"Bionde e Rosse a tutta Birras", 7 Luglio 2011

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L.Unione Sarda Pagina 1 di 1 L'UNIONE SARDA.it stampa I chiudi PROTAGONISTI Bionde e rosse a tutta B irras Sabato 02 luglio 2011 Dal nostro inviato Lello Caravano SANT'ANTIOCO Hanno cominciato da un nome, Rubiu , perché nell'isola dei fenici i gent'arrubia, i fenicotteri, sono di casa da sempre. Hanno provato e riprovato, studiato, sperimentato alchimie con orzo, luppolo, lieviti e acqua, in qualche caso un tocco di coriandolo e scorzette di arance amare. E si sono lanciati nel frizzante mondo delle bionde, delle bianche, delle rosse, amare, dolci, al doppio malto, al frumento e via degustando. Rigorosamente ad alta fermentazione, non pastorizzate. Insomma: artigianali. Luca Garau e Fabrizio Melis (con la moglie Tiziana) da due anni fanno parte della famiglia sarda dei microbirrifici: una quindicina, l'ultimo è nato a Lanusei. Nel cuore di Sant'Antioco hanno aperto un brew-pub : pizze (anche con impasto allo zafferano e con farina di grano Senatore Cappelli, il frumento dei nonni che dà un pane bianco e profumato), salumi, affumicati di pesce, formaggi, tutti rigorosamente prodotti nell'Isola. Piatti accompagnati da Triga, Rais, Lido e Flavia, le loro birre, varietà dalle Strong AIe belghe alle English AIe. Hanno scelto una bottiglia dalla linea elegante, si sono rivolti a uno studio grafico di Oristano per le etichette con il fenicottero. «Ci siamo appassionati alle birre artigianali quando lavoravamo a Novara, abbiamo cominciato con un piccolo kit e ci siamo lanciati nell'impresa, produrre birra e proporla in un pub tutto nostro - dicono Luca e Fabrizio - Siamo molto impegnati nella divulgazione e nella promozione, anche nel nostro locale, per far capire come gustarle e come abbinarle al cibo. Tra poco partiamo con una serie di iniziative, la prima 1'8 luglio. Siamo soddisfatti, sono stati due splendidi anni, anche perché è arrivato un importante riconoscimento». BIRRA DEI MINATORI Sul Birrificio Rubiu di Fabrizio e Luca è piovuto nei mesi scorsi un premio nazionale. La loro Flavia (la dedica è a Porto Flavia, la galleria mineraria che si affaccia sul Pan di Zucchero a Masua), una Golden Strong AIe, 8 gradi, ha conquistato il primo premio del concorso dell'Union Birrai nella categoria delle birre ad alta gradazione e di ispirazione belga. «Per le birre artigianali è un buon momento - spiega Luca Garau - ora diversi ristoratori cominciano a proporre una seria carta di bionde e rosse». FESTA A MONTEVECCHIO Ci sarà anche Rubiu alla grande festa delle birre artigianali sarde, Birras, nella cornice della miniera di Montevecchio a Guspini. Appuntamento sabato 9 luglio, dalle quattro del pomeriggio alle qnattro del mattino (chiusura dei fusti alle 3,30, "fino allo svuotamento completo", avverte il programma). Tra l'officina, la fonderia e la falegnameria di Piccalinna, si daranno appuntamento i principali maestri birrai isolani (e anche alcuni binifici nazionali). Mostre, degustazioni, laboratori, musica, percorsi guidati per imparare a conoscere il variegato mondo delle bionde e delle rosse. «È un'importante vetrina, un momento di incontro tra maestri birrai e appassionati», dice Fabio Saba, della Pro loco di Guspini, che organizza l'evento insieme con il Comune e un gruppo di volontari. Sarà una preziosa occasione anche per i voraci consumatori - ma non sempre capaci degustatori e conoscitori - dell'Isola, che ha il primato italiano del consumo pro capite, 60 litri all'anno, quasi il doppio della media nazionale, con punte di cento litri a testa, soprattutto nel Nuorese (al primo posto campeggia indisturbata la storica Ichnusa, fondata nel 1912da Arnsicora Capra, dal 1986 del gruppo Heineken, una bionda che sta per toccare il secolo di vita). I PRODUTTORI FAI DA TE A Montevecchio gli appassionati saranno guidati da Lorenzo Dabove, in arte Kuaska, uno dei maggiori degustatori italiani, giudice insindacabile (e indipendente) per i maestri birrai e i loro prodotti. Nel Cantiere minerario di Levante visita d'obbligo agli Hbs. Sigla misteriosa per i più, dietro la quale ci sono gli Homebl'ewers sardi, i birrai casalinghi, fai da te. Un'associazione nata quattro anni fa, che raccoglie i produttori domestici, quelli che con pentoloni e fornelloni producono la loro personale birra in casa (come simbolo hanno una bandiera dove i quattro mori sono ridotti a due per far posto a due boccali). «Per noi l'importante è confrontarci, non vendiamo la nostra bionda, al massimo ce la scambiamo, siamo impegnati nei laboratori e nelle degustazioni - dice il presidente Giulio Gardu, di Selargius - E comunque siamo considerati tra i migliori produttori casalinghi in Italia». Anche sulle loro spalle grava il difficile compito di convincere i ristoratori a propone una selezionata e non banale carta delle birre, come si fa (non dappertutto) per i vini. Impresa non facile. Basta dare uno sguardo alla scadente offerta di bionde, bianche e rosse nella maggior parte dei menu delle pizzerie e dei ristoranti isolani, Cagliari in testa. SAPA DI CANNONAU Insieme con Rubiu, Lara di Tertenia, Horo di Sedilo, Dolmen di Uri, a Montevecchio non mancherà Barley di Maracalagonis, l'eccellenza della birra artigianale in Sardegna e non solo (ha conquistato anche il difficile mercato Usa). Nicola Pena e Isidoro Mascia sono un esempio di serietà, di ricerca e di creatività. La loro BBIO , prodotta aggiungendo sapa di cannonau, è la birra più premiata d'Italia. Per non parlare della BB Evò , con sapa di nasco, cinque stelle 2011 di Slow Food. Missione della ditta: una cura maniacale per l'alta qualità. «È un settore che tira - sostiene Nicola Perra, ingegnere e maestro birrario - abbiamo intercettato come nuovi consumatori i bevitori di vino e siamo riusciti a superare la diffidenza di molti ristoratori. Attenzione però: bisogna puntare sulla qualità, nel panorama sardo delle birre artigianali c'è ancora molta improvvisazione», Barley vende senza intermediari, reinveste tutto in azienda, ha triplicato la produzione senza aumentare i prezzi dal 2006, anno di nascita (dai laboratori escono 600 ettolitri l'anno di birra non pastorizzata, non filtrata e rifermentata in bottiglia, al confronto dei 630 mila dell'Ichnusa), «Collaboriamo con Porto Conte Ricerche per migliorare la conservazione del prodotto. La strada della qualità è lunga e nel percorso non bisogna esagerare con i prezzi». BIRRA DAL GRANO A Tertenia, il birrificio Lara ha un sogno: una birra prodotta con ingredienti tutti sardi. I maestri birrai sono Francesca Lara e Gianni Piroddi, marito e moglie. Otto birre, una a base di grano Senatore Cappelli. Quest'anno hanno seminato l'orzo e stanno sperimentando anche il luppolo nelle campagne del paese ogliastrino delle eccellenze agroalimentari. I nuovi maestri birrai sardi non mancano di creatività, si lanciano a proporre nuovi abbinamenti, almeno per i nostri gusti (le bionde o le rosse col pesce, per esempio), puntano sulla genuinità. Meritano di essere incoraggiati. A tutta Birras. caravano@unionesal'da.it

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Articolo apparso su L'Unione Sarda del 7 Luglio 2011

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PROTAGONISTI

Bionde e rossea tutta B irrasSabato 02 luglio 2011

Dal nostro inviatoLello CaravanoSANT'ANTIOCO Hanno cominciato da un nome, Rubiu , perché nell'isola dei fenici i gent'arrubia, i fenicotteri, sono di casa da sempre.Hanno provato e riprovato, studiato, sperimentato alchimie con orzo, luppolo, lieviti e acqua, in qualche caso un tocco di coriandolo escorzette di arance amare. E si sono lanciati nel frizzante mondo delle bionde, delle bianche, delle rosse, amare, dolci, al doppio malto, alfrumento e via degustando. Rigorosamente ad alta fermentazione, non pastorizzate. Insomma: artigianali.Luca Garau e Fabrizio Melis (con la moglie Tiziana) da due anni fanno parte della famiglia sarda dei microbirrifici: una quindicina, l'ultimoè nato a Lanusei. Nel cuore di Sant'Antioco hanno aperto un brew-pub : pizze (anche con impasto allo zafferano e con farina di granoSenatore Cappelli, il frumento dei nonni che dà un pane bianco e profumato), salumi, affumicati di pesce, formaggi, tutti rigorosamenteprodotti nell'Isola. Piatti accompagnati da Triga, Rais, Lido e Flavia, le loro birre, varietà dalle Strong AIe belghe alle English AIe. Hannoscelto una bottiglia dalla linea elegante, si sono rivolti a uno studio grafico di Oristano per le etichette con il fenicottero. «Ci siamoappassionati alle birre artigianali quando lavoravamo a Novara, abbiamo cominciato con un piccolo kit e ci siamo lanciati nell'impresa,produrre birra e proporla in un pub tutto nostro - dicono Luca e Fabrizio - Siamo molto impegnati nella divulgazione e nella promozione,anche nel nostro locale, per far capire come gustarle e come abbinarle al cibo. Tra poco partiamo con una serie di iniziative, la prima 1'8luglio. Siamo soddisfatti, sono stati due splendidi anni, anche perché è arrivato un importante riconoscimento».BIRRA DEI MINATORI Sul Birrificio Rubiu di Fabrizio e Luca è piovuto nei mesi scorsi un premio nazionale. La loro Flavia (la dedica èa Porto Flavia, la galleria mineraria che si affaccia sul Pan di Zucchero a Masua), una Golden Strong AIe, 8 gradi, ha conquistato il primopremio del concorso dell'Union Birrai nella categoria delle birre ad alta gradazione e di ispirazione belga. «Per le birre artigianali è unbuon momento - spiega Luca Garau - ora diversi ristoratori cominciano a proporre una seria carta di bionde e rosse».FESTA A MONTEVECCHIO Ci sarà anche Rubiu alla grande festa delle birre artigianali sarde, Birras, nella cornice della miniera diMontevecchio a Guspini. Appuntamento sabato 9 luglio, dalle quattro del pomeriggio alle qnattro del mattino (chiusura dei fusti alle 3,30,

"fino allo svuotamento completo", avverte il programma). Tra l'officina, la fonderia e la falegnameria di Piccalinna, si darannoappuntamento i principali maestri birrai isolani (e anche alcuni binifici nazionali). Mostre, degustazioni, laboratori, musica, percorsiguidati per imparare a conoscere il variegato mondo delle bionde e delle rosse. «È un'importante vetrina, un momento di incontro tramaestri birrai e appassionati», dice Fabio Saba, della Pro loco di Guspini, che organizza l'evento insieme con il Comune e un gruppo divolontari. Sarà una preziosa occasione anche per i voraci consumatori - ma non sempre capaci degustatori e conoscitori - dell'Isola, che hail primato italiano del consumo pro capite, 60 litri all'anno, quasi il doppio della media nazionale, con punte di cento litri a testa,soprattutto nel Nuorese (al primo posto campeggia indisturbata la storica Ichnusa, fondata nel 1912da Arnsicora Capra, dal 1986 delgruppo Heineken, una bionda che sta per toccare il secolo di vita).I PRODUTTORI FAI DA TE A Montevecchio gli appassionati saranno guidati da Lorenzo Dabove, in arte Kuaska, uno dei maggioridegustatori italiani, giudice insindacabile (e indipendente) per i maestri birrai e i loro prodotti. Nel Cantiere minerario di Levante visitad'obbligo agli Hbs. Sigla misteriosa per i più, dietro la quale ci sono gli Homebl'ewers sardi, i birrai casalinghi, fai da te. Un'associazionenata quattro anni fa, che raccoglie i produttori domestici, quelli che con pentoloni e fornelloni producono la loro personale birra in casa(come simbolo hanno una bandiera dove i quattro mori sono ridotti a due per far posto a due boccali). «Per noi l'importante è confrontarci,non vendiamo la nostra bionda, al massimo ce la scambiamo, siamo impegnati nei laboratori e nelle degustazioni - dice il presidenteGiulio Gardu, di Selargius - E comunque siamo considerati tra i migliori produttori casalinghi in Italia». Anche sulle loro spalle grava ildifficile compito di convincere i ristoratori a propone una selezionata e non banale carta delle birre, come si fa (non dappertutto) per i vini.Impresa non facile. Basta dare uno sguardo alla scadente offerta di bionde, bianche e rosse nella maggior parte dei menu delle pizzerie edei ristoranti isolani, Cagliari in testa.SAPA DI CANNONAU Insieme con Rubiu, Lara di Tertenia, Horo di Sedilo, Dolmen di Uri, a Montevecchio non mancherà Barley diMaracalagonis, l'eccellenza della birra artigianale in Sardegna e non solo (ha conquistato anche il difficile mercato Usa). Nicola Pena eIsidoro Mascia sono un esempio di serietà, di ricerca e di creatività. La loro BBIO , prodotta aggiungendo sapa di cannonau, è la birra piùpremiata d'Italia. Per non parlare della BB Evò , con sapa di nasco, cinque stelle 2011di Slow Food. Missione della ditta: una curamaniacale per l'alta qualità. «È un settore che tira - sostiene Nicola Perra, ingegnere e maestro birrario - abbiamo intercettato come nuoviconsumatori i bevitori di vino e siamo riusciti a superare la diffidenza di molti ristoratori. Attenzione però: bisogna puntare sulla qualità,nel panorama sardo delle birre artigianali c'è ancora molta improvvisazione»,Barley vende senza intermediari, reinveste tutto in azienda, ha triplicato la produzione senza aumentare i prezzi dal 2006, anno di nascita(dai laboratori escono 600 ettolitri l'anno di birra non pastorizzata, non filtrata e rifermentata in bottiglia, al confronto dei 630 miladell'Ichnusa), «Collaboriamo con Porto Conte Ricerche per migliorare la conservazione del prodotto. La strada della qualità è lunga e nelpercorso non bisogna esagerare con i prezzi».BIRRA DAL GRANO A Tertenia, il birrificio Lara ha un sogno: una birra prodotta con ingredienti tutti sardi. I maestri birrai sonoFrancesca Lara e Gianni Piroddi, marito e moglie. Otto birre, una a base di grano Senatore Cappelli. Quest'anno hanno seminato l'orzo estanno sperimentando anche il luppolo nelle campagne del paese ogliastrino delle eccellenze agroalimentari.I nuovi maestri birrai sardi non mancano di creatività, si lanciano a proporre nuovi abbinamenti, almeno per i nostri gusti (le bionde o lerosse col pesce, per esempio), puntano sulla genuinità. Meritano di essere incoraggiati. A tutta Birras.caravano@unionesal'da.it