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Bisogni Educativi Bisogni Educativi SpecialiSpeciali

Dr.ssa Silvia GiordaniBussoleno, 30 settembre 2013

S.C. di NEUROPSICHIATRIA dell’INFANZIA e dell’ADOLESCENZADirettore Dr. Marco Rolando

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Modello biopsicosociale Modello biopsicosociale (Engel, 1977) (Engel, 1977)

Ogni condizione di salute o di malattia è la conseguenza dell’interazione

tra fattori biologici, psicologici e sociali.

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Modello biopsicosociale Modello biopsicosociale (Engel, 1977) (Engel, 1977)

Ogni condizione di salute o di malattia è la conseguenza dell’interazione

tra fattori biologici, psicologici e sociali.

Approccio globale alla malattia e al trattamento.

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Modello biopsicosociale Modello biopsicosociale (Engel, 1977) (Engel, 1977)

Ogni condizione di salute o di malattia è la conseguenza dell’interazione

tra fattori biologici, psicologici e sociali.

Approccio globale alla malattia e al trattamento.

Funzionamento biologico

Insieme delle funzioni degli organi periferici e

del SNC

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Modello biopsicosociale Modello biopsicosociale (Engel, 1977) (Engel, 1977)

Ogni condizione di salute o di malattia è la conseguenza dell’interazione

tra fattori biologici, psicologici e sociali.

Approccio globale alla malattia e al trattamento.

Funzionamento biologico

Insieme delle funzioni degli organi periferici e

del SNC

Funzionamento psicologico

Caratteristiche di personalità, stato

affettivo e cognitivo

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Modello biopsicosociale Modello biopsicosociale (Engel, 1977) (Engel, 1977)

Ogni condizione di salute o di malattia è la conseguenza dell’interazione

tra fattori biologici, psicologici e sociali.

Approccio globale alla malattia e al trattamento.

Funzionamento biologico

Insieme delle funzioni degli organi periferici e

del SNC

Funzionamento psicologico

Caratteristiche di personalità, stato

affettivo e cognitivo

Funzionamento socialeComportamento della

persona in relazione alla famiglia, agli amici, al

contesto socio-culturale

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ICF - Classificazione Internazionale ICF - Classificazione Internazionale del Funzionamento, della Disabilità del Funzionamento, della Disabilità e della Salutee della SaluteModello di riferimento per la descrizione del funzionamento e della disabilità associati alle condizioni di salute (malattie, disturbi, lesioni, traumi, ecc.).

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ICF - Classificazione Internazionale ICF - Classificazione Internazionale del Funzionamento, della Disabilità del Funzionamento, della Disabilità e della Salutee della SaluteModello di riferimento per la descrizione del funzionamento e della disabilità associati alle condizioni di salute (malattie, disturbi, lesioni, traumi, ecc.).

Il funzionamento e la disabilità di una persona sono concepiti come un’interazione dinamica tra le condizioni di salute e i fattori contestuali (fattori personali e ambientali – facilitatori o barriere).

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ICF - Classificazione Internazionale ICF - Classificazione Internazionale del Funzionamento, della Disabilità del Funzionamento, della Disabilità e della Salutee della SaluteModello di riferimento per la descrizione del funzionamento e della disabilità associati alle condizioni di salute (malattie, disturbi, lesioni, traumi, ecc.).

Il funzionamento e la disabilità di una persona sono concepiti come un’interazione dinamica tra le condizioni di salute e i fattori contestuali (fattori personali e ambientali – facilitatori o barriere).Distinzione tra capacità e performances.

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ICF - Classificazione Internazionale ICF - Classificazione Internazionale del Funzionamento, della Disabilità del Funzionamento, della Disabilità e della Salutee della SaluteModello di riferimento per la descrizione del funzionamento e della disabilità associati alle condizioni di salute (malattie, disturbi, lesioni, traumi, ecc.).

Il funzionamento e la disabilità di una persona sono concepiti come un’interazione dinamica tra le condizioni di salute e i fattori contestuali (fattori personali e ambientali – facilitatori o barriere).Distinzione tra capacità e performances.

“Ogni persona, in qualunque momento della vita, può avere una condizione di salute che in un contesto sfavorevole diventa disabilità.”

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Direttiva MIUR 27/12/2012Direttiva MIUR 27/12/2012

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Direttiva MIUR 27/12/2012Direttiva MIUR 27/12/2012“L’area dello svantaggio scolastico è molto più ampia di quella riferibile esplicitamente alla presenza di deficit. In ogni classe ci sono alunni che presentano una richiesta di speciale attenzione per una varietà di ragioni”

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Direttiva MIUR 27/12/2012Direttiva MIUR 27/12/2012

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Direttiva MIUR 27/12/2012Direttiva MIUR 27/12/2012

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Direttiva MIUR 27/12/2012Direttiva MIUR 27/12/2012

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Direttiva MIUR 27/12/2012Direttiva MIUR 27/12/2012

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Direttiva MIUR 27/12/2012Direttiva MIUR 27/12/2012

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Direttiva MIUR 27/12/2012Direttiva MIUR 27/12/2012

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Direttiva MIUR 27/12/2012Direttiva MIUR 27/12/2012

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Direttiva MIUR 27/12/2012Direttiva MIUR 27/12/2012

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Direttiva MIUR 27/12/2012Direttiva MIUR 27/12/2012

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Direttiva MIUR 27/12/2012Direttiva MIUR 27/12/2012

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Circolare MIUR 6/3/2013Circolare MIUR 6/3/2013

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Circolare MIUR 6/3/2013Circolare MIUR 6/3/2013

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Direttiva MIUR 27/12/2012Direttiva MIUR 27/12/2012

“Ogni alunno, con continuità o per determinati periodi, può manifestare Bisogni Educativi Speciali: o per motivi fisici, biologici, fisiologici o anche per motivi psicologici, sociali, rispetto ai quali è necessario che le scuole offrano adeguata e personalizzata risposta.”

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Circolare MIUR 6/3/2013Circolare MIUR 6/3/2013

“Tali tipologie di BES dovranno essere individuate sulla base di elementi oggettivi (come ad es. una segnalazione degli operatori dei servizi sociali), ovvero di ben fondate considerazioni psicopedagogiche e didattiche.”

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“Per questi alunni è parimenti possibile attivare percorsi individualizzati e personalizzati, oltre che adottare misure dispensative e compensative. In tal caso si avrà cura di monitorare l’efficacia degli interventi affinché siano messi in atto per il tempo strettamente necessario. Pertanto a differenza delle situazioni di disturbo documentate da diagnosi, le misure dispensative avranno carattere transitorio e attinente aspetti didattici, privilegiando le strategie educative e didattiche attraverso percorsi personalizzati, più che strumenti compensativi e misure dispensative.”

Circolare MIUR 6/3/2013Circolare MIUR 6/3/2013

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“Per questi alunni è parimenti possibile attivare percorsi individualizzati e personalizzati, oltre che adottare misure dispensative e compensative. In tal caso si avrà cura di monitorare l’efficacia degli interventi affinché siano messi in atto per il tempo strettamente necessario. Pertanto a differenza delle situazioni di disturbo documentate da diagnosi, le misure dispensative avranno carattere transitorio e attinente aspetti didattici, privilegiando le strategie educative e didattiche attraverso percorsi personalizzati, più che strumenti compensativi e misure dispensative.”

Circolare MIUR 6/3/2013Circolare MIUR 6/3/2013

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“Per questi alunni è parimenti possibile attivare percorsi individualizzati e personalizzati, oltre che adottare misure dispensative e compensative. In tal caso si avrà cura di monitorare l’efficacia degli interventi affinché siano messi in atto per il tempo strettamente necessario. Pertanto a differenza delle situazioni di disturbo documentate da diagnosi, le misure dispensative avranno carattere transitorio e attinente aspetti didattici, privilegiando le strategie educative e didattiche attraverso percorsi personalizzati, più che strumenti compensativi e misure dispensative.”

Circolare MIUR 6/3/2013Circolare MIUR 6/3/2013

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“Per questi alunni è parimenti possibile attivare percorsi individualizzati e personalizzati, oltre che adottare misure dispensative e compensative. In tal caso si avrà cura di monitorare l’efficacia degli interventi affinché siano messi in atto per il tempo strettamente necessario. Pertanto a differenza delle situazioni di disturbo documentate da diagnosi, le misure dispensative avranno carattere transitorio e attinente aspetti didattici, privilegiando le strategie educative e didattiche attraverso percorsi personalizzati, più che strumenti compensativi e misure dispensative.”

Circolare MIUR 6/3/2013Circolare MIUR 6/3/2013

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Circolare MIUR 6/3/2013Circolare MIUR 6/3/2013“Il Piano Didattico Personalizzato non può più essere inteso come mera esplicitazione di strumenti compensativi e dispensativi… esso è bensì lo strumento in cui si potranno includere progettazioni didattico-educative calibrate sui livelli minimi attesi per le competenze in uscita (di cui moltissimi alunni con BES, privi di qualsivoglia certificazione diagnostica, abbisognano), strumenti programmatici utili in maggior misura rispetto a compensazioni o dispense, a carattere squisitamente didattico-strumentale.”

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Circolare MIUR 6/3/2013Circolare MIUR 6/3/2013“Il Piano Didattico Personalizzato non può più essere inteso come mera esplicitazione di strumenti compensativi e dispensativi… esso è bensì lo strumento in cui si potranno includere progettazioni didattico-educative calibrate sui livelli minimi attesi per le competenze in uscita (di cui moltissimi alunni con BES, privi di qualsivoglia certificazione diagnostica, abbisognano), strumenti programmatici utili in maggior misura rispetto a compensazioni o dispense, a carattere squisitamente didattico-strumentale.”

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Circolare MIUR 6/3/2013Circolare MIUR 6/3/2013“Il Piano Didattico Personalizzato non può più essere inteso come mera esplicitazione di strumenti compensativi e dispensativi… esso è bensì lo strumento in cui si potranno includere progettazioni didattico-educative calibrate sui livelli minimi attesi per le competenze in uscita (di cui moltissimi alunni con BES, privi di qualsivoglia certificazione diagnostica, abbisognano), strumenti programmatici utili in maggior misura rispetto a compensazioni o dispense, a carattere squisitamente didattico-strumentale.”

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Circolare MIUR 6/3/2013Circolare MIUR 6/3/2013“Il Piano Didattico Personalizzato non può più essere inteso come mera esplicitazione di strumenti compensativi e dispensativi… esso è bensì lo strumento in cui si potranno includere progettazioni didattico-educative calibrate sui livelli minimi attesi per le competenze in uscita (di cui moltissimi alunni con BES, privi di qualsivoglia certificazione diagnostica, abbisognano), strumenti programmatici utili in maggior misura rispetto a compensazioni o dispense, a carattere squisitamente didattico-strumentale.”

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Accessi per difficoltà di Accessi per difficoltà di apprendimento NPIA ASLTO3apprendimento NPIA ASLTO3

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Diagnosi 2012 per accessi al Servizio di Diagnosi 2012 per accessi al Servizio di NPIA ASLTO3 NPIA ASLTO3 per difficoltà di apprendimentoper difficoltà di apprendimento

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- 2DS

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- 2DS

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Rete terapeutica NPI Rete terapeutica NPI territorialeterritoriale

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Progetto ReMusProgetto ReMusRhythm and music to rehabilitate reading Rhythm and music to rehabilitate reading disordersdisordersProgetto finanziato dalla Fondazione Mariani, realizzato nell’ambito di una

collaborazione tra -IRCCS Burlo Garofolo di Trieste-Centro per la Salute del Bambino di Trieste-Villaggio Eugenio Litta di Roma

Studio controllato randomizzato finalizzato a verificare l’efficacia di un training musicale specifico (basato sul metodo Kodaly) come metodo riabilitativo delle abilità di lettura in bambini con dilessia.

48 bambini con dislessia divisi in due gruppi:-24 attività musicale sperimentale-24 attività pittorica di controllo

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Progetto ReMus - RisultatiProgetto ReMus - RisultatiRhythm and music to rehabilitate reading Rhythm and music to rehabilitate reading disordersdisordersProgetto finanziato dalla Fondazione Mariani, realizzato nell’ambito di una

collaborazione tra -IRCCS Burlo Garofolo di Trieste-Centro per la Salute del Bambino di Trieste-Villaggio Eugenio Litta di Roma

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Progetto ReMus - RisultatiProgetto ReMus - RisultatiRhythm and music to rehabilitate reading Rhythm and music to rehabilitate reading disordersdisordersProgetto finanziato dalla Fondazione Mariani, realizzato nell’ambito di una

collaborazione tra -IRCCS Burlo Garofolo di Trieste-Centro per la Salute del Bambino di Trieste-Villaggio Eugenio Litta di Roma

Lettura di non parole Sintesi fonemica

Miglioramento significativamente

maggiore nel gruppo attività musicale

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Progetto ReMus - RisultatiProgetto ReMus - RisultatiRhythm and music to rehabilitate reading Rhythm and music to rehabilitate reading disordersdisordersProgetto finanziato dalla Fondazione Mariani, realizzato nell’ambito di una

collaborazione tra -IRCCS Burlo Garofolo di Trieste-Centro per la Salute del Bambino di Trieste-Villaggio Eugenio Litta di Roma

Lettura di non parole Sintesi fonemica

Lettura di parole Autostima

Miglioramento significativamente

maggiore nel gruppo attività musicale

Miglioramento in entrambi i gruppi

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Progetto ReMus - RisultatiProgetto ReMus - RisultatiRhythm and music to rehabilitate reading Rhythm and music to rehabilitate reading disordersdisordersProgetto finanziato dalla Fondazione Mariani, realizzato nell’ambito di una

collaborazione tra -IRCCS Burlo Garofolo di Trieste-Centro per la Salute del Bambino di Trieste-Villaggio Eugenio Litta di Roma

Lettura di non parole Sintesi fonemica

Lettura di parole Autostima

Miglioramento significativamente

maggiore nel gruppo attività musicale

Miglioramento in entrambi i gruppi

IMPORTANZA ATTIVITA’

EXTRASCOLASTICHE

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Grazie per l’attenzione e buon

lavoro!