Basta con la cultura della morte - il dialogo · 2006. 9. 22. · pieno le tesi...

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Rivista di Politica, Attualità, Cultura, dialogo interreligioso dell’Irpinia http://www.ildialogo.org Anno 11 numero 6 del 30-6-2006 - Numero di Giugno 2006 Una copia € 2.5 Abbonamento annuo € 25.00 Spedizione in A.P. Tab. D Aut. DCB/ AV/135/2005 Basta con la cultura della morte

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il dialogo - Periodico di Monteforte Irpino Anno 11 n 6 del 30-6-2006 1

Rivista di Politica Attualitagrave Cultura dialogo interreligioso dellrsquoIrpinia httpwwwildialogoorg

Anno 11 numero 6 del 30-6-2006 - Numero di Giugno 2006 Una copia euro 25 Abbonamento annuo euro 2500 Spedizione in AP Tab D Aut DCB AV1352005

Basta con la cultura della morte

il dialogo - Periodico di Monteforte Irpino Anno 11 n 6 del 30-6-2006 2

Sommario Editoriali Basta con la cultura della morte di Gio-vanni Sarubbihelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip3 Giovani assassini crescono di Peppe Sini helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip5 Ormai egrave guerra di Cosma Belardohelliphellip5 ForzaGhana di don Vitaliano Della Salahelliphelliphelliphelliphelliphellip9 Afghanistan che fare di Sergio Paronettohelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip11 Il Papa e Dio di Giovanni Sarubbihelliphellip12 Una domanda inutileuna domanda rive-latrice di Mario Mariotti helliphelliphelliphelliphellip14 La repubblica in noiela lsquocattolicarsquo mo-narchia edipica di Federico La Salahellip16 Dialogo cristianoislamico Islam che fare Un decalogohelliphelliphelliphellip 18 Da Verona a Verona i cantieri del dialo-go di Brunetto Salvaranihelliphelliphelliphelliphellip 20 Dialogo interreligioso al bivio di Amina Salinahelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip 24 Conoscere lrsquoislam Il lamento di Ashuragravehelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip 27 Una lettura laica dei cinque pilastri dellrsquoi-slam di Omero Dellisortihelliphelliphelliphelliphelliphellip29 Cristianesimo ed Omosessualitagrave Ma non staremo nominando il nome di Dio invano di Gherardo Pecchionihellip32 Dichiarazione della moderatora della Ta-vola Valdesehelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip 33 La chiesa sbaglia ma noi non ce ne andia-mohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip 34 Vecchi Cattolici benedicono coppie gay in unione registrata helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip 35 Preti sposati Sigrave grazie Come egrave triste di don XXXhelliphelliphelliphellip36 Esci dalla tua terra e vagrave dove ti mostrerograve di Nadir Giuseppe Perinhelliphelliphelliphelliphellip 37 Pianeta donna Per le donne irachene la guerra egrave appena iniziata di Terri Judd helliphelliphelliphelliphelliphelliphellip43 Fate affidamento sulle donne e le politiche cambieranno di Laurent Duvillierhelliphellip45 No alla guerra

Del fatalismo e del cinismo ancora di Giulio Vittorangelihelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip47 La parola ci interpella Un semplice test di Mario Mariottihellip49 Il relativismo dimensione evangelica di Mario Mariottihelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip53 La fedeltagrave di Dio e le maschere del pote-re di Franco Barberohelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip56 La posta di frarsquo Calvino helliphelliphelliphellip64 Lrsquouomo Interiore di P Paolo Turturro 67 Poesia 15 36 Le Vignette sono di Angelo Melocchi

Il Dialogo - Periodico di Monteforte Irpino Direttore Responsabile Giovanni Sarubbi Sede Via Nazionale 51 - Monteforte Irpi-no(Av) - Tel 3337043384 Sito Internet httpwwwildialogoorg Email redazioneildialogoorg Stampa In proprio Registrazione Tribunale di Avellino n337 del 531996 - Anno 11 n 6 del 30-6-2006 - Chiuso il 20-6-2006

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I mass-media di tutto il mondo hanno dif-fuso oggi con grande enfasi la notizia come precisa lrsquoagenzia MISNA ldquodella uccisione dellrsquoignoto Abu Musab al-Zarqawi (considerato da Washington il presunto capo di Al-Qaida in Iraq noncheacute la mente organizzativa dietro tutte le ope-razioni di ribelli combattenti e terroristi dellrsquoera dopo Saddam)rdquo Sempre lrsquoagenzia MISNA precisa che laquola notizia diffusa stamani dallrsquoemittente televisiva statuni-tense Abc egrave stata confermata poco dopo in una conferenza stampa anche dal premier iracheno Nuri al-Malikiraquo laquoLa rsquoprimula rossarsquo del terrorismo internazionale - pro-segue lrsquoagenzia MISNA - di cui alcuni dubitano perfino dellrsquoesistenza sarebbe stata identificata con le impronte digitali ha precisato il comandante supremo ameri-cano in Iraq il generale George Casey Secondo una prima ricostruzione al-Zarqawi sarebbe rimasto ucciso per le gra-vi ferite riportate durante unrsquooperazione lanciata ieri dallrsquoesercito iracheno e da quello americano nella cittagrave di Baquba 65 chilometri a nord di Baghdad Assieme a Zarqawi ha detto il premier al Maliki sono state uccise sette persone Il covo del fantomatico terrorista era collocato in una vecchia abitazione del villaggio di He-pHep a Nord di Baquba nella provincia di Diyalaraquo Fra le varie dichiarazioni che abbiamo letto in queste ore ci ha colpito particolar-mente quella del vescovo ausiliare di Ba-gdab mons Shlemon Warduni Di seguito riportiamo la sua dichiarazione cosigrave come essa egrave stata riportata dallrsquoagenzia SIR

Giovedi 08 Giugno 2006 1042 - I-RAQ MORTE ZARQAWI WAR-

DUNI (VESCOVO AUS BA-GHDAD) ldquoORA SI PUOgrave SPERARE IN UN FUTURO MIGLIORErdquo ldquoSe confermata la morte di Abu Mu-sab Al Zarqawi rappresenterebbe una grande svolta per la popolazione ira-chena stanca di essere vessata e mi-nacciata e desiderosa di sicurezza e stabilitagraverdquo Con queste parole il vesco-vo ausiliare caldeo della capitale ira-chena mons Shlemon Warduni ha commentato al Sir la notizia della uc-cisione del terrorista di origini giorda-ne considerato il capo di Al Qaeda in Iraq e il luogotenente di Osama Bin Laden avvenuta ieri sera in un attacco aereo americano compiuto a nord di Baquba circa 65 chilometri a nord di Baghdad Lrsquoannuncio egrave stato dato que-sta mattina in diretta televisiva dal premier sciita Nouri al-Maliki ldquoNon ho ancora notizie dirette - dice - ma se confermata credo che questa notizia potragrave dare nuova fiducia e speranza in un futuro migliore alla popolazione liberata di un grande peso forse il piugrave grande tra i tanti che lrsquoaffliggono Il Male non puograve regnare e chi lo compie deve riflettere percheacute egrave destinato alla sconfittardquo [1]

Si tratta di unrsquoaffermazione che sposa in pieno le tesi dellrsquoamministrazione USA che viene in sostanza dipinta come una forza liberatrice dellrsquoIraq Ersquo una dichiara-zione che provenendo da unrsquoesponente religioso ci lascia senza parole e non per i suoi aspetti politici anche se questi non sono certo trascurabili per la messa in luce

Editoriale

Basta con la cultura della morte di Giovanni Sarubbi

Considerazioni a margine della presunta morte di Al Zarqawi e di una dichiarazio-ne del vescovo di Bagdad mons Shlemon Warduni Sosteniamo le iniziative dei pa-

cifisti statunitensi in programma per il prossimo 4 luglio

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dellrsquoappiattimento della chiesa cattolica sulle posizioni USA Ersquo del tutto evidente ai frequentatori del nostro sito che questo giornale non condi-vide alcuna guerra sia quelle promosse da Bush sia quelle di Bin Laden che per noi pari sono Per noi non esistono guerre giu-ste Sono per noi riprovevoli sia le guerre sostenute da Berlusconi e dal suo governo (Iraq e Afghanistan) sia la guerra nei Bal-cani del 1999 sostenuta dallrsquoallora governo DrsquoAlema Siamo fortemente allergici alle guerre a tutte le guerre che consideriamo un crimine contro lrsquoumanitagrave Ma pur esprimendo forti critiche nei con-fronti di tutti i personaggi prima citati nessuno escluso non riusciamo a provare nei confronti di alcuno di essi neppure per quelli da noi piugrave lontani i sentimenti che invece emergono dalla dichiarazione di Shlemon Warduni nei confronti di qualcu-no di cui non egrave certa neppure lrsquoesistenza Pur essendo convinti come dice mons Warduni che ldquo Il Male non puograve regnare e chi lo compie deve riflettere percheacute egrave de-stinato alla sconfittardquo non riusciamo a pensare che la morte di alcuno dei politici che prima indicavamo che pure hanno pesanti responsabilitagrave di gran parte del male oggi esistente nel mondo possa dare ldquonuova fiducia e speranza in un futuro migliorerdquo neacute al singolo paese di cui sono a capo neacute al mondo intero Il ldquomalerdquo che questi uomini in larga parte oggi incarna-no con le dovute differenze non termine-ragrave per incanto con la loro morte Il mondo avragrave un futuro se lrsquointera umanitagrave o quan-to meno la sua grande maggioranza impe-diranno con la nonviolenza a costoro e a chi li sostiene di fare danni di promuovere odio e violenza guerre e distruzioni dellrsquo-ambiente La speranza viene dalla vita non dalla morte di chicchessia Ed infatti alla speranza espressa da mons Warduni gli Stati Uniti hanno risposto con un sec-co ldquoLa guerra continuardquo morte chiama morte altro che speranza per il popolo iracheno Il mondo potrebbe gioire non per la morte di qualcuno dei politici che oggi sostengo-no le guerre ma se uno di questi personag-

gi a cui toccheragrave prima o poi di morire compisse un gesto di pentimento e di mes-sa in discussione radicale del sistema poli-tico economico sociale e religioso da essi sostenuto e promosso La storia dimostra che i dittatori e i guerra-fondai di tutti i tempi non sono mai soli a commettere i loro crimini Essi sono solo il vertice di una piramide costituita da mi-gliaia e migliaia di persone in carne ed ossa unite dallrsquoingordigia elevata a filoso-fia di vita e dal ritenersi dei di questa terra padroni assoluti della vita e della morte degli altri esseri viventi e dellrsquointero uni-verso Ersquo quello che i religiosi chiamano ldquoidolatriardquo che non egrave un peccato personale ma collettivo ed egrave un peccato da cui tut-trsquoinsieme bisogna liberarsi Il mondo avragrave speranza se la grande mag-gioranza per esempio del popolo ameri-cano smetteragrave di sostenere le politiche guerrafondaie del governo Bush e delle aziende militari che lo sostengono e pren-deragrave nelle proprie mani il proprio destino Allo stesso modo ci saragrave speranza per il mondo musulmano ma lo stesso dicasi per tutti i popoli se le popolazioni dei vari paesi islamici saranno in grado con la nonviolenza di impedire a chicchessia di appropriarsi del nome di Dio per promuo-vere guerre ed oppressioni delle popola-zioni con lo scopo di favorire il coloniali-smo sfrenato dei paesi occidentali In Iraq come in tutti i paesi dove crsquoegrave guer-ra ed oggi crsquoegrave ne sono circa 50 in corso la speranza viene dalla cessazione di ogni combattimento dalla eliminazione di ogni strumento di morte per rendere possibile la grande profezia di Isaia laquoForgeranno le loro spade in vomeri le loro lance in falci un popolo non alzeragrave piugrave la spada contro un altro popolo non si eserciteranno piugrave nellrsquoarte della guerraraquo (Isaia 24) Sperare nella morte di qualcuno chiunque esso sia non risolve nulla egrave anzi una di-mostrazione di impotenza egrave il segnale che il male continua a trionfare nelle nostre vite e che protende i suoi tentacoli anche sul futuro dellrsquoumanitagrave

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Bisogna sperare ed operare per la conver-sione di quelli che promuovono odio e guerre Per tali motivi sono importantissime le iniziative come quella lanciata da Code-pink che il nostro giornale sostiene di un digiuno contro la guerra da tenersi il 4 luglio giorno della festa nazionale ameri-cana di fronte a tutti i luoghi che agli U-SA fanno riferimento (ambasciate conso-lati basi militari ecc) Ersquo un modo per fare appello allrsquoumanitagrave che crsquoegrave in ogni essere vivente anche in quello che sembra il piugrave cattivo per risvegliare in essi la re-sponsabilitagrave per la vita di tutti Ersquo quello che nel passato ha fatto per esempio San Francesco andando a parlare con il Sulta-no Ersquo quello che ha fatto ripetutamente in questrsquoultimo anno negli USA Cindy Shee-han madre di un soldato USA morto in Iraq chiedendo di parlare con Bush o an-dando varie volte nelle sedi del Congresso degli Stati Uniti a portare la propria richie-sta di pace e di vita per la cessazione di ogni guerra Basta allora con la cultura della morte questo egrave il messaggio che ogni cristiano dovrebbe riuscire a coniugare in ogni oc-casione della propria vita se vuole rendere concreto quel ldquoregno di Diordquo di cui parla-no i Vangeli In tal senso mons Warduni ha perso unrsquooccasione per indicare una strada diversa al proprio popolo martoriato dalla guerra e sinceramente ce ne dispia-ce Note

[1] Lrsquoagenzia SIR egrave quella ufficiale della Conferenza Episcopale Italiana mentre la MISNA egrave quella di alcuni ordini mis-sionari cattolici

Giovedigrave 08 giugno 2006

Editoriale

Giovani assassini crescono di PEPPE SINI

Sento che alcuni ministri di vari paesi riu-niti in una grande cittarsquo europea dichiarano la loro soddisfazione perchersquo lrsquoesercito statunitense ha commesso una strage nella quale sembra sia stata uccisa anche una persona accusata di essere un terrorista Tra questi ministri che gioiscono non per-chersquo si ersquo assicurato alla giustizia un crimi-nale ma perchersquo ersquo stata commessa una strage sento esservi anche il ministro della Difesa del governo italiano Ministri che gioiscono di un massacro Ministri che si dichiarano compiaciuti non quando si salvano vite umane non quando si impediscono uccisioni non quando si catturano e si processano i criminali e si afferma la legge che protegge le esistenze e invera la convivenza ma quando si ucci-dono esseri umani quando persone accu-sate di essere assassini vengono a loro volta assassinate senza processo e per assassinarle non si esita neppure ad ucci-dere altre persone ancora in unrsquoorgia be-stiale di sangue Quale diabolica perversione ha invaso e divorato lrsquoanima di quei ministri fino a ridurli a persona che plaudono a una stra-ge che traggono piacere da un atto di ter-rorismo quando quella strage quellrsquoatto di terrorismo ersquo compiuto da uno stato E quale scellerato esempio quei signori ministri delle democrazie occidentali stan-no dando al mondo intero Fosse in mio potere manderei i carabinieri ad arrestare il ministro della Difesa italia-no per apologia di reato per istigazione a delinquere per complicitarsquo col terrorismo internazionale Tratto da La nonviolenza egrave in cammino Numero 1321 del 9 giugno 2006

Per contatti con la LA NONVIOLENZA E IN CAMMI-NO Direttore responsabile Peppe Sini Reda-zione strada S Barbara 9E 01100 Vi-terbo tel 0761353532 e-mail nba-wactinit

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Editoriali

Ormai egrave guerra di Cosma Belardo

A proposito della guerra aperta dal Va-ticano contro tutto il movimento GBLT

Ormai egrave guerra Ratzinger Ruini lrsquo Osservatore Romano ed Avvenire hanno dichiarato guerra su tutti i fronti agli omosessuali o meglio a tutto il movi-mento GBLT Guerra che si sposta ineso-rabilmente sul piano politico e dei diritti sanciti dalla Costituzione per ogni cittadi-no Sembra quasi che la politica delle de-stre sia unrsquoappendice del Catechismo della Chiesa cattolica Viene accusato un mini-stro della Repubblica di essere poco catto-lico - io direi poco ossequioso al dictat di Ratzinger - per aver detto che vanno rico-nosciuti anche pubblicamente i diritti delle coppie di fatto e viene detto da un partito di centrodestra quasi a conferma di come si intenda la politica in quella coalizione servire ubbidire mai controbattere alla volontagrave del santo padre come amano chiamare Ratzinger riducendo Dio quasi ad un optional In questi ultimi tempi mi sono arrivati molti inviti a lasciare la Chiesa cattolica addirittura mi sono pervenuti modelli per chiedere di essere sbattezzato quasi come lrsquoappartenere ad una chiesa fosse simile alla militanza in un partito o tifoseria per squadra No non esco dalla Chiesa di cui mi sento parte a pieno titolo non abbando-no la Chiesa Corpo mistico di Cristo di cui sono membro Rimarrograve in essa per combattere per essere allrsquoopposizione per contrastare una gerarchia potente severa dura per molti versi scandalosa rabbiosa contro chi trasgredisce non la legge divina ma la sua legge che non egrave la legge di Cristo Siamo noi cristiani che partendo dal Van-gelo dobbiamo richiamare la gerarchia alla conversione siamo noi Chiesa a dover richiamare il Papa e tutta la sua corte af-fincheacute riscoprano il Vangelo la Veritagrave e lrsquoAmore

Ormai nellrsquoanimo di quanti appartengono alla Curia romana si egrave instaurato una con-dizione di odio di disprezzo per una cate-goria che guarda caso richiama ogni gior-no la sporcizia che esiste tra la stessa gerarchia una sporcizia che egrave ben tenuta nascosta sotto il tappeto di casa Nellrsquoani-mo di Ratzinger dei Ruini dei Pompedda si egrave scatenato il desiderio della punizione ed ancor piugrave il sogno di vedere scomparire lrsquoomosessuale dalla faccia della terra Diritti alle coppie di fatto si purcheacute non siano gay Ecco il discorso del Vaticano che non fa piugrave una questione di sacramen-to di famiglia ma solo di totale chiusu-ra ai milioni di omosessuali che deside-rando di vivere una vita sentimentale equi-librata pulita e magari con la benedizione di Dio si vedono sempre piugrave disprezzati messi al bando come gli untori di manzo-niana memoria Questa gerarchia egrave quanto di piugrave primitivo oscurantista che la storia dopo lrsquoindimenticabile periodo dellrsquoinqui-sizione possa ricordare egrave ingiusta arro-gante presuntuosa fomentatrice di odio di omofobia sessuofobia e razzismo Una sola cosa le manca e certamente soffre per tale mancanza il potere di vita e di morte per il peccatore Il potere di poterci lincia-re E dire che pensavamo che lrsquointegralismo religioso fanatico ed antievangelico fosse solo quello di Khomeini Come vogliamo chiamare lrsquointervento di un pontefice che anzicheacute rivolgersi alle coscienze del popolo di cui dovrebbe esse-re guida si rivolge al Legislatore quasi dicendogli cosa debba o non debba fare Come considerare un presidente della CEI che in ogni suo intervento viola la laicitagrave dello Stato Italiano e ciograve che fanno i ve-scovi ed i cardinali nelle rispettive diocesi che sembrano sempre piugrave veri e propri feudi Questi potenti della Chiesa di Cristo sono violenti contro coloro che non si sottopon-gono ai loro voleri basti pensare ad alcuni documenti di Ratzinger quando ancora non era papa E sufficiente leggere i giornali di questi ultimi giorni per capire quale sia il sentimento di chi dovrebbe incarnare lrsquoa-

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more di Cristo per ciascun o di noi per capire a quale deriva siamo arrivati Uscire dalla Chiesa Mai Ci resto ma da dissidente da cristiano cattolico che non accetta quanto viene detto e fatto da chi nega Cristo tutti i giorni con le parole con le azioni con le omissioni con lo stile di vita Sono e resto cristiano cattolico sere-no e certo dellrsquoamore di Dio che non misu-ra la mia statura morale la mia condizione di figlio bisognoso del suo infinito amore dallrsquouso che faccio del mio orientamento sessuale Resto in questa Chiesa percheacute egrave la Chiesa di Cristo e non del paparesto percheacute voglio sperare in una conversione di coloro che oggi volentieri ci mandereb-bero al rogo percheacute voglio sperare in un ritorno alla Chiesa primitiva alla Chiesa di tutti in cui non basta ad un papa affac-ciarsi da una finestra ed invitare migliaia di persone a prodigarsi per la moltitudine di bambini che muore di fame di malattia senza svestirsi dei privilegi delle immense ricchezze degli agi che caratterizzano la sua esistenza Ersquo vergognoso egrave scandalo-so egrave un vero rinnegare Cristo crocifigger-lo quotidianamente Del resto Vico ci ricorda come la storia si ripete corsi e ricorsi storici Chi condannograve Cristo a morte Il popolo ma solo dopo che a pronunciare la sentenza era stato il sinedrio Chi ha stravolto il volto di Dio oggi Chi ha stravolto il suo messaggio Chi uccide quotidianamente il Cristo del Vangelo La risposta per un cristiano onesto non becero non bigotto dovrebbe essere piugrave che scontata Come egrave possibile che per questa gente lrsquounico vero orrendo peccato da persegui-re con ogni mezzo sia il peccato contro la castitagrave Ma il primo comandamento di Gesugrave non egrave forse stato Amatevi come io vi ho ama-to magari fino alla morte Non ha detto Ama il tuo nemico E quante parole quanti discorsi questi potenti della Chiesa spendono su queste parole di Cristo Pochissime percheacute impe-gnati a lottare contro quanti vivono il pro-prio orientamento sessuale secondo la loro

reale natura contro chi vuole dare ordine serenitagrave stabilitagrave visibilitagrave legalitagrave al pro-prio essere gay e magari alla sua unione di fatto che non rappresenta assolutamente una negazione della famiglia ne un atten-tato a tale istituzione Impegnata ad arraf-farsi lrsquo8 per mille e non certo solo in favo-re dei fratelli che muoiono di fame Basta vedere lo sfarzo in cui trascorrono le loro giornate Sono ben altri i modelli sociali e percheacute no religiosi la cui ricaduta sulla famiglia egrave estremamente dannosa direi esiziale e contro cui nulla viene detto e fatto In questa Chiesa non crsquoegrave limite alla man-canza di misericordia Anzi direi che tale parola egrave intesa solo ed esclusivamente nel suo valore astratto Se facciamo un riscontro storico ci rendia-mo conto di come la Sinagoga non ebbe compassione di Cristo e lo offrigrave vittima al Padre ma questo non fu un fatto isolato molti nella storia sono stati sacrificati dalla stessa Chiesa di appartenenza quasi a rea-lizzare le parole di Cristo Verragrave lrsquoora in cui chiunque vi uccideragrave crederagrave di rende-re culto a Dio (Gv 162) E allora di che meravigliarci Oggi 23 maggio anno 2006 dalla venuta di Gesugrave il Vangelo quello non di Ratzinger ma di Cristo an-cora non egrave entrato nelle vene della gerar-chia che pretende di governare con rispet-tabile autoritagrave la Chiesa di Dio Tocca a noi cristiani ridare al Volto di Dio la sua vera identitagrave e ciograve non vuole dire relativismo anzi il contrario Ridare a Dio il Suo vero volto significa scegliere un percorso difficile ed irto si-gnifica mettersi in discussione ed in gioco ogni giorno ogni momento Il relativismo lo trovo proprio in chi vor-rebbe combatterlo assurditagrave della vita Cosa significa vivere il Vangelo secondo il proprio punto di vista e non secondo il suo vero reale autentico dettato Non egrave forse relativismo questo A me come cristiano interessa non quanto dice Ratzinger ma quanto ha detto Gesugrave e tendo con ogni sforzo non sempre con successo di fare ciograve che ha fatto Lui Tra una legge del papa che mette fuori porta

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che esclude e mostra compassione per un omosessuale io scelgo la legge di Gesugrave che perdona lrsquoadultera la prostituta il pubblicano che sceglie gli ultimi che si fa ultimo che conosce le piugrave basse miserie dellrsquouomo per aiutarlo a risalire e ricon-quistare la dignitagrave di figlio di Dio quella dignitagrave persa che Egli egrave venuto a recupera-re Non voglio si pensi che mio intento sia quello di mescolare le carte Quanto detto nasce da una mia piena e totale convinzio-ne sostenuta da un ragionamento logico che comunque egrave suscettibile di critica Ogni uomo egrave opera delle mani di Dio e proprio percheacute opera di un Artista perfetto non puograve presentare difetti di fabbrica Se non ho scelto il mio orientamento come non lo sceglie lrsquoetero dovrsquoegrave la colpa Sap-piamo tutti che per esserci colpa occorra che ci sia reato Nel caso di quanti appar-tengono alla realtagrave GBLT non vi egrave alcuna colpa se non quando si fa un uso lussurio-so del proprio orientamento sessuale ma questo appartiene alla morale in genere e non solo alla realtagrave gay

Noi cristiani dobbiamo a dispetto del ma-le che ci viene fatto riscoprire la miseri-cordia la capacitagrave di perdonare che co-munque non significa dovere accettare supinamente tutto quanto detto e fatto dal-la curia romana Dobbiamo invitare il Pa-pa i vescovi fino allrsquoultimo sacerdote a dialogare con fraterno amore a perdonare a non inveire contro tutti noi ad aprirci le braccia sullrsquoesempio di Cristo Se conti-nueranno su questa strada di totale chiusu-ra di intromissione nelle faccende politi-che di casa nostra offendendo la laicitagrave dello Stato e condizionandola ai propri interessi se continueranno a fare dei distinguo nellrsquoamare si troveranno un giorno se ne avranno tempo a chiedere perdono anche a noi tutti che quotidiana-mente sperimentiamo sulla nostra pelle il loro disprezzo

Cosma Belardo Fondatore della Mailing List Amare col cuore di Dio - Omosessuali ecu-

menici in cammino martedigrave 23 maggio 2006

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Editoriale

ForzahellipGhana di don Vitaliano Della Sala

httpwwwdonvitalianoit Ho sempre ldquoodiatordquo il calcio sono infatti convinto che serve quasi esclusivamente come controllo sociale gli stadi moderni come gli anfiteatri romani i calciatori co-me i gladiatori il pubblicohellipegrave sempre lo stesso Panem et circenses diceva Giove-nale pane e spettacoli al circo per tenere buona la plebe dei suburbi il calcio e tutto quello gli ruota intorno per tenere buoni precari disoccupati sottopagati frustrati stressati depressi scontenti delle tante ldquoperiferierdquo reali e sociali Eppure da qualche anno sono presidente di una squadra dilettantistica di calcio la ldquoS S C SantrsquoAngelo a Scalardquo che gioca in II categoria In un paese piccolo come quello dove sono stato parroco e dove vi-vo il calcio egrave lrsquounico momento di aggre-gazione e di crescita per i ragazzi In questi giorni il calcio egrave al centro del dibattito nazionale e non solo per i prossi-mi mondiali ma soprattutto per ldquocalciopolirdquo lo scandalo delle partite truc-cate e vendute lo squallore di dirigenti disonesti e scrocconi i fiumi di danaro sperperato Di calcio si parla si discute si accusa si lanciano allarmi qualcuno dice che il calcio egrave tutto un imbroglio egrave sullrsquoor-lo del fallimento del crollo finanziario inevitabile qualche altro lo difende a spa-da tratta Chi crede nei valori fondamentali dello sport - passione abnegazione spirito di sacrificio sana competizione - si rallegra si illude e dice forse egrave arrivato il nostro momento Il momento ad esempio dei tantissimi volontari che con tanta forza e dignitagrave impiegano il proprio tempo gratui-tamente sui numerosi e polverosi campi del calcio dilettantistico italiano Il calcio e piugrave in generale lo sport dilettantistico rappresenta la forza di base del movimento sportivo del nostro Paese caratterizzato da

una profonda partecipazione democratica e autogestione che rendono il nostro model-lo unico a livello mondiale Dopo ldquocalciopolirdquo questi ldquomalatirdquo del calcio che fanno sacrifici enormi per permettere a dei ragazzi di sognare ancora correndo dietro ad un pallone cominciano a pensare che drsquoora in avanti saragrave piugrave facile occuparsi del calcio cosiddetto ldquominorerdquo Io sono pessimista Penso che ben presto lrsquoottimismo lrsquoentusiasmo le speranze che le cose possano finalmente cambiare nel calcio lasceranno il posto allrsquoamarezza allo sconforto alla sconfitta E saremo alle solite hanno allarmato il Paese ci hanno fatto lezioncine su come ldquomoralizzare chi governa il calciordquo hanno messo sotto in-chiesta qualcuno che sono pronto a scom-mettere ne usciragrave immacolato e richiama-to i Presidenti delle societagrave di calcio a te-ner drsquoocchio i bilanci invece si continue-ragrave con il solito andazzo e si continueranno a buttar via fior di milioni di euro per comprare calciatori famosi Tutto questo alla faccia della ldquomoralizzazione del cal-ciordquo E con tanto di faccia tosta si conti-nueranno a chiedere lucrosi finanziamenti al governo per non far morire lo sport piugrave seguito in Italia I dirigenti nazionali e i giornalisti al loro servizio riprenderanno a raccontarci che il calcio professionistico egrave quello che conta egrave quotato in borsa egrave una societagrave per azioni dai contratti milionari egrave quello delle TV a pagamento insomma egrave unrsquoaltra cosa un calcio secondo me lontano dal calcio vero quello che si gioca arrangiandosi per strada o per i piugrave fortunati sugli sganghe-rati campi comunali e parrocchiali il cal-cio delle autotassazioni per pagare lrsquoiscri-zione delle collette per saldare il conto della lavanderia In questi giorni insieme ai dirigenti della squadra di cui sono presidente abbiamo chiuso i risicati conti del campionato appe-na concluso e stiamo cominciando a pen-sare al prossimo Dovremo racimolare i soldi per lrsquoesosissima iscrizione al cam-pionato una colletta tra i simpatizzanti forse un aiutino dalla parrocchia il Comu-ne che a malincuore mette gratuitamente

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a disposizione le strutture sportive E poi si dovranno organizzare le trasferte si dovragrave reperire una divisa nuova e pensare a come pagare le altre spese per il prossi-mo anno Qualcuno ci consiglieragrave di ricor-rere a qualche sponsor ma chi puograve spon-sorizzarci in un paese di 700 abitanti con due salumerie e un bar come uniche attivi-tagrave ldquoimprenditorialirdquo Il pessimismo aumenta ogni anno e ti vie-ne da pensare che non si puograve permettere che i ragazzi non abbiano nemmeno piugrave la possibilitagrave di sognare dopo il calcio a pa-gamento in TV dopo gli aumenti dei bi-glietti della partita allo stadio tolgono loro anche la partita la domenica nel piccolo e polveroso campetto di calcio un campo sportivo di merda ma pur sempre il nostro campo sportivo In un paese privo di qual-siasi altra struttura sportiva il campo di calcio rappresenta il punto riferimento per tanti giovani e meno giovani che li porta via dalle tentazioni della strada e della noia che offre uno ldquosfogordquo e uno ldquosvagordquo sani E pensare che alle assemblee dei comitati sportivi nazionali e regionali e delle fede-razioni ci raccontano ancora la barzelletta del dilettantismo della solidarietagrave dellrsquoas-sociazionismo ldquoonlusrdquo dellrsquoimportante funzione sociale da noi svolta E non solo poi vieni a sapere anche che il presidente della Lega Nazionale Dilettanti ed i presi-denti dei Comitati Regionali della Federa-zione Italiana Gioco Calcio si sono attri-buiti uno stipendio dellrsquoordine di circa 100 mila euro annui per il primo e 25 mila euro per i secondi cosigrave alla faccia del dilettantismo arrotondano stipendio eo pensioni Allora lo scetticismo diventa vera e propria ldquoincazzaturardquo E ci si do-manda come devono sopravvivere le so-cietagrave minori Con quali soldi si deve con-cretizzare un dignitoso settore giovanile Come coprire le enormi spese E percheacute continuare a finanziare la struttura elefan-tiaca della Lega Nazionale Dilettanti che sembra interessata solo al numero di socie-tagrave iscritte ai vari campionati e alle loro quote di iscrizione senza darti nessun ser-vizi in cambio

Durante i prossimi 25 giorni moltissimi italiani saranno incollati agli schermi tele-visivi per seguire i mondiali di calcio ma non potranno fare a meno di pensare a ldquocalciopolirdquo i tifosi degli azzurri spero non dimentichino il campionato italiano falsato le partite truccate gli scudetti de-cisi a tavolino a inizio campionato il mer-cato degli arbitri comprati e venduti i con-tratti milionari dei calciatori i fan del cal-cio non dovranno dimenticarsi dello schifo nel quale sguazza il circo calcistico italia-no spesso con la complicitagrave e la copertura di tanti E chi ci dice che i mondiali di calcio non navighino nello stesso squallore Basti solo pensare ai miliardi che ruotano attor-no a questo evento e ricordare alcuni arbi-traggi almeno discutibili degli scorsi mondiali in Corea-Giappone Chi ama lo sport non puograve restarsene indifferente pen-sando che spesso questo viene gestito da veri delinquenti e da affaristi disonesti che nulla hanno a che fare con lrsquoagonismo sportivo non puograve non indignarsi vedendo la gioia per il bel gioco delle squadre offu-scata dagli interrogatori ai quali Borrelli sta sottoponendo dirigenti sportivi e cal-ciatori Saragrave per questo e percheacute io rifiuto di omo-logarmi alla maggioranza ma piugrave ancora percheacute non tollero di essere preso per fesso da chi propone un moderno Panem et cir-censes per tenerci buonihellipio comincerograve a seguire i mondiali di calcio tifando per la squadra del Ghana sperando che qualcuno ancora sogni e giochi un calcio corretto e genuino SantrsquoAngelo a Scala (Av) 12 giugno 2006 don Vitaliano Della Sala (347 3679191) presidente della ldquoS S C SANTrsquoANGE-LO A SCALArdquo httpwwwdonvitalianoit Lunedigrave 12 giugno 2006

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Editoriale

Afghanistan che fare

di Sergio Paronetto

Ringraziamo Sergio Paronetto[paxchristi_paronettoyahoocom]

per questo intervento Leggo dellrsquoipotesi di mandare piugrave soldati in Afghanistan Secondo il generale Trica-rico capo di stato maggiore dellrsquoaeronau-tica sei aerei Amx sono pronti a partire Lrsquoidea mi sembra non solo incoerente con il programma dellrsquoUnione ma anche del tutto controproducente proprio ai fini della lotta al terrorismo e del ripristino della democrazia Sono giagrave passati cinque anni dallrsquointer-vento militare Pochissimi ricordano le morti civili Solo nei primi tre mesi dellrsquointervento (7 otto-bre 2001-16 gennaio 2002) i civili uccisi gli effetti collaterali sono stati 3800 (inchiesta Marc Herold Universitagrave del New Hampshire) Ogni settimana aumen-tano gli attentati e i morti sia tra i soldati occidentali sia tra i civili afgani Cosa stiamo difendendo realmente in Af-ghanistan Proteggiamo la permanente sottomissione delle donne Secondo il Rapporto 2005 di Amnesty International esse hanno continuato a subire livelli di violenza sistematica e dif-fusa e discriminazioni sia in ambito pub-blico che privato Sosteniamo la mancan-za di libertagrave religiosa tanto sbandierata come regola fondamentale della democra-zia La vicenda di Abdul Rahaman lrsquoapostata afgano che stava per essere condannato a morte per la sua conversione al cristianesimo egrave emblematica di una situazione diffusa Per quanto tempo dovremo rimanere in forme militari Al di lagrave dellrsquoapprezzato (si dice) compor-tamento individuale dei nostri soldati bi-

sogna saper vedere la cruda realtagrave dei fatti Ci interessa prevenire la tossicodipenden-za nel mondo in Italia e colpire i mercanti di morte Allora bisogna dolorosamente ma lucidamente ammettere che al di lagrave delle intenzioni i soldati sono alleati dei signori della guerra padroni del commercio dellrsquooppio che stanno guada-gnando cifre colossali Il narcotraffico dichiara lrsquoUfficio Anti-droga dellrsquoONU egrave la fonte principale del-lrsquoinstabilitagrave e del terrorismo Ci sta a cuo-re la lotta allrsquoeroina ottenuta con lrsquooppio afgano che uccide molti giovani Il giro afgano drsquoaffari osserva Luciano Bertozzi (Rocca n 11 2006) egrave stimabile in 23 miliardi di dollari che sono reinvestiti nel-le armi e nel pagamento dei combattenti in una spirale perversa che promette sem-pre maggiori sofferenze Ersquo certamente piugrave produttivo investire risorse per la risoluzione di alcuni proble-mi economici e sociali e attivare unrsquoampia rete di solidarietagrave e di cooperazione legata alle Nazioni Unite alla Comunitagrave europea e allrsquoiniziativa internazionale Uno degli obiettivi prioritari egrave quello di sminare il paese uno dei piugrave a rischio nel mondo Mi sembra urgente riprendere la Campagna per la messa al bando delle mine mettendo a fuoco lrsquoobiettivo dello sminamento e della riabilitazione delle numerose vittime colpite da queste armi di distruzione di massa che uccidono o muti-lano dopo ogni guerra per moltissimi anni tantissime persone Penso non solo allrsquoAf-ghanistan ma anche al Sudan e al Corno drsquoAfrica alla Cambogia e allrsquoAngola Un impegno umanitario di lunga durata Una vera grande missione di pace Unrsquoazione solidale legata alla guarigione di immense ferite alla riconciliazione tra le persone e i popoli alla difesa e alla cura della vita di ogni vita sempre e ovunque Verona 150606 Sergio Paronetto

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Editoriale Il Papa e Dio

di Giovanni Sarubbi Ieri abbiamo ricevuto alcune lettere sul discorso di Benedetto XVI nel campo di sterminio di Aushwitz di domenica 28 maggio scorso Ne riportiamo alcune La prima egrave di don Aldo Antonelli che cosigrave scrive Antonio Tognoni mi scrive ASCOLTAMI DON ALDO UN PAPA TE-OLOGO DI GRAN-CLASSE CHE DI FRONTE AD AUSWITZ SI CHIEDE PER-CHErsquo DIO HA TACIUTO FORSE DI DIO NE SA POCO E MALE SPIACENTE PER LUI CARI SALUTI ANTONIO Gli ho risposto in questi termini Hai ragione caro Antonio Da anni mi affatico e mi arrovello il cer-vello per far passare nella coscienza dei credenti un principio elementarissimo della fede NON SCARICARE SU DIO LE NOSTRE RESPONSABILITArsquo Ora ci si mette anche il papa a remare contro Ed allora prendo lezione da Epicuro che ebbe a scrivere Non egrave irreligioso chi rinnega gli dei del volgo ma chi le opinio-ni del volgo applica agli dei Non ho parole Aldo Antonelli La seconda egrave dellrsquoamica scrittrice Hagravento (httpwwwhantoit) che cosigrave scrive Durante la visita al campo di concentra-mento di Auschwitz il Papa ha detto ldquoDovrsquoera Dio Percheacute Dio ha taciutordquo Propongo umilmente la probabile risposta di ciograve che siamo abituati a chiamare Dio Egli forse risponderebbe ldquoNon ho taciuto Il problema egrave che gli Umani ovvero gli Animali con due zampe

rilasciate sui fianchi sono ancora sordirdquo Per concludere uomini illustri hanno lrsquo-obbligo dopo essersi porti od aver porto lrsquoanzidetta domanda di soggiungere subi-to una risposta anche una semplice ipote-sihellip Cordialitagrave Hagravento Condividiamo in pieno le riflessioni e lo sconforto sia di don Aldo che di Hagravento Questo voler scaricare su Dio le responsa-bilitagrave che sono tutte umane egrave un vizio vec-chio come il mondo Lo ritroviamo nella Bibbia ad esempio nel racconto della cacciata dal paradiso terreste Sia Adamo che Eva giocano a scaricare su qualcun altro le proprie responsabilitagrave Adamo le scarica su Dio dicendogli laquoLa donna che tu mi hai posta accanto mi ha dato dellrsquoal-bero e io ne ho mangiatoraquo (Gen 312) Eva le scarica sul serpente ma in realtagrave su Dio stesso percheacute laquoIl serpente era la piugrave astuta di tutte le bestie selvatiche fatte dal Signo-re Dioraquo (Gen 31) Stupisce che un fine teologo come viene descritto di solito Benedetto XVI cada in un errore cosigrave grave che neppure un par-roco di campagna commetterebbe Stupi-sce per le poche battute sbrigative dedicate allrsquoargomento che non si legano in alcun modo alla riflessione sul cosiddetto ldquosilenzio di Diordquo di tuttrsquoaltro spessore che da oltre trentadue secoli accompagna lrsquoebraismo (vedi articolo di rav di Ric-cardo Di Segni nella sezione ebraismo sul nostro sito) Sulla questione della Shoha poi le re-sponsabilitagrave delle chiese cristiane di tutte nessuna esclusa sono gravi ed arcinote Basterebbe leggere il libro di Goldenha-gen laquoI volenterosi carnefici di Hitlerraquo per rendersene conto oppure la tabella ripor-tata a pag 268-269 del libro di Hans Kuumlng dal titolo Ebraismo passato presente futu-ro BUR saggi 1991 allrsquointerno di un capi-tolo dal titolo significativo Il fatale anti-semitismo di un cattolico Adolf Hitler Ma come con ricordare quello che il Papato ha fatto per secoli contro gli ebrei Ricordia-

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mo ad esempio Papa Paolo IV al secolo cardinale Pietro Caraffa che egrave stato Papa nel 1555 in piena Controriforma Egli egrave stato il piugrave feroce e accanito persecutore degli Ebrei e degli eretici in genere A lui si deve nel 1542 quando era ancora cardi-nale lrsquoistituzione a Roma del Tribunale del SantrsquoUffizio quello dei roghi degli eretici o degli omosessuali o piugrave sempli-cemente di tutti coloro che si opponevano al potere temporale dei papi A lui si deve lrsquoistituzione dei ghetti per gli ebrei A lui si deve tutto quanto di peggio egrave esistito in termini di antisemitismo Basti pensare che la stella gialla cucita addosso agli e-brei rinchiusi nei campi di sterminio nazi-sti era proprio quella da lui ideata nel 155-5 Come non ricordare che nella liturgia cat-tolica del venerdigrave santo fino al Concilio Vaticano II si pregava per i ldquoperfidi e-breirdquo E come dimenticare infine lrsquoorren-do libro di Lutero contro gli ebrei usato a piene mani dalla propaganda nazista per ottenere il consenso dei protestanti tede-schi alla politica del Terzo reich Lrsquointervento del Papa ad Auschwitz in realtagrave fa emergere in modo inequivocabile la volontagrave di rimozione delle responsabili-

tagrave delle chiese cristiane nei confronti dellrsquo-antisemitismo Volontagrave di rimozione che si puograve trovare ecumenicamente sia fra i cat-tolici che fra i protestanti e che si manife-sta di solito con lrsquoesaltazione di quanti cattolici o protestanti sono morti nei cam-pi di sterminio Si usano i nomi per esem-pio di Edit Stein o di Dietrich Boneffer per coprire le responsabilitagrave delle chiese che nella loro grande maggioranza soste-nevano il nazismo Si dimentica di dire ad esempio che Dietrich Boneffer aveva at-torno a se uno sparuto gruppo di pastori protestanti Sarebbe stato interessante che un papa tedesco rispondesse ad alcune domande precise Percheacute ad esempio la chiesa cat-tolica firmograve il concordato con Hitler Do-manda analoga si potrebbe rivolgere alle chiese protestanti Percheacute ad esempio i pastori protestanti giurarono fedeltagrave ad Hitler nel giorno del suo genetliaco Si preferisce cosigrave porre domande a Dio per evitare di dare le risposte che competono allrsquouomo Trionfa cosigrave la menzogna E quando la menzogna viene venduta per veritagrave e la veritagrave per menzogna la guerra egrave dietro lrsquoangolo Martedigrave 30 maggio 2006

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Caro Benedetto eacute inutile che tu chieda a Dio percheacute ad Auscwitz ha taciuto percheacute non eacute intervenuto a fermare la tremenda catena di montaggio dellrsquoassassinio e della morte Il Dio dellrsquoAlleanza il Dio religioso onni-potente e buono non puograve reggere Au-scwitz La Sua bontagrave avrebbe innescato lrsquoonnipotenza e le preghiere delle future vittime avrebbero trovato ascolto e rispo-sta positiva Ma Dio e ce lrsquoha detto Gesugrave cioegrave Lui stesso fattosi carne non eacute fatto cosigrave e la tua domanda oltre che inutile eacute rivelatrice che tu sei rimasto fermo al Dio dellrsquo Alleanza e non conosci ancora il Padre buono ma non onnipotente rivela-toci dal Figlio Questrsquoultimo ti avrebbe risposto che a tacere non era stato Lui che a non interve-nire non era stato Lui la cui Parola si fece carne ed abitograve fra noi A tacere a non intervenire siamo stati noi uomini sarebbe bastato al primo comizio di Hitler valutati i contenuti dei suoi enun-ciati chiamare la guardia medica di qual-che ospedale psichiatrico far intervenire due infermieri in camice bianco e la storia del mondo avrebbe potuto prendere una piega diversa I tedeschi invece e fra essi i cristiani e fra essi i cattolici si alzarono in piedi ad applaudire e divennero le mani del progetto maligno Gesugrave come dicevo non ha taciuto ma ha giagrave parlato e si eacute lasciato assassinare dai sacerdoti del Dio religioso pur di farci capire che se lrsquoAmore non viene incarnato da noi se manca il ldquosirdquo dato che noi sia-mo le mani del Suo amore per noi e la condanna della ricchezza dellrsquoaccumulo privato dato che i terminali di dio-condivisione cioegrave noi non possono non vivere la cultura del necessario e la condi-visione con amore

Saragrave molto difficile allora per una guida cieca riuscire a fare aprire gli occhi di coloro che sono guerci E poi nella tua visita al campo di stermi-nio crsquoegrave stata unrsquoaltra cosa che ho trovato tragicamente ingiusta ad Auscwitz egrave piugrave che necessario egrave ineludibile andare nella Veritagrave altrimenti non solo si offende la memoria dello sterminato dolore delle vittime ma anche si lasciano i cancelli aperti ad Auscwitz futurihellip E la Veritagrave sono anche le enormi responsa-bilitagrave dei cattolici tedeschi se il potere fu affidato al piugrave schifoso gruppo di criminali assassini che lrsquoEuropa dalle presunte ldquoradici cristianerdquo abbia mai partorito Sa-rebbe quindi stato necessario un ldquomea cul-pardquo tanto determinato caro Benedetto da toglierti il coraggio di varcare il cancello E se fosse vero che i criminali nazisti vole-vano annientare gli Ebrei per poter cancel-lare anche il cristianesimo allora mi devi spiegare anche il percheacute i cattolici tedeschi votarono per loro percheacute sciolsero il loro partito in quello nazista percheacute il Vaticano fece un concordato con loro percheacute essi insieme a tutte le altre forze reazionarie affidarono al loro capo ad Hitler i pieni poteri pur sapendo bene (il Mein kampf eacute del 1923) qual era il suo ldquoevangelicordquo pro-gramma politico lrsquoaffermazione dei piugrave forti la razza ariana e lrsquoeliminazione di tutti i ldquodiversirdquo percheacute impuri Quindi caro Benedetto sarebbe stato me-glio evitare la profanazione chiedendo un perdono nella Veritagrave Il rimanere al di qua del cancello poi for-se ti avrebbe potuto offrire una preziosa opportunitagrave Forse il filo spinato la barrie-ra fra gli oppressori e gli oppressi di quel tragico momento storico ti avrebbe potuto far aprire gli occhi sullrsquoAuscwitz di oggi sulla tragica divisione fra Nord e Sud del

ldquoUna domanda inutilehellip una domanda rivelatricerdquo

di Mario Mariotti Ancora su Benedetto XVI e la shoah

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mondo su quei meccanismi strutturali capitalismo privato e mercato e su quella cultura soggettiva (ricco eacute bello ed anche buono) che lasciano morire 30000 piccini ogni giorno per miseria sfruttamento ed omissione di solidarietagrave negando alle pic-cole vite anche uno spicciolo mentre le guerre di aggressione quelle per procura e quelle preventive bruciano enormi quantitagrave di risorse usate non per servire ma per soffocare la vita Ma su questo su questa tua eventuale rinascita anche se vecchio non ho sentito parola ecco il silenzio ec-co la mancanza di profezia piugrave pesante del piugrave pesante macignohellip Eacute proprio vero la Veritagrave in bocca ai ricchi non ci puograve proprio stare E quando essi La accalappiano la loro condizione La nega essi sono la controtestimonianza di Lei Chi conoscesse Dio e parlasse con Lui entrerebbe in comunione con Lui Ric-chezza e potere allora si dissolverebbero e avremmo la eco dellrsquoesperienza di libertagrave e di amore di Francesco drsquoAssisi Caro Benedetto prova a riflettere ti vuoi porre come guida spirituale e sei ben ac-cetto sia al Tempio che allrsquoImpero Pensa alla fine che Qualcuno fa fare a chi non sa neacute di carne e neacute di pesce Lrsquoincarnazione del Verbo col tuo contribu-to continua ad attendere e gli Auscwitz di ieri e di oggi resteranno anche domani mentre il servizio a Mammona al Beati i ricchi travestito da Dio cristiano nelle preghiere e nelle pratiche religiose ci mantiene nella tragica alienazione di colo-ro che rifiutano la prassi della condivisio-ne e si aggrappano in buona o cattiva fe-de al verbo ldquocredererdquohellip Mario Mariotti - 10 giugno 2006

Poesia Gabriel Impaglione

Argentina Tratto da Carte di Sardinia

Il vento egrave un fiume perduto Scorre notturno la sua multitu-dine minuta Crsquoegrave unrsquoora fragile luna di pane lontana da un bambino Nelle gemme la tua carezza len-ta e marzo nellrsquoisola Tu vieni come il giorno che na-sce a parlarmi della vita e marzo nella patria lontana Lagrave le ferite sono calli in tumulto e il vento donna mia marcia in silenzio tristementehellip corteo di volti e parole Persistente ondeggigraveo di memo-rie Mai Piugrave nel suo eco ingovernabile

Da Isola Nera 134 Casa di poesia e letteratura egrave uno spazio di libertagrave e di

bellezza per un mondo di libertagrave e bellez-za che si costruisce in una cultura di

pace Direzione Giovanna Mulas - Coor-dinazione Gabriel Impaglione Giugno

2006 - Lanusei Sardegna mulasgiovvannahotmailcom

Veniteci a trovare su Internet

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Nel 60deg anniversario della nascita della Repubblica italiana e dellrsquoAssemblea Co-stituente lrsquoAvvenire (il giornale dei vesco-vi della Chiesa cattolico-romana) lo ha commentato con un ldquoeditorialerdquo di Giuse-pe Anzani titolato (molto pertinentemen-te) ldquoPrimato della persona La repubbli-ca in noirdquo (02 giugno 2006) in cui si ra-giona in particolar modo degli articoli 2 e 3 del Patto dei nostri rsquoPadrirsquo e delle nostre rsquoMadrirsquo Costituenti Salvo qualche rsquobattutarsquo ambigua come quando si scrive e si sostiene che ldquoil bari-centro dellrsquoequilibrio resta il primato della persona umana di cui egrave matrice la cultura cattolicardquo - dove non si comprende se si parla della cultura universale di tutto il genere umano o della cultura che si richia-ma alla particolare istituzione che si chia-ma Chiesa rsquocattolicarsquo (un porsquo come se si parlasse in nome dellrsquoItalia e qualcuno chiedesse scusa ma parli come italiano o come esponente di un partito che si chiama ldquoforzahellipItaliardquo) - il discorso egrave tuttavia per lo piugrave accettabilehellip Premesso questo si puograve certamente condi-videre quanto viene sostenuto alla fine dellrsquoeditoriale relativamente al ldquodiritto alla vitardquo (ldquoesso sta in cima al catalogo rsquoapertorsquo dellrsquoarticolo 2 sta in cima alla promessa irretrattabile dellrsquoart 3rdquo) e alla necessitagrave di una responsabile attenzione verso di essa (ldquoNon declini mai la difesa della vita senza di essa egrave la Repubblica che declinardquo) Ma detto questo lrsquoambigui-tagrave immediatamente ritorna e sollecita a riporsi forti interrogativi su che cosa stia sostenendo chi ha scritto quanto ha scritto e da dove e in nome di Chi parla Parla un uomo che parla con se stesso e con un altro cittadino o con unrsquoaltra cittadina come un italiano comune (- universale cattolico) o come un esponente del partito rsquocomunersquo (rsquouniversalersquo rsquocattolicorsquo) O

ancora come un cittadino di un partito che dialoga col cittadino o con la cittadina di un altro partito per discutere e decidere su quali decisioni prendere per meglio segui-re lrsquoindicazione della Costituzione della Legge dei nostri rsquoPadrirsquo e delle nostre rsquoMadrirsquo che ci ha fatti - e invita a volerci - uomini liberi e donne libere cittadini-sovrani e cittadine-sovrane Nonostante tante sollecitazioni a sciogliere i nodi e chiarirsi le idee da ogni parte - dentro e fuori le istituzioni cattoliche crsquoegrave ancora molta confusione nel cielo del par-tito rsquocattolicorsquo italiano non hanno affatto ben capito neacute la unitagrave-distinzione tra la ldquoBibbia civilerdquo e la ldquoBibbia religiosardquo neacute tantomeno la radicale differenza che corre tra ldquoDiordquo e ldquoMammonardquo o che egrave lo stesso tra la Legge del Faraone o del Vitello drsquoo-ro e la Legge di Mosegrave E non hanno an-cora ben-capito che Repubblica dentro di noi hellip non significa affatto Monarchia o Repubblica rsquocattolicarsquo neacute dentro neacute fuori di noi e nemmeno Repubblica delle banane in noi o fuori di noi Il messaggio del patto costituzionale come quello del patto eu-angelico hellipe della montagna egrave ben-altro La Costituzione egrave - ripetiamo come ha detto e testimoniato con il lavoro di tutto il suo settennato il nostro Presidente Carlo A Ciampi - la nostra ldquoBibbia civilerdquo la Legge e il Patto di Alleanza dei nostri rsquoPadrirsquo e delle nostre rsquoMadrirsquo Costituenti (21 cittadine-sovrane presero parte ai lavo-ri dellrsquoAssemlea) e non la rsquoLeggersquo di ldquomammasantissimardquo e del ldquogrande fratel-lordquo hellip che si spaccia per eterno Padre no-stro e Sposo della Madre nostra quale cecitagrave e quanta zoppigravea nella testa e nel cuore e quale offesa nei confronti della nostra Legge dei nostri rsquoPadrirsquo e delle no-stre rsquoMadrirsquo- di tutti e tutte noi e anche dei nostri cari italiani cattolici e delle no-

25 Giugno Salviamo la Costituzione

La repubblica in noi hellip e la rsquocattolicarsquo monarchia edipica

di Federico La Sala

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stre care italiane cattoliche Nel 60deg Anniversario della nascita della Repubblica italiana e della Assemblea dei nostri rsquoPadri e delle nostre rsquoMadrirsquo Costi-tuenti tutti i cittadini e tutte le cittadine di Italia non possono che essere memori riconoscenti e orgogliosi e orgogliose di essere cittadine italiane e cittadini italiani e festeggiare con milioni di voci e con milioni di colori la Repubblica e la Costi-tuzione di Italia e cercare con tutto il loro cuore con tutto il loro corpo e con tutto il loro spirito di agire in modo che sia per loro stessi e stesse sia per i loro figli e le loro figlie hellip lrsquo ldquoavvenirerdquo sia piugrave bello degno di esseri umani liberi giusti e paci-fici Che lrsquoAmore dei nostri rsquoPadrirsquo e delle nostre rsquoMadrirsquo illumini sempre il cammino di tutti gli italiani e di tutte le italianehellipViva la Costituzione Viva lrsquoItalia (03062006) Federico La Sala Domenica 04 giugno 2006

laquoIo sono il Signore tuo Dio

non avrai altri degravei di fronte a me

Non ti farai idolo neacute immagine alcuna di ciograve che egrave lassugrave nel cielo neacute di ciograve che egrave quaggiugrave sulla ter-

ra neacute di ciograve che egrave nelle acque sotto la terra

Non pronuncerai invano il nome del Signore tuo Dio

Ricordati del giorno di sabato per santificarlo

Onora tuo padre e tua madre Esodo 201-12

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Dialogo cristianoislamico

Islam che fare Un decalogo

Il testo egrave apparso su Settimana del 4 giugno 2006n22 4 quale contribu-to al nuovo Governo italiano e alla nuova amministrazione di Milano

Testo elaborato da Paolo Branca do-

cente di lingua e letteratura araba universitagrave cattolica del Sacro Cuore di

Milano Stefano Allievi docente di sociologia universitagrave degli studi di

Padova Silvio Ferrari docente nelle universitagrave di Milano e Lovanio Mario Scialoja presidente della Lega musul-

mana mondiale-Italia

Ringraziamo don Giuliano Zatti del Servizio diocesano per le relazioni cri-stiano-islamiche di Padova per averci inviato questo importante testo come contributo al dialogo cristianoislamico

La presenza di musulmani in Italia ha or-mai raggiunto una tale massa critica da non consentire che il fenomeno sia gestito soltanto attraverso forme drsquointervento e-stemporanee e improvvisate comrsquoegrave spesso stato finora Lrsquoimpegno di molti che si sono prodigati sia da parte italiana che da parte islamica con numerose iniziative conferma le potenzialitagrave di un tessuto so-ciale vivo e attivo ma proprio per non vanificare tali energie e al fine di evitare derive che hanno interessato di recente altri paesi europei ci sembra indispensabi-le che le istituzioni e i cittadini - italiani e non - coinvolti a vario titolo nella questio-ne trovino modalitagrave per riflettere e agire insieme allrsquointerno di un progetto comune ispirato a principi chiari e condivisi Per questo mentre il nostro paese vive un decisivo momento di riformulazione degli equilibri politici e delle sue prospettive di riforma riteniamo doveroso richiamare alcuni punti che ci paiono di cruciale im-

portanza nel compito comune che ci tro-viamo ad affrontare Va da seacute che i musul-mani condividono con immigrati di altra origine molte problematiche simili Sareb-be pertanto indebito ritenere le considera-zioni che seguiranno come pensate esclusi-vamente per loro anche se il presente do-cumento ne tratta in modo specifico una buona legge sulla libertagrave religiosa ad e-sempio andrebbe incontro alle esigenze di tutte le comunitagrave e non solamente di quella islamica La globalizzazione in atto contrariamente a quanto ci si poteva ingenuamente aspet-tare invece che a un indebolimento delle identitagrave (reali o immaginarie) sta condu-cendo piuttosto a un loro irrigidimento che non sembra cogliere sufficientemente le potenzialitagrave positive pur presenti nellrsquoine-dito incontro di uomini e culture che si sta producendo bensigrave tende a enfatizzare dif-fidenze e timori che inducono alla chiusu-ra e alla contrapposizione Siamo consapevoli dei rischi insiti in un vacuo relativismo che potrebbe portarci a poco auspicabili confusioni e allo svili-mento delle tradizioni culturali e religiose di ciascuno ma il valore che attribuiamo alla nostra e altrui identitagrave ci spinge a rite-nere necessaria una gestione coraggiosa e consapevole di questo processo di incontro e convivenza lrsquounica in grado di portare a buoni risultati nellrsquointeresse comune Per questa ragione pensiamo che vada scorag-giato con ogni mezzo lo spirito di sospetto e di rivalsa che in taluni - da entrambe le parti - sembra purtroppo prevalere I punti che ci pare necessario richiamare sono 1 Incoraggiare la collaborazione con le istituzioni a ogni livello per promuovere una reale partecipazione dimostrando che le regole della democrazia tutelano e pre-miano i comportamenti migliori A tale scopo egrave utile in particolare partire dal cen-simento e dalla valorizzazione delle molte-plici esperienze in atto anche al fine di contrastare una comunicazione basata su semplici opinioni anzicheacute su evidenze empiriche Interventi formativi allrsquointerno delle pubbliche amministrazioni (scuola

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sanitagrave carcere personale di polizia ) sulle tematiche relative al pluralismo cul-turale nelle aree di loro competenza con un taglio che privilegi la concretezza delle situazioni su considerazioni di ordine a-strattamente teologico ideologico o poli-tologico Il confronto con esperienze inter-nazionali che giagrave affrontano da tempo temi e situazioni analoghe consentirebbe di valutarne gli esiti e di ispirarsi alle prati-che (legislative e operative) piugrave efficaci 2 Scoraggiare con fermezza ogni forma di illegalitagrave per evitare il formarsi di societagrave parallele o gruppi che si percepiscano e si presentino come corpi estranei il diritto alla differenza non puograve e non deve mai diventare pretesa di una differenza nei diritti e nei doveri 3 Valorizzare le iniziative che si pongono nella prospettiva della condivisione di valori interessi e impegno comune al ser-vizio della collettivitagrave 4 Dare prioritagrave alle donne e ai giovani che senza rinunciare alla propria specifici-tagrave culturale e religiosa dimostrano di voler sviluppare con chi condivide i loro pro-blemi e le loro aspirazioni attivitagrave che favoriscono contatti scambi e integrazio-ne 5 Offrire a livello universitario percorsi di maturazione e di formazione a quanti intendono svolgere funzioni di servizio alle comunitagrave specie nei ruoli di orienta-mento e di guida Non si tratta ovviamente di formare i ministri del culto ma di favo-rire lrsquoemersione e il consolidamento di competenze e capacitagrave specifiche tra colo-ro che giagrave operano nei diversi gruppi affin-cheacute la loro azione sia maggiormente ade-guata alle finalitagrave dellrsquointegrazione e della partecipazione alla vita del paese in cui risiedono 6 Stimolare specie nelle scuole la valo-rizzazione degli apporti delle differenti culture del Mediterraneo alla costruzione di una comune civiltagrave Laddove siano pre-senti numerosi alunni arabofoni appositi corsi per la conservazione e lo sviluppo della lingua drsquoorigine (del resto giagrave in atto in forma sperimentale) andrebbero diffusi e sostenuti Tali interventi non sarebbero

ad esclusivo vantaggio degli immigrati ma contribuirebbero alla trasformazione dellrsquointero settore scolastico che non sa-rebbe adeguato alla realtagrave di un mondo sempre piugrave interdipendente se restasse ancorato a forme di istruzione centrate soltanto sulla cultura locale 7 Incoraggiare i mass-media a dare spazio alle numerose esperienze di collaborazione e di condivisione tra persone di fede e di cultura diversa evitando di diffondere eo amplificare soltanto fatti e notizie che con-fermino mutui pregiudizi Non si tratta evidentemente di occultare le problemati-citagrave ma ancora una volta di partire dalla realtagrave che egrave piugrave ricca delle sue rappresenta-zioni mediante inchieste sul campo lavo-ro di terreno empirico informazione com-pleta e imparziale 8 Promuovere politiche che migliorino le condizioni di vita delle societagrave di prove-nienza degli immigrati con riferimento non soltanto alla situazione economica ma anche allo sviluppo della societagrave civile al rispetto dei diritti umani e alla valorizza-zione del pluralismo ad ogni livello 9 Valorizzare lrsquoazione delle istituzioni locali che sono a contatto diretto con le realtagrave di base nel promuovere iniziative che - per la qualitagrave degli interventi e le loro ricadute positive sul territorio - posso-no costituire dei modelli validi anche per analoghe situazioni in stretto contatto con le agenzie culturali e religiose che giagrave ope-rano in tal senso 10 Approfondire la conoscenza reciproca nel mutuo rispetto pur senza rinunciare allo spirito critico e autocritico non sola-mente con sporadiche iniziative informati-ve ma attraverso il lavoro permanente e sistematico di gruppi che affrontino insie-me tematiche specifiche di comune inte-resse Ciograve favorirebbe inoltre lo sviluppo di prospettive professionali che facciano tesoro delle competenze e delle capacitagrave di chi si distingue nel lavoro interculturale Mercoledigrave 14 giugno 2006

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A pochi mesi dal convegno ecclesiale su laquoTestimoni di Gesugrave Risorto speranza del mondoraquo previsto per il prossimo ottobre a Verona e chiamato a ridisegnare le strate-gie di una chiesa profondamente cambiata dallrsquoappuntamento di Palermo rsquo95 la cittagrave scaligera ha ospitato la seconda edizione dei Cantieri del dialogo Indizio di un diffuso bisogno di dialogo interreligioso quotidiano e concreto che non sempre le istituzioni riescono ad inter-cettare lrsquoiniziativa egrave nata lo scorso anno sulla spinta di una consistente batteria di chiese gruppi e associazioni del volonta-riato di diversa estrazione culturale e con-fessionale che contribuiscono a rendere la cittagrave veneta una delle attuali capitali del rinnovamento ecclesiale e sociale Lo scenario allrsquointerno del quale sono sorti i Cantieri egrave la constatazione che il nostro paese sta diventando sempre piugrave comples-so e multiforme da ogni punto di vista e che la presenza di individui e comunitagrave drsquoimmigrati provenienti da tutto il mondo (i nuovi cittadini come sono comunemen-te definiti) da un lato e lrsquoevoluzione inter-na delle nostre societagrave dallrsquoaltro stanno producendo una vistosa e progressiva plu-ralizzazione dei nostri riferimenti culturali In particolare negli ultimi anni egrave emersa con sempre maggiore visibilitagrave la presenza islamica che costituisce ormai una realtagrave significativa e non eludibile per questioni numeriche e per la percezione di cui egrave og-getto per i dibattiti e per le reazioni che solitamente produce Dopo le prime sta-gioni dellrsquoimmigrazione nel nostro paese in cui ha prevalso lrsquoaccoglienza da un lato lrsquointeresse ad integrarsi dallrsquoaltro e proba-bilmente una certa dose di curiositagrave da tutti e due ora purtroppo ci troviamo in una situazione assai mutata Da entrambe le parti emergono infatti

spinte verso la chiusura lrsquoisolamento nei casi peggiori la caricatura e la demonizza-zione di quello che spesso egrave descritto non piugrave solo come un altro ma direttamente come lrsquoavversario il nemico Mentre la ricorrente attualitagrave internazionale il terro-rismo diffuso e i conflitti geopolitici in atto in parecchie aree del pianeta concor-rono largamente al diffondersi di timori chiusure e irrazionalismi A schierarsi in maniera aprioristica quanto acritica Nello stesso tempo in entrambi i campi srsquointravedono peraltro dei processi di co-noscenza reciproca di interpenetrazione e di collaborazione sul campo cosa che ac-cade in particolare a livello del vissuto quotidiano nel mondo della scuola del lavoro sul territorio Mai come oggi perograve egrave sembrato difficile portare avanti il dialo-go interno alle rispettive comunitagrave religio-se ma anche allrsquointerno del mondo laico tra coloro che il dialogo rifiutano o co-munque lo temono e quanti lrsquoaccettano e lrsquoaccolgono come una sfida in positivo alla propria coscienza sociale e civile e alla propria fede I Cantieri del dialogo hanno inteso marca-re un punto fermo unrsquoanalisi del percorso fatto e delineare una svolta anche percheacute in varie parti drsquoItalia si cominciano a nota-re esperienze significative da raccontare mentre tra chi opera nel campo si sente sempre piugrave lrsquoesigenza di confrontarsi sulle iniziative promosse sul loro alterno suc-cesso sui risultati positivi ottenuti cosigrave come sui tentativi non riusciti i fallimenti e gli errori Lo scorso anno la loro defini-zione era Cantieri del dialogo cristiano-musulmano mentre lrsquoedizione 2006 si egrave caratterizzata per un allargamento di pro-spettiva senza limitarsi allrsquoambito islami-co Dopo il dialogo bilingue grazi al quale cristiani e musulmani si sono incontrati raccontati scambiati le proprie impressio-

Da Verona a Verona i cantieri del dialogo di Brunetto Salvarani

Ringraziamo lrsquoamico Brunetto Salvarani direttore diCEm-Mondialitagrave per averci messo a disposizione questo suo articolo su i Cantieri del dialogo recentemente

svoltisi a Verona e giagrave pubblicato sul settimanale Settimana di Bologna

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ni si egrave deciso questrsquoanno di ampliare il cantiere fotografando il panorama di un dialogo interreligioso a 360 gradi IL SECOLO DELLrsquoALTRO Il tema infatti egrave stato quello del plurali-smo religioso una scelta che ora srsquoimpone per varie evidenze Innanzitutto quella religiosa ed esperienziale insieme che avverte come non sia piugrave possibile vivere e credere nel proprio Dio come se il Dio degli altri non esistesse Ma anche eviden-za spirituale se egrave vero come ricorda il cardinal Martini che la distinzione oggi non egrave piugrave tra credenti e non_credenti ma tra pensanti e non_pensanti dialoganti e non_dialoganti Infine per una responsabi-litagrave etica e morale lrsquoinvito a passare dalla coesistenza cui siamo ancora cosigrave allergi-ci alla pro_esistenza come vocazione u-mana oltrecheacute religiosa Problema per tutti i fondamentalismi e integrismi (devoti o meno) ma anche per tutte le persone non abituate a frequentare la frontiera O forse solo a non riconoscerla dal momento che tanta parte della nostra storia personale e comunitaria egrave storia di incontro e scambio Dal momento che il secolo attuale come dicono gli analisti sociali egrave il secolo dellrsquo-altro Il pluralismo culturale e religioso in effet-ti egrave attualmente tema per lrsquoantropologia che vede nello straniero anche lrsquoestran-io della psicologia che interpreta lrsquoaltro come specchio del seacute della sociologia quando si occupa del diverso dello straniero del-lrsquoimmigrato Ma altresigrave egrave il tema e preve-dibilmente lo diventeragrave sempre di piugrave della teologia laquocome lrsquoateismo ha potuto essere lrsquoorizzonte in funzione del quale la teologia della seconda metagrave del secolo XX reinterpretava le grandi veritagrave della fede cristiana _ ha scritto il teologo Geffreacute - cosigrave il pluralismo religioso tende a diven-tare lrsquoorizzonte della teologia del XXI secoloraquo Nellrsquointroduzione ai lavori Marco Dal Corso teologo veronese con una lunga esperienza di America Latina ha sottoline-ato che lrsquourgenza di investire sul dialogo interreligioso lrsquohanno saputa cogliere pri-

ma ancora che le speculazioni dei teologi tutte quelle persone che pensano le religio-ni davanti alle responsabilitagrave comuni di fronte al destino storico dellrsquoessere umano Lavorare per la pace costruire una cittadi-nanza condivisa lottare per la giustizia oltre a contribuire ad un altro mondo pos-sibile egrave impegno religioso oltre che etico e politico Compito anche delle religioni e delle religioni in dialogo Il perdurare del riferimento ai cantieri indica che gli organizzatori si pongono in spirito costruttivo partendo non da zero ma dai mattoni delle esperienze giagrave esi-stenti per elaborare un cammino e se pos-sibile uno stile una metodologia dellrsquoin-contro Sapendo che si tratta di un percor-so da tracciare non predefinito e predeter-minato e tanto meno scontato Percheacute anche dialogo egrave un termine che va precisato parola impegnativa usata spesso a sproposito forse per molti prematura ricca di implicazioni persino problemati-ca Ma che comunque indica lrsquointenzione di porsi in una dimensione e in una situa-zione di incontro di confronto di collo-quio che significa innanzitutto riconosci-mento dellrsquoaltro rifiutando ogni tentativo di demonizzazione a priori di annienta-mento dellrsquoidentitagrave altrui oggi pure cosigrave diffusi Ospitati di nuovo nella splendida cornice del parco di Villa Buri i Cantieri questrsquo-anno si sono svolti nellrsquoarco di una sola giornata sabato 3 giugno assumendo co-me sottotitolo la dizione di Forum nazio-nale di incontro e scambio tra persone di diverse religioni e fedi Lrsquoargomento che ha costituito il filo rosso di tutti gli inter-venti il rapporto fra religioni e cittadinan-za Unrsquointuizione felice da almeno due punti di vista da una parte percheacute gli sce-nari dellrsquoodierno pluralismo religioso stan-no cambiando rapidissimamente le nostre cittagrave e il paesaggio urbano anche sul piano antropologico dallrsquoaltra percheacute quello della cittadinanza soprattutto per le gene-razioni piugrave giovani degli stranieri immi-grati _ quelle che presumibilmente vivran-no con meno drammi e con maggiore natu-ralezza le relazioni interreligiose - perdu-

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rando lrsquoattuale legislazione permane un traguardo agognato quanto difficilissimo da ottenere LrsquoICONA DI BABELE Il relatore principale egrave stato il teologo do-menicano Claude Geffreacute residente a Pari-gi autore di alcuni tra i piugrave significativi testi sugli effetti del pluralismo religioso nelle chiese cristiane europee e membro del comitato scientifico di Concilium Egli egrave stato per oltre un ventennio a partire dal 1967 dapprima professore di Teologia fondamentale e Dogmatica a Le Saulchoir e poi di Ermeneutica teologica e di Teolo-gia delle religioni allrsquoInstitut catholique di Parigi dal 1975 egrave stato anche direttore della collana Cogitatio fidei delle Eacuteditions du Cerf mentre nel 1996 egrave stato eletto direttore della prestigiosa Ecole biblique di Gerusalemme Ha introdotto le sue considerazioni Rosino Gibellini direttore letterario dellrsquoeditrice Queriniana di Brescia e fra i massimi e-sperti nazionali della teologia contempora-nea mondiale Che ha presentato il cam-biamento in corso con unrsquoimmagine effi-cace per affrontare la modernitagrave rappre-sentabile simbolicamente con una sfera (non visibile interamente da nessun punto di essa) egrave necessaria una mentalitagrave pro-spettica In particolare egli ha esortato i partecipanti ai Cantieri a recuperare alcune categorie che potrebbero risultare utili in tale direzione quella della narrazione quella del dialogo (laquobisogna insistere non esiste alternativaraquo) e quella della relazio-nalitagrave Categorie tutte su cui Geffreacute nel suo penetrante magistero si egrave a lungo sof-fermato con unrsquoottica di tipo ermeneutico A parere del quale in questrsquoavvio del XXI secolo la sfida maggiore al cristianesimo non verrebbe tanto dal molteplice versante della religiositagrave di tipo sincretistico o eso-terico che passa sotto lrsquoetichetta di New Age (che pure esiste ovviamente) quanto dalla pluralitagrave delle grandi religioni non cristiane che noi stiamo conoscendo sem-pre meglio e che danno spesso prova di una nuova - e inattesa - vitalitagrave Nessuno stupore dunque che la teologia delle reli-

gioni sia ormai divenuta uno dei capitoli piugrave vivi (ma altresigrave piugrave travagliati) dellrsquoo-dierna ricerca teologica e un caso serio davvero strategico per il futuro del cristia-nesimo Drsquoaltra parte perograve esiste un buon pluralismo e uno cattivo Quello cattivo egrave lrsquoideologia del pluralismo che dispera di ogni veritagrave e di ogni gerarchia di valori quello buono testimonia semplicemente che nella modernitagrave si dagrave una cultura co-niugata al plurale e che fa della diversitagrave una chance per la conquista progressiva della veritagrave Lrsquoicona suggerita dal teologo francese egrave quella di Babele come confu-sione delle lingue rappresenta una maledi-zione ma in quanto riconoscimento della necessaria pluralitagrave delle lingue cosigrave come delle culture e delle religioni egrave sicuramen-te una benedizione corrispondente ad un misterioso disegno di Dio Secondo lui il dialogo non deve aver per fine lrsquounitagrave illusoria tra membri di diverse religioni una sorta di super-religione mondiale che sacrifichi la ricchezza delle distinte tradizioni religiose Al contrario ciograve a cui deve puntare il dialogo interreli-gioso egrave una migliore conoscenza dellrsquoaltro nella sua diversitagrave come reciproco stimolo al servizio delle grandi cause della comu-nitagrave umana Di fronte al carattere inacces-sibile della veritagrave assoluta che puograve coinci-dere solo con il mistero di Dio Geffreacute evidenzia la necessitagrave di superare la men-talitagrave proprietaria prendendo coscienza che se la veritagrave rivelata egrave unica ciascuno la possiede in maniera parziale e che la propria veritagrave non egrave neacute inclusiva neacute esclu-siva nei confronti delle altre veritagrave Ecco dunque oggi finalmente ha concluso la possibilitagrave di un umanesimo islamico-ebraico-cristiano da intendersi come una grande occasione per lrsquoavvenire dellrsquouma-nitagrave Questa egrave infatti verosimilmente lrsquou-nica via per la promozione di una cittadi-nanza complessa che concili le esigenze di unrsquoidentitagrave laica con le identitagrave religiose e culturali di una popolazione diversificata Una via giagrave praticata dai giovani che si sentono cittadini del mondo piugrave di unrsquouni-ca nazione semmai grazie ai miti condivi-si dello sport o della musicahellip

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MOLTA STRADA DA FARE I lavori della mattina sono proseguiti con una relazione di chi scrive su laquoVerso unrsquoe-ducazione al pluralismo religiosoraquo intesa a presentare la scuola la formazione e lrsquoinformazione come i luoghi strategici di un dialogo interreligioso sincero e fruttuo-so Ersquo toccato a Stefano Allievi sociologo dellrsquoUniversitagrave di Padova infine a traccia-re gli scenari di un pluralismo che egrave giagrave nei fatti su scala europea e che richiede unrsquo-attenzione e un investimento sulla gestione dei conflitti Se lrsquoattuale caleidoscopio delle religioni produce diverse forme di meticciato siamo chiamati a non lasciarci afferrare dalla paura dellrsquoaltro contro i tanti predicatori di sventura che di questi tempi vanno per la maggiore Nel pomeriggio spazio ai lavori di grup-po dedicati alla discussione su quali espe-rienze concrete - in positivo e in negativo - stanno caratterizzando il rapporto fra le religioni e la cittadinanza Ci si egrave concen-trati su famiglia e scuola (sotto la guida di Placido Sgroi teologo cattolico Valentino Cottini direttore di Islamochristiana e Mohamed Guerfi portavoce del Consiglio islamico di Verona) sulla cittagrave (Annemarie Dupreacute del Servizio rifugiati e migranti della Federazione delle chiese evangeliche italiane e Mostafa El Ayoubi caporedat-tore della rivista Confronti) e sulle identi-tagrave (Cristina Simonelli docente al locale Studio Teologico San Zeno e Federico Allegri del Centro studi buddhista Maitre-ya di Venezia) Ne sono uscite proposte per uscire da una situazione che egrave stata percepita come ancora inceppata e decisa-mente problematicahellipil dialogo fatica in un paese come il nostro a farsi cultura diffusa stile di vita pratica normale di rapporti Crsquoegrave ancora molta strada da fare ed egrave sembrata esemplare la chiusura dei Cantieri centrata su un momento di convi-vialitagrave artistica col gruppo Bifo Band che si egrave prodotto in uno spettacolo musicale dal titolo laquoNiente di nuovo sotto il soleraquo con brani liberamente tratti dal libro del Qohelet PENSARE IL DIVINO IN MODO DI-

VERSO Conclusioni Molto difficile trarne Forse impossibile Per loro natura i cantieri pre-suppongono il lavoro collettivo di molti attori la pazienza dellrsquoattesa la fiducia che ne esca - a tempo debito - un risultato efficace Ugualmente i Cantieri del dialo-go si sono chiusi (temporaneamentehellip) confermando la propria natura di laborato-rio sperimentale dove pensare il divino in modo diverso (Dio oltre e altro le defini-zioni religiose) e parimenti ripensare lrsquou-mano in modo diverso (non definito dallrsquo-appartenenza ma dalla com-passione) In tal senso le religioni e la cittadinanza sono le note di una ricerca comune appena ini-ziata su cui si gioca la sfida di una chiesa capace di speranza Da Verona a Verona i Cantieri cedono dunque il testimone al convegno ecclesiale drsquoautunno con lrsquoau-spicio che se egrave vero che il dialogo egrave anco-ra bambino ferito tutto a chiaroscuri non-dimeno resta speranzoso che le cose no-nostante i venti contrari possano final-mente cominciare a cambiare

Brunetto Salvarani

Non uccidere Non commettere adulterio

Non rubare Non pronunciare falsa testi-

monianza contro il tuo prossi-mo

Non desiderare la casa del tuo prossimo

Non desiderare la moglie del tuo prossimo neacute il suo schia-vo neacute la sua schiava neacute il suo bue neacute il suo asino neacute alcuna

cosa che appartenga al tuo prossimoraquo

(Esodo 2013-17)

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Papa Ratzinger sembra aver ancora una volta riportato indietro di parecchi anni il dialogo interreligioso almeno a livello di vertice Le argomentazioni usate sono quelle care a certa stampa conservatrice secondo cui lIslam eacute una religione che mal si adatta allambito europeo e nella quale non esiste separazione tra sacro e profano Il cambiamento di strategia della Chiesa o di settori di essa dietro il quale ceacute chiara-mente la mano dellOpus Dei e dei settori piugrave conservatori del clero eacute specificato in un articolo su AsiaNews lagenzia di stampa che si occupa del mondo cristiano da padre Samir Khalil Samir un esperto islamista cattolico le cui posizioni sullI-slam eacute un eufemismo definire critiche Secondo questo islamista uno dei piugrave ri-conosciuti in ambito cattolico ma anche uno dei piugrave ossessionati dallo spauracchio della sparizione dellIslam nei paesi arabi - un pograve come Woitila sulla Polonia - il carat-tere verticale della Rivelazione Cranica esclude di per seacute ogni interpretazione che non sia letterale ed astorica Da qui discen-de il fatto che lIslam non sarebbe adatto per vivere in una societagrave secolarizzata un bel coraggio per chi si oppone perfino al divorzio che eacute sempre esistito in tutte le culture per chi nega alle donne la contrac-cezione e laborto anche in caso di rischio per la vita della madre Uno studio storico di istituti che sono cre-duti inseparabili dal cristianesimo come la monogamia o il celibato del clero ma an-che lo stesso dogma dellinfallibilitagrave papa-le ex cathedra - mostra invece che questi istituti si sono sovrapposti gli uni sugli altri durante la storia della Chiesa e che per esempio la poligamia eacute esistita in am-bito cristiano e che il celibato del clero si eacute imposto solo nel basso Medioevo (perfino la monogamia eacute stata stabilita definitiva-mente tardi nel codice di diritto canonico) In particolare eacute caro al Papa il tema della

reciprocitagrave che perograve dovrebbe essere posto a livello diplomatico e politico dalla S Sede nei suoi rapporti con gli Stati a mag-gioranza islamica e non pesare sulle comu-nitagrave islamiche dOccidente Le argomentazioni sono sempre le stesse vecchie di centinaia di anni e derivano da una sopravvalutazione secondo me di una lettura immobilista ed integralista dellI-slam di tipo wahabita oltre che dalla si-stematica manipolazione della storia dellI-slam Anche dal punto di vista teologi-corispetto alle aperture di Woitila sulla partecipazione dellumanitagrave al progetto di salvezza divino si rischia di ritornare al vecchio caro esclusivismo cattolico cleri-caleintegralista e scientofobo di quaran-tanni fa Cominciamo con ordine Khadigia Patrizia del Monte su islam-ondineit giagrave chiariva giorni fa alcuni punti fondamentali di criti-ca che possiamo mettere in campo per superare questo tipo di ostacoli al dialogo Il carattere verticale della Rivelazione ricorda alluomo ed alla donna le proprie responsabilitagrave ed il proprio dovere di ado-rare unicamente Dio lasciando perdere tutto il resto Solo Dio merita ladorazione e gli atti della vita quotidiana vanno dedi-cati a LuiSe questo eacute integralismo per non essere integralisti bisognerebbe non essere monoteisti E infatti lattacco al monotei-smo islamico eacute un altro tema caro alla no-stra cara vecchia destra laicista ed islamo-foba E invece eacute tutto il contrario Mentre il Profeta Mohammed -psl- si im-merge nelladorazione quotidiana contem-poraneamente come Legislatore ldquoprimum inter paresrdquo a Medina inizia a governare la cittagrave Quando entra a Medina i musul-mani sono poco piugrave del dieci per cento e lui come legislatore e firmatario della Co-stituzione di Medina concede a musulma-ni ebrei e cristiani uguali diritti ed uguali doveri salvo il caso del riferimento in

Riflessione

Dialogo interreligioso al bivio Ma lavversario non sono i musulmani egrave il monoteismo del mercato

di Amina Salina

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caso di controversia giudiziaria al proprio tribunale religioso Per i primi anni il Profeta governa vera-mente come un pioniere del dialogo tra le religioni e le culture Governa con i musul-mani in monoranza in una situazione simi-le alla nostra oggiAfferma una cosa che molti estremisti dimenticano spesso che lIslam inserisce luomo e la donna ancor prima che in una comunitagrave di fede nella Famiglia Umana e che solo per questo ogni essere umano eacute giagrave titolare di diritti concessi da Allah -sws-E comunque lim-pero islamico eacute sempre stato un impero multiculturale mentre lEuropa moderna si eacute formata sul rifiuto e sulla stigmatizzazio-ne delle culture altreNe sanno qualcosa gli ebrei europei chiusi in ghetto per tre secoli e i nostri fratelli andalusi vittime della pulizia etnica dei re cattolici per non parla-re dellEuropa centrale teatro di guerre terribili tra cattolici e protestanti durate tre secoli Non eacute vero che ceacute indistinzione tra ruolo politico e religioso in quanto se eacute vero che il Califfo eacute investito anche del potere reli-gioso eacute anche vero che lo status di protetti dei cittadini non musulmani garantisce il rispetto dei diritti civili inclusa la libertagrave di coscienza e che comunque esiste una distinzione di funzioni tra potere politico in senso stretto e funzione sacrale Da que-sto punto di vista nellIslam sunnita non esiste clericalismo percheacute non esiste clero Quindi nemmeno governo ldquoteocraticordquo Inoltre lautonomia della magistratura dal potere politico non eacute solo una prerogativa dellEuropa liberale Il nodo della questione eacute un altro ed eacute af-frontato dallo stesso Ratzinger quando afferma in un discorso a Castelgandolfo che si puograve introdurre Dio nella Costituzio-ne Europea senza offendere in alcun modo i credenti ed in particolare i musulmani purcheacute lEuropa ritorni a concepire Dio come creatore ed ispiratore delle leggi e della convivenza umana Non si puograve co-struire lEuropa moderna facendo a meno della fede religiosa Due secoli e mezzo di laicitagrave ci hanno portato a convivere con diverse norme etiche Certamente la Rivo-

luzione Francese ci ha messo in condizio-ne di non dipendere piugrave dalla dittatura papale e ha dato la libertagrave di coscienza di cui i sudditi dei paesi musulmani giagrave gode-vano agli europei che ne erano privi Ma nello stesso tempo ci siamo scontrati con visioni aberranti dellessere umano spe-cialmente in questi ultimi anni che sono frutto di vera e propria perversione e anche con visioni del mondo molto difficili da accettare Si pensi a certe prese di posizio-ni in Olanda un paese che per amore della libertagrave ha deciso di autorizzare un partito xenofobo ed unohellippedofilo contempora-neamente ha depenalizzato luso delle dro-ghe cosiddette ldquoleggererdquo o la Danimarca dove un editore puograve impunemente fare apologia di nazismo o di islamofobia o vendere pornografia senza essere passibile di denuncia penale o la Spagna dove Za-patero ha proposto di cambiare i nomi di mamma e papagrave in ldquogenitore A ldquo e ldquogenitore Brdquo COSI DA TAGLIARE DE-FINITIVAMENTE IL PONTE TRA CUL-TURA E NATURA ALLINTERNO DEL-LA FAMIGLIA Opzioni francamente scioccanti per cattolici musulmani e cre-denti in generale E che dire della grande diffusione del bere vino e alcolici che conduce in moltissimi casi allalcoolismo che prolifera purtroppo anche tra certi isla-mici poco osservanti o addirittura convinti che Allah nel Corano non abbia vietato tassativamente il berne O peggio labusar-ne - e che labbia semplicemente sconsi-gliato come affermano certi scriteriati imam liberali (salvo caderne vittima loro stessi come eacute accaduto di recente ad un mediatizzatissimo sapiente islamo-liberal di cui non farograve il nome per ovvi motivi) Senza tacere dei costumi in materia ses-suale in cui prevale il modello consumi-stico tout-court e si sbeffeggia la verginitagrave delle ragazze e peggio dei ragazzi che Islam e Cristianesimo propongono invece come modello di virtugrave per le persone gio-vani o non sposate Coseacute incompatibile allora Secondo me eacute incompatibile il bene col male comeacute stato da quando esiste luomo sulla Terra salvo il fatto che qualcuno ha scambiato le carte in tavola E come Cice-

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rone ldquopro domo suardquo la Chiesa dovrebbe guardare ai monasteri vuoti alle vocazioni mancanti ed alla sua scarsa scarsissima presa sui fedeli Al di la delle manifesta-zioni oceaniche e della settimana di non stop in occasione della dipartita di Papa Woitilail vissuto della Chiesa in Europa si riduce a mala pena al dieci per cento della popolazione Se lOccidente eacute incompatibi-le con lIslam lo eacute a maggior ragione con ogni fede percheacute la negazione della fede eacute la caratteristica saliente di ogni laicismo Una delle ragioni della feroce campagna antiislamica lanciata dai media -oltre alla questione del sionismo- eacute il tentativo di schiacciare la fede islamica agendo sulle situazioni personali che non lasciano il tempo per la preghiera e per la pratica reli-giosa tradizionale Il risultato eacute che masse di musulmani assolutamente ignoranti della loro fede e dei principi religiosi - noncheacute dei loro sacrosanti diritti- ricattati dai consolati e terrorizzati dalla repressio-ne stentano ad avvicinarsi alle moschee viste come luoghi pericolosi o sospetti Il risultato eacute che l80 per cento dei giovani musulmani francesi ha difficoltagrave ad avvici-narsi alla pratica religiosa Rispondere praticando lIslam quotidianamente nelle case eacute il minimo per evitare lateizzazione e la secolarizzazione della nostra gioventugrave (e il problema eacute di tutte le fedi non solo della nostra) I vati del pensiero debole hanno giagrave deciso di costruire la nuova fede compatibile con lOccidente quella del dio denaro e del dio potere Spiacente la conosciamo giagrave e non ci interessa Taluni musulmani hanno voluto ritrovare la loro in una pia pratica tanto ortodossa quanto distante dalla realtagrave costruendo piccole confraternite perlo piugrave chiuse ai non iniziati con qualche lodevole eccezio-ne Altri si sono ridotti a pregare in casa come cristiani nelle catacombe Sono gli stessi che parlano di separazione tra stato e religione e che non hanno mosso un dito di fronte al massacro del popolo palestinese Mi dispiace ma lIslam non si esaurisce nei 5 pilastri e non si chiude dentro 4 mura Mi sembra di capire che coseacute incompatibi-

le con lOccidente Ma innanzitutto che coseacute lOccidente Distinguiamo bene Esiste un Occidente democratico e pacifi-co - una casa comune abitata da laici e cattolici - con il quale siamo compatibilis-simi e con il quale stiamo costruendo di fatto lEuropa Esiste invece un Occidente guerrafondaio ed imperialista con cui sia-mo felicissimi di essere incompatibili ed essendolo siamo in buona compagnia Chi vorrebbe essere compatibile con i massa-cratori di Falluja o gli assassini del popolo palestinese Siamo compatibili con i lavoratori italiani con la gente onesta con i credenti e con i laici di buona volontagrave Con loro siamo in dialogo da sempre e nessuna enciclica papale puograve mettere in crisi questo dialogo Siamo incompatibili con la guerra con la miseria con i terrorismi di stato e di mer-cato con lipocrisia con lo svilimento della donna della fede e della morale a valore di compravendita Incompatibili con il concetto della crescita che distrugge lambiente naturale e con lefficacia ed efficienza delle bombe al napalm dei de-creti di espulsione ad personam sulla pelle di poveri disgraziati con il silenzio sulle barche di immigrati che affondano Con la politica che distrugge risorse e vite umane a favore dellennesima banda di ladri al potere in qualsivoglia paese islamico o non A questo punto non capisco piugrave chi parla di incompatibilitagrave tra Islam e cultura occi-dentale senza guardare a casa propria E come un guardiano di una casa bombarda-ta da alieni che si oppone armi alla mano a chi arriva da fuori chiedendo pane giusti-zia e libertagrave Roba dellaltro mondo Salam amina salina Martedigrave 06 giugno 2006

Alla pagina web httpwwwildialogoorgislam

Notizie opinioni iniziative per conoscere lrsquoislam

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Il profumo dei candidi fiori caduti al suolo nel giorno di Ashuragrave inebria in ogni luogo e in ogni epoca il cuore dei sinceri amici di Dio Il puro sangue di Hossain mette a tacere la ribelle ragione e lancia i cuori al sommo atto di sacrificio sulla retta via dellrsquoAmato Lrsquoesempio del Signore dei Martiri rompe i veli della paura e predispone lrsquoanima al martirio Vieni Ashuragrave Colma i nostri cuore dellrsquoa-more per Hossain Riempi i nostri occhi delle lacrime che ci purificano dal peccato I profondi occhi del prode Abbagraves ricoperti di polvere e sangue non osano guardare il triste viso dellrsquoImam Eppure egli egrave lrsquoama-to figlio di Aliacute il Fregio dei Baniacute Hagraveshim lrsquoeroe di Karbalagrave il compagno dellrsquoEufra-te il fedelissimo fratello del Signore dei Martiri Egli era un perfetto esempio di rispetto e gentilezza solo agli ultimi respi-ri osograve chiamare Hossain fratello Certo nel viso dellrsquoImam puoi vedere la sanguinante gola di Aliacute Asghar lrsquooppresso corpo di Aliacute Akbar i bianchi capelli del canuto Habiacuteb Ben Mazahiacuter intrisi di giova-ne sangue le lacrime di Zaynab le crudeli catene dellrsquoimam Sajjagraved lrsquoinnocente sorri-so del piccolo Qagravesim lrsquoansia di Sukagraveynah la solitudine di Ruqiyyah il lamento della nobile moglie di Hossain e piuacute di ogni altra cosa Fatima che piange il suo amato figlio nellrsquoarida piana di Karbalagrave Il petto di Hossain denuncia la crudeltagrave e lrsquoignoranza della gente invitando tutti gli uomini liberi a ribellarsi ai tiranni in ogni luogo e in tutte le epoche Ben lontana egrave da noi la viltagrave Questo egrave il santo grido del Signore dei Nobili il credo degli uomini liberi il sentiero dei timorati la chiave del Paradiso di Allah lo scudo contro lrsquoInferno lrsquoonore di ogni credente devoto il destino di ogni martire beato O Signore dei Martiri liberaci dalle catene

della viltagrave Proteggici con un atomo del tuo onore O fedele cavallo di Hossain parla degli ultimi respiri del nostro imam Parla di quando a testa bassa pieno di vergogna sei ritornato dalla piccola Sukaynah Parla di quando questa nobile figlia del Messag-gero di Allah angosciata ti ha chiesto ldquoLrsquohanno forse dissetato prima di uccider-lordquo Parla Zhu-l-janagraveh incendia i nostri cuori brucia le nostre anime avvicinaci a Karbalagrave O tu che porti sul tuo corpo il puro sangue del Martire o tu che lo hai accompagnato fino allrsquoultimo respiro o tu che desideravi cadere accanto al tuo pa-drone o tu che avresti preferito morire invece di vedere le lacrime della innocente Sukaynah parlami di Hossain ti prego parla tu che sei stato testimone degli ulti-mi istanti del santo figlio della pura Fati-ma O Muslim o fido ambasciatore del sacro Martire di Karbalagrave trsquoinvidio Tu sei morto prima di Hossain come Hossain per Hos-sain e in Hossain O Muslim o prode fi-glio di Aqiacutel lrsquoamore per Hossain trsquoha por-tato a Kufah la quale trsquoha tradito e abban-donato Pregasti con gli angeli nella gran-de moschea della Cittagrave Infedele Cadde la tua testa sotto la lama del boia preludendo al vicino supplizio di Hossain O Zaynab audace figlia del Leone di Al-lah parlami di Hossain parlami di tuo fratello parlami di quando hai baciato le sacre vene del suo oppresso collo parlami del dolore delle Orfane parlami del fuoco che divorograve le tende parlami del corpo sen-za testa del sacro Martire di Karbalagrave par-lami di Aliacute Akbar il ritratto vivente del Sigillo dei Profeti parlami dei lamenti di Fatima parlami di Ruqiyyah morta accan-to alla testa del suo amato padre parlami di Kufah di Damasco dei tuoi celebri sermoni con i quali hai continuato la via di Hossain del ritorno a Karbalagrave delle vuote case dei Martiri a Medina dei vicoli

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IL LAMENTO DI ASHURAgrave di Agenzia Puro Islam

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che reclamavano i passi di Hossain del triste mendico che reclamava la caritagrave di Abbagraves di Sajjagraved e del suo interminabile pianto O vile Yaziacuted figlio illegittimo di figli ille-gittimi sai chi hai ucciso Sai che sangue hai versato Sai chi era il padre del Marti-re di Karbalagrave Sai chi era la casta madre di Hossain Sai quante volte il santo Profeta ha baciato la bocca che tu hai offeso con la khayzuragraven Ricordi quando la santa Za-ynab ti chiamograve Figlio dei Liberati Che Iddio ti maledica assieme ai tuoi empi padri O Fatima ricordaci il giorno della nascita di Hossain parlaci di quanto avete pianto quando il santo Profeta con il nobile neo-nato tra le mani e con le lacrime agli oc-chi predisse il glorioso martirio nel suo del suo terzo vicario O santi martiri di Karbalagrave tutto avete sa-crificato per il vostro imam la vita i beni lrsquoonore In cambio Allah vrsquoha dato il Suo Paradiso nel quale fa entrare solo i Suoi

devoti servi Avrei voluto essere tra di voi combattere al vostro fianco donare il mio umile san-gue a Hossain proteggerlo con il mio cor-po consolare le sue bambine difendere lrsquoonore della santa Zaynab portare io le catene che laceravano la nobile pelle di Sajjad alleviare le terribili pene del mio Imam coprire con il mio lamento quello delle donne della santa famiglia di Hos-sain uccidere i nemici di Dio vendicare i Suoi amici Ma ahimegrave il tempo mrsquoegrave nemico e lrsquounica cosa che vi posso offrire egrave il mio devoto pianto Venerdigrave 16 giugno 2006

Alla pagina web httpwwwildialogoorgislam

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[Ringraziamo il nostro collaboratore Omero Dellistorti per questo interven-

to] Quando ai miei studenti presento lrsquoislam prima di leggere nelle migliori versioni italiane disponibili e commentare col rigo-re filologico che occorre alcune sure del Corano traduco e spiego loro il significato di alcuni termini decisivi e in primo luogo questa bella parola islam che rettamente intesa significa lrsquoabbandonarsi alla volontagrave sommamente buona la rinuncia alla pro-pria prepotenza per abbracciare il bene comune scegliere la giustizia accostarsi alla nonviolenza darsi alla misericordia qualcosa che tiene della mitezza della mansuetudine e della benevolenza e che ha una fortissima consonanza col concetto gandhiano di satyagraha (lrsquoafferrarsi a quella veritagrave - lrsquoessere afferrati da quella veritagrave - che eacute tale percheacute eacute la consistenza del sommamente buono e relazione e prassi incontro e poiesi) Poi illustro quali siano i cinque pilastri dellrsquoislam e come essi ci convochino tutti a una meditazione ulteriore quali che siano i nostro convincimenti religiosi o filosofici quale che sia il nostro orizzonte metafisico o esistenziale E propongo loro la seguente modesta in-terpretazione laica dei cinque pilastri del-lrsquoislam che di seguito riassumo in poche parole Il primo pilastro La testimonianza di fede Essa si compone di due elementi a) lrsquoattestazione di fede che non vi eacute altro Dio che Dio vale a dire lrsquoaffermazione dellrsquounicitagrave del bene Al d lagrave dei diversi punti di vista dei singoli tragitti esisten-ziali delle differenti culture vi eacute questo convivio questo incontro questa unica fonte questa proclamazione umana dellrsquou-nicitagrave del bene eacute ciograve che Gandhi chiama satyagraha Non puograve esservi un bene mio

che sia anche un male tuo il bene autenti-co o eacute di tutti o non eacute b) E lrsquoaggiunta che la voce la veritagrave di Dio del sommo bene viene attraverso lrsquoazione umana dellrsquoumano interprete di chi parla dinanzi agli altri di chi convoca al dialogo al dire e allrsquoascoltare di chi reca e convoca alla parola e a quellrsquoincon-tro verace che della parola fa uso per resti-tuire umanitagrave condivisa per chiamare alla risposta alla responsabilitagrave la voce del profeta Il bene non eacute estraneo allrsquoumano il bene si esprime attraverso lrsquoumano eacute la voce di un essere umano che reca la parola del bene del sommo bene Sono gli esseri umani che inverano il bene e lrsquoassoluta-mente altro si dagrave solo nella relazione Lrsquoio incontra il bene nel vedere il tu e nel ri-spondergli (Emmanuel Levinas e Hans Jonas hanno scritto su questi essenziali argomenti libri indimenticabili) Il secondo pilastro La preghiera comune e quotidiana Tre aspetti segnalo a) La preghiera comune la condivisione lo stare insieme anche nella verticalitagrave lrsquoazione collettiva la dimensione comuni-taria noi siamo gli altri noi siamo con gli altri e nella relazione nello stare insie-me allora Dio il sommo bene eacute con noi b) La preghiera quotidiana e reiterata ogni giorno tu devi scegliere il bene ogni gior-no devi fare la cosa giusta ogni giorno devi essere presente a te stesso ogni gior-no tu decidi del tuo contributo alla vita del mondo c) E ogni giorno ed insieme agli altri tu devi esser cosciente dei tuoi limiti e devi contrastare la tua hybris la violenza che pure eacute presente nel lago del tuo cuore ogni giorno devi condurre la tua lotta con-tro te stesso ogni giorno devi accorgerti dellrsquoaltro e degli altri dar loro spazio dar loro ascolto dar loro aiuto Il terzo pilastro Il dono doveroso

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Una lettura laica dei cinque pilastri dellrsquoIslam di Omero Dellistorti

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Anche qui almeno due aspetti a) Quello originario lrsquoelemosina la caritagrave (nel senso dellrsquoespressione popolare fare la caritagrave) giaccheacute la caritagrave eacute un fare che riconosce e socializza che schiude e con-divide che istituisce la convivenza civile sociale umana Lrsquoelemosina la redistribuzione delle ric-chezze il mettere in comune ciograve che alla tua sopravvivenza avanza significa questa coscienza questa persuasione che vi eacute unrsquounica terra unrsquounica vita condivisa che il mondo eacute di tutti e la consapevolez-za che non eacute vero che eacute solo il lavoro che produce la ricchezza eacute la natura il lavoro eacute il lavoro sulla natura con la natura e per la natura ma la natura eacute il giardino in cui siamo ad un tempo ospiti e parte guardia-ni e frutto respiro e parola condivisa b) E quello istituzionale afferente alla societagrave regolata da norme e istituti il do-vere di contribuire alla res publica allrsquoor-dinamento giuridico che invera i diritti di tutti e massime di chi piugrave ha bisogno di aiuto Lrsquoimposta le tasse si devono pagare poi-cheacute le risorse devono esere condivise e anche di ciograve che lecitamente hai guadagna-to tu devi farne parte allrsquoumanitagrave incarnata nelle altre persone oltre che in te Poicheacute unica eacute la famiglia umana e a tutti gli esseri umani tutti i diritti umani devono essere riconosciuti E ciograve che per te eacute di piugrave che va oltre la soddisfazione degli autentici concreti bisogni individuali tu devi restituirlo agli altri e innanzitutto a chi ha di meno percheacute rapinato percheacute offeso percheacute abbandonato Pagare la giusta imposta che giova a chi ne ha biso-gno significa sentirsi e farsi responsabili eacute una delle forme in cui si risponde allrsquoap-pello del volto muto dellrsquoaltro Il quarto pilastro Il digiuno Il digiuno poicheacute la fame eacute la nostra co-mune fondamentale esperienza e quindi dobbiamo saperla affrontare e condividere Condividi il pane eacute lrsquoorigine etimologica della bella parola compagno compagna E condividi la mancanza di pane Non solo il digiuno eacute anche il modo con cui ci

richiamiamo a noi stessi assumiamo re-sponsabilitagrave del dolore del mondo ci fac-ciamo carico Ed eacute anche lo strumento ermeneutico attraverso cui ci facciamo prossimi agli esseri umani piugrave deprivati sfruttati rapinati impoveriti umiliati e offesi Lrsquoesperienza del digiuno che Gandhi con-siderava lo strumento estremo della lotta nonviolenta quello ultimo da utilizzare nella progressione dei mezzi quello invin-cibile nella sua forza disvelatrice Lrsquoesperienza del digiuno che dovresti fare prima di ogni prova come sapeva Danilo Dolci Lrsquoesperienza del digiuno solo dopo la quale tu puoi attentarti a prendere la parola nella pubblica piazza a farti colui che par-la davanti alle altre persone per le altre persone questo rivela ad esempio quel luogo per molti altri aspetti ancora prezio-so e sconvolgente che puoi leggere in Mat-teo 4 1-11 Il quinto pilastro Il pellegrinaggio La consapevolezza che siamo esseri umani in cammino uomini e donne che non han-no un luogo in cui stare ma un viaggio da compiere che la via sei tu a farla come in quei versi di don Antonio Machado E che ognuno di noi tiene dellrsquoAbramo e dellrsquoO-disseo E che in quanto viandanti dobbia-mo essere aperti alla scoperta e allrsquoincon-tro eacute meraviglioso questo andare E che i viandanti camminano leggeri hanno solo una bisaccia e un bastone sanno che accu-mulare ricchezze significa accumulare ostacoli al cammino zavorra che paraliz-za e impedisce lrsquoincontro Jihad una lettura e unrsquoiniziativa nonvio-lenta contro tutte le uccisioni Questo al-lrsquoincirca dico e dico poi anche del signifi-cato autentico originario teologicamente fondato e fecondo del concetto di Jihad che occorre rispettare difendere e salvare tutti poicheacute siamo una sola umanitagrave che occorre unire nel vero nel buono nel giu-sto unire nella nonviolenza poicheacute la vio-lenza e la menzogna fratturano opprimo-no decreano E dico che nel campo se-mantico del termine arabo classico jihad

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decisivo eacute innanzitutto il concetto di lotta interiore il grande jihad che eacute la lotta contro il male che eacute in noi stessi non fuori di noi il fascismo contro cui dobbiamo combattere non altri ma noi stessi lo re-chiamo ed eacute contro esso che va condotta la prima lotta la lotta giusta la lotta buo-na per salvare le vite per rendersi degni di essere esseri umani Quale oscenitagrave pen-sare che una religione che invita alla man-suetudine possa essere sfruttata per giusti-ficare la violenza lrsquooppressione lrsquoomici-dio Quanto eacute urgente che anche su questo versante si smascherino si denuncino le ideologie della violenza che offendono la radice profonda e luminosa delle grandi tradizioni religiose Quanto eacute necessario che anche nellrsquoislam come nel cristianesimo come nellrsquoebrai-smo che eacute padre ad entrambi si contrasti infine inflessibilmente ogni violenza ogni uccisione che eacute sempre blasfema che eacute sempre satanica che eacute sempre essa violen-za nemica degli esseri umani nemica del mondo che vive nemica del sommo bene Quante volte le religioni sono state utiliz-zate per mobilitare al crimine allrsquouccisio-ne alla strage eacute giunta lrsquoora per tutte e per tutti che anche nelle religioni si faccia chiarezza e che di esse si affermi senza piugrave equivoci ed ambiguitagrave quel nucleo essenziale che si compendia nel comune comandamento non uccidere Allrsquoascolto del Corano E solo allora leggo mettendo a confronto alcune delle mi-gliori e piugrave note versioni ita-liane (quelle di Alessandro Bausani Martino Mario Mo-reno Federico Peirone Ham-za Roberto Piccardo) alcune sure del Corano a cominciare dalla sura CXII che recita Nel nome di Dio clemente e misericordioso Digrave rsquoEgli Dio eacute uno Dio lrsquoEterno Non ge-nerograve neacute fu generato e nessuno Gli eacute parigrave (ho usato qui la bella traduzione di Bausani ma i miei studenti avverto che il Corano per chi aderisce

allrsquoislam eacute intraducibile - per le note ragio-ni che qui sarebbe troppo lungo esplicitare e discutere - e va letto nella lingua in cui eacute scritto) E ne commentiamo la straordina-ria ricchezza concettuale Muovendo da quel costantemente reiterato In nome di Dio clemente e msiericordio-so la clemenza e la misericordia come attributi del sommo bene suo nome e sua legge La clemenza e la misericordia che siano anche la tua scelta Tu non uccidere tu salva il mondo A me amico della nonviolenza materiali-sta della scuola di Lucrezio e Diderot di Feuerbach e Marx di Leopardi e Timpana-ro di Rosa Luxemburg e di Hannah A-rendt questo dicono queste antiche parole E il mio cuore consente In questo messag-gio con altro linguaggio ritrovo cose che mi sono care e che tutte le grandi tradizio-ni religiose e laiche che donne e uomini hanno pensato detto e vissuto recano in dono e in retaggio e in promessa ed impe-gno allrsquoumanitagrave intera tu non uccidere tu reca soccorso tu non gravare tu degnifica lrsquoumanitagrave tu salva il mondo Allrsquoappello al vero e al bene sappi dire di sigrave Fallo tu sii tu quel bene che vorresti trovare nel mondo Tratto da La nonviolenza egrave in cammino Numero 1261 del 10 aprile 2006

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Caro Santo Padre le confesso con estrema umiltagrave che certe sue prese di posizione mi preoccupano non poco Lei mi diragrave che non egrave mio compito preoccuparsi che il Magistero sa quel che dice e che io da semplice fedele non do-vrei avere la presunzione di sapere cosa sia giusto o meno Bene se lei me lo dice io mi fermo qui ma siccome voglio credere che lei ascolteragrave le ragioni di un giovane catechista io vado avanti Il cardinal Lopez Truijllo presidente del Pontificio consiglio per la famiglia ha affermato in un documento che i Pacs sa-rebbero lrsquoeclissi di Dio Essendo uomo di Curia ritengo che si saragrave confrontato con lei prima di scriverlo e date le sue precedenti esternazioni non vi egrave alcun motivo di credere che lei non approvi tale espressione Un solo dubbio mi sovviene ma non staremo nominando il nome di Dio invano Se non egrave cosigrave mi dica lei quando egrave invano perchegrave francamente mi sembra abbastanza chiaro O forse sono io che mi sbaglio forse sono io che mi sono fatto corrompere dalla modernitagrave e non capisco che i Pacs sono davvero la questione mon-diale di gran lunga piugrave importante Forse che la guerra egrave mai stata definita da lei in tal modo Tuttrsquoaltro si benedicono le missioni in Iraq in Afghanistan si defi-niscono di pace non appena muore un nostro soldato si tace sulle vergognose rappresaglie americane sulle torture sulle politiche neoliberiste che affamano il Ter-zo Mondo di fronte alla storica scritta Arbeit macht frei si riesce solo a dire che il popolo tedesco era guidato da qual-che criminale tacendo sul ruolo della Chiesa e di Pio XII e ci si chiede Dio perchegrave hai taciuto (proprio qui mi casca

un fine teologo come lei che si pone tale domanda Non sarebbe lrsquoora di considera-re gli uomini responsabili dei mali che commettono e non Dio quei tedeschi e quegli uomini di chiesa che lei ha voluta-mente evitato di nominare) tutte queste cose non sono lrsquoeclissi di Dio Evidente-mente no Ma lo sono i Pacs la contracce-zione il femminismo etc La contracce-zione con buona pace delle aperture fatte dal cardinal Martini con quellrsquoumanitagrave che sempre lo contraddistingue Il femmi-nismo con buona pace di tutte quelle don-ne che hanno combattuto e ancora combat-tono per avere gli stessi diritti dellrsquouomo perchegrave anchrsquoesse sono a immagine e so-miglianza di Dio diritti che spesso nella Chiesa si affermano criticando ogni di-scriminazione dimenticandosi che fu pro-prio lei caro papa a bloccare le riflessioni sul sacerdozio femminile Perchegrave continuare queste battaglie Per-chegrave Ersquo questo ciograve che vuole Dio Che noi cristiani ci costruiamo il nostro recinto di purezza ipocrita e da ligrave ci mettiamo a giu-dicare il mondo dicendo in perfetto stile fariseo grazie Signore perchegrave non sono come loro Siamo forse credibili noi cri-stiani quando ci limitiamo a vomitare pre-cetti morali Io credo di no cosigrave come credo che non sia credibile lei che ha fatto della lotta al relativismo il suo cavallo di battaglia e poi quando si tratta di ricono-scere gli errori della Chiesa dice che non possiamo giudicare perchegrave dobbiamo tener conto della diversa pre-comprensione della realtagrave Pre-comprensione della realtagrave Accidenti lrsquoespressione relativista per eccellenza che esce dalle sue auguste lab-bra Ma dove erano allora quei valori asso-luti e irrinunciabili della vita della fami-glia e dellrsquoeducazione quando si bruciava-

Cristiani ed omosessualitagrave Lettera al Santo Padre Ma non staremo nominando

il nome di Dio invano di Gherardo Pecchionicatechista

Riceviamo questa lettera e molto volentieri la pubblichiamo ringraziando lrsquoautore per le sue riflessioni

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no le donne si tenevano schiave e si impe-diva loro di studiare (anche nelle scuole cattoliche) Beh caro papa non mi fraintenda se dico tutto ciograve probabilmente sbagliando non egrave per scappare dalla sua chiesa ma perchegrave spero con tutto il cuore che essa santa e peccatrice richiamandosi sempre alla pa-rola di Cristo sopravviva al terzo millen-nio cosigrave come egrave sopravvissuta ai primi due e perchegrave no magari anche meglio

Gherardo Pecchionicatechista Giovedigrave 08 giugno 2006

Documento vaticano sulla famiglia e procreazione umana

Dichiarazione della pastora

Maria Bonafede moderatora della

Tavola valdese di Agenzia NEV del 7-6-2006

Toni perentori privi di complessitagrave e non rispettosi del principio di laicitagrave Dovrsquoegrave lrsquoamore di Dio Ragioniamo

ecumenicamente del primato dellrsquoamo-re di Dio per tutte le sue creature

Roma 7 giugno 2006 (NEV-CS37) - Sono gravemente e negativamente sorpre-sa dai toni del Documento rsquoFamiglia e procreazione umanarsquo pubblicato ieri dal Pontificio consiglio per la famiglia Le posizioni della Chiesa cattolica su temi come la famiglia lrsquoaborto le coppie di fatto sono ampiamente noti e in seacute il do-cumento non dice assolutamente nulla di nuovo In questo senso ribadendo tesi quotidianamente espresse dal Papa egrave un documento puramente pleonastico Que-sta la reazione della pastora Maria Bonafe-de moderatora della Tavola valdese allrsquoul-tima pubblicazione vaticana E continua Quanto ai toni invece il documento se-

gna una svolta grave e preoccupante dopo aver descritto in termini apocalittici e cata-strofici quella visione rsquopuramente indivi-dualistica dellrsquouomo e della donnarsquo che inciterebbe rsquoal superamento della famiglia-rsquo il testo denuncia i movimenti femmini-sti una vita coniugale rsquovolutamente steri-lersquo lrsquoeclissi di ogni riferimento a Dio nella visione predominante sulla procreazione responsabilersquo lrsquoapologia rsquodella famiglia monoparentale ricostituita omosessuale lesbicarsquo Infine il testo associando lrsquoaborto allrsquoinfanticidio invoca una pena per chi lo pratichi Come credente evangelica rilevo che que-sto documento manca drsquoamore egrave privo di ogni sguardo fraterno su chi soffre su chi vive situazioni difficili e drammatiche Non denuncia i pregiudizi e le violenze che in tante parti del mondo si compiono contro gli omosessuali o le ragazze madri non dice nulla sulle violenze che si consu-mano anche allrsquointerno di famiglie appa-rentemente rispettabili Il documento al contrario giudica condanna invoca nuove leggi e pene piugrave severe Dovrsquoegrave in tutto questo lrsquoamore di Dio Dovrsquoegrave il rispetto laico per lo sforzo dei legislatori di garan-tire valori fondamentali da una parte e la pluralitagrave delle visioni etiche e morali dallrsquo-altra Viviamo in societagrave secolarizzate nelle quali le chiese farebbero bene a testi-moniare visibilmente il primato dellrsquoamore di Dio che non si esprime solo nella fami-glia e nella procreazione LrsquoEvangelo ci chiama a rinnovare tutti i nostri rapporti a viverli tutti nella libertagrave da una parte e nella responsabilitagrave e coscienza del dono della vita dallrsquoaltra Sarebbe una grande testimonianza che le chiese potrebbero rendere ecumenicamente

AGENZIA NEV - NOTIZIE EVANGELICHE

SERVIZIO STAMPA DELLA FEDE-RAZIONE DELLE CHIESE EVAN-

GELICHE IN ITALIA tel 06482512006483768 fax 0-

64828728 - nevfceiit Mercoledigrave 07 giugno 2006

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La chiesa sbaglia ma noi non ce ne

andiamo di Agenzia ADISTA N41 del 03-06-

2006 Risposta degli omosessuali credenti

allrsquoappello dellrsquoArcigay 33414 ROMA-ADISTA Faccio appello ai fratelli e sorelle nella fede di esprimere pubblicamente il proprio dissenso e lonta-nanza da una struttura che dimentica del-lrsquoannuncio del Vangelo si egrave trasformata in un partito politico omofobo Dopo un fitto susseguirsi negli ultimi me-si di continue esternazioni contro gli omo-sessuali da parte delle gerarchie ecclesia-stiche - non ultimo il riferimento di Ra-tzinger allrsquoamore debole che caratteriz-zerebbe le unioni fra persone dello stesso sesso - il segretario nazionale dellrsquoArcigay Aurelio Mancuso ha firmato un comunica-to per esortare i gay credenti ad uscire dalla Chiesa cattolica Scrive Mancuso Non ci rimane che registrare che dentro la Chiesa cattolica egrave impossibile per le perso-ne gay e lesbiche continuare a riconoscer-si Nonostante la Chiesa cattolica sia unrsquo-organizzazione complessa dove moltissi-mi laici e prelati non condividono gli ana-temi di Ratzinger e Ruini non si puograve tace-re il fatto che nessuna posizione differente possa essere difesa pena la riduzione al silenzio Per tutte queste ragioni non si puograve continuare a farci martirizzare dalle gerarchie cattoliche nel nome di unrsquoubbi-dienza che oggi rischia di diventare com-plicitagrave Mancuso ha altresigrave aggiunto Temo una Chiesa sempre piugrave impaurita dalla moder-nitagrave e dallrsquoautodeterminazione dei corpi Alla paura Ratzinger risponde strumenta-lizzando Provo pena verso una gerarchia che cerca disperatamente di frenare la crisi valoriale e spirituale con precetti risibili e goffi In merito a questrsquoappello Adista ha chiesto

un parere a diversi esponenti di gruppi ed associazioni di omossesuali credenti Secondo Fabio Peroni del gruppo Nuova Proposta di Roma egrave difficile non condi-videre lrsquoanalisi di Aurelio Mancuso da un punto di vista socio-politico ma egrave altret-tanto semplice discostarsi dalla sua analisi religiosa Percheacute non condivido lrsquoinvito a uscire Percheacute credo nella testimonianza nel valore e nella vocazione della mia o-mosessualitagrave come dono che troppo spesso in questi anni secoli egrave stato vissuto nella clandestinitagrave nellrsquoipocrisia ma soprattutto nel silenzio Credo in una Chiesa altra la Chiesa del Concilio della convivialitagrave delle differenze dove oggi mi egrave chiesto di testimoniare e di parlare nella visibilitagrave della mia persona e dei miei affetti e amo-ri Sulla stessa lunghezza drsquoonda anche Anto-nio De Chiara coordinatore del gruppo Pontisospesi di Napoli Come gruppo ci aiutiamo a sviluppare in maniera adulta la nostra relazione con Dio Cerchiamo in-fatti di vivere pienamente il Vangelo ac-cettando la nostra specificitagrave In quanto battezzati e fedeli in comunione con Cri-sto ci sentiamo quindi pienamente parte della Chiesa-comunitagrave Chi non vuole vedere ciograve continua Di Chiara e crede che annullare la nostra umanitagrave la nostra affettivitagrave sia mettere in pratica il messag-gio di Gesugrave per noi sbaglia Contestiamo infatti le prese di posizione e i documenti della Chiesa-gerarchia che a noi sembrano anti-Evangelo Non crediamo perograve sia op-portuno uscire dalla Chiesa cattolica che egrave molto di piugrave della gerarchia al di fuori avremmo ancora meno possibilitagrave di dialo-gare col popolo di Dio e di esprimere co-me credenti il nostro dissenso Per Gianni Geraci portavoce del Coordi-namento gruppi di omosessuali cristiani in Italia e presidente del gruppo del Guado di Milano il problema non egrave tanto quello di restare o meno in una Chiesa che nei suoi vertici si dimostra incapace di compren-dere in alcun modo la diversitagrave omoses-suale Il problema egrave quello di rendere visi-bile lrsquoesperienza di chi in quella stessa Chiesa si muove nella logica del Vangelo

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e quindi in una logica di accoglienza e di rispetto per tutte le diversitagrave In questo senso sostiene Geraci se esiste un pro-blema della nostra appartenenza alla Chie-sa cattolica questo problema egrave da collega-re non tanto a una nostra decisione di usci-re o meno da una Chiesa che senza il con-tributo degli omosessuali credenti perde-rebbe irrimediabilmente un aspetto della sua stessa natura cattolica (ovvero un a-spetto della sua universalitagrave) quanto a un vero e proprio peccato di omissione dei nostri pastori che evitano sistematicamen-te di offrire alle persone omossesuali quel-lrsquoimmagine di Chiesa inclusiva e acco-gliente a cui dovrebbero ispirarsi nei loro interventi pubblici Infine Maurizio Mistrali del gruppo Lrsquo-Arco di Parma dichiara Condivido lo scritto di Aurelio Mancuso in tutto eccetto la conclusione Il lsquocentro di identitagraversquo del cristiano egrave Cristo (lrsquoego sano) Questa Chiesa spaventata autoreferenziale iper-dogmatica diventa superegoica si sostitui-sce e pone se stessa come centro drsquoidenti-tagrave Il lsquotraghettorsquo e i lsquotraghettatorirsquo si appas-sionano alla navigazione e non guardano al porto di destinazione il Regno Essere dentro la Chiesa con al centro la nostra Coscienza e Cristo fa emergere il parados-so dellrsquoiperttrofia di segrave la mancanza di servizio di fiducia nellrsquouomo e forse della speranza in Cristo stesso dei potenti ge-rarchi della Chiesa (emilio carnevali) Mercoledigrave 31 maggio 2006

Svizzera

Vecchi Cattolici benedicono coppie gay

in unione registrata di Ticino OnLine

AARAU - Il sinodo della Chiesa dei Vecchi Cattolici riunito oggi ad Aarau ha deciso a stragrande maggioranza - con 76 voti favo-revoli 2 contrari e 5 astensioni - che in futuro impartiragrave una benedizione alle le coppie omosessuali in unione domestica registrata Sono state definite due forme di

celebrazione ben distinte dal matrimonio per non mettere in questione questo sacra-mento Si tratta della prima chiesa svizzera che riconosce ufficialmente lrsquounione di coppia per lesbiche e gay La Chiesa dei Vecchi Cattolici da un paio di anni sta esaminando che risposte dare alle coppie omosessuali che auspicano che la loro unione possa evolvere con lrsquoaiuto di Dio I vecchi cattolici che contano 13rsquo000 fedeli in Svizzera ritengono che le coppie dello stesso sesso abbiano gli stessi bisogni spirituali di quelle eterosessuali spiega il rapporto sinodale diffuso oggi Inoltre non si sceglie di diventare omoses-suali ma lo si egrave giagrave sa piccoli o anche da prima della nascita sottolinea il rapporto Si tratta di nozioni scientifiche che non erano a disposizione degli autori dei testi bibblici e dei testimoni della tradizione cristiana Siccome nella tradizione la coppia eteroses-suale ha la funzione di perpetuare la vita la Chiesa dei Vecchi Cattolici ci tiene a fare una chiara distinzione fra il matrimonio e la benedizione del partenariato omosessuale Per questrsquoultimo caso un tipo di rito potragrave svolgersi in chiesa o in privato il secondo egrave invece una benedizione da impartire nellrsquo-ambito di un normale servizio religioso I due nuovi rituali studiati dalla commissione Omossessualitagrave e Chiesa saranno provati nei prossimi anni Drsquoaltro canto il rapporto sinodale indica che la Chiesa dei Vecchi Cattolici continue-ragrave a non porsi domande sullrsquoorientamento sessuale dei candidati nellrsquoambito della nomina dei preti percheacute ciograve non ha un carattere decisivo Comunque - raccoman-da lrsquoapposita commissione - bisogna essere prudenti nellrsquoaffidare una parrocchia ad un curato che vive in unrsquounione omosessuale In particolare la sua forma di vita deve es-sere accettata dalla comunitagrave dei fedeli Il vescovo Fritz-Reneacute Muumlller ha notato che gli omosessuali allrsquointerno della Chiesa sono un dato di fatto A chi ha difficoltagrave ad accettare tale situazione lrsquoalto prelato ha detto di pregare Dio tutti i giorni percheacute questo fenomeno spariscaATS Fonte TicinoOnline Lunedigrave 12 giugno 2006

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Lettere

Come egrave triste di don XXX diacono permanente

Regione Ecclesiatica Sicilia Salvesono sempre il don xxx diacono permanente della Regione Ecclesiastica Siciliaspiace dovermi presentare cosigrave ma mi eacute impossibile almeno adesso uscire allo scopertoloro aspettano que-stouna sbandata di un diacono per dire ecco lo sapevamoeacute un errore ordinare questi uomini sposati allora stiamo in stand byma non posso non esprimere i miei sentimenti di vergogna per il fatto che da sposato con figli ho ricevuto lrsquoor-dine sacroposso esercitarlo benedire amministrare alcuni sacramenti predica-re e poi tornare a casa da mia moglie e dai miei figliligrave dove il Signore mi ha chiamato e condividere con loro gioie speranze e i dolori di tanti fratelli e sorel-lee questi miei fratelli certo in un altro grado dellrsquoordine ma nello stesso sacra-mentonon possono esercitare piugrave uffi-cialmente il loro ministero Sacerdota-lema solo in privato e illecitamente (cosigrave recita il CDC) Quando incontro un prete sposato leggo nel suo sguardo un misto di rabbia e incomprensionee lo capisco profondamente Soffro per tutti loro e pre-go percheacute un giorno possano ritornare ad esercitare il ministero forse con piugrave impe-gno e passione e amore di prima Leggendo le lettere di Giuseppe Pe-rinsento tutta la passione lrsquoamore e la bontagrave del Sacerdote di chi vuole dare la sua vita per gli altri Spero che qualcosa cambie il celibato del Sacerdote resti come scelta possibile assieme a quella del Sacerdozio uxorato A volte penso se que-sto pensiero mi porta fuori della Chiesa ma poi so che io e tutti noi questa chiesa la amiamo troppola mia tristezza rimane mentre esprimo la mia solidarietagrave ed ami-cizia in CG a tutti i sacerdoti uxorati che ci leggono Pregate per meGrazie Fraternamente e in Cristo Gesugrave Vi saluto Giovedigrave 01 giugno 2006

Poesia Gladys Sica Argentina

Ciograve che mi resta Atavico appartarsi fra ombre tese Partirograve questa volta piugrave lontano dove vedrograve la grande onda nuda Percheacute vivere e morire Per un piccolo fulgore unrsquoimplacabile tristezza Dove va tutto lamore non da-to Dove vanno i sacri sogni Dove andragrave tutto questo tem-po Di nero si egrave riempito il quadro irrefrenabile uragano a raffiche mutevoli Silenzio su silenzio come coltelli polverizzano linsalvabile futu-ro Soccombono labbra e braccia Non mi resta una parola da donarti neacute un rosso neacute un bianco Nel fuoco del silenzio -i l viaggio- Poe-sia Edizioni Archivi del 900 MI 200-5

Da Isola Nera 134 Casa di poesia e letteratura egrave uno spazio di libertagrave e di

bellezza per un mondo di libertagrave e bellez-za che si costruisce in una cultura di

pace Direzione Giovanna Mulas - Coor-dinazione Gabriel Impaglione Giugno

2006 - Lanusei Sardegna mulasgiovvannahotmailcom

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Esci dalla tua terra e vagrave dove ti mostrerograve La famiglia del prete sposato

di Nadir Giuseppe Perin [1]

Ringraziamo di cuore lrsquoamico e colla-boratore Nadir Giuseppe Perin prete sposato per questo suo intervento

Ottomila sono i preti italiani ldquousciti dalla loro terrardquo- in senso biblico ndash per rispon-dere alla chiamata di Dio che li chiamava ad andare ldquoverso unrsquoaltra terrardquo cioegrave ad assumersi un compito diverso da quello svolto fino a quel momento Eppure questi 8000 preti che hanno lascia-to lrsquoesercizio del loro ministero sembrano scomparsi nel nulla Si legge nel Vangelo di Matteo (27 51-53) che nel momento in cui Gesugrave spirograve ldquo il velo del Tempio si squarciograve in due da ci-ma a fondo la terra tremograve le rocce si spezzarono i sepolcri si aprirono e molti corpi di santi che erano morti risuscitaro-no Uscendo dai sepolcri dopo la sua ri-surrezione entrarono nella cittagrave santa ed apparvero a moltirdquo Amici miei carissimi e amati dal Signo-rehellip ldquoresurrexit Dominus vere hellip Usciamo anche noi dai ldquosepolcrirdquo nei quali la chiesa gerarchica ci ha rinchiuso tap-pandoci la bocca e ldquocremandordquo le nostre persone per farci scomparire nel nulla Dobbiamo ldquouscire dai sepolcrirdquo ldquoentrare nella cittagraverdquo cioegrave uscire allo scoperto sen-za paura o timore di essere ldquolinciatirdquo non per fare la ldquorivoluzionerdquo ma per testimo-niare il Cristo risorto speranza del mondo con la nostra vita e quella della nostra fa-miglia moglie e figli alla luce del sole di fronte a tutto il popolo di Diohellip testimo-niando in modo profetico come sia possi-bile essere degli ottimi padri di famiglia degli ottimi mariti e nello stesso tempo degli ottimi preti che pur dedicandosi con amore alla famiglia al lavoro non trascurano gli impegni sociali ed ecclesia-

li senza riserva alcuna e nella piena dispo-nibilitagrave Ho appena finito di leggere il libro di Li-no Tonti I cinque figli del vescovo edito da ldquoIl segno dei Gabrielli Editorirdquo S Pie-tro in Cariano Maggio 1999 nel quale Chiara figlia di prete scrive una lettera al Papa Giovanni Paolo II per chiedergli ldquopercheacute non dagrave ai preti il permesso di spo-sarsi dal momento che per sua esperienza personale puograve affermare senza timore di offendere la veritagrave che si puograve avere una famiglia ed essere bravi preti come lo egrave suo padrerdquo Quando arrivai alla fine del libro mi sono accorto che qualche lacrima scorreva sulle mie guance mentre una forte emozione mi stringeva il cuore percheacute ho visto in Chia-ra ldquola portavoce di tutte le donne ed i figli di preti sposati che molto spesso non hanno voce per esprimersi ma che nono-stante tutto hanno sempre tenuta salda la propria fede senza mai stancarsi di inter-rogarsi cosa significasse amare dirsi cri-stianisperando sempre in ciograve che egrave giu-stordquo Ebbene usando le stesse parole di Chiara sparse qua e lagrave nel libro piugrave che comunicare a quanti mi leggeranno le stesse emozioni che ho provato io vorrei riflettere ancora una volta insieme con voi sulla figura del prete ldquoche lascia lrsquoesercizio del suo ministerordquo per vivere con la donna che ama quel progetto di vita che Dio aveva su di loro fin dallrsquoe-ternitagrave Partendo dalle parole che il papa Giovan-ni Paolo II disse allrsquoAngelus di domenica 10 novembre 1996 ldquoPenso ai sacerdoti in difficoltagrave spirituale e materiale ed an-che a quanti purtroppo hanno lasciato lrsquoimpegno assunto Per tutti invoco dal Signore sostegno ed aiutohelliprdquo Chiara fa osservare che se per impegno assunto si intende il ministero molti non lrsquohanno lasciato per volontagrave loro ma percheacute co-stretti dalla legge del celibato una legge che potrebbe anche essere cambiata dal momento che al celibato viene riconosciu-ta soltanto una ldquospeciale convenienzardquo per il prete

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Lrsquoidea di fedeltagrave invece emerge dal fatto che il prete amministra i misteri di Dio che pur essendo destinati a tutti non sono perograve proprietagrave di alcuno Ora agli ammini-stratori si richiede che ognuno risulti fe-dele Chi riceve lrsquoOrdinazione si prostra con tutto il corpo e poggia la fronte sul pavimento del tempio accettando cosigrave di essere lui stesso il Pavimento su cui cam-mineranno gli altri come la roccia sostiene lo zoccolare di un greggerdquo I ldquopreti che hanno lasciatordquo ancora oggi sono considerati da alcuni anche se con molta leggerezza e superficialitagrave come dei Giuda il traditore di Gesugrave morto suicida in preda alla disperazione senza riflettere che Giuda ha venduto il Maestro per dena-ro e non percheacute gli interessasse una donna In realtagrave se avessimo il coraggio di analiz-zare le attese che lrsquouomo contemporaneo ha nei confronti del prete si potrebbe con-statare che in fondo crsquoegrave in lui una sola grande attesa egli ha sete di Cristo Il resto lo puograve chiedere benissimo anche a tanti altri che non sono preti Perograve gli strumenti che donano Cristo non possono trascurare la perenne giovinezza di Dio sostituendo ad essa gli equilibri provvisori della mente umana La parola che si sovrappone alla Parola La filosofia allrsquoannuncio La morale alla grazia Il rito alla vita Lrsquoorganizzazione alla testi-monianza Lo spettacolo alla veritagrave Sa-rebbe come pretendere di ingessare il Sal-vatore Percheacute la chiesa attuale incontra unrsquo enorme difficoltagrave ad essere per lrsquouomo contemporaneo un valido aiuto a crede-re Gesugrave le ha lasciato come unica arma lrsquoa-more ma accanto a vescovi preti e fedeli santi ce ne sono molti indaffarati a con-quistare spazi del potere ed a procurare denaro con ogni mezzo Molti restano scandalizzato di fronte ad uomini di chiesa incoerenti ed avidi di onori e di responsa-bilitagrave percheacute avidi di potere Molti usano la chiesa per tornaconto personale o di gruppo Crsquoegrave chi la concepisce come unrsquoi-stituzione che per comunicare beni eterni non puograve fare a meno di mezzi ottenuti a

qualunque prezzo dando lrsquoimpressione di preferire logiche estranee al suo autentico ministero Cerca lrsquoaffermazione di seacute se-condo logiche di potenza lontane dalla mentalitagrave di Gesugrave Chiede di piegare lrsquoin-telletto a veritagrave astratte anzicheacute annunciare lrsquoamore di Dio e testimoniare lrsquoincontro con il Salvatore Le parole che si rincorro-no lungo i secoli per interpretare Dio do-vrebbero segnare il cammino della gratitu-dine Un amante per rinnovare il proprio slancio ha bisogno di espressioni giovani mentre molto spesso le parole umane che pretendono di definire lrsquoAssoluto sono un ostacolo per chi cerca Dio Di fronte a questa situazione ndash si domanda Chiara - che differenza crsquoegrave tra questo tipo di Chiesa e le mille sette i cui adepti batto-no le strade per vendere lrsquounica veritagrave convinti di averla in tasca solo lo-ro Sfruttando quelle parole i furbi di turno coprono incoerenze trame ed osano rinfacciare a noi che stentiamo a credere lrsquoallontanamento dalla religione Non sem-brano preoccupati per la nostra fatica di cogliere un barlume di Dio dietro ciograve che dicono ed i riti che compiono Ma quello che egrave piugrave grave e spaventa egrave che Dio non egrave mai entrato nella vita di molti percheacute ldquogli uomini di chiesardquo lo hanno presentato come un legislatore noioso e pignolo mentre invece la bellezza del modo di vivere suggerito da lui appare quando ci si sente liberi dalla preoccupa-zione di rispettare i canoni di una religione estrinseca In molti cristiani cresce la rab-bia per lrsquoapparato mastodontico di una chiesa lontana dai progetti di Cristo Lui la voleva sale della terra che si scioglie per insaporire Invece spesso la chiesa sem-bra un enorme granello compatto e fasti-dioso sotto i denti Verso gli uomini di quel apparato ndash affer-ma ancora Chiara - che non hanno ancora scoperto chi egrave Lui anche se ne hanno con-tinuamente il nome in bocca sento preva-lere la compassione La rabbia si attenua senza diventare rassegnazione percheacute una chiesa come lrsquoha desiderata Lui deve esse-re luogo di comunione e di amore Se la guardi dallrsquoesterno si direbbe che nella

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chiesa operano gruppi in lotta tra loro per i quali la fede piugrave che un banale accessorio egrave una potente ideologia e sempre piugrave spes-so srsquoincontrano preti che dallrsquoaltare sono convinti di annunciare Cristo mentre e-spongono compiaciuti soltanto le proprie ideologie Percheacute trascurare allora i percorsi di chi batte sentieri diversi da quelli abi-tuali E sono molti coloro che lo hanno fatto Ottantamila centomila nel mondohellip ottomila solo in Italia Ma dove vivono tanti preti sposati Se provate a consultare lrsquoannuario Pontifi-cio un tomo di circa 2500 pagine vi tro-vate di fronte ad una chilometrica lista di titoli che riguardano anzitutto il papa che Giovanni Paolo I definigrave ldquo retaggio del po-tere temporalerdquo e che avrebbe voluto eli-minarla Solo che non ne ha avuto il tem-po Segue poi un elenco puntiglioso di nomi distribuiti in mille organismi Anzitutto cardinali per ordine di precedenza e per anno di creazione e per ordine alfabetico Di seguito tutti gli altri ciascuno secondo il suo grado e titolohellip Dopo Diocesi ab-bazie ordinariati prelature personali vica-riati prefetturehellip un indice alfabetico e-lenca tutte le persone citate nel testo piugrave di 400 pagine in media 60 nomi ogni pa-gina per un totale di circa 25000 Dove finiscono i nomi arrivano i numeri Sacerdoti secolari e regolari e ordinati durante lrsquoanno e diaconi permanentihellip indicati diocesi per diocesihellip Ma un angolino per ldquocoloro che hanno lasciatordquo non crsquoegrave Un numerino Nulla Nemmeno di chi ha ottenuto la dispensa Nulla anche se sono 40000 ( per la Chie-sa giuridica) i preti di Cristo che sono tali per lrsquoeternitagrave Niente neanche una riga per dire in 40000 ci hanno tradito E non sarebbe giusto Non si riesce a capire percheacute Sono creatu-re che non esistono piugrave Agli occhi di Dio o di qualche altro Ersquo una condanna senza appello Eppure hanno il dovere di essere pronti ad amministrare il sacramento della Penitenza Essi restano in forza nella Chie-

sa per un servizio molto piugrave importante di altri elencati con puntiglio negli Annuari Lo afferma il Diritto Canonico (can 976) con chiarezza ldquo Qualsiasi sacerdote an-corcheacute privo della facoltagrave di ascoltare le confessioni assolve validamente e lecita-mente da qualunque censura o peccato qualsiasi penitente che versi in pericolo di morte anche se sia presente un sacerdote approvatordquo Quasi una nota per far sapere che allrsquooccorrenza ci sono anche lorohellip NellrsquoAnnuario Diocesano i preti sono e-lencati con i dati anagrafici in ordine alfa-betico poi di nuovo per anno di ordinazio-ne poi per incarico nei vari uffici curiali e pastorali E i ldquopreti che hanno lasciatordquo Nulla Si possono trovare nomi di diversi laici se-guono associazioni movimenti opere scuole comitati agenzie di viaggi autoritagrave civilihellip Di ldquolorordquo nessuna traccia Per rendersi conto delle defezioni bisogna confrontare lrsquoelenco nominativo dellrsquoAn-nuario con quello della precedente edizio-ne annotare gli assenti verificare che non siano tra i preti defunti indicati a parte Se qualche nome viene depennato si puograve supporre che si tratti di ldquouno che ha lascia-tordquo senza esserne certi Certamente questo silenzio egrave stonato Qualcosa di strano condiziona il comporta-mento della Chiesa verso i ldquopreti che han-no lasciatordquo e le impedisce di essere se stessa Qualcuno addirittura cerca di farli passare per creature dalla psiche malata moralmente deboli A me invece - dice Chiara - pare un segno di enorme imbaraz-zo Come se la Chiesa fosse affetta da i-diosincrasia o peggio da istinto di perse-cuzione nei confronti dei preti che ldquohanno lasciatordquo Eppure coloro che hanno lascia-to non mi sembrano una categoria astratta che merita un giudizio sommario Ognuno ha una sua storia particolare al termine della quale egrave vero che crsquoegrave chi afferma di non volerne piugrave sapere di Gesugrave Cristo e della fede Non pochi ricordano episodi di emarginazione e di disprezzo a partire dai tempi del seminario o nei primi anni di attivitagrave pastorale Altri col dente avvelena-to nei confronti della struttura ecclesiasti-

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ca non perdono occasione per analizzare le sue infedeltagrave spietatamente Sento tuttavia che la legge del celibato egrave destinata a cadere percheacute viene difesa con animo poco sereno e facendo soffrire in-giustamente Giagrave la maggior parte dei cre-denti se nrsquoegrave accorta e comincia a cambiare stile Ci sono anche molti di questi ldquopreti che hanno lasciatordquo che hanno alle spalle sto-rie dolci Entrati in seminario bambini non hanno temuto povertagrave e disciplina Sono stati pastori entusiasti e sinceri Hanno saputo cogliere nella Parola vibrazioni profonde mai intuite da altri Crsquoegrave chi poggia la pro-pria vita spirituale sui loro esempi Resta-no delicati e buoni aperti altruisti Belle figure di padri alcuni giagrave nonni sanno ascoltare pregano partecipano alla Messa come pochi Si tratta di preti ldquoche hanno lasciatordquo ma che non sono peggiori dei preti ldquoche non hanno lasciatordquo Ed egrave molto strano che per la Chiesa non contino piugrave nulla e vengano presi in considerazione solo come un in-successo dei metodi di formazione del seminario allo scopo di correggerne gli errori Eppure sono convinto che il Padre sa ope-rare meraviglie sia in loro come in ogni altro uomo Sarebbe blasfemo sostenere che nei loro confronti e solo nei loro la grazia di Dio egrave impotente Non egrave facile ascoltare le parole di ldquochi nella chiesa ha la potestagrave e la responsabili-tagrave del ministero per la comunitagrave ecclesia-lerdquo che echeggiano in ogni angolo della terra e rivendicano giustizia per tutti esor-tando individui famiglie e stati a rispettare la libertagrave e la dignitagrave di ogni uomo percheacute ogni uomo egrave sacro ed irripetibile ed insie-me sperimentare che proprio lui piega poi la storia degli individui a schemi utili per condurre piugrave agevolmente lrsquoistituzione della quale egrave responsabile Percheacute prima di proporre agli altri determinati comporta-menti non li mette in pratica lui nella co-munitagrave nei confronti di tutti quelli verso i quali egrave chiamato ad essere ldquopadrerdquo come

padre lo egrave Dio nei confronti di ogni uo-mo Diventa difficile accogliere Dio presente in chi percorre con noi i giorni che ci sono donati per ricavarne pace e felicitagrave Indivi-duare Dio nella persona dalla quale ti a-spetteresti un incoraggiamento e ne ottieni invece uno schiaffo abbandonandoti a camminare da solo Attorno gli amici ven-gono a mancare dentro le energie scema-no la vita sembra un fallimento Credere che ligrave crsquoegrave Dio egrave fatica Come egrave stata fatica per Gesugrave bere il calice e supplicava il Pa-dre suo che glielo risparmiasse Molti si augurano che la legge del celibato cambi percheacute per moltissimi questo egrave bene per la Chiesa Ma soprattutto speria-mo che il celibato non rappresenti motivo di orgoglio e distinzione di classe E che i preti che ldquohanno lasciatordquo ricevano un porsquo piugrave di amore solo amore senza pregiudizi Sempre piugrave spesso siamo chiamati a crede-re per coloro che non ne hanno piugrave la for-za percheacute hanno sperimentato lrsquoesistenza come danno o bestemmia e assurda mo-struositagrave Bisogna continuare a sperare per la maggioranza degli uomini che ancora non hanno ricevuto abbastanza La fede egrave grazia non chiarezza di sensi e di intellet-to Spero che le mie figlie come tutti i figli e le figlie dei preti possano dire che il loro babbo anche se mortificato dalla ldquosuardquo Chiesa coltiva questo tipo di fede pregan-do Dio di dare a lui alla sua famiglia ed a tutte le famiglie del mondo il coraggio di vivere e di amare Molte volte infatti co-loro che sono stati chiamati ad annunciare la speranza non sono capaci di farla vibra-re nellrsquoanimo di chi li ascolta come attesa come dubbio come dono come cosa non propria Sono convinto che piugrave di un prete sposato potrebbe essere beatificato o canonizzato Non tanto percheacute pentiti hanno chiesto di tornare a fare il prete piegandosi alla disci-plina vigente ma percheacute contenti di aver lasciato hanno saputo scandire i momenti della vita quotidiana sui ritmi della fede nonostante la mano ruvida della Chiesa

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Questa potrebbe essere una delle tante strade per diventare santi nel Terzo Millen-nio ldquoEsci dalla tua terra e vagrave dove ti mostrerograve Ersquo il canto che molti preti scelgono per la liturgia del loro matrimonio Quelle che possono apparire come defezioni vengono vissute come vocazioni scarnificanti alla stregua della chiamata di Abramo Il matri-monio egrave sacramento non fuga Abbrac-ciarlo significa abbandonare la sicurezza economica e la tranquillitagrave di un ruolo rispettato Solo la voce del Signore puograve strappare dal calore di abitudini consolida-te per proiettare lungo sentieri sconosciuti Credo che ad essere canonizzati non deb-bano essere coloro che sanno arzigogolare bei pensieri quanto piuttosto chi ha patito trascuratezze e cattiverie Chi ha taciuto e sorriso offrendo senza smettere di prega-re e di volere bene Chi entrando in punta di piedi nelle chiese della periferia egrave solito fermarsi nellrsquoultima panca per non distur-bare limitandosi a contemplare il taberna-colo o il Cristo in croce nel silenzio dello spirito Non egrave difficile trovare degli ldquospretatirdquo cosigrave Forse quando qualche vescovo o parroco avragrave il coraggio di far salire al suo fianco ldquouno dei preti che hanno lasciatordquo per impartire la benedizione al popolo al po-sto suohellip non tanto lrsquointellettuale che di-squisisce a favore o contro il celibato o contesta la coerenza dellrsquoistituzione eccle-siastica ma ad es un anziano prete che sempre sorridente mantiene la famiglia lavorando da facchino alla stazione centra-le di una grossa cittagrave e tra una valigia e lrsquoaltra sgrana il rosario con la mano in tasca e chiude di tanto in tanto gli occhi per assaporare parole e nomi santihellip un uomo in abiti normali con la fede al dito percheacute questrsquouomo egrave un prete dellrsquoAltissi-mohellippur non avendo le mani delicate co-me di solito le ha un pretehellip le sue sono mani callose percheacute lavora ma sono colme di benedizioni accumulate nellrsquoarco di decennihellip e noi non avevamo capito che le sue benedizioni erano preziose e le abbiamo lasciate dormirehellip

Ebbene questo prete dellrsquoAltissimo dalle mani callose e dallrsquoanello al dito egrave qui oggi per benedirvi e rappresentare tutti coloro che noi vescovi e preti ldquoche non hanno lasciatordquo abbiamo perograve dimenticato Chiniamo la testa e lodiamo il Signore per questo momento di grazia destinato a pu-rificare la Chiesa come poche volte e a renderla libera di credere solamente in Lui Quello saragrave un momento di festa grande per tutti percheacute avremo scoperto la gioia ed il piacere di amare Spero vivamente che tutti i figli di preti-sposati si sentano in comunione profonda ed armoniosa con i loro genitori anche se percepiscono in loro una ricchezza drsquoani-mo che a volte quasi li spaventa percheacute legata ad un mistero insondabile ad una forza che non troveranno mai in nessun altro Come sarebbe meraviglioso se tutti i nostri figli di prete ogni sera nel silenzio della loro camera prima di addormentarsi pre-gassero Dio cosigrave ldquoTi ringrazio Signore della mamma che mi hai dato e del papagrave prete percheacute hanno avuto il coraggio di condividere la loro vita nellrsquoamore al quale ci hanno educato insegnandoci ad amare Sono sicuro che il mio papagrave non ha chiesto la dispensa dal celibato per fuggire ma percheacute ha creduto in un modo diverso di essere prete Sono sempre piugrave persuaso che si egrave trattato di una buona idea e di unrsquoottima scelta Non lrsquoho mai sentito chiedere nulla per seacute ma lrsquoho sempre visto darsi pena per i tanti uomini sparsi sulla terra e diversi tra loro Per quelli delle nostre cittagrave alienati da ritmi disumani per coloro che spesso senza colpa hanno oscurato la scintilla della fede ricevuta in dono ed aspettano che qualcuno torni a farla brillare assolvendo dai peccati e spezzando il pane Io penso Signore che di fronte a chi ha fame il chiedersi se debba essere celibe o no il ministro quando nel tuo progetto non esiste un vincolo necessario tra presbitero e celibato mi sembra una complicazione inutile Ma forse sono io che non riesco a vedere percheacute spesso lrsquoesperienza offusca

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la mente e lrsquoidea diventa giustificazione dellrsquoagire Forse i preti sposati che dicono ai vescovi ldquo siamo quardquo risultano poco credibili Forse chi deve decidere non egrave abbastanza libero e coraggioso per modifi-care una disciplina opinabile ma consoli-data A me figlio di prete non resta che prega-re assieme al mio papa ed alla mia mam-ma affincheacute le scelte che vengono operate siano le migliori per il bene dellrsquouomo figlio di Diordquo Grazie Chiara e grazie Lino per le emozio-ni che mi avete fatto provare leggendo il librordquo i cinque figli del vescovordquo Spero di essere riuscito ad interpretare il vostro pensiero e gettare attraverso le vostre pa-role un porsquo di luce su questa ldquocittagrave som-mersardquo di preti italiani (8000) che ldquohanno lasciatordquo e che sono stati ldquocancellatirdquo dalla mente e dal cuore di ldquochi nella Chiesa ha la potestagrave e la responsabilitagrave del ministero per la comunitagrave ecclesialerdquo Spero che la loro voce torni a farsi sentire per lo meno per ldquocantare le meraviglie che

Dio ha compiuto per amore del suo popo-lordquo Vi stringo forte al mio cuore ndash percheacute an-chrsquoio sono uno di voi ndash augurando a cia-scuno di voi amati da Dio alle vostre spo-se e ai vostri figli ogni bene nel Signore risorto speranza del mondo Giuseppe Note [1] Prete-sposato Indirizzo di posta elettro-nica nadirgiuseppeinterfreeit Mercoledigrave 31 maggio 2006

Nella Sezione ldquopretisposatirdquo noti-zie riflessioni lettere sul tema del-lrsquoabolizione del celibato obbligato-rio per i preti cattolici di rito latino

httpwwwildialogoorgpretisposati

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Bassora ldquoPer le donne

irachene la guerra egrave appena iniziatardquo

di Terri Judd The Independent giugno 2006 (trad MG Di Rienzo)

Le donne di Bassora sono scomparse Tre anni dopo lrsquoinvasione dellrsquoIraq guidata dagli Usa le libertagrave laiche delle donne sono state dissolte dallrsquoIslam militante che va crescendo nel paese In tutto lrsquoIraq ha preso piede una sanguinosa e continua oppressione delle donne A molte donne sono state rasate le teste percheacute rifiutavano di indossare la sciarpa altre sono state prese a sassate per strada percheacute usavano cosmetici Altre ancora sono state rapite e uccise per ldquocriminirdquo che vengono catalo-gati semplicemente come ldquocomportamento inadeguatordquo Un apparato statale fragile e scarsamente funzionante contribuisce a rendere il paese facile preda di estremisti la cui nozione di libertagrave non si estende alle donne Nel sud occupato dalla Gran Bretagna dove lrsquoesercito Mehdi di Muqtada al-Sadr mantiene la sua presa la situazione tocca il suo peggio Qui le donne sono costrette a vivere dietro porte chiuse da cui possono emergere solo avvolte dai veli nascoste dietro mariti e padri Persino indossare un paio di pantaloni egrave considerato un atto di sfida punibile con la morte Una cittadina di Bassora la dott Kefaya lavorava allrsquoo-spedale per donne e bambini della cittagrave universitaria quando cominciograve a ricevere minacce di morte dagli estremisti religiosi Non diede ascolto alle intimidazioni Un giorno un uomo entrograve nellrsquoedificio e la uccise Eman Aziz una delle donne che parlano pubblicamente di questi pericoli dice ldquoCrsquoerano cinque persone sulla lista della

morte con la dottoressa Kefaya La minac-cia era questa se continui a lavorare ver-rai uccisardquo Molte donne sono troppo spa-ventate per parlare ma alcune nel timore che i loro diritti vengano cancellati per sempre hanno intrapreso il coraggioso passo della testimonianza La dott Kefaya egrave solo una delle professio-niste uccise negli ultimi mesi Parlando con noi dellrsquoIndipendent accanto al vec-chio palazzo di Saddam Hussein nel centro di Bassora Eman Aziz ha fatto i nomi di altre amiche uccise Tre delle sue ex com-pagne allrsquouniversitagrave sono state assassinate ldquoLa mia amica Sheda e sua sorella Aveva-no ricevuto le minacce Un giorno sono tornate a casa loro in compagnia di altre due donne Tutte e quattro sono state ucci-se a colpi di arma da fuocordquo Il linguaggio di Eman egrave preciso in modo agghiacciante ldquoE la mia amica Lubna lei era con il suo fidanzato Hanno sparato nel braccio a lui e ucciso Lubna di fronte ai suoi occhi Poi crsquoerano le due sorelle che lavoravano nella lavanderia del Palazzohelliprdquo Brevemente ma nei dettagli Eman ci rac-conta di ogni vita spezzata Sotto Saddam le donne non avevano gran-de spazio in politica ma donne drsquoaffari o docenti viaggiavano senza problemi per il paese mentre le loro figlie si mescolavano liberamente agli studenti maschi allrsquouni-versitagrave Ora persino le donne piugrave emanci-pate si sentono intimidite Sajeda Hanoon Alebadi 37enne che per la prima volta nella sua vita come Eman Aziz si sente costretta ad indossare la sciarpa per coprir-si la testa dice ldquoLe donne vengono assas-sinate Sappiamo che gli esecutori degli omicidi dicono che abbiamo su di noi una ldquofatwardquo Quelle non erano brave donne dicono e dovevano essere ucciserdquo Dietro lrsquoonda degli attacchi degli insorgen-ti cresce la violenza contro le donne che osano sfidare lrsquoortodossia islamica Le

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ldquofatwardquo che ordinano alle donne di non guidare automobili o di non farsi vedere fuori di casa vengono regolarmente ema-nate Infiltrata dai miliziani la polizia non vuole e non puograve rispondere ai fondamenta-listi ldquoDopo la caduta del regimerdquo continua Alebadi ldquoi partiti dellrsquoestremismo religio-so si sono mostrati sulle strade ed hanno cominciato a minacciare le donne Sebbe-ne siano una minoranza controllano posi-zioni di potere e perciograve controllano Basso-rardquo Avventurarsi oggi per le strade della cittagrave senza un parente di sesso maschile significa rischiare aggressioni umiliazioni e rapimenti Una giornalista Shatta Kare-em racconta ldquoEro alla guida della mia auto quando un altro mezzo mi si egrave butta-to addosso e mi ha spinto fuori di strada Oggi se una donna viene vista guidare unrsquoautomobile ciograve viene considerato una violazione dei diritti degli uominirdquo E crsquoegrave anche la paura che le leggi cosiddette isla-miche diventino parte integrante della nuo-va legislazione ldquoPer la religione musul-manardquo dice ancora Eman Aziz ldquose un uomo muore ciograve che lascia va ad un mem-bro maschio della famiglia Dopo la guerra IranIraq crsquoerano cosigrave tante vedove che Saddam cambiograve la legge cosigrave che lrsquoereditagrave potesse andare alle donne e ai figli Ora la legge egrave cambiata di nuovordquo Sajeda Hanoon Alebadi stima che circa il 70 delle donne sposate di Bassora siano rimaste vedove a causa dei continui con-flitti ldquoLe puoi vedere mendicare ad ogni incrocio le vedoverdquo Gli ottimisti dicono che il 25 del consi-glio delle province irachene egrave composto da donne e che ciograve proverebbe un migliora-mento nelle loro vite dopo lrsquoinvasione Ma la gente di Bassora risponde che questa egrave una cortina di fumo Ogni donna che entra in quelle stanze mi dicono non riesce a mettere in moto alcun cambiamento positi-

vo I manifesti elettorali affissi in cittagrave illustrano bene questo punto di vista i volti delle donne candidate sono stati co-perti di vernice nera ed accompagnati dal-lo slogan ldquoniente donne in politicardquo Eman Aziz aggiunge ldquoLe donne che fanno parte del consiglio hanno molti sogni ma quando aprono bocca viene loro risposto con tutto il rispetto tu non sai niente Non hai le conoscenze Questo egrave un mondo di uomini La tua idea egrave buona ma non egrave la migliore In sempre maggior numero que-ste donne acconsentono a mettere la firma ovunque si indichi loro di farlo Abbiamo donne formalmente in posizioni di potere ma che non hanno nessun potere effetti-vordquo Numerosi ufficiali inglesi di stanza a Bas-sora dicono che si sentono ldquoa disagiordquo per la situazione ma il portavoce del Foreign Office ci ha solo informati che ldquoIl nuovo programma di governo prevede nei primi dieci punti di prestare molta attenzione alle donne giaccheacute esse costituiscono me-tagrave della societagrave e si prendono cura dellrsquoal-tra metagrave perciograve devono avere un ruolo attivo nel costruire la societagrave e lo stato I loro diritti dovrebbero essere rispettati in tutti i campirdquo Tuttavia fra le attiviste cresce la paura che le estreme durezze della vita quotidiana oscurino lrsquoistanza dellrsquooppressione delle donne e non le permettano di essere af-frontata Nei villaggi attorno a Bassora le timide donne che sbirciano dalle fessure delle porte non si lamentano neppure Makir Jafar mi dice di ritenere sufficiente aver avuto abbastanza istruzione da aiutare il figlio decenne a fare i compiti ldquoCrsquoegrave il fiume Si vive Non ho bisogno di nienterdquo Lunedigrave 19 giugno 2006

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Migranti ldquoFate affidamento sulle

donne e le politiche cambierannordquo

Unrsquointervista a Ndioro Ndiaye Vice Direttora generale dellrsquoOrganizza-

zione Internazionale per lrsquoImmigra-zione (OII)

A cura di Laurent Duvillier per Instraw 1deg giugno rsquo06( trad MG Di Rienzo)

Ringraziamo Maria G Di Rienzo[per contatti sheela59liberoit] per que-

sta sua traduzione Laurent Duvillier A livello internaziona-le i flussi migratori si stanno sempre piugrave femminilizzando Questo significa solo che piugrave donne stanno lasciando i propri paesi drsquoorigine o anche che stanno contri-buendo maggiormente allo sviluppo eco-nomico di tali paesi Ndioro Ndiaye Secondo i nostri ultimi rapporti ci sono fra i 175 e i 180 milioni di migranti in tutto il mondo ed egrave general-mente riconosciuto il fatto che metagrave di questa cifra egrave composta da donne Crsquoegrave perograve in effetti qualcosa di nuovo nel feno-meno migratorio Per lungo tempo si egrave creduto che spettasse agli uomini partire e cercare lavoro e una volta che essi aveva-no stabilito le loro basi le donne li rag-giungevano ed assumevano responsabilitagrave rispetto alla riproduzione e allrsquoeducazione dei bambini Oggi il flusso migratorio tende a seguire un altro schema le donne escono dai paesi drsquoorigine per conto pro-prio sono piugrave visibili e si muovono in modo piugrave libero ed indipendente Inoltre lo status che le donne acquisiscono dopo la migrazione ha creato un valore aggiunto nel campo della gestione dellrsquoim-migrazione se vi riescono se sono istrui-te le donne contribuiscono al benessere del paese in cui si trovano cosigrave come al

benessere del paese da cui provengono Se non hanno istruzione rischiano di cadere nelle reti dei trafficanti Questo egrave il feno-meno che chiamiamo ldquotraffico di esseri umanirdquo e contro il quale tutti dobbiamo lottare Non smetterograve mai di ripetere che i paesi che ricevono i migranti devono fare affida-mento sulle donne se vogliono introdurre cambiamenti nelle loro politiche volte allrsquointegrazione Nel campo dellrsquoistruzio-ne ad esempio le donne giocano un ruolo fondamentale e possono essere un appro-priato veicolo per il cambiamento nei pae-si che le ospitano Laurent Duvillier I migranti vengono spesso descritti senza alcun riferimento al sesso e la migrazione come fenomeno ldquoneutrordquo rispetto al genere Al contrario lrsquoOrganizzazione Internazionale per lrsquoIm-migrazione ed Instraw hanno la convinzio-ne che sia importante dar conto delle diffe-renze fra uomini e donne che migrano Quali azioni specifiche avete intrapreso a favore delle donne Ndioro Ndiaye LrsquoOII egrave attiva da lungo tempo nel cercare di rendere visibile il contributo delle donne migranti Il nostro gruppo di lavoro sul genere egrave composto da piugrave di ottanta ldquopuntirdquo sparsi in tutto il mondo Nella maggioranza dei nostri uffi-ci crsquoegrave una persona che ha lo speciale inca-rico di introdurre le politiche di genere nella programmazione e nelle attivitagrave ldquosul campordquo In questrsquoultimo contesto vi sono ovviamente casi differenti e perciograve molte-plici livelli di intervento che usualmente dipendono dalle donne presenti nel luogo specifico Generalmente ci viene chiesto di intervenire in situazioni di conflitto o post conflitto Per quanto riguarda i rifu-giati e i profughi lavoriamo in collabora-zione con le agenzie dellrsquoOnu come lrsquoAlto Commissariato per i Rifugiati lrsquoUnicef o lrsquoOrganizzazione mondiale per la sanitagrave di modo che le donne possano ricevere lrsquoat-tenzione che chiedono Sviluppiamo cam-pagne di informazione per fornire alle donne maggiori conoscenze diamo loro anche attrezzatura ed equipaggiamento cosigrave che possano migliorare la loro salute

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ed il loro ambiente Rispetto invece alle professioniste che lasciano volontariamente i loro paesi drsquoori-gine esse domandano accesso ad impieghi decenti e salari adeguati e di poter vivere con il loro salario nel paese che le ospita Unrsquoaltra delle loro richieste egrave di poter con-tribuire allo sviluppo di entrambi i paesi mandando denaro alle loro famiglie e associandosi con persone locali per creare lavoro o attivitagrave produttrici di reddito non solo per se stesse Questi sono fattori nuo-vi ed hanno richiesto nuovi approcci allrsquo-OII Laurent Duvillier Negli ultimi anni le rimesse di denaro inviate dai migranti in tutto il mondo sono costantemente cresciu-te In paesi come le Filippine spesso le famiglie incoraggiano le donne a migrare piuttosto degli uomini percheacute le donne tendono a mandare soldi a casa piugrave fre-quentemente Si tratta di un fenomeno locale o egrave una tendenza diffusa Ndioro Ndiaye Si tratta di una tendenza generale Lrsquoimporto spedito da una donna in una singola occasione puograve essere mino-re di quello inviato da un uomo ma poicheacute le donne inviano rimesse piugrave spesso il volume del loro contributo tende ad essere molto piugrave sostanzioso Rispetto allrsquoaumen-to delle rimesse noi dellrsquoOII siamo molto preoccupati di cosa ne pensano i vari stati Nello scorso febbraio abbiamo organizzato una conferenza sulle rimesse provenienti da migranti originari dei paesi ldquomeno svi-luppatirdquo in collaborazione con i governi di tali paesi e lrsquoOnu In Benin per la prima volta esperti di ministeri economici e fi-nanziari e funzionari governativi di questi paesi si sono incontrati per scambiare pun-ti di vista e discutere con la Banca Mon-diale lrsquoOrganizzazione per la cooperazio-ne economica e lo sviluppo la Banca afri-cana per lo sviluppo eccetera Rispetto alla controversia che crsquoegrave sulla natura privati di questi fondi lrsquoOII egrave com-pletamente drsquoaccordo sul fatto che le ri-messe non possono essere unrsquoalternativa allrsquoassistenza allo sviluppo Drsquoaltra parte vogliamo andare oltre questa contrapposi-zione Dovremmo trovare le sinergie che

possono essere stabilite tra lrsquoassistenza allo sviluppo ed il flusso finanziario gene-rato dai migranti nei paesi meno sviluppa-ti Dovremmo anche riflettere su come canalizzare il denaro sugli sforzi positivi compiuti dai paesi drsquoorigine dei migranti e su come i migranti stessi possano essere considerati investitori o finanziatori Laurent Duvillier Non crsquoegrave dubbio che qualche miliardo di dollari lrsquoanno inviato dai migranti ai paesi drsquoorigine abbia mi-gliorato il benessere di molte famiglie Tuttavia in che modo queste rimesse pos-sono diventare un attrezzo per uno svilup-po sostenibile a favore dellrsquointera popola-zione Ndioro Ndiaye Abbiamo giagrave esempi con-creti di questa possibilitagrave LrsquoOII ha osser-vato ciograve che egrave accaduto in Messico Du-rante lrsquoincontro di febbraio questo paese ci ha informati dellrsquoiniziativa ldquouno per trerdquo Si tratta di un programma per cui per ogni dollaro che viene inviato ad esso da un migrante il governo federale ne ag-giunge un secondo ed il governo locale un terzo Assieme questi tre dollari vengono investiti in un progetto di sviluppo di cui beneficiano tutti Vi sono programmi simi-li anche altrove ma quello del Messico egrave risultato il piugrave convincente In Guatemala i rappresentanti dellrsquoOII hanno aiutato a dare inizio ad un program-ma di ristrutturazione per le abitazioni in cui i migranti hanno potuto contribuire alla creazione di case decenti e sane per le loro famiglie depositando i loro fondi in un sistema creato appositamente Sta funzio-nando molto bene Queste azioni possono essere intraprese ovunque se i migranti sanno che possono migliorare le condizio-ni di vita di tutte le persone che hanno lasciato nel loro paese anche quando il denaro non va esclusivamente ai membri delle loro famiglie Martedigrave 06 giugno 2006

Nella Sezione ldquoPianeta donnardquo notizie opinioni iniziative dalla parte delle

donne alla pagina web httpwwwildialogoorgdonna

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Riflessione

Del fatalismo e del cinismo ancora

di Giulio Vittorangeli [Ringraziamo Giulio Vittorangeli (per contatti gvittorangeliwooowit) per questo intervento

Sono pochissimi quelli che affermano a-pertamente che la guerra eacute una buona cosa La maggioranza delle persone deplora questo strumento Tuttavia in nome del realismo si ritiene che in certe circostan-ze a certe condizioni entro certi limiti esercitando una certa responsa-bilitagrave sia inevitabile Ersquo stato cosigrave dopo lrsquo11 settembre 2001 Ersquo stato cosigrave precedentemente nel 1999 nella ex-Jugoslavia Prima ancora nel 1991 al tempo della prima guerra del Golfo contro lrsquoIraq Alla base crsquoeacute la convinzione radicata che se la guerra eacute misurata e controllata puograve essere funzionale o accettabile che la violenza che ne consegue sia controllabi-le o quanto meno indirizzabile Quindi si fa la guerra percheacute si ha la spe-ranza di poter gestire e dominare la violen-za che ne consegue Prevale la convinzio-ne che la guerra possa rimanere mezzo strumento ovvero che non prenda il so-pravvento e che non si ritorca contro se stessi Fondamentalmente alla base crsquoeacute lrsquoillusione della capacitagrave di controllo della violenza Si crede o si finge di credere che si eserciteragrave soltanto la violenza necessaria la violenza legittima ovve-ro la violenza razionale proporzionata al fine Naturalmente non eacute cosigrave Nella guerra la violenza segue dei meccanismi propri che tendono allrsquoassuefazione allrsquoescalation allo scatenamento ulteriore Ogni guerra dimostra che la violenza una volta scatenata non eacute affatto controllabile Invece si vuole far credere che nel ricono-scimento e nellrsquoaccettazione della guerra vi sia un elemento di realismo di pragma-

tismo politico Quanto al realismo tutti i giorni ovunque ascoltiamo lrsquoelogio dellrsquoopportunismo e lrsquoidentificazione del realismo con il cini-smo il realismo che obbliga a sgomitare e proibisce lrsquoabbraccio il realismo del tutto fa brodo e del si salvi chi puograve e se non puoi crepa Riprendendo le parole di Eduardo Galea-no il realismo anche del fatalismo Il piugrave fottuto dei molti fantasmi che oggigiorno minacciano i nuovi governi progressisti dellrsquoAmerica Latina Il fatalismo perversa ereditagrave coloniale che ci obbliga a credere che la realtagrave puograve essere ripetuta ma non puograve essere cambiata che quel che eacute stato eacute e saragrave che domani eacute solo un altro nome di oggi Esiste anche un realismo tutto italiano bipartisan che tende a fare della nostra Italietta un paese dove la politica eacute e-sclusivo appannaggio (come ai bei tempi) degli addetti ai lavori Addetti ai lavori che per realismo lasciano che le nostre carceri possano esplodere da un momento allrsquoaltro Le cause del sovraffollamento che ha toccato ormai le 62000 presenze hanno in gran parte origine da due leggi criminoge-ne quella sulle droghe e quella sullrsquoimmi-grazione I dati del 2005 sono eloquenti 89887 ingressi negli istituti penitenziari 26061 per violazione della legge sugli stupefacenti 13654 per violazione della legge sullrsquoimmigrazione (lrsquo84 eacute relativo alla violazione delle norme sullrsquoespulsione e addirittura 9619 casi riguardano persone senza altri reati) Di fronte a questi numeri davvero sconvolgenti crsquoeacute una sola cosa da fare oggi non domani abrogare la legge proibizionista Fini-Giovanardi sulle dro-ghe la legge razzista Bossi-Fini la legge Cirielli sulla recidiva (da Fuoriluogo anno VIII n 5 maggio 2006) Quel realismo di cui eacute vittima il nostro centrosinistra incapace di fare i conti fino in fondo con il berlusconismo Sorta di anomalia aberrante di unrsquoItalia dove in vastissimi strati di popolazione non eacute mai maturata una decente coscienza democrati-ca e una minima etica civile sostituiti dal

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servilismo dallrsquoindegnitagrave dallrsquoignoranza piugrave abietta dallrsquoassuefazione al peggio dallrsquoattitudine passiva a considerare normale ciograve che eacute aberrante Per questo Berlusconi oggi minaccia di scatenare la piazza forte del consenso di milioni di teledipendenti che lo hanno votato nel 1994 nel 2001 e nel 2006 Guai a sottovalutarlo Nel film Il caimano Mister B-Moretti si allonta-na in auto dopo aver detto al popolo che qualunque tipo di reazione alla sua condanna sarebbe stata leci-ta (e dunque incitando alla rivolta o addi-rittura alla rivoluzione ma forse sarebbe meglio dire alla guerra civile) e dal lunot-to posteriore della macchina vediamo al-zarsi le fiamme delle molotov lanciate contro i giudici una visione infernale

Per tutto questo quellrsquoinquadratura finale eacute lrsquoimmagine che forse meglio sintetizza i nostri anni

Tratto da La nonviolenza egrave in cammino Numero 1313 del primo giugno 2006

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ldquoUn semplice testrdquo di Mario Mariotti

Percheacute oggi si parla di ldquonuovo modello di sviluppordquo Percheacute non si parla piugrave di socialismo o comunismo Sono i cristiani che non possono parlare di comunismo mentre stanno cercando di costruire ldquocomunitarismordquo ldquoeconomia di comunionerdquo percheacute stanno ancora com-pletando lrsquoopera di fottitura del comuni-smo stesso vedi Cuba abbandonata alla guazza dei turbodemocratici USA Capitalismo e mercato condannati ora an-che dal Papa non si trova ancora il nome del progetto per superarli e allora si parla di un generico ldquo nuovo modellordquo E poi Facciamo il marchio dei tappeti che non usano manodopera infantile Bene Noi compriamo tappeti fatti da adulti e li pa-ghiamo di piugrave Abbiamo risolto Affatto i piccini sono ancora piugrave in difficoltagrave per-cheacute a) o vengono buttati fuori percheacute chiu-de la fabbrica b) o vengono ancora piugrave sfruttati cosigrave i tappeti costano ancora me-no e al Nord e al Sud tornano competitivi ed eacute piugrave facile venderli E poi crsquoeacute sempre la possibilitagrave delle trian-golazioniper nascondere lo sfruttamento E poi crsquoeacute il problema che i tappeti sono inutili E poi crsquoeacute il pericolo della formazione degli artigianidel ceto medio degli isolotti pri-vilegiati sempre perograve esposti alle tempeste dei capitali multinazionali Fluttuantihellip Il ldquonuovo modellordquo indeterminato non-capitalista non soggetto al libero mercato ma di fatto impegnato a salvaguardarne piccole porzionia pelle di leopardo dagli effetti maligni corre il grosso rischio di lavorare a vuoto Fincheacute il capitalismo multinazionale privato eacute a piede libero fincheacute il sindacalismo multinazionale non ha elaborato una ldquoCartardquo dei diritti umani che focalizzi il riferimento vitale cui omo-

genizzare le condizioni di vita di tutti i cittadini operai del Sud e del Nord fincheacute le oligarchie controllano e orientano il consenso degli elettori nel nostro modello di democrazia virtuale fincheacute le Fedi ven-gono prostituite in religioni a sacralizzare come voluta da Dio la violenza strutturale cristallizzata nel sistema fincheacute soprattut-to non si saragrave riusciti a formare un popolo di uomini giusti che amano disponibili al comunitarismo con amore e praticanti la cultura del necessarionon puograve essere co-struita la speranza di un futuro giusto e fraterno Per arrivare meglio per incamminarci per questa strada un elemento indispensabile diventa il nome del Progetto la sua defini-zione La logica del ldquosistemardquo eacute infatti quella di bruciare lrsquoalternativa in quanto equipara-bile per inefficacia e per violenza al siste-ma stesso Il secondo momento si determi-na poi negli enunciati che solo il capitali-smo esasperato eacute negativo e che il merca-to se regolato eacute lo strumento migliore per far decollare i poveri verso il benessere Nel terzo momento ci si appropria del ter-mine ldquosolidarietagraverdquo valore dichiarato pri-mario dallrsquooligarchia che perograve fa notare come la solidarietagrave deve avere della ric-chezza da redistribuire e che quindi biso-gna lasciar mano libera allrsquooligarchia stes-sa percheacute possa secondo la logica di mer-cato creare la stessa ricchezza da redistri-buire fra i poveri e gli svantaggiati Questa eacute la logica del sistema ersquo la situa-zione attuale col lavoro schiavo dei bam-bini con lrsquoolocausto della grande favela con le migrazioni forzate dal bisogno e dalla disperazione dal Sud al Nord coi milioni di disoccupati e di poveri nello stesso Nord quale ldquoparto strutturalerdquo di tale logica maligna Ora io pensograve che diventi determinante dare il nome al progettopercheacute penso che tutta

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la involuzione che questo momento storico presenta sia determinata dalla perdita di identitagrave della Sinistra Da noi quasi nessu-no parla piugrave di comunismo o di socialismo in pochi rammentano che esso si fonda sullrsquoanticapitalismo e sul contrasto alla religione in quanto collaterale e collusa col capitalismo stesso Il capitalismo privatoallora rimasto senza antagonista manifesta la sua natura strut-turale Ed esso ha una sua logica che ha dei fondamenti concreti e reali Ersquo piugrave che evidente che se gli operai si accontentano di paghe sempre piugrave basse se gli oneri sociali che pesano sul costo del lavoro diminuiscono meglio ancora se sparisco-no se i lavoratori vanno sempre piugrave svelti e si Fanno pagare sempre meno i prodotti finiti possono avere un prezzo sempre piugrave contenutoed essere quindi sempre piugrave competitivi nellrsquoambito della logica di mercato Questo eacute piugrave che evidente e se uno accetta il mercato e il capitalismo pri-vato per necessitagrave si deve adeguare a que-ste regole Una volta perograve e non al tempo di Sparta-co ma anche un porsquo prima questa che oggi si chiama competitivitagrave veniva chia-mata sfruttamento Quando i rischi erano quelli di avere i calli pestati dagli elefanti di Annibale giagrave qualcuno stava intuendo che fra una Repubblica fondata sul lavoro ed unrsquoazienda fondata sul capitale crsquoera e crsquoeacute la stessa distanza che esiste fra la de-mocrazia sostanziale ed il fascismo reale Ma la nostra Sinistra si eacute assopita poi eacute restata scandalizzata non dal capitalismo-cristianesimo reale brasiliano ma dal so-cialismo reale polacco-cubano poiper rilassarsi si eacute seduta col televisore a capo-tavola e questo terminale ha fatto con molta discrezione il proprio lavoro politico di omologazione dei compagni stanchi di socialismo al capitalismo Stop La se-quenza che ha portato alla vittoria il mo-

dello culturale proposto dallrsquooligarchia il Beati i ricchi eacute questa Una volta che una societagrave eacute composta o da ricchi o da ricchi mancati il capitalismo privato non ha piugrave antagonisti e il capitali-smo senza antagonisti sfocia purtroppo strutturalmente nel fascismo anche se sotto f orme sicuramente diverse e piugrave accattivanti di quelle di un tempo Accen-diamo il televisore ore e ore di spettacoli di intrattenimento una settimana per un festival di canzoni la mitizzazione dei campioni sportivi e dei personaggi di suc-cesso Tutto ok tutto normale Crsquoeacute solo il tra-scurabile dettaglio che nello stesso ecosi-stema-mondo villaggio globale solo per lrsquooligarchia ci sono e ci stanno anche i piccini sfruttati nel lavoro schiavo nella prostituzione minorile nel commercio drsquoorgani per i trapianti e via di seguito E un mondo che tollera pochi ricchissimi e violenza su milioni di piccini eacute fascista a dire poco eacute piugrave che nazista eacute professore di formazione e di aggiornamento per gli spiriti che vogliono far carriera ed essere top nel loro luogo di lavoro cioegrave allrsquoinfer-no Ora carissimi Fratelli cristiani che parlate di nuovo modello di sviluppo e non nominate mai il comunismo neppure come condivisionismo vi interessa sapere chi era che veniva recepito come nemico mortale come antagonista strutturale dal-lrsquooligarchia dai capitalisti privati pratican-ti il mercato che eacute libertagrave per loro stessi e schiavitugrave per i non garantiti Era ma guar-da un porsquo lo squallidissimo comunismo E questa cari fratelli eacute una cosa che ci deve far riflettere Noi parliamo di nuovo mo-dello di sviluppo ma il ldquonuovo modellordquo che potragrave mettere in crisi il capitalismo ed il mercato lo possiamo evincere lo possia-mo imparare indirettamente dagli stessi capitalisti e praticanti-sostenitori del mer-cato cercando di fare nostro di costruire e

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di realizzare quello che per essi era ed egrave tuttora il mortale nemico quel comunismo che eacute il passaggio ineludibile verso la rea-lizzazione di una vera democrazia sostan-ziale che saragrave caratterizzata dal rispetto oggettivo non virtuale dei diritti umani fondamentali garantito a tutti i cittadini dellrsquoecosistema-Terra ovunque siano col-locati qualunque sia il colore della loro pelle la loro cultura la loro Fede Quindi il nuovo modello di sviluppo crsquoeacute giagrave eacute stato ed eacute il comunismo o sociali-smo che eacute quel mortale nemico che eacute stato sconfitto che viene spacciato per defunto che viene associato ad ogni sorta di ingiu-stizia e di violenza dallrsquooligarchia e dagli oligarcodipendenti ma che eacute lrsquounico pro-getto in grado di contrastare quegli idoli del capitalismo e del mercato che genera-no strutturalmente la violenza della non-violenza del non-cambiamento di un mon-do che eacute arrivato a fare dei piccini del Sud un deposito di organi di ricambio per i ricchi oppressori del Nord che in questo modo vogliono contrastare il socialismo irreversibile di ldquocompagna morterdquo Se quindi cerchiamo ciograve che possa mettere in crisi il capitalismo privato multinazionale ed il mercato carissimi fratelli cristiani lrsquoabbiamo giagrave trovato Fino ad oggi senza saperlo abbiamo lavo-rato per demolirlo grazie anche allrsquoaliena-zione seminata a piene mani da Santa Ro-mana Chiesa da oggi in poi proviamo ad aprire gli occhi e a riflettere Proviamo a capire lrsquoessenza strutturale del capitalismo che include la generazione dellrsquooligarchia da una parte e dello sterminato popolo dei non garantiti dallrsquoaltra proviamo a capire lrsquoessenza del ldquomercatordquo che produce la razza dei vincitori sempre meno numerosa e piugrave irraggiungibile e la razza inferiore degli sconfitti dei poveri dei non-competitivi dei fuori-mercato di coloro che hanno lrsquoenorme colpa di non essere

arrivati primi di non aver prevalso sugli altri di avere meno talenti di non essere nessuno in rapporto ai tre idoli vincenti ricchezza potere piacere Proviamo infi-ne a capire la natura del ldquoPoveri di tutto il mondo unitevirdquo per costruire un mondo dove ognuno faccia la sua parte tutto sia di tutti e ciascuno abbia secondo il suo bisogno Questo eacute il Manifesto di Carlo Marx eacute il progetto del comunismo e chi possedesse dentro di seacute qualche traccia residua di DNA di cristianesimonon po-trebbe non coglierne con immediatezza la natura evangelica la fondazione negli ldquoAtti degli APoStolirdquo e prima ancora nel discorso della Montagna in quel Beati coloro che hanno fame e sete di giustizia che eacute compito nostro di materializzare qui e oggi appunto per costruire un mondo che veda saziata la sete e la fame di giusti-zia di uguaglianza di condivisione dei doni di Dio fra tutti gli uomini Proviamo a cogliere lrsquoaffinitagrave fra comuni-smo e cristianesimo proviamo a capirne lrsquointerconnessione strutturale essendo i cristiani il popolo di chi si fa pane per gli altri attraverso lrsquoamore e la condivisione e il comunismo lo sbocco strutturale di tale amore e condivisione materializzata nella concretezza della realtagrave storica Cerchiamo di capire percheacute eacute fallito il co-munismo che non eacute certamente fallito per eccesso di comunismo ma per mancanza per incoerenza per la difficoltagrave che tutti sperimentiamo di mettere gli interessi del-la comunitagrave davanti ai nostri personali percheacute lrsquouomo vecchio eacute certamente egoi-sta naturalmente capitalista e lrsquouomo nuovo il ldquogiusto che amardquo eacute un parto diffi-cile da portare a compimento Cerchiamo infine di completare il nome del progetto formalizzandolo in ldquocomunismo con amorerdquo enunciato che richiama la nonviolenza e lo ldquostrutturale con divisionistardquo riempito da soggettivitagrave

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che lrsquohanno scelto in libertagrave e lo fanno funzionare con amore Proviamo a fare questo salto di qualitagraveche ci permette il recupero di tanta soggettivitagrave positivaoggi bruciata dallo strutturale maligno che deve acquistare senso nel grande canale della progettualitagrave verso un mondo strutturalmente e soggettivamente coerente alla solidarietagrave ed allrsquoamore Pro-viamo a fare il salto anche se sappiamo giagrave in partenza che i risultati continueran-no ad essere scarsi e il progresso lento Costruire il comunismo o il socialismo eacute un compito difficilecome quello di co-struire nella realtagrave oggettiva il cristianesi-mo LrsquoIncarnazione eacute una proposta dura come eacute testimoniato da tre secoli di tentativi e da diciassette di rinuncia del cristianesimo e il fallimento del socialismo reale egrave va collocato nellrsquoalveo del grande fiume del fallimento del cristianesimo reale che ha deviato in un al di lagrave dematerializzato quello che secondo il progetto di Dio doveva essere costruito in un al di qua caratterizzato dal portare il necessario e la gioia a tutti i viventi Perograve noi nonostante tuttodobbiamo pro-vare dobbiamo sperare contro la speranza costruendo le condizioni della speranza Oggi in piugrave potremmo avere nuovi stru-menti la chiarezza e la novitagrave dellrsquoAnnun-cio ai poveri finalmente destinato ai pove-ri espropriato ai ricchi e riconsegnato ai legittimi destinatari ai poveri stessi Ersquo vero che lrsquoIncarnazione eacute difficile ma eacute anche vero che fino ad oggi noi siamo stati allievi e sudditi della teologia opposta a quella della Liberazione di quella dellrsquoa-lienazione Per entrare finalmente in quella di liberazione nella teologia dellrsquoIncarna-zione forse ci potragrave essere utile un sempli-cissimo esperimento una accessibilissima riflessione Ci troviamo davanti ai due progetti al

capitalismo e al comunismo proviamo ad ipotizzare cosa succederebbe se noi ci po-nessimo il compito di riempirli entrambi di Amore di dare in essi concretezza storica a quello Spirito che Cristo ci ha manifestato essere appunto Amore dono gratuito di se stessi agli altri percheacute abbia-no la vita e lrsquoabbiano in abbondanza Il capitalismo riempito di amore del farsi pane del donarsi del servire vedrebbe lrsquoaccumulo erodersi e pian piano estin-guersi e quindi estinguerebbe se stesso il comunismo riempito di amore complete-rebbe la propria natura e realizzerebbe se stesso essendo il parto strutturale di un amore che riesca attraverso di noia mate-rializzarsi fra noi Vi sembra attendibile cari lettori questo semplice test A me pare che esso non possa in alcun modo essere smentito Dio-Spirito-Amore mate-rializzato nel mondo estingue lrsquoaccumulo nel grande mare della condivisione univer-sale e quindi il progetto di Dio eacute amore per noi che passa attraverso di noi percheacute tutto sia di tutti ciascuno si impegni se-condo le sue possibilitagrave e riceva il necessa-rio e la gioia Se eacute vero questo abbiamo giagrave il nome del nuovo modello di sviluppo ci riappropria-mo del progetto che Dio ci aveva affidato il ldquocomunismo con amorerdquo o ldquocristianesimo incarnatordquo ed arriviamo finalmente a colpire la radice dellrsquoalbero maligno quel capitalismo-mercato che oggi colpendo i bambini sta cercando di uccidere il Futuro di solidarietagrave e di condi-visione che eacute il parto dellrsquoamore di Dio per noi e che non saragrave pienamente realizzato fincheacute un non-garantito vedragrave bloccato da noi lrsquoamore che Dio nutre anche per lui Mario Mariotti Venerdigrave 09 giugno 2006

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Tutte le religioni hanno il loro Dio lo co-noscono hanno trovato il modo di contat-tarlo e di influire su di Lui certune riesco-no perfino a catturarlo a renderlo presen-te seppure nascosto sotto altre apparenze e riescono addirittura ad usarlo per rassi-curare la propria coscienza e per dare forza e fondamento alla propria volontagrave Tutte le religioni o per lo meno quelle piugrave diffuse credo che abbiano dei Testi sacri delle Rivelazioni Per quanto attiene allrsquoE-braismo ed al Cristianesimo crsquoeacute la Bibbia e questa Bibbia secondo i fedeli-credenti a Lei contiene niente di meno che la Parola di Dio e poi siccome Dio eacute Spirito e quindi Verbo e quindi Parola in definitiva Essa contiene Dio stesso che si fa cono-scere che parla che propone che salva attraverso di Lei Ecco allora che uno fa appello alla Bibbia sostiene le proprie tesi e le conferma rife-rendosi ai versetti della stessa Bibbia e questa Bibbia ed ecco che uno shypuograve andare tranquillo percheacute fonda il proprio credere ed il proprio agire secondo la Parola di Dio Ma saragrave poi cosigrave La Parola di Dio saragrave proprio di Dio Non puograve sorgere qualche dubbio Proviamo a riflettere Prendiamo la parola di Dio secondo Mo-seacute che definisce il rapporto con coloro che sono affetti dalla malattia della lebbra emarginazione esclusione esclusione dallrsquoaccampamento autodenuncia della propria condizione di impuritagrave Prendiamo ora la parola di Dio secondo Gesugrave (che eacute la sua Parola incarnata) com-passione accoglienza la guarigione non come miracolo il che sarebbe ingiusto per gli altri lebbrosi non guariti ma come segno segno che lrsquoincarnazione dellrsquoA-

more nellrsquoAmare cura e guarisce sia la lebbra (quella del corpo dei malati) e sia dalla lebbra (quella della nostra naturalitagrave egoista e religiosa) rsquo Ora se la nostra mente funziona secondo il principio logico drsquoidentitagrave come faccia-mo a definire come Parola di Dio sia il precetto di Moseacute che il messaggio del Si-gnore Evidentemente una delle due tesi eacute sbagliata e questa evidenza rende possibi-le non una ma due riflessioni importanti - Il concetto di Dio che ha Moseacute non eacute quello giusto e questo sullrsquoautoritagrave di Ge-sugrave -Moseacute attribuisce a Dio una volontagrave che non eacute di Lui ma di seacute stesso e della cultu-ra del suo tempo Queste riflessioni riman-dano a loro volta ad altre due tesi estre-mamente significative -Lrsquoesistenza di una differenza sostanziale fra la logica religiosa dellrsquoAntico Testa-mento e quella dellrsquoIncarnazione del Nuo-vo Testamento -Lrsquoesistenza di una presunzione micidiale da parte dellrsquouomo di pensare che Dio sia come egli stesso pensa che sia Andiamo avanti nellrsquoanalisi sempre per rispondere alla domanda se la Parola di Dio eacute proprio Parola di Dio Prendiamo il Padre nostro Padre nostro che sei nei cieli sia santificato il Tuo nomehellip Da chi deve essere santificato il nome Da Dio stesso Non ha proprio senso Da noi E allora percheacute preghiamo il Padre per una cosa che per essere fatta dipende da noi E venga il Tuo regno E ldquosia fatta la Tua volontagraverdquo Non eacute Dio che deve fare queste cose sia-mo noi che dobbiamo costruire il Regno

Il relativismo dimensione evangelica di Mario Mariotti

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amando e condividendo siamo noi che dobbiamo fare la volontagrave del Padre che si sostanzia appunto nel nostro amare e nel nostro condividere E allora percheacute forma-lizzare una preghiera in modo che uno chieda ad un altro ciograve che dipende dalla volontagrave di lui stesso Come non capire che i termini della pre-ghiera vanno rovesciati che eacute il Padre che chiede il nostro si come quello di Maria per potersi incarnare e portare lrsquoamore e la condivisione nel mondo e che la formaliz-zazione che troviamo nel Vangelo viene dallrsquoestensore del Vangelo e non da Dio che si eacute materializzato nel Figlio e che aspetta il nostro sigrave per rimaterializzarsi in noi e portare a compimento la creazio-ne secondo amore A questo punto si potrebbe proseguire con altri esempi ma non rio A questo punto dovrebbe giagrave balzare evidente la necessitagrave di una estrema ponderazione prima di af-fermare che soprattutto VT ma anche il NT siano Parola di Dio Questrsquoultima infatti non va mai presa alla lettera ma in Spirito altrimenti puograve diven-tare deviante alienante micidiale Il fatto eacute che lrsquouomo seguendo la propria logica religiosa eacute portato ad assolutizzare ciograve che egli stesso pensa di Lui ed a co-struire Dio secondo il proprio pensiero Il proprio pensiero su Dio che di fatto eacute Parola di Dio secondo lrsquouomo diventa Parola di Dio e basta e quindi diventa Dio che parla shy Di fatto si eacute cosigrave verificato un meccanismo maligno dalle conseguenze micidiali lrsquouo-mo ha catturato Dio Lo ha fatto a propria immagine e somiglianza ha creato le con-dizioni per usarlo e metterlo al proprio servizio shy Ecco allora la storia umana accompagna-ta dalla storia delle religioni contrasse-gnata da quel Dio con noi che parte dai Faraoni passa attraverso le Crociate e le

torture dellrsquoInquisizione eacute fatto proprio da Adolfo da Benito e da Ante Pavelic ed oggi approda alla Casa Bianca da Bush che si autoqualifica strumento di Dio per portare la democrazia e la libertagrave al resto del pianeta Lascio ai lettori il giudizio sulla veridicitagrave o meno dellrsquoenunciato se sia proprio vero che Dio possa essere stato in dimestichez-za ieri con Hitler e oggi con Bush Purtroppo la realtagrave egrave tremenda uno stermi-nato numero di cattivate egrave stato commesso in nome di dio e questo non riguarda certo solo il passato avviene oggi in tempo rea-le tempo in cui al Difensore dei poveri eacute stato fatto cambiare articolo e Lo si eacute messo a benedire e a proteggere i ricchi ed i potenti e ad aiutarli nei loro progetti a servizio di Mammona Non crsquoeacute certo da meravigliarsi allora se il nome di Dio eacute compromesso e come pos-sa risultare piugrave evangelico lrsquoateismo rispet-to alla fede in un Dio che benedice le guer-re di aggressione per il petrolio e quel meccanismo del rdquomercatordquo dello scambiograve ineguale che ha effetti parimenti deva-stanti e violenti in rapporto ai non-garantiti della grande favela del Sud Se provassimo invece a superare la logica religiosa e a convertirci a quella dellrsquoIn-carnazione riusciremmo finalmente a prendere coscienza che il relativismo la mancanza di certezze assolute eacute struttura-le sia alla comprensione della Parola che allrsquoincarnazione della Parola stessa Il relativismo il rifiuto dei dogmi e delle infallibilitagrave eacute congruente con la nostra impossibilitagrave strutturale di conoscere e di pilotare Dio o meglio tutto di Dio Lrsquoincarnazione della Parola poi eacute pari-menti sempre parziale dato che se la in-carnassimo in pienezza saremmo diventati Gesugrave Cristo il che eacute in parte assurdo (noi non siamo il Signore) e in parte non lo eacute (quando noi amiamo eacute Lui in noi che ama

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attraverso di noi le altre creature) Purtroppo lrsquoautocertifi-cazione di possesso della Rivelazione e quindi di certezze asso-lute e perfino di dogmi da parte delle religioni ha avuto come contro-partita nei secoli e mil-lenni lo svilimento del nome di Dio e la Sua strumentalizzazione blasfema a servizio degli idoli della ric-chezza e del potere e questo purtroppo con-tinua a far parte della nostra giornata La logica dellrsquoIncarnazione invece offri-rebbe la possibilitagrave di interrompere il mil-lantato credito dellrsquoautorevolezza etica delle religioni che per venticinque ore al giorno fingono di servire la Veritagrave mentre-4 di fatto o sacralizzano gli idoli ricchez-za e potere che si servono di Lei per sussi-stere e prosperare oppure spingono ad evadere dallrsquoimpegno politico e quindi alienano LrsquoIncarnazione propone la testata drsquoangolo dellrsquo Amo ergo sum ci fa conoscere la nostra collocazione di tralci di mani di Dio nel momento in cui amiamo servia-mo lavoriamo per gli altri condividiamo Ci fa sapere che il vero tempio di Dio eacute lrsquouomo ci chiarisce la dimensione laica orizzontale dellrsquoimpegno ad amare ci richiama alla problematicitagrave della realtagrave ed alla provvisorietagrave delle nostre certezze ci impegna ad approfondire la conoscenza e la coerenza fra ciograve che crediamo e ciograve che scegliamo ci rende evidente il fatto che il Signore eacute venuto per liberarci dalla reli-gione e per introdurci nella laicitagrave fraterna e conviviale

Cari lettori dopo tutte queste elucubrazio-ni ecco la sintesi semplice serena e tran-quilla il cristianesimo non eacute una religione ma un criterio nellrsquoAmare nel nostro a-mare eacute presente ed operativo il Verbo lo Spirito il Dio con noi Nellrsquoaccumulare ed usare Egli eacute bloccato e negato Poi ognuno deve fare agli altri ciograve che vorrebbe ricevere da loro vivendo perciograve una soggettivitagrave strutturalmente solida1e Insieme a questo egrave necessario lavorare per un mondo nuovo per una economia di comunione per una struttura condivisioni-sta che arrivi come allrsquointerno della fami-glia perfino a superare a rendere inutile lrsquouso del denaro Ognuno fa la sua parte a vantaggio degli altri e riceve da loro il proprio necessario Probabilmente Dio vuole tutta la grande famiglia umana fatta cosigrave e poi vuole an-che il rispetto dei minimi delle bestioline e di ogni vivente essendo tutti ospiti di per lo meno un atomo del grande Spirito-Vita Non egrave forse Dio veramente forte

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Alcune questioni introduttive Noi ci tro-viamo di fronte ad una prima annotazione necessaria per situare il libro Dopo la To-rah i primi 5 libri noi abbiamo una gran-de seconda unitagrave che si chiama profeti anteriori Abbiamo questa grande opera che viene redatta sembra nella mentalitagrave del Deuteronomio Comprende i libri di Samuele e poi a partire giagrave dallrsquoopera precedente fino ai libri dei Re abbiamo lrsquoopera deuteronomistica La prima questione che noi dobbiamo af-frontare egrave il grande dibattito che esiste tra gli studiosi e le studiose sulle questioni attinenti gli autori le fonti la datazione Devo subito dire che si tratta di questioni assai discusse Il testo non ci restituisce la totale realtagrave percheacute crsquoegrave la propaganda lrsquoapologetica e poi crsquoegrave la grande testimo-nianza Il testo egrave un textus quindi egrave un intreccio dove io devo vedere le luci le ombre e devo specchiarle anche dentro la mia vita Il testo diventa sempre nuovo percheacute la nostra vita cambia di continuo Gli autori che hanno piugrave studiato (sono appena stati editi alcuni testi) sono la scuola di Rendtorff che ha pubblicato recentemente due volumi della Claudiana la scuola di Brueggeeman con un com-mento recentemente tradotto e parecchie altre scuole a partire dalla grande ipotesi di Martin Noth Quale era lrsquoipotesi Sembra che finita lrsquoesperienza della monarchia con esiti abbastanza tragici avvenne spe-cialmente nel periodo dellrsquoesilio un pro-fondo ripensamento Questa monarchia tanto voluta che cosa ha dato ad Israele Il giudizio sul quale gli autori e poi i redattori ritornano egrave profon-damente segnato dalla sofferenza Queste monarchie sia al nord che al sud hanno sostanzialmente tradito sono stati luoghi di ambiguitagrave Sono state travagliate da controversie corruzioni intrighi di palaz-zo E qui egrave proprio il caso di dirlo se non

fosse per Jahweh tutto sarebbe naufragato nel nulla soltanto la fedeltagrave di Jahweh ha permesso una continua ripresa una ripar-tenza ha evitato il disastro e ha permesso a un popolo di sopravvivere e a una fede di non perdersi Gli autori e le autrici discu-tono animatamente ma questa egrave lrsquoipotesi che raccoglie il maggior consenso Dove avviene il dibattito tra gli studiosi Sulla antichitagrave delle fonti Taluni e talune sostengono che si tratterebbe di fonti mol-to antiche quasi semplicemente giustap-poste Oggi si propende nel dire che esi-stono certamente delle fonti antiche ma che il costrutto redazionale egrave del periodo poco prima dellrsquoesilio esilico e post esili-co quando ormai lrsquoesperienza egrave consuma-ta e crsquoegrave la possibilitagrave di riflettere alla luce di ciograve che egrave avvenuto Quindi possiamo con grande probabilitagrave pensare che il VI secolo avanti Cristo egrave il periodo in cui egrave avvenuta la redazione Qui crsquoegrave un grande elemento che anche un testo come il Brueggeemann lumeggia giagrave dallrsquoinizio intanto si tratta di prendere atto che passa-re da una struttura a giudici (i capi tri-bugrave) ad una monarchia non fu un piatto tanto facilmente digeribile Si egrave trattato di un passaggio assolutamente difficile tan-trsquoegrave che i testi tentano di motivare questo passaggio quasi fosse una necessitagrave Il libro dei Giudici che precede i libri di Samuele termina cosigrave A quel tempo - egrave lrsquoultimo versetto - non crsquoera re in Israele e ciascuno faceva quel che gli piaceva egrave chiaramente un redattore che vede nella creazione della monarchia un vantaggio Ma ci accorgeremo leggendo i due libri di Samuele che questa idea del vantaggio della monarchia non appartiene a tutte le fonti e chi ha redatto i 2 libri di Samuele ha lasciato vivere senza sopprimerlo que-sto contrasto Talora noi ci troviamo in uno scritto ad altalena alcune volte sem-bra che la monarchia costituisca una bene-dizione altre volte i testi dicono egrave una

La fedeltagrave di Dio e le maschere del potere Breve introduzione ai 2 libri di Samuele

di Franco Barbero (trascrizione dalla registrazione testo non rivisto dallrsquoautore)

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grande maledizione altre volte ancora dicono egrave stata una necessitagrave e un dono di Dio Nello stesso capitolo si percepisce talvolta si legge apertamente che egrave stata una triste necessitagrave I testi ci restituiscono un dibattito Anche qui grandi problemi il dibattito egrave stato cosigrave allrsquoorigine o egrave stato un dibattito che egrave sorto nei secoli Doman-de aperte Non bisogna mai quando si fa un lavoro di ricerca dare per certo ciograve che egrave in via di chiarificazione Bisogna avere lrsquoumiltagrave di sapere che ad alcune domande non abbiamo precise risposte abbiamo delle ipotesi Sovente nelle riflessioni e nelle ricerche bibliche occorre veramente mantenere questa dimensione dellrsquointerro-gativo Ma in ogni caso il messaggio egrave di una limpidezza straordinaria Questi libri sono chiamati libri di Samue-le ma di Samuele si parla nei primi capito-li poi la figura si dilegua lentamente Esi-stono in questi capitoli pagine di una lette-ratura affascinante tra le piugrave belle della Bibbia Ersquo una lettura avvincente e rendo omaggio a voi che avete avuto il coraggio di non spaventarvi di fronte a due libri che attraversano vicende strane a volte che presentano anche delle difficoltagrave ma sono sicuro di questo scoprirete pagine inedite leggendole e rileggendole In una letteratu-ra cosigrave vivace cosigrave ricca di umor di ango-scia di realismo di idealizzazione crsquoegrave una mescolanza che egrave una macedonia lettera-ria Io in questi giorni mi sono preso il lusso siccome ho viaggiato molto in treno di rileggermeli tutti e due percheacute non crsquoegrave nulla di piugrave bello che leggere i testi Sape-te che nella nostra tradizione sovente com-mentiamo senza leggere bisogna prender-si il lusso di leggere Gli strumenti per la caritagrave sono utilissimi ma la lettura egrave tale da non doverne mai prescindere occorre gustare la lettura In Samuele ci si trova di fronte ad un ro-manzo storico o ad una storia romanzata Crsquoegrave della storia ma crsquoegrave del romanzo e crsquoegrave dellrsquoaltissima teologia Ci si trova di fronte a pagine deliziose Qui ci sono delle per-sone vive voi incontrerete piugrave di 30 perso-ne che agiscono non agiscono pregano si disperano I protagonisti principali sono Samuele Saul Davide attorno ai quali

ruotano molti e molte altre ma Jahweh egrave il vero conduttore Voi vedrete che nei mo-menti di svolta crsquoegrave questa espressione Davide consultograve Jahweh Sembra quasi che ci sia direi proprio un conduttore Crsquoegrave il bisogno di un riferimento essenziale Crsquoegrave un amore che guida la vita e la storia Molti di voi sono molto attenti alla dimen-sione della teologia ed esegesi femminista nel volume che egrave il primo della Bibbia delle donne troverete molte pagine dedi-cate alle donne Ce ne sono talune di unrsquo importanza estrema Anna egrave una figura straordinaria tantrsquoegrave che Eli la prende per ubriaca Questa donna egrave lrsquoartefice del ma-gnificat egrave una donna che prega con una grandissima fiducia in Dio Dio le ha usato misericordia Troverete la disperazione e poi la gioia quello che crsquoegrave nella nostra vita perograve lei ha vissuto tutto davanti a Dio Troverete poi questo uomo Elkana che va e dice io non sono per te come 10 figli e piugrave avanti diragrave Tu non puoi ve-nire al tempio Ci vado io a ringraziare Dio che ci ha dato questo bimbo Il senso della gratitudine Tra lrsquoaltro come vedre-te il midrash ebraico si ripete Da chi na-sce Samuele questo grande profeta Da una donna sterile Da chi nascono i grandi personaggi O da una vergine o da una sterile Qui crsquoegrave proprio un inno di fede Unrsquoaltra donna significativa egrave Abigail Quella bravissima teologa che egrave Lidia Maggi ha fatto un piccolo commento che avevo ritagliato dal titolo Oltre la storio-grafia di corte dove sostiene che ogni tanto si fa vedere come brava una persona che non lo egrave Abigail infatti questa donna che egrave una bella opportunista qui passa come bravissima Ersquo riuscita a convincere Davide hanno combinato insieme il tru-schino per fare morire il marito dice la Maggi ma siccome qui egrave andata bene alla casa di Davide tutto viene lumeggiato e giustificato invece lei egrave stata una grande opportunista La storiografia di corte perograve egrave cosigrave Persino Berlusconi oggi ha detto siamo stati il miglior governo della re-pubblica Vedrete tanti nomi di donne con un protagonismo notevole e con una presenza molto rilevante nel testo Tra lrsquoaltro le autrici della Bibbia delle donne

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nelle lunghe pagine dedicate al libro di Samuele dicono che attraverso i passi in cui sono presenti figure femminili si per-cepiscono molti dati storici sulla vita quo-tidiana di allora Curioso egrave che sia Eli che Samuele hanno tutti e due dei figli sbandati mentre i padri hanno una vita che testimonia una grande fede i figli sono sbandati questo egrave il mo-do biblico per dire che bisogna passare ad altri In Israele si dice la fede non si tra-smette di padre in figlio percheacute il figlio se non crede di suo non basta lrsquoesempio allora la testimonianza egrave una cosa ma la fede non egrave una cosa che trasporto da un bicchiere allrsquoaltro da una bottiglia allrsquoal-tra bisogna che la persona la faccia pro-pria Possiamo dare attorno a noi la testi-monianza come egrave importante fare come vedo tanti genitori e come voi fate certa-mente perograve poi il problema vero egrave la re-sponsabilitagrave del soggetto che accoglie o non accoglie il dono della fede la sua re-sponsabilitagrave Poi crsquoegrave tutta la vicenda del potere bisogna sempre ricordarci che nessuno egrave indenne dalle tentazioni del potere nemmeno i nostri neo-eletti Questo vale anche per noi dove siamo dove esercitiamo un com-pito dove abbiamo una competenza Volevo perograve sottolineare una cosa da una parte troveremo dei quadri di idealizzazio-ne dallrsquoaltra un realismo impressionante Per cui vi accorgerete che ci sono delle pagine in cui crsquoegrave la desacralizzazione Il primo problema che scatenograve un dibattito che se non fu cosigrave vivo alle origini ma questo egrave un punto interrogativo certamen-te si accese molto molto presto egrave stato ma dobbiamo proprio crearci una monar-chia Questo egrave stato lrsquointerrogativo Gli stessi profeti che spesso noi un porsquo sem-plicisticamente leggiamo come lrsquoanti-potere hanno assunto nella storia del pro-fetismo su questo problema tre posizioni diverse quelli che hanno detto no quelli che hanno detto sigrave e hanno appoggiato alcuni monarchi nel tentativo di sorregge-re le loro riforme oneste a favore del popo-lo altri che hanno sviluppato un accompagnamento critico e profetico

rispetto ai poteri Quindi il profetismo si distribuisce in una maniera molto diversa ed egrave anche interessante Noi sovente del profetismo abbiamo uno stereotipo invece uscendo da questo si vedono delle perso-ne vive che si mettono in relazione diretta con le situazioni nelle quali agiscono Possiamo dividere i due libri di Samuele in 4 parti Quando dico 4 parti alludo ad una possibile distinzione e divisione non ne farei un problema centrale ma egrave una divisione che ha il vantaggio di tematizza-re Nel primo libro di Samuele nei capitoli 1-7 viene descritta la figura di Eli e abbia-mo la carriera di Samuele potremmo dire lo svolgimento della sua vita la sua nascita la sua vocazione profetica La seconda parte di I Samuele (capp 8-15) narra invece lrsquoistituzione della monarchia con Saul La terza parte sempre di I Sa-muele (cap 16 fino al II Samuele cap 4) egrave lrsquoascesa di Davide fincheacute diventa re del sud e del nord La quarta parte (II Samuele fino al cap 20) egrave il regno di Davide nel bene e nel male Gli ultimi capitoli sono delle appendici preghiere e considerazioni finali Noterete subito che i due testi questi due ampi libri guardano con favore a Davide egrave il re prescelto e su di lui riposa la simpa-tia del redattore e anche degli scrittori Di lui si celebra la magnanimitagrave potrebbe far vendetta di Saul nemanco per sogno Po-trebbe vendicarsi dei nemici perdona Potrebbe approfittare di tante debolezze altrui non lo fa Crsquoegrave un quadro di una ide-alizzazione immensa Nello stesso tempo perograve di lui si dice che egrave stato il piugrave grande sterminatore ha ucciso molti passandoli a fil di spada Inoltre di lui si mette in chiara evidenza il peccato lrsquoaver voluto trasgre-dire con la moglie di Uria lrsquoaver ucciso Uria per prendergli la moglie Il testo egrave impietoso verso Davide tanto lo celebra quanto perograve con realismo lo mette nudo Ersquo chiaro che questo non toglie nulla di tutta la simpatia che crsquoegrave per Davide Men-tre per Saul crsquoegrave unrsquoangoscia che costella tutta la sua vita Questo mi porta ad avere simpatia per Saul le persone troppo brave non mi attirano Ventrsquoanni fa scrissi un capitolo dedicato a Saul se prega Dio non

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gli risponde poveretto Nella disperazione va da unrsquoindovina Non ha nessuno che gli stia vicino Suo figlio diventa lrsquoamico inti-mo di Davide Sfortunato in casa sfortu-nato nella vita si uccideragrave Una vita tragi-ca quella di Saul Vorrei dire per immagine Davide alza gli occhi al cielo e Dio gli parla Saul grida e Dio non lo ascolta Saul egrave una persona tragica non per nulla nellrsquoarte Saul egrave stato cosigrave centrale percheacute rappresenta il senso della tragedia Ma la figura di Saul egrave estre-mamente importante cosa che mi sembra i testi dicono poco percheacute nei trapassi isti-tuzionali culturali non crsquoegrave piugrave quel di ieri e non crsquoegrave ancora quel di domani Saul ha vissuto i travagli dellrsquoadolescenza della monarchia un passaggio che deve inven-tarsi un modo di essere prima crsquoerano i Giudici poi il tormento di Saul egrave stato quello di capire cosa significa essere un re in Israele Lrsquoinquietudine profetica di Sa-muele nella tormentata vicenda testuale egrave stata sostanzialmente questo Ma noi non abbiamo sempre detto che re drsquoIsraele egrave Jahweh Ed allora percheacute abbiamo biso-gno di un re Ne abbiamo bisogno per-cheacute ce lrsquohanno tutte le nazioni -si dice allrsquoinizio del libro - Ma noi non abbiamo una nostra originalitagrave- tenta la carta Sa-muele - e no noi vogliamo essere come gli altri come le altre nazioni anche noi vogliamo un re egrave la risposta Samuele allora tenta di dissuadere - siamo nella prima parte - e poi dice Ve lo dico io che cosa saragrave un re E quale egrave il diritto del re Che vi prenderagrave i vostri figli i vostri averi prenderagrave la vostra vita questo saragrave il re Notate bene crsquoegrave sempre vi prenderagrave vi prenderagrave vi prenderagrave Tutta la prima par-te egrave in questo grande dibattito che egrave stra-ordinario Volete un re Ebbene lo avrete ed allora saragrave Samuele che unge Saul Lrsquoimportante che lrsquounto del Signore sia una persona gradita a Dio Vi inviterei ad avere molto riguardo per questa drammaticitagrave della figura di Saul il tragico della vita In tutta questa narrativa di corte Saul rappresenta lrsquoistanza tragica spesso presente nella vita La figura di Davide impegna il presente e impegna il futuro Al salmo 132 crsquoegrave addirittura la ce-

lebrazione della sua gloria e dellrsquoarca che ritorna in Israele La seconda parte egrave tutta la vicenda di Saul lrsquoincontro di Saul con Samuele che nel cap 10 lo unge e lo consacra re poi Saul comincia ad essere segnato dalla sorte dopo le prime imprese vittoriose il profeta vede che Saul inizia a consultare gli indo-vini incomincia a vedere in lui il tradi-mento eppure ci sono delle battaglie che lui vince poi va dallrsquoindovina Crsquoegrave lrsquoim-presa vittoriosa di Gionata Parlando di Gionata mi dispiace molto io che sono amico degli omosessuali che abbiano usa-to il brano Davide e Gionata per giustifica-re lrsquoomosessualitagrave Questa egrave proprio una manipolazione e mi dispiace Ho detto a loro giagrave ventrsquoanni fa quando fondarono il gruppo Davide e Gionata liberatevi di questo non si tratta affatto di omosessuali-tagrave Non si difendono le cause manipolan-do i testi Poi egrave uscito il libro Gesugrave era gay non diciamo stupidaggini Qui nei libri di Samuele egrave veramente lrsquoelogio di una amicizia drammatica Mi dispiace lo dico sempre perchegrave per accompagnarci nella vita non bisogna essere fraudolenti perchegrave le frodi esegetiche e bibliche non portano da nessuna parte Ersquo una pagina bellissima questa egrave il testo dellrsquoamicizia dove peraltro egrave molto presente la difficoltagrave di essere se stessi percheacute uno egrave figlio di Saul perograve egrave amico di Davide Qui crsquoegrave la vicenda drammatica di Saul che viene preso dalla gelosia roso Ma notate io temo che una visione moralistica di questo fenomeno ci porti lontano Saul sente di dover tenere insieme questo regno e vede che tutto gli scappa che Dio non egrave con lui sembra non benedirlo che Samue-le si allontana da lui che non gli perdona nulla E vede invece che galoppa veramen-te al trotto la fortuna di questo giovane rampollo che si chiama Davide Dal cap 16 come dicevamo Davide campeggia vince trionfa ha tutte le benedizioni Ed egrave chiaro che Saul che ha promosso una per-sona come Davide che lo ha voluto presso di seacute ora vede che il regno egrave diviso Noi semplicisticamente definiamo buono o cattivo ma in noi bisogna tenere conto dei sentimenti delle emozioni Qui Davide

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viene descritto come un santerello ma gli stava portando via il regno Bisogna tener conto di tutto questo Il testo riporta delle vicende di una bellez-za incredibile episodi notissimi che tutti voi conoscete come il gigante Golia e Davide uno lo leggerebbe 10 volte Ersquo un gioiello letterario ma egrave anche teologica-mente cosigrave bello Ci sono delle cose incre-dibilmente ricche nel Primo Testamento sono delle narrazioni piene di sapore teo-logico Quanto questo messaggio egrave rivolu-zionario per le nostre vite le nostre chiese per la nostra vita di fede Quella fionda da una parte crsquoegrave lrsquoambiguitagrave della violenza la notiamo certo ma dallrsquoaltra parte crsquoegrave lrsquoin-segnamento che non egrave una grande armatu-ra che dagrave la vittoria ma la semplicitagrave e la disponibilitagrave a mettersi nelle mani di Dio Pagine stupende sotto questo aspetto bello anche lrsquoaffetto di Gionata questa bellissi-ma amicizia Tutti hanno degli aspetti di tenerezza che vengono fuori e sono incan-tevoli direi Poi crsquoegrave qualcosa sempre di ridicolo quando Davide fugge presso Sa-mueleDavide dunque fuggigrave e si mise in salvo Andograve da Samuele in Rama e gli narrograve quanto gli aveva fatto Saul poi Da-vide e Samuele andarono ad abitare a Naiot 19 La cosa fu riferita a Saul laquoEcco Davide sta a Naiot presso Ramaraquo 20 Allo-ra Saul spedigrave messaggeri a catturare Davi-de ma quando videro profetare la comuni-tagrave dei profeti mentre Samuele stava in piedi alla loro testa lo spirito di Dio inve-stigrave i messaggeri di Saul e anchrsquoessi fecero i profeti Sembra di leggere quello che succederagrave nel libro degli Atti degli aposto-li le scritture si rimandano lagrave vogliono incarcerare Paolo ma i carcerieri si con-vertono Gli stessi messaggeri che doveva-no essere gli spioni nemici diventano inve-ce Non solo ma quando arriva Saul an-che lui si mette a profetare Poi ci sono le pagine narrative Saul che tenta di colpire Davide ma anche Saul che nel cap 24 srsquoinchina chiede perdono Tu sei stato piugrave giusto di me percheacute mi hai reso il bene mentre io ti ho reso il male 19 Oggi mi hai dimostrato che agisci bene con me che il Signore mi aveva messo

nelle tue mani e tu non mi hai ucciso 20 Quando mai uno trova il suo nemico e lo lascia andare per la sua strada in pace Il Signore ti renda felicitagrave per quanto hai fatto a me oggi Crsquoegrave la drammaticitagrave di Saul che riconosce che egrave finito il suo tem-po egrave finita la sua ora Ersquo lrsquoora di Davide Davide risparmia ancora Saul nella grotta prende un pezzo del mantello ma non lo uccide Anche questa volta Saul riconosce chiede perdono Saul consultograve il Signore e il Signore non gli rispose neacute attraverso sogni neacute mediante gli Urim neacute per mezzo dei profeti Ersquo il silenzio totale Samuele lo ha abbandonato Dio non gli risponde ed allora Saul si traveste indossando altri abiti Saul si camuffograve si travestigrave e partigrave con due uomini Arrivograve da quella donna di notte Disse laquoPratica la divinazione per me con uno spirito Evocami colui che io ti dirograveraquo Quando la donna seppe che lui voleva evocare Samuele Samuele compa-re e gli dice Ebbene saragrave la tua fine la tua morte Samuele gli predice che Dio ha ormai ritirato la benedizione Come vedete il periodo di Saul si chiude con questa enorme tragedia Saul chiede di essere ucciso La morte di Saul egrave descritta al cap 31I Filistei vennero a battaglia con Israele ma gli Israeliti fuggirono da-vanti ai Filistei e ne caddero trafitti sul monte Gelboe 2 I Filistei si strinsero at-torno a Saul e ai suoi figli e colpirono a morte Giogravenata Abinadagraveb e Malkisuagrave figli di Saul 3 La lotta si aggravograve contro Saul gli arcieri lo presero di mira con gli archi ed egli fu ferito gravemente dagli arcieri 4 Allora Saul disse al suo scudiero laquoSfodera la spada e trafiggimi prima che vengano quei non circoncisi a trafiggermi e a scher-nirmiraquo Ma lo scudiero non volle percheacute era troppo spaventato Allora Saul prese la spada e vi si gettograve sopra 5 Quando lo scu-diero vide che Saul era morto si gettograve anche lui sulla sua spada e morigrave con lui 6 Cosigrave morirono insieme in quel giorno Saul e i suoi tre figli lo scudiero e ancora tutti i suoi uomini Questo egrave lrsquoinizio di una monarchia Imma-ginate il capostipite di una monarchia Che cosa voglio dire Che come nelle pagine della creazione tutto viene desa-

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cralizzato Dio ha piantato la luna ha fab-bricato le stelle nulla egrave divino in seacute An-che qui rispetto al potere nulla egrave divino il potere egrave desacralizzato semmai ci sono dei momenti di idealizzazione non certo in Saul Ma in ogni caso il potere non egrave sacro Una lezione assolutamente inconta-minata questa del Primo Testamento un lezione che invece non troveremo cosigrave rigorosa nel Secondo Testamento Qui crsquoegrave proprio la desacralizzazione totale Po-tremmo dire che il re egrave nudo egrave lrsquoespressio-ne che viene dal Primo Testamento I re sono veramente spogliati Questrsquoanno leg-gendo la Genesi abbiamo notato lo stesso particolare che ha estrema rilevanza Quando si parla dei patriarchi e delle ma-triarche di loro si tesse un elogio ma di loro si sdivinizza la vita sempre Non sa-rebbe mai stato possibile fare santo Abra-mo perchegrave di loro si narra proprio tutto e la loro vita non egrave assolutamente edificante Non egrave edificante neacute Saul neacute Davide neacute Salomone e questo egrave un messaggio estre-mamente prezioso Crsquoegrave veramente una desacralizzazione totale Ciograve che tiene insieme allora non egrave la perfezione umana ma la fedeltagrave divina La struttura di questi libri evidenzia sempre ciograve che nella vita poi comprendiamo andando avanti negli anni Quello che tiene in piedi la nostra vita non egrave la nostra presunta santitagrave o bon-tagrave ma il fatto che Dio ci recupera sempre e che Dio tiene insieme anche i fili scon-nessi della nostra esistenza Ersquo un procedi-mento che attraversa tutte le scritture del Primo Testamento La desacralizzazione egrave un problema gran-de per il Secondo Testamento In realtagrave noi nel Secondo Testamento abbiamo incominciato a divinizzare Gesugrave non pro-prio nel testamento ma presto nelle tradi-zioni successive Abbiamo cominciato a partire dalla letteratura lucana a scendere a patti con lrsquoimpero tantrsquoegrave che Romani 13 egrave un grosso interrogativo Ma tutto il libro degli Atti la seconda parte i grandi viag-gi fanno vedere che crsquoegrave un patto per cui Roma tutto sommato egrave molto benevola Paolo a Roma insegna liberamente finisce cosigrave Notate che quando Luca scrive Pao-lo era morto da un porsquo la morte di Paolo

non crsquoegrave sia percheacute teologicamente si vuol dire che la Parola continua ma percheacute in ogni caso egli non poteva morire per ma-no dei romani Tutto questo ci lascia per-plessi Il messaggio piugrave radicale mi sem-bra proprio quello nel Primo Testamento Un testamento formidabilmente dissacra-torio sotto questo aspetto Lrsquoaltra cosa che mi piacerebbe ancora sot-tolineare egrave che leggendo le pagine del II Samuele voi troverete intrighi intrighi di tutti i tipi intrighi di corte Qui egrave proprio Berlusconi in diretta La corruzione la violenza verbale crsquoegrave di tutto Notate bene anche nella casa di Davide Quando Davi-de muore il testo ci parla di intrighi di successioni e tutto questo dagrave il senso ulte-riore dellrsquoandirivieni del racconto per cui giagrave quando si narra si dice qui crsquoegrave un limi-te un grande male Questo egrave il realismo sconcertante del potere Israele ha fatto unrsquoesperienza tragica nella sua storia Se dopo lrsquoesilio la redazione ultima lascia tutto questo intreccio di cor-ruzione egrave segno che veramente lrsquoesperien-za della monarchia egrave stata unrsquoesperienza drammatica che Israele non ha cancellato non ha rivisitato non ha santificato ma che ha messo ligrave davanti Troverete delle pagine stupende di magna-nimitagrave Il coraggio di Nathan ad esempio passi che giagrave conoscete Dopo tutto questo nasce dalla moglie di Uria Salomone Saragrave un figlio benedetto Come dire Dio non fa vendetta nella storia Dio rompe la vendetta e continua sempre con un figlio o una figlia benedetti Riprende la dinamica della benedizione Proprio quel Dio che ha visto infrangersi le sue speranze che ha amato a fondo perduto ebbene in questo egli egrave il nostro grande tutore egrave la roccia della nostra vita diragrave Davide percheacute ha sempre ripreso il filo in mano e non ci ha abbandonati Israele conquisteragrave questa coscienza nei secoli che non egrave per noi ma egrave per Jahweh che siamo ancora soprav-vissuti Questa egrave una grande testimonianza che ci viene data Tale significato egrave espres-so non solo in modi verbali ma con il rac-conto dellrsquoarca Avete presente Lrsquoarca che era quel taber-

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nacolo che accompagnograve la peregrinazione nel deserto era il simbolo della presenza di Jahweh in mezzo al suo popolo ed allo-ra non bisogna lasciarsela portar via Quando i Filistei portano via lrsquoarca crsquoegrave la disperazione ma lrsquoarca di Jahweh nel campo filisteo compie stragi E quando ritorna nel campo drsquoIsraele egrave benedetta tutta la terra ed egrave benedetto tutto il popolo Mi pare molto bello questo simbolo della presenza di Jahweh che nellrsquoesodo era la colonna di fuoco nella notte la nube du-rante il giorno qui egrave lrsquoarca Che cosa egrave la nostra vita Noi abbiamo anche bisogno dei segni di un Dio che accompagni il no-stro cammino Avete presente Genesi Porrograve un segno tra voi e me lrsquoarco nel cielo tra cielo e terra Israele cercheragrave sempre di avere non delle cose da adorare ma dei segni che rimandino alla presenza di Jahweh in mezzo al popolo Vi prenderagrave molto il cuore leggere tutte queste vicende che troverete Ma vedrete che il potere ha sempre ancora una tentazione in riserbo Davide quando ormai la sua fama egrave molto conosciuta che cosa fa Dice Voglio fare un censimento dellrsquoimpero per vedere su quanti io comando Fare il censimento dellrsquoimpero la tentazione tipica degli im-peri non doveva appartenere ad Israele percheacute egrave la tentazione della grandeur Ma chi egrave che censisce i viventi Ersquo solo Ja-hweh egrave solo Dio Ed allora questa egrave la grande mancanza di Davide Egli ha creduto di essere il padrone colui che puograve tenere in mano il mondo Davide se ne accorgeragrave chiederagrave perdono a Dio di aver voluto fare un censimento perchegrave censire diventa la tentazione degli impera-tori Loro avevano unrsquoesperienza di impe-ri Assiria Babilonia Israele ha conosciu-to le traversie e la vicende degli imperi Sono gli imperi che poi finiscono con il fare dellrsquoimperatore un dio che possiede i confini della terra e che vuol sapere su quanti governa e su quanti domina Anche Davide ha tutte le sue traversie e le sue infedeltagrave Vedrete quanto il capitolo 22 il salmo di Davide egrave meraviglioso e bugiar-do Bugiardo percheacute Davide alla fine della sua vita dice io Mai fatto un peccato Signore ti ringrazio percheacute sono di una

perfezione sconfinata sono proprio perfet-to nessun giorno della mia vita mi sono allontanato da te Bugiardo Finora abbia-mo raccontato e visto che ne ha fatte 2 o3 di quelle grosse Ma al di lagrave di questa menzogna crsquoegrave poi una grande fiducia in Dio Dio egrave il conforto il sostegno lo scu-do la roccia Parole bellissime peraltro Noi parliamo di Dio come di padre e ma-dre ma qui crsquoegrave tutto un altro vocabolario Dio sei la roccia del mio cuore Espres-sioni bellissime Ci sono metafore che sprigionano la fede Noi abbiamo un bel parlare di re ma al capitolo settimo veniva detto che La tua dinastia la casa di Davide saragrave eterna Come sarebbe Invece non egrave stato Allora dicendola in umor anche Dio si sbaglia fa delle promesse che non mantiene Percheacute nella Bibbia ci sono 2 connotazioni pro-missorie una egrave di Dio che promette senza condizioni lrsquoaltra quando Dio egrave un porsquo piugrave saggio diremmo in midrash quando ci aggiunge un se come nel Deuteronomio dove dice Questo ti succederagrave tu avrai la vita se se se o come nel salmo 132 di Davide dove crsquoegrave una correzione Qui crsquoegrave il se che nella promessa non crsquoera quindi il salmo egrave scritto dopo quella che si chiama la bassa critica la critica interna Lrsquoespe-rienza successiva dice egrave meglio mettere un se percheacute le cose non sono avvenute Questa egrave saggezza La Bibbia letta con la Bibbia ti svela il trucco interno Invece noi vorremmo avere delle promesse totali e qualche volta noi possiamo fare naufragare la promessa di Jahweh possia-mo renderla vana Nel caso della dinastia di Davide egrave stata vana Percheacute la promessa che la casa di Davide la dinastia di Davide saragrave per sempre infinitamente ripresa infinitamente ripetuta non egrave verace e quindi noi in qualche modo possiamo far naufragare una promessa di Jahweh Sa-pendo perograve che non tramonta il suo amore e Dio riprenderagrave per altre strade con altre sue promesse Pensate quale deve essere stata a Babilonia per entrare bene nella storia la crisi quando egrave finita la monar-chia del nord quando egrave finita la monarchia del sud e si trovano alle dipendenze dei Babilonesi quando la casa di Davide egrave

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finita Deve essere stata una tristezza unrsquo-angoscia deve esser stato uno sconcerto per noi inimmaginabile Ma percheacute Per-cheacute questo era uno dei testi fondamentali e sapere che Israele poteva riposare su una promessa di eterna durata del casato di Davide non era cosa di poco conto Lrsquoave-va detta il profeta Nathan e ora invece vedere la fine di questa promessa era uno sconcerto La ripresa eacute stata lenta e nel dopo esilio si dovette fare i conti con il fatto che il casa-to di Davide era chiuso ma non era chiusa la fedeltagrave di Jahweh Mi piace ricordarvi perograve che sia Geremia che Isaia hanno sempre ripreso la promessa di un nuovo DavideChissagrave che Dio non ci ridoni un nuovo Davide Ma tutto questo egrave prima dellrsquoesilio Israele ha dovuto fare i conti con se stesso con il suo smarrimento e poi invece anche con la fedeltagrave di Dio Trove-rete delle miniere di cose che sta sera non ho detto Vorrei darvi qualche piccolo consiglio per la lettura Vi consiglierei il testo di W Brueggemann I e II Samuele Claudiana Molto utili sono i testi di Rendortff Per la serie La bibbia per tutti ed Paoline i 2 libri di Samuele con note rispettabili La Bibbia delle donne Claudiana vol 1 e articoli e testi brevi comparsi sulle nostre riviste Questi commentari vi restituiscono quel poco che si sa Garbini e altri studiosi vi direbbero che la possibilitagrave della verifi-ca storica del singolo racconto egrave scarsa Ma questo credo lrsquoabbiamo acquisito in questi anni Ciograve che conta egrave una lettura che abbia un minimo di consistenza storica e questo mi pare che crsquoegrave e che poi trasmetta un forte messaggio Trovo che tante di queste cose che leggerete sono legate alla nostra vita Io ci trovo un ponte in queste cose qui molto diretto La nostra lettura egrave finalizzata a costruire in noi le radici della fede quindi deve essere una lettura che va alle cose semplici ed essenziali della vita Non so se voi vi accorgete nella vita noi leggiamo con amore la Bibbia Qual egrave lo scopo che ci sta a cuore Ersquo che essa edifi-chi la nostra fede Saragrave una lettura molto bella per voi Biso-

gna perograve sempre approfondire le cose In questi giorni ho talmente riso per il vange-lo di Giuda Ma chi non sapeva queste cose qui Il piugrave grosso studioso italiano che egrave Noffke ha fatto un bellissimo stu-dio dice sapevamo giagrave tutto avevamo dal 180 informazioni di questo vangelo riassunto abbastanza bene da Ireneo Ersquo un testo gnostico del IV secolo una traduzio-ne probabilmente che si riferisce ad un testo del 150160 che noi non abbiamo piugrave dove egrave chiaro che Gesugrave ha fatto lrsquoerro-re di avere la carne e la carne egrave il grande peccato Giuda aiuta Gesugrave a liberarsi dalla carne Nello gnostico vangelo di Giuda lrsquoerrore egrave avere un corpo la perfezione sta nel liberarsi dal corpo Giuda che cosa ha fatto Ha aiutato Gesugrave ad uccidersi so-stanzialmente Se tu aiuti uno a superare il corpo gli togli il corpo hai ottenuto la perfezione Ma questa era unrsquoidea comune nel III - IV secolo era giagrave presente nella gnosi del II secolo Ho letto su La repub-blica un commento di Flores drsquoArcais dice delle barzellette Dicono che il vange-lo di Giuda cambieragrave le origini del cristia-nesimo Non cambia niente Non crsquoentra niente con le origini Questi commentatori sono privi di ogni strumentazione ed entra-no in argomenti che non hanno mai esplo-rato Dicono delle barzellette da far ridere a crepapelle Questo testo non crsquoentra niente con la figura storica di Giuda que-sta egrave la rivisitazione gnostica del secolo secondo Franco Barbero Cdb di Chieri 2 giugno 2006 wwwcdbchieriit

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Studi biblici e teologici

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La posta di frarsquo Calvino Caro fragrave Calvino di fronte al crescendo screanzato di attac-chi sempre piugrave violenti e saturi di calunnie becere contro la chiesa (gerarchia cattoli-ca) e contro la persona del Santo Padre ti chiedo se non sia questo il momento di stringere i ranghi per spendere qualche riga a difesa soprattutto di papa Benedetto che proprio non vedo nei panni dello spre-giudicato imbroglione quale si vorrebbe fare apparire In questa visione volgarmen-te laicista si inseriscono anche pseudo reli-giosi i quali vedono arrivato o prossimo lrsquoavvento dellrsquoAnticristo con la fine del papato e il ritorno di Gesugrave nella gloria (parusia) Mi riferisco a notizie e considerazioni del-la seguente risma

le affermazioni piugrave pacchiane sono quelle che trattano gerarchia e papa come una sorta di ldquocapibanda-capimafiardquo che hanno speso e spendono la loro vita a tramare (ldquocordaterdquo che hanno permesso la crescita in carriera ad amici fidati e tali da offrire la totale subordinazione e fedeltagrave ad personam) per tenere saldo in adunche mani il ldquopotererdquo visto come ldquomammonardquo Questo tipo di opzione avrebbe addirittu-ra favorito la presenza al vertice della chiesa (caduta di qualitagrave del clero) di una sorta di gerontocrazia con pochi ldquofurbirdquo dalla presa ferrea di fronte a una maggio-ranza di ldquoservilirdquo svampiti insaziabili ven-tri perciograve al vertice scarseggerebbero le persone ldquointelligentirdquo capaci di giudizio dignitoso e autonomo

Ci sono poi giornalisti vaticanisti di valore che pur volendo lodevolmente sostenere papa Benedetto e il suo vicario alla fine offrono il fianco ai nemici della

chiesa quando riportano (ripeto con le migliori intenzioni) notizie che fanno vedere al vertice della chiesa in atto una sorda lotta allrsquoultimo uomo bastano tal-volta titoli come questo per fare danni irreparabili marchiando le persone ldquodue nuovi ratzingeriani in squadrardquo oppure infelici articoli contro presuli (uno per tutti Martini lrsquoantipapa) sospetti di non essere allineati a Ruini o a Ratzinger articoli che mostrano la pretesa di stare esprimendo lrsquoautentico pensiero del papa comunicato in esclusiva e infine le asser-zioni non tanto velate di complotti (Ruini e Sodano impegnati in un vero e proprio scontro frontale) e resistenze in Vaticano (boicottaggio alle catechesi del papa o prima alla pubblicazione della enciclica) Lrsquoaltra campana dice che qualcuno in Vaticano avrebbe voluto risparmiare al papa ldquocantonaterdquo ivi compresa quella di privarsi del titolo di ldquopatriarca drsquoocciden-terdquo con conseguente allarme degli ldquoortodossirdquo

Ma le insinuazioni piugrave cattive vengono da quanti piugrave sottilmente credono di potere dimostrare che il papa piega al suo assunto anche il Vangelo Qualche esem-pio il papa asserisce nella sua catechesi su lrsquoapostolo Pietro cui Gesugrave ha cambiato il nome da Simone in Petros (secondo il papa equivalente indifferenziato di) ldquopietrardquo-ldquorocciardquo ma che effettivamente (cfrla Bibbia di Gerusalemme) in greco viene espresso con ldquopetrosrdquo (pietra) e subito dopo con ldquopetrardquo (su questa ldquoroccia-ruperdquo edificherogravehellip) Ci sarebbe qui secondo i maligni un ldquogoffordquo tentati-vo di difendere il primato diconohellip la ldquorocciardquo non egrave Pietro ma Gesugrave stesso ldquoroccia vivardquo

Altri e sono studiosi di livello si fer-mano sullrsquoenciclica quasi a voler far pas-sare lrsquoidea di un papa ignorante o in mala fede Elio Rondone ad esempio sottoli-

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nea come il tentativo del papa di rivaluta-re ldquoerosrdquo verso ldquoagaperdquo si scontri contro la realtagrave storica della Grecia che ldquonon ha dato allrsquoamore tra uomo e donna il nome di erosrdquo Platone nel Simposio afferma circa il rapporto tra uomo e donna che non si tratta di amore ma solo di rapporto fisico ldquogli uomini che sono gravidi nellrsquo-anima invece cercano i giovani maschi e fecondano il loro spiritordquo E neppure egrave possibile dimostrare rifacendosi alla Bib-bia la correlazione tra monoteismo e ma-trimonio monogamico (gli esempi di Da-vide e Salomone) se egrave vero che questrsquoul-timo si egrave affermato lentamente in Israele come presso altri popoli che pure non erano monoteisti E infine quasi si irride alla affermazione del papa che eros e aga-pe ldquonon si lasciano mai separare lrsquouno dallrsquoaltrordquo (amore di Dio verso il popolo di Israele) poicheacute ldquoaffermare che lrsquoamore cristiano (lrsquoamore disinteressato del sama-ritano lrsquoamore per i nemici e il pregare per i vostri persecutori) sia ldquoerosrdquo equi-vale a ldquoun lasciarsi sfuggire lrsquooriginalitagrave dellrsquoagape evangelicardquo a un ldquoignorarerdquo Giovanni ldquoil quale invece ha dato la piugrave compiuta formulazione della concezione biblica di Dio come amore che si dona Theograves agape estigraven (Gv 48rdquo) e ciograve costitui-rebbe uno ldquoscivolonerdquo verso il tardo ldquoplotinismordquo Fto don Vincenzo

Hanno i loro annihellip ma via che si difenda-no Caro don Vincenzo

e cari amici che con varie tonalitagrave ed o-rientamenti avete scritto sullo stesso argo-mento a voi sempre e comunque pace e bene nel Signore Gesugrave

Ebbene vi devo dire che dopo avere riflet-tuto e molto pregato la mia conclusione egrave che tutto questo ldquocianciarerdquo egrave disgustoso Ma intendiamoci se anche piccolissima parte delle considerazioni fatte ha reale logico fondamento allora non possiamo stendere il velo ipocrita della ldquopietasrdquo non dirograve che al vertice della chiesa ci siano ldquocapimafiardquo ma che quello tante volte ap-paia lo stile nessuno lo puograve nascondere Anzi si potrebbe arguire conoscendo un porsquo del rituale delle mafie come queste siano state ispirate al loro sorgere (nel meridione uno dei momenti di innesco delle ldquointeserdquo con mafia e camorra egrave la questione dellrsquoincameramento del latifon-do ecclesiastico da parte dello Stato di massoni che perciograve diventano ldquomiscredenti e nemici della chiesardquo ma nel tempo ldquoriservatamenterdquo allevati al seno fino alle piugrave alte espressioni gerarchiche [Paolo VI]) e poi (fino a quando rimangono malavitosi ldquoagrarirdquo che non sforano nei traffici narcotici internazionali) guidate e vettovagliate in cambio di servizi ai vari livelli Non sono lontani gli scandali Sin-dona-Carli-Marcinkus e non sono lontani i tempi in cui soprattutto nei piccoli centri una certa ldquopax mafiosardquo veniva gestita collaborante il parroco (quanto meno si-lente dinanzi alle piugrave efferate stragi) ov-viamente in sintonia col vescovo che ai tempi giagrave doppiogiochista quasi fosse loro irrinunciabile natura si autodefiniva ldquofratello del ducerdquo Non dirograve che il papa sia ldquospregiudicato imbroglionerdquo ma se egli davvero e con intenzione piega ldquobarandordquo la terminolo-gia evangelica al suo ldquoprimatordquo (petrograves=pietra petra= roccia) mi trovo in seria difficoltagrave percheacute lrsquoatte-nuante potrebbe essere data dalla ldquocaduta di qualitagraverdquo tra le fila di questo ldquoalto clerordquo celibe che crudamente omofobo condan-na ma non vede la ldquotrave del suo occhordquo (i

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segretari belli come dei scriveva qualcuno che doveva intendersene) Egrave chiaro poi che rafforzano il danno le bavose asserzioni di certi vaticanisti stri-scianti per lrsquoagognato piatto di lenticchie (avere credito nei palazzi e magari qualche nomina) ma velenosi (razza di vipere) verso i prelati che vengono declassati co-me caduti in disgrazia crsquoegrave in tali pubblici-sti davvero un alto senso della Chiesa Giagrave ldquodue nuovi ratzingeriani in squa-drardquo Che linguaggio osceno che vergo-gna come sono caduti in basso certi ldquoprincipirdquo di romana chiesa a servirsi di ldquogregarirdquo di tale levatura Ma per fortuna la chiesa (caro il nostro don Vincenzo lo sai bene) non egrave ldquosolordquo gerarchia che allo stato resterebbe un ben misero moncone Per tutto il resto umilmente mi sento di rispondere con due espressioni che mi hanno sostenuto e tenuto in linea durante la mia vita io diciottenne qualcuno volle favorirmi ldquoraccomandandomirdquo a un supe-riore Il superiore in mia presenza e senza batter ciglio rispose allrsquointruso guarda che ldquoC si raccomanda da seacuterdquo Io non capii immediatamente lrsquoavevo preso come un rimprovero e invece poi mi venne pazien-temente spiegato che il monsignore aveva voluto esprimere la sua stima non avevo bisogno di raccomandazioni percheacute mi raccomandavo da me per le mie capacitagrave Lrsquoaltro insegnamento mi venne molto piugrave avanti negli anni vicino ai 40 avevo stupi-to per una mia scelta repentina ed inattesa Qualcuno chiese a un ldquoamico saggiordquo se ero stato consigliato da lui questi per la cultura e lrsquoesperienza che aveva accumula-to rispose con parole evangeliche ldquoC ha i suoi annirdquo Anche questa volta stentai a capire pensando che lrsquoamico avesse volu-to ldquolavarsi le manirdquo E invece lrsquoamico da amico aveva ancora aperto credito verso la mia scelta ldquoresponsabilerdquo

E cosigrave ora dinanzi a tante preoccupazio-nihellip io direi che non dobbiamo suonare le trombe dellrsquoallarmi Mio caro Michele (altro interlocutore) se anche il tuo vescovo ha tradito la tua fidu-cia se anche ti ha usato e pugnalato to-gliendo a te per soddisfare il suo tornacon-to ricordati della distruzione di Ninivehellip ldquoSignore se trovo nella cittagrave 10 5hellip un solo giusto tu risparmierai la cittagraverdquo Per-ciograve anche se il vescovo non egrave cristiano tu non entrare nella giungla dei furbi ma con-serva la Fede Te lo auguro con tutta lrsquoani-ma E dopohellip prudente come serpente anche soprattutto con tanti burocrati del loro idolo Invece ricordarci tutti dobbiamo di Gesugrave ldquonon prevarranno Sarograve con voi fino alla finerdquo Che dire allora a don Vincenzo un atto di fiducia e di amore nei confronti di chi nel-la chiesa dovrebbe ldquoservirerdquo in umiltagrave (lavatevi i piedi lrsquoun lrsquoaltro) non puograve tra-dursi in ldquoacriticardquo difesa dellrsquoautoritagrave auto-referente ma in uno sprone Ed allorahellip hanno i loro annihellipche si difendano Il che puograve tradursi in si affrettino a confes-sare dinanzi al popolo di Dio prima che Cristo ritorni a giudicare nella gloriahellip poicheacute ldquotutti i peccati saranno perdonati ma non il peccato contro lo Spiritordquo Con fraterno affetto il vostro

frarsquo Calvino Per la posta di frarsquo Calvi-

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fracalvino

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Lrsquouomo interiore P Paolo Turturro

Sono lrsquouomo che abita nellrsquoanima Vivo una lotta ardua dentro e fuori Piugrave cerco lrsquoessenziale e piugrave mi arricchisco dentro Non ho dualismi dentro me Sono tutto un pezzo Appartengo allrsquoereditagrave del cielo Lrsquouomo interiore che continuamente espe-rimento in me egrave Gesugrave Cristo Anchrsquoio non so cosa pensare e a volte cosa fare Non so cosa voglio Sento il vuoto delle cose este-riori Non so che cosa lo spirito sceglie Avverto che lo spirito mi suggerisce ciograve che devo fare e poi faccio tuttrsquoaltro Gli altri mi impediscono di attuare ciograve che sento dentro Non faccio mai ciograve che vo-glio Voglio ciograve che lo spirito mi suggeri-sce Penso che siano piugrave miei pensieri che di Dio Cosigrave facendo escludo la volontagrave di Dio Non sono piugrave razionale Sono consa-pevole delle cose della terra specie dello spirito Il mistero piugrave grande egrave vivere sulla terra giagrave di divinitagrave Ersquo troppo grande per lrsquouniverso Nellrsquoeucaristia non sento niente eppure il corpo e lrsquoanima si nutrono di divino Non temo lrsquouomo interiore Lrsquouo-mo interiore egrave lrsquouomo nuovo che giagrave vivia-mo per fede In noi lrsquouomo nuovo egrave Cristo stesso Ci nutriamo di Lui ogni giorno nei sacramenti nella sua parola e nellrsquoascolto e conforto degli altri Lrsquoeucaristia egrave lrsquouo-mo nuovo Ringrazio continuamente I miei giorni sono unrsquoofferta perenne Ogni atto buono drsquouomo egrave liturgia che salva e porta a Cristo Lrsquouomo nuovo non rende sterili energie Le energie battesimali fer-mentano in noi e non ostacolano lrsquoazione dello Spirito santo Ogni carisma drsquouomo egrave frutto della sorgente battesimale Mi sto svestendo di dubbi Sono da tempo quasi da sempre nudo di odio e di maldicenze Lrsquoesilio mi ha dato la capacitagrave di rinnovar-mi Il mio esilio egrave divenuto un giardino fluente e ridente di intuizioni e di opere di bene da fare ancora Non cado negli im-

brogli e nelle pesantezze delle ambiguitagrave delle strutture di peccato della nostra so-cietagrave Lrsquouomo vecchio o esteriore mi tiene legato al passato alle lotte del tempo Lrsquouomo nuovo invece mi slancia oltre mi slancia in quei giorni che non riusciamo a intravedere Scrivo giagrave il bene che germo-glia dai virgulti di questo nuovo giardino Scrivo con gli occhi un patto di non guar-dare piugrave il passato di non fermarmi alle cose passate Voglio ancora camminare nello spirito Voglio scoprire il dialogo intellettuale per giungere al dialogo di preghiera e di intimitagrave con Dio Il giardino dellrsquointimitagrave con Dio egrave sempre rigoglioso di accoglienza e di perdono Voglio entra-re nel dialogo trinitario Ho ancora le mie ferite aperte Le ferite sono le chiavi drsquoac-ceso in questo mio giardino Sono ferite dello spirito Mi lacerano e mi insanguini-no dolori Ciograve mi avviene percheacute possa anchrsquoio chiudere le ferite di ogni uomo Affidami le tue le chiuderograve per sempre Ecco te le affido guariscile Sto ricevendo tanto aiuto e solidarietagrave da molte persone E penso che lo Spirito santo non mi aiuti Lo Spirito santo non smarrisce nessuno La sua essenza egrave chiarezza e purezza di intenzioni Il mio spirito si eleva natural-mente a Lui e in Lui non ci possiamo per-dere In questo nuovo giardino non ci sono vie che smarriscono o boscaglie che otte-nebrano cuore e mente Il giardino dello spirito egrave chiaro e limpido Non egrave possibile disorientarsi nello spirito Ersquo vero Ersquo piugrave alto dei cieli Che cosa posso fare Chi puograve arrivare lassugrave Ersquo piugrave profondo degli abissi Percheacute rischiare Ersquo piugrave lungo del-lrsquouniverso Non si arriva mai Ersquo piugrave lungo del pensiero Il nostro finisce Ersquo piugrave larga della luce Ersquo assurdo immergersi dentro Lo Spirito santo egrave coestensivo nel mondo egrave coestensivo nellrsquoanima Lrsquoamore di Cri-sto ci slancia nelle quattro dimensioni co-smiche

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nella larghezza delle vedute nella lunghezza dei progetti nella profonditagrave delle radici nelle altezze degli ideali Come non riesco a comprendere il mio mondo interiore cosigrave non posso conoscere lrsquoaltezza la lunghezza la profonditagrave la larghezza dellrsquoamore di Cristo Trascende la nostra comprensione Conosco tuttavia le coordinate da percorrere per giungere al suo amore si chiamano le beatitudini In questo cammino ho due padri spirituali Giobbe che mi insegna a vivere oltre il dolore oltre le tumefazioni oltre le ossa incenerite Oltre le quattordici mila pecore e oltre i seimila cavalli Paolo che mi spro-fonda nellrsquoamore immenso di Cristo Vivo esercitando negli atti quotidiani le dimen-sioni orizzontali (amore verso lrsquoaltro) e le

dimensioni verticali (amore verso Dio) Sulla bocca della nostra societagrave invece non vi egrave nessuna parola drsquoamore e nessuna risposta allrsquouomo Nasce in me lo sdegno di Eliu e di santrsquoAgostino Sono adirato contro il peccato Sono adirato contro le ingiustizie Sono adirato contro il diavolo Cerco di capire con umiltagrave i segreti dellrsquoa-nima Insegno solo ciograve che non compren-do percheacute dagli altri possa ricevere spie-gazioni che mi aprono nuove ed altre co-noscenze Voglio respirare negli altri il giardino dello Spirito che irriga ogni zolla dellrsquoanima e ogni campo dello spirito di ogni uomo

P Paolo Turturro Da Lettere da Laodicea del 1362006

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Sommario Editoriali Basta con la cultura della morte di Gio-vanni Sarubbihelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip3 Giovani assassini crescono di Peppe Sini helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip5 Ormai egrave guerra di Cosma Belardohelliphellip5 ForzaGhana di don Vitaliano Della Salahelliphelliphelliphelliphelliphellip9 Afghanistan che fare di Sergio Paronettohelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip11 Il Papa e Dio di Giovanni Sarubbihelliphellip12 Una domanda inutileuna domanda rive-latrice di Mario Mariotti helliphelliphelliphelliphellip14 La repubblica in noiela lsquocattolicarsquo mo-narchia edipica di Federico La Salahellip16 Dialogo cristianoislamico Islam che fare Un decalogohelliphelliphelliphellip 18 Da Verona a Verona i cantieri del dialo-go di Brunetto Salvaranihelliphelliphelliphelliphellip 20 Dialogo interreligioso al bivio di Amina Salinahelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip 24 Conoscere lrsquoislam Il lamento di Ashuragravehelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip 27 Una lettura laica dei cinque pilastri dellrsquoi-slam di Omero Dellisortihelliphelliphelliphelliphelliphellip29 Cristianesimo ed Omosessualitagrave Ma non staremo nominando il nome di Dio invano di Gherardo Pecchionihellip32 Dichiarazione della moderatora della Ta-vola Valdesehelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip 33 La chiesa sbaglia ma noi non ce ne andia-mohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip 34 Vecchi Cattolici benedicono coppie gay in unione registrata helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip 35 Preti sposati Sigrave grazie Come egrave triste di don XXXhelliphelliphelliphellip36 Esci dalla tua terra e vagrave dove ti mostrerograve di Nadir Giuseppe Perinhelliphelliphelliphelliphellip 37 Pianeta donna Per le donne irachene la guerra egrave appena iniziata di Terri Judd helliphelliphelliphelliphelliphelliphellip43 Fate affidamento sulle donne e le politiche cambieranno di Laurent Duvillierhelliphellip45 No alla guerra

Del fatalismo e del cinismo ancora di Giulio Vittorangelihelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip47 La parola ci interpella Un semplice test di Mario Mariottihellip49 Il relativismo dimensione evangelica di Mario Mariottihelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip53 La fedeltagrave di Dio e le maschere del pote-re di Franco Barberohelliphelliphelliphelliphelliphelliphellip56 La posta di frarsquo Calvino helliphelliphelliphellip64 Lrsquouomo Interiore di P Paolo Turturro 67 Poesia 15 36 Le Vignette sono di Angelo Melocchi

Il Dialogo - Periodico di Monteforte Irpino Direttore Responsabile Giovanni Sarubbi Sede Via Nazionale 51 - Monteforte Irpi-no(Av) - Tel 3337043384 Sito Internet httpwwwildialogoorg Email redazioneildialogoorg Stampa In proprio Registrazione Tribunale di Avellino n337 del 531996 - Anno 11 n 6 del 30-6-2006 - Chiuso il 20-6-2006

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I mass-media di tutto il mondo hanno dif-fuso oggi con grande enfasi la notizia come precisa lrsquoagenzia MISNA ldquodella uccisione dellrsquoignoto Abu Musab al-Zarqawi (considerato da Washington il presunto capo di Al-Qaida in Iraq noncheacute la mente organizzativa dietro tutte le ope-razioni di ribelli combattenti e terroristi dellrsquoera dopo Saddam)rdquo Sempre lrsquoagenzia MISNA precisa che laquola notizia diffusa stamani dallrsquoemittente televisiva statuni-tense Abc egrave stata confermata poco dopo in una conferenza stampa anche dal premier iracheno Nuri al-Malikiraquo laquoLa rsquoprimula rossarsquo del terrorismo internazionale - pro-segue lrsquoagenzia MISNA - di cui alcuni dubitano perfino dellrsquoesistenza sarebbe stata identificata con le impronte digitali ha precisato il comandante supremo ameri-cano in Iraq il generale George Casey Secondo una prima ricostruzione al-Zarqawi sarebbe rimasto ucciso per le gra-vi ferite riportate durante unrsquooperazione lanciata ieri dallrsquoesercito iracheno e da quello americano nella cittagrave di Baquba 65 chilometri a nord di Baghdad Assieme a Zarqawi ha detto il premier al Maliki sono state uccise sette persone Il covo del fantomatico terrorista era collocato in una vecchia abitazione del villaggio di He-pHep a Nord di Baquba nella provincia di Diyalaraquo Fra le varie dichiarazioni che abbiamo letto in queste ore ci ha colpito particolar-mente quella del vescovo ausiliare di Ba-gdab mons Shlemon Warduni Di seguito riportiamo la sua dichiarazione cosigrave come essa egrave stata riportata dallrsquoagenzia SIR

Giovedi 08 Giugno 2006 1042 - I-RAQ MORTE ZARQAWI WAR-

DUNI (VESCOVO AUS BA-GHDAD) ldquoORA SI PUOgrave SPERARE IN UN FUTURO MIGLIORErdquo ldquoSe confermata la morte di Abu Mu-sab Al Zarqawi rappresenterebbe una grande svolta per la popolazione ira-chena stanca di essere vessata e mi-nacciata e desiderosa di sicurezza e stabilitagraverdquo Con queste parole il vesco-vo ausiliare caldeo della capitale ira-chena mons Shlemon Warduni ha commentato al Sir la notizia della uc-cisione del terrorista di origini giorda-ne considerato il capo di Al Qaeda in Iraq e il luogotenente di Osama Bin Laden avvenuta ieri sera in un attacco aereo americano compiuto a nord di Baquba circa 65 chilometri a nord di Baghdad Lrsquoannuncio egrave stato dato que-sta mattina in diretta televisiva dal premier sciita Nouri al-Maliki ldquoNon ho ancora notizie dirette - dice - ma se confermata credo che questa notizia potragrave dare nuova fiducia e speranza in un futuro migliore alla popolazione liberata di un grande peso forse il piugrave grande tra i tanti che lrsquoaffliggono Il Male non puograve regnare e chi lo compie deve riflettere percheacute egrave destinato alla sconfittardquo [1]

Si tratta di unrsquoaffermazione che sposa in pieno le tesi dellrsquoamministrazione USA che viene in sostanza dipinta come una forza liberatrice dellrsquoIraq Ersquo una dichiara-zione che provenendo da unrsquoesponente religioso ci lascia senza parole e non per i suoi aspetti politici anche se questi non sono certo trascurabili per la messa in luce

Editoriale

Basta con la cultura della morte di Giovanni Sarubbi

Considerazioni a margine della presunta morte di Al Zarqawi e di una dichiarazio-ne del vescovo di Bagdad mons Shlemon Warduni Sosteniamo le iniziative dei pa-

cifisti statunitensi in programma per il prossimo 4 luglio

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dellrsquoappiattimento della chiesa cattolica sulle posizioni USA Ersquo del tutto evidente ai frequentatori del nostro sito che questo giornale non condi-vide alcuna guerra sia quelle promosse da Bush sia quelle di Bin Laden che per noi pari sono Per noi non esistono guerre giu-ste Sono per noi riprovevoli sia le guerre sostenute da Berlusconi e dal suo governo (Iraq e Afghanistan) sia la guerra nei Bal-cani del 1999 sostenuta dallrsquoallora governo DrsquoAlema Siamo fortemente allergici alle guerre a tutte le guerre che consideriamo un crimine contro lrsquoumanitagrave Ma pur esprimendo forti critiche nei con-fronti di tutti i personaggi prima citati nessuno escluso non riusciamo a provare nei confronti di alcuno di essi neppure per quelli da noi piugrave lontani i sentimenti che invece emergono dalla dichiarazione di Shlemon Warduni nei confronti di qualcu-no di cui non egrave certa neppure lrsquoesistenza Pur essendo convinti come dice mons Warduni che ldquo Il Male non puograve regnare e chi lo compie deve riflettere percheacute egrave de-stinato alla sconfittardquo non riusciamo a pensare che la morte di alcuno dei politici che prima indicavamo che pure hanno pesanti responsabilitagrave di gran parte del male oggi esistente nel mondo possa dare ldquonuova fiducia e speranza in un futuro migliorerdquo neacute al singolo paese di cui sono a capo neacute al mondo intero Il ldquomalerdquo che questi uomini in larga parte oggi incarna-no con le dovute differenze non termine-ragrave per incanto con la loro morte Il mondo avragrave un futuro se lrsquointera umanitagrave o quan-to meno la sua grande maggioranza impe-diranno con la nonviolenza a costoro e a chi li sostiene di fare danni di promuovere odio e violenza guerre e distruzioni dellrsquo-ambiente La speranza viene dalla vita non dalla morte di chicchessia Ed infatti alla speranza espressa da mons Warduni gli Stati Uniti hanno risposto con un sec-co ldquoLa guerra continuardquo morte chiama morte altro che speranza per il popolo iracheno Il mondo potrebbe gioire non per la morte di qualcuno dei politici che oggi sostengo-no le guerre ma se uno di questi personag-

gi a cui toccheragrave prima o poi di morire compisse un gesto di pentimento e di mes-sa in discussione radicale del sistema poli-tico economico sociale e religioso da essi sostenuto e promosso La storia dimostra che i dittatori e i guerra-fondai di tutti i tempi non sono mai soli a commettere i loro crimini Essi sono solo il vertice di una piramide costituita da mi-gliaia e migliaia di persone in carne ed ossa unite dallrsquoingordigia elevata a filoso-fia di vita e dal ritenersi dei di questa terra padroni assoluti della vita e della morte degli altri esseri viventi e dellrsquointero uni-verso Ersquo quello che i religiosi chiamano ldquoidolatriardquo che non egrave un peccato personale ma collettivo ed egrave un peccato da cui tut-trsquoinsieme bisogna liberarsi Il mondo avragrave speranza se la grande mag-gioranza per esempio del popolo ameri-cano smetteragrave di sostenere le politiche guerrafondaie del governo Bush e delle aziende militari che lo sostengono e pren-deragrave nelle proprie mani il proprio destino Allo stesso modo ci saragrave speranza per il mondo musulmano ma lo stesso dicasi per tutti i popoli se le popolazioni dei vari paesi islamici saranno in grado con la nonviolenza di impedire a chicchessia di appropriarsi del nome di Dio per promuo-vere guerre ed oppressioni delle popola-zioni con lo scopo di favorire il coloniali-smo sfrenato dei paesi occidentali In Iraq come in tutti i paesi dove crsquoegrave guer-ra ed oggi crsquoegrave ne sono circa 50 in corso la speranza viene dalla cessazione di ogni combattimento dalla eliminazione di ogni strumento di morte per rendere possibile la grande profezia di Isaia laquoForgeranno le loro spade in vomeri le loro lance in falci un popolo non alzeragrave piugrave la spada contro un altro popolo non si eserciteranno piugrave nellrsquoarte della guerraraquo (Isaia 24) Sperare nella morte di qualcuno chiunque esso sia non risolve nulla egrave anzi una di-mostrazione di impotenza egrave il segnale che il male continua a trionfare nelle nostre vite e che protende i suoi tentacoli anche sul futuro dellrsquoumanitagrave

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Bisogna sperare ed operare per la conver-sione di quelli che promuovono odio e guerre Per tali motivi sono importantissime le iniziative come quella lanciata da Code-pink che il nostro giornale sostiene di un digiuno contro la guerra da tenersi il 4 luglio giorno della festa nazionale ameri-cana di fronte a tutti i luoghi che agli U-SA fanno riferimento (ambasciate conso-lati basi militari ecc) Ersquo un modo per fare appello allrsquoumanitagrave che crsquoegrave in ogni essere vivente anche in quello che sembra il piugrave cattivo per risvegliare in essi la re-sponsabilitagrave per la vita di tutti Ersquo quello che nel passato ha fatto per esempio San Francesco andando a parlare con il Sulta-no Ersquo quello che ha fatto ripetutamente in questrsquoultimo anno negli USA Cindy Shee-han madre di un soldato USA morto in Iraq chiedendo di parlare con Bush o an-dando varie volte nelle sedi del Congresso degli Stati Uniti a portare la propria richie-sta di pace e di vita per la cessazione di ogni guerra Basta allora con la cultura della morte questo egrave il messaggio che ogni cristiano dovrebbe riuscire a coniugare in ogni oc-casione della propria vita se vuole rendere concreto quel ldquoregno di Diordquo di cui parla-no i Vangeli In tal senso mons Warduni ha perso unrsquooccasione per indicare una strada diversa al proprio popolo martoriato dalla guerra e sinceramente ce ne dispia-ce Note

[1] Lrsquoagenzia SIR egrave quella ufficiale della Conferenza Episcopale Italiana mentre la MISNA egrave quella di alcuni ordini mis-sionari cattolici

Giovedigrave 08 giugno 2006

Editoriale

Giovani assassini crescono di PEPPE SINI

Sento che alcuni ministri di vari paesi riu-niti in una grande cittarsquo europea dichiarano la loro soddisfazione perchersquo lrsquoesercito statunitense ha commesso una strage nella quale sembra sia stata uccisa anche una persona accusata di essere un terrorista Tra questi ministri che gioiscono non per-chersquo si ersquo assicurato alla giustizia un crimi-nale ma perchersquo ersquo stata commessa una strage sento esservi anche il ministro della Difesa del governo italiano Ministri che gioiscono di un massacro Ministri che si dichiarano compiaciuti non quando si salvano vite umane non quando si impediscono uccisioni non quando si catturano e si processano i criminali e si afferma la legge che protegge le esistenze e invera la convivenza ma quando si ucci-dono esseri umani quando persone accu-sate di essere assassini vengono a loro volta assassinate senza processo e per assassinarle non si esita neppure ad ucci-dere altre persone ancora in unrsquoorgia be-stiale di sangue Quale diabolica perversione ha invaso e divorato lrsquoanima di quei ministri fino a ridurli a persona che plaudono a una stra-ge che traggono piacere da un atto di ter-rorismo quando quella strage quellrsquoatto di terrorismo ersquo compiuto da uno stato E quale scellerato esempio quei signori ministri delle democrazie occidentali stan-no dando al mondo intero Fosse in mio potere manderei i carabinieri ad arrestare il ministro della Difesa italia-no per apologia di reato per istigazione a delinquere per complicitarsquo col terrorismo internazionale Tratto da La nonviolenza egrave in cammino Numero 1321 del 9 giugno 2006

Per contatti con la LA NONVIOLENZA E IN CAMMI-NO Direttore responsabile Peppe Sini Reda-zione strada S Barbara 9E 01100 Vi-terbo tel 0761353532 e-mail nba-wactinit

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Editoriali

Ormai egrave guerra di Cosma Belardo

A proposito della guerra aperta dal Va-ticano contro tutto il movimento GBLT

Ormai egrave guerra Ratzinger Ruini lrsquo Osservatore Romano ed Avvenire hanno dichiarato guerra su tutti i fronti agli omosessuali o meglio a tutto il movi-mento GBLT Guerra che si sposta ineso-rabilmente sul piano politico e dei diritti sanciti dalla Costituzione per ogni cittadi-no Sembra quasi che la politica delle de-stre sia unrsquoappendice del Catechismo della Chiesa cattolica Viene accusato un mini-stro della Repubblica di essere poco catto-lico - io direi poco ossequioso al dictat di Ratzinger - per aver detto che vanno rico-nosciuti anche pubblicamente i diritti delle coppie di fatto e viene detto da un partito di centrodestra quasi a conferma di come si intenda la politica in quella coalizione servire ubbidire mai controbattere alla volontagrave del santo padre come amano chiamare Ratzinger riducendo Dio quasi ad un optional In questi ultimi tempi mi sono arrivati molti inviti a lasciare la Chiesa cattolica addirittura mi sono pervenuti modelli per chiedere di essere sbattezzato quasi come lrsquoappartenere ad una chiesa fosse simile alla militanza in un partito o tifoseria per squadra No non esco dalla Chiesa di cui mi sento parte a pieno titolo non abbando-no la Chiesa Corpo mistico di Cristo di cui sono membro Rimarrograve in essa per combattere per essere allrsquoopposizione per contrastare una gerarchia potente severa dura per molti versi scandalosa rabbiosa contro chi trasgredisce non la legge divina ma la sua legge che non egrave la legge di Cristo Siamo noi cristiani che partendo dal Van-gelo dobbiamo richiamare la gerarchia alla conversione siamo noi Chiesa a dover richiamare il Papa e tutta la sua corte af-fincheacute riscoprano il Vangelo la Veritagrave e lrsquoAmore

Ormai nellrsquoanimo di quanti appartengono alla Curia romana si egrave instaurato una con-dizione di odio di disprezzo per una cate-goria che guarda caso richiama ogni gior-no la sporcizia che esiste tra la stessa gerarchia una sporcizia che egrave ben tenuta nascosta sotto il tappeto di casa Nellrsquoani-mo di Ratzinger dei Ruini dei Pompedda si egrave scatenato il desiderio della punizione ed ancor piugrave il sogno di vedere scomparire lrsquoomosessuale dalla faccia della terra Diritti alle coppie di fatto si purcheacute non siano gay Ecco il discorso del Vaticano che non fa piugrave una questione di sacramen-to di famiglia ma solo di totale chiusu-ra ai milioni di omosessuali che deside-rando di vivere una vita sentimentale equi-librata pulita e magari con la benedizione di Dio si vedono sempre piugrave disprezzati messi al bando come gli untori di manzo-niana memoria Questa gerarchia egrave quanto di piugrave primitivo oscurantista che la storia dopo lrsquoindimenticabile periodo dellrsquoinqui-sizione possa ricordare egrave ingiusta arro-gante presuntuosa fomentatrice di odio di omofobia sessuofobia e razzismo Una sola cosa le manca e certamente soffre per tale mancanza il potere di vita e di morte per il peccatore Il potere di poterci lincia-re E dire che pensavamo che lrsquointegralismo religioso fanatico ed antievangelico fosse solo quello di Khomeini Come vogliamo chiamare lrsquointervento di un pontefice che anzicheacute rivolgersi alle coscienze del popolo di cui dovrebbe esse-re guida si rivolge al Legislatore quasi dicendogli cosa debba o non debba fare Come considerare un presidente della CEI che in ogni suo intervento viola la laicitagrave dello Stato Italiano e ciograve che fanno i ve-scovi ed i cardinali nelle rispettive diocesi che sembrano sempre piugrave veri e propri feudi Questi potenti della Chiesa di Cristo sono violenti contro coloro che non si sottopon-gono ai loro voleri basti pensare ad alcuni documenti di Ratzinger quando ancora non era papa E sufficiente leggere i giornali di questi ultimi giorni per capire quale sia il sentimento di chi dovrebbe incarnare lrsquoa-

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more di Cristo per ciascun o di noi per capire a quale deriva siamo arrivati Uscire dalla Chiesa Mai Ci resto ma da dissidente da cristiano cattolico che non accetta quanto viene detto e fatto da chi nega Cristo tutti i giorni con le parole con le azioni con le omissioni con lo stile di vita Sono e resto cristiano cattolico sere-no e certo dellrsquoamore di Dio che non misu-ra la mia statura morale la mia condizione di figlio bisognoso del suo infinito amore dallrsquouso che faccio del mio orientamento sessuale Resto in questa Chiesa percheacute egrave la Chiesa di Cristo e non del paparesto percheacute voglio sperare in una conversione di coloro che oggi volentieri ci mandereb-bero al rogo percheacute voglio sperare in un ritorno alla Chiesa primitiva alla Chiesa di tutti in cui non basta ad un papa affac-ciarsi da una finestra ed invitare migliaia di persone a prodigarsi per la moltitudine di bambini che muore di fame di malattia senza svestirsi dei privilegi delle immense ricchezze degli agi che caratterizzano la sua esistenza Ersquo vergognoso egrave scandalo-so egrave un vero rinnegare Cristo crocifigger-lo quotidianamente Del resto Vico ci ricorda come la storia si ripete corsi e ricorsi storici Chi condannograve Cristo a morte Il popolo ma solo dopo che a pronunciare la sentenza era stato il sinedrio Chi ha stravolto il volto di Dio oggi Chi ha stravolto il suo messaggio Chi uccide quotidianamente il Cristo del Vangelo La risposta per un cristiano onesto non becero non bigotto dovrebbe essere piugrave che scontata Come egrave possibile che per questa gente lrsquounico vero orrendo peccato da persegui-re con ogni mezzo sia il peccato contro la castitagrave Ma il primo comandamento di Gesugrave non egrave forse stato Amatevi come io vi ho ama-to magari fino alla morte Non ha detto Ama il tuo nemico E quante parole quanti discorsi questi potenti della Chiesa spendono su queste parole di Cristo Pochissime percheacute impe-gnati a lottare contro quanti vivono il pro-prio orientamento sessuale secondo la loro

reale natura contro chi vuole dare ordine serenitagrave stabilitagrave visibilitagrave legalitagrave al pro-prio essere gay e magari alla sua unione di fatto che non rappresenta assolutamente una negazione della famiglia ne un atten-tato a tale istituzione Impegnata ad arraf-farsi lrsquo8 per mille e non certo solo in favo-re dei fratelli che muoiono di fame Basta vedere lo sfarzo in cui trascorrono le loro giornate Sono ben altri i modelli sociali e percheacute no religiosi la cui ricaduta sulla famiglia egrave estremamente dannosa direi esiziale e contro cui nulla viene detto e fatto In questa Chiesa non crsquoegrave limite alla man-canza di misericordia Anzi direi che tale parola egrave intesa solo ed esclusivamente nel suo valore astratto Se facciamo un riscontro storico ci rendia-mo conto di come la Sinagoga non ebbe compassione di Cristo e lo offrigrave vittima al Padre ma questo non fu un fatto isolato molti nella storia sono stati sacrificati dalla stessa Chiesa di appartenenza quasi a rea-lizzare le parole di Cristo Verragrave lrsquoora in cui chiunque vi uccideragrave crederagrave di rende-re culto a Dio (Gv 162) E allora di che meravigliarci Oggi 23 maggio anno 2006 dalla venuta di Gesugrave il Vangelo quello non di Ratzinger ma di Cristo an-cora non egrave entrato nelle vene della gerar-chia che pretende di governare con rispet-tabile autoritagrave la Chiesa di Dio Tocca a noi cristiani ridare al Volto di Dio la sua vera identitagrave e ciograve non vuole dire relativismo anzi il contrario Ridare a Dio il Suo vero volto significa scegliere un percorso difficile ed irto si-gnifica mettersi in discussione ed in gioco ogni giorno ogni momento Il relativismo lo trovo proprio in chi vor-rebbe combatterlo assurditagrave della vita Cosa significa vivere il Vangelo secondo il proprio punto di vista e non secondo il suo vero reale autentico dettato Non egrave forse relativismo questo A me come cristiano interessa non quanto dice Ratzinger ma quanto ha detto Gesugrave e tendo con ogni sforzo non sempre con successo di fare ciograve che ha fatto Lui Tra una legge del papa che mette fuori porta

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che esclude e mostra compassione per un omosessuale io scelgo la legge di Gesugrave che perdona lrsquoadultera la prostituta il pubblicano che sceglie gli ultimi che si fa ultimo che conosce le piugrave basse miserie dellrsquouomo per aiutarlo a risalire e ricon-quistare la dignitagrave di figlio di Dio quella dignitagrave persa che Egli egrave venuto a recupera-re Non voglio si pensi che mio intento sia quello di mescolare le carte Quanto detto nasce da una mia piena e totale convinzio-ne sostenuta da un ragionamento logico che comunque egrave suscettibile di critica Ogni uomo egrave opera delle mani di Dio e proprio percheacute opera di un Artista perfetto non puograve presentare difetti di fabbrica Se non ho scelto il mio orientamento come non lo sceglie lrsquoetero dovrsquoegrave la colpa Sap-piamo tutti che per esserci colpa occorra che ci sia reato Nel caso di quanti appar-tengono alla realtagrave GBLT non vi egrave alcuna colpa se non quando si fa un uso lussurio-so del proprio orientamento sessuale ma questo appartiene alla morale in genere e non solo alla realtagrave gay

Noi cristiani dobbiamo a dispetto del ma-le che ci viene fatto riscoprire la miseri-cordia la capacitagrave di perdonare che co-munque non significa dovere accettare supinamente tutto quanto detto e fatto dal-la curia romana Dobbiamo invitare il Pa-pa i vescovi fino allrsquoultimo sacerdote a dialogare con fraterno amore a perdonare a non inveire contro tutti noi ad aprirci le braccia sullrsquoesempio di Cristo Se conti-nueranno su questa strada di totale chiusu-ra di intromissione nelle faccende politi-che di casa nostra offendendo la laicitagrave dello Stato e condizionandola ai propri interessi se continueranno a fare dei distinguo nellrsquoamare si troveranno un giorno se ne avranno tempo a chiedere perdono anche a noi tutti che quotidiana-mente sperimentiamo sulla nostra pelle il loro disprezzo

Cosma Belardo Fondatore della Mailing List Amare col cuore di Dio - Omosessuali ecu-

menici in cammino martedigrave 23 maggio 2006

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Editoriale

ForzahellipGhana di don Vitaliano Della Sala

httpwwwdonvitalianoit Ho sempre ldquoodiatordquo il calcio sono infatti convinto che serve quasi esclusivamente come controllo sociale gli stadi moderni come gli anfiteatri romani i calciatori co-me i gladiatori il pubblicohellipegrave sempre lo stesso Panem et circenses diceva Giove-nale pane e spettacoli al circo per tenere buona la plebe dei suburbi il calcio e tutto quello gli ruota intorno per tenere buoni precari disoccupati sottopagati frustrati stressati depressi scontenti delle tante ldquoperiferierdquo reali e sociali Eppure da qualche anno sono presidente di una squadra dilettantistica di calcio la ldquoS S C SantrsquoAngelo a Scalardquo che gioca in II categoria In un paese piccolo come quello dove sono stato parroco e dove vi-vo il calcio egrave lrsquounico momento di aggre-gazione e di crescita per i ragazzi In questi giorni il calcio egrave al centro del dibattito nazionale e non solo per i prossi-mi mondiali ma soprattutto per ldquocalciopolirdquo lo scandalo delle partite truc-cate e vendute lo squallore di dirigenti disonesti e scrocconi i fiumi di danaro sperperato Di calcio si parla si discute si accusa si lanciano allarmi qualcuno dice che il calcio egrave tutto un imbroglio egrave sullrsquoor-lo del fallimento del crollo finanziario inevitabile qualche altro lo difende a spa-da tratta Chi crede nei valori fondamentali dello sport - passione abnegazione spirito di sacrificio sana competizione - si rallegra si illude e dice forse egrave arrivato il nostro momento Il momento ad esempio dei tantissimi volontari che con tanta forza e dignitagrave impiegano il proprio tempo gratui-tamente sui numerosi e polverosi campi del calcio dilettantistico italiano Il calcio e piugrave in generale lo sport dilettantistico rappresenta la forza di base del movimento sportivo del nostro Paese caratterizzato da

una profonda partecipazione democratica e autogestione che rendono il nostro model-lo unico a livello mondiale Dopo ldquocalciopolirdquo questi ldquomalatirdquo del calcio che fanno sacrifici enormi per permettere a dei ragazzi di sognare ancora correndo dietro ad un pallone cominciano a pensare che drsquoora in avanti saragrave piugrave facile occuparsi del calcio cosiddetto ldquominorerdquo Io sono pessimista Penso che ben presto lrsquoottimismo lrsquoentusiasmo le speranze che le cose possano finalmente cambiare nel calcio lasceranno il posto allrsquoamarezza allo sconforto alla sconfitta E saremo alle solite hanno allarmato il Paese ci hanno fatto lezioncine su come ldquomoralizzare chi governa il calciordquo hanno messo sotto in-chiesta qualcuno che sono pronto a scom-mettere ne usciragrave immacolato e richiama-to i Presidenti delle societagrave di calcio a te-ner drsquoocchio i bilanci invece si continue-ragrave con il solito andazzo e si continueranno a buttar via fior di milioni di euro per comprare calciatori famosi Tutto questo alla faccia della ldquomoralizzazione del cal-ciordquo E con tanto di faccia tosta si conti-nueranno a chiedere lucrosi finanziamenti al governo per non far morire lo sport piugrave seguito in Italia I dirigenti nazionali e i giornalisti al loro servizio riprenderanno a raccontarci che il calcio professionistico egrave quello che conta egrave quotato in borsa egrave una societagrave per azioni dai contratti milionari egrave quello delle TV a pagamento insomma egrave unrsquoaltra cosa un calcio secondo me lontano dal calcio vero quello che si gioca arrangiandosi per strada o per i piugrave fortunati sugli sganghe-rati campi comunali e parrocchiali il cal-cio delle autotassazioni per pagare lrsquoiscri-zione delle collette per saldare il conto della lavanderia In questi giorni insieme ai dirigenti della squadra di cui sono presidente abbiamo chiuso i risicati conti del campionato appe-na concluso e stiamo cominciando a pen-sare al prossimo Dovremo racimolare i soldi per lrsquoesosissima iscrizione al cam-pionato una colletta tra i simpatizzanti forse un aiutino dalla parrocchia il Comu-ne che a malincuore mette gratuitamente

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a disposizione le strutture sportive E poi si dovranno organizzare le trasferte si dovragrave reperire una divisa nuova e pensare a come pagare le altre spese per il prossi-mo anno Qualcuno ci consiglieragrave di ricor-rere a qualche sponsor ma chi puograve spon-sorizzarci in un paese di 700 abitanti con due salumerie e un bar come uniche attivi-tagrave ldquoimprenditorialirdquo Il pessimismo aumenta ogni anno e ti vie-ne da pensare che non si puograve permettere che i ragazzi non abbiano nemmeno piugrave la possibilitagrave di sognare dopo il calcio a pa-gamento in TV dopo gli aumenti dei bi-glietti della partita allo stadio tolgono loro anche la partita la domenica nel piccolo e polveroso campetto di calcio un campo sportivo di merda ma pur sempre il nostro campo sportivo In un paese privo di qual-siasi altra struttura sportiva il campo di calcio rappresenta il punto riferimento per tanti giovani e meno giovani che li porta via dalle tentazioni della strada e della noia che offre uno ldquosfogordquo e uno ldquosvagordquo sani E pensare che alle assemblee dei comitati sportivi nazionali e regionali e delle fede-razioni ci raccontano ancora la barzelletta del dilettantismo della solidarietagrave dellrsquoas-sociazionismo ldquoonlusrdquo dellrsquoimportante funzione sociale da noi svolta E non solo poi vieni a sapere anche che il presidente della Lega Nazionale Dilettanti ed i presi-denti dei Comitati Regionali della Federa-zione Italiana Gioco Calcio si sono attri-buiti uno stipendio dellrsquoordine di circa 100 mila euro annui per il primo e 25 mila euro per i secondi cosigrave alla faccia del dilettantismo arrotondano stipendio eo pensioni Allora lo scetticismo diventa vera e propria ldquoincazzaturardquo E ci si do-manda come devono sopravvivere le so-cietagrave minori Con quali soldi si deve con-cretizzare un dignitoso settore giovanile Come coprire le enormi spese E percheacute continuare a finanziare la struttura elefan-tiaca della Lega Nazionale Dilettanti che sembra interessata solo al numero di socie-tagrave iscritte ai vari campionati e alle loro quote di iscrizione senza darti nessun ser-vizi in cambio

Durante i prossimi 25 giorni moltissimi italiani saranno incollati agli schermi tele-visivi per seguire i mondiali di calcio ma non potranno fare a meno di pensare a ldquocalciopolirdquo i tifosi degli azzurri spero non dimentichino il campionato italiano falsato le partite truccate gli scudetti de-cisi a tavolino a inizio campionato il mer-cato degli arbitri comprati e venduti i con-tratti milionari dei calciatori i fan del cal-cio non dovranno dimenticarsi dello schifo nel quale sguazza il circo calcistico italia-no spesso con la complicitagrave e la copertura di tanti E chi ci dice che i mondiali di calcio non navighino nello stesso squallore Basti solo pensare ai miliardi che ruotano attor-no a questo evento e ricordare alcuni arbi-traggi almeno discutibili degli scorsi mondiali in Corea-Giappone Chi ama lo sport non puograve restarsene indifferente pen-sando che spesso questo viene gestito da veri delinquenti e da affaristi disonesti che nulla hanno a che fare con lrsquoagonismo sportivo non puograve non indignarsi vedendo la gioia per il bel gioco delle squadre offu-scata dagli interrogatori ai quali Borrelli sta sottoponendo dirigenti sportivi e cal-ciatori Saragrave per questo e percheacute io rifiuto di omo-logarmi alla maggioranza ma piugrave ancora percheacute non tollero di essere preso per fesso da chi propone un moderno Panem et cir-censes per tenerci buonihellipio comincerograve a seguire i mondiali di calcio tifando per la squadra del Ghana sperando che qualcuno ancora sogni e giochi un calcio corretto e genuino SantrsquoAngelo a Scala (Av) 12 giugno 2006 don Vitaliano Della Sala (347 3679191) presidente della ldquoS S C SANTrsquoANGE-LO A SCALArdquo httpwwwdonvitalianoit Lunedigrave 12 giugno 2006

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Editoriale

Afghanistan che fare

di Sergio Paronetto

Ringraziamo Sergio Paronetto[paxchristi_paronettoyahoocom]

per questo intervento Leggo dellrsquoipotesi di mandare piugrave soldati in Afghanistan Secondo il generale Trica-rico capo di stato maggiore dellrsquoaeronau-tica sei aerei Amx sono pronti a partire Lrsquoidea mi sembra non solo incoerente con il programma dellrsquoUnione ma anche del tutto controproducente proprio ai fini della lotta al terrorismo e del ripristino della democrazia Sono giagrave passati cinque anni dallrsquointer-vento militare Pochissimi ricordano le morti civili Solo nei primi tre mesi dellrsquointervento (7 otto-bre 2001-16 gennaio 2002) i civili uccisi gli effetti collaterali sono stati 3800 (inchiesta Marc Herold Universitagrave del New Hampshire) Ogni settimana aumen-tano gli attentati e i morti sia tra i soldati occidentali sia tra i civili afgani Cosa stiamo difendendo realmente in Af-ghanistan Proteggiamo la permanente sottomissione delle donne Secondo il Rapporto 2005 di Amnesty International esse hanno continuato a subire livelli di violenza sistematica e dif-fusa e discriminazioni sia in ambito pub-blico che privato Sosteniamo la mancan-za di libertagrave religiosa tanto sbandierata come regola fondamentale della democra-zia La vicenda di Abdul Rahaman lrsquoapostata afgano che stava per essere condannato a morte per la sua conversione al cristianesimo egrave emblematica di una situazione diffusa Per quanto tempo dovremo rimanere in forme militari Al di lagrave dellrsquoapprezzato (si dice) compor-tamento individuale dei nostri soldati bi-

sogna saper vedere la cruda realtagrave dei fatti Ci interessa prevenire la tossicodipenden-za nel mondo in Italia e colpire i mercanti di morte Allora bisogna dolorosamente ma lucidamente ammettere che al di lagrave delle intenzioni i soldati sono alleati dei signori della guerra padroni del commercio dellrsquooppio che stanno guada-gnando cifre colossali Il narcotraffico dichiara lrsquoUfficio Anti-droga dellrsquoONU egrave la fonte principale del-lrsquoinstabilitagrave e del terrorismo Ci sta a cuo-re la lotta allrsquoeroina ottenuta con lrsquooppio afgano che uccide molti giovani Il giro afgano drsquoaffari osserva Luciano Bertozzi (Rocca n 11 2006) egrave stimabile in 23 miliardi di dollari che sono reinvestiti nel-le armi e nel pagamento dei combattenti in una spirale perversa che promette sem-pre maggiori sofferenze Ersquo certamente piugrave produttivo investire risorse per la risoluzione di alcuni proble-mi economici e sociali e attivare unrsquoampia rete di solidarietagrave e di cooperazione legata alle Nazioni Unite alla Comunitagrave europea e allrsquoiniziativa internazionale Uno degli obiettivi prioritari egrave quello di sminare il paese uno dei piugrave a rischio nel mondo Mi sembra urgente riprendere la Campagna per la messa al bando delle mine mettendo a fuoco lrsquoobiettivo dello sminamento e della riabilitazione delle numerose vittime colpite da queste armi di distruzione di massa che uccidono o muti-lano dopo ogni guerra per moltissimi anni tantissime persone Penso non solo allrsquoAf-ghanistan ma anche al Sudan e al Corno drsquoAfrica alla Cambogia e allrsquoAngola Un impegno umanitario di lunga durata Una vera grande missione di pace Unrsquoazione solidale legata alla guarigione di immense ferite alla riconciliazione tra le persone e i popoli alla difesa e alla cura della vita di ogni vita sempre e ovunque Verona 150606 Sergio Paronetto

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Editoriale Il Papa e Dio

di Giovanni Sarubbi Ieri abbiamo ricevuto alcune lettere sul discorso di Benedetto XVI nel campo di sterminio di Aushwitz di domenica 28 maggio scorso Ne riportiamo alcune La prima egrave di don Aldo Antonelli che cosigrave scrive Antonio Tognoni mi scrive ASCOLTAMI DON ALDO UN PAPA TE-OLOGO DI GRAN-CLASSE CHE DI FRONTE AD AUSWITZ SI CHIEDE PER-CHErsquo DIO HA TACIUTO FORSE DI DIO NE SA POCO E MALE SPIACENTE PER LUI CARI SALUTI ANTONIO Gli ho risposto in questi termini Hai ragione caro Antonio Da anni mi affatico e mi arrovello il cer-vello per far passare nella coscienza dei credenti un principio elementarissimo della fede NON SCARICARE SU DIO LE NOSTRE RESPONSABILITArsquo Ora ci si mette anche il papa a remare contro Ed allora prendo lezione da Epicuro che ebbe a scrivere Non egrave irreligioso chi rinnega gli dei del volgo ma chi le opinio-ni del volgo applica agli dei Non ho parole Aldo Antonelli La seconda egrave dellrsquoamica scrittrice Hagravento (httpwwwhantoit) che cosigrave scrive Durante la visita al campo di concentra-mento di Auschwitz il Papa ha detto ldquoDovrsquoera Dio Percheacute Dio ha taciutordquo Propongo umilmente la probabile risposta di ciograve che siamo abituati a chiamare Dio Egli forse risponderebbe ldquoNon ho taciuto Il problema egrave che gli Umani ovvero gli Animali con due zampe

rilasciate sui fianchi sono ancora sordirdquo Per concludere uomini illustri hanno lrsquo-obbligo dopo essersi porti od aver porto lrsquoanzidetta domanda di soggiungere subi-to una risposta anche una semplice ipote-sihellip Cordialitagrave Hagravento Condividiamo in pieno le riflessioni e lo sconforto sia di don Aldo che di Hagravento Questo voler scaricare su Dio le responsa-bilitagrave che sono tutte umane egrave un vizio vec-chio come il mondo Lo ritroviamo nella Bibbia ad esempio nel racconto della cacciata dal paradiso terreste Sia Adamo che Eva giocano a scaricare su qualcun altro le proprie responsabilitagrave Adamo le scarica su Dio dicendogli laquoLa donna che tu mi hai posta accanto mi ha dato dellrsquoal-bero e io ne ho mangiatoraquo (Gen 312) Eva le scarica sul serpente ma in realtagrave su Dio stesso percheacute laquoIl serpente era la piugrave astuta di tutte le bestie selvatiche fatte dal Signo-re Dioraquo (Gen 31) Stupisce che un fine teologo come viene descritto di solito Benedetto XVI cada in un errore cosigrave grave che neppure un par-roco di campagna commetterebbe Stupi-sce per le poche battute sbrigative dedicate allrsquoargomento che non si legano in alcun modo alla riflessione sul cosiddetto ldquosilenzio di Diordquo di tuttrsquoaltro spessore che da oltre trentadue secoli accompagna lrsquoebraismo (vedi articolo di rav di Ric-cardo Di Segni nella sezione ebraismo sul nostro sito) Sulla questione della Shoha poi le re-sponsabilitagrave delle chiese cristiane di tutte nessuna esclusa sono gravi ed arcinote Basterebbe leggere il libro di Goldenha-gen laquoI volenterosi carnefici di Hitlerraquo per rendersene conto oppure la tabella ripor-tata a pag 268-269 del libro di Hans Kuumlng dal titolo Ebraismo passato presente futu-ro BUR saggi 1991 allrsquointerno di un capi-tolo dal titolo significativo Il fatale anti-semitismo di un cattolico Adolf Hitler Ma come con ricordare quello che il Papato ha fatto per secoli contro gli ebrei Ricordia-

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mo ad esempio Papa Paolo IV al secolo cardinale Pietro Caraffa che egrave stato Papa nel 1555 in piena Controriforma Egli egrave stato il piugrave feroce e accanito persecutore degli Ebrei e degli eretici in genere A lui si deve nel 1542 quando era ancora cardi-nale lrsquoistituzione a Roma del Tribunale del SantrsquoUffizio quello dei roghi degli eretici o degli omosessuali o piugrave sempli-cemente di tutti coloro che si opponevano al potere temporale dei papi A lui si deve lrsquoistituzione dei ghetti per gli ebrei A lui si deve tutto quanto di peggio egrave esistito in termini di antisemitismo Basti pensare che la stella gialla cucita addosso agli e-brei rinchiusi nei campi di sterminio nazi-sti era proprio quella da lui ideata nel 155-5 Come non ricordare che nella liturgia cat-tolica del venerdigrave santo fino al Concilio Vaticano II si pregava per i ldquoperfidi e-breirdquo E come dimenticare infine lrsquoorren-do libro di Lutero contro gli ebrei usato a piene mani dalla propaganda nazista per ottenere il consenso dei protestanti tede-schi alla politica del Terzo reich Lrsquointervento del Papa ad Auschwitz in realtagrave fa emergere in modo inequivocabile la volontagrave di rimozione delle responsabili-

tagrave delle chiese cristiane nei confronti dellrsquo-antisemitismo Volontagrave di rimozione che si puograve trovare ecumenicamente sia fra i cat-tolici che fra i protestanti e che si manife-sta di solito con lrsquoesaltazione di quanti cattolici o protestanti sono morti nei cam-pi di sterminio Si usano i nomi per esem-pio di Edit Stein o di Dietrich Boneffer per coprire le responsabilitagrave delle chiese che nella loro grande maggioranza soste-nevano il nazismo Si dimentica di dire ad esempio che Dietrich Boneffer aveva at-torno a se uno sparuto gruppo di pastori protestanti Sarebbe stato interessante che un papa tedesco rispondesse ad alcune domande precise Percheacute ad esempio la chiesa cat-tolica firmograve il concordato con Hitler Do-manda analoga si potrebbe rivolgere alle chiese protestanti Percheacute ad esempio i pastori protestanti giurarono fedeltagrave ad Hitler nel giorno del suo genetliaco Si preferisce cosigrave porre domande a Dio per evitare di dare le risposte che competono allrsquouomo Trionfa cosigrave la menzogna E quando la menzogna viene venduta per veritagrave e la veritagrave per menzogna la guerra egrave dietro lrsquoangolo Martedigrave 30 maggio 2006

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Caro Benedetto eacute inutile che tu chieda a Dio percheacute ad Auscwitz ha taciuto percheacute non eacute intervenuto a fermare la tremenda catena di montaggio dellrsquoassassinio e della morte Il Dio dellrsquoAlleanza il Dio religioso onni-potente e buono non puograve reggere Au-scwitz La Sua bontagrave avrebbe innescato lrsquoonnipotenza e le preghiere delle future vittime avrebbero trovato ascolto e rispo-sta positiva Ma Dio e ce lrsquoha detto Gesugrave cioegrave Lui stesso fattosi carne non eacute fatto cosigrave e la tua domanda oltre che inutile eacute rivelatrice che tu sei rimasto fermo al Dio dellrsquo Alleanza e non conosci ancora il Padre buono ma non onnipotente rivela-toci dal Figlio Questrsquoultimo ti avrebbe risposto che a tacere non era stato Lui che a non interve-nire non era stato Lui la cui Parola si fece carne ed abitograve fra noi A tacere a non intervenire siamo stati noi uomini sarebbe bastato al primo comizio di Hitler valutati i contenuti dei suoi enun-ciati chiamare la guardia medica di qual-che ospedale psichiatrico far intervenire due infermieri in camice bianco e la storia del mondo avrebbe potuto prendere una piega diversa I tedeschi invece e fra essi i cristiani e fra essi i cattolici si alzarono in piedi ad applaudire e divennero le mani del progetto maligno Gesugrave come dicevo non ha taciuto ma ha giagrave parlato e si eacute lasciato assassinare dai sacerdoti del Dio religioso pur di farci capire che se lrsquoAmore non viene incarnato da noi se manca il ldquosirdquo dato che noi sia-mo le mani del Suo amore per noi e la condanna della ricchezza dellrsquoaccumulo privato dato che i terminali di dio-condivisione cioegrave noi non possono non vivere la cultura del necessario e la condi-visione con amore

Saragrave molto difficile allora per una guida cieca riuscire a fare aprire gli occhi di coloro che sono guerci E poi nella tua visita al campo di stermi-nio crsquoegrave stata unrsquoaltra cosa che ho trovato tragicamente ingiusta ad Auscwitz egrave piugrave che necessario egrave ineludibile andare nella Veritagrave altrimenti non solo si offende la memoria dello sterminato dolore delle vittime ma anche si lasciano i cancelli aperti ad Auscwitz futurihellip E la Veritagrave sono anche le enormi responsa-bilitagrave dei cattolici tedeschi se il potere fu affidato al piugrave schifoso gruppo di criminali assassini che lrsquoEuropa dalle presunte ldquoradici cristianerdquo abbia mai partorito Sa-rebbe quindi stato necessario un ldquomea cul-pardquo tanto determinato caro Benedetto da toglierti il coraggio di varcare il cancello E se fosse vero che i criminali nazisti vole-vano annientare gli Ebrei per poter cancel-lare anche il cristianesimo allora mi devi spiegare anche il percheacute i cattolici tedeschi votarono per loro percheacute sciolsero il loro partito in quello nazista percheacute il Vaticano fece un concordato con loro percheacute essi insieme a tutte le altre forze reazionarie affidarono al loro capo ad Hitler i pieni poteri pur sapendo bene (il Mein kampf eacute del 1923) qual era il suo ldquoevangelicordquo pro-gramma politico lrsquoaffermazione dei piugrave forti la razza ariana e lrsquoeliminazione di tutti i ldquodiversirdquo percheacute impuri Quindi caro Benedetto sarebbe stato me-glio evitare la profanazione chiedendo un perdono nella Veritagrave Il rimanere al di qua del cancello poi for-se ti avrebbe potuto offrire una preziosa opportunitagrave Forse il filo spinato la barrie-ra fra gli oppressori e gli oppressi di quel tragico momento storico ti avrebbe potuto far aprire gli occhi sullrsquoAuscwitz di oggi sulla tragica divisione fra Nord e Sud del

ldquoUna domanda inutilehellip una domanda rivelatricerdquo

di Mario Mariotti Ancora su Benedetto XVI e la shoah

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mondo su quei meccanismi strutturali capitalismo privato e mercato e su quella cultura soggettiva (ricco eacute bello ed anche buono) che lasciano morire 30000 piccini ogni giorno per miseria sfruttamento ed omissione di solidarietagrave negando alle pic-cole vite anche uno spicciolo mentre le guerre di aggressione quelle per procura e quelle preventive bruciano enormi quantitagrave di risorse usate non per servire ma per soffocare la vita Ma su questo su questa tua eventuale rinascita anche se vecchio non ho sentito parola ecco il silenzio ec-co la mancanza di profezia piugrave pesante del piugrave pesante macignohellip Eacute proprio vero la Veritagrave in bocca ai ricchi non ci puograve proprio stare E quando essi La accalappiano la loro condizione La nega essi sono la controtestimonianza di Lei Chi conoscesse Dio e parlasse con Lui entrerebbe in comunione con Lui Ric-chezza e potere allora si dissolverebbero e avremmo la eco dellrsquoesperienza di libertagrave e di amore di Francesco drsquoAssisi Caro Benedetto prova a riflettere ti vuoi porre come guida spirituale e sei ben ac-cetto sia al Tempio che allrsquoImpero Pensa alla fine che Qualcuno fa fare a chi non sa neacute di carne e neacute di pesce Lrsquoincarnazione del Verbo col tuo contribu-to continua ad attendere e gli Auscwitz di ieri e di oggi resteranno anche domani mentre il servizio a Mammona al Beati i ricchi travestito da Dio cristiano nelle preghiere e nelle pratiche religiose ci mantiene nella tragica alienazione di colo-ro che rifiutano la prassi della condivisio-ne e si aggrappano in buona o cattiva fe-de al verbo ldquocredererdquohellip Mario Mariotti - 10 giugno 2006

Poesia Gabriel Impaglione

Argentina Tratto da Carte di Sardinia

Il vento egrave un fiume perduto Scorre notturno la sua multitu-dine minuta Crsquoegrave unrsquoora fragile luna di pane lontana da un bambino Nelle gemme la tua carezza len-ta e marzo nellrsquoisola Tu vieni come il giorno che na-sce a parlarmi della vita e marzo nella patria lontana Lagrave le ferite sono calli in tumulto e il vento donna mia marcia in silenzio tristementehellip corteo di volti e parole Persistente ondeggigraveo di memo-rie Mai Piugrave nel suo eco ingovernabile

Da Isola Nera 134 Casa di poesia e letteratura egrave uno spazio di libertagrave e di

bellezza per un mondo di libertagrave e bellez-za che si costruisce in una cultura di

pace Direzione Giovanna Mulas - Coor-dinazione Gabriel Impaglione Giugno

2006 - Lanusei Sardegna mulasgiovvannahotmailcom

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Nel 60deg anniversario della nascita della Repubblica italiana e dellrsquoAssemblea Co-stituente lrsquoAvvenire (il giornale dei vesco-vi della Chiesa cattolico-romana) lo ha commentato con un ldquoeditorialerdquo di Giuse-pe Anzani titolato (molto pertinentemen-te) ldquoPrimato della persona La repubbli-ca in noirdquo (02 giugno 2006) in cui si ra-giona in particolar modo degli articoli 2 e 3 del Patto dei nostri rsquoPadrirsquo e delle nostre rsquoMadrirsquo Costituenti Salvo qualche rsquobattutarsquo ambigua come quando si scrive e si sostiene che ldquoil bari-centro dellrsquoequilibrio resta il primato della persona umana di cui egrave matrice la cultura cattolicardquo - dove non si comprende se si parla della cultura universale di tutto il genere umano o della cultura che si richia-ma alla particolare istituzione che si chia-ma Chiesa rsquocattolicarsquo (un porsquo come se si parlasse in nome dellrsquoItalia e qualcuno chiedesse scusa ma parli come italiano o come esponente di un partito che si chiama ldquoforzahellipItaliardquo) - il discorso egrave tuttavia per lo piugrave accettabilehellip Premesso questo si puograve certamente condi-videre quanto viene sostenuto alla fine dellrsquoeditoriale relativamente al ldquodiritto alla vitardquo (ldquoesso sta in cima al catalogo rsquoapertorsquo dellrsquoarticolo 2 sta in cima alla promessa irretrattabile dellrsquoart 3rdquo) e alla necessitagrave di una responsabile attenzione verso di essa (ldquoNon declini mai la difesa della vita senza di essa egrave la Repubblica che declinardquo) Ma detto questo lrsquoambigui-tagrave immediatamente ritorna e sollecita a riporsi forti interrogativi su che cosa stia sostenendo chi ha scritto quanto ha scritto e da dove e in nome di Chi parla Parla un uomo che parla con se stesso e con un altro cittadino o con unrsquoaltra cittadina come un italiano comune (- universale cattolico) o come un esponente del partito rsquocomunersquo (rsquouniversalersquo rsquocattolicorsquo) O

ancora come un cittadino di un partito che dialoga col cittadino o con la cittadina di un altro partito per discutere e decidere su quali decisioni prendere per meglio segui-re lrsquoindicazione della Costituzione della Legge dei nostri rsquoPadrirsquo e delle nostre rsquoMadrirsquo che ci ha fatti - e invita a volerci - uomini liberi e donne libere cittadini-sovrani e cittadine-sovrane Nonostante tante sollecitazioni a sciogliere i nodi e chiarirsi le idee da ogni parte - dentro e fuori le istituzioni cattoliche crsquoegrave ancora molta confusione nel cielo del par-tito rsquocattolicorsquo italiano non hanno affatto ben capito neacute la unitagrave-distinzione tra la ldquoBibbia civilerdquo e la ldquoBibbia religiosardquo neacute tantomeno la radicale differenza che corre tra ldquoDiordquo e ldquoMammonardquo o che egrave lo stesso tra la Legge del Faraone o del Vitello drsquoo-ro e la Legge di Mosegrave E non hanno an-cora ben-capito che Repubblica dentro di noi hellip non significa affatto Monarchia o Repubblica rsquocattolicarsquo neacute dentro neacute fuori di noi e nemmeno Repubblica delle banane in noi o fuori di noi Il messaggio del patto costituzionale come quello del patto eu-angelico hellipe della montagna egrave ben-altro La Costituzione egrave - ripetiamo come ha detto e testimoniato con il lavoro di tutto il suo settennato il nostro Presidente Carlo A Ciampi - la nostra ldquoBibbia civilerdquo la Legge e il Patto di Alleanza dei nostri rsquoPadrirsquo e delle nostre rsquoMadrirsquo Costituenti (21 cittadine-sovrane presero parte ai lavo-ri dellrsquoAssemlea) e non la rsquoLeggersquo di ldquomammasantissimardquo e del ldquogrande fratel-lordquo hellip che si spaccia per eterno Padre no-stro e Sposo della Madre nostra quale cecitagrave e quanta zoppigravea nella testa e nel cuore e quale offesa nei confronti della nostra Legge dei nostri rsquoPadrirsquo e delle no-stre rsquoMadrirsquo- di tutti e tutte noi e anche dei nostri cari italiani cattolici e delle no-

25 Giugno Salviamo la Costituzione

La repubblica in noi hellip e la rsquocattolicarsquo monarchia edipica

di Federico La Sala

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stre care italiane cattoliche Nel 60deg Anniversario della nascita della Repubblica italiana e della Assemblea dei nostri rsquoPadri e delle nostre rsquoMadrirsquo Costi-tuenti tutti i cittadini e tutte le cittadine di Italia non possono che essere memori riconoscenti e orgogliosi e orgogliose di essere cittadine italiane e cittadini italiani e festeggiare con milioni di voci e con milioni di colori la Repubblica e la Costi-tuzione di Italia e cercare con tutto il loro cuore con tutto il loro corpo e con tutto il loro spirito di agire in modo che sia per loro stessi e stesse sia per i loro figli e le loro figlie hellip lrsquo ldquoavvenirerdquo sia piugrave bello degno di esseri umani liberi giusti e paci-fici Che lrsquoAmore dei nostri rsquoPadrirsquo e delle nostre rsquoMadrirsquo illumini sempre il cammino di tutti gli italiani e di tutte le italianehellipViva la Costituzione Viva lrsquoItalia (03062006) Federico La Sala Domenica 04 giugno 2006

laquoIo sono il Signore tuo Dio

non avrai altri degravei di fronte a me

Non ti farai idolo neacute immagine alcuna di ciograve che egrave lassugrave nel cielo neacute di ciograve che egrave quaggiugrave sulla ter-

ra neacute di ciograve che egrave nelle acque sotto la terra

Non pronuncerai invano il nome del Signore tuo Dio

Ricordati del giorno di sabato per santificarlo

Onora tuo padre e tua madre Esodo 201-12

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Dialogo cristianoislamico

Islam che fare Un decalogo

Il testo egrave apparso su Settimana del 4 giugno 2006n22 4 quale contribu-to al nuovo Governo italiano e alla nuova amministrazione di Milano

Testo elaborato da Paolo Branca do-

cente di lingua e letteratura araba universitagrave cattolica del Sacro Cuore di

Milano Stefano Allievi docente di sociologia universitagrave degli studi di

Padova Silvio Ferrari docente nelle universitagrave di Milano e Lovanio Mario Scialoja presidente della Lega musul-

mana mondiale-Italia

Ringraziamo don Giuliano Zatti del Servizio diocesano per le relazioni cri-stiano-islamiche di Padova per averci inviato questo importante testo come contributo al dialogo cristianoislamico

La presenza di musulmani in Italia ha or-mai raggiunto una tale massa critica da non consentire che il fenomeno sia gestito soltanto attraverso forme drsquointervento e-stemporanee e improvvisate comrsquoegrave spesso stato finora Lrsquoimpegno di molti che si sono prodigati sia da parte italiana che da parte islamica con numerose iniziative conferma le potenzialitagrave di un tessuto so-ciale vivo e attivo ma proprio per non vanificare tali energie e al fine di evitare derive che hanno interessato di recente altri paesi europei ci sembra indispensabi-le che le istituzioni e i cittadini - italiani e non - coinvolti a vario titolo nella questio-ne trovino modalitagrave per riflettere e agire insieme allrsquointerno di un progetto comune ispirato a principi chiari e condivisi Per questo mentre il nostro paese vive un decisivo momento di riformulazione degli equilibri politici e delle sue prospettive di riforma riteniamo doveroso richiamare alcuni punti che ci paiono di cruciale im-

portanza nel compito comune che ci tro-viamo ad affrontare Va da seacute che i musul-mani condividono con immigrati di altra origine molte problematiche simili Sareb-be pertanto indebito ritenere le considera-zioni che seguiranno come pensate esclusi-vamente per loro anche se il presente do-cumento ne tratta in modo specifico una buona legge sulla libertagrave religiosa ad e-sempio andrebbe incontro alle esigenze di tutte le comunitagrave e non solamente di quella islamica La globalizzazione in atto contrariamente a quanto ci si poteva ingenuamente aspet-tare invece che a un indebolimento delle identitagrave (reali o immaginarie) sta condu-cendo piuttosto a un loro irrigidimento che non sembra cogliere sufficientemente le potenzialitagrave positive pur presenti nellrsquoine-dito incontro di uomini e culture che si sta producendo bensigrave tende a enfatizzare dif-fidenze e timori che inducono alla chiusu-ra e alla contrapposizione Siamo consapevoli dei rischi insiti in un vacuo relativismo che potrebbe portarci a poco auspicabili confusioni e allo svili-mento delle tradizioni culturali e religiose di ciascuno ma il valore che attribuiamo alla nostra e altrui identitagrave ci spinge a rite-nere necessaria una gestione coraggiosa e consapevole di questo processo di incontro e convivenza lrsquounica in grado di portare a buoni risultati nellrsquointeresse comune Per questa ragione pensiamo che vada scorag-giato con ogni mezzo lo spirito di sospetto e di rivalsa che in taluni - da entrambe le parti - sembra purtroppo prevalere I punti che ci pare necessario richiamare sono 1 Incoraggiare la collaborazione con le istituzioni a ogni livello per promuovere una reale partecipazione dimostrando che le regole della democrazia tutelano e pre-miano i comportamenti migliori A tale scopo egrave utile in particolare partire dal cen-simento e dalla valorizzazione delle molte-plici esperienze in atto anche al fine di contrastare una comunicazione basata su semplici opinioni anzicheacute su evidenze empiriche Interventi formativi allrsquointerno delle pubbliche amministrazioni (scuola

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sanitagrave carcere personale di polizia ) sulle tematiche relative al pluralismo cul-turale nelle aree di loro competenza con un taglio che privilegi la concretezza delle situazioni su considerazioni di ordine a-strattamente teologico ideologico o poli-tologico Il confronto con esperienze inter-nazionali che giagrave affrontano da tempo temi e situazioni analoghe consentirebbe di valutarne gli esiti e di ispirarsi alle prati-che (legislative e operative) piugrave efficaci 2 Scoraggiare con fermezza ogni forma di illegalitagrave per evitare il formarsi di societagrave parallele o gruppi che si percepiscano e si presentino come corpi estranei il diritto alla differenza non puograve e non deve mai diventare pretesa di una differenza nei diritti e nei doveri 3 Valorizzare le iniziative che si pongono nella prospettiva della condivisione di valori interessi e impegno comune al ser-vizio della collettivitagrave 4 Dare prioritagrave alle donne e ai giovani che senza rinunciare alla propria specifici-tagrave culturale e religiosa dimostrano di voler sviluppare con chi condivide i loro pro-blemi e le loro aspirazioni attivitagrave che favoriscono contatti scambi e integrazio-ne 5 Offrire a livello universitario percorsi di maturazione e di formazione a quanti intendono svolgere funzioni di servizio alle comunitagrave specie nei ruoli di orienta-mento e di guida Non si tratta ovviamente di formare i ministri del culto ma di favo-rire lrsquoemersione e il consolidamento di competenze e capacitagrave specifiche tra colo-ro che giagrave operano nei diversi gruppi affin-cheacute la loro azione sia maggiormente ade-guata alle finalitagrave dellrsquointegrazione e della partecipazione alla vita del paese in cui risiedono 6 Stimolare specie nelle scuole la valo-rizzazione degli apporti delle differenti culture del Mediterraneo alla costruzione di una comune civiltagrave Laddove siano pre-senti numerosi alunni arabofoni appositi corsi per la conservazione e lo sviluppo della lingua drsquoorigine (del resto giagrave in atto in forma sperimentale) andrebbero diffusi e sostenuti Tali interventi non sarebbero

ad esclusivo vantaggio degli immigrati ma contribuirebbero alla trasformazione dellrsquointero settore scolastico che non sa-rebbe adeguato alla realtagrave di un mondo sempre piugrave interdipendente se restasse ancorato a forme di istruzione centrate soltanto sulla cultura locale 7 Incoraggiare i mass-media a dare spazio alle numerose esperienze di collaborazione e di condivisione tra persone di fede e di cultura diversa evitando di diffondere eo amplificare soltanto fatti e notizie che con-fermino mutui pregiudizi Non si tratta evidentemente di occultare le problemati-citagrave ma ancora una volta di partire dalla realtagrave che egrave piugrave ricca delle sue rappresenta-zioni mediante inchieste sul campo lavo-ro di terreno empirico informazione com-pleta e imparziale 8 Promuovere politiche che migliorino le condizioni di vita delle societagrave di prove-nienza degli immigrati con riferimento non soltanto alla situazione economica ma anche allo sviluppo della societagrave civile al rispetto dei diritti umani e alla valorizza-zione del pluralismo ad ogni livello 9 Valorizzare lrsquoazione delle istituzioni locali che sono a contatto diretto con le realtagrave di base nel promuovere iniziative che - per la qualitagrave degli interventi e le loro ricadute positive sul territorio - posso-no costituire dei modelli validi anche per analoghe situazioni in stretto contatto con le agenzie culturali e religiose che giagrave ope-rano in tal senso 10 Approfondire la conoscenza reciproca nel mutuo rispetto pur senza rinunciare allo spirito critico e autocritico non sola-mente con sporadiche iniziative informati-ve ma attraverso il lavoro permanente e sistematico di gruppi che affrontino insie-me tematiche specifiche di comune inte-resse Ciograve favorirebbe inoltre lo sviluppo di prospettive professionali che facciano tesoro delle competenze e delle capacitagrave di chi si distingue nel lavoro interculturale Mercoledigrave 14 giugno 2006

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A pochi mesi dal convegno ecclesiale su laquoTestimoni di Gesugrave Risorto speranza del mondoraquo previsto per il prossimo ottobre a Verona e chiamato a ridisegnare le strate-gie di una chiesa profondamente cambiata dallrsquoappuntamento di Palermo rsquo95 la cittagrave scaligera ha ospitato la seconda edizione dei Cantieri del dialogo Indizio di un diffuso bisogno di dialogo interreligioso quotidiano e concreto che non sempre le istituzioni riescono ad inter-cettare lrsquoiniziativa egrave nata lo scorso anno sulla spinta di una consistente batteria di chiese gruppi e associazioni del volonta-riato di diversa estrazione culturale e con-fessionale che contribuiscono a rendere la cittagrave veneta una delle attuali capitali del rinnovamento ecclesiale e sociale Lo scenario allrsquointerno del quale sono sorti i Cantieri egrave la constatazione che il nostro paese sta diventando sempre piugrave comples-so e multiforme da ogni punto di vista e che la presenza di individui e comunitagrave drsquoimmigrati provenienti da tutto il mondo (i nuovi cittadini come sono comunemen-te definiti) da un lato e lrsquoevoluzione inter-na delle nostre societagrave dallrsquoaltro stanno producendo una vistosa e progressiva plu-ralizzazione dei nostri riferimenti culturali In particolare negli ultimi anni egrave emersa con sempre maggiore visibilitagrave la presenza islamica che costituisce ormai una realtagrave significativa e non eludibile per questioni numeriche e per la percezione di cui egrave og-getto per i dibattiti e per le reazioni che solitamente produce Dopo le prime sta-gioni dellrsquoimmigrazione nel nostro paese in cui ha prevalso lrsquoaccoglienza da un lato lrsquointeresse ad integrarsi dallrsquoaltro e proba-bilmente una certa dose di curiositagrave da tutti e due ora purtroppo ci troviamo in una situazione assai mutata Da entrambe le parti emergono infatti

spinte verso la chiusura lrsquoisolamento nei casi peggiori la caricatura e la demonizza-zione di quello che spesso egrave descritto non piugrave solo come un altro ma direttamente come lrsquoavversario il nemico Mentre la ricorrente attualitagrave internazionale il terro-rismo diffuso e i conflitti geopolitici in atto in parecchie aree del pianeta concor-rono largamente al diffondersi di timori chiusure e irrazionalismi A schierarsi in maniera aprioristica quanto acritica Nello stesso tempo in entrambi i campi srsquointravedono peraltro dei processi di co-noscenza reciproca di interpenetrazione e di collaborazione sul campo cosa che ac-cade in particolare a livello del vissuto quotidiano nel mondo della scuola del lavoro sul territorio Mai come oggi perograve egrave sembrato difficile portare avanti il dialo-go interno alle rispettive comunitagrave religio-se ma anche allrsquointerno del mondo laico tra coloro che il dialogo rifiutano o co-munque lo temono e quanti lrsquoaccettano e lrsquoaccolgono come una sfida in positivo alla propria coscienza sociale e civile e alla propria fede I Cantieri del dialogo hanno inteso marca-re un punto fermo unrsquoanalisi del percorso fatto e delineare una svolta anche percheacute in varie parti drsquoItalia si cominciano a nota-re esperienze significative da raccontare mentre tra chi opera nel campo si sente sempre piugrave lrsquoesigenza di confrontarsi sulle iniziative promosse sul loro alterno suc-cesso sui risultati positivi ottenuti cosigrave come sui tentativi non riusciti i fallimenti e gli errori Lo scorso anno la loro defini-zione era Cantieri del dialogo cristiano-musulmano mentre lrsquoedizione 2006 si egrave caratterizzata per un allargamento di pro-spettiva senza limitarsi allrsquoambito islami-co Dopo il dialogo bilingue grazi al quale cristiani e musulmani si sono incontrati raccontati scambiati le proprie impressio-

Da Verona a Verona i cantieri del dialogo di Brunetto Salvarani

Ringraziamo lrsquoamico Brunetto Salvarani direttore diCEm-Mondialitagrave per averci messo a disposizione questo suo articolo su i Cantieri del dialogo recentemente

svoltisi a Verona e giagrave pubblicato sul settimanale Settimana di Bologna

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ni si egrave deciso questrsquoanno di ampliare il cantiere fotografando il panorama di un dialogo interreligioso a 360 gradi IL SECOLO DELLrsquoALTRO Il tema infatti egrave stato quello del plurali-smo religioso una scelta che ora srsquoimpone per varie evidenze Innanzitutto quella religiosa ed esperienziale insieme che avverte come non sia piugrave possibile vivere e credere nel proprio Dio come se il Dio degli altri non esistesse Ma anche eviden-za spirituale se egrave vero come ricorda il cardinal Martini che la distinzione oggi non egrave piugrave tra credenti e non_credenti ma tra pensanti e non_pensanti dialoganti e non_dialoganti Infine per una responsabi-litagrave etica e morale lrsquoinvito a passare dalla coesistenza cui siamo ancora cosigrave allergi-ci alla pro_esistenza come vocazione u-mana oltrecheacute religiosa Problema per tutti i fondamentalismi e integrismi (devoti o meno) ma anche per tutte le persone non abituate a frequentare la frontiera O forse solo a non riconoscerla dal momento che tanta parte della nostra storia personale e comunitaria egrave storia di incontro e scambio Dal momento che il secolo attuale come dicono gli analisti sociali egrave il secolo dellrsquo-altro Il pluralismo culturale e religioso in effet-ti egrave attualmente tema per lrsquoantropologia che vede nello straniero anche lrsquoestran-io della psicologia che interpreta lrsquoaltro come specchio del seacute della sociologia quando si occupa del diverso dello straniero del-lrsquoimmigrato Ma altresigrave egrave il tema e preve-dibilmente lo diventeragrave sempre di piugrave della teologia laquocome lrsquoateismo ha potuto essere lrsquoorizzonte in funzione del quale la teologia della seconda metagrave del secolo XX reinterpretava le grandi veritagrave della fede cristiana _ ha scritto il teologo Geffreacute - cosigrave il pluralismo religioso tende a diven-tare lrsquoorizzonte della teologia del XXI secoloraquo Nellrsquointroduzione ai lavori Marco Dal Corso teologo veronese con una lunga esperienza di America Latina ha sottoline-ato che lrsquourgenza di investire sul dialogo interreligioso lrsquohanno saputa cogliere pri-

ma ancora che le speculazioni dei teologi tutte quelle persone che pensano le religio-ni davanti alle responsabilitagrave comuni di fronte al destino storico dellrsquoessere umano Lavorare per la pace costruire una cittadi-nanza condivisa lottare per la giustizia oltre a contribuire ad un altro mondo pos-sibile egrave impegno religioso oltre che etico e politico Compito anche delle religioni e delle religioni in dialogo Il perdurare del riferimento ai cantieri indica che gli organizzatori si pongono in spirito costruttivo partendo non da zero ma dai mattoni delle esperienze giagrave esi-stenti per elaborare un cammino e se pos-sibile uno stile una metodologia dellrsquoin-contro Sapendo che si tratta di un percor-so da tracciare non predefinito e predeter-minato e tanto meno scontato Percheacute anche dialogo egrave un termine che va precisato parola impegnativa usata spesso a sproposito forse per molti prematura ricca di implicazioni persino problemati-ca Ma che comunque indica lrsquointenzione di porsi in una dimensione e in una situa-zione di incontro di confronto di collo-quio che significa innanzitutto riconosci-mento dellrsquoaltro rifiutando ogni tentativo di demonizzazione a priori di annienta-mento dellrsquoidentitagrave altrui oggi pure cosigrave diffusi Ospitati di nuovo nella splendida cornice del parco di Villa Buri i Cantieri questrsquo-anno si sono svolti nellrsquoarco di una sola giornata sabato 3 giugno assumendo co-me sottotitolo la dizione di Forum nazio-nale di incontro e scambio tra persone di diverse religioni e fedi Lrsquoargomento che ha costituito il filo rosso di tutti gli inter-venti il rapporto fra religioni e cittadinan-za Unrsquointuizione felice da almeno due punti di vista da una parte percheacute gli sce-nari dellrsquoodierno pluralismo religioso stan-no cambiando rapidissimamente le nostre cittagrave e il paesaggio urbano anche sul piano antropologico dallrsquoaltra percheacute quello della cittadinanza soprattutto per le gene-razioni piugrave giovani degli stranieri immi-grati _ quelle che presumibilmente vivran-no con meno drammi e con maggiore natu-ralezza le relazioni interreligiose - perdu-

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rando lrsquoattuale legislazione permane un traguardo agognato quanto difficilissimo da ottenere LrsquoICONA DI BABELE Il relatore principale egrave stato il teologo do-menicano Claude Geffreacute residente a Pari-gi autore di alcuni tra i piugrave significativi testi sugli effetti del pluralismo religioso nelle chiese cristiane europee e membro del comitato scientifico di Concilium Egli egrave stato per oltre un ventennio a partire dal 1967 dapprima professore di Teologia fondamentale e Dogmatica a Le Saulchoir e poi di Ermeneutica teologica e di Teolo-gia delle religioni allrsquoInstitut catholique di Parigi dal 1975 egrave stato anche direttore della collana Cogitatio fidei delle Eacuteditions du Cerf mentre nel 1996 egrave stato eletto direttore della prestigiosa Ecole biblique di Gerusalemme Ha introdotto le sue considerazioni Rosino Gibellini direttore letterario dellrsquoeditrice Queriniana di Brescia e fra i massimi e-sperti nazionali della teologia contempora-nea mondiale Che ha presentato il cam-biamento in corso con unrsquoimmagine effi-cace per affrontare la modernitagrave rappre-sentabile simbolicamente con una sfera (non visibile interamente da nessun punto di essa) egrave necessaria una mentalitagrave pro-spettica In particolare egli ha esortato i partecipanti ai Cantieri a recuperare alcune categorie che potrebbero risultare utili in tale direzione quella della narrazione quella del dialogo (laquobisogna insistere non esiste alternativaraquo) e quella della relazio-nalitagrave Categorie tutte su cui Geffreacute nel suo penetrante magistero si egrave a lungo sof-fermato con unrsquoottica di tipo ermeneutico A parere del quale in questrsquoavvio del XXI secolo la sfida maggiore al cristianesimo non verrebbe tanto dal molteplice versante della religiositagrave di tipo sincretistico o eso-terico che passa sotto lrsquoetichetta di New Age (che pure esiste ovviamente) quanto dalla pluralitagrave delle grandi religioni non cristiane che noi stiamo conoscendo sem-pre meglio e che danno spesso prova di una nuova - e inattesa - vitalitagrave Nessuno stupore dunque che la teologia delle reli-

gioni sia ormai divenuta uno dei capitoli piugrave vivi (ma altresigrave piugrave travagliati) dellrsquoo-dierna ricerca teologica e un caso serio davvero strategico per il futuro del cristia-nesimo Drsquoaltra parte perograve esiste un buon pluralismo e uno cattivo Quello cattivo egrave lrsquoideologia del pluralismo che dispera di ogni veritagrave e di ogni gerarchia di valori quello buono testimonia semplicemente che nella modernitagrave si dagrave una cultura co-niugata al plurale e che fa della diversitagrave una chance per la conquista progressiva della veritagrave Lrsquoicona suggerita dal teologo francese egrave quella di Babele come confu-sione delle lingue rappresenta una maledi-zione ma in quanto riconoscimento della necessaria pluralitagrave delle lingue cosigrave come delle culture e delle religioni egrave sicuramen-te una benedizione corrispondente ad un misterioso disegno di Dio Secondo lui il dialogo non deve aver per fine lrsquounitagrave illusoria tra membri di diverse religioni una sorta di super-religione mondiale che sacrifichi la ricchezza delle distinte tradizioni religiose Al contrario ciograve a cui deve puntare il dialogo interreli-gioso egrave una migliore conoscenza dellrsquoaltro nella sua diversitagrave come reciproco stimolo al servizio delle grandi cause della comu-nitagrave umana Di fronte al carattere inacces-sibile della veritagrave assoluta che puograve coinci-dere solo con il mistero di Dio Geffreacute evidenzia la necessitagrave di superare la men-talitagrave proprietaria prendendo coscienza che se la veritagrave rivelata egrave unica ciascuno la possiede in maniera parziale e che la propria veritagrave non egrave neacute inclusiva neacute esclu-siva nei confronti delle altre veritagrave Ecco dunque oggi finalmente ha concluso la possibilitagrave di un umanesimo islamico-ebraico-cristiano da intendersi come una grande occasione per lrsquoavvenire dellrsquouma-nitagrave Questa egrave infatti verosimilmente lrsquou-nica via per la promozione di una cittadi-nanza complessa che concili le esigenze di unrsquoidentitagrave laica con le identitagrave religiose e culturali di una popolazione diversificata Una via giagrave praticata dai giovani che si sentono cittadini del mondo piugrave di unrsquouni-ca nazione semmai grazie ai miti condivi-si dello sport o della musicahellip

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MOLTA STRADA DA FARE I lavori della mattina sono proseguiti con una relazione di chi scrive su laquoVerso unrsquoe-ducazione al pluralismo religiosoraquo intesa a presentare la scuola la formazione e lrsquoinformazione come i luoghi strategici di un dialogo interreligioso sincero e fruttuo-so Ersquo toccato a Stefano Allievi sociologo dellrsquoUniversitagrave di Padova infine a traccia-re gli scenari di un pluralismo che egrave giagrave nei fatti su scala europea e che richiede unrsquo-attenzione e un investimento sulla gestione dei conflitti Se lrsquoattuale caleidoscopio delle religioni produce diverse forme di meticciato siamo chiamati a non lasciarci afferrare dalla paura dellrsquoaltro contro i tanti predicatori di sventura che di questi tempi vanno per la maggiore Nel pomeriggio spazio ai lavori di grup-po dedicati alla discussione su quali espe-rienze concrete - in positivo e in negativo - stanno caratterizzando il rapporto fra le religioni e la cittadinanza Ci si egrave concen-trati su famiglia e scuola (sotto la guida di Placido Sgroi teologo cattolico Valentino Cottini direttore di Islamochristiana e Mohamed Guerfi portavoce del Consiglio islamico di Verona) sulla cittagrave (Annemarie Dupreacute del Servizio rifugiati e migranti della Federazione delle chiese evangeliche italiane e Mostafa El Ayoubi caporedat-tore della rivista Confronti) e sulle identi-tagrave (Cristina Simonelli docente al locale Studio Teologico San Zeno e Federico Allegri del Centro studi buddhista Maitre-ya di Venezia) Ne sono uscite proposte per uscire da una situazione che egrave stata percepita come ancora inceppata e decisa-mente problematicahellipil dialogo fatica in un paese come il nostro a farsi cultura diffusa stile di vita pratica normale di rapporti Crsquoegrave ancora molta strada da fare ed egrave sembrata esemplare la chiusura dei Cantieri centrata su un momento di convi-vialitagrave artistica col gruppo Bifo Band che si egrave prodotto in uno spettacolo musicale dal titolo laquoNiente di nuovo sotto il soleraquo con brani liberamente tratti dal libro del Qohelet PENSARE IL DIVINO IN MODO DI-

VERSO Conclusioni Molto difficile trarne Forse impossibile Per loro natura i cantieri pre-suppongono il lavoro collettivo di molti attori la pazienza dellrsquoattesa la fiducia che ne esca - a tempo debito - un risultato efficace Ugualmente i Cantieri del dialo-go si sono chiusi (temporaneamentehellip) confermando la propria natura di laborato-rio sperimentale dove pensare il divino in modo diverso (Dio oltre e altro le defini-zioni religiose) e parimenti ripensare lrsquou-mano in modo diverso (non definito dallrsquo-appartenenza ma dalla com-passione) In tal senso le religioni e la cittadinanza sono le note di una ricerca comune appena ini-ziata su cui si gioca la sfida di una chiesa capace di speranza Da Verona a Verona i Cantieri cedono dunque il testimone al convegno ecclesiale drsquoautunno con lrsquoau-spicio che se egrave vero che il dialogo egrave anco-ra bambino ferito tutto a chiaroscuri non-dimeno resta speranzoso che le cose no-nostante i venti contrari possano final-mente cominciare a cambiare

Brunetto Salvarani

Non uccidere Non commettere adulterio

Non rubare Non pronunciare falsa testi-

monianza contro il tuo prossi-mo

Non desiderare la casa del tuo prossimo

Non desiderare la moglie del tuo prossimo neacute il suo schia-vo neacute la sua schiava neacute il suo bue neacute il suo asino neacute alcuna

cosa che appartenga al tuo prossimoraquo

(Esodo 2013-17)

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Papa Ratzinger sembra aver ancora una volta riportato indietro di parecchi anni il dialogo interreligioso almeno a livello di vertice Le argomentazioni usate sono quelle care a certa stampa conservatrice secondo cui lIslam eacute una religione che mal si adatta allambito europeo e nella quale non esiste separazione tra sacro e profano Il cambiamento di strategia della Chiesa o di settori di essa dietro il quale ceacute chiara-mente la mano dellOpus Dei e dei settori piugrave conservatori del clero eacute specificato in un articolo su AsiaNews lagenzia di stampa che si occupa del mondo cristiano da padre Samir Khalil Samir un esperto islamista cattolico le cui posizioni sullI-slam eacute un eufemismo definire critiche Secondo questo islamista uno dei piugrave ri-conosciuti in ambito cattolico ma anche uno dei piugrave ossessionati dallo spauracchio della sparizione dellIslam nei paesi arabi - un pograve come Woitila sulla Polonia - il carat-tere verticale della Rivelazione Cranica esclude di per seacute ogni interpretazione che non sia letterale ed astorica Da qui discen-de il fatto che lIslam non sarebbe adatto per vivere in una societagrave secolarizzata un bel coraggio per chi si oppone perfino al divorzio che eacute sempre esistito in tutte le culture per chi nega alle donne la contrac-cezione e laborto anche in caso di rischio per la vita della madre Uno studio storico di istituti che sono cre-duti inseparabili dal cristianesimo come la monogamia o il celibato del clero ma an-che lo stesso dogma dellinfallibilitagrave papa-le ex cathedra - mostra invece che questi istituti si sono sovrapposti gli uni sugli altri durante la storia della Chiesa e che per esempio la poligamia eacute esistita in am-bito cristiano e che il celibato del clero si eacute imposto solo nel basso Medioevo (perfino la monogamia eacute stata stabilita definitiva-mente tardi nel codice di diritto canonico) In particolare eacute caro al Papa il tema della

reciprocitagrave che perograve dovrebbe essere posto a livello diplomatico e politico dalla S Sede nei suoi rapporti con gli Stati a mag-gioranza islamica e non pesare sulle comu-nitagrave islamiche dOccidente Le argomentazioni sono sempre le stesse vecchie di centinaia di anni e derivano da una sopravvalutazione secondo me di una lettura immobilista ed integralista dellI-slam di tipo wahabita oltre che dalla si-stematica manipolazione della storia dellI-slam Anche dal punto di vista teologi-corispetto alle aperture di Woitila sulla partecipazione dellumanitagrave al progetto di salvezza divino si rischia di ritornare al vecchio caro esclusivismo cattolico cleri-caleintegralista e scientofobo di quaran-tanni fa Cominciamo con ordine Khadigia Patrizia del Monte su islam-ondineit giagrave chiariva giorni fa alcuni punti fondamentali di criti-ca che possiamo mettere in campo per superare questo tipo di ostacoli al dialogo Il carattere verticale della Rivelazione ricorda alluomo ed alla donna le proprie responsabilitagrave ed il proprio dovere di ado-rare unicamente Dio lasciando perdere tutto il resto Solo Dio merita ladorazione e gli atti della vita quotidiana vanno dedi-cati a LuiSe questo eacute integralismo per non essere integralisti bisognerebbe non essere monoteisti E infatti lattacco al monotei-smo islamico eacute un altro tema caro alla no-stra cara vecchia destra laicista ed islamo-foba E invece eacute tutto il contrario Mentre il Profeta Mohammed -psl- si im-merge nelladorazione quotidiana contem-poraneamente come Legislatore ldquoprimum inter paresrdquo a Medina inizia a governare la cittagrave Quando entra a Medina i musul-mani sono poco piugrave del dieci per cento e lui come legislatore e firmatario della Co-stituzione di Medina concede a musulma-ni ebrei e cristiani uguali diritti ed uguali doveri salvo il caso del riferimento in

Riflessione

Dialogo interreligioso al bivio Ma lavversario non sono i musulmani egrave il monoteismo del mercato

di Amina Salina

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caso di controversia giudiziaria al proprio tribunale religioso Per i primi anni il Profeta governa vera-mente come un pioniere del dialogo tra le religioni e le culture Governa con i musul-mani in monoranza in una situazione simi-le alla nostra oggiAfferma una cosa che molti estremisti dimenticano spesso che lIslam inserisce luomo e la donna ancor prima che in una comunitagrave di fede nella Famiglia Umana e che solo per questo ogni essere umano eacute giagrave titolare di diritti concessi da Allah -sws-E comunque lim-pero islamico eacute sempre stato un impero multiculturale mentre lEuropa moderna si eacute formata sul rifiuto e sulla stigmatizzazio-ne delle culture altreNe sanno qualcosa gli ebrei europei chiusi in ghetto per tre secoli e i nostri fratelli andalusi vittime della pulizia etnica dei re cattolici per non parla-re dellEuropa centrale teatro di guerre terribili tra cattolici e protestanti durate tre secoli Non eacute vero che ceacute indistinzione tra ruolo politico e religioso in quanto se eacute vero che il Califfo eacute investito anche del potere reli-gioso eacute anche vero che lo status di protetti dei cittadini non musulmani garantisce il rispetto dei diritti civili inclusa la libertagrave di coscienza e che comunque esiste una distinzione di funzioni tra potere politico in senso stretto e funzione sacrale Da que-sto punto di vista nellIslam sunnita non esiste clericalismo percheacute non esiste clero Quindi nemmeno governo ldquoteocraticordquo Inoltre lautonomia della magistratura dal potere politico non eacute solo una prerogativa dellEuropa liberale Il nodo della questione eacute un altro ed eacute af-frontato dallo stesso Ratzinger quando afferma in un discorso a Castelgandolfo che si puograve introdurre Dio nella Costituzio-ne Europea senza offendere in alcun modo i credenti ed in particolare i musulmani purcheacute lEuropa ritorni a concepire Dio come creatore ed ispiratore delle leggi e della convivenza umana Non si puograve co-struire lEuropa moderna facendo a meno della fede religiosa Due secoli e mezzo di laicitagrave ci hanno portato a convivere con diverse norme etiche Certamente la Rivo-

luzione Francese ci ha messo in condizio-ne di non dipendere piugrave dalla dittatura papale e ha dato la libertagrave di coscienza di cui i sudditi dei paesi musulmani giagrave gode-vano agli europei che ne erano privi Ma nello stesso tempo ci siamo scontrati con visioni aberranti dellessere umano spe-cialmente in questi ultimi anni che sono frutto di vera e propria perversione e anche con visioni del mondo molto difficili da accettare Si pensi a certe prese di posizio-ni in Olanda un paese che per amore della libertagrave ha deciso di autorizzare un partito xenofobo ed unohellippedofilo contempora-neamente ha depenalizzato luso delle dro-ghe cosiddette ldquoleggererdquo o la Danimarca dove un editore puograve impunemente fare apologia di nazismo o di islamofobia o vendere pornografia senza essere passibile di denuncia penale o la Spagna dove Za-patero ha proposto di cambiare i nomi di mamma e papagrave in ldquogenitore A ldquo e ldquogenitore Brdquo COSI DA TAGLIARE DE-FINITIVAMENTE IL PONTE TRA CUL-TURA E NATURA ALLINTERNO DEL-LA FAMIGLIA Opzioni francamente scioccanti per cattolici musulmani e cre-denti in generale E che dire della grande diffusione del bere vino e alcolici che conduce in moltissimi casi allalcoolismo che prolifera purtroppo anche tra certi isla-mici poco osservanti o addirittura convinti che Allah nel Corano non abbia vietato tassativamente il berne O peggio labusar-ne - e che labbia semplicemente sconsi-gliato come affermano certi scriteriati imam liberali (salvo caderne vittima loro stessi come eacute accaduto di recente ad un mediatizzatissimo sapiente islamo-liberal di cui non farograve il nome per ovvi motivi) Senza tacere dei costumi in materia ses-suale in cui prevale il modello consumi-stico tout-court e si sbeffeggia la verginitagrave delle ragazze e peggio dei ragazzi che Islam e Cristianesimo propongono invece come modello di virtugrave per le persone gio-vani o non sposate Coseacute incompatibile allora Secondo me eacute incompatibile il bene col male comeacute stato da quando esiste luomo sulla Terra salvo il fatto che qualcuno ha scambiato le carte in tavola E come Cice-

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rone ldquopro domo suardquo la Chiesa dovrebbe guardare ai monasteri vuoti alle vocazioni mancanti ed alla sua scarsa scarsissima presa sui fedeli Al di la delle manifesta-zioni oceaniche e della settimana di non stop in occasione della dipartita di Papa Woitilail vissuto della Chiesa in Europa si riduce a mala pena al dieci per cento della popolazione Se lOccidente eacute incompatibi-le con lIslam lo eacute a maggior ragione con ogni fede percheacute la negazione della fede eacute la caratteristica saliente di ogni laicismo Una delle ragioni della feroce campagna antiislamica lanciata dai media -oltre alla questione del sionismo- eacute il tentativo di schiacciare la fede islamica agendo sulle situazioni personali che non lasciano il tempo per la preghiera e per la pratica reli-giosa tradizionale Il risultato eacute che masse di musulmani assolutamente ignoranti della loro fede e dei principi religiosi - noncheacute dei loro sacrosanti diritti- ricattati dai consolati e terrorizzati dalla repressio-ne stentano ad avvicinarsi alle moschee viste come luoghi pericolosi o sospetti Il risultato eacute che l80 per cento dei giovani musulmani francesi ha difficoltagrave ad avvici-narsi alla pratica religiosa Rispondere praticando lIslam quotidianamente nelle case eacute il minimo per evitare lateizzazione e la secolarizzazione della nostra gioventugrave (e il problema eacute di tutte le fedi non solo della nostra) I vati del pensiero debole hanno giagrave deciso di costruire la nuova fede compatibile con lOccidente quella del dio denaro e del dio potere Spiacente la conosciamo giagrave e non ci interessa Taluni musulmani hanno voluto ritrovare la loro in una pia pratica tanto ortodossa quanto distante dalla realtagrave costruendo piccole confraternite perlo piugrave chiuse ai non iniziati con qualche lodevole eccezio-ne Altri si sono ridotti a pregare in casa come cristiani nelle catacombe Sono gli stessi che parlano di separazione tra stato e religione e che non hanno mosso un dito di fronte al massacro del popolo palestinese Mi dispiace ma lIslam non si esaurisce nei 5 pilastri e non si chiude dentro 4 mura Mi sembra di capire che coseacute incompatibi-

le con lOccidente Ma innanzitutto che coseacute lOccidente Distinguiamo bene Esiste un Occidente democratico e pacifi-co - una casa comune abitata da laici e cattolici - con il quale siamo compatibilis-simi e con il quale stiamo costruendo di fatto lEuropa Esiste invece un Occidente guerrafondaio ed imperialista con cui sia-mo felicissimi di essere incompatibili ed essendolo siamo in buona compagnia Chi vorrebbe essere compatibile con i massa-cratori di Falluja o gli assassini del popolo palestinese Siamo compatibili con i lavoratori italiani con la gente onesta con i credenti e con i laici di buona volontagrave Con loro siamo in dialogo da sempre e nessuna enciclica papale puograve mettere in crisi questo dialogo Siamo incompatibili con la guerra con la miseria con i terrorismi di stato e di mer-cato con lipocrisia con lo svilimento della donna della fede e della morale a valore di compravendita Incompatibili con il concetto della crescita che distrugge lambiente naturale e con lefficacia ed efficienza delle bombe al napalm dei de-creti di espulsione ad personam sulla pelle di poveri disgraziati con il silenzio sulle barche di immigrati che affondano Con la politica che distrugge risorse e vite umane a favore dellennesima banda di ladri al potere in qualsivoglia paese islamico o non A questo punto non capisco piugrave chi parla di incompatibilitagrave tra Islam e cultura occi-dentale senza guardare a casa propria E come un guardiano di una casa bombarda-ta da alieni che si oppone armi alla mano a chi arriva da fuori chiedendo pane giusti-zia e libertagrave Roba dellaltro mondo Salam amina salina Martedigrave 06 giugno 2006

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Il profumo dei candidi fiori caduti al suolo nel giorno di Ashuragrave inebria in ogni luogo e in ogni epoca il cuore dei sinceri amici di Dio Il puro sangue di Hossain mette a tacere la ribelle ragione e lancia i cuori al sommo atto di sacrificio sulla retta via dellrsquoAmato Lrsquoesempio del Signore dei Martiri rompe i veli della paura e predispone lrsquoanima al martirio Vieni Ashuragrave Colma i nostri cuore dellrsquoa-more per Hossain Riempi i nostri occhi delle lacrime che ci purificano dal peccato I profondi occhi del prode Abbagraves ricoperti di polvere e sangue non osano guardare il triste viso dellrsquoImam Eppure egli egrave lrsquoama-to figlio di Aliacute il Fregio dei Baniacute Hagraveshim lrsquoeroe di Karbalagrave il compagno dellrsquoEufra-te il fedelissimo fratello del Signore dei Martiri Egli era un perfetto esempio di rispetto e gentilezza solo agli ultimi respi-ri osograve chiamare Hossain fratello Certo nel viso dellrsquoImam puoi vedere la sanguinante gola di Aliacute Asghar lrsquooppresso corpo di Aliacute Akbar i bianchi capelli del canuto Habiacuteb Ben Mazahiacuter intrisi di giova-ne sangue le lacrime di Zaynab le crudeli catene dellrsquoimam Sajjagraved lrsquoinnocente sorri-so del piccolo Qagravesim lrsquoansia di Sukagraveynah la solitudine di Ruqiyyah il lamento della nobile moglie di Hossain e piuacute di ogni altra cosa Fatima che piange il suo amato figlio nellrsquoarida piana di Karbalagrave Il petto di Hossain denuncia la crudeltagrave e lrsquoignoranza della gente invitando tutti gli uomini liberi a ribellarsi ai tiranni in ogni luogo e in tutte le epoche Ben lontana egrave da noi la viltagrave Questo egrave il santo grido del Signore dei Nobili il credo degli uomini liberi il sentiero dei timorati la chiave del Paradiso di Allah lo scudo contro lrsquoInferno lrsquoonore di ogni credente devoto il destino di ogni martire beato O Signore dei Martiri liberaci dalle catene

della viltagrave Proteggici con un atomo del tuo onore O fedele cavallo di Hossain parla degli ultimi respiri del nostro imam Parla di quando a testa bassa pieno di vergogna sei ritornato dalla piccola Sukaynah Parla di quando questa nobile figlia del Messag-gero di Allah angosciata ti ha chiesto ldquoLrsquohanno forse dissetato prima di uccider-lordquo Parla Zhu-l-janagraveh incendia i nostri cuori brucia le nostre anime avvicinaci a Karbalagrave O tu che porti sul tuo corpo il puro sangue del Martire o tu che lo hai accompagnato fino allrsquoultimo respiro o tu che desideravi cadere accanto al tuo pa-drone o tu che avresti preferito morire invece di vedere le lacrime della innocente Sukaynah parlami di Hossain ti prego parla tu che sei stato testimone degli ulti-mi istanti del santo figlio della pura Fati-ma O Muslim o fido ambasciatore del sacro Martire di Karbalagrave trsquoinvidio Tu sei morto prima di Hossain come Hossain per Hos-sain e in Hossain O Muslim o prode fi-glio di Aqiacutel lrsquoamore per Hossain trsquoha por-tato a Kufah la quale trsquoha tradito e abban-donato Pregasti con gli angeli nella gran-de moschea della Cittagrave Infedele Cadde la tua testa sotto la lama del boia preludendo al vicino supplizio di Hossain O Zaynab audace figlia del Leone di Al-lah parlami di Hossain parlami di tuo fratello parlami di quando hai baciato le sacre vene del suo oppresso collo parlami del dolore delle Orfane parlami del fuoco che divorograve le tende parlami del corpo sen-za testa del sacro Martire di Karbalagrave par-lami di Aliacute Akbar il ritratto vivente del Sigillo dei Profeti parlami dei lamenti di Fatima parlami di Ruqiyyah morta accan-to alla testa del suo amato padre parlami di Kufah di Damasco dei tuoi celebri sermoni con i quali hai continuato la via di Hossain del ritorno a Karbalagrave delle vuote case dei Martiri a Medina dei vicoli

Conoscere lrsquoislam sciita

IL LAMENTO DI ASHURAgrave di Agenzia Puro Islam

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che reclamavano i passi di Hossain del triste mendico che reclamava la caritagrave di Abbagraves di Sajjagraved e del suo interminabile pianto O vile Yaziacuted figlio illegittimo di figli ille-gittimi sai chi hai ucciso Sai che sangue hai versato Sai chi era il padre del Marti-re di Karbalagrave Sai chi era la casta madre di Hossain Sai quante volte il santo Profeta ha baciato la bocca che tu hai offeso con la khayzuragraven Ricordi quando la santa Za-ynab ti chiamograve Figlio dei Liberati Che Iddio ti maledica assieme ai tuoi empi padri O Fatima ricordaci il giorno della nascita di Hossain parlaci di quanto avete pianto quando il santo Profeta con il nobile neo-nato tra le mani e con le lacrime agli oc-chi predisse il glorioso martirio nel suo del suo terzo vicario O santi martiri di Karbalagrave tutto avete sa-crificato per il vostro imam la vita i beni lrsquoonore In cambio Allah vrsquoha dato il Suo Paradiso nel quale fa entrare solo i Suoi

devoti servi Avrei voluto essere tra di voi combattere al vostro fianco donare il mio umile san-gue a Hossain proteggerlo con il mio cor-po consolare le sue bambine difendere lrsquoonore della santa Zaynab portare io le catene che laceravano la nobile pelle di Sajjad alleviare le terribili pene del mio Imam coprire con il mio lamento quello delle donne della santa famiglia di Hos-sain uccidere i nemici di Dio vendicare i Suoi amici Ma ahimegrave il tempo mrsquoegrave nemico e lrsquounica cosa che vi posso offrire egrave il mio devoto pianto Venerdigrave 16 giugno 2006

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[Ringraziamo il nostro collaboratore Omero Dellistorti per questo interven-

to] Quando ai miei studenti presento lrsquoislam prima di leggere nelle migliori versioni italiane disponibili e commentare col rigo-re filologico che occorre alcune sure del Corano traduco e spiego loro il significato di alcuni termini decisivi e in primo luogo questa bella parola islam che rettamente intesa significa lrsquoabbandonarsi alla volontagrave sommamente buona la rinuncia alla pro-pria prepotenza per abbracciare il bene comune scegliere la giustizia accostarsi alla nonviolenza darsi alla misericordia qualcosa che tiene della mitezza della mansuetudine e della benevolenza e che ha una fortissima consonanza col concetto gandhiano di satyagraha (lrsquoafferrarsi a quella veritagrave - lrsquoessere afferrati da quella veritagrave - che eacute tale percheacute eacute la consistenza del sommamente buono e relazione e prassi incontro e poiesi) Poi illustro quali siano i cinque pilastri dellrsquoislam e come essi ci convochino tutti a una meditazione ulteriore quali che siano i nostro convincimenti religiosi o filosofici quale che sia il nostro orizzonte metafisico o esistenziale E propongo loro la seguente modesta in-terpretazione laica dei cinque pilastri del-lrsquoislam che di seguito riassumo in poche parole Il primo pilastro La testimonianza di fede Essa si compone di due elementi a) lrsquoattestazione di fede che non vi eacute altro Dio che Dio vale a dire lrsquoaffermazione dellrsquounicitagrave del bene Al d lagrave dei diversi punti di vista dei singoli tragitti esisten-ziali delle differenti culture vi eacute questo convivio questo incontro questa unica fonte questa proclamazione umana dellrsquou-nicitagrave del bene eacute ciograve che Gandhi chiama satyagraha Non puograve esservi un bene mio

che sia anche un male tuo il bene autenti-co o eacute di tutti o non eacute b) E lrsquoaggiunta che la voce la veritagrave di Dio del sommo bene viene attraverso lrsquoazione umana dellrsquoumano interprete di chi parla dinanzi agli altri di chi convoca al dialogo al dire e allrsquoascoltare di chi reca e convoca alla parola e a quellrsquoincon-tro verace che della parola fa uso per resti-tuire umanitagrave condivisa per chiamare alla risposta alla responsabilitagrave la voce del profeta Il bene non eacute estraneo allrsquoumano il bene si esprime attraverso lrsquoumano eacute la voce di un essere umano che reca la parola del bene del sommo bene Sono gli esseri umani che inverano il bene e lrsquoassoluta-mente altro si dagrave solo nella relazione Lrsquoio incontra il bene nel vedere il tu e nel ri-spondergli (Emmanuel Levinas e Hans Jonas hanno scritto su questi essenziali argomenti libri indimenticabili) Il secondo pilastro La preghiera comune e quotidiana Tre aspetti segnalo a) La preghiera comune la condivisione lo stare insieme anche nella verticalitagrave lrsquoazione collettiva la dimensione comuni-taria noi siamo gli altri noi siamo con gli altri e nella relazione nello stare insie-me allora Dio il sommo bene eacute con noi b) La preghiera quotidiana e reiterata ogni giorno tu devi scegliere il bene ogni gior-no devi fare la cosa giusta ogni giorno devi essere presente a te stesso ogni gior-no tu decidi del tuo contributo alla vita del mondo c) E ogni giorno ed insieme agli altri tu devi esser cosciente dei tuoi limiti e devi contrastare la tua hybris la violenza che pure eacute presente nel lago del tuo cuore ogni giorno devi condurre la tua lotta con-tro te stesso ogni giorno devi accorgerti dellrsquoaltro e degli altri dar loro spazio dar loro ascolto dar loro aiuto Il terzo pilastro Il dono doveroso

Conoscere lrsquoIslam

Una lettura laica dei cinque pilastri dellrsquoIslam di Omero Dellistorti

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Anche qui almeno due aspetti a) Quello originario lrsquoelemosina la caritagrave (nel senso dellrsquoespressione popolare fare la caritagrave) giaccheacute la caritagrave eacute un fare che riconosce e socializza che schiude e con-divide che istituisce la convivenza civile sociale umana Lrsquoelemosina la redistribuzione delle ric-chezze il mettere in comune ciograve che alla tua sopravvivenza avanza significa questa coscienza questa persuasione che vi eacute unrsquounica terra unrsquounica vita condivisa che il mondo eacute di tutti e la consapevolez-za che non eacute vero che eacute solo il lavoro che produce la ricchezza eacute la natura il lavoro eacute il lavoro sulla natura con la natura e per la natura ma la natura eacute il giardino in cui siamo ad un tempo ospiti e parte guardia-ni e frutto respiro e parola condivisa b) E quello istituzionale afferente alla societagrave regolata da norme e istituti il do-vere di contribuire alla res publica allrsquoor-dinamento giuridico che invera i diritti di tutti e massime di chi piugrave ha bisogno di aiuto Lrsquoimposta le tasse si devono pagare poi-cheacute le risorse devono esere condivise e anche di ciograve che lecitamente hai guadagna-to tu devi farne parte allrsquoumanitagrave incarnata nelle altre persone oltre che in te Poicheacute unica eacute la famiglia umana e a tutti gli esseri umani tutti i diritti umani devono essere riconosciuti E ciograve che per te eacute di piugrave che va oltre la soddisfazione degli autentici concreti bisogni individuali tu devi restituirlo agli altri e innanzitutto a chi ha di meno percheacute rapinato percheacute offeso percheacute abbandonato Pagare la giusta imposta che giova a chi ne ha biso-gno significa sentirsi e farsi responsabili eacute una delle forme in cui si risponde allrsquoap-pello del volto muto dellrsquoaltro Il quarto pilastro Il digiuno Il digiuno poicheacute la fame eacute la nostra co-mune fondamentale esperienza e quindi dobbiamo saperla affrontare e condividere Condividi il pane eacute lrsquoorigine etimologica della bella parola compagno compagna E condividi la mancanza di pane Non solo il digiuno eacute anche il modo con cui ci

richiamiamo a noi stessi assumiamo re-sponsabilitagrave del dolore del mondo ci fac-ciamo carico Ed eacute anche lo strumento ermeneutico attraverso cui ci facciamo prossimi agli esseri umani piugrave deprivati sfruttati rapinati impoveriti umiliati e offesi Lrsquoesperienza del digiuno che Gandhi con-siderava lo strumento estremo della lotta nonviolenta quello ultimo da utilizzare nella progressione dei mezzi quello invin-cibile nella sua forza disvelatrice Lrsquoesperienza del digiuno che dovresti fare prima di ogni prova come sapeva Danilo Dolci Lrsquoesperienza del digiuno solo dopo la quale tu puoi attentarti a prendere la parola nella pubblica piazza a farti colui che par-la davanti alle altre persone per le altre persone questo rivela ad esempio quel luogo per molti altri aspetti ancora prezio-so e sconvolgente che puoi leggere in Mat-teo 4 1-11 Il quinto pilastro Il pellegrinaggio La consapevolezza che siamo esseri umani in cammino uomini e donne che non han-no un luogo in cui stare ma un viaggio da compiere che la via sei tu a farla come in quei versi di don Antonio Machado E che ognuno di noi tiene dellrsquoAbramo e dellrsquoO-disseo E che in quanto viandanti dobbia-mo essere aperti alla scoperta e allrsquoincon-tro eacute meraviglioso questo andare E che i viandanti camminano leggeri hanno solo una bisaccia e un bastone sanno che accu-mulare ricchezze significa accumulare ostacoli al cammino zavorra che paraliz-za e impedisce lrsquoincontro Jihad una lettura e unrsquoiniziativa nonvio-lenta contro tutte le uccisioni Questo al-lrsquoincirca dico e dico poi anche del signifi-cato autentico originario teologicamente fondato e fecondo del concetto di Jihad che occorre rispettare difendere e salvare tutti poicheacute siamo una sola umanitagrave che occorre unire nel vero nel buono nel giu-sto unire nella nonviolenza poicheacute la vio-lenza e la menzogna fratturano opprimo-no decreano E dico che nel campo se-mantico del termine arabo classico jihad

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decisivo eacute innanzitutto il concetto di lotta interiore il grande jihad che eacute la lotta contro il male che eacute in noi stessi non fuori di noi il fascismo contro cui dobbiamo combattere non altri ma noi stessi lo re-chiamo ed eacute contro esso che va condotta la prima lotta la lotta giusta la lotta buo-na per salvare le vite per rendersi degni di essere esseri umani Quale oscenitagrave pen-sare che una religione che invita alla man-suetudine possa essere sfruttata per giusti-ficare la violenza lrsquooppressione lrsquoomici-dio Quanto eacute urgente che anche su questo versante si smascherino si denuncino le ideologie della violenza che offendono la radice profonda e luminosa delle grandi tradizioni religiose Quanto eacute necessario che anche nellrsquoislam come nel cristianesimo come nellrsquoebrai-smo che eacute padre ad entrambi si contrasti infine inflessibilmente ogni violenza ogni uccisione che eacute sempre blasfema che eacute sempre satanica che eacute sempre essa violen-za nemica degli esseri umani nemica del mondo che vive nemica del sommo bene Quante volte le religioni sono state utiliz-zate per mobilitare al crimine allrsquouccisio-ne alla strage eacute giunta lrsquoora per tutte e per tutti che anche nelle religioni si faccia chiarezza e che di esse si affermi senza piugrave equivoci ed ambiguitagrave quel nucleo essenziale che si compendia nel comune comandamento non uccidere Allrsquoascolto del Corano E solo allora leggo mettendo a confronto alcune delle mi-gliori e piugrave note versioni ita-liane (quelle di Alessandro Bausani Martino Mario Mo-reno Federico Peirone Ham-za Roberto Piccardo) alcune sure del Corano a cominciare dalla sura CXII che recita Nel nome di Dio clemente e misericordioso Digrave rsquoEgli Dio eacute uno Dio lrsquoEterno Non ge-nerograve neacute fu generato e nessuno Gli eacute parigrave (ho usato qui la bella traduzione di Bausani ma i miei studenti avverto che il Corano per chi aderisce

allrsquoislam eacute intraducibile - per le note ragio-ni che qui sarebbe troppo lungo esplicitare e discutere - e va letto nella lingua in cui eacute scritto) E ne commentiamo la straordina-ria ricchezza concettuale Muovendo da quel costantemente reiterato In nome di Dio clemente e msiericordio-so la clemenza e la misericordia come attributi del sommo bene suo nome e sua legge La clemenza e la misericordia che siano anche la tua scelta Tu non uccidere tu salva il mondo A me amico della nonviolenza materiali-sta della scuola di Lucrezio e Diderot di Feuerbach e Marx di Leopardi e Timpana-ro di Rosa Luxemburg e di Hannah A-rendt questo dicono queste antiche parole E il mio cuore consente In questo messag-gio con altro linguaggio ritrovo cose che mi sono care e che tutte le grandi tradizio-ni religiose e laiche che donne e uomini hanno pensato detto e vissuto recano in dono e in retaggio e in promessa ed impe-gno allrsquoumanitagrave intera tu non uccidere tu reca soccorso tu non gravare tu degnifica lrsquoumanitagrave tu salva il mondo Allrsquoappello al vero e al bene sappi dire di sigrave Fallo tu sii tu quel bene che vorresti trovare nel mondo Tratto da La nonviolenza egrave in cammino Numero 1261 del 10 aprile 2006

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Caro Santo Padre le confesso con estrema umiltagrave che certe sue prese di posizione mi preoccupano non poco Lei mi diragrave che non egrave mio compito preoccuparsi che il Magistero sa quel che dice e che io da semplice fedele non do-vrei avere la presunzione di sapere cosa sia giusto o meno Bene se lei me lo dice io mi fermo qui ma siccome voglio credere che lei ascolteragrave le ragioni di un giovane catechista io vado avanti Il cardinal Lopez Truijllo presidente del Pontificio consiglio per la famiglia ha affermato in un documento che i Pacs sa-rebbero lrsquoeclissi di Dio Essendo uomo di Curia ritengo che si saragrave confrontato con lei prima di scriverlo e date le sue precedenti esternazioni non vi egrave alcun motivo di credere che lei non approvi tale espressione Un solo dubbio mi sovviene ma non staremo nominando il nome di Dio invano Se non egrave cosigrave mi dica lei quando egrave invano perchegrave francamente mi sembra abbastanza chiaro O forse sono io che mi sbaglio forse sono io che mi sono fatto corrompere dalla modernitagrave e non capisco che i Pacs sono davvero la questione mon-diale di gran lunga piugrave importante Forse che la guerra egrave mai stata definita da lei in tal modo Tuttrsquoaltro si benedicono le missioni in Iraq in Afghanistan si defi-niscono di pace non appena muore un nostro soldato si tace sulle vergognose rappresaglie americane sulle torture sulle politiche neoliberiste che affamano il Ter-zo Mondo di fronte alla storica scritta Arbeit macht frei si riesce solo a dire che il popolo tedesco era guidato da qual-che criminale tacendo sul ruolo della Chiesa e di Pio XII e ci si chiede Dio perchegrave hai taciuto (proprio qui mi casca

un fine teologo come lei che si pone tale domanda Non sarebbe lrsquoora di considera-re gli uomini responsabili dei mali che commettono e non Dio quei tedeschi e quegli uomini di chiesa che lei ha voluta-mente evitato di nominare) tutte queste cose non sono lrsquoeclissi di Dio Evidente-mente no Ma lo sono i Pacs la contracce-zione il femminismo etc La contracce-zione con buona pace delle aperture fatte dal cardinal Martini con quellrsquoumanitagrave che sempre lo contraddistingue Il femmi-nismo con buona pace di tutte quelle don-ne che hanno combattuto e ancora combat-tono per avere gli stessi diritti dellrsquouomo perchegrave anchrsquoesse sono a immagine e so-miglianza di Dio diritti che spesso nella Chiesa si affermano criticando ogni di-scriminazione dimenticandosi che fu pro-prio lei caro papa a bloccare le riflessioni sul sacerdozio femminile Perchegrave continuare queste battaglie Per-chegrave Ersquo questo ciograve che vuole Dio Che noi cristiani ci costruiamo il nostro recinto di purezza ipocrita e da ligrave ci mettiamo a giu-dicare il mondo dicendo in perfetto stile fariseo grazie Signore perchegrave non sono come loro Siamo forse credibili noi cri-stiani quando ci limitiamo a vomitare pre-cetti morali Io credo di no cosigrave come credo che non sia credibile lei che ha fatto della lotta al relativismo il suo cavallo di battaglia e poi quando si tratta di ricono-scere gli errori della Chiesa dice che non possiamo giudicare perchegrave dobbiamo tener conto della diversa pre-comprensione della realtagrave Pre-comprensione della realtagrave Accidenti lrsquoespressione relativista per eccellenza che esce dalle sue auguste lab-bra Ma dove erano allora quei valori asso-luti e irrinunciabili della vita della fami-glia e dellrsquoeducazione quando si bruciava-

Cristiani ed omosessualitagrave Lettera al Santo Padre Ma non staremo nominando

il nome di Dio invano di Gherardo Pecchionicatechista

Riceviamo questa lettera e molto volentieri la pubblichiamo ringraziando lrsquoautore per le sue riflessioni

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no le donne si tenevano schiave e si impe-diva loro di studiare (anche nelle scuole cattoliche) Beh caro papa non mi fraintenda se dico tutto ciograve probabilmente sbagliando non egrave per scappare dalla sua chiesa ma perchegrave spero con tutto il cuore che essa santa e peccatrice richiamandosi sempre alla pa-rola di Cristo sopravviva al terzo millen-nio cosigrave come egrave sopravvissuta ai primi due e perchegrave no magari anche meglio

Gherardo Pecchionicatechista Giovedigrave 08 giugno 2006

Documento vaticano sulla famiglia e procreazione umana

Dichiarazione della pastora

Maria Bonafede moderatora della

Tavola valdese di Agenzia NEV del 7-6-2006

Toni perentori privi di complessitagrave e non rispettosi del principio di laicitagrave Dovrsquoegrave lrsquoamore di Dio Ragioniamo

ecumenicamente del primato dellrsquoamo-re di Dio per tutte le sue creature

Roma 7 giugno 2006 (NEV-CS37) - Sono gravemente e negativamente sorpre-sa dai toni del Documento rsquoFamiglia e procreazione umanarsquo pubblicato ieri dal Pontificio consiglio per la famiglia Le posizioni della Chiesa cattolica su temi come la famiglia lrsquoaborto le coppie di fatto sono ampiamente noti e in seacute il do-cumento non dice assolutamente nulla di nuovo In questo senso ribadendo tesi quotidianamente espresse dal Papa egrave un documento puramente pleonastico Que-sta la reazione della pastora Maria Bonafe-de moderatora della Tavola valdese allrsquoul-tima pubblicazione vaticana E continua Quanto ai toni invece il documento se-

gna una svolta grave e preoccupante dopo aver descritto in termini apocalittici e cata-strofici quella visione rsquopuramente indivi-dualistica dellrsquouomo e della donnarsquo che inciterebbe rsquoal superamento della famiglia-rsquo il testo denuncia i movimenti femmini-sti una vita coniugale rsquovolutamente steri-lersquo lrsquoeclissi di ogni riferimento a Dio nella visione predominante sulla procreazione responsabilersquo lrsquoapologia rsquodella famiglia monoparentale ricostituita omosessuale lesbicarsquo Infine il testo associando lrsquoaborto allrsquoinfanticidio invoca una pena per chi lo pratichi Come credente evangelica rilevo che que-sto documento manca drsquoamore egrave privo di ogni sguardo fraterno su chi soffre su chi vive situazioni difficili e drammatiche Non denuncia i pregiudizi e le violenze che in tante parti del mondo si compiono contro gli omosessuali o le ragazze madri non dice nulla sulle violenze che si consu-mano anche allrsquointerno di famiglie appa-rentemente rispettabili Il documento al contrario giudica condanna invoca nuove leggi e pene piugrave severe Dovrsquoegrave in tutto questo lrsquoamore di Dio Dovrsquoegrave il rispetto laico per lo sforzo dei legislatori di garan-tire valori fondamentali da una parte e la pluralitagrave delle visioni etiche e morali dallrsquo-altra Viviamo in societagrave secolarizzate nelle quali le chiese farebbero bene a testi-moniare visibilmente il primato dellrsquoamore di Dio che non si esprime solo nella fami-glia e nella procreazione LrsquoEvangelo ci chiama a rinnovare tutti i nostri rapporti a viverli tutti nella libertagrave da una parte e nella responsabilitagrave e coscienza del dono della vita dallrsquoaltra Sarebbe una grande testimonianza che le chiese potrebbero rendere ecumenicamente

AGENZIA NEV - NOTIZIE EVANGELICHE

SERVIZIO STAMPA DELLA FEDE-RAZIONE DELLE CHIESE EVAN-

GELICHE IN ITALIA tel 06482512006483768 fax 0-

64828728 - nevfceiit Mercoledigrave 07 giugno 2006

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La chiesa sbaglia ma noi non ce ne

andiamo di Agenzia ADISTA N41 del 03-06-

2006 Risposta degli omosessuali credenti

allrsquoappello dellrsquoArcigay 33414 ROMA-ADISTA Faccio appello ai fratelli e sorelle nella fede di esprimere pubblicamente il proprio dissenso e lonta-nanza da una struttura che dimentica del-lrsquoannuncio del Vangelo si egrave trasformata in un partito politico omofobo Dopo un fitto susseguirsi negli ultimi me-si di continue esternazioni contro gli omo-sessuali da parte delle gerarchie ecclesia-stiche - non ultimo il riferimento di Ra-tzinger allrsquoamore debole che caratteriz-zerebbe le unioni fra persone dello stesso sesso - il segretario nazionale dellrsquoArcigay Aurelio Mancuso ha firmato un comunica-to per esortare i gay credenti ad uscire dalla Chiesa cattolica Scrive Mancuso Non ci rimane che registrare che dentro la Chiesa cattolica egrave impossibile per le perso-ne gay e lesbiche continuare a riconoscer-si Nonostante la Chiesa cattolica sia unrsquo-organizzazione complessa dove moltissi-mi laici e prelati non condividono gli ana-temi di Ratzinger e Ruini non si puograve tace-re il fatto che nessuna posizione differente possa essere difesa pena la riduzione al silenzio Per tutte queste ragioni non si puograve continuare a farci martirizzare dalle gerarchie cattoliche nel nome di unrsquoubbi-dienza che oggi rischia di diventare com-plicitagrave Mancuso ha altresigrave aggiunto Temo una Chiesa sempre piugrave impaurita dalla moder-nitagrave e dallrsquoautodeterminazione dei corpi Alla paura Ratzinger risponde strumenta-lizzando Provo pena verso una gerarchia che cerca disperatamente di frenare la crisi valoriale e spirituale con precetti risibili e goffi In merito a questrsquoappello Adista ha chiesto

un parere a diversi esponenti di gruppi ed associazioni di omossesuali credenti Secondo Fabio Peroni del gruppo Nuova Proposta di Roma egrave difficile non condi-videre lrsquoanalisi di Aurelio Mancuso da un punto di vista socio-politico ma egrave altret-tanto semplice discostarsi dalla sua analisi religiosa Percheacute non condivido lrsquoinvito a uscire Percheacute credo nella testimonianza nel valore e nella vocazione della mia o-mosessualitagrave come dono che troppo spesso in questi anni secoli egrave stato vissuto nella clandestinitagrave nellrsquoipocrisia ma soprattutto nel silenzio Credo in una Chiesa altra la Chiesa del Concilio della convivialitagrave delle differenze dove oggi mi egrave chiesto di testimoniare e di parlare nella visibilitagrave della mia persona e dei miei affetti e amo-ri Sulla stessa lunghezza drsquoonda anche Anto-nio De Chiara coordinatore del gruppo Pontisospesi di Napoli Come gruppo ci aiutiamo a sviluppare in maniera adulta la nostra relazione con Dio Cerchiamo in-fatti di vivere pienamente il Vangelo ac-cettando la nostra specificitagrave In quanto battezzati e fedeli in comunione con Cri-sto ci sentiamo quindi pienamente parte della Chiesa-comunitagrave Chi non vuole vedere ciograve continua Di Chiara e crede che annullare la nostra umanitagrave la nostra affettivitagrave sia mettere in pratica il messag-gio di Gesugrave per noi sbaglia Contestiamo infatti le prese di posizione e i documenti della Chiesa-gerarchia che a noi sembrano anti-Evangelo Non crediamo perograve sia op-portuno uscire dalla Chiesa cattolica che egrave molto di piugrave della gerarchia al di fuori avremmo ancora meno possibilitagrave di dialo-gare col popolo di Dio e di esprimere co-me credenti il nostro dissenso Per Gianni Geraci portavoce del Coordi-namento gruppi di omosessuali cristiani in Italia e presidente del gruppo del Guado di Milano il problema non egrave tanto quello di restare o meno in una Chiesa che nei suoi vertici si dimostra incapace di compren-dere in alcun modo la diversitagrave omoses-suale Il problema egrave quello di rendere visi-bile lrsquoesperienza di chi in quella stessa Chiesa si muove nella logica del Vangelo

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e quindi in una logica di accoglienza e di rispetto per tutte le diversitagrave In questo senso sostiene Geraci se esiste un pro-blema della nostra appartenenza alla Chie-sa cattolica questo problema egrave da collega-re non tanto a una nostra decisione di usci-re o meno da una Chiesa che senza il con-tributo degli omosessuali credenti perde-rebbe irrimediabilmente un aspetto della sua stessa natura cattolica (ovvero un a-spetto della sua universalitagrave) quanto a un vero e proprio peccato di omissione dei nostri pastori che evitano sistematicamen-te di offrire alle persone omossesuali quel-lrsquoimmagine di Chiesa inclusiva e acco-gliente a cui dovrebbero ispirarsi nei loro interventi pubblici Infine Maurizio Mistrali del gruppo Lrsquo-Arco di Parma dichiara Condivido lo scritto di Aurelio Mancuso in tutto eccetto la conclusione Il lsquocentro di identitagraversquo del cristiano egrave Cristo (lrsquoego sano) Questa Chiesa spaventata autoreferenziale iper-dogmatica diventa superegoica si sostitui-sce e pone se stessa come centro drsquoidenti-tagrave Il lsquotraghettorsquo e i lsquotraghettatorirsquo si appas-sionano alla navigazione e non guardano al porto di destinazione il Regno Essere dentro la Chiesa con al centro la nostra Coscienza e Cristo fa emergere il parados-so dellrsquoiperttrofia di segrave la mancanza di servizio di fiducia nellrsquouomo e forse della speranza in Cristo stesso dei potenti ge-rarchi della Chiesa (emilio carnevali) Mercoledigrave 31 maggio 2006

Svizzera

Vecchi Cattolici benedicono coppie gay

in unione registrata di Ticino OnLine

AARAU - Il sinodo della Chiesa dei Vecchi Cattolici riunito oggi ad Aarau ha deciso a stragrande maggioranza - con 76 voti favo-revoli 2 contrari e 5 astensioni - che in futuro impartiragrave una benedizione alle le coppie omosessuali in unione domestica registrata Sono state definite due forme di

celebrazione ben distinte dal matrimonio per non mettere in questione questo sacra-mento Si tratta della prima chiesa svizzera che riconosce ufficialmente lrsquounione di coppia per lesbiche e gay La Chiesa dei Vecchi Cattolici da un paio di anni sta esaminando che risposte dare alle coppie omosessuali che auspicano che la loro unione possa evolvere con lrsquoaiuto di Dio I vecchi cattolici che contano 13rsquo000 fedeli in Svizzera ritengono che le coppie dello stesso sesso abbiano gli stessi bisogni spirituali di quelle eterosessuali spiega il rapporto sinodale diffuso oggi Inoltre non si sceglie di diventare omoses-suali ma lo si egrave giagrave sa piccoli o anche da prima della nascita sottolinea il rapporto Si tratta di nozioni scientifiche che non erano a disposizione degli autori dei testi bibblici e dei testimoni della tradizione cristiana Siccome nella tradizione la coppia eteroses-suale ha la funzione di perpetuare la vita la Chiesa dei Vecchi Cattolici ci tiene a fare una chiara distinzione fra il matrimonio e la benedizione del partenariato omosessuale Per questrsquoultimo caso un tipo di rito potragrave svolgersi in chiesa o in privato il secondo egrave invece una benedizione da impartire nellrsquo-ambito di un normale servizio religioso I due nuovi rituali studiati dalla commissione Omossessualitagrave e Chiesa saranno provati nei prossimi anni Drsquoaltro canto il rapporto sinodale indica che la Chiesa dei Vecchi Cattolici continue-ragrave a non porsi domande sullrsquoorientamento sessuale dei candidati nellrsquoambito della nomina dei preti percheacute ciograve non ha un carattere decisivo Comunque - raccoman-da lrsquoapposita commissione - bisogna essere prudenti nellrsquoaffidare una parrocchia ad un curato che vive in unrsquounione omosessuale In particolare la sua forma di vita deve es-sere accettata dalla comunitagrave dei fedeli Il vescovo Fritz-Reneacute Muumlller ha notato che gli omosessuali allrsquointerno della Chiesa sono un dato di fatto A chi ha difficoltagrave ad accettare tale situazione lrsquoalto prelato ha detto di pregare Dio tutti i giorni percheacute questo fenomeno spariscaATS Fonte TicinoOnline Lunedigrave 12 giugno 2006

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Lettere

Come egrave triste di don XXX diacono permanente

Regione Ecclesiatica Sicilia Salvesono sempre il don xxx diacono permanente della Regione Ecclesiastica Siciliaspiace dovermi presentare cosigrave ma mi eacute impossibile almeno adesso uscire allo scopertoloro aspettano que-stouna sbandata di un diacono per dire ecco lo sapevamoeacute un errore ordinare questi uomini sposati allora stiamo in stand byma non posso non esprimere i miei sentimenti di vergogna per il fatto che da sposato con figli ho ricevuto lrsquoor-dine sacroposso esercitarlo benedire amministrare alcuni sacramenti predica-re e poi tornare a casa da mia moglie e dai miei figliligrave dove il Signore mi ha chiamato e condividere con loro gioie speranze e i dolori di tanti fratelli e sorel-lee questi miei fratelli certo in un altro grado dellrsquoordine ma nello stesso sacra-mentonon possono esercitare piugrave uffi-cialmente il loro ministero Sacerdota-lema solo in privato e illecitamente (cosigrave recita il CDC) Quando incontro un prete sposato leggo nel suo sguardo un misto di rabbia e incomprensionee lo capisco profondamente Soffro per tutti loro e pre-go percheacute un giorno possano ritornare ad esercitare il ministero forse con piugrave impe-gno e passione e amore di prima Leggendo le lettere di Giuseppe Pe-rinsento tutta la passione lrsquoamore e la bontagrave del Sacerdote di chi vuole dare la sua vita per gli altri Spero che qualcosa cambie il celibato del Sacerdote resti come scelta possibile assieme a quella del Sacerdozio uxorato A volte penso se que-sto pensiero mi porta fuori della Chiesa ma poi so che io e tutti noi questa chiesa la amiamo troppola mia tristezza rimane mentre esprimo la mia solidarietagrave ed ami-cizia in CG a tutti i sacerdoti uxorati che ci leggono Pregate per meGrazie Fraternamente e in Cristo Gesugrave Vi saluto Giovedigrave 01 giugno 2006

Poesia Gladys Sica Argentina

Ciograve che mi resta Atavico appartarsi fra ombre tese Partirograve questa volta piugrave lontano dove vedrograve la grande onda nuda Percheacute vivere e morire Per un piccolo fulgore unrsquoimplacabile tristezza Dove va tutto lamore non da-to Dove vanno i sacri sogni Dove andragrave tutto questo tem-po Di nero si egrave riempito il quadro irrefrenabile uragano a raffiche mutevoli Silenzio su silenzio come coltelli polverizzano linsalvabile futu-ro Soccombono labbra e braccia Non mi resta una parola da donarti neacute un rosso neacute un bianco Nel fuoco del silenzio -i l viaggio- Poe-sia Edizioni Archivi del 900 MI 200-5

Da Isola Nera 134 Casa di poesia e letteratura egrave uno spazio di libertagrave e di

bellezza per un mondo di libertagrave e bellez-za che si costruisce in una cultura di

pace Direzione Giovanna Mulas - Coor-dinazione Gabriel Impaglione Giugno

2006 - Lanusei Sardegna mulasgiovvannahotmailcom

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Esci dalla tua terra e vagrave dove ti mostrerograve La famiglia del prete sposato

di Nadir Giuseppe Perin [1]

Ringraziamo di cuore lrsquoamico e colla-boratore Nadir Giuseppe Perin prete sposato per questo suo intervento

Ottomila sono i preti italiani ldquousciti dalla loro terrardquo- in senso biblico ndash per rispon-dere alla chiamata di Dio che li chiamava ad andare ldquoverso unrsquoaltra terrardquo cioegrave ad assumersi un compito diverso da quello svolto fino a quel momento Eppure questi 8000 preti che hanno lascia-to lrsquoesercizio del loro ministero sembrano scomparsi nel nulla Si legge nel Vangelo di Matteo (27 51-53) che nel momento in cui Gesugrave spirograve ldquo il velo del Tempio si squarciograve in due da ci-ma a fondo la terra tremograve le rocce si spezzarono i sepolcri si aprirono e molti corpi di santi che erano morti risuscitaro-no Uscendo dai sepolcri dopo la sua ri-surrezione entrarono nella cittagrave santa ed apparvero a moltirdquo Amici miei carissimi e amati dal Signo-rehellip ldquoresurrexit Dominus vere hellip Usciamo anche noi dai ldquosepolcrirdquo nei quali la chiesa gerarchica ci ha rinchiuso tap-pandoci la bocca e ldquocremandordquo le nostre persone per farci scomparire nel nulla Dobbiamo ldquouscire dai sepolcrirdquo ldquoentrare nella cittagraverdquo cioegrave uscire allo scoperto sen-za paura o timore di essere ldquolinciatirdquo non per fare la ldquorivoluzionerdquo ma per testimo-niare il Cristo risorto speranza del mondo con la nostra vita e quella della nostra fa-miglia moglie e figli alla luce del sole di fronte a tutto il popolo di Diohellip testimo-niando in modo profetico come sia possi-bile essere degli ottimi padri di famiglia degli ottimi mariti e nello stesso tempo degli ottimi preti che pur dedicandosi con amore alla famiglia al lavoro non trascurano gli impegni sociali ed ecclesia-

li senza riserva alcuna e nella piena dispo-nibilitagrave Ho appena finito di leggere il libro di Li-no Tonti I cinque figli del vescovo edito da ldquoIl segno dei Gabrielli Editorirdquo S Pie-tro in Cariano Maggio 1999 nel quale Chiara figlia di prete scrive una lettera al Papa Giovanni Paolo II per chiedergli ldquopercheacute non dagrave ai preti il permesso di spo-sarsi dal momento che per sua esperienza personale puograve affermare senza timore di offendere la veritagrave che si puograve avere una famiglia ed essere bravi preti come lo egrave suo padrerdquo Quando arrivai alla fine del libro mi sono accorto che qualche lacrima scorreva sulle mie guance mentre una forte emozione mi stringeva il cuore percheacute ho visto in Chia-ra ldquola portavoce di tutte le donne ed i figli di preti sposati che molto spesso non hanno voce per esprimersi ma che nono-stante tutto hanno sempre tenuta salda la propria fede senza mai stancarsi di inter-rogarsi cosa significasse amare dirsi cri-stianisperando sempre in ciograve che egrave giu-stordquo Ebbene usando le stesse parole di Chiara sparse qua e lagrave nel libro piugrave che comunicare a quanti mi leggeranno le stesse emozioni che ho provato io vorrei riflettere ancora una volta insieme con voi sulla figura del prete ldquoche lascia lrsquoesercizio del suo ministerordquo per vivere con la donna che ama quel progetto di vita che Dio aveva su di loro fin dallrsquoe-ternitagrave Partendo dalle parole che il papa Giovan-ni Paolo II disse allrsquoAngelus di domenica 10 novembre 1996 ldquoPenso ai sacerdoti in difficoltagrave spirituale e materiale ed an-che a quanti purtroppo hanno lasciato lrsquoimpegno assunto Per tutti invoco dal Signore sostegno ed aiutohelliprdquo Chiara fa osservare che se per impegno assunto si intende il ministero molti non lrsquohanno lasciato per volontagrave loro ma percheacute co-stretti dalla legge del celibato una legge che potrebbe anche essere cambiata dal momento che al celibato viene riconosciu-ta soltanto una ldquospeciale convenienzardquo per il prete

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Lrsquoidea di fedeltagrave invece emerge dal fatto che il prete amministra i misteri di Dio che pur essendo destinati a tutti non sono perograve proprietagrave di alcuno Ora agli ammini-stratori si richiede che ognuno risulti fe-dele Chi riceve lrsquoOrdinazione si prostra con tutto il corpo e poggia la fronte sul pavimento del tempio accettando cosigrave di essere lui stesso il Pavimento su cui cam-mineranno gli altri come la roccia sostiene lo zoccolare di un greggerdquo I ldquopreti che hanno lasciatordquo ancora oggi sono considerati da alcuni anche se con molta leggerezza e superficialitagrave come dei Giuda il traditore di Gesugrave morto suicida in preda alla disperazione senza riflettere che Giuda ha venduto il Maestro per dena-ro e non percheacute gli interessasse una donna In realtagrave se avessimo il coraggio di analiz-zare le attese che lrsquouomo contemporaneo ha nei confronti del prete si potrebbe con-statare che in fondo crsquoegrave in lui una sola grande attesa egli ha sete di Cristo Il resto lo puograve chiedere benissimo anche a tanti altri che non sono preti Perograve gli strumenti che donano Cristo non possono trascurare la perenne giovinezza di Dio sostituendo ad essa gli equilibri provvisori della mente umana La parola che si sovrappone alla Parola La filosofia allrsquoannuncio La morale alla grazia Il rito alla vita Lrsquoorganizzazione alla testi-monianza Lo spettacolo alla veritagrave Sa-rebbe come pretendere di ingessare il Sal-vatore Percheacute la chiesa attuale incontra unrsquo enorme difficoltagrave ad essere per lrsquouomo contemporaneo un valido aiuto a crede-re Gesugrave le ha lasciato come unica arma lrsquoa-more ma accanto a vescovi preti e fedeli santi ce ne sono molti indaffarati a con-quistare spazi del potere ed a procurare denaro con ogni mezzo Molti restano scandalizzato di fronte ad uomini di chiesa incoerenti ed avidi di onori e di responsa-bilitagrave percheacute avidi di potere Molti usano la chiesa per tornaconto personale o di gruppo Crsquoegrave chi la concepisce come unrsquoi-stituzione che per comunicare beni eterni non puograve fare a meno di mezzi ottenuti a

qualunque prezzo dando lrsquoimpressione di preferire logiche estranee al suo autentico ministero Cerca lrsquoaffermazione di seacute se-condo logiche di potenza lontane dalla mentalitagrave di Gesugrave Chiede di piegare lrsquoin-telletto a veritagrave astratte anzicheacute annunciare lrsquoamore di Dio e testimoniare lrsquoincontro con il Salvatore Le parole che si rincorro-no lungo i secoli per interpretare Dio do-vrebbero segnare il cammino della gratitu-dine Un amante per rinnovare il proprio slancio ha bisogno di espressioni giovani mentre molto spesso le parole umane che pretendono di definire lrsquoAssoluto sono un ostacolo per chi cerca Dio Di fronte a questa situazione ndash si domanda Chiara - che differenza crsquoegrave tra questo tipo di Chiesa e le mille sette i cui adepti batto-no le strade per vendere lrsquounica veritagrave convinti di averla in tasca solo lo-ro Sfruttando quelle parole i furbi di turno coprono incoerenze trame ed osano rinfacciare a noi che stentiamo a credere lrsquoallontanamento dalla religione Non sem-brano preoccupati per la nostra fatica di cogliere un barlume di Dio dietro ciograve che dicono ed i riti che compiono Ma quello che egrave piugrave grave e spaventa egrave che Dio non egrave mai entrato nella vita di molti percheacute ldquogli uomini di chiesardquo lo hanno presentato come un legislatore noioso e pignolo mentre invece la bellezza del modo di vivere suggerito da lui appare quando ci si sente liberi dalla preoccupa-zione di rispettare i canoni di una religione estrinseca In molti cristiani cresce la rab-bia per lrsquoapparato mastodontico di una chiesa lontana dai progetti di Cristo Lui la voleva sale della terra che si scioglie per insaporire Invece spesso la chiesa sem-bra un enorme granello compatto e fasti-dioso sotto i denti Verso gli uomini di quel apparato ndash affer-ma ancora Chiara - che non hanno ancora scoperto chi egrave Lui anche se ne hanno con-tinuamente il nome in bocca sento preva-lere la compassione La rabbia si attenua senza diventare rassegnazione percheacute una chiesa come lrsquoha desiderata Lui deve esse-re luogo di comunione e di amore Se la guardi dallrsquoesterno si direbbe che nella

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chiesa operano gruppi in lotta tra loro per i quali la fede piugrave che un banale accessorio egrave una potente ideologia e sempre piugrave spes-so srsquoincontrano preti che dallrsquoaltare sono convinti di annunciare Cristo mentre e-spongono compiaciuti soltanto le proprie ideologie Percheacute trascurare allora i percorsi di chi batte sentieri diversi da quelli abi-tuali E sono molti coloro che lo hanno fatto Ottantamila centomila nel mondohellip ottomila solo in Italia Ma dove vivono tanti preti sposati Se provate a consultare lrsquoannuario Pontifi-cio un tomo di circa 2500 pagine vi tro-vate di fronte ad una chilometrica lista di titoli che riguardano anzitutto il papa che Giovanni Paolo I definigrave ldquo retaggio del po-tere temporalerdquo e che avrebbe voluto eli-minarla Solo che non ne ha avuto il tem-po Segue poi un elenco puntiglioso di nomi distribuiti in mille organismi Anzitutto cardinali per ordine di precedenza e per anno di creazione e per ordine alfabetico Di seguito tutti gli altri ciascuno secondo il suo grado e titolohellip Dopo Diocesi ab-bazie ordinariati prelature personali vica-riati prefetturehellip un indice alfabetico e-lenca tutte le persone citate nel testo piugrave di 400 pagine in media 60 nomi ogni pa-gina per un totale di circa 25000 Dove finiscono i nomi arrivano i numeri Sacerdoti secolari e regolari e ordinati durante lrsquoanno e diaconi permanentihellip indicati diocesi per diocesihellip Ma un angolino per ldquocoloro che hanno lasciatordquo non crsquoegrave Un numerino Nulla Nemmeno di chi ha ottenuto la dispensa Nulla anche se sono 40000 ( per la Chie-sa giuridica) i preti di Cristo che sono tali per lrsquoeternitagrave Niente neanche una riga per dire in 40000 ci hanno tradito E non sarebbe giusto Non si riesce a capire percheacute Sono creatu-re che non esistono piugrave Agli occhi di Dio o di qualche altro Ersquo una condanna senza appello Eppure hanno il dovere di essere pronti ad amministrare il sacramento della Penitenza Essi restano in forza nella Chie-

sa per un servizio molto piugrave importante di altri elencati con puntiglio negli Annuari Lo afferma il Diritto Canonico (can 976) con chiarezza ldquo Qualsiasi sacerdote an-corcheacute privo della facoltagrave di ascoltare le confessioni assolve validamente e lecita-mente da qualunque censura o peccato qualsiasi penitente che versi in pericolo di morte anche se sia presente un sacerdote approvatordquo Quasi una nota per far sapere che allrsquooccorrenza ci sono anche lorohellip NellrsquoAnnuario Diocesano i preti sono e-lencati con i dati anagrafici in ordine alfa-betico poi di nuovo per anno di ordinazio-ne poi per incarico nei vari uffici curiali e pastorali E i ldquopreti che hanno lasciatordquo Nulla Si possono trovare nomi di diversi laici se-guono associazioni movimenti opere scuole comitati agenzie di viaggi autoritagrave civilihellip Di ldquolorordquo nessuna traccia Per rendersi conto delle defezioni bisogna confrontare lrsquoelenco nominativo dellrsquoAn-nuario con quello della precedente edizio-ne annotare gli assenti verificare che non siano tra i preti defunti indicati a parte Se qualche nome viene depennato si puograve supporre che si tratti di ldquouno che ha lascia-tordquo senza esserne certi Certamente questo silenzio egrave stonato Qualcosa di strano condiziona il comporta-mento della Chiesa verso i ldquopreti che han-no lasciatordquo e le impedisce di essere se stessa Qualcuno addirittura cerca di farli passare per creature dalla psiche malata moralmente deboli A me invece - dice Chiara - pare un segno di enorme imbaraz-zo Come se la Chiesa fosse affetta da i-diosincrasia o peggio da istinto di perse-cuzione nei confronti dei preti che ldquohanno lasciatordquo Eppure coloro che hanno lascia-to non mi sembrano una categoria astratta che merita un giudizio sommario Ognuno ha una sua storia particolare al termine della quale egrave vero che crsquoegrave chi afferma di non volerne piugrave sapere di Gesugrave Cristo e della fede Non pochi ricordano episodi di emarginazione e di disprezzo a partire dai tempi del seminario o nei primi anni di attivitagrave pastorale Altri col dente avvelena-to nei confronti della struttura ecclesiasti-

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ca non perdono occasione per analizzare le sue infedeltagrave spietatamente Sento tuttavia che la legge del celibato egrave destinata a cadere percheacute viene difesa con animo poco sereno e facendo soffrire in-giustamente Giagrave la maggior parte dei cre-denti se nrsquoegrave accorta e comincia a cambiare stile Ci sono anche molti di questi ldquopreti che hanno lasciatordquo che hanno alle spalle sto-rie dolci Entrati in seminario bambini non hanno temuto povertagrave e disciplina Sono stati pastori entusiasti e sinceri Hanno saputo cogliere nella Parola vibrazioni profonde mai intuite da altri Crsquoegrave chi poggia la pro-pria vita spirituale sui loro esempi Resta-no delicati e buoni aperti altruisti Belle figure di padri alcuni giagrave nonni sanno ascoltare pregano partecipano alla Messa come pochi Si tratta di preti ldquoche hanno lasciatordquo ma che non sono peggiori dei preti ldquoche non hanno lasciatordquo Ed egrave molto strano che per la Chiesa non contino piugrave nulla e vengano presi in considerazione solo come un in-successo dei metodi di formazione del seminario allo scopo di correggerne gli errori Eppure sono convinto che il Padre sa ope-rare meraviglie sia in loro come in ogni altro uomo Sarebbe blasfemo sostenere che nei loro confronti e solo nei loro la grazia di Dio egrave impotente Non egrave facile ascoltare le parole di ldquochi nella chiesa ha la potestagrave e la responsabili-tagrave del ministero per la comunitagrave ecclesia-lerdquo che echeggiano in ogni angolo della terra e rivendicano giustizia per tutti esor-tando individui famiglie e stati a rispettare la libertagrave e la dignitagrave di ogni uomo percheacute ogni uomo egrave sacro ed irripetibile ed insie-me sperimentare che proprio lui piega poi la storia degli individui a schemi utili per condurre piugrave agevolmente lrsquoistituzione della quale egrave responsabile Percheacute prima di proporre agli altri determinati comporta-menti non li mette in pratica lui nella co-munitagrave nei confronti di tutti quelli verso i quali egrave chiamato ad essere ldquopadrerdquo come

padre lo egrave Dio nei confronti di ogni uo-mo Diventa difficile accogliere Dio presente in chi percorre con noi i giorni che ci sono donati per ricavarne pace e felicitagrave Indivi-duare Dio nella persona dalla quale ti a-spetteresti un incoraggiamento e ne ottieni invece uno schiaffo abbandonandoti a camminare da solo Attorno gli amici ven-gono a mancare dentro le energie scema-no la vita sembra un fallimento Credere che ligrave crsquoegrave Dio egrave fatica Come egrave stata fatica per Gesugrave bere il calice e supplicava il Pa-dre suo che glielo risparmiasse Molti si augurano che la legge del celibato cambi percheacute per moltissimi questo egrave bene per la Chiesa Ma soprattutto speria-mo che il celibato non rappresenti motivo di orgoglio e distinzione di classe E che i preti che ldquohanno lasciatordquo ricevano un porsquo piugrave di amore solo amore senza pregiudizi Sempre piugrave spesso siamo chiamati a crede-re per coloro che non ne hanno piugrave la for-za percheacute hanno sperimentato lrsquoesistenza come danno o bestemmia e assurda mo-struositagrave Bisogna continuare a sperare per la maggioranza degli uomini che ancora non hanno ricevuto abbastanza La fede egrave grazia non chiarezza di sensi e di intellet-to Spero che le mie figlie come tutti i figli e le figlie dei preti possano dire che il loro babbo anche se mortificato dalla ldquosuardquo Chiesa coltiva questo tipo di fede pregan-do Dio di dare a lui alla sua famiglia ed a tutte le famiglie del mondo il coraggio di vivere e di amare Molte volte infatti co-loro che sono stati chiamati ad annunciare la speranza non sono capaci di farla vibra-re nellrsquoanimo di chi li ascolta come attesa come dubbio come dono come cosa non propria Sono convinto che piugrave di un prete sposato potrebbe essere beatificato o canonizzato Non tanto percheacute pentiti hanno chiesto di tornare a fare il prete piegandosi alla disci-plina vigente ma percheacute contenti di aver lasciato hanno saputo scandire i momenti della vita quotidiana sui ritmi della fede nonostante la mano ruvida della Chiesa

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Questa potrebbe essere una delle tante strade per diventare santi nel Terzo Millen-nio ldquoEsci dalla tua terra e vagrave dove ti mostrerograve Ersquo il canto che molti preti scelgono per la liturgia del loro matrimonio Quelle che possono apparire come defezioni vengono vissute come vocazioni scarnificanti alla stregua della chiamata di Abramo Il matri-monio egrave sacramento non fuga Abbrac-ciarlo significa abbandonare la sicurezza economica e la tranquillitagrave di un ruolo rispettato Solo la voce del Signore puograve strappare dal calore di abitudini consolida-te per proiettare lungo sentieri sconosciuti Credo che ad essere canonizzati non deb-bano essere coloro che sanno arzigogolare bei pensieri quanto piuttosto chi ha patito trascuratezze e cattiverie Chi ha taciuto e sorriso offrendo senza smettere di prega-re e di volere bene Chi entrando in punta di piedi nelle chiese della periferia egrave solito fermarsi nellrsquoultima panca per non distur-bare limitandosi a contemplare il taberna-colo o il Cristo in croce nel silenzio dello spirito Non egrave difficile trovare degli ldquospretatirdquo cosigrave Forse quando qualche vescovo o parroco avragrave il coraggio di far salire al suo fianco ldquouno dei preti che hanno lasciatordquo per impartire la benedizione al popolo al po-sto suohellip non tanto lrsquointellettuale che di-squisisce a favore o contro il celibato o contesta la coerenza dellrsquoistituzione eccle-siastica ma ad es un anziano prete che sempre sorridente mantiene la famiglia lavorando da facchino alla stazione centra-le di una grossa cittagrave e tra una valigia e lrsquoaltra sgrana il rosario con la mano in tasca e chiude di tanto in tanto gli occhi per assaporare parole e nomi santihellip un uomo in abiti normali con la fede al dito percheacute questrsquouomo egrave un prete dellrsquoAltissi-mohellippur non avendo le mani delicate co-me di solito le ha un pretehellip le sue sono mani callose percheacute lavora ma sono colme di benedizioni accumulate nellrsquoarco di decennihellip e noi non avevamo capito che le sue benedizioni erano preziose e le abbiamo lasciate dormirehellip

Ebbene questo prete dellrsquoAltissimo dalle mani callose e dallrsquoanello al dito egrave qui oggi per benedirvi e rappresentare tutti coloro che noi vescovi e preti ldquoche non hanno lasciatordquo abbiamo perograve dimenticato Chiniamo la testa e lodiamo il Signore per questo momento di grazia destinato a pu-rificare la Chiesa come poche volte e a renderla libera di credere solamente in Lui Quello saragrave un momento di festa grande per tutti percheacute avremo scoperto la gioia ed il piacere di amare Spero vivamente che tutti i figli di preti-sposati si sentano in comunione profonda ed armoniosa con i loro genitori anche se percepiscono in loro una ricchezza drsquoani-mo che a volte quasi li spaventa percheacute legata ad un mistero insondabile ad una forza che non troveranno mai in nessun altro Come sarebbe meraviglioso se tutti i nostri figli di prete ogni sera nel silenzio della loro camera prima di addormentarsi pre-gassero Dio cosigrave ldquoTi ringrazio Signore della mamma che mi hai dato e del papagrave prete percheacute hanno avuto il coraggio di condividere la loro vita nellrsquoamore al quale ci hanno educato insegnandoci ad amare Sono sicuro che il mio papagrave non ha chiesto la dispensa dal celibato per fuggire ma percheacute ha creduto in un modo diverso di essere prete Sono sempre piugrave persuaso che si egrave trattato di una buona idea e di unrsquoottima scelta Non lrsquoho mai sentito chiedere nulla per seacute ma lrsquoho sempre visto darsi pena per i tanti uomini sparsi sulla terra e diversi tra loro Per quelli delle nostre cittagrave alienati da ritmi disumani per coloro che spesso senza colpa hanno oscurato la scintilla della fede ricevuta in dono ed aspettano che qualcuno torni a farla brillare assolvendo dai peccati e spezzando il pane Io penso Signore che di fronte a chi ha fame il chiedersi se debba essere celibe o no il ministro quando nel tuo progetto non esiste un vincolo necessario tra presbitero e celibato mi sembra una complicazione inutile Ma forse sono io che non riesco a vedere percheacute spesso lrsquoesperienza offusca

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la mente e lrsquoidea diventa giustificazione dellrsquoagire Forse i preti sposati che dicono ai vescovi ldquo siamo quardquo risultano poco credibili Forse chi deve decidere non egrave abbastanza libero e coraggioso per modifi-care una disciplina opinabile ma consoli-data A me figlio di prete non resta che prega-re assieme al mio papa ed alla mia mam-ma affincheacute le scelte che vengono operate siano le migliori per il bene dellrsquouomo figlio di Diordquo Grazie Chiara e grazie Lino per le emozio-ni che mi avete fatto provare leggendo il librordquo i cinque figli del vescovordquo Spero di essere riuscito ad interpretare il vostro pensiero e gettare attraverso le vostre pa-role un porsquo di luce su questa ldquocittagrave som-mersardquo di preti italiani (8000) che ldquohanno lasciatordquo e che sono stati ldquocancellatirdquo dalla mente e dal cuore di ldquochi nella Chiesa ha la potestagrave e la responsabilitagrave del ministero per la comunitagrave ecclesialerdquo Spero che la loro voce torni a farsi sentire per lo meno per ldquocantare le meraviglie che

Dio ha compiuto per amore del suo popo-lordquo Vi stringo forte al mio cuore ndash percheacute an-chrsquoio sono uno di voi ndash augurando a cia-scuno di voi amati da Dio alle vostre spo-se e ai vostri figli ogni bene nel Signore risorto speranza del mondo Giuseppe Note [1] Prete-sposato Indirizzo di posta elettro-nica nadirgiuseppeinterfreeit Mercoledigrave 31 maggio 2006

Nella Sezione ldquopretisposatirdquo noti-zie riflessioni lettere sul tema del-lrsquoabolizione del celibato obbligato-rio per i preti cattolici di rito latino

httpwwwildialogoorgpretisposati

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Bassora ldquoPer le donne

irachene la guerra egrave appena iniziatardquo

di Terri Judd The Independent giugno 2006 (trad MG Di Rienzo)

Le donne di Bassora sono scomparse Tre anni dopo lrsquoinvasione dellrsquoIraq guidata dagli Usa le libertagrave laiche delle donne sono state dissolte dallrsquoIslam militante che va crescendo nel paese In tutto lrsquoIraq ha preso piede una sanguinosa e continua oppressione delle donne A molte donne sono state rasate le teste percheacute rifiutavano di indossare la sciarpa altre sono state prese a sassate per strada percheacute usavano cosmetici Altre ancora sono state rapite e uccise per ldquocriminirdquo che vengono catalo-gati semplicemente come ldquocomportamento inadeguatordquo Un apparato statale fragile e scarsamente funzionante contribuisce a rendere il paese facile preda di estremisti la cui nozione di libertagrave non si estende alle donne Nel sud occupato dalla Gran Bretagna dove lrsquoesercito Mehdi di Muqtada al-Sadr mantiene la sua presa la situazione tocca il suo peggio Qui le donne sono costrette a vivere dietro porte chiuse da cui possono emergere solo avvolte dai veli nascoste dietro mariti e padri Persino indossare un paio di pantaloni egrave considerato un atto di sfida punibile con la morte Una cittadina di Bassora la dott Kefaya lavorava allrsquoo-spedale per donne e bambini della cittagrave universitaria quando cominciograve a ricevere minacce di morte dagli estremisti religiosi Non diede ascolto alle intimidazioni Un giorno un uomo entrograve nellrsquoedificio e la uccise Eman Aziz una delle donne che parlano pubblicamente di questi pericoli dice ldquoCrsquoerano cinque persone sulla lista della

morte con la dottoressa Kefaya La minac-cia era questa se continui a lavorare ver-rai uccisardquo Molte donne sono troppo spa-ventate per parlare ma alcune nel timore che i loro diritti vengano cancellati per sempre hanno intrapreso il coraggioso passo della testimonianza La dott Kefaya egrave solo una delle professio-niste uccise negli ultimi mesi Parlando con noi dellrsquoIndipendent accanto al vec-chio palazzo di Saddam Hussein nel centro di Bassora Eman Aziz ha fatto i nomi di altre amiche uccise Tre delle sue ex com-pagne allrsquouniversitagrave sono state assassinate ldquoLa mia amica Sheda e sua sorella Aveva-no ricevuto le minacce Un giorno sono tornate a casa loro in compagnia di altre due donne Tutte e quattro sono state ucci-se a colpi di arma da fuocordquo Il linguaggio di Eman egrave preciso in modo agghiacciante ldquoE la mia amica Lubna lei era con il suo fidanzato Hanno sparato nel braccio a lui e ucciso Lubna di fronte ai suoi occhi Poi crsquoerano le due sorelle che lavoravano nella lavanderia del Palazzohelliprdquo Brevemente ma nei dettagli Eman ci rac-conta di ogni vita spezzata Sotto Saddam le donne non avevano gran-de spazio in politica ma donne drsquoaffari o docenti viaggiavano senza problemi per il paese mentre le loro figlie si mescolavano liberamente agli studenti maschi allrsquouni-versitagrave Ora persino le donne piugrave emanci-pate si sentono intimidite Sajeda Hanoon Alebadi 37enne che per la prima volta nella sua vita come Eman Aziz si sente costretta ad indossare la sciarpa per coprir-si la testa dice ldquoLe donne vengono assas-sinate Sappiamo che gli esecutori degli omicidi dicono che abbiamo su di noi una ldquofatwardquo Quelle non erano brave donne dicono e dovevano essere ucciserdquo Dietro lrsquoonda degli attacchi degli insorgen-ti cresce la violenza contro le donne che osano sfidare lrsquoortodossia islamica Le

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ldquofatwardquo che ordinano alle donne di non guidare automobili o di non farsi vedere fuori di casa vengono regolarmente ema-nate Infiltrata dai miliziani la polizia non vuole e non puograve rispondere ai fondamenta-listi ldquoDopo la caduta del regimerdquo continua Alebadi ldquoi partiti dellrsquoestremismo religio-so si sono mostrati sulle strade ed hanno cominciato a minacciare le donne Sebbe-ne siano una minoranza controllano posi-zioni di potere e perciograve controllano Basso-rardquo Avventurarsi oggi per le strade della cittagrave senza un parente di sesso maschile significa rischiare aggressioni umiliazioni e rapimenti Una giornalista Shatta Kare-em racconta ldquoEro alla guida della mia auto quando un altro mezzo mi si egrave butta-to addosso e mi ha spinto fuori di strada Oggi se una donna viene vista guidare unrsquoautomobile ciograve viene considerato una violazione dei diritti degli uominirdquo E crsquoegrave anche la paura che le leggi cosiddette isla-miche diventino parte integrante della nuo-va legislazione ldquoPer la religione musul-manardquo dice ancora Eman Aziz ldquose un uomo muore ciograve che lascia va ad un mem-bro maschio della famiglia Dopo la guerra IranIraq crsquoerano cosigrave tante vedove che Saddam cambiograve la legge cosigrave che lrsquoereditagrave potesse andare alle donne e ai figli Ora la legge egrave cambiata di nuovordquo Sajeda Hanoon Alebadi stima che circa il 70 delle donne sposate di Bassora siano rimaste vedove a causa dei continui con-flitti ldquoLe puoi vedere mendicare ad ogni incrocio le vedoverdquo Gli ottimisti dicono che il 25 del consi-glio delle province irachene egrave composto da donne e che ciograve proverebbe un migliora-mento nelle loro vite dopo lrsquoinvasione Ma la gente di Bassora risponde che questa egrave una cortina di fumo Ogni donna che entra in quelle stanze mi dicono non riesce a mettere in moto alcun cambiamento positi-

vo I manifesti elettorali affissi in cittagrave illustrano bene questo punto di vista i volti delle donne candidate sono stati co-perti di vernice nera ed accompagnati dal-lo slogan ldquoniente donne in politicardquo Eman Aziz aggiunge ldquoLe donne che fanno parte del consiglio hanno molti sogni ma quando aprono bocca viene loro risposto con tutto il rispetto tu non sai niente Non hai le conoscenze Questo egrave un mondo di uomini La tua idea egrave buona ma non egrave la migliore In sempre maggior numero que-ste donne acconsentono a mettere la firma ovunque si indichi loro di farlo Abbiamo donne formalmente in posizioni di potere ma che non hanno nessun potere effetti-vordquo Numerosi ufficiali inglesi di stanza a Bas-sora dicono che si sentono ldquoa disagiordquo per la situazione ma il portavoce del Foreign Office ci ha solo informati che ldquoIl nuovo programma di governo prevede nei primi dieci punti di prestare molta attenzione alle donne giaccheacute esse costituiscono me-tagrave della societagrave e si prendono cura dellrsquoal-tra metagrave perciograve devono avere un ruolo attivo nel costruire la societagrave e lo stato I loro diritti dovrebbero essere rispettati in tutti i campirdquo Tuttavia fra le attiviste cresce la paura che le estreme durezze della vita quotidiana oscurino lrsquoistanza dellrsquooppressione delle donne e non le permettano di essere af-frontata Nei villaggi attorno a Bassora le timide donne che sbirciano dalle fessure delle porte non si lamentano neppure Makir Jafar mi dice di ritenere sufficiente aver avuto abbastanza istruzione da aiutare il figlio decenne a fare i compiti ldquoCrsquoegrave il fiume Si vive Non ho bisogno di nienterdquo Lunedigrave 19 giugno 2006

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Migranti ldquoFate affidamento sulle

donne e le politiche cambierannordquo

Unrsquointervista a Ndioro Ndiaye Vice Direttora generale dellrsquoOrganizza-

zione Internazionale per lrsquoImmigra-zione (OII)

A cura di Laurent Duvillier per Instraw 1deg giugno rsquo06( trad MG Di Rienzo)

Ringraziamo Maria G Di Rienzo[per contatti sheela59liberoit] per que-

sta sua traduzione Laurent Duvillier A livello internaziona-le i flussi migratori si stanno sempre piugrave femminilizzando Questo significa solo che piugrave donne stanno lasciando i propri paesi drsquoorigine o anche che stanno contri-buendo maggiormente allo sviluppo eco-nomico di tali paesi Ndioro Ndiaye Secondo i nostri ultimi rapporti ci sono fra i 175 e i 180 milioni di migranti in tutto il mondo ed egrave general-mente riconosciuto il fatto che metagrave di questa cifra egrave composta da donne Crsquoegrave perograve in effetti qualcosa di nuovo nel feno-meno migratorio Per lungo tempo si egrave creduto che spettasse agli uomini partire e cercare lavoro e una volta che essi aveva-no stabilito le loro basi le donne li rag-giungevano ed assumevano responsabilitagrave rispetto alla riproduzione e allrsquoeducazione dei bambini Oggi il flusso migratorio tende a seguire un altro schema le donne escono dai paesi drsquoorigine per conto pro-prio sono piugrave visibili e si muovono in modo piugrave libero ed indipendente Inoltre lo status che le donne acquisiscono dopo la migrazione ha creato un valore aggiunto nel campo della gestione dellrsquoim-migrazione se vi riescono se sono istrui-te le donne contribuiscono al benessere del paese in cui si trovano cosigrave come al

benessere del paese da cui provengono Se non hanno istruzione rischiano di cadere nelle reti dei trafficanti Questo egrave il feno-meno che chiamiamo ldquotraffico di esseri umanirdquo e contro il quale tutti dobbiamo lottare Non smetterograve mai di ripetere che i paesi che ricevono i migranti devono fare affida-mento sulle donne se vogliono introdurre cambiamenti nelle loro politiche volte allrsquointegrazione Nel campo dellrsquoistruzio-ne ad esempio le donne giocano un ruolo fondamentale e possono essere un appro-priato veicolo per il cambiamento nei pae-si che le ospitano Laurent Duvillier I migranti vengono spesso descritti senza alcun riferimento al sesso e la migrazione come fenomeno ldquoneutrordquo rispetto al genere Al contrario lrsquoOrganizzazione Internazionale per lrsquoIm-migrazione ed Instraw hanno la convinzio-ne che sia importante dar conto delle diffe-renze fra uomini e donne che migrano Quali azioni specifiche avete intrapreso a favore delle donne Ndioro Ndiaye LrsquoOII egrave attiva da lungo tempo nel cercare di rendere visibile il contributo delle donne migranti Il nostro gruppo di lavoro sul genere egrave composto da piugrave di ottanta ldquopuntirdquo sparsi in tutto il mondo Nella maggioranza dei nostri uffi-ci crsquoegrave una persona che ha lo speciale inca-rico di introdurre le politiche di genere nella programmazione e nelle attivitagrave ldquosul campordquo In questrsquoultimo contesto vi sono ovviamente casi differenti e perciograve molte-plici livelli di intervento che usualmente dipendono dalle donne presenti nel luogo specifico Generalmente ci viene chiesto di intervenire in situazioni di conflitto o post conflitto Per quanto riguarda i rifu-giati e i profughi lavoriamo in collabora-zione con le agenzie dellrsquoOnu come lrsquoAlto Commissariato per i Rifugiati lrsquoUnicef o lrsquoOrganizzazione mondiale per la sanitagrave di modo che le donne possano ricevere lrsquoat-tenzione che chiedono Sviluppiamo cam-pagne di informazione per fornire alle donne maggiori conoscenze diamo loro anche attrezzatura ed equipaggiamento cosigrave che possano migliorare la loro salute

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ed il loro ambiente Rispetto invece alle professioniste che lasciano volontariamente i loro paesi drsquoori-gine esse domandano accesso ad impieghi decenti e salari adeguati e di poter vivere con il loro salario nel paese che le ospita Unrsquoaltra delle loro richieste egrave di poter con-tribuire allo sviluppo di entrambi i paesi mandando denaro alle loro famiglie e associandosi con persone locali per creare lavoro o attivitagrave produttrici di reddito non solo per se stesse Questi sono fattori nuo-vi ed hanno richiesto nuovi approcci allrsquo-OII Laurent Duvillier Negli ultimi anni le rimesse di denaro inviate dai migranti in tutto il mondo sono costantemente cresciu-te In paesi come le Filippine spesso le famiglie incoraggiano le donne a migrare piuttosto degli uomini percheacute le donne tendono a mandare soldi a casa piugrave fre-quentemente Si tratta di un fenomeno locale o egrave una tendenza diffusa Ndioro Ndiaye Si tratta di una tendenza generale Lrsquoimporto spedito da una donna in una singola occasione puograve essere mino-re di quello inviato da un uomo ma poicheacute le donne inviano rimesse piugrave spesso il volume del loro contributo tende ad essere molto piugrave sostanzioso Rispetto allrsquoaumen-to delle rimesse noi dellrsquoOII siamo molto preoccupati di cosa ne pensano i vari stati Nello scorso febbraio abbiamo organizzato una conferenza sulle rimesse provenienti da migranti originari dei paesi ldquomeno svi-luppatirdquo in collaborazione con i governi di tali paesi e lrsquoOnu In Benin per la prima volta esperti di ministeri economici e fi-nanziari e funzionari governativi di questi paesi si sono incontrati per scambiare pun-ti di vista e discutere con la Banca Mon-diale lrsquoOrganizzazione per la cooperazio-ne economica e lo sviluppo la Banca afri-cana per lo sviluppo eccetera Rispetto alla controversia che crsquoegrave sulla natura privati di questi fondi lrsquoOII egrave com-pletamente drsquoaccordo sul fatto che le ri-messe non possono essere unrsquoalternativa allrsquoassistenza allo sviluppo Drsquoaltra parte vogliamo andare oltre questa contrapposi-zione Dovremmo trovare le sinergie che

possono essere stabilite tra lrsquoassistenza allo sviluppo ed il flusso finanziario gene-rato dai migranti nei paesi meno sviluppa-ti Dovremmo anche riflettere su come canalizzare il denaro sugli sforzi positivi compiuti dai paesi drsquoorigine dei migranti e su come i migranti stessi possano essere considerati investitori o finanziatori Laurent Duvillier Non crsquoegrave dubbio che qualche miliardo di dollari lrsquoanno inviato dai migranti ai paesi drsquoorigine abbia mi-gliorato il benessere di molte famiglie Tuttavia in che modo queste rimesse pos-sono diventare un attrezzo per uno svilup-po sostenibile a favore dellrsquointera popola-zione Ndioro Ndiaye Abbiamo giagrave esempi con-creti di questa possibilitagrave LrsquoOII ha osser-vato ciograve che egrave accaduto in Messico Du-rante lrsquoincontro di febbraio questo paese ci ha informati dellrsquoiniziativa ldquouno per trerdquo Si tratta di un programma per cui per ogni dollaro che viene inviato ad esso da un migrante il governo federale ne ag-giunge un secondo ed il governo locale un terzo Assieme questi tre dollari vengono investiti in un progetto di sviluppo di cui beneficiano tutti Vi sono programmi simi-li anche altrove ma quello del Messico egrave risultato il piugrave convincente In Guatemala i rappresentanti dellrsquoOII hanno aiutato a dare inizio ad un program-ma di ristrutturazione per le abitazioni in cui i migranti hanno potuto contribuire alla creazione di case decenti e sane per le loro famiglie depositando i loro fondi in un sistema creato appositamente Sta funzio-nando molto bene Queste azioni possono essere intraprese ovunque se i migranti sanno che possono migliorare le condizio-ni di vita di tutte le persone che hanno lasciato nel loro paese anche quando il denaro non va esclusivamente ai membri delle loro famiglie Martedigrave 06 giugno 2006

Nella Sezione ldquoPianeta donnardquo notizie opinioni iniziative dalla parte delle

donne alla pagina web httpwwwildialogoorgdonna

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Riflessione

Del fatalismo e del cinismo ancora

di Giulio Vittorangeli [Ringraziamo Giulio Vittorangeli (per contatti gvittorangeliwooowit) per questo intervento

Sono pochissimi quelli che affermano a-pertamente che la guerra eacute una buona cosa La maggioranza delle persone deplora questo strumento Tuttavia in nome del realismo si ritiene che in certe circostan-ze a certe condizioni entro certi limiti esercitando una certa responsa-bilitagrave sia inevitabile Ersquo stato cosigrave dopo lrsquo11 settembre 2001 Ersquo stato cosigrave precedentemente nel 1999 nella ex-Jugoslavia Prima ancora nel 1991 al tempo della prima guerra del Golfo contro lrsquoIraq Alla base crsquoeacute la convinzione radicata che se la guerra eacute misurata e controllata puograve essere funzionale o accettabile che la violenza che ne consegue sia controllabi-le o quanto meno indirizzabile Quindi si fa la guerra percheacute si ha la spe-ranza di poter gestire e dominare la violen-za che ne consegue Prevale la convinzio-ne che la guerra possa rimanere mezzo strumento ovvero che non prenda il so-pravvento e che non si ritorca contro se stessi Fondamentalmente alla base crsquoeacute lrsquoillusione della capacitagrave di controllo della violenza Si crede o si finge di credere che si eserciteragrave soltanto la violenza necessaria la violenza legittima ovve-ro la violenza razionale proporzionata al fine Naturalmente non eacute cosigrave Nella guerra la violenza segue dei meccanismi propri che tendono allrsquoassuefazione allrsquoescalation allo scatenamento ulteriore Ogni guerra dimostra che la violenza una volta scatenata non eacute affatto controllabile Invece si vuole far credere che nel ricono-scimento e nellrsquoaccettazione della guerra vi sia un elemento di realismo di pragma-

tismo politico Quanto al realismo tutti i giorni ovunque ascoltiamo lrsquoelogio dellrsquoopportunismo e lrsquoidentificazione del realismo con il cini-smo il realismo che obbliga a sgomitare e proibisce lrsquoabbraccio il realismo del tutto fa brodo e del si salvi chi puograve e se non puoi crepa Riprendendo le parole di Eduardo Galea-no il realismo anche del fatalismo Il piugrave fottuto dei molti fantasmi che oggigiorno minacciano i nuovi governi progressisti dellrsquoAmerica Latina Il fatalismo perversa ereditagrave coloniale che ci obbliga a credere che la realtagrave puograve essere ripetuta ma non puograve essere cambiata che quel che eacute stato eacute e saragrave che domani eacute solo un altro nome di oggi Esiste anche un realismo tutto italiano bipartisan che tende a fare della nostra Italietta un paese dove la politica eacute e-sclusivo appannaggio (come ai bei tempi) degli addetti ai lavori Addetti ai lavori che per realismo lasciano che le nostre carceri possano esplodere da un momento allrsquoaltro Le cause del sovraffollamento che ha toccato ormai le 62000 presenze hanno in gran parte origine da due leggi criminoge-ne quella sulle droghe e quella sullrsquoimmi-grazione I dati del 2005 sono eloquenti 89887 ingressi negli istituti penitenziari 26061 per violazione della legge sugli stupefacenti 13654 per violazione della legge sullrsquoimmigrazione (lrsquo84 eacute relativo alla violazione delle norme sullrsquoespulsione e addirittura 9619 casi riguardano persone senza altri reati) Di fronte a questi numeri davvero sconvolgenti crsquoeacute una sola cosa da fare oggi non domani abrogare la legge proibizionista Fini-Giovanardi sulle dro-ghe la legge razzista Bossi-Fini la legge Cirielli sulla recidiva (da Fuoriluogo anno VIII n 5 maggio 2006) Quel realismo di cui eacute vittima il nostro centrosinistra incapace di fare i conti fino in fondo con il berlusconismo Sorta di anomalia aberrante di unrsquoItalia dove in vastissimi strati di popolazione non eacute mai maturata una decente coscienza democrati-ca e una minima etica civile sostituiti dal

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servilismo dallrsquoindegnitagrave dallrsquoignoranza piugrave abietta dallrsquoassuefazione al peggio dallrsquoattitudine passiva a considerare normale ciograve che eacute aberrante Per questo Berlusconi oggi minaccia di scatenare la piazza forte del consenso di milioni di teledipendenti che lo hanno votato nel 1994 nel 2001 e nel 2006 Guai a sottovalutarlo Nel film Il caimano Mister B-Moretti si allonta-na in auto dopo aver detto al popolo che qualunque tipo di reazione alla sua condanna sarebbe stata leci-ta (e dunque incitando alla rivolta o addi-rittura alla rivoluzione ma forse sarebbe meglio dire alla guerra civile) e dal lunot-to posteriore della macchina vediamo al-zarsi le fiamme delle molotov lanciate contro i giudici una visione infernale

Per tutto questo quellrsquoinquadratura finale eacute lrsquoimmagine che forse meglio sintetizza i nostri anni

Tratto da La nonviolenza egrave in cammino Numero 1313 del primo giugno 2006

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ldquoUn semplice testrdquo di Mario Mariotti

Percheacute oggi si parla di ldquonuovo modello di sviluppordquo Percheacute non si parla piugrave di socialismo o comunismo Sono i cristiani che non possono parlare di comunismo mentre stanno cercando di costruire ldquocomunitarismordquo ldquoeconomia di comunionerdquo percheacute stanno ancora com-pletando lrsquoopera di fottitura del comuni-smo stesso vedi Cuba abbandonata alla guazza dei turbodemocratici USA Capitalismo e mercato condannati ora an-che dal Papa non si trova ancora il nome del progetto per superarli e allora si parla di un generico ldquo nuovo modellordquo E poi Facciamo il marchio dei tappeti che non usano manodopera infantile Bene Noi compriamo tappeti fatti da adulti e li pa-ghiamo di piugrave Abbiamo risolto Affatto i piccini sono ancora piugrave in difficoltagrave per-cheacute a) o vengono buttati fuori percheacute chiu-de la fabbrica b) o vengono ancora piugrave sfruttati cosigrave i tappeti costano ancora me-no e al Nord e al Sud tornano competitivi ed eacute piugrave facile venderli E poi crsquoeacute sempre la possibilitagrave delle trian-golazioniper nascondere lo sfruttamento E poi crsquoeacute il problema che i tappeti sono inutili E poi crsquoeacute il pericolo della formazione degli artigianidel ceto medio degli isolotti pri-vilegiati sempre perograve esposti alle tempeste dei capitali multinazionali Fluttuantihellip Il ldquonuovo modellordquo indeterminato non-capitalista non soggetto al libero mercato ma di fatto impegnato a salvaguardarne piccole porzionia pelle di leopardo dagli effetti maligni corre il grosso rischio di lavorare a vuoto Fincheacute il capitalismo multinazionale privato eacute a piede libero fincheacute il sindacalismo multinazionale non ha elaborato una ldquoCartardquo dei diritti umani che focalizzi il riferimento vitale cui omo-

genizzare le condizioni di vita di tutti i cittadini operai del Sud e del Nord fincheacute le oligarchie controllano e orientano il consenso degli elettori nel nostro modello di democrazia virtuale fincheacute le Fedi ven-gono prostituite in religioni a sacralizzare come voluta da Dio la violenza strutturale cristallizzata nel sistema fincheacute soprattut-to non si saragrave riusciti a formare un popolo di uomini giusti che amano disponibili al comunitarismo con amore e praticanti la cultura del necessarionon puograve essere co-struita la speranza di un futuro giusto e fraterno Per arrivare meglio per incamminarci per questa strada un elemento indispensabile diventa il nome del Progetto la sua defini-zione La logica del ldquosistemardquo eacute infatti quella di bruciare lrsquoalternativa in quanto equipara-bile per inefficacia e per violenza al siste-ma stesso Il secondo momento si determi-na poi negli enunciati che solo il capitali-smo esasperato eacute negativo e che il merca-to se regolato eacute lo strumento migliore per far decollare i poveri verso il benessere Nel terzo momento ci si appropria del ter-mine ldquosolidarietagraverdquo valore dichiarato pri-mario dallrsquooligarchia che perograve fa notare come la solidarietagrave deve avere della ric-chezza da redistribuire e che quindi biso-gna lasciar mano libera allrsquooligarchia stes-sa percheacute possa secondo la logica di mer-cato creare la stessa ricchezza da redistri-buire fra i poveri e gli svantaggiati Questa eacute la logica del sistema ersquo la situa-zione attuale col lavoro schiavo dei bam-bini con lrsquoolocausto della grande favela con le migrazioni forzate dal bisogno e dalla disperazione dal Sud al Nord coi milioni di disoccupati e di poveri nello stesso Nord quale ldquoparto strutturalerdquo di tale logica maligna Ora io pensograve che diventi determinante dare il nome al progettopercheacute penso che tutta

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la involuzione che questo momento storico presenta sia determinata dalla perdita di identitagrave della Sinistra Da noi quasi nessu-no parla piugrave di comunismo o di socialismo in pochi rammentano che esso si fonda sullrsquoanticapitalismo e sul contrasto alla religione in quanto collaterale e collusa col capitalismo stesso Il capitalismo privatoallora rimasto senza antagonista manifesta la sua natura strut-turale Ed esso ha una sua logica che ha dei fondamenti concreti e reali Ersquo piugrave che evidente che se gli operai si accontentano di paghe sempre piugrave basse se gli oneri sociali che pesano sul costo del lavoro diminuiscono meglio ancora se sparisco-no se i lavoratori vanno sempre piugrave svelti e si Fanno pagare sempre meno i prodotti finiti possono avere un prezzo sempre piugrave contenutoed essere quindi sempre piugrave competitivi nellrsquoambito della logica di mercato Questo eacute piugrave che evidente e se uno accetta il mercato e il capitalismo pri-vato per necessitagrave si deve adeguare a que-ste regole Una volta perograve e non al tempo di Sparta-co ma anche un porsquo prima questa che oggi si chiama competitivitagrave veniva chia-mata sfruttamento Quando i rischi erano quelli di avere i calli pestati dagli elefanti di Annibale giagrave qualcuno stava intuendo che fra una Repubblica fondata sul lavoro ed unrsquoazienda fondata sul capitale crsquoera e crsquoeacute la stessa distanza che esiste fra la de-mocrazia sostanziale ed il fascismo reale Ma la nostra Sinistra si eacute assopita poi eacute restata scandalizzata non dal capitalismo-cristianesimo reale brasiliano ma dal so-cialismo reale polacco-cubano poiper rilassarsi si eacute seduta col televisore a capo-tavola e questo terminale ha fatto con molta discrezione il proprio lavoro politico di omologazione dei compagni stanchi di socialismo al capitalismo Stop La se-quenza che ha portato alla vittoria il mo-

dello culturale proposto dallrsquooligarchia il Beati i ricchi eacute questa Una volta che una societagrave eacute composta o da ricchi o da ricchi mancati il capitalismo privato non ha piugrave antagonisti e il capitali-smo senza antagonisti sfocia purtroppo strutturalmente nel fascismo anche se sotto f orme sicuramente diverse e piugrave accattivanti di quelle di un tempo Accen-diamo il televisore ore e ore di spettacoli di intrattenimento una settimana per un festival di canzoni la mitizzazione dei campioni sportivi e dei personaggi di suc-cesso Tutto ok tutto normale Crsquoeacute solo il tra-scurabile dettaglio che nello stesso ecosi-stema-mondo villaggio globale solo per lrsquooligarchia ci sono e ci stanno anche i piccini sfruttati nel lavoro schiavo nella prostituzione minorile nel commercio drsquoorgani per i trapianti e via di seguito E un mondo che tollera pochi ricchissimi e violenza su milioni di piccini eacute fascista a dire poco eacute piugrave che nazista eacute professore di formazione e di aggiornamento per gli spiriti che vogliono far carriera ed essere top nel loro luogo di lavoro cioegrave allrsquoinfer-no Ora carissimi Fratelli cristiani che parlate di nuovo modello di sviluppo e non nominate mai il comunismo neppure come condivisionismo vi interessa sapere chi era che veniva recepito come nemico mortale come antagonista strutturale dal-lrsquooligarchia dai capitalisti privati pratican-ti il mercato che eacute libertagrave per loro stessi e schiavitugrave per i non garantiti Era ma guar-da un porsquo lo squallidissimo comunismo E questa cari fratelli eacute una cosa che ci deve far riflettere Noi parliamo di nuovo mo-dello di sviluppo ma il ldquonuovo modellordquo che potragrave mettere in crisi il capitalismo ed il mercato lo possiamo evincere lo possia-mo imparare indirettamente dagli stessi capitalisti e praticanti-sostenitori del mer-cato cercando di fare nostro di costruire e

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di realizzare quello che per essi era ed egrave tuttora il mortale nemico quel comunismo che eacute il passaggio ineludibile verso la rea-lizzazione di una vera democrazia sostan-ziale che saragrave caratterizzata dal rispetto oggettivo non virtuale dei diritti umani fondamentali garantito a tutti i cittadini dellrsquoecosistema-Terra ovunque siano col-locati qualunque sia il colore della loro pelle la loro cultura la loro Fede Quindi il nuovo modello di sviluppo crsquoeacute giagrave eacute stato ed eacute il comunismo o sociali-smo che eacute quel mortale nemico che eacute stato sconfitto che viene spacciato per defunto che viene associato ad ogni sorta di ingiu-stizia e di violenza dallrsquooligarchia e dagli oligarcodipendenti ma che eacute lrsquounico pro-getto in grado di contrastare quegli idoli del capitalismo e del mercato che genera-no strutturalmente la violenza della non-violenza del non-cambiamento di un mon-do che eacute arrivato a fare dei piccini del Sud un deposito di organi di ricambio per i ricchi oppressori del Nord che in questo modo vogliono contrastare il socialismo irreversibile di ldquocompagna morterdquo Se quindi cerchiamo ciograve che possa mettere in crisi il capitalismo privato multinazionale ed il mercato carissimi fratelli cristiani lrsquoabbiamo giagrave trovato Fino ad oggi senza saperlo abbiamo lavo-rato per demolirlo grazie anche allrsquoaliena-zione seminata a piene mani da Santa Ro-mana Chiesa da oggi in poi proviamo ad aprire gli occhi e a riflettere Proviamo a capire lrsquoessenza strutturale del capitalismo che include la generazione dellrsquooligarchia da una parte e dello sterminato popolo dei non garantiti dallrsquoaltra proviamo a capire lrsquoessenza del ldquomercatordquo che produce la razza dei vincitori sempre meno numerosa e piugrave irraggiungibile e la razza inferiore degli sconfitti dei poveri dei non-competitivi dei fuori-mercato di coloro che hanno lrsquoenorme colpa di non essere

arrivati primi di non aver prevalso sugli altri di avere meno talenti di non essere nessuno in rapporto ai tre idoli vincenti ricchezza potere piacere Proviamo infi-ne a capire la natura del ldquoPoveri di tutto il mondo unitevirdquo per costruire un mondo dove ognuno faccia la sua parte tutto sia di tutti e ciascuno abbia secondo il suo bisogno Questo eacute il Manifesto di Carlo Marx eacute il progetto del comunismo e chi possedesse dentro di seacute qualche traccia residua di DNA di cristianesimonon po-trebbe non coglierne con immediatezza la natura evangelica la fondazione negli ldquoAtti degli APoStolirdquo e prima ancora nel discorso della Montagna in quel Beati coloro che hanno fame e sete di giustizia che eacute compito nostro di materializzare qui e oggi appunto per costruire un mondo che veda saziata la sete e la fame di giusti-zia di uguaglianza di condivisione dei doni di Dio fra tutti gli uomini Proviamo a cogliere lrsquoaffinitagrave fra comuni-smo e cristianesimo proviamo a capirne lrsquointerconnessione strutturale essendo i cristiani il popolo di chi si fa pane per gli altri attraverso lrsquoamore e la condivisione e il comunismo lo sbocco strutturale di tale amore e condivisione materializzata nella concretezza della realtagrave storica Cerchiamo di capire percheacute eacute fallito il co-munismo che non eacute certamente fallito per eccesso di comunismo ma per mancanza per incoerenza per la difficoltagrave che tutti sperimentiamo di mettere gli interessi del-la comunitagrave davanti ai nostri personali percheacute lrsquouomo vecchio eacute certamente egoi-sta naturalmente capitalista e lrsquouomo nuovo il ldquogiusto che amardquo eacute un parto diffi-cile da portare a compimento Cerchiamo infine di completare il nome del progetto formalizzandolo in ldquocomunismo con amorerdquo enunciato che richiama la nonviolenza e lo ldquostrutturale con divisionistardquo riempito da soggettivitagrave

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che lrsquohanno scelto in libertagrave e lo fanno funzionare con amore Proviamo a fare questo salto di qualitagraveche ci permette il recupero di tanta soggettivitagrave positivaoggi bruciata dallo strutturale maligno che deve acquistare senso nel grande canale della progettualitagrave verso un mondo strutturalmente e soggettivamente coerente alla solidarietagrave ed allrsquoamore Pro-viamo a fare il salto anche se sappiamo giagrave in partenza che i risultati continueran-no ad essere scarsi e il progresso lento Costruire il comunismo o il socialismo eacute un compito difficilecome quello di co-struire nella realtagrave oggettiva il cristianesi-mo LrsquoIncarnazione eacute una proposta dura come eacute testimoniato da tre secoli di tentativi e da diciassette di rinuncia del cristianesimo e il fallimento del socialismo reale egrave va collocato nellrsquoalveo del grande fiume del fallimento del cristianesimo reale che ha deviato in un al di lagrave dematerializzato quello che secondo il progetto di Dio doveva essere costruito in un al di qua caratterizzato dal portare il necessario e la gioia a tutti i viventi Perograve noi nonostante tuttodobbiamo pro-vare dobbiamo sperare contro la speranza costruendo le condizioni della speranza Oggi in piugrave potremmo avere nuovi stru-menti la chiarezza e la novitagrave dellrsquoAnnun-cio ai poveri finalmente destinato ai pove-ri espropriato ai ricchi e riconsegnato ai legittimi destinatari ai poveri stessi Ersquo vero che lrsquoIncarnazione eacute difficile ma eacute anche vero che fino ad oggi noi siamo stati allievi e sudditi della teologia opposta a quella della Liberazione di quella dellrsquoa-lienazione Per entrare finalmente in quella di liberazione nella teologia dellrsquoIncarna-zione forse ci potragrave essere utile un sempli-cissimo esperimento una accessibilissima riflessione Ci troviamo davanti ai due progetti al

capitalismo e al comunismo proviamo ad ipotizzare cosa succederebbe se noi ci po-nessimo il compito di riempirli entrambi di Amore di dare in essi concretezza storica a quello Spirito che Cristo ci ha manifestato essere appunto Amore dono gratuito di se stessi agli altri percheacute abbia-no la vita e lrsquoabbiano in abbondanza Il capitalismo riempito di amore del farsi pane del donarsi del servire vedrebbe lrsquoaccumulo erodersi e pian piano estin-guersi e quindi estinguerebbe se stesso il comunismo riempito di amore complete-rebbe la propria natura e realizzerebbe se stesso essendo il parto strutturale di un amore che riesca attraverso di noia mate-rializzarsi fra noi Vi sembra attendibile cari lettori questo semplice test A me pare che esso non possa in alcun modo essere smentito Dio-Spirito-Amore mate-rializzato nel mondo estingue lrsquoaccumulo nel grande mare della condivisione univer-sale e quindi il progetto di Dio eacute amore per noi che passa attraverso di noi percheacute tutto sia di tutti ciascuno si impegni se-condo le sue possibilitagrave e riceva il necessa-rio e la gioia Se eacute vero questo abbiamo giagrave il nome del nuovo modello di sviluppo ci riappropria-mo del progetto che Dio ci aveva affidato il ldquocomunismo con amorerdquo o ldquocristianesimo incarnatordquo ed arriviamo finalmente a colpire la radice dellrsquoalbero maligno quel capitalismo-mercato che oggi colpendo i bambini sta cercando di uccidere il Futuro di solidarietagrave e di condi-visione che eacute il parto dellrsquoamore di Dio per noi e che non saragrave pienamente realizzato fincheacute un non-garantito vedragrave bloccato da noi lrsquoamore che Dio nutre anche per lui Mario Mariotti Venerdigrave 09 giugno 2006

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Tutte le religioni hanno il loro Dio lo co-noscono hanno trovato il modo di contat-tarlo e di influire su di Lui certune riesco-no perfino a catturarlo a renderlo presen-te seppure nascosto sotto altre apparenze e riescono addirittura ad usarlo per rassi-curare la propria coscienza e per dare forza e fondamento alla propria volontagrave Tutte le religioni o per lo meno quelle piugrave diffuse credo che abbiano dei Testi sacri delle Rivelazioni Per quanto attiene allrsquoE-braismo ed al Cristianesimo crsquoeacute la Bibbia e questa Bibbia secondo i fedeli-credenti a Lei contiene niente di meno che la Parola di Dio e poi siccome Dio eacute Spirito e quindi Verbo e quindi Parola in definitiva Essa contiene Dio stesso che si fa cono-scere che parla che propone che salva attraverso di Lei Ecco allora che uno fa appello alla Bibbia sostiene le proprie tesi e le conferma rife-rendosi ai versetti della stessa Bibbia e questa Bibbia ed ecco che uno shypuograve andare tranquillo percheacute fonda il proprio credere ed il proprio agire secondo la Parola di Dio Ma saragrave poi cosigrave La Parola di Dio saragrave proprio di Dio Non puograve sorgere qualche dubbio Proviamo a riflettere Prendiamo la parola di Dio secondo Mo-seacute che definisce il rapporto con coloro che sono affetti dalla malattia della lebbra emarginazione esclusione esclusione dallrsquoaccampamento autodenuncia della propria condizione di impuritagrave Prendiamo ora la parola di Dio secondo Gesugrave (che eacute la sua Parola incarnata) com-passione accoglienza la guarigione non come miracolo il che sarebbe ingiusto per gli altri lebbrosi non guariti ma come segno segno che lrsquoincarnazione dellrsquoA-

more nellrsquoAmare cura e guarisce sia la lebbra (quella del corpo dei malati) e sia dalla lebbra (quella della nostra naturalitagrave egoista e religiosa) rsquo Ora se la nostra mente funziona secondo il principio logico drsquoidentitagrave come faccia-mo a definire come Parola di Dio sia il precetto di Moseacute che il messaggio del Si-gnore Evidentemente una delle due tesi eacute sbagliata e questa evidenza rende possibi-le non una ma due riflessioni importanti - Il concetto di Dio che ha Moseacute non eacute quello giusto e questo sullrsquoautoritagrave di Ge-sugrave -Moseacute attribuisce a Dio una volontagrave che non eacute di Lui ma di seacute stesso e della cultu-ra del suo tempo Queste riflessioni riman-dano a loro volta ad altre due tesi estre-mamente significative -Lrsquoesistenza di una differenza sostanziale fra la logica religiosa dellrsquoAntico Testa-mento e quella dellrsquoIncarnazione del Nuo-vo Testamento -Lrsquoesistenza di una presunzione micidiale da parte dellrsquouomo di pensare che Dio sia come egli stesso pensa che sia Andiamo avanti nellrsquoanalisi sempre per rispondere alla domanda se la Parola di Dio eacute proprio Parola di Dio Prendiamo il Padre nostro Padre nostro che sei nei cieli sia santificato il Tuo nomehellip Da chi deve essere santificato il nome Da Dio stesso Non ha proprio senso Da noi E allora percheacute preghiamo il Padre per una cosa che per essere fatta dipende da noi E venga il Tuo regno E ldquosia fatta la Tua volontagraverdquo Non eacute Dio che deve fare queste cose sia-mo noi che dobbiamo costruire il Regno

Il relativismo dimensione evangelica di Mario Mariotti

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amando e condividendo siamo noi che dobbiamo fare la volontagrave del Padre che si sostanzia appunto nel nostro amare e nel nostro condividere E allora percheacute forma-lizzare una preghiera in modo che uno chieda ad un altro ciograve che dipende dalla volontagrave di lui stesso Come non capire che i termini della pre-ghiera vanno rovesciati che eacute il Padre che chiede il nostro si come quello di Maria per potersi incarnare e portare lrsquoamore e la condivisione nel mondo e che la formaliz-zazione che troviamo nel Vangelo viene dallrsquoestensore del Vangelo e non da Dio che si eacute materializzato nel Figlio e che aspetta il nostro sigrave per rimaterializzarsi in noi e portare a compimento la creazio-ne secondo amore A questo punto si potrebbe proseguire con altri esempi ma non rio A questo punto dovrebbe giagrave balzare evidente la necessitagrave di una estrema ponderazione prima di af-fermare che soprattutto VT ma anche il NT siano Parola di Dio Questrsquoultima infatti non va mai presa alla lettera ma in Spirito altrimenti puograve diven-tare deviante alienante micidiale Il fatto eacute che lrsquouomo seguendo la propria logica religiosa eacute portato ad assolutizzare ciograve che egli stesso pensa di Lui ed a co-struire Dio secondo il proprio pensiero Il proprio pensiero su Dio che di fatto eacute Parola di Dio secondo lrsquouomo diventa Parola di Dio e basta e quindi diventa Dio che parla shy Di fatto si eacute cosigrave verificato un meccanismo maligno dalle conseguenze micidiali lrsquouo-mo ha catturato Dio Lo ha fatto a propria immagine e somiglianza ha creato le con-dizioni per usarlo e metterlo al proprio servizio shy Ecco allora la storia umana accompagna-ta dalla storia delle religioni contrasse-gnata da quel Dio con noi che parte dai Faraoni passa attraverso le Crociate e le

torture dellrsquoInquisizione eacute fatto proprio da Adolfo da Benito e da Ante Pavelic ed oggi approda alla Casa Bianca da Bush che si autoqualifica strumento di Dio per portare la democrazia e la libertagrave al resto del pianeta Lascio ai lettori il giudizio sulla veridicitagrave o meno dellrsquoenunciato se sia proprio vero che Dio possa essere stato in dimestichez-za ieri con Hitler e oggi con Bush Purtroppo la realtagrave egrave tremenda uno stermi-nato numero di cattivate egrave stato commesso in nome di dio e questo non riguarda certo solo il passato avviene oggi in tempo rea-le tempo in cui al Difensore dei poveri eacute stato fatto cambiare articolo e Lo si eacute messo a benedire e a proteggere i ricchi ed i potenti e ad aiutarli nei loro progetti a servizio di Mammona Non crsquoeacute certo da meravigliarsi allora se il nome di Dio eacute compromesso e come pos-sa risultare piugrave evangelico lrsquoateismo rispet-to alla fede in un Dio che benedice le guer-re di aggressione per il petrolio e quel meccanismo del rdquomercatordquo dello scambiograve ineguale che ha effetti parimenti deva-stanti e violenti in rapporto ai non-garantiti della grande favela del Sud Se provassimo invece a superare la logica religiosa e a convertirci a quella dellrsquoIn-carnazione riusciremmo finalmente a prendere coscienza che il relativismo la mancanza di certezze assolute eacute struttura-le sia alla comprensione della Parola che allrsquoincarnazione della Parola stessa Il relativismo il rifiuto dei dogmi e delle infallibilitagrave eacute congruente con la nostra impossibilitagrave strutturale di conoscere e di pilotare Dio o meglio tutto di Dio Lrsquoincarnazione della Parola poi eacute pari-menti sempre parziale dato che se la in-carnassimo in pienezza saremmo diventati Gesugrave Cristo il che eacute in parte assurdo (noi non siamo il Signore) e in parte non lo eacute (quando noi amiamo eacute Lui in noi che ama

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attraverso di noi le altre creature) Purtroppo lrsquoautocertifi-cazione di possesso della Rivelazione e quindi di certezze asso-lute e perfino di dogmi da parte delle religioni ha avuto come contro-partita nei secoli e mil-lenni lo svilimento del nome di Dio e la Sua strumentalizzazione blasfema a servizio degli idoli della ric-chezza e del potere e questo purtroppo con-tinua a far parte della nostra giornata La logica dellrsquoIncarnazione invece offri-rebbe la possibilitagrave di interrompere il mil-lantato credito dellrsquoautorevolezza etica delle religioni che per venticinque ore al giorno fingono di servire la Veritagrave mentre-4 di fatto o sacralizzano gli idoli ricchez-za e potere che si servono di Lei per sussi-stere e prosperare oppure spingono ad evadere dallrsquoimpegno politico e quindi alienano LrsquoIncarnazione propone la testata drsquoangolo dellrsquo Amo ergo sum ci fa conoscere la nostra collocazione di tralci di mani di Dio nel momento in cui amiamo servia-mo lavoriamo per gli altri condividiamo Ci fa sapere che il vero tempio di Dio eacute lrsquouomo ci chiarisce la dimensione laica orizzontale dellrsquoimpegno ad amare ci richiama alla problematicitagrave della realtagrave ed alla provvisorietagrave delle nostre certezze ci impegna ad approfondire la conoscenza e la coerenza fra ciograve che crediamo e ciograve che scegliamo ci rende evidente il fatto che il Signore eacute venuto per liberarci dalla reli-gione e per introdurci nella laicitagrave fraterna e conviviale

Cari lettori dopo tutte queste elucubrazio-ni ecco la sintesi semplice serena e tran-quilla il cristianesimo non eacute una religione ma un criterio nellrsquoAmare nel nostro a-mare eacute presente ed operativo il Verbo lo Spirito il Dio con noi Nellrsquoaccumulare ed usare Egli eacute bloccato e negato Poi ognuno deve fare agli altri ciograve che vorrebbe ricevere da loro vivendo perciograve una soggettivitagrave strutturalmente solida1e Insieme a questo egrave necessario lavorare per un mondo nuovo per una economia di comunione per una struttura condivisioni-sta che arrivi come allrsquointerno della fami-glia perfino a superare a rendere inutile lrsquouso del denaro Ognuno fa la sua parte a vantaggio degli altri e riceve da loro il proprio necessario Probabilmente Dio vuole tutta la grande famiglia umana fatta cosigrave e poi vuole an-che il rispetto dei minimi delle bestioline e di ogni vivente essendo tutti ospiti di per lo meno un atomo del grande Spirito-Vita Non egrave forse Dio veramente forte

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Alcune questioni introduttive Noi ci tro-viamo di fronte ad una prima annotazione necessaria per situare il libro Dopo la To-rah i primi 5 libri noi abbiamo una gran-de seconda unitagrave che si chiama profeti anteriori Abbiamo questa grande opera che viene redatta sembra nella mentalitagrave del Deuteronomio Comprende i libri di Samuele e poi a partire giagrave dallrsquoopera precedente fino ai libri dei Re abbiamo lrsquoopera deuteronomistica La prima questione che noi dobbiamo af-frontare egrave il grande dibattito che esiste tra gli studiosi e le studiose sulle questioni attinenti gli autori le fonti la datazione Devo subito dire che si tratta di questioni assai discusse Il testo non ci restituisce la totale realtagrave percheacute crsquoegrave la propaganda lrsquoapologetica e poi crsquoegrave la grande testimo-nianza Il testo egrave un textus quindi egrave un intreccio dove io devo vedere le luci le ombre e devo specchiarle anche dentro la mia vita Il testo diventa sempre nuovo percheacute la nostra vita cambia di continuo Gli autori che hanno piugrave studiato (sono appena stati editi alcuni testi) sono la scuola di Rendtorff che ha pubblicato recentemente due volumi della Claudiana la scuola di Brueggeeman con un com-mento recentemente tradotto e parecchie altre scuole a partire dalla grande ipotesi di Martin Noth Quale era lrsquoipotesi Sembra che finita lrsquoesperienza della monarchia con esiti abbastanza tragici avvenne spe-cialmente nel periodo dellrsquoesilio un pro-fondo ripensamento Questa monarchia tanto voluta che cosa ha dato ad Israele Il giudizio sul quale gli autori e poi i redattori ritornano egrave profon-damente segnato dalla sofferenza Queste monarchie sia al nord che al sud hanno sostanzialmente tradito sono stati luoghi di ambiguitagrave Sono state travagliate da controversie corruzioni intrighi di palaz-zo E qui egrave proprio il caso di dirlo se non

fosse per Jahweh tutto sarebbe naufragato nel nulla soltanto la fedeltagrave di Jahweh ha permesso una continua ripresa una ripar-tenza ha evitato il disastro e ha permesso a un popolo di sopravvivere e a una fede di non perdersi Gli autori e le autrici discu-tono animatamente ma questa egrave lrsquoipotesi che raccoglie il maggior consenso Dove avviene il dibattito tra gli studiosi Sulla antichitagrave delle fonti Taluni e talune sostengono che si tratterebbe di fonti mol-to antiche quasi semplicemente giustap-poste Oggi si propende nel dire che esi-stono certamente delle fonti antiche ma che il costrutto redazionale egrave del periodo poco prima dellrsquoesilio esilico e post esili-co quando ormai lrsquoesperienza egrave consuma-ta e crsquoegrave la possibilitagrave di riflettere alla luce di ciograve che egrave avvenuto Quindi possiamo con grande probabilitagrave pensare che il VI secolo avanti Cristo egrave il periodo in cui egrave avvenuta la redazione Qui crsquoegrave un grande elemento che anche un testo come il Brueggeemann lumeggia giagrave dallrsquoinizio intanto si tratta di prendere atto che passa-re da una struttura a giudici (i capi tri-bugrave) ad una monarchia non fu un piatto tanto facilmente digeribile Si egrave trattato di un passaggio assolutamente difficile tan-trsquoegrave che i testi tentano di motivare questo passaggio quasi fosse una necessitagrave Il libro dei Giudici che precede i libri di Samuele termina cosigrave A quel tempo - egrave lrsquoultimo versetto - non crsquoera re in Israele e ciascuno faceva quel che gli piaceva egrave chiaramente un redattore che vede nella creazione della monarchia un vantaggio Ma ci accorgeremo leggendo i due libri di Samuele che questa idea del vantaggio della monarchia non appartiene a tutte le fonti e chi ha redatto i 2 libri di Samuele ha lasciato vivere senza sopprimerlo que-sto contrasto Talora noi ci troviamo in uno scritto ad altalena alcune volte sem-bra che la monarchia costituisca una bene-dizione altre volte i testi dicono egrave una

La fedeltagrave di Dio e le maschere del potere Breve introduzione ai 2 libri di Samuele

di Franco Barbero (trascrizione dalla registrazione testo non rivisto dallrsquoautore)

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grande maledizione altre volte ancora dicono egrave stata una necessitagrave e un dono di Dio Nello stesso capitolo si percepisce talvolta si legge apertamente che egrave stata una triste necessitagrave I testi ci restituiscono un dibattito Anche qui grandi problemi il dibattito egrave stato cosigrave allrsquoorigine o egrave stato un dibattito che egrave sorto nei secoli Doman-de aperte Non bisogna mai quando si fa un lavoro di ricerca dare per certo ciograve che egrave in via di chiarificazione Bisogna avere lrsquoumiltagrave di sapere che ad alcune domande non abbiamo precise risposte abbiamo delle ipotesi Sovente nelle riflessioni e nelle ricerche bibliche occorre veramente mantenere questa dimensione dellrsquointerro-gativo Ma in ogni caso il messaggio egrave di una limpidezza straordinaria Questi libri sono chiamati libri di Samue-le ma di Samuele si parla nei primi capito-li poi la figura si dilegua lentamente Esi-stono in questi capitoli pagine di una lette-ratura affascinante tra le piugrave belle della Bibbia Ersquo una lettura avvincente e rendo omaggio a voi che avete avuto il coraggio di non spaventarvi di fronte a due libri che attraversano vicende strane a volte che presentano anche delle difficoltagrave ma sono sicuro di questo scoprirete pagine inedite leggendole e rileggendole In una letteratu-ra cosigrave vivace cosigrave ricca di umor di ango-scia di realismo di idealizzazione crsquoegrave una mescolanza che egrave una macedonia lettera-ria Io in questi giorni mi sono preso il lusso siccome ho viaggiato molto in treno di rileggermeli tutti e due percheacute non crsquoegrave nulla di piugrave bello che leggere i testi Sape-te che nella nostra tradizione sovente com-mentiamo senza leggere bisogna prender-si il lusso di leggere Gli strumenti per la caritagrave sono utilissimi ma la lettura egrave tale da non doverne mai prescindere occorre gustare la lettura In Samuele ci si trova di fronte ad un ro-manzo storico o ad una storia romanzata Crsquoegrave della storia ma crsquoegrave del romanzo e crsquoegrave dellrsquoaltissima teologia Ci si trova di fronte a pagine deliziose Qui ci sono delle per-sone vive voi incontrerete piugrave di 30 perso-ne che agiscono non agiscono pregano si disperano I protagonisti principali sono Samuele Saul Davide attorno ai quali

ruotano molti e molte altre ma Jahweh egrave il vero conduttore Voi vedrete che nei mo-menti di svolta crsquoegrave questa espressione Davide consultograve Jahweh Sembra quasi che ci sia direi proprio un conduttore Crsquoegrave il bisogno di un riferimento essenziale Crsquoegrave un amore che guida la vita e la storia Molti di voi sono molto attenti alla dimen-sione della teologia ed esegesi femminista nel volume che egrave il primo della Bibbia delle donne troverete molte pagine dedi-cate alle donne Ce ne sono talune di unrsquo importanza estrema Anna egrave una figura straordinaria tantrsquoegrave che Eli la prende per ubriaca Questa donna egrave lrsquoartefice del ma-gnificat egrave una donna che prega con una grandissima fiducia in Dio Dio le ha usato misericordia Troverete la disperazione e poi la gioia quello che crsquoegrave nella nostra vita perograve lei ha vissuto tutto davanti a Dio Troverete poi questo uomo Elkana che va e dice io non sono per te come 10 figli e piugrave avanti diragrave Tu non puoi ve-nire al tempio Ci vado io a ringraziare Dio che ci ha dato questo bimbo Il senso della gratitudine Tra lrsquoaltro come vedre-te il midrash ebraico si ripete Da chi na-sce Samuele questo grande profeta Da una donna sterile Da chi nascono i grandi personaggi O da una vergine o da una sterile Qui crsquoegrave proprio un inno di fede Unrsquoaltra donna significativa egrave Abigail Quella bravissima teologa che egrave Lidia Maggi ha fatto un piccolo commento che avevo ritagliato dal titolo Oltre la storio-grafia di corte dove sostiene che ogni tanto si fa vedere come brava una persona che non lo egrave Abigail infatti questa donna che egrave una bella opportunista qui passa come bravissima Ersquo riuscita a convincere Davide hanno combinato insieme il tru-schino per fare morire il marito dice la Maggi ma siccome qui egrave andata bene alla casa di Davide tutto viene lumeggiato e giustificato invece lei egrave stata una grande opportunista La storiografia di corte perograve egrave cosigrave Persino Berlusconi oggi ha detto siamo stati il miglior governo della re-pubblica Vedrete tanti nomi di donne con un protagonismo notevole e con una presenza molto rilevante nel testo Tra lrsquoaltro le autrici della Bibbia delle donne

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nelle lunghe pagine dedicate al libro di Samuele dicono che attraverso i passi in cui sono presenti figure femminili si per-cepiscono molti dati storici sulla vita quo-tidiana di allora Curioso egrave che sia Eli che Samuele hanno tutti e due dei figli sbandati mentre i padri hanno una vita che testimonia una grande fede i figli sono sbandati questo egrave il mo-do biblico per dire che bisogna passare ad altri In Israele si dice la fede non si tra-smette di padre in figlio percheacute il figlio se non crede di suo non basta lrsquoesempio allora la testimonianza egrave una cosa ma la fede non egrave una cosa che trasporto da un bicchiere allrsquoaltro da una bottiglia allrsquoal-tra bisogna che la persona la faccia pro-pria Possiamo dare attorno a noi la testi-monianza come egrave importante fare come vedo tanti genitori e come voi fate certa-mente perograve poi il problema vero egrave la re-sponsabilitagrave del soggetto che accoglie o non accoglie il dono della fede la sua re-sponsabilitagrave Poi crsquoegrave tutta la vicenda del potere bisogna sempre ricordarci che nessuno egrave indenne dalle tentazioni del potere nemmeno i nostri neo-eletti Questo vale anche per noi dove siamo dove esercitiamo un com-pito dove abbiamo una competenza Volevo perograve sottolineare una cosa da una parte troveremo dei quadri di idealizzazio-ne dallrsquoaltra un realismo impressionante Per cui vi accorgerete che ci sono delle pagine in cui crsquoegrave la desacralizzazione Il primo problema che scatenograve un dibattito che se non fu cosigrave vivo alle origini ma questo egrave un punto interrogativo certamen-te si accese molto molto presto egrave stato ma dobbiamo proprio crearci una monar-chia Questo egrave stato lrsquointerrogativo Gli stessi profeti che spesso noi un porsquo sem-plicisticamente leggiamo come lrsquoanti-potere hanno assunto nella storia del pro-fetismo su questo problema tre posizioni diverse quelli che hanno detto no quelli che hanno detto sigrave e hanno appoggiato alcuni monarchi nel tentativo di sorregge-re le loro riforme oneste a favore del popo-lo altri che hanno sviluppato un accompagnamento critico e profetico

rispetto ai poteri Quindi il profetismo si distribuisce in una maniera molto diversa ed egrave anche interessante Noi sovente del profetismo abbiamo uno stereotipo invece uscendo da questo si vedono delle perso-ne vive che si mettono in relazione diretta con le situazioni nelle quali agiscono Possiamo dividere i due libri di Samuele in 4 parti Quando dico 4 parti alludo ad una possibile distinzione e divisione non ne farei un problema centrale ma egrave una divisione che ha il vantaggio di tematizza-re Nel primo libro di Samuele nei capitoli 1-7 viene descritta la figura di Eli e abbia-mo la carriera di Samuele potremmo dire lo svolgimento della sua vita la sua nascita la sua vocazione profetica La seconda parte di I Samuele (capp 8-15) narra invece lrsquoistituzione della monarchia con Saul La terza parte sempre di I Sa-muele (cap 16 fino al II Samuele cap 4) egrave lrsquoascesa di Davide fincheacute diventa re del sud e del nord La quarta parte (II Samuele fino al cap 20) egrave il regno di Davide nel bene e nel male Gli ultimi capitoli sono delle appendici preghiere e considerazioni finali Noterete subito che i due testi questi due ampi libri guardano con favore a Davide egrave il re prescelto e su di lui riposa la simpa-tia del redattore e anche degli scrittori Di lui si celebra la magnanimitagrave potrebbe far vendetta di Saul nemanco per sogno Po-trebbe vendicarsi dei nemici perdona Potrebbe approfittare di tante debolezze altrui non lo fa Crsquoegrave un quadro di una ide-alizzazione immensa Nello stesso tempo perograve di lui si dice che egrave stato il piugrave grande sterminatore ha ucciso molti passandoli a fil di spada Inoltre di lui si mette in chiara evidenza il peccato lrsquoaver voluto trasgre-dire con la moglie di Uria lrsquoaver ucciso Uria per prendergli la moglie Il testo egrave impietoso verso Davide tanto lo celebra quanto perograve con realismo lo mette nudo Ersquo chiaro che questo non toglie nulla di tutta la simpatia che crsquoegrave per Davide Men-tre per Saul crsquoegrave unrsquoangoscia che costella tutta la sua vita Questo mi porta ad avere simpatia per Saul le persone troppo brave non mi attirano Ventrsquoanni fa scrissi un capitolo dedicato a Saul se prega Dio non

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gli risponde poveretto Nella disperazione va da unrsquoindovina Non ha nessuno che gli stia vicino Suo figlio diventa lrsquoamico inti-mo di Davide Sfortunato in casa sfortu-nato nella vita si uccideragrave Una vita tragi-ca quella di Saul Vorrei dire per immagine Davide alza gli occhi al cielo e Dio gli parla Saul grida e Dio non lo ascolta Saul egrave una persona tragica non per nulla nellrsquoarte Saul egrave stato cosigrave centrale percheacute rappresenta il senso della tragedia Ma la figura di Saul egrave estre-mamente importante cosa che mi sembra i testi dicono poco percheacute nei trapassi isti-tuzionali culturali non crsquoegrave piugrave quel di ieri e non crsquoegrave ancora quel di domani Saul ha vissuto i travagli dellrsquoadolescenza della monarchia un passaggio che deve inven-tarsi un modo di essere prima crsquoerano i Giudici poi il tormento di Saul egrave stato quello di capire cosa significa essere un re in Israele Lrsquoinquietudine profetica di Sa-muele nella tormentata vicenda testuale egrave stata sostanzialmente questo Ma noi non abbiamo sempre detto che re drsquoIsraele egrave Jahweh Ed allora percheacute abbiamo biso-gno di un re Ne abbiamo bisogno per-cheacute ce lrsquohanno tutte le nazioni -si dice allrsquoinizio del libro - Ma noi non abbiamo una nostra originalitagrave- tenta la carta Sa-muele - e no noi vogliamo essere come gli altri come le altre nazioni anche noi vogliamo un re egrave la risposta Samuele allora tenta di dissuadere - siamo nella prima parte - e poi dice Ve lo dico io che cosa saragrave un re E quale egrave il diritto del re Che vi prenderagrave i vostri figli i vostri averi prenderagrave la vostra vita questo saragrave il re Notate bene crsquoegrave sempre vi prenderagrave vi prenderagrave vi prenderagrave Tutta la prima par-te egrave in questo grande dibattito che egrave stra-ordinario Volete un re Ebbene lo avrete ed allora saragrave Samuele che unge Saul Lrsquoimportante che lrsquounto del Signore sia una persona gradita a Dio Vi inviterei ad avere molto riguardo per questa drammaticitagrave della figura di Saul il tragico della vita In tutta questa narrativa di corte Saul rappresenta lrsquoistanza tragica spesso presente nella vita La figura di Davide impegna il presente e impegna il futuro Al salmo 132 crsquoegrave addirittura la ce-

lebrazione della sua gloria e dellrsquoarca che ritorna in Israele La seconda parte egrave tutta la vicenda di Saul lrsquoincontro di Saul con Samuele che nel cap 10 lo unge e lo consacra re poi Saul comincia ad essere segnato dalla sorte dopo le prime imprese vittoriose il profeta vede che Saul inizia a consultare gli indo-vini incomincia a vedere in lui il tradi-mento eppure ci sono delle battaglie che lui vince poi va dallrsquoindovina Crsquoegrave lrsquoim-presa vittoriosa di Gionata Parlando di Gionata mi dispiace molto io che sono amico degli omosessuali che abbiano usa-to il brano Davide e Gionata per giustifica-re lrsquoomosessualitagrave Questa egrave proprio una manipolazione e mi dispiace Ho detto a loro giagrave ventrsquoanni fa quando fondarono il gruppo Davide e Gionata liberatevi di questo non si tratta affatto di omosessuali-tagrave Non si difendono le cause manipolan-do i testi Poi egrave uscito il libro Gesugrave era gay non diciamo stupidaggini Qui nei libri di Samuele egrave veramente lrsquoelogio di una amicizia drammatica Mi dispiace lo dico sempre perchegrave per accompagnarci nella vita non bisogna essere fraudolenti perchegrave le frodi esegetiche e bibliche non portano da nessuna parte Ersquo una pagina bellissima questa egrave il testo dellrsquoamicizia dove peraltro egrave molto presente la difficoltagrave di essere se stessi percheacute uno egrave figlio di Saul perograve egrave amico di Davide Qui crsquoegrave la vicenda drammatica di Saul che viene preso dalla gelosia roso Ma notate io temo che una visione moralistica di questo fenomeno ci porti lontano Saul sente di dover tenere insieme questo regno e vede che tutto gli scappa che Dio non egrave con lui sembra non benedirlo che Samue-le si allontana da lui che non gli perdona nulla E vede invece che galoppa veramen-te al trotto la fortuna di questo giovane rampollo che si chiama Davide Dal cap 16 come dicevamo Davide campeggia vince trionfa ha tutte le benedizioni Ed egrave chiaro che Saul che ha promosso una per-sona come Davide che lo ha voluto presso di seacute ora vede che il regno egrave diviso Noi semplicisticamente definiamo buono o cattivo ma in noi bisogna tenere conto dei sentimenti delle emozioni Qui Davide

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viene descritto come un santerello ma gli stava portando via il regno Bisogna tener conto di tutto questo Il testo riporta delle vicende di una bellez-za incredibile episodi notissimi che tutti voi conoscete come il gigante Golia e Davide uno lo leggerebbe 10 volte Ersquo un gioiello letterario ma egrave anche teologica-mente cosigrave bello Ci sono delle cose incre-dibilmente ricche nel Primo Testamento sono delle narrazioni piene di sapore teo-logico Quanto questo messaggio egrave rivolu-zionario per le nostre vite le nostre chiese per la nostra vita di fede Quella fionda da una parte crsquoegrave lrsquoambiguitagrave della violenza la notiamo certo ma dallrsquoaltra parte crsquoegrave lrsquoin-segnamento che non egrave una grande armatu-ra che dagrave la vittoria ma la semplicitagrave e la disponibilitagrave a mettersi nelle mani di Dio Pagine stupende sotto questo aspetto bello anche lrsquoaffetto di Gionata questa bellissi-ma amicizia Tutti hanno degli aspetti di tenerezza che vengono fuori e sono incan-tevoli direi Poi crsquoegrave qualcosa sempre di ridicolo quando Davide fugge presso Sa-mueleDavide dunque fuggigrave e si mise in salvo Andograve da Samuele in Rama e gli narrograve quanto gli aveva fatto Saul poi Da-vide e Samuele andarono ad abitare a Naiot 19 La cosa fu riferita a Saul laquoEcco Davide sta a Naiot presso Ramaraquo 20 Allo-ra Saul spedigrave messaggeri a catturare Davi-de ma quando videro profetare la comuni-tagrave dei profeti mentre Samuele stava in piedi alla loro testa lo spirito di Dio inve-stigrave i messaggeri di Saul e anchrsquoessi fecero i profeti Sembra di leggere quello che succederagrave nel libro degli Atti degli aposto-li le scritture si rimandano lagrave vogliono incarcerare Paolo ma i carcerieri si con-vertono Gli stessi messaggeri che doveva-no essere gli spioni nemici diventano inve-ce Non solo ma quando arriva Saul an-che lui si mette a profetare Poi ci sono le pagine narrative Saul che tenta di colpire Davide ma anche Saul che nel cap 24 srsquoinchina chiede perdono Tu sei stato piugrave giusto di me percheacute mi hai reso il bene mentre io ti ho reso il male 19 Oggi mi hai dimostrato che agisci bene con me che il Signore mi aveva messo

nelle tue mani e tu non mi hai ucciso 20 Quando mai uno trova il suo nemico e lo lascia andare per la sua strada in pace Il Signore ti renda felicitagrave per quanto hai fatto a me oggi Crsquoegrave la drammaticitagrave di Saul che riconosce che egrave finito il suo tem-po egrave finita la sua ora Ersquo lrsquoora di Davide Davide risparmia ancora Saul nella grotta prende un pezzo del mantello ma non lo uccide Anche questa volta Saul riconosce chiede perdono Saul consultograve il Signore e il Signore non gli rispose neacute attraverso sogni neacute mediante gli Urim neacute per mezzo dei profeti Ersquo il silenzio totale Samuele lo ha abbandonato Dio non gli risponde ed allora Saul si traveste indossando altri abiti Saul si camuffograve si travestigrave e partigrave con due uomini Arrivograve da quella donna di notte Disse laquoPratica la divinazione per me con uno spirito Evocami colui che io ti dirograveraquo Quando la donna seppe che lui voleva evocare Samuele Samuele compa-re e gli dice Ebbene saragrave la tua fine la tua morte Samuele gli predice che Dio ha ormai ritirato la benedizione Come vedete il periodo di Saul si chiude con questa enorme tragedia Saul chiede di essere ucciso La morte di Saul egrave descritta al cap 31I Filistei vennero a battaglia con Israele ma gli Israeliti fuggirono da-vanti ai Filistei e ne caddero trafitti sul monte Gelboe 2 I Filistei si strinsero at-torno a Saul e ai suoi figli e colpirono a morte Giogravenata Abinadagraveb e Malkisuagrave figli di Saul 3 La lotta si aggravograve contro Saul gli arcieri lo presero di mira con gli archi ed egli fu ferito gravemente dagli arcieri 4 Allora Saul disse al suo scudiero laquoSfodera la spada e trafiggimi prima che vengano quei non circoncisi a trafiggermi e a scher-nirmiraquo Ma lo scudiero non volle percheacute era troppo spaventato Allora Saul prese la spada e vi si gettograve sopra 5 Quando lo scu-diero vide che Saul era morto si gettograve anche lui sulla sua spada e morigrave con lui 6 Cosigrave morirono insieme in quel giorno Saul e i suoi tre figli lo scudiero e ancora tutti i suoi uomini Questo egrave lrsquoinizio di una monarchia Imma-ginate il capostipite di una monarchia Che cosa voglio dire Che come nelle pagine della creazione tutto viene desa-

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cralizzato Dio ha piantato la luna ha fab-bricato le stelle nulla egrave divino in seacute An-che qui rispetto al potere nulla egrave divino il potere egrave desacralizzato semmai ci sono dei momenti di idealizzazione non certo in Saul Ma in ogni caso il potere non egrave sacro Una lezione assolutamente inconta-minata questa del Primo Testamento un lezione che invece non troveremo cosigrave rigorosa nel Secondo Testamento Qui crsquoegrave proprio la desacralizzazione totale Po-tremmo dire che il re egrave nudo egrave lrsquoespressio-ne che viene dal Primo Testamento I re sono veramente spogliati Questrsquoanno leg-gendo la Genesi abbiamo notato lo stesso particolare che ha estrema rilevanza Quando si parla dei patriarchi e delle ma-triarche di loro si tesse un elogio ma di loro si sdivinizza la vita sempre Non sa-rebbe mai stato possibile fare santo Abra-mo perchegrave di loro si narra proprio tutto e la loro vita non egrave assolutamente edificante Non egrave edificante neacute Saul neacute Davide neacute Salomone e questo egrave un messaggio estre-mamente prezioso Crsquoegrave veramente una desacralizzazione totale Ciograve che tiene insieme allora non egrave la perfezione umana ma la fedeltagrave divina La struttura di questi libri evidenzia sempre ciograve che nella vita poi comprendiamo andando avanti negli anni Quello che tiene in piedi la nostra vita non egrave la nostra presunta santitagrave o bon-tagrave ma il fatto che Dio ci recupera sempre e che Dio tiene insieme anche i fili scon-nessi della nostra esistenza Ersquo un procedi-mento che attraversa tutte le scritture del Primo Testamento La desacralizzazione egrave un problema gran-de per il Secondo Testamento In realtagrave noi nel Secondo Testamento abbiamo incominciato a divinizzare Gesugrave non pro-prio nel testamento ma presto nelle tradi-zioni successive Abbiamo cominciato a partire dalla letteratura lucana a scendere a patti con lrsquoimpero tantrsquoegrave che Romani 13 egrave un grosso interrogativo Ma tutto il libro degli Atti la seconda parte i grandi viag-gi fanno vedere che crsquoegrave un patto per cui Roma tutto sommato egrave molto benevola Paolo a Roma insegna liberamente finisce cosigrave Notate che quando Luca scrive Pao-lo era morto da un porsquo la morte di Paolo

non crsquoegrave sia percheacute teologicamente si vuol dire che la Parola continua ma percheacute in ogni caso egli non poteva morire per ma-no dei romani Tutto questo ci lascia per-plessi Il messaggio piugrave radicale mi sem-bra proprio quello nel Primo Testamento Un testamento formidabilmente dissacra-torio sotto questo aspetto Lrsquoaltra cosa che mi piacerebbe ancora sot-tolineare egrave che leggendo le pagine del II Samuele voi troverete intrighi intrighi di tutti i tipi intrighi di corte Qui egrave proprio Berlusconi in diretta La corruzione la violenza verbale crsquoegrave di tutto Notate bene anche nella casa di Davide Quando Davi-de muore il testo ci parla di intrighi di successioni e tutto questo dagrave il senso ulte-riore dellrsquoandirivieni del racconto per cui giagrave quando si narra si dice qui crsquoegrave un limi-te un grande male Questo egrave il realismo sconcertante del potere Israele ha fatto unrsquoesperienza tragica nella sua storia Se dopo lrsquoesilio la redazione ultima lascia tutto questo intreccio di cor-ruzione egrave segno che veramente lrsquoesperien-za della monarchia egrave stata unrsquoesperienza drammatica che Israele non ha cancellato non ha rivisitato non ha santificato ma che ha messo ligrave davanti Troverete delle pagine stupende di magna-nimitagrave Il coraggio di Nathan ad esempio passi che giagrave conoscete Dopo tutto questo nasce dalla moglie di Uria Salomone Saragrave un figlio benedetto Come dire Dio non fa vendetta nella storia Dio rompe la vendetta e continua sempre con un figlio o una figlia benedetti Riprende la dinamica della benedizione Proprio quel Dio che ha visto infrangersi le sue speranze che ha amato a fondo perduto ebbene in questo egli egrave il nostro grande tutore egrave la roccia della nostra vita diragrave Davide percheacute ha sempre ripreso il filo in mano e non ci ha abbandonati Israele conquisteragrave questa coscienza nei secoli che non egrave per noi ma egrave per Jahweh che siamo ancora soprav-vissuti Questa egrave una grande testimonianza che ci viene data Tale significato egrave espres-so non solo in modi verbali ma con il rac-conto dellrsquoarca Avete presente Lrsquoarca che era quel taber-

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nacolo che accompagnograve la peregrinazione nel deserto era il simbolo della presenza di Jahweh in mezzo al suo popolo ed allo-ra non bisogna lasciarsela portar via Quando i Filistei portano via lrsquoarca crsquoegrave la disperazione ma lrsquoarca di Jahweh nel campo filisteo compie stragi E quando ritorna nel campo drsquoIsraele egrave benedetta tutta la terra ed egrave benedetto tutto il popolo Mi pare molto bello questo simbolo della presenza di Jahweh che nellrsquoesodo era la colonna di fuoco nella notte la nube du-rante il giorno qui egrave lrsquoarca Che cosa egrave la nostra vita Noi abbiamo anche bisogno dei segni di un Dio che accompagni il no-stro cammino Avete presente Genesi Porrograve un segno tra voi e me lrsquoarco nel cielo tra cielo e terra Israele cercheragrave sempre di avere non delle cose da adorare ma dei segni che rimandino alla presenza di Jahweh in mezzo al popolo Vi prenderagrave molto il cuore leggere tutte queste vicende che troverete Ma vedrete che il potere ha sempre ancora una tentazione in riserbo Davide quando ormai la sua fama egrave molto conosciuta che cosa fa Dice Voglio fare un censimento dellrsquoimpero per vedere su quanti io comando Fare il censimento dellrsquoimpero la tentazione tipica degli im-peri non doveva appartenere ad Israele percheacute egrave la tentazione della grandeur Ma chi egrave che censisce i viventi Ersquo solo Ja-hweh egrave solo Dio Ed allora questa egrave la grande mancanza di Davide Egli ha creduto di essere il padrone colui che puograve tenere in mano il mondo Davide se ne accorgeragrave chiederagrave perdono a Dio di aver voluto fare un censimento perchegrave censire diventa la tentazione degli impera-tori Loro avevano unrsquoesperienza di impe-ri Assiria Babilonia Israele ha conosciu-to le traversie e la vicende degli imperi Sono gli imperi che poi finiscono con il fare dellrsquoimperatore un dio che possiede i confini della terra e che vuol sapere su quanti governa e su quanti domina Anche Davide ha tutte le sue traversie e le sue infedeltagrave Vedrete quanto il capitolo 22 il salmo di Davide egrave meraviglioso e bugiar-do Bugiardo percheacute Davide alla fine della sua vita dice io Mai fatto un peccato Signore ti ringrazio percheacute sono di una

perfezione sconfinata sono proprio perfet-to nessun giorno della mia vita mi sono allontanato da te Bugiardo Finora abbia-mo raccontato e visto che ne ha fatte 2 o3 di quelle grosse Ma al di lagrave di questa menzogna crsquoegrave poi una grande fiducia in Dio Dio egrave il conforto il sostegno lo scu-do la roccia Parole bellissime peraltro Noi parliamo di Dio come di padre e ma-dre ma qui crsquoegrave tutto un altro vocabolario Dio sei la roccia del mio cuore Espres-sioni bellissime Ci sono metafore che sprigionano la fede Noi abbiamo un bel parlare di re ma al capitolo settimo veniva detto che La tua dinastia la casa di Davide saragrave eterna Come sarebbe Invece non egrave stato Allora dicendola in umor anche Dio si sbaglia fa delle promesse che non mantiene Percheacute nella Bibbia ci sono 2 connotazioni pro-missorie una egrave di Dio che promette senza condizioni lrsquoaltra quando Dio egrave un porsquo piugrave saggio diremmo in midrash quando ci aggiunge un se come nel Deuteronomio dove dice Questo ti succederagrave tu avrai la vita se se se o come nel salmo 132 di Davide dove crsquoegrave una correzione Qui crsquoegrave il se che nella promessa non crsquoera quindi il salmo egrave scritto dopo quella che si chiama la bassa critica la critica interna Lrsquoespe-rienza successiva dice egrave meglio mettere un se percheacute le cose non sono avvenute Questa egrave saggezza La Bibbia letta con la Bibbia ti svela il trucco interno Invece noi vorremmo avere delle promesse totali e qualche volta noi possiamo fare naufragare la promessa di Jahweh possia-mo renderla vana Nel caso della dinastia di Davide egrave stata vana Percheacute la promessa che la casa di Davide la dinastia di Davide saragrave per sempre infinitamente ripresa infinitamente ripetuta non egrave verace e quindi noi in qualche modo possiamo far naufragare una promessa di Jahweh Sa-pendo perograve che non tramonta il suo amore e Dio riprenderagrave per altre strade con altre sue promesse Pensate quale deve essere stata a Babilonia per entrare bene nella storia la crisi quando egrave finita la monar-chia del nord quando egrave finita la monarchia del sud e si trovano alle dipendenze dei Babilonesi quando la casa di Davide egrave

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finita Deve essere stata una tristezza unrsquo-angoscia deve esser stato uno sconcerto per noi inimmaginabile Ma percheacute Per-cheacute questo era uno dei testi fondamentali e sapere che Israele poteva riposare su una promessa di eterna durata del casato di Davide non era cosa di poco conto Lrsquoave-va detta il profeta Nathan e ora invece vedere la fine di questa promessa era uno sconcerto La ripresa eacute stata lenta e nel dopo esilio si dovette fare i conti con il fatto che il casa-to di Davide era chiuso ma non era chiusa la fedeltagrave di Jahweh Mi piace ricordarvi perograve che sia Geremia che Isaia hanno sempre ripreso la promessa di un nuovo DavideChissagrave che Dio non ci ridoni un nuovo Davide Ma tutto questo egrave prima dellrsquoesilio Israele ha dovuto fare i conti con se stesso con il suo smarrimento e poi invece anche con la fedeltagrave di Dio Trove-rete delle miniere di cose che sta sera non ho detto Vorrei darvi qualche piccolo consiglio per la lettura Vi consiglierei il testo di W Brueggemann I e II Samuele Claudiana Molto utili sono i testi di Rendortff Per la serie La bibbia per tutti ed Paoline i 2 libri di Samuele con note rispettabili La Bibbia delle donne Claudiana vol 1 e articoli e testi brevi comparsi sulle nostre riviste Questi commentari vi restituiscono quel poco che si sa Garbini e altri studiosi vi direbbero che la possibilitagrave della verifi-ca storica del singolo racconto egrave scarsa Ma questo credo lrsquoabbiamo acquisito in questi anni Ciograve che conta egrave una lettura che abbia un minimo di consistenza storica e questo mi pare che crsquoegrave e che poi trasmetta un forte messaggio Trovo che tante di queste cose che leggerete sono legate alla nostra vita Io ci trovo un ponte in queste cose qui molto diretto La nostra lettura egrave finalizzata a costruire in noi le radici della fede quindi deve essere una lettura che va alle cose semplici ed essenziali della vita Non so se voi vi accorgete nella vita noi leggiamo con amore la Bibbia Qual egrave lo scopo che ci sta a cuore Ersquo che essa edifi-chi la nostra fede Saragrave una lettura molto bella per voi Biso-

gna perograve sempre approfondire le cose In questi giorni ho talmente riso per il vange-lo di Giuda Ma chi non sapeva queste cose qui Il piugrave grosso studioso italiano che egrave Noffke ha fatto un bellissimo stu-dio dice sapevamo giagrave tutto avevamo dal 180 informazioni di questo vangelo riassunto abbastanza bene da Ireneo Ersquo un testo gnostico del IV secolo una traduzio-ne probabilmente che si riferisce ad un testo del 150160 che noi non abbiamo piugrave dove egrave chiaro che Gesugrave ha fatto lrsquoerro-re di avere la carne e la carne egrave il grande peccato Giuda aiuta Gesugrave a liberarsi dalla carne Nello gnostico vangelo di Giuda lrsquoerrore egrave avere un corpo la perfezione sta nel liberarsi dal corpo Giuda che cosa ha fatto Ha aiutato Gesugrave ad uccidersi so-stanzialmente Se tu aiuti uno a superare il corpo gli togli il corpo hai ottenuto la perfezione Ma questa era unrsquoidea comune nel III - IV secolo era giagrave presente nella gnosi del II secolo Ho letto su La repub-blica un commento di Flores drsquoArcais dice delle barzellette Dicono che il vange-lo di Giuda cambieragrave le origini del cristia-nesimo Non cambia niente Non crsquoentra niente con le origini Questi commentatori sono privi di ogni strumentazione ed entra-no in argomenti che non hanno mai esplo-rato Dicono delle barzellette da far ridere a crepapelle Questo testo non crsquoentra niente con la figura storica di Giuda que-sta egrave la rivisitazione gnostica del secolo secondo Franco Barbero Cdb di Chieri 2 giugno 2006 wwwcdbchieriit

Alla pagina web http

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Studi biblici e teologici

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La posta di frarsquo Calvino Caro fragrave Calvino di fronte al crescendo screanzato di attac-chi sempre piugrave violenti e saturi di calunnie becere contro la chiesa (gerarchia cattoli-ca) e contro la persona del Santo Padre ti chiedo se non sia questo il momento di stringere i ranghi per spendere qualche riga a difesa soprattutto di papa Benedetto che proprio non vedo nei panni dello spre-giudicato imbroglione quale si vorrebbe fare apparire In questa visione volgarmen-te laicista si inseriscono anche pseudo reli-giosi i quali vedono arrivato o prossimo lrsquoavvento dellrsquoAnticristo con la fine del papato e il ritorno di Gesugrave nella gloria (parusia) Mi riferisco a notizie e considerazioni del-la seguente risma

le affermazioni piugrave pacchiane sono quelle che trattano gerarchia e papa come una sorta di ldquocapibanda-capimafiardquo che hanno speso e spendono la loro vita a tramare (ldquocordaterdquo che hanno permesso la crescita in carriera ad amici fidati e tali da offrire la totale subordinazione e fedeltagrave ad personam) per tenere saldo in adunche mani il ldquopotererdquo visto come ldquomammonardquo Questo tipo di opzione avrebbe addirittu-ra favorito la presenza al vertice della chiesa (caduta di qualitagrave del clero) di una sorta di gerontocrazia con pochi ldquofurbirdquo dalla presa ferrea di fronte a una maggio-ranza di ldquoservilirdquo svampiti insaziabili ven-tri perciograve al vertice scarseggerebbero le persone ldquointelligentirdquo capaci di giudizio dignitoso e autonomo

Ci sono poi giornalisti vaticanisti di valore che pur volendo lodevolmente sostenere papa Benedetto e il suo vicario alla fine offrono il fianco ai nemici della

chiesa quando riportano (ripeto con le migliori intenzioni) notizie che fanno vedere al vertice della chiesa in atto una sorda lotta allrsquoultimo uomo bastano tal-volta titoli come questo per fare danni irreparabili marchiando le persone ldquodue nuovi ratzingeriani in squadrardquo oppure infelici articoli contro presuli (uno per tutti Martini lrsquoantipapa) sospetti di non essere allineati a Ruini o a Ratzinger articoli che mostrano la pretesa di stare esprimendo lrsquoautentico pensiero del papa comunicato in esclusiva e infine le asser-zioni non tanto velate di complotti (Ruini e Sodano impegnati in un vero e proprio scontro frontale) e resistenze in Vaticano (boicottaggio alle catechesi del papa o prima alla pubblicazione della enciclica) Lrsquoaltra campana dice che qualcuno in Vaticano avrebbe voluto risparmiare al papa ldquocantonaterdquo ivi compresa quella di privarsi del titolo di ldquopatriarca drsquoocciden-terdquo con conseguente allarme degli ldquoortodossirdquo

Ma le insinuazioni piugrave cattive vengono da quanti piugrave sottilmente credono di potere dimostrare che il papa piega al suo assunto anche il Vangelo Qualche esem-pio il papa asserisce nella sua catechesi su lrsquoapostolo Pietro cui Gesugrave ha cambiato il nome da Simone in Petros (secondo il papa equivalente indifferenziato di) ldquopietrardquo-ldquorocciardquo ma che effettivamente (cfrla Bibbia di Gerusalemme) in greco viene espresso con ldquopetrosrdquo (pietra) e subito dopo con ldquopetrardquo (su questa ldquoroccia-ruperdquo edificherogravehellip) Ci sarebbe qui secondo i maligni un ldquogoffordquo tentati-vo di difendere il primato diconohellip la ldquorocciardquo non egrave Pietro ma Gesugrave stesso ldquoroccia vivardquo

Altri e sono studiosi di livello si fer-mano sullrsquoenciclica quasi a voler far pas-sare lrsquoidea di un papa ignorante o in mala fede Elio Rondone ad esempio sottoli-

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nea come il tentativo del papa di rivaluta-re ldquoerosrdquo verso ldquoagaperdquo si scontri contro la realtagrave storica della Grecia che ldquonon ha dato allrsquoamore tra uomo e donna il nome di erosrdquo Platone nel Simposio afferma circa il rapporto tra uomo e donna che non si tratta di amore ma solo di rapporto fisico ldquogli uomini che sono gravidi nellrsquo-anima invece cercano i giovani maschi e fecondano il loro spiritordquo E neppure egrave possibile dimostrare rifacendosi alla Bib-bia la correlazione tra monoteismo e ma-trimonio monogamico (gli esempi di Da-vide e Salomone) se egrave vero che questrsquoul-timo si egrave affermato lentamente in Israele come presso altri popoli che pure non erano monoteisti E infine quasi si irride alla affermazione del papa che eros e aga-pe ldquonon si lasciano mai separare lrsquouno dallrsquoaltrordquo (amore di Dio verso il popolo di Israele) poicheacute ldquoaffermare che lrsquoamore cristiano (lrsquoamore disinteressato del sama-ritano lrsquoamore per i nemici e il pregare per i vostri persecutori) sia ldquoerosrdquo equi-vale a ldquoun lasciarsi sfuggire lrsquooriginalitagrave dellrsquoagape evangelicardquo a un ldquoignorarerdquo Giovanni ldquoil quale invece ha dato la piugrave compiuta formulazione della concezione biblica di Dio come amore che si dona Theograves agape estigraven (Gv 48rdquo) e ciograve costitui-rebbe uno ldquoscivolonerdquo verso il tardo ldquoplotinismordquo Fto don Vincenzo

Hanno i loro annihellip ma via che si difenda-no Caro don Vincenzo

e cari amici che con varie tonalitagrave ed o-rientamenti avete scritto sullo stesso argo-mento a voi sempre e comunque pace e bene nel Signore Gesugrave

Ebbene vi devo dire che dopo avere riflet-tuto e molto pregato la mia conclusione egrave che tutto questo ldquocianciarerdquo egrave disgustoso Ma intendiamoci se anche piccolissima parte delle considerazioni fatte ha reale logico fondamento allora non possiamo stendere il velo ipocrita della ldquopietasrdquo non dirograve che al vertice della chiesa ci siano ldquocapimafiardquo ma che quello tante volte ap-paia lo stile nessuno lo puograve nascondere Anzi si potrebbe arguire conoscendo un porsquo del rituale delle mafie come queste siano state ispirate al loro sorgere (nel meridione uno dei momenti di innesco delle ldquointeserdquo con mafia e camorra egrave la questione dellrsquoincameramento del latifon-do ecclesiastico da parte dello Stato di massoni che perciograve diventano ldquomiscredenti e nemici della chiesardquo ma nel tempo ldquoriservatamenterdquo allevati al seno fino alle piugrave alte espressioni gerarchiche [Paolo VI]) e poi (fino a quando rimangono malavitosi ldquoagrarirdquo che non sforano nei traffici narcotici internazionali) guidate e vettovagliate in cambio di servizi ai vari livelli Non sono lontani gli scandali Sin-dona-Carli-Marcinkus e non sono lontani i tempi in cui soprattutto nei piccoli centri una certa ldquopax mafiosardquo veniva gestita collaborante il parroco (quanto meno si-lente dinanzi alle piugrave efferate stragi) ov-viamente in sintonia col vescovo che ai tempi giagrave doppiogiochista quasi fosse loro irrinunciabile natura si autodefiniva ldquofratello del ducerdquo Non dirograve che il papa sia ldquospregiudicato imbroglionerdquo ma se egli davvero e con intenzione piega ldquobarandordquo la terminolo-gia evangelica al suo ldquoprimatordquo (petrograves=pietra petra= roccia) mi trovo in seria difficoltagrave percheacute lrsquoatte-nuante potrebbe essere data dalla ldquocaduta di qualitagraverdquo tra le fila di questo ldquoalto clerordquo celibe che crudamente omofobo condan-na ma non vede la ldquotrave del suo occhordquo (i

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segretari belli come dei scriveva qualcuno che doveva intendersene) Egrave chiaro poi che rafforzano il danno le bavose asserzioni di certi vaticanisti stri-scianti per lrsquoagognato piatto di lenticchie (avere credito nei palazzi e magari qualche nomina) ma velenosi (razza di vipere) verso i prelati che vengono declassati co-me caduti in disgrazia crsquoegrave in tali pubblici-sti davvero un alto senso della Chiesa Giagrave ldquodue nuovi ratzingeriani in squa-drardquo Che linguaggio osceno che vergo-gna come sono caduti in basso certi ldquoprincipirdquo di romana chiesa a servirsi di ldquogregarirdquo di tale levatura Ma per fortuna la chiesa (caro il nostro don Vincenzo lo sai bene) non egrave ldquosolordquo gerarchia che allo stato resterebbe un ben misero moncone Per tutto il resto umilmente mi sento di rispondere con due espressioni che mi hanno sostenuto e tenuto in linea durante la mia vita io diciottenne qualcuno volle favorirmi ldquoraccomandandomirdquo a un supe-riore Il superiore in mia presenza e senza batter ciglio rispose allrsquointruso guarda che ldquoC si raccomanda da seacuterdquo Io non capii immediatamente lrsquoavevo preso come un rimprovero e invece poi mi venne pazien-temente spiegato che il monsignore aveva voluto esprimere la sua stima non avevo bisogno di raccomandazioni percheacute mi raccomandavo da me per le mie capacitagrave Lrsquoaltro insegnamento mi venne molto piugrave avanti negli anni vicino ai 40 avevo stupi-to per una mia scelta repentina ed inattesa Qualcuno chiese a un ldquoamico saggiordquo se ero stato consigliato da lui questi per la cultura e lrsquoesperienza che aveva accumula-to rispose con parole evangeliche ldquoC ha i suoi annirdquo Anche questa volta stentai a capire pensando che lrsquoamico avesse volu-to ldquolavarsi le manirdquo E invece lrsquoamico da amico aveva ancora aperto credito verso la mia scelta ldquoresponsabilerdquo

E cosigrave ora dinanzi a tante preoccupazio-nihellip io direi che non dobbiamo suonare le trombe dellrsquoallarmi Mio caro Michele (altro interlocutore) se anche il tuo vescovo ha tradito la tua fidu-cia se anche ti ha usato e pugnalato to-gliendo a te per soddisfare il suo tornacon-to ricordati della distruzione di Ninivehellip ldquoSignore se trovo nella cittagrave 10 5hellip un solo giusto tu risparmierai la cittagraverdquo Per-ciograve anche se il vescovo non egrave cristiano tu non entrare nella giungla dei furbi ma con-serva la Fede Te lo auguro con tutta lrsquoani-ma E dopohellip prudente come serpente anche soprattutto con tanti burocrati del loro idolo Invece ricordarci tutti dobbiamo di Gesugrave ldquonon prevarranno Sarograve con voi fino alla finerdquo Che dire allora a don Vincenzo un atto di fiducia e di amore nei confronti di chi nel-la chiesa dovrebbe ldquoservirerdquo in umiltagrave (lavatevi i piedi lrsquoun lrsquoaltro) non puograve tra-dursi in ldquoacriticardquo difesa dellrsquoautoritagrave auto-referente ma in uno sprone Ed allorahellip hanno i loro annihellipche si difendano Il che puograve tradursi in si affrettino a confes-sare dinanzi al popolo di Dio prima che Cristo ritorni a giudicare nella gloriahellip poicheacute ldquotutti i peccati saranno perdonati ma non il peccato contro lo Spiritordquo Con fraterno affetto il vostro

frarsquo Calvino Per la posta di frarsquo Calvi-

no vai allrsquoindirizzo httpwwwildialogoorg

fracalvino

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Lrsquouomo interiore P Paolo Turturro

Sono lrsquouomo che abita nellrsquoanima Vivo una lotta ardua dentro e fuori Piugrave cerco lrsquoessenziale e piugrave mi arricchisco dentro Non ho dualismi dentro me Sono tutto un pezzo Appartengo allrsquoereditagrave del cielo Lrsquouomo interiore che continuamente espe-rimento in me egrave Gesugrave Cristo Anchrsquoio non so cosa pensare e a volte cosa fare Non so cosa voglio Sento il vuoto delle cose este-riori Non so che cosa lo spirito sceglie Avverto che lo spirito mi suggerisce ciograve che devo fare e poi faccio tuttrsquoaltro Gli altri mi impediscono di attuare ciograve che sento dentro Non faccio mai ciograve che vo-glio Voglio ciograve che lo spirito mi suggeri-sce Penso che siano piugrave miei pensieri che di Dio Cosigrave facendo escludo la volontagrave di Dio Non sono piugrave razionale Sono consa-pevole delle cose della terra specie dello spirito Il mistero piugrave grande egrave vivere sulla terra giagrave di divinitagrave Ersquo troppo grande per lrsquouniverso Nellrsquoeucaristia non sento niente eppure il corpo e lrsquoanima si nutrono di divino Non temo lrsquouomo interiore Lrsquouo-mo interiore egrave lrsquouomo nuovo che giagrave vivia-mo per fede In noi lrsquouomo nuovo egrave Cristo stesso Ci nutriamo di Lui ogni giorno nei sacramenti nella sua parola e nellrsquoascolto e conforto degli altri Lrsquoeucaristia egrave lrsquouo-mo nuovo Ringrazio continuamente I miei giorni sono unrsquoofferta perenne Ogni atto buono drsquouomo egrave liturgia che salva e porta a Cristo Lrsquouomo nuovo non rende sterili energie Le energie battesimali fer-mentano in noi e non ostacolano lrsquoazione dello Spirito santo Ogni carisma drsquouomo egrave frutto della sorgente battesimale Mi sto svestendo di dubbi Sono da tempo quasi da sempre nudo di odio e di maldicenze Lrsquoesilio mi ha dato la capacitagrave di rinnovar-mi Il mio esilio egrave divenuto un giardino fluente e ridente di intuizioni e di opere di bene da fare ancora Non cado negli im-

brogli e nelle pesantezze delle ambiguitagrave delle strutture di peccato della nostra so-cietagrave Lrsquouomo vecchio o esteriore mi tiene legato al passato alle lotte del tempo Lrsquouomo nuovo invece mi slancia oltre mi slancia in quei giorni che non riusciamo a intravedere Scrivo giagrave il bene che germo-glia dai virgulti di questo nuovo giardino Scrivo con gli occhi un patto di non guar-dare piugrave il passato di non fermarmi alle cose passate Voglio ancora camminare nello spirito Voglio scoprire il dialogo intellettuale per giungere al dialogo di preghiera e di intimitagrave con Dio Il giardino dellrsquointimitagrave con Dio egrave sempre rigoglioso di accoglienza e di perdono Voglio entra-re nel dialogo trinitario Ho ancora le mie ferite aperte Le ferite sono le chiavi drsquoac-ceso in questo mio giardino Sono ferite dello spirito Mi lacerano e mi insanguini-no dolori Ciograve mi avviene percheacute possa anchrsquoio chiudere le ferite di ogni uomo Affidami le tue le chiuderograve per sempre Ecco te le affido guariscile Sto ricevendo tanto aiuto e solidarietagrave da molte persone E penso che lo Spirito santo non mi aiuti Lo Spirito santo non smarrisce nessuno La sua essenza egrave chiarezza e purezza di intenzioni Il mio spirito si eleva natural-mente a Lui e in Lui non ci possiamo per-dere In questo nuovo giardino non ci sono vie che smarriscono o boscaglie che otte-nebrano cuore e mente Il giardino dello spirito egrave chiaro e limpido Non egrave possibile disorientarsi nello spirito Ersquo vero Ersquo piugrave alto dei cieli Che cosa posso fare Chi puograve arrivare lassugrave Ersquo piugrave profondo degli abissi Percheacute rischiare Ersquo piugrave lungo del-lrsquouniverso Non si arriva mai Ersquo piugrave lungo del pensiero Il nostro finisce Ersquo piugrave larga della luce Ersquo assurdo immergersi dentro Lo Spirito santo egrave coestensivo nel mondo egrave coestensivo nellrsquoanima Lrsquoamore di Cri-sto ci slancia nelle quattro dimensioni co-smiche

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nella larghezza delle vedute nella lunghezza dei progetti nella profonditagrave delle radici nelle altezze degli ideali Come non riesco a comprendere il mio mondo interiore cosigrave non posso conoscere lrsquoaltezza la lunghezza la profonditagrave la larghezza dellrsquoamore di Cristo Trascende la nostra comprensione Conosco tuttavia le coordinate da percorrere per giungere al suo amore si chiamano le beatitudini In questo cammino ho due padri spirituali Giobbe che mi insegna a vivere oltre il dolore oltre le tumefazioni oltre le ossa incenerite Oltre le quattordici mila pecore e oltre i seimila cavalli Paolo che mi spro-fonda nellrsquoamore immenso di Cristo Vivo esercitando negli atti quotidiani le dimen-sioni orizzontali (amore verso lrsquoaltro) e le

dimensioni verticali (amore verso Dio) Sulla bocca della nostra societagrave invece non vi egrave nessuna parola drsquoamore e nessuna risposta allrsquouomo Nasce in me lo sdegno di Eliu e di santrsquoAgostino Sono adirato contro il peccato Sono adirato contro le ingiustizie Sono adirato contro il diavolo Cerco di capire con umiltagrave i segreti dellrsquoa-nima Insegno solo ciograve che non compren-do percheacute dagli altri possa ricevere spie-gazioni che mi aprono nuove ed altre co-noscenze Voglio respirare negli altri il giardino dello Spirito che irriga ogni zolla dellrsquoanima e ogni campo dello spirito di ogni uomo

P Paolo Turturro Da Lettere da Laodicea del 1362006

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I mass-media di tutto il mondo hanno dif-fuso oggi con grande enfasi la notizia come precisa lrsquoagenzia MISNA ldquodella uccisione dellrsquoignoto Abu Musab al-Zarqawi (considerato da Washington il presunto capo di Al-Qaida in Iraq noncheacute la mente organizzativa dietro tutte le ope-razioni di ribelli combattenti e terroristi dellrsquoera dopo Saddam)rdquo Sempre lrsquoagenzia MISNA precisa che laquola notizia diffusa stamani dallrsquoemittente televisiva statuni-tense Abc egrave stata confermata poco dopo in una conferenza stampa anche dal premier iracheno Nuri al-Malikiraquo laquoLa rsquoprimula rossarsquo del terrorismo internazionale - pro-segue lrsquoagenzia MISNA - di cui alcuni dubitano perfino dellrsquoesistenza sarebbe stata identificata con le impronte digitali ha precisato il comandante supremo ameri-cano in Iraq il generale George Casey Secondo una prima ricostruzione al-Zarqawi sarebbe rimasto ucciso per le gra-vi ferite riportate durante unrsquooperazione lanciata ieri dallrsquoesercito iracheno e da quello americano nella cittagrave di Baquba 65 chilometri a nord di Baghdad Assieme a Zarqawi ha detto il premier al Maliki sono state uccise sette persone Il covo del fantomatico terrorista era collocato in una vecchia abitazione del villaggio di He-pHep a Nord di Baquba nella provincia di Diyalaraquo Fra le varie dichiarazioni che abbiamo letto in queste ore ci ha colpito particolar-mente quella del vescovo ausiliare di Ba-gdab mons Shlemon Warduni Di seguito riportiamo la sua dichiarazione cosigrave come essa egrave stata riportata dallrsquoagenzia SIR

Giovedi 08 Giugno 2006 1042 - I-RAQ MORTE ZARQAWI WAR-

DUNI (VESCOVO AUS BA-GHDAD) ldquoORA SI PUOgrave SPERARE IN UN FUTURO MIGLIORErdquo ldquoSe confermata la morte di Abu Mu-sab Al Zarqawi rappresenterebbe una grande svolta per la popolazione ira-chena stanca di essere vessata e mi-nacciata e desiderosa di sicurezza e stabilitagraverdquo Con queste parole il vesco-vo ausiliare caldeo della capitale ira-chena mons Shlemon Warduni ha commentato al Sir la notizia della uc-cisione del terrorista di origini giorda-ne considerato il capo di Al Qaeda in Iraq e il luogotenente di Osama Bin Laden avvenuta ieri sera in un attacco aereo americano compiuto a nord di Baquba circa 65 chilometri a nord di Baghdad Lrsquoannuncio egrave stato dato que-sta mattina in diretta televisiva dal premier sciita Nouri al-Maliki ldquoNon ho ancora notizie dirette - dice - ma se confermata credo che questa notizia potragrave dare nuova fiducia e speranza in un futuro migliore alla popolazione liberata di un grande peso forse il piugrave grande tra i tanti che lrsquoaffliggono Il Male non puograve regnare e chi lo compie deve riflettere percheacute egrave destinato alla sconfittardquo [1]

Si tratta di unrsquoaffermazione che sposa in pieno le tesi dellrsquoamministrazione USA che viene in sostanza dipinta come una forza liberatrice dellrsquoIraq Ersquo una dichiara-zione che provenendo da unrsquoesponente religioso ci lascia senza parole e non per i suoi aspetti politici anche se questi non sono certo trascurabili per la messa in luce

Editoriale

Basta con la cultura della morte di Giovanni Sarubbi

Considerazioni a margine della presunta morte di Al Zarqawi e di una dichiarazio-ne del vescovo di Bagdad mons Shlemon Warduni Sosteniamo le iniziative dei pa-

cifisti statunitensi in programma per il prossimo 4 luglio

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dellrsquoappiattimento della chiesa cattolica sulle posizioni USA Ersquo del tutto evidente ai frequentatori del nostro sito che questo giornale non condi-vide alcuna guerra sia quelle promosse da Bush sia quelle di Bin Laden che per noi pari sono Per noi non esistono guerre giu-ste Sono per noi riprovevoli sia le guerre sostenute da Berlusconi e dal suo governo (Iraq e Afghanistan) sia la guerra nei Bal-cani del 1999 sostenuta dallrsquoallora governo DrsquoAlema Siamo fortemente allergici alle guerre a tutte le guerre che consideriamo un crimine contro lrsquoumanitagrave Ma pur esprimendo forti critiche nei con-fronti di tutti i personaggi prima citati nessuno escluso non riusciamo a provare nei confronti di alcuno di essi neppure per quelli da noi piugrave lontani i sentimenti che invece emergono dalla dichiarazione di Shlemon Warduni nei confronti di qualcu-no di cui non egrave certa neppure lrsquoesistenza Pur essendo convinti come dice mons Warduni che ldquo Il Male non puograve regnare e chi lo compie deve riflettere percheacute egrave de-stinato alla sconfittardquo non riusciamo a pensare che la morte di alcuno dei politici che prima indicavamo che pure hanno pesanti responsabilitagrave di gran parte del male oggi esistente nel mondo possa dare ldquonuova fiducia e speranza in un futuro migliorerdquo neacute al singolo paese di cui sono a capo neacute al mondo intero Il ldquomalerdquo che questi uomini in larga parte oggi incarna-no con le dovute differenze non termine-ragrave per incanto con la loro morte Il mondo avragrave un futuro se lrsquointera umanitagrave o quan-to meno la sua grande maggioranza impe-diranno con la nonviolenza a costoro e a chi li sostiene di fare danni di promuovere odio e violenza guerre e distruzioni dellrsquo-ambiente La speranza viene dalla vita non dalla morte di chicchessia Ed infatti alla speranza espressa da mons Warduni gli Stati Uniti hanno risposto con un sec-co ldquoLa guerra continuardquo morte chiama morte altro che speranza per il popolo iracheno Il mondo potrebbe gioire non per la morte di qualcuno dei politici che oggi sostengo-no le guerre ma se uno di questi personag-

gi a cui toccheragrave prima o poi di morire compisse un gesto di pentimento e di mes-sa in discussione radicale del sistema poli-tico economico sociale e religioso da essi sostenuto e promosso La storia dimostra che i dittatori e i guerra-fondai di tutti i tempi non sono mai soli a commettere i loro crimini Essi sono solo il vertice di una piramide costituita da mi-gliaia e migliaia di persone in carne ed ossa unite dallrsquoingordigia elevata a filoso-fia di vita e dal ritenersi dei di questa terra padroni assoluti della vita e della morte degli altri esseri viventi e dellrsquointero uni-verso Ersquo quello che i religiosi chiamano ldquoidolatriardquo che non egrave un peccato personale ma collettivo ed egrave un peccato da cui tut-trsquoinsieme bisogna liberarsi Il mondo avragrave speranza se la grande mag-gioranza per esempio del popolo ameri-cano smetteragrave di sostenere le politiche guerrafondaie del governo Bush e delle aziende militari che lo sostengono e pren-deragrave nelle proprie mani il proprio destino Allo stesso modo ci saragrave speranza per il mondo musulmano ma lo stesso dicasi per tutti i popoli se le popolazioni dei vari paesi islamici saranno in grado con la nonviolenza di impedire a chicchessia di appropriarsi del nome di Dio per promuo-vere guerre ed oppressioni delle popola-zioni con lo scopo di favorire il coloniali-smo sfrenato dei paesi occidentali In Iraq come in tutti i paesi dove crsquoegrave guer-ra ed oggi crsquoegrave ne sono circa 50 in corso la speranza viene dalla cessazione di ogni combattimento dalla eliminazione di ogni strumento di morte per rendere possibile la grande profezia di Isaia laquoForgeranno le loro spade in vomeri le loro lance in falci un popolo non alzeragrave piugrave la spada contro un altro popolo non si eserciteranno piugrave nellrsquoarte della guerraraquo (Isaia 24) Sperare nella morte di qualcuno chiunque esso sia non risolve nulla egrave anzi una di-mostrazione di impotenza egrave il segnale che il male continua a trionfare nelle nostre vite e che protende i suoi tentacoli anche sul futuro dellrsquoumanitagrave

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Bisogna sperare ed operare per la conver-sione di quelli che promuovono odio e guerre Per tali motivi sono importantissime le iniziative come quella lanciata da Code-pink che il nostro giornale sostiene di un digiuno contro la guerra da tenersi il 4 luglio giorno della festa nazionale ameri-cana di fronte a tutti i luoghi che agli U-SA fanno riferimento (ambasciate conso-lati basi militari ecc) Ersquo un modo per fare appello allrsquoumanitagrave che crsquoegrave in ogni essere vivente anche in quello che sembra il piugrave cattivo per risvegliare in essi la re-sponsabilitagrave per la vita di tutti Ersquo quello che nel passato ha fatto per esempio San Francesco andando a parlare con il Sulta-no Ersquo quello che ha fatto ripetutamente in questrsquoultimo anno negli USA Cindy Shee-han madre di un soldato USA morto in Iraq chiedendo di parlare con Bush o an-dando varie volte nelle sedi del Congresso degli Stati Uniti a portare la propria richie-sta di pace e di vita per la cessazione di ogni guerra Basta allora con la cultura della morte questo egrave il messaggio che ogni cristiano dovrebbe riuscire a coniugare in ogni oc-casione della propria vita se vuole rendere concreto quel ldquoregno di Diordquo di cui parla-no i Vangeli In tal senso mons Warduni ha perso unrsquooccasione per indicare una strada diversa al proprio popolo martoriato dalla guerra e sinceramente ce ne dispia-ce Note

[1] Lrsquoagenzia SIR egrave quella ufficiale della Conferenza Episcopale Italiana mentre la MISNA egrave quella di alcuni ordini mis-sionari cattolici

Giovedigrave 08 giugno 2006

Editoriale

Giovani assassini crescono di PEPPE SINI

Sento che alcuni ministri di vari paesi riu-niti in una grande cittarsquo europea dichiarano la loro soddisfazione perchersquo lrsquoesercito statunitense ha commesso una strage nella quale sembra sia stata uccisa anche una persona accusata di essere un terrorista Tra questi ministri che gioiscono non per-chersquo si ersquo assicurato alla giustizia un crimi-nale ma perchersquo ersquo stata commessa una strage sento esservi anche il ministro della Difesa del governo italiano Ministri che gioiscono di un massacro Ministri che si dichiarano compiaciuti non quando si salvano vite umane non quando si impediscono uccisioni non quando si catturano e si processano i criminali e si afferma la legge che protegge le esistenze e invera la convivenza ma quando si ucci-dono esseri umani quando persone accu-sate di essere assassini vengono a loro volta assassinate senza processo e per assassinarle non si esita neppure ad ucci-dere altre persone ancora in unrsquoorgia be-stiale di sangue Quale diabolica perversione ha invaso e divorato lrsquoanima di quei ministri fino a ridurli a persona che plaudono a una stra-ge che traggono piacere da un atto di ter-rorismo quando quella strage quellrsquoatto di terrorismo ersquo compiuto da uno stato E quale scellerato esempio quei signori ministri delle democrazie occidentali stan-no dando al mondo intero Fosse in mio potere manderei i carabinieri ad arrestare il ministro della Difesa italia-no per apologia di reato per istigazione a delinquere per complicitarsquo col terrorismo internazionale Tratto da La nonviolenza egrave in cammino Numero 1321 del 9 giugno 2006

Per contatti con la LA NONVIOLENZA E IN CAMMI-NO Direttore responsabile Peppe Sini Reda-zione strada S Barbara 9E 01100 Vi-terbo tel 0761353532 e-mail nba-wactinit

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Editoriali

Ormai egrave guerra di Cosma Belardo

A proposito della guerra aperta dal Va-ticano contro tutto il movimento GBLT

Ormai egrave guerra Ratzinger Ruini lrsquo Osservatore Romano ed Avvenire hanno dichiarato guerra su tutti i fronti agli omosessuali o meglio a tutto il movi-mento GBLT Guerra che si sposta ineso-rabilmente sul piano politico e dei diritti sanciti dalla Costituzione per ogni cittadi-no Sembra quasi che la politica delle de-stre sia unrsquoappendice del Catechismo della Chiesa cattolica Viene accusato un mini-stro della Repubblica di essere poco catto-lico - io direi poco ossequioso al dictat di Ratzinger - per aver detto che vanno rico-nosciuti anche pubblicamente i diritti delle coppie di fatto e viene detto da un partito di centrodestra quasi a conferma di come si intenda la politica in quella coalizione servire ubbidire mai controbattere alla volontagrave del santo padre come amano chiamare Ratzinger riducendo Dio quasi ad un optional In questi ultimi tempi mi sono arrivati molti inviti a lasciare la Chiesa cattolica addirittura mi sono pervenuti modelli per chiedere di essere sbattezzato quasi come lrsquoappartenere ad una chiesa fosse simile alla militanza in un partito o tifoseria per squadra No non esco dalla Chiesa di cui mi sento parte a pieno titolo non abbando-no la Chiesa Corpo mistico di Cristo di cui sono membro Rimarrograve in essa per combattere per essere allrsquoopposizione per contrastare una gerarchia potente severa dura per molti versi scandalosa rabbiosa contro chi trasgredisce non la legge divina ma la sua legge che non egrave la legge di Cristo Siamo noi cristiani che partendo dal Van-gelo dobbiamo richiamare la gerarchia alla conversione siamo noi Chiesa a dover richiamare il Papa e tutta la sua corte af-fincheacute riscoprano il Vangelo la Veritagrave e lrsquoAmore

Ormai nellrsquoanimo di quanti appartengono alla Curia romana si egrave instaurato una con-dizione di odio di disprezzo per una cate-goria che guarda caso richiama ogni gior-no la sporcizia che esiste tra la stessa gerarchia una sporcizia che egrave ben tenuta nascosta sotto il tappeto di casa Nellrsquoani-mo di Ratzinger dei Ruini dei Pompedda si egrave scatenato il desiderio della punizione ed ancor piugrave il sogno di vedere scomparire lrsquoomosessuale dalla faccia della terra Diritti alle coppie di fatto si purcheacute non siano gay Ecco il discorso del Vaticano che non fa piugrave una questione di sacramen-to di famiglia ma solo di totale chiusu-ra ai milioni di omosessuali che deside-rando di vivere una vita sentimentale equi-librata pulita e magari con la benedizione di Dio si vedono sempre piugrave disprezzati messi al bando come gli untori di manzo-niana memoria Questa gerarchia egrave quanto di piugrave primitivo oscurantista che la storia dopo lrsquoindimenticabile periodo dellrsquoinqui-sizione possa ricordare egrave ingiusta arro-gante presuntuosa fomentatrice di odio di omofobia sessuofobia e razzismo Una sola cosa le manca e certamente soffre per tale mancanza il potere di vita e di morte per il peccatore Il potere di poterci lincia-re E dire che pensavamo che lrsquointegralismo religioso fanatico ed antievangelico fosse solo quello di Khomeini Come vogliamo chiamare lrsquointervento di un pontefice che anzicheacute rivolgersi alle coscienze del popolo di cui dovrebbe esse-re guida si rivolge al Legislatore quasi dicendogli cosa debba o non debba fare Come considerare un presidente della CEI che in ogni suo intervento viola la laicitagrave dello Stato Italiano e ciograve che fanno i ve-scovi ed i cardinali nelle rispettive diocesi che sembrano sempre piugrave veri e propri feudi Questi potenti della Chiesa di Cristo sono violenti contro coloro che non si sottopon-gono ai loro voleri basti pensare ad alcuni documenti di Ratzinger quando ancora non era papa E sufficiente leggere i giornali di questi ultimi giorni per capire quale sia il sentimento di chi dovrebbe incarnare lrsquoa-

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more di Cristo per ciascun o di noi per capire a quale deriva siamo arrivati Uscire dalla Chiesa Mai Ci resto ma da dissidente da cristiano cattolico che non accetta quanto viene detto e fatto da chi nega Cristo tutti i giorni con le parole con le azioni con le omissioni con lo stile di vita Sono e resto cristiano cattolico sere-no e certo dellrsquoamore di Dio che non misu-ra la mia statura morale la mia condizione di figlio bisognoso del suo infinito amore dallrsquouso che faccio del mio orientamento sessuale Resto in questa Chiesa percheacute egrave la Chiesa di Cristo e non del paparesto percheacute voglio sperare in una conversione di coloro che oggi volentieri ci mandereb-bero al rogo percheacute voglio sperare in un ritorno alla Chiesa primitiva alla Chiesa di tutti in cui non basta ad un papa affac-ciarsi da una finestra ed invitare migliaia di persone a prodigarsi per la moltitudine di bambini che muore di fame di malattia senza svestirsi dei privilegi delle immense ricchezze degli agi che caratterizzano la sua esistenza Ersquo vergognoso egrave scandalo-so egrave un vero rinnegare Cristo crocifigger-lo quotidianamente Del resto Vico ci ricorda come la storia si ripete corsi e ricorsi storici Chi condannograve Cristo a morte Il popolo ma solo dopo che a pronunciare la sentenza era stato il sinedrio Chi ha stravolto il volto di Dio oggi Chi ha stravolto il suo messaggio Chi uccide quotidianamente il Cristo del Vangelo La risposta per un cristiano onesto non becero non bigotto dovrebbe essere piugrave che scontata Come egrave possibile che per questa gente lrsquounico vero orrendo peccato da persegui-re con ogni mezzo sia il peccato contro la castitagrave Ma il primo comandamento di Gesugrave non egrave forse stato Amatevi come io vi ho ama-to magari fino alla morte Non ha detto Ama il tuo nemico E quante parole quanti discorsi questi potenti della Chiesa spendono su queste parole di Cristo Pochissime percheacute impe-gnati a lottare contro quanti vivono il pro-prio orientamento sessuale secondo la loro

reale natura contro chi vuole dare ordine serenitagrave stabilitagrave visibilitagrave legalitagrave al pro-prio essere gay e magari alla sua unione di fatto che non rappresenta assolutamente una negazione della famiglia ne un atten-tato a tale istituzione Impegnata ad arraf-farsi lrsquo8 per mille e non certo solo in favo-re dei fratelli che muoiono di fame Basta vedere lo sfarzo in cui trascorrono le loro giornate Sono ben altri i modelli sociali e percheacute no religiosi la cui ricaduta sulla famiglia egrave estremamente dannosa direi esiziale e contro cui nulla viene detto e fatto In questa Chiesa non crsquoegrave limite alla man-canza di misericordia Anzi direi che tale parola egrave intesa solo ed esclusivamente nel suo valore astratto Se facciamo un riscontro storico ci rendia-mo conto di come la Sinagoga non ebbe compassione di Cristo e lo offrigrave vittima al Padre ma questo non fu un fatto isolato molti nella storia sono stati sacrificati dalla stessa Chiesa di appartenenza quasi a rea-lizzare le parole di Cristo Verragrave lrsquoora in cui chiunque vi uccideragrave crederagrave di rende-re culto a Dio (Gv 162) E allora di che meravigliarci Oggi 23 maggio anno 2006 dalla venuta di Gesugrave il Vangelo quello non di Ratzinger ma di Cristo an-cora non egrave entrato nelle vene della gerar-chia che pretende di governare con rispet-tabile autoritagrave la Chiesa di Dio Tocca a noi cristiani ridare al Volto di Dio la sua vera identitagrave e ciograve non vuole dire relativismo anzi il contrario Ridare a Dio il Suo vero volto significa scegliere un percorso difficile ed irto si-gnifica mettersi in discussione ed in gioco ogni giorno ogni momento Il relativismo lo trovo proprio in chi vor-rebbe combatterlo assurditagrave della vita Cosa significa vivere il Vangelo secondo il proprio punto di vista e non secondo il suo vero reale autentico dettato Non egrave forse relativismo questo A me come cristiano interessa non quanto dice Ratzinger ma quanto ha detto Gesugrave e tendo con ogni sforzo non sempre con successo di fare ciograve che ha fatto Lui Tra una legge del papa che mette fuori porta

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che esclude e mostra compassione per un omosessuale io scelgo la legge di Gesugrave che perdona lrsquoadultera la prostituta il pubblicano che sceglie gli ultimi che si fa ultimo che conosce le piugrave basse miserie dellrsquouomo per aiutarlo a risalire e ricon-quistare la dignitagrave di figlio di Dio quella dignitagrave persa che Egli egrave venuto a recupera-re Non voglio si pensi che mio intento sia quello di mescolare le carte Quanto detto nasce da una mia piena e totale convinzio-ne sostenuta da un ragionamento logico che comunque egrave suscettibile di critica Ogni uomo egrave opera delle mani di Dio e proprio percheacute opera di un Artista perfetto non puograve presentare difetti di fabbrica Se non ho scelto il mio orientamento come non lo sceglie lrsquoetero dovrsquoegrave la colpa Sap-piamo tutti che per esserci colpa occorra che ci sia reato Nel caso di quanti appar-tengono alla realtagrave GBLT non vi egrave alcuna colpa se non quando si fa un uso lussurio-so del proprio orientamento sessuale ma questo appartiene alla morale in genere e non solo alla realtagrave gay

Noi cristiani dobbiamo a dispetto del ma-le che ci viene fatto riscoprire la miseri-cordia la capacitagrave di perdonare che co-munque non significa dovere accettare supinamente tutto quanto detto e fatto dal-la curia romana Dobbiamo invitare il Pa-pa i vescovi fino allrsquoultimo sacerdote a dialogare con fraterno amore a perdonare a non inveire contro tutti noi ad aprirci le braccia sullrsquoesempio di Cristo Se conti-nueranno su questa strada di totale chiusu-ra di intromissione nelle faccende politi-che di casa nostra offendendo la laicitagrave dello Stato e condizionandola ai propri interessi se continueranno a fare dei distinguo nellrsquoamare si troveranno un giorno se ne avranno tempo a chiedere perdono anche a noi tutti che quotidiana-mente sperimentiamo sulla nostra pelle il loro disprezzo

Cosma Belardo Fondatore della Mailing List Amare col cuore di Dio - Omosessuali ecu-

menici in cammino martedigrave 23 maggio 2006

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Editoriale

ForzahellipGhana di don Vitaliano Della Sala

httpwwwdonvitalianoit Ho sempre ldquoodiatordquo il calcio sono infatti convinto che serve quasi esclusivamente come controllo sociale gli stadi moderni come gli anfiteatri romani i calciatori co-me i gladiatori il pubblicohellipegrave sempre lo stesso Panem et circenses diceva Giove-nale pane e spettacoli al circo per tenere buona la plebe dei suburbi il calcio e tutto quello gli ruota intorno per tenere buoni precari disoccupati sottopagati frustrati stressati depressi scontenti delle tante ldquoperiferierdquo reali e sociali Eppure da qualche anno sono presidente di una squadra dilettantistica di calcio la ldquoS S C SantrsquoAngelo a Scalardquo che gioca in II categoria In un paese piccolo come quello dove sono stato parroco e dove vi-vo il calcio egrave lrsquounico momento di aggre-gazione e di crescita per i ragazzi In questi giorni il calcio egrave al centro del dibattito nazionale e non solo per i prossi-mi mondiali ma soprattutto per ldquocalciopolirdquo lo scandalo delle partite truc-cate e vendute lo squallore di dirigenti disonesti e scrocconi i fiumi di danaro sperperato Di calcio si parla si discute si accusa si lanciano allarmi qualcuno dice che il calcio egrave tutto un imbroglio egrave sullrsquoor-lo del fallimento del crollo finanziario inevitabile qualche altro lo difende a spa-da tratta Chi crede nei valori fondamentali dello sport - passione abnegazione spirito di sacrificio sana competizione - si rallegra si illude e dice forse egrave arrivato il nostro momento Il momento ad esempio dei tantissimi volontari che con tanta forza e dignitagrave impiegano il proprio tempo gratui-tamente sui numerosi e polverosi campi del calcio dilettantistico italiano Il calcio e piugrave in generale lo sport dilettantistico rappresenta la forza di base del movimento sportivo del nostro Paese caratterizzato da

una profonda partecipazione democratica e autogestione che rendono il nostro model-lo unico a livello mondiale Dopo ldquocalciopolirdquo questi ldquomalatirdquo del calcio che fanno sacrifici enormi per permettere a dei ragazzi di sognare ancora correndo dietro ad un pallone cominciano a pensare che drsquoora in avanti saragrave piugrave facile occuparsi del calcio cosiddetto ldquominorerdquo Io sono pessimista Penso che ben presto lrsquoottimismo lrsquoentusiasmo le speranze che le cose possano finalmente cambiare nel calcio lasceranno il posto allrsquoamarezza allo sconforto alla sconfitta E saremo alle solite hanno allarmato il Paese ci hanno fatto lezioncine su come ldquomoralizzare chi governa il calciordquo hanno messo sotto in-chiesta qualcuno che sono pronto a scom-mettere ne usciragrave immacolato e richiama-to i Presidenti delle societagrave di calcio a te-ner drsquoocchio i bilanci invece si continue-ragrave con il solito andazzo e si continueranno a buttar via fior di milioni di euro per comprare calciatori famosi Tutto questo alla faccia della ldquomoralizzazione del cal-ciordquo E con tanto di faccia tosta si conti-nueranno a chiedere lucrosi finanziamenti al governo per non far morire lo sport piugrave seguito in Italia I dirigenti nazionali e i giornalisti al loro servizio riprenderanno a raccontarci che il calcio professionistico egrave quello che conta egrave quotato in borsa egrave una societagrave per azioni dai contratti milionari egrave quello delle TV a pagamento insomma egrave unrsquoaltra cosa un calcio secondo me lontano dal calcio vero quello che si gioca arrangiandosi per strada o per i piugrave fortunati sugli sganghe-rati campi comunali e parrocchiali il cal-cio delle autotassazioni per pagare lrsquoiscri-zione delle collette per saldare il conto della lavanderia In questi giorni insieme ai dirigenti della squadra di cui sono presidente abbiamo chiuso i risicati conti del campionato appe-na concluso e stiamo cominciando a pen-sare al prossimo Dovremo racimolare i soldi per lrsquoesosissima iscrizione al cam-pionato una colletta tra i simpatizzanti forse un aiutino dalla parrocchia il Comu-ne che a malincuore mette gratuitamente

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a disposizione le strutture sportive E poi si dovranno organizzare le trasferte si dovragrave reperire una divisa nuova e pensare a come pagare le altre spese per il prossi-mo anno Qualcuno ci consiglieragrave di ricor-rere a qualche sponsor ma chi puograve spon-sorizzarci in un paese di 700 abitanti con due salumerie e un bar come uniche attivi-tagrave ldquoimprenditorialirdquo Il pessimismo aumenta ogni anno e ti vie-ne da pensare che non si puograve permettere che i ragazzi non abbiano nemmeno piugrave la possibilitagrave di sognare dopo il calcio a pa-gamento in TV dopo gli aumenti dei bi-glietti della partita allo stadio tolgono loro anche la partita la domenica nel piccolo e polveroso campetto di calcio un campo sportivo di merda ma pur sempre il nostro campo sportivo In un paese privo di qual-siasi altra struttura sportiva il campo di calcio rappresenta il punto riferimento per tanti giovani e meno giovani che li porta via dalle tentazioni della strada e della noia che offre uno ldquosfogordquo e uno ldquosvagordquo sani E pensare che alle assemblee dei comitati sportivi nazionali e regionali e delle fede-razioni ci raccontano ancora la barzelletta del dilettantismo della solidarietagrave dellrsquoas-sociazionismo ldquoonlusrdquo dellrsquoimportante funzione sociale da noi svolta E non solo poi vieni a sapere anche che il presidente della Lega Nazionale Dilettanti ed i presi-denti dei Comitati Regionali della Federa-zione Italiana Gioco Calcio si sono attri-buiti uno stipendio dellrsquoordine di circa 100 mila euro annui per il primo e 25 mila euro per i secondi cosigrave alla faccia del dilettantismo arrotondano stipendio eo pensioni Allora lo scetticismo diventa vera e propria ldquoincazzaturardquo E ci si do-manda come devono sopravvivere le so-cietagrave minori Con quali soldi si deve con-cretizzare un dignitoso settore giovanile Come coprire le enormi spese E percheacute continuare a finanziare la struttura elefan-tiaca della Lega Nazionale Dilettanti che sembra interessata solo al numero di socie-tagrave iscritte ai vari campionati e alle loro quote di iscrizione senza darti nessun ser-vizi in cambio

Durante i prossimi 25 giorni moltissimi italiani saranno incollati agli schermi tele-visivi per seguire i mondiali di calcio ma non potranno fare a meno di pensare a ldquocalciopolirdquo i tifosi degli azzurri spero non dimentichino il campionato italiano falsato le partite truccate gli scudetti de-cisi a tavolino a inizio campionato il mer-cato degli arbitri comprati e venduti i con-tratti milionari dei calciatori i fan del cal-cio non dovranno dimenticarsi dello schifo nel quale sguazza il circo calcistico italia-no spesso con la complicitagrave e la copertura di tanti E chi ci dice che i mondiali di calcio non navighino nello stesso squallore Basti solo pensare ai miliardi che ruotano attor-no a questo evento e ricordare alcuni arbi-traggi almeno discutibili degli scorsi mondiali in Corea-Giappone Chi ama lo sport non puograve restarsene indifferente pen-sando che spesso questo viene gestito da veri delinquenti e da affaristi disonesti che nulla hanno a che fare con lrsquoagonismo sportivo non puograve non indignarsi vedendo la gioia per il bel gioco delle squadre offu-scata dagli interrogatori ai quali Borrelli sta sottoponendo dirigenti sportivi e cal-ciatori Saragrave per questo e percheacute io rifiuto di omo-logarmi alla maggioranza ma piugrave ancora percheacute non tollero di essere preso per fesso da chi propone un moderno Panem et cir-censes per tenerci buonihellipio comincerograve a seguire i mondiali di calcio tifando per la squadra del Ghana sperando che qualcuno ancora sogni e giochi un calcio corretto e genuino SantrsquoAngelo a Scala (Av) 12 giugno 2006 don Vitaliano Della Sala (347 3679191) presidente della ldquoS S C SANTrsquoANGE-LO A SCALArdquo httpwwwdonvitalianoit Lunedigrave 12 giugno 2006

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Editoriale

Afghanistan che fare

di Sergio Paronetto

Ringraziamo Sergio Paronetto[paxchristi_paronettoyahoocom]

per questo intervento Leggo dellrsquoipotesi di mandare piugrave soldati in Afghanistan Secondo il generale Trica-rico capo di stato maggiore dellrsquoaeronau-tica sei aerei Amx sono pronti a partire Lrsquoidea mi sembra non solo incoerente con il programma dellrsquoUnione ma anche del tutto controproducente proprio ai fini della lotta al terrorismo e del ripristino della democrazia Sono giagrave passati cinque anni dallrsquointer-vento militare Pochissimi ricordano le morti civili Solo nei primi tre mesi dellrsquointervento (7 otto-bre 2001-16 gennaio 2002) i civili uccisi gli effetti collaterali sono stati 3800 (inchiesta Marc Herold Universitagrave del New Hampshire) Ogni settimana aumen-tano gli attentati e i morti sia tra i soldati occidentali sia tra i civili afgani Cosa stiamo difendendo realmente in Af-ghanistan Proteggiamo la permanente sottomissione delle donne Secondo il Rapporto 2005 di Amnesty International esse hanno continuato a subire livelli di violenza sistematica e dif-fusa e discriminazioni sia in ambito pub-blico che privato Sosteniamo la mancan-za di libertagrave religiosa tanto sbandierata come regola fondamentale della democra-zia La vicenda di Abdul Rahaman lrsquoapostata afgano che stava per essere condannato a morte per la sua conversione al cristianesimo egrave emblematica di una situazione diffusa Per quanto tempo dovremo rimanere in forme militari Al di lagrave dellrsquoapprezzato (si dice) compor-tamento individuale dei nostri soldati bi-

sogna saper vedere la cruda realtagrave dei fatti Ci interessa prevenire la tossicodipenden-za nel mondo in Italia e colpire i mercanti di morte Allora bisogna dolorosamente ma lucidamente ammettere che al di lagrave delle intenzioni i soldati sono alleati dei signori della guerra padroni del commercio dellrsquooppio che stanno guada-gnando cifre colossali Il narcotraffico dichiara lrsquoUfficio Anti-droga dellrsquoONU egrave la fonte principale del-lrsquoinstabilitagrave e del terrorismo Ci sta a cuo-re la lotta allrsquoeroina ottenuta con lrsquooppio afgano che uccide molti giovani Il giro afgano drsquoaffari osserva Luciano Bertozzi (Rocca n 11 2006) egrave stimabile in 23 miliardi di dollari che sono reinvestiti nel-le armi e nel pagamento dei combattenti in una spirale perversa che promette sem-pre maggiori sofferenze Ersquo certamente piugrave produttivo investire risorse per la risoluzione di alcuni proble-mi economici e sociali e attivare unrsquoampia rete di solidarietagrave e di cooperazione legata alle Nazioni Unite alla Comunitagrave europea e allrsquoiniziativa internazionale Uno degli obiettivi prioritari egrave quello di sminare il paese uno dei piugrave a rischio nel mondo Mi sembra urgente riprendere la Campagna per la messa al bando delle mine mettendo a fuoco lrsquoobiettivo dello sminamento e della riabilitazione delle numerose vittime colpite da queste armi di distruzione di massa che uccidono o muti-lano dopo ogni guerra per moltissimi anni tantissime persone Penso non solo allrsquoAf-ghanistan ma anche al Sudan e al Corno drsquoAfrica alla Cambogia e allrsquoAngola Un impegno umanitario di lunga durata Una vera grande missione di pace Unrsquoazione solidale legata alla guarigione di immense ferite alla riconciliazione tra le persone e i popoli alla difesa e alla cura della vita di ogni vita sempre e ovunque Verona 150606 Sergio Paronetto

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Editoriale Il Papa e Dio

di Giovanni Sarubbi Ieri abbiamo ricevuto alcune lettere sul discorso di Benedetto XVI nel campo di sterminio di Aushwitz di domenica 28 maggio scorso Ne riportiamo alcune La prima egrave di don Aldo Antonelli che cosigrave scrive Antonio Tognoni mi scrive ASCOLTAMI DON ALDO UN PAPA TE-OLOGO DI GRAN-CLASSE CHE DI FRONTE AD AUSWITZ SI CHIEDE PER-CHErsquo DIO HA TACIUTO FORSE DI DIO NE SA POCO E MALE SPIACENTE PER LUI CARI SALUTI ANTONIO Gli ho risposto in questi termini Hai ragione caro Antonio Da anni mi affatico e mi arrovello il cer-vello per far passare nella coscienza dei credenti un principio elementarissimo della fede NON SCARICARE SU DIO LE NOSTRE RESPONSABILITArsquo Ora ci si mette anche il papa a remare contro Ed allora prendo lezione da Epicuro che ebbe a scrivere Non egrave irreligioso chi rinnega gli dei del volgo ma chi le opinio-ni del volgo applica agli dei Non ho parole Aldo Antonelli La seconda egrave dellrsquoamica scrittrice Hagravento (httpwwwhantoit) che cosigrave scrive Durante la visita al campo di concentra-mento di Auschwitz il Papa ha detto ldquoDovrsquoera Dio Percheacute Dio ha taciutordquo Propongo umilmente la probabile risposta di ciograve che siamo abituati a chiamare Dio Egli forse risponderebbe ldquoNon ho taciuto Il problema egrave che gli Umani ovvero gli Animali con due zampe

rilasciate sui fianchi sono ancora sordirdquo Per concludere uomini illustri hanno lrsquo-obbligo dopo essersi porti od aver porto lrsquoanzidetta domanda di soggiungere subi-to una risposta anche una semplice ipote-sihellip Cordialitagrave Hagravento Condividiamo in pieno le riflessioni e lo sconforto sia di don Aldo che di Hagravento Questo voler scaricare su Dio le responsa-bilitagrave che sono tutte umane egrave un vizio vec-chio come il mondo Lo ritroviamo nella Bibbia ad esempio nel racconto della cacciata dal paradiso terreste Sia Adamo che Eva giocano a scaricare su qualcun altro le proprie responsabilitagrave Adamo le scarica su Dio dicendogli laquoLa donna che tu mi hai posta accanto mi ha dato dellrsquoal-bero e io ne ho mangiatoraquo (Gen 312) Eva le scarica sul serpente ma in realtagrave su Dio stesso percheacute laquoIl serpente era la piugrave astuta di tutte le bestie selvatiche fatte dal Signo-re Dioraquo (Gen 31) Stupisce che un fine teologo come viene descritto di solito Benedetto XVI cada in un errore cosigrave grave che neppure un par-roco di campagna commetterebbe Stupi-sce per le poche battute sbrigative dedicate allrsquoargomento che non si legano in alcun modo alla riflessione sul cosiddetto ldquosilenzio di Diordquo di tuttrsquoaltro spessore che da oltre trentadue secoli accompagna lrsquoebraismo (vedi articolo di rav di Ric-cardo Di Segni nella sezione ebraismo sul nostro sito) Sulla questione della Shoha poi le re-sponsabilitagrave delle chiese cristiane di tutte nessuna esclusa sono gravi ed arcinote Basterebbe leggere il libro di Goldenha-gen laquoI volenterosi carnefici di Hitlerraquo per rendersene conto oppure la tabella ripor-tata a pag 268-269 del libro di Hans Kuumlng dal titolo Ebraismo passato presente futu-ro BUR saggi 1991 allrsquointerno di un capi-tolo dal titolo significativo Il fatale anti-semitismo di un cattolico Adolf Hitler Ma come con ricordare quello che il Papato ha fatto per secoli contro gli ebrei Ricordia-

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mo ad esempio Papa Paolo IV al secolo cardinale Pietro Caraffa che egrave stato Papa nel 1555 in piena Controriforma Egli egrave stato il piugrave feroce e accanito persecutore degli Ebrei e degli eretici in genere A lui si deve nel 1542 quando era ancora cardi-nale lrsquoistituzione a Roma del Tribunale del SantrsquoUffizio quello dei roghi degli eretici o degli omosessuali o piugrave sempli-cemente di tutti coloro che si opponevano al potere temporale dei papi A lui si deve lrsquoistituzione dei ghetti per gli ebrei A lui si deve tutto quanto di peggio egrave esistito in termini di antisemitismo Basti pensare che la stella gialla cucita addosso agli e-brei rinchiusi nei campi di sterminio nazi-sti era proprio quella da lui ideata nel 155-5 Come non ricordare che nella liturgia cat-tolica del venerdigrave santo fino al Concilio Vaticano II si pregava per i ldquoperfidi e-breirdquo E come dimenticare infine lrsquoorren-do libro di Lutero contro gli ebrei usato a piene mani dalla propaganda nazista per ottenere il consenso dei protestanti tede-schi alla politica del Terzo reich Lrsquointervento del Papa ad Auschwitz in realtagrave fa emergere in modo inequivocabile la volontagrave di rimozione delle responsabili-

tagrave delle chiese cristiane nei confronti dellrsquo-antisemitismo Volontagrave di rimozione che si puograve trovare ecumenicamente sia fra i cat-tolici che fra i protestanti e che si manife-sta di solito con lrsquoesaltazione di quanti cattolici o protestanti sono morti nei cam-pi di sterminio Si usano i nomi per esem-pio di Edit Stein o di Dietrich Boneffer per coprire le responsabilitagrave delle chiese che nella loro grande maggioranza soste-nevano il nazismo Si dimentica di dire ad esempio che Dietrich Boneffer aveva at-torno a se uno sparuto gruppo di pastori protestanti Sarebbe stato interessante che un papa tedesco rispondesse ad alcune domande precise Percheacute ad esempio la chiesa cat-tolica firmograve il concordato con Hitler Do-manda analoga si potrebbe rivolgere alle chiese protestanti Percheacute ad esempio i pastori protestanti giurarono fedeltagrave ad Hitler nel giorno del suo genetliaco Si preferisce cosigrave porre domande a Dio per evitare di dare le risposte che competono allrsquouomo Trionfa cosigrave la menzogna E quando la menzogna viene venduta per veritagrave e la veritagrave per menzogna la guerra egrave dietro lrsquoangolo Martedigrave 30 maggio 2006

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Caro Benedetto eacute inutile che tu chieda a Dio percheacute ad Auscwitz ha taciuto percheacute non eacute intervenuto a fermare la tremenda catena di montaggio dellrsquoassassinio e della morte Il Dio dellrsquoAlleanza il Dio religioso onni-potente e buono non puograve reggere Au-scwitz La Sua bontagrave avrebbe innescato lrsquoonnipotenza e le preghiere delle future vittime avrebbero trovato ascolto e rispo-sta positiva Ma Dio e ce lrsquoha detto Gesugrave cioegrave Lui stesso fattosi carne non eacute fatto cosigrave e la tua domanda oltre che inutile eacute rivelatrice che tu sei rimasto fermo al Dio dellrsquo Alleanza e non conosci ancora il Padre buono ma non onnipotente rivela-toci dal Figlio Questrsquoultimo ti avrebbe risposto che a tacere non era stato Lui che a non interve-nire non era stato Lui la cui Parola si fece carne ed abitograve fra noi A tacere a non intervenire siamo stati noi uomini sarebbe bastato al primo comizio di Hitler valutati i contenuti dei suoi enun-ciati chiamare la guardia medica di qual-che ospedale psichiatrico far intervenire due infermieri in camice bianco e la storia del mondo avrebbe potuto prendere una piega diversa I tedeschi invece e fra essi i cristiani e fra essi i cattolici si alzarono in piedi ad applaudire e divennero le mani del progetto maligno Gesugrave come dicevo non ha taciuto ma ha giagrave parlato e si eacute lasciato assassinare dai sacerdoti del Dio religioso pur di farci capire che se lrsquoAmore non viene incarnato da noi se manca il ldquosirdquo dato che noi sia-mo le mani del Suo amore per noi e la condanna della ricchezza dellrsquoaccumulo privato dato che i terminali di dio-condivisione cioegrave noi non possono non vivere la cultura del necessario e la condi-visione con amore

Saragrave molto difficile allora per una guida cieca riuscire a fare aprire gli occhi di coloro che sono guerci E poi nella tua visita al campo di stermi-nio crsquoegrave stata unrsquoaltra cosa che ho trovato tragicamente ingiusta ad Auscwitz egrave piugrave che necessario egrave ineludibile andare nella Veritagrave altrimenti non solo si offende la memoria dello sterminato dolore delle vittime ma anche si lasciano i cancelli aperti ad Auscwitz futurihellip E la Veritagrave sono anche le enormi responsa-bilitagrave dei cattolici tedeschi se il potere fu affidato al piugrave schifoso gruppo di criminali assassini che lrsquoEuropa dalle presunte ldquoradici cristianerdquo abbia mai partorito Sa-rebbe quindi stato necessario un ldquomea cul-pardquo tanto determinato caro Benedetto da toglierti il coraggio di varcare il cancello E se fosse vero che i criminali nazisti vole-vano annientare gli Ebrei per poter cancel-lare anche il cristianesimo allora mi devi spiegare anche il percheacute i cattolici tedeschi votarono per loro percheacute sciolsero il loro partito in quello nazista percheacute il Vaticano fece un concordato con loro percheacute essi insieme a tutte le altre forze reazionarie affidarono al loro capo ad Hitler i pieni poteri pur sapendo bene (il Mein kampf eacute del 1923) qual era il suo ldquoevangelicordquo pro-gramma politico lrsquoaffermazione dei piugrave forti la razza ariana e lrsquoeliminazione di tutti i ldquodiversirdquo percheacute impuri Quindi caro Benedetto sarebbe stato me-glio evitare la profanazione chiedendo un perdono nella Veritagrave Il rimanere al di qua del cancello poi for-se ti avrebbe potuto offrire una preziosa opportunitagrave Forse il filo spinato la barrie-ra fra gli oppressori e gli oppressi di quel tragico momento storico ti avrebbe potuto far aprire gli occhi sullrsquoAuscwitz di oggi sulla tragica divisione fra Nord e Sud del

ldquoUna domanda inutilehellip una domanda rivelatricerdquo

di Mario Mariotti Ancora su Benedetto XVI e la shoah

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mondo su quei meccanismi strutturali capitalismo privato e mercato e su quella cultura soggettiva (ricco eacute bello ed anche buono) che lasciano morire 30000 piccini ogni giorno per miseria sfruttamento ed omissione di solidarietagrave negando alle pic-cole vite anche uno spicciolo mentre le guerre di aggressione quelle per procura e quelle preventive bruciano enormi quantitagrave di risorse usate non per servire ma per soffocare la vita Ma su questo su questa tua eventuale rinascita anche se vecchio non ho sentito parola ecco il silenzio ec-co la mancanza di profezia piugrave pesante del piugrave pesante macignohellip Eacute proprio vero la Veritagrave in bocca ai ricchi non ci puograve proprio stare E quando essi La accalappiano la loro condizione La nega essi sono la controtestimonianza di Lei Chi conoscesse Dio e parlasse con Lui entrerebbe in comunione con Lui Ric-chezza e potere allora si dissolverebbero e avremmo la eco dellrsquoesperienza di libertagrave e di amore di Francesco drsquoAssisi Caro Benedetto prova a riflettere ti vuoi porre come guida spirituale e sei ben ac-cetto sia al Tempio che allrsquoImpero Pensa alla fine che Qualcuno fa fare a chi non sa neacute di carne e neacute di pesce Lrsquoincarnazione del Verbo col tuo contribu-to continua ad attendere e gli Auscwitz di ieri e di oggi resteranno anche domani mentre il servizio a Mammona al Beati i ricchi travestito da Dio cristiano nelle preghiere e nelle pratiche religiose ci mantiene nella tragica alienazione di colo-ro che rifiutano la prassi della condivisio-ne e si aggrappano in buona o cattiva fe-de al verbo ldquocredererdquohellip Mario Mariotti - 10 giugno 2006

Poesia Gabriel Impaglione

Argentina Tratto da Carte di Sardinia

Il vento egrave un fiume perduto Scorre notturno la sua multitu-dine minuta Crsquoegrave unrsquoora fragile luna di pane lontana da un bambino Nelle gemme la tua carezza len-ta e marzo nellrsquoisola Tu vieni come il giorno che na-sce a parlarmi della vita e marzo nella patria lontana Lagrave le ferite sono calli in tumulto e il vento donna mia marcia in silenzio tristementehellip corteo di volti e parole Persistente ondeggigraveo di memo-rie Mai Piugrave nel suo eco ingovernabile

Da Isola Nera 134 Casa di poesia e letteratura egrave uno spazio di libertagrave e di

bellezza per un mondo di libertagrave e bellez-za che si costruisce in una cultura di

pace Direzione Giovanna Mulas - Coor-dinazione Gabriel Impaglione Giugno

2006 - Lanusei Sardegna mulasgiovvannahotmailcom

Veniteci a trovare su Internet

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Nel 60deg anniversario della nascita della Repubblica italiana e dellrsquoAssemblea Co-stituente lrsquoAvvenire (il giornale dei vesco-vi della Chiesa cattolico-romana) lo ha commentato con un ldquoeditorialerdquo di Giuse-pe Anzani titolato (molto pertinentemen-te) ldquoPrimato della persona La repubbli-ca in noirdquo (02 giugno 2006) in cui si ra-giona in particolar modo degli articoli 2 e 3 del Patto dei nostri rsquoPadrirsquo e delle nostre rsquoMadrirsquo Costituenti Salvo qualche rsquobattutarsquo ambigua come quando si scrive e si sostiene che ldquoil bari-centro dellrsquoequilibrio resta il primato della persona umana di cui egrave matrice la cultura cattolicardquo - dove non si comprende se si parla della cultura universale di tutto il genere umano o della cultura che si richia-ma alla particolare istituzione che si chia-ma Chiesa rsquocattolicarsquo (un porsquo come se si parlasse in nome dellrsquoItalia e qualcuno chiedesse scusa ma parli come italiano o come esponente di un partito che si chiama ldquoforzahellipItaliardquo) - il discorso egrave tuttavia per lo piugrave accettabilehellip Premesso questo si puograve certamente condi-videre quanto viene sostenuto alla fine dellrsquoeditoriale relativamente al ldquodiritto alla vitardquo (ldquoesso sta in cima al catalogo rsquoapertorsquo dellrsquoarticolo 2 sta in cima alla promessa irretrattabile dellrsquoart 3rdquo) e alla necessitagrave di una responsabile attenzione verso di essa (ldquoNon declini mai la difesa della vita senza di essa egrave la Repubblica che declinardquo) Ma detto questo lrsquoambigui-tagrave immediatamente ritorna e sollecita a riporsi forti interrogativi su che cosa stia sostenendo chi ha scritto quanto ha scritto e da dove e in nome di Chi parla Parla un uomo che parla con se stesso e con un altro cittadino o con unrsquoaltra cittadina come un italiano comune (- universale cattolico) o come un esponente del partito rsquocomunersquo (rsquouniversalersquo rsquocattolicorsquo) O

ancora come un cittadino di un partito che dialoga col cittadino o con la cittadina di un altro partito per discutere e decidere su quali decisioni prendere per meglio segui-re lrsquoindicazione della Costituzione della Legge dei nostri rsquoPadrirsquo e delle nostre rsquoMadrirsquo che ci ha fatti - e invita a volerci - uomini liberi e donne libere cittadini-sovrani e cittadine-sovrane Nonostante tante sollecitazioni a sciogliere i nodi e chiarirsi le idee da ogni parte - dentro e fuori le istituzioni cattoliche crsquoegrave ancora molta confusione nel cielo del par-tito rsquocattolicorsquo italiano non hanno affatto ben capito neacute la unitagrave-distinzione tra la ldquoBibbia civilerdquo e la ldquoBibbia religiosardquo neacute tantomeno la radicale differenza che corre tra ldquoDiordquo e ldquoMammonardquo o che egrave lo stesso tra la Legge del Faraone o del Vitello drsquoo-ro e la Legge di Mosegrave E non hanno an-cora ben-capito che Repubblica dentro di noi hellip non significa affatto Monarchia o Repubblica rsquocattolicarsquo neacute dentro neacute fuori di noi e nemmeno Repubblica delle banane in noi o fuori di noi Il messaggio del patto costituzionale come quello del patto eu-angelico hellipe della montagna egrave ben-altro La Costituzione egrave - ripetiamo come ha detto e testimoniato con il lavoro di tutto il suo settennato il nostro Presidente Carlo A Ciampi - la nostra ldquoBibbia civilerdquo la Legge e il Patto di Alleanza dei nostri rsquoPadrirsquo e delle nostre rsquoMadrirsquo Costituenti (21 cittadine-sovrane presero parte ai lavo-ri dellrsquoAssemlea) e non la rsquoLeggersquo di ldquomammasantissimardquo e del ldquogrande fratel-lordquo hellip che si spaccia per eterno Padre no-stro e Sposo della Madre nostra quale cecitagrave e quanta zoppigravea nella testa e nel cuore e quale offesa nei confronti della nostra Legge dei nostri rsquoPadrirsquo e delle no-stre rsquoMadrirsquo- di tutti e tutte noi e anche dei nostri cari italiani cattolici e delle no-

25 Giugno Salviamo la Costituzione

La repubblica in noi hellip e la rsquocattolicarsquo monarchia edipica

di Federico La Sala

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stre care italiane cattoliche Nel 60deg Anniversario della nascita della Repubblica italiana e della Assemblea dei nostri rsquoPadri e delle nostre rsquoMadrirsquo Costi-tuenti tutti i cittadini e tutte le cittadine di Italia non possono che essere memori riconoscenti e orgogliosi e orgogliose di essere cittadine italiane e cittadini italiani e festeggiare con milioni di voci e con milioni di colori la Repubblica e la Costi-tuzione di Italia e cercare con tutto il loro cuore con tutto il loro corpo e con tutto il loro spirito di agire in modo che sia per loro stessi e stesse sia per i loro figli e le loro figlie hellip lrsquo ldquoavvenirerdquo sia piugrave bello degno di esseri umani liberi giusti e paci-fici Che lrsquoAmore dei nostri rsquoPadrirsquo e delle nostre rsquoMadrirsquo illumini sempre il cammino di tutti gli italiani e di tutte le italianehellipViva la Costituzione Viva lrsquoItalia (03062006) Federico La Sala Domenica 04 giugno 2006

laquoIo sono il Signore tuo Dio

non avrai altri degravei di fronte a me

Non ti farai idolo neacute immagine alcuna di ciograve che egrave lassugrave nel cielo neacute di ciograve che egrave quaggiugrave sulla ter-

ra neacute di ciograve che egrave nelle acque sotto la terra

Non pronuncerai invano il nome del Signore tuo Dio

Ricordati del giorno di sabato per santificarlo

Onora tuo padre e tua madre Esodo 201-12

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Dialogo cristianoislamico

Islam che fare Un decalogo

Il testo egrave apparso su Settimana del 4 giugno 2006n22 4 quale contribu-to al nuovo Governo italiano e alla nuova amministrazione di Milano

Testo elaborato da Paolo Branca do-

cente di lingua e letteratura araba universitagrave cattolica del Sacro Cuore di

Milano Stefano Allievi docente di sociologia universitagrave degli studi di

Padova Silvio Ferrari docente nelle universitagrave di Milano e Lovanio Mario Scialoja presidente della Lega musul-

mana mondiale-Italia

Ringraziamo don Giuliano Zatti del Servizio diocesano per le relazioni cri-stiano-islamiche di Padova per averci inviato questo importante testo come contributo al dialogo cristianoislamico

La presenza di musulmani in Italia ha or-mai raggiunto una tale massa critica da non consentire che il fenomeno sia gestito soltanto attraverso forme drsquointervento e-stemporanee e improvvisate comrsquoegrave spesso stato finora Lrsquoimpegno di molti che si sono prodigati sia da parte italiana che da parte islamica con numerose iniziative conferma le potenzialitagrave di un tessuto so-ciale vivo e attivo ma proprio per non vanificare tali energie e al fine di evitare derive che hanno interessato di recente altri paesi europei ci sembra indispensabi-le che le istituzioni e i cittadini - italiani e non - coinvolti a vario titolo nella questio-ne trovino modalitagrave per riflettere e agire insieme allrsquointerno di un progetto comune ispirato a principi chiari e condivisi Per questo mentre il nostro paese vive un decisivo momento di riformulazione degli equilibri politici e delle sue prospettive di riforma riteniamo doveroso richiamare alcuni punti che ci paiono di cruciale im-

portanza nel compito comune che ci tro-viamo ad affrontare Va da seacute che i musul-mani condividono con immigrati di altra origine molte problematiche simili Sareb-be pertanto indebito ritenere le considera-zioni che seguiranno come pensate esclusi-vamente per loro anche se il presente do-cumento ne tratta in modo specifico una buona legge sulla libertagrave religiosa ad e-sempio andrebbe incontro alle esigenze di tutte le comunitagrave e non solamente di quella islamica La globalizzazione in atto contrariamente a quanto ci si poteva ingenuamente aspet-tare invece che a un indebolimento delle identitagrave (reali o immaginarie) sta condu-cendo piuttosto a un loro irrigidimento che non sembra cogliere sufficientemente le potenzialitagrave positive pur presenti nellrsquoine-dito incontro di uomini e culture che si sta producendo bensigrave tende a enfatizzare dif-fidenze e timori che inducono alla chiusu-ra e alla contrapposizione Siamo consapevoli dei rischi insiti in un vacuo relativismo che potrebbe portarci a poco auspicabili confusioni e allo svili-mento delle tradizioni culturali e religiose di ciascuno ma il valore che attribuiamo alla nostra e altrui identitagrave ci spinge a rite-nere necessaria una gestione coraggiosa e consapevole di questo processo di incontro e convivenza lrsquounica in grado di portare a buoni risultati nellrsquointeresse comune Per questa ragione pensiamo che vada scorag-giato con ogni mezzo lo spirito di sospetto e di rivalsa che in taluni - da entrambe le parti - sembra purtroppo prevalere I punti che ci pare necessario richiamare sono 1 Incoraggiare la collaborazione con le istituzioni a ogni livello per promuovere una reale partecipazione dimostrando che le regole della democrazia tutelano e pre-miano i comportamenti migliori A tale scopo egrave utile in particolare partire dal cen-simento e dalla valorizzazione delle molte-plici esperienze in atto anche al fine di contrastare una comunicazione basata su semplici opinioni anzicheacute su evidenze empiriche Interventi formativi allrsquointerno delle pubbliche amministrazioni (scuola

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sanitagrave carcere personale di polizia ) sulle tematiche relative al pluralismo cul-turale nelle aree di loro competenza con un taglio che privilegi la concretezza delle situazioni su considerazioni di ordine a-strattamente teologico ideologico o poli-tologico Il confronto con esperienze inter-nazionali che giagrave affrontano da tempo temi e situazioni analoghe consentirebbe di valutarne gli esiti e di ispirarsi alle prati-che (legislative e operative) piugrave efficaci 2 Scoraggiare con fermezza ogni forma di illegalitagrave per evitare il formarsi di societagrave parallele o gruppi che si percepiscano e si presentino come corpi estranei il diritto alla differenza non puograve e non deve mai diventare pretesa di una differenza nei diritti e nei doveri 3 Valorizzare le iniziative che si pongono nella prospettiva della condivisione di valori interessi e impegno comune al ser-vizio della collettivitagrave 4 Dare prioritagrave alle donne e ai giovani che senza rinunciare alla propria specifici-tagrave culturale e religiosa dimostrano di voler sviluppare con chi condivide i loro pro-blemi e le loro aspirazioni attivitagrave che favoriscono contatti scambi e integrazio-ne 5 Offrire a livello universitario percorsi di maturazione e di formazione a quanti intendono svolgere funzioni di servizio alle comunitagrave specie nei ruoli di orienta-mento e di guida Non si tratta ovviamente di formare i ministri del culto ma di favo-rire lrsquoemersione e il consolidamento di competenze e capacitagrave specifiche tra colo-ro che giagrave operano nei diversi gruppi affin-cheacute la loro azione sia maggiormente ade-guata alle finalitagrave dellrsquointegrazione e della partecipazione alla vita del paese in cui risiedono 6 Stimolare specie nelle scuole la valo-rizzazione degli apporti delle differenti culture del Mediterraneo alla costruzione di una comune civiltagrave Laddove siano pre-senti numerosi alunni arabofoni appositi corsi per la conservazione e lo sviluppo della lingua drsquoorigine (del resto giagrave in atto in forma sperimentale) andrebbero diffusi e sostenuti Tali interventi non sarebbero

ad esclusivo vantaggio degli immigrati ma contribuirebbero alla trasformazione dellrsquointero settore scolastico che non sa-rebbe adeguato alla realtagrave di un mondo sempre piugrave interdipendente se restasse ancorato a forme di istruzione centrate soltanto sulla cultura locale 7 Incoraggiare i mass-media a dare spazio alle numerose esperienze di collaborazione e di condivisione tra persone di fede e di cultura diversa evitando di diffondere eo amplificare soltanto fatti e notizie che con-fermino mutui pregiudizi Non si tratta evidentemente di occultare le problemati-citagrave ma ancora una volta di partire dalla realtagrave che egrave piugrave ricca delle sue rappresenta-zioni mediante inchieste sul campo lavo-ro di terreno empirico informazione com-pleta e imparziale 8 Promuovere politiche che migliorino le condizioni di vita delle societagrave di prove-nienza degli immigrati con riferimento non soltanto alla situazione economica ma anche allo sviluppo della societagrave civile al rispetto dei diritti umani e alla valorizza-zione del pluralismo ad ogni livello 9 Valorizzare lrsquoazione delle istituzioni locali che sono a contatto diretto con le realtagrave di base nel promuovere iniziative che - per la qualitagrave degli interventi e le loro ricadute positive sul territorio - posso-no costituire dei modelli validi anche per analoghe situazioni in stretto contatto con le agenzie culturali e religiose che giagrave ope-rano in tal senso 10 Approfondire la conoscenza reciproca nel mutuo rispetto pur senza rinunciare allo spirito critico e autocritico non sola-mente con sporadiche iniziative informati-ve ma attraverso il lavoro permanente e sistematico di gruppi che affrontino insie-me tematiche specifiche di comune inte-resse Ciograve favorirebbe inoltre lo sviluppo di prospettive professionali che facciano tesoro delle competenze e delle capacitagrave di chi si distingue nel lavoro interculturale Mercoledigrave 14 giugno 2006

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A pochi mesi dal convegno ecclesiale su laquoTestimoni di Gesugrave Risorto speranza del mondoraquo previsto per il prossimo ottobre a Verona e chiamato a ridisegnare le strate-gie di una chiesa profondamente cambiata dallrsquoappuntamento di Palermo rsquo95 la cittagrave scaligera ha ospitato la seconda edizione dei Cantieri del dialogo Indizio di un diffuso bisogno di dialogo interreligioso quotidiano e concreto che non sempre le istituzioni riescono ad inter-cettare lrsquoiniziativa egrave nata lo scorso anno sulla spinta di una consistente batteria di chiese gruppi e associazioni del volonta-riato di diversa estrazione culturale e con-fessionale che contribuiscono a rendere la cittagrave veneta una delle attuali capitali del rinnovamento ecclesiale e sociale Lo scenario allrsquointerno del quale sono sorti i Cantieri egrave la constatazione che il nostro paese sta diventando sempre piugrave comples-so e multiforme da ogni punto di vista e che la presenza di individui e comunitagrave drsquoimmigrati provenienti da tutto il mondo (i nuovi cittadini come sono comunemen-te definiti) da un lato e lrsquoevoluzione inter-na delle nostre societagrave dallrsquoaltro stanno producendo una vistosa e progressiva plu-ralizzazione dei nostri riferimenti culturali In particolare negli ultimi anni egrave emersa con sempre maggiore visibilitagrave la presenza islamica che costituisce ormai una realtagrave significativa e non eludibile per questioni numeriche e per la percezione di cui egrave og-getto per i dibattiti e per le reazioni che solitamente produce Dopo le prime sta-gioni dellrsquoimmigrazione nel nostro paese in cui ha prevalso lrsquoaccoglienza da un lato lrsquointeresse ad integrarsi dallrsquoaltro e proba-bilmente una certa dose di curiositagrave da tutti e due ora purtroppo ci troviamo in una situazione assai mutata Da entrambe le parti emergono infatti

spinte verso la chiusura lrsquoisolamento nei casi peggiori la caricatura e la demonizza-zione di quello che spesso egrave descritto non piugrave solo come un altro ma direttamente come lrsquoavversario il nemico Mentre la ricorrente attualitagrave internazionale il terro-rismo diffuso e i conflitti geopolitici in atto in parecchie aree del pianeta concor-rono largamente al diffondersi di timori chiusure e irrazionalismi A schierarsi in maniera aprioristica quanto acritica Nello stesso tempo in entrambi i campi srsquointravedono peraltro dei processi di co-noscenza reciproca di interpenetrazione e di collaborazione sul campo cosa che ac-cade in particolare a livello del vissuto quotidiano nel mondo della scuola del lavoro sul territorio Mai come oggi perograve egrave sembrato difficile portare avanti il dialo-go interno alle rispettive comunitagrave religio-se ma anche allrsquointerno del mondo laico tra coloro che il dialogo rifiutano o co-munque lo temono e quanti lrsquoaccettano e lrsquoaccolgono come una sfida in positivo alla propria coscienza sociale e civile e alla propria fede I Cantieri del dialogo hanno inteso marca-re un punto fermo unrsquoanalisi del percorso fatto e delineare una svolta anche percheacute in varie parti drsquoItalia si cominciano a nota-re esperienze significative da raccontare mentre tra chi opera nel campo si sente sempre piugrave lrsquoesigenza di confrontarsi sulle iniziative promosse sul loro alterno suc-cesso sui risultati positivi ottenuti cosigrave come sui tentativi non riusciti i fallimenti e gli errori Lo scorso anno la loro defini-zione era Cantieri del dialogo cristiano-musulmano mentre lrsquoedizione 2006 si egrave caratterizzata per un allargamento di pro-spettiva senza limitarsi allrsquoambito islami-co Dopo il dialogo bilingue grazi al quale cristiani e musulmani si sono incontrati raccontati scambiati le proprie impressio-

Da Verona a Verona i cantieri del dialogo di Brunetto Salvarani

Ringraziamo lrsquoamico Brunetto Salvarani direttore diCEm-Mondialitagrave per averci messo a disposizione questo suo articolo su i Cantieri del dialogo recentemente

svoltisi a Verona e giagrave pubblicato sul settimanale Settimana di Bologna

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ni si egrave deciso questrsquoanno di ampliare il cantiere fotografando il panorama di un dialogo interreligioso a 360 gradi IL SECOLO DELLrsquoALTRO Il tema infatti egrave stato quello del plurali-smo religioso una scelta che ora srsquoimpone per varie evidenze Innanzitutto quella religiosa ed esperienziale insieme che avverte come non sia piugrave possibile vivere e credere nel proprio Dio come se il Dio degli altri non esistesse Ma anche eviden-za spirituale se egrave vero come ricorda il cardinal Martini che la distinzione oggi non egrave piugrave tra credenti e non_credenti ma tra pensanti e non_pensanti dialoganti e non_dialoganti Infine per una responsabi-litagrave etica e morale lrsquoinvito a passare dalla coesistenza cui siamo ancora cosigrave allergi-ci alla pro_esistenza come vocazione u-mana oltrecheacute religiosa Problema per tutti i fondamentalismi e integrismi (devoti o meno) ma anche per tutte le persone non abituate a frequentare la frontiera O forse solo a non riconoscerla dal momento che tanta parte della nostra storia personale e comunitaria egrave storia di incontro e scambio Dal momento che il secolo attuale come dicono gli analisti sociali egrave il secolo dellrsquo-altro Il pluralismo culturale e religioso in effet-ti egrave attualmente tema per lrsquoantropologia che vede nello straniero anche lrsquoestran-io della psicologia che interpreta lrsquoaltro come specchio del seacute della sociologia quando si occupa del diverso dello straniero del-lrsquoimmigrato Ma altresigrave egrave il tema e preve-dibilmente lo diventeragrave sempre di piugrave della teologia laquocome lrsquoateismo ha potuto essere lrsquoorizzonte in funzione del quale la teologia della seconda metagrave del secolo XX reinterpretava le grandi veritagrave della fede cristiana _ ha scritto il teologo Geffreacute - cosigrave il pluralismo religioso tende a diven-tare lrsquoorizzonte della teologia del XXI secoloraquo Nellrsquointroduzione ai lavori Marco Dal Corso teologo veronese con una lunga esperienza di America Latina ha sottoline-ato che lrsquourgenza di investire sul dialogo interreligioso lrsquohanno saputa cogliere pri-

ma ancora che le speculazioni dei teologi tutte quelle persone che pensano le religio-ni davanti alle responsabilitagrave comuni di fronte al destino storico dellrsquoessere umano Lavorare per la pace costruire una cittadi-nanza condivisa lottare per la giustizia oltre a contribuire ad un altro mondo pos-sibile egrave impegno religioso oltre che etico e politico Compito anche delle religioni e delle religioni in dialogo Il perdurare del riferimento ai cantieri indica che gli organizzatori si pongono in spirito costruttivo partendo non da zero ma dai mattoni delle esperienze giagrave esi-stenti per elaborare un cammino e se pos-sibile uno stile una metodologia dellrsquoin-contro Sapendo che si tratta di un percor-so da tracciare non predefinito e predeter-minato e tanto meno scontato Percheacute anche dialogo egrave un termine che va precisato parola impegnativa usata spesso a sproposito forse per molti prematura ricca di implicazioni persino problemati-ca Ma che comunque indica lrsquointenzione di porsi in una dimensione e in una situa-zione di incontro di confronto di collo-quio che significa innanzitutto riconosci-mento dellrsquoaltro rifiutando ogni tentativo di demonizzazione a priori di annienta-mento dellrsquoidentitagrave altrui oggi pure cosigrave diffusi Ospitati di nuovo nella splendida cornice del parco di Villa Buri i Cantieri questrsquo-anno si sono svolti nellrsquoarco di una sola giornata sabato 3 giugno assumendo co-me sottotitolo la dizione di Forum nazio-nale di incontro e scambio tra persone di diverse religioni e fedi Lrsquoargomento che ha costituito il filo rosso di tutti gli inter-venti il rapporto fra religioni e cittadinan-za Unrsquointuizione felice da almeno due punti di vista da una parte percheacute gli sce-nari dellrsquoodierno pluralismo religioso stan-no cambiando rapidissimamente le nostre cittagrave e il paesaggio urbano anche sul piano antropologico dallrsquoaltra percheacute quello della cittadinanza soprattutto per le gene-razioni piugrave giovani degli stranieri immi-grati _ quelle che presumibilmente vivran-no con meno drammi e con maggiore natu-ralezza le relazioni interreligiose - perdu-

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rando lrsquoattuale legislazione permane un traguardo agognato quanto difficilissimo da ottenere LrsquoICONA DI BABELE Il relatore principale egrave stato il teologo do-menicano Claude Geffreacute residente a Pari-gi autore di alcuni tra i piugrave significativi testi sugli effetti del pluralismo religioso nelle chiese cristiane europee e membro del comitato scientifico di Concilium Egli egrave stato per oltre un ventennio a partire dal 1967 dapprima professore di Teologia fondamentale e Dogmatica a Le Saulchoir e poi di Ermeneutica teologica e di Teolo-gia delle religioni allrsquoInstitut catholique di Parigi dal 1975 egrave stato anche direttore della collana Cogitatio fidei delle Eacuteditions du Cerf mentre nel 1996 egrave stato eletto direttore della prestigiosa Ecole biblique di Gerusalemme Ha introdotto le sue considerazioni Rosino Gibellini direttore letterario dellrsquoeditrice Queriniana di Brescia e fra i massimi e-sperti nazionali della teologia contempora-nea mondiale Che ha presentato il cam-biamento in corso con unrsquoimmagine effi-cace per affrontare la modernitagrave rappre-sentabile simbolicamente con una sfera (non visibile interamente da nessun punto di essa) egrave necessaria una mentalitagrave pro-spettica In particolare egli ha esortato i partecipanti ai Cantieri a recuperare alcune categorie che potrebbero risultare utili in tale direzione quella della narrazione quella del dialogo (laquobisogna insistere non esiste alternativaraquo) e quella della relazio-nalitagrave Categorie tutte su cui Geffreacute nel suo penetrante magistero si egrave a lungo sof-fermato con unrsquoottica di tipo ermeneutico A parere del quale in questrsquoavvio del XXI secolo la sfida maggiore al cristianesimo non verrebbe tanto dal molteplice versante della religiositagrave di tipo sincretistico o eso-terico che passa sotto lrsquoetichetta di New Age (che pure esiste ovviamente) quanto dalla pluralitagrave delle grandi religioni non cristiane che noi stiamo conoscendo sem-pre meglio e che danno spesso prova di una nuova - e inattesa - vitalitagrave Nessuno stupore dunque che la teologia delle reli-

gioni sia ormai divenuta uno dei capitoli piugrave vivi (ma altresigrave piugrave travagliati) dellrsquoo-dierna ricerca teologica e un caso serio davvero strategico per il futuro del cristia-nesimo Drsquoaltra parte perograve esiste un buon pluralismo e uno cattivo Quello cattivo egrave lrsquoideologia del pluralismo che dispera di ogni veritagrave e di ogni gerarchia di valori quello buono testimonia semplicemente che nella modernitagrave si dagrave una cultura co-niugata al plurale e che fa della diversitagrave una chance per la conquista progressiva della veritagrave Lrsquoicona suggerita dal teologo francese egrave quella di Babele come confu-sione delle lingue rappresenta una maledi-zione ma in quanto riconoscimento della necessaria pluralitagrave delle lingue cosigrave come delle culture e delle religioni egrave sicuramen-te una benedizione corrispondente ad un misterioso disegno di Dio Secondo lui il dialogo non deve aver per fine lrsquounitagrave illusoria tra membri di diverse religioni una sorta di super-religione mondiale che sacrifichi la ricchezza delle distinte tradizioni religiose Al contrario ciograve a cui deve puntare il dialogo interreli-gioso egrave una migliore conoscenza dellrsquoaltro nella sua diversitagrave come reciproco stimolo al servizio delle grandi cause della comu-nitagrave umana Di fronte al carattere inacces-sibile della veritagrave assoluta che puograve coinci-dere solo con il mistero di Dio Geffreacute evidenzia la necessitagrave di superare la men-talitagrave proprietaria prendendo coscienza che se la veritagrave rivelata egrave unica ciascuno la possiede in maniera parziale e che la propria veritagrave non egrave neacute inclusiva neacute esclu-siva nei confronti delle altre veritagrave Ecco dunque oggi finalmente ha concluso la possibilitagrave di un umanesimo islamico-ebraico-cristiano da intendersi come una grande occasione per lrsquoavvenire dellrsquouma-nitagrave Questa egrave infatti verosimilmente lrsquou-nica via per la promozione di una cittadi-nanza complessa che concili le esigenze di unrsquoidentitagrave laica con le identitagrave religiose e culturali di una popolazione diversificata Una via giagrave praticata dai giovani che si sentono cittadini del mondo piugrave di unrsquouni-ca nazione semmai grazie ai miti condivi-si dello sport o della musicahellip

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MOLTA STRADA DA FARE I lavori della mattina sono proseguiti con una relazione di chi scrive su laquoVerso unrsquoe-ducazione al pluralismo religiosoraquo intesa a presentare la scuola la formazione e lrsquoinformazione come i luoghi strategici di un dialogo interreligioso sincero e fruttuo-so Ersquo toccato a Stefano Allievi sociologo dellrsquoUniversitagrave di Padova infine a traccia-re gli scenari di un pluralismo che egrave giagrave nei fatti su scala europea e che richiede unrsquo-attenzione e un investimento sulla gestione dei conflitti Se lrsquoattuale caleidoscopio delle religioni produce diverse forme di meticciato siamo chiamati a non lasciarci afferrare dalla paura dellrsquoaltro contro i tanti predicatori di sventura che di questi tempi vanno per la maggiore Nel pomeriggio spazio ai lavori di grup-po dedicati alla discussione su quali espe-rienze concrete - in positivo e in negativo - stanno caratterizzando il rapporto fra le religioni e la cittadinanza Ci si egrave concen-trati su famiglia e scuola (sotto la guida di Placido Sgroi teologo cattolico Valentino Cottini direttore di Islamochristiana e Mohamed Guerfi portavoce del Consiglio islamico di Verona) sulla cittagrave (Annemarie Dupreacute del Servizio rifugiati e migranti della Federazione delle chiese evangeliche italiane e Mostafa El Ayoubi caporedat-tore della rivista Confronti) e sulle identi-tagrave (Cristina Simonelli docente al locale Studio Teologico San Zeno e Federico Allegri del Centro studi buddhista Maitre-ya di Venezia) Ne sono uscite proposte per uscire da una situazione che egrave stata percepita come ancora inceppata e decisa-mente problematicahellipil dialogo fatica in un paese come il nostro a farsi cultura diffusa stile di vita pratica normale di rapporti Crsquoegrave ancora molta strada da fare ed egrave sembrata esemplare la chiusura dei Cantieri centrata su un momento di convi-vialitagrave artistica col gruppo Bifo Band che si egrave prodotto in uno spettacolo musicale dal titolo laquoNiente di nuovo sotto il soleraquo con brani liberamente tratti dal libro del Qohelet PENSARE IL DIVINO IN MODO DI-

VERSO Conclusioni Molto difficile trarne Forse impossibile Per loro natura i cantieri pre-suppongono il lavoro collettivo di molti attori la pazienza dellrsquoattesa la fiducia che ne esca - a tempo debito - un risultato efficace Ugualmente i Cantieri del dialo-go si sono chiusi (temporaneamentehellip) confermando la propria natura di laborato-rio sperimentale dove pensare il divino in modo diverso (Dio oltre e altro le defini-zioni religiose) e parimenti ripensare lrsquou-mano in modo diverso (non definito dallrsquo-appartenenza ma dalla com-passione) In tal senso le religioni e la cittadinanza sono le note di una ricerca comune appena ini-ziata su cui si gioca la sfida di una chiesa capace di speranza Da Verona a Verona i Cantieri cedono dunque il testimone al convegno ecclesiale drsquoautunno con lrsquoau-spicio che se egrave vero che il dialogo egrave anco-ra bambino ferito tutto a chiaroscuri non-dimeno resta speranzoso che le cose no-nostante i venti contrari possano final-mente cominciare a cambiare

Brunetto Salvarani

Non uccidere Non commettere adulterio

Non rubare Non pronunciare falsa testi-

monianza contro il tuo prossi-mo

Non desiderare la casa del tuo prossimo

Non desiderare la moglie del tuo prossimo neacute il suo schia-vo neacute la sua schiava neacute il suo bue neacute il suo asino neacute alcuna

cosa che appartenga al tuo prossimoraquo

(Esodo 2013-17)

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Papa Ratzinger sembra aver ancora una volta riportato indietro di parecchi anni il dialogo interreligioso almeno a livello di vertice Le argomentazioni usate sono quelle care a certa stampa conservatrice secondo cui lIslam eacute una religione che mal si adatta allambito europeo e nella quale non esiste separazione tra sacro e profano Il cambiamento di strategia della Chiesa o di settori di essa dietro il quale ceacute chiara-mente la mano dellOpus Dei e dei settori piugrave conservatori del clero eacute specificato in un articolo su AsiaNews lagenzia di stampa che si occupa del mondo cristiano da padre Samir Khalil Samir un esperto islamista cattolico le cui posizioni sullI-slam eacute un eufemismo definire critiche Secondo questo islamista uno dei piugrave ri-conosciuti in ambito cattolico ma anche uno dei piugrave ossessionati dallo spauracchio della sparizione dellIslam nei paesi arabi - un pograve come Woitila sulla Polonia - il carat-tere verticale della Rivelazione Cranica esclude di per seacute ogni interpretazione che non sia letterale ed astorica Da qui discen-de il fatto che lIslam non sarebbe adatto per vivere in una societagrave secolarizzata un bel coraggio per chi si oppone perfino al divorzio che eacute sempre esistito in tutte le culture per chi nega alle donne la contrac-cezione e laborto anche in caso di rischio per la vita della madre Uno studio storico di istituti che sono cre-duti inseparabili dal cristianesimo come la monogamia o il celibato del clero ma an-che lo stesso dogma dellinfallibilitagrave papa-le ex cathedra - mostra invece che questi istituti si sono sovrapposti gli uni sugli altri durante la storia della Chiesa e che per esempio la poligamia eacute esistita in am-bito cristiano e che il celibato del clero si eacute imposto solo nel basso Medioevo (perfino la monogamia eacute stata stabilita definitiva-mente tardi nel codice di diritto canonico) In particolare eacute caro al Papa il tema della

reciprocitagrave che perograve dovrebbe essere posto a livello diplomatico e politico dalla S Sede nei suoi rapporti con gli Stati a mag-gioranza islamica e non pesare sulle comu-nitagrave islamiche dOccidente Le argomentazioni sono sempre le stesse vecchie di centinaia di anni e derivano da una sopravvalutazione secondo me di una lettura immobilista ed integralista dellI-slam di tipo wahabita oltre che dalla si-stematica manipolazione della storia dellI-slam Anche dal punto di vista teologi-corispetto alle aperture di Woitila sulla partecipazione dellumanitagrave al progetto di salvezza divino si rischia di ritornare al vecchio caro esclusivismo cattolico cleri-caleintegralista e scientofobo di quaran-tanni fa Cominciamo con ordine Khadigia Patrizia del Monte su islam-ondineit giagrave chiariva giorni fa alcuni punti fondamentali di criti-ca che possiamo mettere in campo per superare questo tipo di ostacoli al dialogo Il carattere verticale della Rivelazione ricorda alluomo ed alla donna le proprie responsabilitagrave ed il proprio dovere di ado-rare unicamente Dio lasciando perdere tutto il resto Solo Dio merita ladorazione e gli atti della vita quotidiana vanno dedi-cati a LuiSe questo eacute integralismo per non essere integralisti bisognerebbe non essere monoteisti E infatti lattacco al monotei-smo islamico eacute un altro tema caro alla no-stra cara vecchia destra laicista ed islamo-foba E invece eacute tutto il contrario Mentre il Profeta Mohammed -psl- si im-merge nelladorazione quotidiana contem-poraneamente come Legislatore ldquoprimum inter paresrdquo a Medina inizia a governare la cittagrave Quando entra a Medina i musul-mani sono poco piugrave del dieci per cento e lui come legislatore e firmatario della Co-stituzione di Medina concede a musulma-ni ebrei e cristiani uguali diritti ed uguali doveri salvo il caso del riferimento in

Riflessione

Dialogo interreligioso al bivio Ma lavversario non sono i musulmani egrave il monoteismo del mercato

di Amina Salina

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caso di controversia giudiziaria al proprio tribunale religioso Per i primi anni il Profeta governa vera-mente come un pioniere del dialogo tra le religioni e le culture Governa con i musul-mani in monoranza in una situazione simi-le alla nostra oggiAfferma una cosa che molti estremisti dimenticano spesso che lIslam inserisce luomo e la donna ancor prima che in una comunitagrave di fede nella Famiglia Umana e che solo per questo ogni essere umano eacute giagrave titolare di diritti concessi da Allah -sws-E comunque lim-pero islamico eacute sempre stato un impero multiculturale mentre lEuropa moderna si eacute formata sul rifiuto e sulla stigmatizzazio-ne delle culture altreNe sanno qualcosa gli ebrei europei chiusi in ghetto per tre secoli e i nostri fratelli andalusi vittime della pulizia etnica dei re cattolici per non parla-re dellEuropa centrale teatro di guerre terribili tra cattolici e protestanti durate tre secoli Non eacute vero che ceacute indistinzione tra ruolo politico e religioso in quanto se eacute vero che il Califfo eacute investito anche del potere reli-gioso eacute anche vero che lo status di protetti dei cittadini non musulmani garantisce il rispetto dei diritti civili inclusa la libertagrave di coscienza e che comunque esiste una distinzione di funzioni tra potere politico in senso stretto e funzione sacrale Da que-sto punto di vista nellIslam sunnita non esiste clericalismo percheacute non esiste clero Quindi nemmeno governo ldquoteocraticordquo Inoltre lautonomia della magistratura dal potere politico non eacute solo una prerogativa dellEuropa liberale Il nodo della questione eacute un altro ed eacute af-frontato dallo stesso Ratzinger quando afferma in un discorso a Castelgandolfo che si puograve introdurre Dio nella Costituzio-ne Europea senza offendere in alcun modo i credenti ed in particolare i musulmani purcheacute lEuropa ritorni a concepire Dio come creatore ed ispiratore delle leggi e della convivenza umana Non si puograve co-struire lEuropa moderna facendo a meno della fede religiosa Due secoli e mezzo di laicitagrave ci hanno portato a convivere con diverse norme etiche Certamente la Rivo-

luzione Francese ci ha messo in condizio-ne di non dipendere piugrave dalla dittatura papale e ha dato la libertagrave di coscienza di cui i sudditi dei paesi musulmani giagrave gode-vano agli europei che ne erano privi Ma nello stesso tempo ci siamo scontrati con visioni aberranti dellessere umano spe-cialmente in questi ultimi anni che sono frutto di vera e propria perversione e anche con visioni del mondo molto difficili da accettare Si pensi a certe prese di posizio-ni in Olanda un paese che per amore della libertagrave ha deciso di autorizzare un partito xenofobo ed unohellippedofilo contempora-neamente ha depenalizzato luso delle dro-ghe cosiddette ldquoleggererdquo o la Danimarca dove un editore puograve impunemente fare apologia di nazismo o di islamofobia o vendere pornografia senza essere passibile di denuncia penale o la Spagna dove Za-patero ha proposto di cambiare i nomi di mamma e papagrave in ldquogenitore A ldquo e ldquogenitore Brdquo COSI DA TAGLIARE DE-FINITIVAMENTE IL PONTE TRA CUL-TURA E NATURA ALLINTERNO DEL-LA FAMIGLIA Opzioni francamente scioccanti per cattolici musulmani e cre-denti in generale E che dire della grande diffusione del bere vino e alcolici che conduce in moltissimi casi allalcoolismo che prolifera purtroppo anche tra certi isla-mici poco osservanti o addirittura convinti che Allah nel Corano non abbia vietato tassativamente il berne O peggio labusar-ne - e che labbia semplicemente sconsi-gliato come affermano certi scriteriati imam liberali (salvo caderne vittima loro stessi come eacute accaduto di recente ad un mediatizzatissimo sapiente islamo-liberal di cui non farograve il nome per ovvi motivi) Senza tacere dei costumi in materia ses-suale in cui prevale il modello consumi-stico tout-court e si sbeffeggia la verginitagrave delle ragazze e peggio dei ragazzi che Islam e Cristianesimo propongono invece come modello di virtugrave per le persone gio-vani o non sposate Coseacute incompatibile allora Secondo me eacute incompatibile il bene col male comeacute stato da quando esiste luomo sulla Terra salvo il fatto che qualcuno ha scambiato le carte in tavola E come Cice-

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rone ldquopro domo suardquo la Chiesa dovrebbe guardare ai monasteri vuoti alle vocazioni mancanti ed alla sua scarsa scarsissima presa sui fedeli Al di la delle manifesta-zioni oceaniche e della settimana di non stop in occasione della dipartita di Papa Woitilail vissuto della Chiesa in Europa si riduce a mala pena al dieci per cento della popolazione Se lOccidente eacute incompatibi-le con lIslam lo eacute a maggior ragione con ogni fede percheacute la negazione della fede eacute la caratteristica saliente di ogni laicismo Una delle ragioni della feroce campagna antiislamica lanciata dai media -oltre alla questione del sionismo- eacute il tentativo di schiacciare la fede islamica agendo sulle situazioni personali che non lasciano il tempo per la preghiera e per la pratica reli-giosa tradizionale Il risultato eacute che masse di musulmani assolutamente ignoranti della loro fede e dei principi religiosi - noncheacute dei loro sacrosanti diritti- ricattati dai consolati e terrorizzati dalla repressio-ne stentano ad avvicinarsi alle moschee viste come luoghi pericolosi o sospetti Il risultato eacute che l80 per cento dei giovani musulmani francesi ha difficoltagrave ad avvici-narsi alla pratica religiosa Rispondere praticando lIslam quotidianamente nelle case eacute il minimo per evitare lateizzazione e la secolarizzazione della nostra gioventugrave (e il problema eacute di tutte le fedi non solo della nostra) I vati del pensiero debole hanno giagrave deciso di costruire la nuova fede compatibile con lOccidente quella del dio denaro e del dio potere Spiacente la conosciamo giagrave e non ci interessa Taluni musulmani hanno voluto ritrovare la loro in una pia pratica tanto ortodossa quanto distante dalla realtagrave costruendo piccole confraternite perlo piugrave chiuse ai non iniziati con qualche lodevole eccezio-ne Altri si sono ridotti a pregare in casa come cristiani nelle catacombe Sono gli stessi che parlano di separazione tra stato e religione e che non hanno mosso un dito di fronte al massacro del popolo palestinese Mi dispiace ma lIslam non si esaurisce nei 5 pilastri e non si chiude dentro 4 mura Mi sembra di capire che coseacute incompatibi-

le con lOccidente Ma innanzitutto che coseacute lOccidente Distinguiamo bene Esiste un Occidente democratico e pacifi-co - una casa comune abitata da laici e cattolici - con il quale siamo compatibilis-simi e con il quale stiamo costruendo di fatto lEuropa Esiste invece un Occidente guerrafondaio ed imperialista con cui sia-mo felicissimi di essere incompatibili ed essendolo siamo in buona compagnia Chi vorrebbe essere compatibile con i massa-cratori di Falluja o gli assassini del popolo palestinese Siamo compatibili con i lavoratori italiani con la gente onesta con i credenti e con i laici di buona volontagrave Con loro siamo in dialogo da sempre e nessuna enciclica papale puograve mettere in crisi questo dialogo Siamo incompatibili con la guerra con la miseria con i terrorismi di stato e di mer-cato con lipocrisia con lo svilimento della donna della fede e della morale a valore di compravendita Incompatibili con il concetto della crescita che distrugge lambiente naturale e con lefficacia ed efficienza delle bombe al napalm dei de-creti di espulsione ad personam sulla pelle di poveri disgraziati con il silenzio sulle barche di immigrati che affondano Con la politica che distrugge risorse e vite umane a favore dellennesima banda di ladri al potere in qualsivoglia paese islamico o non A questo punto non capisco piugrave chi parla di incompatibilitagrave tra Islam e cultura occi-dentale senza guardare a casa propria E come un guardiano di una casa bombarda-ta da alieni che si oppone armi alla mano a chi arriva da fuori chiedendo pane giusti-zia e libertagrave Roba dellaltro mondo Salam amina salina Martedigrave 06 giugno 2006

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Il profumo dei candidi fiori caduti al suolo nel giorno di Ashuragrave inebria in ogni luogo e in ogni epoca il cuore dei sinceri amici di Dio Il puro sangue di Hossain mette a tacere la ribelle ragione e lancia i cuori al sommo atto di sacrificio sulla retta via dellrsquoAmato Lrsquoesempio del Signore dei Martiri rompe i veli della paura e predispone lrsquoanima al martirio Vieni Ashuragrave Colma i nostri cuore dellrsquoa-more per Hossain Riempi i nostri occhi delle lacrime che ci purificano dal peccato I profondi occhi del prode Abbagraves ricoperti di polvere e sangue non osano guardare il triste viso dellrsquoImam Eppure egli egrave lrsquoama-to figlio di Aliacute il Fregio dei Baniacute Hagraveshim lrsquoeroe di Karbalagrave il compagno dellrsquoEufra-te il fedelissimo fratello del Signore dei Martiri Egli era un perfetto esempio di rispetto e gentilezza solo agli ultimi respi-ri osograve chiamare Hossain fratello Certo nel viso dellrsquoImam puoi vedere la sanguinante gola di Aliacute Asghar lrsquooppresso corpo di Aliacute Akbar i bianchi capelli del canuto Habiacuteb Ben Mazahiacuter intrisi di giova-ne sangue le lacrime di Zaynab le crudeli catene dellrsquoimam Sajjagraved lrsquoinnocente sorri-so del piccolo Qagravesim lrsquoansia di Sukagraveynah la solitudine di Ruqiyyah il lamento della nobile moglie di Hossain e piuacute di ogni altra cosa Fatima che piange il suo amato figlio nellrsquoarida piana di Karbalagrave Il petto di Hossain denuncia la crudeltagrave e lrsquoignoranza della gente invitando tutti gli uomini liberi a ribellarsi ai tiranni in ogni luogo e in tutte le epoche Ben lontana egrave da noi la viltagrave Questo egrave il santo grido del Signore dei Nobili il credo degli uomini liberi il sentiero dei timorati la chiave del Paradiso di Allah lo scudo contro lrsquoInferno lrsquoonore di ogni credente devoto il destino di ogni martire beato O Signore dei Martiri liberaci dalle catene

della viltagrave Proteggici con un atomo del tuo onore O fedele cavallo di Hossain parla degli ultimi respiri del nostro imam Parla di quando a testa bassa pieno di vergogna sei ritornato dalla piccola Sukaynah Parla di quando questa nobile figlia del Messag-gero di Allah angosciata ti ha chiesto ldquoLrsquohanno forse dissetato prima di uccider-lordquo Parla Zhu-l-janagraveh incendia i nostri cuori brucia le nostre anime avvicinaci a Karbalagrave O tu che porti sul tuo corpo il puro sangue del Martire o tu che lo hai accompagnato fino allrsquoultimo respiro o tu che desideravi cadere accanto al tuo pa-drone o tu che avresti preferito morire invece di vedere le lacrime della innocente Sukaynah parlami di Hossain ti prego parla tu che sei stato testimone degli ulti-mi istanti del santo figlio della pura Fati-ma O Muslim o fido ambasciatore del sacro Martire di Karbalagrave trsquoinvidio Tu sei morto prima di Hossain come Hossain per Hos-sain e in Hossain O Muslim o prode fi-glio di Aqiacutel lrsquoamore per Hossain trsquoha por-tato a Kufah la quale trsquoha tradito e abban-donato Pregasti con gli angeli nella gran-de moschea della Cittagrave Infedele Cadde la tua testa sotto la lama del boia preludendo al vicino supplizio di Hossain O Zaynab audace figlia del Leone di Al-lah parlami di Hossain parlami di tuo fratello parlami di quando hai baciato le sacre vene del suo oppresso collo parlami del dolore delle Orfane parlami del fuoco che divorograve le tende parlami del corpo sen-za testa del sacro Martire di Karbalagrave par-lami di Aliacute Akbar il ritratto vivente del Sigillo dei Profeti parlami dei lamenti di Fatima parlami di Ruqiyyah morta accan-to alla testa del suo amato padre parlami di Kufah di Damasco dei tuoi celebri sermoni con i quali hai continuato la via di Hossain del ritorno a Karbalagrave delle vuote case dei Martiri a Medina dei vicoli

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IL LAMENTO DI ASHURAgrave di Agenzia Puro Islam

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che reclamavano i passi di Hossain del triste mendico che reclamava la caritagrave di Abbagraves di Sajjagraved e del suo interminabile pianto O vile Yaziacuted figlio illegittimo di figli ille-gittimi sai chi hai ucciso Sai che sangue hai versato Sai chi era il padre del Marti-re di Karbalagrave Sai chi era la casta madre di Hossain Sai quante volte il santo Profeta ha baciato la bocca che tu hai offeso con la khayzuragraven Ricordi quando la santa Za-ynab ti chiamograve Figlio dei Liberati Che Iddio ti maledica assieme ai tuoi empi padri O Fatima ricordaci il giorno della nascita di Hossain parlaci di quanto avete pianto quando il santo Profeta con il nobile neo-nato tra le mani e con le lacrime agli oc-chi predisse il glorioso martirio nel suo del suo terzo vicario O santi martiri di Karbalagrave tutto avete sa-crificato per il vostro imam la vita i beni lrsquoonore In cambio Allah vrsquoha dato il Suo Paradiso nel quale fa entrare solo i Suoi

devoti servi Avrei voluto essere tra di voi combattere al vostro fianco donare il mio umile san-gue a Hossain proteggerlo con il mio cor-po consolare le sue bambine difendere lrsquoonore della santa Zaynab portare io le catene che laceravano la nobile pelle di Sajjad alleviare le terribili pene del mio Imam coprire con il mio lamento quello delle donne della santa famiglia di Hos-sain uccidere i nemici di Dio vendicare i Suoi amici Ma ahimegrave il tempo mrsquoegrave nemico e lrsquounica cosa che vi posso offrire egrave il mio devoto pianto Venerdigrave 16 giugno 2006

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[Ringraziamo il nostro collaboratore Omero Dellistorti per questo interven-

to] Quando ai miei studenti presento lrsquoislam prima di leggere nelle migliori versioni italiane disponibili e commentare col rigo-re filologico che occorre alcune sure del Corano traduco e spiego loro il significato di alcuni termini decisivi e in primo luogo questa bella parola islam che rettamente intesa significa lrsquoabbandonarsi alla volontagrave sommamente buona la rinuncia alla pro-pria prepotenza per abbracciare il bene comune scegliere la giustizia accostarsi alla nonviolenza darsi alla misericordia qualcosa che tiene della mitezza della mansuetudine e della benevolenza e che ha una fortissima consonanza col concetto gandhiano di satyagraha (lrsquoafferrarsi a quella veritagrave - lrsquoessere afferrati da quella veritagrave - che eacute tale percheacute eacute la consistenza del sommamente buono e relazione e prassi incontro e poiesi) Poi illustro quali siano i cinque pilastri dellrsquoislam e come essi ci convochino tutti a una meditazione ulteriore quali che siano i nostro convincimenti religiosi o filosofici quale che sia il nostro orizzonte metafisico o esistenziale E propongo loro la seguente modesta in-terpretazione laica dei cinque pilastri del-lrsquoislam che di seguito riassumo in poche parole Il primo pilastro La testimonianza di fede Essa si compone di due elementi a) lrsquoattestazione di fede che non vi eacute altro Dio che Dio vale a dire lrsquoaffermazione dellrsquounicitagrave del bene Al d lagrave dei diversi punti di vista dei singoli tragitti esisten-ziali delle differenti culture vi eacute questo convivio questo incontro questa unica fonte questa proclamazione umana dellrsquou-nicitagrave del bene eacute ciograve che Gandhi chiama satyagraha Non puograve esservi un bene mio

che sia anche un male tuo il bene autenti-co o eacute di tutti o non eacute b) E lrsquoaggiunta che la voce la veritagrave di Dio del sommo bene viene attraverso lrsquoazione umana dellrsquoumano interprete di chi parla dinanzi agli altri di chi convoca al dialogo al dire e allrsquoascoltare di chi reca e convoca alla parola e a quellrsquoincon-tro verace che della parola fa uso per resti-tuire umanitagrave condivisa per chiamare alla risposta alla responsabilitagrave la voce del profeta Il bene non eacute estraneo allrsquoumano il bene si esprime attraverso lrsquoumano eacute la voce di un essere umano che reca la parola del bene del sommo bene Sono gli esseri umani che inverano il bene e lrsquoassoluta-mente altro si dagrave solo nella relazione Lrsquoio incontra il bene nel vedere il tu e nel ri-spondergli (Emmanuel Levinas e Hans Jonas hanno scritto su questi essenziali argomenti libri indimenticabili) Il secondo pilastro La preghiera comune e quotidiana Tre aspetti segnalo a) La preghiera comune la condivisione lo stare insieme anche nella verticalitagrave lrsquoazione collettiva la dimensione comuni-taria noi siamo gli altri noi siamo con gli altri e nella relazione nello stare insie-me allora Dio il sommo bene eacute con noi b) La preghiera quotidiana e reiterata ogni giorno tu devi scegliere il bene ogni gior-no devi fare la cosa giusta ogni giorno devi essere presente a te stesso ogni gior-no tu decidi del tuo contributo alla vita del mondo c) E ogni giorno ed insieme agli altri tu devi esser cosciente dei tuoi limiti e devi contrastare la tua hybris la violenza che pure eacute presente nel lago del tuo cuore ogni giorno devi condurre la tua lotta con-tro te stesso ogni giorno devi accorgerti dellrsquoaltro e degli altri dar loro spazio dar loro ascolto dar loro aiuto Il terzo pilastro Il dono doveroso

Conoscere lrsquoIslam

Una lettura laica dei cinque pilastri dellrsquoIslam di Omero Dellistorti

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Anche qui almeno due aspetti a) Quello originario lrsquoelemosina la caritagrave (nel senso dellrsquoespressione popolare fare la caritagrave) giaccheacute la caritagrave eacute un fare che riconosce e socializza che schiude e con-divide che istituisce la convivenza civile sociale umana Lrsquoelemosina la redistribuzione delle ric-chezze il mettere in comune ciograve che alla tua sopravvivenza avanza significa questa coscienza questa persuasione che vi eacute unrsquounica terra unrsquounica vita condivisa che il mondo eacute di tutti e la consapevolez-za che non eacute vero che eacute solo il lavoro che produce la ricchezza eacute la natura il lavoro eacute il lavoro sulla natura con la natura e per la natura ma la natura eacute il giardino in cui siamo ad un tempo ospiti e parte guardia-ni e frutto respiro e parola condivisa b) E quello istituzionale afferente alla societagrave regolata da norme e istituti il do-vere di contribuire alla res publica allrsquoor-dinamento giuridico che invera i diritti di tutti e massime di chi piugrave ha bisogno di aiuto Lrsquoimposta le tasse si devono pagare poi-cheacute le risorse devono esere condivise e anche di ciograve che lecitamente hai guadagna-to tu devi farne parte allrsquoumanitagrave incarnata nelle altre persone oltre che in te Poicheacute unica eacute la famiglia umana e a tutti gli esseri umani tutti i diritti umani devono essere riconosciuti E ciograve che per te eacute di piugrave che va oltre la soddisfazione degli autentici concreti bisogni individuali tu devi restituirlo agli altri e innanzitutto a chi ha di meno percheacute rapinato percheacute offeso percheacute abbandonato Pagare la giusta imposta che giova a chi ne ha biso-gno significa sentirsi e farsi responsabili eacute una delle forme in cui si risponde allrsquoap-pello del volto muto dellrsquoaltro Il quarto pilastro Il digiuno Il digiuno poicheacute la fame eacute la nostra co-mune fondamentale esperienza e quindi dobbiamo saperla affrontare e condividere Condividi il pane eacute lrsquoorigine etimologica della bella parola compagno compagna E condividi la mancanza di pane Non solo il digiuno eacute anche il modo con cui ci

richiamiamo a noi stessi assumiamo re-sponsabilitagrave del dolore del mondo ci fac-ciamo carico Ed eacute anche lo strumento ermeneutico attraverso cui ci facciamo prossimi agli esseri umani piugrave deprivati sfruttati rapinati impoveriti umiliati e offesi Lrsquoesperienza del digiuno che Gandhi con-siderava lo strumento estremo della lotta nonviolenta quello ultimo da utilizzare nella progressione dei mezzi quello invin-cibile nella sua forza disvelatrice Lrsquoesperienza del digiuno che dovresti fare prima di ogni prova come sapeva Danilo Dolci Lrsquoesperienza del digiuno solo dopo la quale tu puoi attentarti a prendere la parola nella pubblica piazza a farti colui che par-la davanti alle altre persone per le altre persone questo rivela ad esempio quel luogo per molti altri aspetti ancora prezio-so e sconvolgente che puoi leggere in Mat-teo 4 1-11 Il quinto pilastro Il pellegrinaggio La consapevolezza che siamo esseri umani in cammino uomini e donne che non han-no un luogo in cui stare ma un viaggio da compiere che la via sei tu a farla come in quei versi di don Antonio Machado E che ognuno di noi tiene dellrsquoAbramo e dellrsquoO-disseo E che in quanto viandanti dobbia-mo essere aperti alla scoperta e allrsquoincon-tro eacute meraviglioso questo andare E che i viandanti camminano leggeri hanno solo una bisaccia e un bastone sanno che accu-mulare ricchezze significa accumulare ostacoli al cammino zavorra che paraliz-za e impedisce lrsquoincontro Jihad una lettura e unrsquoiniziativa nonvio-lenta contro tutte le uccisioni Questo al-lrsquoincirca dico e dico poi anche del signifi-cato autentico originario teologicamente fondato e fecondo del concetto di Jihad che occorre rispettare difendere e salvare tutti poicheacute siamo una sola umanitagrave che occorre unire nel vero nel buono nel giu-sto unire nella nonviolenza poicheacute la vio-lenza e la menzogna fratturano opprimo-no decreano E dico che nel campo se-mantico del termine arabo classico jihad

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decisivo eacute innanzitutto il concetto di lotta interiore il grande jihad che eacute la lotta contro il male che eacute in noi stessi non fuori di noi il fascismo contro cui dobbiamo combattere non altri ma noi stessi lo re-chiamo ed eacute contro esso che va condotta la prima lotta la lotta giusta la lotta buo-na per salvare le vite per rendersi degni di essere esseri umani Quale oscenitagrave pen-sare che una religione che invita alla man-suetudine possa essere sfruttata per giusti-ficare la violenza lrsquooppressione lrsquoomici-dio Quanto eacute urgente che anche su questo versante si smascherino si denuncino le ideologie della violenza che offendono la radice profonda e luminosa delle grandi tradizioni religiose Quanto eacute necessario che anche nellrsquoislam come nel cristianesimo come nellrsquoebrai-smo che eacute padre ad entrambi si contrasti infine inflessibilmente ogni violenza ogni uccisione che eacute sempre blasfema che eacute sempre satanica che eacute sempre essa violen-za nemica degli esseri umani nemica del mondo che vive nemica del sommo bene Quante volte le religioni sono state utiliz-zate per mobilitare al crimine allrsquouccisio-ne alla strage eacute giunta lrsquoora per tutte e per tutti che anche nelle religioni si faccia chiarezza e che di esse si affermi senza piugrave equivoci ed ambiguitagrave quel nucleo essenziale che si compendia nel comune comandamento non uccidere Allrsquoascolto del Corano E solo allora leggo mettendo a confronto alcune delle mi-gliori e piugrave note versioni ita-liane (quelle di Alessandro Bausani Martino Mario Mo-reno Federico Peirone Ham-za Roberto Piccardo) alcune sure del Corano a cominciare dalla sura CXII che recita Nel nome di Dio clemente e misericordioso Digrave rsquoEgli Dio eacute uno Dio lrsquoEterno Non ge-nerograve neacute fu generato e nessuno Gli eacute parigrave (ho usato qui la bella traduzione di Bausani ma i miei studenti avverto che il Corano per chi aderisce

allrsquoislam eacute intraducibile - per le note ragio-ni che qui sarebbe troppo lungo esplicitare e discutere - e va letto nella lingua in cui eacute scritto) E ne commentiamo la straordina-ria ricchezza concettuale Muovendo da quel costantemente reiterato In nome di Dio clemente e msiericordio-so la clemenza e la misericordia come attributi del sommo bene suo nome e sua legge La clemenza e la misericordia che siano anche la tua scelta Tu non uccidere tu salva il mondo A me amico della nonviolenza materiali-sta della scuola di Lucrezio e Diderot di Feuerbach e Marx di Leopardi e Timpana-ro di Rosa Luxemburg e di Hannah A-rendt questo dicono queste antiche parole E il mio cuore consente In questo messag-gio con altro linguaggio ritrovo cose che mi sono care e che tutte le grandi tradizio-ni religiose e laiche che donne e uomini hanno pensato detto e vissuto recano in dono e in retaggio e in promessa ed impe-gno allrsquoumanitagrave intera tu non uccidere tu reca soccorso tu non gravare tu degnifica lrsquoumanitagrave tu salva il mondo Allrsquoappello al vero e al bene sappi dire di sigrave Fallo tu sii tu quel bene che vorresti trovare nel mondo Tratto da La nonviolenza egrave in cammino Numero 1261 del 10 aprile 2006

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Caro Santo Padre le confesso con estrema umiltagrave che certe sue prese di posizione mi preoccupano non poco Lei mi diragrave che non egrave mio compito preoccuparsi che il Magistero sa quel che dice e che io da semplice fedele non do-vrei avere la presunzione di sapere cosa sia giusto o meno Bene se lei me lo dice io mi fermo qui ma siccome voglio credere che lei ascolteragrave le ragioni di un giovane catechista io vado avanti Il cardinal Lopez Truijllo presidente del Pontificio consiglio per la famiglia ha affermato in un documento che i Pacs sa-rebbero lrsquoeclissi di Dio Essendo uomo di Curia ritengo che si saragrave confrontato con lei prima di scriverlo e date le sue precedenti esternazioni non vi egrave alcun motivo di credere che lei non approvi tale espressione Un solo dubbio mi sovviene ma non staremo nominando il nome di Dio invano Se non egrave cosigrave mi dica lei quando egrave invano perchegrave francamente mi sembra abbastanza chiaro O forse sono io che mi sbaglio forse sono io che mi sono fatto corrompere dalla modernitagrave e non capisco che i Pacs sono davvero la questione mon-diale di gran lunga piugrave importante Forse che la guerra egrave mai stata definita da lei in tal modo Tuttrsquoaltro si benedicono le missioni in Iraq in Afghanistan si defi-niscono di pace non appena muore un nostro soldato si tace sulle vergognose rappresaglie americane sulle torture sulle politiche neoliberiste che affamano il Ter-zo Mondo di fronte alla storica scritta Arbeit macht frei si riesce solo a dire che il popolo tedesco era guidato da qual-che criminale tacendo sul ruolo della Chiesa e di Pio XII e ci si chiede Dio perchegrave hai taciuto (proprio qui mi casca

un fine teologo come lei che si pone tale domanda Non sarebbe lrsquoora di considera-re gli uomini responsabili dei mali che commettono e non Dio quei tedeschi e quegli uomini di chiesa che lei ha voluta-mente evitato di nominare) tutte queste cose non sono lrsquoeclissi di Dio Evidente-mente no Ma lo sono i Pacs la contracce-zione il femminismo etc La contracce-zione con buona pace delle aperture fatte dal cardinal Martini con quellrsquoumanitagrave che sempre lo contraddistingue Il femmi-nismo con buona pace di tutte quelle don-ne che hanno combattuto e ancora combat-tono per avere gli stessi diritti dellrsquouomo perchegrave anchrsquoesse sono a immagine e so-miglianza di Dio diritti che spesso nella Chiesa si affermano criticando ogni di-scriminazione dimenticandosi che fu pro-prio lei caro papa a bloccare le riflessioni sul sacerdozio femminile Perchegrave continuare queste battaglie Per-chegrave Ersquo questo ciograve che vuole Dio Che noi cristiani ci costruiamo il nostro recinto di purezza ipocrita e da ligrave ci mettiamo a giu-dicare il mondo dicendo in perfetto stile fariseo grazie Signore perchegrave non sono come loro Siamo forse credibili noi cri-stiani quando ci limitiamo a vomitare pre-cetti morali Io credo di no cosigrave come credo che non sia credibile lei che ha fatto della lotta al relativismo il suo cavallo di battaglia e poi quando si tratta di ricono-scere gli errori della Chiesa dice che non possiamo giudicare perchegrave dobbiamo tener conto della diversa pre-comprensione della realtagrave Pre-comprensione della realtagrave Accidenti lrsquoespressione relativista per eccellenza che esce dalle sue auguste lab-bra Ma dove erano allora quei valori asso-luti e irrinunciabili della vita della fami-glia e dellrsquoeducazione quando si bruciava-

Cristiani ed omosessualitagrave Lettera al Santo Padre Ma non staremo nominando

il nome di Dio invano di Gherardo Pecchionicatechista

Riceviamo questa lettera e molto volentieri la pubblichiamo ringraziando lrsquoautore per le sue riflessioni

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no le donne si tenevano schiave e si impe-diva loro di studiare (anche nelle scuole cattoliche) Beh caro papa non mi fraintenda se dico tutto ciograve probabilmente sbagliando non egrave per scappare dalla sua chiesa ma perchegrave spero con tutto il cuore che essa santa e peccatrice richiamandosi sempre alla pa-rola di Cristo sopravviva al terzo millen-nio cosigrave come egrave sopravvissuta ai primi due e perchegrave no magari anche meglio

Gherardo Pecchionicatechista Giovedigrave 08 giugno 2006

Documento vaticano sulla famiglia e procreazione umana

Dichiarazione della pastora

Maria Bonafede moderatora della

Tavola valdese di Agenzia NEV del 7-6-2006

Toni perentori privi di complessitagrave e non rispettosi del principio di laicitagrave Dovrsquoegrave lrsquoamore di Dio Ragioniamo

ecumenicamente del primato dellrsquoamo-re di Dio per tutte le sue creature

Roma 7 giugno 2006 (NEV-CS37) - Sono gravemente e negativamente sorpre-sa dai toni del Documento rsquoFamiglia e procreazione umanarsquo pubblicato ieri dal Pontificio consiglio per la famiglia Le posizioni della Chiesa cattolica su temi come la famiglia lrsquoaborto le coppie di fatto sono ampiamente noti e in seacute il do-cumento non dice assolutamente nulla di nuovo In questo senso ribadendo tesi quotidianamente espresse dal Papa egrave un documento puramente pleonastico Que-sta la reazione della pastora Maria Bonafe-de moderatora della Tavola valdese allrsquoul-tima pubblicazione vaticana E continua Quanto ai toni invece il documento se-

gna una svolta grave e preoccupante dopo aver descritto in termini apocalittici e cata-strofici quella visione rsquopuramente indivi-dualistica dellrsquouomo e della donnarsquo che inciterebbe rsquoal superamento della famiglia-rsquo il testo denuncia i movimenti femmini-sti una vita coniugale rsquovolutamente steri-lersquo lrsquoeclissi di ogni riferimento a Dio nella visione predominante sulla procreazione responsabilersquo lrsquoapologia rsquodella famiglia monoparentale ricostituita omosessuale lesbicarsquo Infine il testo associando lrsquoaborto allrsquoinfanticidio invoca una pena per chi lo pratichi Come credente evangelica rilevo che que-sto documento manca drsquoamore egrave privo di ogni sguardo fraterno su chi soffre su chi vive situazioni difficili e drammatiche Non denuncia i pregiudizi e le violenze che in tante parti del mondo si compiono contro gli omosessuali o le ragazze madri non dice nulla sulle violenze che si consu-mano anche allrsquointerno di famiglie appa-rentemente rispettabili Il documento al contrario giudica condanna invoca nuove leggi e pene piugrave severe Dovrsquoegrave in tutto questo lrsquoamore di Dio Dovrsquoegrave il rispetto laico per lo sforzo dei legislatori di garan-tire valori fondamentali da una parte e la pluralitagrave delle visioni etiche e morali dallrsquo-altra Viviamo in societagrave secolarizzate nelle quali le chiese farebbero bene a testi-moniare visibilmente il primato dellrsquoamore di Dio che non si esprime solo nella fami-glia e nella procreazione LrsquoEvangelo ci chiama a rinnovare tutti i nostri rapporti a viverli tutti nella libertagrave da una parte e nella responsabilitagrave e coscienza del dono della vita dallrsquoaltra Sarebbe una grande testimonianza che le chiese potrebbero rendere ecumenicamente

AGENZIA NEV - NOTIZIE EVANGELICHE

SERVIZIO STAMPA DELLA FEDE-RAZIONE DELLE CHIESE EVAN-

GELICHE IN ITALIA tel 06482512006483768 fax 0-

64828728 - nevfceiit Mercoledigrave 07 giugno 2006

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La chiesa sbaglia ma noi non ce ne

andiamo di Agenzia ADISTA N41 del 03-06-

2006 Risposta degli omosessuali credenti

allrsquoappello dellrsquoArcigay 33414 ROMA-ADISTA Faccio appello ai fratelli e sorelle nella fede di esprimere pubblicamente il proprio dissenso e lonta-nanza da una struttura che dimentica del-lrsquoannuncio del Vangelo si egrave trasformata in un partito politico omofobo Dopo un fitto susseguirsi negli ultimi me-si di continue esternazioni contro gli omo-sessuali da parte delle gerarchie ecclesia-stiche - non ultimo il riferimento di Ra-tzinger allrsquoamore debole che caratteriz-zerebbe le unioni fra persone dello stesso sesso - il segretario nazionale dellrsquoArcigay Aurelio Mancuso ha firmato un comunica-to per esortare i gay credenti ad uscire dalla Chiesa cattolica Scrive Mancuso Non ci rimane che registrare che dentro la Chiesa cattolica egrave impossibile per le perso-ne gay e lesbiche continuare a riconoscer-si Nonostante la Chiesa cattolica sia unrsquo-organizzazione complessa dove moltissi-mi laici e prelati non condividono gli ana-temi di Ratzinger e Ruini non si puograve tace-re il fatto che nessuna posizione differente possa essere difesa pena la riduzione al silenzio Per tutte queste ragioni non si puograve continuare a farci martirizzare dalle gerarchie cattoliche nel nome di unrsquoubbi-dienza che oggi rischia di diventare com-plicitagrave Mancuso ha altresigrave aggiunto Temo una Chiesa sempre piugrave impaurita dalla moder-nitagrave e dallrsquoautodeterminazione dei corpi Alla paura Ratzinger risponde strumenta-lizzando Provo pena verso una gerarchia che cerca disperatamente di frenare la crisi valoriale e spirituale con precetti risibili e goffi In merito a questrsquoappello Adista ha chiesto

un parere a diversi esponenti di gruppi ed associazioni di omossesuali credenti Secondo Fabio Peroni del gruppo Nuova Proposta di Roma egrave difficile non condi-videre lrsquoanalisi di Aurelio Mancuso da un punto di vista socio-politico ma egrave altret-tanto semplice discostarsi dalla sua analisi religiosa Percheacute non condivido lrsquoinvito a uscire Percheacute credo nella testimonianza nel valore e nella vocazione della mia o-mosessualitagrave come dono che troppo spesso in questi anni secoli egrave stato vissuto nella clandestinitagrave nellrsquoipocrisia ma soprattutto nel silenzio Credo in una Chiesa altra la Chiesa del Concilio della convivialitagrave delle differenze dove oggi mi egrave chiesto di testimoniare e di parlare nella visibilitagrave della mia persona e dei miei affetti e amo-ri Sulla stessa lunghezza drsquoonda anche Anto-nio De Chiara coordinatore del gruppo Pontisospesi di Napoli Come gruppo ci aiutiamo a sviluppare in maniera adulta la nostra relazione con Dio Cerchiamo in-fatti di vivere pienamente il Vangelo ac-cettando la nostra specificitagrave In quanto battezzati e fedeli in comunione con Cri-sto ci sentiamo quindi pienamente parte della Chiesa-comunitagrave Chi non vuole vedere ciograve continua Di Chiara e crede che annullare la nostra umanitagrave la nostra affettivitagrave sia mettere in pratica il messag-gio di Gesugrave per noi sbaglia Contestiamo infatti le prese di posizione e i documenti della Chiesa-gerarchia che a noi sembrano anti-Evangelo Non crediamo perograve sia op-portuno uscire dalla Chiesa cattolica che egrave molto di piugrave della gerarchia al di fuori avremmo ancora meno possibilitagrave di dialo-gare col popolo di Dio e di esprimere co-me credenti il nostro dissenso Per Gianni Geraci portavoce del Coordi-namento gruppi di omosessuali cristiani in Italia e presidente del gruppo del Guado di Milano il problema non egrave tanto quello di restare o meno in una Chiesa che nei suoi vertici si dimostra incapace di compren-dere in alcun modo la diversitagrave omoses-suale Il problema egrave quello di rendere visi-bile lrsquoesperienza di chi in quella stessa Chiesa si muove nella logica del Vangelo

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e quindi in una logica di accoglienza e di rispetto per tutte le diversitagrave In questo senso sostiene Geraci se esiste un pro-blema della nostra appartenenza alla Chie-sa cattolica questo problema egrave da collega-re non tanto a una nostra decisione di usci-re o meno da una Chiesa che senza il con-tributo degli omosessuali credenti perde-rebbe irrimediabilmente un aspetto della sua stessa natura cattolica (ovvero un a-spetto della sua universalitagrave) quanto a un vero e proprio peccato di omissione dei nostri pastori che evitano sistematicamen-te di offrire alle persone omossesuali quel-lrsquoimmagine di Chiesa inclusiva e acco-gliente a cui dovrebbero ispirarsi nei loro interventi pubblici Infine Maurizio Mistrali del gruppo Lrsquo-Arco di Parma dichiara Condivido lo scritto di Aurelio Mancuso in tutto eccetto la conclusione Il lsquocentro di identitagraversquo del cristiano egrave Cristo (lrsquoego sano) Questa Chiesa spaventata autoreferenziale iper-dogmatica diventa superegoica si sostitui-sce e pone se stessa come centro drsquoidenti-tagrave Il lsquotraghettorsquo e i lsquotraghettatorirsquo si appas-sionano alla navigazione e non guardano al porto di destinazione il Regno Essere dentro la Chiesa con al centro la nostra Coscienza e Cristo fa emergere il parados-so dellrsquoiperttrofia di segrave la mancanza di servizio di fiducia nellrsquouomo e forse della speranza in Cristo stesso dei potenti ge-rarchi della Chiesa (emilio carnevali) Mercoledigrave 31 maggio 2006

Svizzera

Vecchi Cattolici benedicono coppie gay

in unione registrata di Ticino OnLine

AARAU - Il sinodo della Chiesa dei Vecchi Cattolici riunito oggi ad Aarau ha deciso a stragrande maggioranza - con 76 voti favo-revoli 2 contrari e 5 astensioni - che in futuro impartiragrave una benedizione alle le coppie omosessuali in unione domestica registrata Sono state definite due forme di

celebrazione ben distinte dal matrimonio per non mettere in questione questo sacra-mento Si tratta della prima chiesa svizzera che riconosce ufficialmente lrsquounione di coppia per lesbiche e gay La Chiesa dei Vecchi Cattolici da un paio di anni sta esaminando che risposte dare alle coppie omosessuali che auspicano che la loro unione possa evolvere con lrsquoaiuto di Dio I vecchi cattolici che contano 13rsquo000 fedeli in Svizzera ritengono che le coppie dello stesso sesso abbiano gli stessi bisogni spirituali di quelle eterosessuali spiega il rapporto sinodale diffuso oggi Inoltre non si sceglie di diventare omoses-suali ma lo si egrave giagrave sa piccoli o anche da prima della nascita sottolinea il rapporto Si tratta di nozioni scientifiche che non erano a disposizione degli autori dei testi bibblici e dei testimoni della tradizione cristiana Siccome nella tradizione la coppia eteroses-suale ha la funzione di perpetuare la vita la Chiesa dei Vecchi Cattolici ci tiene a fare una chiara distinzione fra il matrimonio e la benedizione del partenariato omosessuale Per questrsquoultimo caso un tipo di rito potragrave svolgersi in chiesa o in privato il secondo egrave invece una benedizione da impartire nellrsquo-ambito di un normale servizio religioso I due nuovi rituali studiati dalla commissione Omossessualitagrave e Chiesa saranno provati nei prossimi anni Drsquoaltro canto il rapporto sinodale indica che la Chiesa dei Vecchi Cattolici continue-ragrave a non porsi domande sullrsquoorientamento sessuale dei candidati nellrsquoambito della nomina dei preti percheacute ciograve non ha un carattere decisivo Comunque - raccoman-da lrsquoapposita commissione - bisogna essere prudenti nellrsquoaffidare una parrocchia ad un curato che vive in unrsquounione omosessuale In particolare la sua forma di vita deve es-sere accettata dalla comunitagrave dei fedeli Il vescovo Fritz-Reneacute Muumlller ha notato che gli omosessuali allrsquointerno della Chiesa sono un dato di fatto A chi ha difficoltagrave ad accettare tale situazione lrsquoalto prelato ha detto di pregare Dio tutti i giorni percheacute questo fenomeno spariscaATS Fonte TicinoOnline Lunedigrave 12 giugno 2006

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Lettere

Come egrave triste di don XXX diacono permanente

Regione Ecclesiatica Sicilia Salvesono sempre il don xxx diacono permanente della Regione Ecclesiastica Siciliaspiace dovermi presentare cosigrave ma mi eacute impossibile almeno adesso uscire allo scopertoloro aspettano que-stouna sbandata di un diacono per dire ecco lo sapevamoeacute un errore ordinare questi uomini sposati allora stiamo in stand byma non posso non esprimere i miei sentimenti di vergogna per il fatto che da sposato con figli ho ricevuto lrsquoor-dine sacroposso esercitarlo benedire amministrare alcuni sacramenti predica-re e poi tornare a casa da mia moglie e dai miei figliligrave dove il Signore mi ha chiamato e condividere con loro gioie speranze e i dolori di tanti fratelli e sorel-lee questi miei fratelli certo in un altro grado dellrsquoordine ma nello stesso sacra-mentonon possono esercitare piugrave uffi-cialmente il loro ministero Sacerdota-lema solo in privato e illecitamente (cosigrave recita il CDC) Quando incontro un prete sposato leggo nel suo sguardo un misto di rabbia e incomprensionee lo capisco profondamente Soffro per tutti loro e pre-go percheacute un giorno possano ritornare ad esercitare il ministero forse con piugrave impe-gno e passione e amore di prima Leggendo le lettere di Giuseppe Pe-rinsento tutta la passione lrsquoamore e la bontagrave del Sacerdote di chi vuole dare la sua vita per gli altri Spero che qualcosa cambie il celibato del Sacerdote resti come scelta possibile assieme a quella del Sacerdozio uxorato A volte penso se que-sto pensiero mi porta fuori della Chiesa ma poi so che io e tutti noi questa chiesa la amiamo troppola mia tristezza rimane mentre esprimo la mia solidarietagrave ed ami-cizia in CG a tutti i sacerdoti uxorati che ci leggono Pregate per meGrazie Fraternamente e in Cristo Gesugrave Vi saluto Giovedigrave 01 giugno 2006

Poesia Gladys Sica Argentina

Ciograve che mi resta Atavico appartarsi fra ombre tese Partirograve questa volta piugrave lontano dove vedrograve la grande onda nuda Percheacute vivere e morire Per un piccolo fulgore unrsquoimplacabile tristezza Dove va tutto lamore non da-to Dove vanno i sacri sogni Dove andragrave tutto questo tem-po Di nero si egrave riempito il quadro irrefrenabile uragano a raffiche mutevoli Silenzio su silenzio come coltelli polverizzano linsalvabile futu-ro Soccombono labbra e braccia Non mi resta una parola da donarti neacute un rosso neacute un bianco Nel fuoco del silenzio -i l viaggio- Poe-sia Edizioni Archivi del 900 MI 200-5

Da Isola Nera 134 Casa di poesia e letteratura egrave uno spazio di libertagrave e di

bellezza per un mondo di libertagrave e bellez-za che si costruisce in una cultura di

pace Direzione Giovanna Mulas - Coor-dinazione Gabriel Impaglione Giugno

2006 - Lanusei Sardegna mulasgiovvannahotmailcom

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Esci dalla tua terra e vagrave dove ti mostrerograve La famiglia del prete sposato

di Nadir Giuseppe Perin [1]

Ringraziamo di cuore lrsquoamico e colla-boratore Nadir Giuseppe Perin prete sposato per questo suo intervento

Ottomila sono i preti italiani ldquousciti dalla loro terrardquo- in senso biblico ndash per rispon-dere alla chiamata di Dio che li chiamava ad andare ldquoverso unrsquoaltra terrardquo cioegrave ad assumersi un compito diverso da quello svolto fino a quel momento Eppure questi 8000 preti che hanno lascia-to lrsquoesercizio del loro ministero sembrano scomparsi nel nulla Si legge nel Vangelo di Matteo (27 51-53) che nel momento in cui Gesugrave spirograve ldquo il velo del Tempio si squarciograve in due da ci-ma a fondo la terra tremograve le rocce si spezzarono i sepolcri si aprirono e molti corpi di santi che erano morti risuscitaro-no Uscendo dai sepolcri dopo la sua ri-surrezione entrarono nella cittagrave santa ed apparvero a moltirdquo Amici miei carissimi e amati dal Signo-rehellip ldquoresurrexit Dominus vere hellip Usciamo anche noi dai ldquosepolcrirdquo nei quali la chiesa gerarchica ci ha rinchiuso tap-pandoci la bocca e ldquocremandordquo le nostre persone per farci scomparire nel nulla Dobbiamo ldquouscire dai sepolcrirdquo ldquoentrare nella cittagraverdquo cioegrave uscire allo scoperto sen-za paura o timore di essere ldquolinciatirdquo non per fare la ldquorivoluzionerdquo ma per testimo-niare il Cristo risorto speranza del mondo con la nostra vita e quella della nostra fa-miglia moglie e figli alla luce del sole di fronte a tutto il popolo di Diohellip testimo-niando in modo profetico come sia possi-bile essere degli ottimi padri di famiglia degli ottimi mariti e nello stesso tempo degli ottimi preti che pur dedicandosi con amore alla famiglia al lavoro non trascurano gli impegni sociali ed ecclesia-

li senza riserva alcuna e nella piena dispo-nibilitagrave Ho appena finito di leggere il libro di Li-no Tonti I cinque figli del vescovo edito da ldquoIl segno dei Gabrielli Editorirdquo S Pie-tro in Cariano Maggio 1999 nel quale Chiara figlia di prete scrive una lettera al Papa Giovanni Paolo II per chiedergli ldquopercheacute non dagrave ai preti il permesso di spo-sarsi dal momento che per sua esperienza personale puograve affermare senza timore di offendere la veritagrave che si puograve avere una famiglia ed essere bravi preti come lo egrave suo padrerdquo Quando arrivai alla fine del libro mi sono accorto che qualche lacrima scorreva sulle mie guance mentre una forte emozione mi stringeva il cuore percheacute ho visto in Chia-ra ldquola portavoce di tutte le donne ed i figli di preti sposati che molto spesso non hanno voce per esprimersi ma che nono-stante tutto hanno sempre tenuta salda la propria fede senza mai stancarsi di inter-rogarsi cosa significasse amare dirsi cri-stianisperando sempre in ciograve che egrave giu-stordquo Ebbene usando le stesse parole di Chiara sparse qua e lagrave nel libro piugrave che comunicare a quanti mi leggeranno le stesse emozioni che ho provato io vorrei riflettere ancora una volta insieme con voi sulla figura del prete ldquoche lascia lrsquoesercizio del suo ministerordquo per vivere con la donna che ama quel progetto di vita che Dio aveva su di loro fin dallrsquoe-ternitagrave Partendo dalle parole che il papa Giovan-ni Paolo II disse allrsquoAngelus di domenica 10 novembre 1996 ldquoPenso ai sacerdoti in difficoltagrave spirituale e materiale ed an-che a quanti purtroppo hanno lasciato lrsquoimpegno assunto Per tutti invoco dal Signore sostegno ed aiutohelliprdquo Chiara fa osservare che se per impegno assunto si intende il ministero molti non lrsquohanno lasciato per volontagrave loro ma percheacute co-stretti dalla legge del celibato una legge che potrebbe anche essere cambiata dal momento che al celibato viene riconosciu-ta soltanto una ldquospeciale convenienzardquo per il prete

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Lrsquoidea di fedeltagrave invece emerge dal fatto che il prete amministra i misteri di Dio che pur essendo destinati a tutti non sono perograve proprietagrave di alcuno Ora agli ammini-stratori si richiede che ognuno risulti fe-dele Chi riceve lrsquoOrdinazione si prostra con tutto il corpo e poggia la fronte sul pavimento del tempio accettando cosigrave di essere lui stesso il Pavimento su cui cam-mineranno gli altri come la roccia sostiene lo zoccolare di un greggerdquo I ldquopreti che hanno lasciatordquo ancora oggi sono considerati da alcuni anche se con molta leggerezza e superficialitagrave come dei Giuda il traditore di Gesugrave morto suicida in preda alla disperazione senza riflettere che Giuda ha venduto il Maestro per dena-ro e non percheacute gli interessasse una donna In realtagrave se avessimo il coraggio di analiz-zare le attese che lrsquouomo contemporaneo ha nei confronti del prete si potrebbe con-statare che in fondo crsquoegrave in lui una sola grande attesa egli ha sete di Cristo Il resto lo puograve chiedere benissimo anche a tanti altri che non sono preti Perograve gli strumenti che donano Cristo non possono trascurare la perenne giovinezza di Dio sostituendo ad essa gli equilibri provvisori della mente umana La parola che si sovrappone alla Parola La filosofia allrsquoannuncio La morale alla grazia Il rito alla vita Lrsquoorganizzazione alla testi-monianza Lo spettacolo alla veritagrave Sa-rebbe come pretendere di ingessare il Sal-vatore Percheacute la chiesa attuale incontra unrsquo enorme difficoltagrave ad essere per lrsquouomo contemporaneo un valido aiuto a crede-re Gesugrave le ha lasciato come unica arma lrsquoa-more ma accanto a vescovi preti e fedeli santi ce ne sono molti indaffarati a con-quistare spazi del potere ed a procurare denaro con ogni mezzo Molti restano scandalizzato di fronte ad uomini di chiesa incoerenti ed avidi di onori e di responsa-bilitagrave percheacute avidi di potere Molti usano la chiesa per tornaconto personale o di gruppo Crsquoegrave chi la concepisce come unrsquoi-stituzione che per comunicare beni eterni non puograve fare a meno di mezzi ottenuti a

qualunque prezzo dando lrsquoimpressione di preferire logiche estranee al suo autentico ministero Cerca lrsquoaffermazione di seacute se-condo logiche di potenza lontane dalla mentalitagrave di Gesugrave Chiede di piegare lrsquoin-telletto a veritagrave astratte anzicheacute annunciare lrsquoamore di Dio e testimoniare lrsquoincontro con il Salvatore Le parole che si rincorro-no lungo i secoli per interpretare Dio do-vrebbero segnare il cammino della gratitu-dine Un amante per rinnovare il proprio slancio ha bisogno di espressioni giovani mentre molto spesso le parole umane che pretendono di definire lrsquoAssoluto sono un ostacolo per chi cerca Dio Di fronte a questa situazione ndash si domanda Chiara - che differenza crsquoegrave tra questo tipo di Chiesa e le mille sette i cui adepti batto-no le strade per vendere lrsquounica veritagrave convinti di averla in tasca solo lo-ro Sfruttando quelle parole i furbi di turno coprono incoerenze trame ed osano rinfacciare a noi che stentiamo a credere lrsquoallontanamento dalla religione Non sem-brano preoccupati per la nostra fatica di cogliere un barlume di Dio dietro ciograve che dicono ed i riti che compiono Ma quello che egrave piugrave grave e spaventa egrave che Dio non egrave mai entrato nella vita di molti percheacute ldquogli uomini di chiesardquo lo hanno presentato come un legislatore noioso e pignolo mentre invece la bellezza del modo di vivere suggerito da lui appare quando ci si sente liberi dalla preoccupa-zione di rispettare i canoni di una religione estrinseca In molti cristiani cresce la rab-bia per lrsquoapparato mastodontico di una chiesa lontana dai progetti di Cristo Lui la voleva sale della terra che si scioglie per insaporire Invece spesso la chiesa sem-bra un enorme granello compatto e fasti-dioso sotto i denti Verso gli uomini di quel apparato ndash affer-ma ancora Chiara - che non hanno ancora scoperto chi egrave Lui anche se ne hanno con-tinuamente il nome in bocca sento preva-lere la compassione La rabbia si attenua senza diventare rassegnazione percheacute una chiesa come lrsquoha desiderata Lui deve esse-re luogo di comunione e di amore Se la guardi dallrsquoesterno si direbbe che nella

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chiesa operano gruppi in lotta tra loro per i quali la fede piugrave che un banale accessorio egrave una potente ideologia e sempre piugrave spes-so srsquoincontrano preti che dallrsquoaltare sono convinti di annunciare Cristo mentre e-spongono compiaciuti soltanto le proprie ideologie Percheacute trascurare allora i percorsi di chi batte sentieri diversi da quelli abi-tuali E sono molti coloro che lo hanno fatto Ottantamila centomila nel mondohellip ottomila solo in Italia Ma dove vivono tanti preti sposati Se provate a consultare lrsquoannuario Pontifi-cio un tomo di circa 2500 pagine vi tro-vate di fronte ad una chilometrica lista di titoli che riguardano anzitutto il papa che Giovanni Paolo I definigrave ldquo retaggio del po-tere temporalerdquo e che avrebbe voluto eli-minarla Solo che non ne ha avuto il tem-po Segue poi un elenco puntiglioso di nomi distribuiti in mille organismi Anzitutto cardinali per ordine di precedenza e per anno di creazione e per ordine alfabetico Di seguito tutti gli altri ciascuno secondo il suo grado e titolohellip Dopo Diocesi ab-bazie ordinariati prelature personali vica-riati prefetturehellip un indice alfabetico e-lenca tutte le persone citate nel testo piugrave di 400 pagine in media 60 nomi ogni pa-gina per un totale di circa 25000 Dove finiscono i nomi arrivano i numeri Sacerdoti secolari e regolari e ordinati durante lrsquoanno e diaconi permanentihellip indicati diocesi per diocesihellip Ma un angolino per ldquocoloro che hanno lasciatordquo non crsquoegrave Un numerino Nulla Nemmeno di chi ha ottenuto la dispensa Nulla anche se sono 40000 ( per la Chie-sa giuridica) i preti di Cristo che sono tali per lrsquoeternitagrave Niente neanche una riga per dire in 40000 ci hanno tradito E non sarebbe giusto Non si riesce a capire percheacute Sono creatu-re che non esistono piugrave Agli occhi di Dio o di qualche altro Ersquo una condanna senza appello Eppure hanno il dovere di essere pronti ad amministrare il sacramento della Penitenza Essi restano in forza nella Chie-

sa per un servizio molto piugrave importante di altri elencati con puntiglio negli Annuari Lo afferma il Diritto Canonico (can 976) con chiarezza ldquo Qualsiasi sacerdote an-corcheacute privo della facoltagrave di ascoltare le confessioni assolve validamente e lecita-mente da qualunque censura o peccato qualsiasi penitente che versi in pericolo di morte anche se sia presente un sacerdote approvatordquo Quasi una nota per far sapere che allrsquooccorrenza ci sono anche lorohellip NellrsquoAnnuario Diocesano i preti sono e-lencati con i dati anagrafici in ordine alfa-betico poi di nuovo per anno di ordinazio-ne poi per incarico nei vari uffici curiali e pastorali E i ldquopreti che hanno lasciatordquo Nulla Si possono trovare nomi di diversi laici se-guono associazioni movimenti opere scuole comitati agenzie di viaggi autoritagrave civilihellip Di ldquolorordquo nessuna traccia Per rendersi conto delle defezioni bisogna confrontare lrsquoelenco nominativo dellrsquoAn-nuario con quello della precedente edizio-ne annotare gli assenti verificare che non siano tra i preti defunti indicati a parte Se qualche nome viene depennato si puograve supporre che si tratti di ldquouno che ha lascia-tordquo senza esserne certi Certamente questo silenzio egrave stonato Qualcosa di strano condiziona il comporta-mento della Chiesa verso i ldquopreti che han-no lasciatordquo e le impedisce di essere se stessa Qualcuno addirittura cerca di farli passare per creature dalla psiche malata moralmente deboli A me invece - dice Chiara - pare un segno di enorme imbaraz-zo Come se la Chiesa fosse affetta da i-diosincrasia o peggio da istinto di perse-cuzione nei confronti dei preti che ldquohanno lasciatordquo Eppure coloro che hanno lascia-to non mi sembrano una categoria astratta che merita un giudizio sommario Ognuno ha una sua storia particolare al termine della quale egrave vero che crsquoegrave chi afferma di non volerne piugrave sapere di Gesugrave Cristo e della fede Non pochi ricordano episodi di emarginazione e di disprezzo a partire dai tempi del seminario o nei primi anni di attivitagrave pastorale Altri col dente avvelena-to nei confronti della struttura ecclesiasti-

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ca non perdono occasione per analizzare le sue infedeltagrave spietatamente Sento tuttavia che la legge del celibato egrave destinata a cadere percheacute viene difesa con animo poco sereno e facendo soffrire in-giustamente Giagrave la maggior parte dei cre-denti se nrsquoegrave accorta e comincia a cambiare stile Ci sono anche molti di questi ldquopreti che hanno lasciatordquo che hanno alle spalle sto-rie dolci Entrati in seminario bambini non hanno temuto povertagrave e disciplina Sono stati pastori entusiasti e sinceri Hanno saputo cogliere nella Parola vibrazioni profonde mai intuite da altri Crsquoegrave chi poggia la pro-pria vita spirituale sui loro esempi Resta-no delicati e buoni aperti altruisti Belle figure di padri alcuni giagrave nonni sanno ascoltare pregano partecipano alla Messa come pochi Si tratta di preti ldquoche hanno lasciatordquo ma che non sono peggiori dei preti ldquoche non hanno lasciatordquo Ed egrave molto strano che per la Chiesa non contino piugrave nulla e vengano presi in considerazione solo come un in-successo dei metodi di formazione del seminario allo scopo di correggerne gli errori Eppure sono convinto che il Padre sa ope-rare meraviglie sia in loro come in ogni altro uomo Sarebbe blasfemo sostenere che nei loro confronti e solo nei loro la grazia di Dio egrave impotente Non egrave facile ascoltare le parole di ldquochi nella chiesa ha la potestagrave e la responsabili-tagrave del ministero per la comunitagrave ecclesia-lerdquo che echeggiano in ogni angolo della terra e rivendicano giustizia per tutti esor-tando individui famiglie e stati a rispettare la libertagrave e la dignitagrave di ogni uomo percheacute ogni uomo egrave sacro ed irripetibile ed insie-me sperimentare che proprio lui piega poi la storia degli individui a schemi utili per condurre piugrave agevolmente lrsquoistituzione della quale egrave responsabile Percheacute prima di proporre agli altri determinati comporta-menti non li mette in pratica lui nella co-munitagrave nei confronti di tutti quelli verso i quali egrave chiamato ad essere ldquopadrerdquo come

padre lo egrave Dio nei confronti di ogni uo-mo Diventa difficile accogliere Dio presente in chi percorre con noi i giorni che ci sono donati per ricavarne pace e felicitagrave Indivi-duare Dio nella persona dalla quale ti a-spetteresti un incoraggiamento e ne ottieni invece uno schiaffo abbandonandoti a camminare da solo Attorno gli amici ven-gono a mancare dentro le energie scema-no la vita sembra un fallimento Credere che ligrave crsquoegrave Dio egrave fatica Come egrave stata fatica per Gesugrave bere il calice e supplicava il Pa-dre suo che glielo risparmiasse Molti si augurano che la legge del celibato cambi percheacute per moltissimi questo egrave bene per la Chiesa Ma soprattutto speria-mo che il celibato non rappresenti motivo di orgoglio e distinzione di classe E che i preti che ldquohanno lasciatordquo ricevano un porsquo piugrave di amore solo amore senza pregiudizi Sempre piugrave spesso siamo chiamati a crede-re per coloro che non ne hanno piugrave la for-za percheacute hanno sperimentato lrsquoesistenza come danno o bestemmia e assurda mo-struositagrave Bisogna continuare a sperare per la maggioranza degli uomini che ancora non hanno ricevuto abbastanza La fede egrave grazia non chiarezza di sensi e di intellet-to Spero che le mie figlie come tutti i figli e le figlie dei preti possano dire che il loro babbo anche se mortificato dalla ldquosuardquo Chiesa coltiva questo tipo di fede pregan-do Dio di dare a lui alla sua famiglia ed a tutte le famiglie del mondo il coraggio di vivere e di amare Molte volte infatti co-loro che sono stati chiamati ad annunciare la speranza non sono capaci di farla vibra-re nellrsquoanimo di chi li ascolta come attesa come dubbio come dono come cosa non propria Sono convinto che piugrave di un prete sposato potrebbe essere beatificato o canonizzato Non tanto percheacute pentiti hanno chiesto di tornare a fare il prete piegandosi alla disci-plina vigente ma percheacute contenti di aver lasciato hanno saputo scandire i momenti della vita quotidiana sui ritmi della fede nonostante la mano ruvida della Chiesa

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Questa potrebbe essere una delle tante strade per diventare santi nel Terzo Millen-nio ldquoEsci dalla tua terra e vagrave dove ti mostrerograve Ersquo il canto che molti preti scelgono per la liturgia del loro matrimonio Quelle che possono apparire come defezioni vengono vissute come vocazioni scarnificanti alla stregua della chiamata di Abramo Il matri-monio egrave sacramento non fuga Abbrac-ciarlo significa abbandonare la sicurezza economica e la tranquillitagrave di un ruolo rispettato Solo la voce del Signore puograve strappare dal calore di abitudini consolida-te per proiettare lungo sentieri sconosciuti Credo che ad essere canonizzati non deb-bano essere coloro che sanno arzigogolare bei pensieri quanto piuttosto chi ha patito trascuratezze e cattiverie Chi ha taciuto e sorriso offrendo senza smettere di prega-re e di volere bene Chi entrando in punta di piedi nelle chiese della periferia egrave solito fermarsi nellrsquoultima panca per non distur-bare limitandosi a contemplare il taberna-colo o il Cristo in croce nel silenzio dello spirito Non egrave difficile trovare degli ldquospretatirdquo cosigrave Forse quando qualche vescovo o parroco avragrave il coraggio di far salire al suo fianco ldquouno dei preti che hanno lasciatordquo per impartire la benedizione al popolo al po-sto suohellip non tanto lrsquointellettuale che di-squisisce a favore o contro il celibato o contesta la coerenza dellrsquoistituzione eccle-siastica ma ad es un anziano prete che sempre sorridente mantiene la famiglia lavorando da facchino alla stazione centra-le di una grossa cittagrave e tra una valigia e lrsquoaltra sgrana il rosario con la mano in tasca e chiude di tanto in tanto gli occhi per assaporare parole e nomi santihellip un uomo in abiti normali con la fede al dito percheacute questrsquouomo egrave un prete dellrsquoAltissi-mohellippur non avendo le mani delicate co-me di solito le ha un pretehellip le sue sono mani callose percheacute lavora ma sono colme di benedizioni accumulate nellrsquoarco di decennihellip e noi non avevamo capito che le sue benedizioni erano preziose e le abbiamo lasciate dormirehellip

Ebbene questo prete dellrsquoAltissimo dalle mani callose e dallrsquoanello al dito egrave qui oggi per benedirvi e rappresentare tutti coloro che noi vescovi e preti ldquoche non hanno lasciatordquo abbiamo perograve dimenticato Chiniamo la testa e lodiamo il Signore per questo momento di grazia destinato a pu-rificare la Chiesa come poche volte e a renderla libera di credere solamente in Lui Quello saragrave un momento di festa grande per tutti percheacute avremo scoperto la gioia ed il piacere di amare Spero vivamente che tutti i figli di preti-sposati si sentano in comunione profonda ed armoniosa con i loro genitori anche se percepiscono in loro una ricchezza drsquoani-mo che a volte quasi li spaventa percheacute legata ad un mistero insondabile ad una forza che non troveranno mai in nessun altro Come sarebbe meraviglioso se tutti i nostri figli di prete ogni sera nel silenzio della loro camera prima di addormentarsi pre-gassero Dio cosigrave ldquoTi ringrazio Signore della mamma che mi hai dato e del papagrave prete percheacute hanno avuto il coraggio di condividere la loro vita nellrsquoamore al quale ci hanno educato insegnandoci ad amare Sono sicuro che il mio papagrave non ha chiesto la dispensa dal celibato per fuggire ma percheacute ha creduto in un modo diverso di essere prete Sono sempre piugrave persuaso che si egrave trattato di una buona idea e di unrsquoottima scelta Non lrsquoho mai sentito chiedere nulla per seacute ma lrsquoho sempre visto darsi pena per i tanti uomini sparsi sulla terra e diversi tra loro Per quelli delle nostre cittagrave alienati da ritmi disumani per coloro che spesso senza colpa hanno oscurato la scintilla della fede ricevuta in dono ed aspettano che qualcuno torni a farla brillare assolvendo dai peccati e spezzando il pane Io penso Signore che di fronte a chi ha fame il chiedersi se debba essere celibe o no il ministro quando nel tuo progetto non esiste un vincolo necessario tra presbitero e celibato mi sembra una complicazione inutile Ma forse sono io che non riesco a vedere percheacute spesso lrsquoesperienza offusca

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la mente e lrsquoidea diventa giustificazione dellrsquoagire Forse i preti sposati che dicono ai vescovi ldquo siamo quardquo risultano poco credibili Forse chi deve decidere non egrave abbastanza libero e coraggioso per modifi-care una disciplina opinabile ma consoli-data A me figlio di prete non resta che prega-re assieme al mio papa ed alla mia mam-ma affincheacute le scelte che vengono operate siano le migliori per il bene dellrsquouomo figlio di Diordquo Grazie Chiara e grazie Lino per le emozio-ni che mi avete fatto provare leggendo il librordquo i cinque figli del vescovordquo Spero di essere riuscito ad interpretare il vostro pensiero e gettare attraverso le vostre pa-role un porsquo di luce su questa ldquocittagrave som-mersardquo di preti italiani (8000) che ldquohanno lasciatordquo e che sono stati ldquocancellatirdquo dalla mente e dal cuore di ldquochi nella Chiesa ha la potestagrave e la responsabilitagrave del ministero per la comunitagrave ecclesialerdquo Spero che la loro voce torni a farsi sentire per lo meno per ldquocantare le meraviglie che

Dio ha compiuto per amore del suo popo-lordquo Vi stringo forte al mio cuore ndash percheacute an-chrsquoio sono uno di voi ndash augurando a cia-scuno di voi amati da Dio alle vostre spo-se e ai vostri figli ogni bene nel Signore risorto speranza del mondo Giuseppe Note [1] Prete-sposato Indirizzo di posta elettro-nica nadirgiuseppeinterfreeit Mercoledigrave 31 maggio 2006

Nella Sezione ldquopretisposatirdquo noti-zie riflessioni lettere sul tema del-lrsquoabolizione del celibato obbligato-rio per i preti cattolici di rito latino

httpwwwildialogoorgpretisposati

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Bassora ldquoPer le donne

irachene la guerra egrave appena iniziatardquo

di Terri Judd The Independent giugno 2006 (trad MG Di Rienzo)

Le donne di Bassora sono scomparse Tre anni dopo lrsquoinvasione dellrsquoIraq guidata dagli Usa le libertagrave laiche delle donne sono state dissolte dallrsquoIslam militante che va crescendo nel paese In tutto lrsquoIraq ha preso piede una sanguinosa e continua oppressione delle donne A molte donne sono state rasate le teste percheacute rifiutavano di indossare la sciarpa altre sono state prese a sassate per strada percheacute usavano cosmetici Altre ancora sono state rapite e uccise per ldquocriminirdquo che vengono catalo-gati semplicemente come ldquocomportamento inadeguatordquo Un apparato statale fragile e scarsamente funzionante contribuisce a rendere il paese facile preda di estremisti la cui nozione di libertagrave non si estende alle donne Nel sud occupato dalla Gran Bretagna dove lrsquoesercito Mehdi di Muqtada al-Sadr mantiene la sua presa la situazione tocca il suo peggio Qui le donne sono costrette a vivere dietro porte chiuse da cui possono emergere solo avvolte dai veli nascoste dietro mariti e padri Persino indossare un paio di pantaloni egrave considerato un atto di sfida punibile con la morte Una cittadina di Bassora la dott Kefaya lavorava allrsquoo-spedale per donne e bambini della cittagrave universitaria quando cominciograve a ricevere minacce di morte dagli estremisti religiosi Non diede ascolto alle intimidazioni Un giorno un uomo entrograve nellrsquoedificio e la uccise Eman Aziz una delle donne che parlano pubblicamente di questi pericoli dice ldquoCrsquoerano cinque persone sulla lista della

morte con la dottoressa Kefaya La minac-cia era questa se continui a lavorare ver-rai uccisardquo Molte donne sono troppo spa-ventate per parlare ma alcune nel timore che i loro diritti vengano cancellati per sempre hanno intrapreso il coraggioso passo della testimonianza La dott Kefaya egrave solo una delle professio-niste uccise negli ultimi mesi Parlando con noi dellrsquoIndipendent accanto al vec-chio palazzo di Saddam Hussein nel centro di Bassora Eman Aziz ha fatto i nomi di altre amiche uccise Tre delle sue ex com-pagne allrsquouniversitagrave sono state assassinate ldquoLa mia amica Sheda e sua sorella Aveva-no ricevuto le minacce Un giorno sono tornate a casa loro in compagnia di altre due donne Tutte e quattro sono state ucci-se a colpi di arma da fuocordquo Il linguaggio di Eman egrave preciso in modo agghiacciante ldquoE la mia amica Lubna lei era con il suo fidanzato Hanno sparato nel braccio a lui e ucciso Lubna di fronte ai suoi occhi Poi crsquoerano le due sorelle che lavoravano nella lavanderia del Palazzohelliprdquo Brevemente ma nei dettagli Eman ci rac-conta di ogni vita spezzata Sotto Saddam le donne non avevano gran-de spazio in politica ma donne drsquoaffari o docenti viaggiavano senza problemi per il paese mentre le loro figlie si mescolavano liberamente agli studenti maschi allrsquouni-versitagrave Ora persino le donne piugrave emanci-pate si sentono intimidite Sajeda Hanoon Alebadi 37enne che per la prima volta nella sua vita come Eman Aziz si sente costretta ad indossare la sciarpa per coprir-si la testa dice ldquoLe donne vengono assas-sinate Sappiamo che gli esecutori degli omicidi dicono che abbiamo su di noi una ldquofatwardquo Quelle non erano brave donne dicono e dovevano essere ucciserdquo Dietro lrsquoonda degli attacchi degli insorgen-ti cresce la violenza contro le donne che osano sfidare lrsquoortodossia islamica Le

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ldquofatwardquo che ordinano alle donne di non guidare automobili o di non farsi vedere fuori di casa vengono regolarmente ema-nate Infiltrata dai miliziani la polizia non vuole e non puograve rispondere ai fondamenta-listi ldquoDopo la caduta del regimerdquo continua Alebadi ldquoi partiti dellrsquoestremismo religio-so si sono mostrati sulle strade ed hanno cominciato a minacciare le donne Sebbe-ne siano una minoranza controllano posi-zioni di potere e perciograve controllano Basso-rardquo Avventurarsi oggi per le strade della cittagrave senza un parente di sesso maschile significa rischiare aggressioni umiliazioni e rapimenti Una giornalista Shatta Kare-em racconta ldquoEro alla guida della mia auto quando un altro mezzo mi si egrave butta-to addosso e mi ha spinto fuori di strada Oggi se una donna viene vista guidare unrsquoautomobile ciograve viene considerato una violazione dei diritti degli uominirdquo E crsquoegrave anche la paura che le leggi cosiddette isla-miche diventino parte integrante della nuo-va legislazione ldquoPer la religione musul-manardquo dice ancora Eman Aziz ldquose un uomo muore ciograve che lascia va ad un mem-bro maschio della famiglia Dopo la guerra IranIraq crsquoerano cosigrave tante vedove che Saddam cambiograve la legge cosigrave che lrsquoereditagrave potesse andare alle donne e ai figli Ora la legge egrave cambiata di nuovordquo Sajeda Hanoon Alebadi stima che circa il 70 delle donne sposate di Bassora siano rimaste vedove a causa dei continui con-flitti ldquoLe puoi vedere mendicare ad ogni incrocio le vedoverdquo Gli ottimisti dicono che il 25 del consi-glio delle province irachene egrave composto da donne e che ciograve proverebbe un migliora-mento nelle loro vite dopo lrsquoinvasione Ma la gente di Bassora risponde che questa egrave una cortina di fumo Ogni donna che entra in quelle stanze mi dicono non riesce a mettere in moto alcun cambiamento positi-

vo I manifesti elettorali affissi in cittagrave illustrano bene questo punto di vista i volti delle donne candidate sono stati co-perti di vernice nera ed accompagnati dal-lo slogan ldquoniente donne in politicardquo Eman Aziz aggiunge ldquoLe donne che fanno parte del consiglio hanno molti sogni ma quando aprono bocca viene loro risposto con tutto il rispetto tu non sai niente Non hai le conoscenze Questo egrave un mondo di uomini La tua idea egrave buona ma non egrave la migliore In sempre maggior numero que-ste donne acconsentono a mettere la firma ovunque si indichi loro di farlo Abbiamo donne formalmente in posizioni di potere ma che non hanno nessun potere effetti-vordquo Numerosi ufficiali inglesi di stanza a Bas-sora dicono che si sentono ldquoa disagiordquo per la situazione ma il portavoce del Foreign Office ci ha solo informati che ldquoIl nuovo programma di governo prevede nei primi dieci punti di prestare molta attenzione alle donne giaccheacute esse costituiscono me-tagrave della societagrave e si prendono cura dellrsquoal-tra metagrave perciograve devono avere un ruolo attivo nel costruire la societagrave e lo stato I loro diritti dovrebbero essere rispettati in tutti i campirdquo Tuttavia fra le attiviste cresce la paura che le estreme durezze della vita quotidiana oscurino lrsquoistanza dellrsquooppressione delle donne e non le permettano di essere af-frontata Nei villaggi attorno a Bassora le timide donne che sbirciano dalle fessure delle porte non si lamentano neppure Makir Jafar mi dice di ritenere sufficiente aver avuto abbastanza istruzione da aiutare il figlio decenne a fare i compiti ldquoCrsquoegrave il fiume Si vive Non ho bisogno di nienterdquo Lunedigrave 19 giugno 2006

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Migranti ldquoFate affidamento sulle

donne e le politiche cambierannordquo

Unrsquointervista a Ndioro Ndiaye Vice Direttora generale dellrsquoOrganizza-

zione Internazionale per lrsquoImmigra-zione (OII)

A cura di Laurent Duvillier per Instraw 1deg giugno rsquo06( trad MG Di Rienzo)

Ringraziamo Maria G Di Rienzo[per contatti sheela59liberoit] per que-

sta sua traduzione Laurent Duvillier A livello internaziona-le i flussi migratori si stanno sempre piugrave femminilizzando Questo significa solo che piugrave donne stanno lasciando i propri paesi drsquoorigine o anche che stanno contri-buendo maggiormente allo sviluppo eco-nomico di tali paesi Ndioro Ndiaye Secondo i nostri ultimi rapporti ci sono fra i 175 e i 180 milioni di migranti in tutto il mondo ed egrave general-mente riconosciuto il fatto che metagrave di questa cifra egrave composta da donne Crsquoegrave perograve in effetti qualcosa di nuovo nel feno-meno migratorio Per lungo tempo si egrave creduto che spettasse agli uomini partire e cercare lavoro e una volta che essi aveva-no stabilito le loro basi le donne li rag-giungevano ed assumevano responsabilitagrave rispetto alla riproduzione e allrsquoeducazione dei bambini Oggi il flusso migratorio tende a seguire un altro schema le donne escono dai paesi drsquoorigine per conto pro-prio sono piugrave visibili e si muovono in modo piugrave libero ed indipendente Inoltre lo status che le donne acquisiscono dopo la migrazione ha creato un valore aggiunto nel campo della gestione dellrsquoim-migrazione se vi riescono se sono istrui-te le donne contribuiscono al benessere del paese in cui si trovano cosigrave come al

benessere del paese da cui provengono Se non hanno istruzione rischiano di cadere nelle reti dei trafficanti Questo egrave il feno-meno che chiamiamo ldquotraffico di esseri umanirdquo e contro il quale tutti dobbiamo lottare Non smetterograve mai di ripetere che i paesi che ricevono i migranti devono fare affida-mento sulle donne se vogliono introdurre cambiamenti nelle loro politiche volte allrsquointegrazione Nel campo dellrsquoistruzio-ne ad esempio le donne giocano un ruolo fondamentale e possono essere un appro-priato veicolo per il cambiamento nei pae-si che le ospitano Laurent Duvillier I migranti vengono spesso descritti senza alcun riferimento al sesso e la migrazione come fenomeno ldquoneutrordquo rispetto al genere Al contrario lrsquoOrganizzazione Internazionale per lrsquoIm-migrazione ed Instraw hanno la convinzio-ne che sia importante dar conto delle diffe-renze fra uomini e donne che migrano Quali azioni specifiche avete intrapreso a favore delle donne Ndioro Ndiaye LrsquoOII egrave attiva da lungo tempo nel cercare di rendere visibile il contributo delle donne migranti Il nostro gruppo di lavoro sul genere egrave composto da piugrave di ottanta ldquopuntirdquo sparsi in tutto il mondo Nella maggioranza dei nostri uffi-ci crsquoegrave una persona che ha lo speciale inca-rico di introdurre le politiche di genere nella programmazione e nelle attivitagrave ldquosul campordquo In questrsquoultimo contesto vi sono ovviamente casi differenti e perciograve molte-plici livelli di intervento che usualmente dipendono dalle donne presenti nel luogo specifico Generalmente ci viene chiesto di intervenire in situazioni di conflitto o post conflitto Per quanto riguarda i rifu-giati e i profughi lavoriamo in collabora-zione con le agenzie dellrsquoOnu come lrsquoAlto Commissariato per i Rifugiati lrsquoUnicef o lrsquoOrganizzazione mondiale per la sanitagrave di modo che le donne possano ricevere lrsquoat-tenzione che chiedono Sviluppiamo cam-pagne di informazione per fornire alle donne maggiori conoscenze diamo loro anche attrezzatura ed equipaggiamento cosigrave che possano migliorare la loro salute

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ed il loro ambiente Rispetto invece alle professioniste che lasciano volontariamente i loro paesi drsquoori-gine esse domandano accesso ad impieghi decenti e salari adeguati e di poter vivere con il loro salario nel paese che le ospita Unrsquoaltra delle loro richieste egrave di poter con-tribuire allo sviluppo di entrambi i paesi mandando denaro alle loro famiglie e associandosi con persone locali per creare lavoro o attivitagrave produttrici di reddito non solo per se stesse Questi sono fattori nuo-vi ed hanno richiesto nuovi approcci allrsquo-OII Laurent Duvillier Negli ultimi anni le rimesse di denaro inviate dai migranti in tutto il mondo sono costantemente cresciu-te In paesi come le Filippine spesso le famiglie incoraggiano le donne a migrare piuttosto degli uomini percheacute le donne tendono a mandare soldi a casa piugrave fre-quentemente Si tratta di un fenomeno locale o egrave una tendenza diffusa Ndioro Ndiaye Si tratta di una tendenza generale Lrsquoimporto spedito da una donna in una singola occasione puograve essere mino-re di quello inviato da un uomo ma poicheacute le donne inviano rimesse piugrave spesso il volume del loro contributo tende ad essere molto piugrave sostanzioso Rispetto allrsquoaumen-to delle rimesse noi dellrsquoOII siamo molto preoccupati di cosa ne pensano i vari stati Nello scorso febbraio abbiamo organizzato una conferenza sulle rimesse provenienti da migranti originari dei paesi ldquomeno svi-luppatirdquo in collaborazione con i governi di tali paesi e lrsquoOnu In Benin per la prima volta esperti di ministeri economici e fi-nanziari e funzionari governativi di questi paesi si sono incontrati per scambiare pun-ti di vista e discutere con la Banca Mon-diale lrsquoOrganizzazione per la cooperazio-ne economica e lo sviluppo la Banca afri-cana per lo sviluppo eccetera Rispetto alla controversia che crsquoegrave sulla natura privati di questi fondi lrsquoOII egrave com-pletamente drsquoaccordo sul fatto che le ri-messe non possono essere unrsquoalternativa allrsquoassistenza allo sviluppo Drsquoaltra parte vogliamo andare oltre questa contrapposi-zione Dovremmo trovare le sinergie che

possono essere stabilite tra lrsquoassistenza allo sviluppo ed il flusso finanziario gene-rato dai migranti nei paesi meno sviluppa-ti Dovremmo anche riflettere su come canalizzare il denaro sugli sforzi positivi compiuti dai paesi drsquoorigine dei migranti e su come i migranti stessi possano essere considerati investitori o finanziatori Laurent Duvillier Non crsquoegrave dubbio che qualche miliardo di dollari lrsquoanno inviato dai migranti ai paesi drsquoorigine abbia mi-gliorato il benessere di molte famiglie Tuttavia in che modo queste rimesse pos-sono diventare un attrezzo per uno svilup-po sostenibile a favore dellrsquointera popola-zione Ndioro Ndiaye Abbiamo giagrave esempi con-creti di questa possibilitagrave LrsquoOII ha osser-vato ciograve che egrave accaduto in Messico Du-rante lrsquoincontro di febbraio questo paese ci ha informati dellrsquoiniziativa ldquouno per trerdquo Si tratta di un programma per cui per ogni dollaro che viene inviato ad esso da un migrante il governo federale ne ag-giunge un secondo ed il governo locale un terzo Assieme questi tre dollari vengono investiti in un progetto di sviluppo di cui beneficiano tutti Vi sono programmi simi-li anche altrove ma quello del Messico egrave risultato il piugrave convincente In Guatemala i rappresentanti dellrsquoOII hanno aiutato a dare inizio ad un program-ma di ristrutturazione per le abitazioni in cui i migranti hanno potuto contribuire alla creazione di case decenti e sane per le loro famiglie depositando i loro fondi in un sistema creato appositamente Sta funzio-nando molto bene Queste azioni possono essere intraprese ovunque se i migranti sanno che possono migliorare le condizio-ni di vita di tutte le persone che hanno lasciato nel loro paese anche quando il denaro non va esclusivamente ai membri delle loro famiglie Martedigrave 06 giugno 2006

Nella Sezione ldquoPianeta donnardquo notizie opinioni iniziative dalla parte delle

donne alla pagina web httpwwwildialogoorgdonna

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Riflessione

Del fatalismo e del cinismo ancora

di Giulio Vittorangeli [Ringraziamo Giulio Vittorangeli (per contatti gvittorangeliwooowit) per questo intervento

Sono pochissimi quelli che affermano a-pertamente che la guerra eacute una buona cosa La maggioranza delle persone deplora questo strumento Tuttavia in nome del realismo si ritiene che in certe circostan-ze a certe condizioni entro certi limiti esercitando una certa responsa-bilitagrave sia inevitabile Ersquo stato cosigrave dopo lrsquo11 settembre 2001 Ersquo stato cosigrave precedentemente nel 1999 nella ex-Jugoslavia Prima ancora nel 1991 al tempo della prima guerra del Golfo contro lrsquoIraq Alla base crsquoeacute la convinzione radicata che se la guerra eacute misurata e controllata puograve essere funzionale o accettabile che la violenza che ne consegue sia controllabi-le o quanto meno indirizzabile Quindi si fa la guerra percheacute si ha la spe-ranza di poter gestire e dominare la violen-za che ne consegue Prevale la convinzio-ne che la guerra possa rimanere mezzo strumento ovvero che non prenda il so-pravvento e che non si ritorca contro se stessi Fondamentalmente alla base crsquoeacute lrsquoillusione della capacitagrave di controllo della violenza Si crede o si finge di credere che si eserciteragrave soltanto la violenza necessaria la violenza legittima ovve-ro la violenza razionale proporzionata al fine Naturalmente non eacute cosigrave Nella guerra la violenza segue dei meccanismi propri che tendono allrsquoassuefazione allrsquoescalation allo scatenamento ulteriore Ogni guerra dimostra che la violenza una volta scatenata non eacute affatto controllabile Invece si vuole far credere che nel ricono-scimento e nellrsquoaccettazione della guerra vi sia un elemento di realismo di pragma-

tismo politico Quanto al realismo tutti i giorni ovunque ascoltiamo lrsquoelogio dellrsquoopportunismo e lrsquoidentificazione del realismo con il cini-smo il realismo che obbliga a sgomitare e proibisce lrsquoabbraccio il realismo del tutto fa brodo e del si salvi chi puograve e se non puoi crepa Riprendendo le parole di Eduardo Galea-no il realismo anche del fatalismo Il piugrave fottuto dei molti fantasmi che oggigiorno minacciano i nuovi governi progressisti dellrsquoAmerica Latina Il fatalismo perversa ereditagrave coloniale che ci obbliga a credere che la realtagrave puograve essere ripetuta ma non puograve essere cambiata che quel che eacute stato eacute e saragrave che domani eacute solo un altro nome di oggi Esiste anche un realismo tutto italiano bipartisan che tende a fare della nostra Italietta un paese dove la politica eacute e-sclusivo appannaggio (come ai bei tempi) degli addetti ai lavori Addetti ai lavori che per realismo lasciano che le nostre carceri possano esplodere da un momento allrsquoaltro Le cause del sovraffollamento che ha toccato ormai le 62000 presenze hanno in gran parte origine da due leggi criminoge-ne quella sulle droghe e quella sullrsquoimmi-grazione I dati del 2005 sono eloquenti 89887 ingressi negli istituti penitenziari 26061 per violazione della legge sugli stupefacenti 13654 per violazione della legge sullrsquoimmigrazione (lrsquo84 eacute relativo alla violazione delle norme sullrsquoespulsione e addirittura 9619 casi riguardano persone senza altri reati) Di fronte a questi numeri davvero sconvolgenti crsquoeacute una sola cosa da fare oggi non domani abrogare la legge proibizionista Fini-Giovanardi sulle dro-ghe la legge razzista Bossi-Fini la legge Cirielli sulla recidiva (da Fuoriluogo anno VIII n 5 maggio 2006) Quel realismo di cui eacute vittima il nostro centrosinistra incapace di fare i conti fino in fondo con il berlusconismo Sorta di anomalia aberrante di unrsquoItalia dove in vastissimi strati di popolazione non eacute mai maturata una decente coscienza democrati-ca e una minima etica civile sostituiti dal

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servilismo dallrsquoindegnitagrave dallrsquoignoranza piugrave abietta dallrsquoassuefazione al peggio dallrsquoattitudine passiva a considerare normale ciograve che eacute aberrante Per questo Berlusconi oggi minaccia di scatenare la piazza forte del consenso di milioni di teledipendenti che lo hanno votato nel 1994 nel 2001 e nel 2006 Guai a sottovalutarlo Nel film Il caimano Mister B-Moretti si allonta-na in auto dopo aver detto al popolo che qualunque tipo di reazione alla sua condanna sarebbe stata leci-ta (e dunque incitando alla rivolta o addi-rittura alla rivoluzione ma forse sarebbe meglio dire alla guerra civile) e dal lunot-to posteriore della macchina vediamo al-zarsi le fiamme delle molotov lanciate contro i giudici una visione infernale

Per tutto questo quellrsquoinquadratura finale eacute lrsquoimmagine che forse meglio sintetizza i nostri anni

Tratto da La nonviolenza egrave in cammino Numero 1313 del primo giugno 2006

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ldquoUn semplice testrdquo di Mario Mariotti

Percheacute oggi si parla di ldquonuovo modello di sviluppordquo Percheacute non si parla piugrave di socialismo o comunismo Sono i cristiani che non possono parlare di comunismo mentre stanno cercando di costruire ldquocomunitarismordquo ldquoeconomia di comunionerdquo percheacute stanno ancora com-pletando lrsquoopera di fottitura del comuni-smo stesso vedi Cuba abbandonata alla guazza dei turbodemocratici USA Capitalismo e mercato condannati ora an-che dal Papa non si trova ancora il nome del progetto per superarli e allora si parla di un generico ldquo nuovo modellordquo E poi Facciamo il marchio dei tappeti che non usano manodopera infantile Bene Noi compriamo tappeti fatti da adulti e li pa-ghiamo di piugrave Abbiamo risolto Affatto i piccini sono ancora piugrave in difficoltagrave per-cheacute a) o vengono buttati fuori percheacute chiu-de la fabbrica b) o vengono ancora piugrave sfruttati cosigrave i tappeti costano ancora me-no e al Nord e al Sud tornano competitivi ed eacute piugrave facile venderli E poi crsquoeacute sempre la possibilitagrave delle trian-golazioniper nascondere lo sfruttamento E poi crsquoeacute il problema che i tappeti sono inutili E poi crsquoeacute il pericolo della formazione degli artigianidel ceto medio degli isolotti pri-vilegiati sempre perograve esposti alle tempeste dei capitali multinazionali Fluttuantihellip Il ldquonuovo modellordquo indeterminato non-capitalista non soggetto al libero mercato ma di fatto impegnato a salvaguardarne piccole porzionia pelle di leopardo dagli effetti maligni corre il grosso rischio di lavorare a vuoto Fincheacute il capitalismo multinazionale privato eacute a piede libero fincheacute il sindacalismo multinazionale non ha elaborato una ldquoCartardquo dei diritti umani che focalizzi il riferimento vitale cui omo-

genizzare le condizioni di vita di tutti i cittadini operai del Sud e del Nord fincheacute le oligarchie controllano e orientano il consenso degli elettori nel nostro modello di democrazia virtuale fincheacute le Fedi ven-gono prostituite in religioni a sacralizzare come voluta da Dio la violenza strutturale cristallizzata nel sistema fincheacute soprattut-to non si saragrave riusciti a formare un popolo di uomini giusti che amano disponibili al comunitarismo con amore e praticanti la cultura del necessarionon puograve essere co-struita la speranza di un futuro giusto e fraterno Per arrivare meglio per incamminarci per questa strada un elemento indispensabile diventa il nome del Progetto la sua defini-zione La logica del ldquosistemardquo eacute infatti quella di bruciare lrsquoalternativa in quanto equipara-bile per inefficacia e per violenza al siste-ma stesso Il secondo momento si determi-na poi negli enunciati che solo il capitali-smo esasperato eacute negativo e che il merca-to se regolato eacute lo strumento migliore per far decollare i poveri verso il benessere Nel terzo momento ci si appropria del ter-mine ldquosolidarietagraverdquo valore dichiarato pri-mario dallrsquooligarchia che perograve fa notare come la solidarietagrave deve avere della ric-chezza da redistribuire e che quindi biso-gna lasciar mano libera allrsquooligarchia stes-sa percheacute possa secondo la logica di mer-cato creare la stessa ricchezza da redistri-buire fra i poveri e gli svantaggiati Questa eacute la logica del sistema ersquo la situa-zione attuale col lavoro schiavo dei bam-bini con lrsquoolocausto della grande favela con le migrazioni forzate dal bisogno e dalla disperazione dal Sud al Nord coi milioni di disoccupati e di poveri nello stesso Nord quale ldquoparto strutturalerdquo di tale logica maligna Ora io pensograve che diventi determinante dare il nome al progettopercheacute penso che tutta

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la involuzione che questo momento storico presenta sia determinata dalla perdita di identitagrave della Sinistra Da noi quasi nessu-no parla piugrave di comunismo o di socialismo in pochi rammentano che esso si fonda sullrsquoanticapitalismo e sul contrasto alla religione in quanto collaterale e collusa col capitalismo stesso Il capitalismo privatoallora rimasto senza antagonista manifesta la sua natura strut-turale Ed esso ha una sua logica che ha dei fondamenti concreti e reali Ersquo piugrave che evidente che se gli operai si accontentano di paghe sempre piugrave basse se gli oneri sociali che pesano sul costo del lavoro diminuiscono meglio ancora se sparisco-no se i lavoratori vanno sempre piugrave svelti e si Fanno pagare sempre meno i prodotti finiti possono avere un prezzo sempre piugrave contenutoed essere quindi sempre piugrave competitivi nellrsquoambito della logica di mercato Questo eacute piugrave che evidente e se uno accetta il mercato e il capitalismo pri-vato per necessitagrave si deve adeguare a que-ste regole Una volta perograve e non al tempo di Sparta-co ma anche un porsquo prima questa che oggi si chiama competitivitagrave veniva chia-mata sfruttamento Quando i rischi erano quelli di avere i calli pestati dagli elefanti di Annibale giagrave qualcuno stava intuendo che fra una Repubblica fondata sul lavoro ed unrsquoazienda fondata sul capitale crsquoera e crsquoeacute la stessa distanza che esiste fra la de-mocrazia sostanziale ed il fascismo reale Ma la nostra Sinistra si eacute assopita poi eacute restata scandalizzata non dal capitalismo-cristianesimo reale brasiliano ma dal so-cialismo reale polacco-cubano poiper rilassarsi si eacute seduta col televisore a capo-tavola e questo terminale ha fatto con molta discrezione il proprio lavoro politico di omologazione dei compagni stanchi di socialismo al capitalismo Stop La se-quenza che ha portato alla vittoria il mo-

dello culturale proposto dallrsquooligarchia il Beati i ricchi eacute questa Una volta che una societagrave eacute composta o da ricchi o da ricchi mancati il capitalismo privato non ha piugrave antagonisti e il capitali-smo senza antagonisti sfocia purtroppo strutturalmente nel fascismo anche se sotto f orme sicuramente diverse e piugrave accattivanti di quelle di un tempo Accen-diamo il televisore ore e ore di spettacoli di intrattenimento una settimana per un festival di canzoni la mitizzazione dei campioni sportivi e dei personaggi di suc-cesso Tutto ok tutto normale Crsquoeacute solo il tra-scurabile dettaglio che nello stesso ecosi-stema-mondo villaggio globale solo per lrsquooligarchia ci sono e ci stanno anche i piccini sfruttati nel lavoro schiavo nella prostituzione minorile nel commercio drsquoorgani per i trapianti e via di seguito E un mondo che tollera pochi ricchissimi e violenza su milioni di piccini eacute fascista a dire poco eacute piugrave che nazista eacute professore di formazione e di aggiornamento per gli spiriti che vogliono far carriera ed essere top nel loro luogo di lavoro cioegrave allrsquoinfer-no Ora carissimi Fratelli cristiani che parlate di nuovo modello di sviluppo e non nominate mai il comunismo neppure come condivisionismo vi interessa sapere chi era che veniva recepito come nemico mortale come antagonista strutturale dal-lrsquooligarchia dai capitalisti privati pratican-ti il mercato che eacute libertagrave per loro stessi e schiavitugrave per i non garantiti Era ma guar-da un porsquo lo squallidissimo comunismo E questa cari fratelli eacute una cosa che ci deve far riflettere Noi parliamo di nuovo mo-dello di sviluppo ma il ldquonuovo modellordquo che potragrave mettere in crisi il capitalismo ed il mercato lo possiamo evincere lo possia-mo imparare indirettamente dagli stessi capitalisti e praticanti-sostenitori del mer-cato cercando di fare nostro di costruire e

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di realizzare quello che per essi era ed egrave tuttora il mortale nemico quel comunismo che eacute il passaggio ineludibile verso la rea-lizzazione di una vera democrazia sostan-ziale che saragrave caratterizzata dal rispetto oggettivo non virtuale dei diritti umani fondamentali garantito a tutti i cittadini dellrsquoecosistema-Terra ovunque siano col-locati qualunque sia il colore della loro pelle la loro cultura la loro Fede Quindi il nuovo modello di sviluppo crsquoeacute giagrave eacute stato ed eacute il comunismo o sociali-smo che eacute quel mortale nemico che eacute stato sconfitto che viene spacciato per defunto che viene associato ad ogni sorta di ingiu-stizia e di violenza dallrsquooligarchia e dagli oligarcodipendenti ma che eacute lrsquounico pro-getto in grado di contrastare quegli idoli del capitalismo e del mercato che genera-no strutturalmente la violenza della non-violenza del non-cambiamento di un mon-do che eacute arrivato a fare dei piccini del Sud un deposito di organi di ricambio per i ricchi oppressori del Nord che in questo modo vogliono contrastare il socialismo irreversibile di ldquocompagna morterdquo Se quindi cerchiamo ciograve che possa mettere in crisi il capitalismo privato multinazionale ed il mercato carissimi fratelli cristiani lrsquoabbiamo giagrave trovato Fino ad oggi senza saperlo abbiamo lavo-rato per demolirlo grazie anche allrsquoaliena-zione seminata a piene mani da Santa Ro-mana Chiesa da oggi in poi proviamo ad aprire gli occhi e a riflettere Proviamo a capire lrsquoessenza strutturale del capitalismo che include la generazione dellrsquooligarchia da una parte e dello sterminato popolo dei non garantiti dallrsquoaltra proviamo a capire lrsquoessenza del ldquomercatordquo che produce la razza dei vincitori sempre meno numerosa e piugrave irraggiungibile e la razza inferiore degli sconfitti dei poveri dei non-competitivi dei fuori-mercato di coloro che hanno lrsquoenorme colpa di non essere

arrivati primi di non aver prevalso sugli altri di avere meno talenti di non essere nessuno in rapporto ai tre idoli vincenti ricchezza potere piacere Proviamo infi-ne a capire la natura del ldquoPoveri di tutto il mondo unitevirdquo per costruire un mondo dove ognuno faccia la sua parte tutto sia di tutti e ciascuno abbia secondo il suo bisogno Questo eacute il Manifesto di Carlo Marx eacute il progetto del comunismo e chi possedesse dentro di seacute qualche traccia residua di DNA di cristianesimonon po-trebbe non coglierne con immediatezza la natura evangelica la fondazione negli ldquoAtti degli APoStolirdquo e prima ancora nel discorso della Montagna in quel Beati coloro che hanno fame e sete di giustizia che eacute compito nostro di materializzare qui e oggi appunto per costruire un mondo che veda saziata la sete e la fame di giusti-zia di uguaglianza di condivisione dei doni di Dio fra tutti gli uomini Proviamo a cogliere lrsquoaffinitagrave fra comuni-smo e cristianesimo proviamo a capirne lrsquointerconnessione strutturale essendo i cristiani il popolo di chi si fa pane per gli altri attraverso lrsquoamore e la condivisione e il comunismo lo sbocco strutturale di tale amore e condivisione materializzata nella concretezza della realtagrave storica Cerchiamo di capire percheacute eacute fallito il co-munismo che non eacute certamente fallito per eccesso di comunismo ma per mancanza per incoerenza per la difficoltagrave che tutti sperimentiamo di mettere gli interessi del-la comunitagrave davanti ai nostri personali percheacute lrsquouomo vecchio eacute certamente egoi-sta naturalmente capitalista e lrsquouomo nuovo il ldquogiusto che amardquo eacute un parto diffi-cile da portare a compimento Cerchiamo infine di completare il nome del progetto formalizzandolo in ldquocomunismo con amorerdquo enunciato che richiama la nonviolenza e lo ldquostrutturale con divisionistardquo riempito da soggettivitagrave

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che lrsquohanno scelto in libertagrave e lo fanno funzionare con amore Proviamo a fare questo salto di qualitagraveche ci permette il recupero di tanta soggettivitagrave positivaoggi bruciata dallo strutturale maligno che deve acquistare senso nel grande canale della progettualitagrave verso un mondo strutturalmente e soggettivamente coerente alla solidarietagrave ed allrsquoamore Pro-viamo a fare il salto anche se sappiamo giagrave in partenza che i risultati continueran-no ad essere scarsi e il progresso lento Costruire il comunismo o il socialismo eacute un compito difficilecome quello di co-struire nella realtagrave oggettiva il cristianesi-mo LrsquoIncarnazione eacute una proposta dura come eacute testimoniato da tre secoli di tentativi e da diciassette di rinuncia del cristianesimo e il fallimento del socialismo reale egrave va collocato nellrsquoalveo del grande fiume del fallimento del cristianesimo reale che ha deviato in un al di lagrave dematerializzato quello che secondo il progetto di Dio doveva essere costruito in un al di qua caratterizzato dal portare il necessario e la gioia a tutti i viventi Perograve noi nonostante tuttodobbiamo pro-vare dobbiamo sperare contro la speranza costruendo le condizioni della speranza Oggi in piugrave potremmo avere nuovi stru-menti la chiarezza e la novitagrave dellrsquoAnnun-cio ai poveri finalmente destinato ai pove-ri espropriato ai ricchi e riconsegnato ai legittimi destinatari ai poveri stessi Ersquo vero che lrsquoIncarnazione eacute difficile ma eacute anche vero che fino ad oggi noi siamo stati allievi e sudditi della teologia opposta a quella della Liberazione di quella dellrsquoa-lienazione Per entrare finalmente in quella di liberazione nella teologia dellrsquoIncarna-zione forse ci potragrave essere utile un sempli-cissimo esperimento una accessibilissima riflessione Ci troviamo davanti ai due progetti al

capitalismo e al comunismo proviamo ad ipotizzare cosa succederebbe se noi ci po-nessimo il compito di riempirli entrambi di Amore di dare in essi concretezza storica a quello Spirito che Cristo ci ha manifestato essere appunto Amore dono gratuito di se stessi agli altri percheacute abbia-no la vita e lrsquoabbiano in abbondanza Il capitalismo riempito di amore del farsi pane del donarsi del servire vedrebbe lrsquoaccumulo erodersi e pian piano estin-guersi e quindi estinguerebbe se stesso il comunismo riempito di amore complete-rebbe la propria natura e realizzerebbe se stesso essendo il parto strutturale di un amore che riesca attraverso di noia mate-rializzarsi fra noi Vi sembra attendibile cari lettori questo semplice test A me pare che esso non possa in alcun modo essere smentito Dio-Spirito-Amore mate-rializzato nel mondo estingue lrsquoaccumulo nel grande mare della condivisione univer-sale e quindi il progetto di Dio eacute amore per noi che passa attraverso di noi percheacute tutto sia di tutti ciascuno si impegni se-condo le sue possibilitagrave e riceva il necessa-rio e la gioia Se eacute vero questo abbiamo giagrave il nome del nuovo modello di sviluppo ci riappropria-mo del progetto che Dio ci aveva affidato il ldquocomunismo con amorerdquo o ldquocristianesimo incarnatordquo ed arriviamo finalmente a colpire la radice dellrsquoalbero maligno quel capitalismo-mercato che oggi colpendo i bambini sta cercando di uccidere il Futuro di solidarietagrave e di condi-visione che eacute il parto dellrsquoamore di Dio per noi e che non saragrave pienamente realizzato fincheacute un non-garantito vedragrave bloccato da noi lrsquoamore che Dio nutre anche per lui Mario Mariotti Venerdigrave 09 giugno 2006

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Tutte le religioni hanno il loro Dio lo co-noscono hanno trovato il modo di contat-tarlo e di influire su di Lui certune riesco-no perfino a catturarlo a renderlo presen-te seppure nascosto sotto altre apparenze e riescono addirittura ad usarlo per rassi-curare la propria coscienza e per dare forza e fondamento alla propria volontagrave Tutte le religioni o per lo meno quelle piugrave diffuse credo che abbiano dei Testi sacri delle Rivelazioni Per quanto attiene allrsquoE-braismo ed al Cristianesimo crsquoeacute la Bibbia e questa Bibbia secondo i fedeli-credenti a Lei contiene niente di meno che la Parola di Dio e poi siccome Dio eacute Spirito e quindi Verbo e quindi Parola in definitiva Essa contiene Dio stesso che si fa cono-scere che parla che propone che salva attraverso di Lei Ecco allora che uno fa appello alla Bibbia sostiene le proprie tesi e le conferma rife-rendosi ai versetti della stessa Bibbia e questa Bibbia ed ecco che uno shypuograve andare tranquillo percheacute fonda il proprio credere ed il proprio agire secondo la Parola di Dio Ma saragrave poi cosigrave La Parola di Dio saragrave proprio di Dio Non puograve sorgere qualche dubbio Proviamo a riflettere Prendiamo la parola di Dio secondo Mo-seacute che definisce il rapporto con coloro che sono affetti dalla malattia della lebbra emarginazione esclusione esclusione dallrsquoaccampamento autodenuncia della propria condizione di impuritagrave Prendiamo ora la parola di Dio secondo Gesugrave (che eacute la sua Parola incarnata) com-passione accoglienza la guarigione non come miracolo il che sarebbe ingiusto per gli altri lebbrosi non guariti ma come segno segno che lrsquoincarnazione dellrsquoA-

more nellrsquoAmare cura e guarisce sia la lebbra (quella del corpo dei malati) e sia dalla lebbra (quella della nostra naturalitagrave egoista e religiosa) rsquo Ora se la nostra mente funziona secondo il principio logico drsquoidentitagrave come faccia-mo a definire come Parola di Dio sia il precetto di Moseacute che il messaggio del Si-gnore Evidentemente una delle due tesi eacute sbagliata e questa evidenza rende possibi-le non una ma due riflessioni importanti - Il concetto di Dio che ha Moseacute non eacute quello giusto e questo sullrsquoautoritagrave di Ge-sugrave -Moseacute attribuisce a Dio una volontagrave che non eacute di Lui ma di seacute stesso e della cultu-ra del suo tempo Queste riflessioni riman-dano a loro volta ad altre due tesi estre-mamente significative -Lrsquoesistenza di una differenza sostanziale fra la logica religiosa dellrsquoAntico Testa-mento e quella dellrsquoIncarnazione del Nuo-vo Testamento -Lrsquoesistenza di una presunzione micidiale da parte dellrsquouomo di pensare che Dio sia come egli stesso pensa che sia Andiamo avanti nellrsquoanalisi sempre per rispondere alla domanda se la Parola di Dio eacute proprio Parola di Dio Prendiamo il Padre nostro Padre nostro che sei nei cieli sia santificato il Tuo nomehellip Da chi deve essere santificato il nome Da Dio stesso Non ha proprio senso Da noi E allora percheacute preghiamo il Padre per una cosa che per essere fatta dipende da noi E venga il Tuo regno E ldquosia fatta la Tua volontagraverdquo Non eacute Dio che deve fare queste cose sia-mo noi che dobbiamo costruire il Regno

Il relativismo dimensione evangelica di Mario Mariotti

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amando e condividendo siamo noi che dobbiamo fare la volontagrave del Padre che si sostanzia appunto nel nostro amare e nel nostro condividere E allora percheacute forma-lizzare una preghiera in modo che uno chieda ad un altro ciograve che dipende dalla volontagrave di lui stesso Come non capire che i termini della pre-ghiera vanno rovesciati che eacute il Padre che chiede il nostro si come quello di Maria per potersi incarnare e portare lrsquoamore e la condivisione nel mondo e che la formaliz-zazione che troviamo nel Vangelo viene dallrsquoestensore del Vangelo e non da Dio che si eacute materializzato nel Figlio e che aspetta il nostro sigrave per rimaterializzarsi in noi e portare a compimento la creazio-ne secondo amore A questo punto si potrebbe proseguire con altri esempi ma non rio A questo punto dovrebbe giagrave balzare evidente la necessitagrave di una estrema ponderazione prima di af-fermare che soprattutto VT ma anche il NT siano Parola di Dio Questrsquoultima infatti non va mai presa alla lettera ma in Spirito altrimenti puograve diven-tare deviante alienante micidiale Il fatto eacute che lrsquouomo seguendo la propria logica religiosa eacute portato ad assolutizzare ciograve che egli stesso pensa di Lui ed a co-struire Dio secondo il proprio pensiero Il proprio pensiero su Dio che di fatto eacute Parola di Dio secondo lrsquouomo diventa Parola di Dio e basta e quindi diventa Dio che parla shy Di fatto si eacute cosigrave verificato un meccanismo maligno dalle conseguenze micidiali lrsquouo-mo ha catturato Dio Lo ha fatto a propria immagine e somiglianza ha creato le con-dizioni per usarlo e metterlo al proprio servizio shy Ecco allora la storia umana accompagna-ta dalla storia delle religioni contrasse-gnata da quel Dio con noi che parte dai Faraoni passa attraverso le Crociate e le

torture dellrsquoInquisizione eacute fatto proprio da Adolfo da Benito e da Ante Pavelic ed oggi approda alla Casa Bianca da Bush che si autoqualifica strumento di Dio per portare la democrazia e la libertagrave al resto del pianeta Lascio ai lettori il giudizio sulla veridicitagrave o meno dellrsquoenunciato se sia proprio vero che Dio possa essere stato in dimestichez-za ieri con Hitler e oggi con Bush Purtroppo la realtagrave egrave tremenda uno stermi-nato numero di cattivate egrave stato commesso in nome di dio e questo non riguarda certo solo il passato avviene oggi in tempo rea-le tempo in cui al Difensore dei poveri eacute stato fatto cambiare articolo e Lo si eacute messo a benedire e a proteggere i ricchi ed i potenti e ad aiutarli nei loro progetti a servizio di Mammona Non crsquoeacute certo da meravigliarsi allora se il nome di Dio eacute compromesso e come pos-sa risultare piugrave evangelico lrsquoateismo rispet-to alla fede in un Dio che benedice le guer-re di aggressione per il petrolio e quel meccanismo del rdquomercatordquo dello scambiograve ineguale che ha effetti parimenti deva-stanti e violenti in rapporto ai non-garantiti della grande favela del Sud Se provassimo invece a superare la logica religiosa e a convertirci a quella dellrsquoIn-carnazione riusciremmo finalmente a prendere coscienza che il relativismo la mancanza di certezze assolute eacute struttura-le sia alla comprensione della Parola che allrsquoincarnazione della Parola stessa Il relativismo il rifiuto dei dogmi e delle infallibilitagrave eacute congruente con la nostra impossibilitagrave strutturale di conoscere e di pilotare Dio o meglio tutto di Dio Lrsquoincarnazione della Parola poi eacute pari-menti sempre parziale dato che se la in-carnassimo in pienezza saremmo diventati Gesugrave Cristo il che eacute in parte assurdo (noi non siamo il Signore) e in parte non lo eacute (quando noi amiamo eacute Lui in noi che ama

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attraverso di noi le altre creature) Purtroppo lrsquoautocertifi-cazione di possesso della Rivelazione e quindi di certezze asso-lute e perfino di dogmi da parte delle religioni ha avuto come contro-partita nei secoli e mil-lenni lo svilimento del nome di Dio e la Sua strumentalizzazione blasfema a servizio degli idoli della ric-chezza e del potere e questo purtroppo con-tinua a far parte della nostra giornata La logica dellrsquoIncarnazione invece offri-rebbe la possibilitagrave di interrompere il mil-lantato credito dellrsquoautorevolezza etica delle religioni che per venticinque ore al giorno fingono di servire la Veritagrave mentre-4 di fatto o sacralizzano gli idoli ricchez-za e potere che si servono di Lei per sussi-stere e prosperare oppure spingono ad evadere dallrsquoimpegno politico e quindi alienano LrsquoIncarnazione propone la testata drsquoangolo dellrsquo Amo ergo sum ci fa conoscere la nostra collocazione di tralci di mani di Dio nel momento in cui amiamo servia-mo lavoriamo per gli altri condividiamo Ci fa sapere che il vero tempio di Dio eacute lrsquouomo ci chiarisce la dimensione laica orizzontale dellrsquoimpegno ad amare ci richiama alla problematicitagrave della realtagrave ed alla provvisorietagrave delle nostre certezze ci impegna ad approfondire la conoscenza e la coerenza fra ciograve che crediamo e ciograve che scegliamo ci rende evidente il fatto che il Signore eacute venuto per liberarci dalla reli-gione e per introdurci nella laicitagrave fraterna e conviviale

Cari lettori dopo tutte queste elucubrazio-ni ecco la sintesi semplice serena e tran-quilla il cristianesimo non eacute una religione ma un criterio nellrsquoAmare nel nostro a-mare eacute presente ed operativo il Verbo lo Spirito il Dio con noi Nellrsquoaccumulare ed usare Egli eacute bloccato e negato Poi ognuno deve fare agli altri ciograve che vorrebbe ricevere da loro vivendo perciograve una soggettivitagrave strutturalmente solida1e Insieme a questo egrave necessario lavorare per un mondo nuovo per una economia di comunione per una struttura condivisioni-sta che arrivi come allrsquointerno della fami-glia perfino a superare a rendere inutile lrsquouso del denaro Ognuno fa la sua parte a vantaggio degli altri e riceve da loro il proprio necessario Probabilmente Dio vuole tutta la grande famiglia umana fatta cosigrave e poi vuole an-che il rispetto dei minimi delle bestioline e di ogni vivente essendo tutti ospiti di per lo meno un atomo del grande Spirito-Vita Non egrave forse Dio veramente forte

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Alcune questioni introduttive Noi ci tro-viamo di fronte ad una prima annotazione necessaria per situare il libro Dopo la To-rah i primi 5 libri noi abbiamo una gran-de seconda unitagrave che si chiama profeti anteriori Abbiamo questa grande opera che viene redatta sembra nella mentalitagrave del Deuteronomio Comprende i libri di Samuele e poi a partire giagrave dallrsquoopera precedente fino ai libri dei Re abbiamo lrsquoopera deuteronomistica La prima questione che noi dobbiamo af-frontare egrave il grande dibattito che esiste tra gli studiosi e le studiose sulle questioni attinenti gli autori le fonti la datazione Devo subito dire che si tratta di questioni assai discusse Il testo non ci restituisce la totale realtagrave percheacute crsquoegrave la propaganda lrsquoapologetica e poi crsquoegrave la grande testimo-nianza Il testo egrave un textus quindi egrave un intreccio dove io devo vedere le luci le ombre e devo specchiarle anche dentro la mia vita Il testo diventa sempre nuovo percheacute la nostra vita cambia di continuo Gli autori che hanno piugrave studiato (sono appena stati editi alcuni testi) sono la scuola di Rendtorff che ha pubblicato recentemente due volumi della Claudiana la scuola di Brueggeeman con un com-mento recentemente tradotto e parecchie altre scuole a partire dalla grande ipotesi di Martin Noth Quale era lrsquoipotesi Sembra che finita lrsquoesperienza della monarchia con esiti abbastanza tragici avvenne spe-cialmente nel periodo dellrsquoesilio un pro-fondo ripensamento Questa monarchia tanto voluta che cosa ha dato ad Israele Il giudizio sul quale gli autori e poi i redattori ritornano egrave profon-damente segnato dalla sofferenza Queste monarchie sia al nord che al sud hanno sostanzialmente tradito sono stati luoghi di ambiguitagrave Sono state travagliate da controversie corruzioni intrighi di palaz-zo E qui egrave proprio il caso di dirlo se non

fosse per Jahweh tutto sarebbe naufragato nel nulla soltanto la fedeltagrave di Jahweh ha permesso una continua ripresa una ripar-tenza ha evitato il disastro e ha permesso a un popolo di sopravvivere e a una fede di non perdersi Gli autori e le autrici discu-tono animatamente ma questa egrave lrsquoipotesi che raccoglie il maggior consenso Dove avviene il dibattito tra gli studiosi Sulla antichitagrave delle fonti Taluni e talune sostengono che si tratterebbe di fonti mol-to antiche quasi semplicemente giustap-poste Oggi si propende nel dire che esi-stono certamente delle fonti antiche ma che il costrutto redazionale egrave del periodo poco prima dellrsquoesilio esilico e post esili-co quando ormai lrsquoesperienza egrave consuma-ta e crsquoegrave la possibilitagrave di riflettere alla luce di ciograve che egrave avvenuto Quindi possiamo con grande probabilitagrave pensare che il VI secolo avanti Cristo egrave il periodo in cui egrave avvenuta la redazione Qui crsquoegrave un grande elemento che anche un testo come il Brueggeemann lumeggia giagrave dallrsquoinizio intanto si tratta di prendere atto che passa-re da una struttura a giudici (i capi tri-bugrave) ad una monarchia non fu un piatto tanto facilmente digeribile Si egrave trattato di un passaggio assolutamente difficile tan-trsquoegrave che i testi tentano di motivare questo passaggio quasi fosse una necessitagrave Il libro dei Giudici che precede i libri di Samuele termina cosigrave A quel tempo - egrave lrsquoultimo versetto - non crsquoera re in Israele e ciascuno faceva quel che gli piaceva egrave chiaramente un redattore che vede nella creazione della monarchia un vantaggio Ma ci accorgeremo leggendo i due libri di Samuele che questa idea del vantaggio della monarchia non appartiene a tutte le fonti e chi ha redatto i 2 libri di Samuele ha lasciato vivere senza sopprimerlo que-sto contrasto Talora noi ci troviamo in uno scritto ad altalena alcune volte sem-bra che la monarchia costituisca una bene-dizione altre volte i testi dicono egrave una

La fedeltagrave di Dio e le maschere del potere Breve introduzione ai 2 libri di Samuele

di Franco Barbero (trascrizione dalla registrazione testo non rivisto dallrsquoautore)

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grande maledizione altre volte ancora dicono egrave stata una necessitagrave e un dono di Dio Nello stesso capitolo si percepisce talvolta si legge apertamente che egrave stata una triste necessitagrave I testi ci restituiscono un dibattito Anche qui grandi problemi il dibattito egrave stato cosigrave allrsquoorigine o egrave stato un dibattito che egrave sorto nei secoli Doman-de aperte Non bisogna mai quando si fa un lavoro di ricerca dare per certo ciograve che egrave in via di chiarificazione Bisogna avere lrsquoumiltagrave di sapere che ad alcune domande non abbiamo precise risposte abbiamo delle ipotesi Sovente nelle riflessioni e nelle ricerche bibliche occorre veramente mantenere questa dimensione dellrsquointerro-gativo Ma in ogni caso il messaggio egrave di una limpidezza straordinaria Questi libri sono chiamati libri di Samue-le ma di Samuele si parla nei primi capito-li poi la figura si dilegua lentamente Esi-stono in questi capitoli pagine di una lette-ratura affascinante tra le piugrave belle della Bibbia Ersquo una lettura avvincente e rendo omaggio a voi che avete avuto il coraggio di non spaventarvi di fronte a due libri che attraversano vicende strane a volte che presentano anche delle difficoltagrave ma sono sicuro di questo scoprirete pagine inedite leggendole e rileggendole In una letteratu-ra cosigrave vivace cosigrave ricca di umor di ango-scia di realismo di idealizzazione crsquoegrave una mescolanza che egrave una macedonia lettera-ria Io in questi giorni mi sono preso il lusso siccome ho viaggiato molto in treno di rileggermeli tutti e due percheacute non crsquoegrave nulla di piugrave bello che leggere i testi Sape-te che nella nostra tradizione sovente com-mentiamo senza leggere bisogna prender-si il lusso di leggere Gli strumenti per la caritagrave sono utilissimi ma la lettura egrave tale da non doverne mai prescindere occorre gustare la lettura In Samuele ci si trova di fronte ad un ro-manzo storico o ad una storia romanzata Crsquoegrave della storia ma crsquoegrave del romanzo e crsquoegrave dellrsquoaltissima teologia Ci si trova di fronte a pagine deliziose Qui ci sono delle per-sone vive voi incontrerete piugrave di 30 perso-ne che agiscono non agiscono pregano si disperano I protagonisti principali sono Samuele Saul Davide attorno ai quali

ruotano molti e molte altre ma Jahweh egrave il vero conduttore Voi vedrete che nei mo-menti di svolta crsquoegrave questa espressione Davide consultograve Jahweh Sembra quasi che ci sia direi proprio un conduttore Crsquoegrave il bisogno di un riferimento essenziale Crsquoegrave un amore che guida la vita e la storia Molti di voi sono molto attenti alla dimen-sione della teologia ed esegesi femminista nel volume che egrave il primo della Bibbia delle donne troverete molte pagine dedi-cate alle donne Ce ne sono talune di unrsquo importanza estrema Anna egrave una figura straordinaria tantrsquoegrave che Eli la prende per ubriaca Questa donna egrave lrsquoartefice del ma-gnificat egrave una donna che prega con una grandissima fiducia in Dio Dio le ha usato misericordia Troverete la disperazione e poi la gioia quello che crsquoegrave nella nostra vita perograve lei ha vissuto tutto davanti a Dio Troverete poi questo uomo Elkana che va e dice io non sono per te come 10 figli e piugrave avanti diragrave Tu non puoi ve-nire al tempio Ci vado io a ringraziare Dio che ci ha dato questo bimbo Il senso della gratitudine Tra lrsquoaltro come vedre-te il midrash ebraico si ripete Da chi na-sce Samuele questo grande profeta Da una donna sterile Da chi nascono i grandi personaggi O da una vergine o da una sterile Qui crsquoegrave proprio un inno di fede Unrsquoaltra donna significativa egrave Abigail Quella bravissima teologa che egrave Lidia Maggi ha fatto un piccolo commento che avevo ritagliato dal titolo Oltre la storio-grafia di corte dove sostiene che ogni tanto si fa vedere come brava una persona che non lo egrave Abigail infatti questa donna che egrave una bella opportunista qui passa come bravissima Ersquo riuscita a convincere Davide hanno combinato insieme il tru-schino per fare morire il marito dice la Maggi ma siccome qui egrave andata bene alla casa di Davide tutto viene lumeggiato e giustificato invece lei egrave stata una grande opportunista La storiografia di corte perograve egrave cosigrave Persino Berlusconi oggi ha detto siamo stati il miglior governo della re-pubblica Vedrete tanti nomi di donne con un protagonismo notevole e con una presenza molto rilevante nel testo Tra lrsquoaltro le autrici della Bibbia delle donne

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nelle lunghe pagine dedicate al libro di Samuele dicono che attraverso i passi in cui sono presenti figure femminili si per-cepiscono molti dati storici sulla vita quo-tidiana di allora Curioso egrave che sia Eli che Samuele hanno tutti e due dei figli sbandati mentre i padri hanno una vita che testimonia una grande fede i figli sono sbandati questo egrave il mo-do biblico per dire che bisogna passare ad altri In Israele si dice la fede non si tra-smette di padre in figlio percheacute il figlio se non crede di suo non basta lrsquoesempio allora la testimonianza egrave una cosa ma la fede non egrave una cosa che trasporto da un bicchiere allrsquoaltro da una bottiglia allrsquoal-tra bisogna che la persona la faccia pro-pria Possiamo dare attorno a noi la testi-monianza come egrave importante fare come vedo tanti genitori e come voi fate certa-mente perograve poi il problema vero egrave la re-sponsabilitagrave del soggetto che accoglie o non accoglie il dono della fede la sua re-sponsabilitagrave Poi crsquoegrave tutta la vicenda del potere bisogna sempre ricordarci che nessuno egrave indenne dalle tentazioni del potere nemmeno i nostri neo-eletti Questo vale anche per noi dove siamo dove esercitiamo un com-pito dove abbiamo una competenza Volevo perograve sottolineare una cosa da una parte troveremo dei quadri di idealizzazio-ne dallrsquoaltra un realismo impressionante Per cui vi accorgerete che ci sono delle pagine in cui crsquoegrave la desacralizzazione Il primo problema che scatenograve un dibattito che se non fu cosigrave vivo alle origini ma questo egrave un punto interrogativo certamen-te si accese molto molto presto egrave stato ma dobbiamo proprio crearci una monar-chia Questo egrave stato lrsquointerrogativo Gli stessi profeti che spesso noi un porsquo sem-plicisticamente leggiamo come lrsquoanti-potere hanno assunto nella storia del pro-fetismo su questo problema tre posizioni diverse quelli che hanno detto no quelli che hanno detto sigrave e hanno appoggiato alcuni monarchi nel tentativo di sorregge-re le loro riforme oneste a favore del popo-lo altri che hanno sviluppato un accompagnamento critico e profetico

rispetto ai poteri Quindi il profetismo si distribuisce in una maniera molto diversa ed egrave anche interessante Noi sovente del profetismo abbiamo uno stereotipo invece uscendo da questo si vedono delle perso-ne vive che si mettono in relazione diretta con le situazioni nelle quali agiscono Possiamo dividere i due libri di Samuele in 4 parti Quando dico 4 parti alludo ad una possibile distinzione e divisione non ne farei un problema centrale ma egrave una divisione che ha il vantaggio di tematizza-re Nel primo libro di Samuele nei capitoli 1-7 viene descritta la figura di Eli e abbia-mo la carriera di Samuele potremmo dire lo svolgimento della sua vita la sua nascita la sua vocazione profetica La seconda parte di I Samuele (capp 8-15) narra invece lrsquoistituzione della monarchia con Saul La terza parte sempre di I Sa-muele (cap 16 fino al II Samuele cap 4) egrave lrsquoascesa di Davide fincheacute diventa re del sud e del nord La quarta parte (II Samuele fino al cap 20) egrave il regno di Davide nel bene e nel male Gli ultimi capitoli sono delle appendici preghiere e considerazioni finali Noterete subito che i due testi questi due ampi libri guardano con favore a Davide egrave il re prescelto e su di lui riposa la simpa-tia del redattore e anche degli scrittori Di lui si celebra la magnanimitagrave potrebbe far vendetta di Saul nemanco per sogno Po-trebbe vendicarsi dei nemici perdona Potrebbe approfittare di tante debolezze altrui non lo fa Crsquoegrave un quadro di una ide-alizzazione immensa Nello stesso tempo perograve di lui si dice che egrave stato il piugrave grande sterminatore ha ucciso molti passandoli a fil di spada Inoltre di lui si mette in chiara evidenza il peccato lrsquoaver voluto trasgre-dire con la moglie di Uria lrsquoaver ucciso Uria per prendergli la moglie Il testo egrave impietoso verso Davide tanto lo celebra quanto perograve con realismo lo mette nudo Ersquo chiaro che questo non toglie nulla di tutta la simpatia che crsquoegrave per Davide Men-tre per Saul crsquoegrave unrsquoangoscia che costella tutta la sua vita Questo mi porta ad avere simpatia per Saul le persone troppo brave non mi attirano Ventrsquoanni fa scrissi un capitolo dedicato a Saul se prega Dio non

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gli risponde poveretto Nella disperazione va da unrsquoindovina Non ha nessuno che gli stia vicino Suo figlio diventa lrsquoamico inti-mo di Davide Sfortunato in casa sfortu-nato nella vita si uccideragrave Una vita tragi-ca quella di Saul Vorrei dire per immagine Davide alza gli occhi al cielo e Dio gli parla Saul grida e Dio non lo ascolta Saul egrave una persona tragica non per nulla nellrsquoarte Saul egrave stato cosigrave centrale percheacute rappresenta il senso della tragedia Ma la figura di Saul egrave estre-mamente importante cosa che mi sembra i testi dicono poco percheacute nei trapassi isti-tuzionali culturali non crsquoegrave piugrave quel di ieri e non crsquoegrave ancora quel di domani Saul ha vissuto i travagli dellrsquoadolescenza della monarchia un passaggio che deve inven-tarsi un modo di essere prima crsquoerano i Giudici poi il tormento di Saul egrave stato quello di capire cosa significa essere un re in Israele Lrsquoinquietudine profetica di Sa-muele nella tormentata vicenda testuale egrave stata sostanzialmente questo Ma noi non abbiamo sempre detto che re drsquoIsraele egrave Jahweh Ed allora percheacute abbiamo biso-gno di un re Ne abbiamo bisogno per-cheacute ce lrsquohanno tutte le nazioni -si dice allrsquoinizio del libro - Ma noi non abbiamo una nostra originalitagrave- tenta la carta Sa-muele - e no noi vogliamo essere come gli altri come le altre nazioni anche noi vogliamo un re egrave la risposta Samuele allora tenta di dissuadere - siamo nella prima parte - e poi dice Ve lo dico io che cosa saragrave un re E quale egrave il diritto del re Che vi prenderagrave i vostri figli i vostri averi prenderagrave la vostra vita questo saragrave il re Notate bene crsquoegrave sempre vi prenderagrave vi prenderagrave vi prenderagrave Tutta la prima par-te egrave in questo grande dibattito che egrave stra-ordinario Volete un re Ebbene lo avrete ed allora saragrave Samuele che unge Saul Lrsquoimportante che lrsquounto del Signore sia una persona gradita a Dio Vi inviterei ad avere molto riguardo per questa drammaticitagrave della figura di Saul il tragico della vita In tutta questa narrativa di corte Saul rappresenta lrsquoistanza tragica spesso presente nella vita La figura di Davide impegna il presente e impegna il futuro Al salmo 132 crsquoegrave addirittura la ce-

lebrazione della sua gloria e dellrsquoarca che ritorna in Israele La seconda parte egrave tutta la vicenda di Saul lrsquoincontro di Saul con Samuele che nel cap 10 lo unge e lo consacra re poi Saul comincia ad essere segnato dalla sorte dopo le prime imprese vittoriose il profeta vede che Saul inizia a consultare gli indo-vini incomincia a vedere in lui il tradi-mento eppure ci sono delle battaglie che lui vince poi va dallrsquoindovina Crsquoegrave lrsquoim-presa vittoriosa di Gionata Parlando di Gionata mi dispiace molto io che sono amico degli omosessuali che abbiano usa-to il brano Davide e Gionata per giustifica-re lrsquoomosessualitagrave Questa egrave proprio una manipolazione e mi dispiace Ho detto a loro giagrave ventrsquoanni fa quando fondarono il gruppo Davide e Gionata liberatevi di questo non si tratta affatto di omosessuali-tagrave Non si difendono le cause manipolan-do i testi Poi egrave uscito il libro Gesugrave era gay non diciamo stupidaggini Qui nei libri di Samuele egrave veramente lrsquoelogio di una amicizia drammatica Mi dispiace lo dico sempre perchegrave per accompagnarci nella vita non bisogna essere fraudolenti perchegrave le frodi esegetiche e bibliche non portano da nessuna parte Ersquo una pagina bellissima questa egrave il testo dellrsquoamicizia dove peraltro egrave molto presente la difficoltagrave di essere se stessi percheacute uno egrave figlio di Saul perograve egrave amico di Davide Qui crsquoegrave la vicenda drammatica di Saul che viene preso dalla gelosia roso Ma notate io temo che una visione moralistica di questo fenomeno ci porti lontano Saul sente di dover tenere insieme questo regno e vede che tutto gli scappa che Dio non egrave con lui sembra non benedirlo che Samue-le si allontana da lui che non gli perdona nulla E vede invece che galoppa veramen-te al trotto la fortuna di questo giovane rampollo che si chiama Davide Dal cap 16 come dicevamo Davide campeggia vince trionfa ha tutte le benedizioni Ed egrave chiaro che Saul che ha promosso una per-sona come Davide che lo ha voluto presso di seacute ora vede che il regno egrave diviso Noi semplicisticamente definiamo buono o cattivo ma in noi bisogna tenere conto dei sentimenti delle emozioni Qui Davide

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viene descritto come un santerello ma gli stava portando via il regno Bisogna tener conto di tutto questo Il testo riporta delle vicende di una bellez-za incredibile episodi notissimi che tutti voi conoscete come il gigante Golia e Davide uno lo leggerebbe 10 volte Ersquo un gioiello letterario ma egrave anche teologica-mente cosigrave bello Ci sono delle cose incre-dibilmente ricche nel Primo Testamento sono delle narrazioni piene di sapore teo-logico Quanto questo messaggio egrave rivolu-zionario per le nostre vite le nostre chiese per la nostra vita di fede Quella fionda da una parte crsquoegrave lrsquoambiguitagrave della violenza la notiamo certo ma dallrsquoaltra parte crsquoegrave lrsquoin-segnamento che non egrave una grande armatu-ra che dagrave la vittoria ma la semplicitagrave e la disponibilitagrave a mettersi nelle mani di Dio Pagine stupende sotto questo aspetto bello anche lrsquoaffetto di Gionata questa bellissi-ma amicizia Tutti hanno degli aspetti di tenerezza che vengono fuori e sono incan-tevoli direi Poi crsquoegrave qualcosa sempre di ridicolo quando Davide fugge presso Sa-mueleDavide dunque fuggigrave e si mise in salvo Andograve da Samuele in Rama e gli narrograve quanto gli aveva fatto Saul poi Da-vide e Samuele andarono ad abitare a Naiot 19 La cosa fu riferita a Saul laquoEcco Davide sta a Naiot presso Ramaraquo 20 Allo-ra Saul spedigrave messaggeri a catturare Davi-de ma quando videro profetare la comuni-tagrave dei profeti mentre Samuele stava in piedi alla loro testa lo spirito di Dio inve-stigrave i messaggeri di Saul e anchrsquoessi fecero i profeti Sembra di leggere quello che succederagrave nel libro degli Atti degli aposto-li le scritture si rimandano lagrave vogliono incarcerare Paolo ma i carcerieri si con-vertono Gli stessi messaggeri che doveva-no essere gli spioni nemici diventano inve-ce Non solo ma quando arriva Saul an-che lui si mette a profetare Poi ci sono le pagine narrative Saul che tenta di colpire Davide ma anche Saul che nel cap 24 srsquoinchina chiede perdono Tu sei stato piugrave giusto di me percheacute mi hai reso il bene mentre io ti ho reso il male 19 Oggi mi hai dimostrato che agisci bene con me che il Signore mi aveva messo

nelle tue mani e tu non mi hai ucciso 20 Quando mai uno trova il suo nemico e lo lascia andare per la sua strada in pace Il Signore ti renda felicitagrave per quanto hai fatto a me oggi Crsquoegrave la drammaticitagrave di Saul che riconosce che egrave finito il suo tem-po egrave finita la sua ora Ersquo lrsquoora di Davide Davide risparmia ancora Saul nella grotta prende un pezzo del mantello ma non lo uccide Anche questa volta Saul riconosce chiede perdono Saul consultograve il Signore e il Signore non gli rispose neacute attraverso sogni neacute mediante gli Urim neacute per mezzo dei profeti Ersquo il silenzio totale Samuele lo ha abbandonato Dio non gli risponde ed allora Saul si traveste indossando altri abiti Saul si camuffograve si travestigrave e partigrave con due uomini Arrivograve da quella donna di notte Disse laquoPratica la divinazione per me con uno spirito Evocami colui che io ti dirograveraquo Quando la donna seppe che lui voleva evocare Samuele Samuele compa-re e gli dice Ebbene saragrave la tua fine la tua morte Samuele gli predice che Dio ha ormai ritirato la benedizione Come vedete il periodo di Saul si chiude con questa enorme tragedia Saul chiede di essere ucciso La morte di Saul egrave descritta al cap 31I Filistei vennero a battaglia con Israele ma gli Israeliti fuggirono da-vanti ai Filistei e ne caddero trafitti sul monte Gelboe 2 I Filistei si strinsero at-torno a Saul e ai suoi figli e colpirono a morte Giogravenata Abinadagraveb e Malkisuagrave figli di Saul 3 La lotta si aggravograve contro Saul gli arcieri lo presero di mira con gli archi ed egli fu ferito gravemente dagli arcieri 4 Allora Saul disse al suo scudiero laquoSfodera la spada e trafiggimi prima che vengano quei non circoncisi a trafiggermi e a scher-nirmiraquo Ma lo scudiero non volle percheacute era troppo spaventato Allora Saul prese la spada e vi si gettograve sopra 5 Quando lo scu-diero vide che Saul era morto si gettograve anche lui sulla sua spada e morigrave con lui 6 Cosigrave morirono insieme in quel giorno Saul e i suoi tre figli lo scudiero e ancora tutti i suoi uomini Questo egrave lrsquoinizio di una monarchia Imma-ginate il capostipite di una monarchia Che cosa voglio dire Che come nelle pagine della creazione tutto viene desa-

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cralizzato Dio ha piantato la luna ha fab-bricato le stelle nulla egrave divino in seacute An-che qui rispetto al potere nulla egrave divino il potere egrave desacralizzato semmai ci sono dei momenti di idealizzazione non certo in Saul Ma in ogni caso il potere non egrave sacro Una lezione assolutamente inconta-minata questa del Primo Testamento un lezione che invece non troveremo cosigrave rigorosa nel Secondo Testamento Qui crsquoegrave proprio la desacralizzazione totale Po-tremmo dire che il re egrave nudo egrave lrsquoespressio-ne che viene dal Primo Testamento I re sono veramente spogliati Questrsquoanno leg-gendo la Genesi abbiamo notato lo stesso particolare che ha estrema rilevanza Quando si parla dei patriarchi e delle ma-triarche di loro si tesse un elogio ma di loro si sdivinizza la vita sempre Non sa-rebbe mai stato possibile fare santo Abra-mo perchegrave di loro si narra proprio tutto e la loro vita non egrave assolutamente edificante Non egrave edificante neacute Saul neacute Davide neacute Salomone e questo egrave un messaggio estre-mamente prezioso Crsquoegrave veramente una desacralizzazione totale Ciograve che tiene insieme allora non egrave la perfezione umana ma la fedeltagrave divina La struttura di questi libri evidenzia sempre ciograve che nella vita poi comprendiamo andando avanti negli anni Quello che tiene in piedi la nostra vita non egrave la nostra presunta santitagrave o bon-tagrave ma il fatto che Dio ci recupera sempre e che Dio tiene insieme anche i fili scon-nessi della nostra esistenza Ersquo un procedi-mento che attraversa tutte le scritture del Primo Testamento La desacralizzazione egrave un problema gran-de per il Secondo Testamento In realtagrave noi nel Secondo Testamento abbiamo incominciato a divinizzare Gesugrave non pro-prio nel testamento ma presto nelle tradi-zioni successive Abbiamo cominciato a partire dalla letteratura lucana a scendere a patti con lrsquoimpero tantrsquoegrave che Romani 13 egrave un grosso interrogativo Ma tutto il libro degli Atti la seconda parte i grandi viag-gi fanno vedere che crsquoegrave un patto per cui Roma tutto sommato egrave molto benevola Paolo a Roma insegna liberamente finisce cosigrave Notate che quando Luca scrive Pao-lo era morto da un porsquo la morte di Paolo

non crsquoegrave sia percheacute teologicamente si vuol dire che la Parola continua ma percheacute in ogni caso egli non poteva morire per ma-no dei romani Tutto questo ci lascia per-plessi Il messaggio piugrave radicale mi sem-bra proprio quello nel Primo Testamento Un testamento formidabilmente dissacra-torio sotto questo aspetto Lrsquoaltra cosa che mi piacerebbe ancora sot-tolineare egrave che leggendo le pagine del II Samuele voi troverete intrighi intrighi di tutti i tipi intrighi di corte Qui egrave proprio Berlusconi in diretta La corruzione la violenza verbale crsquoegrave di tutto Notate bene anche nella casa di Davide Quando Davi-de muore il testo ci parla di intrighi di successioni e tutto questo dagrave il senso ulte-riore dellrsquoandirivieni del racconto per cui giagrave quando si narra si dice qui crsquoegrave un limi-te un grande male Questo egrave il realismo sconcertante del potere Israele ha fatto unrsquoesperienza tragica nella sua storia Se dopo lrsquoesilio la redazione ultima lascia tutto questo intreccio di cor-ruzione egrave segno che veramente lrsquoesperien-za della monarchia egrave stata unrsquoesperienza drammatica che Israele non ha cancellato non ha rivisitato non ha santificato ma che ha messo ligrave davanti Troverete delle pagine stupende di magna-nimitagrave Il coraggio di Nathan ad esempio passi che giagrave conoscete Dopo tutto questo nasce dalla moglie di Uria Salomone Saragrave un figlio benedetto Come dire Dio non fa vendetta nella storia Dio rompe la vendetta e continua sempre con un figlio o una figlia benedetti Riprende la dinamica della benedizione Proprio quel Dio che ha visto infrangersi le sue speranze che ha amato a fondo perduto ebbene in questo egli egrave il nostro grande tutore egrave la roccia della nostra vita diragrave Davide percheacute ha sempre ripreso il filo in mano e non ci ha abbandonati Israele conquisteragrave questa coscienza nei secoli che non egrave per noi ma egrave per Jahweh che siamo ancora soprav-vissuti Questa egrave una grande testimonianza che ci viene data Tale significato egrave espres-so non solo in modi verbali ma con il rac-conto dellrsquoarca Avete presente Lrsquoarca che era quel taber-

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nacolo che accompagnograve la peregrinazione nel deserto era il simbolo della presenza di Jahweh in mezzo al suo popolo ed allo-ra non bisogna lasciarsela portar via Quando i Filistei portano via lrsquoarca crsquoegrave la disperazione ma lrsquoarca di Jahweh nel campo filisteo compie stragi E quando ritorna nel campo drsquoIsraele egrave benedetta tutta la terra ed egrave benedetto tutto il popolo Mi pare molto bello questo simbolo della presenza di Jahweh che nellrsquoesodo era la colonna di fuoco nella notte la nube du-rante il giorno qui egrave lrsquoarca Che cosa egrave la nostra vita Noi abbiamo anche bisogno dei segni di un Dio che accompagni il no-stro cammino Avete presente Genesi Porrograve un segno tra voi e me lrsquoarco nel cielo tra cielo e terra Israele cercheragrave sempre di avere non delle cose da adorare ma dei segni che rimandino alla presenza di Jahweh in mezzo al popolo Vi prenderagrave molto il cuore leggere tutte queste vicende che troverete Ma vedrete che il potere ha sempre ancora una tentazione in riserbo Davide quando ormai la sua fama egrave molto conosciuta che cosa fa Dice Voglio fare un censimento dellrsquoimpero per vedere su quanti io comando Fare il censimento dellrsquoimpero la tentazione tipica degli im-peri non doveva appartenere ad Israele percheacute egrave la tentazione della grandeur Ma chi egrave che censisce i viventi Ersquo solo Ja-hweh egrave solo Dio Ed allora questa egrave la grande mancanza di Davide Egli ha creduto di essere il padrone colui che puograve tenere in mano il mondo Davide se ne accorgeragrave chiederagrave perdono a Dio di aver voluto fare un censimento perchegrave censire diventa la tentazione degli impera-tori Loro avevano unrsquoesperienza di impe-ri Assiria Babilonia Israele ha conosciu-to le traversie e la vicende degli imperi Sono gli imperi che poi finiscono con il fare dellrsquoimperatore un dio che possiede i confini della terra e che vuol sapere su quanti governa e su quanti domina Anche Davide ha tutte le sue traversie e le sue infedeltagrave Vedrete quanto il capitolo 22 il salmo di Davide egrave meraviglioso e bugiar-do Bugiardo percheacute Davide alla fine della sua vita dice io Mai fatto un peccato Signore ti ringrazio percheacute sono di una

perfezione sconfinata sono proprio perfet-to nessun giorno della mia vita mi sono allontanato da te Bugiardo Finora abbia-mo raccontato e visto che ne ha fatte 2 o3 di quelle grosse Ma al di lagrave di questa menzogna crsquoegrave poi una grande fiducia in Dio Dio egrave il conforto il sostegno lo scu-do la roccia Parole bellissime peraltro Noi parliamo di Dio come di padre e ma-dre ma qui crsquoegrave tutto un altro vocabolario Dio sei la roccia del mio cuore Espres-sioni bellissime Ci sono metafore che sprigionano la fede Noi abbiamo un bel parlare di re ma al capitolo settimo veniva detto che La tua dinastia la casa di Davide saragrave eterna Come sarebbe Invece non egrave stato Allora dicendola in umor anche Dio si sbaglia fa delle promesse che non mantiene Percheacute nella Bibbia ci sono 2 connotazioni pro-missorie una egrave di Dio che promette senza condizioni lrsquoaltra quando Dio egrave un porsquo piugrave saggio diremmo in midrash quando ci aggiunge un se come nel Deuteronomio dove dice Questo ti succederagrave tu avrai la vita se se se o come nel salmo 132 di Davide dove crsquoegrave una correzione Qui crsquoegrave il se che nella promessa non crsquoera quindi il salmo egrave scritto dopo quella che si chiama la bassa critica la critica interna Lrsquoespe-rienza successiva dice egrave meglio mettere un se percheacute le cose non sono avvenute Questa egrave saggezza La Bibbia letta con la Bibbia ti svela il trucco interno Invece noi vorremmo avere delle promesse totali e qualche volta noi possiamo fare naufragare la promessa di Jahweh possia-mo renderla vana Nel caso della dinastia di Davide egrave stata vana Percheacute la promessa che la casa di Davide la dinastia di Davide saragrave per sempre infinitamente ripresa infinitamente ripetuta non egrave verace e quindi noi in qualche modo possiamo far naufragare una promessa di Jahweh Sa-pendo perograve che non tramonta il suo amore e Dio riprenderagrave per altre strade con altre sue promesse Pensate quale deve essere stata a Babilonia per entrare bene nella storia la crisi quando egrave finita la monar-chia del nord quando egrave finita la monarchia del sud e si trovano alle dipendenze dei Babilonesi quando la casa di Davide egrave

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finita Deve essere stata una tristezza unrsquo-angoscia deve esser stato uno sconcerto per noi inimmaginabile Ma percheacute Per-cheacute questo era uno dei testi fondamentali e sapere che Israele poteva riposare su una promessa di eterna durata del casato di Davide non era cosa di poco conto Lrsquoave-va detta il profeta Nathan e ora invece vedere la fine di questa promessa era uno sconcerto La ripresa eacute stata lenta e nel dopo esilio si dovette fare i conti con il fatto che il casa-to di Davide era chiuso ma non era chiusa la fedeltagrave di Jahweh Mi piace ricordarvi perograve che sia Geremia che Isaia hanno sempre ripreso la promessa di un nuovo DavideChissagrave che Dio non ci ridoni un nuovo Davide Ma tutto questo egrave prima dellrsquoesilio Israele ha dovuto fare i conti con se stesso con il suo smarrimento e poi invece anche con la fedeltagrave di Dio Trove-rete delle miniere di cose che sta sera non ho detto Vorrei darvi qualche piccolo consiglio per la lettura Vi consiglierei il testo di W Brueggemann I e II Samuele Claudiana Molto utili sono i testi di Rendortff Per la serie La bibbia per tutti ed Paoline i 2 libri di Samuele con note rispettabili La Bibbia delle donne Claudiana vol 1 e articoli e testi brevi comparsi sulle nostre riviste Questi commentari vi restituiscono quel poco che si sa Garbini e altri studiosi vi direbbero che la possibilitagrave della verifi-ca storica del singolo racconto egrave scarsa Ma questo credo lrsquoabbiamo acquisito in questi anni Ciograve che conta egrave una lettura che abbia un minimo di consistenza storica e questo mi pare che crsquoegrave e che poi trasmetta un forte messaggio Trovo che tante di queste cose che leggerete sono legate alla nostra vita Io ci trovo un ponte in queste cose qui molto diretto La nostra lettura egrave finalizzata a costruire in noi le radici della fede quindi deve essere una lettura che va alle cose semplici ed essenziali della vita Non so se voi vi accorgete nella vita noi leggiamo con amore la Bibbia Qual egrave lo scopo che ci sta a cuore Ersquo che essa edifi-chi la nostra fede Saragrave una lettura molto bella per voi Biso-

gna perograve sempre approfondire le cose In questi giorni ho talmente riso per il vange-lo di Giuda Ma chi non sapeva queste cose qui Il piugrave grosso studioso italiano che egrave Noffke ha fatto un bellissimo stu-dio dice sapevamo giagrave tutto avevamo dal 180 informazioni di questo vangelo riassunto abbastanza bene da Ireneo Ersquo un testo gnostico del IV secolo una traduzio-ne probabilmente che si riferisce ad un testo del 150160 che noi non abbiamo piugrave dove egrave chiaro che Gesugrave ha fatto lrsquoerro-re di avere la carne e la carne egrave il grande peccato Giuda aiuta Gesugrave a liberarsi dalla carne Nello gnostico vangelo di Giuda lrsquoerrore egrave avere un corpo la perfezione sta nel liberarsi dal corpo Giuda che cosa ha fatto Ha aiutato Gesugrave ad uccidersi so-stanzialmente Se tu aiuti uno a superare il corpo gli togli il corpo hai ottenuto la perfezione Ma questa era unrsquoidea comune nel III - IV secolo era giagrave presente nella gnosi del II secolo Ho letto su La repub-blica un commento di Flores drsquoArcais dice delle barzellette Dicono che il vange-lo di Giuda cambieragrave le origini del cristia-nesimo Non cambia niente Non crsquoentra niente con le origini Questi commentatori sono privi di ogni strumentazione ed entra-no in argomenti che non hanno mai esplo-rato Dicono delle barzellette da far ridere a crepapelle Questo testo non crsquoentra niente con la figura storica di Giuda que-sta egrave la rivisitazione gnostica del secolo secondo Franco Barbero Cdb di Chieri 2 giugno 2006 wwwcdbchieriit

Alla pagina web http

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Studi biblici e teologici

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La posta di frarsquo Calvino Caro fragrave Calvino di fronte al crescendo screanzato di attac-chi sempre piugrave violenti e saturi di calunnie becere contro la chiesa (gerarchia cattoli-ca) e contro la persona del Santo Padre ti chiedo se non sia questo il momento di stringere i ranghi per spendere qualche riga a difesa soprattutto di papa Benedetto che proprio non vedo nei panni dello spre-giudicato imbroglione quale si vorrebbe fare apparire In questa visione volgarmen-te laicista si inseriscono anche pseudo reli-giosi i quali vedono arrivato o prossimo lrsquoavvento dellrsquoAnticristo con la fine del papato e il ritorno di Gesugrave nella gloria (parusia) Mi riferisco a notizie e considerazioni del-la seguente risma

le affermazioni piugrave pacchiane sono quelle che trattano gerarchia e papa come una sorta di ldquocapibanda-capimafiardquo che hanno speso e spendono la loro vita a tramare (ldquocordaterdquo che hanno permesso la crescita in carriera ad amici fidati e tali da offrire la totale subordinazione e fedeltagrave ad personam) per tenere saldo in adunche mani il ldquopotererdquo visto come ldquomammonardquo Questo tipo di opzione avrebbe addirittu-ra favorito la presenza al vertice della chiesa (caduta di qualitagrave del clero) di una sorta di gerontocrazia con pochi ldquofurbirdquo dalla presa ferrea di fronte a una maggio-ranza di ldquoservilirdquo svampiti insaziabili ven-tri perciograve al vertice scarseggerebbero le persone ldquointelligentirdquo capaci di giudizio dignitoso e autonomo

Ci sono poi giornalisti vaticanisti di valore che pur volendo lodevolmente sostenere papa Benedetto e il suo vicario alla fine offrono il fianco ai nemici della

chiesa quando riportano (ripeto con le migliori intenzioni) notizie che fanno vedere al vertice della chiesa in atto una sorda lotta allrsquoultimo uomo bastano tal-volta titoli come questo per fare danni irreparabili marchiando le persone ldquodue nuovi ratzingeriani in squadrardquo oppure infelici articoli contro presuli (uno per tutti Martini lrsquoantipapa) sospetti di non essere allineati a Ruini o a Ratzinger articoli che mostrano la pretesa di stare esprimendo lrsquoautentico pensiero del papa comunicato in esclusiva e infine le asser-zioni non tanto velate di complotti (Ruini e Sodano impegnati in un vero e proprio scontro frontale) e resistenze in Vaticano (boicottaggio alle catechesi del papa o prima alla pubblicazione della enciclica) Lrsquoaltra campana dice che qualcuno in Vaticano avrebbe voluto risparmiare al papa ldquocantonaterdquo ivi compresa quella di privarsi del titolo di ldquopatriarca drsquoocciden-terdquo con conseguente allarme degli ldquoortodossirdquo

Ma le insinuazioni piugrave cattive vengono da quanti piugrave sottilmente credono di potere dimostrare che il papa piega al suo assunto anche il Vangelo Qualche esem-pio il papa asserisce nella sua catechesi su lrsquoapostolo Pietro cui Gesugrave ha cambiato il nome da Simone in Petros (secondo il papa equivalente indifferenziato di) ldquopietrardquo-ldquorocciardquo ma che effettivamente (cfrla Bibbia di Gerusalemme) in greco viene espresso con ldquopetrosrdquo (pietra) e subito dopo con ldquopetrardquo (su questa ldquoroccia-ruperdquo edificherogravehellip) Ci sarebbe qui secondo i maligni un ldquogoffordquo tentati-vo di difendere il primato diconohellip la ldquorocciardquo non egrave Pietro ma Gesugrave stesso ldquoroccia vivardquo

Altri e sono studiosi di livello si fer-mano sullrsquoenciclica quasi a voler far pas-sare lrsquoidea di un papa ignorante o in mala fede Elio Rondone ad esempio sottoli-

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nea come il tentativo del papa di rivaluta-re ldquoerosrdquo verso ldquoagaperdquo si scontri contro la realtagrave storica della Grecia che ldquonon ha dato allrsquoamore tra uomo e donna il nome di erosrdquo Platone nel Simposio afferma circa il rapporto tra uomo e donna che non si tratta di amore ma solo di rapporto fisico ldquogli uomini che sono gravidi nellrsquo-anima invece cercano i giovani maschi e fecondano il loro spiritordquo E neppure egrave possibile dimostrare rifacendosi alla Bib-bia la correlazione tra monoteismo e ma-trimonio monogamico (gli esempi di Da-vide e Salomone) se egrave vero che questrsquoul-timo si egrave affermato lentamente in Israele come presso altri popoli che pure non erano monoteisti E infine quasi si irride alla affermazione del papa che eros e aga-pe ldquonon si lasciano mai separare lrsquouno dallrsquoaltrordquo (amore di Dio verso il popolo di Israele) poicheacute ldquoaffermare che lrsquoamore cristiano (lrsquoamore disinteressato del sama-ritano lrsquoamore per i nemici e il pregare per i vostri persecutori) sia ldquoerosrdquo equi-vale a ldquoun lasciarsi sfuggire lrsquooriginalitagrave dellrsquoagape evangelicardquo a un ldquoignorarerdquo Giovanni ldquoil quale invece ha dato la piugrave compiuta formulazione della concezione biblica di Dio come amore che si dona Theograves agape estigraven (Gv 48rdquo) e ciograve costitui-rebbe uno ldquoscivolonerdquo verso il tardo ldquoplotinismordquo Fto don Vincenzo

Hanno i loro annihellip ma via che si difenda-no Caro don Vincenzo

e cari amici che con varie tonalitagrave ed o-rientamenti avete scritto sullo stesso argo-mento a voi sempre e comunque pace e bene nel Signore Gesugrave

Ebbene vi devo dire che dopo avere riflet-tuto e molto pregato la mia conclusione egrave che tutto questo ldquocianciarerdquo egrave disgustoso Ma intendiamoci se anche piccolissima parte delle considerazioni fatte ha reale logico fondamento allora non possiamo stendere il velo ipocrita della ldquopietasrdquo non dirograve che al vertice della chiesa ci siano ldquocapimafiardquo ma che quello tante volte ap-paia lo stile nessuno lo puograve nascondere Anzi si potrebbe arguire conoscendo un porsquo del rituale delle mafie come queste siano state ispirate al loro sorgere (nel meridione uno dei momenti di innesco delle ldquointeserdquo con mafia e camorra egrave la questione dellrsquoincameramento del latifon-do ecclesiastico da parte dello Stato di massoni che perciograve diventano ldquomiscredenti e nemici della chiesardquo ma nel tempo ldquoriservatamenterdquo allevati al seno fino alle piugrave alte espressioni gerarchiche [Paolo VI]) e poi (fino a quando rimangono malavitosi ldquoagrarirdquo che non sforano nei traffici narcotici internazionali) guidate e vettovagliate in cambio di servizi ai vari livelli Non sono lontani gli scandali Sin-dona-Carli-Marcinkus e non sono lontani i tempi in cui soprattutto nei piccoli centri una certa ldquopax mafiosardquo veniva gestita collaborante il parroco (quanto meno si-lente dinanzi alle piugrave efferate stragi) ov-viamente in sintonia col vescovo che ai tempi giagrave doppiogiochista quasi fosse loro irrinunciabile natura si autodefiniva ldquofratello del ducerdquo Non dirograve che il papa sia ldquospregiudicato imbroglionerdquo ma se egli davvero e con intenzione piega ldquobarandordquo la terminolo-gia evangelica al suo ldquoprimatordquo (petrograves=pietra petra= roccia) mi trovo in seria difficoltagrave percheacute lrsquoatte-nuante potrebbe essere data dalla ldquocaduta di qualitagraverdquo tra le fila di questo ldquoalto clerordquo celibe che crudamente omofobo condan-na ma non vede la ldquotrave del suo occhordquo (i

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segretari belli come dei scriveva qualcuno che doveva intendersene) Egrave chiaro poi che rafforzano il danno le bavose asserzioni di certi vaticanisti stri-scianti per lrsquoagognato piatto di lenticchie (avere credito nei palazzi e magari qualche nomina) ma velenosi (razza di vipere) verso i prelati che vengono declassati co-me caduti in disgrazia crsquoegrave in tali pubblici-sti davvero un alto senso della Chiesa Giagrave ldquodue nuovi ratzingeriani in squa-drardquo Che linguaggio osceno che vergo-gna come sono caduti in basso certi ldquoprincipirdquo di romana chiesa a servirsi di ldquogregarirdquo di tale levatura Ma per fortuna la chiesa (caro il nostro don Vincenzo lo sai bene) non egrave ldquosolordquo gerarchia che allo stato resterebbe un ben misero moncone Per tutto il resto umilmente mi sento di rispondere con due espressioni che mi hanno sostenuto e tenuto in linea durante la mia vita io diciottenne qualcuno volle favorirmi ldquoraccomandandomirdquo a un supe-riore Il superiore in mia presenza e senza batter ciglio rispose allrsquointruso guarda che ldquoC si raccomanda da seacuterdquo Io non capii immediatamente lrsquoavevo preso come un rimprovero e invece poi mi venne pazien-temente spiegato che il monsignore aveva voluto esprimere la sua stima non avevo bisogno di raccomandazioni percheacute mi raccomandavo da me per le mie capacitagrave Lrsquoaltro insegnamento mi venne molto piugrave avanti negli anni vicino ai 40 avevo stupi-to per una mia scelta repentina ed inattesa Qualcuno chiese a un ldquoamico saggiordquo se ero stato consigliato da lui questi per la cultura e lrsquoesperienza che aveva accumula-to rispose con parole evangeliche ldquoC ha i suoi annirdquo Anche questa volta stentai a capire pensando che lrsquoamico avesse volu-to ldquolavarsi le manirdquo E invece lrsquoamico da amico aveva ancora aperto credito verso la mia scelta ldquoresponsabilerdquo

E cosigrave ora dinanzi a tante preoccupazio-nihellip io direi che non dobbiamo suonare le trombe dellrsquoallarmi Mio caro Michele (altro interlocutore) se anche il tuo vescovo ha tradito la tua fidu-cia se anche ti ha usato e pugnalato to-gliendo a te per soddisfare il suo tornacon-to ricordati della distruzione di Ninivehellip ldquoSignore se trovo nella cittagrave 10 5hellip un solo giusto tu risparmierai la cittagraverdquo Per-ciograve anche se il vescovo non egrave cristiano tu non entrare nella giungla dei furbi ma con-serva la Fede Te lo auguro con tutta lrsquoani-ma E dopohellip prudente come serpente anche soprattutto con tanti burocrati del loro idolo Invece ricordarci tutti dobbiamo di Gesugrave ldquonon prevarranno Sarograve con voi fino alla finerdquo Che dire allora a don Vincenzo un atto di fiducia e di amore nei confronti di chi nel-la chiesa dovrebbe ldquoservirerdquo in umiltagrave (lavatevi i piedi lrsquoun lrsquoaltro) non puograve tra-dursi in ldquoacriticardquo difesa dellrsquoautoritagrave auto-referente ma in uno sprone Ed allorahellip hanno i loro annihellipche si difendano Il che puograve tradursi in si affrettino a confes-sare dinanzi al popolo di Dio prima che Cristo ritorni a giudicare nella gloriahellip poicheacute ldquotutti i peccati saranno perdonati ma non il peccato contro lo Spiritordquo Con fraterno affetto il vostro

frarsquo Calvino Per la posta di frarsquo Calvi-

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fracalvino

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Lrsquouomo interiore P Paolo Turturro

Sono lrsquouomo che abita nellrsquoanima Vivo una lotta ardua dentro e fuori Piugrave cerco lrsquoessenziale e piugrave mi arricchisco dentro Non ho dualismi dentro me Sono tutto un pezzo Appartengo allrsquoereditagrave del cielo Lrsquouomo interiore che continuamente espe-rimento in me egrave Gesugrave Cristo Anchrsquoio non so cosa pensare e a volte cosa fare Non so cosa voglio Sento il vuoto delle cose este-riori Non so che cosa lo spirito sceglie Avverto che lo spirito mi suggerisce ciograve che devo fare e poi faccio tuttrsquoaltro Gli altri mi impediscono di attuare ciograve che sento dentro Non faccio mai ciograve che vo-glio Voglio ciograve che lo spirito mi suggeri-sce Penso che siano piugrave miei pensieri che di Dio Cosigrave facendo escludo la volontagrave di Dio Non sono piugrave razionale Sono consa-pevole delle cose della terra specie dello spirito Il mistero piugrave grande egrave vivere sulla terra giagrave di divinitagrave Ersquo troppo grande per lrsquouniverso Nellrsquoeucaristia non sento niente eppure il corpo e lrsquoanima si nutrono di divino Non temo lrsquouomo interiore Lrsquouo-mo interiore egrave lrsquouomo nuovo che giagrave vivia-mo per fede In noi lrsquouomo nuovo egrave Cristo stesso Ci nutriamo di Lui ogni giorno nei sacramenti nella sua parola e nellrsquoascolto e conforto degli altri Lrsquoeucaristia egrave lrsquouo-mo nuovo Ringrazio continuamente I miei giorni sono unrsquoofferta perenne Ogni atto buono drsquouomo egrave liturgia che salva e porta a Cristo Lrsquouomo nuovo non rende sterili energie Le energie battesimali fer-mentano in noi e non ostacolano lrsquoazione dello Spirito santo Ogni carisma drsquouomo egrave frutto della sorgente battesimale Mi sto svestendo di dubbi Sono da tempo quasi da sempre nudo di odio e di maldicenze Lrsquoesilio mi ha dato la capacitagrave di rinnovar-mi Il mio esilio egrave divenuto un giardino fluente e ridente di intuizioni e di opere di bene da fare ancora Non cado negli im-

brogli e nelle pesantezze delle ambiguitagrave delle strutture di peccato della nostra so-cietagrave Lrsquouomo vecchio o esteriore mi tiene legato al passato alle lotte del tempo Lrsquouomo nuovo invece mi slancia oltre mi slancia in quei giorni che non riusciamo a intravedere Scrivo giagrave il bene che germo-glia dai virgulti di questo nuovo giardino Scrivo con gli occhi un patto di non guar-dare piugrave il passato di non fermarmi alle cose passate Voglio ancora camminare nello spirito Voglio scoprire il dialogo intellettuale per giungere al dialogo di preghiera e di intimitagrave con Dio Il giardino dellrsquointimitagrave con Dio egrave sempre rigoglioso di accoglienza e di perdono Voglio entra-re nel dialogo trinitario Ho ancora le mie ferite aperte Le ferite sono le chiavi drsquoac-ceso in questo mio giardino Sono ferite dello spirito Mi lacerano e mi insanguini-no dolori Ciograve mi avviene percheacute possa anchrsquoio chiudere le ferite di ogni uomo Affidami le tue le chiuderograve per sempre Ecco te le affido guariscile Sto ricevendo tanto aiuto e solidarietagrave da molte persone E penso che lo Spirito santo non mi aiuti Lo Spirito santo non smarrisce nessuno La sua essenza egrave chiarezza e purezza di intenzioni Il mio spirito si eleva natural-mente a Lui e in Lui non ci possiamo per-dere In questo nuovo giardino non ci sono vie che smarriscono o boscaglie che otte-nebrano cuore e mente Il giardino dello spirito egrave chiaro e limpido Non egrave possibile disorientarsi nello spirito Ersquo vero Ersquo piugrave alto dei cieli Che cosa posso fare Chi puograve arrivare lassugrave Ersquo piugrave profondo degli abissi Percheacute rischiare Ersquo piugrave lungo del-lrsquouniverso Non si arriva mai Ersquo piugrave lungo del pensiero Il nostro finisce Ersquo piugrave larga della luce Ersquo assurdo immergersi dentro Lo Spirito santo egrave coestensivo nel mondo egrave coestensivo nellrsquoanima Lrsquoamore di Cri-sto ci slancia nelle quattro dimensioni co-smiche

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nella larghezza delle vedute nella lunghezza dei progetti nella profonditagrave delle radici nelle altezze degli ideali Come non riesco a comprendere il mio mondo interiore cosigrave non posso conoscere lrsquoaltezza la lunghezza la profonditagrave la larghezza dellrsquoamore di Cristo Trascende la nostra comprensione Conosco tuttavia le coordinate da percorrere per giungere al suo amore si chiamano le beatitudini In questo cammino ho due padri spirituali Giobbe che mi insegna a vivere oltre il dolore oltre le tumefazioni oltre le ossa incenerite Oltre le quattordici mila pecore e oltre i seimila cavalli Paolo che mi spro-fonda nellrsquoamore immenso di Cristo Vivo esercitando negli atti quotidiani le dimen-sioni orizzontali (amore verso lrsquoaltro) e le

dimensioni verticali (amore verso Dio) Sulla bocca della nostra societagrave invece non vi egrave nessuna parola drsquoamore e nessuna risposta allrsquouomo Nasce in me lo sdegno di Eliu e di santrsquoAgostino Sono adirato contro il peccato Sono adirato contro le ingiustizie Sono adirato contro il diavolo Cerco di capire con umiltagrave i segreti dellrsquoa-nima Insegno solo ciograve che non compren-do percheacute dagli altri possa ricevere spie-gazioni che mi aprono nuove ed altre co-noscenze Voglio respirare negli altri il giardino dello Spirito che irriga ogni zolla dellrsquoanima e ogni campo dello spirito di ogni uomo

P Paolo Turturro Da Lettere da Laodicea del 1362006

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dellrsquoappiattimento della chiesa cattolica sulle posizioni USA Ersquo del tutto evidente ai frequentatori del nostro sito che questo giornale non condi-vide alcuna guerra sia quelle promosse da Bush sia quelle di Bin Laden che per noi pari sono Per noi non esistono guerre giu-ste Sono per noi riprovevoli sia le guerre sostenute da Berlusconi e dal suo governo (Iraq e Afghanistan) sia la guerra nei Bal-cani del 1999 sostenuta dallrsquoallora governo DrsquoAlema Siamo fortemente allergici alle guerre a tutte le guerre che consideriamo un crimine contro lrsquoumanitagrave Ma pur esprimendo forti critiche nei con-fronti di tutti i personaggi prima citati nessuno escluso non riusciamo a provare nei confronti di alcuno di essi neppure per quelli da noi piugrave lontani i sentimenti che invece emergono dalla dichiarazione di Shlemon Warduni nei confronti di qualcu-no di cui non egrave certa neppure lrsquoesistenza Pur essendo convinti come dice mons Warduni che ldquo Il Male non puograve regnare e chi lo compie deve riflettere percheacute egrave de-stinato alla sconfittardquo non riusciamo a pensare che la morte di alcuno dei politici che prima indicavamo che pure hanno pesanti responsabilitagrave di gran parte del male oggi esistente nel mondo possa dare ldquonuova fiducia e speranza in un futuro migliorerdquo neacute al singolo paese di cui sono a capo neacute al mondo intero Il ldquomalerdquo che questi uomini in larga parte oggi incarna-no con le dovute differenze non termine-ragrave per incanto con la loro morte Il mondo avragrave un futuro se lrsquointera umanitagrave o quan-to meno la sua grande maggioranza impe-diranno con la nonviolenza a costoro e a chi li sostiene di fare danni di promuovere odio e violenza guerre e distruzioni dellrsquo-ambiente La speranza viene dalla vita non dalla morte di chicchessia Ed infatti alla speranza espressa da mons Warduni gli Stati Uniti hanno risposto con un sec-co ldquoLa guerra continuardquo morte chiama morte altro che speranza per il popolo iracheno Il mondo potrebbe gioire non per la morte di qualcuno dei politici che oggi sostengo-no le guerre ma se uno di questi personag-

gi a cui toccheragrave prima o poi di morire compisse un gesto di pentimento e di mes-sa in discussione radicale del sistema poli-tico economico sociale e religioso da essi sostenuto e promosso La storia dimostra che i dittatori e i guerra-fondai di tutti i tempi non sono mai soli a commettere i loro crimini Essi sono solo il vertice di una piramide costituita da mi-gliaia e migliaia di persone in carne ed ossa unite dallrsquoingordigia elevata a filoso-fia di vita e dal ritenersi dei di questa terra padroni assoluti della vita e della morte degli altri esseri viventi e dellrsquointero uni-verso Ersquo quello che i religiosi chiamano ldquoidolatriardquo che non egrave un peccato personale ma collettivo ed egrave un peccato da cui tut-trsquoinsieme bisogna liberarsi Il mondo avragrave speranza se la grande mag-gioranza per esempio del popolo ameri-cano smetteragrave di sostenere le politiche guerrafondaie del governo Bush e delle aziende militari che lo sostengono e pren-deragrave nelle proprie mani il proprio destino Allo stesso modo ci saragrave speranza per il mondo musulmano ma lo stesso dicasi per tutti i popoli se le popolazioni dei vari paesi islamici saranno in grado con la nonviolenza di impedire a chicchessia di appropriarsi del nome di Dio per promuo-vere guerre ed oppressioni delle popola-zioni con lo scopo di favorire il coloniali-smo sfrenato dei paesi occidentali In Iraq come in tutti i paesi dove crsquoegrave guer-ra ed oggi crsquoegrave ne sono circa 50 in corso la speranza viene dalla cessazione di ogni combattimento dalla eliminazione di ogni strumento di morte per rendere possibile la grande profezia di Isaia laquoForgeranno le loro spade in vomeri le loro lance in falci un popolo non alzeragrave piugrave la spada contro un altro popolo non si eserciteranno piugrave nellrsquoarte della guerraraquo (Isaia 24) Sperare nella morte di qualcuno chiunque esso sia non risolve nulla egrave anzi una di-mostrazione di impotenza egrave il segnale che il male continua a trionfare nelle nostre vite e che protende i suoi tentacoli anche sul futuro dellrsquoumanitagrave

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Bisogna sperare ed operare per la conver-sione di quelli che promuovono odio e guerre Per tali motivi sono importantissime le iniziative come quella lanciata da Code-pink che il nostro giornale sostiene di un digiuno contro la guerra da tenersi il 4 luglio giorno della festa nazionale ameri-cana di fronte a tutti i luoghi che agli U-SA fanno riferimento (ambasciate conso-lati basi militari ecc) Ersquo un modo per fare appello allrsquoumanitagrave che crsquoegrave in ogni essere vivente anche in quello che sembra il piugrave cattivo per risvegliare in essi la re-sponsabilitagrave per la vita di tutti Ersquo quello che nel passato ha fatto per esempio San Francesco andando a parlare con il Sulta-no Ersquo quello che ha fatto ripetutamente in questrsquoultimo anno negli USA Cindy Shee-han madre di un soldato USA morto in Iraq chiedendo di parlare con Bush o an-dando varie volte nelle sedi del Congresso degli Stati Uniti a portare la propria richie-sta di pace e di vita per la cessazione di ogni guerra Basta allora con la cultura della morte questo egrave il messaggio che ogni cristiano dovrebbe riuscire a coniugare in ogni oc-casione della propria vita se vuole rendere concreto quel ldquoregno di Diordquo di cui parla-no i Vangeli In tal senso mons Warduni ha perso unrsquooccasione per indicare una strada diversa al proprio popolo martoriato dalla guerra e sinceramente ce ne dispia-ce Note

[1] Lrsquoagenzia SIR egrave quella ufficiale della Conferenza Episcopale Italiana mentre la MISNA egrave quella di alcuni ordini mis-sionari cattolici

Giovedigrave 08 giugno 2006

Editoriale

Giovani assassini crescono di PEPPE SINI

Sento che alcuni ministri di vari paesi riu-niti in una grande cittarsquo europea dichiarano la loro soddisfazione perchersquo lrsquoesercito statunitense ha commesso una strage nella quale sembra sia stata uccisa anche una persona accusata di essere un terrorista Tra questi ministri che gioiscono non per-chersquo si ersquo assicurato alla giustizia un crimi-nale ma perchersquo ersquo stata commessa una strage sento esservi anche il ministro della Difesa del governo italiano Ministri che gioiscono di un massacro Ministri che si dichiarano compiaciuti non quando si salvano vite umane non quando si impediscono uccisioni non quando si catturano e si processano i criminali e si afferma la legge che protegge le esistenze e invera la convivenza ma quando si ucci-dono esseri umani quando persone accu-sate di essere assassini vengono a loro volta assassinate senza processo e per assassinarle non si esita neppure ad ucci-dere altre persone ancora in unrsquoorgia be-stiale di sangue Quale diabolica perversione ha invaso e divorato lrsquoanima di quei ministri fino a ridurli a persona che plaudono a una stra-ge che traggono piacere da un atto di ter-rorismo quando quella strage quellrsquoatto di terrorismo ersquo compiuto da uno stato E quale scellerato esempio quei signori ministri delle democrazie occidentali stan-no dando al mondo intero Fosse in mio potere manderei i carabinieri ad arrestare il ministro della Difesa italia-no per apologia di reato per istigazione a delinquere per complicitarsquo col terrorismo internazionale Tratto da La nonviolenza egrave in cammino Numero 1321 del 9 giugno 2006

Per contatti con la LA NONVIOLENZA E IN CAMMI-NO Direttore responsabile Peppe Sini Reda-zione strada S Barbara 9E 01100 Vi-terbo tel 0761353532 e-mail nba-wactinit

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Editoriali

Ormai egrave guerra di Cosma Belardo

A proposito della guerra aperta dal Va-ticano contro tutto il movimento GBLT

Ormai egrave guerra Ratzinger Ruini lrsquo Osservatore Romano ed Avvenire hanno dichiarato guerra su tutti i fronti agli omosessuali o meglio a tutto il movi-mento GBLT Guerra che si sposta ineso-rabilmente sul piano politico e dei diritti sanciti dalla Costituzione per ogni cittadi-no Sembra quasi che la politica delle de-stre sia unrsquoappendice del Catechismo della Chiesa cattolica Viene accusato un mini-stro della Repubblica di essere poco catto-lico - io direi poco ossequioso al dictat di Ratzinger - per aver detto che vanno rico-nosciuti anche pubblicamente i diritti delle coppie di fatto e viene detto da un partito di centrodestra quasi a conferma di come si intenda la politica in quella coalizione servire ubbidire mai controbattere alla volontagrave del santo padre come amano chiamare Ratzinger riducendo Dio quasi ad un optional In questi ultimi tempi mi sono arrivati molti inviti a lasciare la Chiesa cattolica addirittura mi sono pervenuti modelli per chiedere di essere sbattezzato quasi come lrsquoappartenere ad una chiesa fosse simile alla militanza in un partito o tifoseria per squadra No non esco dalla Chiesa di cui mi sento parte a pieno titolo non abbando-no la Chiesa Corpo mistico di Cristo di cui sono membro Rimarrograve in essa per combattere per essere allrsquoopposizione per contrastare una gerarchia potente severa dura per molti versi scandalosa rabbiosa contro chi trasgredisce non la legge divina ma la sua legge che non egrave la legge di Cristo Siamo noi cristiani che partendo dal Van-gelo dobbiamo richiamare la gerarchia alla conversione siamo noi Chiesa a dover richiamare il Papa e tutta la sua corte af-fincheacute riscoprano il Vangelo la Veritagrave e lrsquoAmore

Ormai nellrsquoanimo di quanti appartengono alla Curia romana si egrave instaurato una con-dizione di odio di disprezzo per una cate-goria che guarda caso richiama ogni gior-no la sporcizia che esiste tra la stessa gerarchia una sporcizia che egrave ben tenuta nascosta sotto il tappeto di casa Nellrsquoani-mo di Ratzinger dei Ruini dei Pompedda si egrave scatenato il desiderio della punizione ed ancor piugrave il sogno di vedere scomparire lrsquoomosessuale dalla faccia della terra Diritti alle coppie di fatto si purcheacute non siano gay Ecco il discorso del Vaticano che non fa piugrave una questione di sacramen-to di famiglia ma solo di totale chiusu-ra ai milioni di omosessuali che deside-rando di vivere una vita sentimentale equi-librata pulita e magari con la benedizione di Dio si vedono sempre piugrave disprezzati messi al bando come gli untori di manzo-niana memoria Questa gerarchia egrave quanto di piugrave primitivo oscurantista che la storia dopo lrsquoindimenticabile periodo dellrsquoinqui-sizione possa ricordare egrave ingiusta arro-gante presuntuosa fomentatrice di odio di omofobia sessuofobia e razzismo Una sola cosa le manca e certamente soffre per tale mancanza il potere di vita e di morte per il peccatore Il potere di poterci lincia-re E dire che pensavamo che lrsquointegralismo religioso fanatico ed antievangelico fosse solo quello di Khomeini Come vogliamo chiamare lrsquointervento di un pontefice che anzicheacute rivolgersi alle coscienze del popolo di cui dovrebbe esse-re guida si rivolge al Legislatore quasi dicendogli cosa debba o non debba fare Come considerare un presidente della CEI che in ogni suo intervento viola la laicitagrave dello Stato Italiano e ciograve che fanno i ve-scovi ed i cardinali nelle rispettive diocesi che sembrano sempre piugrave veri e propri feudi Questi potenti della Chiesa di Cristo sono violenti contro coloro che non si sottopon-gono ai loro voleri basti pensare ad alcuni documenti di Ratzinger quando ancora non era papa E sufficiente leggere i giornali di questi ultimi giorni per capire quale sia il sentimento di chi dovrebbe incarnare lrsquoa-

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more di Cristo per ciascun o di noi per capire a quale deriva siamo arrivati Uscire dalla Chiesa Mai Ci resto ma da dissidente da cristiano cattolico che non accetta quanto viene detto e fatto da chi nega Cristo tutti i giorni con le parole con le azioni con le omissioni con lo stile di vita Sono e resto cristiano cattolico sere-no e certo dellrsquoamore di Dio che non misu-ra la mia statura morale la mia condizione di figlio bisognoso del suo infinito amore dallrsquouso che faccio del mio orientamento sessuale Resto in questa Chiesa percheacute egrave la Chiesa di Cristo e non del paparesto percheacute voglio sperare in una conversione di coloro che oggi volentieri ci mandereb-bero al rogo percheacute voglio sperare in un ritorno alla Chiesa primitiva alla Chiesa di tutti in cui non basta ad un papa affac-ciarsi da una finestra ed invitare migliaia di persone a prodigarsi per la moltitudine di bambini che muore di fame di malattia senza svestirsi dei privilegi delle immense ricchezze degli agi che caratterizzano la sua esistenza Ersquo vergognoso egrave scandalo-so egrave un vero rinnegare Cristo crocifigger-lo quotidianamente Del resto Vico ci ricorda come la storia si ripete corsi e ricorsi storici Chi condannograve Cristo a morte Il popolo ma solo dopo che a pronunciare la sentenza era stato il sinedrio Chi ha stravolto il volto di Dio oggi Chi ha stravolto il suo messaggio Chi uccide quotidianamente il Cristo del Vangelo La risposta per un cristiano onesto non becero non bigotto dovrebbe essere piugrave che scontata Come egrave possibile che per questa gente lrsquounico vero orrendo peccato da persegui-re con ogni mezzo sia il peccato contro la castitagrave Ma il primo comandamento di Gesugrave non egrave forse stato Amatevi come io vi ho ama-to magari fino alla morte Non ha detto Ama il tuo nemico E quante parole quanti discorsi questi potenti della Chiesa spendono su queste parole di Cristo Pochissime percheacute impe-gnati a lottare contro quanti vivono il pro-prio orientamento sessuale secondo la loro

reale natura contro chi vuole dare ordine serenitagrave stabilitagrave visibilitagrave legalitagrave al pro-prio essere gay e magari alla sua unione di fatto che non rappresenta assolutamente una negazione della famiglia ne un atten-tato a tale istituzione Impegnata ad arraf-farsi lrsquo8 per mille e non certo solo in favo-re dei fratelli che muoiono di fame Basta vedere lo sfarzo in cui trascorrono le loro giornate Sono ben altri i modelli sociali e percheacute no religiosi la cui ricaduta sulla famiglia egrave estremamente dannosa direi esiziale e contro cui nulla viene detto e fatto In questa Chiesa non crsquoegrave limite alla man-canza di misericordia Anzi direi che tale parola egrave intesa solo ed esclusivamente nel suo valore astratto Se facciamo un riscontro storico ci rendia-mo conto di come la Sinagoga non ebbe compassione di Cristo e lo offrigrave vittima al Padre ma questo non fu un fatto isolato molti nella storia sono stati sacrificati dalla stessa Chiesa di appartenenza quasi a rea-lizzare le parole di Cristo Verragrave lrsquoora in cui chiunque vi uccideragrave crederagrave di rende-re culto a Dio (Gv 162) E allora di che meravigliarci Oggi 23 maggio anno 2006 dalla venuta di Gesugrave il Vangelo quello non di Ratzinger ma di Cristo an-cora non egrave entrato nelle vene della gerar-chia che pretende di governare con rispet-tabile autoritagrave la Chiesa di Dio Tocca a noi cristiani ridare al Volto di Dio la sua vera identitagrave e ciograve non vuole dire relativismo anzi il contrario Ridare a Dio il Suo vero volto significa scegliere un percorso difficile ed irto si-gnifica mettersi in discussione ed in gioco ogni giorno ogni momento Il relativismo lo trovo proprio in chi vor-rebbe combatterlo assurditagrave della vita Cosa significa vivere il Vangelo secondo il proprio punto di vista e non secondo il suo vero reale autentico dettato Non egrave forse relativismo questo A me come cristiano interessa non quanto dice Ratzinger ma quanto ha detto Gesugrave e tendo con ogni sforzo non sempre con successo di fare ciograve che ha fatto Lui Tra una legge del papa che mette fuori porta

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che esclude e mostra compassione per un omosessuale io scelgo la legge di Gesugrave che perdona lrsquoadultera la prostituta il pubblicano che sceglie gli ultimi che si fa ultimo che conosce le piugrave basse miserie dellrsquouomo per aiutarlo a risalire e ricon-quistare la dignitagrave di figlio di Dio quella dignitagrave persa che Egli egrave venuto a recupera-re Non voglio si pensi che mio intento sia quello di mescolare le carte Quanto detto nasce da una mia piena e totale convinzio-ne sostenuta da un ragionamento logico che comunque egrave suscettibile di critica Ogni uomo egrave opera delle mani di Dio e proprio percheacute opera di un Artista perfetto non puograve presentare difetti di fabbrica Se non ho scelto il mio orientamento come non lo sceglie lrsquoetero dovrsquoegrave la colpa Sap-piamo tutti che per esserci colpa occorra che ci sia reato Nel caso di quanti appar-tengono alla realtagrave GBLT non vi egrave alcuna colpa se non quando si fa un uso lussurio-so del proprio orientamento sessuale ma questo appartiene alla morale in genere e non solo alla realtagrave gay

Noi cristiani dobbiamo a dispetto del ma-le che ci viene fatto riscoprire la miseri-cordia la capacitagrave di perdonare che co-munque non significa dovere accettare supinamente tutto quanto detto e fatto dal-la curia romana Dobbiamo invitare il Pa-pa i vescovi fino allrsquoultimo sacerdote a dialogare con fraterno amore a perdonare a non inveire contro tutti noi ad aprirci le braccia sullrsquoesempio di Cristo Se conti-nueranno su questa strada di totale chiusu-ra di intromissione nelle faccende politi-che di casa nostra offendendo la laicitagrave dello Stato e condizionandola ai propri interessi se continueranno a fare dei distinguo nellrsquoamare si troveranno un giorno se ne avranno tempo a chiedere perdono anche a noi tutti che quotidiana-mente sperimentiamo sulla nostra pelle il loro disprezzo

Cosma Belardo Fondatore della Mailing List Amare col cuore di Dio - Omosessuali ecu-

menici in cammino martedigrave 23 maggio 2006

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Editoriale

ForzahellipGhana di don Vitaliano Della Sala

httpwwwdonvitalianoit Ho sempre ldquoodiatordquo il calcio sono infatti convinto che serve quasi esclusivamente come controllo sociale gli stadi moderni come gli anfiteatri romani i calciatori co-me i gladiatori il pubblicohellipegrave sempre lo stesso Panem et circenses diceva Giove-nale pane e spettacoli al circo per tenere buona la plebe dei suburbi il calcio e tutto quello gli ruota intorno per tenere buoni precari disoccupati sottopagati frustrati stressati depressi scontenti delle tante ldquoperiferierdquo reali e sociali Eppure da qualche anno sono presidente di una squadra dilettantistica di calcio la ldquoS S C SantrsquoAngelo a Scalardquo che gioca in II categoria In un paese piccolo come quello dove sono stato parroco e dove vi-vo il calcio egrave lrsquounico momento di aggre-gazione e di crescita per i ragazzi In questi giorni il calcio egrave al centro del dibattito nazionale e non solo per i prossi-mi mondiali ma soprattutto per ldquocalciopolirdquo lo scandalo delle partite truc-cate e vendute lo squallore di dirigenti disonesti e scrocconi i fiumi di danaro sperperato Di calcio si parla si discute si accusa si lanciano allarmi qualcuno dice che il calcio egrave tutto un imbroglio egrave sullrsquoor-lo del fallimento del crollo finanziario inevitabile qualche altro lo difende a spa-da tratta Chi crede nei valori fondamentali dello sport - passione abnegazione spirito di sacrificio sana competizione - si rallegra si illude e dice forse egrave arrivato il nostro momento Il momento ad esempio dei tantissimi volontari che con tanta forza e dignitagrave impiegano il proprio tempo gratui-tamente sui numerosi e polverosi campi del calcio dilettantistico italiano Il calcio e piugrave in generale lo sport dilettantistico rappresenta la forza di base del movimento sportivo del nostro Paese caratterizzato da

una profonda partecipazione democratica e autogestione che rendono il nostro model-lo unico a livello mondiale Dopo ldquocalciopolirdquo questi ldquomalatirdquo del calcio che fanno sacrifici enormi per permettere a dei ragazzi di sognare ancora correndo dietro ad un pallone cominciano a pensare che drsquoora in avanti saragrave piugrave facile occuparsi del calcio cosiddetto ldquominorerdquo Io sono pessimista Penso che ben presto lrsquoottimismo lrsquoentusiasmo le speranze che le cose possano finalmente cambiare nel calcio lasceranno il posto allrsquoamarezza allo sconforto alla sconfitta E saremo alle solite hanno allarmato il Paese ci hanno fatto lezioncine su come ldquomoralizzare chi governa il calciordquo hanno messo sotto in-chiesta qualcuno che sono pronto a scom-mettere ne usciragrave immacolato e richiama-to i Presidenti delle societagrave di calcio a te-ner drsquoocchio i bilanci invece si continue-ragrave con il solito andazzo e si continueranno a buttar via fior di milioni di euro per comprare calciatori famosi Tutto questo alla faccia della ldquomoralizzazione del cal-ciordquo E con tanto di faccia tosta si conti-nueranno a chiedere lucrosi finanziamenti al governo per non far morire lo sport piugrave seguito in Italia I dirigenti nazionali e i giornalisti al loro servizio riprenderanno a raccontarci che il calcio professionistico egrave quello che conta egrave quotato in borsa egrave una societagrave per azioni dai contratti milionari egrave quello delle TV a pagamento insomma egrave unrsquoaltra cosa un calcio secondo me lontano dal calcio vero quello che si gioca arrangiandosi per strada o per i piugrave fortunati sugli sganghe-rati campi comunali e parrocchiali il cal-cio delle autotassazioni per pagare lrsquoiscri-zione delle collette per saldare il conto della lavanderia In questi giorni insieme ai dirigenti della squadra di cui sono presidente abbiamo chiuso i risicati conti del campionato appe-na concluso e stiamo cominciando a pen-sare al prossimo Dovremo racimolare i soldi per lrsquoesosissima iscrizione al cam-pionato una colletta tra i simpatizzanti forse un aiutino dalla parrocchia il Comu-ne che a malincuore mette gratuitamente

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a disposizione le strutture sportive E poi si dovranno organizzare le trasferte si dovragrave reperire una divisa nuova e pensare a come pagare le altre spese per il prossi-mo anno Qualcuno ci consiglieragrave di ricor-rere a qualche sponsor ma chi puograve spon-sorizzarci in un paese di 700 abitanti con due salumerie e un bar come uniche attivi-tagrave ldquoimprenditorialirdquo Il pessimismo aumenta ogni anno e ti vie-ne da pensare che non si puograve permettere che i ragazzi non abbiano nemmeno piugrave la possibilitagrave di sognare dopo il calcio a pa-gamento in TV dopo gli aumenti dei bi-glietti della partita allo stadio tolgono loro anche la partita la domenica nel piccolo e polveroso campetto di calcio un campo sportivo di merda ma pur sempre il nostro campo sportivo In un paese privo di qual-siasi altra struttura sportiva il campo di calcio rappresenta il punto riferimento per tanti giovani e meno giovani che li porta via dalle tentazioni della strada e della noia che offre uno ldquosfogordquo e uno ldquosvagordquo sani E pensare che alle assemblee dei comitati sportivi nazionali e regionali e delle fede-razioni ci raccontano ancora la barzelletta del dilettantismo della solidarietagrave dellrsquoas-sociazionismo ldquoonlusrdquo dellrsquoimportante funzione sociale da noi svolta E non solo poi vieni a sapere anche che il presidente della Lega Nazionale Dilettanti ed i presi-denti dei Comitati Regionali della Federa-zione Italiana Gioco Calcio si sono attri-buiti uno stipendio dellrsquoordine di circa 100 mila euro annui per il primo e 25 mila euro per i secondi cosigrave alla faccia del dilettantismo arrotondano stipendio eo pensioni Allora lo scetticismo diventa vera e propria ldquoincazzaturardquo E ci si do-manda come devono sopravvivere le so-cietagrave minori Con quali soldi si deve con-cretizzare un dignitoso settore giovanile Come coprire le enormi spese E percheacute continuare a finanziare la struttura elefan-tiaca della Lega Nazionale Dilettanti che sembra interessata solo al numero di socie-tagrave iscritte ai vari campionati e alle loro quote di iscrizione senza darti nessun ser-vizi in cambio

Durante i prossimi 25 giorni moltissimi italiani saranno incollati agli schermi tele-visivi per seguire i mondiali di calcio ma non potranno fare a meno di pensare a ldquocalciopolirdquo i tifosi degli azzurri spero non dimentichino il campionato italiano falsato le partite truccate gli scudetti de-cisi a tavolino a inizio campionato il mer-cato degli arbitri comprati e venduti i con-tratti milionari dei calciatori i fan del cal-cio non dovranno dimenticarsi dello schifo nel quale sguazza il circo calcistico italia-no spesso con la complicitagrave e la copertura di tanti E chi ci dice che i mondiali di calcio non navighino nello stesso squallore Basti solo pensare ai miliardi che ruotano attor-no a questo evento e ricordare alcuni arbi-traggi almeno discutibili degli scorsi mondiali in Corea-Giappone Chi ama lo sport non puograve restarsene indifferente pen-sando che spesso questo viene gestito da veri delinquenti e da affaristi disonesti che nulla hanno a che fare con lrsquoagonismo sportivo non puograve non indignarsi vedendo la gioia per il bel gioco delle squadre offu-scata dagli interrogatori ai quali Borrelli sta sottoponendo dirigenti sportivi e cal-ciatori Saragrave per questo e percheacute io rifiuto di omo-logarmi alla maggioranza ma piugrave ancora percheacute non tollero di essere preso per fesso da chi propone un moderno Panem et cir-censes per tenerci buonihellipio comincerograve a seguire i mondiali di calcio tifando per la squadra del Ghana sperando che qualcuno ancora sogni e giochi un calcio corretto e genuino SantrsquoAngelo a Scala (Av) 12 giugno 2006 don Vitaliano Della Sala (347 3679191) presidente della ldquoS S C SANTrsquoANGE-LO A SCALArdquo httpwwwdonvitalianoit Lunedigrave 12 giugno 2006

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Editoriale

Afghanistan che fare

di Sergio Paronetto

Ringraziamo Sergio Paronetto[paxchristi_paronettoyahoocom]

per questo intervento Leggo dellrsquoipotesi di mandare piugrave soldati in Afghanistan Secondo il generale Trica-rico capo di stato maggiore dellrsquoaeronau-tica sei aerei Amx sono pronti a partire Lrsquoidea mi sembra non solo incoerente con il programma dellrsquoUnione ma anche del tutto controproducente proprio ai fini della lotta al terrorismo e del ripristino della democrazia Sono giagrave passati cinque anni dallrsquointer-vento militare Pochissimi ricordano le morti civili Solo nei primi tre mesi dellrsquointervento (7 otto-bre 2001-16 gennaio 2002) i civili uccisi gli effetti collaterali sono stati 3800 (inchiesta Marc Herold Universitagrave del New Hampshire) Ogni settimana aumen-tano gli attentati e i morti sia tra i soldati occidentali sia tra i civili afgani Cosa stiamo difendendo realmente in Af-ghanistan Proteggiamo la permanente sottomissione delle donne Secondo il Rapporto 2005 di Amnesty International esse hanno continuato a subire livelli di violenza sistematica e dif-fusa e discriminazioni sia in ambito pub-blico che privato Sosteniamo la mancan-za di libertagrave religiosa tanto sbandierata come regola fondamentale della democra-zia La vicenda di Abdul Rahaman lrsquoapostata afgano che stava per essere condannato a morte per la sua conversione al cristianesimo egrave emblematica di una situazione diffusa Per quanto tempo dovremo rimanere in forme militari Al di lagrave dellrsquoapprezzato (si dice) compor-tamento individuale dei nostri soldati bi-

sogna saper vedere la cruda realtagrave dei fatti Ci interessa prevenire la tossicodipenden-za nel mondo in Italia e colpire i mercanti di morte Allora bisogna dolorosamente ma lucidamente ammettere che al di lagrave delle intenzioni i soldati sono alleati dei signori della guerra padroni del commercio dellrsquooppio che stanno guada-gnando cifre colossali Il narcotraffico dichiara lrsquoUfficio Anti-droga dellrsquoONU egrave la fonte principale del-lrsquoinstabilitagrave e del terrorismo Ci sta a cuo-re la lotta allrsquoeroina ottenuta con lrsquooppio afgano che uccide molti giovani Il giro afgano drsquoaffari osserva Luciano Bertozzi (Rocca n 11 2006) egrave stimabile in 23 miliardi di dollari che sono reinvestiti nel-le armi e nel pagamento dei combattenti in una spirale perversa che promette sem-pre maggiori sofferenze Ersquo certamente piugrave produttivo investire risorse per la risoluzione di alcuni proble-mi economici e sociali e attivare unrsquoampia rete di solidarietagrave e di cooperazione legata alle Nazioni Unite alla Comunitagrave europea e allrsquoiniziativa internazionale Uno degli obiettivi prioritari egrave quello di sminare il paese uno dei piugrave a rischio nel mondo Mi sembra urgente riprendere la Campagna per la messa al bando delle mine mettendo a fuoco lrsquoobiettivo dello sminamento e della riabilitazione delle numerose vittime colpite da queste armi di distruzione di massa che uccidono o muti-lano dopo ogni guerra per moltissimi anni tantissime persone Penso non solo allrsquoAf-ghanistan ma anche al Sudan e al Corno drsquoAfrica alla Cambogia e allrsquoAngola Un impegno umanitario di lunga durata Una vera grande missione di pace Unrsquoazione solidale legata alla guarigione di immense ferite alla riconciliazione tra le persone e i popoli alla difesa e alla cura della vita di ogni vita sempre e ovunque Verona 150606 Sergio Paronetto

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Editoriale Il Papa e Dio

di Giovanni Sarubbi Ieri abbiamo ricevuto alcune lettere sul discorso di Benedetto XVI nel campo di sterminio di Aushwitz di domenica 28 maggio scorso Ne riportiamo alcune La prima egrave di don Aldo Antonelli che cosigrave scrive Antonio Tognoni mi scrive ASCOLTAMI DON ALDO UN PAPA TE-OLOGO DI GRAN-CLASSE CHE DI FRONTE AD AUSWITZ SI CHIEDE PER-CHErsquo DIO HA TACIUTO FORSE DI DIO NE SA POCO E MALE SPIACENTE PER LUI CARI SALUTI ANTONIO Gli ho risposto in questi termini Hai ragione caro Antonio Da anni mi affatico e mi arrovello il cer-vello per far passare nella coscienza dei credenti un principio elementarissimo della fede NON SCARICARE SU DIO LE NOSTRE RESPONSABILITArsquo Ora ci si mette anche il papa a remare contro Ed allora prendo lezione da Epicuro che ebbe a scrivere Non egrave irreligioso chi rinnega gli dei del volgo ma chi le opinio-ni del volgo applica agli dei Non ho parole Aldo Antonelli La seconda egrave dellrsquoamica scrittrice Hagravento (httpwwwhantoit) che cosigrave scrive Durante la visita al campo di concentra-mento di Auschwitz il Papa ha detto ldquoDovrsquoera Dio Percheacute Dio ha taciutordquo Propongo umilmente la probabile risposta di ciograve che siamo abituati a chiamare Dio Egli forse risponderebbe ldquoNon ho taciuto Il problema egrave che gli Umani ovvero gli Animali con due zampe

rilasciate sui fianchi sono ancora sordirdquo Per concludere uomini illustri hanno lrsquo-obbligo dopo essersi porti od aver porto lrsquoanzidetta domanda di soggiungere subi-to una risposta anche una semplice ipote-sihellip Cordialitagrave Hagravento Condividiamo in pieno le riflessioni e lo sconforto sia di don Aldo che di Hagravento Questo voler scaricare su Dio le responsa-bilitagrave che sono tutte umane egrave un vizio vec-chio come il mondo Lo ritroviamo nella Bibbia ad esempio nel racconto della cacciata dal paradiso terreste Sia Adamo che Eva giocano a scaricare su qualcun altro le proprie responsabilitagrave Adamo le scarica su Dio dicendogli laquoLa donna che tu mi hai posta accanto mi ha dato dellrsquoal-bero e io ne ho mangiatoraquo (Gen 312) Eva le scarica sul serpente ma in realtagrave su Dio stesso percheacute laquoIl serpente era la piugrave astuta di tutte le bestie selvatiche fatte dal Signo-re Dioraquo (Gen 31) Stupisce che un fine teologo come viene descritto di solito Benedetto XVI cada in un errore cosigrave grave che neppure un par-roco di campagna commetterebbe Stupi-sce per le poche battute sbrigative dedicate allrsquoargomento che non si legano in alcun modo alla riflessione sul cosiddetto ldquosilenzio di Diordquo di tuttrsquoaltro spessore che da oltre trentadue secoli accompagna lrsquoebraismo (vedi articolo di rav di Ric-cardo Di Segni nella sezione ebraismo sul nostro sito) Sulla questione della Shoha poi le re-sponsabilitagrave delle chiese cristiane di tutte nessuna esclusa sono gravi ed arcinote Basterebbe leggere il libro di Goldenha-gen laquoI volenterosi carnefici di Hitlerraquo per rendersene conto oppure la tabella ripor-tata a pag 268-269 del libro di Hans Kuumlng dal titolo Ebraismo passato presente futu-ro BUR saggi 1991 allrsquointerno di un capi-tolo dal titolo significativo Il fatale anti-semitismo di un cattolico Adolf Hitler Ma come con ricordare quello che il Papato ha fatto per secoli contro gli ebrei Ricordia-

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mo ad esempio Papa Paolo IV al secolo cardinale Pietro Caraffa che egrave stato Papa nel 1555 in piena Controriforma Egli egrave stato il piugrave feroce e accanito persecutore degli Ebrei e degli eretici in genere A lui si deve nel 1542 quando era ancora cardi-nale lrsquoistituzione a Roma del Tribunale del SantrsquoUffizio quello dei roghi degli eretici o degli omosessuali o piugrave sempli-cemente di tutti coloro che si opponevano al potere temporale dei papi A lui si deve lrsquoistituzione dei ghetti per gli ebrei A lui si deve tutto quanto di peggio egrave esistito in termini di antisemitismo Basti pensare che la stella gialla cucita addosso agli e-brei rinchiusi nei campi di sterminio nazi-sti era proprio quella da lui ideata nel 155-5 Come non ricordare che nella liturgia cat-tolica del venerdigrave santo fino al Concilio Vaticano II si pregava per i ldquoperfidi e-breirdquo E come dimenticare infine lrsquoorren-do libro di Lutero contro gli ebrei usato a piene mani dalla propaganda nazista per ottenere il consenso dei protestanti tede-schi alla politica del Terzo reich Lrsquointervento del Papa ad Auschwitz in realtagrave fa emergere in modo inequivocabile la volontagrave di rimozione delle responsabili-

tagrave delle chiese cristiane nei confronti dellrsquo-antisemitismo Volontagrave di rimozione che si puograve trovare ecumenicamente sia fra i cat-tolici che fra i protestanti e che si manife-sta di solito con lrsquoesaltazione di quanti cattolici o protestanti sono morti nei cam-pi di sterminio Si usano i nomi per esem-pio di Edit Stein o di Dietrich Boneffer per coprire le responsabilitagrave delle chiese che nella loro grande maggioranza soste-nevano il nazismo Si dimentica di dire ad esempio che Dietrich Boneffer aveva at-torno a se uno sparuto gruppo di pastori protestanti Sarebbe stato interessante che un papa tedesco rispondesse ad alcune domande precise Percheacute ad esempio la chiesa cat-tolica firmograve il concordato con Hitler Do-manda analoga si potrebbe rivolgere alle chiese protestanti Percheacute ad esempio i pastori protestanti giurarono fedeltagrave ad Hitler nel giorno del suo genetliaco Si preferisce cosigrave porre domande a Dio per evitare di dare le risposte che competono allrsquouomo Trionfa cosigrave la menzogna E quando la menzogna viene venduta per veritagrave e la veritagrave per menzogna la guerra egrave dietro lrsquoangolo Martedigrave 30 maggio 2006

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Caro Benedetto eacute inutile che tu chieda a Dio percheacute ad Auscwitz ha taciuto percheacute non eacute intervenuto a fermare la tremenda catena di montaggio dellrsquoassassinio e della morte Il Dio dellrsquoAlleanza il Dio religioso onni-potente e buono non puograve reggere Au-scwitz La Sua bontagrave avrebbe innescato lrsquoonnipotenza e le preghiere delle future vittime avrebbero trovato ascolto e rispo-sta positiva Ma Dio e ce lrsquoha detto Gesugrave cioegrave Lui stesso fattosi carne non eacute fatto cosigrave e la tua domanda oltre che inutile eacute rivelatrice che tu sei rimasto fermo al Dio dellrsquo Alleanza e non conosci ancora il Padre buono ma non onnipotente rivela-toci dal Figlio Questrsquoultimo ti avrebbe risposto che a tacere non era stato Lui che a non interve-nire non era stato Lui la cui Parola si fece carne ed abitograve fra noi A tacere a non intervenire siamo stati noi uomini sarebbe bastato al primo comizio di Hitler valutati i contenuti dei suoi enun-ciati chiamare la guardia medica di qual-che ospedale psichiatrico far intervenire due infermieri in camice bianco e la storia del mondo avrebbe potuto prendere una piega diversa I tedeschi invece e fra essi i cristiani e fra essi i cattolici si alzarono in piedi ad applaudire e divennero le mani del progetto maligno Gesugrave come dicevo non ha taciuto ma ha giagrave parlato e si eacute lasciato assassinare dai sacerdoti del Dio religioso pur di farci capire che se lrsquoAmore non viene incarnato da noi se manca il ldquosirdquo dato che noi sia-mo le mani del Suo amore per noi e la condanna della ricchezza dellrsquoaccumulo privato dato che i terminali di dio-condivisione cioegrave noi non possono non vivere la cultura del necessario e la condi-visione con amore

Saragrave molto difficile allora per una guida cieca riuscire a fare aprire gli occhi di coloro che sono guerci E poi nella tua visita al campo di stermi-nio crsquoegrave stata unrsquoaltra cosa che ho trovato tragicamente ingiusta ad Auscwitz egrave piugrave che necessario egrave ineludibile andare nella Veritagrave altrimenti non solo si offende la memoria dello sterminato dolore delle vittime ma anche si lasciano i cancelli aperti ad Auscwitz futurihellip E la Veritagrave sono anche le enormi responsa-bilitagrave dei cattolici tedeschi se il potere fu affidato al piugrave schifoso gruppo di criminali assassini che lrsquoEuropa dalle presunte ldquoradici cristianerdquo abbia mai partorito Sa-rebbe quindi stato necessario un ldquomea cul-pardquo tanto determinato caro Benedetto da toglierti il coraggio di varcare il cancello E se fosse vero che i criminali nazisti vole-vano annientare gli Ebrei per poter cancel-lare anche il cristianesimo allora mi devi spiegare anche il percheacute i cattolici tedeschi votarono per loro percheacute sciolsero il loro partito in quello nazista percheacute il Vaticano fece un concordato con loro percheacute essi insieme a tutte le altre forze reazionarie affidarono al loro capo ad Hitler i pieni poteri pur sapendo bene (il Mein kampf eacute del 1923) qual era il suo ldquoevangelicordquo pro-gramma politico lrsquoaffermazione dei piugrave forti la razza ariana e lrsquoeliminazione di tutti i ldquodiversirdquo percheacute impuri Quindi caro Benedetto sarebbe stato me-glio evitare la profanazione chiedendo un perdono nella Veritagrave Il rimanere al di qua del cancello poi for-se ti avrebbe potuto offrire una preziosa opportunitagrave Forse il filo spinato la barrie-ra fra gli oppressori e gli oppressi di quel tragico momento storico ti avrebbe potuto far aprire gli occhi sullrsquoAuscwitz di oggi sulla tragica divisione fra Nord e Sud del

ldquoUna domanda inutilehellip una domanda rivelatricerdquo

di Mario Mariotti Ancora su Benedetto XVI e la shoah

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mondo su quei meccanismi strutturali capitalismo privato e mercato e su quella cultura soggettiva (ricco eacute bello ed anche buono) che lasciano morire 30000 piccini ogni giorno per miseria sfruttamento ed omissione di solidarietagrave negando alle pic-cole vite anche uno spicciolo mentre le guerre di aggressione quelle per procura e quelle preventive bruciano enormi quantitagrave di risorse usate non per servire ma per soffocare la vita Ma su questo su questa tua eventuale rinascita anche se vecchio non ho sentito parola ecco il silenzio ec-co la mancanza di profezia piugrave pesante del piugrave pesante macignohellip Eacute proprio vero la Veritagrave in bocca ai ricchi non ci puograve proprio stare E quando essi La accalappiano la loro condizione La nega essi sono la controtestimonianza di Lei Chi conoscesse Dio e parlasse con Lui entrerebbe in comunione con Lui Ric-chezza e potere allora si dissolverebbero e avremmo la eco dellrsquoesperienza di libertagrave e di amore di Francesco drsquoAssisi Caro Benedetto prova a riflettere ti vuoi porre come guida spirituale e sei ben ac-cetto sia al Tempio che allrsquoImpero Pensa alla fine che Qualcuno fa fare a chi non sa neacute di carne e neacute di pesce Lrsquoincarnazione del Verbo col tuo contribu-to continua ad attendere e gli Auscwitz di ieri e di oggi resteranno anche domani mentre il servizio a Mammona al Beati i ricchi travestito da Dio cristiano nelle preghiere e nelle pratiche religiose ci mantiene nella tragica alienazione di colo-ro che rifiutano la prassi della condivisio-ne e si aggrappano in buona o cattiva fe-de al verbo ldquocredererdquohellip Mario Mariotti - 10 giugno 2006

Poesia Gabriel Impaglione

Argentina Tratto da Carte di Sardinia

Il vento egrave un fiume perduto Scorre notturno la sua multitu-dine minuta Crsquoegrave unrsquoora fragile luna di pane lontana da un bambino Nelle gemme la tua carezza len-ta e marzo nellrsquoisola Tu vieni come il giorno che na-sce a parlarmi della vita e marzo nella patria lontana Lagrave le ferite sono calli in tumulto e il vento donna mia marcia in silenzio tristementehellip corteo di volti e parole Persistente ondeggigraveo di memo-rie Mai Piugrave nel suo eco ingovernabile

Da Isola Nera 134 Casa di poesia e letteratura egrave uno spazio di libertagrave e di

bellezza per un mondo di libertagrave e bellez-za che si costruisce in una cultura di

pace Direzione Giovanna Mulas - Coor-dinazione Gabriel Impaglione Giugno

2006 - Lanusei Sardegna mulasgiovvannahotmailcom

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il dialogo - Periodico di Monteforte Irpino Anno 11 n 6 del 30-6-2006 16

Nel 60deg anniversario della nascita della Repubblica italiana e dellrsquoAssemblea Co-stituente lrsquoAvvenire (il giornale dei vesco-vi della Chiesa cattolico-romana) lo ha commentato con un ldquoeditorialerdquo di Giuse-pe Anzani titolato (molto pertinentemen-te) ldquoPrimato della persona La repubbli-ca in noirdquo (02 giugno 2006) in cui si ra-giona in particolar modo degli articoli 2 e 3 del Patto dei nostri rsquoPadrirsquo e delle nostre rsquoMadrirsquo Costituenti Salvo qualche rsquobattutarsquo ambigua come quando si scrive e si sostiene che ldquoil bari-centro dellrsquoequilibrio resta il primato della persona umana di cui egrave matrice la cultura cattolicardquo - dove non si comprende se si parla della cultura universale di tutto il genere umano o della cultura che si richia-ma alla particolare istituzione che si chia-ma Chiesa rsquocattolicarsquo (un porsquo come se si parlasse in nome dellrsquoItalia e qualcuno chiedesse scusa ma parli come italiano o come esponente di un partito che si chiama ldquoforzahellipItaliardquo) - il discorso egrave tuttavia per lo piugrave accettabilehellip Premesso questo si puograve certamente condi-videre quanto viene sostenuto alla fine dellrsquoeditoriale relativamente al ldquodiritto alla vitardquo (ldquoesso sta in cima al catalogo rsquoapertorsquo dellrsquoarticolo 2 sta in cima alla promessa irretrattabile dellrsquoart 3rdquo) e alla necessitagrave di una responsabile attenzione verso di essa (ldquoNon declini mai la difesa della vita senza di essa egrave la Repubblica che declinardquo) Ma detto questo lrsquoambigui-tagrave immediatamente ritorna e sollecita a riporsi forti interrogativi su che cosa stia sostenendo chi ha scritto quanto ha scritto e da dove e in nome di Chi parla Parla un uomo che parla con se stesso e con un altro cittadino o con unrsquoaltra cittadina come un italiano comune (- universale cattolico) o come un esponente del partito rsquocomunersquo (rsquouniversalersquo rsquocattolicorsquo) O

ancora come un cittadino di un partito che dialoga col cittadino o con la cittadina di un altro partito per discutere e decidere su quali decisioni prendere per meglio segui-re lrsquoindicazione della Costituzione della Legge dei nostri rsquoPadrirsquo e delle nostre rsquoMadrirsquo che ci ha fatti - e invita a volerci - uomini liberi e donne libere cittadini-sovrani e cittadine-sovrane Nonostante tante sollecitazioni a sciogliere i nodi e chiarirsi le idee da ogni parte - dentro e fuori le istituzioni cattoliche crsquoegrave ancora molta confusione nel cielo del par-tito rsquocattolicorsquo italiano non hanno affatto ben capito neacute la unitagrave-distinzione tra la ldquoBibbia civilerdquo e la ldquoBibbia religiosardquo neacute tantomeno la radicale differenza che corre tra ldquoDiordquo e ldquoMammonardquo o che egrave lo stesso tra la Legge del Faraone o del Vitello drsquoo-ro e la Legge di Mosegrave E non hanno an-cora ben-capito che Repubblica dentro di noi hellip non significa affatto Monarchia o Repubblica rsquocattolicarsquo neacute dentro neacute fuori di noi e nemmeno Repubblica delle banane in noi o fuori di noi Il messaggio del patto costituzionale come quello del patto eu-angelico hellipe della montagna egrave ben-altro La Costituzione egrave - ripetiamo come ha detto e testimoniato con il lavoro di tutto il suo settennato il nostro Presidente Carlo A Ciampi - la nostra ldquoBibbia civilerdquo la Legge e il Patto di Alleanza dei nostri rsquoPadrirsquo e delle nostre rsquoMadrirsquo Costituenti (21 cittadine-sovrane presero parte ai lavo-ri dellrsquoAssemlea) e non la rsquoLeggersquo di ldquomammasantissimardquo e del ldquogrande fratel-lordquo hellip che si spaccia per eterno Padre no-stro e Sposo della Madre nostra quale cecitagrave e quanta zoppigravea nella testa e nel cuore e quale offesa nei confronti della nostra Legge dei nostri rsquoPadrirsquo e delle no-stre rsquoMadrirsquo- di tutti e tutte noi e anche dei nostri cari italiani cattolici e delle no-

25 Giugno Salviamo la Costituzione

La repubblica in noi hellip e la rsquocattolicarsquo monarchia edipica

di Federico La Sala

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stre care italiane cattoliche Nel 60deg Anniversario della nascita della Repubblica italiana e della Assemblea dei nostri rsquoPadri e delle nostre rsquoMadrirsquo Costi-tuenti tutti i cittadini e tutte le cittadine di Italia non possono che essere memori riconoscenti e orgogliosi e orgogliose di essere cittadine italiane e cittadini italiani e festeggiare con milioni di voci e con milioni di colori la Repubblica e la Costi-tuzione di Italia e cercare con tutto il loro cuore con tutto il loro corpo e con tutto il loro spirito di agire in modo che sia per loro stessi e stesse sia per i loro figli e le loro figlie hellip lrsquo ldquoavvenirerdquo sia piugrave bello degno di esseri umani liberi giusti e paci-fici Che lrsquoAmore dei nostri rsquoPadrirsquo e delle nostre rsquoMadrirsquo illumini sempre il cammino di tutti gli italiani e di tutte le italianehellipViva la Costituzione Viva lrsquoItalia (03062006) Federico La Sala Domenica 04 giugno 2006

laquoIo sono il Signore tuo Dio

non avrai altri degravei di fronte a me

Non ti farai idolo neacute immagine alcuna di ciograve che egrave lassugrave nel cielo neacute di ciograve che egrave quaggiugrave sulla ter-

ra neacute di ciograve che egrave nelle acque sotto la terra

Non pronuncerai invano il nome del Signore tuo Dio

Ricordati del giorno di sabato per santificarlo

Onora tuo padre e tua madre Esodo 201-12

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Dialogo cristianoislamico

Islam che fare Un decalogo

Il testo egrave apparso su Settimana del 4 giugno 2006n22 4 quale contribu-to al nuovo Governo italiano e alla nuova amministrazione di Milano

Testo elaborato da Paolo Branca do-

cente di lingua e letteratura araba universitagrave cattolica del Sacro Cuore di

Milano Stefano Allievi docente di sociologia universitagrave degli studi di

Padova Silvio Ferrari docente nelle universitagrave di Milano e Lovanio Mario Scialoja presidente della Lega musul-

mana mondiale-Italia

Ringraziamo don Giuliano Zatti del Servizio diocesano per le relazioni cri-stiano-islamiche di Padova per averci inviato questo importante testo come contributo al dialogo cristianoislamico

La presenza di musulmani in Italia ha or-mai raggiunto una tale massa critica da non consentire che il fenomeno sia gestito soltanto attraverso forme drsquointervento e-stemporanee e improvvisate comrsquoegrave spesso stato finora Lrsquoimpegno di molti che si sono prodigati sia da parte italiana che da parte islamica con numerose iniziative conferma le potenzialitagrave di un tessuto so-ciale vivo e attivo ma proprio per non vanificare tali energie e al fine di evitare derive che hanno interessato di recente altri paesi europei ci sembra indispensabi-le che le istituzioni e i cittadini - italiani e non - coinvolti a vario titolo nella questio-ne trovino modalitagrave per riflettere e agire insieme allrsquointerno di un progetto comune ispirato a principi chiari e condivisi Per questo mentre il nostro paese vive un decisivo momento di riformulazione degli equilibri politici e delle sue prospettive di riforma riteniamo doveroso richiamare alcuni punti che ci paiono di cruciale im-

portanza nel compito comune che ci tro-viamo ad affrontare Va da seacute che i musul-mani condividono con immigrati di altra origine molte problematiche simili Sareb-be pertanto indebito ritenere le considera-zioni che seguiranno come pensate esclusi-vamente per loro anche se il presente do-cumento ne tratta in modo specifico una buona legge sulla libertagrave religiosa ad e-sempio andrebbe incontro alle esigenze di tutte le comunitagrave e non solamente di quella islamica La globalizzazione in atto contrariamente a quanto ci si poteva ingenuamente aspet-tare invece che a un indebolimento delle identitagrave (reali o immaginarie) sta condu-cendo piuttosto a un loro irrigidimento che non sembra cogliere sufficientemente le potenzialitagrave positive pur presenti nellrsquoine-dito incontro di uomini e culture che si sta producendo bensigrave tende a enfatizzare dif-fidenze e timori che inducono alla chiusu-ra e alla contrapposizione Siamo consapevoli dei rischi insiti in un vacuo relativismo che potrebbe portarci a poco auspicabili confusioni e allo svili-mento delle tradizioni culturali e religiose di ciascuno ma il valore che attribuiamo alla nostra e altrui identitagrave ci spinge a rite-nere necessaria una gestione coraggiosa e consapevole di questo processo di incontro e convivenza lrsquounica in grado di portare a buoni risultati nellrsquointeresse comune Per questa ragione pensiamo che vada scorag-giato con ogni mezzo lo spirito di sospetto e di rivalsa che in taluni - da entrambe le parti - sembra purtroppo prevalere I punti che ci pare necessario richiamare sono 1 Incoraggiare la collaborazione con le istituzioni a ogni livello per promuovere una reale partecipazione dimostrando che le regole della democrazia tutelano e pre-miano i comportamenti migliori A tale scopo egrave utile in particolare partire dal cen-simento e dalla valorizzazione delle molte-plici esperienze in atto anche al fine di contrastare una comunicazione basata su semplici opinioni anzicheacute su evidenze empiriche Interventi formativi allrsquointerno delle pubbliche amministrazioni (scuola

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sanitagrave carcere personale di polizia ) sulle tematiche relative al pluralismo cul-turale nelle aree di loro competenza con un taglio che privilegi la concretezza delle situazioni su considerazioni di ordine a-strattamente teologico ideologico o poli-tologico Il confronto con esperienze inter-nazionali che giagrave affrontano da tempo temi e situazioni analoghe consentirebbe di valutarne gli esiti e di ispirarsi alle prati-che (legislative e operative) piugrave efficaci 2 Scoraggiare con fermezza ogni forma di illegalitagrave per evitare il formarsi di societagrave parallele o gruppi che si percepiscano e si presentino come corpi estranei il diritto alla differenza non puograve e non deve mai diventare pretesa di una differenza nei diritti e nei doveri 3 Valorizzare le iniziative che si pongono nella prospettiva della condivisione di valori interessi e impegno comune al ser-vizio della collettivitagrave 4 Dare prioritagrave alle donne e ai giovani che senza rinunciare alla propria specifici-tagrave culturale e religiosa dimostrano di voler sviluppare con chi condivide i loro pro-blemi e le loro aspirazioni attivitagrave che favoriscono contatti scambi e integrazio-ne 5 Offrire a livello universitario percorsi di maturazione e di formazione a quanti intendono svolgere funzioni di servizio alle comunitagrave specie nei ruoli di orienta-mento e di guida Non si tratta ovviamente di formare i ministri del culto ma di favo-rire lrsquoemersione e il consolidamento di competenze e capacitagrave specifiche tra colo-ro che giagrave operano nei diversi gruppi affin-cheacute la loro azione sia maggiormente ade-guata alle finalitagrave dellrsquointegrazione e della partecipazione alla vita del paese in cui risiedono 6 Stimolare specie nelle scuole la valo-rizzazione degli apporti delle differenti culture del Mediterraneo alla costruzione di una comune civiltagrave Laddove siano pre-senti numerosi alunni arabofoni appositi corsi per la conservazione e lo sviluppo della lingua drsquoorigine (del resto giagrave in atto in forma sperimentale) andrebbero diffusi e sostenuti Tali interventi non sarebbero

ad esclusivo vantaggio degli immigrati ma contribuirebbero alla trasformazione dellrsquointero settore scolastico che non sa-rebbe adeguato alla realtagrave di un mondo sempre piugrave interdipendente se restasse ancorato a forme di istruzione centrate soltanto sulla cultura locale 7 Incoraggiare i mass-media a dare spazio alle numerose esperienze di collaborazione e di condivisione tra persone di fede e di cultura diversa evitando di diffondere eo amplificare soltanto fatti e notizie che con-fermino mutui pregiudizi Non si tratta evidentemente di occultare le problemati-citagrave ma ancora una volta di partire dalla realtagrave che egrave piugrave ricca delle sue rappresenta-zioni mediante inchieste sul campo lavo-ro di terreno empirico informazione com-pleta e imparziale 8 Promuovere politiche che migliorino le condizioni di vita delle societagrave di prove-nienza degli immigrati con riferimento non soltanto alla situazione economica ma anche allo sviluppo della societagrave civile al rispetto dei diritti umani e alla valorizza-zione del pluralismo ad ogni livello 9 Valorizzare lrsquoazione delle istituzioni locali che sono a contatto diretto con le realtagrave di base nel promuovere iniziative che - per la qualitagrave degli interventi e le loro ricadute positive sul territorio - posso-no costituire dei modelli validi anche per analoghe situazioni in stretto contatto con le agenzie culturali e religiose che giagrave ope-rano in tal senso 10 Approfondire la conoscenza reciproca nel mutuo rispetto pur senza rinunciare allo spirito critico e autocritico non sola-mente con sporadiche iniziative informati-ve ma attraverso il lavoro permanente e sistematico di gruppi che affrontino insie-me tematiche specifiche di comune inte-resse Ciograve favorirebbe inoltre lo sviluppo di prospettive professionali che facciano tesoro delle competenze e delle capacitagrave di chi si distingue nel lavoro interculturale Mercoledigrave 14 giugno 2006

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A pochi mesi dal convegno ecclesiale su laquoTestimoni di Gesugrave Risorto speranza del mondoraquo previsto per il prossimo ottobre a Verona e chiamato a ridisegnare le strate-gie di una chiesa profondamente cambiata dallrsquoappuntamento di Palermo rsquo95 la cittagrave scaligera ha ospitato la seconda edizione dei Cantieri del dialogo Indizio di un diffuso bisogno di dialogo interreligioso quotidiano e concreto che non sempre le istituzioni riescono ad inter-cettare lrsquoiniziativa egrave nata lo scorso anno sulla spinta di una consistente batteria di chiese gruppi e associazioni del volonta-riato di diversa estrazione culturale e con-fessionale che contribuiscono a rendere la cittagrave veneta una delle attuali capitali del rinnovamento ecclesiale e sociale Lo scenario allrsquointerno del quale sono sorti i Cantieri egrave la constatazione che il nostro paese sta diventando sempre piugrave comples-so e multiforme da ogni punto di vista e che la presenza di individui e comunitagrave drsquoimmigrati provenienti da tutto il mondo (i nuovi cittadini come sono comunemen-te definiti) da un lato e lrsquoevoluzione inter-na delle nostre societagrave dallrsquoaltro stanno producendo una vistosa e progressiva plu-ralizzazione dei nostri riferimenti culturali In particolare negli ultimi anni egrave emersa con sempre maggiore visibilitagrave la presenza islamica che costituisce ormai una realtagrave significativa e non eludibile per questioni numeriche e per la percezione di cui egrave og-getto per i dibattiti e per le reazioni che solitamente produce Dopo le prime sta-gioni dellrsquoimmigrazione nel nostro paese in cui ha prevalso lrsquoaccoglienza da un lato lrsquointeresse ad integrarsi dallrsquoaltro e proba-bilmente una certa dose di curiositagrave da tutti e due ora purtroppo ci troviamo in una situazione assai mutata Da entrambe le parti emergono infatti

spinte verso la chiusura lrsquoisolamento nei casi peggiori la caricatura e la demonizza-zione di quello che spesso egrave descritto non piugrave solo come un altro ma direttamente come lrsquoavversario il nemico Mentre la ricorrente attualitagrave internazionale il terro-rismo diffuso e i conflitti geopolitici in atto in parecchie aree del pianeta concor-rono largamente al diffondersi di timori chiusure e irrazionalismi A schierarsi in maniera aprioristica quanto acritica Nello stesso tempo in entrambi i campi srsquointravedono peraltro dei processi di co-noscenza reciproca di interpenetrazione e di collaborazione sul campo cosa che ac-cade in particolare a livello del vissuto quotidiano nel mondo della scuola del lavoro sul territorio Mai come oggi perograve egrave sembrato difficile portare avanti il dialo-go interno alle rispettive comunitagrave religio-se ma anche allrsquointerno del mondo laico tra coloro che il dialogo rifiutano o co-munque lo temono e quanti lrsquoaccettano e lrsquoaccolgono come una sfida in positivo alla propria coscienza sociale e civile e alla propria fede I Cantieri del dialogo hanno inteso marca-re un punto fermo unrsquoanalisi del percorso fatto e delineare una svolta anche percheacute in varie parti drsquoItalia si cominciano a nota-re esperienze significative da raccontare mentre tra chi opera nel campo si sente sempre piugrave lrsquoesigenza di confrontarsi sulle iniziative promosse sul loro alterno suc-cesso sui risultati positivi ottenuti cosigrave come sui tentativi non riusciti i fallimenti e gli errori Lo scorso anno la loro defini-zione era Cantieri del dialogo cristiano-musulmano mentre lrsquoedizione 2006 si egrave caratterizzata per un allargamento di pro-spettiva senza limitarsi allrsquoambito islami-co Dopo il dialogo bilingue grazi al quale cristiani e musulmani si sono incontrati raccontati scambiati le proprie impressio-

Da Verona a Verona i cantieri del dialogo di Brunetto Salvarani

Ringraziamo lrsquoamico Brunetto Salvarani direttore diCEm-Mondialitagrave per averci messo a disposizione questo suo articolo su i Cantieri del dialogo recentemente

svoltisi a Verona e giagrave pubblicato sul settimanale Settimana di Bologna

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ni si egrave deciso questrsquoanno di ampliare il cantiere fotografando il panorama di un dialogo interreligioso a 360 gradi IL SECOLO DELLrsquoALTRO Il tema infatti egrave stato quello del plurali-smo religioso una scelta che ora srsquoimpone per varie evidenze Innanzitutto quella religiosa ed esperienziale insieme che avverte come non sia piugrave possibile vivere e credere nel proprio Dio come se il Dio degli altri non esistesse Ma anche eviden-za spirituale se egrave vero come ricorda il cardinal Martini che la distinzione oggi non egrave piugrave tra credenti e non_credenti ma tra pensanti e non_pensanti dialoganti e non_dialoganti Infine per una responsabi-litagrave etica e morale lrsquoinvito a passare dalla coesistenza cui siamo ancora cosigrave allergi-ci alla pro_esistenza come vocazione u-mana oltrecheacute religiosa Problema per tutti i fondamentalismi e integrismi (devoti o meno) ma anche per tutte le persone non abituate a frequentare la frontiera O forse solo a non riconoscerla dal momento che tanta parte della nostra storia personale e comunitaria egrave storia di incontro e scambio Dal momento che il secolo attuale come dicono gli analisti sociali egrave il secolo dellrsquo-altro Il pluralismo culturale e religioso in effet-ti egrave attualmente tema per lrsquoantropologia che vede nello straniero anche lrsquoestran-io della psicologia che interpreta lrsquoaltro come specchio del seacute della sociologia quando si occupa del diverso dello straniero del-lrsquoimmigrato Ma altresigrave egrave il tema e preve-dibilmente lo diventeragrave sempre di piugrave della teologia laquocome lrsquoateismo ha potuto essere lrsquoorizzonte in funzione del quale la teologia della seconda metagrave del secolo XX reinterpretava le grandi veritagrave della fede cristiana _ ha scritto il teologo Geffreacute - cosigrave il pluralismo religioso tende a diven-tare lrsquoorizzonte della teologia del XXI secoloraquo Nellrsquointroduzione ai lavori Marco Dal Corso teologo veronese con una lunga esperienza di America Latina ha sottoline-ato che lrsquourgenza di investire sul dialogo interreligioso lrsquohanno saputa cogliere pri-

ma ancora che le speculazioni dei teologi tutte quelle persone che pensano le religio-ni davanti alle responsabilitagrave comuni di fronte al destino storico dellrsquoessere umano Lavorare per la pace costruire una cittadi-nanza condivisa lottare per la giustizia oltre a contribuire ad un altro mondo pos-sibile egrave impegno religioso oltre che etico e politico Compito anche delle religioni e delle religioni in dialogo Il perdurare del riferimento ai cantieri indica che gli organizzatori si pongono in spirito costruttivo partendo non da zero ma dai mattoni delle esperienze giagrave esi-stenti per elaborare un cammino e se pos-sibile uno stile una metodologia dellrsquoin-contro Sapendo che si tratta di un percor-so da tracciare non predefinito e predeter-minato e tanto meno scontato Percheacute anche dialogo egrave un termine che va precisato parola impegnativa usata spesso a sproposito forse per molti prematura ricca di implicazioni persino problemati-ca Ma che comunque indica lrsquointenzione di porsi in una dimensione e in una situa-zione di incontro di confronto di collo-quio che significa innanzitutto riconosci-mento dellrsquoaltro rifiutando ogni tentativo di demonizzazione a priori di annienta-mento dellrsquoidentitagrave altrui oggi pure cosigrave diffusi Ospitati di nuovo nella splendida cornice del parco di Villa Buri i Cantieri questrsquo-anno si sono svolti nellrsquoarco di una sola giornata sabato 3 giugno assumendo co-me sottotitolo la dizione di Forum nazio-nale di incontro e scambio tra persone di diverse religioni e fedi Lrsquoargomento che ha costituito il filo rosso di tutti gli inter-venti il rapporto fra religioni e cittadinan-za Unrsquointuizione felice da almeno due punti di vista da una parte percheacute gli sce-nari dellrsquoodierno pluralismo religioso stan-no cambiando rapidissimamente le nostre cittagrave e il paesaggio urbano anche sul piano antropologico dallrsquoaltra percheacute quello della cittadinanza soprattutto per le gene-razioni piugrave giovani degli stranieri immi-grati _ quelle che presumibilmente vivran-no con meno drammi e con maggiore natu-ralezza le relazioni interreligiose - perdu-

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rando lrsquoattuale legislazione permane un traguardo agognato quanto difficilissimo da ottenere LrsquoICONA DI BABELE Il relatore principale egrave stato il teologo do-menicano Claude Geffreacute residente a Pari-gi autore di alcuni tra i piugrave significativi testi sugli effetti del pluralismo religioso nelle chiese cristiane europee e membro del comitato scientifico di Concilium Egli egrave stato per oltre un ventennio a partire dal 1967 dapprima professore di Teologia fondamentale e Dogmatica a Le Saulchoir e poi di Ermeneutica teologica e di Teolo-gia delle religioni allrsquoInstitut catholique di Parigi dal 1975 egrave stato anche direttore della collana Cogitatio fidei delle Eacuteditions du Cerf mentre nel 1996 egrave stato eletto direttore della prestigiosa Ecole biblique di Gerusalemme Ha introdotto le sue considerazioni Rosino Gibellini direttore letterario dellrsquoeditrice Queriniana di Brescia e fra i massimi e-sperti nazionali della teologia contempora-nea mondiale Che ha presentato il cam-biamento in corso con unrsquoimmagine effi-cace per affrontare la modernitagrave rappre-sentabile simbolicamente con una sfera (non visibile interamente da nessun punto di essa) egrave necessaria una mentalitagrave pro-spettica In particolare egli ha esortato i partecipanti ai Cantieri a recuperare alcune categorie che potrebbero risultare utili in tale direzione quella della narrazione quella del dialogo (laquobisogna insistere non esiste alternativaraquo) e quella della relazio-nalitagrave Categorie tutte su cui Geffreacute nel suo penetrante magistero si egrave a lungo sof-fermato con unrsquoottica di tipo ermeneutico A parere del quale in questrsquoavvio del XXI secolo la sfida maggiore al cristianesimo non verrebbe tanto dal molteplice versante della religiositagrave di tipo sincretistico o eso-terico che passa sotto lrsquoetichetta di New Age (che pure esiste ovviamente) quanto dalla pluralitagrave delle grandi religioni non cristiane che noi stiamo conoscendo sem-pre meglio e che danno spesso prova di una nuova - e inattesa - vitalitagrave Nessuno stupore dunque che la teologia delle reli-

gioni sia ormai divenuta uno dei capitoli piugrave vivi (ma altresigrave piugrave travagliati) dellrsquoo-dierna ricerca teologica e un caso serio davvero strategico per il futuro del cristia-nesimo Drsquoaltra parte perograve esiste un buon pluralismo e uno cattivo Quello cattivo egrave lrsquoideologia del pluralismo che dispera di ogni veritagrave e di ogni gerarchia di valori quello buono testimonia semplicemente che nella modernitagrave si dagrave una cultura co-niugata al plurale e che fa della diversitagrave una chance per la conquista progressiva della veritagrave Lrsquoicona suggerita dal teologo francese egrave quella di Babele come confu-sione delle lingue rappresenta una maledi-zione ma in quanto riconoscimento della necessaria pluralitagrave delle lingue cosigrave come delle culture e delle religioni egrave sicuramen-te una benedizione corrispondente ad un misterioso disegno di Dio Secondo lui il dialogo non deve aver per fine lrsquounitagrave illusoria tra membri di diverse religioni una sorta di super-religione mondiale che sacrifichi la ricchezza delle distinte tradizioni religiose Al contrario ciograve a cui deve puntare il dialogo interreli-gioso egrave una migliore conoscenza dellrsquoaltro nella sua diversitagrave come reciproco stimolo al servizio delle grandi cause della comu-nitagrave umana Di fronte al carattere inacces-sibile della veritagrave assoluta che puograve coinci-dere solo con il mistero di Dio Geffreacute evidenzia la necessitagrave di superare la men-talitagrave proprietaria prendendo coscienza che se la veritagrave rivelata egrave unica ciascuno la possiede in maniera parziale e che la propria veritagrave non egrave neacute inclusiva neacute esclu-siva nei confronti delle altre veritagrave Ecco dunque oggi finalmente ha concluso la possibilitagrave di un umanesimo islamico-ebraico-cristiano da intendersi come una grande occasione per lrsquoavvenire dellrsquouma-nitagrave Questa egrave infatti verosimilmente lrsquou-nica via per la promozione di una cittadi-nanza complessa che concili le esigenze di unrsquoidentitagrave laica con le identitagrave religiose e culturali di una popolazione diversificata Una via giagrave praticata dai giovani che si sentono cittadini del mondo piugrave di unrsquouni-ca nazione semmai grazie ai miti condivi-si dello sport o della musicahellip

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MOLTA STRADA DA FARE I lavori della mattina sono proseguiti con una relazione di chi scrive su laquoVerso unrsquoe-ducazione al pluralismo religiosoraquo intesa a presentare la scuola la formazione e lrsquoinformazione come i luoghi strategici di un dialogo interreligioso sincero e fruttuo-so Ersquo toccato a Stefano Allievi sociologo dellrsquoUniversitagrave di Padova infine a traccia-re gli scenari di un pluralismo che egrave giagrave nei fatti su scala europea e che richiede unrsquo-attenzione e un investimento sulla gestione dei conflitti Se lrsquoattuale caleidoscopio delle religioni produce diverse forme di meticciato siamo chiamati a non lasciarci afferrare dalla paura dellrsquoaltro contro i tanti predicatori di sventura che di questi tempi vanno per la maggiore Nel pomeriggio spazio ai lavori di grup-po dedicati alla discussione su quali espe-rienze concrete - in positivo e in negativo - stanno caratterizzando il rapporto fra le religioni e la cittadinanza Ci si egrave concen-trati su famiglia e scuola (sotto la guida di Placido Sgroi teologo cattolico Valentino Cottini direttore di Islamochristiana e Mohamed Guerfi portavoce del Consiglio islamico di Verona) sulla cittagrave (Annemarie Dupreacute del Servizio rifugiati e migranti della Federazione delle chiese evangeliche italiane e Mostafa El Ayoubi caporedat-tore della rivista Confronti) e sulle identi-tagrave (Cristina Simonelli docente al locale Studio Teologico San Zeno e Federico Allegri del Centro studi buddhista Maitre-ya di Venezia) Ne sono uscite proposte per uscire da una situazione che egrave stata percepita come ancora inceppata e decisa-mente problematicahellipil dialogo fatica in un paese come il nostro a farsi cultura diffusa stile di vita pratica normale di rapporti Crsquoegrave ancora molta strada da fare ed egrave sembrata esemplare la chiusura dei Cantieri centrata su un momento di convi-vialitagrave artistica col gruppo Bifo Band che si egrave prodotto in uno spettacolo musicale dal titolo laquoNiente di nuovo sotto il soleraquo con brani liberamente tratti dal libro del Qohelet PENSARE IL DIVINO IN MODO DI-

VERSO Conclusioni Molto difficile trarne Forse impossibile Per loro natura i cantieri pre-suppongono il lavoro collettivo di molti attori la pazienza dellrsquoattesa la fiducia che ne esca - a tempo debito - un risultato efficace Ugualmente i Cantieri del dialo-go si sono chiusi (temporaneamentehellip) confermando la propria natura di laborato-rio sperimentale dove pensare il divino in modo diverso (Dio oltre e altro le defini-zioni religiose) e parimenti ripensare lrsquou-mano in modo diverso (non definito dallrsquo-appartenenza ma dalla com-passione) In tal senso le religioni e la cittadinanza sono le note di una ricerca comune appena ini-ziata su cui si gioca la sfida di una chiesa capace di speranza Da Verona a Verona i Cantieri cedono dunque il testimone al convegno ecclesiale drsquoautunno con lrsquoau-spicio che se egrave vero che il dialogo egrave anco-ra bambino ferito tutto a chiaroscuri non-dimeno resta speranzoso che le cose no-nostante i venti contrari possano final-mente cominciare a cambiare

Brunetto Salvarani

Non uccidere Non commettere adulterio

Non rubare Non pronunciare falsa testi-

monianza contro il tuo prossi-mo

Non desiderare la casa del tuo prossimo

Non desiderare la moglie del tuo prossimo neacute il suo schia-vo neacute la sua schiava neacute il suo bue neacute il suo asino neacute alcuna

cosa che appartenga al tuo prossimoraquo

(Esodo 2013-17)

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Papa Ratzinger sembra aver ancora una volta riportato indietro di parecchi anni il dialogo interreligioso almeno a livello di vertice Le argomentazioni usate sono quelle care a certa stampa conservatrice secondo cui lIslam eacute una religione che mal si adatta allambito europeo e nella quale non esiste separazione tra sacro e profano Il cambiamento di strategia della Chiesa o di settori di essa dietro il quale ceacute chiara-mente la mano dellOpus Dei e dei settori piugrave conservatori del clero eacute specificato in un articolo su AsiaNews lagenzia di stampa che si occupa del mondo cristiano da padre Samir Khalil Samir un esperto islamista cattolico le cui posizioni sullI-slam eacute un eufemismo definire critiche Secondo questo islamista uno dei piugrave ri-conosciuti in ambito cattolico ma anche uno dei piugrave ossessionati dallo spauracchio della sparizione dellIslam nei paesi arabi - un pograve come Woitila sulla Polonia - il carat-tere verticale della Rivelazione Cranica esclude di per seacute ogni interpretazione che non sia letterale ed astorica Da qui discen-de il fatto che lIslam non sarebbe adatto per vivere in una societagrave secolarizzata un bel coraggio per chi si oppone perfino al divorzio che eacute sempre esistito in tutte le culture per chi nega alle donne la contrac-cezione e laborto anche in caso di rischio per la vita della madre Uno studio storico di istituti che sono cre-duti inseparabili dal cristianesimo come la monogamia o il celibato del clero ma an-che lo stesso dogma dellinfallibilitagrave papa-le ex cathedra - mostra invece che questi istituti si sono sovrapposti gli uni sugli altri durante la storia della Chiesa e che per esempio la poligamia eacute esistita in am-bito cristiano e che il celibato del clero si eacute imposto solo nel basso Medioevo (perfino la monogamia eacute stata stabilita definitiva-mente tardi nel codice di diritto canonico) In particolare eacute caro al Papa il tema della

reciprocitagrave che perograve dovrebbe essere posto a livello diplomatico e politico dalla S Sede nei suoi rapporti con gli Stati a mag-gioranza islamica e non pesare sulle comu-nitagrave islamiche dOccidente Le argomentazioni sono sempre le stesse vecchie di centinaia di anni e derivano da una sopravvalutazione secondo me di una lettura immobilista ed integralista dellI-slam di tipo wahabita oltre che dalla si-stematica manipolazione della storia dellI-slam Anche dal punto di vista teologi-corispetto alle aperture di Woitila sulla partecipazione dellumanitagrave al progetto di salvezza divino si rischia di ritornare al vecchio caro esclusivismo cattolico cleri-caleintegralista e scientofobo di quaran-tanni fa Cominciamo con ordine Khadigia Patrizia del Monte su islam-ondineit giagrave chiariva giorni fa alcuni punti fondamentali di criti-ca che possiamo mettere in campo per superare questo tipo di ostacoli al dialogo Il carattere verticale della Rivelazione ricorda alluomo ed alla donna le proprie responsabilitagrave ed il proprio dovere di ado-rare unicamente Dio lasciando perdere tutto il resto Solo Dio merita ladorazione e gli atti della vita quotidiana vanno dedi-cati a LuiSe questo eacute integralismo per non essere integralisti bisognerebbe non essere monoteisti E infatti lattacco al monotei-smo islamico eacute un altro tema caro alla no-stra cara vecchia destra laicista ed islamo-foba E invece eacute tutto il contrario Mentre il Profeta Mohammed -psl- si im-merge nelladorazione quotidiana contem-poraneamente come Legislatore ldquoprimum inter paresrdquo a Medina inizia a governare la cittagrave Quando entra a Medina i musul-mani sono poco piugrave del dieci per cento e lui come legislatore e firmatario della Co-stituzione di Medina concede a musulma-ni ebrei e cristiani uguali diritti ed uguali doveri salvo il caso del riferimento in

Riflessione

Dialogo interreligioso al bivio Ma lavversario non sono i musulmani egrave il monoteismo del mercato

di Amina Salina

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caso di controversia giudiziaria al proprio tribunale religioso Per i primi anni il Profeta governa vera-mente come un pioniere del dialogo tra le religioni e le culture Governa con i musul-mani in monoranza in una situazione simi-le alla nostra oggiAfferma una cosa che molti estremisti dimenticano spesso che lIslam inserisce luomo e la donna ancor prima che in una comunitagrave di fede nella Famiglia Umana e che solo per questo ogni essere umano eacute giagrave titolare di diritti concessi da Allah -sws-E comunque lim-pero islamico eacute sempre stato un impero multiculturale mentre lEuropa moderna si eacute formata sul rifiuto e sulla stigmatizzazio-ne delle culture altreNe sanno qualcosa gli ebrei europei chiusi in ghetto per tre secoli e i nostri fratelli andalusi vittime della pulizia etnica dei re cattolici per non parla-re dellEuropa centrale teatro di guerre terribili tra cattolici e protestanti durate tre secoli Non eacute vero che ceacute indistinzione tra ruolo politico e religioso in quanto se eacute vero che il Califfo eacute investito anche del potere reli-gioso eacute anche vero che lo status di protetti dei cittadini non musulmani garantisce il rispetto dei diritti civili inclusa la libertagrave di coscienza e che comunque esiste una distinzione di funzioni tra potere politico in senso stretto e funzione sacrale Da que-sto punto di vista nellIslam sunnita non esiste clericalismo percheacute non esiste clero Quindi nemmeno governo ldquoteocraticordquo Inoltre lautonomia della magistratura dal potere politico non eacute solo una prerogativa dellEuropa liberale Il nodo della questione eacute un altro ed eacute af-frontato dallo stesso Ratzinger quando afferma in un discorso a Castelgandolfo che si puograve introdurre Dio nella Costituzio-ne Europea senza offendere in alcun modo i credenti ed in particolare i musulmani purcheacute lEuropa ritorni a concepire Dio come creatore ed ispiratore delle leggi e della convivenza umana Non si puograve co-struire lEuropa moderna facendo a meno della fede religiosa Due secoli e mezzo di laicitagrave ci hanno portato a convivere con diverse norme etiche Certamente la Rivo-

luzione Francese ci ha messo in condizio-ne di non dipendere piugrave dalla dittatura papale e ha dato la libertagrave di coscienza di cui i sudditi dei paesi musulmani giagrave gode-vano agli europei che ne erano privi Ma nello stesso tempo ci siamo scontrati con visioni aberranti dellessere umano spe-cialmente in questi ultimi anni che sono frutto di vera e propria perversione e anche con visioni del mondo molto difficili da accettare Si pensi a certe prese di posizio-ni in Olanda un paese che per amore della libertagrave ha deciso di autorizzare un partito xenofobo ed unohellippedofilo contempora-neamente ha depenalizzato luso delle dro-ghe cosiddette ldquoleggererdquo o la Danimarca dove un editore puograve impunemente fare apologia di nazismo o di islamofobia o vendere pornografia senza essere passibile di denuncia penale o la Spagna dove Za-patero ha proposto di cambiare i nomi di mamma e papagrave in ldquogenitore A ldquo e ldquogenitore Brdquo COSI DA TAGLIARE DE-FINITIVAMENTE IL PONTE TRA CUL-TURA E NATURA ALLINTERNO DEL-LA FAMIGLIA Opzioni francamente scioccanti per cattolici musulmani e cre-denti in generale E che dire della grande diffusione del bere vino e alcolici che conduce in moltissimi casi allalcoolismo che prolifera purtroppo anche tra certi isla-mici poco osservanti o addirittura convinti che Allah nel Corano non abbia vietato tassativamente il berne O peggio labusar-ne - e che labbia semplicemente sconsi-gliato come affermano certi scriteriati imam liberali (salvo caderne vittima loro stessi come eacute accaduto di recente ad un mediatizzatissimo sapiente islamo-liberal di cui non farograve il nome per ovvi motivi) Senza tacere dei costumi in materia ses-suale in cui prevale il modello consumi-stico tout-court e si sbeffeggia la verginitagrave delle ragazze e peggio dei ragazzi che Islam e Cristianesimo propongono invece come modello di virtugrave per le persone gio-vani o non sposate Coseacute incompatibile allora Secondo me eacute incompatibile il bene col male comeacute stato da quando esiste luomo sulla Terra salvo il fatto che qualcuno ha scambiato le carte in tavola E come Cice-

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rone ldquopro domo suardquo la Chiesa dovrebbe guardare ai monasteri vuoti alle vocazioni mancanti ed alla sua scarsa scarsissima presa sui fedeli Al di la delle manifesta-zioni oceaniche e della settimana di non stop in occasione della dipartita di Papa Woitilail vissuto della Chiesa in Europa si riduce a mala pena al dieci per cento della popolazione Se lOccidente eacute incompatibi-le con lIslam lo eacute a maggior ragione con ogni fede percheacute la negazione della fede eacute la caratteristica saliente di ogni laicismo Una delle ragioni della feroce campagna antiislamica lanciata dai media -oltre alla questione del sionismo- eacute il tentativo di schiacciare la fede islamica agendo sulle situazioni personali che non lasciano il tempo per la preghiera e per la pratica reli-giosa tradizionale Il risultato eacute che masse di musulmani assolutamente ignoranti della loro fede e dei principi religiosi - noncheacute dei loro sacrosanti diritti- ricattati dai consolati e terrorizzati dalla repressio-ne stentano ad avvicinarsi alle moschee viste come luoghi pericolosi o sospetti Il risultato eacute che l80 per cento dei giovani musulmani francesi ha difficoltagrave ad avvici-narsi alla pratica religiosa Rispondere praticando lIslam quotidianamente nelle case eacute il minimo per evitare lateizzazione e la secolarizzazione della nostra gioventugrave (e il problema eacute di tutte le fedi non solo della nostra) I vati del pensiero debole hanno giagrave deciso di costruire la nuova fede compatibile con lOccidente quella del dio denaro e del dio potere Spiacente la conosciamo giagrave e non ci interessa Taluni musulmani hanno voluto ritrovare la loro in una pia pratica tanto ortodossa quanto distante dalla realtagrave costruendo piccole confraternite perlo piugrave chiuse ai non iniziati con qualche lodevole eccezio-ne Altri si sono ridotti a pregare in casa come cristiani nelle catacombe Sono gli stessi che parlano di separazione tra stato e religione e che non hanno mosso un dito di fronte al massacro del popolo palestinese Mi dispiace ma lIslam non si esaurisce nei 5 pilastri e non si chiude dentro 4 mura Mi sembra di capire che coseacute incompatibi-

le con lOccidente Ma innanzitutto che coseacute lOccidente Distinguiamo bene Esiste un Occidente democratico e pacifi-co - una casa comune abitata da laici e cattolici - con il quale siamo compatibilis-simi e con il quale stiamo costruendo di fatto lEuropa Esiste invece un Occidente guerrafondaio ed imperialista con cui sia-mo felicissimi di essere incompatibili ed essendolo siamo in buona compagnia Chi vorrebbe essere compatibile con i massa-cratori di Falluja o gli assassini del popolo palestinese Siamo compatibili con i lavoratori italiani con la gente onesta con i credenti e con i laici di buona volontagrave Con loro siamo in dialogo da sempre e nessuna enciclica papale puograve mettere in crisi questo dialogo Siamo incompatibili con la guerra con la miseria con i terrorismi di stato e di mer-cato con lipocrisia con lo svilimento della donna della fede e della morale a valore di compravendita Incompatibili con il concetto della crescita che distrugge lambiente naturale e con lefficacia ed efficienza delle bombe al napalm dei de-creti di espulsione ad personam sulla pelle di poveri disgraziati con il silenzio sulle barche di immigrati che affondano Con la politica che distrugge risorse e vite umane a favore dellennesima banda di ladri al potere in qualsivoglia paese islamico o non A questo punto non capisco piugrave chi parla di incompatibilitagrave tra Islam e cultura occi-dentale senza guardare a casa propria E come un guardiano di una casa bombarda-ta da alieni che si oppone armi alla mano a chi arriva da fuori chiedendo pane giusti-zia e libertagrave Roba dellaltro mondo Salam amina salina Martedigrave 06 giugno 2006

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Il profumo dei candidi fiori caduti al suolo nel giorno di Ashuragrave inebria in ogni luogo e in ogni epoca il cuore dei sinceri amici di Dio Il puro sangue di Hossain mette a tacere la ribelle ragione e lancia i cuori al sommo atto di sacrificio sulla retta via dellrsquoAmato Lrsquoesempio del Signore dei Martiri rompe i veli della paura e predispone lrsquoanima al martirio Vieni Ashuragrave Colma i nostri cuore dellrsquoa-more per Hossain Riempi i nostri occhi delle lacrime che ci purificano dal peccato I profondi occhi del prode Abbagraves ricoperti di polvere e sangue non osano guardare il triste viso dellrsquoImam Eppure egli egrave lrsquoama-to figlio di Aliacute il Fregio dei Baniacute Hagraveshim lrsquoeroe di Karbalagrave il compagno dellrsquoEufra-te il fedelissimo fratello del Signore dei Martiri Egli era un perfetto esempio di rispetto e gentilezza solo agli ultimi respi-ri osograve chiamare Hossain fratello Certo nel viso dellrsquoImam puoi vedere la sanguinante gola di Aliacute Asghar lrsquooppresso corpo di Aliacute Akbar i bianchi capelli del canuto Habiacuteb Ben Mazahiacuter intrisi di giova-ne sangue le lacrime di Zaynab le crudeli catene dellrsquoimam Sajjagraved lrsquoinnocente sorri-so del piccolo Qagravesim lrsquoansia di Sukagraveynah la solitudine di Ruqiyyah il lamento della nobile moglie di Hossain e piuacute di ogni altra cosa Fatima che piange il suo amato figlio nellrsquoarida piana di Karbalagrave Il petto di Hossain denuncia la crudeltagrave e lrsquoignoranza della gente invitando tutti gli uomini liberi a ribellarsi ai tiranni in ogni luogo e in tutte le epoche Ben lontana egrave da noi la viltagrave Questo egrave il santo grido del Signore dei Nobili il credo degli uomini liberi il sentiero dei timorati la chiave del Paradiso di Allah lo scudo contro lrsquoInferno lrsquoonore di ogni credente devoto il destino di ogni martire beato O Signore dei Martiri liberaci dalle catene

della viltagrave Proteggici con un atomo del tuo onore O fedele cavallo di Hossain parla degli ultimi respiri del nostro imam Parla di quando a testa bassa pieno di vergogna sei ritornato dalla piccola Sukaynah Parla di quando questa nobile figlia del Messag-gero di Allah angosciata ti ha chiesto ldquoLrsquohanno forse dissetato prima di uccider-lordquo Parla Zhu-l-janagraveh incendia i nostri cuori brucia le nostre anime avvicinaci a Karbalagrave O tu che porti sul tuo corpo il puro sangue del Martire o tu che lo hai accompagnato fino allrsquoultimo respiro o tu che desideravi cadere accanto al tuo pa-drone o tu che avresti preferito morire invece di vedere le lacrime della innocente Sukaynah parlami di Hossain ti prego parla tu che sei stato testimone degli ulti-mi istanti del santo figlio della pura Fati-ma O Muslim o fido ambasciatore del sacro Martire di Karbalagrave trsquoinvidio Tu sei morto prima di Hossain come Hossain per Hos-sain e in Hossain O Muslim o prode fi-glio di Aqiacutel lrsquoamore per Hossain trsquoha por-tato a Kufah la quale trsquoha tradito e abban-donato Pregasti con gli angeli nella gran-de moschea della Cittagrave Infedele Cadde la tua testa sotto la lama del boia preludendo al vicino supplizio di Hossain O Zaynab audace figlia del Leone di Al-lah parlami di Hossain parlami di tuo fratello parlami di quando hai baciato le sacre vene del suo oppresso collo parlami del dolore delle Orfane parlami del fuoco che divorograve le tende parlami del corpo sen-za testa del sacro Martire di Karbalagrave par-lami di Aliacute Akbar il ritratto vivente del Sigillo dei Profeti parlami dei lamenti di Fatima parlami di Ruqiyyah morta accan-to alla testa del suo amato padre parlami di Kufah di Damasco dei tuoi celebri sermoni con i quali hai continuato la via di Hossain del ritorno a Karbalagrave delle vuote case dei Martiri a Medina dei vicoli

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IL LAMENTO DI ASHURAgrave di Agenzia Puro Islam

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che reclamavano i passi di Hossain del triste mendico che reclamava la caritagrave di Abbagraves di Sajjagraved e del suo interminabile pianto O vile Yaziacuted figlio illegittimo di figli ille-gittimi sai chi hai ucciso Sai che sangue hai versato Sai chi era il padre del Marti-re di Karbalagrave Sai chi era la casta madre di Hossain Sai quante volte il santo Profeta ha baciato la bocca che tu hai offeso con la khayzuragraven Ricordi quando la santa Za-ynab ti chiamograve Figlio dei Liberati Che Iddio ti maledica assieme ai tuoi empi padri O Fatima ricordaci il giorno della nascita di Hossain parlaci di quanto avete pianto quando il santo Profeta con il nobile neo-nato tra le mani e con le lacrime agli oc-chi predisse il glorioso martirio nel suo del suo terzo vicario O santi martiri di Karbalagrave tutto avete sa-crificato per il vostro imam la vita i beni lrsquoonore In cambio Allah vrsquoha dato il Suo Paradiso nel quale fa entrare solo i Suoi

devoti servi Avrei voluto essere tra di voi combattere al vostro fianco donare il mio umile san-gue a Hossain proteggerlo con il mio cor-po consolare le sue bambine difendere lrsquoonore della santa Zaynab portare io le catene che laceravano la nobile pelle di Sajjad alleviare le terribili pene del mio Imam coprire con il mio lamento quello delle donne della santa famiglia di Hos-sain uccidere i nemici di Dio vendicare i Suoi amici Ma ahimegrave il tempo mrsquoegrave nemico e lrsquounica cosa che vi posso offrire egrave il mio devoto pianto Venerdigrave 16 giugno 2006

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[Ringraziamo il nostro collaboratore Omero Dellistorti per questo interven-

to] Quando ai miei studenti presento lrsquoislam prima di leggere nelle migliori versioni italiane disponibili e commentare col rigo-re filologico che occorre alcune sure del Corano traduco e spiego loro il significato di alcuni termini decisivi e in primo luogo questa bella parola islam che rettamente intesa significa lrsquoabbandonarsi alla volontagrave sommamente buona la rinuncia alla pro-pria prepotenza per abbracciare il bene comune scegliere la giustizia accostarsi alla nonviolenza darsi alla misericordia qualcosa che tiene della mitezza della mansuetudine e della benevolenza e che ha una fortissima consonanza col concetto gandhiano di satyagraha (lrsquoafferrarsi a quella veritagrave - lrsquoessere afferrati da quella veritagrave - che eacute tale percheacute eacute la consistenza del sommamente buono e relazione e prassi incontro e poiesi) Poi illustro quali siano i cinque pilastri dellrsquoislam e come essi ci convochino tutti a una meditazione ulteriore quali che siano i nostro convincimenti religiosi o filosofici quale che sia il nostro orizzonte metafisico o esistenziale E propongo loro la seguente modesta in-terpretazione laica dei cinque pilastri del-lrsquoislam che di seguito riassumo in poche parole Il primo pilastro La testimonianza di fede Essa si compone di due elementi a) lrsquoattestazione di fede che non vi eacute altro Dio che Dio vale a dire lrsquoaffermazione dellrsquounicitagrave del bene Al d lagrave dei diversi punti di vista dei singoli tragitti esisten-ziali delle differenti culture vi eacute questo convivio questo incontro questa unica fonte questa proclamazione umana dellrsquou-nicitagrave del bene eacute ciograve che Gandhi chiama satyagraha Non puograve esservi un bene mio

che sia anche un male tuo il bene autenti-co o eacute di tutti o non eacute b) E lrsquoaggiunta che la voce la veritagrave di Dio del sommo bene viene attraverso lrsquoazione umana dellrsquoumano interprete di chi parla dinanzi agli altri di chi convoca al dialogo al dire e allrsquoascoltare di chi reca e convoca alla parola e a quellrsquoincon-tro verace che della parola fa uso per resti-tuire umanitagrave condivisa per chiamare alla risposta alla responsabilitagrave la voce del profeta Il bene non eacute estraneo allrsquoumano il bene si esprime attraverso lrsquoumano eacute la voce di un essere umano che reca la parola del bene del sommo bene Sono gli esseri umani che inverano il bene e lrsquoassoluta-mente altro si dagrave solo nella relazione Lrsquoio incontra il bene nel vedere il tu e nel ri-spondergli (Emmanuel Levinas e Hans Jonas hanno scritto su questi essenziali argomenti libri indimenticabili) Il secondo pilastro La preghiera comune e quotidiana Tre aspetti segnalo a) La preghiera comune la condivisione lo stare insieme anche nella verticalitagrave lrsquoazione collettiva la dimensione comuni-taria noi siamo gli altri noi siamo con gli altri e nella relazione nello stare insie-me allora Dio il sommo bene eacute con noi b) La preghiera quotidiana e reiterata ogni giorno tu devi scegliere il bene ogni gior-no devi fare la cosa giusta ogni giorno devi essere presente a te stesso ogni gior-no tu decidi del tuo contributo alla vita del mondo c) E ogni giorno ed insieme agli altri tu devi esser cosciente dei tuoi limiti e devi contrastare la tua hybris la violenza che pure eacute presente nel lago del tuo cuore ogni giorno devi condurre la tua lotta con-tro te stesso ogni giorno devi accorgerti dellrsquoaltro e degli altri dar loro spazio dar loro ascolto dar loro aiuto Il terzo pilastro Il dono doveroso

Conoscere lrsquoIslam

Una lettura laica dei cinque pilastri dellrsquoIslam di Omero Dellistorti

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Anche qui almeno due aspetti a) Quello originario lrsquoelemosina la caritagrave (nel senso dellrsquoespressione popolare fare la caritagrave) giaccheacute la caritagrave eacute un fare che riconosce e socializza che schiude e con-divide che istituisce la convivenza civile sociale umana Lrsquoelemosina la redistribuzione delle ric-chezze il mettere in comune ciograve che alla tua sopravvivenza avanza significa questa coscienza questa persuasione che vi eacute unrsquounica terra unrsquounica vita condivisa che il mondo eacute di tutti e la consapevolez-za che non eacute vero che eacute solo il lavoro che produce la ricchezza eacute la natura il lavoro eacute il lavoro sulla natura con la natura e per la natura ma la natura eacute il giardino in cui siamo ad un tempo ospiti e parte guardia-ni e frutto respiro e parola condivisa b) E quello istituzionale afferente alla societagrave regolata da norme e istituti il do-vere di contribuire alla res publica allrsquoor-dinamento giuridico che invera i diritti di tutti e massime di chi piugrave ha bisogno di aiuto Lrsquoimposta le tasse si devono pagare poi-cheacute le risorse devono esere condivise e anche di ciograve che lecitamente hai guadagna-to tu devi farne parte allrsquoumanitagrave incarnata nelle altre persone oltre che in te Poicheacute unica eacute la famiglia umana e a tutti gli esseri umani tutti i diritti umani devono essere riconosciuti E ciograve che per te eacute di piugrave che va oltre la soddisfazione degli autentici concreti bisogni individuali tu devi restituirlo agli altri e innanzitutto a chi ha di meno percheacute rapinato percheacute offeso percheacute abbandonato Pagare la giusta imposta che giova a chi ne ha biso-gno significa sentirsi e farsi responsabili eacute una delle forme in cui si risponde allrsquoap-pello del volto muto dellrsquoaltro Il quarto pilastro Il digiuno Il digiuno poicheacute la fame eacute la nostra co-mune fondamentale esperienza e quindi dobbiamo saperla affrontare e condividere Condividi il pane eacute lrsquoorigine etimologica della bella parola compagno compagna E condividi la mancanza di pane Non solo il digiuno eacute anche il modo con cui ci

richiamiamo a noi stessi assumiamo re-sponsabilitagrave del dolore del mondo ci fac-ciamo carico Ed eacute anche lo strumento ermeneutico attraverso cui ci facciamo prossimi agli esseri umani piugrave deprivati sfruttati rapinati impoveriti umiliati e offesi Lrsquoesperienza del digiuno che Gandhi con-siderava lo strumento estremo della lotta nonviolenta quello ultimo da utilizzare nella progressione dei mezzi quello invin-cibile nella sua forza disvelatrice Lrsquoesperienza del digiuno che dovresti fare prima di ogni prova come sapeva Danilo Dolci Lrsquoesperienza del digiuno solo dopo la quale tu puoi attentarti a prendere la parola nella pubblica piazza a farti colui che par-la davanti alle altre persone per le altre persone questo rivela ad esempio quel luogo per molti altri aspetti ancora prezio-so e sconvolgente che puoi leggere in Mat-teo 4 1-11 Il quinto pilastro Il pellegrinaggio La consapevolezza che siamo esseri umani in cammino uomini e donne che non han-no un luogo in cui stare ma un viaggio da compiere che la via sei tu a farla come in quei versi di don Antonio Machado E che ognuno di noi tiene dellrsquoAbramo e dellrsquoO-disseo E che in quanto viandanti dobbia-mo essere aperti alla scoperta e allrsquoincon-tro eacute meraviglioso questo andare E che i viandanti camminano leggeri hanno solo una bisaccia e un bastone sanno che accu-mulare ricchezze significa accumulare ostacoli al cammino zavorra che paraliz-za e impedisce lrsquoincontro Jihad una lettura e unrsquoiniziativa nonvio-lenta contro tutte le uccisioni Questo al-lrsquoincirca dico e dico poi anche del signifi-cato autentico originario teologicamente fondato e fecondo del concetto di Jihad che occorre rispettare difendere e salvare tutti poicheacute siamo una sola umanitagrave che occorre unire nel vero nel buono nel giu-sto unire nella nonviolenza poicheacute la vio-lenza e la menzogna fratturano opprimo-no decreano E dico che nel campo se-mantico del termine arabo classico jihad

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decisivo eacute innanzitutto il concetto di lotta interiore il grande jihad che eacute la lotta contro il male che eacute in noi stessi non fuori di noi il fascismo contro cui dobbiamo combattere non altri ma noi stessi lo re-chiamo ed eacute contro esso che va condotta la prima lotta la lotta giusta la lotta buo-na per salvare le vite per rendersi degni di essere esseri umani Quale oscenitagrave pen-sare che una religione che invita alla man-suetudine possa essere sfruttata per giusti-ficare la violenza lrsquooppressione lrsquoomici-dio Quanto eacute urgente che anche su questo versante si smascherino si denuncino le ideologie della violenza che offendono la radice profonda e luminosa delle grandi tradizioni religiose Quanto eacute necessario che anche nellrsquoislam come nel cristianesimo come nellrsquoebrai-smo che eacute padre ad entrambi si contrasti infine inflessibilmente ogni violenza ogni uccisione che eacute sempre blasfema che eacute sempre satanica che eacute sempre essa violen-za nemica degli esseri umani nemica del mondo che vive nemica del sommo bene Quante volte le religioni sono state utiliz-zate per mobilitare al crimine allrsquouccisio-ne alla strage eacute giunta lrsquoora per tutte e per tutti che anche nelle religioni si faccia chiarezza e che di esse si affermi senza piugrave equivoci ed ambiguitagrave quel nucleo essenziale che si compendia nel comune comandamento non uccidere Allrsquoascolto del Corano E solo allora leggo mettendo a confronto alcune delle mi-gliori e piugrave note versioni ita-liane (quelle di Alessandro Bausani Martino Mario Mo-reno Federico Peirone Ham-za Roberto Piccardo) alcune sure del Corano a cominciare dalla sura CXII che recita Nel nome di Dio clemente e misericordioso Digrave rsquoEgli Dio eacute uno Dio lrsquoEterno Non ge-nerograve neacute fu generato e nessuno Gli eacute parigrave (ho usato qui la bella traduzione di Bausani ma i miei studenti avverto che il Corano per chi aderisce

allrsquoislam eacute intraducibile - per le note ragio-ni che qui sarebbe troppo lungo esplicitare e discutere - e va letto nella lingua in cui eacute scritto) E ne commentiamo la straordina-ria ricchezza concettuale Muovendo da quel costantemente reiterato In nome di Dio clemente e msiericordio-so la clemenza e la misericordia come attributi del sommo bene suo nome e sua legge La clemenza e la misericordia che siano anche la tua scelta Tu non uccidere tu salva il mondo A me amico della nonviolenza materiali-sta della scuola di Lucrezio e Diderot di Feuerbach e Marx di Leopardi e Timpana-ro di Rosa Luxemburg e di Hannah A-rendt questo dicono queste antiche parole E il mio cuore consente In questo messag-gio con altro linguaggio ritrovo cose che mi sono care e che tutte le grandi tradizio-ni religiose e laiche che donne e uomini hanno pensato detto e vissuto recano in dono e in retaggio e in promessa ed impe-gno allrsquoumanitagrave intera tu non uccidere tu reca soccorso tu non gravare tu degnifica lrsquoumanitagrave tu salva il mondo Allrsquoappello al vero e al bene sappi dire di sigrave Fallo tu sii tu quel bene che vorresti trovare nel mondo Tratto da La nonviolenza egrave in cammino Numero 1261 del 10 aprile 2006

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Caro Santo Padre le confesso con estrema umiltagrave che certe sue prese di posizione mi preoccupano non poco Lei mi diragrave che non egrave mio compito preoccuparsi che il Magistero sa quel che dice e che io da semplice fedele non do-vrei avere la presunzione di sapere cosa sia giusto o meno Bene se lei me lo dice io mi fermo qui ma siccome voglio credere che lei ascolteragrave le ragioni di un giovane catechista io vado avanti Il cardinal Lopez Truijllo presidente del Pontificio consiglio per la famiglia ha affermato in un documento che i Pacs sa-rebbero lrsquoeclissi di Dio Essendo uomo di Curia ritengo che si saragrave confrontato con lei prima di scriverlo e date le sue precedenti esternazioni non vi egrave alcun motivo di credere che lei non approvi tale espressione Un solo dubbio mi sovviene ma non staremo nominando il nome di Dio invano Se non egrave cosigrave mi dica lei quando egrave invano perchegrave francamente mi sembra abbastanza chiaro O forse sono io che mi sbaglio forse sono io che mi sono fatto corrompere dalla modernitagrave e non capisco che i Pacs sono davvero la questione mon-diale di gran lunga piugrave importante Forse che la guerra egrave mai stata definita da lei in tal modo Tuttrsquoaltro si benedicono le missioni in Iraq in Afghanistan si defi-niscono di pace non appena muore un nostro soldato si tace sulle vergognose rappresaglie americane sulle torture sulle politiche neoliberiste che affamano il Ter-zo Mondo di fronte alla storica scritta Arbeit macht frei si riesce solo a dire che il popolo tedesco era guidato da qual-che criminale tacendo sul ruolo della Chiesa e di Pio XII e ci si chiede Dio perchegrave hai taciuto (proprio qui mi casca

un fine teologo come lei che si pone tale domanda Non sarebbe lrsquoora di considera-re gli uomini responsabili dei mali che commettono e non Dio quei tedeschi e quegli uomini di chiesa che lei ha voluta-mente evitato di nominare) tutte queste cose non sono lrsquoeclissi di Dio Evidente-mente no Ma lo sono i Pacs la contracce-zione il femminismo etc La contracce-zione con buona pace delle aperture fatte dal cardinal Martini con quellrsquoumanitagrave che sempre lo contraddistingue Il femmi-nismo con buona pace di tutte quelle don-ne che hanno combattuto e ancora combat-tono per avere gli stessi diritti dellrsquouomo perchegrave anchrsquoesse sono a immagine e so-miglianza di Dio diritti che spesso nella Chiesa si affermano criticando ogni di-scriminazione dimenticandosi che fu pro-prio lei caro papa a bloccare le riflessioni sul sacerdozio femminile Perchegrave continuare queste battaglie Per-chegrave Ersquo questo ciograve che vuole Dio Che noi cristiani ci costruiamo il nostro recinto di purezza ipocrita e da ligrave ci mettiamo a giu-dicare il mondo dicendo in perfetto stile fariseo grazie Signore perchegrave non sono come loro Siamo forse credibili noi cri-stiani quando ci limitiamo a vomitare pre-cetti morali Io credo di no cosigrave come credo che non sia credibile lei che ha fatto della lotta al relativismo il suo cavallo di battaglia e poi quando si tratta di ricono-scere gli errori della Chiesa dice che non possiamo giudicare perchegrave dobbiamo tener conto della diversa pre-comprensione della realtagrave Pre-comprensione della realtagrave Accidenti lrsquoespressione relativista per eccellenza che esce dalle sue auguste lab-bra Ma dove erano allora quei valori asso-luti e irrinunciabili della vita della fami-glia e dellrsquoeducazione quando si bruciava-

Cristiani ed omosessualitagrave Lettera al Santo Padre Ma non staremo nominando

il nome di Dio invano di Gherardo Pecchionicatechista

Riceviamo questa lettera e molto volentieri la pubblichiamo ringraziando lrsquoautore per le sue riflessioni

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no le donne si tenevano schiave e si impe-diva loro di studiare (anche nelle scuole cattoliche) Beh caro papa non mi fraintenda se dico tutto ciograve probabilmente sbagliando non egrave per scappare dalla sua chiesa ma perchegrave spero con tutto il cuore che essa santa e peccatrice richiamandosi sempre alla pa-rola di Cristo sopravviva al terzo millen-nio cosigrave come egrave sopravvissuta ai primi due e perchegrave no magari anche meglio

Gherardo Pecchionicatechista Giovedigrave 08 giugno 2006

Documento vaticano sulla famiglia e procreazione umana

Dichiarazione della pastora

Maria Bonafede moderatora della

Tavola valdese di Agenzia NEV del 7-6-2006

Toni perentori privi di complessitagrave e non rispettosi del principio di laicitagrave Dovrsquoegrave lrsquoamore di Dio Ragioniamo

ecumenicamente del primato dellrsquoamo-re di Dio per tutte le sue creature

Roma 7 giugno 2006 (NEV-CS37) - Sono gravemente e negativamente sorpre-sa dai toni del Documento rsquoFamiglia e procreazione umanarsquo pubblicato ieri dal Pontificio consiglio per la famiglia Le posizioni della Chiesa cattolica su temi come la famiglia lrsquoaborto le coppie di fatto sono ampiamente noti e in seacute il do-cumento non dice assolutamente nulla di nuovo In questo senso ribadendo tesi quotidianamente espresse dal Papa egrave un documento puramente pleonastico Que-sta la reazione della pastora Maria Bonafe-de moderatora della Tavola valdese allrsquoul-tima pubblicazione vaticana E continua Quanto ai toni invece il documento se-

gna una svolta grave e preoccupante dopo aver descritto in termini apocalittici e cata-strofici quella visione rsquopuramente indivi-dualistica dellrsquouomo e della donnarsquo che inciterebbe rsquoal superamento della famiglia-rsquo il testo denuncia i movimenti femmini-sti una vita coniugale rsquovolutamente steri-lersquo lrsquoeclissi di ogni riferimento a Dio nella visione predominante sulla procreazione responsabilersquo lrsquoapologia rsquodella famiglia monoparentale ricostituita omosessuale lesbicarsquo Infine il testo associando lrsquoaborto allrsquoinfanticidio invoca una pena per chi lo pratichi Come credente evangelica rilevo che que-sto documento manca drsquoamore egrave privo di ogni sguardo fraterno su chi soffre su chi vive situazioni difficili e drammatiche Non denuncia i pregiudizi e le violenze che in tante parti del mondo si compiono contro gli omosessuali o le ragazze madri non dice nulla sulle violenze che si consu-mano anche allrsquointerno di famiglie appa-rentemente rispettabili Il documento al contrario giudica condanna invoca nuove leggi e pene piugrave severe Dovrsquoegrave in tutto questo lrsquoamore di Dio Dovrsquoegrave il rispetto laico per lo sforzo dei legislatori di garan-tire valori fondamentali da una parte e la pluralitagrave delle visioni etiche e morali dallrsquo-altra Viviamo in societagrave secolarizzate nelle quali le chiese farebbero bene a testi-moniare visibilmente il primato dellrsquoamore di Dio che non si esprime solo nella fami-glia e nella procreazione LrsquoEvangelo ci chiama a rinnovare tutti i nostri rapporti a viverli tutti nella libertagrave da una parte e nella responsabilitagrave e coscienza del dono della vita dallrsquoaltra Sarebbe una grande testimonianza che le chiese potrebbero rendere ecumenicamente

AGENZIA NEV - NOTIZIE EVANGELICHE

SERVIZIO STAMPA DELLA FEDE-RAZIONE DELLE CHIESE EVAN-

GELICHE IN ITALIA tel 06482512006483768 fax 0-

64828728 - nevfceiit Mercoledigrave 07 giugno 2006

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La chiesa sbaglia ma noi non ce ne

andiamo di Agenzia ADISTA N41 del 03-06-

2006 Risposta degli omosessuali credenti

allrsquoappello dellrsquoArcigay 33414 ROMA-ADISTA Faccio appello ai fratelli e sorelle nella fede di esprimere pubblicamente il proprio dissenso e lonta-nanza da una struttura che dimentica del-lrsquoannuncio del Vangelo si egrave trasformata in un partito politico omofobo Dopo un fitto susseguirsi negli ultimi me-si di continue esternazioni contro gli omo-sessuali da parte delle gerarchie ecclesia-stiche - non ultimo il riferimento di Ra-tzinger allrsquoamore debole che caratteriz-zerebbe le unioni fra persone dello stesso sesso - il segretario nazionale dellrsquoArcigay Aurelio Mancuso ha firmato un comunica-to per esortare i gay credenti ad uscire dalla Chiesa cattolica Scrive Mancuso Non ci rimane che registrare che dentro la Chiesa cattolica egrave impossibile per le perso-ne gay e lesbiche continuare a riconoscer-si Nonostante la Chiesa cattolica sia unrsquo-organizzazione complessa dove moltissi-mi laici e prelati non condividono gli ana-temi di Ratzinger e Ruini non si puograve tace-re il fatto che nessuna posizione differente possa essere difesa pena la riduzione al silenzio Per tutte queste ragioni non si puograve continuare a farci martirizzare dalle gerarchie cattoliche nel nome di unrsquoubbi-dienza che oggi rischia di diventare com-plicitagrave Mancuso ha altresigrave aggiunto Temo una Chiesa sempre piugrave impaurita dalla moder-nitagrave e dallrsquoautodeterminazione dei corpi Alla paura Ratzinger risponde strumenta-lizzando Provo pena verso una gerarchia che cerca disperatamente di frenare la crisi valoriale e spirituale con precetti risibili e goffi In merito a questrsquoappello Adista ha chiesto

un parere a diversi esponenti di gruppi ed associazioni di omossesuali credenti Secondo Fabio Peroni del gruppo Nuova Proposta di Roma egrave difficile non condi-videre lrsquoanalisi di Aurelio Mancuso da un punto di vista socio-politico ma egrave altret-tanto semplice discostarsi dalla sua analisi religiosa Percheacute non condivido lrsquoinvito a uscire Percheacute credo nella testimonianza nel valore e nella vocazione della mia o-mosessualitagrave come dono che troppo spesso in questi anni secoli egrave stato vissuto nella clandestinitagrave nellrsquoipocrisia ma soprattutto nel silenzio Credo in una Chiesa altra la Chiesa del Concilio della convivialitagrave delle differenze dove oggi mi egrave chiesto di testimoniare e di parlare nella visibilitagrave della mia persona e dei miei affetti e amo-ri Sulla stessa lunghezza drsquoonda anche Anto-nio De Chiara coordinatore del gruppo Pontisospesi di Napoli Come gruppo ci aiutiamo a sviluppare in maniera adulta la nostra relazione con Dio Cerchiamo in-fatti di vivere pienamente il Vangelo ac-cettando la nostra specificitagrave In quanto battezzati e fedeli in comunione con Cri-sto ci sentiamo quindi pienamente parte della Chiesa-comunitagrave Chi non vuole vedere ciograve continua Di Chiara e crede che annullare la nostra umanitagrave la nostra affettivitagrave sia mettere in pratica il messag-gio di Gesugrave per noi sbaglia Contestiamo infatti le prese di posizione e i documenti della Chiesa-gerarchia che a noi sembrano anti-Evangelo Non crediamo perograve sia op-portuno uscire dalla Chiesa cattolica che egrave molto di piugrave della gerarchia al di fuori avremmo ancora meno possibilitagrave di dialo-gare col popolo di Dio e di esprimere co-me credenti il nostro dissenso Per Gianni Geraci portavoce del Coordi-namento gruppi di omosessuali cristiani in Italia e presidente del gruppo del Guado di Milano il problema non egrave tanto quello di restare o meno in una Chiesa che nei suoi vertici si dimostra incapace di compren-dere in alcun modo la diversitagrave omoses-suale Il problema egrave quello di rendere visi-bile lrsquoesperienza di chi in quella stessa Chiesa si muove nella logica del Vangelo

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e quindi in una logica di accoglienza e di rispetto per tutte le diversitagrave In questo senso sostiene Geraci se esiste un pro-blema della nostra appartenenza alla Chie-sa cattolica questo problema egrave da collega-re non tanto a una nostra decisione di usci-re o meno da una Chiesa che senza il con-tributo degli omosessuali credenti perde-rebbe irrimediabilmente un aspetto della sua stessa natura cattolica (ovvero un a-spetto della sua universalitagrave) quanto a un vero e proprio peccato di omissione dei nostri pastori che evitano sistematicamen-te di offrire alle persone omossesuali quel-lrsquoimmagine di Chiesa inclusiva e acco-gliente a cui dovrebbero ispirarsi nei loro interventi pubblici Infine Maurizio Mistrali del gruppo Lrsquo-Arco di Parma dichiara Condivido lo scritto di Aurelio Mancuso in tutto eccetto la conclusione Il lsquocentro di identitagraversquo del cristiano egrave Cristo (lrsquoego sano) Questa Chiesa spaventata autoreferenziale iper-dogmatica diventa superegoica si sostitui-sce e pone se stessa come centro drsquoidenti-tagrave Il lsquotraghettorsquo e i lsquotraghettatorirsquo si appas-sionano alla navigazione e non guardano al porto di destinazione il Regno Essere dentro la Chiesa con al centro la nostra Coscienza e Cristo fa emergere il parados-so dellrsquoiperttrofia di segrave la mancanza di servizio di fiducia nellrsquouomo e forse della speranza in Cristo stesso dei potenti ge-rarchi della Chiesa (emilio carnevali) Mercoledigrave 31 maggio 2006

Svizzera

Vecchi Cattolici benedicono coppie gay

in unione registrata di Ticino OnLine

AARAU - Il sinodo della Chiesa dei Vecchi Cattolici riunito oggi ad Aarau ha deciso a stragrande maggioranza - con 76 voti favo-revoli 2 contrari e 5 astensioni - che in futuro impartiragrave una benedizione alle le coppie omosessuali in unione domestica registrata Sono state definite due forme di

celebrazione ben distinte dal matrimonio per non mettere in questione questo sacra-mento Si tratta della prima chiesa svizzera che riconosce ufficialmente lrsquounione di coppia per lesbiche e gay La Chiesa dei Vecchi Cattolici da un paio di anni sta esaminando che risposte dare alle coppie omosessuali che auspicano che la loro unione possa evolvere con lrsquoaiuto di Dio I vecchi cattolici che contano 13rsquo000 fedeli in Svizzera ritengono che le coppie dello stesso sesso abbiano gli stessi bisogni spirituali di quelle eterosessuali spiega il rapporto sinodale diffuso oggi Inoltre non si sceglie di diventare omoses-suali ma lo si egrave giagrave sa piccoli o anche da prima della nascita sottolinea il rapporto Si tratta di nozioni scientifiche che non erano a disposizione degli autori dei testi bibblici e dei testimoni della tradizione cristiana Siccome nella tradizione la coppia eteroses-suale ha la funzione di perpetuare la vita la Chiesa dei Vecchi Cattolici ci tiene a fare una chiara distinzione fra il matrimonio e la benedizione del partenariato omosessuale Per questrsquoultimo caso un tipo di rito potragrave svolgersi in chiesa o in privato il secondo egrave invece una benedizione da impartire nellrsquo-ambito di un normale servizio religioso I due nuovi rituali studiati dalla commissione Omossessualitagrave e Chiesa saranno provati nei prossimi anni Drsquoaltro canto il rapporto sinodale indica che la Chiesa dei Vecchi Cattolici continue-ragrave a non porsi domande sullrsquoorientamento sessuale dei candidati nellrsquoambito della nomina dei preti percheacute ciograve non ha un carattere decisivo Comunque - raccoman-da lrsquoapposita commissione - bisogna essere prudenti nellrsquoaffidare una parrocchia ad un curato che vive in unrsquounione omosessuale In particolare la sua forma di vita deve es-sere accettata dalla comunitagrave dei fedeli Il vescovo Fritz-Reneacute Muumlller ha notato che gli omosessuali allrsquointerno della Chiesa sono un dato di fatto A chi ha difficoltagrave ad accettare tale situazione lrsquoalto prelato ha detto di pregare Dio tutti i giorni percheacute questo fenomeno spariscaATS Fonte TicinoOnline Lunedigrave 12 giugno 2006

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Lettere

Come egrave triste di don XXX diacono permanente

Regione Ecclesiatica Sicilia Salvesono sempre il don xxx diacono permanente della Regione Ecclesiastica Siciliaspiace dovermi presentare cosigrave ma mi eacute impossibile almeno adesso uscire allo scopertoloro aspettano que-stouna sbandata di un diacono per dire ecco lo sapevamoeacute un errore ordinare questi uomini sposati allora stiamo in stand byma non posso non esprimere i miei sentimenti di vergogna per il fatto che da sposato con figli ho ricevuto lrsquoor-dine sacroposso esercitarlo benedire amministrare alcuni sacramenti predica-re e poi tornare a casa da mia moglie e dai miei figliligrave dove il Signore mi ha chiamato e condividere con loro gioie speranze e i dolori di tanti fratelli e sorel-lee questi miei fratelli certo in un altro grado dellrsquoordine ma nello stesso sacra-mentonon possono esercitare piugrave uffi-cialmente il loro ministero Sacerdota-lema solo in privato e illecitamente (cosigrave recita il CDC) Quando incontro un prete sposato leggo nel suo sguardo un misto di rabbia e incomprensionee lo capisco profondamente Soffro per tutti loro e pre-go percheacute un giorno possano ritornare ad esercitare il ministero forse con piugrave impe-gno e passione e amore di prima Leggendo le lettere di Giuseppe Pe-rinsento tutta la passione lrsquoamore e la bontagrave del Sacerdote di chi vuole dare la sua vita per gli altri Spero che qualcosa cambie il celibato del Sacerdote resti come scelta possibile assieme a quella del Sacerdozio uxorato A volte penso se que-sto pensiero mi porta fuori della Chiesa ma poi so che io e tutti noi questa chiesa la amiamo troppola mia tristezza rimane mentre esprimo la mia solidarietagrave ed ami-cizia in CG a tutti i sacerdoti uxorati che ci leggono Pregate per meGrazie Fraternamente e in Cristo Gesugrave Vi saluto Giovedigrave 01 giugno 2006

Poesia Gladys Sica Argentina

Ciograve che mi resta Atavico appartarsi fra ombre tese Partirograve questa volta piugrave lontano dove vedrograve la grande onda nuda Percheacute vivere e morire Per un piccolo fulgore unrsquoimplacabile tristezza Dove va tutto lamore non da-to Dove vanno i sacri sogni Dove andragrave tutto questo tem-po Di nero si egrave riempito il quadro irrefrenabile uragano a raffiche mutevoli Silenzio su silenzio come coltelli polverizzano linsalvabile futu-ro Soccombono labbra e braccia Non mi resta una parola da donarti neacute un rosso neacute un bianco Nel fuoco del silenzio -i l viaggio- Poe-sia Edizioni Archivi del 900 MI 200-5

Da Isola Nera 134 Casa di poesia e letteratura egrave uno spazio di libertagrave e di

bellezza per un mondo di libertagrave e bellez-za che si costruisce in una cultura di

pace Direzione Giovanna Mulas - Coor-dinazione Gabriel Impaglione Giugno

2006 - Lanusei Sardegna mulasgiovvannahotmailcom

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Esci dalla tua terra e vagrave dove ti mostrerograve La famiglia del prete sposato

di Nadir Giuseppe Perin [1]

Ringraziamo di cuore lrsquoamico e colla-boratore Nadir Giuseppe Perin prete sposato per questo suo intervento

Ottomila sono i preti italiani ldquousciti dalla loro terrardquo- in senso biblico ndash per rispon-dere alla chiamata di Dio che li chiamava ad andare ldquoverso unrsquoaltra terrardquo cioegrave ad assumersi un compito diverso da quello svolto fino a quel momento Eppure questi 8000 preti che hanno lascia-to lrsquoesercizio del loro ministero sembrano scomparsi nel nulla Si legge nel Vangelo di Matteo (27 51-53) che nel momento in cui Gesugrave spirograve ldquo il velo del Tempio si squarciograve in due da ci-ma a fondo la terra tremograve le rocce si spezzarono i sepolcri si aprirono e molti corpi di santi che erano morti risuscitaro-no Uscendo dai sepolcri dopo la sua ri-surrezione entrarono nella cittagrave santa ed apparvero a moltirdquo Amici miei carissimi e amati dal Signo-rehellip ldquoresurrexit Dominus vere hellip Usciamo anche noi dai ldquosepolcrirdquo nei quali la chiesa gerarchica ci ha rinchiuso tap-pandoci la bocca e ldquocremandordquo le nostre persone per farci scomparire nel nulla Dobbiamo ldquouscire dai sepolcrirdquo ldquoentrare nella cittagraverdquo cioegrave uscire allo scoperto sen-za paura o timore di essere ldquolinciatirdquo non per fare la ldquorivoluzionerdquo ma per testimo-niare il Cristo risorto speranza del mondo con la nostra vita e quella della nostra fa-miglia moglie e figli alla luce del sole di fronte a tutto il popolo di Diohellip testimo-niando in modo profetico come sia possi-bile essere degli ottimi padri di famiglia degli ottimi mariti e nello stesso tempo degli ottimi preti che pur dedicandosi con amore alla famiglia al lavoro non trascurano gli impegni sociali ed ecclesia-

li senza riserva alcuna e nella piena dispo-nibilitagrave Ho appena finito di leggere il libro di Li-no Tonti I cinque figli del vescovo edito da ldquoIl segno dei Gabrielli Editorirdquo S Pie-tro in Cariano Maggio 1999 nel quale Chiara figlia di prete scrive una lettera al Papa Giovanni Paolo II per chiedergli ldquopercheacute non dagrave ai preti il permesso di spo-sarsi dal momento che per sua esperienza personale puograve affermare senza timore di offendere la veritagrave che si puograve avere una famiglia ed essere bravi preti come lo egrave suo padrerdquo Quando arrivai alla fine del libro mi sono accorto che qualche lacrima scorreva sulle mie guance mentre una forte emozione mi stringeva il cuore percheacute ho visto in Chia-ra ldquola portavoce di tutte le donne ed i figli di preti sposati che molto spesso non hanno voce per esprimersi ma che nono-stante tutto hanno sempre tenuta salda la propria fede senza mai stancarsi di inter-rogarsi cosa significasse amare dirsi cri-stianisperando sempre in ciograve che egrave giu-stordquo Ebbene usando le stesse parole di Chiara sparse qua e lagrave nel libro piugrave che comunicare a quanti mi leggeranno le stesse emozioni che ho provato io vorrei riflettere ancora una volta insieme con voi sulla figura del prete ldquoche lascia lrsquoesercizio del suo ministerordquo per vivere con la donna che ama quel progetto di vita che Dio aveva su di loro fin dallrsquoe-ternitagrave Partendo dalle parole che il papa Giovan-ni Paolo II disse allrsquoAngelus di domenica 10 novembre 1996 ldquoPenso ai sacerdoti in difficoltagrave spirituale e materiale ed an-che a quanti purtroppo hanno lasciato lrsquoimpegno assunto Per tutti invoco dal Signore sostegno ed aiutohelliprdquo Chiara fa osservare che se per impegno assunto si intende il ministero molti non lrsquohanno lasciato per volontagrave loro ma percheacute co-stretti dalla legge del celibato una legge che potrebbe anche essere cambiata dal momento che al celibato viene riconosciu-ta soltanto una ldquospeciale convenienzardquo per il prete

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Lrsquoidea di fedeltagrave invece emerge dal fatto che il prete amministra i misteri di Dio che pur essendo destinati a tutti non sono perograve proprietagrave di alcuno Ora agli ammini-stratori si richiede che ognuno risulti fe-dele Chi riceve lrsquoOrdinazione si prostra con tutto il corpo e poggia la fronte sul pavimento del tempio accettando cosigrave di essere lui stesso il Pavimento su cui cam-mineranno gli altri come la roccia sostiene lo zoccolare di un greggerdquo I ldquopreti che hanno lasciatordquo ancora oggi sono considerati da alcuni anche se con molta leggerezza e superficialitagrave come dei Giuda il traditore di Gesugrave morto suicida in preda alla disperazione senza riflettere che Giuda ha venduto il Maestro per dena-ro e non percheacute gli interessasse una donna In realtagrave se avessimo il coraggio di analiz-zare le attese che lrsquouomo contemporaneo ha nei confronti del prete si potrebbe con-statare che in fondo crsquoegrave in lui una sola grande attesa egli ha sete di Cristo Il resto lo puograve chiedere benissimo anche a tanti altri che non sono preti Perograve gli strumenti che donano Cristo non possono trascurare la perenne giovinezza di Dio sostituendo ad essa gli equilibri provvisori della mente umana La parola che si sovrappone alla Parola La filosofia allrsquoannuncio La morale alla grazia Il rito alla vita Lrsquoorganizzazione alla testi-monianza Lo spettacolo alla veritagrave Sa-rebbe come pretendere di ingessare il Sal-vatore Percheacute la chiesa attuale incontra unrsquo enorme difficoltagrave ad essere per lrsquouomo contemporaneo un valido aiuto a crede-re Gesugrave le ha lasciato come unica arma lrsquoa-more ma accanto a vescovi preti e fedeli santi ce ne sono molti indaffarati a con-quistare spazi del potere ed a procurare denaro con ogni mezzo Molti restano scandalizzato di fronte ad uomini di chiesa incoerenti ed avidi di onori e di responsa-bilitagrave percheacute avidi di potere Molti usano la chiesa per tornaconto personale o di gruppo Crsquoegrave chi la concepisce come unrsquoi-stituzione che per comunicare beni eterni non puograve fare a meno di mezzi ottenuti a

qualunque prezzo dando lrsquoimpressione di preferire logiche estranee al suo autentico ministero Cerca lrsquoaffermazione di seacute se-condo logiche di potenza lontane dalla mentalitagrave di Gesugrave Chiede di piegare lrsquoin-telletto a veritagrave astratte anzicheacute annunciare lrsquoamore di Dio e testimoniare lrsquoincontro con il Salvatore Le parole che si rincorro-no lungo i secoli per interpretare Dio do-vrebbero segnare il cammino della gratitu-dine Un amante per rinnovare il proprio slancio ha bisogno di espressioni giovani mentre molto spesso le parole umane che pretendono di definire lrsquoAssoluto sono un ostacolo per chi cerca Dio Di fronte a questa situazione ndash si domanda Chiara - che differenza crsquoegrave tra questo tipo di Chiesa e le mille sette i cui adepti batto-no le strade per vendere lrsquounica veritagrave convinti di averla in tasca solo lo-ro Sfruttando quelle parole i furbi di turno coprono incoerenze trame ed osano rinfacciare a noi che stentiamo a credere lrsquoallontanamento dalla religione Non sem-brano preoccupati per la nostra fatica di cogliere un barlume di Dio dietro ciograve che dicono ed i riti che compiono Ma quello che egrave piugrave grave e spaventa egrave che Dio non egrave mai entrato nella vita di molti percheacute ldquogli uomini di chiesardquo lo hanno presentato come un legislatore noioso e pignolo mentre invece la bellezza del modo di vivere suggerito da lui appare quando ci si sente liberi dalla preoccupa-zione di rispettare i canoni di una religione estrinseca In molti cristiani cresce la rab-bia per lrsquoapparato mastodontico di una chiesa lontana dai progetti di Cristo Lui la voleva sale della terra che si scioglie per insaporire Invece spesso la chiesa sem-bra un enorme granello compatto e fasti-dioso sotto i denti Verso gli uomini di quel apparato ndash affer-ma ancora Chiara - che non hanno ancora scoperto chi egrave Lui anche se ne hanno con-tinuamente il nome in bocca sento preva-lere la compassione La rabbia si attenua senza diventare rassegnazione percheacute una chiesa come lrsquoha desiderata Lui deve esse-re luogo di comunione e di amore Se la guardi dallrsquoesterno si direbbe che nella

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chiesa operano gruppi in lotta tra loro per i quali la fede piugrave che un banale accessorio egrave una potente ideologia e sempre piugrave spes-so srsquoincontrano preti che dallrsquoaltare sono convinti di annunciare Cristo mentre e-spongono compiaciuti soltanto le proprie ideologie Percheacute trascurare allora i percorsi di chi batte sentieri diversi da quelli abi-tuali E sono molti coloro che lo hanno fatto Ottantamila centomila nel mondohellip ottomila solo in Italia Ma dove vivono tanti preti sposati Se provate a consultare lrsquoannuario Pontifi-cio un tomo di circa 2500 pagine vi tro-vate di fronte ad una chilometrica lista di titoli che riguardano anzitutto il papa che Giovanni Paolo I definigrave ldquo retaggio del po-tere temporalerdquo e che avrebbe voluto eli-minarla Solo che non ne ha avuto il tem-po Segue poi un elenco puntiglioso di nomi distribuiti in mille organismi Anzitutto cardinali per ordine di precedenza e per anno di creazione e per ordine alfabetico Di seguito tutti gli altri ciascuno secondo il suo grado e titolohellip Dopo Diocesi ab-bazie ordinariati prelature personali vica-riati prefetturehellip un indice alfabetico e-lenca tutte le persone citate nel testo piugrave di 400 pagine in media 60 nomi ogni pa-gina per un totale di circa 25000 Dove finiscono i nomi arrivano i numeri Sacerdoti secolari e regolari e ordinati durante lrsquoanno e diaconi permanentihellip indicati diocesi per diocesihellip Ma un angolino per ldquocoloro che hanno lasciatordquo non crsquoegrave Un numerino Nulla Nemmeno di chi ha ottenuto la dispensa Nulla anche se sono 40000 ( per la Chie-sa giuridica) i preti di Cristo che sono tali per lrsquoeternitagrave Niente neanche una riga per dire in 40000 ci hanno tradito E non sarebbe giusto Non si riesce a capire percheacute Sono creatu-re che non esistono piugrave Agli occhi di Dio o di qualche altro Ersquo una condanna senza appello Eppure hanno il dovere di essere pronti ad amministrare il sacramento della Penitenza Essi restano in forza nella Chie-

sa per un servizio molto piugrave importante di altri elencati con puntiglio negli Annuari Lo afferma il Diritto Canonico (can 976) con chiarezza ldquo Qualsiasi sacerdote an-corcheacute privo della facoltagrave di ascoltare le confessioni assolve validamente e lecita-mente da qualunque censura o peccato qualsiasi penitente che versi in pericolo di morte anche se sia presente un sacerdote approvatordquo Quasi una nota per far sapere che allrsquooccorrenza ci sono anche lorohellip NellrsquoAnnuario Diocesano i preti sono e-lencati con i dati anagrafici in ordine alfa-betico poi di nuovo per anno di ordinazio-ne poi per incarico nei vari uffici curiali e pastorali E i ldquopreti che hanno lasciatordquo Nulla Si possono trovare nomi di diversi laici se-guono associazioni movimenti opere scuole comitati agenzie di viaggi autoritagrave civilihellip Di ldquolorordquo nessuna traccia Per rendersi conto delle defezioni bisogna confrontare lrsquoelenco nominativo dellrsquoAn-nuario con quello della precedente edizio-ne annotare gli assenti verificare che non siano tra i preti defunti indicati a parte Se qualche nome viene depennato si puograve supporre che si tratti di ldquouno che ha lascia-tordquo senza esserne certi Certamente questo silenzio egrave stonato Qualcosa di strano condiziona il comporta-mento della Chiesa verso i ldquopreti che han-no lasciatordquo e le impedisce di essere se stessa Qualcuno addirittura cerca di farli passare per creature dalla psiche malata moralmente deboli A me invece - dice Chiara - pare un segno di enorme imbaraz-zo Come se la Chiesa fosse affetta da i-diosincrasia o peggio da istinto di perse-cuzione nei confronti dei preti che ldquohanno lasciatordquo Eppure coloro che hanno lascia-to non mi sembrano una categoria astratta che merita un giudizio sommario Ognuno ha una sua storia particolare al termine della quale egrave vero che crsquoegrave chi afferma di non volerne piugrave sapere di Gesugrave Cristo e della fede Non pochi ricordano episodi di emarginazione e di disprezzo a partire dai tempi del seminario o nei primi anni di attivitagrave pastorale Altri col dente avvelena-to nei confronti della struttura ecclesiasti-

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ca non perdono occasione per analizzare le sue infedeltagrave spietatamente Sento tuttavia che la legge del celibato egrave destinata a cadere percheacute viene difesa con animo poco sereno e facendo soffrire in-giustamente Giagrave la maggior parte dei cre-denti se nrsquoegrave accorta e comincia a cambiare stile Ci sono anche molti di questi ldquopreti che hanno lasciatordquo che hanno alle spalle sto-rie dolci Entrati in seminario bambini non hanno temuto povertagrave e disciplina Sono stati pastori entusiasti e sinceri Hanno saputo cogliere nella Parola vibrazioni profonde mai intuite da altri Crsquoegrave chi poggia la pro-pria vita spirituale sui loro esempi Resta-no delicati e buoni aperti altruisti Belle figure di padri alcuni giagrave nonni sanno ascoltare pregano partecipano alla Messa come pochi Si tratta di preti ldquoche hanno lasciatordquo ma che non sono peggiori dei preti ldquoche non hanno lasciatordquo Ed egrave molto strano che per la Chiesa non contino piugrave nulla e vengano presi in considerazione solo come un in-successo dei metodi di formazione del seminario allo scopo di correggerne gli errori Eppure sono convinto che il Padre sa ope-rare meraviglie sia in loro come in ogni altro uomo Sarebbe blasfemo sostenere che nei loro confronti e solo nei loro la grazia di Dio egrave impotente Non egrave facile ascoltare le parole di ldquochi nella chiesa ha la potestagrave e la responsabili-tagrave del ministero per la comunitagrave ecclesia-lerdquo che echeggiano in ogni angolo della terra e rivendicano giustizia per tutti esor-tando individui famiglie e stati a rispettare la libertagrave e la dignitagrave di ogni uomo percheacute ogni uomo egrave sacro ed irripetibile ed insie-me sperimentare che proprio lui piega poi la storia degli individui a schemi utili per condurre piugrave agevolmente lrsquoistituzione della quale egrave responsabile Percheacute prima di proporre agli altri determinati comporta-menti non li mette in pratica lui nella co-munitagrave nei confronti di tutti quelli verso i quali egrave chiamato ad essere ldquopadrerdquo come

padre lo egrave Dio nei confronti di ogni uo-mo Diventa difficile accogliere Dio presente in chi percorre con noi i giorni che ci sono donati per ricavarne pace e felicitagrave Indivi-duare Dio nella persona dalla quale ti a-spetteresti un incoraggiamento e ne ottieni invece uno schiaffo abbandonandoti a camminare da solo Attorno gli amici ven-gono a mancare dentro le energie scema-no la vita sembra un fallimento Credere che ligrave crsquoegrave Dio egrave fatica Come egrave stata fatica per Gesugrave bere il calice e supplicava il Pa-dre suo che glielo risparmiasse Molti si augurano che la legge del celibato cambi percheacute per moltissimi questo egrave bene per la Chiesa Ma soprattutto speria-mo che il celibato non rappresenti motivo di orgoglio e distinzione di classe E che i preti che ldquohanno lasciatordquo ricevano un porsquo piugrave di amore solo amore senza pregiudizi Sempre piugrave spesso siamo chiamati a crede-re per coloro che non ne hanno piugrave la for-za percheacute hanno sperimentato lrsquoesistenza come danno o bestemmia e assurda mo-struositagrave Bisogna continuare a sperare per la maggioranza degli uomini che ancora non hanno ricevuto abbastanza La fede egrave grazia non chiarezza di sensi e di intellet-to Spero che le mie figlie come tutti i figli e le figlie dei preti possano dire che il loro babbo anche se mortificato dalla ldquosuardquo Chiesa coltiva questo tipo di fede pregan-do Dio di dare a lui alla sua famiglia ed a tutte le famiglie del mondo il coraggio di vivere e di amare Molte volte infatti co-loro che sono stati chiamati ad annunciare la speranza non sono capaci di farla vibra-re nellrsquoanimo di chi li ascolta come attesa come dubbio come dono come cosa non propria Sono convinto che piugrave di un prete sposato potrebbe essere beatificato o canonizzato Non tanto percheacute pentiti hanno chiesto di tornare a fare il prete piegandosi alla disci-plina vigente ma percheacute contenti di aver lasciato hanno saputo scandire i momenti della vita quotidiana sui ritmi della fede nonostante la mano ruvida della Chiesa

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Questa potrebbe essere una delle tante strade per diventare santi nel Terzo Millen-nio ldquoEsci dalla tua terra e vagrave dove ti mostrerograve Ersquo il canto che molti preti scelgono per la liturgia del loro matrimonio Quelle che possono apparire come defezioni vengono vissute come vocazioni scarnificanti alla stregua della chiamata di Abramo Il matri-monio egrave sacramento non fuga Abbrac-ciarlo significa abbandonare la sicurezza economica e la tranquillitagrave di un ruolo rispettato Solo la voce del Signore puograve strappare dal calore di abitudini consolida-te per proiettare lungo sentieri sconosciuti Credo che ad essere canonizzati non deb-bano essere coloro che sanno arzigogolare bei pensieri quanto piuttosto chi ha patito trascuratezze e cattiverie Chi ha taciuto e sorriso offrendo senza smettere di prega-re e di volere bene Chi entrando in punta di piedi nelle chiese della periferia egrave solito fermarsi nellrsquoultima panca per non distur-bare limitandosi a contemplare il taberna-colo o il Cristo in croce nel silenzio dello spirito Non egrave difficile trovare degli ldquospretatirdquo cosigrave Forse quando qualche vescovo o parroco avragrave il coraggio di far salire al suo fianco ldquouno dei preti che hanno lasciatordquo per impartire la benedizione al popolo al po-sto suohellip non tanto lrsquointellettuale che di-squisisce a favore o contro il celibato o contesta la coerenza dellrsquoistituzione eccle-siastica ma ad es un anziano prete che sempre sorridente mantiene la famiglia lavorando da facchino alla stazione centra-le di una grossa cittagrave e tra una valigia e lrsquoaltra sgrana il rosario con la mano in tasca e chiude di tanto in tanto gli occhi per assaporare parole e nomi santihellip un uomo in abiti normali con la fede al dito percheacute questrsquouomo egrave un prete dellrsquoAltissi-mohellippur non avendo le mani delicate co-me di solito le ha un pretehellip le sue sono mani callose percheacute lavora ma sono colme di benedizioni accumulate nellrsquoarco di decennihellip e noi non avevamo capito che le sue benedizioni erano preziose e le abbiamo lasciate dormirehellip

Ebbene questo prete dellrsquoAltissimo dalle mani callose e dallrsquoanello al dito egrave qui oggi per benedirvi e rappresentare tutti coloro che noi vescovi e preti ldquoche non hanno lasciatordquo abbiamo perograve dimenticato Chiniamo la testa e lodiamo il Signore per questo momento di grazia destinato a pu-rificare la Chiesa come poche volte e a renderla libera di credere solamente in Lui Quello saragrave un momento di festa grande per tutti percheacute avremo scoperto la gioia ed il piacere di amare Spero vivamente che tutti i figli di preti-sposati si sentano in comunione profonda ed armoniosa con i loro genitori anche se percepiscono in loro una ricchezza drsquoani-mo che a volte quasi li spaventa percheacute legata ad un mistero insondabile ad una forza che non troveranno mai in nessun altro Come sarebbe meraviglioso se tutti i nostri figli di prete ogni sera nel silenzio della loro camera prima di addormentarsi pre-gassero Dio cosigrave ldquoTi ringrazio Signore della mamma che mi hai dato e del papagrave prete percheacute hanno avuto il coraggio di condividere la loro vita nellrsquoamore al quale ci hanno educato insegnandoci ad amare Sono sicuro che il mio papagrave non ha chiesto la dispensa dal celibato per fuggire ma percheacute ha creduto in un modo diverso di essere prete Sono sempre piugrave persuaso che si egrave trattato di una buona idea e di unrsquoottima scelta Non lrsquoho mai sentito chiedere nulla per seacute ma lrsquoho sempre visto darsi pena per i tanti uomini sparsi sulla terra e diversi tra loro Per quelli delle nostre cittagrave alienati da ritmi disumani per coloro che spesso senza colpa hanno oscurato la scintilla della fede ricevuta in dono ed aspettano che qualcuno torni a farla brillare assolvendo dai peccati e spezzando il pane Io penso Signore che di fronte a chi ha fame il chiedersi se debba essere celibe o no il ministro quando nel tuo progetto non esiste un vincolo necessario tra presbitero e celibato mi sembra una complicazione inutile Ma forse sono io che non riesco a vedere percheacute spesso lrsquoesperienza offusca

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la mente e lrsquoidea diventa giustificazione dellrsquoagire Forse i preti sposati che dicono ai vescovi ldquo siamo quardquo risultano poco credibili Forse chi deve decidere non egrave abbastanza libero e coraggioso per modifi-care una disciplina opinabile ma consoli-data A me figlio di prete non resta che prega-re assieme al mio papa ed alla mia mam-ma affincheacute le scelte che vengono operate siano le migliori per il bene dellrsquouomo figlio di Diordquo Grazie Chiara e grazie Lino per le emozio-ni che mi avete fatto provare leggendo il librordquo i cinque figli del vescovordquo Spero di essere riuscito ad interpretare il vostro pensiero e gettare attraverso le vostre pa-role un porsquo di luce su questa ldquocittagrave som-mersardquo di preti italiani (8000) che ldquohanno lasciatordquo e che sono stati ldquocancellatirdquo dalla mente e dal cuore di ldquochi nella Chiesa ha la potestagrave e la responsabilitagrave del ministero per la comunitagrave ecclesialerdquo Spero che la loro voce torni a farsi sentire per lo meno per ldquocantare le meraviglie che

Dio ha compiuto per amore del suo popo-lordquo Vi stringo forte al mio cuore ndash percheacute an-chrsquoio sono uno di voi ndash augurando a cia-scuno di voi amati da Dio alle vostre spo-se e ai vostri figli ogni bene nel Signore risorto speranza del mondo Giuseppe Note [1] Prete-sposato Indirizzo di posta elettro-nica nadirgiuseppeinterfreeit Mercoledigrave 31 maggio 2006

Nella Sezione ldquopretisposatirdquo noti-zie riflessioni lettere sul tema del-lrsquoabolizione del celibato obbligato-rio per i preti cattolici di rito latino

httpwwwildialogoorgpretisposati

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Bassora ldquoPer le donne

irachene la guerra egrave appena iniziatardquo

di Terri Judd The Independent giugno 2006 (trad MG Di Rienzo)

Le donne di Bassora sono scomparse Tre anni dopo lrsquoinvasione dellrsquoIraq guidata dagli Usa le libertagrave laiche delle donne sono state dissolte dallrsquoIslam militante che va crescendo nel paese In tutto lrsquoIraq ha preso piede una sanguinosa e continua oppressione delle donne A molte donne sono state rasate le teste percheacute rifiutavano di indossare la sciarpa altre sono state prese a sassate per strada percheacute usavano cosmetici Altre ancora sono state rapite e uccise per ldquocriminirdquo che vengono catalo-gati semplicemente come ldquocomportamento inadeguatordquo Un apparato statale fragile e scarsamente funzionante contribuisce a rendere il paese facile preda di estremisti la cui nozione di libertagrave non si estende alle donne Nel sud occupato dalla Gran Bretagna dove lrsquoesercito Mehdi di Muqtada al-Sadr mantiene la sua presa la situazione tocca il suo peggio Qui le donne sono costrette a vivere dietro porte chiuse da cui possono emergere solo avvolte dai veli nascoste dietro mariti e padri Persino indossare un paio di pantaloni egrave considerato un atto di sfida punibile con la morte Una cittadina di Bassora la dott Kefaya lavorava allrsquoo-spedale per donne e bambini della cittagrave universitaria quando cominciograve a ricevere minacce di morte dagli estremisti religiosi Non diede ascolto alle intimidazioni Un giorno un uomo entrograve nellrsquoedificio e la uccise Eman Aziz una delle donne che parlano pubblicamente di questi pericoli dice ldquoCrsquoerano cinque persone sulla lista della

morte con la dottoressa Kefaya La minac-cia era questa se continui a lavorare ver-rai uccisardquo Molte donne sono troppo spa-ventate per parlare ma alcune nel timore che i loro diritti vengano cancellati per sempre hanno intrapreso il coraggioso passo della testimonianza La dott Kefaya egrave solo una delle professio-niste uccise negli ultimi mesi Parlando con noi dellrsquoIndipendent accanto al vec-chio palazzo di Saddam Hussein nel centro di Bassora Eman Aziz ha fatto i nomi di altre amiche uccise Tre delle sue ex com-pagne allrsquouniversitagrave sono state assassinate ldquoLa mia amica Sheda e sua sorella Aveva-no ricevuto le minacce Un giorno sono tornate a casa loro in compagnia di altre due donne Tutte e quattro sono state ucci-se a colpi di arma da fuocordquo Il linguaggio di Eman egrave preciso in modo agghiacciante ldquoE la mia amica Lubna lei era con il suo fidanzato Hanno sparato nel braccio a lui e ucciso Lubna di fronte ai suoi occhi Poi crsquoerano le due sorelle che lavoravano nella lavanderia del Palazzohelliprdquo Brevemente ma nei dettagli Eman ci rac-conta di ogni vita spezzata Sotto Saddam le donne non avevano gran-de spazio in politica ma donne drsquoaffari o docenti viaggiavano senza problemi per il paese mentre le loro figlie si mescolavano liberamente agli studenti maschi allrsquouni-versitagrave Ora persino le donne piugrave emanci-pate si sentono intimidite Sajeda Hanoon Alebadi 37enne che per la prima volta nella sua vita come Eman Aziz si sente costretta ad indossare la sciarpa per coprir-si la testa dice ldquoLe donne vengono assas-sinate Sappiamo che gli esecutori degli omicidi dicono che abbiamo su di noi una ldquofatwardquo Quelle non erano brave donne dicono e dovevano essere ucciserdquo Dietro lrsquoonda degli attacchi degli insorgen-ti cresce la violenza contro le donne che osano sfidare lrsquoortodossia islamica Le

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ldquofatwardquo che ordinano alle donne di non guidare automobili o di non farsi vedere fuori di casa vengono regolarmente ema-nate Infiltrata dai miliziani la polizia non vuole e non puograve rispondere ai fondamenta-listi ldquoDopo la caduta del regimerdquo continua Alebadi ldquoi partiti dellrsquoestremismo religio-so si sono mostrati sulle strade ed hanno cominciato a minacciare le donne Sebbe-ne siano una minoranza controllano posi-zioni di potere e perciograve controllano Basso-rardquo Avventurarsi oggi per le strade della cittagrave senza un parente di sesso maschile significa rischiare aggressioni umiliazioni e rapimenti Una giornalista Shatta Kare-em racconta ldquoEro alla guida della mia auto quando un altro mezzo mi si egrave butta-to addosso e mi ha spinto fuori di strada Oggi se una donna viene vista guidare unrsquoautomobile ciograve viene considerato una violazione dei diritti degli uominirdquo E crsquoegrave anche la paura che le leggi cosiddette isla-miche diventino parte integrante della nuo-va legislazione ldquoPer la religione musul-manardquo dice ancora Eman Aziz ldquose un uomo muore ciograve che lascia va ad un mem-bro maschio della famiglia Dopo la guerra IranIraq crsquoerano cosigrave tante vedove che Saddam cambiograve la legge cosigrave che lrsquoereditagrave potesse andare alle donne e ai figli Ora la legge egrave cambiata di nuovordquo Sajeda Hanoon Alebadi stima che circa il 70 delle donne sposate di Bassora siano rimaste vedove a causa dei continui con-flitti ldquoLe puoi vedere mendicare ad ogni incrocio le vedoverdquo Gli ottimisti dicono che il 25 del consi-glio delle province irachene egrave composto da donne e che ciograve proverebbe un migliora-mento nelle loro vite dopo lrsquoinvasione Ma la gente di Bassora risponde che questa egrave una cortina di fumo Ogni donna che entra in quelle stanze mi dicono non riesce a mettere in moto alcun cambiamento positi-

vo I manifesti elettorali affissi in cittagrave illustrano bene questo punto di vista i volti delle donne candidate sono stati co-perti di vernice nera ed accompagnati dal-lo slogan ldquoniente donne in politicardquo Eman Aziz aggiunge ldquoLe donne che fanno parte del consiglio hanno molti sogni ma quando aprono bocca viene loro risposto con tutto il rispetto tu non sai niente Non hai le conoscenze Questo egrave un mondo di uomini La tua idea egrave buona ma non egrave la migliore In sempre maggior numero que-ste donne acconsentono a mettere la firma ovunque si indichi loro di farlo Abbiamo donne formalmente in posizioni di potere ma che non hanno nessun potere effetti-vordquo Numerosi ufficiali inglesi di stanza a Bas-sora dicono che si sentono ldquoa disagiordquo per la situazione ma il portavoce del Foreign Office ci ha solo informati che ldquoIl nuovo programma di governo prevede nei primi dieci punti di prestare molta attenzione alle donne giaccheacute esse costituiscono me-tagrave della societagrave e si prendono cura dellrsquoal-tra metagrave perciograve devono avere un ruolo attivo nel costruire la societagrave e lo stato I loro diritti dovrebbero essere rispettati in tutti i campirdquo Tuttavia fra le attiviste cresce la paura che le estreme durezze della vita quotidiana oscurino lrsquoistanza dellrsquooppressione delle donne e non le permettano di essere af-frontata Nei villaggi attorno a Bassora le timide donne che sbirciano dalle fessure delle porte non si lamentano neppure Makir Jafar mi dice di ritenere sufficiente aver avuto abbastanza istruzione da aiutare il figlio decenne a fare i compiti ldquoCrsquoegrave il fiume Si vive Non ho bisogno di nienterdquo Lunedigrave 19 giugno 2006

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Migranti ldquoFate affidamento sulle

donne e le politiche cambierannordquo

Unrsquointervista a Ndioro Ndiaye Vice Direttora generale dellrsquoOrganizza-

zione Internazionale per lrsquoImmigra-zione (OII)

A cura di Laurent Duvillier per Instraw 1deg giugno rsquo06( trad MG Di Rienzo)

Ringraziamo Maria G Di Rienzo[per contatti sheela59liberoit] per que-

sta sua traduzione Laurent Duvillier A livello internaziona-le i flussi migratori si stanno sempre piugrave femminilizzando Questo significa solo che piugrave donne stanno lasciando i propri paesi drsquoorigine o anche che stanno contri-buendo maggiormente allo sviluppo eco-nomico di tali paesi Ndioro Ndiaye Secondo i nostri ultimi rapporti ci sono fra i 175 e i 180 milioni di migranti in tutto il mondo ed egrave general-mente riconosciuto il fatto che metagrave di questa cifra egrave composta da donne Crsquoegrave perograve in effetti qualcosa di nuovo nel feno-meno migratorio Per lungo tempo si egrave creduto che spettasse agli uomini partire e cercare lavoro e una volta che essi aveva-no stabilito le loro basi le donne li rag-giungevano ed assumevano responsabilitagrave rispetto alla riproduzione e allrsquoeducazione dei bambini Oggi il flusso migratorio tende a seguire un altro schema le donne escono dai paesi drsquoorigine per conto pro-prio sono piugrave visibili e si muovono in modo piugrave libero ed indipendente Inoltre lo status che le donne acquisiscono dopo la migrazione ha creato un valore aggiunto nel campo della gestione dellrsquoim-migrazione se vi riescono se sono istrui-te le donne contribuiscono al benessere del paese in cui si trovano cosigrave come al

benessere del paese da cui provengono Se non hanno istruzione rischiano di cadere nelle reti dei trafficanti Questo egrave il feno-meno che chiamiamo ldquotraffico di esseri umanirdquo e contro il quale tutti dobbiamo lottare Non smetterograve mai di ripetere che i paesi che ricevono i migranti devono fare affida-mento sulle donne se vogliono introdurre cambiamenti nelle loro politiche volte allrsquointegrazione Nel campo dellrsquoistruzio-ne ad esempio le donne giocano un ruolo fondamentale e possono essere un appro-priato veicolo per il cambiamento nei pae-si che le ospitano Laurent Duvillier I migranti vengono spesso descritti senza alcun riferimento al sesso e la migrazione come fenomeno ldquoneutrordquo rispetto al genere Al contrario lrsquoOrganizzazione Internazionale per lrsquoIm-migrazione ed Instraw hanno la convinzio-ne che sia importante dar conto delle diffe-renze fra uomini e donne che migrano Quali azioni specifiche avete intrapreso a favore delle donne Ndioro Ndiaye LrsquoOII egrave attiva da lungo tempo nel cercare di rendere visibile il contributo delle donne migranti Il nostro gruppo di lavoro sul genere egrave composto da piugrave di ottanta ldquopuntirdquo sparsi in tutto il mondo Nella maggioranza dei nostri uffi-ci crsquoegrave una persona che ha lo speciale inca-rico di introdurre le politiche di genere nella programmazione e nelle attivitagrave ldquosul campordquo In questrsquoultimo contesto vi sono ovviamente casi differenti e perciograve molte-plici livelli di intervento che usualmente dipendono dalle donne presenti nel luogo specifico Generalmente ci viene chiesto di intervenire in situazioni di conflitto o post conflitto Per quanto riguarda i rifu-giati e i profughi lavoriamo in collabora-zione con le agenzie dellrsquoOnu come lrsquoAlto Commissariato per i Rifugiati lrsquoUnicef o lrsquoOrganizzazione mondiale per la sanitagrave di modo che le donne possano ricevere lrsquoat-tenzione che chiedono Sviluppiamo cam-pagne di informazione per fornire alle donne maggiori conoscenze diamo loro anche attrezzatura ed equipaggiamento cosigrave che possano migliorare la loro salute

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ed il loro ambiente Rispetto invece alle professioniste che lasciano volontariamente i loro paesi drsquoori-gine esse domandano accesso ad impieghi decenti e salari adeguati e di poter vivere con il loro salario nel paese che le ospita Unrsquoaltra delle loro richieste egrave di poter con-tribuire allo sviluppo di entrambi i paesi mandando denaro alle loro famiglie e associandosi con persone locali per creare lavoro o attivitagrave produttrici di reddito non solo per se stesse Questi sono fattori nuo-vi ed hanno richiesto nuovi approcci allrsquo-OII Laurent Duvillier Negli ultimi anni le rimesse di denaro inviate dai migranti in tutto il mondo sono costantemente cresciu-te In paesi come le Filippine spesso le famiglie incoraggiano le donne a migrare piuttosto degli uomini percheacute le donne tendono a mandare soldi a casa piugrave fre-quentemente Si tratta di un fenomeno locale o egrave una tendenza diffusa Ndioro Ndiaye Si tratta di una tendenza generale Lrsquoimporto spedito da una donna in una singola occasione puograve essere mino-re di quello inviato da un uomo ma poicheacute le donne inviano rimesse piugrave spesso il volume del loro contributo tende ad essere molto piugrave sostanzioso Rispetto allrsquoaumen-to delle rimesse noi dellrsquoOII siamo molto preoccupati di cosa ne pensano i vari stati Nello scorso febbraio abbiamo organizzato una conferenza sulle rimesse provenienti da migranti originari dei paesi ldquomeno svi-luppatirdquo in collaborazione con i governi di tali paesi e lrsquoOnu In Benin per la prima volta esperti di ministeri economici e fi-nanziari e funzionari governativi di questi paesi si sono incontrati per scambiare pun-ti di vista e discutere con la Banca Mon-diale lrsquoOrganizzazione per la cooperazio-ne economica e lo sviluppo la Banca afri-cana per lo sviluppo eccetera Rispetto alla controversia che crsquoegrave sulla natura privati di questi fondi lrsquoOII egrave com-pletamente drsquoaccordo sul fatto che le ri-messe non possono essere unrsquoalternativa allrsquoassistenza allo sviluppo Drsquoaltra parte vogliamo andare oltre questa contrapposi-zione Dovremmo trovare le sinergie che

possono essere stabilite tra lrsquoassistenza allo sviluppo ed il flusso finanziario gene-rato dai migranti nei paesi meno sviluppa-ti Dovremmo anche riflettere su come canalizzare il denaro sugli sforzi positivi compiuti dai paesi drsquoorigine dei migranti e su come i migranti stessi possano essere considerati investitori o finanziatori Laurent Duvillier Non crsquoegrave dubbio che qualche miliardo di dollari lrsquoanno inviato dai migranti ai paesi drsquoorigine abbia mi-gliorato il benessere di molte famiglie Tuttavia in che modo queste rimesse pos-sono diventare un attrezzo per uno svilup-po sostenibile a favore dellrsquointera popola-zione Ndioro Ndiaye Abbiamo giagrave esempi con-creti di questa possibilitagrave LrsquoOII ha osser-vato ciograve che egrave accaduto in Messico Du-rante lrsquoincontro di febbraio questo paese ci ha informati dellrsquoiniziativa ldquouno per trerdquo Si tratta di un programma per cui per ogni dollaro che viene inviato ad esso da un migrante il governo federale ne ag-giunge un secondo ed il governo locale un terzo Assieme questi tre dollari vengono investiti in un progetto di sviluppo di cui beneficiano tutti Vi sono programmi simi-li anche altrove ma quello del Messico egrave risultato il piugrave convincente In Guatemala i rappresentanti dellrsquoOII hanno aiutato a dare inizio ad un program-ma di ristrutturazione per le abitazioni in cui i migranti hanno potuto contribuire alla creazione di case decenti e sane per le loro famiglie depositando i loro fondi in un sistema creato appositamente Sta funzio-nando molto bene Queste azioni possono essere intraprese ovunque se i migranti sanno che possono migliorare le condizio-ni di vita di tutte le persone che hanno lasciato nel loro paese anche quando il denaro non va esclusivamente ai membri delle loro famiglie Martedigrave 06 giugno 2006

Nella Sezione ldquoPianeta donnardquo notizie opinioni iniziative dalla parte delle

donne alla pagina web httpwwwildialogoorgdonna

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Riflessione

Del fatalismo e del cinismo ancora

di Giulio Vittorangeli [Ringraziamo Giulio Vittorangeli (per contatti gvittorangeliwooowit) per questo intervento

Sono pochissimi quelli che affermano a-pertamente che la guerra eacute una buona cosa La maggioranza delle persone deplora questo strumento Tuttavia in nome del realismo si ritiene che in certe circostan-ze a certe condizioni entro certi limiti esercitando una certa responsa-bilitagrave sia inevitabile Ersquo stato cosigrave dopo lrsquo11 settembre 2001 Ersquo stato cosigrave precedentemente nel 1999 nella ex-Jugoslavia Prima ancora nel 1991 al tempo della prima guerra del Golfo contro lrsquoIraq Alla base crsquoeacute la convinzione radicata che se la guerra eacute misurata e controllata puograve essere funzionale o accettabile che la violenza che ne consegue sia controllabi-le o quanto meno indirizzabile Quindi si fa la guerra percheacute si ha la spe-ranza di poter gestire e dominare la violen-za che ne consegue Prevale la convinzio-ne che la guerra possa rimanere mezzo strumento ovvero che non prenda il so-pravvento e che non si ritorca contro se stessi Fondamentalmente alla base crsquoeacute lrsquoillusione della capacitagrave di controllo della violenza Si crede o si finge di credere che si eserciteragrave soltanto la violenza necessaria la violenza legittima ovve-ro la violenza razionale proporzionata al fine Naturalmente non eacute cosigrave Nella guerra la violenza segue dei meccanismi propri che tendono allrsquoassuefazione allrsquoescalation allo scatenamento ulteriore Ogni guerra dimostra che la violenza una volta scatenata non eacute affatto controllabile Invece si vuole far credere che nel ricono-scimento e nellrsquoaccettazione della guerra vi sia un elemento di realismo di pragma-

tismo politico Quanto al realismo tutti i giorni ovunque ascoltiamo lrsquoelogio dellrsquoopportunismo e lrsquoidentificazione del realismo con il cini-smo il realismo che obbliga a sgomitare e proibisce lrsquoabbraccio il realismo del tutto fa brodo e del si salvi chi puograve e se non puoi crepa Riprendendo le parole di Eduardo Galea-no il realismo anche del fatalismo Il piugrave fottuto dei molti fantasmi che oggigiorno minacciano i nuovi governi progressisti dellrsquoAmerica Latina Il fatalismo perversa ereditagrave coloniale che ci obbliga a credere che la realtagrave puograve essere ripetuta ma non puograve essere cambiata che quel che eacute stato eacute e saragrave che domani eacute solo un altro nome di oggi Esiste anche un realismo tutto italiano bipartisan che tende a fare della nostra Italietta un paese dove la politica eacute e-sclusivo appannaggio (come ai bei tempi) degli addetti ai lavori Addetti ai lavori che per realismo lasciano che le nostre carceri possano esplodere da un momento allrsquoaltro Le cause del sovraffollamento che ha toccato ormai le 62000 presenze hanno in gran parte origine da due leggi criminoge-ne quella sulle droghe e quella sullrsquoimmi-grazione I dati del 2005 sono eloquenti 89887 ingressi negli istituti penitenziari 26061 per violazione della legge sugli stupefacenti 13654 per violazione della legge sullrsquoimmigrazione (lrsquo84 eacute relativo alla violazione delle norme sullrsquoespulsione e addirittura 9619 casi riguardano persone senza altri reati) Di fronte a questi numeri davvero sconvolgenti crsquoeacute una sola cosa da fare oggi non domani abrogare la legge proibizionista Fini-Giovanardi sulle dro-ghe la legge razzista Bossi-Fini la legge Cirielli sulla recidiva (da Fuoriluogo anno VIII n 5 maggio 2006) Quel realismo di cui eacute vittima il nostro centrosinistra incapace di fare i conti fino in fondo con il berlusconismo Sorta di anomalia aberrante di unrsquoItalia dove in vastissimi strati di popolazione non eacute mai maturata una decente coscienza democrati-ca e una minima etica civile sostituiti dal

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servilismo dallrsquoindegnitagrave dallrsquoignoranza piugrave abietta dallrsquoassuefazione al peggio dallrsquoattitudine passiva a considerare normale ciograve che eacute aberrante Per questo Berlusconi oggi minaccia di scatenare la piazza forte del consenso di milioni di teledipendenti che lo hanno votato nel 1994 nel 2001 e nel 2006 Guai a sottovalutarlo Nel film Il caimano Mister B-Moretti si allonta-na in auto dopo aver detto al popolo che qualunque tipo di reazione alla sua condanna sarebbe stata leci-ta (e dunque incitando alla rivolta o addi-rittura alla rivoluzione ma forse sarebbe meglio dire alla guerra civile) e dal lunot-to posteriore della macchina vediamo al-zarsi le fiamme delle molotov lanciate contro i giudici una visione infernale

Per tutto questo quellrsquoinquadratura finale eacute lrsquoimmagine che forse meglio sintetizza i nostri anni

Tratto da La nonviolenza egrave in cammino Numero 1313 del primo giugno 2006

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ldquoUn semplice testrdquo di Mario Mariotti

Percheacute oggi si parla di ldquonuovo modello di sviluppordquo Percheacute non si parla piugrave di socialismo o comunismo Sono i cristiani che non possono parlare di comunismo mentre stanno cercando di costruire ldquocomunitarismordquo ldquoeconomia di comunionerdquo percheacute stanno ancora com-pletando lrsquoopera di fottitura del comuni-smo stesso vedi Cuba abbandonata alla guazza dei turbodemocratici USA Capitalismo e mercato condannati ora an-che dal Papa non si trova ancora il nome del progetto per superarli e allora si parla di un generico ldquo nuovo modellordquo E poi Facciamo il marchio dei tappeti che non usano manodopera infantile Bene Noi compriamo tappeti fatti da adulti e li pa-ghiamo di piugrave Abbiamo risolto Affatto i piccini sono ancora piugrave in difficoltagrave per-cheacute a) o vengono buttati fuori percheacute chiu-de la fabbrica b) o vengono ancora piugrave sfruttati cosigrave i tappeti costano ancora me-no e al Nord e al Sud tornano competitivi ed eacute piugrave facile venderli E poi crsquoeacute sempre la possibilitagrave delle trian-golazioniper nascondere lo sfruttamento E poi crsquoeacute il problema che i tappeti sono inutili E poi crsquoeacute il pericolo della formazione degli artigianidel ceto medio degli isolotti pri-vilegiati sempre perograve esposti alle tempeste dei capitali multinazionali Fluttuantihellip Il ldquonuovo modellordquo indeterminato non-capitalista non soggetto al libero mercato ma di fatto impegnato a salvaguardarne piccole porzionia pelle di leopardo dagli effetti maligni corre il grosso rischio di lavorare a vuoto Fincheacute il capitalismo multinazionale privato eacute a piede libero fincheacute il sindacalismo multinazionale non ha elaborato una ldquoCartardquo dei diritti umani che focalizzi il riferimento vitale cui omo-

genizzare le condizioni di vita di tutti i cittadini operai del Sud e del Nord fincheacute le oligarchie controllano e orientano il consenso degli elettori nel nostro modello di democrazia virtuale fincheacute le Fedi ven-gono prostituite in religioni a sacralizzare come voluta da Dio la violenza strutturale cristallizzata nel sistema fincheacute soprattut-to non si saragrave riusciti a formare un popolo di uomini giusti che amano disponibili al comunitarismo con amore e praticanti la cultura del necessarionon puograve essere co-struita la speranza di un futuro giusto e fraterno Per arrivare meglio per incamminarci per questa strada un elemento indispensabile diventa il nome del Progetto la sua defini-zione La logica del ldquosistemardquo eacute infatti quella di bruciare lrsquoalternativa in quanto equipara-bile per inefficacia e per violenza al siste-ma stesso Il secondo momento si determi-na poi negli enunciati che solo il capitali-smo esasperato eacute negativo e che il merca-to se regolato eacute lo strumento migliore per far decollare i poveri verso il benessere Nel terzo momento ci si appropria del ter-mine ldquosolidarietagraverdquo valore dichiarato pri-mario dallrsquooligarchia che perograve fa notare come la solidarietagrave deve avere della ric-chezza da redistribuire e che quindi biso-gna lasciar mano libera allrsquooligarchia stes-sa percheacute possa secondo la logica di mer-cato creare la stessa ricchezza da redistri-buire fra i poveri e gli svantaggiati Questa eacute la logica del sistema ersquo la situa-zione attuale col lavoro schiavo dei bam-bini con lrsquoolocausto della grande favela con le migrazioni forzate dal bisogno e dalla disperazione dal Sud al Nord coi milioni di disoccupati e di poveri nello stesso Nord quale ldquoparto strutturalerdquo di tale logica maligna Ora io pensograve che diventi determinante dare il nome al progettopercheacute penso che tutta

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la involuzione che questo momento storico presenta sia determinata dalla perdita di identitagrave della Sinistra Da noi quasi nessu-no parla piugrave di comunismo o di socialismo in pochi rammentano che esso si fonda sullrsquoanticapitalismo e sul contrasto alla religione in quanto collaterale e collusa col capitalismo stesso Il capitalismo privatoallora rimasto senza antagonista manifesta la sua natura strut-turale Ed esso ha una sua logica che ha dei fondamenti concreti e reali Ersquo piugrave che evidente che se gli operai si accontentano di paghe sempre piugrave basse se gli oneri sociali che pesano sul costo del lavoro diminuiscono meglio ancora se sparisco-no se i lavoratori vanno sempre piugrave svelti e si Fanno pagare sempre meno i prodotti finiti possono avere un prezzo sempre piugrave contenutoed essere quindi sempre piugrave competitivi nellrsquoambito della logica di mercato Questo eacute piugrave che evidente e se uno accetta il mercato e il capitalismo pri-vato per necessitagrave si deve adeguare a que-ste regole Una volta perograve e non al tempo di Sparta-co ma anche un porsquo prima questa che oggi si chiama competitivitagrave veniva chia-mata sfruttamento Quando i rischi erano quelli di avere i calli pestati dagli elefanti di Annibale giagrave qualcuno stava intuendo che fra una Repubblica fondata sul lavoro ed unrsquoazienda fondata sul capitale crsquoera e crsquoeacute la stessa distanza che esiste fra la de-mocrazia sostanziale ed il fascismo reale Ma la nostra Sinistra si eacute assopita poi eacute restata scandalizzata non dal capitalismo-cristianesimo reale brasiliano ma dal so-cialismo reale polacco-cubano poiper rilassarsi si eacute seduta col televisore a capo-tavola e questo terminale ha fatto con molta discrezione il proprio lavoro politico di omologazione dei compagni stanchi di socialismo al capitalismo Stop La se-quenza che ha portato alla vittoria il mo-

dello culturale proposto dallrsquooligarchia il Beati i ricchi eacute questa Una volta che una societagrave eacute composta o da ricchi o da ricchi mancati il capitalismo privato non ha piugrave antagonisti e il capitali-smo senza antagonisti sfocia purtroppo strutturalmente nel fascismo anche se sotto f orme sicuramente diverse e piugrave accattivanti di quelle di un tempo Accen-diamo il televisore ore e ore di spettacoli di intrattenimento una settimana per un festival di canzoni la mitizzazione dei campioni sportivi e dei personaggi di suc-cesso Tutto ok tutto normale Crsquoeacute solo il tra-scurabile dettaglio che nello stesso ecosi-stema-mondo villaggio globale solo per lrsquooligarchia ci sono e ci stanno anche i piccini sfruttati nel lavoro schiavo nella prostituzione minorile nel commercio drsquoorgani per i trapianti e via di seguito E un mondo che tollera pochi ricchissimi e violenza su milioni di piccini eacute fascista a dire poco eacute piugrave che nazista eacute professore di formazione e di aggiornamento per gli spiriti che vogliono far carriera ed essere top nel loro luogo di lavoro cioegrave allrsquoinfer-no Ora carissimi Fratelli cristiani che parlate di nuovo modello di sviluppo e non nominate mai il comunismo neppure come condivisionismo vi interessa sapere chi era che veniva recepito come nemico mortale come antagonista strutturale dal-lrsquooligarchia dai capitalisti privati pratican-ti il mercato che eacute libertagrave per loro stessi e schiavitugrave per i non garantiti Era ma guar-da un porsquo lo squallidissimo comunismo E questa cari fratelli eacute una cosa che ci deve far riflettere Noi parliamo di nuovo mo-dello di sviluppo ma il ldquonuovo modellordquo che potragrave mettere in crisi il capitalismo ed il mercato lo possiamo evincere lo possia-mo imparare indirettamente dagli stessi capitalisti e praticanti-sostenitori del mer-cato cercando di fare nostro di costruire e

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di realizzare quello che per essi era ed egrave tuttora il mortale nemico quel comunismo che eacute il passaggio ineludibile verso la rea-lizzazione di una vera democrazia sostan-ziale che saragrave caratterizzata dal rispetto oggettivo non virtuale dei diritti umani fondamentali garantito a tutti i cittadini dellrsquoecosistema-Terra ovunque siano col-locati qualunque sia il colore della loro pelle la loro cultura la loro Fede Quindi il nuovo modello di sviluppo crsquoeacute giagrave eacute stato ed eacute il comunismo o sociali-smo che eacute quel mortale nemico che eacute stato sconfitto che viene spacciato per defunto che viene associato ad ogni sorta di ingiu-stizia e di violenza dallrsquooligarchia e dagli oligarcodipendenti ma che eacute lrsquounico pro-getto in grado di contrastare quegli idoli del capitalismo e del mercato che genera-no strutturalmente la violenza della non-violenza del non-cambiamento di un mon-do che eacute arrivato a fare dei piccini del Sud un deposito di organi di ricambio per i ricchi oppressori del Nord che in questo modo vogliono contrastare il socialismo irreversibile di ldquocompagna morterdquo Se quindi cerchiamo ciograve che possa mettere in crisi il capitalismo privato multinazionale ed il mercato carissimi fratelli cristiani lrsquoabbiamo giagrave trovato Fino ad oggi senza saperlo abbiamo lavo-rato per demolirlo grazie anche allrsquoaliena-zione seminata a piene mani da Santa Ro-mana Chiesa da oggi in poi proviamo ad aprire gli occhi e a riflettere Proviamo a capire lrsquoessenza strutturale del capitalismo che include la generazione dellrsquooligarchia da una parte e dello sterminato popolo dei non garantiti dallrsquoaltra proviamo a capire lrsquoessenza del ldquomercatordquo che produce la razza dei vincitori sempre meno numerosa e piugrave irraggiungibile e la razza inferiore degli sconfitti dei poveri dei non-competitivi dei fuori-mercato di coloro che hanno lrsquoenorme colpa di non essere

arrivati primi di non aver prevalso sugli altri di avere meno talenti di non essere nessuno in rapporto ai tre idoli vincenti ricchezza potere piacere Proviamo infi-ne a capire la natura del ldquoPoveri di tutto il mondo unitevirdquo per costruire un mondo dove ognuno faccia la sua parte tutto sia di tutti e ciascuno abbia secondo il suo bisogno Questo eacute il Manifesto di Carlo Marx eacute il progetto del comunismo e chi possedesse dentro di seacute qualche traccia residua di DNA di cristianesimonon po-trebbe non coglierne con immediatezza la natura evangelica la fondazione negli ldquoAtti degli APoStolirdquo e prima ancora nel discorso della Montagna in quel Beati coloro che hanno fame e sete di giustizia che eacute compito nostro di materializzare qui e oggi appunto per costruire un mondo che veda saziata la sete e la fame di giusti-zia di uguaglianza di condivisione dei doni di Dio fra tutti gli uomini Proviamo a cogliere lrsquoaffinitagrave fra comuni-smo e cristianesimo proviamo a capirne lrsquointerconnessione strutturale essendo i cristiani il popolo di chi si fa pane per gli altri attraverso lrsquoamore e la condivisione e il comunismo lo sbocco strutturale di tale amore e condivisione materializzata nella concretezza della realtagrave storica Cerchiamo di capire percheacute eacute fallito il co-munismo che non eacute certamente fallito per eccesso di comunismo ma per mancanza per incoerenza per la difficoltagrave che tutti sperimentiamo di mettere gli interessi del-la comunitagrave davanti ai nostri personali percheacute lrsquouomo vecchio eacute certamente egoi-sta naturalmente capitalista e lrsquouomo nuovo il ldquogiusto che amardquo eacute un parto diffi-cile da portare a compimento Cerchiamo infine di completare il nome del progetto formalizzandolo in ldquocomunismo con amorerdquo enunciato che richiama la nonviolenza e lo ldquostrutturale con divisionistardquo riempito da soggettivitagrave

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che lrsquohanno scelto in libertagrave e lo fanno funzionare con amore Proviamo a fare questo salto di qualitagraveche ci permette il recupero di tanta soggettivitagrave positivaoggi bruciata dallo strutturale maligno che deve acquistare senso nel grande canale della progettualitagrave verso un mondo strutturalmente e soggettivamente coerente alla solidarietagrave ed allrsquoamore Pro-viamo a fare il salto anche se sappiamo giagrave in partenza che i risultati continueran-no ad essere scarsi e il progresso lento Costruire il comunismo o il socialismo eacute un compito difficilecome quello di co-struire nella realtagrave oggettiva il cristianesi-mo LrsquoIncarnazione eacute una proposta dura come eacute testimoniato da tre secoli di tentativi e da diciassette di rinuncia del cristianesimo e il fallimento del socialismo reale egrave va collocato nellrsquoalveo del grande fiume del fallimento del cristianesimo reale che ha deviato in un al di lagrave dematerializzato quello che secondo il progetto di Dio doveva essere costruito in un al di qua caratterizzato dal portare il necessario e la gioia a tutti i viventi Perograve noi nonostante tuttodobbiamo pro-vare dobbiamo sperare contro la speranza costruendo le condizioni della speranza Oggi in piugrave potremmo avere nuovi stru-menti la chiarezza e la novitagrave dellrsquoAnnun-cio ai poveri finalmente destinato ai pove-ri espropriato ai ricchi e riconsegnato ai legittimi destinatari ai poveri stessi Ersquo vero che lrsquoIncarnazione eacute difficile ma eacute anche vero che fino ad oggi noi siamo stati allievi e sudditi della teologia opposta a quella della Liberazione di quella dellrsquoa-lienazione Per entrare finalmente in quella di liberazione nella teologia dellrsquoIncarna-zione forse ci potragrave essere utile un sempli-cissimo esperimento una accessibilissima riflessione Ci troviamo davanti ai due progetti al

capitalismo e al comunismo proviamo ad ipotizzare cosa succederebbe se noi ci po-nessimo il compito di riempirli entrambi di Amore di dare in essi concretezza storica a quello Spirito che Cristo ci ha manifestato essere appunto Amore dono gratuito di se stessi agli altri percheacute abbia-no la vita e lrsquoabbiano in abbondanza Il capitalismo riempito di amore del farsi pane del donarsi del servire vedrebbe lrsquoaccumulo erodersi e pian piano estin-guersi e quindi estinguerebbe se stesso il comunismo riempito di amore complete-rebbe la propria natura e realizzerebbe se stesso essendo il parto strutturale di un amore che riesca attraverso di noia mate-rializzarsi fra noi Vi sembra attendibile cari lettori questo semplice test A me pare che esso non possa in alcun modo essere smentito Dio-Spirito-Amore mate-rializzato nel mondo estingue lrsquoaccumulo nel grande mare della condivisione univer-sale e quindi il progetto di Dio eacute amore per noi che passa attraverso di noi percheacute tutto sia di tutti ciascuno si impegni se-condo le sue possibilitagrave e riceva il necessa-rio e la gioia Se eacute vero questo abbiamo giagrave il nome del nuovo modello di sviluppo ci riappropria-mo del progetto che Dio ci aveva affidato il ldquocomunismo con amorerdquo o ldquocristianesimo incarnatordquo ed arriviamo finalmente a colpire la radice dellrsquoalbero maligno quel capitalismo-mercato che oggi colpendo i bambini sta cercando di uccidere il Futuro di solidarietagrave e di condi-visione che eacute il parto dellrsquoamore di Dio per noi e che non saragrave pienamente realizzato fincheacute un non-garantito vedragrave bloccato da noi lrsquoamore che Dio nutre anche per lui Mario Mariotti Venerdigrave 09 giugno 2006

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Tutte le religioni hanno il loro Dio lo co-noscono hanno trovato il modo di contat-tarlo e di influire su di Lui certune riesco-no perfino a catturarlo a renderlo presen-te seppure nascosto sotto altre apparenze e riescono addirittura ad usarlo per rassi-curare la propria coscienza e per dare forza e fondamento alla propria volontagrave Tutte le religioni o per lo meno quelle piugrave diffuse credo che abbiano dei Testi sacri delle Rivelazioni Per quanto attiene allrsquoE-braismo ed al Cristianesimo crsquoeacute la Bibbia e questa Bibbia secondo i fedeli-credenti a Lei contiene niente di meno che la Parola di Dio e poi siccome Dio eacute Spirito e quindi Verbo e quindi Parola in definitiva Essa contiene Dio stesso che si fa cono-scere che parla che propone che salva attraverso di Lei Ecco allora che uno fa appello alla Bibbia sostiene le proprie tesi e le conferma rife-rendosi ai versetti della stessa Bibbia e questa Bibbia ed ecco che uno shypuograve andare tranquillo percheacute fonda il proprio credere ed il proprio agire secondo la Parola di Dio Ma saragrave poi cosigrave La Parola di Dio saragrave proprio di Dio Non puograve sorgere qualche dubbio Proviamo a riflettere Prendiamo la parola di Dio secondo Mo-seacute che definisce il rapporto con coloro che sono affetti dalla malattia della lebbra emarginazione esclusione esclusione dallrsquoaccampamento autodenuncia della propria condizione di impuritagrave Prendiamo ora la parola di Dio secondo Gesugrave (che eacute la sua Parola incarnata) com-passione accoglienza la guarigione non come miracolo il che sarebbe ingiusto per gli altri lebbrosi non guariti ma come segno segno che lrsquoincarnazione dellrsquoA-

more nellrsquoAmare cura e guarisce sia la lebbra (quella del corpo dei malati) e sia dalla lebbra (quella della nostra naturalitagrave egoista e religiosa) rsquo Ora se la nostra mente funziona secondo il principio logico drsquoidentitagrave come faccia-mo a definire come Parola di Dio sia il precetto di Moseacute che il messaggio del Si-gnore Evidentemente una delle due tesi eacute sbagliata e questa evidenza rende possibi-le non una ma due riflessioni importanti - Il concetto di Dio che ha Moseacute non eacute quello giusto e questo sullrsquoautoritagrave di Ge-sugrave -Moseacute attribuisce a Dio una volontagrave che non eacute di Lui ma di seacute stesso e della cultu-ra del suo tempo Queste riflessioni riman-dano a loro volta ad altre due tesi estre-mamente significative -Lrsquoesistenza di una differenza sostanziale fra la logica religiosa dellrsquoAntico Testa-mento e quella dellrsquoIncarnazione del Nuo-vo Testamento -Lrsquoesistenza di una presunzione micidiale da parte dellrsquouomo di pensare che Dio sia come egli stesso pensa che sia Andiamo avanti nellrsquoanalisi sempre per rispondere alla domanda se la Parola di Dio eacute proprio Parola di Dio Prendiamo il Padre nostro Padre nostro che sei nei cieli sia santificato il Tuo nomehellip Da chi deve essere santificato il nome Da Dio stesso Non ha proprio senso Da noi E allora percheacute preghiamo il Padre per una cosa che per essere fatta dipende da noi E venga il Tuo regno E ldquosia fatta la Tua volontagraverdquo Non eacute Dio che deve fare queste cose sia-mo noi che dobbiamo costruire il Regno

Il relativismo dimensione evangelica di Mario Mariotti

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amando e condividendo siamo noi che dobbiamo fare la volontagrave del Padre che si sostanzia appunto nel nostro amare e nel nostro condividere E allora percheacute forma-lizzare una preghiera in modo che uno chieda ad un altro ciograve che dipende dalla volontagrave di lui stesso Come non capire che i termini della pre-ghiera vanno rovesciati che eacute il Padre che chiede il nostro si come quello di Maria per potersi incarnare e portare lrsquoamore e la condivisione nel mondo e che la formaliz-zazione che troviamo nel Vangelo viene dallrsquoestensore del Vangelo e non da Dio che si eacute materializzato nel Figlio e che aspetta il nostro sigrave per rimaterializzarsi in noi e portare a compimento la creazio-ne secondo amore A questo punto si potrebbe proseguire con altri esempi ma non rio A questo punto dovrebbe giagrave balzare evidente la necessitagrave di una estrema ponderazione prima di af-fermare che soprattutto VT ma anche il NT siano Parola di Dio Questrsquoultima infatti non va mai presa alla lettera ma in Spirito altrimenti puograve diven-tare deviante alienante micidiale Il fatto eacute che lrsquouomo seguendo la propria logica religiosa eacute portato ad assolutizzare ciograve che egli stesso pensa di Lui ed a co-struire Dio secondo il proprio pensiero Il proprio pensiero su Dio che di fatto eacute Parola di Dio secondo lrsquouomo diventa Parola di Dio e basta e quindi diventa Dio che parla shy Di fatto si eacute cosigrave verificato un meccanismo maligno dalle conseguenze micidiali lrsquouo-mo ha catturato Dio Lo ha fatto a propria immagine e somiglianza ha creato le con-dizioni per usarlo e metterlo al proprio servizio shy Ecco allora la storia umana accompagna-ta dalla storia delle religioni contrasse-gnata da quel Dio con noi che parte dai Faraoni passa attraverso le Crociate e le

torture dellrsquoInquisizione eacute fatto proprio da Adolfo da Benito e da Ante Pavelic ed oggi approda alla Casa Bianca da Bush che si autoqualifica strumento di Dio per portare la democrazia e la libertagrave al resto del pianeta Lascio ai lettori il giudizio sulla veridicitagrave o meno dellrsquoenunciato se sia proprio vero che Dio possa essere stato in dimestichez-za ieri con Hitler e oggi con Bush Purtroppo la realtagrave egrave tremenda uno stermi-nato numero di cattivate egrave stato commesso in nome di dio e questo non riguarda certo solo il passato avviene oggi in tempo rea-le tempo in cui al Difensore dei poveri eacute stato fatto cambiare articolo e Lo si eacute messo a benedire e a proteggere i ricchi ed i potenti e ad aiutarli nei loro progetti a servizio di Mammona Non crsquoeacute certo da meravigliarsi allora se il nome di Dio eacute compromesso e come pos-sa risultare piugrave evangelico lrsquoateismo rispet-to alla fede in un Dio che benedice le guer-re di aggressione per il petrolio e quel meccanismo del rdquomercatordquo dello scambiograve ineguale che ha effetti parimenti deva-stanti e violenti in rapporto ai non-garantiti della grande favela del Sud Se provassimo invece a superare la logica religiosa e a convertirci a quella dellrsquoIn-carnazione riusciremmo finalmente a prendere coscienza che il relativismo la mancanza di certezze assolute eacute struttura-le sia alla comprensione della Parola che allrsquoincarnazione della Parola stessa Il relativismo il rifiuto dei dogmi e delle infallibilitagrave eacute congruente con la nostra impossibilitagrave strutturale di conoscere e di pilotare Dio o meglio tutto di Dio Lrsquoincarnazione della Parola poi eacute pari-menti sempre parziale dato che se la in-carnassimo in pienezza saremmo diventati Gesugrave Cristo il che eacute in parte assurdo (noi non siamo il Signore) e in parte non lo eacute (quando noi amiamo eacute Lui in noi che ama

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attraverso di noi le altre creature) Purtroppo lrsquoautocertifi-cazione di possesso della Rivelazione e quindi di certezze asso-lute e perfino di dogmi da parte delle religioni ha avuto come contro-partita nei secoli e mil-lenni lo svilimento del nome di Dio e la Sua strumentalizzazione blasfema a servizio degli idoli della ric-chezza e del potere e questo purtroppo con-tinua a far parte della nostra giornata La logica dellrsquoIncarnazione invece offri-rebbe la possibilitagrave di interrompere il mil-lantato credito dellrsquoautorevolezza etica delle religioni che per venticinque ore al giorno fingono di servire la Veritagrave mentre-4 di fatto o sacralizzano gli idoli ricchez-za e potere che si servono di Lei per sussi-stere e prosperare oppure spingono ad evadere dallrsquoimpegno politico e quindi alienano LrsquoIncarnazione propone la testata drsquoangolo dellrsquo Amo ergo sum ci fa conoscere la nostra collocazione di tralci di mani di Dio nel momento in cui amiamo servia-mo lavoriamo per gli altri condividiamo Ci fa sapere che il vero tempio di Dio eacute lrsquouomo ci chiarisce la dimensione laica orizzontale dellrsquoimpegno ad amare ci richiama alla problematicitagrave della realtagrave ed alla provvisorietagrave delle nostre certezze ci impegna ad approfondire la conoscenza e la coerenza fra ciograve che crediamo e ciograve che scegliamo ci rende evidente il fatto che il Signore eacute venuto per liberarci dalla reli-gione e per introdurci nella laicitagrave fraterna e conviviale

Cari lettori dopo tutte queste elucubrazio-ni ecco la sintesi semplice serena e tran-quilla il cristianesimo non eacute una religione ma un criterio nellrsquoAmare nel nostro a-mare eacute presente ed operativo il Verbo lo Spirito il Dio con noi Nellrsquoaccumulare ed usare Egli eacute bloccato e negato Poi ognuno deve fare agli altri ciograve che vorrebbe ricevere da loro vivendo perciograve una soggettivitagrave strutturalmente solida1e Insieme a questo egrave necessario lavorare per un mondo nuovo per una economia di comunione per una struttura condivisioni-sta che arrivi come allrsquointerno della fami-glia perfino a superare a rendere inutile lrsquouso del denaro Ognuno fa la sua parte a vantaggio degli altri e riceve da loro il proprio necessario Probabilmente Dio vuole tutta la grande famiglia umana fatta cosigrave e poi vuole an-che il rispetto dei minimi delle bestioline e di ogni vivente essendo tutti ospiti di per lo meno un atomo del grande Spirito-Vita Non egrave forse Dio veramente forte

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Alcune questioni introduttive Noi ci tro-viamo di fronte ad una prima annotazione necessaria per situare il libro Dopo la To-rah i primi 5 libri noi abbiamo una gran-de seconda unitagrave che si chiama profeti anteriori Abbiamo questa grande opera che viene redatta sembra nella mentalitagrave del Deuteronomio Comprende i libri di Samuele e poi a partire giagrave dallrsquoopera precedente fino ai libri dei Re abbiamo lrsquoopera deuteronomistica La prima questione che noi dobbiamo af-frontare egrave il grande dibattito che esiste tra gli studiosi e le studiose sulle questioni attinenti gli autori le fonti la datazione Devo subito dire che si tratta di questioni assai discusse Il testo non ci restituisce la totale realtagrave percheacute crsquoegrave la propaganda lrsquoapologetica e poi crsquoegrave la grande testimo-nianza Il testo egrave un textus quindi egrave un intreccio dove io devo vedere le luci le ombre e devo specchiarle anche dentro la mia vita Il testo diventa sempre nuovo percheacute la nostra vita cambia di continuo Gli autori che hanno piugrave studiato (sono appena stati editi alcuni testi) sono la scuola di Rendtorff che ha pubblicato recentemente due volumi della Claudiana la scuola di Brueggeeman con un com-mento recentemente tradotto e parecchie altre scuole a partire dalla grande ipotesi di Martin Noth Quale era lrsquoipotesi Sembra che finita lrsquoesperienza della monarchia con esiti abbastanza tragici avvenne spe-cialmente nel periodo dellrsquoesilio un pro-fondo ripensamento Questa monarchia tanto voluta che cosa ha dato ad Israele Il giudizio sul quale gli autori e poi i redattori ritornano egrave profon-damente segnato dalla sofferenza Queste monarchie sia al nord che al sud hanno sostanzialmente tradito sono stati luoghi di ambiguitagrave Sono state travagliate da controversie corruzioni intrighi di palaz-zo E qui egrave proprio il caso di dirlo se non

fosse per Jahweh tutto sarebbe naufragato nel nulla soltanto la fedeltagrave di Jahweh ha permesso una continua ripresa una ripar-tenza ha evitato il disastro e ha permesso a un popolo di sopravvivere e a una fede di non perdersi Gli autori e le autrici discu-tono animatamente ma questa egrave lrsquoipotesi che raccoglie il maggior consenso Dove avviene il dibattito tra gli studiosi Sulla antichitagrave delle fonti Taluni e talune sostengono che si tratterebbe di fonti mol-to antiche quasi semplicemente giustap-poste Oggi si propende nel dire che esi-stono certamente delle fonti antiche ma che il costrutto redazionale egrave del periodo poco prima dellrsquoesilio esilico e post esili-co quando ormai lrsquoesperienza egrave consuma-ta e crsquoegrave la possibilitagrave di riflettere alla luce di ciograve che egrave avvenuto Quindi possiamo con grande probabilitagrave pensare che il VI secolo avanti Cristo egrave il periodo in cui egrave avvenuta la redazione Qui crsquoegrave un grande elemento che anche un testo come il Brueggeemann lumeggia giagrave dallrsquoinizio intanto si tratta di prendere atto che passa-re da una struttura a giudici (i capi tri-bugrave) ad una monarchia non fu un piatto tanto facilmente digeribile Si egrave trattato di un passaggio assolutamente difficile tan-trsquoegrave che i testi tentano di motivare questo passaggio quasi fosse una necessitagrave Il libro dei Giudici che precede i libri di Samuele termina cosigrave A quel tempo - egrave lrsquoultimo versetto - non crsquoera re in Israele e ciascuno faceva quel che gli piaceva egrave chiaramente un redattore che vede nella creazione della monarchia un vantaggio Ma ci accorgeremo leggendo i due libri di Samuele che questa idea del vantaggio della monarchia non appartiene a tutte le fonti e chi ha redatto i 2 libri di Samuele ha lasciato vivere senza sopprimerlo que-sto contrasto Talora noi ci troviamo in uno scritto ad altalena alcune volte sem-bra che la monarchia costituisca una bene-dizione altre volte i testi dicono egrave una

La fedeltagrave di Dio e le maschere del potere Breve introduzione ai 2 libri di Samuele

di Franco Barbero (trascrizione dalla registrazione testo non rivisto dallrsquoautore)

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grande maledizione altre volte ancora dicono egrave stata una necessitagrave e un dono di Dio Nello stesso capitolo si percepisce talvolta si legge apertamente che egrave stata una triste necessitagrave I testi ci restituiscono un dibattito Anche qui grandi problemi il dibattito egrave stato cosigrave allrsquoorigine o egrave stato un dibattito che egrave sorto nei secoli Doman-de aperte Non bisogna mai quando si fa un lavoro di ricerca dare per certo ciograve che egrave in via di chiarificazione Bisogna avere lrsquoumiltagrave di sapere che ad alcune domande non abbiamo precise risposte abbiamo delle ipotesi Sovente nelle riflessioni e nelle ricerche bibliche occorre veramente mantenere questa dimensione dellrsquointerro-gativo Ma in ogni caso il messaggio egrave di una limpidezza straordinaria Questi libri sono chiamati libri di Samue-le ma di Samuele si parla nei primi capito-li poi la figura si dilegua lentamente Esi-stono in questi capitoli pagine di una lette-ratura affascinante tra le piugrave belle della Bibbia Ersquo una lettura avvincente e rendo omaggio a voi che avete avuto il coraggio di non spaventarvi di fronte a due libri che attraversano vicende strane a volte che presentano anche delle difficoltagrave ma sono sicuro di questo scoprirete pagine inedite leggendole e rileggendole In una letteratu-ra cosigrave vivace cosigrave ricca di umor di ango-scia di realismo di idealizzazione crsquoegrave una mescolanza che egrave una macedonia lettera-ria Io in questi giorni mi sono preso il lusso siccome ho viaggiato molto in treno di rileggermeli tutti e due percheacute non crsquoegrave nulla di piugrave bello che leggere i testi Sape-te che nella nostra tradizione sovente com-mentiamo senza leggere bisogna prender-si il lusso di leggere Gli strumenti per la caritagrave sono utilissimi ma la lettura egrave tale da non doverne mai prescindere occorre gustare la lettura In Samuele ci si trova di fronte ad un ro-manzo storico o ad una storia romanzata Crsquoegrave della storia ma crsquoegrave del romanzo e crsquoegrave dellrsquoaltissima teologia Ci si trova di fronte a pagine deliziose Qui ci sono delle per-sone vive voi incontrerete piugrave di 30 perso-ne che agiscono non agiscono pregano si disperano I protagonisti principali sono Samuele Saul Davide attorno ai quali

ruotano molti e molte altre ma Jahweh egrave il vero conduttore Voi vedrete che nei mo-menti di svolta crsquoegrave questa espressione Davide consultograve Jahweh Sembra quasi che ci sia direi proprio un conduttore Crsquoegrave il bisogno di un riferimento essenziale Crsquoegrave un amore che guida la vita e la storia Molti di voi sono molto attenti alla dimen-sione della teologia ed esegesi femminista nel volume che egrave il primo della Bibbia delle donne troverete molte pagine dedi-cate alle donne Ce ne sono talune di unrsquo importanza estrema Anna egrave una figura straordinaria tantrsquoegrave che Eli la prende per ubriaca Questa donna egrave lrsquoartefice del ma-gnificat egrave una donna che prega con una grandissima fiducia in Dio Dio le ha usato misericordia Troverete la disperazione e poi la gioia quello che crsquoegrave nella nostra vita perograve lei ha vissuto tutto davanti a Dio Troverete poi questo uomo Elkana che va e dice io non sono per te come 10 figli e piugrave avanti diragrave Tu non puoi ve-nire al tempio Ci vado io a ringraziare Dio che ci ha dato questo bimbo Il senso della gratitudine Tra lrsquoaltro come vedre-te il midrash ebraico si ripete Da chi na-sce Samuele questo grande profeta Da una donna sterile Da chi nascono i grandi personaggi O da una vergine o da una sterile Qui crsquoegrave proprio un inno di fede Unrsquoaltra donna significativa egrave Abigail Quella bravissima teologa che egrave Lidia Maggi ha fatto un piccolo commento che avevo ritagliato dal titolo Oltre la storio-grafia di corte dove sostiene che ogni tanto si fa vedere come brava una persona che non lo egrave Abigail infatti questa donna che egrave una bella opportunista qui passa come bravissima Ersquo riuscita a convincere Davide hanno combinato insieme il tru-schino per fare morire il marito dice la Maggi ma siccome qui egrave andata bene alla casa di Davide tutto viene lumeggiato e giustificato invece lei egrave stata una grande opportunista La storiografia di corte perograve egrave cosigrave Persino Berlusconi oggi ha detto siamo stati il miglior governo della re-pubblica Vedrete tanti nomi di donne con un protagonismo notevole e con una presenza molto rilevante nel testo Tra lrsquoaltro le autrici della Bibbia delle donne

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nelle lunghe pagine dedicate al libro di Samuele dicono che attraverso i passi in cui sono presenti figure femminili si per-cepiscono molti dati storici sulla vita quo-tidiana di allora Curioso egrave che sia Eli che Samuele hanno tutti e due dei figli sbandati mentre i padri hanno una vita che testimonia una grande fede i figli sono sbandati questo egrave il mo-do biblico per dire che bisogna passare ad altri In Israele si dice la fede non si tra-smette di padre in figlio percheacute il figlio se non crede di suo non basta lrsquoesempio allora la testimonianza egrave una cosa ma la fede non egrave una cosa che trasporto da un bicchiere allrsquoaltro da una bottiglia allrsquoal-tra bisogna che la persona la faccia pro-pria Possiamo dare attorno a noi la testi-monianza come egrave importante fare come vedo tanti genitori e come voi fate certa-mente perograve poi il problema vero egrave la re-sponsabilitagrave del soggetto che accoglie o non accoglie il dono della fede la sua re-sponsabilitagrave Poi crsquoegrave tutta la vicenda del potere bisogna sempre ricordarci che nessuno egrave indenne dalle tentazioni del potere nemmeno i nostri neo-eletti Questo vale anche per noi dove siamo dove esercitiamo un com-pito dove abbiamo una competenza Volevo perograve sottolineare una cosa da una parte troveremo dei quadri di idealizzazio-ne dallrsquoaltra un realismo impressionante Per cui vi accorgerete che ci sono delle pagine in cui crsquoegrave la desacralizzazione Il primo problema che scatenograve un dibattito che se non fu cosigrave vivo alle origini ma questo egrave un punto interrogativo certamen-te si accese molto molto presto egrave stato ma dobbiamo proprio crearci una monar-chia Questo egrave stato lrsquointerrogativo Gli stessi profeti che spesso noi un porsquo sem-plicisticamente leggiamo come lrsquoanti-potere hanno assunto nella storia del pro-fetismo su questo problema tre posizioni diverse quelli che hanno detto no quelli che hanno detto sigrave e hanno appoggiato alcuni monarchi nel tentativo di sorregge-re le loro riforme oneste a favore del popo-lo altri che hanno sviluppato un accompagnamento critico e profetico

rispetto ai poteri Quindi il profetismo si distribuisce in una maniera molto diversa ed egrave anche interessante Noi sovente del profetismo abbiamo uno stereotipo invece uscendo da questo si vedono delle perso-ne vive che si mettono in relazione diretta con le situazioni nelle quali agiscono Possiamo dividere i due libri di Samuele in 4 parti Quando dico 4 parti alludo ad una possibile distinzione e divisione non ne farei un problema centrale ma egrave una divisione che ha il vantaggio di tematizza-re Nel primo libro di Samuele nei capitoli 1-7 viene descritta la figura di Eli e abbia-mo la carriera di Samuele potremmo dire lo svolgimento della sua vita la sua nascita la sua vocazione profetica La seconda parte di I Samuele (capp 8-15) narra invece lrsquoistituzione della monarchia con Saul La terza parte sempre di I Sa-muele (cap 16 fino al II Samuele cap 4) egrave lrsquoascesa di Davide fincheacute diventa re del sud e del nord La quarta parte (II Samuele fino al cap 20) egrave il regno di Davide nel bene e nel male Gli ultimi capitoli sono delle appendici preghiere e considerazioni finali Noterete subito che i due testi questi due ampi libri guardano con favore a Davide egrave il re prescelto e su di lui riposa la simpa-tia del redattore e anche degli scrittori Di lui si celebra la magnanimitagrave potrebbe far vendetta di Saul nemanco per sogno Po-trebbe vendicarsi dei nemici perdona Potrebbe approfittare di tante debolezze altrui non lo fa Crsquoegrave un quadro di una ide-alizzazione immensa Nello stesso tempo perograve di lui si dice che egrave stato il piugrave grande sterminatore ha ucciso molti passandoli a fil di spada Inoltre di lui si mette in chiara evidenza il peccato lrsquoaver voluto trasgre-dire con la moglie di Uria lrsquoaver ucciso Uria per prendergli la moglie Il testo egrave impietoso verso Davide tanto lo celebra quanto perograve con realismo lo mette nudo Ersquo chiaro che questo non toglie nulla di tutta la simpatia che crsquoegrave per Davide Men-tre per Saul crsquoegrave unrsquoangoscia che costella tutta la sua vita Questo mi porta ad avere simpatia per Saul le persone troppo brave non mi attirano Ventrsquoanni fa scrissi un capitolo dedicato a Saul se prega Dio non

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gli risponde poveretto Nella disperazione va da unrsquoindovina Non ha nessuno che gli stia vicino Suo figlio diventa lrsquoamico inti-mo di Davide Sfortunato in casa sfortu-nato nella vita si uccideragrave Una vita tragi-ca quella di Saul Vorrei dire per immagine Davide alza gli occhi al cielo e Dio gli parla Saul grida e Dio non lo ascolta Saul egrave una persona tragica non per nulla nellrsquoarte Saul egrave stato cosigrave centrale percheacute rappresenta il senso della tragedia Ma la figura di Saul egrave estre-mamente importante cosa che mi sembra i testi dicono poco percheacute nei trapassi isti-tuzionali culturali non crsquoegrave piugrave quel di ieri e non crsquoegrave ancora quel di domani Saul ha vissuto i travagli dellrsquoadolescenza della monarchia un passaggio che deve inven-tarsi un modo di essere prima crsquoerano i Giudici poi il tormento di Saul egrave stato quello di capire cosa significa essere un re in Israele Lrsquoinquietudine profetica di Sa-muele nella tormentata vicenda testuale egrave stata sostanzialmente questo Ma noi non abbiamo sempre detto che re drsquoIsraele egrave Jahweh Ed allora percheacute abbiamo biso-gno di un re Ne abbiamo bisogno per-cheacute ce lrsquohanno tutte le nazioni -si dice allrsquoinizio del libro - Ma noi non abbiamo una nostra originalitagrave- tenta la carta Sa-muele - e no noi vogliamo essere come gli altri come le altre nazioni anche noi vogliamo un re egrave la risposta Samuele allora tenta di dissuadere - siamo nella prima parte - e poi dice Ve lo dico io che cosa saragrave un re E quale egrave il diritto del re Che vi prenderagrave i vostri figli i vostri averi prenderagrave la vostra vita questo saragrave il re Notate bene crsquoegrave sempre vi prenderagrave vi prenderagrave vi prenderagrave Tutta la prima par-te egrave in questo grande dibattito che egrave stra-ordinario Volete un re Ebbene lo avrete ed allora saragrave Samuele che unge Saul Lrsquoimportante che lrsquounto del Signore sia una persona gradita a Dio Vi inviterei ad avere molto riguardo per questa drammaticitagrave della figura di Saul il tragico della vita In tutta questa narrativa di corte Saul rappresenta lrsquoistanza tragica spesso presente nella vita La figura di Davide impegna il presente e impegna il futuro Al salmo 132 crsquoegrave addirittura la ce-

lebrazione della sua gloria e dellrsquoarca che ritorna in Israele La seconda parte egrave tutta la vicenda di Saul lrsquoincontro di Saul con Samuele che nel cap 10 lo unge e lo consacra re poi Saul comincia ad essere segnato dalla sorte dopo le prime imprese vittoriose il profeta vede che Saul inizia a consultare gli indo-vini incomincia a vedere in lui il tradi-mento eppure ci sono delle battaglie che lui vince poi va dallrsquoindovina Crsquoegrave lrsquoim-presa vittoriosa di Gionata Parlando di Gionata mi dispiace molto io che sono amico degli omosessuali che abbiano usa-to il brano Davide e Gionata per giustifica-re lrsquoomosessualitagrave Questa egrave proprio una manipolazione e mi dispiace Ho detto a loro giagrave ventrsquoanni fa quando fondarono il gruppo Davide e Gionata liberatevi di questo non si tratta affatto di omosessuali-tagrave Non si difendono le cause manipolan-do i testi Poi egrave uscito il libro Gesugrave era gay non diciamo stupidaggini Qui nei libri di Samuele egrave veramente lrsquoelogio di una amicizia drammatica Mi dispiace lo dico sempre perchegrave per accompagnarci nella vita non bisogna essere fraudolenti perchegrave le frodi esegetiche e bibliche non portano da nessuna parte Ersquo una pagina bellissima questa egrave il testo dellrsquoamicizia dove peraltro egrave molto presente la difficoltagrave di essere se stessi percheacute uno egrave figlio di Saul perograve egrave amico di Davide Qui crsquoegrave la vicenda drammatica di Saul che viene preso dalla gelosia roso Ma notate io temo che una visione moralistica di questo fenomeno ci porti lontano Saul sente di dover tenere insieme questo regno e vede che tutto gli scappa che Dio non egrave con lui sembra non benedirlo che Samue-le si allontana da lui che non gli perdona nulla E vede invece che galoppa veramen-te al trotto la fortuna di questo giovane rampollo che si chiama Davide Dal cap 16 come dicevamo Davide campeggia vince trionfa ha tutte le benedizioni Ed egrave chiaro che Saul che ha promosso una per-sona come Davide che lo ha voluto presso di seacute ora vede che il regno egrave diviso Noi semplicisticamente definiamo buono o cattivo ma in noi bisogna tenere conto dei sentimenti delle emozioni Qui Davide

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viene descritto come un santerello ma gli stava portando via il regno Bisogna tener conto di tutto questo Il testo riporta delle vicende di una bellez-za incredibile episodi notissimi che tutti voi conoscete come il gigante Golia e Davide uno lo leggerebbe 10 volte Ersquo un gioiello letterario ma egrave anche teologica-mente cosigrave bello Ci sono delle cose incre-dibilmente ricche nel Primo Testamento sono delle narrazioni piene di sapore teo-logico Quanto questo messaggio egrave rivolu-zionario per le nostre vite le nostre chiese per la nostra vita di fede Quella fionda da una parte crsquoegrave lrsquoambiguitagrave della violenza la notiamo certo ma dallrsquoaltra parte crsquoegrave lrsquoin-segnamento che non egrave una grande armatu-ra che dagrave la vittoria ma la semplicitagrave e la disponibilitagrave a mettersi nelle mani di Dio Pagine stupende sotto questo aspetto bello anche lrsquoaffetto di Gionata questa bellissi-ma amicizia Tutti hanno degli aspetti di tenerezza che vengono fuori e sono incan-tevoli direi Poi crsquoegrave qualcosa sempre di ridicolo quando Davide fugge presso Sa-mueleDavide dunque fuggigrave e si mise in salvo Andograve da Samuele in Rama e gli narrograve quanto gli aveva fatto Saul poi Da-vide e Samuele andarono ad abitare a Naiot 19 La cosa fu riferita a Saul laquoEcco Davide sta a Naiot presso Ramaraquo 20 Allo-ra Saul spedigrave messaggeri a catturare Davi-de ma quando videro profetare la comuni-tagrave dei profeti mentre Samuele stava in piedi alla loro testa lo spirito di Dio inve-stigrave i messaggeri di Saul e anchrsquoessi fecero i profeti Sembra di leggere quello che succederagrave nel libro degli Atti degli aposto-li le scritture si rimandano lagrave vogliono incarcerare Paolo ma i carcerieri si con-vertono Gli stessi messaggeri che doveva-no essere gli spioni nemici diventano inve-ce Non solo ma quando arriva Saul an-che lui si mette a profetare Poi ci sono le pagine narrative Saul che tenta di colpire Davide ma anche Saul che nel cap 24 srsquoinchina chiede perdono Tu sei stato piugrave giusto di me percheacute mi hai reso il bene mentre io ti ho reso il male 19 Oggi mi hai dimostrato che agisci bene con me che il Signore mi aveva messo

nelle tue mani e tu non mi hai ucciso 20 Quando mai uno trova il suo nemico e lo lascia andare per la sua strada in pace Il Signore ti renda felicitagrave per quanto hai fatto a me oggi Crsquoegrave la drammaticitagrave di Saul che riconosce che egrave finito il suo tem-po egrave finita la sua ora Ersquo lrsquoora di Davide Davide risparmia ancora Saul nella grotta prende un pezzo del mantello ma non lo uccide Anche questa volta Saul riconosce chiede perdono Saul consultograve il Signore e il Signore non gli rispose neacute attraverso sogni neacute mediante gli Urim neacute per mezzo dei profeti Ersquo il silenzio totale Samuele lo ha abbandonato Dio non gli risponde ed allora Saul si traveste indossando altri abiti Saul si camuffograve si travestigrave e partigrave con due uomini Arrivograve da quella donna di notte Disse laquoPratica la divinazione per me con uno spirito Evocami colui che io ti dirograveraquo Quando la donna seppe che lui voleva evocare Samuele Samuele compa-re e gli dice Ebbene saragrave la tua fine la tua morte Samuele gli predice che Dio ha ormai ritirato la benedizione Come vedete il periodo di Saul si chiude con questa enorme tragedia Saul chiede di essere ucciso La morte di Saul egrave descritta al cap 31I Filistei vennero a battaglia con Israele ma gli Israeliti fuggirono da-vanti ai Filistei e ne caddero trafitti sul monte Gelboe 2 I Filistei si strinsero at-torno a Saul e ai suoi figli e colpirono a morte Giogravenata Abinadagraveb e Malkisuagrave figli di Saul 3 La lotta si aggravograve contro Saul gli arcieri lo presero di mira con gli archi ed egli fu ferito gravemente dagli arcieri 4 Allora Saul disse al suo scudiero laquoSfodera la spada e trafiggimi prima che vengano quei non circoncisi a trafiggermi e a scher-nirmiraquo Ma lo scudiero non volle percheacute era troppo spaventato Allora Saul prese la spada e vi si gettograve sopra 5 Quando lo scu-diero vide che Saul era morto si gettograve anche lui sulla sua spada e morigrave con lui 6 Cosigrave morirono insieme in quel giorno Saul e i suoi tre figli lo scudiero e ancora tutti i suoi uomini Questo egrave lrsquoinizio di una monarchia Imma-ginate il capostipite di una monarchia Che cosa voglio dire Che come nelle pagine della creazione tutto viene desa-

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cralizzato Dio ha piantato la luna ha fab-bricato le stelle nulla egrave divino in seacute An-che qui rispetto al potere nulla egrave divino il potere egrave desacralizzato semmai ci sono dei momenti di idealizzazione non certo in Saul Ma in ogni caso il potere non egrave sacro Una lezione assolutamente inconta-minata questa del Primo Testamento un lezione che invece non troveremo cosigrave rigorosa nel Secondo Testamento Qui crsquoegrave proprio la desacralizzazione totale Po-tremmo dire che il re egrave nudo egrave lrsquoespressio-ne che viene dal Primo Testamento I re sono veramente spogliati Questrsquoanno leg-gendo la Genesi abbiamo notato lo stesso particolare che ha estrema rilevanza Quando si parla dei patriarchi e delle ma-triarche di loro si tesse un elogio ma di loro si sdivinizza la vita sempre Non sa-rebbe mai stato possibile fare santo Abra-mo perchegrave di loro si narra proprio tutto e la loro vita non egrave assolutamente edificante Non egrave edificante neacute Saul neacute Davide neacute Salomone e questo egrave un messaggio estre-mamente prezioso Crsquoegrave veramente una desacralizzazione totale Ciograve che tiene insieme allora non egrave la perfezione umana ma la fedeltagrave divina La struttura di questi libri evidenzia sempre ciograve che nella vita poi comprendiamo andando avanti negli anni Quello che tiene in piedi la nostra vita non egrave la nostra presunta santitagrave o bon-tagrave ma il fatto che Dio ci recupera sempre e che Dio tiene insieme anche i fili scon-nessi della nostra esistenza Ersquo un procedi-mento che attraversa tutte le scritture del Primo Testamento La desacralizzazione egrave un problema gran-de per il Secondo Testamento In realtagrave noi nel Secondo Testamento abbiamo incominciato a divinizzare Gesugrave non pro-prio nel testamento ma presto nelle tradi-zioni successive Abbiamo cominciato a partire dalla letteratura lucana a scendere a patti con lrsquoimpero tantrsquoegrave che Romani 13 egrave un grosso interrogativo Ma tutto il libro degli Atti la seconda parte i grandi viag-gi fanno vedere che crsquoegrave un patto per cui Roma tutto sommato egrave molto benevola Paolo a Roma insegna liberamente finisce cosigrave Notate che quando Luca scrive Pao-lo era morto da un porsquo la morte di Paolo

non crsquoegrave sia percheacute teologicamente si vuol dire che la Parola continua ma percheacute in ogni caso egli non poteva morire per ma-no dei romani Tutto questo ci lascia per-plessi Il messaggio piugrave radicale mi sem-bra proprio quello nel Primo Testamento Un testamento formidabilmente dissacra-torio sotto questo aspetto Lrsquoaltra cosa che mi piacerebbe ancora sot-tolineare egrave che leggendo le pagine del II Samuele voi troverete intrighi intrighi di tutti i tipi intrighi di corte Qui egrave proprio Berlusconi in diretta La corruzione la violenza verbale crsquoegrave di tutto Notate bene anche nella casa di Davide Quando Davi-de muore il testo ci parla di intrighi di successioni e tutto questo dagrave il senso ulte-riore dellrsquoandirivieni del racconto per cui giagrave quando si narra si dice qui crsquoegrave un limi-te un grande male Questo egrave il realismo sconcertante del potere Israele ha fatto unrsquoesperienza tragica nella sua storia Se dopo lrsquoesilio la redazione ultima lascia tutto questo intreccio di cor-ruzione egrave segno che veramente lrsquoesperien-za della monarchia egrave stata unrsquoesperienza drammatica che Israele non ha cancellato non ha rivisitato non ha santificato ma che ha messo ligrave davanti Troverete delle pagine stupende di magna-nimitagrave Il coraggio di Nathan ad esempio passi che giagrave conoscete Dopo tutto questo nasce dalla moglie di Uria Salomone Saragrave un figlio benedetto Come dire Dio non fa vendetta nella storia Dio rompe la vendetta e continua sempre con un figlio o una figlia benedetti Riprende la dinamica della benedizione Proprio quel Dio che ha visto infrangersi le sue speranze che ha amato a fondo perduto ebbene in questo egli egrave il nostro grande tutore egrave la roccia della nostra vita diragrave Davide percheacute ha sempre ripreso il filo in mano e non ci ha abbandonati Israele conquisteragrave questa coscienza nei secoli che non egrave per noi ma egrave per Jahweh che siamo ancora soprav-vissuti Questa egrave una grande testimonianza che ci viene data Tale significato egrave espres-so non solo in modi verbali ma con il rac-conto dellrsquoarca Avete presente Lrsquoarca che era quel taber-

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nacolo che accompagnograve la peregrinazione nel deserto era il simbolo della presenza di Jahweh in mezzo al suo popolo ed allo-ra non bisogna lasciarsela portar via Quando i Filistei portano via lrsquoarca crsquoegrave la disperazione ma lrsquoarca di Jahweh nel campo filisteo compie stragi E quando ritorna nel campo drsquoIsraele egrave benedetta tutta la terra ed egrave benedetto tutto il popolo Mi pare molto bello questo simbolo della presenza di Jahweh che nellrsquoesodo era la colonna di fuoco nella notte la nube du-rante il giorno qui egrave lrsquoarca Che cosa egrave la nostra vita Noi abbiamo anche bisogno dei segni di un Dio che accompagni il no-stro cammino Avete presente Genesi Porrograve un segno tra voi e me lrsquoarco nel cielo tra cielo e terra Israele cercheragrave sempre di avere non delle cose da adorare ma dei segni che rimandino alla presenza di Jahweh in mezzo al popolo Vi prenderagrave molto il cuore leggere tutte queste vicende che troverete Ma vedrete che il potere ha sempre ancora una tentazione in riserbo Davide quando ormai la sua fama egrave molto conosciuta che cosa fa Dice Voglio fare un censimento dellrsquoimpero per vedere su quanti io comando Fare il censimento dellrsquoimpero la tentazione tipica degli im-peri non doveva appartenere ad Israele percheacute egrave la tentazione della grandeur Ma chi egrave che censisce i viventi Ersquo solo Ja-hweh egrave solo Dio Ed allora questa egrave la grande mancanza di Davide Egli ha creduto di essere il padrone colui che puograve tenere in mano il mondo Davide se ne accorgeragrave chiederagrave perdono a Dio di aver voluto fare un censimento perchegrave censire diventa la tentazione degli impera-tori Loro avevano unrsquoesperienza di impe-ri Assiria Babilonia Israele ha conosciu-to le traversie e la vicende degli imperi Sono gli imperi che poi finiscono con il fare dellrsquoimperatore un dio che possiede i confini della terra e che vuol sapere su quanti governa e su quanti domina Anche Davide ha tutte le sue traversie e le sue infedeltagrave Vedrete quanto il capitolo 22 il salmo di Davide egrave meraviglioso e bugiar-do Bugiardo percheacute Davide alla fine della sua vita dice io Mai fatto un peccato Signore ti ringrazio percheacute sono di una

perfezione sconfinata sono proprio perfet-to nessun giorno della mia vita mi sono allontanato da te Bugiardo Finora abbia-mo raccontato e visto che ne ha fatte 2 o3 di quelle grosse Ma al di lagrave di questa menzogna crsquoegrave poi una grande fiducia in Dio Dio egrave il conforto il sostegno lo scu-do la roccia Parole bellissime peraltro Noi parliamo di Dio come di padre e ma-dre ma qui crsquoegrave tutto un altro vocabolario Dio sei la roccia del mio cuore Espres-sioni bellissime Ci sono metafore che sprigionano la fede Noi abbiamo un bel parlare di re ma al capitolo settimo veniva detto che La tua dinastia la casa di Davide saragrave eterna Come sarebbe Invece non egrave stato Allora dicendola in umor anche Dio si sbaglia fa delle promesse che non mantiene Percheacute nella Bibbia ci sono 2 connotazioni pro-missorie una egrave di Dio che promette senza condizioni lrsquoaltra quando Dio egrave un porsquo piugrave saggio diremmo in midrash quando ci aggiunge un se come nel Deuteronomio dove dice Questo ti succederagrave tu avrai la vita se se se o come nel salmo 132 di Davide dove crsquoegrave una correzione Qui crsquoegrave il se che nella promessa non crsquoera quindi il salmo egrave scritto dopo quella che si chiama la bassa critica la critica interna Lrsquoespe-rienza successiva dice egrave meglio mettere un se percheacute le cose non sono avvenute Questa egrave saggezza La Bibbia letta con la Bibbia ti svela il trucco interno Invece noi vorremmo avere delle promesse totali e qualche volta noi possiamo fare naufragare la promessa di Jahweh possia-mo renderla vana Nel caso della dinastia di Davide egrave stata vana Percheacute la promessa che la casa di Davide la dinastia di Davide saragrave per sempre infinitamente ripresa infinitamente ripetuta non egrave verace e quindi noi in qualche modo possiamo far naufragare una promessa di Jahweh Sa-pendo perograve che non tramonta il suo amore e Dio riprenderagrave per altre strade con altre sue promesse Pensate quale deve essere stata a Babilonia per entrare bene nella storia la crisi quando egrave finita la monar-chia del nord quando egrave finita la monarchia del sud e si trovano alle dipendenze dei Babilonesi quando la casa di Davide egrave

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finita Deve essere stata una tristezza unrsquo-angoscia deve esser stato uno sconcerto per noi inimmaginabile Ma percheacute Per-cheacute questo era uno dei testi fondamentali e sapere che Israele poteva riposare su una promessa di eterna durata del casato di Davide non era cosa di poco conto Lrsquoave-va detta il profeta Nathan e ora invece vedere la fine di questa promessa era uno sconcerto La ripresa eacute stata lenta e nel dopo esilio si dovette fare i conti con il fatto che il casa-to di Davide era chiuso ma non era chiusa la fedeltagrave di Jahweh Mi piace ricordarvi perograve che sia Geremia che Isaia hanno sempre ripreso la promessa di un nuovo DavideChissagrave che Dio non ci ridoni un nuovo Davide Ma tutto questo egrave prima dellrsquoesilio Israele ha dovuto fare i conti con se stesso con il suo smarrimento e poi invece anche con la fedeltagrave di Dio Trove-rete delle miniere di cose che sta sera non ho detto Vorrei darvi qualche piccolo consiglio per la lettura Vi consiglierei il testo di W Brueggemann I e II Samuele Claudiana Molto utili sono i testi di Rendortff Per la serie La bibbia per tutti ed Paoline i 2 libri di Samuele con note rispettabili La Bibbia delle donne Claudiana vol 1 e articoli e testi brevi comparsi sulle nostre riviste Questi commentari vi restituiscono quel poco che si sa Garbini e altri studiosi vi direbbero che la possibilitagrave della verifi-ca storica del singolo racconto egrave scarsa Ma questo credo lrsquoabbiamo acquisito in questi anni Ciograve che conta egrave una lettura che abbia un minimo di consistenza storica e questo mi pare che crsquoegrave e che poi trasmetta un forte messaggio Trovo che tante di queste cose che leggerete sono legate alla nostra vita Io ci trovo un ponte in queste cose qui molto diretto La nostra lettura egrave finalizzata a costruire in noi le radici della fede quindi deve essere una lettura che va alle cose semplici ed essenziali della vita Non so se voi vi accorgete nella vita noi leggiamo con amore la Bibbia Qual egrave lo scopo che ci sta a cuore Ersquo che essa edifi-chi la nostra fede Saragrave una lettura molto bella per voi Biso-

gna perograve sempre approfondire le cose In questi giorni ho talmente riso per il vange-lo di Giuda Ma chi non sapeva queste cose qui Il piugrave grosso studioso italiano che egrave Noffke ha fatto un bellissimo stu-dio dice sapevamo giagrave tutto avevamo dal 180 informazioni di questo vangelo riassunto abbastanza bene da Ireneo Ersquo un testo gnostico del IV secolo una traduzio-ne probabilmente che si riferisce ad un testo del 150160 che noi non abbiamo piugrave dove egrave chiaro che Gesugrave ha fatto lrsquoerro-re di avere la carne e la carne egrave il grande peccato Giuda aiuta Gesugrave a liberarsi dalla carne Nello gnostico vangelo di Giuda lrsquoerrore egrave avere un corpo la perfezione sta nel liberarsi dal corpo Giuda che cosa ha fatto Ha aiutato Gesugrave ad uccidersi so-stanzialmente Se tu aiuti uno a superare il corpo gli togli il corpo hai ottenuto la perfezione Ma questa era unrsquoidea comune nel III - IV secolo era giagrave presente nella gnosi del II secolo Ho letto su La repub-blica un commento di Flores drsquoArcais dice delle barzellette Dicono che il vange-lo di Giuda cambieragrave le origini del cristia-nesimo Non cambia niente Non crsquoentra niente con le origini Questi commentatori sono privi di ogni strumentazione ed entra-no in argomenti che non hanno mai esplo-rato Dicono delle barzellette da far ridere a crepapelle Questo testo non crsquoentra niente con la figura storica di Giuda que-sta egrave la rivisitazione gnostica del secolo secondo Franco Barbero Cdb di Chieri 2 giugno 2006 wwwcdbchieriit

Alla pagina web http

wwwildialogoorgparola

Studi biblici e teologici

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La posta di frarsquo Calvino Caro fragrave Calvino di fronte al crescendo screanzato di attac-chi sempre piugrave violenti e saturi di calunnie becere contro la chiesa (gerarchia cattoli-ca) e contro la persona del Santo Padre ti chiedo se non sia questo il momento di stringere i ranghi per spendere qualche riga a difesa soprattutto di papa Benedetto che proprio non vedo nei panni dello spre-giudicato imbroglione quale si vorrebbe fare apparire In questa visione volgarmen-te laicista si inseriscono anche pseudo reli-giosi i quali vedono arrivato o prossimo lrsquoavvento dellrsquoAnticristo con la fine del papato e il ritorno di Gesugrave nella gloria (parusia) Mi riferisco a notizie e considerazioni del-la seguente risma

le affermazioni piugrave pacchiane sono quelle che trattano gerarchia e papa come una sorta di ldquocapibanda-capimafiardquo che hanno speso e spendono la loro vita a tramare (ldquocordaterdquo che hanno permesso la crescita in carriera ad amici fidati e tali da offrire la totale subordinazione e fedeltagrave ad personam) per tenere saldo in adunche mani il ldquopotererdquo visto come ldquomammonardquo Questo tipo di opzione avrebbe addirittu-ra favorito la presenza al vertice della chiesa (caduta di qualitagrave del clero) di una sorta di gerontocrazia con pochi ldquofurbirdquo dalla presa ferrea di fronte a una maggio-ranza di ldquoservilirdquo svampiti insaziabili ven-tri perciograve al vertice scarseggerebbero le persone ldquointelligentirdquo capaci di giudizio dignitoso e autonomo

Ci sono poi giornalisti vaticanisti di valore che pur volendo lodevolmente sostenere papa Benedetto e il suo vicario alla fine offrono il fianco ai nemici della

chiesa quando riportano (ripeto con le migliori intenzioni) notizie che fanno vedere al vertice della chiesa in atto una sorda lotta allrsquoultimo uomo bastano tal-volta titoli come questo per fare danni irreparabili marchiando le persone ldquodue nuovi ratzingeriani in squadrardquo oppure infelici articoli contro presuli (uno per tutti Martini lrsquoantipapa) sospetti di non essere allineati a Ruini o a Ratzinger articoli che mostrano la pretesa di stare esprimendo lrsquoautentico pensiero del papa comunicato in esclusiva e infine le asser-zioni non tanto velate di complotti (Ruini e Sodano impegnati in un vero e proprio scontro frontale) e resistenze in Vaticano (boicottaggio alle catechesi del papa o prima alla pubblicazione della enciclica) Lrsquoaltra campana dice che qualcuno in Vaticano avrebbe voluto risparmiare al papa ldquocantonaterdquo ivi compresa quella di privarsi del titolo di ldquopatriarca drsquoocciden-terdquo con conseguente allarme degli ldquoortodossirdquo

Ma le insinuazioni piugrave cattive vengono da quanti piugrave sottilmente credono di potere dimostrare che il papa piega al suo assunto anche il Vangelo Qualche esem-pio il papa asserisce nella sua catechesi su lrsquoapostolo Pietro cui Gesugrave ha cambiato il nome da Simone in Petros (secondo il papa equivalente indifferenziato di) ldquopietrardquo-ldquorocciardquo ma che effettivamente (cfrla Bibbia di Gerusalemme) in greco viene espresso con ldquopetrosrdquo (pietra) e subito dopo con ldquopetrardquo (su questa ldquoroccia-ruperdquo edificherogravehellip) Ci sarebbe qui secondo i maligni un ldquogoffordquo tentati-vo di difendere il primato diconohellip la ldquorocciardquo non egrave Pietro ma Gesugrave stesso ldquoroccia vivardquo

Altri e sono studiosi di livello si fer-mano sullrsquoenciclica quasi a voler far pas-sare lrsquoidea di un papa ignorante o in mala fede Elio Rondone ad esempio sottoli-

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nea come il tentativo del papa di rivaluta-re ldquoerosrdquo verso ldquoagaperdquo si scontri contro la realtagrave storica della Grecia che ldquonon ha dato allrsquoamore tra uomo e donna il nome di erosrdquo Platone nel Simposio afferma circa il rapporto tra uomo e donna che non si tratta di amore ma solo di rapporto fisico ldquogli uomini che sono gravidi nellrsquo-anima invece cercano i giovani maschi e fecondano il loro spiritordquo E neppure egrave possibile dimostrare rifacendosi alla Bib-bia la correlazione tra monoteismo e ma-trimonio monogamico (gli esempi di Da-vide e Salomone) se egrave vero che questrsquoul-timo si egrave affermato lentamente in Israele come presso altri popoli che pure non erano monoteisti E infine quasi si irride alla affermazione del papa che eros e aga-pe ldquonon si lasciano mai separare lrsquouno dallrsquoaltrordquo (amore di Dio verso il popolo di Israele) poicheacute ldquoaffermare che lrsquoamore cristiano (lrsquoamore disinteressato del sama-ritano lrsquoamore per i nemici e il pregare per i vostri persecutori) sia ldquoerosrdquo equi-vale a ldquoun lasciarsi sfuggire lrsquooriginalitagrave dellrsquoagape evangelicardquo a un ldquoignorarerdquo Giovanni ldquoil quale invece ha dato la piugrave compiuta formulazione della concezione biblica di Dio come amore che si dona Theograves agape estigraven (Gv 48rdquo) e ciograve costitui-rebbe uno ldquoscivolonerdquo verso il tardo ldquoplotinismordquo Fto don Vincenzo

Hanno i loro annihellip ma via che si difenda-no Caro don Vincenzo

e cari amici che con varie tonalitagrave ed o-rientamenti avete scritto sullo stesso argo-mento a voi sempre e comunque pace e bene nel Signore Gesugrave

Ebbene vi devo dire che dopo avere riflet-tuto e molto pregato la mia conclusione egrave che tutto questo ldquocianciarerdquo egrave disgustoso Ma intendiamoci se anche piccolissima parte delle considerazioni fatte ha reale logico fondamento allora non possiamo stendere il velo ipocrita della ldquopietasrdquo non dirograve che al vertice della chiesa ci siano ldquocapimafiardquo ma che quello tante volte ap-paia lo stile nessuno lo puograve nascondere Anzi si potrebbe arguire conoscendo un porsquo del rituale delle mafie come queste siano state ispirate al loro sorgere (nel meridione uno dei momenti di innesco delle ldquointeserdquo con mafia e camorra egrave la questione dellrsquoincameramento del latifon-do ecclesiastico da parte dello Stato di massoni che perciograve diventano ldquomiscredenti e nemici della chiesardquo ma nel tempo ldquoriservatamenterdquo allevati al seno fino alle piugrave alte espressioni gerarchiche [Paolo VI]) e poi (fino a quando rimangono malavitosi ldquoagrarirdquo che non sforano nei traffici narcotici internazionali) guidate e vettovagliate in cambio di servizi ai vari livelli Non sono lontani gli scandali Sin-dona-Carli-Marcinkus e non sono lontani i tempi in cui soprattutto nei piccoli centri una certa ldquopax mafiosardquo veniva gestita collaborante il parroco (quanto meno si-lente dinanzi alle piugrave efferate stragi) ov-viamente in sintonia col vescovo che ai tempi giagrave doppiogiochista quasi fosse loro irrinunciabile natura si autodefiniva ldquofratello del ducerdquo Non dirograve che il papa sia ldquospregiudicato imbroglionerdquo ma se egli davvero e con intenzione piega ldquobarandordquo la terminolo-gia evangelica al suo ldquoprimatordquo (petrograves=pietra petra= roccia) mi trovo in seria difficoltagrave percheacute lrsquoatte-nuante potrebbe essere data dalla ldquocaduta di qualitagraverdquo tra le fila di questo ldquoalto clerordquo celibe che crudamente omofobo condan-na ma non vede la ldquotrave del suo occhordquo (i

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segretari belli come dei scriveva qualcuno che doveva intendersene) Egrave chiaro poi che rafforzano il danno le bavose asserzioni di certi vaticanisti stri-scianti per lrsquoagognato piatto di lenticchie (avere credito nei palazzi e magari qualche nomina) ma velenosi (razza di vipere) verso i prelati che vengono declassati co-me caduti in disgrazia crsquoegrave in tali pubblici-sti davvero un alto senso della Chiesa Giagrave ldquodue nuovi ratzingeriani in squa-drardquo Che linguaggio osceno che vergo-gna come sono caduti in basso certi ldquoprincipirdquo di romana chiesa a servirsi di ldquogregarirdquo di tale levatura Ma per fortuna la chiesa (caro il nostro don Vincenzo lo sai bene) non egrave ldquosolordquo gerarchia che allo stato resterebbe un ben misero moncone Per tutto il resto umilmente mi sento di rispondere con due espressioni che mi hanno sostenuto e tenuto in linea durante la mia vita io diciottenne qualcuno volle favorirmi ldquoraccomandandomirdquo a un supe-riore Il superiore in mia presenza e senza batter ciglio rispose allrsquointruso guarda che ldquoC si raccomanda da seacuterdquo Io non capii immediatamente lrsquoavevo preso come un rimprovero e invece poi mi venne pazien-temente spiegato che il monsignore aveva voluto esprimere la sua stima non avevo bisogno di raccomandazioni percheacute mi raccomandavo da me per le mie capacitagrave Lrsquoaltro insegnamento mi venne molto piugrave avanti negli anni vicino ai 40 avevo stupi-to per una mia scelta repentina ed inattesa Qualcuno chiese a un ldquoamico saggiordquo se ero stato consigliato da lui questi per la cultura e lrsquoesperienza che aveva accumula-to rispose con parole evangeliche ldquoC ha i suoi annirdquo Anche questa volta stentai a capire pensando che lrsquoamico avesse volu-to ldquolavarsi le manirdquo E invece lrsquoamico da amico aveva ancora aperto credito verso la mia scelta ldquoresponsabilerdquo

E cosigrave ora dinanzi a tante preoccupazio-nihellip io direi che non dobbiamo suonare le trombe dellrsquoallarmi Mio caro Michele (altro interlocutore) se anche il tuo vescovo ha tradito la tua fidu-cia se anche ti ha usato e pugnalato to-gliendo a te per soddisfare il suo tornacon-to ricordati della distruzione di Ninivehellip ldquoSignore se trovo nella cittagrave 10 5hellip un solo giusto tu risparmierai la cittagraverdquo Per-ciograve anche se il vescovo non egrave cristiano tu non entrare nella giungla dei furbi ma con-serva la Fede Te lo auguro con tutta lrsquoani-ma E dopohellip prudente come serpente anche soprattutto con tanti burocrati del loro idolo Invece ricordarci tutti dobbiamo di Gesugrave ldquonon prevarranno Sarograve con voi fino alla finerdquo Che dire allora a don Vincenzo un atto di fiducia e di amore nei confronti di chi nel-la chiesa dovrebbe ldquoservirerdquo in umiltagrave (lavatevi i piedi lrsquoun lrsquoaltro) non puograve tra-dursi in ldquoacriticardquo difesa dellrsquoautoritagrave auto-referente ma in uno sprone Ed allorahellip hanno i loro annihellipche si difendano Il che puograve tradursi in si affrettino a confes-sare dinanzi al popolo di Dio prima che Cristo ritorni a giudicare nella gloriahellip poicheacute ldquotutti i peccati saranno perdonati ma non il peccato contro lo Spiritordquo Con fraterno affetto il vostro

frarsquo Calvino Per la posta di frarsquo Calvi-

no vai allrsquoindirizzo httpwwwildialogoorg

fracalvino

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Lrsquouomo interiore P Paolo Turturro

Sono lrsquouomo che abita nellrsquoanima Vivo una lotta ardua dentro e fuori Piugrave cerco lrsquoessenziale e piugrave mi arricchisco dentro Non ho dualismi dentro me Sono tutto un pezzo Appartengo allrsquoereditagrave del cielo Lrsquouomo interiore che continuamente espe-rimento in me egrave Gesugrave Cristo Anchrsquoio non so cosa pensare e a volte cosa fare Non so cosa voglio Sento il vuoto delle cose este-riori Non so che cosa lo spirito sceglie Avverto che lo spirito mi suggerisce ciograve che devo fare e poi faccio tuttrsquoaltro Gli altri mi impediscono di attuare ciograve che sento dentro Non faccio mai ciograve che vo-glio Voglio ciograve che lo spirito mi suggeri-sce Penso che siano piugrave miei pensieri che di Dio Cosigrave facendo escludo la volontagrave di Dio Non sono piugrave razionale Sono consa-pevole delle cose della terra specie dello spirito Il mistero piugrave grande egrave vivere sulla terra giagrave di divinitagrave Ersquo troppo grande per lrsquouniverso Nellrsquoeucaristia non sento niente eppure il corpo e lrsquoanima si nutrono di divino Non temo lrsquouomo interiore Lrsquouo-mo interiore egrave lrsquouomo nuovo che giagrave vivia-mo per fede In noi lrsquouomo nuovo egrave Cristo stesso Ci nutriamo di Lui ogni giorno nei sacramenti nella sua parola e nellrsquoascolto e conforto degli altri Lrsquoeucaristia egrave lrsquouo-mo nuovo Ringrazio continuamente I miei giorni sono unrsquoofferta perenne Ogni atto buono drsquouomo egrave liturgia che salva e porta a Cristo Lrsquouomo nuovo non rende sterili energie Le energie battesimali fer-mentano in noi e non ostacolano lrsquoazione dello Spirito santo Ogni carisma drsquouomo egrave frutto della sorgente battesimale Mi sto svestendo di dubbi Sono da tempo quasi da sempre nudo di odio e di maldicenze Lrsquoesilio mi ha dato la capacitagrave di rinnovar-mi Il mio esilio egrave divenuto un giardino fluente e ridente di intuizioni e di opere di bene da fare ancora Non cado negli im-

brogli e nelle pesantezze delle ambiguitagrave delle strutture di peccato della nostra so-cietagrave Lrsquouomo vecchio o esteriore mi tiene legato al passato alle lotte del tempo Lrsquouomo nuovo invece mi slancia oltre mi slancia in quei giorni che non riusciamo a intravedere Scrivo giagrave il bene che germo-glia dai virgulti di questo nuovo giardino Scrivo con gli occhi un patto di non guar-dare piugrave il passato di non fermarmi alle cose passate Voglio ancora camminare nello spirito Voglio scoprire il dialogo intellettuale per giungere al dialogo di preghiera e di intimitagrave con Dio Il giardino dellrsquointimitagrave con Dio egrave sempre rigoglioso di accoglienza e di perdono Voglio entra-re nel dialogo trinitario Ho ancora le mie ferite aperte Le ferite sono le chiavi drsquoac-ceso in questo mio giardino Sono ferite dello spirito Mi lacerano e mi insanguini-no dolori Ciograve mi avviene percheacute possa anchrsquoio chiudere le ferite di ogni uomo Affidami le tue le chiuderograve per sempre Ecco te le affido guariscile Sto ricevendo tanto aiuto e solidarietagrave da molte persone E penso che lo Spirito santo non mi aiuti Lo Spirito santo non smarrisce nessuno La sua essenza egrave chiarezza e purezza di intenzioni Il mio spirito si eleva natural-mente a Lui e in Lui non ci possiamo per-dere In questo nuovo giardino non ci sono vie che smarriscono o boscaglie che otte-nebrano cuore e mente Il giardino dello spirito egrave chiaro e limpido Non egrave possibile disorientarsi nello spirito Ersquo vero Ersquo piugrave alto dei cieli Che cosa posso fare Chi puograve arrivare lassugrave Ersquo piugrave profondo degli abissi Percheacute rischiare Ersquo piugrave lungo del-lrsquouniverso Non si arriva mai Ersquo piugrave lungo del pensiero Il nostro finisce Ersquo piugrave larga della luce Ersquo assurdo immergersi dentro Lo Spirito santo egrave coestensivo nel mondo egrave coestensivo nellrsquoanima Lrsquoamore di Cri-sto ci slancia nelle quattro dimensioni co-smiche

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nella larghezza delle vedute nella lunghezza dei progetti nella profonditagrave delle radici nelle altezze degli ideali Come non riesco a comprendere il mio mondo interiore cosigrave non posso conoscere lrsquoaltezza la lunghezza la profonditagrave la larghezza dellrsquoamore di Cristo Trascende la nostra comprensione Conosco tuttavia le coordinate da percorrere per giungere al suo amore si chiamano le beatitudini In questo cammino ho due padri spirituali Giobbe che mi insegna a vivere oltre il dolore oltre le tumefazioni oltre le ossa incenerite Oltre le quattordici mila pecore e oltre i seimila cavalli Paolo che mi spro-fonda nellrsquoamore immenso di Cristo Vivo esercitando negli atti quotidiani le dimen-sioni orizzontali (amore verso lrsquoaltro) e le

dimensioni verticali (amore verso Dio) Sulla bocca della nostra societagrave invece non vi egrave nessuna parola drsquoamore e nessuna risposta allrsquouomo Nasce in me lo sdegno di Eliu e di santrsquoAgostino Sono adirato contro il peccato Sono adirato contro le ingiustizie Sono adirato contro il diavolo Cerco di capire con umiltagrave i segreti dellrsquoa-nima Insegno solo ciograve che non compren-do percheacute dagli altri possa ricevere spie-gazioni che mi aprono nuove ed altre co-noscenze Voglio respirare negli altri il giardino dello Spirito che irriga ogni zolla dellrsquoanima e ogni campo dello spirito di ogni uomo

P Paolo Turturro Da Lettere da Laodicea del 1362006

wwwildialogoorgpacedalbasso

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Bisogna sperare ed operare per la conver-sione di quelli che promuovono odio e guerre Per tali motivi sono importantissime le iniziative come quella lanciata da Code-pink che il nostro giornale sostiene di un digiuno contro la guerra da tenersi il 4 luglio giorno della festa nazionale ameri-cana di fronte a tutti i luoghi che agli U-SA fanno riferimento (ambasciate conso-lati basi militari ecc) Ersquo un modo per fare appello allrsquoumanitagrave che crsquoegrave in ogni essere vivente anche in quello che sembra il piugrave cattivo per risvegliare in essi la re-sponsabilitagrave per la vita di tutti Ersquo quello che nel passato ha fatto per esempio San Francesco andando a parlare con il Sulta-no Ersquo quello che ha fatto ripetutamente in questrsquoultimo anno negli USA Cindy Shee-han madre di un soldato USA morto in Iraq chiedendo di parlare con Bush o an-dando varie volte nelle sedi del Congresso degli Stati Uniti a portare la propria richie-sta di pace e di vita per la cessazione di ogni guerra Basta allora con la cultura della morte questo egrave il messaggio che ogni cristiano dovrebbe riuscire a coniugare in ogni oc-casione della propria vita se vuole rendere concreto quel ldquoregno di Diordquo di cui parla-no i Vangeli In tal senso mons Warduni ha perso unrsquooccasione per indicare una strada diversa al proprio popolo martoriato dalla guerra e sinceramente ce ne dispia-ce Note

[1] Lrsquoagenzia SIR egrave quella ufficiale della Conferenza Episcopale Italiana mentre la MISNA egrave quella di alcuni ordini mis-sionari cattolici

Giovedigrave 08 giugno 2006

Editoriale

Giovani assassini crescono di PEPPE SINI

Sento che alcuni ministri di vari paesi riu-niti in una grande cittarsquo europea dichiarano la loro soddisfazione perchersquo lrsquoesercito statunitense ha commesso una strage nella quale sembra sia stata uccisa anche una persona accusata di essere un terrorista Tra questi ministri che gioiscono non per-chersquo si ersquo assicurato alla giustizia un crimi-nale ma perchersquo ersquo stata commessa una strage sento esservi anche il ministro della Difesa del governo italiano Ministri che gioiscono di un massacro Ministri che si dichiarano compiaciuti non quando si salvano vite umane non quando si impediscono uccisioni non quando si catturano e si processano i criminali e si afferma la legge che protegge le esistenze e invera la convivenza ma quando si ucci-dono esseri umani quando persone accu-sate di essere assassini vengono a loro volta assassinate senza processo e per assassinarle non si esita neppure ad ucci-dere altre persone ancora in unrsquoorgia be-stiale di sangue Quale diabolica perversione ha invaso e divorato lrsquoanima di quei ministri fino a ridurli a persona che plaudono a una stra-ge che traggono piacere da un atto di ter-rorismo quando quella strage quellrsquoatto di terrorismo ersquo compiuto da uno stato E quale scellerato esempio quei signori ministri delle democrazie occidentali stan-no dando al mondo intero Fosse in mio potere manderei i carabinieri ad arrestare il ministro della Difesa italia-no per apologia di reato per istigazione a delinquere per complicitarsquo col terrorismo internazionale Tratto da La nonviolenza egrave in cammino Numero 1321 del 9 giugno 2006

Per contatti con la LA NONVIOLENZA E IN CAMMI-NO Direttore responsabile Peppe Sini Reda-zione strada S Barbara 9E 01100 Vi-terbo tel 0761353532 e-mail nba-wactinit

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Editoriali

Ormai egrave guerra di Cosma Belardo

A proposito della guerra aperta dal Va-ticano contro tutto il movimento GBLT

Ormai egrave guerra Ratzinger Ruini lrsquo Osservatore Romano ed Avvenire hanno dichiarato guerra su tutti i fronti agli omosessuali o meglio a tutto il movi-mento GBLT Guerra che si sposta ineso-rabilmente sul piano politico e dei diritti sanciti dalla Costituzione per ogni cittadi-no Sembra quasi che la politica delle de-stre sia unrsquoappendice del Catechismo della Chiesa cattolica Viene accusato un mini-stro della Repubblica di essere poco catto-lico - io direi poco ossequioso al dictat di Ratzinger - per aver detto che vanno rico-nosciuti anche pubblicamente i diritti delle coppie di fatto e viene detto da un partito di centrodestra quasi a conferma di come si intenda la politica in quella coalizione servire ubbidire mai controbattere alla volontagrave del santo padre come amano chiamare Ratzinger riducendo Dio quasi ad un optional In questi ultimi tempi mi sono arrivati molti inviti a lasciare la Chiesa cattolica addirittura mi sono pervenuti modelli per chiedere di essere sbattezzato quasi come lrsquoappartenere ad una chiesa fosse simile alla militanza in un partito o tifoseria per squadra No non esco dalla Chiesa di cui mi sento parte a pieno titolo non abbando-no la Chiesa Corpo mistico di Cristo di cui sono membro Rimarrograve in essa per combattere per essere allrsquoopposizione per contrastare una gerarchia potente severa dura per molti versi scandalosa rabbiosa contro chi trasgredisce non la legge divina ma la sua legge che non egrave la legge di Cristo Siamo noi cristiani che partendo dal Van-gelo dobbiamo richiamare la gerarchia alla conversione siamo noi Chiesa a dover richiamare il Papa e tutta la sua corte af-fincheacute riscoprano il Vangelo la Veritagrave e lrsquoAmore

Ormai nellrsquoanimo di quanti appartengono alla Curia romana si egrave instaurato una con-dizione di odio di disprezzo per una cate-goria che guarda caso richiama ogni gior-no la sporcizia che esiste tra la stessa gerarchia una sporcizia che egrave ben tenuta nascosta sotto il tappeto di casa Nellrsquoani-mo di Ratzinger dei Ruini dei Pompedda si egrave scatenato il desiderio della punizione ed ancor piugrave il sogno di vedere scomparire lrsquoomosessuale dalla faccia della terra Diritti alle coppie di fatto si purcheacute non siano gay Ecco il discorso del Vaticano che non fa piugrave una questione di sacramen-to di famiglia ma solo di totale chiusu-ra ai milioni di omosessuali che deside-rando di vivere una vita sentimentale equi-librata pulita e magari con la benedizione di Dio si vedono sempre piugrave disprezzati messi al bando come gli untori di manzo-niana memoria Questa gerarchia egrave quanto di piugrave primitivo oscurantista che la storia dopo lrsquoindimenticabile periodo dellrsquoinqui-sizione possa ricordare egrave ingiusta arro-gante presuntuosa fomentatrice di odio di omofobia sessuofobia e razzismo Una sola cosa le manca e certamente soffre per tale mancanza il potere di vita e di morte per il peccatore Il potere di poterci lincia-re E dire che pensavamo che lrsquointegralismo religioso fanatico ed antievangelico fosse solo quello di Khomeini Come vogliamo chiamare lrsquointervento di un pontefice che anzicheacute rivolgersi alle coscienze del popolo di cui dovrebbe esse-re guida si rivolge al Legislatore quasi dicendogli cosa debba o non debba fare Come considerare un presidente della CEI che in ogni suo intervento viola la laicitagrave dello Stato Italiano e ciograve che fanno i ve-scovi ed i cardinali nelle rispettive diocesi che sembrano sempre piugrave veri e propri feudi Questi potenti della Chiesa di Cristo sono violenti contro coloro che non si sottopon-gono ai loro voleri basti pensare ad alcuni documenti di Ratzinger quando ancora non era papa E sufficiente leggere i giornali di questi ultimi giorni per capire quale sia il sentimento di chi dovrebbe incarnare lrsquoa-

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more di Cristo per ciascun o di noi per capire a quale deriva siamo arrivati Uscire dalla Chiesa Mai Ci resto ma da dissidente da cristiano cattolico che non accetta quanto viene detto e fatto da chi nega Cristo tutti i giorni con le parole con le azioni con le omissioni con lo stile di vita Sono e resto cristiano cattolico sere-no e certo dellrsquoamore di Dio che non misu-ra la mia statura morale la mia condizione di figlio bisognoso del suo infinito amore dallrsquouso che faccio del mio orientamento sessuale Resto in questa Chiesa percheacute egrave la Chiesa di Cristo e non del paparesto percheacute voglio sperare in una conversione di coloro che oggi volentieri ci mandereb-bero al rogo percheacute voglio sperare in un ritorno alla Chiesa primitiva alla Chiesa di tutti in cui non basta ad un papa affac-ciarsi da una finestra ed invitare migliaia di persone a prodigarsi per la moltitudine di bambini che muore di fame di malattia senza svestirsi dei privilegi delle immense ricchezze degli agi che caratterizzano la sua esistenza Ersquo vergognoso egrave scandalo-so egrave un vero rinnegare Cristo crocifigger-lo quotidianamente Del resto Vico ci ricorda come la storia si ripete corsi e ricorsi storici Chi condannograve Cristo a morte Il popolo ma solo dopo che a pronunciare la sentenza era stato il sinedrio Chi ha stravolto il volto di Dio oggi Chi ha stravolto il suo messaggio Chi uccide quotidianamente il Cristo del Vangelo La risposta per un cristiano onesto non becero non bigotto dovrebbe essere piugrave che scontata Come egrave possibile che per questa gente lrsquounico vero orrendo peccato da persegui-re con ogni mezzo sia il peccato contro la castitagrave Ma il primo comandamento di Gesugrave non egrave forse stato Amatevi come io vi ho ama-to magari fino alla morte Non ha detto Ama il tuo nemico E quante parole quanti discorsi questi potenti della Chiesa spendono su queste parole di Cristo Pochissime percheacute impe-gnati a lottare contro quanti vivono il pro-prio orientamento sessuale secondo la loro

reale natura contro chi vuole dare ordine serenitagrave stabilitagrave visibilitagrave legalitagrave al pro-prio essere gay e magari alla sua unione di fatto che non rappresenta assolutamente una negazione della famiglia ne un atten-tato a tale istituzione Impegnata ad arraf-farsi lrsquo8 per mille e non certo solo in favo-re dei fratelli che muoiono di fame Basta vedere lo sfarzo in cui trascorrono le loro giornate Sono ben altri i modelli sociali e percheacute no religiosi la cui ricaduta sulla famiglia egrave estremamente dannosa direi esiziale e contro cui nulla viene detto e fatto In questa Chiesa non crsquoegrave limite alla man-canza di misericordia Anzi direi che tale parola egrave intesa solo ed esclusivamente nel suo valore astratto Se facciamo un riscontro storico ci rendia-mo conto di come la Sinagoga non ebbe compassione di Cristo e lo offrigrave vittima al Padre ma questo non fu un fatto isolato molti nella storia sono stati sacrificati dalla stessa Chiesa di appartenenza quasi a rea-lizzare le parole di Cristo Verragrave lrsquoora in cui chiunque vi uccideragrave crederagrave di rende-re culto a Dio (Gv 162) E allora di che meravigliarci Oggi 23 maggio anno 2006 dalla venuta di Gesugrave il Vangelo quello non di Ratzinger ma di Cristo an-cora non egrave entrato nelle vene della gerar-chia che pretende di governare con rispet-tabile autoritagrave la Chiesa di Dio Tocca a noi cristiani ridare al Volto di Dio la sua vera identitagrave e ciograve non vuole dire relativismo anzi il contrario Ridare a Dio il Suo vero volto significa scegliere un percorso difficile ed irto si-gnifica mettersi in discussione ed in gioco ogni giorno ogni momento Il relativismo lo trovo proprio in chi vor-rebbe combatterlo assurditagrave della vita Cosa significa vivere il Vangelo secondo il proprio punto di vista e non secondo il suo vero reale autentico dettato Non egrave forse relativismo questo A me come cristiano interessa non quanto dice Ratzinger ma quanto ha detto Gesugrave e tendo con ogni sforzo non sempre con successo di fare ciograve che ha fatto Lui Tra una legge del papa che mette fuori porta

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che esclude e mostra compassione per un omosessuale io scelgo la legge di Gesugrave che perdona lrsquoadultera la prostituta il pubblicano che sceglie gli ultimi che si fa ultimo che conosce le piugrave basse miserie dellrsquouomo per aiutarlo a risalire e ricon-quistare la dignitagrave di figlio di Dio quella dignitagrave persa che Egli egrave venuto a recupera-re Non voglio si pensi che mio intento sia quello di mescolare le carte Quanto detto nasce da una mia piena e totale convinzio-ne sostenuta da un ragionamento logico che comunque egrave suscettibile di critica Ogni uomo egrave opera delle mani di Dio e proprio percheacute opera di un Artista perfetto non puograve presentare difetti di fabbrica Se non ho scelto il mio orientamento come non lo sceglie lrsquoetero dovrsquoegrave la colpa Sap-piamo tutti che per esserci colpa occorra che ci sia reato Nel caso di quanti appar-tengono alla realtagrave GBLT non vi egrave alcuna colpa se non quando si fa un uso lussurio-so del proprio orientamento sessuale ma questo appartiene alla morale in genere e non solo alla realtagrave gay

Noi cristiani dobbiamo a dispetto del ma-le che ci viene fatto riscoprire la miseri-cordia la capacitagrave di perdonare che co-munque non significa dovere accettare supinamente tutto quanto detto e fatto dal-la curia romana Dobbiamo invitare il Pa-pa i vescovi fino allrsquoultimo sacerdote a dialogare con fraterno amore a perdonare a non inveire contro tutti noi ad aprirci le braccia sullrsquoesempio di Cristo Se conti-nueranno su questa strada di totale chiusu-ra di intromissione nelle faccende politi-che di casa nostra offendendo la laicitagrave dello Stato e condizionandola ai propri interessi se continueranno a fare dei distinguo nellrsquoamare si troveranno un giorno se ne avranno tempo a chiedere perdono anche a noi tutti che quotidiana-mente sperimentiamo sulla nostra pelle il loro disprezzo

Cosma Belardo Fondatore della Mailing List Amare col cuore di Dio - Omosessuali ecu-

menici in cammino martedigrave 23 maggio 2006

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Editoriale

ForzahellipGhana di don Vitaliano Della Sala

httpwwwdonvitalianoit Ho sempre ldquoodiatordquo il calcio sono infatti convinto che serve quasi esclusivamente come controllo sociale gli stadi moderni come gli anfiteatri romani i calciatori co-me i gladiatori il pubblicohellipegrave sempre lo stesso Panem et circenses diceva Giove-nale pane e spettacoli al circo per tenere buona la plebe dei suburbi il calcio e tutto quello gli ruota intorno per tenere buoni precari disoccupati sottopagati frustrati stressati depressi scontenti delle tante ldquoperiferierdquo reali e sociali Eppure da qualche anno sono presidente di una squadra dilettantistica di calcio la ldquoS S C SantrsquoAngelo a Scalardquo che gioca in II categoria In un paese piccolo come quello dove sono stato parroco e dove vi-vo il calcio egrave lrsquounico momento di aggre-gazione e di crescita per i ragazzi In questi giorni il calcio egrave al centro del dibattito nazionale e non solo per i prossi-mi mondiali ma soprattutto per ldquocalciopolirdquo lo scandalo delle partite truc-cate e vendute lo squallore di dirigenti disonesti e scrocconi i fiumi di danaro sperperato Di calcio si parla si discute si accusa si lanciano allarmi qualcuno dice che il calcio egrave tutto un imbroglio egrave sullrsquoor-lo del fallimento del crollo finanziario inevitabile qualche altro lo difende a spa-da tratta Chi crede nei valori fondamentali dello sport - passione abnegazione spirito di sacrificio sana competizione - si rallegra si illude e dice forse egrave arrivato il nostro momento Il momento ad esempio dei tantissimi volontari che con tanta forza e dignitagrave impiegano il proprio tempo gratui-tamente sui numerosi e polverosi campi del calcio dilettantistico italiano Il calcio e piugrave in generale lo sport dilettantistico rappresenta la forza di base del movimento sportivo del nostro Paese caratterizzato da

una profonda partecipazione democratica e autogestione che rendono il nostro model-lo unico a livello mondiale Dopo ldquocalciopolirdquo questi ldquomalatirdquo del calcio che fanno sacrifici enormi per permettere a dei ragazzi di sognare ancora correndo dietro ad un pallone cominciano a pensare che drsquoora in avanti saragrave piugrave facile occuparsi del calcio cosiddetto ldquominorerdquo Io sono pessimista Penso che ben presto lrsquoottimismo lrsquoentusiasmo le speranze che le cose possano finalmente cambiare nel calcio lasceranno il posto allrsquoamarezza allo sconforto alla sconfitta E saremo alle solite hanno allarmato il Paese ci hanno fatto lezioncine su come ldquomoralizzare chi governa il calciordquo hanno messo sotto in-chiesta qualcuno che sono pronto a scom-mettere ne usciragrave immacolato e richiama-to i Presidenti delle societagrave di calcio a te-ner drsquoocchio i bilanci invece si continue-ragrave con il solito andazzo e si continueranno a buttar via fior di milioni di euro per comprare calciatori famosi Tutto questo alla faccia della ldquomoralizzazione del cal-ciordquo E con tanto di faccia tosta si conti-nueranno a chiedere lucrosi finanziamenti al governo per non far morire lo sport piugrave seguito in Italia I dirigenti nazionali e i giornalisti al loro servizio riprenderanno a raccontarci che il calcio professionistico egrave quello che conta egrave quotato in borsa egrave una societagrave per azioni dai contratti milionari egrave quello delle TV a pagamento insomma egrave unrsquoaltra cosa un calcio secondo me lontano dal calcio vero quello che si gioca arrangiandosi per strada o per i piugrave fortunati sugli sganghe-rati campi comunali e parrocchiali il cal-cio delle autotassazioni per pagare lrsquoiscri-zione delle collette per saldare il conto della lavanderia In questi giorni insieme ai dirigenti della squadra di cui sono presidente abbiamo chiuso i risicati conti del campionato appe-na concluso e stiamo cominciando a pen-sare al prossimo Dovremo racimolare i soldi per lrsquoesosissima iscrizione al cam-pionato una colletta tra i simpatizzanti forse un aiutino dalla parrocchia il Comu-ne che a malincuore mette gratuitamente

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a disposizione le strutture sportive E poi si dovranno organizzare le trasferte si dovragrave reperire una divisa nuova e pensare a come pagare le altre spese per il prossi-mo anno Qualcuno ci consiglieragrave di ricor-rere a qualche sponsor ma chi puograve spon-sorizzarci in un paese di 700 abitanti con due salumerie e un bar come uniche attivi-tagrave ldquoimprenditorialirdquo Il pessimismo aumenta ogni anno e ti vie-ne da pensare che non si puograve permettere che i ragazzi non abbiano nemmeno piugrave la possibilitagrave di sognare dopo il calcio a pa-gamento in TV dopo gli aumenti dei bi-glietti della partita allo stadio tolgono loro anche la partita la domenica nel piccolo e polveroso campetto di calcio un campo sportivo di merda ma pur sempre il nostro campo sportivo In un paese privo di qual-siasi altra struttura sportiva il campo di calcio rappresenta il punto riferimento per tanti giovani e meno giovani che li porta via dalle tentazioni della strada e della noia che offre uno ldquosfogordquo e uno ldquosvagordquo sani E pensare che alle assemblee dei comitati sportivi nazionali e regionali e delle fede-razioni ci raccontano ancora la barzelletta del dilettantismo della solidarietagrave dellrsquoas-sociazionismo ldquoonlusrdquo dellrsquoimportante funzione sociale da noi svolta E non solo poi vieni a sapere anche che il presidente della Lega Nazionale Dilettanti ed i presi-denti dei Comitati Regionali della Federa-zione Italiana Gioco Calcio si sono attri-buiti uno stipendio dellrsquoordine di circa 100 mila euro annui per il primo e 25 mila euro per i secondi cosigrave alla faccia del dilettantismo arrotondano stipendio eo pensioni Allora lo scetticismo diventa vera e propria ldquoincazzaturardquo E ci si do-manda come devono sopravvivere le so-cietagrave minori Con quali soldi si deve con-cretizzare un dignitoso settore giovanile Come coprire le enormi spese E percheacute continuare a finanziare la struttura elefan-tiaca della Lega Nazionale Dilettanti che sembra interessata solo al numero di socie-tagrave iscritte ai vari campionati e alle loro quote di iscrizione senza darti nessun ser-vizi in cambio

Durante i prossimi 25 giorni moltissimi italiani saranno incollati agli schermi tele-visivi per seguire i mondiali di calcio ma non potranno fare a meno di pensare a ldquocalciopolirdquo i tifosi degli azzurri spero non dimentichino il campionato italiano falsato le partite truccate gli scudetti de-cisi a tavolino a inizio campionato il mer-cato degli arbitri comprati e venduti i con-tratti milionari dei calciatori i fan del cal-cio non dovranno dimenticarsi dello schifo nel quale sguazza il circo calcistico italia-no spesso con la complicitagrave e la copertura di tanti E chi ci dice che i mondiali di calcio non navighino nello stesso squallore Basti solo pensare ai miliardi che ruotano attor-no a questo evento e ricordare alcuni arbi-traggi almeno discutibili degli scorsi mondiali in Corea-Giappone Chi ama lo sport non puograve restarsene indifferente pen-sando che spesso questo viene gestito da veri delinquenti e da affaristi disonesti che nulla hanno a che fare con lrsquoagonismo sportivo non puograve non indignarsi vedendo la gioia per il bel gioco delle squadre offu-scata dagli interrogatori ai quali Borrelli sta sottoponendo dirigenti sportivi e cal-ciatori Saragrave per questo e percheacute io rifiuto di omo-logarmi alla maggioranza ma piugrave ancora percheacute non tollero di essere preso per fesso da chi propone un moderno Panem et cir-censes per tenerci buonihellipio comincerograve a seguire i mondiali di calcio tifando per la squadra del Ghana sperando che qualcuno ancora sogni e giochi un calcio corretto e genuino SantrsquoAngelo a Scala (Av) 12 giugno 2006 don Vitaliano Della Sala (347 3679191) presidente della ldquoS S C SANTrsquoANGE-LO A SCALArdquo httpwwwdonvitalianoit Lunedigrave 12 giugno 2006

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Editoriale

Afghanistan che fare

di Sergio Paronetto

Ringraziamo Sergio Paronetto[paxchristi_paronettoyahoocom]

per questo intervento Leggo dellrsquoipotesi di mandare piugrave soldati in Afghanistan Secondo il generale Trica-rico capo di stato maggiore dellrsquoaeronau-tica sei aerei Amx sono pronti a partire Lrsquoidea mi sembra non solo incoerente con il programma dellrsquoUnione ma anche del tutto controproducente proprio ai fini della lotta al terrorismo e del ripristino della democrazia Sono giagrave passati cinque anni dallrsquointer-vento militare Pochissimi ricordano le morti civili Solo nei primi tre mesi dellrsquointervento (7 otto-bre 2001-16 gennaio 2002) i civili uccisi gli effetti collaterali sono stati 3800 (inchiesta Marc Herold Universitagrave del New Hampshire) Ogni settimana aumen-tano gli attentati e i morti sia tra i soldati occidentali sia tra i civili afgani Cosa stiamo difendendo realmente in Af-ghanistan Proteggiamo la permanente sottomissione delle donne Secondo il Rapporto 2005 di Amnesty International esse hanno continuato a subire livelli di violenza sistematica e dif-fusa e discriminazioni sia in ambito pub-blico che privato Sosteniamo la mancan-za di libertagrave religiosa tanto sbandierata come regola fondamentale della democra-zia La vicenda di Abdul Rahaman lrsquoapostata afgano che stava per essere condannato a morte per la sua conversione al cristianesimo egrave emblematica di una situazione diffusa Per quanto tempo dovremo rimanere in forme militari Al di lagrave dellrsquoapprezzato (si dice) compor-tamento individuale dei nostri soldati bi-

sogna saper vedere la cruda realtagrave dei fatti Ci interessa prevenire la tossicodipenden-za nel mondo in Italia e colpire i mercanti di morte Allora bisogna dolorosamente ma lucidamente ammettere che al di lagrave delle intenzioni i soldati sono alleati dei signori della guerra padroni del commercio dellrsquooppio che stanno guada-gnando cifre colossali Il narcotraffico dichiara lrsquoUfficio Anti-droga dellrsquoONU egrave la fonte principale del-lrsquoinstabilitagrave e del terrorismo Ci sta a cuo-re la lotta allrsquoeroina ottenuta con lrsquooppio afgano che uccide molti giovani Il giro afgano drsquoaffari osserva Luciano Bertozzi (Rocca n 11 2006) egrave stimabile in 23 miliardi di dollari che sono reinvestiti nel-le armi e nel pagamento dei combattenti in una spirale perversa che promette sem-pre maggiori sofferenze Ersquo certamente piugrave produttivo investire risorse per la risoluzione di alcuni proble-mi economici e sociali e attivare unrsquoampia rete di solidarietagrave e di cooperazione legata alle Nazioni Unite alla Comunitagrave europea e allrsquoiniziativa internazionale Uno degli obiettivi prioritari egrave quello di sminare il paese uno dei piugrave a rischio nel mondo Mi sembra urgente riprendere la Campagna per la messa al bando delle mine mettendo a fuoco lrsquoobiettivo dello sminamento e della riabilitazione delle numerose vittime colpite da queste armi di distruzione di massa che uccidono o muti-lano dopo ogni guerra per moltissimi anni tantissime persone Penso non solo allrsquoAf-ghanistan ma anche al Sudan e al Corno drsquoAfrica alla Cambogia e allrsquoAngola Un impegno umanitario di lunga durata Una vera grande missione di pace Unrsquoazione solidale legata alla guarigione di immense ferite alla riconciliazione tra le persone e i popoli alla difesa e alla cura della vita di ogni vita sempre e ovunque Verona 150606 Sergio Paronetto

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Editoriale Il Papa e Dio

di Giovanni Sarubbi Ieri abbiamo ricevuto alcune lettere sul discorso di Benedetto XVI nel campo di sterminio di Aushwitz di domenica 28 maggio scorso Ne riportiamo alcune La prima egrave di don Aldo Antonelli che cosigrave scrive Antonio Tognoni mi scrive ASCOLTAMI DON ALDO UN PAPA TE-OLOGO DI GRAN-CLASSE CHE DI FRONTE AD AUSWITZ SI CHIEDE PER-CHErsquo DIO HA TACIUTO FORSE DI DIO NE SA POCO E MALE SPIACENTE PER LUI CARI SALUTI ANTONIO Gli ho risposto in questi termini Hai ragione caro Antonio Da anni mi affatico e mi arrovello il cer-vello per far passare nella coscienza dei credenti un principio elementarissimo della fede NON SCARICARE SU DIO LE NOSTRE RESPONSABILITArsquo Ora ci si mette anche il papa a remare contro Ed allora prendo lezione da Epicuro che ebbe a scrivere Non egrave irreligioso chi rinnega gli dei del volgo ma chi le opinio-ni del volgo applica agli dei Non ho parole Aldo Antonelli La seconda egrave dellrsquoamica scrittrice Hagravento (httpwwwhantoit) che cosigrave scrive Durante la visita al campo di concentra-mento di Auschwitz il Papa ha detto ldquoDovrsquoera Dio Percheacute Dio ha taciutordquo Propongo umilmente la probabile risposta di ciograve che siamo abituati a chiamare Dio Egli forse risponderebbe ldquoNon ho taciuto Il problema egrave che gli Umani ovvero gli Animali con due zampe

rilasciate sui fianchi sono ancora sordirdquo Per concludere uomini illustri hanno lrsquo-obbligo dopo essersi porti od aver porto lrsquoanzidetta domanda di soggiungere subi-to una risposta anche una semplice ipote-sihellip Cordialitagrave Hagravento Condividiamo in pieno le riflessioni e lo sconforto sia di don Aldo che di Hagravento Questo voler scaricare su Dio le responsa-bilitagrave che sono tutte umane egrave un vizio vec-chio come il mondo Lo ritroviamo nella Bibbia ad esempio nel racconto della cacciata dal paradiso terreste Sia Adamo che Eva giocano a scaricare su qualcun altro le proprie responsabilitagrave Adamo le scarica su Dio dicendogli laquoLa donna che tu mi hai posta accanto mi ha dato dellrsquoal-bero e io ne ho mangiatoraquo (Gen 312) Eva le scarica sul serpente ma in realtagrave su Dio stesso percheacute laquoIl serpente era la piugrave astuta di tutte le bestie selvatiche fatte dal Signo-re Dioraquo (Gen 31) Stupisce che un fine teologo come viene descritto di solito Benedetto XVI cada in un errore cosigrave grave che neppure un par-roco di campagna commetterebbe Stupi-sce per le poche battute sbrigative dedicate allrsquoargomento che non si legano in alcun modo alla riflessione sul cosiddetto ldquosilenzio di Diordquo di tuttrsquoaltro spessore che da oltre trentadue secoli accompagna lrsquoebraismo (vedi articolo di rav di Ric-cardo Di Segni nella sezione ebraismo sul nostro sito) Sulla questione della Shoha poi le re-sponsabilitagrave delle chiese cristiane di tutte nessuna esclusa sono gravi ed arcinote Basterebbe leggere il libro di Goldenha-gen laquoI volenterosi carnefici di Hitlerraquo per rendersene conto oppure la tabella ripor-tata a pag 268-269 del libro di Hans Kuumlng dal titolo Ebraismo passato presente futu-ro BUR saggi 1991 allrsquointerno di un capi-tolo dal titolo significativo Il fatale anti-semitismo di un cattolico Adolf Hitler Ma come con ricordare quello che il Papato ha fatto per secoli contro gli ebrei Ricordia-

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mo ad esempio Papa Paolo IV al secolo cardinale Pietro Caraffa che egrave stato Papa nel 1555 in piena Controriforma Egli egrave stato il piugrave feroce e accanito persecutore degli Ebrei e degli eretici in genere A lui si deve nel 1542 quando era ancora cardi-nale lrsquoistituzione a Roma del Tribunale del SantrsquoUffizio quello dei roghi degli eretici o degli omosessuali o piugrave sempli-cemente di tutti coloro che si opponevano al potere temporale dei papi A lui si deve lrsquoistituzione dei ghetti per gli ebrei A lui si deve tutto quanto di peggio egrave esistito in termini di antisemitismo Basti pensare che la stella gialla cucita addosso agli e-brei rinchiusi nei campi di sterminio nazi-sti era proprio quella da lui ideata nel 155-5 Come non ricordare che nella liturgia cat-tolica del venerdigrave santo fino al Concilio Vaticano II si pregava per i ldquoperfidi e-breirdquo E come dimenticare infine lrsquoorren-do libro di Lutero contro gli ebrei usato a piene mani dalla propaganda nazista per ottenere il consenso dei protestanti tede-schi alla politica del Terzo reich Lrsquointervento del Papa ad Auschwitz in realtagrave fa emergere in modo inequivocabile la volontagrave di rimozione delle responsabili-

tagrave delle chiese cristiane nei confronti dellrsquo-antisemitismo Volontagrave di rimozione che si puograve trovare ecumenicamente sia fra i cat-tolici che fra i protestanti e che si manife-sta di solito con lrsquoesaltazione di quanti cattolici o protestanti sono morti nei cam-pi di sterminio Si usano i nomi per esem-pio di Edit Stein o di Dietrich Boneffer per coprire le responsabilitagrave delle chiese che nella loro grande maggioranza soste-nevano il nazismo Si dimentica di dire ad esempio che Dietrich Boneffer aveva at-torno a se uno sparuto gruppo di pastori protestanti Sarebbe stato interessante che un papa tedesco rispondesse ad alcune domande precise Percheacute ad esempio la chiesa cat-tolica firmograve il concordato con Hitler Do-manda analoga si potrebbe rivolgere alle chiese protestanti Percheacute ad esempio i pastori protestanti giurarono fedeltagrave ad Hitler nel giorno del suo genetliaco Si preferisce cosigrave porre domande a Dio per evitare di dare le risposte che competono allrsquouomo Trionfa cosigrave la menzogna E quando la menzogna viene venduta per veritagrave e la veritagrave per menzogna la guerra egrave dietro lrsquoangolo Martedigrave 30 maggio 2006

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Caro Benedetto eacute inutile che tu chieda a Dio percheacute ad Auscwitz ha taciuto percheacute non eacute intervenuto a fermare la tremenda catena di montaggio dellrsquoassassinio e della morte Il Dio dellrsquoAlleanza il Dio religioso onni-potente e buono non puograve reggere Au-scwitz La Sua bontagrave avrebbe innescato lrsquoonnipotenza e le preghiere delle future vittime avrebbero trovato ascolto e rispo-sta positiva Ma Dio e ce lrsquoha detto Gesugrave cioegrave Lui stesso fattosi carne non eacute fatto cosigrave e la tua domanda oltre che inutile eacute rivelatrice che tu sei rimasto fermo al Dio dellrsquo Alleanza e non conosci ancora il Padre buono ma non onnipotente rivela-toci dal Figlio Questrsquoultimo ti avrebbe risposto che a tacere non era stato Lui che a non interve-nire non era stato Lui la cui Parola si fece carne ed abitograve fra noi A tacere a non intervenire siamo stati noi uomini sarebbe bastato al primo comizio di Hitler valutati i contenuti dei suoi enun-ciati chiamare la guardia medica di qual-che ospedale psichiatrico far intervenire due infermieri in camice bianco e la storia del mondo avrebbe potuto prendere una piega diversa I tedeschi invece e fra essi i cristiani e fra essi i cattolici si alzarono in piedi ad applaudire e divennero le mani del progetto maligno Gesugrave come dicevo non ha taciuto ma ha giagrave parlato e si eacute lasciato assassinare dai sacerdoti del Dio religioso pur di farci capire che se lrsquoAmore non viene incarnato da noi se manca il ldquosirdquo dato che noi sia-mo le mani del Suo amore per noi e la condanna della ricchezza dellrsquoaccumulo privato dato che i terminali di dio-condivisione cioegrave noi non possono non vivere la cultura del necessario e la condi-visione con amore

Saragrave molto difficile allora per una guida cieca riuscire a fare aprire gli occhi di coloro che sono guerci E poi nella tua visita al campo di stermi-nio crsquoegrave stata unrsquoaltra cosa che ho trovato tragicamente ingiusta ad Auscwitz egrave piugrave che necessario egrave ineludibile andare nella Veritagrave altrimenti non solo si offende la memoria dello sterminato dolore delle vittime ma anche si lasciano i cancelli aperti ad Auscwitz futurihellip E la Veritagrave sono anche le enormi responsa-bilitagrave dei cattolici tedeschi se il potere fu affidato al piugrave schifoso gruppo di criminali assassini che lrsquoEuropa dalle presunte ldquoradici cristianerdquo abbia mai partorito Sa-rebbe quindi stato necessario un ldquomea cul-pardquo tanto determinato caro Benedetto da toglierti il coraggio di varcare il cancello E se fosse vero che i criminali nazisti vole-vano annientare gli Ebrei per poter cancel-lare anche il cristianesimo allora mi devi spiegare anche il percheacute i cattolici tedeschi votarono per loro percheacute sciolsero il loro partito in quello nazista percheacute il Vaticano fece un concordato con loro percheacute essi insieme a tutte le altre forze reazionarie affidarono al loro capo ad Hitler i pieni poteri pur sapendo bene (il Mein kampf eacute del 1923) qual era il suo ldquoevangelicordquo pro-gramma politico lrsquoaffermazione dei piugrave forti la razza ariana e lrsquoeliminazione di tutti i ldquodiversirdquo percheacute impuri Quindi caro Benedetto sarebbe stato me-glio evitare la profanazione chiedendo un perdono nella Veritagrave Il rimanere al di qua del cancello poi for-se ti avrebbe potuto offrire una preziosa opportunitagrave Forse il filo spinato la barrie-ra fra gli oppressori e gli oppressi di quel tragico momento storico ti avrebbe potuto far aprire gli occhi sullrsquoAuscwitz di oggi sulla tragica divisione fra Nord e Sud del

ldquoUna domanda inutilehellip una domanda rivelatricerdquo

di Mario Mariotti Ancora su Benedetto XVI e la shoah

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mondo su quei meccanismi strutturali capitalismo privato e mercato e su quella cultura soggettiva (ricco eacute bello ed anche buono) che lasciano morire 30000 piccini ogni giorno per miseria sfruttamento ed omissione di solidarietagrave negando alle pic-cole vite anche uno spicciolo mentre le guerre di aggressione quelle per procura e quelle preventive bruciano enormi quantitagrave di risorse usate non per servire ma per soffocare la vita Ma su questo su questa tua eventuale rinascita anche se vecchio non ho sentito parola ecco il silenzio ec-co la mancanza di profezia piugrave pesante del piugrave pesante macignohellip Eacute proprio vero la Veritagrave in bocca ai ricchi non ci puograve proprio stare E quando essi La accalappiano la loro condizione La nega essi sono la controtestimonianza di Lei Chi conoscesse Dio e parlasse con Lui entrerebbe in comunione con Lui Ric-chezza e potere allora si dissolverebbero e avremmo la eco dellrsquoesperienza di libertagrave e di amore di Francesco drsquoAssisi Caro Benedetto prova a riflettere ti vuoi porre come guida spirituale e sei ben ac-cetto sia al Tempio che allrsquoImpero Pensa alla fine che Qualcuno fa fare a chi non sa neacute di carne e neacute di pesce Lrsquoincarnazione del Verbo col tuo contribu-to continua ad attendere e gli Auscwitz di ieri e di oggi resteranno anche domani mentre il servizio a Mammona al Beati i ricchi travestito da Dio cristiano nelle preghiere e nelle pratiche religiose ci mantiene nella tragica alienazione di colo-ro che rifiutano la prassi della condivisio-ne e si aggrappano in buona o cattiva fe-de al verbo ldquocredererdquohellip Mario Mariotti - 10 giugno 2006

Poesia Gabriel Impaglione

Argentina Tratto da Carte di Sardinia

Il vento egrave un fiume perduto Scorre notturno la sua multitu-dine minuta Crsquoegrave unrsquoora fragile luna di pane lontana da un bambino Nelle gemme la tua carezza len-ta e marzo nellrsquoisola Tu vieni come il giorno che na-sce a parlarmi della vita e marzo nella patria lontana Lagrave le ferite sono calli in tumulto e il vento donna mia marcia in silenzio tristementehellip corteo di volti e parole Persistente ondeggigraveo di memo-rie Mai Piugrave nel suo eco ingovernabile

Da Isola Nera 134 Casa di poesia e letteratura egrave uno spazio di libertagrave e di

bellezza per un mondo di libertagrave e bellez-za che si costruisce in una cultura di

pace Direzione Giovanna Mulas - Coor-dinazione Gabriel Impaglione Giugno

2006 - Lanusei Sardegna mulasgiovvannahotmailcom

Veniteci a trovare su Internet

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Nel 60deg anniversario della nascita della Repubblica italiana e dellrsquoAssemblea Co-stituente lrsquoAvvenire (il giornale dei vesco-vi della Chiesa cattolico-romana) lo ha commentato con un ldquoeditorialerdquo di Giuse-pe Anzani titolato (molto pertinentemen-te) ldquoPrimato della persona La repubbli-ca in noirdquo (02 giugno 2006) in cui si ra-giona in particolar modo degli articoli 2 e 3 del Patto dei nostri rsquoPadrirsquo e delle nostre rsquoMadrirsquo Costituenti Salvo qualche rsquobattutarsquo ambigua come quando si scrive e si sostiene che ldquoil bari-centro dellrsquoequilibrio resta il primato della persona umana di cui egrave matrice la cultura cattolicardquo - dove non si comprende se si parla della cultura universale di tutto il genere umano o della cultura che si richia-ma alla particolare istituzione che si chia-ma Chiesa rsquocattolicarsquo (un porsquo come se si parlasse in nome dellrsquoItalia e qualcuno chiedesse scusa ma parli come italiano o come esponente di un partito che si chiama ldquoforzahellipItaliardquo) - il discorso egrave tuttavia per lo piugrave accettabilehellip Premesso questo si puograve certamente condi-videre quanto viene sostenuto alla fine dellrsquoeditoriale relativamente al ldquodiritto alla vitardquo (ldquoesso sta in cima al catalogo rsquoapertorsquo dellrsquoarticolo 2 sta in cima alla promessa irretrattabile dellrsquoart 3rdquo) e alla necessitagrave di una responsabile attenzione verso di essa (ldquoNon declini mai la difesa della vita senza di essa egrave la Repubblica che declinardquo) Ma detto questo lrsquoambigui-tagrave immediatamente ritorna e sollecita a riporsi forti interrogativi su che cosa stia sostenendo chi ha scritto quanto ha scritto e da dove e in nome di Chi parla Parla un uomo che parla con se stesso e con un altro cittadino o con unrsquoaltra cittadina come un italiano comune (- universale cattolico) o come un esponente del partito rsquocomunersquo (rsquouniversalersquo rsquocattolicorsquo) O

ancora come un cittadino di un partito che dialoga col cittadino o con la cittadina di un altro partito per discutere e decidere su quali decisioni prendere per meglio segui-re lrsquoindicazione della Costituzione della Legge dei nostri rsquoPadrirsquo e delle nostre rsquoMadrirsquo che ci ha fatti - e invita a volerci - uomini liberi e donne libere cittadini-sovrani e cittadine-sovrane Nonostante tante sollecitazioni a sciogliere i nodi e chiarirsi le idee da ogni parte - dentro e fuori le istituzioni cattoliche crsquoegrave ancora molta confusione nel cielo del par-tito rsquocattolicorsquo italiano non hanno affatto ben capito neacute la unitagrave-distinzione tra la ldquoBibbia civilerdquo e la ldquoBibbia religiosardquo neacute tantomeno la radicale differenza che corre tra ldquoDiordquo e ldquoMammonardquo o che egrave lo stesso tra la Legge del Faraone o del Vitello drsquoo-ro e la Legge di Mosegrave E non hanno an-cora ben-capito che Repubblica dentro di noi hellip non significa affatto Monarchia o Repubblica rsquocattolicarsquo neacute dentro neacute fuori di noi e nemmeno Repubblica delle banane in noi o fuori di noi Il messaggio del patto costituzionale come quello del patto eu-angelico hellipe della montagna egrave ben-altro La Costituzione egrave - ripetiamo come ha detto e testimoniato con il lavoro di tutto il suo settennato il nostro Presidente Carlo A Ciampi - la nostra ldquoBibbia civilerdquo la Legge e il Patto di Alleanza dei nostri rsquoPadrirsquo e delle nostre rsquoMadrirsquo Costituenti (21 cittadine-sovrane presero parte ai lavo-ri dellrsquoAssemlea) e non la rsquoLeggersquo di ldquomammasantissimardquo e del ldquogrande fratel-lordquo hellip che si spaccia per eterno Padre no-stro e Sposo della Madre nostra quale cecitagrave e quanta zoppigravea nella testa e nel cuore e quale offesa nei confronti della nostra Legge dei nostri rsquoPadrirsquo e delle no-stre rsquoMadrirsquo- di tutti e tutte noi e anche dei nostri cari italiani cattolici e delle no-

25 Giugno Salviamo la Costituzione

La repubblica in noi hellip e la rsquocattolicarsquo monarchia edipica

di Federico La Sala

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stre care italiane cattoliche Nel 60deg Anniversario della nascita della Repubblica italiana e della Assemblea dei nostri rsquoPadri e delle nostre rsquoMadrirsquo Costi-tuenti tutti i cittadini e tutte le cittadine di Italia non possono che essere memori riconoscenti e orgogliosi e orgogliose di essere cittadine italiane e cittadini italiani e festeggiare con milioni di voci e con milioni di colori la Repubblica e la Costi-tuzione di Italia e cercare con tutto il loro cuore con tutto il loro corpo e con tutto il loro spirito di agire in modo che sia per loro stessi e stesse sia per i loro figli e le loro figlie hellip lrsquo ldquoavvenirerdquo sia piugrave bello degno di esseri umani liberi giusti e paci-fici Che lrsquoAmore dei nostri rsquoPadrirsquo e delle nostre rsquoMadrirsquo illumini sempre il cammino di tutti gli italiani e di tutte le italianehellipViva la Costituzione Viva lrsquoItalia (03062006) Federico La Sala Domenica 04 giugno 2006

laquoIo sono il Signore tuo Dio

non avrai altri degravei di fronte a me

Non ti farai idolo neacute immagine alcuna di ciograve che egrave lassugrave nel cielo neacute di ciograve che egrave quaggiugrave sulla ter-

ra neacute di ciograve che egrave nelle acque sotto la terra

Non pronuncerai invano il nome del Signore tuo Dio

Ricordati del giorno di sabato per santificarlo

Onora tuo padre e tua madre Esodo 201-12

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Dialogo cristianoislamico

Islam che fare Un decalogo

Il testo egrave apparso su Settimana del 4 giugno 2006n22 4 quale contribu-to al nuovo Governo italiano e alla nuova amministrazione di Milano

Testo elaborato da Paolo Branca do-

cente di lingua e letteratura araba universitagrave cattolica del Sacro Cuore di

Milano Stefano Allievi docente di sociologia universitagrave degli studi di

Padova Silvio Ferrari docente nelle universitagrave di Milano e Lovanio Mario Scialoja presidente della Lega musul-

mana mondiale-Italia

Ringraziamo don Giuliano Zatti del Servizio diocesano per le relazioni cri-stiano-islamiche di Padova per averci inviato questo importante testo come contributo al dialogo cristianoislamico

La presenza di musulmani in Italia ha or-mai raggiunto una tale massa critica da non consentire che il fenomeno sia gestito soltanto attraverso forme drsquointervento e-stemporanee e improvvisate comrsquoegrave spesso stato finora Lrsquoimpegno di molti che si sono prodigati sia da parte italiana che da parte islamica con numerose iniziative conferma le potenzialitagrave di un tessuto so-ciale vivo e attivo ma proprio per non vanificare tali energie e al fine di evitare derive che hanno interessato di recente altri paesi europei ci sembra indispensabi-le che le istituzioni e i cittadini - italiani e non - coinvolti a vario titolo nella questio-ne trovino modalitagrave per riflettere e agire insieme allrsquointerno di un progetto comune ispirato a principi chiari e condivisi Per questo mentre il nostro paese vive un decisivo momento di riformulazione degli equilibri politici e delle sue prospettive di riforma riteniamo doveroso richiamare alcuni punti che ci paiono di cruciale im-

portanza nel compito comune che ci tro-viamo ad affrontare Va da seacute che i musul-mani condividono con immigrati di altra origine molte problematiche simili Sareb-be pertanto indebito ritenere le considera-zioni che seguiranno come pensate esclusi-vamente per loro anche se il presente do-cumento ne tratta in modo specifico una buona legge sulla libertagrave religiosa ad e-sempio andrebbe incontro alle esigenze di tutte le comunitagrave e non solamente di quella islamica La globalizzazione in atto contrariamente a quanto ci si poteva ingenuamente aspet-tare invece che a un indebolimento delle identitagrave (reali o immaginarie) sta condu-cendo piuttosto a un loro irrigidimento che non sembra cogliere sufficientemente le potenzialitagrave positive pur presenti nellrsquoine-dito incontro di uomini e culture che si sta producendo bensigrave tende a enfatizzare dif-fidenze e timori che inducono alla chiusu-ra e alla contrapposizione Siamo consapevoli dei rischi insiti in un vacuo relativismo che potrebbe portarci a poco auspicabili confusioni e allo svili-mento delle tradizioni culturali e religiose di ciascuno ma il valore che attribuiamo alla nostra e altrui identitagrave ci spinge a rite-nere necessaria una gestione coraggiosa e consapevole di questo processo di incontro e convivenza lrsquounica in grado di portare a buoni risultati nellrsquointeresse comune Per questa ragione pensiamo che vada scorag-giato con ogni mezzo lo spirito di sospetto e di rivalsa che in taluni - da entrambe le parti - sembra purtroppo prevalere I punti che ci pare necessario richiamare sono 1 Incoraggiare la collaborazione con le istituzioni a ogni livello per promuovere una reale partecipazione dimostrando che le regole della democrazia tutelano e pre-miano i comportamenti migliori A tale scopo egrave utile in particolare partire dal cen-simento e dalla valorizzazione delle molte-plici esperienze in atto anche al fine di contrastare una comunicazione basata su semplici opinioni anzicheacute su evidenze empiriche Interventi formativi allrsquointerno delle pubbliche amministrazioni (scuola

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sanitagrave carcere personale di polizia ) sulle tematiche relative al pluralismo cul-turale nelle aree di loro competenza con un taglio che privilegi la concretezza delle situazioni su considerazioni di ordine a-strattamente teologico ideologico o poli-tologico Il confronto con esperienze inter-nazionali che giagrave affrontano da tempo temi e situazioni analoghe consentirebbe di valutarne gli esiti e di ispirarsi alle prati-che (legislative e operative) piugrave efficaci 2 Scoraggiare con fermezza ogni forma di illegalitagrave per evitare il formarsi di societagrave parallele o gruppi che si percepiscano e si presentino come corpi estranei il diritto alla differenza non puograve e non deve mai diventare pretesa di una differenza nei diritti e nei doveri 3 Valorizzare le iniziative che si pongono nella prospettiva della condivisione di valori interessi e impegno comune al ser-vizio della collettivitagrave 4 Dare prioritagrave alle donne e ai giovani che senza rinunciare alla propria specifici-tagrave culturale e religiosa dimostrano di voler sviluppare con chi condivide i loro pro-blemi e le loro aspirazioni attivitagrave che favoriscono contatti scambi e integrazio-ne 5 Offrire a livello universitario percorsi di maturazione e di formazione a quanti intendono svolgere funzioni di servizio alle comunitagrave specie nei ruoli di orienta-mento e di guida Non si tratta ovviamente di formare i ministri del culto ma di favo-rire lrsquoemersione e il consolidamento di competenze e capacitagrave specifiche tra colo-ro che giagrave operano nei diversi gruppi affin-cheacute la loro azione sia maggiormente ade-guata alle finalitagrave dellrsquointegrazione e della partecipazione alla vita del paese in cui risiedono 6 Stimolare specie nelle scuole la valo-rizzazione degli apporti delle differenti culture del Mediterraneo alla costruzione di una comune civiltagrave Laddove siano pre-senti numerosi alunni arabofoni appositi corsi per la conservazione e lo sviluppo della lingua drsquoorigine (del resto giagrave in atto in forma sperimentale) andrebbero diffusi e sostenuti Tali interventi non sarebbero

ad esclusivo vantaggio degli immigrati ma contribuirebbero alla trasformazione dellrsquointero settore scolastico che non sa-rebbe adeguato alla realtagrave di un mondo sempre piugrave interdipendente se restasse ancorato a forme di istruzione centrate soltanto sulla cultura locale 7 Incoraggiare i mass-media a dare spazio alle numerose esperienze di collaborazione e di condivisione tra persone di fede e di cultura diversa evitando di diffondere eo amplificare soltanto fatti e notizie che con-fermino mutui pregiudizi Non si tratta evidentemente di occultare le problemati-citagrave ma ancora una volta di partire dalla realtagrave che egrave piugrave ricca delle sue rappresenta-zioni mediante inchieste sul campo lavo-ro di terreno empirico informazione com-pleta e imparziale 8 Promuovere politiche che migliorino le condizioni di vita delle societagrave di prove-nienza degli immigrati con riferimento non soltanto alla situazione economica ma anche allo sviluppo della societagrave civile al rispetto dei diritti umani e alla valorizza-zione del pluralismo ad ogni livello 9 Valorizzare lrsquoazione delle istituzioni locali che sono a contatto diretto con le realtagrave di base nel promuovere iniziative che - per la qualitagrave degli interventi e le loro ricadute positive sul territorio - posso-no costituire dei modelli validi anche per analoghe situazioni in stretto contatto con le agenzie culturali e religiose che giagrave ope-rano in tal senso 10 Approfondire la conoscenza reciproca nel mutuo rispetto pur senza rinunciare allo spirito critico e autocritico non sola-mente con sporadiche iniziative informati-ve ma attraverso il lavoro permanente e sistematico di gruppi che affrontino insie-me tematiche specifiche di comune inte-resse Ciograve favorirebbe inoltre lo sviluppo di prospettive professionali che facciano tesoro delle competenze e delle capacitagrave di chi si distingue nel lavoro interculturale Mercoledigrave 14 giugno 2006

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A pochi mesi dal convegno ecclesiale su laquoTestimoni di Gesugrave Risorto speranza del mondoraquo previsto per il prossimo ottobre a Verona e chiamato a ridisegnare le strate-gie di una chiesa profondamente cambiata dallrsquoappuntamento di Palermo rsquo95 la cittagrave scaligera ha ospitato la seconda edizione dei Cantieri del dialogo Indizio di un diffuso bisogno di dialogo interreligioso quotidiano e concreto che non sempre le istituzioni riescono ad inter-cettare lrsquoiniziativa egrave nata lo scorso anno sulla spinta di una consistente batteria di chiese gruppi e associazioni del volonta-riato di diversa estrazione culturale e con-fessionale che contribuiscono a rendere la cittagrave veneta una delle attuali capitali del rinnovamento ecclesiale e sociale Lo scenario allrsquointerno del quale sono sorti i Cantieri egrave la constatazione che il nostro paese sta diventando sempre piugrave comples-so e multiforme da ogni punto di vista e che la presenza di individui e comunitagrave drsquoimmigrati provenienti da tutto il mondo (i nuovi cittadini come sono comunemen-te definiti) da un lato e lrsquoevoluzione inter-na delle nostre societagrave dallrsquoaltro stanno producendo una vistosa e progressiva plu-ralizzazione dei nostri riferimenti culturali In particolare negli ultimi anni egrave emersa con sempre maggiore visibilitagrave la presenza islamica che costituisce ormai una realtagrave significativa e non eludibile per questioni numeriche e per la percezione di cui egrave og-getto per i dibattiti e per le reazioni che solitamente produce Dopo le prime sta-gioni dellrsquoimmigrazione nel nostro paese in cui ha prevalso lrsquoaccoglienza da un lato lrsquointeresse ad integrarsi dallrsquoaltro e proba-bilmente una certa dose di curiositagrave da tutti e due ora purtroppo ci troviamo in una situazione assai mutata Da entrambe le parti emergono infatti

spinte verso la chiusura lrsquoisolamento nei casi peggiori la caricatura e la demonizza-zione di quello che spesso egrave descritto non piugrave solo come un altro ma direttamente come lrsquoavversario il nemico Mentre la ricorrente attualitagrave internazionale il terro-rismo diffuso e i conflitti geopolitici in atto in parecchie aree del pianeta concor-rono largamente al diffondersi di timori chiusure e irrazionalismi A schierarsi in maniera aprioristica quanto acritica Nello stesso tempo in entrambi i campi srsquointravedono peraltro dei processi di co-noscenza reciproca di interpenetrazione e di collaborazione sul campo cosa che ac-cade in particolare a livello del vissuto quotidiano nel mondo della scuola del lavoro sul territorio Mai come oggi perograve egrave sembrato difficile portare avanti il dialo-go interno alle rispettive comunitagrave religio-se ma anche allrsquointerno del mondo laico tra coloro che il dialogo rifiutano o co-munque lo temono e quanti lrsquoaccettano e lrsquoaccolgono come una sfida in positivo alla propria coscienza sociale e civile e alla propria fede I Cantieri del dialogo hanno inteso marca-re un punto fermo unrsquoanalisi del percorso fatto e delineare una svolta anche percheacute in varie parti drsquoItalia si cominciano a nota-re esperienze significative da raccontare mentre tra chi opera nel campo si sente sempre piugrave lrsquoesigenza di confrontarsi sulle iniziative promosse sul loro alterno suc-cesso sui risultati positivi ottenuti cosigrave come sui tentativi non riusciti i fallimenti e gli errori Lo scorso anno la loro defini-zione era Cantieri del dialogo cristiano-musulmano mentre lrsquoedizione 2006 si egrave caratterizzata per un allargamento di pro-spettiva senza limitarsi allrsquoambito islami-co Dopo il dialogo bilingue grazi al quale cristiani e musulmani si sono incontrati raccontati scambiati le proprie impressio-

Da Verona a Verona i cantieri del dialogo di Brunetto Salvarani

Ringraziamo lrsquoamico Brunetto Salvarani direttore diCEm-Mondialitagrave per averci messo a disposizione questo suo articolo su i Cantieri del dialogo recentemente

svoltisi a Verona e giagrave pubblicato sul settimanale Settimana di Bologna

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ni si egrave deciso questrsquoanno di ampliare il cantiere fotografando il panorama di un dialogo interreligioso a 360 gradi IL SECOLO DELLrsquoALTRO Il tema infatti egrave stato quello del plurali-smo religioso una scelta che ora srsquoimpone per varie evidenze Innanzitutto quella religiosa ed esperienziale insieme che avverte come non sia piugrave possibile vivere e credere nel proprio Dio come se il Dio degli altri non esistesse Ma anche eviden-za spirituale se egrave vero come ricorda il cardinal Martini che la distinzione oggi non egrave piugrave tra credenti e non_credenti ma tra pensanti e non_pensanti dialoganti e non_dialoganti Infine per una responsabi-litagrave etica e morale lrsquoinvito a passare dalla coesistenza cui siamo ancora cosigrave allergi-ci alla pro_esistenza come vocazione u-mana oltrecheacute religiosa Problema per tutti i fondamentalismi e integrismi (devoti o meno) ma anche per tutte le persone non abituate a frequentare la frontiera O forse solo a non riconoscerla dal momento che tanta parte della nostra storia personale e comunitaria egrave storia di incontro e scambio Dal momento che il secolo attuale come dicono gli analisti sociali egrave il secolo dellrsquo-altro Il pluralismo culturale e religioso in effet-ti egrave attualmente tema per lrsquoantropologia che vede nello straniero anche lrsquoestran-io della psicologia che interpreta lrsquoaltro come specchio del seacute della sociologia quando si occupa del diverso dello straniero del-lrsquoimmigrato Ma altresigrave egrave il tema e preve-dibilmente lo diventeragrave sempre di piugrave della teologia laquocome lrsquoateismo ha potuto essere lrsquoorizzonte in funzione del quale la teologia della seconda metagrave del secolo XX reinterpretava le grandi veritagrave della fede cristiana _ ha scritto il teologo Geffreacute - cosigrave il pluralismo religioso tende a diven-tare lrsquoorizzonte della teologia del XXI secoloraquo Nellrsquointroduzione ai lavori Marco Dal Corso teologo veronese con una lunga esperienza di America Latina ha sottoline-ato che lrsquourgenza di investire sul dialogo interreligioso lrsquohanno saputa cogliere pri-

ma ancora che le speculazioni dei teologi tutte quelle persone che pensano le religio-ni davanti alle responsabilitagrave comuni di fronte al destino storico dellrsquoessere umano Lavorare per la pace costruire una cittadi-nanza condivisa lottare per la giustizia oltre a contribuire ad un altro mondo pos-sibile egrave impegno religioso oltre che etico e politico Compito anche delle religioni e delle religioni in dialogo Il perdurare del riferimento ai cantieri indica che gli organizzatori si pongono in spirito costruttivo partendo non da zero ma dai mattoni delle esperienze giagrave esi-stenti per elaborare un cammino e se pos-sibile uno stile una metodologia dellrsquoin-contro Sapendo che si tratta di un percor-so da tracciare non predefinito e predeter-minato e tanto meno scontato Percheacute anche dialogo egrave un termine che va precisato parola impegnativa usata spesso a sproposito forse per molti prematura ricca di implicazioni persino problemati-ca Ma che comunque indica lrsquointenzione di porsi in una dimensione e in una situa-zione di incontro di confronto di collo-quio che significa innanzitutto riconosci-mento dellrsquoaltro rifiutando ogni tentativo di demonizzazione a priori di annienta-mento dellrsquoidentitagrave altrui oggi pure cosigrave diffusi Ospitati di nuovo nella splendida cornice del parco di Villa Buri i Cantieri questrsquo-anno si sono svolti nellrsquoarco di una sola giornata sabato 3 giugno assumendo co-me sottotitolo la dizione di Forum nazio-nale di incontro e scambio tra persone di diverse religioni e fedi Lrsquoargomento che ha costituito il filo rosso di tutti gli inter-venti il rapporto fra religioni e cittadinan-za Unrsquointuizione felice da almeno due punti di vista da una parte percheacute gli sce-nari dellrsquoodierno pluralismo religioso stan-no cambiando rapidissimamente le nostre cittagrave e il paesaggio urbano anche sul piano antropologico dallrsquoaltra percheacute quello della cittadinanza soprattutto per le gene-razioni piugrave giovani degli stranieri immi-grati _ quelle che presumibilmente vivran-no con meno drammi e con maggiore natu-ralezza le relazioni interreligiose - perdu-

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rando lrsquoattuale legislazione permane un traguardo agognato quanto difficilissimo da ottenere LrsquoICONA DI BABELE Il relatore principale egrave stato il teologo do-menicano Claude Geffreacute residente a Pari-gi autore di alcuni tra i piugrave significativi testi sugli effetti del pluralismo religioso nelle chiese cristiane europee e membro del comitato scientifico di Concilium Egli egrave stato per oltre un ventennio a partire dal 1967 dapprima professore di Teologia fondamentale e Dogmatica a Le Saulchoir e poi di Ermeneutica teologica e di Teolo-gia delle religioni allrsquoInstitut catholique di Parigi dal 1975 egrave stato anche direttore della collana Cogitatio fidei delle Eacuteditions du Cerf mentre nel 1996 egrave stato eletto direttore della prestigiosa Ecole biblique di Gerusalemme Ha introdotto le sue considerazioni Rosino Gibellini direttore letterario dellrsquoeditrice Queriniana di Brescia e fra i massimi e-sperti nazionali della teologia contempora-nea mondiale Che ha presentato il cam-biamento in corso con unrsquoimmagine effi-cace per affrontare la modernitagrave rappre-sentabile simbolicamente con una sfera (non visibile interamente da nessun punto di essa) egrave necessaria una mentalitagrave pro-spettica In particolare egli ha esortato i partecipanti ai Cantieri a recuperare alcune categorie che potrebbero risultare utili in tale direzione quella della narrazione quella del dialogo (laquobisogna insistere non esiste alternativaraquo) e quella della relazio-nalitagrave Categorie tutte su cui Geffreacute nel suo penetrante magistero si egrave a lungo sof-fermato con unrsquoottica di tipo ermeneutico A parere del quale in questrsquoavvio del XXI secolo la sfida maggiore al cristianesimo non verrebbe tanto dal molteplice versante della religiositagrave di tipo sincretistico o eso-terico che passa sotto lrsquoetichetta di New Age (che pure esiste ovviamente) quanto dalla pluralitagrave delle grandi religioni non cristiane che noi stiamo conoscendo sem-pre meglio e che danno spesso prova di una nuova - e inattesa - vitalitagrave Nessuno stupore dunque che la teologia delle reli-

gioni sia ormai divenuta uno dei capitoli piugrave vivi (ma altresigrave piugrave travagliati) dellrsquoo-dierna ricerca teologica e un caso serio davvero strategico per il futuro del cristia-nesimo Drsquoaltra parte perograve esiste un buon pluralismo e uno cattivo Quello cattivo egrave lrsquoideologia del pluralismo che dispera di ogni veritagrave e di ogni gerarchia di valori quello buono testimonia semplicemente che nella modernitagrave si dagrave una cultura co-niugata al plurale e che fa della diversitagrave una chance per la conquista progressiva della veritagrave Lrsquoicona suggerita dal teologo francese egrave quella di Babele come confu-sione delle lingue rappresenta una maledi-zione ma in quanto riconoscimento della necessaria pluralitagrave delle lingue cosigrave come delle culture e delle religioni egrave sicuramen-te una benedizione corrispondente ad un misterioso disegno di Dio Secondo lui il dialogo non deve aver per fine lrsquounitagrave illusoria tra membri di diverse religioni una sorta di super-religione mondiale che sacrifichi la ricchezza delle distinte tradizioni religiose Al contrario ciograve a cui deve puntare il dialogo interreli-gioso egrave una migliore conoscenza dellrsquoaltro nella sua diversitagrave come reciproco stimolo al servizio delle grandi cause della comu-nitagrave umana Di fronte al carattere inacces-sibile della veritagrave assoluta che puograve coinci-dere solo con il mistero di Dio Geffreacute evidenzia la necessitagrave di superare la men-talitagrave proprietaria prendendo coscienza che se la veritagrave rivelata egrave unica ciascuno la possiede in maniera parziale e che la propria veritagrave non egrave neacute inclusiva neacute esclu-siva nei confronti delle altre veritagrave Ecco dunque oggi finalmente ha concluso la possibilitagrave di un umanesimo islamico-ebraico-cristiano da intendersi come una grande occasione per lrsquoavvenire dellrsquouma-nitagrave Questa egrave infatti verosimilmente lrsquou-nica via per la promozione di una cittadi-nanza complessa che concili le esigenze di unrsquoidentitagrave laica con le identitagrave religiose e culturali di una popolazione diversificata Una via giagrave praticata dai giovani che si sentono cittadini del mondo piugrave di unrsquouni-ca nazione semmai grazie ai miti condivi-si dello sport o della musicahellip

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MOLTA STRADA DA FARE I lavori della mattina sono proseguiti con una relazione di chi scrive su laquoVerso unrsquoe-ducazione al pluralismo religiosoraquo intesa a presentare la scuola la formazione e lrsquoinformazione come i luoghi strategici di un dialogo interreligioso sincero e fruttuo-so Ersquo toccato a Stefano Allievi sociologo dellrsquoUniversitagrave di Padova infine a traccia-re gli scenari di un pluralismo che egrave giagrave nei fatti su scala europea e che richiede unrsquo-attenzione e un investimento sulla gestione dei conflitti Se lrsquoattuale caleidoscopio delle religioni produce diverse forme di meticciato siamo chiamati a non lasciarci afferrare dalla paura dellrsquoaltro contro i tanti predicatori di sventura che di questi tempi vanno per la maggiore Nel pomeriggio spazio ai lavori di grup-po dedicati alla discussione su quali espe-rienze concrete - in positivo e in negativo - stanno caratterizzando il rapporto fra le religioni e la cittadinanza Ci si egrave concen-trati su famiglia e scuola (sotto la guida di Placido Sgroi teologo cattolico Valentino Cottini direttore di Islamochristiana e Mohamed Guerfi portavoce del Consiglio islamico di Verona) sulla cittagrave (Annemarie Dupreacute del Servizio rifugiati e migranti della Federazione delle chiese evangeliche italiane e Mostafa El Ayoubi caporedat-tore della rivista Confronti) e sulle identi-tagrave (Cristina Simonelli docente al locale Studio Teologico San Zeno e Federico Allegri del Centro studi buddhista Maitre-ya di Venezia) Ne sono uscite proposte per uscire da una situazione che egrave stata percepita come ancora inceppata e decisa-mente problematicahellipil dialogo fatica in un paese come il nostro a farsi cultura diffusa stile di vita pratica normale di rapporti Crsquoegrave ancora molta strada da fare ed egrave sembrata esemplare la chiusura dei Cantieri centrata su un momento di convi-vialitagrave artistica col gruppo Bifo Band che si egrave prodotto in uno spettacolo musicale dal titolo laquoNiente di nuovo sotto il soleraquo con brani liberamente tratti dal libro del Qohelet PENSARE IL DIVINO IN MODO DI-

VERSO Conclusioni Molto difficile trarne Forse impossibile Per loro natura i cantieri pre-suppongono il lavoro collettivo di molti attori la pazienza dellrsquoattesa la fiducia che ne esca - a tempo debito - un risultato efficace Ugualmente i Cantieri del dialo-go si sono chiusi (temporaneamentehellip) confermando la propria natura di laborato-rio sperimentale dove pensare il divino in modo diverso (Dio oltre e altro le defini-zioni religiose) e parimenti ripensare lrsquou-mano in modo diverso (non definito dallrsquo-appartenenza ma dalla com-passione) In tal senso le religioni e la cittadinanza sono le note di una ricerca comune appena ini-ziata su cui si gioca la sfida di una chiesa capace di speranza Da Verona a Verona i Cantieri cedono dunque il testimone al convegno ecclesiale drsquoautunno con lrsquoau-spicio che se egrave vero che il dialogo egrave anco-ra bambino ferito tutto a chiaroscuri non-dimeno resta speranzoso che le cose no-nostante i venti contrari possano final-mente cominciare a cambiare

Brunetto Salvarani

Non uccidere Non commettere adulterio

Non rubare Non pronunciare falsa testi-

monianza contro il tuo prossi-mo

Non desiderare la casa del tuo prossimo

Non desiderare la moglie del tuo prossimo neacute il suo schia-vo neacute la sua schiava neacute il suo bue neacute il suo asino neacute alcuna

cosa che appartenga al tuo prossimoraquo

(Esodo 2013-17)

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Papa Ratzinger sembra aver ancora una volta riportato indietro di parecchi anni il dialogo interreligioso almeno a livello di vertice Le argomentazioni usate sono quelle care a certa stampa conservatrice secondo cui lIslam eacute una religione che mal si adatta allambito europeo e nella quale non esiste separazione tra sacro e profano Il cambiamento di strategia della Chiesa o di settori di essa dietro il quale ceacute chiara-mente la mano dellOpus Dei e dei settori piugrave conservatori del clero eacute specificato in un articolo su AsiaNews lagenzia di stampa che si occupa del mondo cristiano da padre Samir Khalil Samir un esperto islamista cattolico le cui posizioni sullI-slam eacute un eufemismo definire critiche Secondo questo islamista uno dei piugrave ri-conosciuti in ambito cattolico ma anche uno dei piugrave ossessionati dallo spauracchio della sparizione dellIslam nei paesi arabi - un pograve come Woitila sulla Polonia - il carat-tere verticale della Rivelazione Cranica esclude di per seacute ogni interpretazione che non sia letterale ed astorica Da qui discen-de il fatto che lIslam non sarebbe adatto per vivere in una societagrave secolarizzata un bel coraggio per chi si oppone perfino al divorzio che eacute sempre esistito in tutte le culture per chi nega alle donne la contrac-cezione e laborto anche in caso di rischio per la vita della madre Uno studio storico di istituti che sono cre-duti inseparabili dal cristianesimo come la monogamia o il celibato del clero ma an-che lo stesso dogma dellinfallibilitagrave papa-le ex cathedra - mostra invece che questi istituti si sono sovrapposti gli uni sugli altri durante la storia della Chiesa e che per esempio la poligamia eacute esistita in am-bito cristiano e che il celibato del clero si eacute imposto solo nel basso Medioevo (perfino la monogamia eacute stata stabilita definitiva-mente tardi nel codice di diritto canonico) In particolare eacute caro al Papa il tema della

reciprocitagrave che perograve dovrebbe essere posto a livello diplomatico e politico dalla S Sede nei suoi rapporti con gli Stati a mag-gioranza islamica e non pesare sulle comu-nitagrave islamiche dOccidente Le argomentazioni sono sempre le stesse vecchie di centinaia di anni e derivano da una sopravvalutazione secondo me di una lettura immobilista ed integralista dellI-slam di tipo wahabita oltre che dalla si-stematica manipolazione della storia dellI-slam Anche dal punto di vista teologi-corispetto alle aperture di Woitila sulla partecipazione dellumanitagrave al progetto di salvezza divino si rischia di ritornare al vecchio caro esclusivismo cattolico cleri-caleintegralista e scientofobo di quaran-tanni fa Cominciamo con ordine Khadigia Patrizia del Monte su islam-ondineit giagrave chiariva giorni fa alcuni punti fondamentali di criti-ca che possiamo mettere in campo per superare questo tipo di ostacoli al dialogo Il carattere verticale della Rivelazione ricorda alluomo ed alla donna le proprie responsabilitagrave ed il proprio dovere di ado-rare unicamente Dio lasciando perdere tutto il resto Solo Dio merita ladorazione e gli atti della vita quotidiana vanno dedi-cati a LuiSe questo eacute integralismo per non essere integralisti bisognerebbe non essere monoteisti E infatti lattacco al monotei-smo islamico eacute un altro tema caro alla no-stra cara vecchia destra laicista ed islamo-foba E invece eacute tutto il contrario Mentre il Profeta Mohammed -psl- si im-merge nelladorazione quotidiana contem-poraneamente come Legislatore ldquoprimum inter paresrdquo a Medina inizia a governare la cittagrave Quando entra a Medina i musul-mani sono poco piugrave del dieci per cento e lui come legislatore e firmatario della Co-stituzione di Medina concede a musulma-ni ebrei e cristiani uguali diritti ed uguali doveri salvo il caso del riferimento in

Riflessione

Dialogo interreligioso al bivio Ma lavversario non sono i musulmani egrave il monoteismo del mercato

di Amina Salina

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caso di controversia giudiziaria al proprio tribunale religioso Per i primi anni il Profeta governa vera-mente come un pioniere del dialogo tra le religioni e le culture Governa con i musul-mani in monoranza in una situazione simi-le alla nostra oggiAfferma una cosa che molti estremisti dimenticano spesso che lIslam inserisce luomo e la donna ancor prima che in una comunitagrave di fede nella Famiglia Umana e che solo per questo ogni essere umano eacute giagrave titolare di diritti concessi da Allah -sws-E comunque lim-pero islamico eacute sempre stato un impero multiculturale mentre lEuropa moderna si eacute formata sul rifiuto e sulla stigmatizzazio-ne delle culture altreNe sanno qualcosa gli ebrei europei chiusi in ghetto per tre secoli e i nostri fratelli andalusi vittime della pulizia etnica dei re cattolici per non parla-re dellEuropa centrale teatro di guerre terribili tra cattolici e protestanti durate tre secoli Non eacute vero che ceacute indistinzione tra ruolo politico e religioso in quanto se eacute vero che il Califfo eacute investito anche del potere reli-gioso eacute anche vero che lo status di protetti dei cittadini non musulmani garantisce il rispetto dei diritti civili inclusa la libertagrave di coscienza e che comunque esiste una distinzione di funzioni tra potere politico in senso stretto e funzione sacrale Da que-sto punto di vista nellIslam sunnita non esiste clericalismo percheacute non esiste clero Quindi nemmeno governo ldquoteocraticordquo Inoltre lautonomia della magistratura dal potere politico non eacute solo una prerogativa dellEuropa liberale Il nodo della questione eacute un altro ed eacute af-frontato dallo stesso Ratzinger quando afferma in un discorso a Castelgandolfo che si puograve introdurre Dio nella Costituzio-ne Europea senza offendere in alcun modo i credenti ed in particolare i musulmani purcheacute lEuropa ritorni a concepire Dio come creatore ed ispiratore delle leggi e della convivenza umana Non si puograve co-struire lEuropa moderna facendo a meno della fede religiosa Due secoli e mezzo di laicitagrave ci hanno portato a convivere con diverse norme etiche Certamente la Rivo-

luzione Francese ci ha messo in condizio-ne di non dipendere piugrave dalla dittatura papale e ha dato la libertagrave di coscienza di cui i sudditi dei paesi musulmani giagrave gode-vano agli europei che ne erano privi Ma nello stesso tempo ci siamo scontrati con visioni aberranti dellessere umano spe-cialmente in questi ultimi anni che sono frutto di vera e propria perversione e anche con visioni del mondo molto difficili da accettare Si pensi a certe prese di posizio-ni in Olanda un paese che per amore della libertagrave ha deciso di autorizzare un partito xenofobo ed unohellippedofilo contempora-neamente ha depenalizzato luso delle dro-ghe cosiddette ldquoleggererdquo o la Danimarca dove un editore puograve impunemente fare apologia di nazismo o di islamofobia o vendere pornografia senza essere passibile di denuncia penale o la Spagna dove Za-patero ha proposto di cambiare i nomi di mamma e papagrave in ldquogenitore A ldquo e ldquogenitore Brdquo COSI DA TAGLIARE DE-FINITIVAMENTE IL PONTE TRA CUL-TURA E NATURA ALLINTERNO DEL-LA FAMIGLIA Opzioni francamente scioccanti per cattolici musulmani e cre-denti in generale E che dire della grande diffusione del bere vino e alcolici che conduce in moltissimi casi allalcoolismo che prolifera purtroppo anche tra certi isla-mici poco osservanti o addirittura convinti che Allah nel Corano non abbia vietato tassativamente il berne O peggio labusar-ne - e che labbia semplicemente sconsi-gliato come affermano certi scriteriati imam liberali (salvo caderne vittima loro stessi come eacute accaduto di recente ad un mediatizzatissimo sapiente islamo-liberal di cui non farograve il nome per ovvi motivi) Senza tacere dei costumi in materia ses-suale in cui prevale il modello consumi-stico tout-court e si sbeffeggia la verginitagrave delle ragazze e peggio dei ragazzi che Islam e Cristianesimo propongono invece come modello di virtugrave per le persone gio-vani o non sposate Coseacute incompatibile allora Secondo me eacute incompatibile il bene col male comeacute stato da quando esiste luomo sulla Terra salvo il fatto che qualcuno ha scambiato le carte in tavola E come Cice-

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rone ldquopro domo suardquo la Chiesa dovrebbe guardare ai monasteri vuoti alle vocazioni mancanti ed alla sua scarsa scarsissima presa sui fedeli Al di la delle manifesta-zioni oceaniche e della settimana di non stop in occasione della dipartita di Papa Woitilail vissuto della Chiesa in Europa si riduce a mala pena al dieci per cento della popolazione Se lOccidente eacute incompatibi-le con lIslam lo eacute a maggior ragione con ogni fede percheacute la negazione della fede eacute la caratteristica saliente di ogni laicismo Una delle ragioni della feroce campagna antiislamica lanciata dai media -oltre alla questione del sionismo- eacute il tentativo di schiacciare la fede islamica agendo sulle situazioni personali che non lasciano il tempo per la preghiera e per la pratica reli-giosa tradizionale Il risultato eacute che masse di musulmani assolutamente ignoranti della loro fede e dei principi religiosi - noncheacute dei loro sacrosanti diritti- ricattati dai consolati e terrorizzati dalla repressio-ne stentano ad avvicinarsi alle moschee viste come luoghi pericolosi o sospetti Il risultato eacute che l80 per cento dei giovani musulmani francesi ha difficoltagrave ad avvici-narsi alla pratica religiosa Rispondere praticando lIslam quotidianamente nelle case eacute il minimo per evitare lateizzazione e la secolarizzazione della nostra gioventugrave (e il problema eacute di tutte le fedi non solo della nostra) I vati del pensiero debole hanno giagrave deciso di costruire la nuova fede compatibile con lOccidente quella del dio denaro e del dio potere Spiacente la conosciamo giagrave e non ci interessa Taluni musulmani hanno voluto ritrovare la loro in una pia pratica tanto ortodossa quanto distante dalla realtagrave costruendo piccole confraternite perlo piugrave chiuse ai non iniziati con qualche lodevole eccezio-ne Altri si sono ridotti a pregare in casa come cristiani nelle catacombe Sono gli stessi che parlano di separazione tra stato e religione e che non hanno mosso un dito di fronte al massacro del popolo palestinese Mi dispiace ma lIslam non si esaurisce nei 5 pilastri e non si chiude dentro 4 mura Mi sembra di capire che coseacute incompatibi-

le con lOccidente Ma innanzitutto che coseacute lOccidente Distinguiamo bene Esiste un Occidente democratico e pacifi-co - una casa comune abitata da laici e cattolici - con il quale siamo compatibilis-simi e con il quale stiamo costruendo di fatto lEuropa Esiste invece un Occidente guerrafondaio ed imperialista con cui sia-mo felicissimi di essere incompatibili ed essendolo siamo in buona compagnia Chi vorrebbe essere compatibile con i massa-cratori di Falluja o gli assassini del popolo palestinese Siamo compatibili con i lavoratori italiani con la gente onesta con i credenti e con i laici di buona volontagrave Con loro siamo in dialogo da sempre e nessuna enciclica papale puograve mettere in crisi questo dialogo Siamo incompatibili con la guerra con la miseria con i terrorismi di stato e di mer-cato con lipocrisia con lo svilimento della donna della fede e della morale a valore di compravendita Incompatibili con il concetto della crescita che distrugge lambiente naturale e con lefficacia ed efficienza delle bombe al napalm dei de-creti di espulsione ad personam sulla pelle di poveri disgraziati con il silenzio sulle barche di immigrati che affondano Con la politica che distrugge risorse e vite umane a favore dellennesima banda di ladri al potere in qualsivoglia paese islamico o non A questo punto non capisco piugrave chi parla di incompatibilitagrave tra Islam e cultura occi-dentale senza guardare a casa propria E come un guardiano di una casa bombarda-ta da alieni che si oppone armi alla mano a chi arriva da fuori chiedendo pane giusti-zia e libertagrave Roba dellaltro mondo Salam amina salina Martedigrave 06 giugno 2006

Alla pagina web httpwwwildialogoorgislam

Notizie opinioni iniziative per conoscere lrsquoislam

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Il profumo dei candidi fiori caduti al suolo nel giorno di Ashuragrave inebria in ogni luogo e in ogni epoca il cuore dei sinceri amici di Dio Il puro sangue di Hossain mette a tacere la ribelle ragione e lancia i cuori al sommo atto di sacrificio sulla retta via dellrsquoAmato Lrsquoesempio del Signore dei Martiri rompe i veli della paura e predispone lrsquoanima al martirio Vieni Ashuragrave Colma i nostri cuore dellrsquoa-more per Hossain Riempi i nostri occhi delle lacrime che ci purificano dal peccato I profondi occhi del prode Abbagraves ricoperti di polvere e sangue non osano guardare il triste viso dellrsquoImam Eppure egli egrave lrsquoama-to figlio di Aliacute il Fregio dei Baniacute Hagraveshim lrsquoeroe di Karbalagrave il compagno dellrsquoEufra-te il fedelissimo fratello del Signore dei Martiri Egli era un perfetto esempio di rispetto e gentilezza solo agli ultimi respi-ri osograve chiamare Hossain fratello Certo nel viso dellrsquoImam puoi vedere la sanguinante gola di Aliacute Asghar lrsquooppresso corpo di Aliacute Akbar i bianchi capelli del canuto Habiacuteb Ben Mazahiacuter intrisi di giova-ne sangue le lacrime di Zaynab le crudeli catene dellrsquoimam Sajjagraved lrsquoinnocente sorri-so del piccolo Qagravesim lrsquoansia di Sukagraveynah la solitudine di Ruqiyyah il lamento della nobile moglie di Hossain e piuacute di ogni altra cosa Fatima che piange il suo amato figlio nellrsquoarida piana di Karbalagrave Il petto di Hossain denuncia la crudeltagrave e lrsquoignoranza della gente invitando tutti gli uomini liberi a ribellarsi ai tiranni in ogni luogo e in tutte le epoche Ben lontana egrave da noi la viltagrave Questo egrave il santo grido del Signore dei Nobili il credo degli uomini liberi il sentiero dei timorati la chiave del Paradiso di Allah lo scudo contro lrsquoInferno lrsquoonore di ogni credente devoto il destino di ogni martire beato O Signore dei Martiri liberaci dalle catene

della viltagrave Proteggici con un atomo del tuo onore O fedele cavallo di Hossain parla degli ultimi respiri del nostro imam Parla di quando a testa bassa pieno di vergogna sei ritornato dalla piccola Sukaynah Parla di quando questa nobile figlia del Messag-gero di Allah angosciata ti ha chiesto ldquoLrsquohanno forse dissetato prima di uccider-lordquo Parla Zhu-l-janagraveh incendia i nostri cuori brucia le nostre anime avvicinaci a Karbalagrave O tu che porti sul tuo corpo il puro sangue del Martire o tu che lo hai accompagnato fino allrsquoultimo respiro o tu che desideravi cadere accanto al tuo pa-drone o tu che avresti preferito morire invece di vedere le lacrime della innocente Sukaynah parlami di Hossain ti prego parla tu che sei stato testimone degli ulti-mi istanti del santo figlio della pura Fati-ma O Muslim o fido ambasciatore del sacro Martire di Karbalagrave trsquoinvidio Tu sei morto prima di Hossain come Hossain per Hos-sain e in Hossain O Muslim o prode fi-glio di Aqiacutel lrsquoamore per Hossain trsquoha por-tato a Kufah la quale trsquoha tradito e abban-donato Pregasti con gli angeli nella gran-de moschea della Cittagrave Infedele Cadde la tua testa sotto la lama del boia preludendo al vicino supplizio di Hossain O Zaynab audace figlia del Leone di Al-lah parlami di Hossain parlami di tuo fratello parlami di quando hai baciato le sacre vene del suo oppresso collo parlami del dolore delle Orfane parlami del fuoco che divorograve le tende parlami del corpo sen-za testa del sacro Martire di Karbalagrave par-lami di Aliacute Akbar il ritratto vivente del Sigillo dei Profeti parlami dei lamenti di Fatima parlami di Ruqiyyah morta accan-to alla testa del suo amato padre parlami di Kufah di Damasco dei tuoi celebri sermoni con i quali hai continuato la via di Hossain del ritorno a Karbalagrave delle vuote case dei Martiri a Medina dei vicoli

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IL LAMENTO DI ASHURAgrave di Agenzia Puro Islam

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che reclamavano i passi di Hossain del triste mendico che reclamava la caritagrave di Abbagraves di Sajjagraved e del suo interminabile pianto O vile Yaziacuted figlio illegittimo di figli ille-gittimi sai chi hai ucciso Sai che sangue hai versato Sai chi era il padre del Marti-re di Karbalagrave Sai chi era la casta madre di Hossain Sai quante volte il santo Profeta ha baciato la bocca che tu hai offeso con la khayzuragraven Ricordi quando la santa Za-ynab ti chiamograve Figlio dei Liberati Che Iddio ti maledica assieme ai tuoi empi padri O Fatima ricordaci il giorno della nascita di Hossain parlaci di quanto avete pianto quando il santo Profeta con il nobile neo-nato tra le mani e con le lacrime agli oc-chi predisse il glorioso martirio nel suo del suo terzo vicario O santi martiri di Karbalagrave tutto avete sa-crificato per il vostro imam la vita i beni lrsquoonore In cambio Allah vrsquoha dato il Suo Paradiso nel quale fa entrare solo i Suoi

devoti servi Avrei voluto essere tra di voi combattere al vostro fianco donare il mio umile san-gue a Hossain proteggerlo con il mio cor-po consolare le sue bambine difendere lrsquoonore della santa Zaynab portare io le catene che laceravano la nobile pelle di Sajjad alleviare le terribili pene del mio Imam coprire con il mio lamento quello delle donne della santa famiglia di Hos-sain uccidere i nemici di Dio vendicare i Suoi amici Ma ahimegrave il tempo mrsquoegrave nemico e lrsquounica cosa che vi posso offrire egrave il mio devoto pianto Venerdigrave 16 giugno 2006

Alla pagina web httpwwwildialogoorgislam

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[Ringraziamo il nostro collaboratore Omero Dellistorti per questo interven-

to] Quando ai miei studenti presento lrsquoislam prima di leggere nelle migliori versioni italiane disponibili e commentare col rigo-re filologico che occorre alcune sure del Corano traduco e spiego loro il significato di alcuni termini decisivi e in primo luogo questa bella parola islam che rettamente intesa significa lrsquoabbandonarsi alla volontagrave sommamente buona la rinuncia alla pro-pria prepotenza per abbracciare il bene comune scegliere la giustizia accostarsi alla nonviolenza darsi alla misericordia qualcosa che tiene della mitezza della mansuetudine e della benevolenza e che ha una fortissima consonanza col concetto gandhiano di satyagraha (lrsquoafferrarsi a quella veritagrave - lrsquoessere afferrati da quella veritagrave - che eacute tale percheacute eacute la consistenza del sommamente buono e relazione e prassi incontro e poiesi) Poi illustro quali siano i cinque pilastri dellrsquoislam e come essi ci convochino tutti a una meditazione ulteriore quali che siano i nostro convincimenti religiosi o filosofici quale che sia il nostro orizzonte metafisico o esistenziale E propongo loro la seguente modesta in-terpretazione laica dei cinque pilastri del-lrsquoislam che di seguito riassumo in poche parole Il primo pilastro La testimonianza di fede Essa si compone di due elementi a) lrsquoattestazione di fede che non vi eacute altro Dio che Dio vale a dire lrsquoaffermazione dellrsquounicitagrave del bene Al d lagrave dei diversi punti di vista dei singoli tragitti esisten-ziali delle differenti culture vi eacute questo convivio questo incontro questa unica fonte questa proclamazione umana dellrsquou-nicitagrave del bene eacute ciograve che Gandhi chiama satyagraha Non puograve esservi un bene mio

che sia anche un male tuo il bene autenti-co o eacute di tutti o non eacute b) E lrsquoaggiunta che la voce la veritagrave di Dio del sommo bene viene attraverso lrsquoazione umana dellrsquoumano interprete di chi parla dinanzi agli altri di chi convoca al dialogo al dire e allrsquoascoltare di chi reca e convoca alla parola e a quellrsquoincon-tro verace che della parola fa uso per resti-tuire umanitagrave condivisa per chiamare alla risposta alla responsabilitagrave la voce del profeta Il bene non eacute estraneo allrsquoumano il bene si esprime attraverso lrsquoumano eacute la voce di un essere umano che reca la parola del bene del sommo bene Sono gli esseri umani che inverano il bene e lrsquoassoluta-mente altro si dagrave solo nella relazione Lrsquoio incontra il bene nel vedere il tu e nel ri-spondergli (Emmanuel Levinas e Hans Jonas hanno scritto su questi essenziali argomenti libri indimenticabili) Il secondo pilastro La preghiera comune e quotidiana Tre aspetti segnalo a) La preghiera comune la condivisione lo stare insieme anche nella verticalitagrave lrsquoazione collettiva la dimensione comuni-taria noi siamo gli altri noi siamo con gli altri e nella relazione nello stare insie-me allora Dio il sommo bene eacute con noi b) La preghiera quotidiana e reiterata ogni giorno tu devi scegliere il bene ogni gior-no devi fare la cosa giusta ogni giorno devi essere presente a te stesso ogni gior-no tu decidi del tuo contributo alla vita del mondo c) E ogni giorno ed insieme agli altri tu devi esser cosciente dei tuoi limiti e devi contrastare la tua hybris la violenza che pure eacute presente nel lago del tuo cuore ogni giorno devi condurre la tua lotta con-tro te stesso ogni giorno devi accorgerti dellrsquoaltro e degli altri dar loro spazio dar loro ascolto dar loro aiuto Il terzo pilastro Il dono doveroso

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Una lettura laica dei cinque pilastri dellrsquoIslam di Omero Dellistorti

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Anche qui almeno due aspetti a) Quello originario lrsquoelemosina la caritagrave (nel senso dellrsquoespressione popolare fare la caritagrave) giaccheacute la caritagrave eacute un fare che riconosce e socializza che schiude e con-divide che istituisce la convivenza civile sociale umana Lrsquoelemosina la redistribuzione delle ric-chezze il mettere in comune ciograve che alla tua sopravvivenza avanza significa questa coscienza questa persuasione che vi eacute unrsquounica terra unrsquounica vita condivisa che il mondo eacute di tutti e la consapevolez-za che non eacute vero che eacute solo il lavoro che produce la ricchezza eacute la natura il lavoro eacute il lavoro sulla natura con la natura e per la natura ma la natura eacute il giardino in cui siamo ad un tempo ospiti e parte guardia-ni e frutto respiro e parola condivisa b) E quello istituzionale afferente alla societagrave regolata da norme e istituti il do-vere di contribuire alla res publica allrsquoor-dinamento giuridico che invera i diritti di tutti e massime di chi piugrave ha bisogno di aiuto Lrsquoimposta le tasse si devono pagare poi-cheacute le risorse devono esere condivise e anche di ciograve che lecitamente hai guadagna-to tu devi farne parte allrsquoumanitagrave incarnata nelle altre persone oltre che in te Poicheacute unica eacute la famiglia umana e a tutti gli esseri umani tutti i diritti umani devono essere riconosciuti E ciograve che per te eacute di piugrave che va oltre la soddisfazione degli autentici concreti bisogni individuali tu devi restituirlo agli altri e innanzitutto a chi ha di meno percheacute rapinato percheacute offeso percheacute abbandonato Pagare la giusta imposta che giova a chi ne ha biso-gno significa sentirsi e farsi responsabili eacute una delle forme in cui si risponde allrsquoap-pello del volto muto dellrsquoaltro Il quarto pilastro Il digiuno Il digiuno poicheacute la fame eacute la nostra co-mune fondamentale esperienza e quindi dobbiamo saperla affrontare e condividere Condividi il pane eacute lrsquoorigine etimologica della bella parola compagno compagna E condividi la mancanza di pane Non solo il digiuno eacute anche il modo con cui ci

richiamiamo a noi stessi assumiamo re-sponsabilitagrave del dolore del mondo ci fac-ciamo carico Ed eacute anche lo strumento ermeneutico attraverso cui ci facciamo prossimi agli esseri umani piugrave deprivati sfruttati rapinati impoveriti umiliati e offesi Lrsquoesperienza del digiuno che Gandhi con-siderava lo strumento estremo della lotta nonviolenta quello ultimo da utilizzare nella progressione dei mezzi quello invin-cibile nella sua forza disvelatrice Lrsquoesperienza del digiuno che dovresti fare prima di ogni prova come sapeva Danilo Dolci Lrsquoesperienza del digiuno solo dopo la quale tu puoi attentarti a prendere la parola nella pubblica piazza a farti colui che par-la davanti alle altre persone per le altre persone questo rivela ad esempio quel luogo per molti altri aspetti ancora prezio-so e sconvolgente che puoi leggere in Mat-teo 4 1-11 Il quinto pilastro Il pellegrinaggio La consapevolezza che siamo esseri umani in cammino uomini e donne che non han-no un luogo in cui stare ma un viaggio da compiere che la via sei tu a farla come in quei versi di don Antonio Machado E che ognuno di noi tiene dellrsquoAbramo e dellrsquoO-disseo E che in quanto viandanti dobbia-mo essere aperti alla scoperta e allrsquoincon-tro eacute meraviglioso questo andare E che i viandanti camminano leggeri hanno solo una bisaccia e un bastone sanno che accu-mulare ricchezze significa accumulare ostacoli al cammino zavorra che paraliz-za e impedisce lrsquoincontro Jihad una lettura e unrsquoiniziativa nonvio-lenta contro tutte le uccisioni Questo al-lrsquoincirca dico e dico poi anche del signifi-cato autentico originario teologicamente fondato e fecondo del concetto di Jihad che occorre rispettare difendere e salvare tutti poicheacute siamo una sola umanitagrave che occorre unire nel vero nel buono nel giu-sto unire nella nonviolenza poicheacute la vio-lenza e la menzogna fratturano opprimo-no decreano E dico che nel campo se-mantico del termine arabo classico jihad

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decisivo eacute innanzitutto il concetto di lotta interiore il grande jihad che eacute la lotta contro il male che eacute in noi stessi non fuori di noi il fascismo contro cui dobbiamo combattere non altri ma noi stessi lo re-chiamo ed eacute contro esso che va condotta la prima lotta la lotta giusta la lotta buo-na per salvare le vite per rendersi degni di essere esseri umani Quale oscenitagrave pen-sare che una religione che invita alla man-suetudine possa essere sfruttata per giusti-ficare la violenza lrsquooppressione lrsquoomici-dio Quanto eacute urgente che anche su questo versante si smascherino si denuncino le ideologie della violenza che offendono la radice profonda e luminosa delle grandi tradizioni religiose Quanto eacute necessario che anche nellrsquoislam come nel cristianesimo come nellrsquoebrai-smo che eacute padre ad entrambi si contrasti infine inflessibilmente ogni violenza ogni uccisione che eacute sempre blasfema che eacute sempre satanica che eacute sempre essa violen-za nemica degli esseri umani nemica del mondo che vive nemica del sommo bene Quante volte le religioni sono state utiliz-zate per mobilitare al crimine allrsquouccisio-ne alla strage eacute giunta lrsquoora per tutte e per tutti che anche nelle religioni si faccia chiarezza e che di esse si affermi senza piugrave equivoci ed ambiguitagrave quel nucleo essenziale che si compendia nel comune comandamento non uccidere Allrsquoascolto del Corano E solo allora leggo mettendo a confronto alcune delle mi-gliori e piugrave note versioni ita-liane (quelle di Alessandro Bausani Martino Mario Mo-reno Federico Peirone Ham-za Roberto Piccardo) alcune sure del Corano a cominciare dalla sura CXII che recita Nel nome di Dio clemente e misericordioso Digrave rsquoEgli Dio eacute uno Dio lrsquoEterno Non ge-nerograve neacute fu generato e nessuno Gli eacute parigrave (ho usato qui la bella traduzione di Bausani ma i miei studenti avverto che il Corano per chi aderisce

allrsquoislam eacute intraducibile - per le note ragio-ni che qui sarebbe troppo lungo esplicitare e discutere - e va letto nella lingua in cui eacute scritto) E ne commentiamo la straordina-ria ricchezza concettuale Muovendo da quel costantemente reiterato In nome di Dio clemente e msiericordio-so la clemenza e la misericordia come attributi del sommo bene suo nome e sua legge La clemenza e la misericordia che siano anche la tua scelta Tu non uccidere tu salva il mondo A me amico della nonviolenza materiali-sta della scuola di Lucrezio e Diderot di Feuerbach e Marx di Leopardi e Timpana-ro di Rosa Luxemburg e di Hannah A-rendt questo dicono queste antiche parole E il mio cuore consente In questo messag-gio con altro linguaggio ritrovo cose che mi sono care e che tutte le grandi tradizio-ni religiose e laiche che donne e uomini hanno pensato detto e vissuto recano in dono e in retaggio e in promessa ed impe-gno allrsquoumanitagrave intera tu non uccidere tu reca soccorso tu non gravare tu degnifica lrsquoumanitagrave tu salva il mondo Allrsquoappello al vero e al bene sappi dire di sigrave Fallo tu sii tu quel bene che vorresti trovare nel mondo Tratto da La nonviolenza egrave in cammino Numero 1261 del 10 aprile 2006

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Caro Santo Padre le confesso con estrema umiltagrave che certe sue prese di posizione mi preoccupano non poco Lei mi diragrave che non egrave mio compito preoccuparsi che il Magistero sa quel che dice e che io da semplice fedele non do-vrei avere la presunzione di sapere cosa sia giusto o meno Bene se lei me lo dice io mi fermo qui ma siccome voglio credere che lei ascolteragrave le ragioni di un giovane catechista io vado avanti Il cardinal Lopez Truijllo presidente del Pontificio consiglio per la famiglia ha affermato in un documento che i Pacs sa-rebbero lrsquoeclissi di Dio Essendo uomo di Curia ritengo che si saragrave confrontato con lei prima di scriverlo e date le sue precedenti esternazioni non vi egrave alcun motivo di credere che lei non approvi tale espressione Un solo dubbio mi sovviene ma non staremo nominando il nome di Dio invano Se non egrave cosigrave mi dica lei quando egrave invano perchegrave francamente mi sembra abbastanza chiaro O forse sono io che mi sbaglio forse sono io che mi sono fatto corrompere dalla modernitagrave e non capisco che i Pacs sono davvero la questione mon-diale di gran lunga piugrave importante Forse che la guerra egrave mai stata definita da lei in tal modo Tuttrsquoaltro si benedicono le missioni in Iraq in Afghanistan si defi-niscono di pace non appena muore un nostro soldato si tace sulle vergognose rappresaglie americane sulle torture sulle politiche neoliberiste che affamano il Ter-zo Mondo di fronte alla storica scritta Arbeit macht frei si riesce solo a dire che il popolo tedesco era guidato da qual-che criminale tacendo sul ruolo della Chiesa e di Pio XII e ci si chiede Dio perchegrave hai taciuto (proprio qui mi casca

un fine teologo come lei che si pone tale domanda Non sarebbe lrsquoora di considera-re gli uomini responsabili dei mali che commettono e non Dio quei tedeschi e quegli uomini di chiesa che lei ha voluta-mente evitato di nominare) tutte queste cose non sono lrsquoeclissi di Dio Evidente-mente no Ma lo sono i Pacs la contracce-zione il femminismo etc La contracce-zione con buona pace delle aperture fatte dal cardinal Martini con quellrsquoumanitagrave che sempre lo contraddistingue Il femmi-nismo con buona pace di tutte quelle don-ne che hanno combattuto e ancora combat-tono per avere gli stessi diritti dellrsquouomo perchegrave anchrsquoesse sono a immagine e so-miglianza di Dio diritti che spesso nella Chiesa si affermano criticando ogni di-scriminazione dimenticandosi che fu pro-prio lei caro papa a bloccare le riflessioni sul sacerdozio femminile Perchegrave continuare queste battaglie Per-chegrave Ersquo questo ciograve che vuole Dio Che noi cristiani ci costruiamo il nostro recinto di purezza ipocrita e da ligrave ci mettiamo a giu-dicare il mondo dicendo in perfetto stile fariseo grazie Signore perchegrave non sono come loro Siamo forse credibili noi cri-stiani quando ci limitiamo a vomitare pre-cetti morali Io credo di no cosigrave come credo che non sia credibile lei che ha fatto della lotta al relativismo il suo cavallo di battaglia e poi quando si tratta di ricono-scere gli errori della Chiesa dice che non possiamo giudicare perchegrave dobbiamo tener conto della diversa pre-comprensione della realtagrave Pre-comprensione della realtagrave Accidenti lrsquoespressione relativista per eccellenza che esce dalle sue auguste lab-bra Ma dove erano allora quei valori asso-luti e irrinunciabili della vita della fami-glia e dellrsquoeducazione quando si bruciava-

Cristiani ed omosessualitagrave Lettera al Santo Padre Ma non staremo nominando

il nome di Dio invano di Gherardo Pecchionicatechista

Riceviamo questa lettera e molto volentieri la pubblichiamo ringraziando lrsquoautore per le sue riflessioni

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no le donne si tenevano schiave e si impe-diva loro di studiare (anche nelle scuole cattoliche) Beh caro papa non mi fraintenda se dico tutto ciograve probabilmente sbagliando non egrave per scappare dalla sua chiesa ma perchegrave spero con tutto il cuore che essa santa e peccatrice richiamandosi sempre alla pa-rola di Cristo sopravviva al terzo millen-nio cosigrave come egrave sopravvissuta ai primi due e perchegrave no magari anche meglio

Gherardo Pecchionicatechista Giovedigrave 08 giugno 2006

Documento vaticano sulla famiglia e procreazione umana

Dichiarazione della pastora

Maria Bonafede moderatora della

Tavola valdese di Agenzia NEV del 7-6-2006

Toni perentori privi di complessitagrave e non rispettosi del principio di laicitagrave Dovrsquoegrave lrsquoamore di Dio Ragioniamo

ecumenicamente del primato dellrsquoamo-re di Dio per tutte le sue creature

Roma 7 giugno 2006 (NEV-CS37) - Sono gravemente e negativamente sorpre-sa dai toni del Documento rsquoFamiglia e procreazione umanarsquo pubblicato ieri dal Pontificio consiglio per la famiglia Le posizioni della Chiesa cattolica su temi come la famiglia lrsquoaborto le coppie di fatto sono ampiamente noti e in seacute il do-cumento non dice assolutamente nulla di nuovo In questo senso ribadendo tesi quotidianamente espresse dal Papa egrave un documento puramente pleonastico Que-sta la reazione della pastora Maria Bonafe-de moderatora della Tavola valdese allrsquoul-tima pubblicazione vaticana E continua Quanto ai toni invece il documento se-

gna una svolta grave e preoccupante dopo aver descritto in termini apocalittici e cata-strofici quella visione rsquopuramente indivi-dualistica dellrsquouomo e della donnarsquo che inciterebbe rsquoal superamento della famiglia-rsquo il testo denuncia i movimenti femmini-sti una vita coniugale rsquovolutamente steri-lersquo lrsquoeclissi di ogni riferimento a Dio nella visione predominante sulla procreazione responsabilersquo lrsquoapologia rsquodella famiglia monoparentale ricostituita omosessuale lesbicarsquo Infine il testo associando lrsquoaborto allrsquoinfanticidio invoca una pena per chi lo pratichi Come credente evangelica rilevo che que-sto documento manca drsquoamore egrave privo di ogni sguardo fraterno su chi soffre su chi vive situazioni difficili e drammatiche Non denuncia i pregiudizi e le violenze che in tante parti del mondo si compiono contro gli omosessuali o le ragazze madri non dice nulla sulle violenze che si consu-mano anche allrsquointerno di famiglie appa-rentemente rispettabili Il documento al contrario giudica condanna invoca nuove leggi e pene piugrave severe Dovrsquoegrave in tutto questo lrsquoamore di Dio Dovrsquoegrave il rispetto laico per lo sforzo dei legislatori di garan-tire valori fondamentali da una parte e la pluralitagrave delle visioni etiche e morali dallrsquo-altra Viviamo in societagrave secolarizzate nelle quali le chiese farebbero bene a testi-moniare visibilmente il primato dellrsquoamore di Dio che non si esprime solo nella fami-glia e nella procreazione LrsquoEvangelo ci chiama a rinnovare tutti i nostri rapporti a viverli tutti nella libertagrave da una parte e nella responsabilitagrave e coscienza del dono della vita dallrsquoaltra Sarebbe una grande testimonianza che le chiese potrebbero rendere ecumenicamente

AGENZIA NEV - NOTIZIE EVANGELICHE

SERVIZIO STAMPA DELLA FEDE-RAZIONE DELLE CHIESE EVAN-

GELICHE IN ITALIA tel 06482512006483768 fax 0-

64828728 - nevfceiit Mercoledigrave 07 giugno 2006

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La chiesa sbaglia ma noi non ce ne

andiamo di Agenzia ADISTA N41 del 03-06-

2006 Risposta degli omosessuali credenti

allrsquoappello dellrsquoArcigay 33414 ROMA-ADISTA Faccio appello ai fratelli e sorelle nella fede di esprimere pubblicamente il proprio dissenso e lonta-nanza da una struttura che dimentica del-lrsquoannuncio del Vangelo si egrave trasformata in un partito politico omofobo Dopo un fitto susseguirsi negli ultimi me-si di continue esternazioni contro gli omo-sessuali da parte delle gerarchie ecclesia-stiche - non ultimo il riferimento di Ra-tzinger allrsquoamore debole che caratteriz-zerebbe le unioni fra persone dello stesso sesso - il segretario nazionale dellrsquoArcigay Aurelio Mancuso ha firmato un comunica-to per esortare i gay credenti ad uscire dalla Chiesa cattolica Scrive Mancuso Non ci rimane che registrare che dentro la Chiesa cattolica egrave impossibile per le perso-ne gay e lesbiche continuare a riconoscer-si Nonostante la Chiesa cattolica sia unrsquo-organizzazione complessa dove moltissi-mi laici e prelati non condividono gli ana-temi di Ratzinger e Ruini non si puograve tace-re il fatto che nessuna posizione differente possa essere difesa pena la riduzione al silenzio Per tutte queste ragioni non si puograve continuare a farci martirizzare dalle gerarchie cattoliche nel nome di unrsquoubbi-dienza che oggi rischia di diventare com-plicitagrave Mancuso ha altresigrave aggiunto Temo una Chiesa sempre piugrave impaurita dalla moder-nitagrave e dallrsquoautodeterminazione dei corpi Alla paura Ratzinger risponde strumenta-lizzando Provo pena verso una gerarchia che cerca disperatamente di frenare la crisi valoriale e spirituale con precetti risibili e goffi In merito a questrsquoappello Adista ha chiesto

un parere a diversi esponenti di gruppi ed associazioni di omossesuali credenti Secondo Fabio Peroni del gruppo Nuova Proposta di Roma egrave difficile non condi-videre lrsquoanalisi di Aurelio Mancuso da un punto di vista socio-politico ma egrave altret-tanto semplice discostarsi dalla sua analisi religiosa Percheacute non condivido lrsquoinvito a uscire Percheacute credo nella testimonianza nel valore e nella vocazione della mia o-mosessualitagrave come dono che troppo spesso in questi anni secoli egrave stato vissuto nella clandestinitagrave nellrsquoipocrisia ma soprattutto nel silenzio Credo in una Chiesa altra la Chiesa del Concilio della convivialitagrave delle differenze dove oggi mi egrave chiesto di testimoniare e di parlare nella visibilitagrave della mia persona e dei miei affetti e amo-ri Sulla stessa lunghezza drsquoonda anche Anto-nio De Chiara coordinatore del gruppo Pontisospesi di Napoli Come gruppo ci aiutiamo a sviluppare in maniera adulta la nostra relazione con Dio Cerchiamo in-fatti di vivere pienamente il Vangelo ac-cettando la nostra specificitagrave In quanto battezzati e fedeli in comunione con Cri-sto ci sentiamo quindi pienamente parte della Chiesa-comunitagrave Chi non vuole vedere ciograve continua Di Chiara e crede che annullare la nostra umanitagrave la nostra affettivitagrave sia mettere in pratica il messag-gio di Gesugrave per noi sbaglia Contestiamo infatti le prese di posizione e i documenti della Chiesa-gerarchia che a noi sembrano anti-Evangelo Non crediamo perograve sia op-portuno uscire dalla Chiesa cattolica che egrave molto di piugrave della gerarchia al di fuori avremmo ancora meno possibilitagrave di dialo-gare col popolo di Dio e di esprimere co-me credenti il nostro dissenso Per Gianni Geraci portavoce del Coordi-namento gruppi di omosessuali cristiani in Italia e presidente del gruppo del Guado di Milano il problema non egrave tanto quello di restare o meno in una Chiesa che nei suoi vertici si dimostra incapace di compren-dere in alcun modo la diversitagrave omoses-suale Il problema egrave quello di rendere visi-bile lrsquoesperienza di chi in quella stessa Chiesa si muove nella logica del Vangelo

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e quindi in una logica di accoglienza e di rispetto per tutte le diversitagrave In questo senso sostiene Geraci se esiste un pro-blema della nostra appartenenza alla Chie-sa cattolica questo problema egrave da collega-re non tanto a una nostra decisione di usci-re o meno da una Chiesa che senza il con-tributo degli omosessuali credenti perde-rebbe irrimediabilmente un aspetto della sua stessa natura cattolica (ovvero un a-spetto della sua universalitagrave) quanto a un vero e proprio peccato di omissione dei nostri pastori che evitano sistematicamen-te di offrire alle persone omossesuali quel-lrsquoimmagine di Chiesa inclusiva e acco-gliente a cui dovrebbero ispirarsi nei loro interventi pubblici Infine Maurizio Mistrali del gruppo Lrsquo-Arco di Parma dichiara Condivido lo scritto di Aurelio Mancuso in tutto eccetto la conclusione Il lsquocentro di identitagraversquo del cristiano egrave Cristo (lrsquoego sano) Questa Chiesa spaventata autoreferenziale iper-dogmatica diventa superegoica si sostitui-sce e pone se stessa come centro drsquoidenti-tagrave Il lsquotraghettorsquo e i lsquotraghettatorirsquo si appas-sionano alla navigazione e non guardano al porto di destinazione il Regno Essere dentro la Chiesa con al centro la nostra Coscienza e Cristo fa emergere il parados-so dellrsquoiperttrofia di segrave la mancanza di servizio di fiducia nellrsquouomo e forse della speranza in Cristo stesso dei potenti ge-rarchi della Chiesa (emilio carnevali) Mercoledigrave 31 maggio 2006

Svizzera

Vecchi Cattolici benedicono coppie gay

in unione registrata di Ticino OnLine

AARAU - Il sinodo della Chiesa dei Vecchi Cattolici riunito oggi ad Aarau ha deciso a stragrande maggioranza - con 76 voti favo-revoli 2 contrari e 5 astensioni - che in futuro impartiragrave una benedizione alle le coppie omosessuali in unione domestica registrata Sono state definite due forme di

celebrazione ben distinte dal matrimonio per non mettere in questione questo sacra-mento Si tratta della prima chiesa svizzera che riconosce ufficialmente lrsquounione di coppia per lesbiche e gay La Chiesa dei Vecchi Cattolici da un paio di anni sta esaminando che risposte dare alle coppie omosessuali che auspicano che la loro unione possa evolvere con lrsquoaiuto di Dio I vecchi cattolici che contano 13rsquo000 fedeli in Svizzera ritengono che le coppie dello stesso sesso abbiano gli stessi bisogni spirituali di quelle eterosessuali spiega il rapporto sinodale diffuso oggi Inoltre non si sceglie di diventare omoses-suali ma lo si egrave giagrave sa piccoli o anche da prima della nascita sottolinea il rapporto Si tratta di nozioni scientifiche che non erano a disposizione degli autori dei testi bibblici e dei testimoni della tradizione cristiana Siccome nella tradizione la coppia eteroses-suale ha la funzione di perpetuare la vita la Chiesa dei Vecchi Cattolici ci tiene a fare una chiara distinzione fra il matrimonio e la benedizione del partenariato omosessuale Per questrsquoultimo caso un tipo di rito potragrave svolgersi in chiesa o in privato il secondo egrave invece una benedizione da impartire nellrsquo-ambito di un normale servizio religioso I due nuovi rituali studiati dalla commissione Omossessualitagrave e Chiesa saranno provati nei prossimi anni Drsquoaltro canto il rapporto sinodale indica che la Chiesa dei Vecchi Cattolici continue-ragrave a non porsi domande sullrsquoorientamento sessuale dei candidati nellrsquoambito della nomina dei preti percheacute ciograve non ha un carattere decisivo Comunque - raccoman-da lrsquoapposita commissione - bisogna essere prudenti nellrsquoaffidare una parrocchia ad un curato che vive in unrsquounione omosessuale In particolare la sua forma di vita deve es-sere accettata dalla comunitagrave dei fedeli Il vescovo Fritz-Reneacute Muumlller ha notato che gli omosessuali allrsquointerno della Chiesa sono un dato di fatto A chi ha difficoltagrave ad accettare tale situazione lrsquoalto prelato ha detto di pregare Dio tutti i giorni percheacute questo fenomeno spariscaATS Fonte TicinoOnline Lunedigrave 12 giugno 2006

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Lettere

Come egrave triste di don XXX diacono permanente

Regione Ecclesiatica Sicilia Salvesono sempre il don xxx diacono permanente della Regione Ecclesiastica Siciliaspiace dovermi presentare cosigrave ma mi eacute impossibile almeno adesso uscire allo scopertoloro aspettano que-stouna sbandata di un diacono per dire ecco lo sapevamoeacute un errore ordinare questi uomini sposati allora stiamo in stand byma non posso non esprimere i miei sentimenti di vergogna per il fatto che da sposato con figli ho ricevuto lrsquoor-dine sacroposso esercitarlo benedire amministrare alcuni sacramenti predica-re e poi tornare a casa da mia moglie e dai miei figliligrave dove il Signore mi ha chiamato e condividere con loro gioie speranze e i dolori di tanti fratelli e sorel-lee questi miei fratelli certo in un altro grado dellrsquoordine ma nello stesso sacra-mentonon possono esercitare piugrave uffi-cialmente il loro ministero Sacerdota-lema solo in privato e illecitamente (cosigrave recita il CDC) Quando incontro un prete sposato leggo nel suo sguardo un misto di rabbia e incomprensionee lo capisco profondamente Soffro per tutti loro e pre-go percheacute un giorno possano ritornare ad esercitare il ministero forse con piugrave impe-gno e passione e amore di prima Leggendo le lettere di Giuseppe Pe-rinsento tutta la passione lrsquoamore e la bontagrave del Sacerdote di chi vuole dare la sua vita per gli altri Spero che qualcosa cambie il celibato del Sacerdote resti come scelta possibile assieme a quella del Sacerdozio uxorato A volte penso se que-sto pensiero mi porta fuori della Chiesa ma poi so che io e tutti noi questa chiesa la amiamo troppola mia tristezza rimane mentre esprimo la mia solidarietagrave ed ami-cizia in CG a tutti i sacerdoti uxorati che ci leggono Pregate per meGrazie Fraternamente e in Cristo Gesugrave Vi saluto Giovedigrave 01 giugno 2006

Poesia Gladys Sica Argentina

Ciograve che mi resta Atavico appartarsi fra ombre tese Partirograve questa volta piugrave lontano dove vedrograve la grande onda nuda Percheacute vivere e morire Per un piccolo fulgore unrsquoimplacabile tristezza Dove va tutto lamore non da-to Dove vanno i sacri sogni Dove andragrave tutto questo tem-po Di nero si egrave riempito il quadro irrefrenabile uragano a raffiche mutevoli Silenzio su silenzio come coltelli polverizzano linsalvabile futu-ro Soccombono labbra e braccia Non mi resta una parola da donarti neacute un rosso neacute un bianco Nel fuoco del silenzio -i l viaggio- Poe-sia Edizioni Archivi del 900 MI 200-5

Da Isola Nera 134 Casa di poesia e letteratura egrave uno spazio di libertagrave e di

bellezza per un mondo di libertagrave e bellez-za che si costruisce in una cultura di

pace Direzione Giovanna Mulas - Coor-dinazione Gabriel Impaglione Giugno

2006 - Lanusei Sardegna mulasgiovvannahotmailcom

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Esci dalla tua terra e vagrave dove ti mostrerograve La famiglia del prete sposato

di Nadir Giuseppe Perin [1]

Ringraziamo di cuore lrsquoamico e colla-boratore Nadir Giuseppe Perin prete sposato per questo suo intervento

Ottomila sono i preti italiani ldquousciti dalla loro terrardquo- in senso biblico ndash per rispon-dere alla chiamata di Dio che li chiamava ad andare ldquoverso unrsquoaltra terrardquo cioegrave ad assumersi un compito diverso da quello svolto fino a quel momento Eppure questi 8000 preti che hanno lascia-to lrsquoesercizio del loro ministero sembrano scomparsi nel nulla Si legge nel Vangelo di Matteo (27 51-53) che nel momento in cui Gesugrave spirograve ldquo il velo del Tempio si squarciograve in due da ci-ma a fondo la terra tremograve le rocce si spezzarono i sepolcri si aprirono e molti corpi di santi che erano morti risuscitaro-no Uscendo dai sepolcri dopo la sua ri-surrezione entrarono nella cittagrave santa ed apparvero a moltirdquo Amici miei carissimi e amati dal Signo-rehellip ldquoresurrexit Dominus vere hellip Usciamo anche noi dai ldquosepolcrirdquo nei quali la chiesa gerarchica ci ha rinchiuso tap-pandoci la bocca e ldquocremandordquo le nostre persone per farci scomparire nel nulla Dobbiamo ldquouscire dai sepolcrirdquo ldquoentrare nella cittagraverdquo cioegrave uscire allo scoperto sen-za paura o timore di essere ldquolinciatirdquo non per fare la ldquorivoluzionerdquo ma per testimo-niare il Cristo risorto speranza del mondo con la nostra vita e quella della nostra fa-miglia moglie e figli alla luce del sole di fronte a tutto il popolo di Diohellip testimo-niando in modo profetico come sia possi-bile essere degli ottimi padri di famiglia degli ottimi mariti e nello stesso tempo degli ottimi preti che pur dedicandosi con amore alla famiglia al lavoro non trascurano gli impegni sociali ed ecclesia-

li senza riserva alcuna e nella piena dispo-nibilitagrave Ho appena finito di leggere il libro di Li-no Tonti I cinque figli del vescovo edito da ldquoIl segno dei Gabrielli Editorirdquo S Pie-tro in Cariano Maggio 1999 nel quale Chiara figlia di prete scrive una lettera al Papa Giovanni Paolo II per chiedergli ldquopercheacute non dagrave ai preti il permesso di spo-sarsi dal momento che per sua esperienza personale puograve affermare senza timore di offendere la veritagrave che si puograve avere una famiglia ed essere bravi preti come lo egrave suo padrerdquo Quando arrivai alla fine del libro mi sono accorto che qualche lacrima scorreva sulle mie guance mentre una forte emozione mi stringeva il cuore percheacute ho visto in Chia-ra ldquola portavoce di tutte le donne ed i figli di preti sposati che molto spesso non hanno voce per esprimersi ma che nono-stante tutto hanno sempre tenuta salda la propria fede senza mai stancarsi di inter-rogarsi cosa significasse amare dirsi cri-stianisperando sempre in ciograve che egrave giu-stordquo Ebbene usando le stesse parole di Chiara sparse qua e lagrave nel libro piugrave che comunicare a quanti mi leggeranno le stesse emozioni che ho provato io vorrei riflettere ancora una volta insieme con voi sulla figura del prete ldquoche lascia lrsquoesercizio del suo ministerordquo per vivere con la donna che ama quel progetto di vita che Dio aveva su di loro fin dallrsquoe-ternitagrave Partendo dalle parole che il papa Giovan-ni Paolo II disse allrsquoAngelus di domenica 10 novembre 1996 ldquoPenso ai sacerdoti in difficoltagrave spirituale e materiale ed an-che a quanti purtroppo hanno lasciato lrsquoimpegno assunto Per tutti invoco dal Signore sostegno ed aiutohelliprdquo Chiara fa osservare che se per impegno assunto si intende il ministero molti non lrsquohanno lasciato per volontagrave loro ma percheacute co-stretti dalla legge del celibato una legge che potrebbe anche essere cambiata dal momento che al celibato viene riconosciu-ta soltanto una ldquospeciale convenienzardquo per il prete

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Lrsquoidea di fedeltagrave invece emerge dal fatto che il prete amministra i misteri di Dio che pur essendo destinati a tutti non sono perograve proprietagrave di alcuno Ora agli ammini-stratori si richiede che ognuno risulti fe-dele Chi riceve lrsquoOrdinazione si prostra con tutto il corpo e poggia la fronte sul pavimento del tempio accettando cosigrave di essere lui stesso il Pavimento su cui cam-mineranno gli altri come la roccia sostiene lo zoccolare di un greggerdquo I ldquopreti che hanno lasciatordquo ancora oggi sono considerati da alcuni anche se con molta leggerezza e superficialitagrave come dei Giuda il traditore di Gesugrave morto suicida in preda alla disperazione senza riflettere che Giuda ha venduto il Maestro per dena-ro e non percheacute gli interessasse una donna In realtagrave se avessimo il coraggio di analiz-zare le attese che lrsquouomo contemporaneo ha nei confronti del prete si potrebbe con-statare che in fondo crsquoegrave in lui una sola grande attesa egli ha sete di Cristo Il resto lo puograve chiedere benissimo anche a tanti altri che non sono preti Perograve gli strumenti che donano Cristo non possono trascurare la perenne giovinezza di Dio sostituendo ad essa gli equilibri provvisori della mente umana La parola che si sovrappone alla Parola La filosofia allrsquoannuncio La morale alla grazia Il rito alla vita Lrsquoorganizzazione alla testi-monianza Lo spettacolo alla veritagrave Sa-rebbe come pretendere di ingessare il Sal-vatore Percheacute la chiesa attuale incontra unrsquo enorme difficoltagrave ad essere per lrsquouomo contemporaneo un valido aiuto a crede-re Gesugrave le ha lasciato come unica arma lrsquoa-more ma accanto a vescovi preti e fedeli santi ce ne sono molti indaffarati a con-quistare spazi del potere ed a procurare denaro con ogni mezzo Molti restano scandalizzato di fronte ad uomini di chiesa incoerenti ed avidi di onori e di responsa-bilitagrave percheacute avidi di potere Molti usano la chiesa per tornaconto personale o di gruppo Crsquoegrave chi la concepisce come unrsquoi-stituzione che per comunicare beni eterni non puograve fare a meno di mezzi ottenuti a

qualunque prezzo dando lrsquoimpressione di preferire logiche estranee al suo autentico ministero Cerca lrsquoaffermazione di seacute se-condo logiche di potenza lontane dalla mentalitagrave di Gesugrave Chiede di piegare lrsquoin-telletto a veritagrave astratte anzicheacute annunciare lrsquoamore di Dio e testimoniare lrsquoincontro con il Salvatore Le parole che si rincorro-no lungo i secoli per interpretare Dio do-vrebbero segnare il cammino della gratitu-dine Un amante per rinnovare il proprio slancio ha bisogno di espressioni giovani mentre molto spesso le parole umane che pretendono di definire lrsquoAssoluto sono un ostacolo per chi cerca Dio Di fronte a questa situazione ndash si domanda Chiara - che differenza crsquoegrave tra questo tipo di Chiesa e le mille sette i cui adepti batto-no le strade per vendere lrsquounica veritagrave convinti di averla in tasca solo lo-ro Sfruttando quelle parole i furbi di turno coprono incoerenze trame ed osano rinfacciare a noi che stentiamo a credere lrsquoallontanamento dalla religione Non sem-brano preoccupati per la nostra fatica di cogliere un barlume di Dio dietro ciograve che dicono ed i riti che compiono Ma quello che egrave piugrave grave e spaventa egrave che Dio non egrave mai entrato nella vita di molti percheacute ldquogli uomini di chiesardquo lo hanno presentato come un legislatore noioso e pignolo mentre invece la bellezza del modo di vivere suggerito da lui appare quando ci si sente liberi dalla preoccupa-zione di rispettare i canoni di una religione estrinseca In molti cristiani cresce la rab-bia per lrsquoapparato mastodontico di una chiesa lontana dai progetti di Cristo Lui la voleva sale della terra che si scioglie per insaporire Invece spesso la chiesa sem-bra un enorme granello compatto e fasti-dioso sotto i denti Verso gli uomini di quel apparato ndash affer-ma ancora Chiara - che non hanno ancora scoperto chi egrave Lui anche se ne hanno con-tinuamente il nome in bocca sento preva-lere la compassione La rabbia si attenua senza diventare rassegnazione percheacute una chiesa come lrsquoha desiderata Lui deve esse-re luogo di comunione e di amore Se la guardi dallrsquoesterno si direbbe che nella

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chiesa operano gruppi in lotta tra loro per i quali la fede piugrave che un banale accessorio egrave una potente ideologia e sempre piugrave spes-so srsquoincontrano preti che dallrsquoaltare sono convinti di annunciare Cristo mentre e-spongono compiaciuti soltanto le proprie ideologie Percheacute trascurare allora i percorsi di chi batte sentieri diversi da quelli abi-tuali E sono molti coloro che lo hanno fatto Ottantamila centomila nel mondohellip ottomila solo in Italia Ma dove vivono tanti preti sposati Se provate a consultare lrsquoannuario Pontifi-cio un tomo di circa 2500 pagine vi tro-vate di fronte ad una chilometrica lista di titoli che riguardano anzitutto il papa che Giovanni Paolo I definigrave ldquo retaggio del po-tere temporalerdquo e che avrebbe voluto eli-minarla Solo che non ne ha avuto il tem-po Segue poi un elenco puntiglioso di nomi distribuiti in mille organismi Anzitutto cardinali per ordine di precedenza e per anno di creazione e per ordine alfabetico Di seguito tutti gli altri ciascuno secondo il suo grado e titolohellip Dopo Diocesi ab-bazie ordinariati prelature personali vica-riati prefetturehellip un indice alfabetico e-lenca tutte le persone citate nel testo piugrave di 400 pagine in media 60 nomi ogni pa-gina per un totale di circa 25000 Dove finiscono i nomi arrivano i numeri Sacerdoti secolari e regolari e ordinati durante lrsquoanno e diaconi permanentihellip indicati diocesi per diocesihellip Ma un angolino per ldquocoloro che hanno lasciatordquo non crsquoegrave Un numerino Nulla Nemmeno di chi ha ottenuto la dispensa Nulla anche se sono 40000 ( per la Chie-sa giuridica) i preti di Cristo che sono tali per lrsquoeternitagrave Niente neanche una riga per dire in 40000 ci hanno tradito E non sarebbe giusto Non si riesce a capire percheacute Sono creatu-re che non esistono piugrave Agli occhi di Dio o di qualche altro Ersquo una condanna senza appello Eppure hanno il dovere di essere pronti ad amministrare il sacramento della Penitenza Essi restano in forza nella Chie-

sa per un servizio molto piugrave importante di altri elencati con puntiglio negli Annuari Lo afferma il Diritto Canonico (can 976) con chiarezza ldquo Qualsiasi sacerdote an-corcheacute privo della facoltagrave di ascoltare le confessioni assolve validamente e lecita-mente da qualunque censura o peccato qualsiasi penitente che versi in pericolo di morte anche se sia presente un sacerdote approvatordquo Quasi una nota per far sapere che allrsquooccorrenza ci sono anche lorohellip NellrsquoAnnuario Diocesano i preti sono e-lencati con i dati anagrafici in ordine alfa-betico poi di nuovo per anno di ordinazio-ne poi per incarico nei vari uffici curiali e pastorali E i ldquopreti che hanno lasciatordquo Nulla Si possono trovare nomi di diversi laici se-guono associazioni movimenti opere scuole comitati agenzie di viaggi autoritagrave civilihellip Di ldquolorordquo nessuna traccia Per rendersi conto delle defezioni bisogna confrontare lrsquoelenco nominativo dellrsquoAn-nuario con quello della precedente edizio-ne annotare gli assenti verificare che non siano tra i preti defunti indicati a parte Se qualche nome viene depennato si puograve supporre che si tratti di ldquouno che ha lascia-tordquo senza esserne certi Certamente questo silenzio egrave stonato Qualcosa di strano condiziona il comporta-mento della Chiesa verso i ldquopreti che han-no lasciatordquo e le impedisce di essere se stessa Qualcuno addirittura cerca di farli passare per creature dalla psiche malata moralmente deboli A me invece - dice Chiara - pare un segno di enorme imbaraz-zo Come se la Chiesa fosse affetta da i-diosincrasia o peggio da istinto di perse-cuzione nei confronti dei preti che ldquohanno lasciatordquo Eppure coloro che hanno lascia-to non mi sembrano una categoria astratta che merita un giudizio sommario Ognuno ha una sua storia particolare al termine della quale egrave vero che crsquoegrave chi afferma di non volerne piugrave sapere di Gesugrave Cristo e della fede Non pochi ricordano episodi di emarginazione e di disprezzo a partire dai tempi del seminario o nei primi anni di attivitagrave pastorale Altri col dente avvelena-to nei confronti della struttura ecclesiasti-

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ca non perdono occasione per analizzare le sue infedeltagrave spietatamente Sento tuttavia che la legge del celibato egrave destinata a cadere percheacute viene difesa con animo poco sereno e facendo soffrire in-giustamente Giagrave la maggior parte dei cre-denti se nrsquoegrave accorta e comincia a cambiare stile Ci sono anche molti di questi ldquopreti che hanno lasciatordquo che hanno alle spalle sto-rie dolci Entrati in seminario bambini non hanno temuto povertagrave e disciplina Sono stati pastori entusiasti e sinceri Hanno saputo cogliere nella Parola vibrazioni profonde mai intuite da altri Crsquoegrave chi poggia la pro-pria vita spirituale sui loro esempi Resta-no delicati e buoni aperti altruisti Belle figure di padri alcuni giagrave nonni sanno ascoltare pregano partecipano alla Messa come pochi Si tratta di preti ldquoche hanno lasciatordquo ma che non sono peggiori dei preti ldquoche non hanno lasciatordquo Ed egrave molto strano che per la Chiesa non contino piugrave nulla e vengano presi in considerazione solo come un in-successo dei metodi di formazione del seminario allo scopo di correggerne gli errori Eppure sono convinto che il Padre sa ope-rare meraviglie sia in loro come in ogni altro uomo Sarebbe blasfemo sostenere che nei loro confronti e solo nei loro la grazia di Dio egrave impotente Non egrave facile ascoltare le parole di ldquochi nella chiesa ha la potestagrave e la responsabili-tagrave del ministero per la comunitagrave ecclesia-lerdquo che echeggiano in ogni angolo della terra e rivendicano giustizia per tutti esor-tando individui famiglie e stati a rispettare la libertagrave e la dignitagrave di ogni uomo percheacute ogni uomo egrave sacro ed irripetibile ed insie-me sperimentare che proprio lui piega poi la storia degli individui a schemi utili per condurre piugrave agevolmente lrsquoistituzione della quale egrave responsabile Percheacute prima di proporre agli altri determinati comporta-menti non li mette in pratica lui nella co-munitagrave nei confronti di tutti quelli verso i quali egrave chiamato ad essere ldquopadrerdquo come

padre lo egrave Dio nei confronti di ogni uo-mo Diventa difficile accogliere Dio presente in chi percorre con noi i giorni che ci sono donati per ricavarne pace e felicitagrave Indivi-duare Dio nella persona dalla quale ti a-spetteresti un incoraggiamento e ne ottieni invece uno schiaffo abbandonandoti a camminare da solo Attorno gli amici ven-gono a mancare dentro le energie scema-no la vita sembra un fallimento Credere che ligrave crsquoegrave Dio egrave fatica Come egrave stata fatica per Gesugrave bere il calice e supplicava il Pa-dre suo che glielo risparmiasse Molti si augurano che la legge del celibato cambi percheacute per moltissimi questo egrave bene per la Chiesa Ma soprattutto speria-mo che il celibato non rappresenti motivo di orgoglio e distinzione di classe E che i preti che ldquohanno lasciatordquo ricevano un porsquo piugrave di amore solo amore senza pregiudizi Sempre piugrave spesso siamo chiamati a crede-re per coloro che non ne hanno piugrave la for-za percheacute hanno sperimentato lrsquoesistenza come danno o bestemmia e assurda mo-struositagrave Bisogna continuare a sperare per la maggioranza degli uomini che ancora non hanno ricevuto abbastanza La fede egrave grazia non chiarezza di sensi e di intellet-to Spero che le mie figlie come tutti i figli e le figlie dei preti possano dire che il loro babbo anche se mortificato dalla ldquosuardquo Chiesa coltiva questo tipo di fede pregan-do Dio di dare a lui alla sua famiglia ed a tutte le famiglie del mondo il coraggio di vivere e di amare Molte volte infatti co-loro che sono stati chiamati ad annunciare la speranza non sono capaci di farla vibra-re nellrsquoanimo di chi li ascolta come attesa come dubbio come dono come cosa non propria Sono convinto che piugrave di un prete sposato potrebbe essere beatificato o canonizzato Non tanto percheacute pentiti hanno chiesto di tornare a fare il prete piegandosi alla disci-plina vigente ma percheacute contenti di aver lasciato hanno saputo scandire i momenti della vita quotidiana sui ritmi della fede nonostante la mano ruvida della Chiesa

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Questa potrebbe essere una delle tante strade per diventare santi nel Terzo Millen-nio ldquoEsci dalla tua terra e vagrave dove ti mostrerograve Ersquo il canto che molti preti scelgono per la liturgia del loro matrimonio Quelle che possono apparire come defezioni vengono vissute come vocazioni scarnificanti alla stregua della chiamata di Abramo Il matri-monio egrave sacramento non fuga Abbrac-ciarlo significa abbandonare la sicurezza economica e la tranquillitagrave di un ruolo rispettato Solo la voce del Signore puograve strappare dal calore di abitudini consolida-te per proiettare lungo sentieri sconosciuti Credo che ad essere canonizzati non deb-bano essere coloro che sanno arzigogolare bei pensieri quanto piuttosto chi ha patito trascuratezze e cattiverie Chi ha taciuto e sorriso offrendo senza smettere di prega-re e di volere bene Chi entrando in punta di piedi nelle chiese della periferia egrave solito fermarsi nellrsquoultima panca per non distur-bare limitandosi a contemplare il taberna-colo o il Cristo in croce nel silenzio dello spirito Non egrave difficile trovare degli ldquospretatirdquo cosigrave Forse quando qualche vescovo o parroco avragrave il coraggio di far salire al suo fianco ldquouno dei preti che hanno lasciatordquo per impartire la benedizione al popolo al po-sto suohellip non tanto lrsquointellettuale che di-squisisce a favore o contro il celibato o contesta la coerenza dellrsquoistituzione eccle-siastica ma ad es un anziano prete che sempre sorridente mantiene la famiglia lavorando da facchino alla stazione centra-le di una grossa cittagrave e tra una valigia e lrsquoaltra sgrana il rosario con la mano in tasca e chiude di tanto in tanto gli occhi per assaporare parole e nomi santihellip un uomo in abiti normali con la fede al dito percheacute questrsquouomo egrave un prete dellrsquoAltissi-mohellippur non avendo le mani delicate co-me di solito le ha un pretehellip le sue sono mani callose percheacute lavora ma sono colme di benedizioni accumulate nellrsquoarco di decennihellip e noi non avevamo capito che le sue benedizioni erano preziose e le abbiamo lasciate dormirehellip

Ebbene questo prete dellrsquoAltissimo dalle mani callose e dallrsquoanello al dito egrave qui oggi per benedirvi e rappresentare tutti coloro che noi vescovi e preti ldquoche non hanno lasciatordquo abbiamo perograve dimenticato Chiniamo la testa e lodiamo il Signore per questo momento di grazia destinato a pu-rificare la Chiesa come poche volte e a renderla libera di credere solamente in Lui Quello saragrave un momento di festa grande per tutti percheacute avremo scoperto la gioia ed il piacere di amare Spero vivamente che tutti i figli di preti-sposati si sentano in comunione profonda ed armoniosa con i loro genitori anche se percepiscono in loro una ricchezza drsquoani-mo che a volte quasi li spaventa percheacute legata ad un mistero insondabile ad una forza che non troveranno mai in nessun altro Come sarebbe meraviglioso se tutti i nostri figli di prete ogni sera nel silenzio della loro camera prima di addormentarsi pre-gassero Dio cosigrave ldquoTi ringrazio Signore della mamma che mi hai dato e del papagrave prete percheacute hanno avuto il coraggio di condividere la loro vita nellrsquoamore al quale ci hanno educato insegnandoci ad amare Sono sicuro che il mio papagrave non ha chiesto la dispensa dal celibato per fuggire ma percheacute ha creduto in un modo diverso di essere prete Sono sempre piugrave persuaso che si egrave trattato di una buona idea e di unrsquoottima scelta Non lrsquoho mai sentito chiedere nulla per seacute ma lrsquoho sempre visto darsi pena per i tanti uomini sparsi sulla terra e diversi tra loro Per quelli delle nostre cittagrave alienati da ritmi disumani per coloro che spesso senza colpa hanno oscurato la scintilla della fede ricevuta in dono ed aspettano che qualcuno torni a farla brillare assolvendo dai peccati e spezzando il pane Io penso Signore che di fronte a chi ha fame il chiedersi se debba essere celibe o no il ministro quando nel tuo progetto non esiste un vincolo necessario tra presbitero e celibato mi sembra una complicazione inutile Ma forse sono io che non riesco a vedere percheacute spesso lrsquoesperienza offusca

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la mente e lrsquoidea diventa giustificazione dellrsquoagire Forse i preti sposati che dicono ai vescovi ldquo siamo quardquo risultano poco credibili Forse chi deve decidere non egrave abbastanza libero e coraggioso per modifi-care una disciplina opinabile ma consoli-data A me figlio di prete non resta che prega-re assieme al mio papa ed alla mia mam-ma affincheacute le scelte che vengono operate siano le migliori per il bene dellrsquouomo figlio di Diordquo Grazie Chiara e grazie Lino per le emozio-ni che mi avete fatto provare leggendo il librordquo i cinque figli del vescovordquo Spero di essere riuscito ad interpretare il vostro pensiero e gettare attraverso le vostre pa-role un porsquo di luce su questa ldquocittagrave som-mersardquo di preti italiani (8000) che ldquohanno lasciatordquo e che sono stati ldquocancellatirdquo dalla mente e dal cuore di ldquochi nella Chiesa ha la potestagrave e la responsabilitagrave del ministero per la comunitagrave ecclesialerdquo Spero che la loro voce torni a farsi sentire per lo meno per ldquocantare le meraviglie che

Dio ha compiuto per amore del suo popo-lordquo Vi stringo forte al mio cuore ndash percheacute an-chrsquoio sono uno di voi ndash augurando a cia-scuno di voi amati da Dio alle vostre spo-se e ai vostri figli ogni bene nel Signore risorto speranza del mondo Giuseppe Note [1] Prete-sposato Indirizzo di posta elettro-nica nadirgiuseppeinterfreeit Mercoledigrave 31 maggio 2006

Nella Sezione ldquopretisposatirdquo noti-zie riflessioni lettere sul tema del-lrsquoabolizione del celibato obbligato-rio per i preti cattolici di rito latino

httpwwwildialogoorgpretisposati

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Bassora ldquoPer le donne

irachene la guerra egrave appena iniziatardquo

di Terri Judd The Independent giugno 2006 (trad MG Di Rienzo)

Le donne di Bassora sono scomparse Tre anni dopo lrsquoinvasione dellrsquoIraq guidata dagli Usa le libertagrave laiche delle donne sono state dissolte dallrsquoIslam militante che va crescendo nel paese In tutto lrsquoIraq ha preso piede una sanguinosa e continua oppressione delle donne A molte donne sono state rasate le teste percheacute rifiutavano di indossare la sciarpa altre sono state prese a sassate per strada percheacute usavano cosmetici Altre ancora sono state rapite e uccise per ldquocriminirdquo che vengono catalo-gati semplicemente come ldquocomportamento inadeguatordquo Un apparato statale fragile e scarsamente funzionante contribuisce a rendere il paese facile preda di estremisti la cui nozione di libertagrave non si estende alle donne Nel sud occupato dalla Gran Bretagna dove lrsquoesercito Mehdi di Muqtada al-Sadr mantiene la sua presa la situazione tocca il suo peggio Qui le donne sono costrette a vivere dietro porte chiuse da cui possono emergere solo avvolte dai veli nascoste dietro mariti e padri Persino indossare un paio di pantaloni egrave considerato un atto di sfida punibile con la morte Una cittadina di Bassora la dott Kefaya lavorava allrsquoo-spedale per donne e bambini della cittagrave universitaria quando cominciograve a ricevere minacce di morte dagli estremisti religiosi Non diede ascolto alle intimidazioni Un giorno un uomo entrograve nellrsquoedificio e la uccise Eman Aziz una delle donne che parlano pubblicamente di questi pericoli dice ldquoCrsquoerano cinque persone sulla lista della

morte con la dottoressa Kefaya La minac-cia era questa se continui a lavorare ver-rai uccisardquo Molte donne sono troppo spa-ventate per parlare ma alcune nel timore che i loro diritti vengano cancellati per sempre hanno intrapreso il coraggioso passo della testimonianza La dott Kefaya egrave solo una delle professio-niste uccise negli ultimi mesi Parlando con noi dellrsquoIndipendent accanto al vec-chio palazzo di Saddam Hussein nel centro di Bassora Eman Aziz ha fatto i nomi di altre amiche uccise Tre delle sue ex com-pagne allrsquouniversitagrave sono state assassinate ldquoLa mia amica Sheda e sua sorella Aveva-no ricevuto le minacce Un giorno sono tornate a casa loro in compagnia di altre due donne Tutte e quattro sono state ucci-se a colpi di arma da fuocordquo Il linguaggio di Eman egrave preciso in modo agghiacciante ldquoE la mia amica Lubna lei era con il suo fidanzato Hanno sparato nel braccio a lui e ucciso Lubna di fronte ai suoi occhi Poi crsquoerano le due sorelle che lavoravano nella lavanderia del Palazzohelliprdquo Brevemente ma nei dettagli Eman ci rac-conta di ogni vita spezzata Sotto Saddam le donne non avevano gran-de spazio in politica ma donne drsquoaffari o docenti viaggiavano senza problemi per il paese mentre le loro figlie si mescolavano liberamente agli studenti maschi allrsquouni-versitagrave Ora persino le donne piugrave emanci-pate si sentono intimidite Sajeda Hanoon Alebadi 37enne che per la prima volta nella sua vita come Eman Aziz si sente costretta ad indossare la sciarpa per coprir-si la testa dice ldquoLe donne vengono assas-sinate Sappiamo che gli esecutori degli omicidi dicono che abbiamo su di noi una ldquofatwardquo Quelle non erano brave donne dicono e dovevano essere ucciserdquo Dietro lrsquoonda degli attacchi degli insorgen-ti cresce la violenza contro le donne che osano sfidare lrsquoortodossia islamica Le

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ldquofatwardquo che ordinano alle donne di non guidare automobili o di non farsi vedere fuori di casa vengono regolarmente ema-nate Infiltrata dai miliziani la polizia non vuole e non puograve rispondere ai fondamenta-listi ldquoDopo la caduta del regimerdquo continua Alebadi ldquoi partiti dellrsquoestremismo religio-so si sono mostrati sulle strade ed hanno cominciato a minacciare le donne Sebbe-ne siano una minoranza controllano posi-zioni di potere e perciograve controllano Basso-rardquo Avventurarsi oggi per le strade della cittagrave senza un parente di sesso maschile significa rischiare aggressioni umiliazioni e rapimenti Una giornalista Shatta Kare-em racconta ldquoEro alla guida della mia auto quando un altro mezzo mi si egrave butta-to addosso e mi ha spinto fuori di strada Oggi se una donna viene vista guidare unrsquoautomobile ciograve viene considerato una violazione dei diritti degli uominirdquo E crsquoegrave anche la paura che le leggi cosiddette isla-miche diventino parte integrante della nuo-va legislazione ldquoPer la religione musul-manardquo dice ancora Eman Aziz ldquose un uomo muore ciograve che lascia va ad un mem-bro maschio della famiglia Dopo la guerra IranIraq crsquoerano cosigrave tante vedove che Saddam cambiograve la legge cosigrave che lrsquoereditagrave potesse andare alle donne e ai figli Ora la legge egrave cambiata di nuovordquo Sajeda Hanoon Alebadi stima che circa il 70 delle donne sposate di Bassora siano rimaste vedove a causa dei continui con-flitti ldquoLe puoi vedere mendicare ad ogni incrocio le vedoverdquo Gli ottimisti dicono che il 25 del consi-glio delle province irachene egrave composto da donne e che ciograve proverebbe un migliora-mento nelle loro vite dopo lrsquoinvasione Ma la gente di Bassora risponde che questa egrave una cortina di fumo Ogni donna che entra in quelle stanze mi dicono non riesce a mettere in moto alcun cambiamento positi-

vo I manifesti elettorali affissi in cittagrave illustrano bene questo punto di vista i volti delle donne candidate sono stati co-perti di vernice nera ed accompagnati dal-lo slogan ldquoniente donne in politicardquo Eman Aziz aggiunge ldquoLe donne che fanno parte del consiglio hanno molti sogni ma quando aprono bocca viene loro risposto con tutto il rispetto tu non sai niente Non hai le conoscenze Questo egrave un mondo di uomini La tua idea egrave buona ma non egrave la migliore In sempre maggior numero que-ste donne acconsentono a mettere la firma ovunque si indichi loro di farlo Abbiamo donne formalmente in posizioni di potere ma che non hanno nessun potere effetti-vordquo Numerosi ufficiali inglesi di stanza a Bas-sora dicono che si sentono ldquoa disagiordquo per la situazione ma il portavoce del Foreign Office ci ha solo informati che ldquoIl nuovo programma di governo prevede nei primi dieci punti di prestare molta attenzione alle donne giaccheacute esse costituiscono me-tagrave della societagrave e si prendono cura dellrsquoal-tra metagrave perciograve devono avere un ruolo attivo nel costruire la societagrave e lo stato I loro diritti dovrebbero essere rispettati in tutti i campirdquo Tuttavia fra le attiviste cresce la paura che le estreme durezze della vita quotidiana oscurino lrsquoistanza dellrsquooppressione delle donne e non le permettano di essere af-frontata Nei villaggi attorno a Bassora le timide donne che sbirciano dalle fessure delle porte non si lamentano neppure Makir Jafar mi dice di ritenere sufficiente aver avuto abbastanza istruzione da aiutare il figlio decenne a fare i compiti ldquoCrsquoegrave il fiume Si vive Non ho bisogno di nienterdquo Lunedigrave 19 giugno 2006

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Migranti ldquoFate affidamento sulle

donne e le politiche cambierannordquo

Unrsquointervista a Ndioro Ndiaye Vice Direttora generale dellrsquoOrganizza-

zione Internazionale per lrsquoImmigra-zione (OII)

A cura di Laurent Duvillier per Instraw 1deg giugno rsquo06( trad MG Di Rienzo)

Ringraziamo Maria G Di Rienzo[per contatti sheela59liberoit] per que-

sta sua traduzione Laurent Duvillier A livello internaziona-le i flussi migratori si stanno sempre piugrave femminilizzando Questo significa solo che piugrave donne stanno lasciando i propri paesi drsquoorigine o anche che stanno contri-buendo maggiormente allo sviluppo eco-nomico di tali paesi Ndioro Ndiaye Secondo i nostri ultimi rapporti ci sono fra i 175 e i 180 milioni di migranti in tutto il mondo ed egrave general-mente riconosciuto il fatto che metagrave di questa cifra egrave composta da donne Crsquoegrave perograve in effetti qualcosa di nuovo nel feno-meno migratorio Per lungo tempo si egrave creduto che spettasse agli uomini partire e cercare lavoro e una volta che essi aveva-no stabilito le loro basi le donne li rag-giungevano ed assumevano responsabilitagrave rispetto alla riproduzione e allrsquoeducazione dei bambini Oggi il flusso migratorio tende a seguire un altro schema le donne escono dai paesi drsquoorigine per conto pro-prio sono piugrave visibili e si muovono in modo piugrave libero ed indipendente Inoltre lo status che le donne acquisiscono dopo la migrazione ha creato un valore aggiunto nel campo della gestione dellrsquoim-migrazione se vi riescono se sono istrui-te le donne contribuiscono al benessere del paese in cui si trovano cosigrave come al

benessere del paese da cui provengono Se non hanno istruzione rischiano di cadere nelle reti dei trafficanti Questo egrave il feno-meno che chiamiamo ldquotraffico di esseri umanirdquo e contro il quale tutti dobbiamo lottare Non smetterograve mai di ripetere che i paesi che ricevono i migranti devono fare affida-mento sulle donne se vogliono introdurre cambiamenti nelle loro politiche volte allrsquointegrazione Nel campo dellrsquoistruzio-ne ad esempio le donne giocano un ruolo fondamentale e possono essere un appro-priato veicolo per il cambiamento nei pae-si che le ospitano Laurent Duvillier I migranti vengono spesso descritti senza alcun riferimento al sesso e la migrazione come fenomeno ldquoneutrordquo rispetto al genere Al contrario lrsquoOrganizzazione Internazionale per lrsquoIm-migrazione ed Instraw hanno la convinzio-ne che sia importante dar conto delle diffe-renze fra uomini e donne che migrano Quali azioni specifiche avete intrapreso a favore delle donne Ndioro Ndiaye LrsquoOII egrave attiva da lungo tempo nel cercare di rendere visibile il contributo delle donne migranti Il nostro gruppo di lavoro sul genere egrave composto da piugrave di ottanta ldquopuntirdquo sparsi in tutto il mondo Nella maggioranza dei nostri uffi-ci crsquoegrave una persona che ha lo speciale inca-rico di introdurre le politiche di genere nella programmazione e nelle attivitagrave ldquosul campordquo In questrsquoultimo contesto vi sono ovviamente casi differenti e perciograve molte-plici livelli di intervento che usualmente dipendono dalle donne presenti nel luogo specifico Generalmente ci viene chiesto di intervenire in situazioni di conflitto o post conflitto Per quanto riguarda i rifu-giati e i profughi lavoriamo in collabora-zione con le agenzie dellrsquoOnu come lrsquoAlto Commissariato per i Rifugiati lrsquoUnicef o lrsquoOrganizzazione mondiale per la sanitagrave di modo che le donne possano ricevere lrsquoat-tenzione che chiedono Sviluppiamo cam-pagne di informazione per fornire alle donne maggiori conoscenze diamo loro anche attrezzatura ed equipaggiamento cosigrave che possano migliorare la loro salute

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ed il loro ambiente Rispetto invece alle professioniste che lasciano volontariamente i loro paesi drsquoori-gine esse domandano accesso ad impieghi decenti e salari adeguati e di poter vivere con il loro salario nel paese che le ospita Unrsquoaltra delle loro richieste egrave di poter con-tribuire allo sviluppo di entrambi i paesi mandando denaro alle loro famiglie e associandosi con persone locali per creare lavoro o attivitagrave produttrici di reddito non solo per se stesse Questi sono fattori nuo-vi ed hanno richiesto nuovi approcci allrsquo-OII Laurent Duvillier Negli ultimi anni le rimesse di denaro inviate dai migranti in tutto il mondo sono costantemente cresciu-te In paesi come le Filippine spesso le famiglie incoraggiano le donne a migrare piuttosto degli uomini percheacute le donne tendono a mandare soldi a casa piugrave fre-quentemente Si tratta di un fenomeno locale o egrave una tendenza diffusa Ndioro Ndiaye Si tratta di una tendenza generale Lrsquoimporto spedito da una donna in una singola occasione puograve essere mino-re di quello inviato da un uomo ma poicheacute le donne inviano rimesse piugrave spesso il volume del loro contributo tende ad essere molto piugrave sostanzioso Rispetto allrsquoaumen-to delle rimesse noi dellrsquoOII siamo molto preoccupati di cosa ne pensano i vari stati Nello scorso febbraio abbiamo organizzato una conferenza sulle rimesse provenienti da migranti originari dei paesi ldquomeno svi-luppatirdquo in collaborazione con i governi di tali paesi e lrsquoOnu In Benin per la prima volta esperti di ministeri economici e fi-nanziari e funzionari governativi di questi paesi si sono incontrati per scambiare pun-ti di vista e discutere con la Banca Mon-diale lrsquoOrganizzazione per la cooperazio-ne economica e lo sviluppo la Banca afri-cana per lo sviluppo eccetera Rispetto alla controversia che crsquoegrave sulla natura privati di questi fondi lrsquoOII egrave com-pletamente drsquoaccordo sul fatto che le ri-messe non possono essere unrsquoalternativa allrsquoassistenza allo sviluppo Drsquoaltra parte vogliamo andare oltre questa contrapposi-zione Dovremmo trovare le sinergie che

possono essere stabilite tra lrsquoassistenza allo sviluppo ed il flusso finanziario gene-rato dai migranti nei paesi meno sviluppa-ti Dovremmo anche riflettere su come canalizzare il denaro sugli sforzi positivi compiuti dai paesi drsquoorigine dei migranti e su come i migranti stessi possano essere considerati investitori o finanziatori Laurent Duvillier Non crsquoegrave dubbio che qualche miliardo di dollari lrsquoanno inviato dai migranti ai paesi drsquoorigine abbia mi-gliorato il benessere di molte famiglie Tuttavia in che modo queste rimesse pos-sono diventare un attrezzo per uno svilup-po sostenibile a favore dellrsquointera popola-zione Ndioro Ndiaye Abbiamo giagrave esempi con-creti di questa possibilitagrave LrsquoOII ha osser-vato ciograve che egrave accaduto in Messico Du-rante lrsquoincontro di febbraio questo paese ci ha informati dellrsquoiniziativa ldquouno per trerdquo Si tratta di un programma per cui per ogni dollaro che viene inviato ad esso da un migrante il governo federale ne ag-giunge un secondo ed il governo locale un terzo Assieme questi tre dollari vengono investiti in un progetto di sviluppo di cui beneficiano tutti Vi sono programmi simi-li anche altrove ma quello del Messico egrave risultato il piugrave convincente In Guatemala i rappresentanti dellrsquoOII hanno aiutato a dare inizio ad un program-ma di ristrutturazione per le abitazioni in cui i migranti hanno potuto contribuire alla creazione di case decenti e sane per le loro famiglie depositando i loro fondi in un sistema creato appositamente Sta funzio-nando molto bene Queste azioni possono essere intraprese ovunque se i migranti sanno che possono migliorare le condizio-ni di vita di tutte le persone che hanno lasciato nel loro paese anche quando il denaro non va esclusivamente ai membri delle loro famiglie Martedigrave 06 giugno 2006

Nella Sezione ldquoPianeta donnardquo notizie opinioni iniziative dalla parte delle

donne alla pagina web httpwwwildialogoorgdonna

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Riflessione

Del fatalismo e del cinismo ancora

di Giulio Vittorangeli [Ringraziamo Giulio Vittorangeli (per contatti gvittorangeliwooowit) per questo intervento

Sono pochissimi quelli che affermano a-pertamente che la guerra eacute una buona cosa La maggioranza delle persone deplora questo strumento Tuttavia in nome del realismo si ritiene che in certe circostan-ze a certe condizioni entro certi limiti esercitando una certa responsa-bilitagrave sia inevitabile Ersquo stato cosigrave dopo lrsquo11 settembre 2001 Ersquo stato cosigrave precedentemente nel 1999 nella ex-Jugoslavia Prima ancora nel 1991 al tempo della prima guerra del Golfo contro lrsquoIraq Alla base crsquoeacute la convinzione radicata che se la guerra eacute misurata e controllata puograve essere funzionale o accettabile che la violenza che ne consegue sia controllabi-le o quanto meno indirizzabile Quindi si fa la guerra percheacute si ha la spe-ranza di poter gestire e dominare la violen-za che ne consegue Prevale la convinzio-ne che la guerra possa rimanere mezzo strumento ovvero che non prenda il so-pravvento e che non si ritorca contro se stessi Fondamentalmente alla base crsquoeacute lrsquoillusione della capacitagrave di controllo della violenza Si crede o si finge di credere che si eserciteragrave soltanto la violenza necessaria la violenza legittima ovve-ro la violenza razionale proporzionata al fine Naturalmente non eacute cosigrave Nella guerra la violenza segue dei meccanismi propri che tendono allrsquoassuefazione allrsquoescalation allo scatenamento ulteriore Ogni guerra dimostra che la violenza una volta scatenata non eacute affatto controllabile Invece si vuole far credere che nel ricono-scimento e nellrsquoaccettazione della guerra vi sia un elemento di realismo di pragma-

tismo politico Quanto al realismo tutti i giorni ovunque ascoltiamo lrsquoelogio dellrsquoopportunismo e lrsquoidentificazione del realismo con il cini-smo il realismo che obbliga a sgomitare e proibisce lrsquoabbraccio il realismo del tutto fa brodo e del si salvi chi puograve e se non puoi crepa Riprendendo le parole di Eduardo Galea-no il realismo anche del fatalismo Il piugrave fottuto dei molti fantasmi che oggigiorno minacciano i nuovi governi progressisti dellrsquoAmerica Latina Il fatalismo perversa ereditagrave coloniale che ci obbliga a credere che la realtagrave puograve essere ripetuta ma non puograve essere cambiata che quel che eacute stato eacute e saragrave che domani eacute solo un altro nome di oggi Esiste anche un realismo tutto italiano bipartisan che tende a fare della nostra Italietta un paese dove la politica eacute e-sclusivo appannaggio (come ai bei tempi) degli addetti ai lavori Addetti ai lavori che per realismo lasciano che le nostre carceri possano esplodere da un momento allrsquoaltro Le cause del sovraffollamento che ha toccato ormai le 62000 presenze hanno in gran parte origine da due leggi criminoge-ne quella sulle droghe e quella sullrsquoimmi-grazione I dati del 2005 sono eloquenti 89887 ingressi negli istituti penitenziari 26061 per violazione della legge sugli stupefacenti 13654 per violazione della legge sullrsquoimmigrazione (lrsquo84 eacute relativo alla violazione delle norme sullrsquoespulsione e addirittura 9619 casi riguardano persone senza altri reati) Di fronte a questi numeri davvero sconvolgenti crsquoeacute una sola cosa da fare oggi non domani abrogare la legge proibizionista Fini-Giovanardi sulle dro-ghe la legge razzista Bossi-Fini la legge Cirielli sulla recidiva (da Fuoriluogo anno VIII n 5 maggio 2006) Quel realismo di cui eacute vittima il nostro centrosinistra incapace di fare i conti fino in fondo con il berlusconismo Sorta di anomalia aberrante di unrsquoItalia dove in vastissimi strati di popolazione non eacute mai maturata una decente coscienza democrati-ca e una minima etica civile sostituiti dal

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servilismo dallrsquoindegnitagrave dallrsquoignoranza piugrave abietta dallrsquoassuefazione al peggio dallrsquoattitudine passiva a considerare normale ciograve che eacute aberrante Per questo Berlusconi oggi minaccia di scatenare la piazza forte del consenso di milioni di teledipendenti che lo hanno votato nel 1994 nel 2001 e nel 2006 Guai a sottovalutarlo Nel film Il caimano Mister B-Moretti si allonta-na in auto dopo aver detto al popolo che qualunque tipo di reazione alla sua condanna sarebbe stata leci-ta (e dunque incitando alla rivolta o addi-rittura alla rivoluzione ma forse sarebbe meglio dire alla guerra civile) e dal lunot-to posteriore della macchina vediamo al-zarsi le fiamme delle molotov lanciate contro i giudici una visione infernale

Per tutto questo quellrsquoinquadratura finale eacute lrsquoimmagine che forse meglio sintetizza i nostri anni

Tratto da La nonviolenza egrave in cammino Numero 1313 del primo giugno 2006

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ldquoUn semplice testrdquo di Mario Mariotti

Percheacute oggi si parla di ldquonuovo modello di sviluppordquo Percheacute non si parla piugrave di socialismo o comunismo Sono i cristiani che non possono parlare di comunismo mentre stanno cercando di costruire ldquocomunitarismordquo ldquoeconomia di comunionerdquo percheacute stanno ancora com-pletando lrsquoopera di fottitura del comuni-smo stesso vedi Cuba abbandonata alla guazza dei turbodemocratici USA Capitalismo e mercato condannati ora an-che dal Papa non si trova ancora il nome del progetto per superarli e allora si parla di un generico ldquo nuovo modellordquo E poi Facciamo il marchio dei tappeti che non usano manodopera infantile Bene Noi compriamo tappeti fatti da adulti e li pa-ghiamo di piugrave Abbiamo risolto Affatto i piccini sono ancora piugrave in difficoltagrave per-cheacute a) o vengono buttati fuori percheacute chiu-de la fabbrica b) o vengono ancora piugrave sfruttati cosigrave i tappeti costano ancora me-no e al Nord e al Sud tornano competitivi ed eacute piugrave facile venderli E poi crsquoeacute sempre la possibilitagrave delle trian-golazioniper nascondere lo sfruttamento E poi crsquoeacute il problema che i tappeti sono inutili E poi crsquoeacute il pericolo della formazione degli artigianidel ceto medio degli isolotti pri-vilegiati sempre perograve esposti alle tempeste dei capitali multinazionali Fluttuantihellip Il ldquonuovo modellordquo indeterminato non-capitalista non soggetto al libero mercato ma di fatto impegnato a salvaguardarne piccole porzionia pelle di leopardo dagli effetti maligni corre il grosso rischio di lavorare a vuoto Fincheacute il capitalismo multinazionale privato eacute a piede libero fincheacute il sindacalismo multinazionale non ha elaborato una ldquoCartardquo dei diritti umani che focalizzi il riferimento vitale cui omo-

genizzare le condizioni di vita di tutti i cittadini operai del Sud e del Nord fincheacute le oligarchie controllano e orientano il consenso degli elettori nel nostro modello di democrazia virtuale fincheacute le Fedi ven-gono prostituite in religioni a sacralizzare come voluta da Dio la violenza strutturale cristallizzata nel sistema fincheacute soprattut-to non si saragrave riusciti a formare un popolo di uomini giusti che amano disponibili al comunitarismo con amore e praticanti la cultura del necessarionon puograve essere co-struita la speranza di un futuro giusto e fraterno Per arrivare meglio per incamminarci per questa strada un elemento indispensabile diventa il nome del Progetto la sua defini-zione La logica del ldquosistemardquo eacute infatti quella di bruciare lrsquoalternativa in quanto equipara-bile per inefficacia e per violenza al siste-ma stesso Il secondo momento si determi-na poi negli enunciati che solo il capitali-smo esasperato eacute negativo e che il merca-to se regolato eacute lo strumento migliore per far decollare i poveri verso il benessere Nel terzo momento ci si appropria del ter-mine ldquosolidarietagraverdquo valore dichiarato pri-mario dallrsquooligarchia che perograve fa notare come la solidarietagrave deve avere della ric-chezza da redistribuire e che quindi biso-gna lasciar mano libera allrsquooligarchia stes-sa percheacute possa secondo la logica di mer-cato creare la stessa ricchezza da redistri-buire fra i poveri e gli svantaggiati Questa eacute la logica del sistema ersquo la situa-zione attuale col lavoro schiavo dei bam-bini con lrsquoolocausto della grande favela con le migrazioni forzate dal bisogno e dalla disperazione dal Sud al Nord coi milioni di disoccupati e di poveri nello stesso Nord quale ldquoparto strutturalerdquo di tale logica maligna Ora io pensograve che diventi determinante dare il nome al progettopercheacute penso che tutta

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la involuzione che questo momento storico presenta sia determinata dalla perdita di identitagrave della Sinistra Da noi quasi nessu-no parla piugrave di comunismo o di socialismo in pochi rammentano che esso si fonda sullrsquoanticapitalismo e sul contrasto alla religione in quanto collaterale e collusa col capitalismo stesso Il capitalismo privatoallora rimasto senza antagonista manifesta la sua natura strut-turale Ed esso ha una sua logica che ha dei fondamenti concreti e reali Ersquo piugrave che evidente che se gli operai si accontentano di paghe sempre piugrave basse se gli oneri sociali che pesano sul costo del lavoro diminuiscono meglio ancora se sparisco-no se i lavoratori vanno sempre piugrave svelti e si Fanno pagare sempre meno i prodotti finiti possono avere un prezzo sempre piugrave contenutoed essere quindi sempre piugrave competitivi nellrsquoambito della logica di mercato Questo eacute piugrave che evidente e se uno accetta il mercato e il capitalismo pri-vato per necessitagrave si deve adeguare a que-ste regole Una volta perograve e non al tempo di Sparta-co ma anche un porsquo prima questa che oggi si chiama competitivitagrave veniva chia-mata sfruttamento Quando i rischi erano quelli di avere i calli pestati dagli elefanti di Annibale giagrave qualcuno stava intuendo che fra una Repubblica fondata sul lavoro ed unrsquoazienda fondata sul capitale crsquoera e crsquoeacute la stessa distanza che esiste fra la de-mocrazia sostanziale ed il fascismo reale Ma la nostra Sinistra si eacute assopita poi eacute restata scandalizzata non dal capitalismo-cristianesimo reale brasiliano ma dal so-cialismo reale polacco-cubano poiper rilassarsi si eacute seduta col televisore a capo-tavola e questo terminale ha fatto con molta discrezione il proprio lavoro politico di omologazione dei compagni stanchi di socialismo al capitalismo Stop La se-quenza che ha portato alla vittoria il mo-

dello culturale proposto dallrsquooligarchia il Beati i ricchi eacute questa Una volta che una societagrave eacute composta o da ricchi o da ricchi mancati il capitalismo privato non ha piugrave antagonisti e il capitali-smo senza antagonisti sfocia purtroppo strutturalmente nel fascismo anche se sotto f orme sicuramente diverse e piugrave accattivanti di quelle di un tempo Accen-diamo il televisore ore e ore di spettacoli di intrattenimento una settimana per un festival di canzoni la mitizzazione dei campioni sportivi e dei personaggi di suc-cesso Tutto ok tutto normale Crsquoeacute solo il tra-scurabile dettaglio che nello stesso ecosi-stema-mondo villaggio globale solo per lrsquooligarchia ci sono e ci stanno anche i piccini sfruttati nel lavoro schiavo nella prostituzione minorile nel commercio drsquoorgani per i trapianti e via di seguito E un mondo che tollera pochi ricchissimi e violenza su milioni di piccini eacute fascista a dire poco eacute piugrave che nazista eacute professore di formazione e di aggiornamento per gli spiriti che vogliono far carriera ed essere top nel loro luogo di lavoro cioegrave allrsquoinfer-no Ora carissimi Fratelli cristiani che parlate di nuovo modello di sviluppo e non nominate mai il comunismo neppure come condivisionismo vi interessa sapere chi era che veniva recepito come nemico mortale come antagonista strutturale dal-lrsquooligarchia dai capitalisti privati pratican-ti il mercato che eacute libertagrave per loro stessi e schiavitugrave per i non garantiti Era ma guar-da un porsquo lo squallidissimo comunismo E questa cari fratelli eacute una cosa che ci deve far riflettere Noi parliamo di nuovo mo-dello di sviluppo ma il ldquonuovo modellordquo che potragrave mettere in crisi il capitalismo ed il mercato lo possiamo evincere lo possia-mo imparare indirettamente dagli stessi capitalisti e praticanti-sostenitori del mer-cato cercando di fare nostro di costruire e

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di realizzare quello che per essi era ed egrave tuttora il mortale nemico quel comunismo che eacute il passaggio ineludibile verso la rea-lizzazione di una vera democrazia sostan-ziale che saragrave caratterizzata dal rispetto oggettivo non virtuale dei diritti umani fondamentali garantito a tutti i cittadini dellrsquoecosistema-Terra ovunque siano col-locati qualunque sia il colore della loro pelle la loro cultura la loro Fede Quindi il nuovo modello di sviluppo crsquoeacute giagrave eacute stato ed eacute il comunismo o sociali-smo che eacute quel mortale nemico che eacute stato sconfitto che viene spacciato per defunto che viene associato ad ogni sorta di ingiu-stizia e di violenza dallrsquooligarchia e dagli oligarcodipendenti ma che eacute lrsquounico pro-getto in grado di contrastare quegli idoli del capitalismo e del mercato che genera-no strutturalmente la violenza della non-violenza del non-cambiamento di un mon-do che eacute arrivato a fare dei piccini del Sud un deposito di organi di ricambio per i ricchi oppressori del Nord che in questo modo vogliono contrastare il socialismo irreversibile di ldquocompagna morterdquo Se quindi cerchiamo ciograve che possa mettere in crisi il capitalismo privato multinazionale ed il mercato carissimi fratelli cristiani lrsquoabbiamo giagrave trovato Fino ad oggi senza saperlo abbiamo lavo-rato per demolirlo grazie anche allrsquoaliena-zione seminata a piene mani da Santa Ro-mana Chiesa da oggi in poi proviamo ad aprire gli occhi e a riflettere Proviamo a capire lrsquoessenza strutturale del capitalismo che include la generazione dellrsquooligarchia da una parte e dello sterminato popolo dei non garantiti dallrsquoaltra proviamo a capire lrsquoessenza del ldquomercatordquo che produce la razza dei vincitori sempre meno numerosa e piugrave irraggiungibile e la razza inferiore degli sconfitti dei poveri dei non-competitivi dei fuori-mercato di coloro che hanno lrsquoenorme colpa di non essere

arrivati primi di non aver prevalso sugli altri di avere meno talenti di non essere nessuno in rapporto ai tre idoli vincenti ricchezza potere piacere Proviamo infi-ne a capire la natura del ldquoPoveri di tutto il mondo unitevirdquo per costruire un mondo dove ognuno faccia la sua parte tutto sia di tutti e ciascuno abbia secondo il suo bisogno Questo eacute il Manifesto di Carlo Marx eacute il progetto del comunismo e chi possedesse dentro di seacute qualche traccia residua di DNA di cristianesimonon po-trebbe non coglierne con immediatezza la natura evangelica la fondazione negli ldquoAtti degli APoStolirdquo e prima ancora nel discorso della Montagna in quel Beati coloro che hanno fame e sete di giustizia che eacute compito nostro di materializzare qui e oggi appunto per costruire un mondo che veda saziata la sete e la fame di giusti-zia di uguaglianza di condivisione dei doni di Dio fra tutti gli uomini Proviamo a cogliere lrsquoaffinitagrave fra comuni-smo e cristianesimo proviamo a capirne lrsquointerconnessione strutturale essendo i cristiani il popolo di chi si fa pane per gli altri attraverso lrsquoamore e la condivisione e il comunismo lo sbocco strutturale di tale amore e condivisione materializzata nella concretezza della realtagrave storica Cerchiamo di capire percheacute eacute fallito il co-munismo che non eacute certamente fallito per eccesso di comunismo ma per mancanza per incoerenza per la difficoltagrave che tutti sperimentiamo di mettere gli interessi del-la comunitagrave davanti ai nostri personali percheacute lrsquouomo vecchio eacute certamente egoi-sta naturalmente capitalista e lrsquouomo nuovo il ldquogiusto che amardquo eacute un parto diffi-cile da portare a compimento Cerchiamo infine di completare il nome del progetto formalizzandolo in ldquocomunismo con amorerdquo enunciato che richiama la nonviolenza e lo ldquostrutturale con divisionistardquo riempito da soggettivitagrave

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che lrsquohanno scelto in libertagrave e lo fanno funzionare con amore Proviamo a fare questo salto di qualitagraveche ci permette il recupero di tanta soggettivitagrave positivaoggi bruciata dallo strutturale maligno che deve acquistare senso nel grande canale della progettualitagrave verso un mondo strutturalmente e soggettivamente coerente alla solidarietagrave ed allrsquoamore Pro-viamo a fare il salto anche se sappiamo giagrave in partenza che i risultati continueran-no ad essere scarsi e il progresso lento Costruire il comunismo o il socialismo eacute un compito difficilecome quello di co-struire nella realtagrave oggettiva il cristianesi-mo LrsquoIncarnazione eacute una proposta dura come eacute testimoniato da tre secoli di tentativi e da diciassette di rinuncia del cristianesimo e il fallimento del socialismo reale egrave va collocato nellrsquoalveo del grande fiume del fallimento del cristianesimo reale che ha deviato in un al di lagrave dematerializzato quello che secondo il progetto di Dio doveva essere costruito in un al di qua caratterizzato dal portare il necessario e la gioia a tutti i viventi Perograve noi nonostante tuttodobbiamo pro-vare dobbiamo sperare contro la speranza costruendo le condizioni della speranza Oggi in piugrave potremmo avere nuovi stru-menti la chiarezza e la novitagrave dellrsquoAnnun-cio ai poveri finalmente destinato ai pove-ri espropriato ai ricchi e riconsegnato ai legittimi destinatari ai poveri stessi Ersquo vero che lrsquoIncarnazione eacute difficile ma eacute anche vero che fino ad oggi noi siamo stati allievi e sudditi della teologia opposta a quella della Liberazione di quella dellrsquoa-lienazione Per entrare finalmente in quella di liberazione nella teologia dellrsquoIncarna-zione forse ci potragrave essere utile un sempli-cissimo esperimento una accessibilissima riflessione Ci troviamo davanti ai due progetti al

capitalismo e al comunismo proviamo ad ipotizzare cosa succederebbe se noi ci po-nessimo il compito di riempirli entrambi di Amore di dare in essi concretezza storica a quello Spirito che Cristo ci ha manifestato essere appunto Amore dono gratuito di se stessi agli altri percheacute abbia-no la vita e lrsquoabbiano in abbondanza Il capitalismo riempito di amore del farsi pane del donarsi del servire vedrebbe lrsquoaccumulo erodersi e pian piano estin-guersi e quindi estinguerebbe se stesso il comunismo riempito di amore complete-rebbe la propria natura e realizzerebbe se stesso essendo il parto strutturale di un amore che riesca attraverso di noia mate-rializzarsi fra noi Vi sembra attendibile cari lettori questo semplice test A me pare che esso non possa in alcun modo essere smentito Dio-Spirito-Amore mate-rializzato nel mondo estingue lrsquoaccumulo nel grande mare della condivisione univer-sale e quindi il progetto di Dio eacute amore per noi che passa attraverso di noi percheacute tutto sia di tutti ciascuno si impegni se-condo le sue possibilitagrave e riceva il necessa-rio e la gioia Se eacute vero questo abbiamo giagrave il nome del nuovo modello di sviluppo ci riappropria-mo del progetto che Dio ci aveva affidato il ldquocomunismo con amorerdquo o ldquocristianesimo incarnatordquo ed arriviamo finalmente a colpire la radice dellrsquoalbero maligno quel capitalismo-mercato che oggi colpendo i bambini sta cercando di uccidere il Futuro di solidarietagrave e di condi-visione che eacute il parto dellrsquoamore di Dio per noi e che non saragrave pienamente realizzato fincheacute un non-garantito vedragrave bloccato da noi lrsquoamore che Dio nutre anche per lui Mario Mariotti Venerdigrave 09 giugno 2006

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Tutte le religioni hanno il loro Dio lo co-noscono hanno trovato il modo di contat-tarlo e di influire su di Lui certune riesco-no perfino a catturarlo a renderlo presen-te seppure nascosto sotto altre apparenze e riescono addirittura ad usarlo per rassi-curare la propria coscienza e per dare forza e fondamento alla propria volontagrave Tutte le religioni o per lo meno quelle piugrave diffuse credo che abbiano dei Testi sacri delle Rivelazioni Per quanto attiene allrsquoE-braismo ed al Cristianesimo crsquoeacute la Bibbia e questa Bibbia secondo i fedeli-credenti a Lei contiene niente di meno che la Parola di Dio e poi siccome Dio eacute Spirito e quindi Verbo e quindi Parola in definitiva Essa contiene Dio stesso che si fa cono-scere che parla che propone che salva attraverso di Lei Ecco allora che uno fa appello alla Bibbia sostiene le proprie tesi e le conferma rife-rendosi ai versetti della stessa Bibbia e questa Bibbia ed ecco che uno shypuograve andare tranquillo percheacute fonda il proprio credere ed il proprio agire secondo la Parola di Dio Ma saragrave poi cosigrave La Parola di Dio saragrave proprio di Dio Non puograve sorgere qualche dubbio Proviamo a riflettere Prendiamo la parola di Dio secondo Mo-seacute che definisce il rapporto con coloro che sono affetti dalla malattia della lebbra emarginazione esclusione esclusione dallrsquoaccampamento autodenuncia della propria condizione di impuritagrave Prendiamo ora la parola di Dio secondo Gesugrave (che eacute la sua Parola incarnata) com-passione accoglienza la guarigione non come miracolo il che sarebbe ingiusto per gli altri lebbrosi non guariti ma come segno segno che lrsquoincarnazione dellrsquoA-

more nellrsquoAmare cura e guarisce sia la lebbra (quella del corpo dei malati) e sia dalla lebbra (quella della nostra naturalitagrave egoista e religiosa) rsquo Ora se la nostra mente funziona secondo il principio logico drsquoidentitagrave come faccia-mo a definire come Parola di Dio sia il precetto di Moseacute che il messaggio del Si-gnore Evidentemente una delle due tesi eacute sbagliata e questa evidenza rende possibi-le non una ma due riflessioni importanti - Il concetto di Dio che ha Moseacute non eacute quello giusto e questo sullrsquoautoritagrave di Ge-sugrave -Moseacute attribuisce a Dio una volontagrave che non eacute di Lui ma di seacute stesso e della cultu-ra del suo tempo Queste riflessioni riman-dano a loro volta ad altre due tesi estre-mamente significative -Lrsquoesistenza di una differenza sostanziale fra la logica religiosa dellrsquoAntico Testa-mento e quella dellrsquoIncarnazione del Nuo-vo Testamento -Lrsquoesistenza di una presunzione micidiale da parte dellrsquouomo di pensare che Dio sia come egli stesso pensa che sia Andiamo avanti nellrsquoanalisi sempre per rispondere alla domanda se la Parola di Dio eacute proprio Parola di Dio Prendiamo il Padre nostro Padre nostro che sei nei cieli sia santificato il Tuo nomehellip Da chi deve essere santificato il nome Da Dio stesso Non ha proprio senso Da noi E allora percheacute preghiamo il Padre per una cosa che per essere fatta dipende da noi E venga il Tuo regno E ldquosia fatta la Tua volontagraverdquo Non eacute Dio che deve fare queste cose sia-mo noi che dobbiamo costruire il Regno

Il relativismo dimensione evangelica di Mario Mariotti

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amando e condividendo siamo noi che dobbiamo fare la volontagrave del Padre che si sostanzia appunto nel nostro amare e nel nostro condividere E allora percheacute forma-lizzare una preghiera in modo che uno chieda ad un altro ciograve che dipende dalla volontagrave di lui stesso Come non capire che i termini della pre-ghiera vanno rovesciati che eacute il Padre che chiede il nostro si come quello di Maria per potersi incarnare e portare lrsquoamore e la condivisione nel mondo e che la formaliz-zazione che troviamo nel Vangelo viene dallrsquoestensore del Vangelo e non da Dio che si eacute materializzato nel Figlio e che aspetta il nostro sigrave per rimaterializzarsi in noi e portare a compimento la creazio-ne secondo amore A questo punto si potrebbe proseguire con altri esempi ma non rio A questo punto dovrebbe giagrave balzare evidente la necessitagrave di una estrema ponderazione prima di af-fermare che soprattutto VT ma anche il NT siano Parola di Dio Questrsquoultima infatti non va mai presa alla lettera ma in Spirito altrimenti puograve diven-tare deviante alienante micidiale Il fatto eacute che lrsquouomo seguendo la propria logica religiosa eacute portato ad assolutizzare ciograve che egli stesso pensa di Lui ed a co-struire Dio secondo il proprio pensiero Il proprio pensiero su Dio che di fatto eacute Parola di Dio secondo lrsquouomo diventa Parola di Dio e basta e quindi diventa Dio che parla shy Di fatto si eacute cosigrave verificato un meccanismo maligno dalle conseguenze micidiali lrsquouo-mo ha catturato Dio Lo ha fatto a propria immagine e somiglianza ha creato le con-dizioni per usarlo e metterlo al proprio servizio shy Ecco allora la storia umana accompagna-ta dalla storia delle religioni contrasse-gnata da quel Dio con noi che parte dai Faraoni passa attraverso le Crociate e le

torture dellrsquoInquisizione eacute fatto proprio da Adolfo da Benito e da Ante Pavelic ed oggi approda alla Casa Bianca da Bush che si autoqualifica strumento di Dio per portare la democrazia e la libertagrave al resto del pianeta Lascio ai lettori il giudizio sulla veridicitagrave o meno dellrsquoenunciato se sia proprio vero che Dio possa essere stato in dimestichez-za ieri con Hitler e oggi con Bush Purtroppo la realtagrave egrave tremenda uno stermi-nato numero di cattivate egrave stato commesso in nome di dio e questo non riguarda certo solo il passato avviene oggi in tempo rea-le tempo in cui al Difensore dei poveri eacute stato fatto cambiare articolo e Lo si eacute messo a benedire e a proteggere i ricchi ed i potenti e ad aiutarli nei loro progetti a servizio di Mammona Non crsquoeacute certo da meravigliarsi allora se il nome di Dio eacute compromesso e come pos-sa risultare piugrave evangelico lrsquoateismo rispet-to alla fede in un Dio che benedice le guer-re di aggressione per il petrolio e quel meccanismo del rdquomercatordquo dello scambiograve ineguale che ha effetti parimenti deva-stanti e violenti in rapporto ai non-garantiti della grande favela del Sud Se provassimo invece a superare la logica religiosa e a convertirci a quella dellrsquoIn-carnazione riusciremmo finalmente a prendere coscienza che il relativismo la mancanza di certezze assolute eacute struttura-le sia alla comprensione della Parola che allrsquoincarnazione della Parola stessa Il relativismo il rifiuto dei dogmi e delle infallibilitagrave eacute congruente con la nostra impossibilitagrave strutturale di conoscere e di pilotare Dio o meglio tutto di Dio Lrsquoincarnazione della Parola poi eacute pari-menti sempre parziale dato che se la in-carnassimo in pienezza saremmo diventati Gesugrave Cristo il che eacute in parte assurdo (noi non siamo il Signore) e in parte non lo eacute (quando noi amiamo eacute Lui in noi che ama

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attraverso di noi le altre creature) Purtroppo lrsquoautocertifi-cazione di possesso della Rivelazione e quindi di certezze asso-lute e perfino di dogmi da parte delle religioni ha avuto come contro-partita nei secoli e mil-lenni lo svilimento del nome di Dio e la Sua strumentalizzazione blasfema a servizio degli idoli della ric-chezza e del potere e questo purtroppo con-tinua a far parte della nostra giornata La logica dellrsquoIncarnazione invece offri-rebbe la possibilitagrave di interrompere il mil-lantato credito dellrsquoautorevolezza etica delle religioni che per venticinque ore al giorno fingono di servire la Veritagrave mentre-4 di fatto o sacralizzano gli idoli ricchez-za e potere che si servono di Lei per sussi-stere e prosperare oppure spingono ad evadere dallrsquoimpegno politico e quindi alienano LrsquoIncarnazione propone la testata drsquoangolo dellrsquo Amo ergo sum ci fa conoscere la nostra collocazione di tralci di mani di Dio nel momento in cui amiamo servia-mo lavoriamo per gli altri condividiamo Ci fa sapere che il vero tempio di Dio eacute lrsquouomo ci chiarisce la dimensione laica orizzontale dellrsquoimpegno ad amare ci richiama alla problematicitagrave della realtagrave ed alla provvisorietagrave delle nostre certezze ci impegna ad approfondire la conoscenza e la coerenza fra ciograve che crediamo e ciograve che scegliamo ci rende evidente il fatto che il Signore eacute venuto per liberarci dalla reli-gione e per introdurci nella laicitagrave fraterna e conviviale

Cari lettori dopo tutte queste elucubrazio-ni ecco la sintesi semplice serena e tran-quilla il cristianesimo non eacute una religione ma un criterio nellrsquoAmare nel nostro a-mare eacute presente ed operativo il Verbo lo Spirito il Dio con noi Nellrsquoaccumulare ed usare Egli eacute bloccato e negato Poi ognuno deve fare agli altri ciograve che vorrebbe ricevere da loro vivendo perciograve una soggettivitagrave strutturalmente solida1e Insieme a questo egrave necessario lavorare per un mondo nuovo per una economia di comunione per una struttura condivisioni-sta che arrivi come allrsquointerno della fami-glia perfino a superare a rendere inutile lrsquouso del denaro Ognuno fa la sua parte a vantaggio degli altri e riceve da loro il proprio necessario Probabilmente Dio vuole tutta la grande famiglia umana fatta cosigrave e poi vuole an-che il rispetto dei minimi delle bestioline e di ogni vivente essendo tutti ospiti di per lo meno un atomo del grande Spirito-Vita Non egrave forse Dio veramente forte

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Alcune questioni introduttive Noi ci tro-viamo di fronte ad una prima annotazione necessaria per situare il libro Dopo la To-rah i primi 5 libri noi abbiamo una gran-de seconda unitagrave che si chiama profeti anteriori Abbiamo questa grande opera che viene redatta sembra nella mentalitagrave del Deuteronomio Comprende i libri di Samuele e poi a partire giagrave dallrsquoopera precedente fino ai libri dei Re abbiamo lrsquoopera deuteronomistica La prima questione che noi dobbiamo af-frontare egrave il grande dibattito che esiste tra gli studiosi e le studiose sulle questioni attinenti gli autori le fonti la datazione Devo subito dire che si tratta di questioni assai discusse Il testo non ci restituisce la totale realtagrave percheacute crsquoegrave la propaganda lrsquoapologetica e poi crsquoegrave la grande testimo-nianza Il testo egrave un textus quindi egrave un intreccio dove io devo vedere le luci le ombre e devo specchiarle anche dentro la mia vita Il testo diventa sempre nuovo percheacute la nostra vita cambia di continuo Gli autori che hanno piugrave studiato (sono appena stati editi alcuni testi) sono la scuola di Rendtorff che ha pubblicato recentemente due volumi della Claudiana la scuola di Brueggeeman con un com-mento recentemente tradotto e parecchie altre scuole a partire dalla grande ipotesi di Martin Noth Quale era lrsquoipotesi Sembra che finita lrsquoesperienza della monarchia con esiti abbastanza tragici avvenne spe-cialmente nel periodo dellrsquoesilio un pro-fondo ripensamento Questa monarchia tanto voluta che cosa ha dato ad Israele Il giudizio sul quale gli autori e poi i redattori ritornano egrave profon-damente segnato dalla sofferenza Queste monarchie sia al nord che al sud hanno sostanzialmente tradito sono stati luoghi di ambiguitagrave Sono state travagliate da controversie corruzioni intrighi di palaz-zo E qui egrave proprio il caso di dirlo se non

fosse per Jahweh tutto sarebbe naufragato nel nulla soltanto la fedeltagrave di Jahweh ha permesso una continua ripresa una ripar-tenza ha evitato il disastro e ha permesso a un popolo di sopravvivere e a una fede di non perdersi Gli autori e le autrici discu-tono animatamente ma questa egrave lrsquoipotesi che raccoglie il maggior consenso Dove avviene il dibattito tra gli studiosi Sulla antichitagrave delle fonti Taluni e talune sostengono che si tratterebbe di fonti mol-to antiche quasi semplicemente giustap-poste Oggi si propende nel dire che esi-stono certamente delle fonti antiche ma che il costrutto redazionale egrave del periodo poco prima dellrsquoesilio esilico e post esili-co quando ormai lrsquoesperienza egrave consuma-ta e crsquoegrave la possibilitagrave di riflettere alla luce di ciograve che egrave avvenuto Quindi possiamo con grande probabilitagrave pensare che il VI secolo avanti Cristo egrave il periodo in cui egrave avvenuta la redazione Qui crsquoegrave un grande elemento che anche un testo come il Brueggeemann lumeggia giagrave dallrsquoinizio intanto si tratta di prendere atto che passa-re da una struttura a giudici (i capi tri-bugrave) ad una monarchia non fu un piatto tanto facilmente digeribile Si egrave trattato di un passaggio assolutamente difficile tan-trsquoegrave che i testi tentano di motivare questo passaggio quasi fosse una necessitagrave Il libro dei Giudici che precede i libri di Samuele termina cosigrave A quel tempo - egrave lrsquoultimo versetto - non crsquoera re in Israele e ciascuno faceva quel che gli piaceva egrave chiaramente un redattore che vede nella creazione della monarchia un vantaggio Ma ci accorgeremo leggendo i due libri di Samuele che questa idea del vantaggio della monarchia non appartiene a tutte le fonti e chi ha redatto i 2 libri di Samuele ha lasciato vivere senza sopprimerlo que-sto contrasto Talora noi ci troviamo in uno scritto ad altalena alcune volte sem-bra che la monarchia costituisca una bene-dizione altre volte i testi dicono egrave una

La fedeltagrave di Dio e le maschere del potere Breve introduzione ai 2 libri di Samuele

di Franco Barbero (trascrizione dalla registrazione testo non rivisto dallrsquoautore)

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grande maledizione altre volte ancora dicono egrave stata una necessitagrave e un dono di Dio Nello stesso capitolo si percepisce talvolta si legge apertamente che egrave stata una triste necessitagrave I testi ci restituiscono un dibattito Anche qui grandi problemi il dibattito egrave stato cosigrave allrsquoorigine o egrave stato un dibattito che egrave sorto nei secoli Doman-de aperte Non bisogna mai quando si fa un lavoro di ricerca dare per certo ciograve che egrave in via di chiarificazione Bisogna avere lrsquoumiltagrave di sapere che ad alcune domande non abbiamo precise risposte abbiamo delle ipotesi Sovente nelle riflessioni e nelle ricerche bibliche occorre veramente mantenere questa dimensione dellrsquointerro-gativo Ma in ogni caso il messaggio egrave di una limpidezza straordinaria Questi libri sono chiamati libri di Samue-le ma di Samuele si parla nei primi capito-li poi la figura si dilegua lentamente Esi-stono in questi capitoli pagine di una lette-ratura affascinante tra le piugrave belle della Bibbia Ersquo una lettura avvincente e rendo omaggio a voi che avete avuto il coraggio di non spaventarvi di fronte a due libri che attraversano vicende strane a volte che presentano anche delle difficoltagrave ma sono sicuro di questo scoprirete pagine inedite leggendole e rileggendole In una letteratu-ra cosigrave vivace cosigrave ricca di umor di ango-scia di realismo di idealizzazione crsquoegrave una mescolanza che egrave una macedonia lettera-ria Io in questi giorni mi sono preso il lusso siccome ho viaggiato molto in treno di rileggermeli tutti e due percheacute non crsquoegrave nulla di piugrave bello che leggere i testi Sape-te che nella nostra tradizione sovente com-mentiamo senza leggere bisogna prender-si il lusso di leggere Gli strumenti per la caritagrave sono utilissimi ma la lettura egrave tale da non doverne mai prescindere occorre gustare la lettura In Samuele ci si trova di fronte ad un ro-manzo storico o ad una storia romanzata Crsquoegrave della storia ma crsquoegrave del romanzo e crsquoegrave dellrsquoaltissima teologia Ci si trova di fronte a pagine deliziose Qui ci sono delle per-sone vive voi incontrerete piugrave di 30 perso-ne che agiscono non agiscono pregano si disperano I protagonisti principali sono Samuele Saul Davide attorno ai quali

ruotano molti e molte altre ma Jahweh egrave il vero conduttore Voi vedrete che nei mo-menti di svolta crsquoegrave questa espressione Davide consultograve Jahweh Sembra quasi che ci sia direi proprio un conduttore Crsquoegrave il bisogno di un riferimento essenziale Crsquoegrave un amore che guida la vita e la storia Molti di voi sono molto attenti alla dimen-sione della teologia ed esegesi femminista nel volume che egrave il primo della Bibbia delle donne troverete molte pagine dedi-cate alle donne Ce ne sono talune di unrsquo importanza estrema Anna egrave una figura straordinaria tantrsquoegrave che Eli la prende per ubriaca Questa donna egrave lrsquoartefice del ma-gnificat egrave una donna che prega con una grandissima fiducia in Dio Dio le ha usato misericordia Troverete la disperazione e poi la gioia quello che crsquoegrave nella nostra vita perograve lei ha vissuto tutto davanti a Dio Troverete poi questo uomo Elkana che va e dice io non sono per te come 10 figli e piugrave avanti diragrave Tu non puoi ve-nire al tempio Ci vado io a ringraziare Dio che ci ha dato questo bimbo Il senso della gratitudine Tra lrsquoaltro come vedre-te il midrash ebraico si ripete Da chi na-sce Samuele questo grande profeta Da una donna sterile Da chi nascono i grandi personaggi O da una vergine o da una sterile Qui crsquoegrave proprio un inno di fede Unrsquoaltra donna significativa egrave Abigail Quella bravissima teologa che egrave Lidia Maggi ha fatto un piccolo commento che avevo ritagliato dal titolo Oltre la storio-grafia di corte dove sostiene che ogni tanto si fa vedere come brava una persona che non lo egrave Abigail infatti questa donna che egrave una bella opportunista qui passa come bravissima Ersquo riuscita a convincere Davide hanno combinato insieme il tru-schino per fare morire il marito dice la Maggi ma siccome qui egrave andata bene alla casa di Davide tutto viene lumeggiato e giustificato invece lei egrave stata una grande opportunista La storiografia di corte perograve egrave cosigrave Persino Berlusconi oggi ha detto siamo stati il miglior governo della re-pubblica Vedrete tanti nomi di donne con un protagonismo notevole e con una presenza molto rilevante nel testo Tra lrsquoaltro le autrici della Bibbia delle donne

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nelle lunghe pagine dedicate al libro di Samuele dicono che attraverso i passi in cui sono presenti figure femminili si per-cepiscono molti dati storici sulla vita quo-tidiana di allora Curioso egrave che sia Eli che Samuele hanno tutti e due dei figli sbandati mentre i padri hanno una vita che testimonia una grande fede i figli sono sbandati questo egrave il mo-do biblico per dire che bisogna passare ad altri In Israele si dice la fede non si tra-smette di padre in figlio percheacute il figlio se non crede di suo non basta lrsquoesempio allora la testimonianza egrave una cosa ma la fede non egrave una cosa che trasporto da un bicchiere allrsquoaltro da una bottiglia allrsquoal-tra bisogna che la persona la faccia pro-pria Possiamo dare attorno a noi la testi-monianza come egrave importante fare come vedo tanti genitori e come voi fate certa-mente perograve poi il problema vero egrave la re-sponsabilitagrave del soggetto che accoglie o non accoglie il dono della fede la sua re-sponsabilitagrave Poi crsquoegrave tutta la vicenda del potere bisogna sempre ricordarci che nessuno egrave indenne dalle tentazioni del potere nemmeno i nostri neo-eletti Questo vale anche per noi dove siamo dove esercitiamo un com-pito dove abbiamo una competenza Volevo perograve sottolineare una cosa da una parte troveremo dei quadri di idealizzazio-ne dallrsquoaltra un realismo impressionante Per cui vi accorgerete che ci sono delle pagine in cui crsquoegrave la desacralizzazione Il primo problema che scatenograve un dibattito che se non fu cosigrave vivo alle origini ma questo egrave un punto interrogativo certamen-te si accese molto molto presto egrave stato ma dobbiamo proprio crearci una monar-chia Questo egrave stato lrsquointerrogativo Gli stessi profeti che spesso noi un porsquo sem-plicisticamente leggiamo come lrsquoanti-potere hanno assunto nella storia del pro-fetismo su questo problema tre posizioni diverse quelli che hanno detto no quelli che hanno detto sigrave e hanno appoggiato alcuni monarchi nel tentativo di sorregge-re le loro riforme oneste a favore del popo-lo altri che hanno sviluppato un accompagnamento critico e profetico

rispetto ai poteri Quindi il profetismo si distribuisce in una maniera molto diversa ed egrave anche interessante Noi sovente del profetismo abbiamo uno stereotipo invece uscendo da questo si vedono delle perso-ne vive che si mettono in relazione diretta con le situazioni nelle quali agiscono Possiamo dividere i due libri di Samuele in 4 parti Quando dico 4 parti alludo ad una possibile distinzione e divisione non ne farei un problema centrale ma egrave una divisione che ha il vantaggio di tematizza-re Nel primo libro di Samuele nei capitoli 1-7 viene descritta la figura di Eli e abbia-mo la carriera di Samuele potremmo dire lo svolgimento della sua vita la sua nascita la sua vocazione profetica La seconda parte di I Samuele (capp 8-15) narra invece lrsquoistituzione della monarchia con Saul La terza parte sempre di I Sa-muele (cap 16 fino al II Samuele cap 4) egrave lrsquoascesa di Davide fincheacute diventa re del sud e del nord La quarta parte (II Samuele fino al cap 20) egrave il regno di Davide nel bene e nel male Gli ultimi capitoli sono delle appendici preghiere e considerazioni finali Noterete subito che i due testi questi due ampi libri guardano con favore a Davide egrave il re prescelto e su di lui riposa la simpa-tia del redattore e anche degli scrittori Di lui si celebra la magnanimitagrave potrebbe far vendetta di Saul nemanco per sogno Po-trebbe vendicarsi dei nemici perdona Potrebbe approfittare di tante debolezze altrui non lo fa Crsquoegrave un quadro di una ide-alizzazione immensa Nello stesso tempo perograve di lui si dice che egrave stato il piugrave grande sterminatore ha ucciso molti passandoli a fil di spada Inoltre di lui si mette in chiara evidenza il peccato lrsquoaver voluto trasgre-dire con la moglie di Uria lrsquoaver ucciso Uria per prendergli la moglie Il testo egrave impietoso verso Davide tanto lo celebra quanto perograve con realismo lo mette nudo Ersquo chiaro che questo non toglie nulla di tutta la simpatia che crsquoegrave per Davide Men-tre per Saul crsquoegrave unrsquoangoscia che costella tutta la sua vita Questo mi porta ad avere simpatia per Saul le persone troppo brave non mi attirano Ventrsquoanni fa scrissi un capitolo dedicato a Saul se prega Dio non

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gli risponde poveretto Nella disperazione va da unrsquoindovina Non ha nessuno che gli stia vicino Suo figlio diventa lrsquoamico inti-mo di Davide Sfortunato in casa sfortu-nato nella vita si uccideragrave Una vita tragi-ca quella di Saul Vorrei dire per immagine Davide alza gli occhi al cielo e Dio gli parla Saul grida e Dio non lo ascolta Saul egrave una persona tragica non per nulla nellrsquoarte Saul egrave stato cosigrave centrale percheacute rappresenta il senso della tragedia Ma la figura di Saul egrave estre-mamente importante cosa che mi sembra i testi dicono poco percheacute nei trapassi isti-tuzionali culturali non crsquoegrave piugrave quel di ieri e non crsquoegrave ancora quel di domani Saul ha vissuto i travagli dellrsquoadolescenza della monarchia un passaggio che deve inven-tarsi un modo di essere prima crsquoerano i Giudici poi il tormento di Saul egrave stato quello di capire cosa significa essere un re in Israele Lrsquoinquietudine profetica di Sa-muele nella tormentata vicenda testuale egrave stata sostanzialmente questo Ma noi non abbiamo sempre detto che re drsquoIsraele egrave Jahweh Ed allora percheacute abbiamo biso-gno di un re Ne abbiamo bisogno per-cheacute ce lrsquohanno tutte le nazioni -si dice allrsquoinizio del libro - Ma noi non abbiamo una nostra originalitagrave- tenta la carta Sa-muele - e no noi vogliamo essere come gli altri come le altre nazioni anche noi vogliamo un re egrave la risposta Samuele allora tenta di dissuadere - siamo nella prima parte - e poi dice Ve lo dico io che cosa saragrave un re E quale egrave il diritto del re Che vi prenderagrave i vostri figli i vostri averi prenderagrave la vostra vita questo saragrave il re Notate bene crsquoegrave sempre vi prenderagrave vi prenderagrave vi prenderagrave Tutta la prima par-te egrave in questo grande dibattito che egrave stra-ordinario Volete un re Ebbene lo avrete ed allora saragrave Samuele che unge Saul Lrsquoimportante che lrsquounto del Signore sia una persona gradita a Dio Vi inviterei ad avere molto riguardo per questa drammaticitagrave della figura di Saul il tragico della vita In tutta questa narrativa di corte Saul rappresenta lrsquoistanza tragica spesso presente nella vita La figura di Davide impegna il presente e impegna il futuro Al salmo 132 crsquoegrave addirittura la ce-

lebrazione della sua gloria e dellrsquoarca che ritorna in Israele La seconda parte egrave tutta la vicenda di Saul lrsquoincontro di Saul con Samuele che nel cap 10 lo unge e lo consacra re poi Saul comincia ad essere segnato dalla sorte dopo le prime imprese vittoriose il profeta vede che Saul inizia a consultare gli indo-vini incomincia a vedere in lui il tradi-mento eppure ci sono delle battaglie che lui vince poi va dallrsquoindovina Crsquoegrave lrsquoim-presa vittoriosa di Gionata Parlando di Gionata mi dispiace molto io che sono amico degli omosessuali che abbiano usa-to il brano Davide e Gionata per giustifica-re lrsquoomosessualitagrave Questa egrave proprio una manipolazione e mi dispiace Ho detto a loro giagrave ventrsquoanni fa quando fondarono il gruppo Davide e Gionata liberatevi di questo non si tratta affatto di omosessuali-tagrave Non si difendono le cause manipolan-do i testi Poi egrave uscito il libro Gesugrave era gay non diciamo stupidaggini Qui nei libri di Samuele egrave veramente lrsquoelogio di una amicizia drammatica Mi dispiace lo dico sempre perchegrave per accompagnarci nella vita non bisogna essere fraudolenti perchegrave le frodi esegetiche e bibliche non portano da nessuna parte Ersquo una pagina bellissima questa egrave il testo dellrsquoamicizia dove peraltro egrave molto presente la difficoltagrave di essere se stessi percheacute uno egrave figlio di Saul perograve egrave amico di Davide Qui crsquoegrave la vicenda drammatica di Saul che viene preso dalla gelosia roso Ma notate io temo che una visione moralistica di questo fenomeno ci porti lontano Saul sente di dover tenere insieme questo regno e vede che tutto gli scappa che Dio non egrave con lui sembra non benedirlo che Samue-le si allontana da lui che non gli perdona nulla E vede invece che galoppa veramen-te al trotto la fortuna di questo giovane rampollo che si chiama Davide Dal cap 16 come dicevamo Davide campeggia vince trionfa ha tutte le benedizioni Ed egrave chiaro che Saul che ha promosso una per-sona come Davide che lo ha voluto presso di seacute ora vede che il regno egrave diviso Noi semplicisticamente definiamo buono o cattivo ma in noi bisogna tenere conto dei sentimenti delle emozioni Qui Davide

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viene descritto come un santerello ma gli stava portando via il regno Bisogna tener conto di tutto questo Il testo riporta delle vicende di una bellez-za incredibile episodi notissimi che tutti voi conoscete come il gigante Golia e Davide uno lo leggerebbe 10 volte Ersquo un gioiello letterario ma egrave anche teologica-mente cosigrave bello Ci sono delle cose incre-dibilmente ricche nel Primo Testamento sono delle narrazioni piene di sapore teo-logico Quanto questo messaggio egrave rivolu-zionario per le nostre vite le nostre chiese per la nostra vita di fede Quella fionda da una parte crsquoegrave lrsquoambiguitagrave della violenza la notiamo certo ma dallrsquoaltra parte crsquoegrave lrsquoin-segnamento che non egrave una grande armatu-ra che dagrave la vittoria ma la semplicitagrave e la disponibilitagrave a mettersi nelle mani di Dio Pagine stupende sotto questo aspetto bello anche lrsquoaffetto di Gionata questa bellissi-ma amicizia Tutti hanno degli aspetti di tenerezza che vengono fuori e sono incan-tevoli direi Poi crsquoegrave qualcosa sempre di ridicolo quando Davide fugge presso Sa-mueleDavide dunque fuggigrave e si mise in salvo Andograve da Samuele in Rama e gli narrograve quanto gli aveva fatto Saul poi Da-vide e Samuele andarono ad abitare a Naiot 19 La cosa fu riferita a Saul laquoEcco Davide sta a Naiot presso Ramaraquo 20 Allo-ra Saul spedigrave messaggeri a catturare Davi-de ma quando videro profetare la comuni-tagrave dei profeti mentre Samuele stava in piedi alla loro testa lo spirito di Dio inve-stigrave i messaggeri di Saul e anchrsquoessi fecero i profeti Sembra di leggere quello che succederagrave nel libro degli Atti degli aposto-li le scritture si rimandano lagrave vogliono incarcerare Paolo ma i carcerieri si con-vertono Gli stessi messaggeri che doveva-no essere gli spioni nemici diventano inve-ce Non solo ma quando arriva Saul an-che lui si mette a profetare Poi ci sono le pagine narrative Saul che tenta di colpire Davide ma anche Saul che nel cap 24 srsquoinchina chiede perdono Tu sei stato piugrave giusto di me percheacute mi hai reso il bene mentre io ti ho reso il male 19 Oggi mi hai dimostrato che agisci bene con me che il Signore mi aveva messo

nelle tue mani e tu non mi hai ucciso 20 Quando mai uno trova il suo nemico e lo lascia andare per la sua strada in pace Il Signore ti renda felicitagrave per quanto hai fatto a me oggi Crsquoegrave la drammaticitagrave di Saul che riconosce che egrave finito il suo tem-po egrave finita la sua ora Ersquo lrsquoora di Davide Davide risparmia ancora Saul nella grotta prende un pezzo del mantello ma non lo uccide Anche questa volta Saul riconosce chiede perdono Saul consultograve il Signore e il Signore non gli rispose neacute attraverso sogni neacute mediante gli Urim neacute per mezzo dei profeti Ersquo il silenzio totale Samuele lo ha abbandonato Dio non gli risponde ed allora Saul si traveste indossando altri abiti Saul si camuffograve si travestigrave e partigrave con due uomini Arrivograve da quella donna di notte Disse laquoPratica la divinazione per me con uno spirito Evocami colui che io ti dirograveraquo Quando la donna seppe che lui voleva evocare Samuele Samuele compa-re e gli dice Ebbene saragrave la tua fine la tua morte Samuele gli predice che Dio ha ormai ritirato la benedizione Come vedete il periodo di Saul si chiude con questa enorme tragedia Saul chiede di essere ucciso La morte di Saul egrave descritta al cap 31I Filistei vennero a battaglia con Israele ma gli Israeliti fuggirono da-vanti ai Filistei e ne caddero trafitti sul monte Gelboe 2 I Filistei si strinsero at-torno a Saul e ai suoi figli e colpirono a morte Giogravenata Abinadagraveb e Malkisuagrave figli di Saul 3 La lotta si aggravograve contro Saul gli arcieri lo presero di mira con gli archi ed egli fu ferito gravemente dagli arcieri 4 Allora Saul disse al suo scudiero laquoSfodera la spada e trafiggimi prima che vengano quei non circoncisi a trafiggermi e a scher-nirmiraquo Ma lo scudiero non volle percheacute era troppo spaventato Allora Saul prese la spada e vi si gettograve sopra 5 Quando lo scu-diero vide che Saul era morto si gettograve anche lui sulla sua spada e morigrave con lui 6 Cosigrave morirono insieme in quel giorno Saul e i suoi tre figli lo scudiero e ancora tutti i suoi uomini Questo egrave lrsquoinizio di una monarchia Imma-ginate il capostipite di una monarchia Che cosa voglio dire Che come nelle pagine della creazione tutto viene desa-

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cralizzato Dio ha piantato la luna ha fab-bricato le stelle nulla egrave divino in seacute An-che qui rispetto al potere nulla egrave divino il potere egrave desacralizzato semmai ci sono dei momenti di idealizzazione non certo in Saul Ma in ogni caso il potere non egrave sacro Una lezione assolutamente inconta-minata questa del Primo Testamento un lezione che invece non troveremo cosigrave rigorosa nel Secondo Testamento Qui crsquoegrave proprio la desacralizzazione totale Po-tremmo dire che il re egrave nudo egrave lrsquoespressio-ne che viene dal Primo Testamento I re sono veramente spogliati Questrsquoanno leg-gendo la Genesi abbiamo notato lo stesso particolare che ha estrema rilevanza Quando si parla dei patriarchi e delle ma-triarche di loro si tesse un elogio ma di loro si sdivinizza la vita sempre Non sa-rebbe mai stato possibile fare santo Abra-mo perchegrave di loro si narra proprio tutto e la loro vita non egrave assolutamente edificante Non egrave edificante neacute Saul neacute Davide neacute Salomone e questo egrave un messaggio estre-mamente prezioso Crsquoegrave veramente una desacralizzazione totale Ciograve che tiene insieme allora non egrave la perfezione umana ma la fedeltagrave divina La struttura di questi libri evidenzia sempre ciograve che nella vita poi comprendiamo andando avanti negli anni Quello che tiene in piedi la nostra vita non egrave la nostra presunta santitagrave o bon-tagrave ma il fatto che Dio ci recupera sempre e che Dio tiene insieme anche i fili scon-nessi della nostra esistenza Ersquo un procedi-mento che attraversa tutte le scritture del Primo Testamento La desacralizzazione egrave un problema gran-de per il Secondo Testamento In realtagrave noi nel Secondo Testamento abbiamo incominciato a divinizzare Gesugrave non pro-prio nel testamento ma presto nelle tradi-zioni successive Abbiamo cominciato a partire dalla letteratura lucana a scendere a patti con lrsquoimpero tantrsquoegrave che Romani 13 egrave un grosso interrogativo Ma tutto il libro degli Atti la seconda parte i grandi viag-gi fanno vedere che crsquoegrave un patto per cui Roma tutto sommato egrave molto benevola Paolo a Roma insegna liberamente finisce cosigrave Notate che quando Luca scrive Pao-lo era morto da un porsquo la morte di Paolo

non crsquoegrave sia percheacute teologicamente si vuol dire che la Parola continua ma percheacute in ogni caso egli non poteva morire per ma-no dei romani Tutto questo ci lascia per-plessi Il messaggio piugrave radicale mi sem-bra proprio quello nel Primo Testamento Un testamento formidabilmente dissacra-torio sotto questo aspetto Lrsquoaltra cosa che mi piacerebbe ancora sot-tolineare egrave che leggendo le pagine del II Samuele voi troverete intrighi intrighi di tutti i tipi intrighi di corte Qui egrave proprio Berlusconi in diretta La corruzione la violenza verbale crsquoegrave di tutto Notate bene anche nella casa di Davide Quando Davi-de muore il testo ci parla di intrighi di successioni e tutto questo dagrave il senso ulte-riore dellrsquoandirivieni del racconto per cui giagrave quando si narra si dice qui crsquoegrave un limi-te un grande male Questo egrave il realismo sconcertante del potere Israele ha fatto unrsquoesperienza tragica nella sua storia Se dopo lrsquoesilio la redazione ultima lascia tutto questo intreccio di cor-ruzione egrave segno che veramente lrsquoesperien-za della monarchia egrave stata unrsquoesperienza drammatica che Israele non ha cancellato non ha rivisitato non ha santificato ma che ha messo ligrave davanti Troverete delle pagine stupende di magna-nimitagrave Il coraggio di Nathan ad esempio passi che giagrave conoscete Dopo tutto questo nasce dalla moglie di Uria Salomone Saragrave un figlio benedetto Come dire Dio non fa vendetta nella storia Dio rompe la vendetta e continua sempre con un figlio o una figlia benedetti Riprende la dinamica della benedizione Proprio quel Dio che ha visto infrangersi le sue speranze che ha amato a fondo perduto ebbene in questo egli egrave il nostro grande tutore egrave la roccia della nostra vita diragrave Davide percheacute ha sempre ripreso il filo in mano e non ci ha abbandonati Israele conquisteragrave questa coscienza nei secoli che non egrave per noi ma egrave per Jahweh che siamo ancora soprav-vissuti Questa egrave una grande testimonianza che ci viene data Tale significato egrave espres-so non solo in modi verbali ma con il rac-conto dellrsquoarca Avete presente Lrsquoarca che era quel taber-

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nacolo che accompagnograve la peregrinazione nel deserto era il simbolo della presenza di Jahweh in mezzo al suo popolo ed allo-ra non bisogna lasciarsela portar via Quando i Filistei portano via lrsquoarca crsquoegrave la disperazione ma lrsquoarca di Jahweh nel campo filisteo compie stragi E quando ritorna nel campo drsquoIsraele egrave benedetta tutta la terra ed egrave benedetto tutto il popolo Mi pare molto bello questo simbolo della presenza di Jahweh che nellrsquoesodo era la colonna di fuoco nella notte la nube du-rante il giorno qui egrave lrsquoarca Che cosa egrave la nostra vita Noi abbiamo anche bisogno dei segni di un Dio che accompagni il no-stro cammino Avete presente Genesi Porrograve un segno tra voi e me lrsquoarco nel cielo tra cielo e terra Israele cercheragrave sempre di avere non delle cose da adorare ma dei segni che rimandino alla presenza di Jahweh in mezzo al popolo Vi prenderagrave molto il cuore leggere tutte queste vicende che troverete Ma vedrete che il potere ha sempre ancora una tentazione in riserbo Davide quando ormai la sua fama egrave molto conosciuta che cosa fa Dice Voglio fare un censimento dellrsquoimpero per vedere su quanti io comando Fare il censimento dellrsquoimpero la tentazione tipica degli im-peri non doveva appartenere ad Israele percheacute egrave la tentazione della grandeur Ma chi egrave che censisce i viventi Ersquo solo Ja-hweh egrave solo Dio Ed allora questa egrave la grande mancanza di Davide Egli ha creduto di essere il padrone colui che puograve tenere in mano il mondo Davide se ne accorgeragrave chiederagrave perdono a Dio di aver voluto fare un censimento perchegrave censire diventa la tentazione degli impera-tori Loro avevano unrsquoesperienza di impe-ri Assiria Babilonia Israele ha conosciu-to le traversie e la vicende degli imperi Sono gli imperi che poi finiscono con il fare dellrsquoimperatore un dio che possiede i confini della terra e che vuol sapere su quanti governa e su quanti domina Anche Davide ha tutte le sue traversie e le sue infedeltagrave Vedrete quanto il capitolo 22 il salmo di Davide egrave meraviglioso e bugiar-do Bugiardo percheacute Davide alla fine della sua vita dice io Mai fatto un peccato Signore ti ringrazio percheacute sono di una

perfezione sconfinata sono proprio perfet-to nessun giorno della mia vita mi sono allontanato da te Bugiardo Finora abbia-mo raccontato e visto che ne ha fatte 2 o3 di quelle grosse Ma al di lagrave di questa menzogna crsquoegrave poi una grande fiducia in Dio Dio egrave il conforto il sostegno lo scu-do la roccia Parole bellissime peraltro Noi parliamo di Dio come di padre e ma-dre ma qui crsquoegrave tutto un altro vocabolario Dio sei la roccia del mio cuore Espres-sioni bellissime Ci sono metafore che sprigionano la fede Noi abbiamo un bel parlare di re ma al capitolo settimo veniva detto che La tua dinastia la casa di Davide saragrave eterna Come sarebbe Invece non egrave stato Allora dicendola in umor anche Dio si sbaglia fa delle promesse che non mantiene Percheacute nella Bibbia ci sono 2 connotazioni pro-missorie una egrave di Dio che promette senza condizioni lrsquoaltra quando Dio egrave un porsquo piugrave saggio diremmo in midrash quando ci aggiunge un se come nel Deuteronomio dove dice Questo ti succederagrave tu avrai la vita se se se o come nel salmo 132 di Davide dove crsquoegrave una correzione Qui crsquoegrave il se che nella promessa non crsquoera quindi il salmo egrave scritto dopo quella che si chiama la bassa critica la critica interna Lrsquoespe-rienza successiva dice egrave meglio mettere un se percheacute le cose non sono avvenute Questa egrave saggezza La Bibbia letta con la Bibbia ti svela il trucco interno Invece noi vorremmo avere delle promesse totali e qualche volta noi possiamo fare naufragare la promessa di Jahweh possia-mo renderla vana Nel caso della dinastia di Davide egrave stata vana Percheacute la promessa che la casa di Davide la dinastia di Davide saragrave per sempre infinitamente ripresa infinitamente ripetuta non egrave verace e quindi noi in qualche modo possiamo far naufragare una promessa di Jahweh Sa-pendo perograve che non tramonta il suo amore e Dio riprenderagrave per altre strade con altre sue promesse Pensate quale deve essere stata a Babilonia per entrare bene nella storia la crisi quando egrave finita la monar-chia del nord quando egrave finita la monarchia del sud e si trovano alle dipendenze dei Babilonesi quando la casa di Davide egrave

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finita Deve essere stata una tristezza unrsquo-angoscia deve esser stato uno sconcerto per noi inimmaginabile Ma percheacute Per-cheacute questo era uno dei testi fondamentali e sapere che Israele poteva riposare su una promessa di eterna durata del casato di Davide non era cosa di poco conto Lrsquoave-va detta il profeta Nathan e ora invece vedere la fine di questa promessa era uno sconcerto La ripresa eacute stata lenta e nel dopo esilio si dovette fare i conti con il fatto che il casa-to di Davide era chiuso ma non era chiusa la fedeltagrave di Jahweh Mi piace ricordarvi perograve che sia Geremia che Isaia hanno sempre ripreso la promessa di un nuovo DavideChissagrave che Dio non ci ridoni un nuovo Davide Ma tutto questo egrave prima dellrsquoesilio Israele ha dovuto fare i conti con se stesso con il suo smarrimento e poi invece anche con la fedeltagrave di Dio Trove-rete delle miniere di cose che sta sera non ho detto Vorrei darvi qualche piccolo consiglio per la lettura Vi consiglierei il testo di W Brueggemann I e II Samuele Claudiana Molto utili sono i testi di Rendortff Per la serie La bibbia per tutti ed Paoline i 2 libri di Samuele con note rispettabili La Bibbia delle donne Claudiana vol 1 e articoli e testi brevi comparsi sulle nostre riviste Questi commentari vi restituiscono quel poco che si sa Garbini e altri studiosi vi direbbero che la possibilitagrave della verifi-ca storica del singolo racconto egrave scarsa Ma questo credo lrsquoabbiamo acquisito in questi anni Ciograve che conta egrave una lettura che abbia un minimo di consistenza storica e questo mi pare che crsquoegrave e che poi trasmetta un forte messaggio Trovo che tante di queste cose che leggerete sono legate alla nostra vita Io ci trovo un ponte in queste cose qui molto diretto La nostra lettura egrave finalizzata a costruire in noi le radici della fede quindi deve essere una lettura che va alle cose semplici ed essenziali della vita Non so se voi vi accorgete nella vita noi leggiamo con amore la Bibbia Qual egrave lo scopo che ci sta a cuore Ersquo che essa edifi-chi la nostra fede Saragrave una lettura molto bella per voi Biso-

gna perograve sempre approfondire le cose In questi giorni ho talmente riso per il vange-lo di Giuda Ma chi non sapeva queste cose qui Il piugrave grosso studioso italiano che egrave Noffke ha fatto un bellissimo stu-dio dice sapevamo giagrave tutto avevamo dal 180 informazioni di questo vangelo riassunto abbastanza bene da Ireneo Ersquo un testo gnostico del IV secolo una traduzio-ne probabilmente che si riferisce ad un testo del 150160 che noi non abbiamo piugrave dove egrave chiaro che Gesugrave ha fatto lrsquoerro-re di avere la carne e la carne egrave il grande peccato Giuda aiuta Gesugrave a liberarsi dalla carne Nello gnostico vangelo di Giuda lrsquoerrore egrave avere un corpo la perfezione sta nel liberarsi dal corpo Giuda che cosa ha fatto Ha aiutato Gesugrave ad uccidersi so-stanzialmente Se tu aiuti uno a superare il corpo gli togli il corpo hai ottenuto la perfezione Ma questa era unrsquoidea comune nel III - IV secolo era giagrave presente nella gnosi del II secolo Ho letto su La repub-blica un commento di Flores drsquoArcais dice delle barzellette Dicono che il vange-lo di Giuda cambieragrave le origini del cristia-nesimo Non cambia niente Non crsquoentra niente con le origini Questi commentatori sono privi di ogni strumentazione ed entra-no in argomenti che non hanno mai esplo-rato Dicono delle barzellette da far ridere a crepapelle Questo testo non crsquoentra niente con la figura storica di Giuda que-sta egrave la rivisitazione gnostica del secolo secondo Franco Barbero Cdb di Chieri 2 giugno 2006 wwwcdbchieriit

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Studi biblici e teologici

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La posta di frarsquo Calvino Caro fragrave Calvino di fronte al crescendo screanzato di attac-chi sempre piugrave violenti e saturi di calunnie becere contro la chiesa (gerarchia cattoli-ca) e contro la persona del Santo Padre ti chiedo se non sia questo il momento di stringere i ranghi per spendere qualche riga a difesa soprattutto di papa Benedetto che proprio non vedo nei panni dello spre-giudicato imbroglione quale si vorrebbe fare apparire In questa visione volgarmen-te laicista si inseriscono anche pseudo reli-giosi i quali vedono arrivato o prossimo lrsquoavvento dellrsquoAnticristo con la fine del papato e il ritorno di Gesugrave nella gloria (parusia) Mi riferisco a notizie e considerazioni del-la seguente risma

le affermazioni piugrave pacchiane sono quelle che trattano gerarchia e papa come una sorta di ldquocapibanda-capimafiardquo che hanno speso e spendono la loro vita a tramare (ldquocordaterdquo che hanno permesso la crescita in carriera ad amici fidati e tali da offrire la totale subordinazione e fedeltagrave ad personam) per tenere saldo in adunche mani il ldquopotererdquo visto come ldquomammonardquo Questo tipo di opzione avrebbe addirittu-ra favorito la presenza al vertice della chiesa (caduta di qualitagrave del clero) di una sorta di gerontocrazia con pochi ldquofurbirdquo dalla presa ferrea di fronte a una maggio-ranza di ldquoservilirdquo svampiti insaziabili ven-tri perciograve al vertice scarseggerebbero le persone ldquointelligentirdquo capaci di giudizio dignitoso e autonomo

Ci sono poi giornalisti vaticanisti di valore che pur volendo lodevolmente sostenere papa Benedetto e il suo vicario alla fine offrono il fianco ai nemici della

chiesa quando riportano (ripeto con le migliori intenzioni) notizie che fanno vedere al vertice della chiesa in atto una sorda lotta allrsquoultimo uomo bastano tal-volta titoli come questo per fare danni irreparabili marchiando le persone ldquodue nuovi ratzingeriani in squadrardquo oppure infelici articoli contro presuli (uno per tutti Martini lrsquoantipapa) sospetti di non essere allineati a Ruini o a Ratzinger articoli che mostrano la pretesa di stare esprimendo lrsquoautentico pensiero del papa comunicato in esclusiva e infine le asser-zioni non tanto velate di complotti (Ruini e Sodano impegnati in un vero e proprio scontro frontale) e resistenze in Vaticano (boicottaggio alle catechesi del papa o prima alla pubblicazione della enciclica) Lrsquoaltra campana dice che qualcuno in Vaticano avrebbe voluto risparmiare al papa ldquocantonaterdquo ivi compresa quella di privarsi del titolo di ldquopatriarca drsquoocciden-terdquo con conseguente allarme degli ldquoortodossirdquo

Ma le insinuazioni piugrave cattive vengono da quanti piugrave sottilmente credono di potere dimostrare che il papa piega al suo assunto anche il Vangelo Qualche esem-pio il papa asserisce nella sua catechesi su lrsquoapostolo Pietro cui Gesugrave ha cambiato il nome da Simone in Petros (secondo il papa equivalente indifferenziato di) ldquopietrardquo-ldquorocciardquo ma che effettivamente (cfrla Bibbia di Gerusalemme) in greco viene espresso con ldquopetrosrdquo (pietra) e subito dopo con ldquopetrardquo (su questa ldquoroccia-ruperdquo edificherogravehellip) Ci sarebbe qui secondo i maligni un ldquogoffordquo tentati-vo di difendere il primato diconohellip la ldquorocciardquo non egrave Pietro ma Gesugrave stesso ldquoroccia vivardquo

Altri e sono studiosi di livello si fer-mano sullrsquoenciclica quasi a voler far pas-sare lrsquoidea di un papa ignorante o in mala fede Elio Rondone ad esempio sottoli-

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nea come il tentativo del papa di rivaluta-re ldquoerosrdquo verso ldquoagaperdquo si scontri contro la realtagrave storica della Grecia che ldquonon ha dato allrsquoamore tra uomo e donna il nome di erosrdquo Platone nel Simposio afferma circa il rapporto tra uomo e donna che non si tratta di amore ma solo di rapporto fisico ldquogli uomini che sono gravidi nellrsquo-anima invece cercano i giovani maschi e fecondano il loro spiritordquo E neppure egrave possibile dimostrare rifacendosi alla Bib-bia la correlazione tra monoteismo e ma-trimonio monogamico (gli esempi di Da-vide e Salomone) se egrave vero che questrsquoul-timo si egrave affermato lentamente in Israele come presso altri popoli che pure non erano monoteisti E infine quasi si irride alla affermazione del papa che eros e aga-pe ldquonon si lasciano mai separare lrsquouno dallrsquoaltrordquo (amore di Dio verso il popolo di Israele) poicheacute ldquoaffermare che lrsquoamore cristiano (lrsquoamore disinteressato del sama-ritano lrsquoamore per i nemici e il pregare per i vostri persecutori) sia ldquoerosrdquo equi-vale a ldquoun lasciarsi sfuggire lrsquooriginalitagrave dellrsquoagape evangelicardquo a un ldquoignorarerdquo Giovanni ldquoil quale invece ha dato la piugrave compiuta formulazione della concezione biblica di Dio come amore che si dona Theograves agape estigraven (Gv 48rdquo) e ciograve costitui-rebbe uno ldquoscivolonerdquo verso il tardo ldquoplotinismordquo Fto don Vincenzo

Hanno i loro annihellip ma via che si difenda-no Caro don Vincenzo

e cari amici che con varie tonalitagrave ed o-rientamenti avete scritto sullo stesso argo-mento a voi sempre e comunque pace e bene nel Signore Gesugrave

Ebbene vi devo dire che dopo avere riflet-tuto e molto pregato la mia conclusione egrave che tutto questo ldquocianciarerdquo egrave disgustoso Ma intendiamoci se anche piccolissima parte delle considerazioni fatte ha reale logico fondamento allora non possiamo stendere il velo ipocrita della ldquopietasrdquo non dirograve che al vertice della chiesa ci siano ldquocapimafiardquo ma che quello tante volte ap-paia lo stile nessuno lo puograve nascondere Anzi si potrebbe arguire conoscendo un porsquo del rituale delle mafie come queste siano state ispirate al loro sorgere (nel meridione uno dei momenti di innesco delle ldquointeserdquo con mafia e camorra egrave la questione dellrsquoincameramento del latifon-do ecclesiastico da parte dello Stato di massoni che perciograve diventano ldquomiscredenti e nemici della chiesardquo ma nel tempo ldquoriservatamenterdquo allevati al seno fino alle piugrave alte espressioni gerarchiche [Paolo VI]) e poi (fino a quando rimangono malavitosi ldquoagrarirdquo che non sforano nei traffici narcotici internazionali) guidate e vettovagliate in cambio di servizi ai vari livelli Non sono lontani gli scandali Sin-dona-Carli-Marcinkus e non sono lontani i tempi in cui soprattutto nei piccoli centri una certa ldquopax mafiosardquo veniva gestita collaborante il parroco (quanto meno si-lente dinanzi alle piugrave efferate stragi) ov-viamente in sintonia col vescovo che ai tempi giagrave doppiogiochista quasi fosse loro irrinunciabile natura si autodefiniva ldquofratello del ducerdquo Non dirograve che il papa sia ldquospregiudicato imbroglionerdquo ma se egli davvero e con intenzione piega ldquobarandordquo la terminolo-gia evangelica al suo ldquoprimatordquo (petrograves=pietra petra= roccia) mi trovo in seria difficoltagrave percheacute lrsquoatte-nuante potrebbe essere data dalla ldquocaduta di qualitagraverdquo tra le fila di questo ldquoalto clerordquo celibe che crudamente omofobo condan-na ma non vede la ldquotrave del suo occhordquo (i

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segretari belli come dei scriveva qualcuno che doveva intendersene) Egrave chiaro poi che rafforzano il danno le bavose asserzioni di certi vaticanisti stri-scianti per lrsquoagognato piatto di lenticchie (avere credito nei palazzi e magari qualche nomina) ma velenosi (razza di vipere) verso i prelati che vengono declassati co-me caduti in disgrazia crsquoegrave in tali pubblici-sti davvero un alto senso della Chiesa Giagrave ldquodue nuovi ratzingeriani in squa-drardquo Che linguaggio osceno che vergo-gna come sono caduti in basso certi ldquoprincipirdquo di romana chiesa a servirsi di ldquogregarirdquo di tale levatura Ma per fortuna la chiesa (caro il nostro don Vincenzo lo sai bene) non egrave ldquosolordquo gerarchia che allo stato resterebbe un ben misero moncone Per tutto il resto umilmente mi sento di rispondere con due espressioni che mi hanno sostenuto e tenuto in linea durante la mia vita io diciottenne qualcuno volle favorirmi ldquoraccomandandomirdquo a un supe-riore Il superiore in mia presenza e senza batter ciglio rispose allrsquointruso guarda che ldquoC si raccomanda da seacuterdquo Io non capii immediatamente lrsquoavevo preso come un rimprovero e invece poi mi venne pazien-temente spiegato che il monsignore aveva voluto esprimere la sua stima non avevo bisogno di raccomandazioni percheacute mi raccomandavo da me per le mie capacitagrave Lrsquoaltro insegnamento mi venne molto piugrave avanti negli anni vicino ai 40 avevo stupi-to per una mia scelta repentina ed inattesa Qualcuno chiese a un ldquoamico saggiordquo se ero stato consigliato da lui questi per la cultura e lrsquoesperienza che aveva accumula-to rispose con parole evangeliche ldquoC ha i suoi annirdquo Anche questa volta stentai a capire pensando che lrsquoamico avesse volu-to ldquolavarsi le manirdquo E invece lrsquoamico da amico aveva ancora aperto credito verso la mia scelta ldquoresponsabilerdquo

E cosigrave ora dinanzi a tante preoccupazio-nihellip io direi che non dobbiamo suonare le trombe dellrsquoallarmi Mio caro Michele (altro interlocutore) se anche il tuo vescovo ha tradito la tua fidu-cia se anche ti ha usato e pugnalato to-gliendo a te per soddisfare il suo tornacon-to ricordati della distruzione di Ninivehellip ldquoSignore se trovo nella cittagrave 10 5hellip un solo giusto tu risparmierai la cittagraverdquo Per-ciograve anche se il vescovo non egrave cristiano tu non entrare nella giungla dei furbi ma con-serva la Fede Te lo auguro con tutta lrsquoani-ma E dopohellip prudente come serpente anche soprattutto con tanti burocrati del loro idolo Invece ricordarci tutti dobbiamo di Gesugrave ldquonon prevarranno Sarograve con voi fino alla finerdquo Che dire allora a don Vincenzo un atto di fiducia e di amore nei confronti di chi nel-la chiesa dovrebbe ldquoservirerdquo in umiltagrave (lavatevi i piedi lrsquoun lrsquoaltro) non puograve tra-dursi in ldquoacriticardquo difesa dellrsquoautoritagrave auto-referente ma in uno sprone Ed allorahellip hanno i loro annihellipche si difendano Il che puograve tradursi in si affrettino a confes-sare dinanzi al popolo di Dio prima che Cristo ritorni a giudicare nella gloriahellip poicheacute ldquotutti i peccati saranno perdonati ma non il peccato contro lo Spiritordquo Con fraterno affetto il vostro

frarsquo Calvino Per la posta di frarsquo Calvi-

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fracalvino

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Lrsquouomo interiore P Paolo Turturro

Sono lrsquouomo che abita nellrsquoanima Vivo una lotta ardua dentro e fuori Piugrave cerco lrsquoessenziale e piugrave mi arricchisco dentro Non ho dualismi dentro me Sono tutto un pezzo Appartengo allrsquoereditagrave del cielo Lrsquouomo interiore che continuamente espe-rimento in me egrave Gesugrave Cristo Anchrsquoio non so cosa pensare e a volte cosa fare Non so cosa voglio Sento il vuoto delle cose este-riori Non so che cosa lo spirito sceglie Avverto che lo spirito mi suggerisce ciograve che devo fare e poi faccio tuttrsquoaltro Gli altri mi impediscono di attuare ciograve che sento dentro Non faccio mai ciograve che vo-glio Voglio ciograve che lo spirito mi suggeri-sce Penso che siano piugrave miei pensieri che di Dio Cosigrave facendo escludo la volontagrave di Dio Non sono piugrave razionale Sono consa-pevole delle cose della terra specie dello spirito Il mistero piugrave grande egrave vivere sulla terra giagrave di divinitagrave Ersquo troppo grande per lrsquouniverso Nellrsquoeucaristia non sento niente eppure il corpo e lrsquoanima si nutrono di divino Non temo lrsquouomo interiore Lrsquouo-mo interiore egrave lrsquouomo nuovo che giagrave vivia-mo per fede In noi lrsquouomo nuovo egrave Cristo stesso Ci nutriamo di Lui ogni giorno nei sacramenti nella sua parola e nellrsquoascolto e conforto degli altri Lrsquoeucaristia egrave lrsquouo-mo nuovo Ringrazio continuamente I miei giorni sono unrsquoofferta perenne Ogni atto buono drsquouomo egrave liturgia che salva e porta a Cristo Lrsquouomo nuovo non rende sterili energie Le energie battesimali fer-mentano in noi e non ostacolano lrsquoazione dello Spirito santo Ogni carisma drsquouomo egrave frutto della sorgente battesimale Mi sto svestendo di dubbi Sono da tempo quasi da sempre nudo di odio e di maldicenze Lrsquoesilio mi ha dato la capacitagrave di rinnovar-mi Il mio esilio egrave divenuto un giardino fluente e ridente di intuizioni e di opere di bene da fare ancora Non cado negli im-

brogli e nelle pesantezze delle ambiguitagrave delle strutture di peccato della nostra so-cietagrave Lrsquouomo vecchio o esteriore mi tiene legato al passato alle lotte del tempo Lrsquouomo nuovo invece mi slancia oltre mi slancia in quei giorni che non riusciamo a intravedere Scrivo giagrave il bene che germo-glia dai virgulti di questo nuovo giardino Scrivo con gli occhi un patto di non guar-dare piugrave il passato di non fermarmi alle cose passate Voglio ancora camminare nello spirito Voglio scoprire il dialogo intellettuale per giungere al dialogo di preghiera e di intimitagrave con Dio Il giardino dellrsquointimitagrave con Dio egrave sempre rigoglioso di accoglienza e di perdono Voglio entra-re nel dialogo trinitario Ho ancora le mie ferite aperte Le ferite sono le chiavi drsquoac-ceso in questo mio giardino Sono ferite dello spirito Mi lacerano e mi insanguini-no dolori Ciograve mi avviene percheacute possa anchrsquoio chiudere le ferite di ogni uomo Affidami le tue le chiuderograve per sempre Ecco te le affido guariscile Sto ricevendo tanto aiuto e solidarietagrave da molte persone E penso che lo Spirito santo non mi aiuti Lo Spirito santo non smarrisce nessuno La sua essenza egrave chiarezza e purezza di intenzioni Il mio spirito si eleva natural-mente a Lui e in Lui non ci possiamo per-dere In questo nuovo giardino non ci sono vie che smarriscono o boscaglie che otte-nebrano cuore e mente Il giardino dello spirito egrave chiaro e limpido Non egrave possibile disorientarsi nello spirito Ersquo vero Ersquo piugrave alto dei cieli Che cosa posso fare Chi puograve arrivare lassugrave Ersquo piugrave profondo degli abissi Percheacute rischiare Ersquo piugrave lungo del-lrsquouniverso Non si arriva mai Ersquo piugrave lungo del pensiero Il nostro finisce Ersquo piugrave larga della luce Ersquo assurdo immergersi dentro Lo Spirito santo egrave coestensivo nel mondo egrave coestensivo nellrsquoanima Lrsquoamore di Cri-sto ci slancia nelle quattro dimensioni co-smiche

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nella larghezza delle vedute nella lunghezza dei progetti nella profonditagrave delle radici nelle altezze degli ideali Come non riesco a comprendere il mio mondo interiore cosigrave non posso conoscere lrsquoaltezza la lunghezza la profonditagrave la larghezza dellrsquoamore di Cristo Trascende la nostra comprensione Conosco tuttavia le coordinate da percorrere per giungere al suo amore si chiamano le beatitudini In questo cammino ho due padri spirituali Giobbe che mi insegna a vivere oltre il dolore oltre le tumefazioni oltre le ossa incenerite Oltre le quattordici mila pecore e oltre i seimila cavalli Paolo che mi spro-fonda nellrsquoamore immenso di Cristo Vivo esercitando negli atti quotidiani le dimen-sioni orizzontali (amore verso lrsquoaltro) e le

dimensioni verticali (amore verso Dio) Sulla bocca della nostra societagrave invece non vi egrave nessuna parola drsquoamore e nessuna risposta allrsquouomo Nasce in me lo sdegno di Eliu e di santrsquoAgostino Sono adirato contro il peccato Sono adirato contro le ingiustizie Sono adirato contro il diavolo Cerco di capire con umiltagrave i segreti dellrsquoa-nima Insegno solo ciograve che non compren-do percheacute dagli altri possa ricevere spie-gazioni che mi aprono nuove ed altre co-noscenze Voglio respirare negli altri il giardino dello Spirito che irriga ogni zolla dellrsquoanima e ogni campo dello spirito di ogni uomo

P Paolo Turturro Da Lettere da Laodicea del 1362006

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Editoriali

Ormai egrave guerra di Cosma Belardo

A proposito della guerra aperta dal Va-ticano contro tutto il movimento GBLT

Ormai egrave guerra Ratzinger Ruini lrsquo Osservatore Romano ed Avvenire hanno dichiarato guerra su tutti i fronti agli omosessuali o meglio a tutto il movi-mento GBLT Guerra che si sposta ineso-rabilmente sul piano politico e dei diritti sanciti dalla Costituzione per ogni cittadi-no Sembra quasi che la politica delle de-stre sia unrsquoappendice del Catechismo della Chiesa cattolica Viene accusato un mini-stro della Repubblica di essere poco catto-lico - io direi poco ossequioso al dictat di Ratzinger - per aver detto che vanno rico-nosciuti anche pubblicamente i diritti delle coppie di fatto e viene detto da un partito di centrodestra quasi a conferma di come si intenda la politica in quella coalizione servire ubbidire mai controbattere alla volontagrave del santo padre come amano chiamare Ratzinger riducendo Dio quasi ad un optional In questi ultimi tempi mi sono arrivati molti inviti a lasciare la Chiesa cattolica addirittura mi sono pervenuti modelli per chiedere di essere sbattezzato quasi come lrsquoappartenere ad una chiesa fosse simile alla militanza in un partito o tifoseria per squadra No non esco dalla Chiesa di cui mi sento parte a pieno titolo non abbando-no la Chiesa Corpo mistico di Cristo di cui sono membro Rimarrograve in essa per combattere per essere allrsquoopposizione per contrastare una gerarchia potente severa dura per molti versi scandalosa rabbiosa contro chi trasgredisce non la legge divina ma la sua legge che non egrave la legge di Cristo Siamo noi cristiani che partendo dal Van-gelo dobbiamo richiamare la gerarchia alla conversione siamo noi Chiesa a dover richiamare il Papa e tutta la sua corte af-fincheacute riscoprano il Vangelo la Veritagrave e lrsquoAmore

Ormai nellrsquoanimo di quanti appartengono alla Curia romana si egrave instaurato una con-dizione di odio di disprezzo per una cate-goria che guarda caso richiama ogni gior-no la sporcizia che esiste tra la stessa gerarchia una sporcizia che egrave ben tenuta nascosta sotto il tappeto di casa Nellrsquoani-mo di Ratzinger dei Ruini dei Pompedda si egrave scatenato il desiderio della punizione ed ancor piugrave il sogno di vedere scomparire lrsquoomosessuale dalla faccia della terra Diritti alle coppie di fatto si purcheacute non siano gay Ecco il discorso del Vaticano che non fa piugrave una questione di sacramen-to di famiglia ma solo di totale chiusu-ra ai milioni di omosessuali che deside-rando di vivere una vita sentimentale equi-librata pulita e magari con la benedizione di Dio si vedono sempre piugrave disprezzati messi al bando come gli untori di manzo-niana memoria Questa gerarchia egrave quanto di piugrave primitivo oscurantista che la storia dopo lrsquoindimenticabile periodo dellrsquoinqui-sizione possa ricordare egrave ingiusta arro-gante presuntuosa fomentatrice di odio di omofobia sessuofobia e razzismo Una sola cosa le manca e certamente soffre per tale mancanza il potere di vita e di morte per il peccatore Il potere di poterci lincia-re E dire che pensavamo che lrsquointegralismo religioso fanatico ed antievangelico fosse solo quello di Khomeini Come vogliamo chiamare lrsquointervento di un pontefice che anzicheacute rivolgersi alle coscienze del popolo di cui dovrebbe esse-re guida si rivolge al Legislatore quasi dicendogli cosa debba o non debba fare Come considerare un presidente della CEI che in ogni suo intervento viola la laicitagrave dello Stato Italiano e ciograve che fanno i ve-scovi ed i cardinali nelle rispettive diocesi che sembrano sempre piugrave veri e propri feudi Questi potenti della Chiesa di Cristo sono violenti contro coloro che non si sottopon-gono ai loro voleri basti pensare ad alcuni documenti di Ratzinger quando ancora non era papa E sufficiente leggere i giornali di questi ultimi giorni per capire quale sia il sentimento di chi dovrebbe incarnare lrsquoa-

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more di Cristo per ciascun o di noi per capire a quale deriva siamo arrivati Uscire dalla Chiesa Mai Ci resto ma da dissidente da cristiano cattolico che non accetta quanto viene detto e fatto da chi nega Cristo tutti i giorni con le parole con le azioni con le omissioni con lo stile di vita Sono e resto cristiano cattolico sere-no e certo dellrsquoamore di Dio che non misu-ra la mia statura morale la mia condizione di figlio bisognoso del suo infinito amore dallrsquouso che faccio del mio orientamento sessuale Resto in questa Chiesa percheacute egrave la Chiesa di Cristo e non del paparesto percheacute voglio sperare in una conversione di coloro che oggi volentieri ci mandereb-bero al rogo percheacute voglio sperare in un ritorno alla Chiesa primitiva alla Chiesa di tutti in cui non basta ad un papa affac-ciarsi da una finestra ed invitare migliaia di persone a prodigarsi per la moltitudine di bambini che muore di fame di malattia senza svestirsi dei privilegi delle immense ricchezze degli agi che caratterizzano la sua esistenza Ersquo vergognoso egrave scandalo-so egrave un vero rinnegare Cristo crocifigger-lo quotidianamente Del resto Vico ci ricorda come la storia si ripete corsi e ricorsi storici Chi condannograve Cristo a morte Il popolo ma solo dopo che a pronunciare la sentenza era stato il sinedrio Chi ha stravolto il volto di Dio oggi Chi ha stravolto il suo messaggio Chi uccide quotidianamente il Cristo del Vangelo La risposta per un cristiano onesto non becero non bigotto dovrebbe essere piugrave che scontata Come egrave possibile che per questa gente lrsquounico vero orrendo peccato da persegui-re con ogni mezzo sia il peccato contro la castitagrave Ma il primo comandamento di Gesugrave non egrave forse stato Amatevi come io vi ho ama-to magari fino alla morte Non ha detto Ama il tuo nemico E quante parole quanti discorsi questi potenti della Chiesa spendono su queste parole di Cristo Pochissime percheacute impe-gnati a lottare contro quanti vivono il pro-prio orientamento sessuale secondo la loro

reale natura contro chi vuole dare ordine serenitagrave stabilitagrave visibilitagrave legalitagrave al pro-prio essere gay e magari alla sua unione di fatto che non rappresenta assolutamente una negazione della famiglia ne un atten-tato a tale istituzione Impegnata ad arraf-farsi lrsquo8 per mille e non certo solo in favo-re dei fratelli che muoiono di fame Basta vedere lo sfarzo in cui trascorrono le loro giornate Sono ben altri i modelli sociali e percheacute no religiosi la cui ricaduta sulla famiglia egrave estremamente dannosa direi esiziale e contro cui nulla viene detto e fatto In questa Chiesa non crsquoegrave limite alla man-canza di misericordia Anzi direi che tale parola egrave intesa solo ed esclusivamente nel suo valore astratto Se facciamo un riscontro storico ci rendia-mo conto di come la Sinagoga non ebbe compassione di Cristo e lo offrigrave vittima al Padre ma questo non fu un fatto isolato molti nella storia sono stati sacrificati dalla stessa Chiesa di appartenenza quasi a rea-lizzare le parole di Cristo Verragrave lrsquoora in cui chiunque vi uccideragrave crederagrave di rende-re culto a Dio (Gv 162) E allora di che meravigliarci Oggi 23 maggio anno 2006 dalla venuta di Gesugrave il Vangelo quello non di Ratzinger ma di Cristo an-cora non egrave entrato nelle vene della gerar-chia che pretende di governare con rispet-tabile autoritagrave la Chiesa di Dio Tocca a noi cristiani ridare al Volto di Dio la sua vera identitagrave e ciograve non vuole dire relativismo anzi il contrario Ridare a Dio il Suo vero volto significa scegliere un percorso difficile ed irto si-gnifica mettersi in discussione ed in gioco ogni giorno ogni momento Il relativismo lo trovo proprio in chi vor-rebbe combatterlo assurditagrave della vita Cosa significa vivere il Vangelo secondo il proprio punto di vista e non secondo il suo vero reale autentico dettato Non egrave forse relativismo questo A me come cristiano interessa non quanto dice Ratzinger ma quanto ha detto Gesugrave e tendo con ogni sforzo non sempre con successo di fare ciograve che ha fatto Lui Tra una legge del papa che mette fuori porta

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che esclude e mostra compassione per un omosessuale io scelgo la legge di Gesugrave che perdona lrsquoadultera la prostituta il pubblicano che sceglie gli ultimi che si fa ultimo che conosce le piugrave basse miserie dellrsquouomo per aiutarlo a risalire e ricon-quistare la dignitagrave di figlio di Dio quella dignitagrave persa che Egli egrave venuto a recupera-re Non voglio si pensi che mio intento sia quello di mescolare le carte Quanto detto nasce da una mia piena e totale convinzio-ne sostenuta da un ragionamento logico che comunque egrave suscettibile di critica Ogni uomo egrave opera delle mani di Dio e proprio percheacute opera di un Artista perfetto non puograve presentare difetti di fabbrica Se non ho scelto il mio orientamento come non lo sceglie lrsquoetero dovrsquoegrave la colpa Sap-piamo tutti che per esserci colpa occorra che ci sia reato Nel caso di quanti appar-tengono alla realtagrave GBLT non vi egrave alcuna colpa se non quando si fa un uso lussurio-so del proprio orientamento sessuale ma questo appartiene alla morale in genere e non solo alla realtagrave gay

Noi cristiani dobbiamo a dispetto del ma-le che ci viene fatto riscoprire la miseri-cordia la capacitagrave di perdonare che co-munque non significa dovere accettare supinamente tutto quanto detto e fatto dal-la curia romana Dobbiamo invitare il Pa-pa i vescovi fino allrsquoultimo sacerdote a dialogare con fraterno amore a perdonare a non inveire contro tutti noi ad aprirci le braccia sullrsquoesempio di Cristo Se conti-nueranno su questa strada di totale chiusu-ra di intromissione nelle faccende politi-che di casa nostra offendendo la laicitagrave dello Stato e condizionandola ai propri interessi se continueranno a fare dei distinguo nellrsquoamare si troveranno un giorno se ne avranno tempo a chiedere perdono anche a noi tutti che quotidiana-mente sperimentiamo sulla nostra pelle il loro disprezzo

Cosma Belardo Fondatore della Mailing List Amare col cuore di Dio - Omosessuali ecu-

menici in cammino martedigrave 23 maggio 2006

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Editoriale

ForzahellipGhana di don Vitaliano Della Sala

httpwwwdonvitalianoit Ho sempre ldquoodiatordquo il calcio sono infatti convinto che serve quasi esclusivamente come controllo sociale gli stadi moderni come gli anfiteatri romani i calciatori co-me i gladiatori il pubblicohellipegrave sempre lo stesso Panem et circenses diceva Giove-nale pane e spettacoli al circo per tenere buona la plebe dei suburbi il calcio e tutto quello gli ruota intorno per tenere buoni precari disoccupati sottopagati frustrati stressati depressi scontenti delle tante ldquoperiferierdquo reali e sociali Eppure da qualche anno sono presidente di una squadra dilettantistica di calcio la ldquoS S C SantrsquoAngelo a Scalardquo che gioca in II categoria In un paese piccolo come quello dove sono stato parroco e dove vi-vo il calcio egrave lrsquounico momento di aggre-gazione e di crescita per i ragazzi In questi giorni il calcio egrave al centro del dibattito nazionale e non solo per i prossi-mi mondiali ma soprattutto per ldquocalciopolirdquo lo scandalo delle partite truc-cate e vendute lo squallore di dirigenti disonesti e scrocconi i fiumi di danaro sperperato Di calcio si parla si discute si accusa si lanciano allarmi qualcuno dice che il calcio egrave tutto un imbroglio egrave sullrsquoor-lo del fallimento del crollo finanziario inevitabile qualche altro lo difende a spa-da tratta Chi crede nei valori fondamentali dello sport - passione abnegazione spirito di sacrificio sana competizione - si rallegra si illude e dice forse egrave arrivato il nostro momento Il momento ad esempio dei tantissimi volontari che con tanta forza e dignitagrave impiegano il proprio tempo gratui-tamente sui numerosi e polverosi campi del calcio dilettantistico italiano Il calcio e piugrave in generale lo sport dilettantistico rappresenta la forza di base del movimento sportivo del nostro Paese caratterizzato da

una profonda partecipazione democratica e autogestione che rendono il nostro model-lo unico a livello mondiale Dopo ldquocalciopolirdquo questi ldquomalatirdquo del calcio che fanno sacrifici enormi per permettere a dei ragazzi di sognare ancora correndo dietro ad un pallone cominciano a pensare che drsquoora in avanti saragrave piugrave facile occuparsi del calcio cosiddetto ldquominorerdquo Io sono pessimista Penso che ben presto lrsquoottimismo lrsquoentusiasmo le speranze che le cose possano finalmente cambiare nel calcio lasceranno il posto allrsquoamarezza allo sconforto alla sconfitta E saremo alle solite hanno allarmato il Paese ci hanno fatto lezioncine su come ldquomoralizzare chi governa il calciordquo hanno messo sotto in-chiesta qualcuno che sono pronto a scom-mettere ne usciragrave immacolato e richiama-to i Presidenti delle societagrave di calcio a te-ner drsquoocchio i bilanci invece si continue-ragrave con il solito andazzo e si continueranno a buttar via fior di milioni di euro per comprare calciatori famosi Tutto questo alla faccia della ldquomoralizzazione del cal-ciordquo E con tanto di faccia tosta si conti-nueranno a chiedere lucrosi finanziamenti al governo per non far morire lo sport piugrave seguito in Italia I dirigenti nazionali e i giornalisti al loro servizio riprenderanno a raccontarci che il calcio professionistico egrave quello che conta egrave quotato in borsa egrave una societagrave per azioni dai contratti milionari egrave quello delle TV a pagamento insomma egrave unrsquoaltra cosa un calcio secondo me lontano dal calcio vero quello che si gioca arrangiandosi per strada o per i piugrave fortunati sugli sganghe-rati campi comunali e parrocchiali il cal-cio delle autotassazioni per pagare lrsquoiscri-zione delle collette per saldare il conto della lavanderia In questi giorni insieme ai dirigenti della squadra di cui sono presidente abbiamo chiuso i risicati conti del campionato appe-na concluso e stiamo cominciando a pen-sare al prossimo Dovremo racimolare i soldi per lrsquoesosissima iscrizione al cam-pionato una colletta tra i simpatizzanti forse un aiutino dalla parrocchia il Comu-ne che a malincuore mette gratuitamente

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a disposizione le strutture sportive E poi si dovranno organizzare le trasferte si dovragrave reperire una divisa nuova e pensare a come pagare le altre spese per il prossi-mo anno Qualcuno ci consiglieragrave di ricor-rere a qualche sponsor ma chi puograve spon-sorizzarci in un paese di 700 abitanti con due salumerie e un bar come uniche attivi-tagrave ldquoimprenditorialirdquo Il pessimismo aumenta ogni anno e ti vie-ne da pensare che non si puograve permettere che i ragazzi non abbiano nemmeno piugrave la possibilitagrave di sognare dopo il calcio a pa-gamento in TV dopo gli aumenti dei bi-glietti della partita allo stadio tolgono loro anche la partita la domenica nel piccolo e polveroso campetto di calcio un campo sportivo di merda ma pur sempre il nostro campo sportivo In un paese privo di qual-siasi altra struttura sportiva il campo di calcio rappresenta il punto riferimento per tanti giovani e meno giovani che li porta via dalle tentazioni della strada e della noia che offre uno ldquosfogordquo e uno ldquosvagordquo sani E pensare che alle assemblee dei comitati sportivi nazionali e regionali e delle fede-razioni ci raccontano ancora la barzelletta del dilettantismo della solidarietagrave dellrsquoas-sociazionismo ldquoonlusrdquo dellrsquoimportante funzione sociale da noi svolta E non solo poi vieni a sapere anche che il presidente della Lega Nazionale Dilettanti ed i presi-denti dei Comitati Regionali della Federa-zione Italiana Gioco Calcio si sono attri-buiti uno stipendio dellrsquoordine di circa 100 mila euro annui per il primo e 25 mila euro per i secondi cosigrave alla faccia del dilettantismo arrotondano stipendio eo pensioni Allora lo scetticismo diventa vera e propria ldquoincazzaturardquo E ci si do-manda come devono sopravvivere le so-cietagrave minori Con quali soldi si deve con-cretizzare un dignitoso settore giovanile Come coprire le enormi spese E percheacute continuare a finanziare la struttura elefan-tiaca della Lega Nazionale Dilettanti che sembra interessata solo al numero di socie-tagrave iscritte ai vari campionati e alle loro quote di iscrizione senza darti nessun ser-vizi in cambio

Durante i prossimi 25 giorni moltissimi italiani saranno incollati agli schermi tele-visivi per seguire i mondiali di calcio ma non potranno fare a meno di pensare a ldquocalciopolirdquo i tifosi degli azzurri spero non dimentichino il campionato italiano falsato le partite truccate gli scudetti de-cisi a tavolino a inizio campionato il mer-cato degli arbitri comprati e venduti i con-tratti milionari dei calciatori i fan del cal-cio non dovranno dimenticarsi dello schifo nel quale sguazza il circo calcistico italia-no spesso con la complicitagrave e la copertura di tanti E chi ci dice che i mondiali di calcio non navighino nello stesso squallore Basti solo pensare ai miliardi che ruotano attor-no a questo evento e ricordare alcuni arbi-traggi almeno discutibili degli scorsi mondiali in Corea-Giappone Chi ama lo sport non puograve restarsene indifferente pen-sando che spesso questo viene gestito da veri delinquenti e da affaristi disonesti che nulla hanno a che fare con lrsquoagonismo sportivo non puograve non indignarsi vedendo la gioia per il bel gioco delle squadre offu-scata dagli interrogatori ai quali Borrelli sta sottoponendo dirigenti sportivi e cal-ciatori Saragrave per questo e percheacute io rifiuto di omo-logarmi alla maggioranza ma piugrave ancora percheacute non tollero di essere preso per fesso da chi propone un moderno Panem et cir-censes per tenerci buonihellipio comincerograve a seguire i mondiali di calcio tifando per la squadra del Ghana sperando che qualcuno ancora sogni e giochi un calcio corretto e genuino SantrsquoAngelo a Scala (Av) 12 giugno 2006 don Vitaliano Della Sala (347 3679191) presidente della ldquoS S C SANTrsquoANGE-LO A SCALArdquo httpwwwdonvitalianoit Lunedigrave 12 giugno 2006

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Editoriale

Afghanistan che fare

di Sergio Paronetto

Ringraziamo Sergio Paronetto[paxchristi_paronettoyahoocom]

per questo intervento Leggo dellrsquoipotesi di mandare piugrave soldati in Afghanistan Secondo il generale Trica-rico capo di stato maggiore dellrsquoaeronau-tica sei aerei Amx sono pronti a partire Lrsquoidea mi sembra non solo incoerente con il programma dellrsquoUnione ma anche del tutto controproducente proprio ai fini della lotta al terrorismo e del ripristino della democrazia Sono giagrave passati cinque anni dallrsquointer-vento militare Pochissimi ricordano le morti civili Solo nei primi tre mesi dellrsquointervento (7 otto-bre 2001-16 gennaio 2002) i civili uccisi gli effetti collaterali sono stati 3800 (inchiesta Marc Herold Universitagrave del New Hampshire) Ogni settimana aumen-tano gli attentati e i morti sia tra i soldati occidentali sia tra i civili afgani Cosa stiamo difendendo realmente in Af-ghanistan Proteggiamo la permanente sottomissione delle donne Secondo il Rapporto 2005 di Amnesty International esse hanno continuato a subire livelli di violenza sistematica e dif-fusa e discriminazioni sia in ambito pub-blico che privato Sosteniamo la mancan-za di libertagrave religiosa tanto sbandierata come regola fondamentale della democra-zia La vicenda di Abdul Rahaman lrsquoapostata afgano che stava per essere condannato a morte per la sua conversione al cristianesimo egrave emblematica di una situazione diffusa Per quanto tempo dovremo rimanere in forme militari Al di lagrave dellrsquoapprezzato (si dice) compor-tamento individuale dei nostri soldati bi-

sogna saper vedere la cruda realtagrave dei fatti Ci interessa prevenire la tossicodipenden-za nel mondo in Italia e colpire i mercanti di morte Allora bisogna dolorosamente ma lucidamente ammettere che al di lagrave delle intenzioni i soldati sono alleati dei signori della guerra padroni del commercio dellrsquooppio che stanno guada-gnando cifre colossali Il narcotraffico dichiara lrsquoUfficio Anti-droga dellrsquoONU egrave la fonte principale del-lrsquoinstabilitagrave e del terrorismo Ci sta a cuo-re la lotta allrsquoeroina ottenuta con lrsquooppio afgano che uccide molti giovani Il giro afgano drsquoaffari osserva Luciano Bertozzi (Rocca n 11 2006) egrave stimabile in 23 miliardi di dollari che sono reinvestiti nel-le armi e nel pagamento dei combattenti in una spirale perversa che promette sem-pre maggiori sofferenze Ersquo certamente piugrave produttivo investire risorse per la risoluzione di alcuni proble-mi economici e sociali e attivare unrsquoampia rete di solidarietagrave e di cooperazione legata alle Nazioni Unite alla Comunitagrave europea e allrsquoiniziativa internazionale Uno degli obiettivi prioritari egrave quello di sminare il paese uno dei piugrave a rischio nel mondo Mi sembra urgente riprendere la Campagna per la messa al bando delle mine mettendo a fuoco lrsquoobiettivo dello sminamento e della riabilitazione delle numerose vittime colpite da queste armi di distruzione di massa che uccidono o muti-lano dopo ogni guerra per moltissimi anni tantissime persone Penso non solo allrsquoAf-ghanistan ma anche al Sudan e al Corno drsquoAfrica alla Cambogia e allrsquoAngola Un impegno umanitario di lunga durata Una vera grande missione di pace Unrsquoazione solidale legata alla guarigione di immense ferite alla riconciliazione tra le persone e i popoli alla difesa e alla cura della vita di ogni vita sempre e ovunque Verona 150606 Sergio Paronetto

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Editoriale Il Papa e Dio

di Giovanni Sarubbi Ieri abbiamo ricevuto alcune lettere sul discorso di Benedetto XVI nel campo di sterminio di Aushwitz di domenica 28 maggio scorso Ne riportiamo alcune La prima egrave di don Aldo Antonelli che cosigrave scrive Antonio Tognoni mi scrive ASCOLTAMI DON ALDO UN PAPA TE-OLOGO DI GRAN-CLASSE CHE DI FRONTE AD AUSWITZ SI CHIEDE PER-CHErsquo DIO HA TACIUTO FORSE DI DIO NE SA POCO E MALE SPIACENTE PER LUI CARI SALUTI ANTONIO Gli ho risposto in questi termini Hai ragione caro Antonio Da anni mi affatico e mi arrovello il cer-vello per far passare nella coscienza dei credenti un principio elementarissimo della fede NON SCARICARE SU DIO LE NOSTRE RESPONSABILITArsquo Ora ci si mette anche il papa a remare contro Ed allora prendo lezione da Epicuro che ebbe a scrivere Non egrave irreligioso chi rinnega gli dei del volgo ma chi le opinio-ni del volgo applica agli dei Non ho parole Aldo Antonelli La seconda egrave dellrsquoamica scrittrice Hagravento (httpwwwhantoit) che cosigrave scrive Durante la visita al campo di concentra-mento di Auschwitz il Papa ha detto ldquoDovrsquoera Dio Percheacute Dio ha taciutordquo Propongo umilmente la probabile risposta di ciograve che siamo abituati a chiamare Dio Egli forse risponderebbe ldquoNon ho taciuto Il problema egrave che gli Umani ovvero gli Animali con due zampe

rilasciate sui fianchi sono ancora sordirdquo Per concludere uomini illustri hanno lrsquo-obbligo dopo essersi porti od aver porto lrsquoanzidetta domanda di soggiungere subi-to una risposta anche una semplice ipote-sihellip Cordialitagrave Hagravento Condividiamo in pieno le riflessioni e lo sconforto sia di don Aldo che di Hagravento Questo voler scaricare su Dio le responsa-bilitagrave che sono tutte umane egrave un vizio vec-chio come il mondo Lo ritroviamo nella Bibbia ad esempio nel racconto della cacciata dal paradiso terreste Sia Adamo che Eva giocano a scaricare su qualcun altro le proprie responsabilitagrave Adamo le scarica su Dio dicendogli laquoLa donna che tu mi hai posta accanto mi ha dato dellrsquoal-bero e io ne ho mangiatoraquo (Gen 312) Eva le scarica sul serpente ma in realtagrave su Dio stesso percheacute laquoIl serpente era la piugrave astuta di tutte le bestie selvatiche fatte dal Signo-re Dioraquo (Gen 31) Stupisce che un fine teologo come viene descritto di solito Benedetto XVI cada in un errore cosigrave grave che neppure un par-roco di campagna commetterebbe Stupi-sce per le poche battute sbrigative dedicate allrsquoargomento che non si legano in alcun modo alla riflessione sul cosiddetto ldquosilenzio di Diordquo di tuttrsquoaltro spessore che da oltre trentadue secoli accompagna lrsquoebraismo (vedi articolo di rav di Ric-cardo Di Segni nella sezione ebraismo sul nostro sito) Sulla questione della Shoha poi le re-sponsabilitagrave delle chiese cristiane di tutte nessuna esclusa sono gravi ed arcinote Basterebbe leggere il libro di Goldenha-gen laquoI volenterosi carnefici di Hitlerraquo per rendersene conto oppure la tabella ripor-tata a pag 268-269 del libro di Hans Kuumlng dal titolo Ebraismo passato presente futu-ro BUR saggi 1991 allrsquointerno di un capi-tolo dal titolo significativo Il fatale anti-semitismo di un cattolico Adolf Hitler Ma come con ricordare quello che il Papato ha fatto per secoli contro gli ebrei Ricordia-

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mo ad esempio Papa Paolo IV al secolo cardinale Pietro Caraffa che egrave stato Papa nel 1555 in piena Controriforma Egli egrave stato il piugrave feroce e accanito persecutore degli Ebrei e degli eretici in genere A lui si deve nel 1542 quando era ancora cardi-nale lrsquoistituzione a Roma del Tribunale del SantrsquoUffizio quello dei roghi degli eretici o degli omosessuali o piugrave sempli-cemente di tutti coloro che si opponevano al potere temporale dei papi A lui si deve lrsquoistituzione dei ghetti per gli ebrei A lui si deve tutto quanto di peggio egrave esistito in termini di antisemitismo Basti pensare che la stella gialla cucita addosso agli e-brei rinchiusi nei campi di sterminio nazi-sti era proprio quella da lui ideata nel 155-5 Come non ricordare che nella liturgia cat-tolica del venerdigrave santo fino al Concilio Vaticano II si pregava per i ldquoperfidi e-breirdquo E come dimenticare infine lrsquoorren-do libro di Lutero contro gli ebrei usato a piene mani dalla propaganda nazista per ottenere il consenso dei protestanti tede-schi alla politica del Terzo reich Lrsquointervento del Papa ad Auschwitz in realtagrave fa emergere in modo inequivocabile la volontagrave di rimozione delle responsabili-

tagrave delle chiese cristiane nei confronti dellrsquo-antisemitismo Volontagrave di rimozione che si puograve trovare ecumenicamente sia fra i cat-tolici che fra i protestanti e che si manife-sta di solito con lrsquoesaltazione di quanti cattolici o protestanti sono morti nei cam-pi di sterminio Si usano i nomi per esem-pio di Edit Stein o di Dietrich Boneffer per coprire le responsabilitagrave delle chiese che nella loro grande maggioranza soste-nevano il nazismo Si dimentica di dire ad esempio che Dietrich Boneffer aveva at-torno a se uno sparuto gruppo di pastori protestanti Sarebbe stato interessante che un papa tedesco rispondesse ad alcune domande precise Percheacute ad esempio la chiesa cat-tolica firmograve il concordato con Hitler Do-manda analoga si potrebbe rivolgere alle chiese protestanti Percheacute ad esempio i pastori protestanti giurarono fedeltagrave ad Hitler nel giorno del suo genetliaco Si preferisce cosigrave porre domande a Dio per evitare di dare le risposte che competono allrsquouomo Trionfa cosigrave la menzogna E quando la menzogna viene venduta per veritagrave e la veritagrave per menzogna la guerra egrave dietro lrsquoangolo Martedigrave 30 maggio 2006

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Caro Benedetto eacute inutile che tu chieda a Dio percheacute ad Auscwitz ha taciuto percheacute non eacute intervenuto a fermare la tremenda catena di montaggio dellrsquoassassinio e della morte Il Dio dellrsquoAlleanza il Dio religioso onni-potente e buono non puograve reggere Au-scwitz La Sua bontagrave avrebbe innescato lrsquoonnipotenza e le preghiere delle future vittime avrebbero trovato ascolto e rispo-sta positiva Ma Dio e ce lrsquoha detto Gesugrave cioegrave Lui stesso fattosi carne non eacute fatto cosigrave e la tua domanda oltre che inutile eacute rivelatrice che tu sei rimasto fermo al Dio dellrsquo Alleanza e non conosci ancora il Padre buono ma non onnipotente rivela-toci dal Figlio Questrsquoultimo ti avrebbe risposto che a tacere non era stato Lui che a non interve-nire non era stato Lui la cui Parola si fece carne ed abitograve fra noi A tacere a non intervenire siamo stati noi uomini sarebbe bastato al primo comizio di Hitler valutati i contenuti dei suoi enun-ciati chiamare la guardia medica di qual-che ospedale psichiatrico far intervenire due infermieri in camice bianco e la storia del mondo avrebbe potuto prendere una piega diversa I tedeschi invece e fra essi i cristiani e fra essi i cattolici si alzarono in piedi ad applaudire e divennero le mani del progetto maligno Gesugrave come dicevo non ha taciuto ma ha giagrave parlato e si eacute lasciato assassinare dai sacerdoti del Dio religioso pur di farci capire che se lrsquoAmore non viene incarnato da noi se manca il ldquosirdquo dato che noi sia-mo le mani del Suo amore per noi e la condanna della ricchezza dellrsquoaccumulo privato dato che i terminali di dio-condivisione cioegrave noi non possono non vivere la cultura del necessario e la condi-visione con amore

Saragrave molto difficile allora per una guida cieca riuscire a fare aprire gli occhi di coloro che sono guerci E poi nella tua visita al campo di stermi-nio crsquoegrave stata unrsquoaltra cosa che ho trovato tragicamente ingiusta ad Auscwitz egrave piugrave che necessario egrave ineludibile andare nella Veritagrave altrimenti non solo si offende la memoria dello sterminato dolore delle vittime ma anche si lasciano i cancelli aperti ad Auscwitz futurihellip E la Veritagrave sono anche le enormi responsa-bilitagrave dei cattolici tedeschi se il potere fu affidato al piugrave schifoso gruppo di criminali assassini che lrsquoEuropa dalle presunte ldquoradici cristianerdquo abbia mai partorito Sa-rebbe quindi stato necessario un ldquomea cul-pardquo tanto determinato caro Benedetto da toglierti il coraggio di varcare il cancello E se fosse vero che i criminali nazisti vole-vano annientare gli Ebrei per poter cancel-lare anche il cristianesimo allora mi devi spiegare anche il percheacute i cattolici tedeschi votarono per loro percheacute sciolsero il loro partito in quello nazista percheacute il Vaticano fece un concordato con loro percheacute essi insieme a tutte le altre forze reazionarie affidarono al loro capo ad Hitler i pieni poteri pur sapendo bene (il Mein kampf eacute del 1923) qual era il suo ldquoevangelicordquo pro-gramma politico lrsquoaffermazione dei piugrave forti la razza ariana e lrsquoeliminazione di tutti i ldquodiversirdquo percheacute impuri Quindi caro Benedetto sarebbe stato me-glio evitare la profanazione chiedendo un perdono nella Veritagrave Il rimanere al di qua del cancello poi for-se ti avrebbe potuto offrire una preziosa opportunitagrave Forse il filo spinato la barrie-ra fra gli oppressori e gli oppressi di quel tragico momento storico ti avrebbe potuto far aprire gli occhi sullrsquoAuscwitz di oggi sulla tragica divisione fra Nord e Sud del

ldquoUna domanda inutilehellip una domanda rivelatricerdquo

di Mario Mariotti Ancora su Benedetto XVI e la shoah

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mondo su quei meccanismi strutturali capitalismo privato e mercato e su quella cultura soggettiva (ricco eacute bello ed anche buono) che lasciano morire 30000 piccini ogni giorno per miseria sfruttamento ed omissione di solidarietagrave negando alle pic-cole vite anche uno spicciolo mentre le guerre di aggressione quelle per procura e quelle preventive bruciano enormi quantitagrave di risorse usate non per servire ma per soffocare la vita Ma su questo su questa tua eventuale rinascita anche se vecchio non ho sentito parola ecco il silenzio ec-co la mancanza di profezia piugrave pesante del piugrave pesante macignohellip Eacute proprio vero la Veritagrave in bocca ai ricchi non ci puograve proprio stare E quando essi La accalappiano la loro condizione La nega essi sono la controtestimonianza di Lei Chi conoscesse Dio e parlasse con Lui entrerebbe in comunione con Lui Ric-chezza e potere allora si dissolverebbero e avremmo la eco dellrsquoesperienza di libertagrave e di amore di Francesco drsquoAssisi Caro Benedetto prova a riflettere ti vuoi porre come guida spirituale e sei ben ac-cetto sia al Tempio che allrsquoImpero Pensa alla fine che Qualcuno fa fare a chi non sa neacute di carne e neacute di pesce Lrsquoincarnazione del Verbo col tuo contribu-to continua ad attendere e gli Auscwitz di ieri e di oggi resteranno anche domani mentre il servizio a Mammona al Beati i ricchi travestito da Dio cristiano nelle preghiere e nelle pratiche religiose ci mantiene nella tragica alienazione di colo-ro che rifiutano la prassi della condivisio-ne e si aggrappano in buona o cattiva fe-de al verbo ldquocredererdquohellip Mario Mariotti - 10 giugno 2006

Poesia Gabriel Impaglione

Argentina Tratto da Carte di Sardinia

Il vento egrave un fiume perduto Scorre notturno la sua multitu-dine minuta Crsquoegrave unrsquoora fragile luna di pane lontana da un bambino Nelle gemme la tua carezza len-ta e marzo nellrsquoisola Tu vieni come il giorno che na-sce a parlarmi della vita e marzo nella patria lontana Lagrave le ferite sono calli in tumulto e il vento donna mia marcia in silenzio tristementehellip corteo di volti e parole Persistente ondeggigraveo di memo-rie Mai Piugrave nel suo eco ingovernabile

Da Isola Nera 134 Casa di poesia e letteratura egrave uno spazio di libertagrave e di

bellezza per un mondo di libertagrave e bellez-za che si costruisce in una cultura di

pace Direzione Giovanna Mulas - Coor-dinazione Gabriel Impaglione Giugno

2006 - Lanusei Sardegna mulasgiovvannahotmailcom

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Nel 60deg anniversario della nascita della Repubblica italiana e dellrsquoAssemblea Co-stituente lrsquoAvvenire (il giornale dei vesco-vi della Chiesa cattolico-romana) lo ha commentato con un ldquoeditorialerdquo di Giuse-pe Anzani titolato (molto pertinentemen-te) ldquoPrimato della persona La repubbli-ca in noirdquo (02 giugno 2006) in cui si ra-giona in particolar modo degli articoli 2 e 3 del Patto dei nostri rsquoPadrirsquo e delle nostre rsquoMadrirsquo Costituenti Salvo qualche rsquobattutarsquo ambigua come quando si scrive e si sostiene che ldquoil bari-centro dellrsquoequilibrio resta il primato della persona umana di cui egrave matrice la cultura cattolicardquo - dove non si comprende se si parla della cultura universale di tutto il genere umano o della cultura che si richia-ma alla particolare istituzione che si chia-ma Chiesa rsquocattolicarsquo (un porsquo come se si parlasse in nome dellrsquoItalia e qualcuno chiedesse scusa ma parli come italiano o come esponente di un partito che si chiama ldquoforzahellipItaliardquo) - il discorso egrave tuttavia per lo piugrave accettabilehellip Premesso questo si puograve certamente condi-videre quanto viene sostenuto alla fine dellrsquoeditoriale relativamente al ldquodiritto alla vitardquo (ldquoesso sta in cima al catalogo rsquoapertorsquo dellrsquoarticolo 2 sta in cima alla promessa irretrattabile dellrsquoart 3rdquo) e alla necessitagrave di una responsabile attenzione verso di essa (ldquoNon declini mai la difesa della vita senza di essa egrave la Repubblica che declinardquo) Ma detto questo lrsquoambigui-tagrave immediatamente ritorna e sollecita a riporsi forti interrogativi su che cosa stia sostenendo chi ha scritto quanto ha scritto e da dove e in nome di Chi parla Parla un uomo che parla con se stesso e con un altro cittadino o con unrsquoaltra cittadina come un italiano comune (- universale cattolico) o come un esponente del partito rsquocomunersquo (rsquouniversalersquo rsquocattolicorsquo) O

ancora come un cittadino di un partito che dialoga col cittadino o con la cittadina di un altro partito per discutere e decidere su quali decisioni prendere per meglio segui-re lrsquoindicazione della Costituzione della Legge dei nostri rsquoPadrirsquo e delle nostre rsquoMadrirsquo che ci ha fatti - e invita a volerci - uomini liberi e donne libere cittadini-sovrani e cittadine-sovrane Nonostante tante sollecitazioni a sciogliere i nodi e chiarirsi le idee da ogni parte - dentro e fuori le istituzioni cattoliche crsquoegrave ancora molta confusione nel cielo del par-tito rsquocattolicorsquo italiano non hanno affatto ben capito neacute la unitagrave-distinzione tra la ldquoBibbia civilerdquo e la ldquoBibbia religiosardquo neacute tantomeno la radicale differenza che corre tra ldquoDiordquo e ldquoMammonardquo o che egrave lo stesso tra la Legge del Faraone o del Vitello drsquoo-ro e la Legge di Mosegrave E non hanno an-cora ben-capito che Repubblica dentro di noi hellip non significa affatto Monarchia o Repubblica rsquocattolicarsquo neacute dentro neacute fuori di noi e nemmeno Repubblica delle banane in noi o fuori di noi Il messaggio del patto costituzionale come quello del patto eu-angelico hellipe della montagna egrave ben-altro La Costituzione egrave - ripetiamo come ha detto e testimoniato con il lavoro di tutto il suo settennato il nostro Presidente Carlo A Ciampi - la nostra ldquoBibbia civilerdquo la Legge e il Patto di Alleanza dei nostri rsquoPadrirsquo e delle nostre rsquoMadrirsquo Costituenti (21 cittadine-sovrane presero parte ai lavo-ri dellrsquoAssemlea) e non la rsquoLeggersquo di ldquomammasantissimardquo e del ldquogrande fratel-lordquo hellip che si spaccia per eterno Padre no-stro e Sposo della Madre nostra quale cecitagrave e quanta zoppigravea nella testa e nel cuore e quale offesa nei confronti della nostra Legge dei nostri rsquoPadrirsquo e delle no-stre rsquoMadrirsquo- di tutti e tutte noi e anche dei nostri cari italiani cattolici e delle no-

25 Giugno Salviamo la Costituzione

La repubblica in noi hellip e la rsquocattolicarsquo monarchia edipica

di Federico La Sala

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stre care italiane cattoliche Nel 60deg Anniversario della nascita della Repubblica italiana e della Assemblea dei nostri rsquoPadri e delle nostre rsquoMadrirsquo Costi-tuenti tutti i cittadini e tutte le cittadine di Italia non possono che essere memori riconoscenti e orgogliosi e orgogliose di essere cittadine italiane e cittadini italiani e festeggiare con milioni di voci e con milioni di colori la Repubblica e la Costi-tuzione di Italia e cercare con tutto il loro cuore con tutto il loro corpo e con tutto il loro spirito di agire in modo che sia per loro stessi e stesse sia per i loro figli e le loro figlie hellip lrsquo ldquoavvenirerdquo sia piugrave bello degno di esseri umani liberi giusti e paci-fici Che lrsquoAmore dei nostri rsquoPadrirsquo e delle nostre rsquoMadrirsquo illumini sempre il cammino di tutti gli italiani e di tutte le italianehellipViva la Costituzione Viva lrsquoItalia (03062006) Federico La Sala Domenica 04 giugno 2006

laquoIo sono il Signore tuo Dio

non avrai altri degravei di fronte a me

Non ti farai idolo neacute immagine alcuna di ciograve che egrave lassugrave nel cielo neacute di ciograve che egrave quaggiugrave sulla ter-

ra neacute di ciograve che egrave nelle acque sotto la terra

Non pronuncerai invano il nome del Signore tuo Dio

Ricordati del giorno di sabato per santificarlo

Onora tuo padre e tua madre Esodo 201-12

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Dialogo cristianoislamico

Islam che fare Un decalogo

Il testo egrave apparso su Settimana del 4 giugno 2006n22 4 quale contribu-to al nuovo Governo italiano e alla nuova amministrazione di Milano

Testo elaborato da Paolo Branca do-

cente di lingua e letteratura araba universitagrave cattolica del Sacro Cuore di

Milano Stefano Allievi docente di sociologia universitagrave degli studi di

Padova Silvio Ferrari docente nelle universitagrave di Milano e Lovanio Mario Scialoja presidente della Lega musul-

mana mondiale-Italia

Ringraziamo don Giuliano Zatti del Servizio diocesano per le relazioni cri-stiano-islamiche di Padova per averci inviato questo importante testo come contributo al dialogo cristianoislamico

La presenza di musulmani in Italia ha or-mai raggiunto una tale massa critica da non consentire che il fenomeno sia gestito soltanto attraverso forme drsquointervento e-stemporanee e improvvisate comrsquoegrave spesso stato finora Lrsquoimpegno di molti che si sono prodigati sia da parte italiana che da parte islamica con numerose iniziative conferma le potenzialitagrave di un tessuto so-ciale vivo e attivo ma proprio per non vanificare tali energie e al fine di evitare derive che hanno interessato di recente altri paesi europei ci sembra indispensabi-le che le istituzioni e i cittadini - italiani e non - coinvolti a vario titolo nella questio-ne trovino modalitagrave per riflettere e agire insieme allrsquointerno di un progetto comune ispirato a principi chiari e condivisi Per questo mentre il nostro paese vive un decisivo momento di riformulazione degli equilibri politici e delle sue prospettive di riforma riteniamo doveroso richiamare alcuni punti che ci paiono di cruciale im-

portanza nel compito comune che ci tro-viamo ad affrontare Va da seacute che i musul-mani condividono con immigrati di altra origine molte problematiche simili Sareb-be pertanto indebito ritenere le considera-zioni che seguiranno come pensate esclusi-vamente per loro anche se il presente do-cumento ne tratta in modo specifico una buona legge sulla libertagrave religiosa ad e-sempio andrebbe incontro alle esigenze di tutte le comunitagrave e non solamente di quella islamica La globalizzazione in atto contrariamente a quanto ci si poteva ingenuamente aspet-tare invece che a un indebolimento delle identitagrave (reali o immaginarie) sta condu-cendo piuttosto a un loro irrigidimento che non sembra cogliere sufficientemente le potenzialitagrave positive pur presenti nellrsquoine-dito incontro di uomini e culture che si sta producendo bensigrave tende a enfatizzare dif-fidenze e timori che inducono alla chiusu-ra e alla contrapposizione Siamo consapevoli dei rischi insiti in un vacuo relativismo che potrebbe portarci a poco auspicabili confusioni e allo svili-mento delle tradizioni culturali e religiose di ciascuno ma il valore che attribuiamo alla nostra e altrui identitagrave ci spinge a rite-nere necessaria una gestione coraggiosa e consapevole di questo processo di incontro e convivenza lrsquounica in grado di portare a buoni risultati nellrsquointeresse comune Per questa ragione pensiamo che vada scorag-giato con ogni mezzo lo spirito di sospetto e di rivalsa che in taluni - da entrambe le parti - sembra purtroppo prevalere I punti che ci pare necessario richiamare sono 1 Incoraggiare la collaborazione con le istituzioni a ogni livello per promuovere una reale partecipazione dimostrando che le regole della democrazia tutelano e pre-miano i comportamenti migliori A tale scopo egrave utile in particolare partire dal cen-simento e dalla valorizzazione delle molte-plici esperienze in atto anche al fine di contrastare una comunicazione basata su semplici opinioni anzicheacute su evidenze empiriche Interventi formativi allrsquointerno delle pubbliche amministrazioni (scuola

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sanitagrave carcere personale di polizia ) sulle tematiche relative al pluralismo cul-turale nelle aree di loro competenza con un taglio che privilegi la concretezza delle situazioni su considerazioni di ordine a-strattamente teologico ideologico o poli-tologico Il confronto con esperienze inter-nazionali che giagrave affrontano da tempo temi e situazioni analoghe consentirebbe di valutarne gli esiti e di ispirarsi alle prati-che (legislative e operative) piugrave efficaci 2 Scoraggiare con fermezza ogni forma di illegalitagrave per evitare il formarsi di societagrave parallele o gruppi che si percepiscano e si presentino come corpi estranei il diritto alla differenza non puograve e non deve mai diventare pretesa di una differenza nei diritti e nei doveri 3 Valorizzare le iniziative che si pongono nella prospettiva della condivisione di valori interessi e impegno comune al ser-vizio della collettivitagrave 4 Dare prioritagrave alle donne e ai giovani che senza rinunciare alla propria specifici-tagrave culturale e religiosa dimostrano di voler sviluppare con chi condivide i loro pro-blemi e le loro aspirazioni attivitagrave che favoriscono contatti scambi e integrazio-ne 5 Offrire a livello universitario percorsi di maturazione e di formazione a quanti intendono svolgere funzioni di servizio alle comunitagrave specie nei ruoli di orienta-mento e di guida Non si tratta ovviamente di formare i ministri del culto ma di favo-rire lrsquoemersione e il consolidamento di competenze e capacitagrave specifiche tra colo-ro che giagrave operano nei diversi gruppi affin-cheacute la loro azione sia maggiormente ade-guata alle finalitagrave dellrsquointegrazione e della partecipazione alla vita del paese in cui risiedono 6 Stimolare specie nelle scuole la valo-rizzazione degli apporti delle differenti culture del Mediterraneo alla costruzione di una comune civiltagrave Laddove siano pre-senti numerosi alunni arabofoni appositi corsi per la conservazione e lo sviluppo della lingua drsquoorigine (del resto giagrave in atto in forma sperimentale) andrebbero diffusi e sostenuti Tali interventi non sarebbero

ad esclusivo vantaggio degli immigrati ma contribuirebbero alla trasformazione dellrsquointero settore scolastico che non sa-rebbe adeguato alla realtagrave di un mondo sempre piugrave interdipendente se restasse ancorato a forme di istruzione centrate soltanto sulla cultura locale 7 Incoraggiare i mass-media a dare spazio alle numerose esperienze di collaborazione e di condivisione tra persone di fede e di cultura diversa evitando di diffondere eo amplificare soltanto fatti e notizie che con-fermino mutui pregiudizi Non si tratta evidentemente di occultare le problemati-citagrave ma ancora una volta di partire dalla realtagrave che egrave piugrave ricca delle sue rappresenta-zioni mediante inchieste sul campo lavo-ro di terreno empirico informazione com-pleta e imparziale 8 Promuovere politiche che migliorino le condizioni di vita delle societagrave di prove-nienza degli immigrati con riferimento non soltanto alla situazione economica ma anche allo sviluppo della societagrave civile al rispetto dei diritti umani e alla valorizza-zione del pluralismo ad ogni livello 9 Valorizzare lrsquoazione delle istituzioni locali che sono a contatto diretto con le realtagrave di base nel promuovere iniziative che - per la qualitagrave degli interventi e le loro ricadute positive sul territorio - posso-no costituire dei modelli validi anche per analoghe situazioni in stretto contatto con le agenzie culturali e religiose che giagrave ope-rano in tal senso 10 Approfondire la conoscenza reciproca nel mutuo rispetto pur senza rinunciare allo spirito critico e autocritico non sola-mente con sporadiche iniziative informati-ve ma attraverso il lavoro permanente e sistematico di gruppi che affrontino insie-me tematiche specifiche di comune inte-resse Ciograve favorirebbe inoltre lo sviluppo di prospettive professionali che facciano tesoro delle competenze e delle capacitagrave di chi si distingue nel lavoro interculturale Mercoledigrave 14 giugno 2006

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A pochi mesi dal convegno ecclesiale su laquoTestimoni di Gesugrave Risorto speranza del mondoraquo previsto per il prossimo ottobre a Verona e chiamato a ridisegnare le strate-gie di una chiesa profondamente cambiata dallrsquoappuntamento di Palermo rsquo95 la cittagrave scaligera ha ospitato la seconda edizione dei Cantieri del dialogo Indizio di un diffuso bisogno di dialogo interreligioso quotidiano e concreto che non sempre le istituzioni riescono ad inter-cettare lrsquoiniziativa egrave nata lo scorso anno sulla spinta di una consistente batteria di chiese gruppi e associazioni del volonta-riato di diversa estrazione culturale e con-fessionale che contribuiscono a rendere la cittagrave veneta una delle attuali capitali del rinnovamento ecclesiale e sociale Lo scenario allrsquointerno del quale sono sorti i Cantieri egrave la constatazione che il nostro paese sta diventando sempre piugrave comples-so e multiforme da ogni punto di vista e che la presenza di individui e comunitagrave drsquoimmigrati provenienti da tutto il mondo (i nuovi cittadini come sono comunemen-te definiti) da un lato e lrsquoevoluzione inter-na delle nostre societagrave dallrsquoaltro stanno producendo una vistosa e progressiva plu-ralizzazione dei nostri riferimenti culturali In particolare negli ultimi anni egrave emersa con sempre maggiore visibilitagrave la presenza islamica che costituisce ormai una realtagrave significativa e non eludibile per questioni numeriche e per la percezione di cui egrave og-getto per i dibattiti e per le reazioni che solitamente produce Dopo le prime sta-gioni dellrsquoimmigrazione nel nostro paese in cui ha prevalso lrsquoaccoglienza da un lato lrsquointeresse ad integrarsi dallrsquoaltro e proba-bilmente una certa dose di curiositagrave da tutti e due ora purtroppo ci troviamo in una situazione assai mutata Da entrambe le parti emergono infatti

spinte verso la chiusura lrsquoisolamento nei casi peggiori la caricatura e la demonizza-zione di quello che spesso egrave descritto non piugrave solo come un altro ma direttamente come lrsquoavversario il nemico Mentre la ricorrente attualitagrave internazionale il terro-rismo diffuso e i conflitti geopolitici in atto in parecchie aree del pianeta concor-rono largamente al diffondersi di timori chiusure e irrazionalismi A schierarsi in maniera aprioristica quanto acritica Nello stesso tempo in entrambi i campi srsquointravedono peraltro dei processi di co-noscenza reciproca di interpenetrazione e di collaborazione sul campo cosa che ac-cade in particolare a livello del vissuto quotidiano nel mondo della scuola del lavoro sul territorio Mai come oggi perograve egrave sembrato difficile portare avanti il dialo-go interno alle rispettive comunitagrave religio-se ma anche allrsquointerno del mondo laico tra coloro che il dialogo rifiutano o co-munque lo temono e quanti lrsquoaccettano e lrsquoaccolgono come una sfida in positivo alla propria coscienza sociale e civile e alla propria fede I Cantieri del dialogo hanno inteso marca-re un punto fermo unrsquoanalisi del percorso fatto e delineare una svolta anche percheacute in varie parti drsquoItalia si cominciano a nota-re esperienze significative da raccontare mentre tra chi opera nel campo si sente sempre piugrave lrsquoesigenza di confrontarsi sulle iniziative promosse sul loro alterno suc-cesso sui risultati positivi ottenuti cosigrave come sui tentativi non riusciti i fallimenti e gli errori Lo scorso anno la loro defini-zione era Cantieri del dialogo cristiano-musulmano mentre lrsquoedizione 2006 si egrave caratterizzata per un allargamento di pro-spettiva senza limitarsi allrsquoambito islami-co Dopo il dialogo bilingue grazi al quale cristiani e musulmani si sono incontrati raccontati scambiati le proprie impressio-

Da Verona a Verona i cantieri del dialogo di Brunetto Salvarani

Ringraziamo lrsquoamico Brunetto Salvarani direttore diCEm-Mondialitagrave per averci messo a disposizione questo suo articolo su i Cantieri del dialogo recentemente

svoltisi a Verona e giagrave pubblicato sul settimanale Settimana di Bologna

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ni si egrave deciso questrsquoanno di ampliare il cantiere fotografando il panorama di un dialogo interreligioso a 360 gradi IL SECOLO DELLrsquoALTRO Il tema infatti egrave stato quello del plurali-smo religioso una scelta che ora srsquoimpone per varie evidenze Innanzitutto quella religiosa ed esperienziale insieme che avverte come non sia piugrave possibile vivere e credere nel proprio Dio come se il Dio degli altri non esistesse Ma anche eviden-za spirituale se egrave vero come ricorda il cardinal Martini che la distinzione oggi non egrave piugrave tra credenti e non_credenti ma tra pensanti e non_pensanti dialoganti e non_dialoganti Infine per una responsabi-litagrave etica e morale lrsquoinvito a passare dalla coesistenza cui siamo ancora cosigrave allergi-ci alla pro_esistenza come vocazione u-mana oltrecheacute religiosa Problema per tutti i fondamentalismi e integrismi (devoti o meno) ma anche per tutte le persone non abituate a frequentare la frontiera O forse solo a non riconoscerla dal momento che tanta parte della nostra storia personale e comunitaria egrave storia di incontro e scambio Dal momento che il secolo attuale come dicono gli analisti sociali egrave il secolo dellrsquo-altro Il pluralismo culturale e religioso in effet-ti egrave attualmente tema per lrsquoantropologia che vede nello straniero anche lrsquoestran-io della psicologia che interpreta lrsquoaltro come specchio del seacute della sociologia quando si occupa del diverso dello straniero del-lrsquoimmigrato Ma altresigrave egrave il tema e preve-dibilmente lo diventeragrave sempre di piugrave della teologia laquocome lrsquoateismo ha potuto essere lrsquoorizzonte in funzione del quale la teologia della seconda metagrave del secolo XX reinterpretava le grandi veritagrave della fede cristiana _ ha scritto il teologo Geffreacute - cosigrave il pluralismo religioso tende a diven-tare lrsquoorizzonte della teologia del XXI secoloraquo Nellrsquointroduzione ai lavori Marco Dal Corso teologo veronese con una lunga esperienza di America Latina ha sottoline-ato che lrsquourgenza di investire sul dialogo interreligioso lrsquohanno saputa cogliere pri-

ma ancora che le speculazioni dei teologi tutte quelle persone che pensano le religio-ni davanti alle responsabilitagrave comuni di fronte al destino storico dellrsquoessere umano Lavorare per la pace costruire una cittadi-nanza condivisa lottare per la giustizia oltre a contribuire ad un altro mondo pos-sibile egrave impegno religioso oltre che etico e politico Compito anche delle religioni e delle religioni in dialogo Il perdurare del riferimento ai cantieri indica che gli organizzatori si pongono in spirito costruttivo partendo non da zero ma dai mattoni delle esperienze giagrave esi-stenti per elaborare un cammino e se pos-sibile uno stile una metodologia dellrsquoin-contro Sapendo che si tratta di un percor-so da tracciare non predefinito e predeter-minato e tanto meno scontato Percheacute anche dialogo egrave un termine che va precisato parola impegnativa usata spesso a sproposito forse per molti prematura ricca di implicazioni persino problemati-ca Ma che comunque indica lrsquointenzione di porsi in una dimensione e in una situa-zione di incontro di confronto di collo-quio che significa innanzitutto riconosci-mento dellrsquoaltro rifiutando ogni tentativo di demonizzazione a priori di annienta-mento dellrsquoidentitagrave altrui oggi pure cosigrave diffusi Ospitati di nuovo nella splendida cornice del parco di Villa Buri i Cantieri questrsquo-anno si sono svolti nellrsquoarco di una sola giornata sabato 3 giugno assumendo co-me sottotitolo la dizione di Forum nazio-nale di incontro e scambio tra persone di diverse religioni e fedi Lrsquoargomento che ha costituito il filo rosso di tutti gli inter-venti il rapporto fra religioni e cittadinan-za Unrsquointuizione felice da almeno due punti di vista da una parte percheacute gli sce-nari dellrsquoodierno pluralismo religioso stan-no cambiando rapidissimamente le nostre cittagrave e il paesaggio urbano anche sul piano antropologico dallrsquoaltra percheacute quello della cittadinanza soprattutto per le gene-razioni piugrave giovani degli stranieri immi-grati _ quelle che presumibilmente vivran-no con meno drammi e con maggiore natu-ralezza le relazioni interreligiose - perdu-

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rando lrsquoattuale legislazione permane un traguardo agognato quanto difficilissimo da ottenere LrsquoICONA DI BABELE Il relatore principale egrave stato il teologo do-menicano Claude Geffreacute residente a Pari-gi autore di alcuni tra i piugrave significativi testi sugli effetti del pluralismo religioso nelle chiese cristiane europee e membro del comitato scientifico di Concilium Egli egrave stato per oltre un ventennio a partire dal 1967 dapprima professore di Teologia fondamentale e Dogmatica a Le Saulchoir e poi di Ermeneutica teologica e di Teolo-gia delle religioni allrsquoInstitut catholique di Parigi dal 1975 egrave stato anche direttore della collana Cogitatio fidei delle Eacuteditions du Cerf mentre nel 1996 egrave stato eletto direttore della prestigiosa Ecole biblique di Gerusalemme Ha introdotto le sue considerazioni Rosino Gibellini direttore letterario dellrsquoeditrice Queriniana di Brescia e fra i massimi e-sperti nazionali della teologia contempora-nea mondiale Che ha presentato il cam-biamento in corso con unrsquoimmagine effi-cace per affrontare la modernitagrave rappre-sentabile simbolicamente con una sfera (non visibile interamente da nessun punto di essa) egrave necessaria una mentalitagrave pro-spettica In particolare egli ha esortato i partecipanti ai Cantieri a recuperare alcune categorie che potrebbero risultare utili in tale direzione quella della narrazione quella del dialogo (laquobisogna insistere non esiste alternativaraquo) e quella della relazio-nalitagrave Categorie tutte su cui Geffreacute nel suo penetrante magistero si egrave a lungo sof-fermato con unrsquoottica di tipo ermeneutico A parere del quale in questrsquoavvio del XXI secolo la sfida maggiore al cristianesimo non verrebbe tanto dal molteplice versante della religiositagrave di tipo sincretistico o eso-terico che passa sotto lrsquoetichetta di New Age (che pure esiste ovviamente) quanto dalla pluralitagrave delle grandi religioni non cristiane che noi stiamo conoscendo sem-pre meglio e che danno spesso prova di una nuova - e inattesa - vitalitagrave Nessuno stupore dunque che la teologia delle reli-

gioni sia ormai divenuta uno dei capitoli piugrave vivi (ma altresigrave piugrave travagliati) dellrsquoo-dierna ricerca teologica e un caso serio davvero strategico per il futuro del cristia-nesimo Drsquoaltra parte perograve esiste un buon pluralismo e uno cattivo Quello cattivo egrave lrsquoideologia del pluralismo che dispera di ogni veritagrave e di ogni gerarchia di valori quello buono testimonia semplicemente che nella modernitagrave si dagrave una cultura co-niugata al plurale e che fa della diversitagrave una chance per la conquista progressiva della veritagrave Lrsquoicona suggerita dal teologo francese egrave quella di Babele come confu-sione delle lingue rappresenta una maledi-zione ma in quanto riconoscimento della necessaria pluralitagrave delle lingue cosigrave come delle culture e delle religioni egrave sicuramen-te una benedizione corrispondente ad un misterioso disegno di Dio Secondo lui il dialogo non deve aver per fine lrsquounitagrave illusoria tra membri di diverse religioni una sorta di super-religione mondiale che sacrifichi la ricchezza delle distinte tradizioni religiose Al contrario ciograve a cui deve puntare il dialogo interreli-gioso egrave una migliore conoscenza dellrsquoaltro nella sua diversitagrave come reciproco stimolo al servizio delle grandi cause della comu-nitagrave umana Di fronte al carattere inacces-sibile della veritagrave assoluta che puograve coinci-dere solo con il mistero di Dio Geffreacute evidenzia la necessitagrave di superare la men-talitagrave proprietaria prendendo coscienza che se la veritagrave rivelata egrave unica ciascuno la possiede in maniera parziale e che la propria veritagrave non egrave neacute inclusiva neacute esclu-siva nei confronti delle altre veritagrave Ecco dunque oggi finalmente ha concluso la possibilitagrave di un umanesimo islamico-ebraico-cristiano da intendersi come una grande occasione per lrsquoavvenire dellrsquouma-nitagrave Questa egrave infatti verosimilmente lrsquou-nica via per la promozione di una cittadi-nanza complessa che concili le esigenze di unrsquoidentitagrave laica con le identitagrave religiose e culturali di una popolazione diversificata Una via giagrave praticata dai giovani che si sentono cittadini del mondo piugrave di unrsquouni-ca nazione semmai grazie ai miti condivi-si dello sport o della musicahellip

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MOLTA STRADA DA FARE I lavori della mattina sono proseguiti con una relazione di chi scrive su laquoVerso unrsquoe-ducazione al pluralismo religiosoraquo intesa a presentare la scuola la formazione e lrsquoinformazione come i luoghi strategici di un dialogo interreligioso sincero e fruttuo-so Ersquo toccato a Stefano Allievi sociologo dellrsquoUniversitagrave di Padova infine a traccia-re gli scenari di un pluralismo che egrave giagrave nei fatti su scala europea e che richiede unrsquo-attenzione e un investimento sulla gestione dei conflitti Se lrsquoattuale caleidoscopio delle religioni produce diverse forme di meticciato siamo chiamati a non lasciarci afferrare dalla paura dellrsquoaltro contro i tanti predicatori di sventura che di questi tempi vanno per la maggiore Nel pomeriggio spazio ai lavori di grup-po dedicati alla discussione su quali espe-rienze concrete - in positivo e in negativo - stanno caratterizzando il rapporto fra le religioni e la cittadinanza Ci si egrave concen-trati su famiglia e scuola (sotto la guida di Placido Sgroi teologo cattolico Valentino Cottini direttore di Islamochristiana e Mohamed Guerfi portavoce del Consiglio islamico di Verona) sulla cittagrave (Annemarie Dupreacute del Servizio rifugiati e migranti della Federazione delle chiese evangeliche italiane e Mostafa El Ayoubi caporedat-tore della rivista Confronti) e sulle identi-tagrave (Cristina Simonelli docente al locale Studio Teologico San Zeno e Federico Allegri del Centro studi buddhista Maitre-ya di Venezia) Ne sono uscite proposte per uscire da una situazione che egrave stata percepita come ancora inceppata e decisa-mente problematicahellipil dialogo fatica in un paese come il nostro a farsi cultura diffusa stile di vita pratica normale di rapporti Crsquoegrave ancora molta strada da fare ed egrave sembrata esemplare la chiusura dei Cantieri centrata su un momento di convi-vialitagrave artistica col gruppo Bifo Band che si egrave prodotto in uno spettacolo musicale dal titolo laquoNiente di nuovo sotto il soleraquo con brani liberamente tratti dal libro del Qohelet PENSARE IL DIVINO IN MODO DI-

VERSO Conclusioni Molto difficile trarne Forse impossibile Per loro natura i cantieri pre-suppongono il lavoro collettivo di molti attori la pazienza dellrsquoattesa la fiducia che ne esca - a tempo debito - un risultato efficace Ugualmente i Cantieri del dialo-go si sono chiusi (temporaneamentehellip) confermando la propria natura di laborato-rio sperimentale dove pensare il divino in modo diverso (Dio oltre e altro le defini-zioni religiose) e parimenti ripensare lrsquou-mano in modo diverso (non definito dallrsquo-appartenenza ma dalla com-passione) In tal senso le religioni e la cittadinanza sono le note di una ricerca comune appena ini-ziata su cui si gioca la sfida di una chiesa capace di speranza Da Verona a Verona i Cantieri cedono dunque il testimone al convegno ecclesiale drsquoautunno con lrsquoau-spicio che se egrave vero che il dialogo egrave anco-ra bambino ferito tutto a chiaroscuri non-dimeno resta speranzoso che le cose no-nostante i venti contrari possano final-mente cominciare a cambiare

Brunetto Salvarani

Non uccidere Non commettere adulterio

Non rubare Non pronunciare falsa testi-

monianza contro il tuo prossi-mo

Non desiderare la casa del tuo prossimo

Non desiderare la moglie del tuo prossimo neacute il suo schia-vo neacute la sua schiava neacute il suo bue neacute il suo asino neacute alcuna

cosa che appartenga al tuo prossimoraquo

(Esodo 2013-17)

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Papa Ratzinger sembra aver ancora una volta riportato indietro di parecchi anni il dialogo interreligioso almeno a livello di vertice Le argomentazioni usate sono quelle care a certa stampa conservatrice secondo cui lIslam eacute una religione che mal si adatta allambito europeo e nella quale non esiste separazione tra sacro e profano Il cambiamento di strategia della Chiesa o di settori di essa dietro il quale ceacute chiara-mente la mano dellOpus Dei e dei settori piugrave conservatori del clero eacute specificato in un articolo su AsiaNews lagenzia di stampa che si occupa del mondo cristiano da padre Samir Khalil Samir un esperto islamista cattolico le cui posizioni sullI-slam eacute un eufemismo definire critiche Secondo questo islamista uno dei piugrave ri-conosciuti in ambito cattolico ma anche uno dei piugrave ossessionati dallo spauracchio della sparizione dellIslam nei paesi arabi - un pograve come Woitila sulla Polonia - il carat-tere verticale della Rivelazione Cranica esclude di per seacute ogni interpretazione che non sia letterale ed astorica Da qui discen-de il fatto che lIslam non sarebbe adatto per vivere in una societagrave secolarizzata un bel coraggio per chi si oppone perfino al divorzio che eacute sempre esistito in tutte le culture per chi nega alle donne la contrac-cezione e laborto anche in caso di rischio per la vita della madre Uno studio storico di istituti che sono cre-duti inseparabili dal cristianesimo come la monogamia o il celibato del clero ma an-che lo stesso dogma dellinfallibilitagrave papa-le ex cathedra - mostra invece che questi istituti si sono sovrapposti gli uni sugli altri durante la storia della Chiesa e che per esempio la poligamia eacute esistita in am-bito cristiano e che il celibato del clero si eacute imposto solo nel basso Medioevo (perfino la monogamia eacute stata stabilita definitiva-mente tardi nel codice di diritto canonico) In particolare eacute caro al Papa il tema della

reciprocitagrave che perograve dovrebbe essere posto a livello diplomatico e politico dalla S Sede nei suoi rapporti con gli Stati a mag-gioranza islamica e non pesare sulle comu-nitagrave islamiche dOccidente Le argomentazioni sono sempre le stesse vecchie di centinaia di anni e derivano da una sopravvalutazione secondo me di una lettura immobilista ed integralista dellI-slam di tipo wahabita oltre che dalla si-stematica manipolazione della storia dellI-slam Anche dal punto di vista teologi-corispetto alle aperture di Woitila sulla partecipazione dellumanitagrave al progetto di salvezza divino si rischia di ritornare al vecchio caro esclusivismo cattolico cleri-caleintegralista e scientofobo di quaran-tanni fa Cominciamo con ordine Khadigia Patrizia del Monte su islam-ondineit giagrave chiariva giorni fa alcuni punti fondamentali di criti-ca che possiamo mettere in campo per superare questo tipo di ostacoli al dialogo Il carattere verticale della Rivelazione ricorda alluomo ed alla donna le proprie responsabilitagrave ed il proprio dovere di ado-rare unicamente Dio lasciando perdere tutto il resto Solo Dio merita ladorazione e gli atti della vita quotidiana vanno dedi-cati a LuiSe questo eacute integralismo per non essere integralisti bisognerebbe non essere monoteisti E infatti lattacco al monotei-smo islamico eacute un altro tema caro alla no-stra cara vecchia destra laicista ed islamo-foba E invece eacute tutto il contrario Mentre il Profeta Mohammed -psl- si im-merge nelladorazione quotidiana contem-poraneamente come Legislatore ldquoprimum inter paresrdquo a Medina inizia a governare la cittagrave Quando entra a Medina i musul-mani sono poco piugrave del dieci per cento e lui come legislatore e firmatario della Co-stituzione di Medina concede a musulma-ni ebrei e cristiani uguali diritti ed uguali doveri salvo il caso del riferimento in

Riflessione

Dialogo interreligioso al bivio Ma lavversario non sono i musulmani egrave il monoteismo del mercato

di Amina Salina

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caso di controversia giudiziaria al proprio tribunale religioso Per i primi anni il Profeta governa vera-mente come un pioniere del dialogo tra le religioni e le culture Governa con i musul-mani in monoranza in una situazione simi-le alla nostra oggiAfferma una cosa che molti estremisti dimenticano spesso che lIslam inserisce luomo e la donna ancor prima che in una comunitagrave di fede nella Famiglia Umana e che solo per questo ogni essere umano eacute giagrave titolare di diritti concessi da Allah -sws-E comunque lim-pero islamico eacute sempre stato un impero multiculturale mentre lEuropa moderna si eacute formata sul rifiuto e sulla stigmatizzazio-ne delle culture altreNe sanno qualcosa gli ebrei europei chiusi in ghetto per tre secoli e i nostri fratelli andalusi vittime della pulizia etnica dei re cattolici per non parla-re dellEuropa centrale teatro di guerre terribili tra cattolici e protestanti durate tre secoli Non eacute vero che ceacute indistinzione tra ruolo politico e religioso in quanto se eacute vero che il Califfo eacute investito anche del potere reli-gioso eacute anche vero che lo status di protetti dei cittadini non musulmani garantisce il rispetto dei diritti civili inclusa la libertagrave di coscienza e che comunque esiste una distinzione di funzioni tra potere politico in senso stretto e funzione sacrale Da que-sto punto di vista nellIslam sunnita non esiste clericalismo percheacute non esiste clero Quindi nemmeno governo ldquoteocraticordquo Inoltre lautonomia della magistratura dal potere politico non eacute solo una prerogativa dellEuropa liberale Il nodo della questione eacute un altro ed eacute af-frontato dallo stesso Ratzinger quando afferma in un discorso a Castelgandolfo che si puograve introdurre Dio nella Costituzio-ne Europea senza offendere in alcun modo i credenti ed in particolare i musulmani purcheacute lEuropa ritorni a concepire Dio come creatore ed ispiratore delle leggi e della convivenza umana Non si puograve co-struire lEuropa moderna facendo a meno della fede religiosa Due secoli e mezzo di laicitagrave ci hanno portato a convivere con diverse norme etiche Certamente la Rivo-

luzione Francese ci ha messo in condizio-ne di non dipendere piugrave dalla dittatura papale e ha dato la libertagrave di coscienza di cui i sudditi dei paesi musulmani giagrave gode-vano agli europei che ne erano privi Ma nello stesso tempo ci siamo scontrati con visioni aberranti dellessere umano spe-cialmente in questi ultimi anni che sono frutto di vera e propria perversione e anche con visioni del mondo molto difficili da accettare Si pensi a certe prese di posizio-ni in Olanda un paese che per amore della libertagrave ha deciso di autorizzare un partito xenofobo ed unohellippedofilo contempora-neamente ha depenalizzato luso delle dro-ghe cosiddette ldquoleggererdquo o la Danimarca dove un editore puograve impunemente fare apologia di nazismo o di islamofobia o vendere pornografia senza essere passibile di denuncia penale o la Spagna dove Za-patero ha proposto di cambiare i nomi di mamma e papagrave in ldquogenitore A ldquo e ldquogenitore Brdquo COSI DA TAGLIARE DE-FINITIVAMENTE IL PONTE TRA CUL-TURA E NATURA ALLINTERNO DEL-LA FAMIGLIA Opzioni francamente scioccanti per cattolici musulmani e cre-denti in generale E che dire della grande diffusione del bere vino e alcolici che conduce in moltissimi casi allalcoolismo che prolifera purtroppo anche tra certi isla-mici poco osservanti o addirittura convinti che Allah nel Corano non abbia vietato tassativamente il berne O peggio labusar-ne - e che labbia semplicemente sconsi-gliato come affermano certi scriteriati imam liberali (salvo caderne vittima loro stessi come eacute accaduto di recente ad un mediatizzatissimo sapiente islamo-liberal di cui non farograve il nome per ovvi motivi) Senza tacere dei costumi in materia ses-suale in cui prevale il modello consumi-stico tout-court e si sbeffeggia la verginitagrave delle ragazze e peggio dei ragazzi che Islam e Cristianesimo propongono invece come modello di virtugrave per le persone gio-vani o non sposate Coseacute incompatibile allora Secondo me eacute incompatibile il bene col male comeacute stato da quando esiste luomo sulla Terra salvo il fatto che qualcuno ha scambiato le carte in tavola E come Cice-

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rone ldquopro domo suardquo la Chiesa dovrebbe guardare ai monasteri vuoti alle vocazioni mancanti ed alla sua scarsa scarsissima presa sui fedeli Al di la delle manifesta-zioni oceaniche e della settimana di non stop in occasione della dipartita di Papa Woitilail vissuto della Chiesa in Europa si riduce a mala pena al dieci per cento della popolazione Se lOccidente eacute incompatibi-le con lIslam lo eacute a maggior ragione con ogni fede percheacute la negazione della fede eacute la caratteristica saliente di ogni laicismo Una delle ragioni della feroce campagna antiislamica lanciata dai media -oltre alla questione del sionismo- eacute il tentativo di schiacciare la fede islamica agendo sulle situazioni personali che non lasciano il tempo per la preghiera e per la pratica reli-giosa tradizionale Il risultato eacute che masse di musulmani assolutamente ignoranti della loro fede e dei principi religiosi - noncheacute dei loro sacrosanti diritti- ricattati dai consolati e terrorizzati dalla repressio-ne stentano ad avvicinarsi alle moschee viste come luoghi pericolosi o sospetti Il risultato eacute che l80 per cento dei giovani musulmani francesi ha difficoltagrave ad avvici-narsi alla pratica religiosa Rispondere praticando lIslam quotidianamente nelle case eacute il minimo per evitare lateizzazione e la secolarizzazione della nostra gioventugrave (e il problema eacute di tutte le fedi non solo della nostra) I vati del pensiero debole hanno giagrave deciso di costruire la nuova fede compatibile con lOccidente quella del dio denaro e del dio potere Spiacente la conosciamo giagrave e non ci interessa Taluni musulmani hanno voluto ritrovare la loro in una pia pratica tanto ortodossa quanto distante dalla realtagrave costruendo piccole confraternite perlo piugrave chiuse ai non iniziati con qualche lodevole eccezio-ne Altri si sono ridotti a pregare in casa come cristiani nelle catacombe Sono gli stessi che parlano di separazione tra stato e religione e che non hanno mosso un dito di fronte al massacro del popolo palestinese Mi dispiace ma lIslam non si esaurisce nei 5 pilastri e non si chiude dentro 4 mura Mi sembra di capire che coseacute incompatibi-

le con lOccidente Ma innanzitutto che coseacute lOccidente Distinguiamo bene Esiste un Occidente democratico e pacifi-co - una casa comune abitata da laici e cattolici - con il quale siamo compatibilis-simi e con il quale stiamo costruendo di fatto lEuropa Esiste invece un Occidente guerrafondaio ed imperialista con cui sia-mo felicissimi di essere incompatibili ed essendolo siamo in buona compagnia Chi vorrebbe essere compatibile con i massa-cratori di Falluja o gli assassini del popolo palestinese Siamo compatibili con i lavoratori italiani con la gente onesta con i credenti e con i laici di buona volontagrave Con loro siamo in dialogo da sempre e nessuna enciclica papale puograve mettere in crisi questo dialogo Siamo incompatibili con la guerra con la miseria con i terrorismi di stato e di mer-cato con lipocrisia con lo svilimento della donna della fede e della morale a valore di compravendita Incompatibili con il concetto della crescita che distrugge lambiente naturale e con lefficacia ed efficienza delle bombe al napalm dei de-creti di espulsione ad personam sulla pelle di poveri disgraziati con il silenzio sulle barche di immigrati che affondano Con la politica che distrugge risorse e vite umane a favore dellennesima banda di ladri al potere in qualsivoglia paese islamico o non A questo punto non capisco piugrave chi parla di incompatibilitagrave tra Islam e cultura occi-dentale senza guardare a casa propria E come un guardiano di una casa bombarda-ta da alieni che si oppone armi alla mano a chi arriva da fuori chiedendo pane giusti-zia e libertagrave Roba dellaltro mondo Salam amina salina Martedigrave 06 giugno 2006

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Il profumo dei candidi fiori caduti al suolo nel giorno di Ashuragrave inebria in ogni luogo e in ogni epoca il cuore dei sinceri amici di Dio Il puro sangue di Hossain mette a tacere la ribelle ragione e lancia i cuori al sommo atto di sacrificio sulla retta via dellrsquoAmato Lrsquoesempio del Signore dei Martiri rompe i veli della paura e predispone lrsquoanima al martirio Vieni Ashuragrave Colma i nostri cuore dellrsquoa-more per Hossain Riempi i nostri occhi delle lacrime che ci purificano dal peccato I profondi occhi del prode Abbagraves ricoperti di polvere e sangue non osano guardare il triste viso dellrsquoImam Eppure egli egrave lrsquoama-to figlio di Aliacute il Fregio dei Baniacute Hagraveshim lrsquoeroe di Karbalagrave il compagno dellrsquoEufra-te il fedelissimo fratello del Signore dei Martiri Egli era un perfetto esempio di rispetto e gentilezza solo agli ultimi respi-ri osograve chiamare Hossain fratello Certo nel viso dellrsquoImam puoi vedere la sanguinante gola di Aliacute Asghar lrsquooppresso corpo di Aliacute Akbar i bianchi capelli del canuto Habiacuteb Ben Mazahiacuter intrisi di giova-ne sangue le lacrime di Zaynab le crudeli catene dellrsquoimam Sajjagraved lrsquoinnocente sorri-so del piccolo Qagravesim lrsquoansia di Sukagraveynah la solitudine di Ruqiyyah il lamento della nobile moglie di Hossain e piuacute di ogni altra cosa Fatima che piange il suo amato figlio nellrsquoarida piana di Karbalagrave Il petto di Hossain denuncia la crudeltagrave e lrsquoignoranza della gente invitando tutti gli uomini liberi a ribellarsi ai tiranni in ogni luogo e in tutte le epoche Ben lontana egrave da noi la viltagrave Questo egrave il santo grido del Signore dei Nobili il credo degli uomini liberi il sentiero dei timorati la chiave del Paradiso di Allah lo scudo contro lrsquoInferno lrsquoonore di ogni credente devoto il destino di ogni martire beato O Signore dei Martiri liberaci dalle catene

della viltagrave Proteggici con un atomo del tuo onore O fedele cavallo di Hossain parla degli ultimi respiri del nostro imam Parla di quando a testa bassa pieno di vergogna sei ritornato dalla piccola Sukaynah Parla di quando questa nobile figlia del Messag-gero di Allah angosciata ti ha chiesto ldquoLrsquohanno forse dissetato prima di uccider-lordquo Parla Zhu-l-janagraveh incendia i nostri cuori brucia le nostre anime avvicinaci a Karbalagrave O tu che porti sul tuo corpo il puro sangue del Martire o tu che lo hai accompagnato fino allrsquoultimo respiro o tu che desideravi cadere accanto al tuo pa-drone o tu che avresti preferito morire invece di vedere le lacrime della innocente Sukaynah parlami di Hossain ti prego parla tu che sei stato testimone degli ulti-mi istanti del santo figlio della pura Fati-ma O Muslim o fido ambasciatore del sacro Martire di Karbalagrave trsquoinvidio Tu sei morto prima di Hossain come Hossain per Hos-sain e in Hossain O Muslim o prode fi-glio di Aqiacutel lrsquoamore per Hossain trsquoha por-tato a Kufah la quale trsquoha tradito e abban-donato Pregasti con gli angeli nella gran-de moschea della Cittagrave Infedele Cadde la tua testa sotto la lama del boia preludendo al vicino supplizio di Hossain O Zaynab audace figlia del Leone di Al-lah parlami di Hossain parlami di tuo fratello parlami di quando hai baciato le sacre vene del suo oppresso collo parlami del dolore delle Orfane parlami del fuoco che divorograve le tende parlami del corpo sen-za testa del sacro Martire di Karbalagrave par-lami di Aliacute Akbar il ritratto vivente del Sigillo dei Profeti parlami dei lamenti di Fatima parlami di Ruqiyyah morta accan-to alla testa del suo amato padre parlami di Kufah di Damasco dei tuoi celebri sermoni con i quali hai continuato la via di Hossain del ritorno a Karbalagrave delle vuote case dei Martiri a Medina dei vicoli

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IL LAMENTO DI ASHURAgrave di Agenzia Puro Islam

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che reclamavano i passi di Hossain del triste mendico che reclamava la caritagrave di Abbagraves di Sajjagraved e del suo interminabile pianto O vile Yaziacuted figlio illegittimo di figli ille-gittimi sai chi hai ucciso Sai che sangue hai versato Sai chi era il padre del Marti-re di Karbalagrave Sai chi era la casta madre di Hossain Sai quante volte il santo Profeta ha baciato la bocca che tu hai offeso con la khayzuragraven Ricordi quando la santa Za-ynab ti chiamograve Figlio dei Liberati Che Iddio ti maledica assieme ai tuoi empi padri O Fatima ricordaci il giorno della nascita di Hossain parlaci di quanto avete pianto quando il santo Profeta con il nobile neo-nato tra le mani e con le lacrime agli oc-chi predisse il glorioso martirio nel suo del suo terzo vicario O santi martiri di Karbalagrave tutto avete sa-crificato per il vostro imam la vita i beni lrsquoonore In cambio Allah vrsquoha dato il Suo Paradiso nel quale fa entrare solo i Suoi

devoti servi Avrei voluto essere tra di voi combattere al vostro fianco donare il mio umile san-gue a Hossain proteggerlo con il mio cor-po consolare le sue bambine difendere lrsquoonore della santa Zaynab portare io le catene che laceravano la nobile pelle di Sajjad alleviare le terribili pene del mio Imam coprire con il mio lamento quello delle donne della santa famiglia di Hos-sain uccidere i nemici di Dio vendicare i Suoi amici Ma ahimegrave il tempo mrsquoegrave nemico e lrsquounica cosa che vi posso offrire egrave il mio devoto pianto Venerdigrave 16 giugno 2006

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[Ringraziamo il nostro collaboratore Omero Dellistorti per questo interven-

to] Quando ai miei studenti presento lrsquoislam prima di leggere nelle migliori versioni italiane disponibili e commentare col rigo-re filologico che occorre alcune sure del Corano traduco e spiego loro il significato di alcuni termini decisivi e in primo luogo questa bella parola islam che rettamente intesa significa lrsquoabbandonarsi alla volontagrave sommamente buona la rinuncia alla pro-pria prepotenza per abbracciare il bene comune scegliere la giustizia accostarsi alla nonviolenza darsi alla misericordia qualcosa che tiene della mitezza della mansuetudine e della benevolenza e che ha una fortissima consonanza col concetto gandhiano di satyagraha (lrsquoafferrarsi a quella veritagrave - lrsquoessere afferrati da quella veritagrave - che eacute tale percheacute eacute la consistenza del sommamente buono e relazione e prassi incontro e poiesi) Poi illustro quali siano i cinque pilastri dellrsquoislam e come essi ci convochino tutti a una meditazione ulteriore quali che siano i nostro convincimenti religiosi o filosofici quale che sia il nostro orizzonte metafisico o esistenziale E propongo loro la seguente modesta in-terpretazione laica dei cinque pilastri del-lrsquoislam che di seguito riassumo in poche parole Il primo pilastro La testimonianza di fede Essa si compone di due elementi a) lrsquoattestazione di fede che non vi eacute altro Dio che Dio vale a dire lrsquoaffermazione dellrsquounicitagrave del bene Al d lagrave dei diversi punti di vista dei singoli tragitti esisten-ziali delle differenti culture vi eacute questo convivio questo incontro questa unica fonte questa proclamazione umana dellrsquou-nicitagrave del bene eacute ciograve che Gandhi chiama satyagraha Non puograve esservi un bene mio

che sia anche un male tuo il bene autenti-co o eacute di tutti o non eacute b) E lrsquoaggiunta che la voce la veritagrave di Dio del sommo bene viene attraverso lrsquoazione umana dellrsquoumano interprete di chi parla dinanzi agli altri di chi convoca al dialogo al dire e allrsquoascoltare di chi reca e convoca alla parola e a quellrsquoincon-tro verace che della parola fa uso per resti-tuire umanitagrave condivisa per chiamare alla risposta alla responsabilitagrave la voce del profeta Il bene non eacute estraneo allrsquoumano il bene si esprime attraverso lrsquoumano eacute la voce di un essere umano che reca la parola del bene del sommo bene Sono gli esseri umani che inverano il bene e lrsquoassoluta-mente altro si dagrave solo nella relazione Lrsquoio incontra il bene nel vedere il tu e nel ri-spondergli (Emmanuel Levinas e Hans Jonas hanno scritto su questi essenziali argomenti libri indimenticabili) Il secondo pilastro La preghiera comune e quotidiana Tre aspetti segnalo a) La preghiera comune la condivisione lo stare insieme anche nella verticalitagrave lrsquoazione collettiva la dimensione comuni-taria noi siamo gli altri noi siamo con gli altri e nella relazione nello stare insie-me allora Dio il sommo bene eacute con noi b) La preghiera quotidiana e reiterata ogni giorno tu devi scegliere il bene ogni gior-no devi fare la cosa giusta ogni giorno devi essere presente a te stesso ogni gior-no tu decidi del tuo contributo alla vita del mondo c) E ogni giorno ed insieme agli altri tu devi esser cosciente dei tuoi limiti e devi contrastare la tua hybris la violenza che pure eacute presente nel lago del tuo cuore ogni giorno devi condurre la tua lotta con-tro te stesso ogni giorno devi accorgerti dellrsquoaltro e degli altri dar loro spazio dar loro ascolto dar loro aiuto Il terzo pilastro Il dono doveroso

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Una lettura laica dei cinque pilastri dellrsquoIslam di Omero Dellistorti

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Anche qui almeno due aspetti a) Quello originario lrsquoelemosina la caritagrave (nel senso dellrsquoespressione popolare fare la caritagrave) giaccheacute la caritagrave eacute un fare che riconosce e socializza che schiude e con-divide che istituisce la convivenza civile sociale umana Lrsquoelemosina la redistribuzione delle ric-chezze il mettere in comune ciograve che alla tua sopravvivenza avanza significa questa coscienza questa persuasione che vi eacute unrsquounica terra unrsquounica vita condivisa che il mondo eacute di tutti e la consapevolez-za che non eacute vero che eacute solo il lavoro che produce la ricchezza eacute la natura il lavoro eacute il lavoro sulla natura con la natura e per la natura ma la natura eacute il giardino in cui siamo ad un tempo ospiti e parte guardia-ni e frutto respiro e parola condivisa b) E quello istituzionale afferente alla societagrave regolata da norme e istituti il do-vere di contribuire alla res publica allrsquoor-dinamento giuridico che invera i diritti di tutti e massime di chi piugrave ha bisogno di aiuto Lrsquoimposta le tasse si devono pagare poi-cheacute le risorse devono esere condivise e anche di ciograve che lecitamente hai guadagna-to tu devi farne parte allrsquoumanitagrave incarnata nelle altre persone oltre che in te Poicheacute unica eacute la famiglia umana e a tutti gli esseri umani tutti i diritti umani devono essere riconosciuti E ciograve che per te eacute di piugrave che va oltre la soddisfazione degli autentici concreti bisogni individuali tu devi restituirlo agli altri e innanzitutto a chi ha di meno percheacute rapinato percheacute offeso percheacute abbandonato Pagare la giusta imposta che giova a chi ne ha biso-gno significa sentirsi e farsi responsabili eacute una delle forme in cui si risponde allrsquoap-pello del volto muto dellrsquoaltro Il quarto pilastro Il digiuno Il digiuno poicheacute la fame eacute la nostra co-mune fondamentale esperienza e quindi dobbiamo saperla affrontare e condividere Condividi il pane eacute lrsquoorigine etimologica della bella parola compagno compagna E condividi la mancanza di pane Non solo il digiuno eacute anche il modo con cui ci

richiamiamo a noi stessi assumiamo re-sponsabilitagrave del dolore del mondo ci fac-ciamo carico Ed eacute anche lo strumento ermeneutico attraverso cui ci facciamo prossimi agli esseri umani piugrave deprivati sfruttati rapinati impoveriti umiliati e offesi Lrsquoesperienza del digiuno che Gandhi con-siderava lo strumento estremo della lotta nonviolenta quello ultimo da utilizzare nella progressione dei mezzi quello invin-cibile nella sua forza disvelatrice Lrsquoesperienza del digiuno che dovresti fare prima di ogni prova come sapeva Danilo Dolci Lrsquoesperienza del digiuno solo dopo la quale tu puoi attentarti a prendere la parola nella pubblica piazza a farti colui che par-la davanti alle altre persone per le altre persone questo rivela ad esempio quel luogo per molti altri aspetti ancora prezio-so e sconvolgente che puoi leggere in Mat-teo 4 1-11 Il quinto pilastro Il pellegrinaggio La consapevolezza che siamo esseri umani in cammino uomini e donne che non han-no un luogo in cui stare ma un viaggio da compiere che la via sei tu a farla come in quei versi di don Antonio Machado E che ognuno di noi tiene dellrsquoAbramo e dellrsquoO-disseo E che in quanto viandanti dobbia-mo essere aperti alla scoperta e allrsquoincon-tro eacute meraviglioso questo andare E che i viandanti camminano leggeri hanno solo una bisaccia e un bastone sanno che accu-mulare ricchezze significa accumulare ostacoli al cammino zavorra che paraliz-za e impedisce lrsquoincontro Jihad una lettura e unrsquoiniziativa nonvio-lenta contro tutte le uccisioni Questo al-lrsquoincirca dico e dico poi anche del signifi-cato autentico originario teologicamente fondato e fecondo del concetto di Jihad che occorre rispettare difendere e salvare tutti poicheacute siamo una sola umanitagrave che occorre unire nel vero nel buono nel giu-sto unire nella nonviolenza poicheacute la vio-lenza e la menzogna fratturano opprimo-no decreano E dico che nel campo se-mantico del termine arabo classico jihad

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decisivo eacute innanzitutto il concetto di lotta interiore il grande jihad che eacute la lotta contro il male che eacute in noi stessi non fuori di noi il fascismo contro cui dobbiamo combattere non altri ma noi stessi lo re-chiamo ed eacute contro esso che va condotta la prima lotta la lotta giusta la lotta buo-na per salvare le vite per rendersi degni di essere esseri umani Quale oscenitagrave pen-sare che una religione che invita alla man-suetudine possa essere sfruttata per giusti-ficare la violenza lrsquooppressione lrsquoomici-dio Quanto eacute urgente che anche su questo versante si smascherino si denuncino le ideologie della violenza che offendono la radice profonda e luminosa delle grandi tradizioni religiose Quanto eacute necessario che anche nellrsquoislam come nel cristianesimo come nellrsquoebrai-smo che eacute padre ad entrambi si contrasti infine inflessibilmente ogni violenza ogni uccisione che eacute sempre blasfema che eacute sempre satanica che eacute sempre essa violen-za nemica degli esseri umani nemica del mondo che vive nemica del sommo bene Quante volte le religioni sono state utiliz-zate per mobilitare al crimine allrsquouccisio-ne alla strage eacute giunta lrsquoora per tutte e per tutti che anche nelle religioni si faccia chiarezza e che di esse si affermi senza piugrave equivoci ed ambiguitagrave quel nucleo essenziale che si compendia nel comune comandamento non uccidere Allrsquoascolto del Corano E solo allora leggo mettendo a confronto alcune delle mi-gliori e piugrave note versioni ita-liane (quelle di Alessandro Bausani Martino Mario Mo-reno Federico Peirone Ham-za Roberto Piccardo) alcune sure del Corano a cominciare dalla sura CXII che recita Nel nome di Dio clemente e misericordioso Digrave rsquoEgli Dio eacute uno Dio lrsquoEterno Non ge-nerograve neacute fu generato e nessuno Gli eacute parigrave (ho usato qui la bella traduzione di Bausani ma i miei studenti avverto che il Corano per chi aderisce

allrsquoislam eacute intraducibile - per le note ragio-ni che qui sarebbe troppo lungo esplicitare e discutere - e va letto nella lingua in cui eacute scritto) E ne commentiamo la straordina-ria ricchezza concettuale Muovendo da quel costantemente reiterato In nome di Dio clemente e msiericordio-so la clemenza e la misericordia come attributi del sommo bene suo nome e sua legge La clemenza e la misericordia che siano anche la tua scelta Tu non uccidere tu salva il mondo A me amico della nonviolenza materiali-sta della scuola di Lucrezio e Diderot di Feuerbach e Marx di Leopardi e Timpana-ro di Rosa Luxemburg e di Hannah A-rendt questo dicono queste antiche parole E il mio cuore consente In questo messag-gio con altro linguaggio ritrovo cose che mi sono care e che tutte le grandi tradizio-ni religiose e laiche che donne e uomini hanno pensato detto e vissuto recano in dono e in retaggio e in promessa ed impe-gno allrsquoumanitagrave intera tu non uccidere tu reca soccorso tu non gravare tu degnifica lrsquoumanitagrave tu salva il mondo Allrsquoappello al vero e al bene sappi dire di sigrave Fallo tu sii tu quel bene che vorresti trovare nel mondo Tratto da La nonviolenza egrave in cammino Numero 1261 del 10 aprile 2006

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Caro Santo Padre le confesso con estrema umiltagrave che certe sue prese di posizione mi preoccupano non poco Lei mi diragrave che non egrave mio compito preoccuparsi che il Magistero sa quel che dice e che io da semplice fedele non do-vrei avere la presunzione di sapere cosa sia giusto o meno Bene se lei me lo dice io mi fermo qui ma siccome voglio credere che lei ascolteragrave le ragioni di un giovane catechista io vado avanti Il cardinal Lopez Truijllo presidente del Pontificio consiglio per la famiglia ha affermato in un documento che i Pacs sa-rebbero lrsquoeclissi di Dio Essendo uomo di Curia ritengo che si saragrave confrontato con lei prima di scriverlo e date le sue precedenti esternazioni non vi egrave alcun motivo di credere che lei non approvi tale espressione Un solo dubbio mi sovviene ma non staremo nominando il nome di Dio invano Se non egrave cosigrave mi dica lei quando egrave invano perchegrave francamente mi sembra abbastanza chiaro O forse sono io che mi sbaglio forse sono io che mi sono fatto corrompere dalla modernitagrave e non capisco che i Pacs sono davvero la questione mon-diale di gran lunga piugrave importante Forse che la guerra egrave mai stata definita da lei in tal modo Tuttrsquoaltro si benedicono le missioni in Iraq in Afghanistan si defi-niscono di pace non appena muore un nostro soldato si tace sulle vergognose rappresaglie americane sulle torture sulle politiche neoliberiste che affamano il Ter-zo Mondo di fronte alla storica scritta Arbeit macht frei si riesce solo a dire che il popolo tedesco era guidato da qual-che criminale tacendo sul ruolo della Chiesa e di Pio XII e ci si chiede Dio perchegrave hai taciuto (proprio qui mi casca

un fine teologo come lei che si pone tale domanda Non sarebbe lrsquoora di considera-re gli uomini responsabili dei mali che commettono e non Dio quei tedeschi e quegli uomini di chiesa che lei ha voluta-mente evitato di nominare) tutte queste cose non sono lrsquoeclissi di Dio Evidente-mente no Ma lo sono i Pacs la contracce-zione il femminismo etc La contracce-zione con buona pace delle aperture fatte dal cardinal Martini con quellrsquoumanitagrave che sempre lo contraddistingue Il femmi-nismo con buona pace di tutte quelle don-ne che hanno combattuto e ancora combat-tono per avere gli stessi diritti dellrsquouomo perchegrave anchrsquoesse sono a immagine e so-miglianza di Dio diritti che spesso nella Chiesa si affermano criticando ogni di-scriminazione dimenticandosi che fu pro-prio lei caro papa a bloccare le riflessioni sul sacerdozio femminile Perchegrave continuare queste battaglie Per-chegrave Ersquo questo ciograve che vuole Dio Che noi cristiani ci costruiamo il nostro recinto di purezza ipocrita e da ligrave ci mettiamo a giu-dicare il mondo dicendo in perfetto stile fariseo grazie Signore perchegrave non sono come loro Siamo forse credibili noi cri-stiani quando ci limitiamo a vomitare pre-cetti morali Io credo di no cosigrave come credo che non sia credibile lei che ha fatto della lotta al relativismo il suo cavallo di battaglia e poi quando si tratta di ricono-scere gli errori della Chiesa dice che non possiamo giudicare perchegrave dobbiamo tener conto della diversa pre-comprensione della realtagrave Pre-comprensione della realtagrave Accidenti lrsquoespressione relativista per eccellenza che esce dalle sue auguste lab-bra Ma dove erano allora quei valori asso-luti e irrinunciabili della vita della fami-glia e dellrsquoeducazione quando si bruciava-

Cristiani ed omosessualitagrave Lettera al Santo Padre Ma non staremo nominando

il nome di Dio invano di Gherardo Pecchionicatechista

Riceviamo questa lettera e molto volentieri la pubblichiamo ringraziando lrsquoautore per le sue riflessioni

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no le donne si tenevano schiave e si impe-diva loro di studiare (anche nelle scuole cattoliche) Beh caro papa non mi fraintenda se dico tutto ciograve probabilmente sbagliando non egrave per scappare dalla sua chiesa ma perchegrave spero con tutto il cuore che essa santa e peccatrice richiamandosi sempre alla pa-rola di Cristo sopravviva al terzo millen-nio cosigrave come egrave sopravvissuta ai primi due e perchegrave no magari anche meglio

Gherardo Pecchionicatechista Giovedigrave 08 giugno 2006

Documento vaticano sulla famiglia e procreazione umana

Dichiarazione della pastora

Maria Bonafede moderatora della

Tavola valdese di Agenzia NEV del 7-6-2006

Toni perentori privi di complessitagrave e non rispettosi del principio di laicitagrave Dovrsquoegrave lrsquoamore di Dio Ragioniamo

ecumenicamente del primato dellrsquoamo-re di Dio per tutte le sue creature

Roma 7 giugno 2006 (NEV-CS37) - Sono gravemente e negativamente sorpre-sa dai toni del Documento rsquoFamiglia e procreazione umanarsquo pubblicato ieri dal Pontificio consiglio per la famiglia Le posizioni della Chiesa cattolica su temi come la famiglia lrsquoaborto le coppie di fatto sono ampiamente noti e in seacute il do-cumento non dice assolutamente nulla di nuovo In questo senso ribadendo tesi quotidianamente espresse dal Papa egrave un documento puramente pleonastico Que-sta la reazione della pastora Maria Bonafe-de moderatora della Tavola valdese allrsquoul-tima pubblicazione vaticana E continua Quanto ai toni invece il documento se-

gna una svolta grave e preoccupante dopo aver descritto in termini apocalittici e cata-strofici quella visione rsquopuramente indivi-dualistica dellrsquouomo e della donnarsquo che inciterebbe rsquoal superamento della famiglia-rsquo il testo denuncia i movimenti femmini-sti una vita coniugale rsquovolutamente steri-lersquo lrsquoeclissi di ogni riferimento a Dio nella visione predominante sulla procreazione responsabilersquo lrsquoapologia rsquodella famiglia monoparentale ricostituita omosessuale lesbicarsquo Infine il testo associando lrsquoaborto allrsquoinfanticidio invoca una pena per chi lo pratichi Come credente evangelica rilevo che que-sto documento manca drsquoamore egrave privo di ogni sguardo fraterno su chi soffre su chi vive situazioni difficili e drammatiche Non denuncia i pregiudizi e le violenze che in tante parti del mondo si compiono contro gli omosessuali o le ragazze madri non dice nulla sulle violenze che si consu-mano anche allrsquointerno di famiglie appa-rentemente rispettabili Il documento al contrario giudica condanna invoca nuove leggi e pene piugrave severe Dovrsquoegrave in tutto questo lrsquoamore di Dio Dovrsquoegrave il rispetto laico per lo sforzo dei legislatori di garan-tire valori fondamentali da una parte e la pluralitagrave delle visioni etiche e morali dallrsquo-altra Viviamo in societagrave secolarizzate nelle quali le chiese farebbero bene a testi-moniare visibilmente il primato dellrsquoamore di Dio che non si esprime solo nella fami-glia e nella procreazione LrsquoEvangelo ci chiama a rinnovare tutti i nostri rapporti a viverli tutti nella libertagrave da una parte e nella responsabilitagrave e coscienza del dono della vita dallrsquoaltra Sarebbe una grande testimonianza che le chiese potrebbero rendere ecumenicamente

AGENZIA NEV - NOTIZIE EVANGELICHE

SERVIZIO STAMPA DELLA FEDE-RAZIONE DELLE CHIESE EVAN-

GELICHE IN ITALIA tel 06482512006483768 fax 0-

64828728 - nevfceiit Mercoledigrave 07 giugno 2006

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La chiesa sbaglia ma noi non ce ne

andiamo di Agenzia ADISTA N41 del 03-06-

2006 Risposta degli omosessuali credenti

allrsquoappello dellrsquoArcigay 33414 ROMA-ADISTA Faccio appello ai fratelli e sorelle nella fede di esprimere pubblicamente il proprio dissenso e lonta-nanza da una struttura che dimentica del-lrsquoannuncio del Vangelo si egrave trasformata in un partito politico omofobo Dopo un fitto susseguirsi negli ultimi me-si di continue esternazioni contro gli omo-sessuali da parte delle gerarchie ecclesia-stiche - non ultimo il riferimento di Ra-tzinger allrsquoamore debole che caratteriz-zerebbe le unioni fra persone dello stesso sesso - il segretario nazionale dellrsquoArcigay Aurelio Mancuso ha firmato un comunica-to per esortare i gay credenti ad uscire dalla Chiesa cattolica Scrive Mancuso Non ci rimane che registrare che dentro la Chiesa cattolica egrave impossibile per le perso-ne gay e lesbiche continuare a riconoscer-si Nonostante la Chiesa cattolica sia unrsquo-organizzazione complessa dove moltissi-mi laici e prelati non condividono gli ana-temi di Ratzinger e Ruini non si puograve tace-re il fatto che nessuna posizione differente possa essere difesa pena la riduzione al silenzio Per tutte queste ragioni non si puograve continuare a farci martirizzare dalle gerarchie cattoliche nel nome di unrsquoubbi-dienza che oggi rischia di diventare com-plicitagrave Mancuso ha altresigrave aggiunto Temo una Chiesa sempre piugrave impaurita dalla moder-nitagrave e dallrsquoautodeterminazione dei corpi Alla paura Ratzinger risponde strumenta-lizzando Provo pena verso una gerarchia che cerca disperatamente di frenare la crisi valoriale e spirituale con precetti risibili e goffi In merito a questrsquoappello Adista ha chiesto

un parere a diversi esponenti di gruppi ed associazioni di omossesuali credenti Secondo Fabio Peroni del gruppo Nuova Proposta di Roma egrave difficile non condi-videre lrsquoanalisi di Aurelio Mancuso da un punto di vista socio-politico ma egrave altret-tanto semplice discostarsi dalla sua analisi religiosa Percheacute non condivido lrsquoinvito a uscire Percheacute credo nella testimonianza nel valore e nella vocazione della mia o-mosessualitagrave come dono che troppo spesso in questi anni secoli egrave stato vissuto nella clandestinitagrave nellrsquoipocrisia ma soprattutto nel silenzio Credo in una Chiesa altra la Chiesa del Concilio della convivialitagrave delle differenze dove oggi mi egrave chiesto di testimoniare e di parlare nella visibilitagrave della mia persona e dei miei affetti e amo-ri Sulla stessa lunghezza drsquoonda anche Anto-nio De Chiara coordinatore del gruppo Pontisospesi di Napoli Come gruppo ci aiutiamo a sviluppare in maniera adulta la nostra relazione con Dio Cerchiamo in-fatti di vivere pienamente il Vangelo ac-cettando la nostra specificitagrave In quanto battezzati e fedeli in comunione con Cri-sto ci sentiamo quindi pienamente parte della Chiesa-comunitagrave Chi non vuole vedere ciograve continua Di Chiara e crede che annullare la nostra umanitagrave la nostra affettivitagrave sia mettere in pratica il messag-gio di Gesugrave per noi sbaglia Contestiamo infatti le prese di posizione e i documenti della Chiesa-gerarchia che a noi sembrano anti-Evangelo Non crediamo perograve sia op-portuno uscire dalla Chiesa cattolica che egrave molto di piugrave della gerarchia al di fuori avremmo ancora meno possibilitagrave di dialo-gare col popolo di Dio e di esprimere co-me credenti il nostro dissenso Per Gianni Geraci portavoce del Coordi-namento gruppi di omosessuali cristiani in Italia e presidente del gruppo del Guado di Milano il problema non egrave tanto quello di restare o meno in una Chiesa che nei suoi vertici si dimostra incapace di compren-dere in alcun modo la diversitagrave omoses-suale Il problema egrave quello di rendere visi-bile lrsquoesperienza di chi in quella stessa Chiesa si muove nella logica del Vangelo

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e quindi in una logica di accoglienza e di rispetto per tutte le diversitagrave In questo senso sostiene Geraci se esiste un pro-blema della nostra appartenenza alla Chie-sa cattolica questo problema egrave da collega-re non tanto a una nostra decisione di usci-re o meno da una Chiesa che senza il con-tributo degli omosessuali credenti perde-rebbe irrimediabilmente un aspetto della sua stessa natura cattolica (ovvero un a-spetto della sua universalitagrave) quanto a un vero e proprio peccato di omissione dei nostri pastori che evitano sistematicamen-te di offrire alle persone omossesuali quel-lrsquoimmagine di Chiesa inclusiva e acco-gliente a cui dovrebbero ispirarsi nei loro interventi pubblici Infine Maurizio Mistrali del gruppo Lrsquo-Arco di Parma dichiara Condivido lo scritto di Aurelio Mancuso in tutto eccetto la conclusione Il lsquocentro di identitagraversquo del cristiano egrave Cristo (lrsquoego sano) Questa Chiesa spaventata autoreferenziale iper-dogmatica diventa superegoica si sostitui-sce e pone se stessa come centro drsquoidenti-tagrave Il lsquotraghettorsquo e i lsquotraghettatorirsquo si appas-sionano alla navigazione e non guardano al porto di destinazione il Regno Essere dentro la Chiesa con al centro la nostra Coscienza e Cristo fa emergere il parados-so dellrsquoiperttrofia di segrave la mancanza di servizio di fiducia nellrsquouomo e forse della speranza in Cristo stesso dei potenti ge-rarchi della Chiesa (emilio carnevali) Mercoledigrave 31 maggio 2006

Svizzera

Vecchi Cattolici benedicono coppie gay

in unione registrata di Ticino OnLine

AARAU - Il sinodo della Chiesa dei Vecchi Cattolici riunito oggi ad Aarau ha deciso a stragrande maggioranza - con 76 voti favo-revoli 2 contrari e 5 astensioni - che in futuro impartiragrave una benedizione alle le coppie omosessuali in unione domestica registrata Sono state definite due forme di

celebrazione ben distinte dal matrimonio per non mettere in questione questo sacra-mento Si tratta della prima chiesa svizzera che riconosce ufficialmente lrsquounione di coppia per lesbiche e gay La Chiesa dei Vecchi Cattolici da un paio di anni sta esaminando che risposte dare alle coppie omosessuali che auspicano che la loro unione possa evolvere con lrsquoaiuto di Dio I vecchi cattolici che contano 13rsquo000 fedeli in Svizzera ritengono che le coppie dello stesso sesso abbiano gli stessi bisogni spirituali di quelle eterosessuali spiega il rapporto sinodale diffuso oggi Inoltre non si sceglie di diventare omoses-suali ma lo si egrave giagrave sa piccoli o anche da prima della nascita sottolinea il rapporto Si tratta di nozioni scientifiche che non erano a disposizione degli autori dei testi bibblici e dei testimoni della tradizione cristiana Siccome nella tradizione la coppia eteroses-suale ha la funzione di perpetuare la vita la Chiesa dei Vecchi Cattolici ci tiene a fare una chiara distinzione fra il matrimonio e la benedizione del partenariato omosessuale Per questrsquoultimo caso un tipo di rito potragrave svolgersi in chiesa o in privato il secondo egrave invece una benedizione da impartire nellrsquo-ambito di un normale servizio religioso I due nuovi rituali studiati dalla commissione Omossessualitagrave e Chiesa saranno provati nei prossimi anni Drsquoaltro canto il rapporto sinodale indica che la Chiesa dei Vecchi Cattolici continue-ragrave a non porsi domande sullrsquoorientamento sessuale dei candidati nellrsquoambito della nomina dei preti percheacute ciograve non ha un carattere decisivo Comunque - raccoman-da lrsquoapposita commissione - bisogna essere prudenti nellrsquoaffidare una parrocchia ad un curato che vive in unrsquounione omosessuale In particolare la sua forma di vita deve es-sere accettata dalla comunitagrave dei fedeli Il vescovo Fritz-Reneacute Muumlller ha notato che gli omosessuali allrsquointerno della Chiesa sono un dato di fatto A chi ha difficoltagrave ad accettare tale situazione lrsquoalto prelato ha detto di pregare Dio tutti i giorni percheacute questo fenomeno spariscaATS Fonte TicinoOnline Lunedigrave 12 giugno 2006

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Lettere

Come egrave triste di don XXX diacono permanente

Regione Ecclesiatica Sicilia Salvesono sempre il don xxx diacono permanente della Regione Ecclesiastica Siciliaspiace dovermi presentare cosigrave ma mi eacute impossibile almeno adesso uscire allo scopertoloro aspettano que-stouna sbandata di un diacono per dire ecco lo sapevamoeacute un errore ordinare questi uomini sposati allora stiamo in stand byma non posso non esprimere i miei sentimenti di vergogna per il fatto che da sposato con figli ho ricevuto lrsquoor-dine sacroposso esercitarlo benedire amministrare alcuni sacramenti predica-re e poi tornare a casa da mia moglie e dai miei figliligrave dove il Signore mi ha chiamato e condividere con loro gioie speranze e i dolori di tanti fratelli e sorel-lee questi miei fratelli certo in un altro grado dellrsquoordine ma nello stesso sacra-mentonon possono esercitare piugrave uffi-cialmente il loro ministero Sacerdota-lema solo in privato e illecitamente (cosigrave recita il CDC) Quando incontro un prete sposato leggo nel suo sguardo un misto di rabbia e incomprensionee lo capisco profondamente Soffro per tutti loro e pre-go percheacute un giorno possano ritornare ad esercitare il ministero forse con piugrave impe-gno e passione e amore di prima Leggendo le lettere di Giuseppe Pe-rinsento tutta la passione lrsquoamore e la bontagrave del Sacerdote di chi vuole dare la sua vita per gli altri Spero che qualcosa cambie il celibato del Sacerdote resti come scelta possibile assieme a quella del Sacerdozio uxorato A volte penso se que-sto pensiero mi porta fuori della Chiesa ma poi so che io e tutti noi questa chiesa la amiamo troppola mia tristezza rimane mentre esprimo la mia solidarietagrave ed ami-cizia in CG a tutti i sacerdoti uxorati che ci leggono Pregate per meGrazie Fraternamente e in Cristo Gesugrave Vi saluto Giovedigrave 01 giugno 2006

Poesia Gladys Sica Argentina

Ciograve che mi resta Atavico appartarsi fra ombre tese Partirograve questa volta piugrave lontano dove vedrograve la grande onda nuda Percheacute vivere e morire Per un piccolo fulgore unrsquoimplacabile tristezza Dove va tutto lamore non da-to Dove vanno i sacri sogni Dove andragrave tutto questo tem-po Di nero si egrave riempito il quadro irrefrenabile uragano a raffiche mutevoli Silenzio su silenzio come coltelli polverizzano linsalvabile futu-ro Soccombono labbra e braccia Non mi resta una parola da donarti neacute un rosso neacute un bianco Nel fuoco del silenzio -i l viaggio- Poe-sia Edizioni Archivi del 900 MI 200-5

Da Isola Nera 134 Casa di poesia e letteratura egrave uno spazio di libertagrave e di

bellezza per un mondo di libertagrave e bellez-za che si costruisce in una cultura di

pace Direzione Giovanna Mulas - Coor-dinazione Gabriel Impaglione Giugno

2006 - Lanusei Sardegna mulasgiovvannahotmailcom

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Esci dalla tua terra e vagrave dove ti mostrerograve La famiglia del prete sposato

di Nadir Giuseppe Perin [1]

Ringraziamo di cuore lrsquoamico e colla-boratore Nadir Giuseppe Perin prete sposato per questo suo intervento

Ottomila sono i preti italiani ldquousciti dalla loro terrardquo- in senso biblico ndash per rispon-dere alla chiamata di Dio che li chiamava ad andare ldquoverso unrsquoaltra terrardquo cioegrave ad assumersi un compito diverso da quello svolto fino a quel momento Eppure questi 8000 preti che hanno lascia-to lrsquoesercizio del loro ministero sembrano scomparsi nel nulla Si legge nel Vangelo di Matteo (27 51-53) che nel momento in cui Gesugrave spirograve ldquo il velo del Tempio si squarciograve in due da ci-ma a fondo la terra tremograve le rocce si spezzarono i sepolcri si aprirono e molti corpi di santi che erano morti risuscitaro-no Uscendo dai sepolcri dopo la sua ri-surrezione entrarono nella cittagrave santa ed apparvero a moltirdquo Amici miei carissimi e amati dal Signo-rehellip ldquoresurrexit Dominus vere hellip Usciamo anche noi dai ldquosepolcrirdquo nei quali la chiesa gerarchica ci ha rinchiuso tap-pandoci la bocca e ldquocremandordquo le nostre persone per farci scomparire nel nulla Dobbiamo ldquouscire dai sepolcrirdquo ldquoentrare nella cittagraverdquo cioegrave uscire allo scoperto sen-za paura o timore di essere ldquolinciatirdquo non per fare la ldquorivoluzionerdquo ma per testimo-niare il Cristo risorto speranza del mondo con la nostra vita e quella della nostra fa-miglia moglie e figli alla luce del sole di fronte a tutto il popolo di Diohellip testimo-niando in modo profetico come sia possi-bile essere degli ottimi padri di famiglia degli ottimi mariti e nello stesso tempo degli ottimi preti che pur dedicandosi con amore alla famiglia al lavoro non trascurano gli impegni sociali ed ecclesia-

li senza riserva alcuna e nella piena dispo-nibilitagrave Ho appena finito di leggere il libro di Li-no Tonti I cinque figli del vescovo edito da ldquoIl segno dei Gabrielli Editorirdquo S Pie-tro in Cariano Maggio 1999 nel quale Chiara figlia di prete scrive una lettera al Papa Giovanni Paolo II per chiedergli ldquopercheacute non dagrave ai preti il permesso di spo-sarsi dal momento che per sua esperienza personale puograve affermare senza timore di offendere la veritagrave che si puograve avere una famiglia ed essere bravi preti come lo egrave suo padrerdquo Quando arrivai alla fine del libro mi sono accorto che qualche lacrima scorreva sulle mie guance mentre una forte emozione mi stringeva il cuore percheacute ho visto in Chia-ra ldquola portavoce di tutte le donne ed i figli di preti sposati che molto spesso non hanno voce per esprimersi ma che nono-stante tutto hanno sempre tenuta salda la propria fede senza mai stancarsi di inter-rogarsi cosa significasse amare dirsi cri-stianisperando sempre in ciograve che egrave giu-stordquo Ebbene usando le stesse parole di Chiara sparse qua e lagrave nel libro piugrave che comunicare a quanti mi leggeranno le stesse emozioni che ho provato io vorrei riflettere ancora una volta insieme con voi sulla figura del prete ldquoche lascia lrsquoesercizio del suo ministerordquo per vivere con la donna che ama quel progetto di vita che Dio aveva su di loro fin dallrsquoe-ternitagrave Partendo dalle parole che il papa Giovan-ni Paolo II disse allrsquoAngelus di domenica 10 novembre 1996 ldquoPenso ai sacerdoti in difficoltagrave spirituale e materiale ed an-che a quanti purtroppo hanno lasciato lrsquoimpegno assunto Per tutti invoco dal Signore sostegno ed aiutohelliprdquo Chiara fa osservare che se per impegno assunto si intende il ministero molti non lrsquohanno lasciato per volontagrave loro ma percheacute co-stretti dalla legge del celibato una legge che potrebbe anche essere cambiata dal momento che al celibato viene riconosciu-ta soltanto una ldquospeciale convenienzardquo per il prete

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Lrsquoidea di fedeltagrave invece emerge dal fatto che il prete amministra i misteri di Dio che pur essendo destinati a tutti non sono perograve proprietagrave di alcuno Ora agli ammini-stratori si richiede che ognuno risulti fe-dele Chi riceve lrsquoOrdinazione si prostra con tutto il corpo e poggia la fronte sul pavimento del tempio accettando cosigrave di essere lui stesso il Pavimento su cui cam-mineranno gli altri come la roccia sostiene lo zoccolare di un greggerdquo I ldquopreti che hanno lasciatordquo ancora oggi sono considerati da alcuni anche se con molta leggerezza e superficialitagrave come dei Giuda il traditore di Gesugrave morto suicida in preda alla disperazione senza riflettere che Giuda ha venduto il Maestro per dena-ro e non percheacute gli interessasse una donna In realtagrave se avessimo il coraggio di analiz-zare le attese che lrsquouomo contemporaneo ha nei confronti del prete si potrebbe con-statare che in fondo crsquoegrave in lui una sola grande attesa egli ha sete di Cristo Il resto lo puograve chiedere benissimo anche a tanti altri che non sono preti Perograve gli strumenti che donano Cristo non possono trascurare la perenne giovinezza di Dio sostituendo ad essa gli equilibri provvisori della mente umana La parola che si sovrappone alla Parola La filosofia allrsquoannuncio La morale alla grazia Il rito alla vita Lrsquoorganizzazione alla testi-monianza Lo spettacolo alla veritagrave Sa-rebbe come pretendere di ingessare il Sal-vatore Percheacute la chiesa attuale incontra unrsquo enorme difficoltagrave ad essere per lrsquouomo contemporaneo un valido aiuto a crede-re Gesugrave le ha lasciato come unica arma lrsquoa-more ma accanto a vescovi preti e fedeli santi ce ne sono molti indaffarati a con-quistare spazi del potere ed a procurare denaro con ogni mezzo Molti restano scandalizzato di fronte ad uomini di chiesa incoerenti ed avidi di onori e di responsa-bilitagrave percheacute avidi di potere Molti usano la chiesa per tornaconto personale o di gruppo Crsquoegrave chi la concepisce come unrsquoi-stituzione che per comunicare beni eterni non puograve fare a meno di mezzi ottenuti a

qualunque prezzo dando lrsquoimpressione di preferire logiche estranee al suo autentico ministero Cerca lrsquoaffermazione di seacute se-condo logiche di potenza lontane dalla mentalitagrave di Gesugrave Chiede di piegare lrsquoin-telletto a veritagrave astratte anzicheacute annunciare lrsquoamore di Dio e testimoniare lrsquoincontro con il Salvatore Le parole che si rincorro-no lungo i secoli per interpretare Dio do-vrebbero segnare il cammino della gratitu-dine Un amante per rinnovare il proprio slancio ha bisogno di espressioni giovani mentre molto spesso le parole umane che pretendono di definire lrsquoAssoluto sono un ostacolo per chi cerca Dio Di fronte a questa situazione ndash si domanda Chiara - che differenza crsquoegrave tra questo tipo di Chiesa e le mille sette i cui adepti batto-no le strade per vendere lrsquounica veritagrave convinti di averla in tasca solo lo-ro Sfruttando quelle parole i furbi di turno coprono incoerenze trame ed osano rinfacciare a noi che stentiamo a credere lrsquoallontanamento dalla religione Non sem-brano preoccupati per la nostra fatica di cogliere un barlume di Dio dietro ciograve che dicono ed i riti che compiono Ma quello che egrave piugrave grave e spaventa egrave che Dio non egrave mai entrato nella vita di molti percheacute ldquogli uomini di chiesardquo lo hanno presentato come un legislatore noioso e pignolo mentre invece la bellezza del modo di vivere suggerito da lui appare quando ci si sente liberi dalla preoccupa-zione di rispettare i canoni di una religione estrinseca In molti cristiani cresce la rab-bia per lrsquoapparato mastodontico di una chiesa lontana dai progetti di Cristo Lui la voleva sale della terra che si scioglie per insaporire Invece spesso la chiesa sem-bra un enorme granello compatto e fasti-dioso sotto i denti Verso gli uomini di quel apparato ndash affer-ma ancora Chiara - che non hanno ancora scoperto chi egrave Lui anche se ne hanno con-tinuamente il nome in bocca sento preva-lere la compassione La rabbia si attenua senza diventare rassegnazione percheacute una chiesa come lrsquoha desiderata Lui deve esse-re luogo di comunione e di amore Se la guardi dallrsquoesterno si direbbe che nella

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chiesa operano gruppi in lotta tra loro per i quali la fede piugrave che un banale accessorio egrave una potente ideologia e sempre piugrave spes-so srsquoincontrano preti che dallrsquoaltare sono convinti di annunciare Cristo mentre e-spongono compiaciuti soltanto le proprie ideologie Percheacute trascurare allora i percorsi di chi batte sentieri diversi da quelli abi-tuali E sono molti coloro che lo hanno fatto Ottantamila centomila nel mondohellip ottomila solo in Italia Ma dove vivono tanti preti sposati Se provate a consultare lrsquoannuario Pontifi-cio un tomo di circa 2500 pagine vi tro-vate di fronte ad una chilometrica lista di titoli che riguardano anzitutto il papa che Giovanni Paolo I definigrave ldquo retaggio del po-tere temporalerdquo e che avrebbe voluto eli-minarla Solo che non ne ha avuto il tem-po Segue poi un elenco puntiglioso di nomi distribuiti in mille organismi Anzitutto cardinali per ordine di precedenza e per anno di creazione e per ordine alfabetico Di seguito tutti gli altri ciascuno secondo il suo grado e titolohellip Dopo Diocesi ab-bazie ordinariati prelature personali vica-riati prefetturehellip un indice alfabetico e-lenca tutte le persone citate nel testo piugrave di 400 pagine in media 60 nomi ogni pa-gina per un totale di circa 25000 Dove finiscono i nomi arrivano i numeri Sacerdoti secolari e regolari e ordinati durante lrsquoanno e diaconi permanentihellip indicati diocesi per diocesihellip Ma un angolino per ldquocoloro che hanno lasciatordquo non crsquoegrave Un numerino Nulla Nemmeno di chi ha ottenuto la dispensa Nulla anche se sono 40000 ( per la Chie-sa giuridica) i preti di Cristo che sono tali per lrsquoeternitagrave Niente neanche una riga per dire in 40000 ci hanno tradito E non sarebbe giusto Non si riesce a capire percheacute Sono creatu-re che non esistono piugrave Agli occhi di Dio o di qualche altro Ersquo una condanna senza appello Eppure hanno il dovere di essere pronti ad amministrare il sacramento della Penitenza Essi restano in forza nella Chie-

sa per un servizio molto piugrave importante di altri elencati con puntiglio negli Annuari Lo afferma il Diritto Canonico (can 976) con chiarezza ldquo Qualsiasi sacerdote an-corcheacute privo della facoltagrave di ascoltare le confessioni assolve validamente e lecita-mente da qualunque censura o peccato qualsiasi penitente che versi in pericolo di morte anche se sia presente un sacerdote approvatordquo Quasi una nota per far sapere che allrsquooccorrenza ci sono anche lorohellip NellrsquoAnnuario Diocesano i preti sono e-lencati con i dati anagrafici in ordine alfa-betico poi di nuovo per anno di ordinazio-ne poi per incarico nei vari uffici curiali e pastorali E i ldquopreti che hanno lasciatordquo Nulla Si possono trovare nomi di diversi laici se-guono associazioni movimenti opere scuole comitati agenzie di viaggi autoritagrave civilihellip Di ldquolorordquo nessuna traccia Per rendersi conto delle defezioni bisogna confrontare lrsquoelenco nominativo dellrsquoAn-nuario con quello della precedente edizio-ne annotare gli assenti verificare che non siano tra i preti defunti indicati a parte Se qualche nome viene depennato si puograve supporre che si tratti di ldquouno che ha lascia-tordquo senza esserne certi Certamente questo silenzio egrave stonato Qualcosa di strano condiziona il comporta-mento della Chiesa verso i ldquopreti che han-no lasciatordquo e le impedisce di essere se stessa Qualcuno addirittura cerca di farli passare per creature dalla psiche malata moralmente deboli A me invece - dice Chiara - pare un segno di enorme imbaraz-zo Come se la Chiesa fosse affetta da i-diosincrasia o peggio da istinto di perse-cuzione nei confronti dei preti che ldquohanno lasciatordquo Eppure coloro che hanno lascia-to non mi sembrano una categoria astratta che merita un giudizio sommario Ognuno ha una sua storia particolare al termine della quale egrave vero che crsquoegrave chi afferma di non volerne piugrave sapere di Gesugrave Cristo e della fede Non pochi ricordano episodi di emarginazione e di disprezzo a partire dai tempi del seminario o nei primi anni di attivitagrave pastorale Altri col dente avvelena-to nei confronti della struttura ecclesiasti-

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ca non perdono occasione per analizzare le sue infedeltagrave spietatamente Sento tuttavia che la legge del celibato egrave destinata a cadere percheacute viene difesa con animo poco sereno e facendo soffrire in-giustamente Giagrave la maggior parte dei cre-denti se nrsquoegrave accorta e comincia a cambiare stile Ci sono anche molti di questi ldquopreti che hanno lasciatordquo che hanno alle spalle sto-rie dolci Entrati in seminario bambini non hanno temuto povertagrave e disciplina Sono stati pastori entusiasti e sinceri Hanno saputo cogliere nella Parola vibrazioni profonde mai intuite da altri Crsquoegrave chi poggia la pro-pria vita spirituale sui loro esempi Resta-no delicati e buoni aperti altruisti Belle figure di padri alcuni giagrave nonni sanno ascoltare pregano partecipano alla Messa come pochi Si tratta di preti ldquoche hanno lasciatordquo ma che non sono peggiori dei preti ldquoche non hanno lasciatordquo Ed egrave molto strano che per la Chiesa non contino piugrave nulla e vengano presi in considerazione solo come un in-successo dei metodi di formazione del seminario allo scopo di correggerne gli errori Eppure sono convinto che il Padre sa ope-rare meraviglie sia in loro come in ogni altro uomo Sarebbe blasfemo sostenere che nei loro confronti e solo nei loro la grazia di Dio egrave impotente Non egrave facile ascoltare le parole di ldquochi nella chiesa ha la potestagrave e la responsabili-tagrave del ministero per la comunitagrave ecclesia-lerdquo che echeggiano in ogni angolo della terra e rivendicano giustizia per tutti esor-tando individui famiglie e stati a rispettare la libertagrave e la dignitagrave di ogni uomo percheacute ogni uomo egrave sacro ed irripetibile ed insie-me sperimentare che proprio lui piega poi la storia degli individui a schemi utili per condurre piugrave agevolmente lrsquoistituzione della quale egrave responsabile Percheacute prima di proporre agli altri determinati comporta-menti non li mette in pratica lui nella co-munitagrave nei confronti di tutti quelli verso i quali egrave chiamato ad essere ldquopadrerdquo come

padre lo egrave Dio nei confronti di ogni uo-mo Diventa difficile accogliere Dio presente in chi percorre con noi i giorni che ci sono donati per ricavarne pace e felicitagrave Indivi-duare Dio nella persona dalla quale ti a-spetteresti un incoraggiamento e ne ottieni invece uno schiaffo abbandonandoti a camminare da solo Attorno gli amici ven-gono a mancare dentro le energie scema-no la vita sembra un fallimento Credere che ligrave crsquoegrave Dio egrave fatica Come egrave stata fatica per Gesugrave bere il calice e supplicava il Pa-dre suo che glielo risparmiasse Molti si augurano che la legge del celibato cambi percheacute per moltissimi questo egrave bene per la Chiesa Ma soprattutto speria-mo che il celibato non rappresenti motivo di orgoglio e distinzione di classe E che i preti che ldquohanno lasciatordquo ricevano un porsquo piugrave di amore solo amore senza pregiudizi Sempre piugrave spesso siamo chiamati a crede-re per coloro che non ne hanno piugrave la for-za percheacute hanno sperimentato lrsquoesistenza come danno o bestemmia e assurda mo-struositagrave Bisogna continuare a sperare per la maggioranza degli uomini che ancora non hanno ricevuto abbastanza La fede egrave grazia non chiarezza di sensi e di intellet-to Spero che le mie figlie come tutti i figli e le figlie dei preti possano dire che il loro babbo anche se mortificato dalla ldquosuardquo Chiesa coltiva questo tipo di fede pregan-do Dio di dare a lui alla sua famiglia ed a tutte le famiglie del mondo il coraggio di vivere e di amare Molte volte infatti co-loro che sono stati chiamati ad annunciare la speranza non sono capaci di farla vibra-re nellrsquoanimo di chi li ascolta come attesa come dubbio come dono come cosa non propria Sono convinto che piugrave di un prete sposato potrebbe essere beatificato o canonizzato Non tanto percheacute pentiti hanno chiesto di tornare a fare il prete piegandosi alla disci-plina vigente ma percheacute contenti di aver lasciato hanno saputo scandire i momenti della vita quotidiana sui ritmi della fede nonostante la mano ruvida della Chiesa

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Questa potrebbe essere una delle tante strade per diventare santi nel Terzo Millen-nio ldquoEsci dalla tua terra e vagrave dove ti mostrerograve Ersquo il canto che molti preti scelgono per la liturgia del loro matrimonio Quelle che possono apparire come defezioni vengono vissute come vocazioni scarnificanti alla stregua della chiamata di Abramo Il matri-monio egrave sacramento non fuga Abbrac-ciarlo significa abbandonare la sicurezza economica e la tranquillitagrave di un ruolo rispettato Solo la voce del Signore puograve strappare dal calore di abitudini consolida-te per proiettare lungo sentieri sconosciuti Credo che ad essere canonizzati non deb-bano essere coloro che sanno arzigogolare bei pensieri quanto piuttosto chi ha patito trascuratezze e cattiverie Chi ha taciuto e sorriso offrendo senza smettere di prega-re e di volere bene Chi entrando in punta di piedi nelle chiese della periferia egrave solito fermarsi nellrsquoultima panca per non distur-bare limitandosi a contemplare il taberna-colo o il Cristo in croce nel silenzio dello spirito Non egrave difficile trovare degli ldquospretatirdquo cosigrave Forse quando qualche vescovo o parroco avragrave il coraggio di far salire al suo fianco ldquouno dei preti che hanno lasciatordquo per impartire la benedizione al popolo al po-sto suohellip non tanto lrsquointellettuale che di-squisisce a favore o contro il celibato o contesta la coerenza dellrsquoistituzione eccle-siastica ma ad es un anziano prete che sempre sorridente mantiene la famiglia lavorando da facchino alla stazione centra-le di una grossa cittagrave e tra una valigia e lrsquoaltra sgrana il rosario con la mano in tasca e chiude di tanto in tanto gli occhi per assaporare parole e nomi santihellip un uomo in abiti normali con la fede al dito percheacute questrsquouomo egrave un prete dellrsquoAltissi-mohellippur non avendo le mani delicate co-me di solito le ha un pretehellip le sue sono mani callose percheacute lavora ma sono colme di benedizioni accumulate nellrsquoarco di decennihellip e noi non avevamo capito che le sue benedizioni erano preziose e le abbiamo lasciate dormirehellip

Ebbene questo prete dellrsquoAltissimo dalle mani callose e dallrsquoanello al dito egrave qui oggi per benedirvi e rappresentare tutti coloro che noi vescovi e preti ldquoche non hanno lasciatordquo abbiamo perograve dimenticato Chiniamo la testa e lodiamo il Signore per questo momento di grazia destinato a pu-rificare la Chiesa come poche volte e a renderla libera di credere solamente in Lui Quello saragrave un momento di festa grande per tutti percheacute avremo scoperto la gioia ed il piacere di amare Spero vivamente che tutti i figli di preti-sposati si sentano in comunione profonda ed armoniosa con i loro genitori anche se percepiscono in loro una ricchezza drsquoani-mo che a volte quasi li spaventa percheacute legata ad un mistero insondabile ad una forza che non troveranno mai in nessun altro Come sarebbe meraviglioso se tutti i nostri figli di prete ogni sera nel silenzio della loro camera prima di addormentarsi pre-gassero Dio cosigrave ldquoTi ringrazio Signore della mamma che mi hai dato e del papagrave prete percheacute hanno avuto il coraggio di condividere la loro vita nellrsquoamore al quale ci hanno educato insegnandoci ad amare Sono sicuro che il mio papagrave non ha chiesto la dispensa dal celibato per fuggire ma percheacute ha creduto in un modo diverso di essere prete Sono sempre piugrave persuaso che si egrave trattato di una buona idea e di unrsquoottima scelta Non lrsquoho mai sentito chiedere nulla per seacute ma lrsquoho sempre visto darsi pena per i tanti uomini sparsi sulla terra e diversi tra loro Per quelli delle nostre cittagrave alienati da ritmi disumani per coloro che spesso senza colpa hanno oscurato la scintilla della fede ricevuta in dono ed aspettano che qualcuno torni a farla brillare assolvendo dai peccati e spezzando il pane Io penso Signore che di fronte a chi ha fame il chiedersi se debba essere celibe o no il ministro quando nel tuo progetto non esiste un vincolo necessario tra presbitero e celibato mi sembra una complicazione inutile Ma forse sono io che non riesco a vedere percheacute spesso lrsquoesperienza offusca

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la mente e lrsquoidea diventa giustificazione dellrsquoagire Forse i preti sposati che dicono ai vescovi ldquo siamo quardquo risultano poco credibili Forse chi deve decidere non egrave abbastanza libero e coraggioso per modifi-care una disciplina opinabile ma consoli-data A me figlio di prete non resta che prega-re assieme al mio papa ed alla mia mam-ma affincheacute le scelte che vengono operate siano le migliori per il bene dellrsquouomo figlio di Diordquo Grazie Chiara e grazie Lino per le emozio-ni che mi avete fatto provare leggendo il librordquo i cinque figli del vescovordquo Spero di essere riuscito ad interpretare il vostro pensiero e gettare attraverso le vostre pa-role un porsquo di luce su questa ldquocittagrave som-mersardquo di preti italiani (8000) che ldquohanno lasciatordquo e che sono stati ldquocancellatirdquo dalla mente e dal cuore di ldquochi nella Chiesa ha la potestagrave e la responsabilitagrave del ministero per la comunitagrave ecclesialerdquo Spero che la loro voce torni a farsi sentire per lo meno per ldquocantare le meraviglie che

Dio ha compiuto per amore del suo popo-lordquo Vi stringo forte al mio cuore ndash percheacute an-chrsquoio sono uno di voi ndash augurando a cia-scuno di voi amati da Dio alle vostre spo-se e ai vostri figli ogni bene nel Signore risorto speranza del mondo Giuseppe Note [1] Prete-sposato Indirizzo di posta elettro-nica nadirgiuseppeinterfreeit Mercoledigrave 31 maggio 2006

Nella Sezione ldquopretisposatirdquo noti-zie riflessioni lettere sul tema del-lrsquoabolizione del celibato obbligato-rio per i preti cattolici di rito latino

httpwwwildialogoorgpretisposati

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Bassora ldquoPer le donne

irachene la guerra egrave appena iniziatardquo

di Terri Judd The Independent giugno 2006 (trad MG Di Rienzo)

Le donne di Bassora sono scomparse Tre anni dopo lrsquoinvasione dellrsquoIraq guidata dagli Usa le libertagrave laiche delle donne sono state dissolte dallrsquoIslam militante che va crescendo nel paese In tutto lrsquoIraq ha preso piede una sanguinosa e continua oppressione delle donne A molte donne sono state rasate le teste percheacute rifiutavano di indossare la sciarpa altre sono state prese a sassate per strada percheacute usavano cosmetici Altre ancora sono state rapite e uccise per ldquocriminirdquo che vengono catalo-gati semplicemente come ldquocomportamento inadeguatordquo Un apparato statale fragile e scarsamente funzionante contribuisce a rendere il paese facile preda di estremisti la cui nozione di libertagrave non si estende alle donne Nel sud occupato dalla Gran Bretagna dove lrsquoesercito Mehdi di Muqtada al-Sadr mantiene la sua presa la situazione tocca il suo peggio Qui le donne sono costrette a vivere dietro porte chiuse da cui possono emergere solo avvolte dai veli nascoste dietro mariti e padri Persino indossare un paio di pantaloni egrave considerato un atto di sfida punibile con la morte Una cittadina di Bassora la dott Kefaya lavorava allrsquoo-spedale per donne e bambini della cittagrave universitaria quando cominciograve a ricevere minacce di morte dagli estremisti religiosi Non diede ascolto alle intimidazioni Un giorno un uomo entrograve nellrsquoedificio e la uccise Eman Aziz una delle donne che parlano pubblicamente di questi pericoli dice ldquoCrsquoerano cinque persone sulla lista della

morte con la dottoressa Kefaya La minac-cia era questa se continui a lavorare ver-rai uccisardquo Molte donne sono troppo spa-ventate per parlare ma alcune nel timore che i loro diritti vengano cancellati per sempre hanno intrapreso il coraggioso passo della testimonianza La dott Kefaya egrave solo una delle professio-niste uccise negli ultimi mesi Parlando con noi dellrsquoIndipendent accanto al vec-chio palazzo di Saddam Hussein nel centro di Bassora Eman Aziz ha fatto i nomi di altre amiche uccise Tre delle sue ex com-pagne allrsquouniversitagrave sono state assassinate ldquoLa mia amica Sheda e sua sorella Aveva-no ricevuto le minacce Un giorno sono tornate a casa loro in compagnia di altre due donne Tutte e quattro sono state ucci-se a colpi di arma da fuocordquo Il linguaggio di Eman egrave preciso in modo agghiacciante ldquoE la mia amica Lubna lei era con il suo fidanzato Hanno sparato nel braccio a lui e ucciso Lubna di fronte ai suoi occhi Poi crsquoerano le due sorelle che lavoravano nella lavanderia del Palazzohelliprdquo Brevemente ma nei dettagli Eman ci rac-conta di ogni vita spezzata Sotto Saddam le donne non avevano gran-de spazio in politica ma donne drsquoaffari o docenti viaggiavano senza problemi per il paese mentre le loro figlie si mescolavano liberamente agli studenti maschi allrsquouni-versitagrave Ora persino le donne piugrave emanci-pate si sentono intimidite Sajeda Hanoon Alebadi 37enne che per la prima volta nella sua vita come Eman Aziz si sente costretta ad indossare la sciarpa per coprir-si la testa dice ldquoLe donne vengono assas-sinate Sappiamo che gli esecutori degli omicidi dicono che abbiamo su di noi una ldquofatwardquo Quelle non erano brave donne dicono e dovevano essere ucciserdquo Dietro lrsquoonda degli attacchi degli insorgen-ti cresce la violenza contro le donne che osano sfidare lrsquoortodossia islamica Le

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ldquofatwardquo che ordinano alle donne di non guidare automobili o di non farsi vedere fuori di casa vengono regolarmente ema-nate Infiltrata dai miliziani la polizia non vuole e non puograve rispondere ai fondamenta-listi ldquoDopo la caduta del regimerdquo continua Alebadi ldquoi partiti dellrsquoestremismo religio-so si sono mostrati sulle strade ed hanno cominciato a minacciare le donne Sebbe-ne siano una minoranza controllano posi-zioni di potere e perciograve controllano Basso-rardquo Avventurarsi oggi per le strade della cittagrave senza un parente di sesso maschile significa rischiare aggressioni umiliazioni e rapimenti Una giornalista Shatta Kare-em racconta ldquoEro alla guida della mia auto quando un altro mezzo mi si egrave butta-to addosso e mi ha spinto fuori di strada Oggi se una donna viene vista guidare unrsquoautomobile ciograve viene considerato una violazione dei diritti degli uominirdquo E crsquoegrave anche la paura che le leggi cosiddette isla-miche diventino parte integrante della nuo-va legislazione ldquoPer la religione musul-manardquo dice ancora Eman Aziz ldquose un uomo muore ciograve che lascia va ad un mem-bro maschio della famiglia Dopo la guerra IranIraq crsquoerano cosigrave tante vedove che Saddam cambiograve la legge cosigrave che lrsquoereditagrave potesse andare alle donne e ai figli Ora la legge egrave cambiata di nuovordquo Sajeda Hanoon Alebadi stima che circa il 70 delle donne sposate di Bassora siano rimaste vedove a causa dei continui con-flitti ldquoLe puoi vedere mendicare ad ogni incrocio le vedoverdquo Gli ottimisti dicono che il 25 del consi-glio delle province irachene egrave composto da donne e che ciograve proverebbe un migliora-mento nelle loro vite dopo lrsquoinvasione Ma la gente di Bassora risponde che questa egrave una cortina di fumo Ogni donna che entra in quelle stanze mi dicono non riesce a mettere in moto alcun cambiamento positi-

vo I manifesti elettorali affissi in cittagrave illustrano bene questo punto di vista i volti delle donne candidate sono stati co-perti di vernice nera ed accompagnati dal-lo slogan ldquoniente donne in politicardquo Eman Aziz aggiunge ldquoLe donne che fanno parte del consiglio hanno molti sogni ma quando aprono bocca viene loro risposto con tutto il rispetto tu non sai niente Non hai le conoscenze Questo egrave un mondo di uomini La tua idea egrave buona ma non egrave la migliore In sempre maggior numero que-ste donne acconsentono a mettere la firma ovunque si indichi loro di farlo Abbiamo donne formalmente in posizioni di potere ma che non hanno nessun potere effetti-vordquo Numerosi ufficiali inglesi di stanza a Bas-sora dicono che si sentono ldquoa disagiordquo per la situazione ma il portavoce del Foreign Office ci ha solo informati che ldquoIl nuovo programma di governo prevede nei primi dieci punti di prestare molta attenzione alle donne giaccheacute esse costituiscono me-tagrave della societagrave e si prendono cura dellrsquoal-tra metagrave perciograve devono avere un ruolo attivo nel costruire la societagrave e lo stato I loro diritti dovrebbero essere rispettati in tutti i campirdquo Tuttavia fra le attiviste cresce la paura che le estreme durezze della vita quotidiana oscurino lrsquoistanza dellrsquooppressione delle donne e non le permettano di essere af-frontata Nei villaggi attorno a Bassora le timide donne che sbirciano dalle fessure delle porte non si lamentano neppure Makir Jafar mi dice di ritenere sufficiente aver avuto abbastanza istruzione da aiutare il figlio decenne a fare i compiti ldquoCrsquoegrave il fiume Si vive Non ho bisogno di nienterdquo Lunedigrave 19 giugno 2006

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Migranti ldquoFate affidamento sulle

donne e le politiche cambierannordquo

Unrsquointervista a Ndioro Ndiaye Vice Direttora generale dellrsquoOrganizza-

zione Internazionale per lrsquoImmigra-zione (OII)

A cura di Laurent Duvillier per Instraw 1deg giugno rsquo06( trad MG Di Rienzo)

Ringraziamo Maria G Di Rienzo[per contatti sheela59liberoit] per que-

sta sua traduzione Laurent Duvillier A livello internaziona-le i flussi migratori si stanno sempre piugrave femminilizzando Questo significa solo che piugrave donne stanno lasciando i propri paesi drsquoorigine o anche che stanno contri-buendo maggiormente allo sviluppo eco-nomico di tali paesi Ndioro Ndiaye Secondo i nostri ultimi rapporti ci sono fra i 175 e i 180 milioni di migranti in tutto il mondo ed egrave general-mente riconosciuto il fatto che metagrave di questa cifra egrave composta da donne Crsquoegrave perograve in effetti qualcosa di nuovo nel feno-meno migratorio Per lungo tempo si egrave creduto che spettasse agli uomini partire e cercare lavoro e una volta che essi aveva-no stabilito le loro basi le donne li rag-giungevano ed assumevano responsabilitagrave rispetto alla riproduzione e allrsquoeducazione dei bambini Oggi il flusso migratorio tende a seguire un altro schema le donne escono dai paesi drsquoorigine per conto pro-prio sono piugrave visibili e si muovono in modo piugrave libero ed indipendente Inoltre lo status che le donne acquisiscono dopo la migrazione ha creato un valore aggiunto nel campo della gestione dellrsquoim-migrazione se vi riescono se sono istrui-te le donne contribuiscono al benessere del paese in cui si trovano cosigrave come al

benessere del paese da cui provengono Se non hanno istruzione rischiano di cadere nelle reti dei trafficanti Questo egrave il feno-meno che chiamiamo ldquotraffico di esseri umanirdquo e contro il quale tutti dobbiamo lottare Non smetterograve mai di ripetere che i paesi che ricevono i migranti devono fare affida-mento sulle donne se vogliono introdurre cambiamenti nelle loro politiche volte allrsquointegrazione Nel campo dellrsquoistruzio-ne ad esempio le donne giocano un ruolo fondamentale e possono essere un appro-priato veicolo per il cambiamento nei pae-si che le ospitano Laurent Duvillier I migranti vengono spesso descritti senza alcun riferimento al sesso e la migrazione come fenomeno ldquoneutrordquo rispetto al genere Al contrario lrsquoOrganizzazione Internazionale per lrsquoIm-migrazione ed Instraw hanno la convinzio-ne che sia importante dar conto delle diffe-renze fra uomini e donne che migrano Quali azioni specifiche avete intrapreso a favore delle donne Ndioro Ndiaye LrsquoOII egrave attiva da lungo tempo nel cercare di rendere visibile il contributo delle donne migranti Il nostro gruppo di lavoro sul genere egrave composto da piugrave di ottanta ldquopuntirdquo sparsi in tutto il mondo Nella maggioranza dei nostri uffi-ci crsquoegrave una persona che ha lo speciale inca-rico di introdurre le politiche di genere nella programmazione e nelle attivitagrave ldquosul campordquo In questrsquoultimo contesto vi sono ovviamente casi differenti e perciograve molte-plici livelli di intervento che usualmente dipendono dalle donne presenti nel luogo specifico Generalmente ci viene chiesto di intervenire in situazioni di conflitto o post conflitto Per quanto riguarda i rifu-giati e i profughi lavoriamo in collabora-zione con le agenzie dellrsquoOnu come lrsquoAlto Commissariato per i Rifugiati lrsquoUnicef o lrsquoOrganizzazione mondiale per la sanitagrave di modo che le donne possano ricevere lrsquoat-tenzione che chiedono Sviluppiamo cam-pagne di informazione per fornire alle donne maggiori conoscenze diamo loro anche attrezzatura ed equipaggiamento cosigrave che possano migliorare la loro salute

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ed il loro ambiente Rispetto invece alle professioniste che lasciano volontariamente i loro paesi drsquoori-gine esse domandano accesso ad impieghi decenti e salari adeguati e di poter vivere con il loro salario nel paese che le ospita Unrsquoaltra delle loro richieste egrave di poter con-tribuire allo sviluppo di entrambi i paesi mandando denaro alle loro famiglie e associandosi con persone locali per creare lavoro o attivitagrave produttrici di reddito non solo per se stesse Questi sono fattori nuo-vi ed hanno richiesto nuovi approcci allrsquo-OII Laurent Duvillier Negli ultimi anni le rimesse di denaro inviate dai migranti in tutto il mondo sono costantemente cresciu-te In paesi come le Filippine spesso le famiglie incoraggiano le donne a migrare piuttosto degli uomini percheacute le donne tendono a mandare soldi a casa piugrave fre-quentemente Si tratta di un fenomeno locale o egrave una tendenza diffusa Ndioro Ndiaye Si tratta di una tendenza generale Lrsquoimporto spedito da una donna in una singola occasione puograve essere mino-re di quello inviato da un uomo ma poicheacute le donne inviano rimesse piugrave spesso il volume del loro contributo tende ad essere molto piugrave sostanzioso Rispetto allrsquoaumen-to delle rimesse noi dellrsquoOII siamo molto preoccupati di cosa ne pensano i vari stati Nello scorso febbraio abbiamo organizzato una conferenza sulle rimesse provenienti da migranti originari dei paesi ldquomeno svi-luppatirdquo in collaborazione con i governi di tali paesi e lrsquoOnu In Benin per la prima volta esperti di ministeri economici e fi-nanziari e funzionari governativi di questi paesi si sono incontrati per scambiare pun-ti di vista e discutere con la Banca Mon-diale lrsquoOrganizzazione per la cooperazio-ne economica e lo sviluppo la Banca afri-cana per lo sviluppo eccetera Rispetto alla controversia che crsquoegrave sulla natura privati di questi fondi lrsquoOII egrave com-pletamente drsquoaccordo sul fatto che le ri-messe non possono essere unrsquoalternativa allrsquoassistenza allo sviluppo Drsquoaltra parte vogliamo andare oltre questa contrapposi-zione Dovremmo trovare le sinergie che

possono essere stabilite tra lrsquoassistenza allo sviluppo ed il flusso finanziario gene-rato dai migranti nei paesi meno sviluppa-ti Dovremmo anche riflettere su come canalizzare il denaro sugli sforzi positivi compiuti dai paesi drsquoorigine dei migranti e su come i migranti stessi possano essere considerati investitori o finanziatori Laurent Duvillier Non crsquoegrave dubbio che qualche miliardo di dollari lrsquoanno inviato dai migranti ai paesi drsquoorigine abbia mi-gliorato il benessere di molte famiglie Tuttavia in che modo queste rimesse pos-sono diventare un attrezzo per uno svilup-po sostenibile a favore dellrsquointera popola-zione Ndioro Ndiaye Abbiamo giagrave esempi con-creti di questa possibilitagrave LrsquoOII ha osser-vato ciograve che egrave accaduto in Messico Du-rante lrsquoincontro di febbraio questo paese ci ha informati dellrsquoiniziativa ldquouno per trerdquo Si tratta di un programma per cui per ogni dollaro che viene inviato ad esso da un migrante il governo federale ne ag-giunge un secondo ed il governo locale un terzo Assieme questi tre dollari vengono investiti in un progetto di sviluppo di cui beneficiano tutti Vi sono programmi simi-li anche altrove ma quello del Messico egrave risultato il piugrave convincente In Guatemala i rappresentanti dellrsquoOII hanno aiutato a dare inizio ad un program-ma di ristrutturazione per le abitazioni in cui i migranti hanno potuto contribuire alla creazione di case decenti e sane per le loro famiglie depositando i loro fondi in un sistema creato appositamente Sta funzio-nando molto bene Queste azioni possono essere intraprese ovunque se i migranti sanno che possono migliorare le condizio-ni di vita di tutte le persone che hanno lasciato nel loro paese anche quando il denaro non va esclusivamente ai membri delle loro famiglie Martedigrave 06 giugno 2006

Nella Sezione ldquoPianeta donnardquo notizie opinioni iniziative dalla parte delle

donne alla pagina web httpwwwildialogoorgdonna

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Riflessione

Del fatalismo e del cinismo ancora

di Giulio Vittorangeli [Ringraziamo Giulio Vittorangeli (per contatti gvittorangeliwooowit) per questo intervento

Sono pochissimi quelli che affermano a-pertamente che la guerra eacute una buona cosa La maggioranza delle persone deplora questo strumento Tuttavia in nome del realismo si ritiene che in certe circostan-ze a certe condizioni entro certi limiti esercitando una certa responsa-bilitagrave sia inevitabile Ersquo stato cosigrave dopo lrsquo11 settembre 2001 Ersquo stato cosigrave precedentemente nel 1999 nella ex-Jugoslavia Prima ancora nel 1991 al tempo della prima guerra del Golfo contro lrsquoIraq Alla base crsquoeacute la convinzione radicata che se la guerra eacute misurata e controllata puograve essere funzionale o accettabile che la violenza che ne consegue sia controllabi-le o quanto meno indirizzabile Quindi si fa la guerra percheacute si ha la spe-ranza di poter gestire e dominare la violen-za che ne consegue Prevale la convinzio-ne che la guerra possa rimanere mezzo strumento ovvero che non prenda il so-pravvento e che non si ritorca contro se stessi Fondamentalmente alla base crsquoeacute lrsquoillusione della capacitagrave di controllo della violenza Si crede o si finge di credere che si eserciteragrave soltanto la violenza necessaria la violenza legittima ovve-ro la violenza razionale proporzionata al fine Naturalmente non eacute cosigrave Nella guerra la violenza segue dei meccanismi propri che tendono allrsquoassuefazione allrsquoescalation allo scatenamento ulteriore Ogni guerra dimostra che la violenza una volta scatenata non eacute affatto controllabile Invece si vuole far credere che nel ricono-scimento e nellrsquoaccettazione della guerra vi sia un elemento di realismo di pragma-

tismo politico Quanto al realismo tutti i giorni ovunque ascoltiamo lrsquoelogio dellrsquoopportunismo e lrsquoidentificazione del realismo con il cini-smo il realismo che obbliga a sgomitare e proibisce lrsquoabbraccio il realismo del tutto fa brodo e del si salvi chi puograve e se non puoi crepa Riprendendo le parole di Eduardo Galea-no il realismo anche del fatalismo Il piugrave fottuto dei molti fantasmi che oggigiorno minacciano i nuovi governi progressisti dellrsquoAmerica Latina Il fatalismo perversa ereditagrave coloniale che ci obbliga a credere che la realtagrave puograve essere ripetuta ma non puograve essere cambiata che quel che eacute stato eacute e saragrave che domani eacute solo un altro nome di oggi Esiste anche un realismo tutto italiano bipartisan che tende a fare della nostra Italietta un paese dove la politica eacute e-sclusivo appannaggio (come ai bei tempi) degli addetti ai lavori Addetti ai lavori che per realismo lasciano che le nostre carceri possano esplodere da un momento allrsquoaltro Le cause del sovraffollamento che ha toccato ormai le 62000 presenze hanno in gran parte origine da due leggi criminoge-ne quella sulle droghe e quella sullrsquoimmi-grazione I dati del 2005 sono eloquenti 89887 ingressi negli istituti penitenziari 26061 per violazione della legge sugli stupefacenti 13654 per violazione della legge sullrsquoimmigrazione (lrsquo84 eacute relativo alla violazione delle norme sullrsquoespulsione e addirittura 9619 casi riguardano persone senza altri reati) Di fronte a questi numeri davvero sconvolgenti crsquoeacute una sola cosa da fare oggi non domani abrogare la legge proibizionista Fini-Giovanardi sulle dro-ghe la legge razzista Bossi-Fini la legge Cirielli sulla recidiva (da Fuoriluogo anno VIII n 5 maggio 2006) Quel realismo di cui eacute vittima il nostro centrosinistra incapace di fare i conti fino in fondo con il berlusconismo Sorta di anomalia aberrante di unrsquoItalia dove in vastissimi strati di popolazione non eacute mai maturata una decente coscienza democrati-ca e una minima etica civile sostituiti dal

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servilismo dallrsquoindegnitagrave dallrsquoignoranza piugrave abietta dallrsquoassuefazione al peggio dallrsquoattitudine passiva a considerare normale ciograve che eacute aberrante Per questo Berlusconi oggi minaccia di scatenare la piazza forte del consenso di milioni di teledipendenti che lo hanno votato nel 1994 nel 2001 e nel 2006 Guai a sottovalutarlo Nel film Il caimano Mister B-Moretti si allonta-na in auto dopo aver detto al popolo che qualunque tipo di reazione alla sua condanna sarebbe stata leci-ta (e dunque incitando alla rivolta o addi-rittura alla rivoluzione ma forse sarebbe meglio dire alla guerra civile) e dal lunot-to posteriore della macchina vediamo al-zarsi le fiamme delle molotov lanciate contro i giudici una visione infernale

Per tutto questo quellrsquoinquadratura finale eacute lrsquoimmagine che forse meglio sintetizza i nostri anni

Tratto da La nonviolenza egrave in cammino Numero 1313 del primo giugno 2006

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ldquoUn semplice testrdquo di Mario Mariotti

Percheacute oggi si parla di ldquonuovo modello di sviluppordquo Percheacute non si parla piugrave di socialismo o comunismo Sono i cristiani che non possono parlare di comunismo mentre stanno cercando di costruire ldquocomunitarismordquo ldquoeconomia di comunionerdquo percheacute stanno ancora com-pletando lrsquoopera di fottitura del comuni-smo stesso vedi Cuba abbandonata alla guazza dei turbodemocratici USA Capitalismo e mercato condannati ora an-che dal Papa non si trova ancora il nome del progetto per superarli e allora si parla di un generico ldquo nuovo modellordquo E poi Facciamo il marchio dei tappeti che non usano manodopera infantile Bene Noi compriamo tappeti fatti da adulti e li pa-ghiamo di piugrave Abbiamo risolto Affatto i piccini sono ancora piugrave in difficoltagrave per-cheacute a) o vengono buttati fuori percheacute chiu-de la fabbrica b) o vengono ancora piugrave sfruttati cosigrave i tappeti costano ancora me-no e al Nord e al Sud tornano competitivi ed eacute piugrave facile venderli E poi crsquoeacute sempre la possibilitagrave delle trian-golazioniper nascondere lo sfruttamento E poi crsquoeacute il problema che i tappeti sono inutili E poi crsquoeacute il pericolo della formazione degli artigianidel ceto medio degli isolotti pri-vilegiati sempre perograve esposti alle tempeste dei capitali multinazionali Fluttuantihellip Il ldquonuovo modellordquo indeterminato non-capitalista non soggetto al libero mercato ma di fatto impegnato a salvaguardarne piccole porzionia pelle di leopardo dagli effetti maligni corre il grosso rischio di lavorare a vuoto Fincheacute il capitalismo multinazionale privato eacute a piede libero fincheacute il sindacalismo multinazionale non ha elaborato una ldquoCartardquo dei diritti umani che focalizzi il riferimento vitale cui omo-

genizzare le condizioni di vita di tutti i cittadini operai del Sud e del Nord fincheacute le oligarchie controllano e orientano il consenso degli elettori nel nostro modello di democrazia virtuale fincheacute le Fedi ven-gono prostituite in religioni a sacralizzare come voluta da Dio la violenza strutturale cristallizzata nel sistema fincheacute soprattut-to non si saragrave riusciti a formare un popolo di uomini giusti che amano disponibili al comunitarismo con amore e praticanti la cultura del necessarionon puograve essere co-struita la speranza di un futuro giusto e fraterno Per arrivare meglio per incamminarci per questa strada un elemento indispensabile diventa il nome del Progetto la sua defini-zione La logica del ldquosistemardquo eacute infatti quella di bruciare lrsquoalternativa in quanto equipara-bile per inefficacia e per violenza al siste-ma stesso Il secondo momento si determi-na poi negli enunciati che solo il capitali-smo esasperato eacute negativo e che il merca-to se regolato eacute lo strumento migliore per far decollare i poveri verso il benessere Nel terzo momento ci si appropria del ter-mine ldquosolidarietagraverdquo valore dichiarato pri-mario dallrsquooligarchia che perograve fa notare come la solidarietagrave deve avere della ric-chezza da redistribuire e che quindi biso-gna lasciar mano libera allrsquooligarchia stes-sa percheacute possa secondo la logica di mer-cato creare la stessa ricchezza da redistri-buire fra i poveri e gli svantaggiati Questa eacute la logica del sistema ersquo la situa-zione attuale col lavoro schiavo dei bam-bini con lrsquoolocausto della grande favela con le migrazioni forzate dal bisogno e dalla disperazione dal Sud al Nord coi milioni di disoccupati e di poveri nello stesso Nord quale ldquoparto strutturalerdquo di tale logica maligna Ora io pensograve che diventi determinante dare il nome al progettopercheacute penso che tutta

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la involuzione che questo momento storico presenta sia determinata dalla perdita di identitagrave della Sinistra Da noi quasi nessu-no parla piugrave di comunismo o di socialismo in pochi rammentano che esso si fonda sullrsquoanticapitalismo e sul contrasto alla religione in quanto collaterale e collusa col capitalismo stesso Il capitalismo privatoallora rimasto senza antagonista manifesta la sua natura strut-turale Ed esso ha una sua logica che ha dei fondamenti concreti e reali Ersquo piugrave che evidente che se gli operai si accontentano di paghe sempre piugrave basse se gli oneri sociali che pesano sul costo del lavoro diminuiscono meglio ancora se sparisco-no se i lavoratori vanno sempre piugrave svelti e si Fanno pagare sempre meno i prodotti finiti possono avere un prezzo sempre piugrave contenutoed essere quindi sempre piugrave competitivi nellrsquoambito della logica di mercato Questo eacute piugrave che evidente e se uno accetta il mercato e il capitalismo pri-vato per necessitagrave si deve adeguare a que-ste regole Una volta perograve e non al tempo di Sparta-co ma anche un porsquo prima questa che oggi si chiama competitivitagrave veniva chia-mata sfruttamento Quando i rischi erano quelli di avere i calli pestati dagli elefanti di Annibale giagrave qualcuno stava intuendo che fra una Repubblica fondata sul lavoro ed unrsquoazienda fondata sul capitale crsquoera e crsquoeacute la stessa distanza che esiste fra la de-mocrazia sostanziale ed il fascismo reale Ma la nostra Sinistra si eacute assopita poi eacute restata scandalizzata non dal capitalismo-cristianesimo reale brasiliano ma dal so-cialismo reale polacco-cubano poiper rilassarsi si eacute seduta col televisore a capo-tavola e questo terminale ha fatto con molta discrezione il proprio lavoro politico di omologazione dei compagni stanchi di socialismo al capitalismo Stop La se-quenza che ha portato alla vittoria il mo-

dello culturale proposto dallrsquooligarchia il Beati i ricchi eacute questa Una volta che una societagrave eacute composta o da ricchi o da ricchi mancati il capitalismo privato non ha piugrave antagonisti e il capitali-smo senza antagonisti sfocia purtroppo strutturalmente nel fascismo anche se sotto f orme sicuramente diverse e piugrave accattivanti di quelle di un tempo Accen-diamo il televisore ore e ore di spettacoli di intrattenimento una settimana per un festival di canzoni la mitizzazione dei campioni sportivi e dei personaggi di suc-cesso Tutto ok tutto normale Crsquoeacute solo il tra-scurabile dettaglio che nello stesso ecosi-stema-mondo villaggio globale solo per lrsquooligarchia ci sono e ci stanno anche i piccini sfruttati nel lavoro schiavo nella prostituzione minorile nel commercio drsquoorgani per i trapianti e via di seguito E un mondo che tollera pochi ricchissimi e violenza su milioni di piccini eacute fascista a dire poco eacute piugrave che nazista eacute professore di formazione e di aggiornamento per gli spiriti che vogliono far carriera ed essere top nel loro luogo di lavoro cioegrave allrsquoinfer-no Ora carissimi Fratelli cristiani che parlate di nuovo modello di sviluppo e non nominate mai il comunismo neppure come condivisionismo vi interessa sapere chi era che veniva recepito come nemico mortale come antagonista strutturale dal-lrsquooligarchia dai capitalisti privati pratican-ti il mercato che eacute libertagrave per loro stessi e schiavitugrave per i non garantiti Era ma guar-da un porsquo lo squallidissimo comunismo E questa cari fratelli eacute una cosa che ci deve far riflettere Noi parliamo di nuovo mo-dello di sviluppo ma il ldquonuovo modellordquo che potragrave mettere in crisi il capitalismo ed il mercato lo possiamo evincere lo possia-mo imparare indirettamente dagli stessi capitalisti e praticanti-sostenitori del mer-cato cercando di fare nostro di costruire e

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di realizzare quello che per essi era ed egrave tuttora il mortale nemico quel comunismo che eacute il passaggio ineludibile verso la rea-lizzazione di una vera democrazia sostan-ziale che saragrave caratterizzata dal rispetto oggettivo non virtuale dei diritti umani fondamentali garantito a tutti i cittadini dellrsquoecosistema-Terra ovunque siano col-locati qualunque sia il colore della loro pelle la loro cultura la loro Fede Quindi il nuovo modello di sviluppo crsquoeacute giagrave eacute stato ed eacute il comunismo o sociali-smo che eacute quel mortale nemico che eacute stato sconfitto che viene spacciato per defunto che viene associato ad ogni sorta di ingiu-stizia e di violenza dallrsquooligarchia e dagli oligarcodipendenti ma che eacute lrsquounico pro-getto in grado di contrastare quegli idoli del capitalismo e del mercato che genera-no strutturalmente la violenza della non-violenza del non-cambiamento di un mon-do che eacute arrivato a fare dei piccini del Sud un deposito di organi di ricambio per i ricchi oppressori del Nord che in questo modo vogliono contrastare il socialismo irreversibile di ldquocompagna morterdquo Se quindi cerchiamo ciograve che possa mettere in crisi il capitalismo privato multinazionale ed il mercato carissimi fratelli cristiani lrsquoabbiamo giagrave trovato Fino ad oggi senza saperlo abbiamo lavo-rato per demolirlo grazie anche allrsquoaliena-zione seminata a piene mani da Santa Ro-mana Chiesa da oggi in poi proviamo ad aprire gli occhi e a riflettere Proviamo a capire lrsquoessenza strutturale del capitalismo che include la generazione dellrsquooligarchia da una parte e dello sterminato popolo dei non garantiti dallrsquoaltra proviamo a capire lrsquoessenza del ldquomercatordquo che produce la razza dei vincitori sempre meno numerosa e piugrave irraggiungibile e la razza inferiore degli sconfitti dei poveri dei non-competitivi dei fuori-mercato di coloro che hanno lrsquoenorme colpa di non essere

arrivati primi di non aver prevalso sugli altri di avere meno talenti di non essere nessuno in rapporto ai tre idoli vincenti ricchezza potere piacere Proviamo infi-ne a capire la natura del ldquoPoveri di tutto il mondo unitevirdquo per costruire un mondo dove ognuno faccia la sua parte tutto sia di tutti e ciascuno abbia secondo il suo bisogno Questo eacute il Manifesto di Carlo Marx eacute il progetto del comunismo e chi possedesse dentro di seacute qualche traccia residua di DNA di cristianesimonon po-trebbe non coglierne con immediatezza la natura evangelica la fondazione negli ldquoAtti degli APoStolirdquo e prima ancora nel discorso della Montagna in quel Beati coloro che hanno fame e sete di giustizia che eacute compito nostro di materializzare qui e oggi appunto per costruire un mondo che veda saziata la sete e la fame di giusti-zia di uguaglianza di condivisione dei doni di Dio fra tutti gli uomini Proviamo a cogliere lrsquoaffinitagrave fra comuni-smo e cristianesimo proviamo a capirne lrsquointerconnessione strutturale essendo i cristiani il popolo di chi si fa pane per gli altri attraverso lrsquoamore e la condivisione e il comunismo lo sbocco strutturale di tale amore e condivisione materializzata nella concretezza della realtagrave storica Cerchiamo di capire percheacute eacute fallito il co-munismo che non eacute certamente fallito per eccesso di comunismo ma per mancanza per incoerenza per la difficoltagrave che tutti sperimentiamo di mettere gli interessi del-la comunitagrave davanti ai nostri personali percheacute lrsquouomo vecchio eacute certamente egoi-sta naturalmente capitalista e lrsquouomo nuovo il ldquogiusto che amardquo eacute un parto diffi-cile da portare a compimento Cerchiamo infine di completare il nome del progetto formalizzandolo in ldquocomunismo con amorerdquo enunciato che richiama la nonviolenza e lo ldquostrutturale con divisionistardquo riempito da soggettivitagrave

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che lrsquohanno scelto in libertagrave e lo fanno funzionare con amore Proviamo a fare questo salto di qualitagraveche ci permette il recupero di tanta soggettivitagrave positivaoggi bruciata dallo strutturale maligno che deve acquistare senso nel grande canale della progettualitagrave verso un mondo strutturalmente e soggettivamente coerente alla solidarietagrave ed allrsquoamore Pro-viamo a fare il salto anche se sappiamo giagrave in partenza che i risultati continueran-no ad essere scarsi e il progresso lento Costruire il comunismo o il socialismo eacute un compito difficilecome quello di co-struire nella realtagrave oggettiva il cristianesi-mo LrsquoIncarnazione eacute una proposta dura come eacute testimoniato da tre secoli di tentativi e da diciassette di rinuncia del cristianesimo e il fallimento del socialismo reale egrave va collocato nellrsquoalveo del grande fiume del fallimento del cristianesimo reale che ha deviato in un al di lagrave dematerializzato quello che secondo il progetto di Dio doveva essere costruito in un al di qua caratterizzato dal portare il necessario e la gioia a tutti i viventi Perograve noi nonostante tuttodobbiamo pro-vare dobbiamo sperare contro la speranza costruendo le condizioni della speranza Oggi in piugrave potremmo avere nuovi stru-menti la chiarezza e la novitagrave dellrsquoAnnun-cio ai poveri finalmente destinato ai pove-ri espropriato ai ricchi e riconsegnato ai legittimi destinatari ai poveri stessi Ersquo vero che lrsquoIncarnazione eacute difficile ma eacute anche vero che fino ad oggi noi siamo stati allievi e sudditi della teologia opposta a quella della Liberazione di quella dellrsquoa-lienazione Per entrare finalmente in quella di liberazione nella teologia dellrsquoIncarna-zione forse ci potragrave essere utile un sempli-cissimo esperimento una accessibilissima riflessione Ci troviamo davanti ai due progetti al

capitalismo e al comunismo proviamo ad ipotizzare cosa succederebbe se noi ci po-nessimo il compito di riempirli entrambi di Amore di dare in essi concretezza storica a quello Spirito che Cristo ci ha manifestato essere appunto Amore dono gratuito di se stessi agli altri percheacute abbia-no la vita e lrsquoabbiano in abbondanza Il capitalismo riempito di amore del farsi pane del donarsi del servire vedrebbe lrsquoaccumulo erodersi e pian piano estin-guersi e quindi estinguerebbe se stesso il comunismo riempito di amore complete-rebbe la propria natura e realizzerebbe se stesso essendo il parto strutturale di un amore che riesca attraverso di noia mate-rializzarsi fra noi Vi sembra attendibile cari lettori questo semplice test A me pare che esso non possa in alcun modo essere smentito Dio-Spirito-Amore mate-rializzato nel mondo estingue lrsquoaccumulo nel grande mare della condivisione univer-sale e quindi il progetto di Dio eacute amore per noi che passa attraverso di noi percheacute tutto sia di tutti ciascuno si impegni se-condo le sue possibilitagrave e riceva il necessa-rio e la gioia Se eacute vero questo abbiamo giagrave il nome del nuovo modello di sviluppo ci riappropria-mo del progetto che Dio ci aveva affidato il ldquocomunismo con amorerdquo o ldquocristianesimo incarnatordquo ed arriviamo finalmente a colpire la radice dellrsquoalbero maligno quel capitalismo-mercato che oggi colpendo i bambini sta cercando di uccidere il Futuro di solidarietagrave e di condi-visione che eacute il parto dellrsquoamore di Dio per noi e che non saragrave pienamente realizzato fincheacute un non-garantito vedragrave bloccato da noi lrsquoamore che Dio nutre anche per lui Mario Mariotti Venerdigrave 09 giugno 2006

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Tutte le religioni hanno il loro Dio lo co-noscono hanno trovato il modo di contat-tarlo e di influire su di Lui certune riesco-no perfino a catturarlo a renderlo presen-te seppure nascosto sotto altre apparenze e riescono addirittura ad usarlo per rassi-curare la propria coscienza e per dare forza e fondamento alla propria volontagrave Tutte le religioni o per lo meno quelle piugrave diffuse credo che abbiano dei Testi sacri delle Rivelazioni Per quanto attiene allrsquoE-braismo ed al Cristianesimo crsquoeacute la Bibbia e questa Bibbia secondo i fedeli-credenti a Lei contiene niente di meno che la Parola di Dio e poi siccome Dio eacute Spirito e quindi Verbo e quindi Parola in definitiva Essa contiene Dio stesso che si fa cono-scere che parla che propone che salva attraverso di Lei Ecco allora che uno fa appello alla Bibbia sostiene le proprie tesi e le conferma rife-rendosi ai versetti della stessa Bibbia e questa Bibbia ed ecco che uno shypuograve andare tranquillo percheacute fonda il proprio credere ed il proprio agire secondo la Parola di Dio Ma saragrave poi cosigrave La Parola di Dio saragrave proprio di Dio Non puograve sorgere qualche dubbio Proviamo a riflettere Prendiamo la parola di Dio secondo Mo-seacute che definisce il rapporto con coloro che sono affetti dalla malattia della lebbra emarginazione esclusione esclusione dallrsquoaccampamento autodenuncia della propria condizione di impuritagrave Prendiamo ora la parola di Dio secondo Gesugrave (che eacute la sua Parola incarnata) com-passione accoglienza la guarigione non come miracolo il che sarebbe ingiusto per gli altri lebbrosi non guariti ma come segno segno che lrsquoincarnazione dellrsquoA-

more nellrsquoAmare cura e guarisce sia la lebbra (quella del corpo dei malati) e sia dalla lebbra (quella della nostra naturalitagrave egoista e religiosa) rsquo Ora se la nostra mente funziona secondo il principio logico drsquoidentitagrave come faccia-mo a definire come Parola di Dio sia il precetto di Moseacute che il messaggio del Si-gnore Evidentemente una delle due tesi eacute sbagliata e questa evidenza rende possibi-le non una ma due riflessioni importanti - Il concetto di Dio che ha Moseacute non eacute quello giusto e questo sullrsquoautoritagrave di Ge-sugrave -Moseacute attribuisce a Dio una volontagrave che non eacute di Lui ma di seacute stesso e della cultu-ra del suo tempo Queste riflessioni riman-dano a loro volta ad altre due tesi estre-mamente significative -Lrsquoesistenza di una differenza sostanziale fra la logica religiosa dellrsquoAntico Testa-mento e quella dellrsquoIncarnazione del Nuo-vo Testamento -Lrsquoesistenza di una presunzione micidiale da parte dellrsquouomo di pensare che Dio sia come egli stesso pensa che sia Andiamo avanti nellrsquoanalisi sempre per rispondere alla domanda se la Parola di Dio eacute proprio Parola di Dio Prendiamo il Padre nostro Padre nostro che sei nei cieli sia santificato il Tuo nomehellip Da chi deve essere santificato il nome Da Dio stesso Non ha proprio senso Da noi E allora percheacute preghiamo il Padre per una cosa che per essere fatta dipende da noi E venga il Tuo regno E ldquosia fatta la Tua volontagraverdquo Non eacute Dio che deve fare queste cose sia-mo noi che dobbiamo costruire il Regno

Il relativismo dimensione evangelica di Mario Mariotti

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amando e condividendo siamo noi che dobbiamo fare la volontagrave del Padre che si sostanzia appunto nel nostro amare e nel nostro condividere E allora percheacute forma-lizzare una preghiera in modo che uno chieda ad un altro ciograve che dipende dalla volontagrave di lui stesso Come non capire che i termini della pre-ghiera vanno rovesciati che eacute il Padre che chiede il nostro si come quello di Maria per potersi incarnare e portare lrsquoamore e la condivisione nel mondo e che la formaliz-zazione che troviamo nel Vangelo viene dallrsquoestensore del Vangelo e non da Dio che si eacute materializzato nel Figlio e che aspetta il nostro sigrave per rimaterializzarsi in noi e portare a compimento la creazio-ne secondo amore A questo punto si potrebbe proseguire con altri esempi ma non rio A questo punto dovrebbe giagrave balzare evidente la necessitagrave di una estrema ponderazione prima di af-fermare che soprattutto VT ma anche il NT siano Parola di Dio Questrsquoultima infatti non va mai presa alla lettera ma in Spirito altrimenti puograve diven-tare deviante alienante micidiale Il fatto eacute che lrsquouomo seguendo la propria logica religiosa eacute portato ad assolutizzare ciograve che egli stesso pensa di Lui ed a co-struire Dio secondo il proprio pensiero Il proprio pensiero su Dio che di fatto eacute Parola di Dio secondo lrsquouomo diventa Parola di Dio e basta e quindi diventa Dio che parla shy Di fatto si eacute cosigrave verificato un meccanismo maligno dalle conseguenze micidiali lrsquouo-mo ha catturato Dio Lo ha fatto a propria immagine e somiglianza ha creato le con-dizioni per usarlo e metterlo al proprio servizio shy Ecco allora la storia umana accompagna-ta dalla storia delle religioni contrasse-gnata da quel Dio con noi che parte dai Faraoni passa attraverso le Crociate e le

torture dellrsquoInquisizione eacute fatto proprio da Adolfo da Benito e da Ante Pavelic ed oggi approda alla Casa Bianca da Bush che si autoqualifica strumento di Dio per portare la democrazia e la libertagrave al resto del pianeta Lascio ai lettori il giudizio sulla veridicitagrave o meno dellrsquoenunciato se sia proprio vero che Dio possa essere stato in dimestichez-za ieri con Hitler e oggi con Bush Purtroppo la realtagrave egrave tremenda uno stermi-nato numero di cattivate egrave stato commesso in nome di dio e questo non riguarda certo solo il passato avviene oggi in tempo rea-le tempo in cui al Difensore dei poveri eacute stato fatto cambiare articolo e Lo si eacute messo a benedire e a proteggere i ricchi ed i potenti e ad aiutarli nei loro progetti a servizio di Mammona Non crsquoeacute certo da meravigliarsi allora se il nome di Dio eacute compromesso e come pos-sa risultare piugrave evangelico lrsquoateismo rispet-to alla fede in un Dio che benedice le guer-re di aggressione per il petrolio e quel meccanismo del rdquomercatordquo dello scambiograve ineguale che ha effetti parimenti deva-stanti e violenti in rapporto ai non-garantiti della grande favela del Sud Se provassimo invece a superare la logica religiosa e a convertirci a quella dellrsquoIn-carnazione riusciremmo finalmente a prendere coscienza che il relativismo la mancanza di certezze assolute eacute struttura-le sia alla comprensione della Parola che allrsquoincarnazione della Parola stessa Il relativismo il rifiuto dei dogmi e delle infallibilitagrave eacute congruente con la nostra impossibilitagrave strutturale di conoscere e di pilotare Dio o meglio tutto di Dio Lrsquoincarnazione della Parola poi eacute pari-menti sempre parziale dato che se la in-carnassimo in pienezza saremmo diventati Gesugrave Cristo il che eacute in parte assurdo (noi non siamo il Signore) e in parte non lo eacute (quando noi amiamo eacute Lui in noi che ama

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attraverso di noi le altre creature) Purtroppo lrsquoautocertifi-cazione di possesso della Rivelazione e quindi di certezze asso-lute e perfino di dogmi da parte delle religioni ha avuto come contro-partita nei secoli e mil-lenni lo svilimento del nome di Dio e la Sua strumentalizzazione blasfema a servizio degli idoli della ric-chezza e del potere e questo purtroppo con-tinua a far parte della nostra giornata La logica dellrsquoIncarnazione invece offri-rebbe la possibilitagrave di interrompere il mil-lantato credito dellrsquoautorevolezza etica delle religioni che per venticinque ore al giorno fingono di servire la Veritagrave mentre-4 di fatto o sacralizzano gli idoli ricchez-za e potere che si servono di Lei per sussi-stere e prosperare oppure spingono ad evadere dallrsquoimpegno politico e quindi alienano LrsquoIncarnazione propone la testata drsquoangolo dellrsquo Amo ergo sum ci fa conoscere la nostra collocazione di tralci di mani di Dio nel momento in cui amiamo servia-mo lavoriamo per gli altri condividiamo Ci fa sapere che il vero tempio di Dio eacute lrsquouomo ci chiarisce la dimensione laica orizzontale dellrsquoimpegno ad amare ci richiama alla problematicitagrave della realtagrave ed alla provvisorietagrave delle nostre certezze ci impegna ad approfondire la conoscenza e la coerenza fra ciograve che crediamo e ciograve che scegliamo ci rende evidente il fatto che il Signore eacute venuto per liberarci dalla reli-gione e per introdurci nella laicitagrave fraterna e conviviale

Cari lettori dopo tutte queste elucubrazio-ni ecco la sintesi semplice serena e tran-quilla il cristianesimo non eacute una religione ma un criterio nellrsquoAmare nel nostro a-mare eacute presente ed operativo il Verbo lo Spirito il Dio con noi Nellrsquoaccumulare ed usare Egli eacute bloccato e negato Poi ognuno deve fare agli altri ciograve che vorrebbe ricevere da loro vivendo perciograve una soggettivitagrave strutturalmente solida1e Insieme a questo egrave necessario lavorare per un mondo nuovo per una economia di comunione per una struttura condivisioni-sta che arrivi come allrsquointerno della fami-glia perfino a superare a rendere inutile lrsquouso del denaro Ognuno fa la sua parte a vantaggio degli altri e riceve da loro il proprio necessario Probabilmente Dio vuole tutta la grande famiglia umana fatta cosigrave e poi vuole an-che il rispetto dei minimi delle bestioline e di ogni vivente essendo tutti ospiti di per lo meno un atomo del grande Spirito-Vita Non egrave forse Dio veramente forte

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Alcune questioni introduttive Noi ci tro-viamo di fronte ad una prima annotazione necessaria per situare il libro Dopo la To-rah i primi 5 libri noi abbiamo una gran-de seconda unitagrave che si chiama profeti anteriori Abbiamo questa grande opera che viene redatta sembra nella mentalitagrave del Deuteronomio Comprende i libri di Samuele e poi a partire giagrave dallrsquoopera precedente fino ai libri dei Re abbiamo lrsquoopera deuteronomistica La prima questione che noi dobbiamo af-frontare egrave il grande dibattito che esiste tra gli studiosi e le studiose sulle questioni attinenti gli autori le fonti la datazione Devo subito dire che si tratta di questioni assai discusse Il testo non ci restituisce la totale realtagrave percheacute crsquoegrave la propaganda lrsquoapologetica e poi crsquoegrave la grande testimo-nianza Il testo egrave un textus quindi egrave un intreccio dove io devo vedere le luci le ombre e devo specchiarle anche dentro la mia vita Il testo diventa sempre nuovo percheacute la nostra vita cambia di continuo Gli autori che hanno piugrave studiato (sono appena stati editi alcuni testi) sono la scuola di Rendtorff che ha pubblicato recentemente due volumi della Claudiana la scuola di Brueggeeman con un com-mento recentemente tradotto e parecchie altre scuole a partire dalla grande ipotesi di Martin Noth Quale era lrsquoipotesi Sembra che finita lrsquoesperienza della monarchia con esiti abbastanza tragici avvenne spe-cialmente nel periodo dellrsquoesilio un pro-fondo ripensamento Questa monarchia tanto voluta che cosa ha dato ad Israele Il giudizio sul quale gli autori e poi i redattori ritornano egrave profon-damente segnato dalla sofferenza Queste monarchie sia al nord che al sud hanno sostanzialmente tradito sono stati luoghi di ambiguitagrave Sono state travagliate da controversie corruzioni intrighi di palaz-zo E qui egrave proprio il caso di dirlo se non

fosse per Jahweh tutto sarebbe naufragato nel nulla soltanto la fedeltagrave di Jahweh ha permesso una continua ripresa una ripar-tenza ha evitato il disastro e ha permesso a un popolo di sopravvivere e a una fede di non perdersi Gli autori e le autrici discu-tono animatamente ma questa egrave lrsquoipotesi che raccoglie il maggior consenso Dove avviene il dibattito tra gli studiosi Sulla antichitagrave delle fonti Taluni e talune sostengono che si tratterebbe di fonti mol-to antiche quasi semplicemente giustap-poste Oggi si propende nel dire che esi-stono certamente delle fonti antiche ma che il costrutto redazionale egrave del periodo poco prima dellrsquoesilio esilico e post esili-co quando ormai lrsquoesperienza egrave consuma-ta e crsquoegrave la possibilitagrave di riflettere alla luce di ciograve che egrave avvenuto Quindi possiamo con grande probabilitagrave pensare che il VI secolo avanti Cristo egrave il periodo in cui egrave avvenuta la redazione Qui crsquoegrave un grande elemento che anche un testo come il Brueggeemann lumeggia giagrave dallrsquoinizio intanto si tratta di prendere atto che passa-re da una struttura a giudici (i capi tri-bugrave) ad una monarchia non fu un piatto tanto facilmente digeribile Si egrave trattato di un passaggio assolutamente difficile tan-trsquoegrave che i testi tentano di motivare questo passaggio quasi fosse una necessitagrave Il libro dei Giudici che precede i libri di Samuele termina cosigrave A quel tempo - egrave lrsquoultimo versetto - non crsquoera re in Israele e ciascuno faceva quel che gli piaceva egrave chiaramente un redattore che vede nella creazione della monarchia un vantaggio Ma ci accorgeremo leggendo i due libri di Samuele che questa idea del vantaggio della monarchia non appartiene a tutte le fonti e chi ha redatto i 2 libri di Samuele ha lasciato vivere senza sopprimerlo que-sto contrasto Talora noi ci troviamo in uno scritto ad altalena alcune volte sem-bra che la monarchia costituisca una bene-dizione altre volte i testi dicono egrave una

La fedeltagrave di Dio e le maschere del potere Breve introduzione ai 2 libri di Samuele

di Franco Barbero (trascrizione dalla registrazione testo non rivisto dallrsquoautore)

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grande maledizione altre volte ancora dicono egrave stata una necessitagrave e un dono di Dio Nello stesso capitolo si percepisce talvolta si legge apertamente che egrave stata una triste necessitagrave I testi ci restituiscono un dibattito Anche qui grandi problemi il dibattito egrave stato cosigrave allrsquoorigine o egrave stato un dibattito che egrave sorto nei secoli Doman-de aperte Non bisogna mai quando si fa un lavoro di ricerca dare per certo ciograve che egrave in via di chiarificazione Bisogna avere lrsquoumiltagrave di sapere che ad alcune domande non abbiamo precise risposte abbiamo delle ipotesi Sovente nelle riflessioni e nelle ricerche bibliche occorre veramente mantenere questa dimensione dellrsquointerro-gativo Ma in ogni caso il messaggio egrave di una limpidezza straordinaria Questi libri sono chiamati libri di Samue-le ma di Samuele si parla nei primi capito-li poi la figura si dilegua lentamente Esi-stono in questi capitoli pagine di una lette-ratura affascinante tra le piugrave belle della Bibbia Ersquo una lettura avvincente e rendo omaggio a voi che avete avuto il coraggio di non spaventarvi di fronte a due libri che attraversano vicende strane a volte che presentano anche delle difficoltagrave ma sono sicuro di questo scoprirete pagine inedite leggendole e rileggendole In una letteratu-ra cosigrave vivace cosigrave ricca di umor di ango-scia di realismo di idealizzazione crsquoegrave una mescolanza che egrave una macedonia lettera-ria Io in questi giorni mi sono preso il lusso siccome ho viaggiato molto in treno di rileggermeli tutti e due percheacute non crsquoegrave nulla di piugrave bello che leggere i testi Sape-te che nella nostra tradizione sovente com-mentiamo senza leggere bisogna prender-si il lusso di leggere Gli strumenti per la caritagrave sono utilissimi ma la lettura egrave tale da non doverne mai prescindere occorre gustare la lettura In Samuele ci si trova di fronte ad un ro-manzo storico o ad una storia romanzata Crsquoegrave della storia ma crsquoegrave del romanzo e crsquoegrave dellrsquoaltissima teologia Ci si trova di fronte a pagine deliziose Qui ci sono delle per-sone vive voi incontrerete piugrave di 30 perso-ne che agiscono non agiscono pregano si disperano I protagonisti principali sono Samuele Saul Davide attorno ai quali

ruotano molti e molte altre ma Jahweh egrave il vero conduttore Voi vedrete che nei mo-menti di svolta crsquoegrave questa espressione Davide consultograve Jahweh Sembra quasi che ci sia direi proprio un conduttore Crsquoegrave il bisogno di un riferimento essenziale Crsquoegrave un amore che guida la vita e la storia Molti di voi sono molto attenti alla dimen-sione della teologia ed esegesi femminista nel volume che egrave il primo della Bibbia delle donne troverete molte pagine dedi-cate alle donne Ce ne sono talune di unrsquo importanza estrema Anna egrave una figura straordinaria tantrsquoegrave che Eli la prende per ubriaca Questa donna egrave lrsquoartefice del ma-gnificat egrave una donna che prega con una grandissima fiducia in Dio Dio le ha usato misericordia Troverete la disperazione e poi la gioia quello che crsquoegrave nella nostra vita perograve lei ha vissuto tutto davanti a Dio Troverete poi questo uomo Elkana che va e dice io non sono per te come 10 figli e piugrave avanti diragrave Tu non puoi ve-nire al tempio Ci vado io a ringraziare Dio che ci ha dato questo bimbo Il senso della gratitudine Tra lrsquoaltro come vedre-te il midrash ebraico si ripete Da chi na-sce Samuele questo grande profeta Da una donna sterile Da chi nascono i grandi personaggi O da una vergine o da una sterile Qui crsquoegrave proprio un inno di fede Unrsquoaltra donna significativa egrave Abigail Quella bravissima teologa che egrave Lidia Maggi ha fatto un piccolo commento che avevo ritagliato dal titolo Oltre la storio-grafia di corte dove sostiene che ogni tanto si fa vedere come brava una persona che non lo egrave Abigail infatti questa donna che egrave una bella opportunista qui passa come bravissima Ersquo riuscita a convincere Davide hanno combinato insieme il tru-schino per fare morire il marito dice la Maggi ma siccome qui egrave andata bene alla casa di Davide tutto viene lumeggiato e giustificato invece lei egrave stata una grande opportunista La storiografia di corte perograve egrave cosigrave Persino Berlusconi oggi ha detto siamo stati il miglior governo della re-pubblica Vedrete tanti nomi di donne con un protagonismo notevole e con una presenza molto rilevante nel testo Tra lrsquoaltro le autrici della Bibbia delle donne

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nelle lunghe pagine dedicate al libro di Samuele dicono che attraverso i passi in cui sono presenti figure femminili si per-cepiscono molti dati storici sulla vita quo-tidiana di allora Curioso egrave che sia Eli che Samuele hanno tutti e due dei figli sbandati mentre i padri hanno una vita che testimonia una grande fede i figli sono sbandati questo egrave il mo-do biblico per dire che bisogna passare ad altri In Israele si dice la fede non si tra-smette di padre in figlio percheacute il figlio se non crede di suo non basta lrsquoesempio allora la testimonianza egrave una cosa ma la fede non egrave una cosa che trasporto da un bicchiere allrsquoaltro da una bottiglia allrsquoal-tra bisogna che la persona la faccia pro-pria Possiamo dare attorno a noi la testi-monianza come egrave importante fare come vedo tanti genitori e come voi fate certa-mente perograve poi il problema vero egrave la re-sponsabilitagrave del soggetto che accoglie o non accoglie il dono della fede la sua re-sponsabilitagrave Poi crsquoegrave tutta la vicenda del potere bisogna sempre ricordarci che nessuno egrave indenne dalle tentazioni del potere nemmeno i nostri neo-eletti Questo vale anche per noi dove siamo dove esercitiamo un com-pito dove abbiamo una competenza Volevo perograve sottolineare una cosa da una parte troveremo dei quadri di idealizzazio-ne dallrsquoaltra un realismo impressionante Per cui vi accorgerete che ci sono delle pagine in cui crsquoegrave la desacralizzazione Il primo problema che scatenograve un dibattito che se non fu cosigrave vivo alle origini ma questo egrave un punto interrogativo certamen-te si accese molto molto presto egrave stato ma dobbiamo proprio crearci una monar-chia Questo egrave stato lrsquointerrogativo Gli stessi profeti che spesso noi un porsquo sem-plicisticamente leggiamo come lrsquoanti-potere hanno assunto nella storia del pro-fetismo su questo problema tre posizioni diverse quelli che hanno detto no quelli che hanno detto sigrave e hanno appoggiato alcuni monarchi nel tentativo di sorregge-re le loro riforme oneste a favore del popo-lo altri che hanno sviluppato un accompagnamento critico e profetico

rispetto ai poteri Quindi il profetismo si distribuisce in una maniera molto diversa ed egrave anche interessante Noi sovente del profetismo abbiamo uno stereotipo invece uscendo da questo si vedono delle perso-ne vive che si mettono in relazione diretta con le situazioni nelle quali agiscono Possiamo dividere i due libri di Samuele in 4 parti Quando dico 4 parti alludo ad una possibile distinzione e divisione non ne farei un problema centrale ma egrave una divisione che ha il vantaggio di tematizza-re Nel primo libro di Samuele nei capitoli 1-7 viene descritta la figura di Eli e abbia-mo la carriera di Samuele potremmo dire lo svolgimento della sua vita la sua nascita la sua vocazione profetica La seconda parte di I Samuele (capp 8-15) narra invece lrsquoistituzione della monarchia con Saul La terza parte sempre di I Sa-muele (cap 16 fino al II Samuele cap 4) egrave lrsquoascesa di Davide fincheacute diventa re del sud e del nord La quarta parte (II Samuele fino al cap 20) egrave il regno di Davide nel bene e nel male Gli ultimi capitoli sono delle appendici preghiere e considerazioni finali Noterete subito che i due testi questi due ampi libri guardano con favore a Davide egrave il re prescelto e su di lui riposa la simpa-tia del redattore e anche degli scrittori Di lui si celebra la magnanimitagrave potrebbe far vendetta di Saul nemanco per sogno Po-trebbe vendicarsi dei nemici perdona Potrebbe approfittare di tante debolezze altrui non lo fa Crsquoegrave un quadro di una ide-alizzazione immensa Nello stesso tempo perograve di lui si dice che egrave stato il piugrave grande sterminatore ha ucciso molti passandoli a fil di spada Inoltre di lui si mette in chiara evidenza il peccato lrsquoaver voluto trasgre-dire con la moglie di Uria lrsquoaver ucciso Uria per prendergli la moglie Il testo egrave impietoso verso Davide tanto lo celebra quanto perograve con realismo lo mette nudo Ersquo chiaro che questo non toglie nulla di tutta la simpatia che crsquoegrave per Davide Men-tre per Saul crsquoegrave unrsquoangoscia che costella tutta la sua vita Questo mi porta ad avere simpatia per Saul le persone troppo brave non mi attirano Ventrsquoanni fa scrissi un capitolo dedicato a Saul se prega Dio non

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gli risponde poveretto Nella disperazione va da unrsquoindovina Non ha nessuno che gli stia vicino Suo figlio diventa lrsquoamico inti-mo di Davide Sfortunato in casa sfortu-nato nella vita si uccideragrave Una vita tragi-ca quella di Saul Vorrei dire per immagine Davide alza gli occhi al cielo e Dio gli parla Saul grida e Dio non lo ascolta Saul egrave una persona tragica non per nulla nellrsquoarte Saul egrave stato cosigrave centrale percheacute rappresenta il senso della tragedia Ma la figura di Saul egrave estre-mamente importante cosa che mi sembra i testi dicono poco percheacute nei trapassi isti-tuzionali culturali non crsquoegrave piugrave quel di ieri e non crsquoegrave ancora quel di domani Saul ha vissuto i travagli dellrsquoadolescenza della monarchia un passaggio che deve inven-tarsi un modo di essere prima crsquoerano i Giudici poi il tormento di Saul egrave stato quello di capire cosa significa essere un re in Israele Lrsquoinquietudine profetica di Sa-muele nella tormentata vicenda testuale egrave stata sostanzialmente questo Ma noi non abbiamo sempre detto che re drsquoIsraele egrave Jahweh Ed allora percheacute abbiamo biso-gno di un re Ne abbiamo bisogno per-cheacute ce lrsquohanno tutte le nazioni -si dice allrsquoinizio del libro - Ma noi non abbiamo una nostra originalitagrave- tenta la carta Sa-muele - e no noi vogliamo essere come gli altri come le altre nazioni anche noi vogliamo un re egrave la risposta Samuele allora tenta di dissuadere - siamo nella prima parte - e poi dice Ve lo dico io che cosa saragrave un re E quale egrave il diritto del re Che vi prenderagrave i vostri figli i vostri averi prenderagrave la vostra vita questo saragrave il re Notate bene crsquoegrave sempre vi prenderagrave vi prenderagrave vi prenderagrave Tutta la prima par-te egrave in questo grande dibattito che egrave stra-ordinario Volete un re Ebbene lo avrete ed allora saragrave Samuele che unge Saul Lrsquoimportante che lrsquounto del Signore sia una persona gradita a Dio Vi inviterei ad avere molto riguardo per questa drammaticitagrave della figura di Saul il tragico della vita In tutta questa narrativa di corte Saul rappresenta lrsquoistanza tragica spesso presente nella vita La figura di Davide impegna il presente e impegna il futuro Al salmo 132 crsquoegrave addirittura la ce-

lebrazione della sua gloria e dellrsquoarca che ritorna in Israele La seconda parte egrave tutta la vicenda di Saul lrsquoincontro di Saul con Samuele che nel cap 10 lo unge e lo consacra re poi Saul comincia ad essere segnato dalla sorte dopo le prime imprese vittoriose il profeta vede che Saul inizia a consultare gli indo-vini incomincia a vedere in lui il tradi-mento eppure ci sono delle battaglie che lui vince poi va dallrsquoindovina Crsquoegrave lrsquoim-presa vittoriosa di Gionata Parlando di Gionata mi dispiace molto io che sono amico degli omosessuali che abbiano usa-to il brano Davide e Gionata per giustifica-re lrsquoomosessualitagrave Questa egrave proprio una manipolazione e mi dispiace Ho detto a loro giagrave ventrsquoanni fa quando fondarono il gruppo Davide e Gionata liberatevi di questo non si tratta affatto di omosessuali-tagrave Non si difendono le cause manipolan-do i testi Poi egrave uscito il libro Gesugrave era gay non diciamo stupidaggini Qui nei libri di Samuele egrave veramente lrsquoelogio di una amicizia drammatica Mi dispiace lo dico sempre perchegrave per accompagnarci nella vita non bisogna essere fraudolenti perchegrave le frodi esegetiche e bibliche non portano da nessuna parte Ersquo una pagina bellissima questa egrave il testo dellrsquoamicizia dove peraltro egrave molto presente la difficoltagrave di essere se stessi percheacute uno egrave figlio di Saul perograve egrave amico di Davide Qui crsquoegrave la vicenda drammatica di Saul che viene preso dalla gelosia roso Ma notate io temo che una visione moralistica di questo fenomeno ci porti lontano Saul sente di dover tenere insieme questo regno e vede che tutto gli scappa che Dio non egrave con lui sembra non benedirlo che Samue-le si allontana da lui che non gli perdona nulla E vede invece che galoppa veramen-te al trotto la fortuna di questo giovane rampollo che si chiama Davide Dal cap 16 come dicevamo Davide campeggia vince trionfa ha tutte le benedizioni Ed egrave chiaro che Saul che ha promosso una per-sona come Davide che lo ha voluto presso di seacute ora vede che il regno egrave diviso Noi semplicisticamente definiamo buono o cattivo ma in noi bisogna tenere conto dei sentimenti delle emozioni Qui Davide

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viene descritto come un santerello ma gli stava portando via il regno Bisogna tener conto di tutto questo Il testo riporta delle vicende di una bellez-za incredibile episodi notissimi che tutti voi conoscete come il gigante Golia e Davide uno lo leggerebbe 10 volte Ersquo un gioiello letterario ma egrave anche teologica-mente cosigrave bello Ci sono delle cose incre-dibilmente ricche nel Primo Testamento sono delle narrazioni piene di sapore teo-logico Quanto questo messaggio egrave rivolu-zionario per le nostre vite le nostre chiese per la nostra vita di fede Quella fionda da una parte crsquoegrave lrsquoambiguitagrave della violenza la notiamo certo ma dallrsquoaltra parte crsquoegrave lrsquoin-segnamento che non egrave una grande armatu-ra che dagrave la vittoria ma la semplicitagrave e la disponibilitagrave a mettersi nelle mani di Dio Pagine stupende sotto questo aspetto bello anche lrsquoaffetto di Gionata questa bellissi-ma amicizia Tutti hanno degli aspetti di tenerezza che vengono fuori e sono incan-tevoli direi Poi crsquoegrave qualcosa sempre di ridicolo quando Davide fugge presso Sa-mueleDavide dunque fuggigrave e si mise in salvo Andograve da Samuele in Rama e gli narrograve quanto gli aveva fatto Saul poi Da-vide e Samuele andarono ad abitare a Naiot 19 La cosa fu riferita a Saul laquoEcco Davide sta a Naiot presso Ramaraquo 20 Allo-ra Saul spedigrave messaggeri a catturare Davi-de ma quando videro profetare la comuni-tagrave dei profeti mentre Samuele stava in piedi alla loro testa lo spirito di Dio inve-stigrave i messaggeri di Saul e anchrsquoessi fecero i profeti Sembra di leggere quello che succederagrave nel libro degli Atti degli aposto-li le scritture si rimandano lagrave vogliono incarcerare Paolo ma i carcerieri si con-vertono Gli stessi messaggeri che doveva-no essere gli spioni nemici diventano inve-ce Non solo ma quando arriva Saul an-che lui si mette a profetare Poi ci sono le pagine narrative Saul che tenta di colpire Davide ma anche Saul che nel cap 24 srsquoinchina chiede perdono Tu sei stato piugrave giusto di me percheacute mi hai reso il bene mentre io ti ho reso il male 19 Oggi mi hai dimostrato che agisci bene con me che il Signore mi aveva messo

nelle tue mani e tu non mi hai ucciso 20 Quando mai uno trova il suo nemico e lo lascia andare per la sua strada in pace Il Signore ti renda felicitagrave per quanto hai fatto a me oggi Crsquoegrave la drammaticitagrave di Saul che riconosce che egrave finito il suo tem-po egrave finita la sua ora Ersquo lrsquoora di Davide Davide risparmia ancora Saul nella grotta prende un pezzo del mantello ma non lo uccide Anche questa volta Saul riconosce chiede perdono Saul consultograve il Signore e il Signore non gli rispose neacute attraverso sogni neacute mediante gli Urim neacute per mezzo dei profeti Ersquo il silenzio totale Samuele lo ha abbandonato Dio non gli risponde ed allora Saul si traveste indossando altri abiti Saul si camuffograve si travestigrave e partigrave con due uomini Arrivograve da quella donna di notte Disse laquoPratica la divinazione per me con uno spirito Evocami colui che io ti dirograveraquo Quando la donna seppe che lui voleva evocare Samuele Samuele compa-re e gli dice Ebbene saragrave la tua fine la tua morte Samuele gli predice che Dio ha ormai ritirato la benedizione Come vedete il periodo di Saul si chiude con questa enorme tragedia Saul chiede di essere ucciso La morte di Saul egrave descritta al cap 31I Filistei vennero a battaglia con Israele ma gli Israeliti fuggirono da-vanti ai Filistei e ne caddero trafitti sul monte Gelboe 2 I Filistei si strinsero at-torno a Saul e ai suoi figli e colpirono a morte Giogravenata Abinadagraveb e Malkisuagrave figli di Saul 3 La lotta si aggravograve contro Saul gli arcieri lo presero di mira con gli archi ed egli fu ferito gravemente dagli arcieri 4 Allora Saul disse al suo scudiero laquoSfodera la spada e trafiggimi prima che vengano quei non circoncisi a trafiggermi e a scher-nirmiraquo Ma lo scudiero non volle percheacute era troppo spaventato Allora Saul prese la spada e vi si gettograve sopra 5 Quando lo scu-diero vide che Saul era morto si gettograve anche lui sulla sua spada e morigrave con lui 6 Cosigrave morirono insieme in quel giorno Saul e i suoi tre figli lo scudiero e ancora tutti i suoi uomini Questo egrave lrsquoinizio di una monarchia Imma-ginate il capostipite di una monarchia Che cosa voglio dire Che come nelle pagine della creazione tutto viene desa-

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cralizzato Dio ha piantato la luna ha fab-bricato le stelle nulla egrave divino in seacute An-che qui rispetto al potere nulla egrave divino il potere egrave desacralizzato semmai ci sono dei momenti di idealizzazione non certo in Saul Ma in ogni caso il potere non egrave sacro Una lezione assolutamente inconta-minata questa del Primo Testamento un lezione che invece non troveremo cosigrave rigorosa nel Secondo Testamento Qui crsquoegrave proprio la desacralizzazione totale Po-tremmo dire che il re egrave nudo egrave lrsquoespressio-ne che viene dal Primo Testamento I re sono veramente spogliati Questrsquoanno leg-gendo la Genesi abbiamo notato lo stesso particolare che ha estrema rilevanza Quando si parla dei patriarchi e delle ma-triarche di loro si tesse un elogio ma di loro si sdivinizza la vita sempre Non sa-rebbe mai stato possibile fare santo Abra-mo perchegrave di loro si narra proprio tutto e la loro vita non egrave assolutamente edificante Non egrave edificante neacute Saul neacute Davide neacute Salomone e questo egrave un messaggio estre-mamente prezioso Crsquoegrave veramente una desacralizzazione totale Ciograve che tiene insieme allora non egrave la perfezione umana ma la fedeltagrave divina La struttura di questi libri evidenzia sempre ciograve che nella vita poi comprendiamo andando avanti negli anni Quello che tiene in piedi la nostra vita non egrave la nostra presunta santitagrave o bon-tagrave ma il fatto che Dio ci recupera sempre e che Dio tiene insieme anche i fili scon-nessi della nostra esistenza Ersquo un procedi-mento che attraversa tutte le scritture del Primo Testamento La desacralizzazione egrave un problema gran-de per il Secondo Testamento In realtagrave noi nel Secondo Testamento abbiamo incominciato a divinizzare Gesugrave non pro-prio nel testamento ma presto nelle tradi-zioni successive Abbiamo cominciato a partire dalla letteratura lucana a scendere a patti con lrsquoimpero tantrsquoegrave che Romani 13 egrave un grosso interrogativo Ma tutto il libro degli Atti la seconda parte i grandi viag-gi fanno vedere che crsquoegrave un patto per cui Roma tutto sommato egrave molto benevola Paolo a Roma insegna liberamente finisce cosigrave Notate che quando Luca scrive Pao-lo era morto da un porsquo la morte di Paolo

non crsquoegrave sia percheacute teologicamente si vuol dire che la Parola continua ma percheacute in ogni caso egli non poteva morire per ma-no dei romani Tutto questo ci lascia per-plessi Il messaggio piugrave radicale mi sem-bra proprio quello nel Primo Testamento Un testamento formidabilmente dissacra-torio sotto questo aspetto Lrsquoaltra cosa che mi piacerebbe ancora sot-tolineare egrave che leggendo le pagine del II Samuele voi troverete intrighi intrighi di tutti i tipi intrighi di corte Qui egrave proprio Berlusconi in diretta La corruzione la violenza verbale crsquoegrave di tutto Notate bene anche nella casa di Davide Quando Davi-de muore il testo ci parla di intrighi di successioni e tutto questo dagrave il senso ulte-riore dellrsquoandirivieni del racconto per cui giagrave quando si narra si dice qui crsquoegrave un limi-te un grande male Questo egrave il realismo sconcertante del potere Israele ha fatto unrsquoesperienza tragica nella sua storia Se dopo lrsquoesilio la redazione ultima lascia tutto questo intreccio di cor-ruzione egrave segno che veramente lrsquoesperien-za della monarchia egrave stata unrsquoesperienza drammatica che Israele non ha cancellato non ha rivisitato non ha santificato ma che ha messo ligrave davanti Troverete delle pagine stupende di magna-nimitagrave Il coraggio di Nathan ad esempio passi che giagrave conoscete Dopo tutto questo nasce dalla moglie di Uria Salomone Saragrave un figlio benedetto Come dire Dio non fa vendetta nella storia Dio rompe la vendetta e continua sempre con un figlio o una figlia benedetti Riprende la dinamica della benedizione Proprio quel Dio che ha visto infrangersi le sue speranze che ha amato a fondo perduto ebbene in questo egli egrave il nostro grande tutore egrave la roccia della nostra vita diragrave Davide percheacute ha sempre ripreso il filo in mano e non ci ha abbandonati Israele conquisteragrave questa coscienza nei secoli che non egrave per noi ma egrave per Jahweh che siamo ancora soprav-vissuti Questa egrave una grande testimonianza che ci viene data Tale significato egrave espres-so non solo in modi verbali ma con il rac-conto dellrsquoarca Avete presente Lrsquoarca che era quel taber-

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nacolo che accompagnograve la peregrinazione nel deserto era il simbolo della presenza di Jahweh in mezzo al suo popolo ed allo-ra non bisogna lasciarsela portar via Quando i Filistei portano via lrsquoarca crsquoegrave la disperazione ma lrsquoarca di Jahweh nel campo filisteo compie stragi E quando ritorna nel campo drsquoIsraele egrave benedetta tutta la terra ed egrave benedetto tutto il popolo Mi pare molto bello questo simbolo della presenza di Jahweh che nellrsquoesodo era la colonna di fuoco nella notte la nube du-rante il giorno qui egrave lrsquoarca Che cosa egrave la nostra vita Noi abbiamo anche bisogno dei segni di un Dio che accompagni il no-stro cammino Avete presente Genesi Porrograve un segno tra voi e me lrsquoarco nel cielo tra cielo e terra Israele cercheragrave sempre di avere non delle cose da adorare ma dei segni che rimandino alla presenza di Jahweh in mezzo al popolo Vi prenderagrave molto il cuore leggere tutte queste vicende che troverete Ma vedrete che il potere ha sempre ancora una tentazione in riserbo Davide quando ormai la sua fama egrave molto conosciuta che cosa fa Dice Voglio fare un censimento dellrsquoimpero per vedere su quanti io comando Fare il censimento dellrsquoimpero la tentazione tipica degli im-peri non doveva appartenere ad Israele percheacute egrave la tentazione della grandeur Ma chi egrave che censisce i viventi Ersquo solo Ja-hweh egrave solo Dio Ed allora questa egrave la grande mancanza di Davide Egli ha creduto di essere il padrone colui che puograve tenere in mano il mondo Davide se ne accorgeragrave chiederagrave perdono a Dio di aver voluto fare un censimento perchegrave censire diventa la tentazione degli impera-tori Loro avevano unrsquoesperienza di impe-ri Assiria Babilonia Israele ha conosciu-to le traversie e la vicende degli imperi Sono gli imperi che poi finiscono con il fare dellrsquoimperatore un dio che possiede i confini della terra e che vuol sapere su quanti governa e su quanti domina Anche Davide ha tutte le sue traversie e le sue infedeltagrave Vedrete quanto il capitolo 22 il salmo di Davide egrave meraviglioso e bugiar-do Bugiardo percheacute Davide alla fine della sua vita dice io Mai fatto un peccato Signore ti ringrazio percheacute sono di una

perfezione sconfinata sono proprio perfet-to nessun giorno della mia vita mi sono allontanato da te Bugiardo Finora abbia-mo raccontato e visto che ne ha fatte 2 o3 di quelle grosse Ma al di lagrave di questa menzogna crsquoegrave poi una grande fiducia in Dio Dio egrave il conforto il sostegno lo scu-do la roccia Parole bellissime peraltro Noi parliamo di Dio come di padre e ma-dre ma qui crsquoegrave tutto un altro vocabolario Dio sei la roccia del mio cuore Espres-sioni bellissime Ci sono metafore che sprigionano la fede Noi abbiamo un bel parlare di re ma al capitolo settimo veniva detto che La tua dinastia la casa di Davide saragrave eterna Come sarebbe Invece non egrave stato Allora dicendola in umor anche Dio si sbaglia fa delle promesse che non mantiene Percheacute nella Bibbia ci sono 2 connotazioni pro-missorie una egrave di Dio che promette senza condizioni lrsquoaltra quando Dio egrave un porsquo piugrave saggio diremmo in midrash quando ci aggiunge un se come nel Deuteronomio dove dice Questo ti succederagrave tu avrai la vita se se se o come nel salmo 132 di Davide dove crsquoegrave una correzione Qui crsquoegrave il se che nella promessa non crsquoera quindi il salmo egrave scritto dopo quella che si chiama la bassa critica la critica interna Lrsquoespe-rienza successiva dice egrave meglio mettere un se percheacute le cose non sono avvenute Questa egrave saggezza La Bibbia letta con la Bibbia ti svela il trucco interno Invece noi vorremmo avere delle promesse totali e qualche volta noi possiamo fare naufragare la promessa di Jahweh possia-mo renderla vana Nel caso della dinastia di Davide egrave stata vana Percheacute la promessa che la casa di Davide la dinastia di Davide saragrave per sempre infinitamente ripresa infinitamente ripetuta non egrave verace e quindi noi in qualche modo possiamo far naufragare una promessa di Jahweh Sa-pendo perograve che non tramonta il suo amore e Dio riprenderagrave per altre strade con altre sue promesse Pensate quale deve essere stata a Babilonia per entrare bene nella storia la crisi quando egrave finita la monar-chia del nord quando egrave finita la monarchia del sud e si trovano alle dipendenze dei Babilonesi quando la casa di Davide egrave

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finita Deve essere stata una tristezza unrsquo-angoscia deve esser stato uno sconcerto per noi inimmaginabile Ma percheacute Per-cheacute questo era uno dei testi fondamentali e sapere che Israele poteva riposare su una promessa di eterna durata del casato di Davide non era cosa di poco conto Lrsquoave-va detta il profeta Nathan e ora invece vedere la fine di questa promessa era uno sconcerto La ripresa eacute stata lenta e nel dopo esilio si dovette fare i conti con il fatto che il casa-to di Davide era chiuso ma non era chiusa la fedeltagrave di Jahweh Mi piace ricordarvi perograve che sia Geremia che Isaia hanno sempre ripreso la promessa di un nuovo DavideChissagrave che Dio non ci ridoni un nuovo Davide Ma tutto questo egrave prima dellrsquoesilio Israele ha dovuto fare i conti con se stesso con il suo smarrimento e poi invece anche con la fedeltagrave di Dio Trove-rete delle miniere di cose che sta sera non ho detto Vorrei darvi qualche piccolo consiglio per la lettura Vi consiglierei il testo di W Brueggemann I e II Samuele Claudiana Molto utili sono i testi di Rendortff Per la serie La bibbia per tutti ed Paoline i 2 libri di Samuele con note rispettabili La Bibbia delle donne Claudiana vol 1 e articoli e testi brevi comparsi sulle nostre riviste Questi commentari vi restituiscono quel poco che si sa Garbini e altri studiosi vi direbbero che la possibilitagrave della verifi-ca storica del singolo racconto egrave scarsa Ma questo credo lrsquoabbiamo acquisito in questi anni Ciograve che conta egrave una lettura che abbia un minimo di consistenza storica e questo mi pare che crsquoegrave e che poi trasmetta un forte messaggio Trovo che tante di queste cose che leggerete sono legate alla nostra vita Io ci trovo un ponte in queste cose qui molto diretto La nostra lettura egrave finalizzata a costruire in noi le radici della fede quindi deve essere una lettura che va alle cose semplici ed essenziali della vita Non so se voi vi accorgete nella vita noi leggiamo con amore la Bibbia Qual egrave lo scopo che ci sta a cuore Ersquo che essa edifi-chi la nostra fede Saragrave una lettura molto bella per voi Biso-

gna perograve sempre approfondire le cose In questi giorni ho talmente riso per il vange-lo di Giuda Ma chi non sapeva queste cose qui Il piugrave grosso studioso italiano che egrave Noffke ha fatto un bellissimo stu-dio dice sapevamo giagrave tutto avevamo dal 180 informazioni di questo vangelo riassunto abbastanza bene da Ireneo Ersquo un testo gnostico del IV secolo una traduzio-ne probabilmente che si riferisce ad un testo del 150160 che noi non abbiamo piugrave dove egrave chiaro che Gesugrave ha fatto lrsquoerro-re di avere la carne e la carne egrave il grande peccato Giuda aiuta Gesugrave a liberarsi dalla carne Nello gnostico vangelo di Giuda lrsquoerrore egrave avere un corpo la perfezione sta nel liberarsi dal corpo Giuda che cosa ha fatto Ha aiutato Gesugrave ad uccidersi so-stanzialmente Se tu aiuti uno a superare il corpo gli togli il corpo hai ottenuto la perfezione Ma questa era unrsquoidea comune nel III - IV secolo era giagrave presente nella gnosi del II secolo Ho letto su La repub-blica un commento di Flores drsquoArcais dice delle barzellette Dicono che il vange-lo di Giuda cambieragrave le origini del cristia-nesimo Non cambia niente Non crsquoentra niente con le origini Questi commentatori sono privi di ogni strumentazione ed entra-no in argomenti che non hanno mai esplo-rato Dicono delle barzellette da far ridere a crepapelle Questo testo non crsquoentra niente con la figura storica di Giuda que-sta egrave la rivisitazione gnostica del secolo secondo Franco Barbero Cdb di Chieri 2 giugno 2006 wwwcdbchieriit

Alla pagina web http

wwwildialogoorgparola

Studi biblici e teologici

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La posta di frarsquo Calvino Caro fragrave Calvino di fronte al crescendo screanzato di attac-chi sempre piugrave violenti e saturi di calunnie becere contro la chiesa (gerarchia cattoli-ca) e contro la persona del Santo Padre ti chiedo se non sia questo il momento di stringere i ranghi per spendere qualche riga a difesa soprattutto di papa Benedetto che proprio non vedo nei panni dello spre-giudicato imbroglione quale si vorrebbe fare apparire In questa visione volgarmen-te laicista si inseriscono anche pseudo reli-giosi i quali vedono arrivato o prossimo lrsquoavvento dellrsquoAnticristo con la fine del papato e il ritorno di Gesugrave nella gloria (parusia) Mi riferisco a notizie e considerazioni del-la seguente risma

le affermazioni piugrave pacchiane sono quelle che trattano gerarchia e papa come una sorta di ldquocapibanda-capimafiardquo che hanno speso e spendono la loro vita a tramare (ldquocordaterdquo che hanno permesso la crescita in carriera ad amici fidati e tali da offrire la totale subordinazione e fedeltagrave ad personam) per tenere saldo in adunche mani il ldquopotererdquo visto come ldquomammonardquo Questo tipo di opzione avrebbe addirittu-ra favorito la presenza al vertice della chiesa (caduta di qualitagrave del clero) di una sorta di gerontocrazia con pochi ldquofurbirdquo dalla presa ferrea di fronte a una maggio-ranza di ldquoservilirdquo svampiti insaziabili ven-tri perciograve al vertice scarseggerebbero le persone ldquointelligentirdquo capaci di giudizio dignitoso e autonomo

Ci sono poi giornalisti vaticanisti di valore che pur volendo lodevolmente sostenere papa Benedetto e il suo vicario alla fine offrono il fianco ai nemici della

chiesa quando riportano (ripeto con le migliori intenzioni) notizie che fanno vedere al vertice della chiesa in atto una sorda lotta allrsquoultimo uomo bastano tal-volta titoli come questo per fare danni irreparabili marchiando le persone ldquodue nuovi ratzingeriani in squadrardquo oppure infelici articoli contro presuli (uno per tutti Martini lrsquoantipapa) sospetti di non essere allineati a Ruini o a Ratzinger articoli che mostrano la pretesa di stare esprimendo lrsquoautentico pensiero del papa comunicato in esclusiva e infine le asser-zioni non tanto velate di complotti (Ruini e Sodano impegnati in un vero e proprio scontro frontale) e resistenze in Vaticano (boicottaggio alle catechesi del papa o prima alla pubblicazione della enciclica) Lrsquoaltra campana dice che qualcuno in Vaticano avrebbe voluto risparmiare al papa ldquocantonaterdquo ivi compresa quella di privarsi del titolo di ldquopatriarca drsquoocciden-terdquo con conseguente allarme degli ldquoortodossirdquo

Ma le insinuazioni piugrave cattive vengono da quanti piugrave sottilmente credono di potere dimostrare che il papa piega al suo assunto anche il Vangelo Qualche esem-pio il papa asserisce nella sua catechesi su lrsquoapostolo Pietro cui Gesugrave ha cambiato il nome da Simone in Petros (secondo il papa equivalente indifferenziato di) ldquopietrardquo-ldquorocciardquo ma che effettivamente (cfrla Bibbia di Gerusalemme) in greco viene espresso con ldquopetrosrdquo (pietra) e subito dopo con ldquopetrardquo (su questa ldquoroccia-ruperdquo edificherogravehellip) Ci sarebbe qui secondo i maligni un ldquogoffordquo tentati-vo di difendere il primato diconohellip la ldquorocciardquo non egrave Pietro ma Gesugrave stesso ldquoroccia vivardquo

Altri e sono studiosi di livello si fer-mano sullrsquoenciclica quasi a voler far pas-sare lrsquoidea di un papa ignorante o in mala fede Elio Rondone ad esempio sottoli-

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nea come il tentativo del papa di rivaluta-re ldquoerosrdquo verso ldquoagaperdquo si scontri contro la realtagrave storica della Grecia che ldquonon ha dato allrsquoamore tra uomo e donna il nome di erosrdquo Platone nel Simposio afferma circa il rapporto tra uomo e donna che non si tratta di amore ma solo di rapporto fisico ldquogli uomini che sono gravidi nellrsquo-anima invece cercano i giovani maschi e fecondano il loro spiritordquo E neppure egrave possibile dimostrare rifacendosi alla Bib-bia la correlazione tra monoteismo e ma-trimonio monogamico (gli esempi di Da-vide e Salomone) se egrave vero che questrsquoul-timo si egrave affermato lentamente in Israele come presso altri popoli che pure non erano monoteisti E infine quasi si irride alla affermazione del papa che eros e aga-pe ldquonon si lasciano mai separare lrsquouno dallrsquoaltrordquo (amore di Dio verso il popolo di Israele) poicheacute ldquoaffermare che lrsquoamore cristiano (lrsquoamore disinteressato del sama-ritano lrsquoamore per i nemici e il pregare per i vostri persecutori) sia ldquoerosrdquo equi-vale a ldquoun lasciarsi sfuggire lrsquooriginalitagrave dellrsquoagape evangelicardquo a un ldquoignorarerdquo Giovanni ldquoil quale invece ha dato la piugrave compiuta formulazione della concezione biblica di Dio come amore che si dona Theograves agape estigraven (Gv 48rdquo) e ciograve costitui-rebbe uno ldquoscivolonerdquo verso il tardo ldquoplotinismordquo Fto don Vincenzo

Hanno i loro annihellip ma via che si difenda-no Caro don Vincenzo

e cari amici che con varie tonalitagrave ed o-rientamenti avete scritto sullo stesso argo-mento a voi sempre e comunque pace e bene nel Signore Gesugrave

Ebbene vi devo dire che dopo avere riflet-tuto e molto pregato la mia conclusione egrave che tutto questo ldquocianciarerdquo egrave disgustoso Ma intendiamoci se anche piccolissima parte delle considerazioni fatte ha reale logico fondamento allora non possiamo stendere il velo ipocrita della ldquopietasrdquo non dirograve che al vertice della chiesa ci siano ldquocapimafiardquo ma che quello tante volte ap-paia lo stile nessuno lo puograve nascondere Anzi si potrebbe arguire conoscendo un porsquo del rituale delle mafie come queste siano state ispirate al loro sorgere (nel meridione uno dei momenti di innesco delle ldquointeserdquo con mafia e camorra egrave la questione dellrsquoincameramento del latifon-do ecclesiastico da parte dello Stato di massoni che perciograve diventano ldquomiscredenti e nemici della chiesardquo ma nel tempo ldquoriservatamenterdquo allevati al seno fino alle piugrave alte espressioni gerarchiche [Paolo VI]) e poi (fino a quando rimangono malavitosi ldquoagrarirdquo che non sforano nei traffici narcotici internazionali) guidate e vettovagliate in cambio di servizi ai vari livelli Non sono lontani gli scandali Sin-dona-Carli-Marcinkus e non sono lontani i tempi in cui soprattutto nei piccoli centri una certa ldquopax mafiosardquo veniva gestita collaborante il parroco (quanto meno si-lente dinanzi alle piugrave efferate stragi) ov-viamente in sintonia col vescovo che ai tempi giagrave doppiogiochista quasi fosse loro irrinunciabile natura si autodefiniva ldquofratello del ducerdquo Non dirograve che il papa sia ldquospregiudicato imbroglionerdquo ma se egli davvero e con intenzione piega ldquobarandordquo la terminolo-gia evangelica al suo ldquoprimatordquo (petrograves=pietra petra= roccia) mi trovo in seria difficoltagrave percheacute lrsquoatte-nuante potrebbe essere data dalla ldquocaduta di qualitagraverdquo tra le fila di questo ldquoalto clerordquo celibe che crudamente omofobo condan-na ma non vede la ldquotrave del suo occhordquo (i

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segretari belli come dei scriveva qualcuno che doveva intendersene) Egrave chiaro poi che rafforzano il danno le bavose asserzioni di certi vaticanisti stri-scianti per lrsquoagognato piatto di lenticchie (avere credito nei palazzi e magari qualche nomina) ma velenosi (razza di vipere) verso i prelati che vengono declassati co-me caduti in disgrazia crsquoegrave in tali pubblici-sti davvero un alto senso della Chiesa Giagrave ldquodue nuovi ratzingeriani in squa-drardquo Che linguaggio osceno che vergo-gna come sono caduti in basso certi ldquoprincipirdquo di romana chiesa a servirsi di ldquogregarirdquo di tale levatura Ma per fortuna la chiesa (caro il nostro don Vincenzo lo sai bene) non egrave ldquosolordquo gerarchia che allo stato resterebbe un ben misero moncone Per tutto il resto umilmente mi sento di rispondere con due espressioni che mi hanno sostenuto e tenuto in linea durante la mia vita io diciottenne qualcuno volle favorirmi ldquoraccomandandomirdquo a un supe-riore Il superiore in mia presenza e senza batter ciglio rispose allrsquointruso guarda che ldquoC si raccomanda da seacuterdquo Io non capii immediatamente lrsquoavevo preso come un rimprovero e invece poi mi venne pazien-temente spiegato che il monsignore aveva voluto esprimere la sua stima non avevo bisogno di raccomandazioni percheacute mi raccomandavo da me per le mie capacitagrave Lrsquoaltro insegnamento mi venne molto piugrave avanti negli anni vicino ai 40 avevo stupi-to per una mia scelta repentina ed inattesa Qualcuno chiese a un ldquoamico saggiordquo se ero stato consigliato da lui questi per la cultura e lrsquoesperienza che aveva accumula-to rispose con parole evangeliche ldquoC ha i suoi annirdquo Anche questa volta stentai a capire pensando che lrsquoamico avesse volu-to ldquolavarsi le manirdquo E invece lrsquoamico da amico aveva ancora aperto credito verso la mia scelta ldquoresponsabilerdquo

E cosigrave ora dinanzi a tante preoccupazio-nihellip io direi che non dobbiamo suonare le trombe dellrsquoallarmi Mio caro Michele (altro interlocutore) se anche il tuo vescovo ha tradito la tua fidu-cia se anche ti ha usato e pugnalato to-gliendo a te per soddisfare il suo tornacon-to ricordati della distruzione di Ninivehellip ldquoSignore se trovo nella cittagrave 10 5hellip un solo giusto tu risparmierai la cittagraverdquo Per-ciograve anche se il vescovo non egrave cristiano tu non entrare nella giungla dei furbi ma con-serva la Fede Te lo auguro con tutta lrsquoani-ma E dopohellip prudente come serpente anche soprattutto con tanti burocrati del loro idolo Invece ricordarci tutti dobbiamo di Gesugrave ldquonon prevarranno Sarograve con voi fino alla finerdquo Che dire allora a don Vincenzo un atto di fiducia e di amore nei confronti di chi nel-la chiesa dovrebbe ldquoservirerdquo in umiltagrave (lavatevi i piedi lrsquoun lrsquoaltro) non puograve tra-dursi in ldquoacriticardquo difesa dellrsquoautoritagrave auto-referente ma in uno sprone Ed allorahellip hanno i loro annihellipche si difendano Il che puograve tradursi in si affrettino a confes-sare dinanzi al popolo di Dio prima che Cristo ritorni a giudicare nella gloriahellip poicheacute ldquotutti i peccati saranno perdonati ma non il peccato contro lo Spiritordquo Con fraterno affetto il vostro

frarsquo Calvino Per la posta di frarsquo Calvi-

no vai allrsquoindirizzo httpwwwildialogoorg

fracalvino

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Lrsquouomo interiore P Paolo Turturro

Sono lrsquouomo che abita nellrsquoanima Vivo una lotta ardua dentro e fuori Piugrave cerco lrsquoessenziale e piugrave mi arricchisco dentro Non ho dualismi dentro me Sono tutto un pezzo Appartengo allrsquoereditagrave del cielo Lrsquouomo interiore che continuamente espe-rimento in me egrave Gesugrave Cristo Anchrsquoio non so cosa pensare e a volte cosa fare Non so cosa voglio Sento il vuoto delle cose este-riori Non so che cosa lo spirito sceglie Avverto che lo spirito mi suggerisce ciograve che devo fare e poi faccio tuttrsquoaltro Gli altri mi impediscono di attuare ciograve che sento dentro Non faccio mai ciograve che vo-glio Voglio ciograve che lo spirito mi suggeri-sce Penso che siano piugrave miei pensieri che di Dio Cosigrave facendo escludo la volontagrave di Dio Non sono piugrave razionale Sono consa-pevole delle cose della terra specie dello spirito Il mistero piugrave grande egrave vivere sulla terra giagrave di divinitagrave Ersquo troppo grande per lrsquouniverso Nellrsquoeucaristia non sento niente eppure il corpo e lrsquoanima si nutrono di divino Non temo lrsquouomo interiore Lrsquouo-mo interiore egrave lrsquouomo nuovo che giagrave vivia-mo per fede In noi lrsquouomo nuovo egrave Cristo stesso Ci nutriamo di Lui ogni giorno nei sacramenti nella sua parola e nellrsquoascolto e conforto degli altri Lrsquoeucaristia egrave lrsquouo-mo nuovo Ringrazio continuamente I miei giorni sono unrsquoofferta perenne Ogni atto buono drsquouomo egrave liturgia che salva e porta a Cristo Lrsquouomo nuovo non rende sterili energie Le energie battesimali fer-mentano in noi e non ostacolano lrsquoazione dello Spirito santo Ogni carisma drsquouomo egrave frutto della sorgente battesimale Mi sto svestendo di dubbi Sono da tempo quasi da sempre nudo di odio e di maldicenze Lrsquoesilio mi ha dato la capacitagrave di rinnovar-mi Il mio esilio egrave divenuto un giardino fluente e ridente di intuizioni e di opere di bene da fare ancora Non cado negli im-

brogli e nelle pesantezze delle ambiguitagrave delle strutture di peccato della nostra so-cietagrave Lrsquouomo vecchio o esteriore mi tiene legato al passato alle lotte del tempo Lrsquouomo nuovo invece mi slancia oltre mi slancia in quei giorni che non riusciamo a intravedere Scrivo giagrave il bene che germo-glia dai virgulti di questo nuovo giardino Scrivo con gli occhi un patto di non guar-dare piugrave il passato di non fermarmi alle cose passate Voglio ancora camminare nello spirito Voglio scoprire il dialogo intellettuale per giungere al dialogo di preghiera e di intimitagrave con Dio Il giardino dellrsquointimitagrave con Dio egrave sempre rigoglioso di accoglienza e di perdono Voglio entra-re nel dialogo trinitario Ho ancora le mie ferite aperte Le ferite sono le chiavi drsquoac-ceso in questo mio giardino Sono ferite dello spirito Mi lacerano e mi insanguini-no dolori Ciograve mi avviene percheacute possa anchrsquoio chiudere le ferite di ogni uomo Affidami le tue le chiuderograve per sempre Ecco te le affido guariscile Sto ricevendo tanto aiuto e solidarietagrave da molte persone E penso che lo Spirito santo non mi aiuti Lo Spirito santo non smarrisce nessuno La sua essenza egrave chiarezza e purezza di intenzioni Il mio spirito si eleva natural-mente a Lui e in Lui non ci possiamo per-dere In questo nuovo giardino non ci sono vie che smarriscono o boscaglie che otte-nebrano cuore e mente Il giardino dello spirito egrave chiaro e limpido Non egrave possibile disorientarsi nello spirito Ersquo vero Ersquo piugrave alto dei cieli Che cosa posso fare Chi puograve arrivare lassugrave Ersquo piugrave profondo degli abissi Percheacute rischiare Ersquo piugrave lungo del-lrsquouniverso Non si arriva mai Ersquo piugrave lungo del pensiero Il nostro finisce Ersquo piugrave larga della luce Ersquo assurdo immergersi dentro Lo Spirito santo egrave coestensivo nel mondo egrave coestensivo nellrsquoanima Lrsquoamore di Cri-sto ci slancia nelle quattro dimensioni co-smiche

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nella larghezza delle vedute nella lunghezza dei progetti nella profonditagrave delle radici nelle altezze degli ideali Come non riesco a comprendere il mio mondo interiore cosigrave non posso conoscere lrsquoaltezza la lunghezza la profonditagrave la larghezza dellrsquoamore di Cristo Trascende la nostra comprensione Conosco tuttavia le coordinate da percorrere per giungere al suo amore si chiamano le beatitudini In questo cammino ho due padri spirituali Giobbe che mi insegna a vivere oltre il dolore oltre le tumefazioni oltre le ossa incenerite Oltre le quattordici mila pecore e oltre i seimila cavalli Paolo che mi spro-fonda nellrsquoamore immenso di Cristo Vivo esercitando negli atti quotidiani le dimen-sioni orizzontali (amore verso lrsquoaltro) e le

dimensioni verticali (amore verso Dio) Sulla bocca della nostra societagrave invece non vi egrave nessuna parola drsquoamore e nessuna risposta allrsquouomo Nasce in me lo sdegno di Eliu e di santrsquoAgostino Sono adirato contro il peccato Sono adirato contro le ingiustizie Sono adirato contro il diavolo Cerco di capire con umiltagrave i segreti dellrsquoa-nima Insegno solo ciograve che non compren-do percheacute dagli altri possa ricevere spie-gazioni che mi aprono nuove ed altre co-noscenze Voglio respirare negli altri il giardino dello Spirito che irriga ogni zolla dellrsquoanima e ogni campo dello spirito di ogni uomo

P Paolo Turturro Da Lettere da Laodicea del 1362006

wwwildialogoorgpacedalbasso

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more di Cristo per ciascun o di noi per capire a quale deriva siamo arrivati Uscire dalla Chiesa Mai Ci resto ma da dissidente da cristiano cattolico che non accetta quanto viene detto e fatto da chi nega Cristo tutti i giorni con le parole con le azioni con le omissioni con lo stile di vita Sono e resto cristiano cattolico sere-no e certo dellrsquoamore di Dio che non misu-ra la mia statura morale la mia condizione di figlio bisognoso del suo infinito amore dallrsquouso che faccio del mio orientamento sessuale Resto in questa Chiesa percheacute egrave la Chiesa di Cristo e non del paparesto percheacute voglio sperare in una conversione di coloro che oggi volentieri ci mandereb-bero al rogo percheacute voglio sperare in un ritorno alla Chiesa primitiva alla Chiesa di tutti in cui non basta ad un papa affac-ciarsi da una finestra ed invitare migliaia di persone a prodigarsi per la moltitudine di bambini che muore di fame di malattia senza svestirsi dei privilegi delle immense ricchezze degli agi che caratterizzano la sua esistenza Ersquo vergognoso egrave scandalo-so egrave un vero rinnegare Cristo crocifigger-lo quotidianamente Del resto Vico ci ricorda come la storia si ripete corsi e ricorsi storici Chi condannograve Cristo a morte Il popolo ma solo dopo che a pronunciare la sentenza era stato il sinedrio Chi ha stravolto il volto di Dio oggi Chi ha stravolto il suo messaggio Chi uccide quotidianamente il Cristo del Vangelo La risposta per un cristiano onesto non becero non bigotto dovrebbe essere piugrave che scontata Come egrave possibile che per questa gente lrsquounico vero orrendo peccato da persegui-re con ogni mezzo sia il peccato contro la castitagrave Ma il primo comandamento di Gesugrave non egrave forse stato Amatevi come io vi ho ama-to magari fino alla morte Non ha detto Ama il tuo nemico E quante parole quanti discorsi questi potenti della Chiesa spendono su queste parole di Cristo Pochissime percheacute impe-gnati a lottare contro quanti vivono il pro-prio orientamento sessuale secondo la loro

reale natura contro chi vuole dare ordine serenitagrave stabilitagrave visibilitagrave legalitagrave al pro-prio essere gay e magari alla sua unione di fatto che non rappresenta assolutamente una negazione della famiglia ne un atten-tato a tale istituzione Impegnata ad arraf-farsi lrsquo8 per mille e non certo solo in favo-re dei fratelli che muoiono di fame Basta vedere lo sfarzo in cui trascorrono le loro giornate Sono ben altri i modelli sociali e percheacute no religiosi la cui ricaduta sulla famiglia egrave estremamente dannosa direi esiziale e contro cui nulla viene detto e fatto In questa Chiesa non crsquoegrave limite alla man-canza di misericordia Anzi direi che tale parola egrave intesa solo ed esclusivamente nel suo valore astratto Se facciamo un riscontro storico ci rendia-mo conto di come la Sinagoga non ebbe compassione di Cristo e lo offrigrave vittima al Padre ma questo non fu un fatto isolato molti nella storia sono stati sacrificati dalla stessa Chiesa di appartenenza quasi a rea-lizzare le parole di Cristo Verragrave lrsquoora in cui chiunque vi uccideragrave crederagrave di rende-re culto a Dio (Gv 162) E allora di che meravigliarci Oggi 23 maggio anno 2006 dalla venuta di Gesugrave il Vangelo quello non di Ratzinger ma di Cristo an-cora non egrave entrato nelle vene della gerar-chia che pretende di governare con rispet-tabile autoritagrave la Chiesa di Dio Tocca a noi cristiani ridare al Volto di Dio la sua vera identitagrave e ciograve non vuole dire relativismo anzi il contrario Ridare a Dio il Suo vero volto significa scegliere un percorso difficile ed irto si-gnifica mettersi in discussione ed in gioco ogni giorno ogni momento Il relativismo lo trovo proprio in chi vor-rebbe combatterlo assurditagrave della vita Cosa significa vivere il Vangelo secondo il proprio punto di vista e non secondo il suo vero reale autentico dettato Non egrave forse relativismo questo A me come cristiano interessa non quanto dice Ratzinger ma quanto ha detto Gesugrave e tendo con ogni sforzo non sempre con successo di fare ciograve che ha fatto Lui Tra una legge del papa che mette fuori porta

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che esclude e mostra compassione per un omosessuale io scelgo la legge di Gesugrave che perdona lrsquoadultera la prostituta il pubblicano che sceglie gli ultimi che si fa ultimo che conosce le piugrave basse miserie dellrsquouomo per aiutarlo a risalire e ricon-quistare la dignitagrave di figlio di Dio quella dignitagrave persa che Egli egrave venuto a recupera-re Non voglio si pensi che mio intento sia quello di mescolare le carte Quanto detto nasce da una mia piena e totale convinzio-ne sostenuta da un ragionamento logico che comunque egrave suscettibile di critica Ogni uomo egrave opera delle mani di Dio e proprio percheacute opera di un Artista perfetto non puograve presentare difetti di fabbrica Se non ho scelto il mio orientamento come non lo sceglie lrsquoetero dovrsquoegrave la colpa Sap-piamo tutti che per esserci colpa occorra che ci sia reato Nel caso di quanti appar-tengono alla realtagrave GBLT non vi egrave alcuna colpa se non quando si fa un uso lussurio-so del proprio orientamento sessuale ma questo appartiene alla morale in genere e non solo alla realtagrave gay

Noi cristiani dobbiamo a dispetto del ma-le che ci viene fatto riscoprire la miseri-cordia la capacitagrave di perdonare che co-munque non significa dovere accettare supinamente tutto quanto detto e fatto dal-la curia romana Dobbiamo invitare il Pa-pa i vescovi fino allrsquoultimo sacerdote a dialogare con fraterno amore a perdonare a non inveire contro tutti noi ad aprirci le braccia sullrsquoesempio di Cristo Se conti-nueranno su questa strada di totale chiusu-ra di intromissione nelle faccende politi-che di casa nostra offendendo la laicitagrave dello Stato e condizionandola ai propri interessi se continueranno a fare dei distinguo nellrsquoamare si troveranno un giorno se ne avranno tempo a chiedere perdono anche a noi tutti che quotidiana-mente sperimentiamo sulla nostra pelle il loro disprezzo

Cosma Belardo Fondatore della Mailing List Amare col cuore di Dio - Omosessuali ecu-

menici in cammino martedigrave 23 maggio 2006

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Editoriale

ForzahellipGhana di don Vitaliano Della Sala

httpwwwdonvitalianoit Ho sempre ldquoodiatordquo il calcio sono infatti convinto che serve quasi esclusivamente come controllo sociale gli stadi moderni come gli anfiteatri romani i calciatori co-me i gladiatori il pubblicohellipegrave sempre lo stesso Panem et circenses diceva Giove-nale pane e spettacoli al circo per tenere buona la plebe dei suburbi il calcio e tutto quello gli ruota intorno per tenere buoni precari disoccupati sottopagati frustrati stressati depressi scontenti delle tante ldquoperiferierdquo reali e sociali Eppure da qualche anno sono presidente di una squadra dilettantistica di calcio la ldquoS S C SantrsquoAngelo a Scalardquo che gioca in II categoria In un paese piccolo come quello dove sono stato parroco e dove vi-vo il calcio egrave lrsquounico momento di aggre-gazione e di crescita per i ragazzi In questi giorni il calcio egrave al centro del dibattito nazionale e non solo per i prossi-mi mondiali ma soprattutto per ldquocalciopolirdquo lo scandalo delle partite truc-cate e vendute lo squallore di dirigenti disonesti e scrocconi i fiumi di danaro sperperato Di calcio si parla si discute si accusa si lanciano allarmi qualcuno dice che il calcio egrave tutto un imbroglio egrave sullrsquoor-lo del fallimento del crollo finanziario inevitabile qualche altro lo difende a spa-da tratta Chi crede nei valori fondamentali dello sport - passione abnegazione spirito di sacrificio sana competizione - si rallegra si illude e dice forse egrave arrivato il nostro momento Il momento ad esempio dei tantissimi volontari che con tanta forza e dignitagrave impiegano il proprio tempo gratui-tamente sui numerosi e polverosi campi del calcio dilettantistico italiano Il calcio e piugrave in generale lo sport dilettantistico rappresenta la forza di base del movimento sportivo del nostro Paese caratterizzato da

una profonda partecipazione democratica e autogestione che rendono il nostro model-lo unico a livello mondiale Dopo ldquocalciopolirdquo questi ldquomalatirdquo del calcio che fanno sacrifici enormi per permettere a dei ragazzi di sognare ancora correndo dietro ad un pallone cominciano a pensare che drsquoora in avanti saragrave piugrave facile occuparsi del calcio cosiddetto ldquominorerdquo Io sono pessimista Penso che ben presto lrsquoottimismo lrsquoentusiasmo le speranze che le cose possano finalmente cambiare nel calcio lasceranno il posto allrsquoamarezza allo sconforto alla sconfitta E saremo alle solite hanno allarmato il Paese ci hanno fatto lezioncine su come ldquomoralizzare chi governa il calciordquo hanno messo sotto in-chiesta qualcuno che sono pronto a scom-mettere ne usciragrave immacolato e richiama-to i Presidenti delle societagrave di calcio a te-ner drsquoocchio i bilanci invece si continue-ragrave con il solito andazzo e si continueranno a buttar via fior di milioni di euro per comprare calciatori famosi Tutto questo alla faccia della ldquomoralizzazione del cal-ciordquo E con tanto di faccia tosta si conti-nueranno a chiedere lucrosi finanziamenti al governo per non far morire lo sport piugrave seguito in Italia I dirigenti nazionali e i giornalisti al loro servizio riprenderanno a raccontarci che il calcio professionistico egrave quello che conta egrave quotato in borsa egrave una societagrave per azioni dai contratti milionari egrave quello delle TV a pagamento insomma egrave unrsquoaltra cosa un calcio secondo me lontano dal calcio vero quello che si gioca arrangiandosi per strada o per i piugrave fortunati sugli sganghe-rati campi comunali e parrocchiali il cal-cio delle autotassazioni per pagare lrsquoiscri-zione delle collette per saldare il conto della lavanderia In questi giorni insieme ai dirigenti della squadra di cui sono presidente abbiamo chiuso i risicati conti del campionato appe-na concluso e stiamo cominciando a pen-sare al prossimo Dovremo racimolare i soldi per lrsquoesosissima iscrizione al cam-pionato una colletta tra i simpatizzanti forse un aiutino dalla parrocchia il Comu-ne che a malincuore mette gratuitamente

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a disposizione le strutture sportive E poi si dovranno organizzare le trasferte si dovragrave reperire una divisa nuova e pensare a come pagare le altre spese per il prossi-mo anno Qualcuno ci consiglieragrave di ricor-rere a qualche sponsor ma chi puograve spon-sorizzarci in un paese di 700 abitanti con due salumerie e un bar come uniche attivi-tagrave ldquoimprenditorialirdquo Il pessimismo aumenta ogni anno e ti vie-ne da pensare che non si puograve permettere che i ragazzi non abbiano nemmeno piugrave la possibilitagrave di sognare dopo il calcio a pa-gamento in TV dopo gli aumenti dei bi-glietti della partita allo stadio tolgono loro anche la partita la domenica nel piccolo e polveroso campetto di calcio un campo sportivo di merda ma pur sempre il nostro campo sportivo In un paese privo di qual-siasi altra struttura sportiva il campo di calcio rappresenta il punto riferimento per tanti giovani e meno giovani che li porta via dalle tentazioni della strada e della noia che offre uno ldquosfogordquo e uno ldquosvagordquo sani E pensare che alle assemblee dei comitati sportivi nazionali e regionali e delle fede-razioni ci raccontano ancora la barzelletta del dilettantismo della solidarietagrave dellrsquoas-sociazionismo ldquoonlusrdquo dellrsquoimportante funzione sociale da noi svolta E non solo poi vieni a sapere anche che il presidente della Lega Nazionale Dilettanti ed i presi-denti dei Comitati Regionali della Federa-zione Italiana Gioco Calcio si sono attri-buiti uno stipendio dellrsquoordine di circa 100 mila euro annui per il primo e 25 mila euro per i secondi cosigrave alla faccia del dilettantismo arrotondano stipendio eo pensioni Allora lo scetticismo diventa vera e propria ldquoincazzaturardquo E ci si do-manda come devono sopravvivere le so-cietagrave minori Con quali soldi si deve con-cretizzare un dignitoso settore giovanile Come coprire le enormi spese E percheacute continuare a finanziare la struttura elefan-tiaca della Lega Nazionale Dilettanti che sembra interessata solo al numero di socie-tagrave iscritte ai vari campionati e alle loro quote di iscrizione senza darti nessun ser-vizi in cambio

Durante i prossimi 25 giorni moltissimi italiani saranno incollati agli schermi tele-visivi per seguire i mondiali di calcio ma non potranno fare a meno di pensare a ldquocalciopolirdquo i tifosi degli azzurri spero non dimentichino il campionato italiano falsato le partite truccate gli scudetti de-cisi a tavolino a inizio campionato il mer-cato degli arbitri comprati e venduti i con-tratti milionari dei calciatori i fan del cal-cio non dovranno dimenticarsi dello schifo nel quale sguazza il circo calcistico italia-no spesso con la complicitagrave e la copertura di tanti E chi ci dice che i mondiali di calcio non navighino nello stesso squallore Basti solo pensare ai miliardi che ruotano attor-no a questo evento e ricordare alcuni arbi-traggi almeno discutibili degli scorsi mondiali in Corea-Giappone Chi ama lo sport non puograve restarsene indifferente pen-sando che spesso questo viene gestito da veri delinquenti e da affaristi disonesti che nulla hanno a che fare con lrsquoagonismo sportivo non puograve non indignarsi vedendo la gioia per il bel gioco delle squadre offu-scata dagli interrogatori ai quali Borrelli sta sottoponendo dirigenti sportivi e cal-ciatori Saragrave per questo e percheacute io rifiuto di omo-logarmi alla maggioranza ma piugrave ancora percheacute non tollero di essere preso per fesso da chi propone un moderno Panem et cir-censes per tenerci buonihellipio comincerograve a seguire i mondiali di calcio tifando per la squadra del Ghana sperando che qualcuno ancora sogni e giochi un calcio corretto e genuino SantrsquoAngelo a Scala (Av) 12 giugno 2006 don Vitaliano Della Sala (347 3679191) presidente della ldquoS S C SANTrsquoANGE-LO A SCALArdquo httpwwwdonvitalianoit Lunedigrave 12 giugno 2006

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Editoriale

Afghanistan che fare

di Sergio Paronetto

Ringraziamo Sergio Paronetto[paxchristi_paronettoyahoocom]

per questo intervento Leggo dellrsquoipotesi di mandare piugrave soldati in Afghanistan Secondo il generale Trica-rico capo di stato maggiore dellrsquoaeronau-tica sei aerei Amx sono pronti a partire Lrsquoidea mi sembra non solo incoerente con il programma dellrsquoUnione ma anche del tutto controproducente proprio ai fini della lotta al terrorismo e del ripristino della democrazia Sono giagrave passati cinque anni dallrsquointer-vento militare Pochissimi ricordano le morti civili Solo nei primi tre mesi dellrsquointervento (7 otto-bre 2001-16 gennaio 2002) i civili uccisi gli effetti collaterali sono stati 3800 (inchiesta Marc Herold Universitagrave del New Hampshire) Ogni settimana aumen-tano gli attentati e i morti sia tra i soldati occidentali sia tra i civili afgani Cosa stiamo difendendo realmente in Af-ghanistan Proteggiamo la permanente sottomissione delle donne Secondo il Rapporto 2005 di Amnesty International esse hanno continuato a subire livelli di violenza sistematica e dif-fusa e discriminazioni sia in ambito pub-blico che privato Sosteniamo la mancan-za di libertagrave religiosa tanto sbandierata come regola fondamentale della democra-zia La vicenda di Abdul Rahaman lrsquoapostata afgano che stava per essere condannato a morte per la sua conversione al cristianesimo egrave emblematica di una situazione diffusa Per quanto tempo dovremo rimanere in forme militari Al di lagrave dellrsquoapprezzato (si dice) compor-tamento individuale dei nostri soldati bi-

sogna saper vedere la cruda realtagrave dei fatti Ci interessa prevenire la tossicodipenden-za nel mondo in Italia e colpire i mercanti di morte Allora bisogna dolorosamente ma lucidamente ammettere che al di lagrave delle intenzioni i soldati sono alleati dei signori della guerra padroni del commercio dellrsquooppio che stanno guada-gnando cifre colossali Il narcotraffico dichiara lrsquoUfficio Anti-droga dellrsquoONU egrave la fonte principale del-lrsquoinstabilitagrave e del terrorismo Ci sta a cuo-re la lotta allrsquoeroina ottenuta con lrsquooppio afgano che uccide molti giovani Il giro afgano drsquoaffari osserva Luciano Bertozzi (Rocca n 11 2006) egrave stimabile in 23 miliardi di dollari che sono reinvestiti nel-le armi e nel pagamento dei combattenti in una spirale perversa che promette sem-pre maggiori sofferenze Ersquo certamente piugrave produttivo investire risorse per la risoluzione di alcuni proble-mi economici e sociali e attivare unrsquoampia rete di solidarietagrave e di cooperazione legata alle Nazioni Unite alla Comunitagrave europea e allrsquoiniziativa internazionale Uno degli obiettivi prioritari egrave quello di sminare il paese uno dei piugrave a rischio nel mondo Mi sembra urgente riprendere la Campagna per la messa al bando delle mine mettendo a fuoco lrsquoobiettivo dello sminamento e della riabilitazione delle numerose vittime colpite da queste armi di distruzione di massa che uccidono o muti-lano dopo ogni guerra per moltissimi anni tantissime persone Penso non solo allrsquoAf-ghanistan ma anche al Sudan e al Corno drsquoAfrica alla Cambogia e allrsquoAngola Un impegno umanitario di lunga durata Una vera grande missione di pace Unrsquoazione solidale legata alla guarigione di immense ferite alla riconciliazione tra le persone e i popoli alla difesa e alla cura della vita di ogni vita sempre e ovunque Verona 150606 Sergio Paronetto

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Editoriale Il Papa e Dio

di Giovanni Sarubbi Ieri abbiamo ricevuto alcune lettere sul discorso di Benedetto XVI nel campo di sterminio di Aushwitz di domenica 28 maggio scorso Ne riportiamo alcune La prima egrave di don Aldo Antonelli che cosigrave scrive Antonio Tognoni mi scrive ASCOLTAMI DON ALDO UN PAPA TE-OLOGO DI GRAN-CLASSE CHE DI FRONTE AD AUSWITZ SI CHIEDE PER-CHErsquo DIO HA TACIUTO FORSE DI DIO NE SA POCO E MALE SPIACENTE PER LUI CARI SALUTI ANTONIO Gli ho risposto in questi termini Hai ragione caro Antonio Da anni mi affatico e mi arrovello il cer-vello per far passare nella coscienza dei credenti un principio elementarissimo della fede NON SCARICARE SU DIO LE NOSTRE RESPONSABILITArsquo Ora ci si mette anche il papa a remare contro Ed allora prendo lezione da Epicuro che ebbe a scrivere Non egrave irreligioso chi rinnega gli dei del volgo ma chi le opinio-ni del volgo applica agli dei Non ho parole Aldo Antonelli La seconda egrave dellrsquoamica scrittrice Hagravento (httpwwwhantoit) che cosigrave scrive Durante la visita al campo di concentra-mento di Auschwitz il Papa ha detto ldquoDovrsquoera Dio Percheacute Dio ha taciutordquo Propongo umilmente la probabile risposta di ciograve che siamo abituati a chiamare Dio Egli forse risponderebbe ldquoNon ho taciuto Il problema egrave che gli Umani ovvero gli Animali con due zampe

rilasciate sui fianchi sono ancora sordirdquo Per concludere uomini illustri hanno lrsquo-obbligo dopo essersi porti od aver porto lrsquoanzidetta domanda di soggiungere subi-to una risposta anche una semplice ipote-sihellip Cordialitagrave Hagravento Condividiamo in pieno le riflessioni e lo sconforto sia di don Aldo che di Hagravento Questo voler scaricare su Dio le responsa-bilitagrave che sono tutte umane egrave un vizio vec-chio come il mondo Lo ritroviamo nella Bibbia ad esempio nel racconto della cacciata dal paradiso terreste Sia Adamo che Eva giocano a scaricare su qualcun altro le proprie responsabilitagrave Adamo le scarica su Dio dicendogli laquoLa donna che tu mi hai posta accanto mi ha dato dellrsquoal-bero e io ne ho mangiatoraquo (Gen 312) Eva le scarica sul serpente ma in realtagrave su Dio stesso percheacute laquoIl serpente era la piugrave astuta di tutte le bestie selvatiche fatte dal Signo-re Dioraquo (Gen 31) Stupisce che un fine teologo come viene descritto di solito Benedetto XVI cada in un errore cosigrave grave che neppure un par-roco di campagna commetterebbe Stupi-sce per le poche battute sbrigative dedicate allrsquoargomento che non si legano in alcun modo alla riflessione sul cosiddetto ldquosilenzio di Diordquo di tuttrsquoaltro spessore che da oltre trentadue secoli accompagna lrsquoebraismo (vedi articolo di rav di Ric-cardo Di Segni nella sezione ebraismo sul nostro sito) Sulla questione della Shoha poi le re-sponsabilitagrave delle chiese cristiane di tutte nessuna esclusa sono gravi ed arcinote Basterebbe leggere il libro di Goldenha-gen laquoI volenterosi carnefici di Hitlerraquo per rendersene conto oppure la tabella ripor-tata a pag 268-269 del libro di Hans Kuumlng dal titolo Ebraismo passato presente futu-ro BUR saggi 1991 allrsquointerno di un capi-tolo dal titolo significativo Il fatale anti-semitismo di un cattolico Adolf Hitler Ma come con ricordare quello che il Papato ha fatto per secoli contro gli ebrei Ricordia-

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mo ad esempio Papa Paolo IV al secolo cardinale Pietro Caraffa che egrave stato Papa nel 1555 in piena Controriforma Egli egrave stato il piugrave feroce e accanito persecutore degli Ebrei e degli eretici in genere A lui si deve nel 1542 quando era ancora cardi-nale lrsquoistituzione a Roma del Tribunale del SantrsquoUffizio quello dei roghi degli eretici o degli omosessuali o piugrave sempli-cemente di tutti coloro che si opponevano al potere temporale dei papi A lui si deve lrsquoistituzione dei ghetti per gli ebrei A lui si deve tutto quanto di peggio egrave esistito in termini di antisemitismo Basti pensare che la stella gialla cucita addosso agli e-brei rinchiusi nei campi di sterminio nazi-sti era proprio quella da lui ideata nel 155-5 Come non ricordare che nella liturgia cat-tolica del venerdigrave santo fino al Concilio Vaticano II si pregava per i ldquoperfidi e-breirdquo E come dimenticare infine lrsquoorren-do libro di Lutero contro gli ebrei usato a piene mani dalla propaganda nazista per ottenere il consenso dei protestanti tede-schi alla politica del Terzo reich Lrsquointervento del Papa ad Auschwitz in realtagrave fa emergere in modo inequivocabile la volontagrave di rimozione delle responsabili-

tagrave delle chiese cristiane nei confronti dellrsquo-antisemitismo Volontagrave di rimozione che si puograve trovare ecumenicamente sia fra i cat-tolici che fra i protestanti e che si manife-sta di solito con lrsquoesaltazione di quanti cattolici o protestanti sono morti nei cam-pi di sterminio Si usano i nomi per esem-pio di Edit Stein o di Dietrich Boneffer per coprire le responsabilitagrave delle chiese che nella loro grande maggioranza soste-nevano il nazismo Si dimentica di dire ad esempio che Dietrich Boneffer aveva at-torno a se uno sparuto gruppo di pastori protestanti Sarebbe stato interessante che un papa tedesco rispondesse ad alcune domande precise Percheacute ad esempio la chiesa cat-tolica firmograve il concordato con Hitler Do-manda analoga si potrebbe rivolgere alle chiese protestanti Percheacute ad esempio i pastori protestanti giurarono fedeltagrave ad Hitler nel giorno del suo genetliaco Si preferisce cosigrave porre domande a Dio per evitare di dare le risposte che competono allrsquouomo Trionfa cosigrave la menzogna E quando la menzogna viene venduta per veritagrave e la veritagrave per menzogna la guerra egrave dietro lrsquoangolo Martedigrave 30 maggio 2006

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Caro Benedetto eacute inutile che tu chieda a Dio percheacute ad Auscwitz ha taciuto percheacute non eacute intervenuto a fermare la tremenda catena di montaggio dellrsquoassassinio e della morte Il Dio dellrsquoAlleanza il Dio religioso onni-potente e buono non puograve reggere Au-scwitz La Sua bontagrave avrebbe innescato lrsquoonnipotenza e le preghiere delle future vittime avrebbero trovato ascolto e rispo-sta positiva Ma Dio e ce lrsquoha detto Gesugrave cioegrave Lui stesso fattosi carne non eacute fatto cosigrave e la tua domanda oltre che inutile eacute rivelatrice che tu sei rimasto fermo al Dio dellrsquo Alleanza e non conosci ancora il Padre buono ma non onnipotente rivela-toci dal Figlio Questrsquoultimo ti avrebbe risposto che a tacere non era stato Lui che a non interve-nire non era stato Lui la cui Parola si fece carne ed abitograve fra noi A tacere a non intervenire siamo stati noi uomini sarebbe bastato al primo comizio di Hitler valutati i contenuti dei suoi enun-ciati chiamare la guardia medica di qual-che ospedale psichiatrico far intervenire due infermieri in camice bianco e la storia del mondo avrebbe potuto prendere una piega diversa I tedeschi invece e fra essi i cristiani e fra essi i cattolici si alzarono in piedi ad applaudire e divennero le mani del progetto maligno Gesugrave come dicevo non ha taciuto ma ha giagrave parlato e si eacute lasciato assassinare dai sacerdoti del Dio religioso pur di farci capire che se lrsquoAmore non viene incarnato da noi se manca il ldquosirdquo dato che noi sia-mo le mani del Suo amore per noi e la condanna della ricchezza dellrsquoaccumulo privato dato che i terminali di dio-condivisione cioegrave noi non possono non vivere la cultura del necessario e la condi-visione con amore

Saragrave molto difficile allora per una guida cieca riuscire a fare aprire gli occhi di coloro che sono guerci E poi nella tua visita al campo di stermi-nio crsquoegrave stata unrsquoaltra cosa che ho trovato tragicamente ingiusta ad Auscwitz egrave piugrave che necessario egrave ineludibile andare nella Veritagrave altrimenti non solo si offende la memoria dello sterminato dolore delle vittime ma anche si lasciano i cancelli aperti ad Auscwitz futurihellip E la Veritagrave sono anche le enormi responsa-bilitagrave dei cattolici tedeschi se il potere fu affidato al piugrave schifoso gruppo di criminali assassini che lrsquoEuropa dalle presunte ldquoradici cristianerdquo abbia mai partorito Sa-rebbe quindi stato necessario un ldquomea cul-pardquo tanto determinato caro Benedetto da toglierti il coraggio di varcare il cancello E se fosse vero che i criminali nazisti vole-vano annientare gli Ebrei per poter cancel-lare anche il cristianesimo allora mi devi spiegare anche il percheacute i cattolici tedeschi votarono per loro percheacute sciolsero il loro partito in quello nazista percheacute il Vaticano fece un concordato con loro percheacute essi insieme a tutte le altre forze reazionarie affidarono al loro capo ad Hitler i pieni poteri pur sapendo bene (il Mein kampf eacute del 1923) qual era il suo ldquoevangelicordquo pro-gramma politico lrsquoaffermazione dei piugrave forti la razza ariana e lrsquoeliminazione di tutti i ldquodiversirdquo percheacute impuri Quindi caro Benedetto sarebbe stato me-glio evitare la profanazione chiedendo un perdono nella Veritagrave Il rimanere al di qua del cancello poi for-se ti avrebbe potuto offrire una preziosa opportunitagrave Forse il filo spinato la barrie-ra fra gli oppressori e gli oppressi di quel tragico momento storico ti avrebbe potuto far aprire gli occhi sullrsquoAuscwitz di oggi sulla tragica divisione fra Nord e Sud del

ldquoUna domanda inutilehellip una domanda rivelatricerdquo

di Mario Mariotti Ancora su Benedetto XVI e la shoah

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mondo su quei meccanismi strutturali capitalismo privato e mercato e su quella cultura soggettiva (ricco eacute bello ed anche buono) che lasciano morire 30000 piccini ogni giorno per miseria sfruttamento ed omissione di solidarietagrave negando alle pic-cole vite anche uno spicciolo mentre le guerre di aggressione quelle per procura e quelle preventive bruciano enormi quantitagrave di risorse usate non per servire ma per soffocare la vita Ma su questo su questa tua eventuale rinascita anche se vecchio non ho sentito parola ecco il silenzio ec-co la mancanza di profezia piugrave pesante del piugrave pesante macignohellip Eacute proprio vero la Veritagrave in bocca ai ricchi non ci puograve proprio stare E quando essi La accalappiano la loro condizione La nega essi sono la controtestimonianza di Lei Chi conoscesse Dio e parlasse con Lui entrerebbe in comunione con Lui Ric-chezza e potere allora si dissolverebbero e avremmo la eco dellrsquoesperienza di libertagrave e di amore di Francesco drsquoAssisi Caro Benedetto prova a riflettere ti vuoi porre come guida spirituale e sei ben ac-cetto sia al Tempio che allrsquoImpero Pensa alla fine che Qualcuno fa fare a chi non sa neacute di carne e neacute di pesce Lrsquoincarnazione del Verbo col tuo contribu-to continua ad attendere e gli Auscwitz di ieri e di oggi resteranno anche domani mentre il servizio a Mammona al Beati i ricchi travestito da Dio cristiano nelle preghiere e nelle pratiche religiose ci mantiene nella tragica alienazione di colo-ro che rifiutano la prassi della condivisio-ne e si aggrappano in buona o cattiva fe-de al verbo ldquocredererdquohellip Mario Mariotti - 10 giugno 2006

Poesia Gabriel Impaglione

Argentina Tratto da Carte di Sardinia

Il vento egrave un fiume perduto Scorre notturno la sua multitu-dine minuta Crsquoegrave unrsquoora fragile luna di pane lontana da un bambino Nelle gemme la tua carezza len-ta e marzo nellrsquoisola Tu vieni come il giorno che na-sce a parlarmi della vita e marzo nella patria lontana Lagrave le ferite sono calli in tumulto e il vento donna mia marcia in silenzio tristementehellip corteo di volti e parole Persistente ondeggigraveo di memo-rie Mai Piugrave nel suo eco ingovernabile

Da Isola Nera 134 Casa di poesia e letteratura egrave uno spazio di libertagrave e di

bellezza per un mondo di libertagrave e bellez-za che si costruisce in una cultura di

pace Direzione Giovanna Mulas - Coor-dinazione Gabriel Impaglione Giugno

2006 - Lanusei Sardegna mulasgiovvannahotmailcom

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Nel 60deg anniversario della nascita della Repubblica italiana e dellrsquoAssemblea Co-stituente lrsquoAvvenire (il giornale dei vesco-vi della Chiesa cattolico-romana) lo ha commentato con un ldquoeditorialerdquo di Giuse-pe Anzani titolato (molto pertinentemen-te) ldquoPrimato della persona La repubbli-ca in noirdquo (02 giugno 2006) in cui si ra-giona in particolar modo degli articoli 2 e 3 del Patto dei nostri rsquoPadrirsquo e delle nostre rsquoMadrirsquo Costituenti Salvo qualche rsquobattutarsquo ambigua come quando si scrive e si sostiene che ldquoil bari-centro dellrsquoequilibrio resta il primato della persona umana di cui egrave matrice la cultura cattolicardquo - dove non si comprende se si parla della cultura universale di tutto il genere umano o della cultura che si richia-ma alla particolare istituzione che si chia-ma Chiesa rsquocattolicarsquo (un porsquo come se si parlasse in nome dellrsquoItalia e qualcuno chiedesse scusa ma parli come italiano o come esponente di un partito che si chiama ldquoforzahellipItaliardquo) - il discorso egrave tuttavia per lo piugrave accettabilehellip Premesso questo si puograve certamente condi-videre quanto viene sostenuto alla fine dellrsquoeditoriale relativamente al ldquodiritto alla vitardquo (ldquoesso sta in cima al catalogo rsquoapertorsquo dellrsquoarticolo 2 sta in cima alla promessa irretrattabile dellrsquoart 3rdquo) e alla necessitagrave di una responsabile attenzione verso di essa (ldquoNon declini mai la difesa della vita senza di essa egrave la Repubblica che declinardquo) Ma detto questo lrsquoambigui-tagrave immediatamente ritorna e sollecita a riporsi forti interrogativi su che cosa stia sostenendo chi ha scritto quanto ha scritto e da dove e in nome di Chi parla Parla un uomo che parla con se stesso e con un altro cittadino o con unrsquoaltra cittadina come un italiano comune (- universale cattolico) o come un esponente del partito rsquocomunersquo (rsquouniversalersquo rsquocattolicorsquo) O

ancora come un cittadino di un partito che dialoga col cittadino o con la cittadina di un altro partito per discutere e decidere su quali decisioni prendere per meglio segui-re lrsquoindicazione della Costituzione della Legge dei nostri rsquoPadrirsquo e delle nostre rsquoMadrirsquo che ci ha fatti - e invita a volerci - uomini liberi e donne libere cittadini-sovrani e cittadine-sovrane Nonostante tante sollecitazioni a sciogliere i nodi e chiarirsi le idee da ogni parte - dentro e fuori le istituzioni cattoliche crsquoegrave ancora molta confusione nel cielo del par-tito rsquocattolicorsquo italiano non hanno affatto ben capito neacute la unitagrave-distinzione tra la ldquoBibbia civilerdquo e la ldquoBibbia religiosardquo neacute tantomeno la radicale differenza che corre tra ldquoDiordquo e ldquoMammonardquo o che egrave lo stesso tra la Legge del Faraone o del Vitello drsquoo-ro e la Legge di Mosegrave E non hanno an-cora ben-capito che Repubblica dentro di noi hellip non significa affatto Monarchia o Repubblica rsquocattolicarsquo neacute dentro neacute fuori di noi e nemmeno Repubblica delle banane in noi o fuori di noi Il messaggio del patto costituzionale come quello del patto eu-angelico hellipe della montagna egrave ben-altro La Costituzione egrave - ripetiamo come ha detto e testimoniato con il lavoro di tutto il suo settennato il nostro Presidente Carlo A Ciampi - la nostra ldquoBibbia civilerdquo la Legge e il Patto di Alleanza dei nostri rsquoPadrirsquo e delle nostre rsquoMadrirsquo Costituenti (21 cittadine-sovrane presero parte ai lavo-ri dellrsquoAssemlea) e non la rsquoLeggersquo di ldquomammasantissimardquo e del ldquogrande fratel-lordquo hellip che si spaccia per eterno Padre no-stro e Sposo della Madre nostra quale cecitagrave e quanta zoppigravea nella testa e nel cuore e quale offesa nei confronti della nostra Legge dei nostri rsquoPadrirsquo e delle no-stre rsquoMadrirsquo- di tutti e tutte noi e anche dei nostri cari italiani cattolici e delle no-

25 Giugno Salviamo la Costituzione

La repubblica in noi hellip e la rsquocattolicarsquo monarchia edipica

di Federico La Sala

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stre care italiane cattoliche Nel 60deg Anniversario della nascita della Repubblica italiana e della Assemblea dei nostri rsquoPadri e delle nostre rsquoMadrirsquo Costi-tuenti tutti i cittadini e tutte le cittadine di Italia non possono che essere memori riconoscenti e orgogliosi e orgogliose di essere cittadine italiane e cittadini italiani e festeggiare con milioni di voci e con milioni di colori la Repubblica e la Costi-tuzione di Italia e cercare con tutto il loro cuore con tutto il loro corpo e con tutto il loro spirito di agire in modo che sia per loro stessi e stesse sia per i loro figli e le loro figlie hellip lrsquo ldquoavvenirerdquo sia piugrave bello degno di esseri umani liberi giusti e paci-fici Che lrsquoAmore dei nostri rsquoPadrirsquo e delle nostre rsquoMadrirsquo illumini sempre il cammino di tutti gli italiani e di tutte le italianehellipViva la Costituzione Viva lrsquoItalia (03062006) Federico La Sala Domenica 04 giugno 2006

laquoIo sono il Signore tuo Dio

non avrai altri degravei di fronte a me

Non ti farai idolo neacute immagine alcuna di ciograve che egrave lassugrave nel cielo neacute di ciograve che egrave quaggiugrave sulla ter-

ra neacute di ciograve che egrave nelle acque sotto la terra

Non pronuncerai invano il nome del Signore tuo Dio

Ricordati del giorno di sabato per santificarlo

Onora tuo padre e tua madre Esodo 201-12

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Dialogo cristianoislamico

Islam che fare Un decalogo

Il testo egrave apparso su Settimana del 4 giugno 2006n22 4 quale contribu-to al nuovo Governo italiano e alla nuova amministrazione di Milano

Testo elaborato da Paolo Branca do-

cente di lingua e letteratura araba universitagrave cattolica del Sacro Cuore di

Milano Stefano Allievi docente di sociologia universitagrave degli studi di

Padova Silvio Ferrari docente nelle universitagrave di Milano e Lovanio Mario Scialoja presidente della Lega musul-

mana mondiale-Italia

Ringraziamo don Giuliano Zatti del Servizio diocesano per le relazioni cri-stiano-islamiche di Padova per averci inviato questo importante testo come contributo al dialogo cristianoislamico

La presenza di musulmani in Italia ha or-mai raggiunto una tale massa critica da non consentire che il fenomeno sia gestito soltanto attraverso forme drsquointervento e-stemporanee e improvvisate comrsquoegrave spesso stato finora Lrsquoimpegno di molti che si sono prodigati sia da parte italiana che da parte islamica con numerose iniziative conferma le potenzialitagrave di un tessuto so-ciale vivo e attivo ma proprio per non vanificare tali energie e al fine di evitare derive che hanno interessato di recente altri paesi europei ci sembra indispensabi-le che le istituzioni e i cittadini - italiani e non - coinvolti a vario titolo nella questio-ne trovino modalitagrave per riflettere e agire insieme allrsquointerno di un progetto comune ispirato a principi chiari e condivisi Per questo mentre il nostro paese vive un decisivo momento di riformulazione degli equilibri politici e delle sue prospettive di riforma riteniamo doveroso richiamare alcuni punti che ci paiono di cruciale im-

portanza nel compito comune che ci tro-viamo ad affrontare Va da seacute che i musul-mani condividono con immigrati di altra origine molte problematiche simili Sareb-be pertanto indebito ritenere le considera-zioni che seguiranno come pensate esclusi-vamente per loro anche se il presente do-cumento ne tratta in modo specifico una buona legge sulla libertagrave religiosa ad e-sempio andrebbe incontro alle esigenze di tutte le comunitagrave e non solamente di quella islamica La globalizzazione in atto contrariamente a quanto ci si poteva ingenuamente aspet-tare invece che a un indebolimento delle identitagrave (reali o immaginarie) sta condu-cendo piuttosto a un loro irrigidimento che non sembra cogliere sufficientemente le potenzialitagrave positive pur presenti nellrsquoine-dito incontro di uomini e culture che si sta producendo bensigrave tende a enfatizzare dif-fidenze e timori che inducono alla chiusu-ra e alla contrapposizione Siamo consapevoli dei rischi insiti in un vacuo relativismo che potrebbe portarci a poco auspicabili confusioni e allo svili-mento delle tradizioni culturali e religiose di ciascuno ma il valore che attribuiamo alla nostra e altrui identitagrave ci spinge a rite-nere necessaria una gestione coraggiosa e consapevole di questo processo di incontro e convivenza lrsquounica in grado di portare a buoni risultati nellrsquointeresse comune Per questa ragione pensiamo che vada scorag-giato con ogni mezzo lo spirito di sospetto e di rivalsa che in taluni - da entrambe le parti - sembra purtroppo prevalere I punti che ci pare necessario richiamare sono 1 Incoraggiare la collaborazione con le istituzioni a ogni livello per promuovere una reale partecipazione dimostrando che le regole della democrazia tutelano e pre-miano i comportamenti migliori A tale scopo egrave utile in particolare partire dal cen-simento e dalla valorizzazione delle molte-plici esperienze in atto anche al fine di contrastare una comunicazione basata su semplici opinioni anzicheacute su evidenze empiriche Interventi formativi allrsquointerno delle pubbliche amministrazioni (scuola

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sanitagrave carcere personale di polizia ) sulle tematiche relative al pluralismo cul-turale nelle aree di loro competenza con un taglio che privilegi la concretezza delle situazioni su considerazioni di ordine a-strattamente teologico ideologico o poli-tologico Il confronto con esperienze inter-nazionali che giagrave affrontano da tempo temi e situazioni analoghe consentirebbe di valutarne gli esiti e di ispirarsi alle prati-che (legislative e operative) piugrave efficaci 2 Scoraggiare con fermezza ogni forma di illegalitagrave per evitare il formarsi di societagrave parallele o gruppi che si percepiscano e si presentino come corpi estranei il diritto alla differenza non puograve e non deve mai diventare pretesa di una differenza nei diritti e nei doveri 3 Valorizzare le iniziative che si pongono nella prospettiva della condivisione di valori interessi e impegno comune al ser-vizio della collettivitagrave 4 Dare prioritagrave alle donne e ai giovani che senza rinunciare alla propria specifici-tagrave culturale e religiosa dimostrano di voler sviluppare con chi condivide i loro pro-blemi e le loro aspirazioni attivitagrave che favoriscono contatti scambi e integrazio-ne 5 Offrire a livello universitario percorsi di maturazione e di formazione a quanti intendono svolgere funzioni di servizio alle comunitagrave specie nei ruoli di orienta-mento e di guida Non si tratta ovviamente di formare i ministri del culto ma di favo-rire lrsquoemersione e il consolidamento di competenze e capacitagrave specifiche tra colo-ro che giagrave operano nei diversi gruppi affin-cheacute la loro azione sia maggiormente ade-guata alle finalitagrave dellrsquointegrazione e della partecipazione alla vita del paese in cui risiedono 6 Stimolare specie nelle scuole la valo-rizzazione degli apporti delle differenti culture del Mediterraneo alla costruzione di una comune civiltagrave Laddove siano pre-senti numerosi alunni arabofoni appositi corsi per la conservazione e lo sviluppo della lingua drsquoorigine (del resto giagrave in atto in forma sperimentale) andrebbero diffusi e sostenuti Tali interventi non sarebbero

ad esclusivo vantaggio degli immigrati ma contribuirebbero alla trasformazione dellrsquointero settore scolastico che non sa-rebbe adeguato alla realtagrave di un mondo sempre piugrave interdipendente se restasse ancorato a forme di istruzione centrate soltanto sulla cultura locale 7 Incoraggiare i mass-media a dare spazio alle numerose esperienze di collaborazione e di condivisione tra persone di fede e di cultura diversa evitando di diffondere eo amplificare soltanto fatti e notizie che con-fermino mutui pregiudizi Non si tratta evidentemente di occultare le problemati-citagrave ma ancora una volta di partire dalla realtagrave che egrave piugrave ricca delle sue rappresenta-zioni mediante inchieste sul campo lavo-ro di terreno empirico informazione com-pleta e imparziale 8 Promuovere politiche che migliorino le condizioni di vita delle societagrave di prove-nienza degli immigrati con riferimento non soltanto alla situazione economica ma anche allo sviluppo della societagrave civile al rispetto dei diritti umani e alla valorizza-zione del pluralismo ad ogni livello 9 Valorizzare lrsquoazione delle istituzioni locali che sono a contatto diretto con le realtagrave di base nel promuovere iniziative che - per la qualitagrave degli interventi e le loro ricadute positive sul territorio - posso-no costituire dei modelli validi anche per analoghe situazioni in stretto contatto con le agenzie culturali e religiose che giagrave ope-rano in tal senso 10 Approfondire la conoscenza reciproca nel mutuo rispetto pur senza rinunciare allo spirito critico e autocritico non sola-mente con sporadiche iniziative informati-ve ma attraverso il lavoro permanente e sistematico di gruppi che affrontino insie-me tematiche specifiche di comune inte-resse Ciograve favorirebbe inoltre lo sviluppo di prospettive professionali che facciano tesoro delle competenze e delle capacitagrave di chi si distingue nel lavoro interculturale Mercoledigrave 14 giugno 2006

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A pochi mesi dal convegno ecclesiale su laquoTestimoni di Gesugrave Risorto speranza del mondoraquo previsto per il prossimo ottobre a Verona e chiamato a ridisegnare le strate-gie di una chiesa profondamente cambiata dallrsquoappuntamento di Palermo rsquo95 la cittagrave scaligera ha ospitato la seconda edizione dei Cantieri del dialogo Indizio di un diffuso bisogno di dialogo interreligioso quotidiano e concreto che non sempre le istituzioni riescono ad inter-cettare lrsquoiniziativa egrave nata lo scorso anno sulla spinta di una consistente batteria di chiese gruppi e associazioni del volonta-riato di diversa estrazione culturale e con-fessionale che contribuiscono a rendere la cittagrave veneta una delle attuali capitali del rinnovamento ecclesiale e sociale Lo scenario allrsquointerno del quale sono sorti i Cantieri egrave la constatazione che il nostro paese sta diventando sempre piugrave comples-so e multiforme da ogni punto di vista e che la presenza di individui e comunitagrave drsquoimmigrati provenienti da tutto il mondo (i nuovi cittadini come sono comunemen-te definiti) da un lato e lrsquoevoluzione inter-na delle nostre societagrave dallrsquoaltro stanno producendo una vistosa e progressiva plu-ralizzazione dei nostri riferimenti culturali In particolare negli ultimi anni egrave emersa con sempre maggiore visibilitagrave la presenza islamica che costituisce ormai una realtagrave significativa e non eludibile per questioni numeriche e per la percezione di cui egrave og-getto per i dibattiti e per le reazioni che solitamente produce Dopo le prime sta-gioni dellrsquoimmigrazione nel nostro paese in cui ha prevalso lrsquoaccoglienza da un lato lrsquointeresse ad integrarsi dallrsquoaltro e proba-bilmente una certa dose di curiositagrave da tutti e due ora purtroppo ci troviamo in una situazione assai mutata Da entrambe le parti emergono infatti

spinte verso la chiusura lrsquoisolamento nei casi peggiori la caricatura e la demonizza-zione di quello che spesso egrave descritto non piugrave solo come un altro ma direttamente come lrsquoavversario il nemico Mentre la ricorrente attualitagrave internazionale il terro-rismo diffuso e i conflitti geopolitici in atto in parecchie aree del pianeta concor-rono largamente al diffondersi di timori chiusure e irrazionalismi A schierarsi in maniera aprioristica quanto acritica Nello stesso tempo in entrambi i campi srsquointravedono peraltro dei processi di co-noscenza reciproca di interpenetrazione e di collaborazione sul campo cosa che ac-cade in particolare a livello del vissuto quotidiano nel mondo della scuola del lavoro sul territorio Mai come oggi perograve egrave sembrato difficile portare avanti il dialo-go interno alle rispettive comunitagrave religio-se ma anche allrsquointerno del mondo laico tra coloro che il dialogo rifiutano o co-munque lo temono e quanti lrsquoaccettano e lrsquoaccolgono come una sfida in positivo alla propria coscienza sociale e civile e alla propria fede I Cantieri del dialogo hanno inteso marca-re un punto fermo unrsquoanalisi del percorso fatto e delineare una svolta anche percheacute in varie parti drsquoItalia si cominciano a nota-re esperienze significative da raccontare mentre tra chi opera nel campo si sente sempre piugrave lrsquoesigenza di confrontarsi sulle iniziative promosse sul loro alterno suc-cesso sui risultati positivi ottenuti cosigrave come sui tentativi non riusciti i fallimenti e gli errori Lo scorso anno la loro defini-zione era Cantieri del dialogo cristiano-musulmano mentre lrsquoedizione 2006 si egrave caratterizzata per un allargamento di pro-spettiva senza limitarsi allrsquoambito islami-co Dopo il dialogo bilingue grazi al quale cristiani e musulmani si sono incontrati raccontati scambiati le proprie impressio-

Da Verona a Verona i cantieri del dialogo di Brunetto Salvarani

Ringraziamo lrsquoamico Brunetto Salvarani direttore diCEm-Mondialitagrave per averci messo a disposizione questo suo articolo su i Cantieri del dialogo recentemente

svoltisi a Verona e giagrave pubblicato sul settimanale Settimana di Bologna

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ni si egrave deciso questrsquoanno di ampliare il cantiere fotografando il panorama di un dialogo interreligioso a 360 gradi IL SECOLO DELLrsquoALTRO Il tema infatti egrave stato quello del plurali-smo religioso una scelta che ora srsquoimpone per varie evidenze Innanzitutto quella religiosa ed esperienziale insieme che avverte come non sia piugrave possibile vivere e credere nel proprio Dio come se il Dio degli altri non esistesse Ma anche eviden-za spirituale se egrave vero come ricorda il cardinal Martini che la distinzione oggi non egrave piugrave tra credenti e non_credenti ma tra pensanti e non_pensanti dialoganti e non_dialoganti Infine per una responsabi-litagrave etica e morale lrsquoinvito a passare dalla coesistenza cui siamo ancora cosigrave allergi-ci alla pro_esistenza come vocazione u-mana oltrecheacute religiosa Problema per tutti i fondamentalismi e integrismi (devoti o meno) ma anche per tutte le persone non abituate a frequentare la frontiera O forse solo a non riconoscerla dal momento che tanta parte della nostra storia personale e comunitaria egrave storia di incontro e scambio Dal momento che il secolo attuale come dicono gli analisti sociali egrave il secolo dellrsquo-altro Il pluralismo culturale e religioso in effet-ti egrave attualmente tema per lrsquoantropologia che vede nello straniero anche lrsquoestran-io della psicologia che interpreta lrsquoaltro come specchio del seacute della sociologia quando si occupa del diverso dello straniero del-lrsquoimmigrato Ma altresigrave egrave il tema e preve-dibilmente lo diventeragrave sempre di piugrave della teologia laquocome lrsquoateismo ha potuto essere lrsquoorizzonte in funzione del quale la teologia della seconda metagrave del secolo XX reinterpretava le grandi veritagrave della fede cristiana _ ha scritto il teologo Geffreacute - cosigrave il pluralismo religioso tende a diven-tare lrsquoorizzonte della teologia del XXI secoloraquo Nellrsquointroduzione ai lavori Marco Dal Corso teologo veronese con una lunga esperienza di America Latina ha sottoline-ato che lrsquourgenza di investire sul dialogo interreligioso lrsquohanno saputa cogliere pri-

ma ancora che le speculazioni dei teologi tutte quelle persone che pensano le religio-ni davanti alle responsabilitagrave comuni di fronte al destino storico dellrsquoessere umano Lavorare per la pace costruire una cittadi-nanza condivisa lottare per la giustizia oltre a contribuire ad un altro mondo pos-sibile egrave impegno religioso oltre che etico e politico Compito anche delle religioni e delle religioni in dialogo Il perdurare del riferimento ai cantieri indica che gli organizzatori si pongono in spirito costruttivo partendo non da zero ma dai mattoni delle esperienze giagrave esi-stenti per elaborare un cammino e se pos-sibile uno stile una metodologia dellrsquoin-contro Sapendo che si tratta di un percor-so da tracciare non predefinito e predeter-minato e tanto meno scontato Percheacute anche dialogo egrave un termine che va precisato parola impegnativa usata spesso a sproposito forse per molti prematura ricca di implicazioni persino problemati-ca Ma che comunque indica lrsquointenzione di porsi in una dimensione e in una situa-zione di incontro di confronto di collo-quio che significa innanzitutto riconosci-mento dellrsquoaltro rifiutando ogni tentativo di demonizzazione a priori di annienta-mento dellrsquoidentitagrave altrui oggi pure cosigrave diffusi Ospitati di nuovo nella splendida cornice del parco di Villa Buri i Cantieri questrsquo-anno si sono svolti nellrsquoarco di una sola giornata sabato 3 giugno assumendo co-me sottotitolo la dizione di Forum nazio-nale di incontro e scambio tra persone di diverse religioni e fedi Lrsquoargomento che ha costituito il filo rosso di tutti gli inter-venti il rapporto fra religioni e cittadinan-za Unrsquointuizione felice da almeno due punti di vista da una parte percheacute gli sce-nari dellrsquoodierno pluralismo religioso stan-no cambiando rapidissimamente le nostre cittagrave e il paesaggio urbano anche sul piano antropologico dallrsquoaltra percheacute quello della cittadinanza soprattutto per le gene-razioni piugrave giovani degli stranieri immi-grati _ quelle che presumibilmente vivran-no con meno drammi e con maggiore natu-ralezza le relazioni interreligiose - perdu-

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rando lrsquoattuale legislazione permane un traguardo agognato quanto difficilissimo da ottenere LrsquoICONA DI BABELE Il relatore principale egrave stato il teologo do-menicano Claude Geffreacute residente a Pari-gi autore di alcuni tra i piugrave significativi testi sugli effetti del pluralismo religioso nelle chiese cristiane europee e membro del comitato scientifico di Concilium Egli egrave stato per oltre un ventennio a partire dal 1967 dapprima professore di Teologia fondamentale e Dogmatica a Le Saulchoir e poi di Ermeneutica teologica e di Teolo-gia delle religioni allrsquoInstitut catholique di Parigi dal 1975 egrave stato anche direttore della collana Cogitatio fidei delle Eacuteditions du Cerf mentre nel 1996 egrave stato eletto direttore della prestigiosa Ecole biblique di Gerusalemme Ha introdotto le sue considerazioni Rosino Gibellini direttore letterario dellrsquoeditrice Queriniana di Brescia e fra i massimi e-sperti nazionali della teologia contempora-nea mondiale Che ha presentato il cam-biamento in corso con unrsquoimmagine effi-cace per affrontare la modernitagrave rappre-sentabile simbolicamente con una sfera (non visibile interamente da nessun punto di essa) egrave necessaria una mentalitagrave pro-spettica In particolare egli ha esortato i partecipanti ai Cantieri a recuperare alcune categorie che potrebbero risultare utili in tale direzione quella della narrazione quella del dialogo (laquobisogna insistere non esiste alternativaraquo) e quella della relazio-nalitagrave Categorie tutte su cui Geffreacute nel suo penetrante magistero si egrave a lungo sof-fermato con unrsquoottica di tipo ermeneutico A parere del quale in questrsquoavvio del XXI secolo la sfida maggiore al cristianesimo non verrebbe tanto dal molteplice versante della religiositagrave di tipo sincretistico o eso-terico che passa sotto lrsquoetichetta di New Age (che pure esiste ovviamente) quanto dalla pluralitagrave delle grandi religioni non cristiane che noi stiamo conoscendo sem-pre meglio e che danno spesso prova di una nuova - e inattesa - vitalitagrave Nessuno stupore dunque che la teologia delle reli-

gioni sia ormai divenuta uno dei capitoli piugrave vivi (ma altresigrave piugrave travagliati) dellrsquoo-dierna ricerca teologica e un caso serio davvero strategico per il futuro del cristia-nesimo Drsquoaltra parte perograve esiste un buon pluralismo e uno cattivo Quello cattivo egrave lrsquoideologia del pluralismo che dispera di ogni veritagrave e di ogni gerarchia di valori quello buono testimonia semplicemente che nella modernitagrave si dagrave una cultura co-niugata al plurale e che fa della diversitagrave una chance per la conquista progressiva della veritagrave Lrsquoicona suggerita dal teologo francese egrave quella di Babele come confu-sione delle lingue rappresenta una maledi-zione ma in quanto riconoscimento della necessaria pluralitagrave delle lingue cosigrave come delle culture e delle religioni egrave sicuramen-te una benedizione corrispondente ad un misterioso disegno di Dio Secondo lui il dialogo non deve aver per fine lrsquounitagrave illusoria tra membri di diverse religioni una sorta di super-religione mondiale che sacrifichi la ricchezza delle distinte tradizioni religiose Al contrario ciograve a cui deve puntare il dialogo interreli-gioso egrave una migliore conoscenza dellrsquoaltro nella sua diversitagrave come reciproco stimolo al servizio delle grandi cause della comu-nitagrave umana Di fronte al carattere inacces-sibile della veritagrave assoluta che puograve coinci-dere solo con il mistero di Dio Geffreacute evidenzia la necessitagrave di superare la men-talitagrave proprietaria prendendo coscienza che se la veritagrave rivelata egrave unica ciascuno la possiede in maniera parziale e che la propria veritagrave non egrave neacute inclusiva neacute esclu-siva nei confronti delle altre veritagrave Ecco dunque oggi finalmente ha concluso la possibilitagrave di un umanesimo islamico-ebraico-cristiano da intendersi come una grande occasione per lrsquoavvenire dellrsquouma-nitagrave Questa egrave infatti verosimilmente lrsquou-nica via per la promozione di una cittadi-nanza complessa che concili le esigenze di unrsquoidentitagrave laica con le identitagrave religiose e culturali di una popolazione diversificata Una via giagrave praticata dai giovani che si sentono cittadini del mondo piugrave di unrsquouni-ca nazione semmai grazie ai miti condivi-si dello sport o della musicahellip

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MOLTA STRADA DA FARE I lavori della mattina sono proseguiti con una relazione di chi scrive su laquoVerso unrsquoe-ducazione al pluralismo religiosoraquo intesa a presentare la scuola la formazione e lrsquoinformazione come i luoghi strategici di un dialogo interreligioso sincero e fruttuo-so Ersquo toccato a Stefano Allievi sociologo dellrsquoUniversitagrave di Padova infine a traccia-re gli scenari di un pluralismo che egrave giagrave nei fatti su scala europea e che richiede unrsquo-attenzione e un investimento sulla gestione dei conflitti Se lrsquoattuale caleidoscopio delle religioni produce diverse forme di meticciato siamo chiamati a non lasciarci afferrare dalla paura dellrsquoaltro contro i tanti predicatori di sventura che di questi tempi vanno per la maggiore Nel pomeriggio spazio ai lavori di grup-po dedicati alla discussione su quali espe-rienze concrete - in positivo e in negativo - stanno caratterizzando il rapporto fra le religioni e la cittadinanza Ci si egrave concen-trati su famiglia e scuola (sotto la guida di Placido Sgroi teologo cattolico Valentino Cottini direttore di Islamochristiana e Mohamed Guerfi portavoce del Consiglio islamico di Verona) sulla cittagrave (Annemarie Dupreacute del Servizio rifugiati e migranti della Federazione delle chiese evangeliche italiane e Mostafa El Ayoubi caporedat-tore della rivista Confronti) e sulle identi-tagrave (Cristina Simonelli docente al locale Studio Teologico San Zeno e Federico Allegri del Centro studi buddhista Maitre-ya di Venezia) Ne sono uscite proposte per uscire da una situazione che egrave stata percepita come ancora inceppata e decisa-mente problematicahellipil dialogo fatica in un paese come il nostro a farsi cultura diffusa stile di vita pratica normale di rapporti Crsquoegrave ancora molta strada da fare ed egrave sembrata esemplare la chiusura dei Cantieri centrata su un momento di convi-vialitagrave artistica col gruppo Bifo Band che si egrave prodotto in uno spettacolo musicale dal titolo laquoNiente di nuovo sotto il soleraquo con brani liberamente tratti dal libro del Qohelet PENSARE IL DIVINO IN MODO DI-

VERSO Conclusioni Molto difficile trarne Forse impossibile Per loro natura i cantieri pre-suppongono il lavoro collettivo di molti attori la pazienza dellrsquoattesa la fiducia che ne esca - a tempo debito - un risultato efficace Ugualmente i Cantieri del dialo-go si sono chiusi (temporaneamentehellip) confermando la propria natura di laborato-rio sperimentale dove pensare il divino in modo diverso (Dio oltre e altro le defini-zioni religiose) e parimenti ripensare lrsquou-mano in modo diverso (non definito dallrsquo-appartenenza ma dalla com-passione) In tal senso le religioni e la cittadinanza sono le note di una ricerca comune appena ini-ziata su cui si gioca la sfida di una chiesa capace di speranza Da Verona a Verona i Cantieri cedono dunque il testimone al convegno ecclesiale drsquoautunno con lrsquoau-spicio che se egrave vero che il dialogo egrave anco-ra bambino ferito tutto a chiaroscuri non-dimeno resta speranzoso che le cose no-nostante i venti contrari possano final-mente cominciare a cambiare

Brunetto Salvarani

Non uccidere Non commettere adulterio

Non rubare Non pronunciare falsa testi-

monianza contro il tuo prossi-mo

Non desiderare la casa del tuo prossimo

Non desiderare la moglie del tuo prossimo neacute il suo schia-vo neacute la sua schiava neacute il suo bue neacute il suo asino neacute alcuna

cosa che appartenga al tuo prossimoraquo

(Esodo 2013-17)

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Papa Ratzinger sembra aver ancora una volta riportato indietro di parecchi anni il dialogo interreligioso almeno a livello di vertice Le argomentazioni usate sono quelle care a certa stampa conservatrice secondo cui lIslam eacute una religione che mal si adatta allambito europeo e nella quale non esiste separazione tra sacro e profano Il cambiamento di strategia della Chiesa o di settori di essa dietro il quale ceacute chiara-mente la mano dellOpus Dei e dei settori piugrave conservatori del clero eacute specificato in un articolo su AsiaNews lagenzia di stampa che si occupa del mondo cristiano da padre Samir Khalil Samir un esperto islamista cattolico le cui posizioni sullI-slam eacute un eufemismo definire critiche Secondo questo islamista uno dei piugrave ri-conosciuti in ambito cattolico ma anche uno dei piugrave ossessionati dallo spauracchio della sparizione dellIslam nei paesi arabi - un pograve come Woitila sulla Polonia - il carat-tere verticale della Rivelazione Cranica esclude di per seacute ogni interpretazione che non sia letterale ed astorica Da qui discen-de il fatto che lIslam non sarebbe adatto per vivere in una societagrave secolarizzata un bel coraggio per chi si oppone perfino al divorzio che eacute sempre esistito in tutte le culture per chi nega alle donne la contrac-cezione e laborto anche in caso di rischio per la vita della madre Uno studio storico di istituti che sono cre-duti inseparabili dal cristianesimo come la monogamia o il celibato del clero ma an-che lo stesso dogma dellinfallibilitagrave papa-le ex cathedra - mostra invece che questi istituti si sono sovrapposti gli uni sugli altri durante la storia della Chiesa e che per esempio la poligamia eacute esistita in am-bito cristiano e che il celibato del clero si eacute imposto solo nel basso Medioevo (perfino la monogamia eacute stata stabilita definitiva-mente tardi nel codice di diritto canonico) In particolare eacute caro al Papa il tema della

reciprocitagrave che perograve dovrebbe essere posto a livello diplomatico e politico dalla S Sede nei suoi rapporti con gli Stati a mag-gioranza islamica e non pesare sulle comu-nitagrave islamiche dOccidente Le argomentazioni sono sempre le stesse vecchie di centinaia di anni e derivano da una sopravvalutazione secondo me di una lettura immobilista ed integralista dellI-slam di tipo wahabita oltre che dalla si-stematica manipolazione della storia dellI-slam Anche dal punto di vista teologi-corispetto alle aperture di Woitila sulla partecipazione dellumanitagrave al progetto di salvezza divino si rischia di ritornare al vecchio caro esclusivismo cattolico cleri-caleintegralista e scientofobo di quaran-tanni fa Cominciamo con ordine Khadigia Patrizia del Monte su islam-ondineit giagrave chiariva giorni fa alcuni punti fondamentali di criti-ca che possiamo mettere in campo per superare questo tipo di ostacoli al dialogo Il carattere verticale della Rivelazione ricorda alluomo ed alla donna le proprie responsabilitagrave ed il proprio dovere di ado-rare unicamente Dio lasciando perdere tutto il resto Solo Dio merita ladorazione e gli atti della vita quotidiana vanno dedi-cati a LuiSe questo eacute integralismo per non essere integralisti bisognerebbe non essere monoteisti E infatti lattacco al monotei-smo islamico eacute un altro tema caro alla no-stra cara vecchia destra laicista ed islamo-foba E invece eacute tutto il contrario Mentre il Profeta Mohammed -psl- si im-merge nelladorazione quotidiana contem-poraneamente come Legislatore ldquoprimum inter paresrdquo a Medina inizia a governare la cittagrave Quando entra a Medina i musul-mani sono poco piugrave del dieci per cento e lui come legislatore e firmatario della Co-stituzione di Medina concede a musulma-ni ebrei e cristiani uguali diritti ed uguali doveri salvo il caso del riferimento in

Riflessione

Dialogo interreligioso al bivio Ma lavversario non sono i musulmani egrave il monoteismo del mercato

di Amina Salina

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caso di controversia giudiziaria al proprio tribunale religioso Per i primi anni il Profeta governa vera-mente come un pioniere del dialogo tra le religioni e le culture Governa con i musul-mani in monoranza in una situazione simi-le alla nostra oggiAfferma una cosa che molti estremisti dimenticano spesso che lIslam inserisce luomo e la donna ancor prima che in una comunitagrave di fede nella Famiglia Umana e che solo per questo ogni essere umano eacute giagrave titolare di diritti concessi da Allah -sws-E comunque lim-pero islamico eacute sempre stato un impero multiculturale mentre lEuropa moderna si eacute formata sul rifiuto e sulla stigmatizzazio-ne delle culture altreNe sanno qualcosa gli ebrei europei chiusi in ghetto per tre secoli e i nostri fratelli andalusi vittime della pulizia etnica dei re cattolici per non parla-re dellEuropa centrale teatro di guerre terribili tra cattolici e protestanti durate tre secoli Non eacute vero che ceacute indistinzione tra ruolo politico e religioso in quanto se eacute vero che il Califfo eacute investito anche del potere reli-gioso eacute anche vero che lo status di protetti dei cittadini non musulmani garantisce il rispetto dei diritti civili inclusa la libertagrave di coscienza e che comunque esiste una distinzione di funzioni tra potere politico in senso stretto e funzione sacrale Da que-sto punto di vista nellIslam sunnita non esiste clericalismo percheacute non esiste clero Quindi nemmeno governo ldquoteocraticordquo Inoltre lautonomia della magistratura dal potere politico non eacute solo una prerogativa dellEuropa liberale Il nodo della questione eacute un altro ed eacute af-frontato dallo stesso Ratzinger quando afferma in un discorso a Castelgandolfo che si puograve introdurre Dio nella Costituzio-ne Europea senza offendere in alcun modo i credenti ed in particolare i musulmani purcheacute lEuropa ritorni a concepire Dio come creatore ed ispiratore delle leggi e della convivenza umana Non si puograve co-struire lEuropa moderna facendo a meno della fede religiosa Due secoli e mezzo di laicitagrave ci hanno portato a convivere con diverse norme etiche Certamente la Rivo-

luzione Francese ci ha messo in condizio-ne di non dipendere piugrave dalla dittatura papale e ha dato la libertagrave di coscienza di cui i sudditi dei paesi musulmani giagrave gode-vano agli europei che ne erano privi Ma nello stesso tempo ci siamo scontrati con visioni aberranti dellessere umano spe-cialmente in questi ultimi anni che sono frutto di vera e propria perversione e anche con visioni del mondo molto difficili da accettare Si pensi a certe prese di posizio-ni in Olanda un paese che per amore della libertagrave ha deciso di autorizzare un partito xenofobo ed unohellippedofilo contempora-neamente ha depenalizzato luso delle dro-ghe cosiddette ldquoleggererdquo o la Danimarca dove un editore puograve impunemente fare apologia di nazismo o di islamofobia o vendere pornografia senza essere passibile di denuncia penale o la Spagna dove Za-patero ha proposto di cambiare i nomi di mamma e papagrave in ldquogenitore A ldquo e ldquogenitore Brdquo COSI DA TAGLIARE DE-FINITIVAMENTE IL PONTE TRA CUL-TURA E NATURA ALLINTERNO DEL-LA FAMIGLIA Opzioni francamente scioccanti per cattolici musulmani e cre-denti in generale E che dire della grande diffusione del bere vino e alcolici che conduce in moltissimi casi allalcoolismo che prolifera purtroppo anche tra certi isla-mici poco osservanti o addirittura convinti che Allah nel Corano non abbia vietato tassativamente il berne O peggio labusar-ne - e che labbia semplicemente sconsi-gliato come affermano certi scriteriati imam liberali (salvo caderne vittima loro stessi come eacute accaduto di recente ad un mediatizzatissimo sapiente islamo-liberal di cui non farograve il nome per ovvi motivi) Senza tacere dei costumi in materia ses-suale in cui prevale il modello consumi-stico tout-court e si sbeffeggia la verginitagrave delle ragazze e peggio dei ragazzi che Islam e Cristianesimo propongono invece come modello di virtugrave per le persone gio-vani o non sposate Coseacute incompatibile allora Secondo me eacute incompatibile il bene col male comeacute stato da quando esiste luomo sulla Terra salvo il fatto che qualcuno ha scambiato le carte in tavola E come Cice-

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rone ldquopro domo suardquo la Chiesa dovrebbe guardare ai monasteri vuoti alle vocazioni mancanti ed alla sua scarsa scarsissima presa sui fedeli Al di la delle manifesta-zioni oceaniche e della settimana di non stop in occasione della dipartita di Papa Woitilail vissuto della Chiesa in Europa si riduce a mala pena al dieci per cento della popolazione Se lOccidente eacute incompatibi-le con lIslam lo eacute a maggior ragione con ogni fede percheacute la negazione della fede eacute la caratteristica saliente di ogni laicismo Una delle ragioni della feroce campagna antiislamica lanciata dai media -oltre alla questione del sionismo- eacute il tentativo di schiacciare la fede islamica agendo sulle situazioni personali che non lasciano il tempo per la preghiera e per la pratica reli-giosa tradizionale Il risultato eacute che masse di musulmani assolutamente ignoranti della loro fede e dei principi religiosi - noncheacute dei loro sacrosanti diritti- ricattati dai consolati e terrorizzati dalla repressio-ne stentano ad avvicinarsi alle moschee viste come luoghi pericolosi o sospetti Il risultato eacute che l80 per cento dei giovani musulmani francesi ha difficoltagrave ad avvici-narsi alla pratica religiosa Rispondere praticando lIslam quotidianamente nelle case eacute il minimo per evitare lateizzazione e la secolarizzazione della nostra gioventugrave (e il problema eacute di tutte le fedi non solo della nostra) I vati del pensiero debole hanno giagrave deciso di costruire la nuova fede compatibile con lOccidente quella del dio denaro e del dio potere Spiacente la conosciamo giagrave e non ci interessa Taluni musulmani hanno voluto ritrovare la loro in una pia pratica tanto ortodossa quanto distante dalla realtagrave costruendo piccole confraternite perlo piugrave chiuse ai non iniziati con qualche lodevole eccezio-ne Altri si sono ridotti a pregare in casa come cristiani nelle catacombe Sono gli stessi che parlano di separazione tra stato e religione e che non hanno mosso un dito di fronte al massacro del popolo palestinese Mi dispiace ma lIslam non si esaurisce nei 5 pilastri e non si chiude dentro 4 mura Mi sembra di capire che coseacute incompatibi-

le con lOccidente Ma innanzitutto che coseacute lOccidente Distinguiamo bene Esiste un Occidente democratico e pacifi-co - una casa comune abitata da laici e cattolici - con il quale siamo compatibilis-simi e con il quale stiamo costruendo di fatto lEuropa Esiste invece un Occidente guerrafondaio ed imperialista con cui sia-mo felicissimi di essere incompatibili ed essendolo siamo in buona compagnia Chi vorrebbe essere compatibile con i massa-cratori di Falluja o gli assassini del popolo palestinese Siamo compatibili con i lavoratori italiani con la gente onesta con i credenti e con i laici di buona volontagrave Con loro siamo in dialogo da sempre e nessuna enciclica papale puograve mettere in crisi questo dialogo Siamo incompatibili con la guerra con la miseria con i terrorismi di stato e di mer-cato con lipocrisia con lo svilimento della donna della fede e della morale a valore di compravendita Incompatibili con il concetto della crescita che distrugge lambiente naturale e con lefficacia ed efficienza delle bombe al napalm dei de-creti di espulsione ad personam sulla pelle di poveri disgraziati con il silenzio sulle barche di immigrati che affondano Con la politica che distrugge risorse e vite umane a favore dellennesima banda di ladri al potere in qualsivoglia paese islamico o non A questo punto non capisco piugrave chi parla di incompatibilitagrave tra Islam e cultura occi-dentale senza guardare a casa propria E come un guardiano di una casa bombarda-ta da alieni che si oppone armi alla mano a chi arriva da fuori chiedendo pane giusti-zia e libertagrave Roba dellaltro mondo Salam amina salina Martedigrave 06 giugno 2006

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Il profumo dei candidi fiori caduti al suolo nel giorno di Ashuragrave inebria in ogni luogo e in ogni epoca il cuore dei sinceri amici di Dio Il puro sangue di Hossain mette a tacere la ribelle ragione e lancia i cuori al sommo atto di sacrificio sulla retta via dellrsquoAmato Lrsquoesempio del Signore dei Martiri rompe i veli della paura e predispone lrsquoanima al martirio Vieni Ashuragrave Colma i nostri cuore dellrsquoa-more per Hossain Riempi i nostri occhi delle lacrime che ci purificano dal peccato I profondi occhi del prode Abbagraves ricoperti di polvere e sangue non osano guardare il triste viso dellrsquoImam Eppure egli egrave lrsquoama-to figlio di Aliacute il Fregio dei Baniacute Hagraveshim lrsquoeroe di Karbalagrave il compagno dellrsquoEufra-te il fedelissimo fratello del Signore dei Martiri Egli era un perfetto esempio di rispetto e gentilezza solo agli ultimi respi-ri osograve chiamare Hossain fratello Certo nel viso dellrsquoImam puoi vedere la sanguinante gola di Aliacute Asghar lrsquooppresso corpo di Aliacute Akbar i bianchi capelli del canuto Habiacuteb Ben Mazahiacuter intrisi di giova-ne sangue le lacrime di Zaynab le crudeli catene dellrsquoimam Sajjagraved lrsquoinnocente sorri-so del piccolo Qagravesim lrsquoansia di Sukagraveynah la solitudine di Ruqiyyah il lamento della nobile moglie di Hossain e piuacute di ogni altra cosa Fatima che piange il suo amato figlio nellrsquoarida piana di Karbalagrave Il petto di Hossain denuncia la crudeltagrave e lrsquoignoranza della gente invitando tutti gli uomini liberi a ribellarsi ai tiranni in ogni luogo e in tutte le epoche Ben lontana egrave da noi la viltagrave Questo egrave il santo grido del Signore dei Nobili il credo degli uomini liberi il sentiero dei timorati la chiave del Paradiso di Allah lo scudo contro lrsquoInferno lrsquoonore di ogni credente devoto il destino di ogni martire beato O Signore dei Martiri liberaci dalle catene

della viltagrave Proteggici con un atomo del tuo onore O fedele cavallo di Hossain parla degli ultimi respiri del nostro imam Parla di quando a testa bassa pieno di vergogna sei ritornato dalla piccola Sukaynah Parla di quando questa nobile figlia del Messag-gero di Allah angosciata ti ha chiesto ldquoLrsquohanno forse dissetato prima di uccider-lordquo Parla Zhu-l-janagraveh incendia i nostri cuori brucia le nostre anime avvicinaci a Karbalagrave O tu che porti sul tuo corpo il puro sangue del Martire o tu che lo hai accompagnato fino allrsquoultimo respiro o tu che desideravi cadere accanto al tuo pa-drone o tu che avresti preferito morire invece di vedere le lacrime della innocente Sukaynah parlami di Hossain ti prego parla tu che sei stato testimone degli ulti-mi istanti del santo figlio della pura Fati-ma O Muslim o fido ambasciatore del sacro Martire di Karbalagrave trsquoinvidio Tu sei morto prima di Hossain come Hossain per Hos-sain e in Hossain O Muslim o prode fi-glio di Aqiacutel lrsquoamore per Hossain trsquoha por-tato a Kufah la quale trsquoha tradito e abban-donato Pregasti con gli angeli nella gran-de moschea della Cittagrave Infedele Cadde la tua testa sotto la lama del boia preludendo al vicino supplizio di Hossain O Zaynab audace figlia del Leone di Al-lah parlami di Hossain parlami di tuo fratello parlami di quando hai baciato le sacre vene del suo oppresso collo parlami del dolore delle Orfane parlami del fuoco che divorograve le tende parlami del corpo sen-za testa del sacro Martire di Karbalagrave par-lami di Aliacute Akbar il ritratto vivente del Sigillo dei Profeti parlami dei lamenti di Fatima parlami di Ruqiyyah morta accan-to alla testa del suo amato padre parlami di Kufah di Damasco dei tuoi celebri sermoni con i quali hai continuato la via di Hossain del ritorno a Karbalagrave delle vuote case dei Martiri a Medina dei vicoli

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IL LAMENTO DI ASHURAgrave di Agenzia Puro Islam

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che reclamavano i passi di Hossain del triste mendico che reclamava la caritagrave di Abbagraves di Sajjagraved e del suo interminabile pianto O vile Yaziacuted figlio illegittimo di figli ille-gittimi sai chi hai ucciso Sai che sangue hai versato Sai chi era il padre del Marti-re di Karbalagrave Sai chi era la casta madre di Hossain Sai quante volte il santo Profeta ha baciato la bocca che tu hai offeso con la khayzuragraven Ricordi quando la santa Za-ynab ti chiamograve Figlio dei Liberati Che Iddio ti maledica assieme ai tuoi empi padri O Fatima ricordaci il giorno della nascita di Hossain parlaci di quanto avete pianto quando il santo Profeta con il nobile neo-nato tra le mani e con le lacrime agli oc-chi predisse il glorioso martirio nel suo del suo terzo vicario O santi martiri di Karbalagrave tutto avete sa-crificato per il vostro imam la vita i beni lrsquoonore In cambio Allah vrsquoha dato il Suo Paradiso nel quale fa entrare solo i Suoi

devoti servi Avrei voluto essere tra di voi combattere al vostro fianco donare il mio umile san-gue a Hossain proteggerlo con il mio cor-po consolare le sue bambine difendere lrsquoonore della santa Zaynab portare io le catene che laceravano la nobile pelle di Sajjad alleviare le terribili pene del mio Imam coprire con il mio lamento quello delle donne della santa famiglia di Hos-sain uccidere i nemici di Dio vendicare i Suoi amici Ma ahimegrave il tempo mrsquoegrave nemico e lrsquounica cosa che vi posso offrire egrave il mio devoto pianto Venerdigrave 16 giugno 2006

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[Ringraziamo il nostro collaboratore Omero Dellistorti per questo interven-

to] Quando ai miei studenti presento lrsquoislam prima di leggere nelle migliori versioni italiane disponibili e commentare col rigo-re filologico che occorre alcune sure del Corano traduco e spiego loro il significato di alcuni termini decisivi e in primo luogo questa bella parola islam che rettamente intesa significa lrsquoabbandonarsi alla volontagrave sommamente buona la rinuncia alla pro-pria prepotenza per abbracciare il bene comune scegliere la giustizia accostarsi alla nonviolenza darsi alla misericordia qualcosa che tiene della mitezza della mansuetudine e della benevolenza e che ha una fortissima consonanza col concetto gandhiano di satyagraha (lrsquoafferrarsi a quella veritagrave - lrsquoessere afferrati da quella veritagrave - che eacute tale percheacute eacute la consistenza del sommamente buono e relazione e prassi incontro e poiesi) Poi illustro quali siano i cinque pilastri dellrsquoislam e come essi ci convochino tutti a una meditazione ulteriore quali che siano i nostro convincimenti religiosi o filosofici quale che sia il nostro orizzonte metafisico o esistenziale E propongo loro la seguente modesta in-terpretazione laica dei cinque pilastri del-lrsquoislam che di seguito riassumo in poche parole Il primo pilastro La testimonianza di fede Essa si compone di due elementi a) lrsquoattestazione di fede che non vi eacute altro Dio che Dio vale a dire lrsquoaffermazione dellrsquounicitagrave del bene Al d lagrave dei diversi punti di vista dei singoli tragitti esisten-ziali delle differenti culture vi eacute questo convivio questo incontro questa unica fonte questa proclamazione umana dellrsquou-nicitagrave del bene eacute ciograve che Gandhi chiama satyagraha Non puograve esservi un bene mio

che sia anche un male tuo il bene autenti-co o eacute di tutti o non eacute b) E lrsquoaggiunta che la voce la veritagrave di Dio del sommo bene viene attraverso lrsquoazione umana dellrsquoumano interprete di chi parla dinanzi agli altri di chi convoca al dialogo al dire e allrsquoascoltare di chi reca e convoca alla parola e a quellrsquoincon-tro verace che della parola fa uso per resti-tuire umanitagrave condivisa per chiamare alla risposta alla responsabilitagrave la voce del profeta Il bene non eacute estraneo allrsquoumano il bene si esprime attraverso lrsquoumano eacute la voce di un essere umano che reca la parola del bene del sommo bene Sono gli esseri umani che inverano il bene e lrsquoassoluta-mente altro si dagrave solo nella relazione Lrsquoio incontra il bene nel vedere il tu e nel ri-spondergli (Emmanuel Levinas e Hans Jonas hanno scritto su questi essenziali argomenti libri indimenticabili) Il secondo pilastro La preghiera comune e quotidiana Tre aspetti segnalo a) La preghiera comune la condivisione lo stare insieme anche nella verticalitagrave lrsquoazione collettiva la dimensione comuni-taria noi siamo gli altri noi siamo con gli altri e nella relazione nello stare insie-me allora Dio il sommo bene eacute con noi b) La preghiera quotidiana e reiterata ogni giorno tu devi scegliere il bene ogni gior-no devi fare la cosa giusta ogni giorno devi essere presente a te stesso ogni gior-no tu decidi del tuo contributo alla vita del mondo c) E ogni giorno ed insieme agli altri tu devi esser cosciente dei tuoi limiti e devi contrastare la tua hybris la violenza che pure eacute presente nel lago del tuo cuore ogni giorno devi condurre la tua lotta con-tro te stesso ogni giorno devi accorgerti dellrsquoaltro e degli altri dar loro spazio dar loro ascolto dar loro aiuto Il terzo pilastro Il dono doveroso

Conoscere lrsquoIslam

Una lettura laica dei cinque pilastri dellrsquoIslam di Omero Dellistorti

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Anche qui almeno due aspetti a) Quello originario lrsquoelemosina la caritagrave (nel senso dellrsquoespressione popolare fare la caritagrave) giaccheacute la caritagrave eacute un fare che riconosce e socializza che schiude e con-divide che istituisce la convivenza civile sociale umana Lrsquoelemosina la redistribuzione delle ric-chezze il mettere in comune ciograve che alla tua sopravvivenza avanza significa questa coscienza questa persuasione che vi eacute unrsquounica terra unrsquounica vita condivisa che il mondo eacute di tutti e la consapevolez-za che non eacute vero che eacute solo il lavoro che produce la ricchezza eacute la natura il lavoro eacute il lavoro sulla natura con la natura e per la natura ma la natura eacute il giardino in cui siamo ad un tempo ospiti e parte guardia-ni e frutto respiro e parola condivisa b) E quello istituzionale afferente alla societagrave regolata da norme e istituti il do-vere di contribuire alla res publica allrsquoor-dinamento giuridico che invera i diritti di tutti e massime di chi piugrave ha bisogno di aiuto Lrsquoimposta le tasse si devono pagare poi-cheacute le risorse devono esere condivise e anche di ciograve che lecitamente hai guadagna-to tu devi farne parte allrsquoumanitagrave incarnata nelle altre persone oltre che in te Poicheacute unica eacute la famiglia umana e a tutti gli esseri umani tutti i diritti umani devono essere riconosciuti E ciograve che per te eacute di piugrave che va oltre la soddisfazione degli autentici concreti bisogni individuali tu devi restituirlo agli altri e innanzitutto a chi ha di meno percheacute rapinato percheacute offeso percheacute abbandonato Pagare la giusta imposta che giova a chi ne ha biso-gno significa sentirsi e farsi responsabili eacute una delle forme in cui si risponde allrsquoap-pello del volto muto dellrsquoaltro Il quarto pilastro Il digiuno Il digiuno poicheacute la fame eacute la nostra co-mune fondamentale esperienza e quindi dobbiamo saperla affrontare e condividere Condividi il pane eacute lrsquoorigine etimologica della bella parola compagno compagna E condividi la mancanza di pane Non solo il digiuno eacute anche il modo con cui ci

richiamiamo a noi stessi assumiamo re-sponsabilitagrave del dolore del mondo ci fac-ciamo carico Ed eacute anche lo strumento ermeneutico attraverso cui ci facciamo prossimi agli esseri umani piugrave deprivati sfruttati rapinati impoveriti umiliati e offesi Lrsquoesperienza del digiuno che Gandhi con-siderava lo strumento estremo della lotta nonviolenta quello ultimo da utilizzare nella progressione dei mezzi quello invin-cibile nella sua forza disvelatrice Lrsquoesperienza del digiuno che dovresti fare prima di ogni prova come sapeva Danilo Dolci Lrsquoesperienza del digiuno solo dopo la quale tu puoi attentarti a prendere la parola nella pubblica piazza a farti colui che par-la davanti alle altre persone per le altre persone questo rivela ad esempio quel luogo per molti altri aspetti ancora prezio-so e sconvolgente che puoi leggere in Mat-teo 4 1-11 Il quinto pilastro Il pellegrinaggio La consapevolezza che siamo esseri umani in cammino uomini e donne che non han-no un luogo in cui stare ma un viaggio da compiere che la via sei tu a farla come in quei versi di don Antonio Machado E che ognuno di noi tiene dellrsquoAbramo e dellrsquoO-disseo E che in quanto viandanti dobbia-mo essere aperti alla scoperta e allrsquoincon-tro eacute meraviglioso questo andare E che i viandanti camminano leggeri hanno solo una bisaccia e un bastone sanno che accu-mulare ricchezze significa accumulare ostacoli al cammino zavorra che paraliz-za e impedisce lrsquoincontro Jihad una lettura e unrsquoiniziativa nonvio-lenta contro tutte le uccisioni Questo al-lrsquoincirca dico e dico poi anche del signifi-cato autentico originario teologicamente fondato e fecondo del concetto di Jihad che occorre rispettare difendere e salvare tutti poicheacute siamo una sola umanitagrave che occorre unire nel vero nel buono nel giu-sto unire nella nonviolenza poicheacute la vio-lenza e la menzogna fratturano opprimo-no decreano E dico che nel campo se-mantico del termine arabo classico jihad

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decisivo eacute innanzitutto il concetto di lotta interiore il grande jihad che eacute la lotta contro il male che eacute in noi stessi non fuori di noi il fascismo contro cui dobbiamo combattere non altri ma noi stessi lo re-chiamo ed eacute contro esso che va condotta la prima lotta la lotta giusta la lotta buo-na per salvare le vite per rendersi degni di essere esseri umani Quale oscenitagrave pen-sare che una religione che invita alla man-suetudine possa essere sfruttata per giusti-ficare la violenza lrsquooppressione lrsquoomici-dio Quanto eacute urgente che anche su questo versante si smascherino si denuncino le ideologie della violenza che offendono la radice profonda e luminosa delle grandi tradizioni religiose Quanto eacute necessario che anche nellrsquoislam come nel cristianesimo come nellrsquoebrai-smo che eacute padre ad entrambi si contrasti infine inflessibilmente ogni violenza ogni uccisione che eacute sempre blasfema che eacute sempre satanica che eacute sempre essa violen-za nemica degli esseri umani nemica del mondo che vive nemica del sommo bene Quante volte le religioni sono state utiliz-zate per mobilitare al crimine allrsquouccisio-ne alla strage eacute giunta lrsquoora per tutte e per tutti che anche nelle religioni si faccia chiarezza e che di esse si affermi senza piugrave equivoci ed ambiguitagrave quel nucleo essenziale che si compendia nel comune comandamento non uccidere Allrsquoascolto del Corano E solo allora leggo mettendo a confronto alcune delle mi-gliori e piugrave note versioni ita-liane (quelle di Alessandro Bausani Martino Mario Mo-reno Federico Peirone Ham-za Roberto Piccardo) alcune sure del Corano a cominciare dalla sura CXII che recita Nel nome di Dio clemente e misericordioso Digrave rsquoEgli Dio eacute uno Dio lrsquoEterno Non ge-nerograve neacute fu generato e nessuno Gli eacute parigrave (ho usato qui la bella traduzione di Bausani ma i miei studenti avverto che il Corano per chi aderisce

allrsquoislam eacute intraducibile - per le note ragio-ni che qui sarebbe troppo lungo esplicitare e discutere - e va letto nella lingua in cui eacute scritto) E ne commentiamo la straordina-ria ricchezza concettuale Muovendo da quel costantemente reiterato In nome di Dio clemente e msiericordio-so la clemenza e la misericordia come attributi del sommo bene suo nome e sua legge La clemenza e la misericordia che siano anche la tua scelta Tu non uccidere tu salva il mondo A me amico della nonviolenza materiali-sta della scuola di Lucrezio e Diderot di Feuerbach e Marx di Leopardi e Timpana-ro di Rosa Luxemburg e di Hannah A-rendt questo dicono queste antiche parole E il mio cuore consente In questo messag-gio con altro linguaggio ritrovo cose che mi sono care e che tutte le grandi tradizio-ni religiose e laiche che donne e uomini hanno pensato detto e vissuto recano in dono e in retaggio e in promessa ed impe-gno allrsquoumanitagrave intera tu non uccidere tu reca soccorso tu non gravare tu degnifica lrsquoumanitagrave tu salva il mondo Allrsquoappello al vero e al bene sappi dire di sigrave Fallo tu sii tu quel bene che vorresti trovare nel mondo Tratto da La nonviolenza egrave in cammino Numero 1261 del 10 aprile 2006

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Caro Santo Padre le confesso con estrema umiltagrave che certe sue prese di posizione mi preoccupano non poco Lei mi diragrave che non egrave mio compito preoccuparsi che il Magistero sa quel che dice e che io da semplice fedele non do-vrei avere la presunzione di sapere cosa sia giusto o meno Bene se lei me lo dice io mi fermo qui ma siccome voglio credere che lei ascolteragrave le ragioni di un giovane catechista io vado avanti Il cardinal Lopez Truijllo presidente del Pontificio consiglio per la famiglia ha affermato in un documento che i Pacs sa-rebbero lrsquoeclissi di Dio Essendo uomo di Curia ritengo che si saragrave confrontato con lei prima di scriverlo e date le sue precedenti esternazioni non vi egrave alcun motivo di credere che lei non approvi tale espressione Un solo dubbio mi sovviene ma non staremo nominando il nome di Dio invano Se non egrave cosigrave mi dica lei quando egrave invano perchegrave francamente mi sembra abbastanza chiaro O forse sono io che mi sbaglio forse sono io che mi sono fatto corrompere dalla modernitagrave e non capisco che i Pacs sono davvero la questione mon-diale di gran lunga piugrave importante Forse che la guerra egrave mai stata definita da lei in tal modo Tuttrsquoaltro si benedicono le missioni in Iraq in Afghanistan si defi-niscono di pace non appena muore un nostro soldato si tace sulle vergognose rappresaglie americane sulle torture sulle politiche neoliberiste che affamano il Ter-zo Mondo di fronte alla storica scritta Arbeit macht frei si riesce solo a dire che il popolo tedesco era guidato da qual-che criminale tacendo sul ruolo della Chiesa e di Pio XII e ci si chiede Dio perchegrave hai taciuto (proprio qui mi casca

un fine teologo come lei che si pone tale domanda Non sarebbe lrsquoora di considera-re gli uomini responsabili dei mali che commettono e non Dio quei tedeschi e quegli uomini di chiesa che lei ha voluta-mente evitato di nominare) tutte queste cose non sono lrsquoeclissi di Dio Evidente-mente no Ma lo sono i Pacs la contracce-zione il femminismo etc La contracce-zione con buona pace delle aperture fatte dal cardinal Martini con quellrsquoumanitagrave che sempre lo contraddistingue Il femmi-nismo con buona pace di tutte quelle don-ne che hanno combattuto e ancora combat-tono per avere gli stessi diritti dellrsquouomo perchegrave anchrsquoesse sono a immagine e so-miglianza di Dio diritti che spesso nella Chiesa si affermano criticando ogni di-scriminazione dimenticandosi che fu pro-prio lei caro papa a bloccare le riflessioni sul sacerdozio femminile Perchegrave continuare queste battaglie Per-chegrave Ersquo questo ciograve che vuole Dio Che noi cristiani ci costruiamo il nostro recinto di purezza ipocrita e da ligrave ci mettiamo a giu-dicare il mondo dicendo in perfetto stile fariseo grazie Signore perchegrave non sono come loro Siamo forse credibili noi cri-stiani quando ci limitiamo a vomitare pre-cetti morali Io credo di no cosigrave come credo che non sia credibile lei che ha fatto della lotta al relativismo il suo cavallo di battaglia e poi quando si tratta di ricono-scere gli errori della Chiesa dice che non possiamo giudicare perchegrave dobbiamo tener conto della diversa pre-comprensione della realtagrave Pre-comprensione della realtagrave Accidenti lrsquoespressione relativista per eccellenza che esce dalle sue auguste lab-bra Ma dove erano allora quei valori asso-luti e irrinunciabili della vita della fami-glia e dellrsquoeducazione quando si bruciava-

Cristiani ed omosessualitagrave Lettera al Santo Padre Ma non staremo nominando

il nome di Dio invano di Gherardo Pecchionicatechista

Riceviamo questa lettera e molto volentieri la pubblichiamo ringraziando lrsquoautore per le sue riflessioni

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no le donne si tenevano schiave e si impe-diva loro di studiare (anche nelle scuole cattoliche) Beh caro papa non mi fraintenda se dico tutto ciograve probabilmente sbagliando non egrave per scappare dalla sua chiesa ma perchegrave spero con tutto il cuore che essa santa e peccatrice richiamandosi sempre alla pa-rola di Cristo sopravviva al terzo millen-nio cosigrave come egrave sopravvissuta ai primi due e perchegrave no magari anche meglio

Gherardo Pecchionicatechista Giovedigrave 08 giugno 2006

Documento vaticano sulla famiglia e procreazione umana

Dichiarazione della pastora

Maria Bonafede moderatora della

Tavola valdese di Agenzia NEV del 7-6-2006

Toni perentori privi di complessitagrave e non rispettosi del principio di laicitagrave Dovrsquoegrave lrsquoamore di Dio Ragioniamo

ecumenicamente del primato dellrsquoamo-re di Dio per tutte le sue creature

Roma 7 giugno 2006 (NEV-CS37) - Sono gravemente e negativamente sorpre-sa dai toni del Documento rsquoFamiglia e procreazione umanarsquo pubblicato ieri dal Pontificio consiglio per la famiglia Le posizioni della Chiesa cattolica su temi come la famiglia lrsquoaborto le coppie di fatto sono ampiamente noti e in seacute il do-cumento non dice assolutamente nulla di nuovo In questo senso ribadendo tesi quotidianamente espresse dal Papa egrave un documento puramente pleonastico Que-sta la reazione della pastora Maria Bonafe-de moderatora della Tavola valdese allrsquoul-tima pubblicazione vaticana E continua Quanto ai toni invece il documento se-

gna una svolta grave e preoccupante dopo aver descritto in termini apocalittici e cata-strofici quella visione rsquopuramente indivi-dualistica dellrsquouomo e della donnarsquo che inciterebbe rsquoal superamento della famiglia-rsquo il testo denuncia i movimenti femmini-sti una vita coniugale rsquovolutamente steri-lersquo lrsquoeclissi di ogni riferimento a Dio nella visione predominante sulla procreazione responsabilersquo lrsquoapologia rsquodella famiglia monoparentale ricostituita omosessuale lesbicarsquo Infine il testo associando lrsquoaborto allrsquoinfanticidio invoca una pena per chi lo pratichi Come credente evangelica rilevo che que-sto documento manca drsquoamore egrave privo di ogni sguardo fraterno su chi soffre su chi vive situazioni difficili e drammatiche Non denuncia i pregiudizi e le violenze che in tante parti del mondo si compiono contro gli omosessuali o le ragazze madri non dice nulla sulle violenze che si consu-mano anche allrsquointerno di famiglie appa-rentemente rispettabili Il documento al contrario giudica condanna invoca nuove leggi e pene piugrave severe Dovrsquoegrave in tutto questo lrsquoamore di Dio Dovrsquoegrave il rispetto laico per lo sforzo dei legislatori di garan-tire valori fondamentali da una parte e la pluralitagrave delle visioni etiche e morali dallrsquo-altra Viviamo in societagrave secolarizzate nelle quali le chiese farebbero bene a testi-moniare visibilmente il primato dellrsquoamore di Dio che non si esprime solo nella fami-glia e nella procreazione LrsquoEvangelo ci chiama a rinnovare tutti i nostri rapporti a viverli tutti nella libertagrave da una parte e nella responsabilitagrave e coscienza del dono della vita dallrsquoaltra Sarebbe una grande testimonianza che le chiese potrebbero rendere ecumenicamente

AGENZIA NEV - NOTIZIE EVANGELICHE

SERVIZIO STAMPA DELLA FEDE-RAZIONE DELLE CHIESE EVAN-

GELICHE IN ITALIA tel 06482512006483768 fax 0-

64828728 - nevfceiit Mercoledigrave 07 giugno 2006

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La chiesa sbaglia ma noi non ce ne

andiamo di Agenzia ADISTA N41 del 03-06-

2006 Risposta degli omosessuali credenti

allrsquoappello dellrsquoArcigay 33414 ROMA-ADISTA Faccio appello ai fratelli e sorelle nella fede di esprimere pubblicamente il proprio dissenso e lonta-nanza da una struttura che dimentica del-lrsquoannuncio del Vangelo si egrave trasformata in un partito politico omofobo Dopo un fitto susseguirsi negli ultimi me-si di continue esternazioni contro gli omo-sessuali da parte delle gerarchie ecclesia-stiche - non ultimo il riferimento di Ra-tzinger allrsquoamore debole che caratteriz-zerebbe le unioni fra persone dello stesso sesso - il segretario nazionale dellrsquoArcigay Aurelio Mancuso ha firmato un comunica-to per esortare i gay credenti ad uscire dalla Chiesa cattolica Scrive Mancuso Non ci rimane che registrare che dentro la Chiesa cattolica egrave impossibile per le perso-ne gay e lesbiche continuare a riconoscer-si Nonostante la Chiesa cattolica sia unrsquo-organizzazione complessa dove moltissi-mi laici e prelati non condividono gli ana-temi di Ratzinger e Ruini non si puograve tace-re il fatto che nessuna posizione differente possa essere difesa pena la riduzione al silenzio Per tutte queste ragioni non si puograve continuare a farci martirizzare dalle gerarchie cattoliche nel nome di unrsquoubbi-dienza che oggi rischia di diventare com-plicitagrave Mancuso ha altresigrave aggiunto Temo una Chiesa sempre piugrave impaurita dalla moder-nitagrave e dallrsquoautodeterminazione dei corpi Alla paura Ratzinger risponde strumenta-lizzando Provo pena verso una gerarchia che cerca disperatamente di frenare la crisi valoriale e spirituale con precetti risibili e goffi In merito a questrsquoappello Adista ha chiesto

un parere a diversi esponenti di gruppi ed associazioni di omossesuali credenti Secondo Fabio Peroni del gruppo Nuova Proposta di Roma egrave difficile non condi-videre lrsquoanalisi di Aurelio Mancuso da un punto di vista socio-politico ma egrave altret-tanto semplice discostarsi dalla sua analisi religiosa Percheacute non condivido lrsquoinvito a uscire Percheacute credo nella testimonianza nel valore e nella vocazione della mia o-mosessualitagrave come dono che troppo spesso in questi anni secoli egrave stato vissuto nella clandestinitagrave nellrsquoipocrisia ma soprattutto nel silenzio Credo in una Chiesa altra la Chiesa del Concilio della convivialitagrave delle differenze dove oggi mi egrave chiesto di testimoniare e di parlare nella visibilitagrave della mia persona e dei miei affetti e amo-ri Sulla stessa lunghezza drsquoonda anche Anto-nio De Chiara coordinatore del gruppo Pontisospesi di Napoli Come gruppo ci aiutiamo a sviluppare in maniera adulta la nostra relazione con Dio Cerchiamo in-fatti di vivere pienamente il Vangelo ac-cettando la nostra specificitagrave In quanto battezzati e fedeli in comunione con Cri-sto ci sentiamo quindi pienamente parte della Chiesa-comunitagrave Chi non vuole vedere ciograve continua Di Chiara e crede che annullare la nostra umanitagrave la nostra affettivitagrave sia mettere in pratica il messag-gio di Gesugrave per noi sbaglia Contestiamo infatti le prese di posizione e i documenti della Chiesa-gerarchia che a noi sembrano anti-Evangelo Non crediamo perograve sia op-portuno uscire dalla Chiesa cattolica che egrave molto di piugrave della gerarchia al di fuori avremmo ancora meno possibilitagrave di dialo-gare col popolo di Dio e di esprimere co-me credenti il nostro dissenso Per Gianni Geraci portavoce del Coordi-namento gruppi di omosessuali cristiani in Italia e presidente del gruppo del Guado di Milano il problema non egrave tanto quello di restare o meno in una Chiesa che nei suoi vertici si dimostra incapace di compren-dere in alcun modo la diversitagrave omoses-suale Il problema egrave quello di rendere visi-bile lrsquoesperienza di chi in quella stessa Chiesa si muove nella logica del Vangelo

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e quindi in una logica di accoglienza e di rispetto per tutte le diversitagrave In questo senso sostiene Geraci se esiste un pro-blema della nostra appartenenza alla Chie-sa cattolica questo problema egrave da collega-re non tanto a una nostra decisione di usci-re o meno da una Chiesa che senza il con-tributo degli omosessuali credenti perde-rebbe irrimediabilmente un aspetto della sua stessa natura cattolica (ovvero un a-spetto della sua universalitagrave) quanto a un vero e proprio peccato di omissione dei nostri pastori che evitano sistematicamen-te di offrire alle persone omossesuali quel-lrsquoimmagine di Chiesa inclusiva e acco-gliente a cui dovrebbero ispirarsi nei loro interventi pubblici Infine Maurizio Mistrali del gruppo Lrsquo-Arco di Parma dichiara Condivido lo scritto di Aurelio Mancuso in tutto eccetto la conclusione Il lsquocentro di identitagraversquo del cristiano egrave Cristo (lrsquoego sano) Questa Chiesa spaventata autoreferenziale iper-dogmatica diventa superegoica si sostitui-sce e pone se stessa come centro drsquoidenti-tagrave Il lsquotraghettorsquo e i lsquotraghettatorirsquo si appas-sionano alla navigazione e non guardano al porto di destinazione il Regno Essere dentro la Chiesa con al centro la nostra Coscienza e Cristo fa emergere il parados-so dellrsquoiperttrofia di segrave la mancanza di servizio di fiducia nellrsquouomo e forse della speranza in Cristo stesso dei potenti ge-rarchi della Chiesa (emilio carnevali) Mercoledigrave 31 maggio 2006

Svizzera

Vecchi Cattolici benedicono coppie gay

in unione registrata di Ticino OnLine

AARAU - Il sinodo della Chiesa dei Vecchi Cattolici riunito oggi ad Aarau ha deciso a stragrande maggioranza - con 76 voti favo-revoli 2 contrari e 5 astensioni - che in futuro impartiragrave una benedizione alle le coppie omosessuali in unione domestica registrata Sono state definite due forme di

celebrazione ben distinte dal matrimonio per non mettere in questione questo sacra-mento Si tratta della prima chiesa svizzera che riconosce ufficialmente lrsquounione di coppia per lesbiche e gay La Chiesa dei Vecchi Cattolici da un paio di anni sta esaminando che risposte dare alle coppie omosessuali che auspicano che la loro unione possa evolvere con lrsquoaiuto di Dio I vecchi cattolici che contano 13rsquo000 fedeli in Svizzera ritengono che le coppie dello stesso sesso abbiano gli stessi bisogni spirituali di quelle eterosessuali spiega il rapporto sinodale diffuso oggi Inoltre non si sceglie di diventare omoses-suali ma lo si egrave giagrave sa piccoli o anche da prima della nascita sottolinea il rapporto Si tratta di nozioni scientifiche che non erano a disposizione degli autori dei testi bibblici e dei testimoni della tradizione cristiana Siccome nella tradizione la coppia eteroses-suale ha la funzione di perpetuare la vita la Chiesa dei Vecchi Cattolici ci tiene a fare una chiara distinzione fra il matrimonio e la benedizione del partenariato omosessuale Per questrsquoultimo caso un tipo di rito potragrave svolgersi in chiesa o in privato il secondo egrave invece una benedizione da impartire nellrsquo-ambito di un normale servizio religioso I due nuovi rituali studiati dalla commissione Omossessualitagrave e Chiesa saranno provati nei prossimi anni Drsquoaltro canto il rapporto sinodale indica che la Chiesa dei Vecchi Cattolici continue-ragrave a non porsi domande sullrsquoorientamento sessuale dei candidati nellrsquoambito della nomina dei preti percheacute ciograve non ha un carattere decisivo Comunque - raccoman-da lrsquoapposita commissione - bisogna essere prudenti nellrsquoaffidare una parrocchia ad un curato che vive in unrsquounione omosessuale In particolare la sua forma di vita deve es-sere accettata dalla comunitagrave dei fedeli Il vescovo Fritz-Reneacute Muumlller ha notato che gli omosessuali allrsquointerno della Chiesa sono un dato di fatto A chi ha difficoltagrave ad accettare tale situazione lrsquoalto prelato ha detto di pregare Dio tutti i giorni percheacute questo fenomeno spariscaATS Fonte TicinoOnline Lunedigrave 12 giugno 2006

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Lettere

Come egrave triste di don XXX diacono permanente

Regione Ecclesiatica Sicilia Salvesono sempre il don xxx diacono permanente della Regione Ecclesiastica Siciliaspiace dovermi presentare cosigrave ma mi eacute impossibile almeno adesso uscire allo scopertoloro aspettano que-stouna sbandata di un diacono per dire ecco lo sapevamoeacute un errore ordinare questi uomini sposati allora stiamo in stand byma non posso non esprimere i miei sentimenti di vergogna per il fatto che da sposato con figli ho ricevuto lrsquoor-dine sacroposso esercitarlo benedire amministrare alcuni sacramenti predica-re e poi tornare a casa da mia moglie e dai miei figliligrave dove il Signore mi ha chiamato e condividere con loro gioie speranze e i dolori di tanti fratelli e sorel-lee questi miei fratelli certo in un altro grado dellrsquoordine ma nello stesso sacra-mentonon possono esercitare piugrave uffi-cialmente il loro ministero Sacerdota-lema solo in privato e illecitamente (cosigrave recita il CDC) Quando incontro un prete sposato leggo nel suo sguardo un misto di rabbia e incomprensionee lo capisco profondamente Soffro per tutti loro e pre-go percheacute un giorno possano ritornare ad esercitare il ministero forse con piugrave impe-gno e passione e amore di prima Leggendo le lettere di Giuseppe Pe-rinsento tutta la passione lrsquoamore e la bontagrave del Sacerdote di chi vuole dare la sua vita per gli altri Spero che qualcosa cambie il celibato del Sacerdote resti come scelta possibile assieme a quella del Sacerdozio uxorato A volte penso se que-sto pensiero mi porta fuori della Chiesa ma poi so che io e tutti noi questa chiesa la amiamo troppola mia tristezza rimane mentre esprimo la mia solidarietagrave ed ami-cizia in CG a tutti i sacerdoti uxorati che ci leggono Pregate per meGrazie Fraternamente e in Cristo Gesugrave Vi saluto Giovedigrave 01 giugno 2006

Poesia Gladys Sica Argentina

Ciograve che mi resta Atavico appartarsi fra ombre tese Partirograve questa volta piugrave lontano dove vedrograve la grande onda nuda Percheacute vivere e morire Per un piccolo fulgore unrsquoimplacabile tristezza Dove va tutto lamore non da-to Dove vanno i sacri sogni Dove andragrave tutto questo tem-po Di nero si egrave riempito il quadro irrefrenabile uragano a raffiche mutevoli Silenzio su silenzio come coltelli polverizzano linsalvabile futu-ro Soccombono labbra e braccia Non mi resta una parola da donarti neacute un rosso neacute un bianco Nel fuoco del silenzio -i l viaggio- Poe-sia Edizioni Archivi del 900 MI 200-5

Da Isola Nera 134 Casa di poesia e letteratura egrave uno spazio di libertagrave e di

bellezza per un mondo di libertagrave e bellez-za che si costruisce in una cultura di

pace Direzione Giovanna Mulas - Coor-dinazione Gabriel Impaglione Giugno

2006 - Lanusei Sardegna mulasgiovvannahotmailcom

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Esci dalla tua terra e vagrave dove ti mostrerograve La famiglia del prete sposato

di Nadir Giuseppe Perin [1]

Ringraziamo di cuore lrsquoamico e colla-boratore Nadir Giuseppe Perin prete sposato per questo suo intervento

Ottomila sono i preti italiani ldquousciti dalla loro terrardquo- in senso biblico ndash per rispon-dere alla chiamata di Dio che li chiamava ad andare ldquoverso unrsquoaltra terrardquo cioegrave ad assumersi un compito diverso da quello svolto fino a quel momento Eppure questi 8000 preti che hanno lascia-to lrsquoesercizio del loro ministero sembrano scomparsi nel nulla Si legge nel Vangelo di Matteo (27 51-53) che nel momento in cui Gesugrave spirograve ldquo il velo del Tempio si squarciograve in due da ci-ma a fondo la terra tremograve le rocce si spezzarono i sepolcri si aprirono e molti corpi di santi che erano morti risuscitaro-no Uscendo dai sepolcri dopo la sua ri-surrezione entrarono nella cittagrave santa ed apparvero a moltirdquo Amici miei carissimi e amati dal Signo-rehellip ldquoresurrexit Dominus vere hellip Usciamo anche noi dai ldquosepolcrirdquo nei quali la chiesa gerarchica ci ha rinchiuso tap-pandoci la bocca e ldquocremandordquo le nostre persone per farci scomparire nel nulla Dobbiamo ldquouscire dai sepolcrirdquo ldquoentrare nella cittagraverdquo cioegrave uscire allo scoperto sen-za paura o timore di essere ldquolinciatirdquo non per fare la ldquorivoluzionerdquo ma per testimo-niare il Cristo risorto speranza del mondo con la nostra vita e quella della nostra fa-miglia moglie e figli alla luce del sole di fronte a tutto il popolo di Diohellip testimo-niando in modo profetico come sia possi-bile essere degli ottimi padri di famiglia degli ottimi mariti e nello stesso tempo degli ottimi preti che pur dedicandosi con amore alla famiglia al lavoro non trascurano gli impegni sociali ed ecclesia-

li senza riserva alcuna e nella piena dispo-nibilitagrave Ho appena finito di leggere il libro di Li-no Tonti I cinque figli del vescovo edito da ldquoIl segno dei Gabrielli Editorirdquo S Pie-tro in Cariano Maggio 1999 nel quale Chiara figlia di prete scrive una lettera al Papa Giovanni Paolo II per chiedergli ldquopercheacute non dagrave ai preti il permesso di spo-sarsi dal momento che per sua esperienza personale puograve affermare senza timore di offendere la veritagrave che si puograve avere una famiglia ed essere bravi preti come lo egrave suo padrerdquo Quando arrivai alla fine del libro mi sono accorto che qualche lacrima scorreva sulle mie guance mentre una forte emozione mi stringeva il cuore percheacute ho visto in Chia-ra ldquola portavoce di tutte le donne ed i figli di preti sposati che molto spesso non hanno voce per esprimersi ma che nono-stante tutto hanno sempre tenuta salda la propria fede senza mai stancarsi di inter-rogarsi cosa significasse amare dirsi cri-stianisperando sempre in ciograve che egrave giu-stordquo Ebbene usando le stesse parole di Chiara sparse qua e lagrave nel libro piugrave che comunicare a quanti mi leggeranno le stesse emozioni che ho provato io vorrei riflettere ancora una volta insieme con voi sulla figura del prete ldquoche lascia lrsquoesercizio del suo ministerordquo per vivere con la donna che ama quel progetto di vita che Dio aveva su di loro fin dallrsquoe-ternitagrave Partendo dalle parole che il papa Giovan-ni Paolo II disse allrsquoAngelus di domenica 10 novembre 1996 ldquoPenso ai sacerdoti in difficoltagrave spirituale e materiale ed an-che a quanti purtroppo hanno lasciato lrsquoimpegno assunto Per tutti invoco dal Signore sostegno ed aiutohelliprdquo Chiara fa osservare che se per impegno assunto si intende il ministero molti non lrsquohanno lasciato per volontagrave loro ma percheacute co-stretti dalla legge del celibato una legge che potrebbe anche essere cambiata dal momento che al celibato viene riconosciu-ta soltanto una ldquospeciale convenienzardquo per il prete

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Lrsquoidea di fedeltagrave invece emerge dal fatto che il prete amministra i misteri di Dio che pur essendo destinati a tutti non sono perograve proprietagrave di alcuno Ora agli ammini-stratori si richiede che ognuno risulti fe-dele Chi riceve lrsquoOrdinazione si prostra con tutto il corpo e poggia la fronte sul pavimento del tempio accettando cosigrave di essere lui stesso il Pavimento su cui cam-mineranno gli altri come la roccia sostiene lo zoccolare di un greggerdquo I ldquopreti che hanno lasciatordquo ancora oggi sono considerati da alcuni anche se con molta leggerezza e superficialitagrave come dei Giuda il traditore di Gesugrave morto suicida in preda alla disperazione senza riflettere che Giuda ha venduto il Maestro per dena-ro e non percheacute gli interessasse una donna In realtagrave se avessimo il coraggio di analiz-zare le attese che lrsquouomo contemporaneo ha nei confronti del prete si potrebbe con-statare che in fondo crsquoegrave in lui una sola grande attesa egli ha sete di Cristo Il resto lo puograve chiedere benissimo anche a tanti altri che non sono preti Perograve gli strumenti che donano Cristo non possono trascurare la perenne giovinezza di Dio sostituendo ad essa gli equilibri provvisori della mente umana La parola che si sovrappone alla Parola La filosofia allrsquoannuncio La morale alla grazia Il rito alla vita Lrsquoorganizzazione alla testi-monianza Lo spettacolo alla veritagrave Sa-rebbe come pretendere di ingessare il Sal-vatore Percheacute la chiesa attuale incontra unrsquo enorme difficoltagrave ad essere per lrsquouomo contemporaneo un valido aiuto a crede-re Gesugrave le ha lasciato come unica arma lrsquoa-more ma accanto a vescovi preti e fedeli santi ce ne sono molti indaffarati a con-quistare spazi del potere ed a procurare denaro con ogni mezzo Molti restano scandalizzato di fronte ad uomini di chiesa incoerenti ed avidi di onori e di responsa-bilitagrave percheacute avidi di potere Molti usano la chiesa per tornaconto personale o di gruppo Crsquoegrave chi la concepisce come unrsquoi-stituzione che per comunicare beni eterni non puograve fare a meno di mezzi ottenuti a

qualunque prezzo dando lrsquoimpressione di preferire logiche estranee al suo autentico ministero Cerca lrsquoaffermazione di seacute se-condo logiche di potenza lontane dalla mentalitagrave di Gesugrave Chiede di piegare lrsquoin-telletto a veritagrave astratte anzicheacute annunciare lrsquoamore di Dio e testimoniare lrsquoincontro con il Salvatore Le parole che si rincorro-no lungo i secoli per interpretare Dio do-vrebbero segnare il cammino della gratitu-dine Un amante per rinnovare il proprio slancio ha bisogno di espressioni giovani mentre molto spesso le parole umane che pretendono di definire lrsquoAssoluto sono un ostacolo per chi cerca Dio Di fronte a questa situazione ndash si domanda Chiara - che differenza crsquoegrave tra questo tipo di Chiesa e le mille sette i cui adepti batto-no le strade per vendere lrsquounica veritagrave convinti di averla in tasca solo lo-ro Sfruttando quelle parole i furbi di turno coprono incoerenze trame ed osano rinfacciare a noi che stentiamo a credere lrsquoallontanamento dalla religione Non sem-brano preoccupati per la nostra fatica di cogliere un barlume di Dio dietro ciograve che dicono ed i riti che compiono Ma quello che egrave piugrave grave e spaventa egrave che Dio non egrave mai entrato nella vita di molti percheacute ldquogli uomini di chiesardquo lo hanno presentato come un legislatore noioso e pignolo mentre invece la bellezza del modo di vivere suggerito da lui appare quando ci si sente liberi dalla preoccupa-zione di rispettare i canoni di una religione estrinseca In molti cristiani cresce la rab-bia per lrsquoapparato mastodontico di una chiesa lontana dai progetti di Cristo Lui la voleva sale della terra che si scioglie per insaporire Invece spesso la chiesa sem-bra un enorme granello compatto e fasti-dioso sotto i denti Verso gli uomini di quel apparato ndash affer-ma ancora Chiara - che non hanno ancora scoperto chi egrave Lui anche se ne hanno con-tinuamente il nome in bocca sento preva-lere la compassione La rabbia si attenua senza diventare rassegnazione percheacute una chiesa come lrsquoha desiderata Lui deve esse-re luogo di comunione e di amore Se la guardi dallrsquoesterno si direbbe che nella

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chiesa operano gruppi in lotta tra loro per i quali la fede piugrave che un banale accessorio egrave una potente ideologia e sempre piugrave spes-so srsquoincontrano preti che dallrsquoaltare sono convinti di annunciare Cristo mentre e-spongono compiaciuti soltanto le proprie ideologie Percheacute trascurare allora i percorsi di chi batte sentieri diversi da quelli abi-tuali E sono molti coloro che lo hanno fatto Ottantamila centomila nel mondohellip ottomila solo in Italia Ma dove vivono tanti preti sposati Se provate a consultare lrsquoannuario Pontifi-cio un tomo di circa 2500 pagine vi tro-vate di fronte ad una chilometrica lista di titoli che riguardano anzitutto il papa che Giovanni Paolo I definigrave ldquo retaggio del po-tere temporalerdquo e che avrebbe voluto eli-minarla Solo che non ne ha avuto il tem-po Segue poi un elenco puntiglioso di nomi distribuiti in mille organismi Anzitutto cardinali per ordine di precedenza e per anno di creazione e per ordine alfabetico Di seguito tutti gli altri ciascuno secondo il suo grado e titolohellip Dopo Diocesi ab-bazie ordinariati prelature personali vica-riati prefetturehellip un indice alfabetico e-lenca tutte le persone citate nel testo piugrave di 400 pagine in media 60 nomi ogni pa-gina per un totale di circa 25000 Dove finiscono i nomi arrivano i numeri Sacerdoti secolari e regolari e ordinati durante lrsquoanno e diaconi permanentihellip indicati diocesi per diocesihellip Ma un angolino per ldquocoloro che hanno lasciatordquo non crsquoegrave Un numerino Nulla Nemmeno di chi ha ottenuto la dispensa Nulla anche se sono 40000 ( per la Chie-sa giuridica) i preti di Cristo che sono tali per lrsquoeternitagrave Niente neanche una riga per dire in 40000 ci hanno tradito E non sarebbe giusto Non si riesce a capire percheacute Sono creatu-re che non esistono piugrave Agli occhi di Dio o di qualche altro Ersquo una condanna senza appello Eppure hanno il dovere di essere pronti ad amministrare il sacramento della Penitenza Essi restano in forza nella Chie-

sa per un servizio molto piugrave importante di altri elencati con puntiglio negli Annuari Lo afferma il Diritto Canonico (can 976) con chiarezza ldquo Qualsiasi sacerdote an-corcheacute privo della facoltagrave di ascoltare le confessioni assolve validamente e lecita-mente da qualunque censura o peccato qualsiasi penitente che versi in pericolo di morte anche se sia presente un sacerdote approvatordquo Quasi una nota per far sapere che allrsquooccorrenza ci sono anche lorohellip NellrsquoAnnuario Diocesano i preti sono e-lencati con i dati anagrafici in ordine alfa-betico poi di nuovo per anno di ordinazio-ne poi per incarico nei vari uffici curiali e pastorali E i ldquopreti che hanno lasciatordquo Nulla Si possono trovare nomi di diversi laici se-guono associazioni movimenti opere scuole comitati agenzie di viaggi autoritagrave civilihellip Di ldquolorordquo nessuna traccia Per rendersi conto delle defezioni bisogna confrontare lrsquoelenco nominativo dellrsquoAn-nuario con quello della precedente edizio-ne annotare gli assenti verificare che non siano tra i preti defunti indicati a parte Se qualche nome viene depennato si puograve supporre che si tratti di ldquouno che ha lascia-tordquo senza esserne certi Certamente questo silenzio egrave stonato Qualcosa di strano condiziona il comporta-mento della Chiesa verso i ldquopreti che han-no lasciatordquo e le impedisce di essere se stessa Qualcuno addirittura cerca di farli passare per creature dalla psiche malata moralmente deboli A me invece - dice Chiara - pare un segno di enorme imbaraz-zo Come se la Chiesa fosse affetta da i-diosincrasia o peggio da istinto di perse-cuzione nei confronti dei preti che ldquohanno lasciatordquo Eppure coloro che hanno lascia-to non mi sembrano una categoria astratta che merita un giudizio sommario Ognuno ha una sua storia particolare al termine della quale egrave vero che crsquoegrave chi afferma di non volerne piugrave sapere di Gesugrave Cristo e della fede Non pochi ricordano episodi di emarginazione e di disprezzo a partire dai tempi del seminario o nei primi anni di attivitagrave pastorale Altri col dente avvelena-to nei confronti della struttura ecclesiasti-

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ca non perdono occasione per analizzare le sue infedeltagrave spietatamente Sento tuttavia che la legge del celibato egrave destinata a cadere percheacute viene difesa con animo poco sereno e facendo soffrire in-giustamente Giagrave la maggior parte dei cre-denti se nrsquoegrave accorta e comincia a cambiare stile Ci sono anche molti di questi ldquopreti che hanno lasciatordquo che hanno alle spalle sto-rie dolci Entrati in seminario bambini non hanno temuto povertagrave e disciplina Sono stati pastori entusiasti e sinceri Hanno saputo cogliere nella Parola vibrazioni profonde mai intuite da altri Crsquoegrave chi poggia la pro-pria vita spirituale sui loro esempi Resta-no delicati e buoni aperti altruisti Belle figure di padri alcuni giagrave nonni sanno ascoltare pregano partecipano alla Messa come pochi Si tratta di preti ldquoche hanno lasciatordquo ma che non sono peggiori dei preti ldquoche non hanno lasciatordquo Ed egrave molto strano che per la Chiesa non contino piugrave nulla e vengano presi in considerazione solo come un in-successo dei metodi di formazione del seminario allo scopo di correggerne gli errori Eppure sono convinto che il Padre sa ope-rare meraviglie sia in loro come in ogni altro uomo Sarebbe blasfemo sostenere che nei loro confronti e solo nei loro la grazia di Dio egrave impotente Non egrave facile ascoltare le parole di ldquochi nella chiesa ha la potestagrave e la responsabili-tagrave del ministero per la comunitagrave ecclesia-lerdquo che echeggiano in ogni angolo della terra e rivendicano giustizia per tutti esor-tando individui famiglie e stati a rispettare la libertagrave e la dignitagrave di ogni uomo percheacute ogni uomo egrave sacro ed irripetibile ed insie-me sperimentare che proprio lui piega poi la storia degli individui a schemi utili per condurre piugrave agevolmente lrsquoistituzione della quale egrave responsabile Percheacute prima di proporre agli altri determinati comporta-menti non li mette in pratica lui nella co-munitagrave nei confronti di tutti quelli verso i quali egrave chiamato ad essere ldquopadrerdquo come

padre lo egrave Dio nei confronti di ogni uo-mo Diventa difficile accogliere Dio presente in chi percorre con noi i giorni che ci sono donati per ricavarne pace e felicitagrave Indivi-duare Dio nella persona dalla quale ti a-spetteresti un incoraggiamento e ne ottieni invece uno schiaffo abbandonandoti a camminare da solo Attorno gli amici ven-gono a mancare dentro le energie scema-no la vita sembra un fallimento Credere che ligrave crsquoegrave Dio egrave fatica Come egrave stata fatica per Gesugrave bere il calice e supplicava il Pa-dre suo che glielo risparmiasse Molti si augurano che la legge del celibato cambi percheacute per moltissimi questo egrave bene per la Chiesa Ma soprattutto speria-mo che il celibato non rappresenti motivo di orgoglio e distinzione di classe E che i preti che ldquohanno lasciatordquo ricevano un porsquo piugrave di amore solo amore senza pregiudizi Sempre piugrave spesso siamo chiamati a crede-re per coloro che non ne hanno piugrave la for-za percheacute hanno sperimentato lrsquoesistenza come danno o bestemmia e assurda mo-struositagrave Bisogna continuare a sperare per la maggioranza degli uomini che ancora non hanno ricevuto abbastanza La fede egrave grazia non chiarezza di sensi e di intellet-to Spero che le mie figlie come tutti i figli e le figlie dei preti possano dire che il loro babbo anche se mortificato dalla ldquosuardquo Chiesa coltiva questo tipo di fede pregan-do Dio di dare a lui alla sua famiglia ed a tutte le famiglie del mondo il coraggio di vivere e di amare Molte volte infatti co-loro che sono stati chiamati ad annunciare la speranza non sono capaci di farla vibra-re nellrsquoanimo di chi li ascolta come attesa come dubbio come dono come cosa non propria Sono convinto che piugrave di un prete sposato potrebbe essere beatificato o canonizzato Non tanto percheacute pentiti hanno chiesto di tornare a fare il prete piegandosi alla disci-plina vigente ma percheacute contenti di aver lasciato hanno saputo scandire i momenti della vita quotidiana sui ritmi della fede nonostante la mano ruvida della Chiesa

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Questa potrebbe essere una delle tante strade per diventare santi nel Terzo Millen-nio ldquoEsci dalla tua terra e vagrave dove ti mostrerograve Ersquo il canto che molti preti scelgono per la liturgia del loro matrimonio Quelle che possono apparire come defezioni vengono vissute come vocazioni scarnificanti alla stregua della chiamata di Abramo Il matri-monio egrave sacramento non fuga Abbrac-ciarlo significa abbandonare la sicurezza economica e la tranquillitagrave di un ruolo rispettato Solo la voce del Signore puograve strappare dal calore di abitudini consolida-te per proiettare lungo sentieri sconosciuti Credo che ad essere canonizzati non deb-bano essere coloro che sanno arzigogolare bei pensieri quanto piuttosto chi ha patito trascuratezze e cattiverie Chi ha taciuto e sorriso offrendo senza smettere di prega-re e di volere bene Chi entrando in punta di piedi nelle chiese della periferia egrave solito fermarsi nellrsquoultima panca per non distur-bare limitandosi a contemplare il taberna-colo o il Cristo in croce nel silenzio dello spirito Non egrave difficile trovare degli ldquospretatirdquo cosigrave Forse quando qualche vescovo o parroco avragrave il coraggio di far salire al suo fianco ldquouno dei preti che hanno lasciatordquo per impartire la benedizione al popolo al po-sto suohellip non tanto lrsquointellettuale che di-squisisce a favore o contro il celibato o contesta la coerenza dellrsquoistituzione eccle-siastica ma ad es un anziano prete che sempre sorridente mantiene la famiglia lavorando da facchino alla stazione centra-le di una grossa cittagrave e tra una valigia e lrsquoaltra sgrana il rosario con la mano in tasca e chiude di tanto in tanto gli occhi per assaporare parole e nomi santihellip un uomo in abiti normali con la fede al dito percheacute questrsquouomo egrave un prete dellrsquoAltissi-mohellippur non avendo le mani delicate co-me di solito le ha un pretehellip le sue sono mani callose percheacute lavora ma sono colme di benedizioni accumulate nellrsquoarco di decennihellip e noi non avevamo capito che le sue benedizioni erano preziose e le abbiamo lasciate dormirehellip

Ebbene questo prete dellrsquoAltissimo dalle mani callose e dallrsquoanello al dito egrave qui oggi per benedirvi e rappresentare tutti coloro che noi vescovi e preti ldquoche non hanno lasciatordquo abbiamo perograve dimenticato Chiniamo la testa e lodiamo il Signore per questo momento di grazia destinato a pu-rificare la Chiesa come poche volte e a renderla libera di credere solamente in Lui Quello saragrave un momento di festa grande per tutti percheacute avremo scoperto la gioia ed il piacere di amare Spero vivamente che tutti i figli di preti-sposati si sentano in comunione profonda ed armoniosa con i loro genitori anche se percepiscono in loro una ricchezza drsquoani-mo che a volte quasi li spaventa percheacute legata ad un mistero insondabile ad una forza che non troveranno mai in nessun altro Come sarebbe meraviglioso se tutti i nostri figli di prete ogni sera nel silenzio della loro camera prima di addormentarsi pre-gassero Dio cosigrave ldquoTi ringrazio Signore della mamma che mi hai dato e del papagrave prete percheacute hanno avuto il coraggio di condividere la loro vita nellrsquoamore al quale ci hanno educato insegnandoci ad amare Sono sicuro che il mio papagrave non ha chiesto la dispensa dal celibato per fuggire ma percheacute ha creduto in un modo diverso di essere prete Sono sempre piugrave persuaso che si egrave trattato di una buona idea e di unrsquoottima scelta Non lrsquoho mai sentito chiedere nulla per seacute ma lrsquoho sempre visto darsi pena per i tanti uomini sparsi sulla terra e diversi tra loro Per quelli delle nostre cittagrave alienati da ritmi disumani per coloro che spesso senza colpa hanno oscurato la scintilla della fede ricevuta in dono ed aspettano che qualcuno torni a farla brillare assolvendo dai peccati e spezzando il pane Io penso Signore che di fronte a chi ha fame il chiedersi se debba essere celibe o no il ministro quando nel tuo progetto non esiste un vincolo necessario tra presbitero e celibato mi sembra una complicazione inutile Ma forse sono io che non riesco a vedere percheacute spesso lrsquoesperienza offusca

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la mente e lrsquoidea diventa giustificazione dellrsquoagire Forse i preti sposati che dicono ai vescovi ldquo siamo quardquo risultano poco credibili Forse chi deve decidere non egrave abbastanza libero e coraggioso per modifi-care una disciplina opinabile ma consoli-data A me figlio di prete non resta che prega-re assieme al mio papa ed alla mia mam-ma affincheacute le scelte che vengono operate siano le migliori per il bene dellrsquouomo figlio di Diordquo Grazie Chiara e grazie Lino per le emozio-ni che mi avete fatto provare leggendo il librordquo i cinque figli del vescovordquo Spero di essere riuscito ad interpretare il vostro pensiero e gettare attraverso le vostre pa-role un porsquo di luce su questa ldquocittagrave som-mersardquo di preti italiani (8000) che ldquohanno lasciatordquo e che sono stati ldquocancellatirdquo dalla mente e dal cuore di ldquochi nella Chiesa ha la potestagrave e la responsabilitagrave del ministero per la comunitagrave ecclesialerdquo Spero che la loro voce torni a farsi sentire per lo meno per ldquocantare le meraviglie che

Dio ha compiuto per amore del suo popo-lordquo Vi stringo forte al mio cuore ndash percheacute an-chrsquoio sono uno di voi ndash augurando a cia-scuno di voi amati da Dio alle vostre spo-se e ai vostri figli ogni bene nel Signore risorto speranza del mondo Giuseppe Note [1] Prete-sposato Indirizzo di posta elettro-nica nadirgiuseppeinterfreeit Mercoledigrave 31 maggio 2006

Nella Sezione ldquopretisposatirdquo noti-zie riflessioni lettere sul tema del-lrsquoabolizione del celibato obbligato-rio per i preti cattolici di rito latino

httpwwwildialogoorgpretisposati

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Bassora ldquoPer le donne

irachene la guerra egrave appena iniziatardquo

di Terri Judd The Independent giugno 2006 (trad MG Di Rienzo)

Le donne di Bassora sono scomparse Tre anni dopo lrsquoinvasione dellrsquoIraq guidata dagli Usa le libertagrave laiche delle donne sono state dissolte dallrsquoIslam militante che va crescendo nel paese In tutto lrsquoIraq ha preso piede una sanguinosa e continua oppressione delle donne A molte donne sono state rasate le teste percheacute rifiutavano di indossare la sciarpa altre sono state prese a sassate per strada percheacute usavano cosmetici Altre ancora sono state rapite e uccise per ldquocriminirdquo che vengono catalo-gati semplicemente come ldquocomportamento inadeguatordquo Un apparato statale fragile e scarsamente funzionante contribuisce a rendere il paese facile preda di estremisti la cui nozione di libertagrave non si estende alle donne Nel sud occupato dalla Gran Bretagna dove lrsquoesercito Mehdi di Muqtada al-Sadr mantiene la sua presa la situazione tocca il suo peggio Qui le donne sono costrette a vivere dietro porte chiuse da cui possono emergere solo avvolte dai veli nascoste dietro mariti e padri Persino indossare un paio di pantaloni egrave considerato un atto di sfida punibile con la morte Una cittadina di Bassora la dott Kefaya lavorava allrsquoo-spedale per donne e bambini della cittagrave universitaria quando cominciograve a ricevere minacce di morte dagli estremisti religiosi Non diede ascolto alle intimidazioni Un giorno un uomo entrograve nellrsquoedificio e la uccise Eman Aziz una delle donne che parlano pubblicamente di questi pericoli dice ldquoCrsquoerano cinque persone sulla lista della

morte con la dottoressa Kefaya La minac-cia era questa se continui a lavorare ver-rai uccisardquo Molte donne sono troppo spa-ventate per parlare ma alcune nel timore che i loro diritti vengano cancellati per sempre hanno intrapreso il coraggioso passo della testimonianza La dott Kefaya egrave solo una delle professio-niste uccise negli ultimi mesi Parlando con noi dellrsquoIndipendent accanto al vec-chio palazzo di Saddam Hussein nel centro di Bassora Eman Aziz ha fatto i nomi di altre amiche uccise Tre delle sue ex com-pagne allrsquouniversitagrave sono state assassinate ldquoLa mia amica Sheda e sua sorella Aveva-no ricevuto le minacce Un giorno sono tornate a casa loro in compagnia di altre due donne Tutte e quattro sono state ucci-se a colpi di arma da fuocordquo Il linguaggio di Eman egrave preciso in modo agghiacciante ldquoE la mia amica Lubna lei era con il suo fidanzato Hanno sparato nel braccio a lui e ucciso Lubna di fronte ai suoi occhi Poi crsquoerano le due sorelle che lavoravano nella lavanderia del Palazzohelliprdquo Brevemente ma nei dettagli Eman ci rac-conta di ogni vita spezzata Sotto Saddam le donne non avevano gran-de spazio in politica ma donne drsquoaffari o docenti viaggiavano senza problemi per il paese mentre le loro figlie si mescolavano liberamente agli studenti maschi allrsquouni-versitagrave Ora persino le donne piugrave emanci-pate si sentono intimidite Sajeda Hanoon Alebadi 37enne che per la prima volta nella sua vita come Eman Aziz si sente costretta ad indossare la sciarpa per coprir-si la testa dice ldquoLe donne vengono assas-sinate Sappiamo che gli esecutori degli omicidi dicono che abbiamo su di noi una ldquofatwardquo Quelle non erano brave donne dicono e dovevano essere ucciserdquo Dietro lrsquoonda degli attacchi degli insorgen-ti cresce la violenza contro le donne che osano sfidare lrsquoortodossia islamica Le

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ldquofatwardquo che ordinano alle donne di non guidare automobili o di non farsi vedere fuori di casa vengono regolarmente ema-nate Infiltrata dai miliziani la polizia non vuole e non puograve rispondere ai fondamenta-listi ldquoDopo la caduta del regimerdquo continua Alebadi ldquoi partiti dellrsquoestremismo religio-so si sono mostrati sulle strade ed hanno cominciato a minacciare le donne Sebbe-ne siano una minoranza controllano posi-zioni di potere e perciograve controllano Basso-rardquo Avventurarsi oggi per le strade della cittagrave senza un parente di sesso maschile significa rischiare aggressioni umiliazioni e rapimenti Una giornalista Shatta Kare-em racconta ldquoEro alla guida della mia auto quando un altro mezzo mi si egrave butta-to addosso e mi ha spinto fuori di strada Oggi se una donna viene vista guidare unrsquoautomobile ciograve viene considerato una violazione dei diritti degli uominirdquo E crsquoegrave anche la paura che le leggi cosiddette isla-miche diventino parte integrante della nuo-va legislazione ldquoPer la religione musul-manardquo dice ancora Eman Aziz ldquose un uomo muore ciograve che lascia va ad un mem-bro maschio della famiglia Dopo la guerra IranIraq crsquoerano cosigrave tante vedove che Saddam cambiograve la legge cosigrave che lrsquoereditagrave potesse andare alle donne e ai figli Ora la legge egrave cambiata di nuovordquo Sajeda Hanoon Alebadi stima che circa il 70 delle donne sposate di Bassora siano rimaste vedove a causa dei continui con-flitti ldquoLe puoi vedere mendicare ad ogni incrocio le vedoverdquo Gli ottimisti dicono che il 25 del consi-glio delle province irachene egrave composto da donne e che ciograve proverebbe un migliora-mento nelle loro vite dopo lrsquoinvasione Ma la gente di Bassora risponde che questa egrave una cortina di fumo Ogni donna che entra in quelle stanze mi dicono non riesce a mettere in moto alcun cambiamento positi-

vo I manifesti elettorali affissi in cittagrave illustrano bene questo punto di vista i volti delle donne candidate sono stati co-perti di vernice nera ed accompagnati dal-lo slogan ldquoniente donne in politicardquo Eman Aziz aggiunge ldquoLe donne che fanno parte del consiglio hanno molti sogni ma quando aprono bocca viene loro risposto con tutto il rispetto tu non sai niente Non hai le conoscenze Questo egrave un mondo di uomini La tua idea egrave buona ma non egrave la migliore In sempre maggior numero que-ste donne acconsentono a mettere la firma ovunque si indichi loro di farlo Abbiamo donne formalmente in posizioni di potere ma che non hanno nessun potere effetti-vordquo Numerosi ufficiali inglesi di stanza a Bas-sora dicono che si sentono ldquoa disagiordquo per la situazione ma il portavoce del Foreign Office ci ha solo informati che ldquoIl nuovo programma di governo prevede nei primi dieci punti di prestare molta attenzione alle donne giaccheacute esse costituiscono me-tagrave della societagrave e si prendono cura dellrsquoal-tra metagrave perciograve devono avere un ruolo attivo nel costruire la societagrave e lo stato I loro diritti dovrebbero essere rispettati in tutti i campirdquo Tuttavia fra le attiviste cresce la paura che le estreme durezze della vita quotidiana oscurino lrsquoistanza dellrsquooppressione delle donne e non le permettano di essere af-frontata Nei villaggi attorno a Bassora le timide donne che sbirciano dalle fessure delle porte non si lamentano neppure Makir Jafar mi dice di ritenere sufficiente aver avuto abbastanza istruzione da aiutare il figlio decenne a fare i compiti ldquoCrsquoegrave il fiume Si vive Non ho bisogno di nienterdquo Lunedigrave 19 giugno 2006

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Migranti ldquoFate affidamento sulle

donne e le politiche cambierannordquo

Unrsquointervista a Ndioro Ndiaye Vice Direttora generale dellrsquoOrganizza-

zione Internazionale per lrsquoImmigra-zione (OII)

A cura di Laurent Duvillier per Instraw 1deg giugno rsquo06( trad MG Di Rienzo)

Ringraziamo Maria G Di Rienzo[per contatti sheela59liberoit] per que-

sta sua traduzione Laurent Duvillier A livello internaziona-le i flussi migratori si stanno sempre piugrave femminilizzando Questo significa solo che piugrave donne stanno lasciando i propri paesi drsquoorigine o anche che stanno contri-buendo maggiormente allo sviluppo eco-nomico di tali paesi Ndioro Ndiaye Secondo i nostri ultimi rapporti ci sono fra i 175 e i 180 milioni di migranti in tutto il mondo ed egrave general-mente riconosciuto il fatto che metagrave di questa cifra egrave composta da donne Crsquoegrave perograve in effetti qualcosa di nuovo nel feno-meno migratorio Per lungo tempo si egrave creduto che spettasse agli uomini partire e cercare lavoro e una volta che essi aveva-no stabilito le loro basi le donne li rag-giungevano ed assumevano responsabilitagrave rispetto alla riproduzione e allrsquoeducazione dei bambini Oggi il flusso migratorio tende a seguire un altro schema le donne escono dai paesi drsquoorigine per conto pro-prio sono piugrave visibili e si muovono in modo piugrave libero ed indipendente Inoltre lo status che le donne acquisiscono dopo la migrazione ha creato un valore aggiunto nel campo della gestione dellrsquoim-migrazione se vi riescono se sono istrui-te le donne contribuiscono al benessere del paese in cui si trovano cosigrave come al

benessere del paese da cui provengono Se non hanno istruzione rischiano di cadere nelle reti dei trafficanti Questo egrave il feno-meno che chiamiamo ldquotraffico di esseri umanirdquo e contro il quale tutti dobbiamo lottare Non smetterograve mai di ripetere che i paesi che ricevono i migranti devono fare affida-mento sulle donne se vogliono introdurre cambiamenti nelle loro politiche volte allrsquointegrazione Nel campo dellrsquoistruzio-ne ad esempio le donne giocano un ruolo fondamentale e possono essere un appro-priato veicolo per il cambiamento nei pae-si che le ospitano Laurent Duvillier I migranti vengono spesso descritti senza alcun riferimento al sesso e la migrazione come fenomeno ldquoneutrordquo rispetto al genere Al contrario lrsquoOrganizzazione Internazionale per lrsquoIm-migrazione ed Instraw hanno la convinzio-ne che sia importante dar conto delle diffe-renze fra uomini e donne che migrano Quali azioni specifiche avete intrapreso a favore delle donne Ndioro Ndiaye LrsquoOII egrave attiva da lungo tempo nel cercare di rendere visibile il contributo delle donne migranti Il nostro gruppo di lavoro sul genere egrave composto da piugrave di ottanta ldquopuntirdquo sparsi in tutto il mondo Nella maggioranza dei nostri uffi-ci crsquoegrave una persona che ha lo speciale inca-rico di introdurre le politiche di genere nella programmazione e nelle attivitagrave ldquosul campordquo In questrsquoultimo contesto vi sono ovviamente casi differenti e perciograve molte-plici livelli di intervento che usualmente dipendono dalle donne presenti nel luogo specifico Generalmente ci viene chiesto di intervenire in situazioni di conflitto o post conflitto Per quanto riguarda i rifu-giati e i profughi lavoriamo in collabora-zione con le agenzie dellrsquoOnu come lrsquoAlto Commissariato per i Rifugiati lrsquoUnicef o lrsquoOrganizzazione mondiale per la sanitagrave di modo che le donne possano ricevere lrsquoat-tenzione che chiedono Sviluppiamo cam-pagne di informazione per fornire alle donne maggiori conoscenze diamo loro anche attrezzatura ed equipaggiamento cosigrave che possano migliorare la loro salute

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ed il loro ambiente Rispetto invece alle professioniste che lasciano volontariamente i loro paesi drsquoori-gine esse domandano accesso ad impieghi decenti e salari adeguati e di poter vivere con il loro salario nel paese che le ospita Unrsquoaltra delle loro richieste egrave di poter con-tribuire allo sviluppo di entrambi i paesi mandando denaro alle loro famiglie e associandosi con persone locali per creare lavoro o attivitagrave produttrici di reddito non solo per se stesse Questi sono fattori nuo-vi ed hanno richiesto nuovi approcci allrsquo-OII Laurent Duvillier Negli ultimi anni le rimesse di denaro inviate dai migranti in tutto il mondo sono costantemente cresciu-te In paesi come le Filippine spesso le famiglie incoraggiano le donne a migrare piuttosto degli uomini percheacute le donne tendono a mandare soldi a casa piugrave fre-quentemente Si tratta di un fenomeno locale o egrave una tendenza diffusa Ndioro Ndiaye Si tratta di una tendenza generale Lrsquoimporto spedito da una donna in una singola occasione puograve essere mino-re di quello inviato da un uomo ma poicheacute le donne inviano rimesse piugrave spesso il volume del loro contributo tende ad essere molto piugrave sostanzioso Rispetto allrsquoaumen-to delle rimesse noi dellrsquoOII siamo molto preoccupati di cosa ne pensano i vari stati Nello scorso febbraio abbiamo organizzato una conferenza sulle rimesse provenienti da migranti originari dei paesi ldquomeno svi-luppatirdquo in collaborazione con i governi di tali paesi e lrsquoOnu In Benin per la prima volta esperti di ministeri economici e fi-nanziari e funzionari governativi di questi paesi si sono incontrati per scambiare pun-ti di vista e discutere con la Banca Mon-diale lrsquoOrganizzazione per la cooperazio-ne economica e lo sviluppo la Banca afri-cana per lo sviluppo eccetera Rispetto alla controversia che crsquoegrave sulla natura privati di questi fondi lrsquoOII egrave com-pletamente drsquoaccordo sul fatto che le ri-messe non possono essere unrsquoalternativa allrsquoassistenza allo sviluppo Drsquoaltra parte vogliamo andare oltre questa contrapposi-zione Dovremmo trovare le sinergie che

possono essere stabilite tra lrsquoassistenza allo sviluppo ed il flusso finanziario gene-rato dai migranti nei paesi meno sviluppa-ti Dovremmo anche riflettere su come canalizzare il denaro sugli sforzi positivi compiuti dai paesi drsquoorigine dei migranti e su come i migranti stessi possano essere considerati investitori o finanziatori Laurent Duvillier Non crsquoegrave dubbio che qualche miliardo di dollari lrsquoanno inviato dai migranti ai paesi drsquoorigine abbia mi-gliorato il benessere di molte famiglie Tuttavia in che modo queste rimesse pos-sono diventare un attrezzo per uno svilup-po sostenibile a favore dellrsquointera popola-zione Ndioro Ndiaye Abbiamo giagrave esempi con-creti di questa possibilitagrave LrsquoOII ha osser-vato ciograve che egrave accaduto in Messico Du-rante lrsquoincontro di febbraio questo paese ci ha informati dellrsquoiniziativa ldquouno per trerdquo Si tratta di un programma per cui per ogni dollaro che viene inviato ad esso da un migrante il governo federale ne ag-giunge un secondo ed il governo locale un terzo Assieme questi tre dollari vengono investiti in un progetto di sviluppo di cui beneficiano tutti Vi sono programmi simi-li anche altrove ma quello del Messico egrave risultato il piugrave convincente In Guatemala i rappresentanti dellrsquoOII hanno aiutato a dare inizio ad un program-ma di ristrutturazione per le abitazioni in cui i migranti hanno potuto contribuire alla creazione di case decenti e sane per le loro famiglie depositando i loro fondi in un sistema creato appositamente Sta funzio-nando molto bene Queste azioni possono essere intraprese ovunque se i migranti sanno che possono migliorare le condizio-ni di vita di tutte le persone che hanno lasciato nel loro paese anche quando il denaro non va esclusivamente ai membri delle loro famiglie Martedigrave 06 giugno 2006

Nella Sezione ldquoPianeta donnardquo notizie opinioni iniziative dalla parte delle

donne alla pagina web httpwwwildialogoorgdonna

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Riflessione

Del fatalismo e del cinismo ancora

di Giulio Vittorangeli [Ringraziamo Giulio Vittorangeli (per contatti gvittorangeliwooowit) per questo intervento

Sono pochissimi quelli che affermano a-pertamente che la guerra eacute una buona cosa La maggioranza delle persone deplora questo strumento Tuttavia in nome del realismo si ritiene che in certe circostan-ze a certe condizioni entro certi limiti esercitando una certa responsa-bilitagrave sia inevitabile Ersquo stato cosigrave dopo lrsquo11 settembre 2001 Ersquo stato cosigrave precedentemente nel 1999 nella ex-Jugoslavia Prima ancora nel 1991 al tempo della prima guerra del Golfo contro lrsquoIraq Alla base crsquoeacute la convinzione radicata che se la guerra eacute misurata e controllata puograve essere funzionale o accettabile che la violenza che ne consegue sia controllabi-le o quanto meno indirizzabile Quindi si fa la guerra percheacute si ha la spe-ranza di poter gestire e dominare la violen-za che ne consegue Prevale la convinzio-ne che la guerra possa rimanere mezzo strumento ovvero che non prenda il so-pravvento e che non si ritorca contro se stessi Fondamentalmente alla base crsquoeacute lrsquoillusione della capacitagrave di controllo della violenza Si crede o si finge di credere che si eserciteragrave soltanto la violenza necessaria la violenza legittima ovve-ro la violenza razionale proporzionata al fine Naturalmente non eacute cosigrave Nella guerra la violenza segue dei meccanismi propri che tendono allrsquoassuefazione allrsquoescalation allo scatenamento ulteriore Ogni guerra dimostra che la violenza una volta scatenata non eacute affatto controllabile Invece si vuole far credere che nel ricono-scimento e nellrsquoaccettazione della guerra vi sia un elemento di realismo di pragma-

tismo politico Quanto al realismo tutti i giorni ovunque ascoltiamo lrsquoelogio dellrsquoopportunismo e lrsquoidentificazione del realismo con il cini-smo il realismo che obbliga a sgomitare e proibisce lrsquoabbraccio il realismo del tutto fa brodo e del si salvi chi puograve e se non puoi crepa Riprendendo le parole di Eduardo Galea-no il realismo anche del fatalismo Il piugrave fottuto dei molti fantasmi che oggigiorno minacciano i nuovi governi progressisti dellrsquoAmerica Latina Il fatalismo perversa ereditagrave coloniale che ci obbliga a credere che la realtagrave puograve essere ripetuta ma non puograve essere cambiata che quel che eacute stato eacute e saragrave che domani eacute solo un altro nome di oggi Esiste anche un realismo tutto italiano bipartisan che tende a fare della nostra Italietta un paese dove la politica eacute e-sclusivo appannaggio (come ai bei tempi) degli addetti ai lavori Addetti ai lavori che per realismo lasciano che le nostre carceri possano esplodere da un momento allrsquoaltro Le cause del sovraffollamento che ha toccato ormai le 62000 presenze hanno in gran parte origine da due leggi criminoge-ne quella sulle droghe e quella sullrsquoimmi-grazione I dati del 2005 sono eloquenti 89887 ingressi negli istituti penitenziari 26061 per violazione della legge sugli stupefacenti 13654 per violazione della legge sullrsquoimmigrazione (lrsquo84 eacute relativo alla violazione delle norme sullrsquoespulsione e addirittura 9619 casi riguardano persone senza altri reati) Di fronte a questi numeri davvero sconvolgenti crsquoeacute una sola cosa da fare oggi non domani abrogare la legge proibizionista Fini-Giovanardi sulle dro-ghe la legge razzista Bossi-Fini la legge Cirielli sulla recidiva (da Fuoriluogo anno VIII n 5 maggio 2006) Quel realismo di cui eacute vittima il nostro centrosinistra incapace di fare i conti fino in fondo con il berlusconismo Sorta di anomalia aberrante di unrsquoItalia dove in vastissimi strati di popolazione non eacute mai maturata una decente coscienza democrati-ca e una minima etica civile sostituiti dal

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servilismo dallrsquoindegnitagrave dallrsquoignoranza piugrave abietta dallrsquoassuefazione al peggio dallrsquoattitudine passiva a considerare normale ciograve che eacute aberrante Per questo Berlusconi oggi minaccia di scatenare la piazza forte del consenso di milioni di teledipendenti che lo hanno votato nel 1994 nel 2001 e nel 2006 Guai a sottovalutarlo Nel film Il caimano Mister B-Moretti si allonta-na in auto dopo aver detto al popolo che qualunque tipo di reazione alla sua condanna sarebbe stata leci-ta (e dunque incitando alla rivolta o addi-rittura alla rivoluzione ma forse sarebbe meglio dire alla guerra civile) e dal lunot-to posteriore della macchina vediamo al-zarsi le fiamme delle molotov lanciate contro i giudici una visione infernale

Per tutto questo quellrsquoinquadratura finale eacute lrsquoimmagine che forse meglio sintetizza i nostri anni

Tratto da La nonviolenza egrave in cammino Numero 1313 del primo giugno 2006

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ldquoUn semplice testrdquo di Mario Mariotti

Percheacute oggi si parla di ldquonuovo modello di sviluppordquo Percheacute non si parla piugrave di socialismo o comunismo Sono i cristiani che non possono parlare di comunismo mentre stanno cercando di costruire ldquocomunitarismordquo ldquoeconomia di comunionerdquo percheacute stanno ancora com-pletando lrsquoopera di fottitura del comuni-smo stesso vedi Cuba abbandonata alla guazza dei turbodemocratici USA Capitalismo e mercato condannati ora an-che dal Papa non si trova ancora il nome del progetto per superarli e allora si parla di un generico ldquo nuovo modellordquo E poi Facciamo il marchio dei tappeti che non usano manodopera infantile Bene Noi compriamo tappeti fatti da adulti e li pa-ghiamo di piugrave Abbiamo risolto Affatto i piccini sono ancora piugrave in difficoltagrave per-cheacute a) o vengono buttati fuori percheacute chiu-de la fabbrica b) o vengono ancora piugrave sfruttati cosigrave i tappeti costano ancora me-no e al Nord e al Sud tornano competitivi ed eacute piugrave facile venderli E poi crsquoeacute sempre la possibilitagrave delle trian-golazioniper nascondere lo sfruttamento E poi crsquoeacute il problema che i tappeti sono inutili E poi crsquoeacute il pericolo della formazione degli artigianidel ceto medio degli isolotti pri-vilegiati sempre perograve esposti alle tempeste dei capitali multinazionali Fluttuantihellip Il ldquonuovo modellordquo indeterminato non-capitalista non soggetto al libero mercato ma di fatto impegnato a salvaguardarne piccole porzionia pelle di leopardo dagli effetti maligni corre il grosso rischio di lavorare a vuoto Fincheacute il capitalismo multinazionale privato eacute a piede libero fincheacute il sindacalismo multinazionale non ha elaborato una ldquoCartardquo dei diritti umani che focalizzi il riferimento vitale cui omo-

genizzare le condizioni di vita di tutti i cittadini operai del Sud e del Nord fincheacute le oligarchie controllano e orientano il consenso degli elettori nel nostro modello di democrazia virtuale fincheacute le Fedi ven-gono prostituite in religioni a sacralizzare come voluta da Dio la violenza strutturale cristallizzata nel sistema fincheacute soprattut-to non si saragrave riusciti a formare un popolo di uomini giusti che amano disponibili al comunitarismo con amore e praticanti la cultura del necessarionon puograve essere co-struita la speranza di un futuro giusto e fraterno Per arrivare meglio per incamminarci per questa strada un elemento indispensabile diventa il nome del Progetto la sua defini-zione La logica del ldquosistemardquo eacute infatti quella di bruciare lrsquoalternativa in quanto equipara-bile per inefficacia e per violenza al siste-ma stesso Il secondo momento si determi-na poi negli enunciati che solo il capitali-smo esasperato eacute negativo e che il merca-to se regolato eacute lo strumento migliore per far decollare i poveri verso il benessere Nel terzo momento ci si appropria del ter-mine ldquosolidarietagraverdquo valore dichiarato pri-mario dallrsquooligarchia che perograve fa notare come la solidarietagrave deve avere della ric-chezza da redistribuire e che quindi biso-gna lasciar mano libera allrsquooligarchia stes-sa percheacute possa secondo la logica di mer-cato creare la stessa ricchezza da redistri-buire fra i poveri e gli svantaggiati Questa eacute la logica del sistema ersquo la situa-zione attuale col lavoro schiavo dei bam-bini con lrsquoolocausto della grande favela con le migrazioni forzate dal bisogno e dalla disperazione dal Sud al Nord coi milioni di disoccupati e di poveri nello stesso Nord quale ldquoparto strutturalerdquo di tale logica maligna Ora io pensograve che diventi determinante dare il nome al progettopercheacute penso che tutta

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la involuzione che questo momento storico presenta sia determinata dalla perdita di identitagrave della Sinistra Da noi quasi nessu-no parla piugrave di comunismo o di socialismo in pochi rammentano che esso si fonda sullrsquoanticapitalismo e sul contrasto alla religione in quanto collaterale e collusa col capitalismo stesso Il capitalismo privatoallora rimasto senza antagonista manifesta la sua natura strut-turale Ed esso ha una sua logica che ha dei fondamenti concreti e reali Ersquo piugrave che evidente che se gli operai si accontentano di paghe sempre piugrave basse se gli oneri sociali che pesano sul costo del lavoro diminuiscono meglio ancora se sparisco-no se i lavoratori vanno sempre piugrave svelti e si Fanno pagare sempre meno i prodotti finiti possono avere un prezzo sempre piugrave contenutoed essere quindi sempre piugrave competitivi nellrsquoambito della logica di mercato Questo eacute piugrave che evidente e se uno accetta il mercato e il capitalismo pri-vato per necessitagrave si deve adeguare a que-ste regole Una volta perograve e non al tempo di Sparta-co ma anche un porsquo prima questa che oggi si chiama competitivitagrave veniva chia-mata sfruttamento Quando i rischi erano quelli di avere i calli pestati dagli elefanti di Annibale giagrave qualcuno stava intuendo che fra una Repubblica fondata sul lavoro ed unrsquoazienda fondata sul capitale crsquoera e crsquoeacute la stessa distanza che esiste fra la de-mocrazia sostanziale ed il fascismo reale Ma la nostra Sinistra si eacute assopita poi eacute restata scandalizzata non dal capitalismo-cristianesimo reale brasiliano ma dal so-cialismo reale polacco-cubano poiper rilassarsi si eacute seduta col televisore a capo-tavola e questo terminale ha fatto con molta discrezione il proprio lavoro politico di omologazione dei compagni stanchi di socialismo al capitalismo Stop La se-quenza che ha portato alla vittoria il mo-

dello culturale proposto dallrsquooligarchia il Beati i ricchi eacute questa Una volta che una societagrave eacute composta o da ricchi o da ricchi mancati il capitalismo privato non ha piugrave antagonisti e il capitali-smo senza antagonisti sfocia purtroppo strutturalmente nel fascismo anche se sotto f orme sicuramente diverse e piugrave accattivanti di quelle di un tempo Accen-diamo il televisore ore e ore di spettacoli di intrattenimento una settimana per un festival di canzoni la mitizzazione dei campioni sportivi e dei personaggi di suc-cesso Tutto ok tutto normale Crsquoeacute solo il tra-scurabile dettaglio che nello stesso ecosi-stema-mondo villaggio globale solo per lrsquooligarchia ci sono e ci stanno anche i piccini sfruttati nel lavoro schiavo nella prostituzione minorile nel commercio drsquoorgani per i trapianti e via di seguito E un mondo che tollera pochi ricchissimi e violenza su milioni di piccini eacute fascista a dire poco eacute piugrave che nazista eacute professore di formazione e di aggiornamento per gli spiriti che vogliono far carriera ed essere top nel loro luogo di lavoro cioegrave allrsquoinfer-no Ora carissimi Fratelli cristiani che parlate di nuovo modello di sviluppo e non nominate mai il comunismo neppure come condivisionismo vi interessa sapere chi era che veniva recepito come nemico mortale come antagonista strutturale dal-lrsquooligarchia dai capitalisti privati pratican-ti il mercato che eacute libertagrave per loro stessi e schiavitugrave per i non garantiti Era ma guar-da un porsquo lo squallidissimo comunismo E questa cari fratelli eacute una cosa che ci deve far riflettere Noi parliamo di nuovo mo-dello di sviluppo ma il ldquonuovo modellordquo che potragrave mettere in crisi il capitalismo ed il mercato lo possiamo evincere lo possia-mo imparare indirettamente dagli stessi capitalisti e praticanti-sostenitori del mer-cato cercando di fare nostro di costruire e

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di realizzare quello che per essi era ed egrave tuttora il mortale nemico quel comunismo che eacute il passaggio ineludibile verso la rea-lizzazione di una vera democrazia sostan-ziale che saragrave caratterizzata dal rispetto oggettivo non virtuale dei diritti umani fondamentali garantito a tutti i cittadini dellrsquoecosistema-Terra ovunque siano col-locati qualunque sia il colore della loro pelle la loro cultura la loro Fede Quindi il nuovo modello di sviluppo crsquoeacute giagrave eacute stato ed eacute il comunismo o sociali-smo che eacute quel mortale nemico che eacute stato sconfitto che viene spacciato per defunto che viene associato ad ogni sorta di ingiu-stizia e di violenza dallrsquooligarchia e dagli oligarcodipendenti ma che eacute lrsquounico pro-getto in grado di contrastare quegli idoli del capitalismo e del mercato che genera-no strutturalmente la violenza della non-violenza del non-cambiamento di un mon-do che eacute arrivato a fare dei piccini del Sud un deposito di organi di ricambio per i ricchi oppressori del Nord che in questo modo vogliono contrastare il socialismo irreversibile di ldquocompagna morterdquo Se quindi cerchiamo ciograve che possa mettere in crisi il capitalismo privato multinazionale ed il mercato carissimi fratelli cristiani lrsquoabbiamo giagrave trovato Fino ad oggi senza saperlo abbiamo lavo-rato per demolirlo grazie anche allrsquoaliena-zione seminata a piene mani da Santa Ro-mana Chiesa da oggi in poi proviamo ad aprire gli occhi e a riflettere Proviamo a capire lrsquoessenza strutturale del capitalismo che include la generazione dellrsquooligarchia da una parte e dello sterminato popolo dei non garantiti dallrsquoaltra proviamo a capire lrsquoessenza del ldquomercatordquo che produce la razza dei vincitori sempre meno numerosa e piugrave irraggiungibile e la razza inferiore degli sconfitti dei poveri dei non-competitivi dei fuori-mercato di coloro che hanno lrsquoenorme colpa di non essere

arrivati primi di non aver prevalso sugli altri di avere meno talenti di non essere nessuno in rapporto ai tre idoli vincenti ricchezza potere piacere Proviamo infi-ne a capire la natura del ldquoPoveri di tutto il mondo unitevirdquo per costruire un mondo dove ognuno faccia la sua parte tutto sia di tutti e ciascuno abbia secondo il suo bisogno Questo eacute il Manifesto di Carlo Marx eacute il progetto del comunismo e chi possedesse dentro di seacute qualche traccia residua di DNA di cristianesimonon po-trebbe non coglierne con immediatezza la natura evangelica la fondazione negli ldquoAtti degli APoStolirdquo e prima ancora nel discorso della Montagna in quel Beati coloro che hanno fame e sete di giustizia che eacute compito nostro di materializzare qui e oggi appunto per costruire un mondo che veda saziata la sete e la fame di giusti-zia di uguaglianza di condivisione dei doni di Dio fra tutti gli uomini Proviamo a cogliere lrsquoaffinitagrave fra comuni-smo e cristianesimo proviamo a capirne lrsquointerconnessione strutturale essendo i cristiani il popolo di chi si fa pane per gli altri attraverso lrsquoamore e la condivisione e il comunismo lo sbocco strutturale di tale amore e condivisione materializzata nella concretezza della realtagrave storica Cerchiamo di capire percheacute eacute fallito il co-munismo che non eacute certamente fallito per eccesso di comunismo ma per mancanza per incoerenza per la difficoltagrave che tutti sperimentiamo di mettere gli interessi del-la comunitagrave davanti ai nostri personali percheacute lrsquouomo vecchio eacute certamente egoi-sta naturalmente capitalista e lrsquouomo nuovo il ldquogiusto che amardquo eacute un parto diffi-cile da portare a compimento Cerchiamo infine di completare il nome del progetto formalizzandolo in ldquocomunismo con amorerdquo enunciato che richiama la nonviolenza e lo ldquostrutturale con divisionistardquo riempito da soggettivitagrave

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che lrsquohanno scelto in libertagrave e lo fanno funzionare con amore Proviamo a fare questo salto di qualitagraveche ci permette il recupero di tanta soggettivitagrave positivaoggi bruciata dallo strutturale maligno che deve acquistare senso nel grande canale della progettualitagrave verso un mondo strutturalmente e soggettivamente coerente alla solidarietagrave ed allrsquoamore Pro-viamo a fare il salto anche se sappiamo giagrave in partenza che i risultati continueran-no ad essere scarsi e il progresso lento Costruire il comunismo o il socialismo eacute un compito difficilecome quello di co-struire nella realtagrave oggettiva il cristianesi-mo LrsquoIncarnazione eacute una proposta dura come eacute testimoniato da tre secoli di tentativi e da diciassette di rinuncia del cristianesimo e il fallimento del socialismo reale egrave va collocato nellrsquoalveo del grande fiume del fallimento del cristianesimo reale che ha deviato in un al di lagrave dematerializzato quello che secondo il progetto di Dio doveva essere costruito in un al di qua caratterizzato dal portare il necessario e la gioia a tutti i viventi Perograve noi nonostante tuttodobbiamo pro-vare dobbiamo sperare contro la speranza costruendo le condizioni della speranza Oggi in piugrave potremmo avere nuovi stru-menti la chiarezza e la novitagrave dellrsquoAnnun-cio ai poveri finalmente destinato ai pove-ri espropriato ai ricchi e riconsegnato ai legittimi destinatari ai poveri stessi Ersquo vero che lrsquoIncarnazione eacute difficile ma eacute anche vero che fino ad oggi noi siamo stati allievi e sudditi della teologia opposta a quella della Liberazione di quella dellrsquoa-lienazione Per entrare finalmente in quella di liberazione nella teologia dellrsquoIncarna-zione forse ci potragrave essere utile un sempli-cissimo esperimento una accessibilissima riflessione Ci troviamo davanti ai due progetti al

capitalismo e al comunismo proviamo ad ipotizzare cosa succederebbe se noi ci po-nessimo il compito di riempirli entrambi di Amore di dare in essi concretezza storica a quello Spirito che Cristo ci ha manifestato essere appunto Amore dono gratuito di se stessi agli altri percheacute abbia-no la vita e lrsquoabbiano in abbondanza Il capitalismo riempito di amore del farsi pane del donarsi del servire vedrebbe lrsquoaccumulo erodersi e pian piano estin-guersi e quindi estinguerebbe se stesso il comunismo riempito di amore complete-rebbe la propria natura e realizzerebbe se stesso essendo il parto strutturale di un amore che riesca attraverso di noia mate-rializzarsi fra noi Vi sembra attendibile cari lettori questo semplice test A me pare che esso non possa in alcun modo essere smentito Dio-Spirito-Amore mate-rializzato nel mondo estingue lrsquoaccumulo nel grande mare della condivisione univer-sale e quindi il progetto di Dio eacute amore per noi che passa attraverso di noi percheacute tutto sia di tutti ciascuno si impegni se-condo le sue possibilitagrave e riceva il necessa-rio e la gioia Se eacute vero questo abbiamo giagrave il nome del nuovo modello di sviluppo ci riappropria-mo del progetto che Dio ci aveva affidato il ldquocomunismo con amorerdquo o ldquocristianesimo incarnatordquo ed arriviamo finalmente a colpire la radice dellrsquoalbero maligno quel capitalismo-mercato che oggi colpendo i bambini sta cercando di uccidere il Futuro di solidarietagrave e di condi-visione che eacute il parto dellrsquoamore di Dio per noi e che non saragrave pienamente realizzato fincheacute un non-garantito vedragrave bloccato da noi lrsquoamore che Dio nutre anche per lui Mario Mariotti Venerdigrave 09 giugno 2006

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Tutte le religioni hanno il loro Dio lo co-noscono hanno trovato il modo di contat-tarlo e di influire su di Lui certune riesco-no perfino a catturarlo a renderlo presen-te seppure nascosto sotto altre apparenze e riescono addirittura ad usarlo per rassi-curare la propria coscienza e per dare forza e fondamento alla propria volontagrave Tutte le religioni o per lo meno quelle piugrave diffuse credo che abbiano dei Testi sacri delle Rivelazioni Per quanto attiene allrsquoE-braismo ed al Cristianesimo crsquoeacute la Bibbia e questa Bibbia secondo i fedeli-credenti a Lei contiene niente di meno che la Parola di Dio e poi siccome Dio eacute Spirito e quindi Verbo e quindi Parola in definitiva Essa contiene Dio stesso che si fa cono-scere che parla che propone che salva attraverso di Lei Ecco allora che uno fa appello alla Bibbia sostiene le proprie tesi e le conferma rife-rendosi ai versetti della stessa Bibbia e questa Bibbia ed ecco che uno shypuograve andare tranquillo percheacute fonda il proprio credere ed il proprio agire secondo la Parola di Dio Ma saragrave poi cosigrave La Parola di Dio saragrave proprio di Dio Non puograve sorgere qualche dubbio Proviamo a riflettere Prendiamo la parola di Dio secondo Mo-seacute che definisce il rapporto con coloro che sono affetti dalla malattia della lebbra emarginazione esclusione esclusione dallrsquoaccampamento autodenuncia della propria condizione di impuritagrave Prendiamo ora la parola di Dio secondo Gesugrave (che eacute la sua Parola incarnata) com-passione accoglienza la guarigione non come miracolo il che sarebbe ingiusto per gli altri lebbrosi non guariti ma come segno segno che lrsquoincarnazione dellrsquoA-

more nellrsquoAmare cura e guarisce sia la lebbra (quella del corpo dei malati) e sia dalla lebbra (quella della nostra naturalitagrave egoista e religiosa) rsquo Ora se la nostra mente funziona secondo il principio logico drsquoidentitagrave come faccia-mo a definire come Parola di Dio sia il precetto di Moseacute che il messaggio del Si-gnore Evidentemente una delle due tesi eacute sbagliata e questa evidenza rende possibi-le non una ma due riflessioni importanti - Il concetto di Dio che ha Moseacute non eacute quello giusto e questo sullrsquoautoritagrave di Ge-sugrave -Moseacute attribuisce a Dio una volontagrave che non eacute di Lui ma di seacute stesso e della cultu-ra del suo tempo Queste riflessioni riman-dano a loro volta ad altre due tesi estre-mamente significative -Lrsquoesistenza di una differenza sostanziale fra la logica religiosa dellrsquoAntico Testa-mento e quella dellrsquoIncarnazione del Nuo-vo Testamento -Lrsquoesistenza di una presunzione micidiale da parte dellrsquouomo di pensare che Dio sia come egli stesso pensa che sia Andiamo avanti nellrsquoanalisi sempre per rispondere alla domanda se la Parola di Dio eacute proprio Parola di Dio Prendiamo il Padre nostro Padre nostro che sei nei cieli sia santificato il Tuo nomehellip Da chi deve essere santificato il nome Da Dio stesso Non ha proprio senso Da noi E allora percheacute preghiamo il Padre per una cosa che per essere fatta dipende da noi E venga il Tuo regno E ldquosia fatta la Tua volontagraverdquo Non eacute Dio che deve fare queste cose sia-mo noi che dobbiamo costruire il Regno

Il relativismo dimensione evangelica di Mario Mariotti

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amando e condividendo siamo noi che dobbiamo fare la volontagrave del Padre che si sostanzia appunto nel nostro amare e nel nostro condividere E allora percheacute forma-lizzare una preghiera in modo che uno chieda ad un altro ciograve che dipende dalla volontagrave di lui stesso Come non capire che i termini della pre-ghiera vanno rovesciati che eacute il Padre che chiede il nostro si come quello di Maria per potersi incarnare e portare lrsquoamore e la condivisione nel mondo e che la formaliz-zazione che troviamo nel Vangelo viene dallrsquoestensore del Vangelo e non da Dio che si eacute materializzato nel Figlio e che aspetta il nostro sigrave per rimaterializzarsi in noi e portare a compimento la creazio-ne secondo amore A questo punto si potrebbe proseguire con altri esempi ma non rio A questo punto dovrebbe giagrave balzare evidente la necessitagrave di una estrema ponderazione prima di af-fermare che soprattutto VT ma anche il NT siano Parola di Dio Questrsquoultima infatti non va mai presa alla lettera ma in Spirito altrimenti puograve diven-tare deviante alienante micidiale Il fatto eacute che lrsquouomo seguendo la propria logica religiosa eacute portato ad assolutizzare ciograve che egli stesso pensa di Lui ed a co-struire Dio secondo il proprio pensiero Il proprio pensiero su Dio che di fatto eacute Parola di Dio secondo lrsquouomo diventa Parola di Dio e basta e quindi diventa Dio che parla shy Di fatto si eacute cosigrave verificato un meccanismo maligno dalle conseguenze micidiali lrsquouo-mo ha catturato Dio Lo ha fatto a propria immagine e somiglianza ha creato le con-dizioni per usarlo e metterlo al proprio servizio shy Ecco allora la storia umana accompagna-ta dalla storia delle religioni contrasse-gnata da quel Dio con noi che parte dai Faraoni passa attraverso le Crociate e le

torture dellrsquoInquisizione eacute fatto proprio da Adolfo da Benito e da Ante Pavelic ed oggi approda alla Casa Bianca da Bush che si autoqualifica strumento di Dio per portare la democrazia e la libertagrave al resto del pianeta Lascio ai lettori il giudizio sulla veridicitagrave o meno dellrsquoenunciato se sia proprio vero che Dio possa essere stato in dimestichez-za ieri con Hitler e oggi con Bush Purtroppo la realtagrave egrave tremenda uno stermi-nato numero di cattivate egrave stato commesso in nome di dio e questo non riguarda certo solo il passato avviene oggi in tempo rea-le tempo in cui al Difensore dei poveri eacute stato fatto cambiare articolo e Lo si eacute messo a benedire e a proteggere i ricchi ed i potenti e ad aiutarli nei loro progetti a servizio di Mammona Non crsquoeacute certo da meravigliarsi allora se il nome di Dio eacute compromesso e come pos-sa risultare piugrave evangelico lrsquoateismo rispet-to alla fede in un Dio che benedice le guer-re di aggressione per il petrolio e quel meccanismo del rdquomercatordquo dello scambiograve ineguale che ha effetti parimenti deva-stanti e violenti in rapporto ai non-garantiti della grande favela del Sud Se provassimo invece a superare la logica religiosa e a convertirci a quella dellrsquoIn-carnazione riusciremmo finalmente a prendere coscienza che il relativismo la mancanza di certezze assolute eacute struttura-le sia alla comprensione della Parola che allrsquoincarnazione della Parola stessa Il relativismo il rifiuto dei dogmi e delle infallibilitagrave eacute congruente con la nostra impossibilitagrave strutturale di conoscere e di pilotare Dio o meglio tutto di Dio Lrsquoincarnazione della Parola poi eacute pari-menti sempre parziale dato che se la in-carnassimo in pienezza saremmo diventati Gesugrave Cristo il che eacute in parte assurdo (noi non siamo il Signore) e in parte non lo eacute (quando noi amiamo eacute Lui in noi che ama

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attraverso di noi le altre creature) Purtroppo lrsquoautocertifi-cazione di possesso della Rivelazione e quindi di certezze asso-lute e perfino di dogmi da parte delle religioni ha avuto come contro-partita nei secoli e mil-lenni lo svilimento del nome di Dio e la Sua strumentalizzazione blasfema a servizio degli idoli della ric-chezza e del potere e questo purtroppo con-tinua a far parte della nostra giornata La logica dellrsquoIncarnazione invece offri-rebbe la possibilitagrave di interrompere il mil-lantato credito dellrsquoautorevolezza etica delle religioni che per venticinque ore al giorno fingono di servire la Veritagrave mentre-4 di fatto o sacralizzano gli idoli ricchez-za e potere che si servono di Lei per sussi-stere e prosperare oppure spingono ad evadere dallrsquoimpegno politico e quindi alienano LrsquoIncarnazione propone la testata drsquoangolo dellrsquo Amo ergo sum ci fa conoscere la nostra collocazione di tralci di mani di Dio nel momento in cui amiamo servia-mo lavoriamo per gli altri condividiamo Ci fa sapere che il vero tempio di Dio eacute lrsquouomo ci chiarisce la dimensione laica orizzontale dellrsquoimpegno ad amare ci richiama alla problematicitagrave della realtagrave ed alla provvisorietagrave delle nostre certezze ci impegna ad approfondire la conoscenza e la coerenza fra ciograve che crediamo e ciograve che scegliamo ci rende evidente il fatto che il Signore eacute venuto per liberarci dalla reli-gione e per introdurci nella laicitagrave fraterna e conviviale

Cari lettori dopo tutte queste elucubrazio-ni ecco la sintesi semplice serena e tran-quilla il cristianesimo non eacute una religione ma un criterio nellrsquoAmare nel nostro a-mare eacute presente ed operativo il Verbo lo Spirito il Dio con noi Nellrsquoaccumulare ed usare Egli eacute bloccato e negato Poi ognuno deve fare agli altri ciograve che vorrebbe ricevere da loro vivendo perciograve una soggettivitagrave strutturalmente solida1e Insieme a questo egrave necessario lavorare per un mondo nuovo per una economia di comunione per una struttura condivisioni-sta che arrivi come allrsquointerno della fami-glia perfino a superare a rendere inutile lrsquouso del denaro Ognuno fa la sua parte a vantaggio degli altri e riceve da loro il proprio necessario Probabilmente Dio vuole tutta la grande famiglia umana fatta cosigrave e poi vuole an-che il rispetto dei minimi delle bestioline e di ogni vivente essendo tutti ospiti di per lo meno un atomo del grande Spirito-Vita Non egrave forse Dio veramente forte

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Alcune questioni introduttive Noi ci tro-viamo di fronte ad una prima annotazione necessaria per situare il libro Dopo la To-rah i primi 5 libri noi abbiamo una gran-de seconda unitagrave che si chiama profeti anteriori Abbiamo questa grande opera che viene redatta sembra nella mentalitagrave del Deuteronomio Comprende i libri di Samuele e poi a partire giagrave dallrsquoopera precedente fino ai libri dei Re abbiamo lrsquoopera deuteronomistica La prima questione che noi dobbiamo af-frontare egrave il grande dibattito che esiste tra gli studiosi e le studiose sulle questioni attinenti gli autori le fonti la datazione Devo subito dire che si tratta di questioni assai discusse Il testo non ci restituisce la totale realtagrave percheacute crsquoegrave la propaganda lrsquoapologetica e poi crsquoegrave la grande testimo-nianza Il testo egrave un textus quindi egrave un intreccio dove io devo vedere le luci le ombre e devo specchiarle anche dentro la mia vita Il testo diventa sempre nuovo percheacute la nostra vita cambia di continuo Gli autori che hanno piugrave studiato (sono appena stati editi alcuni testi) sono la scuola di Rendtorff che ha pubblicato recentemente due volumi della Claudiana la scuola di Brueggeeman con un com-mento recentemente tradotto e parecchie altre scuole a partire dalla grande ipotesi di Martin Noth Quale era lrsquoipotesi Sembra che finita lrsquoesperienza della monarchia con esiti abbastanza tragici avvenne spe-cialmente nel periodo dellrsquoesilio un pro-fondo ripensamento Questa monarchia tanto voluta che cosa ha dato ad Israele Il giudizio sul quale gli autori e poi i redattori ritornano egrave profon-damente segnato dalla sofferenza Queste monarchie sia al nord che al sud hanno sostanzialmente tradito sono stati luoghi di ambiguitagrave Sono state travagliate da controversie corruzioni intrighi di palaz-zo E qui egrave proprio il caso di dirlo se non

fosse per Jahweh tutto sarebbe naufragato nel nulla soltanto la fedeltagrave di Jahweh ha permesso una continua ripresa una ripar-tenza ha evitato il disastro e ha permesso a un popolo di sopravvivere e a una fede di non perdersi Gli autori e le autrici discu-tono animatamente ma questa egrave lrsquoipotesi che raccoglie il maggior consenso Dove avviene il dibattito tra gli studiosi Sulla antichitagrave delle fonti Taluni e talune sostengono che si tratterebbe di fonti mol-to antiche quasi semplicemente giustap-poste Oggi si propende nel dire che esi-stono certamente delle fonti antiche ma che il costrutto redazionale egrave del periodo poco prima dellrsquoesilio esilico e post esili-co quando ormai lrsquoesperienza egrave consuma-ta e crsquoegrave la possibilitagrave di riflettere alla luce di ciograve che egrave avvenuto Quindi possiamo con grande probabilitagrave pensare che il VI secolo avanti Cristo egrave il periodo in cui egrave avvenuta la redazione Qui crsquoegrave un grande elemento che anche un testo come il Brueggeemann lumeggia giagrave dallrsquoinizio intanto si tratta di prendere atto che passa-re da una struttura a giudici (i capi tri-bugrave) ad una monarchia non fu un piatto tanto facilmente digeribile Si egrave trattato di un passaggio assolutamente difficile tan-trsquoegrave che i testi tentano di motivare questo passaggio quasi fosse una necessitagrave Il libro dei Giudici che precede i libri di Samuele termina cosigrave A quel tempo - egrave lrsquoultimo versetto - non crsquoera re in Israele e ciascuno faceva quel che gli piaceva egrave chiaramente un redattore che vede nella creazione della monarchia un vantaggio Ma ci accorgeremo leggendo i due libri di Samuele che questa idea del vantaggio della monarchia non appartiene a tutte le fonti e chi ha redatto i 2 libri di Samuele ha lasciato vivere senza sopprimerlo que-sto contrasto Talora noi ci troviamo in uno scritto ad altalena alcune volte sem-bra che la monarchia costituisca una bene-dizione altre volte i testi dicono egrave una

La fedeltagrave di Dio e le maschere del potere Breve introduzione ai 2 libri di Samuele

di Franco Barbero (trascrizione dalla registrazione testo non rivisto dallrsquoautore)

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grande maledizione altre volte ancora dicono egrave stata una necessitagrave e un dono di Dio Nello stesso capitolo si percepisce talvolta si legge apertamente che egrave stata una triste necessitagrave I testi ci restituiscono un dibattito Anche qui grandi problemi il dibattito egrave stato cosigrave allrsquoorigine o egrave stato un dibattito che egrave sorto nei secoli Doman-de aperte Non bisogna mai quando si fa un lavoro di ricerca dare per certo ciograve che egrave in via di chiarificazione Bisogna avere lrsquoumiltagrave di sapere che ad alcune domande non abbiamo precise risposte abbiamo delle ipotesi Sovente nelle riflessioni e nelle ricerche bibliche occorre veramente mantenere questa dimensione dellrsquointerro-gativo Ma in ogni caso il messaggio egrave di una limpidezza straordinaria Questi libri sono chiamati libri di Samue-le ma di Samuele si parla nei primi capito-li poi la figura si dilegua lentamente Esi-stono in questi capitoli pagine di una lette-ratura affascinante tra le piugrave belle della Bibbia Ersquo una lettura avvincente e rendo omaggio a voi che avete avuto il coraggio di non spaventarvi di fronte a due libri che attraversano vicende strane a volte che presentano anche delle difficoltagrave ma sono sicuro di questo scoprirete pagine inedite leggendole e rileggendole In una letteratu-ra cosigrave vivace cosigrave ricca di umor di ango-scia di realismo di idealizzazione crsquoegrave una mescolanza che egrave una macedonia lettera-ria Io in questi giorni mi sono preso il lusso siccome ho viaggiato molto in treno di rileggermeli tutti e due percheacute non crsquoegrave nulla di piugrave bello che leggere i testi Sape-te che nella nostra tradizione sovente com-mentiamo senza leggere bisogna prender-si il lusso di leggere Gli strumenti per la caritagrave sono utilissimi ma la lettura egrave tale da non doverne mai prescindere occorre gustare la lettura In Samuele ci si trova di fronte ad un ro-manzo storico o ad una storia romanzata Crsquoegrave della storia ma crsquoegrave del romanzo e crsquoegrave dellrsquoaltissima teologia Ci si trova di fronte a pagine deliziose Qui ci sono delle per-sone vive voi incontrerete piugrave di 30 perso-ne che agiscono non agiscono pregano si disperano I protagonisti principali sono Samuele Saul Davide attorno ai quali

ruotano molti e molte altre ma Jahweh egrave il vero conduttore Voi vedrete che nei mo-menti di svolta crsquoegrave questa espressione Davide consultograve Jahweh Sembra quasi che ci sia direi proprio un conduttore Crsquoegrave il bisogno di un riferimento essenziale Crsquoegrave un amore che guida la vita e la storia Molti di voi sono molto attenti alla dimen-sione della teologia ed esegesi femminista nel volume che egrave il primo della Bibbia delle donne troverete molte pagine dedi-cate alle donne Ce ne sono talune di unrsquo importanza estrema Anna egrave una figura straordinaria tantrsquoegrave che Eli la prende per ubriaca Questa donna egrave lrsquoartefice del ma-gnificat egrave una donna che prega con una grandissima fiducia in Dio Dio le ha usato misericordia Troverete la disperazione e poi la gioia quello che crsquoegrave nella nostra vita perograve lei ha vissuto tutto davanti a Dio Troverete poi questo uomo Elkana che va e dice io non sono per te come 10 figli e piugrave avanti diragrave Tu non puoi ve-nire al tempio Ci vado io a ringraziare Dio che ci ha dato questo bimbo Il senso della gratitudine Tra lrsquoaltro come vedre-te il midrash ebraico si ripete Da chi na-sce Samuele questo grande profeta Da una donna sterile Da chi nascono i grandi personaggi O da una vergine o da una sterile Qui crsquoegrave proprio un inno di fede Unrsquoaltra donna significativa egrave Abigail Quella bravissima teologa che egrave Lidia Maggi ha fatto un piccolo commento che avevo ritagliato dal titolo Oltre la storio-grafia di corte dove sostiene che ogni tanto si fa vedere come brava una persona che non lo egrave Abigail infatti questa donna che egrave una bella opportunista qui passa come bravissima Ersquo riuscita a convincere Davide hanno combinato insieme il tru-schino per fare morire il marito dice la Maggi ma siccome qui egrave andata bene alla casa di Davide tutto viene lumeggiato e giustificato invece lei egrave stata una grande opportunista La storiografia di corte perograve egrave cosigrave Persino Berlusconi oggi ha detto siamo stati il miglior governo della re-pubblica Vedrete tanti nomi di donne con un protagonismo notevole e con una presenza molto rilevante nel testo Tra lrsquoaltro le autrici della Bibbia delle donne

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nelle lunghe pagine dedicate al libro di Samuele dicono che attraverso i passi in cui sono presenti figure femminili si per-cepiscono molti dati storici sulla vita quo-tidiana di allora Curioso egrave che sia Eli che Samuele hanno tutti e due dei figli sbandati mentre i padri hanno una vita che testimonia una grande fede i figli sono sbandati questo egrave il mo-do biblico per dire che bisogna passare ad altri In Israele si dice la fede non si tra-smette di padre in figlio percheacute il figlio se non crede di suo non basta lrsquoesempio allora la testimonianza egrave una cosa ma la fede non egrave una cosa che trasporto da un bicchiere allrsquoaltro da una bottiglia allrsquoal-tra bisogna che la persona la faccia pro-pria Possiamo dare attorno a noi la testi-monianza come egrave importante fare come vedo tanti genitori e come voi fate certa-mente perograve poi il problema vero egrave la re-sponsabilitagrave del soggetto che accoglie o non accoglie il dono della fede la sua re-sponsabilitagrave Poi crsquoegrave tutta la vicenda del potere bisogna sempre ricordarci che nessuno egrave indenne dalle tentazioni del potere nemmeno i nostri neo-eletti Questo vale anche per noi dove siamo dove esercitiamo un com-pito dove abbiamo una competenza Volevo perograve sottolineare una cosa da una parte troveremo dei quadri di idealizzazio-ne dallrsquoaltra un realismo impressionante Per cui vi accorgerete che ci sono delle pagine in cui crsquoegrave la desacralizzazione Il primo problema che scatenograve un dibattito che se non fu cosigrave vivo alle origini ma questo egrave un punto interrogativo certamen-te si accese molto molto presto egrave stato ma dobbiamo proprio crearci una monar-chia Questo egrave stato lrsquointerrogativo Gli stessi profeti che spesso noi un porsquo sem-plicisticamente leggiamo come lrsquoanti-potere hanno assunto nella storia del pro-fetismo su questo problema tre posizioni diverse quelli che hanno detto no quelli che hanno detto sigrave e hanno appoggiato alcuni monarchi nel tentativo di sorregge-re le loro riforme oneste a favore del popo-lo altri che hanno sviluppato un accompagnamento critico e profetico

rispetto ai poteri Quindi il profetismo si distribuisce in una maniera molto diversa ed egrave anche interessante Noi sovente del profetismo abbiamo uno stereotipo invece uscendo da questo si vedono delle perso-ne vive che si mettono in relazione diretta con le situazioni nelle quali agiscono Possiamo dividere i due libri di Samuele in 4 parti Quando dico 4 parti alludo ad una possibile distinzione e divisione non ne farei un problema centrale ma egrave una divisione che ha il vantaggio di tematizza-re Nel primo libro di Samuele nei capitoli 1-7 viene descritta la figura di Eli e abbia-mo la carriera di Samuele potremmo dire lo svolgimento della sua vita la sua nascita la sua vocazione profetica La seconda parte di I Samuele (capp 8-15) narra invece lrsquoistituzione della monarchia con Saul La terza parte sempre di I Sa-muele (cap 16 fino al II Samuele cap 4) egrave lrsquoascesa di Davide fincheacute diventa re del sud e del nord La quarta parte (II Samuele fino al cap 20) egrave il regno di Davide nel bene e nel male Gli ultimi capitoli sono delle appendici preghiere e considerazioni finali Noterete subito che i due testi questi due ampi libri guardano con favore a Davide egrave il re prescelto e su di lui riposa la simpa-tia del redattore e anche degli scrittori Di lui si celebra la magnanimitagrave potrebbe far vendetta di Saul nemanco per sogno Po-trebbe vendicarsi dei nemici perdona Potrebbe approfittare di tante debolezze altrui non lo fa Crsquoegrave un quadro di una ide-alizzazione immensa Nello stesso tempo perograve di lui si dice che egrave stato il piugrave grande sterminatore ha ucciso molti passandoli a fil di spada Inoltre di lui si mette in chiara evidenza il peccato lrsquoaver voluto trasgre-dire con la moglie di Uria lrsquoaver ucciso Uria per prendergli la moglie Il testo egrave impietoso verso Davide tanto lo celebra quanto perograve con realismo lo mette nudo Ersquo chiaro che questo non toglie nulla di tutta la simpatia che crsquoegrave per Davide Men-tre per Saul crsquoegrave unrsquoangoscia che costella tutta la sua vita Questo mi porta ad avere simpatia per Saul le persone troppo brave non mi attirano Ventrsquoanni fa scrissi un capitolo dedicato a Saul se prega Dio non

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gli risponde poveretto Nella disperazione va da unrsquoindovina Non ha nessuno che gli stia vicino Suo figlio diventa lrsquoamico inti-mo di Davide Sfortunato in casa sfortu-nato nella vita si uccideragrave Una vita tragi-ca quella di Saul Vorrei dire per immagine Davide alza gli occhi al cielo e Dio gli parla Saul grida e Dio non lo ascolta Saul egrave una persona tragica non per nulla nellrsquoarte Saul egrave stato cosigrave centrale percheacute rappresenta il senso della tragedia Ma la figura di Saul egrave estre-mamente importante cosa che mi sembra i testi dicono poco percheacute nei trapassi isti-tuzionali culturali non crsquoegrave piugrave quel di ieri e non crsquoegrave ancora quel di domani Saul ha vissuto i travagli dellrsquoadolescenza della monarchia un passaggio che deve inven-tarsi un modo di essere prima crsquoerano i Giudici poi il tormento di Saul egrave stato quello di capire cosa significa essere un re in Israele Lrsquoinquietudine profetica di Sa-muele nella tormentata vicenda testuale egrave stata sostanzialmente questo Ma noi non abbiamo sempre detto che re drsquoIsraele egrave Jahweh Ed allora percheacute abbiamo biso-gno di un re Ne abbiamo bisogno per-cheacute ce lrsquohanno tutte le nazioni -si dice allrsquoinizio del libro - Ma noi non abbiamo una nostra originalitagrave- tenta la carta Sa-muele - e no noi vogliamo essere come gli altri come le altre nazioni anche noi vogliamo un re egrave la risposta Samuele allora tenta di dissuadere - siamo nella prima parte - e poi dice Ve lo dico io che cosa saragrave un re E quale egrave il diritto del re Che vi prenderagrave i vostri figli i vostri averi prenderagrave la vostra vita questo saragrave il re Notate bene crsquoegrave sempre vi prenderagrave vi prenderagrave vi prenderagrave Tutta la prima par-te egrave in questo grande dibattito che egrave stra-ordinario Volete un re Ebbene lo avrete ed allora saragrave Samuele che unge Saul Lrsquoimportante che lrsquounto del Signore sia una persona gradita a Dio Vi inviterei ad avere molto riguardo per questa drammaticitagrave della figura di Saul il tragico della vita In tutta questa narrativa di corte Saul rappresenta lrsquoistanza tragica spesso presente nella vita La figura di Davide impegna il presente e impegna il futuro Al salmo 132 crsquoegrave addirittura la ce-

lebrazione della sua gloria e dellrsquoarca che ritorna in Israele La seconda parte egrave tutta la vicenda di Saul lrsquoincontro di Saul con Samuele che nel cap 10 lo unge e lo consacra re poi Saul comincia ad essere segnato dalla sorte dopo le prime imprese vittoriose il profeta vede che Saul inizia a consultare gli indo-vini incomincia a vedere in lui il tradi-mento eppure ci sono delle battaglie che lui vince poi va dallrsquoindovina Crsquoegrave lrsquoim-presa vittoriosa di Gionata Parlando di Gionata mi dispiace molto io che sono amico degli omosessuali che abbiano usa-to il brano Davide e Gionata per giustifica-re lrsquoomosessualitagrave Questa egrave proprio una manipolazione e mi dispiace Ho detto a loro giagrave ventrsquoanni fa quando fondarono il gruppo Davide e Gionata liberatevi di questo non si tratta affatto di omosessuali-tagrave Non si difendono le cause manipolan-do i testi Poi egrave uscito il libro Gesugrave era gay non diciamo stupidaggini Qui nei libri di Samuele egrave veramente lrsquoelogio di una amicizia drammatica Mi dispiace lo dico sempre perchegrave per accompagnarci nella vita non bisogna essere fraudolenti perchegrave le frodi esegetiche e bibliche non portano da nessuna parte Ersquo una pagina bellissima questa egrave il testo dellrsquoamicizia dove peraltro egrave molto presente la difficoltagrave di essere se stessi percheacute uno egrave figlio di Saul perograve egrave amico di Davide Qui crsquoegrave la vicenda drammatica di Saul che viene preso dalla gelosia roso Ma notate io temo che una visione moralistica di questo fenomeno ci porti lontano Saul sente di dover tenere insieme questo regno e vede che tutto gli scappa che Dio non egrave con lui sembra non benedirlo che Samue-le si allontana da lui che non gli perdona nulla E vede invece che galoppa veramen-te al trotto la fortuna di questo giovane rampollo che si chiama Davide Dal cap 16 come dicevamo Davide campeggia vince trionfa ha tutte le benedizioni Ed egrave chiaro che Saul che ha promosso una per-sona come Davide che lo ha voluto presso di seacute ora vede che il regno egrave diviso Noi semplicisticamente definiamo buono o cattivo ma in noi bisogna tenere conto dei sentimenti delle emozioni Qui Davide

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viene descritto come un santerello ma gli stava portando via il regno Bisogna tener conto di tutto questo Il testo riporta delle vicende di una bellez-za incredibile episodi notissimi che tutti voi conoscete come il gigante Golia e Davide uno lo leggerebbe 10 volte Ersquo un gioiello letterario ma egrave anche teologica-mente cosigrave bello Ci sono delle cose incre-dibilmente ricche nel Primo Testamento sono delle narrazioni piene di sapore teo-logico Quanto questo messaggio egrave rivolu-zionario per le nostre vite le nostre chiese per la nostra vita di fede Quella fionda da una parte crsquoegrave lrsquoambiguitagrave della violenza la notiamo certo ma dallrsquoaltra parte crsquoegrave lrsquoin-segnamento che non egrave una grande armatu-ra che dagrave la vittoria ma la semplicitagrave e la disponibilitagrave a mettersi nelle mani di Dio Pagine stupende sotto questo aspetto bello anche lrsquoaffetto di Gionata questa bellissi-ma amicizia Tutti hanno degli aspetti di tenerezza che vengono fuori e sono incan-tevoli direi Poi crsquoegrave qualcosa sempre di ridicolo quando Davide fugge presso Sa-mueleDavide dunque fuggigrave e si mise in salvo Andograve da Samuele in Rama e gli narrograve quanto gli aveva fatto Saul poi Da-vide e Samuele andarono ad abitare a Naiot 19 La cosa fu riferita a Saul laquoEcco Davide sta a Naiot presso Ramaraquo 20 Allo-ra Saul spedigrave messaggeri a catturare Davi-de ma quando videro profetare la comuni-tagrave dei profeti mentre Samuele stava in piedi alla loro testa lo spirito di Dio inve-stigrave i messaggeri di Saul e anchrsquoessi fecero i profeti Sembra di leggere quello che succederagrave nel libro degli Atti degli aposto-li le scritture si rimandano lagrave vogliono incarcerare Paolo ma i carcerieri si con-vertono Gli stessi messaggeri che doveva-no essere gli spioni nemici diventano inve-ce Non solo ma quando arriva Saul an-che lui si mette a profetare Poi ci sono le pagine narrative Saul che tenta di colpire Davide ma anche Saul che nel cap 24 srsquoinchina chiede perdono Tu sei stato piugrave giusto di me percheacute mi hai reso il bene mentre io ti ho reso il male 19 Oggi mi hai dimostrato che agisci bene con me che il Signore mi aveva messo

nelle tue mani e tu non mi hai ucciso 20 Quando mai uno trova il suo nemico e lo lascia andare per la sua strada in pace Il Signore ti renda felicitagrave per quanto hai fatto a me oggi Crsquoegrave la drammaticitagrave di Saul che riconosce che egrave finito il suo tem-po egrave finita la sua ora Ersquo lrsquoora di Davide Davide risparmia ancora Saul nella grotta prende un pezzo del mantello ma non lo uccide Anche questa volta Saul riconosce chiede perdono Saul consultograve il Signore e il Signore non gli rispose neacute attraverso sogni neacute mediante gli Urim neacute per mezzo dei profeti Ersquo il silenzio totale Samuele lo ha abbandonato Dio non gli risponde ed allora Saul si traveste indossando altri abiti Saul si camuffograve si travestigrave e partigrave con due uomini Arrivograve da quella donna di notte Disse laquoPratica la divinazione per me con uno spirito Evocami colui che io ti dirograveraquo Quando la donna seppe che lui voleva evocare Samuele Samuele compa-re e gli dice Ebbene saragrave la tua fine la tua morte Samuele gli predice che Dio ha ormai ritirato la benedizione Come vedete il periodo di Saul si chiude con questa enorme tragedia Saul chiede di essere ucciso La morte di Saul egrave descritta al cap 31I Filistei vennero a battaglia con Israele ma gli Israeliti fuggirono da-vanti ai Filistei e ne caddero trafitti sul monte Gelboe 2 I Filistei si strinsero at-torno a Saul e ai suoi figli e colpirono a morte Giogravenata Abinadagraveb e Malkisuagrave figli di Saul 3 La lotta si aggravograve contro Saul gli arcieri lo presero di mira con gli archi ed egli fu ferito gravemente dagli arcieri 4 Allora Saul disse al suo scudiero laquoSfodera la spada e trafiggimi prima che vengano quei non circoncisi a trafiggermi e a scher-nirmiraquo Ma lo scudiero non volle percheacute era troppo spaventato Allora Saul prese la spada e vi si gettograve sopra 5 Quando lo scu-diero vide che Saul era morto si gettograve anche lui sulla sua spada e morigrave con lui 6 Cosigrave morirono insieme in quel giorno Saul e i suoi tre figli lo scudiero e ancora tutti i suoi uomini Questo egrave lrsquoinizio di una monarchia Imma-ginate il capostipite di una monarchia Che cosa voglio dire Che come nelle pagine della creazione tutto viene desa-

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cralizzato Dio ha piantato la luna ha fab-bricato le stelle nulla egrave divino in seacute An-che qui rispetto al potere nulla egrave divino il potere egrave desacralizzato semmai ci sono dei momenti di idealizzazione non certo in Saul Ma in ogni caso il potere non egrave sacro Una lezione assolutamente inconta-minata questa del Primo Testamento un lezione che invece non troveremo cosigrave rigorosa nel Secondo Testamento Qui crsquoegrave proprio la desacralizzazione totale Po-tremmo dire che il re egrave nudo egrave lrsquoespressio-ne che viene dal Primo Testamento I re sono veramente spogliati Questrsquoanno leg-gendo la Genesi abbiamo notato lo stesso particolare che ha estrema rilevanza Quando si parla dei patriarchi e delle ma-triarche di loro si tesse un elogio ma di loro si sdivinizza la vita sempre Non sa-rebbe mai stato possibile fare santo Abra-mo perchegrave di loro si narra proprio tutto e la loro vita non egrave assolutamente edificante Non egrave edificante neacute Saul neacute Davide neacute Salomone e questo egrave un messaggio estre-mamente prezioso Crsquoegrave veramente una desacralizzazione totale Ciograve che tiene insieme allora non egrave la perfezione umana ma la fedeltagrave divina La struttura di questi libri evidenzia sempre ciograve che nella vita poi comprendiamo andando avanti negli anni Quello che tiene in piedi la nostra vita non egrave la nostra presunta santitagrave o bon-tagrave ma il fatto che Dio ci recupera sempre e che Dio tiene insieme anche i fili scon-nessi della nostra esistenza Ersquo un procedi-mento che attraversa tutte le scritture del Primo Testamento La desacralizzazione egrave un problema gran-de per il Secondo Testamento In realtagrave noi nel Secondo Testamento abbiamo incominciato a divinizzare Gesugrave non pro-prio nel testamento ma presto nelle tradi-zioni successive Abbiamo cominciato a partire dalla letteratura lucana a scendere a patti con lrsquoimpero tantrsquoegrave che Romani 13 egrave un grosso interrogativo Ma tutto il libro degli Atti la seconda parte i grandi viag-gi fanno vedere che crsquoegrave un patto per cui Roma tutto sommato egrave molto benevola Paolo a Roma insegna liberamente finisce cosigrave Notate che quando Luca scrive Pao-lo era morto da un porsquo la morte di Paolo

non crsquoegrave sia percheacute teologicamente si vuol dire che la Parola continua ma percheacute in ogni caso egli non poteva morire per ma-no dei romani Tutto questo ci lascia per-plessi Il messaggio piugrave radicale mi sem-bra proprio quello nel Primo Testamento Un testamento formidabilmente dissacra-torio sotto questo aspetto Lrsquoaltra cosa che mi piacerebbe ancora sot-tolineare egrave che leggendo le pagine del II Samuele voi troverete intrighi intrighi di tutti i tipi intrighi di corte Qui egrave proprio Berlusconi in diretta La corruzione la violenza verbale crsquoegrave di tutto Notate bene anche nella casa di Davide Quando Davi-de muore il testo ci parla di intrighi di successioni e tutto questo dagrave il senso ulte-riore dellrsquoandirivieni del racconto per cui giagrave quando si narra si dice qui crsquoegrave un limi-te un grande male Questo egrave il realismo sconcertante del potere Israele ha fatto unrsquoesperienza tragica nella sua storia Se dopo lrsquoesilio la redazione ultima lascia tutto questo intreccio di cor-ruzione egrave segno che veramente lrsquoesperien-za della monarchia egrave stata unrsquoesperienza drammatica che Israele non ha cancellato non ha rivisitato non ha santificato ma che ha messo ligrave davanti Troverete delle pagine stupende di magna-nimitagrave Il coraggio di Nathan ad esempio passi che giagrave conoscete Dopo tutto questo nasce dalla moglie di Uria Salomone Saragrave un figlio benedetto Come dire Dio non fa vendetta nella storia Dio rompe la vendetta e continua sempre con un figlio o una figlia benedetti Riprende la dinamica della benedizione Proprio quel Dio che ha visto infrangersi le sue speranze che ha amato a fondo perduto ebbene in questo egli egrave il nostro grande tutore egrave la roccia della nostra vita diragrave Davide percheacute ha sempre ripreso il filo in mano e non ci ha abbandonati Israele conquisteragrave questa coscienza nei secoli che non egrave per noi ma egrave per Jahweh che siamo ancora soprav-vissuti Questa egrave una grande testimonianza che ci viene data Tale significato egrave espres-so non solo in modi verbali ma con il rac-conto dellrsquoarca Avete presente Lrsquoarca che era quel taber-

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nacolo che accompagnograve la peregrinazione nel deserto era il simbolo della presenza di Jahweh in mezzo al suo popolo ed allo-ra non bisogna lasciarsela portar via Quando i Filistei portano via lrsquoarca crsquoegrave la disperazione ma lrsquoarca di Jahweh nel campo filisteo compie stragi E quando ritorna nel campo drsquoIsraele egrave benedetta tutta la terra ed egrave benedetto tutto il popolo Mi pare molto bello questo simbolo della presenza di Jahweh che nellrsquoesodo era la colonna di fuoco nella notte la nube du-rante il giorno qui egrave lrsquoarca Che cosa egrave la nostra vita Noi abbiamo anche bisogno dei segni di un Dio che accompagni il no-stro cammino Avete presente Genesi Porrograve un segno tra voi e me lrsquoarco nel cielo tra cielo e terra Israele cercheragrave sempre di avere non delle cose da adorare ma dei segni che rimandino alla presenza di Jahweh in mezzo al popolo Vi prenderagrave molto il cuore leggere tutte queste vicende che troverete Ma vedrete che il potere ha sempre ancora una tentazione in riserbo Davide quando ormai la sua fama egrave molto conosciuta che cosa fa Dice Voglio fare un censimento dellrsquoimpero per vedere su quanti io comando Fare il censimento dellrsquoimpero la tentazione tipica degli im-peri non doveva appartenere ad Israele percheacute egrave la tentazione della grandeur Ma chi egrave che censisce i viventi Ersquo solo Ja-hweh egrave solo Dio Ed allora questa egrave la grande mancanza di Davide Egli ha creduto di essere il padrone colui che puograve tenere in mano il mondo Davide se ne accorgeragrave chiederagrave perdono a Dio di aver voluto fare un censimento perchegrave censire diventa la tentazione degli impera-tori Loro avevano unrsquoesperienza di impe-ri Assiria Babilonia Israele ha conosciu-to le traversie e la vicende degli imperi Sono gli imperi che poi finiscono con il fare dellrsquoimperatore un dio che possiede i confini della terra e che vuol sapere su quanti governa e su quanti domina Anche Davide ha tutte le sue traversie e le sue infedeltagrave Vedrete quanto il capitolo 22 il salmo di Davide egrave meraviglioso e bugiar-do Bugiardo percheacute Davide alla fine della sua vita dice io Mai fatto un peccato Signore ti ringrazio percheacute sono di una

perfezione sconfinata sono proprio perfet-to nessun giorno della mia vita mi sono allontanato da te Bugiardo Finora abbia-mo raccontato e visto che ne ha fatte 2 o3 di quelle grosse Ma al di lagrave di questa menzogna crsquoegrave poi una grande fiducia in Dio Dio egrave il conforto il sostegno lo scu-do la roccia Parole bellissime peraltro Noi parliamo di Dio come di padre e ma-dre ma qui crsquoegrave tutto un altro vocabolario Dio sei la roccia del mio cuore Espres-sioni bellissime Ci sono metafore che sprigionano la fede Noi abbiamo un bel parlare di re ma al capitolo settimo veniva detto che La tua dinastia la casa di Davide saragrave eterna Come sarebbe Invece non egrave stato Allora dicendola in umor anche Dio si sbaglia fa delle promesse che non mantiene Percheacute nella Bibbia ci sono 2 connotazioni pro-missorie una egrave di Dio che promette senza condizioni lrsquoaltra quando Dio egrave un porsquo piugrave saggio diremmo in midrash quando ci aggiunge un se come nel Deuteronomio dove dice Questo ti succederagrave tu avrai la vita se se se o come nel salmo 132 di Davide dove crsquoegrave una correzione Qui crsquoegrave il se che nella promessa non crsquoera quindi il salmo egrave scritto dopo quella che si chiama la bassa critica la critica interna Lrsquoespe-rienza successiva dice egrave meglio mettere un se percheacute le cose non sono avvenute Questa egrave saggezza La Bibbia letta con la Bibbia ti svela il trucco interno Invece noi vorremmo avere delle promesse totali e qualche volta noi possiamo fare naufragare la promessa di Jahweh possia-mo renderla vana Nel caso della dinastia di Davide egrave stata vana Percheacute la promessa che la casa di Davide la dinastia di Davide saragrave per sempre infinitamente ripresa infinitamente ripetuta non egrave verace e quindi noi in qualche modo possiamo far naufragare una promessa di Jahweh Sa-pendo perograve che non tramonta il suo amore e Dio riprenderagrave per altre strade con altre sue promesse Pensate quale deve essere stata a Babilonia per entrare bene nella storia la crisi quando egrave finita la monar-chia del nord quando egrave finita la monarchia del sud e si trovano alle dipendenze dei Babilonesi quando la casa di Davide egrave

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finita Deve essere stata una tristezza unrsquo-angoscia deve esser stato uno sconcerto per noi inimmaginabile Ma percheacute Per-cheacute questo era uno dei testi fondamentali e sapere che Israele poteva riposare su una promessa di eterna durata del casato di Davide non era cosa di poco conto Lrsquoave-va detta il profeta Nathan e ora invece vedere la fine di questa promessa era uno sconcerto La ripresa eacute stata lenta e nel dopo esilio si dovette fare i conti con il fatto che il casa-to di Davide era chiuso ma non era chiusa la fedeltagrave di Jahweh Mi piace ricordarvi perograve che sia Geremia che Isaia hanno sempre ripreso la promessa di un nuovo DavideChissagrave che Dio non ci ridoni un nuovo Davide Ma tutto questo egrave prima dellrsquoesilio Israele ha dovuto fare i conti con se stesso con il suo smarrimento e poi invece anche con la fedeltagrave di Dio Trove-rete delle miniere di cose che sta sera non ho detto Vorrei darvi qualche piccolo consiglio per la lettura Vi consiglierei il testo di W Brueggemann I e II Samuele Claudiana Molto utili sono i testi di Rendortff Per la serie La bibbia per tutti ed Paoline i 2 libri di Samuele con note rispettabili La Bibbia delle donne Claudiana vol 1 e articoli e testi brevi comparsi sulle nostre riviste Questi commentari vi restituiscono quel poco che si sa Garbini e altri studiosi vi direbbero che la possibilitagrave della verifi-ca storica del singolo racconto egrave scarsa Ma questo credo lrsquoabbiamo acquisito in questi anni Ciograve che conta egrave una lettura che abbia un minimo di consistenza storica e questo mi pare che crsquoegrave e che poi trasmetta un forte messaggio Trovo che tante di queste cose che leggerete sono legate alla nostra vita Io ci trovo un ponte in queste cose qui molto diretto La nostra lettura egrave finalizzata a costruire in noi le radici della fede quindi deve essere una lettura che va alle cose semplici ed essenziali della vita Non so se voi vi accorgete nella vita noi leggiamo con amore la Bibbia Qual egrave lo scopo che ci sta a cuore Ersquo che essa edifi-chi la nostra fede Saragrave una lettura molto bella per voi Biso-

gna perograve sempre approfondire le cose In questi giorni ho talmente riso per il vange-lo di Giuda Ma chi non sapeva queste cose qui Il piugrave grosso studioso italiano che egrave Noffke ha fatto un bellissimo stu-dio dice sapevamo giagrave tutto avevamo dal 180 informazioni di questo vangelo riassunto abbastanza bene da Ireneo Ersquo un testo gnostico del IV secolo una traduzio-ne probabilmente che si riferisce ad un testo del 150160 che noi non abbiamo piugrave dove egrave chiaro che Gesugrave ha fatto lrsquoerro-re di avere la carne e la carne egrave il grande peccato Giuda aiuta Gesugrave a liberarsi dalla carne Nello gnostico vangelo di Giuda lrsquoerrore egrave avere un corpo la perfezione sta nel liberarsi dal corpo Giuda che cosa ha fatto Ha aiutato Gesugrave ad uccidersi so-stanzialmente Se tu aiuti uno a superare il corpo gli togli il corpo hai ottenuto la perfezione Ma questa era unrsquoidea comune nel III - IV secolo era giagrave presente nella gnosi del II secolo Ho letto su La repub-blica un commento di Flores drsquoArcais dice delle barzellette Dicono che il vange-lo di Giuda cambieragrave le origini del cristia-nesimo Non cambia niente Non crsquoentra niente con le origini Questi commentatori sono privi di ogni strumentazione ed entra-no in argomenti che non hanno mai esplo-rato Dicono delle barzellette da far ridere a crepapelle Questo testo non crsquoentra niente con la figura storica di Giuda que-sta egrave la rivisitazione gnostica del secolo secondo Franco Barbero Cdb di Chieri 2 giugno 2006 wwwcdbchieriit

Alla pagina web http

wwwildialogoorgparola

Studi biblici e teologici

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La posta di frarsquo Calvino Caro fragrave Calvino di fronte al crescendo screanzato di attac-chi sempre piugrave violenti e saturi di calunnie becere contro la chiesa (gerarchia cattoli-ca) e contro la persona del Santo Padre ti chiedo se non sia questo il momento di stringere i ranghi per spendere qualche riga a difesa soprattutto di papa Benedetto che proprio non vedo nei panni dello spre-giudicato imbroglione quale si vorrebbe fare apparire In questa visione volgarmen-te laicista si inseriscono anche pseudo reli-giosi i quali vedono arrivato o prossimo lrsquoavvento dellrsquoAnticristo con la fine del papato e il ritorno di Gesugrave nella gloria (parusia) Mi riferisco a notizie e considerazioni del-la seguente risma

le affermazioni piugrave pacchiane sono quelle che trattano gerarchia e papa come una sorta di ldquocapibanda-capimafiardquo che hanno speso e spendono la loro vita a tramare (ldquocordaterdquo che hanno permesso la crescita in carriera ad amici fidati e tali da offrire la totale subordinazione e fedeltagrave ad personam) per tenere saldo in adunche mani il ldquopotererdquo visto come ldquomammonardquo Questo tipo di opzione avrebbe addirittu-ra favorito la presenza al vertice della chiesa (caduta di qualitagrave del clero) di una sorta di gerontocrazia con pochi ldquofurbirdquo dalla presa ferrea di fronte a una maggio-ranza di ldquoservilirdquo svampiti insaziabili ven-tri perciograve al vertice scarseggerebbero le persone ldquointelligentirdquo capaci di giudizio dignitoso e autonomo

Ci sono poi giornalisti vaticanisti di valore che pur volendo lodevolmente sostenere papa Benedetto e il suo vicario alla fine offrono il fianco ai nemici della

chiesa quando riportano (ripeto con le migliori intenzioni) notizie che fanno vedere al vertice della chiesa in atto una sorda lotta allrsquoultimo uomo bastano tal-volta titoli come questo per fare danni irreparabili marchiando le persone ldquodue nuovi ratzingeriani in squadrardquo oppure infelici articoli contro presuli (uno per tutti Martini lrsquoantipapa) sospetti di non essere allineati a Ruini o a Ratzinger articoli che mostrano la pretesa di stare esprimendo lrsquoautentico pensiero del papa comunicato in esclusiva e infine le asser-zioni non tanto velate di complotti (Ruini e Sodano impegnati in un vero e proprio scontro frontale) e resistenze in Vaticano (boicottaggio alle catechesi del papa o prima alla pubblicazione della enciclica) Lrsquoaltra campana dice che qualcuno in Vaticano avrebbe voluto risparmiare al papa ldquocantonaterdquo ivi compresa quella di privarsi del titolo di ldquopatriarca drsquoocciden-terdquo con conseguente allarme degli ldquoortodossirdquo

Ma le insinuazioni piugrave cattive vengono da quanti piugrave sottilmente credono di potere dimostrare che il papa piega al suo assunto anche il Vangelo Qualche esem-pio il papa asserisce nella sua catechesi su lrsquoapostolo Pietro cui Gesugrave ha cambiato il nome da Simone in Petros (secondo il papa equivalente indifferenziato di) ldquopietrardquo-ldquorocciardquo ma che effettivamente (cfrla Bibbia di Gerusalemme) in greco viene espresso con ldquopetrosrdquo (pietra) e subito dopo con ldquopetrardquo (su questa ldquoroccia-ruperdquo edificherogravehellip) Ci sarebbe qui secondo i maligni un ldquogoffordquo tentati-vo di difendere il primato diconohellip la ldquorocciardquo non egrave Pietro ma Gesugrave stesso ldquoroccia vivardquo

Altri e sono studiosi di livello si fer-mano sullrsquoenciclica quasi a voler far pas-sare lrsquoidea di un papa ignorante o in mala fede Elio Rondone ad esempio sottoli-

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nea come il tentativo del papa di rivaluta-re ldquoerosrdquo verso ldquoagaperdquo si scontri contro la realtagrave storica della Grecia che ldquonon ha dato allrsquoamore tra uomo e donna il nome di erosrdquo Platone nel Simposio afferma circa il rapporto tra uomo e donna che non si tratta di amore ma solo di rapporto fisico ldquogli uomini che sono gravidi nellrsquo-anima invece cercano i giovani maschi e fecondano il loro spiritordquo E neppure egrave possibile dimostrare rifacendosi alla Bib-bia la correlazione tra monoteismo e ma-trimonio monogamico (gli esempi di Da-vide e Salomone) se egrave vero che questrsquoul-timo si egrave affermato lentamente in Israele come presso altri popoli che pure non erano monoteisti E infine quasi si irride alla affermazione del papa che eros e aga-pe ldquonon si lasciano mai separare lrsquouno dallrsquoaltrordquo (amore di Dio verso il popolo di Israele) poicheacute ldquoaffermare che lrsquoamore cristiano (lrsquoamore disinteressato del sama-ritano lrsquoamore per i nemici e il pregare per i vostri persecutori) sia ldquoerosrdquo equi-vale a ldquoun lasciarsi sfuggire lrsquooriginalitagrave dellrsquoagape evangelicardquo a un ldquoignorarerdquo Giovanni ldquoil quale invece ha dato la piugrave compiuta formulazione della concezione biblica di Dio come amore che si dona Theograves agape estigraven (Gv 48rdquo) e ciograve costitui-rebbe uno ldquoscivolonerdquo verso il tardo ldquoplotinismordquo Fto don Vincenzo

Hanno i loro annihellip ma via che si difenda-no Caro don Vincenzo

e cari amici che con varie tonalitagrave ed o-rientamenti avete scritto sullo stesso argo-mento a voi sempre e comunque pace e bene nel Signore Gesugrave

Ebbene vi devo dire che dopo avere riflet-tuto e molto pregato la mia conclusione egrave che tutto questo ldquocianciarerdquo egrave disgustoso Ma intendiamoci se anche piccolissima parte delle considerazioni fatte ha reale logico fondamento allora non possiamo stendere il velo ipocrita della ldquopietasrdquo non dirograve che al vertice della chiesa ci siano ldquocapimafiardquo ma che quello tante volte ap-paia lo stile nessuno lo puograve nascondere Anzi si potrebbe arguire conoscendo un porsquo del rituale delle mafie come queste siano state ispirate al loro sorgere (nel meridione uno dei momenti di innesco delle ldquointeserdquo con mafia e camorra egrave la questione dellrsquoincameramento del latifon-do ecclesiastico da parte dello Stato di massoni che perciograve diventano ldquomiscredenti e nemici della chiesardquo ma nel tempo ldquoriservatamenterdquo allevati al seno fino alle piugrave alte espressioni gerarchiche [Paolo VI]) e poi (fino a quando rimangono malavitosi ldquoagrarirdquo che non sforano nei traffici narcotici internazionali) guidate e vettovagliate in cambio di servizi ai vari livelli Non sono lontani gli scandali Sin-dona-Carli-Marcinkus e non sono lontani i tempi in cui soprattutto nei piccoli centri una certa ldquopax mafiosardquo veniva gestita collaborante il parroco (quanto meno si-lente dinanzi alle piugrave efferate stragi) ov-viamente in sintonia col vescovo che ai tempi giagrave doppiogiochista quasi fosse loro irrinunciabile natura si autodefiniva ldquofratello del ducerdquo Non dirograve che il papa sia ldquospregiudicato imbroglionerdquo ma se egli davvero e con intenzione piega ldquobarandordquo la terminolo-gia evangelica al suo ldquoprimatordquo (petrograves=pietra petra= roccia) mi trovo in seria difficoltagrave percheacute lrsquoatte-nuante potrebbe essere data dalla ldquocaduta di qualitagraverdquo tra le fila di questo ldquoalto clerordquo celibe che crudamente omofobo condan-na ma non vede la ldquotrave del suo occhordquo (i

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segretari belli come dei scriveva qualcuno che doveva intendersene) Egrave chiaro poi che rafforzano il danno le bavose asserzioni di certi vaticanisti stri-scianti per lrsquoagognato piatto di lenticchie (avere credito nei palazzi e magari qualche nomina) ma velenosi (razza di vipere) verso i prelati che vengono declassati co-me caduti in disgrazia crsquoegrave in tali pubblici-sti davvero un alto senso della Chiesa Giagrave ldquodue nuovi ratzingeriani in squa-drardquo Che linguaggio osceno che vergo-gna come sono caduti in basso certi ldquoprincipirdquo di romana chiesa a servirsi di ldquogregarirdquo di tale levatura Ma per fortuna la chiesa (caro il nostro don Vincenzo lo sai bene) non egrave ldquosolordquo gerarchia che allo stato resterebbe un ben misero moncone Per tutto il resto umilmente mi sento di rispondere con due espressioni che mi hanno sostenuto e tenuto in linea durante la mia vita io diciottenne qualcuno volle favorirmi ldquoraccomandandomirdquo a un supe-riore Il superiore in mia presenza e senza batter ciglio rispose allrsquointruso guarda che ldquoC si raccomanda da seacuterdquo Io non capii immediatamente lrsquoavevo preso come un rimprovero e invece poi mi venne pazien-temente spiegato che il monsignore aveva voluto esprimere la sua stima non avevo bisogno di raccomandazioni percheacute mi raccomandavo da me per le mie capacitagrave Lrsquoaltro insegnamento mi venne molto piugrave avanti negli anni vicino ai 40 avevo stupi-to per una mia scelta repentina ed inattesa Qualcuno chiese a un ldquoamico saggiordquo se ero stato consigliato da lui questi per la cultura e lrsquoesperienza che aveva accumula-to rispose con parole evangeliche ldquoC ha i suoi annirdquo Anche questa volta stentai a capire pensando che lrsquoamico avesse volu-to ldquolavarsi le manirdquo E invece lrsquoamico da amico aveva ancora aperto credito verso la mia scelta ldquoresponsabilerdquo

E cosigrave ora dinanzi a tante preoccupazio-nihellip io direi che non dobbiamo suonare le trombe dellrsquoallarmi Mio caro Michele (altro interlocutore) se anche il tuo vescovo ha tradito la tua fidu-cia se anche ti ha usato e pugnalato to-gliendo a te per soddisfare il suo tornacon-to ricordati della distruzione di Ninivehellip ldquoSignore se trovo nella cittagrave 10 5hellip un solo giusto tu risparmierai la cittagraverdquo Per-ciograve anche se il vescovo non egrave cristiano tu non entrare nella giungla dei furbi ma con-serva la Fede Te lo auguro con tutta lrsquoani-ma E dopohellip prudente come serpente anche soprattutto con tanti burocrati del loro idolo Invece ricordarci tutti dobbiamo di Gesugrave ldquonon prevarranno Sarograve con voi fino alla finerdquo Che dire allora a don Vincenzo un atto di fiducia e di amore nei confronti di chi nel-la chiesa dovrebbe ldquoservirerdquo in umiltagrave (lavatevi i piedi lrsquoun lrsquoaltro) non puograve tra-dursi in ldquoacriticardquo difesa dellrsquoautoritagrave auto-referente ma in uno sprone Ed allorahellip hanno i loro annihellipche si difendano Il che puograve tradursi in si affrettino a confes-sare dinanzi al popolo di Dio prima che Cristo ritorni a giudicare nella gloriahellip poicheacute ldquotutti i peccati saranno perdonati ma non il peccato contro lo Spiritordquo Con fraterno affetto il vostro

frarsquo Calvino Per la posta di frarsquo Calvi-

no vai allrsquoindirizzo httpwwwildialogoorg

fracalvino

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Lrsquouomo interiore P Paolo Turturro

Sono lrsquouomo che abita nellrsquoanima Vivo una lotta ardua dentro e fuori Piugrave cerco lrsquoessenziale e piugrave mi arricchisco dentro Non ho dualismi dentro me Sono tutto un pezzo Appartengo allrsquoereditagrave del cielo Lrsquouomo interiore che continuamente espe-rimento in me egrave Gesugrave Cristo Anchrsquoio non so cosa pensare e a volte cosa fare Non so cosa voglio Sento il vuoto delle cose este-riori Non so che cosa lo spirito sceglie Avverto che lo spirito mi suggerisce ciograve che devo fare e poi faccio tuttrsquoaltro Gli altri mi impediscono di attuare ciograve che sento dentro Non faccio mai ciograve che vo-glio Voglio ciograve che lo spirito mi suggeri-sce Penso che siano piugrave miei pensieri che di Dio Cosigrave facendo escludo la volontagrave di Dio Non sono piugrave razionale Sono consa-pevole delle cose della terra specie dello spirito Il mistero piugrave grande egrave vivere sulla terra giagrave di divinitagrave Ersquo troppo grande per lrsquouniverso Nellrsquoeucaristia non sento niente eppure il corpo e lrsquoanima si nutrono di divino Non temo lrsquouomo interiore Lrsquouo-mo interiore egrave lrsquouomo nuovo che giagrave vivia-mo per fede In noi lrsquouomo nuovo egrave Cristo stesso Ci nutriamo di Lui ogni giorno nei sacramenti nella sua parola e nellrsquoascolto e conforto degli altri Lrsquoeucaristia egrave lrsquouo-mo nuovo Ringrazio continuamente I miei giorni sono unrsquoofferta perenne Ogni atto buono drsquouomo egrave liturgia che salva e porta a Cristo Lrsquouomo nuovo non rende sterili energie Le energie battesimali fer-mentano in noi e non ostacolano lrsquoazione dello Spirito santo Ogni carisma drsquouomo egrave frutto della sorgente battesimale Mi sto svestendo di dubbi Sono da tempo quasi da sempre nudo di odio e di maldicenze Lrsquoesilio mi ha dato la capacitagrave di rinnovar-mi Il mio esilio egrave divenuto un giardino fluente e ridente di intuizioni e di opere di bene da fare ancora Non cado negli im-

brogli e nelle pesantezze delle ambiguitagrave delle strutture di peccato della nostra so-cietagrave Lrsquouomo vecchio o esteriore mi tiene legato al passato alle lotte del tempo Lrsquouomo nuovo invece mi slancia oltre mi slancia in quei giorni che non riusciamo a intravedere Scrivo giagrave il bene che germo-glia dai virgulti di questo nuovo giardino Scrivo con gli occhi un patto di non guar-dare piugrave il passato di non fermarmi alle cose passate Voglio ancora camminare nello spirito Voglio scoprire il dialogo intellettuale per giungere al dialogo di preghiera e di intimitagrave con Dio Il giardino dellrsquointimitagrave con Dio egrave sempre rigoglioso di accoglienza e di perdono Voglio entra-re nel dialogo trinitario Ho ancora le mie ferite aperte Le ferite sono le chiavi drsquoac-ceso in questo mio giardino Sono ferite dello spirito Mi lacerano e mi insanguini-no dolori Ciograve mi avviene percheacute possa anchrsquoio chiudere le ferite di ogni uomo Affidami le tue le chiuderograve per sempre Ecco te le affido guariscile Sto ricevendo tanto aiuto e solidarietagrave da molte persone E penso che lo Spirito santo non mi aiuti Lo Spirito santo non smarrisce nessuno La sua essenza egrave chiarezza e purezza di intenzioni Il mio spirito si eleva natural-mente a Lui e in Lui non ci possiamo per-dere In questo nuovo giardino non ci sono vie che smarriscono o boscaglie che otte-nebrano cuore e mente Il giardino dello spirito egrave chiaro e limpido Non egrave possibile disorientarsi nello spirito Ersquo vero Ersquo piugrave alto dei cieli Che cosa posso fare Chi puograve arrivare lassugrave Ersquo piugrave profondo degli abissi Percheacute rischiare Ersquo piugrave lungo del-lrsquouniverso Non si arriva mai Ersquo piugrave lungo del pensiero Il nostro finisce Ersquo piugrave larga della luce Ersquo assurdo immergersi dentro Lo Spirito santo egrave coestensivo nel mondo egrave coestensivo nellrsquoanima Lrsquoamore di Cri-sto ci slancia nelle quattro dimensioni co-smiche

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nella larghezza delle vedute nella lunghezza dei progetti nella profonditagrave delle radici nelle altezze degli ideali Come non riesco a comprendere il mio mondo interiore cosigrave non posso conoscere lrsquoaltezza la lunghezza la profonditagrave la larghezza dellrsquoamore di Cristo Trascende la nostra comprensione Conosco tuttavia le coordinate da percorrere per giungere al suo amore si chiamano le beatitudini In questo cammino ho due padri spirituali Giobbe che mi insegna a vivere oltre il dolore oltre le tumefazioni oltre le ossa incenerite Oltre le quattordici mila pecore e oltre i seimila cavalli Paolo che mi spro-fonda nellrsquoamore immenso di Cristo Vivo esercitando negli atti quotidiani le dimen-sioni orizzontali (amore verso lrsquoaltro) e le

dimensioni verticali (amore verso Dio) Sulla bocca della nostra societagrave invece non vi egrave nessuna parola drsquoamore e nessuna risposta allrsquouomo Nasce in me lo sdegno di Eliu e di santrsquoAgostino Sono adirato contro il peccato Sono adirato contro le ingiustizie Sono adirato contro il diavolo Cerco di capire con umiltagrave i segreti dellrsquoa-nima Insegno solo ciograve che non compren-do percheacute dagli altri possa ricevere spie-gazioni che mi aprono nuove ed altre co-noscenze Voglio respirare negli altri il giardino dello Spirito che irriga ogni zolla dellrsquoanima e ogni campo dello spirito di ogni uomo

P Paolo Turturro Da Lettere da Laodicea del 1362006

wwwildialogoorgpacedalbasso

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che esclude e mostra compassione per un omosessuale io scelgo la legge di Gesugrave che perdona lrsquoadultera la prostituta il pubblicano che sceglie gli ultimi che si fa ultimo che conosce le piugrave basse miserie dellrsquouomo per aiutarlo a risalire e ricon-quistare la dignitagrave di figlio di Dio quella dignitagrave persa che Egli egrave venuto a recupera-re Non voglio si pensi che mio intento sia quello di mescolare le carte Quanto detto nasce da una mia piena e totale convinzio-ne sostenuta da un ragionamento logico che comunque egrave suscettibile di critica Ogni uomo egrave opera delle mani di Dio e proprio percheacute opera di un Artista perfetto non puograve presentare difetti di fabbrica Se non ho scelto il mio orientamento come non lo sceglie lrsquoetero dovrsquoegrave la colpa Sap-piamo tutti che per esserci colpa occorra che ci sia reato Nel caso di quanti appar-tengono alla realtagrave GBLT non vi egrave alcuna colpa se non quando si fa un uso lussurio-so del proprio orientamento sessuale ma questo appartiene alla morale in genere e non solo alla realtagrave gay

Noi cristiani dobbiamo a dispetto del ma-le che ci viene fatto riscoprire la miseri-cordia la capacitagrave di perdonare che co-munque non significa dovere accettare supinamente tutto quanto detto e fatto dal-la curia romana Dobbiamo invitare il Pa-pa i vescovi fino allrsquoultimo sacerdote a dialogare con fraterno amore a perdonare a non inveire contro tutti noi ad aprirci le braccia sullrsquoesempio di Cristo Se conti-nueranno su questa strada di totale chiusu-ra di intromissione nelle faccende politi-che di casa nostra offendendo la laicitagrave dello Stato e condizionandola ai propri interessi se continueranno a fare dei distinguo nellrsquoamare si troveranno un giorno se ne avranno tempo a chiedere perdono anche a noi tutti che quotidiana-mente sperimentiamo sulla nostra pelle il loro disprezzo

Cosma Belardo Fondatore della Mailing List Amare col cuore di Dio - Omosessuali ecu-

menici in cammino martedigrave 23 maggio 2006

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Editoriale

ForzahellipGhana di don Vitaliano Della Sala

httpwwwdonvitalianoit Ho sempre ldquoodiatordquo il calcio sono infatti convinto che serve quasi esclusivamente come controllo sociale gli stadi moderni come gli anfiteatri romani i calciatori co-me i gladiatori il pubblicohellipegrave sempre lo stesso Panem et circenses diceva Giove-nale pane e spettacoli al circo per tenere buona la plebe dei suburbi il calcio e tutto quello gli ruota intorno per tenere buoni precari disoccupati sottopagati frustrati stressati depressi scontenti delle tante ldquoperiferierdquo reali e sociali Eppure da qualche anno sono presidente di una squadra dilettantistica di calcio la ldquoS S C SantrsquoAngelo a Scalardquo che gioca in II categoria In un paese piccolo come quello dove sono stato parroco e dove vi-vo il calcio egrave lrsquounico momento di aggre-gazione e di crescita per i ragazzi In questi giorni il calcio egrave al centro del dibattito nazionale e non solo per i prossi-mi mondiali ma soprattutto per ldquocalciopolirdquo lo scandalo delle partite truc-cate e vendute lo squallore di dirigenti disonesti e scrocconi i fiumi di danaro sperperato Di calcio si parla si discute si accusa si lanciano allarmi qualcuno dice che il calcio egrave tutto un imbroglio egrave sullrsquoor-lo del fallimento del crollo finanziario inevitabile qualche altro lo difende a spa-da tratta Chi crede nei valori fondamentali dello sport - passione abnegazione spirito di sacrificio sana competizione - si rallegra si illude e dice forse egrave arrivato il nostro momento Il momento ad esempio dei tantissimi volontari che con tanta forza e dignitagrave impiegano il proprio tempo gratui-tamente sui numerosi e polverosi campi del calcio dilettantistico italiano Il calcio e piugrave in generale lo sport dilettantistico rappresenta la forza di base del movimento sportivo del nostro Paese caratterizzato da

una profonda partecipazione democratica e autogestione che rendono il nostro model-lo unico a livello mondiale Dopo ldquocalciopolirdquo questi ldquomalatirdquo del calcio che fanno sacrifici enormi per permettere a dei ragazzi di sognare ancora correndo dietro ad un pallone cominciano a pensare che drsquoora in avanti saragrave piugrave facile occuparsi del calcio cosiddetto ldquominorerdquo Io sono pessimista Penso che ben presto lrsquoottimismo lrsquoentusiasmo le speranze che le cose possano finalmente cambiare nel calcio lasceranno il posto allrsquoamarezza allo sconforto alla sconfitta E saremo alle solite hanno allarmato il Paese ci hanno fatto lezioncine su come ldquomoralizzare chi governa il calciordquo hanno messo sotto in-chiesta qualcuno che sono pronto a scom-mettere ne usciragrave immacolato e richiama-to i Presidenti delle societagrave di calcio a te-ner drsquoocchio i bilanci invece si continue-ragrave con il solito andazzo e si continueranno a buttar via fior di milioni di euro per comprare calciatori famosi Tutto questo alla faccia della ldquomoralizzazione del cal-ciordquo E con tanto di faccia tosta si conti-nueranno a chiedere lucrosi finanziamenti al governo per non far morire lo sport piugrave seguito in Italia I dirigenti nazionali e i giornalisti al loro servizio riprenderanno a raccontarci che il calcio professionistico egrave quello che conta egrave quotato in borsa egrave una societagrave per azioni dai contratti milionari egrave quello delle TV a pagamento insomma egrave unrsquoaltra cosa un calcio secondo me lontano dal calcio vero quello che si gioca arrangiandosi per strada o per i piugrave fortunati sugli sganghe-rati campi comunali e parrocchiali il cal-cio delle autotassazioni per pagare lrsquoiscri-zione delle collette per saldare il conto della lavanderia In questi giorni insieme ai dirigenti della squadra di cui sono presidente abbiamo chiuso i risicati conti del campionato appe-na concluso e stiamo cominciando a pen-sare al prossimo Dovremo racimolare i soldi per lrsquoesosissima iscrizione al cam-pionato una colletta tra i simpatizzanti forse un aiutino dalla parrocchia il Comu-ne che a malincuore mette gratuitamente

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a disposizione le strutture sportive E poi si dovranno organizzare le trasferte si dovragrave reperire una divisa nuova e pensare a come pagare le altre spese per il prossi-mo anno Qualcuno ci consiglieragrave di ricor-rere a qualche sponsor ma chi puograve spon-sorizzarci in un paese di 700 abitanti con due salumerie e un bar come uniche attivi-tagrave ldquoimprenditorialirdquo Il pessimismo aumenta ogni anno e ti vie-ne da pensare che non si puograve permettere che i ragazzi non abbiano nemmeno piugrave la possibilitagrave di sognare dopo il calcio a pa-gamento in TV dopo gli aumenti dei bi-glietti della partita allo stadio tolgono loro anche la partita la domenica nel piccolo e polveroso campetto di calcio un campo sportivo di merda ma pur sempre il nostro campo sportivo In un paese privo di qual-siasi altra struttura sportiva il campo di calcio rappresenta il punto riferimento per tanti giovani e meno giovani che li porta via dalle tentazioni della strada e della noia che offre uno ldquosfogordquo e uno ldquosvagordquo sani E pensare che alle assemblee dei comitati sportivi nazionali e regionali e delle fede-razioni ci raccontano ancora la barzelletta del dilettantismo della solidarietagrave dellrsquoas-sociazionismo ldquoonlusrdquo dellrsquoimportante funzione sociale da noi svolta E non solo poi vieni a sapere anche che il presidente della Lega Nazionale Dilettanti ed i presi-denti dei Comitati Regionali della Federa-zione Italiana Gioco Calcio si sono attri-buiti uno stipendio dellrsquoordine di circa 100 mila euro annui per il primo e 25 mila euro per i secondi cosigrave alla faccia del dilettantismo arrotondano stipendio eo pensioni Allora lo scetticismo diventa vera e propria ldquoincazzaturardquo E ci si do-manda come devono sopravvivere le so-cietagrave minori Con quali soldi si deve con-cretizzare un dignitoso settore giovanile Come coprire le enormi spese E percheacute continuare a finanziare la struttura elefan-tiaca della Lega Nazionale Dilettanti che sembra interessata solo al numero di socie-tagrave iscritte ai vari campionati e alle loro quote di iscrizione senza darti nessun ser-vizi in cambio

Durante i prossimi 25 giorni moltissimi italiani saranno incollati agli schermi tele-visivi per seguire i mondiali di calcio ma non potranno fare a meno di pensare a ldquocalciopolirdquo i tifosi degli azzurri spero non dimentichino il campionato italiano falsato le partite truccate gli scudetti de-cisi a tavolino a inizio campionato il mer-cato degli arbitri comprati e venduti i con-tratti milionari dei calciatori i fan del cal-cio non dovranno dimenticarsi dello schifo nel quale sguazza il circo calcistico italia-no spesso con la complicitagrave e la copertura di tanti E chi ci dice che i mondiali di calcio non navighino nello stesso squallore Basti solo pensare ai miliardi che ruotano attor-no a questo evento e ricordare alcuni arbi-traggi almeno discutibili degli scorsi mondiali in Corea-Giappone Chi ama lo sport non puograve restarsene indifferente pen-sando che spesso questo viene gestito da veri delinquenti e da affaristi disonesti che nulla hanno a che fare con lrsquoagonismo sportivo non puograve non indignarsi vedendo la gioia per il bel gioco delle squadre offu-scata dagli interrogatori ai quali Borrelli sta sottoponendo dirigenti sportivi e cal-ciatori Saragrave per questo e percheacute io rifiuto di omo-logarmi alla maggioranza ma piugrave ancora percheacute non tollero di essere preso per fesso da chi propone un moderno Panem et cir-censes per tenerci buonihellipio comincerograve a seguire i mondiali di calcio tifando per la squadra del Ghana sperando che qualcuno ancora sogni e giochi un calcio corretto e genuino SantrsquoAngelo a Scala (Av) 12 giugno 2006 don Vitaliano Della Sala (347 3679191) presidente della ldquoS S C SANTrsquoANGE-LO A SCALArdquo httpwwwdonvitalianoit Lunedigrave 12 giugno 2006

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Editoriale

Afghanistan che fare

di Sergio Paronetto

Ringraziamo Sergio Paronetto[paxchristi_paronettoyahoocom]

per questo intervento Leggo dellrsquoipotesi di mandare piugrave soldati in Afghanistan Secondo il generale Trica-rico capo di stato maggiore dellrsquoaeronau-tica sei aerei Amx sono pronti a partire Lrsquoidea mi sembra non solo incoerente con il programma dellrsquoUnione ma anche del tutto controproducente proprio ai fini della lotta al terrorismo e del ripristino della democrazia Sono giagrave passati cinque anni dallrsquointer-vento militare Pochissimi ricordano le morti civili Solo nei primi tre mesi dellrsquointervento (7 otto-bre 2001-16 gennaio 2002) i civili uccisi gli effetti collaterali sono stati 3800 (inchiesta Marc Herold Universitagrave del New Hampshire) Ogni settimana aumen-tano gli attentati e i morti sia tra i soldati occidentali sia tra i civili afgani Cosa stiamo difendendo realmente in Af-ghanistan Proteggiamo la permanente sottomissione delle donne Secondo il Rapporto 2005 di Amnesty International esse hanno continuato a subire livelli di violenza sistematica e dif-fusa e discriminazioni sia in ambito pub-blico che privato Sosteniamo la mancan-za di libertagrave religiosa tanto sbandierata come regola fondamentale della democra-zia La vicenda di Abdul Rahaman lrsquoapostata afgano che stava per essere condannato a morte per la sua conversione al cristianesimo egrave emblematica di una situazione diffusa Per quanto tempo dovremo rimanere in forme militari Al di lagrave dellrsquoapprezzato (si dice) compor-tamento individuale dei nostri soldati bi-

sogna saper vedere la cruda realtagrave dei fatti Ci interessa prevenire la tossicodipenden-za nel mondo in Italia e colpire i mercanti di morte Allora bisogna dolorosamente ma lucidamente ammettere che al di lagrave delle intenzioni i soldati sono alleati dei signori della guerra padroni del commercio dellrsquooppio che stanno guada-gnando cifre colossali Il narcotraffico dichiara lrsquoUfficio Anti-droga dellrsquoONU egrave la fonte principale del-lrsquoinstabilitagrave e del terrorismo Ci sta a cuo-re la lotta allrsquoeroina ottenuta con lrsquooppio afgano che uccide molti giovani Il giro afgano drsquoaffari osserva Luciano Bertozzi (Rocca n 11 2006) egrave stimabile in 23 miliardi di dollari che sono reinvestiti nel-le armi e nel pagamento dei combattenti in una spirale perversa che promette sem-pre maggiori sofferenze Ersquo certamente piugrave produttivo investire risorse per la risoluzione di alcuni proble-mi economici e sociali e attivare unrsquoampia rete di solidarietagrave e di cooperazione legata alle Nazioni Unite alla Comunitagrave europea e allrsquoiniziativa internazionale Uno degli obiettivi prioritari egrave quello di sminare il paese uno dei piugrave a rischio nel mondo Mi sembra urgente riprendere la Campagna per la messa al bando delle mine mettendo a fuoco lrsquoobiettivo dello sminamento e della riabilitazione delle numerose vittime colpite da queste armi di distruzione di massa che uccidono o muti-lano dopo ogni guerra per moltissimi anni tantissime persone Penso non solo allrsquoAf-ghanistan ma anche al Sudan e al Corno drsquoAfrica alla Cambogia e allrsquoAngola Un impegno umanitario di lunga durata Una vera grande missione di pace Unrsquoazione solidale legata alla guarigione di immense ferite alla riconciliazione tra le persone e i popoli alla difesa e alla cura della vita di ogni vita sempre e ovunque Verona 150606 Sergio Paronetto

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Editoriale Il Papa e Dio

di Giovanni Sarubbi Ieri abbiamo ricevuto alcune lettere sul discorso di Benedetto XVI nel campo di sterminio di Aushwitz di domenica 28 maggio scorso Ne riportiamo alcune La prima egrave di don Aldo Antonelli che cosigrave scrive Antonio Tognoni mi scrive ASCOLTAMI DON ALDO UN PAPA TE-OLOGO DI GRAN-CLASSE CHE DI FRONTE AD AUSWITZ SI CHIEDE PER-CHErsquo DIO HA TACIUTO FORSE DI DIO NE SA POCO E MALE SPIACENTE PER LUI CARI SALUTI ANTONIO Gli ho risposto in questi termini Hai ragione caro Antonio Da anni mi affatico e mi arrovello il cer-vello per far passare nella coscienza dei credenti un principio elementarissimo della fede NON SCARICARE SU DIO LE NOSTRE RESPONSABILITArsquo Ora ci si mette anche il papa a remare contro Ed allora prendo lezione da Epicuro che ebbe a scrivere Non egrave irreligioso chi rinnega gli dei del volgo ma chi le opinio-ni del volgo applica agli dei Non ho parole Aldo Antonelli La seconda egrave dellrsquoamica scrittrice Hagravento (httpwwwhantoit) che cosigrave scrive Durante la visita al campo di concentra-mento di Auschwitz il Papa ha detto ldquoDovrsquoera Dio Percheacute Dio ha taciutordquo Propongo umilmente la probabile risposta di ciograve che siamo abituati a chiamare Dio Egli forse risponderebbe ldquoNon ho taciuto Il problema egrave che gli Umani ovvero gli Animali con due zampe

rilasciate sui fianchi sono ancora sordirdquo Per concludere uomini illustri hanno lrsquo-obbligo dopo essersi porti od aver porto lrsquoanzidetta domanda di soggiungere subi-to una risposta anche una semplice ipote-sihellip Cordialitagrave Hagravento Condividiamo in pieno le riflessioni e lo sconforto sia di don Aldo che di Hagravento Questo voler scaricare su Dio le responsa-bilitagrave che sono tutte umane egrave un vizio vec-chio come il mondo Lo ritroviamo nella Bibbia ad esempio nel racconto della cacciata dal paradiso terreste Sia Adamo che Eva giocano a scaricare su qualcun altro le proprie responsabilitagrave Adamo le scarica su Dio dicendogli laquoLa donna che tu mi hai posta accanto mi ha dato dellrsquoal-bero e io ne ho mangiatoraquo (Gen 312) Eva le scarica sul serpente ma in realtagrave su Dio stesso percheacute laquoIl serpente era la piugrave astuta di tutte le bestie selvatiche fatte dal Signo-re Dioraquo (Gen 31) Stupisce che un fine teologo come viene descritto di solito Benedetto XVI cada in un errore cosigrave grave che neppure un par-roco di campagna commetterebbe Stupi-sce per le poche battute sbrigative dedicate allrsquoargomento che non si legano in alcun modo alla riflessione sul cosiddetto ldquosilenzio di Diordquo di tuttrsquoaltro spessore che da oltre trentadue secoli accompagna lrsquoebraismo (vedi articolo di rav di Ric-cardo Di Segni nella sezione ebraismo sul nostro sito) Sulla questione della Shoha poi le re-sponsabilitagrave delle chiese cristiane di tutte nessuna esclusa sono gravi ed arcinote Basterebbe leggere il libro di Goldenha-gen laquoI volenterosi carnefici di Hitlerraquo per rendersene conto oppure la tabella ripor-tata a pag 268-269 del libro di Hans Kuumlng dal titolo Ebraismo passato presente futu-ro BUR saggi 1991 allrsquointerno di un capi-tolo dal titolo significativo Il fatale anti-semitismo di un cattolico Adolf Hitler Ma come con ricordare quello che il Papato ha fatto per secoli contro gli ebrei Ricordia-

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mo ad esempio Papa Paolo IV al secolo cardinale Pietro Caraffa che egrave stato Papa nel 1555 in piena Controriforma Egli egrave stato il piugrave feroce e accanito persecutore degli Ebrei e degli eretici in genere A lui si deve nel 1542 quando era ancora cardi-nale lrsquoistituzione a Roma del Tribunale del SantrsquoUffizio quello dei roghi degli eretici o degli omosessuali o piugrave sempli-cemente di tutti coloro che si opponevano al potere temporale dei papi A lui si deve lrsquoistituzione dei ghetti per gli ebrei A lui si deve tutto quanto di peggio egrave esistito in termini di antisemitismo Basti pensare che la stella gialla cucita addosso agli e-brei rinchiusi nei campi di sterminio nazi-sti era proprio quella da lui ideata nel 155-5 Come non ricordare che nella liturgia cat-tolica del venerdigrave santo fino al Concilio Vaticano II si pregava per i ldquoperfidi e-breirdquo E come dimenticare infine lrsquoorren-do libro di Lutero contro gli ebrei usato a piene mani dalla propaganda nazista per ottenere il consenso dei protestanti tede-schi alla politica del Terzo reich Lrsquointervento del Papa ad Auschwitz in realtagrave fa emergere in modo inequivocabile la volontagrave di rimozione delle responsabili-

tagrave delle chiese cristiane nei confronti dellrsquo-antisemitismo Volontagrave di rimozione che si puograve trovare ecumenicamente sia fra i cat-tolici che fra i protestanti e che si manife-sta di solito con lrsquoesaltazione di quanti cattolici o protestanti sono morti nei cam-pi di sterminio Si usano i nomi per esem-pio di Edit Stein o di Dietrich Boneffer per coprire le responsabilitagrave delle chiese che nella loro grande maggioranza soste-nevano il nazismo Si dimentica di dire ad esempio che Dietrich Boneffer aveva at-torno a se uno sparuto gruppo di pastori protestanti Sarebbe stato interessante che un papa tedesco rispondesse ad alcune domande precise Percheacute ad esempio la chiesa cat-tolica firmograve il concordato con Hitler Do-manda analoga si potrebbe rivolgere alle chiese protestanti Percheacute ad esempio i pastori protestanti giurarono fedeltagrave ad Hitler nel giorno del suo genetliaco Si preferisce cosigrave porre domande a Dio per evitare di dare le risposte che competono allrsquouomo Trionfa cosigrave la menzogna E quando la menzogna viene venduta per veritagrave e la veritagrave per menzogna la guerra egrave dietro lrsquoangolo Martedigrave 30 maggio 2006

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Caro Benedetto eacute inutile che tu chieda a Dio percheacute ad Auscwitz ha taciuto percheacute non eacute intervenuto a fermare la tremenda catena di montaggio dellrsquoassassinio e della morte Il Dio dellrsquoAlleanza il Dio religioso onni-potente e buono non puograve reggere Au-scwitz La Sua bontagrave avrebbe innescato lrsquoonnipotenza e le preghiere delle future vittime avrebbero trovato ascolto e rispo-sta positiva Ma Dio e ce lrsquoha detto Gesugrave cioegrave Lui stesso fattosi carne non eacute fatto cosigrave e la tua domanda oltre che inutile eacute rivelatrice che tu sei rimasto fermo al Dio dellrsquo Alleanza e non conosci ancora il Padre buono ma non onnipotente rivela-toci dal Figlio Questrsquoultimo ti avrebbe risposto che a tacere non era stato Lui che a non interve-nire non era stato Lui la cui Parola si fece carne ed abitograve fra noi A tacere a non intervenire siamo stati noi uomini sarebbe bastato al primo comizio di Hitler valutati i contenuti dei suoi enun-ciati chiamare la guardia medica di qual-che ospedale psichiatrico far intervenire due infermieri in camice bianco e la storia del mondo avrebbe potuto prendere una piega diversa I tedeschi invece e fra essi i cristiani e fra essi i cattolici si alzarono in piedi ad applaudire e divennero le mani del progetto maligno Gesugrave come dicevo non ha taciuto ma ha giagrave parlato e si eacute lasciato assassinare dai sacerdoti del Dio religioso pur di farci capire che se lrsquoAmore non viene incarnato da noi se manca il ldquosirdquo dato che noi sia-mo le mani del Suo amore per noi e la condanna della ricchezza dellrsquoaccumulo privato dato che i terminali di dio-condivisione cioegrave noi non possono non vivere la cultura del necessario e la condi-visione con amore

Saragrave molto difficile allora per una guida cieca riuscire a fare aprire gli occhi di coloro che sono guerci E poi nella tua visita al campo di stermi-nio crsquoegrave stata unrsquoaltra cosa che ho trovato tragicamente ingiusta ad Auscwitz egrave piugrave che necessario egrave ineludibile andare nella Veritagrave altrimenti non solo si offende la memoria dello sterminato dolore delle vittime ma anche si lasciano i cancelli aperti ad Auscwitz futurihellip E la Veritagrave sono anche le enormi responsa-bilitagrave dei cattolici tedeschi se il potere fu affidato al piugrave schifoso gruppo di criminali assassini che lrsquoEuropa dalle presunte ldquoradici cristianerdquo abbia mai partorito Sa-rebbe quindi stato necessario un ldquomea cul-pardquo tanto determinato caro Benedetto da toglierti il coraggio di varcare il cancello E se fosse vero che i criminali nazisti vole-vano annientare gli Ebrei per poter cancel-lare anche il cristianesimo allora mi devi spiegare anche il percheacute i cattolici tedeschi votarono per loro percheacute sciolsero il loro partito in quello nazista percheacute il Vaticano fece un concordato con loro percheacute essi insieme a tutte le altre forze reazionarie affidarono al loro capo ad Hitler i pieni poteri pur sapendo bene (il Mein kampf eacute del 1923) qual era il suo ldquoevangelicordquo pro-gramma politico lrsquoaffermazione dei piugrave forti la razza ariana e lrsquoeliminazione di tutti i ldquodiversirdquo percheacute impuri Quindi caro Benedetto sarebbe stato me-glio evitare la profanazione chiedendo un perdono nella Veritagrave Il rimanere al di qua del cancello poi for-se ti avrebbe potuto offrire una preziosa opportunitagrave Forse il filo spinato la barrie-ra fra gli oppressori e gli oppressi di quel tragico momento storico ti avrebbe potuto far aprire gli occhi sullrsquoAuscwitz di oggi sulla tragica divisione fra Nord e Sud del

ldquoUna domanda inutilehellip una domanda rivelatricerdquo

di Mario Mariotti Ancora su Benedetto XVI e la shoah

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mondo su quei meccanismi strutturali capitalismo privato e mercato e su quella cultura soggettiva (ricco eacute bello ed anche buono) che lasciano morire 30000 piccini ogni giorno per miseria sfruttamento ed omissione di solidarietagrave negando alle pic-cole vite anche uno spicciolo mentre le guerre di aggressione quelle per procura e quelle preventive bruciano enormi quantitagrave di risorse usate non per servire ma per soffocare la vita Ma su questo su questa tua eventuale rinascita anche se vecchio non ho sentito parola ecco il silenzio ec-co la mancanza di profezia piugrave pesante del piugrave pesante macignohellip Eacute proprio vero la Veritagrave in bocca ai ricchi non ci puograve proprio stare E quando essi La accalappiano la loro condizione La nega essi sono la controtestimonianza di Lei Chi conoscesse Dio e parlasse con Lui entrerebbe in comunione con Lui Ric-chezza e potere allora si dissolverebbero e avremmo la eco dellrsquoesperienza di libertagrave e di amore di Francesco drsquoAssisi Caro Benedetto prova a riflettere ti vuoi porre come guida spirituale e sei ben ac-cetto sia al Tempio che allrsquoImpero Pensa alla fine che Qualcuno fa fare a chi non sa neacute di carne e neacute di pesce Lrsquoincarnazione del Verbo col tuo contribu-to continua ad attendere e gli Auscwitz di ieri e di oggi resteranno anche domani mentre il servizio a Mammona al Beati i ricchi travestito da Dio cristiano nelle preghiere e nelle pratiche religiose ci mantiene nella tragica alienazione di colo-ro che rifiutano la prassi della condivisio-ne e si aggrappano in buona o cattiva fe-de al verbo ldquocredererdquohellip Mario Mariotti - 10 giugno 2006

Poesia Gabriel Impaglione

Argentina Tratto da Carte di Sardinia

Il vento egrave un fiume perduto Scorre notturno la sua multitu-dine minuta Crsquoegrave unrsquoora fragile luna di pane lontana da un bambino Nelle gemme la tua carezza len-ta e marzo nellrsquoisola Tu vieni come il giorno che na-sce a parlarmi della vita e marzo nella patria lontana Lagrave le ferite sono calli in tumulto e il vento donna mia marcia in silenzio tristementehellip corteo di volti e parole Persistente ondeggigraveo di memo-rie Mai Piugrave nel suo eco ingovernabile

Da Isola Nera 134 Casa di poesia e letteratura egrave uno spazio di libertagrave e di

bellezza per un mondo di libertagrave e bellez-za che si costruisce in una cultura di

pace Direzione Giovanna Mulas - Coor-dinazione Gabriel Impaglione Giugno

2006 - Lanusei Sardegna mulasgiovvannahotmailcom

Veniteci a trovare su Internet

httpwwwildialogoorg redazioneildialogoorg

Tel 3337043384

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Nel 60deg anniversario della nascita della Repubblica italiana e dellrsquoAssemblea Co-stituente lrsquoAvvenire (il giornale dei vesco-vi della Chiesa cattolico-romana) lo ha commentato con un ldquoeditorialerdquo di Giuse-pe Anzani titolato (molto pertinentemen-te) ldquoPrimato della persona La repubbli-ca in noirdquo (02 giugno 2006) in cui si ra-giona in particolar modo degli articoli 2 e 3 del Patto dei nostri rsquoPadrirsquo e delle nostre rsquoMadrirsquo Costituenti Salvo qualche rsquobattutarsquo ambigua come quando si scrive e si sostiene che ldquoil bari-centro dellrsquoequilibrio resta il primato della persona umana di cui egrave matrice la cultura cattolicardquo - dove non si comprende se si parla della cultura universale di tutto il genere umano o della cultura che si richia-ma alla particolare istituzione che si chia-ma Chiesa rsquocattolicarsquo (un porsquo come se si parlasse in nome dellrsquoItalia e qualcuno chiedesse scusa ma parli come italiano o come esponente di un partito che si chiama ldquoforzahellipItaliardquo) - il discorso egrave tuttavia per lo piugrave accettabilehellip Premesso questo si puograve certamente condi-videre quanto viene sostenuto alla fine dellrsquoeditoriale relativamente al ldquodiritto alla vitardquo (ldquoesso sta in cima al catalogo rsquoapertorsquo dellrsquoarticolo 2 sta in cima alla promessa irretrattabile dellrsquoart 3rdquo) e alla necessitagrave di una responsabile attenzione verso di essa (ldquoNon declini mai la difesa della vita senza di essa egrave la Repubblica che declinardquo) Ma detto questo lrsquoambigui-tagrave immediatamente ritorna e sollecita a riporsi forti interrogativi su che cosa stia sostenendo chi ha scritto quanto ha scritto e da dove e in nome di Chi parla Parla un uomo che parla con se stesso e con un altro cittadino o con unrsquoaltra cittadina come un italiano comune (- universale cattolico) o come un esponente del partito rsquocomunersquo (rsquouniversalersquo rsquocattolicorsquo) O

ancora come un cittadino di un partito che dialoga col cittadino o con la cittadina di un altro partito per discutere e decidere su quali decisioni prendere per meglio segui-re lrsquoindicazione della Costituzione della Legge dei nostri rsquoPadrirsquo e delle nostre rsquoMadrirsquo che ci ha fatti - e invita a volerci - uomini liberi e donne libere cittadini-sovrani e cittadine-sovrane Nonostante tante sollecitazioni a sciogliere i nodi e chiarirsi le idee da ogni parte - dentro e fuori le istituzioni cattoliche crsquoegrave ancora molta confusione nel cielo del par-tito rsquocattolicorsquo italiano non hanno affatto ben capito neacute la unitagrave-distinzione tra la ldquoBibbia civilerdquo e la ldquoBibbia religiosardquo neacute tantomeno la radicale differenza che corre tra ldquoDiordquo e ldquoMammonardquo o che egrave lo stesso tra la Legge del Faraone o del Vitello drsquoo-ro e la Legge di Mosegrave E non hanno an-cora ben-capito che Repubblica dentro di noi hellip non significa affatto Monarchia o Repubblica rsquocattolicarsquo neacute dentro neacute fuori di noi e nemmeno Repubblica delle banane in noi o fuori di noi Il messaggio del patto costituzionale come quello del patto eu-angelico hellipe della montagna egrave ben-altro La Costituzione egrave - ripetiamo come ha detto e testimoniato con il lavoro di tutto il suo settennato il nostro Presidente Carlo A Ciampi - la nostra ldquoBibbia civilerdquo la Legge e il Patto di Alleanza dei nostri rsquoPadrirsquo e delle nostre rsquoMadrirsquo Costituenti (21 cittadine-sovrane presero parte ai lavo-ri dellrsquoAssemlea) e non la rsquoLeggersquo di ldquomammasantissimardquo e del ldquogrande fratel-lordquo hellip che si spaccia per eterno Padre no-stro e Sposo della Madre nostra quale cecitagrave e quanta zoppigravea nella testa e nel cuore e quale offesa nei confronti della nostra Legge dei nostri rsquoPadrirsquo e delle no-stre rsquoMadrirsquo- di tutti e tutte noi e anche dei nostri cari italiani cattolici e delle no-

25 Giugno Salviamo la Costituzione

La repubblica in noi hellip e la rsquocattolicarsquo monarchia edipica

di Federico La Sala

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stre care italiane cattoliche Nel 60deg Anniversario della nascita della Repubblica italiana e della Assemblea dei nostri rsquoPadri e delle nostre rsquoMadrirsquo Costi-tuenti tutti i cittadini e tutte le cittadine di Italia non possono che essere memori riconoscenti e orgogliosi e orgogliose di essere cittadine italiane e cittadini italiani e festeggiare con milioni di voci e con milioni di colori la Repubblica e la Costi-tuzione di Italia e cercare con tutto il loro cuore con tutto il loro corpo e con tutto il loro spirito di agire in modo che sia per loro stessi e stesse sia per i loro figli e le loro figlie hellip lrsquo ldquoavvenirerdquo sia piugrave bello degno di esseri umani liberi giusti e paci-fici Che lrsquoAmore dei nostri rsquoPadrirsquo e delle nostre rsquoMadrirsquo illumini sempre il cammino di tutti gli italiani e di tutte le italianehellipViva la Costituzione Viva lrsquoItalia (03062006) Federico La Sala Domenica 04 giugno 2006

laquoIo sono il Signore tuo Dio

non avrai altri degravei di fronte a me

Non ti farai idolo neacute immagine alcuna di ciograve che egrave lassugrave nel cielo neacute di ciograve che egrave quaggiugrave sulla ter-

ra neacute di ciograve che egrave nelle acque sotto la terra

Non pronuncerai invano il nome del Signore tuo Dio

Ricordati del giorno di sabato per santificarlo

Onora tuo padre e tua madre Esodo 201-12

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Dialogo cristianoislamico

Islam che fare Un decalogo

Il testo egrave apparso su Settimana del 4 giugno 2006n22 4 quale contribu-to al nuovo Governo italiano e alla nuova amministrazione di Milano

Testo elaborato da Paolo Branca do-

cente di lingua e letteratura araba universitagrave cattolica del Sacro Cuore di

Milano Stefano Allievi docente di sociologia universitagrave degli studi di

Padova Silvio Ferrari docente nelle universitagrave di Milano e Lovanio Mario Scialoja presidente della Lega musul-

mana mondiale-Italia

Ringraziamo don Giuliano Zatti del Servizio diocesano per le relazioni cri-stiano-islamiche di Padova per averci inviato questo importante testo come contributo al dialogo cristianoislamico

La presenza di musulmani in Italia ha or-mai raggiunto una tale massa critica da non consentire che il fenomeno sia gestito soltanto attraverso forme drsquointervento e-stemporanee e improvvisate comrsquoegrave spesso stato finora Lrsquoimpegno di molti che si sono prodigati sia da parte italiana che da parte islamica con numerose iniziative conferma le potenzialitagrave di un tessuto so-ciale vivo e attivo ma proprio per non vanificare tali energie e al fine di evitare derive che hanno interessato di recente altri paesi europei ci sembra indispensabi-le che le istituzioni e i cittadini - italiani e non - coinvolti a vario titolo nella questio-ne trovino modalitagrave per riflettere e agire insieme allrsquointerno di un progetto comune ispirato a principi chiari e condivisi Per questo mentre il nostro paese vive un decisivo momento di riformulazione degli equilibri politici e delle sue prospettive di riforma riteniamo doveroso richiamare alcuni punti che ci paiono di cruciale im-

portanza nel compito comune che ci tro-viamo ad affrontare Va da seacute che i musul-mani condividono con immigrati di altra origine molte problematiche simili Sareb-be pertanto indebito ritenere le considera-zioni che seguiranno come pensate esclusi-vamente per loro anche se il presente do-cumento ne tratta in modo specifico una buona legge sulla libertagrave religiosa ad e-sempio andrebbe incontro alle esigenze di tutte le comunitagrave e non solamente di quella islamica La globalizzazione in atto contrariamente a quanto ci si poteva ingenuamente aspet-tare invece che a un indebolimento delle identitagrave (reali o immaginarie) sta condu-cendo piuttosto a un loro irrigidimento che non sembra cogliere sufficientemente le potenzialitagrave positive pur presenti nellrsquoine-dito incontro di uomini e culture che si sta producendo bensigrave tende a enfatizzare dif-fidenze e timori che inducono alla chiusu-ra e alla contrapposizione Siamo consapevoli dei rischi insiti in un vacuo relativismo che potrebbe portarci a poco auspicabili confusioni e allo svili-mento delle tradizioni culturali e religiose di ciascuno ma il valore che attribuiamo alla nostra e altrui identitagrave ci spinge a rite-nere necessaria una gestione coraggiosa e consapevole di questo processo di incontro e convivenza lrsquounica in grado di portare a buoni risultati nellrsquointeresse comune Per questa ragione pensiamo che vada scorag-giato con ogni mezzo lo spirito di sospetto e di rivalsa che in taluni - da entrambe le parti - sembra purtroppo prevalere I punti che ci pare necessario richiamare sono 1 Incoraggiare la collaborazione con le istituzioni a ogni livello per promuovere una reale partecipazione dimostrando che le regole della democrazia tutelano e pre-miano i comportamenti migliori A tale scopo egrave utile in particolare partire dal cen-simento e dalla valorizzazione delle molte-plici esperienze in atto anche al fine di contrastare una comunicazione basata su semplici opinioni anzicheacute su evidenze empiriche Interventi formativi allrsquointerno delle pubbliche amministrazioni (scuola

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sanitagrave carcere personale di polizia ) sulle tematiche relative al pluralismo cul-turale nelle aree di loro competenza con un taglio che privilegi la concretezza delle situazioni su considerazioni di ordine a-strattamente teologico ideologico o poli-tologico Il confronto con esperienze inter-nazionali che giagrave affrontano da tempo temi e situazioni analoghe consentirebbe di valutarne gli esiti e di ispirarsi alle prati-che (legislative e operative) piugrave efficaci 2 Scoraggiare con fermezza ogni forma di illegalitagrave per evitare il formarsi di societagrave parallele o gruppi che si percepiscano e si presentino come corpi estranei il diritto alla differenza non puograve e non deve mai diventare pretesa di una differenza nei diritti e nei doveri 3 Valorizzare le iniziative che si pongono nella prospettiva della condivisione di valori interessi e impegno comune al ser-vizio della collettivitagrave 4 Dare prioritagrave alle donne e ai giovani che senza rinunciare alla propria specifici-tagrave culturale e religiosa dimostrano di voler sviluppare con chi condivide i loro pro-blemi e le loro aspirazioni attivitagrave che favoriscono contatti scambi e integrazio-ne 5 Offrire a livello universitario percorsi di maturazione e di formazione a quanti intendono svolgere funzioni di servizio alle comunitagrave specie nei ruoli di orienta-mento e di guida Non si tratta ovviamente di formare i ministri del culto ma di favo-rire lrsquoemersione e il consolidamento di competenze e capacitagrave specifiche tra colo-ro che giagrave operano nei diversi gruppi affin-cheacute la loro azione sia maggiormente ade-guata alle finalitagrave dellrsquointegrazione e della partecipazione alla vita del paese in cui risiedono 6 Stimolare specie nelle scuole la valo-rizzazione degli apporti delle differenti culture del Mediterraneo alla costruzione di una comune civiltagrave Laddove siano pre-senti numerosi alunni arabofoni appositi corsi per la conservazione e lo sviluppo della lingua drsquoorigine (del resto giagrave in atto in forma sperimentale) andrebbero diffusi e sostenuti Tali interventi non sarebbero

ad esclusivo vantaggio degli immigrati ma contribuirebbero alla trasformazione dellrsquointero settore scolastico che non sa-rebbe adeguato alla realtagrave di un mondo sempre piugrave interdipendente se restasse ancorato a forme di istruzione centrate soltanto sulla cultura locale 7 Incoraggiare i mass-media a dare spazio alle numerose esperienze di collaborazione e di condivisione tra persone di fede e di cultura diversa evitando di diffondere eo amplificare soltanto fatti e notizie che con-fermino mutui pregiudizi Non si tratta evidentemente di occultare le problemati-citagrave ma ancora una volta di partire dalla realtagrave che egrave piugrave ricca delle sue rappresenta-zioni mediante inchieste sul campo lavo-ro di terreno empirico informazione com-pleta e imparziale 8 Promuovere politiche che migliorino le condizioni di vita delle societagrave di prove-nienza degli immigrati con riferimento non soltanto alla situazione economica ma anche allo sviluppo della societagrave civile al rispetto dei diritti umani e alla valorizza-zione del pluralismo ad ogni livello 9 Valorizzare lrsquoazione delle istituzioni locali che sono a contatto diretto con le realtagrave di base nel promuovere iniziative che - per la qualitagrave degli interventi e le loro ricadute positive sul territorio - posso-no costituire dei modelli validi anche per analoghe situazioni in stretto contatto con le agenzie culturali e religiose che giagrave ope-rano in tal senso 10 Approfondire la conoscenza reciproca nel mutuo rispetto pur senza rinunciare allo spirito critico e autocritico non sola-mente con sporadiche iniziative informati-ve ma attraverso il lavoro permanente e sistematico di gruppi che affrontino insie-me tematiche specifiche di comune inte-resse Ciograve favorirebbe inoltre lo sviluppo di prospettive professionali che facciano tesoro delle competenze e delle capacitagrave di chi si distingue nel lavoro interculturale Mercoledigrave 14 giugno 2006

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A pochi mesi dal convegno ecclesiale su laquoTestimoni di Gesugrave Risorto speranza del mondoraquo previsto per il prossimo ottobre a Verona e chiamato a ridisegnare le strate-gie di una chiesa profondamente cambiata dallrsquoappuntamento di Palermo rsquo95 la cittagrave scaligera ha ospitato la seconda edizione dei Cantieri del dialogo Indizio di un diffuso bisogno di dialogo interreligioso quotidiano e concreto che non sempre le istituzioni riescono ad inter-cettare lrsquoiniziativa egrave nata lo scorso anno sulla spinta di una consistente batteria di chiese gruppi e associazioni del volonta-riato di diversa estrazione culturale e con-fessionale che contribuiscono a rendere la cittagrave veneta una delle attuali capitali del rinnovamento ecclesiale e sociale Lo scenario allrsquointerno del quale sono sorti i Cantieri egrave la constatazione che il nostro paese sta diventando sempre piugrave comples-so e multiforme da ogni punto di vista e che la presenza di individui e comunitagrave drsquoimmigrati provenienti da tutto il mondo (i nuovi cittadini come sono comunemen-te definiti) da un lato e lrsquoevoluzione inter-na delle nostre societagrave dallrsquoaltro stanno producendo una vistosa e progressiva plu-ralizzazione dei nostri riferimenti culturali In particolare negli ultimi anni egrave emersa con sempre maggiore visibilitagrave la presenza islamica che costituisce ormai una realtagrave significativa e non eludibile per questioni numeriche e per la percezione di cui egrave og-getto per i dibattiti e per le reazioni che solitamente produce Dopo le prime sta-gioni dellrsquoimmigrazione nel nostro paese in cui ha prevalso lrsquoaccoglienza da un lato lrsquointeresse ad integrarsi dallrsquoaltro e proba-bilmente una certa dose di curiositagrave da tutti e due ora purtroppo ci troviamo in una situazione assai mutata Da entrambe le parti emergono infatti

spinte verso la chiusura lrsquoisolamento nei casi peggiori la caricatura e la demonizza-zione di quello che spesso egrave descritto non piugrave solo come un altro ma direttamente come lrsquoavversario il nemico Mentre la ricorrente attualitagrave internazionale il terro-rismo diffuso e i conflitti geopolitici in atto in parecchie aree del pianeta concor-rono largamente al diffondersi di timori chiusure e irrazionalismi A schierarsi in maniera aprioristica quanto acritica Nello stesso tempo in entrambi i campi srsquointravedono peraltro dei processi di co-noscenza reciproca di interpenetrazione e di collaborazione sul campo cosa che ac-cade in particolare a livello del vissuto quotidiano nel mondo della scuola del lavoro sul territorio Mai come oggi perograve egrave sembrato difficile portare avanti il dialo-go interno alle rispettive comunitagrave religio-se ma anche allrsquointerno del mondo laico tra coloro che il dialogo rifiutano o co-munque lo temono e quanti lrsquoaccettano e lrsquoaccolgono come una sfida in positivo alla propria coscienza sociale e civile e alla propria fede I Cantieri del dialogo hanno inteso marca-re un punto fermo unrsquoanalisi del percorso fatto e delineare una svolta anche percheacute in varie parti drsquoItalia si cominciano a nota-re esperienze significative da raccontare mentre tra chi opera nel campo si sente sempre piugrave lrsquoesigenza di confrontarsi sulle iniziative promosse sul loro alterno suc-cesso sui risultati positivi ottenuti cosigrave come sui tentativi non riusciti i fallimenti e gli errori Lo scorso anno la loro defini-zione era Cantieri del dialogo cristiano-musulmano mentre lrsquoedizione 2006 si egrave caratterizzata per un allargamento di pro-spettiva senza limitarsi allrsquoambito islami-co Dopo il dialogo bilingue grazi al quale cristiani e musulmani si sono incontrati raccontati scambiati le proprie impressio-

Da Verona a Verona i cantieri del dialogo di Brunetto Salvarani

Ringraziamo lrsquoamico Brunetto Salvarani direttore diCEm-Mondialitagrave per averci messo a disposizione questo suo articolo su i Cantieri del dialogo recentemente

svoltisi a Verona e giagrave pubblicato sul settimanale Settimana di Bologna

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ni si egrave deciso questrsquoanno di ampliare il cantiere fotografando il panorama di un dialogo interreligioso a 360 gradi IL SECOLO DELLrsquoALTRO Il tema infatti egrave stato quello del plurali-smo religioso una scelta che ora srsquoimpone per varie evidenze Innanzitutto quella religiosa ed esperienziale insieme che avverte come non sia piugrave possibile vivere e credere nel proprio Dio come se il Dio degli altri non esistesse Ma anche eviden-za spirituale se egrave vero come ricorda il cardinal Martini che la distinzione oggi non egrave piugrave tra credenti e non_credenti ma tra pensanti e non_pensanti dialoganti e non_dialoganti Infine per una responsabi-litagrave etica e morale lrsquoinvito a passare dalla coesistenza cui siamo ancora cosigrave allergi-ci alla pro_esistenza come vocazione u-mana oltrecheacute religiosa Problema per tutti i fondamentalismi e integrismi (devoti o meno) ma anche per tutte le persone non abituate a frequentare la frontiera O forse solo a non riconoscerla dal momento che tanta parte della nostra storia personale e comunitaria egrave storia di incontro e scambio Dal momento che il secolo attuale come dicono gli analisti sociali egrave il secolo dellrsquo-altro Il pluralismo culturale e religioso in effet-ti egrave attualmente tema per lrsquoantropologia che vede nello straniero anche lrsquoestran-io della psicologia che interpreta lrsquoaltro come specchio del seacute della sociologia quando si occupa del diverso dello straniero del-lrsquoimmigrato Ma altresigrave egrave il tema e preve-dibilmente lo diventeragrave sempre di piugrave della teologia laquocome lrsquoateismo ha potuto essere lrsquoorizzonte in funzione del quale la teologia della seconda metagrave del secolo XX reinterpretava le grandi veritagrave della fede cristiana _ ha scritto il teologo Geffreacute - cosigrave il pluralismo religioso tende a diven-tare lrsquoorizzonte della teologia del XXI secoloraquo Nellrsquointroduzione ai lavori Marco Dal Corso teologo veronese con una lunga esperienza di America Latina ha sottoline-ato che lrsquourgenza di investire sul dialogo interreligioso lrsquohanno saputa cogliere pri-

ma ancora che le speculazioni dei teologi tutte quelle persone che pensano le religio-ni davanti alle responsabilitagrave comuni di fronte al destino storico dellrsquoessere umano Lavorare per la pace costruire una cittadi-nanza condivisa lottare per la giustizia oltre a contribuire ad un altro mondo pos-sibile egrave impegno religioso oltre che etico e politico Compito anche delle religioni e delle religioni in dialogo Il perdurare del riferimento ai cantieri indica che gli organizzatori si pongono in spirito costruttivo partendo non da zero ma dai mattoni delle esperienze giagrave esi-stenti per elaborare un cammino e se pos-sibile uno stile una metodologia dellrsquoin-contro Sapendo che si tratta di un percor-so da tracciare non predefinito e predeter-minato e tanto meno scontato Percheacute anche dialogo egrave un termine che va precisato parola impegnativa usata spesso a sproposito forse per molti prematura ricca di implicazioni persino problemati-ca Ma che comunque indica lrsquointenzione di porsi in una dimensione e in una situa-zione di incontro di confronto di collo-quio che significa innanzitutto riconosci-mento dellrsquoaltro rifiutando ogni tentativo di demonizzazione a priori di annienta-mento dellrsquoidentitagrave altrui oggi pure cosigrave diffusi Ospitati di nuovo nella splendida cornice del parco di Villa Buri i Cantieri questrsquo-anno si sono svolti nellrsquoarco di una sola giornata sabato 3 giugno assumendo co-me sottotitolo la dizione di Forum nazio-nale di incontro e scambio tra persone di diverse religioni e fedi Lrsquoargomento che ha costituito il filo rosso di tutti gli inter-venti il rapporto fra religioni e cittadinan-za Unrsquointuizione felice da almeno due punti di vista da una parte percheacute gli sce-nari dellrsquoodierno pluralismo religioso stan-no cambiando rapidissimamente le nostre cittagrave e il paesaggio urbano anche sul piano antropologico dallrsquoaltra percheacute quello della cittadinanza soprattutto per le gene-razioni piugrave giovani degli stranieri immi-grati _ quelle che presumibilmente vivran-no con meno drammi e con maggiore natu-ralezza le relazioni interreligiose - perdu-

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rando lrsquoattuale legislazione permane un traguardo agognato quanto difficilissimo da ottenere LrsquoICONA DI BABELE Il relatore principale egrave stato il teologo do-menicano Claude Geffreacute residente a Pari-gi autore di alcuni tra i piugrave significativi testi sugli effetti del pluralismo religioso nelle chiese cristiane europee e membro del comitato scientifico di Concilium Egli egrave stato per oltre un ventennio a partire dal 1967 dapprima professore di Teologia fondamentale e Dogmatica a Le Saulchoir e poi di Ermeneutica teologica e di Teolo-gia delle religioni allrsquoInstitut catholique di Parigi dal 1975 egrave stato anche direttore della collana Cogitatio fidei delle Eacuteditions du Cerf mentre nel 1996 egrave stato eletto direttore della prestigiosa Ecole biblique di Gerusalemme Ha introdotto le sue considerazioni Rosino Gibellini direttore letterario dellrsquoeditrice Queriniana di Brescia e fra i massimi e-sperti nazionali della teologia contempora-nea mondiale Che ha presentato il cam-biamento in corso con unrsquoimmagine effi-cace per affrontare la modernitagrave rappre-sentabile simbolicamente con una sfera (non visibile interamente da nessun punto di essa) egrave necessaria una mentalitagrave pro-spettica In particolare egli ha esortato i partecipanti ai Cantieri a recuperare alcune categorie che potrebbero risultare utili in tale direzione quella della narrazione quella del dialogo (laquobisogna insistere non esiste alternativaraquo) e quella della relazio-nalitagrave Categorie tutte su cui Geffreacute nel suo penetrante magistero si egrave a lungo sof-fermato con unrsquoottica di tipo ermeneutico A parere del quale in questrsquoavvio del XXI secolo la sfida maggiore al cristianesimo non verrebbe tanto dal molteplice versante della religiositagrave di tipo sincretistico o eso-terico che passa sotto lrsquoetichetta di New Age (che pure esiste ovviamente) quanto dalla pluralitagrave delle grandi religioni non cristiane che noi stiamo conoscendo sem-pre meglio e che danno spesso prova di una nuova - e inattesa - vitalitagrave Nessuno stupore dunque che la teologia delle reli-

gioni sia ormai divenuta uno dei capitoli piugrave vivi (ma altresigrave piugrave travagliati) dellrsquoo-dierna ricerca teologica e un caso serio davvero strategico per il futuro del cristia-nesimo Drsquoaltra parte perograve esiste un buon pluralismo e uno cattivo Quello cattivo egrave lrsquoideologia del pluralismo che dispera di ogni veritagrave e di ogni gerarchia di valori quello buono testimonia semplicemente che nella modernitagrave si dagrave una cultura co-niugata al plurale e che fa della diversitagrave una chance per la conquista progressiva della veritagrave Lrsquoicona suggerita dal teologo francese egrave quella di Babele come confu-sione delle lingue rappresenta una maledi-zione ma in quanto riconoscimento della necessaria pluralitagrave delle lingue cosigrave come delle culture e delle religioni egrave sicuramen-te una benedizione corrispondente ad un misterioso disegno di Dio Secondo lui il dialogo non deve aver per fine lrsquounitagrave illusoria tra membri di diverse religioni una sorta di super-religione mondiale che sacrifichi la ricchezza delle distinte tradizioni religiose Al contrario ciograve a cui deve puntare il dialogo interreli-gioso egrave una migliore conoscenza dellrsquoaltro nella sua diversitagrave come reciproco stimolo al servizio delle grandi cause della comu-nitagrave umana Di fronte al carattere inacces-sibile della veritagrave assoluta che puograve coinci-dere solo con il mistero di Dio Geffreacute evidenzia la necessitagrave di superare la men-talitagrave proprietaria prendendo coscienza che se la veritagrave rivelata egrave unica ciascuno la possiede in maniera parziale e che la propria veritagrave non egrave neacute inclusiva neacute esclu-siva nei confronti delle altre veritagrave Ecco dunque oggi finalmente ha concluso la possibilitagrave di un umanesimo islamico-ebraico-cristiano da intendersi come una grande occasione per lrsquoavvenire dellrsquouma-nitagrave Questa egrave infatti verosimilmente lrsquou-nica via per la promozione di una cittadi-nanza complessa che concili le esigenze di unrsquoidentitagrave laica con le identitagrave religiose e culturali di una popolazione diversificata Una via giagrave praticata dai giovani che si sentono cittadini del mondo piugrave di unrsquouni-ca nazione semmai grazie ai miti condivi-si dello sport o della musicahellip

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MOLTA STRADA DA FARE I lavori della mattina sono proseguiti con una relazione di chi scrive su laquoVerso unrsquoe-ducazione al pluralismo religiosoraquo intesa a presentare la scuola la formazione e lrsquoinformazione come i luoghi strategici di un dialogo interreligioso sincero e fruttuo-so Ersquo toccato a Stefano Allievi sociologo dellrsquoUniversitagrave di Padova infine a traccia-re gli scenari di un pluralismo che egrave giagrave nei fatti su scala europea e che richiede unrsquo-attenzione e un investimento sulla gestione dei conflitti Se lrsquoattuale caleidoscopio delle religioni produce diverse forme di meticciato siamo chiamati a non lasciarci afferrare dalla paura dellrsquoaltro contro i tanti predicatori di sventura che di questi tempi vanno per la maggiore Nel pomeriggio spazio ai lavori di grup-po dedicati alla discussione su quali espe-rienze concrete - in positivo e in negativo - stanno caratterizzando il rapporto fra le religioni e la cittadinanza Ci si egrave concen-trati su famiglia e scuola (sotto la guida di Placido Sgroi teologo cattolico Valentino Cottini direttore di Islamochristiana e Mohamed Guerfi portavoce del Consiglio islamico di Verona) sulla cittagrave (Annemarie Dupreacute del Servizio rifugiati e migranti della Federazione delle chiese evangeliche italiane e Mostafa El Ayoubi caporedat-tore della rivista Confronti) e sulle identi-tagrave (Cristina Simonelli docente al locale Studio Teologico San Zeno e Federico Allegri del Centro studi buddhista Maitre-ya di Venezia) Ne sono uscite proposte per uscire da una situazione che egrave stata percepita come ancora inceppata e decisa-mente problematicahellipil dialogo fatica in un paese come il nostro a farsi cultura diffusa stile di vita pratica normale di rapporti Crsquoegrave ancora molta strada da fare ed egrave sembrata esemplare la chiusura dei Cantieri centrata su un momento di convi-vialitagrave artistica col gruppo Bifo Band che si egrave prodotto in uno spettacolo musicale dal titolo laquoNiente di nuovo sotto il soleraquo con brani liberamente tratti dal libro del Qohelet PENSARE IL DIVINO IN MODO DI-

VERSO Conclusioni Molto difficile trarne Forse impossibile Per loro natura i cantieri pre-suppongono il lavoro collettivo di molti attori la pazienza dellrsquoattesa la fiducia che ne esca - a tempo debito - un risultato efficace Ugualmente i Cantieri del dialo-go si sono chiusi (temporaneamentehellip) confermando la propria natura di laborato-rio sperimentale dove pensare il divino in modo diverso (Dio oltre e altro le defini-zioni religiose) e parimenti ripensare lrsquou-mano in modo diverso (non definito dallrsquo-appartenenza ma dalla com-passione) In tal senso le religioni e la cittadinanza sono le note di una ricerca comune appena ini-ziata su cui si gioca la sfida di una chiesa capace di speranza Da Verona a Verona i Cantieri cedono dunque il testimone al convegno ecclesiale drsquoautunno con lrsquoau-spicio che se egrave vero che il dialogo egrave anco-ra bambino ferito tutto a chiaroscuri non-dimeno resta speranzoso che le cose no-nostante i venti contrari possano final-mente cominciare a cambiare

Brunetto Salvarani

Non uccidere Non commettere adulterio

Non rubare Non pronunciare falsa testi-

monianza contro il tuo prossi-mo

Non desiderare la casa del tuo prossimo

Non desiderare la moglie del tuo prossimo neacute il suo schia-vo neacute la sua schiava neacute il suo bue neacute il suo asino neacute alcuna

cosa che appartenga al tuo prossimoraquo

(Esodo 2013-17)

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Papa Ratzinger sembra aver ancora una volta riportato indietro di parecchi anni il dialogo interreligioso almeno a livello di vertice Le argomentazioni usate sono quelle care a certa stampa conservatrice secondo cui lIslam eacute una religione che mal si adatta allambito europeo e nella quale non esiste separazione tra sacro e profano Il cambiamento di strategia della Chiesa o di settori di essa dietro il quale ceacute chiara-mente la mano dellOpus Dei e dei settori piugrave conservatori del clero eacute specificato in un articolo su AsiaNews lagenzia di stampa che si occupa del mondo cristiano da padre Samir Khalil Samir un esperto islamista cattolico le cui posizioni sullI-slam eacute un eufemismo definire critiche Secondo questo islamista uno dei piugrave ri-conosciuti in ambito cattolico ma anche uno dei piugrave ossessionati dallo spauracchio della sparizione dellIslam nei paesi arabi - un pograve come Woitila sulla Polonia - il carat-tere verticale della Rivelazione Cranica esclude di per seacute ogni interpretazione che non sia letterale ed astorica Da qui discen-de il fatto che lIslam non sarebbe adatto per vivere in una societagrave secolarizzata un bel coraggio per chi si oppone perfino al divorzio che eacute sempre esistito in tutte le culture per chi nega alle donne la contrac-cezione e laborto anche in caso di rischio per la vita della madre Uno studio storico di istituti che sono cre-duti inseparabili dal cristianesimo come la monogamia o il celibato del clero ma an-che lo stesso dogma dellinfallibilitagrave papa-le ex cathedra - mostra invece che questi istituti si sono sovrapposti gli uni sugli altri durante la storia della Chiesa e che per esempio la poligamia eacute esistita in am-bito cristiano e che il celibato del clero si eacute imposto solo nel basso Medioevo (perfino la monogamia eacute stata stabilita definitiva-mente tardi nel codice di diritto canonico) In particolare eacute caro al Papa il tema della

reciprocitagrave che perograve dovrebbe essere posto a livello diplomatico e politico dalla S Sede nei suoi rapporti con gli Stati a mag-gioranza islamica e non pesare sulle comu-nitagrave islamiche dOccidente Le argomentazioni sono sempre le stesse vecchie di centinaia di anni e derivano da una sopravvalutazione secondo me di una lettura immobilista ed integralista dellI-slam di tipo wahabita oltre che dalla si-stematica manipolazione della storia dellI-slam Anche dal punto di vista teologi-corispetto alle aperture di Woitila sulla partecipazione dellumanitagrave al progetto di salvezza divino si rischia di ritornare al vecchio caro esclusivismo cattolico cleri-caleintegralista e scientofobo di quaran-tanni fa Cominciamo con ordine Khadigia Patrizia del Monte su islam-ondineit giagrave chiariva giorni fa alcuni punti fondamentali di criti-ca che possiamo mettere in campo per superare questo tipo di ostacoli al dialogo Il carattere verticale della Rivelazione ricorda alluomo ed alla donna le proprie responsabilitagrave ed il proprio dovere di ado-rare unicamente Dio lasciando perdere tutto il resto Solo Dio merita ladorazione e gli atti della vita quotidiana vanno dedi-cati a LuiSe questo eacute integralismo per non essere integralisti bisognerebbe non essere monoteisti E infatti lattacco al monotei-smo islamico eacute un altro tema caro alla no-stra cara vecchia destra laicista ed islamo-foba E invece eacute tutto il contrario Mentre il Profeta Mohammed -psl- si im-merge nelladorazione quotidiana contem-poraneamente come Legislatore ldquoprimum inter paresrdquo a Medina inizia a governare la cittagrave Quando entra a Medina i musul-mani sono poco piugrave del dieci per cento e lui come legislatore e firmatario della Co-stituzione di Medina concede a musulma-ni ebrei e cristiani uguali diritti ed uguali doveri salvo il caso del riferimento in

Riflessione

Dialogo interreligioso al bivio Ma lavversario non sono i musulmani egrave il monoteismo del mercato

di Amina Salina

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caso di controversia giudiziaria al proprio tribunale religioso Per i primi anni il Profeta governa vera-mente come un pioniere del dialogo tra le religioni e le culture Governa con i musul-mani in monoranza in una situazione simi-le alla nostra oggiAfferma una cosa che molti estremisti dimenticano spesso che lIslam inserisce luomo e la donna ancor prima che in una comunitagrave di fede nella Famiglia Umana e che solo per questo ogni essere umano eacute giagrave titolare di diritti concessi da Allah -sws-E comunque lim-pero islamico eacute sempre stato un impero multiculturale mentre lEuropa moderna si eacute formata sul rifiuto e sulla stigmatizzazio-ne delle culture altreNe sanno qualcosa gli ebrei europei chiusi in ghetto per tre secoli e i nostri fratelli andalusi vittime della pulizia etnica dei re cattolici per non parla-re dellEuropa centrale teatro di guerre terribili tra cattolici e protestanti durate tre secoli Non eacute vero che ceacute indistinzione tra ruolo politico e religioso in quanto se eacute vero che il Califfo eacute investito anche del potere reli-gioso eacute anche vero che lo status di protetti dei cittadini non musulmani garantisce il rispetto dei diritti civili inclusa la libertagrave di coscienza e che comunque esiste una distinzione di funzioni tra potere politico in senso stretto e funzione sacrale Da que-sto punto di vista nellIslam sunnita non esiste clericalismo percheacute non esiste clero Quindi nemmeno governo ldquoteocraticordquo Inoltre lautonomia della magistratura dal potere politico non eacute solo una prerogativa dellEuropa liberale Il nodo della questione eacute un altro ed eacute af-frontato dallo stesso Ratzinger quando afferma in un discorso a Castelgandolfo che si puograve introdurre Dio nella Costituzio-ne Europea senza offendere in alcun modo i credenti ed in particolare i musulmani purcheacute lEuropa ritorni a concepire Dio come creatore ed ispiratore delle leggi e della convivenza umana Non si puograve co-struire lEuropa moderna facendo a meno della fede religiosa Due secoli e mezzo di laicitagrave ci hanno portato a convivere con diverse norme etiche Certamente la Rivo-

luzione Francese ci ha messo in condizio-ne di non dipendere piugrave dalla dittatura papale e ha dato la libertagrave di coscienza di cui i sudditi dei paesi musulmani giagrave gode-vano agli europei che ne erano privi Ma nello stesso tempo ci siamo scontrati con visioni aberranti dellessere umano spe-cialmente in questi ultimi anni che sono frutto di vera e propria perversione e anche con visioni del mondo molto difficili da accettare Si pensi a certe prese di posizio-ni in Olanda un paese che per amore della libertagrave ha deciso di autorizzare un partito xenofobo ed unohellippedofilo contempora-neamente ha depenalizzato luso delle dro-ghe cosiddette ldquoleggererdquo o la Danimarca dove un editore puograve impunemente fare apologia di nazismo o di islamofobia o vendere pornografia senza essere passibile di denuncia penale o la Spagna dove Za-patero ha proposto di cambiare i nomi di mamma e papagrave in ldquogenitore A ldquo e ldquogenitore Brdquo COSI DA TAGLIARE DE-FINITIVAMENTE IL PONTE TRA CUL-TURA E NATURA ALLINTERNO DEL-LA FAMIGLIA Opzioni francamente scioccanti per cattolici musulmani e cre-denti in generale E che dire della grande diffusione del bere vino e alcolici che conduce in moltissimi casi allalcoolismo che prolifera purtroppo anche tra certi isla-mici poco osservanti o addirittura convinti che Allah nel Corano non abbia vietato tassativamente il berne O peggio labusar-ne - e che labbia semplicemente sconsi-gliato come affermano certi scriteriati imam liberali (salvo caderne vittima loro stessi come eacute accaduto di recente ad un mediatizzatissimo sapiente islamo-liberal di cui non farograve il nome per ovvi motivi) Senza tacere dei costumi in materia ses-suale in cui prevale il modello consumi-stico tout-court e si sbeffeggia la verginitagrave delle ragazze e peggio dei ragazzi che Islam e Cristianesimo propongono invece come modello di virtugrave per le persone gio-vani o non sposate Coseacute incompatibile allora Secondo me eacute incompatibile il bene col male comeacute stato da quando esiste luomo sulla Terra salvo il fatto che qualcuno ha scambiato le carte in tavola E come Cice-

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rone ldquopro domo suardquo la Chiesa dovrebbe guardare ai monasteri vuoti alle vocazioni mancanti ed alla sua scarsa scarsissima presa sui fedeli Al di la delle manifesta-zioni oceaniche e della settimana di non stop in occasione della dipartita di Papa Woitilail vissuto della Chiesa in Europa si riduce a mala pena al dieci per cento della popolazione Se lOccidente eacute incompatibi-le con lIslam lo eacute a maggior ragione con ogni fede percheacute la negazione della fede eacute la caratteristica saliente di ogni laicismo Una delle ragioni della feroce campagna antiislamica lanciata dai media -oltre alla questione del sionismo- eacute il tentativo di schiacciare la fede islamica agendo sulle situazioni personali che non lasciano il tempo per la preghiera e per la pratica reli-giosa tradizionale Il risultato eacute che masse di musulmani assolutamente ignoranti della loro fede e dei principi religiosi - noncheacute dei loro sacrosanti diritti- ricattati dai consolati e terrorizzati dalla repressio-ne stentano ad avvicinarsi alle moschee viste come luoghi pericolosi o sospetti Il risultato eacute che l80 per cento dei giovani musulmani francesi ha difficoltagrave ad avvici-narsi alla pratica religiosa Rispondere praticando lIslam quotidianamente nelle case eacute il minimo per evitare lateizzazione e la secolarizzazione della nostra gioventugrave (e il problema eacute di tutte le fedi non solo della nostra) I vati del pensiero debole hanno giagrave deciso di costruire la nuova fede compatibile con lOccidente quella del dio denaro e del dio potere Spiacente la conosciamo giagrave e non ci interessa Taluni musulmani hanno voluto ritrovare la loro in una pia pratica tanto ortodossa quanto distante dalla realtagrave costruendo piccole confraternite perlo piugrave chiuse ai non iniziati con qualche lodevole eccezio-ne Altri si sono ridotti a pregare in casa come cristiani nelle catacombe Sono gli stessi che parlano di separazione tra stato e religione e che non hanno mosso un dito di fronte al massacro del popolo palestinese Mi dispiace ma lIslam non si esaurisce nei 5 pilastri e non si chiude dentro 4 mura Mi sembra di capire che coseacute incompatibi-

le con lOccidente Ma innanzitutto che coseacute lOccidente Distinguiamo bene Esiste un Occidente democratico e pacifi-co - una casa comune abitata da laici e cattolici - con il quale siamo compatibilis-simi e con il quale stiamo costruendo di fatto lEuropa Esiste invece un Occidente guerrafondaio ed imperialista con cui sia-mo felicissimi di essere incompatibili ed essendolo siamo in buona compagnia Chi vorrebbe essere compatibile con i massa-cratori di Falluja o gli assassini del popolo palestinese Siamo compatibili con i lavoratori italiani con la gente onesta con i credenti e con i laici di buona volontagrave Con loro siamo in dialogo da sempre e nessuna enciclica papale puograve mettere in crisi questo dialogo Siamo incompatibili con la guerra con la miseria con i terrorismi di stato e di mer-cato con lipocrisia con lo svilimento della donna della fede e della morale a valore di compravendita Incompatibili con il concetto della crescita che distrugge lambiente naturale e con lefficacia ed efficienza delle bombe al napalm dei de-creti di espulsione ad personam sulla pelle di poveri disgraziati con il silenzio sulle barche di immigrati che affondano Con la politica che distrugge risorse e vite umane a favore dellennesima banda di ladri al potere in qualsivoglia paese islamico o non A questo punto non capisco piugrave chi parla di incompatibilitagrave tra Islam e cultura occi-dentale senza guardare a casa propria E come un guardiano di una casa bombarda-ta da alieni che si oppone armi alla mano a chi arriva da fuori chiedendo pane giusti-zia e libertagrave Roba dellaltro mondo Salam amina salina Martedigrave 06 giugno 2006

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Il profumo dei candidi fiori caduti al suolo nel giorno di Ashuragrave inebria in ogni luogo e in ogni epoca il cuore dei sinceri amici di Dio Il puro sangue di Hossain mette a tacere la ribelle ragione e lancia i cuori al sommo atto di sacrificio sulla retta via dellrsquoAmato Lrsquoesempio del Signore dei Martiri rompe i veli della paura e predispone lrsquoanima al martirio Vieni Ashuragrave Colma i nostri cuore dellrsquoa-more per Hossain Riempi i nostri occhi delle lacrime che ci purificano dal peccato I profondi occhi del prode Abbagraves ricoperti di polvere e sangue non osano guardare il triste viso dellrsquoImam Eppure egli egrave lrsquoama-to figlio di Aliacute il Fregio dei Baniacute Hagraveshim lrsquoeroe di Karbalagrave il compagno dellrsquoEufra-te il fedelissimo fratello del Signore dei Martiri Egli era un perfetto esempio di rispetto e gentilezza solo agli ultimi respi-ri osograve chiamare Hossain fratello Certo nel viso dellrsquoImam puoi vedere la sanguinante gola di Aliacute Asghar lrsquooppresso corpo di Aliacute Akbar i bianchi capelli del canuto Habiacuteb Ben Mazahiacuter intrisi di giova-ne sangue le lacrime di Zaynab le crudeli catene dellrsquoimam Sajjagraved lrsquoinnocente sorri-so del piccolo Qagravesim lrsquoansia di Sukagraveynah la solitudine di Ruqiyyah il lamento della nobile moglie di Hossain e piuacute di ogni altra cosa Fatima che piange il suo amato figlio nellrsquoarida piana di Karbalagrave Il petto di Hossain denuncia la crudeltagrave e lrsquoignoranza della gente invitando tutti gli uomini liberi a ribellarsi ai tiranni in ogni luogo e in tutte le epoche Ben lontana egrave da noi la viltagrave Questo egrave il santo grido del Signore dei Nobili il credo degli uomini liberi il sentiero dei timorati la chiave del Paradiso di Allah lo scudo contro lrsquoInferno lrsquoonore di ogni credente devoto il destino di ogni martire beato O Signore dei Martiri liberaci dalle catene

della viltagrave Proteggici con un atomo del tuo onore O fedele cavallo di Hossain parla degli ultimi respiri del nostro imam Parla di quando a testa bassa pieno di vergogna sei ritornato dalla piccola Sukaynah Parla di quando questa nobile figlia del Messag-gero di Allah angosciata ti ha chiesto ldquoLrsquohanno forse dissetato prima di uccider-lordquo Parla Zhu-l-janagraveh incendia i nostri cuori brucia le nostre anime avvicinaci a Karbalagrave O tu che porti sul tuo corpo il puro sangue del Martire o tu che lo hai accompagnato fino allrsquoultimo respiro o tu che desideravi cadere accanto al tuo pa-drone o tu che avresti preferito morire invece di vedere le lacrime della innocente Sukaynah parlami di Hossain ti prego parla tu che sei stato testimone degli ulti-mi istanti del santo figlio della pura Fati-ma O Muslim o fido ambasciatore del sacro Martire di Karbalagrave trsquoinvidio Tu sei morto prima di Hossain come Hossain per Hos-sain e in Hossain O Muslim o prode fi-glio di Aqiacutel lrsquoamore per Hossain trsquoha por-tato a Kufah la quale trsquoha tradito e abban-donato Pregasti con gli angeli nella gran-de moschea della Cittagrave Infedele Cadde la tua testa sotto la lama del boia preludendo al vicino supplizio di Hossain O Zaynab audace figlia del Leone di Al-lah parlami di Hossain parlami di tuo fratello parlami di quando hai baciato le sacre vene del suo oppresso collo parlami del dolore delle Orfane parlami del fuoco che divorograve le tende parlami del corpo sen-za testa del sacro Martire di Karbalagrave par-lami di Aliacute Akbar il ritratto vivente del Sigillo dei Profeti parlami dei lamenti di Fatima parlami di Ruqiyyah morta accan-to alla testa del suo amato padre parlami di Kufah di Damasco dei tuoi celebri sermoni con i quali hai continuato la via di Hossain del ritorno a Karbalagrave delle vuote case dei Martiri a Medina dei vicoli

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IL LAMENTO DI ASHURAgrave di Agenzia Puro Islam

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che reclamavano i passi di Hossain del triste mendico che reclamava la caritagrave di Abbagraves di Sajjagraved e del suo interminabile pianto O vile Yaziacuted figlio illegittimo di figli ille-gittimi sai chi hai ucciso Sai che sangue hai versato Sai chi era il padre del Marti-re di Karbalagrave Sai chi era la casta madre di Hossain Sai quante volte il santo Profeta ha baciato la bocca che tu hai offeso con la khayzuragraven Ricordi quando la santa Za-ynab ti chiamograve Figlio dei Liberati Che Iddio ti maledica assieme ai tuoi empi padri O Fatima ricordaci il giorno della nascita di Hossain parlaci di quanto avete pianto quando il santo Profeta con il nobile neo-nato tra le mani e con le lacrime agli oc-chi predisse il glorioso martirio nel suo del suo terzo vicario O santi martiri di Karbalagrave tutto avete sa-crificato per il vostro imam la vita i beni lrsquoonore In cambio Allah vrsquoha dato il Suo Paradiso nel quale fa entrare solo i Suoi

devoti servi Avrei voluto essere tra di voi combattere al vostro fianco donare il mio umile san-gue a Hossain proteggerlo con il mio cor-po consolare le sue bambine difendere lrsquoonore della santa Zaynab portare io le catene che laceravano la nobile pelle di Sajjad alleviare le terribili pene del mio Imam coprire con il mio lamento quello delle donne della santa famiglia di Hos-sain uccidere i nemici di Dio vendicare i Suoi amici Ma ahimegrave il tempo mrsquoegrave nemico e lrsquounica cosa che vi posso offrire egrave il mio devoto pianto Venerdigrave 16 giugno 2006

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[Ringraziamo il nostro collaboratore Omero Dellistorti per questo interven-

to] Quando ai miei studenti presento lrsquoislam prima di leggere nelle migliori versioni italiane disponibili e commentare col rigo-re filologico che occorre alcune sure del Corano traduco e spiego loro il significato di alcuni termini decisivi e in primo luogo questa bella parola islam che rettamente intesa significa lrsquoabbandonarsi alla volontagrave sommamente buona la rinuncia alla pro-pria prepotenza per abbracciare il bene comune scegliere la giustizia accostarsi alla nonviolenza darsi alla misericordia qualcosa che tiene della mitezza della mansuetudine e della benevolenza e che ha una fortissima consonanza col concetto gandhiano di satyagraha (lrsquoafferrarsi a quella veritagrave - lrsquoessere afferrati da quella veritagrave - che eacute tale percheacute eacute la consistenza del sommamente buono e relazione e prassi incontro e poiesi) Poi illustro quali siano i cinque pilastri dellrsquoislam e come essi ci convochino tutti a una meditazione ulteriore quali che siano i nostro convincimenti religiosi o filosofici quale che sia il nostro orizzonte metafisico o esistenziale E propongo loro la seguente modesta in-terpretazione laica dei cinque pilastri del-lrsquoislam che di seguito riassumo in poche parole Il primo pilastro La testimonianza di fede Essa si compone di due elementi a) lrsquoattestazione di fede che non vi eacute altro Dio che Dio vale a dire lrsquoaffermazione dellrsquounicitagrave del bene Al d lagrave dei diversi punti di vista dei singoli tragitti esisten-ziali delle differenti culture vi eacute questo convivio questo incontro questa unica fonte questa proclamazione umana dellrsquou-nicitagrave del bene eacute ciograve che Gandhi chiama satyagraha Non puograve esservi un bene mio

che sia anche un male tuo il bene autenti-co o eacute di tutti o non eacute b) E lrsquoaggiunta che la voce la veritagrave di Dio del sommo bene viene attraverso lrsquoazione umana dellrsquoumano interprete di chi parla dinanzi agli altri di chi convoca al dialogo al dire e allrsquoascoltare di chi reca e convoca alla parola e a quellrsquoincon-tro verace che della parola fa uso per resti-tuire umanitagrave condivisa per chiamare alla risposta alla responsabilitagrave la voce del profeta Il bene non eacute estraneo allrsquoumano il bene si esprime attraverso lrsquoumano eacute la voce di un essere umano che reca la parola del bene del sommo bene Sono gli esseri umani che inverano il bene e lrsquoassoluta-mente altro si dagrave solo nella relazione Lrsquoio incontra il bene nel vedere il tu e nel ri-spondergli (Emmanuel Levinas e Hans Jonas hanno scritto su questi essenziali argomenti libri indimenticabili) Il secondo pilastro La preghiera comune e quotidiana Tre aspetti segnalo a) La preghiera comune la condivisione lo stare insieme anche nella verticalitagrave lrsquoazione collettiva la dimensione comuni-taria noi siamo gli altri noi siamo con gli altri e nella relazione nello stare insie-me allora Dio il sommo bene eacute con noi b) La preghiera quotidiana e reiterata ogni giorno tu devi scegliere il bene ogni gior-no devi fare la cosa giusta ogni giorno devi essere presente a te stesso ogni gior-no tu decidi del tuo contributo alla vita del mondo c) E ogni giorno ed insieme agli altri tu devi esser cosciente dei tuoi limiti e devi contrastare la tua hybris la violenza che pure eacute presente nel lago del tuo cuore ogni giorno devi condurre la tua lotta con-tro te stesso ogni giorno devi accorgerti dellrsquoaltro e degli altri dar loro spazio dar loro ascolto dar loro aiuto Il terzo pilastro Il dono doveroso

Conoscere lrsquoIslam

Una lettura laica dei cinque pilastri dellrsquoIslam di Omero Dellistorti

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Anche qui almeno due aspetti a) Quello originario lrsquoelemosina la caritagrave (nel senso dellrsquoespressione popolare fare la caritagrave) giaccheacute la caritagrave eacute un fare che riconosce e socializza che schiude e con-divide che istituisce la convivenza civile sociale umana Lrsquoelemosina la redistribuzione delle ric-chezze il mettere in comune ciograve che alla tua sopravvivenza avanza significa questa coscienza questa persuasione che vi eacute unrsquounica terra unrsquounica vita condivisa che il mondo eacute di tutti e la consapevolez-za che non eacute vero che eacute solo il lavoro che produce la ricchezza eacute la natura il lavoro eacute il lavoro sulla natura con la natura e per la natura ma la natura eacute il giardino in cui siamo ad un tempo ospiti e parte guardia-ni e frutto respiro e parola condivisa b) E quello istituzionale afferente alla societagrave regolata da norme e istituti il do-vere di contribuire alla res publica allrsquoor-dinamento giuridico che invera i diritti di tutti e massime di chi piugrave ha bisogno di aiuto Lrsquoimposta le tasse si devono pagare poi-cheacute le risorse devono esere condivise e anche di ciograve che lecitamente hai guadagna-to tu devi farne parte allrsquoumanitagrave incarnata nelle altre persone oltre che in te Poicheacute unica eacute la famiglia umana e a tutti gli esseri umani tutti i diritti umani devono essere riconosciuti E ciograve che per te eacute di piugrave che va oltre la soddisfazione degli autentici concreti bisogni individuali tu devi restituirlo agli altri e innanzitutto a chi ha di meno percheacute rapinato percheacute offeso percheacute abbandonato Pagare la giusta imposta che giova a chi ne ha biso-gno significa sentirsi e farsi responsabili eacute una delle forme in cui si risponde allrsquoap-pello del volto muto dellrsquoaltro Il quarto pilastro Il digiuno Il digiuno poicheacute la fame eacute la nostra co-mune fondamentale esperienza e quindi dobbiamo saperla affrontare e condividere Condividi il pane eacute lrsquoorigine etimologica della bella parola compagno compagna E condividi la mancanza di pane Non solo il digiuno eacute anche il modo con cui ci

richiamiamo a noi stessi assumiamo re-sponsabilitagrave del dolore del mondo ci fac-ciamo carico Ed eacute anche lo strumento ermeneutico attraverso cui ci facciamo prossimi agli esseri umani piugrave deprivati sfruttati rapinati impoveriti umiliati e offesi Lrsquoesperienza del digiuno che Gandhi con-siderava lo strumento estremo della lotta nonviolenta quello ultimo da utilizzare nella progressione dei mezzi quello invin-cibile nella sua forza disvelatrice Lrsquoesperienza del digiuno che dovresti fare prima di ogni prova come sapeva Danilo Dolci Lrsquoesperienza del digiuno solo dopo la quale tu puoi attentarti a prendere la parola nella pubblica piazza a farti colui che par-la davanti alle altre persone per le altre persone questo rivela ad esempio quel luogo per molti altri aspetti ancora prezio-so e sconvolgente che puoi leggere in Mat-teo 4 1-11 Il quinto pilastro Il pellegrinaggio La consapevolezza che siamo esseri umani in cammino uomini e donne che non han-no un luogo in cui stare ma un viaggio da compiere che la via sei tu a farla come in quei versi di don Antonio Machado E che ognuno di noi tiene dellrsquoAbramo e dellrsquoO-disseo E che in quanto viandanti dobbia-mo essere aperti alla scoperta e allrsquoincon-tro eacute meraviglioso questo andare E che i viandanti camminano leggeri hanno solo una bisaccia e un bastone sanno che accu-mulare ricchezze significa accumulare ostacoli al cammino zavorra che paraliz-za e impedisce lrsquoincontro Jihad una lettura e unrsquoiniziativa nonvio-lenta contro tutte le uccisioni Questo al-lrsquoincirca dico e dico poi anche del signifi-cato autentico originario teologicamente fondato e fecondo del concetto di Jihad che occorre rispettare difendere e salvare tutti poicheacute siamo una sola umanitagrave che occorre unire nel vero nel buono nel giu-sto unire nella nonviolenza poicheacute la vio-lenza e la menzogna fratturano opprimo-no decreano E dico che nel campo se-mantico del termine arabo classico jihad

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decisivo eacute innanzitutto il concetto di lotta interiore il grande jihad che eacute la lotta contro il male che eacute in noi stessi non fuori di noi il fascismo contro cui dobbiamo combattere non altri ma noi stessi lo re-chiamo ed eacute contro esso che va condotta la prima lotta la lotta giusta la lotta buo-na per salvare le vite per rendersi degni di essere esseri umani Quale oscenitagrave pen-sare che una religione che invita alla man-suetudine possa essere sfruttata per giusti-ficare la violenza lrsquooppressione lrsquoomici-dio Quanto eacute urgente che anche su questo versante si smascherino si denuncino le ideologie della violenza che offendono la radice profonda e luminosa delle grandi tradizioni religiose Quanto eacute necessario che anche nellrsquoislam come nel cristianesimo come nellrsquoebrai-smo che eacute padre ad entrambi si contrasti infine inflessibilmente ogni violenza ogni uccisione che eacute sempre blasfema che eacute sempre satanica che eacute sempre essa violen-za nemica degli esseri umani nemica del mondo che vive nemica del sommo bene Quante volte le religioni sono state utiliz-zate per mobilitare al crimine allrsquouccisio-ne alla strage eacute giunta lrsquoora per tutte e per tutti che anche nelle religioni si faccia chiarezza e che di esse si affermi senza piugrave equivoci ed ambiguitagrave quel nucleo essenziale che si compendia nel comune comandamento non uccidere Allrsquoascolto del Corano E solo allora leggo mettendo a confronto alcune delle mi-gliori e piugrave note versioni ita-liane (quelle di Alessandro Bausani Martino Mario Mo-reno Federico Peirone Ham-za Roberto Piccardo) alcune sure del Corano a cominciare dalla sura CXII che recita Nel nome di Dio clemente e misericordioso Digrave rsquoEgli Dio eacute uno Dio lrsquoEterno Non ge-nerograve neacute fu generato e nessuno Gli eacute parigrave (ho usato qui la bella traduzione di Bausani ma i miei studenti avverto che il Corano per chi aderisce

allrsquoislam eacute intraducibile - per le note ragio-ni che qui sarebbe troppo lungo esplicitare e discutere - e va letto nella lingua in cui eacute scritto) E ne commentiamo la straordina-ria ricchezza concettuale Muovendo da quel costantemente reiterato In nome di Dio clemente e msiericordio-so la clemenza e la misericordia come attributi del sommo bene suo nome e sua legge La clemenza e la misericordia che siano anche la tua scelta Tu non uccidere tu salva il mondo A me amico della nonviolenza materiali-sta della scuola di Lucrezio e Diderot di Feuerbach e Marx di Leopardi e Timpana-ro di Rosa Luxemburg e di Hannah A-rendt questo dicono queste antiche parole E il mio cuore consente In questo messag-gio con altro linguaggio ritrovo cose che mi sono care e che tutte le grandi tradizio-ni religiose e laiche che donne e uomini hanno pensato detto e vissuto recano in dono e in retaggio e in promessa ed impe-gno allrsquoumanitagrave intera tu non uccidere tu reca soccorso tu non gravare tu degnifica lrsquoumanitagrave tu salva il mondo Allrsquoappello al vero e al bene sappi dire di sigrave Fallo tu sii tu quel bene che vorresti trovare nel mondo Tratto da La nonviolenza egrave in cammino Numero 1261 del 10 aprile 2006

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Caro Santo Padre le confesso con estrema umiltagrave che certe sue prese di posizione mi preoccupano non poco Lei mi diragrave che non egrave mio compito preoccuparsi che il Magistero sa quel che dice e che io da semplice fedele non do-vrei avere la presunzione di sapere cosa sia giusto o meno Bene se lei me lo dice io mi fermo qui ma siccome voglio credere che lei ascolteragrave le ragioni di un giovane catechista io vado avanti Il cardinal Lopez Truijllo presidente del Pontificio consiglio per la famiglia ha affermato in un documento che i Pacs sa-rebbero lrsquoeclissi di Dio Essendo uomo di Curia ritengo che si saragrave confrontato con lei prima di scriverlo e date le sue precedenti esternazioni non vi egrave alcun motivo di credere che lei non approvi tale espressione Un solo dubbio mi sovviene ma non staremo nominando il nome di Dio invano Se non egrave cosigrave mi dica lei quando egrave invano perchegrave francamente mi sembra abbastanza chiaro O forse sono io che mi sbaglio forse sono io che mi sono fatto corrompere dalla modernitagrave e non capisco che i Pacs sono davvero la questione mon-diale di gran lunga piugrave importante Forse che la guerra egrave mai stata definita da lei in tal modo Tuttrsquoaltro si benedicono le missioni in Iraq in Afghanistan si defi-niscono di pace non appena muore un nostro soldato si tace sulle vergognose rappresaglie americane sulle torture sulle politiche neoliberiste che affamano il Ter-zo Mondo di fronte alla storica scritta Arbeit macht frei si riesce solo a dire che il popolo tedesco era guidato da qual-che criminale tacendo sul ruolo della Chiesa e di Pio XII e ci si chiede Dio perchegrave hai taciuto (proprio qui mi casca

un fine teologo come lei che si pone tale domanda Non sarebbe lrsquoora di considera-re gli uomini responsabili dei mali che commettono e non Dio quei tedeschi e quegli uomini di chiesa che lei ha voluta-mente evitato di nominare) tutte queste cose non sono lrsquoeclissi di Dio Evidente-mente no Ma lo sono i Pacs la contracce-zione il femminismo etc La contracce-zione con buona pace delle aperture fatte dal cardinal Martini con quellrsquoumanitagrave che sempre lo contraddistingue Il femmi-nismo con buona pace di tutte quelle don-ne che hanno combattuto e ancora combat-tono per avere gli stessi diritti dellrsquouomo perchegrave anchrsquoesse sono a immagine e so-miglianza di Dio diritti che spesso nella Chiesa si affermano criticando ogni di-scriminazione dimenticandosi che fu pro-prio lei caro papa a bloccare le riflessioni sul sacerdozio femminile Perchegrave continuare queste battaglie Per-chegrave Ersquo questo ciograve che vuole Dio Che noi cristiani ci costruiamo il nostro recinto di purezza ipocrita e da ligrave ci mettiamo a giu-dicare il mondo dicendo in perfetto stile fariseo grazie Signore perchegrave non sono come loro Siamo forse credibili noi cri-stiani quando ci limitiamo a vomitare pre-cetti morali Io credo di no cosigrave come credo che non sia credibile lei che ha fatto della lotta al relativismo il suo cavallo di battaglia e poi quando si tratta di ricono-scere gli errori della Chiesa dice che non possiamo giudicare perchegrave dobbiamo tener conto della diversa pre-comprensione della realtagrave Pre-comprensione della realtagrave Accidenti lrsquoespressione relativista per eccellenza che esce dalle sue auguste lab-bra Ma dove erano allora quei valori asso-luti e irrinunciabili della vita della fami-glia e dellrsquoeducazione quando si bruciava-

Cristiani ed omosessualitagrave Lettera al Santo Padre Ma non staremo nominando

il nome di Dio invano di Gherardo Pecchionicatechista

Riceviamo questa lettera e molto volentieri la pubblichiamo ringraziando lrsquoautore per le sue riflessioni

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no le donne si tenevano schiave e si impe-diva loro di studiare (anche nelle scuole cattoliche) Beh caro papa non mi fraintenda se dico tutto ciograve probabilmente sbagliando non egrave per scappare dalla sua chiesa ma perchegrave spero con tutto il cuore che essa santa e peccatrice richiamandosi sempre alla pa-rola di Cristo sopravviva al terzo millen-nio cosigrave come egrave sopravvissuta ai primi due e perchegrave no magari anche meglio

Gherardo Pecchionicatechista Giovedigrave 08 giugno 2006

Documento vaticano sulla famiglia e procreazione umana

Dichiarazione della pastora

Maria Bonafede moderatora della

Tavola valdese di Agenzia NEV del 7-6-2006

Toni perentori privi di complessitagrave e non rispettosi del principio di laicitagrave Dovrsquoegrave lrsquoamore di Dio Ragioniamo

ecumenicamente del primato dellrsquoamo-re di Dio per tutte le sue creature

Roma 7 giugno 2006 (NEV-CS37) - Sono gravemente e negativamente sorpre-sa dai toni del Documento rsquoFamiglia e procreazione umanarsquo pubblicato ieri dal Pontificio consiglio per la famiglia Le posizioni della Chiesa cattolica su temi come la famiglia lrsquoaborto le coppie di fatto sono ampiamente noti e in seacute il do-cumento non dice assolutamente nulla di nuovo In questo senso ribadendo tesi quotidianamente espresse dal Papa egrave un documento puramente pleonastico Que-sta la reazione della pastora Maria Bonafe-de moderatora della Tavola valdese allrsquoul-tima pubblicazione vaticana E continua Quanto ai toni invece il documento se-

gna una svolta grave e preoccupante dopo aver descritto in termini apocalittici e cata-strofici quella visione rsquopuramente indivi-dualistica dellrsquouomo e della donnarsquo che inciterebbe rsquoal superamento della famiglia-rsquo il testo denuncia i movimenti femmini-sti una vita coniugale rsquovolutamente steri-lersquo lrsquoeclissi di ogni riferimento a Dio nella visione predominante sulla procreazione responsabilersquo lrsquoapologia rsquodella famiglia monoparentale ricostituita omosessuale lesbicarsquo Infine il testo associando lrsquoaborto allrsquoinfanticidio invoca una pena per chi lo pratichi Come credente evangelica rilevo che que-sto documento manca drsquoamore egrave privo di ogni sguardo fraterno su chi soffre su chi vive situazioni difficili e drammatiche Non denuncia i pregiudizi e le violenze che in tante parti del mondo si compiono contro gli omosessuali o le ragazze madri non dice nulla sulle violenze che si consu-mano anche allrsquointerno di famiglie appa-rentemente rispettabili Il documento al contrario giudica condanna invoca nuove leggi e pene piugrave severe Dovrsquoegrave in tutto questo lrsquoamore di Dio Dovrsquoegrave il rispetto laico per lo sforzo dei legislatori di garan-tire valori fondamentali da una parte e la pluralitagrave delle visioni etiche e morali dallrsquo-altra Viviamo in societagrave secolarizzate nelle quali le chiese farebbero bene a testi-moniare visibilmente il primato dellrsquoamore di Dio che non si esprime solo nella fami-glia e nella procreazione LrsquoEvangelo ci chiama a rinnovare tutti i nostri rapporti a viverli tutti nella libertagrave da una parte e nella responsabilitagrave e coscienza del dono della vita dallrsquoaltra Sarebbe una grande testimonianza che le chiese potrebbero rendere ecumenicamente

AGENZIA NEV - NOTIZIE EVANGELICHE

SERVIZIO STAMPA DELLA FEDE-RAZIONE DELLE CHIESE EVAN-

GELICHE IN ITALIA tel 06482512006483768 fax 0-

64828728 - nevfceiit Mercoledigrave 07 giugno 2006

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La chiesa sbaglia ma noi non ce ne

andiamo di Agenzia ADISTA N41 del 03-06-

2006 Risposta degli omosessuali credenti

allrsquoappello dellrsquoArcigay 33414 ROMA-ADISTA Faccio appello ai fratelli e sorelle nella fede di esprimere pubblicamente il proprio dissenso e lonta-nanza da una struttura che dimentica del-lrsquoannuncio del Vangelo si egrave trasformata in un partito politico omofobo Dopo un fitto susseguirsi negli ultimi me-si di continue esternazioni contro gli omo-sessuali da parte delle gerarchie ecclesia-stiche - non ultimo il riferimento di Ra-tzinger allrsquoamore debole che caratteriz-zerebbe le unioni fra persone dello stesso sesso - il segretario nazionale dellrsquoArcigay Aurelio Mancuso ha firmato un comunica-to per esortare i gay credenti ad uscire dalla Chiesa cattolica Scrive Mancuso Non ci rimane che registrare che dentro la Chiesa cattolica egrave impossibile per le perso-ne gay e lesbiche continuare a riconoscer-si Nonostante la Chiesa cattolica sia unrsquo-organizzazione complessa dove moltissi-mi laici e prelati non condividono gli ana-temi di Ratzinger e Ruini non si puograve tace-re il fatto che nessuna posizione differente possa essere difesa pena la riduzione al silenzio Per tutte queste ragioni non si puograve continuare a farci martirizzare dalle gerarchie cattoliche nel nome di unrsquoubbi-dienza che oggi rischia di diventare com-plicitagrave Mancuso ha altresigrave aggiunto Temo una Chiesa sempre piugrave impaurita dalla moder-nitagrave e dallrsquoautodeterminazione dei corpi Alla paura Ratzinger risponde strumenta-lizzando Provo pena verso una gerarchia che cerca disperatamente di frenare la crisi valoriale e spirituale con precetti risibili e goffi In merito a questrsquoappello Adista ha chiesto

un parere a diversi esponenti di gruppi ed associazioni di omossesuali credenti Secondo Fabio Peroni del gruppo Nuova Proposta di Roma egrave difficile non condi-videre lrsquoanalisi di Aurelio Mancuso da un punto di vista socio-politico ma egrave altret-tanto semplice discostarsi dalla sua analisi religiosa Percheacute non condivido lrsquoinvito a uscire Percheacute credo nella testimonianza nel valore e nella vocazione della mia o-mosessualitagrave come dono che troppo spesso in questi anni secoli egrave stato vissuto nella clandestinitagrave nellrsquoipocrisia ma soprattutto nel silenzio Credo in una Chiesa altra la Chiesa del Concilio della convivialitagrave delle differenze dove oggi mi egrave chiesto di testimoniare e di parlare nella visibilitagrave della mia persona e dei miei affetti e amo-ri Sulla stessa lunghezza drsquoonda anche Anto-nio De Chiara coordinatore del gruppo Pontisospesi di Napoli Come gruppo ci aiutiamo a sviluppare in maniera adulta la nostra relazione con Dio Cerchiamo in-fatti di vivere pienamente il Vangelo ac-cettando la nostra specificitagrave In quanto battezzati e fedeli in comunione con Cri-sto ci sentiamo quindi pienamente parte della Chiesa-comunitagrave Chi non vuole vedere ciograve continua Di Chiara e crede che annullare la nostra umanitagrave la nostra affettivitagrave sia mettere in pratica il messag-gio di Gesugrave per noi sbaglia Contestiamo infatti le prese di posizione e i documenti della Chiesa-gerarchia che a noi sembrano anti-Evangelo Non crediamo perograve sia op-portuno uscire dalla Chiesa cattolica che egrave molto di piugrave della gerarchia al di fuori avremmo ancora meno possibilitagrave di dialo-gare col popolo di Dio e di esprimere co-me credenti il nostro dissenso Per Gianni Geraci portavoce del Coordi-namento gruppi di omosessuali cristiani in Italia e presidente del gruppo del Guado di Milano il problema non egrave tanto quello di restare o meno in una Chiesa che nei suoi vertici si dimostra incapace di compren-dere in alcun modo la diversitagrave omoses-suale Il problema egrave quello di rendere visi-bile lrsquoesperienza di chi in quella stessa Chiesa si muove nella logica del Vangelo

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e quindi in una logica di accoglienza e di rispetto per tutte le diversitagrave In questo senso sostiene Geraci se esiste un pro-blema della nostra appartenenza alla Chie-sa cattolica questo problema egrave da collega-re non tanto a una nostra decisione di usci-re o meno da una Chiesa che senza il con-tributo degli omosessuali credenti perde-rebbe irrimediabilmente un aspetto della sua stessa natura cattolica (ovvero un a-spetto della sua universalitagrave) quanto a un vero e proprio peccato di omissione dei nostri pastori che evitano sistematicamen-te di offrire alle persone omossesuali quel-lrsquoimmagine di Chiesa inclusiva e acco-gliente a cui dovrebbero ispirarsi nei loro interventi pubblici Infine Maurizio Mistrali del gruppo Lrsquo-Arco di Parma dichiara Condivido lo scritto di Aurelio Mancuso in tutto eccetto la conclusione Il lsquocentro di identitagraversquo del cristiano egrave Cristo (lrsquoego sano) Questa Chiesa spaventata autoreferenziale iper-dogmatica diventa superegoica si sostitui-sce e pone se stessa come centro drsquoidenti-tagrave Il lsquotraghettorsquo e i lsquotraghettatorirsquo si appas-sionano alla navigazione e non guardano al porto di destinazione il Regno Essere dentro la Chiesa con al centro la nostra Coscienza e Cristo fa emergere il parados-so dellrsquoiperttrofia di segrave la mancanza di servizio di fiducia nellrsquouomo e forse della speranza in Cristo stesso dei potenti ge-rarchi della Chiesa (emilio carnevali) Mercoledigrave 31 maggio 2006

Svizzera

Vecchi Cattolici benedicono coppie gay

in unione registrata di Ticino OnLine

AARAU - Il sinodo della Chiesa dei Vecchi Cattolici riunito oggi ad Aarau ha deciso a stragrande maggioranza - con 76 voti favo-revoli 2 contrari e 5 astensioni - che in futuro impartiragrave una benedizione alle le coppie omosessuali in unione domestica registrata Sono state definite due forme di

celebrazione ben distinte dal matrimonio per non mettere in questione questo sacra-mento Si tratta della prima chiesa svizzera che riconosce ufficialmente lrsquounione di coppia per lesbiche e gay La Chiesa dei Vecchi Cattolici da un paio di anni sta esaminando che risposte dare alle coppie omosessuali che auspicano che la loro unione possa evolvere con lrsquoaiuto di Dio I vecchi cattolici che contano 13rsquo000 fedeli in Svizzera ritengono che le coppie dello stesso sesso abbiano gli stessi bisogni spirituali di quelle eterosessuali spiega il rapporto sinodale diffuso oggi Inoltre non si sceglie di diventare omoses-suali ma lo si egrave giagrave sa piccoli o anche da prima della nascita sottolinea il rapporto Si tratta di nozioni scientifiche che non erano a disposizione degli autori dei testi bibblici e dei testimoni della tradizione cristiana Siccome nella tradizione la coppia eteroses-suale ha la funzione di perpetuare la vita la Chiesa dei Vecchi Cattolici ci tiene a fare una chiara distinzione fra il matrimonio e la benedizione del partenariato omosessuale Per questrsquoultimo caso un tipo di rito potragrave svolgersi in chiesa o in privato il secondo egrave invece una benedizione da impartire nellrsquo-ambito di un normale servizio religioso I due nuovi rituali studiati dalla commissione Omossessualitagrave e Chiesa saranno provati nei prossimi anni Drsquoaltro canto il rapporto sinodale indica che la Chiesa dei Vecchi Cattolici continue-ragrave a non porsi domande sullrsquoorientamento sessuale dei candidati nellrsquoambito della nomina dei preti percheacute ciograve non ha un carattere decisivo Comunque - raccoman-da lrsquoapposita commissione - bisogna essere prudenti nellrsquoaffidare una parrocchia ad un curato che vive in unrsquounione omosessuale In particolare la sua forma di vita deve es-sere accettata dalla comunitagrave dei fedeli Il vescovo Fritz-Reneacute Muumlller ha notato che gli omosessuali allrsquointerno della Chiesa sono un dato di fatto A chi ha difficoltagrave ad accettare tale situazione lrsquoalto prelato ha detto di pregare Dio tutti i giorni percheacute questo fenomeno spariscaATS Fonte TicinoOnline Lunedigrave 12 giugno 2006

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Lettere

Come egrave triste di don XXX diacono permanente

Regione Ecclesiatica Sicilia Salvesono sempre il don xxx diacono permanente della Regione Ecclesiastica Siciliaspiace dovermi presentare cosigrave ma mi eacute impossibile almeno adesso uscire allo scopertoloro aspettano que-stouna sbandata di un diacono per dire ecco lo sapevamoeacute un errore ordinare questi uomini sposati allora stiamo in stand byma non posso non esprimere i miei sentimenti di vergogna per il fatto che da sposato con figli ho ricevuto lrsquoor-dine sacroposso esercitarlo benedire amministrare alcuni sacramenti predica-re e poi tornare a casa da mia moglie e dai miei figliligrave dove il Signore mi ha chiamato e condividere con loro gioie speranze e i dolori di tanti fratelli e sorel-lee questi miei fratelli certo in un altro grado dellrsquoordine ma nello stesso sacra-mentonon possono esercitare piugrave uffi-cialmente il loro ministero Sacerdota-lema solo in privato e illecitamente (cosigrave recita il CDC) Quando incontro un prete sposato leggo nel suo sguardo un misto di rabbia e incomprensionee lo capisco profondamente Soffro per tutti loro e pre-go percheacute un giorno possano ritornare ad esercitare il ministero forse con piugrave impe-gno e passione e amore di prima Leggendo le lettere di Giuseppe Pe-rinsento tutta la passione lrsquoamore e la bontagrave del Sacerdote di chi vuole dare la sua vita per gli altri Spero che qualcosa cambie il celibato del Sacerdote resti come scelta possibile assieme a quella del Sacerdozio uxorato A volte penso se que-sto pensiero mi porta fuori della Chiesa ma poi so che io e tutti noi questa chiesa la amiamo troppola mia tristezza rimane mentre esprimo la mia solidarietagrave ed ami-cizia in CG a tutti i sacerdoti uxorati che ci leggono Pregate per meGrazie Fraternamente e in Cristo Gesugrave Vi saluto Giovedigrave 01 giugno 2006

Poesia Gladys Sica Argentina

Ciograve che mi resta Atavico appartarsi fra ombre tese Partirograve questa volta piugrave lontano dove vedrograve la grande onda nuda Percheacute vivere e morire Per un piccolo fulgore unrsquoimplacabile tristezza Dove va tutto lamore non da-to Dove vanno i sacri sogni Dove andragrave tutto questo tem-po Di nero si egrave riempito il quadro irrefrenabile uragano a raffiche mutevoli Silenzio su silenzio come coltelli polverizzano linsalvabile futu-ro Soccombono labbra e braccia Non mi resta una parola da donarti neacute un rosso neacute un bianco Nel fuoco del silenzio -i l viaggio- Poe-sia Edizioni Archivi del 900 MI 200-5

Da Isola Nera 134 Casa di poesia e letteratura egrave uno spazio di libertagrave e di

bellezza per un mondo di libertagrave e bellez-za che si costruisce in una cultura di

pace Direzione Giovanna Mulas - Coor-dinazione Gabriel Impaglione Giugno

2006 - Lanusei Sardegna mulasgiovvannahotmailcom

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Esci dalla tua terra e vagrave dove ti mostrerograve La famiglia del prete sposato

di Nadir Giuseppe Perin [1]

Ringraziamo di cuore lrsquoamico e colla-boratore Nadir Giuseppe Perin prete sposato per questo suo intervento

Ottomila sono i preti italiani ldquousciti dalla loro terrardquo- in senso biblico ndash per rispon-dere alla chiamata di Dio che li chiamava ad andare ldquoverso unrsquoaltra terrardquo cioegrave ad assumersi un compito diverso da quello svolto fino a quel momento Eppure questi 8000 preti che hanno lascia-to lrsquoesercizio del loro ministero sembrano scomparsi nel nulla Si legge nel Vangelo di Matteo (27 51-53) che nel momento in cui Gesugrave spirograve ldquo il velo del Tempio si squarciograve in due da ci-ma a fondo la terra tremograve le rocce si spezzarono i sepolcri si aprirono e molti corpi di santi che erano morti risuscitaro-no Uscendo dai sepolcri dopo la sua ri-surrezione entrarono nella cittagrave santa ed apparvero a moltirdquo Amici miei carissimi e amati dal Signo-rehellip ldquoresurrexit Dominus vere hellip Usciamo anche noi dai ldquosepolcrirdquo nei quali la chiesa gerarchica ci ha rinchiuso tap-pandoci la bocca e ldquocremandordquo le nostre persone per farci scomparire nel nulla Dobbiamo ldquouscire dai sepolcrirdquo ldquoentrare nella cittagraverdquo cioegrave uscire allo scoperto sen-za paura o timore di essere ldquolinciatirdquo non per fare la ldquorivoluzionerdquo ma per testimo-niare il Cristo risorto speranza del mondo con la nostra vita e quella della nostra fa-miglia moglie e figli alla luce del sole di fronte a tutto il popolo di Diohellip testimo-niando in modo profetico come sia possi-bile essere degli ottimi padri di famiglia degli ottimi mariti e nello stesso tempo degli ottimi preti che pur dedicandosi con amore alla famiglia al lavoro non trascurano gli impegni sociali ed ecclesia-

li senza riserva alcuna e nella piena dispo-nibilitagrave Ho appena finito di leggere il libro di Li-no Tonti I cinque figli del vescovo edito da ldquoIl segno dei Gabrielli Editorirdquo S Pie-tro in Cariano Maggio 1999 nel quale Chiara figlia di prete scrive una lettera al Papa Giovanni Paolo II per chiedergli ldquopercheacute non dagrave ai preti il permesso di spo-sarsi dal momento che per sua esperienza personale puograve affermare senza timore di offendere la veritagrave che si puograve avere una famiglia ed essere bravi preti come lo egrave suo padrerdquo Quando arrivai alla fine del libro mi sono accorto che qualche lacrima scorreva sulle mie guance mentre una forte emozione mi stringeva il cuore percheacute ho visto in Chia-ra ldquola portavoce di tutte le donne ed i figli di preti sposati che molto spesso non hanno voce per esprimersi ma che nono-stante tutto hanno sempre tenuta salda la propria fede senza mai stancarsi di inter-rogarsi cosa significasse amare dirsi cri-stianisperando sempre in ciograve che egrave giu-stordquo Ebbene usando le stesse parole di Chiara sparse qua e lagrave nel libro piugrave che comunicare a quanti mi leggeranno le stesse emozioni che ho provato io vorrei riflettere ancora una volta insieme con voi sulla figura del prete ldquoche lascia lrsquoesercizio del suo ministerordquo per vivere con la donna che ama quel progetto di vita che Dio aveva su di loro fin dallrsquoe-ternitagrave Partendo dalle parole che il papa Giovan-ni Paolo II disse allrsquoAngelus di domenica 10 novembre 1996 ldquoPenso ai sacerdoti in difficoltagrave spirituale e materiale ed an-che a quanti purtroppo hanno lasciato lrsquoimpegno assunto Per tutti invoco dal Signore sostegno ed aiutohelliprdquo Chiara fa osservare che se per impegno assunto si intende il ministero molti non lrsquohanno lasciato per volontagrave loro ma percheacute co-stretti dalla legge del celibato una legge che potrebbe anche essere cambiata dal momento che al celibato viene riconosciu-ta soltanto una ldquospeciale convenienzardquo per il prete

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Lrsquoidea di fedeltagrave invece emerge dal fatto che il prete amministra i misteri di Dio che pur essendo destinati a tutti non sono perograve proprietagrave di alcuno Ora agli ammini-stratori si richiede che ognuno risulti fe-dele Chi riceve lrsquoOrdinazione si prostra con tutto il corpo e poggia la fronte sul pavimento del tempio accettando cosigrave di essere lui stesso il Pavimento su cui cam-mineranno gli altri come la roccia sostiene lo zoccolare di un greggerdquo I ldquopreti che hanno lasciatordquo ancora oggi sono considerati da alcuni anche se con molta leggerezza e superficialitagrave come dei Giuda il traditore di Gesugrave morto suicida in preda alla disperazione senza riflettere che Giuda ha venduto il Maestro per dena-ro e non percheacute gli interessasse una donna In realtagrave se avessimo il coraggio di analiz-zare le attese che lrsquouomo contemporaneo ha nei confronti del prete si potrebbe con-statare che in fondo crsquoegrave in lui una sola grande attesa egli ha sete di Cristo Il resto lo puograve chiedere benissimo anche a tanti altri che non sono preti Perograve gli strumenti che donano Cristo non possono trascurare la perenne giovinezza di Dio sostituendo ad essa gli equilibri provvisori della mente umana La parola che si sovrappone alla Parola La filosofia allrsquoannuncio La morale alla grazia Il rito alla vita Lrsquoorganizzazione alla testi-monianza Lo spettacolo alla veritagrave Sa-rebbe come pretendere di ingessare il Sal-vatore Percheacute la chiesa attuale incontra unrsquo enorme difficoltagrave ad essere per lrsquouomo contemporaneo un valido aiuto a crede-re Gesugrave le ha lasciato come unica arma lrsquoa-more ma accanto a vescovi preti e fedeli santi ce ne sono molti indaffarati a con-quistare spazi del potere ed a procurare denaro con ogni mezzo Molti restano scandalizzato di fronte ad uomini di chiesa incoerenti ed avidi di onori e di responsa-bilitagrave percheacute avidi di potere Molti usano la chiesa per tornaconto personale o di gruppo Crsquoegrave chi la concepisce come unrsquoi-stituzione che per comunicare beni eterni non puograve fare a meno di mezzi ottenuti a

qualunque prezzo dando lrsquoimpressione di preferire logiche estranee al suo autentico ministero Cerca lrsquoaffermazione di seacute se-condo logiche di potenza lontane dalla mentalitagrave di Gesugrave Chiede di piegare lrsquoin-telletto a veritagrave astratte anzicheacute annunciare lrsquoamore di Dio e testimoniare lrsquoincontro con il Salvatore Le parole che si rincorro-no lungo i secoli per interpretare Dio do-vrebbero segnare il cammino della gratitu-dine Un amante per rinnovare il proprio slancio ha bisogno di espressioni giovani mentre molto spesso le parole umane che pretendono di definire lrsquoAssoluto sono un ostacolo per chi cerca Dio Di fronte a questa situazione ndash si domanda Chiara - che differenza crsquoegrave tra questo tipo di Chiesa e le mille sette i cui adepti batto-no le strade per vendere lrsquounica veritagrave convinti di averla in tasca solo lo-ro Sfruttando quelle parole i furbi di turno coprono incoerenze trame ed osano rinfacciare a noi che stentiamo a credere lrsquoallontanamento dalla religione Non sem-brano preoccupati per la nostra fatica di cogliere un barlume di Dio dietro ciograve che dicono ed i riti che compiono Ma quello che egrave piugrave grave e spaventa egrave che Dio non egrave mai entrato nella vita di molti percheacute ldquogli uomini di chiesardquo lo hanno presentato come un legislatore noioso e pignolo mentre invece la bellezza del modo di vivere suggerito da lui appare quando ci si sente liberi dalla preoccupa-zione di rispettare i canoni di una religione estrinseca In molti cristiani cresce la rab-bia per lrsquoapparato mastodontico di una chiesa lontana dai progetti di Cristo Lui la voleva sale della terra che si scioglie per insaporire Invece spesso la chiesa sem-bra un enorme granello compatto e fasti-dioso sotto i denti Verso gli uomini di quel apparato ndash affer-ma ancora Chiara - che non hanno ancora scoperto chi egrave Lui anche se ne hanno con-tinuamente il nome in bocca sento preva-lere la compassione La rabbia si attenua senza diventare rassegnazione percheacute una chiesa come lrsquoha desiderata Lui deve esse-re luogo di comunione e di amore Se la guardi dallrsquoesterno si direbbe che nella

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chiesa operano gruppi in lotta tra loro per i quali la fede piugrave che un banale accessorio egrave una potente ideologia e sempre piugrave spes-so srsquoincontrano preti che dallrsquoaltare sono convinti di annunciare Cristo mentre e-spongono compiaciuti soltanto le proprie ideologie Percheacute trascurare allora i percorsi di chi batte sentieri diversi da quelli abi-tuali E sono molti coloro che lo hanno fatto Ottantamila centomila nel mondohellip ottomila solo in Italia Ma dove vivono tanti preti sposati Se provate a consultare lrsquoannuario Pontifi-cio un tomo di circa 2500 pagine vi tro-vate di fronte ad una chilometrica lista di titoli che riguardano anzitutto il papa che Giovanni Paolo I definigrave ldquo retaggio del po-tere temporalerdquo e che avrebbe voluto eli-minarla Solo che non ne ha avuto il tem-po Segue poi un elenco puntiglioso di nomi distribuiti in mille organismi Anzitutto cardinali per ordine di precedenza e per anno di creazione e per ordine alfabetico Di seguito tutti gli altri ciascuno secondo il suo grado e titolohellip Dopo Diocesi ab-bazie ordinariati prelature personali vica-riati prefetturehellip un indice alfabetico e-lenca tutte le persone citate nel testo piugrave di 400 pagine in media 60 nomi ogni pa-gina per un totale di circa 25000 Dove finiscono i nomi arrivano i numeri Sacerdoti secolari e regolari e ordinati durante lrsquoanno e diaconi permanentihellip indicati diocesi per diocesihellip Ma un angolino per ldquocoloro che hanno lasciatordquo non crsquoegrave Un numerino Nulla Nemmeno di chi ha ottenuto la dispensa Nulla anche se sono 40000 ( per la Chie-sa giuridica) i preti di Cristo che sono tali per lrsquoeternitagrave Niente neanche una riga per dire in 40000 ci hanno tradito E non sarebbe giusto Non si riesce a capire percheacute Sono creatu-re che non esistono piugrave Agli occhi di Dio o di qualche altro Ersquo una condanna senza appello Eppure hanno il dovere di essere pronti ad amministrare il sacramento della Penitenza Essi restano in forza nella Chie-

sa per un servizio molto piugrave importante di altri elencati con puntiglio negli Annuari Lo afferma il Diritto Canonico (can 976) con chiarezza ldquo Qualsiasi sacerdote an-corcheacute privo della facoltagrave di ascoltare le confessioni assolve validamente e lecita-mente da qualunque censura o peccato qualsiasi penitente che versi in pericolo di morte anche se sia presente un sacerdote approvatordquo Quasi una nota per far sapere che allrsquooccorrenza ci sono anche lorohellip NellrsquoAnnuario Diocesano i preti sono e-lencati con i dati anagrafici in ordine alfa-betico poi di nuovo per anno di ordinazio-ne poi per incarico nei vari uffici curiali e pastorali E i ldquopreti che hanno lasciatordquo Nulla Si possono trovare nomi di diversi laici se-guono associazioni movimenti opere scuole comitati agenzie di viaggi autoritagrave civilihellip Di ldquolorordquo nessuna traccia Per rendersi conto delle defezioni bisogna confrontare lrsquoelenco nominativo dellrsquoAn-nuario con quello della precedente edizio-ne annotare gli assenti verificare che non siano tra i preti defunti indicati a parte Se qualche nome viene depennato si puograve supporre che si tratti di ldquouno che ha lascia-tordquo senza esserne certi Certamente questo silenzio egrave stonato Qualcosa di strano condiziona il comporta-mento della Chiesa verso i ldquopreti che han-no lasciatordquo e le impedisce di essere se stessa Qualcuno addirittura cerca di farli passare per creature dalla psiche malata moralmente deboli A me invece - dice Chiara - pare un segno di enorme imbaraz-zo Come se la Chiesa fosse affetta da i-diosincrasia o peggio da istinto di perse-cuzione nei confronti dei preti che ldquohanno lasciatordquo Eppure coloro che hanno lascia-to non mi sembrano una categoria astratta che merita un giudizio sommario Ognuno ha una sua storia particolare al termine della quale egrave vero che crsquoegrave chi afferma di non volerne piugrave sapere di Gesugrave Cristo e della fede Non pochi ricordano episodi di emarginazione e di disprezzo a partire dai tempi del seminario o nei primi anni di attivitagrave pastorale Altri col dente avvelena-to nei confronti della struttura ecclesiasti-

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ca non perdono occasione per analizzare le sue infedeltagrave spietatamente Sento tuttavia che la legge del celibato egrave destinata a cadere percheacute viene difesa con animo poco sereno e facendo soffrire in-giustamente Giagrave la maggior parte dei cre-denti se nrsquoegrave accorta e comincia a cambiare stile Ci sono anche molti di questi ldquopreti che hanno lasciatordquo che hanno alle spalle sto-rie dolci Entrati in seminario bambini non hanno temuto povertagrave e disciplina Sono stati pastori entusiasti e sinceri Hanno saputo cogliere nella Parola vibrazioni profonde mai intuite da altri Crsquoegrave chi poggia la pro-pria vita spirituale sui loro esempi Resta-no delicati e buoni aperti altruisti Belle figure di padri alcuni giagrave nonni sanno ascoltare pregano partecipano alla Messa come pochi Si tratta di preti ldquoche hanno lasciatordquo ma che non sono peggiori dei preti ldquoche non hanno lasciatordquo Ed egrave molto strano che per la Chiesa non contino piugrave nulla e vengano presi in considerazione solo come un in-successo dei metodi di formazione del seminario allo scopo di correggerne gli errori Eppure sono convinto che il Padre sa ope-rare meraviglie sia in loro come in ogni altro uomo Sarebbe blasfemo sostenere che nei loro confronti e solo nei loro la grazia di Dio egrave impotente Non egrave facile ascoltare le parole di ldquochi nella chiesa ha la potestagrave e la responsabili-tagrave del ministero per la comunitagrave ecclesia-lerdquo che echeggiano in ogni angolo della terra e rivendicano giustizia per tutti esor-tando individui famiglie e stati a rispettare la libertagrave e la dignitagrave di ogni uomo percheacute ogni uomo egrave sacro ed irripetibile ed insie-me sperimentare che proprio lui piega poi la storia degli individui a schemi utili per condurre piugrave agevolmente lrsquoistituzione della quale egrave responsabile Percheacute prima di proporre agli altri determinati comporta-menti non li mette in pratica lui nella co-munitagrave nei confronti di tutti quelli verso i quali egrave chiamato ad essere ldquopadrerdquo come

padre lo egrave Dio nei confronti di ogni uo-mo Diventa difficile accogliere Dio presente in chi percorre con noi i giorni che ci sono donati per ricavarne pace e felicitagrave Indivi-duare Dio nella persona dalla quale ti a-spetteresti un incoraggiamento e ne ottieni invece uno schiaffo abbandonandoti a camminare da solo Attorno gli amici ven-gono a mancare dentro le energie scema-no la vita sembra un fallimento Credere che ligrave crsquoegrave Dio egrave fatica Come egrave stata fatica per Gesugrave bere il calice e supplicava il Pa-dre suo che glielo risparmiasse Molti si augurano che la legge del celibato cambi percheacute per moltissimi questo egrave bene per la Chiesa Ma soprattutto speria-mo che il celibato non rappresenti motivo di orgoglio e distinzione di classe E che i preti che ldquohanno lasciatordquo ricevano un porsquo piugrave di amore solo amore senza pregiudizi Sempre piugrave spesso siamo chiamati a crede-re per coloro che non ne hanno piugrave la for-za percheacute hanno sperimentato lrsquoesistenza come danno o bestemmia e assurda mo-struositagrave Bisogna continuare a sperare per la maggioranza degli uomini che ancora non hanno ricevuto abbastanza La fede egrave grazia non chiarezza di sensi e di intellet-to Spero che le mie figlie come tutti i figli e le figlie dei preti possano dire che il loro babbo anche se mortificato dalla ldquosuardquo Chiesa coltiva questo tipo di fede pregan-do Dio di dare a lui alla sua famiglia ed a tutte le famiglie del mondo il coraggio di vivere e di amare Molte volte infatti co-loro che sono stati chiamati ad annunciare la speranza non sono capaci di farla vibra-re nellrsquoanimo di chi li ascolta come attesa come dubbio come dono come cosa non propria Sono convinto che piugrave di un prete sposato potrebbe essere beatificato o canonizzato Non tanto percheacute pentiti hanno chiesto di tornare a fare il prete piegandosi alla disci-plina vigente ma percheacute contenti di aver lasciato hanno saputo scandire i momenti della vita quotidiana sui ritmi della fede nonostante la mano ruvida della Chiesa

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Questa potrebbe essere una delle tante strade per diventare santi nel Terzo Millen-nio ldquoEsci dalla tua terra e vagrave dove ti mostrerograve Ersquo il canto che molti preti scelgono per la liturgia del loro matrimonio Quelle che possono apparire come defezioni vengono vissute come vocazioni scarnificanti alla stregua della chiamata di Abramo Il matri-monio egrave sacramento non fuga Abbrac-ciarlo significa abbandonare la sicurezza economica e la tranquillitagrave di un ruolo rispettato Solo la voce del Signore puograve strappare dal calore di abitudini consolida-te per proiettare lungo sentieri sconosciuti Credo che ad essere canonizzati non deb-bano essere coloro che sanno arzigogolare bei pensieri quanto piuttosto chi ha patito trascuratezze e cattiverie Chi ha taciuto e sorriso offrendo senza smettere di prega-re e di volere bene Chi entrando in punta di piedi nelle chiese della periferia egrave solito fermarsi nellrsquoultima panca per non distur-bare limitandosi a contemplare il taberna-colo o il Cristo in croce nel silenzio dello spirito Non egrave difficile trovare degli ldquospretatirdquo cosigrave Forse quando qualche vescovo o parroco avragrave il coraggio di far salire al suo fianco ldquouno dei preti che hanno lasciatordquo per impartire la benedizione al popolo al po-sto suohellip non tanto lrsquointellettuale che di-squisisce a favore o contro il celibato o contesta la coerenza dellrsquoistituzione eccle-siastica ma ad es un anziano prete che sempre sorridente mantiene la famiglia lavorando da facchino alla stazione centra-le di una grossa cittagrave e tra una valigia e lrsquoaltra sgrana il rosario con la mano in tasca e chiude di tanto in tanto gli occhi per assaporare parole e nomi santihellip un uomo in abiti normali con la fede al dito percheacute questrsquouomo egrave un prete dellrsquoAltissi-mohellippur non avendo le mani delicate co-me di solito le ha un pretehellip le sue sono mani callose percheacute lavora ma sono colme di benedizioni accumulate nellrsquoarco di decennihellip e noi non avevamo capito che le sue benedizioni erano preziose e le abbiamo lasciate dormirehellip

Ebbene questo prete dellrsquoAltissimo dalle mani callose e dallrsquoanello al dito egrave qui oggi per benedirvi e rappresentare tutti coloro che noi vescovi e preti ldquoche non hanno lasciatordquo abbiamo perograve dimenticato Chiniamo la testa e lodiamo il Signore per questo momento di grazia destinato a pu-rificare la Chiesa come poche volte e a renderla libera di credere solamente in Lui Quello saragrave un momento di festa grande per tutti percheacute avremo scoperto la gioia ed il piacere di amare Spero vivamente che tutti i figli di preti-sposati si sentano in comunione profonda ed armoniosa con i loro genitori anche se percepiscono in loro una ricchezza drsquoani-mo che a volte quasi li spaventa percheacute legata ad un mistero insondabile ad una forza che non troveranno mai in nessun altro Come sarebbe meraviglioso se tutti i nostri figli di prete ogni sera nel silenzio della loro camera prima di addormentarsi pre-gassero Dio cosigrave ldquoTi ringrazio Signore della mamma che mi hai dato e del papagrave prete percheacute hanno avuto il coraggio di condividere la loro vita nellrsquoamore al quale ci hanno educato insegnandoci ad amare Sono sicuro che il mio papagrave non ha chiesto la dispensa dal celibato per fuggire ma percheacute ha creduto in un modo diverso di essere prete Sono sempre piugrave persuaso che si egrave trattato di una buona idea e di unrsquoottima scelta Non lrsquoho mai sentito chiedere nulla per seacute ma lrsquoho sempre visto darsi pena per i tanti uomini sparsi sulla terra e diversi tra loro Per quelli delle nostre cittagrave alienati da ritmi disumani per coloro che spesso senza colpa hanno oscurato la scintilla della fede ricevuta in dono ed aspettano che qualcuno torni a farla brillare assolvendo dai peccati e spezzando il pane Io penso Signore che di fronte a chi ha fame il chiedersi se debba essere celibe o no il ministro quando nel tuo progetto non esiste un vincolo necessario tra presbitero e celibato mi sembra una complicazione inutile Ma forse sono io che non riesco a vedere percheacute spesso lrsquoesperienza offusca

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la mente e lrsquoidea diventa giustificazione dellrsquoagire Forse i preti sposati che dicono ai vescovi ldquo siamo quardquo risultano poco credibili Forse chi deve decidere non egrave abbastanza libero e coraggioso per modifi-care una disciplina opinabile ma consoli-data A me figlio di prete non resta che prega-re assieme al mio papa ed alla mia mam-ma affincheacute le scelte che vengono operate siano le migliori per il bene dellrsquouomo figlio di Diordquo Grazie Chiara e grazie Lino per le emozio-ni che mi avete fatto provare leggendo il librordquo i cinque figli del vescovordquo Spero di essere riuscito ad interpretare il vostro pensiero e gettare attraverso le vostre pa-role un porsquo di luce su questa ldquocittagrave som-mersardquo di preti italiani (8000) che ldquohanno lasciatordquo e che sono stati ldquocancellatirdquo dalla mente e dal cuore di ldquochi nella Chiesa ha la potestagrave e la responsabilitagrave del ministero per la comunitagrave ecclesialerdquo Spero che la loro voce torni a farsi sentire per lo meno per ldquocantare le meraviglie che

Dio ha compiuto per amore del suo popo-lordquo Vi stringo forte al mio cuore ndash percheacute an-chrsquoio sono uno di voi ndash augurando a cia-scuno di voi amati da Dio alle vostre spo-se e ai vostri figli ogni bene nel Signore risorto speranza del mondo Giuseppe Note [1] Prete-sposato Indirizzo di posta elettro-nica nadirgiuseppeinterfreeit Mercoledigrave 31 maggio 2006

Nella Sezione ldquopretisposatirdquo noti-zie riflessioni lettere sul tema del-lrsquoabolizione del celibato obbligato-rio per i preti cattolici di rito latino

httpwwwildialogoorgpretisposati

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Bassora ldquoPer le donne

irachene la guerra egrave appena iniziatardquo

di Terri Judd The Independent giugno 2006 (trad MG Di Rienzo)

Le donne di Bassora sono scomparse Tre anni dopo lrsquoinvasione dellrsquoIraq guidata dagli Usa le libertagrave laiche delle donne sono state dissolte dallrsquoIslam militante che va crescendo nel paese In tutto lrsquoIraq ha preso piede una sanguinosa e continua oppressione delle donne A molte donne sono state rasate le teste percheacute rifiutavano di indossare la sciarpa altre sono state prese a sassate per strada percheacute usavano cosmetici Altre ancora sono state rapite e uccise per ldquocriminirdquo che vengono catalo-gati semplicemente come ldquocomportamento inadeguatordquo Un apparato statale fragile e scarsamente funzionante contribuisce a rendere il paese facile preda di estremisti la cui nozione di libertagrave non si estende alle donne Nel sud occupato dalla Gran Bretagna dove lrsquoesercito Mehdi di Muqtada al-Sadr mantiene la sua presa la situazione tocca il suo peggio Qui le donne sono costrette a vivere dietro porte chiuse da cui possono emergere solo avvolte dai veli nascoste dietro mariti e padri Persino indossare un paio di pantaloni egrave considerato un atto di sfida punibile con la morte Una cittadina di Bassora la dott Kefaya lavorava allrsquoo-spedale per donne e bambini della cittagrave universitaria quando cominciograve a ricevere minacce di morte dagli estremisti religiosi Non diede ascolto alle intimidazioni Un giorno un uomo entrograve nellrsquoedificio e la uccise Eman Aziz una delle donne che parlano pubblicamente di questi pericoli dice ldquoCrsquoerano cinque persone sulla lista della

morte con la dottoressa Kefaya La minac-cia era questa se continui a lavorare ver-rai uccisardquo Molte donne sono troppo spa-ventate per parlare ma alcune nel timore che i loro diritti vengano cancellati per sempre hanno intrapreso il coraggioso passo della testimonianza La dott Kefaya egrave solo una delle professio-niste uccise negli ultimi mesi Parlando con noi dellrsquoIndipendent accanto al vec-chio palazzo di Saddam Hussein nel centro di Bassora Eman Aziz ha fatto i nomi di altre amiche uccise Tre delle sue ex com-pagne allrsquouniversitagrave sono state assassinate ldquoLa mia amica Sheda e sua sorella Aveva-no ricevuto le minacce Un giorno sono tornate a casa loro in compagnia di altre due donne Tutte e quattro sono state ucci-se a colpi di arma da fuocordquo Il linguaggio di Eman egrave preciso in modo agghiacciante ldquoE la mia amica Lubna lei era con il suo fidanzato Hanno sparato nel braccio a lui e ucciso Lubna di fronte ai suoi occhi Poi crsquoerano le due sorelle che lavoravano nella lavanderia del Palazzohelliprdquo Brevemente ma nei dettagli Eman ci rac-conta di ogni vita spezzata Sotto Saddam le donne non avevano gran-de spazio in politica ma donne drsquoaffari o docenti viaggiavano senza problemi per il paese mentre le loro figlie si mescolavano liberamente agli studenti maschi allrsquouni-versitagrave Ora persino le donne piugrave emanci-pate si sentono intimidite Sajeda Hanoon Alebadi 37enne che per la prima volta nella sua vita come Eman Aziz si sente costretta ad indossare la sciarpa per coprir-si la testa dice ldquoLe donne vengono assas-sinate Sappiamo che gli esecutori degli omicidi dicono che abbiamo su di noi una ldquofatwardquo Quelle non erano brave donne dicono e dovevano essere ucciserdquo Dietro lrsquoonda degli attacchi degli insorgen-ti cresce la violenza contro le donne che osano sfidare lrsquoortodossia islamica Le

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ldquofatwardquo che ordinano alle donne di non guidare automobili o di non farsi vedere fuori di casa vengono regolarmente ema-nate Infiltrata dai miliziani la polizia non vuole e non puograve rispondere ai fondamenta-listi ldquoDopo la caduta del regimerdquo continua Alebadi ldquoi partiti dellrsquoestremismo religio-so si sono mostrati sulle strade ed hanno cominciato a minacciare le donne Sebbe-ne siano una minoranza controllano posi-zioni di potere e perciograve controllano Basso-rardquo Avventurarsi oggi per le strade della cittagrave senza un parente di sesso maschile significa rischiare aggressioni umiliazioni e rapimenti Una giornalista Shatta Kare-em racconta ldquoEro alla guida della mia auto quando un altro mezzo mi si egrave butta-to addosso e mi ha spinto fuori di strada Oggi se una donna viene vista guidare unrsquoautomobile ciograve viene considerato una violazione dei diritti degli uominirdquo E crsquoegrave anche la paura che le leggi cosiddette isla-miche diventino parte integrante della nuo-va legislazione ldquoPer la religione musul-manardquo dice ancora Eman Aziz ldquose un uomo muore ciograve che lascia va ad un mem-bro maschio della famiglia Dopo la guerra IranIraq crsquoerano cosigrave tante vedove che Saddam cambiograve la legge cosigrave che lrsquoereditagrave potesse andare alle donne e ai figli Ora la legge egrave cambiata di nuovordquo Sajeda Hanoon Alebadi stima che circa il 70 delle donne sposate di Bassora siano rimaste vedove a causa dei continui con-flitti ldquoLe puoi vedere mendicare ad ogni incrocio le vedoverdquo Gli ottimisti dicono che il 25 del consi-glio delle province irachene egrave composto da donne e che ciograve proverebbe un migliora-mento nelle loro vite dopo lrsquoinvasione Ma la gente di Bassora risponde che questa egrave una cortina di fumo Ogni donna che entra in quelle stanze mi dicono non riesce a mettere in moto alcun cambiamento positi-

vo I manifesti elettorali affissi in cittagrave illustrano bene questo punto di vista i volti delle donne candidate sono stati co-perti di vernice nera ed accompagnati dal-lo slogan ldquoniente donne in politicardquo Eman Aziz aggiunge ldquoLe donne che fanno parte del consiglio hanno molti sogni ma quando aprono bocca viene loro risposto con tutto il rispetto tu non sai niente Non hai le conoscenze Questo egrave un mondo di uomini La tua idea egrave buona ma non egrave la migliore In sempre maggior numero que-ste donne acconsentono a mettere la firma ovunque si indichi loro di farlo Abbiamo donne formalmente in posizioni di potere ma che non hanno nessun potere effetti-vordquo Numerosi ufficiali inglesi di stanza a Bas-sora dicono che si sentono ldquoa disagiordquo per la situazione ma il portavoce del Foreign Office ci ha solo informati che ldquoIl nuovo programma di governo prevede nei primi dieci punti di prestare molta attenzione alle donne giaccheacute esse costituiscono me-tagrave della societagrave e si prendono cura dellrsquoal-tra metagrave perciograve devono avere un ruolo attivo nel costruire la societagrave e lo stato I loro diritti dovrebbero essere rispettati in tutti i campirdquo Tuttavia fra le attiviste cresce la paura che le estreme durezze della vita quotidiana oscurino lrsquoistanza dellrsquooppressione delle donne e non le permettano di essere af-frontata Nei villaggi attorno a Bassora le timide donne che sbirciano dalle fessure delle porte non si lamentano neppure Makir Jafar mi dice di ritenere sufficiente aver avuto abbastanza istruzione da aiutare il figlio decenne a fare i compiti ldquoCrsquoegrave il fiume Si vive Non ho bisogno di nienterdquo Lunedigrave 19 giugno 2006

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Migranti ldquoFate affidamento sulle

donne e le politiche cambierannordquo

Unrsquointervista a Ndioro Ndiaye Vice Direttora generale dellrsquoOrganizza-

zione Internazionale per lrsquoImmigra-zione (OII)

A cura di Laurent Duvillier per Instraw 1deg giugno rsquo06( trad MG Di Rienzo)

Ringraziamo Maria G Di Rienzo[per contatti sheela59liberoit] per que-

sta sua traduzione Laurent Duvillier A livello internaziona-le i flussi migratori si stanno sempre piugrave femminilizzando Questo significa solo che piugrave donne stanno lasciando i propri paesi drsquoorigine o anche che stanno contri-buendo maggiormente allo sviluppo eco-nomico di tali paesi Ndioro Ndiaye Secondo i nostri ultimi rapporti ci sono fra i 175 e i 180 milioni di migranti in tutto il mondo ed egrave general-mente riconosciuto il fatto che metagrave di questa cifra egrave composta da donne Crsquoegrave perograve in effetti qualcosa di nuovo nel feno-meno migratorio Per lungo tempo si egrave creduto che spettasse agli uomini partire e cercare lavoro e una volta che essi aveva-no stabilito le loro basi le donne li rag-giungevano ed assumevano responsabilitagrave rispetto alla riproduzione e allrsquoeducazione dei bambini Oggi il flusso migratorio tende a seguire un altro schema le donne escono dai paesi drsquoorigine per conto pro-prio sono piugrave visibili e si muovono in modo piugrave libero ed indipendente Inoltre lo status che le donne acquisiscono dopo la migrazione ha creato un valore aggiunto nel campo della gestione dellrsquoim-migrazione se vi riescono se sono istrui-te le donne contribuiscono al benessere del paese in cui si trovano cosigrave come al

benessere del paese da cui provengono Se non hanno istruzione rischiano di cadere nelle reti dei trafficanti Questo egrave il feno-meno che chiamiamo ldquotraffico di esseri umanirdquo e contro il quale tutti dobbiamo lottare Non smetterograve mai di ripetere che i paesi che ricevono i migranti devono fare affida-mento sulle donne se vogliono introdurre cambiamenti nelle loro politiche volte allrsquointegrazione Nel campo dellrsquoistruzio-ne ad esempio le donne giocano un ruolo fondamentale e possono essere un appro-priato veicolo per il cambiamento nei pae-si che le ospitano Laurent Duvillier I migranti vengono spesso descritti senza alcun riferimento al sesso e la migrazione come fenomeno ldquoneutrordquo rispetto al genere Al contrario lrsquoOrganizzazione Internazionale per lrsquoIm-migrazione ed Instraw hanno la convinzio-ne che sia importante dar conto delle diffe-renze fra uomini e donne che migrano Quali azioni specifiche avete intrapreso a favore delle donne Ndioro Ndiaye LrsquoOII egrave attiva da lungo tempo nel cercare di rendere visibile il contributo delle donne migranti Il nostro gruppo di lavoro sul genere egrave composto da piugrave di ottanta ldquopuntirdquo sparsi in tutto il mondo Nella maggioranza dei nostri uffi-ci crsquoegrave una persona che ha lo speciale inca-rico di introdurre le politiche di genere nella programmazione e nelle attivitagrave ldquosul campordquo In questrsquoultimo contesto vi sono ovviamente casi differenti e perciograve molte-plici livelli di intervento che usualmente dipendono dalle donne presenti nel luogo specifico Generalmente ci viene chiesto di intervenire in situazioni di conflitto o post conflitto Per quanto riguarda i rifu-giati e i profughi lavoriamo in collabora-zione con le agenzie dellrsquoOnu come lrsquoAlto Commissariato per i Rifugiati lrsquoUnicef o lrsquoOrganizzazione mondiale per la sanitagrave di modo che le donne possano ricevere lrsquoat-tenzione che chiedono Sviluppiamo cam-pagne di informazione per fornire alle donne maggiori conoscenze diamo loro anche attrezzatura ed equipaggiamento cosigrave che possano migliorare la loro salute

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ed il loro ambiente Rispetto invece alle professioniste che lasciano volontariamente i loro paesi drsquoori-gine esse domandano accesso ad impieghi decenti e salari adeguati e di poter vivere con il loro salario nel paese che le ospita Unrsquoaltra delle loro richieste egrave di poter con-tribuire allo sviluppo di entrambi i paesi mandando denaro alle loro famiglie e associandosi con persone locali per creare lavoro o attivitagrave produttrici di reddito non solo per se stesse Questi sono fattori nuo-vi ed hanno richiesto nuovi approcci allrsquo-OII Laurent Duvillier Negli ultimi anni le rimesse di denaro inviate dai migranti in tutto il mondo sono costantemente cresciu-te In paesi come le Filippine spesso le famiglie incoraggiano le donne a migrare piuttosto degli uomini percheacute le donne tendono a mandare soldi a casa piugrave fre-quentemente Si tratta di un fenomeno locale o egrave una tendenza diffusa Ndioro Ndiaye Si tratta di una tendenza generale Lrsquoimporto spedito da una donna in una singola occasione puograve essere mino-re di quello inviato da un uomo ma poicheacute le donne inviano rimesse piugrave spesso il volume del loro contributo tende ad essere molto piugrave sostanzioso Rispetto allrsquoaumen-to delle rimesse noi dellrsquoOII siamo molto preoccupati di cosa ne pensano i vari stati Nello scorso febbraio abbiamo organizzato una conferenza sulle rimesse provenienti da migranti originari dei paesi ldquomeno svi-luppatirdquo in collaborazione con i governi di tali paesi e lrsquoOnu In Benin per la prima volta esperti di ministeri economici e fi-nanziari e funzionari governativi di questi paesi si sono incontrati per scambiare pun-ti di vista e discutere con la Banca Mon-diale lrsquoOrganizzazione per la cooperazio-ne economica e lo sviluppo la Banca afri-cana per lo sviluppo eccetera Rispetto alla controversia che crsquoegrave sulla natura privati di questi fondi lrsquoOII egrave com-pletamente drsquoaccordo sul fatto che le ri-messe non possono essere unrsquoalternativa allrsquoassistenza allo sviluppo Drsquoaltra parte vogliamo andare oltre questa contrapposi-zione Dovremmo trovare le sinergie che

possono essere stabilite tra lrsquoassistenza allo sviluppo ed il flusso finanziario gene-rato dai migranti nei paesi meno sviluppa-ti Dovremmo anche riflettere su come canalizzare il denaro sugli sforzi positivi compiuti dai paesi drsquoorigine dei migranti e su come i migranti stessi possano essere considerati investitori o finanziatori Laurent Duvillier Non crsquoegrave dubbio che qualche miliardo di dollari lrsquoanno inviato dai migranti ai paesi drsquoorigine abbia mi-gliorato il benessere di molte famiglie Tuttavia in che modo queste rimesse pos-sono diventare un attrezzo per uno svilup-po sostenibile a favore dellrsquointera popola-zione Ndioro Ndiaye Abbiamo giagrave esempi con-creti di questa possibilitagrave LrsquoOII ha osser-vato ciograve che egrave accaduto in Messico Du-rante lrsquoincontro di febbraio questo paese ci ha informati dellrsquoiniziativa ldquouno per trerdquo Si tratta di un programma per cui per ogni dollaro che viene inviato ad esso da un migrante il governo federale ne ag-giunge un secondo ed il governo locale un terzo Assieme questi tre dollari vengono investiti in un progetto di sviluppo di cui beneficiano tutti Vi sono programmi simi-li anche altrove ma quello del Messico egrave risultato il piugrave convincente In Guatemala i rappresentanti dellrsquoOII hanno aiutato a dare inizio ad un program-ma di ristrutturazione per le abitazioni in cui i migranti hanno potuto contribuire alla creazione di case decenti e sane per le loro famiglie depositando i loro fondi in un sistema creato appositamente Sta funzio-nando molto bene Queste azioni possono essere intraprese ovunque se i migranti sanno che possono migliorare le condizio-ni di vita di tutte le persone che hanno lasciato nel loro paese anche quando il denaro non va esclusivamente ai membri delle loro famiglie Martedigrave 06 giugno 2006

Nella Sezione ldquoPianeta donnardquo notizie opinioni iniziative dalla parte delle

donne alla pagina web httpwwwildialogoorgdonna

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Riflessione

Del fatalismo e del cinismo ancora

di Giulio Vittorangeli [Ringraziamo Giulio Vittorangeli (per contatti gvittorangeliwooowit) per questo intervento

Sono pochissimi quelli che affermano a-pertamente che la guerra eacute una buona cosa La maggioranza delle persone deplora questo strumento Tuttavia in nome del realismo si ritiene che in certe circostan-ze a certe condizioni entro certi limiti esercitando una certa responsa-bilitagrave sia inevitabile Ersquo stato cosigrave dopo lrsquo11 settembre 2001 Ersquo stato cosigrave precedentemente nel 1999 nella ex-Jugoslavia Prima ancora nel 1991 al tempo della prima guerra del Golfo contro lrsquoIraq Alla base crsquoeacute la convinzione radicata che se la guerra eacute misurata e controllata puograve essere funzionale o accettabile che la violenza che ne consegue sia controllabi-le o quanto meno indirizzabile Quindi si fa la guerra percheacute si ha la spe-ranza di poter gestire e dominare la violen-za che ne consegue Prevale la convinzio-ne che la guerra possa rimanere mezzo strumento ovvero che non prenda il so-pravvento e che non si ritorca contro se stessi Fondamentalmente alla base crsquoeacute lrsquoillusione della capacitagrave di controllo della violenza Si crede o si finge di credere che si eserciteragrave soltanto la violenza necessaria la violenza legittima ovve-ro la violenza razionale proporzionata al fine Naturalmente non eacute cosigrave Nella guerra la violenza segue dei meccanismi propri che tendono allrsquoassuefazione allrsquoescalation allo scatenamento ulteriore Ogni guerra dimostra che la violenza una volta scatenata non eacute affatto controllabile Invece si vuole far credere che nel ricono-scimento e nellrsquoaccettazione della guerra vi sia un elemento di realismo di pragma-

tismo politico Quanto al realismo tutti i giorni ovunque ascoltiamo lrsquoelogio dellrsquoopportunismo e lrsquoidentificazione del realismo con il cini-smo il realismo che obbliga a sgomitare e proibisce lrsquoabbraccio il realismo del tutto fa brodo e del si salvi chi puograve e se non puoi crepa Riprendendo le parole di Eduardo Galea-no il realismo anche del fatalismo Il piugrave fottuto dei molti fantasmi che oggigiorno minacciano i nuovi governi progressisti dellrsquoAmerica Latina Il fatalismo perversa ereditagrave coloniale che ci obbliga a credere che la realtagrave puograve essere ripetuta ma non puograve essere cambiata che quel che eacute stato eacute e saragrave che domani eacute solo un altro nome di oggi Esiste anche un realismo tutto italiano bipartisan che tende a fare della nostra Italietta un paese dove la politica eacute e-sclusivo appannaggio (come ai bei tempi) degli addetti ai lavori Addetti ai lavori che per realismo lasciano che le nostre carceri possano esplodere da un momento allrsquoaltro Le cause del sovraffollamento che ha toccato ormai le 62000 presenze hanno in gran parte origine da due leggi criminoge-ne quella sulle droghe e quella sullrsquoimmi-grazione I dati del 2005 sono eloquenti 89887 ingressi negli istituti penitenziari 26061 per violazione della legge sugli stupefacenti 13654 per violazione della legge sullrsquoimmigrazione (lrsquo84 eacute relativo alla violazione delle norme sullrsquoespulsione e addirittura 9619 casi riguardano persone senza altri reati) Di fronte a questi numeri davvero sconvolgenti crsquoeacute una sola cosa da fare oggi non domani abrogare la legge proibizionista Fini-Giovanardi sulle dro-ghe la legge razzista Bossi-Fini la legge Cirielli sulla recidiva (da Fuoriluogo anno VIII n 5 maggio 2006) Quel realismo di cui eacute vittima il nostro centrosinistra incapace di fare i conti fino in fondo con il berlusconismo Sorta di anomalia aberrante di unrsquoItalia dove in vastissimi strati di popolazione non eacute mai maturata una decente coscienza democrati-ca e una minima etica civile sostituiti dal

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servilismo dallrsquoindegnitagrave dallrsquoignoranza piugrave abietta dallrsquoassuefazione al peggio dallrsquoattitudine passiva a considerare normale ciograve che eacute aberrante Per questo Berlusconi oggi minaccia di scatenare la piazza forte del consenso di milioni di teledipendenti che lo hanno votato nel 1994 nel 2001 e nel 2006 Guai a sottovalutarlo Nel film Il caimano Mister B-Moretti si allonta-na in auto dopo aver detto al popolo che qualunque tipo di reazione alla sua condanna sarebbe stata leci-ta (e dunque incitando alla rivolta o addi-rittura alla rivoluzione ma forse sarebbe meglio dire alla guerra civile) e dal lunot-to posteriore della macchina vediamo al-zarsi le fiamme delle molotov lanciate contro i giudici una visione infernale

Per tutto questo quellrsquoinquadratura finale eacute lrsquoimmagine che forse meglio sintetizza i nostri anni

Tratto da La nonviolenza egrave in cammino Numero 1313 del primo giugno 2006

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ldquoUn semplice testrdquo di Mario Mariotti

Percheacute oggi si parla di ldquonuovo modello di sviluppordquo Percheacute non si parla piugrave di socialismo o comunismo Sono i cristiani che non possono parlare di comunismo mentre stanno cercando di costruire ldquocomunitarismordquo ldquoeconomia di comunionerdquo percheacute stanno ancora com-pletando lrsquoopera di fottitura del comuni-smo stesso vedi Cuba abbandonata alla guazza dei turbodemocratici USA Capitalismo e mercato condannati ora an-che dal Papa non si trova ancora il nome del progetto per superarli e allora si parla di un generico ldquo nuovo modellordquo E poi Facciamo il marchio dei tappeti che non usano manodopera infantile Bene Noi compriamo tappeti fatti da adulti e li pa-ghiamo di piugrave Abbiamo risolto Affatto i piccini sono ancora piugrave in difficoltagrave per-cheacute a) o vengono buttati fuori percheacute chiu-de la fabbrica b) o vengono ancora piugrave sfruttati cosigrave i tappeti costano ancora me-no e al Nord e al Sud tornano competitivi ed eacute piugrave facile venderli E poi crsquoeacute sempre la possibilitagrave delle trian-golazioniper nascondere lo sfruttamento E poi crsquoeacute il problema che i tappeti sono inutili E poi crsquoeacute il pericolo della formazione degli artigianidel ceto medio degli isolotti pri-vilegiati sempre perograve esposti alle tempeste dei capitali multinazionali Fluttuantihellip Il ldquonuovo modellordquo indeterminato non-capitalista non soggetto al libero mercato ma di fatto impegnato a salvaguardarne piccole porzionia pelle di leopardo dagli effetti maligni corre il grosso rischio di lavorare a vuoto Fincheacute il capitalismo multinazionale privato eacute a piede libero fincheacute il sindacalismo multinazionale non ha elaborato una ldquoCartardquo dei diritti umani che focalizzi il riferimento vitale cui omo-

genizzare le condizioni di vita di tutti i cittadini operai del Sud e del Nord fincheacute le oligarchie controllano e orientano il consenso degli elettori nel nostro modello di democrazia virtuale fincheacute le Fedi ven-gono prostituite in religioni a sacralizzare come voluta da Dio la violenza strutturale cristallizzata nel sistema fincheacute soprattut-to non si saragrave riusciti a formare un popolo di uomini giusti che amano disponibili al comunitarismo con amore e praticanti la cultura del necessarionon puograve essere co-struita la speranza di un futuro giusto e fraterno Per arrivare meglio per incamminarci per questa strada un elemento indispensabile diventa il nome del Progetto la sua defini-zione La logica del ldquosistemardquo eacute infatti quella di bruciare lrsquoalternativa in quanto equipara-bile per inefficacia e per violenza al siste-ma stesso Il secondo momento si determi-na poi negli enunciati che solo il capitali-smo esasperato eacute negativo e che il merca-to se regolato eacute lo strumento migliore per far decollare i poveri verso il benessere Nel terzo momento ci si appropria del ter-mine ldquosolidarietagraverdquo valore dichiarato pri-mario dallrsquooligarchia che perograve fa notare come la solidarietagrave deve avere della ric-chezza da redistribuire e che quindi biso-gna lasciar mano libera allrsquooligarchia stes-sa percheacute possa secondo la logica di mer-cato creare la stessa ricchezza da redistri-buire fra i poveri e gli svantaggiati Questa eacute la logica del sistema ersquo la situa-zione attuale col lavoro schiavo dei bam-bini con lrsquoolocausto della grande favela con le migrazioni forzate dal bisogno e dalla disperazione dal Sud al Nord coi milioni di disoccupati e di poveri nello stesso Nord quale ldquoparto strutturalerdquo di tale logica maligna Ora io pensograve che diventi determinante dare il nome al progettopercheacute penso che tutta

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la involuzione che questo momento storico presenta sia determinata dalla perdita di identitagrave della Sinistra Da noi quasi nessu-no parla piugrave di comunismo o di socialismo in pochi rammentano che esso si fonda sullrsquoanticapitalismo e sul contrasto alla religione in quanto collaterale e collusa col capitalismo stesso Il capitalismo privatoallora rimasto senza antagonista manifesta la sua natura strut-turale Ed esso ha una sua logica che ha dei fondamenti concreti e reali Ersquo piugrave che evidente che se gli operai si accontentano di paghe sempre piugrave basse se gli oneri sociali che pesano sul costo del lavoro diminuiscono meglio ancora se sparisco-no se i lavoratori vanno sempre piugrave svelti e si Fanno pagare sempre meno i prodotti finiti possono avere un prezzo sempre piugrave contenutoed essere quindi sempre piugrave competitivi nellrsquoambito della logica di mercato Questo eacute piugrave che evidente e se uno accetta il mercato e il capitalismo pri-vato per necessitagrave si deve adeguare a que-ste regole Una volta perograve e non al tempo di Sparta-co ma anche un porsquo prima questa che oggi si chiama competitivitagrave veniva chia-mata sfruttamento Quando i rischi erano quelli di avere i calli pestati dagli elefanti di Annibale giagrave qualcuno stava intuendo che fra una Repubblica fondata sul lavoro ed unrsquoazienda fondata sul capitale crsquoera e crsquoeacute la stessa distanza che esiste fra la de-mocrazia sostanziale ed il fascismo reale Ma la nostra Sinistra si eacute assopita poi eacute restata scandalizzata non dal capitalismo-cristianesimo reale brasiliano ma dal so-cialismo reale polacco-cubano poiper rilassarsi si eacute seduta col televisore a capo-tavola e questo terminale ha fatto con molta discrezione il proprio lavoro politico di omologazione dei compagni stanchi di socialismo al capitalismo Stop La se-quenza che ha portato alla vittoria il mo-

dello culturale proposto dallrsquooligarchia il Beati i ricchi eacute questa Una volta che una societagrave eacute composta o da ricchi o da ricchi mancati il capitalismo privato non ha piugrave antagonisti e il capitali-smo senza antagonisti sfocia purtroppo strutturalmente nel fascismo anche se sotto f orme sicuramente diverse e piugrave accattivanti di quelle di un tempo Accen-diamo il televisore ore e ore di spettacoli di intrattenimento una settimana per un festival di canzoni la mitizzazione dei campioni sportivi e dei personaggi di suc-cesso Tutto ok tutto normale Crsquoeacute solo il tra-scurabile dettaglio che nello stesso ecosi-stema-mondo villaggio globale solo per lrsquooligarchia ci sono e ci stanno anche i piccini sfruttati nel lavoro schiavo nella prostituzione minorile nel commercio drsquoorgani per i trapianti e via di seguito E un mondo che tollera pochi ricchissimi e violenza su milioni di piccini eacute fascista a dire poco eacute piugrave che nazista eacute professore di formazione e di aggiornamento per gli spiriti che vogliono far carriera ed essere top nel loro luogo di lavoro cioegrave allrsquoinfer-no Ora carissimi Fratelli cristiani che parlate di nuovo modello di sviluppo e non nominate mai il comunismo neppure come condivisionismo vi interessa sapere chi era che veniva recepito come nemico mortale come antagonista strutturale dal-lrsquooligarchia dai capitalisti privati pratican-ti il mercato che eacute libertagrave per loro stessi e schiavitugrave per i non garantiti Era ma guar-da un porsquo lo squallidissimo comunismo E questa cari fratelli eacute una cosa che ci deve far riflettere Noi parliamo di nuovo mo-dello di sviluppo ma il ldquonuovo modellordquo che potragrave mettere in crisi il capitalismo ed il mercato lo possiamo evincere lo possia-mo imparare indirettamente dagli stessi capitalisti e praticanti-sostenitori del mer-cato cercando di fare nostro di costruire e

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di realizzare quello che per essi era ed egrave tuttora il mortale nemico quel comunismo che eacute il passaggio ineludibile verso la rea-lizzazione di una vera democrazia sostan-ziale che saragrave caratterizzata dal rispetto oggettivo non virtuale dei diritti umani fondamentali garantito a tutti i cittadini dellrsquoecosistema-Terra ovunque siano col-locati qualunque sia il colore della loro pelle la loro cultura la loro Fede Quindi il nuovo modello di sviluppo crsquoeacute giagrave eacute stato ed eacute il comunismo o sociali-smo che eacute quel mortale nemico che eacute stato sconfitto che viene spacciato per defunto che viene associato ad ogni sorta di ingiu-stizia e di violenza dallrsquooligarchia e dagli oligarcodipendenti ma che eacute lrsquounico pro-getto in grado di contrastare quegli idoli del capitalismo e del mercato che genera-no strutturalmente la violenza della non-violenza del non-cambiamento di un mon-do che eacute arrivato a fare dei piccini del Sud un deposito di organi di ricambio per i ricchi oppressori del Nord che in questo modo vogliono contrastare il socialismo irreversibile di ldquocompagna morterdquo Se quindi cerchiamo ciograve che possa mettere in crisi il capitalismo privato multinazionale ed il mercato carissimi fratelli cristiani lrsquoabbiamo giagrave trovato Fino ad oggi senza saperlo abbiamo lavo-rato per demolirlo grazie anche allrsquoaliena-zione seminata a piene mani da Santa Ro-mana Chiesa da oggi in poi proviamo ad aprire gli occhi e a riflettere Proviamo a capire lrsquoessenza strutturale del capitalismo che include la generazione dellrsquooligarchia da una parte e dello sterminato popolo dei non garantiti dallrsquoaltra proviamo a capire lrsquoessenza del ldquomercatordquo che produce la razza dei vincitori sempre meno numerosa e piugrave irraggiungibile e la razza inferiore degli sconfitti dei poveri dei non-competitivi dei fuori-mercato di coloro che hanno lrsquoenorme colpa di non essere

arrivati primi di non aver prevalso sugli altri di avere meno talenti di non essere nessuno in rapporto ai tre idoli vincenti ricchezza potere piacere Proviamo infi-ne a capire la natura del ldquoPoveri di tutto il mondo unitevirdquo per costruire un mondo dove ognuno faccia la sua parte tutto sia di tutti e ciascuno abbia secondo il suo bisogno Questo eacute il Manifesto di Carlo Marx eacute il progetto del comunismo e chi possedesse dentro di seacute qualche traccia residua di DNA di cristianesimonon po-trebbe non coglierne con immediatezza la natura evangelica la fondazione negli ldquoAtti degli APoStolirdquo e prima ancora nel discorso della Montagna in quel Beati coloro che hanno fame e sete di giustizia che eacute compito nostro di materializzare qui e oggi appunto per costruire un mondo che veda saziata la sete e la fame di giusti-zia di uguaglianza di condivisione dei doni di Dio fra tutti gli uomini Proviamo a cogliere lrsquoaffinitagrave fra comuni-smo e cristianesimo proviamo a capirne lrsquointerconnessione strutturale essendo i cristiani il popolo di chi si fa pane per gli altri attraverso lrsquoamore e la condivisione e il comunismo lo sbocco strutturale di tale amore e condivisione materializzata nella concretezza della realtagrave storica Cerchiamo di capire percheacute eacute fallito il co-munismo che non eacute certamente fallito per eccesso di comunismo ma per mancanza per incoerenza per la difficoltagrave che tutti sperimentiamo di mettere gli interessi del-la comunitagrave davanti ai nostri personali percheacute lrsquouomo vecchio eacute certamente egoi-sta naturalmente capitalista e lrsquouomo nuovo il ldquogiusto che amardquo eacute un parto diffi-cile da portare a compimento Cerchiamo infine di completare il nome del progetto formalizzandolo in ldquocomunismo con amorerdquo enunciato che richiama la nonviolenza e lo ldquostrutturale con divisionistardquo riempito da soggettivitagrave

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che lrsquohanno scelto in libertagrave e lo fanno funzionare con amore Proviamo a fare questo salto di qualitagraveche ci permette il recupero di tanta soggettivitagrave positivaoggi bruciata dallo strutturale maligno che deve acquistare senso nel grande canale della progettualitagrave verso un mondo strutturalmente e soggettivamente coerente alla solidarietagrave ed allrsquoamore Pro-viamo a fare il salto anche se sappiamo giagrave in partenza che i risultati continueran-no ad essere scarsi e il progresso lento Costruire il comunismo o il socialismo eacute un compito difficilecome quello di co-struire nella realtagrave oggettiva il cristianesi-mo LrsquoIncarnazione eacute una proposta dura come eacute testimoniato da tre secoli di tentativi e da diciassette di rinuncia del cristianesimo e il fallimento del socialismo reale egrave va collocato nellrsquoalveo del grande fiume del fallimento del cristianesimo reale che ha deviato in un al di lagrave dematerializzato quello che secondo il progetto di Dio doveva essere costruito in un al di qua caratterizzato dal portare il necessario e la gioia a tutti i viventi Perograve noi nonostante tuttodobbiamo pro-vare dobbiamo sperare contro la speranza costruendo le condizioni della speranza Oggi in piugrave potremmo avere nuovi stru-menti la chiarezza e la novitagrave dellrsquoAnnun-cio ai poveri finalmente destinato ai pove-ri espropriato ai ricchi e riconsegnato ai legittimi destinatari ai poveri stessi Ersquo vero che lrsquoIncarnazione eacute difficile ma eacute anche vero che fino ad oggi noi siamo stati allievi e sudditi della teologia opposta a quella della Liberazione di quella dellrsquoa-lienazione Per entrare finalmente in quella di liberazione nella teologia dellrsquoIncarna-zione forse ci potragrave essere utile un sempli-cissimo esperimento una accessibilissima riflessione Ci troviamo davanti ai due progetti al

capitalismo e al comunismo proviamo ad ipotizzare cosa succederebbe se noi ci po-nessimo il compito di riempirli entrambi di Amore di dare in essi concretezza storica a quello Spirito che Cristo ci ha manifestato essere appunto Amore dono gratuito di se stessi agli altri percheacute abbia-no la vita e lrsquoabbiano in abbondanza Il capitalismo riempito di amore del farsi pane del donarsi del servire vedrebbe lrsquoaccumulo erodersi e pian piano estin-guersi e quindi estinguerebbe se stesso il comunismo riempito di amore complete-rebbe la propria natura e realizzerebbe se stesso essendo il parto strutturale di un amore che riesca attraverso di noia mate-rializzarsi fra noi Vi sembra attendibile cari lettori questo semplice test A me pare che esso non possa in alcun modo essere smentito Dio-Spirito-Amore mate-rializzato nel mondo estingue lrsquoaccumulo nel grande mare della condivisione univer-sale e quindi il progetto di Dio eacute amore per noi che passa attraverso di noi percheacute tutto sia di tutti ciascuno si impegni se-condo le sue possibilitagrave e riceva il necessa-rio e la gioia Se eacute vero questo abbiamo giagrave il nome del nuovo modello di sviluppo ci riappropria-mo del progetto che Dio ci aveva affidato il ldquocomunismo con amorerdquo o ldquocristianesimo incarnatordquo ed arriviamo finalmente a colpire la radice dellrsquoalbero maligno quel capitalismo-mercato che oggi colpendo i bambini sta cercando di uccidere il Futuro di solidarietagrave e di condi-visione che eacute il parto dellrsquoamore di Dio per noi e che non saragrave pienamente realizzato fincheacute un non-garantito vedragrave bloccato da noi lrsquoamore che Dio nutre anche per lui Mario Mariotti Venerdigrave 09 giugno 2006

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Tutte le religioni hanno il loro Dio lo co-noscono hanno trovato il modo di contat-tarlo e di influire su di Lui certune riesco-no perfino a catturarlo a renderlo presen-te seppure nascosto sotto altre apparenze e riescono addirittura ad usarlo per rassi-curare la propria coscienza e per dare forza e fondamento alla propria volontagrave Tutte le religioni o per lo meno quelle piugrave diffuse credo che abbiano dei Testi sacri delle Rivelazioni Per quanto attiene allrsquoE-braismo ed al Cristianesimo crsquoeacute la Bibbia e questa Bibbia secondo i fedeli-credenti a Lei contiene niente di meno che la Parola di Dio e poi siccome Dio eacute Spirito e quindi Verbo e quindi Parola in definitiva Essa contiene Dio stesso che si fa cono-scere che parla che propone che salva attraverso di Lei Ecco allora che uno fa appello alla Bibbia sostiene le proprie tesi e le conferma rife-rendosi ai versetti della stessa Bibbia e questa Bibbia ed ecco che uno shypuograve andare tranquillo percheacute fonda il proprio credere ed il proprio agire secondo la Parola di Dio Ma saragrave poi cosigrave La Parola di Dio saragrave proprio di Dio Non puograve sorgere qualche dubbio Proviamo a riflettere Prendiamo la parola di Dio secondo Mo-seacute che definisce il rapporto con coloro che sono affetti dalla malattia della lebbra emarginazione esclusione esclusione dallrsquoaccampamento autodenuncia della propria condizione di impuritagrave Prendiamo ora la parola di Dio secondo Gesugrave (che eacute la sua Parola incarnata) com-passione accoglienza la guarigione non come miracolo il che sarebbe ingiusto per gli altri lebbrosi non guariti ma come segno segno che lrsquoincarnazione dellrsquoA-

more nellrsquoAmare cura e guarisce sia la lebbra (quella del corpo dei malati) e sia dalla lebbra (quella della nostra naturalitagrave egoista e religiosa) rsquo Ora se la nostra mente funziona secondo il principio logico drsquoidentitagrave come faccia-mo a definire come Parola di Dio sia il precetto di Moseacute che il messaggio del Si-gnore Evidentemente una delle due tesi eacute sbagliata e questa evidenza rende possibi-le non una ma due riflessioni importanti - Il concetto di Dio che ha Moseacute non eacute quello giusto e questo sullrsquoautoritagrave di Ge-sugrave -Moseacute attribuisce a Dio una volontagrave che non eacute di Lui ma di seacute stesso e della cultu-ra del suo tempo Queste riflessioni riman-dano a loro volta ad altre due tesi estre-mamente significative -Lrsquoesistenza di una differenza sostanziale fra la logica religiosa dellrsquoAntico Testa-mento e quella dellrsquoIncarnazione del Nuo-vo Testamento -Lrsquoesistenza di una presunzione micidiale da parte dellrsquouomo di pensare che Dio sia come egli stesso pensa che sia Andiamo avanti nellrsquoanalisi sempre per rispondere alla domanda se la Parola di Dio eacute proprio Parola di Dio Prendiamo il Padre nostro Padre nostro che sei nei cieli sia santificato il Tuo nomehellip Da chi deve essere santificato il nome Da Dio stesso Non ha proprio senso Da noi E allora percheacute preghiamo il Padre per una cosa che per essere fatta dipende da noi E venga il Tuo regno E ldquosia fatta la Tua volontagraverdquo Non eacute Dio che deve fare queste cose sia-mo noi che dobbiamo costruire il Regno

Il relativismo dimensione evangelica di Mario Mariotti

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amando e condividendo siamo noi che dobbiamo fare la volontagrave del Padre che si sostanzia appunto nel nostro amare e nel nostro condividere E allora percheacute forma-lizzare una preghiera in modo che uno chieda ad un altro ciograve che dipende dalla volontagrave di lui stesso Come non capire che i termini della pre-ghiera vanno rovesciati che eacute il Padre che chiede il nostro si come quello di Maria per potersi incarnare e portare lrsquoamore e la condivisione nel mondo e che la formaliz-zazione che troviamo nel Vangelo viene dallrsquoestensore del Vangelo e non da Dio che si eacute materializzato nel Figlio e che aspetta il nostro sigrave per rimaterializzarsi in noi e portare a compimento la creazio-ne secondo amore A questo punto si potrebbe proseguire con altri esempi ma non rio A questo punto dovrebbe giagrave balzare evidente la necessitagrave di una estrema ponderazione prima di af-fermare che soprattutto VT ma anche il NT siano Parola di Dio Questrsquoultima infatti non va mai presa alla lettera ma in Spirito altrimenti puograve diven-tare deviante alienante micidiale Il fatto eacute che lrsquouomo seguendo la propria logica religiosa eacute portato ad assolutizzare ciograve che egli stesso pensa di Lui ed a co-struire Dio secondo il proprio pensiero Il proprio pensiero su Dio che di fatto eacute Parola di Dio secondo lrsquouomo diventa Parola di Dio e basta e quindi diventa Dio che parla shy Di fatto si eacute cosigrave verificato un meccanismo maligno dalle conseguenze micidiali lrsquouo-mo ha catturato Dio Lo ha fatto a propria immagine e somiglianza ha creato le con-dizioni per usarlo e metterlo al proprio servizio shy Ecco allora la storia umana accompagna-ta dalla storia delle religioni contrasse-gnata da quel Dio con noi che parte dai Faraoni passa attraverso le Crociate e le

torture dellrsquoInquisizione eacute fatto proprio da Adolfo da Benito e da Ante Pavelic ed oggi approda alla Casa Bianca da Bush che si autoqualifica strumento di Dio per portare la democrazia e la libertagrave al resto del pianeta Lascio ai lettori il giudizio sulla veridicitagrave o meno dellrsquoenunciato se sia proprio vero che Dio possa essere stato in dimestichez-za ieri con Hitler e oggi con Bush Purtroppo la realtagrave egrave tremenda uno stermi-nato numero di cattivate egrave stato commesso in nome di dio e questo non riguarda certo solo il passato avviene oggi in tempo rea-le tempo in cui al Difensore dei poveri eacute stato fatto cambiare articolo e Lo si eacute messo a benedire e a proteggere i ricchi ed i potenti e ad aiutarli nei loro progetti a servizio di Mammona Non crsquoeacute certo da meravigliarsi allora se il nome di Dio eacute compromesso e come pos-sa risultare piugrave evangelico lrsquoateismo rispet-to alla fede in un Dio che benedice le guer-re di aggressione per il petrolio e quel meccanismo del rdquomercatordquo dello scambiograve ineguale che ha effetti parimenti deva-stanti e violenti in rapporto ai non-garantiti della grande favela del Sud Se provassimo invece a superare la logica religiosa e a convertirci a quella dellrsquoIn-carnazione riusciremmo finalmente a prendere coscienza che il relativismo la mancanza di certezze assolute eacute struttura-le sia alla comprensione della Parola che allrsquoincarnazione della Parola stessa Il relativismo il rifiuto dei dogmi e delle infallibilitagrave eacute congruente con la nostra impossibilitagrave strutturale di conoscere e di pilotare Dio o meglio tutto di Dio Lrsquoincarnazione della Parola poi eacute pari-menti sempre parziale dato che se la in-carnassimo in pienezza saremmo diventati Gesugrave Cristo il che eacute in parte assurdo (noi non siamo il Signore) e in parte non lo eacute (quando noi amiamo eacute Lui in noi che ama

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attraverso di noi le altre creature) Purtroppo lrsquoautocertifi-cazione di possesso della Rivelazione e quindi di certezze asso-lute e perfino di dogmi da parte delle religioni ha avuto come contro-partita nei secoli e mil-lenni lo svilimento del nome di Dio e la Sua strumentalizzazione blasfema a servizio degli idoli della ric-chezza e del potere e questo purtroppo con-tinua a far parte della nostra giornata La logica dellrsquoIncarnazione invece offri-rebbe la possibilitagrave di interrompere il mil-lantato credito dellrsquoautorevolezza etica delle religioni che per venticinque ore al giorno fingono di servire la Veritagrave mentre-4 di fatto o sacralizzano gli idoli ricchez-za e potere che si servono di Lei per sussi-stere e prosperare oppure spingono ad evadere dallrsquoimpegno politico e quindi alienano LrsquoIncarnazione propone la testata drsquoangolo dellrsquo Amo ergo sum ci fa conoscere la nostra collocazione di tralci di mani di Dio nel momento in cui amiamo servia-mo lavoriamo per gli altri condividiamo Ci fa sapere che il vero tempio di Dio eacute lrsquouomo ci chiarisce la dimensione laica orizzontale dellrsquoimpegno ad amare ci richiama alla problematicitagrave della realtagrave ed alla provvisorietagrave delle nostre certezze ci impegna ad approfondire la conoscenza e la coerenza fra ciograve che crediamo e ciograve che scegliamo ci rende evidente il fatto che il Signore eacute venuto per liberarci dalla reli-gione e per introdurci nella laicitagrave fraterna e conviviale

Cari lettori dopo tutte queste elucubrazio-ni ecco la sintesi semplice serena e tran-quilla il cristianesimo non eacute una religione ma un criterio nellrsquoAmare nel nostro a-mare eacute presente ed operativo il Verbo lo Spirito il Dio con noi Nellrsquoaccumulare ed usare Egli eacute bloccato e negato Poi ognuno deve fare agli altri ciograve che vorrebbe ricevere da loro vivendo perciograve una soggettivitagrave strutturalmente solida1e Insieme a questo egrave necessario lavorare per un mondo nuovo per una economia di comunione per una struttura condivisioni-sta che arrivi come allrsquointerno della fami-glia perfino a superare a rendere inutile lrsquouso del denaro Ognuno fa la sua parte a vantaggio degli altri e riceve da loro il proprio necessario Probabilmente Dio vuole tutta la grande famiglia umana fatta cosigrave e poi vuole an-che il rispetto dei minimi delle bestioline e di ogni vivente essendo tutti ospiti di per lo meno un atomo del grande Spirito-Vita Non egrave forse Dio veramente forte

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Alcune questioni introduttive Noi ci tro-viamo di fronte ad una prima annotazione necessaria per situare il libro Dopo la To-rah i primi 5 libri noi abbiamo una gran-de seconda unitagrave che si chiama profeti anteriori Abbiamo questa grande opera che viene redatta sembra nella mentalitagrave del Deuteronomio Comprende i libri di Samuele e poi a partire giagrave dallrsquoopera precedente fino ai libri dei Re abbiamo lrsquoopera deuteronomistica La prima questione che noi dobbiamo af-frontare egrave il grande dibattito che esiste tra gli studiosi e le studiose sulle questioni attinenti gli autori le fonti la datazione Devo subito dire che si tratta di questioni assai discusse Il testo non ci restituisce la totale realtagrave percheacute crsquoegrave la propaganda lrsquoapologetica e poi crsquoegrave la grande testimo-nianza Il testo egrave un textus quindi egrave un intreccio dove io devo vedere le luci le ombre e devo specchiarle anche dentro la mia vita Il testo diventa sempre nuovo percheacute la nostra vita cambia di continuo Gli autori che hanno piugrave studiato (sono appena stati editi alcuni testi) sono la scuola di Rendtorff che ha pubblicato recentemente due volumi della Claudiana la scuola di Brueggeeman con un com-mento recentemente tradotto e parecchie altre scuole a partire dalla grande ipotesi di Martin Noth Quale era lrsquoipotesi Sembra che finita lrsquoesperienza della monarchia con esiti abbastanza tragici avvenne spe-cialmente nel periodo dellrsquoesilio un pro-fondo ripensamento Questa monarchia tanto voluta che cosa ha dato ad Israele Il giudizio sul quale gli autori e poi i redattori ritornano egrave profon-damente segnato dalla sofferenza Queste monarchie sia al nord che al sud hanno sostanzialmente tradito sono stati luoghi di ambiguitagrave Sono state travagliate da controversie corruzioni intrighi di palaz-zo E qui egrave proprio il caso di dirlo se non

fosse per Jahweh tutto sarebbe naufragato nel nulla soltanto la fedeltagrave di Jahweh ha permesso una continua ripresa una ripar-tenza ha evitato il disastro e ha permesso a un popolo di sopravvivere e a una fede di non perdersi Gli autori e le autrici discu-tono animatamente ma questa egrave lrsquoipotesi che raccoglie il maggior consenso Dove avviene il dibattito tra gli studiosi Sulla antichitagrave delle fonti Taluni e talune sostengono che si tratterebbe di fonti mol-to antiche quasi semplicemente giustap-poste Oggi si propende nel dire che esi-stono certamente delle fonti antiche ma che il costrutto redazionale egrave del periodo poco prima dellrsquoesilio esilico e post esili-co quando ormai lrsquoesperienza egrave consuma-ta e crsquoegrave la possibilitagrave di riflettere alla luce di ciograve che egrave avvenuto Quindi possiamo con grande probabilitagrave pensare che il VI secolo avanti Cristo egrave il periodo in cui egrave avvenuta la redazione Qui crsquoegrave un grande elemento che anche un testo come il Brueggeemann lumeggia giagrave dallrsquoinizio intanto si tratta di prendere atto che passa-re da una struttura a giudici (i capi tri-bugrave) ad una monarchia non fu un piatto tanto facilmente digeribile Si egrave trattato di un passaggio assolutamente difficile tan-trsquoegrave che i testi tentano di motivare questo passaggio quasi fosse una necessitagrave Il libro dei Giudici che precede i libri di Samuele termina cosigrave A quel tempo - egrave lrsquoultimo versetto - non crsquoera re in Israele e ciascuno faceva quel che gli piaceva egrave chiaramente un redattore che vede nella creazione della monarchia un vantaggio Ma ci accorgeremo leggendo i due libri di Samuele che questa idea del vantaggio della monarchia non appartiene a tutte le fonti e chi ha redatto i 2 libri di Samuele ha lasciato vivere senza sopprimerlo que-sto contrasto Talora noi ci troviamo in uno scritto ad altalena alcune volte sem-bra che la monarchia costituisca una bene-dizione altre volte i testi dicono egrave una

La fedeltagrave di Dio e le maschere del potere Breve introduzione ai 2 libri di Samuele

di Franco Barbero (trascrizione dalla registrazione testo non rivisto dallrsquoautore)

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grande maledizione altre volte ancora dicono egrave stata una necessitagrave e un dono di Dio Nello stesso capitolo si percepisce talvolta si legge apertamente che egrave stata una triste necessitagrave I testi ci restituiscono un dibattito Anche qui grandi problemi il dibattito egrave stato cosigrave allrsquoorigine o egrave stato un dibattito che egrave sorto nei secoli Doman-de aperte Non bisogna mai quando si fa un lavoro di ricerca dare per certo ciograve che egrave in via di chiarificazione Bisogna avere lrsquoumiltagrave di sapere che ad alcune domande non abbiamo precise risposte abbiamo delle ipotesi Sovente nelle riflessioni e nelle ricerche bibliche occorre veramente mantenere questa dimensione dellrsquointerro-gativo Ma in ogni caso il messaggio egrave di una limpidezza straordinaria Questi libri sono chiamati libri di Samue-le ma di Samuele si parla nei primi capito-li poi la figura si dilegua lentamente Esi-stono in questi capitoli pagine di una lette-ratura affascinante tra le piugrave belle della Bibbia Ersquo una lettura avvincente e rendo omaggio a voi che avete avuto il coraggio di non spaventarvi di fronte a due libri che attraversano vicende strane a volte che presentano anche delle difficoltagrave ma sono sicuro di questo scoprirete pagine inedite leggendole e rileggendole In una letteratu-ra cosigrave vivace cosigrave ricca di umor di ango-scia di realismo di idealizzazione crsquoegrave una mescolanza che egrave una macedonia lettera-ria Io in questi giorni mi sono preso il lusso siccome ho viaggiato molto in treno di rileggermeli tutti e due percheacute non crsquoegrave nulla di piugrave bello che leggere i testi Sape-te che nella nostra tradizione sovente com-mentiamo senza leggere bisogna prender-si il lusso di leggere Gli strumenti per la caritagrave sono utilissimi ma la lettura egrave tale da non doverne mai prescindere occorre gustare la lettura In Samuele ci si trova di fronte ad un ro-manzo storico o ad una storia romanzata Crsquoegrave della storia ma crsquoegrave del romanzo e crsquoegrave dellrsquoaltissima teologia Ci si trova di fronte a pagine deliziose Qui ci sono delle per-sone vive voi incontrerete piugrave di 30 perso-ne che agiscono non agiscono pregano si disperano I protagonisti principali sono Samuele Saul Davide attorno ai quali

ruotano molti e molte altre ma Jahweh egrave il vero conduttore Voi vedrete che nei mo-menti di svolta crsquoegrave questa espressione Davide consultograve Jahweh Sembra quasi che ci sia direi proprio un conduttore Crsquoegrave il bisogno di un riferimento essenziale Crsquoegrave un amore che guida la vita e la storia Molti di voi sono molto attenti alla dimen-sione della teologia ed esegesi femminista nel volume che egrave il primo della Bibbia delle donne troverete molte pagine dedi-cate alle donne Ce ne sono talune di unrsquo importanza estrema Anna egrave una figura straordinaria tantrsquoegrave che Eli la prende per ubriaca Questa donna egrave lrsquoartefice del ma-gnificat egrave una donna che prega con una grandissima fiducia in Dio Dio le ha usato misericordia Troverete la disperazione e poi la gioia quello che crsquoegrave nella nostra vita perograve lei ha vissuto tutto davanti a Dio Troverete poi questo uomo Elkana che va e dice io non sono per te come 10 figli e piugrave avanti diragrave Tu non puoi ve-nire al tempio Ci vado io a ringraziare Dio che ci ha dato questo bimbo Il senso della gratitudine Tra lrsquoaltro come vedre-te il midrash ebraico si ripete Da chi na-sce Samuele questo grande profeta Da una donna sterile Da chi nascono i grandi personaggi O da una vergine o da una sterile Qui crsquoegrave proprio un inno di fede Unrsquoaltra donna significativa egrave Abigail Quella bravissima teologa che egrave Lidia Maggi ha fatto un piccolo commento che avevo ritagliato dal titolo Oltre la storio-grafia di corte dove sostiene che ogni tanto si fa vedere come brava una persona che non lo egrave Abigail infatti questa donna che egrave una bella opportunista qui passa come bravissima Ersquo riuscita a convincere Davide hanno combinato insieme il tru-schino per fare morire il marito dice la Maggi ma siccome qui egrave andata bene alla casa di Davide tutto viene lumeggiato e giustificato invece lei egrave stata una grande opportunista La storiografia di corte perograve egrave cosigrave Persino Berlusconi oggi ha detto siamo stati il miglior governo della re-pubblica Vedrete tanti nomi di donne con un protagonismo notevole e con una presenza molto rilevante nel testo Tra lrsquoaltro le autrici della Bibbia delle donne

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nelle lunghe pagine dedicate al libro di Samuele dicono che attraverso i passi in cui sono presenti figure femminili si per-cepiscono molti dati storici sulla vita quo-tidiana di allora Curioso egrave che sia Eli che Samuele hanno tutti e due dei figli sbandati mentre i padri hanno una vita che testimonia una grande fede i figli sono sbandati questo egrave il mo-do biblico per dire che bisogna passare ad altri In Israele si dice la fede non si tra-smette di padre in figlio percheacute il figlio se non crede di suo non basta lrsquoesempio allora la testimonianza egrave una cosa ma la fede non egrave una cosa che trasporto da un bicchiere allrsquoaltro da una bottiglia allrsquoal-tra bisogna che la persona la faccia pro-pria Possiamo dare attorno a noi la testi-monianza come egrave importante fare come vedo tanti genitori e come voi fate certa-mente perograve poi il problema vero egrave la re-sponsabilitagrave del soggetto che accoglie o non accoglie il dono della fede la sua re-sponsabilitagrave Poi crsquoegrave tutta la vicenda del potere bisogna sempre ricordarci che nessuno egrave indenne dalle tentazioni del potere nemmeno i nostri neo-eletti Questo vale anche per noi dove siamo dove esercitiamo un com-pito dove abbiamo una competenza Volevo perograve sottolineare una cosa da una parte troveremo dei quadri di idealizzazio-ne dallrsquoaltra un realismo impressionante Per cui vi accorgerete che ci sono delle pagine in cui crsquoegrave la desacralizzazione Il primo problema che scatenograve un dibattito che se non fu cosigrave vivo alle origini ma questo egrave un punto interrogativo certamen-te si accese molto molto presto egrave stato ma dobbiamo proprio crearci una monar-chia Questo egrave stato lrsquointerrogativo Gli stessi profeti che spesso noi un porsquo sem-plicisticamente leggiamo come lrsquoanti-potere hanno assunto nella storia del pro-fetismo su questo problema tre posizioni diverse quelli che hanno detto no quelli che hanno detto sigrave e hanno appoggiato alcuni monarchi nel tentativo di sorregge-re le loro riforme oneste a favore del popo-lo altri che hanno sviluppato un accompagnamento critico e profetico

rispetto ai poteri Quindi il profetismo si distribuisce in una maniera molto diversa ed egrave anche interessante Noi sovente del profetismo abbiamo uno stereotipo invece uscendo da questo si vedono delle perso-ne vive che si mettono in relazione diretta con le situazioni nelle quali agiscono Possiamo dividere i due libri di Samuele in 4 parti Quando dico 4 parti alludo ad una possibile distinzione e divisione non ne farei un problema centrale ma egrave una divisione che ha il vantaggio di tematizza-re Nel primo libro di Samuele nei capitoli 1-7 viene descritta la figura di Eli e abbia-mo la carriera di Samuele potremmo dire lo svolgimento della sua vita la sua nascita la sua vocazione profetica La seconda parte di I Samuele (capp 8-15) narra invece lrsquoistituzione della monarchia con Saul La terza parte sempre di I Sa-muele (cap 16 fino al II Samuele cap 4) egrave lrsquoascesa di Davide fincheacute diventa re del sud e del nord La quarta parte (II Samuele fino al cap 20) egrave il regno di Davide nel bene e nel male Gli ultimi capitoli sono delle appendici preghiere e considerazioni finali Noterete subito che i due testi questi due ampi libri guardano con favore a Davide egrave il re prescelto e su di lui riposa la simpa-tia del redattore e anche degli scrittori Di lui si celebra la magnanimitagrave potrebbe far vendetta di Saul nemanco per sogno Po-trebbe vendicarsi dei nemici perdona Potrebbe approfittare di tante debolezze altrui non lo fa Crsquoegrave un quadro di una ide-alizzazione immensa Nello stesso tempo perograve di lui si dice che egrave stato il piugrave grande sterminatore ha ucciso molti passandoli a fil di spada Inoltre di lui si mette in chiara evidenza il peccato lrsquoaver voluto trasgre-dire con la moglie di Uria lrsquoaver ucciso Uria per prendergli la moglie Il testo egrave impietoso verso Davide tanto lo celebra quanto perograve con realismo lo mette nudo Ersquo chiaro che questo non toglie nulla di tutta la simpatia che crsquoegrave per Davide Men-tre per Saul crsquoegrave unrsquoangoscia che costella tutta la sua vita Questo mi porta ad avere simpatia per Saul le persone troppo brave non mi attirano Ventrsquoanni fa scrissi un capitolo dedicato a Saul se prega Dio non

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gli risponde poveretto Nella disperazione va da unrsquoindovina Non ha nessuno che gli stia vicino Suo figlio diventa lrsquoamico inti-mo di Davide Sfortunato in casa sfortu-nato nella vita si uccideragrave Una vita tragi-ca quella di Saul Vorrei dire per immagine Davide alza gli occhi al cielo e Dio gli parla Saul grida e Dio non lo ascolta Saul egrave una persona tragica non per nulla nellrsquoarte Saul egrave stato cosigrave centrale percheacute rappresenta il senso della tragedia Ma la figura di Saul egrave estre-mamente importante cosa che mi sembra i testi dicono poco percheacute nei trapassi isti-tuzionali culturali non crsquoegrave piugrave quel di ieri e non crsquoegrave ancora quel di domani Saul ha vissuto i travagli dellrsquoadolescenza della monarchia un passaggio che deve inven-tarsi un modo di essere prima crsquoerano i Giudici poi il tormento di Saul egrave stato quello di capire cosa significa essere un re in Israele Lrsquoinquietudine profetica di Sa-muele nella tormentata vicenda testuale egrave stata sostanzialmente questo Ma noi non abbiamo sempre detto che re drsquoIsraele egrave Jahweh Ed allora percheacute abbiamo biso-gno di un re Ne abbiamo bisogno per-cheacute ce lrsquohanno tutte le nazioni -si dice allrsquoinizio del libro - Ma noi non abbiamo una nostra originalitagrave- tenta la carta Sa-muele - e no noi vogliamo essere come gli altri come le altre nazioni anche noi vogliamo un re egrave la risposta Samuele allora tenta di dissuadere - siamo nella prima parte - e poi dice Ve lo dico io che cosa saragrave un re E quale egrave il diritto del re Che vi prenderagrave i vostri figli i vostri averi prenderagrave la vostra vita questo saragrave il re Notate bene crsquoegrave sempre vi prenderagrave vi prenderagrave vi prenderagrave Tutta la prima par-te egrave in questo grande dibattito che egrave stra-ordinario Volete un re Ebbene lo avrete ed allora saragrave Samuele che unge Saul Lrsquoimportante che lrsquounto del Signore sia una persona gradita a Dio Vi inviterei ad avere molto riguardo per questa drammaticitagrave della figura di Saul il tragico della vita In tutta questa narrativa di corte Saul rappresenta lrsquoistanza tragica spesso presente nella vita La figura di Davide impegna il presente e impegna il futuro Al salmo 132 crsquoegrave addirittura la ce-

lebrazione della sua gloria e dellrsquoarca che ritorna in Israele La seconda parte egrave tutta la vicenda di Saul lrsquoincontro di Saul con Samuele che nel cap 10 lo unge e lo consacra re poi Saul comincia ad essere segnato dalla sorte dopo le prime imprese vittoriose il profeta vede che Saul inizia a consultare gli indo-vini incomincia a vedere in lui il tradi-mento eppure ci sono delle battaglie che lui vince poi va dallrsquoindovina Crsquoegrave lrsquoim-presa vittoriosa di Gionata Parlando di Gionata mi dispiace molto io che sono amico degli omosessuali che abbiano usa-to il brano Davide e Gionata per giustifica-re lrsquoomosessualitagrave Questa egrave proprio una manipolazione e mi dispiace Ho detto a loro giagrave ventrsquoanni fa quando fondarono il gruppo Davide e Gionata liberatevi di questo non si tratta affatto di omosessuali-tagrave Non si difendono le cause manipolan-do i testi Poi egrave uscito il libro Gesugrave era gay non diciamo stupidaggini Qui nei libri di Samuele egrave veramente lrsquoelogio di una amicizia drammatica Mi dispiace lo dico sempre perchegrave per accompagnarci nella vita non bisogna essere fraudolenti perchegrave le frodi esegetiche e bibliche non portano da nessuna parte Ersquo una pagina bellissima questa egrave il testo dellrsquoamicizia dove peraltro egrave molto presente la difficoltagrave di essere se stessi percheacute uno egrave figlio di Saul perograve egrave amico di Davide Qui crsquoegrave la vicenda drammatica di Saul che viene preso dalla gelosia roso Ma notate io temo che una visione moralistica di questo fenomeno ci porti lontano Saul sente di dover tenere insieme questo regno e vede che tutto gli scappa che Dio non egrave con lui sembra non benedirlo che Samue-le si allontana da lui che non gli perdona nulla E vede invece che galoppa veramen-te al trotto la fortuna di questo giovane rampollo che si chiama Davide Dal cap 16 come dicevamo Davide campeggia vince trionfa ha tutte le benedizioni Ed egrave chiaro che Saul che ha promosso una per-sona come Davide che lo ha voluto presso di seacute ora vede che il regno egrave diviso Noi semplicisticamente definiamo buono o cattivo ma in noi bisogna tenere conto dei sentimenti delle emozioni Qui Davide

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viene descritto come un santerello ma gli stava portando via il regno Bisogna tener conto di tutto questo Il testo riporta delle vicende di una bellez-za incredibile episodi notissimi che tutti voi conoscete come il gigante Golia e Davide uno lo leggerebbe 10 volte Ersquo un gioiello letterario ma egrave anche teologica-mente cosigrave bello Ci sono delle cose incre-dibilmente ricche nel Primo Testamento sono delle narrazioni piene di sapore teo-logico Quanto questo messaggio egrave rivolu-zionario per le nostre vite le nostre chiese per la nostra vita di fede Quella fionda da una parte crsquoegrave lrsquoambiguitagrave della violenza la notiamo certo ma dallrsquoaltra parte crsquoegrave lrsquoin-segnamento che non egrave una grande armatu-ra che dagrave la vittoria ma la semplicitagrave e la disponibilitagrave a mettersi nelle mani di Dio Pagine stupende sotto questo aspetto bello anche lrsquoaffetto di Gionata questa bellissi-ma amicizia Tutti hanno degli aspetti di tenerezza che vengono fuori e sono incan-tevoli direi Poi crsquoegrave qualcosa sempre di ridicolo quando Davide fugge presso Sa-mueleDavide dunque fuggigrave e si mise in salvo Andograve da Samuele in Rama e gli narrograve quanto gli aveva fatto Saul poi Da-vide e Samuele andarono ad abitare a Naiot 19 La cosa fu riferita a Saul laquoEcco Davide sta a Naiot presso Ramaraquo 20 Allo-ra Saul spedigrave messaggeri a catturare Davi-de ma quando videro profetare la comuni-tagrave dei profeti mentre Samuele stava in piedi alla loro testa lo spirito di Dio inve-stigrave i messaggeri di Saul e anchrsquoessi fecero i profeti Sembra di leggere quello che succederagrave nel libro degli Atti degli aposto-li le scritture si rimandano lagrave vogliono incarcerare Paolo ma i carcerieri si con-vertono Gli stessi messaggeri che doveva-no essere gli spioni nemici diventano inve-ce Non solo ma quando arriva Saul an-che lui si mette a profetare Poi ci sono le pagine narrative Saul che tenta di colpire Davide ma anche Saul che nel cap 24 srsquoinchina chiede perdono Tu sei stato piugrave giusto di me percheacute mi hai reso il bene mentre io ti ho reso il male 19 Oggi mi hai dimostrato che agisci bene con me che il Signore mi aveva messo

nelle tue mani e tu non mi hai ucciso 20 Quando mai uno trova il suo nemico e lo lascia andare per la sua strada in pace Il Signore ti renda felicitagrave per quanto hai fatto a me oggi Crsquoegrave la drammaticitagrave di Saul che riconosce che egrave finito il suo tem-po egrave finita la sua ora Ersquo lrsquoora di Davide Davide risparmia ancora Saul nella grotta prende un pezzo del mantello ma non lo uccide Anche questa volta Saul riconosce chiede perdono Saul consultograve il Signore e il Signore non gli rispose neacute attraverso sogni neacute mediante gli Urim neacute per mezzo dei profeti Ersquo il silenzio totale Samuele lo ha abbandonato Dio non gli risponde ed allora Saul si traveste indossando altri abiti Saul si camuffograve si travestigrave e partigrave con due uomini Arrivograve da quella donna di notte Disse laquoPratica la divinazione per me con uno spirito Evocami colui che io ti dirograveraquo Quando la donna seppe che lui voleva evocare Samuele Samuele compa-re e gli dice Ebbene saragrave la tua fine la tua morte Samuele gli predice che Dio ha ormai ritirato la benedizione Come vedete il periodo di Saul si chiude con questa enorme tragedia Saul chiede di essere ucciso La morte di Saul egrave descritta al cap 31I Filistei vennero a battaglia con Israele ma gli Israeliti fuggirono da-vanti ai Filistei e ne caddero trafitti sul monte Gelboe 2 I Filistei si strinsero at-torno a Saul e ai suoi figli e colpirono a morte Giogravenata Abinadagraveb e Malkisuagrave figli di Saul 3 La lotta si aggravograve contro Saul gli arcieri lo presero di mira con gli archi ed egli fu ferito gravemente dagli arcieri 4 Allora Saul disse al suo scudiero laquoSfodera la spada e trafiggimi prima che vengano quei non circoncisi a trafiggermi e a scher-nirmiraquo Ma lo scudiero non volle percheacute era troppo spaventato Allora Saul prese la spada e vi si gettograve sopra 5 Quando lo scu-diero vide che Saul era morto si gettograve anche lui sulla sua spada e morigrave con lui 6 Cosigrave morirono insieme in quel giorno Saul e i suoi tre figli lo scudiero e ancora tutti i suoi uomini Questo egrave lrsquoinizio di una monarchia Imma-ginate il capostipite di una monarchia Che cosa voglio dire Che come nelle pagine della creazione tutto viene desa-

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cralizzato Dio ha piantato la luna ha fab-bricato le stelle nulla egrave divino in seacute An-che qui rispetto al potere nulla egrave divino il potere egrave desacralizzato semmai ci sono dei momenti di idealizzazione non certo in Saul Ma in ogni caso il potere non egrave sacro Una lezione assolutamente inconta-minata questa del Primo Testamento un lezione che invece non troveremo cosigrave rigorosa nel Secondo Testamento Qui crsquoegrave proprio la desacralizzazione totale Po-tremmo dire che il re egrave nudo egrave lrsquoespressio-ne che viene dal Primo Testamento I re sono veramente spogliati Questrsquoanno leg-gendo la Genesi abbiamo notato lo stesso particolare che ha estrema rilevanza Quando si parla dei patriarchi e delle ma-triarche di loro si tesse un elogio ma di loro si sdivinizza la vita sempre Non sa-rebbe mai stato possibile fare santo Abra-mo perchegrave di loro si narra proprio tutto e la loro vita non egrave assolutamente edificante Non egrave edificante neacute Saul neacute Davide neacute Salomone e questo egrave un messaggio estre-mamente prezioso Crsquoegrave veramente una desacralizzazione totale Ciograve che tiene insieme allora non egrave la perfezione umana ma la fedeltagrave divina La struttura di questi libri evidenzia sempre ciograve che nella vita poi comprendiamo andando avanti negli anni Quello che tiene in piedi la nostra vita non egrave la nostra presunta santitagrave o bon-tagrave ma il fatto che Dio ci recupera sempre e che Dio tiene insieme anche i fili scon-nessi della nostra esistenza Ersquo un procedi-mento che attraversa tutte le scritture del Primo Testamento La desacralizzazione egrave un problema gran-de per il Secondo Testamento In realtagrave noi nel Secondo Testamento abbiamo incominciato a divinizzare Gesugrave non pro-prio nel testamento ma presto nelle tradi-zioni successive Abbiamo cominciato a partire dalla letteratura lucana a scendere a patti con lrsquoimpero tantrsquoegrave che Romani 13 egrave un grosso interrogativo Ma tutto il libro degli Atti la seconda parte i grandi viag-gi fanno vedere che crsquoegrave un patto per cui Roma tutto sommato egrave molto benevola Paolo a Roma insegna liberamente finisce cosigrave Notate che quando Luca scrive Pao-lo era morto da un porsquo la morte di Paolo

non crsquoegrave sia percheacute teologicamente si vuol dire che la Parola continua ma percheacute in ogni caso egli non poteva morire per ma-no dei romani Tutto questo ci lascia per-plessi Il messaggio piugrave radicale mi sem-bra proprio quello nel Primo Testamento Un testamento formidabilmente dissacra-torio sotto questo aspetto Lrsquoaltra cosa che mi piacerebbe ancora sot-tolineare egrave che leggendo le pagine del II Samuele voi troverete intrighi intrighi di tutti i tipi intrighi di corte Qui egrave proprio Berlusconi in diretta La corruzione la violenza verbale crsquoegrave di tutto Notate bene anche nella casa di Davide Quando Davi-de muore il testo ci parla di intrighi di successioni e tutto questo dagrave il senso ulte-riore dellrsquoandirivieni del racconto per cui giagrave quando si narra si dice qui crsquoegrave un limi-te un grande male Questo egrave il realismo sconcertante del potere Israele ha fatto unrsquoesperienza tragica nella sua storia Se dopo lrsquoesilio la redazione ultima lascia tutto questo intreccio di cor-ruzione egrave segno che veramente lrsquoesperien-za della monarchia egrave stata unrsquoesperienza drammatica che Israele non ha cancellato non ha rivisitato non ha santificato ma che ha messo ligrave davanti Troverete delle pagine stupende di magna-nimitagrave Il coraggio di Nathan ad esempio passi che giagrave conoscete Dopo tutto questo nasce dalla moglie di Uria Salomone Saragrave un figlio benedetto Come dire Dio non fa vendetta nella storia Dio rompe la vendetta e continua sempre con un figlio o una figlia benedetti Riprende la dinamica della benedizione Proprio quel Dio che ha visto infrangersi le sue speranze che ha amato a fondo perduto ebbene in questo egli egrave il nostro grande tutore egrave la roccia della nostra vita diragrave Davide percheacute ha sempre ripreso il filo in mano e non ci ha abbandonati Israele conquisteragrave questa coscienza nei secoli che non egrave per noi ma egrave per Jahweh che siamo ancora soprav-vissuti Questa egrave una grande testimonianza che ci viene data Tale significato egrave espres-so non solo in modi verbali ma con il rac-conto dellrsquoarca Avete presente Lrsquoarca che era quel taber-

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nacolo che accompagnograve la peregrinazione nel deserto era il simbolo della presenza di Jahweh in mezzo al suo popolo ed allo-ra non bisogna lasciarsela portar via Quando i Filistei portano via lrsquoarca crsquoegrave la disperazione ma lrsquoarca di Jahweh nel campo filisteo compie stragi E quando ritorna nel campo drsquoIsraele egrave benedetta tutta la terra ed egrave benedetto tutto il popolo Mi pare molto bello questo simbolo della presenza di Jahweh che nellrsquoesodo era la colonna di fuoco nella notte la nube du-rante il giorno qui egrave lrsquoarca Che cosa egrave la nostra vita Noi abbiamo anche bisogno dei segni di un Dio che accompagni il no-stro cammino Avete presente Genesi Porrograve un segno tra voi e me lrsquoarco nel cielo tra cielo e terra Israele cercheragrave sempre di avere non delle cose da adorare ma dei segni che rimandino alla presenza di Jahweh in mezzo al popolo Vi prenderagrave molto il cuore leggere tutte queste vicende che troverete Ma vedrete che il potere ha sempre ancora una tentazione in riserbo Davide quando ormai la sua fama egrave molto conosciuta che cosa fa Dice Voglio fare un censimento dellrsquoimpero per vedere su quanti io comando Fare il censimento dellrsquoimpero la tentazione tipica degli im-peri non doveva appartenere ad Israele percheacute egrave la tentazione della grandeur Ma chi egrave che censisce i viventi Ersquo solo Ja-hweh egrave solo Dio Ed allora questa egrave la grande mancanza di Davide Egli ha creduto di essere il padrone colui che puograve tenere in mano il mondo Davide se ne accorgeragrave chiederagrave perdono a Dio di aver voluto fare un censimento perchegrave censire diventa la tentazione degli impera-tori Loro avevano unrsquoesperienza di impe-ri Assiria Babilonia Israele ha conosciu-to le traversie e la vicende degli imperi Sono gli imperi che poi finiscono con il fare dellrsquoimperatore un dio che possiede i confini della terra e che vuol sapere su quanti governa e su quanti domina Anche Davide ha tutte le sue traversie e le sue infedeltagrave Vedrete quanto il capitolo 22 il salmo di Davide egrave meraviglioso e bugiar-do Bugiardo percheacute Davide alla fine della sua vita dice io Mai fatto un peccato Signore ti ringrazio percheacute sono di una

perfezione sconfinata sono proprio perfet-to nessun giorno della mia vita mi sono allontanato da te Bugiardo Finora abbia-mo raccontato e visto che ne ha fatte 2 o3 di quelle grosse Ma al di lagrave di questa menzogna crsquoegrave poi una grande fiducia in Dio Dio egrave il conforto il sostegno lo scu-do la roccia Parole bellissime peraltro Noi parliamo di Dio come di padre e ma-dre ma qui crsquoegrave tutto un altro vocabolario Dio sei la roccia del mio cuore Espres-sioni bellissime Ci sono metafore che sprigionano la fede Noi abbiamo un bel parlare di re ma al capitolo settimo veniva detto che La tua dinastia la casa di Davide saragrave eterna Come sarebbe Invece non egrave stato Allora dicendola in umor anche Dio si sbaglia fa delle promesse che non mantiene Percheacute nella Bibbia ci sono 2 connotazioni pro-missorie una egrave di Dio che promette senza condizioni lrsquoaltra quando Dio egrave un porsquo piugrave saggio diremmo in midrash quando ci aggiunge un se come nel Deuteronomio dove dice Questo ti succederagrave tu avrai la vita se se se o come nel salmo 132 di Davide dove crsquoegrave una correzione Qui crsquoegrave il se che nella promessa non crsquoera quindi il salmo egrave scritto dopo quella che si chiama la bassa critica la critica interna Lrsquoespe-rienza successiva dice egrave meglio mettere un se percheacute le cose non sono avvenute Questa egrave saggezza La Bibbia letta con la Bibbia ti svela il trucco interno Invece noi vorremmo avere delle promesse totali e qualche volta noi possiamo fare naufragare la promessa di Jahweh possia-mo renderla vana Nel caso della dinastia di Davide egrave stata vana Percheacute la promessa che la casa di Davide la dinastia di Davide saragrave per sempre infinitamente ripresa infinitamente ripetuta non egrave verace e quindi noi in qualche modo possiamo far naufragare una promessa di Jahweh Sa-pendo perograve che non tramonta il suo amore e Dio riprenderagrave per altre strade con altre sue promesse Pensate quale deve essere stata a Babilonia per entrare bene nella storia la crisi quando egrave finita la monar-chia del nord quando egrave finita la monarchia del sud e si trovano alle dipendenze dei Babilonesi quando la casa di Davide egrave

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finita Deve essere stata una tristezza unrsquo-angoscia deve esser stato uno sconcerto per noi inimmaginabile Ma percheacute Per-cheacute questo era uno dei testi fondamentali e sapere che Israele poteva riposare su una promessa di eterna durata del casato di Davide non era cosa di poco conto Lrsquoave-va detta il profeta Nathan e ora invece vedere la fine di questa promessa era uno sconcerto La ripresa eacute stata lenta e nel dopo esilio si dovette fare i conti con il fatto che il casa-to di Davide era chiuso ma non era chiusa la fedeltagrave di Jahweh Mi piace ricordarvi perograve che sia Geremia che Isaia hanno sempre ripreso la promessa di un nuovo DavideChissagrave che Dio non ci ridoni un nuovo Davide Ma tutto questo egrave prima dellrsquoesilio Israele ha dovuto fare i conti con se stesso con il suo smarrimento e poi invece anche con la fedeltagrave di Dio Trove-rete delle miniere di cose che sta sera non ho detto Vorrei darvi qualche piccolo consiglio per la lettura Vi consiglierei il testo di W Brueggemann I e II Samuele Claudiana Molto utili sono i testi di Rendortff Per la serie La bibbia per tutti ed Paoline i 2 libri di Samuele con note rispettabili La Bibbia delle donne Claudiana vol 1 e articoli e testi brevi comparsi sulle nostre riviste Questi commentari vi restituiscono quel poco che si sa Garbini e altri studiosi vi direbbero che la possibilitagrave della verifi-ca storica del singolo racconto egrave scarsa Ma questo credo lrsquoabbiamo acquisito in questi anni Ciograve che conta egrave una lettura che abbia un minimo di consistenza storica e questo mi pare che crsquoegrave e che poi trasmetta un forte messaggio Trovo che tante di queste cose che leggerete sono legate alla nostra vita Io ci trovo un ponte in queste cose qui molto diretto La nostra lettura egrave finalizzata a costruire in noi le radici della fede quindi deve essere una lettura che va alle cose semplici ed essenziali della vita Non so se voi vi accorgete nella vita noi leggiamo con amore la Bibbia Qual egrave lo scopo che ci sta a cuore Ersquo che essa edifi-chi la nostra fede Saragrave una lettura molto bella per voi Biso-

gna perograve sempre approfondire le cose In questi giorni ho talmente riso per il vange-lo di Giuda Ma chi non sapeva queste cose qui Il piugrave grosso studioso italiano che egrave Noffke ha fatto un bellissimo stu-dio dice sapevamo giagrave tutto avevamo dal 180 informazioni di questo vangelo riassunto abbastanza bene da Ireneo Ersquo un testo gnostico del IV secolo una traduzio-ne probabilmente che si riferisce ad un testo del 150160 che noi non abbiamo piugrave dove egrave chiaro che Gesugrave ha fatto lrsquoerro-re di avere la carne e la carne egrave il grande peccato Giuda aiuta Gesugrave a liberarsi dalla carne Nello gnostico vangelo di Giuda lrsquoerrore egrave avere un corpo la perfezione sta nel liberarsi dal corpo Giuda che cosa ha fatto Ha aiutato Gesugrave ad uccidersi so-stanzialmente Se tu aiuti uno a superare il corpo gli togli il corpo hai ottenuto la perfezione Ma questa era unrsquoidea comune nel III - IV secolo era giagrave presente nella gnosi del II secolo Ho letto su La repub-blica un commento di Flores drsquoArcais dice delle barzellette Dicono che il vange-lo di Giuda cambieragrave le origini del cristia-nesimo Non cambia niente Non crsquoentra niente con le origini Questi commentatori sono privi di ogni strumentazione ed entra-no in argomenti che non hanno mai esplo-rato Dicono delle barzellette da far ridere a crepapelle Questo testo non crsquoentra niente con la figura storica di Giuda que-sta egrave la rivisitazione gnostica del secolo secondo Franco Barbero Cdb di Chieri 2 giugno 2006 wwwcdbchieriit

Alla pagina web http

wwwildialogoorgparola

Studi biblici e teologici

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La posta di frarsquo Calvino Caro fragrave Calvino di fronte al crescendo screanzato di attac-chi sempre piugrave violenti e saturi di calunnie becere contro la chiesa (gerarchia cattoli-ca) e contro la persona del Santo Padre ti chiedo se non sia questo il momento di stringere i ranghi per spendere qualche riga a difesa soprattutto di papa Benedetto che proprio non vedo nei panni dello spre-giudicato imbroglione quale si vorrebbe fare apparire In questa visione volgarmen-te laicista si inseriscono anche pseudo reli-giosi i quali vedono arrivato o prossimo lrsquoavvento dellrsquoAnticristo con la fine del papato e il ritorno di Gesugrave nella gloria (parusia) Mi riferisco a notizie e considerazioni del-la seguente risma

le affermazioni piugrave pacchiane sono quelle che trattano gerarchia e papa come una sorta di ldquocapibanda-capimafiardquo che hanno speso e spendono la loro vita a tramare (ldquocordaterdquo che hanno permesso la crescita in carriera ad amici fidati e tali da offrire la totale subordinazione e fedeltagrave ad personam) per tenere saldo in adunche mani il ldquopotererdquo visto come ldquomammonardquo Questo tipo di opzione avrebbe addirittu-ra favorito la presenza al vertice della chiesa (caduta di qualitagrave del clero) di una sorta di gerontocrazia con pochi ldquofurbirdquo dalla presa ferrea di fronte a una maggio-ranza di ldquoservilirdquo svampiti insaziabili ven-tri perciograve al vertice scarseggerebbero le persone ldquointelligentirdquo capaci di giudizio dignitoso e autonomo

Ci sono poi giornalisti vaticanisti di valore che pur volendo lodevolmente sostenere papa Benedetto e il suo vicario alla fine offrono il fianco ai nemici della

chiesa quando riportano (ripeto con le migliori intenzioni) notizie che fanno vedere al vertice della chiesa in atto una sorda lotta allrsquoultimo uomo bastano tal-volta titoli come questo per fare danni irreparabili marchiando le persone ldquodue nuovi ratzingeriani in squadrardquo oppure infelici articoli contro presuli (uno per tutti Martini lrsquoantipapa) sospetti di non essere allineati a Ruini o a Ratzinger articoli che mostrano la pretesa di stare esprimendo lrsquoautentico pensiero del papa comunicato in esclusiva e infine le asser-zioni non tanto velate di complotti (Ruini e Sodano impegnati in un vero e proprio scontro frontale) e resistenze in Vaticano (boicottaggio alle catechesi del papa o prima alla pubblicazione della enciclica) Lrsquoaltra campana dice che qualcuno in Vaticano avrebbe voluto risparmiare al papa ldquocantonaterdquo ivi compresa quella di privarsi del titolo di ldquopatriarca drsquoocciden-terdquo con conseguente allarme degli ldquoortodossirdquo

Ma le insinuazioni piugrave cattive vengono da quanti piugrave sottilmente credono di potere dimostrare che il papa piega al suo assunto anche il Vangelo Qualche esem-pio il papa asserisce nella sua catechesi su lrsquoapostolo Pietro cui Gesugrave ha cambiato il nome da Simone in Petros (secondo il papa equivalente indifferenziato di) ldquopietrardquo-ldquorocciardquo ma che effettivamente (cfrla Bibbia di Gerusalemme) in greco viene espresso con ldquopetrosrdquo (pietra) e subito dopo con ldquopetrardquo (su questa ldquoroccia-ruperdquo edificherogravehellip) Ci sarebbe qui secondo i maligni un ldquogoffordquo tentati-vo di difendere il primato diconohellip la ldquorocciardquo non egrave Pietro ma Gesugrave stesso ldquoroccia vivardquo

Altri e sono studiosi di livello si fer-mano sullrsquoenciclica quasi a voler far pas-sare lrsquoidea di un papa ignorante o in mala fede Elio Rondone ad esempio sottoli-

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nea come il tentativo del papa di rivaluta-re ldquoerosrdquo verso ldquoagaperdquo si scontri contro la realtagrave storica della Grecia che ldquonon ha dato allrsquoamore tra uomo e donna il nome di erosrdquo Platone nel Simposio afferma circa il rapporto tra uomo e donna che non si tratta di amore ma solo di rapporto fisico ldquogli uomini che sono gravidi nellrsquo-anima invece cercano i giovani maschi e fecondano il loro spiritordquo E neppure egrave possibile dimostrare rifacendosi alla Bib-bia la correlazione tra monoteismo e ma-trimonio monogamico (gli esempi di Da-vide e Salomone) se egrave vero che questrsquoul-timo si egrave affermato lentamente in Israele come presso altri popoli che pure non erano monoteisti E infine quasi si irride alla affermazione del papa che eros e aga-pe ldquonon si lasciano mai separare lrsquouno dallrsquoaltrordquo (amore di Dio verso il popolo di Israele) poicheacute ldquoaffermare che lrsquoamore cristiano (lrsquoamore disinteressato del sama-ritano lrsquoamore per i nemici e il pregare per i vostri persecutori) sia ldquoerosrdquo equi-vale a ldquoun lasciarsi sfuggire lrsquooriginalitagrave dellrsquoagape evangelicardquo a un ldquoignorarerdquo Giovanni ldquoil quale invece ha dato la piugrave compiuta formulazione della concezione biblica di Dio come amore che si dona Theograves agape estigraven (Gv 48rdquo) e ciograve costitui-rebbe uno ldquoscivolonerdquo verso il tardo ldquoplotinismordquo Fto don Vincenzo

Hanno i loro annihellip ma via che si difenda-no Caro don Vincenzo

e cari amici che con varie tonalitagrave ed o-rientamenti avete scritto sullo stesso argo-mento a voi sempre e comunque pace e bene nel Signore Gesugrave

Ebbene vi devo dire che dopo avere riflet-tuto e molto pregato la mia conclusione egrave che tutto questo ldquocianciarerdquo egrave disgustoso Ma intendiamoci se anche piccolissima parte delle considerazioni fatte ha reale logico fondamento allora non possiamo stendere il velo ipocrita della ldquopietasrdquo non dirograve che al vertice della chiesa ci siano ldquocapimafiardquo ma che quello tante volte ap-paia lo stile nessuno lo puograve nascondere Anzi si potrebbe arguire conoscendo un porsquo del rituale delle mafie come queste siano state ispirate al loro sorgere (nel meridione uno dei momenti di innesco delle ldquointeserdquo con mafia e camorra egrave la questione dellrsquoincameramento del latifon-do ecclesiastico da parte dello Stato di massoni che perciograve diventano ldquomiscredenti e nemici della chiesardquo ma nel tempo ldquoriservatamenterdquo allevati al seno fino alle piugrave alte espressioni gerarchiche [Paolo VI]) e poi (fino a quando rimangono malavitosi ldquoagrarirdquo che non sforano nei traffici narcotici internazionali) guidate e vettovagliate in cambio di servizi ai vari livelli Non sono lontani gli scandali Sin-dona-Carli-Marcinkus e non sono lontani i tempi in cui soprattutto nei piccoli centri una certa ldquopax mafiosardquo veniva gestita collaborante il parroco (quanto meno si-lente dinanzi alle piugrave efferate stragi) ov-viamente in sintonia col vescovo che ai tempi giagrave doppiogiochista quasi fosse loro irrinunciabile natura si autodefiniva ldquofratello del ducerdquo Non dirograve che il papa sia ldquospregiudicato imbroglionerdquo ma se egli davvero e con intenzione piega ldquobarandordquo la terminolo-gia evangelica al suo ldquoprimatordquo (petrograves=pietra petra= roccia) mi trovo in seria difficoltagrave percheacute lrsquoatte-nuante potrebbe essere data dalla ldquocaduta di qualitagraverdquo tra le fila di questo ldquoalto clerordquo celibe che crudamente omofobo condan-na ma non vede la ldquotrave del suo occhordquo (i

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segretari belli come dei scriveva qualcuno che doveva intendersene) Egrave chiaro poi che rafforzano il danno le bavose asserzioni di certi vaticanisti stri-scianti per lrsquoagognato piatto di lenticchie (avere credito nei palazzi e magari qualche nomina) ma velenosi (razza di vipere) verso i prelati che vengono declassati co-me caduti in disgrazia crsquoegrave in tali pubblici-sti davvero un alto senso della Chiesa Giagrave ldquodue nuovi ratzingeriani in squa-drardquo Che linguaggio osceno che vergo-gna come sono caduti in basso certi ldquoprincipirdquo di romana chiesa a servirsi di ldquogregarirdquo di tale levatura Ma per fortuna la chiesa (caro il nostro don Vincenzo lo sai bene) non egrave ldquosolordquo gerarchia che allo stato resterebbe un ben misero moncone Per tutto il resto umilmente mi sento di rispondere con due espressioni che mi hanno sostenuto e tenuto in linea durante la mia vita io diciottenne qualcuno volle favorirmi ldquoraccomandandomirdquo a un supe-riore Il superiore in mia presenza e senza batter ciglio rispose allrsquointruso guarda che ldquoC si raccomanda da seacuterdquo Io non capii immediatamente lrsquoavevo preso come un rimprovero e invece poi mi venne pazien-temente spiegato che il monsignore aveva voluto esprimere la sua stima non avevo bisogno di raccomandazioni percheacute mi raccomandavo da me per le mie capacitagrave Lrsquoaltro insegnamento mi venne molto piugrave avanti negli anni vicino ai 40 avevo stupi-to per una mia scelta repentina ed inattesa Qualcuno chiese a un ldquoamico saggiordquo se ero stato consigliato da lui questi per la cultura e lrsquoesperienza che aveva accumula-to rispose con parole evangeliche ldquoC ha i suoi annirdquo Anche questa volta stentai a capire pensando che lrsquoamico avesse volu-to ldquolavarsi le manirdquo E invece lrsquoamico da amico aveva ancora aperto credito verso la mia scelta ldquoresponsabilerdquo

E cosigrave ora dinanzi a tante preoccupazio-nihellip io direi che non dobbiamo suonare le trombe dellrsquoallarmi Mio caro Michele (altro interlocutore) se anche il tuo vescovo ha tradito la tua fidu-cia se anche ti ha usato e pugnalato to-gliendo a te per soddisfare il suo tornacon-to ricordati della distruzione di Ninivehellip ldquoSignore se trovo nella cittagrave 10 5hellip un solo giusto tu risparmierai la cittagraverdquo Per-ciograve anche se il vescovo non egrave cristiano tu non entrare nella giungla dei furbi ma con-serva la Fede Te lo auguro con tutta lrsquoani-ma E dopohellip prudente come serpente anche soprattutto con tanti burocrati del loro idolo Invece ricordarci tutti dobbiamo di Gesugrave ldquonon prevarranno Sarograve con voi fino alla finerdquo Che dire allora a don Vincenzo un atto di fiducia e di amore nei confronti di chi nel-la chiesa dovrebbe ldquoservirerdquo in umiltagrave (lavatevi i piedi lrsquoun lrsquoaltro) non puograve tra-dursi in ldquoacriticardquo difesa dellrsquoautoritagrave auto-referente ma in uno sprone Ed allorahellip hanno i loro annihellipche si difendano Il che puograve tradursi in si affrettino a confes-sare dinanzi al popolo di Dio prima che Cristo ritorni a giudicare nella gloriahellip poicheacute ldquotutti i peccati saranno perdonati ma non il peccato contro lo Spiritordquo Con fraterno affetto il vostro

frarsquo Calvino Per la posta di frarsquo Calvi-

no vai allrsquoindirizzo httpwwwildialogoorg

fracalvino

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Lrsquouomo interiore P Paolo Turturro

Sono lrsquouomo che abita nellrsquoanima Vivo una lotta ardua dentro e fuori Piugrave cerco lrsquoessenziale e piugrave mi arricchisco dentro Non ho dualismi dentro me Sono tutto un pezzo Appartengo allrsquoereditagrave del cielo Lrsquouomo interiore che continuamente espe-rimento in me egrave Gesugrave Cristo Anchrsquoio non so cosa pensare e a volte cosa fare Non so cosa voglio Sento il vuoto delle cose este-riori Non so che cosa lo spirito sceglie Avverto che lo spirito mi suggerisce ciograve che devo fare e poi faccio tuttrsquoaltro Gli altri mi impediscono di attuare ciograve che sento dentro Non faccio mai ciograve che vo-glio Voglio ciograve che lo spirito mi suggeri-sce Penso che siano piugrave miei pensieri che di Dio Cosigrave facendo escludo la volontagrave di Dio Non sono piugrave razionale Sono consa-pevole delle cose della terra specie dello spirito Il mistero piugrave grande egrave vivere sulla terra giagrave di divinitagrave Ersquo troppo grande per lrsquouniverso Nellrsquoeucaristia non sento niente eppure il corpo e lrsquoanima si nutrono di divino Non temo lrsquouomo interiore Lrsquouo-mo interiore egrave lrsquouomo nuovo che giagrave vivia-mo per fede In noi lrsquouomo nuovo egrave Cristo stesso Ci nutriamo di Lui ogni giorno nei sacramenti nella sua parola e nellrsquoascolto e conforto degli altri Lrsquoeucaristia egrave lrsquouo-mo nuovo Ringrazio continuamente I miei giorni sono unrsquoofferta perenne Ogni atto buono drsquouomo egrave liturgia che salva e porta a Cristo Lrsquouomo nuovo non rende sterili energie Le energie battesimali fer-mentano in noi e non ostacolano lrsquoazione dello Spirito santo Ogni carisma drsquouomo egrave frutto della sorgente battesimale Mi sto svestendo di dubbi Sono da tempo quasi da sempre nudo di odio e di maldicenze Lrsquoesilio mi ha dato la capacitagrave di rinnovar-mi Il mio esilio egrave divenuto un giardino fluente e ridente di intuizioni e di opere di bene da fare ancora Non cado negli im-

brogli e nelle pesantezze delle ambiguitagrave delle strutture di peccato della nostra so-cietagrave Lrsquouomo vecchio o esteriore mi tiene legato al passato alle lotte del tempo Lrsquouomo nuovo invece mi slancia oltre mi slancia in quei giorni che non riusciamo a intravedere Scrivo giagrave il bene che germo-glia dai virgulti di questo nuovo giardino Scrivo con gli occhi un patto di non guar-dare piugrave il passato di non fermarmi alle cose passate Voglio ancora camminare nello spirito Voglio scoprire il dialogo intellettuale per giungere al dialogo di preghiera e di intimitagrave con Dio Il giardino dellrsquointimitagrave con Dio egrave sempre rigoglioso di accoglienza e di perdono Voglio entra-re nel dialogo trinitario Ho ancora le mie ferite aperte Le ferite sono le chiavi drsquoac-ceso in questo mio giardino Sono ferite dello spirito Mi lacerano e mi insanguini-no dolori Ciograve mi avviene percheacute possa anchrsquoio chiudere le ferite di ogni uomo Affidami le tue le chiuderograve per sempre Ecco te le affido guariscile Sto ricevendo tanto aiuto e solidarietagrave da molte persone E penso che lo Spirito santo non mi aiuti Lo Spirito santo non smarrisce nessuno La sua essenza egrave chiarezza e purezza di intenzioni Il mio spirito si eleva natural-mente a Lui e in Lui non ci possiamo per-dere In questo nuovo giardino non ci sono vie che smarriscono o boscaglie che otte-nebrano cuore e mente Il giardino dello spirito egrave chiaro e limpido Non egrave possibile disorientarsi nello spirito Ersquo vero Ersquo piugrave alto dei cieli Che cosa posso fare Chi puograve arrivare lassugrave Ersquo piugrave profondo degli abissi Percheacute rischiare Ersquo piugrave lungo del-lrsquouniverso Non si arriva mai Ersquo piugrave lungo del pensiero Il nostro finisce Ersquo piugrave larga della luce Ersquo assurdo immergersi dentro Lo Spirito santo egrave coestensivo nel mondo egrave coestensivo nellrsquoanima Lrsquoamore di Cri-sto ci slancia nelle quattro dimensioni co-smiche

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nella larghezza delle vedute nella lunghezza dei progetti nella profonditagrave delle radici nelle altezze degli ideali Come non riesco a comprendere il mio mondo interiore cosigrave non posso conoscere lrsquoaltezza la lunghezza la profonditagrave la larghezza dellrsquoamore di Cristo Trascende la nostra comprensione Conosco tuttavia le coordinate da percorrere per giungere al suo amore si chiamano le beatitudini In questo cammino ho due padri spirituali Giobbe che mi insegna a vivere oltre il dolore oltre le tumefazioni oltre le ossa incenerite Oltre le quattordici mila pecore e oltre i seimila cavalli Paolo che mi spro-fonda nellrsquoamore immenso di Cristo Vivo esercitando negli atti quotidiani le dimen-sioni orizzontali (amore verso lrsquoaltro) e le

dimensioni verticali (amore verso Dio) Sulla bocca della nostra societagrave invece non vi egrave nessuna parola drsquoamore e nessuna risposta allrsquouomo Nasce in me lo sdegno di Eliu e di santrsquoAgostino Sono adirato contro il peccato Sono adirato contro le ingiustizie Sono adirato contro il diavolo Cerco di capire con umiltagrave i segreti dellrsquoa-nima Insegno solo ciograve che non compren-do percheacute dagli altri possa ricevere spie-gazioni che mi aprono nuove ed altre co-noscenze Voglio respirare negli altri il giardino dello Spirito che irriga ogni zolla dellrsquoanima e ogni campo dello spirito di ogni uomo

P Paolo Turturro Da Lettere da Laodicea del 1362006

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Editoriale

ForzahellipGhana di don Vitaliano Della Sala

httpwwwdonvitalianoit Ho sempre ldquoodiatordquo il calcio sono infatti convinto che serve quasi esclusivamente come controllo sociale gli stadi moderni come gli anfiteatri romani i calciatori co-me i gladiatori il pubblicohellipegrave sempre lo stesso Panem et circenses diceva Giove-nale pane e spettacoli al circo per tenere buona la plebe dei suburbi il calcio e tutto quello gli ruota intorno per tenere buoni precari disoccupati sottopagati frustrati stressati depressi scontenti delle tante ldquoperiferierdquo reali e sociali Eppure da qualche anno sono presidente di una squadra dilettantistica di calcio la ldquoS S C SantrsquoAngelo a Scalardquo che gioca in II categoria In un paese piccolo come quello dove sono stato parroco e dove vi-vo il calcio egrave lrsquounico momento di aggre-gazione e di crescita per i ragazzi In questi giorni il calcio egrave al centro del dibattito nazionale e non solo per i prossi-mi mondiali ma soprattutto per ldquocalciopolirdquo lo scandalo delle partite truc-cate e vendute lo squallore di dirigenti disonesti e scrocconi i fiumi di danaro sperperato Di calcio si parla si discute si accusa si lanciano allarmi qualcuno dice che il calcio egrave tutto un imbroglio egrave sullrsquoor-lo del fallimento del crollo finanziario inevitabile qualche altro lo difende a spa-da tratta Chi crede nei valori fondamentali dello sport - passione abnegazione spirito di sacrificio sana competizione - si rallegra si illude e dice forse egrave arrivato il nostro momento Il momento ad esempio dei tantissimi volontari che con tanta forza e dignitagrave impiegano il proprio tempo gratui-tamente sui numerosi e polverosi campi del calcio dilettantistico italiano Il calcio e piugrave in generale lo sport dilettantistico rappresenta la forza di base del movimento sportivo del nostro Paese caratterizzato da

una profonda partecipazione democratica e autogestione che rendono il nostro model-lo unico a livello mondiale Dopo ldquocalciopolirdquo questi ldquomalatirdquo del calcio che fanno sacrifici enormi per permettere a dei ragazzi di sognare ancora correndo dietro ad un pallone cominciano a pensare che drsquoora in avanti saragrave piugrave facile occuparsi del calcio cosiddetto ldquominorerdquo Io sono pessimista Penso che ben presto lrsquoottimismo lrsquoentusiasmo le speranze che le cose possano finalmente cambiare nel calcio lasceranno il posto allrsquoamarezza allo sconforto alla sconfitta E saremo alle solite hanno allarmato il Paese ci hanno fatto lezioncine su come ldquomoralizzare chi governa il calciordquo hanno messo sotto in-chiesta qualcuno che sono pronto a scom-mettere ne usciragrave immacolato e richiama-to i Presidenti delle societagrave di calcio a te-ner drsquoocchio i bilanci invece si continue-ragrave con il solito andazzo e si continueranno a buttar via fior di milioni di euro per comprare calciatori famosi Tutto questo alla faccia della ldquomoralizzazione del cal-ciordquo E con tanto di faccia tosta si conti-nueranno a chiedere lucrosi finanziamenti al governo per non far morire lo sport piugrave seguito in Italia I dirigenti nazionali e i giornalisti al loro servizio riprenderanno a raccontarci che il calcio professionistico egrave quello che conta egrave quotato in borsa egrave una societagrave per azioni dai contratti milionari egrave quello delle TV a pagamento insomma egrave unrsquoaltra cosa un calcio secondo me lontano dal calcio vero quello che si gioca arrangiandosi per strada o per i piugrave fortunati sugli sganghe-rati campi comunali e parrocchiali il cal-cio delle autotassazioni per pagare lrsquoiscri-zione delle collette per saldare il conto della lavanderia In questi giorni insieme ai dirigenti della squadra di cui sono presidente abbiamo chiuso i risicati conti del campionato appe-na concluso e stiamo cominciando a pen-sare al prossimo Dovremo racimolare i soldi per lrsquoesosissima iscrizione al cam-pionato una colletta tra i simpatizzanti forse un aiutino dalla parrocchia il Comu-ne che a malincuore mette gratuitamente

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a disposizione le strutture sportive E poi si dovranno organizzare le trasferte si dovragrave reperire una divisa nuova e pensare a come pagare le altre spese per il prossi-mo anno Qualcuno ci consiglieragrave di ricor-rere a qualche sponsor ma chi puograve spon-sorizzarci in un paese di 700 abitanti con due salumerie e un bar come uniche attivi-tagrave ldquoimprenditorialirdquo Il pessimismo aumenta ogni anno e ti vie-ne da pensare che non si puograve permettere che i ragazzi non abbiano nemmeno piugrave la possibilitagrave di sognare dopo il calcio a pa-gamento in TV dopo gli aumenti dei bi-glietti della partita allo stadio tolgono loro anche la partita la domenica nel piccolo e polveroso campetto di calcio un campo sportivo di merda ma pur sempre il nostro campo sportivo In un paese privo di qual-siasi altra struttura sportiva il campo di calcio rappresenta il punto riferimento per tanti giovani e meno giovani che li porta via dalle tentazioni della strada e della noia che offre uno ldquosfogordquo e uno ldquosvagordquo sani E pensare che alle assemblee dei comitati sportivi nazionali e regionali e delle fede-razioni ci raccontano ancora la barzelletta del dilettantismo della solidarietagrave dellrsquoas-sociazionismo ldquoonlusrdquo dellrsquoimportante funzione sociale da noi svolta E non solo poi vieni a sapere anche che il presidente della Lega Nazionale Dilettanti ed i presi-denti dei Comitati Regionali della Federa-zione Italiana Gioco Calcio si sono attri-buiti uno stipendio dellrsquoordine di circa 100 mila euro annui per il primo e 25 mila euro per i secondi cosigrave alla faccia del dilettantismo arrotondano stipendio eo pensioni Allora lo scetticismo diventa vera e propria ldquoincazzaturardquo E ci si do-manda come devono sopravvivere le so-cietagrave minori Con quali soldi si deve con-cretizzare un dignitoso settore giovanile Come coprire le enormi spese E percheacute continuare a finanziare la struttura elefan-tiaca della Lega Nazionale Dilettanti che sembra interessata solo al numero di socie-tagrave iscritte ai vari campionati e alle loro quote di iscrizione senza darti nessun ser-vizi in cambio

Durante i prossimi 25 giorni moltissimi italiani saranno incollati agli schermi tele-visivi per seguire i mondiali di calcio ma non potranno fare a meno di pensare a ldquocalciopolirdquo i tifosi degli azzurri spero non dimentichino il campionato italiano falsato le partite truccate gli scudetti de-cisi a tavolino a inizio campionato il mer-cato degli arbitri comprati e venduti i con-tratti milionari dei calciatori i fan del cal-cio non dovranno dimenticarsi dello schifo nel quale sguazza il circo calcistico italia-no spesso con la complicitagrave e la copertura di tanti E chi ci dice che i mondiali di calcio non navighino nello stesso squallore Basti solo pensare ai miliardi che ruotano attor-no a questo evento e ricordare alcuni arbi-traggi almeno discutibili degli scorsi mondiali in Corea-Giappone Chi ama lo sport non puograve restarsene indifferente pen-sando che spesso questo viene gestito da veri delinquenti e da affaristi disonesti che nulla hanno a che fare con lrsquoagonismo sportivo non puograve non indignarsi vedendo la gioia per il bel gioco delle squadre offu-scata dagli interrogatori ai quali Borrelli sta sottoponendo dirigenti sportivi e cal-ciatori Saragrave per questo e percheacute io rifiuto di omo-logarmi alla maggioranza ma piugrave ancora percheacute non tollero di essere preso per fesso da chi propone un moderno Panem et cir-censes per tenerci buonihellipio comincerograve a seguire i mondiali di calcio tifando per la squadra del Ghana sperando che qualcuno ancora sogni e giochi un calcio corretto e genuino SantrsquoAngelo a Scala (Av) 12 giugno 2006 don Vitaliano Della Sala (347 3679191) presidente della ldquoS S C SANTrsquoANGE-LO A SCALArdquo httpwwwdonvitalianoit Lunedigrave 12 giugno 2006

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Editoriale

Afghanistan che fare

di Sergio Paronetto

Ringraziamo Sergio Paronetto[paxchristi_paronettoyahoocom]

per questo intervento Leggo dellrsquoipotesi di mandare piugrave soldati in Afghanistan Secondo il generale Trica-rico capo di stato maggiore dellrsquoaeronau-tica sei aerei Amx sono pronti a partire Lrsquoidea mi sembra non solo incoerente con il programma dellrsquoUnione ma anche del tutto controproducente proprio ai fini della lotta al terrorismo e del ripristino della democrazia Sono giagrave passati cinque anni dallrsquointer-vento militare Pochissimi ricordano le morti civili Solo nei primi tre mesi dellrsquointervento (7 otto-bre 2001-16 gennaio 2002) i civili uccisi gli effetti collaterali sono stati 3800 (inchiesta Marc Herold Universitagrave del New Hampshire) Ogni settimana aumen-tano gli attentati e i morti sia tra i soldati occidentali sia tra i civili afgani Cosa stiamo difendendo realmente in Af-ghanistan Proteggiamo la permanente sottomissione delle donne Secondo il Rapporto 2005 di Amnesty International esse hanno continuato a subire livelli di violenza sistematica e dif-fusa e discriminazioni sia in ambito pub-blico che privato Sosteniamo la mancan-za di libertagrave religiosa tanto sbandierata come regola fondamentale della democra-zia La vicenda di Abdul Rahaman lrsquoapostata afgano che stava per essere condannato a morte per la sua conversione al cristianesimo egrave emblematica di una situazione diffusa Per quanto tempo dovremo rimanere in forme militari Al di lagrave dellrsquoapprezzato (si dice) compor-tamento individuale dei nostri soldati bi-

sogna saper vedere la cruda realtagrave dei fatti Ci interessa prevenire la tossicodipenden-za nel mondo in Italia e colpire i mercanti di morte Allora bisogna dolorosamente ma lucidamente ammettere che al di lagrave delle intenzioni i soldati sono alleati dei signori della guerra padroni del commercio dellrsquooppio che stanno guada-gnando cifre colossali Il narcotraffico dichiara lrsquoUfficio Anti-droga dellrsquoONU egrave la fonte principale del-lrsquoinstabilitagrave e del terrorismo Ci sta a cuo-re la lotta allrsquoeroina ottenuta con lrsquooppio afgano che uccide molti giovani Il giro afgano drsquoaffari osserva Luciano Bertozzi (Rocca n 11 2006) egrave stimabile in 23 miliardi di dollari che sono reinvestiti nel-le armi e nel pagamento dei combattenti in una spirale perversa che promette sem-pre maggiori sofferenze Ersquo certamente piugrave produttivo investire risorse per la risoluzione di alcuni proble-mi economici e sociali e attivare unrsquoampia rete di solidarietagrave e di cooperazione legata alle Nazioni Unite alla Comunitagrave europea e allrsquoiniziativa internazionale Uno degli obiettivi prioritari egrave quello di sminare il paese uno dei piugrave a rischio nel mondo Mi sembra urgente riprendere la Campagna per la messa al bando delle mine mettendo a fuoco lrsquoobiettivo dello sminamento e della riabilitazione delle numerose vittime colpite da queste armi di distruzione di massa che uccidono o muti-lano dopo ogni guerra per moltissimi anni tantissime persone Penso non solo allrsquoAf-ghanistan ma anche al Sudan e al Corno drsquoAfrica alla Cambogia e allrsquoAngola Un impegno umanitario di lunga durata Una vera grande missione di pace Unrsquoazione solidale legata alla guarigione di immense ferite alla riconciliazione tra le persone e i popoli alla difesa e alla cura della vita di ogni vita sempre e ovunque Verona 150606 Sergio Paronetto

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Editoriale Il Papa e Dio

di Giovanni Sarubbi Ieri abbiamo ricevuto alcune lettere sul discorso di Benedetto XVI nel campo di sterminio di Aushwitz di domenica 28 maggio scorso Ne riportiamo alcune La prima egrave di don Aldo Antonelli che cosigrave scrive Antonio Tognoni mi scrive ASCOLTAMI DON ALDO UN PAPA TE-OLOGO DI GRAN-CLASSE CHE DI FRONTE AD AUSWITZ SI CHIEDE PER-CHErsquo DIO HA TACIUTO FORSE DI DIO NE SA POCO E MALE SPIACENTE PER LUI CARI SALUTI ANTONIO Gli ho risposto in questi termini Hai ragione caro Antonio Da anni mi affatico e mi arrovello il cer-vello per far passare nella coscienza dei credenti un principio elementarissimo della fede NON SCARICARE SU DIO LE NOSTRE RESPONSABILITArsquo Ora ci si mette anche il papa a remare contro Ed allora prendo lezione da Epicuro che ebbe a scrivere Non egrave irreligioso chi rinnega gli dei del volgo ma chi le opinio-ni del volgo applica agli dei Non ho parole Aldo Antonelli La seconda egrave dellrsquoamica scrittrice Hagravento (httpwwwhantoit) che cosigrave scrive Durante la visita al campo di concentra-mento di Auschwitz il Papa ha detto ldquoDovrsquoera Dio Percheacute Dio ha taciutordquo Propongo umilmente la probabile risposta di ciograve che siamo abituati a chiamare Dio Egli forse risponderebbe ldquoNon ho taciuto Il problema egrave che gli Umani ovvero gli Animali con due zampe

rilasciate sui fianchi sono ancora sordirdquo Per concludere uomini illustri hanno lrsquo-obbligo dopo essersi porti od aver porto lrsquoanzidetta domanda di soggiungere subi-to una risposta anche una semplice ipote-sihellip Cordialitagrave Hagravento Condividiamo in pieno le riflessioni e lo sconforto sia di don Aldo che di Hagravento Questo voler scaricare su Dio le responsa-bilitagrave che sono tutte umane egrave un vizio vec-chio come il mondo Lo ritroviamo nella Bibbia ad esempio nel racconto della cacciata dal paradiso terreste Sia Adamo che Eva giocano a scaricare su qualcun altro le proprie responsabilitagrave Adamo le scarica su Dio dicendogli laquoLa donna che tu mi hai posta accanto mi ha dato dellrsquoal-bero e io ne ho mangiatoraquo (Gen 312) Eva le scarica sul serpente ma in realtagrave su Dio stesso percheacute laquoIl serpente era la piugrave astuta di tutte le bestie selvatiche fatte dal Signo-re Dioraquo (Gen 31) Stupisce che un fine teologo come viene descritto di solito Benedetto XVI cada in un errore cosigrave grave che neppure un par-roco di campagna commetterebbe Stupi-sce per le poche battute sbrigative dedicate allrsquoargomento che non si legano in alcun modo alla riflessione sul cosiddetto ldquosilenzio di Diordquo di tuttrsquoaltro spessore che da oltre trentadue secoli accompagna lrsquoebraismo (vedi articolo di rav di Ric-cardo Di Segni nella sezione ebraismo sul nostro sito) Sulla questione della Shoha poi le re-sponsabilitagrave delle chiese cristiane di tutte nessuna esclusa sono gravi ed arcinote Basterebbe leggere il libro di Goldenha-gen laquoI volenterosi carnefici di Hitlerraquo per rendersene conto oppure la tabella ripor-tata a pag 268-269 del libro di Hans Kuumlng dal titolo Ebraismo passato presente futu-ro BUR saggi 1991 allrsquointerno di un capi-tolo dal titolo significativo Il fatale anti-semitismo di un cattolico Adolf Hitler Ma come con ricordare quello che il Papato ha fatto per secoli contro gli ebrei Ricordia-

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mo ad esempio Papa Paolo IV al secolo cardinale Pietro Caraffa che egrave stato Papa nel 1555 in piena Controriforma Egli egrave stato il piugrave feroce e accanito persecutore degli Ebrei e degli eretici in genere A lui si deve nel 1542 quando era ancora cardi-nale lrsquoistituzione a Roma del Tribunale del SantrsquoUffizio quello dei roghi degli eretici o degli omosessuali o piugrave sempli-cemente di tutti coloro che si opponevano al potere temporale dei papi A lui si deve lrsquoistituzione dei ghetti per gli ebrei A lui si deve tutto quanto di peggio egrave esistito in termini di antisemitismo Basti pensare che la stella gialla cucita addosso agli e-brei rinchiusi nei campi di sterminio nazi-sti era proprio quella da lui ideata nel 155-5 Come non ricordare che nella liturgia cat-tolica del venerdigrave santo fino al Concilio Vaticano II si pregava per i ldquoperfidi e-breirdquo E come dimenticare infine lrsquoorren-do libro di Lutero contro gli ebrei usato a piene mani dalla propaganda nazista per ottenere il consenso dei protestanti tede-schi alla politica del Terzo reich Lrsquointervento del Papa ad Auschwitz in realtagrave fa emergere in modo inequivocabile la volontagrave di rimozione delle responsabili-

tagrave delle chiese cristiane nei confronti dellrsquo-antisemitismo Volontagrave di rimozione che si puograve trovare ecumenicamente sia fra i cat-tolici che fra i protestanti e che si manife-sta di solito con lrsquoesaltazione di quanti cattolici o protestanti sono morti nei cam-pi di sterminio Si usano i nomi per esem-pio di Edit Stein o di Dietrich Boneffer per coprire le responsabilitagrave delle chiese che nella loro grande maggioranza soste-nevano il nazismo Si dimentica di dire ad esempio che Dietrich Boneffer aveva at-torno a se uno sparuto gruppo di pastori protestanti Sarebbe stato interessante che un papa tedesco rispondesse ad alcune domande precise Percheacute ad esempio la chiesa cat-tolica firmograve il concordato con Hitler Do-manda analoga si potrebbe rivolgere alle chiese protestanti Percheacute ad esempio i pastori protestanti giurarono fedeltagrave ad Hitler nel giorno del suo genetliaco Si preferisce cosigrave porre domande a Dio per evitare di dare le risposte che competono allrsquouomo Trionfa cosigrave la menzogna E quando la menzogna viene venduta per veritagrave e la veritagrave per menzogna la guerra egrave dietro lrsquoangolo Martedigrave 30 maggio 2006

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Caro Benedetto eacute inutile che tu chieda a Dio percheacute ad Auscwitz ha taciuto percheacute non eacute intervenuto a fermare la tremenda catena di montaggio dellrsquoassassinio e della morte Il Dio dellrsquoAlleanza il Dio religioso onni-potente e buono non puograve reggere Au-scwitz La Sua bontagrave avrebbe innescato lrsquoonnipotenza e le preghiere delle future vittime avrebbero trovato ascolto e rispo-sta positiva Ma Dio e ce lrsquoha detto Gesugrave cioegrave Lui stesso fattosi carne non eacute fatto cosigrave e la tua domanda oltre che inutile eacute rivelatrice che tu sei rimasto fermo al Dio dellrsquo Alleanza e non conosci ancora il Padre buono ma non onnipotente rivela-toci dal Figlio Questrsquoultimo ti avrebbe risposto che a tacere non era stato Lui che a non interve-nire non era stato Lui la cui Parola si fece carne ed abitograve fra noi A tacere a non intervenire siamo stati noi uomini sarebbe bastato al primo comizio di Hitler valutati i contenuti dei suoi enun-ciati chiamare la guardia medica di qual-che ospedale psichiatrico far intervenire due infermieri in camice bianco e la storia del mondo avrebbe potuto prendere una piega diversa I tedeschi invece e fra essi i cristiani e fra essi i cattolici si alzarono in piedi ad applaudire e divennero le mani del progetto maligno Gesugrave come dicevo non ha taciuto ma ha giagrave parlato e si eacute lasciato assassinare dai sacerdoti del Dio religioso pur di farci capire che se lrsquoAmore non viene incarnato da noi se manca il ldquosirdquo dato che noi sia-mo le mani del Suo amore per noi e la condanna della ricchezza dellrsquoaccumulo privato dato che i terminali di dio-condivisione cioegrave noi non possono non vivere la cultura del necessario e la condi-visione con amore

Saragrave molto difficile allora per una guida cieca riuscire a fare aprire gli occhi di coloro che sono guerci E poi nella tua visita al campo di stermi-nio crsquoegrave stata unrsquoaltra cosa che ho trovato tragicamente ingiusta ad Auscwitz egrave piugrave che necessario egrave ineludibile andare nella Veritagrave altrimenti non solo si offende la memoria dello sterminato dolore delle vittime ma anche si lasciano i cancelli aperti ad Auscwitz futurihellip E la Veritagrave sono anche le enormi responsa-bilitagrave dei cattolici tedeschi se il potere fu affidato al piugrave schifoso gruppo di criminali assassini che lrsquoEuropa dalle presunte ldquoradici cristianerdquo abbia mai partorito Sa-rebbe quindi stato necessario un ldquomea cul-pardquo tanto determinato caro Benedetto da toglierti il coraggio di varcare il cancello E se fosse vero che i criminali nazisti vole-vano annientare gli Ebrei per poter cancel-lare anche il cristianesimo allora mi devi spiegare anche il percheacute i cattolici tedeschi votarono per loro percheacute sciolsero il loro partito in quello nazista percheacute il Vaticano fece un concordato con loro percheacute essi insieme a tutte le altre forze reazionarie affidarono al loro capo ad Hitler i pieni poteri pur sapendo bene (il Mein kampf eacute del 1923) qual era il suo ldquoevangelicordquo pro-gramma politico lrsquoaffermazione dei piugrave forti la razza ariana e lrsquoeliminazione di tutti i ldquodiversirdquo percheacute impuri Quindi caro Benedetto sarebbe stato me-glio evitare la profanazione chiedendo un perdono nella Veritagrave Il rimanere al di qua del cancello poi for-se ti avrebbe potuto offrire una preziosa opportunitagrave Forse il filo spinato la barrie-ra fra gli oppressori e gli oppressi di quel tragico momento storico ti avrebbe potuto far aprire gli occhi sullrsquoAuscwitz di oggi sulla tragica divisione fra Nord e Sud del

ldquoUna domanda inutilehellip una domanda rivelatricerdquo

di Mario Mariotti Ancora su Benedetto XVI e la shoah

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mondo su quei meccanismi strutturali capitalismo privato e mercato e su quella cultura soggettiva (ricco eacute bello ed anche buono) che lasciano morire 30000 piccini ogni giorno per miseria sfruttamento ed omissione di solidarietagrave negando alle pic-cole vite anche uno spicciolo mentre le guerre di aggressione quelle per procura e quelle preventive bruciano enormi quantitagrave di risorse usate non per servire ma per soffocare la vita Ma su questo su questa tua eventuale rinascita anche se vecchio non ho sentito parola ecco il silenzio ec-co la mancanza di profezia piugrave pesante del piugrave pesante macignohellip Eacute proprio vero la Veritagrave in bocca ai ricchi non ci puograve proprio stare E quando essi La accalappiano la loro condizione La nega essi sono la controtestimonianza di Lei Chi conoscesse Dio e parlasse con Lui entrerebbe in comunione con Lui Ric-chezza e potere allora si dissolverebbero e avremmo la eco dellrsquoesperienza di libertagrave e di amore di Francesco drsquoAssisi Caro Benedetto prova a riflettere ti vuoi porre come guida spirituale e sei ben ac-cetto sia al Tempio che allrsquoImpero Pensa alla fine che Qualcuno fa fare a chi non sa neacute di carne e neacute di pesce Lrsquoincarnazione del Verbo col tuo contribu-to continua ad attendere e gli Auscwitz di ieri e di oggi resteranno anche domani mentre il servizio a Mammona al Beati i ricchi travestito da Dio cristiano nelle preghiere e nelle pratiche religiose ci mantiene nella tragica alienazione di colo-ro che rifiutano la prassi della condivisio-ne e si aggrappano in buona o cattiva fe-de al verbo ldquocredererdquohellip Mario Mariotti - 10 giugno 2006

Poesia Gabriel Impaglione

Argentina Tratto da Carte di Sardinia

Il vento egrave un fiume perduto Scorre notturno la sua multitu-dine minuta Crsquoegrave unrsquoora fragile luna di pane lontana da un bambino Nelle gemme la tua carezza len-ta e marzo nellrsquoisola Tu vieni come il giorno che na-sce a parlarmi della vita e marzo nella patria lontana Lagrave le ferite sono calli in tumulto e il vento donna mia marcia in silenzio tristementehellip corteo di volti e parole Persistente ondeggigraveo di memo-rie Mai Piugrave nel suo eco ingovernabile

Da Isola Nera 134 Casa di poesia e letteratura egrave uno spazio di libertagrave e di

bellezza per un mondo di libertagrave e bellez-za che si costruisce in una cultura di

pace Direzione Giovanna Mulas - Coor-dinazione Gabriel Impaglione Giugno

2006 - Lanusei Sardegna mulasgiovvannahotmailcom

Veniteci a trovare su Internet

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Tel 3337043384

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Nel 60deg anniversario della nascita della Repubblica italiana e dellrsquoAssemblea Co-stituente lrsquoAvvenire (il giornale dei vesco-vi della Chiesa cattolico-romana) lo ha commentato con un ldquoeditorialerdquo di Giuse-pe Anzani titolato (molto pertinentemen-te) ldquoPrimato della persona La repubbli-ca in noirdquo (02 giugno 2006) in cui si ra-giona in particolar modo degli articoli 2 e 3 del Patto dei nostri rsquoPadrirsquo e delle nostre rsquoMadrirsquo Costituenti Salvo qualche rsquobattutarsquo ambigua come quando si scrive e si sostiene che ldquoil bari-centro dellrsquoequilibrio resta il primato della persona umana di cui egrave matrice la cultura cattolicardquo - dove non si comprende se si parla della cultura universale di tutto il genere umano o della cultura che si richia-ma alla particolare istituzione che si chia-ma Chiesa rsquocattolicarsquo (un porsquo come se si parlasse in nome dellrsquoItalia e qualcuno chiedesse scusa ma parli come italiano o come esponente di un partito che si chiama ldquoforzahellipItaliardquo) - il discorso egrave tuttavia per lo piugrave accettabilehellip Premesso questo si puograve certamente condi-videre quanto viene sostenuto alla fine dellrsquoeditoriale relativamente al ldquodiritto alla vitardquo (ldquoesso sta in cima al catalogo rsquoapertorsquo dellrsquoarticolo 2 sta in cima alla promessa irretrattabile dellrsquoart 3rdquo) e alla necessitagrave di una responsabile attenzione verso di essa (ldquoNon declini mai la difesa della vita senza di essa egrave la Repubblica che declinardquo) Ma detto questo lrsquoambigui-tagrave immediatamente ritorna e sollecita a riporsi forti interrogativi su che cosa stia sostenendo chi ha scritto quanto ha scritto e da dove e in nome di Chi parla Parla un uomo che parla con se stesso e con un altro cittadino o con unrsquoaltra cittadina come un italiano comune (- universale cattolico) o come un esponente del partito rsquocomunersquo (rsquouniversalersquo rsquocattolicorsquo) O

ancora come un cittadino di un partito che dialoga col cittadino o con la cittadina di un altro partito per discutere e decidere su quali decisioni prendere per meglio segui-re lrsquoindicazione della Costituzione della Legge dei nostri rsquoPadrirsquo e delle nostre rsquoMadrirsquo che ci ha fatti - e invita a volerci - uomini liberi e donne libere cittadini-sovrani e cittadine-sovrane Nonostante tante sollecitazioni a sciogliere i nodi e chiarirsi le idee da ogni parte - dentro e fuori le istituzioni cattoliche crsquoegrave ancora molta confusione nel cielo del par-tito rsquocattolicorsquo italiano non hanno affatto ben capito neacute la unitagrave-distinzione tra la ldquoBibbia civilerdquo e la ldquoBibbia religiosardquo neacute tantomeno la radicale differenza che corre tra ldquoDiordquo e ldquoMammonardquo o che egrave lo stesso tra la Legge del Faraone o del Vitello drsquoo-ro e la Legge di Mosegrave E non hanno an-cora ben-capito che Repubblica dentro di noi hellip non significa affatto Monarchia o Repubblica rsquocattolicarsquo neacute dentro neacute fuori di noi e nemmeno Repubblica delle banane in noi o fuori di noi Il messaggio del patto costituzionale come quello del patto eu-angelico hellipe della montagna egrave ben-altro La Costituzione egrave - ripetiamo come ha detto e testimoniato con il lavoro di tutto il suo settennato il nostro Presidente Carlo A Ciampi - la nostra ldquoBibbia civilerdquo la Legge e il Patto di Alleanza dei nostri rsquoPadrirsquo e delle nostre rsquoMadrirsquo Costituenti (21 cittadine-sovrane presero parte ai lavo-ri dellrsquoAssemlea) e non la rsquoLeggersquo di ldquomammasantissimardquo e del ldquogrande fratel-lordquo hellip che si spaccia per eterno Padre no-stro e Sposo della Madre nostra quale cecitagrave e quanta zoppigravea nella testa e nel cuore e quale offesa nei confronti della nostra Legge dei nostri rsquoPadrirsquo e delle no-stre rsquoMadrirsquo- di tutti e tutte noi e anche dei nostri cari italiani cattolici e delle no-

25 Giugno Salviamo la Costituzione

La repubblica in noi hellip e la rsquocattolicarsquo monarchia edipica

di Federico La Sala

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stre care italiane cattoliche Nel 60deg Anniversario della nascita della Repubblica italiana e della Assemblea dei nostri rsquoPadri e delle nostre rsquoMadrirsquo Costi-tuenti tutti i cittadini e tutte le cittadine di Italia non possono che essere memori riconoscenti e orgogliosi e orgogliose di essere cittadine italiane e cittadini italiani e festeggiare con milioni di voci e con milioni di colori la Repubblica e la Costi-tuzione di Italia e cercare con tutto il loro cuore con tutto il loro corpo e con tutto il loro spirito di agire in modo che sia per loro stessi e stesse sia per i loro figli e le loro figlie hellip lrsquo ldquoavvenirerdquo sia piugrave bello degno di esseri umani liberi giusti e paci-fici Che lrsquoAmore dei nostri rsquoPadrirsquo e delle nostre rsquoMadrirsquo illumini sempre il cammino di tutti gli italiani e di tutte le italianehellipViva la Costituzione Viva lrsquoItalia (03062006) Federico La Sala Domenica 04 giugno 2006

laquoIo sono il Signore tuo Dio

non avrai altri degravei di fronte a me

Non ti farai idolo neacute immagine alcuna di ciograve che egrave lassugrave nel cielo neacute di ciograve che egrave quaggiugrave sulla ter-

ra neacute di ciograve che egrave nelle acque sotto la terra

Non pronuncerai invano il nome del Signore tuo Dio

Ricordati del giorno di sabato per santificarlo

Onora tuo padre e tua madre Esodo 201-12

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Dialogo cristianoislamico

Islam che fare Un decalogo

Il testo egrave apparso su Settimana del 4 giugno 2006n22 4 quale contribu-to al nuovo Governo italiano e alla nuova amministrazione di Milano

Testo elaborato da Paolo Branca do-

cente di lingua e letteratura araba universitagrave cattolica del Sacro Cuore di

Milano Stefano Allievi docente di sociologia universitagrave degli studi di

Padova Silvio Ferrari docente nelle universitagrave di Milano e Lovanio Mario Scialoja presidente della Lega musul-

mana mondiale-Italia

Ringraziamo don Giuliano Zatti del Servizio diocesano per le relazioni cri-stiano-islamiche di Padova per averci inviato questo importante testo come contributo al dialogo cristianoislamico

La presenza di musulmani in Italia ha or-mai raggiunto una tale massa critica da non consentire che il fenomeno sia gestito soltanto attraverso forme drsquointervento e-stemporanee e improvvisate comrsquoegrave spesso stato finora Lrsquoimpegno di molti che si sono prodigati sia da parte italiana che da parte islamica con numerose iniziative conferma le potenzialitagrave di un tessuto so-ciale vivo e attivo ma proprio per non vanificare tali energie e al fine di evitare derive che hanno interessato di recente altri paesi europei ci sembra indispensabi-le che le istituzioni e i cittadini - italiani e non - coinvolti a vario titolo nella questio-ne trovino modalitagrave per riflettere e agire insieme allrsquointerno di un progetto comune ispirato a principi chiari e condivisi Per questo mentre il nostro paese vive un decisivo momento di riformulazione degli equilibri politici e delle sue prospettive di riforma riteniamo doveroso richiamare alcuni punti che ci paiono di cruciale im-

portanza nel compito comune che ci tro-viamo ad affrontare Va da seacute che i musul-mani condividono con immigrati di altra origine molte problematiche simili Sareb-be pertanto indebito ritenere le considera-zioni che seguiranno come pensate esclusi-vamente per loro anche se il presente do-cumento ne tratta in modo specifico una buona legge sulla libertagrave religiosa ad e-sempio andrebbe incontro alle esigenze di tutte le comunitagrave e non solamente di quella islamica La globalizzazione in atto contrariamente a quanto ci si poteva ingenuamente aspet-tare invece che a un indebolimento delle identitagrave (reali o immaginarie) sta condu-cendo piuttosto a un loro irrigidimento che non sembra cogliere sufficientemente le potenzialitagrave positive pur presenti nellrsquoine-dito incontro di uomini e culture che si sta producendo bensigrave tende a enfatizzare dif-fidenze e timori che inducono alla chiusu-ra e alla contrapposizione Siamo consapevoli dei rischi insiti in un vacuo relativismo che potrebbe portarci a poco auspicabili confusioni e allo svili-mento delle tradizioni culturali e religiose di ciascuno ma il valore che attribuiamo alla nostra e altrui identitagrave ci spinge a rite-nere necessaria una gestione coraggiosa e consapevole di questo processo di incontro e convivenza lrsquounica in grado di portare a buoni risultati nellrsquointeresse comune Per questa ragione pensiamo che vada scorag-giato con ogni mezzo lo spirito di sospetto e di rivalsa che in taluni - da entrambe le parti - sembra purtroppo prevalere I punti che ci pare necessario richiamare sono 1 Incoraggiare la collaborazione con le istituzioni a ogni livello per promuovere una reale partecipazione dimostrando che le regole della democrazia tutelano e pre-miano i comportamenti migliori A tale scopo egrave utile in particolare partire dal cen-simento e dalla valorizzazione delle molte-plici esperienze in atto anche al fine di contrastare una comunicazione basata su semplici opinioni anzicheacute su evidenze empiriche Interventi formativi allrsquointerno delle pubbliche amministrazioni (scuola

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sanitagrave carcere personale di polizia ) sulle tematiche relative al pluralismo cul-turale nelle aree di loro competenza con un taglio che privilegi la concretezza delle situazioni su considerazioni di ordine a-strattamente teologico ideologico o poli-tologico Il confronto con esperienze inter-nazionali che giagrave affrontano da tempo temi e situazioni analoghe consentirebbe di valutarne gli esiti e di ispirarsi alle prati-che (legislative e operative) piugrave efficaci 2 Scoraggiare con fermezza ogni forma di illegalitagrave per evitare il formarsi di societagrave parallele o gruppi che si percepiscano e si presentino come corpi estranei il diritto alla differenza non puograve e non deve mai diventare pretesa di una differenza nei diritti e nei doveri 3 Valorizzare le iniziative che si pongono nella prospettiva della condivisione di valori interessi e impegno comune al ser-vizio della collettivitagrave 4 Dare prioritagrave alle donne e ai giovani che senza rinunciare alla propria specifici-tagrave culturale e religiosa dimostrano di voler sviluppare con chi condivide i loro pro-blemi e le loro aspirazioni attivitagrave che favoriscono contatti scambi e integrazio-ne 5 Offrire a livello universitario percorsi di maturazione e di formazione a quanti intendono svolgere funzioni di servizio alle comunitagrave specie nei ruoli di orienta-mento e di guida Non si tratta ovviamente di formare i ministri del culto ma di favo-rire lrsquoemersione e il consolidamento di competenze e capacitagrave specifiche tra colo-ro che giagrave operano nei diversi gruppi affin-cheacute la loro azione sia maggiormente ade-guata alle finalitagrave dellrsquointegrazione e della partecipazione alla vita del paese in cui risiedono 6 Stimolare specie nelle scuole la valo-rizzazione degli apporti delle differenti culture del Mediterraneo alla costruzione di una comune civiltagrave Laddove siano pre-senti numerosi alunni arabofoni appositi corsi per la conservazione e lo sviluppo della lingua drsquoorigine (del resto giagrave in atto in forma sperimentale) andrebbero diffusi e sostenuti Tali interventi non sarebbero

ad esclusivo vantaggio degli immigrati ma contribuirebbero alla trasformazione dellrsquointero settore scolastico che non sa-rebbe adeguato alla realtagrave di un mondo sempre piugrave interdipendente se restasse ancorato a forme di istruzione centrate soltanto sulla cultura locale 7 Incoraggiare i mass-media a dare spazio alle numerose esperienze di collaborazione e di condivisione tra persone di fede e di cultura diversa evitando di diffondere eo amplificare soltanto fatti e notizie che con-fermino mutui pregiudizi Non si tratta evidentemente di occultare le problemati-citagrave ma ancora una volta di partire dalla realtagrave che egrave piugrave ricca delle sue rappresenta-zioni mediante inchieste sul campo lavo-ro di terreno empirico informazione com-pleta e imparziale 8 Promuovere politiche che migliorino le condizioni di vita delle societagrave di prove-nienza degli immigrati con riferimento non soltanto alla situazione economica ma anche allo sviluppo della societagrave civile al rispetto dei diritti umani e alla valorizza-zione del pluralismo ad ogni livello 9 Valorizzare lrsquoazione delle istituzioni locali che sono a contatto diretto con le realtagrave di base nel promuovere iniziative che - per la qualitagrave degli interventi e le loro ricadute positive sul territorio - posso-no costituire dei modelli validi anche per analoghe situazioni in stretto contatto con le agenzie culturali e religiose che giagrave ope-rano in tal senso 10 Approfondire la conoscenza reciproca nel mutuo rispetto pur senza rinunciare allo spirito critico e autocritico non sola-mente con sporadiche iniziative informati-ve ma attraverso il lavoro permanente e sistematico di gruppi che affrontino insie-me tematiche specifiche di comune inte-resse Ciograve favorirebbe inoltre lo sviluppo di prospettive professionali che facciano tesoro delle competenze e delle capacitagrave di chi si distingue nel lavoro interculturale Mercoledigrave 14 giugno 2006

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A pochi mesi dal convegno ecclesiale su laquoTestimoni di Gesugrave Risorto speranza del mondoraquo previsto per il prossimo ottobre a Verona e chiamato a ridisegnare le strate-gie di una chiesa profondamente cambiata dallrsquoappuntamento di Palermo rsquo95 la cittagrave scaligera ha ospitato la seconda edizione dei Cantieri del dialogo Indizio di un diffuso bisogno di dialogo interreligioso quotidiano e concreto che non sempre le istituzioni riescono ad inter-cettare lrsquoiniziativa egrave nata lo scorso anno sulla spinta di una consistente batteria di chiese gruppi e associazioni del volonta-riato di diversa estrazione culturale e con-fessionale che contribuiscono a rendere la cittagrave veneta una delle attuali capitali del rinnovamento ecclesiale e sociale Lo scenario allrsquointerno del quale sono sorti i Cantieri egrave la constatazione che il nostro paese sta diventando sempre piugrave comples-so e multiforme da ogni punto di vista e che la presenza di individui e comunitagrave drsquoimmigrati provenienti da tutto il mondo (i nuovi cittadini come sono comunemen-te definiti) da un lato e lrsquoevoluzione inter-na delle nostre societagrave dallrsquoaltro stanno producendo una vistosa e progressiva plu-ralizzazione dei nostri riferimenti culturali In particolare negli ultimi anni egrave emersa con sempre maggiore visibilitagrave la presenza islamica che costituisce ormai una realtagrave significativa e non eludibile per questioni numeriche e per la percezione di cui egrave og-getto per i dibattiti e per le reazioni che solitamente produce Dopo le prime sta-gioni dellrsquoimmigrazione nel nostro paese in cui ha prevalso lrsquoaccoglienza da un lato lrsquointeresse ad integrarsi dallrsquoaltro e proba-bilmente una certa dose di curiositagrave da tutti e due ora purtroppo ci troviamo in una situazione assai mutata Da entrambe le parti emergono infatti

spinte verso la chiusura lrsquoisolamento nei casi peggiori la caricatura e la demonizza-zione di quello che spesso egrave descritto non piugrave solo come un altro ma direttamente come lrsquoavversario il nemico Mentre la ricorrente attualitagrave internazionale il terro-rismo diffuso e i conflitti geopolitici in atto in parecchie aree del pianeta concor-rono largamente al diffondersi di timori chiusure e irrazionalismi A schierarsi in maniera aprioristica quanto acritica Nello stesso tempo in entrambi i campi srsquointravedono peraltro dei processi di co-noscenza reciproca di interpenetrazione e di collaborazione sul campo cosa che ac-cade in particolare a livello del vissuto quotidiano nel mondo della scuola del lavoro sul territorio Mai come oggi perograve egrave sembrato difficile portare avanti il dialo-go interno alle rispettive comunitagrave religio-se ma anche allrsquointerno del mondo laico tra coloro che il dialogo rifiutano o co-munque lo temono e quanti lrsquoaccettano e lrsquoaccolgono come una sfida in positivo alla propria coscienza sociale e civile e alla propria fede I Cantieri del dialogo hanno inteso marca-re un punto fermo unrsquoanalisi del percorso fatto e delineare una svolta anche percheacute in varie parti drsquoItalia si cominciano a nota-re esperienze significative da raccontare mentre tra chi opera nel campo si sente sempre piugrave lrsquoesigenza di confrontarsi sulle iniziative promosse sul loro alterno suc-cesso sui risultati positivi ottenuti cosigrave come sui tentativi non riusciti i fallimenti e gli errori Lo scorso anno la loro defini-zione era Cantieri del dialogo cristiano-musulmano mentre lrsquoedizione 2006 si egrave caratterizzata per un allargamento di pro-spettiva senza limitarsi allrsquoambito islami-co Dopo il dialogo bilingue grazi al quale cristiani e musulmani si sono incontrati raccontati scambiati le proprie impressio-

Da Verona a Verona i cantieri del dialogo di Brunetto Salvarani

Ringraziamo lrsquoamico Brunetto Salvarani direttore diCEm-Mondialitagrave per averci messo a disposizione questo suo articolo su i Cantieri del dialogo recentemente

svoltisi a Verona e giagrave pubblicato sul settimanale Settimana di Bologna

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ni si egrave deciso questrsquoanno di ampliare il cantiere fotografando il panorama di un dialogo interreligioso a 360 gradi IL SECOLO DELLrsquoALTRO Il tema infatti egrave stato quello del plurali-smo religioso una scelta che ora srsquoimpone per varie evidenze Innanzitutto quella religiosa ed esperienziale insieme che avverte come non sia piugrave possibile vivere e credere nel proprio Dio come se il Dio degli altri non esistesse Ma anche eviden-za spirituale se egrave vero come ricorda il cardinal Martini che la distinzione oggi non egrave piugrave tra credenti e non_credenti ma tra pensanti e non_pensanti dialoganti e non_dialoganti Infine per una responsabi-litagrave etica e morale lrsquoinvito a passare dalla coesistenza cui siamo ancora cosigrave allergi-ci alla pro_esistenza come vocazione u-mana oltrecheacute religiosa Problema per tutti i fondamentalismi e integrismi (devoti o meno) ma anche per tutte le persone non abituate a frequentare la frontiera O forse solo a non riconoscerla dal momento che tanta parte della nostra storia personale e comunitaria egrave storia di incontro e scambio Dal momento che il secolo attuale come dicono gli analisti sociali egrave il secolo dellrsquo-altro Il pluralismo culturale e religioso in effet-ti egrave attualmente tema per lrsquoantropologia che vede nello straniero anche lrsquoestran-io della psicologia che interpreta lrsquoaltro come specchio del seacute della sociologia quando si occupa del diverso dello straniero del-lrsquoimmigrato Ma altresigrave egrave il tema e preve-dibilmente lo diventeragrave sempre di piugrave della teologia laquocome lrsquoateismo ha potuto essere lrsquoorizzonte in funzione del quale la teologia della seconda metagrave del secolo XX reinterpretava le grandi veritagrave della fede cristiana _ ha scritto il teologo Geffreacute - cosigrave il pluralismo religioso tende a diven-tare lrsquoorizzonte della teologia del XXI secoloraquo Nellrsquointroduzione ai lavori Marco Dal Corso teologo veronese con una lunga esperienza di America Latina ha sottoline-ato che lrsquourgenza di investire sul dialogo interreligioso lrsquohanno saputa cogliere pri-

ma ancora che le speculazioni dei teologi tutte quelle persone che pensano le religio-ni davanti alle responsabilitagrave comuni di fronte al destino storico dellrsquoessere umano Lavorare per la pace costruire una cittadi-nanza condivisa lottare per la giustizia oltre a contribuire ad un altro mondo pos-sibile egrave impegno religioso oltre che etico e politico Compito anche delle religioni e delle religioni in dialogo Il perdurare del riferimento ai cantieri indica che gli organizzatori si pongono in spirito costruttivo partendo non da zero ma dai mattoni delle esperienze giagrave esi-stenti per elaborare un cammino e se pos-sibile uno stile una metodologia dellrsquoin-contro Sapendo che si tratta di un percor-so da tracciare non predefinito e predeter-minato e tanto meno scontato Percheacute anche dialogo egrave un termine che va precisato parola impegnativa usata spesso a sproposito forse per molti prematura ricca di implicazioni persino problemati-ca Ma che comunque indica lrsquointenzione di porsi in una dimensione e in una situa-zione di incontro di confronto di collo-quio che significa innanzitutto riconosci-mento dellrsquoaltro rifiutando ogni tentativo di demonizzazione a priori di annienta-mento dellrsquoidentitagrave altrui oggi pure cosigrave diffusi Ospitati di nuovo nella splendida cornice del parco di Villa Buri i Cantieri questrsquo-anno si sono svolti nellrsquoarco di una sola giornata sabato 3 giugno assumendo co-me sottotitolo la dizione di Forum nazio-nale di incontro e scambio tra persone di diverse religioni e fedi Lrsquoargomento che ha costituito il filo rosso di tutti gli inter-venti il rapporto fra religioni e cittadinan-za Unrsquointuizione felice da almeno due punti di vista da una parte percheacute gli sce-nari dellrsquoodierno pluralismo religioso stan-no cambiando rapidissimamente le nostre cittagrave e il paesaggio urbano anche sul piano antropologico dallrsquoaltra percheacute quello della cittadinanza soprattutto per le gene-razioni piugrave giovani degli stranieri immi-grati _ quelle che presumibilmente vivran-no con meno drammi e con maggiore natu-ralezza le relazioni interreligiose - perdu-

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rando lrsquoattuale legislazione permane un traguardo agognato quanto difficilissimo da ottenere LrsquoICONA DI BABELE Il relatore principale egrave stato il teologo do-menicano Claude Geffreacute residente a Pari-gi autore di alcuni tra i piugrave significativi testi sugli effetti del pluralismo religioso nelle chiese cristiane europee e membro del comitato scientifico di Concilium Egli egrave stato per oltre un ventennio a partire dal 1967 dapprima professore di Teologia fondamentale e Dogmatica a Le Saulchoir e poi di Ermeneutica teologica e di Teolo-gia delle religioni allrsquoInstitut catholique di Parigi dal 1975 egrave stato anche direttore della collana Cogitatio fidei delle Eacuteditions du Cerf mentre nel 1996 egrave stato eletto direttore della prestigiosa Ecole biblique di Gerusalemme Ha introdotto le sue considerazioni Rosino Gibellini direttore letterario dellrsquoeditrice Queriniana di Brescia e fra i massimi e-sperti nazionali della teologia contempora-nea mondiale Che ha presentato il cam-biamento in corso con unrsquoimmagine effi-cace per affrontare la modernitagrave rappre-sentabile simbolicamente con una sfera (non visibile interamente da nessun punto di essa) egrave necessaria una mentalitagrave pro-spettica In particolare egli ha esortato i partecipanti ai Cantieri a recuperare alcune categorie che potrebbero risultare utili in tale direzione quella della narrazione quella del dialogo (laquobisogna insistere non esiste alternativaraquo) e quella della relazio-nalitagrave Categorie tutte su cui Geffreacute nel suo penetrante magistero si egrave a lungo sof-fermato con unrsquoottica di tipo ermeneutico A parere del quale in questrsquoavvio del XXI secolo la sfida maggiore al cristianesimo non verrebbe tanto dal molteplice versante della religiositagrave di tipo sincretistico o eso-terico che passa sotto lrsquoetichetta di New Age (che pure esiste ovviamente) quanto dalla pluralitagrave delle grandi religioni non cristiane che noi stiamo conoscendo sem-pre meglio e che danno spesso prova di una nuova - e inattesa - vitalitagrave Nessuno stupore dunque che la teologia delle reli-

gioni sia ormai divenuta uno dei capitoli piugrave vivi (ma altresigrave piugrave travagliati) dellrsquoo-dierna ricerca teologica e un caso serio davvero strategico per il futuro del cristia-nesimo Drsquoaltra parte perograve esiste un buon pluralismo e uno cattivo Quello cattivo egrave lrsquoideologia del pluralismo che dispera di ogni veritagrave e di ogni gerarchia di valori quello buono testimonia semplicemente che nella modernitagrave si dagrave una cultura co-niugata al plurale e che fa della diversitagrave una chance per la conquista progressiva della veritagrave Lrsquoicona suggerita dal teologo francese egrave quella di Babele come confu-sione delle lingue rappresenta una maledi-zione ma in quanto riconoscimento della necessaria pluralitagrave delle lingue cosigrave come delle culture e delle religioni egrave sicuramen-te una benedizione corrispondente ad un misterioso disegno di Dio Secondo lui il dialogo non deve aver per fine lrsquounitagrave illusoria tra membri di diverse religioni una sorta di super-religione mondiale che sacrifichi la ricchezza delle distinte tradizioni religiose Al contrario ciograve a cui deve puntare il dialogo interreli-gioso egrave una migliore conoscenza dellrsquoaltro nella sua diversitagrave come reciproco stimolo al servizio delle grandi cause della comu-nitagrave umana Di fronte al carattere inacces-sibile della veritagrave assoluta che puograve coinci-dere solo con il mistero di Dio Geffreacute evidenzia la necessitagrave di superare la men-talitagrave proprietaria prendendo coscienza che se la veritagrave rivelata egrave unica ciascuno la possiede in maniera parziale e che la propria veritagrave non egrave neacute inclusiva neacute esclu-siva nei confronti delle altre veritagrave Ecco dunque oggi finalmente ha concluso la possibilitagrave di un umanesimo islamico-ebraico-cristiano da intendersi come una grande occasione per lrsquoavvenire dellrsquouma-nitagrave Questa egrave infatti verosimilmente lrsquou-nica via per la promozione di una cittadi-nanza complessa che concili le esigenze di unrsquoidentitagrave laica con le identitagrave religiose e culturali di una popolazione diversificata Una via giagrave praticata dai giovani che si sentono cittadini del mondo piugrave di unrsquouni-ca nazione semmai grazie ai miti condivi-si dello sport o della musicahellip

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MOLTA STRADA DA FARE I lavori della mattina sono proseguiti con una relazione di chi scrive su laquoVerso unrsquoe-ducazione al pluralismo religiosoraquo intesa a presentare la scuola la formazione e lrsquoinformazione come i luoghi strategici di un dialogo interreligioso sincero e fruttuo-so Ersquo toccato a Stefano Allievi sociologo dellrsquoUniversitagrave di Padova infine a traccia-re gli scenari di un pluralismo che egrave giagrave nei fatti su scala europea e che richiede unrsquo-attenzione e un investimento sulla gestione dei conflitti Se lrsquoattuale caleidoscopio delle religioni produce diverse forme di meticciato siamo chiamati a non lasciarci afferrare dalla paura dellrsquoaltro contro i tanti predicatori di sventura che di questi tempi vanno per la maggiore Nel pomeriggio spazio ai lavori di grup-po dedicati alla discussione su quali espe-rienze concrete - in positivo e in negativo - stanno caratterizzando il rapporto fra le religioni e la cittadinanza Ci si egrave concen-trati su famiglia e scuola (sotto la guida di Placido Sgroi teologo cattolico Valentino Cottini direttore di Islamochristiana e Mohamed Guerfi portavoce del Consiglio islamico di Verona) sulla cittagrave (Annemarie Dupreacute del Servizio rifugiati e migranti della Federazione delle chiese evangeliche italiane e Mostafa El Ayoubi caporedat-tore della rivista Confronti) e sulle identi-tagrave (Cristina Simonelli docente al locale Studio Teologico San Zeno e Federico Allegri del Centro studi buddhista Maitre-ya di Venezia) Ne sono uscite proposte per uscire da una situazione che egrave stata percepita come ancora inceppata e decisa-mente problematicahellipil dialogo fatica in un paese come il nostro a farsi cultura diffusa stile di vita pratica normale di rapporti Crsquoegrave ancora molta strada da fare ed egrave sembrata esemplare la chiusura dei Cantieri centrata su un momento di convi-vialitagrave artistica col gruppo Bifo Band che si egrave prodotto in uno spettacolo musicale dal titolo laquoNiente di nuovo sotto il soleraquo con brani liberamente tratti dal libro del Qohelet PENSARE IL DIVINO IN MODO DI-

VERSO Conclusioni Molto difficile trarne Forse impossibile Per loro natura i cantieri pre-suppongono il lavoro collettivo di molti attori la pazienza dellrsquoattesa la fiducia che ne esca - a tempo debito - un risultato efficace Ugualmente i Cantieri del dialo-go si sono chiusi (temporaneamentehellip) confermando la propria natura di laborato-rio sperimentale dove pensare il divino in modo diverso (Dio oltre e altro le defini-zioni religiose) e parimenti ripensare lrsquou-mano in modo diverso (non definito dallrsquo-appartenenza ma dalla com-passione) In tal senso le religioni e la cittadinanza sono le note di una ricerca comune appena ini-ziata su cui si gioca la sfida di una chiesa capace di speranza Da Verona a Verona i Cantieri cedono dunque il testimone al convegno ecclesiale drsquoautunno con lrsquoau-spicio che se egrave vero che il dialogo egrave anco-ra bambino ferito tutto a chiaroscuri non-dimeno resta speranzoso che le cose no-nostante i venti contrari possano final-mente cominciare a cambiare

Brunetto Salvarani

Non uccidere Non commettere adulterio

Non rubare Non pronunciare falsa testi-

monianza contro il tuo prossi-mo

Non desiderare la casa del tuo prossimo

Non desiderare la moglie del tuo prossimo neacute il suo schia-vo neacute la sua schiava neacute il suo bue neacute il suo asino neacute alcuna

cosa che appartenga al tuo prossimoraquo

(Esodo 2013-17)

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Papa Ratzinger sembra aver ancora una volta riportato indietro di parecchi anni il dialogo interreligioso almeno a livello di vertice Le argomentazioni usate sono quelle care a certa stampa conservatrice secondo cui lIslam eacute una religione che mal si adatta allambito europeo e nella quale non esiste separazione tra sacro e profano Il cambiamento di strategia della Chiesa o di settori di essa dietro il quale ceacute chiara-mente la mano dellOpus Dei e dei settori piugrave conservatori del clero eacute specificato in un articolo su AsiaNews lagenzia di stampa che si occupa del mondo cristiano da padre Samir Khalil Samir un esperto islamista cattolico le cui posizioni sullI-slam eacute un eufemismo definire critiche Secondo questo islamista uno dei piugrave ri-conosciuti in ambito cattolico ma anche uno dei piugrave ossessionati dallo spauracchio della sparizione dellIslam nei paesi arabi - un pograve come Woitila sulla Polonia - il carat-tere verticale della Rivelazione Cranica esclude di per seacute ogni interpretazione che non sia letterale ed astorica Da qui discen-de il fatto che lIslam non sarebbe adatto per vivere in una societagrave secolarizzata un bel coraggio per chi si oppone perfino al divorzio che eacute sempre esistito in tutte le culture per chi nega alle donne la contrac-cezione e laborto anche in caso di rischio per la vita della madre Uno studio storico di istituti che sono cre-duti inseparabili dal cristianesimo come la monogamia o il celibato del clero ma an-che lo stesso dogma dellinfallibilitagrave papa-le ex cathedra - mostra invece che questi istituti si sono sovrapposti gli uni sugli altri durante la storia della Chiesa e che per esempio la poligamia eacute esistita in am-bito cristiano e che il celibato del clero si eacute imposto solo nel basso Medioevo (perfino la monogamia eacute stata stabilita definitiva-mente tardi nel codice di diritto canonico) In particolare eacute caro al Papa il tema della

reciprocitagrave che perograve dovrebbe essere posto a livello diplomatico e politico dalla S Sede nei suoi rapporti con gli Stati a mag-gioranza islamica e non pesare sulle comu-nitagrave islamiche dOccidente Le argomentazioni sono sempre le stesse vecchie di centinaia di anni e derivano da una sopravvalutazione secondo me di una lettura immobilista ed integralista dellI-slam di tipo wahabita oltre che dalla si-stematica manipolazione della storia dellI-slam Anche dal punto di vista teologi-corispetto alle aperture di Woitila sulla partecipazione dellumanitagrave al progetto di salvezza divino si rischia di ritornare al vecchio caro esclusivismo cattolico cleri-caleintegralista e scientofobo di quaran-tanni fa Cominciamo con ordine Khadigia Patrizia del Monte su islam-ondineit giagrave chiariva giorni fa alcuni punti fondamentali di criti-ca che possiamo mettere in campo per superare questo tipo di ostacoli al dialogo Il carattere verticale della Rivelazione ricorda alluomo ed alla donna le proprie responsabilitagrave ed il proprio dovere di ado-rare unicamente Dio lasciando perdere tutto il resto Solo Dio merita ladorazione e gli atti della vita quotidiana vanno dedi-cati a LuiSe questo eacute integralismo per non essere integralisti bisognerebbe non essere monoteisti E infatti lattacco al monotei-smo islamico eacute un altro tema caro alla no-stra cara vecchia destra laicista ed islamo-foba E invece eacute tutto il contrario Mentre il Profeta Mohammed -psl- si im-merge nelladorazione quotidiana contem-poraneamente come Legislatore ldquoprimum inter paresrdquo a Medina inizia a governare la cittagrave Quando entra a Medina i musul-mani sono poco piugrave del dieci per cento e lui come legislatore e firmatario della Co-stituzione di Medina concede a musulma-ni ebrei e cristiani uguali diritti ed uguali doveri salvo il caso del riferimento in

Riflessione

Dialogo interreligioso al bivio Ma lavversario non sono i musulmani egrave il monoteismo del mercato

di Amina Salina

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caso di controversia giudiziaria al proprio tribunale religioso Per i primi anni il Profeta governa vera-mente come un pioniere del dialogo tra le religioni e le culture Governa con i musul-mani in monoranza in una situazione simi-le alla nostra oggiAfferma una cosa che molti estremisti dimenticano spesso che lIslam inserisce luomo e la donna ancor prima che in una comunitagrave di fede nella Famiglia Umana e che solo per questo ogni essere umano eacute giagrave titolare di diritti concessi da Allah -sws-E comunque lim-pero islamico eacute sempre stato un impero multiculturale mentre lEuropa moderna si eacute formata sul rifiuto e sulla stigmatizzazio-ne delle culture altreNe sanno qualcosa gli ebrei europei chiusi in ghetto per tre secoli e i nostri fratelli andalusi vittime della pulizia etnica dei re cattolici per non parla-re dellEuropa centrale teatro di guerre terribili tra cattolici e protestanti durate tre secoli Non eacute vero che ceacute indistinzione tra ruolo politico e religioso in quanto se eacute vero che il Califfo eacute investito anche del potere reli-gioso eacute anche vero che lo status di protetti dei cittadini non musulmani garantisce il rispetto dei diritti civili inclusa la libertagrave di coscienza e che comunque esiste una distinzione di funzioni tra potere politico in senso stretto e funzione sacrale Da que-sto punto di vista nellIslam sunnita non esiste clericalismo percheacute non esiste clero Quindi nemmeno governo ldquoteocraticordquo Inoltre lautonomia della magistratura dal potere politico non eacute solo una prerogativa dellEuropa liberale Il nodo della questione eacute un altro ed eacute af-frontato dallo stesso Ratzinger quando afferma in un discorso a Castelgandolfo che si puograve introdurre Dio nella Costituzio-ne Europea senza offendere in alcun modo i credenti ed in particolare i musulmani purcheacute lEuropa ritorni a concepire Dio come creatore ed ispiratore delle leggi e della convivenza umana Non si puograve co-struire lEuropa moderna facendo a meno della fede religiosa Due secoli e mezzo di laicitagrave ci hanno portato a convivere con diverse norme etiche Certamente la Rivo-

luzione Francese ci ha messo in condizio-ne di non dipendere piugrave dalla dittatura papale e ha dato la libertagrave di coscienza di cui i sudditi dei paesi musulmani giagrave gode-vano agli europei che ne erano privi Ma nello stesso tempo ci siamo scontrati con visioni aberranti dellessere umano spe-cialmente in questi ultimi anni che sono frutto di vera e propria perversione e anche con visioni del mondo molto difficili da accettare Si pensi a certe prese di posizio-ni in Olanda un paese che per amore della libertagrave ha deciso di autorizzare un partito xenofobo ed unohellippedofilo contempora-neamente ha depenalizzato luso delle dro-ghe cosiddette ldquoleggererdquo o la Danimarca dove un editore puograve impunemente fare apologia di nazismo o di islamofobia o vendere pornografia senza essere passibile di denuncia penale o la Spagna dove Za-patero ha proposto di cambiare i nomi di mamma e papagrave in ldquogenitore A ldquo e ldquogenitore Brdquo COSI DA TAGLIARE DE-FINITIVAMENTE IL PONTE TRA CUL-TURA E NATURA ALLINTERNO DEL-LA FAMIGLIA Opzioni francamente scioccanti per cattolici musulmani e cre-denti in generale E che dire della grande diffusione del bere vino e alcolici che conduce in moltissimi casi allalcoolismo che prolifera purtroppo anche tra certi isla-mici poco osservanti o addirittura convinti che Allah nel Corano non abbia vietato tassativamente il berne O peggio labusar-ne - e che labbia semplicemente sconsi-gliato come affermano certi scriteriati imam liberali (salvo caderne vittima loro stessi come eacute accaduto di recente ad un mediatizzatissimo sapiente islamo-liberal di cui non farograve il nome per ovvi motivi) Senza tacere dei costumi in materia ses-suale in cui prevale il modello consumi-stico tout-court e si sbeffeggia la verginitagrave delle ragazze e peggio dei ragazzi che Islam e Cristianesimo propongono invece come modello di virtugrave per le persone gio-vani o non sposate Coseacute incompatibile allora Secondo me eacute incompatibile il bene col male comeacute stato da quando esiste luomo sulla Terra salvo il fatto che qualcuno ha scambiato le carte in tavola E come Cice-

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rone ldquopro domo suardquo la Chiesa dovrebbe guardare ai monasteri vuoti alle vocazioni mancanti ed alla sua scarsa scarsissima presa sui fedeli Al di la delle manifesta-zioni oceaniche e della settimana di non stop in occasione della dipartita di Papa Woitilail vissuto della Chiesa in Europa si riduce a mala pena al dieci per cento della popolazione Se lOccidente eacute incompatibi-le con lIslam lo eacute a maggior ragione con ogni fede percheacute la negazione della fede eacute la caratteristica saliente di ogni laicismo Una delle ragioni della feroce campagna antiislamica lanciata dai media -oltre alla questione del sionismo- eacute il tentativo di schiacciare la fede islamica agendo sulle situazioni personali che non lasciano il tempo per la preghiera e per la pratica reli-giosa tradizionale Il risultato eacute che masse di musulmani assolutamente ignoranti della loro fede e dei principi religiosi - noncheacute dei loro sacrosanti diritti- ricattati dai consolati e terrorizzati dalla repressio-ne stentano ad avvicinarsi alle moschee viste come luoghi pericolosi o sospetti Il risultato eacute che l80 per cento dei giovani musulmani francesi ha difficoltagrave ad avvici-narsi alla pratica religiosa Rispondere praticando lIslam quotidianamente nelle case eacute il minimo per evitare lateizzazione e la secolarizzazione della nostra gioventugrave (e il problema eacute di tutte le fedi non solo della nostra) I vati del pensiero debole hanno giagrave deciso di costruire la nuova fede compatibile con lOccidente quella del dio denaro e del dio potere Spiacente la conosciamo giagrave e non ci interessa Taluni musulmani hanno voluto ritrovare la loro in una pia pratica tanto ortodossa quanto distante dalla realtagrave costruendo piccole confraternite perlo piugrave chiuse ai non iniziati con qualche lodevole eccezio-ne Altri si sono ridotti a pregare in casa come cristiani nelle catacombe Sono gli stessi che parlano di separazione tra stato e religione e che non hanno mosso un dito di fronte al massacro del popolo palestinese Mi dispiace ma lIslam non si esaurisce nei 5 pilastri e non si chiude dentro 4 mura Mi sembra di capire che coseacute incompatibi-

le con lOccidente Ma innanzitutto che coseacute lOccidente Distinguiamo bene Esiste un Occidente democratico e pacifi-co - una casa comune abitata da laici e cattolici - con il quale siamo compatibilis-simi e con il quale stiamo costruendo di fatto lEuropa Esiste invece un Occidente guerrafondaio ed imperialista con cui sia-mo felicissimi di essere incompatibili ed essendolo siamo in buona compagnia Chi vorrebbe essere compatibile con i massa-cratori di Falluja o gli assassini del popolo palestinese Siamo compatibili con i lavoratori italiani con la gente onesta con i credenti e con i laici di buona volontagrave Con loro siamo in dialogo da sempre e nessuna enciclica papale puograve mettere in crisi questo dialogo Siamo incompatibili con la guerra con la miseria con i terrorismi di stato e di mer-cato con lipocrisia con lo svilimento della donna della fede e della morale a valore di compravendita Incompatibili con il concetto della crescita che distrugge lambiente naturale e con lefficacia ed efficienza delle bombe al napalm dei de-creti di espulsione ad personam sulla pelle di poveri disgraziati con il silenzio sulle barche di immigrati che affondano Con la politica che distrugge risorse e vite umane a favore dellennesima banda di ladri al potere in qualsivoglia paese islamico o non A questo punto non capisco piugrave chi parla di incompatibilitagrave tra Islam e cultura occi-dentale senza guardare a casa propria E come un guardiano di una casa bombarda-ta da alieni che si oppone armi alla mano a chi arriva da fuori chiedendo pane giusti-zia e libertagrave Roba dellaltro mondo Salam amina salina Martedigrave 06 giugno 2006

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Il profumo dei candidi fiori caduti al suolo nel giorno di Ashuragrave inebria in ogni luogo e in ogni epoca il cuore dei sinceri amici di Dio Il puro sangue di Hossain mette a tacere la ribelle ragione e lancia i cuori al sommo atto di sacrificio sulla retta via dellrsquoAmato Lrsquoesempio del Signore dei Martiri rompe i veli della paura e predispone lrsquoanima al martirio Vieni Ashuragrave Colma i nostri cuore dellrsquoa-more per Hossain Riempi i nostri occhi delle lacrime che ci purificano dal peccato I profondi occhi del prode Abbagraves ricoperti di polvere e sangue non osano guardare il triste viso dellrsquoImam Eppure egli egrave lrsquoama-to figlio di Aliacute il Fregio dei Baniacute Hagraveshim lrsquoeroe di Karbalagrave il compagno dellrsquoEufra-te il fedelissimo fratello del Signore dei Martiri Egli era un perfetto esempio di rispetto e gentilezza solo agli ultimi respi-ri osograve chiamare Hossain fratello Certo nel viso dellrsquoImam puoi vedere la sanguinante gola di Aliacute Asghar lrsquooppresso corpo di Aliacute Akbar i bianchi capelli del canuto Habiacuteb Ben Mazahiacuter intrisi di giova-ne sangue le lacrime di Zaynab le crudeli catene dellrsquoimam Sajjagraved lrsquoinnocente sorri-so del piccolo Qagravesim lrsquoansia di Sukagraveynah la solitudine di Ruqiyyah il lamento della nobile moglie di Hossain e piuacute di ogni altra cosa Fatima che piange il suo amato figlio nellrsquoarida piana di Karbalagrave Il petto di Hossain denuncia la crudeltagrave e lrsquoignoranza della gente invitando tutti gli uomini liberi a ribellarsi ai tiranni in ogni luogo e in tutte le epoche Ben lontana egrave da noi la viltagrave Questo egrave il santo grido del Signore dei Nobili il credo degli uomini liberi il sentiero dei timorati la chiave del Paradiso di Allah lo scudo contro lrsquoInferno lrsquoonore di ogni credente devoto il destino di ogni martire beato O Signore dei Martiri liberaci dalle catene

della viltagrave Proteggici con un atomo del tuo onore O fedele cavallo di Hossain parla degli ultimi respiri del nostro imam Parla di quando a testa bassa pieno di vergogna sei ritornato dalla piccola Sukaynah Parla di quando questa nobile figlia del Messag-gero di Allah angosciata ti ha chiesto ldquoLrsquohanno forse dissetato prima di uccider-lordquo Parla Zhu-l-janagraveh incendia i nostri cuori brucia le nostre anime avvicinaci a Karbalagrave O tu che porti sul tuo corpo il puro sangue del Martire o tu che lo hai accompagnato fino allrsquoultimo respiro o tu che desideravi cadere accanto al tuo pa-drone o tu che avresti preferito morire invece di vedere le lacrime della innocente Sukaynah parlami di Hossain ti prego parla tu che sei stato testimone degli ulti-mi istanti del santo figlio della pura Fati-ma O Muslim o fido ambasciatore del sacro Martire di Karbalagrave trsquoinvidio Tu sei morto prima di Hossain come Hossain per Hos-sain e in Hossain O Muslim o prode fi-glio di Aqiacutel lrsquoamore per Hossain trsquoha por-tato a Kufah la quale trsquoha tradito e abban-donato Pregasti con gli angeli nella gran-de moschea della Cittagrave Infedele Cadde la tua testa sotto la lama del boia preludendo al vicino supplizio di Hossain O Zaynab audace figlia del Leone di Al-lah parlami di Hossain parlami di tuo fratello parlami di quando hai baciato le sacre vene del suo oppresso collo parlami del dolore delle Orfane parlami del fuoco che divorograve le tende parlami del corpo sen-za testa del sacro Martire di Karbalagrave par-lami di Aliacute Akbar il ritratto vivente del Sigillo dei Profeti parlami dei lamenti di Fatima parlami di Ruqiyyah morta accan-to alla testa del suo amato padre parlami di Kufah di Damasco dei tuoi celebri sermoni con i quali hai continuato la via di Hossain del ritorno a Karbalagrave delle vuote case dei Martiri a Medina dei vicoli

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IL LAMENTO DI ASHURAgrave di Agenzia Puro Islam

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che reclamavano i passi di Hossain del triste mendico che reclamava la caritagrave di Abbagraves di Sajjagraved e del suo interminabile pianto O vile Yaziacuted figlio illegittimo di figli ille-gittimi sai chi hai ucciso Sai che sangue hai versato Sai chi era il padre del Marti-re di Karbalagrave Sai chi era la casta madre di Hossain Sai quante volte il santo Profeta ha baciato la bocca che tu hai offeso con la khayzuragraven Ricordi quando la santa Za-ynab ti chiamograve Figlio dei Liberati Che Iddio ti maledica assieme ai tuoi empi padri O Fatima ricordaci il giorno della nascita di Hossain parlaci di quanto avete pianto quando il santo Profeta con il nobile neo-nato tra le mani e con le lacrime agli oc-chi predisse il glorioso martirio nel suo del suo terzo vicario O santi martiri di Karbalagrave tutto avete sa-crificato per il vostro imam la vita i beni lrsquoonore In cambio Allah vrsquoha dato il Suo Paradiso nel quale fa entrare solo i Suoi

devoti servi Avrei voluto essere tra di voi combattere al vostro fianco donare il mio umile san-gue a Hossain proteggerlo con il mio cor-po consolare le sue bambine difendere lrsquoonore della santa Zaynab portare io le catene che laceravano la nobile pelle di Sajjad alleviare le terribili pene del mio Imam coprire con il mio lamento quello delle donne della santa famiglia di Hos-sain uccidere i nemici di Dio vendicare i Suoi amici Ma ahimegrave il tempo mrsquoegrave nemico e lrsquounica cosa che vi posso offrire egrave il mio devoto pianto Venerdigrave 16 giugno 2006

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[Ringraziamo il nostro collaboratore Omero Dellistorti per questo interven-

to] Quando ai miei studenti presento lrsquoislam prima di leggere nelle migliori versioni italiane disponibili e commentare col rigo-re filologico che occorre alcune sure del Corano traduco e spiego loro il significato di alcuni termini decisivi e in primo luogo questa bella parola islam che rettamente intesa significa lrsquoabbandonarsi alla volontagrave sommamente buona la rinuncia alla pro-pria prepotenza per abbracciare il bene comune scegliere la giustizia accostarsi alla nonviolenza darsi alla misericordia qualcosa che tiene della mitezza della mansuetudine e della benevolenza e che ha una fortissima consonanza col concetto gandhiano di satyagraha (lrsquoafferrarsi a quella veritagrave - lrsquoessere afferrati da quella veritagrave - che eacute tale percheacute eacute la consistenza del sommamente buono e relazione e prassi incontro e poiesi) Poi illustro quali siano i cinque pilastri dellrsquoislam e come essi ci convochino tutti a una meditazione ulteriore quali che siano i nostro convincimenti religiosi o filosofici quale che sia il nostro orizzonte metafisico o esistenziale E propongo loro la seguente modesta in-terpretazione laica dei cinque pilastri del-lrsquoislam che di seguito riassumo in poche parole Il primo pilastro La testimonianza di fede Essa si compone di due elementi a) lrsquoattestazione di fede che non vi eacute altro Dio che Dio vale a dire lrsquoaffermazione dellrsquounicitagrave del bene Al d lagrave dei diversi punti di vista dei singoli tragitti esisten-ziali delle differenti culture vi eacute questo convivio questo incontro questa unica fonte questa proclamazione umana dellrsquou-nicitagrave del bene eacute ciograve che Gandhi chiama satyagraha Non puograve esservi un bene mio

che sia anche un male tuo il bene autenti-co o eacute di tutti o non eacute b) E lrsquoaggiunta che la voce la veritagrave di Dio del sommo bene viene attraverso lrsquoazione umana dellrsquoumano interprete di chi parla dinanzi agli altri di chi convoca al dialogo al dire e allrsquoascoltare di chi reca e convoca alla parola e a quellrsquoincon-tro verace che della parola fa uso per resti-tuire umanitagrave condivisa per chiamare alla risposta alla responsabilitagrave la voce del profeta Il bene non eacute estraneo allrsquoumano il bene si esprime attraverso lrsquoumano eacute la voce di un essere umano che reca la parola del bene del sommo bene Sono gli esseri umani che inverano il bene e lrsquoassoluta-mente altro si dagrave solo nella relazione Lrsquoio incontra il bene nel vedere il tu e nel ri-spondergli (Emmanuel Levinas e Hans Jonas hanno scritto su questi essenziali argomenti libri indimenticabili) Il secondo pilastro La preghiera comune e quotidiana Tre aspetti segnalo a) La preghiera comune la condivisione lo stare insieme anche nella verticalitagrave lrsquoazione collettiva la dimensione comuni-taria noi siamo gli altri noi siamo con gli altri e nella relazione nello stare insie-me allora Dio il sommo bene eacute con noi b) La preghiera quotidiana e reiterata ogni giorno tu devi scegliere il bene ogni gior-no devi fare la cosa giusta ogni giorno devi essere presente a te stesso ogni gior-no tu decidi del tuo contributo alla vita del mondo c) E ogni giorno ed insieme agli altri tu devi esser cosciente dei tuoi limiti e devi contrastare la tua hybris la violenza che pure eacute presente nel lago del tuo cuore ogni giorno devi condurre la tua lotta con-tro te stesso ogni giorno devi accorgerti dellrsquoaltro e degli altri dar loro spazio dar loro ascolto dar loro aiuto Il terzo pilastro Il dono doveroso

Conoscere lrsquoIslam

Una lettura laica dei cinque pilastri dellrsquoIslam di Omero Dellistorti

il dialogo - Periodico di Monteforte Irpino Anno 11 n 6 del 30-6-2006 30

Anche qui almeno due aspetti a) Quello originario lrsquoelemosina la caritagrave (nel senso dellrsquoespressione popolare fare la caritagrave) giaccheacute la caritagrave eacute un fare che riconosce e socializza che schiude e con-divide che istituisce la convivenza civile sociale umana Lrsquoelemosina la redistribuzione delle ric-chezze il mettere in comune ciograve che alla tua sopravvivenza avanza significa questa coscienza questa persuasione che vi eacute unrsquounica terra unrsquounica vita condivisa che il mondo eacute di tutti e la consapevolez-za che non eacute vero che eacute solo il lavoro che produce la ricchezza eacute la natura il lavoro eacute il lavoro sulla natura con la natura e per la natura ma la natura eacute il giardino in cui siamo ad un tempo ospiti e parte guardia-ni e frutto respiro e parola condivisa b) E quello istituzionale afferente alla societagrave regolata da norme e istituti il do-vere di contribuire alla res publica allrsquoor-dinamento giuridico che invera i diritti di tutti e massime di chi piugrave ha bisogno di aiuto Lrsquoimposta le tasse si devono pagare poi-cheacute le risorse devono esere condivise e anche di ciograve che lecitamente hai guadagna-to tu devi farne parte allrsquoumanitagrave incarnata nelle altre persone oltre che in te Poicheacute unica eacute la famiglia umana e a tutti gli esseri umani tutti i diritti umani devono essere riconosciuti E ciograve che per te eacute di piugrave che va oltre la soddisfazione degli autentici concreti bisogni individuali tu devi restituirlo agli altri e innanzitutto a chi ha di meno percheacute rapinato percheacute offeso percheacute abbandonato Pagare la giusta imposta che giova a chi ne ha biso-gno significa sentirsi e farsi responsabili eacute una delle forme in cui si risponde allrsquoap-pello del volto muto dellrsquoaltro Il quarto pilastro Il digiuno Il digiuno poicheacute la fame eacute la nostra co-mune fondamentale esperienza e quindi dobbiamo saperla affrontare e condividere Condividi il pane eacute lrsquoorigine etimologica della bella parola compagno compagna E condividi la mancanza di pane Non solo il digiuno eacute anche il modo con cui ci

richiamiamo a noi stessi assumiamo re-sponsabilitagrave del dolore del mondo ci fac-ciamo carico Ed eacute anche lo strumento ermeneutico attraverso cui ci facciamo prossimi agli esseri umani piugrave deprivati sfruttati rapinati impoveriti umiliati e offesi Lrsquoesperienza del digiuno che Gandhi con-siderava lo strumento estremo della lotta nonviolenta quello ultimo da utilizzare nella progressione dei mezzi quello invin-cibile nella sua forza disvelatrice Lrsquoesperienza del digiuno che dovresti fare prima di ogni prova come sapeva Danilo Dolci Lrsquoesperienza del digiuno solo dopo la quale tu puoi attentarti a prendere la parola nella pubblica piazza a farti colui che par-la davanti alle altre persone per le altre persone questo rivela ad esempio quel luogo per molti altri aspetti ancora prezio-so e sconvolgente che puoi leggere in Mat-teo 4 1-11 Il quinto pilastro Il pellegrinaggio La consapevolezza che siamo esseri umani in cammino uomini e donne che non han-no un luogo in cui stare ma un viaggio da compiere che la via sei tu a farla come in quei versi di don Antonio Machado E che ognuno di noi tiene dellrsquoAbramo e dellrsquoO-disseo E che in quanto viandanti dobbia-mo essere aperti alla scoperta e allrsquoincon-tro eacute meraviglioso questo andare E che i viandanti camminano leggeri hanno solo una bisaccia e un bastone sanno che accu-mulare ricchezze significa accumulare ostacoli al cammino zavorra che paraliz-za e impedisce lrsquoincontro Jihad una lettura e unrsquoiniziativa nonvio-lenta contro tutte le uccisioni Questo al-lrsquoincirca dico e dico poi anche del signifi-cato autentico originario teologicamente fondato e fecondo del concetto di Jihad che occorre rispettare difendere e salvare tutti poicheacute siamo una sola umanitagrave che occorre unire nel vero nel buono nel giu-sto unire nella nonviolenza poicheacute la vio-lenza e la menzogna fratturano opprimo-no decreano E dico che nel campo se-mantico del termine arabo classico jihad

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decisivo eacute innanzitutto il concetto di lotta interiore il grande jihad che eacute la lotta contro il male che eacute in noi stessi non fuori di noi il fascismo contro cui dobbiamo combattere non altri ma noi stessi lo re-chiamo ed eacute contro esso che va condotta la prima lotta la lotta giusta la lotta buo-na per salvare le vite per rendersi degni di essere esseri umani Quale oscenitagrave pen-sare che una religione che invita alla man-suetudine possa essere sfruttata per giusti-ficare la violenza lrsquooppressione lrsquoomici-dio Quanto eacute urgente che anche su questo versante si smascherino si denuncino le ideologie della violenza che offendono la radice profonda e luminosa delle grandi tradizioni religiose Quanto eacute necessario che anche nellrsquoislam come nel cristianesimo come nellrsquoebrai-smo che eacute padre ad entrambi si contrasti infine inflessibilmente ogni violenza ogni uccisione che eacute sempre blasfema che eacute sempre satanica che eacute sempre essa violen-za nemica degli esseri umani nemica del mondo che vive nemica del sommo bene Quante volte le religioni sono state utiliz-zate per mobilitare al crimine allrsquouccisio-ne alla strage eacute giunta lrsquoora per tutte e per tutti che anche nelle religioni si faccia chiarezza e che di esse si affermi senza piugrave equivoci ed ambiguitagrave quel nucleo essenziale che si compendia nel comune comandamento non uccidere Allrsquoascolto del Corano E solo allora leggo mettendo a confronto alcune delle mi-gliori e piugrave note versioni ita-liane (quelle di Alessandro Bausani Martino Mario Mo-reno Federico Peirone Ham-za Roberto Piccardo) alcune sure del Corano a cominciare dalla sura CXII che recita Nel nome di Dio clemente e misericordioso Digrave rsquoEgli Dio eacute uno Dio lrsquoEterno Non ge-nerograve neacute fu generato e nessuno Gli eacute parigrave (ho usato qui la bella traduzione di Bausani ma i miei studenti avverto che il Corano per chi aderisce

allrsquoislam eacute intraducibile - per le note ragio-ni che qui sarebbe troppo lungo esplicitare e discutere - e va letto nella lingua in cui eacute scritto) E ne commentiamo la straordina-ria ricchezza concettuale Muovendo da quel costantemente reiterato In nome di Dio clemente e msiericordio-so la clemenza e la misericordia come attributi del sommo bene suo nome e sua legge La clemenza e la misericordia che siano anche la tua scelta Tu non uccidere tu salva il mondo A me amico della nonviolenza materiali-sta della scuola di Lucrezio e Diderot di Feuerbach e Marx di Leopardi e Timpana-ro di Rosa Luxemburg e di Hannah A-rendt questo dicono queste antiche parole E il mio cuore consente In questo messag-gio con altro linguaggio ritrovo cose che mi sono care e che tutte le grandi tradizio-ni religiose e laiche che donne e uomini hanno pensato detto e vissuto recano in dono e in retaggio e in promessa ed impe-gno allrsquoumanitagrave intera tu non uccidere tu reca soccorso tu non gravare tu degnifica lrsquoumanitagrave tu salva il mondo Allrsquoappello al vero e al bene sappi dire di sigrave Fallo tu sii tu quel bene che vorresti trovare nel mondo Tratto da La nonviolenza egrave in cammino Numero 1261 del 10 aprile 2006

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Caro Santo Padre le confesso con estrema umiltagrave che certe sue prese di posizione mi preoccupano non poco Lei mi diragrave che non egrave mio compito preoccuparsi che il Magistero sa quel che dice e che io da semplice fedele non do-vrei avere la presunzione di sapere cosa sia giusto o meno Bene se lei me lo dice io mi fermo qui ma siccome voglio credere che lei ascolteragrave le ragioni di un giovane catechista io vado avanti Il cardinal Lopez Truijllo presidente del Pontificio consiglio per la famiglia ha affermato in un documento che i Pacs sa-rebbero lrsquoeclissi di Dio Essendo uomo di Curia ritengo che si saragrave confrontato con lei prima di scriverlo e date le sue precedenti esternazioni non vi egrave alcun motivo di credere che lei non approvi tale espressione Un solo dubbio mi sovviene ma non staremo nominando il nome di Dio invano Se non egrave cosigrave mi dica lei quando egrave invano perchegrave francamente mi sembra abbastanza chiaro O forse sono io che mi sbaglio forse sono io che mi sono fatto corrompere dalla modernitagrave e non capisco che i Pacs sono davvero la questione mon-diale di gran lunga piugrave importante Forse che la guerra egrave mai stata definita da lei in tal modo Tuttrsquoaltro si benedicono le missioni in Iraq in Afghanistan si defi-niscono di pace non appena muore un nostro soldato si tace sulle vergognose rappresaglie americane sulle torture sulle politiche neoliberiste che affamano il Ter-zo Mondo di fronte alla storica scritta Arbeit macht frei si riesce solo a dire che il popolo tedesco era guidato da qual-che criminale tacendo sul ruolo della Chiesa e di Pio XII e ci si chiede Dio perchegrave hai taciuto (proprio qui mi casca

un fine teologo come lei che si pone tale domanda Non sarebbe lrsquoora di considera-re gli uomini responsabili dei mali che commettono e non Dio quei tedeschi e quegli uomini di chiesa che lei ha voluta-mente evitato di nominare) tutte queste cose non sono lrsquoeclissi di Dio Evidente-mente no Ma lo sono i Pacs la contracce-zione il femminismo etc La contracce-zione con buona pace delle aperture fatte dal cardinal Martini con quellrsquoumanitagrave che sempre lo contraddistingue Il femmi-nismo con buona pace di tutte quelle don-ne che hanno combattuto e ancora combat-tono per avere gli stessi diritti dellrsquouomo perchegrave anchrsquoesse sono a immagine e so-miglianza di Dio diritti che spesso nella Chiesa si affermano criticando ogni di-scriminazione dimenticandosi che fu pro-prio lei caro papa a bloccare le riflessioni sul sacerdozio femminile Perchegrave continuare queste battaglie Per-chegrave Ersquo questo ciograve che vuole Dio Che noi cristiani ci costruiamo il nostro recinto di purezza ipocrita e da ligrave ci mettiamo a giu-dicare il mondo dicendo in perfetto stile fariseo grazie Signore perchegrave non sono come loro Siamo forse credibili noi cri-stiani quando ci limitiamo a vomitare pre-cetti morali Io credo di no cosigrave come credo che non sia credibile lei che ha fatto della lotta al relativismo il suo cavallo di battaglia e poi quando si tratta di ricono-scere gli errori della Chiesa dice che non possiamo giudicare perchegrave dobbiamo tener conto della diversa pre-comprensione della realtagrave Pre-comprensione della realtagrave Accidenti lrsquoespressione relativista per eccellenza che esce dalle sue auguste lab-bra Ma dove erano allora quei valori asso-luti e irrinunciabili della vita della fami-glia e dellrsquoeducazione quando si bruciava-

Cristiani ed omosessualitagrave Lettera al Santo Padre Ma non staremo nominando

il nome di Dio invano di Gherardo Pecchionicatechista

Riceviamo questa lettera e molto volentieri la pubblichiamo ringraziando lrsquoautore per le sue riflessioni

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no le donne si tenevano schiave e si impe-diva loro di studiare (anche nelle scuole cattoliche) Beh caro papa non mi fraintenda se dico tutto ciograve probabilmente sbagliando non egrave per scappare dalla sua chiesa ma perchegrave spero con tutto il cuore che essa santa e peccatrice richiamandosi sempre alla pa-rola di Cristo sopravviva al terzo millen-nio cosigrave come egrave sopravvissuta ai primi due e perchegrave no magari anche meglio

Gherardo Pecchionicatechista Giovedigrave 08 giugno 2006

Documento vaticano sulla famiglia e procreazione umana

Dichiarazione della pastora

Maria Bonafede moderatora della

Tavola valdese di Agenzia NEV del 7-6-2006

Toni perentori privi di complessitagrave e non rispettosi del principio di laicitagrave Dovrsquoegrave lrsquoamore di Dio Ragioniamo

ecumenicamente del primato dellrsquoamo-re di Dio per tutte le sue creature

Roma 7 giugno 2006 (NEV-CS37) - Sono gravemente e negativamente sorpre-sa dai toni del Documento rsquoFamiglia e procreazione umanarsquo pubblicato ieri dal Pontificio consiglio per la famiglia Le posizioni della Chiesa cattolica su temi come la famiglia lrsquoaborto le coppie di fatto sono ampiamente noti e in seacute il do-cumento non dice assolutamente nulla di nuovo In questo senso ribadendo tesi quotidianamente espresse dal Papa egrave un documento puramente pleonastico Que-sta la reazione della pastora Maria Bonafe-de moderatora della Tavola valdese allrsquoul-tima pubblicazione vaticana E continua Quanto ai toni invece il documento se-

gna una svolta grave e preoccupante dopo aver descritto in termini apocalittici e cata-strofici quella visione rsquopuramente indivi-dualistica dellrsquouomo e della donnarsquo che inciterebbe rsquoal superamento della famiglia-rsquo il testo denuncia i movimenti femmini-sti una vita coniugale rsquovolutamente steri-lersquo lrsquoeclissi di ogni riferimento a Dio nella visione predominante sulla procreazione responsabilersquo lrsquoapologia rsquodella famiglia monoparentale ricostituita omosessuale lesbicarsquo Infine il testo associando lrsquoaborto allrsquoinfanticidio invoca una pena per chi lo pratichi Come credente evangelica rilevo che que-sto documento manca drsquoamore egrave privo di ogni sguardo fraterno su chi soffre su chi vive situazioni difficili e drammatiche Non denuncia i pregiudizi e le violenze che in tante parti del mondo si compiono contro gli omosessuali o le ragazze madri non dice nulla sulle violenze che si consu-mano anche allrsquointerno di famiglie appa-rentemente rispettabili Il documento al contrario giudica condanna invoca nuove leggi e pene piugrave severe Dovrsquoegrave in tutto questo lrsquoamore di Dio Dovrsquoegrave il rispetto laico per lo sforzo dei legislatori di garan-tire valori fondamentali da una parte e la pluralitagrave delle visioni etiche e morali dallrsquo-altra Viviamo in societagrave secolarizzate nelle quali le chiese farebbero bene a testi-moniare visibilmente il primato dellrsquoamore di Dio che non si esprime solo nella fami-glia e nella procreazione LrsquoEvangelo ci chiama a rinnovare tutti i nostri rapporti a viverli tutti nella libertagrave da una parte e nella responsabilitagrave e coscienza del dono della vita dallrsquoaltra Sarebbe una grande testimonianza che le chiese potrebbero rendere ecumenicamente

AGENZIA NEV - NOTIZIE EVANGELICHE

SERVIZIO STAMPA DELLA FEDE-RAZIONE DELLE CHIESE EVAN-

GELICHE IN ITALIA tel 06482512006483768 fax 0-

64828728 - nevfceiit Mercoledigrave 07 giugno 2006

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La chiesa sbaglia ma noi non ce ne

andiamo di Agenzia ADISTA N41 del 03-06-

2006 Risposta degli omosessuali credenti

allrsquoappello dellrsquoArcigay 33414 ROMA-ADISTA Faccio appello ai fratelli e sorelle nella fede di esprimere pubblicamente il proprio dissenso e lonta-nanza da una struttura che dimentica del-lrsquoannuncio del Vangelo si egrave trasformata in un partito politico omofobo Dopo un fitto susseguirsi negli ultimi me-si di continue esternazioni contro gli omo-sessuali da parte delle gerarchie ecclesia-stiche - non ultimo il riferimento di Ra-tzinger allrsquoamore debole che caratteriz-zerebbe le unioni fra persone dello stesso sesso - il segretario nazionale dellrsquoArcigay Aurelio Mancuso ha firmato un comunica-to per esortare i gay credenti ad uscire dalla Chiesa cattolica Scrive Mancuso Non ci rimane che registrare che dentro la Chiesa cattolica egrave impossibile per le perso-ne gay e lesbiche continuare a riconoscer-si Nonostante la Chiesa cattolica sia unrsquo-organizzazione complessa dove moltissi-mi laici e prelati non condividono gli ana-temi di Ratzinger e Ruini non si puograve tace-re il fatto che nessuna posizione differente possa essere difesa pena la riduzione al silenzio Per tutte queste ragioni non si puograve continuare a farci martirizzare dalle gerarchie cattoliche nel nome di unrsquoubbi-dienza che oggi rischia di diventare com-plicitagrave Mancuso ha altresigrave aggiunto Temo una Chiesa sempre piugrave impaurita dalla moder-nitagrave e dallrsquoautodeterminazione dei corpi Alla paura Ratzinger risponde strumenta-lizzando Provo pena verso una gerarchia che cerca disperatamente di frenare la crisi valoriale e spirituale con precetti risibili e goffi In merito a questrsquoappello Adista ha chiesto

un parere a diversi esponenti di gruppi ed associazioni di omossesuali credenti Secondo Fabio Peroni del gruppo Nuova Proposta di Roma egrave difficile non condi-videre lrsquoanalisi di Aurelio Mancuso da un punto di vista socio-politico ma egrave altret-tanto semplice discostarsi dalla sua analisi religiosa Percheacute non condivido lrsquoinvito a uscire Percheacute credo nella testimonianza nel valore e nella vocazione della mia o-mosessualitagrave come dono che troppo spesso in questi anni secoli egrave stato vissuto nella clandestinitagrave nellrsquoipocrisia ma soprattutto nel silenzio Credo in una Chiesa altra la Chiesa del Concilio della convivialitagrave delle differenze dove oggi mi egrave chiesto di testimoniare e di parlare nella visibilitagrave della mia persona e dei miei affetti e amo-ri Sulla stessa lunghezza drsquoonda anche Anto-nio De Chiara coordinatore del gruppo Pontisospesi di Napoli Come gruppo ci aiutiamo a sviluppare in maniera adulta la nostra relazione con Dio Cerchiamo in-fatti di vivere pienamente il Vangelo ac-cettando la nostra specificitagrave In quanto battezzati e fedeli in comunione con Cri-sto ci sentiamo quindi pienamente parte della Chiesa-comunitagrave Chi non vuole vedere ciograve continua Di Chiara e crede che annullare la nostra umanitagrave la nostra affettivitagrave sia mettere in pratica il messag-gio di Gesugrave per noi sbaglia Contestiamo infatti le prese di posizione e i documenti della Chiesa-gerarchia che a noi sembrano anti-Evangelo Non crediamo perograve sia op-portuno uscire dalla Chiesa cattolica che egrave molto di piugrave della gerarchia al di fuori avremmo ancora meno possibilitagrave di dialo-gare col popolo di Dio e di esprimere co-me credenti il nostro dissenso Per Gianni Geraci portavoce del Coordi-namento gruppi di omosessuali cristiani in Italia e presidente del gruppo del Guado di Milano il problema non egrave tanto quello di restare o meno in una Chiesa che nei suoi vertici si dimostra incapace di compren-dere in alcun modo la diversitagrave omoses-suale Il problema egrave quello di rendere visi-bile lrsquoesperienza di chi in quella stessa Chiesa si muove nella logica del Vangelo

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e quindi in una logica di accoglienza e di rispetto per tutte le diversitagrave In questo senso sostiene Geraci se esiste un pro-blema della nostra appartenenza alla Chie-sa cattolica questo problema egrave da collega-re non tanto a una nostra decisione di usci-re o meno da una Chiesa che senza il con-tributo degli omosessuali credenti perde-rebbe irrimediabilmente un aspetto della sua stessa natura cattolica (ovvero un a-spetto della sua universalitagrave) quanto a un vero e proprio peccato di omissione dei nostri pastori che evitano sistematicamen-te di offrire alle persone omossesuali quel-lrsquoimmagine di Chiesa inclusiva e acco-gliente a cui dovrebbero ispirarsi nei loro interventi pubblici Infine Maurizio Mistrali del gruppo Lrsquo-Arco di Parma dichiara Condivido lo scritto di Aurelio Mancuso in tutto eccetto la conclusione Il lsquocentro di identitagraversquo del cristiano egrave Cristo (lrsquoego sano) Questa Chiesa spaventata autoreferenziale iper-dogmatica diventa superegoica si sostitui-sce e pone se stessa come centro drsquoidenti-tagrave Il lsquotraghettorsquo e i lsquotraghettatorirsquo si appas-sionano alla navigazione e non guardano al porto di destinazione il Regno Essere dentro la Chiesa con al centro la nostra Coscienza e Cristo fa emergere il parados-so dellrsquoiperttrofia di segrave la mancanza di servizio di fiducia nellrsquouomo e forse della speranza in Cristo stesso dei potenti ge-rarchi della Chiesa (emilio carnevali) Mercoledigrave 31 maggio 2006

Svizzera

Vecchi Cattolici benedicono coppie gay

in unione registrata di Ticino OnLine

AARAU - Il sinodo della Chiesa dei Vecchi Cattolici riunito oggi ad Aarau ha deciso a stragrande maggioranza - con 76 voti favo-revoli 2 contrari e 5 astensioni - che in futuro impartiragrave una benedizione alle le coppie omosessuali in unione domestica registrata Sono state definite due forme di

celebrazione ben distinte dal matrimonio per non mettere in questione questo sacra-mento Si tratta della prima chiesa svizzera che riconosce ufficialmente lrsquounione di coppia per lesbiche e gay La Chiesa dei Vecchi Cattolici da un paio di anni sta esaminando che risposte dare alle coppie omosessuali che auspicano che la loro unione possa evolvere con lrsquoaiuto di Dio I vecchi cattolici che contano 13rsquo000 fedeli in Svizzera ritengono che le coppie dello stesso sesso abbiano gli stessi bisogni spirituali di quelle eterosessuali spiega il rapporto sinodale diffuso oggi Inoltre non si sceglie di diventare omoses-suali ma lo si egrave giagrave sa piccoli o anche da prima della nascita sottolinea il rapporto Si tratta di nozioni scientifiche che non erano a disposizione degli autori dei testi bibblici e dei testimoni della tradizione cristiana Siccome nella tradizione la coppia eteroses-suale ha la funzione di perpetuare la vita la Chiesa dei Vecchi Cattolici ci tiene a fare una chiara distinzione fra il matrimonio e la benedizione del partenariato omosessuale Per questrsquoultimo caso un tipo di rito potragrave svolgersi in chiesa o in privato il secondo egrave invece una benedizione da impartire nellrsquo-ambito di un normale servizio religioso I due nuovi rituali studiati dalla commissione Omossessualitagrave e Chiesa saranno provati nei prossimi anni Drsquoaltro canto il rapporto sinodale indica che la Chiesa dei Vecchi Cattolici continue-ragrave a non porsi domande sullrsquoorientamento sessuale dei candidati nellrsquoambito della nomina dei preti percheacute ciograve non ha un carattere decisivo Comunque - raccoman-da lrsquoapposita commissione - bisogna essere prudenti nellrsquoaffidare una parrocchia ad un curato che vive in unrsquounione omosessuale In particolare la sua forma di vita deve es-sere accettata dalla comunitagrave dei fedeli Il vescovo Fritz-Reneacute Muumlller ha notato che gli omosessuali allrsquointerno della Chiesa sono un dato di fatto A chi ha difficoltagrave ad accettare tale situazione lrsquoalto prelato ha detto di pregare Dio tutti i giorni percheacute questo fenomeno spariscaATS Fonte TicinoOnline Lunedigrave 12 giugno 2006

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Lettere

Come egrave triste di don XXX diacono permanente

Regione Ecclesiatica Sicilia Salvesono sempre il don xxx diacono permanente della Regione Ecclesiastica Siciliaspiace dovermi presentare cosigrave ma mi eacute impossibile almeno adesso uscire allo scopertoloro aspettano que-stouna sbandata di un diacono per dire ecco lo sapevamoeacute un errore ordinare questi uomini sposati allora stiamo in stand byma non posso non esprimere i miei sentimenti di vergogna per il fatto che da sposato con figli ho ricevuto lrsquoor-dine sacroposso esercitarlo benedire amministrare alcuni sacramenti predica-re e poi tornare a casa da mia moglie e dai miei figliligrave dove il Signore mi ha chiamato e condividere con loro gioie speranze e i dolori di tanti fratelli e sorel-lee questi miei fratelli certo in un altro grado dellrsquoordine ma nello stesso sacra-mentonon possono esercitare piugrave uffi-cialmente il loro ministero Sacerdota-lema solo in privato e illecitamente (cosigrave recita il CDC) Quando incontro un prete sposato leggo nel suo sguardo un misto di rabbia e incomprensionee lo capisco profondamente Soffro per tutti loro e pre-go percheacute un giorno possano ritornare ad esercitare il ministero forse con piugrave impe-gno e passione e amore di prima Leggendo le lettere di Giuseppe Pe-rinsento tutta la passione lrsquoamore e la bontagrave del Sacerdote di chi vuole dare la sua vita per gli altri Spero che qualcosa cambie il celibato del Sacerdote resti come scelta possibile assieme a quella del Sacerdozio uxorato A volte penso se que-sto pensiero mi porta fuori della Chiesa ma poi so che io e tutti noi questa chiesa la amiamo troppola mia tristezza rimane mentre esprimo la mia solidarietagrave ed ami-cizia in CG a tutti i sacerdoti uxorati che ci leggono Pregate per meGrazie Fraternamente e in Cristo Gesugrave Vi saluto Giovedigrave 01 giugno 2006

Poesia Gladys Sica Argentina

Ciograve che mi resta Atavico appartarsi fra ombre tese Partirograve questa volta piugrave lontano dove vedrograve la grande onda nuda Percheacute vivere e morire Per un piccolo fulgore unrsquoimplacabile tristezza Dove va tutto lamore non da-to Dove vanno i sacri sogni Dove andragrave tutto questo tem-po Di nero si egrave riempito il quadro irrefrenabile uragano a raffiche mutevoli Silenzio su silenzio come coltelli polverizzano linsalvabile futu-ro Soccombono labbra e braccia Non mi resta una parola da donarti neacute un rosso neacute un bianco Nel fuoco del silenzio -i l viaggio- Poe-sia Edizioni Archivi del 900 MI 200-5

Da Isola Nera 134 Casa di poesia e letteratura egrave uno spazio di libertagrave e di

bellezza per un mondo di libertagrave e bellez-za che si costruisce in una cultura di

pace Direzione Giovanna Mulas - Coor-dinazione Gabriel Impaglione Giugno

2006 - Lanusei Sardegna mulasgiovvannahotmailcom

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Esci dalla tua terra e vagrave dove ti mostrerograve La famiglia del prete sposato

di Nadir Giuseppe Perin [1]

Ringraziamo di cuore lrsquoamico e colla-boratore Nadir Giuseppe Perin prete sposato per questo suo intervento

Ottomila sono i preti italiani ldquousciti dalla loro terrardquo- in senso biblico ndash per rispon-dere alla chiamata di Dio che li chiamava ad andare ldquoverso unrsquoaltra terrardquo cioegrave ad assumersi un compito diverso da quello svolto fino a quel momento Eppure questi 8000 preti che hanno lascia-to lrsquoesercizio del loro ministero sembrano scomparsi nel nulla Si legge nel Vangelo di Matteo (27 51-53) che nel momento in cui Gesugrave spirograve ldquo il velo del Tempio si squarciograve in due da ci-ma a fondo la terra tremograve le rocce si spezzarono i sepolcri si aprirono e molti corpi di santi che erano morti risuscitaro-no Uscendo dai sepolcri dopo la sua ri-surrezione entrarono nella cittagrave santa ed apparvero a moltirdquo Amici miei carissimi e amati dal Signo-rehellip ldquoresurrexit Dominus vere hellip Usciamo anche noi dai ldquosepolcrirdquo nei quali la chiesa gerarchica ci ha rinchiuso tap-pandoci la bocca e ldquocremandordquo le nostre persone per farci scomparire nel nulla Dobbiamo ldquouscire dai sepolcrirdquo ldquoentrare nella cittagraverdquo cioegrave uscire allo scoperto sen-za paura o timore di essere ldquolinciatirdquo non per fare la ldquorivoluzionerdquo ma per testimo-niare il Cristo risorto speranza del mondo con la nostra vita e quella della nostra fa-miglia moglie e figli alla luce del sole di fronte a tutto il popolo di Diohellip testimo-niando in modo profetico come sia possi-bile essere degli ottimi padri di famiglia degli ottimi mariti e nello stesso tempo degli ottimi preti che pur dedicandosi con amore alla famiglia al lavoro non trascurano gli impegni sociali ed ecclesia-

li senza riserva alcuna e nella piena dispo-nibilitagrave Ho appena finito di leggere il libro di Li-no Tonti I cinque figli del vescovo edito da ldquoIl segno dei Gabrielli Editorirdquo S Pie-tro in Cariano Maggio 1999 nel quale Chiara figlia di prete scrive una lettera al Papa Giovanni Paolo II per chiedergli ldquopercheacute non dagrave ai preti il permesso di spo-sarsi dal momento che per sua esperienza personale puograve affermare senza timore di offendere la veritagrave che si puograve avere una famiglia ed essere bravi preti come lo egrave suo padrerdquo Quando arrivai alla fine del libro mi sono accorto che qualche lacrima scorreva sulle mie guance mentre una forte emozione mi stringeva il cuore percheacute ho visto in Chia-ra ldquola portavoce di tutte le donne ed i figli di preti sposati che molto spesso non hanno voce per esprimersi ma che nono-stante tutto hanno sempre tenuta salda la propria fede senza mai stancarsi di inter-rogarsi cosa significasse amare dirsi cri-stianisperando sempre in ciograve che egrave giu-stordquo Ebbene usando le stesse parole di Chiara sparse qua e lagrave nel libro piugrave che comunicare a quanti mi leggeranno le stesse emozioni che ho provato io vorrei riflettere ancora una volta insieme con voi sulla figura del prete ldquoche lascia lrsquoesercizio del suo ministerordquo per vivere con la donna che ama quel progetto di vita che Dio aveva su di loro fin dallrsquoe-ternitagrave Partendo dalle parole che il papa Giovan-ni Paolo II disse allrsquoAngelus di domenica 10 novembre 1996 ldquoPenso ai sacerdoti in difficoltagrave spirituale e materiale ed an-che a quanti purtroppo hanno lasciato lrsquoimpegno assunto Per tutti invoco dal Signore sostegno ed aiutohelliprdquo Chiara fa osservare che se per impegno assunto si intende il ministero molti non lrsquohanno lasciato per volontagrave loro ma percheacute co-stretti dalla legge del celibato una legge che potrebbe anche essere cambiata dal momento che al celibato viene riconosciu-ta soltanto una ldquospeciale convenienzardquo per il prete

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Lrsquoidea di fedeltagrave invece emerge dal fatto che il prete amministra i misteri di Dio che pur essendo destinati a tutti non sono perograve proprietagrave di alcuno Ora agli ammini-stratori si richiede che ognuno risulti fe-dele Chi riceve lrsquoOrdinazione si prostra con tutto il corpo e poggia la fronte sul pavimento del tempio accettando cosigrave di essere lui stesso il Pavimento su cui cam-mineranno gli altri come la roccia sostiene lo zoccolare di un greggerdquo I ldquopreti che hanno lasciatordquo ancora oggi sono considerati da alcuni anche se con molta leggerezza e superficialitagrave come dei Giuda il traditore di Gesugrave morto suicida in preda alla disperazione senza riflettere che Giuda ha venduto il Maestro per dena-ro e non percheacute gli interessasse una donna In realtagrave se avessimo il coraggio di analiz-zare le attese che lrsquouomo contemporaneo ha nei confronti del prete si potrebbe con-statare che in fondo crsquoegrave in lui una sola grande attesa egli ha sete di Cristo Il resto lo puograve chiedere benissimo anche a tanti altri che non sono preti Perograve gli strumenti che donano Cristo non possono trascurare la perenne giovinezza di Dio sostituendo ad essa gli equilibri provvisori della mente umana La parola che si sovrappone alla Parola La filosofia allrsquoannuncio La morale alla grazia Il rito alla vita Lrsquoorganizzazione alla testi-monianza Lo spettacolo alla veritagrave Sa-rebbe come pretendere di ingessare il Sal-vatore Percheacute la chiesa attuale incontra unrsquo enorme difficoltagrave ad essere per lrsquouomo contemporaneo un valido aiuto a crede-re Gesugrave le ha lasciato come unica arma lrsquoa-more ma accanto a vescovi preti e fedeli santi ce ne sono molti indaffarati a con-quistare spazi del potere ed a procurare denaro con ogni mezzo Molti restano scandalizzato di fronte ad uomini di chiesa incoerenti ed avidi di onori e di responsa-bilitagrave percheacute avidi di potere Molti usano la chiesa per tornaconto personale o di gruppo Crsquoegrave chi la concepisce come unrsquoi-stituzione che per comunicare beni eterni non puograve fare a meno di mezzi ottenuti a

qualunque prezzo dando lrsquoimpressione di preferire logiche estranee al suo autentico ministero Cerca lrsquoaffermazione di seacute se-condo logiche di potenza lontane dalla mentalitagrave di Gesugrave Chiede di piegare lrsquoin-telletto a veritagrave astratte anzicheacute annunciare lrsquoamore di Dio e testimoniare lrsquoincontro con il Salvatore Le parole che si rincorro-no lungo i secoli per interpretare Dio do-vrebbero segnare il cammino della gratitu-dine Un amante per rinnovare il proprio slancio ha bisogno di espressioni giovani mentre molto spesso le parole umane che pretendono di definire lrsquoAssoluto sono un ostacolo per chi cerca Dio Di fronte a questa situazione ndash si domanda Chiara - che differenza crsquoegrave tra questo tipo di Chiesa e le mille sette i cui adepti batto-no le strade per vendere lrsquounica veritagrave convinti di averla in tasca solo lo-ro Sfruttando quelle parole i furbi di turno coprono incoerenze trame ed osano rinfacciare a noi che stentiamo a credere lrsquoallontanamento dalla religione Non sem-brano preoccupati per la nostra fatica di cogliere un barlume di Dio dietro ciograve che dicono ed i riti che compiono Ma quello che egrave piugrave grave e spaventa egrave che Dio non egrave mai entrato nella vita di molti percheacute ldquogli uomini di chiesardquo lo hanno presentato come un legislatore noioso e pignolo mentre invece la bellezza del modo di vivere suggerito da lui appare quando ci si sente liberi dalla preoccupa-zione di rispettare i canoni di una religione estrinseca In molti cristiani cresce la rab-bia per lrsquoapparato mastodontico di una chiesa lontana dai progetti di Cristo Lui la voleva sale della terra che si scioglie per insaporire Invece spesso la chiesa sem-bra un enorme granello compatto e fasti-dioso sotto i denti Verso gli uomini di quel apparato ndash affer-ma ancora Chiara - che non hanno ancora scoperto chi egrave Lui anche se ne hanno con-tinuamente il nome in bocca sento preva-lere la compassione La rabbia si attenua senza diventare rassegnazione percheacute una chiesa come lrsquoha desiderata Lui deve esse-re luogo di comunione e di amore Se la guardi dallrsquoesterno si direbbe che nella

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chiesa operano gruppi in lotta tra loro per i quali la fede piugrave che un banale accessorio egrave una potente ideologia e sempre piugrave spes-so srsquoincontrano preti che dallrsquoaltare sono convinti di annunciare Cristo mentre e-spongono compiaciuti soltanto le proprie ideologie Percheacute trascurare allora i percorsi di chi batte sentieri diversi da quelli abi-tuali E sono molti coloro che lo hanno fatto Ottantamila centomila nel mondohellip ottomila solo in Italia Ma dove vivono tanti preti sposati Se provate a consultare lrsquoannuario Pontifi-cio un tomo di circa 2500 pagine vi tro-vate di fronte ad una chilometrica lista di titoli che riguardano anzitutto il papa che Giovanni Paolo I definigrave ldquo retaggio del po-tere temporalerdquo e che avrebbe voluto eli-minarla Solo che non ne ha avuto il tem-po Segue poi un elenco puntiglioso di nomi distribuiti in mille organismi Anzitutto cardinali per ordine di precedenza e per anno di creazione e per ordine alfabetico Di seguito tutti gli altri ciascuno secondo il suo grado e titolohellip Dopo Diocesi ab-bazie ordinariati prelature personali vica-riati prefetturehellip un indice alfabetico e-lenca tutte le persone citate nel testo piugrave di 400 pagine in media 60 nomi ogni pa-gina per un totale di circa 25000 Dove finiscono i nomi arrivano i numeri Sacerdoti secolari e regolari e ordinati durante lrsquoanno e diaconi permanentihellip indicati diocesi per diocesihellip Ma un angolino per ldquocoloro che hanno lasciatordquo non crsquoegrave Un numerino Nulla Nemmeno di chi ha ottenuto la dispensa Nulla anche se sono 40000 ( per la Chie-sa giuridica) i preti di Cristo che sono tali per lrsquoeternitagrave Niente neanche una riga per dire in 40000 ci hanno tradito E non sarebbe giusto Non si riesce a capire percheacute Sono creatu-re che non esistono piugrave Agli occhi di Dio o di qualche altro Ersquo una condanna senza appello Eppure hanno il dovere di essere pronti ad amministrare il sacramento della Penitenza Essi restano in forza nella Chie-

sa per un servizio molto piugrave importante di altri elencati con puntiglio negli Annuari Lo afferma il Diritto Canonico (can 976) con chiarezza ldquo Qualsiasi sacerdote an-corcheacute privo della facoltagrave di ascoltare le confessioni assolve validamente e lecita-mente da qualunque censura o peccato qualsiasi penitente che versi in pericolo di morte anche se sia presente un sacerdote approvatordquo Quasi una nota per far sapere che allrsquooccorrenza ci sono anche lorohellip NellrsquoAnnuario Diocesano i preti sono e-lencati con i dati anagrafici in ordine alfa-betico poi di nuovo per anno di ordinazio-ne poi per incarico nei vari uffici curiali e pastorali E i ldquopreti che hanno lasciatordquo Nulla Si possono trovare nomi di diversi laici se-guono associazioni movimenti opere scuole comitati agenzie di viaggi autoritagrave civilihellip Di ldquolorordquo nessuna traccia Per rendersi conto delle defezioni bisogna confrontare lrsquoelenco nominativo dellrsquoAn-nuario con quello della precedente edizio-ne annotare gli assenti verificare che non siano tra i preti defunti indicati a parte Se qualche nome viene depennato si puograve supporre che si tratti di ldquouno che ha lascia-tordquo senza esserne certi Certamente questo silenzio egrave stonato Qualcosa di strano condiziona il comporta-mento della Chiesa verso i ldquopreti che han-no lasciatordquo e le impedisce di essere se stessa Qualcuno addirittura cerca di farli passare per creature dalla psiche malata moralmente deboli A me invece - dice Chiara - pare un segno di enorme imbaraz-zo Come se la Chiesa fosse affetta da i-diosincrasia o peggio da istinto di perse-cuzione nei confronti dei preti che ldquohanno lasciatordquo Eppure coloro che hanno lascia-to non mi sembrano una categoria astratta che merita un giudizio sommario Ognuno ha una sua storia particolare al termine della quale egrave vero che crsquoegrave chi afferma di non volerne piugrave sapere di Gesugrave Cristo e della fede Non pochi ricordano episodi di emarginazione e di disprezzo a partire dai tempi del seminario o nei primi anni di attivitagrave pastorale Altri col dente avvelena-to nei confronti della struttura ecclesiasti-

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ca non perdono occasione per analizzare le sue infedeltagrave spietatamente Sento tuttavia che la legge del celibato egrave destinata a cadere percheacute viene difesa con animo poco sereno e facendo soffrire in-giustamente Giagrave la maggior parte dei cre-denti se nrsquoegrave accorta e comincia a cambiare stile Ci sono anche molti di questi ldquopreti che hanno lasciatordquo che hanno alle spalle sto-rie dolci Entrati in seminario bambini non hanno temuto povertagrave e disciplina Sono stati pastori entusiasti e sinceri Hanno saputo cogliere nella Parola vibrazioni profonde mai intuite da altri Crsquoegrave chi poggia la pro-pria vita spirituale sui loro esempi Resta-no delicati e buoni aperti altruisti Belle figure di padri alcuni giagrave nonni sanno ascoltare pregano partecipano alla Messa come pochi Si tratta di preti ldquoche hanno lasciatordquo ma che non sono peggiori dei preti ldquoche non hanno lasciatordquo Ed egrave molto strano che per la Chiesa non contino piugrave nulla e vengano presi in considerazione solo come un in-successo dei metodi di formazione del seminario allo scopo di correggerne gli errori Eppure sono convinto che il Padre sa ope-rare meraviglie sia in loro come in ogni altro uomo Sarebbe blasfemo sostenere che nei loro confronti e solo nei loro la grazia di Dio egrave impotente Non egrave facile ascoltare le parole di ldquochi nella chiesa ha la potestagrave e la responsabili-tagrave del ministero per la comunitagrave ecclesia-lerdquo che echeggiano in ogni angolo della terra e rivendicano giustizia per tutti esor-tando individui famiglie e stati a rispettare la libertagrave e la dignitagrave di ogni uomo percheacute ogni uomo egrave sacro ed irripetibile ed insie-me sperimentare che proprio lui piega poi la storia degli individui a schemi utili per condurre piugrave agevolmente lrsquoistituzione della quale egrave responsabile Percheacute prima di proporre agli altri determinati comporta-menti non li mette in pratica lui nella co-munitagrave nei confronti di tutti quelli verso i quali egrave chiamato ad essere ldquopadrerdquo come

padre lo egrave Dio nei confronti di ogni uo-mo Diventa difficile accogliere Dio presente in chi percorre con noi i giorni che ci sono donati per ricavarne pace e felicitagrave Indivi-duare Dio nella persona dalla quale ti a-spetteresti un incoraggiamento e ne ottieni invece uno schiaffo abbandonandoti a camminare da solo Attorno gli amici ven-gono a mancare dentro le energie scema-no la vita sembra un fallimento Credere che ligrave crsquoegrave Dio egrave fatica Come egrave stata fatica per Gesugrave bere il calice e supplicava il Pa-dre suo che glielo risparmiasse Molti si augurano che la legge del celibato cambi percheacute per moltissimi questo egrave bene per la Chiesa Ma soprattutto speria-mo che il celibato non rappresenti motivo di orgoglio e distinzione di classe E che i preti che ldquohanno lasciatordquo ricevano un porsquo piugrave di amore solo amore senza pregiudizi Sempre piugrave spesso siamo chiamati a crede-re per coloro che non ne hanno piugrave la for-za percheacute hanno sperimentato lrsquoesistenza come danno o bestemmia e assurda mo-struositagrave Bisogna continuare a sperare per la maggioranza degli uomini che ancora non hanno ricevuto abbastanza La fede egrave grazia non chiarezza di sensi e di intellet-to Spero che le mie figlie come tutti i figli e le figlie dei preti possano dire che il loro babbo anche se mortificato dalla ldquosuardquo Chiesa coltiva questo tipo di fede pregan-do Dio di dare a lui alla sua famiglia ed a tutte le famiglie del mondo il coraggio di vivere e di amare Molte volte infatti co-loro che sono stati chiamati ad annunciare la speranza non sono capaci di farla vibra-re nellrsquoanimo di chi li ascolta come attesa come dubbio come dono come cosa non propria Sono convinto che piugrave di un prete sposato potrebbe essere beatificato o canonizzato Non tanto percheacute pentiti hanno chiesto di tornare a fare il prete piegandosi alla disci-plina vigente ma percheacute contenti di aver lasciato hanno saputo scandire i momenti della vita quotidiana sui ritmi della fede nonostante la mano ruvida della Chiesa

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Questa potrebbe essere una delle tante strade per diventare santi nel Terzo Millen-nio ldquoEsci dalla tua terra e vagrave dove ti mostrerograve Ersquo il canto che molti preti scelgono per la liturgia del loro matrimonio Quelle che possono apparire come defezioni vengono vissute come vocazioni scarnificanti alla stregua della chiamata di Abramo Il matri-monio egrave sacramento non fuga Abbrac-ciarlo significa abbandonare la sicurezza economica e la tranquillitagrave di un ruolo rispettato Solo la voce del Signore puograve strappare dal calore di abitudini consolida-te per proiettare lungo sentieri sconosciuti Credo che ad essere canonizzati non deb-bano essere coloro che sanno arzigogolare bei pensieri quanto piuttosto chi ha patito trascuratezze e cattiverie Chi ha taciuto e sorriso offrendo senza smettere di prega-re e di volere bene Chi entrando in punta di piedi nelle chiese della periferia egrave solito fermarsi nellrsquoultima panca per non distur-bare limitandosi a contemplare il taberna-colo o il Cristo in croce nel silenzio dello spirito Non egrave difficile trovare degli ldquospretatirdquo cosigrave Forse quando qualche vescovo o parroco avragrave il coraggio di far salire al suo fianco ldquouno dei preti che hanno lasciatordquo per impartire la benedizione al popolo al po-sto suohellip non tanto lrsquointellettuale che di-squisisce a favore o contro il celibato o contesta la coerenza dellrsquoistituzione eccle-siastica ma ad es un anziano prete che sempre sorridente mantiene la famiglia lavorando da facchino alla stazione centra-le di una grossa cittagrave e tra una valigia e lrsquoaltra sgrana il rosario con la mano in tasca e chiude di tanto in tanto gli occhi per assaporare parole e nomi santihellip un uomo in abiti normali con la fede al dito percheacute questrsquouomo egrave un prete dellrsquoAltissi-mohellippur non avendo le mani delicate co-me di solito le ha un pretehellip le sue sono mani callose percheacute lavora ma sono colme di benedizioni accumulate nellrsquoarco di decennihellip e noi non avevamo capito che le sue benedizioni erano preziose e le abbiamo lasciate dormirehellip

Ebbene questo prete dellrsquoAltissimo dalle mani callose e dallrsquoanello al dito egrave qui oggi per benedirvi e rappresentare tutti coloro che noi vescovi e preti ldquoche non hanno lasciatordquo abbiamo perograve dimenticato Chiniamo la testa e lodiamo il Signore per questo momento di grazia destinato a pu-rificare la Chiesa come poche volte e a renderla libera di credere solamente in Lui Quello saragrave un momento di festa grande per tutti percheacute avremo scoperto la gioia ed il piacere di amare Spero vivamente che tutti i figli di preti-sposati si sentano in comunione profonda ed armoniosa con i loro genitori anche se percepiscono in loro una ricchezza drsquoani-mo che a volte quasi li spaventa percheacute legata ad un mistero insondabile ad una forza che non troveranno mai in nessun altro Come sarebbe meraviglioso se tutti i nostri figli di prete ogni sera nel silenzio della loro camera prima di addormentarsi pre-gassero Dio cosigrave ldquoTi ringrazio Signore della mamma che mi hai dato e del papagrave prete percheacute hanno avuto il coraggio di condividere la loro vita nellrsquoamore al quale ci hanno educato insegnandoci ad amare Sono sicuro che il mio papagrave non ha chiesto la dispensa dal celibato per fuggire ma percheacute ha creduto in un modo diverso di essere prete Sono sempre piugrave persuaso che si egrave trattato di una buona idea e di unrsquoottima scelta Non lrsquoho mai sentito chiedere nulla per seacute ma lrsquoho sempre visto darsi pena per i tanti uomini sparsi sulla terra e diversi tra loro Per quelli delle nostre cittagrave alienati da ritmi disumani per coloro che spesso senza colpa hanno oscurato la scintilla della fede ricevuta in dono ed aspettano che qualcuno torni a farla brillare assolvendo dai peccati e spezzando il pane Io penso Signore che di fronte a chi ha fame il chiedersi se debba essere celibe o no il ministro quando nel tuo progetto non esiste un vincolo necessario tra presbitero e celibato mi sembra una complicazione inutile Ma forse sono io che non riesco a vedere percheacute spesso lrsquoesperienza offusca

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la mente e lrsquoidea diventa giustificazione dellrsquoagire Forse i preti sposati che dicono ai vescovi ldquo siamo quardquo risultano poco credibili Forse chi deve decidere non egrave abbastanza libero e coraggioso per modifi-care una disciplina opinabile ma consoli-data A me figlio di prete non resta che prega-re assieme al mio papa ed alla mia mam-ma affincheacute le scelte che vengono operate siano le migliori per il bene dellrsquouomo figlio di Diordquo Grazie Chiara e grazie Lino per le emozio-ni che mi avete fatto provare leggendo il librordquo i cinque figli del vescovordquo Spero di essere riuscito ad interpretare il vostro pensiero e gettare attraverso le vostre pa-role un porsquo di luce su questa ldquocittagrave som-mersardquo di preti italiani (8000) che ldquohanno lasciatordquo e che sono stati ldquocancellatirdquo dalla mente e dal cuore di ldquochi nella Chiesa ha la potestagrave e la responsabilitagrave del ministero per la comunitagrave ecclesialerdquo Spero che la loro voce torni a farsi sentire per lo meno per ldquocantare le meraviglie che

Dio ha compiuto per amore del suo popo-lordquo Vi stringo forte al mio cuore ndash percheacute an-chrsquoio sono uno di voi ndash augurando a cia-scuno di voi amati da Dio alle vostre spo-se e ai vostri figli ogni bene nel Signore risorto speranza del mondo Giuseppe Note [1] Prete-sposato Indirizzo di posta elettro-nica nadirgiuseppeinterfreeit Mercoledigrave 31 maggio 2006

Nella Sezione ldquopretisposatirdquo noti-zie riflessioni lettere sul tema del-lrsquoabolizione del celibato obbligato-rio per i preti cattolici di rito latino

httpwwwildialogoorgpretisposati

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Bassora ldquoPer le donne

irachene la guerra egrave appena iniziatardquo

di Terri Judd The Independent giugno 2006 (trad MG Di Rienzo)

Le donne di Bassora sono scomparse Tre anni dopo lrsquoinvasione dellrsquoIraq guidata dagli Usa le libertagrave laiche delle donne sono state dissolte dallrsquoIslam militante che va crescendo nel paese In tutto lrsquoIraq ha preso piede una sanguinosa e continua oppressione delle donne A molte donne sono state rasate le teste percheacute rifiutavano di indossare la sciarpa altre sono state prese a sassate per strada percheacute usavano cosmetici Altre ancora sono state rapite e uccise per ldquocriminirdquo che vengono catalo-gati semplicemente come ldquocomportamento inadeguatordquo Un apparato statale fragile e scarsamente funzionante contribuisce a rendere il paese facile preda di estremisti la cui nozione di libertagrave non si estende alle donne Nel sud occupato dalla Gran Bretagna dove lrsquoesercito Mehdi di Muqtada al-Sadr mantiene la sua presa la situazione tocca il suo peggio Qui le donne sono costrette a vivere dietro porte chiuse da cui possono emergere solo avvolte dai veli nascoste dietro mariti e padri Persino indossare un paio di pantaloni egrave considerato un atto di sfida punibile con la morte Una cittadina di Bassora la dott Kefaya lavorava allrsquoo-spedale per donne e bambini della cittagrave universitaria quando cominciograve a ricevere minacce di morte dagli estremisti religiosi Non diede ascolto alle intimidazioni Un giorno un uomo entrograve nellrsquoedificio e la uccise Eman Aziz una delle donne che parlano pubblicamente di questi pericoli dice ldquoCrsquoerano cinque persone sulla lista della

morte con la dottoressa Kefaya La minac-cia era questa se continui a lavorare ver-rai uccisardquo Molte donne sono troppo spa-ventate per parlare ma alcune nel timore che i loro diritti vengano cancellati per sempre hanno intrapreso il coraggioso passo della testimonianza La dott Kefaya egrave solo una delle professio-niste uccise negli ultimi mesi Parlando con noi dellrsquoIndipendent accanto al vec-chio palazzo di Saddam Hussein nel centro di Bassora Eman Aziz ha fatto i nomi di altre amiche uccise Tre delle sue ex com-pagne allrsquouniversitagrave sono state assassinate ldquoLa mia amica Sheda e sua sorella Aveva-no ricevuto le minacce Un giorno sono tornate a casa loro in compagnia di altre due donne Tutte e quattro sono state ucci-se a colpi di arma da fuocordquo Il linguaggio di Eman egrave preciso in modo agghiacciante ldquoE la mia amica Lubna lei era con il suo fidanzato Hanno sparato nel braccio a lui e ucciso Lubna di fronte ai suoi occhi Poi crsquoerano le due sorelle che lavoravano nella lavanderia del Palazzohelliprdquo Brevemente ma nei dettagli Eman ci rac-conta di ogni vita spezzata Sotto Saddam le donne non avevano gran-de spazio in politica ma donne drsquoaffari o docenti viaggiavano senza problemi per il paese mentre le loro figlie si mescolavano liberamente agli studenti maschi allrsquouni-versitagrave Ora persino le donne piugrave emanci-pate si sentono intimidite Sajeda Hanoon Alebadi 37enne che per la prima volta nella sua vita come Eman Aziz si sente costretta ad indossare la sciarpa per coprir-si la testa dice ldquoLe donne vengono assas-sinate Sappiamo che gli esecutori degli omicidi dicono che abbiamo su di noi una ldquofatwardquo Quelle non erano brave donne dicono e dovevano essere ucciserdquo Dietro lrsquoonda degli attacchi degli insorgen-ti cresce la violenza contro le donne che osano sfidare lrsquoortodossia islamica Le

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ldquofatwardquo che ordinano alle donne di non guidare automobili o di non farsi vedere fuori di casa vengono regolarmente ema-nate Infiltrata dai miliziani la polizia non vuole e non puograve rispondere ai fondamenta-listi ldquoDopo la caduta del regimerdquo continua Alebadi ldquoi partiti dellrsquoestremismo religio-so si sono mostrati sulle strade ed hanno cominciato a minacciare le donne Sebbe-ne siano una minoranza controllano posi-zioni di potere e perciograve controllano Basso-rardquo Avventurarsi oggi per le strade della cittagrave senza un parente di sesso maschile significa rischiare aggressioni umiliazioni e rapimenti Una giornalista Shatta Kare-em racconta ldquoEro alla guida della mia auto quando un altro mezzo mi si egrave butta-to addosso e mi ha spinto fuori di strada Oggi se una donna viene vista guidare unrsquoautomobile ciograve viene considerato una violazione dei diritti degli uominirdquo E crsquoegrave anche la paura che le leggi cosiddette isla-miche diventino parte integrante della nuo-va legislazione ldquoPer la religione musul-manardquo dice ancora Eman Aziz ldquose un uomo muore ciograve che lascia va ad un mem-bro maschio della famiglia Dopo la guerra IranIraq crsquoerano cosigrave tante vedove che Saddam cambiograve la legge cosigrave che lrsquoereditagrave potesse andare alle donne e ai figli Ora la legge egrave cambiata di nuovordquo Sajeda Hanoon Alebadi stima che circa il 70 delle donne sposate di Bassora siano rimaste vedove a causa dei continui con-flitti ldquoLe puoi vedere mendicare ad ogni incrocio le vedoverdquo Gli ottimisti dicono che il 25 del consi-glio delle province irachene egrave composto da donne e che ciograve proverebbe un migliora-mento nelle loro vite dopo lrsquoinvasione Ma la gente di Bassora risponde che questa egrave una cortina di fumo Ogni donna che entra in quelle stanze mi dicono non riesce a mettere in moto alcun cambiamento positi-

vo I manifesti elettorali affissi in cittagrave illustrano bene questo punto di vista i volti delle donne candidate sono stati co-perti di vernice nera ed accompagnati dal-lo slogan ldquoniente donne in politicardquo Eman Aziz aggiunge ldquoLe donne che fanno parte del consiglio hanno molti sogni ma quando aprono bocca viene loro risposto con tutto il rispetto tu non sai niente Non hai le conoscenze Questo egrave un mondo di uomini La tua idea egrave buona ma non egrave la migliore In sempre maggior numero que-ste donne acconsentono a mettere la firma ovunque si indichi loro di farlo Abbiamo donne formalmente in posizioni di potere ma che non hanno nessun potere effetti-vordquo Numerosi ufficiali inglesi di stanza a Bas-sora dicono che si sentono ldquoa disagiordquo per la situazione ma il portavoce del Foreign Office ci ha solo informati che ldquoIl nuovo programma di governo prevede nei primi dieci punti di prestare molta attenzione alle donne giaccheacute esse costituiscono me-tagrave della societagrave e si prendono cura dellrsquoal-tra metagrave perciograve devono avere un ruolo attivo nel costruire la societagrave e lo stato I loro diritti dovrebbero essere rispettati in tutti i campirdquo Tuttavia fra le attiviste cresce la paura che le estreme durezze della vita quotidiana oscurino lrsquoistanza dellrsquooppressione delle donne e non le permettano di essere af-frontata Nei villaggi attorno a Bassora le timide donne che sbirciano dalle fessure delle porte non si lamentano neppure Makir Jafar mi dice di ritenere sufficiente aver avuto abbastanza istruzione da aiutare il figlio decenne a fare i compiti ldquoCrsquoegrave il fiume Si vive Non ho bisogno di nienterdquo Lunedigrave 19 giugno 2006

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Migranti ldquoFate affidamento sulle

donne e le politiche cambierannordquo

Unrsquointervista a Ndioro Ndiaye Vice Direttora generale dellrsquoOrganizza-

zione Internazionale per lrsquoImmigra-zione (OII)

A cura di Laurent Duvillier per Instraw 1deg giugno rsquo06( trad MG Di Rienzo)

Ringraziamo Maria G Di Rienzo[per contatti sheela59liberoit] per que-

sta sua traduzione Laurent Duvillier A livello internaziona-le i flussi migratori si stanno sempre piugrave femminilizzando Questo significa solo che piugrave donne stanno lasciando i propri paesi drsquoorigine o anche che stanno contri-buendo maggiormente allo sviluppo eco-nomico di tali paesi Ndioro Ndiaye Secondo i nostri ultimi rapporti ci sono fra i 175 e i 180 milioni di migranti in tutto il mondo ed egrave general-mente riconosciuto il fatto che metagrave di questa cifra egrave composta da donne Crsquoegrave perograve in effetti qualcosa di nuovo nel feno-meno migratorio Per lungo tempo si egrave creduto che spettasse agli uomini partire e cercare lavoro e una volta che essi aveva-no stabilito le loro basi le donne li rag-giungevano ed assumevano responsabilitagrave rispetto alla riproduzione e allrsquoeducazione dei bambini Oggi il flusso migratorio tende a seguire un altro schema le donne escono dai paesi drsquoorigine per conto pro-prio sono piugrave visibili e si muovono in modo piugrave libero ed indipendente Inoltre lo status che le donne acquisiscono dopo la migrazione ha creato un valore aggiunto nel campo della gestione dellrsquoim-migrazione se vi riescono se sono istrui-te le donne contribuiscono al benessere del paese in cui si trovano cosigrave come al

benessere del paese da cui provengono Se non hanno istruzione rischiano di cadere nelle reti dei trafficanti Questo egrave il feno-meno che chiamiamo ldquotraffico di esseri umanirdquo e contro il quale tutti dobbiamo lottare Non smetterograve mai di ripetere che i paesi che ricevono i migranti devono fare affida-mento sulle donne se vogliono introdurre cambiamenti nelle loro politiche volte allrsquointegrazione Nel campo dellrsquoistruzio-ne ad esempio le donne giocano un ruolo fondamentale e possono essere un appro-priato veicolo per il cambiamento nei pae-si che le ospitano Laurent Duvillier I migranti vengono spesso descritti senza alcun riferimento al sesso e la migrazione come fenomeno ldquoneutrordquo rispetto al genere Al contrario lrsquoOrganizzazione Internazionale per lrsquoIm-migrazione ed Instraw hanno la convinzio-ne che sia importante dar conto delle diffe-renze fra uomini e donne che migrano Quali azioni specifiche avete intrapreso a favore delle donne Ndioro Ndiaye LrsquoOII egrave attiva da lungo tempo nel cercare di rendere visibile il contributo delle donne migranti Il nostro gruppo di lavoro sul genere egrave composto da piugrave di ottanta ldquopuntirdquo sparsi in tutto il mondo Nella maggioranza dei nostri uffi-ci crsquoegrave una persona che ha lo speciale inca-rico di introdurre le politiche di genere nella programmazione e nelle attivitagrave ldquosul campordquo In questrsquoultimo contesto vi sono ovviamente casi differenti e perciograve molte-plici livelli di intervento che usualmente dipendono dalle donne presenti nel luogo specifico Generalmente ci viene chiesto di intervenire in situazioni di conflitto o post conflitto Per quanto riguarda i rifu-giati e i profughi lavoriamo in collabora-zione con le agenzie dellrsquoOnu come lrsquoAlto Commissariato per i Rifugiati lrsquoUnicef o lrsquoOrganizzazione mondiale per la sanitagrave di modo che le donne possano ricevere lrsquoat-tenzione che chiedono Sviluppiamo cam-pagne di informazione per fornire alle donne maggiori conoscenze diamo loro anche attrezzatura ed equipaggiamento cosigrave che possano migliorare la loro salute

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ed il loro ambiente Rispetto invece alle professioniste che lasciano volontariamente i loro paesi drsquoori-gine esse domandano accesso ad impieghi decenti e salari adeguati e di poter vivere con il loro salario nel paese che le ospita Unrsquoaltra delle loro richieste egrave di poter con-tribuire allo sviluppo di entrambi i paesi mandando denaro alle loro famiglie e associandosi con persone locali per creare lavoro o attivitagrave produttrici di reddito non solo per se stesse Questi sono fattori nuo-vi ed hanno richiesto nuovi approcci allrsquo-OII Laurent Duvillier Negli ultimi anni le rimesse di denaro inviate dai migranti in tutto il mondo sono costantemente cresciu-te In paesi come le Filippine spesso le famiglie incoraggiano le donne a migrare piuttosto degli uomini percheacute le donne tendono a mandare soldi a casa piugrave fre-quentemente Si tratta di un fenomeno locale o egrave una tendenza diffusa Ndioro Ndiaye Si tratta di una tendenza generale Lrsquoimporto spedito da una donna in una singola occasione puograve essere mino-re di quello inviato da un uomo ma poicheacute le donne inviano rimesse piugrave spesso il volume del loro contributo tende ad essere molto piugrave sostanzioso Rispetto allrsquoaumen-to delle rimesse noi dellrsquoOII siamo molto preoccupati di cosa ne pensano i vari stati Nello scorso febbraio abbiamo organizzato una conferenza sulle rimesse provenienti da migranti originari dei paesi ldquomeno svi-luppatirdquo in collaborazione con i governi di tali paesi e lrsquoOnu In Benin per la prima volta esperti di ministeri economici e fi-nanziari e funzionari governativi di questi paesi si sono incontrati per scambiare pun-ti di vista e discutere con la Banca Mon-diale lrsquoOrganizzazione per la cooperazio-ne economica e lo sviluppo la Banca afri-cana per lo sviluppo eccetera Rispetto alla controversia che crsquoegrave sulla natura privati di questi fondi lrsquoOII egrave com-pletamente drsquoaccordo sul fatto che le ri-messe non possono essere unrsquoalternativa allrsquoassistenza allo sviluppo Drsquoaltra parte vogliamo andare oltre questa contrapposi-zione Dovremmo trovare le sinergie che

possono essere stabilite tra lrsquoassistenza allo sviluppo ed il flusso finanziario gene-rato dai migranti nei paesi meno sviluppa-ti Dovremmo anche riflettere su come canalizzare il denaro sugli sforzi positivi compiuti dai paesi drsquoorigine dei migranti e su come i migranti stessi possano essere considerati investitori o finanziatori Laurent Duvillier Non crsquoegrave dubbio che qualche miliardo di dollari lrsquoanno inviato dai migranti ai paesi drsquoorigine abbia mi-gliorato il benessere di molte famiglie Tuttavia in che modo queste rimesse pos-sono diventare un attrezzo per uno svilup-po sostenibile a favore dellrsquointera popola-zione Ndioro Ndiaye Abbiamo giagrave esempi con-creti di questa possibilitagrave LrsquoOII ha osser-vato ciograve che egrave accaduto in Messico Du-rante lrsquoincontro di febbraio questo paese ci ha informati dellrsquoiniziativa ldquouno per trerdquo Si tratta di un programma per cui per ogni dollaro che viene inviato ad esso da un migrante il governo federale ne ag-giunge un secondo ed il governo locale un terzo Assieme questi tre dollari vengono investiti in un progetto di sviluppo di cui beneficiano tutti Vi sono programmi simi-li anche altrove ma quello del Messico egrave risultato il piugrave convincente In Guatemala i rappresentanti dellrsquoOII hanno aiutato a dare inizio ad un program-ma di ristrutturazione per le abitazioni in cui i migranti hanno potuto contribuire alla creazione di case decenti e sane per le loro famiglie depositando i loro fondi in un sistema creato appositamente Sta funzio-nando molto bene Queste azioni possono essere intraprese ovunque se i migranti sanno che possono migliorare le condizio-ni di vita di tutte le persone che hanno lasciato nel loro paese anche quando il denaro non va esclusivamente ai membri delle loro famiglie Martedigrave 06 giugno 2006

Nella Sezione ldquoPianeta donnardquo notizie opinioni iniziative dalla parte delle

donne alla pagina web httpwwwildialogoorgdonna

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Riflessione

Del fatalismo e del cinismo ancora

di Giulio Vittorangeli [Ringraziamo Giulio Vittorangeli (per contatti gvittorangeliwooowit) per questo intervento

Sono pochissimi quelli che affermano a-pertamente che la guerra eacute una buona cosa La maggioranza delle persone deplora questo strumento Tuttavia in nome del realismo si ritiene che in certe circostan-ze a certe condizioni entro certi limiti esercitando una certa responsa-bilitagrave sia inevitabile Ersquo stato cosigrave dopo lrsquo11 settembre 2001 Ersquo stato cosigrave precedentemente nel 1999 nella ex-Jugoslavia Prima ancora nel 1991 al tempo della prima guerra del Golfo contro lrsquoIraq Alla base crsquoeacute la convinzione radicata che se la guerra eacute misurata e controllata puograve essere funzionale o accettabile che la violenza che ne consegue sia controllabi-le o quanto meno indirizzabile Quindi si fa la guerra percheacute si ha la spe-ranza di poter gestire e dominare la violen-za che ne consegue Prevale la convinzio-ne che la guerra possa rimanere mezzo strumento ovvero che non prenda il so-pravvento e che non si ritorca contro se stessi Fondamentalmente alla base crsquoeacute lrsquoillusione della capacitagrave di controllo della violenza Si crede o si finge di credere che si eserciteragrave soltanto la violenza necessaria la violenza legittima ovve-ro la violenza razionale proporzionata al fine Naturalmente non eacute cosigrave Nella guerra la violenza segue dei meccanismi propri che tendono allrsquoassuefazione allrsquoescalation allo scatenamento ulteriore Ogni guerra dimostra che la violenza una volta scatenata non eacute affatto controllabile Invece si vuole far credere che nel ricono-scimento e nellrsquoaccettazione della guerra vi sia un elemento di realismo di pragma-

tismo politico Quanto al realismo tutti i giorni ovunque ascoltiamo lrsquoelogio dellrsquoopportunismo e lrsquoidentificazione del realismo con il cini-smo il realismo che obbliga a sgomitare e proibisce lrsquoabbraccio il realismo del tutto fa brodo e del si salvi chi puograve e se non puoi crepa Riprendendo le parole di Eduardo Galea-no il realismo anche del fatalismo Il piugrave fottuto dei molti fantasmi che oggigiorno minacciano i nuovi governi progressisti dellrsquoAmerica Latina Il fatalismo perversa ereditagrave coloniale che ci obbliga a credere che la realtagrave puograve essere ripetuta ma non puograve essere cambiata che quel che eacute stato eacute e saragrave che domani eacute solo un altro nome di oggi Esiste anche un realismo tutto italiano bipartisan che tende a fare della nostra Italietta un paese dove la politica eacute e-sclusivo appannaggio (come ai bei tempi) degli addetti ai lavori Addetti ai lavori che per realismo lasciano che le nostre carceri possano esplodere da un momento allrsquoaltro Le cause del sovraffollamento che ha toccato ormai le 62000 presenze hanno in gran parte origine da due leggi criminoge-ne quella sulle droghe e quella sullrsquoimmi-grazione I dati del 2005 sono eloquenti 89887 ingressi negli istituti penitenziari 26061 per violazione della legge sugli stupefacenti 13654 per violazione della legge sullrsquoimmigrazione (lrsquo84 eacute relativo alla violazione delle norme sullrsquoespulsione e addirittura 9619 casi riguardano persone senza altri reati) Di fronte a questi numeri davvero sconvolgenti crsquoeacute una sola cosa da fare oggi non domani abrogare la legge proibizionista Fini-Giovanardi sulle dro-ghe la legge razzista Bossi-Fini la legge Cirielli sulla recidiva (da Fuoriluogo anno VIII n 5 maggio 2006) Quel realismo di cui eacute vittima il nostro centrosinistra incapace di fare i conti fino in fondo con il berlusconismo Sorta di anomalia aberrante di unrsquoItalia dove in vastissimi strati di popolazione non eacute mai maturata una decente coscienza democrati-ca e una minima etica civile sostituiti dal

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servilismo dallrsquoindegnitagrave dallrsquoignoranza piugrave abietta dallrsquoassuefazione al peggio dallrsquoattitudine passiva a considerare normale ciograve che eacute aberrante Per questo Berlusconi oggi minaccia di scatenare la piazza forte del consenso di milioni di teledipendenti che lo hanno votato nel 1994 nel 2001 e nel 2006 Guai a sottovalutarlo Nel film Il caimano Mister B-Moretti si allonta-na in auto dopo aver detto al popolo che qualunque tipo di reazione alla sua condanna sarebbe stata leci-ta (e dunque incitando alla rivolta o addi-rittura alla rivoluzione ma forse sarebbe meglio dire alla guerra civile) e dal lunot-to posteriore della macchina vediamo al-zarsi le fiamme delle molotov lanciate contro i giudici una visione infernale

Per tutto questo quellrsquoinquadratura finale eacute lrsquoimmagine che forse meglio sintetizza i nostri anni

Tratto da La nonviolenza egrave in cammino Numero 1313 del primo giugno 2006

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ldquoUn semplice testrdquo di Mario Mariotti

Percheacute oggi si parla di ldquonuovo modello di sviluppordquo Percheacute non si parla piugrave di socialismo o comunismo Sono i cristiani che non possono parlare di comunismo mentre stanno cercando di costruire ldquocomunitarismordquo ldquoeconomia di comunionerdquo percheacute stanno ancora com-pletando lrsquoopera di fottitura del comuni-smo stesso vedi Cuba abbandonata alla guazza dei turbodemocratici USA Capitalismo e mercato condannati ora an-che dal Papa non si trova ancora il nome del progetto per superarli e allora si parla di un generico ldquo nuovo modellordquo E poi Facciamo il marchio dei tappeti che non usano manodopera infantile Bene Noi compriamo tappeti fatti da adulti e li pa-ghiamo di piugrave Abbiamo risolto Affatto i piccini sono ancora piugrave in difficoltagrave per-cheacute a) o vengono buttati fuori percheacute chiu-de la fabbrica b) o vengono ancora piugrave sfruttati cosigrave i tappeti costano ancora me-no e al Nord e al Sud tornano competitivi ed eacute piugrave facile venderli E poi crsquoeacute sempre la possibilitagrave delle trian-golazioniper nascondere lo sfruttamento E poi crsquoeacute il problema che i tappeti sono inutili E poi crsquoeacute il pericolo della formazione degli artigianidel ceto medio degli isolotti pri-vilegiati sempre perograve esposti alle tempeste dei capitali multinazionali Fluttuantihellip Il ldquonuovo modellordquo indeterminato non-capitalista non soggetto al libero mercato ma di fatto impegnato a salvaguardarne piccole porzionia pelle di leopardo dagli effetti maligni corre il grosso rischio di lavorare a vuoto Fincheacute il capitalismo multinazionale privato eacute a piede libero fincheacute il sindacalismo multinazionale non ha elaborato una ldquoCartardquo dei diritti umani che focalizzi il riferimento vitale cui omo-

genizzare le condizioni di vita di tutti i cittadini operai del Sud e del Nord fincheacute le oligarchie controllano e orientano il consenso degli elettori nel nostro modello di democrazia virtuale fincheacute le Fedi ven-gono prostituite in religioni a sacralizzare come voluta da Dio la violenza strutturale cristallizzata nel sistema fincheacute soprattut-to non si saragrave riusciti a formare un popolo di uomini giusti che amano disponibili al comunitarismo con amore e praticanti la cultura del necessarionon puograve essere co-struita la speranza di un futuro giusto e fraterno Per arrivare meglio per incamminarci per questa strada un elemento indispensabile diventa il nome del Progetto la sua defini-zione La logica del ldquosistemardquo eacute infatti quella di bruciare lrsquoalternativa in quanto equipara-bile per inefficacia e per violenza al siste-ma stesso Il secondo momento si determi-na poi negli enunciati che solo il capitali-smo esasperato eacute negativo e che il merca-to se regolato eacute lo strumento migliore per far decollare i poveri verso il benessere Nel terzo momento ci si appropria del ter-mine ldquosolidarietagraverdquo valore dichiarato pri-mario dallrsquooligarchia che perograve fa notare come la solidarietagrave deve avere della ric-chezza da redistribuire e che quindi biso-gna lasciar mano libera allrsquooligarchia stes-sa percheacute possa secondo la logica di mer-cato creare la stessa ricchezza da redistri-buire fra i poveri e gli svantaggiati Questa eacute la logica del sistema ersquo la situa-zione attuale col lavoro schiavo dei bam-bini con lrsquoolocausto della grande favela con le migrazioni forzate dal bisogno e dalla disperazione dal Sud al Nord coi milioni di disoccupati e di poveri nello stesso Nord quale ldquoparto strutturalerdquo di tale logica maligna Ora io pensograve che diventi determinante dare il nome al progettopercheacute penso che tutta

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la involuzione che questo momento storico presenta sia determinata dalla perdita di identitagrave della Sinistra Da noi quasi nessu-no parla piugrave di comunismo o di socialismo in pochi rammentano che esso si fonda sullrsquoanticapitalismo e sul contrasto alla religione in quanto collaterale e collusa col capitalismo stesso Il capitalismo privatoallora rimasto senza antagonista manifesta la sua natura strut-turale Ed esso ha una sua logica che ha dei fondamenti concreti e reali Ersquo piugrave che evidente che se gli operai si accontentano di paghe sempre piugrave basse se gli oneri sociali che pesano sul costo del lavoro diminuiscono meglio ancora se sparisco-no se i lavoratori vanno sempre piugrave svelti e si Fanno pagare sempre meno i prodotti finiti possono avere un prezzo sempre piugrave contenutoed essere quindi sempre piugrave competitivi nellrsquoambito della logica di mercato Questo eacute piugrave che evidente e se uno accetta il mercato e il capitalismo pri-vato per necessitagrave si deve adeguare a que-ste regole Una volta perograve e non al tempo di Sparta-co ma anche un porsquo prima questa che oggi si chiama competitivitagrave veniva chia-mata sfruttamento Quando i rischi erano quelli di avere i calli pestati dagli elefanti di Annibale giagrave qualcuno stava intuendo che fra una Repubblica fondata sul lavoro ed unrsquoazienda fondata sul capitale crsquoera e crsquoeacute la stessa distanza che esiste fra la de-mocrazia sostanziale ed il fascismo reale Ma la nostra Sinistra si eacute assopita poi eacute restata scandalizzata non dal capitalismo-cristianesimo reale brasiliano ma dal so-cialismo reale polacco-cubano poiper rilassarsi si eacute seduta col televisore a capo-tavola e questo terminale ha fatto con molta discrezione il proprio lavoro politico di omologazione dei compagni stanchi di socialismo al capitalismo Stop La se-quenza che ha portato alla vittoria il mo-

dello culturale proposto dallrsquooligarchia il Beati i ricchi eacute questa Una volta che una societagrave eacute composta o da ricchi o da ricchi mancati il capitalismo privato non ha piugrave antagonisti e il capitali-smo senza antagonisti sfocia purtroppo strutturalmente nel fascismo anche se sotto f orme sicuramente diverse e piugrave accattivanti di quelle di un tempo Accen-diamo il televisore ore e ore di spettacoli di intrattenimento una settimana per un festival di canzoni la mitizzazione dei campioni sportivi e dei personaggi di suc-cesso Tutto ok tutto normale Crsquoeacute solo il tra-scurabile dettaglio che nello stesso ecosi-stema-mondo villaggio globale solo per lrsquooligarchia ci sono e ci stanno anche i piccini sfruttati nel lavoro schiavo nella prostituzione minorile nel commercio drsquoorgani per i trapianti e via di seguito E un mondo che tollera pochi ricchissimi e violenza su milioni di piccini eacute fascista a dire poco eacute piugrave che nazista eacute professore di formazione e di aggiornamento per gli spiriti che vogliono far carriera ed essere top nel loro luogo di lavoro cioegrave allrsquoinfer-no Ora carissimi Fratelli cristiani che parlate di nuovo modello di sviluppo e non nominate mai il comunismo neppure come condivisionismo vi interessa sapere chi era che veniva recepito come nemico mortale come antagonista strutturale dal-lrsquooligarchia dai capitalisti privati pratican-ti il mercato che eacute libertagrave per loro stessi e schiavitugrave per i non garantiti Era ma guar-da un porsquo lo squallidissimo comunismo E questa cari fratelli eacute una cosa che ci deve far riflettere Noi parliamo di nuovo mo-dello di sviluppo ma il ldquonuovo modellordquo che potragrave mettere in crisi il capitalismo ed il mercato lo possiamo evincere lo possia-mo imparare indirettamente dagli stessi capitalisti e praticanti-sostenitori del mer-cato cercando di fare nostro di costruire e

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di realizzare quello che per essi era ed egrave tuttora il mortale nemico quel comunismo che eacute il passaggio ineludibile verso la rea-lizzazione di una vera democrazia sostan-ziale che saragrave caratterizzata dal rispetto oggettivo non virtuale dei diritti umani fondamentali garantito a tutti i cittadini dellrsquoecosistema-Terra ovunque siano col-locati qualunque sia il colore della loro pelle la loro cultura la loro Fede Quindi il nuovo modello di sviluppo crsquoeacute giagrave eacute stato ed eacute il comunismo o sociali-smo che eacute quel mortale nemico che eacute stato sconfitto che viene spacciato per defunto che viene associato ad ogni sorta di ingiu-stizia e di violenza dallrsquooligarchia e dagli oligarcodipendenti ma che eacute lrsquounico pro-getto in grado di contrastare quegli idoli del capitalismo e del mercato che genera-no strutturalmente la violenza della non-violenza del non-cambiamento di un mon-do che eacute arrivato a fare dei piccini del Sud un deposito di organi di ricambio per i ricchi oppressori del Nord che in questo modo vogliono contrastare il socialismo irreversibile di ldquocompagna morterdquo Se quindi cerchiamo ciograve che possa mettere in crisi il capitalismo privato multinazionale ed il mercato carissimi fratelli cristiani lrsquoabbiamo giagrave trovato Fino ad oggi senza saperlo abbiamo lavo-rato per demolirlo grazie anche allrsquoaliena-zione seminata a piene mani da Santa Ro-mana Chiesa da oggi in poi proviamo ad aprire gli occhi e a riflettere Proviamo a capire lrsquoessenza strutturale del capitalismo che include la generazione dellrsquooligarchia da una parte e dello sterminato popolo dei non garantiti dallrsquoaltra proviamo a capire lrsquoessenza del ldquomercatordquo che produce la razza dei vincitori sempre meno numerosa e piugrave irraggiungibile e la razza inferiore degli sconfitti dei poveri dei non-competitivi dei fuori-mercato di coloro che hanno lrsquoenorme colpa di non essere

arrivati primi di non aver prevalso sugli altri di avere meno talenti di non essere nessuno in rapporto ai tre idoli vincenti ricchezza potere piacere Proviamo infi-ne a capire la natura del ldquoPoveri di tutto il mondo unitevirdquo per costruire un mondo dove ognuno faccia la sua parte tutto sia di tutti e ciascuno abbia secondo il suo bisogno Questo eacute il Manifesto di Carlo Marx eacute il progetto del comunismo e chi possedesse dentro di seacute qualche traccia residua di DNA di cristianesimonon po-trebbe non coglierne con immediatezza la natura evangelica la fondazione negli ldquoAtti degli APoStolirdquo e prima ancora nel discorso della Montagna in quel Beati coloro che hanno fame e sete di giustizia che eacute compito nostro di materializzare qui e oggi appunto per costruire un mondo che veda saziata la sete e la fame di giusti-zia di uguaglianza di condivisione dei doni di Dio fra tutti gli uomini Proviamo a cogliere lrsquoaffinitagrave fra comuni-smo e cristianesimo proviamo a capirne lrsquointerconnessione strutturale essendo i cristiani il popolo di chi si fa pane per gli altri attraverso lrsquoamore e la condivisione e il comunismo lo sbocco strutturale di tale amore e condivisione materializzata nella concretezza della realtagrave storica Cerchiamo di capire percheacute eacute fallito il co-munismo che non eacute certamente fallito per eccesso di comunismo ma per mancanza per incoerenza per la difficoltagrave che tutti sperimentiamo di mettere gli interessi del-la comunitagrave davanti ai nostri personali percheacute lrsquouomo vecchio eacute certamente egoi-sta naturalmente capitalista e lrsquouomo nuovo il ldquogiusto che amardquo eacute un parto diffi-cile da portare a compimento Cerchiamo infine di completare il nome del progetto formalizzandolo in ldquocomunismo con amorerdquo enunciato che richiama la nonviolenza e lo ldquostrutturale con divisionistardquo riempito da soggettivitagrave

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che lrsquohanno scelto in libertagrave e lo fanno funzionare con amore Proviamo a fare questo salto di qualitagraveche ci permette il recupero di tanta soggettivitagrave positivaoggi bruciata dallo strutturale maligno che deve acquistare senso nel grande canale della progettualitagrave verso un mondo strutturalmente e soggettivamente coerente alla solidarietagrave ed allrsquoamore Pro-viamo a fare il salto anche se sappiamo giagrave in partenza che i risultati continueran-no ad essere scarsi e il progresso lento Costruire il comunismo o il socialismo eacute un compito difficilecome quello di co-struire nella realtagrave oggettiva il cristianesi-mo LrsquoIncarnazione eacute una proposta dura come eacute testimoniato da tre secoli di tentativi e da diciassette di rinuncia del cristianesimo e il fallimento del socialismo reale egrave va collocato nellrsquoalveo del grande fiume del fallimento del cristianesimo reale che ha deviato in un al di lagrave dematerializzato quello che secondo il progetto di Dio doveva essere costruito in un al di qua caratterizzato dal portare il necessario e la gioia a tutti i viventi Perograve noi nonostante tuttodobbiamo pro-vare dobbiamo sperare contro la speranza costruendo le condizioni della speranza Oggi in piugrave potremmo avere nuovi stru-menti la chiarezza e la novitagrave dellrsquoAnnun-cio ai poveri finalmente destinato ai pove-ri espropriato ai ricchi e riconsegnato ai legittimi destinatari ai poveri stessi Ersquo vero che lrsquoIncarnazione eacute difficile ma eacute anche vero che fino ad oggi noi siamo stati allievi e sudditi della teologia opposta a quella della Liberazione di quella dellrsquoa-lienazione Per entrare finalmente in quella di liberazione nella teologia dellrsquoIncarna-zione forse ci potragrave essere utile un sempli-cissimo esperimento una accessibilissima riflessione Ci troviamo davanti ai due progetti al

capitalismo e al comunismo proviamo ad ipotizzare cosa succederebbe se noi ci po-nessimo il compito di riempirli entrambi di Amore di dare in essi concretezza storica a quello Spirito che Cristo ci ha manifestato essere appunto Amore dono gratuito di se stessi agli altri percheacute abbia-no la vita e lrsquoabbiano in abbondanza Il capitalismo riempito di amore del farsi pane del donarsi del servire vedrebbe lrsquoaccumulo erodersi e pian piano estin-guersi e quindi estinguerebbe se stesso il comunismo riempito di amore complete-rebbe la propria natura e realizzerebbe se stesso essendo il parto strutturale di un amore che riesca attraverso di noia mate-rializzarsi fra noi Vi sembra attendibile cari lettori questo semplice test A me pare che esso non possa in alcun modo essere smentito Dio-Spirito-Amore mate-rializzato nel mondo estingue lrsquoaccumulo nel grande mare della condivisione univer-sale e quindi il progetto di Dio eacute amore per noi che passa attraverso di noi percheacute tutto sia di tutti ciascuno si impegni se-condo le sue possibilitagrave e riceva il necessa-rio e la gioia Se eacute vero questo abbiamo giagrave il nome del nuovo modello di sviluppo ci riappropria-mo del progetto che Dio ci aveva affidato il ldquocomunismo con amorerdquo o ldquocristianesimo incarnatordquo ed arriviamo finalmente a colpire la radice dellrsquoalbero maligno quel capitalismo-mercato che oggi colpendo i bambini sta cercando di uccidere il Futuro di solidarietagrave e di condi-visione che eacute il parto dellrsquoamore di Dio per noi e che non saragrave pienamente realizzato fincheacute un non-garantito vedragrave bloccato da noi lrsquoamore che Dio nutre anche per lui Mario Mariotti Venerdigrave 09 giugno 2006

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Tutte le religioni hanno il loro Dio lo co-noscono hanno trovato il modo di contat-tarlo e di influire su di Lui certune riesco-no perfino a catturarlo a renderlo presen-te seppure nascosto sotto altre apparenze e riescono addirittura ad usarlo per rassi-curare la propria coscienza e per dare forza e fondamento alla propria volontagrave Tutte le religioni o per lo meno quelle piugrave diffuse credo che abbiano dei Testi sacri delle Rivelazioni Per quanto attiene allrsquoE-braismo ed al Cristianesimo crsquoeacute la Bibbia e questa Bibbia secondo i fedeli-credenti a Lei contiene niente di meno che la Parola di Dio e poi siccome Dio eacute Spirito e quindi Verbo e quindi Parola in definitiva Essa contiene Dio stesso che si fa cono-scere che parla che propone che salva attraverso di Lei Ecco allora che uno fa appello alla Bibbia sostiene le proprie tesi e le conferma rife-rendosi ai versetti della stessa Bibbia e questa Bibbia ed ecco che uno shypuograve andare tranquillo percheacute fonda il proprio credere ed il proprio agire secondo la Parola di Dio Ma saragrave poi cosigrave La Parola di Dio saragrave proprio di Dio Non puograve sorgere qualche dubbio Proviamo a riflettere Prendiamo la parola di Dio secondo Mo-seacute che definisce il rapporto con coloro che sono affetti dalla malattia della lebbra emarginazione esclusione esclusione dallrsquoaccampamento autodenuncia della propria condizione di impuritagrave Prendiamo ora la parola di Dio secondo Gesugrave (che eacute la sua Parola incarnata) com-passione accoglienza la guarigione non come miracolo il che sarebbe ingiusto per gli altri lebbrosi non guariti ma come segno segno che lrsquoincarnazione dellrsquoA-

more nellrsquoAmare cura e guarisce sia la lebbra (quella del corpo dei malati) e sia dalla lebbra (quella della nostra naturalitagrave egoista e religiosa) rsquo Ora se la nostra mente funziona secondo il principio logico drsquoidentitagrave come faccia-mo a definire come Parola di Dio sia il precetto di Moseacute che il messaggio del Si-gnore Evidentemente una delle due tesi eacute sbagliata e questa evidenza rende possibi-le non una ma due riflessioni importanti - Il concetto di Dio che ha Moseacute non eacute quello giusto e questo sullrsquoautoritagrave di Ge-sugrave -Moseacute attribuisce a Dio una volontagrave che non eacute di Lui ma di seacute stesso e della cultu-ra del suo tempo Queste riflessioni riman-dano a loro volta ad altre due tesi estre-mamente significative -Lrsquoesistenza di una differenza sostanziale fra la logica religiosa dellrsquoAntico Testa-mento e quella dellrsquoIncarnazione del Nuo-vo Testamento -Lrsquoesistenza di una presunzione micidiale da parte dellrsquouomo di pensare che Dio sia come egli stesso pensa che sia Andiamo avanti nellrsquoanalisi sempre per rispondere alla domanda se la Parola di Dio eacute proprio Parola di Dio Prendiamo il Padre nostro Padre nostro che sei nei cieli sia santificato il Tuo nomehellip Da chi deve essere santificato il nome Da Dio stesso Non ha proprio senso Da noi E allora percheacute preghiamo il Padre per una cosa che per essere fatta dipende da noi E venga il Tuo regno E ldquosia fatta la Tua volontagraverdquo Non eacute Dio che deve fare queste cose sia-mo noi che dobbiamo costruire il Regno

Il relativismo dimensione evangelica di Mario Mariotti

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amando e condividendo siamo noi che dobbiamo fare la volontagrave del Padre che si sostanzia appunto nel nostro amare e nel nostro condividere E allora percheacute forma-lizzare una preghiera in modo che uno chieda ad un altro ciograve che dipende dalla volontagrave di lui stesso Come non capire che i termini della pre-ghiera vanno rovesciati che eacute il Padre che chiede il nostro si come quello di Maria per potersi incarnare e portare lrsquoamore e la condivisione nel mondo e che la formaliz-zazione che troviamo nel Vangelo viene dallrsquoestensore del Vangelo e non da Dio che si eacute materializzato nel Figlio e che aspetta il nostro sigrave per rimaterializzarsi in noi e portare a compimento la creazio-ne secondo amore A questo punto si potrebbe proseguire con altri esempi ma non rio A questo punto dovrebbe giagrave balzare evidente la necessitagrave di una estrema ponderazione prima di af-fermare che soprattutto VT ma anche il NT siano Parola di Dio Questrsquoultima infatti non va mai presa alla lettera ma in Spirito altrimenti puograve diven-tare deviante alienante micidiale Il fatto eacute che lrsquouomo seguendo la propria logica religiosa eacute portato ad assolutizzare ciograve che egli stesso pensa di Lui ed a co-struire Dio secondo il proprio pensiero Il proprio pensiero su Dio che di fatto eacute Parola di Dio secondo lrsquouomo diventa Parola di Dio e basta e quindi diventa Dio che parla shy Di fatto si eacute cosigrave verificato un meccanismo maligno dalle conseguenze micidiali lrsquouo-mo ha catturato Dio Lo ha fatto a propria immagine e somiglianza ha creato le con-dizioni per usarlo e metterlo al proprio servizio shy Ecco allora la storia umana accompagna-ta dalla storia delle religioni contrasse-gnata da quel Dio con noi che parte dai Faraoni passa attraverso le Crociate e le

torture dellrsquoInquisizione eacute fatto proprio da Adolfo da Benito e da Ante Pavelic ed oggi approda alla Casa Bianca da Bush che si autoqualifica strumento di Dio per portare la democrazia e la libertagrave al resto del pianeta Lascio ai lettori il giudizio sulla veridicitagrave o meno dellrsquoenunciato se sia proprio vero che Dio possa essere stato in dimestichez-za ieri con Hitler e oggi con Bush Purtroppo la realtagrave egrave tremenda uno stermi-nato numero di cattivate egrave stato commesso in nome di dio e questo non riguarda certo solo il passato avviene oggi in tempo rea-le tempo in cui al Difensore dei poveri eacute stato fatto cambiare articolo e Lo si eacute messo a benedire e a proteggere i ricchi ed i potenti e ad aiutarli nei loro progetti a servizio di Mammona Non crsquoeacute certo da meravigliarsi allora se il nome di Dio eacute compromesso e come pos-sa risultare piugrave evangelico lrsquoateismo rispet-to alla fede in un Dio che benedice le guer-re di aggressione per il petrolio e quel meccanismo del rdquomercatordquo dello scambiograve ineguale che ha effetti parimenti deva-stanti e violenti in rapporto ai non-garantiti della grande favela del Sud Se provassimo invece a superare la logica religiosa e a convertirci a quella dellrsquoIn-carnazione riusciremmo finalmente a prendere coscienza che il relativismo la mancanza di certezze assolute eacute struttura-le sia alla comprensione della Parola che allrsquoincarnazione della Parola stessa Il relativismo il rifiuto dei dogmi e delle infallibilitagrave eacute congruente con la nostra impossibilitagrave strutturale di conoscere e di pilotare Dio o meglio tutto di Dio Lrsquoincarnazione della Parola poi eacute pari-menti sempre parziale dato che se la in-carnassimo in pienezza saremmo diventati Gesugrave Cristo il che eacute in parte assurdo (noi non siamo il Signore) e in parte non lo eacute (quando noi amiamo eacute Lui in noi che ama

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attraverso di noi le altre creature) Purtroppo lrsquoautocertifi-cazione di possesso della Rivelazione e quindi di certezze asso-lute e perfino di dogmi da parte delle religioni ha avuto come contro-partita nei secoli e mil-lenni lo svilimento del nome di Dio e la Sua strumentalizzazione blasfema a servizio degli idoli della ric-chezza e del potere e questo purtroppo con-tinua a far parte della nostra giornata La logica dellrsquoIncarnazione invece offri-rebbe la possibilitagrave di interrompere il mil-lantato credito dellrsquoautorevolezza etica delle religioni che per venticinque ore al giorno fingono di servire la Veritagrave mentre-4 di fatto o sacralizzano gli idoli ricchez-za e potere che si servono di Lei per sussi-stere e prosperare oppure spingono ad evadere dallrsquoimpegno politico e quindi alienano LrsquoIncarnazione propone la testata drsquoangolo dellrsquo Amo ergo sum ci fa conoscere la nostra collocazione di tralci di mani di Dio nel momento in cui amiamo servia-mo lavoriamo per gli altri condividiamo Ci fa sapere che il vero tempio di Dio eacute lrsquouomo ci chiarisce la dimensione laica orizzontale dellrsquoimpegno ad amare ci richiama alla problematicitagrave della realtagrave ed alla provvisorietagrave delle nostre certezze ci impegna ad approfondire la conoscenza e la coerenza fra ciograve che crediamo e ciograve che scegliamo ci rende evidente il fatto che il Signore eacute venuto per liberarci dalla reli-gione e per introdurci nella laicitagrave fraterna e conviviale

Cari lettori dopo tutte queste elucubrazio-ni ecco la sintesi semplice serena e tran-quilla il cristianesimo non eacute una religione ma un criterio nellrsquoAmare nel nostro a-mare eacute presente ed operativo il Verbo lo Spirito il Dio con noi Nellrsquoaccumulare ed usare Egli eacute bloccato e negato Poi ognuno deve fare agli altri ciograve che vorrebbe ricevere da loro vivendo perciograve una soggettivitagrave strutturalmente solida1e Insieme a questo egrave necessario lavorare per un mondo nuovo per una economia di comunione per una struttura condivisioni-sta che arrivi come allrsquointerno della fami-glia perfino a superare a rendere inutile lrsquouso del denaro Ognuno fa la sua parte a vantaggio degli altri e riceve da loro il proprio necessario Probabilmente Dio vuole tutta la grande famiglia umana fatta cosigrave e poi vuole an-che il rispetto dei minimi delle bestioline e di ogni vivente essendo tutti ospiti di per lo meno un atomo del grande Spirito-Vita Non egrave forse Dio veramente forte

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Alcune questioni introduttive Noi ci tro-viamo di fronte ad una prima annotazione necessaria per situare il libro Dopo la To-rah i primi 5 libri noi abbiamo una gran-de seconda unitagrave che si chiama profeti anteriori Abbiamo questa grande opera che viene redatta sembra nella mentalitagrave del Deuteronomio Comprende i libri di Samuele e poi a partire giagrave dallrsquoopera precedente fino ai libri dei Re abbiamo lrsquoopera deuteronomistica La prima questione che noi dobbiamo af-frontare egrave il grande dibattito che esiste tra gli studiosi e le studiose sulle questioni attinenti gli autori le fonti la datazione Devo subito dire che si tratta di questioni assai discusse Il testo non ci restituisce la totale realtagrave percheacute crsquoegrave la propaganda lrsquoapologetica e poi crsquoegrave la grande testimo-nianza Il testo egrave un textus quindi egrave un intreccio dove io devo vedere le luci le ombre e devo specchiarle anche dentro la mia vita Il testo diventa sempre nuovo percheacute la nostra vita cambia di continuo Gli autori che hanno piugrave studiato (sono appena stati editi alcuni testi) sono la scuola di Rendtorff che ha pubblicato recentemente due volumi della Claudiana la scuola di Brueggeeman con un com-mento recentemente tradotto e parecchie altre scuole a partire dalla grande ipotesi di Martin Noth Quale era lrsquoipotesi Sembra che finita lrsquoesperienza della monarchia con esiti abbastanza tragici avvenne spe-cialmente nel periodo dellrsquoesilio un pro-fondo ripensamento Questa monarchia tanto voluta che cosa ha dato ad Israele Il giudizio sul quale gli autori e poi i redattori ritornano egrave profon-damente segnato dalla sofferenza Queste monarchie sia al nord che al sud hanno sostanzialmente tradito sono stati luoghi di ambiguitagrave Sono state travagliate da controversie corruzioni intrighi di palaz-zo E qui egrave proprio il caso di dirlo se non

fosse per Jahweh tutto sarebbe naufragato nel nulla soltanto la fedeltagrave di Jahweh ha permesso una continua ripresa una ripar-tenza ha evitato il disastro e ha permesso a un popolo di sopravvivere e a una fede di non perdersi Gli autori e le autrici discu-tono animatamente ma questa egrave lrsquoipotesi che raccoglie il maggior consenso Dove avviene il dibattito tra gli studiosi Sulla antichitagrave delle fonti Taluni e talune sostengono che si tratterebbe di fonti mol-to antiche quasi semplicemente giustap-poste Oggi si propende nel dire che esi-stono certamente delle fonti antiche ma che il costrutto redazionale egrave del periodo poco prima dellrsquoesilio esilico e post esili-co quando ormai lrsquoesperienza egrave consuma-ta e crsquoegrave la possibilitagrave di riflettere alla luce di ciograve che egrave avvenuto Quindi possiamo con grande probabilitagrave pensare che il VI secolo avanti Cristo egrave il periodo in cui egrave avvenuta la redazione Qui crsquoegrave un grande elemento che anche un testo come il Brueggeemann lumeggia giagrave dallrsquoinizio intanto si tratta di prendere atto che passa-re da una struttura a giudici (i capi tri-bugrave) ad una monarchia non fu un piatto tanto facilmente digeribile Si egrave trattato di un passaggio assolutamente difficile tan-trsquoegrave che i testi tentano di motivare questo passaggio quasi fosse una necessitagrave Il libro dei Giudici che precede i libri di Samuele termina cosigrave A quel tempo - egrave lrsquoultimo versetto - non crsquoera re in Israele e ciascuno faceva quel che gli piaceva egrave chiaramente un redattore che vede nella creazione della monarchia un vantaggio Ma ci accorgeremo leggendo i due libri di Samuele che questa idea del vantaggio della monarchia non appartiene a tutte le fonti e chi ha redatto i 2 libri di Samuele ha lasciato vivere senza sopprimerlo que-sto contrasto Talora noi ci troviamo in uno scritto ad altalena alcune volte sem-bra che la monarchia costituisca una bene-dizione altre volte i testi dicono egrave una

La fedeltagrave di Dio e le maschere del potere Breve introduzione ai 2 libri di Samuele

di Franco Barbero (trascrizione dalla registrazione testo non rivisto dallrsquoautore)

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grande maledizione altre volte ancora dicono egrave stata una necessitagrave e un dono di Dio Nello stesso capitolo si percepisce talvolta si legge apertamente che egrave stata una triste necessitagrave I testi ci restituiscono un dibattito Anche qui grandi problemi il dibattito egrave stato cosigrave allrsquoorigine o egrave stato un dibattito che egrave sorto nei secoli Doman-de aperte Non bisogna mai quando si fa un lavoro di ricerca dare per certo ciograve che egrave in via di chiarificazione Bisogna avere lrsquoumiltagrave di sapere che ad alcune domande non abbiamo precise risposte abbiamo delle ipotesi Sovente nelle riflessioni e nelle ricerche bibliche occorre veramente mantenere questa dimensione dellrsquointerro-gativo Ma in ogni caso il messaggio egrave di una limpidezza straordinaria Questi libri sono chiamati libri di Samue-le ma di Samuele si parla nei primi capito-li poi la figura si dilegua lentamente Esi-stono in questi capitoli pagine di una lette-ratura affascinante tra le piugrave belle della Bibbia Ersquo una lettura avvincente e rendo omaggio a voi che avete avuto il coraggio di non spaventarvi di fronte a due libri che attraversano vicende strane a volte che presentano anche delle difficoltagrave ma sono sicuro di questo scoprirete pagine inedite leggendole e rileggendole In una letteratu-ra cosigrave vivace cosigrave ricca di umor di ango-scia di realismo di idealizzazione crsquoegrave una mescolanza che egrave una macedonia lettera-ria Io in questi giorni mi sono preso il lusso siccome ho viaggiato molto in treno di rileggermeli tutti e due percheacute non crsquoegrave nulla di piugrave bello che leggere i testi Sape-te che nella nostra tradizione sovente com-mentiamo senza leggere bisogna prender-si il lusso di leggere Gli strumenti per la caritagrave sono utilissimi ma la lettura egrave tale da non doverne mai prescindere occorre gustare la lettura In Samuele ci si trova di fronte ad un ro-manzo storico o ad una storia romanzata Crsquoegrave della storia ma crsquoegrave del romanzo e crsquoegrave dellrsquoaltissima teologia Ci si trova di fronte a pagine deliziose Qui ci sono delle per-sone vive voi incontrerete piugrave di 30 perso-ne che agiscono non agiscono pregano si disperano I protagonisti principali sono Samuele Saul Davide attorno ai quali

ruotano molti e molte altre ma Jahweh egrave il vero conduttore Voi vedrete che nei mo-menti di svolta crsquoegrave questa espressione Davide consultograve Jahweh Sembra quasi che ci sia direi proprio un conduttore Crsquoegrave il bisogno di un riferimento essenziale Crsquoegrave un amore che guida la vita e la storia Molti di voi sono molto attenti alla dimen-sione della teologia ed esegesi femminista nel volume che egrave il primo della Bibbia delle donne troverete molte pagine dedi-cate alle donne Ce ne sono talune di unrsquo importanza estrema Anna egrave una figura straordinaria tantrsquoegrave che Eli la prende per ubriaca Questa donna egrave lrsquoartefice del ma-gnificat egrave una donna che prega con una grandissima fiducia in Dio Dio le ha usato misericordia Troverete la disperazione e poi la gioia quello che crsquoegrave nella nostra vita perograve lei ha vissuto tutto davanti a Dio Troverete poi questo uomo Elkana che va e dice io non sono per te come 10 figli e piugrave avanti diragrave Tu non puoi ve-nire al tempio Ci vado io a ringraziare Dio che ci ha dato questo bimbo Il senso della gratitudine Tra lrsquoaltro come vedre-te il midrash ebraico si ripete Da chi na-sce Samuele questo grande profeta Da una donna sterile Da chi nascono i grandi personaggi O da una vergine o da una sterile Qui crsquoegrave proprio un inno di fede Unrsquoaltra donna significativa egrave Abigail Quella bravissima teologa che egrave Lidia Maggi ha fatto un piccolo commento che avevo ritagliato dal titolo Oltre la storio-grafia di corte dove sostiene che ogni tanto si fa vedere come brava una persona che non lo egrave Abigail infatti questa donna che egrave una bella opportunista qui passa come bravissima Ersquo riuscita a convincere Davide hanno combinato insieme il tru-schino per fare morire il marito dice la Maggi ma siccome qui egrave andata bene alla casa di Davide tutto viene lumeggiato e giustificato invece lei egrave stata una grande opportunista La storiografia di corte perograve egrave cosigrave Persino Berlusconi oggi ha detto siamo stati il miglior governo della re-pubblica Vedrete tanti nomi di donne con un protagonismo notevole e con una presenza molto rilevante nel testo Tra lrsquoaltro le autrici della Bibbia delle donne

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nelle lunghe pagine dedicate al libro di Samuele dicono che attraverso i passi in cui sono presenti figure femminili si per-cepiscono molti dati storici sulla vita quo-tidiana di allora Curioso egrave che sia Eli che Samuele hanno tutti e due dei figli sbandati mentre i padri hanno una vita che testimonia una grande fede i figli sono sbandati questo egrave il mo-do biblico per dire che bisogna passare ad altri In Israele si dice la fede non si tra-smette di padre in figlio percheacute il figlio se non crede di suo non basta lrsquoesempio allora la testimonianza egrave una cosa ma la fede non egrave una cosa che trasporto da un bicchiere allrsquoaltro da una bottiglia allrsquoal-tra bisogna che la persona la faccia pro-pria Possiamo dare attorno a noi la testi-monianza come egrave importante fare come vedo tanti genitori e come voi fate certa-mente perograve poi il problema vero egrave la re-sponsabilitagrave del soggetto che accoglie o non accoglie il dono della fede la sua re-sponsabilitagrave Poi crsquoegrave tutta la vicenda del potere bisogna sempre ricordarci che nessuno egrave indenne dalle tentazioni del potere nemmeno i nostri neo-eletti Questo vale anche per noi dove siamo dove esercitiamo un com-pito dove abbiamo una competenza Volevo perograve sottolineare una cosa da una parte troveremo dei quadri di idealizzazio-ne dallrsquoaltra un realismo impressionante Per cui vi accorgerete che ci sono delle pagine in cui crsquoegrave la desacralizzazione Il primo problema che scatenograve un dibattito che se non fu cosigrave vivo alle origini ma questo egrave un punto interrogativo certamen-te si accese molto molto presto egrave stato ma dobbiamo proprio crearci una monar-chia Questo egrave stato lrsquointerrogativo Gli stessi profeti che spesso noi un porsquo sem-plicisticamente leggiamo come lrsquoanti-potere hanno assunto nella storia del pro-fetismo su questo problema tre posizioni diverse quelli che hanno detto no quelli che hanno detto sigrave e hanno appoggiato alcuni monarchi nel tentativo di sorregge-re le loro riforme oneste a favore del popo-lo altri che hanno sviluppato un accompagnamento critico e profetico

rispetto ai poteri Quindi il profetismo si distribuisce in una maniera molto diversa ed egrave anche interessante Noi sovente del profetismo abbiamo uno stereotipo invece uscendo da questo si vedono delle perso-ne vive che si mettono in relazione diretta con le situazioni nelle quali agiscono Possiamo dividere i due libri di Samuele in 4 parti Quando dico 4 parti alludo ad una possibile distinzione e divisione non ne farei un problema centrale ma egrave una divisione che ha il vantaggio di tematizza-re Nel primo libro di Samuele nei capitoli 1-7 viene descritta la figura di Eli e abbia-mo la carriera di Samuele potremmo dire lo svolgimento della sua vita la sua nascita la sua vocazione profetica La seconda parte di I Samuele (capp 8-15) narra invece lrsquoistituzione della monarchia con Saul La terza parte sempre di I Sa-muele (cap 16 fino al II Samuele cap 4) egrave lrsquoascesa di Davide fincheacute diventa re del sud e del nord La quarta parte (II Samuele fino al cap 20) egrave il regno di Davide nel bene e nel male Gli ultimi capitoli sono delle appendici preghiere e considerazioni finali Noterete subito che i due testi questi due ampi libri guardano con favore a Davide egrave il re prescelto e su di lui riposa la simpa-tia del redattore e anche degli scrittori Di lui si celebra la magnanimitagrave potrebbe far vendetta di Saul nemanco per sogno Po-trebbe vendicarsi dei nemici perdona Potrebbe approfittare di tante debolezze altrui non lo fa Crsquoegrave un quadro di una ide-alizzazione immensa Nello stesso tempo perograve di lui si dice che egrave stato il piugrave grande sterminatore ha ucciso molti passandoli a fil di spada Inoltre di lui si mette in chiara evidenza il peccato lrsquoaver voluto trasgre-dire con la moglie di Uria lrsquoaver ucciso Uria per prendergli la moglie Il testo egrave impietoso verso Davide tanto lo celebra quanto perograve con realismo lo mette nudo Ersquo chiaro che questo non toglie nulla di tutta la simpatia che crsquoegrave per Davide Men-tre per Saul crsquoegrave unrsquoangoscia che costella tutta la sua vita Questo mi porta ad avere simpatia per Saul le persone troppo brave non mi attirano Ventrsquoanni fa scrissi un capitolo dedicato a Saul se prega Dio non

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gli risponde poveretto Nella disperazione va da unrsquoindovina Non ha nessuno che gli stia vicino Suo figlio diventa lrsquoamico inti-mo di Davide Sfortunato in casa sfortu-nato nella vita si uccideragrave Una vita tragi-ca quella di Saul Vorrei dire per immagine Davide alza gli occhi al cielo e Dio gli parla Saul grida e Dio non lo ascolta Saul egrave una persona tragica non per nulla nellrsquoarte Saul egrave stato cosigrave centrale percheacute rappresenta il senso della tragedia Ma la figura di Saul egrave estre-mamente importante cosa che mi sembra i testi dicono poco percheacute nei trapassi isti-tuzionali culturali non crsquoegrave piugrave quel di ieri e non crsquoegrave ancora quel di domani Saul ha vissuto i travagli dellrsquoadolescenza della monarchia un passaggio che deve inven-tarsi un modo di essere prima crsquoerano i Giudici poi il tormento di Saul egrave stato quello di capire cosa significa essere un re in Israele Lrsquoinquietudine profetica di Sa-muele nella tormentata vicenda testuale egrave stata sostanzialmente questo Ma noi non abbiamo sempre detto che re drsquoIsraele egrave Jahweh Ed allora percheacute abbiamo biso-gno di un re Ne abbiamo bisogno per-cheacute ce lrsquohanno tutte le nazioni -si dice allrsquoinizio del libro - Ma noi non abbiamo una nostra originalitagrave- tenta la carta Sa-muele - e no noi vogliamo essere come gli altri come le altre nazioni anche noi vogliamo un re egrave la risposta Samuele allora tenta di dissuadere - siamo nella prima parte - e poi dice Ve lo dico io che cosa saragrave un re E quale egrave il diritto del re Che vi prenderagrave i vostri figli i vostri averi prenderagrave la vostra vita questo saragrave il re Notate bene crsquoegrave sempre vi prenderagrave vi prenderagrave vi prenderagrave Tutta la prima par-te egrave in questo grande dibattito che egrave stra-ordinario Volete un re Ebbene lo avrete ed allora saragrave Samuele che unge Saul Lrsquoimportante che lrsquounto del Signore sia una persona gradita a Dio Vi inviterei ad avere molto riguardo per questa drammaticitagrave della figura di Saul il tragico della vita In tutta questa narrativa di corte Saul rappresenta lrsquoistanza tragica spesso presente nella vita La figura di Davide impegna il presente e impegna il futuro Al salmo 132 crsquoegrave addirittura la ce-

lebrazione della sua gloria e dellrsquoarca che ritorna in Israele La seconda parte egrave tutta la vicenda di Saul lrsquoincontro di Saul con Samuele che nel cap 10 lo unge e lo consacra re poi Saul comincia ad essere segnato dalla sorte dopo le prime imprese vittoriose il profeta vede che Saul inizia a consultare gli indo-vini incomincia a vedere in lui il tradi-mento eppure ci sono delle battaglie che lui vince poi va dallrsquoindovina Crsquoegrave lrsquoim-presa vittoriosa di Gionata Parlando di Gionata mi dispiace molto io che sono amico degli omosessuali che abbiano usa-to il brano Davide e Gionata per giustifica-re lrsquoomosessualitagrave Questa egrave proprio una manipolazione e mi dispiace Ho detto a loro giagrave ventrsquoanni fa quando fondarono il gruppo Davide e Gionata liberatevi di questo non si tratta affatto di omosessuali-tagrave Non si difendono le cause manipolan-do i testi Poi egrave uscito il libro Gesugrave era gay non diciamo stupidaggini Qui nei libri di Samuele egrave veramente lrsquoelogio di una amicizia drammatica Mi dispiace lo dico sempre perchegrave per accompagnarci nella vita non bisogna essere fraudolenti perchegrave le frodi esegetiche e bibliche non portano da nessuna parte Ersquo una pagina bellissima questa egrave il testo dellrsquoamicizia dove peraltro egrave molto presente la difficoltagrave di essere se stessi percheacute uno egrave figlio di Saul perograve egrave amico di Davide Qui crsquoegrave la vicenda drammatica di Saul che viene preso dalla gelosia roso Ma notate io temo che una visione moralistica di questo fenomeno ci porti lontano Saul sente di dover tenere insieme questo regno e vede che tutto gli scappa che Dio non egrave con lui sembra non benedirlo che Samue-le si allontana da lui che non gli perdona nulla E vede invece che galoppa veramen-te al trotto la fortuna di questo giovane rampollo che si chiama Davide Dal cap 16 come dicevamo Davide campeggia vince trionfa ha tutte le benedizioni Ed egrave chiaro che Saul che ha promosso una per-sona come Davide che lo ha voluto presso di seacute ora vede che il regno egrave diviso Noi semplicisticamente definiamo buono o cattivo ma in noi bisogna tenere conto dei sentimenti delle emozioni Qui Davide

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viene descritto come un santerello ma gli stava portando via il regno Bisogna tener conto di tutto questo Il testo riporta delle vicende di una bellez-za incredibile episodi notissimi che tutti voi conoscete come il gigante Golia e Davide uno lo leggerebbe 10 volte Ersquo un gioiello letterario ma egrave anche teologica-mente cosigrave bello Ci sono delle cose incre-dibilmente ricche nel Primo Testamento sono delle narrazioni piene di sapore teo-logico Quanto questo messaggio egrave rivolu-zionario per le nostre vite le nostre chiese per la nostra vita di fede Quella fionda da una parte crsquoegrave lrsquoambiguitagrave della violenza la notiamo certo ma dallrsquoaltra parte crsquoegrave lrsquoin-segnamento che non egrave una grande armatu-ra che dagrave la vittoria ma la semplicitagrave e la disponibilitagrave a mettersi nelle mani di Dio Pagine stupende sotto questo aspetto bello anche lrsquoaffetto di Gionata questa bellissi-ma amicizia Tutti hanno degli aspetti di tenerezza che vengono fuori e sono incan-tevoli direi Poi crsquoegrave qualcosa sempre di ridicolo quando Davide fugge presso Sa-mueleDavide dunque fuggigrave e si mise in salvo Andograve da Samuele in Rama e gli narrograve quanto gli aveva fatto Saul poi Da-vide e Samuele andarono ad abitare a Naiot 19 La cosa fu riferita a Saul laquoEcco Davide sta a Naiot presso Ramaraquo 20 Allo-ra Saul spedigrave messaggeri a catturare Davi-de ma quando videro profetare la comuni-tagrave dei profeti mentre Samuele stava in piedi alla loro testa lo spirito di Dio inve-stigrave i messaggeri di Saul e anchrsquoessi fecero i profeti Sembra di leggere quello che succederagrave nel libro degli Atti degli aposto-li le scritture si rimandano lagrave vogliono incarcerare Paolo ma i carcerieri si con-vertono Gli stessi messaggeri che doveva-no essere gli spioni nemici diventano inve-ce Non solo ma quando arriva Saul an-che lui si mette a profetare Poi ci sono le pagine narrative Saul che tenta di colpire Davide ma anche Saul che nel cap 24 srsquoinchina chiede perdono Tu sei stato piugrave giusto di me percheacute mi hai reso il bene mentre io ti ho reso il male 19 Oggi mi hai dimostrato che agisci bene con me che il Signore mi aveva messo

nelle tue mani e tu non mi hai ucciso 20 Quando mai uno trova il suo nemico e lo lascia andare per la sua strada in pace Il Signore ti renda felicitagrave per quanto hai fatto a me oggi Crsquoegrave la drammaticitagrave di Saul che riconosce che egrave finito il suo tem-po egrave finita la sua ora Ersquo lrsquoora di Davide Davide risparmia ancora Saul nella grotta prende un pezzo del mantello ma non lo uccide Anche questa volta Saul riconosce chiede perdono Saul consultograve il Signore e il Signore non gli rispose neacute attraverso sogni neacute mediante gli Urim neacute per mezzo dei profeti Ersquo il silenzio totale Samuele lo ha abbandonato Dio non gli risponde ed allora Saul si traveste indossando altri abiti Saul si camuffograve si travestigrave e partigrave con due uomini Arrivograve da quella donna di notte Disse laquoPratica la divinazione per me con uno spirito Evocami colui che io ti dirograveraquo Quando la donna seppe che lui voleva evocare Samuele Samuele compa-re e gli dice Ebbene saragrave la tua fine la tua morte Samuele gli predice che Dio ha ormai ritirato la benedizione Come vedete il periodo di Saul si chiude con questa enorme tragedia Saul chiede di essere ucciso La morte di Saul egrave descritta al cap 31I Filistei vennero a battaglia con Israele ma gli Israeliti fuggirono da-vanti ai Filistei e ne caddero trafitti sul monte Gelboe 2 I Filistei si strinsero at-torno a Saul e ai suoi figli e colpirono a morte Giogravenata Abinadagraveb e Malkisuagrave figli di Saul 3 La lotta si aggravograve contro Saul gli arcieri lo presero di mira con gli archi ed egli fu ferito gravemente dagli arcieri 4 Allora Saul disse al suo scudiero laquoSfodera la spada e trafiggimi prima che vengano quei non circoncisi a trafiggermi e a scher-nirmiraquo Ma lo scudiero non volle percheacute era troppo spaventato Allora Saul prese la spada e vi si gettograve sopra 5 Quando lo scu-diero vide che Saul era morto si gettograve anche lui sulla sua spada e morigrave con lui 6 Cosigrave morirono insieme in quel giorno Saul e i suoi tre figli lo scudiero e ancora tutti i suoi uomini Questo egrave lrsquoinizio di una monarchia Imma-ginate il capostipite di una monarchia Che cosa voglio dire Che come nelle pagine della creazione tutto viene desa-

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cralizzato Dio ha piantato la luna ha fab-bricato le stelle nulla egrave divino in seacute An-che qui rispetto al potere nulla egrave divino il potere egrave desacralizzato semmai ci sono dei momenti di idealizzazione non certo in Saul Ma in ogni caso il potere non egrave sacro Una lezione assolutamente inconta-minata questa del Primo Testamento un lezione che invece non troveremo cosigrave rigorosa nel Secondo Testamento Qui crsquoegrave proprio la desacralizzazione totale Po-tremmo dire che il re egrave nudo egrave lrsquoespressio-ne che viene dal Primo Testamento I re sono veramente spogliati Questrsquoanno leg-gendo la Genesi abbiamo notato lo stesso particolare che ha estrema rilevanza Quando si parla dei patriarchi e delle ma-triarche di loro si tesse un elogio ma di loro si sdivinizza la vita sempre Non sa-rebbe mai stato possibile fare santo Abra-mo perchegrave di loro si narra proprio tutto e la loro vita non egrave assolutamente edificante Non egrave edificante neacute Saul neacute Davide neacute Salomone e questo egrave un messaggio estre-mamente prezioso Crsquoegrave veramente una desacralizzazione totale Ciograve che tiene insieme allora non egrave la perfezione umana ma la fedeltagrave divina La struttura di questi libri evidenzia sempre ciograve che nella vita poi comprendiamo andando avanti negli anni Quello che tiene in piedi la nostra vita non egrave la nostra presunta santitagrave o bon-tagrave ma il fatto che Dio ci recupera sempre e che Dio tiene insieme anche i fili scon-nessi della nostra esistenza Ersquo un procedi-mento che attraversa tutte le scritture del Primo Testamento La desacralizzazione egrave un problema gran-de per il Secondo Testamento In realtagrave noi nel Secondo Testamento abbiamo incominciato a divinizzare Gesugrave non pro-prio nel testamento ma presto nelle tradi-zioni successive Abbiamo cominciato a partire dalla letteratura lucana a scendere a patti con lrsquoimpero tantrsquoegrave che Romani 13 egrave un grosso interrogativo Ma tutto il libro degli Atti la seconda parte i grandi viag-gi fanno vedere che crsquoegrave un patto per cui Roma tutto sommato egrave molto benevola Paolo a Roma insegna liberamente finisce cosigrave Notate che quando Luca scrive Pao-lo era morto da un porsquo la morte di Paolo

non crsquoegrave sia percheacute teologicamente si vuol dire che la Parola continua ma percheacute in ogni caso egli non poteva morire per ma-no dei romani Tutto questo ci lascia per-plessi Il messaggio piugrave radicale mi sem-bra proprio quello nel Primo Testamento Un testamento formidabilmente dissacra-torio sotto questo aspetto Lrsquoaltra cosa che mi piacerebbe ancora sot-tolineare egrave che leggendo le pagine del II Samuele voi troverete intrighi intrighi di tutti i tipi intrighi di corte Qui egrave proprio Berlusconi in diretta La corruzione la violenza verbale crsquoegrave di tutto Notate bene anche nella casa di Davide Quando Davi-de muore il testo ci parla di intrighi di successioni e tutto questo dagrave il senso ulte-riore dellrsquoandirivieni del racconto per cui giagrave quando si narra si dice qui crsquoegrave un limi-te un grande male Questo egrave il realismo sconcertante del potere Israele ha fatto unrsquoesperienza tragica nella sua storia Se dopo lrsquoesilio la redazione ultima lascia tutto questo intreccio di cor-ruzione egrave segno che veramente lrsquoesperien-za della monarchia egrave stata unrsquoesperienza drammatica che Israele non ha cancellato non ha rivisitato non ha santificato ma che ha messo ligrave davanti Troverete delle pagine stupende di magna-nimitagrave Il coraggio di Nathan ad esempio passi che giagrave conoscete Dopo tutto questo nasce dalla moglie di Uria Salomone Saragrave un figlio benedetto Come dire Dio non fa vendetta nella storia Dio rompe la vendetta e continua sempre con un figlio o una figlia benedetti Riprende la dinamica della benedizione Proprio quel Dio che ha visto infrangersi le sue speranze che ha amato a fondo perduto ebbene in questo egli egrave il nostro grande tutore egrave la roccia della nostra vita diragrave Davide percheacute ha sempre ripreso il filo in mano e non ci ha abbandonati Israele conquisteragrave questa coscienza nei secoli che non egrave per noi ma egrave per Jahweh che siamo ancora soprav-vissuti Questa egrave una grande testimonianza che ci viene data Tale significato egrave espres-so non solo in modi verbali ma con il rac-conto dellrsquoarca Avete presente Lrsquoarca che era quel taber-

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nacolo che accompagnograve la peregrinazione nel deserto era il simbolo della presenza di Jahweh in mezzo al suo popolo ed allo-ra non bisogna lasciarsela portar via Quando i Filistei portano via lrsquoarca crsquoegrave la disperazione ma lrsquoarca di Jahweh nel campo filisteo compie stragi E quando ritorna nel campo drsquoIsraele egrave benedetta tutta la terra ed egrave benedetto tutto il popolo Mi pare molto bello questo simbolo della presenza di Jahweh che nellrsquoesodo era la colonna di fuoco nella notte la nube du-rante il giorno qui egrave lrsquoarca Che cosa egrave la nostra vita Noi abbiamo anche bisogno dei segni di un Dio che accompagni il no-stro cammino Avete presente Genesi Porrograve un segno tra voi e me lrsquoarco nel cielo tra cielo e terra Israele cercheragrave sempre di avere non delle cose da adorare ma dei segni che rimandino alla presenza di Jahweh in mezzo al popolo Vi prenderagrave molto il cuore leggere tutte queste vicende che troverete Ma vedrete che il potere ha sempre ancora una tentazione in riserbo Davide quando ormai la sua fama egrave molto conosciuta che cosa fa Dice Voglio fare un censimento dellrsquoimpero per vedere su quanti io comando Fare il censimento dellrsquoimpero la tentazione tipica degli im-peri non doveva appartenere ad Israele percheacute egrave la tentazione della grandeur Ma chi egrave che censisce i viventi Ersquo solo Ja-hweh egrave solo Dio Ed allora questa egrave la grande mancanza di Davide Egli ha creduto di essere il padrone colui che puograve tenere in mano il mondo Davide se ne accorgeragrave chiederagrave perdono a Dio di aver voluto fare un censimento perchegrave censire diventa la tentazione degli impera-tori Loro avevano unrsquoesperienza di impe-ri Assiria Babilonia Israele ha conosciu-to le traversie e la vicende degli imperi Sono gli imperi che poi finiscono con il fare dellrsquoimperatore un dio che possiede i confini della terra e che vuol sapere su quanti governa e su quanti domina Anche Davide ha tutte le sue traversie e le sue infedeltagrave Vedrete quanto il capitolo 22 il salmo di Davide egrave meraviglioso e bugiar-do Bugiardo percheacute Davide alla fine della sua vita dice io Mai fatto un peccato Signore ti ringrazio percheacute sono di una

perfezione sconfinata sono proprio perfet-to nessun giorno della mia vita mi sono allontanato da te Bugiardo Finora abbia-mo raccontato e visto che ne ha fatte 2 o3 di quelle grosse Ma al di lagrave di questa menzogna crsquoegrave poi una grande fiducia in Dio Dio egrave il conforto il sostegno lo scu-do la roccia Parole bellissime peraltro Noi parliamo di Dio come di padre e ma-dre ma qui crsquoegrave tutto un altro vocabolario Dio sei la roccia del mio cuore Espres-sioni bellissime Ci sono metafore che sprigionano la fede Noi abbiamo un bel parlare di re ma al capitolo settimo veniva detto che La tua dinastia la casa di Davide saragrave eterna Come sarebbe Invece non egrave stato Allora dicendola in umor anche Dio si sbaglia fa delle promesse che non mantiene Percheacute nella Bibbia ci sono 2 connotazioni pro-missorie una egrave di Dio che promette senza condizioni lrsquoaltra quando Dio egrave un porsquo piugrave saggio diremmo in midrash quando ci aggiunge un se come nel Deuteronomio dove dice Questo ti succederagrave tu avrai la vita se se se o come nel salmo 132 di Davide dove crsquoegrave una correzione Qui crsquoegrave il se che nella promessa non crsquoera quindi il salmo egrave scritto dopo quella che si chiama la bassa critica la critica interna Lrsquoespe-rienza successiva dice egrave meglio mettere un se percheacute le cose non sono avvenute Questa egrave saggezza La Bibbia letta con la Bibbia ti svela il trucco interno Invece noi vorremmo avere delle promesse totali e qualche volta noi possiamo fare naufragare la promessa di Jahweh possia-mo renderla vana Nel caso della dinastia di Davide egrave stata vana Percheacute la promessa che la casa di Davide la dinastia di Davide saragrave per sempre infinitamente ripresa infinitamente ripetuta non egrave verace e quindi noi in qualche modo possiamo far naufragare una promessa di Jahweh Sa-pendo perograve che non tramonta il suo amore e Dio riprenderagrave per altre strade con altre sue promesse Pensate quale deve essere stata a Babilonia per entrare bene nella storia la crisi quando egrave finita la monar-chia del nord quando egrave finita la monarchia del sud e si trovano alle dipendenze dei Babilonesi quando la casa di Davide egrave

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finita Deve essere stata una tristezza unrsquo-angoscia deve esser stato uno sconcerto per noi inimmaginabile Ma percheacute Per-cheacute questo era uno dei testi fondamentali e sapere che Israele poteva riposare su una promessa di eterna durata del casato di Davide non era cosa di poco conto Lrsquoave-va detta il profeta Nathan e ora invece vedere la fine di questa promessa era uno sconcerto La ripresa eacute stata lenta e nel dopo esilio si dovette fare i conti con il fatto che il casa-to di Davide era chiuso ma non era chiusa la fedeltagrave di Jahweh Mi piace ricordarvi perograve che sia Geremia che Isaia hanno sempre ripreso la promessa di un nuovo DavideChissagrave che Dio non ci ridoni un nuovo Davide Ma tutto questo egrave prima dellrsquoesilio Israele ha dovuto fare i conti con se stesso con il suo smarrimento e poi invece anche con la fedeltagrave di Dio Trove-rete delle miniere di cose che sta sera non ho detto Vorrei darvi qualche piccolo consiglio per la lettura Vi consiglierei il testo di W Brueggemann I e II Samuele Claudiana Molto utili sono i testi di Rendortff Per la serie La bibbia per tutti ed Paoline i 2 libri di Samuele con note rispettabili La Bibbia delle donne Claudiana vol 1 e articoli e testi brevi comparsi sulle nostre riviste Questi commentari vi restituiscono quel poco che si sa Garbini e altri studiosi vi direbbero che la possibilitagrave della verifi-ca storica del singolo racconto egrave scarsa Ma questo credo lrsquoabbiamo acquisito in questi anni Ciograve che conta egrave una lettura che abbia un minimo di consistenza storica e questo mi pare che crsquoegrave e che poi trasmetta un forte messaggio Trovo che tante di queste cose che leggerete sono legate alla nostra vita Io ci trovo un ponte in queste cose qui molto diretto La nostra lettura egrave finalizzata a costruire in noi le radici della fede quindi deve essere una lettura che va alle cose semplici ed essenziali della vita Non so se voi vi accorgete nella vita noi leggiamo con amore la Bibbia Qual egrave lo scopo che ci sta a cuore Ersquo che essa edifi-chi la nostra fede Saragrave una lettura molto bella per voi Biso-

gna perograve sempre approfondire le cose In questi giorni ho talmente riso per il vange-lo di Giuda Ma chi non sapeva queste cose qui Il piugrave grosso studioso italiano che egrave Noffke ha fatto un bellissimo stu-dio dice sapevamo giagrave tutto avevamo dal 180 informazioni di questo vangelo riassunto abbastanza bene da Ireneo Ersquo un testo gnostico del IV secolo una traduzio-ne probabilmente che si riferisce ad un testo del 150160 che noi non abbiamo piugrave dove egrave chiaro che Gesugrave ha fatto lrsquoerro-re di avere la carne e la carne egrave il grande peccato Giuda aiuta Gesugrave a liberarsi dalla carne Nello gnostico vangelo di Giuda lrsquoerrore egrave avere un corpo la perfezione sta nel liberarsi dal corpo Giuda che cosa ha fatto Ha aiutato Gesugrave ad uccidersi so-stanzialmente Se tu aiuti uno a superare il corpo gli togli il corpo hai ottenuto la perfezione Ma questa era unrsquoidea comune nel III - IV secolo era giagrave presente nella gnosi del II secolo Ho letto su La repub-blica un commento di Flores drsquoArcais dice delle barzellette Dicono che il vange-lo di Giuda cambieragrave le origini del cristia-nesimo Non cambia niente Non crsquoentra niente con le origini Questi commentatori sono privi di ogni strumentazione ed entra-no in argomenti che non hanno mai esplo-rato Dicono delle barzellette da far ridere a crepapelle Questo testo non crsquoentra niente con la figura storica di Giuda que-sta egrave la rivisitazione gnostica del secolo secondo Franco Barbero Cdb di Chieri 2 giugno 2006 wwwcdbchieriit

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Studi biblici e teologici

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La posta di frarsquo Calvino Caro fragrave Calvino di fronte al crescendo screanzato di attac-chi sempre piugrave violenti e saturi di calunnie becere contro la chiesa (gerarchia cattoli-ca) e contro la persona del Santo Padre ti chiedo se non sia questo il momento di stringere i ranghi per spendere qualche riga a difesa soprattutto di papa Benedetto che proprio non vedo nei panni dello spre-giudicato imbroglione quale si vorrebbe fare apparire In questa visione volgarmen-te laicista si inseriscono anche pseudo reli-giosi i quali vedono arrivato o prossimo lrsquoavvento dellrsquoAnticristo con la fine del papato e il ritorno di Gesugrave nella gloria (parusia) Mi riferisco a notizie e considerazioni del-la seguente risma

le affermazioni piugrave pacchiane sono quelle che trattano gerarchia e papa come una sorta di ldquocapibanda-capimafiardquo che hanno speso e spendono la loro vita a tramare (ldquocordaterdquo che hanno permesso la crescita in carriera ad amici fidati e tali da offrire la totale subordinazione e fedeltagrave ad personam) per tenere saldo in adunche mani il ldquopotererdquo visto come ldquomammonardquo Questo tipo di opzione avrebbe addirittu-ra favorito la presenza al vertice della chiesa (caduta di qualitagrave del clero) di una sorta di gerontocrazia con pochi ldquofurbirdquo dalla presa ferrea di fronte a una maggio-ranza di ldquoservilirdquo svampiti insaziabili ven-tri perciograve al vertice scarseggerebbero le persone ldquointelligentirdquo capaci di giudizio dignitoso e autonomo

Ci sono poi giornalisti vaticanisti di valore che pur volendo lodevolmente sostenere papa Benedetto e il suo vicario alla fine offrono il fianco ai nemici della

chiesa quando riportano (ripeto con le migliori intenzioni) notizie che fanno vedere al vertice della chiesa in atto una sorda lotta allrsquoultimo uomo bastano tal-volta titoli come questo per fare danni irreparabili marchiando le persone ldquodue nuovi ratzingeriani in squadrardquo oppure infelici articoli contro presuli (uno per tutti Martini lrsquoantipapa) sospetti di non essere allineati a Ruini o a Ratzinger articoli che mostrano la pretesa di stare esprimendo lrsquoautentico pensiero del papa comunicato in esclusiva e infine le asser-zioni non tanto velate di complotti (Ruini e Sodano impegnati in un vero e proprio scontro frontale) e resistenze in Vaticano (boicottaggio alle catechesi del papa o prima alla pubblicazione della enciclica) Lrsquoaltra campana dice che qualcuno in Vaticano avrebbe voluto risparmiare al papa ldquocantonaterdquo ivi compresa quella di privarsi del titolo di ldquopatriarca drsquoocciden-terdquo con conseguente allarme degli ldquoortodossirdquo

Ma le insinuazioni piugrave cattive vengono da quanti piugrave sottilmente credono di potere dimostrare che il papa piega al suo assunto anche il Vangelo Qualche esem-pio il papa asserisce nella sua catechesi su lrsquoapostolo Pietro cui Gesugrave ha cambiato il nome da Simone in Petros (secondo il papa equivalente indifferenziato di) ldquopietrardquo-ldquorocciardquo ma che effettivamente (cfrla Bibbia di Gerusalemme) in greco viene espresso con ldquopetrosrdquo (pietra) e subito dopo con ldquopetrardquo (su questa ldquoroccia-ruperdquo edificherogravehellip) Ci sarebbe qui secondo i maligni un ldquogoffordquo tentati-vo di difendere il primato diconohellip la ldquorocciardquo non egrave Pietro ma Gesugrave stesso ldquoroccia vivardquo

Altri e sono studiosi di livello si fer-mano sullrsquoenciclica quasi a voler far pas-sare lrsquoidea di un papa ignorante o in mala fede Elio Rondone ad esempio sottoli-

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nea come il tentativo del papa di rivaluta-re ldquoerosrdquo verso ldquoagaperdquo si scontri contro la realtagrave storica della Grecia che ldquonon ha dato allrsquoamore tra uomo e donna il nome di erosrdquo Platone nel Simposio afferma circa il rapporto tra uomo e donna che non si tratta di amore ma solo di rapporto fisico ldquogli uomini che sono gravidi nellrsquo-anima invece cercano i giovani maschi e fecondano il loro spiritordquo E neppure egrave possibile dimostrare rifacendosi alla Bib-bia la correlazione tra monoteismo e ma-trimonio monogamico (gli esempi di Da-vide e Salomone) se egrave vero che questrsquoul-timo si egrave affermato lentamente in Israele come presso altri popoli che pure non erano monoteisti E infine quasi si irride alla affermazione del papa che eros e aga-pe ldquonon si lasciano mai separare lrsquouno dallrsquoaltrordquo (amore di Dio verso il popolo di Israele) poicheacute ldquoaffermare che lrsquoamore cristiano (lrsquoamore disinteressato del sama-ritano lrsquoamore per i nemici e il pregare per i vostri persecutori) sia ldquoerosrdquo equi-vale a ldquoun lasciarsi sfuggire lrsquooriginalitagrave dellrsquoagape evangelicardquo a un ldquoignorarerdquo Giovanni ldquoil quale invece ha dato la piugrave compiuta formulazione della concezione biblica di Dio come amore che si dona Theograves agape estigraven (Gv 48rdquo) e ciograve costitui-rebbe uno ldquoscivolonerdquo verso il tardo ldquoplotinismordquo Fto don Vincenzo

Hanno i loro annihellip ma via che si difenda-no Caro don Vincenzo

e cari amici che con varie tonalitagrave ed o-rientamenti avete scritto sullo stesso argo-mento a voi sempre e comunque pace e bene nel Signore Gesugrave

Ebbene vi devo dire che dopo avere riflet-tuto e molto pregato la mia conclusione egrave che tutto questo ldquocianciarerdquo egrave disgustoso Ma intendiamoci se anche piccolissima parte delle considerazioni fatte ha reale logico fondamento allora non possiamo stendere il velo ipocrita della ldquopietasrdquo non dirograve che al vertice della chiesa ci siano ldquocapimafiardquo ma che quello tante volte ap-paia lo stile nessuno lo puograve nascondere Anzi si potrebbe arguire conoscendo un porsquo del rituale delle mafie come queste siano state ispirate al loro sorgere (nel meridione uno dei momenti di innesco delle ldquointeserdquo con mafia e camorra egrave la questione dellrsquoincameramento del latifon-do ecclesiastico da parte dello Stato di massoni che perciograve diventano ldquomiscredenti e nemici della chiesardquo ma nel tempo ldquoriservatamenterdquo allevati al seno fino alle piugrave alte espressioni gerarchiche [Paolo VI]) e poi (fino a quando rimangono malavitosi ldquoagrarirdquo che non sforano nei traffici narcotici internazionali) guidate e vettovagliate in cambio di servizi ai vari livelli Non sono lontani gli scandali Sin-dona-Carli-Marcinkus e non sono lontani i tempi in cui soprattutto nei piccoli centri una certa ldquopax mafiosardquo veniva gestita collaborante il parroco (quanto meno si-lente dinanzi alle piugrave efferate stragi) ov-viamente in sintonia col vescovo che ai tempi giagrave doppiogiochista quasi fosse loro irrinunciabile natura si autodefiniva ldquofratello del ducerdquo Non dirograve che il papa sia ldquospregiudicato imbroglionerdquo ma se egli davvero e con intenzione piega ldquobarandordquo la terminolo-gia evangelica al suo ldquoprimatordquo (petrograves=pietra petra= roccia) mi trovo in seria difficoltagrave percheacute lrsquoatte-nuante potrebbe essere data dalla ldquocaduta di qualitagraverdquo tra le fila di questo ldquoalto clerordquo celibe che crudamente omofobo condan-na ma non vede la ldquotrave del suo occhordquo (i

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segretari belli come dei scriveva qualcuno che doveva intendersene) Egrave chiaro poi che rafforzano il danno le bavose asserzioni di certi vaticanisti stri-scianti per lrsquoagognato piatto di lenticchie (avere credito nei palazzi e magari qualche nomina) ma velenosi (razza di vipere) verso i prelati che vengono declassati co-me caduti in disgrazia crsquoegrave in tali pubblici-sti davvero un alto senso della Chiesa Giagrave ldquodue nuovi ratzingeriani in squa-drardquo Che linguaggio osceno che vergo-gna come sono caduti in basso certi ldquoprincipirdquo di romana chiesa a servirsi di ldquogregarirdquo di tale levatura Ma per fortuna la chiesa (caro il nostro don Vincenzo lo sai bene) non egrave ldquosolordquo gerarchia che allo stato resterebbe un ben misero moncone Per tutto il resto umilmente mi sento di rispondere con due espressioni che mi hanno sostenuto e tenuto in linea durante la mia vita io diciottenne qualcuno volle favorirmi ldquoraccomandandomirdquo a un supe-riore Il superiore in mia presenza e senza batter ciglio rispose allrsquointruso guarda che ldquoC si raccomanda da seacuterdquo Io non capii immediatamente lrsquoavevo preso come un rimprovero e invece poi mi venne pazien-temente spiegato che il monsignore aveva voluto esprimere la sua stima non avevo bisogno di raccomandazioni percheacute mi raccomandavo da me per le mie capacitagrave Lrsquoaltro insegnamento mi venne molto piugrave avanti negli anni vicino ai 40 avevo stupi-to per una mia scelta repentina ed inattesa Qualcuno chiese a un ldquoamico saggiordquo se ero stato consigliato da lui questi per la cultura e lrsquoesperienza che aveva accumula-to rispose con parole evangeliche ldquoC ha i suoi annirdquo Anche questa volta stentai a capire pensando che lrsquoamico avesse volu-to ldquolavarsi le manirdquo E invece lrsquoamico da amico aveva ancora aperto credito verso la mia scelta ldquoresponsabilerdquo

E cosigrave ora dinanzi a tante preoccupazio-nihellip io direi che non dobbiamo suonare le trombe dellrsquoallarmi Mio caro Michele (altro interlocutore) se anche il tuo vescovo ha tradito la tua fidu-cia se anche ti ha usato e pugnalato to-gliendo a te per soddisfare il suo tornacon-to ricordati della distruzione di Ninivehellip ldquoSignore se trovo nella cittagrave 10 5hellip un solo giusto tu risparmierai la cittagraverdquo Per-ciograve anche se il vescovo non egrave cristiano tu non entrare nella giungla dei furbi ma con-serva la Fede Te lo auguro con tutta lrsquoani-ma E dopohellip prudente come serpente anche soprattutto con tanti burocrati del loro idolo Invece ricordarci tutti dobbiamo di Gesugrave ldquonon prevarranno Sarograve con voi fino alla finerdquo Che dire allora a don Vincenzo un atto di fiducia e di amore nei confronti di chi nel-la chiesa dovrebbe ldquoservirerdquo in umiltagrave (lavatevi i piedi lrsquoun lrsquoaltro) non puograve tra-dursi in ldquoacriticardquo difesa dellrsquoautoritagrave auto-referente ma in uno sprone Ed allorahellip hanno i loro annihellipche si difendano Il che puograve tradursi in si affrettino a confes-sare dinanzi al popolo di Dio prima che Cristo ritorni a giudicare nella gloriahellip poicheacute ldquotutti i peccati saranno perdonati ma non il peccato contro lo Spiritordquo Con fraterno affetto il vostro

frarsquo Calvino Per la posta di frarsquo Calvi-

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fracalvino

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Lrsquouomo interiore P Paolo Turturro

Sono lrsquouomo che abita nellrsquoanima Vivo una lotta ardua dentro e fuori Piugrave cerco lrsquoessenziale e piugrave mi arricchisco dentro Non ho dualismi dentro me Sono tutto un pezzo Appartengo allrsquoereditagrave del cielo Lrsquouomo interiore che continuamente espe-rimento in me egrave Gesugrave Cristo Anchrsquoio non so cosa pensare e a volte cosa fare Non so cosa voglio Sento il vuoto delle cose este-riori Non so che cosa lo spirito sceglie Avverto che lo spirito mi suggerisce ciograve che devo fare e poi faccio tuttrsquoaltro Gli altri mi impediscono di attuare ciograve che sento dentro Non faccio mai ciograve che vo-glio Voglio ciograve che lo spirito mi suggeri-sce Penso che siano piugrave miei pensieri che di Dio Cosigrave facendo escludo la volontagrave di Dio Non sono piugrave razionale Sono consa-pevole delle cose della terra specie dello spirito Il mistero piugrave grande egrave vivere sulla terra giagrave di divinitagrave Ersquo troppo grande per lrsquouniverso Nellrsquoeucaristia non sento niente eppure il corpo e lrsquoanima si nutrono di divino Non temo lrsquouomo interiore Lrsquouo-mo interiore egrave lrsquouomo nuovo che giagrave vivia-mo per fede In noi lrsquouomo nuovo egrave Cristo stesso Ci nutriamo di Lui ogni giorno nei sacramenti nella sua parola e nellrsquoascolto e conforto degli altri Lrsquoeucaristia egrave lrsquouo-mo nuovo Ringrazio continuamente I miei giorni sono unrsquoofferta perenne Ogni atto buono drsquouomo egrave liturgia che salva e porta a Cristo Lrsquouomo nuovo non rende sterili energie Le energie battesimali fer-mentano in noi e non ostacolano lrsquoazione dello Spirito santo Ogni carisma drsquouomo egrave frutto della sorgente battesimale Mi sto svestendo di dubbi Sono da tempo quasi da sempre nudo di odio e di maldicenze Lrsquoesilio mi ha dato la capacitagrave di rinnovar-mi Il mio esilio egrave divenuto un giardino fluente e ridente di intuizioni e di opere di bene da fare ancora Non cado negli im-

brogli e nelle pesantezze delle ambiguitagrave delle strutture di peccato della nostra so-cietagrave Lrsquouomo vecchio o esteriore mi tiene legato al passato alle lotte del tempo Lrsquouomo nuovo invece mi slancia oltre mi slancia in quei giorni che non riusciamo a intravedere Scrivo giagrave il bene che germo-glia dai virgulti di questo nuovo giardino Scrivo con gli occhi un patto di non guar-dare piugrave il passato di non fermarmi alle cose passate Voglio ancora camminare nello spirito Voglio scoprire il dialogo intellettuale per giungere al dialogo di preghiera e di intimitagrave con Dio Il giardino dellrsquointimitagrave con Dio egrave sempre rigoglioso di accoglienza e di perdono Voglio entra-re nel dialogo trinitario Ho ancora le mie ferite aperte Le ferite sono le chiavi drsquoac-ceso in questo mio giardino Sono ferite dello spirito Mi lacerano e mi insanguini-no dolori Ciograve mi avviene percheacute possa anchrsquoio chiudere le ferite di ogni uomo Affidami le tue le chiuderograve per sempre Ecco te le affido guariscile Sto ricevendo tanto aiuto e solidarietagrave da molte persone E penso che lo Spirito santo non mi aiuti Lo Spirito santo non smarrisce nessuno La sua essenza egrave chiarezza e purezza di intenzioni Il mio spirito si eleva natural-mente a Lui e in Lui non ci possiamo per-dere In questo nuovo giardino non ci sono vie che smarriscono o boscaglie che otte-nebrano cuore e mente Il giardino dello spirito egrave chiaro e limpido Non egrave possibile disorientarsi nello spirito Ersquo vero Ersquo piugrave alto dei cieli Che cosa posso fare Chi puograve arrivare lassugrave Ersquo piugrave profondo degli abissi Percheacute rischiare Ersquo piugrave lungo del-lrsquouniverso Non si arriva mai Ersquo piugrave lungo del pensiero Il nostro finisce Ersquo piugrave larga della luce Ersquo assurdo immergersi dentro Lo Spirito santo egrave coestensivo nel mondo egrave coestensivo nellrsquoanima Lrsquoamore di Cri-sto ci slancia nelle quattro dimensioni co-smiche

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nella larghezza delle vedute nella lunghezza dei progetti nella profonditagrave delle radici nelle altezze degli ideali Come non riesco a comprendere il mio mondo interiore cosigrave non posso conoscere lrsquoaltezza la lunghezza la profonditagrave la larghezza dellrsquoamore di Cristo Trascende la nostra comprensione Conosco tuttavia le coordinate da percorrere per giungere al suo amore si chiamano le beatitudini In questo cammino ho due padri spirituali Giobbe che mi insegna a vivere oltre il dolore oltre le tumefazioni oltre le ossa incenerite Oltre le quattordici mila pecore e oltre i seimila cavalli Paolo che mi spro-fonda nellrsquoamore immenso di Cristo Vivo esercitando negli atti quotidiani le dimen-sioni orizzontali (amore verso lrsquoaltro) e le

dimensioni verticali (amore verso Dio) Sulla bocca della nostra societagrave invece non vi egrave nessuna parola drsquoamore e nessuna risposta allrsquouomo Nasce in me lo sdegno di Eliu e di santrsquoAgostino Sono adirato contro il peccato Sono adirato contro le ingiustizie Sono adirato contro il diavolo Cerco di capire con umiltagrave i segreti dellrsquoa-nima Insegno solo ciograve che non compren-do percheacute dagli altri possa ricevere spie-gazioni che mi aprono nuove ed altre co-noscenze Voglio respirare negli altri il giardino dello Spirito che irriga ogni zolla dellrsquoanima e ogni campo dello spirito di ogni uomo

P Paolo Turturro Da Lettere da Laodicea del 1362006

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