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"BES e DSA: dall'osservazione sistematica in
classe al Piano Didattico Personalizzato"
Scigliano 10 12 2016
Natalia Marianna IannazzoFormatore AID
Tutor dell’apprendimento
Esperta in Didattica per Studenti con DSA
Perfezionamento in Strategie e metodologie di innovazione didattica con i nuovi media.
Perfezionamento in Didattica delle Lingue Moderne per Studenti con BES
Di cosa parleremo oggi:
• Disagio, Bisogni educativi speciali, difficoltà di apprendimento
e disturbi di apprendimento.
• BES / DSA: definizione e caratteristiche.
• Normativa
• DSA e BES: ruolo della scuola
• Osservazione degli apprendimenti
• Il Piano didattico personalizzato
• Metodologie didattiche per l’inclusione
• La valutazione
Natalia Marianna Iannazzo
NORMATIVA
• LEGGE 170 / 2010
• DECRETO ATTUATIVO: Linee Guida per il diritto allo studio degli alunni e degli
studenti con DSA
• LEGGE REGIONALE 11 APRILE 2012
• LINEE GUIDA REGIONE CALABRIA
• Conferenza Stato Regioni 25 luglio 2012. Indicazioni per la diagnosi e la
certificazione dei Disturbi Specifici di Apprendimento ʺ
• DIRETTIVA MINISTERIALE del 27 12 2012
“Strumenti d’intervento per alunni con bisogni educativi speciali e organizzazione
territoriale per l’inclusione scolastica
• CIRCOLARE MINISTERIALE n.8, 6 marzo 2013
Natalia Marianna Iannazzo
Natalia Marianna Iannazzo
Regione Calabria
Linee Guida in applicazione della
Legge Nazionale n. 170 dell’8 ottobre 2010
“Nuove norme in materia di disturbi specifici di
apprendimento in ambito scolastico”
e della Legge Regionale n.10 dell’11 aprile 2012
“Disposizioni in favore dei soggetti
con disturbi specifici di apprendimento”
LEGGE 170/2010
Per la prima volta viene normativamente
riconosciuta, definita e regolamentata la
materia sui disturbi specifici di
apprendimento in ambito scolastico.
Natalia Marianna Iannazzo
DISTURBI SPECIFICI DELL’APPRENDIMENTO
National Joint Committee on Learning Disabilities, 1988: DSA
• gruppo eterogeneo di disordini che si manifestano con significative difficoltà
nell’acquisizione e uso di abilità di comprensione del linguaggio orale, espressione
linguistica, lettura, scrittura, ragionamento, o matematica.
• sono disordini intrinseci all’individuo, presumibilmente legati a disfunzioni del sistema
nervoso centrale e sono presenti lungo l’intero arco di vita.
• possono essere associati a problemi relativi all’autoregolazione del comportamento, alla
percezione e interazione sociale
• possono verificarsi in concomitanza con altre condizioni di handicap (per esempio
danno sensoriale, ritardo mentale, serio disturbo emotivo) o con influenze esterne come le
differenze culturali, insegnamento insufficiente o inappropriato, ma non sono il risultato di
queste condizioni o influenze.
Natalia Marianna Iannazzo
DISTURBI SPECIFICI DELL’APPRENDIMENTO
CONTESTO ITALIANO:
Dal Gennaio 2007 la Consensus Conference ribadisce che la principale
caratteristica di definizione di questa “categoria” è quella della “specificità”, con
riferimento al fatto che il disturbo interessa uno specifico dominio di abilità in modo
significativo ma circoscritto, lasciando intatto il funzionamento intellettivo generale.
Il principale CRITERIO necessario per stabilire la diagnosi di DSA è quello della
“discrepanza” tra abilità nel dominio specifico interessato (deficitaria in
rapporto alle attese per l’età e/o la classe frequentata) e l’intelligenza generale
(adeguata per l’età cronologica).
Natalia Marianna Iannazzo
COSA SONO I DISTURBI SPECIFICI
DELL’APPRENDIMENTO?
Difficoltà significativa e persistente nell’ambito
degli apprendimenti di abilità scolastiche di
base (lettura, scrittura, calcolo) in assenza di
altre patologie ed in presenza di adeguate
opportunità di apprendimento.
(Cornoldi 1991)
Natalia Marianna Iannazzo
DSA
Compromissione
significativa e
persistente della
funzione interessata
QI NELLA NORMA
NO DEFICIT
SENSORIALI
NO DANNI
NEUROLOGICI
NO DISTURBI
RELAZIONALI PRIMARI
PARI OPPORTUNITA’
EDUCATIVE
Natalia Marianna Iannazzo
Consensus Conference (2011)
La diagnosi di DSA può essere ipotizzata anche in
presenza di competenze cognitive in area limite
(Quoziente Intellettivo - QI tra 70 e 85), laddove
le prestazioni scolastiche risultino
significativamente deficitarie rispetto a quelle
attese in funzione del QI.
Natalia Marianna Iannazzo
DISTURBI ASPECIFICI DI
APPRENDIMENTO
I disturbi non specifici di apprendimento
sono difficoltà di apprendimento secondari
ad altri disturbi o deficit di tipo cognitivo e/o
psicopatologico e/o neurologico /sensoriale.
Natalia Marianna Iannazzo
Classificazione ICD-10 (OMS,1992):
F81 - Disturbi evolutivi specifici delle
abilità scolastiche
• F81.0 – Disturbo specifico di lettura.
• F81.1 – Disturbo specifico della scrittura.
• F81.2 – Disturbo specifico delle abilità aritmetiche.
• F81.3 – Disturbi misti delle abilità scolastiche.
• F81.8 – Altri disturbi evolutivi delle abilità scolastiche.
• F81.9 – Disturbi evolutivi delle abilità scolastiche non
specificati.
Natalia Marianna Iannazzo
Altri disturbi evolutivi delle abilità scolastiche
Sindrome Non-Verbale o Visuo-Spaziale dell’apprendimento:
Deficit nelle aree dell’apprendimento scolastico che richiedono l’elaborazione cognitiva
di informazioni visive e spaziali, con un profilo cognitivo che presenta discrepanze tra
abilità verbali, che risultano adeguate, e abilità non verbali che risultano invece
deficitarie
Disturbo della Comprensione del testo (Cattivo lettore):
Difficoltà nelle capacità di fare inferenze, di individuare nel testo le informazioni rilevanti
ed inibire quelle non rilevanti, di utilizzare adeguate strategie di comprensione, minore
memoria di lavoro, in presenza di adeguate abilità di decodifica.
Natalia Marianna Iannazzo
Accordo
“ Indicazioni per la diagnosi e la certificazione dei DSA” 25
luglio 2012
Raccomandano che la diagnosi di DSA debba essere tempestiva
e che il percorso diagnostico debba essere attivato solo dopo la
messa in atto da parte della scuola degli interventi educativo-
didattici previsti dall’art. 3, comma 2, della Legge 170/2010, e in
esito alle procedure di riconoscimento precoce, di cui al comma
3 del medesimo art. 3
Natalia Marianna Iannazzo
DIRETTIVA MINISTERIALE DEL 27 12 2012
CIRCOLARE MINISTERIALE n. 8 / 2013
Stimola l’attività di personalizzazione didattica
Riconosce come ogni alunno, per differenti motivi, transitori o
permanenti, possa necessitare di una modalità di insegnamento
personalizzata.
Introduce il concetto di Bisogno Educativo Speciale.
Chiarisce e riconosce come le difficoltà scolastiche possano
derivare da DISTURBI EVOLUTIVI SPECIFICI, da SITUAZIONI DI
SVANTAGGIO sociale e culturale o da DIFFICOLTÀ derivanti
dalla scarsa conoscenza della lingua o della cultura italiana
Natalia Marianna Iannazzo
Chi sono i BES?(Direttiva ministeriale 27 dicembre 2012 / Circolare n.8, 6 marzo 2013)
Natalia Marianna Iannazzo
Alunni con disabilità
Alunni con DSA
Alunni con altri BES
(in caso di svantaggio o disagio)
RIFERIMENTI LEGISLATIVI STRUMENTI DIDATTICI
• Legge 104/92
• DPR 24 febbraio 1994
• DPCM 185/06
• Profilo dinamico funzionale
• PEI – Piano Educativo Individualizzato
(progetto di vita in età scolare sul quale i docenti della
classe predispongono il piano di studi personalizzato:
tempi più lunghi, uso di strumenti, prove equipollenti *.)
• Docente specializzato per il sostegno didattico
Alunni con disabilità
* Prove che, anche se differenti nella somministrazione o nei contenuti, devono mettere la commissione in grado di
verificare se l’alunno conosce gli elementi essenziali delle discipline.
Natalia Marianna Iannazzo
RIFERIMENTI LEGISLATIVI STRUMENTI DIDATTICI
• Legge 170/2010 + DM 12 luglio 2011
(Linee Guida)
• Legge Regionale 11 aprile 2012
• Accordo Stato-Regioni 25 luglio 2012
• PDP (Piano Didattico Personalizzato) in
presenza di certificazione sanitaria
• Strumenti Compensativi
• Misure Dispensative
Alunni con DSA e disturbi evolutivi specifici
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DISTURBI EVOLUTIVI SPECIFICI
• DSA
• DEFICIT DEL LINGUAGGIO
• DEFICIT DELLE ABILITA’ NON VERBALI
• DEFICIT DELLA COORDINAZIONE MOTORIA
• DEFICIT DELL’ATTENZIONE E DELL’IPERATTIVITA’
• FUNZIONAMENTO INTELLETTIVO LIMITE (FIL)
DISTURBI EVOLUTIVI GLOBALI
• DISTURBO DELLO SPETTRO AUTISTICO LIEVE
Natalia Marianna Iannazzo
RIFERIMENTI LEGISLATIVI STRUMENTI DIDATTICI
• Circolare Ministeriale 27 dicembre 2012
• Circolare n. 8 del 6 marzo 2013
• PDP in assenza di certificazione sanitaria
• Strumenti e Misure Compensative (anche in
sede d’esame)
• Misure Dispensative (non in sede d’esame).
Alunni con altri BES
(in caso di svantaggio socioeconomico, linguistico e culturale)
Natalia Marianna Iannazzo
SITUAZIONI DI SVANTAGGIO
• SOCIOECONOMICO
• LINGUISTICO (STRANIERI)
• CULTURALE
• DISAGIO COMPORTAMENTALE / RELAZIONALE
• ALTRE DIFFICOLTÀ (MALATTIE, TRAUMI,
DIPENDENZE …)
Natalia Marianna Iannazzo
INDIVIDUAZIONE DEI BES
La Circolare Ministeriale 8 -2013 precisa che “Ogni alunno,
con continuità o per determinati periodi, può manifestare
Bisogni Educativi Speciali: o per motivi fisici, biologici,
fisiologici o anche per motivi psicologici, sociali, rispetto ai
quali è necessario che le scuole offrano adeguata e
personalizzata risposta.
Tali tipologie di BES dovranno essere individuate sulla base
di elementi oggettivi (come ad es. una segnalazione degli
operatori dei servizi sociali), ovvero di ben fondate
considerazioni psicopedagogiche e didattiche”.
Natalia Marianna Iannazzo
Linee Guida, 12 luglio 2011
Osservazione delle prestazioni atipiche
Per individuare un alunno con un potenziale
Disturbo Specifico di Apprendimento, non
necessariamente si deve ricorrere a strumenti
appositi, ma può bastare, almeno in una prima fase,
far riferimento all’osservazione delle prestazioni nei
vari ambiti di apprendimento interessati dal disturbo:
lettura, scrittura, calcolo
Natalia Marianna Iannazzo
Linee Guida, 12 luglio 2011
Osservazione delle prestazioni atipiche
Si assegna alla capacità di osservazione degli insegnanti
un ruolo fondamentale, non solo nei primi segmenti
dell’istruzione - scuola dell’infanzia e scuola primaria - per il
riconoscimento di un potenziale disturbo specifico
dell’apprendimento, ma anche in tutto il percorso
scolastico, per individuare quelle caratteristiche cognitive
su cui puntare per il raggiungimento del successo
formativo.
Natalia Marianna Iannazzo
Individuazione precoce del disturbo
L’Istituzione Scolastica viene individuata come la struttura colta e
competente che ha il compito di prendersi cura della persona DSA e
specificatamente:
Adottare adeguate attività di recupero didattico mirato
Individuare il persistere delle difficoltà
Trasmettere apposita comunicazione alla famiglia.
Attivare, previa comunicazione alla famiglia, interventi tempestivi
idonei ad individuare i casi sospetti di DSA (sulla base dei protocolli
regionali di cui all’art.7)
Sapere discernere tra individuazione del sospetto e diagnosi di
DSA (la diagnosi è compito esclusivo degli specialisti)
Natalia Marianna Iannazzo
QUAL È
IL PROFILO DEGLI
STUDENTI
Natalia Marianna Iannazzo
Individuare il profilo degli studenti attraverso
questionari su
- "Stili cognitivi"
- “Abilità e motivazione allo studio:
valutazione e orientamento”,
- “Strategie di studio”.
Natalia Marianna Iannazzo
Linee guida per il diritto allo studio degli
alunni e degli studenti con DSA
pp. 5-6: “Osservazione in classe” (. . .) Alcune ricerche hanno
evidenziato che ai DSA si accompagnano stili di apprendimento e altre
caratteristiche cognitive specifiche, che è importante riconoscere per la
predisposizione di una didattica personalizzata efficace. Ciò assegna
alla capacità di osservazione degli insegnanti un ruolo fondamentale,
non solo nei primi segmenti dell'istruzione, ma anche in tutto il percorso
scolastico, per individuare quelle caratteristiche cognitive su cui
puntare per il raggiungimento del successo formativo”.
Natalia Marianna Iannazzo
STILI DI APPRENDIMENTO E
CARATTERISTICHE COGNITIVE SPECIFICHE
Lo stile cognitivo è:
la modalità di elaborazione che il soggetto adotta in
modo prevalente, che permane nel tempo e che si
generalizza a compiti diversi.
è una caratteristica del soggetto che influenza non
solo l’elaborazione cognitiva ma anche aspetti della
personalità, come le reazioni emotive, gli atteggiamenti,
le relazioni sociali.
Natalia Marianna Iannazzo
STILI DI APPRENDIMENTO E
CARATTERISTICHE COGNITIVE SPECIFICHE
Stile globale-analitico
Stile dipendente-indipendente dal campo
Stile verbale-visuale
Stile sistematico- intuitivo
Stile impulsivo-riflessivo
Preferenza nella modalità sensoriale
Natalia Marianna Iannazzo
QSA – Gruppo Cornoldi (Padova)
OSSERVAZIONE SISTEMATICA
deve comportare un’analisi globale e approfondita dello
studente.
deve essere pianificata
comporta la conoscenza approfondita delle diverse fasi di
acquisizione di uno specifico processo di apprendimento.
può avvenire con il supporto di griglie osservative
Natalia Marianna Iannazzo
AMOS: Abilità e motivazione allo studio
QAS: questionario di autoregolazione dello
studio
AMOS: Abilità e motivazione allo studio.
QAS: questionario sull’approccio allo studio
(grandi)
AMOS: Abilità e motivazione allo studio
QSS: questionario sulle
strategie di studio
QUALI SONO LE ABILITÀ
COGNITIVE, METACOGNITIVE E
STRATEGICHE IMPLICATE
NELLO STUDIO?
Natalia Marianna Iannazzo
Apprendere significa comprendere e mantenere nel
tempo le conoscenze e saperle utilizzare
in altri contesti
UN APPRENDIMENTO NON È REALMENTE
SIGNIFICATIVO SE NON È IN GRADO DI MANTENERSI
NEL TEMPO (MEMORIA) E DI APPLICARSI A NUOVI
CONTESTI (TRASFERIMENTO).
Natalia Marianna Iannazzo
• ASPETTI CHE DIFFERENZIANO GLI STUDENTI: abilità,
strategie di studio, motivazione, stili cognitivi di
elaborazione dell’informazione.
• la CONOSCENZA DELLE STRATEGIE è presupposto
necessario ma non sufficiente per il successo.
• COMPETENZA METACOGNITIVA: motivazione all’uso di
strategie, punti di forza e debolezza del proprio metodo di
studio
Natalia Marianna Iannazzo
DIFFICOLTÀ DEGLI STUDENTI
MOTIVAZIONE ALLO
STUDIO
USO DEI
SUSSIDI
ELABORAZIONE
ATTIVA DEL MATERIALE
FLESSIBILITÀ DI
STUDIO
ATTEGGIAMENTO
VERSO LA SCUOLA
PARTECIPAZIONE IN
CLASSE
METACOGNIZIONE E STUDIO:
– CONCENTRAZIONE
– SELEZIONE DEGLI ASPETTI
PRINCIPALI
– AUTOVALUTAZIONE
– STRATEGIE DI PREPARAZIONE AD UNA
PROVA
– SENSIBILITÀ METACOGNITIVA
ANSIA
SCOLASTICA
LEARNING TO LEARN
NECESSITÀ DI INSEGNARE A TUTTI GLI STUDENTI,
INDISTINTAMENTE, UN METODO PER STUDIARE.
IMPARARE A IMPARARE (LEARNING TO LEARN) ASSUME IL
SIGNIFICATO DI SVILUPPARE O PROMUOVERE UN
ATTEGGIAMENTO STRATEGICO ED
EMOTIVO-MOTIVAZIONALE FAVOREVOLE
ALL'ACQUISIZIONE DELLE STRATEGIE E DEI METODI.
Natalia Marianna Iannazzo
EMERGE LA NECESSITÀ DI:
1) RENDERE CONSAPEVOLI DELL'UTILITÀ DELLA STRATEGIA;
2) FORNIRE ELEMENTI DI CONOSCENZA DEL PROPRIO SISTEMA
COGNITIVO, AL FINE DI POTER CONTROLLARE IL PROPRIO
APPRENDIMENTO;
3) PUNTUALIZZARE IL VALORE STRATEGICO DELLA STRATEGIA
(COME APPLICARLA) E IL CONTESTO D'USO (QUANDO E DOVE
APPLICARLA);
4) ACCRESCERE IL LIVELLO DI MOTIVAZIONE;
5) SOSTENERE IL RAGAZZO NEL SUO SFORZO STIMOLANDO IL
SENSO DI AUTOEFFICACIA.
Natalia Marianna Iannazzo
MOTIVAZIONE ALLO STUDIO
È sostenuta da numerosi elementi:
• condizioni ambientali (luogo, luminosità, rumore, disturbi)
• condizioni personali (sonno, alimentazione, salute,
preoccupazioni),
• metodi di studio adottati,
• programmazione,
• riconoscimento di cause interne e controllabili
Natalia Marianna Iannazzo
A un migliore metodo di studio e a una
programmazione più efficace
corrispondono maggiore soddisfazione e
successo come pure livelli superiori di
motivazione.
Natalia Marianna Iannazzo
BARRIERE DELLO STUDENTE
Natalia Marianna Iannazzo
BARRIERE DELLO STUDENTE
DIMENSIONE
COGNITIVA
DIMENSIONE
EMOTIVA
DIMENSIONE
LINGUISTICA
DIMENSIONE
SOCIO-
CULTURALE
BISOGNI EDUCATIVI
SPECIALI
DISTURBI SPECIFICI
DELL’APPRENDIMENTO
Natalia Marianna Iannazzo
BARRIERE DELLO STUDENTE
• DIMENSIONE EMOTIVA
– dinamiche motivazionali: basso grado di autostima, stati d’ansia,
fragilità emotiva nello svolgere determinate attività, relazione con il
docente o i compagni…
– stati ansiogeni di tipo situazionale: stati d’ansia legati solo a
determinate attività (leggere ad alta voce, interrogazione alla
lavagna, rispondere a domande a voce alta, memorizzare liste di
parole, improvvisare dialoghi e drammatizzazioni senza supporti,
rispondere velocemente a domande in lingua straniera, …
Natalia Marianna Iannazzo
BARRIERE DELLO STUDENTE
• DIMENSIONE COGNITIVA:
– difficoltà legate alle capacità cognitive
– difficoltà legate al carico cognitivo
• DIMENSIONE LINGUISTICA
• DIMENSIONE SOCIO-CULTUARE
• DIFFICOLTÀ SPECIFICHE DELL’APPRENDIMENTO
Natalia Marianna Iannazzo
DIFFICOLTÀ SPECIFICHE
DELL’APPRENDIMENTO
LETTURA
SCRITTURA
CALCOLO
FUNZIONI ESECUTIVE:
ATTENZIONE
MEMORIA
AUTOREGOLAZIONE
PROBLEM SOLVING
DIFFICOLTÀ SPECIFICHE DELL’APPRENDIMENTO
LETTURA
SCRITTURA
CALCOLO
ATTENZIONE
MEMORIA
AUTOREGOLAZIONE
PROBLEM SOLVING
• ACCESSO AL TESTO
• COMPRENSIONE
• DISCRIMINAZIONE INFORMAZIONI
• RIELABORAZIONE INFORMAZIONI
• ORGANIZZAZIONE INFORMAZIONI
• ELOQUIO
• ESPOSIZIONE ORALE E SCRITTA
• ACCESSO LESSICALE
• PRENDERE APPUNTI FUNZIONALI ALLO STUDIO
• INFERENZE E COLLEGAMENTI
• ESEGUIRE COMPITI CHE CREANO UN
SOVRACCARICO COGNITIVO
• AFFATICABILITÀ
• PIANIFICARE LO STUDIO A CASA
• RISPETTARE I TEMPI DI ESECUZIONE
• …
RISVOLTI
PSICOLOGICI
OSSERVAZIONE DI
PRESTAZIONI
ATIPICHE
Natalia Marianna Iannazzo
APPRENDIMENTO
È un processo attivo di
organizzazione e di costruzione
della conoscenza.
Natalia Marianna Iannazzo
OSTACOLI ALL’APPRENDIMENTO
Si possono suddividere tra
Condizioni che si
trovano nell’ambiente
esterno
Condizioni che si
trovano nell’individuo
Natalia Marianna Iannazzo
OSTACOLI “INTRINSECI”
L’Apprendimento dipende da una serie di condizioni che
sono interne all’individuo:
• dall’efficienza dei sistemi sensoriali
• dall’efficienza cognitiva generale
• dall’efficienza del sistema attentivo
• dall’efficienza di strutture neurali specializzate, dedicate
ad acquisizioni specifiche (come linguaggio, lettura, ecc.)
Natalia Marianna Iannazzo
OSTACOLI “ESTRINSECI”
L’Apprendimento dipende, però, anche da condizioni che
sono esterne all’individuo:
• da una sufficiente esposizione a stimoli rilevanti
• dalla qualità degli stimoli che sono presentati
• dal grado di consistenza e coerenza degli stimoli
• dalla presenza di sufficienti motivazioni esterne
• dalla presenza di sufficienti feedback correttivi
Natalia Marianna Iannazzo
APPRENDIMENTO
Processi cognitivi
Attribuzioni
Strategie.
Natalia Marianna Iannazzo
PROCESSI IMPLICATI NEL PROCESSO DI
APPRENDIMENTO
ATTENZIONE
MEMORIA
ORGANIZZAZIONE SPAZIALE
LINGUAGGIO
MOTRICITÀ
ORDINAMENTO SEQUENZIALE
Natalia Marianna Iannazzo
ATTENZIONE
• È un prerequisito
dell’apprendimento;
• Deve automonitorare i compiti
cognitivi:
– Pianificazione
– Organizzazione
– Utilizzo di strategie.
• È condizionata da fattori personali e
ambientali.
Natalia Marianna Iannazzo
MEMORIA
È la funzione che ci permette di
CODIFICARE, CONSERVARE e
RECUPERARE le informazioni
dell’esperienza quotidiana.
Natalia Marianna Iannazzo
MEMORIA
Natalia Marianna Iannazzo
L’apprendimento non avviene per
accumulo di informazioni, ma attraverso:
l’organizzazione cosciente delle informazioni:
costruzione del “sapere”
la creazione di modelli: costruzione del “saper fare”
(quando si impara il significato delle parole) e del
“saper essere” (quando si impara ad usare le
parole, modi di dire….)
Natalia Marianna Iannazzo
Difficoltà nella
memoria di lavoro
registro iconico: mantenere temporaneamente ciò
che vediamo
registro ecoico: mantenere temporaneamente ciò
che sentiamo
Se non applichiamo strategie immediate non riusciamo
a trattenere le informazioni.
Natalia Marianna Iannazzo
Problemi nella
memoria a lungo termine
DIFFICOLTA’ NELLA MEMORIA:
Semantica (date, nome di uno stato, lessico, formule…)
Episodica (eventi e episodi associati ad esperienze
personali: cosa ho fatto ieri, cosa ho mangiato a pranzo…)
Procedurale (sequenze - giorni della settimana - tabelline,
sono brava nel fare una cosa ma non ricordo dove ho
imparato a farla;)
Natalia Marianna Iannazzo
OSSERVAZIONE DI
PRESTAZIONI ATIPICHE
SCUOLA DELL’INFANZIA
E SCUOLA PRIMARIA
Natalia Marianna Iannazzo
Bambino in età prescolare
Natalia Marianna Iannazzo
Adeguato sviluppo linguistico:
struttura fonologica corretta
buone conoscenze lessicali in comprensione e
produzione
struttura frasale complessa
buone capacità narrative
Bambino in età prescolare
Natalia Marianna Iannazzo
Abilità metalinguistiche e metafonologiche:
Inizia a concepire le frasi come sequenze di parole
Mostra sensibilità per diverse caratteristiche
fonologiche delle parole (struttura sillabica; rima…)
La scrittura spontanea presenta componenti di natura
fonologica
Ipotesi di lettura: conosce i criteri generali di
compatibilità della lingua scritta
Bambino in età prescolare
Natalia Marianna Iannazzo
Riconosce e copia forme complesse e le cifre del
sistema numerico (abilità visuo - percettive)
Possiede abilità grafo-motorie (da verificare nel
disegno e nella scrittura spontanea)
Linee Guida, 2011
Natalia Marianna Iannazzo
È importante identificare precocemente le possibili difficoltà di
apprendimento. Riconoscere i SEGNALI DI RISCHIO già nella scuola
dell’infanzia.
Il bambino che confonde suoni, non completa le frasi, utilizza parole
non adeguate al contesto o le sostituisce, omette suoni o parti di
parole, sostituisce suoni, lettere ( p/b…) e ha un’espressione
linguistica inadeguata, va supportato con attività personalizzate
all’interno del gruppo.
Il bambino che mostra, a cinque anni, queste difficoltà, può essere goffo,
avere poca abilità nella manualità fine, a riconoscere la destra e la
sinistra o avere difficoltà in compiti di memoria a breve termine, ad
imparare filastrocche, a giocare con le parole
Osservazione sistematica
• L’osservazione deve comportare un’analisi globale e
approfondita dello studente.
• Deve essere precedentemente pianificata.
• Comporta la conoscenza approfondita delle diverse fasi di
acquisizione di uno specifico processo di apprendimento.
• Può avvenire con il supporto di griglie osservative che
permettano di registrare determinati aspetti pedagogici e
didattici su cui focalizzare l’attenzione.
Natalia Marianna Iannazzo
Linee guida per il diritto allo studio degli
alunni e degli studenti con DSA
punto 2.1: “Quando un docente osserva tali caratteristiche
(prestazioni atipiche) nelle prestazioni scolastiche di un
alunno, predispone specifiche attività di recupero e
potenziamento. Se, anche a seguito di tali interventi,
l'atipia permane, sarà necessario comunicare alla famiglia
quanto riscontrato, consigliandola di ricorrere ad uno
specialista per accertare la presenza o meno di un disturbo
specifico di apprendimento(.)
Natalia Marianna Iannazzo
Bambino in età prescolare
linguaggio orale
Natalia Marianna Iannazzo
Errori fonologici prodotti oralmente (taolo per tavolo; fola per
vola…).
Semplificazione della struttura della sillaba CCV in CVC (freddo\
feddo)
Sillabe con nesso consonantico (prato\strada)
Eliminazione di suoni o sillabe (tica per fatica)
Difficoltà con strutture sillabiche complesse
Sostituzione della liquida R / L
Cosa osservare
Natalia Marianna Iannazzo
Pronuncia male parole lunghe e/o formula frasi molto brevi e/o non corrette
quando parla.
Sostituisce alcuni suoni nelle parole, in modo che quando parla il suo linguaggio
risulta poco comprensibile.
Ha difficoltà nel riconoscere i suoni che compongono una parola e li può
confondere.
Ha difficoltà nel dividere la parola in sillabe (analisi sillabica) e/o nel ricostruire
la parola intera dalle sillabe (sintesi sillabica).
Può equivocare ciò che sente.
Utilizza parole non adeguate al contesto o le sostituisce.
Tende a non ricordare le elencazioni (nomi, cose, numeri, ecc.) specie se in
sequenza
Cosa osservare
Natalia Marianna Iannazzo
Ha difficoltà a mantenere il ritmo.
Ha difficoltà nel ricordare il nome appropriato degli oggetti.
È lento ad ampliare il vocabolario.
Ha difficoltà nell’apprendimento dei numeri, dei giorni della settimana,
dei colori e delle forme.
Ha difficoltà nell’imparare a scrivere il proprio nome.
Ha difficoltà nel seguire più indicazioni insieme e routine.
Ha difficoltà con i compiti che implicano abilità motorie (allacciarsi le
scarpe, ritagliare, infilare perline, ecc.).
Cosa osservare
Natalia Marianna Iannazzo
Può apparire poco coordinato e goffo nei movimenti quando gioca o
è impegnato in attività sportive (es. prendere una palla al volo).
difficoltà di orientamento e integrazione spazio-temporale;
difficoltà di coordinazione oculo-manuale e di coordinazione
dinamica generale;
dominanza laterale non adeguatamente acquisita;
difficoltà di orientamento nel tempo scuola;
difficoltà nell’esecuzione autonoma delle attività della giornata,
difficoltà ad orientarsi nel tempo prossimale (ieri, oggi, domani).
IDENTIFICAZIONE PRECOCE
Natalia Marianna Iannazzo
PROVE DI VALUTAZIONE:
questionario osservativo IPDA
prove di scrittura spontanea
prove di consapevolezza metafonologica
griglie osservative
osservazioni sistematiche e periodiche delle
competenze di letto scrittura (monitoraggio)
Identificazione precoce:
GRIGLIE OSSERVATIVE
QUESTIONARIO OSSERVATIVO IPDA
PIANI OPERATIVI DA REALIZZARE NEL
CORSO DELL’ULTIMO ANNO DI SCUOLA
DELL’INFANZIA PER IL POTENZIAMENTO
DELLE ABILITÀ CARENTI
Natalia Marianna Iannazzo
CONSAPEVOLEZZA
METAFONOLOGICA
Segmentazione: pronunciare nella corretta
sequenza unità segmentali (sillabiche
o fonemiche) costituenti una parola data
Fusione: pronunciare una parola risultante dalla fusione
di una serie di fonemi
Classificazione: riconoscere o produrre parole con
uguale rima, uguale fonema o sillaba iniziale, finale,ecc.
Manipolazione: pronunciare una parola privata di una
sillaba o di un fonema iniziale, finale, intermedio, oppure
una parola risultante dall’aggiunta di suoni sillabico o
fonemico di una parola data.
Natalia Marianna Iannazzo
LETTURA STRUMENTALE
EVOLUZIONE:
• Modello di FRITH (1985)
LETTORE ESPERTO:
• Modello di COLTHEART (1981)
«DELLA DOPPIA VIA»:
– Via fonologica
– Via lessicale
Natalia Marianna Iannazzo
APPRENDIMENTO DELLA
LETTURA STRUMENTALE (U. FRITH)
FASE LOGOGRAFICA
FASE ALFABETICA
FASE ORTOGRAFICA
FASE LESSICALE
Legge e scrive parole in modo
globale.
Si iniziano ad applicare regole di
conversione fonema/grafema e
grafema/fonema.
Si sviluppano nuove associazioni
con parti più complesse es. sillabe
suffissi morfemi di/trigrammi
Le parole vengono lette e scritte
senza bisogno di trasformazioni
parziali
Natalia Marianna Iannazzo
MODELLO DI COLTHEART (1981)
«DELLA DOPPIA VIA»:
VIA FONOLOGICA:
Riconoscimento di
parole con le regole
di conversione
Grafema-fonema
VIA LESSICALE:
Riconoscimento di
parole grazie alle
competenze lessicali
e sintattiche
Natalia Marianna Iannazzo
APPRENDIMENTO DELLA LETTURA
Automatizzazione dei processi di
lettura attraverso l’utilizzo corretto di
entrambe le vie di lettura
(fonologica e lessicale).
Natalia Marianna Iannazzo
L’apprendimento della scrittura
Condivide con la lettura il nucleo
essenziale del processo
Richiede un’abilità “grafica”
aggiuntiva
Natalia Marianna Iannazzo
Nella scrittura sono implicati: Aspetti comunicativi (segnali, colori, gesti, tono di voce per
leggere un testo)
Aspetti costruttivi (Scrittura spontanea, Concettualizzazione
della lingua scritta)
Aspetti linguistici e metalinguistici
Aspetti pragmatici
Aspetti esecutivi (Organizzazione visuo-spaziale,
Organizzazione visuo-costruttiva, Analisi del gesto grafico,
Ritagliare e incollare)
Natalia Marianna Iannazzo
LE FASI DELLA CONCETTUALIZZAZIONE DELLA
LINGUA SCRITTA (FERREIRO TEBEROSKY- 1985)
LIVELLO PRECONVENZIONALE
LIVELLO SILLABICO
LIVELLO SILLABICO
ALFABETICO
LIVELLO ALFABETICO
Il segmento scritto diventa un particolare
disegno della realtà. Il bambino usa lettere
dell’alfabeto combinate a caso (LLODO). Per
un oggetto grande usa più lettere, per uno
piccolo poche lettere
Ad ogni sillaba corrisponde una lettera che a
che fare con la sillaba reale (“OA” per coda;
“AOO” per tavolo)
Il bambino scrive alcune sillabe con due
segni, altre con uno (“CAMN” per camino;
”CROT” per carota)
Il bambino scrive tutte le sillabe con almeno
due segni; (CAMINO per CAMINO). Difficoltà
per le sillabe rappresentate con più di due
segni e per i suoni che si scrivono con più di
un segno (CIAVE per CHIAVE)
Natalia Marianna Iannazzo
A COSA SERVONO GLI AUTOMATISMI?
Consentono il recupero diretto di INFORMAZIONI e di
PROCEDURE, non mediato da ragionamento
Evitano l’AFFOLLAMENTO COGNITIVO
Liberano “spazio” in MEMORIA
Riducono la FATICA
Aumentano la VELOCITA’ di lavoro
Permettono di fare più cose contemporaneamente e quindi
di produrre di più
Consentono l’accesso a LIVELLI PIÙ COMPLESSI di lavoro
Natalia Marianna Iannazzo
OSTACOLI ALLA FORMAZIONE DI
UN AUTOMATISMO
COMPLESSITA’ dell’OGGETTO, quindi dell’apprendimento
proposto e da fissare
Inadeguatezza del METODO
Inadeguatezza del MOMENTO in cui viene proposto un
apprendimento
Inadeguatezza dei TEMPI dati per l’apprendimento e
l’automatizzazione
DIFFICOLTA’ specifiche del SOGGETTO che apprende
Natalia Marianna Iannazzo
OSTACOLI ALL’AUTOMATIZZAZIONE DEI
PROCESSI DI CONVERSIONE GRAFEMA/FONEMA
COMPLESSITÀ interne al CODICE/LINGUA:
livello di “trasparenza” della lingua:
somiglianze fonetiche e grafiche: f/v; d/t; b/p …
ambiguità/omofonie: H iniziale; suono qu/cu …
ambivalenze: c di casa e c di cena)
DIFFICOLTA’ SPECIFICHE del SOGGETTO:
necessità di più tempo per fissare gli apprendimenti
presenza di un DISTURBO SPECIFICO DELL’APPRENDIMENTO
Natalia Marianna Iannazzo
Esistono essenzialmente due metodi di
insegnamento della letto-scrittura:
il Metodo Globale
il Metodo Fono-Sillabico
INSEGNARE LA LETTO-SCRITTURA
Natalia Marianna Iannazzo
L’Italiano è una lingua sillabica, per cui
il metodo fonologico e sillabico è il più
adatto per insegnare ai bambini la letto-
scrittura.
QUALE METODO USARE?
Natalia Marianna Iannazzo
Linee guida della legge 170/2010
« Scendendo nello specifico del metodo di insegnamento-
apprendimento della lettoscrittura, è importante sottolineare
che la letteratura scientifica più accreditata sconsiglia il
metodo globale, essendo dimostrato che ritarda
l’acquisizione di una adeguata fluenza e correttezza di lettura.
Per andare incontro al bisogno educativo speciale
dell’alunno con DSA si potrà utilizzare il metodo fono-
sillabico, oppure quello puramente sillabico.»
Natalia Marianna Iannazzo
COME VALUTARE LA SCRITTURA
Per valutare la scrittura spontanea del
bambino ci si serve di due parametri:
Il Parametro Costruttivo
Il Parametro Esecutivo
Natalia Marianna Iannazzo
IL PARAMETRO COSTRUTTIVO
VALUTA:
la quantità di segni usati dal bambino
il valore convenzionale sonoro delle
lettere scritte, cioè effettiva corrispondenza
dei segni grafici con i suoni
Natalia Marianna Iannazzo
IL PARAMETRO ESECUTIVO
VALUTA: la direzionalità della scrittura (sx – dx)
l’orientamento delle lettere nello spazio (lettere
rovesciate) e l’occupazione dello spazio sul
foglio (lettere sparse o su una riga)
l’adeguatezza del segno grafico (incerto, sicuro)
e il tipo di carattere utilizzato (stampato
maiuscolo, corsivo)
Natalia Marianna Iannazzo
Classificazione degli errori di scrittura
FONOLOGICI:
scambi di suono es. f/v p/b,
riduzione di gruppo es. tota/torta,
aggiunte/omissioni es. torota/torta
Inversioni t / t es. parto/prato.
NON FONOLOGICI O ORTOGRAFICI :
uso dell’h,
omissione dell’apostrofo,
errori di omofoni non omografi es.
quore/cuaderno,
separazioni e fusioni illegali es. in sieme,
errori nei di/trigrammi
FONETICI:
aggiunta/omissione di doppie,
aggiunta/omissione di accento
Natalia Marianna Iannazzo
La Dislessia Evolutiva
Come si manifesta – Le prime fasi
(inizio PRIMARIA)
Natalia Marianna Iannazzo
Difficoltà e lentezza nell’acquisizione del codice alfabetico e
nell’applicazione delle “mappature” Grafema-Fonema e viceversa
Controllo limitato delle operazioni di analisi e sintesi fonemica con
errori che alterano in modo grossolano la struttura fonologica delle
parole lette o scritte
Accesso Lessicale limitato o assente anche quando le parole sono
lette correttamente
Capacità di lettura come riconoscimento di un numero limitato di
parole note
La Dislessia Evolutiva
Come si manifesta La fase finale
(5°PRIMARIA/SECONDARIA)
Natalia Marianna Iannazzo
Padronanza quasi completa del codice alfabetico e stabilizzazione
delle “mappature” Grafema-Fonema
L’ analisi, la sintesi fonemica e l’”accesso lessicale” cominciano ad
automatizzarsi, almeno con le parole di uso più frequente
Limitato accesso al Lessico Ortografico
Scarsa integrazione dei processi di “decodifica” e “comprensione”:
la lettura resta stentata
DIFFICOLTÀ NELLA SCRITTURA
Natalia Marianna Iannazzo
Negli aspetti esecutivi:
DISGRAFIA
DISORTOGRAFIA
Nella produzione del testo:
Ideazione
Stesura
Revisione
DIFFICOLTÀ NELLA SCRITTURA:SCRITTURA SOTTO DETTATURA
Natalia Marianna Iannazzo
Abilità di analisi acustica delle lettere nella parola
sequenziate nel tempo
Capacità di convertire i singoli suoni uditi, percepiti
e discriminati nei corrispondenti grafemi
Conservazione delle informazioni nella MBT
Conoscenza delle caratteristiche fisiche dei singoli
grafemi
DIFFICOLTÀ NELLA SCRITTURA:ORTOGRAFIA
Natalia Marianna Iannazzo
ORTOGRAFIA FONOLOGICA: si automatizza entro la
seconda classe
ORTOGRAFIA NON FONOLOGICA (delle regole) ha
tempi di automatizzazione più lunghi; è guidata dalle
capacità cognitive e metacognitive
ESEMPI DI ATTIVITÀ DI
RECUPERO E DI
POTENZIAMENTO
Natalia Marianna Iannazzo
Proporre ai bambini esercizi linguistici –
“operazioni metafonologiche” – sotto
forma di giochi.
(Il linguaggio è il miglior predittore delle difficoltà di lettura, per questo è
bene proporre ai bambini operazioni metafonologiche per scandire e
manipolare le parole a livello sillabico, accessibili a bambini che non
hanno ancora avuto un’istruzione formale ed esplicita del codice
scritto.)
Natalia Marianna Iannazzo
GIOCHI SULL’ASCOLTO
GIOCHI SUL RITMO
GIOCHI DI RINFORZO DEI MOVIMENTI
BUCCO – FONATORI
GIOCHI FONOLOGICI
GIOCHI DI PAROLE
OPERAZIONI
METAFONOLOGICHE
Natalia Marianna Iannazzo
LABORATORIO FONOLOGICO
OBIETTIVI :- ANALISI SILLABICA
- SINTESI SILLABICA
- RICONOSCERE E PRODURRE RIME
- RICONOSCERE PAROLE LUNGHE E CORTE
- QUANTIFICARE LA LUNGHEZZA DELLE PAROLE (QUANTE SILLABE)
- IDENTIFICARE LA PRIMA PARTE E L’ULTIMA PARTE DI UNA PAROLA
- ASCOLTARE E RIPRODURRE RITMI CON PAROLE LUNGHE E CORTE
- INVENTARE STORIE CON IMMAGINI
- QUANTIFICARE LA LUNGHEZZA DELLE FRASI (QUANTE PAROLE)
Natalia Marianna Iannazzo
POTENZIAMENTO SPAZIO – TEMPORALE:
ESERCIZI DI RITMO IN ASCOLTO;
SIMBOLIZZAZIONE DI STRUTTURE SPAZIALI;
TRASCRIZIONE STRUTTURE TEMPORALI;
POTENZIAMENTO ORGANIZZAZIONE TEMPORALE:
SEQUENZE TEMPORALI DI AZIONI ( ESEGUIRE DUE/TRE
AZIONI IN SUCCESSIONI E FARLE RIPETERE AI BAMBINI)
SEQUENZE TEMPORALI DI IMMAGINI (STORIE DA
RIORDINARE)
STRATEGIE DI POTENZIAMENTO PER IL
BIENNIO DELLA SCUOLA PRIMARIA
Natalia Marianna Iannazzo
E NEL
CALCOLO?
Natalia Marianna Iannazzo
Errori commessi nelle fasi di apprendimento e
che persistono nei bambini con DSA
Sovra-conteggio e
sotto-conteggio
Il bambino inizia a contare un insieme
dicendo ʺunoʺ quando il suo dito sta già
toccando il secondo elemento oppure
dicendo ʺdueʺ quando il suo dito sta
toccando il primo elemento
Omissioni Il bambino salta uno o più oggetti durante
il conteggio, quando non sono posti in
maniera ordinata.
Doppio conteggio Il bambino conta più volte lo stesso
oggetto.
Sequenza parole-numero
errata
Il bambino utilizza una sequenza-numero
errata ʺuno, due, quattro, setteʺ
Natalia Marianna Iannazzo
LUCANGELI
I processi della cognizione numerica
PROCESSI
SEMANTICI
PROCESSI
LESSICALI
PROCESSI
SINTATTICI
Conoscenza della quantità
che un determinato numero
definisce
uno = un elemento
Possono essere osservati
attraverso:
• Conteggio
• Comparazione di
quantità
• Seriazione
Nominare correttamente un
numero attraverso una
codifica bidirezionale tra il
codice arabico e quello
verbale scritto:
21 = ventuno
Diciotto = 18
Possono essere osservati
attraverso:
• Lettura di numeri
• Dettato di numeri
Modo in cui si possono
comporre le cifre e le loro
combinazioni:
12 (2 = 2)
123 (2 = 20)
2031 (2= 2000)
Possono essere osservati
attraverso:
• la conversione in numeri
delle configurazione
posizionali: ʺ1 decine, 2
unità, 6 centinaiaʺ = 612
Natalia Marianna Iannazzo
LUCANGELI
Sistema del calcolo
Segni delle operazioni
Procedure:
• Calcolo a mente
• Calcolo scritto
Fatti numerici (tabelline, combinazioni /
operazioni di cui non dobbiamo eseguire il calcolo
perché presenti in memoria)
Natalia Marianna Iannazzo
DISTURBI E DIFFICOLTÀ DI CALCOLO
DIFFICOLTÀ
• Situazione generica di
problematicità che chiunque
può incontrare nel corso degli
anni di studio.
• Si caratterizza per la
modificabilità.
• L’intervento di recupero e
potenziamento ottiene buoni
risultati e in breve tempo
normalizza il profilo.
DISTURBI
• Hanno basi neurologiche.
• Si caratterizza per la specificità
in condizioni di adeguate abilità
generali e di adeguato
apprendimento in altri ambiti
• È spesso in comorbilità con
dislessia e difficoltà nella
soluzione di problemi
• L’intervento di recupero e
potenziamento migliora il profilo
ma non lo normalizza.
Natalia Marianna Iannazzo
LUCANGELI
DISTURBI del CALCOLO
PROFONDA
(cecità ai numeri)
• Errori nei processi semantici
• Debolezza nella struttura
cognitiva deputata
all’elaborazione delle
componenti numeriche:
subitizing, meccanismi di
quantificazione, seriazione,
comparazione.
PROCEDURALE
• Errori nel sistema del numero
(processi sintattici e lessicali)
• Errori nel sistema del calcolo:
– Nel recupero dei fatti
aritmetici
– Nel mantenimento e recupero
delle procedure
– Nell’applicazione delle
procedure
Natalia Marianna Iannazzo
LUCANGELI
Difficoltà trasversali
Abilità attentive: ricordarsi di aggiungere il riporto, copiare correttamente
i numeri, seguire sequenze di passaggi matematici …
Abilità mnemoniche: difficoltà a ricordare numeri complessi / composti
da molte cifre, formule, procedure, definizioni
Difficoltà visuo-spaziali: incolonnamento, direzione procedurale del
calcolo, scrivere cifre o simboli, posizione decimale, destra/sinistra
Orientamento spazio-temporale
Memorizzazione e recupero di sequenze (giorni della settimana, mesi,
stagioni…)
Memoria a breve termine
Natalia Marianna Iannazzo
Strategie nella scuola
dell’infanzia
Potenziare:
1. La quantificazione numerica
2. Il conteggio
Natalia Marianna Iannazzo
Strategie nella scuola primaria
Potenziare:
1. Processi di conteggio
2. Processi semantici
3. Processi lessicali
4. Processi sintattici
5. Calcolo a mente
6. Calcolo scritto
Natalia Marianna Iannazzo
OSSERVAZIONE SCUOLA SECONDARIA
• ORGANIZZAZIONE
• COMPORTAMENTO
• LETTURA
• COMPRENSIONE
• SCRITTURA
• CALCOLO
• LINGUE STRANIERE
• ESPRESSIONE ORALE
• MEMORIANatalia Marianna Iannazzo
ORGANIZZAZIONE
• Difficoltà nel gestire il materiale scolastico
• Difficoltà nell’organizzazione del lavoro
• Difficoltà nella gestione del foglio
• Ha bisogno che la consegna venga ripetuta più
volte
• È variabile nei tempi di esecuzione delle attività (è
frettoloso o lento)
Natalia Marianna Iannazzo
COMPORTAMENTO
• Chiede spesso di uscire
• Ha scarsa fiducia nelle proprie capacità
• Sembra svogliato, pigro, distratto
• Ha scarse capacità di concentrazione prolungata
• Mostra facile stancabilità e lentezza
• Sembra spesso annoiato
• Evita il compito
• Non rispetta gli impegni e trova sempre scuse
Natalia Marianna Iannazzo
LETTURA
• Legge a voce alta con poca espressione o intonazione
• Tende a sottrarsi alle richieste di lettura a voce alta
• Legge lentamente, anche se correttamente
• Decodifica erroneamente termini poco conosciuti
• Decodifica in modalità sub lessicale
• Nella lettura commette errori di anticipazioni scorrette,
scambio di accenti, omissioni, aggiunte….
Natalia Marianna Iannazzo
COMPRENSIONE
• Ha difficoltà nella comprensione di un testo in lettura ad
alta voce
• Ha difficoltà nella comprensione di un testo in lettura
silente
• Comprende meglio se qualcuno legge per lui
• Spesso non comprende le richieste, se non ripetute in
maniera esplicita e semplificata
• Ha difficoltà a fare inferenze lessicali e semantiche
Natalia Marianna Iannazzo
SCRITTURA
• Errori di scrittura (fonologici, non fonologici, altri errori…)
• Punteggiatura scorretta
• Non utilizzo delle lettere maiuscole dopo il punto o per i nomi propri
• Ritardo ed errori nella scrittura sotto dettatura
• Difficoltà nel prendere appunti
• Difficoltà nella produzione scritta di un testo (fase organizzativa, struttura,
grammatica, coerenza, coesione…)
• Difficoltà nell’elaborazione di un riassunto
• Difficoltà a copiare dalla lavagna o da un libro
• Instabilità del carattere (alterna stampato e corsivo in una stessa frase)
• Incolonnamento scorretto delle operazioni
• Difficoltà nel realizzare figure geometriche o disegni
Natalia Marianna Iannazzo
CALCOLO
• Difficoltà a scrivere numeri lunghi e compressi
• Difficoltà a scrivere numeri che contengono lo zero
• Difficoltà nel recupero del fatti numerici
• Difficoltà negli algoritmi in colonna
• Difficoltà nei calcoli a mente
• Difficoltà nell’applicazione di formule, procedure, …
• Difficoltà nella risoluzione dei problemi
Natalia Marianna Iannazzo
LINGUE STRANIERE
• Difficoltà nel portare a termine le consegne
• Difficoltà nel discriminare le parole della lingua in ascolto
• Difficoltà nel comprendere dialoghi, messaggi, testi
• Difficoltà nella trascrizione corretta delle parole
• Difficoltà nella memorizzazione del lessico, delle regole
grammaticali, nelle strutture linguistiche
• Difficoltà a svolgere gli esercizi anche con un modello da
seguire
• Difficoltà nella ricerca di termini sul vocabolario
Natalia Marianna Iannazzo
ESPRESSIONE ORALE
• Difficoltà nell’utilizzo del lessico specifico delle
discipline
• Difficoltà nel trovare la parola adeguata al contesto
• Discrepanza tra vocabolario in comprensione rispetto
a quello in produzione
• Difficoltà nell’esposizione orale e organizzazione del
discoro
• Lentezza nell’esposizione durante le interrogazioni
Natalia Marianna Iannazzo
MEMORIA
• Difficoltà nel recupero dalla memoria informazioni già
acquisite e comprese
• Confusione o difficoltà nel ricordare nomi e date
• Difficoltà nella memorizzazione di formule, tabelline,
regole, procedure…
• Difficoltà nella memorizzazione di categorizzazioni
grammaticali
• Difficoltà nella memorizzazione di poesie, canzoni…
Natalia Marianna Iannazzo
Compiti della scuola
dopo la diagnosi
Riceve formalmente dalla famiglia la certificazione di
“diagnosi di DSA” secondo i criteri stabiliti dalla legge
Garantisce l'uso di una didattica individualizzata e
personalizzata, con forme efficaci e flessibili di lavoro
scolastico che tengano conto anche di caratteristiche
peculiari dei soggetti.
Adotta metodologie e strategie educative “adeguate”.
Natalia Marianna Iannazzo
PERSONALIZZAZIONE DELL’APPRENDIMENTO
La Direttiva estende a tutti gli studenti in difficoltà il diritto alla
personalizzazione dell’apprendimento, richiamandosi
espressamente ai principi enunciati dalla Legge 53/2003.
Fermo restando l'obbligo di presentazione delle certificazioni per
l'esercizio dei diritti conseguenti alle situazioni di disabilità e di DSA, è
compito doveroso dei Consigli di classe o dei teams dei docenti
indicare in quali altri casi sia opportuna e necessaria l'adozione di
una personalizzazione della didattica ed eventualmente di misure
compensative o dispensative, nella prospettiva di una presa in carico
globale ed inclusiva di tutti gli alunni.
Natalia Marianna Iannazzo
Strumento privilegiato è il percorso individualizzato e personalizzato, redatto in
un Piano Didattico Personalizzato (PDP), che ha lo scopo di definire,
monitorare e documentare - secondo un’elaborazione collegiale,
corresponsabile e partecipata - le strategie di intervento più idonee e i criteri
di valutazione degli apprendimenti.
Il Piano Didattico Personalizzato è lo strumento in cui si potranno includere
progettazioni didattico-educative calibrate sui livelli minimi attesi per le
competenze in uscita (di cui moltissimi alunni con BES, privi di qualsivoglia
certificazione diagnostica, abbisognano), strumenti programmatici utili in
maggior misura rispetto a compensazioni o dispense, a carattere squisitamente
didattico-strumentale.
CIRCOLARE MINISTERIALE n. 8 / 2013
Natalia Marianna Iannazzo
È necessario che l’attivazione di un percorso individualizzato e
personalizzato per un alunno con Bisogni Educativi Speciali sia
deliberata in Consiglio di classe dando luogo al PDP, firmato dal
Dirigente scolastico (o da un docente da questi specificamente
delegato), dai docenti e dalla famiglia.
La decisione di adottare una progettazione personalizzata e
individualizzata va opportunamente motivata e registrata
all’interno dei verbali dei Consigli di classe / team dei
docenti.
Natalia Marianna Iannazzo
Il PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO
Quanto viene redatto?
• Per gli alunni con DSA la scuola predispone il PDP entro il primo
trimestre scolastico per le diagnosi già protocollate agli atti della scuola
oppure su richiesta della famiglia in possesso di diagnosi in qualsiasi
momento dell’anno (Linee Guida allegate al DM 5669/2011, p. 8)
Negli anni terminali di ciascun ciclo scolastico le certificazioni dovranno
essere presentate entro il termine del 31 marzo (art. 1 Accordo Stato-
Regioni sulle certificazioni per DSA; CM 8/2013 p. 3)
• Per gli altri alunni con altri BES (in assenza di certificazione) i tempi di
redazione del PDP coincidono con il primo trimestre scolastico oppure
quando se ne ravvisi la necessità.
Natalia Marianna Iannazzo
IL PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO
Cosa deve contenere?
• Dati anagrafici dell’alunno
• Profilo didattico dell’alunno
• Livello degli obiettivi: adattamento degli obiettivi
curricolari
• Attività didattiche individualizzate e personalizzate
• Strumenti compensativi e misure dispensative
• Forme di verifica e valutazione personalizzate
• Patto con la famiglia
Natalia Marianna Iannazzo
IL PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO
• PROFILO DIDATTICO DELL’ALUNNO
– Funzionamento delle abilità strumentali
– Caratteristiche comportamentali
– Caratteristiche del processo di apprendimento
– Strategie e strumenti che l’alunno utilizza nello
studio
Natalia Marianna Iannazzo
IL PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO
• LIVELLO DEGLI OBIETTIVI: ADATTAMENTO
DEGLI OBIETTIVI CURRICOLARI
DSA BES
Progettazione didattico-
educativa nel rispetto
degli obiettivi specifici
di apprendimento
Progettazione didattico-
educativa sui livelli
minimi attesi per le
competenze in uscita
Natalia Marianna Iannazzo
IL PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO
• Attività didattiche individualizzate e
personalizzate:
• La DIDATTICA INDIVIDUALIZZATA si riferisce alle
strategie didattiche che mirano ad assicurare a tutti gli
studenti il raggiungimento delle competenze fondamentali
del curricolo, attraverso una diversificazione dei percorsi di
apprendimento: OBIETTIVI COMUNI per tutti con
METODOLOGIE in funzione delle CARATTERISTICHE
INDIVIDUALI degli studenti.
Natalia Marianna Iannazzo
IL PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO
• Attività didattiche individualizzate e
personalizzate:
• La DIDATTICA PERSONALIZZATA valorizza la
specificità dell’alunno, segue percorsi differenti
per contenuti, metodologie e risultati.
Natalia Marianna Iannazzo
STRATEGIE E METODOLOGIE UTILI ALLA PERSONALIZZAZIONE
POSSONO ESSERE:
– Apprendimento cooperativo
– Tutoring
– Lavori di coppia
– Apprendimento mediato dalle nuove tecnologie
– Uso e produzione di materiali multimediali
– Didattica laboratoriale
– Apprendimento significativo attraverso l’uso e la produzione di organizzatori grafici
della conoscenza
– Scomposizione dei compiti in sotto-obiettivi
– Didattica per problemi reali
– Valorizzazione di diversi linguaggi comunicativi
– Semplificazione del testo
Natalia Marianna Iannazzo
BARRIERE DELLA METODOLOGIA DI
INSEGNAMENTO
VERIFICHE SULLE
CONOSCENZE
E NON SULLE
COMPETENZE
VERIFICHE
STANDARDIZZATE
PER STUDENTI
SENZA DIFFICOLTÀ
MATERIALI POCO
ACCESSIBILI
IMPOSTAZIONE STANDARD
DELLA LEZIONE
Natalia Marianna Iannazzo
Natalia Marianna Iannazzo
AZIONE DIDATTICA SECONDO LA PROSPETTIVA
DELL’ACCESSIBILITÀ.
Processo costituito da precise scelte teorico-metodologiche
che il docente compie allo scopo di garantire pari opportunità di
apprendimento all’allievo con bisogni speciali massimizzando
l’accesso (e dunque rimuovendo le relative barriere) ai
materiali, ai percorsi e alle attività didattiche a livello fisico,
psico-cognitivo, linguistico e metodologico (DALOISO)
Natalia Marianna Iannazzo
PRINCIPI PER RISPETTARE
L’ACCESSIBILITÀ
• SISTEMATICITÀ
• MULTISENSORIALITÀ
• MULTIMEDIALITÀ
• ADATTAMENTO LINGUISTICO
• DIFFERENZIAZIONE
Natalia Marianna Iannazzo
SISTEMATICITÀ:
Motivazione di solito estrinseca all’apprendimento.
Il docente fa ricorso a novità e varietà per stimolare gli studenti con il rischio di
fra perdere la sistematicità:
• per lo studente non è chiaro il focus della lezione,
• dispersione di capacità cognitive, di attenzione e memoria
Per evitare questo processo possiamo utilizzare 4 espedienti:
1. predisporre uno schema della lezione
2. mappatura cognitiva (dei processi cognitivi da realizzare durante la
lezione)
3. ricapitolazioni frequenti
4. compiti auto-apprendimento (iper –apprendimento)
Natalia Marianna Iannazzo
MULTISENSORIALITÀ
L’utilizzo di più canali sensoriali, linguaggi
(verbale, iconico, mimico …), supporti
(immagini, video, oggetti …), esperienze
olistiche, ecc. permette di rendere più stabile
l’interiorizzazione dell’apprendimento
Natalia Marianna Iannazzo
MULTIMEDIALITÀ:
I materiali multimediali permettono una didattica multisensoriale e possono
compensare una difficoltà specifica nello studente.
I saperi che la rete digitale veicola sono fluidi e in divenire; integrano originali
strategie comunicative; seguono la reticolarità dell’ipertestualità.
Se la scrittura ha favorito il pensiero analitico, i nuovi media sostengono quello
associativo (Bush, 1945); la navigazione libera di risorse interconnesse ci
rende produttori attivi di percorsi personali di conoscenza piuttosto che
semplici fruitori (Bolter e Grusin, 2002).
Natalia Marianna Iannazzo
ADATTAMENTO LINGUISTICO:
L’INPUT LINGUISTICO DOVREBBE ESSERE:
• decelerato: paralinguistico: velocità di eloquio più lenta, segnali prosodici su
parole chiave
• ridondante: riprendere lo stesso argomenti da punti di vista diversi, non
ripetere sempre la stessa cosa nello stesso modo
• semplificato: proporre versioni semplificate o adattate di un testo; lavorare
in classe con gli studenti sulla semplificazione / manipolazione del testo
• segmentato: ridurre il carico cognitivo spezzando le attività in micro-attività
autonome. Si riduce la stanchezza e la didattica è dinamica
Natalia Marianna Iannazzo
• Scopo dell’educazione non è la padronanza dei
contenuti o l’uso delle nuove tecnologie, ma la
padronanza del processo di apprendimento: rendere
gli studenti ʺespertiʺ.
• Studenti esperti: persone che vogliono apprendere,
che sanno come apprendere e sono preparati
all’apprendimento.
UDL (UNIVERSAL DESIGN FOR LEARNING) (2011)
PUA (PROGETTAZIONE UNIVERSALE PER L’APPRENDIMENTO)
Natalia Marianna Iannazzo
Aiutare gli educatori a rendere gli studenti esperti,
creando curricula flessibili che soddisfano i
bisogni di tutti, riducendo gli ostacoli,
ottimizzando i livelli di difficoltà e di supporto, fin
dalla scuola dell’infanzia.
SCOPO DELLA PUA
Natalia Marianna Iannazzo
SONO I CURRICULA RIGIDI CHE INNALZANO LE
BARRIERE DELL’APPRENDIMENTO:
NON TENGONO CONTO DELLA VARIABILITÀ
DEGLI STUDENTI.
Natalia Marianna Iannazzo
UDL (Universal Design for Learning)
PUA (Progettazione Universale per l’Apprendimento)
La progettazione universale dell’Apprendimento si basa su tre principi
fondamentali :
1. Fornire molteplici mezzi di rappresentazione: il “cosa imparare”.
2. Fornire molteplici mezzi di azione ed espressione: “come imparare”.
3. Fornire molteplici mezzi di coinvolgimento: “perché imparare”.
La PUA propone materiali flessibili, che presentano lo stesso argomento in
modo coinvolgente attraverso stimoli multimodali e supporti diversificati per
attivare il maggior numero di canali sensoriali, e organizzando le informazioni in
svariate modalità in modo da adeguarsi anche a stili cognitivi differenti.
Natalia Marianna Iannazzo
Fornire molteplici mezzi di rappresentazione:
il “cosa imparare”.
Gli studenti differiscono nel modo in cui percepiscono e comprendono le
informazioni che vengono loro presentate.
Per ridurre le barriere dell’apprendimento bisogna assicurarsi che
l’informazione chiave sia accessibile a tutti:
Fornendo la stessa informazione attraverso diverse modalità (vista,
udito, tatto…)
Proponendo l’informazione in formati che possono essere personalizzati
Attivare o fornire la conoscenza di base (conoscenze pregresse)
Guidare l’elaborazione dell’informazione, la visualizzazione e la
manipolazione
Massimizzare il transfer e la generalizzazione
Natalia Marianna Iannazzo
MOLTEPLICI MEZZI DI RAPPRESENTAZIONE
Natalia Marianna Iannazzo
Valorizzare linguaggi comunicativi altri dal codice scritto (immagini,
video, audio…)
Natalia Marianna Iannazzo
Natalia Marianna Iannazzo
Utilizzare organizzatori grafici della conoscenza anche durante le
spiegazioni
Natalia Marianna Iannazzo
Fornire molteplici mezzi di azione ed
espressione: il “come imparare”.
Gli studenti differiscono nei modi in cui esprimono ciò che sanno. Non esiste
un solo mezzo di azione o espressione, bisogna insegnare diverse opzioni.
Ottimizzare l’accesso agli strumenti e alle tecnologie (uso dei sussidi )
Fornire opzioni per l’espressione e la comunicazione
Comporre con molteplici mezzi testi, discorsi, disegni, musica, danza, scultura…
Utilizzare manipolazioni fisiche (costruzioni, modelli 3D, regoli, animazioni…)
Fornire opzioni per le funzioni esecutive
Guidare la scelta di mete appropriate (sfida ottimale)
Aiutare la pianificazione e la scelta delle strategie (pensare ad alta voce)
Aumentare la capacità di controllo dei progressi
Natalia Marianna Iannazzo
Valorizzare linguaggi comunicativi altri dal codice scritto (immagini,
video, audio…)
Natalia Marianna Iannazzo
UTILIZZARE MANIPOLAZIONI FISICHE
(COSTRUZIONI, MODELLI 3D,, ANIMAZIONI …)
MARIA
HA
COMMESSO
UN
OMICIDIO
MA ,
UN
COMPLICE
HA
AVUTO
DA
SOLA
NON
ERA
Promuovere strategie per la gestione del parlato pianificato
(interrogazioni)
Fornire molteplici mezzi di coinvolgimento:
“perché imparare”.
Gli studenti si differenziano per motivazione. L’informazione alla quale non si
presta attenzione è inaccessibile.
• Fornire opzioni per attirare l’interesse
– Ottimizzare la scelta individuale e l’autonomia (sfida ottimale)
– Ottimizzare l’attinenza, il valore e l’autenticità (contestualizzazione)
– Minimizzare le minacce e le distrazioni (clima accogliente)
– Promuovere il mantenimento dello sforzo e della perseveranza (importanza delle mete
e degli obiettivi)
– Promuovere la collaborazione e la comunità
– Aumentare feedbak orientato alla padronanza (autoefficacia, consapevolezza,
autoregolamentazione, autovalutazione)
Natalia Marianna Iannazzo
Libro di testo digitale
Il libro di testo digitale rappresenta un possibile
mezzo per abbattere le barriere di accesso
all’apprendimento.
Supera la sua condizione di semplice strumento
compensativo per lo studente con DSA e diventa
uno strumento inclusivo per la classe.
Natalia Marianna Iannazzo
Personalizzare gli interventi con strategie
di facilitazione
• Verifica preventiva dell’effettiva sostenibilità di tutte le prove
o consegne assicurandosi che il successo sia sempre
possibile; (SFIDA OTTIMALE)
• Dividere gli obiettivi in sotto obiettivi;
• Valorizzare linguaggi alternativi al codice scritto
(MULTISENSORIALITÀ);
• Adattamento dei testi ad alta leggibilità sia dal punto di
vista linguistico che grafico (font, interlinea, colore…);
Natalia Marianna Iannazzo
APPRENDIMENTO SIGNIFICATIVO
Permette di dare un senso alle conoscenze, consentendo l’integrazione di
nuove informazioni con quelle preesistenti e l’utilizzo delle stesse in
contesti differenti, in modo da tramutarle in competenze.
Garantisce la capacità di problem solving, di pensiero critico, di
metariflessione.
È basato sul costruttivismo: costruire la conoscenza e non apprenderla
meccanicamente.
Avviene quando le nuove informazioni vengono collegate a concetti
rilevanti già posseduti (concettualizzazione e assimilazione).
Natalia Marianna Iannazzo
APPRENDIMENTO SIGNIFICATIVO
Il compito degli insegnanti è quello di:
rinforzare la motivazione ad apprendere e incoraggiare
capacità autocritiche degli studenti;
stimolare la capacità di rielaborazione personale delle
informazioni di chi apprende
Natalia Marianna Iannazzo
Natalia Marianna Iannazzo
Quando un alunno collega le nuove informazioni in maniera
distorta, consolida informazioni falsate.
Si possono proporre, quindi:
Mappe cognitive per esplorare le preconoscenze degli studenti ed
individuare eventuali misconcezioni;
Mappe concettuali come strumento per riorganizzare le
conoscenze ed acquisire consapevolezza dei propri processi
cognitivi e logici.
APPRENDIMENTO SIGNIFICATIVO E MAPPE
Natalia Marianna Iannazzo
« Altrettanto valore deve essere dato alla strategia di utilizzare mappe e
schemi e nel sollecitare l’adozione durante le interrogazioni.
Organizzare un semplice discorso orale su un tema affrontato in classe
con un breve intervento preparato in precedenza o un’esposizione su un
argomento di studio utilizzando una scaletta.
….
Espone oralmente all’insegnante e ai compagni argomenti di studio e di
ricerca, anche avvalendosi di supporti specifici (schemi, mappe,
presentazioni al computer, ecc.) »
Indicazioni Nazionali per il curricolo –
MIUR 2012
Natalia Marianna Iannazzo
Sono un valido sistema per:
Aiutare i docenti ad organizzare le idee per
l’insegnamento;
Un metodo per gli studenti per scoprire i concetti chiave e i
principi contenuti nelle lezioni.
Sono una tecnica per la rappresentazione della conoscenza attraverso
la strutturazione di concetti interconnessi e di relazioni logiche tra essi
attraverso una forma grafico-visuale.
Mappe concettuali - Novak
Natalia Marianna Iannazzo
Esplicitano il modo in cui creiamo relazioni tra concetti.
I concetti sono unità di significato che sintetizziamo, nominalizziamo,
categorizziamo e generalizziamo in una parola-concetto.
Le relazioni sono i collegamenti esistenti tra un concetto ed un altro
concetto e si esprimono attraverso parole-legame: verbi, preposizioni,
congiunzioni, connettivi.
L’insieme ʺconcetto - legame - concettoʺ crea quindi una proposizione di
senso compiuto (una triade).
Mappe concettuali - Novak
Natalia Marianna Iannazzo
L’insegnante deve insegnare la metodologia per
costruire le mappe concettuali
• Partire dalla sottolineatura del testo suggerendo
l’evidenziazione dei concetti e dei legami
attraverso l’uso di colori / forme differenti;
• Insegnare le regole di composizione delle
mappe
Natalia Marianna Iannazzo
DAL TESTO ALLA MAPPA
Natalia Marianna Iannazzo
Programmare l’apprendimento disciplinare: attaccare alle pareti
dell’aula la mappa della programmazione;
Esplorare le preconoscenze degli studenti;
Presentare una lezione (organizzatore anticipato);
Monitorare i progressi nell’apprendimento attraverso il confronto tra le
mappe prodotte dagli studenti nelle varie fasi del lavoro;
Verificare i livelli degli apprendimenti e valutare le competenze
acquisite;
Promuovere la riflessione metacognitiva.
Le mappe concettuali possono essere utilizzate
dall’insegnante per:
Natalia Marianna Iannazzo
IHMC Cmap Tools
http://cmap.ihmc.us
Software
Natalia Marianna Iannazzo
Sono organizzatori grafici della conoscenza;
Sono impostate su una logica associazionistica basata su
associazioni di idee.
Le associazioni di idee si sviluppano da un nucleo centrale, sono
disposte secondo una struttura radiale (dal generale al particolare),
sono esposte attraverso parole-concetti ed elementi evocativi (colori,
immagini, simboli…).
I concetti sono gerarchizzati e categorizzati secondo una struttura
ʺpadre – figlio - nipoteʺ
Mappe mentali - Buzan
Natalia Marianna Iannazzo
Foglio bianco in orizzontale;
Scrivere al centro l’argomento da sviluppare;
Partire dal centro per tracciare i rami su cui scrivere parole-chiave ;
Procedere in senso orario;
Lasciare libero lo spazio sopra e sotto il nucleo centrale;
Sui rami principali vengono posizionate le idee di base che guidano lo sviluppo
dell’argomento;
Sui rami secondari scrivere le parole-chiave associate;
Le parole-chiave / concetti non devono essere verbi perché le connessioni tra i legami
non devono essere specificate;
Usare l’associazione attraverso le frecce per creare i collegamenti e le relazioni;
Usare colori, immagini, simboli.
Regole per costruire Mappe mentali - Buzan
Natalia Marianna Iannazzo
MAPPA DI A. CAPUANO – F. STORACE – L. VENTRIGLIA
Supportare la rappresentazione delle conoscenze,
permettendo una visione d’insieme dei concetti;
Supportare la scrittura dei testi, stimolando la raccolta di
idee e associazioni (brainstorming);
Prendere appunti;
Valutazione delle competenze acquisite.
Le mappe mentali possono essere utilizzate
dall’insegnante per:
Natalia Marianna Iannazzo
IL PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO
Cosa deve contenere?
• Strumenti compensativi e misure dispensative:
• Devono essere calibrate sulle esigenze educative degli
studenti che presentano un bisogno educativo speciale
Natalia Marianna Iannazzo
Per gli alunni con BES ( formalmente individuati dai docenti) è possibile attivare
percorsi individualizzati e personalizzati, oltre che adottare strumenti
compensativi e misure dispensative.
In tal caso si avrà cura di monitorare l’efficacia degli interventi affinché siano messi in
atto per il tempo strettamente necessario.
Pertanto, a differenza delle situazioni di disturbo documentate da diagnosi, le misure
dispensative, nei casi sopra richiamati, avranno carattere transitorio e attinente
aspetti didattici, privilegiando dunque le strategie educative e didattiche attraverso
percorsi personalizzati, più che strumenti compensativi e misure dispensative.
In ogni caso, non si potrà accedere alla dispensa dalle prove scritte di lingua
straniera se non in presenza di uno specifico disturbo clinicamente diagnosticato,
secondo quanto previsto dall’art. 6 del DM n. 5669 del 12 luglio 2011 e dalle allegate
Linee guida.
Natalia Marianna Iannazzo
STRUMENTI COMPENSATIVI
• Utilizzo del computer con programmi di video-scrittura e / o sintesi vocale
• Utilizzo di libri digitali
• Utilizzo di risorse audio
• Utilizzo della calcolatrice o ausili per il calcolo non tecnologici (tavola
pitagorica, …)
• Utilizzo di schemi, tabelle, formulari come supporto durante i compiti o
le verifiche orali
• Utilizzo di mappe concettuali o mentali o video presentazioni durante
le interrogazioni per facilitare il recupero delle informazioni e migliorare
l’espressione orale
• Utilizzo di dizionari digitali
Natalia Marianna Iannazzo
Misure dispensative
• Dispensa dalla scrittura sotto dettatura di testi e/o appunti
• Dispensa dal ricopiare testi, espressioni o altro dalla lavagna
• Dispensa dallo studio mnemonico di formule, forme verbali,
termini tecnici
• Dispensa dalla lettura ad alta voce, di consegne complesse
• Dispensa dalla consultazione di dizionari cartacei
• Dispensa dai tempi standard e/o riduzione delle consegne
• Dispensa da un eccessivo carico di compiti con riduzione
delle pagine da studiare, senza modificare gli obiettivi
Natalia Marianna Iannazzo
MISURE DISPENSATIVE
• Accordo sulle modalità e i tempi delle verifiche scritte e orali con
possibilità di utilizzare diversi supporti
• Dispensa dallo studio della grammatica classificatoria
• Riduzione e adattamento del numero degli esercizi
• Sostituire le domande a risposta aperta, nelle prove scritte, con domande
a risposta multipla ( con possibilità di completamento o arricchimento
all’orale)
• Parziale sostituzione o completamento delle verifiche scritte con
prove orali
• Valutazione dei procedimenti e non dei calcoli
Natalia Marianna Iannazzo
TECNOLOGIE DIDATTICHE
APPLICATE
ALL’INSEGNAMENTO E
ALLO STUDIO
Natalia Marianna Iannazzo
TUTORE DATTILO
Natalia Marianna Iannazzo
http://www.ivana.it/sj/
Natalia Marianna Iannazzo
LEGGIXME_USB
Natalia Marianna Iannazzo
PDF- XChangeViewer
INSERISCI
CASELLA
DI TESTO
INSERISCI
NOTA
INSERISCI
RICHIAMO DI
TESTO
EVIDENZIA
CANCELLA
SOTTOLINEA
FOTOGRAFASELEZIONA
INSERISCI
CMAPTOOLS
NODO
CREAZIONE
NUOVO NODO
LEGAME
STILI
MINDMAPLE SCELTA TEMA
IL PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO
Cosa deve contenere?
Forme di verifica e valutazione
personalizzate
Natalia Marianna Iannazzo
NORMATIVA VALUTAZIONE
• DPR 122/2009, Regolamento recante coordinamento delle norme vigenti
per la valutazione degli alunni e ulteriori modalità applicative in materia
• LEGGE 170 / 2010
• DECRETO ATTUATIVO: Linee Guida per il diritto allo studio degli alunni e
degli studenti con DSA
• LEGGE REGIONALE 11 APRILE 2012
• DIRETTIVA MINISTERIALE del 27 12 2012 “Strumenti d’intervento per
alunni con bisogni educativi speciali e organizzazione territoriale per
l’inclusione scolastica
• CIRCOLARE MINISTERIALE n.8, 6 marzo 2013
• LINEE GUIDA REGIONE CALABRIA
Natalia Marianna Iannazzo
VALUTAZIONE
Momento fondamentale dell’azione didattica che
presenta difficoltà oggettive:
difficoltà di costruire, interpretare e utilizzare
prove di verifica utili e significative;
difficoltà nel tenere in giusta considerazione fattori
che riguardano la sfera personale dello studente
e del docente.
Natalia Marianna Iannazzo
LA VALUTAZIONE AUTENTICA
“Si tratta di accertare non ciò che lo studente sa,
ma ciò che sa fare con ciò che sa.”
(Wiggins, 1993)
La valutazione autentica è un’ azione valutativa
che mira a valutare il possesso di quelle
competenze che vengono, di fatto, richieste in
“contesti di mondo reale ˮ.
Natalia Marianna Iannazzo
VALUTARE LE COMPETENZE
Con il D.M 9/2010 le scuole sono tenute a rilasciare una certificazione
delle COMPETENZE possedute a conclusione dell’obbligo scolastico,
tramite un modello di certificazione predisposto dal MIUR ed unico sul
territorio nazionale.
Nel documento relativo agli Assi culturali (allegato 1 al DM 22.8.2007, n.
139) sono elencate le competenze di base da possedere al termine
dell’istruzione obbligatoria, e le conoscenze e abilità/capacità connesse
a tali COMPETENZE, per i 4 assi culturali (dei linguaggi, matematico,
scientifico-tecnologico e storico-sociale)
Natalia Marianna Iannazzo
Natalia Marianna Iannazzo
VALUTARE
COMPETENZE
VALUTARE
CONOSCENZE
E ABILITÀ
risultati ottenuti nella realizzazione di
un prodotto;
Come lo studente è giunto a
conseguire tali risultati;
Percezione che lo studente ha del suo
lavoro (autovalutazione)
significatività, stabilità e fruibilità delle
conoscenze;
principi organizzatori delle
conoscenze;
Flessibilità nell’utilizzo delle abilità utili
allo svolgimento di un compito
VALUTAZIONE E
DISTURBI SPECIFICI
DELL’APPRENDIMENTO
Natalia Marianna Iannazzo
“ Per gli alunni con DSA adeguatamente certificati, la
valutazione e la verifica degli apprendimenti, comprese
quelle effettuate in sede d’esame conclusivo dei cicli,
devono tener conto delle specifiche situazioni
soggettive di tali alunni; a tali fini, nello svolgimento
dell’attività didattica e delle prove di esame, sono adottati gli
strumenti compensativi e dispensativi ritenuti idonei. ...”
DPR 122/2009 Art. 10
Natalia Marianna Iannazzo
LEGGE 170/2010
Art. 5 Misure educative e didattiche
di supporto , comma 4
Agli studenti con DSA sono garantite, durante il
percorso di istruzione e di formazione scolastica
e universitaria, adeguate forme di verifica e di
valutazione, anche per quanto concerne gli
esami di Stato e di ammissione all'università
nonché gli esami universitari
Natalia Marianna Iannazzo
Linee Guida Nazionali, pag. 18 e 28
« La valutazione deve concretizzarsi in una prassi che
espliciti concretamente le modalità di differenziazione a
seconda della disciplina e del tipo di compito,
discriminando fra ciò che è espressione diretta del
disturbo e ciò che esprime l’impegno dell’allievo e le
conoscenze effettivamente acquisite.»
Natalia Marianna Iannazzo
D.M.12 luglio 2011 sui Dsa
Articolo 6 Forme di verifica e di valutazione
«… Le Istituzioni scolastiche adottano modalità valutative che consentono
allo studente con DSA di dimostrare effettivamente il livello di
apprendimento raggiunto, mediante l’applicazione di misure che
determinino le condizioni ottimali per l’espletamento della prestazione da
valutare - relativamente ai tempi di effettuazione e alle modalità di
strutturazione delle prove – riservando particolare attenzione alla
padronanza dei contenuti disciplinari,
a prescindere dagli aspetti legati all’abilità deficitaria.»
Natalia Marianna Iannazzo
Linee guida Regione Calabria.
Valutazione degli alunni.
• Il percorso scolastico degli studenti con DSA, per quanto individualizzato e personalizzato,
non deve differenziare gli obiettivi di apprendimento.
• “valutare le prove scritte e orali in modo da consentire la dimostrazione delle
competenze con modalità adatte al tipo di problema che l'alunno presenta”
• … il voto deve essere espressione di sintesi valutativa e pertanto deve fondarsi su
una pluralità di prove di verifica riconducibili a diverse tipologie, coerenti con le
strategie metodologico-didattiche adottate dai docenti...”
• Le istituzioni scolastiche, pertanto, adotteranno modalità e forme di verifica adeguate e
funzionali all’accertamento degli obiettivi e dei risultati di apprendimento, declinati in
competenze, conoscenze e abilità, come previsto dalle Indicazioni Nazionali per i percorsi
liceali, dalle Linee Guida per gli istituti tecnici e per gli istituti professionali e dal D.M. n. 139
del 22 agosto 2007 relativo all’obbligo d’istruzione…”.
Natalia Marianna Iannazzo
Linee guida Regione Calabria.
Valutazione degli alunni.
… si propone l’uso di “strumenti compensativi”, che abbiano
potenzialità abilitative e il vantaggio di compensare la funzione deficitaria
nonché di favorire l'autonomia dei soggetti con DSA.
… il valore aggiunto dello strumento informatico è legato al carattere
didattico e pertanto ci si deve allontanare dal considerarlo elemento di
compensazione, che di fatto “etichetta” lo studente DSA e, in molte
situazioni, lo emargina dal contesto-classe. Di conseguenza si pone con
forza il ruolo fondamentale dell’integrazione tra tecnologia e
metodologia didattica.
La mancanza di tale integrazione ostacola l’uso continuativo degli
strumenti compensativi nel contesto classe da parte degli studenti con
DSA, poiché li identifica come “diversi dagli altri”.
Natalia Marianna Iannazzo
Linee guida Regione Calabria.
Valutazione degli alunni.
Valutazione delle lingue straniere:
• il decreto attuativo della legge 170/2010, all’Art. 6 comma 5 e 6, prevede la
possibilità della dispensa ovvero dell’esonero dall’insegnamento delle lingue
straniere.
• L’esonero è figura totalmente diversa dalla dispensa e porta come seria
conseguenza che i candidati non conseguono il diploma, ma l’attestazione
di cui all’art. 13 del DPR n. 323/98. Riguarda i casi di particolare gravità, anche
in comorbidità con altri disturbi e patologie, ovviamente risultanti dal certificato
diagnostico.
• L’esonero è concesso su richiesta delle famiglie e approvazione del consiglio
di classe. Gli alunni seguono un percorso didattico differenziato e, in sede di
esame di Stato, possono sostenere prove differenziate.
Linee guida Regione Calabria. Valutazione degli alunni.
Valutazione delle lingue straniere:
• Si possono dispensare gli alunni dalle prestazioni scritte in lingua straniera in
corso d’anno scolastico e in sede di esame di Stato. Per la dispensa è
necessario che ricorrano tutte le seguenti condizioni:
– Certificazione di DSA attestante la gravità del disturbo e recante esplicita
richiesta di dispensa dalle prove scritte;
– richiesta di dispensa dalle prove scritte di lingua straniera presentata dalla
famiglia;
– approvazione da parte del consiglio di classe che confermi la dispensa in
forma temporanea o permanente.
Se ricorrono tutte le condizioni indicate, in sede di esame di Stato, le modalità e i
contenuti delle prove orali, sostitutive delle prove scritte, sono stabiliti dalla
Commissione.
I candidati con DSA, che superano l’esame di Stato avendo sostenuto prove orali in
sostituzione delle prove scritte, conseguono il titolo legalmente valido.
Si intenda bene che le lingue straniere non comprendono le lingue antiche.
Natalia Marianna Iannazzo
Linee guida Regione Calabria.
Valutazione degli alunni.
In fase di valutazione delle prove eseguite
dallo studente, sarà necessario fare
riferimento al piano didattico
personalizzato (PDP)
Natalia Marianna Iannazzo
Modalità di valutazione per i Dsa
• Valutazione della partecipazione attiva nelle attività tenendo conto
delle caratteristiche del disturbo
• Valutazione nelle verifiche scritte e orali del contenuto piuttosto che
della forma
• Forme di valutazione dinamica (riflessione metacognitiva ricerca
degli errori)
• Tener conto del punto di partenza e dei risultati conseguiti
• Nell’esposizione orale non pretendere la memorizzazione di
elementi mnemonici
• Valorizzazione dei prodotti realizzati
Natalia Marianna Iannazzo
IL PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO
Cosa deve contenere?
• Forme di verifica e valutazione personalizzate
• Interrogazioni programmate e non sovrapposte
• Interrogazioni a gruppi o a coppie
• Assegnazione di compii di verifica chiari e non plurimi
• Assegnazione di compiti polirisolvibili, affrontabili a diversi livelli di competenza
• Facilitazione della decodifica del testo scritto
• Gestione dei tempi nelle verifiche orali anche con predisposizione di domande guida
• Tempi più lunghi per l’esecuzione delle verifiche
• Inserimento nelle verifiche di richiami a regole e procedure necessarie per la prova
Natalia Marianna Iannazzo
Forme di verifica e valutazione personalizzate
• Compensazione con prove orali di compiti scritti non ritenuti adeguati
• Uso di mediatori didattici durante le prove scritte e orali
• Uso di strumenti compensativi, tecnologici e informatici
• Prove con vari tipi di adattamento (riduzione, semplificazione, facilitazione, arricchimento)
• Prove di verifiche scritte personalizzate:
• Numero minore di richieste
• Domande a risposte chiuse
• V/F
• Griglie con matrici da completare o riordinare
• Cloze
• Nei test di lingua straniera:
• indicare la consegna in lingua italiana
• Evitare domande con doppia negazione e/o difficile interpretazione
• Privilegiare la terminologia utilizzata durante le spiegazioni
• Ridurre il numero degli esercizi
Natalia Marianna Iannazzo
STRATEGIE OPERATIVE FONDAMENTALI
215
proporre richieste chiare utilizzando un linguaggio semplice, lineare e
accessibile.
sottolineare o evidenziare le parole-chiave della richiesta;
proporre difficoltà crescenti
ridurre il numero delle prove
organizzare le prove su pochi argomenti
programmare sempre le verifiche e anticipare i contenuti di verifica
aumentare i tempi per le verifiche
scegliere le misure dispensative idonee
Natalia Marianna Iannazzo
STRATEGIE OPERATIVE FONDAMENTALI
216
Permettere l’uso di strumenti compensativi
Fornire scalette
Fornire domande guida
Dare la possibilità di compensare con prove orali i compiti insufficienti
o incompleti
Prima della verifica permettere all’alunno di controllare il materiale
preparato ed eventualmente di ripassare
Evitare verifiche sommative di fine trimestre / quadrimestre
UNO STRUMENTO VALUTATIVO DA PRIVILEGIARE È LA
PRESENTAZIONE DELLA LEZIONE IN POWER POINT
Natalia Marianna Iannazzo
217
PRODUZIONE SCRITTA DI TESTI
riassunti
lettere
favole / fiabe
temi
articoli di giornale / saggi brevi / analisi del testo
CREANO GROSSE DIFFICOLTÀ AGLI STUDENTI CON DSA.
È utile fare un lavoro di preparazione al compito in classe sulla
creazione della scaletta o di una mappa mentale di raccolta delle
idee (UTILE A TUTTA LA CLASSE).
Natalia Marianna Iannazzo
218
Valutare separando gli errori dal contenuto (dando così due valutazioni)
Separare la comprensione dalla produzione
Non segnare e conteggiare lo stesso errore , ma cerchiarlo una sola volta
e dandogli poi la spiegazione orale e proponendo esempi corretti
Non valutare gli errori ortografici
Non valutare la “forma” della produzione se compromessa dal disturbo
Leggere i periodi poco chiari e chiedere poi la spiegazione e la motivazione
del concetto espresso
Farlo riflettere sulle motivazioni dei suoi errori
Stimolare, attraverso la verifica, all’autovalutazione
Verificare sempre l’avvenuta comprensione della consegna scritta
CORREZIONE DEGLI ELABORATI
Natalia Marianna Iannazzo
COME VALUTARE LE
COMPETENZE?
• Didattica laboratoriale
• Didattica per progetti
• Prove strutturate
Imparare ad imparare
Natalia Marianna Iannazzo
Didattica laboratoriale
Coinvolgimento attivo dello studente, personalmente o
collettivamente, nell’affrontare situazioni, nel portare a
termine compiti, nel realizzare prodotti, nel risolvere
problemi.
Coordinamento operativo di quanto lo studente sa, sa
fare, sa essere o sa collaborare con gli altri.
Natalia Marianna Iannazzo
Esempi Didattica laboratoriale
Laboratori di scrittura
Laboratori di scienze: attività di
simulazione di ricerca scientifica con
sperimentazione, esperimenti…
Laboratori linguistici: esperienze
olistiche, debate…
Natalia Marianna Iannazzo
DIDATTICA PER PROGETTI
Produzione di uno spettacolo
Redazione di un giornale
Preparazione di un viaggio di istruzione
Scrittura di una novella, …
Realizzazione di un video, film…
Realizzazione di un blog, di un sito internet…
…
COMPONENTE
MOTIVAZIONALE
FORTE
PROVE STRUTTURATE
Strumenti di verifica di conoscenze, abilità e
competenze organizzate secondo diverse tipologie.
• Vero / falso
• Completamento
• Confronto / abbinamento
• Scelta multipla
• Riordino
• Sostituzione e trasformazione
• Performativi (eseguire un compito in base a delle
istruzioni)
• Griglie / mappe / schemi
Natalia Marianna Iannazzo
VALUTAZIONE OGGETTIVA
Bisogna ricorrere a prove oggettive.
Le prove oggettive tengono in considerazione:
Caratteristiche del processo di apprendimento
Caratteristiche cognitive
Caratteristiche di eventuale difficoltà o disturbo
Caratteristiche linguistiche
Caratteristiche emotive
Accessibilità della forma
Accessibilità del contenuto
Accessibilità delle modalità
Natalia Marianna Iannazzo
Accessibilità dei contenuti
Anticipazioni
Simulazioni / esercizi a casa simili a quelli di
verifica
Esempi guida di svolgimento
Natalia Marianna Iannazzo
Accessibilità delle modalità di svolgimento
Tempo aggiuntivo / riduzione quantitativa
Strumenti: schemi, scalette, domande-guida,
mappe, tabelle, formulari, prompt linguistici,
calcolatrice, dizionari digitali, software,
presentazioni in PP, …
Peso cognitivo
Natalia Marianna Iannazzo
“La peggiore ingiustizia è trattare in maniera uguale
situazioni differenti”. ( Don Milani)
Natalia Marianna Iannazzo
VALUTAZIONE TRASPARENTE
La valutazione trasparente si palesa non negoziabile.
Sta in piedi solo se gli alunni e i genitori non sono posti sullo stesso
piano dei docenti e non hanno il diritto alla
rivendicazione comparativa.
Ai primi compete capire con chiarezza perché hanno ottenuto una
determinata valutazione, non determinarla o contrattarla tanto o poco.
La responsabilità è del docente e della sua deontologia
professionale.
(Raccomandazioni per l’attuazione delle Indicazioni nazionali per i
Piani di studio personalizzati, 2002)
Natalia Marianna Iannazzo
Principio generale per la
valutazione
Costruire un indicatore del percorso di
sviluppo/apprendimento compiuto dall’alunno
Tenere conto della situazione di partenza, delle modalità
di apprendimento, del lavoro compiuto, degli obiettivi
curricolari formulati
Applicare una valutazione formativa e non sommativa
dei processi di apprendimento
Natalia Marianna Iannazzo
PORTFOLIO
PROCESSO FORMATIVO ATTIVATO E VISIONE
GLOBALE DELLO STUDENTE:
• Analisi dei bisogni
• Punti di forza e debolezza
• Obiettivi
• Rubric di valutazione
Natalia Marianna Iannazzo
RUBRIC DI VALUTAZIONE
rubrica per verifiche scritte e orali
rubrica per attività di laboratorio, progetti,
ecc..
rubrica per presentazioni di rielaborazione
Natalia Marianna Iannazzo
INDICATOREINSUFFICIENTE
(PUNTI 0,8)
SUFFICIENTE
(PUNTI 1,2)
BUONO
(PUNTI 1,6)
OTTIMO
(PUNTI 2)TOTALE
CONCETTI
LE RISPOSTE MOSTRANO
COMPRENSIONE
LIMITATA DEI CONCETTI
LE RISPOSTE MOSTRANO
ESSENZIALE COMPRENSIONE
DEI CONCETTI CON ALCUNE
LACUNE
LE RISPOSTE MOSTRANO
SOSTANZIALE
COMPRENSIONE DEI
CONCETTI
LE RISPOSTE MOSTRANO
COMPRENSIONE
COMPLETA E APPROFONDITA
DEI CONCETTI
RAGIONAMENTI
NON È IN GRADO DI
RAGIONARE ALLA SOLUZIONE
DEI PROBLEMI PROPOSTI
USA RAGIONAMENTI
SUPERFICIALI
USA RAGIONAMENTI
EFFICACI E ARTICOLATI
USA RAGIONAMENTI
COMPLESSI E ORIGINALI
COMPLETEZZA
I QUESITI DEL LIVELLO BASE
SONO SVOLTI SOLO IN PARTE
O NON SONO SVOLTI
AFFATTO.
SONO SVOLTI TUTTI I
QUESITI DEL LIVELLO BASE
SONO SVOLTI TUTTI I
QUESITI,
ANCHE QUELLI DI
DIFFICOLTÀ INTERMEDIA
SONO SVOLTI TUTTI I
QUESITI,
ANCHE QUELLI DI
DIFFICOLTÀ AVANZATA
TERMINOLOGIA
IL LINGUAGGIO È
SCARSAMENTE ELABORATO E
CONTIENE ERRORI
IL LINGUAGGIO È SEMPLICE E
LA TERMINOLOGIA NON
SPECIFICA
LA CORRETTA TERMINOLOGIA
È USATA SPESSO MA
NON SEMPRE
LA CORRETTA
TERMINOLOGIA
È USATA SEMPRE
RUBRICA PER VERIFICHE SCRITTE E ORALI
STUDENTE*: CLASSE
ORGANIZZAZIONE
IL LAVORO È DISORGANIZZATO
E POCO CHIARO. SI FA FATICA
A CAPIRE
IL LAVORO È ORGANIZZATO
MA A VOLTE SI FA FATICA A
CAPIRE LE INFORMAZIONI
IL LAVORO È CHIARO E BEN
STRUTTURATO
IL COMPITO È CHIARO,
PULITO, BEN ORGANIZZATO
Natalia Marianna Iannazzo
INDICATOREINSUFFICIENTE
(PUNTI 1)
SUFFICIENTE
(PUNTI 1,5)
BUONO
(PUNTI 2)
OTTIMO
(PUNTI 2,5)TOTALE
ESPOSIZIONE
L’esposizione non è chiara
e l’alunno usa un linguaggio
generico. Non sottolinea i
passaggi più importanti con il
tono di voce e con la
gestualità.
L’alunno espone i contenuti
in modo abbastanza chiaro,
non sempre utilizza un
linguaggio appropriato; il tono
di voce è monotono e non
sempre la gestualità sottolinea
i passaggi più importanti
L’alunno espone i contenuti
con chiarezza e proprietà di
linguaggio, sottolinea con il
tono di voce e la gestualità
i passaggi più importanti.
L’alunno espone i contenuti con
chiarezza e proprietà di
linguaggio, sottolinea con il tono
di voce e la gestualità i
passaggi più importanti. Durante
l'esposizione coglie le
sollecitazioni dei compagni
CONOSCENZA DEI
CONTENUTI
L’alunno legge i contenuti
riportati sulla presentazione
senza fare nessuna aggiunta.
Non risponde ad eventuali
domande.
L’alunno ripete i contenuti
riportati sulla presentazione
senza approfondire; ha delle
difficoltà a rispondere alle
domande.
L’alunno presenta il prodotto
finale rielaborando in modo
personale i contenuti, fa
esempi e risponde con
abbastanza sicurezza alle
domande.
L’alunno rielabora in modo
personale i contenuti,
approfondisce, fa esempi e
collegamenti con altri argomenti.
Risponde con sicurezza alle
domande.
CREATIVITà E
COMPLETEZZA
NELL'ELABORAZIONE
DELLA
PRESENTAZIONE
La presentazione contiene
solo alcune informazioni, non
sono presenti linguaggi
comunicativi diversi.
Non emergono segni di
personalizzazione e/o
originalità.
La presentazione non
contiene tutte le informazioni
principali, c’è un buon
equilibrio tra diversi linguaggi
comunicativi ; non emergono
segni di personalizzazione e/o
originalità.
La presentazione contiene
tutte le informazioni
principali, è personalizzata,
originale e attira
l’attenzione.
La presentazione contiene tutte
le informazioni principali, attira
l’attenzione, è personalizzata,
originale e utilizza diversi
linguaggi comunicativi.
RUBRICA PER PRESENTAZIONI
STUDENTE*: CLASSE
ORGANIZZAZIONE
NELLE MODALITà DI
PRESENTAZIONE
L’alunno espone i contenuti
senza fare riferimento alla
presentazione; non rispetta i
tempi di esposizione
L’alunno espone i contenuti
facendo raramente riferimento
alla presentazione per richiamare
l’attenzione e presentare concetti;
rispetta abbastanza i propri tempi
di esposizione
L’alunno espone i contenuti,
utilizza la presentazione per
richiamare l’attenzione e
presentare i concetti; rispetta i
propri tempi di esposizione
L’alunno espone i contenuti
secondo una logica predefinita,
utilizza la presentazione per
richiamare l’attenzione e
presentare concetti; rispetta i
propri tempi di esposizione
LIVELLINON ACCETTABILE
(PUNTI 1)
MINIMO ACCETTABILE
(PUNTI 1,5)
MEDIO
(PUNTI 2)
ALTO
(PUNTI 2,5)TOTALE
PARTECIPAZIONE
L’alunno non partecipa
spontaneamente alle attività.
La partecipazione deve
essere continuamente
sollecitata
L’alunno partecipa
spontaneamente alle attività
proposte, ma necessita di
frequenti richiami per seguire le
indicazioni e i modelli forniti.
L’alunno partecipa
spontaneamente e con interesse
alle attività proposte. Segue le
indicazioni e i modelli forniti ed è
in grado di rielaborare in modo
funzionale.
L’alunno partecipa
spontaneamente e con grande
interesse alle attività proposte.
Segue le indicazioni e i modelli
forniti ed è in grado di rielaborare
in modo significativo, creativo,
stabile e critico .
CAPACITà DI LAVORARE IN
COPPIA / PICCOLO
GRUPPO
L’alunno rifiuta il lavoro in coppia /
piccolo gruppo, non contribuisce,
non si assume responsabilità,
disturba e intralcia il lavoro dei
compagni.
L’alunno coopera e contribuisce
solo se richiamato a farlo. Si
assume poche responsabilità e
svolge il lavoro assegnato solo se
sollecitato. È, a volte, elemento di
disturbo.
L’alunno collabora con i
compagni, li ascolta, ma a volte
prevarica nella comunicazione e
non accetta altri punti di vista.
Contribuisce al lavoro, si assume
le responsabilità richieste e
svolge i compiti assegnati
L’alunno coopera e contribuisce
in modo attivo e con competenza.
Si assume le responsabilità
richieste e svolge anche un ruolo
di guida e aiuto per i compagni.
QUALITà DELLA
CONSEGNA (schede,
relazioni, questionari …) ***
L’alunno non svolge il
compito assegnato o la
realizzazione è
totalmente inappropriata
La qualità del prodotto
realizzato necessita di
miglioramenti
La qualità del prodotto è
buona, ma non tutte le parti del
compito sono completate
esaurientemente
Il compito è realizzato in modo
accurato, con originalità e
contributi personali
RUBRICA PER VALUTAZIONE DELLE ATTIVITÀ DI LABORATORIO O PROGETTI
L’alunno è incapace di
terminare il lavoro assegnato
nel tempo previsto perché
non utilizza le informazioni
ricevute
USO DEL TEMPO E DELLE
INFORMAZIONI RICEVUTE
(per la realizzazione
del compito)**
L’alunno necessita di tempo
supplementare e di una
guida per completare il
lavoro assegnato
L’alunno è in grado di
terminare in modo autonomo il
lavoro nel tempo assegnato
L’alunno usa in modo
eccellente il tempo assegnato e
le informazioni ricevute
STUDENTE*: CLASSE
Modalità di verifica e di valutazione:
La valutazione deve prendere in considerazione diversi elementi, superando la
semplice verifica dei contenuti: iter formativo, modalità di studio, comportamenti,
impegno dedicato, capacità di applicare soluzioni alle proprie difficoltà.
Nello specifico, per gli studenti con BES / DSA:
si considereranno le caratteristiche della difficoltà e/o del disturbo;
saranno ignorati gli errori di trascrizione e quelli ortografici;
si valuteranno i contenuti e le competenze delle produzioni e non la forma; le
conoscenze e le competenze di analisi, sintesi, collegamento ed elaborazione;
si terrà conto dei punti di partenza e dei risultati conseguiti;
si premieranno i progressi e gli sforzi.
si terrà conto delle capacità lessicali ed espressive proprie degli studenti.
si concederanno tempi più lunghi per l’esecuzione dei lavori (30% in più) e/o le
consegne saranno ridotte senza modificare gli obiettivi.
Modalità di verifica e di valutazione:
ALTERNANZA SCUOLA - LAVORO
(LEGGE 13 LUGLIO 2015 n. 107):
• Strumento che offre a tutti gli studenti della scuola secondaria di secondo grado
l’opportunità di apprendere mediante esperienze didattiche in ambienti
lavorativi privati, pubblici e del terzo settore.
• Metodologia didattica per attuare modalità di apprendimento flessibili ed
equivalenti sotto il profilo culturale ed educativo, che colleghino la formazione
in aula con l'esperienza pratica
• Arricchire la formazione acquisita nei percorsi scolastici e formativi con
l'acquisizione di competenze spendibili anche nel mercato del lavoro;
• Favorire l'orientamento dei giovani per valorizzarne le vocazioni personali, gli
interessi e gli stili di apprendimento individuali;
Natalia Marianna Iannazzo
PRODUZIONE SCRITTA
SEMISTRUTURATA
DIFFERENZIAZIONE DELLE
PROVE – PROVE
DIFFERENZIATE
Natalia Marianna Iannazzo
REGOLAMENTO SULLA VALUTAZIONE – DPR 122 DEL
22/06/2009Art. 10.
Valutazione degli alunni con difficoltà specifica di apprendimento (DSA)
1. Per gli alunni con difficoltà specifiche di apprendimento (DSA) adeguatamente
certificate, la valutazione e la verifica degli apprendimenti, comprese quelle
effettuate in sede di esame conclusivo dei cicli, devono tenere conto delle
specifiche situazioni soggettive di tali alunni; a tali fini, nello svolgimento
dell'attività didattica e delle prove di esame, sono adottati, nell'ambito delle risorse
finanziarie disponibili a legislazione vigente, gli strumenti metodologico-didattici
compensativi e dispensativi ritenuti più idonei.
2. Nel diploma finale rilasciato al termine degli esami non viene fatta menzione
delle modalità di svolgimento e della differenziazione delle prove.
Natalia Marianna Iannazzo
QUALE SIGNIFICATO ATTRIBUIRE AL TERMINE
“DIFFERENZIAZIONE”?
L’O.M. 11/2015 art. 23 fornisce indicazioni specifiche per le Commissioni
dove sono presenti candidati con disturbi specifici di apprendimento
(D.S.A.) per lo svolgimento degli Esami di Stato nelle scuole secondarie di
II grado per l'a.s. 2014/15 : «Nello svolgimento delle prove scritte, i
candidati possono utilizzare gli strumenti compensativi previsti dal Piano
Didattico Personalizzato o da altra documentazione redatta ai sensi
dell’articolo 5 del decreto ministeriale 12 luglio 2011.»
Natalia Marianna Iannazzo
L’unica forma di “differenziazione” che possono effettuare i componenti della
Commissione degli ESAMI DI STATO è quella relativa alla modalità di effettuazione
delle prove , cioè al fatto che gli studenti con DSA possono fruire degli strumenti
compensativi.
L’ O.M sugli esami di Stato chiarisce: “ La Commissione d’esame terrà in debita
considerazione le specifiche situazioni soggettive, adeguatamente certificate, relative
ai candidati con disturbi specifici di apprendimento (DSA), in particolare, le modalità
didattiche e le forme di valutazione individuate nell’ambito dei percorsi didattici
individualizzati e personalizzati.
A tal fine il Consiglio di classe inserisce nel documento del 15 maggio il Piano Didattico
Personalizzato o altra documentazione predisposta ai sensi dell’articolo 5 del decreto
ministeriale n. 5669 del 12 luglio 2011. Sulla base di tale documentazione e di tutti gli
elementi forniti dal Consiglio di classe, le Commissioni predispongono adeguate
modalità di svolgimento delle prove scritte e orali.
Natalia Marianna Iannazzo
ESAMI DI STATO• Sarà possibile prevedere alcune particolari attenzioni finalizzate a
rendere sereno lo svolgimento dell’esame sia al momento delle
prove scritte, sia in fase di colloquio.
• I candidati possono usufruire di dispositivi per l’ascolto dei testi
della prova registrati in formati “mp3”. Per la piena comprensione
del testo delle prove scritte, la Commissione può prevedere di
individuare un proprio componente che possa leggere i testi delle
prove scritte.
• Per i candidati che utilizzano la sintesi vocale, la Commissione può
provvedere alla trascrizione del testo su supporto informatico.
Natalia Marianna Iannazzo
• Si segnala l’opportunità di prevedere tempi più lunghi di quelli ordinari
per lo svolgimento della prove scritte, di curare con particolare
attenzione la predisposizione della terza prova scritta, con particolare
riferimento all’accertamento delle competenze nella lingua straniera,
di adottare criteri valutativi attenti soprattutto al contenuto piuttosto
che alla forma.
• Al candidato potrà essere consentita la utilizzazione di apparecchiature e
strumenti informatici nel caso in cui siano stati impiegati per le verifiche
in corso d’anno o comunque siano ritenuti funzionali allo svolgimento
dell’esame, senza che venga pregiudicata la validità delle prove.
Natalia Marianna Iannazzo
L’art. 9 del DPR 22 giugno 2009, n.122 “ Valutazione degli alunni con
disabilità” utilizza espressamente il termine “prove di esame
differenziate”, adattate al piano educativo individualizzato, quindi la
differenziazione è contemplabile all’interno della disabilità, ma non
riferibile all’area del Disturbo Specifico di Apprendimento, al quale
viene, infatti, espressamente dedicato l’art. 10 dello stesso decreto.
Di qui l’incongruenza del termine differenziazione e la possibilità che
tale termine conduca a errate interpretazioni.
Natalia Marianna Iannazzo
L’unica possibilità che gli studenti con DSA hanno di effettuare prove
differenziate è espressa nell’O.M. 11/2015 art. 23.2 “I candidati con certificazione
di Disturbo Specifico di Apprendimento (DSA), che, ai sensi dell’articolo 6, comma
6, del decreto ministeriale n. 5669 del 12 luglio 2011, hanno seguito un percorso
didattico differenziato, con esonero dall’insegnamento della/e lingua/e
straniera/e, e che sono stati valutati dal consiglio di classe con l’attribuzione di voti
e di un credito scolastico relativi unicamente allo svolgimento di tale piano possono
sostenere prove differenziate, coerenti con il percorso svolto finalizzate solo al
rilascio dell'attestazione di cui all'articolo 13 del decreto del Presidente della
Repubblica n. 323 del 1998.
Per detti candidati, il riferimento all’effettuazione delle prove differenziate va
indicato solo nella attestazione e non nei tabelloni affissi all’albo dell’istituto.
Natalia Marianna Iannazzo
I candidati con certificazione di Disturbo Specifico di Apprendimento (DSA), che hanno
seguito un percorso didattico ordinario, con la sola dispensa dalle prove scritte ordinarie di
lingua/e straniera/e, la Commissione, nel caso in cui la lingua straniera sia oggetto di
seconda prova scritta, dovrà sottoporre i candidati medesimi a prova orale sostitutiva della
prova scritta.
La Commissione, stabilisce modalità e contenuti della prova orale, che avrà luogo nel giorno
destinato allo svolgimento della seconda prova scritta, al termine della stessa, o in un giorno
successivo, purché compatibile con la pubblicazione del punteggio delle prove scritte e delle
prove orali sostitutive delle prove scritte nelle forme e nei tempi previsti nei precedenti articoli.
Qualora la lingua o le lingue straniere siano coinvolte nella terza prova scritta, gli
accertamenti relativi a tali discipline sono effettuati dalla commissione per mezzo di prova
orale sostitutiva nel giorno destinato allo svolgimento della terza prova scritta, al termine della
stessa, o in un giorno successivo.
Natalia Marianna Iannazzo
Per altre situazioni di alunni con Bisogni Educativi Speciali (BES),
formalmente individuati dal consiglio di classe, devono essere fornite dal
medesimo Organo utili e opportune indicazioni per consentire a tali
alunni di sostenere adeguatamente l’esame di Stato.
La Commissione d’esame esaminati gli elementi forniti dal consiglio di
classe, tiene in debita considerazione le specifiche situazioni soggettive,
relative ai candidati con Bisogni Educativi Speciali (BES).
A tal fine il consiglio di classe trasmette alla Commissione d’esame il Piano
Didattico Personalizzato.
In ogni caso, per tali alunni, non è prevista alcuna misura dispensativa in
sede di esame, mentre è possibile concedere strumenti compensativi, in
analogia a quanto previsto per alunni e studenti con DSA.
Natalia Marianna Iannazzo
ESAME DI STATO CONCLUSIVO DEL
PRIMO CICLO DI ISTRUZIONE.
ESAME DI STATO CONCLUSIVO DEL
PRIMO CICLO DI ISTRUZIONE.
ESAME DI STATO CONCLUSIVO DEL
PRIMO CICLO DI ISTRUZIONE.
INVALSI
esame di Stato conclusivo del primo ciclo di
istruzione.
Invalsi
IL PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO
• PATTO CON LA FAMIGLIA: modalità di accordo tra i
docenti e la famiglia.
– La famiglia può dare informazioni e osservazioni su
esperienze sviluppate dallo studente in modo autonomo o
in percorsi extra-scolastici fondamentali per la stesura del
PDP.
– Il PDP deve essere consegnato alla famiglia dopo essere
stato accettato.
Natalia Marianna Iannazzo
E SE LA FAMIGLIA NON VUOLE IL PDP?
U. Avalle, PDP: perché?
“L'allegato al DM 5669 DSA paragrafo 6.5 recita "La famiglia [...] condivide le linee elaborate
nella documentazione dei percorsi didattici individualizzati e personalizzati [ndr: il PDP] ed è
chiamata a formalizzare con la scuola un patto educativo/formativo che preveda
l’autorizzazione a tutti i docenti del Consiglio di Classe - nel rispetto della privacy e della
riservatezza del caso - ad applicare ogni strumento compensativo e le strategie dispensative
ritenute idonee, previste dalla normativa vigente, tenuto conto delle risorse disponibili.”
Sempre secondo le indicazioni del DM 5669, l'elaborazione e la realizzazione delle
Strategie metodologico-didattiche e degli interventi ritenuti idonei a garantire il miglior
percorso di educazione scolastica, è un compito che la scuola deve garantire in ogni
caso.
L'eventuale non condivisione preventiva e indipendente dal contenuto, da parte dei genitori
e/o dell'alunno del contenuto del PDP, non esime i docenti dalla sua stesura.
Natalia Marianna Iannazzo
E SE LA FAMIGLIA NON VUOLE IL PDP?
U. Avalle, PDP: perché?
…
Se la famiglia vuole che in classe, soprattutto, non venga resa nota la situazione del
proprio figlio, deve dichiararlo; inoltre, se rifiuta di firmare il PDP (perché non
condivide i risultati delle osservazioni effettuate dai docenti, oppure perché non
condivide anche la metodologia che essi intendono adottare, oppure perché ritiene
che qualche docente sia prevenuto nei confronti del figlio) deve, nel contempo,
assumersi anche la responsabilità di un suo eventuale insuccesso (anche di questo
aspetto va informata la famiglia).
E' chiaro che gli insegnanti sono poco liberi nell'implementare tali misure in quanto non
possono adottare in classe delle iniziative (azioni dispensative e strumenti compensativi, un
rapporto diverso da quello tenuto con gli altri alunni) che direttamente o indirettamente
permettano agli altri alunni di venire a conoscenza della situazione del loro compagno.
Il rifiuto della famiglia non può, tuttavia, impedire agli insegnanti di adottare le misure
che ritengono utili per fronteggiare la situazione problematica del loro figlio; questo,
sia in nome della libertà di insegnamento, sia sulla base del contenuto della nota esplicativa
del novembre 2013.”
Natalia Marianna Iannazzo
http://www.aiditalia.org/
http://www.aidcosenza.it/
GRAZIE
Natalia Marianna Iannazzo
Formatore AID per la scuola
Tutor dell’apprendimento
Esperta in Didattica per Studenti con DSA
Perfezionamento in Strategie e metodologie di innovazione didattica con i nuovi media.
Perfezionamento in Didattica delle Lingue Moderne per Studenti con BES
Natalia Marianna Iannazzo