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1 Tutti i soci si impegnano a rispettare le “Regole Uscite” stabilite dall'art. 20 e seguenti, dello Statuto del Club. Bevagna (PG) Periodo: dal 15 al 17 giugno 2018 Struttura: Camping Pian di Boccio Indirizzo: Via Pian di Boccio, 10 Località: Bevagna PG Telefono: 0742 360391 E-Mail: [email protected] Sito: www.piandiboccio.com/ Coordinate GPS: N 42°54'44.9" E 12°35'12.1" Tariffe secondo tessera ACSI: 17EU per equipaggio comprendente: caravan con auto, 2 persone, piazzola, un cane. Eventuali persone aggiuntive pagano prezzo di listino, e cioè: Adulti e bambini da 10 anni: € 6,00 Bambini fino all’età di 3 anni non compiuti: gratuiti da 3 a 9 anni: €. 3,50 Caravan € 7,00 Autovettura € 2,00 Gettoni doccia: € 0,50 Per i soci non in possesso di tessera ACSI verrà applicato comunque uno sconto del 10% sulle tariffe ufficiali. Animali domestici: gratuiti. Check in: ingresso in campeggio consentito fino alle ore 20,00. Check out: possibilità di uscita entro le 17 dell’ultimo giorno di soggiorno senza sovrapprezzo, dopo verrà considerata metà della tariffa giornaliera. Disponibilità piazzole: 15

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1 Tutti i soci si impegnano a rispettare le “Regole Uscite” stabilite dall'art. 20 e seguenti, dello Statuto del Club.

Bevagna (PG) Periodo: dal 15 al 17 giugno 2018 Struttura: Camping Pian di Boccio Indirizzo: Via Pian di Boccio, 10 Località: Bevagna PG Telefono: 0742 360391 E-Mail: [email protected] Sito: www.piandiboccio.com/ Coordinate GPS: N 42°54'44.9" E 12°35'12.1" Tariffe secondo tessera ACSI: 17EU per equipaggio comprendente: caravan con auto, 2 persone, piazzola, un cane. Eventuali persone aggiuntive pagano prezzo di listino, e cioè: Adulti e bambini da 10 anni: € 6,00 Bambini fino all’età di 3 anni non compiuti: gratuiti da 3 a 9 anni: €. 3,50 Caravan € 7,00 Autovettura € 2,00 Gettoni doccia: € 0,50 Per i soci non in possesso di tessera ACSI verrà applicato comunque uno sconto del 10% sulle tariffe ufficiali. Animali domestici: gratuiti. Check in: ingresso in campeggio consentito fino alle ore 20,00. Check out: possibilità di uscita entro le 17 dell’ultimo giorno di soggiorno senza sovrapprezzo, dopo verrà considerata metà della tariffa giornaliera. Disponibilità piazzole: 15

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CAMPEGGIO: Il camping è stato costruito nel verde dell'Umbria e in modo da favorire la vita collettiva e la pratica dello sport, per cui tutte i servizi (piscine, tennis, giochi per bambini, pesca sportiva nel laghetto e nel fiume all'interno del centro, tiro con l'arco, calcetto, pallavolo, bocce) sono a completa disposizione degli ospiti.

La struttura è dotata di tre piscine, di cui una per adulti (25 mt. x 18 mt.), una (8mt. x 15 mt) con idromassaggio (accessibile ai disabili) ed una per bambini (10 mt. x 6 mt.). Ampio solarium con bar annesso. La piscina con idromassaggio è aperta da metà maggio fino a fine settembre. L’intero complesso è aperto dall’inizio luglio fino a fine agosto. Percorrendo un sentiero di bosco lungo circa 200 mt. dalla zona ricreativa - bar e ristorante, si accede al lago dove è possibile svolgere attività di pesca sportiva e tiro con l'arco.

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Sia sui nostri vasti terreni che nelle vicinanze ci sono molte opportunità per escursioni a piedi e per andare in bicicletta/mountain. Abbiamo diversi percorsi disponibili presso la reception. Se non hai la bicicletta è possibile noleggiarla grazie ad un’associazione di Foligno che le porta e le riprende in loco quando sono due o più. Il Camping offre anche un impianto sportivo di tiro con l'arco tale da poter ospitare gare nazionali e regionali a livello professionistico Fiarc! Per gli ospiti si prospetta una situazione spettacolare, circondato dal lago, pinete e da una vegetazione rigogliosa tipica del centro Italia. In luglio ed agosto gli arcieri di Bevagna vengono due volte a settimana per dare lezioni a nostri clienti. BEVAGNA Bevagna è al centro della Valle umbra, alle spalle Assisi con il suo carico di forte spiritualità, davanti Spoleto, capitale della cultura contemporanea, la musica, il teatro, la danza. Bevagna è anche al centro del percorso che va da Firenze a Roma, non lontano dalla via Francigena, lo stesso percorso che per secoli ha visto poeti, letterati, artisti e filosofi, viaggiare per il Bel Paese alla ricerca di arte, storia e paesaggi. Bevagna, antica Mevania, capitale delle tribù umbre, al centro di vie di terra e di vie d’acqua… nel suo nome “città che sta nel mezzo” una realtà antica e moderna. Attraversata dall’importante consolare romana Flaminia e circondata dalle acque, il Clitunno, il Timia, il Teverone… Bevagna è uno scrigno prezioso carico di gemme, un luogo in cui il tempo rallenta, offrendo suggestioni ed atmosfere in cui il viaggiatore può sentirsi protagonista e non solo spettatore… l’arte e la storia, il racconto delle pietre e il racconto degli uomini, gli antichi mestieri e i prodotti della terra. “La città non dice il suo passato, lo contiene come le linee di una mano…” Bevagna offre l’eredità di un popolo antico dove il contatto umano rimane al centro della vita del borgo. Troverete un’atmosfera rilassante dove potrete degustare i piatti della tradizione umbra e il Sagrantino di Montefalco con tutte le sue note profumate.

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MONTEFALCO L'incantevole posizione geografica in cui si trova le ha procurato l’appellativo di “Ringhiera dell’Umbria”. Dai suoi belvedere si scopre infatti una parte dell’Umbria e si ammirano tutto intorno i centri di Perugia, Assisi, Spello, Foligno, Trevi, Spoleto, Gualdo Cattaneo, Bevagna. In lontananza, si scorgono i rilievi dell’Appennino, del Subasio e dei Monti Martani, ma quello che colpisce maggiormente sono le colline ricoperte di oliveti e di vigneti! All'interno della prima cinta di mura sono presenti molte chiese, tra cui vale la pena menzionare Sant'Agostino, costruita insieme al convento nella seconda metà del Duecento su un piccolo edificio preesistente, probabilmente consacrato a San Giovanni Battista. Una volta entrati in città, si potrà visitare la chiesa-museo di San Francesco che rappresenta una sintesi della storia, della cultura e della tradizione di Montefalco. Fu costruita tra il 1335 e il 1338 dai frati minori, terzo insediamento francescano nell’ambito montefalchese, ma il primo entro le mura. Nel 1863 passò in proprietà al Comune che, dal 1895 la rese la sede del Museo Civico. Dal 1990 il museo si articola in tre spazi espositivi: la ex chiesa, nota in tutto il mondo per gli affreschi di Benozzo Gozzoli denominati "Storie della vita di San Francesco", dove si conservano una Natività del Perugino e affreschi di Scuola umbra del ’400; la pinacoteca, dove sono custodite molte opere di Francesco Melanzio, Antoniazzo Romano, Niccolò Alunno, Melozzo da Forlì, dipinti di Scuola umbra dal ’300 al ’700, e una raccolta di Arti Minori; la cripta, in cui si trovano reperti archeologici ed altre sculture e frammenti di varie epoche. Percorrete poi la via su cui si affaccia la chiesa-museo di San Francesco, fino ad arrivare alla bella piazza circolare dove si trovano il Palazzo del Comune, la ex chiesa di San Filippo Neri oggi teatro, l’oratorio di Santa Maria e significativi esempi di residenze signorili del XVI secolo.

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Il Mercato delle Gaite trae ispirazione dall’antica divisione di Bevagna (PG) in quattro quartieri denominati Gaite. Su di essa si basava

l’organizzazione amministrativa della città in

epoca medievale. Lo scopo della manifestazione è quello di ricostruire, con la maggiore attinenza storica e dovizia di particolari, la vita quotidiana degli abitanti di Bevagna nel periodo compreso tra il 1250 e 1350. A tal scopo, fin dal 1983, un gruppo di studiosi esamina accuratamente lo Statuto cinquecentesco del Comune di Bevagna da cui sono tratte le informazioni necessarie alla ricostruzione storica della vita politica, amministrativa, economica e sociale. Per dieci giorni, alla fine di giugno, Bevagna fa un tuffo in questo remoto passato: le antiche botteghe dei mestieri medievali riaprono i loro battenti e riprendono le attività e le strade si popolano di bevanati che in abiti d’epoca vivono la quotidianità dei loro avi mangiando, lavorando, giocando proprio come loro. Oggi come allora la città si divide in quattro gaite, ma oggi ognuna rivaleggia con le altre nel tentativo di dare un’interpretazione storicamente fedele del ruolo che rivestiva nel medioevo. Lo spirito di competizione è alla base della animata manifestazione e si concretizza nella partecipazione a quattro gare: gara del mercato, gara dei mestieri gara gastronomica, gara sportiva di tiro con l’arco. Con un complesso sistema a punti, assegnati da professori esperti nei diversi campi e chiamati a giudicare l’attinenza storica delle ricostruzioni, l’ultimo giorno della manifestazione si decreta il vincitore che riceve in dono il Palio della Vittoria. Il forte spirito di appartenenza alla propria gaita rende le competizioni molto interessanti e stimola un continuo miglioramento delle proposte delle gaite nei vari settori, con evidente vantaggio della qualità generale della manifestazione. Il Mercato delle Gaite è oggi annoverato tra le più importanti manifestazioni storiche dell’umbria e fa parte della Associazione Regionale Manifestazioni Storiche.

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Le 4 GAITE Gaita San Giorgio

La gaita S.Giorgio si estende tra la piazza maggiore e la Porta S.Vincenzo, a destra della via Flaminia, attuale Corso Matteotti. Molto vasta, ma poco popolosa, era occupata da tre grandi conventi: quello dei domenicani con l’annessa chiesa, fatta costruire dal beato Giacomo Bianconi, il monastero S.Margherita e quello detto “del Monte”. Notevoli anche le presenze archeologiche, tra le quali

indichiamo i resti di una domus romana e di un edificio forse termale. Il nome S.Giorgio deriva da un oratorio donato dal Comune nel 1291 al beato Giacomo, che vi costruì la bella chiesa di S.Domenico. La gaita vanta al suo interno un gruppo di giovani, i “Novus Ignis”, che hanno voluto indirizzare la loro passione per la musica nell’approfondimento di musiche del XIII e XIV secolo. Oltre a questi, la gaita ha da poco dato vita ad un coro, grazie all’aiuto del Monastero di S.Margherita e ad un gruppo di danzatrici medievali. Tra i vari mestieri realizzati ricordiamo la lavorazione del ferro, la zecca e la liuteria. La lavorazione del ferro necessita di pochi strumenti: l’incudine, il martello e una fucina alimentata da un mantice azionato dal ragazzo di bottega. Insostituibile è invece la mano del fabbro che, con gesti sicuri ed esperti, forgia il ferro incandescente per creare oggetti di pregio o semplici utensili. Il martello che batte sull’incudine ritma la vita della bottega e si avverte lontano nelle strade, diventando perfino strumento musicale nelle molteplici animazioni sceniche oragnizate dalla gaita per allietare il mercato. Gaita San Giovanni

Procedendo dalla piazza verso l’antica porta S.Vincenzo, a sinistra della flaminia – decumano della Mevania Romana – si incontra la gaita S.Giovanni, la più vasta e popolosa della città e ricca di insigni monumenti di età romana. La denominazione deriva dall’oratorio di S.Giovanni Battista ceduto nel 1275 ai frati minori di S.Francesco, che vi costruirono l’omonima chiesa. L’orientamento della gaita

S.Giovanni nei diversi allestimenti è di privilegiare momenti di grande spettacolarità, connotati da una componente tecnica piuttosto sofisticata, come è possibile vedere nelle attività artigianali proposte. Fase centrale della lavorazione della carta è la riduzione in poltiglia degli stracci, già sminuzzati e messi a macerare nella calce, mediante la “pila idraulica a magli multipli”; tale poltiglia viene quindi colata compatta in fogli che vengono torchiati, asciugati ed infine trattati con un collante di origine animale. Il prodotto, finito e selezionato, veniva commercializzato in risme presso un utenza qualificata. La complessità del ciclo di lavorazione ha richiesto grande impegno nella ricostruzione dei macchinari di lavoro. Altrettanto impegnativa è stata la riproduzione della lavorazione del vetro. La materia prima, sabbia bianca fine, o ciottoli di fiume, viene combinata con un

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fondente derivato dalla combustione di arbusti marini; la pasta vetrosa, così ottenuta, viene fusa in appositi crogioli. La lavorazione prosegue con il raffreddamento della materia fusa, che viene prelevata con l’estremità di una canna bucata e roteata in aria, affinchè la pasta vi si attacchi intorno, a questo punto, soffiando nella canna, si modella nella forma desiderata l’oggetto, che viene messo a temperare in un’altra camera del forno fusorio. Gaita San Pietro

La gaita S.Pietro si trova, procedendo dalla piazza maggiore verso la Porta S. Agostino, a destra della via Flaminia, attuale corso Amendola. Si tratta del quartiere meno esteso della città, tanto che nel XVI secolo, per ovviare alle difficoltà che si incontravano nel reperire il numero di rappresentanti da inviare al Consiglio Generale, si decise di estenderla fino alla Porta Guelfa, ingoblando un settore della

S.Giovanni. Deriva il proprio nome dalla chiesa di S.Pietro di cui non si ha più traccia, ma che sorgeva nei pressi del convento di S.Agostino. Interessanti sono le chiese di S.Agostino, fondata nel 1316 con l’annesso convento, e quella di S.Filippo, fatta costruire nel 1720 dalla Congregazione dei Filippini. Le indicazioni che vengono dalla toponomastica hanno aiutato ad individuare nel fornaio il mestiere principale del quartiere: la zona detta “delle fornare” conserva infatti, oltre che al nome, anche nella sua successione di porte ad arco, il ricordo degli antichi forni che vi si affacciavano. La gaita è partita da questo dato per realizzare il primo dei propri mestieri, che ha permesso ai bevanati di ritrovare quelle fragranze e quelle atmosfere che, in realtà, erano vive fino a pochi decenni fa. Sulla piazza principale della gaita si affaccia anche la bottega dello speziale, che ripropone un bell’interno medievale, corredata dai laboratori della distilleria e dell’erboristeria. Interessante anche il laboratorio per la lavorazione della cera, dove vengono prodotte candele realizzate secondo le norme dettate dagli statuti comunali: si parte dalla preparazione dello stoppino di canapa, per arrivare alla realizzazione della candela. Questa è ottenuta attraverso successive colate di cera fusa, candele per uso religioso oppure per successive immersioni nel sego candele per l’uso quotidiano. Le candele così ottenute venivano arrotondate e lisciate tramite immersione in acqua tiepida e successiva pressione tra due tavolette di legno. Gaita Santa Maria

Davanti alla gaita S.Pietro si apre la S.Maria, uno dei quartieri più popolosi della città. Essa prende il nome della chiesa di S.Maria filiorum comitis, fatta costruire dal conte Rainaldo d’Antignano e nota fin dal 1198. La gaita è caratterizata da un’edilizia curata e abbastanza ben conservata, con case del ‘300 e del ‘400 e belle case private. Priva di monumenti di particolare importanza, conserva l’impianto della

cinta romana in blocchetti di travertino del I sec. A.C. Bello anche il torrione quattrocentesco di Pt. Molini, così denominato dai mulini a grano e a olio esistenti

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fin dal medioevo, attivati dalle acque del Clitunno. Nelle scelte relative all’organizazione della festa, la gaita S.Maria ha preferito attenersi con fedeltà rigorosa ai dati storici ed economici locali: così nella realizzazione dei mestieri è partita dalla lavorazione della canapa per giungere alla produzione di tele e dei resistenti cordami. La coltivazione della canapa, diffusa in tutta la pianura, costituiva infatti una delle voci più importanti dell’economia locale; essa veniva venduta nel cosiddetto forum canape, posto a porta intule supra, usque ad portam Sanctii Vincentii. Pregiate erano le tele che qui si producevano per essere poi imbiancate nelle acque dell’Attone. Gli steli di canapa vengono messi a macerare così da permettere la separazione delle fibre dalla parte legnose, segue la battitura e, infine, la pettinatura delle fibre, che sono così pronte per essere lavorate da esperte filatrici. Da grandi telai escono quindi le tele pregiate che, in un ambiente estremamente suggestivo, vengono tinte da giovani donne. A completamento del mestiere è stata poi realizzata la lavorazione della lana, anch’essa seguita in tutte le sue fasi, dalla tosatura e scardazzatura fino alla filatura. Link utili: www.ilmercatodellegaite.it/ http://prolocobevagna.it/