita alla Cima dell’Argentera, lapiù elevata del settore (3297 metri). Dopo innumerevolisopralluoghi, fu individuato il gias Monighet superiore, nelVallone della Rovina. La costruzione, in onore della sezionepromotrice dell’impresa, prese il nome di “Rifugio Genova”.Di lì a circa ottant’anni il vecchio Genova sarebbe statosommerso dalle acque del bacino artificiale del Chiotas esostituito da un nuovo edificio sorto sulle sponde del vicinoLago Brocan.

Negli anni successivi, sono ancora i liguri ad accrescere ladisponibilità di punti d’appoggio nelle Marittime. Nel 1913,alla base della Cima della Maledia, a ben 2650 metri di quota,si aprono le porte del Rifugio Pagarì, le cui strutture arrivanodirettamente dall’Esposizione internazionale di Torino di dueanni prima. Nel 1921 viene costruito il Bozano, nel Vallonedell’Argentera, e nel 1925 il Questa, nel Vallone del Valasco.A partire dal periodo tra le due guerre, entra in scena laSezione di Cuneo del Club Alpino, che nel 1931 inaugura ilsuo primo rifugio: è il Morelli-Buzzi, nel Vallone di Lourousa.Seguono, negli anni Sessanta, il Soria, il Remondino, il LivioBianco, il Barbero.

I nomi dei rifugi raccontano, attraverso la dedica ai protagonistiscomparsi, la prima stagione ligure e cuneese di conquistadelle Marittime.

L’ALTA VIA DEI RE

Un rifugio, per definizione, è un luogo incui si cerca ricovero e protezione per ilcorpo ma anche, non di rado, per lo spirito.A questa duplice funzione rispondevanogli ospizi medioevali al servizio di viandantie pellegrini impegnati nella traversatadelle Alpi. Presidiate in genere da uno opiù monaci, queste strutture sorgevanoin prossimità dei principali valichi alpini,dal San Bernardo al Monginevro, dallaMaddalena ai colli di Tenda e di Finestre.

Non manca quasi nessuno: c’è Meo Figari, l’alpinista senzachiodi approdato alle Marittime partendo dal mare di Genova;c’è il suo compagno di cordata Emilio Questa: insieme aLorenzo Bozano si sobbarcavano tredici ore di viaggio dallariviera per raggiungere la Valle Gesso; ci sono Federico Federici,che scalava le montagne e morì in mare durante la Secondaguerra mondiale e Ettore Marchesini, che lasciò ai compagnidi sezione la sua biblioteca e i fondi per costruire il rifugio;ci sono Costanzo Morelli, ucciso da una bufera ai piedi delMonviso e il colonnello Alvaro Buzzi, che non riuscì a vederecompletato il rifugio che aveva contribuito a restaurare;compaiono, uniti anche nel ricordo, Edoardo “Dado” Soria eGianni Ellena, due dei maggiori esponenti dell'alpinismocuneese negli anni tra le due guerre; non manca nemmenoil loro compagno Dante Livio Bianco, alpinista e partigiano;ci sono Franco Remondino, sottotenente degli Alpini e giovanepromessa dell'alpinismo, morto in parete a 21 anni, e RobertoBarbero, caduto sulla Catena delle Guide.

I bivacchi completano l’operazione di memoria, evocandodiscretamente ai visitatori di oggi l’assenza di chi, per disgraziao per passione, talvolta per tutti e due i motivi, ha visto legatoper sempre il suo nome a queste montagne.

In origine i rifugi sono strutture semplici e spartane: quattromura con un tavolato per dormire, un tavolo, qualche sedia.Poco più dunque di una capanna isolata tra le montagne,base per pochi “eletti” dediti alle ascensioni delle principalicime dell’arco alpino. Con il tempo i ricoveri vengono modificatie ampliati per accogliere il sempre più vasto pubblico degliappassionati di montagna. Ecco comparire un angolo cottura,letti a castello, coperte di lana, luce a gas.Nasce la figura del “custode”, personaggio che vive in unodei paesi di fondovalle e ha in deposito le chiavi della struttura.Il custode - in Valle Gesso è ancora vivissimo il ricordo delmitico Tino Piacenza di Sant’Anna di Valdieri, che per anni sidivide tra Bianco, Remondino e Morelli - generalmente salein rifugio nei fine settimana per assicurare agli ospiti alcuniservizi di prima necessità e per mettere a disposizione deglialpinisti la sua esperienza e la grande conoscenza dellamontagna.

Capita spesso che tra il custode montanaro e gli amanti dellamontagna di ogni provenienza ed estrazione sociale nasca, allaluce fioca delle lampade e davanti a un bicchiere di vino rosso,un rapporto di stima e fiducia reciproche.

Con gli anni Novanta del secolo scorso, i rifugi cambiano volto:sono le nuove normative a livello nazionale e comunitario aesigerlo, ma anche il variare delle esigenze del pubblico.Ristrutturati e finalmente “a norma”, i rifugi diventano alberghettid’alta quota, dotati di energia elettrica, acqua calda, telefono…e oggi addirittura talvolta forniti di internet, di web cam per leprevisioni meteo e dei sistemi di utilizzo della carta di creditoper saldare il conto. I gestori sono diventati professionisti espertidi logistica e ristorazione: l’ospitalità in quota è diventata unaffare serio. Nel tempo identità e ruolo del rifugio si sono così

profondamente modificati: la vecchiapercezione del rifugio come luogo isolato,ormeggio sicuro nel mare delle montagne,è ormai un ricordo lontano.

Oggi i rifugi e i bivacchi del territorio del Parco Alpi Marittime,sono tra le mete preferite dai turisti che visitano l’area protetta.Da basi logistiche per la salita alle cime, queste strutture sonodiventate un punto di riferimento per quanti desiderano goderesenza fretta del contatto con la natura delle montagne, cogliendol’ opportunità di sorprendere, sullo sfondo di un’alba o un ditramonto, gli animali immersi nel loro ambiente. Oggi come ieriil rifugio dà la possibilità di trascorrere la notte riempiendosigli occhi del cielo stellato delle alte quote, ma in più adessooffre ai suoi visitatori l’opportunità di gustare i prodotti delterritorio, di assistere a concerti eseguiti tra le vette, di parteciparea serate a tema.Poco o tanto, per arrivare a un rifugio bisogna camminare. Lagiusta dose di impegno e fatica predispone a godere appienodi quanto ci aspetta “lassù”. Aperta con un misto di sollievoe trepidazione la porta del rifugio, si avverte netta la sensazionedi trovarsi in un luogo particolare, dove entrano in gioco le piùelementari regole di convivenza: il rispetto per il lavoro delgestore, la condivisione di spazi e tempi comuni con gli altriescursionisti, la frugalità piacevole e obbligata imposta dalluogo, la salutare consapevolezza che ogni azione avventatapuò avere effetti negativi per la conservazione dell’ambientefragile che circonda il piccolo edificio. Occorre muoversi concautela e leggerezza, dentro e fuori le mura accoglienti delrifugio.Per il piacere di raggiungere una meta confortevole immersain un ambiente eccezionale, per l’esperienza di trascorrere senzal’urgenza di tornare a valle qualche ora al cospetto della naturaalpina, per il privilegio di ascoltare musica con le montagne afare da cassa di risonanza, per le opportunità di incontro e discambio tra le persone che offre, un soggiorno in rifugiorappresenta dunque un’esperienza capace di lasciare un segnoche va al di là della piacevolezza di un semplice momento disvago e riposo.

Posto tappa Gta Terme

Locanda alpina Balma Meris

L’Albergh

Punto di partenzaDislivello; tempo di salita; tipo di sentieroProprietà, gestorePeriodo di aperturaPosti letto disponibili (posti letto invernali)Tipo di cucinaNumeri di telefonoIndirizzo e-mail; sito internetPrincipali ascensioniCarta di credito accettataCarta di credito non accettata

legenda

Locanda del Sorriso

San Giacomo

Vittorio De Marco 25tutto l’annocasalinga piemontese+39 0171 97459, +39 339 [email protected] - www.balmameris.itSentiero “Lo viòl di tèit”; M. Bourel 2468 m; L. Sella 1882 m e 2329 m

Balma Meris si trova nella borgata di Sant’Anna di Valdieri, unico centro del Parcoabitato tutto l’anno. Posta proprio all’imbocco del Vallone della Meris, la locandaalpina si presenta come via di mezzo ideale fra i rifugi alpini in quota e le strutturedi bassa valle. La struttura, sorta come scuola del paese, è stata recentementeristrutturata con un sapiente uso dei materiali. L’abbondante impiego del legno èil segreto della calda atmosfera del rifugio. Balma Meris è punto di partenza estivoper gite in giornata, trekking, arrampicate e rampichino. In inverno è il luogo idealeda cui muoversi con sci o racchette da neve ai piedi.

Parco naturale Alpi Marittime, Carla Degioanni 38estate, Natale, Pasqua, ponti e fine settimana su prenotazionepiemontese+39 0171 [email protected] - www.locandadelsorriso.comColle ovest del Sabbione 2328 m; Caire di Porcera 1818 m;Entracque per il Vallone Bousset

Un tempo scuola elementare della tranquilla e solare frazione di Trinità di Entracque,la locanda, di proprietà del Parco, è aperta nella stagione estiva, nei periodi divacanza e durante i fine settimana. È posto tappa GTA e punto di partenza diitinerari escursionistici, con le racchette da neve e con gli sci. Nell’accogliente salada pranzo si gustano le ricette della cucina occitana a base di prodotti del territorio.

Famiglia Bonetto 25da inizio giugno a metà settembreregionale (presso l’Hotel Royal)+39 0171 [email protected] - www.termedivaldieri.itC. di Valmiana 2922 m; C. Chiapous 2526 m; L. di Fremamorta 2380 m

Il Posto tappa GTA sorge nel cuore dell’area termale, vicino al torrente Gesso e agliottocenteschi casini di caccia fatti costruire da Vittorio Emanuele II. All’ingresso delposto tappa si trova il bar Savoia. Sul suo dehors, luogo ideale per ritemprarsi dallefatiche accumulate sui sentieri, proiettano la loro fresca ombra alcune sequoiegiganti, la cui presenza risale all’epoca del Re cacciatore.

Parco naturale Alpi Marittime, Silvana Giordano 25tutto l’annoregionale+39 340 [email protected] - www.palanfre.itSentiero natura della bandita di faggio, Sentiero cultura La Via di Tèit,Lago degli Albergh 2038 m, Rocca d’Orel 2439 m

Di proprietà del Parco sorge a Palanfrè, in Valle Vermenagna, ai piedi di un’anticabandita di faggio che protegge la borgata dalle valanghe. Aperto tutto l’anno, sitrova sull’itinerario GTA ed è base di partenza per escursioni a piedi, con le racchetteda neve e con gli sci. Presso la struttura si gusta una cucina che ha il sapore dellatradizione locale e non mancano mai i prelibati formaggi prodotti in loco.

Parco naturale Alpi Marittime, famiglia Gerbino 21da aprile a novembrepiemontese+39 0171 [email protected] - www.parks.it/rif/san.giacomoM. Aiera 2713 m; L. del Vej del Bouc 2054 m; C. del Carboné 2800 m

Il rifugio escursionistico si trova al centro del pugno di case di San Giacomo, toponimoche evoca antichi pellegrinaggi sulla via di Santiago. Il fascino del luogo è rafforzatodalla presenza della storica casa di caccia reale, immersa in una faggeta secolare.Ideale base di partenza per alcune delle più belle gite nell’area protetta, il rifugioè aperto dalla primavera sino all’autunno inoltrato. La struttura, che offre il soloservizio di pernottamento, si appoggia per la ristorazione all’adiacente locandaBaita Monte Gelas.

San Giacomo di Entracque 1250 m 121500 m; 4 oreGiovane Montagna Moncalieri sempre aperto

Lago della Rovina 1535 m (Entracque) 91100 m; 3.30 oreCAI Sezione Ligure sempre aperto

Ponte della Vagliotta 1115 m (Sant’Anna di Valdieri) 10550 m; 1.45 oreCAI Sez. Cuneo, chiavi: tel. 0171 67998 chiuso

Ponte della Vagliotta 1115 m (Sant’Anna di Valdieri) 91100 m; 3.30 oreCAI Sezione Ligure sempre aperto

Ponte della Vagliotta 1115 m (Sant’Anna di Valdieri) 12750 m; 2 oreClub Alpino Accademico Italiano sempre aperto

Terme di Valdieri 1368 m 12950 m; 2.30 oreCAI Sezione Cuneo sempre aperto

Gias delle Mosche 1591 m (Terme di Valdieri) 9850 m; 2.30 oreCAI Sezione Ligure sempre aperto

Sant’Anna di Valdieri 1011 m 21450 m; 4 orePrivato sempre aperto

parcheggio superiore Boréon 40430 m; 1.30 ore; sentiero (E)CAF Nice Mercantour, M. Martin (estate), A. Goirand sempre+33 (0)4 93032600, +33 671726704www.cafresa.org

in auto da Saint-Martin Vésubie (11 km) 62 (20)strada asfaltataCAF Nice Mercantour, Patrick Miraillet 15/6 - 15/9+33 (0)4 93028319, +33 (0)4 93039102www.cafresa.org

Pont du Countet 1690 m 80 (20)550 m; 2 ore; mulattiera (E)CAF Nice Mercantour, Christophe Fournier 15/6 - 30/9+33 (0)6 61975938www.cafresa.org

strada Casterino-Peyrafica, quota 1700 52 (12)550 m; 2 ore; mulattiera (E)CAF Nice Mercantour, Michel Duranti 15/6 - 30/9+33 (0)4 92319120www.cafresa.org

parcheggio Lago Mesches 1380 m 79 (50)750 m; 3 ore; pista (E)CAF Nice Mercantour, Alex Ferrier 15/6 - 30/9+33 (0)4 93046464, +33 (0)4 93046922www.cafresa.org

Casterino 1543 m 62 (0)450 m; 1.30 ore; pista (E)Sci Club di Nizza, Yvette Ferrieuer 15/6 - 15/9+33 (0)4 93 04 89 19

Bivacchi

Rifugi escursionistici

Rifugi del MercantourCome preparare e prepararsia una notte in rifugioIn rifugio si riposa in dormitorio o in camere collettive, ibagni sono in comune, a una certa ora si spengono leluci… è quindi necessario predisporsi mentalmente acondizioni che non sono quelle della vita di tutti i giorni.Il gestore del rifugio ha scelto questo difficile mestiereper passione. Sovente bisogna che faccia tutto nello stessomomento dall’accoglienza degli alpinisti, al servizio dicucina, alla pulizia… La comprensione e la disponibilitàdei clienti a dare “una mano” è quanto mai ben accetta.

Prima di partire

Al rifugio

Prenoto il posto al rifugioIn caso di annullamento avverto tempestivamente il gestorePorto al seguito un sacco lenzuolo e una pila(coperte e cuscino sono forniti)Consulto il bollettino meteoMi organizzo in modo da arrivare prima delle 18

All’arrivo mi presento al gestoreSono puntuale per i pastiNon salgo con gli scarponi nelle camereRispetto il riposo degli altri ospitiPiego le coperte prima di partire

Moncalieri

Baus

Capanna sociale Barbero

Costi-Falchero

Gandolfo

Varrone

Guiglia

Sergio Groppo

Cougourde

Madone de Fenestre

De Cessole (Nice)

Valmasque

Merveilles

Fontanalba

traduzione: ww

w.europa92.org; stam

pa: Tip. Jollygraf, Villanova M.vì - 2/2012 grafica:

ww

w.diegoviada.com

Page 2: Bivacchi Rifugi del Mercantourit.marittimemercantour.eu/media/04d23b5.pdf · Di lì a circa ottant’anni il vecchio Genova sarebbe stato ... letti a castello, coperte di lana, luce

22

15

16

VA

VA

VA

VA

VA

VA VA

VA

L. Malinvern

Lago Sottano

Lago Sottanodella Sella

Lago Sopranodella Sella

Lago Sopranod. Valletta

L. de Paur

L. dellaRovina

Laghi diFremamorta

L. delle Portette

L. delClaus

Laghi diValscura

L. de Tavels

L. Negre

L. del Chiotas

L. Mercantour

L. Brocan

L. dell’Agnel

L. Gelato

L. Balaur

Fontana

L. della Roccia

L. Carboné

L. del Vei del Bouc

Laghidel Frisson

Laghi diPeirafica

L. della VaccaL. della Maura

Lago della Piastra

1535

L. diNasta

Madonnadel Colletto

Tetti dei Fré

BorghignonGias Fontanile

Gias delPrato

Tetti Babau

Palazzine Reali

Tetti Gaina

Tetti Arpetta

Ponte Rosso

Tetti Rim

S. Giovanni

S. Rocco

i Doni

Tetti Porcera

Tetti Traversa

Tetti d’Ambrin

Ponte delle Rovine

GiasVagliotta

Termedi Valdieri

Tetti Niot

S. Giovanni

Segnassa

Gias delleMosche

Gias della Casa

T. Tanasso

Reale Casa di Caccia

Ponte del Suffiet

Gias d’IschiettoGias Créusa

soprano

Gias dellaCulatta

Gias Colomb

Gias del Rasur

Gias dellaCuccetta

RIF. GENOVA-FIGARIRIF. REGINAELENA

RIF. REMONDINO

RIF. BOZANO

RIF. FEDERICI MARCHESINI

RIF. QUESTA

RIF. D.L. BIANCO

Tetti Luiset

RIF. MALINVERN

Piano del ValascoRIF. MORELLI

BIV.GUIGLIA

San Giacomo

Pianod. Casa

Gias Valera sott.

S. Annadi Valdieri

VALDIERI

ENTRACQUE

VERNANTE

AISONEPinet

S.Bernardo

Tetti Baut

Colletto

S. Lucia

S.Lorenzo

Trinità

Palanfré

Esterate

+

Cima Pissousa1673

+

1506M. Corno

893

848

+

M. Merqua2148

+Punta Morionera

2059

+M. Bourel

2468) (

Colle diMarchiana

2276

+M. Ventabren

2611

+Cima Gorgia Cagna

2716

+Gias Vei

2420

+Testa Rimà

2506

+Testa delle Novelle

2603

+Rocca la Paur

2972

+M. Matto

3097

1910

+Rocca Arcoulon

2620

+M. Ray

2318

+

+

M. la Croce

1937

M. Bussaia2451

+ Rocca d’Orel2394

+M. Pianard2306

+Caire dell’Uia

1459

1096

+

+ +

Cima del Lausetto

2687

1855

+ Cima dellaVagliotta

2548Asta Sottana2850

+Asta Soprana

2970

+

+

+

Cima Valrossa Nord

2909

Cima Centraledi Valrossa

2764

Cima Valrossa Sud

2797

+

M. Malivern

2939

+Testa del Claus2889

+Testa delle Portette

2821+

Testa di Bresses2830

2388

) ( Passo del Prefouns

2620

) (

Collettodi Valasco

2429

+Punta S. Giovanni

2325

+Punta Stella

2567

+C. Argentera

3297

) (Colle Chiapous

2526

+la Madre di Dio

2800

2453

2430

+M. Barra

2071

+M. Aiera2713

+Punta della Rua

2779

+Punta del Baus

2749

+Punta Casasco

1941

+

) (

M. Garbella2306

Colle dellaGarbella

+M. Crèusa

2384+

M. Ciotto Mien2378

+M. del Frisson

2637

Rocca dell’Abisso+

2755

+M. Colombo

2261

+Cima Plisser

2318

+M. Carboné

2807

+Punta Savina

2821+ Punta

Ciamberline27922015

Colle di Fenestrelle) (2463

+Cima dell’Agnel

2927

+

+

Cima diBrocan 3054

+

Cima di Mercantour2775

Cima del Baus3067

+Cima di Pagarì

2706

) (Colle Ciriegia

2551

+Cima diFremamorta

2731

+Punta Giegn

2903

+M. Caval

2393

+M. Pelago

2768

+Cima Cougourda

2921

+C. Gelàs

3143

+Punta della Siula

2672

2650

) (Passo del Pagarì

2819

+Cima dell’Agnel

2775

+2310

Rocce dell’Asino

+Cima dellaScandeiera

2645

) ( 2328

+Cima del Sabbione

2610

+M. Clapier

3045

790

+Cima Saben

1670

+M. la Piastra

1832

+Cima Cialancia

1885+il Chiot

1698

1834

2351

2471 ) (

Colle diFremamorta

PassoValletta

) (

) (Colledell’Arpione

1746

1011

1840

) (

Bassa delDruos

) ( CollettoValscura

) (Colle di

Valmiana

1670

1368

1213

1379

Colle Mercantour) (

RISERVA NATURALEJUNIPERUS PHOENICEA

) (

Passo dellaMena2201

2031

L.dell'Oro

L. Bianco

L. Long

L. VertL. de Fenestre

L. Noir

L. duBasto

Lac LongSupérieur

1290 9602873

1300

1500

Col deFenestre

+

Col du Sabion

) (

Col de Salèse

Mont Archas+

Le Boréon

+Cime de Piagu

+

SAINT-MARTIN-VÉSUBIE

Cime de La Palu

Mont LapasséTête de Cinant

Cime de La Vallette de Prals

++

+

La Colmiane

Le Conquet

Cime de Colmiane

Le Caïre Gros

Mont Sainte-Marie

Mont Néglier

Mont du Grand Capelet

Cime des Verrairiers

Cime du Diable

Cime de Montjoia

Mont Bégo+

+

+

+

+

+

+

+

+

+

+

) (

V a l d e b l o r e

CUNEO

L.della Valletta Piccola

L. Bianco

Mont Ponset

Col Saint Martin

Saint Dalmas

Berthemont-les-Bains

L. della Siula

NICE BELVEDERE

ST. DALMAS--DE-TENDE

NICE

Colle di Brocan

) (

) (

Pas du Mont Colomb

) (Pas desLadres

) (

Baisse du Basto

) ( Baisse deValauretta

) (

Baisse de Fontanalba

ISOLA2000

MOLLIERES

) (

Colle del Vei del Bouc

) (

RIF. del VALASCO

6 km

VINADIO9 km

2922

1847

2280

2235

2421

FESTIONA3 km

9 km

1764

1.30

2.15

2

1.30

3

2

2.15

1.45

0.45

0.30

2.45

2

3.30

3.30

1.15

1.45

3

2

1.15

1.30

2

1.30

2.30

3.30

2

2

2.45

2

2.30

2.30

3.303.30

0.45

1

3.45

4

2.45

2.153.

45 32.30 2

33.45

23.30

652.30

3.30

2

1.30

1

1.303.4

5

3.45

1.30

121.45

1.15 1

2.15

2.45

2.30

2.30

3 33

2.30

23.152.45 20.4

5

0.30

1.152

1.30

2.15

2.30 2

1.1512

2.30

2.302

22

21.15

11.302.1

5

1.45

Colle

Finest

ra

Biv. M

oncal

ieri

Rif. P

agarì

Passo

della

Men

a

Palan

fré

Colle d

ella G

arbell

a

Trinit

à di E

ntracq

ue

Ponte

Rovin

a

San G

iacom

o

Gias So

tt.

Vej B

ouc

Rif. S

oria

Colle d

i Fene

strell

e

Rif. G

enov

a

Pian

della

Casa

Rif. Q

uesta

Rif. M

alinv

ern

Collett

o Vals

cura

Colle d

i Broc

an

Biv. G

uiglia

Rif. R

emon

dino

Gias de

lle

Mosche

Biv. V

arron

e

Biv. B

aus

Rif. M

orelli

Cap. B

arbero

Biv. C

osti

Rif. d

el Vala

sco

Terme d

i

Valdi

eri

Rif. D

.L. Bi

anco

S. Ann

a di V

aldier

i

Passo

Valle

tta

Colle d

i

Valm

iana

Rif. B

ozan

o

Ref. d

e

Cessole

(Nice

)

Ref. d

e

Valm

asque

Ref. M

adon

e

Fenetr

e

Ponte

Vagli

otta

Lago

della

Rovin

a

Tetti N

iot

Biv. G

ando

lfo

Ref. d

e

Cougo

urde

Ref. d

e

Merveil

les

Lagh

i

Valro

ssa

Ref. d

e

Fonta

nalba

2.30

3.30

3

2.15

1.301.45

2

1.45

Bassa

del D

ruos

1.15

1.45

5.15

3.45

Aisone

Isola

2000

0.20

0.15

Rif. R

egina

Elen

a

3 3

3

3

2.45

2.15

1.15 13.15

3

3.15

2.45

2.15

2.45

33

Lac d

es Mesc

hes

Casteri

no

1.10

1.30

Boréo

n

Limon

etto

Passo

Ciotto

Mien

2.45

2.15

2.152.45

T .G

esso

de l l aVa l l e

t ta

T.

Ge

s so

de

lla

Ba

rra

T .Bousset

V.

Gra

nde

PA

RC

NA

T I O N A L D U M E R C A N T O U R

PA

RC

ON

AT

UR

AL E

A L P IM A R I T T I M E

VA

LL E

GE

SS

O

2650 m

1840 m

2015 m

2453 m

2351 m

1834 m 1839 m

1910 m

2388 m

1764 m

2430 m

Saint-Grat

Baus de La Frema

REF. DE COUGOURDE

2090

1903REF. DE CESSOLE

2232REF. DE VALMASQUE2221

2111 REF. DESMERVEILLES

REF. DEFONTANALBA

2018

RIF. ELLENA SORIA1840

BIV. VARRONE

CAP. BARBERO

BIV. GANDOLFO

BIV. COSTI

BIV. BAUS

Casterino

BIV. MONCALIERI2710

REF. DE LA MADONEDE FENETRE

BIV. GROPPO

Vallone Desertetto

V.

desM

erv

eil

les

V.

Go

r do

l as q

ue

V . d e l a M i n i è r e

V . d e F o n t a n a l b a

V a l lo n e d i Lo u r o u s a

V.ne

della

Valle

tta

Val

lone

dell

aV

alle

tta

Vallone

dellaRovi

na

Serr

ade

lLa

uset

to

V.ne

Mon

colo

mb

Vallone del Valasco

V.n

ede

llaB

arra

V.nedel

Sabb

ion

e

V.

Bo

r éo n

V . d e S a l è s e

V.

de

lB

ou

sse

t

V . n e M a d o n e d e F e n e s t r e

Costa

Spreciol

C.sta dell’Arp

1

2

3

4

10

11

9

8

6

7

5

1

2

3

4

5

7

6

8

9

12

13

14

17

18

19

20

21

11

10

Rifugi alpiniFederici-Marchesini al Pagarì

Ellena-Soria

Genova-Figari

Lorenzo Bozano

Morelli-Buzzi

Regina Elena Malinvern - Città di Ceva

Dante Livio Bianco

Emilio Questa

Valasco, Reale casa di caccia

Franco RemondinoPrenotazioneon-line dei rifugiÈ attivo un nuovo servizio che permette di prenotare inbuona parte dei rifugi del territorio Alpi Marittime -Mercantour attraverso Internet. L’iniziativa è stata promossadai parchi delle Alpi Marittime e del Mercantour e dallesezioni dei Club alpini proprietarie dei rifugi, incollaborazione con i gestori delle strutture in quota chefanno parte dell’associazione Ecoturismo in Marittime.Il booking on-line è un intervento concreto a sostegnodel processo di miglioramento dell’offerta turistica che ledue aree protette hanno intrapreso secondo le indicazionidel Carta Europea del Turismo Sostenibile.www.parcoalpimarittime.it/booking.php

San Giacomo di Entracque 1215 m 18 (8)1450 m; 5 ore; pista e mulattiera (E)CAI Sezione Ligure, Andrea “Aladar” Pittavino15/6 – 15/9; altri periodi su prenotazionecasalinga, vegetariana e per diete particolari+39 0171 978398; +39 380 [email protected] - www.rifugiopagari.comM. Clapier 3045 m, C. della Maledia 3061 m, M. Gelas 3143 m

San Giacomo di Entracque 1215 m 45 (8)650 m; 2.30 ore; pista (T) percorribile anche in Mtb (OC)CAI Sezione Cuneo; Mary Bacani15/6-15/9; fine sett. tra 1/4-15/6 e 15/9-15/10; altro su prenotazioneregionale e filippina+39 0171 978382; +39 340 [email protected] - www.rifugiosoriaellena.comM. Gelas 3143 m, C. Saint Robert 2917 m, C. dell’Agnel 2927 m

Lago Rovina 1535 m 50 (10)500 m; 1.45 ore; 1) mulattiera e pista (E); 2) sentiero (E)CAI Sezione Ligure, Dario Giorsetti15/6 – 15/9; altri periodi su prenotazioneregionale e piatti vegetariani+39 0171 978138; +39 340 [email protected] - www.rifugiogenova.itC. sud Argentera 3297 m, C. Brocan 3054 m, Càire dell’Agnel 2935 m

Gias delle Mosche 1591 m 24 (15)900 m; 2,45 ore; sentiero (E)CAI Sezione Ligure, Marco Quaglia15/6 – 15/9; altri periodi su prenotazionecasalinga+39 0171 97351; +39 328 [email protected] - www.rifugiobozano.comCorno Stella 3050 m, C. Argentera 3297 m, Catena delle Guide 2737 m

Terme di Valdieri 1368 m 40 (10)1000 m; 3.15 ore; mulattiera e sentiero (E)CAI Sezione Cuneo, Andrea Cismondi15/6 – 15/9; altri periodi su prenotazioneregionale e su richiesta piatti vegetariani+39 0171 97394; +39 347 [email protected] - www.parks.it/rif/morelli.buzziC. nord Argentera 3286 m, C. dell’Oriol 2943 m, C. Mondini 2915 m

Pian della Casa 1760 m 14100 m; 20 min.; sentiero (E)ANA Sezione Genova, soci volontariestateregionale+39 0171 97559; +39 010 [email protected] - www.alpinigenova.orgC. Ghiliè 2998 m, C. del Mercantour 2775 m, C. di Fremamorta 2731 m

Vinadio, Vallone di Rio Freddo 1526 m 46 (8)300 m; 1.15 ore; strada sterrata (T) percorribile anche in Mtb (BC)CAI Sezione Ceva, Massimo Gemma1/06 – 30/09regionale+39 0171 959605; +39 347 [email protected]. Malinvern 2939 m, Laghi della Paur 2357 m, P.so d’Orgials 2600 m

Sant’Anna di Valdieri 1011 m 48 (14)900 m; 3 ore; mulattiera (E)CAI Sezione Cuneo, Livio Bertaina15/6 - 15/9; nei fine settimana da marzo a novembre su prenotazioneregionale+39 0171 97328; +39 335 [email protected] - www.rifugioliviobianco.itM. Matto 3097 m, R.ca di Valmiana 3006 m, R.ca della Paur 2972 m

Terme di Valdieri 1390 m 17 (10)1000 m; 3.15 ore; pista e mulattiera (E), via laghi di Valscura anche in Mtb (OCA)CAI Sezione Ligure, Flavio Poggio15/6 – 15/9regionale+39 0171 97338; +39 347 [email protected] - www.rifugioquesta.itTesta del Claus 2889 m, Cima di Tablasses 2851 m, M. Malinvern 2939 m

Terme di Valdieri 1390 m 50 (4)400 m; 1.15 ore; ex strada militare o mulattiera (E); anche in Mtb (BC)privata, Flavio Poggio1/6 - 30/9; fine settimana da marzo a novembre, altri periodi su prenotazioneregionale+39 348 3230266; +39 011 19825118 (skype)[email protected] - www.rifugiovalasco.itM. Matto 3097 m, R.ca di Valmiana 3006 m, R.ca della Paur 2972 m,T.ta sud di Bresses 2820 m, M. Malinvern 2939 m

Il Pagarì, con i suoi 2650 metri di quota e le cinque ore di cammino necessarie perraggiungerlo, offre all’escursionista il piacere e la soddisfazione delle cose guadagnatecon fatica. Tra le sue pareti è piacevole godersi l’atmosfera da rifugio “d’antan” el’accoglienza del gestore, che di queste montagne vi svelerà ogni segreto. Tra i tanticonsigli preziosi, non mancherà di suggerirvi di scendere dal letto all’alba per rimirareil riflesso dell’aurora sull’impressionante muraglia della Maledia, immagine che porteretea valle, catturata dalla macchina fotografica e impressa indelebilmente nella memoria.

Ogni pietra dell’itinerario per il Soria potrebbe raccontare di pellegrini, papi, re,eserciti, contrabbandieri, bestie da soma cariche di sale e di stoffe impegnati nellatraversata delle Alpi per il Colle di Finestra. Un percorso tanto frequentato da offriregià nel Medioevo un ospizio al servizio dei viandanti. Oggi, chi va per questi montitrova sulla sua strada un rifugio moderno e particolarmente accogliente.

Il Genova sorge ai piedi del versante orientale del massiccio dell’Argentera ed ècircondato dalle acque blu dei laghi Brocan e Chiotas. Quest’ultimo, un invasoartificiale, alimenta una tra le centrali idroelettriche più grandi d’Europa. L’ambientesuggestivo, i frequenti incontri con camosci e stambecchi, l’opportunità di osservarela sassifraga dell’Argentera - l’endemismo botanico più prezioso del Parco - sonoelementi d’irresistibile attrazione soprattutto per le famiglie.

Nelle Alpi del Sud non esiste uno scenario che possa essere paragonato per maestositàe imponenza a quello del versante occidentale dell’Argentera e del Corno Stella cheincombe sul rifugio. Il nuovo Bozano, edificato nei pressi della storica vecchiastruttura in cui hanno soggiornato i pionieri dell’alpinismo in Marittime, è statocostruito su un basamento a forma di nave in mezzo a una pietraia di grandi massiche l’architetto ha interpretato come onde del mare in tempesta.

Si sale al rifugio per una mulattiera dell’antica riserva di caccia reale che mollementeserpeggia tra larici secolari. All’uscita dal bosco ad ogni passo si presentano nuoviscorsi”: il romantico Lagarot di Lourousa, il severo versante del Corno Stella, la curiosacuspide del “Sigaro”. Al rifugio si resta a bocca aperta di fronte ai mille metri di roccevertiginose del Monte Stella, mentre verso valle, inquadrato dal profilo di tipica valleglaciale, s’innalza il Monte Matto, castello di cime superiori ai tremila metri.

Addossato alla montagna per difendersi dalla grande valanga che in primaverascende dal Vallone di Balma Ghiliè, è senza dubbio il rifugio più comodo daraggiungere all’interno del Parco. Il mattino presto è spesso circondato dai camosci.La struttura, semplice ed essenziale, è gestita con passione e allegria dai socivolontari dell’Associazione Nazionale Alpini di Genova.

Se cercate un angolo di natura selvaggio e facile da raggiungere, il Vallone di RioFreddo, che ospita il rifugio Malinvern, è il luogo che fa per voi. Da non perdereuna camminata accanto al torrente, sempre ricco d’acqua, così come due passiall’ombra delle conifere maestose e nel sole delle praterie intorno. A dominare lascena di questo affascinante paesaggio è l’impressionante versante settentrionaledel Malinvern, dove i nevai resistono fino a estate inoltrata.

È un luogo appartato e romantico quello dove sorge il rifugio: affondato in uncuscino d’erba punteggiato di larici e rododendri con vista sulla piatta distesad’acqua del Lago sottano della Sella. La regina Elena di Montenegro, moglie diVittorio Emanuele III, saliva sin quassù per la pesca alla trota, ma, si dice, soprattuttoper ritrovare tranquillità e spensieratezza. Da allora l’atmosfera dei luoghi è rimastaimmutata.

Ultimo rifugio vecchio stile rimasto nel Parco, il Questa è apprezzato da chi vuoleassaporare la montagna senza troppi comfort. Raggiunto da mulattiere militari,autentiche opere d’arte dell’ingegneria bellica, si trova a due passi dalla Francia esulla linea del “Vallo alpino del Littorio”. Dal rifugio, a picco sul perfetto cerchioblu del Lago Portette, il panorama di cui si gode è un riassunto delle Marittime: gliocchi abbracciano i massicci del Matto e dell’Argentera, l’ardita Cresta Savoia e ilverde Piano del Valasco.

Il Valasco è un’oasi di pace che, come per magia, si apre al fondo di un vallone impervio,scavato negli aspri fianchi del Monte Matto e della Rocca di San Giovanni. È il cuoredel Parco e su questo ampio pianoro pascolivo Vittorio Emanuele II fece costruire ametà Ottocento una casa di caccia, singolare “fortino” con torri merlate. L’edificio èstato restaurato e trasformato in rifugio per offrire a tutti un soggiorno “da re”.

Visibile sin dalla partenza del sentiero, il rifugio si avvicina passo dopo passo lungoun itinerario intenso e spettacolare: verso l’alto spiccano alcuni dei più prestigiosiTremila delle Alpi sud-occidentali, tra i quali l’Argentera, il “tetto” delle Marittime.Dal Remondino, nei cui pressi è frequente l’osservazione di stambecchi, camoscied ermellini, lo sguardo è catturato a ponente dalla bastionata rocciosa che culminanelle cime di Fremamorta, Bresses e Tablasses.

legenda

Alta via dei ReVariante Alta via dei ReConfine di statoConfine del ParcoStrada asfaltataStrada sterrataSentieroTracce di sentieroStrada chiusa al transitoSede o centro visita del ParcoRifugioRifugio escursionisticoBivacco/Capanna sociale

Confine di stato

Punto di attestazione veicolareVia Alpina

la mappa dei tempi

L’alta via dei ReTrekking delle MarittimeL’Alta via dei re è la traversata in sette tappe del Parco naturaledelle Alpi Marittime che tocca molte delle località da nonperdere dell’area protetta: i punti panoramici, i luoghi piùricchi di fauna, i laghi più belli. Posti “da Re”, per l’appunto:luoghi in qualche modo legati ai Savoia, che frequentaronola Valle Gesso con assiduità per quasi un secolo. La loropresenza sul territorio è testimoniata da un grande patrimoniodi residenze, imposte di caccia, monumenti e, soprattutto,dalla fitta rete di strade, mulattiere e sentieri su cui corre l’Altavia appoggiandosi ai rifugi.Il percorso, alternativa in quota al più comodo itinerario dellaGTA, nella sua versione integrale presenta alcuni tratti (PassoBrocan, Passaggio dei Ghiacciai) su terreno accidentato edesposto, per cui va affrontato con la dovuta preparazione edequipaggiamento adatto.

Sant’Anna di Valdieri Rifugio D. L. Bianco«W la regina»: è la storica scritta bianca a caratteri cubitali che non si può fare ameno di leggere sul muro della casa di Sant’Anna da cui parte l’alta Via dei Re,trekking sulle tracce dei re cacciatori di casa Savoia. Proprio da qui passavano iReali in partenza per avventurose battute al camoscio o per semplici passeggiate:davanti alla scritta a lei dedicata transitava la regina Elena per andare a pescarele trote al Lago inferiore della Sella, sulle cui sponde sorge il rifugio Livio Bianco.Il sentiero, all’inizio piuttosto ripido, si fa in seguito più dolce e panoramico: attraversauna conca di ampie praterie dove è ugualmente facile vedere mandrie e camosci,greggi e cavalli, per poi uscire sulle sponde del lago, nei pressi del rifugio

950 m; 3 h; Difficoltà: elementare

Rifugio D. L. Bianco Rifugio Valasco, Reale Casa di CacciaDal rifugio, il sentiero prende quota tra bastionate rocciose levigate da antichighiacciai, dietro le quali si nasconde l’esteso Lago superiore della Sella. Unamulattiera ancora oggi perfetta e regolare - il Re non camminava fino all’impostadi caccia: la raggiungeva a cavallo - conduce fino al panoramico Colle di Valmiana.Con una lunga discesa si raggiunge l’ottocentesca dimora fatta costruire al Pianodel Valasco da Vittorio Emanuele II.

1050 m; 1150 m; 6.30 h; Difficoltà: elementare

Rifugio Valasco, Reale Casa di Caccia Rifugio F. RemondinoLasciato alle spalle il grande pianoro pascolivo del Valasco, il sentiero sale tra laricisecolari lungo i tornanti della Val Morta. Si percorre una spettacolare strada militarelastricata che attraverso il Colletto del Valasco raggiunge l’altopiano dei Laghi diFremamorta. Dopo aver costeggiato i laghi inferiore e mediano in direzione del Colledi Fremamorta, una lunga discesa conduce fino al Piano della Casa del Re. Da quisi risale al Remondino, punto da cui si apre uno dei panorami più spettacolari delleAlpi Marittime.

1400 m; 700 m; 7 h; Difficoltà: elementare

Rifugio Franco Remondino Rifugio GenovaDal rifugio, vero nido d’aquila ai piedi della Cima dell’Argentera, si sale tra i Tremiladel massiccio e si attraversa il Passo Brocan, che si affaccia sull’alto Vallone dellaRovina. La discesa, di un certo impegno perché fuori sentiero, come parte dellasalita, trascorre veloce con la vista stupenda che spazia dalla Cima dell’Agnel ailaghi Brocan e del Chiotas, fino alla pianura.

450 m; 800 m; 3.30 h; Difficoltà: escursionisti esperti

Rifugio Genova Rifugio Ellena-SoriaDopo aver costeggiato la sponda del Lago del Chiotas, si sale una valletta ombrosa,regno incontrastato di stambecchi e camosci, che conduce al Colle di Finestrelle.Lì appare in tutta la sua maestosità il Gruppo del Gelas, con i suoi ghiacciai che siriflettono nelle acque immobili di un piccolo laghetto. La mole imponente del Gelasfa da sfondo all’intero percorso di discesa.

450 m; 700 m; 4 h; Difficoltà: elementare

Rifugio Ellena-Soria Rifugio Federici Marchesini al PagarìLa mulattiera sale tra pascoli e rocce verso il bordo del ghiacciaio nord del Gelasraggiungendo la Pera de Fener, storica imposta di caccia del Re. Un’esile traccia,spesso ricoperta di neve fino a stagione inoltrata, attraversa la morena; segue unacengia, attrezzata con un cavo metallico, che permette di raggiungere il Passo deiGhiacciai. Dai sottostanti laghi dell’Agnel, si prosegue lungo un percorso che richiedeun po’ d’attenzione verso il Pagarì. Nelle immediate vicinanze del rifugio, un giardinobotanico ospita i più preziosi endemismi delle Marittime.

1200 m; 400 m; 6 h; Difficoltà: escursionisti esperti

Rifugio Federici Marchesini al Pagarì San Giacomo di EntracqueDa questa capanna d’alta quota si deve partire presto per godere dell’alba di fuocoche si riflette sulla vertiginosa parete nord-est della Cima Maledia. Lunghe svoltefanno perdere quota sul tracciato dell’antica via del sale progettata nel Quattrocentodal leggendario mercante Paganino dal Pozzo. Il lungo sentiero conduce infine aSan Giacomo, località in cui si trova una pregevole casa di caccia reale immersa trafaggi monumentali.

1450 m; 4 h; Difficoltà: elementare

VarianteRifugio Valasco, Reale Casa di Caccia Rifugio Morelli-BuzziDal rifugio, la vecchia militare che solca il vasto pianoro del Valasco si dirige versoalte cime e scivoli di granito per poi scendere alle Terme di Valdieri, con il lorogrande albergo e lo chalet della Bela Rosìn, fatto costruire da Vittorio EmanueleII, si mormora, per trascorrervi in pace le sue notti amorose. La salita verso il Morelliè un serpente lastricato che si snoda tra larici centenari: quando il sipario deglialberi si apre, appare uno tra gli scenari più belli delle Marittime: la parete nord delCorno Stella e l’impressionante scivolo di ghiaccio del canalone di Lourousa.

1000 m; 400 m; 4 h; Difficoltà: elementare

Rifugio Morelli-Buzzi Rifugio GenovaAttorno al rifugio il terreno è sconvolto dalle rocce: enormi blocchi grigi o rossastriche la mulattiera attraversa per portare al Colle del Chiapous. Incombe durante lasalita la mole del Monte Stella, con la sua impressionante parete di mille metri didislivello. Sull’altro versante del colle la discesa esposta a sud-est è quasi“mediterranea”, con il profumo di timo che si diffonde a ogni passo e sotto agliscarponi l’enorme distesa blu del bacino artificiale del Chiotas.

200 m; 550 m; 2.30 h; Difficoltà: elementare

Sant’Anna di Valdieri è raggiungibile con bus di linea da Cuneo (orari: www.benese.it).Per il ritorno al punto di partenza è disponibile un servizio di bus navetta a chiamata.Info: tel. +39 0171 978616; +39 0171 97397. www.altaviadeire.it

Pian della Casa 1760 m 46 (12)700 m; 2 ore; sentiero (E)CAI Sezione Cuneo, Franca Torre15/6 – 15/9; altri periodi su prenotazioneregionale+39 0171 97327; +39 328 [email protected] - www.rifugioremondino.itC. sud Argentera 3297 m, C. di Nasta 3108 m, C. Paganini 3051 m