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INDICE Introduzione ...................................................................................................................................... 4

Lettera del Presidente ................................................................................................................... 4

Cariche Sociali .............................................................................................................................. 5

Parole chiave ................................................................................................................................ 6

Glossario ..................................................................................................................................... 14

Risultati e strategia ......................................................................................................................... 17

Commento dell’Amministratore Delegato..................................................................................... 17

Relazione sulla gestione ................................................................................................................. 18

Highlights .................................................................................................................................... 18

KPI .............................................................................................................................................. 18

Business...................................................................................................................................... 19

Contesto ...................................................................................................................................... 21

Mercati di riferimento ................................................................................................................... 22

Aggregati patrimoniali ed economici ............................................................................................ 24

Principali rischi e incertezze ........................................................................................................ 34

Fatti di rilievo avvenuti nell’esercizio ............................................................................................ 34

Acquisizione e fusione di Toscana Finanza ................................................................................. 34

Fatti di rilievo successivi alla chiusura del periodo ....................................................................... 36

Evoluzione prevedibile della gestione .......................................................................................... 36

Altre informazioni ......................................................................................................................... 37

Schemi di Bilancio ........................................................................................................................... 42

Stato patrimoniale ....................................................................................................................... 42

Conto Economico ........................................................................................................................ 43

Prospetto della redditività Complessiva ....................................................................................... 44

Prospetto delle variazioni del patrimonio netto al 31 dicembre 2011 ............................................ 45

Prospetto delle variazioni del patrimonio netto al 31 dicembre 2010 ............................................ 46

Rendiconto Finanziario ................................................................................................................ 47

Nota Integrativa .............................................................................................................................. 48

Parte A - Politiche contabili .......................................................................................................... 49

Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale ............................................................................. 64

Parte C- Informazioni sul conto economico ................................................................................. 86

Parte D- Redditività consolidata complessiva .............................................................................. 95

Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura .......................................... 96

Parte F- Informazioni sul patrimonio .......................................................................................... 128

Parte G- Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d’azienda .............................. 133

Parte H- Operazioni con parti correlate ..................................................................................... 134

Parte I- Accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali ........................................ 136

Parte L- Informativa di settore ................................................................................................... 137

Allegati al Bilancio d’Esercizio ....................................................................................................... 138

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Schemi di bilancio della controllata IFIS Finance Sp. Z o.o........................................................ 139

Schemi di bilancio della controllata Fast Finance S.p.A. ............................................................ 143

Schemi di bilancio della controllata TF Sec S.r.l ........................................................................ 146

Prospetto delle partecipazioni rilevanti in società per azioni non quotate o società a responsabilità limitata ai sensi dell'art. 126 del Regolamento Consob n. 11971 del 14 maggio 1999 ............... 151

Prospetto dei corrispettivi di revisione contabile e dei servizi diversi dalla revisione ai sensi dell'art. 149-duodecies del Regolamento Consob n. 11971 del 14 maggio 1999 ................................... 152

Attestazione del Bilancio d’Esercizio ai sensi dell’art.81-ter del Regolamento Consob n.11971 del 14 maggio 1999......................................................................................................................... 153

Relazione del collegio sindacale al bilancio d’Esercizio ............................................................. 155

Relazione della Società di Revisione al Bilancio d’Esercizio ...................................................... 159

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Introduzione

Lettera del Presidente Il 2011 è stato un anno importante, tra i più impegnativi della nostra storia, un esercizio in cui la Banca ha conseguito ancora una volta risultati di eccellenza.

L’anno appena finito è stato un anno terribile per il mondo, pieno di incertezza, volatilità, in cui fino a dicembre le varie voci che si rincorrevano, più che dare sicurezza, hanno creato incertezza ed allarmismo.

Ma in una cosa, noi di Banca IFIS, abbiamo sempre creduto: nell’Euro, nell’Italia, nel suo tessuto imprenditoriale. E ci siamo sempre impegnati nel sostenere le imprese valorizzando le buone idee ed il sano lavoro.

Grazie anche alla fusione con la neo-acquisita Toscana Finanza l’intero Gruppo Bancario risulta rafforzato sul piano strategico, commerciale e di presenza territoriale.

Il titolo, quotato al segmento Star di Borsa Italiana, non ci ha certo regalato soddisfazioni e rimaniamo convinti che non rispecchi il valore e le potenzialità economiche patrimoniali e finanziarie del Gruppo.

Quanto al futuro, siamo tra coloro che guardano con occhi di fiducia al nostro Paese, che pensano che da ogni rischio possa nascere un’opportunità e che perciò è necessario essere sempre lucidi, presenti e decisi per non farsi cogliere impreparati dalle sfide.

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Cariche Sociali Consiglio di Amministrazione

Presidente Sebastien Egon Fürstenberg

Vice Presidente Alessandro Csillaghy

Amministratore Delegato Giovanni Bossi (1)

Consiglieri Leopoldo Conti

Roberto Cravero

Andrea Martin

Riccardo Preve

Marina Salamon

Francesca Maderna

1) All’Amministratore Delegato sono attribuiti i poteri per l’ordinaria amministrazione della Società.

Direttore Generale Alberto Staccione

Collegio Sindacale

Presidente Mauro Rovida

Sindaci Effettivi Erasmo Santesso

Dario Stevanato

Sindaci Supplenti Luca Giacometti

Francesca Rapetti

Società di Revisione KPMG S.p.A.

Dirigente Preposto alla Redazione dei documenti contabili societari

Carlo Sirombo

Capitale Sociale: euro 53.811.095 i.v.

ABI 3205.2

Codice Fiscale e numero di iscrizione al

Registro delle Imprese di Venezia: 02505630109

Partita IVA: 02992620274

Numero di iscrizione all’Albo delle Banche: 5508

Sede legale ed amministrativa: Via Terraglio, 63 – 30174 Mestre – Venezia

Indirizzo Internet: www.bancaifis.it

Membro di Factors Chain

International

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Parole chiave Agenzia del debito In molti Stati dell’ Eurozona, ma non in Italia, la gestione del debito pubblico viene affidata a una struttura dedicata. Germania, Francia, Spagna hanno istituito agenzie del debito pubblico che operano rispettando le linee guida impartite dal ministero dell’Economia. Il livello di specializzazione dei dipendenti delle agenzie è molto elevato. In alcuni Paesi, la creazione di organismi distaccati dai ministeri ha consentito di reclutare direttamente dalle grandi banche – offrendo stipendi adeguati – gli operatori “pubblici” per gestire aste, buy-back, derivati, liquidità per conto dello Stato. Le agenzie sono trasparenti e dedicate alla comunicazione dei mercati.

Assicurazione del credito L’assicurazione del credito consente alle imprese di ridurre o trasferire i rischi di insolvenza dei proprio clienti e di trasformarli in opportunità di sviluppo. L’imprenditore può coprire le perdite (totali o parziali) sui crediti, ottenendo supporto nel processo di assunzione e gestione dei crediti commerciali, una valutazione preventiva della solvibilità della clientela e un servizio di monitoraggio continuo, l’indennizzo delle perdite subite e il recupero di crediti.

Asta I titoli di Stato (BoT, CcT, BTp, CTz) sono collocati sul mercato dal Ministero dell’Economia attraverso un’asta, a cui parteciperanno direttamente solo gli operatori abilitati. Questi inviano le domande d’acquisto per via telematica. In passato le aste dei titoli di Stato si sono svolte con il sistema della presentazione delle domande in busta chiusa. E’ solo dal 1994 che è stata introdotta la possibilità di presentare le domande anche per via telematica.

Attività deteriorate Rientrano in tale ambito i crediti ai quali è stato attribuito lo status di sofferenze, incagli, ristrutturati e scaduti, secondo le regole di Banca d'Italia coerenti con la normativa IAS/IFRS (vedi voce).

Bad bank Un bad bank è una società costituita allo scopo di ricevere (per conferimento, cessione) crediti anomali. Una banca costituisce una nuova società di cui controlla il capitale. Alla nuova società viene ceduto parte del portafoglio crediti della banca. I crediti ceduti sono crediti anomali, tossici, o difficilmente esigibili; per tale motivo la nuova società prende il nome di bad bank.

Buffer E’ il cuscinetto di capitale aggiuntivo temporaneo che l’Eba, l’authority europea, ha richiesto alle banche di raccogliere come precauzione contro eventuali shock esterni. Gli istituti di credito dovranno raggiungere un rapporto di patrimonializzazione (Core Tier 1) del 9% entro giugno.

Buoni del Tesoro Poliennali I BTp vengono emessi con scadenze di 3, 5, 10, 15 e 30 anni. Sono titoli a medio-lungo termine a reddito fisso particolarmente adatti per quegli investitori che richiedono pagamenti costanti ogni sei mesi.

Capitalizzazione Si riferisce al valore di mercato delle azioni di una società, ed è calcolato moltiplicando il numero di azioni per il loro prezzo di mercato, il quale può differire anche di molto dal valore nominale. Nel caso di società quotate in borsa, la capitalizzazione è un dato importante perché tende ad essere associata al grado di liquidità del titolo. Ciò è dovuto principalmente al fatto che la maggior parte degli indici azionari attribuisce un peso maggiore alle società con maggiore capitalizzazione.

Carry trade Viene utilizzato per aumentare il rendimento di un’operazione finanziaria mettendo in correlazione il livello dei tassi di interesse e l’andamento delle valute. Ci si approvvigiona di fondi in un Paese a costo del denaro basso e si impiegano poi queste disponibilità in un Paese con alti tassi di interesse. Nel caso dei titoli di Stato si usa la dicitura carry trade per indicare l’utilizzo della liquidità acquisita dalle banche grazie alla maxi-asta Bce. Le risorse permettono agli istituti di fare carry trade

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sui titoli di Stato: il denaro preso in prestito all’1% è usato per comprare titoli (BTp a 2,3 ma anche 10 anni) e guadagnare la differenza tra il loro maggiore rendimento e il costo del prestito.

Cds I credit default swap (Cds in sigla) sono strumenti finanziari che funzionano come le polizza assicurative. Pagando un premio, qualunque investitore istituzionale può assicurarsi contro l’insolvenza di uno stato o di un’azienda: in caso di default, chi ha venduto il cds (cioè la polizza) dovrà risarcire il danno restituendo all’investitore l’intero capitale. I cds sono dunque strumenti che offrono, a chi li acquista, la protezione sull’investimento. Per questo la ristrutturazione del debito greco ha creato problemi: non essendo scattato il default, non sono partiti i risarcimenti sui Cds.

Chirografario La parola chirografario deriva dal greco chiros-graphos, dove chiros vuol dire mano, e graphos invece, significa scrivere. Cioè, vuol dire che il prestito discende da un documento firmato. In relazione ai crediti, questa espressione si usa per indicare il finanziamento che non viene garantito, per esempio, da un’ipoteca, ma dal semplice impegno del debitore.

Collaterale Titoli offerti in garanzia da un ente debitore a un ente creditore per assicurarsi un prestito. In caso di mancato rimborso del credito, il collaterale viene attribuito al creditore. La Bce, per esempio, accetta obbligazioni come collaterale nelle sue operazioni di rifinanziamento degli istituti di credito. Le banche nella sostanza ottengono finanziamenti della banca centrale europea e danno titoli di debito in pegno.

Common equity Il common equity è composto dal capitale azionario più le riserve, ed è considerata la componente di migliore qualità del patrimonio di una banca. L’accordo di Basilea 2, che prevede il rafforzamento dei requisiti patrimoniali delle banche, impone che la metà del patrimonio Tier 1 debba essere costituita da common equity. La restante metà è parimenti di alta qualità rispetto ad altre componenti della struttura del capitale, sebbene non dello stesso calibro delle azione ordinarie degli utili non distribuiti.

Core Tier 1 Il Core Tier 1 è uno dei principali coefficienti patrimoniali, che vengono guardati per misurare la solidità di ogni banca. Si tratta del capitale primario di un istituto: è formato dalle azioni, dalle riserve di bilancio provenienti da utili non distribuiti al netto delle imposte, e solo da alcuni titoli ibridi. Più il Core Tier 1 è elevato, più la banca è solida. Negli stress test dell’Autorità bancaria europea (Eba) la soglia minima era del 5%, ora la Ue chiede di portarla al 9%.

Corporate bond Sono i titoli di debito emessi da aziende. Le imprese utilizzano questi strumenti per raccogliere denaro da investire per espandere il proprio giro d’affari. L’accezione rispecchia solitamente dei titoli di debito a scadenza prolungata nel tempo o strumenti che generalmente generano un interesse costante per diversi anni, con scadenza nel medio o lungo termine. I corporate bond sono solitamente gestiti attraverso la vendita diretta tramite le istituzioni finanziarie italiane (banche e promotori finanziari), oppure attraverso mercati secondari. Questo strumento è adatto per chi desidera parcheggiare la liquidità difendendo il proprio capitale dall’inflazione, con una propensione al rischio medio-bassa.

Credit crunch Il termine significa razionamento del credito. Si arriva al credit crunch quando le banche, per vari motivi, erogano meno finanziamenti alle imprese e alle famiglie e/o quando prestano denari applicando tassi d'interesse sempre più elevati. Tale situazione crea gravi problemi alle imprese e alle famiglie e di conseguenza, può provocare l'avvitamento di una crisi economica.

Credit watch/ Under review/ Rating watch Per Standard&Poor’s il credit watch indica un probabile, imminente abbassamento del rating sul debito sovrano: almeno il 50% delle probabilità che venga deciso un taglio del giudizio entro 90

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giorni. Lo stesso concetto viene indicato da Moody’s con l’espressione rating under review e da Fitch come rating watch. E’ un avviso a breve termine, concentrato su eventi che possono portare a mettere sotto particolare osservazione un rating.

Crisi di liquidità La crisi che ha colpito i mercati finanziari ha riflesso l’interazione tra rischi di credito, di mercato e di liquidità (nei suoi duplici aspetti, di funding e di mercato) secondo modalità non sperimentate in passato. I titoli di Stato europei, prima della crisi greca, venivano considerati “risk free”. Da quando l’Eurozona ha minacciato i sottoscrittori privati con l’haircut (perdita di capitale) nel caso di ristrutturazione dei debiti pubblici, i titoli di Stato sono valutati come rischio di credito.

Curva dei rendimenti La curva dei rendimenti è la relazione che lega i tassi di interesse dei titoli con le rispettive maturità, ovvero le scadenze. In fasi normali di mercato, la curva tende ad essere inclinata positivamente, con tassi a lunga più elevati di quelli a breve. Fra novembre e dicembre la curva italiana tuttavia si era appiattita, un segnale di tensione e di sfiducia nei confronti del nostro Paese.

Deleverage Il deleverage è la riduzione della leva finanziaria, il disinvestimento che si realizza rimborsando il debito pregresso con la liquidità disponibile o vendendo asset finanziari in portafoglio per fare cassa.

Depositi Bce o Deposit facility Le banche europee possono depositare overnight (per una sola notte) la liquidità presso la cosiddetta deposit facility della Bce. Facendolo le banche hanno un bassissimo interesse rispetto all’interesse che potrebbero ottenere impiegandolo nel mercato. Il fatto che nel corso del 2011 i depositi abbiano raggiunto record storico, dimostrava che gli istituti avevano paura di impiegare sul mercato la liquidità.

Dividend yield Il dividend yield (rapporto dividendo/prezzo) corrisponde al rapporto tra l’ultimo dividendo per azione corrisposto agli azionisti o annunciato e l’ultimo prezzo dell’azione. Esso è utilizzato come indicatore del rendimento immediato indipendentemente dal corso del titolo azionario.

Dividendi I dividendi sono gli utili che una società decide di distribuire ai suoi azionisti alla fine di ogni esercizio, come remunerazione del capitale investito. Quando le società staccano i dividendi, però, i titoli perdono quota in borsa : é l’impatto dello stacco-dividendi.

Downgrade E’ un termine usato quando c’è una revisione in senso negativo, cioè al ribasso, da parte di una società di rating del grado di qualità del credito, cioè del grado di affidabilità a ripagare regolarmente i creditori attribuito a un emittente di titoli azionari e obbligazionari. Il downgrade – declassamento – è possibile sia nel caso di aziende private sia nel caso di enti governativi, i quali si troveranno a dover remunerare maggiormente il denaro che chiederanno in prestito al mercato dopo essere stati declassati. La crisi del debito nell’area euro ha provocato declassamenti a catena dei paesi della moneta unica. Ha cominciato la Grecia all’inizio del 2010, poi il downgrade ha coinvolto nel 2011 anche Portogallo, Irlanda, Spagna, Italia, Cipro Francia e Austria; solo Germania, Olanda, Finlandia e Lussemburgo mantengono la tripla A nell’Eurozona.

Duration La duration (durata finanziaria) è un indice sintetico che misura la rapidità con la quale verrà rimborsato il capitale investito. Normalmente una duration maggiore si accompagna ad un rischio finanziario maggiore del titolo e per questo diventa importante considerare questo indice in caso esista un rilevante rischio insolvenza dell’emittente; infatti a un movimento dei tassi si accompagna un movimento del prezzo tanto più brusco quanto più alta è la duration del titolo stesso.

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Fondi sovrani Sono denominati fondi sovrani alcuni speciali veicoli di investimento pubblici controllati direttamente dai governi dei relativi paesi, che vengono utilizzati per investire in strumenti finanziari (azioni, obbligazioni, immobili) e altre attività. I fondi sovrani sono nati soprattutto nei paesi esportatori di petrolio: Emirati Arabi Uniti, Qatar, Norvegia.

Eba L’European Banking Authority è un organismo dell’Unione europea, con sede a Londra, che dal 1° gennaio 2011 ha il compito di sorvegliare il mercato bancario europeo. Dotato di personalità giuridica, il suo obiettivo primario è quello di proteggere l’interesse pubblico, contribuendo alla stabilità e all’efficacia del sistema finanziario a beneficio dell’economia della Ue.

A essa partecipano tutte le autorità di vigilanza bancaria dell’Ue. L’Autorità, che ha sostituito il Committee of European Banking Supervisors (Cebs), deve garantire l’interesse pubblico e la stabilità del sistema finanziario.

Efsf L’Efsf è il fondo di stabilità europeo (European financial stability facility) creato dai Paesi dell’Eurizona. La dotazione iniziale effettiva di 255 miliardi è stata portata a 440 miliardi. Il fondo può emettere bond con rating AAA (o altri strumenti garantiti dai Paesi dell’area euro) per finanziare gli stati in difficoltà.

Fondo salva-Stati Lo European Financial Stability Facility (Etsf), chiamato in italiano anche Fondo europeo di stabilità finanziaria (semplificato, nel gergo giornalistico, con la formula Fondo salva-Stati) è uno Special Purpose Vehicle creato da ventisette stati membri dell’Unione Europea, il 9 maggio 2010 in seguito alla crisi economica del 2008 – 2010, per il solo fine di aiutare finanziariamente gli stati membri, preservando la stabilità finanziaria dell’Eurozona in caso di difficoltà economica. Da un punto di vista giuridico, si tratta di una società di diritto lussemburghese con sede in Avenue John F. Kennedy 43 in Lussemburgo, il cui attuale presidente è il tedesco Klaus Regling.

Dal luglio 2012 sarà sostituito dallo European Stability Mechanism, con la previsione che l’assistenza finanziaria ai Paesi insolventi sia condizionata alla partecipazione del settore privato (il cosiddetto ball-in).

Esm L’Esm (Meccanismo europeo di stabilità) è lo strumento di assistenza finanziaria dell’Eurozona. Sarà operativo a partire da luglio 2012 con una capacità di 500 miliardi di euro, a disposizione dei Paesi in difficoltà finanziaria, ma secondo alcune richieste la dotazione potrebbe salire a 1.000 miliardi. Avrà lo status di creditore preferenziale: in caso di mancato rimborso dei prestiti saranno i creditori privati a subire le perdite.. Il suo sostegno sarà condizionato all’adozione di un programma di aggiustamento fiscale. L’Esm andrà a sostituire l’Efst, il fondo di stabilità europeo (European financial stability facility) creato dai Paesi dell’Eurozona.

Esma La European Securities and Markets Authority (Esma) è operativa dal 1° gennaio 2011. Ha il compito di supervisione di mercati finanziari e agenzie di rating in modo da garantire la stabilità del sistema finanziario della Ue. Lavora a stretto contatto con le altre due nuove authority europee, l’Eba (banche) e l’Eiopa (assicurazioni e pensioni). Potrà sospendere la pubblicazione dei rating sovrani in casi molto precisi, quando uno Stato membro sta negoziando un pacchetto di aiuti o quando ci sono dubbi improvvisi sulla solvibilità di un Paese. L’Esma, inoltre, coordina le azioni delle Authority finanziarie e supervisiona le misure d’emergenza adottate in situazioni di crisi.

Firewall Il termine, che alla lettera indica una parete antifuoco, viene utilizzato per definire il complesso degli strumenti messi a punto dall’Unione europea e dalle altre autorità quali la Bce per tessere una rete di protezione e scongiurare il contagio della crisi del debito. Ne fanno parte, per esempio, i fondi Etsf ed Esm.

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Fmi Il Fondo monetario internazionale è un’organizzazione composta dai Governi di 187 Paesi. Gli accordi per la sua nascita furono presi alla Conferenza di Bretton Woods nel 1944. Finalità dell’FMI, che ha sede a Washington, sono assicurare la stabilità finanziaria, sostenere la cooperazione monetaria, promuovere il commercio internazionale e la crescita sostenibile.

Fondo interbancario I depositi in conto corrente, a differenza delle obbligazioni, sono garantiti dal Fondo interbancario di tutela dei depositi (Fitd). Questa garanzia è stata recentemente ridotta da 103mila a 100mila euro e tutela ogni intestatario su ciascuna banca, a prescindere dal numero dei conti complessivi di cui il risparmiatore è titolare. Ciò significa che è possibile aprire un numero illimitato di rapporti su banche diverse che saranno tutti garantiti fino al valore di 100mila euro.

I BoT e le altre obbligazioni sovrane sono invece garantiti direttamente dallo Stato: gran parte dei cittadini italiani hanno ormai preso confidenza con lo spread, ovvero il differenziale tra i BTp e i Bund tedeschi che dà un po’ il segno della fiducia dei mercati sull’Italia.

Haircut In finanza il termine indica la percentuale di riduzione del valore di un titolo rispetto a quello nominale, nel momento in cui viene accettato come collaterale. Nelle discussioni riguardanti le turbolenze nell’Eurozona, l’haircut corrisponde pertanto alla perdita che una banca o un investitore accusano su un credito, in caso di ristrutturazione del debito di un Paese.

Investitori istituzionali Sono società e enti (banche, compagnie di assicurazione, istituti di previdenza, società finanziarie, fondi comuni di investimento) che per legge o per statuto investono sul mercato mobiliare in maniera sistematica. Si distinguono in investitori tecnici (compagnie di assicurazione); investitori previdenziali (casse di previdenza, mutue assicuratrici ecc.); investitori finanziari (società finanziarie di controllo, imprese di investimento, banche, fondi comuni di investimento, imprese di investimento).

Libor Il Libor (acronimo di London Interbank Offered Rate) è un tasso di riferimento per i mercati interbancari. Viene calcolato giornalmente dalla British Bankers Association in base ai tassi richiesti per cedere a prestito depositi in una determinate divisa (tra le altre, sterlina, dollaro statunitense, franco svizzero ed euro).

Ltro Con il Long term refinancing operation (Ltro) si indica una delle operazioni di rifinanziamento operate dalla BCE, che può decidere di intervenire sull’interbancario prestando denaro agli istituti in due modalità: Mro (mail refinancing operation), operazioni ordinarie di rifinanziamento di durata settimanale, e Ltro. Queste ultime operazioni normalmente hanno una durata fra tre e sei mesi, estesa nel caso corrente fino a tre anni. La Bce porta avanti anche interventi immediati, definiti fine-tuning operation (Fto) che servono a gestire picchi di eccesso o di mancanza di liquidità sul mercato interbancario.

Off-the-run Con il termine off-the-run si indicano i titoli di Stato non più in corso di emissione. Il Ministero dell’Economia italiano ha la facoltà di riaprire questi titoli mediante il sistema d’asta marginale. La determinazione del prezzo e della quantità avviene con un sistema discrezionale di aggiudicazione all’interno di un intervallo di emissione minimo e massimo riferito al complesso di obbligazioni. Al contrario il termine on-the-run indica i titoli previsti in base al calendario annuale delle aste.

Opa Per offerta pubblica di acquisto (Opa) si intende ogni offerta rivolta al pubblico e finalizzata all’acquisto di strumenti finanziari. Nel caso di società italiane con azioni quotate in mercati regolamentati, è previsto l’obbligo per chi superi il 30% del capitale di lanciare un’Opa sul resto delle azioni. Nel caso di crisi e ristrutturazioni aziendali, la Consob può esentare chi acquista il pacchetto di controllo dal lancio dell’Offerta sulla totalità delle azioni.

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Overnight index swap L’overnight index swap (Ois) è un accordo tra due controparti a scambiarsi per un periodo predefinito finanziamenti in contropartita di un tasso fisso. Questo tasso riflette quello atteso sul mercato interbancario overnight per la durata dello swap.Questo tasso è considerato meno rischioso del Libor.

Mark to market E’ il procedimento di rivalutazione giornaliera di un portafoglio di beni di investimento sulla base dei prezzi espressi dal mercato, che differisce da quello in cui il valore del portafoglio è calcolato sulla base dei costi storici di acquisizione dei beni. L’Eba, l’autorità bancaria europea, ha imposto la valutazione mark to market dei titoli di stato presenti nel portafoglio delle banche del continente. Una valutazione che penalizza fortemente gli istituti italiani e che per questo è oggetto di forte polemica da parte dell’Abi.

Mercato secondario Sul mercato finanziario secondario sono trattati i titoli già in circolazione, che possono essere scambiati fino alla loro scadenza. E’ la fase successiva al mercato finanziario primario: ogni titolo nasce sul primario e, dopo l’emissione e il collocamento, passa al secondario, in cui vengono raccolte tutte le operazioni successive all’asta; in altre parole l’esistenza di un mercato secondario fa sì che si possano vendere i titoli prima della scadenza a prezzo di mercato. I due mercati (di dimensioni assai diverse) sono logicamente contrapposti, ma trattano la stessa merce, perciò una maggiore liquidità del secondario permette di accogliere più titoli nel primario.

Mid swap Il mid swap è un tasso interbancario adottato dalle banche per scambiarsi il denaro così come accade per il più conosciuto Euribor. E’ la media aritmetica della domanda e dell’offerta dei tassi di interesse offerti per ogni data scadenza dalle banche per scambiarsi denaro tra loro sul mercato interbancario.

Next exposure E’ l’esposizione netta, la cifra calcolata dalle banche per esprimere potenziali perdite una volta tenute in considerazioni operazioni di hedging e altre forme di protezione dal rischio. Tra queste possono esserci derivati quali i credit default (swap Cds), contratti assicurativi sul debito. Le banche americane hanno cominciato a fornire crescenti dati sulla loro esposizione alla crisi del debito sovrano europeo, fornendo sia la gross exposure, un valore di esposizione complessiva lorda, che la net exposure. L’efficacia di alcune delle misure di protezione di rischio adottate, quali i Cds, è tuttavia considerata dubbia.

Npl I non performing loans (Npl) sono crediti di difficile esigibilità che possono essere garantiti o non ad es. da patrimoni immobiliari.

P/E e dividend yield Il P/E è il rapporto fra il prezzo di mercato di un’azione di una società e l’utile per azione conseguito dall’impresa nell’esercizio più recente. Il rapporto prezzo/utili corrisponde al tasso di rendimento di un’azione o meglio indica in quanto tempo gli utili da essa conseguibili eguagliano il prezzo pagato per il suo acquisto. Quanto più basso è il rapporto, tanto più è conveniente acquistare il titolo.

Pay-out Il pay-out è la distribuzione di utili netti sotto forma di dividendi. In particolare, in contabilità è noto il payout-ratio, ossia il rapporto fra dividendi distribuiti e utili netti d’esercizio. Tale indice, fornisce un’immagine circa le scelte strategiche dell’impresa in ordine al finanziamento dei propri investimenti. Più alto è il rapporto, tanto minore è la quota di utili netti a disposizione dell’impresa per autofinanziare progetti futuri. Gli utili netti d’impresa possono avere infatti soltanto due destinazioni: essere distribuiti come dividendi, accrescendo così il pay-out, ovvero essere trattenuti in seno alla società, andando per questa via ad accrescere il patrimonio netto e quindi il tasso di autofinanziamento.

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Prestito subordinato Un prestito si definisce subordinato quando, in caso di messa in liquidazione dell’emittente, lo stesso sarà rimborsato solo dopo tutti i debiti non subordinati (senior) ma prima del capitale sociale. Il prestito subordinati sono due gradi: i titoli LOWER TIER 2 rappresentano i titoli più senior fra i subordinati. I titoli UPPER TIER 2 risultano più rischiosi, in quanto prevedono la possibilità (non obbligo) di differire il pagamento degli interessi.

Pronti contri termine I pronti contro termine rappresentano delle operazioni in cui vengono ceduti a un acquirente dei titoli che il venditore si impegna a riacquistare a una data scadenza dal soggetto a cui li ha venduti. Il prezzo fissato per il riacquisto è ovviamente più alto di quello della vendita originaria. Alla data del riacquisto (appunto il “termine” del nome) quindi l’acquirente deve avere i titoli pronti. Si tratta quindi di una sorta di prestito la cui remunerazione è data dal differenziale al riacquisto.

Quote Fmi Ognuno dei 187 Paesi membri del Fondo monetario ha una quota del capitale, basata in larga misura sul suo peso nell’economia mondiale. Questa quota determina il potere di voto dei singoli Paesi e anche le dimensioni dell’accesso ai finanziamenti dell’Fmi. Per tenere conto dei cambiamenti intervenuti nell’economia mondiale dalla fondazione dell’Fmi nel 1944, le quote sono state periodicamente riviste. L’ultima riforma, in due tempi, avviata nel 2006, aumenterà nel 2012 il peso dei Paesi emergenti, fra cui Brasile, India, Cina e Russia, che entreranno a far parte del gruppo dei 10 maggiori azionisti. Il maggiore azionista singolo sono gli Usa con il 17,4 per cento.

Rating Esprime la valutazione, formulata da un’agenzia privata specializzata, del merito di credito di un soggetto emittente. L’attività di rating da parte degli analisti riguarda obbligazioni aziendali, titoli di Stato, singoli titoli azionari o interi settori economici. Il rating fornisce agli operatori finanziari un’informazione omogenea sul grado di rischio degli emittenti e riveste importanza per gli investitori che non sono in grado di effettuare autonomamente l’analisi del rischio e del credito. Viene espresso da un giudizio sintetico rapportato ad una scala di valori, solitamente compresa tra AAA (livello massimo) e D (minimo) per gli emittenti obbligazionari, e in un out look con indicazioni concrete sulle aspettative degli analisti. L’assegnazione di un rating agevola per gli emittenti il processo di fissazione del prezzo e di collocamento dei titoli emessi.

Recessione La recessione è una fase dell’economia caratterizzata da livelli di attività produttiva più bassi di quelli che si potrebbero ottenere usando completamente e in maniera efficiente tutti i fattori produttivi a disposizione. Tecnicamente si parla di recessione quando il Pil reale diminuisce, andando in territorio negativo, per almeno due trimestri consecutivi. Se alla mancanza di crescita si affianca anche l’inflazione, si parla di stagflazione. Per crescita economica si intende invece il fenomeno caratterizzato da un incremento nello sviluppo delle principali grandezze macroeconomiche.

Record date E’ il meccanismo, introdotto in Italia nel 2010, per stabilire la legittimazione a partecipare all’assemblea degli azionisti delle società quotate: la record date identifica il momento in cui il soggetto che richiede di partecipare all’assemblea deve essere titolare delle azioni. Tale legittimazione è attribuita a coloro che risultano titolari delle azioni il settimo giorno di mercato aperto precedente la data dell’assemblea e che abbiano comunicato la propria volontà di intervento tramite l’intermediario abilitato.

Rendimento reale Per rendimento reale si intende il guadagno offerto da un investimento al netto dell’inflazione. In altre parole bisogna rapportare la rivalutazione del capitale all’aumento del costo della vita e alla riduzione del potere d’acquisto.

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Shadow banking Il sistema bancario ombra è una rete tra operatori non regolati che agisce in parallelo con l’attività regolamentata. Riceve dal sistema regolamentato titoli e altri crediti che trasforma in durata, scadenza e liquidità. Poi li rende sotto forma di liquidità per nuove operazioni.

Lo shadow banking system si finanzia attraverso prodotti strutturati derivati creando liquidità che viene a sua volta investita in attività a lungo termine.

Solvency II Solvency II è una proposta di direttiva UE, della quale non esiste ancora un testo definitivo approvato, che punta a rivedere la valutazione della solvibilità delle assicurazioni considerando gli aspetti quantitativi e qualitativi che impattano sul profilo di rischio dell’impresa. I lavori iniziarono nel novembre 2003, con l’istituzione di un comitato permanente per redigere una bozza di legge quadro per la gestione del rischio nel settore assicurativo.

Spread La parola spread significa differenza, divario. Nel caso dei titoli di Stato lo spread indica il divario tra i rendimenti dei titoli di Stato italiani e quelli tedeschi, ritenuti più affidabili. Maggiore è lo spread, più è alto il costo per l’emittente dei titoli, ovvero lo Stato, di rifinanziare il debito. Spread elevati potrebbero condurre nel medio-lungo termine all’insolvenza di uno Stato oppure a drastici tagli della spesa pubblica e/o aumento della tassazione sui contribuenti per evitare il fallimento.

Subprime I mutui subprime sono quei prestiti concessi a soggetti che hanno avuto problemi pregressi nella propria storia di debitore. Finanziamenti a soggetti privi di garanzie patrimoniali. I mutui subprime, che le banche Usa in passato erogavano con generosità nonostante l’inaffidabilità dei mutuatori, erano concessi perché il rischio creditizio veniva subito trasferito dalla banca al mercato finanziario con cartolarizzazioni, Abs e cdo.

Volatilità La volatilità si definisce come l’ampiezza del cambiamento di prezzo in un determinato periodo di tempo. Si tratta quindi di una misura della correlazione tra la variazione del rendimento di un titolo

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Glossario

Acquisti a titolo definitivo Con l’acquisto a titolo definitivo il factor si accolla integralmente il rischio di insolvenza del debitore, dando luogo non ad un finanziamento del credito ma al suo pieno acquisto. In questo caso la somma erogata al cedente non costituisce anticipazione del corrispettivo, ma incasso definitivo del credito, e non rappresenta pertanto un debito del cedente.

Attività eligible Nelle operazioni di rifinanziamento dell’Eurosistema, le attività elegible sono titoli che rispettano i requisiti di idoneità stabiliti dalla Banca Centrale Europea necessari per essere consegnati come garanzia in cambio di liquidità. La lista degli asset eligible è pubblicata sul sito della BCE e viene aggiornata più volte al mese.

Book value per share Il Book Value per Share (BVPS) è una misura di patrimonio netto espressa in termini monetari con riferimento a ciascuna azione. Esso è ottenuto dal rapporto tra il valore di stato patrimoniale del patrimonio netto diviso per il numero delle azioni ordinarie in circolazione.

Cassa Compensazione e Garanzia La Cassa di Compensazione e Garanzia è una Società per azioni che fa parte del Gruppo London Stock Exchange avente la funzione di garantire il buon fine e la compensazione di contratti relativi a titoli quotati in borsa, di operazioni in futures e options, nonché di operazioni al NEW MIC, mercato interbancario dei depositi collateralizzato. La CC&G elimina dunque il rischio di controparte agendo come buyer nei confronti del seller e viceversa, garantendo il buon esito dei contratti.

Cost/income ratio Rapporto tra i costi operativi e il margine di intermediazione. È uno dei principali indicatori dell’efficienza gestionale della banca: minore è il valore espresso da tale indicatore, maggiore l’efficienza della banca.

Costo della qualità creditizia Il costo della qualità creditizia esprime la qualità degli impieghi verso la clientela ed è calcolato come rapporto tra le rettifiche di valore su crediti annualizzato e la media degli impieghi verso clientela: il decrescere di tale indicatore indica la diminuzione degli effetti derivanti dalla rischiosità degli impieghi della banca.

Cliente cedente Il cedente è la controparte del contratto di factoring che si impegna a cedere ad un factor tutti i crediti derivati o derivandi dall’esercizio della sua impresa sorti nei confronti di un altro imprenditore (debitore ceduto).

Crediti in bonis Posizione creditoria che la banca vanta nei confronti di clienti ritenuti solvibili e quindi in grado di fare fronte puntualmente al rimborso del credito secondo le modalità prestabilite.

Sofferenze Esposizioni per cassa e fuori bilancio nei confronti di un soggetto in stato di insolvenza (anche non accertato giudizialmente) o in situazioni sostanzialmente equiparabili, indipendentemente dalle previsioni di perdita formulate dalla banca.

Debitore ceduto Il debitore ceduto è la persona fisica o giuridica, italiana o straniera, che ha intrattenuto o intratterrà rapporti commerciali con il cedente ed è quindi tenuta ad effettuare al fornitore il pagamento di uno o più crediti.

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EPS Indice che misura gli utili che un’azienda ha generato parametrati al numero di azioni emesse dall’azienda stessa. E’ calcolato come rapporto tra l’utile netto diviso il numero medio di azioni emesse in circolazione al netto delle azioni proprie.

Esposizioni ristrutturate Esposizioni per cassa e fuori bilancio per le quali una banca, a causa del deterioramento delle condizioni economico-finanziarie del debitore acconsente a modifiche delle originarie condizioni contrattuali che diano luogo ad una perdita.

Esposizioni scadute (Past due) Esposizioni per cassa e fuori bilancio, diverse da quelle classificate a sofferenza, incaglio o fra le esposizioni ristrutturate, che, alla data di riferimento, sono scadute o sconfinanti da oltre 90 giorni.

Eurosistema L’Eurosistema comprende la Banca Centrale Europea e le Banche Centrali Nazionali degli Stati membri dell’Unione Europea che hanno adottato l’euro nella Terza fase dell’Unione economica e monetaria (UEM). Attualmente vi partecipano quindici banche centrali nazionali. È governato dal Consiglio direttivo e dal Comitato esecutivo della BCE.

Factoring Pro soluto Il factoring pro soluto prevede il trasferimento di un credito senza che il cedente offra alcuna garanzia nel caso in cui il debitore non adempia. Il cedente garantisce dunque al cessionario solo l’esistenza del credito ceduto e non anche la solvibilità del debitore. Factoring Pro solvendo Il factoring pro solvendo prevede il trasferimento di un credito in cui il cedente è garante del pagamento per il terzo obbligato. Il cedente garantisce dunque al cessionario sia l’esistenza del credito ceduto che la solvibilità del debitore. Incagli Esposizioni per cassa e fuori bilancio nei confronti di soggetti in temporanea situazione di obiettiva difficoltà, che sia prevedibile possa essere rimossa in un congruo periodo di tempo. Tra le partite incagliate vanno comunque inclusi i cosiddetti “incagli oggettivi” secondo quanto previsto dalla normativa di Banca d’Italia.

Monte crediti Per monte crediti si intende l'importo dei crediti acquistati dal factor in essere ad una determinata data.

MTS Il mercato telematico all’ingrosso dei titoli di stato (MTS) è una piattaforma per la contrattazione sul mercato secondario di titoli di stato italiani o esteri e titoli garantiti dallo Stato. Il mercato MTS è riservato ad investitori professionali e le proposte di negoziazione possono essere effettuate per quantitativi minimi pari ad almeno 2,5 milioni che variano a seconda dello strumento. L'MTS si articola nei comparti cash (negoziazioni a pronti), repo (negoziazione pronti contro termine e coupon stripping (negoziazione separata di cedole a mantello).

NEW-MIC Il New MIC è il comparto del mercato e-MID destinato ai depositi in Euro con scadenze fino ad un anno che si avvale del Sistema di Garanzia New MIC gestito da Cassa di Compensazione e Garanzia. Le negoziazioni, il cui regolamento avviene in Target2, si svolgono in modalità anonima con protezione dal rischio di controparte. La garanzia è realizzata attraverso il collaterale conferito da ogni partecipante; una quota mutualistica, pari al 10% del collaterale conferito da ogni partecipante; l’interposizione tra le controparti di Cassa di Compensazione e Garanzia per ogni contratto concluso.

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Patrimonio di Base Il Patrimonio di Base è costituito dai seguenti elementi definiti da Banca d’Italia di qualità primaria: il capitale versato, le riserve, il fondo per rischi bancari generali e gli strumenti innovativi di capitale. Il totale di questi elementi, previa deduzione delle azioni proprie, dell’avviamento, delle immobilizzazioni immateriali, delle perdite registrate in esercizi precedenti e in quello in corso, costituisce il patrimonio di base.

Patrimonio di Vigilanza Il patrimonio di vigilanza rappresenta il primo presidio a fronte dei rischi connessi con l’attività bancaria. Esso è costituito dalla somma algebrica di una serie di elementi positivi e negativi che, in relazione alla qualità patrimoniale riconosciuta a ciascuno di essi, possono entrare nel calcolo con alcune limitazioni. Gli elementi positivi che costituiscono il patrimonio devono essere nella piena disponibilità della banca, in modo da poter essere utilizzati senza limitazioni per la copertura dei rischi e delle perdite aziendali. L'importo di tali elementi è depurato degli eventuali oneri di natura fiscale. Il patrimonio di vigilanza è costituito dal patrimonio di base più il patrimonio supplementare, al netto delle deduzioni. ROA Il return on assets (ROA) è un indice di bilancio che misura la redditività del capitale investito o all'attività svolta. Tale indice viene calcolato come rapporto tra utile dell’operatività corrente al lordo delle imposte e totale dell'attivo.

ROE In finanza aziendale, il Return On common Equity (Roe) è un indice di redditività del capitale proprio. Esprime in massima sintesi i risultati economici dell’azienda. E’ calcolato come rapporto tra l’utile netto e la media ponderata di capitale, sovrapprezzi e riserve, escluse le riserve da valutazione.

Per poter dire se un dato valore di Roe è buono o cattivo bisogna metterlo a confronto con il rendimento di investimenti alternativi (BoT, CcT, depositi bancari, ecc.), cioè valutare il costo opportunità dell’investimento nell’azienda in questione.

ROCA Il return on core assets (ROCA) è un indicatore della redditività delle attività dedicate al core business. Viene calcolato come rapporto tra utile lordo diminuito delle rendite nette dei titoli di debito e il totale dell'attivo esclusi i titoli di debito.

RWA (Risk Weighted Assets, Attività ponderate per il rischio)

Per attività ponderate per il rischio si intendono le attività per cassa e fuori bilancio (derivati e garanzie) classificate e ponderate in base a diversi coefficienti legati ai rischi, ai sensi delle normative bancarie emanate dagli organi di vigilanza per il calcolo dei coefficienti di solvibilità. Solvibilità La solvibilità è la capacità di un debitore di far fronte alle proprie obbligazioni.

Turnover Il turnover è il flusso lordo dei crediti ceduti dalla clientela alla società di factoring in un determinato intervallo di tempo (ad esempio l'anno).

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Risultati e strategia Commento dell’Amministratore Delegato

Il 2011 è stato l’anno in cui abbiamo dimostrato di saper superare le avversità che il contesto economico, finanziario e politico ci ha proposto: deterioramento della qualità del credito, recessione, crisi del debito sovrano. Nonostante tutte queste zavorre, Banca IFIS ha realizzato nel 2011 il miglior bilancio della sua storia e prepara oggi il futuro pensando alle imprese, ai risparmiatori e alle famiglie.

Conosciamo bene le difficoltà quotidiane che le aziende affrontano. Chiediamo all’imprenditoria sana, che crede nel valore del proprio lavoro e che sa generare crediti commerciali di qualità, di rivolgersi con fiducia a Banca IFIS: troveremo insieme la soluzione migliore per supportare il business e consentire loro di continuare a fare impresa e costruire futuro.

La risposta dei risparmiatori e delle famiglie alla proposta di rendimax è stata entusiasmante, e ha cambiato profondamente la Banca: eravamo costretti a rincorrere il mercato interbancario, che negli ultimi anni ha perso la sua spinta, ed ora invece la liquidità del nostro conto deposito ci consente di garantire alle imprese e all’economia reale tutto il supporto possibile. Un cambiamento inimmaginabile per dimensione e rapidità. La presenza sui social network ha mostrato ai risparmiatori la nostra proposta stimolando la conversazione e ci ha permesso di ascoltare il mercato, dando sostanza a nuovi prodotti come rendimax like, che ha sospinto tutta la raccolta anche nei primi mesi del 2012.

Abbiamo sempre creduto nell’Euro e nell’Italia che lavora. Oggi con oltre 4 miliardi di euro di titoli di stato italiani siamo una delle banche più importanti per il portafoglio acquisito, anche in relazione alla nostra dimensione. Gli utili che questa attività ci porterà nei prossimi esercizi, pagate le tasse, potenzieranno il patrimonio della Banca e torneranno così all’economia reale.

Il 2012 è iniziato con le migliori premesse e già buoni risultati. Stiamo gettando le basi per una crescita vigorosa degli impieghi a favore delle imprese, supportati dalla liquidità che raccogliamo ogni giorno e dal patrimonio che si sviluppa. E’ necessario monitorare la qualità del credito perché le difficoltà dell’economia sono ancora tutte sul tavolo, ma sappiamo che esiste un sistema di imprese sane che cresce e che ha bisogno di essere supportato. L’impegno è operare con le aziende per contribuire a infondere nel sistema la fiducia necessaria. Sappiamo che anni così difficili possono minare la capacità di un' economia e delle persone di proiettarsi verso un futuro positivo. Crediamo che il nostro compito sia essere presenti ed efficaci nell'aiutare le imprese e le persone che lavorano, per guardare con più serenità e più ottimismo al domani.

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Relazione sulla gestione

Highlights

PRINCIPALI DATI PATRIMONIALI (in migliaia di euro)

CONSISTENZE

VARIAZIONE

31.12.2011

31.12.2010

ASSOLUTA %

Attività finanziarie disp. per la vendita 1.685.157 818.507

866.650 105,9%

Crediti verso clientela 1.671.179 1.555.793

115.386 7,4%

Totale attivo 3.892.723 2.800.839

1.091.884 39,0%

Debiti verso banche 1.993.166 752.457

1.240.709 164,9%

Debiti verso clientela 1.650.478 1.801.974

(151.496) (8,4)%

Patrimonio netto 196.820 205.692 (8.872) (4,3)%

PRINCIPALI DATI ECONOMICI (in migliaia di euro)

ESERCIZIO

VARIAZIONE

2011 2010

ASSOLUTA %

Margine di intermediazione 107.788 92.170

15.618 16,9%

Rettifiche di valore nette su crediti e altre att. finanziarie (30.514) (24.435)

(6.079) 24,9%

Risultato netto della gestione finanziaria 77.274 67.735

9.539 14,1%

Costi operativi (40.205) (39.710)

(495) 1,2%

Utile lordo 37.069 28.025

9.044 32,3%

Utile netto 23.260 17.149 6.111 35,6%

KPI

KPI ESERCIZIO VARIAZIONE

2011 2010 %

ROE 11,1% 9,9% 1,2%

ROA 1,0% 1,4% (0,4)%

ROCA 0,9% 1,0% (0,1)%

Cost/Income ratio 37,3% 43,1% (5,8)%

Costo della qualità creditizia 2,0% 2,0% (0,0)%

Crediti in sofferenza netti/Crediti verso clientela 4,4% 2,5% 1,9%

Crediti in sofferenza netti/Patrimonio netto 37,6% 18,7% 18,9%

Coefficiente di solvibilità 14,8% 15,2% (0,4)%

Core Tier 1 14,8% 15,2% (0,4)%

Numero di azioni in circolazione (1) (in migliaia) 52.814 51.582 2,4%

Book per share 3,73 3,99 (6,5)%

EPS 0,44 0,33 33,3%

Dividendo per azione 0,25 0,20 25,0%

Payout ratio 56,8% 61,2% (4,4)%

(1) Le azioni in circolazione si intendono al netto delle azioni proprie detenute in portafoglio (2) Dividendo corrisposto in parte per cassa e in parte mediante assegnazione gratuita di azioni

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Business Banca IFIS è, in Italia, l’unica banca indipendente specializzato nella filiera del credito commerciale e del credito finanziario di difficile esigibilità.

I marchi e le divisioni attraverso cui opera sono:

Banca IFIS, dedicata al supporto al credito commerciale delle piccole e medie imprese che operano nel mercato domestico;

Banca IFIS International per le aziende che si stanno sviluppando verso l’estero o dall’estero con clientela italiana;

Banca IFIS Pharma a sostegno del credito commerciale dei fornitori delle ASL;

Toscana Finanza che raggruppa tutte le attività della business unit che opera nel settore dei crediti di difficile esigibilità;

Quotata in Borsa Italiana nel segmento Star, Banca IFIS è una realtà innovativa e in crescita costante.

Settore crediti commerciali

Banca IFIS

Nel 2011 oltre 3000 aziende di piccole e medie dimensioni hanno ricevuto da Banca IFIS risposte personalizzate, mirate a risolvere problemi specifici di credito e supporto finanziario. In particolare Banca IFIS ha saputo rispondere alle esigenze finanziarie e di gestione del credito di aziende che, pur avendo in qualche caso limitato merito di credito, vantano rapporti commerciali di fornitura con clienti di buono standing creditizio. Il metodo asset based, una specificità spesso usata per la grande impresa che Banca IFIS applica per prima alle PMI, ha consentito alla Banca di finanziare le aziende trasferendo il rischio di credito sul cliente di queste, il debitore ceduto. I criteri di valutazione e affidamento caratteristici di questo metodo si basano sulla qualità del credito e sulla capacità produttiva dell’impresa, e non sul suo patrimonio, e portano Banca IFIS a finanziare non la solidità dei propri clienti, ma la loro capacità di sviluppare un buon lavoro. In Banca IFIS riteniamo che questo sia ciò che oggi serve alle imprese, all’economia e al Paese per ritrovare la fiducia messa a dura prova da anni di difficoltà.

L’intervento della Banca si basa su un elemento centrale, sempre presente, che è la cessione del credito commerciale da parte del cliente a Banca IFIS, e sul finanziamento di questo credito in tempi estremamente contenuti. Finanziare un cliente per Banca IFIS significa fornire alle aziende le risorse per la continuità e lo sviluppo del business. Ma la sola attività finanziaria non spiega l’articolazione dell’offerta della Banca. L’utilizzo del credito commerciale come leva per fornire alle imprese il supporto necessario al loro sviluppo poggia su nuovi aspetti il cui mix genera risultati intrinsecamente migliori rispetto al tradizionale credito bancario. Infatti l’approccio creditizio tradizionale vede nel cliente-impresa e nel suo merito di credito il fulcro dell’analisi del rischio per la banca generalista. Nell’approccio di Banca IFIS è il credito commerciale che il cliente impresa riesce a generare ad essere oggetto di valutazione. Il risultato del diverso orientamento è un nuovo modo di erogare credito, con l’inevitabile introduzione di nuovi aspetti, impensabili nell’approccio tradizionale generalista.

Per il cliente-impresa il dialogo con Banca IFIS diventa pertanto non solo un tema finanziario, che resta centrale perché soprattutto le piccole e medie imprese hanno necessità spesso urgenti di risorse per finanziare il lavoro; diventa anche un tema di gestione del credito e in questo senso spesso le imprese di minore dimensione trovano vantaggio a vedere i loro crediti gestiti in maniera professionale da una Banca specializzata, mentre anche le imprese più dimensionate considerano l’outsourcing di una fase delicata quale la gestione del ciclo attivo come un elemento di generazione di valore; e diventa anche un tema di controllo del rischio del debitore finale nel senso che la valutazione fatta da Banca IFIS sulla qualità del debitore ceduto, soggetto che alla fine deve ripagare il credito commerciale, è essenziale per la Banca che non accetta di intervenire se il debitore finale (cioè il “cliente” del cliente della Banca) non ha requisiti creditizi sufficienti. La valutazione della Banca è però un eccellente servizio anche per il cliente, che può conoscere la

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qualità dei propri clienti, e che può chiedere a Banca IFIS di essere immune dal rischio di perdite nel caso di insolvenza del proprio cliente, assicurandosi contro la sua insolvenza.

Quindi l’intervento di Banca IFIS non è solo un intervento di finanza commerciale. Al supporto puramente monetario si unisce un servizio di gestione del ciclo attivo e di competenza sulla qualità del credito che rende sempre estremamente vantaggioso per il cliente impresa utilizzare i servizi della Banca, a condizione economiche del tutto in linea con servizi esclusivamente finanziari.

La presenza di Banca IFIS è diffusa in tutto il territorio italiano con 27 filiali in cui operano oltre 80 professionisti responsabili delle relazioni con la clientela. La capillarità dell’organizzazione commerciale garantisce il rapporto costante fra Banca ed aziende. Per Banca IFIS l’intervento diretto presso la sede del cliente è la norma, così come elevati sono gli standard interni in termini di velocità, concretezza, disintermediazione del rapporto tra banca e cliente.

La Banca intrattiene inoltre rapporti sul territorio per lo sviluppo delle relazioni con la clientela anche con alcune controparti istituzionali qualificate, quali banche territoriali e di prossimità, nonché associazioni di categoria, con l’obiettivo di fornire ai clienti/associati un servizio quanto più capillare possibile.

La conoscenza del territorio e della clientela, unitamente al modello di business basato sulla cessione del credito commerciale e sulla mitigazione del rischio di credito che deriva dall’utilizzo del factoring, consente alla Banca di mantenere un profilo di rischiosità degli attivi relativamente elevato. In particolare, la qualità degli attivi è nettamente migliore rispetto a quella che normalmente risulta dall’operatività bancaria nei confronti delle piccole e medie imprese, colpite dalla congiuntura economica e per ultimo dalla recessione e dalla stretta al credito dopo almeno quattro anni di mercati difficili. Ciò porta la Banca a rilevare comunque perdite sui crediti, ma con una dinamica più contenuta rispetto a quella della redditività generata dall’attività, e soprattutto a continuare ad operare a favore delle imprese anche in contesti di mercato che consigliano spesso agli intermediari creditizi generalisti una prudenza estrema nell’assunzione di rischio sulle piccole e medie imprese.

Banca IFIS International

L’avvio dell’attività internazionale di Banca IFIS risale alla fine degli anni 90 quando la Banca ha introdotto un’offerta dei servizi di import factoring alle società italiane che avevano spostato la loro produzione in Ungheria e Romania.

Nel 2002 la Banca ha iniziato a costruire una struttura internazionale in grado di offrire tutta la gamma di prodotti: export, import ed estero su estero. Sempre nello stesso anno Banca IFIS è entrata a far parte di Factors Chain International, la più grande catena di factors a livello mondiale, che conta attualmente 255 associati operativi in 69 paesi. Banca IFIS ha sottoscritto rapporti di collaborazione con 167 Corrispondenti, 44 dei quali risultano essere operativi alla data del 31 dicembre 2011.

Oggi Banca IFIS è uno degli operatori più attivi in questo segmento e si distingue per la qualità dei servizi e per la presenza diretta in mercati esteri quali Polonia, Romania, Ungheria e India con circa 15 professionisti dedicati a tempo pieno all’attività internazionale.

Di fondamentale importanza, nell’attività internazionale, è la capacità della Banca di porsi non solo come fornitore di servizi di factoring ma anche come consulente di quei clienti che intendono approcciare nuovi mercati o che ricercano nuove soluzioni operative da proporre alle loro controparti. La conoscenza dei mercati e delle condizioni normalmente applicate nei vari settori industriali consentono all’esportatore di trovare un valido aiuto nella definizione di alcuni aspetti operativi contrattuali.

L’Export Factoring è il prodotto dedicato alle società italiane che esportano verso i paesi esteri, e può prevedere la gestione e il finanziamento dei crediti (pro-solvendo) o comprendere anche la garanzia contro il rischio d’insolvenza del debitore (pro-soluto). Allo scopo di offrire il servizio più adatto alle esigenze del cliente, la banca, a seconda della tipologia dell’operazione proposta e dei paesi coinvolti, può optare per un intervento diretto oppure decidere di utilizzare i servizi dei propri corrispondenti. Il rallentamento nell’ultimo periodo dell’economia e l’incremento del rischio di insolvenza hanno fatto particolarmente apprezzare agli esportatori la possibilità di garantirsi contro il rischio di insolvenza, con richieste per l’utilizzo dell’export factoring pro-soluto.

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L’Import Factoring è il servizio offerto alle società estere che esportano in Italia. Anche nel caso di import, i servizi possono essere offerti direttamente ad aziende estere oppure a corrispondenti FCI. Nel primo caso i tre servizi - gestione, garanzia contro il rischio di insolvenza e finanziamento dei crediti - sono quasi sempre presenti mentre nel caso di operazioni segnalate da corrispondenti, di norma, il servizio si focalizza sulla gestione e garanzia contro il rischio di insolvenza. E’ importante sottolineare come la Banca si sia strutturata in modo da poter entrare in relazione diretta con qualsiasi società estera, ad eccezione di quelle operanti in mercati nei quali esistano degli impedimenti alla cessione di credito. Nell’ultimo anno, a causa della crisi economica dell’area euro, la Banca ha saputo adeguarsi alla situazione di mercato, incrementando le relazioni dirette con esportatori esteri, anche attraverso l’offerta di prodotti diversificati e dedicati a specifici settori merceologici.

Estero su estero è quel segmento di attività che vede coinvolte due controparti estere: cliente cedente e debitore ceduto. Generalmente questa tipologia di prodotto prevede, in via prioritaria, l’utilizzo del factoring pro-soluto. L’offerta di operazioni estero su estero presuppone una buona conoscenza della normativa dei paesi coinvolti con particolare riferimento alle condizioni necessarie a garantire la validità della cessione di credito e trova la sua applicazione sia per i rapporti gestiti direttamente che per quelli segnalati da corrispondenti FCI. Le ottime relazioni attive con i corrispondenti e l’elevata qualità del servizio offerto dalla Banca fanno sì che spesso i corrispondenti che operano in paesi overseas si rivolgano a Banca IFIS per operazioni che vedono coinvolti debitori residenti in paesi europei.

Banca IFIS Pharma

A partire dal 2010 Banca IFIS ha sviluppato una nuova attività dedicata a creare nuove soluzioni gestionali integrate per le imprese che operano all’interno del settore farmaindustriale, interessate a cedere crediti vantati verso la Pubblica Amministrazione in pro-soluto liberandosi dal rischio di ritardato pagamento. L’acquisizione di questa tipologia di crediti si caratterizza per una ridotta esposizione al deterioramento credito, vantato nei confronti della Pubblica Amministrazione, e per una buona marginalità. Nel 2011 questa attività è continuata sviluppando profonde relazioni con i grandi operatori del settore e gettando le basi per una crescita dell’operatività già a partire dalle prime settimane del 2012.

Settore crediti di difficile esigibilità (NPL)

Toscana Finanza

E’ oggi la divisione di Banca IFIS dedicata all’acquisizione pro-soluto e gestione di crediti di difficile esigibilità. Toscana Finanza S.p.A., acquisita a maggio 2011, è stata incorporata in Banca IFIS S.p.A. a dicembre 2011.

Presente sul territorio italiano con due sedi, Firenze e Milano, Toscana Finanza è stata fondata a Firenze nel 1987 e in vent’anni anni di esperienza si è distinta per la capacità di valutazione ed acquisto di importanti portafogli e per la costituzione di un importante database contenente informazioni specifiche in relazione a più di trecentomila debitori.

Oggi gioca un ruolo fra i leader del mercato acquistando - per lo più da società di credito al consumo e banche - prevalentemente crediti di difficile esigibilità e non garantiti, vantati verso persone fisiche.

Il modello di business si basa sulla capacità di gestire, in maniera ottimale, sia la fase di acquisizione, sia la gestione dei crediti. Nella fase di acquisizione è fondamentale la capacità di valutazione del rischio dei portafogli stimato attraverso sofisticati software statistici proprietari.

Nella fase di gestione, il portafoglio crediti è elaborato internamente da Toscana Finanza secondo i più alti standard di etica, trasparenza e rispetto che ne hanno determinata notorietà e reputazione.

Contesto Da oltre quattro anni la crisi finanziaria mondiale continua a far cambiare rapidamente scenari economici, geopolitici e reali; nel 2011, mese dopo mese, le tensioni nei mercati finanziari hanno assunto una natura sistemica.

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A partire dall’estate dello scorso anno è iniziato a palesarsi il rischio d’insolvenza di emittenti sovrani dell’area dell’euro, coinvolgendo in pieno il nostro Paese, debole in quanto caratterizzato da un alto debito pubblico e da inesistenti prospettive di crescita nel medio periodo.

Dall’autunno, per le banche italiane e non solo, la possibilità di raccolta wholesale si è drasticamente assottigliata; sono pressoché scomparse le sottoscrizioni di carta commerciale da parte dei grandi fondi internazionali e la possibilità di raccolta attraverso emissioni obbligazionarie non garantite si è ridotta in modo drastico.

Ancora una volta la Banca Centrale Europea ha svolto un ruolo importante nel supportare i sistemi finanziari dei paesi membri creando le condizioni per fornire al sistema abbondante liquidità: per ben due volte ha ridotto il tasso sulle operazioni di rifinanziamento, portandolo all’1 per cento; in dicembre ha introdotto operazioni di rifinanziamento (LTRO) della durata triennale, ha dimezzato i coefficienti di riserva obbligatoria.

Le banche italiane solide, ma penalizzate dalle tensioni sul debito pubblico, a fine anno hanno ripreso a guardare con fiducia alla politica economica, alla sostenibilità delle iniziative di finanza pubblica intraprese e hanno ricominciato a riversare sulle famiglie ed imprese il loro sostegno al fine di rendere possibile il rilancio produttivo.

Lo scenario generale italiano resta caratterizzato da una fase di recessione per tutto il 2012; il costo del debito pubblico rimane comunque elevato; la fase difficile dell’economia finanziaria e reale non è sorpassata.

In questo contesto l’impegno di tutti nei propri ruoli istituzionali è e rimane di fondamentale importanza.

Mercati di riferimento Credito commerciale Banca IFIS supporta le esigenze finanziarie di breve termine e di gestione del credito delle piccole e medie imprese. L’attività rientra nel settore del credito commerciale, che nel 2011 è aumentato del 4,4% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, attestandosi a 331 miliardi di euro (dato a settembre 2011). I finanziamenti accordati per cassa a breve termine, sempre nello stesso periodo, hanno registrato un lieve calo nel corso dell’anno, -2,7% .

In particolare il mercato del factoring ha registrato una crescita importante, a seguito della parziale conversione degli impieghi corporate dai prodotti bancari tradizionali al factoring.

I dati disponibili a livello nazionale hanno evidenziato una significativa crescita dei volumi nel corso del 2011 (turnover +21% a 165,6 miliardi di euro, outstanding +11,5% a 56,5 miliardi di euro - fonte Assifact). Ad un’ulteriore contrazione o (in alcuni casi) sostanziale stabilità in particolare degli operatori captive o non appartenenti a gruppi bancari, si contrappone la forte crescita della maggior parte dei grandi operatori tradizionali e la grande accelerazione – ancorché con dimensioni ancora contenute – di alcuni nuovi operatori.

Settore farmaindustriale A partire dal 2010 Banca IFIS ha sviluppato una nuova attività all’interno del settore credito commerciale dedicata a creare nuove soluzioni gestionali integrate per le imprese che operano all’interno del settore farmaindustriale, interessate a cedere crediti vantati verso la Pubblica Amministrazione in pro-soluto liberandosi dal rischio di ritardato pagamento.

I dati relativi al Fondo Sanitario nazionale confermano un valore in crescita dello stock di spesa pari a 3 miliardi di euro nel corso dell’anno 2011, a 108,8 miliardi di euro.

Le stime per il 2011 della spesa per beni e servizi si può stimare per il 2011 a 35 miliardi di euro, ed il disavanzo sanitario si stima posizionarsi fra i 2 e 3 miliardi di euro.

I DSO sono molto differenziati e variano molto su base regionale, ma i tempi medi di pagamento del settore si posizionano attorno ai 250 giorni per il 2011 con aspettative di aumento di circa 30 giorni per il 2012.

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Crediti di difficile esigibilità (NPL) Il mercato dei crediti di difficile esigibilità si caratterizza per la presenza di operatori che approcciano il business secondo modalità diverse e rivolgendo la propria attenzione a portafogli spesso non omogenei. In particolare le disomogeneità riguardano la tipologia dei crediti oggetto di acquisto, la tipologia di soggetto, le modalità di recupero.

Nel settore dei crediti NPL di Banca IFIS, si possono individuare 4 categorie di crediti non performing oggetto di acquisto, derivanti da:

• mutui ipotecari e pertanto garantiti da immobili • diversi e garantiti in via obbligazionaria da terze parti • da credito al consumo/finanziamenti finalizzati vantati verso persone fisiche e supportati da

pignoramento/cessione del quinto dello stipendio • da credito al consumo, non assistiti da alcuna forma di garanzia o privilegio.

Per tipologia di debitori sono individuabili le categorie di:

• persone fisiche con o senza reddito stabile • società di capitali o società di persone/imprese individuali

Per modalità di recupero si distinguono le due grandi aree del recupero giudiziale e del recupero stragiudiziale.

Inoltre operano sul mercato soggetti economici con approcci diversi anche dal punto di vista dell’assunzione del rischio:

• orientati all’acquisizione di portafogli e alla loro gestione fino all’incasso • interessati alla sola gestione in cambio di commissioni.

Nel mercato del credito di difficile esigibilità originato per lo più dal settore credito al consumo prevalentemente non garantito, nel 2011 si è rilevato un fenomeno del tutto eccezionale: la sostanziale assenza di concorrenti interessati ad acquisire portafogli di crediti NPL chirografi sul mercato. Questo ha avuto un immediato riflesso sui prezzi di acquisto, scesi in modo significativo, a fronte comunque di notevoli portafogli di crediti al consumo generati da grandi banche internazionali.

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Aggregati patrimoniali ed economici Aggregati patrimoniali I PRINCIPALI AGGREGATI PATRIMONIALI

(in migliaia di euro)

CONSISTENZE

VARIAZIONE ASSOLUTA

31.12.2011 30.06.2011 31.12.2010 12.11-06.11 06.11-12.10

Attività finanziarie disponibili per la vendita 1.685.163 1.160.834 818.800

524.329 342.034

Crediti verso banche 299.748 297.021 217.148

2.727 79.873

Crediti verso clientela 1.671.179 1.744.388 1.555.793

(73.209) 188.595

Partecipazioni 46.077 61.812 26.356 (15.735) 35.456

Attività materiali e immateriali 44.423 37.616 37.080

6.807 536

Altre voci dell’attivo 146.133 126.236 145.662

19.897 (19.426)

Totale attivo 3.892.723 3.427.907 2.800.839

464.816 627.068

Debiti verso banche 1.993.166 838.135 752.457

1.155.031 85.678

Debiti verso clientela 1.650.478 2.322.697 1.801.974

(672.219) 520.723

Passività finanziarie di negoziazione 600 6 17

594 (11)

Altre voci del passivo 51.659 52.144 40.699

(485) 11.445

Patrimonio netto 196.820 214.925 205.692

(18.105) 9.233

Totale passivo e patrimonio netto 3.892.723 3.427.907 2.800.839 464.816 627.068

Attività finanziarie disponibili per la vendita

Le Attività finanziarie disponibili per la vendita includono titoli di debito e titoli di capitale e si attestano a fine esercizio a 1.685,2 milioni di euro, in aumento del 105,9% rispetto a 818,5 milioni di euro dell’esercizio precedente. Tale portafoglio titoli è detenuto per le finalità descritte al successivo paragrafo “Portafoglio Titoli”.

I crediti verso banche

Il totale dei crediti verso banche al 31 dicembre 2011 è risultato pari a 299.748 mila euro, rispetto ai 217.148 mila al 31 dicembre 2010 (+38%).

Sono stati classificati in questa voce alcuni titoli non quotati in un mercato attivo e aventi caratteristiche di stanziabilità presso l’Eurosistema, per un ammontare di 110.790 mila euro (+14,8% rispetto al 31 dicembre 2010). Tale portafoglio titoli è detenuto per le finalità descritte al successivo paragrafo “Portafoglio Titoli”.

La voce include per 188.958 mila euro impieghi di tesoreria presso altri istituti di credito (+56,6% rispetto al 31 dicembre 2010) connessi essenzialmente al mantenimento di disponibilità eccedenti sulle scadenze di fine periodo.

Portafoglio titoli

Al fine di fornire una spiegazione aggregata del portafoglio titoli di Banca IFIS si commentano di seguito il portafoglio titoli di debito, rappresentato a bilancio in diverse voci dell’attivo, ed il portafoglio titoli di capitale.

Portafoglio titoli di debito

L’operatività in titoli ha raggiunto a fine esercizio una dimensione significativa, pari a 1.781,9 milioni di euro (+97,6%) rispetto al 31 dicembre 2010, anche per effetto degli interventi realizzati nella parte finale dell’esercizio. Gli acquisti sono stati concentrati su titoli del debito pubblico italiano, a tasso fisso se di brevissima durata o a tasso variabile se con scadenza a medio termine. Il portafoglio in essere si caratterizza per un rendimento medio elevato, in considerazione del periodo nel quale sono stati posti in essere la maggior parte degli acquisti.

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Questa importante dotazione ha consentito a Banca IFIS di attingere per tutto l’esercizio a funding a costi contenuti attraverso operazioni di pronti contro termine sulla piattaforma MTS o sull’Eurosistema.

Tali titoli sono stati classificati, a seconda delle caratteristiche intrinseche del titolo e conformemente a quanto previsto dallo IAS 39 fra le attività finanziarie disponibili per la vendita o fra i crediti verso banche e in minima parte tra le attività finanziarie detenute per la negoziazione.

PORTAFOGLIO TITOLI DI DEBITO (in migliaia di euro)

CONSISTENZE VARIAZIONE

31.12.2011 31.12.2010 ASSOLUTA %

TITOLI DI DEBITO INCLUSI FRA:

Attività finanziarie disponibili per la vendita 1.670.895 805.039 865.856 107,6%

Crediti verso banche - titoli obbligazionari 110.790 96.520 14.270 14,8%

Attività finanziarie detenute per la negoziazione 188 293 (105) (35,8)%

Totale titoli in portafoglio 1.781.873 901.852 880.021 97,6%

Si segnala che a fine esercizio risultano acquistati e non ancora regolati titoli per un valore nominale di 570 milioni di euro.

La suddivisione del portafoglio titoli di debito tra componente di investimento e di garanzia che era stata precedentemente adottata dalla Banca ha progressivamente perso di significatività, sia in funzione dell’evoluzione della dimensione e composizione della raccolta retail, cresciuta in modo considerevole nell’importo complessivo e fortemente stabilizzata dalla crescente componente vincolata, sia in funzione delle maggiori possibilità di funding derivanti dagli interventi straordinari decisi dalle autorità di politica monetaria.

Si riporta di seguito la suddivisione per emittente e per scadenza dei titoli di debito in portafoglio.

Emittente fino a 3 mesi da oltre 3 mesi

fino a 6 mesi da oltre 6 mesi

fino a 1 anno da oltre 1 anno

fino a 5 anni da oltre 5 anni fino a 10 anni

Totale

Titoli governativi 316.127 381.685 497.423 272.861 58.562 1.526.658

% sul totale 17,7% 21,4% 27,9% 15,3% 3,3% 85,6%

Banche 55.920 47.001 18.204 122.189 - 243.314

% sul totale 3,1% 2,7% 1,0% 6,9% 0,0% 13,7%

Altri emittenti 10.943 - - 958 - 11.901

% sul totale 0,7% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,7%

Totale 382.990 428.686 515.627 396.008 58.562 1.781.873

% sul totale 21,5% 24,1% 28,9% 22,2% 3,3% 100%

Portafoglio titoli di capitale

Tra le attività finanziarie disponibili per la vendita sono inclusi titoli di capitale riconducibili a partecipazioni di minoranza in società non quotate per 14.268 mila euro, ritenute di interesse strategico per Banca IFIS.

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I crediti verso clientela

Il totale dei crediti verso la clientela ha raggiunto a fine esercizio il livello di 1.671,2 milioni di euro, con un incremento del 7,4% rispetto ai 1.555,8 milioni di euro alla fine del 2010.

Tale incremento è in buona misura dovuto dalla fusione per incorporazione di Toscana Finanza S.p.A. avvenuta in data 31 dicembre 2011. I crediti verso clientela rinvenienti da tale fusione sono costituiti da crediti non performing che, al 31 dicembre 2011, ammontano complessivamente a 94,4 mila euro.

La distribuzione delle esposizioni creditizie verso la clientela mostra una quota del 24,2% verso la Pubblica Amministrazione (contro 18,8% al 31 dicembre 2010), e del 75,8% verso il settore privato (contro 81,2% al 31 dicembre 2010).

La distribuzione territoriale evidenzia una quota del 98,8% dei crediti verso la clientela residente in Italia (93,6% nell’esercizio 2010), ed una quota dell’1,2% verso la clientela residente all’estero (6,4% nell’esercizio 2010).

Infine si segnala che la voce comprende n. 4 posizioni per un ammontare di 111.674 mila euro che rientrano nella categoria dei grandi rischi.

I crediti verso la clientela, non comprensivi delle sofferenze nette pari a 74 milioni di euro, sono pari a 1.597,2 milioni di euro, in crescita del 5,3% rispetto a fine 2010.

FORME TECNICHE (in migliaia di euro) ESERCIZIO VARIAZIONE

31.12.2011 31.12.2010 ASSOLUTA %

Conti correnti 116.677 117.433 (756) -0,6%

Conti anticipi per cessione di crediti futuri e altre sovvenzioni

35.307 50.455 (15.148) -30,0%

Conti anticipi factoring 1.342.127 1.345.357 (3.230) -0,2%

Crediti non performing 86.560 - 86.560 n.a.

Mutui 5.911 3.712 2.199 59,2%

Altre operazioni 10.576 415 10.161 2448,4%

Totale impieghi vivi netti (1) 1.597.158 1.517.372 79.786 5,3%

Crediti in sofferenza netti 74.021 38.421 35.600 92,7%

Totale crediti verso clientela 1.671.179 1.555.793 115.386 7,4%

(1) Gli impieghi vivi netti includono le esposizioni ad incaglio, ristrutturate e scadute classificate, secondo le disposizioni di Banca d’Italia, fra le attività deteriorate (cfr Nota Integrativa, tabella 7.1)

Si evidenzia di seguito la suddivisione della clientela per area geografica in tutte le macroregioni del paese, con separata indicazione della clientela estera, e la suddivisione della clientela per settore merceologico.

SUDDIVISIONE DELLA CLIENTELA PER AREA GEOGRAFICA IMPIEGHI TURNOVER

Nord Italia 42,5% 52,9%

Centro Italia 30,8% 25,0%

Sud Italia 25,5% 14,9%

Estero 1,2% 7,2%

Totale 100,0% 100,0%

Attività deteriorate

Il totale delle attività deteriorate nette ammonta complessivamente a 277,7 milioni di euro contro 220,9 milioni di euro a fine 2010 (+25,7%). Tale incremento è sostanzialmente dovuto ai crediti non performing derivanti dalla fusione per incorporazione di Toscana Finanza S.p.A. classificati fra le attività deteriorate per un totale di 86,7 milioni di euro, composti da sofferenze per 7,8 milioni di euro e incagli per 78,9 milioni di euro. Tali crediti sono stati iscritti in sede di business combination al loro fair value e successivamente valutati al costo ammortizzato.

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L’attività di Toscana Finanza è per natura strettamente connessa al recupero di crediti deteriorati e pertanto si espongono tra le sofferenze e gli incagli la gran parte dei crediti del settore NPL; tale classificazione è il risultato fisiologico del modello di business che fa della miglior valorizzazione di tali crediti l’essenza della sua attività.

A parità di perimetro, le attività deteriorate nette ammontano a 190.965 mila euro in netta diminuzione rispetto al 31 dicembre 2010 (-13,6%).

Il conseguimento di tale diminuzione, pur nelle difficoltà dell’attuale congiuntura economica che comporta ritardi nei pagamenti e nel rispetto delle obbligazioni assunte dai debitori, è frutto di diverse iniziative strutturali intraprese dalla Banca aventi obiettivi volti a migliorare la complessiva qualità e consistenza del portafoglio; ci si riferisce in particolare alla riorganizzazione delle aree commerciali ed operative, già da tempo avviata ed ancora in corso e che sta progressivamente portando i primi ma significativi risultati.

I nuovi assetti, oltre a consolidare dette posizioni, porteranno ulteriori diversi benefici volti ad innovare processi e modalità operative in funzione della crescente dimensione della Banca, con attenzione specifica agli impianti che connotano le operazioni dovute alla nuova clientela, nonché alla fidelizzazione di quella già in essere.

QUALITA' DEL CREDITO (in migliaia di euro) CONSISTENZE

VARIAZIONE

31.12.2011 31.12.2010

ASSOLUTA %

Crediti in sofferenza 74.021 38.421 35.600 92,7%

Crediti in incaglio 158.097 76.810

81.287 105,8%

Esposizioni ristrutturate 3.897 7.251

(3.354) (46,3)%

Esposizione scadute 41.685 98.446

(56.761) (57,7)%

Totale attività deteriorate nette verso clientela 277.700 220.928

56.772 25,7%

Crediti in bonis netti 1.393.479 1.334.865

58.614 4,4%

Totale crediti per cassa verso clientela 1.671.179 1.555.793 115.386 7,4%

Il totale delle sofferenze verso la clientela, al netto delle rettifiche di valore, si attesta, al 31 dicembre 2011, a 74 milioni di euro contro 38,4 milioni di euro, di cui 7,8 milioni di euro del settore NPL. Fra le sofferenze del settore crediti commerciali al 31 dicembre 2011 ritenute maggiormente significative è inclusa l’esposizione per cassa verso la Fondazione San Raffaele in concordato preventivo pari a circa 15 milioni di euro al lordo delle rettifiche di valore, mentre il valore netto risulta pari a circa 10 milioni di euro. E’ inclusa altresì l’esposizione vantata nei confronti di un ente locale in dissesto che risulta pari a circa 10,5 milioni a valori lordi, 8,2 milioni di euro a valori netti.

A dicembre 2011 gli incagli ammontano a 158,1 milioni di euro, rispetto a 76,8 milioni nel 2010, di cui 78,9 milioni di euro relativi al settore NPL. La classificazione dei crediti NPL tra gli incagli è effettuata nei casi in cui la Banca non abbia accertato lo stato di insolvenza del debitore. Al netto del contributo di tale settore l’incremento è stato pari al 3,1%. Come previsto dalle istruzioni di Banca d’Italia, la voce incagli include anche i cosiddetti “incagli oggettivi prosolvendo”, che per la particolare attività svolta dalla Banca, non si ritiene siano rappresentativi di posizioni problematiche. In particolare gli “incagli oggettivi prosolvendo” risultano relativi ad importi finanziati a clienti cedenti i cui debitori ceduti risultano in particolare ritardo nei pagamenti. La Banca ritiene tali posizioni non oggettivamente problematiche in quanto il ritardo di pagamento del debitore ceduto non configura necessariamente anche un’oggettiva difficoltà finanziaria in capo al cliente cedente. Qualora la Banca ravvisi delle difficoltà anche in capo al cliente cedente a far fronte ai propri impegni, la posizione viene già naturalmente classificata fra gli incagli.

Le esposizioni scadute ammontano a 41,7 milioni di euro contro 98,4 milioni di euro dell’esercizio precedente. Tale diminuzione è il risultato più evidente delle azioni intraprese dalla Banca come sopra riportato.

Si precisa infine che le esposizioni scadute nette si riferiscono per 27,1 milioni di euro a crediti vantati nei confronti della Pubblica Amministrazione acquistati a titolo definitivo nell’ambito dell’attività di factoring; su queste posizioni, in considerazione della qualità del credito e delle controparti debitrici, si ritiene non ricorrano i presupposti per l’effettuazione di rettifiche di valore.

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Il rapporto tra il totale attività deteriorate nette e impieghi, comprensivo dei nuovi settori acquisiti, passa dal 14,1% al 16,6%; a parità di perimetro l’indice passa dal 14,1% all’11,6%.

ATTIVITA' DETERIORATE (in migliaia di euro)

SOFFERENZE (1) INCAGLI RISTRUT- TURATE

SCADUTE TOTALE

SITUAZIONE AL 31.12.2011

Importo lordo 169.386 160.508 4.423 41.762 376.079

Incidenza sul totale crediti lordi 9,5% 9,0% 0,2% 2,4% 21,2%

Rettifiche di valore 95.365 2.411 526 77 98.379

Incidenza sul valore lordo 56,3% 1,5% 11,9% 0,2% 26,2%

Importo netto 74.021 158.097 3.897 41.685 277.700

Incidenza sul totale crediti netti 4,4% 9,5% 0,2% 2,5% 16,6%

SITUAZIONE AL 31.12.2010

Valore nominale attività deteriorate 105.358 79.270 7.818 98.724 291.170

Incidenza sul totale crediti lordi 6,5% 4,9% 0,5% 6,1% 17,9%

Rettifiche di valore 66.937 2.460 567 278 70.242

Incidenza sul valore nominale 63,5% 3,1% 7,3% 0,3% 28,1%

Valore di bilancio 38.421 76.810 7.251 98.446 220.928

Incidenza sul totale crediti netti 2,5% 4,9% 0,5% 6,3% 14,2%

(1) Per quanto riguarda le sofferenze , si precisa che Banca IFIS rileva le sofferenze lorde, esposte in bilancio al netto dei relativi fondi di rettifica, sino al totale esaurimento delle procedure legali di recupero del credito.

Le immobilizzazioni immateriali e materiali

Le immobilizzazioni immateriali si attestano a 5.277 mila euro, contro 2.798 mila euro al 31 dicembre 2010 (+88,6%). La voce è riferita a software per 4.762 mila euro.

Le immobilizzazioni materiali risultano incrementate del 14,2% a 39.146 mila euro.

Gli immobili iscritti a fine esercizio tra le immobilizzazioni materiali sono principalmente riferiti all’importante edificio storico “Villa Marocco” sito in Mestre – Venezia sede della Banca, e all’immobile sito in Mestre – Venezia in parte sublocato alla società controllante La Scogliera S.p.A..

Il valore di bilancio di tali immobili risultano supportati da perizia effettuata da soggetti esperti nella valutazione di immobili di pregio. L’immobile “Villa Marocco” non viene ammortizzato in considerazione del fatto che il valore residuo stimato al termine della sua vita utile prevista è superiore al valore contabile.

A seguito della fusione con Toscana Finanza S.p.A., risulta iscritto altresì per 4.972 mila euro l’immobile sito in Firenze, acquisito in locazione finanziaria, sede della società incorporata.

Sono inoltre iscritti immobili di valore non rilevante.

La raccolta

Il totale della raccolta, che al 31 dicembre 2011 risulta pari a 3.643.644 mila euro con un incremento del 42,6% rispetto al 31 dicembre 2010, è rappresentata per il 45,3% da Debiti verso la clientela e per il 54,7% da Debiti verso banche .

I Debiti verso la clientela ammontano al 31 dicembre 2011 a 1.650.478 mila euro, (-8,4% rispetto al 31 dicembre 2010). Due opposti trend spiegano la diminuzione: da un lato il successo della raccolta retail tramite il deposito on line, rendimax, che continua a crescere trimestre dopo trimestre e che a partire dal primo dicembre, dopo il lancio del nuovo prodotto rendimax Like, ha accelerato lo sviluppo dei depositi per raggiungere a fine esercizio il valore di 1.555.862 mila euro (+ 22,8% rispetto alla fine del 2010); dall’altro la drastica riduzione dell’utilizzo di un diverso strumento di raccolta, i pronti contro termine con sottostante titoli di Stato e controparte Cassa di Compensazione e Garanzia, che a fine anno si attesta a 49.127 mila euro (-89,5%).

I Debiti verso banche , che ammontano a 1.993.166 mila euro (+164,9% rispetto a dicembre 2010), risultano composti principalmente da raccolta derivante da operazioni di rifinanziamento su

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Eurosistema per 1.861.665 mila euro. Tali operazioni sono effettuate utilizzando sia parte dei titoli di debito in portafoglio, sia i titoli ottenuti dall’operazione di autocartolarizzazione di crediti commerciali “Ifis Collection Service”. La rimanente parte dei debiti verso banche è rappresentata da depositi interbancari per 131.501 mila euro (-67,3% rispetto a fine 2010).

Il patrimonio e i coefficienti di solvibilità

Il patrimonio netto si attesta al 31 dicembre 2011 a 196.820 mila euro, contro i 205.692 mila euro di fine esercizio precedente. La variazione del patrimonio è spiegata in dettaglio nella tabella seguente.

PATRIMONIO NETTO: VARIAZIONI

(in migliaia di euro)

ESERCIZIO 2011

Patrimonio netto al 31.12.2010 205.692

Incrementi: 45.369

Utile del periodo 23.260

Vendita/attribuzione propri strumenti 18.867

Altre variazioni 3.242

Decrementi: (54.241)

Dividendi distribuiti (10.486)

Acquisto propri strumenti (12.316)

Variazione riserva da valutazione: (31.439)

- titoli AFS (31.439)

Patrimonio netto al 31.12.2011 196.820

Le altre variazioni si riferiscono per 1.422 mila euro al differenziale fra la valorizzazione delle quote di pertinenza delle minoranze alla data della business combination e il prezzo effettivamente corrisposto per l’acquisizione delle stesse in sede di fusione per incorporazione della società Toscana Finanza, e per 1.683 mila euro agli utili netti di Toscana Finanza realizzati dal 30 giugno 2011, data in cui Banca IFIS ha acquisito il controllo della partecipazione.

I dividendi distribuiti sono stati corrisposti per 3.131 mila euro per cassa e per 7.355 mila euro attraverso l’attribuzione di azioni Banca IFIS (c.d. scrip dividend) interamente prelevate dalle azioni proprie in portafoglio (il relativo movimento sulle azioni proprie è stato incluso fra le “vendite/attribuzioni di propri strumenti”).

La variazione della riserva di valutazione su titoli AFS è principalmente riferita agli effetti della valutazione a fair value dei titoli di Stato in portafoglio.

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COEFFICIENTI PATRIMONIALI (in migliaia di euro)

ESERCIZIO

31.12.2011 31.12.2010

Patrimonio di Vigilanza

Patrimonio di base 209.046 202.694

Patrimonio supplementare 85 -

Elementi da dedurre -

Patrimonio totale 209.131 202.694

Requisiti prudenziali di vigilanza Rischio di credito 136.416 130.135

Rischio di mercato 0 -

Rischio operativo 13.937 11.851

Altri elementi di calcolo(1) -37.588 -35.496

Totale requisiti prudenziali 112.765 106.490

Coefficienti di solvibilità

Patrimonio di Base/Totale attività ponderate (Tier 1) 14,82% 15,20%

Patrimonio totale/Totale attività ponderate 14,83% 15,20%

Eccedenza patrimoniale rispetto al minimo richiesto 96.366 96.204 (1)Riduzione del 25% dei requisiti patrimoniali per le banche appartenenti a gruppi bancari (circ. 155 18/12/1991)

Banca IFIS, come consentito dal Provvedimento di Banca d’Italia del 18 maggio 2010, ha provveduto a calcolare il patrimonio di vigilanza al 31 dicembre 2011 adottando il cosiddetto “filtro simmetrico”, che consente di neutralizzare sia le plus che le minus dei titoli emessi da Amministrazioni centrali di Paesi appartenenti all’Unione Europea, per un importo netto di 30,7 milioni di euro, inclusi fra le attività finanziarie disponibili per la vendita, come se tali titoli fossero valutati al costo. Aggregati economici Il conto economico tiene conto, nella voce “Altri proventi di gestione”, dell’utile derivante dall’acquisto a prezzi favorevoli della partecipazione in Toscana Finanza S.p.A. (bargain purchase), risultante dalla Purchase Price Allocation pari a 1.887 mila euro.

La formazione del margine di intermediazione

Il margine di intermediazione passa da 92.170 mila euro a 107.788 mila euro, con un incremento del 16,9%.

La composizione del margine di intermediazione è determinata per il 72,4% dal margine commissioni, per il 27,3% dal margine di interesse e per lo 0,3% da altre componenti.

Lo sviluppo di prodotti caratterizzati da una rilevante componente di servizio, il cui corrispettivo è rappresentato unicamente dalle commissioni attive, comporta un’accentuata volatilità tra margine interessi e margine commissioni, tanto da rendere poco significativi i confronti tra periodi. Si riporta comunque nel seguito l’analisi di dettaglio per completezza informativa.

MARGINE DI INTERMEDIAZIONE (in migliaia di euro)

ESERCIZIO

VARIAZIONE

2011 2010

ASSOLUTA %

Margine di interesse 29.456 26.049

3.407 13,1%

Commissioni nette 78.030 65.882

12.148 18,4%

Dividendi e proventi simili 82 17

65 382,4%

Risultato netto dell'attività di negoziazione (284) (272)

(12) 4,4%

Utile da cessione o riacquisto di attività finanziarie 504 494

10 2,0%

Margine di intermediazione 107.788 92.170 15.618 16,9%

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Il margine di interesse passa da 26.049 mila euro al 31 dicembre 2010 a 29.456 mila euro al 31 dicembre 2011 (+13,1%).

Ha influito positivamente il sempre maggiore contributo della marginalità derivante dal portafoglio titoli pari complessivamente a 17.529 mila euro (+86,3% rispetto al 31 dicembre 2010) generato dagli aumentati volumi dello stesso.

Tra gli interessi attivi sono iscritti interessi per ritardato pagamento ritenuti recuperabili per circa 1 milione di euro, relativi ad alcune operazioni di acquisto a titolo definitivo di crediti nei confronti della Pubblica Amministrazione.

Si sottolinea inoltre che al 31 dicembre 2011 risultano maturati interessi di mora nei confronti della Pubblica Amministrazione pari a circa 12,5 milioni di euro su crediti già incassati e pari a circa 26,8 milioni su crediti non incassati. Tali importi, determinati sulla base della normativa vigente e del diritto contrattuale, non sono stati iscritti in bilancio in quanto ad oggi la Banca non dispone delle informazioni sufficienti per stimarne la recuperabilità.

Gli interessi passivi relativi al conto deposito rendimax ammontano complessivamente a 39.239 mila euro.

Le commissioni nette hanno registrato una buona performance, con un incremento del 18,4% rispetto all’esercizio precedente. Tale risultato è dovuto in particolare alla maggior remunerazione del servizio di gestione e garanzia dei crediti offerto dalla Banca, a causa della complessità di gestione, nonché per compensare l’aumento del rischio di credito.

Le commissioni attive, pari a 81.616 mila euro contro 69.564 mila euro alla fine del 2010, derivano principalmente da commissioni di factoring a valere sul turnover generato dai singoli clienti (in pro soluto o in pro solvendo, nella formula flat o mensile) nonché dagli altri corrispettivi usualmente richiesti alla clientela a fronte dei servizi prestati.

Le commissioni passive, pari a 3.586 mila euro, contro 3.682 mila euro al 31 dicembre 2010, risultano essenzialmente dall’attività di intermediazione di banche convenzionate, dall’attività di altri mediatori creditizi da commissioni riconosciute a factors corrispondenti.

COMMISSIONI NETTE (in migliaia di euro)

ESERCIZIO

VARIAZIONE

2011 2010

ASSOLUTA %

Crediti di firma (94) (115)

21 (18,3)%

Servizi di gestione ed intermediazione (119) (149)

30 (20,1)%

Servizi di incasso e pagamento 1.033 1.076

(43) (4,0)%

Servizi per operazioni di factoring 78.105 65.931

12.174 18,5%

Altri servizi (895) (861)

(34) 3,9%

Commissioni nette 78.030 65.882 12.148 18,4%

La formazione del risultato netto della gestione fi nanziaria

Il risultato netto della gestione finanziaria è risultato pari a 77.274 mila euro contro 67.735 mila euro al 31 dicembre 2010, con un incremento del 14,1%. La lettura integrata delle dinamiche relative alla marginalità e alle rettifiche su crediti consente di affermare che pur in un mercato dove la ripresa rimane incerta sotto il profilo della qualità degli attivi la Banca riesce a generare una redditività sufficiente ad ottenere una elevata e stabile profittabilità.

FORMAZIONE DEL RISULTATO NETTO DELLA GESTIONE FINANZIARIA

(in migliaia di euro)

ESERCIZIO VARIAZIONE

2011 2010 ASSOLUTA %

Margine di intermediazione 107.788 92.170 15.618 16,9%

Rettifiche di valore nette per deterioramento di:

crediti (30.514) (24.200) (6.314) 26,1%

attività finanziarie disponibili per la vendita - (235) 235 (100,0)%

Risultato netto della gestione finanziaria 77.274 67.735 9.539 14,1%

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Le rettifiche di valore nette per deterioramento di cr editi sono risultate pari a 30.514 mila euro, rispetto ai 24.200 mila euro al 31 dicembre 2010 (+26,1%), a fronte di una congiuntura economica la cui ripresa, continua ad essere incerta con condizioni finanziarie instabili. Le rettifiche risultano, in coerenza con la numerosità dei clienti, per lo più frammentate e di importo contenuto.

Banca IFIS continua a tenere una posizione rigorosa nella valutazione degli attivi, dato il perdurare delle difficili condizioni economiche generali, rilevando con la massima tempestività le rettifiche a conto economico non appena ne ricorrano i presupposti.

La formazione dell’utile netto del periodo

La tabella che segue dettaglia la formazione dell’utile netto del periodo a partire dal risultato netto della gestione finanziaria, commentato in precedenza, confrontato con l’omologo periodo dell’esercizio precedente.

FORMAZIONE DELL'UTILE NETTO (in migliaia di euro)

ESERCIZIO

VARIAZIONE

2011 2010

ASSOLUTA %

Risultato netto della gestione finanziaria 77.274 67.735

9.539 14,1%

Costi operativi (40.205) (39.710)

(495) 1,2%

Utile dell'operatività corrente al lordo delle imposte 37.069 28.025

9.044 32,3%

Imposte sul reddito (13.809) (10.876)

(2.933) 27,0%

Utile netto 23.260 17.149 6.111 35,6%

La dinamica dei costi operativi risente dell’espansione dell’attività.

L’importo totale dei costi operativi raggiunge 40.205 mila euro, con un incremento del 1,2% rispetto al 31 dicembre 2010.

La voce include per 1.587 mila euro i costi sostenuti per l’acquisizione del Gruppo Toscana Finanza e per 1.887 mila euro l’utile derivante dall’acquisto della partecipazione di Toscana Finanza S.p.A. a prezzi favorevoli.

Il rapporto tra costi operativi e margine di intermediazione (cost/income ratio) si attesta al 37,3% in miglioramento rispetto al 43,1% al 31 dicembre 2010.

COSTI OPERATIVI (in migliaia di euro)

ESERCIZIO

VARIAZIONE

2011 2010 ASSOLUTA %

Spese per il personale 24.013 24.947

(934) (3,7)%

Altre spese amministrative 17.650 13.730

3.920 28,6%

Rettifiche di valore su immobilizzazioni materiali ed immateriali 2.690 2.463

227 9,2%

Altri oneri (proventi) di gestione (4.148) (1.430)

(2.718) 190,1%

Totale costi operativi 40.205 39.710 495 1,2%

Le spese per il personale , pari a 24.013 mila euro, risultano in diminuzione del 3,7% rispetto al 2010.

Le altre spese amministrative al 31 dicembre 2011 hanno raggiunto 17.650 mila euro contro 13.730 mila euro dell’esercizio precedente (+28,6%).

Tale incremento risente fra l’altro della maggior complessità organizzativa della Banca anche a seguito dell’acquisizione del Gruppo Toscana Finanza.

Sono incluse in questa voce alcune poste relative alla gestione del conto rendimax, in primo luogo i costi per l’imposta di bollo sugli estratti conto, che si incrementano in diretta correlazione ai clienti operativi e che per politica commerciale non vengono riaddebitati alla clientela.

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Occorre segnalare che parte delle spese incluse in tale voce (in particolare spese legali e imposte indirette) vengono riaddebitate alla clientela ed il relativo ricavo è rilevato negli altri proventi di gestione. Al netto di tale componente le altre spese amministrative risultano pari a 19.198 mila euro al 31 dicembre 2011, rispetto a 12.355 mila euro al 31 dicembre 2010 (+55,4%).

ALTRE SPESE AMMINISTRATIVE

(in migliaia di euro)

ESERCIZIO

VARIAZIONE

2011 2010 ASSOLUTA %

Spese per servizi professionali 4.738 2.370

2.368 99,9%

Legali e consulenze 3.842 1.549

2.293 148,0%

Revisione 293 273

20 7,3%

Servizi in outsourcing 603 548

55 10,0%

Imposte indirette e tasse 2.918 2.354

564 24,0%

Spese per acquisto di beni e altri servizi 9.994 9.006

988 11,0%

Spese relative agli immobili 2.604 2.378

226 9,5%

Spese spedizione documenti 833 722

111 15,4%

Pubblicità e inserzioni 859 695

164 23,6%

Informazione clienti 908 971

(63) (6,5)%

Spese telefoniche e trasmissione dati 860 829

31 3,7%

Assistenza e noleggio software 511 491

20 4,1%

Altre spese diverse 3.419 2.920

499 17,1%

Totale altre spese amministrative 17.650 13.730 3.920 28,6%

Recuperi di spesa (2.324) (1.525) (799) 52,4%

Totale altre spese amministrative nette 15.326 12.205 3.121 25,6%

Le spese legali e consulenze si riferiscono per 1.587 mila euro i costi sostenuti per l’acquisizione del Gruppo Toscana Finanza.

Le altre spese diverse includono per 207 mila euro i costi di gestione del veicolo istituito ai fini dell’operazione di cartolarizzazione “Ifis Collection Service”, commentata nella Parte E, Sezione 1.3, della Nota Integrativa.

Le rettifiche di valore nette su attività immateriali sono sostanzialmente riferite a supporti informatici, e si attestano al 31 dicembre 2011 a 1.458 mila euro, in aumento del 26,5% rispetto all’esercizio 2010.

Le rettifiche di valore nette su attività materiali risultano pari a 1.232 mila euro rispetto a 1.310 mila euro al 31 dicembre 2010 (-6%).

Gli altri proventi netti di gestione , pari a 4.148 mila euro includono l’utile derivante dall’acquisizione del Gruppo Toscana Finanza S.p.A. a prezzi favorevoli pari a 1.887 mila euro. La voce raccoglie inoltre i ricavi derivanti da recuperi di spese a carico di terzi; la relativa voce di costo è inclusa nelle altre spese amministrative, in particolare tra le spese legali e le imposte indirette.

L’utile lordo del periodo si attesta a 37.069 mila euro, in aumento del 32,3% rispetto al 31 dicembre 2010.

Le imposte sul reddito ammontano a 13.809 mila euro, contro 10.876 mila euro al 31 dicembre 2010 (+27%). L’aliquota IRAP utilizzata per il calcolo delle imposte sul reddito correnti e differite tiene conto della maggiorazione dello 0,75% della aliquota base introdotta dal D.L. 98/2011 convertito con modifiche in Legge 111/2011.

L’utile netto del periodo totalizza 23.260 mila euro, rispetto ai 17.149 mila euro del 2010 (+35,6%). In assenza di utili di terzi, il risultato è interamente riferibile al Gruppo.

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Principali rischi e incertezze In considerazione dell’attività svolta da Banca IFIS e dei risultati conseguiti, la posizione finanziaria risulta adeguatamente dimensionata alle proprie esigenze. La politica finanziaria perseguita è infatti volta a privilegiare la stabilità e la diversificazione della provvista in misura eccedentaria rispetto alle immediate esigenze operative. I principali rischi e incertezze originati dalle attuali condizioni dei mercati finanziari non presentano elementi di particolare criticità per l’equilibrio finanziario della Banca e comunque sono ritenuti tali da non generare dubbi sulla continuità aziendale.

Si rinvia a quanto esposto nella parte E della Nota integrativa per l’informativa in ordine ai rischi di Banca IFIS.

Fatti di rilievo avvenuti nell’esercizio Banca IFIS, adottando un approccio di trasparenza e tempestività nella comunicazione al mercato, pubblica costantemente informazioni sui fatti di rilievo tramite comunicati stampa. Si rimanda alla sezione investor relator\comunicati stampa sul sito www.bancaifis.it per una completa lettura. http://www.bancaifis.it/bancaifis/index.php/it/main/Investor-Relations/Comunicati-stampa

Di seguito si propone una sintesi dei fatti di maggior rilievo:

Acquisizione e fusione di Toscana Finanza Si rinvia a quanto commentato al successivo capitolo.

Rating di Fitch In data 30 novembre 2011, Banca IFIS ha reso nota la volontà di non rinnovare il contratto con l'agenzia Fitch Ratings Ltd. relativamente al rating sull'emittente. Tale scelta è maturata in seguito alla decisione di Banca IFIS di non prevedere l'emissione nel prossimo futuro di titoli di debito per cui è richiesto un rating sull'emittente.

Acquisizione e fusione di Toscana Finanza L’operazione di fusione per incorporazione di Toscana Finanza S.p.A. in Banca IFIS S.p.A. si inserisce nell’ambito di un più ampio progetto di acquisizione ed integrazione dell’ex Gruppo Toscana Finanza da parte di Banca IFIS S.p.A., autorizzato ai sensi degli artt. 53 e 67 del D.Lgs. n. 385/1993 da Banca d’Italia il 21 febbraio 2011.

Le linee guida di tale progetto di acquisizione erano contenute nell’Accordo Quadro del 5 marzo 2010, sottoscritto tra Next S.r.l., Finross S.p.A., la Signora Serenella Bettini, il Signor Mario Sordi, il Signor Andrea Manganelli, il Signor Enrico Rossetti e Banca IFIS S.p.A., nel quale erano disciplinati altresì gli aspetti di governance relativi all’intero progetto.

La fase iniziale del citato progetto di acquisizione, che includeva il delisting delle azioni di Toscana Finanza S.p.A., ha avuto parziale esecuzione mediante l’Offerta Pubblica di Acquisto volontaria totalitaria promossa a partire dal 4 aprile 2011 e sino al 10 maggio 2011 sulle azioni ordinarie di Toscana Finanza S.p.A., pari a n. 30.594.476 azioni, incluse le n. 499.715 azioni proprie in portafoglio (rappresentative dell'1,63% del capitale sociale della stessa).

Tale Opa ha coinvolto complessivamente n. 23.637.292 azioni ordinarie di Toscana Finanza S.p.A., pari al 77,26% del capitale sociale della stessa.

Come previsto nel “Documento d’Offerta Pubblica di Acquisto Volontaria Totalitaria” redatto ai sensi degli artt. 102 e 106, comma 4, del D.Lgs. n. 58/1998, non avendo l’Opa comportato il superamento delle soglie di cui agli artt. 108 e 111 TUF, il progetto ha trovato attuazione per mezzo della Fusione.

L’Accordo Quadro prevedeva il contestuale scorporo di tutte le attività e passività trasferibili di Toscana Finanza S.p.A. in favore di Fast Finance S.p.A., società controllata al 100% da Toscana Finanza S.p.A. medesima. Tuttavia, a seguito dei risultati raggiunti con l’OPA, nonché per effetto di successive analisi e valutazioni, le Parti hanno ritenuto opportuno introdurre alcune varianti a quanto definito in tale Accordo Quadro ed hanno dunque sottoscritto, in data 22 giugno 2011, un atto integrativo dello stesso, che prevedeva la realizzazione della Fusione senza scorporo delle attività e passività di Toscana Finanza S.p.A..

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In data 30 settembre 2011 è stata ottenuta l’autorizzazione di Banca d’Italia all’Operazione secondo i termini e le modalità indicati nel progetto di fusione predisposto ai sensi dell’art. 2501-ter c.c..

Con la Fusione, Banca IFIS ha introdotto nel proprio perimetro societario le attività di acquisto e di riscossione di crediti non performing, anche al fine di conseguire benefici in termini di miglioramento organizzativo dei processi di riscossione dei crediti e di know how nell’acquisto di tale tipologia di crediti ed il potenziamento del complessivo sistema d’offerta tramite l’integrazione del prodotto principale del Gruppo Banca IFIS, che è rappresentato dal factoring.

La Fusione ha consentito inoltre di semplificare l’esercizio del controllo strategico, gestionale e tecnico-operativo da parte di Banca IFIS mediante la creazione di una divisione operativa al proprio interno specificamente dedicata allo svolgimento delle attività di Toscana Finanza, comprensiva delle funzioni commerciali e gestionali nonché di ottenere sinergie e beneficiare di economie di scala.

In data 2 novembre 2011 le Assemblee degli azionisti delle rispettive società hanno approvato il Progetto di Fusione per incorporazione di Toscana Finanza S.p.A. in Banca IFIS S.p.A. e il rapporto di cambio in n. 7 azioni ordinarie Banca IFIS per ogni n. 23 azioni ordinarie Toscana Finanza da attribuire agli azionisti Toscana Finanza che non avessero esercitato il diritto di recesso.

Il 28 dicembre 2011 è stato iscritto presso il Registro delle Imprese di Firenze e Venezia l’atto di fusione per incorporazione stipulato a rogito notarile in data 27 dicembre 2011.

Gli effetti civilistici, contabili e fiscali hanno avuto decorrenza dal 31 dicembre 2011.

La fusione è stata conclusa senza dar luogo ad alcun aumento di capitale e mediante l’attribuzione di azioni Banca IFIS, prelevate dalle azioni proprie in portafoglio, agli azionisti della società incorporata Toscana Finanza. Le operazioni di concambio sono state effettuate a partire dal 2 gennaio 2012 e n. 5.295.430 azioni Toscana Finanza S.p.A. sono state concambiate in n. 1.611.633 azioni Banca IFIS S.p.A.; le azioni della società incorporata Toscana Finanza possedute da Banca IFIS sono state annullate.

Agli azionisti Toscana Finanza che avevano esercitato il recesso è stato corrisposto in pari data un corrispettivo pari ad euro 1,59 per azione.

Le azioni ordinarie Toscana Finanza sono state revocate dalla quotazione a decorrere dal primo giorno di Borsa aperta successivo alla data di efficacia della fusione (2 gennaio 2012).

Con l’obiettivo di completare il percorso di integrazione dell’ex Gruppo Toscana Finanza in Banca IFIS, è stata valutata anche l’ipotesi di incorporazione di Fast Finance.

Con l’obiettivo di completare il percorso di integrazione dell’ex Gruppo Toscana Finanza in Banca IFIS, è stata valutata anche l’ipotesi di incorporazione di Fast Finance.

Valutando i benefici di know how e di efficienza organizzativa dei processi di acquisto e gestione dei crediti fiscali nonché di un’ulteriore semplificazione dell’esercizio del controllo strategico, gestionale e tecnico-operativo da parte di Banca IFIS e tenendo in considerazione anche la riduzione dei costi amministrativi e gestionali collegati al funzionamento degli organi sociali della controllata, il Consiglio di Amministrazione di Banca IFIS ha approvato il 19 gennaio 2012 il progetto di fusione per incorporazione di Fast Finance S.p.A. in Banca IFIS S.p.A. redatto ai sensi dell’art. 2501 ter del codice civile e in data 23 gennaio ha presentato l’istanza di autorizzazione alla fusione alla Banca d’Italia; il progetto di fusione è stato inoltre approvato dal Consiglio di Amministrazione di Fast Finance S.p.A. in data 20 marzo 2012.

L’Istituto di Vigilanza ha avviato il procedimento relativo all’istanza in oggetto a decorrere dal 24 gennaio 2012. Il procedimento si concluderà entro 90 giorni a decorrere da tale data, fatte salve le ipotesi di sospensione e interruzione dei termini previste dal vigente ordinamento

Trattandosi di una fusione per incorporazione di una società interamente controllata, sarà possibile avvalersi delle semplificazioni previste dall’art. 2505 del codice civile nonché dallo statuto sociale di Banca IFIS.

La documentazione relativa all’acquisizione e integrazione dell’ex Gruppo Toscana Finanza è disponibile sul sito aziendale ai seguenti link:

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La documentazione relativa all’acquisizione e integrazione dell’ex Gruppo Toscana Finanza è disponibile sul sito aziendale ai seguenti link: http://www.bancaifis.it/bancaifis/index.php/it/main/Investor-Relations/Corporate-Governance/Assemblee http://www.bancaifis.it/bancaifis/index.php/it/main/Investor-Relations/Corporate-Governance/Prospetti-e-documenti-informativi

http://www.bancaifis.it/bancaifis/index.php/it/main/Investor-Relations/Comunicati-stampa

Fatti di rilievo successivi alla chiusura del perio do Istanza di fusione per incorporazione di Fast Finan ce S.p.A. Come più ampiamente esposto al paragrafo precedente relativo all’acquisizione e fusione di Toscana Finanza, il Consiglio di Amministrazione di Banca IFIS del 19 gennaio 2012 ha approvato il progetto di fusione per incorporazione di Fast Finance S.p.A. in Banca IFIS S.p.A. e in data 23 gennaio è stata presentata a Banca d’Italia la relativa istanza di autorizzazione. Il procedimento, fatte salve le ipotesi di sospensione e interruzione dei termini previste dal vigente ordinamento, dovrebbe concludersi entro 90 giorni.

Acquisto significativo di titoli di Stato In data 20 gennaio 2012 Banca IFIS ha reso noto di aver effettuato nel mese di gennaio 2012 acquisti significativi di titoli di Stato, più che raddoppiando il valore del portafoglio titoli relativo al debito sovrano rispetto all’ammontare registrato al 30 settembre 2011. Contestualmente la Banca ha dichiarato che il portafoglio complessivo era composto per circa il 50% da titoli che giungono a maturazione entro l’anno 2012 e un ulteriore 25% entro il 2013; le ulteriori scadenze sono ripartite fra il 2014 ed il 2017. Acquisto significativo di portafogli del settore NP L In data 27 gennaio la Banca ha annunciato di aver perfezionato l’acquisto di portafogli per un valore nominale complessivo di circa 1.100 milioni nell’ambito delle operazioni del settore NPL. Tali operazioni, realizzate con le divisioni di credito al consumo di due grandi gruppi bancari internazionali con sedi in Italia, contano oltre 100.000 posizioni complessive e sono rappresentative di crediti prevalentemente vantati nei confronti di persone fisiche italiane.

Obbligazioni con garanzia del Governo italiano In gennaio la Banca ha incrementato il portafoglio di attività utilizzabili per operazioni di rifinanziamento presso l’Eurosistema tramite l’emissione e il riacquisto di obbligazioni sulle quali è stata ottenuta la garanzia del Governo italiano per un periodo triennale per un valore pari a 138 milioni di euro e per un periodo quinquennale per 69 milioni di euro.

Evoluzione prevedibile della gestione Le attese per l’esercizio 2012 sono buone.

L’operatività a favore delle imprese potrebbe essere positivamente condizionata sia dalle opportunità di acquisire nuova clientela e nuovi impieghi in un contesto economico reso difficile dalla congiuntura avversa, sia da un approccio più facile in considerazione dello scarsa predisposizione delle banche generaliste a supportare le aziende con strumenti creditizi tradizionali.

In questo contesto da un lato la dotazione patrimoniale del Gruppo, dall’altra la buona liquidità generata dalle fonti di raccolta della Banca - in particolare il canale retail rendimax - risultano in condizione di supportare senza difficoltà la crescita dell’azione a supporto delle PMI del Paese con previsioni di una significativa crescita dell’impiego.

E’ prevista una buona domanda e buone opportunità anche nel segmento farmindustriale, caratterizzato da una ottima rifinanziabilità e da redditività interessanti, oltre che da assorbimenti patrimoniali che – seppur incrementati – restano favorevoli rispetto ad altri impieghi creditizi.

Particolare attenzione sarà posta alla gestione del credito non performing acquisito dalla divisione Toscana Finanza, che presenta prospettive di recupero fortemente correlate all’impegno profuso nella gestione del credito. La ricerca dell’eccellenza nell’azione nei confronti dei debitori rappresenta inoltre una premessa per continuare in maniera significativa nell’acquisto di nuovi portafogli da originator del comparto del credito al consumo e personale.

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Nel settore dei crediti fiscali da procedure concorsuali l’attività della partecipata Fast Finance, leader indiscussa del mercato italiano, si posiziona in modo idoneo a generare flussi di reddito crescenti, anche per effetto della realizzazione delle sinergie creditizie ed operative con la Capogruppo.

Nelle prime settimane del 2012 è stata incrementata in maniera significativa la dimensione del portafoglio di titoli obbligazionari, sino ad un totale di oltre 4,5 miliardi di euro. I titoli acquistati sono tutti governativi italiani, di breve durata a tasso fisso o a medio termine e tasso variabile. I titoli, iscritti nel portafoglio AFS o HTM costituito nel mese di gennaio 2012, è ragionevole prevedere che genereranno un significativo apporto reddituale nell’esercizio 2012 e – per importo progressivamente più contenuto ma ancora rilevante – negli esercizi successivi. I titoli sono eleggibili al rifinanziamento presso l’Eurosistema; la loro detenzione è pertanto finanziata con ricorso alla BCE o al mercato MTS a seconda delle convenienze rilevabili tempo per tempo. La redditività supplementare generata da tale attività in titoli, che in linea di principio non appartiene alle business area del Gruppo, sarà destinata a potenziare il patrimonio dell’Istituto e pertanto a supportarne la crescita nel breve e nel medio termine.

Aspettative significative sono riposte sullo sviluppo della raccolta retail realizzata dal conto deposito on line rendimax, destinato nel corso del 2012 ad aggiungere alle proprie già rilevanti potenzialità le caratteristiche proprie di un conto corrente. La raccolta generata da rendimax consente di pianificare con buona tranquillità lo sviluppo finanziario del Gruppo Banca IFIS.

Nel complesso è ragionevole prevedere per il Gruppo un andamento positivo della redditività, che dovrebbe risultare in forte incremento soprattutto, ma non esclusivamente, per effetto della marginalità aggiuntiva derivante dall’attività in titoli, e un contestuale incremento della solvency per effetto della capitalizzazione di tali utili. Per quanto concerne i settori di tradizionale e nuova presenza del Gruppo, ci si attende: un buon andamento della marginalità nel comparto del supporto al credito delle imprese, con elemento di rischio rappresentato dalla congiuntura economica e dal suo impatto sulla qualità creditizia; uno sviluppo dell’operatività e della marginalità nel comparto dei crediti non performing; una ripresa nella redditività e l’apertura a prodotti e servizi sinora non esplorati a favore delle procedure per quanto attiene all’operatività della partecipata Fast Finance, per la quale è stato avviato il processo di incorporazione nella Capogruppo con chiusura prevista entro l’esercizio a seguito dell’auspicata autorizzazione dell’Istituto di Vigilanza.

Altre informazioni Il rating di Fitch Il 3 giugno 2011 l’agenzia di rating internazionale Fitch ha confermato il rating “BBB-” a Banca IFIS.

In particolare, Fitch ha confermato le valutazioni Long Term a “BBB-”; la valutazione Short-Term a “F3”, e rivisto l’Outlook da stabile a negativo a seguito dell'importante crescita che il Gruppo sta registrando in un mercato ancora debole, oltre ad una qualità del credito che rimane un costo importante nel conto economico della Banca e una leggera concentrazione del business a seguito della nuova dichiarata strategia di presenza nel settore farma-industriale.

In data 30 novembre 2011 Banca IFIS ha reso nota la volontà di non avvalersi più dell'assegnazione del rating sull'emittente in quanto non prevede di emettere nel prossimo futuro titoli di debito per i quali tale rating venga richiesto.

Relazione sul governo societario e gli assetti prop rietari In conformità del terzo comma dell’art. 123 bis del D.Lgs. 24 febbraio 1998 n. 58 (TUF), è stata predisposta una relazione distinta dalla presente relazione sulla gestione, che è approvata dal Consiglio di Amministrazione e pubblicata congiuntamente al progetto di bilancio dell’esercizio chiuso al 31 dicembre 2011. Tale documento viene inoltre messo a disposizione nella Sezione “Investor Relations” del sito internet aziendale www.bancaifis.it.

La “Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari” è stata predisposta sulla base del format messo a disposizione da Borsa Italiana.

Unitamente a tale Relazione è stata messa a disposizione la “Relazione sulla remunerazione” redatta ai sensi dell’art. 123 ter del TUF.

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Le regole di corporate governance Banca IFIS ha aderito al Codice di Autodisciplina delle società quotate approvato nel 2006 dal Comitato per la Corporate Governance e promosso da Borsa Italiana S.p.A., aggiornato nel marzo 2010 (nuovo art. 7 – remunerazione degli amministratori) e ampiamente rivisitato nel dicembre 2011 (con invito agli emittenti di applicare le modifiche “entro la fine dell’esercizio che inizia nel 2012, informandone il mercato con la relazione sul governo societario da pubblicarsi nel corso dell’esercizio successivo”).

E’ in corso il processo di allineamento del sistema di governance della Banca alle prescrizioni del citato nuovo Codice di Autodisciplina.

Risultano costituiti, nell’ambito del Consiglio di Amministrazione della Banca, il Comitato per il Controllo Interno e il Comitato per la Remunerazione degli amministratori e dei dirigenti e per gli eventuali piani di stock option. Il Consiglio di Amministrazione ha inoltre nominato un Organismo di Vigilanza dotato di autonomi poteri di iniziativa e controllo di cui al D.Lgs. 231/2001.

Le regole di internal dealing Banca IFIS S.p.A. ha adottato da tempo uno specifico “Codice di Comportamento in materia di Internal Dealing”, finalizzato ad adeguare la regolamentazione e le procedure interne alla disciplina in materia di obblighi informativi inerenti le operazioni effettuate su strumenti finanziari emessi dall’emittente o altri strumenti finanziari ad essi collegati da parte di soggetti rilevanti e/o da persone ad essi strettamente legate, al fine di assicurare la necessaria trasparenza e omogeneità informativa nei confronti del mercato.

Detto Codice, oltre ad individuare i “soggetti rilevanti”, definendone obblighi di comportamento e di informazione, e il “soggetto preposto” al ricevimento, alla gestione e alla diffusione delle informazioni stesse, ha posto il divieto di compiere le citate operazioni nei 15 giorni precedenti la riunione consiliare chiamata ad approvare i dati contabili di periodo (black out periods).

Tale Codice di Comportamento è disponibile nella Sezione “Investor Relations” del sito internet aziendale www.bancaifis.it.

Il registro degli insider In applicazione dell’art. 115 bis nel D.Lgs. 58/1998, Banca IFIS ha istituito un registro (il c.d. registro degli insider) delle persone che, in ragione dell’attività lavorativa o professionale ovvero delle funzioni svolte, hanno accesso ad informazioni privilegiate, e ne cura il puntuale aggiornamento.

Si è inoltre dotata di un Regolamento per la gestione interna e la comunicazione all’esterno di documenti e di informazioni societarie.

Azionisti Il capitale sociale della Capogruppo al 31 dicembre 2011 ammonta a 53.811.095 euro ed è suddiviso in n. 53.811.095 azioni del valore nominale di 1 euro.

Gli azionisti che al 31 dicembre 2011 detenevano partecipazioni superiori al 2% del capitale della Società sono i seguenti:

AZIONISTA %CAPITALE SOCIALE

Sebastien Egon Fürstenberg 69,221%

- di cui direttamente 0,035%

- di cui tramite La Scogliera S.p.A. 69,186%

Giovanni Bossi 3,549%

Riccardo Preve 2,743%

- di cui direttamente 0,157%

- di cui tramite Preve Costruzioni S.p.A. 2,586%

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Misure sulla Privacy Si conferma l’attività di periodico aggiornamento del Documento Programmatico per la Sicurezza previsto dall’art. 34, comma 1, lettera g) del D.Lgs n. 196 del 30 giugno 2003 (“Codice in materia di protezione di dati personali”). In tale documento sono descritte le misure emanate per garantire la sicurezza dei dati personali trattati.

Direzione e coordinamento da parte della controllan te Ai fini del disposto degli artt. dal 2497 al 2497 sexies del codice civile, si precisa che la società controllante La Scogliera S.p.A. non esercita attività di direzione e coordinamento nei confronti di Banca IFIS, e ciò in espressa deroga al disposto dell’art. 2497 sexies del codice civile, in quanto l’attività di direzione e coordinamento delle banche e società finanziarie partecipate è espressamente esclusa nell’oggetto sociale de La Scogliera ed in coerenza la controllante non esercita, di fatto, alcuna attività di direzione e coordinamento di Banca IFIS.

Adesione al consolidato fiscale nazionale Banca IFIS ha optato, insieme alla controllante La Scogliera S.p.A., per l’applicazione dell’istituto della tassazione di gruppo (consolidato fiscale) ai sensi degli artt. 117 e seguenti del D.P.R. 917/86.

I rapporti fra tali società sono stati regolati mediante scrittura privata sottoscritta tra le parti nel mese di maggio 2010 di durata triennale. Banca IFIS ha provveduto ad eleggere domicilio presso la consolidante La Scogliera S.p.A. ai fini della notifica degli atti e provvedimenti relativi ai periodi d’imposta per i quali viene esercitata l’opzione.

In forza dell’applicazione di tale istituto, il reddito imponibile di Banca IFIS è trasferito alla consolidante fiscale La Scogliera S.p.A. che provvede alla determinazione del reddito di Gruppo. In seguito all’opzione, Banca IFIS ha iscritto un debito al 31 dicembre 2011 verso la controllante pari a 3.320 mila euro. Tale importo tiene conto della compensazione delle perdite fiscali della controllante secondo la procedura prevista dalla normativa in oggetto nonché sulla base degli specifici accordi stipulati fra le società.

Nel corso del 2011 Banca IFIS ha completato l’acquisizione della società Toscana Finanza S.p.A..

Tale società era la consolidante delle due partecipate Fast Finance S.p.A. e TF Sec S.r.l..

Successivamente all’acquisizione, come evidenziato nelle altre parti della presente relazione, è stata data attuazione al progetto di fusione che prevedeva l’incorporazione di Toscana Finanza in Banca IFIS. In seguito alla fusione di Toscana Finanza e in considerazione dei progetti in essere sulle sue controllate che prevedono la liquidazione di TF Sec e l’incorporazione di Fast Finance nel corso del 2012 si è ritenuto di comunicare l’interruzione della tassazione di gruppo di tali società. In forza di tale opzione le controllate provvederanno all’autonoma determinazione del reddito e alla conseguente liquidazione delle imposte correlate già a partire dall’esercizio chiuso al 31 dicembre 2011.

Operazioni su azioni proprie L’Assemblea Ordinaria del 29 aprile 2011 ha rinnovato l’autorizzazione all’acquisto e all’alienazione di azioni proprie, ai sensi degli artt. 2357 e segg. codice civile, nonché dell’art. 132 del D.Lgs. 58/98, stabilendo un intervallo di prezzi entro il quale le azioni possono essere acquistate compreso tra un minimo di 2 euro ed un massimo di 20 euro, per un ammontare massimo di 20 milioni di euro. L’Assemblea ha inoltre stabilito un termine di durata dell’autorizzazione pari a 18 mesi dalla data di assunzione della delibera.

Al 31 dicembre 2010 Banca IFIS deteneva n. 2.229.017 azioni proprie per un controvalore di 13.498 mila euro (prezzo medio di carico 6,06 euro per azione) ed un valore nominale pari a 2.229 mila euro.

Nel corso dell’esercizio 2011 Banca IFIS ha effettuato le seguenti operazioni su azioni proprie:

� ha acquistato, al prezzo medio di euro 4,33, n. 2.842.352 azioni proprie per un controvalore di 12.316 mila euro ed un valore nominale di 2.842 mila euro;

� ha venduto, al prezzo medio di euro 4,88, n. 1.052.141 azioni proprie per un controvalore di 5.139 mila euro ed un valore nominale di 1.052 mila euro, realizzando perdite per 1.712 mila

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euro che, in ossequio ai principi contabili internazionali, sono state iscritte a riserve patrimoniali;

� ha distribuito ai soci, quale parte del dividendo sull’utile dell’esercizio 2010, n. 1.410.405 azioni proprie, al valore di euro 5,22, per un controvalore di 7.355 mila euro, realizzando perdite per 489 mila euro che, in ossequio ai principi contabili internazionali, sono state iscritte a riserve patrimoniali;

� a seguito dell’operazione di fusione per incorporazione di Toscana Finanza S.p.A., ha attribuito agli azionisti di minoranza di Toscana Finanza che non hanno esercitato il diritto di recesso n. 1.611.633 azioni proprie nel rapporto di cambio di n. 7 azioni ordinarie di Banca IFIS ogni 23 azioni ordinarie di Toscana Finanza, per un controvalore di 6.373 mila euro, realizzando perdite per 778 mila euro che, in ossequio ai principi contabili internazionali, sono state iscritte a riserve patrimoniali. La consegna delle azioni è avvenuta nei primi giorni di gennaio 2012.

La giacenza a fine esercizio risulta pertanto pari a n. 997.190 azioni proprie, per un controvalore di 3.968 mila euro ed un valore nominale di 997 mila euro.

Operazioni con parti correlate In conformità a quanto stabilito dalla delibera Consob n. 17221 del 12 marzo 2010 e successivamente modificato con delibera n. 17389 del 23 giugno 2010, è stata predisposta la procedura per le operazioni con parti correlate, approvata dal Consiglio di Amministrazione in data 1 dicembre 2010 e oggetto di revisione da parte dello stesso in data 15 dicembre 2011. Tale documento è stato messo a disposizione del pubblico nella Sezione “Investor Relations” del sito internet aziendale www.bancaifis.it.

Nel corso dell'esercizio 2011 sono state effettuate due operazioni di maggiore rilevanza con parti correlate di cui ai documenti informativi pubblicati sul sito internet aziendale, ai sensi dell’art. 5 della delibera Consob n. 17221 del 12 marzo 2010 e successive modifiche. http://www.bancaifis.it/bancaifis/index.php/it/main/Investor-Relations/Corporate-Governance/Prospetti-e-documenti-informativi

Si rinvia a quanto descritto nella parte H della Nota integrativa per l’informativa in ordine alle singole operazioni con parti correlate.

Operazioni atipiche o inusuali Nel corso del 2011 il Gruppo Banca IFIS non ha effettuato operazioni atipiche o inusuali, così come definite nella Comunicazione Consob n. 6064293 del 28 luglio 2006.

Le attività di ricerca e sviluppo Il Gruppo, in considerazione dell’attività svolta, non ha attivato programmi di ricerca e sviluppo nel corso dell’esercizio.

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Signori Azionisti,

Il Consiglio di Amministrazione propone di destinare l’utile dell’esercizio di 23.260.397,21 euro come segue:

a) agli azionisti un dividendo unitario di 0,25 euro per ogni azione in circolazione alla data di stacco. Tale dividendo è comprensivo della quota parte attribuibile alle azioni proprie detenute dalla società alla medesima data;

b) ad altre riserve per il residuo.

Venezia - Mestre, 22 marzo 2012

Per il Consiglio di Amministrazione

Il Presidente

Sebastien Egon Fürstenberg

L’Amministratore Delegato

Giovanni Bossi

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Schemi di Bilancio

Stato patrimoniale Voci dell'attivo 31.12.2011 31.12.2010

10. Cassa e disponibilità liquide 66.314 30.816

20. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 220.973 292.600

40. Attività finanziarie disponibili per la vendita 1.685.162.862 818.506.894

60. Crediti verso banche 299.747.411 217.148.250

70. Crediti verso clientela 1.671.179.021 1.555.793.540

100. Partecipazioni 46.077.977 26.356.254

110. Attività materiali 39.145.466 34.282.270

120. Attività immateriali 5.277.350 2.798.334

130. Attività fiscali 33.327.645 9.903.332

a) correnti 924.899 -

b) anticipate 32.402.746 9.903.332

150. Altre attività 112.518.036 135.727.702

Totale dell'attivo 3.892.723.055 2.800.839.992

Voci del passivo e del patrimonio netto 31.12.2011 31.12.2010

10. Debiti verso banche 1.993.166.008 752.456.980

20. Debiti verso clientela 1.650.477.729 1.801.974.000

40. Passività finanziarie di negoziazione 600.745 17.122

60. Derivati di copertura 34.076 -

80. Passività fiscali 5.311.260 4.850.246

a) correnti 1.154.124 960.349

b) differite 4.157.136 3.889.897

100. Altre passività 44.668.554 34.788.477

110. Trattamento di fine rapporto del personale 1.252.189 1.060.367

120. Fondi per rischi e oneri 392.657 -

a) quiescenza e obblighi simili 392.657 -

130. Riserve da valutazione (36.900.425) (5.460.713)

160. Riserve 88.246.305 74.809.264

170. Sovrapprezzi di emissione 72.370.280 78.881.797

180. Capitale 53.811.095 53.811.095

190. Azioni proprie (-) (3.967.815) (13.497.884)

200. Utile (Perdita) d'esercizio (+/-) 23.260.397 17.149.241

Totale del passivo e del patrimonio netto 3.892.723.055 2.800.839.992

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Conto Economico

Voci 31.12.2011 31.12.2010

10. Interessi attivi e proventi assimilati 92.446.304 62.839.865

20. Interessi passivi e oneri assimilati (62.989.729) (36.791.511)

30. Margine di interesse 29.456.575 26.048.354

40. Commissioni attive 81.616.416 69.564.463

50. Commissioni passive (3.586.287) (3.682.343)

60. Commissioni nette 78.030.129 65.882.120

70. Dividendi e proventi simili 82.303 16.959

80. Risultato netto dell'attività di negoziazione (284.437) (271.589)

100. Utili (perdite) da cessione o riacquisto di: 504.146 494.345

b) attività finanziarie disponibili per la vendita 504.146 494.345

120. Margine di intermediazione 107.788.716 92.170.189

130. Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento di: (30.513.718) (24.434.547)

a) crediti (30.513.718) (24.199.609)

b) attività finanziarie disponibili per la vendita - (234.938)

140. Risultato netto della gestione finanziaria 77.274.998 67.735.642

150. Spese amministrative: (41.663.449) (38.677.331)

a) spese per il personale (24.013.572) (24.947.496)

b) altre spese amministrative (17.649.877) (13.729.835)

170. Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali (1.231.915) (1.310.240)

180. Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali (1.458.357) (1.152.792)

190. Altri oneri/proventi di gestione 4.148.235 1.430.056

200. Costi operativi (40.205.486) (39.710.307)

250. Utile (Perdita) della operatività corrente al lordo delle imposte 37.069.512 28.025.335

260. Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente (13.809.115) (10.876.094)

270. Utile (Perdita) della operatività corrente al netto delle imposte 23.260.397 17.149.241

290. Utile (Perdita) d'esercizio 23.260.397 17.149.241

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Prospetto della redditività Complessiva Voci (in unità di euro) 31.12.2011 31.12.2010

10 Utile (perdita) d'esercizio 23.260.397 17.149.241

Altre componenti reddituali al netto delle imposte

20 Attività finanziarie disponibili per la vendita (31.439.712) (6.073.521)

30 Attività materiali

40 Attività immateriali

50 Copertura di investimenti esteri

60 Copertura dei flussi finanziari

70 Differenze di cambio

80 Attività non correnti in via di dismissione

90 Utili (Perdite) attuariali su piani a benefici definiti

100 Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto

110 Totale delle altre componenti reddituali al netto delle imposte (31.439.712) (6.073.521)

120 Redditività complessiva (Voce10+110) (8.179.315) 11.075.720

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Prospetto delle variazioni del patrimonio netto al 31 dicembre 2011

Esisten

ze al 31/12/2010

Mo

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i apertu

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Esisten

ze all' 1/1/2011

Allocazione risultato esercizio precedente

Variazioni dell'esercizio P

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al 31/12/2011

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Operazioni sul patrimonio netto

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capitale

Derivati su

pro

prie azio

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Sto

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tion

s

Capitale:

a) azioni ordinarie 53.811.095 - 53.811.095 - - - - - - - - - - 53.811.095

b) altre azioni - - - - - - - - - - - - - -

Sovrapprezzi di emissione

78.881.797 - 78.881.797 - - (3.532.254) (2.979.263) - - - - - - 72.370.280

Riserve:

a) di utili 52.994.894 - 52.994.894 6.662.726 - 6.774.314 - - - - - - - 66.431.934

b) altre 21.814.370 - 21.814.370 - - - - - - - - - - 21.814.370

Riserve da valutazione: (5.460.713) - (5.460.713) - - - - - - - - - (31.439.712) (36.900.425)

Strumenti di capitale - - - - - - - - - - - - - -

Azioni proprie (13.497.884) - (13.497.884) - - - 21.845.763 (12.315.694) - - - - - (3.967.815)

Utile (perdita) di esercizio 17.149.241 - 17.149.241 (6.662.726) (10.486.515) - - - - - - - 23.260.397 23.260.397

Patrimonio netto 205.692.800 - 205.692.800 - (10.486.515) 3.242.060 18.866.500 (12.315.694) - - - - (8.179.315) 196.819.836

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Prospetto delle variazioni del patrimonio netto al 31 dicembre 2010

Esisten

ze al 31/12/2009

Mo

difica sald

i apertu

ra

Esisten

ze all' 1/1/2010

Allocazione risultato esercizio precedente

Variazioni dell'esercizio P

atrimo

nio

netto

al 31/12/2010

Riserve

Divid

end

i e altre destin

azion

i

Variazio

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i riserve

Operazioni sul patrimonio netto

Red

ditività co

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lessiva esercizio

2010

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Variazio

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capitale

Derivati su

pro

prie azio

ni

Sto

ck op

tion

s

Capitale:

a) azioni ordinarie 34.300.160 - 34.300.160 - - - 19.510.935 - - - - - - 53.811.095

b) altre azioni - - - - - - - - - - - - - -

Sovrapprezzi di emissione

49.765.060 - 49.765.060 - - - 29.116.737 - - - - - - 78.881.797

Riserve: -

a) di utili 48.929.553 - 48.929.553 4.065.341 - - - - - - - - - 52.994.894

b) altre 22.077.995 - 22.077.995 - - (263.625) - - - - - - - 21.814.370

Riserve da valutazione: 612.808 612.808 - - - - - - - - - (6.073.521) (5.460.713)

Strumenti di capitale - - - - - - - - - - - - - -

Azioni proprie (14.412.829) - (14.412.829) - - - 14.361.719 (13.446.774) - - - - - (13.497.884)

Utile (perdita) di esercizio

15.958.211 - 15.958.211 (4.065.341) (11.892.870) - - - - - - - 17.149.241 17.149.241

Patrimonio netto 157.230.958 - 157.230.958 - (11.892.870) (263.625) 62.989.391 (13.446.774) - - - - 11.075.720 205.692.800

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Rendiconto Finanziario

Metodo indiretto (in migliaia di euro) 31.12.2011 31.12.2010

A. ATTIVITA’ OPERATIVA

1. Gestione 37.124.333 48.345.252 - risultato d'esercizio (+/-) 23.260.397 17.149.241 - plus/minusvalenze su att.finanz.detenute per la negoziazione e su 688.626 219.798 att./pass.finanziarie valutate al fair value (-/+) - - - plus/minusvalenze su attività di copertura - - - rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento (+/-) 30.513.718 24.199.609 - rettifiche/riprese di valore nette su immobilizz.immateriali e materiali (+/-) 2.702.630 2.489.322 - accantonamenti netti ai fondi rischi ed oneri ed altri costi/ricavi (+/-) (30.799) 40.407 - imposte e tasse non liquidate (+) 13.809.115 10.876.094 - altri aggiustamenti (+/-) (33.819.354) (6.629.219) 2. Liquidità generata/assorbita dalle attività finanziarie (1.058.487.855) (846.593.353) - attività finanziarie detenute per la negoziazione (33.376) - - attività finanziarie valutate al fair value - - - attività finanziarie disponibili per la vendita (850.729.251) (424.241.823) - crediti verso banche a vista (47.527.572) (13.179.789) - crediti verso banche altri crediti (32.885.924) (27.064.510) - crediti verso clientela (149.597.608) (351.351.865) - altre attività 22.285.876 (30.755.366) 3. Liquidità generata/assorbita dalle passività finanziarie 1.083.435.579 764.528.220 - debiti verso banche a vista 19.383.490 19.383.490 - debiti verso banche altri debiti 1.221.325.538 (107.466.530) - debiti verso clientela (151.496.271) 892.368.432 - titoli in circolazione - (20.608.340) - passività finanziarie di negoziazione - - - passività finanziarie valutate al fair value - - - altre passività (5.777.178) (19.148.832)

Liquidità netta generata/assorbita dall’attività operativa A (+/-) 62.072.057 (33.719.881) B. ATTIVITA’ DI INVESTIMENTO 1. Liquidità generata da: 80.506 (28.189) - vendite di partecipazioni - (157.340) - dividendi incassati su partecipazioni - - - vendite di attività finanziarie detenute sino alla scadenza - - - vendite di attività materiali 80.506 129.151 - vendite di attività immateriali - - - vendite di rami d’azienda - - 2. Liquidità assorbita da: (26.741.646) (2.147.810) - acquisto di partecipazioni (16.616.298) - - acquisto di attività finanziarie detenute sino alla scadenza - - - acquisto di attività materiali (6.187.975) (1.286.359) - acquisto di attività immateriali (3.937.373) (861.451) - acquisto di rami d’azienda - -

Liquidità netta generata/assorbita dall’attività d’investimento B (+/-) (26.661.140) (2.175.999) C. ATTIVITA’ DI PROVVISTA - emissione/acquisti di azioni proprie 6.550.806 (349.452) - emissione/acquisti strumenti di capitale - 49.628.445 - distribuzione dividendi e altre finalità (41.926.225) (17.966.392)

Liquidità netta generata/assorbita dall’attività di provvista C (+/-) (35.375.419) 31.312.601 LIQUIDITA’ NETTA GENERATA /ASSORBITA NELL’ESERCIZIO D=A+/-B+/-C 35.498 (4.583.279)

RICONCILIAZIONE

CASSA E DISPONIBILITA' LIQUIDE ALL'INIZIO DELL'ESERCIZIO E 30.816 4.614.095 LIQUIDITA’ NETTA GENERATA /ASSORBITA NELL’ESERCIZIO D 35.498 (4.583.279)

CASSA E DISPONIBILITA' LIQUIDE: EFFETTO DELLE VARIAZ.DEI CAMBI F - - CASSA E DISPONIBILITA' LIQUIDE ALLA FINE DELL'ESERICIZIO G=E+/-D+/-F 66.314 30.816

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Nota Integrativa

La nota integrativa si compone delle seguenti parti:

Parte A – Politiche contabili

Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale

Parte C – Informazioni sul conto economico

Parte D – Redditività complessiva

Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura

Parte F – Informazioni sul patrimonio

Parte G – Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d’azienda

Parte H – Operazioni con parti correlate

Parte I – Accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali

Parte L – Informativa di settore

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Parte A - Politiche contabili A.1 – Parte generale

Sezione 1 – Dichiarazione di conformità ai principi contabili internazionali

Il bilancio d’esercizio 2011 è stato predisposto in conformità ai principi contabili internazionali IAS/IFRS in vigore al 31 dicembre 2011 emanati dall’International Accounting Standards Board (IASB) ed i relativi documenti interpretativi (IFRIC e SIC), omologati fino a tale data dalla Commissione Europea secondo la procedura di cui all’art. 6 del Regolamento Europeo n. 1606/2002. Tale regolamento è stato recepito in Italia con il D.Lgs n. 38 del 28 febbraio 2005.

Per l’interpretazione e l’applicazione dei principi contabili internazionali si è fatto anche riferimento al “Quadro sistematico per la preparazione e presentazione del bilancio” (Framework) dell’International Accounting Standard Board (IASB), benché non omologato.

Il bilancio d’esercizio è soggetto all’attestazione, resa da parte degli organi amministrativi delegati e del dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari, prevista dall’art. 154 bis c.5 del D.Lgs n. 58 del 24 febbraio 1998.

Il bilancio d’esercizio è sottoposto a revisione legale da parte della società di revisione KPMG S.p.A..

Sezione 2 – Principi generali di redazione

Il bilancio d’esercizio è costituito da:

� gli Schemi del bilancio (composti dagli schemi di stato patrimoniale, conto economico, prospetto della redditività complessiva, prospetto delle variazioni del patrimonio netto e rendiconto finanziario);

� dalla Nota integrativa;

ed è inoltre corredato dalla Relazione sulla gestione.

Il bilancio è stato redatto con l’applicazione dei principi generali previsti dallo IAS 1 (2007), facendo riferimento anche al “Quadro sistematico per la preparazione e presentazione del bilancio” (il cosiddetto “Framework” recepito dallo IASB) con particolare riguardo ai principi fondamentali di redazione del bilancio che riguardano la prevalenza della sostanza sulla forma, il concetto della rilevanza e significatività dell’informazione, il principio della competenza economica e nella prospettiva della continuazione dell’attività.

Per la compilazione del bilancio d’esercizio si è fatto riferimento agli schemi emanati dalla Banca d’Italia con la Circolare n. 262 del 22 dicembre 2005 aggiornata integralmente in data 18 novembre 2009 in conseguenza dell’evoluzione del quadro di riferimento contabile.

La moneta di conto è l’euro, i valori sono espressi in migliaia di euro, se non diversamente indicato. Le tabelle riportate in nota integrativa possono contenere arrotondamenti di importi; eventuali incongruenze e/o difformità tra i dati riportati nelle diverse tabelle sono conseguenza di tali arrotondamenti.

Compensazioni tra attività e passività e tra costi e ricavi sono effettuate solo se richiesto o consentito da un principio o da una sua interpretazione.

La classificazione utilizzata per le voci del bilancio è la medesima di quella utilizzata per le voci dell’esercizio precedente.

La nota integrativa non espone le voci e le tabelle previste dal Provvedimento di Banca d’Italia n. 262/2005 relative a voci non applicabili per Banca IFIS.

Informazioni sulla continuità aziendale

Banca d’Italia, Consob ed Isvap con il documento n. 2 del 6 febbraio 2009 "Informazioni da fornire nelle relazioni finanziarie sulla continuità aziendale, sui rischi finanziari, sulle verifiche per riduzione di valore delle attività e sulle incertezze nell’utilizzo di stime", nonché con il successivo documento n.4 del 4 marzo 2010, hanno richiesto agli Amministratori di svolgere valutazioni particolarmente

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accurate in merito alla sussistenza del presupposto della continuità aziendale, così come previsto dallo IAS 1.

Le condizioni dei mercati finanziari e dell’economia reale e le negative previsioni formulate con riferimento al breve/medio periodo richiedono, diversamente dal passato, di svolgere valutazioni particolarmente accurate in merito alla sussistenza del presupposto della continuità aziendale, in quanto la storia di redditività della società e di facile accesso alle risorse finanziarie potrebbero nell’attuale contesto non essere più sufficienti.

In proposito, esaminati i rischi e le incertezze connessi all’attuale contesto macroeconomico ed avuto anche riguardo ai piani economico finanziari redatti dalla Banca, si ritiene ragionevole l’aspettativa che Banca IFIS continuerà ad operare in un futuro prevedibile e, conseguentemente, il bilancio d’esercizio 2011 è stato predisposto nel presupposto della continuità aziendale.

Le incertezze connesse alle problematiche inerenti ai rischi di credito e di liquidità sono infatti ritenute non significative e comunque tali da non generare dubbi sulla continuità aziendale, anche in considerazione dei buoni livelli di redditività conseguiti costantemente dalla Banca, della qualità degli impieghi e delle attuali possibilità di accesso alle risorse finanziarie.

Sezione 3 – Eventi successivi alla data di riferime nto del bilancio

Non sono intervenuti fatti nel periodo tra la chiusura dell’esercizio e la data di redazione del bilancio dei quali non si sia tenuto conto ai fini della redazione dello stesso.

Si rinvia all’informativa esposta nella Relazione sulla gestione relativamente agli eventi avvenuti successivamente alla chiusura dell’esercizio e fino alla data di redazione del bilancio.

Sezione 4 – Altri aspetti

I processi di stima a supporto del valore di iscrizione di poste valutative iscritte nel bilancio d’esercizio al 31 dicembre 2011, così come previsto dai principi contabili vigenti e dalle normative di riferimento, sono basati in larga misura su stime di recuperabilità futura dei valori iscritti in bilancio e sono stati effettuati in un’ottica di continuità aziendale.

Si precisa che il processo valutativo descritto è stato reso particolarmente complesso in considerazione dell’attuale contesto macroeconomico e di mercato, che potrebbe registrare rapidi mutamenti ad oggi non prevedibili.

Non si sono verificati ulteriori aspetti che richiedano l’informativa di cui allo IAS 8 paragrafi 28, 29, 30, 31, 39, 40 e 49.

A.2 – Parte relativa alle principali voci di bilanc io

1 – Attività finanziarie detenute per la negoziazione

Criteri di classificazione

Le attività finanziarie detenute per la negoziazione includono gli strumenti finanziari posseduti con l’intento di generare, nel breve termine, profitti derivanti dalle variazioni dei loro prezzi.

Criteri di iscrizione

Sono classificati in questa categoria i titoli di debito e di capitale nonché i contratti derivati detenuti con finalità di negoziazione. All’atto della rilevazione iniziale le attività finanziarie detenute per la negoziazione sono iscritte al loro fair value, che corrisponde al corrispettivo pagato, con esclusione dei costi di transazione direttamente attribuibili allo strumento stesso, che vengono imputati a conto economico.

Criteri di valutazione

Anche successivamente alla rilevazione iniziale, le attività finanziarie detenute per la negoziazione sono valorizzate al fair value. Per la determinazione del fair value degli strumenti finanziari quotati in un mercato attivo, vengono utilizzate quotazioni di mercato.

In assenza di un mercato attivo, vengono utilizzati metodi di stima e modelli valutativi che tengono conto di tutti i fattori di rischio correlati agli strumenti e che sono basati su dati rilevabili sul mercato

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quali: metodi basati sulla valutazione di strumenti quotati che presentano analoghe caratteristiche, valori attuali dei flussi di cassa attesi, valori rilevati in recenti transazioni comparabili, modelli interni o tecniche di valutazione generalmente utilizzati nella pratica finanziaria.

Criteri di cancellazione

La cancellazione delle attività finanziarie detenute per la negoziazione avviene solamente se la cessione ha comportato il sostanziale trasferimento di tutti i rischi e benefici connessi alle attività stesse. Qualora sia stata mantenuta una parte dei rischi e benefici relativi alle attività finanziarie cedute, queste continuano ad essere iscritte in bilancio, ancorché giuridicamente la titolarità delle attività stesse sia stata effettivamente trasferita.

Nel caso in cui non sia possibile accertare il sostanziale trasferimento dei rischi e dei benefici, le attività finanziarie vengono cancellate dal bilancio qualora non sia stato mantenuto alcun tipo di controllo sulle stesse. In caso contrario, la conservazione, anche in parte, di tale controllo comporta il mantenimento in bilancio delle attività in misura pari al coinvolgimento residuo, misurato dall’esposizione ai cambiamenti di valore delle attività cedute ed alle variazioni dei flussi finanziari delle stesse.

Infine, per quanto riguarda il trasferimento dei diritti all’incasso, le attività finanziarie cedute vengono cancellate dal bilancio anche quando si mantengono i diritti contrattuali a ricevere i flussi finanziari dell’attività, ma viene assunto un obbligo a pagare quei flussi a una o più entità.

2 – Attività finanziarie disponibili per la vendita

Criteri di classificazione

Si tratta di attività finanziarie che non sono classificate come finanziamenti e crediti, investimenti posseduti sino a scadenza, o attività finanziarie detenute per la negoziazione. Possono essere classificati come investimenti finanziari disponibili per la vendita i titoli del mercato monetario, gli altri strumenti di debito ed i titoli azionari.

Criteri di iscrizione

Le attività finanziarie disponibili per la vendita sono inizialmente rilevate al fair value, che corrisponde al costo dell’operazione comprensivo degli eventuali costi di transazione direttamente attribuibili allo strumento stesso.

Per gli strumenti fruttiferi gli interessi sono contabilizzati al costo ammortizzato, utilizzando il criterio dell’interesse effettivo.

Criteri di valutazione

Successivamente alla rilevazione iniziale, detti investimenti sono valutati al fair value alla chiusura del periodo di riferimento. Il fair value viene determinato sulla base dei medesimi criteri illustrati per le attività finanziarie detenute per la negoziazione. Gli utili e le perdite derivanti dalle variazioni del fair value sono rilevati in un’apposita riserva del patrimonio netto fino a quando l’attività finanziaria non è alienata, momento in cui gli utili e le perdite cumulati sono iscritti nel conto economico. Le variazioni di fair value rilevate nella voce “riserva da valutazione” sono esposte anche nel prospetto della redditività complessiva alla voce 20 “Attività finanziarie disponibili per la vendita”.

Qualora vi sia qualche obiettiva evidenza che l’attività abbia subito una riduzione permanente di valore, la perdita cumulata che è stata rilevata direttamente nel patrimonio netto viene trasferita a conto economico. L’importo della perdita complessiva che viene trasferita dal patrimonio netto e rilevata nel conto economico è pari alla differenza tra il valore di carico (costo di acquisizione al netto delle eventuali perdite per riduzione di valore già precedentemente rilevate nel conto economico) e il fair value.

Per gli strumenti di debito costituisce evidenza di perdita durevole di valore l’esistenza di circostanze indicative di difficoltà finanziarie tali da pregiudicare l’incasso del capitale o degli interessi.

Per gli strumenti di capitale l’esistenza di perdite durevoli di valore è valutata considerando, oltre ad eventuali difficoltà nel servizio del debito da parte dell’emittente, ulteriori indicatori quali il declino del fair value al di sotto del costo e variazioni avverse nell’ambiente in cui l’impresa opera. Una diminuzione significativa o prolungata del fair value di uno strumento rappresentativo di capitale al di sotto del suo costo è considerata evidenza obiettiva di una riduzione di valore. La perdita di valore è

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considerata significativa se la riduzione del fair value al di sotto del costo sia superiore al 20%, mentre è considerata prolungata se la riduzione del fair value al di sotto del costo si protrae per oltre 9 mesi.

Per gli strumenti di debito, se, in un periodo successivo, il fair value di questi strumenti aumenta e l’incremento può essere oggettivamente correlato ad un evento che si è verificato in un periodo successivo a quello in cui la perdita per riduzione di valore era stata rilevata nel conto economico, la perdita viene ripresa, rilevando il corrispondente importo a conto economico.

Per i titoli azionari, invece, qualora non sussistano più le motivazioni che hanno condotto ad appostare la svalutazione, le perdite rilevate per riduzione di valore sono successivamente ripristinate con effetto a patrimonio netto.

Criteri di cancellazione

La cancellazione delle attività finanziarie disponibili per la vendita avviene solamente se la cessione ha comportato il sostanziale trasferimento di tutti i rischi e benefici connessi alle attività stesse. Qualora sia stata mantenuta una parte dei rischi e dei benefici relativi alle attività finanziarie cedute, queste continuano ad essere iscritte in bilancio, ancorché giuridicamente la titolarità delle attività stesse sia stata effettivamente trasferita.

Nel caso in cui non sia possibile accertare il sostanziale trasferimento dei rischi e benefici, le attività finanziarie vengono cancellate dal bilancio qualora non sia stato mantenuto alcun tipo di controllo sulle stesse. In caso contrario, la conservazione, anche in parte, di tale controllo comporta il mantenimento in bilancio delle attività in misura pari al coinvolgimento residuo, misurato dall’esposizione ai cambiamenti di valore delle attività cedute ed alle variazioni dei flussi finanziari delle stesse.

Infine, per quanto riguarda il trasferimento dei diritti all’incasso, le attività finanziarie cedute vengono cancellate dal bilancio anche quando si mantengono i diritti contrattuali a ricevere i flussi finanziari dell’attività, ma viene assunto un obbligo a pagare quei flussi a una o più entità.

4 - Crediti

Criteri di classificazione

I crediti includono gli impieghi con clientela e con banche che prevedono pagamenti fissi o comunque determinabili e che non sono quotati in un mercato attivo.

I crediti verso clientela sono costituiti:

� da anticipazioni a vista erogate alla clientela nell’ambito dell’attività di factoring a fronte del portafoglio crediti ricevuto prosolvendo che rimane iscritto nel bilancio della controparte cedente, o da crediti acquisiti prosoluto, per i quali sia stata accertata l’inesistenza di clausole contrattuali che facciano venire meno i presupposti per la loro iscrizione;

� da crediti non performing acquisiti da banche e operatori del credito retail; � da crediti fiscali acquisiti da procedure concorsuali.

Criteri di iscrizione

La prima iscrizione di un credito avviene alla data di erogazione e/o acquisizione al suo fair value, comprensivo dei costi di transazione che sono direttamente attribuibili all’acquisizione o all’erogazione del credito e determinabili sin dall’origine dell’operazione, ancorché liquidati in un momento successivo. Sono esclusi i costi che, pur avendo le caratteristiche suddette, sono oggetto di rimborso da parte della controparte debitrice o sono inquadrabili tra i normali costi interni di carattere amministrativo.

Criteri di valutazione

Dopo la rilevazione iniziale, i crediti sono valutati al costo ammortizzato, pari al valore di prima iscrizione diminuito/aumentato dei rimborsi di capitale, delle rettifiche/riprese di valore e dell’ammortamento calcolato col metodo del tasso di interesse effettivo. Il tasso di interesse effettivo è individuato calcolando il tasso che eguaglia il valore attuale dei flussi futuri del credito, per capitale ed interesse, all’ammontare erogato inclusivo dei costi/proventi ricondotti al credito. Tale modalità di contabilizzazione, utilizzando una metodologia finanziaria, consente di distribuire l’effetto economico dei costi/proventi lungo la vita residua attesa del credito.

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Il metodo del costo ammortizzato non viene utilizzato per i crediti la cui breve durata fa ritenere trascurabile l’effetto dell’attualizzazione. Detti crediti vengono valorizzati al costo storico. Analogo criterio di valorizzazione viene adottato per i crediti senza una scadenza definita o a revoca.

Ad ogni chiusura di bilancio o di situazione infrannuale, viene effettuata una ricognizione dei crediti volta ad individuare quelli che, a seguito del verificarsi di eventi occorsi dopo la loro iscrizione, mostrino oggettive evidenze di una possibile perdita di valore. Rientrano in tale ambito i crediti ai quali è stato attribuito lo status di sofferenza, incaglio, ristrutturato o di scaduto secondo le attuali regole di Banca d’Italia, coerenti con la normativa IAS.

In nota integrativa le rettifiche di valore su esposizioni deteriorate sono classificate come analitiche nella citata voce di conto economico anche quando la metodologia di calcolo è di tipo forfetario/statistico.

Con riferimento all’esposizioni deteriorate del settore crediti commerciali si evidenziano di seguito i criteri di valutazione.

I crediti in sofferenza sono oggetto di un processo di valutazione analitica e l’ammontare della rettifica di valore di ciascun credito è pari alla differenza tra il valore di bilancio dello stesso al momento della valutazione (costo ammortizzato) ed il valore attuale dei previsti flussi di cassa futuri, calcolato applicando il tasso di interesse effettivo al momento del passaggio a sofferenza. I flussi di cassa previsti tengono conto dei tempi di recupero attesi sulla base di elementi storici e di altre caratteristiche significative, nonché del presumibile valore di realizzo delle eventuali garanzie.

Ogni cambiamento successivo nell’importo o nelle scadenze dei flussi di cassa attesi, che produca una variazione negativa rispetto alle stime iniziali, determina la rilevazione a conto economico di una rettifica di valore su crediti.

Qualora la qualità del credito deteriorato risulti migliorata ed esista una ragionevole certezza del recupero tempestivo del capitale e degli interessi, concordemente ai termini contrattuali originari del credito, viene appostata a conto economico una ripresa di valore, nel limite massimo del costo ammortizzato che si sarebbe avuto in assenza di precedenti svalutazioni.

I crediti incagliati, sono rappresentati da esposizioni nei confronti di soggetti in temporanea difficoltà, che si prevede possa essere rimossa in un congruo periodo di tempo (“incagli soggettivi”).

Tra gli incagli vanno inoltre incluse, secondo la definizione prevista dalle vigenti istruzioni di Banca d’Italia le esposizioni, non classificate in sofferenza e concesse a soggetti diversi dalle Amministrazioni Pubbliche, per le quali risultino soddisfatte entrambe le seguenti condizioni (“incagli oggettivi”):

� siano scadute e non pagate e/o sconfinanti in via continuativa da oltre 270 giorni; � l’importo complessivo delle esposizioni di cui al punto precedente e delle altre quote scadute da

meno di 270 giorni verso il medesimo debitore, sia almeno pari al 10% dell’intera esposizione verso tale debitore.

Nell’ambito dell’attività di factoring, la continuità dello scaduto va determinata come segue:

� nel caso di operazioni “prosoluto”, per ciascun debitore ceduto va fatto riferimento alla singola fattura che presenta il ritardo maggiore.

� nel caso di operazioni “prosolvendo”, devono risultare soddisfatte le seguenti condizioni: � l’anticipo è di importo pari o superiore al montecrediti a scadere; � vi è almeno una fattura scaduta da più di 270 giorni e il complesso delle fatture scadute

supera il 10% del montecrediti;

Gli incagli soggettivi o oggettivi su esposizioni prosoluto/sconfini, di importo superiore ai 100 mila euro sono valutati analiticamente; l’ammontare della rettifica di valore di ciascun credito è pari alla differenza tra il valore di bilancio dello stesso al momento della valutazione (costo ammortizzato) ed il valore attuale dei previsti flussi di cassa futuri, calcolato utilizzando il tasso di interesse effettivo originario o, in caso di rapporti indicizzati, l’ultimo tasso contrattualmente applicato.

Gli incagli soggettivi o oggettivi su esposizioni prosoluto/sconfini di importo inferiore a 100 mila euro sono sottoposti a valutazione collettiva di perdita di valore.

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Gli incagli oggettivi su esposizioni pro solvendo sono sottoposti a valutazione collettiva di perdita di valore, dal momento che non si ritengono tali crediti rappresentativi di posizioni oggettivamente problematiche.

Le esposizioni ristrutturate , rappresentate da esposizioni nei confronti di controparti con le quali sono stati conclusi accordi che prevedono la concessione di una moratoria al pagamento del debito e la contemporanea rinegoziazione delle condizioni a tassi inferiori a quelli originari, sono sottoposti a valutazione collettiva di perdita di valore o, qualora particolari elementi lo consiglino, sono sottoposti a valutazione analitica.

Le esposizioni scadute , così come definite dalle disposizioni di Banca d’Italia, sono sottoposte a valutazione collettiva di perdita di valore.

Le esposizioni deteriorate attinenti al settore NPL sono oggetto di un processo di valutazione collettiva determinato utilizzando un modello statistico che tiene conto delle serie storiche per categorie omogenee di crediti.

I crediti in bonis sono sottoposti alla valutazione collettiva di perdita di valore. Tale valutazione avviene per categorie di crediti omogenee in termini di rischio di credito e le relative percentuali di perdita sono stimate tenendo conto di serie storiche, fondate su elementi osservabili alla data della valutazione, che consentano di stimare il valore della perdita latente in ciascuna categoria di crediti.

Criteri di cancellazione

L’eliminazione integrale di un credito è effettuata quando lo stesso è considerato irrecuperabile. Le cancellazioni sono imputate direttamente alla voce rettifiche di valore nette per deterioramento di crediti e sono rilevate in riduzione della quota capitale del credito. Recuperi di parte o di interi importi precedentemente svalutati sono iscritti in riduzione della medesima voce rettifiche di valore nette per deterioramento di crediti.

Le attività finanziarie cedute o cartolarizzate sono eliminate solo quando la cessione ha comportato il trasferimento sostanziale di tutti i relativi rischi e benefici. Peraltro, qualora i rischi e i benefici siano stati mantenuti, tali attività finanziarie continuano ad essere iscritte, ancorché giuridicamente la loro titolarità sia stata effettivamente trasferita.

A fronte del mantenimento dell’iscrizione dell’attività finanziaria ceduta, è rilevata una passività finanziaria per un importo pari al corrispettivo incassato al momento della cessione dello strumento finanziario.

Nel caso in cui non tutti i rischi e benefici siano stati trasferiti, le attività finanziarie sono eliminate soltanto se non sia stato mantenuto alcun tipo di controllo sulle stesse. Qualora, invece, il controllo sia stato conservato, le attività finanziarie sono esposte proporzionalmente al coinvolgimento residuo.

Infine, per quanto riguarda il trasferimento dei diritti all’incasso, i crediti ceduti vengono cancellati dal bilancio anche quando si mantengono i diritti contrattuali a ricevere i flussi finanziari dell’attività, ma viene assunto un obbligo a pagare quei flussi a una o più entità.

6 – Operazioni di copertura

Criteri di classificazione

La voce è costituita dal valore attribuito alla chiusura dell’esercizio agli strumenti I.R.S. (Interest Rate Swap), ai quali è stata attribuita specifica finalità di copertura di flussi finanziari come previsto dal principio contabile IAS 39.

Criteri di iscrizione e di valutazione

Tali derivati vengono inizialmente rilevati al fair value. Successivamente le variazioni del fair value del derivato che risultano efficaci per compensare il rischio di variazione dei flussi di cassa futuri degli elementi coperti sono direttamente contabilizzate a Patrimonio Netto, mentre l’eventuale parte inefficace è contabilizzata immediatamente a conto economico.

7 - Partecipazioni

Criteri di classificazione Sono controllate quelle società nelle quali:

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1) si possiede, direttamente o indirettamente attraverso le proprie controllate, più della metà dei diritti di voto di un’impresa a meno che, in casi eccezionali, possa essere dimostrato che tale possesso non costituisce controllo;

2) si possiede la metà, o una quota minore, dei voti esercitabili in assemblea e si ha:

a. il controllo di più della metà dei diritti di voto in virtù di un accordo con altri investitori;

b. il potere di determinare le politiche finanziarie e operative dell’entità in virtù di una clausola statutaria o di un contratto;

c. il potere di nominare o di rimuovere la maggioranza dei membri del consiglio di amministrazione o dell’equivalente organo di governo societario, e la gestione dell’impresa compete a quel consiglio o organo;

d. il potere di esercitare la maggioranza dei diritti di voto nelle sedute del consiglio di amministrazione o dell’equivalente organo di governo societario, e la gestione dell’impresa compete a quel consiglio o organo.

L’esistenza e l’effetto di diritti di voto potenziali che siano effettivamente esercitabili o convertibili sono presi in considerazione all’atto di valutare se una società ha il potere o meno di governare le politiche finanziarie e gestionali di un’altra impresa.

Criteri di iscrizione Per le partecipazioni acquistate precedentemente al 1° luglio 2009, il costo dell’acquisizione viene determinato come somma:

- dei fair value, alla data di acquisizione, delle attività cedute, delle passività assunte e degli strumenti di patrimonio netto emessi dall’acquirente, in cambio del controllo dell’impresa acquisita;

- di qualunque costo direttamente attribuibile all’acquisizione stessa.

Criteri di valutazione Se esistono evidenze che il valore di una partecipazione possa aver subito una riduzione, si procede alla stima del valore recuperabile della partecipazione stessa, tenendo conto del valore attuale dei flussi finanziari futuri che la partecipazione potrà generare, incluso il valore di dismissione finale dell’investimento. Qualora il valore di recupero risulti inferiore al valore contabile, la relativa differenza è rilevata a conto economico.

Qualora i motivi della perdita di valore siano rimossi a seguito di un evento verificatosi successivamente alla rilevazione della riduzione di valore, vengono effettuate riprese di valore con imputazione a conto economico.

Criteri di cancellazione Le partecipazioni vengono cancellate quando scadono i diritti contrattuali sui flussi finanziari derivanti dalle attività stesse o quando la partecipazione viene ceduta trasferendo sostanzialmente tutti i rischi e benefici ad essa connessi.

8 - Attività materiali

Criteri di classificazione

Nella voce figurano le attività materiali ad uso funzionale e quelle detenute a scopo di investimento. La voce comprende quelle assunte in leasing finanziario.

Sono classificati come investimenti immobiliari gli immobili posseduti (a titolo di proprietà o tramite un contratto di locazione finanziaria) al fine di ricavarne canoni di locazione e/o conseguire un apprezzamento del capitale investito.

Sono classificati come immobili ad uso funzionale gli immobili posseduti (a titolo di proprietà o tramite un contratto di locazione finanziaria) per uso aziendale e che ci si attende di utilizzare per più di un esercizio.

Le attività materiali ad uso funzionale includono:

• terreni

• immobili

• mobili ed arredi

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• macchine d’ufficio elettroniche

• macchine e attrezzature varie

• automezzi

• migliorie su beni di terzi

Si tratta di attività aventi consistenza fisica detenute per essere utilizzate nella produzione o nella fornitura di beni e servizi o per scopi amministrativi e che si ritiene di utilizzare per più di un periodo.

In questa voce sono rilevati anche i beni utilizzati in qualità di locatari nell’ambito di un contratto di leasing finanziario.

Sono contratti di leasing finanziario quelli che trasferiscono al locatario sostanzialmente tutti i rischi e i benefici derivanti dalla proprietà del bene.

Le migliorie su beni di terzi sono migliorie e spese incrementative relative ad attività materiali identificabili e separabili. In genere tali investimenti sono sostenuti per rendere adatti all’utilizzo atteso gli immobili presi in affitto da terzi.

Criteri di iscrizione

Le attività materiali sono inizialmente iscritte al costo, comprensivo di tutti i costi direttamente imputabili all’acquisto e alla messa in funzione del bene.

Le spese sostenute successivamente sono aggiunte al valore contabile del bene o rilevate come attività separate se è probabile che si godranno benefici economici futuri eccedenti quelli inizialmente stimati ed il costo può essere attendibilmente rilevato; altrimenti sono rilevate nel conto economico.

Criteri di valutazione

Le attività materiali, inclusi gli immobili detenuti a scopo di investimento, sono valutate al costo, dedotti eventuali ammortamenti e perdite di valore.

Le immobilizzazioni a vita utile limitata sono sistematicamente ammortizzate lungo la loro vita utile, adottando come criterio di ammortamento il metodo a quote costanti.

Non sono, invece, ammortizzate le immobilizzazioni materiali aventi vita utile illimitata o il cui valore residuo è pari o superiore al valore contabile dell’attività.

I terreni e i fabbricati sono trattati separatamente a fini contabili, anche quando sono acquistati congiuntamente. I terreni non sono ammortizzati in quanto caratterizzati da vita utile illimitata. Nel caso in cui il loro valore sia incorporato nel valore del fabbricato, in virtù dell’applicazione dell’approccio per componenti, sono considerati beni separabili dall’edificio; la suddivisione tra il valore del terreno e il valore del fabbricato avviene sulla base di perizie di esperti indipendenti per i soli immobili detenuti “cielo-terra”.

La vita utile delle attività materiali viene rivista ad ogni chiusura di periodo e, se le attese sono difformi dalle stime precedenti, la quota di ammortamento per l’esercizio corrente e per quelli successivi viene rettificata.

Qualora vi sia obiettiva evidenza che una singola attività possa aver subito una riduzione di valore si procede alla comparazione tra il valore contabile dell’attività con il suo valore recuperabile, pari al maggiore tra il fair value, dedotti i costi di vendita, ed il relativo valore d’uso, inteso come il valore attuale dei flussi finanziari futuri che si prevede origineranno dall’attività. Le eventuali rettifiche di valore sono rilevate a conto economico.

Qualora venga ripristinato il valore di un’attività precedentemente svalutata, il nuovo valore contabile non può eccedere il valore netto contabile che sarebbe stato determinato se non si fosse rilevata alcuna perdita per riduzione di valore dell’attività negli anni precedenti.

Le vite utili normalmente stimate sono le seguenti:

• fabbricati: non superiore a 34 anni; • mobili: non superiore a 7 anni; • impianti elettronici: non superiore a 3 anni; • altre: non superiore a 5 anni; • migliorie apportate su beni di terzi: non superiore a 5 anni.

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Criteri di cancellazione

Un’attività materiale è eliminata dallo stato patrimoniale all’atto della dismissione o quando per la stessa non sono previsti benefici economici futuri dal suo utilizzo o dalla sua dismissione.

9 - Attività immateriali

Criteri di classificazione

Le attività immateriali sono attività non monetarie, identificabili pur se prive di consistenza fisica, che soddisfano le caratteristiche di identificabilità, controllo della risorsa in oggetto ed esistenza di benefici economici futuri. Esse includono principalmente l’avviamento ed il software.

Criteri di iscrizione

Le attività immateriali sono inizialmente iscritte in bilancio al costo, rappresentato dal prezzo di acquisto e da qualunque costo diretto sostenuto per predisporre l’attività all’utilizzo.

Criteri di valutazione

Le immobilizzazioni immateriali aventi vita utile limitata sono sistematicamente ammortizzate in base alla stima della loro vita utile.

Qualora vi sia obiettiva evidenza che una singola attività possa aver subito una riduzione di valore si procede al raffronto tra il valore contabile dell’attività ed il suo valore recuperabile, pari al maggiore tra il fair value, dedotti i costi di vendita, ed il relativo valore d’uso, inteso come il valore attuale dei flussi finanziari futuri che si prevede origineranno dall’attività. Le eventuali rettifiche di valore sono rilevate a conto economico.

Le attività immateriali aventi vita utile illimitata non sono ammortizzate. Per queste attività si procede con cadenza almeno annuale ad un raffronto fra il valore contabile ed il valore recuperabile. Nel caso in cui il valore contabile sia maggiore di quello recuperabile si rileva a conto economico una perdita pari alla differenza tra i due valori.

Nel caso di ripristino di valore delle attività immateriali precedentemente svalutate, ad esclusione dell’avviamento, l’accresciuto valore netto contabile non può eccedere il valore contabile che sarebbe stato determinato se non si fosse rilevata alcuna perdita per riduzione di valore dell’attività negli anni precedenti.

Criteri di cancellazione

Un’attività immateriale è eliminata dallo stato patrimoniale all’atto della dismissione o quando non sono previsti benefici economici futuri dal suo utilizzo o dalla sua dismissione.

11 – Fiscalità corrente e differita

Criteri di classificazione

Le imposte correnti e differite, calcolate nel rispetto delle legislazioni fiscali nazionali, sono rilevate nel conto economico ad eccezione di quelle relative a voci addebitate od accreditate direttamente a patrimonio netto.

Il debito per imposte correnti è esposto in bilancio al netto dei relativi acconti pagati per l’esercizio in corso.

Le imposte anticipate e quelle differite vengono contabilizzate a livello patrimoniale a saldi aperti e senza compensazioni, le prime classificate nella voce “Attività fiscali” e le seconde nella voce “Passività fiscali”.

Criteri di iscrizione e di valutazione

Le imposte anticipate e quelle differite vengono determinate sulla base delle differenze temporanee, senza limiti temporali, tra il valore attribuito ad un’attività o ad una passività secondo i criteri civilistici ed i corrispondenti valori assunti ai fini fiscali, applicando le aliquote fiscali che si prevede saranno applicabili nell’esercizio nel quale sarà realizzata l’attività fiscale o sarà estinta la passività fiscale, sulla base della normativa tributaria teorica in vigore alla data di realizzo.

Le attività per imposte anticipate vengono iscritte in bilancio nella misura in cui esiste la probabilità del loro recupero, valutata sulla base della capacità della società interessata o della Capogruppo,

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per effetto dell’esercizio dell’opzione relativa al “consolidato fiscale”, di generare con continuità redditi imponibili positivi.

Le passività per imposte differite vengono iscritte in bilancio, con le sole eccezioni dei maggiori valori dell’attivo in sospensione d’imposta rappresentati da partecipazioni strategiche per le quali non è prevista la cessione e delle riserve in sospensione d’imposta, in quanto la consistenza delle riserve disponibili già assoggettate a tassazione consente ragionevolmente di ritenere che non saranno effettuate d’iniziativa operazioni che ne comportino la tassazione.

12 – Fondi per rischi e oneri

I fondi per rischi e oneri sono costituiti da passività rilevate quando:

� esiste un’obbligazione attuale (legale o implicita) quale risultato di un evento passato; � è probabile che sarà necessario l’esborso di risorse atte a produrre benefici economici per

adempiere all’obbligazione; � può essere effettuata una stima attendibile dell’ammontare dell’obbligazione.

Se tutte queste condizioni non sono soddisfatte, non viene rilevata alcuna passività.

13 – Debiti e titoli in circolazione

Criteri di classificazione

I debiti verso banche, i debiti verso clientela e i titoli in circolazione ricomprendono le varie forme di provvista interbancaria e con clientela e la raccolta effettuata attraverso titoli obbligazionari in circolazione, al netto degli eventuali ammontari riacquistati.

Sono inoltre inclusi i debiti iscritti dal locatario nell’ambito di operazioni di leasing finanziario.

Criteri di iscrizione

I debiti verso banche, i debiti verso clientela e i titoli in circolazione sono inizialmente iscritti al loro fair value, che corrisponde al corrispettivo ricevuto, al netto dei costi di transazione direttamente attribuibili alla passività finanziaria.

Criteri di valutazione

Dopo l’iniziale rilevazione al fair value, tali strumenti sono successivamente valutati al costo ammortizzato, utilizzando il criterio dell’interesse effettivo.

Gli strumenti di debito composti, collegati a strumenti azionari, valute estere, strumenti di credito o indici, sono considerati strumenti strutturati. Il derivato incorporato è separato dal contratto primario e rappresenta un derivato a sé stante qualora i criteri per la separazione siano rispettati. Il derivato incorporato è iscritto al suo fair value e successivamente fatto oggetto di valutazione. Le variazioni di fair value sono iscritte a conto economico.

Al contratto primario viene attribuito il valore corrispondente alla differenza tra l’importo complessivo incassato ed il fair value del derivato incorporato ed è successivamente fatto oggetto di misurazione al costo ammortizzato.

Gli strumenti convertibili in azioni proprie di nuova emissione sono considerati strumenti strutturati e comportano il riconoscimento, alla data di emissione, di una passività finanziaria e di una componente di patrimonio netto.

Alla componente di patrimonio netto è attribuito il valore residuo risultante dopo aver dedotto dal valore complessivo dello strumento finanziario il valore determinato distintamente per una passività finanziaria senza clausola di conversione avente gli stessi flussi finanziari.

La passività finanziaria viene iscritta al netto dei costi di transazione direttamente attribuibili e successivamente misurata al costo ammortizzato utilizzando il criterio dell’interesse effettivo.

Criteri di cancellazione

Le passività finanziarie sono cancellate dal bilancio quando risultano scadute o estinte. La differenza tra valore contabile della passività e l’ammontare pagato per acquistarla viene registrato a conto economico.

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La cancellazione avviene anche in presenza di riacquisto di titoli precedentemente emessi, ancorché tali strumenti siano destinati alla successiva rivendita. I profitti o le perdite derivanti dalla rilevazione del riacquisto quale estinzione sono rilevati a conto economico qualora il prezzo di riacquisto dell’obbligazione sia superiore o inferiore al suo valore contabile.

La successiva alienazione di obbligazioni proprie sul mercato è trattata come emissione di un nuovo debito.

14 – Passività finanziarie di negoziazione

Criteri di classificazione

Le passività finanziarie di negoziazione sono riferiti a contratti derivati che non sono rilevati come strumenti di copertura.

Criteri di iscrizione

All’atto della rilevazione iniziale le passività finanziarie di negoziazione sono iscritte al loro fair value.

Criteri di valutazione

Anche successivamente alla rilevazione iniziale, le passività finanziarie di negoziazione sono valorizzate al fair value alla chiusura del periodo di riferimento. Il fair value viene determinato sulla base dei medesimi criteri illustrati per le attività finanziarie detenute per la negoziazione.

Criteri di cancellazione

Le passività finanziarie sono eliminate quando vengono estinte ovvero quando la relativa obbligazione è adempiuta, cancellata o scaduta. La differenza che emerge in sede di cancellazione è imputata a conto economico.

16 – Operazioni in valuta

Rilevazione iniziale

Le operazioni in valuta estera sono registrate, al momento della rilevazione iniziale, in divisa di conto, applicando all’importo in valuta estera il tasso di cambio in vigore alla data dell’operazione.

Rilevazioni successive

Ad ogni chiusura di bilancio o di situazione infrannuale, le attività e passività monetarie di bilancio in valuta estera sono convertite al tasso di cambio alla data di chiusura.

Le attività e le passività non monetarie, iscritte al costo storico, sono convertite utilizzando il tasso di cambio storico, mentre quelle valutate al fair value sono convertite utilizzando il cambio di fine periodo. Le differenze di cambio che derivano dal regolamento di elementi monetari o dalla conversione di elementi monetari a tassi diversi da quelli di conversione iniziali, o di conversione del bilancio precedente, sono rilevate nel conto economico del periodo in cui sorgono, salvo quelle relative ad attività finanziarie disponibili per la vendita in quanto rilevate in contrapposizione di patrimonio netto.

18 - Altre informazioni

Trattamento di fine rapporto

In applicazione dello IAS 19 “Benefici ai dipendenti”, il Trattamento di fine rapporto del personale, applicato ai dipendenti delle società italiane del Gruppo, sino al 31 dicembre 2006 era considerato un “beneficio successivo al rapporto di lavoro” classificato come “piano a benefici definiti”. Pertanto esso doveva essere iscritto in bilancio sulla base del valore attuariale determinato utilizzando il metodo della “Proiezione Unitaria del Credito”.

A seguito dell’entrata in vigore della Legge Finanziaria 2007, che ha anticipato all’ 1 gennaio 2007 la riforma della previdenza complementare di cui al Decreto Legislativo 5 dicembre 2005 n. 252, le quote di trattamento di fine rapporto del personale maturande a partire dall’1 gennaio 2007 devono, a scelta del dipendente, essere destinate a forme di previdenza complementare ovvero essere mantenute in azienda ed essere trasferite da parte di quest’ultima ad un apposito fondo gestito dall’INPS.

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L’entrata in vigore della suddetta riforma ha comportato una modifica del trattamento contabile del TFR sia con riferimento alle quote maturate sino al 31 dicembre 2006, sia con riferimento alle quote maturande dall’1 gennaio 2007.

In particolare:

- le quote del trattamento di fine rapporto del personale maturande dall’1 gennaio 2007 configurano un “piano a contribuzione definita” sia nel caso di opzione da parte del dipendente per la previdenza complementare, sia nel caso di destinazione al fondo di Tesoreria presso l’INPS. L’importo delle quote deve, pertanto, essere determinato sulla base dei contributi dovuti senza l’applicazione di metodologie di calcolo attuariali;

- il trattamento di fine rapporto del personale maturato al 31 dicembre 2006 continua ad essere considerato come “piano a benefici definiti” con la conseguente necessità di continuare ad effettuare una valutazione attuariale che tuttavia, rispetto alla metodologia di calcolo applicata sino al 31 dicembre 2006, non comporta più l’attribuzione proporzionale del beneficio al periodo di lavoro prestato. Ciò in quanto l’attività lavorativa da valutare si considera interamente maturata per effetto della modifica della natura contabile delle quote che maturano a partire dall’1 gennaio 2007.

Stock options

Si tratta di pagamenti a favore di dipendenti, come corrispettivo delle prestazioni di lavoro, basati su azioni rappresentative del capitale della Capogruppo, che consistono nell’assegnazione di diritti a sottoscrivere aumenti di capitale a pagamento (stock options).

In considerazione della difficoltà di valutare attendibilmente il fair value delle prestazioni ricevute come contropartita degli strumenti rappresentativi del capitale della Capogruppo, viene fatto riferimento al fair value di questi ultimi, misurato alla data della loro assegnazione.

Il fair value dei pagamenti regolati con l’emissione di azioni è ripartito in quote costanti nel periodo di maturazione delle stesse e rilevato a conto economico a fronte dell’iscrizione di una riserva patrimoniale.

Azioni proprie

In base alla normativa italiana vigente l’acquisto di azioni proprie è subordinato a specifica delibera assembleare e al corrispondente stanziamento di una specifica riserva di patrimonio netto. Le azioni proprie presenti in portafoglio vengono iscritte in apposita voce in deduzione del patrimonio netto e sono valutate al costo determinato secondo la metodologia “Fifo”. Le differenze tra prezzo di acquisto e di vendita derivanti dall’attività di trading svolta nel periodo di riferimento su tali azioni sono registrate tra le riserve di patrimonio netto.

Riconoscimento dei ricavi

I proventi relativi a commissioni di gestione e di garanzia sui crediti acquistati nell’ambito dell’attività di factoring sono rilevati fra le commissioni in funzione della loro durata. Sono escluse le componenti considerate nel costo ammortizzato al fine delle determinazione del tasso di interesse effettivo, che sono rilevate fra gli interessi.

Dividendi

I dividendi sono rilevati a conto economico nell’esercizio in cui ne viene deliberata la distribuzione.

Operazioni di pronti contro termine

I titoli ricevuti nell’ambito di un’operazione che contrattualmente ne preveda obbligatoriamente la successiva vendita ed i titoli consegnati nell’ambito di una operazione che contrattualmente ne preveda obbligatoriamente il riacquisto, non sono rilevati e/o eliminati dal bilancio.

Di conseguenza, nel caso di titolo acquistato con accordo di rivendita, l’importo pagato viene rilevato come credito verso clientela o banche, ovvero come attività finanziaria detenuta per la negoziazione; nel caso di titolo ceduto con accordo di riacquisto, la passività è rilevata nei debiti verso banche o verso clientela, ovvero fra le passività finanziarie di negoziazione. I proventi degli impieghi, costituiti dalle cedole maturate sui titoli e dal differenziale tra prezzo a pronti e prezzo a termine dei medesimi, sono iscritti per competenza nelle voci di conto economico relative agli interessi.

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Le due tipologie di operazioni sono compensate se, e solo se, effettuate con la medesima controparte e se la compensazione è prevista contrattualmente.

Costo ammortizzato

Il costo ammortizzato di un’attività o passività finanziaria è il valore a cui questa è stata misurata al momento della rilevazione iniziale, al netto dei rimborsi di capitale, aumentato o diminuito dall’ammortamento complessivo calcolato utilizzando il criterio dell’interesse effettivo su qualsiasi differenza tra il valore iniziale e quello a scadenza e dedotta qualsiasi svalutazione a seguito di una riduzione di valore o di irrecuperabilità (impairment).

Il criterio dell’interesse effettivo è il metodo di ripartizione degli interessi attivi o passivi lungo la durata di un’attività o passività finanziaria. Il tasso di interesse effettivo è il tasso che attualizza esattamente i pagamenti o incassi futuri attesi lungo la vita dello strumento finanziario al valore contabile netto dell’attività o passività finanziaria. Esso include tutti gli oneri e punti base pagati o ricevuti tra le parti di un contratto che sono parte integrante di tale tasso, i costi di transazione e tutti gli altri premi o sconti.

Tra le commissioni che sono considerate parte integrante del tasso di interesse effettivo vi sono le commissioni iniziali ricevute per l’erogazione o l’acquisto di un’attività finanziaria che non sia classificata come valutata al fair value, quali, ad esempio, quelle ricevute a titolo di compenso per la valutazione delle condizioni finanziarie del debitore, per la valutazione e la registrazione delle garanzie e, più in generale, per il perfezionamento dell’operazione.

I costi di transazione, a loro volta, includono gli onorari e le commissioni pagati ad agenti (inclusi i dipendenti che svolgono la funzione di agenti di commercio), consulenti, mediatori e operatori, i contributi prelevati da organismi di regolamentazione e dalle Borse valori, le tasse e gli oneri di trasferimento. I costi di transazione non includono invece costi di finanziamento o costi interni amministrativi o di gestione.

Modalità di determinazione del fair value

Il fair value (valore equo) è il corrispettivo al quale un’attività (o una passività) potrebbe essere scambiata in una transazione libera tra controparti consapevoli e indipendenti.

Il fair value di una passività finanziaria che sia esigibile (ad esempio un deposito a vista) non può essere inferiore all’importo esigibile a richiesta, attualizzato dalla prima data in cui ne potrebbe essere richiesto il pagamento.

Il fair value di uno strumento finanziario al momento della misurazione iniziale è normalmente il prezzo della transazione, cioè il corrispettivo pagato o incassato. Tuttavia, se parte del corrispettivo pagato o incassato è attribuibile ad elementi diversi dallo strumento finanziario, il fair value dello strumento è stimato utilizzando una tecnica di valutazione.

L’esistenza di quotazioni ufficiali in un mercato attivo è la prova migliore del fair value e, quando esistono, sono utilizzate per valutare l’attività o la passività finanziaria. Uno strumento finanziario è considerato quotato in un mercato attivo se i prezzi quotati sono prontamente e regolarmente disponibili in un listino e tali prezzi rappresentano operazioni di mercato effettive che avvengono regolarmente in normali contrattazioni. Se la quotazione ufficiale in un mercato attivo non esiste per uno strumento finanziario nel suo complesso, ma esistono mercati attivi per le parti che lo compongono, il fair value è determinato sulla base dei pertinenti prezzi di mercato per le parti che lo compongono. Se il mercato di uno strumento finanziario non è attivo, il fair value viene determinato utilizzando metodi di stima e modelli valutativi che tengono conto di tutti i fattori di rischio correlati agli strumenti e che sono basati su dati rilevabili sul mercato quali: metodi basati sulla valutazione di strumenti quotati che presentano analoghe caratteristiche, valori attuali dei flussi di cassa attesi, modelli interni o tecniche di valutazione generalmente utilizzati nella pratica finanziaria, valori rilevati in recenti transazioni comparabili.

Il fair value di uno strumento finanziario si basa sui seguenti fattori, laddove significativi: il valore temporale del denaro, cioè l’interesse al tasso base privo di rischio; il rischio di credito; i tassi di cambio delle valute estere; i prezzi dei beni; prezzi di strumenti rappresentativi di capitale; la dimensione delle variazioni future nel prezzo di uno strumento finanziario, cioè la volatilità di quest’ultimo; il rischio di rimborso anticipato e di riscatto; i costi di servizio di un’attività o di una passività finanziaria.

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A.3 – Informativa sul fair value

A.3.1 – Trasferimenti tra portafogli

Banca IFIS non ha effettuato riclassifiche di attività finanziarie quali quelle previste dallo IAS 39 di cui ai paragrafi 50B, 50D e 50E.

A.3.2 – Gerarchia del fair value

A.3.2.1 Portafogli contabili: ripartizione per live lli del fair value

Attività/Passività finanziarie misurate al fair value 31.12.2011 31.12.2010

Livello 1 Livello 2 Livello 3 Livello 1 Livello 2 Livello 3

1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 188 33 293 - -

2. Attività finanziarie valutate al fair value - - - - - -

3. Attività finanziarie disponibili per la vendita 1.604.449 20.426 60.288 748.171 39.672 30.664

4. Derivati di copertura - - - - - -

Totale 1.604.637 20.459 60.288 748.464 39.672 30.664

1. Passività finanziarie detenute per la negoziazione - 201 399 - - -

2. Passività finanziarie valutate al fair value - - - - - -

3. Derivati di copertura - - 34 - - -

Totale - 201 433 - - -

Legenda L1= Livello 1: fair value di uno strumento finanziario quotato in un mercato attivo; L2= Livello 2: fair value misurato sulla base di tecniche di valutazione che prendono a riferimento parametri osservabili sul mercato, diversi dalle quotazioni dello strumento finanziario; L3= Livello 3: fair value calcolato sulla base di tecniche di valutazione che prendono a riferimento parametri non osservabili sul mercato.

A.3.2.2 Variazioni annue delle attività finanziarie valutate al fair value (livello 3)

ATTIVITA' FINANZIARIE

detenute per la negoziazione

valutate al

fair value

disponibili per

la vendita di copertura

1. Esistenze iniziali - - 30.664 -

2. Aumenti - - 32.049 -

2.1 Acquisti - - 5.718 -

2.2 Profitti imputati a: - - - -

2.2.1 Conto Economico - - -

- di cui: Plusvalenze - - 1 -

2.2.2 Patrimonio netto X X - X

2.3 Trasferimenti da altri livelli - - 25.701 -

2.4 Altre variazioni in aumento - - 630 -

3. Diminuzioni - - 2.425 -

3.1 Vendite - - 1.503 -

3.2 Rimborsi - - - -

3.3 Perdite imputate a: - - - -

3.3.1 Conto Economico - - - -

- di cui Minusvalenze - - - -

3.3.2 Patrimonio netto X X - X

3.4 Trasferimenti ad altri livelli - - - -

3.5 Altre variazioni in diminuzione - - 922 -

4. Rimanenze finali - - 60.288 -

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I trasferimenti da altri livelli sono riferiti a titoli precedentemente contributi e classificati nel livello 2.

A.3.2.3 Variazioni annue delle passività finanziari e valutate al fair value (livello 3)

PASSIVITA' FINANZIARIE

detenute per la negoziazione

valutate al fair value

di copertura

1. Esistenze iniziali - - -

2. Aumenti 399 - 34

2.1 Emissioni - - -

2.2 Perdite imputate a: - - -

2.2.1 Conto Economico - - -

- di cui Minusvalenze - - -

2.2.2 Patrimonio netto X X -

2.3 Trasferimenti da altri livelli - - -

2.4 Altre variazioni in aumento 399 - 34

3. Diminuzioni - - -

3.1 Rimborsi - - -

3.2 Riacquisti - - -

3.3 Profitti imputati a: - - -

3.3.1 Conto Economico - - -

- di cui Plusvalenze - - -

3.3.2 Patrimonio netto X X -

3.4 Trasferimenti ad altri livelli - - -

3.5 Altre variazioni in diminuzione - - -

4. Rimanenze finali 399 - 34

Le voci Passività finanziarie di negoziazione e Derivati di copertura sono alimentate in seguito alla fusione per incorporazione di Toscana Finanza S.p.A. e rappresentano il valore attribuito agli strumenti finanziari denominati I.R.S. (Interest Rate Swap).

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Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale ATTIVO

Sezione 1 - Cassa e disponibilità liquide - Voce 10

1.1 Cassa e disponibilità liquide: composizione

31.12.2011 31.12.2010

a) Cassa 66 31

b) Depositi liberi presso Banche Centrali - -

Totale 66 31

Sezione 2 - Attività finanziarie detenute per la ne goziazione - Voce 20

2.1 Attività finanziarie detenute per la negoziazio ne: composizione merceologica

Voci/Valori 31.12.2011 31.12.2010

Livello 1 Livello 2 Livello 3 Livello 1 Livello 2 Livello 3

A. Attività per cassa

1. Titoli di debito 188 - - 293 - -

1.1 Titoli strutturati 188 293

1.2 Altri titoli di debito - - - - - -

2. Titoli di capitale - - - - - -

3. Quote di O.I.C.R. - - - - - -

4. Finanziamenti - - - - - -

4.1 Pronti contro termine attivi - - - - - -

4.2 Altri - - - - - -

Totale A 188 - - 293 - -

B. Strumenti derivati

1. Derivati finanziari - 33 - - - -

1.1 di negoziazione - 33 - - - -

1.2 connessi con la fair value option - - - - - -

1.3 altri - - - - - -

2. Derivati creditizi - - - - - -

2.1 di negoziazione - - - - - -

2.2 connessi con la fair value option - - - - - -

2.3 altri - - - - - -

Totale B - 33 - - - -

Totale (A+B) 188 33 - 293 - -

I titoli di debito strutturati si riferiscono ad obbligazioni convertibili quotate detenute per la negoziazione.

Gli strumenti derivati finanziari di negoziazione si riferiscono a cross currency swap correlati ad operazioni di raccolta fondi in divise diverse dall’euro, che risultano dalla ordinaria attività di gestione della tesoreria.

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2.2 Attività finanziarie detenute per la negoziazio ne: composizione per debitori/emittenti

Voci/Valori 31.12.2011 31.12.2010

A. Attività per cassa

1. Titoli di debito 188 293

a) Governi e Banche Centrali - -

b) Altri enti pubblici - -

c) Banche - -

d) Altri emittenti 188 293

2. Titoli di capitale - -

a) Banche - -

b) Altri emittenti: - -

- imprese di assicurazione - -

- società finanziarie - -

- imprese non finanziarie - -

- altri - -

3. Quote di O.I.C.R. - -

4. Finanziamenti - -

a) Governi e Banche Centrali - -

b) Altri enti pubblici - -

c) Banche - -

d) Altri soggetti - -

Totale A 188 293

B. Strumenti derivati

a) Banche - -

- fair value - -

b) Clientela 33 -

- fair value 33 -

Totale B 33 -

Totale (A+B) 221 293

2.3 Attività finanziarie per cassa detenute per la negoziazione: variazioni annue

Titoli di debito Titoli di capitale

Quote di O.I.C.R.

Finanziamenti Totale

31.12.2011

A. Esistenze iniziali 293 293

B. Aumenti - - - - -

B1. Acquisti - - - - -

B2. Variazioni positive di fair value - - - - -

B3. Altre variazioni - - - - -

C. Diminuzioni (105) - - - (105)

C1. Vendite - - - - -

C2. Rimborsi - - - - -

C3. Variazioni negative di fair value (105) (105)

C4. Trasferimenti ad altri portafogli - - - - -

C5. Altre variazioni - - - - -

D. Rimanenze finali 188 - - - 188

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Sezione 4 - Attività finanziarie disponibili per la vendita – Voce 40

4.1 Attività finanziarie disponibili per la vendita : composizione merceologica

Voci/Valori 31.12.2011 31.12.2010

Livello 1 Livello 2 Livello 3 Livello 1 Livello 2 Livello 3

1. Titoli di debito 1.604.449 19.942 46.504 748.171 39.197 17.671

1.1 Titoli strutturati - - 770 - - 757

1.2 Altri titoli di debito 1.604.449 19.942 45.734 748.171 39.197 16.914

2. Titoli di capitale - 484 13.784 - 475 12.993

2.1 Valutati al fair value - 484 9.590 - 475 9.527

2.2 Valutati al costo - - 4.194 - - 3.466

3. Quote di O.I.C.R. - - - - - -

4. Finanziamenti - - - - - -

Totale 1.604.449 20.426 60.288 748.171 39.672 30.664

Gli “altri titoli di debito” di livello 1, sono prevalentemente riferiti a titoli di Stato italiani a tasso fisso se di brevissima durata o a tasso variabile se con scadenza a medio termine. Gli “altri titoli di debito” di livello 2 e 3 sono riferiti a titoli di debito prevalentemente bancari a tasso variabile.

Tali titoli sono stati utilizzati per operazioni di pronti contro termine di breve/brevissimo periodo con controparti bancarie, su piattaforma MTS o su Eurosistema.

I titoli di capitale si riferiscono a partecipazioni di minoranza ritenute di interesse strategico per la Banca, tra cui alcune in fase di start-up che sono state valutate al costo.

4.2 Attività finanziarie disponibili per la vendita : composizione per debitori/emittenti

Voci/Valori 31.12.2011 31.12.2010

1. Titoli di debito 1.670.895 805.039

a) Governi e Banche Centrali 1.526.658 525.529

b) Altri enti pubblici - -

c) Banche 132.524 241.813

d) Altri emittenti 11.713 37.697

2. Titoli di capitale 14.268 13.468

a) Banche 9.551 9.997

b) Altri emittenti: 4.717 3.471

- imprese di assicurazione

- società finanziarie 2.838 1.593

- imprese non finanziarie 1.879 1.878

- altri - -

3. Quote di O.I.C.R. - -

4. Finanziamenti - -

a) Governi e Banche Centrali - -

b) Altri enti pubblici - -

c) Banche - -

d) Altri soggetti - -

Totale 1.685.163 818.507

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4.4 Attività finanziarie disponibili per la vendita : variazioni annue

Titoli di debito Titoli di capitale Quote di O.I.C.R.

Finanziamenti Totale

31.12.2011

A. Esistenze iniziali 805.039 13.468 - - 818.507

B. Aumenti 1.783.250 815 - - 1.784.065

B1. Acquisti 1.750.589 727 - - 1.751.316

B2. Variazioni positive di FV 1.028 9 - - 1.037

B3. Riprese di valore - - - - -

- imputate al conto economico X -

- imputate al patrimonio netto - - - - -

B4. Trasferimenti da altri portafogli - - - - -

B5. Altre variazioni 31.633 79 31.712

C. Diminuzioni (917.394) (15) - - (917.409)

C1. Vendite (99.428) (2) (99.430)

C2. Rimborsi (756.250) - - - (756.250)

C3. Variazioni negative di FV (48.087) (13) - - (48.100)

C4. Svalutazioni da deterioramento - - - - -

- imputate al conto economico - - - - -

- imputate al patrimonio netto - - - - -

C5. Trasferimenti ad altri portafogli - - - - -

C6. Altre variazioni (13.629) - - - (13.629)

D. Rimanenze finali 1.670.895 14.268 - - 1.685.163

Relativamente ai titoli di debito, le altre variazioni in aumento si riferiscono agli interessi effettivi ed agli utili realizzati sulla vendita dei medesimi titoli rispettivamente per 31.129 mila euro e per 504 mila euro; le altre variazioni in diminuzione si riferiscono alle cedole incassate.

Relativamente ai titoli di capitale, gli acquisti si riferiscono alla sottoscrizione dell’aumento di capitale nella partecipazione di minoranza della neocostituita società India Factoring and Finance Solutions Private Limited, con sede nella città di Mumbai in India, che si prefigge di offrire factoring, forfaiting e altri prodotti di trade finance, particolarmente nel settore delle piccole e medie imprese.

Le variazioni positive e negative di fair value si riferiscono alla valutazione dei titoli in contropartita del patrimonio netto.

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Sezione 6 – Crediti verso banche – Voce 60

6.1 Crediti verso banche: composizione merceologica

Tipologia operazioni / Valori 31.12.2011 31.12.2010

A. Crediti verso Banche Centrali 13.127 106

1. Depositi vincolati - -

2. Riserva obbligatoria 13.127 106

3. Pronti contro termine attivi - -

4. Altri - -

B. Crediti verso banche 286.621 217.042

1. Conti correnti e depositi liberi 131.029 90.501

2. Depositi vincolati 44.802 30.021

3. Altri finanziamenti - -

3.1 Pronti contro termine - -

3.2 Leasing finanziario - -

3.3 Altri - -

4. Titoli di debito 110.790 96.520

4.1 Titoli strutturati - -

4.2 Altri titoli di debito 110.790 96.520

Totale (valore di bilancio) 299.748 217.148

Totale (fair value) 299.748 217.148

Nella sottovoce conti correnti e depositi liberi sono inclusi depositi over night, in parte negoziati sulla piattaforma e-Mid.

Gli altri titoli di debito sono riferiti ad obbligazioni emesse da istituti di credito che per le loro caratteristiche sono state classificate tra i crediti verso banche.

L’impiego di risorse finanziarie disponibili presso altri istituti di credito non rappresenta un’attività core business per Banca IFIS e la posizione presenta essenzialmente aspetti contingenti connessi al mantenimento di disponibilità eccedenti sulle scadenze di fine anno.

Il fair value dei crediti verso banche risulta allineato al relativo valore di bilancio in considerazione del fatto che i depositi interbancari nonché i titoli di debito sono di breve o brevissima scadenza a tasso indicizzato.

Sezione 7 – Crediti verso clientela – Voce 70

7.1 Crediti verso clientela: composizione merceolog ica

Tipologia operazioni/Valori 31.12.2011 31.12.2010

Bonis Deteriorate Bonis Deteriorate

1. Conti correnti 87.041 29.636 100.292 17.141

2. Pronti contro termine attivi - - - -

3. Mutui 5.911 3.712 -

4. Carte di credito, prestiti personali e cessioni del quinto

- - - -

5. Leasing finanziario - - - -

6. Factoring 1.250.646 157.680 1.186.176 197.602

7. Altre operazioni 49.881 90.384 44.685 6.185

8. Titoli di debito - - - -

8.1 Titoli strutturati - - - -

8.2 Altri titoli di debito - - - -

Totale (valore di bilancio) 1.393.479 277.700 1.334.865 220.928

Totale (fair value) 1.395.715 303.063 1.334.865 220.928

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Fra le “altre operazioni” sono inclusi per 94.383 mila euro i crediti non performing acquisiti attraverso la fusione di Toscana Finanza S.p.A.. Tali crediti sono classificati prevalentemente fra le attività deteriorate e sono stati iscritti un sede di business combination al loro fair value e successivamente al costo ammortizzato.

L’attività di Toscana Finanza è per natura strettamente connessa al recupero di crediti deteriorati e pertanto si espongono tra le sofferenze e gli incagli la gran parte dei crediti del settore NPL; tale classificazione è il risultato fisiologico del modello di business che fa della miglior valorizzazione di tali crediti l’essenza della sua attività.

7.2 Crediti verso clientela: composizione per debit ori/emittenti

Tipologia operazioni/Valori 31.12.2011 31.12.2010

Bonis Deteriorate Bonis Deteriorate

1. Titoli di debito: - - - -

a) Governi - - - -

b) Altri enti pubblici - - - -

c) Altri emittenti - - - -

- imprese non finanziarie

- imprese finanziarie

- assicurazioni

- altri

2. Finanziamenti verso: 1.393.479 277.700 1.334.865 220.928

a) Governi 13.194 3.806 1.523 6.174

b) Altri enti pubblici 356.258 36.291 243.207 41.054

c) Altri soggetti 1.024.027 237.603 1.090.135 173.700

- imprese non finanziarie 935.712 147.880 978.790 150.470

- imprese finanziarie 60.830 3.346 77.803 3.185

- assicurazioni - - - -

- altri 27.485 86.377 33.542 20.045

Totale 1.393.479 277.700 1.334.865 220.928

Sezione 10 – Le partecipazioni – Voce 100

10.1 Partecipazioni in società controllate, control late in modo congiunto o sottoposte ad influenza notevole: informazioni sui rapporti parte cipativi

Denominazioni Sede Quota di

partecipazione % Disponibilità voti %

A. Imprese controllate in via esclusiva

1. IFIS Finance Sp. Z o. o. Varsavia 100% 100%

2. Fast Finance S.p.A. Bologna 100% 100%

3. TF SEC Srl con socio unico Firenze 100% 100%

B. Imprese controllate in modo congiunto - - -

C. Imprese sottoposte ad influenza notevole - - -

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10.2 Partecipazioni in società controllate, control late in modo congiunto o sottoposte ad influenza notevole: informazioni contabili

Denominazione Totale attivo Ricavi totali Utile

(perdita) Patrimonio

netto Valore di bilancio

Fair value

A. Imprese controllate in via esclusiva X

1. IFIS Finance Sp. Z o. o. 25.334 2.369 1.524 24.958 26.356 X

2. Fast Finance S.p.A. 70.514 3.536 (21) 24.477 19.405 X

3. TF SEC Srl con socio unico 564 155 89 405 316 X

B. Imprese controllate in modo congiunto - - - - - X

C. Imprese sottoposte ad influenza notevole - - - - - -

I dati relativi al patrimonio netto e al risultato riportati nella tabella sono desunti dai bilanci o dai progetti di bilancio delle partecipate al 31 dicembre 2011.

Le società Fast Finance S.p.A. e TF Sec S.r.l. sono rinvenienti dall’operazione di acquisizione della società Toscana Finanza S.p.A. avvenuta in data 17 maggio 2011 e della sua successiva fusione per incorporazione in Banca IFIS S.p.A. avvenuta in data 28 dicembre 2011.

Per quanto concerne la partecipazione in IFIS Finance, dal processo di consolidamento emerge un avviamento pari a 792 mila euro.

Tali valori sono recepiti nel bilancio consolidato.

10.3 Partecipazioni: variazioni annue 31.12.2011 31.12.2010

A. Esistenze iniziali 26.356 26.356

B. Aumenti 19.721 -

B.1 Acquisti 19.721 -

B.2 Riprese di valore - -

B.3 Rivalutazioni - -

B.4 Altre variazioni - -

C. Diminuzioni - -

C.1 Vendite - -

C.2 Rettifiche di valore - -

C.3 Altre variazioni - -

D. Rimanenze finali 46.077 26.356

E. Rivalutazioni totali - -

F. Rettifiche totali - -

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Sezione 11 - Attività materiali – Voce 110

11.1 Attività materiali: composizione delle attivit à valutate al costo

Attività/Valori 31.12.2011 31.12.2010

A. Attività ad uso funzionale

1.1 di proprietà 33.442 33.550

a) terreni 6.738 6.738

b) fabbricati 24.588 24.444

c) mobili 807 1.086

d) impianti elettronici 507 478

e) altre 802 804

1.2 acquisite in leasing finanziario 4.972 -

a) terreni - -

b) fabbricati 4.972 -

c) mobili - -

d) impianti elettronici - -

e) altre - -

Totale A 38.414 33.550

B. Attività detenute a scopo di investimento

2.1 di proprietà 732 732

a) terreni - -

b) fabbricati 732 732

2.2 acquisite in leasing finanziario - -

a) terreni - -

b) fabbricati - -

Totale B 732 732

Totale (A+B) 39.146 34.282

Gli immobili iscritti a fine esercizio tra le immobilizzazioni materiali sono principalmente riferiti all’importante edificio storico “Villa Marocco” sito in Mestre – Venezia sede della Banca, e all’immobile sito in Mestre – Venezia in parte sublocato alla società controllante La Scogliera S.p.A..

Il valore di bilancio di tali immobili risultano supportati da perizia effettuata da soggetti esperti nella valutazione di immobili di pregio.

A seguito della fusione per incorporazione di Toscana Finanza S.p.A., risulta iscritto altresì per 4.972 mila euro l’immobile sito in Firenze, acquisito in locazione finanziaria, sede della società incorporata.

Sono inoltre iscritti immobili di valore non rilevante.

11.2 Attività materiali: composizione delle attivit à valutate al fair value o rivalutate

Non si rilevano attività materiali valutate al fair value o rivalutate.

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11.3 Attività materiali ad uso funzionale: variazio ni annue

Terreni Fabbricati Mobili Impianti elettronici

Altre Totale

31.12.2011

A. Esistenze iniziali lorde 6.738 25.149 3.591 2.507 1.796 39.781

A.1 Riduzioni di valore totali nette - - - - - -

A.2 Esistenze iniziali nette 6.738 24.444 1.086 478 804 33.550

B. Aumenti - 5.194 199 443 352 6.188

B.1 Acquisti - 5.194 199 443 352 6.188

di cui da operazione di aggregazione aziendale - 4.972 58 88 94 5.212

B.2 Spese per migliorie capitalizzate - - - - - -

B.3 Riprese di valore - - - - - -

B.4 Variazioni positive di fair value imputate a: - - - - - -

a) patrimonio netto - - - - - -

b) conto economico - - - - - -

B.5 Differenze positive di cambio - - - - - -

B.6 Trasferimenti da immobili detenuti a scopo di investimento

- - - - - -

B.7 Altre variazioni - - - - - -

C. Diminuzioni - (78) (478) (414) (354) (1.324)

C.1 Vendite - - - (3) (89) (92)

C.2 Ammortamenti (78) (478) (411) (265) (1.232)

C.3 Rettifiche di valore da deterioramento imputate a:

- - - - - -

a) patrimonio netto - - - - - -

b) conto economico - - - - - -

C.4 Variazioni negative di fair value imputate a: - - - - - -

a) patrimonio netto - - - - - -

b) conto economico - - - - - -

C.5 Differenze negative di cambio - - - - - -

C.6 Trasferimenti a - - - - - -

a) attività materiali detenute a scopo di investimento

- - - - - -

b) attività in via di dismissione - - - - - -

C.7 Altre variazioni - - - - - -

D. Rimanenze finali nette 6.738 29.560 807 507 802 38.414

D.1 Riduzioni di valore totali nette - 1.211 3.028 2.659 981 7.879

D.2 Rimanenze finali lorde 6.738 30.771 3.835 3.166 1.783 46.293

E. Valutazione al costo - - - - - -

Le attività materiali ad uso funzionale sono valutate al costo e sono ammortizzate in modo sistematico lungo la loro vita utile, ad esclusione dei terreni a vita utile illimitata e dell’immobile “Villa Marocco” in considerazione del fatto che il valore residuo dell’immobile stimato al termine della sua vita utile prevista è superiore al valore contabile.

Gli immobili e i mobili non ancora entrati in funzione alla data di riferimento del bilancio non vengono ammortizzati.

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73

11.4 Attività materiali detenute a scopo di investi mento: variazioni annue

31.12.2011

Terreni Fabbricati

A. Esistenze iniziali - 732

B. Aumenti - -

B.1 Acquisti - -

B.2 Spese per migliorie capitalizzate - -

B.3 Variazioni positive di fair value - -

B.4 Riprese di valore - -

B.5 Differenze di cambio positive - -

B.6 Trasferimenti da immobili ad uso funzionale - -

B.7 Altre variazioni - -

C. Diminuzioni - -

C.1 Vendite - -

C.2 Ammortamenti - -

C.3 Variazioni negative di fair value - -

C.4 Rettifiche di valore da deterioramento - -

C.5 Differenze di cambio negative - -

C.6 Trasferimenti ad altri portafogli di attività - -

a) immobili ad uso funzionale - -

b) attività non correnti in via di dismissione - -

C.7 Altre variazioni - -

D. Rimanenze finali - 732

E. Valutazione al fair value - 732

I fabbricati detenuti a scopo di investimento sono riferiti a immobili locati. Tali immobili non vengono ammortizzati in quanto destinati alla vendita.

Sezione 12 - Attività immateriali - Voce 120

12.1 Attività immateriali: composizione per tipolo gia di attività

Attività/Valori 31.12.2011 31.12.2010

Durata definita Durata indefinita Durata definita Durata indefinita

A.1 Avviamento X - X -

A.1.1 di pertinenza del gruppo X - X -

A.1.2 di pertinenza dei terzi X - X -

A.2 Altre attività immateriali 5.277 - 2.798 -

A.2.1 Attività valutate al costo: 5.277 - 2.798 -

a) Attività immateriali generate internamente - - - -

b) Altre attività 5.277 - 2.798 -

A.2.2 Attività valutate al fair value: - - - -

a) Attività immateriali generate internamente - - - -

b) Altre attività - - - -

Totale 5.277 - 2.798 868

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Le altre attività immateriali al 31 dicembre 2011 sono relative per 4.761 mila euro all’acquisizione ed allo sviluppo di software, ammortizzate a quote costanti per un periodo stimato di durata utile pari a cinque anni dall’entrata in funzione.

La voce include altresì per 507 mila euro il valore residuo dei costi sostenuti per la strutturazione dell’operazione di cartolarizzazione revolving della durata di 5 anni, come più avanti descritta, i cui benefici economici futuri consistono nella possibilità per la Banca di procacciarsi risorse finanziarie a costi inferiori a quelli ottenibili dal mercato interbancario.

12.2 Attività immateriali: variazioni annue

Avviamento Altre attività immateriali: generate internamente

Altre attività immateriali: altre

Totale 31.12.2011

A. Esistenze iniziali - - - 2.798 - 2.798

A.1 Riduzioni di valore totali nette - - - - - -

A.2 Esistenze iniziali nette - - - 2.798 - 2.798

B. Aumenti - - - 3.937 - 3.937

B.1 Acquisti - - - 3.937 - 3.937

di cui da operazione di aggregazione aziendale - - - 1.144 - 1.144

B.2 Incrementi di attività immateriali interne X - - - - -

B.3 Riprese di valore X - - - - -

B.4 Variazioni positive di fair value - - - - -

- a patrimonio netto X - - - - -

- a conto economico X - - - - -

B.5 Differenze di cambio positive - - - - - -

B.6 Altre variazioni - - -

C. Diminuzioni - - - (1.458) - (1.458)

C.1 Vendite - - - - - -

C.2 Rettifiche di valore - - - (1.458) - (1.458)

- Ammortamenti X (1.458) (1.458)

- Svalutazioni: - - - - - -

+ patrimonio netto X - - - - -

+ conto economico - - - - - -

C.3 Variazioni negative di fair value: - - - - - -

- a patrimonio netto X - - - - -

- a conto economico X - - - - -

C.4 Trasferimenti alle attività non correnti in via di dismissione

- - - - - -

C.5 Differenze di cambio negative - - - - - -

C.6 Altre variazioni - - -

D. Rimanenze finali nette - - - 5.277 - 5.277

D.1 Rettifiche di valore totali nette - - - - - -

E. Rimanenze finali lorde - - - 5.277 - 5.277

F. Valutazione al costo - - - - - - Legenda Def: a durata definita Indef: a durata indefinita

Gli acquisti si riferiscono per 2.434 mila euro ad investimenti per il potenziamento di sistemi informatici, mentre 1.144 mila euro derivano dalla fusione di Toscana Finanza S.p.A..

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Sezione 13 – Le attività fiscali e le passività fis cali – Voce 130 dell’attivo e voce 80 del passivo

13.1 Attività per imposte anticipate: composizione

Le principali fattispecie cui sono riferibili le attività per imposte anticipate sono di seguito riportate.

Attività per imposte anticipate 31.12.2011 31.12.2010

Titoli disponibili per la vendita 18.395 2.680

Crediti verso clientela 13.049 6.875

Altre 959 348

Totale 32.403 9.903

13.2 Passività per imposte differite: composizione

Le principali fattispecie cui sono riferibili le passività per imposte differite sono di seguito riportate.

Passività per imposte differite 31.12.2011 31.12.2010

Attività materiali 2.627 2.627

Crediti verso clientela 1.496 1.231

Titoli disponibili per la vendita 9 -

Altre 25 32

Totale 4.157 3.890

13.3 Variazioni delle imposte anticipate (in contro partita del conto economico)

31.12.2011 31.12.2010

Importo iniziale 7.223 4.905

Aumenti 7.333 2.682

2.1 Imposte anticipate rilevate nell'esercizio 3.635 2.682

a) relative a precedenti esercizi - -

b) dovute al mutamento di criteri contabili - -

c) riprese di valore - -

d) altre 3.635 2.682

2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali - -

2.3 Altri aumenti 3.698 -

Diminuzioni 548 364

3.1 Imposte anticipate annullate nell'esercizio 548 364

a) rigiri 548 364

b) svalutazioni per sopravvenuta irrecuperabilità - -

c) mutamento di criteri contabili - -

d) altre - -

3.2 Riduzioni di aliquote fiscali - -

3.3 Altre diminuzioni - -

Importo finale 14.008 7.223

Gli altri aumenti sono rinvenienti dalla fusione con Toscana Finanza S.p.A..

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13.4 Variazioni delle imposte differite (in controp artita del conto economico)

31.12.2011 31.12.2010

1. Importo iniziale 3.890 2.960

2. Aumenti 270 1.213

2.1 Imposte differite rilevate nell'esercizio 270 1.213

a) relative a precedenti esercizi - -

b) dovute al mutamento di criteri contabili - -

c) altre 270 1.213

2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali - -

2.3 Altri aumenti - -

3. Diminuzioni 12 283

3.1 Imposte differite annullate nell'esercizio 12 16

a) rigiri 12 16

b) dovute al mutamento di criteri contabili - -

c) altre - -

3.2 Riduzioni di aliquote fiscali - -

3.3 Altre diminuzioni - 267

4. Importo finale 4.148 3.890

13.5 Variazioni delle imposte anticipate (in contro partita del patrimonio netto)

31.12.2011 31.12.2010

1. Importo iniziale 2.680 -

2. Aumenti 15.766 2.680

2.1 Imposte anticipate rilevate nell'esercizio 15.766 2.680

a) relative a precedenti esercizi 109 -

b) dovute al mutamento di criteri contabili - -

c) altre 15.657 2.680

2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali - -

2.3 Altri aumenti - -

3. Diminuzioni 51 -

3.1 Imposte anticipate annullate nell'esercizio 51 -

a) rigiri 51 -

b) svalutazioni per sopravvenuta irrecuperabilità - -

c) dovute al mutamento di criteri contabili - -

d) altre - -

3.2 Riduzioni di aliquote fiscali - -

3.3 Altre diminuzioni - -

4. Importo finale 18.395 2.680

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13.6 Variazioni delle imposte differite (in contro partita del patrimonio netto)

31.12.2011 31.12.2010

1. Importo iniziale - 220

2. Aumenti 9 -

2.1 Imposte differite rilevate nell'esercizio 9 -

a) relative a precedenti esercizi - -

b) dovute al mutamento di criteri contabili - -

c) altre 9 -

2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali - -

2.3 Altri aumenti - -

3. Diminuzioni - 220

3.1 Imposte differite annullate nell'esercizio - -

a) rigiri - -

b) dovute al mutamento di criteri contabili - -

c) altre - -

3.2 Riduzioni di aliquote fiscali - -

3.3 Altre diminuzioni - 220

4. Importo finale 9 -

Sezione 15 - Altre attività – Voce 150

15.1 Altre attività: composizione

31.12.2011 31.12.2010

- Ifis Collection Services 95.456 123.397

- Ratei e risconti attivi 10.515 8.335

- Crediti verso Erario 1.658 635

- Depositi cauzionali 353 283

- Altre partite diverse 4.536 3.088

Totale 112.518 135.728

I crediti verso IFIS Collection Services, società veicolo costituita appositamente per l’operazione di cartolarizzazione, derivano dalla mancata derecognition, nel rispetto dello IAS 39, dell’operazione di cartolarizzazione revolving effettuata a partire dal mese di ottobre 2008. Tale somma corrisponde ai fondi disponibili presso il veicolo derivanti dagli incassi dei crediti riceduti e non ancora corrisposti all’originator in base alle caratteristiche tecniche dell’operazione.

I ratei e risconti attivi si riferiscono per 9.352 mila euro a risconti di interessi passivi accreditati anticipatamente alla clientela relativi alla raccolta mediante il prodotto rendimax vincolato.

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PASSIVO

Sezione 1 – Debiti verso banche - Voce 10

1.1 Debiti verso banche: composizione merceologica

Tipologia operazioni/Componenti del gruppo 31.12.2011 31.12.2010

1. Debiti verso banche centrali 1.861.829 152.420

2. Debiti verso banche 131.337 600.037

2.1 Conti correnti e depositi liberi 7.790 69.659

2.2 Depositi vincolati 120.971 330.543

2.3 Finanziamenti - 199.835

2.3.1 Pronti contro termine passivi - 199.835

2.3.2 Altri - -

2.4 Debiti per impegni di riacquisto di propri strumenti patrimoniali - -

2.6 Altri debiti 2.576 -

Totale 1.993.166 752.457

Fair value 1.993.166 752.457

I debiti verso banche centrali si riferiscono a operazioni di rifinanziamento presso Eurosistema effettuate utilizzando sia parte dei titoli di debito in portafoglio, sia i titoli ottenuti dall’operazione di autocartolizzazione di crediti commerciali “IFIS Collection Services”.

Il fair value dei debiti verso banche risulta allineato al relativo valore di bilancio in considerazione del fatto che i depositi interbancari sono di breve o brevissima scadenza.

1.4 Debiti verso banche oggetto di copertura specif ica

Tra i debiti verso banche è iscritto per 2.576 mila euro un mutuo passivo derivante dalla fusione per incorporazione di Toscana Finanza S.p.A., il quale è oggetto di copertura specifica da rischio di flussi finanziari. Tale copertura è realizzata mediante interest rate swap che al 31 dicembre 2011 è iscritto a fair value nella voce del passivo per 34 mila euro.

Sezione 2 – Debiti verso clientela – Voce 20

2.1 Debiti verso clientela: composizione merceologi ca

Tipologia operazioni/Componenti del gruppo 31.12.2011 31.12.2010

1. Conti correnti e depositi liberi 494.445 560.399

2. Depositi vincolati 1.100.469 773.551

3. Finanziamenti 53.514 468.024

3.1 pronti contro termine passivi 49.127 468.024

3.2 altri 4.387 -

4. Debiti per impegni di riacquisto di propri strumenti patrimoniali - -

5. Altri debiti 2.050 -

Totale 1.650.478 1.801.974

Fair value 1.652.115 1.804.722

I conti correnti e i depositi liberi in essere al 31 dicembre 2011 includono, per 468.393 mila euro, la raccolta effettuata con il conto deposito libero rendimax, mentre nella sottovoce depositi vincolati è inclusa, per 1.087.469 mila euro, la raccolta effettuata mediante rendimax vincolato e rendimax like.

I pronti contro termine passivi sono stati effettuati con controparte Cassa di Compensazione e Garanzia e aventi come sottostante Titoli di Stato.

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Gli altri finanziamenti sono relativi al debito per locazione finanziaria iscritto in applicazione del metodo finanziario previsto dallo IAS 17 all’immobile in leasing acquisito a seguito della fusione di Toscana Finanza S.p.A., come di seguito dettagliato.

2.5 Debiti per leasing finanziario

31.12.2011 31.12.2010

Debiti per leasing finanziario 4.387 -

Il debito suesposto è relativo al leasing finanziario immobiliare stipulato dalla società Toscana Finanza S.p.A. nel 2009 per l’immobile sito in Firenze adibito a sede della società, oggi sede della divisione crediti di difficile esigibilità (NPL). Il contratto stipulato con Centro Leasing S.p.A. prevede una durata di 18 anni (dal 01.03.2009 al 01.03.2027), con pagamento di 216 rate mensili di Euro 28.490, comprensive di quota capitale, interessi ed una opzione di acquisto al termine del contratto di euro 1.876.800. Il tasso interno di attualizzazione utilizzato è pari al 5,32%.

Sezione 4 – Passività finanziarie di negoziazione - voce 40

4.1 Passività finanziarie di negoziazione: composiz ione merceologica

Tipologia operazioni / Componenti del gruppo

31.12.2011 31.12.2010

VN

FV

FV * VN

FV

FV * Livello1

Livello2

Livello3

Livello1

Livello2

Livello3

A. Passività per cassa

1. Debiti verso banche - - - - - - - - - -

2. Debiti verso clientela - - - - - - - - -

3. Titoli di debito - - - - - - - - - -

3.1 Obbligazioni - - - - - - - - - -

3.1.1 Strutturate - - - - X - - - - X

3.1.2 Altre obbligazioni - - - - X - - - - X

3.2 Altri titoli - - - - - - - -

3.2.1 Strutturati - - - - X - - - - X

3.2.2 Altri - - - - X - - - - X

Totale A - - - - - - - - - -

B. Strumenti derivati

1. Derivati finanziari - 201 399 - - -

1.1 Di negoziazione X - 201 399 X X - - - X

1.2 Connessi con la fair value option

X - - - X X - - - X

1.3 Altri X - - - X X - - - X

2. Derivati creditizi - - - - - -

2.1 Di negoziazione X - - - X X - - - X

2.2 Connessi con la fair value option

X - - - X X - - - X

2.3 Altri X - - - X X - - - X

Totale B - 201 399 - - - - -

Totale (A+B) X - 201 399 X X - - - X Legenda FV = fair value FV* = fair value calcolato escludendo le variazioni di valore dovute al cambiamento del merito creditizio dell'emittente rispetto alla data di emissione VN = valore nominale o nozionale

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Sezione 6- Derivati di copertura - voce 60

6.1 Derivati di copertura: composizione per tipolog ia di copertura e per livelli gerarchici

Fair value 31.12.2011 VN

31.12.2011

Fair value 31.12.2010 VN 31.12.2010 L1 L2 L3 L1 L2 L3

A) Derivati finanziari - - 34 - - - - -

1) Fair value - - - - - - - -

2) Flussi finanziari - - 34 2.576 - - - -

3) Investimenti esteri - - - - - - - -

B. Derivati creditizi - - - - - - - -

1) Fair value - - - - - - - -

2) Flussi finanziari - - - - - - - -

Totale - - 34 2.576 - - - -

Legenda VN = valore nominale L1 = livello 1 L2 = livello 2 L3 = livello 3

6.2 Derivati di copertura: composizione per portafo gli coperti e per tipologie di copertura

Operazioni/Tipo copertura

Fair value Flussi finanziari

Investim. Esteri

Specifica

Generica Specifica Generica rischio di tasso

rischio di

cambio

rischio di

credito

rischio di

prezzo

più rischi

1. Attività finanziarie disponibili per la vendita

- - - - - X - X X

2. Crediti - - - X - X - X X

3. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza

X - - X - X - X X

4. Portafoglio - - - - - - - - X

5. Altre operazioni X X X X X X X X -

Totale attività - - - - - - - - -

1. Passività finanziarie 34 - - X - X - X X

2. Portafoglio - - - - - - - - X

Totale passività 34 - - - - - - - -

1. Transazioni attese X X X X X X - X X

2. Portafoglio di attività e passività finanziarie

X X X X X X X - -

Sezione 8 – Passività fiscali – Voce 80

Si veda la sezione 14 dell’attivo.

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Sezione 10 - Altre passività - Voce 100

10.1 Altre passività: composizione

31.12.2011 31.12.2010

- Ratei e risconti passivi 7.815 10.995

- Debiti verso Erario ed Enti Previdenziali 5.606 4.232

- Debiti verso fornitori 5.326 4.528

- Somme a disposizione della clientela 3.024 2.335

- Debiti verso il personale 2.133 1.594

- Altri debiti 20.765 11.105

Totale 44.669 34.789

La voce ratei e risconti passivi è composta prevalentemente da quote di commissioni di gestione e garanzia dei crediti acquistati nell’ambito dell’attività di factoring, che vengono rilevate a conto economico in funzione della loro durata.

La voce debiti verso Erario ed Enti Previdenziali include l’importo, pari a 3.253 mila euro, delle ritenute d’acconto da versare effettuate sugli interessi riconosciuti alla clientela, in particolare sul conto deposito on line rendimax.

Gli altri debiti si riferiscono, per 14.756 mila euro, all’ammontare delle partite illiquide da accreditare alla clientela, per effetti la cui valuta economica non è ancora giunta a maturazione. Si riferiscono inoltre per 3.320 mila euro a debiti verso la controllante La Scogliera S.p.A. derivanti dall’applicazione dell’istituto della tassazione di gruppo (consolidato fiscale) ai sensi degli art.117 e seguenti del D.P.R. 917/86 e rappresentano il debito di Banca IFIS per Ires corrente al netto degli acconti versati nel corso dell’esercizio e a crediti Ires di annualità pregresse, quest’ultime pari a 209 mila euro. Il risultato, in termini di reddito imponibile, tiene conto della compensazione delle perdite fiscali della controllante secondo la procedura prevista dalla normativa in oggetto nonché sulla base degli specifici accordi stipulati fra le società del Gruppo.

Sezione 11 - Trattamento di fine rapporto del perso nale - Voce 110

11.1 Trattamento di fine rapporto del personale: va riazioni annue

31.12.2011 31.12.2010

A. Esistenze iniziali 1.060 1.055

B. Aumenti 428 40

B.1 Accantonamento dell'esercizio 41 35

B.2 Altre variazioni 387 5

C. Diminuzioni 236 35

C.1 Liquidazioni effettuate 160 31

C.2 Altre variazioni 76 4

D. Rimanenze finali 1.252 1.060

Totale 1.252 1.060

Le altre variazioni in aumento sono relative per 387 mila euro alla fusione di Toscana Finanza S.p.A. avvenuta il 31 dicembre 2011.

Le altre variazioni in diminuzione rappresentano l’effetto dell’attualizzazione del fondo maturato sino al 31 dicembre 2006 e rimasto in azienda.

Le liquidazioni effettuate rappresentano invece i benefici pagati ai dipendenti nell’esercizio.

11.2 Altre informazioni

I principi contabili IAS/IFRS prevedono che le passività a carico dell’impresa, per le indennità che saranno riconosciute ai dipendenti al momento della risoluzione del rapporto di lavoro, quali il trattamento di fine rapporto, siano stanziate in bilancio sulla base di una valutazione attuariale dell’ammontare che sarà riconosciuto alla data di maturazione.

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In particolare, tale accantonamento deve tenere conto dell’ammontare già maturato alla data di bilancio, proiettandolo nel futuro per stimare l’ammontare da pagare al momento della risoluzione del rapporto di lavoro. Tale somma viene in seguito attualizzata per tenere conto del tempo che trascorrerà prima dell’effettivo pagamento.

A seguito dell’entrata in vigore della Legge Finanziaria 2007, che ha anticipato all’1 gennaio 2007 la riforma della previdenza complementare di cui al Decreto Legislativo 5 dicembre 2005 n. 252, le quote di trattamento di fine rapporto del personale maturande a partire dall’1 gennaio 2007 devono, a scelta del dipendente, essere destinate a forme di previdenza complementare ovvero essere mantenute in azienda ed essere trasferite da parte di quest’ultima ad un apposito fondo gestito dall’INPS.

L’entrata in vigore della suddetta riforma ha comportato una modifica del trattamento contabile del TFR sia con riferimento alle quote maturate sino al 31 dicembre 2006, sia con riferimento alle quote maturande dall’1 gennaio 2007.

In particolare:

- le quote del trattamento di fine rapporto del personale maturande dall’1 gennaio 2007 configurano un “piano a contribuzione definita” sia nel caso di opzione da parte del dipendente per la previdenza complementare, sia nel caso di destinazione al fondo di Tesoreria presso l’INPS. L’importo delle quote deve, pertanto, essere determinato sulla base dei contributi dovuti senza l’applicazione di metodologie di calcolo attuariali;

- il trattamento di fine rapporto del personale maturato al 31 dicembre 2006 continua ad essere considerato come “piano a benefici definiti” con la conseguente necessità di continuare ad effettuare una valutazione attuariale che tuttavia, rispetto alla metodologia di calcolo applicata sino al 31 dicembre 2006, non comporta più l’attribuzione proporzionale del beneficio al periodo di lavoro prestato. Ciò in quanto l’attività lavorativa da valutare si considera interamente maturata per effetto della modifica della natura contabile delle quote che maturano a partire dall’1 gennaio 2007.

Sezione 12 – Fondi per rischi e oneri - Voce 120

12.1 Fondi per rischi e oneri: composizione

Voci/Componenti 31.12.2011 31.12.2010

1 Fondi di quiescenza aziendali 393 -

2. Altri fondi per rischi ed oneri - -

2.1 controversie legali - -

2.2 oneri per il personale - -

2.3 altri - -

Totale 393 -

Il valore del fondo rischi ed oneri al 31 dicembre 2011 deriva dalla fusione di Toscana Finanza S.p.A., ed è costituito per 2 mila euro dal “Fondo indennità suppletiva di clientela verso agenti” e per 391 mila euro dal “Fondo di trattamento fine mandato amministratori”.

Banca IFIS, ritenendo che non ve ne siano i presupposti, non ha effettuato accantonamenti ad altri rischi ed oneri a seguito di quanto di seguito descritti.

In data 25 luglio 2008 ha avuto inizio un controllo fiscale da parte dell’Agenzia delle Entrate – Direzione Regionale del Veneto per l’anno d’imposta 2005. Tale controllo si è concluso in data 5 dicembre 2008 con il rilascio del processo verbale di constatazione, dal quale sono emersi due rilievi, entrambi collegati alla corretta determinazione del plafond di deducibilità dei crediti ex articolo 106, terzo comma, del DPR 917/86, per complessivi euro 1.447 mila. Peraltro, considerato che il meccanismo del plafond pone dei limiti alla deducibilità delle svalutazioni su crediti e che l’eccedenza (derivante dal raffronto tra plafond e svalutazioni nette effettuate) è deducibile per quote costanti nei diciotto esercizi successivi, l’applicazione del criterio indicato nel citato processo verbale di constatazione comporterebbe un beneficio fiscale per la Banca per gli esercizi successivi al 2005. In data 21 giugno 2010 Banca IFIS ha ricevuto Avviso di Accertamento in rettifica in merito ai due

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rilievi indicati con una maggiore imposta dovuta per l’anno 2005 pari a circa euro 478 mila più interessi e sanzioni.

Nel processo verbale di constatazione sopra citato è stata inoltre stata fatta una segnalazione relativamente ad una presunta operazione elusiva di cui all’articolo 37-bis del D.P.R. 600/73 afferente la svalutazione, effettuata nell’anno 2003, della partecipazione in Immobiliare Marocco S.p.A. (società fusa per incorporazione nell'Emittente con atto del 19 ottobre 2009), dedotta in quinti negli esercizi successivi sulla base delle perdite rilevate da tale società ai sensi degli articoli 61 e 66 del D.P.R. 917/86 (in vigore fino al 31 dicembre 2003). In data 2 febbraio 2009 è stato notificato un avviso da parte dell’Agenzia che ha richiesto di produrre chiarimenti in merito all’operazione di svalutazione, a cui la Banca ha prontamente risposto.

Sempre con riferimento alla segnalazione relativa alla presunta operazione elusiva, in data 3 dicembre 2009 è stato notificato alla Banca un avviso di accertamento per l’anno 2004 in cui l’Agenzia delle Entrate rettifica il reddito per l’anno 2004 ai fini Ires, applicando la norma antielusiva di cui all’articolo 37-bis del DPR 600/73 per complessivi euro 837 mila, con una maggiore imposta dovuta per l’anno di imposta in questione pari a circa euro 276 mila più interessi e sanzioni. Inoltre, in data 21 giugno 2010 è stato notificato alla Banca un avviso di accertamento per l’annualità successiva, in cui l’Agenzia delle Entrate rettifica il reddito per l’anno 2005 ai fini Ires, applicando la norma antielusiva di cui all’articolo 37-bis del DPR 600/73 per complessivi euro 837 mila, con una maggiore imposta dovuta per l’anno di imposta in questione pari a circa euro 276 mila più interessi e sanzioni. Lo stesso avviso di accertamento, per l’annualità 2005, recuperava a tassazione la quota relativa alla rideterminazione del plafond di deducibilità delle perdite su crediti come sopra descritto per complessivi euro 1.447 mila.

Successivamente, entro la chiusura dell’esercizio 2010 è giunta alla Banca comunicazione di annullamento in autotutela per gli avvisi di accertamento emessi sull’annualità 2005. Allo stato attuale non vi sono più notizie in merito a tali avvisi per le cui annualità risulterebbero scaduti i termini di accertamento al 31 dicembre 2010.

In merito all’ avviso di accertamento per l’annualità 2004, in data 22 febbraio 2011 si è discusso il ricorso avanti la commissione tributaria provinciale di primo grado di Venezia. In data 29 giugno 2011 è stata emessa la sentenza dalla CTP di Venezia che ha rigettato il ricorso presentato. Si è proceduto quindi a presentare il ricorso in commissione tributaria Regionale avverso la sentenza in oggetto.

La Banca, confortata dal parere del proprio consulente fiscale, giudica totalmente infondate le pretese avanzate dell’Agenzia dell’Entrate, in quanto si ritiene sia stata pienamente applicata la normativa vigente all’epoca della contestazione dei fatti in oggetto e anche alla luce dei recenti interventi del legislatore tributario aventi ad oggetto la disciplina fiscale per i soggetti che applicano i principi contabili internazionali.

La Banca non ritiene pertanto probabile tale passività potenziale.

12.2 Fondi per rischi e oneri: variazioni annue

Voci/Componenti 31.12.2011

Fondi di quiescenza Altri fondi

A. Esistenze iniziali - -

B. Aumenti - -

B.1 Accantonamento dell'esercizio - -

B.2 Variazioni dovute al passare del tempo - -

B.3 Variazioni dovute a modifiche del tasso di sconto - -

B.4 Altre variazioni 393

C. Diminuzioni - -

C.1 Utilizzo nell'esercizio - -

C.2 Variazioni dovute a modifiche del tasso di sconto - -

C.3 Altre variazioni - -

D. Rimanenze finali 393 -

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Sezione 14 – Patrimonio dell'impresa - voci 130, 15 0, 160, 170, 180, 190 e 200

14.1 Capitale e azioni proprie: composizione

Voce 31.12.2011 31.12.2010

190 Capitale sociale (in migliaia di euro) 53.811 53.811

Numero azioni ordinarie 53.811.095 53.811.095

Valore nominale azioni ordinarie 1 euro 1 euro

200 Azioni proprie (in migliaia di euro) 3.968 13.498

Numero azioni proprie 997.190 2.229.017

14.2 Capitale - numero azioni della capogruppo: var iazioni annue

Voci/Tipologie Ordinarie Altre

A. Azioni esistenti all'inizio dell'esercizio 53.811.095 -

- interamente liberate 53.811.095 -

- non interamente liberate - -

A.1 Azioni proprie (-) (2.229.017) -

A.2 Azioni in circolazione: esistenze iniziali 51.582.078 -

B. Aumenti 4.074.179 -

B.1 Nuove emissioni - -

- a pagamento: - -

- operazioni di aggregazioni di imprese - -

- conversione di obbligazioni - -

- esercizio di warrant - -

- altre - -

- a titolo gratuito: - -

- a favore dei dipendenti - -

- a favore degli amministratori - -

- altre - -

B.2 Vendita di azioni proprie 1.052.141 -

B.3 Altre variazioni 3.022.038 -

C. Diminuzioni (2.842.352) -

C.1 Annullamento - -

C.2 Acquisto di azioni proprie (2.842.352) -

C.3 Operazioni di cessione di imprese - -

C.4 Altre variazioni - -

D. Azioni in circolazione: rimanenze finali 52.813.905 -

D.1 Azioni proprie (+) 997.190 -

D.2 Azioni esistenti alla fine dell'esercizio 53.811.095 -

- interamente liberate 53.811.095 -

- non interamente liberate - -

Le altre variazioni in aumento si riferiscono per n.1.410.405 alla distribuzione di azioni proprie quale parte del dividendo sull’utile dell’esercizio 2010 e per n. 1.611.633 al concambio relativo all’operazione di fusione Toscana Finanza S.p.A. effettuato mediante utilizzo delle azioni proprie in portafoglio.

14.3 Capitale: altre informazioni

Il capitale sociale è composto da n. 53.811.095 azioni ordinarie di nominali 1 euro cadauna per le quali non sono previsti diritti, privilegi e vincoli, inclusi i vincoli nella distribuzione dei dividendi e nel rimborso del capitale.

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14.4 Riserve di utili: altre informazioni

Voci/Componenti 31.12.2011 31.12.2010

Riserva legale 10.762 6.373

Riserva straordinaria 57.725 50.236

Altre riserve (241) (1.800)

Totale riserve di utili 68.246 54.809

Riserva acquisto azioni proprie 3.968 13.498

Riserva futuro acquisto azioni proprie 16.032 6.502

Totale voce 170 riserve 88.246 74.809

Altre informazioni

1. Garanzie rilasciate e impegni

Operazioni 31.12.2011 31.12.2010

1) Garanzie rilasciate di natura finanziaria 12.768 3.852

a) Banche 4.714 3.625

b) Clientela 8.054 227

2) Garanzie rilasciate di natura commerciale - -

a) Banche - -

b) Clientela - -

3) Impegni irrevocabili a erogare fondi - -

a) Banche - -

i) a utilizzo certo - -

ii) a utilizzo incerto - -

b) Clientela 28.078 31.619

i) a utilizzo certo - -

ii) a utilizzo incerto 28.078 31.619

4) Impegni sottostanti ai derivati su crediti: vendite di protezione - -

5) Attività costituite in garanzia di obbligazioni di terzi - 2.340

6) Altri impegni 607.098 106.600

Totale 647.944 144.411

La voce altri impegni si riferisce per 570 milioni di euro a titoli di debito acquistati ma non ancora regolati al 31 dicembre 2011.

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Parte C- Informazioni sul conto economico

Sezione 1 – Gli interessi - Voci 10 e 20

1.1 Interessi attivi e proventi assimilati: composi zione

Voci/Forme tecniche Titoli di debito Finanziamenti Altre

operazioni 31.12.2011 31.12.2010

1 Attività finanziarie detenute per la negoziazione

19 - - 19 20

2 Attività finanziarie valutate al fair value - - - - -

3 Attività finanziarie disponibili per la vendita 31.130 - - 31.130 12.331

4 Attività finanziarie detenute sino alla scadenza - - - - -

5 Crediti verso banche 2.186 981 2.361 5.528 2.466

6 Crediti verso clientela - 54.441 847 55.288 47.948 948 7 Derivati di copertura X X - - -

8 Altre attività X X 481 481 75

Totale 33.335 55.422 3.689 92.446 62.840

L’incremento rilevato nell’esercizio è prevalentemente da attribuire ad interessi attivi rilevati su titoli di debito classificati sia fra le attività finanziarie disponibili per la vendita sia fra i crediti verso banche la cui consistenza è significativamente aumentata rispetto all’esercizio precedente.

Tra gli interessi attivi verso clientela sono iscritti interessi per ritardato pagamento ritenuti recuperabili per circa 1 milione di euro, relativi ad alcune operazioni di acquisto a titolo definitivo di crediti nei confronti della Pubblica Amministrazione.

1.3 Interessi attivi e proventi assimilati: altr e informazioni

1.3.1 Interessi attivi su attività finanziarie in v aluta

31.12.2011 31.12.2010

Interessi attivi su attività finanziarie in valuta 318 505

1.4 Interessi passivi e oneri assimilati: composizi one

Voci/Forme tecniche Debiti Titoli Altre

operazioni 31.12.2011 31.12.2010

1 Debiti verso banche centrali - X (6.188) (6.188) (539)

2 Debiti verso banche (6.287) X (988) (7.195) (5.040)

3 Debiti verso clientela (40.298) X (9.308) (49.606) (31.047)

4 Titoli in circolazione X - - - (165)

5 Passività finanziarie di negoziazione - - - - -

6 Passività finanziarie valutate al fair value - - - - -

7 Altre passività e fondi X X (1) (1) -

8 Derivati di copertura X X - - -

Totale (46.505) - (16.485) (62.990) (36.791)

Gli interessi passivi su debiti verso banche centrali, verso banche e verso clientela relativi ad “altre operazioni” sono riferiti a operazioni di pronti contro termine poste in essere nel corso dell’esercizio.

Gli interessi passivi su debiti verso clientela relativi alla categoria “debiti” si riferiscono per 39.239 mila euro al conto deposito rendimax.

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1.5 Interessi passivi e oneri assimilati: differenz iali relativi alle operazioni di copertura

Voci/Valori 31.12.2011 31.12.2010

A. Differenziali positivi relativi a operazioni di copertura: - -

B. Differenziali negativi relativi a operazioni di copertura: (22) -

C. Saldo (A-B) (22) -

1.6 Interessi passivi e oneri assimilati: altre informazioni

1.6.1 Interessi passivi su passività in valuta

31.12.2011 31.12.2010

Interessi passivi su passività in valuta (141) (132)

1.6.2 Interessi passivi su passività per operazioni di leasing finanziario

31.12.2011 31.12.2010

Interessi pass. su passività per operazioni di leasing finanziario (66) -

Sezione 2 – Le commissioni - Voci 40 e 50

2.1 Commissioni attive: composizione

Tipologia servizi/Valori 31.12.2011 31.12.2010

a) garanzie rilasciate 99 3

b) derivati su crediti - -

c) servizi di gestione, intermediazione e consulenza: - -

1. negoziazione di strumenti finanziari - -

2. negoziazione di valute - -

3. gestioni di portafogli - -

3.1. individuali - -

3.2. collettive - -

4. custodia e amministrazione di titoli - -

5. banca depositaria - -

6. collocamento di titoli - -

7. attività di ricezione e trasmissione ordini - -

8. attività di consulenza - -

8.1 in materia di investimenti - -

8.1 in materia di struttura finanziaria - -

9. distribuzione di servizi di terzi - -

9.1. gestioni di portafogli - -

9.1.1. individuali - -

9.1.2. collettive - -

9.2. prodotti assicurativi - -

9.3. altri prodotti - -

d) servizi di incasso e pagamento 1.124 1.145

e) servizi di servicing per operazioni di cartolarizzazione - -

f) servizi per operazioni di factoring 78.105 65.931

g) esercizio di esattorie e ricevitorie - -

h) attività di gestione di sistemi multilaterali di scambio - -

i) tenuta e gestione dei conti correnti 798 736

j) altri servizi 1.489 1.749

Totale 81.616 69.564

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L’incremento rispetto al precedente esercizio è dovuto in particolare alla maggior remunerazione del servizio di gestione e garanzia dei crediti offerto dalla Banca, a causa della complessità di gestione, nonché per compensare l’aumento del rischio di credito.

2.2 Commissioni passive: composizione

Servizi/Valori 31.12.2011 31.12.2010

a) garanzie ricevute (193) (118)

b) derivati su crediti - -

c) servizi di gestione e intermediazione: (119) (149)

1. negoziazione di strumenti finanziari - -

2. negoziazione di valute - -

3. gestioni di portafogli: - -

3.1 proprie - -

3.2 delegate da terzi - -

4. custodia e amministrazione di titoli (119) (149)

5. collocamento di strumenti finanziari - -

6. offerta fuori sede di strumenti finanziari, prodotti e servizi - -

d) servizi di incasso e pagamento (92) (70)

e) altri servizi (3.182) (3.345)

Totale (3.586) (3.682)

Sezione 3 – Dividendi e proventi simili - Voce 70

3.1 Dividendi e proventi simili: composizione

Voci/Proventi

31.12.2011 31.12.2010

dividendi proventi da quote di O.I.C.R.

dividendi proventi da quote di O.I.C.R.

A. Attività finanziarie detenute per la negoziazione - - - -

B. Attività finanziarie disponibili per la vendita 82 - 17 -

C. Attività finanziarie valutate al fair value - - - -

D. Partecipazioni - X - X

Totale 82 - 17 -

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Sezione 4 – Il risultato netto dell'attività di neg oziazione - Voce 80

4.1 Risultato netto dell'attività di negoziazione: composizione

Operazioni / Componenti reddituali Plusvalenze

(A)

Utili da negoziazione

(B)

Minusvalenze (C)

Perdite da negoziazione

(D)

Risultato netto [(A+B)

- (C+D)]

1. Attività finanziarie di negoziazione - - (105) - (105)

1.1 Titoli di debito - - (105) - (105)

1.2 Titoli di capitale - - - - -

1.3 Quote di O.I.C.R. - - - - -

1.4 Finanziamenti - - - - -

1.5 Altre - - - - -

2. Passività finanziarie di negoziazione - - - - -

2.1 Titoli di debito - - - - -

2.2 Debiti - - - - -

2.3 Altre - - - - -

3. Altre attività e passività finanziarie: differenze di cambio

X X X X (179)

4. Strumenti derivati - - - - -

4.1 Derivati finanziari: - - - - -

- Su titoli di debito e tassi di interesse - - - - -

- Su titoli di capitale e indici azionari - - - - -

- Su valute e oro X X X X

- Altri - - - - -

4.2 Derivati su crediti - - - - -

Totale - - (105) - (284)

Sezione 6 – Utili (Perdite) da cessione/riacquisto - Voce 100

6.1 Utili (Perdite) da cessione/riacquisto: compos izione

Voci/Componenti reddituali

31.12.2011 31.12.2010

Utili Perdite Risultato

netto Utili Perdite

Risultato netto

Attività finanziarie

1. Crediti verso banche - - - - - -

2. Crediti verso clientela - - - - - -

3. Attività finanziarie disponibili per la vendita

1.554 (1.050) 504 1.771 (1.277) 494

3.1 Titoli di debito 1.554 (1.050) 504 1.771 (1.277) 494

3.2 Titoli di capitale - - - - - -

3.3 Quote di O.I.C.R. - - - - - -

3.4 Finanziamenti - - - - - -

4. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza

- - - - - -

Totale attività 1.554 (1.050) 504 1.771 (1.277) 494

Passività finanziarie

1. Debiti verso banche - - - - - -

2. Debiti verso clientela - - - - - -

3. Titoli in circolazione - - - - - -

Totale passività - - - - - -

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Gli utili netti da cessione di attività finanziarie disponibili per la vendita sono stati realizzati attraverso la vendita di titoli obbligazionari bancari detenuti in portafoglio.

Sezione 8 – Le rettifiche/riprese di valore nette p er deterioramento - Voce 130

8.1 Rettifiche di valore nette per deterioramento d i crediti: composizione

Operazioni/ componenti reddituali

Rettifiche di valore (1)

Riprese di valore (2)

Totale 31.12.2011

Totale 31.12.2010

Specifiche

Di portafoglio

Specifiche Di portafoglio Cancellazioni

Altre

A B A B

A. Crediti verso banche - - - - - - - - -

- finanziamenti - - - - - - - - -

- titoli di debito - - - - - - - - -

B. Crediti verso clientela (594) (27.822) (8.423) 1.731 4.567 - - (30.514) (24.200)

- finanziamenti (594) (27.822) (8.423) 1.731 4.567 (30.514) (24.200)

- titoli di debito - - - - - - - - -

C. Totale (594) (27.822) (8.423) 1.731 4.567 - - (30.514) (24.200)

Legenda A= da interessi B= altre riprese

La rilevanza di tale posta deve essere letta nel contesto di mercato che l’ha generata, con forti condizionamenti da parte della congiuntura economica e diffuse difficoltà da parte delle imprese.

Le rettifiche e le riprese di valore includono l’effetto “time value” che deriva dal processo di attualizzazione dei flussi di cassa futuri attesi.

8.2 Rettifiche di valore nette per deterioramento d i attività finanziarie disponibili per la vendita: composizione

Operazioni/ Componenti reddituali

Rettifiche di valore (1)

Riprese di valore (2)

Totale 31.12.2011

Totale 31.12.2010

Specifiche Specifiche

Cancellazioni Altre A B

A. Titoli di debito - - - - - -

B. Titoli di capitale - - X X - (235)

C. Quote OICR - - X - - -

D. Finanziamenti a banche - - - - - -

E. Finanziamenti a clientela - - - - - -

F. Totale - - - - - (235)

Legenda A= da interessi B= altre riprese

Relativamente all’esercizio precedente, le rettifiche di valore nette per deterioramento di attività finanziarie disponibili per la vendita si riferiscono all’adeguamento del valore a fair value di una partecipazione di minoranza detenuta in portafoglio.

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Sezione 9 - Le spese amministrative - Voce 150

9.1 Spese per il personale: composizione

Tipologia di spesa/Settori 31.12.2011 31.12.2010

1) Personale dipendente (20.925) (21.851)

a) salari e stipendi (15.489) (16.034)

b) oneri sociali (4.235) (4.227)

c) indennità di fine rapporto (883) (1.049)

d) spese previdenziali - -

e) accantonamento al trattamento di fine rapporto del personale (101) (35)

f) accantonamento al fondo trattamento di quiescenza e obblighi simili: - -

- a contribuzione definita - -

- a benefici definiti - -

g) versamenti ai fondi di previdenza complementare esterni: - -

- a contribuzione definita - -

- a benefici definiti - -

h) costi derivanti da accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali - -

i) altri benefici a favore dei dipendenti (217) (506)

2) Altro personale in attività (300) (278)

3) Amministratori e sindaci (3.970) (2.603)

4) Personale collocato a riposo - -

5) Recuperi di spese per dipendenti distaccati presso altre aziende - -

6) Rimborsi di spese per dipendenti di terzi distaccati presso la società - (215)

Totale (24.013) (24.947)

La sottovoce indennità di fine rapporto include sia le quote del TFR che i dipendenti hanno optato di mantenere in azienda da versare al Fondo di Tesoreria INPS, sia le quote destinate a forme di previdenza complementari; include inoltre gli effetti dell’applicazione del metodo attuariale previsto dallo IAS 19. La sottovoce accantonamento al trattamento di fine rapporto del personale si riferisce invece alla rivalutazione del fondo TFR maturato sino al 31 dicembre 2006 e rimasto in azienda.

Nella sottovoce altri benefici a favore dei dipendenti sono rilevati i costi sostenuti per i corsi di formazione e aggiornamento del personale.

9.2 Numero medio dei dipendenti per categoria

Personale dipendente: 31.12.2011 31.12.2010

Personale dipendente: 366,5 330,5

a) dirigenti 11 9,5

b) Quadri direttivi 45,5 48

c) restante personale dipendente 310 273

Altro personale - -

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9.5 Altre spese amministrative: composizione

Tipologia di spesa/Valori 31.12.2011 31.12.2010

Spese per servizi professionali (4.738) (2.370)

Legali e consulenze (3.842) (1.549)

Servizi in outsourcing (603) (548)

Revisione (293) (273)

Imposte indirette e tasse (2.918) (2.354)

Spese per acquisto di beni e servizi non professionali (9.994) (9.006)

spese relative agli immobili (2.604) (2.378)

spese per informazione clienti (908) (971)

spese telefoniche e trasmissione dati (860) (829)

pubblicità e inserzioni (859) (695)

spese spedizione documenti (833) (722)

assistenza e noleggio software (511) (491)

altre spese diverse (3.419) (2.920)

Totale (17.650) (13.730)

Tra le spese legali e le consulenze sono rilevati i costi sostenuti da Banca IFIS per l’acquisizione del Gruppo Toscana Finanza, pari a 1.587 mila euro.

Sezione 11 – Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali – Voce 170

11.1. Rettifiche di valore nette su attività materi ali: composizione

Attività/Componenti reddituali Ammortamento

(a)

Rettifiche di valore per

deterioramento (b)

Riprese di valore (c)

Risultato netto (a + b - c)

A. Attività materiali

A.1 Di proprietà (1.232) - - (1.232)

- Ad uso funzionale (1.232) - - (1.232)

- Per investimento - - - -

A.2 Acquisite in leasing finanziario - - - -

- Ad uso funzionale - - - -

- Per investimento - - - -

Totale (1.232) - - (1.232)

Sezione 12 – Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali - Voce 180

12.1 Rettifiche di valore nette di attività immater iali: composizione

Attività/Componenti reddituali Ammortamento

(a)

Rettifiche di valore per

deterioramento (b)

Riprese di valore (c)

Risultato netto (a + b - c)

A. Attività immateriali

A.1 Di proprietà (1.458) - - (1.458)

- Generate internamente dall'azienda - - - -

- Altre (1.458) - - (1.458)

A.2 Acquisite in leasing finanziario - - - -

Totale (1.458) - - (1.458)

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Sezione 13 – Gli altri oneri e proventi di gestione - Voce 190

13.1 Altri oneri di gestione: composizione

Tipologia di spesa/Valori 31.12.2011 31.12.2010

a) Transazioni con clientela (213) (45)

b) Altri oneri (180) (884)

Totale (393) (929)

13.2 Altri proventi di gestione: composizione

Tipologia di spesa/Valori 31.12.2011 31.12.2010

a) Recupero spese a carico di terzi 2.322 1.708

b) Fitti attivi 93 97

c) Altri proventi 2.126 554

Totale 4.541 2.359

La voce “recupero spese a carico di terzi” si riferisce al riaddebito alla clientela di spese legali e consulenze nonché imposte di registro e di bollo iscritte nella voce “altre spese amministrative”.

La voce “altri proventi” include l’utile derivante dall’acquisizione del Gruppo Toscana Finanza S.p.A. a prezzi favorevoli pari a 1.887 mila euro.

Sezione 18 - Le imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente - Voce 290

18.1 Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operat ività corrente: composizione

Componenti reddituali/Settori 31.12.2011 31.12.2010

1. Imposte correnti (-) (16.728) (11.984)

2. Variazioni delle imposte correnti dei precedenti esercizi (+/-) 90 (280)

3. Riduzione delle imposte correnti dell'esercizio (+) - -

4. Variazione delle imposte anticipate (+/-) 3.087 2.318

5. Variazione delle imposte differite (+/-) (258) (930)

6. Imposte di competenza dell'esercizio (-) (-1+/-2+3+/-4+/-5) (13.809) (10.876)

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18.2 Riconciliazione tra onere fiscale teorico e on ere fiscale effettivo di bilancio

Voci/Componenti 31.12.2011

Utile (perdita) dell’operatività corrente al lordo delle imposte 35.182

IRES - Onere fiscale teorico (27,5%) (9.675)

- effetto di proventi interamente o parzialmente non tassabili 146

- effetto di oneri interamente o parzialmente non deducibili (868)

- benefici da applicazione consolidato fiscale nazionale 1.357

- effetto di altre variazioni -

- ires non corrente 111

- ires differita non corrente (23)

IRES - Onere fiscale effettivo (8.952)

IRAP - Onere fiscale teorico (5,57%) (1.960)

- effetto di proventi/oneri che non concorrono alla base imponibile (2.898)

- effetto di altre variazioni (5)

- irap non corrente 6

IRAP - Onere fiscale effettivo (4.857)

Imposta sostitutiva -

Altre imposte -

Onere fiscale effettivo di bilancio (13.809)

Sezione 20 – Altre informazioni

Non si segnalano ulteriori informazioni oltre a quelle già fornite nelle precedenti o nelle successive sezioni della presente nota integrativa.

Sezione 21 – Utile per azione

21.1 Numero medio delle azioni ordinarie a capitale diluito

Utile per azione e utile diluito per azione 31.12.2011 31.12.2010

Utile netto (in migliaia di euro) 23.260 17.149

Numero medio azioni in circolazione 52.419.661 51.582.078

Numero medio azioni potenzialmente diluitive - 217.400

Numero medio azioni diluite 52.419.661 51.799.478

Utile per azione (unità di euro) 0,44 0,33

Utile per azione diluito (unità di euro) 0,44 0,33

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Parte D- Redditività consolidata complessiva

PROSPETTO ANALITICO DELLA REDDITIVITA' CONSOLIDATA COMPLESSIVA Di seguito si rappresentano le variazioni di valore delle attività registrate nell’esercizio in contropartita delle riserve da valutazione.

Voci (in migliaia di euro)

Importo lordo Imposta sul

reddito Importo netto

10. Utile (Perdita) d'esercizio X X 23.260

Altre componenti reddituali

20. Attività finanziarie disponibili per la vendita: (47.063) 15.624 (31.439)

a) variazioni di fair value (47.063) 15.624 (31.439)

b) rigiro a conto economico - - -

- rettifiche da deterioramento - - -

- utili/perdite da realizzo - - -

c) altre variazioni - - -

30 Attività materiali - - -

40. Attività immateriali - - -

50. Copertura di investimenti esteri: - - -

a) variazioni di fair value - - -

b) rigiro a conto economico - - -

c) altre variazioni - - -

60. Copertura dei flussi finanziari: - - -

a) variazioni di fair value - - -

b) rigiro a conto economico - - -

c) altre variazioni - - -

70. Differenze di cambio: - - -

a) variazioni di fair value - - -

b) rigiro a conto economico - - -

c) altre variazioni - - -

80. Attività non correnti in via di dismissione: - - -

a) variazioni di fair value - - -

b) rigiro a conto economico - - -

c) altre variazioni - - -

90. Utili (perdite) attuariali su piani a benefici definiti - - -

100. Quota delle riserva da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto:

- - -

a) variazioni di fair value - - -

b) rigiro a conto economico - - -

- rettifiche da deterioramento - - -

- utili/perdite da realizzo - - -

c) altre variazioni - - -

110. Totale altre componenti reddituali (47.063) 15.624 (31.439)

120 Redditività complessiva (10+110) (47.063) 15.624 (8.179)

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Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura Con la Circolare n. 263 del 27 dicembre 2006 – “Nuove disposizioni di vigilanza prudenziale per le banche” e successivi aggiornamenti, la regolamentazione prudenziale si è dotata di un sistema di regole e incentivi che consentono di perseguire con maggiore efficacia gli obiettivi di una misurazione più accurata dei potenziali rischi connessi all’attività bancaria e finanziaria, nonché del mantenimento di una dotazione patrimoniale più strettamente commisurata all’effettivo grado di esposizione al rischio di ciascun intermediario. Nell’ambito del cosiddetto secondo pilastro della disciplina trova collocazione il processo ICAAP (Internal Capital Adeguacy Assessment Process), in relazione al quale le banche effettuano una autonoma valutazione della propria adeguatezza patrimoniale attuale e prospettica in relazione sia ai rischi cosiddetti di primo pilastro (credito, controparte, mercato e operativo) sia agli altri rischi (liquidità, tasso di interesse del banking book, concentrazione, ecc). Tale processo ha accompagnato la redazione e l’invio all’Organo di Vigilanza del Resoconto Annuale ICAAP con riferimento al 31 dicembre 2010. Nel mese di maggio 2011, sempre con riferimento al 31 dicembre 2010, in ottemperanza agli obblighi previsti dalla disciplina di riferimento, Banca IFIS ha pubblicato l’Informativa al Pubblico riguardante l’adeguatezza patrimoniale, l’esposizione ai rischi e le caratteristiche generali dei sistemi preposti all’identificazione, misurazione e gestione degli stessi. Il documento è stato pubblicato sul sito internet www.bancaifis.it nella sezione Investor Relations.

In relazione a quanto sopra ed ai sensi di quanto indicato nella Circolare n. 229 del 21 aprile 1999 - Istruzioni di Vigilanza per le banche, Banca IFIS si è dotato di un Sistema di Controlli Interni che mira a garantire un’affidabile e sostenibile generazione di valore in un contesto di rischio controllato e consapevolmente assunto, al fine di proteggere la solidità finanziaria della Banca. Il sistema di controlli interni di Banca IFIS è costituito dalle regole, dalle procedure e dalle strutture organizzative che mirano ad assicurare il rispetto delle strategie aziendali e il conseguimento delle seguenti finalità:

� efficacia ed efficienza dei processi aziendali (amministrativi, produttivi, distributivi, ecc.); � salvaguardia del valore delle attività e protezione dalle perdite; � affidabilità e integrità delle informazioni contabili e gestionali; � conformità delle operazioni con la legge, la normativa di vigilanza, le politiche, i piani, i

regolamenti e le procedure interne nonché i Codici (Etico, di Autodisciplina, ecc.) fatti propri dalla Banca.

I controlli coinvolgono, in diversa misura, tutto il personale e costituiscono parte integrante dell’attività quotidiana. I controlli possono essere classificati in funzione delle strutture organizzative in cui sono collocati. Di seguito sono evidenziate alcune tipologie:

� i controlli di linea, diretti ad assicurare il corretto svolgimento delle operazioni. Essi sono effettuati dalle stesse strutture operative o incorporati nelle procedure ovvero eseguiti nell’ambito dell’attività di back office;

� i controlli sulla gestione dei rischi, che hanno l’obiettivo di concorrere alla definizione delle metodologie di misurazione del rischio, di verificare il rispetto dei limiti assegnati alle varie funzioni operative e di controllare la coerenza dell’operatività delle singole aree operative con gli obiettivi di rischio-rendimento assegnati. Essi sono affidati a strutture diverse da quelle operative;

� l’attività di revisione interna, volta a individuare andamenti anomali, violazioni delle procedure e della regolamentazione nonché a valutare la funzionalità del complessivo sistema dei controlli interni. Essa è condotta nel continuo, in via periodica o per eccezioni, da strutture diverse e indipendenti da quelle operative, anche attraverso verifiche in loco.

I ruoli dei diversi attori del sistema dei controlli interni (Consiglio di Amministrazione, Comitato per il Controllo Interno, Amministratore esecutivo incaricato del sistema di controllo interno, Organismo di Vigilanza ai sensi del D.Lgs. 231/2001, Funzione Internal Audit, Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari, Funzione di Risk Management e Funzione di Conformità) sono dettagliatamente descritti nella Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari predisposta in conformità del terzo comma dell’art. 123 bis del D.Lgs. 24 febbraio 1998 n. 58 (TUF), approvata dal Consiglio di Amministrazione in data 22 marzo 2012 e pubblicata sul sito internet della Banca nella sezione Investor Relations.

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Nel corso del primo semestre dell’esercizio si è conclusa l’offerta pubblica di acquisto volontaria totalitaria su Toscana Finanza S.p.A.. Con il perfezionamento dell’operazione, avvenuto in data 17 maggio 2011, i rischi riconducibili alle attività svolte dalle società che appartenevano all’ex Gruppo Toscana Finanza rientrano nel perimetro del Gruppo Banca IFIS. Sulla base delle informazioni disponibili alla data di redazione del Resoconto annuale ICAAP, inviato all’Organo di Vigilanza nel mese di aprile 2011, nell’analisi prospettica al 31 dicembre 2011 si è tenuto conto della valutazione dei rischi potenziali connessi all’attività delle nuove controllate. La fusione per incorporazione in Banca IFIS S.p.A. della società Toscana Finanza S.p.A., avvenuta il 28 dicembre 2011 con effetti civilistici, contabili e fiscali a partire dal 31 dicembre 2011 non ha modificato il perimetro delle attività di rischio della Banca.

Sezione 1 - Rischio di credito

Informazioni di natura qualitativa

Aspetti generali.

L’attività di Banca IFIS si sviluppa attualmente nei seguenti ambiti operativi:

� Acquisto e gestione dei crediti d’impresa, in Italia e all’estero; l’attività all’estero è svolta sia attraverso le strutture interne della Capogruppo (Area Internazionale) sia tramite la controllata IFIS Finance; l’offerta di supporto finanziario e di gestione del credito è principalmente rivolta al segmento delle Piccole e Medie Imprese;

� acquisto e gestione dei crediti non performing; � acquisto e gestione dei crediti fiscali.

Complementari a tali attività risultano le attività legate alla tesoreria aziendale i cui contenuti, pur risultando in alcuni momenti particolarmente significativi, non modificano la mission del Gruppo bancario che continua a essere finalizzata a fornire supporto finanziario e di gestione del credito alle Piccole e Medie Imprese.

L’attività di acquisto e gestione dei crediti d’impresa (c.d. factoring) si caratterizza per l’assunzione diretta di rischio derivante dalla concessione di finanziamenti e anticipazioni, nonché di eventuale garanzia, sui crediti commerciali a favore prevalentemente delle piccole-medie imprese, in attuazione delle strategie di sviluppo definite e perseguite dal Gruppo. Con l’inclusione nel perimetro di Banca IFIS della ex-Toscana Finanza, alla tradizionale attività di factoring si è aggiungerà l’attività nel settore dell’acquisizione di crediti di natura finanziaria e commerciale di difficile esigibilità e con differenti profili di rischio. La controparte cedente è principalmente costituita da banche, istituzioni finanziarie, procedure concorsuali e aziende commerciali.

Tra le attività riconducibili all’ex Toscana Finanza non è presente la concessione di garanzie finanziarie o assunzione di impegni diversi da quelli legati all’acquisto dei crediti descritti.

In considerazione delle particolari attività svolte dalla società, il rischio di credito configura l’aspetto più rilevante della rischiosità complessiva assunta. Il mantenimento di un’efficace gestione del rischio di credito costituisce un obiettivo strategico per Banca IFIS ed è perseguito adottando strumenti e processi integrati al fine di assicurare una corretta gestione del credito in tutte le sue fasi (istruttoria, concessione, monitoraggio e gestione, intervento su crediti problematici).

A fronte di eventuali surplus di liquidità disponibile Banca IFIS effettua operazioni di deposito a brevissimo termine con controparti bancarie di elevato merito creditizio. In relazione alle caratteristiche delle controparti affidate, alla breve durata delle operazioni ed agli importi contenuti, il rischio di credito assunto a fronte di tali attività risulta essere particolarmente contenuto.

Nel corso del 2011 è proseguita l’attività di acquisto di titoli obbligazionari classificati sia tra le attività finanziarie disponibili per la vendita (Available for Sale) sia tra i crediti verso banche (Loans and Receivables). Tali attività finanziarie, che in virtù della loro classificazione rientrano nel perimetro del banking book anche se al di fuori della tradizionale attività di impiego della Banca, sono fonte di rischio di credito. Tale rischio si configura nell’incapacità da parte dell’emittente di rimborsare a scadenza in tutto o in parte le obbligazioni sottoscritte. I titoli detenuti sono peraltro costituiti quasi esclusivamente da titoli di stato italiani e obbligazioni bancarie appartenenti alla categoria

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investment grade, eligible, con durata media del portafoglio complessivo pari a circa quattordici mesi e durata massima per singola attività inferiore a sei anni.

L’ulteriore sviluppo dell’attività di acquisto di titoli obbligazionari non configura una modifica dell’orientamento strategico della Banca. La natura del portafoglio titoli, originariamente detenuto per esigenze di tutela del rischio di liquidità derivante dalla potenziale volatilità della raccolta on line introdotta con il prodotto rendimax e della potenziale instabilità dei mercati osservata sul mercato interbancario tradizionale negli ultimi esercizi, si è gradualmente modificata nel tempo, sia in funzione della dimensione e composizione della raccolta on line, significativamente cresciuta nell’importo complessivo e fortemente stabilizzata dalla crescente componente vincolata, sia in funzione delle maggiori possibilità di funding derivanti dagli interventi straordinari decisi dalle autorità di politica monetaria negli ultimi anni che, senza sottrarre risorse finanziarie alla principale attività creditizia a favore delle imprese, presenta interessanti opportunità in termini di marginalità. La costituzione di un portafoglio di attività prontamente liquidabili risponde inoltre all’opportunità di anticipare l’evoluzione tendenziale della normativa prudenziale in relazione al governo e gestione del rischio di liquidità (Basilea 3).

Non è posta in essere dalla Banca alcuna attività in prodotti derivati su crediti.

Politiche di gestione del rischio di credito. Aspetti organizzativi

Il rischio di credito nell’attività di factoring è generato come conseguenza diretta del finanziamento alle imprese clienti e dell’eventuale concessione da parte della Banca di garanzie contro l’insolvenza del debitore ceduto. La sua gestione avviene in due momenti distinti del processo del credito: nella fase di valutazione iniziale dell’operazione e, in caso di conclusione della stessa con esito positivo, nel corso di tutto il perdurare del rapporto con le controparti cedente-debitore. Al fine di elevare la qualità creditizia del proprio portafoglio crediti, Banca IFIS ha ritenuto opportuno concentrare le fasi principali relative all’assunzione e al controllo del rischio dell’attività di factoring presso la Direzione Generale della Banca ottenendo così, mediante la specializzazione delle risorse e la separazione delle funzioni a ogni livello decisionale, un’elevata omogeneità nella concessione del credito e un forte monitoraggio delle singole posizioni.

Nella prima fase del processo di gestione del rischio, la struttura organizzativa preposta ha il compito di valutare il merito creditizio delle controparti cedente e debitore, la natura del rapporto commerciale che li lega e la qualità del credito oggetto di cessione. Un sistema di deleghe e poteri deliberativi a più livelli attribuisce agli analisti di maggiore esperienza la facoltà di assumere rischi progressivamente crescenti, ma per importi che restano comunque contenuti. Rischi di importo maggiore possono essere assunti dai responsabili di servizio e di area. Per importi più elevati i poteri sono esclusivamente attribuiti al Direttore Generale, all’Amministratore Delegato, al Comitato Fidi ed infine al Consiglio di Amministrazione.

Le Filiali della Banca non hanno autonomia deliberativa nell’assunzione del rischio di credito. Ad esse compete lo sviluppo del business sul territorio e la gestione delle relazioni con la clientela. In tale contesto viene attribuita alle Filiali, nei limiti e con le modalità stabilite in delibera da parte degli organi competenti di Direzione, la gestione dell’ordinaria operatività dei rapporti con la clientela sotto il costante monitoraggio delle strutture di Direzione Generale.

Risorse qualificate e specializzate seguono l’evoluzione del rapporto sotto i diversi aspetti: dalle cessioni alle anticipazioni, dalla gestione amministrativa del credito agli incassi, dalla rilevazione degli eventuali segnali di anomalia alla verifica e definizione delle iniziative più opportune per il recupero del credito, anche con l’eventuale supporto dell’Area Legale.

L’integrazione dell’ex Toscana Finanza porterà Banca IFIS a operare anche nell’acquisto di crediti di difficile esigibilità nelle seguenti aree di business:

� crediti finanziari acquisiti da società di credito al consumo, banche e società di leasing; � crediti commerciali acquisiti da procedure concorsuali e aziende.

L’acquisizione delle diverse tipologie di crediti rappresenta un aspetto fondamentale del processo del credito e viene posta in essere con differenti tipologie di intervento studiate ed attuate in funzione dell’esperienza consolidata negli anni. In questa fase vengono fissate le condizioni economiche di acquisto del portafoglio crediti e le modalità di gestione (analitica o massiva) con i relativi impatti sulle strutture operative.

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Per l’incasso dei crediti di difficile esigibilità riconducibili al perimetro dell’ex Toscana Finanza, Bci si avvale, oltre che di un ufficio legale interno, di una diffusa e collaudata rete di società di esazione operante sull’intero territorio nazionale. Questa struttura, unitamente a numerosi legali domiciliati presso i Tribunali, assicura il massimo della flessibilità ed un’azione efficace e puntuale nel recupero di tutte le categorie di crediti.

Banca IFIS pone particolare attenzione alla concentrazione del rischio di credito. Il Consiglio di Amministrazione di Banca IFIS ha impegnato l’Alta Direzione ad agire in funzione di un contenimento dei grandi rischi. In linea con le indicazioni del Consiglio sono sottoposti a monitoraggio in via sistematica anche le posizioni a rischio che, pur non raggiungendo il 10% del patrimonio di vigilanza, impegnano la Banca in misura rilevante.

Sistemi di gestione, misurazione e controllo

La procedura operativa di Banca IFIS che regola il processo del credito nell’ambito dell’attività tradizionale di factoring, sottoposta a revisione nel corso dell’esercizio, richiede espressamente una valutazione puntuale ed analitica di tutte le controparti coinvolte nel rapporto, sia sul lato cliente-cedente che debitore.

In tale comparto di operatività non rientra l’assunzione di rischio di credito su basi statistiche.

Nell’attività di factoring il rischio di credito è presidiato nel continuo con l’ausilio di procedure e strumenti che consentono una tempestiva individuazione delle posizioni che presentano particolari anomalie.

Il principale strumento di valutazione e monitoraggio è il SIR (Sistema di Internal Rating). In fase di valutazione il SIR permette agli analisti di:

� attribuire a cedenti e debitori uno standing creditizio e un rating di controparte; � individuare con immediatezza il rischio espresso dalle singole operazioni di anticipazione o

finanziamento; � definire per ogni classe di rischio un adeguato pricing fin dalla fase di analisi commerciale

della fattibilità dell’operazione. Superata con esito positivo la fase di valutazione, il SIR, alimentato nel continuo da banche dati selezionate, permette di monitorare il rischio di credito connesso alle controparti acquisite.

Protesti, pregiudizievoli o segnalazioni di sofferenza rappresentano fenomeni che inducono a blocchi automatici dell’operatività. L’analisi che ne consegue è finalizzata a valutare la gravità delle anomalie, l’eventuale temporaneità delle difficoltà riscontrate e quindi a decidere se proseguire il rapporto oppure rientrare dalle esposizioni segnalate.

Allo stato attuale, in relazione alla tipicità di alcune banche dati utilizzate (Centrale dei Rischi, protesti e pregiudizievoli, ecc.), il SIR è pienamente operativo, sia nella fase di valutazione che di monitoraggio, per le controparti domestiche o comunque con sedi italiane. Per le altre controparti viene utilizzato in sede di valutazione solamente il modulo di analisi bilancio e, se la controparte ha rapporti con altre banche italiane, il modulo Centrale Rischi.

Per quanto riguarda le attività svolte da Banca IFIS a seguito dell’incorporazione di Toscana Finanza S.p.A. ovvero dalla controllata Fast Finance S.p.A., al fine di assicurare un sempre più efficiente controllo delle operazioni poste in essere, sono stati effettuati investimenti nei sistemi informativi, con l’adozione di soluzioni e procedure finalizzate a gestire le diverse aree di business. A presidio del rischio creditizio Banca IFIS ha posto in essere un’attività di monitoraggio dei flussi finanziari originati dall’incasso dei crediti e di analisi sulla redditività dei lotti di crediti in portafoglio, seguita da una revisione periodica delle basi tecniche poste a fondamento delle proiezioni dei flussi di incasso attesi.

In relazione al rischio di credito connesso al portafoglio titoli obbligazionari, ricordando che esso è costituito quasi esclusivamente da titoli di stato italiani ed obbligazioni bancarie investment grade di durata contenuta, Banca IFIS è costantemente impegnata nel monitoraggio della qualità creditizia degli emittenti dei titoli detenuti. La composizione del portafoglio titoli obbligazionari è oggetto di periodico reporting al Consiglio di Amministrazione ed all’Alta Direzione della Banca predisposto dalla funzione Risk Management per i vertici aziendali.

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Nell’ambito dei principi Basilea 2 per la determinazione del requisito patrimoniale a fronte dei rischi di credito di primo pilastro, la Banca ha scelto di avvalersi del Metodo Standardizzato.

Tecniche di mitigazione del rischio di credito

Nell’ambito dell’attività di factoring, qualora la tipologia e/o qualità del credito ceduto non risultino pienamente soddisfacenti o, più in generale, il cliente cedente non risulti di merito creditizio sufficiente, è prassi consolidata, a maggior tutela del rischio di credito assunto nei confronti del cliente cedente, acquisire garanzie fideiussorie aggiuntive da parte di soci o amministratori dei clienti cedenti.

Per quanto riguarda i debitori ceduti nei rapporti di factoring, ove si ritiene che gli elementi di valutazione disponibili sul debitore ceduto non siano adeguati per una corretta valutazione/assunzione del rischio di credito connesso alla controparte debitrice, o piuttosto che l’ammontare di rischio proposto superi i limiti individuati nella valutazione della controparte, si acquisisce idonea copertura dal rischio di default del debitore ceduto. La copertura prevalentemente utilizzata su debitori ceduti esteri con operatività pro soluto è realizzata attraverso garanzie rilasciate da factors corrispondenti e/o polizze assicurative sottoscritte con operatori specializzati.

In relazione all’operatività in crediti di difficile esigibilità proprie dell’ex Gruppo Toscana Finanza, ed al relativo modello di business non vengono di norma poste in essere azioni volte ad acquisire copertura a fronte dei rischi creditizi.

Attività finanziarie deteriorate

Con riferimento all’attività di factoring, l’operatività della relazione con la clientela è costantemente monitorata dai competenti uffici di Direzione, sia sulla base delle evidenze andamentali del rapporto sia degli strumenti di monitoraggio attivati sulle controparti a rischio (Centrale dei Rischi, protesti, pregiudizievoli ecc.). In caso di anomalie andamentali e/o elementi pregiudizievoli sulla controparte il rapporto viene posto in osservazione e la gestione della relazione da parte della Filiale è posta sotto la diretta supervisione dell’Area Gestione Crediti della Direzione, fino al superamento degli elementi di anomalia riscontrati.

In caso di deterioramento della situazione e/o di criticità più marcate i rapporti passano sotto la gestione diretta dell’Area Gestione Crediti, con l’eventuale supporto dell’Area Legale finalizzata, sulla base delle dovute valutazioni di merito e di opportunità, al mantenimento della posizione fino a superamento delle criticità, o al rientro della posizione. Sulla base degli elementi di giudizio disponibili viene inoltre valutata l’eventuale classificazione della controparte a incaglio soggettivo o sofferenza. In relazione anche alle mutate disposizioni regolamentari, nel corso dell’esercizio sono state rivisti ed aggiornati i criteri di classificazione e gestione delle partite anomale.

La gestione delle posizioni deteriorate, siano esse incagli o sofferenze, è di norma affidata all’Area Legale che provvede alla messa in atto delle attività ritenute più idonee per la tutela e il recupero del credito, con reporting periodico all’Alta Direzione ed al Consiglio di Amministrazione. Ove si riscontri la possibilità di una positiva soluzione delle difficoltà evidenziate dal cedente e/o debitore con adeguate tutele del rischio di credito per la Banca, la posizione può essere ristrutturata e riaffidata all’Area Gestione Crediti per monitorarne il regolare decorso.

Le valutazioni sulle rettifiche di valore, su proposta della funzione Legale, sono effettuate dall’Alta Direzione e sottoposte al Consiglio di Amministrazione per l’approvazione.

Le attività svolte da Banca IFIS a seguito dell’incorporazione di Toscana Finanza S.p.A hanno per oggetto l’acquisizione, la gestione e l’incasso di crediti di difficile esigibilità. Una quota rilevante dei crediti residui sono classificati tra le partite deteriorate. L’acquisto dei crediti a valori sensibilmente inferiori all’importo nominale e gli incassi di norma superiori al prezzo pagato minimizzano il rischio di perdita.

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Informazioni di natura quantitativa

A. Qualità del credito

A.1 Esposizioni creditizie deteriorate e in bonis: consistenze, rettifiche di valore, dinamica, distribuzione economica e territoriale

A.1.1 Distribuzione delle attività finanziarie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia (valori di bilancio)

A.1.1 Distribuzione delle attività finanziarie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia (valori di bilancio)

Portafogli/qualità

Sofferenze

Incagli

Esposizioni

ristrutturate

Esposizioni

scadute

Altre attività

Totale

1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione - - - - 221 221

2. Attività finanziarie disponibili per la vendita - - - - 1.670.895 1.670.895

3. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza - - - - -

4. Crediti verso banche 299.748 299.748

5. Crediti verso clientela 74.021 158.097 3.897 41.685 1.393.479 1.671.179

6. Attività finanziarie valutate al fair value - - - - - -

7. Attività finanziarie in corso di dismissione - - - - - -

8. Derivati di copertura - - - - - -

Totale 31.12.2011 74.021 158.097 3.897 41.685 3.364.343 3.642.043

Totale 31.12.2010 38.421 76.810 7.251 98.446 2.357.345 2.578.273

Sono esclusi dalla presente tabella i titoli di capitale e le quote OICR.

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102

A.1.2 Distribuzione delle esposizioni creditizie pe r portafogli di appartenenza e per qualità creditizia (valori lordi e netti)

Portafogli/qualità

Attività deteriorate In bonis

To

tale

(esp

osi

zio

ne

net

ta)

Esposizione

lorda

Rettifiche

specifiche

Esposizione

netta

Esposizione

lorda

Rettifiche di

portafoglio

Esposizione

netta

A. Gruppo bancario

1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione

- - - X X 221 221

2. Attività finanziarie disponibili per la vendita - - - 1.670.895 - 1.670.895 1.670.895

3. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza

- - - - - - -

4. Crediti verso banche - - - 299.748 - 299.748 299.748

5. Crediti verso clientela 376.079 98.379 277.700 1.399.093 5.614 1.393.479 1.671.179

6. Attività finanziarie valutate al fair value - - - X X - -

7. Attività finanziarie in corso di dismissione - - - - - - -

8. Derivati di copertura - - - X X - -

Totale A 376.079 98.379 277.700 3.369.736 5.614 3.364.343 3.642.043

B. Altre imprese incluse nel consolidamento

1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione

- - - X X - -

2. Attività finanziarie disponibili per la vendita - - - - - - -

3. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza

- - - - - - -

4. Crediti verso banche - - - - - - -

5. Crediti verso clientela - - - - - - -

6. Attività finanziarie valutate al fair value - - - X X - -

7. Attività finanziarie in corso di dismissione - - - - - - -

8. Derivati di copertura - - - X X - -

Totale B - - - - - - -

Totale 31.12.2011 376.079 98.379 277.700 3.369.736 5.614 3.364.343 3.642.043

Totale 31.12.2010 291.170 70.242 220.928 2.362.166 5.113 2.357.345 2.578.273

La voce “esposizione lorda” delle attività deteriorate include, per 86,7 milioni di euro, partite in sofferenza e incagliate riferite dal settore NPL per le quali non sono appostate rettifiche specifiche in considerazione della recente acquisizione di tali attività.

Sono esclusi dalla presente tabella i titoli di capitale e le quote OICR.

In linea con quanto previsto dall’IFRS 7 “Financial Instruments: Disclosures”, paragrafo 37, lettera a), si fornisce di seguito un’analisi dell’anzianità degli scaduti delle esposizioni in bonis – Altre esposizioni.

(migliaia di euro) 31.12.2011 31.12.2010

Scaduto fino a 3 mesi 170.142 236.145

Scaduto da oltre 3 mesi fino a 6 mesi 129.982 85.917

Scaduto da oltre 6 mesi fino a 1 anno 150.383 76.790

Scaduto da oltre 1 anno 161.398 66.159

Totale 611.905 465.011

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A.1.3 Esposizioni creditizie per cassa e fuori bila ncio verso banche: valori lordi e netti

Tipologie esposizioni/valori Esposizione lorda Rettifiche di valore

specifiche Rettifiche di valore

di portafoglio Esposizione netta

A. ESPOSIZIONI PER CASSA

a) Sofferenze - - X -

b) Incagli - - X -

c) Esposizioni ristrutturate - - X -

d) Esposizioni scadute - - X -

f) Altre attività 432.273 X - 432.273

Totale A 432.273 - - 432.273

B. ESPOSIZIONI FUORI BILANCIO

a) Deteriorate - - X -

b) Altre 4.714 X - 4.714

Totale B 4.714 - - 4.714

TOTALE A+B 436.987 - - 436.987

Le esposizioni per cassa comprendono tutte le attività finanziarie per cassa vantate verso le banche qualunque sia il loro portafoglio di allocazione contabile (negoziazione, disponibile per la vendita, detenuto sino alla scadenza, crediti).

Banca IFIS non presenta attività deteriorate tra i crediti verso banche; non si avvalorano pertanto le tabelle A.1.4 e A.1.5.

A.1.6 Esposizioni creditizie per cassa e fuori bila ncio verso clientela: valori lordi e netti

Tipologie esposizioni/valori Esposizione lorda Rettifiche di valore

specifiche Rettifiche di valore

di portafoglio Esposizione netta

A. ESPOSIZIONI PER CASSA

A.1 Gruppo bancario

a) Sofferenze 169.386 95.365 X 74.021

b) Incagli 160.508 2.411 X 158.097

c) Esposizioni ristrutturate 4.423 526 X 3.897

d) Esposizioni scadute 41.762 77 X 41.685

f) Altre attività 2.937.684 X 5.614 2.932.070

TOTALE A 3.313.763 98.379 5.614 3.209.770

B. ESPOSIZIONI FUORI BILANCIO

B.1 Gruppo bancario

a) Deteriorate 332 - X 332

b) Altre 72.899 X - 72.899

TOTALE B 73.231 - - 73.231

Le esposizioni per cassa comprendono tutte le attività finanziarie per cassa vantate verso la clientela qualunque sia il loro portafoglio di allocazione contabile (negoziazione, disponibile per la vendita, detenuto sino alla scadenza, crediti).

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A.1.7 Esposizioni creditizie per cassa verso client ela: dinamica delle esposizioni deteriorate lorde

Causali/Categorie Sofferenze Incagli Esposizioni ristrutturate

Esposizioni scadute

A. Esposizione lorda iniziale 105.358 79.270 7.818 98.724

- di cui: esposizioni cedute non cancellate - - - -

B. Variazioni in aumento 75.652 324.920 722 258.427

B.1 ingressi da crediti in bonis 6.373 16.953 - 152.519

B.2 trasferimenti da altre categorie di esposizioni deteriorate 55.479 94.007 - 4.034

B.3 altre variazioni in aumento 13.800 213.960 722 101.874

C. Variazioni in diminuzione 11.624 243.682 4.117 315.389

C.1 uscite verso crediti in bonis - 28.065 - 110.608

C.2 cancellazioni 3.912 78 - 8

C.3 incassi 6.467 32.750 - 72.175

C.4 realizzi per cessioni - - - -

C.5 trasferimenti ad altre categorie di esposizioni deteriorate - 58.391 4.117 91.012

C.6 altre variazioni in diminuzione 1.245 124.398 - 41.586

D. Esposizione lorda finale 169.386 160.508 4.423 41.762

- di cui: esposizioni cedute non cancellate - - - -

Il totale delle attività deteriorate nette ammonta complessivamente a 277,7 milioni di euro contro 220,9 milioni di euro a fine 2010 (+25,7%). Tale incremento è sostanzialmente dovuto ai crediti non performing derivanti dalla fusione di Toscana Finanza S.p.A. classificati fra le attività deteriorate per un totale di 86,7 milioni di euro, composti da sofferenze per 7,8 milioni di euro e incagli per 78,9 milioni di euro.

A parità di perimetro, le attività deteriorate nette ammontano a 190.965 mila euro in netta diminuzione rispetto al 31 dicembre 2010 (-13,6%).

Il conseguimento di tale diminuzione, pur nelle difficoltà dell’attuale congiuntura economica che comporta ritardi nei pagamenti e nel rispetto delle obbligazioni assunte dai debitori, è frutto di diverse iniziative strutturali intraprese dalla Banca aventi obiettivi volti a migliorare la complessiva qualità e consistenza del portafoglio; ci si riferisce in particolare alla riorganizzazione delle aree commerciali ed operative, già da tempo avviata ed ancora in corso e che sta progressivamente portando i primi ma significativi risultati.

I nuovi assetti, oltre a consolidare dette posizioni, porteranno ulteriori diversi benefici volti ad innovare processi e modalità operative in funzione della crescente dimensione della Banca, con attenzione specifica agli impianti che connotano le operazioni dovute alla nuova clientela, nonché alla fidelizzazione di quella già in essere.

Il totale delle sofferenze verso la clientela, al netto delle rettifiche di valore, si attesta, al 31 dicembre 2011, a 74 milioni di euro contro 38,4 milioni di euro, di cui 7,8 milioni di euro del settore NPL. Fra le sofferenze del settore crediti commerciali al 31 dicembre 2011 ritenute maggiormente significative è inclusa l’esposizione per cassa verso la Fondazione San Raffaele in concordato preventivo pari a circa 15 milioni di euro al lordo delle rettifiche di valore, mentre il valore netto risulta pari a circa 10 milioni di euro. E’ inclusa altresì l’esposizione vantata nei confronti di un ente locale in dissesto che risulta pari a circa 10,5 milioni a valori lordi, 8,2 milioni di euro a valori netti.

A dicembre 2011 gli incagli ammontano a 158,1 milioni di euro, rispetto a 76,8 milioni nel 2010, di cui 78,9 milioni di euro relativi al settore NPL. La classificazione dei crediti NPL tra gli incagli è effettuata nei casi in cui la banca non abbia accertato lo stato di insolvenza del debitore. Al netto del contributo di tale settore l’incremento è stato pari al 3,1%. Come previsto dalle istruzioni di Banca d’Italia, la voce incagli include anche i cosiddetti “incagli oggettivi prosolvendo”, che per la particolare attività svolta dalla Banca, non si ritiene siano rappresentativi di posizioni problematiche.

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In particolare gli “incagli oggettivi prosolvendo” risultano relativi ad importi finanziati a clienti cedenti i cui debitori ceduti risultano in particolare ritardo nei pagamenti. La Banca ritiene tali posizioni non oggettivamente problematiche in quanto il ritardo di pagamento del debitore ceduto non configura necessariamente anche un’oggettiva difficoltà finanziaria in capo al cliente cedente. Qualora la Banca ravvisi delle difficoltà anche in capo al cliente cedente a far fronte ai propri impegni, la posizione viene già naturalmente classificata fra gli incagli.

Le esposizioni scadute ammontano a 41,7 milioni di euro contro 98,4 milioni di euro dell’esercizio precedente. Tale diminuzione è il risultato più evidente delle azioni intraprese dalla Banca come sopra riportato.

Si precisa infine che le esposizioni scadute nette si riferiscono per 27,1 milioni di euro a crediti vantati nei confronti della Pubblica Amministrazione acquistati a titolo definitivo nell’ambito dell’attività di factoring; su queste posizioni, in considerazione della qualità del credito e delle controparti debitrici, si ritiene non ricorrano i presupposti per l’effettuazione di rettifiche di valore.

A.1.8 Esposizioni creditizie per cassa verso client ela: dinamica delle rettifiche di valore complessive

Causali/Categorie Sofferenze Incagli Esposizioni ristrutturate

Esposizioni scadute

A. Rettifiche complessive iniziali 66.937 2.460 567 278

- di cui: esposizioni cedute non cancellate - - - -

B. Variazioni in aumento 37.576 3.206 - -

B.1 rettifiche di valore 34.905 3.206 - -

B.2 trasferimenti da altre categorie di esposizioni deteriorate 2.671 - - -

B.3 altre variazioni in aumento - - - -

C. Variazioni in diminuzione 9.148 3.255 41 201

C.1 riprese di valore da valutazione 3.770 310 29 -

C. 2 riprese di valore da incasso 2.090 274 - -

C.3 cancellazioni 3.288 - - -

C.4 trasferimenti ad altre categorie di esposizioni deteriorate - 2.671 - -

C.5 altre variazioni in diminuzione - - 12 201

D. Rettifiche complessive finali 95.365 2.411 526 77

- di cui: esposizioni cedute non cancellate - - - -

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A.3 Distribuzione delle esposizioni creditizie gara ntite per tipologia di garanzia

A.3.2 Esposizioni creditizie verso clientela garant ite

Valore esposizione netta

Garanzie reali (1) Garanzie personali (2)

Totale (1)+(2)

Derivati su crediti Crediti di firma

Imm

obili

Tito

li

Altr

e ga

ranz

ie r

eali

CLN

Altri derivati

Governi e banche centrali

Altri enti pubblici

Banche

Altri soggetti

Gov

erni

e b

anch

e ce

ntra

li

Altr

i ent

i pub

blic

i

Ban

che

Altr

i sog

getti

2. Esposizioni creditizie per cassa garantite:

371.911 14.336 - - - - - - - - - 3.581 334.758 352.675

2.1 totalmente garantite

301.862 10.303 - - - - - - - - - 3.581 287.978 301.862

- di cui deteriorate 46.594 6.797 - - - - - - - - - - 39.797 46.594

2.2 parzialmente garantite

70.049 4.033 - - - - - - - - - - 46.780 50.813

- di cui deteriorate 9.423 4.033 - - - - - - - - - - 4.204 8.237

2. Esposizioni creditizie "fuori bilancio" garantite:

- - - - - - - - - - - - - -

2.1 totalmente garantite

- - - - - - - - - - - - - -

- di cui deteriorate - - - - - - - - - - - - - -

2.2 parzialmente garantite

- - - - - - - - - - - - - -

- di cui deteriorate - - - - - - - - - - - - - -

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B. Distribuzione e concentrazione delle esposizioni creditizie B.1 Distribuzione settoriale delle esposizioni cred itizie per cassa e "fuori bilancio" verso clientela (valore di bilancio)

Esposizioni/Controparti

Governi Altri enti pubblici Società finanziarie Imprese di

assicurazione Imprese non finanziarie Altri soggetti

Espos. N

etta

Rettifiche val.

specifiche

Rettifiche val.

di portafoglio

Espos. netta

Rettifiche val.

specifiche

Rettifiche val.

di portafoglio

Espos. netta

Rettifiche val.

specifiche

Rettifiche val.

di portafoglio

Espos. netta

Rettifiche val.

specifiche

Rettifiche val.

di portafoglio

Espos. netta

Rettifiche val.

specifiche

Rettifiche val.

di portafoglio

Espos. netta

Rettifiche val.

specifiche

Rettifiche val.

di portafoglio

A. Esposizioni per cassa

A.1 Sofferenze - - X 8.197 2.329 X - - X - - X 51.955 88.303 X 13.869 4.733 X

A.2 Incagli - - X 4.783 - X 3.346 18 X - - X 77.511 2.351 X 72.458 42 X

A.3 Esposizioni ristrutturate

- - X - - X - - X - - X 3.897 526 X - - X

A.4 Esposizioni scadute 3.806 - X 23.311 - X - - X - X 14.517 77 X 51 - X

A.5 Altre esposizioni 1.539.849 X - 356.258 X - 71.960 X 130 - X - 936.517 X 5.338 27.485 X 146

Totale A 1.543.655 - - 392.549 2.329 - 75.306 18 130 - - - 1.084.397 91.256 5.338 113.863 4.775 146

B. Esposizioni "fuori bilancio"

B.1 Sofferenze - - X - - X - - X - - X - - X - - X

B.2 Incagli - - X - - X - - X - - X 173 - X - - X

B.3 Altre attività deteriorate

- - X - - X - - X - - X 159 - X - - X

B.4 Altre esposizioni X 1.097 X 7.828 X X 63.828 X 146 X

Totale B - - - 1.097 - - 7.828 - - - - - 64.160 - - 146 - -

Totale (A+B) 31.12.2011 1.543.655 - - 393.646 2.329 - 83.134 18 130 - - - 1.148.557 91.256 5.338 114.009 4.775 146

Totale (A+B) 31.12.2010 533.983 - - 284.261 - - 118.220 126 544 - - - 1.289.713 70.108 4.418 53.588 131 151

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B.2 Distribuzione territoriale delle esposizioni cr editizie per cassa e "fuori bilancio" verso cliente la (valore di bilancio)

Esposizioni/Aree geografiche

Italia Altri Paesi europei America Asia Resto del mondo

Espos. netta Rettifiche valore

complessive Espos. netta

Rettifiche valore

complessive Espos. netta

Rettifiche valore

complessive Espos. netta

Rettifiche valore

complessive Espos. netta

Rettifiche valore

complessive

A. Esposizioni per cassa

A.1 Sofferenze 73.561 92.953 460 2.412 - - - - - -

A.2 Incagli 155.747 2.402 1.377 9 27 - 934 - 12 -

A.3 Esposizioni ristrutturate 3.897 526 - - - - - - - -

A.4 Esposizioni scadute 41.626 77 - - 59 - - - - -

A.5 Altre esposizioni 2.905.033 5.529 26.430 82 558 3 48 - 1 -

Totale A 3.179.864 101.487 28.267 2.503 644 3 982 - 13 -

B. Esposizioni "fuori bilancio"

B.1 Sofferenze - - - - - - - - - -

B.2 Incagli 173 - - - - - - - - -

B.3 Altre attività deteriorate 159 - - - - - - - - -

B.4 Altre esposizioni 56.984 - 13.481 - - - 2.379 - 55 -

Totale B 57.316 - 13.481 - - - 2.379 - 55 -

Totale (A+B) 31.12.2011 3.237.180 101.487 41.748 2.503 644 3 3.361 - 68 -

Totale (A+B) 31.12.2010 2.120.455 72.295 131.945 3.161 16.001 10 9.287 12 2.077 -

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B.3 Distribuzione territoriale delle esposizioni cr editizie per cassa e "fuori bilancio" verso banche (valore di bilancio)

Esposizioni/Aree geografiche

Italia Altri Paesi europei America Asia Resto del mondo

Espos.

netta

Rettifiche

Espos.

netta

Rettifiche

Espos.

netta

Rettifiche

Espos.

netta

Rettifiche

Espos.

netta

Rettifiche

A. Esposizioni per cassa

A.1 Sofferenze - - - - - - - - - -

A.2 Incagli - - - - - - - - - -

A.3 Esposizioni ristrutturate - - - - - - - - - -

A.4 Esposizioni scadute - - - - - - - - - -

A.5 Altre esposizioni 392.687 - 39.566 - 19 - - - - -

Totale A 392.687 - 39.566 - 19 - - - - -

B. Esposizioni "fuori bilancio"

B.1 Sofferenze - - - - - - - - - -

B.2 Incagli - - - - - - - - - -

B.3 Altre attività deteriorate - - - - - - - - - -

B.4 Altre esposizioni 4.714 - - - - - - - - -

Totale B 4.714 - - - - - - - - -

Totale (A+B) 31.12.2011 397.401 - 39.566 - 19 - - - - -

Totale (A+B) 31.12.2010 389.412 - 81.332 - 5.047 - - - - -

B.4 Grandi rischi

31.12.2011 31.12.2010

a) Valore di bilancio 2.034.125 676.588

b) Valore ponderato 258.211 151.059

c) Numero 14 5

L’ammontare complessivo dei grandi rischi a valore di bilancio al 31 dicembre 2011, pari a 2.034.125 mila euro, si compone per 131.407 mila euro da crediti verso clientela, per 114.772 mila euro da crediti verso banche, per 1.738.749 mila euro da titoli e 49.197 mila euro da titoli impegnati in operazioni di PCT.

Informativa in merito al Debito Sovrano

In data 5 agosto 2011 la CONSOB (riprendendo il documento ESMA n. 2011/266 del 28 luglio 2011) ha emesso la Comunicazione n. DEM/11070007, in materia di informazioni da rendere nelle relazioni finanziarie in merito alle esposizioni detenute dalle società quotate nei titoli di debito sovrano ed in merito all’evoluzione dei mercati, alla gestione delle esposizioni al debito sovrano ed agli effetti economici e patrimoniali anche successivi alla data del 31 dicembre 2011.

In conformità a quanto richiesto dalla citata comunicazione, si segnala che al 31 dicembre 2011 il valore di bilancio delle esposizioni al debito sovrano (1) rappresentato da titoli di debito ammonta a 1.526,7 milioni di euro, ed è costituito, per la totalità, da titoli emessi dalla Repubblica Italiana; tali titoli, il cui valore nominale ammonta a 1.593 milioni di euro, sono classificati nella voce Attività finanziarie disponibili per la vendita e sono inclusi nel banking book; la vita media residua ponderata di tali titoli è di circa quindici mesi.

I fair value utilizzati per la valutazione delle esposizioni a titoli di debito sovrano al 31 dicembre 2011 sono considerati di livello 1 e le esposizioni di cui sopra non sono state oggetto di impairment a tale data. Per maggiori dettagli relativi alla metodologia di valutazione applicata ed alla classificazione si rimanda alle parti relative alle Politiche contabili ed alle Informazioni sullo stato patrimoniale.

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In conformità alla comunicazione CONSOB, oltre alle esposizioni ai titoli di debito sovrano devono essere considerati gli impieghi nei confronti dello Stato Italiano, che alla data del 31 dicembre 2011 ammontano ad un totale di 369,5 milioni di euro, ripartiti in 13,2 milioni di euro verso il “governo centrale” ed in 356,3 milioni di euro verso “altri enti pubblici”.

Le operazioni in titoli poste in essere successivamente al 31 dicembre 2011 hanno contribuito ad incrementare l’esposizione della Banca al rischio Sovrano. Il valore nominale del portafoglio titoli obbligazionari governativi domestici è passato da 1.593 milioni di euro al 31 dicembre 2011 a circa 4.073 milioni di euro al 22 marzo 2012.

A partire da fine giugno si è osservata una volatilità crescente sui mercati finanziari con un generalizzato allargamento degli spread sui titoli di debito pubblico dei c.d. “Paesi periferici” dell’Unione Europea e, in modo particolare, sui titoli di Stato italiani e spagnoli. La variazione del fair value dei titoli governativi classificati tra le attività finanziarie disponibili per la vendita, ancorché priva di impatti in termini economici, ha determinato un incremento del valore negativo della riserva da valutazione ed una conseguente riduzione del Patrimonio Netto del Gruppo. La riserva da valutazione al lordo dell’effetto fiscale riconducibile alla posizione complessiva in Titoli di Stato italiani passa da un importo negativo di 46,1 milioni di euro ad un valore positivo di circa 10,2 milioni di euro al 22 marzo 2012.

(1) Come indicato nel documento ESMA, per esposizioni al debito sovrano si intendono i titoli obbligazionari emessi dai governi centrali e locali e dagli enti governativi nonché i prestiti erogati agli stessi.

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C. Operazioni di cartolarizzazione e di cessione di attività

C.2 Operazioni di cessione

C.2.1 Attività finanziarie cedute non cancellate

Forme tecniche/Portafoglio

Attività finanziarie detenute per la negoziazione

Attività finanziarie valutate al fair value

Attività finanziarie disponibili per la vendita

Attività finanziarie detenute sino alla

scadenza Crediti verso banche

Crediti verso clientela

Totale

A B C A B C A B C A B C A B C A B C 31.12.2011 31.12.2010

A. Attività per cassa

- - - - - - - - - - - - - - - - - - - 646.152

1. Titoli di debito - - - - - - 49.197 - - - - - - - - - - - 49.197 646.152

2. Titoli di capitale - - - - - - - - - X X X X X X X X X - -

3. O.I.C.R. - - - - - - - - - X X X X X X X X X - -

4. Finanziamenti - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -

B. Strumenti derivati

- - - X X X X X X X X X X X X X X X - -

Totale 31.12.2011 - - - - - - 49.197 - - - - - - - - - - - 49.197 -

di cui deteriorate - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -

Totale 31.12.2010 - - - - - - 646.152 - - - - - - - - - - - 646.152

di cui deteriorate - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -

Le attività finanziarie disponibili per la vendita cedute e non cancellate si riferiscono al valore di bilancio dei titoli sottostanti alle operazioni di pronti contro termine passive.

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Sezione 2 - Rischi di mercato In linea generale, il profilo di rischio finanziario di Banca IFIS è originato essenzialmente dal portafoglio bancario, non svolgendo abitualmente attività di trading su strumenti finanziari. L’attività di acquisto di titoli obbligazionari che ha caratterizzato l’esercizio 2011, tenuto conto della classificazione degli stessi tra le attività Available for Sale e Loans and Receivables, rientra nel perimetro del banking book e non configura, quindi, nuovi rischi di mercato.

Alla chiusura dell’esercizio 2011 rileva una posizione su un interest rate swap, incluso tra le passività finanziarie della Banca per effetto dell’acquisizione di Toscana Finanza S.p.A., con un mark to market di circa 600 mila euro. Tra le passività finanziarie di negoziazione rileva, inoltre, un derivato su cambi con un mark to market di circa 399 mila euro. La classificazione dei derivati tra le passività finanziarie di negoziazione non è espressione della finalità delle operazioni, il cui obiettivo resta quello di mitigare l’effetto di possibili oscillazioni dei tassi d’interesse e delle divise di riferimento.

2.1 Rischio di tasso di interesse e rischio di prez zo – portafoglio di negoziazione di vigilanza

Informazioni di natura qualitativa

Banca IFIS non effettua abitualmente attività di trading su strumenti finanziari. Al 31 dicembre 2011 l’unica posizione attiva inclusa nel portafoglio di negoziazione a fini di vigilanza è rappresentata da un titolo obbligazionario convertibile di importo non significativo, mentre nel passivo sono presenti due derivati di importo non significativo sopra descritti

Informazioni di natura quantitativa

1. Portafoglio di negoziazione di vigilanza: distri buzione per durata residua (data di riprezzamento) delle attività e delle passività fin anziarie per cassa e derivati finanziari Valuta di denominazione: Euro.

Tipologia/Durata residua a vista fino a 3 mesi

da oltre 3 mesi fino a 6 mesi

da oltre 6 mesi fino a 1 anno

da oltre 1 anno fino a 5 anni

da oltre 5 anni fino a 10 anni

oltre 10 anni

durata indeter-minata

1. Attività per cassa - - - - 188 - - -

1.1 Titoli di debito - - - - 188 - - -

- con opzione di rimborso anticipato

- - - - - - - -

- altri - - - - 188 - - -

1.2 Altre attività - - - - - - - -

2. Passività per cassa - - - - - - - -

2.1 P.C.T. passivi - - - - - - - -

2.2 Altre passività - - - - - - - -

3. Derivati finanziari - - - - - - - -

3.1 Con titolo sottostante - - - - - - - -

- Opzioni - - - - - - - -

+ posizioni lunghe - - - - - - - -

+ posizioni corte - - - - - - - -

- Altri - - - - - - - -

+ posizioni lunghe - - - - - - - -

+ posizioni corte - - - - - - - -

3.2 Senza titolo sottostante

- - - - - - - -

- Opzioni - - - - - - - -

+ posizioni lunghe - - - - - - - -

+ posizioni corte - - - - - - - -

- Altri - - - - - - - -

+ posizioni lunghe - - - - 10.000 - - -

+ posizioni corte - 8.791 - - - - - -

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2.2 Rischio di tasso di interesse e di prezzo – por tafoglio bancario

Informazioni di natura qualitativa

A. Aspetti generali, procedure di gestione e metodi di misurazione del rischio di tasso di interesse e del rischio di prezzo

L’assunzione di rischi di tasso d’interesse significativi è in linea di principio estranea alla gestione della Banca, che si approvvigiona prevalentemente con depositi interbancari (collateralizzati e non) e dalla clientela retail sul conto corrente rendimax. Le operazioni di raccolta interbancaria sono prevalentemente a tasso fisso di brevissima durata. I depositi della clientela sul conto corrente rendimax sono a tasso fisso per la componente vincolata, e a tasso variabile non indicizzato, rivedibile unilateralmente da parte della Banca nel rispetto delle norme e dei contratti, per i depositi liberi a vista e a chiamata. Gli impieghi sulla clientela sono prevalentemente a revoca e a tasso variabile. I tassi d’interesse applicati alla clientela tradizionale per i rapporti di factoring sono di norma indicizzati (prevalentemente al tasso euribor a tre mesi) con adeguamento automatico all’andamento del costo del denaro. In alcuni casi i tassi d’interesse non sono indicizzati ma comunque modificabili unilateralmente dalla Banca anche in questo caso nel rispetto delle norme e dei contratti.

Nell’ambito dell’operatività in crediti di difficile esigibilità svolta da Banca IFIS a seguito dell’incorporazione di Toscana Finanza S.p.A., con un modello di business focalizzato sull’acquisto di crediti a valori inferiori rispetto al nominale, rileva un potenziale rischio di tasso d’interesse connesso all’incertezza sui tempi di incasso. In tale ambito e con l’obiettivo di un’efficace mitigazione del rischio di tasso d’interesse, assume particolare rilevanza la corretta valutazione dell’operazione nella fase iniziale di acquisto. Tenuto conto della dimensione dell’attività di acquisto di crediti di difficile esigibilità, il contributo in termini di rischio di tasso alla posizione complessiva di Banca IFIS, ancorché positivo, non è da ritenersi rilevante.

Il portafoglio titoli obbligazionari è composto per una quota pari al trenta per cento da titoli con rendimenti indicizzati a tassi di mercato. La parte residua è composta da titoli a tasso fisso a breve scadenza. La durata media finanziaria del portafoglio complessivo si attesta su valori di poco inferiori ai sei mesi.

L’assunzione del rischio di tasso connesso all’attività di raccolta effettuata dalla Tesoreria avviene nel rispetto delle politiche e dei limiti fissati dal Consiglio di Amministrazione, ed è disciplinata da precise deleghe in materia che fissano limiti di autonomia per i soggetti autorizzati ad operare nell’ambito della Tesoreria della Banca.

Le funzioni aziendali preposte a garantire la corretta gestione del rischio di tasso sono la Tesoreria, che si occupa della gestione diretta della raccolta, la funzione di Risk Management, cui spetta il compito di individuare gli indicatori di rischio più opportuni e monitorarne l’andamento delle masse attive e passive in relazione ai limiti prefissati, e l’Alta Direzione cui spetta il compito, nello specifico, di proporre annualmente al Consiglio della Banca le politiche di impiego e raccolta e di gestione del rischio di tasso, nonché suggerire in corso d’anno gli eventuali opportuni interventi per assicurare lo svolgimento dell’attività in coerenza con le politiche di rischio approvate dalla Banca.

Nell’ambito dell’operatività corrente l’Alta Direzione, sulla base delle indicazioni sulla raccolta provenienti dalla Tesoreria, delle aspettative sui tassi d’interesse e dalle valutazioni sullo sviluppo degli impieghi, fornisce alla Tesoreria indicazioni di utilizzo delle linee di finanziamento disponibili al fine di cogliere le opportunità rappresentate dalle dinamiche di tasso sulle scadenze di brevissimo periodo e monitorare l’andamento del rischio di tasso connesso al fisiologico mismatching tra masse attive e passive.

Con l’obiettivo di monitorare il rischio di tasso l’Alta Direzione riceve un report giornaliero sintetico della complessiva posizione di tesoreria. La posizione di rischio di tasso è inoltre oggetto di periodico reporting al Consiglio di Amministrazione della Banca nell’ambito del Tableau de Bord trimestrale predisposto dalla funzione Risk Management per i vertici aziendali. Il Sistema Integrato di Tesoreria e Risk Management (SIT) fornisce inoltre strumenti di valutazione e monitoraggio delle principali poste attive e passive interest rate sensitive.

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Con riferimento al Resoconto ICAAP relativo all’esercizio 2010 ed inviato all’Organo di Vigilanza nel mese di aprile 2011, il Rischio di Tasso di Interesse trova collocazione tra i rischi di secondo pilastro. Nel documento finale inoltrato all’Organo di Vigilanza, ai sensi della disciplina di riferimento (Circolare n. 263 del 27 dicembre 2006 – Titolo III, Capitolo 1, Allegato C), il Rischio di Tasso d’Interesse è stato oggetto di specifica misurazione in termini di assorbimento patrimoniale. A fronte di una soglia di attenzione pari al 20% del Patrimonio di Vigilanza, il valore dell’indice di rischio del Gruppo così determinato si è collocato al 31 dicembre 2010 al 6,4%.

In considerazione dell’entità del rischio assunto, Banca IFIS generalmente non utilizza strumenti di copertura del rischio tasso. Peraltro, per effetto dell’acquisizione dell’ex Toscana Finanza, alla chiusura dell’esercizio 2011 rilevano due posizioni su interest rate swap poste in essere con l’obiettivo di neutralizzare possibili oscillazioni dei tassi d’interesse di riferimento.

Relativamente al rischio di prezzo, Banca IFIS, esplicando la propria attività in maniera prevalente nel comparto del finanziamento del capitale circolante delle piccole e medie imprese, non assume, di norma, rischi di oscillazione di prezzo su strumenti finanziari.

In relazione ai titoli obbligazionari detenuti, la classificazione della maggior parte dei titoli tra gli Available for Sale introduce il rischio di oscillazione delle riserve patrimoniali come conseguenza della variazione del fair value dei titoli, comunque relativamente contenuta dato l’elevato standing creditizio degli emittenti e la ridotta durata media finanziaria del portafoglio complessivo.

Il monitoraggio del rischio di prezzo assunto nell’ambito della propria attività, rientra tra le competenze della funzione di Risk Management. Il Sistema Integrato di Tesoreria e Risk Management (SIT), principale strumento di monitoraggio e valutazione delle attività connesse alla tesoreria, fornisce adeguati strumenti di valutazione del rischio di prezzo. In particolare, il SIT consente anche di:

� gestire le attività tradizionali della Tesoreria (titoli, cambi, money market, derivati); � misurare e controllare l’esposizione alle singole tipologie di rischio di mercato; � fissare e monitorare con continuità eventuali limiti assegnati alle diverse funzioni operative.

Attività di copertura del fair value

Non sono presenti attività di copertura del fair value.

Attività di copertura dei flussi finanziari

Alla chiusura dell’esercizio 2011 rilevano due operazioni di interest rate swap a copertura di incrementi inattesi degli interessi passivi connessi ad operazioni di funding poste in essere da Toscana Finanza S.p.A. prima dell’acquisizione e della fusione per integrazione in Banca IFIS S.p.A.. Tra gli strumenti di copertura detenuti rileva, inoltre, un derivato a copertura delle oscillazioni del cambio euro/dollaro.

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Informazioni di natura quantitativa

1. Portafoglio bancario: distribuzione per durata r esidua (per data di riprezzamento) delle attività e delle passività finanziarie Valuta di denominazione: Euro

Tipologia/Durata residua a vista fino a 3

mesi

da oltre 3 mesi fino a 6

mesi

da oltre 6 mesi fino a 1

anno

da oltre 1 anno fino a 5

anni

da oltre 5 anni

fino a 10 anni

oltre 10 anni

Durata indeter-minata

1. Attività per cassa 888.427 1.312.378

652.384 548.810 218.516 20.670 823 -

1.1 Titoli di debito 5.020 555.458 617.026 502.308 101.290 - 770 -

- con opzione di rimborso anticipato

- - - - - - - -

- altri 5.020 555.458 617.026 502.308 101.290 - 770 -

1.2 Finanziamenti a banche 131.028 57.929 - - - - - -

1.3 Finanziamenti a clientela 752.379 698.991 35.358 46.502 117.226 20.670 53 -

- c/c 88.159 9.668 19.170 16 2.741 959 - -

- altri finanziamenti 664.220 689.323 16.188 46.486 114.485 19.711 53 -

- con opzione di rimborso anticipato

6.036 19.582 - - - - - -

- altri 658.184 669.741 16.188 46.486 114.485 19.711 53 -

2. Passività per cassa 526.242 2.487.341

146.430 373.231 110.399 - - -

2.1 Debiti verso clientela 518.285 504.705 146.430 373.231 107.823 - - -

- c/c 513.227 442.578 146.430 368.844 107.823 - - -

- altri debiti 5.058 62.127 - 4.387 - - - -

- con opzione di rimborso anticipato

- - - - - - - -

- altri 5.058 62.127 - 4.387 - - - -

2.2 Debiti verso banche 7.957 1.982.636

- - 2.576 - - -

- c/c 7.957 - - - - - - -

- altri debiti - 1.982.636

- - 2.576 - - -

2.3 Titoli di debito - - - - - - - -

- con opzione di rimborso anticipato

- - - - - - - -

- altri - - - - - - - -

2.4 Altre passività - - - - - - - -

- con opzione di rimborso anticipato

- - - - - - - -

- altre - - - - - - - -

3. Derivati finanziari - - - - - - - -

3.1 Con titolo sottostante - - - - - - - -

- Opzioni - - - - - - - -

+ posizioni lunghe - - - - - - - -

+ posizioni corte - - - - - - - -

- Altri - - - - - - - -

+ posizioni lunghe - - - - - - - -

+ posizioni corte - - - - - - - -

3.2 Senza titolo sottostante - - - - - - - -

- Opzioni - - - - - - - -

+ posizioni lunghe - - - - - - - -

+ posizioni corte - - - - - - - -

- Altri - - - - - - - -

+ posizioni lunghe - - - - - - - -

+ posizioni corte - - - - - - - -

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2.3 Rischio di cambio

Informazioni di natura qualitativa

A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di cambio

L’assunzione del rischio di cambio, intesa quale componente gestionale potenzialmente idonea a consentire migliori performances di tesoreria, rappresenta uno strumento con contenuto speculativo ed è pertanto estranea, in linea di principio, alle politiche della Banca. Le operazioni in divisa della Banca si sostanziano in operazioni poste in essere in nome e per conto della clientela e sono di norma correlate alla tipica attività di factoring. In tale ottica le anticipazioni in divisa concesse alla clientela sono generalmente coperte da depositi e/o finanziamenti acquisiti da banche espressi nella stessa divisa eliminando sostanzialmente il rischio di perdite connesso all’oscillazione dei cambi. In taluni casi la copertura viene effettuata utilizzando strumenti sintetici.

Un rischio di cambio residuale si manifesta quale conseguenza del fisiologico mismatching tra gli utilizzi da parte della clientela ed i relativi approvvigionamenti di valuta da parte della tesoreria, prevalentemente connessi alla difficoltà di formulare previsioni esatte sulle dinamiche finanziarie connesse all’attività di factoring, con particolare riferimento ai flussi d’incasso da parte dei debitori ceduti rispetto alle scadenze dei finanziamenti accesi alla clientela, nonché all’effetto degli interessi sugli stessi.

La tesoreria è comunque giornalmente impegnata a minimizzare questa differenza, riallineando nel continuo il dimensionamento e la cadenza temporale delle posizioni in valuta.

L’assunzione e la gestione del rischio di cambio connesso all’attività avviene nel rispetto delle politiche di rischio e dei limiti fissati dal Consiglio di Amministrazione di Banca IFIS, ed è disciplinata da precise deleghe operative in materia che fissano limiti di autonomia per i soggetti autorizzati ad operare, nonché limiti alla posizione netta in cambi giornaliera particolarmente stringenti.

Le funzioni aziendali preposte a garantire la corretta gestione del rischio di cambio sono la Tesoreria, che si occupa della gestione diretta del funding e della posizione in cambi, la funzione di Risk Management, cui spetta il compito di individuare gli indicatori di rischio più opportuni e monitorarne l’andamento in relazione ai limiti prefissati, e l’Alta Direzione cui spetta il compito, nello specifico, di proporre annualmente al Consiglio di Amministrazione della Banca le politiche di funding e di gestione del rischio cambio nonché suggerire in corso d’anno gli eventuali opportuni interventi per assicurare lo svolgimento dell’attività in coerenza con le politiche di rischio approvate.

Al fine di monitorare il rischio di cambio l’Alta Direzione riceve un report giornaliero sintetico della complessiva posizione di tesoreria che espone, tra le altre informazioni, la posizione in cambi suddivisa per le diverse valute. La piattaforma SIT (Sistema Integrato di Tesoreria), inoltre, fornisce alle funzioni di controllo strumenti adeguati per il monitoraggio e la misurazione del rischio di cambio. Il posizionamento sul fronte dei cambi è inoltre oggetto di periodico reporting al Consiglio di Amministrazione della Banca nell’ambito del Tableau de Bord trimestrale predisposto dalla funzione Risk Management per i vertici aziendali.

Nel corso del 2010 Banca IFIS ha acquisito una partecipazione pari al 10% del capitale sociale della società India Factoring and Finance Solutions Private Limited, per complessivi 100 milioni di rupie indiane ed un controvalore di 1.591 mila euro al cambio storico. Nel mese di dicembre 2011, inoltre, Banca IFIS ha sottoscritto e versato un aumento di capitale della stessa società per complessivi 50 milioni di rupie indiane, pari a circa 715 mila euro. In considerazione della dimensione della posizione non si è ritenuto necessario provvedere ad una specifica copertura del conseguente rischio di cambio.

Nell’ambito delle attività svolte da Banca IFIS a seguito dell’incorporazione di Toscana Finanza S.p.A. non rilevano posizioni in valuta estera.

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Informazioni di natura quantitativa

1. Distribuzione per valuta di denominazione delle attività e passività e dei derivati

Voci

Valute

DOLLARO STATI UNITI

STERLINA REGNO UNITO

YEN GIAPPONESE

DOLLARO CANADA

FRANCO SVIZZERO

ALTRE VALUTE

A. Attività finanziarie 6.712 204 - - - 3.454

A.1 Titoli di debito - - - - - -

A.2 Titoli di capitale - - - - - -

A.3 Finanziamenti a banche 139 160 - - - 3.414

A.4 Finanziamenti a clientela 6.573 44 - - - 40

A.5 Altre attività finanziarie - - - - - -

B. Altre attività 3 11

C. Passività finanziarie 319 - 22 - 155 138

C.1 Debiti verso banche 292 - 22 - 155 2

C.2 Debiti verso clientela 27 - - - - -

C.3 Titoli di debito - - - - - -

C.4 Altre passività finanziarie - - - - - 136

D. Altre passività 214 8 1 4 16

E. Derivati finanziari 6.183 - - - - 2.773

- Opzioni - - - - - -

+ posizioni lunghe - - - - - -

+ posizioni corte - - - - - -

- Altri 6.183 - - - - 2.773

+ posizioni lunghe - - - - - -

+ posizioni corte 6.183 - - - - 2.773

Totale attività 6.715 204 - - - 3.465

Totale passività 6.716 8 23 - 159 2.927

Sbilancio (+/-) 1 196 23 - 159 538

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2.4 Gli strumenti derivati

A. Derivati finanziari

Banca IFIS non effettua attività di negoziazione di prodotti finanziari derivati per conto terzi e ha limitato l’attività in conto proprio a strumenti di copertura dei rischio di mercato.

Banca IFIS utilizza talvolta derivati finanziari finalizzati alla copertura delle esposizioni sui tassi di cambio. Alla fine dell’esercizio 2011 è presente un derivato a copertura delle oscillazioni del cambio euro/dollaro.

Tra le attività riconducibili a Toscana Finanza S.p.A., incorporata in chiusura d’esercizio in Banca IFIS S.p.A., sono presenti due posizioni su interest rate swap la cui finalità è di mitigare il rischio di tasso d’interesse.

Per le operazioni poste in essere si evidenzia la totale estraneità della Banca a logiche di carattere speculativo.

A.1 Portafoglio di negoziazione di vigilanza: valor i nozionali di fine periodo e medi

Attività sottostanti/Tipologie derivatri

31.12.2011 31.12.2010

Over the counter Controparti

centrali Over the counter

Controparti centrali

1. Titoli di debito e tassi d'interesse 10.000 - - -

a) Opzioni - - - -

b) Swap 10.000 - - -

c) Forward - - - -

d) Futures - - - -

e) Altri - - - -

2. Titoli di capitale e indici azionari - - - -

a) Opzioni - - - -

b) Swap - - - -

c) Forward - - - -

d) Futures - - - -

e) Altri - - - -

3. Valute e oro 8.791 - 3.000 -

a) Opzioni - - - -

b) Swap 8.791 - 3.000 -

c) Forward - - - -

d) Futures - - - -

e) Altri - - - -

4. Merci - - - -

5. Altri sottostanti - - - -

Totale 18.791 - 3.000 -

Valori medi 10.549 - 66 -

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A.2 Portafoglio bancario: valori nozionali di fine periodo e medi

A.2.1 Di copertura

Attività sottostanti/Tipologie derivatri

31.12.2011 31.12.2010

Over the counter Controparti

centrali Over the counter Controparti centrali

1. Titoli di debito e tassi d'interesse - - - -

a) Opzioni - - - -

b) Swap 2.576 - - -

c) Forward - - - -

d) Futures - - - -

e) Altri - - - -

2. Titoli di capitale e indici azionari - - - -

a) Opzioni - - - -

b) Swap - - - -

c) Forward - - - -

d) Futures - - - -

e) Altri - - - -

3. Valute e oro - - - -

a) Opzioni - - - -

b) Swap - - - -

c) Forward - - - -

d) Futures - - - -

e) Altri - - - -

4. Merci - - - -

5. Altri sottostanti - - - -

Totale 2.576 - - -

Valori medi 2.576 - - -

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A.3 Derivati finanziari: fair value positivo - ripa rtizione per prodotti

Attività sottostanti/Tipologie derivatri

Fair value positivo

31.12.2011 31.12.2010

Over the counter Controparti

centrali Over the counter

Controparti centrali

A. Portafoglio di negoziazione di vigilanza 33 - - -

a) Opzioni - - - -

b) Interest rate swap 33 - - -

c) Cross currency swap - - - -

d) Equity swap - - - -

e) Forward - - - -

f) Futures - - - -

g) Altri - - - -

B. Portafoglio bancario - di copertura - - - -

a) Opzioni - - - -

b) Interest rate swap - - - -

c) Cross currency swap - - - -

d) Equity swap - - - -

e) Forward - - - -

f) Futures - - - -

g) Altri - - - -

C. Portafoglio bancario - altri derivati - - - -

a) Opzioni - - - -

b) Interest rate swap - - - -

c) Cross currency swap - - - -

d) Equity swap - - - -

e) Forward - - - -

f) Futures - - - -

g) Altri - - - -

Totale 33 - - -

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A.4 Derivati finanziari: fair value negativo - ripa rtizione per prodotti

Attività sottostanti/Tipologie derivatri

Fair value negativo

31.12.2011 31.12.2010

Over the counter Controparti centrali

Over the counter Controparti centrali

A. Portafoglio di negoziazione a fini di vigilanza

600 - - -

a) Opzioni 201 - - -

b) Interest rate swap 399 - - -

c) Cross currency swap - - - -

c) Equity swap - - - -

d) Forward - - - -

e) Futures - - - -

e) Altri - - - -

B. Portafoglio bancario - di copertura 34 - - -

a) Opzioni - - - -

b) Interest rate swap 34 - - -

c) Cross currency swap - - - -

c) Equity swap - - - -

d) Forward - - - -

e) Futures - - - -

e) Altri - - - -

C. Portafoglio bancario - altri derivati - - - -

a) Opzioni - - - -

b) Interest rate swap - - - -

c) Cross currency swap - - - -

c) Equity swap - - - -

d) Forward - - - -

e) Futures - - - -

e) Altri - - - -

Totale 634 - - -

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A.6 Derivati finanziari OTC: portafoglio di negozia zione di vigilanza: valori nozionali, fair value lordi positivi e negativi per controparti - c ontratti rientranti in accordi di compensazione

Contratti rientranti in accordi di compensazione

Governi e Banche

Centrali

Altri enti pubblici

Banche

Società finanziarie

Società di

assicurazione

Imprese non

finanziarie

Altri soggetti

1) Titoli di debito e tassi d'interesse

- valore nozionale - - 10.000 - - - -

- fair value positivo - - - - - - -

- fair value negativo - - 399 - - - -

2) Titoli di capitale e indici azionari

- valore nozionale - - - - - - -

- fair value positivo - - - - - - -

- fair value negativo - - - - - - -

3) Valute e oro

- valore nozionale - - 5.984 2.807 - - -

- fair value positivo - - - 33 - - -

- fair value negativo - - 201 - - - -

4) Altri valori

- valore nozionale - - - - - - -

- fair value positivo - - - - - - -

- fair value negativo - - - - - - -

A.8 Derivati finanziari OTC: portafoglio bancario: valori nozionali, fair value lordi positivi e negativi per controparti - contratti rientranti in accordi di compensazione

Contratti rientranti in accordi di compensazione

Governi e Banche

Centrali

Altri enti pubblici

Banche

Società finanziarie

Società di

assicurazione

Imprese non

finanziarie

Altri soggetti

1) Titoli di debito e tassi d'interesse

- valore nozionale - - 2.576 - - - -

- fair value positivo - - - - - - -

- fair value negativo - - 34 - - - -

2) Titoli di capitale e indici azionari

- valore nozionale - - - - - - -

- fair value positivo - - - - - - -

- fair value negativo - - - - - - -

3) Valute e oro

- valore nozionale - - - - - - -

- fair value positivo - - - - - - -

- fair value negativo - - - - - - -

4) Altri valori

- valore nozionale - - - - - - -

- fair value positivo - - - - - - -

- fair value negativo - - - - - - -

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A.9 Vita residua dei derivati finanziari OTC: valor i nozionali

Sottostanti/Vita residua Fino a 1 anno Oltre 1 anno e fino a 5 anni

Oltre 5 anni Totale

A. Portafoglio di negoziazione a fini di vigilanza 8.791 10.000 - 18.791

A.1 Derivati finanziari su titoli di debito e tassi d'interesse - 10.000 - 10.000

A.2 Derivati finanziari su titoli di capitale e indici azionari - - - -

A.3 Derivati finanziari su tassi di cambio e oro 8.791 - - 8.791

A.4 Derivati finanziari su altri valori - - - -

B. Portafoglio bancario - 2.576 - 2.576

B.1 Derivati finanziari su titoli di debito e tassi d'interesse - 2.576 - 2.576

B.2 Derivati finanziari su titoli di capitale e indici azionari - - - -

B.3 Derivati finanziari su tassi di cambio e oro - - - -

B.4 Derivati finanziari su altri valori - - - -

Totale 31.12.2011 8.791 12.576 - 21.367

Totale 31.12.2010 - - - -

Sezione 3 – Rischi di liquidità

Informazioni di natura qualitativa

A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di liquidità

Il rischio di liquidità è rappresentato dalla possibilità che la Banca non riesca a mantenere i propri impegni di pagamento a causa dell’incapacità di reperire fondi o dell’incapacità di cedere attività sul mercato per far fronte allo sbilancio finanziario. Rappresenta altresì rischio di liquidità l’incapacità di reperire nuove risorse finanziarie adeguate, in termini di ammontare e di costo, rispetto alle necessità/opportunità operative, che costringa Banca IFIS a rallentare o fermare lo sviluppo dell’attività, o sostenere costi di raccolta eccessivi per fronteggiare i propri impegni, con impatti negativi significativi sulla marginalità della propria attività.

Le fonti finanziarie sono rappresentate dal patrimonio, dalla raccolta presso la clientela (in particolare con il deposito on-line rendimax), dalla raccolta effettuata sul mercato interbancario domestico ed internazionale, nonché presso l’Eurosistema. In considerazione della composizione dell’attivo, della tipologia di attività svolta e delle strategie definite dal Consiglio di Amministrazione che limitano l’operatività factoring ai crediti commerciali di breve o brevissima durata (di norma non superiori a 6 mesi con l’eccezione dei crediti verso la Pubblica Amministrazione che possono presentare tempi medi di incasso di norma fino a 12 mesi) il rischio di liquidità per Banca IFIS non rappresenta, in condizioni fisiologiche dei mercati finanziari, elemento di particolare criticità.

Con riferimento alle attività svolte da Banca IFIS a seguito dell’incorporazione di Toscana Finanza S.p.A., le caratteristiche del modello di business determinano un elevato grado di variabilità con riferimento sia all’importo che alla data di effettivo incasso. In tale ottica assume particolare rilevanza una puntuale ed attenta gestione dei flussi di cassa. Per effetto della contenuta rilevanza dimensionale dei crediti di difficile esigibilità rispetto alle attività complessive di Banca IFIS, è possibile tuttavia considerare marginale l’impatto complessivo sul bilanciamento per scadenza delle poste attive e passive consolidate. Al fine di assicurare una corretta valutazione dei flussi attesi, anche in ottica di un pricing corretto delle operazioni poste in essere, l’evoluzione degli incassi rispetto ai flussi previsionali viene posta sotto attento monitoraggio.

Grazie all’ampiezza e diversificazione delle relazioni interbancarie con controparti nazionali ed estere, al programma di cartolarizzazione che ha permesso la generazione di titoli stanziabili presso l’Eurosistema e conferibili nel MIC (Mercato Interbancario Collateralizzato), alla risposta del mercato ampiamente positiva in relazione alla raccolta on-line (rendimax), alla costituzione del portafoglio titoli obbligazionari eligible presso la BCE o conferibili nel MIC o utilizzabili in operazioni di Pronti

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Contro Termine di finanziamento, nonché alla tipologia e qualità dei suoi attivi, Banca IFIS ha sempre reperito risorse finanziarie ampiamente dimensionate alle proprie esigenze, ancorché con un costo in marginale incremento. Nel periodo la Banca ha mantenuto una politica finanziaria particolarmente prudente finalizzata a privilegiare la stabilità della provvista, approvvigionandosi di risorse finanziarie a volte eccedenti rispetto alle immediate esigenze operative, presentandosi stabilmente datrice sui mercati interbancari, pur su scadenze brevissime. Tale politica, che in relazione al differenziale di tasso tra raccolta e impiego interbancario sacrifica l’efficienza economica della gestione di tesoreria a vantaggio della certezza e stabilità della liquidità, trova adeguato sostegno nella marginalità che la Banca ritrae dalla propria attività.

Anche nel corso dell’esercizio 2011, caratterizzato dal perdurare di situazioni di tensione sui mercati finanziari, Banca IFIS ha continuato ad operare senza impatti negativi significativi. Allo stato attuale le risorse finanziarie disponibili sono adeguate ai volumi di attività attuali e prospettici. La Banca è comunque costantemente impegnato nell’armonico sviluppo delle proprie risorse finanziarie, sia dal punto di vista dimensionale che dei costi.

Le funzioni aziendali di Banca IFIS preposte a garantire la corretta applicazione della politica di liquidità sono la Tesoreria, che si occupa della gestione diretta della liquidità, la funzione di Risk Management, cui spetta il compito di individuare gli indicatori di rischio più opportuni e monitorarne l’andamento in relazione ai limiti prefissati, e supportare l’attività dell’Alta Direzione cui spetta il compito, nello specifico, di proporre annualmente al Consiglio di Amministrazione le politiche di funding e di gestione del rischio liquidità e suggerire in corso d’anno gli eventuali opportuni interventi per assicurare lo svolgimento dell’attività in piena coerenza con le politiche di rischio approvate.

Più in particolare, nell’ambito dell’operatività corrente l’Alta Direzione, sulla base delle indicazioni provenienti dalla Tesoreria nonché dalle valutazioni sullo sviluppo degli impieghi, stabilisce le politiche per le operazioni di finanziamento di durata superiore ai 3 mesi, al fine di fornire eventuale supporto all’attività ordinaria di tesoreria di breve-brevissimo termine e di gestire e monitorare l’andamento del rischio di liquidità.

Con riferimento alla propria operatività diretta la Banca si è dotata di un modello di analisi e monitoraggio delle posizioni di liquidità attuale e prospettica quale ulteriore strumento di sistematico supporto alle decisioni dell’Alta Direzione e del Consiglio di Amministrazione della Banca in tema di liquidità. I risultati dei rilievi periodici sono oggetto di sistematica informativa diretta all’Organo di Vigilanza sia con riferimento ad ipotesi di regolare funzionamento dei mercati finanziari che in particolari situazioni di stress. In conformità alle disposizioni di vigilanza la Banca è altresì dotata di un piano di emergenza (Contingency Funding Plan) al fine di salvaguardare la Banca da danni o pericoli derivanti da una eventuale crisi di liquidità e garantire la continuità operativa aziendale anche in condizioni di grave emergenza derivante dagli assetti interni e/o dalla situazione dei mercati.

La posizione di rischio di liquidità è inoltre oggetto di periodico reporting al Consiglio di Amministrazione della Banca predisposto dalla funzione Risk Management per i vertici aziendali.

Nell’ambito del continuo processo di adeguamento delle procedure interne e tenuto conto della variazione del perimetro della Banca, nel mese di gennaio 2012 il Consiglio di Amministrazione ha approvato il nuovo sistema di governo e gestione del rischio di liquidità.

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Informazioni di natura quantitativa

1. Distribuzione temporale per durata residua contr attuale delle attività e passività finanziarie - Va luta di denominazione: Euro

Voci/Scaglioni temporali a vista da oltre 1 giorno a 7 giorni

da oltre 7 giorni a 15 giorni

da oltre 15 giorni a 1 mese

da oltre 1 mese fino a 3 mesi

da oltre 3 mesi fino a 6 mesi

da oltre 6 mesi fino a 1 anno

da oltre 1 anno fino a 5 anni

Oltre 5 anni

Indeter-minata

Attività per cassa 886.450 26.887 92.004 128.909 747.534 504.453 616.784 530.788 104.476 13.127

A.1 Titoli di Stato - - - - 316.127 381.685 497.422 272.860 58.562 -

A.2 Altri titoli di debito - - - 9.988 56.876 47.001 18.204 122.378 769 -

A.3 Quote O.I.C.R. - - - - - - - - - -

A.4 Finanziamenti 886.450 26.887 92.004 118.921 374.531 75.767 101.158 135.550 45.145 13.127

- banche 131.028 7.000 35.000 - 2.802 - - - - 13.127

- clientela 755.422 19.887 57.004 118.921 371.729 75.767 101.158 135.550 45.145 -

Passività per cassa 528.575 134.752 62.602 1.664.644 614.397 146.430 369.844 122.399 - -

B.1 Depositi e conti correnti 524.188 85.625 62.602 102.979 314.397 146.430 369.844 119.823 - -

- banche 7.954 47.237 - 10.213 63.521 - - - - -

- clientela 516.234 38.388 62.602 92.766 250.876 146.430 369.844 119.823 - -

B.2 Titoli di debito - - - - - - - - - -

B.3 Altre passività 4.387 49.127 - 1.561.665 300.000 - - 2.576 - -

Operazioni "fuori bilancio" - - - - 11.564 - 227 7.827 - -

C.1 Derivati finanziari con scambio di capitale

- - - - 11.564 - - - - -

- posizioni lunghe - - - - - - - - - -

- posizioni corte - - - - 11.564 - - - - -

C.2 Derivati finanziari senza scambio di capitale

- - - - - - - - - -

- posizioni lunghe - - - - - - - - - -

- posizioni corte - - - - - - - - - -

C.2 Depositi e finanziamenti da ricevere - - - - - - - - - -

- posizioni lunghe - - - - - - - - - -

- posizioni corte - - - - - - - - - -

C.3 Impegni irrevocabili a erogare fondi - - - - - - - - - -

- posizioni lunghe - - - - - - - - - -

- posizioni corte - - - - - - - - - -

C.5 Garanzie finanziarie rilasciate - - - - - - 227 7.827 - -

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Operazione di autocartolarizzazione IFIS Collection Service

Il 13 ottobre 2008 Banca IFIS, unitamente a Securitisation Services S.p.A. in qualità di Arranger, a BNP Paribas S.p.A. in qualità di Co-arranger e a IFIS Collection Services S.r.l., società veicolo costituita appositamente per l’operazione, ha dato avvio ad un programma di cartolarizzazione revolving che prevede la ricessione da parte di Banca IFIS, pro soluto ed ai sensi della Legge130/99, di un portafoglio di crediti commerciali performing verso debitori ceduti precedentemente acquistati dalla Banca dalla propria clientela nell'ambito della propria attività di factoring.

Il programma ha durata quinquennale e prevede la cessione di un portafoglio crediti commerciali verso debitori ceduti individuabili in blocco secondo criteri di eleggibilità contrattualmente predefiniti, particolarmente stringenti e rigorosi, al fine di garantire al portafoglio ceduto performances positive.

Il prezzo di cessione del portafoglio crediti è pari al valore nominale dedotto uno sconto pari allo 0,80% ed è corrisposto dal veicolo a Banca IFIS in parte alla data di cessione (prezzo a pronti), e in parte in via differita (prezzo differito). La componente di prezzo differito viene pagata dalla società veicolo subordinatamente all’effettiva disponibilità dei fondi derivante dall’incasso dei crediti ed è aggiornata su base dinamica ad ogni data di cessione, sulla base dei criteri previsti dal programma di cartolarizzazione.

A fronte del programma di cartolarizzazione, la società veicolo IFIS Collection Services S.r.l. ha emesso titoli asset backed a ricorso limitato per un importo iniziale di euro 280 milioni. In considerazione dell’ulteriore significativa crescita realizzata dal portafoglio crediti cartolarizzati, nel mese di maggio 2009 è stata emessa una ulteriore tranche di titoli Class A2 per euro 48 milioni, che ha così portato l’importo nominale complessivo dei titoli a euro 328 milioni. Anche tale tranche è stata integralmente sottoscritta da Banca IFIS.

I titoli sono interamente utilizzabili per operazioni di rifinanziamento presso la Banca Centrale Europea, anche alla luce delle evoluzioni normative introdotte dalla Guideline n.1 della Banca Centrale Europea del 4 marzo 2010.

In ossequio ai principi contabili IAS/IFRS, l’operazione di cartolarizzazione allo stato non configura trasferimento sostanziale di tutti i rischi e benefici, in quanto non soddisfa i requisiti previsti dallo IAS 39 in merito alla cosiddetta derecognition.

Operazione di autocartolarizzazione Il Giglio

In data 25 gennaio 2011 il Consiglio di Amministrazione di Toscana Finanza ha deliberato di procedere alla realizzazione di un’operazione di cartolarizzazione di crediti non performing ai sensi della Legge 30 aprile 1999 n. 130, al fine di ottimizzare la gestione operativa ed economica di parte del proprio portafoglio di crediti finanziari.

L’operazione ha avuto per oggetto crediti non performing di origine bancaria, individuabili in blocco, in prevalenza assistiti da garanzie ipotecarie per un Valore Nominale complessivo di circa 33,7 milioni di euro.

La società veicolo (Giglio Srl) ha emesso titoli asset-backed a tasso variabile interamente sottoscritti dalla società incorporata Toscana Finanza S.p.A., alla quale è stato conferito specifico mandato di sub-servicing per la riscossione e la gestione dei crediti.

Si segnala che, in forza delle condizioni contrattuali sottostanti l’operazione, non si configura trasferimento sostanziale di tutti i rischi e benefici relativi alle attività cedute (crediti). In conseguenza di ciò, ed in base ai principi Contabili Internazionali (IAS/IFRS – Derecognition), l’operazione effettuata non produce alcun effetto di rilievo sul Bilancio.

Esposizione verso strumenti considerati ad alto rischio – informativa

In considerazione delle finalità perseguite e della struttura tecnica delle operazioni di cartolarizzazione revolving di crediti commerciali descritte sopra, Banca IFIS non presenta esposizioni o rischi derivanti dalla negoziazione o dalla detenzione di prodotti strutturati di credito, siano queste effettuate direttamente o attraverso società veicolo o entità non consolidate. In particolare è opportuno evidenziare come le operazioni di cartolarizzazione non hanno dato origine alla rimozione di alcun

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rischio dall’attivo di bilancio, e ciò in quanto non sono soddisfatti i requisiti previsti dallo IAS 39 in merito alla cosiddetta derecognition. Collateralmente la sottoscrizione dei titoli rivenienti dalla cartolarizzazione non hanno aggiunto alcun rischio né ha mutato la rappresentazione di bilancio rispetto a quella preesistente alle operazioni di cartolarizzazione sopra descritte. Con riferimento alla Raccomandazione espressa nel Rapporto del Financial Stability Forum del 7 aprile 2008, Appendice B, è pertanto possibile dichiarare l’assenza di esposizioni in strumenti considerati dal mercato ad alto rischio o che implicano un rischio maggiore di quanto si ritenesse in precedenza.

Sezione 4 – Rischi operativi

Informazioni di natura qualitativa

A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio operativo

Il rischio operativo è il rischio di subire perdite derivanti dall’inadeguatezza o dalla disfunzione di procedure, risorse umane e sistemi interni, oppure da eventi esogeni. Rientrano in tale tipologia le perdite derivanti da frodi, errori umani, interruzioni dell’operatività, indisponibilità dei sistemi, inadempienze contrattuali, catastrofi naturali. La gestione del rischio operativo richiede la capacità di identificare il rischio presente in tutti i prodotti, attività, processi, sistemi rilevanti che potrebbero compromettere il raggiungimento degli obiettivi della Banca. Rientrano tra i rischi operativi anche i rischi di incorrere in sanzioni giudiziarie o amministrative, perdite finanziarie rilevanti o danni di reputazione in conseguenza di violazione di norme imperative (di legge o di regolamenti, come ad esempio i quadri normativi afferenti trasparenza bancaria, antiriciclaggio, privacy e responsabilità amministrativa delle persone giuridiche) o di autoregolamentazione (ad esempio il Codice di autodisciplina delle società quotate).

La possibilità di una corretta gestione del rischio operativo è strettamente connessa alla presenza di assetti organizzativi, procedure operative e supporti informatici adeguati. Elemento centrale è peraltro rappresentato da un’adeguata formazione delle risorse. Banca IFIS è costantemente impegnato nella formazione e crescita professionale delle proprie risorse.

Nel corso dell’esercizio Banca IFIS ha provveduto a rafforzare i presidi a fronte dei rischi operativi sia in termini di risorse dedicate nelle funzioni di controllo sia con riferimento all’adeguamento dei processi interni finalizzati al monitoraggio e all’identificazione delle possibili situazioni di anomalia.

Per quanto riguarda, infine, la Business Continuity, Banca IFIS si è dotata, a partire da dicembre 2006, di un Piano di Continuità Operativa, ovvero di un insieme di iniziative e contromisure predisposte per contenere le interruzioni di operatività e di servizio entro i limiti consentiti dalle strategie di continuità. Del Piano di continuità operativa fa parte anche il piano di “Disaster Recovery” predisposto per fronteggiare eventi che comportino l’indisponibilità dei sistemi informativi aziendali.

Nell’ambito dei principi Basilea 2 per la determinazione del requisito patrimoniale a fronte dei rischi operativi di primo pilastro, la Banca ha scelto di avvalersi del Metodo Base.

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Parte F- Informazioni sul patrimonio Sezione 1 – Il Patrimonio dell’impresa

A. Informazioni di natura qualitativa

La gestione del patrimonio riguarda l’insieme delle politiche e delle scelte necessarie per stabilire la dimensione del patrimonio in modo da assicurare che esso sia coerente con le attività ed i rischi assunti dalla Banca. Banca IFIS è soggetta ai requisiti di adeguatezza patrimoniale stabiliti dal Comitato di Basilea secondo le regole definite da Banca d’Italia. In base a tali regole, a livello consolidato, il rapporto tra il patrimonio e le attività di rischio ponderate deve essere almeno pari all’8%.

L’attività di verifica del rispetto dei requisiti di vigilanza e della conseguente adeguatezza del patrimonio, è dinamica nel tempo ed é funzione degli obiettivi fissati in sede di pianificazione. Un primo momento di verifica avviene nel processo di assegnazione degli obiettivi di budget: in funzione delle dinamiche di crescita attese degli impieghi, delle altre attività e degli aggregati economici, si procede alla quantificazione dei rischi ed alla conseguente verifica di compatibilità dei ratios.

Il rispetto dell’adeguatezza patrimoniale è ottenuto tramite la politica di pay out, la definizione di operazioni di finanza strategica (aumenti di capitale, prestiti convertibili, ecc.) e la gestione della politica degli impieghi.

Nel corso dell’anno e su base trimestrale viene effettuata un’attività di monitoraggio del rispetto dei coefficienti di vigilanza.

Un’ulteriore fase di analisi e controllo preventivo dell’adeguatezza patrimoniale della Banca avviene ogni qualvolta si programmino operazioni di carattere straordinario. In questo caso, sulla base delle informazioni relative all’operazione da porre in essere, si provvede a stimare l’impatto sui coefficienti e si analizzano le eventuali azioni necessarie per rispettare i vincoli richiesti.

Operazioni su azioni proprie

L’Assemblea Ordinaria del 29 aprile 2011 ha rinnovato l’autorizzazione all’acquisto e all’alienazione di azioni proprie, ai sensi degli artt. 2357 e segg. codice civile, nonché dell’art. 132 del D.Lgs. 58/98, stabilendo un intervallo di prezzi entro il quale le azioni possono essere acquistate compreso tra un minimo di 2 euro ed un massimo di 20 euro, per un ammontare massimo di 20 milioni di euro. L’Assemblea ha inoltre stabilito un termine di durata dell’autorizzazione pari a 18 mesi dalla data di assunzione della delibera.

Al 31 dicembre 2010 Banca IFIS deteneva n. 2.229.017 azioni proprie per un controvalore di 13.498 mila euro (prezzo medio di carico 6,06 euro per azione) ed un valore nominale pari a 2.229 mila euro.

Nel corso dell’esercizio 2011 Banca IFIS ha effettuato le seguenti operazioni su azioni proprie:

� ha acquistato, al prezzo medio di euro 4,33, n. 2.842.352 azioni proprie per un controvalore di 12.316 mila euro ed un valore nominale di 2.842 mila euro;

� ha venduto, al prezzo medio di euro 4,88, n. 1.052.141 azioni proprie per un controvalore di 5.139 mila euro ed un valore nominale di 1.052 mila euro, realizzando perdite per 1.712 mila euro che, in ossequio ai principi contabili internazionali, sono stati iscritti a riserve patrimoniali;

� ha distribuito ai soci, quale parte del dividendo sull’utile dell’esercizio 2010, n. 1.410.405 azioni proprie, al valore di euro 5,22, per un controvalore di 7.355 mila euro, realizzando perdite per 489 mila euro che, in ossequio ai principi contabili internazionali, sono stati iscritti a riserve patrimoniali;

� a seguito dell’operazione di fusione per incorporazione di Toscana Finanza S.p.A., ha attribuito agli azionisti di minoranza di Toscana Finanza che non hanno esercitato il diritto di recesso n. 1.611.633 azioni proprie nel rapporto di cambio di n. 7 azioni ordinarie di Banca IFIS ogni 23 azioni ordinarie di Toscana Finanza, per un controvalore di 6.373 mila euro, realizzando perdite per 778 mila euro che, in ossequio ai principi contabili internazionali, sono state iscritte a riserve patrimoniali. La consegna delle azioni è avvenuta nei primi giorni di gennaio 2012.

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La giacenza a fine esercizio risulta pertanto pari a n. 997.190 azioni proprie, per un controvalore di 3.968 mila euro ed un valore nominale di 997 mila euro.

B. Informazioni di natura quantitativa

B.1 Patrimonio dell’impresa: composizione

Voci/Valori 31.12.2011 31.12.2010

1. Capitale 53.811 53.811

2. Sovrapprezzi di emissione 72.371 78.882

3. Riserve 88.246 74.809

- di utili 30.762 26.373

a) legale 10.762 6.373

b) statutaria - -

c) azioni proprie 20.000 20.000

d) altre - -

- altre 57.484 48.436

4. Strumenti di capitale - -

5. (Azioni proprie) 3.968 13.498

6. Riserve da valutazione 36.900 5.461

- Attività finanziarie disponibili per la vendita 36.900 5.461

- Attività materiali - -

- Attività immateriali - -

- Copertura di investimenti esteri - -

- Copertura dei flussi finanziari - -

- Differenze di cambio - -

- Attività non correnti in via di dismissione - -

- Utili (perdite) attuariali relativi a piani previdenziali a benefici definiti - -

- Quote delle riserve da valutazione relative alle partecipate valutate al patrimonio netto

- -

valutate al patrimonio netto - -

- Leggi speciali di rivalutazione - -

7. Utile (perdita) d'esercizio 23.260 17.149

Totale 196.820 205.692

B.2 Riserve da valutazione delle attività finanziar ie disponibili per la vendita: composizione

Attività/Valori 31.12.2011 31.12.2010

Riserva positiva Riserva negativa Riserva positiva Riserva negativa

1. Titoli di debito 961 38.031 276 5.912

2. Titoli di capitale 183 13 176 1

3. Quote di O.I.C.R. - - - -

4. Finanziamenti - - - -

Totale 1.144 38.044 452 5.913

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B.3 Riserve da valutazione delle attività finanziar ie disponibili per la vendita: variazioni annue

Titoli di debito Titoli di capitale Quote di O.I.C.R. Finanziamenti

1. Esistenze iniziali (5.636) 175 - -

2. Variazioni positive 685 7 - -

2.1 Incrementi di fair value 685 7 - -

2.2 Rigiro a conto economico di - - - -

riserve negative: - - - -

- da deterioramento - - - -

- da realizzo - - - -

2.3 Altre variazioni - - - -

3. Variazioni negative (32.119) (12) - -

3.1 Riduzioni di fair value (32.119) (12) - -

3.2 Rettifiche da deterioramento - - - -

3.3 Rigiro a conto economico di - - - -

riserve positive: da realizzo - - - -

3.4 Altre variazioni - - - -

4. Rimanenze finali (37.070) 170 - -

Nella tabella seguente, come richiesto dall’art. 2427 c.c., comma 7-bis, sono illustrate in modo analitico le voci di patrimonio netto con l’indicazione relativa della loro origine, possibilità di utilizzazione e distribuibilità, nonché della loro avvenuta utilizzazione nei precedenti esercizi.

Voci di patrimonio netto Importo al 31.12.2011

Possibilità di utilizzazione

(*)

Quota disponibile

Riepilogo utilizzazioni effettuate negli ultimi tre

esercizi

Per copertura perdite

Per altre ragioni

Capitale 53.811

Sovrapprezzi di emissione 72.371 A, B (1) 72.371 - 6.962

Riserve:

- Riserva legale 10.762 B 10.762 - -

- Riserva straordinaria 57.725 A, B, C 57.725 - -

- Riserve da applicazione principi contabili internazionali

(2.000) - -

- Riserve per azioni proprie 20.000 A, B (2) 16.032 - -

- Altre riserve 1.759 A, B, C 1.759 - -

Riserve da valutazione: (36.900) - - -

- Attività finanziarie disponibili per la vendita (36.900) (3) - - -

Azioni proprie (-) (3.968) - - -

Utile d’esercizio 23.260 - - -

Totale 196.820 158.649 - 6.962

(*) A = per aumento di capitale, B = per copertura perdite, C = per distribuzione ai soci. (1) La riserva sovrapprezzo azioni è disponibile ma non distribuibile in quanto la riserva legale è inferiore ad un quinto del capitale sociale. (2) Disponibile nei limiti dell’ammontare delle azioni proprie in portafoglio, a norma dell’art. 2.357 C.C.. (3) La riserva è indisponibile ai sensi dell’art. 6 del D.Lgs 38/2005.

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Sezione 2 – Il Patrimonio e i coefficienti di vigil anza bancari

2.1 Ambito di applicazione della normativa

Il patrimonio e i coefficienti di vigilanza sono stati calcolati secondo le regole vigenti della Circolare n. 155 di Banca d’Italia.

2.2 Patrimonio di vigilanza bancario

A. Informazioni di natura qualitativa

1. Patrimonio di base

Gli elementi positivi che intervengono nella determinazione del patrimonio di base si compongono di capitale sociale, sovrapprezzi di emissione, riserve e la quota di utile incrementativa del valore delle riserve. Gli elementi negativi comprendono le azioni proprie detenute dalla Banca a fine esercizio, le immobilizzazioni immateriali nonché il saldo negativo tra le riserve positive e quelle negative riferito ai titoli di debito classificati nel portafoglio “attività finanziarie disponibili per la vendita”. Banca IFIS, come consentito dal Provvedimento di Banca d’Italia del 18 maggio 2010, ha provveduto ad escludere dal computo le riserve di valutazione connesse ai titoli emessi da amministrazioni centrali di Paesi appartenenti all’Unione Europea, che al 31 dicembre 2011 sono pari a 30,7 milioni di euro.

2. Patrimonio supplementare

Il patrimonio supplementare è composto da elementi negativi derivanti dalle differenze di cambio negative emergenti dal consolidamento della controllata estera.

3. Patrimonio di terzo livello

Il patrimonio di terzo livello non è quantificabile per assenza di elementi.

B. Informazioni di natura quantitativa

31.12.2011 31.12.2010

A. Patrimonio di base prima dell'applicazione dei filtri prudenziali 224.484 202.694

B. Filtri prudenziali del patrimonio di base: - -

B1 - filtri prudenziali Ias/Ifrs positivi (+) - -

B2 - filtri prudenziali Ias/Ifrs negativi (-) - -

C. Patrimonio di base al lordo degli elementi da dedurre (A+B) 224.484 202.694

D. Elementi da dedurre dal patrimonio di base 15.438 -

E. Totale patrimonio di base (TIER1) (C-D) 209.046 202.694

F. Patrimonio supplementare prima dell'applicazione dei filtri prudenziali 170 -

G. Filtri prudenziali del patrimonio supplementare: (85) -

G1- filtri prudenziali Ias/Ifrs positivi (+) - -

G2- filtri prudenziali Ias/Ifrs negativi (-) 85 -

H. Patrimonio supplementare al lordo degli elementi da dedurre (F+G) 85 -

I. Elementi da dedurre dal patrimonio supplementare - -

L. Totale patrimonio di supplementare (TIER2) (H-I) 85 -

M. Elementi da dedurre dal totale del patrimonio di base e supplementare - -

N. Patrimonio di vigilanza (E + L - M) 209.131 202.694

O. Patrimonio di terzo livello (TIER 3) - -

P. Patrimonio di vigilanza incluso TIER3 (N + O) 209.131 202.694

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2.3 Adeguatezza patrimoniale

A. Informazioni di natura qualitativa

Come risulta dalla tabella sulla composizione del patrimonio di vigilanza e sui coefficienti, Banca IFIS, al 31 dicembre 2011, presentava un rapporto tra patrimonio di base ed attività di rischio ponderate pari al 14,8% ed un rapporto tra patrimonio di vigilanza ed attività di rischio ponderate pari al 14,8% superiore rispetto al requisito minimo dell’8%.

B. Informazioni di natura quantitativa

Categorie/Valori Importi non ponderati Importi ponderati / requisiti

31.12.2011 31.12.2010 31.12.2011 31.12.2010

A. ATTIVITA' DI RISCHIO

A.1 RISCHIO DI CREDITO E DI CONTROPARTE 4.004.554 2.836.107 1.705.198 1.626.688

1. Metodologia standardizzata 4.004.554 2.836.107 1.705.198 1.626.688

2. Metodologia basata su rating interni - - - -

2.1 Base - - - -

2.2 Avanzata - - - -

3. Cartolarizzazioni - - - -

B. REQUISITI PATRIMONIALI DI VIGILANZA - -

B.1 RISCHIO DI CREDITO E DI CONTROPARTE 136.416 130.135

B.2 RISCHI DI MERCATO - -

1. Metodologia standard -

2. Modelli interni - -

3. Rischio di concentrazione - -

B.3 RISCHIO OPERATIVO 13.937 11.851

1. Metodo base 13.937 11.851

2. Metodo standardizzato - -

3. Metodo avanzato - -

B.4 ALTRI REQUISITI PRUDENZIALI - -

B.5 ALTRI ELEMENTI DI CALCOLO -37.588 (35.496)

B.6 TOTALE REQUISITI PRUDENZIALI 112.765 106.490

C. ATTIVITA' DI RISCHIO E COEFFICIENTI DI VIGILANZA

- -

C.1 Attività di rischio ponderate 1.409.557 1.331.121

C.2 Patrimonio di base/Attività di rischio ponderate (Tier 1 capital ratio) 14,82% 15,23%

C.3 Patrimonio di vigilanza incluso TIER 3/Attività di rischio ponderate (Total capital ratio) 14,83% 15,23%

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Parte G- Operazioni di aggregazione riguardanti imp rese o rami d’azienda Sezione 1 - Operazioni realizzate durante l’eserciz io Le operazioni di aggregazione aziendale realizzate con controparti esterne al Gruppo sono contabilizzate applicando i principi dell’IFRS 3 adottato con Regolamento (CE) n. 495/2009 della Commissione Europea del 3/6/2009, come descritto nella parte Politiche Contabili, area e metodi di consolidamento, della presente nota integrativa.

In data 17 maggio 2011 Banca IFIS S.p.A. ha acquisito il controllo della società Toscana Finanza S.p.A., in seguito all’Offerta Pubblica di Acquisto volontaria totalitaria lanciata sulle azioni di tale società. In particolare, è stato portato in adesione all’Offerta il 77,26% del capitale sociale della stessa.

A seguito di tale operazione, Banca IFIS S.p.A. ha acquisito il controllo dell’ex Gruppo Toscana Finanza composto, oltre che dalla Capogruppo Toscana Finanza, dalle sue società controllate al 100% Fast Finance S.p.A. e TF Sec S.r.l..

La data di acquisizione designata ai fini della rilevazione della business combination è stata individuata nel 30 giugno 2011, come consentito dall’IFRS 3, BC110, in quanto non comporta effetti significativi sui valori consolidati.

In data 2 novembre 2011 le Assemblee degli azionisti delle rispettive società hanno approvato il Progetto di Fusione per incorporazione di Toscana Finanza S.p.A. in Banca IFIS S.p.A. e il rapporto di cambio in n. 7 azioni ordinarie Banca IFIS per ogni n. 23 azioni ordinarie Toscana Finanza da attribuire agli azionisti Toscana Finanza che non avessero esercitato il diritto di recesso.

Il 28 dicembre 2011 è stato iscritto presso il Registro delle Imprese di Firenze e Venezia l’atto di fusione per incorporazione i cui effetti civilistici, contabili e fiscali hanno avuto decorrenza dal 31 dicembre 2011.

A seguito delle suddette operazioni Banca IFIS ho ottenuto il controllo al 100% delle società Fast Finance S.p.A. e TF Sec S.r.l..

Di seguito si espone la sintesi delle principali informazioni riguardante tale operazione.

Denominazione Data

dell’operazione (1) Costo

operazione (2) Interessenza

% Margine

intermediazione(3)

Utile/perdita netto del gruppo (3)

Gruppo Toscana Finanza 17/05/2011 46.058 (2) 100% 11.313 1.751

(1)Data di acquisizione del controllo.

(2) Il costo dell’operazione include il prezzo pagato per la partecipazione per 44.471 mila euro ed i relativi oneri accessori per 1.587 mila

euro. (3)

I risultati economici indicati sono relativi a quelli inclusi nel consolidato determinati secondo i principi contabili del Gruppo Banca IFIS, in discontinuità rispetto a quelli utilizzati dal Gruppo Toscana Finanza. Non è stato quindi possibile fornire i dati dell’intero esercizio 2011.

Sezione 2 - Operazioni realizzate dopo la chiusura dell’esercizio Banca IFIS non ha effettuato operazioni di aggregazioni aziendali dopo la chiusura dell’esercizio e fino alla redazione del presente bilancio.

Sezione 3 – Rettifiche retrospettive Non sono state rilevate rettifiche nell’esercizio corrente relative all’operazione di aggregazione aziendale effettuata nel corso del 2011 sopra descritta.

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Parte H- Operazioni con parti correlate Al 31 dicembre 2011 il Gruppo Banca IFIS S.p.A. è controllato dalla società La Scogliera S.p.A. ed è composto dalla Capogruppo Banca IFIS S.p.A. e dalle società controllate al 100% IFIS Finance Sp. Z o. o., Fast Finance S.p.A. e TF Sec S.r.l..

Le tipologie di parti correlate, così come definite dallo IAS 24, significative per il Gruppo Banca IFIS, comprendono:

- la società controllante;

- i dirigenti con responsabilità strategica;

- gli stretti familiari dei dirigenti con responsabilità strategica o le società controllate dagli (o collegate agli) stessi o dai (ai) loro stretti familiari.

Si forniscono di seguito le informazioni sui compensi dei dirigenti con responsabilità strategica e quelle sulle transazioni con le diverse tipologie di parti correlate.

1. Informazioni sui compensi dei dirigenti con responsabilità strategiche

La definizione di dirigenti con responsabilità strategiche, secondo lo IAS 24, comprende quei soggetti che hanno il potere e la responsabilità, direttamente o indirettamente, della pianificazione, della direzione e del controllo delle attività di Banca IFIS, inclusi gli amministratori (esecutivi o non esecutivi) della Banca.

Conformemente alle previsioni della Circolare di Banca d’Italia n. 262 del 22 dicembre 2005 (così come aggiornata in data 18 novembre 2009) sono inclusi fra i dirigenti con responsabilità strategica anche i membri del Collegio Sindacale.

Dirigenti con responsabilità strategica

Benefici a breve termine per i dipendenti

Benefici successivi al rapporto di lavoro

Altri benefici a lungo termine

Indennità per cessazione del

rapporto di lavoro

Pagamenti basati su azioni

3.595 - - 38 -

2. Informazioni sulle transazioni con parti correlate

Voci di bilancio Società controllante

Società controllate

Dirigenti con responsabilità strategica

Altre parti correlate

Totale

Crediti verso clientela 1.704 34.034 - 2.019 37.757

Totale attività 1.704 34.034 - 2.019 37.757

Passività finanziaria detenute per la negoziazione

- - - -

Debiti verso clientela - - 1.666 13.243 14.909

Altre passività 3.320 - - - 3.320

Totale passività 3.320 - 1.666 13.243 18.229

Garanzie rilasciate e impegni - - - 500 500

Proventi verso 157 739 14 99 1.009

Oneri verso - - 39 827 866

I rapporti con la società controllante sono relativi:

� al rapporto di conto corrente con la controllante La Scogliera S.p.A.. Il saldo al 31 dicembre 2011 evidenzia un credito di Banca IFIS S.p.A. verso la controllante pari a 1.704 mila euro. I rapporti con La Scogliera S.p.A. sono regolati a condizioni di mercato;

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� alla locazione da parte di Banca IFIS a La Scogliera di parte dell’immobile che aveva ospitato la sede della Banca fino alla fine del 2005. Il contratto prevede la corresponsione di canoni di locazione per 47 mila euro oltre iva annui. Il prezzo è stato stabilito a condizioni di mercato;

� Banca IFIS ha optato, insieme alla controllante La Scogliera S.p.A., per l’applicazione dell’istituto della tassazione di gruppo (consolidato fiscale) ai sensi degli artt. 117 e seguenti del D.P.R. 917/86. I rapporti fra società del Gruppo sono stati regolati mediante scrittura privata sottoscritta tra le parti nel mese di maggio 2010 di durata triennale. Banca IFIS ha provveduto ad eleggere domicilio presso la consolidante La Scogliera S.p.A. ai fini della notifica degli atti e provvedimenti relativi ai periodi d’imposta per i quali viene esercitata l’opzione. In forza dell’applicazione di tale istituto, il reddito imponibile di Banca IFIS è trasferito alla consolidante La Scogliera S.p.A. che provvede alla determinazione del reddito di Gruppo. In seguito all’opzione, Banca IFIS ha iscritto fra le Altre passività un debito al 31 dicembre 2011 verso la controllante pari a 3.320 mila euro. Tale importo tiene conto della compensazione delle perdite fiscali della controllante secondo la procedura prevista dalla normativa in oggetto nonché sulla base degli specifici accordi stipulati fra le società.

I rapporti con le società controllate rientrano nell’ordinaria attività esercitata da Banca IFIS e le condizioni applicate sono allineate a quelle di mercato.

I rapporti con i dirigenti con responsabilità strategica sono per la quasi totalità relativi a conti deposito regolati a condizioni di mercato; inoltre è in essere un contratto di sublocazione stabilito a condizioni di mercato.

I rapporti con le altri parti correlate rientrano nell’ordinaria attività esercitata da Banca IFIS e le condizioni applicate sono allineate a quelle di mercato.

Nel corso dell'esercizio 2011 sono state effettuate due operazioni di maggiore rilevanza con parti correlate di cui ai documenti informativi pubblicati sul sito internet aziendale, ai sensi dell’art. 5 della delibera Consob n. 17221 del 12 marzo 2010 e successive modifiche.

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Parte I- Accordi di pagamento basati su propri stru menti patrimoniali

A. Informazioni di natura qualitativa

1. Descrizione degli accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali

Al 31 dicembre 2011 non risultano in essere piani di stock options.

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Parte L- Informativa di settore

Banca IFIS S.p.A., Capogruppo del Gruppo Banca IFIS, avvalendosi della facoltà concessa dall’IFRS 8, redige l’informativa di settore nella parte L della nota integrativa consolidata.

Venezia - Mestre, 22 marzo 2012

Per il Consiglio di Amministrazione

Il Presidente

Sebastien Egon Fürstenberg

L’Amministratore Delegato

Giovanni Bossi

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Allegati al Bilancio d’Esercizio

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Allegati al Bilancio d’Esercizio

Schemi di bilancio della controllata IFIS Finance S p. Z o.o.

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IFIS FINANCE SP. Z O. O.

Balance Sheet(All amounts are stated in PLN thousand)

ASSETS Note 31.12.2011 31.12.2010

Fixed assets 294 300

Intangible fixed assets 1

Other intangible fixed assets 41 81

41 81

Tangible fixed assets 2

Fixed assets 168 107

technical equipment and machinery 9 5

vehicles 143 71

other tangible fixed assets 16 31

168 107

Prepayments and deferred expenses

Deferred tax asset 12.3 85 112

85 112

Current assets 113 573 110 887

Short-term receivables

Receivables from third parties 367 65

taxation and social security debtors 304 56

other 63 9

367 65

Short-term investments

Short-term financial assets 113 186 110 810

in related parties 3.1 0 112

in third parties 3.2 47 410 67 511

cash and cash equivalents 3.3 65 776 43 187

113 186 110 810

Short-term prepayments and deferred expenses 4 20 12

TOTAL ASSETS 113 867 111 187

Balance sheet should be analyzed together with the supplementary information and explanations which are an integral part of the financial statements.

10

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IFIS FINANCE SP. Z O. O.

Balance Sheet

(All amounts are stated in PLN thousand)

EQUITY AND LIABILITIES Note 31.12.2011 31.12.2010

Equity

Share capital 5.1 3 000 3 000 Reserve capitals 66 496 66 496 Other capital reserves 35 486 29 580

Net profit 6 280 5 906

111 262 104 982

Liabilities and provisions for liabilities 2 605 6 205

Provisions for liabilities

Deferred tax liability 12.3 26 26

26 26

Long-term liabilities

Liabilities due to third parties 6.1 112 0

other financial liabilities 112 0

112 0

Short-term liabilities

Related party liabilities 34 0

other 34 0

Liabilities due to third parties 2 169 5 871

other financial liabilities 7.2 2 030 5 747

trade liabilities 7.1 14 5 taxation, custom duties and social security 125 119

2 203 5 871

Accruals and deferred income

Other 264 308

- short-term 8.1 264 308

264 308

TOTAL EQUITY AND LIABILITIES 113 867 111 187

Alessandro Csillaghy Daniela Bonzanini

President of the Management Board Member of the Management Board

Agnieszka Moskwiak

Chief Accountant

Warsaw, 17 February 2012

Person responsible for Financial

Accounting

Balance sheet should be analyzed together with the supplementary information and explanations which are an integral part of the financial statements.

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IFIS FINANCE SP. Z O. O.

Profit and Loss Account

(All amounts are stated in PLN thousand)

Note

01.01.2011 -

31.12.2011

01.01.2010 -

31.12.2010

Net revenues and net revenue equivalents, including:

Net revenues from the sale of finished products 9 6 224 7 845

6 224 7 845

Operating expenses

Depreciation (116) (79)

Materials and energy (12) (8)

External services (742) (672)

Taxes and charges including: (36) (27)

Payroll (854) (800)

Social security and other benefits (128) (98)

(1 888) (1 684)

Profit on sales 4 336 6 161

Other operating revenues

Profit on the disposal of non-financial fixed assets 2 0

Other operating revenues 0 28

2 28

Other operating expenses

Other operating costs (4) (37)

(4) (37)

Operating profit 4 334 6 152

Financial revenue

Interest 10 2 595 1 038

Other 1 090 451

3 685 1 489

Financial expenses

Interest 11 (4) 0

Other (214) (302)

(218) (302)

Gross profit on business activities 7 801 7 339

Profit before taxation 7 801 7 339

Corporate income tax 12 (1 521) (1 433)

Net profit 6 280 5 906

Alessandro Csillaghy Daniela Bonzanini

President of the Management Board Member of the Management Board

Agnieszka Moskwiak

Chief Accountant

Warsaw, 17 February 2012

Person responsible for Financial

Accounting

Profit and loss account should be analyzed together with the supplementary information and explanations which are an integral part of the financial statements.

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Allegati al Bilancio d’Esercizio

Schemi di bilancio della controllata Fast Finance S .p.A.

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Fast Finance S.p.A. - Società con Socio Unico

Bilancio d’esercizio al 31.12.2011

FAST FINANCE S.P.A. BILANCIO D’ESERCIZIO AL 31.12.2011

(importi in unità di euro)

31/12/2011 31/12/2010

10) Cassa 1.302 2.224

20) Cred. vs enti creditizi 935.056 1.815.322

40) Cred. vs clientela 51.545.380 47.873.562

90) Immobil. Immateriali 820.719 1.228.568

100) Immobil. materiali33.087 36.730

130) Altre attività 2.226.536 2.110.514

140) Ratei e risconti attivi 1.569.669 1.259.367

57.131.749 54.326.287

31/12/2011 31/12/2010

10) Debiti vs enti creditizi 34.774.750 21.404.439

50) Altre passività 10.015.553 20.379.484

60) Ratei e risconti passivi 261.071 264.642

70) Trattamento fine rapp. lav. subord. 195.741 141.694

80) Fondi per rischi ed oneri 96 -

90) Fondi rischi su crediti 5.350.478 5.360.209

120) Capitale 3.033.000 3.033.000

140) Riserve 3.742.818 2.198.547

170) Utile (perdita) di esercizio (241.757) 1.544.271

57.131.749 54.326.287

STATO PATRIMONIALE

ATTIVO

TOTALE ATTIVO

PASSIVO

TOTALE PASSIVO E PATRIMONIO NETTO

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Fast Finance S.p.A. - Società con Socio Unico

Bilancio d’esercizio al 31.12.2011

FAST FINANCE S.P.A. BILANCIO D’ESERCIZIO AL 31.12.2011

(importi in unità di euro)

GARANZIE E IMPEGNI

Descrizione 31 dicembre 2011 31 dicembre 2010

10. GARANZIE RILASCIATE 31.938.153 24.799.756

31/12/2011 31/12/2010

sottoconto co.g.conto e-Report

10) Interessi passivi e oneri assim. 1.309.253 827.464

40) Spese amministrative 3.621.284 2.341.161

50) Rett. di val. immob. mat e immat. 437.094 450.858

60) Altri oneri di gestione 74.215 34.522

80) Acc. a f.do per rischi su crediti 138.938 49.484

110) Oneri straordinari 93.821 55.597

130) Imposte dell'esercizio 288.297 1.046.300

140) Utile dell'esercizio - 1.544.271

5.962.902 6.349.657

10) Interessi attivi e proventi assim. 1.388 5.146

40) Proventi da operazioni finanziarie 5.709.652 6.299.681

70) Altri proventi di gestione 7.003 41.347

80) Proventi straordinari 3.102 3.483

100) Perdita dell'esercizio 241.757 -

5.962.902 6.349.657

CONTO ECONOMICO

Costi

TOTALE COSTI

TOTALE RICAVI

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Allegati al Bilancio d’Esercizio

Schemi di bilancio della controllata TF Sec S.r.l

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TF SeC S.u.r.l.

Bilancio di esercizio al 31/12/2011

STATO PATRIMONIALE

ATTIVO 31/12/2011 31/12/2010

A) CREDITI VERSO SOCI PER VERSAMENTI ANCORA DOVUTI

Totale crediti verso soci per versamenti ancora dovuti (A) 0 0 B) IMMOBILIZZAZIONI

I - Immobilizzazioni immateriali

Totale immobilizzazioni immateriali (I) 0 0

II - Immobilizzazioni materiali

Valore lordo 5.417 5.417

Ammortamenti 5.417 5.417

Totale immobilizzazioni materiali (II) 0 0

III - Immobilizzazioni finanziarie

Totale immobilizzazioni finanziarie (III) 0 0

Totale immobilizzazioni (B) 0 0

C) ATTIVO CIRCOLANTE

I - Rimanenze

Totale rimanenze (I) 0 0

II - Crediti

Esigibili entro l'esercizio successivo 51.996 436.125

Totale crediti (II) 51.996 436.125

III- Attività finanziarie che non costituiscono

immobilizzazioni

Totale attività finanziarie che non costituiscono

immobilizzazioni (III) 1 1

IV - Disponibilità liquide

Totale disponibilità liquide (IV) 509.836 163.311

Totale attivo circolante (C) 561.833 599.437

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Bilancio al 31/12/2011 TF SEC SRL con unico socio D) RATEI E RISCONTI

Totale ratei e risconti (D) 26 316 TOTALE ATTIVO 561.859 599.753

STATO PATRIMONIALE

PASSIVO 31/12/2011 31/12/2010

A) PATRIMONIO NETTO

I - Capitale 50.000 50.000

II - Riserva da soprapprezzo delle azioni 0 0

III - Riserve di rivalutazione 0 0

IV - Riserva legale 10.000 10.000

V - Riserve statutarie 0 0

VI - Riserva per azioni proprie in portafoglio 0 0

VII - Altre riserve, distintamente indicate

Riserva straordinaria o facoltativa 273.480 331.947

Totale altre riserve (VII) 273.480 331.947

VIII - Utili (perdite) portati a nuovo 0 0

IX - Utile (perdita) dell'esercizio

Utile (perdita) dell'esercizio 71.818 -58.468

Utile (perdita) residua 71.818 -58.468

Totale patrimonio netto (A) 405.298 333.479

B) FONDI PER RISCHI E ONERI

Totale fondi per rischi e oneri (B) 13.893 12.981 C) TRATTAMENTO DI FINE RAPPORTO DI LAVORO SUBORDINATO 0 19.982 D) DEBITI

Esigibili entro l'esercizio successivo 142.668 224.746

Totale debiti (D) 142.668 224.746

E) RATEI E RISCONTI

Totale ratei e risconti (E) 0 8.565 TOTALE PASSIVO 561.859 599.753

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Bilancio al 31/12/2011 TF SEC SRL con unico socio

CONTO ECONOMICO

31/12/2011 31/12/2010

A) VALORE DELLA PRODUZIONE:

1) Ricavi delle vendite e delle prestazioni 155.027 179.352

5) Altri ricavi e proventi

Altri 2.891 200

Totale altri ricavi e proventi (5) 2.891 200

Totale valore della produzione (A) 157.918 179.552

B) COSTI DELLA PRODUZIONE:

7) per servizi 55.838 117.169

9) per il personale:

a) salari e stipendi 0 100.964

b) oneri sociali 0 30.552

c), d), e) trattamento di fine rapporto, trattamento di quiescenza,

altri costi del personale 0 5.590

c) Trattamento di fine rapporto 0 5.590

Totale costi per il personale (9) 0 137.106

10) ammortamenti e svalutazioni:

14) Oneri diversi di gestione 617 756

Totale costi della produzione (B) 56.455 255.031

Differenza tra valore e costi della produzione (A-B) 101.463 -75.479 C) PROVENTI E ONERI FINANZIARI:

16) altri proventi finanziari:

d) proventi diversi dai precedenti

altri 3.864 26

Totale proventi diversi dai precedenti (d) 3.864 26

Totale altri proventi finanziari (16) 3.864 26

17) interessi e altri oneri finanziari

altri 2 304

Totale interessi e altri oneri finanziari (17) 2 304

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Bilancio al 31/12/2011 TF SEC SRL con unico socio

Totale proventi e oneri finanziari (C) (15+16-17+-17-bis) 3.862 -278 D) RETTIFICHE DI VALORE DI ATTIVITA' FINANZIARIE.:

Totale delle rettifiche di valore di attività finanziarie (D) (18-19) 0 0

E) PROVENTI E ONERI STRAORDINARI:

21) Oneri

Altri 220 2.420

Totale oneri (21) 220 2.420

Totale delle partite straordinarie (E) (20-21) -220 -2.420

Risultato prima delle imposte (A-B+-C+-D+-E) 105.105 -78.177

22) Imposte sul reddito dell'esercizio correnti, differite e

anticipate

Imposte correnti 33.416 1.700

Imposte anticipate 129 93

Proventi (oneri) da adesione al regime di consolidato

fiscale/trasparenza fiscale 0 21.316

Totale imposte sul reddito dell'esercizio (22) 33.287 -19.709

23) UTILE (PERDITA) DELL'ESERCIZIO 71.818 -58.468

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Allegati al Bilancio d’Esercizio

Prospetto delle partecipazioni rilevanti in società per azioni non quotate o società a responsabilità limitata ai sensi dell'art . 126 del Regolamento Consob n. 11971 del 14 maggio 1999

Denominazione società partecipata Percentuale Titolo di possesso

IFIS Finance Sp. Z o.o. 100% proprietà

Fast Finance S.p.A. 100% proprietà

TF SEC S.r.L: 100% proprietà

Arendi S.r.L. 13,2% proprietà

India Factoring Private Limited 10% proprietà

Le società sopra elencate hanno tutte la loro sede legale in Italia, ad eccezione della società IFIS Finance Sp. Z o.o.che ha sede legale in Varsavia (Polonia) e della società India Factoring Provate Limited che ha sede legale a Mumbai (India).

Le partecipazioni sopra indicate sono tutte possedute per via diretta.

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Allegati al Bilancio d’Esercizio

Prospetto dei corrispettivi di revisione contabile e dei servizi diversi dalla revisione ai sensi dell'art. 149-duodecies del Rego lamento Consob n. 11971 del 14 maggio 1999

Tipologia dei servizi Soggetto che ha erogato il

servizio Destinatario

Compensi (unità di euro)

Revisione contabile KPMG S.p.A. Banca IFIS S.p.A. 159.059

Società controllate 16.452

Servizi di attestazione KPMG S.p.A. Banca IFIS S.p.A. 295.775

Società controllate -

Servizi di consulenza fiscale KPMG S.p.A. Banca IFIS S.p.A. -

Società controllate -

Altri servizi (1) KPMG S.p.A.

Banca IFIS S.p.A. 200.000

Società controllate -

Società controllate 159.059

Totale 671.286

(1) La voce “Altri servizi” è da attribuire a compensi per prestazioni professionali svolte nel corso del 2009 imputate a conto economico dell’esercizio 2011 in seguito alla conclusione dell’operazione di acquisizione del Gruppo Toscana Finanza.

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Attestazione del Bilancio d’Esercizio ai sensi dell ’art.81-ter del Regolamento Consob n.11971 del 14 maggio 1999

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Relazione del collegio sindacale al bilancio d’Eser cizio

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Relazione della Società di Revisione al Bilancio d’ Esercizio

L’allegata relazione della società di revisione ed il bilancio d’esercizio a cui si riferisce sono conformi a quelli che saranno depositati presso la sede legale di Banca IFIS S.p.A. e pubblicati ai sensi di legge; successivamente alla data in essa riportata, KPMG S.p.A. non ha svolto alcuna procedura di revisione finalizzata ad aggiornare il contenuto della relazione stessa.

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