Bedizzole A: Illustrissimo Signor Sindaco Al Presidente...

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Bedizzole 1 Bedizzole, lì 20/04/2015 A: Illustrissimo Signor Sindaco Al Presidente del Consiglio Comunale Al Consiglio Comunale P.C. a tutti i dipendenti comunali Inviato tramite email PEC OGGETTO: MOZIONE PER L’INTRODUZIONE DEL “BILANCIO PARTECIPATIVO” (ai sensi dell’art. 18 punti 1, 2, 6 e 7 del Regolamento del Consiglio Comunale) Il sottoscritto Gianluca Gorlani in qualità di Consigliere del “Movimento 5 Stelle di Bedizzole” presenta la seguente mozione, con richiesta che sia sinteticamente letta nel primo Consiglio Comunale utile. PREMESSO CHE il Bilancio Partecipativo venne sperimentato per la prima volta a Porto Alegre già nel 1989, si è diffuso rapidamente in America Latina, in Europa, e dunque in Italia ha fatto il proprio ingresso principalmente dopo il I° Social Forum Mondiale svoltosi proprio a Porto Alegre; oggi viene fortemente promosso e praticato anche in grandi città americane come New York e Chicago; nel 1996 il Bilancio Partecipativo è stato riconosciuto dall’ONU come una delle migliori pratiche di governance urbana nel mondo ed oggi viene promossa da altri istituzioni internazionali come la “World Bank”; il Bilancio Partecipativo è un procedimento attraverso il quale la popolazione, individualmente e attraverso le proprie forme di aggregazione sociale, è chiamata a stabilire le modalità di assegnazione delle risorse a disposizione dell'ente o di una parte d’esse; in Italia molti Comuni e Province hanno introdotto il Bilancio Partecipativo come meccanismo di redazione di una parte del Bilancio di Previsione, tra cui citiamo come esempi soprattutto Rho (cfr. l’articolo a pag. 34 della rivista ANCI “Strategie Amministrative” del dicembre 2014 – gennaio 2015 n. 8 anno 23 – allegato http://strategieamministrative.it/pdf/2015/2015_2_strategie_web.pdf), ma anche Pieve Emanuele (che ha anche istituito l’Ufficio della Partecipazione) Canegrate (http://www.slideshare.net/StefanoStortone/il-bilancio-partecipativo-di-canegrate-cc), Capannori (“Dire - fare – partecipare” http://www.comune.capannori.lu.it/node/9066) tra i tanti Comuni italiani;

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Bedizzole, lì 20/04/2015

A: Illustrissimo Signor Sindaco Al Presidente del Consiglio Comunale

Al Consiglio Comunale P.C. a tutti i dipendenti comunali

Inviato tramite email PEC OGGETTO: MOZIONE PER L’INTRODUZIONE DEL “BILANCIO PARTECIPATIVO” (ai sensi dell’art. 18 punti

1, 2, 6 e 7 del Regolamento del Consiglio Comunale)

Il sottoscritto Gianluca Gorlani in qualità di Consigliere del “Movimento 5 Stelle di Bedizzole” presenta la seguente mozione, con richiesta che sia sinteticamente letta nel primo Consiglio Comunale utile.

PREMESSO CHE

• il Bilancio Partecipativo venne sperimentato per la prima volta a Porto Alegre già nel 1989, si è diffuso

rapidamente in America Latina, in Europa, e dunque in Italia ha fatto il proprio ingresso principalmente

dopo il I° Social Forum Mondiale svoltosi proprio a Porto Alegre; oggi viene fortemente promosso e

praticato anche in grandi città americane come New York e Chicago;

• nel 1996 il Bilancio Partecipativo è stato riconosciuto dall’ONU come una delle migliori pratiche di

governance urbana nel mondo ed oggi viene promossa da altri istituzioni internazionali come la “World

Bank”;

• il Bilancio Partecipativo è un procedimento attraverso il quale la popolazione, individualmente e

attraverso le proprie forme di aggregazione sociale, è chiamata a stabilire le modalità di assegnazione

delle risorse a disposizione dell'ente o di una parte d’esse;

• in Italia molti Comuni e Province hanno introdotto il Bilancio Partecipativo come meccanismo di

redazione di una parte del Bilancio di Previsione, tra cui citiamo come esempi soprattutto Rho (cfr.

l’articolo a pag. 34 della rivista ANCI “Strategie Amministrative” del dicembre 2014 – gennaio 2015 n. 8

anno 23 – allegato http://strategieamministrative.it/pdf/2015/2015_2_strategie_web.pdf), ma anche Pieve

Emanuele (che ha anche istituito l’Ufficio della Partecipazione) Canegrate

(http://www.slideshare.net/StefanoStortone/il-bilancio-partecipativo-di-canegrate-cc), Capannori (“Dire - fare –

partecipare” http://www.comune.capannori.lu.it/node/9066) tra i tanti Comuni italiani;

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• si sono già diffuse e continuano a diffondersi pratiche amministrative ispirate alla democrazia

partecipativa nei diversi settori dell'Amministrazione;

• generalmente sono gli enti comunali a promuovere i Bilanci Partecipativi;

• è obiettivo largamente condiviso che sia rinforzata la fiducia dei cittadini nell’Amministrazione

Comunale (obiettivo “verticale”) e tra i cittadini e l’ampio tessuto associativo bedizzolese (obiettivo

“orizzontale”)

TENUTO CONTO CHE

• l'istituzione del Bilancio Partecipativo contribuisce alla trasparenza, alla partecipazione, e alla

cooperazione dei cittadini nelle politiche e nelle scelte della propria Amministrazione;

• è interesse di tutti i cittadini (non solo degli elettori del M5S di Bedizzole) che la “macchina comunale”

si apra sempre più alla partecipazione popolare

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• i principali obiettivi che il Bilancio Partecipativo persegue sono di fondamentale importanza per

ricostruire un rapporto di fiducia tra istituzioni e cittadini, e sono coerenti con le linee di indirizzo adottate

da questa Amministrazione.

Di seguito ne citiamo alcuni tratti dal PROGRAMMA AMMINISTRATIVO 2014-2019 del Sindaco Cottini:

un’amministrazione pubblica più trasparente (…), una comunità che partecipi alle decisioni (cfr.

“BEDIZZOLE È BELLA, INSIEME” pag. 1)

<- Con il Bilancio Partecipativo il M5S di Bedizzole intende facilitare il confronto con la cittadinanza e

promuovere scelte e decisioni condivise e cooperative, che contribuiscano a ridurre i conflitti;

“LA PARTECIPAZIONE DEI CITTADINI”

Bedizzole si merita un’amministrazione comunale capace di essere davvero ‘nuova’, con un modo

nuovo di amministrare il bene pubblico, che punti sulla moralità e sull’impegno degli uomini e delle

donne della nostra comunità, non solo per indicare ciò che il Comune può fare per i bedizzolesi, ma

anche quello che i bedizzolesi possono fare per il bene comune. La crisi economica e sociale dell’Italia, il

logoramento del senso di appartenenza a un’identità europea segnalano l’urgenza di un nuovo corso,

capace di interpretare i bisogni, gli interessi, le speranze di una società cambiata (cit. pag. 1).

<- Con il Bilancio Partecipativo il M5S di Bedizzole ritiene che si possa coinvolgere i cittadini nel processo

della gestione pubblica attraverso forme di democrazia diretta.

Intendiamo ridare voce alle assemblee di frazione, momento di informazione, consultazione e

partecipazione civica (cfr. “1. Le frazioni, fra tradizione e nuovi media” pag. 1)

attivare progetti di buon vicinato; in questo senso, avranno grande importanza i gruppi di

partecipazione che si attiveranno nelle frazioni, che potranno diventare dei presìdi sociali, attori

privilegiati della rete di aiuti che mettano in azione il sistema di socializzazione e protezione sociale,

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rendendo anche i luoghi colpiti dalla sofferenza o dalle fragilità un luogo bello in cui vivere e condividere

(cfr. “I SERVIZI ALLA PERSONA, PERCHÉ NESSUNO RESTI SOLO” pag. 2)

<- Con il Bilancio Partecipativo il M5S di Bedizzole ritiene che si possa rispondere in modo più efficace alle

necessità dei cittadini, consentendo anche l'emersione di sofferenze e fabbisogni nascosti.

<- Con il Bilancio Partecipativo il M5S di Bedizzole ritiene che si possa valorizzare il tessuto associativo di

Bedizzole.

• il Bilancio Partecipativo introdotto anche a livello delle frazioni sarebbe una forma di valorizzazione

degli stessi istituti del decentramento amministrativo;

• è possibile, a mero titolo esemplificativo, presentare di seguito un breve riassunto delle principali fasi

del processo, così come è stato applicato con successo in altri Comuni:

condivisione del progetto del Bilancio Partecipativo: informazione/formazione sia ai cittadini (per

coinvolgerli) che ai dipendenti del nostro Comune (per non farglielo “subire” ed evitare il possibile

“boomerang” della mancata collaborazione dall’interno degli uffici)

(eventuale) utilizzo del metodo “Rendersi conto per rendere conto” e stesura di un Bilancio Sociale

emersione dei bisogni: realizzazione di assemblee con i cittadini e possibilità da parte loro di

rivolgere domande, segnalare problemi e proporre idee e progetti, anche attraverso strumenti di

rilevamento alternativi (questionari inviati a domicilio ed alle associazioni) e piattaforme informatiche;

fase deliberativa: i cittadini delegati e/o più attivi si incontrano per conoscere le esigenze emerse,

per studiarle e trasformarle in potenziali interventi concreti, e trasmetterle quindi agli uffici tecnici per

una loro valutazione;

verifica di fattibilità: i tecnici valutano la fattibilità delle proposte ricevute aiutando i cittadini ad

effettuare una stima dei costi e, se possibile, fornendo i tempi necessari per l'attuazione;

scelta di priorità: le informazioni derivanti dallo studio di fattibilità vengono comunicate ed i

cittadini sono chiamati ad esprimere la propria preferenza tra le proposte che hanno superato la

verifica di fattibilità;

griglia delle priorità: si costruisce una griglia di priorità in base all'esito della votazione;

Bilancio di Previsione: le proposte votate come prioritarie vengono inserite nel Bilancio di

Previsione dell'anno successivo.

VISTI

• Gli articoli della Costituzione della Repubblica Italiana n. 1 ed in particolare il n. 3 (“È compito della

Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e

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l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di

tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese”)

• L’articolo 8 (“Partecipazione popolare”) del TUEL Testo Unico delle leggi sull’ordinamento degli Enti

Locali (D.Lgs. n. 267/2000 e s.m.i.);

• L’articolo 3 (Finalità e funzioni) dello Statuto Comunale c. 2. “[Il Comune] Garantisce ai cittadini la

partecipazione, anche in forma associativa, alle scelte ed alla gestione politica della Comunità.”

• Il Regolamento Comunale previsto dallo Statuto all’art. 67 c. 3 (punto 2) “circa la partecipazione

dei cittadini il diritto di accesso e di informazione”: “Regolamento comunale per l'accesso ai documenti

amministrativi e dei referendum - approvato con delibera C.C. n. 30 del 23.06.2011”

(http://www.comune.bedizzole.bs.it/portal/page/portal/bedizzole/documentiIstituzionali/attiAmministrativi?p_id_documento=34

351061)

• Il nuovo Regolamento per l’istituzione delle Assemblee di Frazione approvato con delibera C.C.

(punto 2 dell’OdG) del 27/03/2015

con la presente mozione

CHIEDE CHE

il Consiglio Comunale di Bedizzole IMPEGNI l'Amministrazione nella persona del Sindaco e della Giunta:

a promuovere ed intraprendere, nei tempi utili, un'azione politico- amministrativa reale e concreta atta a

deliberare l'introduzione, in forma sperimentale, dello strumento democratico del Bilancio Partecipativo.

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A che serve un bilancio partecipativose a mancare sono proprio i cittadini?

Bilancio partecipativo, bilan-cio sociale, bilancio di metà e fine mandato, social e web. Questi i principali strumenti che si sono affermati nel cor-so degli anni per reimpostare in senso fiduciario la relazio-ne tra cittadini e pubbliche amministrazioni. Ognuno con un ruolo diverso. Per approfon-dire i temi abbiamo rivolto alcu-

ne domande a Cristiana Rogate, amministratore delegato Refe e tra le prime in Italia ad aver applicato i temi della responsabilità e della rendicontazione sociale alla pubbli-ca amministrazione, ai soggetti della rappresentanza e al non profit. Ha affiancato Anci Lombardia nel percorso di elaborazione del bilancio sociale di mandato presentato al Congresso regionale.

Quali sono vantaggi e caratteristiche di questi stru-menti?Il bilancio partecipativo è un istituto assai originale di fi-nanza locale. È uno strumento per assicurare, in fase di programmazione, la partecipazione popolare alle scelte di spesa e investimento della municipalità. Uno strumento privilegiato per favorire una reale apertura della macchina

Uno strumento privilegiato per aprire alla gente i municipi

istituzionale alla partecipazione diretta ed effettiva della popolazione all’assunzione di decisioni strategiche e sul-la destinazione degli investimenti pubblici, superando le tradizionali forme esclusivamente consultive e creando un ponte tra la democrazia diretta e quella rappresentativa.Se il bilancio partecipativo si applica ex-ante, il bilancio sociale rappresenta invece uno strumento consuntivo. Come si legge nella Direttiva sulla rendicontazione socia-le nelle Amministrazioni pubbliche del Dipartimento della Funzione Pubblica, il bilancio sociale è “finalizzato a dar conto del complesso delle attività dell’Amministrazione e a rappresentare in un quadro unitario il rapporto tra vi-sione politica, obiettivi, risorse e risultati. È l’esito di un processo con il quale l’Amministrazione rende conto delle scelte, delle attività, dei risultati e dell’impiego di risorse in un dato periodo, in modo da consentire ai cittadini e ai diversi interlocutori di conoscere e formulare un proprio giudizio su come l’Amministrazione interpreta e realizza la sua missione istituzionale e il suo mandato. “Il bilan-cio sociale deve essere adottato stabilmente con cadenza preferibilmente annuale, permettendo di confrontare ci-clicamente gli obiettivi programmati con quelli raggiunti.” Due scadenze fondamentali ai fini della comunicazione dei risultati dell’azione amministrativa sono la metà e la fine del mandato. In queste occasioni, il bilancio sociale offre un’occasione di verifica puntuale dello stato di avanza-

> lavoriincomune

> strategieamministrative34 dicembre 2014 - gennaio 2015

Il bilancio partecipativo è un istituto assai originale di fi-nanza locale. È uno strumento per assicurare, in fase di programmazione, la partecipazione popolare alle scelte di spesa e investimento della municipalità. Uno strumento privilegiato per favorire una reale apertura della macchina

istituzionale alla partecipazione diretta ed effettiva della popolazione all’assunzione di decisioni strategiche e sul-la destinazione degli investimenti pubblici, superando le tradizionali forme esclusivamente consultive e creando un ponte tra la democrazia diretta e quella rappresentativa.

Funzione Pubblica, il bilancio sociale è “finalizzato a dar

e risultati. È l’esito di un processo con il quale l’Amministrazione rende conto delle scelte, delle attività, dei risultati e dell’impiego di risorse in un dato periodo, in modo da consentire ai cittadini e ai diversi interlocutori di conoscere e formulare un proprio giudizio su come l’Amministrazione interpreta e realizza la sua missione istituzionale e il suo mandato. “Il bilan

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mento del programma di mandato, sia internamente nella relazione Giunta-Consiglio, sia nel rapporto con la Città. Il documento evidenzia inoltre le attività realizzate in ag-giunta rispetto al programma elettorale e motiva eventuali mancate realizzazioni e/o modifiche delle priorità. Se unito a un percorso di coinvolgimento degli interlocutori (stake-holder engagement) il bilancio sociale permette di ottenere valutazioni consuntive e indicazioni programmatiche pre-ziose per orientare le scelte e le azioni future dell’Ente.

Quali gli aspetti critici che avete rilevato?Spesso gli Enti che adottano questi strumenti non ot-tengono i benefici attesi. Per quanto riguarda il bilancio partecipativo, da un’attenta analisi svolta sulle principali esperienze nazionali realizzate dal 2005 sono emersi al-cuni elementi di forte criticità. In particolare, la ridotta partecipazione dei cittadini con percentuali che oscillano tra l’1-2% e l’8% e la scarsa credibilità dell’intero percorso, che in molti casi si conclude con la mancata realizzazione delle proposte dei cittadini e l’utilizzo “spot” e strumentale del bilancio partecipativo, senza integrarlo in una chiara visione politica. Lo stesso bilancio sociale presenta forti limiti in quanto raramente viene utilizzato per qualificare le relazioni che l’Ente intrattiene con i soggetti del territorio siano essi sin-goli cittadini, rappresentanze o altre istituzioni.

Perché questo accade? Dal nostro punto di vista in un clima così complesso, se-

gnato da una sfiducia così duratura e profonda nei con-

fronti delle istituzioni, non si può affidare ad un singolo

strumento la risoluzione del problema. Per rifondare una

relazione di fiducia e credibilità con il cittadino è necessa-

rio un lavoro interno per migliorare i livelli di efficacia e

responsabilità dei processi di governance e gestione degli

Enti.

Come si raggiungono questi obiettivi?Data la volontà politica di avviare un dialogo trasparente e

sistematico con la Città, prima ancora che “appassionarsi”

a singoli strumenti occorre adottare un metodo all’inter-

no del quale i diversi strumenti siano integrati in modo

coerente, si rinforzino a vicenda e orientino chiaramente

tutte le fasi della gestione: dalla programmazione al mo-

nitoraggio, dalla rendicontazione alla valutazione, dalla

comunicazione alla partecipazione. Da più di quindici anni

sperimentiamo nei soggetti della polis (PPAA, non profit,

associazioni di rappresentanza, sindacati, aziende di ser-

vizi pubblici locali) il metodo Rendersi conto per rendere

conto® che, con il coinvolgimento trasversale dei diversi

livelli di responsabilità in cui è articolato l’Ente e quel-

lo degli stakeholder, permette di avviare un cambiamento

durevole all’interno dell’organizzazione e nei suoi rapporti

con l’esterno. Il Rendersi conto è un percorso intra-orga-

nizzativo di analisi, condivisione e formalizzazione degli

elementi distintivi della visione politica, degli obietti-

vi strategici, delle attività, delle risorse e dei risultati. Il

Rendere conto è invece un processo di comunicazione e

apertura verso l’esterno, esito del rendersi conto, con il

quale rappresenta in modo trasparente, misurabile e com-

prensibile a tutti gli stakeholder - cittadini in primis - il

senso e il valore del lavoro svolto dalla macchina comuna-

le. Questo approccio consente quindi di creare un legame

virtuoso tra i diversi strumenti: il bilancio partecipativo

attiva un processo di inclusione dei cittadini nell’indivi-

duazione delle azioni strategiche da realizzare per la Città.

Il bilancio sociale nella fase del rendersi conto permette

di esplicitare gli obiettivi strategici e operativi integrando

nella programmazione anche le azioni decise con i cittadini

A Pier Attilio Superti, Se-gretario Generale di Anci Lombardia, abbiamo po-sto la seguente domanda: considerando la profonda e duratura crisi che ha in-vestito i Comuni, riducendo le risorse a disposizione, ha ancora senso investire in strumenti di accountability e partecipazione?

“Prima di tutto occorre distinguere tra ope-razioni di accountability e trasparenza vere e quelle di facciata che non producono alcuna uti-lità. Proprio in questo periodo di difficoltà, stru-menti di questo tipo servono agli Amministrato-ri locali per spiegare ai cittadini, con serietà e dati alla mano, quanto del programma sono riu-sciti a realizzare, rendendoli così partecipi delle scelte, degli interventi e dei servizi che il Comu-ne ha realizzato. Il rapporto tra Amministratori e cittadini non si può più basare sulla politica dell’annuncio né ridurre a qualche battuta su twitter”.

Pier Attilio Superti:

“Perché coinvolgere la gente”

(segue a pag 37)

> lavoriincomune

>strategieamministrative > 35dicembre 2014 - gennaio 2015

problema. Per rifondare una

relazione di fiducia e credibilità con il cittadino è necessa-

rio un lavoro interno per migliorare i livelli di efficacia e

responsabilità dei processi di governance e gestione degli

Enti.

lità. Proprio in questo periodo di difficoltà, stru-menti di questo tipo servono agli Amministrato-ri locali per spiegare ai cittadini, con serietà e dati alla mano, quanto del programma sono riu-sciti a realizzare, rendendoli così partecipi delle scelte, degli interventi e dei servizi che il Comu-ne ha realizzato.

a singoli strumenti occorre adottare un metodo all’inter

no del quale i diversi strumenti siano integrati in modo no

coerente, si rinforzino a vicenda e orientino chiaramente

tutte le fasi della gestione: dalla programmazione al mo-

nitoraggio, dalla rendicontazione alla valutazione, dalla

comunicazione alla partecipazione. Da

a singoli strumenti occorre adottare un metodo all’inter-

il metodo Rendersi conto per rendere

conto®

no. Il Rendersi conto è un percorso intra-orga-

nizzativo di analisi, condivisione e formalizzazione degli

elementi distintivi della visione politica, degli obietti-

vi strategici, delle attività, delle risorse e dei risultati. Il e dei risultati. Il

Rendere conto è invece un processo di comunicazione e

apertura verso l’esterno, esito del rendersi conto, con il

quale rappresenta in modo trasparente, misurabile e com-

prensibile a tutti gli stakeholder - cittadini in primis - il

senso e il valore del lavoro svolto dalla macchina comuna-

le. Questo approccio consente quindi di creare un legame

virtuoso tra i diversi strumenti: il bilancio partecipativo

attiva un processo di inclusione dei cittadini nell’indivi-

duazione delle azioni strategiche da realizzare per la Città.

(segue a pag 37)

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Abbiamo chiesto ad Andrea Orlandi, Assessore al Bilancio e tributi, Patrimonio co-munale, Società partecipate e Politiche giovanili del Comune di Rho, cosa ha spinto l’amministrazione a realizzare il bilancio partecipativo e come hanno risposto i cit-tadini. “La partecipazione è un valore fondante del nostro programma politico con il quale ci siamo presentati alla Città. Da lì abbiamo deciso di organizzare il primo Bilancio Partecipativo nella storia di Rho. I cittadini hanno risposto in maniera stra-ordinaria e inaspettata, sia come numero di persone che come qualità delle proposte presentate. Ha favorito lo sviluppo dei legami orizzontali ed ha incoraggiato i cittadi-ni a dare un contributo diretto alla vita della Città. Il Bilancio Partecipativo, oggi alla sua terza edizione, è un'esperienza consolidata che è cresciuta nel tempo ed è ormai un fattore imprescindibile nei processi decisionali dell'Ente”.

Questi i principali esiti dell’esperienza del Comune di Rho (MI) – affiancato nel percorso da Refe - che conta 50.000 abitanti e che nel 2015 ospiterà Expo:· l’Ente ha vinto il concorso «Quanto è smart il tuo Comune?» promosso da ANCI. Il progetto è stato sele-zionato come best practice a Smart City Exhibition 2013. Il 20 Luglio 2014 lo Speciale TG1 - in una puntata dal titolo Burocracy - ha citato come unica esperienza di relazione positiva tra cittadini e PA il caso di Rho e del Bilancio Partecipativo (BP);· Il 24% degli over 14 residenti a Rho hanno partecipato, restituendo 10.535 questionari compilati (la me-dia nelle esperienze nazionali e internazionali è dell’1-2% della popolazione secondo l’indagine di Focus Lab) con;· Oltre il 40% il tasso di redemption dei questionari, consegnati a casa a ciascun nucleo familiare, nella seconda edizione del BP;· il percorso - definito dalla Giunta “uno dei più bei progetti” della loro esperienza di Amministratori - è stato subito considerato di rilevanza strategica da tutta l’Amministrazione ed è infatti rendicontato, in-sieme agli altri progetti e interventi messi in campo dall’Ente, all’interno del bilancio di metà mandato, il primo bilancio sociale web realizzato da un Comune;· gli interni, formati sul senso dell’iniziativa e coinvolti nella progettazione stessa del percorso, hanno interiorizzato gli obiettivi dell’Amministrazione e un questionario di valutazione finale ha sottolineato l’importanza del progetto per sostenere la motivazione, il coordinamento organizzativo e il senso di ap-partenenza all’Ente;· Il web reporting del Comune di Rho è stato premiato come finalista all’edizione 2014 dell’Oscar di Bilan-cio Ferpi nella sezione dedicata alle Pubbliche Amministrazioni per “il contenuto altamente divulgativo e di facile fruibilità da parte dei cittadini”.

Quanto è smart il tuo Comune? L’esperienza di Rho

dove la gente ha restituito 10.535 questionari compilati

nel bilancio partecipativo e li collega ad un set di KPI -

Key Perfomance Indicators per la loro misurazione. La fase

del rendere conto permette di comunicare scelte e risultati

dell’attività amministrativa, dando conto nello specifico

anche degli esiti del processo partecipativo e dello stato di

realizzazione delle azioni decise con i cittadini.

Un esempio di realtà locale che ha applicato il meto-do Rendersi conto per rendere conto® è il Comune di Rho. Quali sono stati risultati?L’esperienza del Comune di Rho dimostra nei fatti il lega-

me virtuoso tra bilancio partecipativo e sociale, che si rin-

forzano reciprocamente per rendere più attivi, informati e consapevoli i cittadini, per rinforzare i legami orizzon-tali tra soggetti del sistema locale a vantaggio dell’intera comunità per responsabilizzare l’Amministrazione sull’ef-ficacia e la sostenibilità di scelte e interventi. Il caso del Comune di Rho si distingue per un’ulteriore innovazione nelle pratiche di rendicontazione sociale: il web repor-

ting. Infatti il bilancio sociale di metà mandato è stato presentato ai cittadini sia in una sintesi cartacea inviata a tutti i nuclei familiari tramite l’Informatore comunale, sia sul web, tramite un portale tematico collegato al sito web istituzionale: www.bilanciosocialerho.it. Con il web reporting è possibile comunicare in modo dinamico e in-terattivo i contenuti del bilancio sociale, permettendo di “infrastrutturare” un modello di rendicontazione persona-lizzato e stabile per le successive edizioni. Rispetto a una pubblicazione cartacea offre molteplici vantaggi in quanto è uno strumento innovativo, accessibile e trasparente, che consente una lettura multilivello. È efficiente dal punto di vista economico e ambientale, interattivo e inclusivo in termini di partecipazione dei soggetti interni, dei cittadini e di tutti gli interlocutori esterni. Inoltre, è predisposto per servizi online, comunicazione profilabile su app, social ed è collegabile ai sistemi informativi e aggiornabile in auto-matico. Infine è adatto per una rendicontazione in itinere e non più ex post dell’azione amministrativa.

> lavoriincomune

>strategieamministrative > 37dicembre 2014 - gennaio 2015

Un esempio di realtà locale che ha applicato il meto-do Rendersi conto per rendere conto® è il Comune di Rho. Quali sono stati risultati?

Partecipativo nella storia di Rho. I cittadini hanno risposto in maniera stra-ordinaria e inaspettata, sia come numero di persone che come qualità delle proposte presentate. Ha favorito lo sviluppo dei legami orizzontali ed ha incoraggiato i cittadi-ni a dare un contributo diretto alla vita della Città. Il Bilancio Partecipativo, oggi alla sua terza edizione, è un'esperienza consolidata che è cresciuta nel tempo ed è ormai un fattore imprescindibile nei processi decisionali dell'Ente”.

· Il 24% degli over 14 residenti a Rho hanno partecipato, restituendo 10.535 questionari compilati (la me

· Oltre il 40% il tasso di redemption dei questionari, consegnati a casa a ciascun nucleo familiare, nella

· gli interni, formati sul senso dell’iniziativa e coinvolti nella progettazione stessa del percorso, hanno interiorizzato gli obiettivi dell’Amministrazione e un questionario di valutazione finale ha sottolineato l’importanza del progetto per sostenere la motivazione, il coordinamento organizzativo e il senso di ap-partenenza all’Ente;· Il web reporting del Comune di Rho è stato premiato come finalista all’edizione 2014 dell’Oscar di Bilan