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www.eremodeisantipietroepaolo.it « La santità: il frutto della Misericordia » Le sante dei nostri giorni Quarto ritiro 07 febbraio ‘17 Beata Alessandrina Maria da Costa Vergine e mistica Portogallo, 3 marzo 1904 - 13 ottobre 1955 “Amare, soffrire, riparare “ “ Gesù, tu sei prigioniero nel Tabernacolo ed io nel mio letto per la tua volon- tà ci faremo compagnia “ Sac: O Dio, vieni a salvarmi. Ass: Signore, vieni presto in mio aiuto. Sac: Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo. Ass: Come era nel principio, e ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen. Alleluia. Inno O Cristo, Verbo del Padre, glorioso re delle vergini, luce e salvezza del mondo, in te crediamo. Cibo e bevanda di vita, balsamo, veste dimora, forza, rifugio, conforto, in te speriamo. Illumina col tuo Spirito l'oscura notte del male, orienta il nostro cammino incontro al Padre. Amen. SALMO 23 Del Signore è la terra e quanto contiene, * l'universo e i suoi abitanti. E' lui che l'ha fondata sui mari, * e sui fiumi l'ha stabilita. Chi salirà il monte del Signore, * chi starà nel suo luogo santo? Chi ha mani innocenti e cuore puro, † chi non pronunzia menzogna, * chi non giura a danno del suo prossimo.

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« La santità: il frutto della Misericordia »

Le sante dei nostri giorni

Quarto ritiro 07 febbraio ‘17

Beata

Alessandrina

Maria da Costa Vergine e mistica

Portogallo, 3 marzo 1904 - 13 ottobre 1955

“Amare, soffrire, riparare “

“ Gesù, tu sei prigioniero nel Tabernacolo ed io nel mio letto per la tua volon-tà ci faremo compagnia “ Sac: O Dio, vieni a salvarmi. Ass: Signore, vieni presto in mio aiuto. Sac: Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo. Ass: Come era nel principio, e ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen. Alleluia.

Inno

O Cristo, Verbo del Padre, glorioso re delle vergini,

luce e salvezza del mondo, in te crediamo.

Cibo e bevanda di vita, balsamo, veste dimora, forza, rifugio, conforto,

in te speriamo.

Illumina col tuo Spirito l'oscura notte del male,

orienta il nostro cammino incontro al Padre. Amen.

SALMO 23

Del Signore è la terra e quanto contiene, * l'universo e i suoi abitanti. E' lui che l'ha fondata sui mari, * e sui fiumi l'ha stabilita.

Chi salirà il monte del Signore, * chi starà nel suo luogo santo?

Chi ha mani innocenti e cuore puro, † chi non pronunzia menzogna, * chi non giura a danno del suo prossimo.

Egli otterrà benedizione dal Signore, * giustizia da Dio sua salvezza. Ecco la generazione che lo cerca, * che cerca il tuo volto, Dio di Giacobbe.

Sollevate, porte, i vostri frontali, † alzatevi, porte antiche, * ed entri il re della gloria.

Chi è questo re della gloria? † Il Signore forte e potente, * il Signore potente in battaglia.

Sollevate, porte, i vostri frontali, † alzatevi, porte antiche, * ed entri il re della gloria.

Chi è questo re della gloria? * Il Signore degli eserciti è il re della gloria. Gloria al Padre e al Figlio * e allo Spirito Santo. Come era nel principio, e ora e sempre, * nei secoli dei secoli. Amen.

Dal Cantico dei Cantici 8, 7

Le grandi acque non possono

spegnere l'amore né i fiumi travol-

gerlo. Se uno desse tutte le ricchezze

della sua casa in cambio dell'amore,

non ne avrebbe che dispregio.

Responsorio

Sol: Di te ha detto il mio cuore: *

Io cerco il tuo volto.

Ass: Di te ha detto il mio cuore:

Io cerco il tuo volto.

Sol: Non nasconderti a me,

Signore:

Ass: Io cerco il tuo volto.

Sol: Gloria al Padre e al Figlio

e allo Spirito Santo.

Ass: Di te ha detto il mio cuore:

Io cerco il tuo volto.

Dal Vangelo di Giovanni

6,22-29

Il giorno dopo, la folla, ri-

masta dall'altra parte del mare,

vide che c'era soltanto una barca e

che Gesù non era salito con i suoi

discepoli sulla barca, ma i suoi

discepoli erano partiti da soli. 23Altre barche erano giunte da Ti-

berìade, vicino al luogo dove ave-

vano mangiato il pane, dopo che il

Signore aveva reso grazie. 24Quando dunque la folla vide che

Gesù non era più là e nemmeno i

suoi discepoli, salì sulle barche e

si diresse alla volta di Cafàrnao

alla ricerca di Gesù. 25Lo trovaro-

no di là dal mare e gli dissero:

«Rabbì, quando sei venuto qua?». 26Gesù rispose loro: «In verità, in

verità io vi dico: voi mi cercate

non perché avete visto dei segni,

ma perché avete mangiato di quei

pani e vi siete saziati. 27Datevi da

fare non per il cibo che non dura,

ma per il cibo che rimane per la

vita eterna e che il Figlio dell'uo-

mo vi darà. Perché su di lui il Pa-

dre, Dio, ha messo il suo sigillo». 28Gli dissero allora: «Che cosa

dobbiamo compiere per fare le 02

belle rose cadute dal Cielo: quale pioggia di meraviglie, quale balsamo di

salvezza per le anime».

Preghiera per la reposizione Ti rendiamo grazie, o Cristo Signore: tu hai dato il tuo Cor-po e il tuo Sangue per la salvez-za del mondo e la vita delle no-stre anime. Alleluia. Ti rendia-mo grazie, o Padre onnipotente, di averci preparato la Chiesa come porto sicuro, tempio di santità, nel quale glorifichiamo la santissima Trinità. Alleluia. Ti rendiamo grazie, o Cristo, nostro Re: il tuo Corpo e il tuo Sangue prezioso ci hanno dato la vita. Accordaci il perdono e la misericordia. Alleluia. Ti rendiamo grazie, o Spirito che rinnovi la santa Chiesa. Conser-vala pura nella fede nella san-

tissima Trinità, oggi e fino al termine dei secoli. Alleluia. Ti rendiamo grazie, o Cristo Signore, di averci nutrito a questa mensa e di averci pre-parato il convito eterno, nel quale ti loderemo per sempre con il Padre e lo Spirito San-to. Alleluia.

Canto di reposizione

Dov'è carità e amore,

qui c'è Dio.

Ci ha riuniti tutti insieme

Cristo amore,

godiamo esultanti nel Signore!

Temiamo e amiamo

il Dio vivente,

e amiamoci tra noi

con cuore sincero.

Noi formiamo qui riuniti

un solo corpo:

evitiamo di dividerci tra noi:

via le lotte maligne,

via le liti e regni in mezzo a noi

Cristo Dio.

Pomeriggio

Recita del Santo Rosario

nell’Eucaristia, vivi la Mia Vita. In questa immolazione continua, in questa unione indissolubile, in que-sta vita tanto mistica e Divina, le

anime Mi ricevono attraverso te».

«Vuoi consolarmi? Vuoi consolare il Santificatore della tua anima? Sai chi è? È il tuo Gesù! Va’ ai Taber-nacoli! Va’ a praticare opere di Mi-sericordia. Va’ a consolare i tristi. lo sono tanto triste! Sono tanto offeso! Va’ al tuo compito: soffrire, amare,

riparare». (L p. 48)

«Obbedienza al Papa, obbedienza

alla Chiesa». (S p. 356)

«Figlia Mia, non giudicarmi assen-te da te, perché mai ti abbandono. In te abita sempre la Santissima Trinità, credi nella Mia Presenza Sacramentale in te, perché mai,

mai ti abbandono». (L p. 125)

«Con il tuo dolore, figlia Mia! Sol-tanto con il dolore le anime riman-gono attaccate alle fibre della tua anima e poi si lasceranno incendia-re i cuori nel Mio Amore. Lascia che questi raggi delle Mie Piaghe Divine penetrino nelle tue piaghe nascoste, nelle tue piaghe mistiche. Lascia che il Mio balsamo le addol-cisca, come anche le spine del tuo capo. Tu non vivi la vita del mondo, anche se sei nel mondo. Vivi la Mia

Vita Divina…». (S p. 370)

«Tieni nelle tue mani la Croce, strin-gila forte al cuore. L’umanità intera rimarrà dentro al Rosario. Parla alle anime, parla loro del Rosario e dell’Eucaristia. Rosario, Rosario, Ro-sario! Eucaristia, il Mio Corpo, il Mio Sangue! L’Eucaristia con le Mie vitti-

me: ecco la salvezza del mondo…-».

«Che trionfo la tua entrata in Cielo! Le anime che salvasti col tuo martirio, strette al Rosario, alle perle innume-revoli delle tue virtù e all’ombra del tuo manto, canteranno, loderanno il Signore per averti creata. (S pp. 424,

443)

Subito dopo la tua entrata in Cielo, andrai verso il Trono della Santissima Trinità, farai scendere rugiade fecon-datrici, piogge di benedizioni e di gra-zie… Su quanti ti sono cari e su quanti invocheranno il tuo aiuto, la-scio che tu mandi una pioggia di pie-tre preziose. Ti darò tutto quello che

mi chiederai.

Figlia Mia, dove sta scritto tutto quanto è Divino. In te impareranno ad amare, in te impareranno a soffrire, in te impareranno a conoscere come Io

Mi comunico alle anime.

lo vorrei, sposa cara, che la tua vita venisse diffusa, arrivando presto ai confini del mondo, come pioggia di

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opere di Dio?». 29Gesù rispose

loro: «Questa è l'opera di Dio:

che crediate in colui che egli ha

mandato».

Proposta di riflessione Cel: A Cristo, sposo e corona

delle vergini, rivolgiamo con gioia l'espressione della nostra fede: Gesù, premio e corona delle vergini, ascolta la nostra preghiera.

Cristo, unico sposo delle sante vergini, fa' che nulla ci separi

mai dalla tua amicizia. Tu, che hai costituito Maria, tua Madre, regina delle vergi-ni, per sua intercessione do-naci di servirti con fedeltà e purezza di cuore. Per le vergini che si sono con-sacrate a te con cuore integro e indiviso per essere sante nel corpo e nello spirito, fa' che

nessuna cosa al mondo ci fac-cia deviare dal cammino che conduce a te. Signore Gesù, atteso dalle ver-gini sapienti, fa' che siamo sempre vigilanti nell'attesa della tua venuta.

Per l'intercessione della Be-ata Alexandrina, che hai fat-to splendere di santità e sa-pienza, donaci saggezza

evangelica e innocenza di vita.

Padre nostro.

Canto di esposizione

T'adoriam Ostia divina!

T'adoriam Ostia d'amor,

Tu dell'angelo il sospiro,

Tu dell'uomo sei l'onor.

T'adoriam Ostia divina.

T'adoriam Ostia d'amor.

Tu dei forti la dolcezza,

Tu dei deboli il vigor

Tu salute dei viventi,

Tu speranza di chi muor.

Ti conosca il mondo e t'ami,

Tu la gioia d'ogni cuor,

Ave o Dio nascosto e grande,

Tu dei secoli il Signor.

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PREGHIERE

A GESU EUCARISTIA: Invocazioni riparatrici

Gesù vivo nell'Eucaristia,

rinnovaci Gesù vivo nell'Eucaristia,

santificaci Gesù vivo nell'Eucaristia,

consolaci Gesù vivo nell'Eucaristia,

illuminaci Gesù vivo nell'Eucaristia, saziaci

Gesù vivo nell'Eucaristia, dissetaci Gesù vivo nell'Eucaristia, parlaci Gesù vivo nell'Eucaristia, aiutaci Gesù vivo nell'Eucaristia, uniscici

Gesù vivo nell'Eucaristia, mostraci il Padre

Gesù vivo nell'Eucaristia, donaci il tuo Spirito

Gesù vivo nell'Eucaristia, donaci il tuo amore

Gesù vivo nell'Eucaristia, donaci la tua pace

Gesù vivo nell'Eucaristia, donaci la tua gioia

Gesù vivo nell'Eucaristia, rafforza la nostra fede

Gesù vivo nell'Eucaristia, insegnaci a pregare

Gesù vivo nell'Eucaristia, fai di noi la tua dimora

Gesù vivo nell'Eucaristia, cammina insieme a noi

Gesù vivo nell'Eucaristia, rendici tuoi testimoni

Gesù vivo nell'Eucaristia, affidaci a tua Madre

Gesù vivo nell'Eucaristia, rivestici della tua misericordia

Ad ogni invocazione ripetiamo :

Perdonaci Signore

Per tutti i sacrilegi Eucaristici, Per le sante Comunioni fatte in peccato mortale, Per le profanazioni eucaristiche, Per le irriverenze nelle Chiese, Per gli oltraggi e il disprezzo verso i Tabernacoli, Per il disprezzo delle opere sacre, Per l'abbandono delle chiese, Per i peccati di immoralità, Per le anime senza Dio, Per le bestemmie contro il tuo santissimo nome, Per l'indifferenza verso il tuo amore, Per gli oltraggi verso la persona del Papa, Per il disprezzo verso i Vescovi e i sacerdoti, Per le bestemmie verso il nome di Maria, Per il disprezzo contro la sua Immacolata Concezione, Per l'abbandono della venerazione a Maria, Per il disprezzo contro le immagini di Maria, Per l'abbandono del santo Rosario, Per l'indifferenza verso l'Amore materno di Maria, Agnello di Dio che togli i peccati del mondo

perdonaci, Signore. Agnello di Dio che togli i peccati del mondo

ascoltaci, Signore. Agnello di Dio che togli i peccati del mondo

abbi pietà di noi.

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« «Vengo a chiederti ciò che in nome mio venne a chiedere a Fatima la Mia Madre benedetta: penitenza, orazione, emendamento di vita. Dammi il tuo do-lore, placa la giustizia di Mio Padre, ripara il Mio Divin Cuore. Lo esigono i peccati di lussuria, le iniquità degli spo-si, delle anime pie a Me consacrate».

(S p. 56)

«La purezza, la castità è il fior fiore (delle virtù), è quello che Mi incanta di più. Poiché sei veramente pura, vengo alla tua purezza a chiedere riparazione per gli impuri e la riparazione per le

famiglie.

Quale dolore per me!

Le famiglie profanano il grande Sacra-mento del Matrimonio. Peccano, e io a vederli peccare! Peccano alla mia Divi-na Presenza. Io volto le spalle, nascon-do il mio volto. Non hanno vergogna di me, mi vergogno Io di loro. Riparami, riparami per tante anime folli, che, mo-strandosi nude invitano al peccato, mi

offendono gravemente». (S p. 331)

«Io piango, Io piango, mia cara figlia per non poter aiutare di più i miei figli. Io li amo ed essi non mi amano; Io li voglio ed essi non Mi vogliono; voglio perdonare loro ed essi non vogliono il

Mio perdono!».

«Sono il tuo Maestro. Felice te se im-parerai bene le mie lezioni e le metterai bene in pratica! Ho stabilito in te la Mia dimora. Sei un Tabernacolo non co-

struito da mani umane, ma da mani

divine…

…Cercami nei Miei Tabernacoli, così Mi consolerai molto; ma cerca-mi (anche) dentro di te, nel Taber-nacolo della tua anima che lo ho preparato per Mia abitazione. Là Mi troverai… lo desidero ansiosamente che tu impari le Mie lezioni, ed io ho molto da insegnarti, e tu hai molto da imparare affinché molti vengano ad imparare da te le stesse lezioni, calcando le stesse orme per seguire

gli stessi cammini». (Lp.40)

«Io voglio molte anime eucaristi-che: io voglio anime, molte anime che stiano attorno ai Tabernacoli, che volino a Me come le rondinelle a stormo volano verso i loro nidi. (S

p. 143, 48)

Che mi chiedano tutto ciò che vor-ranno davanti a Me, nella Santissi-ma Eucaristia: è da là che viene il rimedio per tutti i mali. Che mi invo-chino per gli infelici peccatori, che si abbandonano alle passioni, e non si ricordano che hanno un’ anima da salvare e un’eternità li aspetta tra

breve». (L p. 84)

«O sposa cara, Io sono qui nel Ta-bernacolo del tuo cuore… Tu sei il Tabernacolo ove abito giorno e not-te senza assentarmi. Tu sei l’ostia che con Me si immola, tu sei l’ostia con la quale le anime comunicano con me. Tu vivi con Me

Gesù, vi adoro in ogni luo-go dove abitate Sacramen-tato; Vi faccio compagnia per coloro che Vi disprez-zano, Vi amo per coloro che non Vi amano, Vi dò sollievo per coloro che Vi offendono. Gesù, venite al mio cuore!

Pensieri e preghiere

I suoi dialoghi con Gesù

Attraverso Alexandrina Gesù chiede che: "... venga ben predicata e ben propagata la devozione ai Taber-nacoli, perchè per giorni e giorni le ani-me non Mi visitano, non Mi ama-no, non riparano... Non credono che Io abito là. Voglio che si accenda nelle ani-me la devozione verso queste prigioni d'Amore... Sono tanti coloro che, pur entran-do nelle Chiese, neppure Mi salu-tano e non si soffermano un momento ad adorarMi. Io vorrei molte guardie fedeli, prostrate davanti ai Tabernacoli, per non lasciarvi accadere tanti e tanti crimini" (1934) Durante gli ultimi 13 anni di vita, Alexandrina visse di sola Eucare-

stia, senza alimentarsi più. E' l'ultima missione che Gesù le affida: "...Faccio che tu viva solo di Me, per prova-re al mondo ciò che vale l'Eucaristia, e ciò che è la mia vita nelle anime: luce e salvezza per l'umanità" (1954) Pochi mesi prima di morire la Madonna le disse: "...Parla alle anime! Parla dell'Eucaristia! Parla loro del Rosario! Che si alimentino della carne di Cristo, della preghiera e del Mio Rosario ogni gior-no!" (1955).

Figlia mia, la sofferenza, la Croce è la chia-ve del Cielo. Ho tanto sofferto per aprire il

Cielo all’umanità e, per molti, inutilmente.

Dicono: – Voglio godere, venni al mondo soltanto per questo, voglio soddisfare le Mie

passioni.

Dicono: – Non esiste l’inferno! – Io sono morto per loro e dicono che non Me lo ave-vano chiesto, e contro di Me pronunciano eresie e bestemmie. Per salvarli Io scelgo anime e metto sulle loro spalle la Croce e Mi assoggetto ad aiutarle. Felice l’anima che comprende il valore della sofferenza! La mia Croce è soave se è portata per a-

more Mio». (L p. 60)

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to e Arcidiocesi di Braga il 30 marzo 1904, e fu battezzata il 2 aprile se-guente, sabato santo.vVenne edu-cata cristianamente dalla mamma, insieme alla sorella Deolinda. Ales-sandrina rimase in famiglia fino a sette anni, poi fu inviata a Pòvoa do Varzim in pensione presso la fami-glia di un falegname, per poter fre-quentare la scuola elementare che a Balasar mancava. Qui fece la pri-ma comunione nel 1911, e l’anno successivo ricevette il sacramento della Confermazione dal Vescovo di O p o r t o . Dopo diciotto mesi tornò a Balasar e andò ad abitare con la mamma e la sorella nella località “Calvario”, dove r e s t e r à f i n o a l l a m o r t e . Cominciò a lavorare nei campi, a-vendo una costituzione robusta: teneva fronte agli uomini e guada-gnava quanto loro. La sua fu una fanciullezza molto vivace: dotata di un temperamento felice e comuni-cativo, era molto amata dalle com-pagne. A dodici anni però si amma-lò: una grave infezione (forse una febbre intestinale tifoidea) la portò ad un passo dalla morte. Superò il pericolo, ma il fisico resterà segnato per sempre da questo episodio. Fu all’età di quattordici anni che avvenne un fatto decisivo per la sua vita. Era il sabato santo del 1918. Quel giorno lei, la sorella Deolinda e una ragazza apprendista erano in-

Per l’adorazione, la preghiera personale e la preparazione

alla Santa Confessione

Dall’omelia di Giovanni Paolo II per la Beatificazione Roma 25 aprile 2004 ["Mi ami tu? " domanda Gesù a Si-mon Pietro. Egli risponde: "Certo, Signore, tu lo sai che ti amo". La vita della Beata Alexandrina Maria da Costa può riassumersi in questo dialogo d'amore. Permeata e arden-te di queste ansie d'amore, non vuole negare nulla al suo Salvato-re: dalla forte volontà, accetta tutto per dimostrargli che lo ama. Sposa di sangue, rivive misticamente la passione di Cristo e si offre come vittima per i peccatori, ricevendo la forza dall'Eucaristia che diventa l'unico alimento dei suoi ultimi tredi-ci anni di vita. Nell'esempio della Beata Alexandrina, espresso nella trilogia "soffrire, amare, riparare", i cristiani possono trovare lo stimolo e la motivazione per nobilitare tutto ciò che la vita ha di doloroso e triste attraverso la prova d'amore più grande: sacrificare la vita per chi si ama.]

Biografia

Alessandrina Maria da Costa nac-que a Balasar, in provincia di Opor-

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grande unione con Gesù nei Taber-nacoli, per mezzo di Maria Santissi-ma. Un giorno in cui si trovava sola, le venne improvvisamente questo pensiero: “Gesù, tu sei prigioniero nel Tabernacolo ed io nel mio letto per la tua volontà. Ci faremo com-pagnia”. Da allora cominciò la prima missione: essere come la lampada del Tabernacolo. Passava le sue notti come pellegrinando di Taber-nacolo in Tabernacolo. In ogni Mes-sa si offriva all'Eterno Padre come vittima per i peccatori, insieme a Gesù e secondo le Sue intenzioni. Cresceva in lei sempre più l’amore alla sofferenza, a mano a mano che la vocazione di vittima si faceva sentire in maniera più chiara. Emise il voto di fare sempre quello che fosse più perfetto. Dal venerdì 3 ottobre 1938 al 24 marzo 1942, os-sia per 182 volte, visse ogni venerdì le sofferenze della Passione. Ales-sandrina, superando lo stato abitua-le di paralisi, scendeva dal letto e con movimenti e gesti accompagna-ti da angosciosi dolori, riproduceva i diversi momenti della Via Crucis, per tre ore e mezzo. “Amare, soffri-re, riparare” fu il programma che le indicò il Signore. Dal 1934 - su invi-to del padre gesuita Mariano Pinho, che la diresse spiritualmente fino al 1941 - Alessandrina metteva per iscritto quanto volta per volta le di-c e v a G e s ù . Nel 1936, per ordine di Gesù, essa chiese al Santo Padre, per mezzo del padre Pinho, la consacrazione

tente nel loro lavoro di cucito, quando si accorsero che tre uomini tentavano di entrare nella loro stanza. Nonostante le porte fossero chiuse, i tre riuscirono a forzare le porte ed entrarono. Alessan-drina, per salvare la sua purezza minac-ciata, non esitò a gettarsi dalla finestra, da un’altezza di quattro metri. Le conse-guenze furono terribili, anche se non immediate. Infatti le varie visite mediche a cui fu sottoposta successivamente diagnosticarono con sempre maggiore chiarezza un fatto irreversibile. Fino a diciannove anni poté ancora tra-scinarsi in chiesa, dove, tutta rattrappita, sostava volentieri, con grande meravi-glia della gente. Poi la paralisi andò pro-gredendo sempre di più, finché i dolori divennero orribili, le articolazioni persero i loro movimenti ed essa restò completa-mente paralizzata. Era il 14 aprile 1925, quando Alessandrina si mise a letto per non rialzarsi più, per i restanti trent’anni della sua vita. Fino al 1928 essa non smise di chiedere al Signore, mediante l’intercessione della Madonna, la grazia della guarigione, promettendo che, se fosse guarita, sarebbe andata missiona-ria. Ma, appena capì che la sofferenza era la sua vocazione, l’abbracciò con prontezza. Diceva: “Nostra Signora mi ha fatto una grazia ancora maggiore. Prima la rassegnazione, poi la conformi-tà completa alla volontà di Dio, ed infine il desiderio di soffrire”. Risalgono a que-sto periodo i primi fenomeni mistici, quando Alessandrina iniziò una vita di

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peratrice “in luogo da poterlo avere sempre sotto gli occhi”, per collabo-rare col suo dolore e con le sue pre-ghiere alla salvezza delle anime, soprattutto giovanili. Pregò e soffrì per la santificazione dei Cooperatori di tutto il mondo. Nonostante le sue sofferenze, ella continuava inoltre ad interessarsi ed ingegnarsi a favo-re dei poveri, del bene spirituale dei parrocchiani e di molte altre perso-ne che a lei ricorrevano. Promosse tridui, quarant'ore e quaresimali nel-la sua parrocchia. Specialmente negli ultimi anni di vita, molte perso-ne accorrevano a lei anche da lon-tano, attratte dalla fama di santità; e parecchie attribuivano ai suoi consi-gli la loro conversione. Nel 1950 Alessandrina festeggia il XXV della sua immobilità. Il 7 gennaio 1955 le viene preannunciato che quello sa-rebbe stato l’anno della sua morte. Il 12 ottobre volle ricevere l’unzione degli infermi. Il 13 ottobre, anniver-sario dell’ultima apparizione della Madonna a Fatima, la si sentì escla-mare: “Sono felice, perché vado in c i e l o ” . A l l e 1 9 , 3 0 s p i r ò . Sulla sua tomba si leggono queste parole da lei volute: “Peccatori, se le ceneri del mio corpo possono esse-re utili per salvarvi, avvicinatevi, passatevi sopra, calpestatele fino a che spariscano. Ma non peccate più; non offendete più il nostro Ge-sù!”. E’ la sintesi della sua vita spe-sa esclusivamente per salvare le anime.

del mondo al Cuore Immacolato di Maria. Questa supplica fu più volte rinnovata fino al 1941, per cui la San-ta Sede interrogò tre volte l'Arcivesco-vo di Braga su Alessandrina. Il 31 ottobre 1942 Pio XII consacrò il mon-do al Cuore Immacolato di Maria con un messaggio trasmesso a Fatima in lingua portoghese. Questo atto lo rin-novò a Roma nella Basilica di San Pietro l’8 dicembre dello stesso anno. Dal 27 marzo 1942 in poi Alessandri-na cessò di alimentarsi, vivendo solo di Eucaristia. Nel 1943 per quaranta giorni e quaranta notti furono stretta-mente controllati da valenti medici il digiuno assoluto e l'anuria, nell'ospe-dale della Foce del Duro presso O-porto. Nel 1944 il nuovo direttore spi-rituale, il salesiano don Umberto Pa-squale, incoraggiò Alessandrina, per-ché continuasse a dettare il suo dia-rio, dopo aver constatato le altezze spirituali a cui era pervenuta; ciò che essa fece con spirito di obbedienza fino alla morte. Nello stesso anno 1944 Alessandrina si iscrisse all’Unione dei Cooperatori Salesiani. Volle collocare il suo diploma di Coo-

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