biblio profess copianieri in ambito LIS. In apertura, W. Boyd Ray-ward, curatore di questo nu-mero...

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74 Biblioteche oggi dicembre 2007 Pioneers in library and information science W. Boyd Rayward (ed.), Graduate School of Library and Information Science, University of Illinois, “Library Trends”, 52 (2004), 4, p. 671-1006 “Library Trends”, nota rivista americana quadrimestrale che si occupa di teoria e pratica bibliotecaria, ha rac- colto in questo volume quindici saggi tutti rivolti al- l’approfondimento della co- noscenza di figure di pio- nieri in ambito LIS. In apertura, W. Boyd Ray- ward, curatore di questo nu- mero monografico dedicato al ruolo avuto da uomini e donne del secolo passato, pionieri delle scienze biblio- teconomiche, spiega quando e perché si può essere consi- derati pionieri, come e quan- do le attività intraprese da questo o quel bibliotecario sono diventate importanti campi di ricerca e di svilup- po di buone pratiche profes- sionali e hanno migliorato e accresciuto il livello qualitati- vo delle organizzazioni bi- bliotecarie. Chi può, dun- que, essere considerato pio- niere, e quale eredità ci ha consegnato? La risposta of- ferta ai lettori è semplice, si tratta di colei o colui la cui attività o il cui pensiero sono stati importanti per lo svilup- po delle scienze bibioteco- nomiche, per la messa a punto di buone pratiche bi- bliotecarie e per la crescita delle istituzioni di cui essi so- no stati responsabili. Alla luce dei nuovi sviluppi in ambito Library and Infor- mation Science (LIS), scrive W. Boyd Rayward, alcuni aspetti del passato delle scienze e delle pratiche bi- blioteconomiche diventano nuovamente visibili e rile- vanti per noi contemporanei e ci portano a rivalutare al- cune figure del secolo scorso; ancora, alla luce degli svi- luppi nella LIS, e dalla analisi delle attività svolte da questi pionieri, possiamo compren- dere meglio il presente e pianificare con maggiore ef- ficacia il futuro. Una precisazione, in apertura del volume: il tratto distintivo di “pioniere” può essere sta- to attribuito già dai contem- poranei e confermato dalla storia, oppure può essere stato riconosciuto più tardi. I quindici interventi riguar- dano figure note e meno note; per lo più si tratta di americani, tra cui, per citarne alcuni, James Duff Brown, Gerard Stalton, Lionel Mc- Colvin, Joseph Daniels tra gli uomini, e, tra le donne, Suzanne Briet, Margaret Egan, Cornelia Marvin, Mary Frances Isom. Non si tratta comunque di semplici note biografiche, anche se talvol- ta gli autori dei contributi si soffermano su aspetti della vita privata di questi “pio- nieri”, come nel caso della bibliotecaria francese Suzanne Briet (1894-1989), attiva alla Bibliothèque Nationale (BN), ma piuttosto di brevi studi intorno al ruolo chiave (e pionieristico) che questi bi- bliotecari hanno svolto in un settore specifico della professione o in una deter- minata istituzione, privile- giando l’approfondimento del loro pensiero o della lo- ro esperienza sul campo. Tutti i saggi sono corredati di un buon apparato di no- te bibliografiche; completa- no il volume alcune schede sugli autori dei saggi e un indice a cura di Denise Day- ton Hamilton. Simona Inserra Università di Catania [email protected] Biblioteca professionale Cornelia Marvin (nella foto) fu, insieme a Mary Frances Isom, la “pioniera” della moderna biblioteca pubbli- ca in Oregon a inizio Novecento. Sotto, la Oregon State Library nel 1920

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74 Biblioteche oggi – dicembre 2007

Pioneers in libraryand information scienceW. Boyd Rayward (ed.), GraduateSchool of Libraryand Information Science,University of Illinois,“Library Trends”, 52 (2004),4, p. 671-1006

“Library Trends”, nota rivistaamericana quadrimestraleche si occupa di teoria epratica bibliotecaria, ha rac-colto in questo volumequindici saggi tutti rivolti al-l’approfondimento della co-noscenza di figure di pio-nieri in ambito LIS.In apertura, W. Boyd Ray-ward, curatore di questo nu-mero monografico dedicatoal ruolo avuto da uomini edonne del secolo passato,pionieri delle scienze biblio-teconomiche, spiega quandoe perché si può essere consi-derati pionieri, come e quan-do le attività intraprese daquesto o quel bibliotecariosono diventate importanti

campi di ricerca e di svilup-po di buone pratiche profes-sionali e hanno migliorato eaccresciuto il livello qualitati-vo delle organizzazioni bi-bliotecarie. Chi può, dun-que, essere considerato pio-niere, e quale eredità ci haconsegnato? La risposta of-ferta ai lettori è semplice, sitratta di colei o colui la cuiattività o il cui pensiero sonostati importanti per lo svilup-po delle scienze bibioteco-nomiche, per la messa apunto di buone pratiche bi-bliotecarie e per la crescitadelle istituzioni di cui essi so-no stati responsabili.

Alla luce dei nuovi sviluppiin ambito Library and Infor-mation Science (LIS), scriveW. Boyd Rayward, alcuniaspetti del passato dellescienze e delle pratiche bi-blioteconomiche diventanonuovamente visibili e rile-vanti per noi contemporaneie ci portano a rivalutare al-cune figure del secolo scorso;ancora, alla luce degli svi-luppi nella LIS, e dalla analisidelle attività svolte da questipionieri, possiamo compren-dere meglio il presente epianificare con maggiore ef-ficacia il futuro.Una precisazione, in aperturadel volume: il tratto distintivodi “pioniere” può essere sta-to attribuito già dai contem-poranei e confermato dallastoria, oppure può esserestato riconosciuto più tardi.I quindici interventi riguar-dano figure note e menonote; per lo più si tratta diamericani, tra cui, per citarnealcuni, James Duff Brown,Gerard Stalton, Lionel Mc-Colvin, Joseph Daniels tragli uomini, e, tra le donne,Suzanne Briet, MargaretEgan, Cornelia Marvin, MaryFrances Isom. Non si trattacomunque di semplici notebiografiche, anche se talvol-ta gli autori dei contributi sisoffermano su aspetti dellavita privata di questi “pio-nieri”, come nel caso dellabibliotecaria francese Suzanne

Briet (1894-1989), attiva allaBibliothèque Nationale (BN),ma piuttosto di brevi studiintorno al ruolo chiave (epionieristico) che questi bi-bliotecari hanno svolto inun settore specifico dellaprofessione o in una deter-minata istituzione, privile-giando l’approfondimentodel loro pensiero o della lo-ro esperienza sul campo.Tutti i saggi sono corredatidi un buon apparato di no-te bibliografiche; completa-no il volume alcune schedesugli autori dei saggi e unindice a cura di Denise Day-ton Hamilton.

Simona Inserra

Università di [email protected]

Biblioteca professionale

Cornelia Marvin (nella foto)fu, insieme a Mary FrancesIsom, la “pioniera” dellamoderna biblioteca pubbli-ca in Oregon a inizioNovecento. Sotto, la OregonState Library nel 1920