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Bilancio Sociale e Ambientale 2005

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Bilancio Sociale e Ambientale 2005Banca Intesa

Banca Intesa S.p.A.Sede sociale Piazza Paolo Ferrari 10 20121 Milano Telefono 02 8796.1 Fax 02 87963638 www.bancaintesa.itCapitale sociale Euro 3.613.001.195,96 interamente versato Iscritta al Registro delle Imprese di Milano al n. 00799960158Aderente al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi, Iscritta all’Albo delle Banche al n. 5361 e Capogruppo del “GruppoIntesa”, iscritto all’Albo dei gruppi bancari

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Sommario

Lettera del Presidente e dell’Amministratore Delegato 7

Premessa metodologica 9

Prospetto degli indicatori 10

L’IDENTITÀ AZIENDALE 13

Cariche Sociali 15

Mission e valori di riferimento 16

La Storia 18

Il marchio 20

Linee strategiche 21

Profilo del Gruppo e assetto organizzativo 22

Corporate governance 24

La nostra responsabilità sociale 27

PERFORMANCE ECONOMICA 29

Dati di sintesi 30

Indicatori di Bilancio 31

Stato Patrimoniale riclassificato 32

Conto Economico riclassificato 33

Il calcolo del Valore Aggiunto e la sua distribuzione 34

Prospetto analitico di determinazione

del Valore Aggiunto Globale 35

Prospetto di riparto del Valore Aggiunto Globale Lordo

e sua distribuzione 36

LA RELAZIONE SOCIALE 39

Gli stakeholder del Gruppo 41

Clienti 42

Qualità della relazione 45

Semplificazione e trasparenza 49

Eccellenza nell’offerta e nel servizio 50

Sostegno alla crescita del Paese 54

Aree sensibili 63

Impegni per il futuro 65

Collaboratori 69

Turn over 71

Qualità delle risorse 72

Sviluppo delle risorse umane 74

Relazioni industriali 77

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Comunicazione interna 78

Miglioramento della qualità della vita in azienda 79

Aree sensibili 83

Impegni per il futuro 84

Azionisti 88

Relazioni con gli azionisti e la comunità finanziaria 90

Relazioni con i media 93

Studi e relazioni con il mondo della finanza 94

Fornitori 95

Impegni per il futuro 96

La relazione con l’ambiente 97

Impegni per il futuro 101

Il rapporto con la comunità 102

Impegni per il futuro 110

Banche italiane 111

Cassa di Risparmio di Parma e Piacenza 111

Cassa di Risparmio di Biella e Vercelli 113

Banca di Trento e Bolzano 115

Banca Popolare FriulAdria 117

Intesa Casse del Centro 119

Banche estere 122

Privredna Banka Zagreb 122

Vseobecna Uverova Banka 124

Central-European International Bank 126

Banca Intesa Beograd 127

KMB 128

CODICE ETICO DI BANCA INTESA 131

Contatti 147

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Lettera del Presidente e dell’AmministratoreDelegato

Il primo Bilancio Sociale e Ambientale di Banca Intesa nasce in un momentoparticolarmente significativo: la conclusione del primo Piano d’Impresa 2003-2005 e il lancio del Piano 2005-2007.

Il 2005 è stato l’anno di cesura in cui, concluso il lavoro rivolto al superamentodelle criticità preesistenti, abbiamo puntato decisamente su nuovi obiettivi di sviluppo.

La scommessa che abbiamo fatto era ardua perché avveniva in un contestocaratterizzato da una caduta di fiducia verso il sistema in generale.

Gli obiettivi perseguiti nella fase di ristrutturazione – che hanno consentito di ottenere il controllo dei costi, la riduzione dei rischi e la crescita attraversoun deciso miglioramento del servizio alla clientela – non erano disgiunti da un impegno per la valorizzazione e la motivazione dei nostri collaboratori e per un supporto alla crescita del Paese. Ma ora vogliamo che laresponsabilità sociale caratterizzi ancor più fortemente il secondo Pianod’Impresa.

L’obiettivo di creazione di valore dovrà svilupparsi in un orizzonte temporale di lungo termine. La misura della responsabilità che ci siamo assunti sarà datadalla qualità dei nostri servizi, dal circolo virtuoso di fiducia che sapremoinstaurare, dalla capacità che dimostreremo di sostenere le imprese e dipromuovere progetti di innovazione.

Il Bilancio Sociale e Ambientale, in questa sua prima edizione, rappresentadunque un punto di partenza e comporta un salto di qualità: si tratta dimisurarsi non solo sul terreno della produzione di profitti, ma anche su quellodella diffusione del benessere a vantaggio di tutti gli stakeholder. Con questiabbiamo aperto nuovi canali di dialogo per assicurare la massima trasparenzae dimostrare la coerenza dei comportamenti con gli impegni assunti.

Corrado Passera Giovanni Bazoli

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Premessa metodologica

Pubblichiamo il primo Bilancio Sociale e Ambientale di Banca Intesa redattotenendo a riferimento le linee guida ABI per il settore del credito, le lineeguida Gruppo Bilancio Sociale (GBS) e le linee guida Global ReportingInitiative (GRI vers. 2) incluso il documento integrativo per il settorefinanziario. In particolare, per quanto riguarda lo standard GRI, abbiamodeciso di iniziare un percorso di adozione incrementale per rendere la nostrarendicontazione sempre più trasparente e comparabile.

Per ciascuno stakeholder, nel capitolo dedicato alla relazione sociale:

– viene presentata una sezione analitica che riporta gli obiettivi definiti dalPiano d’Impresa 2003-2005 e le linee d’azione intraprese. È questa una sortadi “mappa” che consente al lettore di valutare in un quadro coerenteimpegni e attività;

– vengono poi dettagliate le iniziative che danno conto della nostra azione per rispondere agli impegni presi sia strategici – del Piano d’Impresa – che valoriali – formulati nella mission e nei valori del codice etico.Gli argomenti sono stati selezionati nell’ottica di presentare un quadrobilanciato degli eventi di maggiore significatività per gli stakeholder;

– vengono presentate le “aree sensibili”. Si tratta di questioni che ci sono state poste dai diversi stakeholder; sono aspettative alle quali riconosciamolegittimità, che abbiamo recepito e fatte nostre quali obiettivi dimiglioramento o azioni già messe in opera;

– ciascun capitolo si conclude con gli “impegni futuri” in termini di progetti ai quali abbiamo già dato avvio nel 2006 o di linee di intervento cheintendiamo sviluppare.

Quando le iniziative rivolte a uno specifico stakeholder hanno avuto effetti di rilievo anche su altri stakeholder, abbiamo evidenziato tale interazione conun simbolo grafico per facilitare una lettura multidimensionale della relazionesociale.

Il perimetro di rendicontazione è riferito al Gruppo, evidenziando di volta involta laddove i dati si riferiscono a un perimetro diverso. I dati riportati sonoriferiti al 2005.

Allegato al Bilancio proponiamo un questionario con il quale chiediamo al lettore di inviarci eventuali suggerimenti sia sulla fruibilità del documento sia in merito a ulteriori possibili aree di miglioramento.

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Prospetto degli indicatori

Indicatore GRI ABI tipologia pagina

PROFILONome dell’organizzazione 2.1 X QL 1Storia X QL 18Premessa metodologica X QL 9Strutture operative 2.3 X QL 22Descrizione delle divisioni principali, aziende operative, sussidiarie 2.4 QL 22Paesi in cui sono localizzate le attività 2.5 QL 22Natura della proprietà, forma legale 2.6 QL 1Dimensione dell’organizzazione (n. dipendenti, servizi offerti) 2.8 QL 22Lista degli stakeholder, attributi principali di ognuno e relazione con l’organizzazione 2.9 QL 41Periodo di reporting delle informazioni fornite (anno fiscale/solare) 2.11 QL 9Confini del report e ogni specifica limitazione dell’ampiezza 2.13 QL 9Politiche e pratiche interne per migliorare e prevedere la revisione relativamente all’accuratezza, completezza e all’affidabilità del report 2.19 QL 9Mezzi con i quali i fruitori esterni del report possano ottenere informazioni aggiuntive 2.22 QL 144

VISIONE E STRATEGIADichiarazione della visione e della strategia dell’organizzazione relativamente al proprio contributo per uno sviluppo sostenibile 1.1 QL 27Dichiarazione dell’Amministratore Delegato sugli elementi chiave del report 1.2 X QL 7Disegno strategico X QL 21

STRUTTURA DI GOVERNOStruttura di governo dell’organizzazione inclusi i principali comitati al di sotto del CDA 3.1 X QL 24Missione e valori, codici di condotta e/o principi internamente sviluppati 3.7 X QL 16,131Codici di condotta volontari esterni 3.14 QL 24,49Meccanismi a disposizione degli azionisti per fornire raccomandazioni o direttive al CDA 3.8 QL 88Utilizzo delle informazioni risultanti dal coinvolgimento degli stakeholder 3.12 QL 46,79Approccio dell’organizzazione alla gestione degli impatti economici ambientali e sociali diretti risultanti dalle proprie attività 3.17 QL 27

PERFORMANCE ECONOMICARendiconto (produzione e distribuzione del valore aggiunto) SOC2 X QN 34

CLIENTICaratteristiche e analisi della clientela X QN 42Ripartizione impieghi RB2 QN 43Ripartizione raccolta QN 43Customer Satisfaction X QN 45Contenzioso X QN 46Presenza di strumenti di finanza etica e ambientale X QN/QL 53

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Prospetto degli indicatori

Indicatore GRI ABI tipologia pagina

Politiche a tutela della sicurezza PR1 QL 48Politiche a tutela della privacy PR3 QL 48Informazione trasparente su prodotti e servizi PR2 QL 49Politiche di sviluppo di prodotti / servizi con risvolti sociali RB1 X QL 50

COLLABORATORIPersonale per età, sesso, istruzione, qualifica anzianità e tipologiacontrattuale LA1-INT7 X QN 69Descrizione degli indirizzi di responsabilità sociale INT1 X QL 70Ore medie di formazione annua per categoria di lavoratori LA9 X QN 73Politiche delle assunzioni X QL 71Turnover LA2-INT2 X QN 71Descrizione sistemi incentivanti X QL 75Retribuzione del Management INT4 QN 76Rapporto retribuzioni maschi / femmine INT6 QN 76Relazioni industriali LA4 X QL 77Percentuale di lavoratori rappresentati da OO.SS.LL. LA3 QN 78Contenzioso X QN 78Comunicazione interna X QL 78Indice di soddisfazione dei dipendenti INT3 QN 79Salute e sicurezza sul luogo di lavoro X QL 81Infortuni e assenze LA7 X QN 82

AZIONISTIInvestor relations X QL 90Qualificazione dei media utilizzati X QL 90Remunerazione del capitale investito X QN 92Comunicazione finanziaria: tipologia e numero QN 91Servizi e agevolazioni riservate ai soci X QL 90

FORNITORIQualificazione e analisi dei fornitori EC11 X QN 95Costo di tutti i beni, materie prime e servizi acquistati EC3 QN 95

AMBIENTEUtilizzo di energia EN3 QN 98Utilizzo totale di acqua EN5 QN 98Emissioni di gas serra EN8 QN 98Interventi qualificanti risparmio energetico X QL 99

COMUNITÀErogazioni liberali e sponsorship SOC1 X QN 104Ripartizione del Valore Aggiunto SOC2 X QN 36Rapporto con Associazioni e Fondazioni non Bancarie X QL 103Descrizione degli apporti diretti al sociale nei diversi ambiti di intervento X QL 102

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L’IDENTITÀ AZIENDALE

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Consiglio di AmministrazionePresidente Giovanni Bazoli (*)

Vice Presidenti Giampio Bracchi (*) (**)René Carron

Amministratore Delegato e Chief Executive Officer Corrado Passera (*)

Consiglieri Giovanni Ancarani (**)Francesco Arcucci (**)Benito Benedini (**)Antoine Bernheim Jean Frédéric De LeusseGilles De MargerieAriberto Fassati (*)Giancarlo Forestieri (*)Paolo Fumagalli (**)Giangiacomo Nardozzi (**)Georges PaugetEugenio Pavarani (**)Giovanni PerissinottoUgo RuffoloGino Trombi

Direzione GeneraleDirettore Generale Corrado Passera

Collegio SindacalePresidente Gianluca Ponzellini

Sindaci Effettivi Rosalba Casiraghi (***)Paolo Andrea ColomboFranco Dalla SegaLivio Torio

Sindaci Supplenti Paolo GiollaFrancesca Monti

(*) Membri del Comitato Esecutivo (**) Amministratori indipendenti (***) Candidata della lista di minoranzaAggiornato al 1.6.2006

Cariche Sociali

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Mission e valori di riferimento

Forniamo servizi bancari e finanziari di eccellenza ai nostri clienti, attivandoleve di sviluppo per il sistema economico del Paese.

Vogliamo essere una banca europea, profondamente radicata e attenta alleesigenze dei propri territori, che garantisce massima efficienza eremunerazione di lungo periodo del capitale investito.

La professionalità delle persone e la qualità dei servizi caratterizzano il nostromodo di fare banca. Ci assumiamo la responsabilità della gestione prudentedei risparmi delle famiglie, delle soluzioni per lo sviluppo di attivitàimprenditoriali, soprattutto quando le nostre decisioni hanno effetti sullacollettività e sull’ambiente naturale.

Al centro del nostro interesse è la creazione di un circolo virtuoso basato sullafiducia e la soddisfazione dei clienti e degli azionisti, sul senso di appartenenzadei nostri collaboratori e sulla nostra vicinanza ai reali bisogni della collettività.

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Mission e valori di riferimento

FiduciaLa fiducia è valore portante dell’attività di BancaIntesa. Vogliamo ricercarla e accrescerla, sia nelrapporto con i clienti, ai quali offriamo la cer-tezza di trovare nel tempo una risposta ade-guata ai loro bisogni, sia nel rapporto con i col-laboratori, ai quali offriamo un ambiente di la-voro che valorizza la loro professionalità, sia, an-cora, nella relazione con la società nel suo insie-me, per la quale intendiamo essere un partneraffidabile per una crescita responsabile e soste-nibile.

Valore della personaIl valore della persona in quanto tale è un prin-cipio fondamentale che guida il modo di agiredi Banca Intesa: siamo impegnati ad utilizzarel’ascolto e il dialogo come leve di miglioramen-to continuo sia della nostra proposta di solu-zioni alla clientela, sia della professionalità edella competenza delle persone che lavoranocon noi.

IntegritàPerseguiamo i nostri obiettivi con onestà, cor-rettezza e responsabilità, mantenendo una con-dotta improntata al rispetto delle regole e del-l’etica professionale, assicurando indipenden-za di giudizio nel nostro sistema di relazioni.

SostenibilitàNella nostra strategia di crescita intendiamo per-seguire un valore solido e sostenibile sotto il pro-filo economico e finanziario, sociale e ambien-tale costruito in un orizzonte di lungo periodosulla fiducia dei nostri clienti, sulla motivazionedei nostri collaboratori e sul rapporto responsa-bile e costruttivo col Sistema Paese.

EccellenzaMiriamo a un continuo miglioramento dellaqualità dei nostri prodotti, servizi e canali di con-tatto, promuoviamo costantemente lo sviluppopersonale e professionale dei nostri collabora-tori e ci impegniamo per migliorare l’efficienzadella nostra organizzazione in un’ottica anchedi ottimizzazione dei costi e dei tempi.

EquitàSiamo impegnati ad eliminare ogni discrimina-zione nelle nostre condotte e a rispettare le diffe-renze di genere, età, razza, religione, apparte-nenza politica e sindacale, lingua o diversa abilità.

TrasparenzaRiteniamo che la trasparenza della nostra co-municazione, dei nostri contratti e dei criteri chesono alla base dei nostri comportamenti sia fon-damentale per consentire a tutti i nostri interlo-cutori di fare scelte autonome e consapevoli.

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Banca Intesa nasce nel 1998 dall’integrazionedi Cariplo e Banco Ambrosiano Veneto. Nel1999 la Banca Commerciale Italiana entra a farparte del Gruppo Intesa. Con la successiva fu-sione di Comit in Banca Intesa (maggio 2001) ilgruppo assume la denominazione di IntesaBci.Nel dicembre 2002 l’Assemblea delibera, coneffetto 1° gennaio 2003, la modifica della de-nominazione sociale nell’attuale Banca Intesa.

Banco Ambrosiano VenetoIl Banco Ambrosiano Veneto, nato nel 1989 dal-la fusione fra Nuovo Banco Ambrosiano e BancaCattolica del Veneto, due banche ben radicatesul territorio con alle spalle più di cento anni distoria e di attività, si è presto distinto in Italia perdinamicità, competenza e capacità di aggrega-zione di altre realtà locali.È di quegli anni (1991-1995) l’acquisizione delcontrollo di alcune banche, come la BancaVallone di Galatina, la Citibank Italia (successi-vamente denominata Banco AmbrovenetoSud), la Società di Banche Siciliane, la BancaMassicana di Sessa Aurunca e la Banca di Trentoe Bolzano, che hanno consentito all’Ambro-veneto in breve tempo di proiettare l’esperienzamaturata nelle regioni settentrionali d’origine,soprattutto Lombardia e Triveneto, su tutto ilterritorio nazionale. Contemporaneamente l’i-stituto rafforza la propria posizione sui mercatifinanziari di tutto il mondo con l’acquisto diCaboto, destinata a diventare una delle mag-giori strutture di investment banking europee.Le esigenze dimensionali, sempre più sentite dalsistema bancario italiano ed internazionale,hanno in seguito imposto all’Ambroveneto la ri-cerca di un partner qualificato per raggiungerequella massa critica che consentisse all’istitutodi giocare un ruolo rilevante su tutti i mercati.In quest’ottica è da inquadrare la scelta operatanel 1997 di realizzare un’alleanza con Cariplo, la maggiore cassa di risparmio a livello mondiale,con la quale ha dato vita nel 1998 a Banca Intesa.

CariploLa Cassa di Risparmio delle Provincie Lombardenasce nel 1823, per impulso del conte GiovanniPietro Porro, in una delle più fiorenti regioni del-

l’impero austriaco: la sua funzione è quella difavorire la formazione del risparmio familiarenell’area lombarda.Durante la seconda metà del secolo XIX il Regnod’Italia muove i primi passi e l’istituto allarga ilsuo campo di intervento al finanziamento delleattività rurali, imprenditoriali e commerciali.Agli albori del Novecento, la Cassa di Risparmiodelle Provincie Lombarde ha già raggiunto unanotevole solidità, che la renderà presto un pun-to di riferimento irrinunciabile per le aziende al-le prese con la grave crisi della Grande Guerra.In quella congiuntura si consolida la spiccatasensibilità sociale che è ancora oggi patrimonioideale e operativo di Banca Intesa.Nel secondo dopoguerra, la Cassa è fra i prota-gonisti della ricostruzione di Milano. Gli anniCinquanta, quelli del boom economico italiano,vedono accrescere l’impegno nel credito a me-dio termine, soprattutto a favore delle impresedi minori dimensioni, attraverso la fondazionedi Mediocredito Lombardo.A partire dagli anni Sessanta, l’istituto è ormai difatto una banca commerciale e nel ventenniosuccessivo si assiste alla grande espansione ter-ritoriale di Cariplo in ambito nazionale ed inter-nazionale. Nel 1991, un’importante ristruttura-zione conduce all’incorporazione della control-lata IBI e al conferimento da parte dell’EnteCassa di Risparmio delle Provincie Lombardedell’azienda bancaria in una nuova società perazioni denominata Cariplo SpA. L’Ente, a segui-to del conferimento, assume la denominazionedi Fondazione Cariplo e persegue scopi di inte-resse pubblico e di utilità e solidarietà sociale.Nel 1997 il presidente di Fondazione Cariplo,Giuseppe Guzzetti, e il presidente di BancoAmbrosiano Veneto, Giovanni Bazoli sottoscri-vono un accordo per l’integrazione tra Cariplo eAmbroveneto che darà vita a Banca Intesa.

Banca Commerciale ItalianaFondata nel 1894 a Milano con il concorso di ca-pitali tedeschi, austriaci e svizzeri, la Banca Com-merciale Italiana è stata per più di un secoloun’importante componente del sistema banca-rio italiano e l’istituto con la maggiore presenzaall’estero. Dopo aver costituito, in comparteci-

La Storia

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La Storia

pazione con due banche francesi, un istituto perl’America del Sud, nel 1911 Comit inaugura aLondra la prima filiale di una banca italiana in unPaese straniero, seguita nel 1918 da quella diNew York e via via da presenze e partecipazionisempre più numerose in diversi Paesi del mondo.Fino agli inizi degli anni ’30, Comit aveva ancheoperato come banca d’investimento, acquisen-do partecipazioni in imprese industriali.Nel 1933 l’IRI (Istituto per la Ricostruzione In-dustriale) acquisisce il controllo della bancache, tre anni più tardi, con l’emanazione dellaLegge Bancaria, diventa un’azienda di creditoordinario. L’anno successivo, il 1937, assiemeal Banco di Roma e al Credito Italiano, la Comitè designata “Banca di interesse nazionale”, di-sponendo già di filiali in almeno trenta provin-ce. Con queste due banche, negli anni succes-sivi alla seconda guerra mondiale, Comit fon-da Mediobanca, di cui deteneva l’8,9% del ca-pitale.Negli anni Sessanta la banca di piazza dellaScala accentua l’espansione della propria reteestera e, in Italia, acquisisce il controllo del Ban-co di Chiavari e della Riviera Ligure e della Bancadi Legnano.Agli inizi degli anni Ottanta l’istituto fonda laBanca Commerciale Italiana of Canada e la Ban-ca Commerciale Italiana (Suisse).Nell’anno stesso del centenario della sua fon-dazione, la Banca Commerciale Italiana vieneprivatizzata. A seguito di un’offerta pubblica di scambio,promossa da Banca Intesa e perfezionata nel di-cembre 1999, la Banca Commerciale Italianaviene aggregata al nuovo gruppo. Nel maggio2001 la Comit si fonde con Banca Intesa e assu-me la denominazione di IntesaBci.

L’unione di questi tre grandi Istituti di credito hadato origine a uno dei più grandi gruppi banca-ri europei. I tre istituti hanno messo in comunele proprie competenze distintive, le professio-nalità e le reti commerciali per offrire alla clien-tela un servizio di indiscusso valore, adeguato aogni tipo di esigenza.

L’Archivio StoricoA seguito delle fusioni, Banca Intesa ha eredita-

to un patrimonio storico documentario che co-stituisce una componente essenziale per la sto-ria del sistema bancario italiano dell’Ottocentoe del Novecento. Nel loro insieme, i documenticonsentono di ricercare le vicende di migliaia di imprese, ma anche di studiare con otticacomparativa i rapporti tra mondo economico emondo politico e di ricostruire il progressivo in-serimento dell’economia italiana nell’economiainternazionale; consentono inoltre di reperireimportanti dati per la storia sociale e del lavoroe per la storia dell’urbanistica, dell’architetturae dell’arte, dell’editoria ed altro. Per questi mo-tivi vi è una sostenuta domanda di accesso daparte di studiosi di varie discipline, italiani edesteri.L’Archivio Storico di Banca Intesa tutela la sele-zione e preservazione a lungo termine dei do-cumenti di rilevante interesse storico e ne ga-rantisce la pubblica fruizione.La consistenza del patrimonio riunificato supe-ra i 40 milioni di fogli; la parte aperta alla con-sultazione (di regola fino all’anno 1945) è in-ventariata in 60 fondi archivistici. Tra i fondi spe-ciali sono da segnalare la biblioteca storica e unaconsistente sezione di fotografie e audiovisivi.Tutti gli inventari sono consultabili on line sul si-to www.bancaintesa.it, nella sezione “Beni cul-turali”, dove è possibile inoltre accedere a per-corsi di approfondimento storico.Due preziose fonti sono state interamente di-gitalizzate e si possono liberamente leggere online: le Carte miscellanee di Raffaele Mattioli,relative al salvataggio della Banca Commer-ciale Italiana nei primi anni Trenta, e i verbali de-gli organi decisionali (Consigli d’Amministra-zione della Banca Commerciale Italiana, delBanco Ambrosiano Veneto e della BancaCattolica del Veneto e della Commissione Cen-trale di Beneficenza nel caso di Cariplo) fino al1934.Gli archivi di Comit e Cariplo sono consideratianche a livello europeo tra i più rilevanti per i lo-ro contenuti e per la relativa completezza deimateriali sopravvissuti. In aggiunta, le Carte diRaffaele Mattioli (1895-1973) costituiscono diper sé uno straordinario patrimonio, considera-to un’eredità vivente, all’intersezione tra bancae cultura civile.

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Il marchio di Banca Intesa è rappresentato da unpittogramma quadrato (forma perfetta, armo-niosa ed equilibrata) nel quale appare il disegnostilizzato di un acquedotto romano, simbolo diopere socialmente utili e segno distintivo dell’i-stituto finanziario fin dal 1998.Si tratta di una struttura storicamente costruitain pietra con la funzione di portare l’acqua allepopolazioni: la simbologia rappresenta quindisolidità e sviluppo tecnologico, nonché vita,prosperità e, infine, unione di culture e di genti(sinonimo di servizio).Come opera socialmente utile, la figura dell’ac-quedotto è in linea con l’impegno e la respon-sabilità del Gruppo nei confronti della società. Itre archi che lo compongono rappresentano letre banche storiche italiane che con la loro unio-ne hanno dato vita ad uno dei più grandi grup-pi bancari.Il pittogramma è seguito dal logotipo Banca

Intesa, denominazione che già in sé dichiaral’essenza dell’Istituto ed esprime, a sua volta, ilconcetto di patto: con i risparmiatori, con i clien-ti, con i partner e con il Paese in generale.Nel logo viene ripresa la tradizione storica del-le tre grandi banche che compongono il Grup-po: i tre rispettivi colori istituzionali si fondonotra loro mediante un’unica sfumatura, simbolodi unione e integrazione, il rosso di Banco Am-brosiano Veneto, il verde di Banca Commer-ciale Italiana e il blu di Cariplo. Partendo daquesti colori primari sono state realizzate ben11 gradazioni cromatiche, che percorrono ognilettera fino a comporre il nome Banca Intesa,fondendone delicatamente l’identità visiva storica. Il marchio si propone come primo valore dellabanca, elemento di forte innovazione ed espres-sione di concetti chiave quali trasparenza, sem-plicità e chiarezza.

Il marchio

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Il percorso che Banca Intesa ha intrapreso per en-trare a far parte del gruppo delle migliori bancheeuropee è stato segnato da due tappe principali.

Il primo Piano d’Impresa (2003-2005) ha fo-calizzato l’attenzione non solo sulle criticità dasuperare e sulla necessaria ristrutturazione, maanche sulla costruzione delle fondamenta e lacreazione delle piattaforme per la crescita dellabanca nei diversi contesti in cui opera (italianoed europeo).La strategia si è basata sull’individuazione di unaserie di strumenti per affrontare le criticità:

– miglioramento del profilo di rischio;– uscita dall’America Latina;– miglioramento del livello di

patrimonializzazione;– creazione di valore per gli azionisti e per tutti

coloro che hanno interessi nel gruppo.

Il Piano è stato soprattutto una strategia di ri-lancio con l’obiettivo di crescere per produrrericchezza e contribuire al miglioramento delSistema Paese.Alla risoluzione delle criticità si è affiancata lavalorizzazione dei punti di forza del Gruppo – leelevate competenze professionali e il forte le-game col territorio – e il deciso miglioramentodei servizi alla clientela a tutti i livelli. A questo fi-ne è stato previsto un consistente piano di inve-stimenti per modernizzare le strutture e la pro-

gressiva integrazione – anche culturale – dellebanche che hanno dato vita al Gruppo.

Il secondo Piano d’Impresa (2005-2007) rap-presenta la seconda tappa di un percorso cheha presentato obiettivi economici e patrimonia-li tali da collocare Banca Intesa tra le miglioribanche europee per creazione di valore, qualitàdel servizio, qualità degli attivi, redditività e pa-trimonializzazione. Il Piano si propone qualeobiettivo una forte creazione di valore attraver-so tutte le tre principali leve della gestione:

– crescita sostenibile;– forte disciplina sui costi;– grande attenzione alla gestione dei rischi

e all’allocazione del capitale.

continuando ad investire in innovazione in unaprospettiva di medio-lungo termine. I pilastridella crescita posti dal Piano d’Impresa sono lasoddisfazione dei clienti (grazie alle strutturespecializzate di Banca Intesa dedicate alle esi-genze specifiche di ciascuna tipologia di clien-tela), la valorizzazione delle persone che lavora-no nel Gruppo (con la formazione, la motiva-zione del lavoro individuale e di squadra, la mas-sima estensione dell’azionariato) e un consi-derevole piano di investimenti in innovazioneche consiste in quasi due miliardi di euro neltriennio, focalizzati sulla qualità del servizio allaclientela.

Linee strategiche

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Il Gruppo Intesa opera con una struttura orga-nizzativa divisionale orientata al cliente, costi-tuita sino alla fine del 2005 da quattro aree dibusiness: Divisione Rete, Divisione Corporate,Divisione Banche Italia, Divisione Banche Estero,cui si aggiungono le Strutture centrali, che ga-rantiscono le funzioni di governo e controllodelle strutture operative, nonché, a partire dal1° gennaio 2006, Banca Intesa Infrastrutture eSviluppo, nuova Banca del Gruppo cui sono sta-te trasferite le attività relative alla finanza per ilsettore pubblico e per le infrastrutture.

La Divisione Rete opera con circa 2.100 filiali eoltre 26.000 dipendenti al servizio di circa 5,9milioni di clienti, costituiti da famiglie, piccole emedie imprese (con fatturato fino a 50 milioni)ed Enti non profit. Ad essa fanno capo, oltre al-la tradizionale attività di intermediazione credi-tizia della Capogruppo, anche l’offerta di servizidi private banking, di prodotti bancassicurativi eprevidenziali, di fondi comuni di investimento, ilcredito industriale e il credito al consumo, le ope-razioni di leasing finanziario, nonché la gestionedi strumenti di pagamento elettronici.

La Divisione Banche Italia è costituita dallecontrollate bancarie italiane che svolgono atti-vità di retail. Si tratta di banche di media o pic-cola dimensione, a forte radicamento locale,che operano con oltre 900 sportelli e oltre 8.000dipendenti in stretto coordinamento con la Di-visione Rete, assicurando l’ottimizzazione dellesinergie commerciali tramite la condivisione del-le iniziative di maggior rilievo al servizio di circa1,7 milioni di clienti.

La Divisione Banche Estero fornisce indirizzo,coordinamento e supporto alle controllate este-re che svolgono prevalentemente attività ban-

caria retail e commercial banking soprattuttonel Centro Est Europa, in Croazia, Slovacchia,Serbia, Ungheria, Federazione Russa e BosniaErzegovina. Si tratta di circa 5,1 milioni di clien-ti, che si avvalgono dei servizi offerti tramite ol-tre 800 filiali e oltre 17.000 dipendenti delGruppo.

La Divisione Corporate annovera una cliente-la di circa 16.500 grandi aziende ed istituzionifinanziarie con fatturato superiore a 50 milioni,ed è attiva tramite più di 50 filiali e oltre 5.000dipendenti, con competenze specifiche diMerger&Acquisition, finanza strutturata, mer-chant banking, capital market, global custody,e tramite la rete estera specializzata, costituitadalle filiali ed uffici di rappresentanza dellaCapogruppo e dalle altre società del Gruppoche svolgono attività di corporate banking. LaDivisione garantisce alla clientela di riferimentoun’offerta globale ed integrata di prodotti e ser-vizi sia tramite le tradizionali strutture territoria-li, sia tramite i canali telematici.

Alle Strutture Centrali, che presiedono allefunzioni di governo e controllo, fanno capo an-che le attività di tesoreria e finanza strategicanonché la gestione del portafoglio titoli dellaCapogruppo.

Per quanto riguarda le aree geografiche di ope-ratività, l’attività del Gruppo Intesa è in massi-ma parte concentrata in Italia (88% e 82% deltotale rispettivamente per impieghi e raccoltacon clientela). Significativa risulta anche la pre-senza nei Paesi del Centro Est Europa (Croazia,Ungheria, Repubblica Slovacca) e nella Fede-razione Russa che rappresentano complessiva-mente il 7% degli impieghi e della raccolta conclientela.

Profilo del Gruppo e assetto organizzativo

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Profilo del Gruppo e assetto organizzativo

(1) Costituita nel gennaio 2006 (2) Società controllata congiuntamente o collegata, consolidata in base al patrimonio netto

Chief Executive OfficerCorrado Passera

DirezioniCentrali

DivisioneCorporate

Banca IntesaInfrastrutture e Sviluppo (1)

DivisioneRete

DivisioneBanche Italia

DivisioneBanche Estero

Banca Caboto

Zao Banca Intesa(Federazione Russa)

Societé Européenne de Banque(Lussemburgo)

Intesa Bank Ireland

IntesaMediofactoring

E.TR. (Servizi Esattoriali)

Intesa PrivateBanking

Intesa Previdenza

Setefi

Sirefid

IntesaMediocredito

Banca CIS

Intesa Leasing

CAAM Sgr (2)

Intesavita (2)

Agos (2)

Cariparma e Piacenza

Banca PopolareFriulAdria

Banca di Trento e Bolzano

Biverbanca

Intesa Casse del Centro

CR Ascoli Piceno

CR Città di Castello

CR Fano

CR Foligno

CR Rieti

CR Spoleto

CR Terni e Narni

CR Viterbo

Banca IntesaBeograd (Serbia)

Central-EuropeanInternational Bank(Ungheria)

KMB (Federazione Russa)

Privredna BankaZagreb (Croazia)

UPI Banka (Bosnia-Erzegovina) (2)

Vseobecna UverovaBanka (Slovacchia)

PresidenteGiovanni Bazoli

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Banca Intesa ha aderito alle finalità e alle indica-zioni del Codice di autodisciplina delle SocietàQuotate fin dal 2001 riconoscendo la validità delmodello di governo societario ivi contenuto.Il sistema di corporate governance – inteso co-me insieme di regole e processi cui gli organi so-ciali ispirano la propria condotta per assicurareefficienza, correttezza e trasparenza nella ge-stione della società e nelle relazioni con glistakeholder – è in linea con i principi e le racco-mandazioni contenuti nel Codice di autodisci-plina e la normativa vigente nonché, più in ge-nerale, con le best practice nazionali ed inter-nazionali.Banca Intesa fornisce annualmente al mercatouna dettagliata informativa in merito al propriosistema di corporate governance (disponibile sulproprio sito www.bancaintesa.it) cui si rimandaper ulteriori dettagli.

Struttura del governo aziendaleConsiglio di Amministrazione

Ha la responsabilità di indirizzo strategico ed or-ganizzativo e un ruolo centrale nel governo del-la società e nel sistema dei controlli per il presi-dio dei rischi creditizi, finanziari e operativi.Oltre alle materie riservate statutariamente allasua competenza esclusiva, il Consiglio deliberasulle operazioni di maggior rilievo economico,patrimoniale e finanziario della società nonchésulle operazioni più significative con parti cor-relate.Lo statuto prevede una cadenza almeno bime-strale delle riunioni consiliari, ma di norma ilConsiglio si riunisce con cadenza mensile.Il Consiglio è composto attualmente da 19 am-ministratori la maggior parte dei quali non ese-cutivi in quanto ricoprono la carica senza essereinvestiti di deleghe operative e/o di funzioni di-rettive nell’ambito aziendale.Solo l’Amministratore Delegato e CEO CorradoPassera è investito di deleghe operative e quin-di è Amministratore Esecutivo.

Nel Consiglio sono presenti 7 amministratori in-dipendenti secondo la definizione dettata dalCodice di autodisciplina.Il Consiglio in carica scadrà in occasione del-l’approvazione del bilancio dell’esercizio 2006.Tutti gli amministratori devono essere in pos-sesso degli specifici requisiti di onorabilità e pro-fessionalità previsti dalla normativa di legge e divigilanza.

Nell’ambito del Consiglio è stata istituita laCommissione di retribuzione composta datre amministratori non esecutivi e dal Presidentedel Collegio Sindacale con il compito di deter-minare e proporre al Consiglio – cui spetta di de-liberare ai sensi dell’art. 2389 cod.civ. – il com-penso spettante al Presidente e ai Vice Presi-denti del Consiglio di Amministrazione nonchèall’Amministratore Delegato.

Presidente del Consiglio di Amministrazione

Il Presidente non è titolare di deleghe operative equindi è considerato amministratore non esecu-tivo. Ha compiti di impulso e coordinamento del-l’attività della Società, del Consiglio, dell’Am-ministratore delegato e del Comitato Esecutivo. Al Presidente spetta la rappresentanza legaledella Società di fronte ai terzi ed in giudizio e lafirma sociale.In casi di urgenza, il Presidente del Consiglio diAmministrazione può assumere decisioni dicompetenza del Consiglio di Amministrazionee del Comitato Esecutivo, ove quest’ultimo siaimpossibilitato a riunirsi e purché non si tratti dimaterie di competenza esclusiva del Consiglio,riferendone ai competenti organi alla primaadunanza utile.Al Presidente competono i rapporti con gliazionisti, l’informazione agli stessi e – d’inte-sa con l’Amministratore Delegato – la comu-nicazione esterna, i rapporti con le Autorità,nonché la progettazione delle iniziative cultu-rali della Società e del Gruppo, la tutela e la va-lorizzazione del patrimonio storico, archeolo-gico e artistico e la gestione del “Fondo di be-neficenza delle opere di carattere sociale e cul-turale”.

Corporate governance

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Corporate governance

Comitato EsecutivoIstituito dal Consiglio di Amministrazione, eser-cita tutti i poteri che non sono riservati al Con-siglio di Amministrazione, in particolare in ma-teria di concessione di credito e assunzione dirischi con la clientela, con obbligo di riferire conperiodicità almeno trimestrale. Può assumere provvedimenti urgenti nell’inte-resse della Banca, riferendone al Consiglio nel-la prima riunione successiva.

Amministratore Delegato – CEOL’Amministratore Delegato, che riveste anche lacarica di Direttore generale, a termini di Statutosovrintende alla gestione aziendale nell’ambitodei poteri attribuiti e secondo gli indirizzi gene-rali decisi dal Consiglio di Amministrazione; èpreposto alla gestione del personale e determi-na le direttive operative alle quali la Direzionegenerale dà esecuzione.Ha ampi poteri di ordinaria e straordinaria am-ministrazione, con le sole eccezioni delle attri-buzioni non delegabili a norma di legge e diquelle riservate, a norma di Statuto, al Consiglioe con limiti di carattere quantitativo per alcunetipologie di operazioni. Al Chief Executive Officer sono delegati, oltread ampie competenze gestionali, la definizio-ne delle politiche di sviluppo e la gestione del-le risorse umane, la formulazione delle propo-ste relative all’assetto organizzativo e agli indi-rizzi strategici della Società e del Gruppo con irelativi piani operativi e budget da sottoporreal Consiglio di Amministrazione per l’approva-zione, l’acquisizione e la dismissione di parte-cipazioni previa autorizzazione del Consiglioqualora comportino variazione del Gruppobancario.

Collegio SindacaleÈ chiamato a vigilare sull’osservanza della leg-ge e dell’atto costitutivo, sul rispetto dei princi-pi di corretta amministrazione, sull’adeguatez-za della struttura organizzativa della Società pergli aspetti di competenza, del sistema di con-trollo interno e del sistema amministrativo –contabile, nonché sull’affidabilità di quest’ulti-mo nel rappresentare correttamente i fatti di ge-stione. Svolge inoltre le ulteriori funzioni attri-buitegli dalla legge e dalla vigente normativa re-golamentare e di Vigilanza.I membri del Collegio Sindacale partecipano al-le sedute del Consiglio di Amministrazione e delComitato Esecutivo.Lo Statuto sociale prevede che la carica diSindaco effettivo presso Banca Intesa sia in-compatibile con lo svolgimento di incarichi ana-loghi in più di altre cinque società con azioni

quotate, con esclusione delle società facentiparte del Gruppo Intesa .Il Collegio è stato eletto dall’Assemblea del 14aprile 2005 per tre esercizi e scadrà alla datadell’Assemblea convocata per l’approvazionedel bilancio relativo all’esercizio 2007.Si compone di cinque membri effettivi e duesupplenti eletti con il sistema del voto di lista anorma dell’art. 23 dello Statuto sociale che ri-chiede la presentazione delle liste dei candidatidieci giorni prima della data dell’Assemblea eche stabilisce, al fine di maggiormente garanti-re la rappresentanza delle minoranze nel Col-legio Sindacale, che il quorum necessario per lapresentazione di tali liste sia pari all’1% del ca-pitale sociale.Il controllo contabile del bilancio d’esercizio econsolidato è affidato alla società di revisioneReconta Ernst Young.

Il sistema di controllointerno

In quanto banca, il sistema di controllo internodi Banca Intesa e la relativa struttura a ciò depu-tata risultano in linea con le prescrizioni di Bancad’Italia e sono idonei a presidiare efficacementei rischi tipici dell’attività sociale e a monitorarela situazione economico finanziaria della societàe del gruppo. La funzione di controllo interno è affidata allaDirezione Auditing Interno, la quale ha il com-pito di assicurare una costante ed indipendenteazione di sorveglianza sul regolare andamentodell’operatività e dei processi di Banca Intesa, alfine di prevenire o rilevare l’insorgere di com-portamenti o situazioni anomali o rischiosi, va-lutando la funzionalità del complessivo sistemadi controllo interno.Tale Direzione, inoltre, ha il compito di assicura-re la sorveglianza sul sistema di controllo inter-no delle società controllate, anche esercitandoun’azione di governo e indirizzo sulle rispettivefunzioni di internal audit.Il preposto alla Direzione Auditing Interno di-pende gerarchicamente dall’AmministratoreDelegato e riferisce periodicamente al Con-siglio, all’Amministratore Delegato stesso ed aiSindaci.Al fine di accrescere ulteriormente l’efficacia el’incisività dei processi di controllo, il Consiglio diAmministrazione, cui fa capo la responsabilitàdel sistema di controllo interno della società,nella riunione dell’8 febbraio 2005 ha delibera-to di istituire il Comitato per il Controllo Interno,

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Corporate governance

composto da tre Amministratori non esecutivi,di cui almeno due indipendenti.Tale Comitato ha un ruolo di supporto, concompiti istruttori, propositivi e consultivi, neiconfronti del Consiglio di Amministrazione e ri-ferisce a quest’ultimo, almeno semestralmen-te, in occasione dell’approvazione del bilancioe della semestrale, sull’attività svolta e sull’ade-guatezza del sistema di controllo interno. Ai la-vori del Comitato partecipano il Presidente delCollegio Sindacale o un altro Sindaco effettivodallo stesso designato, nonché il Responsabiledella Direzione Auditing Interno; possono inol-tre essere chiamati a partecipare alle riunioni, inrelazione all’argomento trattato, l’Amministra-tore delegato e il management di volta in voltainteressato.Il Comitato per il Controllo Interno ha le seguentifunzioni:

– assistere il Consiglio di Amministrazione nelfissare le linee di indirizzo e nel verificare pe-riodicamente l’adeguatezza e l’effettivo fun-zionamento del sistema di controllo interno,assicurando altresì che i principali rischi azien-dali (creditizi, finanziari e operativi) siano iden-tificati e gestiti in modo adeguato, in collega-mento con le funzioni aziendali preposte;

– valutare il piano di lavoro preparato dai pre-posti al controllo interno e ricevere le relazio-ni periodiche degli stessi;

– valutare, unitamente al Responsabile della

Direzione Amministrazione ed ai Revisori, l’a-deguatezza dei principi contabili utilizzati e laloro omogeneità ai fini della redazione del bi-lancio consolidato;

– valutare le proposte formulate dalla società direvisione per ottenere l’affidamento del rela-tivo incarico, nonché il piano di lavoro predi-sposto per la revisione e i risultati esposti nel-la relazione e nella lettera di suggerimenti;

– svolgere gli ulteriori compiti che gli venganoattribuiti dal Consiglio di Amministrazione,particolarmente in relazione ai rapporti con lasocietà di revisione.

Il Comitato può inoltre essere consultato per lavalutazione di operazioni con parti correlate,nonché di operazioni nelle quali vi sia, diretta-mente o indirettamente, una situazione di con-flitto di interessi.Al Comitato sono attribuiti anche i compiti e lefunzioni di Organismo di Vigilanza ai sensi delD.Lgs. 231/2001 in tema di responsabilità am-ministrativa delle società. Banca Intesa si è dotata anche di altri strumentidi corporate governance tra i quali il Regola-mento interno per operazioni con parti correla-te, il Regolamento internal dealing (codice dicomportamento per le operazioni compiute dapersone rilevanti su strumenti finanziari emessidalla banca), il Codice di comportamento digruppo e il Codice Etico approvato il 13 giugno2006.

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La nostra responsabilità sociale

Il nostro concetto di responsabilità sociale è an-dato definendosi nell’attività di quest’ultimotriennio a partire da un assunto che ci ha guida-to nello sviluppo del primo Piano d’Impresa: auna grande banca corrispondono grandi re-sponsabilità poiché le decisioni della banca pos-sono avere significativi riflessi sul contesto so-ciale ed economico che la circonda.

Da questa semplice constatazione e dal nostroimpegno nel voler essere parte attiva nei pro-cessi di sviluppo non solo della nostra attivitàeconomica ma anche dell’intricata mappa di co-loro che con noi si relazionano, si dipana un filoconduttore che ha legato, e sempre di più lofarà nel futuro, le nostre attività di business conil rispetto dei nostri clienti, degli azionisti, dei di-pendenti, della collettività, dei fornitori e del-l’ambiente naturale nel quale agiamo.

Questo significa che la responsabilità socialenon è per noi limitata ad opere benefiche uma-nitarie, che pure hanno una grande valenza peril principio di solidarietà nel quale crediamo, maè l’espressione di un dovere che nasce dal volerfare sempre meglio il nostro lavoro recuperandola ragion d’essere più profonda di una istituzio-ne bancaria.

Il grado di quanto responsabile possa essere sta-ta la nostra azione non può essere definito danoi e questo primo Bilancio Sociale e Ambientalevuole offrire uno strumento ai diversi stakehol-der per valutare la coerenza tra i nostri valori e leattività che abbiamo intrapreso nel corso del2005 e che ci impegniamo a sviluppare.

Sarà proprio il dialogo con gli stakeholder adorientare le priorità delle nostre linee di sviluppo

di responsabilità sociale, aiutandoci a tracciarela strada per rispondere al meglio alle loro aspet-tative e creando valore economico e sociale co-stante nel tempo sia per la nostra azienda cheper i nostri interlocutori.

L’attenzione che vogliamo porre sulle tematichedi responsabilità sociale è testimoniata anchedalla costituzione di un presidio organizzativo alivello di Gruppo a diretto riporto dell’Ammi-nistratore Delegato. L’Ufficio Responsabilità So-ciale e Ambientale è responsabile della defini-zione delle strategie di C.S.R., delle attività dicoordinamento, della consulenza alle altre fun-zioni aziendali e svolge il ruolo di “facilitatore”del dialogo con gli stakeholder. Siamo perciòimpegnati a strutturare un modello di governoin grado di sistematizzare le attività che il Grup-po già fa o farà nel prossimo futuro nel campodella responsabilità sociale:

– è stato definito un modello di gestione dellaresponsabilità sociale a livello di Gruppo a ga-ranzia dell’effettiva applicazione degli orien-tamenti definiti (pianificazione, controllo, dia-logo con gli stakeholder, rendicontazione);

– è stato sviluppato il Codice Etico per il raffor-zamento dell’identità aziendale e il consoli-damento dei valori condivisi;

– è stato dato largo spazio alla comunicazionedella cultura della responsabilità sociale perdiffondere missione, valori e comportamentiattesi, sviluppare il dialogo interno, illustrare ilcontesto di mercato e il nostro modello ope-rativo per gestire la responsabilità sociale;

– sono stati pianificati programmi e percorsi for-mativi per l’applicazione dei principi delCodice Etico e di responsabilità sociale nel-l’ambito delle diverse mansioni aziendali.

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PERFORMANCEECONOMICA

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Dati di sintesi (1)

Gruppo Intesa

Voci di bilancio 2005

DATI ECONOMICI (milioni di euro)Interessi netti 5.285Commissioni nette 3.904Risultato dell’attività di negoziazione 675Proventi operativi netti 10.029Oneri operativi -5.516Risultato della gestione operativa 4.513Rettifiche di valore nette su crediti -715Risultato netto 3.025

DATI PATRIMONIALI (milioni di euro)Crediti verso clientela 169.478Attività / passività finanziarie di negoziazione 29.818Attività finanziarie disponibili per la vendita 4.379Attività immobilizzate 9.181Totale attività 273.535Raccolta da clientela 187.590Raccolta indiretta da clientela 287.800di cui gestita 59.045Posizione interbancaria netta -4.660Patrimonio netto 16.705

STRUTTURA OPERATIVANumero dei dipendenti 60.778di cui: Italia 42.062

Estero 18.716Numero degli sportelli bancari 3.970di cui: Italia 3.106

Estero 864

(1) Dati riferiti agli schemi riclassificati di conto economico e di stato patrimoniale

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Indicatori di Bilancio (1)

Gruppo Intesa

Indici 2005

INDICI DI BILANCIO (%)Crediti verso clientela / Totale attività 62,0 Attività immobilizzate (A) / Totale attività 3,4Raccolta diretta da clientela / Totale attività 68,6 Raccolta gestita / Raccolta indiretta 20,5 INDICI DI REDDITIVITÀ (%)Interessi netti / Proventi operativi netti 52,7 Commissioni nette / Proventi operativi netti 38,9 Oneri operativi / Proventi operativi netti 55,0 Risultato netto / Totale attività medie (ROA) 1,1Risultato netto / Patrimonio netto medio (ROE) (B) 22,3Risultato netto rettificato / Patrimonio netto medio rettificato (ROE rettificato) (C) 24,8Risultato corrente al lordo delle imposte / Attività di rischio ponderate (D) 2,2Economic Value Added (E.V.A.) (E) (milioni di euro) 1.752INDICI DI RISCHIOSITÀ (%)Sofferenze nette / Crediti verso clientela 0,7Rettifiche di valore accumulate su crediti in sofferenza / Crediti in sofferenza lordi con clientela 69,3Capitale a Rischio (C.a.R.) (F) – valore medio dell’esercizio (milioni di euro) 25,6Capitale a Rischio (C.a.R.) (F) – valore puntuale di fine esercizio (milioni di euro) 36,6COEFFICIENTI PATRIMONIALI (%)Patrimonio di base di Vigilanza (G) al netto delle preference shares / Attività di rischio ponderate (Core Tier 1) 7,10 Patrimonio di base di Vigilanza (G) / Attività di rischio ponderate 7,94 Patrimonio totale di Vigilanza (H) / Attività di rischio ponderate 10,34 Attività di rischio ponderate (milioni di euro) 190.038UTILE BASE PER AZIONE (BASIC EPS) (I) – EURO 0,470UTILE DILUITO PER AZIONE (DILUTED EPS) (L) – EURO 0,469

(1) Dati riferiti agli schemi riclassificati di conto economico e di stato patrimoniale(A) Le attività immobilizzate comprendono le attività finanziarie detenute sino a scadenza, le partecipazioni e leimmobilizzazioni materiali e immateriali. (B) Risultato netto rapportato alla media ponderata del capitale, del sovrapprezzo, delle riserve e delle riserve da valutazione. (C) Risultato netto comprensivo della variazione intervenuta nel periodo nella riserva da valutazione su attività disponibili per lavendita, rapportato alla media ponderata del capitale, del sovrapprezzo, delle riserve e delle riserve da valutazione (conesclusione della suddetta variazione della riserva su attività disponibili per la vendita). (D) Totale delle attività di rischio ponderate sulla base del rispettivo rischio di credito o di mercato. (E) L’indicatore rappresenta il valore economico generato nell’esercizio a favore degli azionisti, ovvero quanto residua delreddito d’esercizio dopo aver remunerato il patrimonio attraverso il costo del capitale. Quest’ultimo rappresenta il costoopportunità determinato attraverso la metodologia del Capital Asset Pricing Model. (F) L’indicatore misura probabilisticamente, in termini di dati medi ovvero di dati puntuali di fine esercizio, il rischio di mercatodel portafoglio di negoziazione, definito come la somma del valore a rischio (VaR) in simulazione storica, del delta-gamma-vega VaR (DGV) e delle simulazioni correlate e non correlate sui parametri illiquidi, con intervallo di confidenza pari a 99% eorizzonte temporale di 1 giorno. (G) Capitale versato, sovrapprezzo di emissione, riserve ed utili non distribuiti, dedotto l’ammontare delle azioni proprie,dell’avviamento, delle immobilizzazioni immateriali e con applicazione dei cosiddetti “filtri prudenziali” previsti dallanormativa di vigilanza. (H) Patrimonio di base incrementato dei prestiti subordinati computabili ai fini di vigilanza e delle riserve da valutazione, conl’applicazione dei cosiddetti “filtri prudenziali”, al netto degli investimenti in partecipazioni come previsto dalla normativa divigilanza.(I) Utile netto attribuibile agli azionisti portatori di azioni ordinarie rapportato al numero medio ponderato delle azioniordinarie in circolazione. (L) L’effetto diluitivo è connesso all’emissione di azioni ordinarie conseguente al potenziale esercizio di tutte le stock optionpreviste dal relativo piano di assegnazione.

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Stato Patrimoniale riclassificatoGruppo Intesa

Dati in milioni di euro

ATTIVITÀ 2005

Attività finanziarie di negoziazione 51.067

Attività finanziarie disponibili per la vendita 4.379

Attività finanziarie detenute sino alla scadenza 2.810

Crediti verso banche 27.111

Crediti verso clientela 169.478

Partecipazioni 2.091

Attività materiali e immateriali 4.280

Attività fiscali 3.096

Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione 2.869

Altre voci dell’attivo 6.354

TOTALE ATTIVITÀ 273.535

PASSIVITÀ 2005

Debiti verso banche 31.771

Raccolta da clientela 187.590

Passività finanziarie di negoziazione 21.249

Passività fiscali 1.091

Passività associate ad attività in via di dismissione 2.963

Altre voci del passivo 8.531

Fondi a destinazione specifica 2.834

Capitale 3.596

Riserve 9.255

Riserve da valutazione 829

Patrimonio di pertinenza di terzi 801

Utile di periodo 3.025

TOTALE PASSIVITÀ E PATRIMONIO NETTO 273.535

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Conto Economico riclassificatoGruppo Intesa

Dati in milioni di euro 2005

INTERESSI NETTI 5.285

Dividendi 12

Utili (perdite) delle partecipazioni valutate al patrimonio netto 151

Commissioni nette 3.904

Risultato dell’attività di negoziazione 675

Altri proventi (oneri) di gestione 2

PROVENTI OPERATIVI NETTI 10.029

Spese del personale - 3.207

Spese amministrative - 1.795

Ammortamento immobilizzazioni immateriali e materiali - 514

Oneri operativi - 5.516

RISULTATO DELLA GESTIONE OPERATIVA 4.513

Rettifiche di valore dell’avviamento - 6

Accantonamenti netti ai fondi rischi ed oneri - 416

Rettifiche di valore nette su crediti - 715

Rettifiche di valore nette su altre attività - 28

Utili (perdite) su attività finanziarie detenute sino a scadenza e su altri investimenti 834

RISULTATO CORRENTE AL LORDO DELLE IMPOSTE 4.182

Imposte sul reddito dell’operatività corrente - 1.082

Utile (perdita) dei gruppi di attività in via di dismissione (al netto delle imposte) 32

Utile (perdita) del periodo di pertinenza di terzi - 107

RISULTATO NETTO 3.025

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Nota metodologicaIl Valore Aggiunto – individuato dalla differenzatra l’ammontare globale dei ricavi (c.d. Pro-duzione netta) ed il totale dei costi per beni eservizi (c.d. Consumi) – esprime il valore dellaricchezza che il Gruppo ha saputo produrre, eche viene poi distribuita tra le controparti(stakeholder) con le quali il Gruppo stesso si rap-porta a vario titolo nel suo operare quotidiano.

Tra tali controparti vi sono, innanzitutto, leRisorse umane – attraverso le quali il Gruppointeragisce con gli altri stakeholder – che rice-vono parte del Valore Aggiunto aziendale sot-to forma di remunerazione diretta o indiretta,ivi inclusa quella legata ai costi della formazioneprofessionale. Vi sono poi gli Azionisti, che avendo impegna-to nell’impresa i propri mezzi finanziari, si at-tendono un legittimo ritorno economico sottoforma di dividendi.Non meno importante, quanto a risorse distri-buite, è anche il Sistema Stato – inteso comel’insieme degli enti dell’amministrazione cen-trale e di quelle locali – al quale confluisce, sot-to forma di imposte dirette e indirette, una par-te significativa della ricchezza prodotta. Una particolare attenzione viene inoltre riservataanche ai bisogni della Collettività/Ambienteattraverso non solo iniziative di beneficenza ma

anche l’impegno in opere di carattere sociale eculturale.Infine, vi è il Sistema impresa, alimentato at-traverso l’accantonamento delle risorse neces-sarie agli investimenti produttivi ed all’operati-vità quotidiana, indispensabili per la crescitaeconomica e patrimoniale dell’impresa che, so-la, può garantire la creazione di nuova ricchez-za a vantaggio di tutti gli stakeholder.

Dal punto di vista metodologico, alla determi-nazione del Valore Aggiunto si perviene attra-verso un’ulteriore riesposizione delle voci delconto economico riclassificato, così come predi-sposto ai fini delle Relazioni annuali ed infran-nuali consolidate. Tale riesposizione ha lo speci-fico scopo di evidenziare il processo di formazio-ne del Valore Aggiunto, nelle sue diverse formu-lazioni, nonché la distribuzione dello stesso. I prospetti di determinazione e di distribuzionedel Valore Aggiunto presentati nel BilancioSociale e Ambientale sono stati, quindi, predi-sposti sulla base di dati rilevati dal Bilancio an-nuale 2005 – sottoposto a revisione contabile edapprovato dall’Assemblea ordinaria del 20 apri-le 2006 – e prendendo, come base di riferimen-to, le indicazioni del “Modello ABI di redazionedel Bilancio sociale per il settore del credito”, op-portunamente adattate alla nuova realtà conta-bile introdotta con l’adozione degli IAS/IFRS.

Il calcolo del Valore Aggiuntoe la sua distribuzione

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Prospetto analitico di deter-minazione del Valore AggiuntoGlobale – Gruppo Intesa

Dati in milioni di euro 2005

PRODUZIONE NETTA

Interessi netti 5.285

Dividendi e Utili (perdite) da partecipazioni valutate al patrimonio netto 163

Commissioni nette 3.904

Risultato dell’attività di negoziazione 675

Altri proventi (oneri) di gestione 2

TOTALE PRODUZIONE NETTA 10.029

CONSUMI

Spese amministrative - 1.396

Rettifiche di valore nette per deterioramento e accantonamenti - 1.165

Totale consumi - 2.561

VALORE AGGIUNTO CARATTERISTICO LORDO 7.468

Utili (perdite) su attività finanziarie detenute sino a scadenza e su altri investimenti 834

Utile (perdita) dei gruppi di attività in via di dismissione (al netto delle imposte) 32

VALORE AGGIUNTO GLOBALE LORDO 8.334

Ammortamento immobilizzazioni immateriali e materiali - 514

VALORE AGGIUNTO GLOBALE NETTO 7.820

COSTO DEL LAVORO

diretto - 2.193

indiretto - 1.040

Imposte e tasse indirette e patrimoniali - 373

UTILE LORDO 4.214

Imposte sul reddito dell’operatività corrente - 1.082

Utile (perdita) del periodo di pertinenza terzi - 107

RISULTATO NETTO 3.025

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Prospetto di riparto del ValoreAggiunto Globale Lordo e suadistribuzione – Gruppo Intesa

(1) In realtà, l’impegno economico a favore della collettività risulta ben superiore qualora si considerino anche voci già ricomprese in altri capitoli di spesa (Gestione del patrimonio artistico, Gestione del patrimonio architettonico,sponsorizzazioni ecc.). La cifra complessiva per la sola Capogruppo supererebbe i 30 milioni di euro qualora siconsiderassero tali importi.

Dati in milioni di euro 2005

PRODUZIONE NETTA 10.029

CONSUMI - 2.561

Utili (perdite) su attività finanziarie detenute sino a scadenza e su altri investimenti 834

Utile (perdita) dei gruppi di attività in via di dismissione (al netto delle imposte) 32

VALORE AGGIUNTO GLOBALE LORDO 8.334

ripartito tra:

A. AZIONISTI 1.639

Dividendi distribuiti ai Soci 1.532

di cui alle Fondazioni 179

Utile (perdita) di pertinenza di terzi 107

B. RISORSE UMANE 3.233

Costo del lavoro:

diretto 2.193

indiretto (incluse spese formazione ed addestramento) 1.040

C. SISTEMA STATO (AMMINISTRAZIONE CENTRALE E LOCALI) 1.455

Imposte sul reddito dell’operatività corrente 1.082

Imposte e tasse indirette e patrimoniali (incluse imposte sui consumi) 373

D. COLLETTIVITÀ/AMBIENTE (1) 16

Assegnazione dell’utile al Fondo di beneficenza ed opere di carattere sociale e culturale 16

E. SISTEMA IMPRESA 1.991

Utili non distribuiti 1.477

Ammortamento immobilizzazioni immateriali e materiali 514

VALORE AGGIUNTO GLOBALE LORDO 8.334

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Prospetto di riparto del Valore Aggiunto Globale

(1) Vedi nota alla pagina precedente

La distribuzione del Valore Aggiunto

Il Gruppo Intesa ha realizzato nel 2005 un Va-lore Aggiunto globale lordo di oltre 8 miliardi dieuro quale risultato di una solida produzionenetta (10.029 milioni) e di un attento controllodei consumi (2.561 milioni).Se pur in diversa misura, tutte le cinque catego-rie di stakeholder hanno beneficiato della di-stribuzione del Valore Aggiunto prodotto, inparticolare:

– le Risorse umane hanno ricevuto il 38,8% delValore Aggiunto globale lordo per complessi-vi 3.233 milioni, due terzi dei quali come costodiretto del personale (al lordo della relativa im-posizione fiscale) e la restante parte come co-sti indiretti (oneri sociali ed altri costi, inclusiquelli per la formazione);

– gli Azionisti hanno beneficiato, complessiva-mente, del 19,7% del Valore Aggiunto, conl’assegnazione di dividendi ai soci della Capo-

gruppo per 1.532 milioni, mentre agli azionistiterzi del Gruppo è stato attribuito un utile dipertinenza di 107 milioni;

– al Sistema Stato sono confluite risorse globaliper 1.455 milioni (17,4% del Valore Aggiunto)di cui 1.082 milioni per imposte sul reddito.Verso il Sistema Stato vengono inoltre convo-gliate anche le imposte sulle retribuzioni delpersonale, versate dalle società del Gruppoche agiscono come sostituto d’imposta;

– alla Collettività/Ambiente sono stati destinati16 milioni (1), costituiti dalla assegnazione, insede di riparto utili, al “Fondo di beneficenzaed opere di carattere sociale e culturale”, isti-tuito presso varie società del Gruppo;

– il 23,9% del Valore Aggiunto è stato, infine,trattenuto dal Sistema impresa sotto forma diutili non distribuiti e di ammortamenti.

Il grafico sottostante evidenzia, in dettaglio, la ri-partizione del Valore Aggiunto tra i diversi stake-holder.

Risorse Umane38,8%

Impresa23,9%

Collettività 0,2%

Sistema Stato 17,4%

Azionisti 19,7%

Distribuzione Valore Aggiunto

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LA RELAZIONE SOCIALE

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I clienti – circa 7,6 milioni, fra privati e imprese, in Italiae circa 5,1 milioni all’estero – costituiscono il volanofondamentale per la nostra crescita. Banca Intesa offreservizi e prodotti realizzati per soddisfare le loro aspet-tative nella convinzione che solo la costruzione di unrapporto duraturo, basato sul dialogo, la trasparenzae l’eccellenza del servizio possano creare valore reci-proco.

Oltre 60.000 persone operano nel Gruppo. I collabo-ratori sono per noi una risorsa cruciale poiché per primitestimoniano i nostri valori. La relazione con essi è es-senziale per assicurare ai nostri clienti servizi e prodot-ti eccellenti, per sviluppare e mantenere con loro rela-zioni improntate a reciproca fiducia.

Circa 194.000 azionisti partecipano al capitale di BancaIntesa. Il sostegno che essi apportano è fondamentaleper l’esercizio della nostra attività. Assicuriamo loro lamassima trasparenza e tempestività nell’informazionee ci adoperiamo per garantire una partecipazione me-ditata e consapevole alle decisioni che riguardano la vi-ta della nostra banca.

Sono circa 5.000 i fornitori della sola Banca Intesa. Nellarelazione con loro adottiamo una politica che privilegiala qualità, l’affidabilità dei servizi e l’innovazione pro-posta. Scegliamo i nostri fornitori sulla base di criterichiari e documentabili, attraverso procedure oggettivee trasparenti.

Rifiutiamo lo spreco e poniamo attenzione alle con-seguenze delle nostre scelte ai fini di salvaguardarel’ambiente, per consegnarlo alle generazioni che ver-ranno in condizioni tali da continuare a generare be-nefici.

Siamo vicini ai progetti e alle aspettative delle persone,delle imprese, dei soggetti che lavorano per lo svilup-po del territorio in cui operiamo attenti alla dimensionesempre più integrata della convivenza civile a livello na-zionale e globale.

Gli stakeholder del Gruppo

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Con circa 7,6 milioni di clienti, fra privati e im-prese, in Italia e circa 5,1 milioni di clienti all’e-stero, Banca Intesa è fra i principali gruppi ban-cari in Europa.La presenza del Gruppo in Italia è caratterizzatada un solido radicamento su tutto il territorionazionale, con prevalenza nelle aree del nordovest e nord est del Paese. La presenza all’este-ro è significativa nei Paesi del Centro Est Europae nella Federazione Russa.La clientela è servita da oltre 2.100 filiali diBanca Intesa, più di 900 sportelli delle Bancheitaliane del Gruppo, e oltre 800 delle Bancheestere.Ogni categoria di clientela è seguita sul territo-

rio da strutture dedicate, in particolare per laCapogruppo:

– i privati e le piccole imprese sino a un fatturatodi 2,5 mil. di euro, da quasi 2.000 filiali;

– le aziende con un fatturato da 2,5 a 50 mil. dieuro da 119 centri imprese;

– la clientela private da 58 centri private;– le imprese con fatturato superiore ai 50 milio-

ni di euro da 42 centri corporate specialistici.I grandi gruppi industriali sono seguiti dai Glo-bal Relationship Managers della DivisioneCorporate, specializzati per settore industria-le nel mondo large corporate Italia e per areageografica nel mondo corporate estero e financial istitution.

Clienti

Clienti in Italia (1) dic-05 Clienti all’estero dic-05

Privati 6.690.000 Privredna 1.910.000

PMI e Imprese (2) 880.000 VUB 1.840.000

Enti Pubblici 2.500 CIB 460.000

Corporate (3) 16.500 KMB 40.000

Banca Intesa Beograd (4) 800.000

Totale n. clienti 7.589.000 Totale n. clienti 5.050.000

(1) Il perimetro considerato comprende Banca Intesa SpA e le Banche italiane controllate(2) PMI e Imprese comprendono le imprese con fatturato fino a 50 mil. euro(3) Corporate comprende le imprese con fatturato superiore a 50 mil. euro e le istituzioni finanziarie(4) Dato a marzo 2006

Profilo della clientela

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Clienti

Con il Piano d’Impresa 2003-2005 Banca Intesaha attuato un imponente riassetto della propriastruttura organizzativa, dell’offerta commer-ciale e dei propri sistemi per ottenere sensibilirisultati di miglioramento nella qualità del ser-

vizio offerto alla clientela. Questi gli obiettiviche si articolano intorno a quattro concettichiave, confermati anche dal Piano d’impresa2005-2007, e le azioni che abbiamo posto inessere:

Privati 58,0%

Corporate 18,9%

Enti Pubblici5,8%

PMI e Imprese17,3%

Banca Intesa SpAVolumi raccolta clientela (dicembre 2005)

Corporate30,7%

PMI e Imprese32,3%

Privati29,7%

Banca Intesa SpAVolumi impieghi clientela (dicembre 2005)

Enti Pubblici7,3%

Qualitàdella

relazione

Ascolto e dialogo– abbiamo creato un presidio dedicato alla Customer Satisfaction a suppor-

to delle strutture territoriali e in collaborazione con quelle centrali che ha lafunzione di misurare in modo sistematico il livello di soddisfazione dei no-stri clienti e aiutarci a prevenire le loro esigenze;

– già dal 2003 è stata istituita una struttura dedicata alla definizione di rap-porti stabili con tutte le Associazioni dei consumatori riconosciute a livello

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Clienti

Semplificazionee trasparenza

Eccellenzanell’offerta

e nel servizio

Sostegno alla crescita

del Paese

nazionale. Si tratta di un canale di ascolto e collaborazione che rendepossibile uno scambio di informazioni e indicazioni utili per progettaree lanciare prodotti che soddisfino le reali esigenze dei clienti. Allo stes-so tempo, tale canale rappresenta un ulteriore mezzo attraverso cui èpossibile soddisfare quella domanda di informazione trasparente e pun-tuale che proviene sempre più sia dai singoli clienti che dalle associa-zioni che li rappresentano;

– nella gestione dei reclami assicuriamo una tempestiva risoluzione delle pro-blematiche garantendo nel contempo un efficace servizio di post-vendita.

Vicinanza al cliente– abbiamo attuato un nuovo modello operativo che consente di focaliz-

zare e specializzare l’azienda in ciascuno dei segmenti di clientela e infunzione dei bisogni da soddisfare. Il nuovo modello operativo dellaBanca è stato rivisto a partire dalle filiali sul territorio. Abbiamo curatola loro distribuzione territoriale e il loro layout per consentire un fortemiglioramento del servizio e per rendere la Banca più accessibile al clien-te non solo in termini fisici, ma anche in termini di utilizzo della stessa.Nel contempo abbiamo fatto un forte investimento per mettere a di-sposizione canali elettronici innovativi che offrono l’accesso a tutte leoperazioni transazionali e che affiancano l’operatività delle filiali;

– garantiamo la protezione delle informazioni e la disponibilità dei servizianche in situazioni critiche, la sicurezza delle filiali e dei canali telematici.

– abbiamo dato avvio a progetti per semplificare: la nostra offerta, cheora prevede modelli di prezzo più chiari e comparabili agli standard dimercato, la contrattualistica e la comunicazione, per facilitare la com-prensione e massimizzare la trasparenza, i processi interni e le tecnolo-gie, per facilitare l’interazione con i clienti.

Conoscere le esigenze del cliente– abbiamo fatto forti investimenti informatici e attivato strumenti che ci

consentono di conoscere meglio e anticipare i bisogni dei nostri clienti.

Ampliare la gamma di offerta per sostenere lo sviluppo sociale– nello sviluppo di nuovi prodotti abbiamo tenuto in considerazione la do-

manda di inclusione che proviene dalle fasce sociali più vulnerabili: im-migrati, giovani, lavoratori atipici, giovani coppie appena entrate nelmondo del lavoro;

– proponiamo soluzioni sviluppate ad hoc per il mondo degli enti religio-si, del non profit e delle imprese sociali, con l’ottica di sostenere l’im-pegno nella comunità di queste organizzazioni;

– nell’offerta di servizi di investimento proponiamo ai nostri clienti l’op-portunità di scegliere tra una gamma specializzata di prodotti dedicati all’Investimento Socialmente Responsabile.

– sviluppiamo progetti per il supporto all’innovazione, l’internazionaliz-zazione e la crescita aziendale delle PMI;

– seguiamo le evoluzioni dei sistemi territoriali e promuoviamo il loro svi-luppo attraverso accordi e soluzioni finanziarie innovative;

– sviluppiamo soluzioni finanziarie innovative per promuovere l’interna-zionalizzazione delle medie e grandi imprese, per lo sviluppo di una ade-guata competitività ed una maggiore internazionalizzazione del business;

– sosteniamo l’Amministrazione Pubblica e gli enti locali, in una visione dicrescita del Sistema Paese che concorra al miglioramento della qualità di vi-ta dei cittadini.

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Qualità della relazione

Ascolto e dialogoLa Customer Satisfaction

La misurazione della soddisfazione dei clienti ciconsente di rilevare le eventuali criticità e le areedi miglioramento per innescare processi di qua-lità in funzione delle aspettative della clientela.

Nel corso del 2005 abbiamo dato avvio auna struttura dedicata alla Customer Sa-tisfaction che ha reso possibile la gestio-

ne integrata dell’intero processo di rilevazioneed analisi per una verifica puntuale e accuratadei livelli di soddisfazione e l’individuazione del-le eventuali iniziative di miglioramento. Oltre adavvalerci del supporto di partner specializzatiesterni, abbiamo puntato a sviluppare le com-petenze interne per una visione a tutto tondodella qualità della nostra offerta. La struttura diCustomer Satisfaction fornisce anche assisten-za alle filiali nelle attività logistiche per favorire ilrapido adattamento al progetto che ha portatoalla revisione del loro layout e alla gestione del-le criticità, curando l’attivazione delle necessarieazioni correttive. Nel corso del 2005 abbiamo realizzato un indi-

ce sulla soddisfazione globale del cliente, basa-to su più di 16.000 interviste telefoniche e sud-diviso per segmenti di mercato.

Indice di soddisfazione globale della clientela

Nel corso del 2005 la soddisfazione dei clienti èstata rilevata e monitorata attraverso 16.289 in-terviste telefoniche, di cui 9.487 per il mercatoretail e 6.802 per il mercato Imprese.L’indice globale di Soddisfazione e di Fidelizza-zione della Clientela che ne è derivato è con-frontabile con analoghe rilevazioni relative aiprincipali competitori nazionali ed europei. I ri-sultati di tale indice sono allineati a quelli deicompetitori diretti sul mercato nazionale; neiconfronti del mercato europeo, invece, emer-gono aree di possibile miglioramento relativa-mente a una maggiore capacità di dialogo esemplicità, ambiti questi sui quali ci siamo im-pegnati con obiettivi specifici con il Pianod’Impresa 2005-2007. Le evidenze emerse dal-le analisi del primo anno ci hanno consentito ditracciare la strada per perseguire il migliora-mento degli indici di servizio alla clientela già apartire dal 2006.

Qualità della relazione

Banca Intesa: Indice di soddisfazione della clientela – 2005

1 2 3 4 5

1 Estremamente 2 Molto 3 Abbastanza 4 Poco 5 Per niente

9%18%

57%

13%3%

Clientela Retail

1 2 3 4 5

8%25%

54%

10% 3%

Clientela Imprese

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Clienti

Ascolto e dialogo come modello dilavoro: il rapporto con le Associazioni dei consumatori

Abbiamo costituito già dal 2003 una struttura de-dicata che presidia in maniera strutturata e conti-nuativa la comunicazione e la collaborazione del-l’azienda con le Associazioni dei consumatori,consolida e approfondisce i rapporti a livello na-zionale e locale e intensifica il coinvolgimento deirappresentati dei consumatori sui più importantiprogetti del Piano d’Impresa.

Uno degli obiettivi della struttura è anchequello di diffondere la cultura del consu-merismo fra i colleghi, utilizzando tutti gli

strumenti di comunicazione interna disponibiliper informarli sull’evoluzione dei rapporti tra labanca e le Associazioni dei consumatori e favo-rire l’attitudine all’ascolto delle esigenze e delleopinioni dei nostri clienti attraverso il contattoe la conoscenza delle organizzazioni che li rap-presentano.La nostra apertura alle Associazioni dei consu-matori ci consente non solo di trovare soluzionieque e condivise ad eventuali situazioni di criti-cità, ma anche di verificare la rispondenza alleaspettative della clientela delle caratteristichedella nostra offerta prima ancora che questavenga lanciata sul mercato e di ideare e pianifi-care in collaborazione il lancio di nuovi prodot-ti e servizi. Queste sono alcune delle aree di in-tervento sviluppate dal 2003:– revisione della contrattualistica di alcuni no-

stri prodotti al fine di valorizzare l’equità e latutela del cliente;

– trasparenza sulle condizioni e valutazione delrischio sugli investimenti;

– quotazione al MOT delle obbligazioni BancaIntesa per una maggior trasparenza sull’of-ferta e sul prezzo;

– esclusione dalla vendita delle obbligazioni pri-ve di rating;

– per le obbligazioni andate in default, apertu-ra dei tavoli di lavoro con le Associazioni deiconsumatori, con le quali sono state attivatecommissioni paritetiche di conciliazione e de-finiti criteri di valutazione condivisi sui rim-borsi.

Gestione dei reclami, migliorare la qualitàIl contatto con la clientela, anche quando ci se-gnala disservizi, fraintendimenti o errori opera-tivi, è un momento importante di comunicazio-ne perchè ci consente di individuare gli eventualipunti critici e di attuare azioni di miglioramento.L’Ufficio Assistenza Clienti e Reclami dispone diun Desk Telefonico, che nel 2005 ha ricevuto ol-tre 120.000 richieste di assistenza, e di un Nu-cleo Reclami ripartito su sei Staff di macropro-dotto.Con un costante adeguamento ai movimenti delmercato ed alle necessità dei clienti, l’Ufficio ga-rantisce tempi di risposta molto rapidi (al disottodella media stabilita da ABI), a livello degli stan-dard dei principali istituti di credito europei, unaqualità di riscontro in continua crescita (confer-mata dalla speculare diminuzione delle repliche)ed una capacità di affrontare nuove emergenzecon la necessaria competenza e tempestività. Percomprimere ulteriormente i tempi di riscontrosono state automatizzate molte operazioni di‘preparazione’ della pratica.Da alcuni mesi le filiali sono maggiormentecoinvolte nella verifica dei fenomeni che dannoorigine ai problemi, e dispongono di accessi alprogramma di gestione dei reclami, dove è pos-sibile rilevare chi sta seguendo – e come – la sin-gola posizione, in modo da integrare efficace-mente la politica della post-vendita. Esiste poiun’integrazione tra filiali, Ufficio Reclami e laDirezione Customer Satisfaction per risolvere inmodo ancor più personalizzato le posizioni piùcomplesse.

Tipologia 2005

N° reclami gestiti attraverso l’ufficio clienti (telefonici, istanze scritte informali) 24.965

Reclami evasi entro 48 ore (telefonici, segnalazioni scritte informali, mail ecc.) 69,0%

Reclami scritti evasi entro 90 giorni (reclami scritti formali) 96,1%

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Qualità della relazione

Vicinanza al clienteAbbiamo puntato a servire in modo specializza-to e integrato la clientela sul territorio. La nuovastruttura organizzativa, fortemente centrata sulcliente è oggi in grado di indirizzare tutti gli sfor-zi in modo coordinato. Le strutture di relazione,le società prodotto e gli specialisti operano in-sieme, integrando competenze diverse per of-frire il meglio della banca alla clientela.In quest’ottica abbiamo dato vita ad un proget-to che vuole rendere la filiale il luogo in cui, oltrealle tradizionali attività transazionali, i nostriclienti abbiano a disposizione il personale piùpreparato e gli spazi più confortevoli per lo svi-luppo delle relazioni commerciali.

Progetto nuovo layout di filialeGià 199 filiali sono state interamente rinnovatee 349 ristrutturate per consentire un forte mi-glioramento del servizio. Gli spazi operativi sonodisposti in modo chiaro e facilmente individua-bili. Il nuovo layout le rende più accoglienti pertutti e senza barriere che impediscano l’acces-so delle persone con disabilità.

– Spazi interni alla filiale: le nuove filiali, nel-l’adeguamento strutturale dei locali hanno at-tuato la normativa vigente in materia di ab-battimento delle barriere architettoniche.Ogni filiale di nuova apertura rispetta i criteri

di accessibilità della L.n. 13/89. Si sono privi-legiate soluzioni progettuali che prevedono disuperare le differenze di quota mediante ram-pe o piattaforme elevatrici, garantendo ai di-sabili l’accesso alla filiale dall’ingresso e nonda una posizione segregata/defilata. In ognifiliale è previsto almeno un bagno con di-mensioni tali da poter essere attrezzato per iportatori di handicap.

– Fruibilità ATM: abbiamo adeguato i nuovibancomat alle esigenze dei diversamente abi-li, rispondendo così ad esigenze di raggiungi-bilità da parte di un utente non deambulantee di fruibilità per un utente ipovedente.

– Accesso ai servizi: le transazioni più comuniquali versamenti, prelievi, bonifici e interro-gazioni possono essere effettuate con le Cas-se Veloci automatiche 24h/7gg. L’introdu-zione degli ATM Multifunzione ha favoritol’aumento dell’efficienza operativa e la ridu-zione dei tempi di accesso ai servizi. Uno deinuovi servizi offerti dai nuovi Atm è quello delversamento, che non subisce più la limitazio-ne temporale dell’orario di sportello.

– Addetto all’accoglienza: è uno dei punti diforza del nuovo modello di servizio. La mag-gior parte delle attività legate all’assistenza al-la clientela che sceglie di svolgere autonoma-mente le operazioni all’ATM gravitano attor-no a questa figura. È un valido aiuto a chi nonè avvezzo all’uso dei canali telematici oltre ad

C/C 27,3%

Altro 16,3%

Stipendi /Pensioni14,0%

Titoli 13,2%

Bonifici ordinari1,1%

Aspetti generali3,0%

Assegni 4,4%

Canali telematici 7,8%

Mutui casa 12,9%

Tipologia di reclami – Banca Intesa

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Clienti

essere un punto di riferimento per ricevere unprimo orientamento all’interno della filiale.

Tutela della SicurezzaAbbiamo adottato un approccio integrato allasicurezza, trasversale a tutti i domini operativi, ingrado di favorire, tramite una più efficace tute-la delle risorse materiali e immateriali, una mi-glior risposta ai bisogni di sicurezza dei clienti edei collaboratori.Nel corso del 2005 sono state avviate specificheiniziative, in linea con i principali standard inter-nazionali, per continuare ad assicurare, miglio-randola dove possibile, la protezione dei datipersonali e delle informazioni trattate all’inter-no della Banca, per garantire ai clienti la conti-nuità dei servizi anche in situazioni di crisi e permigliorare la sicurezza delle ubicazioni azienda-li, delle risorse in esse contenute e delle personeivi presenti.Particolare attenzione è stata posta, inoltre, al-la tutela dei canali diretti utilizzati dai clienti e alpossibile contributo della Banca per la sicurezzadella collettività:

Protezione dei dati personali, delle infor-mazioni e garanzia di disponibilità dei ser-vizi: sono stati effettuati interventi organizza-tivi e di aggiornamento della gestione dei pro-cessi di trattamento dei dati personali nonchédi formazione delle persone preposte a tali com-piti al fine di garantire adeguata protezione, ri-servatezza ed affidabilità ai dati personali trat-tati sia della clientela che dei dipendenti.Abbiamo emanato regole interne per la gestio-ne e lo scambio di informazioni avviando atti-vità finalizzate al monitoraggio del livello di ri-schio. Coerentemente inoltre alla rilevanza so-ciale che i servizi erogati dalla banca ricopronoper la collettività, sono stati attivati progetti pergarantire la clientela ed il sistema finanziario na-

zionale e internazionale a fronte dei principaliscenari di crisi o disastro.Sicurezza delle filiali: abbiamo potenziato inostri modelli statistici per l’individuazione del-le filiali maggiormente esposte al rischio rapinae, per ridurre tale rischio, siamo intervenuti siasulle variabili tecnologiche, potenziando le mi-sure di sicurezza delle filiali (abbiamo sostituitole dotazioni di sicurezza in circa 150 filiali tradi-zionali, adottato nuove logiche di sicurezza perle filiali nuovo modello, ecc.), sia sulle variabiliorganizzative, rivedendo i processi e la norma-

tiva interna in materia (abbiamo emana-to il nuovo Manuale di Sicurezza Fisica, ri-visti i processi di gestione allarmi ecc.), sia

sulle variabili comportamentali, con specifici in-terventi formativi per favorire la diffusione del-la cultura della prevenzione (abbiamo diffuso laguida antirapina ABI a tutto il personale dellaBanca, realizzato e distribuito a tutte le filiali ilfilmato didattico sulla prevenzione della rapinae sui comportamenti da tenere nel caso l’even-to si manifesti, avviati incontri nelle singole Areesulla sicurezza delle filiali ecc.). È stata infinecompletata la progettazione della nuova tec-nologia per la centralizzazione degli allarmi e neè stata avviata l’estensione sulle filiali. Sicurezza nei canali telematici: abbiamo co-stantemente presidiato le attività necessarie siaalla prevenzione, individuazione e gestione de-gli attacchi ai sistemi informativi della Banca, inparticolar modo di quelli utilizzati dai nostriclienti, sia alla tutela dei clienti stessi dalle co-siddette frodi on-line.Collaborazione con le Forze dell’Ordine: ab-biamo assicurato continua collaborazione alleForze dell’Ordine, sia nelle attività quotidiane diprevenzione e repressione dei reati, sia attra-verso progetti specifici, finalizzati a perseguiretutte le possibili sinergie per il miglioramentodei livelli di sicurezza collettivi.

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Semplificazione e trasparenza

La semplicità d’uso e la chiarezza sulle condi-zioni dei servizi bancari non sono sempre stati ilprimo obiettivo delle banche, con la conse-guenza di rendere più complicata la vita dei cit-tadini e di escludere una parte della popolazio-ne dalla fruizione dei servizi bancari.Uno degli obiettivi del Piano d’Impresa 2003-2005 è stato focalizzato proprio su questo te-ma, che ha preso in considerazione tutti i possi-bili campi di intervento dando l’avvio a diverseiniziative:

– la revisione della contrattualistica di alcuniprodotti;

– la quotazione al Mercato ObbligazionarioTelematico di Borsa Italiana (MOT) delle ob-bligazioni Banca Intesa per offrire maggiortrasparenza sull’offerta e sul prezzo;

– lo sviluppo di procedure interne per fornire ainostri colleghi in filiale strumenti di avviso evalutazione del rischio del cliente;

– la decisione di non vendere né collocare titoliobbligazionari corporate privi di rating;

– la diffusione dell’opuscolo “Guida al rating”che illustra in modo semplice e chiaro il signi-ficato delle indicazioni di rating rilasciate dal-le Agenzie specializzate;

– diverse campagne nel corso del 2004 e del2005 finalizzate a verificare l’adeguatezza delportafoglio di un primo segmento di clientelacon il proprio profilo di rischio. Abbiamo inol-tre deciso di sconsigliare l’acquisto di titoli conrating “speculativo” e informare tempestiva-mente i clienti qualora il rating dei titoli in por-tafoglio raggiunga l’ultimo livello investmentgrade.

Blocco del canoneUna ulteriore misura di trasparenza sulle condi-zioni applicate alla clientela è stata quella diestendere il blocco del canone di conto corren-te fino al 2010 per tutti i conti appartenenti allanuova gamma Intesa che avevano già il canonebloccato fino al 2007: Conto Intesa, ContoIntesa Personal, Conto Intesa Business, ContoIntesa Condominio e Conto Intesa PMI e PMIPlus. Per quanto riguarda invece il Conto giova-ni 18-26, studiato ad hoc per i giovani, il cano-

ne è bloccato fino al 26° anno d’età del cliente.Abbiamo anche effettuato una revisione mi-gliorativa delle attuali norme contrattuali conl’invio contestuale di una lettera informativa aiclienti.

Patti chiariÈ una iniziativa, nata sotto il coordinamentodell’Associazione Bancaria Italiana, volta a ri-progettare i servizi più utilizzati per renderlimaggiormente comprensibili e comparabili.Abbiamo dato il nostro sostegno a Patti Chiariperchè riteniamo che la semplicità e la traspa-renza del servizio bancario sia un obiettivo fon-damentale che si raggiunge con una praticaquotidiana tesa al miglioramento continuo del-la qualità e con un’informazione sulle propostedella banca che sia sempre più chiara, com-prensibile e soprattutto comparabile con quellaofferta dalla concorrenza.

Abbiamo aderito a 7 iniziative lanciate da PattiChiari. Per tutte si è conclusa con esito positi-vo la verifica della qualità, certificata da unasocietà esterna indipendente, CisqCert, equindi i prodotti e i servizi Banca Intesa posso-no fregiarsi dei Marchi di qualità che testimo-niano il rispetto dei parametri stabiliti da PattiChiari.

– “Faro”, servizio per indicare ai clienti via te-lefono fisso o mobile o tramite Internet losportello Bancomat funzionante più vicino;

– “Obbligazioni a basso rischio e rendimento”,iniziativa che aiuta il cliente a capire il gradodi rischio dell’investimento. Individua fra i ti-toli circolanti in Italia una lista di titoli di Statoe obbligazioni a basso rischio particolarmen-te semplici e affidabili;

– “Obbligazioni bancarie strutturate e subordi-nate”, presenta delle Linee Guida e strumen-ti informativi chiari e semplici sulla rischiositàdi questi titoli complessi;

– “Criteri di valutazione della capacità di credi-to delle piccole e medie imprese”, manifestocon l’indicazione chiara e semplice dei critericon cui le banche valutano la capacità di cre-dito delle piccole e medie imprese e alcuni pri-

Semplificazione e trasparenza

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Ampliare la gamma di offerta per sostenere lo sviluppo sociale

Abbiamo sviluppato una gamma di prodotti eservizi mirati all’inclusione di coloro che trova-no con difficoltà una risposta da parte degli isti-tuti di credito, ritenendo che il ruolo di una ban-ca debba essere anche quello di promuovere lacrescita economica e civile di tutte le compo-nenti dei Paesi in cui opera.

ImmigratiSecondo le più recenti stime, gli stranieri resi-denti in Italia sono 2 milioni e 800 mila. Su 23milioni d´immigrati presenti nell´Unione Euro-pea, più di un decimo si trova da noi; rappre-sentano ormai il 5% della popolazione (1). Perquesta fascia crescente di popolazione abbia-mo voluto offrire una serie di servizi che le per-mettesse di trovare una risposta adeguata alleproprie necessità, ampliando la nostra fascia diclientela.

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Clienti

mi elementi per iniziare a costruire un busi-ness plan aziendale;

– “Conti correnti a confronto”, consente di co-noscere e confrontare le molteplici offerte del-le banche sui prodotti di conto corrente e diindividuare quella più adatta alle proprie esi-genze;

– “Tempi medi di risposta sul credito alle piccole

imprese”, per consentire alle piccole imprese unconfronto sui tempi medi di decisione di ognibanca, secondo uno schema omogeneo classi-ficato per regione e per dimensione del fido;

– “Tempi certi di disponibilità delle somme ver-sate con assegni”, per conoscere con facilità eridurre i tempi di disponibilità economica del-le somme depositate con assegni.

Eccellenza nell’offerta e nel servizio

(1) Fonte: Immigrazione. Dossier Statistico 2005, Caritas/Migrantes

Conoscere le esigenze del clienteIl Customer Relationship Management

Il nostro CRM è costituito essenzialmente dadue elementi: – un data base di marketing che ci permette di

avere una migliore conoscenza del cliente riu-scendo ad anticiparne i bisogni e ad offrirgli iprodotti/servizi più adatti alle sue esigenze;

– una piattaforma commerciale del gestore –Arcobaleno – che permette ai clienti di averemigliori livello di servizio e ai gestori di lavora-re in modo più efficiente ed efficace.

Nello specifico, la piattaforma commercialeconsente al gestore di disporre in un unico luo-go di tutte le informazioni e di tutti gli strumen-ti necessari per una corretta gestione del clien-te e a quest’ultimo di avere risposte più tempe-stive e più complete alle sue domande.Dal settembre 2004 abbiamo predisposto unnuovo Data Base Business Banking specifico perle PMI ed i relativi strumenti di analisi e di diffu-sione delle informazioni.

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Eccellenza nell’offerta e nel servizio

dic. 2005

n.c/c People aperti 40.700

n. Carte People 19.300

n. Carte People Family 990

Offerta PeopleAbbiamo sviluppato un conto corrente riserva-to agli stranieri regolari residenti in Italia.Conto People: rappresenta la prima chiaved’accesso al sistema bancario, non prevede al-cun canone fisso, ha un costo per operazione ri-dotto e offre gratuitamente una carta banco-mat internazionale e mezzi agevolati per l’inviodi denaro nel paese d’origine:

– bonifici extra europei ad una tariffa ridotta;– una carta di trasferimento fondi gratuita –

Carta People Family – che consente al tito-lare del conto di mettere a disposizione deisuoi familiari all’estero somme di denaro, chepotranno essere prelevate presso gli sportelliautomatici delle banche, entro un limite di vol-ta in volta fissato dal titolare stesso e senza do-ver pagare alcuna maggiorazione sul cambio.

Altri servizi:– accesso al conto tramite operatori di banca te-

lefonica in inglese, francese, spagnolo, araboe italiano;

– estratto conto in lingua inglese, francese e ita-liano.

molando in tal modo la responsabilizzazione deigiovani e sollevando le famiglie da un impegnospesso insostenibile.Oltre al sostegno agli studi, in considerazionedello squilibrio crescente tra domanda e offertadi posti alloggio per gli studenti, abbiamo rea-lizzato una soluzione, in collaborazione con iquattro Politecnici Italiani e l’ARDSU di Ferrara,per anticipare il pagamento dell’affitto da partedegli studenti universitari fuori sede.

IntesaBridgeIl progetto, sviluppato in collaborazione conFondazione Cariplo e i Politecnici di Milano, To-rino e Bari, si è poi esteso a 22 Università e pre-vede la concessione di un prestito agli studentiin regola con gli esami.La formula del prestito d’onore, assai diffusa al-l’estero ma innovativa per il nostro paese, con-sente agli studenti, sulla base del merito scola-stico, di ottenere un finanziamento a tasso age-volato per un importo proporzionale al costodell’Università, messo a disposizione su un ap-posito conto corrente.Non sono richieste allo studente garanzie dinessun tipo e l’erogazione avviene in 24 ore dal-l’autorizzazione dell’Università, che costituisceun fondo di garanzia ad hoc. L’importo annuovaria da 5.000 a 10.000 euro, fino a 30.000 eu-ro per chi frequenta un master, per un massimodi 3 anni a condizione che lo studente manten-ga le condizioni di merito richieste dalle Uni-versità.Lo studente può iniziare la restituzione un annodopo il conseguimento del titolo di studio, in 8anni, con rate mensili a tasso fisso, predetermi-nato al momento della sottoscrizione. Il debitopuò essere estinto anticipatamente, in tutto oin parte, senza alcun costo aggiuntivo. L’obiet-tivo sociale è quello di consentire una maggioreautonomia economica che può risultare decisi-va nella scelta di intraprendere gli studi superio-ri, di condurli a termine nei tempi previsti con lanecessaria tranquillità, e anche di implementar-li con ulteriori percorsi scientifici e culturali. Aldicembre 2005 erano in corso 2.065 finanzia-menti, per un accordato complessivo di circa 12milioni di euro.

UniversithouseIl progetto dell’housing universitario nasce daun’analisi del mercato degli alloggi e ai proble-mi ad esso collegati.È la Banca a pagare direttamente l’affitto al pro-prietario dell’abitazione, una volta che l’Uni-versità avrà verificato i requisiti di merito dellostudente e la regolarità del contratto di affitto.

Il Servizio Telefonico Multilingua, attivatonel corso del 2005 risponde al numero verde800.02.02.02 ed è completamente gratuito daqualsiasi telefono fisso. Fornisce informazionidettagliate sulle caratteristiche dei nostri pro-dotti e consulenza su come soddisfare le proprieesigenze finanziarie

Studenti UniversitariIl futuro per noi è la dimensione fondamentaledello sviluppo, per questo siamo attenti allenuove idee e ai giovani sia all’interno sia all’e-sterno della banca. Gli studenti universitari inItalia sono circa 1.800.000 (1), pari a circa il 17%dell’intera popolazione studentesca, ma solo il60% degli iscritti si laurea. Al fine di contribuirealla riduzione del tasso di abbandono, abbiamosviluppato in Italia il primo prestito-ponte tral’Università e il lavoro per fornire un aiuto eco-nomico agli studenti universitari più meritevoli esupportarli nel completamento degli studi, sti-

(1) dati MIUR, 2005

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Clienti

Come in IntesaBridge, lo studente avrà il soloimpegno di mantenere un buon rendimentonegli studi per continuare a fruire del prestito,che restituirà in 96 rate mensili a tasso fisso apartire da un anno dopo il termine del corso distudi.Il progetto è stato lanciato nell’ultimo trimestredel 2005.

Lavoratori in Cassa Integrazione

Su circa cinque milioni di imprese attive in Italia,5.000 sono in situazione di pre-fallimento.Quando un’azienda fallisce, l’erogazione del-l’indennità di Cassa Integrazione GuadagniStraordinaria può ritardare fino a 5/6 mesi dallarichiesta effettuata al Ministero del Lavoro e del-le Politiche Sociali, periodo nel quale il lavorato-re vede ridotte o azzerate le proprie risorse eco-nomiche e, in caso di necessità finanziarie, puòcadere facilmente nella rete degli usurai.In Italia sono circa 250.000 i lavoratori cassain-tegrati e nella sola Lombardia sono circa 4.000i lavoratori del settore industriale che beneficia-no della Cassa Integrazione Guadagni Straor-dinaria.Per questo motivo, Fondazione Lombarda Anti-usura, Banca Intesa e Agenzia Regionale per ilLavoro della Regione Lombardia hanno lanciatoil progetto Anticipazione Sociale.

Anticipazione socialeIl progetto, avviato nel novembre 2005 e circo-scritto alla regione Lombardia, è costituito daun’ apertura di credito in conto corrente resagradualmente disponibile in rate mensili rap-portate all’importo dell’indennità spettante(80% della retribuzione), fino ad un massimo di3.500 per lavoratore. La restituzione avviene alricevimento degli arretrati da parte dell’INPS, ecomunque non oltre il quinto mese dall’eroga-zione della prima tranche.La Fondazione Lombarda Antiusura rimborsa ailavoratori il costo del finanziamento corrispon-dente agli interessi maturati calcolati al tasso del4%, senza applicazione di spese aggiuntive.

Sostegno alle famiglie e alle giovani coppie

Le famiglie italiane hanno spesso dovuto con-frontarsi con una bassa disponibilità economi-ca che ha reso difficile l’ accesso a un mutuo perla casa. Per questo motivo abbiamo lanciatoagli inizi del 2005 Mutuo 95, che consente achi è entrato da poco nel mondo del lavoro diacquistare casa con solo il 5% di anticipo. Il mu-tuo offre la possibilità di scelta tra diverse tipo-logie di tasso di interesse: fisso, variabile oppu-re nella formula “Sonni tranquilli”, a tasso va-

riabile, rata costante e durata variabile. Inoltreè possibile sottoscrivere una copertura assicu-rativa multirischio – Intesa Proteggi Mutuo –per proteggere il rimborso del mutuo dagli im-previsti della vita. Mutuo 95 ha avuto un’otti-ma accoglienza da parte dei nostri clienti.

Nell’ottica di sostenere l’accesso al credito alconsumo per l’acquisto di beni e servizi, abbia-mo aderito all’iniziativa promossa dal Ministerodelle Attività Produttive che ha istituito, tramitel’Istituto per la Promozione Industriale (IPI), unFondo di garanzia a tutela dei rischi assunti neiconfronti di nuclei familiari con redditi annuinon superiori a 15.000 euro. Il finanziamento èeffettuato mediante l’erogazione di un prestitopersonale e non vengono addebitate spese diistruttoria né commissioni per l’estinzione anti-cipata del finanziamento. L’iniziativa è stata at-tivata nell’ultimo trimestre del 2005.

La nostra offerta per il mondo degli entireligiosi e non profit

I progetti e le risorse di moltissime orga-nizzazioni sono un patrimonio importan-te, spesso sono la risposta alle attese di in-

tere comunità. L’impegno di molti enti religiosi,imprese sociali e organizzazioni non profit arri-va dove l’accesso ai servizi sociali è difficile e do-ve occorre innovazione per dare risposte a biso-gni sempre più ampi. Per questo abbiamo svi-luppato anche una offerta commerciale ad hoc;è un sistema semplice che riunisce in un’unicalogica prodotti, soluzioni e servizi per l’innova-zione.

Sistema MosaicoÈ un insieme di prodotti e servizi sviluppati a par-tire dall’individuazione dei bisogni, anche quel-li inespressi, sulla base dei quali sono stati co-struiti prodotti e servizi in grado di soddisfarli. IlConto Intesa Mosaico è l’elemento essenziale,comune a tutta la clientela, per entrare nelSistema Mosaico, lasciando libertà di scelta diogni ulteriore servizio aggiuntivo e consenten-do alla Banca di costruire, insieme al cliente, unaproposta commerciale completa. L’offerta, de-nominata Sistema Mosaico, si articola in:

– Conto Intesa Mosaico: costituito dal contocorrente e dai servizi bancari aggiuntivi, è con-cepito come chiave di accesso all’intero siste-ma di offerta;

– Intesa Valore, risponde al bisogno di soddi-sfare le esigenze di gestione della tesoreria edella liquidità;

– Intesa Nextra Socially Responsible, gamma di

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Eccellenza nell’offerta e nel servizio

prodotti di investimento che utilizzano criteridi selezione etico-sociali e per questo partico-larmente adatti alla clientela del mondo deglienti religiosi e non profit, ma offerti anche alresto della nostra clientela;

– Intesa Sviluppo, risponde in modo flessibile aibisogni di finanziamento;

– Intesa Soluzioni Tech, offre soluzioni software

e programmi tecnologicamente avanzati rea-lizzati sulle specifiche esigenze gestionali del-la clientela;

– Intesa Consulting, offre consulenza e knowhow, non solo in ambito finanziario, avvalen-dosi anche di competenze di aziende partner.

L’iniziativa è stata lanciata nel novembre 2005e da allora sono stati aperti 251 conti fino algennaio 2006.

Suddivisione c/c aperti per “tipo cliente”

Associazioni: Culturali, Tempo Libero, Musica, Teatro, 48

O.N.L.U.S. 37

Associazioni sportive 32

Altre Associazioni 26

Associazioni: Volontariato, Assistenza, Soccorso, ... 25

Comitati, Federazioni, Consorzi vari 25

Enti Religiosi: Congregazioni, Provincie, Conventi, Scuole, ... 22

Enti Religiosi: Parrocchie e Chiese 18

Cooperative varie 12

Fondazioni 6

Totale al 31 Gennaio 2006 251

Investimenti socialmente responsabiliIl mercato dei fondi d’investimento etici può es-sere considerato sia in Europa che in Italia anco-ra nella fase iniziale di sviluppo, benché le inizia-tive stiano velocemente intensificandosi. Le for-me di investimento socialmente responsabili rap-presentano però un ambito interessante perchèluogo di incontro tra finanza ed etica. Nell’ISRconsiderazioni di ordine ambientale, sociale o eti-co entrano nel processo di decisione sulla scelta esul mantenimento di un investimento, nonchésull’esercizio dei diritti connessi alla proprietà deititoli. L’ISR combina gli obiettivi finanziari degli in-vestitori con l’impegno rispetto a temi sociali qua-li la giustizia, lo sviluppo economico, la pace o l’e-

quilibrio ambientale attraverso la selezione di ti-toli di società che soddisfano alcuni criteri di re-

sponsabilità sociale. Rappresentano quindi un modo di fare fi-nanza che opera nel rispetto di criteri so-ciali, ambientali o etici nella scelta degli in-vestimenti.

Sistema Nextra Socially Responsible e Nextra B1 Ethical Index Euro

Condividendo l’impegno di Banca Intesa sui prin-cipi di responsabilità sociale, CAAM SGR, societàdel gruppo Crédit Agricole partner di BancaIntesa nel risparmio gestito, gestisce “SistemaNextra Socially Responsible”, una gamma di pro-

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Piccole e medie imprese: i progetti per l’innovazione,la crescita aziendale el’internazionalizzazione

Ci sentiamo fortemente impegnati nel sostegnoallo sviluppo produttivo del tessuto delle picco-le e medie imprese e abbiamo orientato la no-stra azione verso una proposta di servizi ad altovalore aggiunto che vogliono essere l’espres-sione del nostro supporto all’innovazione e allosviluppo della competitività.Supportare le piccole e medie imprese significaimpegnare le nostre capacità in progetti che as-socino il tema della ricerca e dell’innovazione al-la Banca, ideare nuove modalità per affinare ilprocesso di valutazione creditizia interna e so-stenere le imprese nelle fasi critiche di crescita

aziendale e di internazionalizzazione per il ri-lancio della competitività.

IntesaNovaPer ogni impresa l’innovazione tecnologica èuno strumento importante per competere e co-gliere nuove opportunità di crescita, soprattut-to in un mercato che cambia con grande rapi-dità. In partnership con alcune tra le più prestigioseuniversità e istituzioni italiane di ricerca (Fon-dazione Politecnico di Milano, Politecnico diTorino, Politecnico di Milano e Università diTrento) e in collaborazione con alcuni tra i piùqualificati dipartimenti universitari italiani, ab-biamo lanciato nel quarto trimestre del 2004 ilprogetto IntesaNova, per erogare credito fina-lizzato a tutte le imprese che hanno idee e pro-getti innovativi da realizzare. Grazie alla colla-borazione con i grandi centri universitari italianiè possibile definire la capacità innovativa diun’impresa o di un progetto assumendola co-

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Clienti

Sostegno alla crescita del Paese

dotti appositamente dedicati all’investimento so-cialmente responsabile. Si tratta di tre fondi co-muni, caratterizzati da differenti politiche di ge-stione, in grado di adeguarsi alle esigenze di in-vestitori sensibili al rispetto dei criteri etico-socia-li nelle scelte di portafoglio e con una propensio-ne al rischio moderata.L’eticità dell’investimento è assicurata dal fattoche il monitoraggio sulle scelte d’investimentospetta anche a un Comitato Etico composto daun minimo di tre e un massimo di cinque espo-nenti del mondo religioso e/o finanziario e/ouniversitario.Nel 2005 il Sistema Nextra Socially Responsibleha raccolto 18 mil. di euro per tutta la DivisioneRete di Banca Intesa.Nextra B1 Ethical Index Euro è il primo ExchangeTraded Fund (ETF) in Italia a replicare un indice

Socially Responsible. È indicizzato all’EthicalIndex Euro, elaborato dalla società di gestioneEthical Capital Partners, consulente finanziariospecializzato nella costruzione di benchmarketici.L’Ethical Index Euro, creato nel maggio 2000,rappresenta la prima esperienza strutturata diindice socially responsible europeo. L’indice in-dividua 150 best in class europee tra le società amaggiore capitalizzazione, escludendo quelleche non superano il processo di selezione etica.Il severo processo di screening etico-sociale siispira alle definizioni etiche elaborate dall’Os-servatorio Finetica nato dalla collaborazione tral’Università del Laterano e l’Università Bocconi.Nextra B1 Ethical Index Euro nel 2005 ha rac-colto 6,9 mil. di euro e a fine dicembre 2005aveva un patrimonio di oltre 21 mil. di euro.

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Sostegno alla crescita del Paese

me un criterio predittivo della competitività edunque come elemento aggiuntivo di giudiziodel merito di credito delle imprese. IntesaNova èdedicato a tutte le PMI di qualunque settoremerceologico e finanzia chi vuole dotarsi di pac-chetti e nuove soluzioni ICT e/o sviluppare pro-getti innovativi nel campo delle tecnologie, diprodotto e processo. La linea di credito vieneconcessa senza garanzie reali e a condizioni fa-vorevoli di tasso e di durata.Al 31 dicembre 2005 il nostro Gruppo ha con-cesso più di 500 finanziamenti per un ammon-tare complessivo pari a 123.219.000 euro.Inoltre, a partire dal mese di dicembre, si sta spe-rimentando il modello IntesaNova a supporto dioperazioni in equity (NewCorTec – sviluppo delprimo cuore artificiale italiano).

Crescita aziendaleNello sviluppo di prodotti di credito abbiamorealizzato anche una campagna di finanzia-menti a medio lungo termine per sostenere leimprese localizzate in Lombardia, Liguria,Marche e Umbria che vogliono affrontare unpercorso di crescita aziendale con nuovi investi-menti e/o riqualificazione finanziaria in vista diBasilea II. Abbiamo proposto un finanziamentochirografaro (senza garanzie reali) di importominimo di 100.000 euro della durata fino a cin-que anni. L’azione commerciale – condotta con-giuntamente dalla Rete Banca Intesa e Eurofidi– è partita nel novembre del 2004 e si è conclu-sa nel primo semestre del 2005 superando i 300mil. di euro di erogato.

Supporto all’internazionalizzazione delle PMIEssere vicini alle imprese nella delicata fase di in-ternazionalizzazione ha significato per noi of-frire un prodotto innovativo per i clienti con ele-vata propensione all’export, sviluppato in part-nership con SACE – Intesa Export – ma ancheoffrire un servizio di consulenza specializzata.Nel corso del 2004 è stata creata una strutturadedicata al supporto all’internazionalizzazionedelle PMI – l’Ufficio Sviluppo Relazioni Stra-tegiche – che accompagna i clienti lungo tutte lefasi del processo di apertura di un’attività com-merciale e/o industriale in un mercato “non ma-turo”, con particolare enfasi nei confronti deiPaesi presso i quali la Banca dispone di struttu-re locali. Forniamo consulenza, promuoviamoconvegni presso le associazioni industriali e dicategoria nonché incontri con imprenditori chehanno richieste specifiche.Per offrire livelli di servizio di qualità i nostri

Gestori Piccole Imprese vengono forma-ti con corsi specifici sui prodotti dell’in-ternazionalizzazione e sui rischi connessi

all’operatività con l’estero. Predisponiamo an-che corsi per operatori di aziende associate aConfindustria.

Basilea IIPer supportare le aziende nella comprensionedella nuova normativa di Basilea II è stato avvia-to un servizio di diagnosi e consulenza. Il servi-zio, denominato IntesaBasilea, è gratuito e vie-ne messo a disposizione della nostra clientelaper:

– accrescere la consapevolezza degli impatti delnuovo sistema normativo Basilea II sulle dina-miche creditizie banca – azienda;

– individuare gli strumenti finanziari più opportu-ni per gestire nella maniera ottimale il cambia-mento indotto dalla modifica normativa e simu-larne gli impatti sui bilanci futuri dell’azienda.

Per poter fornire una consulenza altamente qua-lificata che possa offrire al cliente un servizio a

360 gradi, abbiamo attuato un piano diformazione specifico per i nostri gestori e idirettori dei centri imprese.

Accrescere la competitivitàPer rilanciare la competitività delle PMI abbia-mo strutturato una gamma di servizi di suppor-to che mettono a disposizione competenze spe-cialistiche e opportunità di risparmio. Grazie al-l’ascolto quotidiano dei nostri clienti sono statiidentificati i bisogni per loro più critici per man-canza di know-how e della forza contrattualenecessaria ad ottenere le migliori condizioni.Abbiamo selezionato partner in grado di aiuta-re i nostri clienti garantendo i migliori livelli diservizio e fornitura.

Soluzioni IntesaÈ un programma di servizi che aggrega compe-tenze a disposizione delle imprese nella formadi consulenza gratuita e facilitazioni. Fa parte diquesto programma IntesaSicura, un servizio dibrokeraggio assicurativo sviluppato con GPAAssiparos per ottimizzare la copertura dei rischidell’attività d’impresa con un programma assi-curativo ottimale e la gestione amministrativadelle polizze. Già circa 500 clienti hanno aderi-to all’iniziativa. Anche nel campo della consu-lenza per i software gestionali abbiamo attivatouna collaborazione con SAP che analizza lo sta-to del sistema informativo in uso, ne identifica ipunti di debolezza e delinea una proposta ope-rativa. Soluzioni Intesa opera anche nei settoridel risparmio energetico (partner Edison), dellagestione dei crediti commerciali (partnerAdvancing Trade), dei servizi di telefonia ed ac-cesso ad Internet (partner BT Albacom), di ren-

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Clienti

ting (con Intesa Renting) e di servizi per i viaggid’affari (partner Carlson Wagonlit Travel).

La nostra relazione con il territorio

La distribuzione capillare sul territorio delle no-stre filiali e l’attività delle Banche che fanno par-te del gruppo e che per missione sono profon-damente legate alle esigenze dello sviluppoeconomico locale fanno sì che la nostra atten-zione alle problematiche territoriali sia partico-larmente viva.Abbiamo sviluppato da un lato l’analisi dellerealtà locali, fornendo strumenti di lettura delterritorio e dall’altro una capacità progettualeche nasce dal dialogo con i decisori pubblici e iprincipali esponenti delle business communitylocali e, grazie a questa, realizza accordi e solu-zioni finanziarie innovative per sostenere le ini-ziative imprenditoriali.

Analisi del territorio e dei distretti industriali

Il nostro Servizio Studi elabora analisi del terri-torio e in particolare dei distretti industriali. Alle103 province italiane sono dedicati report mo-nografici di analisi strutturale e previsionale. Iprincipali distretti italiani sono monitorati inve-ce con approfondimenti monografici e sul pianodel loro sviluppo congiunturale. L’analisi dei di-stretti industriali intende supportare la nostraattività in queste particolari realtà socio-econo-miche attraverso il coinvolgimento degli opera-tori, la diffusione dei report di analisi e la forni-tura di un servizio di consulenza. L’attività dianalisi sui distretti ci ha fatto diventare uno deipunti di riferimento su questo tema, sia nella co-munità scientifica, che tra le organizzazioni dirappresentanza locale.

Soluzioni per lo sviluppo socio-economico

La progettualità per lo sviluppo di soluzioni coe-renti con i bisogni del territorio è affidata all’Uf-ficio Relazioni Territoriali della Divisione Rete.L’ufficio integra e canalizza competenze e ca-pacità operative e specialistiche di diverse strut-ture della Banca, per potenziare le sinergie in-terne ed operare omogeneamente nei confrontidel territorio. L’approccio è basato sulla logica

della partnership di progetto per fornire agli at-tori del territorio supporto nella definizione deipropri bisogni infrastrutturali e strumenti per losviluppo delle imprese. L’ottica è quella di forni-re al territorio un’offerta completa e sinergica ecapacità specialistiche, accompagnare il siste-ma nel rapporto con gli enti territoriali e opera-re come advisor nella ricerca di alleanze. Perquesto le nostre persone lavorano a stretto con-tatto con le associazioni industriali, le associa-zioni di settore, i consorzi di garanzia, le agenziedi sviluppo e gli enti locali, permettendo di rea-lizzare soluzioni innovative, studiate da gruppidi lavoro congiunti – i collaborative planning –aperti, purché ne condividano l’approccio, an-che al sistema del credito locale.

Questa modalità di lavoro stimola la crescita del-le business community territoriali, con le qualiinteragiamo sin dalla fase di definizione e pro-gettazione degli interventi proponendo stru-menti finanziari ad hoc. Di contro, gli attori si-gnificativi del territorio promuovono progettisostenibili dal punto di vista sia economico-fi-nanziario, sia sociale.

Protocolli di intesaIn quest’ottica, nel corso del 2005 abbiamo sot-toscritto un accordo quadro con l’AssociazioneItaliana delle Agenzie di Sviluppo Locale e Marke-ting Territoriale (AIDA), mettendo a disposizioneun plafond di 570 milioni di euro per il finanzia-mento di progetti nelle aree territoriali in cui ope-rano le agenzie di sviluppo. I progetti, oggetto deiprotocolli di intesa, comprendono azioni in diver-si ambiti di intervento, dalla valorizzazione di ri-sorse e siti per promuovere il settore turistico efunzioni eccellenti, alla creazione di servizi per lanascita e lo sviluppo di PMI e start up innovative(distretti produttivi, laboratori d’innovazione, par-chi tecnologici, business innovation centres, la-boratori di ricerca); da azioni di marketing territo-riale per attrarre investimenti, all’attivazione distrumenti finanziari di nuova concezione per il fi-nanziamento di imprese innovative o la creazio-ne di nuove strutture a supporto dell’imprendito-rialità (creazione di Fondi immobiliari chiusi, di ro-tazione, di garanzia), passando per la promozionedi piani integrati d’area. Oltre alle Agenzie di Sviluppo, sono stati stipulatiaccordi con Associazioni di Categoria e conProvince per uno stanziamento complessivo, traaccordo quadro e protocolli d’intesa, di quasi1.500 mil. di euro nel solo 2005.

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Sostegno alla crescita del Paese

COMUNIMPRESEArese € 70 mln

MILANO METROPOLIMilano € 100 mln

TORINO INTERNAZIONALETorino € 20 mln

ASSOTOrbassano € 20 mln

LA. MO. RO.Alba € 20 mln

SOPRIPParma / Piacenza €30 mln

CONFARTIGIANATO Arezzo € 40 mln

ASSINDUSTRIAGrosseto € 40 mln

BIC SardegnaCagliari € 30 mln

CONFINDUSTRIALazio * € 200 mln

BIC LazioRoma € 20 mln

ASSEAvellino € 20 mln

GAL ALTO BELLUNESE€ 20 mln Belluno

PROVINCIA€ 20 mln Belluno

AGINTEC€ 30 mln Vimercate

M.G.P.€ 25 mln Padova

SVILUPPO BRIANZA€ 30 mln Monza

ASSINDUSTRIA€ 40 mln Rovigo

REINDUSTRIA€ 20 mln Cremona

ASSINDUSTRIA€ 40 mln Pesaro

CONFCOMERCIO MARCHE€ 80 mln Ancona

ASSINDUSTRIA€ 40 mln Ascoli

INVESTIACATANIA€ 20 mln Catania

Protocolli d’Intesa firmati al 31.12.2005

*Accordo Quadro

Gli stanziamenti sono assegnati, per la gran par-te, in funzione della validità dei progetti impren-ditoriali, tramite la modalità del bando privato adevidenza pubblica. In questo contesto, il ruolo delnostro partner è quello di comprendere le dina-miche e determinare le linee strategiche di svi-luppo. Quota residua ma sensibile della disponi-bilità finanziaria – in funzione delle iniziative – vie-ne riservata alle progettualità strutturate di parti-colare rilievo per il territorio. In entrambi i casi, lacondivisione dei settori di intervento, nell’ambitodel gruppo congiunto di collaborative planning,è il passo preliminare alla fase di intervento. Adoggi sono stati erogati 95 mil. di euro.

Consulenza e soluzionifinanziarie per le medie e grandi imprese

Dal 2002 fino a tutto il primo semestre del 2005,la Divisione Corporate, che segue le medie/gran-

di aziende e le istituzioni finanziarie, ha condot-to una profonda ristrutturazione dell’attività alfine di migliorare il servizio reso e di risponderealle mutate esigenze delle imprese clienti: la cre-scita dimensionale per affrontare in maniera ot-timale l’internazionalizzazione e la delocalizza-zione, il supporto alla gestione di casi di turna-round aziendale, l’incremento del fabbisogno dicapitali per lo sviluppo e l’innovazione.La missione che la Divisione Corporate si è postaè quella di accompagnare i propri clienti propo-nendo una partnership duratura fondata sullacapacità di percepirne e anticiparne i bisogni,un alto grado di servizio e una elevata capacitàdi innovazione finanziaria.Abbiamo attuato un modello organizzativo inno-vativo in quanto all’interno della Divisione coesi-stono le strutture di relazione, le strutture territo-riali e i “prodotti”, ovvero le strutture di businessa disposizione del cliente, così che si possa inter-venire al servizio delle aziende fornendo soluzio-ni a tutto campo che integrano competenze di-verse, garantendo un’offerta globale. Si vuole of-frire alla clientela, oltre ai prodotti tipici del com-mercial banking, rientranti nell’attività bancaria

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tradizionale, la struttura e i prodotti di wholesalebanking, in una logica di prodotto e di servizio in-tegrato. Il grande vantaggio offerto è quello disfruttare, attraverso un inserimento commercialea 360 gradi, i vari prodotti di tutte le società pro-dotto e delle banche del Gruppo.Per ognuna delle fasce di clientela servite ci sia-mo organizzati con strutture di relazione ad hocche accompagnano il cliente secondo una logi-ca di account management per seguirlo in tuttele sue necessità. A tale scopo sono stati struttu-rati due modelli di servizio: una rete territorialee una struttura centrale. La struttura territoriale,suddivisa in nord-ovest, nord-est, centro e sud, èdedicata alla clientela delle medie imprese. Perla clientela delle grandi imprese italiane si è scel-ta un’ottica settoriale mentre si è seguita una lo-gica per area geografica per il mondo corporateestero e quello delle istituzioni finanziarie.Seguiamo anche tutta l’attività con la clientelainternazionale, in particolare quella multinazio-nale con una rilevante presenza in Italia o neiPaesi dell’Europa dell’Est e in generale i clientiche desiderano espandere le proprie attività inpaesi emergenti che potremmo definire “com-plessi” come la Cina e l’India. Anche la nostraattività nei confronti delle istituzioni finanziarie,oltre che a fornire loro servizi in veste di clienti,facilita i rapporti tra il mondo corporate italianoe le altre istituzioni che stanno all’estero.Uno degli obiettivi che ci siamo posti è quello diessere costantemente presenti in tutte le inizia-tive di sviluppo e sostegno al Sistema Paese an-ticipando le soluzioni finanziarie ai possibili ca-si di difficoltà e di crisi delle aziende industriali.Per questo l’attività di strutturazione presentenel Servizio Financial Structuring & Advisory, diconcerto con le strutture di relazione, guarda al-l’impresa da vari punti di vista, quali il posizio-namento sui mercati e il prodotto, per preveni-re situazioni critiche prima che sia troppo tardi.Si tratta di un modo nuovo di relazionarsi con leimprese in difficoltà, coinvolgendo il top mana-gement nelle operazioni di risanamento, assi-curando tempestività di intervento, proponen-do soluzioni innovative di turnaround, stimo-lando l’imprenditorialità e valorizzando oppor-tunità di ristrutturazione anche in aree disagia-te o con possibilità di sviluppo.

Investimenti in capitale di rischioIl supporto allo sviluppo del settore industriale edei servizi del Paese per noi ha significato anchesviluppare – tramite la nostra struttura di Mer-chant Banking – investimenti in capitale di rischio,per favorire la crescita e la creazione di valore del-le aziende clienti. Al 31 dicembre 2005 il portafo-glio complessivo ammontava a circa 2 miliardi dieuro a fronte di 48 partecipazioni dirette e inve-

stimenti in fondi di private equity. Con riferimen-to in particolare alle tematiche sociali e ambien-tali, abbiamo investito nelle seguenti iniziative:

Fondo EuromedIl Fondo Euromed è un Fondo mobiliare chiu-so,che si caratterizza per il fatto di investire pre-valentemente in joint venture tra società euro-pee, principalmente italiane, e società apparte-nenti all’area del Mediterraneo (tra cui: Tunisia,Algeria, Marocco, Egitto). Euromed si posizio-na quindi come il partner di riferimento per ac-compagnare gli imprenditori e le imprese di pic-cole e medie dimensioni che desiderano avviareo espandere le proprie attività nei mercati nor-dafricani condividendo il rischio d’impresa econtribuendo non solo con risorse e know-howfinanziario, ma anche servizi logistici in loco perle fasi di insediamento e avviamento e networkdi contatti che permettono di aumentare la visi-bilità dell’iniziativa. Euromed è un partner fi-nanziario fortemente motivato a contribuire al-lo sviluppo internazionale (nell’area del Medi-terraneo) delle iniziative in cui investe. Per que-sta ragione EuroMed partecipa alla gestionedell’azienda partecipata tramite i propri rappre-sentanti nel CdA. Le aziende partecipate inoltrepossono attingere al network di contatti edesperienze dei componenti del Comitato di In-vestimento e dell’Advisory Board, nonché del-l’advisor tunisino IMBank. Nel 2005 abbiamo in-vestito 10 mil. di euro – 28,57% del capitale.

Fondo NextIl Fondo Next è un fondo di fondi dedicato agli in-vestimenti in fondi di Venture Capital. Oltre agli in-vestimenti in fondi il Fondo Next investe in start uptecnologicamente avanzate (es. recentemente haeffettuato investimenti in BioXell – società biofar-maceutica italiana specializzata nella ricerca e svi-luppo di farmaci innovativi per la cura delle malat-tie urologiche e infiammatorie). Il fondo è attivonella Regione Lombardia. Nel 2005 abbiamo in-vestito 2,5 mil. di euro – 6,81% del capitale.

Genextra SpAGenextra è una holding company che investe instart up in ambito Farmacogenomico, biotecno-logico e nanotecnologico. Il comitato scientificoche orienta gli investimenti della società è presie-duto dal Prof. Umberto Veronesi. Genextra at-tualmente partecipa in 3 società attive nell’ambi-to della ricerca di soluzioni farmacologiche a ma-lattie legate all’invecchiamento (artereosclerosi,enfisema, ischemia cardiaca), nella ricerca di nuo-vi farmaci ad attività antitumorale e nel settoredella ricerca nanotecnologica e delle relative ap-plicazioni industriali. Nel 2004 abbiamo investito2 mil. di euro – 4,37% del capitale.

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Clienti

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Sostegno alla crescita del Paese

Consulenza all’accesso ai finanziamenti europei

Ci siamo impegnati a supportare il rilancio dellacompetitività delle imprese italiane non soltantosostenendo finanziariamente gli investimenti ininnovazione ma anche intensificando i legami trale migliori università, centri di ricerca italiani, l’in-dustria e la Banca, fornendo consulenza e con-tribuendo alla definizione degli strumenti di fi-nanziamento della politica europea della Ricerca,in modo che essi siano complementari a quelli danoi predisposti. Per questo motivo abbiamo rea-lizzato IntesaEurodesk – “Lo Sportello europeoper le imprese” che investono nella ricerca. Lastruttura fornisce i propri servizi anche alle picco-le e medie imprese innovative.IntesaEurodeskLe opportunità di crescita offerte dai Programmidella Commissione Europea sono una risorsasempre più importante per il mondo imprendi-toriale, ma il funzionamento delle Istituzioni re-sta complesso e spesso difficile da capire. Le im-prese hanno bisogno di essere informate e assi-stite professionalmente nei loro rapporti con leIstituzioni Europee. IntesaEurodesk è un ser-vizio volto ad informarle sul contenuto e sul fun-zionamento dei Programmi Comunitari e ad as-

sisterle nella redazione e presentazione dei pro-getti necessari a partecipare a tali Programmi.

In particolare IntesaEurodesk fornisce con-sulenza alle aziende clienti, alle Universitàe ai centri di ricerca per la partecipazioneai Programmi di finanziamento dell’Unio-ne Europea nei settori della Ricerca e Svi-luppo Tecnologico, dell’Innovazione, del-

la Tutela dell’Ambiente, della Cooperazione In-ternazionale, della Cultura, dell’Istruzione e delSociale. Promuove lo sviluppo di sinergie e lacooperazione tra il settore industriale, le univer-sità e i centri di ricerca in Italia e nei paesi dovesiamo presenti con delle partecipate (Slovacchia,Ungheria, Croazia, Federazione Russa, Serbia eUcraina). Lo Sportello Europeo per le imprese è nato nell’ottobre del 2005 dopo una intensa attivitàpreparatoria iniziata nel 2004. Nel corso del 2005:– ha fornito consulenza a 45 clienti tra piccole,

medie e grandi imprese;– ha organizzato corsi di formazione, sia per i

dipendenti del Gruppo, che per i clienti e le as-sociazioni di categoria, sulle politiche comu-nitarie per la ricerca, lo sviluppo tecnologico,l’innovazione, la protezione ambientale e leenergie rinnovabili.

Altro17%

Energia15%

Meccanico13%

Chimico farmaceutico11%

Agro-alimentare11%

Settori di attività delle aziende che si sono rivolte a IntesaEuroDesk

Aeronautica 2%

BiodiagnosticaBiotecnologie 5%

Ass. Categoria 5%

Automotive 5%

ICT 7%

Elettronica 9%

All’interno dei macrosettori si diversificano i settori specifici di attività dei diversi clienti: applicazioni nei set-tori energetici e delle fusioni termonucleari; bioplastiche e materiali biodegradabili; agrofarmaci; chimica etecnologie di purificazione dei gas e per la creazione di vuoto; trasmissione del segnale televisivo terrestre;…

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InternazionalizzazioneAbbiamo sviluppato un prodotto per il suppor-to all’internazionalizzazione per un bacino di ol-tre 6.000 piccole e medie imprese distribuite sututto il territorio nazionale, con fatturato fino a150 mil. di euro, con una spiccata propensioneall’export e buon merito creditizio.

IntesaExportNei primi mesi del 2005 abbiamo lanciato Inte-saExport, prodotto nato da un accordo sotto-scritto tra Banca Intesa e SACE, con l’obiettivo disostenere l’internazionalizzazione dei campionidel Made in Italy, offrendo finanziamenti chiro-grafari, cioè senza garanzie reali, a medio ter-mine, a condizioni particolarmente competiti-ve (SACE garantisce i finanziamenti al 70%). Ilfinanziamento, della durata massima di 5 anni,ha un orizzonte temporale adeguato a consen-tire all’azienda il rientro degli investimenti e hacaratteristiche di assoluta novità trattandosi del-la prima operazione di Financial Credit Insur-ance finalizzata da SACE e da una banca italia-na. I crediti vengono poi cartolarizzati sul mer-cato finanziario e il ricavato genera nuovi pro-grammi di finanziamento.

Alla fine di dicembre sono state istruite circa 400pratiche per oltre 560 mil. di euro, mentre sonostate rilasciate da SACE circa 160 garanzie peroltre 190 mil. ed erogati più di 140 mutui percirca 180 mil. di euro.

L’Amministrazione PubblicaIl Piano d’Impresa 2003-2005 aveva posto le ba-si per il rafforzamento del ruolo sociale di BancaIntesa nei termini di “Banca per il Paese”. LoStato, con lo specifico bisogno di assistenza cherichiede in tutte le sue principali articolazioni,rappresenta un interlocutore fondamentale peril nostro Gruppo e il nostro intervento in nume-rose operazioni di rilevanza per lo sviluppo delPaese testimonia il nostro impegno.

A partire dal 2003 abbiamo costituito unastruttura dedicata per rispondere al cre-scente bisogno di infrastrutture, di servizi

pubblici e di finanza per la Pubblica Ammi-nistrazione con l’obiettivo di realizzare un re-sponsabile ed efficace partenariato PubblicoPrivato.

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Clienti

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Sostegno alla crescita del Paese

Credito alle infrastrutture,finanziando opere pubbliche

a favore di enti e società a partecipazione pubblica

Sostegno finanziario ai servizisanitari e di pubblica utilità

Liberazione di risorse finanziarie del

patrimonio pubblico

Sostegno finanziario alle Università e alla

ricerca pubblica

Partecipazione ai progettiurbanistici e di sviluppo

del territorio

– finanziamenti ad ANAS per la realizzazionedella terza corsia del Grande Raccordo Anu-lare di Roma e del secondo lotto della Salerno-Reggio Calabria

– organizzazione del finanziamento del pro-getto per il miglioramento dell’adduzione idri-ca della Sicilia

– cartolarizzazione di crediti sanitari che ha ap-portato liquidità al sistema sanitario delle re-gioni Lazio e Abruzzo

– finalizzazione di operazioni di finanza di pro-getto per il nuovo ospedale di Mestre e perl’ampliamento del termovalorizzatore di Pa-rona (Pavia)

– strutturazione ed emissione di obbligazioniper la Provincia di Roma

– abbiamo favorito l’accesso dei piccoli comu-ni agli strumenti finanziari per la gestionedel proprio debito: multiemissioni di buoniordinari comunali per i comuni della provin-cia di Brescia, Lecce, Potenza e dei CastelliRomani

– finanziamento al Politecnico di Milano perl’acquisizione di immobili

– finanziamento dell’Università Statale di Mi-lano, Università Bocconi, Università di Pavia,dell’Istituto Mario Negri e dell’Istituto Nazio-nale dei Tumori

– finanziamenti per impianti ed opere in Pie-monte per i XX Giochi Olimpici Invernali

– finanziamento degli interventi di ampliamen-to ed ammodernamento dei porti di Piom-bino, Olbia, Golfo degli Aranci e Salerno

Le aree di intervento alle quali ci siamo dedicati sono:

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Clienti

Per quanto riguarda la composizione degli im-pieghi di Banca Intesa Infrastrutture e Sviluppo,il segmento più rilevante è costituito natural-mente da Enti e Amministrazioni Pubbliche(60%) e dalle grandi imprese corporate impe-gnate in opere infrastrutturali (15%)(1).Banca Intesa Infrastrutture e Sviluppo opera di-rettamente attraverso undici presidi commer-ciali territoriali e indirettamente dalle circa 3.000filiali di Banca Intesa e delle Banche italiane delGruppo.

Imposte, Tributi e tasseNel corso del 2005 il Gruppo Intesa ha versatoall’insieme degli enti dell’Amministrazione Pub-blica centrale e locale 1.455 milioni di impostedirette ed indirette, ivi incluse le imposte patri-moniali locali e le imposte sui consumi.

Servizio Riscossione TributiGrazie ad un accordo con il Ministero delleFinanze è stato creato TAXTEL, il primo serviziotelefonico di pagamento dei tributi con carta dicredito, in grado di evadere diverse migliaia dichiamate al giorno e di accogliere anche i paga-menti via Internet e tramite gli sportelli Banco-mat del Gruppo Intesa. Con una semplice te-lefonata al numero 199.191.191 è possibileprovvedere al pagamento dei tributi anche dicomuni ed enti previdenziali convenzionati,mentre con il numero 800.191.191 è possibileregolare il pagamento del canone radiotelevisi-vo. Al 31 dicembre 2005 sono state emesse cir-ca 2.200.000 quietanze di cui oltre 500.000 sono state emesse tramite il sito internetwww.taxtel.it

SocietàPartecipazionePubblica o Privata50,2%

PubblicheAmministrazioni

Locali 39,6%

PubblicheAmministrazioniCentrali 10,2%

Clientela (dicembre 2005)

(1) Dati al marzo 2006

Nel corso del 2005 è stato completato il pro-getto di creazione di una banca in grado di ser-

vire in modo integrato tutte le entità pubblichee private che partecipano alla spesa pubblica.

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Default di corporate bondLe vicende relative ai default di corporate bondhanno creato una situazione di sfiducia nei con-fronti del sistema bancario in generale. BancaIntesa ha posto al centro delle proprie strategiedi sviluppo il rafforzamento del rapporto di fi-ducia con i propri clienti e per questo motivo, alivello di prevenzione, dal luglio 2003 non ese-gue più operazioni di vendita di corporate bondprivi di rating e sconsiglia decisamente l’acqui-sto di titoli con livelli di valutazione “speculati-vo”. Abbiamo inoltre avviato, con tutte le Asso-ciazioni dei consumatori riconosciute a livellonazionale, un tavolo di lavoro per definire unaprocedura di conciliazione verso i nostri clientiin possesso di obbligazioni societarie (emesseda Gruppi italiani e diffuse in misura significati-va) andate insolute, che reputino di aver subitoda parte dall’azienda un comportamento nonconforme ai suoi doveri.La procedura di conciliazione, fin qui attivataper i casi Cirio, Parmalat, Giacomelli, Finmek eFinmatica, prevede una valutazione da parte diCommissioni paritetiche di conciliazione tra labanca e le associazioni dei consumatori. Le valutazioni sono basate su criteri condivisi(competenza e abitudine di investimento delcliente, coerenza tra il profilo di rischio e l’am-montare dell’investimento, ruolo svolto dallabanca, presenza o meno di una valutazione –rating – di soggetto indipendente, informazio-ne fornita). Ogni criterio ha un suo peso e con-corre all’eventuale indennizzo.Nel caso siano riscontrati tutti i criteri si arriva adun indennizzo del 60%, che si aggiunge al va-lore residuo del titolo che rimane nelle mani delrisparmiatore e alle cedole già incassate; nei ca-si in cui il default del titolo abbia creato al clien-te disagi economici rilevanti e dimostrati, l’in-dennizzo può arrivare al 100% (in questo casoperò il titolo diventa di proprietà della banca).La banca si è inoltre impegnata a fornire assi-stenza amministrativa gratuita ai clienti che vo-lessero insinuarsi nelle procedure fallimentari incorso.L’accordo raggiunto è anche frutto di un rap-

porto ormai duraturo e consolidato tra la bancae le Associazioni dei consumatori che insiemehanno già avviato un tavolo di lavoro perma-nente che si sta occupando di numerosi temi trai quali la trasparenza della comunicazione allaclientela, l’adeguatezza dei processi di investi-mento, la contrattualistica dei nuovi prodotti el’assistenza ai clienti.

Alcuni dati sulle procedure di conciliazione

Cirio, Parmalat, Giacomelli: dati definitivi afine 2005 per il GruppoSono pervenute 18.588 domande di rimborso: nesono state accolte e conciliate 18.359 (98,8%);respinte per carenza dei requisiti richiesti per lapresentazione della domanda 229 (1,2%).L’analisi congiunta (Banca-Associazioni) delledomande accolte ha prodotto una proposta dirimborso al cliente per 8.562 domande, pari al47% (di cui 7.464 rimborsi parziali e 1.098 rim-borsi totali con ritiro titoli).Finmek, Finmatica: dati al 30 aprile 2006 diGruppo (avvio procedura 17/1/06)Sono pervenute 4.145 domande di rimborso:sono state accolte e conciliate 4.108 (99,1%);respinte per mancanza dei requisiti previsti 37(0,9%). L’analisi congiunta (Banca-Associazioni) delledomande accolte ha prodotto una proposta dirimborso al cliente per 2.178 domande, pari al53% (di cui 2.059 rimborsi parziali, 119 rim-borsi totali).

Bond ArgentiniIl default dichiarato dal governo argentino neldicembre 2003 ha dato origine a un problemadi portata globale con pesanti riflessi su diversecategorie di investitori internazionali, fra cui450.000 investitori italiani, clienti di circa 500banche, coinvolti per un valore nominale supe-riore a 10 miliardi di euro. I clienti di Banca Inte-sa rappresentavano circa il 10% del fenomenonazionale.Nell’interesse dei risparmiatori italiani è parsa

Aree sensibili

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adeguata una iniziativa “collettiva”. In seguitoad una specifica deliberazione del Comitatoesecutivo ABI nell’autunno del 2002, BancaIntesa ed altre sette banche hanno costituitol’Associazione per la Tutela degli Investitori inTitoli Argentini, ora TFA, cui hanno aderito ol-tre 450 banche che hanno raccolto “mandati”da oltre il 90% dei loro clienti, con lo scopo dinegoziare con gli emittenti argentini la ristrut-turazione del debito in rappresentanza degli in-vestitori, al fine di ottenere il miglior recuperopossibile e con costi totalmente a carico dellebanche aderenti, anche in caso di ricorso a pro-cedure legali.L’impegno negoziale ha portato a buoni risulta-ti, con sacrifici contenuti o nulli sul capitale in-vestito e/o sui flussi cedolari, nelle ristruttura-zioni del debito di:

– Città di Buenos Aires– Provincia di Buenos Aires– Telecom Argentina– Banco Hypotecario– Altri Emittenti minori

(Prov. Mendoza. Acindar, Metrogas, etc.)

Non ha prodotti i risultati auspicati nei confron-ti del debitore principale, la Rep. Argentina.Quest’ultima ha proposto al mercato (gen-naio/febbraio 2005) una offerta di scambio che,seppur ottenendo il 76% di adesioni a livello in-ternazionale, non è stata ritenuta accettabile daoltre il 50% degli investitori italiani (circa il 28%ha aderito all’offerta, mentre un 20% circa hapreferito vendere i propri titoli a valori intorno al30% del nominale).Valutando negativamente questa offerta ed inassenza di alternative praticabili, la TFA si è quin-di attivata (con il supporto di consulenti legali inItalia e negli USA) per predisporre una azione le-gale contro la Repubblica Argentina. Dopo unalunga analisi la scelta è caduta su una forma diricorso arbitrale presso l’International Centre forthe settlement of investment disputes (ICSID),un organismo internazionale istituito a Wash-ington nel 1966, presso la Banca Mondiale, perla gestione di controversie relative a investimen-ti effettuati da cittadini di un paese membro del-la “convenzione ICSID” in un altro paese mem-bro dell’ICSID.La raccolta dei mandati e dei documenti relativiè avvenuta nel periodo dal 27 marzo 2006 al 12maggio 2006.I nostri clienti con posizioni residue in vecchibond della Repubblica Argentina al 31 dicem-bre 2005 erano circa lo 0,4%. Oltre a sostenerele iniziative della Task Force Argentina esami-niamo con attenzione i singoli casi di reclamoe/o di contestazione inoltrati dai clienti.

In casi di particolare rilevanza, l’Uff. Analisi Po-sizioni Clienti della Direzione Customer Satis-faction supporta la Rete ed incontra i clienti conl’obiettivo di chiarire, e ove possibile superare, imotivi di conflitto, così da ricostituire le basi peruna reciproca soddisfazione.

Le medie e grandi impreseNel corso del 2004 una serie di organizzazionidella società civile ha promosso una campagnadi pressione nei confronti delle banche e quindianche di Banca Intesa. La campagna chiedeval’uscita dal settore degli armamenti e sollecitavauna maggiore attenzione agli impatti indirettidel credito sull’ambiente e sulle società più de-boli. In particolare veniva chiesto di dismetterela partecipazione al finanziamento di tre oleo-dotti o gasdotti (Camisea in Perù, OCP in Ecua-dor e BTC tra l’Azerbaijan e la Turchia) contesta-ti per la violazione di diritti umani e ambientali.

Settore degli armamentiDal marzo 2004, coerentemente con i va-lori e i principi di eticità cui ci ispiriamo, ab-

biamo deciso di sospendere la partecipazione aoperazioni finanziarie che riguardano l’espor-tazione, l’importazione e il transito di armi e disistemi di arma, pur consentite dalla legge185/90.Nonostante queste operazioni siano regola-mentate dallo Stato, secondo i principi della Co-stituzione repubblicana che ripudia la guerracome mezzo di risoluzione delle controversie in-ternazionali, la nostra decisione di non parteci-parvi vuole rispondere anche a un’esigenzaespressa da ampi e diversificati settori dell’opi-nione pubblica, che fanno riferimento a istanzeetiche sia laiche sia religiose.Ci riserviamo comunque di valutare autonoma-mente operazioni che – pur rientrando fra quel-le previste dalla legge 185/90 – non abbiano ca-ratteristiche tali da essere incoerenti con lo spi-rito di “banca non-armata”. In tal caso, questeoperazioni saranno evidenziate sul nostro sitoInternet www.bancaintesa.it, in omaggio aiprincipi di trasparenza.

Importi autorizzati

2003 97,4

2004 23,2

2005 0,2

dati in milioni di euro

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Impegni per il futuro

Project FinancePer quanto riguarda Camisea in Perù eOCP in Ecuador, si tratta di finanziamentideliberati alcuni anni fa, quando la pre-senza di Banca Intesa in Sudamerica eranotevole, attraverso controllate in molti

paesi. Come previsto dal Piano d’Impresa 2003-2005 abbiamo dismesso le nostre partecipazio-ni in America Latina. All’epoca del finanzia-mento la sensibilità generale – anche delle gran-di istituzioni internazionali – era fortementeorientata verso le tematiche della crescita eco-

nomica, per accelerare l’uscita dalla miseria diinteri Paesi e popoli.Nel caso della partecipazione al finanziamentodell’oleodotto BTC, la decisione derivava dalfatto che il progetto aveva ottenuto l’approva-zione dell’International Finance Corporation(Banca Mondiale) e della Banca Europea per laRicostruzione e lo Sviluppo, che l’avevano con-siderata coerente con le regole internazionali inmerito sia al rispetto dell’ambiente sia alla tute-la dei diritti umani. Nel corso del 2005 l’interapartecipazione è stata ceduta.

Qualità della relazioneAscolto e dialogo

Customer SatisfactionVogliamo estendere la misurazione della Custo-mer Satisfaction e consolidarne l’impiego inazienda. L’obiettivo è di stabilizzare e svilupparel’impostazione organizzativa e metodologica av-viata nel 2005, nonché puntare ad una differen-ziazione e specializzazione degli indici di misu-razione della soddisfazione della clientela permercato e per modalità di fruizione del servizio.Gli Indici previsti per il 2006 e riferiti ai singoliMercati sono:

1. I.S.S.F. (Indice di Soddisfazione del Servizio in Filiale)l’indice è focalizzato sulla misurazione dellasoddisfazione del cliente Retail per il servizioerogato nelle sue visite in Filiale;

2. I.S.I. (Indice di Soddisfazione dei clienti Imprese)l’indice è rivolto a cogliere la Soddisfazionedel cliente Imprese per il servizio erogato dal-le strutture specificatamente dedicate a quelmercato (centri imprese);

3. Survey di benchmarkingè prevista la produzione di un indicatore di

confronto con il mercato, per rilevare la qua-lità del servizio alla clientela rispetto ai più di-retti concorrenti;

4. Indagini specifichesaranno attivate, di volta in volta, per verifi-care la qualità percepita e la soddisfazionederivanti dall’utilizzo di determinati prodottida parte del cliente o dall’esperienza di nuo-ve modalità organizzative od operative dierogazione del servizio.

Rapporti con le Associazioni dei consumatoriIl dialogo con le Associazioni dei consumatori èdivenuto fattore sistematico e continuativo nel-lo sviluppo dei nostri servizi. Intendiamo inten-sificare l’attività di relazione oltre che a livellonazionale, anche con le rappresentanze regio-nali e provinciali delle Associazioni in modo daessere ancor più vicini alle istanze locali.Intendiamo attuare meccanismi che ci consen-tano di incrementare il livello di soddisfazione edi compartecipazione dei clienti della Banca nel-la definizione della qualità dei servizi.Dato il riscontro particolarmente positivo dellostrumento conciliatorio per i casi di accesso alrimborso per i bond in default, intendiamo an-che ampliare l’utilizzo dello strumento non de-limitandolo alla gestione dei soli casi di criticità.Vogliamo infine sviluppare progetti che ci con-

Impegni per il futuro

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sentano di favorire la consapevolezza d’acqui-sto dei nostri clienti per sviluppare un dialogotrasparente e paritetico.

Gestione Reclami Dal maggio 2006 è in atto una nuova ini-ziativa su tre aree pilota a sostegno delle

filiali per superare l’insoddisfazione prima chequesta generi il reclamo. Denominata “As-sistenza Filiali”, è un nuovo nucleo che si inter-faccia coi Direttori, i quali avranno chiari puntidi riferimento per ogni problema o dubbio in-terpretativo a largo raggio.

Vicinanza alla clientelaNel 2006 proseguiremo con le attività intrapre-se per il progetto nuovo layout di filiale raffor-zando le iniziative in corso.

Semplicità e trasparenzaIn questo ambito abbiamo già messo in atto unaserie di progetti che avranno pieno compimentonel corso del 2006. I progetti vanno dalla rivisita-zione dei rendiconti di gestione patrimoniale, chesaranno caratterizzati da maggior chiarezza sullaperformance, alla semplificazione dei questiona-ri per la profilazione univoca della clientela e la de-terminazione corretta del profilo di rischio. Ancheper le imprese e le PMI nel corso del 2006 attive-remo su tutta la rete un nuovo processo per la ven-dita dei prodotti derivati, sviluppato congiunta-mente ad una prestigiosa facoltà universitaria, cheguiderà i nostri gestori nella valutazione del pro-dotto adeguato alle caratteristiche del cliente.

Eccellenza nell’offerta e nel servizioConoscere le esigenze del cliente

Il nostro Customer RelationshipManagementDal gennaio 2006 sono in corso ulteriori

sviluppi nell’ambito del progetto “Nuovo Arco-baleno” che prevedono il coinvolgimento con-tinuativo di un panel di colleghi della DivisioneRete composto da 36 gestori (2 per ogni seg-mento retail e per ogni Direzione di Rete) al finedi raccogliere direttamente dagli utenti i lorosuggerimenti su come rendere eccellente la no-stra piattaforma commerciale.

Ampliare la gamma di offertaImmigratiVogliamo rendere i nostri servizi nei confronti dei

clienti immigrati ancor più rispondente alle ne-cessità di chi vuole radicarsi nel nostro Paese. Perquesto intendiamo sviluppare ulteriormentel’Offerta People attivando indagini qualitative checi consentano di ampliare l’offerta dando una ri-sposta più incisiva alle esigenze degli stranieri inItalia. Vogliamo anche sviluppare soluzioni in gra-do di valorizzare le capacità di queste persone perfavorirne l’integrazione e l’inserimento nel tes-suto sociale e supportarne l’imprenditorialità.

Studenti UniversitariIntesaBridge e UniversitHouse: vogliamo esten-dere le partnership alle università che ancoranon aderiscono ai progetti, sia sul territorio na-zionale che nei Paesi nei quali siamo presenticon partecipate estere e favorire, con tali inizia-tive, l’accesso agli studenti stranieri in Italia.

“Unc@ppuccino per un PC”: questo è il nomedell’iniziativa promossa dalla Presidenza delConsiglio dei Ministri – Dipartimento per l’inno-vazione e le tecnologie alla quale abbiamo ade-rito nel primo trimestre 2006. L’iniziativa preve-de l’erogazione di prestiti personali a condizio-ni particolarmente vantaggiose agli studentiuniversitari per l’acquisto di un personal com-puter. I prestiti sono assistiti da un fondo di ga-ranzia a parziale tutela dei rischi assunti nei con-fronti dei clienti.

Lavoratori in Cassa integrazioneAnticipazione sociale: il prodotto è stato attiva-to nel corso del 2006 anche da Biverbanca per leaziende di Vercelli con il sostegno della Fonda-zione Cassa di Risparmio di Vercelli e della Pro-vincia di Vercelli. Vogliamo estendere il proget-to a tutto il territorio nazionale con la partner-ship delle Amministrazioni Pubbliche locali.

Lavoratori atipiciI contratti di lavoro atipico sono un fenomenorilevante che rappresenta circa il 9% della po-polazione occupata. Per gran parte dei lavora-tori temporanei sussiste la difficoltà ad accede-re a forme di credito a causa della difficoltà a di-mostrare la propria capacità di rimborso. Ab-biamo studiato una formula innovativa – lan-ciata nel gennaio 2006 – per consentire anche aquesti lavoratori di accedere ad un mutuo perl’acquisto della prima casa. Con Intesa MutuoAtipico viene offerta al cliente la possibilità disaltare il pagamento delle rate per tre volte neiprimi sette anni di vita del mutuo in caso di per-dita del lavoro.Nel marzo 2006 Banca Intesa Mutuo Atipico èstato individuato, nell’ambito di un bando lan-ciato dal Comune di Milano, quale prodotto fi-nanziario maggiormente rispondente alle esi-

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Clienti

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Impegni per il futuro

genze delle coppie con uno o due lavoratoritemporanei. Il Comune di Milano ha messo a di-sposizione un fondo di 1 mil. di euro per copri-re il costo della polizza assicurativa che intervie-ne nel pagamento delle rate nel secondo e ter-zo periodo di sospensione.

Anziani e disabiliTuttinsieme: nel dicembre 2005 abbiamo lan-ciato un progetto con Biverbanca, il Comune diVercelli e la Fondazione Cassa di Risparmio diVercelli, dedicato alle famiglie con anziani nonautosufficienti che prevede prestiti per l’assi-stenza domiciliare e mutui per ristrutturazioniabitative e acquisto di attrezzature sanitarie.Intendiamo consolidare il progetto ed esten-derlo a livello nazionale.Sono inoltre in fase di studio progetti per soste-nere le famiglie e gli operatori di settore nell’as-sistenza delle persone disabili, al fine di facili-tarne l’accesso al credito.

Offerta commerciale per il terzo settoreConsolidamento del progetto Mosaico di offer-ta per il settore, in particolare per:

– semplificare ulteriormente le condizioni suiprodotti;

– diffondere l’utilizzo del canale elettronico;– sviluppare l’area dei finanziamenti.

Sostegno alla crescita del PaeseOfferta per le piccole imprese

Innovazione IntesaNova: intendiamo estendere la vali-dazione dei progetti nel campo dell’inno-vazione a nuovi partner scientifici e alle

banche estere del Gruppo. Inoltre si sta speri-mentando il modello IntesaNova nell’ambito dinuovi prodotti a sostegno dell’ambiente e dellosviluppo sostenibile.

Credito a medio termine a sostegno dell’inno-vazione: nel marzo del 2006 abbiamo rilanciatouna nuova operazione rivolta alle PMI che in-tendono realizzare investimenti destinati in par-ticolare all’innovazione tecnologica e di proces-so grazie al programma IntesaNova. Mettiamoa disposizione un plafond di 500 mil. di euro alquale si aggiunge un plafond di 250 mil. di eu-ro di Intesa Leasing. Destinatarie dell’accordotra Banca Intesa, Eurofidi e Intesa Leasing sa-ranno le imprese con fatturato compreso tra 1 e50 mil. di euro delle regioni Lombardia, Liguria,

Marche, Umbria, e per questa occasione il rag-gio d’azione è stato esteso anche a Piemonte,Valle d’Aosta, Toscana, Emilia Romagna eAbruzzo.

IntesaBrand: iniziativa dedicata allo sviluppodel marchio e delle politiche di marketing dellePMI. Si tratta di un sistema completo di servizifinanziari e professionali messi a disposizionedelle PMI interessate a valorizzare il propriomarchio o portafoglio marchi con iniziative spe-cifiche di sviluppo o nell’ambito di operazionidi ottimizzazione della struttura finanziaria/pa-trimoniale.

La relazione col territorioProdotti per le aziende agricoleIl nostro impegno è nella valorizzazione delle fi-liere agricole italiane affiancandoci alle impreseche, pur non potendo contare su un fattore di-mensionale, rappresentano un enorme patri-monio in tipicità di produzioni. Abbiamo perquesto già lanciato, nel marzo del 2006, un pac-chetto completo di prodotti costruito attornoalle necessità delle aziende agricole e degli agri-coltori, proponendo soluzioni specifiche per ot-to filiere produttive: allevatori bestiame da car-ne, allevatori bestiame da latte, cereali, orto-frutta, vino, olio d’oliva, agriturismo e floroviva-ismo. Oltre all’offerta commerciale ci avvaliamodel supporto di un team di specialisti presenti sututto il territorio, disponibili a dialogare con gliimprenditori agricoli sui temi specifici della loroattività, per meglio affiancarli nella gestioneaziendale.

Sviluppo di soluzioni per il territorioL’obiettivo che ci poniamo è quello di favorire losviluppo economico e sociale adottando un mo-dello di governance che si esplica nella realizza-zione di Holding territoriali.L’Holding territoriale, ideata in collaborazionecon l’Associazione Italiana delle Agenzie diSviluppo Locale e Marketing Territoriale, preve-de l’intervento concertato di enti locali, enti ge-stori di risorse immobiliari, ambientali e cultura-li ad impatto economico, il sistema delle impre-se, gli operatori del credito nazionali e locali. Lefinalità sono quelle di liberare risorse da reim-mettere nel sistema per aumentare la capacitàcompetitiva rispetto ad altri territori concorren-ti, anche e soprattutto esteri.Il ruolo della Holding Territoriale è quello di co-ordinare le attività finanziarie e di sviluppo im-prenditoriale, coordinando l’azione di Agenziedi Sviluppo, Finanziarie, Merchant Bank e deiFondi Immobiliari di territorio in una logica dimessa a fattor comune di tutti gli asset del terri-torio.

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Consulenza e soluzioni finanziarie per le medie e grandi imprese

Anche per il mercato Corporate il Piano d’Im-presa 2005-2007 evidenzia gli aspetti di respon-sabilità sociale che emergono dalla attività dibusiness della Divisione Corporate. Questi gliaspetti che vogliamo rafforzare nel corso del2006:

– supportare le imprese impegnate nei proces-si di internazionalizzazione secondo modalitàsostenibili. Nel corso del 2006 abbiamo in-tenzione di definire delle linee guida all’e-spansione internazionale per la valutazionedel rischio socio-ambientale delle imprese edei progetti di delocalizzazione;

– proseguire le attività dello sportello Intesa-Eurodesk rafforzandole nel settore EU Strate-gic Consulting per la Ricerca e Sviluppo (R&S)in relazione alla partecipazione delle impreseclienti ai programmi comunitari.EU Strategic Consulting per la R&S copre i se-guenti settori:– Consulenza Istituzionale

Consulenza strategica nei contatti con leIstituzioni Europee, sulla prassi di struttura-zione dei partenariati e sulle modalità di ri-cerca partner. Accompagnamento delle im-prese clienti nella presentazione dei pro-getti alla Commissione Europea e monito-raggio sul 7° Programma Quadro per laR&S.

– Consulenza TecnicaMonitoraggio ed informazione sulle oppor-tunità d’affari nell’ambito del ProgrammaQuadro di R&S dell’UE e degli altri program-mi di finanziamento. Ricerca personalizzatadelle fonti di finanziamento sulla base delleesigenze dei clienti (finanziamenti europei enazionali a fondo perduto, prestiti BEI, cre-diti ordinari e/o sovvenzionati). Assistenzanella redazione e presentazione dei proget-ti. Consulenza per l’organizzazione di even-ti di sponsorizzazione/presentazioni a livel-lo europeo di progetti finanziati dai pro-grammi europei. Programmi di formazioneper le imprese sui finanziamenti europei.

– Nell’ambito della promozione dello svilupposostenibile e dell’innovazione del Paese in-tendiamo:

– aderire all’Italian Carbon Fund, nato sul-la base di un accordo tra Ministero del-l’Ambiente Italiano e Banca Mondialenell’ambito dei meccanismi flessibili delprotocollo di Kyoto;

– sottoscrivere gli Equator Principles per ilProject Finance;

– sviluppare per il segmento mid corporateuna linea di finanziamento per l’acquisto dimoduli per la produzione di energia foto-voltaica.

– Uno degli obiettivi del Piano d’Impresa è an-che quello di supportare i nostri clienti nelladefinizione e implementazione di politichedell’attività di impresa che consentano unosviluppo sostenibile sia sotto il profilo econo-mico, che sociale e ambientale. Per far ciò ciproponiamo di diffondere la cultura della CSRcon l’invio di newsletter tramite web-mail ai referenti delle aziende clienti per la pro-mozione di iniziative intraprese dalla Bancaoppure segnalazioni di fonti informativeesterne.

La Pubblica AmministrazioneNel settore pubblico e della pubblica uti-lità il Piano d’Impresa 2005-2007 prevedeun importante contributo nei settori di pri-

maria rilevanza sociale nei quali già operiamo. Intendiamo proseguire gli indirizzi già intrapre-si conseguendo gli obiettivi attraverso una qua-lificata assistenza finanziaria e di finanza strut-turata ai clienti, principalmente attraverso unampio utilizzo del credito. Il Piano prevede in-fatti l’erogazione di oltre 15 miliardi di euro difondi a favore dello Stato, degli Enti territoriali,delle società a partecipazione pubblica e deglioperatori privati coinvolti nei progetti infra-strutturali e nei servizi pubblici e di pubblica utilità.

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Clienti

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Il Gruppo Intesa al 31 dicembre 2005 si componedi 60.778 collaboratori di cui 42.062 in Italia e

18.716 all’estero. Presentiamo nello specifico lacomposizione dei dipendenti della Capogruppo.

Collaboratori

Banca Intesa SpA

Dipendenti

Numero dipendenti 30.294di cui uomini 18.720di cui donne 11.574Contratti a tempo determinato 48

Età mediaEtà media 43età media uomini 45età media donne 41Anzianità lavorativa media 19

Dipendenti Part timeDipendenti Part time 3.834di cui uomini 251di cui donne 3.583

Inquadramento Dirigenti Quadri direttivi Impiegati Altro

Inquadramento 1,66% 41,60% 55,18% 1,58%di cui uomini 1,54% 29,29% 29,55% 1,42%di cui donne 0,12% 12,31% 25,63% 0,16%

Titolo di studioLaurea 20,7%Diploma Superiore 65,6%Altro 13,7%

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Collaboratori

La professionalità e la motivazione delle perso-ne che lavorano in Banca Intesa rappresentano ilfattore determinante per raggiungere gli obiet-tivi di creazione di valore per il nostro Gruppo eper tutti i nostri interlocutori. In un contesto ca-ratterizzato da forte competitività in generale, ilPiano d’Impresa 2003-2005 si è prioritariamen-te concentrato sull’individuazione di adeguatesoluzioni finalizzate:– da un lato, a ridurre strutturalmente il costo

del lavoro entro livelli più compatibili con l’an-damento dei ricavi minimizzando i costi so-ciali. In tale ottica sono stati sottoscritti accor-di con tutte le Organizzazioni sindacali per ilblocco del turn over, la riduzione dello straor-

dinario, l’attivazione di processi di efficienta-mento e di riconversione professionale, non-ché l’attivazione delle procedure di accesso alFondo di Solidarietà;

– dall’altro, a migliorare l’efficienza e la produt-tività attivando progetti e iniziative per la va-lorizzazione e la crescita del capitale umano.La qualità del personale e i relativi processi digestione e di valorizzazione hanno assuntosempre più il valore di asset strategico. Lecompetenze, la professionalità, la motivazio-ne, i comportamenti organizzativi e il senso diappartenenza di tutti i collaboratori hannorappresentato elemento fondamentale per ilsuccesso del Piano.

Qualità dellerisorse umane

Sviluppo dellerisorse umane

Relazioniindustriali

Comunicazioneinterna

Qualità della vitain azienda

– abbiamo sviluppato un importante piano di formazione per favorire ilcambiamento culturale, l’acquisizione di competenze manageriali e ge-stionali necessarie per sostenere il processo di miglioramento e per svi-luppare professionalità specifiche

abbiamo:– perfezionato i sistemi di valutazione delle attitudini, del potenziale e

delle prestazioni, allo scopo di valorizzare i comportamenti orientati al-la collaborazione, all’iniziativa, ai risultati e al lavoro in team

– individuato e valorizzato i “talenti” presenti – pianificato le carriere individuando e gestendo specifici percorsi con

particolare riguardo a quadri direttivi e dirigenti– introdotto sistemi premianti differenziati per comunità professionali

– abbiamo perseguito lo sviluppo delle relazioni industriali anche attra-verso momenti di informazione, consultazione e confronto, favorendola più ampia partecipazione e condivisione possibili dei programmiaziendali da parte di tutte le Organizzazioni sindacali

– abbiamo attivato una serie di iniziative di comunicazione interna, svi-luppando e consolidando un sistema integrato di strumenti per diffon-dere in modo chiaro e trasparente le conoscenze sulle strategie, per as-sicurare la condivisione dei valori e degli obiettivi, per facilitare il coin-volgimento nei processi di cambiamento in azienda, per far sì che lepersone conoscano la realtà, i diversi mestieri, le aree di business, i pro-dotti e i servizi offerti

– abbiamo intrapreso iniziative per favorire lo spirito di appartenenza, ilbilanciamento delle esigenze lavorative con quelle familiari, la preven-zione dai rischi per la salute e la sicurezza delle nostre persone

Questi gli obiettivi che ci siamo posti e le linee di azione attuate:

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Turn over

In coerenza con le indicazioni del primo Pianod’Impresa che prevedeva una riduzione struttu-rale del costo del lavoro, uno degli strumenti at-

tivati nell’ambito della procedura prevista perl’accesso al Fondo di Solidarietà, è stato il bloc-co del turn over.

Turn over

AssunzioniLa politica delle assunzioni nel triennio 2003 –2005 hanno risentito significativamente dellacomplessa operazione di riorganizzazione cheha interessato il Gruppo. Con la chiusura dellaprocedura di accesso al Fondo di Solidarietà, sulfinire del 2005, si è avviata una fase finalizzataall’inserimento di nuove risorse in Azienda at-traverso la messa a punto del progetto Ap-prendistato Professionalizzante.Avviato nel mese di settembre 2005, il progettoApprendistato Professionalizzante ha previsto

l’inserimento, nel corso dei primi mesi del 2006,di 112 risorse in Lombardia, 40 in Piemonte, 43in Veneto e 30 in Sardegna per il ruolo di Ap-prendista Addetto Operativo, Apprendista Ope-ratore di Banca Telefonica, Apprendista As-sistente Operativo Private e sulla DirezioneAmministrazione per il ruolo di ApprendistaAddetto alle attività di supporto alla gestionedell’azienda. La raccolta delle domande di ade-sione è avvenuta unicamente attraverso la com-pilazione dell’application form appositamentecreato sul sito www.bancaintesa.it.

Banca Intesa SpA dic-03 dic-04 dic-05

Numero dipendenti 33.022 30.672 30.294

Numero rapporti di lavoro cessati nell’anno 4.080 2.603 1.042

N. cessazioni verso l’esterno 332 333 308

N. cessazioni incentivate 434 4 1

N. vs Fondo di Solidarietà (DM 158/2000) 3.110 2.074 577

N. pensionamenti (non incentivati) 18 3 4

Scadenze Tempi Determinati 74 75 42

Altro 112 114 110

Turnover 1,4% 1,6% 1,5%

Job Creation -3.000 -2.350 -378

N. Assunzioni (Tempo Determinato, Indeterminato, Reintegri) 654 270 306

Saldo passaggi infragruppo 377 -18 350

Altro 49 1 8

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La formazioneCon le oltre 255.000 giornate di formazioneerogate nel 2003, 335.000 giornate nel 2004 e322.000 nel 2005 – utilizzando in maniera arti-colata e sinergica i vari ‘canali’ di cui la Bancaoggi dispone – l’obiettivo previsto dal primoPiano d’Impresa di erogare nel triennio – a livel-lo di Gruppo – oltre 800.000 giornate di forma-zione, è stato ampiamente raggiunto, superan-do la quota di oltre 900.000 giornate di forma-zione.Il primo Piano triennale di formazione ha ri-guardato quattro grandi aree di intervento for-mativo ciascuna con specifici obiettivi: 1. la cultura d’impresa

per favorire la condivisione di valori coerenticon la nuova realtà competitiva e l’integra-zione verticale e orizzontale della struttura eil suo efficace funzionamento;

2. lo sviluppo delle competenze gestionali emanagerialiè stato realizzato il percorso di formazionemanageriale – Maxval – destinato prevalen-temente ai capi struttura delle aree Marke-ting, Commerciale e Crediti con l’ottica di cre-are sinergie integrando strutture, sistemi, cul-ture e valori.Specifici interventi formativi sono stati svilup-pati e destinati ai ‘capi’ e agli Specialisti dellafunzione Risorse Umane sul tema della ge-stione delle risorse;

3. lo sviluppo tecnologicoper ottimizzare l’apporto delle tecnologie al-la gestione aziendale e creare le condizionioperative per fornire un servizio di qualità,con particolare riguardo al processo di com-pletamento dell’unificazione dei sistemi in-formativi di Banca Intesa;

4. lo sviluppo di prodotti e serviziper diffondere una cultura commerciale orien-tata alla creazione di valore per l’azienda e peri clienti, sviluppare le competenze necessarieper migliorare la competitività nei mercati diriferimento e la capacità d’istituire rapporti du-raturi e soddisfacenti con la clientela e sup-portare il lancio di nuovi prodotti e servizi.

Con il completamento del progetto “Arco-baleno” destinato ad aumentare la qualitàrelazionale con la nostra clientela, sono statiattuati interventi formativi per circa 20.000collaboratori. Il nuovo modello commercialeè stato accompagnato da un insieme orga-nico di interventi destinati prevalentemente afigure di Gestore, con riguardo specifico alletematiche di natura creditizia, in particolare:il progetto ‘Arcobaleno Imprese’, riservato acoloro che operano a supporto del mercatodelle PMI, gli interventi formativi per ‘As-sistenti di Centro Imprese’ e i progetti ‘CreditoAffari’ e ‘Credito Privati’. Anche il progetto diridefinizione del layout di filiale è stato ac-compagnato da un’azione formativa rivoltaai collaboratori di tutti i punti vendita ogget-to di riconfigurazione.

I canali della formazioneIl Piano ha previsto interventi mirati per le singo-le famiglie professionali, erogati attraverso piùmodalità didattiche, tra loro integrate: aula, for-mazione a distanza, Web Tv, Focus Group, ecc.Nel triennio le attività formative sono state eroga-te in misura pari al 40% attraverso i cosiddetti ‘ca-nali tradizionali’ (e-learning ed aula). Forte svilup-po ha avuto la formazione veicolata attraverso laweb tv aziendale attraverso la quale sono stati dif-fusi i programmi sul nuovo accordo ‘Basilea2’, sulnuovo sistema di valutazione ‘Valore’, sui temidella ‘Sicurezza’ e, non ultimo, proponendo ri-flessioni sul tema della ‘Cultura d’Impresa’, degliinvestimenti finanziari (‘Investire Oggi’), dell’E.V.A.e della normativa Antiriciclaggio.Relativamente alla formazione a distanza, cherappresenta uno degli elementi ‘portanti’ del mo-dello didattico integrato, tramite il canale e-lear-ning sono stati diffusi contenuti formativi riguar-danti le norme concernenti la distribuzione di pro-dotti finanziari e assicurativi, l’avvio di nuove pro-cedure informatiche in materia di gestione del cre-dito, l’aggiornamento dell’evoluzione normativain materia di Antiriciclaggio, Privacy e Sicurezza.L’offerta e-learning relativa al biennio 2003-2004ha generato l’attivazione, da parte dei dipenden-ti, di circa 10.000 richieste di fruizione.

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Collaboratori

Qualità delle risorse

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Qualità delle risorse

Banca Intesa SpA 2005

Formazione (aula + formazione a distanza)

Giorni di formazione erogate nell’anno 295.630

Giorni di formazione per dipendente/anno 12

Formazione per contenuti (aula + formazione a distanza)

Manageriale 23,7%

Commerciale 9,1%

Operativa 25,0%

Credito 6,4%

Finanza 24,0%

Estero 0,7%

Informatica 2,2%

Specialistica 0,7%

Linguistica 8,3%

Formazione per modalità di erogazione

In aula 45,2%

A distanza 23,9%

Web 30,9%

Dirigenti Quadri Direttivi Aree Professionali Totale

Formazione Uomini Donne Uomini Donne Uomini Donne Uomini Donne

N° partecipanti 450 33 8.816 3.720 9.350 7.791 18.616 11.544

N° totale ore di formazione 40.938 3.169 388.429 147.416 267.911 209.864 697.278 360.449

Dati sulla formazione

Banca Intesa SpAFormazione del personale svolta nel corso dell’anno2005 per categoria professionale

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Il tema comune che lega le iniziative per la cre-scita delle persone è stato quello dello sviluppodi una cultura aziendale fondata su valori quali:centralità del cliente, assunzione di responsabi-lità, autorevolezza, rigore, integrità e lavoro disquadra, in grado di tradursi in modo coerentein comportamenti ispirati all’orientamento al ri-sultato, all’economicità della gestione e all’ec-cellenza operativa.

Valutazione delle prestazioni

Il patrimonio di competenze ed esperienze inpossesso dei collaboratori costituiscono fattorecritico di successo: professionalità, motivazionee senso di appartenenza delle nostre personesono elementi imprescindibili sui quali insisterecon processi di valorizzazione attraverso i qualimigliorare competenze e professionalità. Inquesta prospettiva sono stati messi a punto spe-cifici sistemi di valutazione e iniziative di gestio-ne del personale.Con l’adozione del processo di valutazione del-le prestazioni Valore – avviato già nel 2002 –abbiamo perfezionato un sistema in grado di:

– misurare la performance individuale attraver-so criteri omogenei, coerenti e finalizzati aduna gestione meritocratica del personale;

– favorire il miglioramento delle competenze edelle professionalità;

– consentire una comunicazione efficace tra ca-po e collaboratore riguardo ai risultati conse-guiti e all’individuazione di iniziative di svilup-po professionale;

– promuovere una cultura organizzativa comu-ne e allineata agli indirizzi del Piano d’Impresa.

A supporto di una corretta diffusione del meto-do e per rafforzare la cultura della valutazione– oltre alla redazione di un manuale indirizzatoai capi, distribuito in circa 3.000 copie – nel cor-so del 2004 e 2005 si è realizzata una specificainiziativa di formazione che ha coinvolto tutti i

valutatori delle diverse Strutture di Banca Intesae anche del Gruppo.Il sistema di valutazione delle prestazioni Valoreha coinvolto tutta la popolazione di BancaIntesa – e anche quella di numerose società delGruppo – per un totale di oltre 34.000 personevalutate nel corso del 2004 e del 2005.La valutazione delle prestazioni dei Dirigenti edei Responsabili di struttura è basata su unospecifico sistema che prevede l’identificazioneda parte del Dirigente dei propri obiettivi e deirelativi piani di azione e la valutazione dei risul-tati conseguiti formulata da parte dei responsa-bili di funzione.Il sistema, denominato Direzione per Obiettivi(DPO), avviato nel 2004 con riferimento alle po-sizioni dirigenziali di Banca Intesa, di IntesaSistemi e Servizi e di Intesa Gestione Crediti – èstato esteso nel 2005 ai Quadri Direttivi con po-sizione di responsabilità, coinvolgendo a livellodi Gruppo complessivamente 673 persone, dicui 477 Dirigenti e 196 Quadri Direttivi di BancaIntesa, Cassa di Risparmio di Parma e Piacenza,Biverbanca, Intesa Gestione Crediti, Intesa PrivateBanking e Intesa Mediocredito.

Valutazione del potenzialeSono stati attivati due progetti per la valutazionedel potenziale. Valutazione del potenzialemanageriale destinato ai responsabili e Valorepotenziale riservato ai Quadri Direttivi e alle ri-sorse della terza Area Professionale ritenute inpossesso di elevate potenzialità di sviluppo:

– “Valutazione del potenziale manageriale” haper obiettivo la misurazione dell’allineamentodelle competenze manageriali ai valori delPiano d’Impresa. Il progetto ha riguardato nel-l’arco del triennio complessivamente circa1.000 responsabili. Leadership del cambia-mento, comunicazione autorevole e teamwork sono le competenze chiave risultate su-scettibili di miglioramento;

– “Valore potenziale” ha per obiettivo una piùefficace gestione delle risorse umane in ter-

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Collaboratori

Sviluppo delle risorse umane

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Sviluppo delle risose umane

mini di mobilità e sviluppo professionale. Nelcorso del progetto sono state effettuate circa11.200 valutazioni. Tale valutazione è stata ef-fettuata presso Banca di Trento e Bolzano,Banca Popolare FriulAdria e Banca CIS, con lametodologia e i criteri del sistema Valore Po-tenziale, messi a punto dalla Capogruppo.

Politiche di valorizzazione Nell’ambito delle iniziative finalizzate alla valo-rizzazione e al reclutamento di Giovani Talenti,il programma “Leonardo”, avviato nel 2003, si èinserito nelle linee di realizzazione del Pianod’Impresa in tema di sviluppo delle risorse uma-ne della Divisione Corporate e si propone di:

– individuare giovani laureati (età max. 34 anni),dalle prestazioni eccellenti e accreditati di ele-vato potenziale, relativamente ai quali proce-dere alla verifica delle qualità personali attra-verso adeguata strumentazione (Develop-mental Assessment Centre – DAC) e costruirepercorsi individuali di sviluppo e proposte divalore ad hoc;

– attivare parallelamente canali di recruitmentidonei a costituire un bacino sufficiente all’as-sunzione di 10/15 giovani talenti esterni at-traverso un percorso di inserimento della du-rata di 18 mesi;

– coinvolgere e responsabilizzare i responsabiliin tutte le fasi del processo per coadiuvare igiovani talenti nello sviluppo del proprio po-tenziale di crescita quale investimento in in-tangibile asset utili all’Azienda e al singolo.

Per la selezione di risorse di talento da inserirenelle strutture locali delle Banche Europee delGruppo: VUB, PBZ, CIB, Banca Intesa Beograd,KMB, nel corso del 2005 abbiamo messo a pun-to il programma Tomorrow’s Talents e costi-tuito il Multinational Recruitment Board, com-posto dai nostri specialisti di reclutamento.Nell’ambito di 12 sessioni di assessment sonostate valutate circa un centinaio di risorse e so-no stati organizzati due presentazioni pressoUniversità.

IncentivazioneSono stati ideati – compatibilmente con le ri-sorse a disposizione stante gli obiettivi di ridu-zione del costo del lavoro del triennio 2003-2005 – sistemi di valorizzazione delle perfor-mance diversificati e coerenti con le specificità

delle comunità e delle famiglie professionalipresenti in Azienda.Dal 2004, i sistemi – ideati tenendo conto dellespecificità delle diverse aree di business e ispira-ti a criteri di equità e al corretto riconoscimentodel merito – si sono fondati per il personale di– Divisione Rete: sui risultati di squadra, pur

contemplando elementi di valorizzazione del-le performance individuali

– Divisione Corporate, Banca Caboto e DirezioneFinanza e Tesoreria: prioritariamente sul meritoindividuale attraverso regole di selettività inci-sive, che riconoscono i contributi eccellenti conpremi raffrontabili con i livelli target dei rispet-tivi mercati di riferimento, pur prevedendomeccanismi di solidarietà di squadra

– Direzione Centrale e staff delle Divisioni Ban-che Italia e Banche Estero: oltre ad essere su-bordinati ai risultati conseguiti da BancaIntesa e dal Gruppo, in termini di MINT-EVA edi Cost-Income, in modo coerente sulle pras-si riscontrate – attraverso apposito bench-mark – presso il sistema creditizio nazionale.

Premio di Piano- Premio aziendaleNel maggio 2005 è stato sottoscritto un impor-tante e innovativo accordo con le Organiz-zazioni Sindacali che attribuisce gratuitamenteazioni ai dipendenti nell’ambito del premiostraordinario di Piano.Si tratta di un’iniziativa rilevante, che ha riguar-dato ancorché in misura differenziata, anche icolleghi delle aziende controllate italiane e chesi inserisce in un impegno più generale diretto acoinvolgere le persone nella vita dell’Azienda,premiandole in relazione al contributo fornitoper la realizzazione del Piano 2003-2005 conl’assegnazione gratuita – nel giugno 2006 – diazioni ordinarie Banca Intesa pari a un contro-valore di € 2.000,00.

Politiche retributive e di sviluppo di carriera

Adottiamo sistemi di valorizzazione dei compor-tamenti e delle competenze secondo criteri sem-pre più trasparenti e basati sulla meritocrazia.La cultura del merito è per noi un obiettivo es-senziale in quanto riteniamo che solo una orga-nizzazione fondata sulle opportunità basate sulmerito e sulla valorizzazione professionale, puòattrarre a sé le migliori risorse.Abbiamo attivato progetti di job analysis e jobevaluation dei ruoli manageriali allo scopo di ar-monizzare i trattamenti e assicurare la competi-tività con il mercato in relazione alle specificità

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delle famiglie professionali e alle diverse aree dibusiness. Tali progetti comportano:

– la descrizione dei ruoli, rilevandone le corret-te dimensioni di natura economica, organiz-zativa e gestionale (job analysis);

– l’individuazione del rispettivo peso (job eva-

luation) ovvero del grado di rilevanza che ilruolo riveste nell’ambito dell’organizzazione.

Questo approccio articolato consente l’adozio-ne di politiche gestionali eque e competitive conil mercato di riferimento, a garanzia di un’ade-guata gestione dei sistemi di retribuzione.

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Collaboratori

Banca Intesa SpA 2005

Retribuzioni medie lorde per sesso/categoria

Dirigenti uomini 125,48

Dirigenti donne 120,37

Quadri direttivi uomini 50,54

Quadri direttivi donne 44,53

Impiegati uomini 33,06

Impiegati donne 29,52

Altro uomini 29,74

Altro donne 24,66

Banca Intesa SpA 2005

Numero dipendenti inseriti percorsi professionali per accordi integrativi 11.424

Uomini 6.192

Donne 5.232

dati in migliaia di euro

Banca Intesa SpA: promozioni 2005

Numero promozioni nell’anno ai sensi di CCNL/Accordi aziendali 1.737

Numero promozioni nell’anno ai sensi di CCNL/Accordi aziendali/Totale dipendenti (%) 5,7%

Numero promozioni nell’anno per merito 648

Numero promozioni nell’anno per merito/Totale dipendenti (%) 2,1%

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Relazioni industriali

Il confronto con le Organizzazioni sindacali dei la-voratori – mezzo attraverso cui sviluppare ade-guati momenti di confronto, di partecipazione edi condivisione dei piani e dei programmi azien-dali” – si è ispirato a principi di reciproco rispettoe lealtà. Le politiche e i conseguenti indirizzidell’Azienda nella gestione dei rapporti sindaca-li si sono quindi orientati verso la massima tra-sparenza sia in ordine alle scelte strategiche e ge-stionali, sia riguardo al governo dei processi di ef-ficientamento e di sviluppo necessari per il con-seguimento degli obiettivi aziendali, anche nellaprospettiva di creare regole uniformi e omoge-nee per tutto il personale di Banca Intesa.Con queste convinzioni ed in tali ambiti, le rela-zioni sindacali nel corso del triennio hanno attra-versato tre momenti fondamentali e hanno po-sto le basi per lo sviluppo di un rapporto in gradodi coniugare l’ambito classico delle relazioni in-dustriali con la responsabilità sociale d’impresa.Tale evoluzione è coerente con il livello di matu-rità della riflessione sul rapporto tra detti ambitiche ha portato, in sede nazionale, alla stipula delProtocollo sullo sviluppo sostenibile e compatibi-le del sistema bancario del 16 giugno 2004.

– La fase dell’efficientamento: ha visto lasottoscrizione con tutte le Organizzazioni sin-dacali di accordi finalizzati a ricondurre il costodel personale entro livelli più compatibili conl’andamento dei ricavi, anche attraverso laprocedura per gestire le uscite del personalecon i requisiti per l’accesso al Fondo di Soli-darietà e tramite l’individuazione di altri stru-menti per la riduzione del costo del lavoro.

– La fase dell’integrazione delle Banche con-fluite in Banca Intesa: per tutto il triennio si èdato corso a importanti momenti di confrontosindacale che hanno portato alla realizzazionedi un quadro normativo unitario per tutto il per-sonale, eliminando diversità di trattamento.Sono state ridisciplinate, in accordo con tuttele Organizzazioni sindacali alcune materie fon-damentali quali: inquadramenti, “banca delleore”, formazione, mobilità territoriale, ticketpasto, premi di fedeltà, premi aziendali, rego-lamentazione di turni – reperibilità con la ra-zionalizzazione delle correlate indennità.

In particolare, con l’Accordo del 31 ottobre 2003in materia di inquadramenti, dopo un confrontonegoziale particolarmente lungo e complesso,si è attuato il riordino complessivo del quadronormativo aziendale in materia, definendo unanuova e unitaria disciplina degli inquadramentiper le principali figure professionali dell’Azienda.Per effetto di questo accordo, già nel corso del2004, le promozioni hanno riguardato oltre3.900 collaboratori di Banca Intesa (il 12,9% deidipendenti della Capogruppo).

– La fase del consolidamento e dell’innova-zione. Con il Protocollo sulle Relazioni Indu-striali del 29 dicembre 2004, è stata introdottala possibilità per le Organizzazioni sindacali dinominare propri Coordinatori territoriali, nel-l’ottica di sviluppare al meglio le relazioni sin-dacali a livello del territorio. Per questo motivoBanca Intesa ha istituito appositi “Uffici Rela-zioni Sindacali” territoriali che gestiscono, tral’altro, direttamente a livello locale gli “incontrisemestrali” previsti dal Contratto Nazionale diLavoro e le varie istanze sindacali con l’obietti-vo di gestire specificità e superare conflittualitàa livello territoriale. In tale contesto nel corsodel 2005, le relazioni sindacali sono state ca-ratterizzate – a livello centrale e territoriale – daun’intensa attività di informazione e consulta-zione su importanti argomenti quali la razio-nalizzazione degli sportelli, la sicurezza antira-pina, i nuovi orari di lavoro e di sportello delle fi-liali nonché il progetto “Arcobaleno” e la for-mazione professionale per i Direttori, il sistemaincentivante, l’apertura di Poli di Back Office ele anticipazioni del TFR, le assunzioni dei gio-vani con contratto di apprendistato professio-nalizzante, la revisione del modello organizza-tivo delle filiali e dei centri imprese.

Per quanto riguarda l’efficientamento delle so-cietà del Gruppo, proseguito in linea con gli in-dirizzi previsti dal primo Piano di Impresa non-ché con le strategie del Piano 2005-2007, inmolti casi sono stati definiti accordi sindacali chehanno regolato le condizioni di passaggio allenuove società dei lavoratori interessati, stabi-lendo, in taluni casi, specifiche clausole di sal-vaguardia occupazionale.

Relazioni industriali

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Collaboratori

Banca Intesa SpA 2005

dipendenti iscritti ad un sindacato 80,2%

Sciopero 21.293

Assemblee 17.258

Permessi sindacali 64.226

Giorni di assenza per motivi sindacali 102.777

Numero incontri annuali azienda / sindacati 560

Numero accordi sindacali stipulati nell’anno 28

Cause in essere 346

Richieste avanzate alla Direzione Provinciale del Lavoro 196

Abbiamo sviluppato e consolidato un set inte-grato di strumenti per diffondere in modo chia-ro e trasparente le conoscenze sulle strategieper assicurare la condivisione dei valori e degliobiettivi, per facilitare il coinvolgimento nei pro-cessi di cambiamento in azienda, per far sì che lepersone conoscano la realtà, i diversi mestieri,le aree di business, i prodotti e i servizi offerti.Per quanto riguarda in particolare gli strumentimaggiormente utilizzati, alcuni tradizionali, al-tri innovativi, l’Intranet garantisce l’informazio-ne tempestiva, all’house organ vengono affida-ti gli approfondimenti e lo sviluppo delle cono-scenze e ai meeting e alle convention è dedica-ta l’area del coinvolgimento e delle relazioni.

Televisione satellitare, WebIntesaTV, ricevutada oltre 42 mila personal computer nel 2005.Propone un palinsesto giornaliero costituito daun Telegiornale, con notizie esterne dall’Italia edal mondo e informazioni interne sul Gruppo, edue programmi di approfondimento riguar-danti temi connessi a Intesa e al suo ampio mer-cato di riferimento. I dati rilevati direttamente

dal sistema informativo, dimostrano una mediadi oltre 8.500 accessi giornalieri nel 2005.Editoria interna, con varie pubblicazioni e unhouse organ di Gruppo: Idee e Persone, inviatoa tutti i colleghi. Idee e Persone è dedicato pre-valentemente a eventi e progetti strategici per laBanca e per il Gruppo, iniziative di rilievo per ilmondo del credito, cultura economica e azien-dale e notizie flash da tutto il Gruppo presenta-te in modo snello e immediato per una migliorfruizione.Portale Intranet, attivo dal 2001, diffonde contempestività e regolarità notizie provenienti dal-l’interno ma anche dall’esterno del Gruppo.Con oltre 50 sezioni che lo compongono, il por-tale si conferma lo strumento di reperimento diinformazioni più utilizzato dal personale: oltre28.000 accessi medi giornalieri lo collocano ad-dirittura tra i primi 15 siti Internet italiani (datiAudiweb) per numero di visitatori. Tutti i colle-ghi possono partecipare alle interviste al mana-gement realizzate dalla WebTv inviando – tra-mite Intranet – le proprie domande.Meeting e convention, strumenti efficaci per

Comunicazione interna

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Miglioramento della qualità della vita in azienda

veicolare conoscenze e valori, sono anche mo-mento di confronto e approfondimento tra col-leghi di unità organizzative diverse. Nel corsodel triennio migliaia di colleghi hanno parteci-pato a incontri, meeting di lavoro e convention.Particolare attenzione è stata riservata al temadei valori e degli obiettivi culturali che costitui-scono la nostra identità. Così migliaia di colle-ghi delle divisioni e società del Gruppo hannoincontrato nel corso del 2004 l’AmministratoreDelegato nel suo Giro d’Italia dedicato a “I no-stri risultati. I nostri valori”. Questi incontri, chehanno coinvolto circa 5.200 colleghi, sono sta-ti momenti di confronto diretto e anche l’occa-sione per rispondere alle domande formulateattraverso l’Intranet aziendale.Al management sono stati dedicati due incontriin cui l’Amministratore Delegato ha condiviso idati di bilancio e i risultati del processo di realiz-zazione del Piano d’Impresa 2003-2005, non-ché gli obiettivi e le linee di sviluppo del nuovoPiano d’Impresa .Indagini di clima. Per migliorare il livello di co-municazione e monitorare le criticità interne so-no state svolte diverse indagini di clima internocon particolare attenzione agli aspetti etici, so-

ciali e ambientali attraverso un apposito que-stionario destinato ad un campione di 12–13mila colleghi.Dai risultati emergono sia le difficoltà insite nelprocesso di integrazione sia i primi segnali di mi-glioramento.Dall’indagine effettuata nel dicembre 2004, i di-pendenti che si dichiaravano molto o abbastanzasoddisfatti del proprio lavoro erano meno del50%. Nell’indagine successiva del settembre2005 – dopo l’avvio del secondo Piano d’Impresae con l’accento sui temi dello sviluppo e della cre-scita – tale percentuale è passata al 69,2%.Il giornale aziendale, il portale Intranet e laWebtv hanno supportato praticamente tutti iprincipali progetti aziendali realizzati nel corsodell’anno, hanno diffuso informazioni su inizia-tive d’interesse nazionale per coinvolgere i col-leghi e rafforzare il loro senso d’appartenenzapuntando a una condivisione di valori, come nelcaso dell’iniziativa congiunta con il Fondo perl’Ambiente Italiano “I Luoghi del cuore”, dell’i-niziativa di Mediafriends Onlus a favore diAssociazioni Onlus che si occupano di bambini“La Fabbrica del Sorriso” e dell’iniziativa “LaColletta Alimentare”.

Banca Intesa SpA 2005

Canali di comunicazione

Accessi medi giornalieri Intranet aziendale 28.384

Accessi medi giornalieri WebIntesaTV 8.534

Diffusione House Organ 44.000

Miglioramento della qualità della vita in azienda

Sono stati realizzati numerosi interventi e ini-ziative mirati a offrire un ambiente di lavoro piùsereno, tutelando la salute e la sicurezza dei di-pendenti, e a coniugare le esigenze della vitapersonale con quella professionale.

AgevolazioniA favore del personale sono previste:– polizze per infortuni professionali ed extra

professionali che coprono sia il rischio mortesia l’invalidità permanente;

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Collaboratori

Banca Intesa SpA 2005

ASSISTENZA INTEGRATIVA, SICUREZZA E CLIMA AZIENDALE

Contributi a favore dei dipendenti 8.586.462

Polizze assicurative 417.043

Polizza infortuni 3.846.778

Premio fedeltà 1.006.851

Erogazioni figli studenti 1.183.301

Altro handicap figli dipendenti 621.550

Contributi a carico dell’azienda per polizze sanitarie 24.506.961

Assistenza sanitaria: n° assistiti 32.455

Contributi a carico dell’azienda per previdenza complementare 63.765.758

Previdenza complementare: n° assistiti 28.528

Facilitazioni creditizie a favore dei dipendenti: numero MUTUI 2.109

Facilitazioni creditizie a favore dei dipendenti: MUTUI (totale erogato) 288.683.000

Facilitazioni creditizie a favore dei dipendenti: numero PRESTITI 4.473

Facilitazioni creditizie a favore dei dipendenti: PRESTITI (totale erogato) 46.801.000

Asilo aziendaleOltre a promuovere a livello nazionale il progettoPAN (Progetto Asili-Nido), abbiamo istituito il pri-mo asilo nido aziendale. Come tutti gli asili a mar-chio PAN, quello aperto a Milano per i dipenden-ti, possiede una serie di requisiti fissati da un ma-nuale di qualità che garantisce tanto gli aspettieducativi che quelli organizzativi. Le tariffe sono

fissate secondo criteri di equità, accessibilità e so-stenibilità per le famiglie. Il progetto pedagogicoè condiviso con i genitori; l’alimentazione è stu-diata secondo tabelle dietetiche nel rispetto delfabbisogno nutritivo della prima infanzia; gli ope-ratori sono qualificati e, dove necessario, forniti dititoli specialistici mirati ad esigenze specifiche (es.psicomotricista). L’asilo è in grado di accogliere40 bambini tra 1 e 3 anni.

– agevolazioni finanziarie riguardanti sia l’en-tità dei tassi di interesse, sia la tipologia di pro-dotto richiesto;

– provvidenze per collaboratori che hanno figlio equiparati portatori di handicap.

È stato inoltre migliorato il sistema in atto dellaprevidenza complementare che affianca quellaoriginariamente costituita dalle Banche checompongono il Gruppo.Tutti i colleghi hanno, inoltre, la possibilità di

aderire a forme di assistenza sanitaria integrati-va di quella pubblica. A questo fine sono statisottoscritti con le Organizzazioni sindacali spe-cifici accordi con l’obiettivo di ricondurre adun’unica Cassa tutte le strutture esistenti e farein modo che tutti i collaboratori già dal 2003 po-tessero fruire delle medesime prestazioni.L’adesione è su base volontaria, può esseremantenuta all’atto del pensionamento e potràriguardare anche il personale delle Società delGruppo che intendono aderire.

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Miglioramento della qualità della vita in azienda

Banca Intesa SpA 2005

PART-TIME

Dipendenti part-time su totale dipendenti 12,7%

RIPARTIZIONE PART-TIME PER SESSO

Uomini 6,5%

Donne 93,5%

DISTRIBUZIONE PART-TIME PER TIPOLOGIA

Part-time orizzontale 71,2%

Part-time verticale 8,2%

Part-time misto 20,7%

Personale ipovedente e non vedente

Abbiamo messo a punto e realizzato vari pro-getti ed iniziative per questi colleghi (circa 130).Le postazioni informatiche di lavoro del perso-nale non vedente e ipovedente sono state do-tate di uno screen reader, in sostanza un soft-ware d’avanguardia, denominato “Jaws”, chetraduce in braille o in linguaggio audio quanto èvisualizzato sul monitor.In un’ottica di accesso a tutti degli strumenti dilavoro, questi colleghi ricevono nella loro casel-la di posta elettronica una versione digitale delgiornale aziendale Idee e Persone reso leggibiletramite la funzionalità dello screen reader. Anche per quanto riguarda gli aspetti di salute esicurezza sul luogo di lavoro, abbiamo predi-

sposto la versione in Braille del Manuale di sicu-rezza per le società del Gruppo Intesa, miglio-rato l’ergonomia degli ambienti e delle attrez-zature di lavoro nonché gli spazi di relazione.Sono stati inoltre approntati ausili specifici perl’esodo nominando specifici addetti all’emer-genza dedicati al personale disabile.

Salute e sicurezzaNel corso del 2005 è stato avviato il piano di for-mazione permanente sul tema della sicurezza: ilpiano coinvolge tutte le risorse interne al fine dicreare una “cultura della sicurezza” e, in tal mo-do, facilitare l’assunzione di comportamenti at-tenti e di un atteggiamento vigile nei confronti deirischi che si possono correre quotidianamente.Abbiamo migliorato la valutazione e l’individua-

Bilanciamento delle esigenze familiari

Sono attive varie tipologie di contratto a tempo par-ziale, sia a tempo determinato (per un periodo mi-nimo di 3 anni, rinnovabile per altri 3 e, solo per gra-vi motivi personali e familiari, per periodi di 6 mesirinnovabili sino a 1 anno), sia a tempo indetermi-nato. Abbiamo anche previsto diverse possibilità diarticolazione su base settimanale in modalità:– orizzontale (da 20 a 32,30 ore); – verticale (da 15 a 32 ore);– misto (da 27,30 a 32,30 ore).

oppure ciclico su base annuale, articolato su al-cuni periodi nell’anno con presenza in tutti o inalcuni giorni lavorativi della settimana.Inoltre abbiamo adottato politiche che favori-scono la miglior gestione degli orari di lavoro at-traverso maggiori flessibilità quali l’elasticità del-la pausa pranzo per il personale che non opera adiretto contatto con il pubblico.Per il personale a tempo parziale con un orariodi lavoro di almeno 25 ore settimanali diamocorso ai riconoscimenti di carriera previsti dai ri-spettivi percorsi professionali negli stessi tempistabiliti per i colleghi con rapporto di lavoro atempo pieno.

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Collaboratori

zione delle misure di intervento per la salute e la si-curezza dei dipendenti con un sistema gestionalecertificato ISO9001, ci siamo avvalsi di consulen-ze di alto profilo scientifico (Clinica del Lavoro del-l’università di Milano) e di sistemi informativi de-dicati e diffusi anche tramite l’Intranet aziendale.Gli addetti del servizio gestionale partecipano al-le attività delle più importanti associazioni tecni-che in materia (UNI, AIAS, AIIDI, SIMLII).

Gestione Rischio Gas RadonAbbiamo proceduto all’individuazione delle si-tuazioni a rischio con misurazioni della concen-trazione del gas radon – gas di origine naturaleche emette particelle radioattive – in quasi 1400sedi aziendali.I nostri esperti qualificati hanno rilevato in sole34 sedi valori più alti della soglia oltre la qualepuò insorgere un fattore di rischio per la salutee individuato e sperimentato tecniche di inter-vento e mitigazione. Abbiamo anche curatoprogetti di ricerca che sono stati presentati incollaborazione con l’Università di Milano a con-vegni internazionali e nazionali e pubblicati suriviste scientifiche.

Valutazione dei Rischi per Call Center e Centralini

In collaborazione con i medici competenti e conla consulenza dell’Università di Milano, abbiamopredisposto una ricerca con innovative metodicheper la valutazione del rischio finalizzata ad inizia-

tive di supporto per il miglioramento delle condi-zioni di lavoro del personale disabile dei centralinitelefonici e del personale dei call center. Attraverso la valutazione delle tipologie di disa-bilità – svolta in relazione alle tipologie dei com-piti lavorativi, degli ambienti e posti di lavoro –sono state predisposte misure di intervento dinatura organizzativa ed ergonomica, nonché in-dividuate le necessità di dispositivi e ausilii di sup-porto allo svolgimento dell’attività, facilitandol’uso degli strumenti e degli spazi di relazione.Sono stati inoltre istituiti specifici protocolli disorveglianza sanitaria, predisposta una apposi-ta struttura dell’emergenza che è stata illustrataanche in convegni nazionali ed infine è stata ero-gata una specifica formazione con la collabora-zione dell’Istituto dei Ciechi di Milano stam-pando un apposito manuale in braille.

Intesa SaluteLa sorveglianza sanitaria, svolta già dal 1994 daimedici competenti distribuiti sul territorio, hainteressato oltre 4.000 dipendenti con la costi-tuzione di un archivio sanitario cartaceo che ciha consentito di elaborare conoscenze scienti-fiche sullo stato di salute dei lavoratori d’ufficio– con particolare riferimento ai videoterminali-sti – con indagini epidemiologiche (con datianonimi ed aggregati e con tutte le garanzie diriservatezza e tutela della privacy) sulla vasta po-polazione aziendale interessata per interventimirati di miglioramento della salute.

Banca Intesa SpA 2005

RIPARTIZIONE ASSENZE PER MOTIVAZIONE

Malattia e infortuni 44,6%

Puerperio 19,5%

Motivi personali e familiari 9,6%

Motivi sindacali 14,9%

Congedi per incarichi pubblici 1,5%

Permessi donazione sangue 0,5%

Handicap (L.104/92) 8,9%

Altro 0,7%

INFORTUNI

Totale infortuni nell’anno 382

Numero infortuni nell’anno (all’interno della società) 159

Numero infortuni nell’anno (all’esterno della società) 223

Formazione in materia di sicurezza sul lavoro

Numero giorni di formazione 1.537

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Aree sensibili

Efficientamento e processo di riorganizzazione

Al fine di superare le criticità del Gruppo – criti-cità che si collocavano anche in uno scenarioeconomico e finanziario caratterizzato da unforte rallentamento della crescita e da una con-correnza sempre più forte – oltre al massimo im-pegno per l’attuazione di processi di efficienta-mento e semplificazione delle strutture e di am-modernamento della società, abbiamo ricerca-to soluzioni per ridurre strutturalmente il costodel lavoro attraverso un dialogo continuo, tra-sparente e ispirato a principi di reciproco rispet-to e lealtà con le rappresentanze sindacali.Il primo importante confronto avviato sui temidell’efficientamento si è realizzato con gli Ac-cordi del 5 dicembre 2002 e del 15 gennaio2003 con i quali si è attuata la procedura di ge-stione dei 5.700 collaboratori di Banca Intesa di-chiarati in esubero, attivando la procedura perl’accesso al Fondo di Solidarietà.Sono stati inoltre individuati altri strumenti daattivare, anche in concorso fra loro, per ridurreil costo del lavoro: blocco del turn over, inter-venti sul premio aziendale, ricorso al lavoro atempo parziale, riduzione dello straordinario eversamento nella “banca delle ore” delle prime100 ore (anziché solo le prime 50) di prestazio-ni aggiuntive rese nell’anno, processi di effi-cientamento e di riconversione professionale,ricorso alle flessibilità in materia di orari di lavo-ro, mobilità territoriale, soluzioni innovative intema di flessibilità del lavoro.Nel 2005 è stato raggiunto un ulteriore accordoche ha stabilito una nuova finestra di accesso –su base meramente volontaria – al Fondo diSolidarietà.

Coesione e coinvolgimentoL’integrazione di strutture organizzative e cul-ture diverse a seguito della fusione delle treBanche e la necessità di risanare e rilanciare ilGruppo ha comportato un grande impegno daparte di tutti per la condivisione del processo dicambiamento, per lo sviluppo di una cultura or-ganizzativa basata su valori condivisi, per l’inte-grazione verticale e orizzontale nella struttura eil miglioramento delle competenze per lo svi-

luppo dell’Azienda. Per superare le difficoltà eil disagio insito in questo complesso processo dicambiamento abbiamo predisposto un impo-nente piano di formazione e attivato tutti i ca-nali di comunicazione interna – tradizionali edinnovativi – per sostenere la riorganizzazione,favorire l’integrazione delle risorse del Gruppo esupportare la creazione di una identità azien-dale unica e condivisa.

Modello distributivo e azione commerciale

I collaboratori – come rilevato nell’ambito di unaserie di focus group sulla percezione dei valoridella Banca realizzati nella seconda metà del2005 – si sono riconosciuti nella tensione allaprofessionalità, alla costruzione di rapporti ba-sati sulla fiducia e a relazioni di lungo termine,evidenziando tuttavia la difficoltà ad attuarepienamente questa dimensione in una praticache privilegia l’efficienza operativa e la misura-zione del risultato. Le Organizzazioni sindacali,a loro volta, hanno sollecitato, in più occasioni,la riflessione sull’importanza di porre tali valori afondamento dello svolgimento dell’azionecommerciale in azienda.In tale contesto – nell’ambito del dialogo co-struttivo e condiviso con le Organizzazioni sin-dacali – nell’aprile del corrente anno è stato sot-toscritto un importante accordo che ha avviatoun percorso verso il miglioramento continuo del-la qualità delle relazioni all’interno dell’Azienda. Con tale accordo, volto a favorire la corretta at-tuazione delle politiche commerciali, lo svilup-po delle competenze, la creazione di valore, laqualità del servizio offerto e la corretta intera-zione con la clientela, in piena coerenza con gliobiettivi del Piano d’Impresa, ci siamo impe-gnati a individuare, nella definizione dei pro-grammi commerciali, obiettivi raggiungibili e aintrodurre anche obiettivi qualitativi oggettiva-mente misurabili. A questo fine, l’intesa prevede specifici mo-menti di informazione, di ascolto, ad esempioattraverso l’attivazione di focus group; di con-sultazione, con l’istituzione di un OsservatorioAzienda/Sindacato per il monitoraggio e la pre-venzione di situazioni di criticità e per la pro-

Aree sensibili

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mozione di interventi di sostegno e migliora-mento; di formazione/orientamento per forni-re indicazioni sui corretti comportamenti da se-guire.

Sicurezza antirapinaAlla luce dell’evolversi e dell’incremento dei fe-nomeni criminosi, è stato fortemente sollecita-to da parte del personale e delle Organizzazionisindacali un miglioramento del livello generaledi protezione antirapina.L’Azienda – oltre ad aver costituito la DirezioneCentrale Sicurezza alla quale è demandato il go-verno e le attività di indirizzo in materia di sicu-rezza fisica, logica, informativa e continuitàoperativa – nel maggio del corrente anno hamesso a punto con le Organizzazioni sindacali

uno specifico Protocollo con l’obiettivo di mi-gliorare ulteriormente le condizioni di lavoro e disostenere la motivazione dei collaboratori e laqualità delle relazioni all’interno dell’Azienda.L’accordo rappresenta un contributo concretoalla ricerca di soluzioni in materia di sicurezzaantirapina nella prospettiva di assicurare alle fi-liali condizioni di protezione e sicurezza semprepiù adeguate, fornisce un preciso punto di rife-rimento per le iniziative di razionalizzazione epotenziamento dei dispositivi di sicurezza e pergli interventi formativi/informativi, prevede mo-menti informativi e di consultazione con il sin-dacato a livello territoriale e attribuisce al neocostituito Osservatorio Azienda/Sindacato an-che funzioni di monitoraggio e proposta sullepossibili criticità in tema di sicurezza antirapina.

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Collaboratori

Il Piano d’Impresa 2005- 2007 assegna alle per-sone un ruolo fondamentale per lo sviluppo el’attuazione della strategia aziendale nella con-vinzione che il raggiungimento di obiettivi eco-nomici sfidanti – perseguiti in coerenza con lascelta di assicurare un solido rapporto di lungotermine con la clientela – sia direttamente cor-relato al contributo di eccellenza che l’Aziendapuò ottenere da ciascun collaboratore attraver-so un’azione in grado di sviluppare coinvolgi-mento, motivazione e senso di appartenenza,finalizzata al miglioramento continuo della qua-lità delle relazioni all’interno dell’Azienda.In questa prospettiva ci siamo impegnati a svi-luppare una serie di progetti che diano riscon-tro nella nostra organizzazione ai valori nei qua-li crediamo. Citiamo gli esempi più significativi.

Rispetto delle persone,valorizzazione delle diversitàed unicitàWebTV on demand

È in corso di sviluppo un nuovo strumento di co-

municazione interna e di formazione a distanzabasato sulla possibilità di richiedere, a secondadella propria disponibilità di tempo, la ricezionedi programmi informativi sulla propria posta-zione di lavoro. L’obiettivo è quello di aumenta-re la qualità e la quantità delle informazioni perapprofondire le competenze e semplificare l’o-peratività.

Progetto ArchimedeIl progetto, da realizzare nell’ambito della Divi-sione Corporate, prevede la costituzione di unapiattaforma di Knowledge Management checonsentirà la condivisione di idee innovativeproposte dai colleghi e il loro sviluppo realizza-tivo. Gli ambiti di intervento vanno dall’innova-zione di prodotto alla modalità di relazione conla clientela, di processo ecc.

Mobility managementÈ stato avviato in collaborazione con la compe-tente Provincia, un progetto per la MobilitàSostenibile in Milano e provincia, finalizzato al-la ricerca di soluzioni per gli spostamenti casa-

lavoro più efficienti per i colleghi e a mi-nor impatto socio-ambientale per la col-lettività.

Impegni per il futuro

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Impegni per il futuro

Abbiamo aderito pertanto al “Coordinamentointercomunale d’area sulla mobilità sostenibi-le” promosso dalla Provincia di Milano e nomi-nato un Mobility Manager chiamato a coordi-nare queste attività e, in particolare, a predi-sporre il Piano Annuale degli Spostamenti Casa-Lavoro, un documento di analisi e progettualità,messo a punto con i dati raccolti tramite un que-stionario d’indagine predisposto dalla Provinciadi Milano. Sono previste iniziative di comunicazione e sen-sibilizzazione su tutti i mezzi disponibili (Intra-net, WebTV e giornale aziendale) e campagnedi incentivazione.

Progetto per facilitare la diffusione della normativa aziendale

Stiamo progettando e realizzando nuovi pro-cessi e strumenti per la redazione e la diffusionedella normativa aziendale, razionalizzandola erendendo più agevole la ricerca e la consulta-zione da parte dei colleghi.

Intesa sicura con te – sostegno post rapina

Il progetto prevede – anche in coerenza con gliimpegni assunti con il sindacato nell’ambito del-l’Accordo sui temi della sicurezza antirapina – larealizzazione di iniziative di gestione/sostegnoalla salute del personale vittima di questa tipo-logia di eventi traumatici che possono causaresignificativi stati di stress. Sono previsti inter-venti di sostegno medico psicologico su richie-sta degli interessati.

Intesa formazione sicuraProseguirà – sempre in coerenza con gli impegniassunti con il sindacato nell’ambito dell’Accordosui temi della sicurezza antirapina – l’attività for-mativa in materia di sicurezza e, in particolare, sa-ranno realizzati corsi interattivi con modalità diformazione a distanza e-learning per i colleghidelle filiali e iniziative di formazione permanenteper tutto il personale, tramite WebTV, aventi la fi-nalità di migliorare la cultura della sicurezza e ilpresidio dei rischi in filiale da parte dei Direttori.

Intesa saluteDal gennaio 2006 abbiamo dato avvio a un pro-getto per la gestione informatizzata dell’archi-vio cartaceo sulla sorveglianza sanitaria svoltadai medici competenti distribuiti sul territorio.L’obiettivo è quello di sviluppare iniziative di pro-mozione della salute calibrate sulle evidenze ri-scontrate e un miglioramento dell’efficienzadella sorveglianza sanitaria.

Intesa no smokingSi tratta di un progetto di sostegno alla disas-

suefazione al fumo per tutelare la salute dei col-leghi e quella dei propri familiari tramite:– iniziative informative in collaborazione con i

centri antifumo delle ASL;– predisposizione di questionari (utilizzando

l’Intranet e la WebTV) per individuare fuma-tori disponibili ad entrare in un programma didisassuefazione;

– partecipazione a programmi di counseling or-ganizzati dall’ASL o da Associazioni non-profit;

– monitoraggi iniziali e finali per la misurazionedell’efficacia.

Valorizzazione, motivazione e sviluppodelle carrierePiano di formazione 2005-2007

A sostegno del nuovo Piano d’Impresa è statomesso a punto il Piano di formazione triennale,volto a sviluppare in modo sistematico la pro-fessionalità dei colleghi con riferimento allecompetenze necessarie per ricoprire i ruoli e al-la crescita dei livelli di responsabilità ricoperti.L’obiettivo è coniugare al meglio le esigenzeaziendali con le aspettative individuali al fine direndere l’apprendimento una leva di svilupponon solo aziendale ma anche personale.

Percorsi formativi al ruolo Per alcune specifiche figure professionali im-pegnate nella gestione della relazione comer-ciale con la clientela sono stati predisposti ap-positi percorsi professionali. Per meglio indiriz-zare gli interventi formativi, il “profilo ideale” di conoscenze è stato differenziato identifican-do 3 diversi livelli di “copertura” dei ruoli in ra-gione delle diverse esperienze maturate: Junior(introduzione nel ruolo) – con esperienza –Senior.I percorsi formativi saranno fruibili in sequenzemodulari intervallando periodi d’aula a periodidi attività, al fine di consentire alle filiali una mi-glior sostenibilità dei piani formativi e ai parte-cipanti l’applicazione delle conoscenze appre-se nella diretta realtà operativa.

Copertura dei ruoli di responsabilità

Il progetto ha l’obiettivo di identificare le com-petenze qualificanti per il ruolo dei Direttori del-le filiali della Divisione Rete. In base alla classificazione organizzativa delle fi-liali (Base, Retail, Media e Grande) sono indivi-duati i profili ideali di copertura del ruolo e gli

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Collaboratori

interventi formativi necessari per il raggiungi-mento del livello di copertura ottimale.

Formazione sul Codice Etico Sul codice etico di recente approvazione – chesarà oggetto di diffusione presso tutti i dipen-denti – saranno realizzate iniziative formativeattraverso l’utilizzo combinato dei diversi cana-li didattici (web tv, corsi d’aula, work shop ecc)in ragione delle diverse figure professionali de-stinatarie.

Valorizzazione del potenziale e attrazione di giovani talenti

In questo ambito, saranno estesi i progetti divalorizzazione delle risorse ad alto potenzialedelle diverse strutture del Gruppo e di indivi-duazione dei giovani talenti presso la DivisioneRete e Corporate con lo sviluppo di un percor-so modulare che alterna momenti diagnosticie formativi previsti dai piani di sviluppo indivi-duale.

Valorizzazione della seniority – “E.V.E.R.”

Il progetto vuole favorire il mantenimento atti-vo delle risorse senior in azienda attraverso lamessa a punto di strumenti che, in funzione diun orientamento all’impiegabilità continua, fa-voriscano la flessibilità, il knowledge manage-ment, il coinvolgimento e il rinnovamento dellecompetenze.

Valutazione delle prestazioni: Valore e Direzione per Obiettivi (DPO)

Progressiva estensione del sistema di valutazio-ne delle prestazioni e del progetto DPO alle so-cietà del Gruppo.

Ascolto e dialogo con le nostre persone

In questo ambito le iniziative sono mirate allosviluppo di strumenti di ascolto secondo moda-lità strutturate e continuative.

Osservatorio su azione commerciale e sicurezza antirapina

A seguito degli Accordi stipulati con le organiz-zazioni sindacali sarà avviato l’OsservatorioAzienda/Sindacato (già descritto nelle Aree sen-sibili) al quale è demandato, in particolare, ilcompito di analizzare e formulare proposte ri-spetto a possibili criticità sui temi dell’azionecommerciale e della sicurezza antirapina.

Iniziative di ascolto strutturatoAttiveremo indagini di clima interno, focusgroup e una indagine generale di Gruppo ognisei mesi. Verranno inoltre effettuate indagini susingole aree di approfondimento.

Gruppi di ascoltoIl progetto prevede l’attivazione di un netwokdi corrispondenti che veicolino le proposte, lecritiche, i suggerimenti e le osservazioni dei col-leghi sul territorio e che si facciano da portavo-ce delle strategie del management.

Coesione per far crescere e consolidare, attorno a un’identità aziendaleforte e condivisa, lo spiritodi appartenenzaPortale Intranet per i servizi ai collaboratori

Attivazione sull’Intranet aziendale di uno spa-zio dedicato ai servizi per i collaboratori: help online, paghe, 730 on line, trasferte e missioni,informazioni utili per il dopo-lavoro, blog, fo-rum.

In Intesa – Workshop sull’appartenenza e sull’integrazione

L’iniziativa, da attivare con periodicità ciclica,prevede un corso formativo strutturato, delladurata di tre giorni, trasversale ai diversi ambitiorganizzativi e finalizzato a favorire la condivi-sione della nostra realtà aziendale, della sua cul-tura e dei suoi valori al fine di rafforzare il sensodi appartenenza e di identità. Destinatari dell’i-niziativa saranno le persone assunte in BancaIntesa, Banca Intesa Private Banking e BancaCaboto a partire dal 2003 (QD1, QD2 e TerzeAree Professionali)

Il Valore degli intangibles – Workshop Iniziativa volta a rinforzare l’efficacia dell’azio-ne manageriale con particolare riferimento alversante intangibles: leadership, comunicazio-ne autorevole, presidio di motivazione e climaaziendale, gestione del merito. I destinatari del-l’iniziativa saranno circa 2.000 responsabili nondirigenti.

Istituzione di un fondo di solidarietàIl progetto prevede l’istituzione di un Fondo disolidarietà a favore di dipendenti, ex-dipenden-ti nonché pensionati delle aziende del Gruppo e

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Impegni per il futuro

relativi familiari a carico o conviventi, che si tro-vino a causa ed in conseguenza di malattie diparticolare gravità e di eventi comunque straor-dinari in condizioni di comprovata necessitàeconomica o in situazioni di svantaggio fisico,psichico, sociale o familiare.

Osservatorio sulle Pari OpportunitàA seguito del Protocollo per le Relazioni Indu-

striali del 29 dicembre 2004, sarà attivata laCommissione Paritetica sulle Pari Opportunitàcon il compito di realizzare attività di studio e dianalisi sulle condizioni di lavoro di uomini e don-ne all’interno dell’Azienda, finalizzate ad unafunzione propositiva e consultiva.

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Azionariato e patto di sindacato

Al 31 dicembre 2005, il capitale sociale di BancaIntesa è pari a 3.596 milioni di euro, suddivisoin n. 5.983.374.287 azioni ordinarie e n.932.490.561 azioni di risparmio non converti-bili, del valore nominale di 0,52 euro ciascuna.

L’azionariato di Banca Intesa alla stessa data –dettagliato nel prospetto che segue – è costi-tuito da azionisti di riferimento, partecipanti adun patto di sindacato, che detengono il 43,64%delle azioni ordinarie (il 43,27% conferite in sin-dacato) e da circa 194.000 azionisti che ne de-tengono il 56,36%.

Azionisti

Crédit Agricole S.A. 1.064.827.301 2.596.258 1.067.423.559 17,80 17,84

Fondazione Cariplo 554.578.319 – 554.578.319 9,27 9,27

Gruppo Generali 435.229.478 – 435.229.478 7,27 7,27

di cui:

Assicurazioni Generali 1.782.764 – 1.782.764

Alleanza Assicurazioni 248.236.838 – 248.236.838

altre società controllate 185.209.876 (a) – 185.209.876

Fondazione Cariparma 254.375.410 6.139.792 260.515.202 4,25 4,35

Gruppo “Lombardo” 279.926.547 13.693.759 293.620.306 4,68 4,91

di cui:

- Banca Lombarda

e Piemontese 139.963.274 5.059.638 (b) 145.022.912

- I. O. R. 29.578.536 (c) 1.675.058 31.253.594

- Mittel Partecipazioni

Stabili 15.000.000 6.959.063 (d) 21.959.063

- Carlo Tassara 95.384.737 – 95.384.737

Totale azionisti sindacati 2.588.937.055 22.429.809 2.611.366.864 43,27 43,64

Totale altri azionisti – 3.372.007.423 3.372.007.423 56,36

Totale Generale 2.588.937.055 3.394.437.232 5.983.374.287 100,00

Nominativo Azioni Azioni Totale % azioni % azioniconferite non conferite azioni conferite possedute

nel sindacato nel sindacato ordinarie sul totale sul totale

(a) Aachener und Münchener Lebensversicherung AG, Assitalia S.p.A., Central Krankenversicherung AG, CosmosLebensversicherungs AG, FATA – Fondo Assicurativo Tra Agricoltori S.p.A., Generali Assurances Iard S.A., GeneraliVersicherung AG (A), Generali Versicherung AG (D), Generali Vita S.p.A., GPA-VIE S.A., Ina Vita S.p.A., La VeneziaAssicurazioni S.p.A., UMS – Generali Marine S.p.A., Volksfürsorge Deutsche Lebensversicherung AG, VolksfürsorgeDeutsche Sachversicherung AG.(b) Di cui n. 4.855.302 azioni tramite la controllata Banco di Brescia.(c) Con usufrutto a favore Mittel.(d) Tramite Mittel Generale Investimenti, pure controllata da Mittel

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Azionisti

In data 3 maggio 2005 è stato sottoscritto fra iprincipali azionisti di Banca Intesa il testo ag-giornato con alcune modifiche ed integrazionidel patto di sindacato recentemente vigente.Nessuno degli aderenti all’accordo può esercita-re singolarmente il controllo sulla società. Gli or-gani del Sindacato sono: a) l’Assemblea, che ècomposta dai rappresentanti dei soggetti ade-renti al patto e discute di qualunque argomentodi interesse comune attinente alla gestione diBanca Intesa e delle sue controllate; b) il Co-mitato direttivo, che è composto da un numerodi membri pari a quello delle parti del patto disindacato e dal Presidente se eletto al di fuori ditali rappresentanti. Il Comitato definisce budget,politiche e strategie di gruppo, politiche di bi-lancio e di dividendo, aumenti di capitale, fusio-ni, modifiche statutarie, acquisti e cessioni dipartecipazioni di controllo e di aziende e ramid’azienda di rilevante valore economico e stra-tegico e, in generale, esprime il proprio orienta-mento preventivo su tutte le decisioni di rilievoriguardanti Banca Intesa e le sue controllate.Esso, inoltre, designa il Presidente, l’eventualeAmministratore Delegato e/o il Direttore gene-rale di Banca Intesa ed i Presidenti, i DirettoriGenerali e gli eventuali Amministratori Delegatidelle principali società controllate; c) il Pre-sidente, che viene eletto dal Comitato direttivo a

maggioranza assoluta delle azioni sindacate. Il trasferimento delle azioni sindacate è sogget-to ad una procedura di prelazione, fatta ecce-zione per il trasferimento a favore di società pro-prie controllanti, controllate e controllate dellamedesima controllante, nonché per il trasferi-mento di azioni sindacate all’interno del GruppoLombardo. In data 20 dicembre 2005 la CarloTassara S.p.A. è entrata a far parte del Gruppo“Lombardo”, conferendo al patto di sindacatouna quota pari all’1,59% del capitale ordinario. Il patto vigente, avente durata sino al 15 aprile2008, è tacitamente rinnovabile di triennio intriennio salva disdetta sei mesi prima della sca-denza.

Trasparenza verso il mercato

A partire dalla presentazione del Piano d’impre-sa e degli obiettivi della Banca per il triennio2003-2005 la comunicazione verso i mercati fi-nanziari e verso i media è divenuta ancor piùtempestiva ed assidua per facilitare l’accesso ainformazioni aggiornate sul Gruppo e la com-prensione dei risultati e delle strategie aziendali.

Patto di sindacato

Altre azioni possedute da azionisti sindacati 0,37%

Altri azionisti56,36%

Gruppo “Lombardo” 4,68%

Fondazione Cariparma 4,25%

Gruppo Generali 7,27%

FondazioneCariplo 9,27%

Crédit Agricole 17,80

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Azionisti

Banca Intesa adotta un sistema di corporate go-vernance fondato sul mantenimento dell’auto-nomia gestionale e dell’indipendenza che – tra-mite la continuità e stabilità di indirizzi e politi-che – è orientato alla creazione di valore a lungotermine per tutti gli stakeholders.Nei confronti degli azionisti, questo significaadoperarsi affinché per tutti i soci:

– il valore dei capitali investiti in Banca Intesa siasalvaguardato e accresciuto in modo sosteni-bile nel tempo;

– sia assicurata la parità di informazione e la mi-gliore e costante attenzione, senza discrimi-nazione e senza comportamenti preferenzia-li;

– sia favorita la partecipazione meditata e con-sapevole alle decisioni che riguardano la vitadella Banca.

Per garantire la parità di informazione a tutti gli

azionisti e a tutti i nostri stakeholders, le infor-mazioni vengono rese disponibili e fruibili inmodo tempestivo, agevole e non oneroso tra-mite una pluralità di canali: ad esempio, Inter-net, PDA, conference call con numero verdegratuito, brochure, invio di lettere agli azionisti,inoltro gratuito dei bilanci su richiesta tramitesito Internet della Banca.In particolare, sul sito Internet di Banca Intesawww.bancaintesa.it vengono pubblicati:

– la relazione di bilancio annuale, la relazionesemestrale e le relazioni trimestrali;

– la relazione annuale sulla corporate gover-nance;

– l’informativa ai soci sui termini e le modalitàdi esercizio dei loro diritti, quali partecipazio-ni alle assemblee, incasso dividendi, opera-zioni sul capitale etc;

– i comunicati stampa e le presentazioni al mer-cato dei risultati e delle strategie aziendali;

Relazioni con gli azionisti e la comunità finanziaria

Instaurare un rapportoancor più trasparente

con il mercato, lacomunità finanziaria e

l’opinione pubblica

– Abbiamo intensificato l’attività di comunicazione nei con-fronti dei mercati finanziari e dei media e sviluppato nuovicanali per rendere le informazioni fruibili in modo tempe-stivo;

– la trasparenza del Gruppo nei confronti del mercato e ditutti gli stakeholder è divenuto un elemento centrale dellacomunicazione dell’Istituto;

– La funzione di Investor Relations ha avuto una presenzaancor più assidua nella puntuale rendicontazione degli an-damenti societari.

Questo l’obiettivo che ci eravamo posti con il Pianod’Impresa 2003-2005 e le azioni e i risultati raggiunti:

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Relazioni con gli azionisti e la comunità finanziaria

Comunicazioni 2005

Presentazioni istituzionali 46

Comunicazioni Finanziarie Pubblicate 101

Roadshow (n°) 21

Europa 19

Stati Uniti 2

Incontri con investitori e analisti (n°) 202

Richieste ricevute e soddisfatte 12.000

– i principali documenti societari; – i dati sull’andamento dei titoli in Borsa, sull’a-

zionariato e sul patto di sindacato;– i rating assegnati dalle agenzie specializ-

zate.

La valutazione sui migliori siti Internet da partedella società specializzata Hallvarsson&Halvar-sson, che compila la classifica annuale Web-ranking, ha assegnato nel 2005 a Banca Intesala 5a posizione su 80 in Italia e la 47a su 150 inEuropa, in significativo miglioramento rispetto

alla 9a su 40 e alla 306a su 500, rispettivamen-te, registrata nel 2002. Conformemente alle mi-gliori prassi internazionali vengono periodica-mente svolti incontri e conferenze sia telefoni-che sia via web con la comunità finanziaria, ita-liana ed estera, al fine di rafforzare rapporti du-raturi e continui che contribuiscano alla crea-zione di valore sostenibile nel tempo. A tal fine,vengono svolte periodicamente anche analisi diperception presso analisti finanziari e investito-ri istituzionali, che permettono di recepirne opi-nioni-bisogni-aspettative.

La comunicazione con la comunità finanziaria –che si è focalizzata sugli obiettivi strategici delPiano d’Impresa 2003-2005 (presentato nel set-tembre 2002) e di quello 2005-2007 (presenta-to nel luglio 2005), nonché sulla puntuale ren-dicontazione degli andamenti societari e delgrado di realizzazione degli obiettivi – ha age-volato il riconoscimento dei nostri risultati da

parte degli analisti finanziari, delle agenzie di ra-ting e degli investitori.

Le raccomandazioni dei circa 30 analisti finan-ziari che seguono il titolo Banca Intesa hannoregistrato un significativo miglioramento dallapresentazione del Piano d’Impresa 2003-2005ad oggi:

Raccomandazione aprile 2006 dicembre 2002

Buy 58% 38%

Hold 42% 28%

Sell – 34%

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Azionisti

A valere sui risultati 2005, che hanno registratoun utile netto consolidato di 3 miliardi di euro,l’Assemblea degli azionisti tenutasi il 20 aprile2006 ha deliberato – in linea con l’obiettivo in-dicato per l’esercizio nel Piano d’Impresa 2005-2007 – la distribuzione di oltre 1,5 miliardi di di-videndi, più del doppio rispetto ai 0,7 miliardidistribuiti nel 2005 a valere sui risultati 2004,che avevano registrato un utile netto consoli-dato di 1,8 miliardi. Con l’attuazione del Piano d’Impresa 2005-2007 rafforziamo il nostro ruolo di partner nel-la crescita per tutti gli stakeholders tramite l’au-mento della remunerazione del capitale investi-

to dagli azionisti, lo sviluppo di relazioni di lun-go periodo con i clienti basate sulla soddisfa-zione reciproca, l’offerta di opportunità di cre-scita professionale in un ambiente motivanteper tutto il personale e il supporto allo sviluppodei Paesi in cui il operiamo, primo fra tutti l’Italia.Anche nel quadro del rafforzamento dei rap-porti di lungo periodo con azionisti e clienti,abbiamo istituito nel 2005 una convenzioneper i soci che posseggano almeno 1.000 azio-ni Banca Intesa presso un deposito ammini-strato della Banca, con costi del conto corren-te Conto Intesa dimezzati rispetto alle condi-zioni standard.

Anche il rating che ci è stato assegnato dalleagenzie specializzate ha registrato un significa-tivo miglioramento:– Moody’s ha migliorato l’outlook da stabile a

positivo sul rating A1 per i debiti a lungo ter-mine nel giugno 2004;

– Standard & Poor’s ha alzato il rating ad A (daA-) per i debiti a lungo termine e ad A-1 (daA-2) per quelli a breve termine nel luglio 2004e ha alzato ancora il rating per quelli a lungotermine ad A+ (da A) nell’ottobre 2005;

– Fitch ha migliorato l’outlook da stabile a posi-tivo sul rating A+ per i debiti a lungo terminee alzato l’individual rating a B (da B/C) nel di-cembre 2005.

Per quanto riguarda gli investitori, la quotazio-ne dell’azione ordinaria Banca Intesa è presso-ché triplicata dal 12 novembre 2002 (data della

presentazione dei primi risultati trimestrali suc-cessivi al lancio del Piano d’Impresa 2003-2005)al 31 marzo 2006 e la capitalizzazione (com-prensiva delle azioni di risparmio) è cresciuta dicirca 23 miliardi di euro (da circa 11 a circa 34miliardi).Se si considera anche l’importo dei dividendi di-stribuiti – sia in contante sia in forma di azionigratuite, nel triennio 2003-2005 – la creazionedi valore per gli azionisti è stata pari a 25,5 mi-liardi di euro.Gli obiettivi strategici prioritari indicati nel Pianod’Impresa 2003-2005 – riguardanti la creazio-ne di valore per gli azionisti, il profilo di rischio,la qualità dell’attivo, la patrimonializzazione ela costruzione di piattaforme per una crescitasostenibile – sono stati raggiunti, e in alcuni ca-si superati come ad esempio:

Obiettivi 2005 del Piano 2003-2005 Risultati effettivi 2005

Utile per azione € 0,32-0,35 € 0,44

€ 0,37 (1)

Aumento del “peso” del

Retail sulle attività complessive 68% 70%

(1) Escludendo le plusvalenze relative a Nextra Investment Management e alla cessione del ramo d’azienda di IntesaGestione Crediti, gli oneri non ricorrenti per l’assegnazione gratuita di azioni ai dipendenti e gli accantonamenti nonricorrenti per rischi e oneri.

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Relazioni con i media

La definizione e la gestione delle azioni di co-municazione del Gruppo verso i media e gli opi-nion maker italiani e stranieri è svolta dall’UfficioRapporti con i media. L’obiettivo centrale del-l’attività è quello di comunicare le iniziative diimportanza strategica ed operative del gruppoa tutti gli stakeholder e sviluppare un rapportodi massima trasparenza verso la comunità finanziaria e l’opinione pubblica italiana edestera.

Le azioni di comunicazione dell’Ufficio Relazionicon i media, sono finalizzate ad informare inmaniera puntuale, dettagliata e trasparente su:

– i nuovi valori di identità aziendale e il ruolo che

ci assumiamo nel sostegno allo sviluppo delPaese;

– i Piani d’Impresa;– la presentazione dei risultati trimestrali/seme-

strali/annuali;– il lancio di nuovi prodotti/servizi di particolare

rilevanza per tutti gli stakeholder;– lo sviluppo di iniziative culturali o sociali di par-

ticolare importanza.

Per assicurare la massima trasparenza nei con-fronti di tutti gli stakeholder, tutte le informa-zioni strategiche del Gruppo vengono rese tem-pestivamente disponibili attraverso la sezionededicata del sito Internet del Gruppo, che vieneaggiornata quotidianamente.

Relazioni con i media

Comunicazioni 2005

Comunicati stampa (totale Gruppo) 462

Conferenze stampa 109

Presentazione prodotti e iniziative 82

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Azionisti

La conoscenza dei fenomeni economici e finan-ziari, delle realtà aziendali, settoriali e territoria-li in cui operiamo è fondamentale per com-prendere le principali tendenze dei mercati di ri-ferimento, individuarne le potenzialità di cre-scita e contribuire a orientare le nostre attività. La ricerca di Banca Intesa è volta tuttavia anchea promuovere iniziative pubbliche con l’obietti-vo di stimolare il dibattito su temi di carattereeconomico-finanziario e, dove possibile, offriresuggerimenti alle competenti autorità. Ci im-pegniamo in questa direzione mettendo a frut-to l’ampia base di conoscenze che deriva dallanostra attività e dalla professionalità dei nostricollaboratori, partecipando al dibattito econo-mico e finanziario, sia nazionale che internazio-nale, attraverso studi e ricerche realizzati in pro-prio, di cui curiamo la diffusione presso il pub-blico e la comunità finanziaria. In particolare, negli ultimi anni sono state pro-mosse iniziative tese a sensibilizzare l’opinionepubblica e gli operatori economici sul ruolo chefattori quali la ricerca, l’innovazione, il marke-ting, l’ICT, il capitale umano hanno per lo svi-luppo della capacità competitiva non solo dellegrandi imprese, ma anche di quelle piccole emedie.Le relazioni instaurate con istituzioni di catego-ria, realtà associative ed Enti di ricerca rappre-sentano opportunità di scambio e confrontofondamentali per lo sviluppo del Gruppo. Perquesto appoggiamo e promuoviamo le iniziati-ve esterne di analisi e ricerca, sia fornendo unacollaborazione diretta, sia attraverso il sostegnoeconomico.

I convegni del 2005organizzati da Banca Intesa

62° Rapporto Analisi dei settori industriali,Milano, 7 aprile 2005.

I distretti industriali italiani: strategie pervincere sul mercato globale, Milano, 14 giugno 2005.

64° Rapporto Analisi dei settori industriali,Milano, 20 ottobre 2005.

Rinnovare il modello di successo del Madein Italy, Convegno organizzato insieme a Pambianco-Strategie d’Impresa, Milano, 8 novembre 2005.

Processi di decentramento e rilancio dello sviluppo: investimenti pubblici,infrastrutture, competitività, Roma, 19 ottobre 2005.

L’indipendenza e la reputazione della ricerca as-sumono un valore sempre più richiesto dai mer-cati finanziari e, in particolare, dagli investitori.Ci impegniamo a garantire indipendenza di giu-dizio ai nostri economisti e analisti finanziari e,per la ricerca che diffondiamo all’esterno, pre-vediamo alcuni schemi posti a tutela degli inve-stitori, in tema di governance e di trasparenzadei conflitti d’interesse. La soluzione adottatasul piano organizzativo prevede la costituzionedi un’unica struttura di ricerca, il Servizio Studi eRicerche, indipendente e autonoma dalle unitàdi business.

Gli Indici sul mercato azionarioDiffondiamo quotidianamente una serie di in-dici sul mercato azionario, che hanno una lungatradizione – l’indice denominato Comit Glo-bale, il più conosciuto, è stato lanciato nel 1972– e che rappresentano un punto di riferimentoper i risparmiatori e la comunità finanziaria.Attualmente sono 25 i Fondi Comuni italianiche li utilizzano come benchmark. Nel mese digiugno 2006 è stata lanciata una nuova serie,destinata soprattutto all’utilizzo come bench-mark da parte dei Fondi Comuni, che è caratte-rizzata da modalità di costruzione che rispetta-no i limiti di concentrazione (cosiddetti 10/40)della Direttiva UCITS III. Attualmente sono cal-colati e diffusi 31 indici di borsa.

Studi e relazioni con il mondo della finanza

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Nella relazione con i nostri fornitori adottiamouna politica che privilegia la qualità, l’affidabi-lità dei servizi e l’innovazione proposta. Le linee

di sviluppo che abbiamo seguito nell’ambitodelle politiche di gestione degli acquisti diGruppo si sono sostanziate in:

Fornitori

Razionalizzazione dei contrattidi fornitura per conseguire

economie di spesaefficientando processi e

modelli organizzativi

Abbiamo ridefinito il sistema di gestione degliacquisti puntando ad un efficace governo dellaspesa, ottimizzando i processi, introducendo so-luzioni tecnologiche innovative che ci hannoconsentito di aumentare la trasparenza e dipuntare ad un modello di consumo orientato al-la riduzione degli sprechi.

Banca Intesa SpA 2005 Beni in mil/€ Servizi in mil/€

Ordinato 300 1.500

Nel 2005 abbiamo intrattenuto rapporti com-merciali con circa 5.000 fornitori (1) per un

totale complessivo di ordinato pari a circa 1,8 mld/Euro.

Banca Intesa SpA n. fornitori Importo Ordinato in mil/€Ripartizioni fornitori/paese 2005

Italia 4542 1.730

Europa 313 54

Nord America 82 13

Sud America 12 2

Asia 10 1

totale 4959 1.800

(1) I dati sono riferiti alla sola Capogruppo

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Fornitori

Un nuovo modello di approvvigionamento per il materiale economale:l’eProcurement

Nell’ambito del processo di ottimizzazione èstato avviato già dal 2003 un processo di ap-provvigionamento elettronico che, attraversol’eliminazione dei magazzini e le relative scortedi materiali, propone un nuovo modello di con-sumo. In tal modo ciascun richiedente e’ resoresponsabile in prima persona dei propri con-sumi. Grazie all’eProcurement vengono gestiti gli or-dini e gli approvvigionamenti di tutta la Bancaper quattro macroclassi di materiali: stampati,cancelleria, accessori EDP, assegni di c/c e libret-ti di risparmio.Il progetto è stato reso possibile grazie alla col-laborazione dei fornitori. Il percorso che abbia-mo voluto intraprendere è anche “culturale”,puntando a diffondere una maggior attenzio-ne ai consumi e a responsabilizzare in tal sensotutta l’organizzazione verso un’efficiente ridu-zione degli sprechi.

Trasparenza nei processid’acquisto e nella selezionedei fornitori

La nostra attenzione nell’introdurre innovazio-ne nei processi di acquisto ci ha aiutato nel ren-dere ancor più trasparenti i criteri di valutazio-ne delle offerte. A partire dal 2003 abbiamosperimentato con buoni risultati l’utilizzo di unportale di eSourcing che offre tracciabilità e pie-na copertura funzionale al processo di negozia-zione in ogni sua fase: dalla gestione della sele-zione dei fornitori all’organizzazione del pro-cesso negoziale; dalla pubblicazione dei capito-lati all’invito dei partecipanti; dalla raccolta edanalisi delle offerte alla redazione automatica direport e verbali di fine gara.In fase sperimentale, sulla Home page del no-stro sito Internet www.bancaintesa.it nell’area“contatti” e “fornitori” è stata resa disponibilela funzionalità di iscrizione al portale e di pro-posta della propria candidatura all’albo fornito-ri. A seguito dell’accettazione è possibile parte-cipare ai processi di negoziazione. Dal 2003 adoggi sono state effettuate 66 gare on line perun valore transato complessivo di 146 mil. di eu-ro e 1.216 fornitori invitati a partecipare.

Impegni per il futuro

Nel corso del 2006 intendiamo sviluppare ulte-riormente il processo di qualificazione dei for-nitori sul nostro portale Internet introducendo,oltre alla accettazione delle condizioni generalidi fornitura di Banca Intesa, la richiesta di con-divisione dei principi enunciati nel nostro CodiceEtico.

Introdurremo progressivamente un rating per laselezione dei fornitori basato sul possesso dicertificazioni di qualità e ambientali.Intendiamo rafforzare un rapporto con i nostrifornitori improntato al dialogo per favorire re-lazioni di qualità reciproca attraverso indagini disupplier satisfaction.

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L’attenzione verso l’ambiente è una delle di-mensioni della responsabilità che intendiamoassumerci nella valutazione delle conseguenzedelle nostre scelte.Siamo all’inizio di un percorso verso la pienaidentificazione e gestione degli impatti che lenostre attività hanno sulle risorse naturali. Sitratta di impatti indiretti e diretti. I primi sonocorrelati al nostro ruolo nello sviluppo sociale edeconomico e si traducono nella possibilità di so-stenere iniziative che abbiano o meno caratteri-stiche di compatibilità ambientale. Questi

aspetti sono illustrati nei diversi capitoli della re-lazione agli stakeholder.Gli impatti ambientali diretti sono invece con-nessi allo svolgimento quotidiano delle nostreattività: il consumo di risorse come la carta, l’e-nergia o le emissioni atmosferiche derivanti dalriscaldamento o dalla climatizzazione degli edi-fici. In questo campo perseguiamo una politicadi razionalizzazione dei consumi, attraversoazioni di educazione e formazione interna persensibilizzare tutti i dipendenti al comporta-mento responsabile.

La relazione con l’ambiente

Indicatori di performance ambientale (1)

3.000.0002.800.0002.600.0002.400.0002.200.0002.000.000

2004 2005

2.467.928

Gasolio (litri)

2.412.996

12.000.000

6.000.000

2004 2005

9.914.129

Metano (mc)

9.934.515

(1) I dati si riferiscono alla Capogruppo, Banche Italia e Banche Estere. Non sono compresi Intesa Casse del Centro e relative Casse di Risparmio, Banca Intesa Beograd e KMB.

Il Piano d’Impresa 2003-2005 non aveva postoobiettivi specifici nei confronti dell’ambiente ma la

nostra attenzione alla crescita del Paese in termini dicreazione di valore, per noi e per i nostri

interlocutori, sottende la capacità di contribuire allosviluppo economico, sociale e ambientale delle

comunità con le quali ci relazioniamo, limitando gliimpatti negativi delle nostre attività.

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La relazione con l’ambiente

2.800.0002.500.0002.200.0001.900.0001.600.0001.300.0001.000.000

2004 2005

2.165.234

Acqua (m3)

2.174.937

100806040200

2004 2005

46,5

Acqua m3 per dipendente

46,4

200.000

160.000

120.000

2004 2005

173.358

Emissioni CO2 (t)

183.523

Banca Intesa SpA – RIFIUTI SPECIALI: Quantitativo totale smaltito 2005

Apparecchiature fuori uso (obsolete) Kg 263.366

Materiale elettronico fuori uso Kg 89.994

Accumulatori Kg 2.070

Toner Pericoloso Kg 1.463

Solventi Kg 300

Accumulatori PCB Kg 2.410

Rifiuti da infermeria Kg 84

Imballaggi in plastica Kg 14.059

350.000.000

300.000.000

250.000.000

200.000.000

2004 2005

290.000.361

Energia (KW/h)

310.182.72710.000

0

2004 2005

6.222

KW/h per dipendente

6.620

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La relazione con l’ambiente

L’uso di energia: energiaelettrica, cogenerazione e risparmio energetico

Per razionalizzare i contratti di fornitura e con-seguire economie di spesa e ottimizzazione deiconsumi è stato realizzato, all’interno delGruppo, un modello per la gestione delle pro-blematiche energetiche di tipo elettrico.Allo scopo di rendere effettivi i vantaggi deri-vanti dalla liberalizzazione dell’energia elettrica(vedi Decreto Bersani, D.Lgs. 79/99 e Legge n.57/01) che, tra l’altro, stabilisce delle penalitànel caso di superamento delle soglie d’utilizzopreventivate, è in corso di sperimentazione unsistema di monitoraggio dei consumi energeti-ci delle singole unità operative che evidenziaeventuali anomalie di consumo e/o funziona-mento. Questo ci consente anche di avere datifondamentali per stimare l’impegno di energiarichiesta.Abbiamo attuato un piano che prevede la sosti-tuzione delle centrali termiche a gasolio concentrali termiche a gas metano o con pompe dicalore, che consentono di ottenere – oltre a van-taggi di natura economica, con la riduzione deicosti di esercizio – anche l’immissione in atmo-sfera di minori sostanze inquinanti, contribuen-do alla salvaguardia dell’ambiente.Uno dei principali interventi è stata la realizza-zione a Parma di un nuovo impianto di coge-nerazione alimentato a metano, in grado diprodurre energia elettrica (per 1.800 kW) recu-perando energia termica (per 2.070 kW). Talefonte energetica è utilizzata per il riscaldamen-to in inverno e per il raffrescamento degli edifi-ci in estate. L’impianto è dotato di un sistemache consente di ottimizzarne il funzionamentoai fini del risparmio energetico e di una riduzio-ne delle emissioni nocive grazie al ricorso all’e-nergia termica.

Consorzio ABI EnergiaGià dal 2004 abbiamo aderito ad ABI Energia,Consorzio nato con la finalità di definire azionimirate ad una gestione ottimizzata dell’uso edell’acquisto di energia. Il Consorzio aggregabanche e partner tecnologici operanti nel set-tore energetico che si pongono come obiettivi:

– la riduzione dei costi di approvvigionamentoenergetico;

– la riduzione dei consumi energetici;– la riduzione dell’impatto ambientale del con-

sumo energetico;– la riduzione del rischio operativo associato al-

l’utilizzo di energia.

Oltre alle convenzioni stipulate con i fornitori dienergia nell’ambito del libero mercato, ABIEnergia dialoga con Istituzioni, Università, cen-tri di Ricerca per condividere la conoscenza e in-dividuare le best practice nel campo della ge-stione energetica.

Trattamento dei rifiutiDal 2002 abbiamo iniziato ad effettuare unaraccolta differenziata di carta, plastica e rifiutispeciali, dotando gli ambienti di lavoro di con-tenitori specifici per tipologia di rifiuto. Perquanto riguarda il materiale informatico (PC,apparecchiature elettriche ed elettroniche ob-solete, stampanti e cartucce toner) lo smalti-mento viene effettuato verso aziende accredi-tate per il suo riuso/recupero.

Utilizzo di prodotti eco-compatibili

Ci siamo impegnati ad una riduzione progressi-va del consumo di carta, dando impulso allo svi-luppo dei supporti informatici nelle comunica-zioni interne e ad aumentare l’utilizzo di cartaecologica intesa sia come carta riciclata sia co-me ottenuta da lavorazioni a basso impatto am-bientale.Alla fine del 2004 abbiamo dato avvio al pro-getto “prodotti di consumo eco-compatibili”che prevede la progressiva sostituzione dellamodulistica convertibile in uso con prodotti cer-tificati “Ecolabel” – il marchio della UE che con-traddistingue i prodotti che rispettano criteri diqualità ambientale definiti dalla CommissioneEuropea.

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La relazione con l’ambiente

Logistica integrataGià dal 2003 abbiamo dato avvio ad un proget-to di logistica integrata con lo scopo di raziona-lizzare i processi di delivery di materiale econo-male, corrispondenza interna e dossier d’archi-vio, consolidando gli ordini, ottimizzando la

schedulazione dei viaggi e la movimentazionedegli automezzi. Il progetto ci ha consentito diottenere, oltre ad una riduzione degli sprechi ead una ottimizzazione dei costi, una diminuzio-ne dell’impatto ambientale.

CONSUMI DI CARTA 2004 2005

BANCA INTESA SPA

Carta kg consumati 4.200.000 4.029.456

Carta: consumo per dipendente (kg) 137 133

Carta riciclata/Totale (%) 2,96%

BANCHE ITALIA

Carta Kg consumati 697.364 706.682

Carta: consumo per dipendente (kg) 89 87

BANCHE ESTERO

Carta Kg consumati 856.436 896.414

Carta: consumo per dipendente (kg) 86 85

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Impegni per il futuro

Intendiamo sviluppare delle Linee Guida internededicate alla gestione degli impatti ambientali di-retti e indiretti della nostra attività. I progetti spe-cifici sui quali siamo sin da ora impegnati sono:

Impatti direttiL’uso di energia

Consumi energeticiProgressiva estensione della trasformazione del-le centrali termiche a gasolio. Realizzazione diun sistema di telegestione degli impianti frigo-termici su un lotto di filiali campione, finalizza-to al contenimento dei consumi energetici.

ABI Energia: educazione al risparmioNell’ambito del Consorzio al quale abbiamoaderito, intendiamo attuare l’iniziativa di for-

mazione all’uso sostenibile di energia elettrica sulposto di lavoro diffondendo la Guida redatta daABI Energia “salva l’ambiente con un click”.

Utilizzo di prodotti eco-compatibiliCompletamento dell’introduzione della carta amarchio Ecolabel su una gamma più ampia diprodotti.

Gestione della mobilitàMobility managementIl progetto che è in corso di sviluppo per inostri colleghi ha come obiettivo il miglio-

ramento della qualità della vita e al tempo stes-so è uno strumento per ridurre i livelli di conge-stione del traffico urbano e di inquinamento at-mosferico.

Impatti indirettiAdesione agli strumenti previsti dal Protocollo di Kyoto

Nell’ambito del protocollo di Kyoto, entrato or-

mai nella sua fase operativa, diversi settori in-dustriali sono obbligati a rispettare delle quotedi emissione di anidride carbonica, sia riducen-dole sia acquistandole, se tale riduzione non èpossibile. Al fine di sostenere le imprese italianea ridurre il costo dell’acquisto di tali quote, in-tendiamo aderire all’Italian Carbon Fund, fon-do fiduciario amministrato dalla BancaMondiale nell’ambito della Carbon Finance.

Italian Carbon Fund Nato nel novembre 2003 dall’accordo tra laBanca Mondiale e il Ministero dell’Ambiente,che ha versato un contributo di avvio di 15 mi-lioni di dollari, è operativo dal marzo 2004.Il Fondo prevede, per aziende pubbliche e pri-vate, la possibilità di acquistare crediti (a costicompetitivi) per la riduzione di emissioni pro-dotte, investendo in progetti che apportino be-nefici all’ambiente e impieghino tecnologie so-stenibili nei Paesi in via di sviluppo o con econo-mie in transizione; progetti che devono rispon-dere ai requisiti richiesti dai meccanismi delProtocollo di Kyoto.

Adesione a protocolli internazionaliIntendiamo aderire a protocolli internazionaliche definiscono criteri di comportamento nel fi-nanziamento di progetti che possono avere im-patti ambientali significativi:– gli Equator Principles, che costituiscono un

quadro comune di riferimento per la finanzadi progetto internazionale, basato su un ben-chmark esterno che è quello delle linee guidadella Banca Mondiale e dell’IFC (che riguarda-no, nello specifico, la prevenzione e l’abbatti-mento dell’inquinamento e la salvaguardiadell’ambiente, della salute e della sicurezza);

– il programma ambientale dell’ONU – UNEP FIche prevede lo sviluppo e la promozione di re-lazioni tra ambiente, sostenibilità e perfor-mance finanziarie;

– il Global Compact delle Nazioni Unite che, fragli altri principi, prevede la promozione dellasostenibilità ambientale.

Impegni per il futuro

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Il rapporto con la comunità

Vogliamo essere vicini ai progetti e alle aspetta-tive delle persone, delle imprese, dei soggettiche lavorano per lo sviluppo del territorio in cuioperiamo attenti alla dimensione sempre più in-tegrata della convivenza civile a livello naziona-le e globale.Un approccio concreto per realizzare questo

obiettivo è costituito dalla costante attenzioneal sociale, alla cultura, allo sviluppo delle cono-scenze per migliorare la qualità della vita e del-le relazioni. Il Piano d’Impresa 2003-2005 hadato particolare evidenza alla valorizzazione delruolo sociale della nostra banca:

Sviluppo di progetti inpartnership con

organizzazioni del terzosettore nell’ottica di

favorire le iniziative dellasocietà civile che

promuovono la coesionesociale

Focalizzazione del nostrosupporto ad iniziative che

rivestono particolaresignificato dal punto di

vista sociale e umanitario

Supporto allo sviluppo dipolitiche culturali per la

produzione di valore e diutilità collettivi

– abbiamo sviluppato sinergie con le imprese sociali,non profit e del terzo settore realizzando con loroprogetti a favore della collettività.

– nel 2005 abbiamo destinato più del 60% delle libe-ralità ad interventi di carattere sociale e umanitario. Inquesto ambito è stato definito l’impegno triennale –in partnership con la Fondazione Cariplo – per l’ini-ziativa umanitaria “Project Malawi”;

– abbiamo dato continuità di sostegno ad iniziativemeritevoli quali ad esempio la ricerca sul cancro e lalotta all’indigenza economica, migliorando la cono-scenza del modo di operare delle Istituzioni sostenu-te, consolidando le collaborazioni e sviluppando in-sieme nuove iniziative.

– abbiamo sviluppato iniziative nel campo della pro-mozione della cultura italiana attraverso la salva-guardia del patrimonio storico-artistico italiano, la tu-tela e la valorizzazione del nostro patrimonio artisti-co e storico documentario, il sostegno ad attività dienti e istituzioni di rilevante profilo culturale e for-mativo. Ci siamo ispirati al principio di realizzare unbene comune e di pubblica utilità rendendolo fruibi-le dal maggior numero di persone.

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Il rapporto con la comunità

Sinergie con il terzo settoreSentiamo il dovere di impegnarci per l’accesso alcredito e per la tutela dei diritti dei cittadini. Perquesto abbiamo dato vita al Laboratorio Banca eSocietà, una struttura in staff all’AmministratoreDelegato, dedicato allo studio e alla realizzazionedi una serie di progetti rivolti a fasce a rischio diesclusione dal credito e di emarginazione sociale.In alcuni progetti, il Laboratorio ha avviato nuo-vi schemi di collaborazione “pubblico-privato”con i soggetti (non profit, PA, Istituzioni, partisociali) che presidiano i servizi alla persona.Il patrimonio di conoscenza che abbiamo capi-talizzato nella continua ricerca di sinergie con ilmondo del terzo settore ci ha permesso la crea-zione di strumenti bancari innovativi e di forteimpatto sociale, realizzati in collaborazione conle strutture della Banca che si occupano della re-lazione con i clienti.Alcuni progetti sono stati già realizzati e altri so-no in via di sviluppo nel campo del sostegno al-l’impresa sociale.

Costruzione di asili nidoConsorzio PAN (Progetto Asili Nido)Il Progetto Asili Nido è un consorzio senza fini dilucro, nato nel marzo 2004 dalla collaborazionedi Banca Intesa con le maggiori reti di impresesociali: Consorzio CGM (Gino Mattarelli), Fede-razione dell’Impresa Sociale di Compagnia del-le Opere e Legacoop, che si propone di crearenuovi asili nido e strutture per l’infanzia su tut-to il territorio nazionale.PAN ha il duplice obiettivo di supportare le im-prese che offrono servizi per l’infanzia e le fami-glie che ne usufruiscono:

– supporta la fase di “partenza” delle strutturecon finanziamenti sino a 100.000 euro per laristrutturazione e adeguamento immobili de-stinati all’avviamento di nuovi complessi diasili. Finanzia fino a un massimo di 50.000 eu-ro gli arredi e la riqualificazione delle struttu-re già avviate;

– assiste le aziende nella stesura del piano di im-presa e nella formazione degli addetti;

– consente alle famiglie che iscrivono i propribambini ad una struttura PAN di ottenere spe-ciali servizi finanziari come la “diluizione dellaretta”: un finanziamento che consente di pa-gare l’asilo in piccole rate mensili per 6 anni an-ziché affrontare una forte spesa concentratanei 2/3 anni in cui il bambino frequenta l’asilo.

Le nuove strutture utilizzano il marchio “di qua-lità PAN”, che garantisce la qualità dei locali, delprogetto educativo, della refezione, dell’assi-stenza medica e della congruità fra prezzi e ser-

vizi. Il mantenimento del marchio è subordina-to ad una verifica periodica accurata da partedegli ispettori del Consorzio.Al 31 dicembre 2005 PAN ha avviato 178 asilinido che ospitano circa 5.000 bambini e dannolavoro a più di 1.000 addetti, quasi esclusiva-mente giovani con preparazione superiore.Sono in fase di screening circa 1.000 nuove ri-chieste pervenute da tutta Italia.

Nel corso del 2005 abbiamo inaugurato ilprimo asilo nido aziendale a marchio PANper i dipendenti di Banca Intesa.

Project Malawi Abbiamo ideato un progetto di cooperazioneinternazionale a favore di uno dei 15 Paesi piùpoveri del mondo, lo stato africano del Malawi.

Il “Project Malawi”, sviluppato con la Fonda-zione Cariplo, vede il diretto coinvolgimento distrutture governative locali e di alcune impor-tanti Organizzazioni non Governative italiane einternazionali e si articola in quattro macroareedi intervento, ciascuna assegnata a un singolopartner operativo:

– di salute e cura dell’AIDS si occupa la Comu-nità di Sant’Egidio;

– l’assistenza agli orfani è stata assegnata aSave the Children Italia;

– l’area di educazione e prevenzione competea due movimenti Scoutistici del Malawi(MAGGA- SAM Scout);

– lo sviluppo locale e microfinanza al CISP(Comitato Internazionale per lo Sviluppo deiPopoli).

Banca Intesa e Fondazione Cariplo hanno il ruo-lo di cofinanziatori e coordinatori del progetto.L’azione principale si incentra sullo sviluppo diinterventi con la finalità di contrastare la tra-smissione verticale madre-figlio dell’Aids, e saràcoordinata dalla Comunità di Sant’Egidio attra-verso il protocollo Drug Resources Enhance-ment Against Aids and Malnutrition (DREAM).DREAM si basa su un approccio diagnostico-te-rapeutico di qualità pari a quella in uso con suc-cesso in Occidente, e che ha già dato importan-ti risultati nel vicino Mozambico. “Project Malawi” intraprenderà un progetto pi-lota nell’area di Blantyre, nel sud del Paese, do-ve, entro il giugno 2006, verranno allestiti un la-boratorio di biologia molecolare e un centro disalute per lo screening delle donne in gravidan-za, la distribuzione dei farmaci anti-retrovirali eil monitoraggio dei malati. In parallelo all’azionesanitaria, saranno creati un centro di assistenzaper gli orfani, un centro di consulenza per la mi-crofinanza a sostegno delle famiglie colpite

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Il rapporto con la comunità

dall’Aids e verrà lanciata la campagna di pre-venzione a cura degli Scout.Nei due anni successivi il progetto si estenderàalla maggior parte dei distretti del Malawi instretta collaborazione con il Governo democra-tico malawiano.Banca Intesa e Fondazione Cariplo hanno giàstanziato tre milioni di euro a favore di “ProjectMalawi”. In base ai risultati raggiunti, il finan-ziamento potrà salire fino a 9 milioni di euro in3 anni, cui si aggiungeranno altre risorse attra-verso il cofinanziamento internazionale e ini-ziative di fund raising in Italia. Il progetto è mo-nitorato in ogni sua componente da un auditoresterno, la Cooperation and DevelopmentSchool dell’Università degli Studi di Pavia.I colleghi sono stati costantemente informatisullo sviluppo del progetto che, per dar modo atutti di esprimere la propria solidarietà, è statoaccompagnato da una raccolta fondi tramitedonazione del corrispettivo di uno o più buoni

pasto. L’iniziativa ha registrato l’adesionedi quasi 7.200 colleghi e ha permesso diraccogliere circa 140.000 euro.

Collegata a “Project Malawi” è un’altra iniziati-va che mette in luce un nuovo concetto di ri-sparmio, inteso non come accumulo ma comeuso responsabile delle risorse per uno sviluppopiù equilibrato della società in un’ottica di soli-darietà con i paesi del mondo in estreme condi-zioni di bisogno.

A scuola di risparmio Nel dicembre 2005 Banca Intesa (con 13banche del Gruppo) e Fondazione Cariplohanno lanciato “A scuola di risparmio”,un nuovo progetto per i bambini delle II,

III, IV e V elementari. Gli insegnanti guidano i loro alunni a scoprire ivantaggi individuali e sociali dell’uso consape-vole delle risorse (energia, cibo, materiali diconsumo, acqua). È questa una “porta” attra-verso la quale si vuole introdurre un nuovo con-cetto di risparmio, inteso non come accumuloegoistico ma come motore dell’economia edella società. L’obiettivo è proprio quello di far comprenderecome il risparmio si crea e come entra nel circui-to economico traducendosi in crescita per l’e-conomia o nella soluzione di problemi sociali.“Ciò che viene risparmiato si può trasformare incredito e quindi in investimenti privati e pubblici,con benefici per le persone e per la società”.Questa riflessione, semplice ma non scontatanemmeno fra gli adulti, viene presentata ai bam-bini attraverso giochi e simulazioni che hanno alloro centro la banca e il suo ruolo, anche sociale.Le attività quotidiane dei ragazzi – indirizzate

dagli insegnanti e registrate in un diario di clas-se – danno luogo a un punteggio. Il punteggiorealizzato verrà convertito in aiuti concreti aibambini del Malawi: giocattoli, materiali scola-stici e arredi scolastici.Il sito www.ascuoladirisparmio.it è la finestraaperta in tempo reale sugli obiettivi, le attività ei risultati del progetto.

Le elargizioni liberalitramite il fondo di beneficenza

Disponiamo per statuto di uno specificofondo per beneficenza e opere di caratte-re sociale e culturale, uno strumento che

coinvolge gli azionisti ed è alimentato annual-mente dall’Assemblea dei soci, che stanzia alloscopo parte degli utili dell’esercizio.L’entità della disponibilità delle risorse a dispo-sizione è pertanto variabile e collegata ai nostririsultati economici.La gestione del fondo di beneficenza è organiz-zata secondo un articolato modello operativoche affida il ruolo decisionale ad appositi orga-ni deliberanti, collocati ai vertici aziendali conspecifici livelli di autonomia. Nel 2005 abbiamoimpegnato, per la sola Banca Intesa, liberalitàper un importo di 4,6 milioni di euro.Con il piano strategico aziendale 2003-2005, lagestione del Fondo di Beneficenza ha registratoun profondo cambiamento puntando ad unafocalizzazione su iniziative sociali ed umanita-rie, allo sviluppo di un rapporto stretto con lestrutture di relazione con il territorio per costru-ire antenne intelligenti sulle esperienze e suiprogetti innovativi e socialmente apprezzabili eal consolidamento di relazioni con le istituzionisocialmente e culturalmente attive nelle areedove la Banca è presente per garantire conti-nuità nel tempo dei principali progetti.Nel corso del 2005, Banca Intesa ha sostenutovari progetti raggruppati secondo diversi filonidi risposta ai bisogni emergenti dalla società incui operiamo. Questi sono le principali aree tematiche ed alcuni degli interventi più signi-ficativi per il valore sociale e culturale sostenuto:

Progetti di grande impatto umanitario,per favorire il diritto di tutte le personead una vita dignitosa e a un futuromigliore

– sullo specifico tema è stato definito un impe-gno triennale in appoggio a “Project Mala-wi”, come illustrato precedentemente.

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Il rapporto con la comunità

Formazione e ricerca, al fianco delle università, dei centri specializzati nelle sue funzioni di innovazione e di trasferimentotecnologico

– sostegno e collaborazione con l’Associazioneitaliana per la ricerca sul cancro (AIRC); attri-buzione di borse di studio alla FondazioneAlberta Pompei Onlus di Roma a sostegnodella ricerca scientifica per l’accertamentodiagnostico dell’osteoporosi e per la predizio-ne del rischio di frattura.

Sviluppo dei servizi alle persone,favorendo progetti innovativi in modo da aiutare chi ha bisogno, nel rispetto e nella salvaguardia della dignità dei più deboli

– supporto alla Fondazione Opera ImmacolataConcezione di Padova attiva nel settore del-l’assistenza alle persone anziane; sostegnodella Fondazione Banco Alimentare, con rife-rimento all’organizzazione della giornata na-zionale della colletta alimentare

Tutela e sviluppo dei progetti dellecomunità religiose, al loro fianco per sostenerne il servizio sul territorio e le finalità di impegno sociale e umanitario

– contributo al Vescovado di Parma per la ristrut-turazione del presbiterio della Cattedrale; pro-getto per il controllo informatico dei volumidella Biblioteca Apostolica Vaticana; restaurodell’organo Mascioni della Cattedrale di Ca-gliari.

Promozione culturale e civile del territorio, attraverso lo sviluppo di nuovi modelli di collaborazione fra enti pubblici e privati per valorizzaretradizioni e contesti locali

– collaborazione con l’Associazione InteressiMetropolitani per lo sviluppo della promozio-ne del territorio dell’area milanese; supportoalla scuola d’arte Federico Faruffini della cittàdi Sesto San Giovanni.

Aiuti concreti a chi si impegna, a chi è capace e meritevole per raggiungere i più alti gradi degli studi e della formazioneprofessionale anche se non dispone dei necessari mezzi economici

– borse di studio alla Fondazione “ComunitàDomenico Tardini” attiva nel sostegno ai gio-vani studenti universitari bisognosi e merite-voli.

Favorire l’accesso, da parte di vaste fasce di pubblico, al linguaggio della musica che rappresenta un aspetto fondamentale della nostra cultura e una testimonianzaaffascinante della nostra civiltà

– contributo all’edizione annuale del FestivalPianistico Internazionale “Arturo BenedettiMichelangeli” di Brescia e di Bergamo; soste-gno alle attività dell’Associazione Amici dellaScala di Milano.

Attenzione alla dimensione europea della nostra civiltà, per favorireintegrazione e cooperazione economica, culturale e sociale

– contributo all’organizzazione del XIII conve-gno internazionale di spiritualità ortodossadella Comunità Monastica di Bose.

SponsorizzazioniIn ambito di sponsorizzazioni Banca Intesa haattuato una razionalizzazione degli investimen-ti unificandone il coordinamento e in buonaparte la gestione. Il nostro intervento si è con-centrato in particolar modo su attività in ambi-to sociale e culturale, a sostegno della nuova im-magine della Banca e della nuova identità diGruppo.Nel corso del 2005 sono state sostenute diverseiniziative per assicurare la nostra partecipazio-ne attiva alla vita del Paese e per contribuire al-la sua crescita economica, sociale e culturale.Le sponsorizzazioni erogate dalla sola Capo-gruppo nel 2005 ammontano a circa 8,5 mil. dieuro.

Crescita economicaGli interventi in questo ambito hanno confer-mato la nostra volontà di favorire lo sviluppodelle imprese sostenendo iniziative promosseda enti, istituzioni e primarie organizzazioni peralimentare il circolo virtuoso della fiducia.

Tra le iniziative più significative sono da segna-lare la nostra partnership con Confindustria,per consolidare il legame con la principale or-ganizzazione associativa industriale e delle im-prese; la collaborazione con Compagnia delleOpere, a supporto delle iniziative e degli incon-tri dell’organizzazione – tra cui il Meeting diRimini; il “Premio Impresa e Cultura”, per pro-muovere gli investimenti culturali da parte del-le imprese. Rientra in questo ambito anche l’at-tività svolta al fianco delle Università per soste-nere la ricerca.

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Il rapporto con la comunità

Crescita socialeNell’ottica della cultura rinnovata sviluppiamola nostra partecipazione ad attività a valore eti-co e sociale, in linea con i valori di responsabi-lità sociale. Queste iniziative testimoniano l’im-pegno e la capacità della banca di investire innuove opportunità di crescita per il Paese, in-staurando legami forti con la società italiana co-me principale patrimonio della banca.Tra le iniziative in questo ambito segnaliamo:“Fabbrica del Sorriso”, il sostengo a AIRC per larealizzazione della “Giornata dell’Azalea”, ilnostro supporto a Fondazione Banco Alimen-tare per la realizzazione della “Giornata dellaColletta Alimentare”.

Crescita culturaleIn collaborazione con le primarie istituzioni cul-turali del Paese, concepiamo la promozione del-la cultura italiana come parte integrante dellanostra responsabilità attraverso progetti di sal-vaguardia del patrimonio storico-artistico italia-no e il sostegno all’attività di enti e istituzioni dirilevante profilo culturale e formativo. Tra le ini-ziative in questo ambito evidenziamo: la part-nership con il Teatro alla Scala per il sostegno al-la stagione di opera, concerti, balletti; la colla-borazione con FAI-Fondo Ambiente Italiano perla realizzazione dell’iniziativa “I Luoghi delCuore”; l’accordo con la Fondazione GiorgioCini a supporto delle attività scientifiche e cul-turali promosse dall’associazione; e tutte le ini-ziative a favore dei teatri come contributo per ladivulgazione della cultura sul territorio.

Le principali iniziativesostenuteAssociazione Italiana per la Ricerca sul Cancro

Giornata dell’Azalea della RicercaSosteniamo e collaboriamo con l’AIRC al-la realizzazione della tradizionale “Gior-

nata dell’Azalea” della Ricerca in occasione del-la Festa della Mamma, come avviene dal 1997.Promuoviamo attivamente l’iniziativa presso tut-te le filiali e coinvolgiamo tutti i colleghi.L’Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro,ente privato senza fini di lucro, è stata fondatanel 1965 grazie all’iniziativa di alcuni ricercatoridell’Istituto dei Tumori di Milano, fra cui ilProfessor Umberto Veronesi e con il sostegno dinoti imprenditori milanesi. Dall’anno della suafondazione l’AIRC si è sempre impegnata a pro-muovere la ricerca oncologica nel nostro Paese esi è progressivamente ampliata, fino a contare

oggi 17 Comitati Regionali ed oltre 1.800.000Soci. In sintesi, l’attività dell’AIRC consiste nelraccogliere ed erogare fondi a favore del pro-gresso della ricerca oncologica e nel diffondere alpubblico una corretta informazione in materia. Ifondi raccolti vengono annualmente distribuitia favore di progetti di ricerca e di borse di studioritenuti validi per contenuti scientifici dalComitato Tecnico-Scientifico AIRC, compostoda scienziati oncologi provenienti da tutta Italia,affiancati nel lavoro di valutazione e selezione da350 ricercatori europei e americani.

Fondazione Banco Alimentare – giornatanazionale della colletta alimentare

Sosteniamo la Fondazione nell’organizzazionedella “Giornata Nazionale della Colletta Ali-mentare”, la raccolta di generi alimentari effet-tuata in collaborazione con le principali catenedi supermercati a favore dei bisognosi.Lo scopo della Fondazione Banco AlimentareOnlus è la raccolta delle eccedenze alimentari ela loro ridistribuzione ad Enti ed iniziative che,in Italia, si occupano di assistenza e di aiuto aipoveri ed agli emarginati. La Fondazione si po-ne, da un lato, al servizio delle aziende del set-tore che abbiano problemi di stock ed ecceden-ze e, dall’altro, ad Associazioni ed Enti assisten-ziali che distribuiscono ai propri assistiti pasti ogeneri alimentari in via continuativa. Il Banco Alimentare è allora il tramite ideale perchél’eventuale “spreco” della filiera agro-alimentarediventi ricchezza per gli enti assistenziali.

Fabbrica del SorrisoDa tre anni siamo partner di Mediafriends Onlusper la realizzazione di “Fabbrica del Sorriso”,una grande gara di solidarietà promossa sui prin-cipali programmi delle tre Reti Mediaset volta al-la raccolta fondi a favore dell’infanzia disagiata.Siamo la banca di riferimento del progetto emettiamo a disposizione tutti i nostri canali – fi-liale, sportelli bancomat, telefono, internet –per la raccolta delle donazioni.Mediafriends Onlus è l’associazione costituitada R.T.I. SpA, Mondadori SpA e Medusa SpAper la realizzazione di eventi finalizzati alla rac-colta fondi da destinare alla beneficenza e al fi-nanziamento di progetti nei seguenti settori: as-sistenza sociale, sanitaria e socio-sanitaria; be-neficenza; istruzione e formazione; tutela, pro-mozione e valorizzazione della cultura, dell’artee delle cose d’interesse artistico e storico; tute-la e valorizzazione della natura e dell’ambiente;cooperazione internazionale.

FAI – I Luoghi del cuoreSiamo partner del FAI per la realizzazionedel progetto “I Luoghi del Cuore”, un’ini-

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Il rapporto con la comunità

ziativa promossa per la valorizzazione del patri-monio artistico, culturale e ambientale del no-stro Paese. Con questa iniziativa chiediamo disegnalare i luoghi che hanno rivestito una par-ticolare importanza nella vita delle persone eche si vorrebbe fossero conservati. A questo fi-ne, tramite le nostre filiali sul territorio, pro-muoviamo il progetto mettendo a disposizioneil principale canale di raccolta e incentiviamo lesegnalazioni. Tutti i beni indicati vengono co-municati alle autorità competenti per stimolar-ne un coinvolgimento. Partecipiamo al recupe-ro dei beni maggiormente segnalati: ad oggi ab-biamo sostenuto il restauro del Mulino di Baresi(Bergamo), del Ponte e dell’Oraratorio di SanMartino a Clavi (Imperia) e della Chiesa dellaSantissima Trinità a Valfurva (Sondrio).

Teatro alla ScalaSiamo Partner Unico della stagione di opera,concerti e balletto e nello stesso tempo sosteni-tori della Fondazione Teatro alla Scala, rinno-vando una collaborazione che dura ormai da ol-tre dieci anni, in coerenza con la particolare at-tenzione che riserviamo al rapporto con il terri-torio e la società.

I Beni culturaliGli interventi che abbiamo ideato nell’area dellacultura artistica si muovono soprattutto lungo duedirettrici: la salvaguardia e la valorizzazione dei be-ni culturali del Paese e il restauro e l’approfondi-mento storico-critico delle nostre collezioni d’arteal fine di renderle disponibili al pubblico.

Gli interventi per la salvaguardia e lavalorizzazione dei beni culturali del Paese

In questo ambito di intervento, abbiamo datocontinuità al progetto Restituzioni, che si po-ne come obiettivo il restauro di opere d’arte didestinazione pubblica. Avviato alla fine degli an-ni ‘80, il progetto è stato promosso e gestito incollaborazione con gli organismi di tutela com-petenti, le Soprintendenze territoriali. Nel cor-so delle sue varie edizioni Restituzioni ha con-sentito di salvare più di cinquecento opere, unasorta di ideale museo con testimonianze chespaziano dalle epoche proto-storiche fino allesoglie dell’età contemporanea, dall’archeolo-gia all’oreficeria, alle arti plastiche e pittoriche,inizialmente di area veneta, poi lombardo-ve-neta e infine in un quadro nazionale.Nell’ambito dello stesso progetto si collocanogli interventi di restauro realizzati a scala monu-mentale, scelti accuratamente tra i luoghi parti-colarmente rilevanti sotto il profilo storico e ar-

tistico. Esempi significativi di realizzazioni com-piute negli anni recenti sono i mosaici pavimen-tali paleocristiani della Basilica di Aquileia, gli af-freschi di Altichiero e Avanzo nella Cappella diSan Giacomo nella Basilica del Santo a Padova,il cortile d’onore di Villa Bozzolo a Casalzuignoappartenente al FAI, lo studiolo di Gian Giaco-mo Poldi Pezzoli nell’omonimo museo a Milano,l’atrio federiciano del Castello Svevo di Bari e laTorre Civica di Bassano del Grappa.

Il patrimonio d’arte di Banca Intesa e la pubblica fruizione

Il nostro patrimonio artistico è il singolare risul-tato di una serie diversificata di vicende colle-zionistiche, ciascuna collegata alla storia e allatradizione mecenatizia degli Istituti confluiti inBanca Intesa. Ereditando tali raccolte, abbiamoavviato una riflessione sul delicato problemadella gestione di rilevanti tesori in vista di unapubblica fruizione. Consci che la conservazionedelle opere d’arte non può andare disgiuntadallo studio e dall’approfondimento storico-cri-tico, ciascuna collezione è stata posta sotto latutela scientifica di un apposito comitato com-posto, per ogni diverso settore, dai più impor-tanti esperti e studiosi nazionali ed internazio-nali, con l’obiettivo di ottenere una cataloga-zione sistematica delle opere ritenute di rile-vante interesse culturale. Abbiamo adottato diverse direttrici per consen-tire la diffusione della conoscenza del nostro pa-trimonio d’arte:

– la messa in rete delle informazioni, relative al-le collezioni già catalogate scientificamente,con un sistema interattivo in grado di offrire amusei, studiosi e cultori, conoscenza e ap-profondimento, nonché la pubblicazione dicataloghi a stampa che raccolgono i risultatidegli studi e presentano in modo sistematicole singole raccolte;

– la realizzazione di mostre temporanee utiliz-zando parte delle collezioni quali “Poesia del-la realtà” al Museo Pushkin di Mosca nell’in-verno 2002/2003, l’esposizione “Miti Greci”che si è tenuta nell’autunno 2004 a PalazzoReale di Milano, il programma espositivo iti-nerante “L’ultimo Caravaggio. Il Martirio diSant’Orsola restaurato”, che nel corso del2004 ha permesso ad un pubblico di cento-cinquantamila persone – nelle tre sedi esposi-tive, la Galleria Borghese di Roma, la Pina-coteca Ambrosiana di Milano e le Gallerie diPalazzo Leoni Montanari di Vicenza – di am-mirare il dipinto recuperato al suo aspetto ori-ginario dall’impegnativo restauro curato pres-so la sede dell’Istituto Centrale del Restauro;

– l’istituzione di una nostra sede museale. Il pro-

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Il rapporto con la comunità

getto ha coinvolto Palazzo Leoni Montanari aVicenza, trasformato dalla primavera del1999 nelle omonime Gallerie per consentireper la prima volta in maniera stabile e conti-nuativa la visita del pubblico. Gli ambienti delpalazzo barocco ospitano al piano nobile unapreziosa raccolta di pittura veneta del XVIII se-colo, espressiva dell’ultima, splendida stagio-ne pittorica della Serenissima, tra cui un signi-ficativo corpus di tele di Pietro Longhi, veduteurbane e “capricci” architettonici di Canalet-to, Luca Carlevarijs, Francesco Guardi. Il pia-no alto del palazzo accoglie invece circa cen-trotrenta icone russe dal XIII al XIX secolo –una significativa selezione della raccolta rite-nuta dagli studiosi una delle più importanti inOccidente – esposte secondo le più aggiorna-te attenzioni museali e didattiche.

Le tavole non esposte – circa trecentocinquanta– sono conservate in un deposito studiato se-condo i più adeguati criteri di conservazione, inapposite griglie agevolmente consultabili da stu-diosi e cultori. Accanto a questa struttura sonoattivi il laboratorio di restauro, dove si è appenaconcluso il restauro dell’intera collezione, il cen-tro di catalogazione e la biblioteca specialistica,riferimento per quanti siano impegnati ad ap-profondire le tematiche legate all’arte dell’ico-na, dai cui computer è possibile anche interro-gare l’Index of Christian Art, l’importante archi-vio di documenti ed immagini dedicato all’artemedievale sviluppato dalla Princeton University.Fitto il programma di didattica – rivolta agli al-lievi delle scuole elementari e medie del territo-rio nonché agli adulti interessati – e di convegnispecialistici.Le esposizioni temporanee programmate fan-no riferimento ad un progetto pluriennale che siprefigge – di mostra in mostra – l’approfondi-mento delle emergenze artistiche sviluppatesinei secoli, compreso il presente, scaturite dal-l’avvento della fede cristiana.Per approfondimenti, consultare il sito webwww.bancaintesa.it – sezione dei Beni cultura-li oppure www.palazzomontanari.comNel corso del 2005 Banca Intesa ha stanziatocomplessivamente per le attività a supporto di-retto dei Beni culturali circa 2,4 milioni di euro acui devono aggiungersi tutti i costi indiretti (peresempio i costi di gestione del patrimonio arti-stico, architettonico e immobiliare, i costi assi-curativi ecc.), per circa 15 milioni di euro.

Le iniziative editorialiLe Banche confluite in Banca Intesa possono

vantare una lunga tradizione di produzio-ni editoriali. Sin dalla fine dell’Ottocento inostri Istituti hanno avvertito la necessitàdi affiancare alle attività finanziarie e cre-ditizie un’organica politica culturale che siè variamente espressa, costituendo parte

importante di una vita aziendale fortementeproiettata all’esterno. È stata quindi ribadita l’e-sigenza di stabilire un contatto con i propri in-terlocutori – clienti e azionisti – individuandonelle pubblicazioni da offrire in dono il mezzopiù idoneo per approfondire gli studi sulla sto-ria, sull’arte, sulle tradizioni del territorio di rife-rimento e contribuire in tal modo alla condivi-sione del senso di appartenenza e di identità.Sono da ricordare, a tale proposito, il progettoultratrentennale promosso dalla Banca Com-merciale Italiana in collaborazione con Electaper una catalogazione sistematica delle raccol-te conservate nei Musei e nelle Gallerie di Mila-no; la serie di volumi dedicati alla Pittura inLombardia, alla Storia dell’Ambrosiana, alleProvince di Lombardia, promosse dalla Cariplo;le collane Gli stranieri e l’Italia e In presa diretta.I maestri dell’arte italiana, progettate per l’Am-broveneto; ed infine, per Banca Intesa, il pro-getto editoriale-musicale che ha finora propo-sto registrazioni inedite di Arturo BenedettiMichelangeli, di Valery Gergiev, di Claudio Ab-bado, di Gustav Mahler e di Luigi Cherubini, ac-compagnate da libri di approfondimento musi-cologico e storico-artistico.Con il progetto multimediale Vox Imago inten-diamo proseguire nell’intento di avvicinare e sti-molare la conoscenza della musica colta.Altro settore rilevante è quello riguardante l’e-ditoria economico-finanziaria, sotto la cui egi-da sono state pubblicate varie serie di studi de-dicati alla Storia economica d’Italia e alla tra-sformazione socio-economica, politica e cultu-rale delle diverse regioni con la collana di studi ericerche monografiche.A completare il quadro, viene dato contributoal dibattito economico internazionale con la cu-ra di una serie di lezioni, cosiddette “LezioniRaffaele Mattioli”, tenute dai maggiori econo-misti a livello mondiale.

Vox ImagoLa collana Vox Imago – nata nel 2004 nell’am-bito del sostegno al Teatro alla Scala – è un pro-getto multimediale che propone attraverso ilDVD active movie, un percorso visivo di divul-gazione. Il punto di avvio è quindi la musica eattorno ad essa ruotano gli approfondimenti. Illavoro viene proposto nella versione integrale incompact disc, mentre il volume offre idee ed ar-gomenti per ampliare la conoscenza dei conte-nuti proposti dal percorso visivo e dall’ascolto. Il

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Il rapporto con la comunità

progetto ha un senso nel suo insieme: è una so-luzione strutturata che mira a valorizzare il no-stro rapporto con il Teatro alla Scala, con artistiesecutori e autori di fama internazionale e chevuol diffondere la conoscenza della musica e delmondo lirico al di fuori dell’ambiente scaligero,con potenzialità di divulgazione e prerogativeanche didattiche.

Musei e Gallerie di Milano Nato nel 1973, questo progetto di catalogazio-ne dei Musei e Gallerie di Milano, vera e propriaesplorazione sistematica del patrimonio artisti-co cittadino, annovera oltre 60 volumi pubblica-ti, dedicati a grandi musei o a raccolte più circo-scritte, delineando un vastissimo panorama, dal-l’archeologia al contemporaneo, toccando leforme più svariate di espressione artistica, e con-solidando il ruolo di altissimo rilievo internazio-nale delle collezioni artistiche di Milano. Si è da-to così un contributo alla conoscenza, allo stu-dio e alla valorizzazione delle raccolte artistiche,senza confronti per vastità, sia in senso “oriz-zontale”, con il coinvolgimento progressivo ditutti i musei, sia in senso “verticale”, per l’anali-si condotta in profondità su tutte le opere d’arte,dai capolavori più celebri ai pezzi meno noti, finoagli oggetti conservati nei depositi.

Lezioni Raffaele MattioliIstituite nel 1976, per ricordare la memoria di Raf-faele Mattioli, e realizzate in collaborazione conl’Università Commerciale Luigi Bocconi, hanno

visto succedersi tra i relatori, economisti di primopiano come Modigliani, Kahn, Kindleberger,Simon, Stiglitz, per citarne solo alcuni. Con que-sta iniziativa si è inteso creare un momento di ri-flessione e dibattito su tematiche economico-fi-nanziarie di particolare interesse a livello interna-zionale, dal quale possano scaturire stimoli edidee per fronteggiare le crescenti sfide di uno sce-nario economico in continua trasformazione. Lapubblicazione e la diffusione degli atti a livello in-ternazionale è stata curata in collaborazione conla Cambridge University Press.Nel 2005 sono state formalizzate le cessioni deidiritti per la versione italiana degli atti delle le-zioni “Towards a New Paradigm in MonetaryEconomics”, Joseph E. Stiglitz – Bruce Green-wald, CUP, 2003 a “Vita e Pensiero” e “TheEconomics of Information Technology – AnIntroduction”, Hal R. Varian – Joseph Farrell –Carl Shapiro, CUP, 2004 a Etas (RCS Libri).Nell’ambito del sostegno riservato agli enti chepromuovono cultura, Banca Intesa ha rinnova-to la collaborazione con alcune tra le più presti-giose ed antiche organizzazioni musicali nel ri-conoscimento dell’elevata qualità dei program-mi presentati e delle esecuzioni realizzate:Associazione Alessandro Scarlatti – Napoli, Mi-lano Musica – Associazione per la Musica Con-temporanea e Società del Quartetto di Milano.Nel corso del 2005 Banca Intesa ha stanziatoper le iniziative editoriali e musicali più di 974mila euro.

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Il rapporto con la comunità

Progetti per l’impresa socialeAbbiamo intenzione di consolidare le iniziativegià intraprese, con la costituzione di 500 asili ni-do a marchio PAN entro il 2007, e di attivare mec-canismi di finanziamento per “Project Malawi”che ne garantiscano la sostenibilità nel tempo.Il Laboratorio Banca e Società intende anche svi-luppare interventi volti a favorire l’accesso al cre-dito dell’impresa sociale, a supportarne le atti-vità nel campo dei servizi di welfare e di coope-razione internazionale.

Elargizioni liberaliIntendiamo continuare a sviluppare i settori diintervento già individuati. In particolare, le aree,nelle quali si intende affiancare l’importante ini-ziativa umanitaria avviata con il “Project Malawi”,riguardano in Italia e in Europa:– Il sostegno della ricerca italiana, in collaborazione

e al fianco dei centri specializzati nelle funzioni diinnovazione e di trasformazione tecnologica, so-prattutto in campo sociale e sanitario, per pro-getti mirati al miglioramento della qualità dellavita e della competitività del nostro Paese;

– la partecipazione alla sfida contro l’esclusio-ne sociale, favorendo e stimolando program-mi di educazione/formazione e di inclusionenel mercato del lavoro;

– il sostegno alla famiglia come strumento es-senziale di protezione e di sviluppo dell’infan-zia e delle giovani generazioni;

– lo sviluppo di progetti per affrontare le situa-zioni a rischio per anziani in condizioni di fra-gilità, supportando le famiglie nei compiti diassistenza e di cura.

SponsorizzazioniBanca Intesa conferma anche per il 2006 l’im-pegno a favorire la crescita del sistema in cuiopera, sviluppando e sostenendo iniziative neiseguenti ambiti di comunicazione:– Cultura: intesa come territorio di esplicitazio-

ne della capacità di offrire alla società una in-termediazione utile e necessaria a cogliere itrend della crescita futura;

– Ricerca: il sostegno alla ricerca – universitariae non – è un altro degli impegni fondamenta-li di una banca che intende il suo ruolo come

quello di apri pista di nuove opportunità di svi-luppo economico e sociale;

– Sociale: questa è l’area nella quale esprimiamodirettamente la nostra responsabilità nei con-fronti della fasce più deboli, ma anche merite-voli di partecipare alla crescita del sistema.

Beni culturaliAbbiamo dato avvio a due importanti iniziativenell’area della cultura artistica:– l’ultima opera di Caravaggio, il Martirio di

sant’Orsola, entro il 2006 tornerà a Napoli, lacittà dove era stata dipinta, e dove troverà lasua definitiva collocazione a Palazzo ZevallosStigliano, alla conclusione degli attuali lavori diristrutturazione. Abbiamo destinato uno spa-zio del piano nobile di questo storico edificio –sede tra l’altro di una nostra filiale – a divenireuna specifica sezione di carattere museale, perconsentire al più largo pubblico di conoscere ilcapolavoro del grande artista;

– la pubblicazione del catalogo ragionato dellacollezione di ceramiche attiche e apule. La colle-zione Banca Intesa di ceramiche attiche e apule(V-III secolo a.C.) comprende più di cinquecentopezzi, tra vasi ed altri reperti. L’ingente corpus siè costituito nella prima metà dell’Ottocento inseguito alla scoperta a Ruvo di Puglia di impor-tanti necropoli di VI-III secolo, pertinenti a un an-tico insediamento peuceta fiorente dal VI secoloa.C. fino all’età romana. L’iniziativa editoriale sipone in linea di continuità con il programma dicatalogazione scientifica e sistematica di tutte leraccolte d’arte Intesa.

Iniziative editorialiNel corso del 2006 intendiamo proseguire nel per-corso già delineato focalizzandoci su due progettisignificativi e particolarmente complessi, sia sottoil profilo realizzativo che divulgativo: Vox Imago eMusei e Gallerie di Milano. Intendiamo consolida-re la presenza delle opere pubblicate nel circuito di-stributivo pubblico, perfezionare la comunicazio-ne sulle iniziative editoriali, continuare a diffonderela conoscenza dei libri da noi promossi sia in Italiache all’estero (mostre itineranti dell’editoria banca-ria nei Paesi dell’Est, contributi alla formazione del-la rinata Biblioteca d’Alessandria d’Egitto).

Impegni per il futuro

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Cariparma e Piacenza è la risultante di una se-rie di accorpamenti successivi che hanno inte-ressato 6 diverse aziende di credito – Cassa diRisparmio di Parma, Cassa di Risparmio diPiacenza, Cassa di Risparmio di Vigevano,Banca Emiliana, Banca Fratelli Ceriana e CreditoCommerciale – operative in particolare nelleprovince di Parma, Piacenza, Pavia, Cremona,

Torino e Milano, tutte caratterizzate da unprofondo radicamento nei rispettivi territori diorigine.Entrata a far parte del Gruppo Intesa nel 1999,Cariparma e Piacenza è oggi, la prima delle di-verse banche italiane che compongono ilGruppo, per dimensione territoriale e volumiamministrati.

Banche italianeCassa di Risparmio di Parma e Piacenza

Dipendenti

Numero Dipendenti 3.413di cui uomini 1.797di cui donne 1.616

Età media 44Uomini 45Donne 43

Clienti

Numero Clienti 640.000Privati 510.000Imprese 130.000

Dipendenti con laurea 72321,2%

Numero Sportelli 307

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Banche italiane

Mission e punti di forzaLa mission di Cariparma e Piacenza è quella di so-stenere l’economia del territorio in cui opera e fa-vorire il benessere sociale, nel rispetto di para-metri di efficienza e redditività. La Banca intendeporsi come “Banca del Territorio”, declinando alivello locale il più vasto impegno di “Banca per ilPaese” della Capogruppo Banca Intesa.In quest’ottica Cariparma e Piacenza ha svilup-pato una serie di iniziative:

– il sostegno allo sviluppo di importanti infra-strutture (es. Aeroporto di Parma, Fiere di Par-ma, Fiere di Reggio Emilia) a supporto dell’in-ternazionalizzazione e della crescita delle pro-vince di presenza;

– la messa a punto di interventi per il superamen-to di crisi aziendali, sostenendo l’occupazione;

– il sostegno all’imprenditoria delle province dipresenza, anche attraverso la scelta di forni-tori locali;

– la ricerca della trasparenza e della chiarezzanei rapporti con la clientela, anche parteci-pando ai tavoli conciliatori con le Associazionidei consumatori;

– il sostegno e la promozione di progetti con al-ti contenuti sociali e solidali:– “Progetto Solidarietà”: 160 bambini adot-

tati a distanza in Togo per tre anni (2004-2006);

– “Progetto Etico”: il progetto, sviluppato incollaborazione con CAAM Sgr, prevede ladestinazione del 10% delle commissionid’ingresso sui fondi Cariparma-Nextra a so-stegno di progetti di alto valore solidale; peri primi due anni (settembre 2004-agosto

2005 e settembre 2005-agosto 2006) è sta-to individuato quale destinatario dell’inizia-tiva “Project Malawi” di Banca Intesa;

– l’esclusione dalle proprie attività di finanzia-menti a operazioni di commercio di armi;

– il sostegno alle comunità di appartenenza at-traverso erogazioni benefiche e sponsorizza-zioni di carattere sportivo e culturale;

– la promozione di iniziative culturali, fra cui larealizzazione di opere editoriali tese a valoriz-zare il patrimonio artistico delle zone di pre-senza;

Impegni per il futuroCariparma e Piacenza intende proseguire ancheper il futuro il proprio ruolo a sostegno della cre-scita economica e sociale dei territori di presenza.In particolare, Cariparma continuerà:

– a sostenere l’occupazione mediante l’assun-zione di giovani (700 nel periodo 2003-2007);

– a sviluppare sinergie con la Fondazione Cari-parma in termini di “socialità finanziaria” e diwelfare locale:– aprile 2006 – Avvio dell’accordo Cariparma-

Fondazione-Provincia di Parma per sostene-re le famiglie e i lavoratori in condizioni diparticolare difficoltà economica;

– maggio 2006 – “Credito sulla fiducia”, in ac-cordo con Fondazione e Comune di Parma;

– a studiare prodotti e servizi rivolti a categoriesocialmente più deboli: lavoratori atipici, im-migrati, giovani;

– a confermare il proprio impegno a favore del-la cultura e del sociale.

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Banche Italiane

Biverbanca trae le sue origini dall’unione, avve-nuta nel 1994, delle Casse di Risparmio di Biellae Vercelli; prima di allora le due “Casse” opera-vano sul territorio come due aziende di creditodistinte, ma con molteplici aspetti complemen-tari: l’iniziale scopo comune di raccolta dei ri-sparmi delle fasce popolari e del ceto medio dadestinare ad impieghi sicuri e produttivi; la for-te vocazione per il proprio territorio e il soste-gno finanziario da un lato verso l’industria tes-sile, dall’altro verso il settore agro-alimentarefondato sulla risicoltura.La nuova Banca ha raccolto le importanti tradi-

zioni dei due storici Istituti di credito locale che,per oltre un secolo, hanno contribuito allo svi-luppo economico e sociale del Biellese e delVercellese.Nel 1997 la Banca Commerciale Italiana è en-trata a far parte della compagine sociale diBiverbanca. Nel 1999 il capitale di Biverbanca ri-sultava detenuto per il 55% dalla COMIT, per il33,22% dalla Fondazione Cassa di Risparmio diBiella e per l ’11,78% dalla Fondazione Cassa diRisparmio di Vercelli. Nel 2001, con La fusionetra Banca Commerciale Italiana e Banca Intesa,Biverbanca entra a far parte del Gruppo Intesa.

Cassa di Risparmio di Biella e Vercelli

Dipendenti

Numero Dipendenti 691di cui uomini 331di cui donne 360

Età media 44Uomini 44Donne 43

Clienti

Numero Clienti 160.000Privati 140.000Imprese 20.000

Dipendenti con laurea 547,8%

Numero Sportelli 102

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Banche italiane

Il legame di Biverbanca al territorio di riferimen-to, la vicinanza con i distretti e l’esigenza di in-terpretare la realtà circostante ed adattare l’of-ferta alle aspettative esterne, ha fatto sì che lapresenza della Banca nei diversi ambiti sociali,culturali e di supporto alle comunità locali siastata particolarmente viva.

Rapporto con associazioni e fondazioninon bancarie

In questo ambito Biverbanca ha sviluppato col-laborazioni per fornire agevolazioni e servizi afavore delle associazioni dei commercianti e deicittadini quali a titolo d’esempio l’ASCOM diBiella e l’ASCOM di Vercelli, affinché i commer-cianti, le loro aziende e famiglie potessero ac-cedere a prodotti e servizi a loro riservati (conticorrenti, finanziamenti, credito al consumo,nuove tecnologie, commercio elettronico, inve-stimenti e previdenza complementare).

Apporti al socialeBiverbanca, nel corso del 2005, ha destinato asponsorizzazioni a favore della collettività più di380.000 euro in diversi ambiti di intervento.

Attività ricreativeSono proseguite le attività di sostegno a sagre,feste di paese e manifestazioni di interesse loca-le quali: il “Carnevale di Biella, di Borgosesia e diVercelli”; “l’Alpàa”, manifestazione estiva che sitiene a Borgosesia; “Golosarte”, manifestazioneorganizzata dal Comune di Varallo; la “Fiera diMaggio”, organizzata dalla Confesercenti diVercelli; “Batailles des Reines”, importante ma-nifestazione che si svolge in Valle d’Aosta;“Andar per Borghi”, il festival musicale Ratata-plan.

CulturaA favore di opere editoriali, musei, spettacoliteatrali e manifestazioni musicali. Tra gli inter-venti più significativi: la predisposizione del 3°

volume Arti figurative a Biella e Vercelli: il 400; lamostra “Sul Filo della Lana”; la mostra “Urbana,la città in trasformazione”; la stagione concer-tistica del Circolo Lodovico Lessona; il “Concertodi Natale” della Filarmonica di Vercelli; “Musicaa Villa Durio” a Varallo.

SportNel corso del 2005 Biverbanca ha sponsorizzatouna serie di associazioni, società ed eventi spor-tivi a livello dilettantistico ed agonistico tra i qua-li: la manifestazione “Il Testimone ai Testimoni”organizzata dal Tennis Club di Ivrea; il torneo diTennis intitolato a Renzo Bramanta, svoltosi nelmese di giugno 2005 a Biella; la corsa ciclisticainternazionale, organizzata dall’Unione CicloAlpina Biellese; il “Cross di Cossato”, organiz-zato dalla Società G.S. Splendor.Sempre in ambito sportivo, Biverbanca ha so-stenuto nel 2005 le seguenti associazioni o so-cietà: Pallacanestro Biella, Biella Volley, JuniorLibertas Pallacanestro di Casale Monferrato,Pallacanestro Vercelli, Olympia Volley Ball Clubdi Vercelli, Pro Vercelli calcio, AssociazioneScherma Pro Vercelli, A.S. Biellese Calcio.

IstruzioneBiverbanca ha destinato due borse di studio a fa-vore di studenti iscritti ai corsi universitari bielle-si meritevoli di sostegno economico, per il sog-giorno presso il college di Città Studi Biella. Hainoltre partecipato al progetto “A scuola di ri-sparmio” in collaborazione con Banca Intesa ealla sponsorizzazione del “Master Fibre Nobili”.

Solidarietà socialeIn questo ambito la Banca ha contribuito allarealizzazione di diversi progetti tra i quali: la“Banca del Giocattolo” in occasione delle festi-vità natalizie; “Bimbo Day”, la giornata inter-nazionale dell’intercultura organizzata dall’as-sociazione Welcome.

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Banche Italiane

Banca di Trento e Bolzano trae le proprie originidalla Banca di Trento, nata nel dicembre del1934, limitata in origine alla sola città di Trentoma volta a sviluppare la propria azione nelle dueprovince. La Banca assunse la sua attuale denominazio-ne nel 1947 ma le sue origini storiche, si pos-sono effettivamente far risalire a più di un se-colo fa, con le esperienze della Banca Cattolicae della Banca Cooperativa, che nel 1927 si fu-sero nella Banca del Trentino e dell’Alto Adige,

dissolta nel 1933 nel clima della grande de-pressione e del precario equilibrio economicodel periodo.Nel dicembre del 1995 la Banca entra a far par-te del Gruppo Intesa mantenendo la sua auto-nomia e i suoi principi costitutivi: fungere damotore per garantire uno sviluppo autonomodel tessuto economico e sociale del Trentino,dell’Alto Adige e, dal dicembre 2003 con l’inse-diamento di una succursale a Innsbruck, anchedel Tirolo.

Banca di Trento e Bolzano

Dipendenti

Numero Dipendenti 541di cui uomini 377di cui donne 164

Età media 43Uomini 43Donne 42

Clienti

Numero Clienti 90.000Privati 70.000Imprese 20.000

Dipendenti con laurea 10018,5%

Numero Sportelli 79

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Banche italiane

Banca di Trento e Bolzano è propositiva nel-l’ambito culturale, in quello sportivo e in quellosociale, con particolare attenzione al campodella ricerca. Ogni anno una parte del suo utilenetto viene destinato ad elargizioni a favore dienti religiosi, associazioni non profit e culturali(Croce Rossa, Croce Bianca, Caritas, Villaggiodel Fanciullo, Banco Alimentare, Fibrosi cistica,Mutilati e invalidi e tante altre).

Queste sono alcune tra le iniziative intrapresenel 2005:

GiovaniPartecipa all’iniziativa patrocinata anche dallaProvincia Autonoma di Trento “Viva la Sfida”,dedicata ai giovani delle scuole medie superiorial fine di sensibilizzarli alla cultura del calcio gio-vanile per conoscerne gli aspetti sociali, educa-tivi e formativi. Un’altra importante manifesta-zione, promossa da Banca Intesa e FondazioneCariplo cui la banca ha aderito è stata “A scuo-la di risparmio”, dedicata a tutte le scuole ele-mentari del Trentino e dell’Alto Adige.

CulturaDal 2004 ha iniziato a pubblicare, uno all’anno,in lingua italiana e tedesca, una collana di quat-tro volumi dedicata ai quattro elementi della na-tura in Trentino, Alto Adige e Tirolo. Pubblicainoltre da cinque anni La Banca e il Territorio do-ve si esprimono i legami che l’istituto ha con ilterritorio. Nel 2005 ha partecipato come spon-sor primario a “Quotapoesia”, una delle mag-giori manifestazioni in Italia di festival di poesiaper giovani talenti.

MusicaLa Banca supporta eventi musicali dedicandoparticolare attenzione ad alcune realtà locali,come il concorso internazionale di pianoforte“Ferruccio Busoni” a Bolzano; il “FestivalMusica ‘900” di Trento e Rovereto; l’ensemble“Zandonai”; l’orchestra da camera di Trento e i“Concerti di Natale” con l’orchestra sinfonicaHaydn di Bolzano e Trento.

Associazioni di volontariatoNel corso del 2005 la Banca ha organizzato nellesedi di Palazzo Bassetti a Trento e di Palazzo Pocka Bolzano alcuni concerti – ricordiamo quello diPrimavera di musica classica con tre cantanti liri-che, quelli jazz “La Filosofia del Vino” e “Theworld around Duke Ellington” – dedicati ad as-sociazioni di volontariato che operano nel terri-torio. Banca di Trento e Bolzano ha inoltre aderi-to a “Project Malawi” promosso da Banca Intesae Fondazione Cariplo, raccogliendo fondi attra-verso i propri dipendenti e la propria clientela.

SportNel corso del 2005, rafforzando la sua immaginedi banca sempre vicina ai propri clienti, ha spon-sorizzato una serie di eventi sportivi a livello dilet-tantistico e non, quali il “BTB Golf Cup”, circuitogolfistico organizzato da 15 anni con il GruppoItas Assicurazioni. Sempre nello sport BTB parte-cipa da sempre a “Donna Sprint” manifestazio-ne internazionale di atletica femminile.

Creazione dell’Osservatorio EurobsCon l’avvio dell’ ufficio di rappresentanza – orasuccursale – nel capoluogo tirolese la Banca diTrento e Bolzano mira a divenire un qualificatopunto di riferimento e di supporto alle attivitàdi imprenditori e professionisti interessati adoperare nell’interscambio di prodotti e servizifra Italia ed Austria e viceversa. Per approfondire le potenzialità del territoriotransfrontaliero la banca ha richiesto la collabo-razione e il coinvolgimento delle tre Università diTrento, Bolzano e Innsbruck per favorire la na-scita di un Osservatorio permanente. L’obiettivoè quello di studiare con metodo scientifico le re-lazioni e le correnti di natura economica, finan-ziaria e culturale esistenti all’interno del territo-rio composto dalle rispettive tre aree che dan-no vita alla cosiddetta regione “Euregio”.L’Eurobs mette già a disposizione delle Comu-nità i risultati degli studi che hanno pubblica uti-lità. Nel marzo 2005 è stata presentata alle Co-munità la prima pubblicazione Euregio: dina-mica dell’export.

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Banche Italiane

Nata nel 1911 come Banca Popolare di Por-denone, tra il 1990 e il 1995 – a seguito di suc-cessive incorporazioni – ha allargato la propriasfera di influenza ad una dimensione regionaleassumendo il nome di FriulAdria. Nel 1999 è en-

trata a far parte del Gruppo Intesa diventandosuccessivamente la prima realtà locale ad azio-nariato diffuso anche per effetto dell’aggrega-zione degli sportelli dell’ex Banco AmbrosianoVeneto presenti in Friuli Venezia Giulia.

Banca Popolare FriulAdria

Dipendenti

Numero Dipendenti 1.312di cui uomini 825di cui donne 487

Età media 41Uomini 44Donne 37

Clienti

Numero Clienti 270.000Privati 230.000Imprese 40.000

Dipendenti con laurea 34326,1%

Numero Sportelli 148

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Banche italiane

La presenza costante al fianco degli operatori ditutte le categorie economiche è la caratteristi-ca di fondo di un Istituto che per tradizione par-tecipa attivamente alla vita della comunità an-che con numerose iniziative di carattere socialee culturale in coerenza con la più generale stra-tegia di orientamento al cliente e al territorio.Questi gli ambiti di intervento ed alcune tra lepiù rilevanti iniziative:

CulturaCon la pubblicazione del volume Il Museo Sto-rico del Castello di Miramare, all’interno dellacollana editoriale “I Cataloghi scientifici deiMusei del Friuli Venezia Giulia” avviata dallaBanca nel 2001, è proseguito il progetto di ca-talogazione del patrimonio museale regionale. Nel 2005 è stato rinnovato l’appoggio alla cam-pagna di scavi archeologici nel sito delle GrandiTerme di Aquileia, con un impegno triennale dicomplessivi 75.000 euro finalizzati a sostenerel’attività didattica di scavo condotta dall’Uni-versità di Udine e le iniziative di musealizzazionedei reperti rinvenuti.Nel 2005 FriulAdria ha aderito al progetto“Longobardia – Regione Virtuale Europea” alfine di valorizzare una “rete” di siti di matricelongobarda che il Ministero ha candidato al ri-conoscimento di “Patrimonio dell’Umanità”dell’Unesco. FriulAdria ha anche sostenuto gli eventi orga-nizzati dal Comune di Pordenone per l’inaugu-razione del nuovo teatro comunale “GiuseppeVerdi”, di cui in seguito ha sponsorizzato la pri-ma stagione teatrale.

EnogastronomiaI nuovi problemi legati alla necessità di compe-tere nel mercato globale inducono il sistemaeconomico del Friuli Venezia Giulia ad investirecrescenti risorse sulla produzione di qualità esull’innovazione di processo e di prodotto. Inquest’ottica FriulAdria ha promosso, congiun-tamente alle Camere di Commercio della regio-ne, la realizzazione della Guida ai Vini del FriuliVenezia Giulia.Tale intervento s’inserisce all’interno di un pianointegrato di promozione turistica denominato“Golf wine and more”, condiviso con la Regio-

ne e comprendente le più qualificate rassegneenogastronomiche organizzate sul territorio delFriuli Venezia Giulia.

SportNel 2005 FriulAdria è stata main sponsor del“Festival Olimpico della Gioventù Europea” svol-tosi nel luglio del 2005 a Lignano Sabbiadoro e inaltre località del Friuli Venezia Giulia. Sono an-che proseguiti i rapporti di partnership esistenticon i Comitati regionale e provinciali del Coni econ la Federazione Sport Invernali (di cui Friul-Adria è sponsor), così come con altre federazionie società sportive, dalle più blasonate del pro-fessionismo alla sfera dilettantistica.Collaborazioni sono anche state sviluppate conil mondo del golf per la seconda edizione del“FriulAdria Golf Challenge”. Una grande vetri-na per il territorio si è rivelata anche la “NationsCup” organizzata nel golfo di Trieste che Friul-Adria ha sostenuto.

InnovazioneSpiccano in particolare le collaborazioni con leUniversità di Udine, Trieste e con il Consorziouniversitario di Pordenone. FriulAdria ha rinno-vato l’adesione alle politiche di sviluppo dellamultimedialità attuate nell’ambito del Con-sorzio, compreso il progetto di dar vita ad ununico data base del patrimonio artistico regio-nale. Nel corso del 2005 FriulAdria ha anche ce-duto al Comune di Pordenone la propria sede diPalazzo Badini per la realizzazione di una sedeadeguata alle necessità del Corso di Laurea inScienze e Tecnologie multimediali.

SolidarietàNell’ambito dell’attenzione al mondo della disa-bilità, la Banca ha sostenuto diverse iniziative, tracui “Con Coki aiuti lo sport”, ovvero la vendita in tutte le filiali della mascotte del “FestivalOlimpico della Gioventù Europea”, attraverso laquale la banca ha raccolto la somma di 10.000euro per il Comitato Paralimpico del Friuli Vene-zia Giulia. FriulAdria ha anche aderito a “ProjectMalawi” con una campagna di sensibilizzazio-ne nei confronti dei propri dipendenti e dellaclientela. Ha inoltre promosso l’iniziativa ad essocollegata “A scuola di risparmio”.

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Banche italiane

Intesa Casse del Centro è una società costituitada Banca Intesa alla fine del 1999, nella qualesono state conferite, al fine di razionalizzare erafforzare la presenza del Gruppo Intesa nelCentro Italia, le partecipazioni bancarie dete-nute in Umbria (Cassa di Risparmio di Città diCastello, Cassa di Risparmio di Foligno, Cassa diRisparmio di Spoleto, Cassa di Risparmio di Ternie Narni), nel Lazio (Cassa di Risparmio di Rieti,Cassa di Risparmio della Provincia di Viterbo) enelle Marche (Cassa di Risparmio di AscoliPiceno e, da luglio 2005, la Cassa di Risparmio diFano). Tale progetto, condiviso con tutte le Fon-

dazioni socie delle Casse di Risparmio, ha vistofin dall’inizio la partecipazione alla costituzio-ne, come soci di minoranza, delle FondazioniCassa Risparmio di Città di Castello, Foligno eSpoleto.Intesa Casse del Centro, seguendo un modello or-ganizzativo di tipo federale all’interno del GruppoIntesa, ha un ruolo “di impulso e di governo” neiconfronti delle Casse controllate per le quali ge-stisce anche funzioni “non core”(1), mentre lasciaa esse l’autonomia nel rafforzare e sviluppare i le-gami con il territorio, al fine di creare valore perl’azienda e per la comunità in cui opera.

Intesa Casse del Centro

(1) Auditing, Risorse Umane, Back-Office Sistemi di Pagamento, Back-Office Finanza, Back-Office Crediti, Servizi di InformationTechnology è stato inoltre avviato l’accentramento presso ICC del Servizio di Amministrazione e controllo di gestione.

Dipendenti

Numero Dipendenti 2.211di cui uomini 1.117di cui donne 1.094

Età media 45Uomini 46Donne 43

Clienti

Numero Clienti 550.000Privati 470.000Imprese 80.000

Dipendenti con laurea 45020,4%

Numero Sportelli 307

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Banche italiane

Le iniziative sviluppate nel 2005 hanno rispostoagli obiettivi del primo Piano d’Impresa in ter-mini di eccellenza del servizio offerto al cliente,creazione di valore per l’azionista e per il mer-cato e di valorizzazione dei dipendenti.Per quanto riguarda l’obiettivo di partecipazio-ne attiva allo sviluppo socio-economico del ter-ritorio, oltre alla partecipazione a iniziative delGruppo Intesa (IntesaNova e Intesa Eurodesknei settori della ricerca e innovazione, ProjectMalawi e “A scuola di risparmio” per le iniziati-ve umanitarie), sono state sviluppate iniziativeautonome, ma coordinate, delle Casse di Ris-parmio e di Intesa Casse del Centro. Tra questeultime si segnalano:

– la collaborazione attiva alle iniziative del“Patto per l’innovazione, lo sviluppo e la coe-sione sociale” in Umbria, con la finalità di so-stenere e migliorare la competitività del siste-ma economico regionale e di salvaguardarnel’integrità attraverso meccanismi di preven-zione e gestione delle crisi di impresa;

– il cofinanziamento (a integrazione di fondi co-munitari) di misure di politica industriale regio-nale finalizzate a rafforzare, con meccanismi dimercato, il capitale proprio delle imprese;

– il cofinanziamento di fondi rischi per la ga-ranzia su finanziamenti alle imprese, anchecome rafforzamento della capacità di garan-zia di consorzi e cooperative di garanzia col-lettiva;

– il rafforzamento di misure di politica indu-striale regionale attraverso credito finalizzato,a condizioni di particolare favore, per soste-nere gli investimenti in innovazione di piccolee medie imprese, i processi di internazionaliz-zazione, le iniziative di aggregazione di im-prese appartenenti a filiere produttive, ilrafforzamento di particolari condizioni dicompetitività, il rafforzamento del grado dicapitalizzazione delle imprese;

– la partecipazione attiva a iniziative di sensibi-lizzazione, informazione e formazione desti-nate alle piccole e medie imprese per prepa-rale adeguatamente alla prospettiva dell’ap-plicazione dei criteri di Basilea 2 per la valuta-zione del rischio di credito;

– la creazione, da parte di ciascuna delle ottoCasse di Risparmio, di un fondo di bilancio,alimentato da utili non distribuiti, destinato ainterventi di promozione e sostegno di inizia-tive per lo sviluppo socio-economico in ambi-to locale, regionale e interregionale;

– la contribuzione, a fondo perduto, alle spesedi progettazione di opere infrastrutturali, inparticolare stradali, ritenute essenziali per mi-gliorare viabilità e traffico di persone e mercinei territori di riferimento e per migliorare i

collegamenti con le aree maggiormente svi-luppate del Paese;

– la contribuzione, sempre a fondo perduto,per la progettazione di piastre logistiche perfavorire l’intermodalità e dotare il territorio diinfrastrutture in grado di qualificare le oppor-tunità insediative di nuove imprese, di favori-re lo sviluppo di imprese esistenti e di miglio-rare, nel complesso, l’ambiente economicodei territori di riferimento;

– iniziative per contrastare il fenomeno dell’u-sura, in collaborazione con Associazioni, Entie Fondazioni attive in questo campo;

Nel campo più specificamente del “sociale” sisegnalano:

– il progetto “i quotidiani nelle scuole”, giuntonel 2005 alla sua terza edizione, promosso erealizzato dalle 8 Casse di Risparmio e daIntesa Casse del Centro, per avvicinare i gio-vani alla lettura del giornale e alla cultura del-l’aggiornamento quotidiano: un progetto checoinvolge 68 scuole del centro Italia e circa14.000 studenti di 572 classi principalmentedella scuola secondaria superiore;

– il sostegno a Fondazioni impegnate in pro-getti didattici e formativi (tra cui quello dello“Science Center” della Fondazione Villa delBalì di Fano, tra i più importanti a livello na-zionale);

– il sostegno ai giovani che si affacciano al mo-do del lavoro, in particolare ai neo-laureati, at-traverso stage, iniziative formative e attività didiffusione di informazioni su tesi di laurea me-ritevoli di particolare attenzione;

– le iniziative di sostegno di eventi culturali, inparticolare di festival e concerti di alto valore ar-tistico (“Festival dei Due Mondi” a Spoleto,“Festival delle Nazioni di Musica da Camera” aCittà di Castello, “Concerto di Natale” nellaBasilica Superiore di Assisi, “Umbria Jazz” e“Stagione della Canzone d’Autore” a Perugia);

– il sostegno a rievocazioni di interesse storico(“Giostra della Quintana” a Foligno e AscoliPiceno, “Giostra dell’Anello” a Narni, “Festadel Porto” a Fano);

– i contributi per la valorizzazione del patrimo-nio artistico locale (Museo d’arte Moderna aFoligno);

– i contributi e il sostegno a iniziative di promo-zione e valorizzazione di produzioni locali, inItalia e all’estero, anche attraverso la parteci-pazione, come soci sostenitori, a consorzi perl’export;

– le sponsorizzazioni di attività sportive, preva-lentemente giovanili e a carattere non agoni-stico;

– la partecipazione finanziaria a iniziative e pro-

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Banche italiane

getti per disabili e per il sostegno a malati ter-minali e alle loro famiglie;

– la creazione di prodotti bancari per particola-ri fasce di clientela (conto corrente e sistema diprodotti per gli immigrati, conto corrente emutuo per lavoratori precari, prodotti dedica-ti a pensionati e anziani).

Impegni per il futuroNei programmi di Intesa Casse del Centro e del-le Casse di Risparmio da essa partecipate si pro-cederà, sui temi della responsabilità sociale, se-condo le seguenti linee:

– rafforzamento degli impegni di sostegno alleeconomie locali sia in termini di nuova finan-za sia di prodotti e di iniziative per favorire l’in-novazione tecnologica e la competitività diimprese e distretti industriali sui mercati inter-nazionali. In collaborazione con la Capo-gruppo si procederà all’avvio dell’operativitàdi IntesaNova, il prestito per chi realizza inno-vazioni di processo o prodotto che favorisceanche lo sviluppo di rapporti di collaborazionetra le imprese e le Università;

– avvio di nuove iniziative nel campo del privateequity, con l’obiettivo di sostenere la crescitadi imprese potenzialmente “trainanti” per losviluppo economico-produttivo del territorio;

– ulteriore rafforzamento delle iniziative per losviluppo della dotazione infrastrutturale deiterritori di riferimento;

– conferma della collaborazione con le autorità

regionali per la realizzazione di politiche di svi-luppo locale;

– rafforzamento della collaborazione con asso-ciazioni di categoria delle imprese per proget-ti di rafforzamento e sviluppo del tessuto im-prenditoriale;

– miglioramento della trasparenza e della co-municazione rivolta alla clientela e diffusionedelle buone pratiche per la gestione e la solu-zione dei reclami;

– potenziamento dell’iniziativa e dell’offerta diprodotti dedicati alle esigenze dei giovani, inparticolare degli studenti universitari, me-diante prestiti d’onore per il mantenimentoagli studi e per l’abitazione nelle città sedi diUniversità”;

– potenziamento dell’iniziativa e dell’offerta diprodotti dedicati alle esigenze di particolari fa-sce di clientela (immigrati, fasce deboli, assi-stenza agli anziani, assistenza alle famiglie,promozione e sostegno alla creazione e ge-stione di asili nido);

– rafforzamento dell’azione nei confronti dellaPubblica Amministrazione per proporre solu-zioni finanziarie efficienti per le esigenze d’in-vestimento collegate al settore della sanità,dell’ambiente (acque, rifiuti, riqualificazioneurbana), delle infrastrutture stradali e aero-portuali;

– ulteriori avanzamenti sui temi della formazio-ne e della valorizzazione delle risorse profes-sionali e della sicurezza e salubrità dei luoghidi lavoro.

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È una delle più antiche istituzioni finanziarie del-la Repubblica Croata, fondata nel 1962 e priva-tizzata nel 1999 quando Banca Intesa ne ha ac-quisito il controllo dal governo croato. PBZ ha la sua sede centrale a Zagabria ed è la se-conda banca croata per totale di bilancio.PBZ opera sia direttamente, tramite una rete ca-pillare di filiali presenti in tutta la Croazia, sia at-traverso una banca controllata, la Medimurska

Banka nell’area di confine con l’Ungheria, perun totale di circa 205 filiali.Nella struttura azionaria, oltre a Banca Intesacon una quota del 76,3%, è presente anche laEBRD con il 20,8%.Privredna Banka Zagreb è la Capogruppo allaquale fanno riferimento banche locali e socie-tà prodotto attive in diversi segmenti di mer-cato.

Banche esterePrivredna Banka Zagreb

Dipendenti

Numero Dipendenti 4.170di cui uomini 1.114di cui donne 3.056

Età media 39Uomini 39Donne 39

Clienti

Numero Clienti 1.910.000Privati 1.840.000Imprese 70.000

Dipendenti con laurea 1.88045,1%

Numero Sportelli 205

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Banche estere

PBZ pubblica nell’ambito del Bilancio d’eserci-zio una sezione dedicata alla ResponsabilitàSociale d’Impresa. Questi i suoi valori e la suamissione:

VisioneEssere un esempio e un centro d’eccellenza, nel-la creazione di nuovi valori e nel mantenere con-tinuamente alti standard in tutti i campi dellasua operatività per arrecare vantaggi ai clienti,alla comunità, agli azionisti e ai dipendenti.

MissioneLa missione di PBZ è quella di fare uso di tutte lerisorse disponibili in modo efficiente per un pro-gresso sostenibile nella sua operatività in tutti icampi, dai collaboratori alla tecnologia e alle at-tività di business.

I valoriImpegno verso il cliente: orientamento al ri-conoscimento dei bisogni dei clienti.Lavoro di squadra: messa a fattor comunedelle migliori capacità degli individui per rag-giungere risultati d’eccellenza.Innovazione e conoscenza: continuo investi-mento in conoscenza, promozione del progres-so e creazione innovativa.Affidabilità e responsabilità: adozione di cri-teri di responsabilità e affidabilità nella propriaattività, sia verso i clienti che verso la società nel-la quale PBZ opera.Etica e trasparenza: rispetto di standard so-ciali ed etici e adozione di criteri di trasparenzanei confronti dei clienti e del pubblico.

Il Consiglio di Amministrazione della Banca hadeciso di adottare la Procedure to prevent fi-

nancing of barred activities. Con questa deci-sione, la Banca non approva finanziamenti di-retti o indiretti a progetti, prodotti o commerciodi merci che abbiano impatti negativi sull’am-biente o siano lesivi di valori morali, che com-portino ad esempio forme di sfruttamento dilavoro minorile, produzione o commercio di ar-mi o equipaggiamenti militari, alcol e tabacco,gioco d’azzardo ecc.Congiuntamente ad altre banche e all’UNDP,Privredna Banka Zagreb è attivamente coinvol-ta in un progetto per l’introduzione della re-sponsabilità sociale nel settore bancario svol-gendo un ruolo attivo nella preparazione di unprogramma di formazione. Il progetto pilotadovrà concludersi entro il 2006.PBZ è stata giudicata fra le prime 10 aziendecroate per trasparenza e comunicazione nel-l’attività di responsabilità sociale.Il sondaggio è stato condotto sulle 48 più im-portanti società croate dalla Zagreb School ofEconomics and Management (ZSEM) e dal-l’East-West Management Institute (EWMI) e siriferisce all’anno 2005.I ricercatori hanno assunto il ruolo di potenzialiinvestitori socialmente responsabili ed hannoanalizzato tutte le informazioni accessibili fra cuii siti internet, gli annual reports e le pubblica-zioni sul tema.L’importante riconoscimento premia l’attivitàdei colleghi croati, fra i primi nel Paese ad intra-prendere progetti ed iniziative in tema respon-sabilità sociale, oggi raccolte sotto il logo PRIJA-TELJ (AMICI). La ricerca evidenza anche una forte crescita diattività ed interesse in Croazia sul tema della re-sponsabilità sociale.

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Banche estere

Costituita nel 1990, è stata acquisita da BancaIntesa nel 2001, nell’ambito del processo di pri-vatizzazione. È capillarmente distribuita su tut-to il territorio nazionale con 208 filiali retail, 26centri corporate e una articolata rete di canalidistributivi alternativi, tra cui più di 450 ATM.È presente anche nella Repubblica Ceca con unafiliale a Praga. Molto attiva nel segmento retail,dove è leader di mercato con numerosi prodot-ti, VUB è una delle prime istituzioni bancarie slo-vacche ad aver messo a disposizione della clien-tela, sin dal 2000, i servizi di call center, Internetbanking e GSM banking. VUB dispone di pro-dotti specializzati per la clientela privata in aree

come l’asset management, le carte di credito, ilbankassurance. Ha anche sviluppato compe-tenze approfondite nell’area corporate, che nefanno un partner preferenziale sia per le picco-le-medie imprese, sia per le grandi aziende na-zionali e internazionali attive nei mercati ceco eslovacco. Forte dell’appartenenza al nostroGruppo, VUB si pone inoltre come interlocuto-re privilegiato delle aziende italiane (anche at-traverso un desk dedicato) e delle corporationinternazionali, a cui offre un’assistenza qualifi-cata per gli investimenti e le transazioni com-merciali e finanziarie con la Slovacchia e laRepubblica Ceca.

Vseobecna Uverova Banka

Dipendenti

Numero Dipendenti 4.346di cui uomini 1.357di cui donne 2.989

Età media 35Uomini 33Donne 36

Clienti

Numero Clienti 1.840.000Privati 1.750.000Imprese 90.000

Dipendenti con laurea 1.59640,4%

Numero Sportelli 234

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Banche estere

Nel 2005 VUB ha focalizzato le sue attività di re-sponsabilità sociale in diversi settori:

ComunitàSupporto a imprese sociali che occupano di-sabili– VUB ha diffuso un bollettino informativo che

informa le aziende slovacche sulle possibilità difornire supporto a queste imprese come possibilealternativa all’assunzione di personale disabile.

AmbienteSalvaguardia dei monti TatraVUB ha emesso le carte di debito “Helping High

Tatras” utilizzando le quali i clienti destinanole commissioni sulle transazioni ad un proget-to per la salvaguardia dei monti Tatra, uno deisimboli del Paese.La Fondazione VUB ha anche finanziato quat-tro progetti per la rivitalizzazione dell’area.

FornitoriProgetto di e-procurement– Il progetto, che offre la possibilità di effet-

tuare aste on-line, garantisce ai fornitori tra-sparenza ed equità nelle condizioni di ac-cesso.

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Banche estere

Central-European International Bank

CIB è la quarta banca ungherese per totale atti-vo. Nata come banca specializzata nel finanzia-mento delle operazioni commerciali per la clien-tela corporate, CIB è oggi un gruppo bancario

ampio e diversificato che offre, tramite una retedi 77 filiali distribuite su tutto il territorio nazio-nale, una gamma completa di prodotti per laclientela aziendale e per la clientela privata.

I settori di intervento sui quali le attività di re-sponsabilità sociale si sono focalizzati nel corsodel 2005 sono relativi a tre grandi aree: – dipendenti; – operations (a favore della protezione am-

bientale, delle organizzazioni non profit ecc.);– sponsorizzazioni, donazioni e supporto fi-

nanziario ai settori dello sport, della cultura edell’educazione finanziaria.

CIB è particolarmente attiva nel campo dellaformazione e della ricerca. Nell’estate del 2005

la Divisione Retail ha lanciato una serie di pro-dotti per il credito ai giovani, ha inoltre attivatoun programma “BankStart” per attrarre giova-ni laureati in campo economico finanziario dainserire nei settori di punta della propria attività.La strategia di responsabilità sociale, elaboratada CIB per il periodo 2006-2008 e approvata dalComitato di Direzione nel febbraio 2006, si èposta quale obiettivo la diffusione dei principidi responsabilità sociale nell’intera organizza-zione aziendale.

Dipendenti

Numero Dipendenti 2.489di cui uomini 831di cui donne 1.658

Età media 33Uomini 32Donne 33

Clienti

Numero Clienti 460.000Privati 415.000Imprese 45.000

Dipendenti con laurea 1.22149,1%

Numero Sportelli 77

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Banche estere

Fondata nel 1991, col nome Delta Banka. BancaIntesa al giugno 2006 detiene l’83% del capi-tale della banca che, nel dicembre 2005, è sta-ta rinominata Banca Intesa Beograd. È la primasussidiaria operante nel Centro-Est Europa con

il nome e il logo Banca Intesa. Banca IntesaBeograd è la seconda banca del paese per tota-le attivo. La sua presenza si articola su 152 filia-li uniformemente distribuite sul territorio.

Banca Intesa Beograd

Le iniziative di responsabilità sociale nel corsodel 2005 hanno supportato progetti con parti-colare rilevanza per le comunità locali e si sonofocalizzate sui seguenti settori:Ambiente:donazioni a diverse associazioni per la protezioneambientale destinate al Parco Nazionale di Fruskagora in Vojvodina, un complesso naturale che dal1990 è divenuto area protetta di eccezionale im-portanza per la Repubblica Serba. Fondi sono sta-ti donati anche per il Parco Nazionale di Tara si-tuato ai confini della Serbia e del Montenegro.

Sportsupporto sia a piccole associazioni locali di cal-cio che club della 1a Lega Federale, squadre lo-cali di pallacanestro, pallavolo e altre specialità.Aiuti umanitariper orfani e persone in particolare stato di disagio.Sono state sviluppate attività a favore della ONG“Nasa Srbija” alla quale la Banca offre una percen-tuale delle commissioni dei suoi servizi MasterCard.Educazionecontributi per supportare i giovani nel loro per-corso formativo ed attività ed eventi per diversefacoltà Universitarie.

Dipendenti

Numero Dipendenti 2.246di cui uomini 735di cui donne 1.511

Età media 37

Clienti (1)

Numero Clienti 800.000Privati 723.000Imprese 77.000

Dipendenti con laurea 69631%

Numero Sportelli 152

(1) Dati al marzo 2006

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Banche estere

È stata fondata nel 1999 e, nel settembre 2005,Banca Intesa ne ha acquisito il 75% meno un’a-zione del capitale. Nella Federazione Russasvolge un ruolo di primo piano nel finanzia-mento e nel leasing delle piccole e medie im-prese, con una quota di mercato del 25%. KMBè presente con 52 filiali in tutte le principalicittà. Attraverso la sua rete KMB serve 40.000clienti.Fino ad oggi, KMB rimane l’unica banca esterain Russia, creata appositamente per promuove-re il micro business e le PMI. La sua specificità è

la tecnologia bancaria occidentale per le PMIche KMB ha saputo adattare con successo almercato russo e la vasta rete distributiva che siestende in 25 regioni, dalla frontiera occidenta-le fino all’estremo oriente.Attualmente KMB ha più di 1.100 dipendenti,la maggior parte dei quali lavora fuori Mosca. Igiovani collaboratori hanno in media 30 anni ele donne costituiscono il 76% delle risorse. Valela pena di menzionare il fatto che le donne sonorappresentate a tutti i livelli manageriali, com-preso il top management.

KMB

Dipendenti

Numero Dipendenti 1.160di cui uomini 275di cui donne 885

Età media 30Uomini 32Donne 30

Clienti

Numero Clienti 40.000Privati 14.000Imprese 26.000

Dipendenti con laurea 95782,5%

Numero Sportelli 52

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Banche estere

Nel 2005 ha partecipato allo stanziamento difondi per il programma UNICEF “Children’sFund Tame Your Desire” volto a prevenire la dif-fusione dell’AIDS tra i giovani. Lo scopo del pro-gramma è quello di aumentare la consapevo-lezza dei rischi della diffusione della malattia trai giovani, sviluppare tecniche di prevenzione edaumentare il livello di responsabilizzazione.

KMB vanta una buona reputazione sul mercatodel lavoro, in quanto ha sempre creduto ai pro-grammi dedicati allo sviluppo professionale e aicorsi di aggiornamento dello staff quale chiavedel successo dell’intera organizzazione. Perquesto motivo, solo nell’ultimo anno, quasi 200colleghi hanno partecipato a corsi di formazio-ne specialistici e quasi 500 hanno preso parte aseminari di formazione professionale di base.

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CODICE ETICO DI BANCA INTESA

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Sommario

Codice Etico di Banca Intesa 135

I NOSTRI VALORI 136

La missione aziendale 136

La visione etica aziendale 136

I valori di riferimento 137

PRINCIPI DI CONDOTTA NELLE RELAZIONI

CON GLI STAKEHOLDER 138

Clienti 138

Azionisti 139

Collaboratori 140

Partner commerciali 141

Fornitori 142

Ambiente 142

Collettività 142

ATTUAZIONE 144

I meccanismi di adozione, governo e controllo interno 144

Adozione del Codice Etico 144

Governo del Codice Etico 144

Controllo interno 145

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Codice Etico di Banca Intesa

Non si è mai parlato tanto dei rapporti tra economia ed etica come nel nostrotempo. La trattazione di questo tema è all’ordine del giorno nell’ambito diricerche e dibattiti, di convegni di studio, di seminari, di corsi universitari.

Rientra in questa linea di attenzione anche la prassi che si è diffusa tra le societàquotate in borsa di impegnarsi ad osservare codici di autoregolamentazionee di presentare alle assemblee dei propri azionisti i cosiddetti “Bilanci Sociali”.

La ragione di siffatta tendenza è del tutto evidente. L’economia di mercato, a seguito del crollo del sistema collettivistico sperimentato nei Paesi comunisti,si è diffusa in tutto il mondo: è iniziata così l’era della globalizzazione, maproprio a questo punto è emersa l’esigenza di introdurre nei modelli economiciregole di carattere etico e sociale, coniugando gli obiettivi del profitto e dellacreazione di valore con il rispetto di istanze ed interessi riferibili a tutti isoggetti coinvolti nell’attività d’impresa. Ciò al fine di correggere le distorsioniche la mera applicazione dei meccanismi di mercato tende a produrre (nonsolo nei rapporti internazionali, ma anche negli ambiti aziendali). La svoltaattestata da questo fervore di ricerche e di iniziative è di estrema importanza.Tuttavia, se consideriamo il quadro dei comportamenti reali, c’è da chiedersisino a che punto tale svolta si stia effettivamente realizzando.

Si può dubitare, in primo luogo, che tutto si risolva in una grande operazionedi marketing, meramente funzionale e intrinseca alla logica del sistema, cioèprogrammata soltanto al fine di potenziare il raggiungimento degli obiettivi di profitto perseguiti dalle aziende e dai singoli operatori.

Ma ancor più si avverte il rischio che i comportamenti effettivi non corrispondanoaffatto ai principi proclamati, anche perché tale incoerenza risulta difficilmenteverificabile a causa della genericità dei valori enunciati e degli impegni assunti,che si trovano menzionati negli stessi termini da tutte le società.

Il codice etico che qui presentiamo nasce dalla consapevolezza di tali limiti e insufficienze e intende offrire soluzioni più avanzate.

Da un lato, infatti, indichiamo obiettivi specifici e concreti; e in più predisponiamostrumenti atti a “misurare” la coerenza dei comportamenti rispetto agliimpegni assunti.

D’altro lato, affermiamo esplicitamente che la responsabilità sociale delleimprese va intesa in senso ampio, cioè nei confronti di tutto il contesto in cuiesse operano. Accanto all’obiettivo primario di generare efficienza e crescitadella ricchezza assume crescente rilievo per le aziende il compito di diffondereil benessere a vantaggio di tutti i soggetti (interni ed esterni) e delle comunità a qualunque titolo coinvolte nella loro attività.

Giovanni Bazoli

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La missione aziendaleForniamo servizi bancari e finanziari di eccel-lenza ai nostri clienti, attivando leve di sviluppoper il sistema economico del Paese.Vogliamo essere una banca europea, profon-damente radicata e attenta alle esigenze deipropri territori, che garantisce massima effi-cienza e remunerazione di lungo periodo del ca-pitale investito.La professionalità delle persone e la qualità deiservizi caratterizzano il nostro modo di fare ban-ca. Ci assumiamo la responsabilità della gestio-ne prudente dei risparmi delle famiglie, delle so-luzioni per lo sviluppo di attività imprenditoria-li, soprattutto quando le nostre decisioni han-no effetti sulla collettività e sull’ambiente natu-rale.Al centro del nostro interesse è la creazione diun circolo virtuoso basato sulla fiducia e la sod-disfazione dei clienti e degli azionisti, sul sensodi appartenenza dei nostri collaboratori e sullanostra vicinanza ai reali bisogni della collettività.

La visione etica aziendaleBanca Intesa opera nel mercato, si sente chia-mata a confrontarsi con esso e crede ferma-mente nella attitudine che i meccanismi delmercato hanno di generare efficienza, crescitaeconomica e ricchezza.Accettare le regole e le sfide del mercato non si-gnifica però relazionarsi solo con esso. Il merca-to è infatti fattore fondamentale, ma non l’uni-co con cui un’impresa deve oggi confrontarsi. Isistemi economici hanno raggiunto livelli diestrema complessità, accentuata dall’inedita si-tuazione di interdipendenza creatasi tra tutte learee e popolazioni della terra. Le conseguenzedell’attività economica superano il perimetrodelle aziende che le svolgono e travalicano iconfini degli Stati, avendo la competizione as-sunto anche l’aspetto di un confronto tra siste-mi-Paese.In tale contesto le imprese, e Banca Intesa fra

esse, non possono essere considerate respon-sabili solo per loro stesse, ma assumono una ve-ra e propria “responsabilità sociale e ambien-tale” nei confronti di tutti i soggetti la cui sferadi diritti e interessi viene toccata dalla loro atti-vità.Per poter dire di aver davvero raccolto la sfidadella creazione di valore occorre pertanto pren-dere in considerazione e contemperare le aspet-tative di tutti i soggetti, interni ed esterni, chehanno una posta in gioco nello svolgimento del-la attività di Banca Intesa, sia perchè contribui-scono – anche se in maniera diversa e specifica– alla realizzazione della sua missione, sia per-chè ne subiscono gli effetti, positivi o negativi, inmodo rilevante per il loro benessere: in primoluogo, clienti, azionisti, collaboratori, ma anchefornitori e partner commerciali, l’ambiente – omeglio i diritti che le generazioni future hannorispetto ad esso – e l’intera collettività.Nel momento in cui Banca Intesa si pone comeobiettivo il raggiungimento di traguardi ambi-ziosi, essa sente anche con urgenza la necessitàche questi traguardi vengano raggiunti nel ri-spetto di alcuni valori fondamentali, che permezzo di questo Codice vengono resi esplicitied entrano a fare parte della relazione che labanca vuole intrattenere con tutti i suoi stake-holder.Riconoscere il valore delle aspettative di tutti isoggetti che hanno direttamente o indiretta-mente una relazione con la banca è un’opera-zione che ha strettamente a che fare con l’eti-ca, concetto che, nella sua accezione più ge-nuina, acquista senso solo nella relazione conl’altro, al quale si riconoscono diritti e dignità, ein un contesto in cui siano chiari i valori di riferi-mento. Non è però un’operazione facile, in quanto leaspettative e gli interessi, pur legittimi, possonoessere in contrasto fra di loro. La coesistenza, al-l’interno e all’esterno della banca, di posizioni,scopi e interessi a volte contraddittori, che pre-mono per ottenere ascolto, è da considerarsi fi-siologica in un ambiente improntato alla libertà,sia economica che, in senso ampio, politica; laricerca di un punto di incontro possibile tra le va-rie istanze, che rappresenti il massimo grado di

I NOSTRI VALORI

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Codice Etico

bilanciamento tra gli interessi in gioco, significafornire le basi per assicurare che ciò avvenga incondizioni di reciproco rispetto ed equilibrio. Con questo Codice Etico Banca Intesa rendeespliciti i valori nei quali crede e sui quali vuoleimpegnarsi. Essi costituiscono i filtri, le “lenti”,attraverso le quali osservare e interpretare tuttele situazioni e costituiscono altresì i criteri di bi-lanciamento degli interessi e di valutazione deicomportamenti.Sono valori che fanno parte della storia, ricca ecomplessa, della nostra Banca. La loro realizza-zione sempre più diffusa rappresenta un obiet-tivo a cui tendere. La consapevolezza e la di-chiarazione esplicita dei nostri valori innalza il li-vello di coerenza che ognuno di noi dovrà di-mostrare per meritare sempre più la fiducia ditutti i nostri interlocutori.

I valori di riferimentoFiducia

La fiducia è valore portante dell’attività di BancaIntesa. Vogliamo ricercarla e accrescerla, sia nelrapporto con i clienti, ai quali offriamo la cer-tezza di trovare nel tempo una risposta ade-guata ai loro bisogni, sia nel rapporto con i col-laboratori, ai quali offriamo un ambiente di la-voro che valorizza la loro professionalità, sia, an-cora, nella relazione con la società nel suo insie-me, per la quale intendiamo essere un partneraffidabile per una crescita responsabile e soste-nibile.

Valore della personaIl valore della persona in quanto tale è un prin-cipio fondamentale che guida il modo di agiredi Banca Intesa: siamo impegnati ad utilizzarel’ascolto e il dialogo come leve di miglioramen-to continuo sia della nostra proposta di solu-

zioni alla clientela, sia della professionalità edella competenza delle persone che lavoranocon noi.

IntegritàPerseguiamo i nostri obiettivi con onestà, cor-rettezza e responsabilità, mantenendo una con-dotta improntata al rispetto delle regole e del-l’etica professionale, assicurando indipenden-za di giudizio nel nostro sistema di relazioni.

SostenibilitàNella nostra strategia di crescita intendiamoperseguire un valore solido e sostenibile sotto ilprofilo economico e finanziario, sociale e am-bientale costruito in un orizzonte di lungo pe-riodo sulla fiducia dei nostri clienti, sulla moti-vazione dei nostri collaboratori e sul rapportoresponsabile e costruttivo col sistema paese.

EccellenzaMiriamo a un continuo miglioramento dellaqualità dei nostri prodotti, servizi e canali di con-tatto, promuoviamo costantemente lo sviluppopersonale e professionale dei nostri collabora-tori e ci impegniamo per migliorare l’efficienzadella nostra organizzazione in un’ottica anchedi ottimizzazione dei costi e dei tempi.

EquitàSiamo impegnati ad eliminare ogni discrimina-zione nelle nostre condotte e a rispettare le dif-ferenze di genere, età, razza, religione, appar-tenenza politica e sindacale, lingua o diversaabilità.

TrasparenzaRiteniamo che la trasparenza della nostra co-municazione, dei nostri contratti e dei criteri chesono alla base dei nostri comportamenti sia fon-damentale per consentire a tutti i nostri interlo-cutori di fare scelte autonome e consapevoli.

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Principi di condotta nelle relazioni con i clientiAscolto e dialogo

Crediamo che il cliente debba essere sempre alcentro della nostra attenzione e che solo un co-stante dialogo possa consentirci di recepirne lereali aspettative e mantenere la nostra offertaad un livello di eccellenza:– nello sviluppo di nuovi prodotti e servizi ci

adoperiamo per attivare strumenti sistemati-ci di dialogo così da cogliere i suggerimenti deiclienti stessi, delle associazioni dei consuma-tori e delle associazioni rappresentanti di spe-cifiche categorie di clientela

– attraverso il dialogo con i nostri clienti identi-fichiamo con accuratezza il loro profilo di ri-schio, punto di partenza fondamentale perogni attività di vendita di prodotti finanziari

– diamo tempestivo riscontro ai quesiti e ai re-clami, mirando a una risoluzione sostanzialee non formale delle controversie

Trasparenza Crediamo che alla base di un rapporto duraturoe improntato alla fiducia vi sia una comunica-zione che mette il cliente in grado di compren-dere sempre le caratteristiche e il valore di tuttii prodotti e servizi che acquista:– facilitiamo la comprensibilità dei contratti, ri-

duciamo i possibili equivoci e le ambiguità conun’informativa chiara ed esaustiva. Segna-liamo tempestivamente qualsiasi modifica alcontratto e alle sue condizioni

– semplifichiamo la comunicazione su tutti i ca-nali disponibili, dando valore al tempo delcliente ed evitando che lo sprechi o che debbafaticare per capire

EquitàCrediamo che i nostri servizi debbano essere ac-cessibili a chiunque:– non discriminiamo in modo arbitrario i nostri

clienti in base alla loro nazionalità, religione ogenere

– moduliamo la nostra offerta affinché tutte le

fasce sociali possano trovare una risposta alleproprie esigenze

– ci adoperiamo per applicare una politica deiprezzi congrua con la qualità del servizio offerto

– rendiamo le nostre filiali accessibili alle perso-ne disabili, adoperandoci per eliminare le pos-sibili barriere architettoniche

Accesso al creditoCrediamo che l’estensione dell’accesso al credi-to alle fasce sociali che tradizionalmente hannotrovato un ascolto insufficiente da parte delleistituzioni finanziarie rappresenti una leva fon-damentale di inclusione sociale, consentendoalle persone di migliorare la propria condizionee di poter esercitare appieno i propri diritti di cit-tadinanza.Pur tenendo in considerazione i principi di pru-denza nella valutazione del merito creditizio chetutelano non solo il nostro interesse ma anchequello dei clienti stessi:– ampliamo la nostra offerta, integrandola con

prodotti e servizi dedicati e a tale fine monito-riamo costantemente le dinamiche sociali inevoluzione per poter individuare le possibiliaree di intervento

– sosteniamo lo sviluppo di nuova imprendito-ria per favorire attività che hanno un poten-ziale di creazione di valore economico e so-ciale ancora inespresso

– poniamo particolare attenzione alle impresesociali, non profit e del terzo settore ricono-scendo che la loro attività rappresenta un si-gnificativo fattore di coesione sociale e pro-mozione della persona

Sostegno allo sviluppo del PaeseCrediamo che una grande banca abbia una re-sponsabilità specifica, legata alle sue dimensio-ni, nel promuovere la crescita economica e so-ciale del Paese:– assistiamo le aziende nello sviluppo di una

adeguata competitività ed una maggiore in-ternazionalizzazione del business

– sosteniamo le imprese dotate di imprendito-rialità e di un progetto valido anche nei mo-menti di difficoltà, aiutandole a realizzare so-luzioni innovative di ristrutturazione e rilancio

PRINCIPI DI CONDOTTA NELLE RELAZIONI CON GLI STAKEHOLDER

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Codice Etico

– supportiamo il settore pubblico e gli enti lo-cali secondo criteri di correttezza, collabora-zione e chiara distinzione dei ruoli, promuo-vendo soluzioni finanziarie che garantisconoun equilibrio di lungo periodo, in una visionedi crescita e modernizzazione che concorra almiglioramento della qualità di vita dei citta-dini

– nelle attività di project finance e in particolareper progetti infrastrutturali, applichiamo i mi-gliori standard e le linee guida internazional-mente riconosciute per la valutazione degliimpatti ambientali e sociali

– sviluppiamo meccanismi innovativi di finan-ziamento a medio termine per favorire l’inno-vazione e l’imprenditorialità di coloro che, purnon avendo i capitali, hanno idee e progettivincenti

– non ci limitiamo a fornire credito, ma inve-stiamo nel capitale di rischio delle imprese persostenere progetti imprenditoriali con fortepotenzialità di crescita in settori innovativi

Promozione delle economie locali e radicamento nel territorio

Crediamo che un efficace sostegno al territorioche coniughi risultati economici con il rispettodei valori fondamentali delle comunità localipossa attivare tutte le potenzialità inespresse deltessuto imprenditoriale costituito dalle piccolee medie aziende:– sviluppiamo accordi e soluzioni finanziarie in-

novative con associazioni e organismi per losviluppo locale, proponendoci non solo comefornitori di capitale ma anche come partnerper la promozione e lo sviluppo

– effettuiamo un costante monitoraggio sulleevoluzioni dei sistemi economici locali persupportare le imprese nelle proprie scelte stra-tegiche

– razionalizziamo la distribuzione territorialedelle nostre filiali, tradizionale punto di in-contro tra banca e clienti, per facilitare la rag-giungibilità ed accessibilità dei nostri servizi,sviluppando anche per questo scopo la multi-canalità

Investimenti socialmente responsabili

Crediamo che i nostri clienti debbano avere an-che l’opportunità di scegliere tra una gammaspecializzata di prodotti dedicati al cosiddettoInvestimento Socialmente Responsabile (ISR).Riteniamo che l’ampliamento della nostra of-ferta con prodotti a basso rischio socio-am-bientale possa offrire una opportunità di diver-sificazione del portafoglio e attivare un circolovirtuoso tra progressiva sensibilizzazione deiclienti e impegno delle aziende:

– ampliamo la nostra offerta con la diffusionedi fondi e obbligazioni etiche

Tutela della sicurezzaCrediamo che la tutela della sicurezza dei nostriclienti, dei loro beni e delle loro informazioninon rappresenti solo uno dei nostri principalidoveri, ma sia anche alla base del rapporto fi-duciario che con loro vogliamo mantenere:– ci adoperiamo per la protezione delle perso-

ne, dei valori e dei beni, del patrimonio infor-mativo e dei processi organizzativi interni inmodo da fornire un servizio che soddisfi almassimo grado i requisiti di affidabilità, conti-nuità e riservatezza

– assicuriamo la costante aderenza alle disposi-zioni di legge e il tempestivo recepimento de-gli aggiornamenti normativi

– garantiamo trasparenza nell’informare i clien-ti sui loro diritti alla privacy e sulle modalitàcon cui trattiamo le loro informazioni perso-nali

Valutazione del rischio socio-ambientaleCrediamo che le nostre decisioni di investimen-to e di credito debbano tenere conto anche deirischi socio-ambientali secondo il principio percui una attività che produce valore economicopuò essere sostenibile solo se non distruggecontemporaneamente valore sociale o ambien-tale:– aderiamo ai protocolli interni e internaziona-

li per il rispetto delle norme di tutela socio-am-bientali

– escludiamo rapporti finanziari a supporto diattività economiche che contribuiscono a vio-lare i diritti fondamentali della persona e osta-colano lo sviluppo umano

– premiamo i progetti ad alto valore ambienta-le e sociale

Principi di condotta nellerelazioni con gli azionisti

Banca Intesa adotta un sistema di corporate go-vernance conforme a quanto previsto dalla leggee dalla normativa CONSOB ed in linea con i con-tenuti del Codice di Autodisciplina delle Societàquotate, cui ha aderito volontariamente.Tale sistema di governo societario è orientato al-la creazione di valore per tutti gli azionisti e gliinterlocutori a vario titolo interessati all’anda-mento del Gruppo, anche tramite il raggiungi-mento di livelli di eccellenza nello svolgimentodei servizi alla clientela e alla trasparenza neiconfronti del mercato.

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Codice Etico

In tale prospettiva ruolo centrale riveste il Con-siglio di Amministrazione a cui fanno capo lefunzioni e la responsabilità degli indirizzi strate-gici ed organizzativi e della gestione ordinaria estraordinaria oltre all’adeguatezza del sistemadei controlli per il presidio dei rischi creditizi, fi-nanziari ed operativi.L’attuale sistema di corporate governance siispira ad una sempre maggior valorizzazionedegli amministratori indipendenti non esecutivi,anche attraverso la loro partecipazione ai Co-mitati consultivi costituiti nell’ambito del Con-siglio di Amministrazione.Nella Relazione sulla Corporate Governance,contenuta nel bilancio della banca, vengonofornite indicazioni sul numero e sulla identitàdegli amministratori non esecutivi e indipen-denti, nonché sui criteri adottati per la valuta-zione dell’indipendenza.

Equità– Ci adoperiamo affinché per tutti gli azionisti il

valore dei capitali investiti sia salvaguardato eaccresciuto in modo sostenibile nel tempo

– Assicuriamo la parità di informazione e la mi-gliore e costante attenzione a tutti gli azioni-sti, senza discriminazione e senza comporta-menti preferenziali

– Ci adoperiamo per favorire la partecipazionemeditata e consapevole di tutti gli azionisti al-le decisioni che riguardano la vita della banca

– Il Presidente del Consiglio di Amministrazionepresiede e guida lo svolgimento delle riunioniassembleari con funzione di garanzia nei con-fronti di tutti gli azionisti

Trasparenza verso il mercatoTutta la comunicazione finanziaria di BancaIntesa così come quella verso le Autorità diVigilanza e Controllo, nazionali ed estere, è im-prontata a trasparenza, esaustività e tempesti-vità, oltre che al pieno rispetto della normativavigente:– Garantiamo agli azionisti e alla comunità fi-

nanziaria una comunicazione trasparente nel-l’intento di fornire una fedele, chiara, com-pleta e tempestiva informazione sullo stato diattuazione delle strategie e sui risultati diBanca Intesa.Per garantire la parità di informazione a tuttigli azionisti e gli interlocutori, a vario titolo in-teressati all’andamento del Gruppo, questaviene resa disponibile attraverso una pluralitàdi canali, ivi compreso il sito web ove vengonoin particolare pubblicati:– il bilancio e le relazioni periodiche obbliga-

torie– la relazione annuale sulla corporate gover-

nance

– l’informativa ai soci sui termini e le moda-lità di esercizio dei loro diritti, quali parteci-pazioni alle assemblee, incasso dividendi,operazioni sul capitale etc

– i comunicati stampa e le presentazioni almercato dei risultati e delle strategie azien-dali

– i principali documenti societari – i dati sull’andamento dei titoli in Borsa, sul-

l’azionariato e sul patto di sindacato– i rating assegnati dalle Agenzie specializ-

zateConformemente alle migliori prassi internazio-nali, svolgiamo periodicamente incontri e con-ferenze sia telefoniche sia via web con la comu-nità finanziaria, italiana ed estera, al fine di raf-forzare rapporti duraturi e continui che contri-buiscano alla creazione di valore sostenibile neltempo

Principi di condotta nellerelazioni con i collaboratori

Banca Intesa fonda la relazione con i propri colla-boratori sul rispetto dei diritti e delle persone e di-chiara espressamente di aderire a quanto previstodai principi internazionali in tema di diritti umanie dei lavoratori (ILO, GC, normativa corrente)

Il rispetto delle personeCrediamo che il rispetto della personalità e del-la dignità di ciascun collaboratore sia il fonda-mento per lo sviluppo di un ambiente di lavoropermeato dalla reciproca fiducia, dalla lealtà edall’apporto di ciascuno:– riconosciamo a tutti i collaboratori la possibi-

lità di esprimere la propria individualità nel la-voro e valorizziamo la diversità e specificità diciascuno, come contributo essenziale alla cre-scita del Gruppo

– perseguiamo l’eccellenza dei risultati sotto ilprofilo sia quantitativo sia qualitativo, attra-verso azioni commerciali e politiche di budgetindirizzate, pianificate e monitorate in coe-renza con i principi etici del presente codice enel rispetto della professionalità e della di-gnità di ciascun collaboratore

– poniamo la massima attenzione nella fase del-l’assegnazione degli obiettivi e della loroeventuale variazione, al fine di promuoverecomportamenti corretti e trasparenti nella re-lazione con la clientela

– istituiamo, nel rispetto delle disposizioni con-trattuali vigenti, sistemi incentivanti oggettivie trasparenti prevedendo obiettivi possibili eraggiungibili

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Codice Etico

– rendiamo più agevole il lavoro semplificandoprodotti, procedure e forme di comunicazio-ne e garantiamo la salute e la sicurezza conmisure sempre più efficaci

– promuoviamo politiche che consentano ilpossibile equilibrio fra vita personale e pro-fessionale, favorendo forme di flessibilità erealizzando iniziative per la conciliazione traimpegni lavorativi e privati, nella consapevo-lezza che la sfera lavorativa rappresenta unaparte fondamentale degli interessi di ciascu-no e con essi deve armonizzarsi

Valorizzazione e motivazioneVogliamo porre equità e merito alla base dellavalutazione, valorizzazione, motivazione e svi-luppo di carriera delle nostre persone:– selezioniamo e gestiamo i collaboratori man-

tenendo nei loro confronti comportamentiequi e coerenti, prevenendo favoritismi, abu-si e senza discriminazioni basate su sesso, raz-za, religione, appartenenza politica e sinda-cale, lingua, età o diversa abilità

– adottiamo sistemi di valutazione dei compor-tamenti, delle competenze, delle conoscenzee del potenziale secondo criteri di trasparenzae di meritocrazia

– garantiamo equità di trattamento e pari op-portunità nell’attribuzione dei ruoli, ricorren-do alla mobilità su differenti posizioni di lavo-ro come elemento per favorire lo sviluppo pro-fessionale

– sviluppiamo una formazione attenta anche al-le esigenze individuali, convinti che l’ascoltodei bisogni espressi dai collaboratori sia fon-damentale per la definizione dei percorsi for-mativi

– mettiamo ciascuno in condizione di interpre-tare al meglio il proprio ruolo, favorendo il mi-glioramento costante del livello di competen-za e sviluppando la capacità di lavorare insquadra per contribuire al raggiungimentodegli obiettivi d’impresa

Ascolto e dialogoRiteniamo che ascolto e dialogo siano alla basedi relazioni che generano fiducia:– improntiamo la comunicazione a criteri di cor-

rettezza , completezza e trasparenza– ci adoperiamo per sviluppare, in chi ha com-

piti di responsabilità, una specifica sensibilitànel cogliere le occasioni di miglioramento ecrescita che derivano dal riconoscere a cia-scuno la possibilità di esprimere opinioni, sug-gerimenti e bisogni

CoesioneLa coesione è l’elemento distintivo di una co-munità di persone che lavorano bene insieme

con l’orgoglio di far parte di una grande im-presa.Per far crescere e consolidare, attorno a un’i-dentità aziendale forte e condivisa, lo spirito diappartenenza di tutti i collaboratori:– forniamo a ciascuno informazioni sulle stra-

tegie e gli obiettivi aziendali e di Gruppo, conlo scopo di condividere gli elementi che carat-terizzano la nostra identità

– facciamo crescere in chi ha funzioni di re-sponsabilità la capacità di proporsi come gui-da per adottare azioni sempre coerenti con iprincipi etici aziendali

– prevediamo sistemi che consentano di identi-ficare il contributo individuale e di gruppo alraggiungimento degli obiettivi

– prevediamo forme di compartecipazione an-che economica ai successi dell’impresa,

– promuoviamo iniziative di solidarietà per so-stenere i colleghi in difficoltà e/o per finalitàsocialmente rilevanti

Principi di condotta nelle relazioni con i partner commerciali

Sappiamo che la nostra responsabilità non siesaurisce nelle attività che compiamo diretta-mente e in autonomia, ma investe anche tutti icasi in cui ci troviamo ad operare attraversopartnership commerciali:

Fiducia– condividiamo con i nostri partner le finalità

strategiche dei progetti/attività che svolgiamoinsieme

Integrità– ci adoperiamo affinché le società apparte-

nenti al Gruppo improntino la loro attività aivalori e principi di questo Codice e non operi-no mai in contrasto con essi. In particolare,qualora la controllata sia all’estero, ribadiamoil nostro impegno a rispettare e valorizzare ilterritorio e le comunità locali

– ci sentiamo impegnati ad operare secondo iprincipi e i valori di questo codice e a veicolar-li anche nelle società in cui abbiamo parteci-pazioni di minoranza

Crescita sostenibile– promuoviamo iniziative ad alto valore socia-

le, in partnership con operatori che hannospecifica competenza in tali campi di inter-vento

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Codice Etico

Principi di condotta nellerelazioni con i fornitoriAscolto e dialogo

Crediamo che un comportamento improntatoall’ascolto e al confronto con i nostri fornitori fa-vorisca un continuo miglioramento della rela-zione, la rafforzi e generi valore reciproco attra-verso :– un atteggiamento basato sul dialogo attento

e costante– sondaggi che rilevino il livello di soddisfazione

dei fornitori, individuando le aree di migliora-mento per coinvolgerli in un ruolo pro-attivo,in modo particolare per ciò che riguarda la tra-sparenza, la comunicazione e il rispetto deitermini di pagamento

TrasparenzaCrediamo che un atteggiamento chiaro e tra-sparente sia il presupposto per garantire il ri-spetto dell’integrità, aspetto peculiare dellarelazione con i fornitori, e contribuisca inoltrea mantenere nel tempo il rapporto con glistessi:– scegliamo i nostri fornitori sulla base di criteri

chiari e documentabili, attraverso una proce-dura oggettiva e trasparente

– teniamo fede a politiche aziendali che im-prontino i rapporti alla massima correttezza,soprattutto nella gestione e conclusione deicontratti, evitando conflitti di interesse, anchepotenziali

– nel caso specifico delle consulenze professio-nali, ispiriamo le nostre scelte a criteri di pro-fessionalità e competenza, evitando conflittidi interesse, anche potenziali

– ci adoperiamo per comunicare all’esterno lenostre politiche in tema di relazione con i for-nitori

Selezione e gestione dei contratti

Crediamo che una grande banca debba sapergestire in maniera particolarmente responsabi-le la posizione di forza contrattuale che occupa,offrendo ai fornitori la garanzia di un tratta-mento equo:– garantiamo pari opportunità nella selezione

dei fornitori e dei partner commerciali, te-nendo conto della loro compatibilità e ade-guatezza alle dimensioni e alle necessità del-la nostra azienda

– ci adoperiamo affinché i contratti stipulati coni nostri interlocutori siano improntati all’e-quità, soprattutto con riferimento ai terminidi pagamento e all’onerosità degli adempi-menti amministrativi

Principi di condotta neiconfronti dell’ambienteSostenibilità

Una delle dimensioni della nostra politica di re-sponsabilità è il rifiuto dello spreco e l’attenzio-ne alle conseguenze ambientali delle nostrescelte.Crediamo che una grande impresa possa eser-citare un forte impatto sulla sostenibilità am-bientale e sociale, sia nel breve che nel lungoperiodo, impatto dovuto sia alla propria atti-vità (impatti diretti), sia in riferimento ad atti-vità che non controlla direttamente (impatti in-diretti):– valutiamo positivamente i fornitori che im-

prontano la loro attività alla sostenibilità am-bientale e adottano le misure e gli strumentinecessari a minimizzare gli impatti negativi

– ci adoperiamo per sensibilizzare i nostri forni-tori verso un atteggiamento responsabile, chefavorisca la consapevolezza dei rischi e delleopportunità ambientali, sociali ed etiche de-rivanti dalle loro attività

– assicuriamo una gestione consapevole degliimpatti che possono aggravare le problema-tiche ambientali connesse con il consumo dirisorse, la produzione di rifiuti e le emissioni disostanze nocive, effettuando costanti misu-razioni e monitoraggi e fornendo una infor-mativa chiara e trasparente in merito

– promuoviamo la costante ricerca di obiettividi massima efficienza, introducendo sistemidi ottimizzazione degli impianti che limitinogli impatti ambientali e che siano conformi aimigliori standard tecnologici disponibili

Principi di condotta nellarelazione con la collettivitàDialogo con le associazionirappresentanti di stakeholder

Riteniamo che il dialogo con le associazioni siadi importanza strategica per sviluppare la nostraattività in maniera sostenibile:– instauriamo un canale stabile di comunica-

zione con tutte le associazioni che rappresen-tano gli interessi dei propri stakeholder, conl’obiettivo di cooperare nel rispetto dei reci-proci interessi e prevenire possibili situazionidi conflitto

– ascoltiamo e teniamo conto delle osservazio-ni di tutte le associazioni, espressione dellacollettività in cui operiamo

– informiamo e coinvolgiamo, su temi di inte-

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Codice Etico

resse specifico dei nostri stakeholder, le piùrappresentative associazioni di categoria

Sostegno alle comunità tramite contributi e sponsorizzazioni

Siamo consapevoli della responsabilità che ab-biamo nei confronti della collettività, alle cui esi-genze siamo da sempre attenti e che sostenia-mo non solo attraverso interventi diretti, ma an-che contribuendo alla progettazione di iniziati-ve di particolare interesse sociale:– nella scelta delle proposte cui aderire prestia-

mo particolare attenzione alla coerenza con inostri valori di riferimento

– conduciamo attività di sponsorizzazione cheriguardano il sociale, l’ambiente, lo sport el’arte e sono destinate ad eventi che offronogaranzia di qualità e favoriscono il coinvolgi-mento di un ampio numero di cittadini

– destiniamo parte degli utili di gruppo alla rea-lizzazione di iniziative meritevoli su tutto il ter-ritorio, con particolare riguardo all’esclusionee al disagio sociale, consapevoli dell’impor-tanza che la restituzione ha come atto socialee come gesto di solidarietà,

– adottiamo una apposita procedura per l’ero-gazione di contributi e sponsorizzazioni, pergarantirne la coerenza e anche per evitareogni possibile conflitto di interessi di ordine

personale o aziendale (ad esempio, rapportidi parentela con i soggetti interessati o legamicon organismi che possano, per i compiti chesvolgono, favorire in qualche modo l’attivitàdi Banca Intesa).

Rapporti istituzionaliLe nostre relazioni istituzionali con lo Stato, lesue articolazioni, gli Organismi Internazionali ele Autorità di vigilanza e controllo, nazionali eestere, sono riconducibili esclusivamente a for-me di comunicazione volte a valutare le impli-cazioni dell’attività legislativa e amministrativanei confronti di Banca Intesa, a rispondere a ri-chieste informali e ad atti di sindacato ispettivo(interrogazioni, interpellanze, ecc.) o comun-que a rendere nota la posizione su temi rile-vanti:– instauriamo canali di comunicazione dedica-

ti e autorizzati con tutti gli interlocutori istitu-zionali a livello internazionale, domestico e lo-cale;

– rappresentiamo i nostri interessi in manieratrasparente e coerente;

– adottiamo specifici modelli organizzativi perprevenire reati nei confronti della PubblicaAmministrazione, e salvaguardare così gli in-teressi della società e di tutti i suoi portatori diinteresse.

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I meccanismi di adozione,governo e controllo interno

I meccanismi di adozione, governo e controlloqui esplicitati sono finalizzati ai seguenti obiet-tivi:– integrazione delle strategie, delle politiche e

delle procedure aziendali con i principi ed i va-lori etici condivisi

– verifica e controllo della conformità delle azio-ni e dei comportamenti rispetto alle normeetiche condivise

Adozione del Codice Etico Il Codice Etico, ed ogni eventuale futuro ag-giornamento, è approvato dal Consiglio diAmministrazione di Banca Intesa.La responsabilità dell’aggiornamento del codiceè attribuita all’Ufficio Responsabilità Sociale eAmbientale.

Governo del Codice EticoModalità di diffusione, partecipazione e coinvolgimento

Il Codice Etico viene pubblicato sia sul sito in-ternet www.bancaintesa.it accessibile alla clien-tela ed ai soggetti interessati, sia nell’appositasezione della intranet aziendale.Una copia cartacea del Codice viene consegna-ta a ciascun amministratore, sindaco, dipen-dente o collaboratore esterno all’atto, rispetti-vamente, della nomina, dell’assunzione o del-l’avvio del rapporto di collaborazione.Tutti i canali di comunicazione interna (Web Tv,House organ, ecc.) sono impegnati a diffonde-re con chiarezza i valori del Codice Etico con l’o-biettivo di una sensibilizzazione capillare.I valori e i principi che Banca Intesa intende af-fermare attraverso il Codice Etico saranno tra-sfusi nell’attività di formazione, mirata a creare

condivisione sui contenuti del Codice Etico, for-nendo anche strumenti di consapevolezza e diconoscenza dei meccanismi e delle procedureper tradurre i principi etici in comportamenti datenersi concretamente nell’operatività quoti-diana.In particolare, le iniziative formative sarannorealizzate con modalità e contenuti adeguati alruolo ricoperto in azienda da ciascun collabora-tore e sviluppate secondo un percorso volto acompletarne la formazione professionale e adaccrescerne lo sviluppo personale.La valutazione della prestazione di coloro chehanno ruoli di responsabilità terrà conto anchedel rispetto dei principi etici su cui si fonda la re-lazione con i collaboratori, nella convinzioneche il successo di Banca Intesa è il risultato dellegame efficace che, attraverso i capi, essa sta-bilisce con tutti i suoi collaboratori, ispirandosi aiprincipi di un’etica rigorosa.

Modalità di gestione del Codice EticoIl modello a cui Banca Intesa si ispira è basatosull’auto-responsabilità delle strutture che per-seguono e difendono il valore reputazionale diun comportamento socialmente responsabile.Pertanto, ogni struttura aziendale è diretta-mente impegnata, tra l’altro, ad individuare unconcreto piano di azioni e progetti per declina-re tangibilmente i principi di condotta cui si ispi-rano i comportamenti della Banca nelle relazio-ni con tutti gli interlocutori, portando attenzio-ne agli interessi di tutti gli stakeholder.L’Ufficio Responsabilità Sociale e Ambientalesupporta le strutture aziendali in tali attività ecura la predisposizione di efficaci modalità dimonitoraggio. Queste ultime vengono garanti-te dalla identificazione, in accordo con laDirezione Pianificazione e Controllo, di specifi-ci indicatori che consentono di valutare i pro-gressi nel raggiungimento degli obiettivi socia-li ed ambientali ai fini della loro rendicontazionea garanzia degli impegni assunti. Collabora inol-tre con la Direzione Risorse Umane e Organiz-zazione nello sviluppo e diffusione della culturae dei valori del Codice.La Direzione Risorse Umane e Organizzazioneassicura la predisposizione dell’informazione in-

ATTUAZIONE

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Codice Etico

terna al fine di sviluppare e diffondere la cultu-ra e i valori del Codice Etico, coordinando la cir-colazione delle informazioni istituzionali desti-nate al personale attraverso la progettazione ela realizzazione di adeguati strumenti di comu-nicazione interna. Definisce, di concerto contutte le altre strutture, gli indirizzi e le linee del-la formazione in coerenza con il Codice Eticocon l’obiettivo di diffondere i principi e i valoriin esso affermati e di motivare i collaboratori adadottare comportamenti conformi.Banca Intesa ha inoltre adottato il CodiceInterno di Comportamento di Gruppo che, incoerenza con i valori e i principi etici di cui al pre-sente Codice, definisce le norme essenziali delcomportamento di amministratori, sindaci, di-pendenti e collaboratori esterni per la realizza-zione e la tutela dei valori del Codice Etico.

Controllo interno Compiti delle funzioni aziendali

Il sistema di controllo interno – insieme di rego-le, procedure e strutture organizzative – a pre-sidio del Codice Etico coinvolge le seguenti fun-zioni:Strutture organizzative: in forza del principio di“auto-responsabilità”, ogni struttura organiz-zativa di Banca Intesa presidia e garantisce l’a-derenza delle proprie azioni e attività ai principie valori del presente Codice Etico, con partico-lare riguardo a quelle considerate a forte im-patto etico. Ciascuna funzione, inoltre, è re-sponsabile della rilevazione delle inosservanzeverificatesi al proprio interno e della segnala-zione delle stesse alle competenti funzioni se-condo le modalità previste dall’Azienda.Ufficio Responsabilità Sociale e Ambientale:esplica un ruolo di supporto e consulenza allestrutture aziendali per assicurare la coerenza dipolicy, prodotti e processi al Codice Etico. Effettua un monitoraggio sui progressi nel rag-giungimento degli obiettivi di responsabilità so-ciale e ambientale assegnati alle varie strutturedi concerto con la Direzione Pianificazione eControllo. È, inoltre, responsabile di una verificacontinuativa e sistematica dell’efficacia dellestrategie e delle azioni intraprese in tema di re-sponsabilità sociale e ambientale.Provvede a garantire un flusso di comunicazionecontinuativo verso l’AD e il Comitato di Direzionee periodico verso il Comitato per il Controllo

Interno, con riferimento sia alla gestione ordina-ria sia alla gestione delle situazioni impreviste.Direzione Internal Audit: la funzione, preposta asovrintendere l’andamento del sistema dei con-trolli aziendali, interviene a seguito di segnala-zione e/o attraverso l’attività di “ethical” audi-ting: assicura – in stretta coerenza con la pro-pria missione – un’azione di sorveglianza sul re-golare andamento dell’operatività e dei proces-si della Banca, nonché sul rispetto delle regoledisciplinate nel Codice Interno di Comporta-mento e la salvaguardia del valore delle attivitàfra le quali si ricomprendono anche quelle stret-tamente connesse agli impegni etici e di re-sponsabilità sociale della Banca.Supporta il Comitato per il Controllo Interno nelcompito, assegnatogli dal CdA, di vigilare sul ri-spetto dei principi e dei valori contenuti nel pre-sente Codice Etico. A tal fine, riceve ed analizzale segnalazioni di violazione del Codice Etico.Comitato per il Controllo Interno – istituito aisensi del Codice di Autodisciplina – riceve unarelazione periodica dall’Ufficio ResponsabilitàSociale e Ambientale circa l’esito delle azioni dicontrollo, dei processi interni di adeguamentosvolti da ciascuna struttura aziendale e della ge-stione delle azioni correttive; riceve inoltre le se-gnalazioni delle anomalie/inosservanze ritenutegravi da parte dell’Audit.

Interventi in caso di inosservanzeA fronte delle inosservanze del presente codice,Banca Intesa adotterà i conseguenti provvedi-menti, ispirandosi – ove non si configurino com-portamenti fraudolenti o attuati in violazione dispecifiche normative di legge, contrattuali o re-golamentari – ad un approccio costruttivo che,anche tramite l’erogazione di interventi forma-tivi, rafforzi la sensibilità e l’attenzione dei sin-goli circa il rispetto dei valori e dei principi affer-mati nel presente Codice Etico.

Segnalazione di inosservanzeLa segnalazione di eventuali inosservanze delpresente Codice vanno indirizzate alla casella diposta elettronica [email protected],oppure inoltrate a mezzo posta all’indirizzo:Banca Intesa, Ufficio Assistenza Clienti e Re-clami, Via Giambellino 135 – 20147 Milano (MI).Banca Intesa garantisce chi effettua segnalazio-ni in buona fede da qualsiasi forma di ritorsio-ne, discriminazione o penalizzazione, assicu-rando loro la massima riservatezza, fatti salvi gliobblighi di legge.

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Banca Intesa S.p.A.

Sede socialePiazza Paolo Ferrari 1020121 MilanoTelefono 02 879 11Fax 02 879 37892e-mail: [email protected]

Direzione GeneraleVia Monte di Pietà 820121 Milano

Ufficio Responsabilità Sociale e AmbientaleTelefono 02 8796 3435e-mail: [email protected]

Investor RelationsTelefono 02 879 43180Telefono 02 879 42622e-mail: [email protected]

Rapporti con i MediaTelefono 02 879 63531Telefono 02 879 63010e-mail: [email protected]

Contatti

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