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LA RIVISTA ITALIANA DEL CICLISMO PROFESSIONISTICO febbraio 2007

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LA RIVISTA ITALIANA DEL CICLISMO PROFESSIONISTICO

febbraio 2007

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CECINA MARE (LIVORNO)

Quando Danilo Di Luca èmontato in sella per laprima volta sulla suanuova CannondaleSystemSix, è stato come

tornare più giovane di qualche annoe riassaporare le sensazioni cheprovava quando correva alla Saeco.Già allora, infatti, l’abruzzesepedalava su una bici del produttoreamericano, ora fornitore ufficialedel Team Liquigas. Per Di Luca, dunque, non è statonecessario dunque, ristudiare laposizione in bicicletta perriadattarla alle geometrie del nuovotelaio, ma è stato naturaleriscoprire, già ai primi colpi dipedalata, quella consolidataconfidenza di un tempo anche conil nuovo mezzo. E le sensazioni dileggerezza, rigidità e reattività cheavvertiva quando correva in Saeco,sul precursore Caad, le hariscoperte, in modo ancora piùforte, sul nuovo SystemSix.«Tre anni - ricorda Di Luca consoddisfazione -. Ci ho corso per treanni». Pari a oltre centomilakilometri o, se preferite, a quindicivittorie in giro per il mondo. «E quando vinci con una bicicletta,finisci con l’affezionarti a essa».Modello di punta del catalogo diCannondale, il SystemSix nascecome evoluzione del precedenteSix13 ed è la migliore sintesi dellequalità che da semprecontraddistinguono i telai delproduttore americano: leggerezza,rigidità e reattività.

Cannondale gli hafornito un telaio di misura standard,Di Luca ne ha scelto una tagliaesasperatamentepiccola ed è statopoi assecondato inogni sua esigenza,dai componenti allepersonalizzazioni.

di Silla GAMBARDELLAservizio speciale

CANNONDALESYSTEMSIX

DI LUCA:la miaL E B I C I D E I P R O

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Geometria sloping,triangolo anteriore in carbonio e carroposteriore in alluminio,assemblati secondo una tecnica utilizzatanell’industriaaerospaziale, pergarantire al campioneabruzzese lecaratteristiche di cui ha bisogno: leggerezza,rigidità e reattività.

DI LUCA:la miaCANNONDALE

SYSTEMSIXfoto M. VENDITTI / CYCLING PRO

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centimetro più corto, che ho dovutocompensare con una pipa piùlunga, da 120 millimetri».

TUBI OVERSIZEAltra inconfondibile caratteristica di Cannondale è ilsovradimensionamento dei tubi.Com’è noto, la rigidità laterale èdirettamente proporzionale aldiametro dei tubi e da sempre il

marchio americano si è distinto peri suoi tubi obliqui vistosamenteoversize. La SystemSix di Di Lucanon fa eccezione: il diametro deltubo obliquo è di 58 millimetri (era50 millimetri nella Six13) e, rispettoal precedente modello, risulta piùrigido del 280 per cento.Contemporaneamente,l’incremento di diametro dei tubi ha consentito un ulteriore

pensato completamente incarbonio: «Poi, con la realizzazionedei primi prototipi, ci si è accortiche il carbonio, a parità di peso,presentava una minore rigidità deifoderi posteriori laterali».Oltre a un incremento di rigidità ealla maggiore leggerezza, il carro inalluminio consente una minoredispersione dell’energia scaricatasui pedali. Inoltre, i foderi del carrosono indipendenti e ciò, adifferenza della soluzionemonostay, assicura un adeguatoassorbimento delle vibrazioni delterreno. La loro inconfondibile

Triangolo di sterzoestremamente piccolo per Di Luca, che ha scelto la taglia50 tra le otto misure standardin cui è proposta la SystemSix.

La particolare geometria deltubo orizzontale, che presentaun diametro di 49 millimetri.

Deragliatore e pacco pignonisono Campagnolo Record: in allenamento Danilo utilizzala scala di rapporti 11-23.

Ruote Fulcrum per il TeamLiquigas: le Racing 1 (nellafoto), ma anche le Speed (in gara). Le coperture sonofornite da Vittoria.

L’attacco manubrio Fsa(120 mm) presenta un angolopositivo di 6 gradi.

Saldatura perfetta e“invisibile” tra il carboniodell’avantreno e l’alluminio del carro posteriore.

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forma a clessidra, infine, scongiurala possibilità di torsione laterale.Insomma, «una bici rigida, comepiace a me, date le miecaratteristiche di scattista, maforse... fin troppo rigida!», chiosa Di Luca, in realtà ben conscio diavere lui stesso “esasperato” lecaratteristiche del nuovo telaio giàcon la scelta della misura. Come ilresto dei corridori della Liquigas,anche Danilo si è affidato a un telaiodi taglia predefinita (una delle ottoin catalogo) e ha adottato una “50”:«Rispetto al vecchio modello,questo ha il tubo orizzontale di un

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presenta un profilo ovalizzato edevidenzia un marcatoschiacciamento nel senso dellalarghezza, come dimostrano i 49millimetri di diametro nel punto dimaggiore ampiezza. Ancora a dettadel produttore, questa costruzioneha aumentato, sempre rispetto alprecedente Six13, del 304 per centola resistenza torsionale del tubo. La peculiarità del tubo di sella,

assottigliamento degli stessi, conevidente alleggerimento del telaio.Nella taglia 56 (quella più usata daicorridori della Liquigas), il peso deltelaio (già verniciato) è di 1115grammi; la bici di Di Luca, completadi tutti i componenti, supera dipoco il limite minimo dei 6.8 chiliimposto dall’Uci. Il tubo orizzontale

La guarnitura Si Hollowgram è stataprogettata da Cannondaleesclusivamente per le sue bici d’alta gamma. Di Lucamonta moltipliche 53 e 39.

Lo scalatore abruzzese ha latendenza a orientare la propriacurva manubrio leggermenteverso l’alto, per una posizionedi guida più confortevole. Anche le leve dei freni non sonoperfettamente perpendicolari alterreno.

La sella fi’zi:k Arione pesa140 grammi: ha la forchetta in carbonio (in esclusiva per il corridore abruzzese) ed è personalizzata con ladentatura di uno squalodisegnata sulla punta.

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NOME:Cannondale SystemSix Team SiRecord Team Liquigas LtdPRODUTTORE:Cannondalewww.cannondale.comDISTRIBUTORE: Cannondale Europa B.V.Gewerbestrasse 25CH-4123 AllschwilSvizzeraTel. + 41 61 4879380

GEOMETRIA: slopingMISURA: 50PESO BICI COMPLETA: 6.9 kgPESO TELAIO: 1 kgTUBAZIONI: carbonio-alluminioFORCELLA: Cannondale SystemSix

COMANDI CAMBIO:Campagnolo Record DERAGLIATORE CENTRALE: Campagnolo Record CAMBIO POSTERIORE: Campagnolo Record PACCO PIGNONI:Campagnolo Record 11-23GUARNITURA:Cannondale Si HollowgramCORONE: 53-39PEDIVELLE: 172.5 mmCATENA: Campagnolo Record C10 UltraRUOTE: Fulcrum Racing 1PNEUMATICI: Vittoria Open CorsaEvo CX, 700x23cFRENI: Campagnolo RecordSELLA: fi’zi:k Arione

REGGISELLA: Campagnolo RecordATTACCO MANUBRIO:Fsa 12 centimetriFRENI: Shimano cantileverCURVA MANUBRIO:Fsa tradizionale 42 mmPEDALI: Look Kéo CarbonSERIE STERZO: Campagnolo RecordPORTABORRACCIA: Elite

TELAIO IN “CONTROTENDENZA”Come la Six13, ciò che caratterizzala SystemSix è la sua associazione dimateriali: mentre la tendenza degliultimi anni ribadisce, nei telaipromiscui, l’utilizzo dell’alluminioper l’avantreno e del carbonio per ilcarro posteriore, Cannondale faesattamente il contrario,prediligendo un telaio in compositocon carro posteriore in lega dialluminio. «È un approcciocontrario a quello tradizionale -conferma Simone Maltagliati,responsabile marketing diCannondale in Italia -, frutto di unostudio che ha evidenziato come lamaggior parte delle sollecitazioni a cui è sottoposto un telaio sianoassorbite dall’avantreno dellabicicletta. Di contro, il triangoloposteriore in alluminio assicuramaggiore leggerezza e reattività».Il carbonio unidirezionale ad altadensità è unito all’alluminio grazie a una tecnica proprietaria disovrapposizione degli strati a fibrecontinue. In realtà, come ci haspiegato lo stesso Maltagliati,inizialmente il SystemSix (e, primaancora, anche il Six13) era stato

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LA SCHEDA DELLA CANNONDALE SYSTEMSIX DI DANILO DI LUCA

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CANNONDALE

SYSTEMSIXDI LUCA:la miaDI LUCA:la mia

CANNONDALE

SYSTEMSIX

48 (c/c)

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72.50° 120

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ma una bicicletta», e per questo laSystemSix è stata progettata conforcella, attacco manubrio, seriesterzo e tubo di sterzo propri.«Ma io ho preferito sostituirel’attacco manubrio fornito di seriecon un’attacco manubrio Fsa, peresigenze di angolazione - spiega Di Luca -. L’attacco di Cannondaleaveva un’angolo di 5 gradi, mentreio ne utilizzo uno di 6 gradi».La forcella è la SystemSix,interamente in carbonio, e presentauno stelo conico che varia da unpollice e mezzo nella parte inferiore

a un pollice e un ottavo nella partesuperiore e Danilo ha subitoapprezzato la stabilità che essaconferisce all’avantreno e laprecisione di guida in discesa.Anche la guarnitura è nata con ilnuovo SystemSix: si chiama Si Hollowgram e, come assicuraMaltagliati, «è tra le più leggere e lepiù rigide sul mercato». Di Luca neha adottata una con pedivella da172.5 millimetri («fino a duestagioni fa la utilizzavo da 170, macon gli anni si sviluppa maggiorepotenza ed è giusto che un atletapassi a leve più lunghe») e l’hamontata con moltipliche 53 e 39 («le preferisco alla compact»),mentre il pacco pignoni che utilizza in allenamento è un 11/23.Guarnitura a parte, la bici del

invece, è il suo doppio spessoredifferenziato, studiato perguadagnare altri 20 grammi sulpeso. «In realtà - ammette SimoneMaltagliati - Cannondale avrebbepotuto realizzare un telaio ancorapiù leggero, ma a un certo punto siè preferito dare un occhio diriguardo alla “sicurezza” egarantire, con pochi grammi dipeso in più, un telaio sicuramentepiù duraturo» e che, come tutti gli altri suoi telai,Cannondale garantisce a vita.

UN ATTACCO FSA«La filosofia del System Integrationdi Cannondale è “olistica”», si leggesul sito web del produttore, a spiegare la concezione secondo laquale «Cannondale non è un telaio,

campione abruzzese è montata con gruppoCampagnolo Record.

«HO QUELLO CHE VOLEVO»Nel primo ritiro di inizio stagione, Di Luca hautilizzato ruote in alluminio a medio profilo, le Fulcrum Racing 1, ma, quando la stagioneentrerà nel vivo, l’abruzzese prediligerà leFulcrum Speed, con cerchio in carbonio ad altoprofilo: «Sono più rigide e scorrono meglio». In carbonio è anche il telaio della sua sella fi’zi:kArione, opportunamente personalizzata con ladentatura di uno squalo disegnata sulla punta. È la stessa che utilizzava lo scorso anno, anchese proprio durante il ritiro toscano Di Luca stavavalutando la possibilità di sostituirla con lanuovissima Arione K:1, interamente in carbonio.«Quella che adotto attualmente pesa180 grammi, la nuova 140. Ma quando si parla di sella, a volte è beneprediligere il comfort di un’imbottituramaggiore». Sempre osservando la sella, è evidente l’esasperato arretramento adottato da Di Luca. Una soluzione che intende favorire una pedalatameno stressante per i muscoli lombari, che, inuna bici tanto rigida, possono risentire dellelunghe percorrenze. La comodità nella guida è lostesso motivo per il quale Danilo è solito tenereuna posizione in cui la curva manubrio “guarda”leggermente verso l’alto, così come le leve deifreni. E a proposito di freni, è curioso notare che,essendo mancino, l’abruzzese ha invertito la lorotradizionale disposizione, posizionando sullaleva di destra il comando di quello anteriore. «Se esiste la bici “perfetta”? - si chiede Di Lucaripetendo la nostra domanda -. Certo che esiste,ma non è univoca per tutti i corridori. Questa che ho tra le mani rispondeegregiamente alle mie caratteristiche. L’ho avutacome la volevo». E ora che l’ha avuta... •

Forse potrà sembrarecurioso, ma il 2007 saràla prima stagione in cuiDanilo Di Luca utilizzeràuna bici con telaiorealizzato con materialidifferenziati. Dopo l’acciaio dei primianni da dilettante, ilcorridore abruzzese hasempre corso su telairealizzati in lega dialluminio. Poi, lo scorso anno, a stagione già in corso, lo sponsor tecnico cheallora forniva le bicicletteal Team Liquigas progettò

per il solo Di Luca un telaiointeramente in carbonio,assecondando le richiestedel campione abruzzeseche, date le suecaratteristiche discattista, cercava una biciparticolarmente rigida.Di Luca si trovò subito asuo agio con il nuovomateriale e ora, con ilnuovo SystemSix, avrà lapossibilità di sfruttare larigidità del carboniounitamente alla leggerezzadel composito.«Appena ho ricevuto lanuova bici - confida il

vincitore del Pro Tour2005 - ne ho subitoapprezzato la leggerezza e la guidabilità. Poi, pertestarne ulteriormente laresistenza alla flessionetorsionale, ho effettuatoalcune ripetute dipotenziamento con il 53, a cinquanta pedalate alminuto, provando di voltain volta a scattare suipedali. La bici non flette e,unitamente all’eccezionalerigidità, è ancheestremamente reattiva».Telaio a parte, l’abruzzeseè molto attento anche al

resto dellacomponentistica, dallasella alle ruote: «La sella ècome un paio di scarpe perun podista: una volta chehai trovato quella adatta,fai fatica a cambiarla. La mia Arione è la stessacon cui correvo nel 2006 e, a differenza di quella dei compagni, è statarealizzata - su miarichiesta - con la forchettain carbonio. Per quanto riguarda leruote, invece, in gara amoutilizzare cerchi incarbonio e ad alto profilo».

«Ecco come ho testato il telaio»PER LA PRIMA VOLTA SU UN TELAIO REALIZZATO CON MATERIALI DIVERSI, DI LUCA RACCONTA LE PRIME IMPRESSIONI.

CARBONIO E ALLUMINIO SONO SINONIMI DI RIGIDITÀ E LEGGEREZZA

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4I foderi del carro sono

indipendenti. La forma a clessidra conferisce lororigidità e, allo stesso tempo,assorbimento dei colpi.

Anche la forcella nasce incasa Cannondale: in carbonio e a stelo conico.

Un indispensabilestrumento di lavoro: il ciclocomputer Polar, che svolge anche le funzioni di cardiofrequenzimetro.

L’ultima versione dei freni Campagnolo Record,ancora più leggeri.

Il portaborraccia Elite in fibra di carbonio.

Particolare del tubo obliquooversize: ha un diametro di 58 millimetri.

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