Banca Albertini SpA - %,/$1&,21019694e-0735-4405... · 2020. 7. 22. · 1 BANCA ALBERTINI S. p. A....

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BILANCIO 2019

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  • BILANCIO 2019

  • 1

    BANCA ALBERTINI S. p. A.

    Sede in Milano – via Borgonuovo, 14

    Capitale Sociale Euro 38.000.000 int. versato

    R.I. di Milano n. 11894590154 - REA 1508113 - N. iscrizione Albo Banche 5573

    Gruppo Bancario ERSEL

    Relazione degli Amministratori

    sulla gestione dell'esercizio chiuso al 31 Dicembre 2019

    Signori Azionisti,

    il bilancio al 31.12.2019, che

    sottoponiamo alla vostra approvazione, chiude

    con un risultato di esercizio pari a Euro

    929.237, al netto delle imposte.

    Il patrimonio netto della Banca era a fine anno

    pari a Euro 22.869.855 (a fine 2018 era pari a

    Euro 21.976.869).

    I. Il contesto generale

    Le Economie ed i Mercati Finanziari nel

    2019

    Dopo un travagliato 2018, le avvisaglie di un

    possibile cambio di rotta in tema di politica

    monetaria americana, intuibile dalle

    dichiarazioni fatte a dicembre da esponenti

    della FED a partire da Powell, sono

    probabilmente state tra i principali elementi di

    stabilizzazione dei mercati finanziari fin dai

    primi giorni del 2019. A questo si aggiungeva

    un maggiore ottimismo circa l’esito dei

    negoziati tra USA e Cina e circa l’andamento

    della stessa economia cinese, a seguito della

    introduzione di misure di politica monetaria

    volte a contenerne un possibile rallentamento.

    Il conseguente recupero dei mercati finanziari,

    rispetto ai minimi raggiunti a fine 2018, era

    particolarmente accentuato in gennaio e

    febbraio e continuava a marzo, sia pur ad un

    ritmo inferiore. Tre sono i fattori che hanno

    guidato positivamente i mercati nel primo

    trimestre dell’anno: una revisione delle

    valutazioni delle società quotate, dopo aver

    scontato un eccessivo timore di recessione

    globale per il 2019 rispetto a quanto invece

    suggerito dagli indicatori economici correnti e

    prospettici; un significativo cambiamento di

    prospettiva delle Banche Centrali, indirizzate

    ora verso un cammino di politica monetaria

    decisamente più paziente; una riduzione dei

    rischi geopolitici globali dopo i momenti di

    tensione raggiunti nel corso del precedente

    anno. Tutto questo nonostante le deludenti

    previsioni per il 2019 circa la crescita delle

    economie Europea e Giapponese e in generale

    degli utili aziendali, e nonostante i timori circa

    le possibili conseguenze della caotica situazione

    del Regno Unito a fronte della Brexit.

    In tale scenario, nel corso del primo trimestre

    2019, l’indice MSCI World in Euro registrava

    un consistente recupero,+13.9%, combinando

    andamenti positivi di tutti i Listini azionari

    (S&P500 +13,1%, Eurostoxx50 +11,7%,

    Nikkei +6,0% e MSCI Emerging Markets

    +9,6%) con un leggero rafforzamento del

    Dollaro Usa. Anche la Borsa Italiana reagiva

    in modo consistente col FtseMib in rialzo del

    16.2%, nonostante stime di crescita del PIL

    riviste drasticamente al ribasso, ormai attorno

    a zero.

    I tassi di interesse sui Titoli di Stato, sia in

    Europa sia negli Stati Uniti, sorprendevano

    nuovamente per la loro discesa, favoriti

    dall’atteggiamento chiaramente più

    accomodante delle Banche Centrali. Il

    rendimento del Bund decennale tedesco

    tornava in territorio negativo, passando da

    +0,24% di fine 2018 a -0,07% di fine marzo,

    il rendimento del Treasury Usa a 10 anni,

    nello stesso periodo, scendeva da 2,68 a

    2,49%, mentre quello del BTP decennale

    passava da 2,74 a 2,49%.

    Sul fronte dei cambi, si registrava un ulteriore

    modesto apprezzamento della divisa

    americana, passata contro Euro da 1,145 a

    1,122.

    Nel secondo trimestre dell’anno proseguiva il

    trend positivo dei mercati azionari, che

    segnavano, a fine aprile, nuovi massimi

    rispetto a inizio anno. In seguito, si

    verificavano due eventi con impatti

    significativi e di segno opposto: in negativo il

    tweet di Trump del 5 maggio, che accusava la

    Cina di comportamenti scorretti nel negoziato

    commerciale e rilanciava l’aumento dei dazi

  • 2

    sulle importazioni, causando così un forte

    storno negli investimenti a maggior rischio; in

    positivo una presa di posizione di tono

    accomodante da parte delle Banche Centrali,

    che favoriva forti recuperi nel mese di giugno,

    guidati dal calo dei tassi di interesse sui titoli

    di Stato a livello globale.

    I dati economici del periodo non apparivano

    particolarmente brillanti: una stabilizzazione

    iniziale, favorita anche dalle misure di

    stimolo adottate dalle autorità cinesi, lasciava

    spazio ad un marginale indebolimento nel

    corso delle ultime settimane di giugno.

    Significativo è stato in quel periodo il

    ridimensionamento delle aspettative in tema

    di inflazione su entrambe le sponde

    dell’Atlantico, con il conseguente

    cambiamento di impostazione delle Banche

    Centrali, preoccupate del perdurare di un

    ampio divario fra le aspettative di mercato

    rispetto al livello del 2%, considerato ottimale

    per la dinamica dei prezzi.

    Per quanto riguarda i fondamentali dei

    mercati azionari, non venivano registrati

    cambiamenti significativi nelle stime sugli

    utili societari, pur in presenza delle incertezze

    in tema di commercio internazionale: società

    ed analisti erano infatti restii a modificare le

    previsioni, a causa del quadro incerto, ma

    ancora fluido. Questo comportamento

    riduceva di fatto la rilevanza dei dati

    macroeconomici nell’analisi degli operatori e

    nell’andamento dei mercati.

    In sintesi, alla fine del primo semestre del

    2019 la situazione evidenziava i seguenti

    aspetti:

    - negli Usa, la Fed, abbandonati gli indugi, appariva disposta a tagliare i

    tassi nel corso dell’estate, portando

    così i mercati a riflettere nei prezzi

    l’ipotesi di 4 riduzioni nel corso di

    12 mesi;

    - in Europa, il calo nelle aspettative di inflazione consentiva a Draghi di

    assumere nuovamente un

    atteggiamento più aggressivo

    nell’impostazione della politica

    monetaria, pur senza specificare gli

    strumenti da utilizzare;

    - in Cina, l’efficacia dello stimolo risultava sempre più incerta, con le

    Autorità inclini a valutare l’esito del

    G20 in Giappone prima di assumere

    nuove iniziative;

    - le stime sugli utili aziendali riflettevano solo in parte il

    deterioramento del contesto, in

    attesa di disporre dei numeri e dei

    commenti relativi al secondo

    trimestre;

    - le grandi incognite sul commercio internazionale e sulla Brexit

    rimanevano ancora aperte, con la

    possibilità di mutare il quadro di

    riferimento sia in senso positivo, sia

    in senso negativo.

    In tale scenario, l’indice MSCI World in Euro

    chiudeva il primo semestre con un rialzo del

    15.6% rispetto a inizio anno. Le variazioni nel

    semestre risultavano essere +11.8% per

    l’S&P500 americano, +8.7% per il Topix

    giapponese, +9.8% per i mercati emergenti

    (Indice MSCI EM). La Borsa Italiana

    registrava un +15.8%, nonostante il quadro di

    perdurante incertezza politica e in presenza di

    una delicata negoziazione con l’Unione

    Europea per l’eccesso di debito. In definitive

    il primo semestre dell’anno riassorbiva

    interamente il cattivo andamento dei mercati

    azionari registrato nel 2018.

    Il recupero riguardava anche i Titoli di Stato,

    con i rendimenti in calo in Europa e negli Stati

    Uniti, con un’accelerazione nel mese di

    giugno. A fine semestre il rendimento del

    Bund decennale tedesco raggiungeva nuovi

    minimi, -0,33%; il Treasury americano di pari

    scadenza scendeva a 2,00%, sotto, quindi, il

    tasso di riferimento della FED. Anche il BTP

    decennale beneficiava del contesto,

    scendendo a 2,10%, dopo aver registrato

    picchi vicini al 3% nei momenti di massima

    tensione in coincidenza con affermazioni

    poco rassicuranti da parte di alcuni esponenti

    della maggioranza di Governo.

    Evoluzione dei Tassi di Riferimento nel 2019

    Dal Tasso%

    FED 18/12/2018 2,50%

    31/07/2019 2,25%

    18/09/2019 2,00%

    30/10/2019 1,75%

    Dal Tasso%

    BCE (*) 1/1/2019 0,00%

    (*)Tasso di rifinanziamento

    Nonostante una fase di volatilità durante il

    mese di agosto, il terzo trimestre risultava

    sostanzialmente positivo per i mercati

    finanziari, grazie al supporto offerto dalle

    banche centrali. La Federal Reserve

    americana riduceva in due riprese, a luglio e a

  • 3

    settembre, il tasso di riferimento, mentre la

    Banca Centrale Europea metteva in atto un

    ampio insieme di misure di stimolo per

    cercare di rilanciare la crescita e l’inflazione

    nell’Eurozona. Gli elementi potenzialmente

    avversi continuavano ad essere rappresentati

    dalle tensioni tra Cina e Stati Uniti sul

    commercio internazionale e dalla trattativa tra

    Regno Unito e Unione Europea sulla Brexit.

    Poco brillanti, ancora una volta i dati

    economici del periodo: molti degli indicatori

    anticipatori pubblicati in agosto e settembre

    indicavano una certa stabilizzazione, pur su

    livelli deboli, in particolare per quanto

    riguarda il settore manifatturiero. Negli Stati

    Uniti, si assisteva ad una crescita in

    progressivo indebolimento nel numero di

    nuovi occupati: alla forza del settore servizi si

    contrapponeva infatti il rallentamento

    dell’industria, sulla falsariga di quanto già

    osservato nei mesi precedenti in molti altri

    Paesi. Nell'area Euro l'epicentro del

    rallentamento veniva ad essere la Germania, a

    causa, in particolare, della forte dipendenza

    del Paese dal canale estero, mentre la Francia

    ed i Paesi del sud Europa mostravano una

    maggior solidità, grazie alla tenuta dei

    consumi interni, come per la Cina, pur con le

    incertezze legate alla qualità dei dati e delle

    statistiche economiche pubblicate in quel

    Paese.

    Nel corso del mese di settembre, presso gli

    investitori prevaleva una sostanziale

    indifferenza verso la situazione di stallo

    nell’economia unita ad aspettative

    reflazionistiche: i movimenti dei mercati

    risultavano molto contenuti in termini di

    variazioni di prezzo, con poche differenze fra

    aree geografiche e fra settori. In ambito

    azionario, si registrava una moderata

    preferenza per Europa, Giappone e Paesi

    Emergenti e per i settori ciclici. In ambito

    obbligazionario, si assisteva ad una svolta

    rialzista sui tassi, in particolare un aumento

    dei rendimenti dei titoli con scadenze più

    lunghe.

    Per quanto riguarda i fondamentali dei

    mercati azionari, continuava a verificarsi una

    certa inerzia nella revisione delle stime, alla

    luce delle incertezze nel contesto economico

    e geopolitico.

    Al complessivo buon andamento dei mercati

    azionari globali nel terzo trimestre

    contribuiva in particolare il Giappone, in

    recupero rispetto al primo semestre dell’anno,

    e l’Italia, a seguito della formazione del

    nuovo governo e del conseguente

    atteggiamento meno conflittuale nei

    confronti della Unione Europea. Di questa

    evoluzione beneficiavano anche i Titoli di

    Stato Italiani.

    Da segnalare, infine, il forte rialzo del prezzo

    dell’oro, quasi 9%, attribuibile alla

    combinazione della situazione dei tassi di

    interesse (remunerazione nulla se non

    negative della liquidità) e delle incertezze sul

    fronte dell’economia e della geopolitica.

    Differenziale di tasso fra i Titoli di Stato

    Decennali Italiani e Tedeschi

    (in punti base) 2017 2018 2019

    a inizio anno 154 161 250

    Massimo dell’anno 210 327 287

    (data) (13/04) (18/10) (31/05)

    Minimo dell’anno 133 113 129

    (data) (08/12) (24/04) (22/10)

    a fine anno 156 250 160

    Valore medio 169 234 212

    Nel quarto trimestre del 2019, i mercati

    azionari continuavano ad essere caratterizzati

    da un contesto di bassa volatilità e da un clima

    generalmente favorevole per gli investimenti a

    maggior contenuto di rischio. A favorire questi

    sviluppi erano le notizie relative alla disputa

    commerciale USA-Cina, culminate con

    l’annuncio ufficiale di un accordo a metà

    dicembre. Della novità beneficiavano, in

    particolare, i listini americani, saliti a nuovi

    massimi storici con un’accelerazione negli

    ultimi giorni dell’anno.

    Sul mercato obbligazionario, i tassi sui titoli

    di Stato in area euro continuavano a muoversi

    in un ambito piuttosto contenuto, con una

    moderata tendenza al rialzo. Il supporto per

    politiche fiscali meno orientate all’austerità,

    non solo in seno alla nuova Commissione

    Europea, ma anche nella stessa Germania con

    l’elezione dei nuovi leader della Spd,

    inducevano gli investitori a richiedere un

    rendimento più elevato sulle durate di

    medio/lungo termine. Il contesto risultava

    moderatamente favorevole per gli altri

    segmenti del mercato obbligazionario; le

    obbligazioni dei Paesi emergenti soffrivano

    per l’incertezza nelle trattative sul commercio

    internazionale e l’apertura di un fronte tra

    Stati Uniti e Argentina e Brasile, colpevoli,

    secondo Trump, di avvantaggiarsi della

    svalutazione delle rispettive divise nei

    confronti del dollaro, ma soprattutto nelle

    ultime settimane recuperavano, seguendo,

    anch’esse, la via del rialzo.

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    Le maggiori economie nel 2019

    GDP Inflazione Disoccupazione

    USA 2,30% 1,80% 3,50%

    Area Euro 1,20% 1,80% 7,50%

    Cina 6,10% 2,90% 3,60%

    India 6,10% 3,70% 7,60%

    Brasile 0,90% 3,70% 11,30%

    In definitiva, per i mercati finanziari, se il 2018,

    in particolare il secondo semestre, ha registrato

    andamenti negativi praticamente per tutte le

    forme di investimento, il 2019 ha avuto un

    andamento opposto, con un recupero

    generalizzato e senza grosse discontinuità

    nell’arco dei dodici mesi. In particolare

    evidenza i mercati azionari, con recuperi in

    media del 25%, il prezzo dell’oro, salito

    nell’anno del 18%, quello del petrolio, +23%.

    In rialzo anche i Titoli di Stato e le obbligazioni,

    spinti dalla continua pressione al ribasso sui

    tassi di interesse, conseguenza della politica

    monetaria delle principali Banche Centrali. Sui

    mercati valutari l’Euro nel 2019 ha perso

    terreno contro tutte le principali valute, da -

    2.2% contro il Dollaro al -5.5% contro la

    Sterlina.

    Andamento dei mercati azionari

    Anno 2017 Anno 2018 Anno

    2019

    Stati Uniti S&P 500 19,40% -7,00% +28,88%

    NASDAQ 28,20% -3,90% +35,23%

    Europa

    DJ Euro

    Stoxx 50 6,50% -14,30% +24,78%

    DJ Stoxx

    600 7,70% -13,20% +23,16%

    FTSE MIB 13,60% -16,10% +28,28%

    Giappone

    Nikkei 225 19,10% -12,10% +18,20%

    Paesi

    Emergenti

    MSCI EM 34,40% -16,60% +15,42%

    Mondo

    World

    MSCI 20,10% -10,40% +25,19%

    Nota: variazione degli indici calcolata in

    valuta locale MSCI EM e World MSCI in US$.

    Tassi e rendimenti obbligazionari a fine anno

    31.12.2018 31.12.2019 US$

    3 mesi (Tit. di Stato USA) 2,35% 1,54% 2 anni “ “ “ “ 2,49% 1,57% 10 anni “ “ “ “ 2,68% 1,92% Titoli societari 4,20% 2,83%

    EURO

    3 mesi (Tit.di Stato Germania) -0,85% -0,77% 2 anni “ “ “ “ -0,62% -0,61% 10 anni “ “ “ “ 0,24% -0,19% 3 mesi (Tit.di Stato Italia) -0,13% -0,36% 2 anni “ “ “ “ 0,47% -0,06% 10 anni “ “ “ “ 2,74% 1,41% Titoli societari 0,77% 0,23%

    I primi mesi del 2020

    Il primo trimestre dell’anno è stato

    caratterizzato da una fase iniziale in cui è

    prevalso l’ottimismo sui mercati, grazie

    all’evoluzione favorevole nella dinamica di

    crescita dell’economia globale: le principali

    Borse hanno quindi raggiunto nuovi massimi e

    anche in ambito obbligazionario i risultati

    migliori sono stati ottenuti dalle emissioni

    societarie e high yield. Dal 20 febbraio, con

    l’estendersi dell’epidemia di coronavirus dalla

    Cina ai Paesi occidentali questo trend si è

    bruscamente invertito con una discesa

    improvvisa e violenta di tutti i mercati azionari

    che si è rapidamente propagata al mercato

    obbligazionario, con fenomeni di liquidazioni

    forzate arrivate a colpire persino i Titoli di Stato

    americani. Lo sforzo di contenimento del

    contagio ha costretto via via i Paesi Occidentali,

    a partire dall’Italia, ad introdurre misure di

    blocco delle attività produttive non essenziali,

    rendendo sempre più concreto il rischio di una

    pesante recessione a livello mondiale.

    L’incertezza circa la durata nel tempo delle

    misure di contenimento hanno continuato a

    pesare particolarmente sui mercati azionari che

    nel mese di marzo hanno registrato variazioni

    giornaliere di straordinaria ampiezza. Le

    Banche Centrali, dopo alcuni iniziali

    tentennamenti, hanno reagito massicciamente,

    attivando interventi già utilizzati per

    fronteggiare la crisi del 2008 e varandone di

    nuovi con l’obiettivo di evitare una recessione

    duratura. Rispetto alla grande crisi finanziaria,

    è fortunatamente emerso un coordinamento

    molto più forte tra la politica monetaria e quella

    fiscale per cercare di massimizzare l’efficacia

    delle misure e di raggiungere un’ampia platea di

    soggetti.

    Nel trimestre, l’indice MSCI World in Euro ha

    raggiunto il suo picco storico a metà febbraio

    con un progresso del 3,5% circa rispetto alla

  • 5

    fine dell’anno precedente; la correzione

    successiva è stata rapida e violenta, toccando

    il minimo il 23 marzo con una perdita del 34%

    circa dai massimi, ed è stata poi seguita da una

    fase di assestamento che ha portato a chiudere

    il periodo con un calo del 24,4%. Tutti i

    principali mercati chiudono il primo trimestre

    del 2020 con risultati compresi tra il -20% e il

    -25%, la Borsa Italiana accusa un uno storno

    leggermente superiore, -27,5%, mentre quella

    giapponese mostra un profilo marginalmente

    più difensivo, contenendo il calo a -18,5%.

    I Titoli di Stato dei Paesi con merito di credito

    elevato hanno assunto un ruolo di bene

    rifugio, con guadagni molto forti nella fase

    iniziale della crisi. I rendimenti hanno

    aggiornato i minimi storici: quello sul

    decennale americano è giunto a 0,54%,

    mentre quello sul Bund tedesco è arrivato a -

    0,85%. I Titoli di Stato italiani hanno sofferto

    a causa dell’elevato livello del debito

    pubblico e della prospettiva di un

    significativo aumento del deficit nel corso

    dell’anno: i rendimenti del titolo decennale

    sono arrivati al di sopra del 2,4%, per poi

    stabilizzarsi a fine marzo intorno a 1,5%,

    soprattutto grazie all’intervento della Banca

    Centrale Europea.

    L’oro, dopo un incremento di prezzo

    consistente nelle prime settimane dell’anno,

    ha poi subito un repentino crollo quando,

    rispetto alla funzione di bene rifugio, ha

    prevalso il panico e l’esigenza di liquidità,

    arrivando a perdere il 12%, per poi recuperare

    nell’ultima decade di marzo e chiudere il

    trimestre a +5%.

    Il prezzo del petrolio (Brent) è sprofondato

    del 63%, passando nel trimestre da 72 a 26

    dollari al barile, per il calo della domanda e la

    rottura del cartello dei produttori, in seguito al

    mancato accordo sui tagli alla produzione tra

    Russia e Arabia Saudita.

    Sul fronte valutario le oscillazioni sono state

    tutto sommato contenute, con una tendenza

    all’indebolimento per l’Euro: il dollaro

    americano ha chiuso il trimestre a 1.09, in

    guadagno del 4,3% e lo yen giapponese a

    117.91, con un apprezzamento del 4%,

    entrambi rispetto all’Euro.

    I mercati di riferimento per Banca Albertini

    Il principale mercato di riferimento è quello

    dei prodotti e servizi di Private Banking, al

    quale la Banca partecipa offrendo gestioni

    patrimoniali, investimenti in titoli o tramite

    Fondi, servizi di consulenza agli investimenti,

    di amministrazione titoli nonché di raccolta

    ordini e negoziazione. Ai tradizionali servizi si

    è aggiunto nel 2019 quello del credito

    lombard. La clientela alla quale si rivolge la

    Banca è quasi esclusivamente italiana.

    La ricchezza complessiva delle famiglie italiane

    a fine 2018 (fonte: Elaborazione AIPB)

    raggiungeva i 10.500 Mdi di Euro, al suo

    interno le attività finanziarie contavano per il

    41% (4.300 M.di). Escludendo la ricchezza

    finanziaria non investibile (azioni proprie, tfr,

    altre riserve) si ottiene la dimensione effettiva

    del mercato per gli operatori attivi nell’impiego

    della ricchezza (Banche ed altri intermediari),

    pari a circa 3.000 Mdi. Volendo definire il

    perimetro di azione per gli operatori del Private

    Banking (portafogli investibili superiori a

    500.000 Euro) il mercato potenziale è stimato

    (fonte AIPB) in circa 1.050 Miliardi a fine

    2018, contro una dimensione effettiva, ossia

    effettivamente “occupata” dagli attori del

    Private Banking, pari a circa 780 M.di di Euro

    alla stessa data. I dati relativi al mercato

    potenziale ed a quello effettivo (entrambi

    inferiori di oltre il 3.5% rispetto a fine 2017)

    risentono del forte calo dei mercati finanziari

    verificatosi nel 2018, in particolare nel secondo

    semestre di quell’anno. Il successivo recupero

    dei mercati porta ad una dimensione del

    mercato effettivo per gli operatori del Private

    Banking stimata in circa 870 Mdi a fine 2019,

    con un incremento, pertanto, di circa 11%

    rispetto all’anno precedente (Fonte AIPB).

    Depurando tale incremento dall'effetto della

    crescita dei prezzi espressi dai mercati

    finanziari (“effetto mercato”) e dalla entrata nel

    perimetro di operatori precedentemente non

    classificati quali attori del Private Banking, la

    crescita dovuta alla raccolta netta risulta essere

    intorno al 2%, un tasso pari al valore medio

    registrato negli ultimi anni ed utilizzato per le

    stime relative ai prossimi due anni.

    Con riferimento alla raccolta netta esistono

    differenze fra le tre categorie di operatori del

    private Banking identificate da AIPB: Banche

    Universali, Banche “miste”, ossia basate su reti

    di Consulenti Finanziari, e Banche

    Specializzate, categoria, quest’ultima, alla

    quale appartiene Banca Albertini con il Gruppo

    ERSEL. Il recupero di masse avvenuto nel 2019

    appare aver avvantaggiato, sia pur

    frazionalmente, le Banche Universali e le

    Banche “miste”, rispetto a quelle Specializzate.

    L'andamento decisamente anomalo dei mercati

    finanziari nel 2018, ancorchè bilanciato dal

    consistente recupero nel 2019, ha avuto effetti

    nella composizione dei portafogli (asset mix)

    riferibili alla clientela del Private Banking. Il

    2018 ha visto infatti interrompersi il trend

    crescente della raccolta gestita (fondi e gestioni

    patrimoniali), a fine 2019 pari al 39% del totale,

    contro un 43% a fine 2017. Una parte delle

    masse uscite dagli strumenti gestiti è rimasta

  • 6

    liquida (conti bancari), 17% a fine 2019 contro

    14% a fine 2017, o investita in prodotti

    assicurativi.

    Andando più in dettaglio e rilevando le

    variazioni di asset mix negli ultimi due anni in

    rapporto alle tipologie di operatori del Private

    Banking si può osservare che la categoria

    Banche Specializzate è quella che ha registrato

    le maggiori variazioni, con un decremento per

    quanto riguarda le gestioni patrimoniali ed un

    corrispondente incremento della raccolta

    amministrata nel 2018, ed un andamento

    opposto nel 2019, che ha riportato il mix sui

    livelli medi degli anni passati: 52.4% raccolta

    gestita + prodotti assicurativi e 47.6% raccolta

    amministrata + liquidità. Le variazioni avvenute

    negli ultimi due anni sono spiegate

    dall’andamento negativo dei mercati finanziari

    accompagnato dal consistente recupero del

    2019. Come in altri momenti del passato periodi

    di difficoltà dei mercati possono provocare un

    temporaneo passaggio di masse dalle gestioni

    patrimoniali discrezionali ai conti amministrati.

    Quello che deve essere, invece, considerato con

    attenzione è che tale passaggio di masse tende a

    verificarsi maggiormente presso le Banche

    Specializzate. Una spiegazione, ma

    evidentemente non l’unica, potrebbe essere che

    presso le altre categorie di operatori del Private

    Banking, le Banche Universali e quelle basate

    su reti di Consulenti Finanziari, vi sia una

    maggiore vischiosità nei cambiamenti del

    rapporto fra cliente e Banca. Per contro alle

    Banche Specializzate è probabilmente richiesta,

    da parte dei clienti, una maggiore flessibilità

    nella strutturazione del rapporto e nella sua

    adattabilità anche a situazioni di breve o medio

    termine.

    Ovviamente non è cosa semplice conciliare la

    convenienza, nell’interesse del cliente e della

    banca, a porre il rapporto su binari di lungo

    termine con la sensibilità e la reattività

    all’andamento dei mercati, ma è proprio la

    capacità di trovare un giusto equilibrio la qualità

    che le Banche Specializzate sono tenute ad

    avere ed è su questo aspetto che si può valutare

    il loro valore aggiunto.

    Con riferimento al posizionamento di Banca

    Albertini nel mercato del Private Banking è

    importante infine rilevare che la combinazione

    con il Gruppo ERSEL, completata nel 2018 e

    realizzata in pieno nel 2019, ha ampliato

    notevolmente la capacità di offerta e di

    adattamento alle esigenze della clientela. Tutte

    le attività centrali ed accessorie necessarie per

    l’esercizio in chiave moderna del Private

    Banking sono infatti svolte all’interno del

    Gruppo. Su questa importante base di sviluppo

    viene a poggiare l’ingente patrimonio di

    relazioni e di esperienza costruito in molti

    decenni dal lato Albertini e dal lato ERSEL.

    II . Le attività della Società nel 2019

    Strategie di investimento dei portafogli

    gestiti

    Nel corso del primo trimestre 2019, l’asset

    allocation dei portafogli non ha subito

    importanti variazioni rispetto alla fine

    dell’anno precedente: la componente

    azionaria è rimasta in leggero sottopeso, ma al

    suo interno il peso dei mercati emergenti è

    stato marcato, coerentemente con le loro

    prospettive positive.

    Tra i Titoli di Stato è stata data preferenza a

    quelli americani, gli unici a dare un

    rendimento positivo apprezzabile, e, fra le

    obbligazioni, quelle dei Paesi Emergenti.

    Nei mesi successivi, l’asset allocation dei

    portafogli ha visto una temporanea riduzione

    della quota azionaria e dell’esposizione ai

    mercati emergenti nei giorni immediatamente

    successivi alle improvvide dichiarazione di

    Trump di inizio maggio. Con la conferma

    dell’atteggiamento accomodante delle

    Banche Centrali, le posizioni sono poi state

    progressivamente riportate ai livelli

    precedenti, con l’eccezione della quota

    destinata ai Paesi Emergenti, considerati

    ancora esposti ad elementi di incertezza.

    Nonostante una fase di volatilità durante il

    mese di agosto, il secondo semestre dell’anno

    è stato ancora positivo per i mercati finanziari,

    grazie al supporto nuovamente offerto dalle

    Banche Centrali e alle notizie incoraggianti

    relative alla disputa commerciale USA-Cina,

    culminate con l’annuncio ufficiale di un

    accordo a metà dicembre. In questa fase

    l’asset allocation dei portafogli è rimasta

    sostanzialmente stabile per quanto riguarda la

    quota azionaria, all’interno della quale è stata

    tuttavia sostituita parte dell’esposizione ai

    mercati emergenti con un incremento del peso

    dei Paesi sviluppati. È stata invece aumentata

    l’esposizione ai tassi di interesse, per arrivare

    ad un miglior bilanciamento dei portafogli

    nell’eventualità di fasi di forte avversione al

    rischio.

    Attività creditizia

    La attività creditizia della Banca, avviata come

    previsto nei primi mesi del 2019, è rivolta

    unicamente alla clientela private con la quale si

    intrattiene o si intende intrattenere un rapporto

  • 7

    di prestazione di servizi di investimento e/o di

    gestione patrimoniale. La Policy del Credito

    adottata dalla Banca è fondata sui seguenti

    principi cardine:

    L’attività creditizia ha unicamente un ruolo complementare alla primaria

    attività di investimento in strumenti

    finanziari, di gestione e strutturazione

    dei patrimoni della clientela e di

    fidelizzazione nel tempo;

    Gli affidamenti sono concessi unicamente su base garantita dai

    portafogli detenuti dai clienti presso il

    gruppo bancario Ersel;

    Non sono previsti, all’interno della gamma dei prodotti creditizi,

    affidamenti garantiti da ipoteche su

    immobili;

    Viene privilegiata l’assunzione di garanzie pignoratizie prestate da

    soggetti non fallibili;

    Le facoltà deliberative sono state attribuite unicamente ad un Comitato

    Crediti, all’uopo costituito, ed al

    Consiglio di Amministrazione della

    Banca.

    Una volta completate le attività propedeutiche

    all’avvio dell’attività, i primi affidamenti alla

    clientela sono stati deliberati dal Comitato

    Crediti a marzo 2019, mese di effettivo avvio

    dell’attività creditizia. Nel corso del 2019 si

    sono tenute nove riunioni del Comitato Crediti.

    Al 31.12.2019 risultavano deliberati 55

    affidamenti per un importo complessivo di 31

    milioni di Euro, con un erogato di 15 milioni di

    Euro per i 45 affidamenti effettivamente

    operativi a tale data.

    Nel corso del 2019 sono state attivate le forme

    tecniche degli scoperti di conto corrente e dei

    crediti di firma. E’ previsto che nel corso del

    2020 vengano attivati i Finanziamenti Rateali.

    Masse amministrate ed attività commerciale

    L’esercizio 2019 ha visto un incremento delle

    masse della clientela della Banca grazie al

    favorevole andamento dei mercati che ha

    compensato la Raccolta Netta negativa

    conseguente anche all’uscita di alcuni Private

    Banker.

    Permane elevata l’incidenza dell’attività di

    advisory esplicitamente remunerata, che copre

    il 53,3% (59,7% nel 2018) delle masse relative

    ai rapporti amministrati.

    Le masse oggetto di contratto di gestione

    discrezionale sono pari al 52,8% (56,6% nel

    2018) del totale dei patrimoni della clientela

    della Banca.

    Le masse in advisory ed in delega relative a

    clientela Istituzionale si sono ridotte, da 235 a

    153 milioni, principalmente per effetto della

    chiusura di un comparto.

    Patrimoni della clientela (in milioni di Euro)

    2019 2018

    Totale dei patrimoni 2.438,8 2.389,4

    Patrimoni “Gestiti” 1.288,1 1.352,6

    Patrimoni

    “Amministrati”

    1.150,7 1.036,8

    Numero clienti (in unità)

    2019 2018

    Clienti 1.651 1.640

    Rapporti “Gestiti” 827 913

    Rapporti

    “Amministrati”

    1.680 1.665

    Sedi secondarie

    L’attività della Banca è condotta, oltre che

    presso la Sede principale di Milano, tramite le

    filiali di Bologna e Reggio Emilia.

    Organizzazione e Sistema Informativo

    Nel 2019 è proseguito il Progetto di

    Integrazione, condotto con l’assistenza di un

    consulente esterno e con il contributo attivo del

    personale della Banca e di Ersel, che porterà

    prossimamente alla fusione inversa fra Ersel

    Sim e la Banca. Il Progetto copre tutti gli aspetti

    fondamentali della attività delle due entità con

    l’obiettivo di rivederli non solo in chiave di una

    necessaria armonizzazione ma, soprattutto, ai

    fini della creazione di una struttura

    organizzativa e funzionale di assoluto livello.

    Attività di ricerca e sviluppo

    La Banca non ha svolto attività di ricerca e

    sviluppo, fatta salva l’opera di continuo

    affinamento dei prodotti di investimento e dei

    servizi della Banca in ragione della evoluzione

    della domanda da parte della clientela e delle

    opportunità presentate dai mercati finanziaria.

  • 8

    Risorse Umane

    Risorse Umane (in unità) 2019 2018

    Occupazione puntuale di

    fine periodo

    54 60

    - di cui part-time 2 5

    - di cui Contratto

    Formazione Lavoro/

    Inserimento

    0 0

    - di cui a tempo determinato 1 1

    - di cui dirigenti 10 12

    - di cui quadri direttivi 23 27

    - di cui impiegati 21 21

    La Banca si avvale, inoltre, di 17 Consulenti

    Finanziari.

    Immobilizzazioni

    Immobili, mobili e impianti “netti” (in euro)

    2019 2018

    Attività di proprietà

    a) terreni

    b) Fabbricati

    c) Mobili

    80.695

    82.749

    d)Impianti elettronici 28.133 25.644

    e) altre 15.000 30.000

    Diritti d’uso acquisiti

    in leasing a) terreni b) Fabbricati

    c) Mobili

    1.867.585

    d)Impianti

    elettronici

    e) altre 57.798

    TOTALE

    2.049.210 138.393

    Pianificazione, programmazione e controllo

    di gestione

    Nel corso dell’Esercizio 2019 si è contribuito

    alle attività propedeutiche all’integrazione tra la

    Banca e la controllante ed in particolare alla

    implementazione dei dati aziendali nel data

    warehouse della controllante.

    Sistema dei Controlli Interni

    Nel 2019 i valori dei ratios patrimoniali,

    previsti dalla normativa prudenziale e di

    vigilanza, si sono mantenuti a livelli migliori

    degli obiettivi ratios prestabiliti e sempre

    largamente superiori ai limiti stabiliti.

    Nel corso dell’anno le Funzioni di Controllo

    hanno collaborato e si sono coordinate con le

    reciproche funzioni della controllante Ersel

    SIM.

    I ratios monitorati dal Fondo

    Interbancario Tutela Depositi sono risultati

    significativamente migliori rispetto alla media

    del settore.

    La Società si è avvalsa - come negli anni

    precedenti - della collaborazione di consulenti

    esterni per la sicurezza sul luogo di lavoro.

    Nel corso dell’anno alla Società non sono

    pervenuti reclami.

    Struttura Societaria

    La struttura societaria della Banca risulta così

    composta:

    64.3% 35.7%

    Risultati economici

    L’esercizio 2019 di Banca Albertini S.p.A. si

    chiude con un utile netto di Euro 929.237.

    Al risultato conseguito hanno contribuito:

    positivamente

    - la realizzazione di significative commissioni di performance,

    - la miglior resa della liquidità aziendale e dei mezzi propri,

    - l’aumento delle commissioni generate dalla clientela con rapporti Amministrati e dalla

    clientela Istituzionale;

    negativamente

    - l’aumento dei costi operativi per effetto dei costi informatici e dei providers;

    - la significativa diminuzione delle commissioni di gestione in relazione al calo

    delle masse medie, rispetto all’anno

    precedente, anche per effetto del

    trasferimento da rapporti gestiti a rapporti

    amministrati;

    - l’incremento dei costi relativi ai Consulenti Finanziari, in relazione sia ad un nuovo

    ingresso sia per un aumento delle masse

    loro riferite.

    Banca Albertini

    ERSEL

    Sim A.Albertini

  • 9

    Le altre componenti del conto economico non

    hanno evidenziato significative variazioni

    rispetto all’anno precedente.

    Principali fattori e condizioni che incidono

    sulla redditività

    In termini generali, tenuto conto del contesto e

    degli aspetti descritti nei punti precedenti della

    relazione, il settore in cui opera la Banca

    presenta opportunità di ulteriore crescita, anche

    se in misura non particolarmente rilevante.

    L’attività tipica della Banca è caratterizzata da

    una sostanziale stabilità dei ricavi in rapporto

    alle masse gestite. Per quanto riguarda i

    portafogli gestiti, solo la componente dei ricavi

    relativa alle commissioni di performance

    riflette l’andamento dei mercati e la capacità

    della banca di produrle, mentre per i portafogli

    amministrati ed in advisory i ricavi riflettono in

    parte l’andamento dei mercati e la

    composizione, in termini di strumenti di

    investimento, dei portafogli.

    III. Rapporti con Società del Gruppo

    La Banca ha effettuato operazioni rientranti

    nella consueta operatività bancaria e di servizi

    di investimento con amministratori, sindaci e

    con gli altri soggetti aventi funzioni di

    amministrazione, direzione e controllo, con i

    loro familiari e con società da questi possedute

    o amministrate.

    Poiché, in tutti i casi, le condizioni praticate non

    si discostano da quelle applicate alla clientela o

    presenti sul mercato, l’interesse della Banca nel

    compimento delle operazioni è esclusivamente

    legato alla realizzazione di opportunità

    economiche. La Banca ha, infine, rapporti di collaborazione

    a titolo commerciale, remunerati a normali

    condizioni di mercato, con diverse società del

    Gruppo Ersel.

    IV. Gestione rischi finanziari

    La Banca è esposta ad un ridotto rischio

    finanziario e creditizio, generato all’attività di

    investimento del capitale sociale, delle riserve

    e del risultato economico maturato nel corso

    dell'anno. Essendo tale attività

    esclusivamente finalizzata all’investimento

    dei mezzi propri, non ha dato luogo ad alcuna

    forma di indebitamento. Nel corso del 2019

    l’investimento delle disponibilità della Banca

    è stato improntato al mantenimento di un

    contenuto rischio finanziario e creditizio. Le

    scelte di gestione hanno rispettato i criteri di

    prudenza applicati negli anni passati

    adattandosi ai nuovi limiti di Regolamento

    interno e della Normativa di riferimento.

    In tale contesto, il portafoglio di proprietà ha

    mantenuto un approccio conservativo, con

    una duration compresa tra 1 e 2 anni, tramite

    titoli governativi e corporate bond con rating

    Investment Grade. Sono stati liquidati due

    precedenti investimenti in Sicav (circa 15%),

    per diminuire la volatilità del portafoglio. Con

    lo stesso scopo, è stato, inoltre, deciso di

    detenere tutti gli asset in Euro, azzerando

    l’esposizione al Dollaro americano. Durante

    l’anno, sono state sottoscritte alcune

    emissioni di obbligazioni sul mercato

    primario ed utilizzato, con fini di copertura, il

    Futures sul BTP decennale, per gestire

    attivamente il rischio di tasso.

    Il permanere del regime di tassi negativi sui

    depositi presso la Banca Centrale ha spinto le

    controparti bancarie ad abbassare i tassi sui

    depositi a vista, rendendo tale impiego

    sempre più oneroso per la gestione della

    liquidità riveniente dai depositi della

    clientela. La Banca ha comunque preferito

    mantenere un profilo di rischio prudente,

    prediligendo conti a vista presso primarie

    controparti bancarie e facendo ancora largo

    uso del conto presso Banca d’Italia. Nel corso

    dell’anno, tuttavia, sono stati aperti nuovi

    rapporti in Euro presso due banche, che hanno

    aiutato a ridurre il saldo di liquidità

    assoggettato a remunerazione negativa.

    Approfittando, inoltre, dell’allentamento

    degli oneri di deposito imposti da BCE e

    Banca d’Italia alle banche a partire da ottobre

    2019, è stato possibile ridurre la posizione sui

    BOT, diventati anch’essi generatori di un

    rendimento negativo.

    V. Fatti di rilievo verificatisi dopo la

    chiusura dell'esercizio

    E’ proseguito regolarmente, secondo le tappe e

    le modalità previste, il Piano di Integrazione

    della Banca nel Gruppo Ersel. In tale ambito:

    - al fine di poter offrire in loco i servizi della Banca alla clientela della Sede

    del Gruppo Ersel, è stata ottenuta

    l’autorizzazione per l’apertura di una

    Filiale della Banca a Torino; la filiale

    sarà operativa a breve;

    - al fine di ampliare le possibilità di offerta del servizio del credito è stato

    eseguito un Aumento di Capitale per

    complessivi 28 milioni di Euro, versati

    dai due azionisti della Banca secondo

    le rispettive quote di partecipazione;

    - è stato predisposto, con operatività effettiva a partire dal primo aprile

  • 10

    2020, l’accentramento delle Funzioni

    di Controllo di secondo e terzo livello

    presso la Capogruppo operativa Ersel

    SIM.

    VI. Prevedibile evoluzione della gestione

    Le risultanze dei primi mesi del 2020 fanno

    prevedere per l’intero Esercizio un risultato

    inferiore, al netto degli effetti relativi ai ricavi

    da commissioni di performance, rispetto a

    quello dello scorso anno, tenuto anche conto dei

    costi e degli investimenti connessi alla

    realizzazione del Piano di Integrazione, oltre

    che degli eventi straordinari di cui al seguente

    paragrafo.

    Eventi straordinari

    Alla data di redazione del bilancio, i mercati

    finanziari stanno risentendo di fattori di

    instabilità dovuti all’emergenza e alla

    diffusione del Covid 19 (c.d. “Coronavirus”)

    che, nei primi mesi del 2020, ha inizialmente

    impattato l’attività economica in Cina e

    successivamente si è diffuso negli altri Paesi, tra

    cui principalmente l’Italia. Con i primi

    provvedimenti del Governo presi a partire dallo

    scorso mese di febbraio, causando localmente il

    rallentamento o l'interruzione dell'attività

    economica e commerciale in molteplici settori.

    Tali fattori sono stati considerati come eventi

    che non comportano rettifiche sui saldi di

    bilancio - ai sensi dello IAS 10 § 21 - in quanto

    evento manifestatosi successivamente alla data

    di riferimento del bilancio (31.12.2019);

    l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha

    infatti dichiarato l’esistenza di un “fenomeno di

    emergenza internazionale” solo nei primi mesi

    del 2020.

    Ad oggi non è possibile prevedere l’evoluzione

    di tale fenomeno e le sue conseguenze, né si

    possono escludere allo stato attuale eventuali

    impatti patrimoniali ed economici negativi sulla

    nostra società.

    L’impatto sarà pertanto considerato nelle stime

    contabili della Società nel corso del 2020.

    Continuità aziendale

    Il presente Bilancio è redatto nella prospettiva

    della continuità dell’attività aziendale (going

    concern). Gli amministratori alla luce del

    positivo andamento operativo - nonostante i

    fattori di instabilità argomentati nella presente

    sezione - ritengono che la struttura patrimoniale

    e finanziaria sia tale da garantire la continuità

    operativa dell’impresa nel prossimo futuro ed

    hanno pertanto predisposto il bilancio nella

    prospettiva della continuità aziendale.

    Proposte all'Assemblea

    Signori Azionisti,

    Vi invitiamo ad approvare il bilancio

    dell’esercizio chiuso al 31 dicembre 2019, così

    come presentato dal Consiglio di

    Amministrazione, nel suo complesso e nelle

    singole appostazioni.

    Vi proponiamo inoltre la seguente ripartizione

    dell’utile

    Utile netto d’esercizio Euro 929.237

    - alla Riserva Legale in ragione del 5% Euro 46.462

    - agli azionisti possessori

    delle n. 38.000.000 azioni

    Euro 0.023 per azione Euro 874.000

    - a nuovo Euro 8.775

    Nel ricordarvi, infine, che con l’approvazione

    del presente Bilancio viene a scadere il mandato

    degli attuali componenti il Collegio Sindacale

    vi invitiamo a prendere le necessarie

    deliberazioni.

    Milano, 18.3.2020

    Il Consiglio di Amministrazione

    Nota

    Aderendo ad una Raccomandazione emanata

    successivamente dalla Banca d’Italia con la

    quale, in relazione alla attuale situazione di

    emergenza dovuta al “Coronavirus”, si

    invitavano le Banche a non distribuire

    dividendi almeno fino al 1.10.2020,

    l’Assemblea degli azionisti della Banca ha

    deliberato di destinare l’utile netto d’esercizio

    pari ad Euro 929.237 come segue:

    - alla Riserva Legale in ragione del 5% Euro 46.462

    - a Riserva Straordinaria Euro 882.775

    e di rinviare ad eventuale ulteriore Assemblea

    da convocarsi successivamente al 1.10.2020

    per nuove determinazioni.

  • 1

    BILANCIO D'ESERCIZIO AL 31 DICEMBRE 2019

    STATO PATRIMONIALE

    (in unità di euro)

    ATTIVO 31.12.2019 31.12.2018

    10. Cassa e disponibilità liquide 10.325.568 92.683.860

    20. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto

    economico

    103.024.147 110.370.463

    a) attività finanziarie detenute per la negoziazione 103.024.147 110.370.463

    40. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 186.254.049 181.833.485

    a) crediti verso banche 170.084.491 180.006.126

    b) crediti verso clientela 16.169.558 1.827.359

    80. Attività materiali 2.049.210 138.394

    90. Attività immateriali 2.344.784 2.565.138

    di cui avviamento 2.211.265 2.458.265

    100. Attività fiscali 837.361 2.022.059

    a) correnti - 1.086.047

    b) anticipate 837.361 936.012

    120. Altre attività 16.583.056 22.930.841

    Totale Attivo 321.418.175 412.544.240

    PASSIVO E PATRIMONIO NETTO 31.12.2019 31.12.2018

    10. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato 289.139.740 385.024.034

    a) debiti verso banche 158.635 8.190.412

    b) debiti verso la clientela 288.981.105 376.833.622

    60. Passività fiscali 233.878 9.755

    a) correnti 210.211 -

    b) differite 23.667 9.755

    80. Altre passività 6.712.082 3.185.432

    90. Trattamento di fine rapporto del personale 2.063.383 2.076.026

    100. Fondi per rischi e oneri:

    a) impegni e garanzie rilasciate

    399.237

    3.825

    272.124

    -

    b) quiescenza e obblighi simili 233.333 116.667

    c) altri fondi per rischi e oneri 162.079 155.457

    110. Riserve da valutazione (246.913) (210.662)

    140. Riserve 12.187.531 11.959.514

    160. Capitale 10.000.000 10.000.000

    180. Utile (Perdita) d'esercizio 929.237 228.017

    Totale passivo e patrimonio netto 321.418.175 412.544.240

  • 2

    BILANCIO D'ESERCIZIO AL 31 DICEMBRE 2019

    CONTO ECONOMICO

    (in unità di euro)

    2019 2018

    10. Interessi attivi e proventi assimilati 663.190 308.635

    20. Interessi passivi e oneri assimilati (249.326) (241.194)

    30. Margine di interesse 413.864 67.441

    40. Commissioni attive 19.203.553 17.624.315

    50. Commissioni passive (5.923.835) (4.511.915)

    60. Commissioni nette 13.279.718 13.112.400

    70. Dividendi e proventi simili 2 8

    80. Risultato netto dell'attività di negoziazione 26.403 (517.714)

    120. Margine di intermediazione 13.719.987 12.662.135

    130. Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito di:

    a) Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato

    (63.369)

    -

    150. Risultato netto della gestione finanziaria 13.656.618 12.662.135

    160. Spese amministrative: (14.919.603) (15.811.213)

    a) spese per il personale (8.092.203) (8.298.136)

    b) altre spese amministrative (6.827.400) (7.513.077)

    170. Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (277.765) (272.124)

    b) altri accantonamenti netti (277.765) (272.124)

    180. Rettifiche/(riprese) di valore nette su attività materiali (707.182) (50.801)

    190. Rettifiche/(riprese) di valore nette su attività' immateriali (87.887) (72.338)

    200. Altri oneri/proventi di gestione 4.283.097 4.413.863

    210. Costi operativi (11.709.340) (11.792.613)

    240. Rettifiche di valore dell'avviamento (247.000) (247.000)

    260. Utile (Perdita) dell'attività' corrente al lordo delle imposte 1.700.278 622.522

    270. Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente (771.041) (394.505)

    280. Utile (Perdita) dell'attività corrente al netto delle imposte 929.237 228.017

    300. Utile (Perdita) d'esercizio 929.237 228.017

  • 3

    PROSPETTO DELLA REDDITIVITA’ COMPLESSIVA

    (in unità di euro)

    Voci 2019 2018

    10 Utile (Perdita) d'esercizio 929.237 228.017

    Altre componenti reddituali al netto delle imposte senza

    rigiro a conto

    economico

    70 Piani a benefici definiti (36.251) (25.088)

    170 Totale altre componenti reddituali al netto delle imposte (36.251) (25.088)

    180 Redditività complessiva (Voce 10+170) 892.985 202.929

    Il “Prospetto della redditività complessiva” riporta l’utile d’esercizio e le “Altre componenti reddituali” che riflettono

    le variazioni di valore delle attività registrate nell’esercizio in contropartita delle riserve da valutazione (al netto

    delle relative imposte).

  • 4

    PROSPETTO DELLE VARIAZIONI DEL PATRIMONIO NETTO

    (Importi in unità di Euro)

    Esisten

    ze al 3

    1.1

    2.1

    8

    Mo

    difica sald

    i ap

    ertu

    ra

    Esisten

    ze al 1

    .1.1

    9

    Allocazione

    risultato esercizio

    precedente

    Variazioni dell’esercizio

    Patrim

    on

    io n

    etto

    al 3

    1.1

    2.1

    9

    Variazio

    ni d

    i

    riserve

    Operazioni sul patrimonio

    netto

    Red

    ditività

    co

    mp

    lessiva

    esercizio

    31

    .12

    .201

    9

    Riserve

    Divid

    en

    di e

    altre

    destin

    azio

    ni

    Em

    issio

    ne

    nu

    ove azio

    ni

    Acq

    uisto

    azio

    ni p

    ro

    prie

    Distrib

    uzio

    ne

    strao

    rd

    in

    aria

    divid

    en

    di

    Variazio

    ne

    stru

    men

    ti d

    i

    cap

    itale

    Derivati su

    pro

    prie azio

    ni

    Sto

    ck o

    ptio

    ns

    Capitale: 10.000.000 - 10.000.000 - - - - - - - - - - 10.000.000

    a) azioni ordinarie 10.000.000 - 10.000.000 - - - - - - - - - - 10.000.000

    b) altre azioni - - - - - - - - - - - - - -

    Sovrapprezzi di emissione - - - - - - - - - - - - - -

    Riserve: 11.959.514 - 11.959.514 228.017 - - - - - - - - - 12.187.531

    a) di utili 11.217.046 - 11.217.046 228.017 - - - - - - - - - 11.445.063

    b) altre

    742.468

    - 742.468 - - - - - - - - - -

    742.468

    Riserve da valutazione (210.662) - (210.662) - - - - - - - - - (36.251) (246.913)

    Strumenti di capitale - - - - - - - - - - - - - -

    Azioni proprie - - - - - - - - - - - - - -

    Utile (Perdita) di esercizio 228.017 - 228.017 (228.017) - - - - - - - 929.236 929.236

    Patrimonio netto 21.976.869 - 21.976.869 - - - - - - - - 892.985 22.869.854

    Esisten

    ze al 3

    1.1

    2.1

    7

    Mo

    difica sald

    i ap

    ertu

    ra

    Esisten

    ze al 1

    .1.1

    8

    Allocazione risultato

    esercizio precedente

    Variazioni dell’esercizio

    Patrim

    on

    io n

    etto

    al 3

    1.1

    2.1

    8

    Variazio

    ni d

    i

    riserve

    Operazioni sul patrimonio

    netto

    Red

    ditività

    co

    mp

    lessiva

    esercizio

    31

    .12

    .201

    8

    Riserve

    Divid

    en

    di e

    altre

    destin

    azio

    ni

    Em

    issio

    ne

    nu

    ove azio

    ni

    Acq

    uisto

    azio

    ni p

    ro

    prie

    Distrib

    uzio

    ne

    strao

    rd

    in

    aria

    divid

    en

    di

    Variazio

    ne

    stru

    men

    ti d

    i

    cap

    itale

    Derivati su

    pro

    prie azio

    ni

    Sto

    ck o

    ptio

    ns

    Capitale: 10.000.000 - 10.000.000 - - - - - - - - - - 10.000.000

    a) azioni ordinarie 10.000.000 - 10.000.000 - - - - - - - - - - 10.000.000

    b) altre azioni - - - - - - - - - - - - - -

    Sovrapprezzi di

    emissione

    - - - - - - - - - - - - - -

    Riserve: 11.403.024 - 11.403.024 556.490 - - - - - - - - - 11.959.514

    a) di utili 10.660.556 - 10.660.556 556.490 - - - - - - - - - 11.217.046

    b) altre 742.468 - 742.468 - - - - - - - - - -

    742.468

    Riserve da

    valutazione

    (185.574) - (185.574) - - - - - - - - - (25.088) (210.662)

    Strumenti di capitale - - - - - - - - - - - - - -

    Azioni proprie - - - - - - - - - - - - - -

    Utile (Perdita) di

    esercizio

    2.306.490 - 2.306.490 (556.490) (1.750.000) - - - - - - - 228.017 228.017

    Patrimonio netto 23.523.940 - 23.523.940 - (1.750.000) - - - - - - - 202.929 21.976.869

  • 5

    RENDICONTO FINANZIARIO

    Metodo diretto

    (Importi in unità di Euro) 31.12.19 31.12.18

    A. ATTIVITA’ OPERATIVA

    1. Gestione 1.791.374 340.741

    - interessi attivi incassati (+) 483.259 51.220

    - interessi passivi pagati (-) (249.326) (241.194)

    - dividendi e proventi simili (+) 2 8

    - commissioni nette (+/-) 13.279.719 13.112.400

    - spese per il personale (-) (8.092.204) (8.298.136)

    - altri costi (-) (7.105.165) (7.785.201)

    - altri ricavi (+) 4.246.130 3.896.149

    - imposte e tasse (-) (771.041) (394.505)

    - costi/ricavi relativi ai gruppi di attività in via di dismissione e al netto

    dell’effetto fiscale (+/-)

    -

    -

    -

    -

    2. Liquidità generata/assorbita dalle attività finanziarie 10.638.168 (59.671.021)

    - attività finanziarie detenute per la negoziazione 7.375.399 (47.683.745)

    - attività finanziarie designate al fair value - -

    - altre attività valutate obbligatoriamente al fair value - -

    - attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività

    Complessiva

    - -

    - attività finanziarie valutate al costo ammortizzato (4.269.717) (2.123.991)

    - altre attività 7.532.486 (9.863.285)

    3. Liquidità generata/assorbita dalle passività finanziarie (92.019.054) 143.577.259

    - passività finanziarie valutate al costo ammortizzato

    (95.209.984)

    153.270.341

    - passività finanziarie di negoziazione - -

    - passività finanziarie designate al fair value - -

    - altre passività 3.190.930 (9.693.082)

    Liquidità netta generata/assorbita dall’attività operativa (79.589.511) 84.246.980

    B. ATTIVITA’ DI INVESTIMENTO

    1. Liquidità generata da 31.363 34.243

    - vendite di partecipazioni - -

    - dividendi incassati su partecipazioni - -

    - vendite di attività materiali 31.363 34.243

    - vendite di attività immateriali - -

    - vendite di rami d’azienda - -

    2. Liquidità assorbita da (2.763.892) (122.361)

    - acquisti di partecipazioni - -

    - acquisti di attività materiali (2.649.361) (41.702)

    - acquisti di attività immateriali (114.531) (80.659)

    - acquisti di rami d’azienda - -

    Liquidità netta generata/assorbita dall’attività d’investimento (2.732.530) (88.118)

    C. ATTIVITA’ DI PROVVISTA

    - emissioni/acquisti di azioni proprie - -

    - emissioni/acquisti di strumenti di capitale - -

    - distribuzione dividendi e altre finalità (36.251) (1.775.088)

    Liquidità netta generata/assorbita dall’attività di provvista (36.251) (1.775.088)

    LIQUIDITA’ NETTA GENERATA/ASSORBITA NELL’ESERCIZIO (82.358.292) 82.383.773

    Riconciliazione

    Voci di bilancio (importi in migliaia) 31.12.19 31.12.18

    Cassa e disponibilità liquide all’inizio dell’esercizio 92.683.860 10.300.087

    Liquidità totale netta generata/assorbita nell’esercizio

    (82.358.292)

    82.383.773

    Cassa e disponibilità liquide: effetto della variazione dei cambi - -

    Cassa e disponibilità liquide alla chiusura dell’esercizio 10.325.568 92.683.860

  • 6

    NOTA INTEGRATIVA AL BILANCIO D’ESERCIZIO

    AL 31 Dicembre 2019

    Parte A - ……………………………………………………………….………………Politiche contabili

    Parte B - …………………………………………………….Informazioni sullo stato patrimoniale

    Parte C - ………………………………………………………...Informazioni sul conto economico

    Parte D - …………….…………………………………………………………Redditività complessiva

    Parte E - ……………………..Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura

    Parte F - …………………………………………………………………Informazioni sul patrimonio

    Parte G - …..…………Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d’azienda

    Parte H - ………………………………………………………………Operazioni con parti correlate

    Parte I - ……………………Accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali

    Parte L - …………………………………………………………………………..Informativa di settore

    Parte M - ………………………………………………………………………….Informativa sul leasing

    PARTE A – POLITICHE CONTABILI

    A.1 – PARTE GENERALE

    Sezione 1

    Dichiarazione di conformità ai principi contabili

    internazionali

    Il presente bilancio d’esercizio al 31 dicembre 2019

    è redatto in conformità ai principi contabili

    internazionali International Accounting Standards

    (IAS) e International Financial Reporting Standards

    (IFRS) emanati dall’International Accounting

    Standards Board (IASB) e delle relative

    interpretazioni dell’International Financial

    Reporting Interpretations Committee (IFRIC)

    omologati dalla Commissione Europea ai sensi del

    Regolamento dell’Unione Europea n. 1606 del 19

    luglio 2002 e recepiti in Italia con il Decreto

    legislativo 28 febbraio 2005 n. 38.

    Principi contabili internazionali omologati al 31

    dicembre 2018 e applicati dal 1° gennaio 2019.

    Di seguito vengono indicati i principi contabili

    internazionali e le interpretazioni approvati dallo

    IASB e omologati per l’adozione in Europa e

    applicati per la prima volta a partire dal 1° gennaio

    2019. Si precisa che la Banca non ha applicato alcun

    IFRS in via anticipata.

    IFRS 16 - Contratti di locazione (pubblicato in

    data 9 novembre 2017).

    Il principio stabilisce, innovando rispetto al

    passato, che i leases siano rappresentati negli stati

    patrimoniali delle società, aumentando così la

    visibilità delle loro attività e passività.

    L'IFRS 16 abolisce la distinzione tra leases operativi

    e leases finanziari (per il lessee - il cliente della

    locazione) trattando tutti i contratti in oggetto

    come leases finanziari.

    I contratti a breve termine (entro 12 mesi) e quelli

    aventi ad oggetto beni di basso valore (ad esempio

    personal computer) sono esenti da tale

    trattamento.

    Il nuovo Standard è effettivo dal 1° gennaio 2019.

    Modifiche all'IFRS 9 (pubblicato in data 26 marzo

    2018).

    Secondo l'IFRS 9, uno strumento di debito può

    essere misurato al costo Ai sensi dell'IFRS 9, uno

    strumento di debito può essere valutato al costo

    ammortizzato o al fair value nel conto economico

    complessivo, a condizione che i flussi finanziari

    contrattualizzati siano "esclusivamente pagamenti

    di capitale e interessi sull'importo di riferimento" (il

    criterio SPPI) e lo strumento sia classificato

    nell’appropriato modello di business. Le modifiche

    all'IFRS 9 chiariscono che un'attività finanziaria

    supera il criterio SPPI indipendentemente

    dall'evento o dalla circostanza che causa la

    risoluzione anticipata del contratto e

    indipendentemente da quale sia la parte che paga

    o che riceve un ragionevole risarcimento per la

    risoluzione anticipata del contratto.

    IFRIC 23 - Incertezza sui trattamenti ai fini

    dell'imposta sul reddito (pubblicato in data 24

    ottobre 2018).

  • 7

    Il principio chiarisce il comportamento contabile da

    seguire in caso di incertezza sul trattamento delle

    imposte sul reddito. L’ente deve valutare la

    probabilità che l’autorità competente accetti o

    meno il trattamento contabile di un’imposta sul

    reddito. Se sussiste la probabilità che l’autorità non

    accetti il trattamento contabile, l’IFRIC 23 propone

    2 metodi per riflettere l’effetto dell’incertezza nel

    calcolo dell’imposta: - l’importo più probabile che

    accetterà l’autorità fiscale (es. nei casi di scelta

    binaria – deduzione di un costo accolta o rifiutata

    totalmente);

    - la somma degli ammontari ponderati per la

    probabilità che l’autorità fiscale accetti ciascuno

    di essi (es. nei casi in cui esistono diverse

    possibili risposte dell’autorità).

    Miglioramenti annuali Principi contabili

    Internazionali Ciclo 2015-2017 (pubblicato in

    data 15 marzo 2019).

    Con il Regolamento (UE) 2019/412 del 14 marzo

    2019 la Commissione, nel contesto dell'ordinaria

    attività di razionalizzazione e di chiarimento dei

    principi contabili internazionali, ha recepito le

    novità introdotte dallo IASB nell’ambito del Ciclo

    annuale di miglioramenti agli IFRS 2015-2017 (i

    miglioramenti annuali), pubblicato dallo IASB il 12

    dicembre 2017.

    Tali novità includono modifiche allo IAS 12

    “Imposte sul reddito”, allo IAS 23 “Oneri finanziari”,

    all’IFRS 3 “Aggregazioni aziendali” e all’IFRS 11

    “Accordi a controllo congiunto”.

    IFRS 3 Aggregazioni aziendali - Le modifiche

    chiarificano che, quando un ente ottiene il controllo

    di un business nell'ambito di un'operazione

    congiunta, applica i requisiti di un'aggregazione

    aziendale raggiunta per stages, includendo la

    rivalutazione degli interessi pre-detenuti nelle

    attività e nelle passività dell'operazione congiunta

    al fair value. Tale principio si applica alle operazioni

    la cui data di stipula sia uguale o successiva al

    primo gennaio 2019.

    IFRS 11 Accordi a controllo congiunto - Le

    modifiche trattano il caso di una società che

    partecipi ad una operazione a controllo congiunto

    senza soddisfare i requisiti necessari a detenere il

    controllo congiunto. Se successivamente tale

    società ottiene il controllo congiunto sulla base dei

    presupposti previsti dall’IFRS 11, in tale situazione,

    gli interessi precedentemente detenuti in tale

    operazione non sono rivalutati. Gli emendamenti si

    applicano alle operazioni di cui si ottiene il

    controllo congiunto a partire dal primo gennaio

    2019.

    IAS 12 Imposte sul reddito - Le modifiche

    chiariscono che le conseguenze delle imposte sul

    reddito sui dividendi sono maggiormente collegate

    alle operazioni ed agli eventi che generarono gli

    utili distribuibili più che ai dividendi stessi. Dunque,

    le conseguenze delle imposte sul reddito sui

    dividendi vanno rilevate in conto economico, nelle

    altre componenti del conto economico complessivo

    o a patrimonio netto, in relazione a dove le

    operazioni e gli eventi cui tale imposte sono

    collegate siano state originariamente rilevate. In

    sede di prima applicazione, occorre applicare tali

    principi alle imposte sul reddito sui dividendi

    rilevate a partire dall'inizio del primo periodo di

    comparazione.

    IAS 23 Oneri finanziari - Le modifiche chiariscono

    che gli oneri finanziari sostenuti al fine di mettere

    in uso un asset o renderlo pronto alla vendita vanno

    rilevati negli oneri finanziari generici quando tutte

    le attività necessarie a tale scopo sono

    sostanzialmente terminate.

    Modifiche allo IAS 19 (pubblicato in data 14

    marzo 2019).

    Con il regolamento in oggetto sono adottate talune

    modifiche allo IAS 19 “Plan amendment,

    curtailment or settlement”. L’obiettivo delle

    modifiche è chiarire che, dopo la modifica, la

    riduzione o l’estinzione del piano a benefici

    definiti, l’entità deve applicare le ipotesi aggiornate

    dalla rideterminazione della sua passività (attività)

    netta per benefici definiti per il resto del periodo di

    riferimento.

    La modifica allo IAS 19 prevede che, al verificarsi di

    una modifica/riduzione di un piano a benefici

    definiti, l’impresa è tenuta ad aggiornare le ipotesi

    attuariali utilizzate per determinare il current

    service cost (ovvero la quota maturata nell’esercizio

    del debito nei confronti dei dipendenti risultante

    dall’attività lavorativa svolta nell’esercizio corrente)

    e gli interessi netti sulla passività (attività) netta per

    la restante parte dell’esercizio che intercorre tra la

    data della modifica/riduzione e la chiusura

    dell’esercizio corrente.

    La versione precedente dello IAS 19 richiedeva che,

    in caso di modifica/riduzione di un piano a benefici

    definiti, prima di calcolare il past service cost, si

    rimisurasse la passività (attività) netta utilizzando il

    fair value delle attività a servizio del piano e le

    ipotesi attuariali correnti, mentre non richiedeva

    esplicitamente di aggiornare le ipotesi attuariali

    sottostanti il current service cost e il net interest a

    seguito della modifica del piano. Stante le diversità

    di pratiche poste in essere dalle imprese, le

    modifiche in oggetto specificano che l’impresa è

    chiamata ad aggiornare le “actuarial assuntion” a

    seguito della modifica/riduzione del piano,

    utilizzando l’informativa più recente disponibile.

    Modifiche allo IAS 28 (pubblicato in data 11

    febbraio 2019).

    Le modifiche chiariscono che una società applica

    l'IFRS 9 alle partecipazioni in società collegate e

    joint venture per le quali il metodo del patrimonio

    netto non si applichi.

    Nell'applicazione dell'IFRS 9, non bisogna

    considerare alcuna perdita della collegata o entità a

    controllo congiunto, né alcuna svalutazione

    dell'investimento netto, riconosciuta come

    modifica all'investimento netto della collegata o

    dell'entità a controllo congiunto dall'applicazione

    dello IAS 28 - Investimenti in collegate e Joint

    Ventures.

  • 8

    Per illustrare come gli enti applichino i requisiti

    previsti da IAS 28 e IFRS 9 in relazione agli interessi

    a lungo termine, lo IASB ha pubblicato un esempio

    pratico.

    Le modifiche si applicano retroattivamente, con

    alcune eccezioni. L'applicazione anticipata delle

    modifiche è concessa e deve esserne data evidenza.

    Principi contabili IAS/IFRS e interpretazioni di

    futura efficacia

    Modifiche ai riferimenti alla framework

    concettuale negli IFRS (in vigore dal 1° gennaio

    2020).

    Lo IASB ha emesso il 29 marzo 2018 una versione

    rivisitata del Conceptual Framework del bilancio

    che recepisce i principi contabili IFRS. Tale

    strumento garantisce che i principi contabili siano

    concettualmente coerenti e che operazioni dello

    stesso tipo siano trattate nello stesso modo,

    fornendo le informazioni utili ad investitori e altri.

    Il Conceptual Framework aiuta, inoltre, le imprese

    ad implementare politiche contabili adeguate

    quando nessun principio IFRS disciplina la

    transazione specifica; favorisce, infine, gli

    stakeholders in generale nel comprendere i principi

    contabili. Il Conceptual Framework modificato

    include: un nuovo capitolo sulla misurazione e sulle

    regole di segnalazione dei risultati finanziari;

    definizioni più accurate e regole - in particolare la

    definizione di passività; chiarimenti su importanti

    argomenti, come le norme di amministrazione,

    prudenza e incertezza di calcolo nel financial

    reporting.

    Modifiche allo IAS 1 e allo IAS 8 (in vigore dal 1°

    gennaio 2020).

    Lo IASB ha chiarito nello IAS 1 'Presentazione del

    Bilancio e nello IAS 8 'Principi contabili,

    cambiamenti nelle stime contabili ed errori' la

    definizione di 'rilevanza e allineato tale definizione

    a quella utilizzata nel Framework concettuale e

    negli IFRS stessi. Un'informazione è rilevante se la

    sua omissione o errata misurazione può

    ragionevolmente influenzare decisioni che i fruitori

    principali del bilancio prendono sulla base del

    bilancio stesso.

    Modifiche ai Principi IFRS 9, IAS 39 e IFRS 7:

    riforma dei tassi di interesse di riferimento del

    mercato (in vigore dal 1° gennaio 2020).

    Lo IASB ha pubblicato il documento Interest Rate

    Benchmark Reform (Amendments to IFRS 9, IAS 39

    and IFRS 7), che modifica le disposizioni in tema di

    hedge accounting dell’IFRS 9 e dello IAS 39.

    Le modifiche entrano in vigore dal 1° gennaio 2020

    ma è comunque consentita l’applicazione

    anticipata.

    Modifiche all'IFRS 3 (in vigore dal 1° gennaio

    2020).

    Lo IASB, nella versione aggiornata del Principio IFRS

    3 - Aggregazioni aziendali, ha modificato la

    definizione di 'impresa. Nella nuova definizione

    viene evidenziato che lo scopo dell'impresa è quello

    di fornire prodotti e servizi ai clienti, mentre la

    definizione precedente si focalizzava sullo scopo di

    produrre proventi nella forma di dividendi, minori

    costi o altri benefici economici per gli investitori o

    altri soggetti.

    La distinzione tra impresa e azienda è

    fondamentale, in quanto l'iscrizione

    dell'avviamento può avvenire solo in seguito

    all'acquisto di un'impresa. Le società applicano alle

    aggregazioni aziendali la nuova definizione di

    impresa a partire dalle operazioni la cui data di

    stipula sia uguale o successiva al 1° gennaio 2020.

    IFRS 17 – Contratti assicurativi (in vigore dal 1°

    gennaio 2020).

    Il 18 maggio lo IASB ha emesso il nuovo principio

    contabile internazionale relativo ai contratti

    assicurativi con applicazione a partire da FY 2021.

    Il nuovo principio contabile internazionale per la

    contabilizzazione dei contratti assicurativi

    (precedentemente conosciuto come IFRS 4) mira a

    migliorare la comprensione da parte degli

    investitori, ma non solo, dell’esposizione al rischio,

    della redditività e della posizione finanziaria degli

    assicuratori. Lo IASB ha finalizzato il testo definitivo

    ponendo fine ad una lunga fase di consultazione.

    L’IFRS 17 è un principio complesso che includerà

    alcuni fondamentali differenze rispetto all’attuale

    contabilità sia in merito alla misurazione delle

    passività sia nel riconoscimento dei profitti.

    L’IFRS 17 si applica a tutti i contratti assicurativi. Il

    modello contabile di riferimento ("General Model")

    è basato sull’attualizzazione dei flussi di cassa

    attesi, l’esplicitazione di un "risk adjustment" e di

    un "Contractual Service Margin" (CSM), che non può

    essere negativo e che rappresenta il valore attuale

    dei profitti up-front, rilasciati attraverso

    l’ammortamento dello stesso.

    Sezione 2

    Principi generali di redazione

    Il bilancio è costituito dallo stato patrimoniale, dal

    conto economico, dal prospetto della redditività

    complessiva, dal prospetto delle variazioni di

    patrimonio netto, dal rendiconto finanziario e dalla

    Nota Integrativa ed è corredato dalla relazione degli

    amministratori sull’andamento della gestione, sui

    risultati economici conseguiti e sulla situazione

    patrimoniale e finanziaria della banca.

    In conformità a quanto disposto dall’art. 5, comma

    2, del D.lgs. 28 febbraio 2005, n. 38, il bilancio

    d’impresa è redatto utilizzando l’Euro come

    moneta di conto. In particolare, in linea con le

    istruzioni emanate dalla Banca d’Italia, gli importi

    dei prospetti contabili stato patrimoniale e conto

    economico e prospetto della redditività sono

    espressi in Euro, i restanti prospetti contabili e le

    note esplicative sono espressi in Euro migliaia.

    Al fine di tenere conto delle modifiche intervenute

    nelle disposizioni del Codice Civile in materia di

    bilancio a seguito dell’entrata in vigore della

    riforma del diritto societario (D.lgs. 17 gennaio

    2003, n. 6 e provvedimenti delegati a valere sulla

    Legge 3 ottobre 2001, n. 366), le informazioni di

    nota Integrativa, ove non diversamente disposto

  • 9

    dalla normativa speciale della Banca d’Italia, sono

    state adeguatamente e conformemente integrate.

    In riferimento agli schemi di bilancio e di nota

    integrativa, in virtù dell’art. 9 del D.lgs. 28 febbraio

    2005, n. 38, la Banca ha applicato le disposizioni di

    cui alla Circolare della Banca d’Italia n. 262 del 22

    dicembre 2005 e successivi aggiornamenti,

    integrando le informazioni ove previsto dai principi

    contabili internazionali o ritenuto opportuno sotto

    il profilo della rilevanza o significatività.

    Gli schemi di bilancio e le tabelle di nota integrativa

    presentano anche i corrispondenti dati di raffronto

    con l’esercizio precedente.

    Le risultanze contabili di Banca Albertini sono state

    determinate in applicazione ai principi contabili

    internazionali. Il bilancio si fonda sull’applicazione

    dei seguenti principi generali di redazione dettati

    dallo IFRS 1:

    a) Continuità aziendale

    Attività e passività sono valutate secondo i valori di

    funzionamento della società, in quanto destinate a

    durare nel tempo.

    b) Competenza economica

    Costi e ricavi vengono rilevati, a prescindere dal

    momento del loro regolamento monetario, per

    periodo di maturazione economica.

    c) Coerenza di classificazione

    Presentazione e classificazione delle voci sono

    mantenute costanti nel tempo allo scopo di

    garantire la comparabilità delle informazioni, salvo

    che la loro variazione sia richiesta da un Principio

    Contabile Internazionale o da una Interpretazione

    oppure renda più appropriata, in termini di

    significatività e di affidabilità, la rappresentazione

    dei valori.

    Se un criterio di presentazione o di classificazione

    viene cambiato, quello nuovo si applica (ove

    possibile) in modo retroattivo; in tal caso vengono

    anche indicati la natura e il motivo della variazione,

    nonché le voci interessate.

    d) Aggregazione e rilevanza

    Ogni classe rilevante di voci simili viene esposta

    distintamente nel bilancio. Le voci di natura o

    destinazione dissimile sono presentate

    distintamente a meno che queste siano irrilevanti.

    e) Divieto di compensazione

    Attività e passività, costi e ricavi non vengono

    compensati fra loro, salvo che ciò non sia richiesto

    o permesso da un Principio Contabile

    Internazionale o da una interpretazione oppure

    dagli schemi predisposti dalla Banca d’Italia per i

    bilanci delle banche.

    Nel rilevare i fatti di gestione nelle scritture

    contabili si è data rilevanza al principio della

    sostanza economica rispetto a quello della forma.

    Sezione 3

    Eventi successivi alla data di riferimento del

    bilancio

    Emergenza e diffusione “Coronavirus”

    Alla data di redazione del bilancio, i mercati

    finanziari stanno risentendo di fattori di instabilità

    dovuti all’emergenza e alla diffusione del Covid 19

    (c.d. “Coronavirus”) che, nei primi mesi del 2020,

    ha inizialmente impattato l’attività economica in

    Cina e successivamente si è diffuso negli altri

    Paesi, tra cui principalmente l’Italia. I primi

    provvedimenti del Governo presi a partire dallo

    scorso mese di febbraio, hanno causato

    localmente il rallentamento o l'interruzione

    dell'attività economica e commerciale in molteplici

    settori. Tali fattori sono stati considerati come

    eventi che non comportano rettifiche sui saldi di

    bilancio - ai sensi dello IAS 10 § 21 - in quanto

    evento manifestatosi successivamente alla data di

    riferimento del bilancio (31 dicembre 2019);

    l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha infatti

    dichiarato l’esistenza di un “fenomeno di

    emergenza internazionale” solo nei primi mesi del

    2020.

    Ad oggi non è possibile prevedere l’evoluzione di

    tale fenomeno e le sue conseguenze, né si

    possono escludere allo stato attuale eventuali

    impatti patrimoniali ed economici negativi sulla

    nostra società. L’impatto sarà pertanto

    considerato nelle stime contabili della Società nel

    corso del 2020.

    La Banca al fine di fronteggiare all’emergenza e

    alla diffusione del “Coronavirus” ha dato

    attuazione ad un piano di “Business Continuity”

    caratterizzato dalle seguenti misure di

    prevenzione: i) riduzione significativa della

    presenza di risorse in azienda; ii) incremento della

    presenza di risorse in “Smart working”; iii)

    garantita l’efficienza operativa degli uffici critici

    della società; iv) costante monitoraggio delle

    attività prestate dai principali provider di servizi ed

    altre misure quali la costante informativa al

    personale dei contenuti dei vari Decreti emanati

    dalle Autorità e alle misure messe in atto dalla

    società quali sanitizzazione degli ambienti

    lavorativi.

    Sezione 4

    Altri aspetti

    Informazioni aggiuntive

    In diverse occasioni, congiuntamente, Banca

    d’Italia, Consob e Isvap hanno svolto alcune

    considerazioni in merito alla incertezza dei mercati,

    chiedendo agli Amministratori di fornire nei bilanci

    alcune informazioni ritenute indispensabili per

    rappresentare più chiaramente la situazione e gli

    andamenti aziendali, con particolare riferimento alla

    continuità aziendale, ai rischi finanziari, alle verifiche

    per riduzione di valore delle attività ed alle

    incertezze nell’utilizzo di stime.

    Informativa relativa ai rischi finanziari

    Per quanto concerne le richieste riguardanti

    l’informativa relativa ai rischi finanziari, si fa rinvio

    alle informazioni fornite nella presente Nota

    Integrativa

    Utilizzo di stime e assunzioni

    Si precisa che sono stati completati i processi di

    stima a supporto del valore di iscrizione delle più

  • 10

    rilevanti poste valutative iscritte nel Bilancio al 31

    dicembre 2019, così come previsto dai principi

    contabili vigenti. Detti processi sono basati in larga

    misura su stime di recuperabilità futura dei valori

    iscritti in bilancio secondo le regole dettate dalle

    norme vigenti e sono stati effettuati in un’ottica di

    continuità aziendale. La redazione del bilancio

    richiede anche il ricorso a stime e ad assunzioni che

    possono determinare effetti sui valori iscritti nello

    stato patrimoniale e nel conto economico, nonché

    sull’informativa relativa alle attività e passività

    potenziali riportate in bilancio. L’elaborazione di

    tali stime implica l’utilizzo delle informazioni

    disponibili e l’adozione di valutazioni soggettive,

    fondate anche sull’esperienza storica, utilizzata ai

    fini della formulazione di assunzioni ragionevoli

    per la rilevazione dei fatti di gestione. Per loro

    natura le stime e le assunzioni utilizzate possono

    variare di esercizio in esercizio e, pertanto, non è

    da escludersi che negli esercizi successivi gli attuali

    valori iscritti in bilancio potranno differire a seguito

    del mutamento delle valutazioni soggettive

    utilizzate.

    Le principali fattispecie per le quali è maggiormente

    richiesto l’impiego di valutazioni soggettive da

    parte della direzione aziendale sono:

    la quantificazione delle perdite per riduzione

    di valore delle attività finanziarie;

    la determinazione del fair value degli

    strumenti finanziari da utilizzare ai fini

    dell’informativa di bilancio;

    la valutazione della congruità del valore delle

    altre attività immateriali;

    la quantificazione dei fondi del personale e dei

    fondi per rischi e oneri;

    le stime e le assunzioni per la determinazione

    della fiscalità corrente e per la recuperabilità

    della fiscalità differita attiva;

    le ipotesi demografiche (legate alla mortalità

    prospettica della popolazione assicurata) e

    finanziarie (derivanti dalla possibile

    evoluzione dei mercati finanziari) utilizzate

    nella determinazione dei fondi relativi al

    personale.

    Informativa sulla continuità aziendale

    Il presente Bilancio è redatto nella prospettiva della

    continuità dell’attività aziendale (going concern). A

    tale proposito, il tavolo di coordinamento

    congiunto fra Banca d'Italia, Consob e Isvap in

    materia di applicazione degli IAS/IFRS, con il

    documento n. 2 del 6 febbraio 2009 “Informazioni

    da fornire nelle relazioni finanziarie sulla continuità

    aziendale, sui rischi finanziari, sulle verifiche per

    riduzione di valore delle attività e sulle incertezze

    nell’utilizzo di stime”, ha richiesto agli

    Amministratori di svolgere valutazioni accurate in

    merito alla sussistenza del presupposto della

    continuità aziendale, conformemente alle

    previsioni contenute nel principio contabile IAS 1.

    In particolare, i paragrafi 23-24 del principio

    contabile IAS 1 stabiliscono che: “Nella fase di

    preparazione del bilancio, la direzione aziendale

    deve effettuare una valutazione della capacità

    dell’entità di continuare a operare come un’entità

    in funzionamento. Il bilancio deve essere redatto

    nella prospettiva della continuazione dell’attività a

    meno che la direzione aziendale non intenda

    liquidare l’entità o interromperne l’attività, o non

    abbia alternative realistiche a ciò. Qualora la

    direzione aziendale sia a conoscenza, nel fare le

    proprie valutazioni, di significative incertezze

    relative a eventi o condizioni che possano

    comportare l’insorgere di seri dubbi sulla capacità

    dell’entità di continuare a operare come un’entità

    in funzionamento, tali incertezze devono essere

    evidenziate. Qualora il bilancio non sia redatto nella

    prospettiva della continuazione dell’attività, tale

    fatto deve essere indicato, unitamente ai criteri in

    base ai quali esso è stato redatto, e alla ragione per

    cui l’entità non è considerata in funzionamento”.

    Gli amministratori alla luce del positivo andamento

    operativo ritengono che la struttura patrimoniale e

    finanziaria sia tale da garantire la continuità

    operativa dell’impresa nel prossimo futuro ed

    hanno pertanto predisposto il bilancio nella

    prospettiva della continuità aziendale.

    Gli effetti della prima applicazione (FTA)

    dell’IFRS 16

    In data 1° gennaio 2019 è diventato