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FARMACIE COMUNALI TORINO S.P.A. - FARMACOM - Anno V - Numero 6 - Novembre/Dicembre 2011 Alcuni argomenti di questo numero: • Nasce FreeFood, il nuovo riferimento per gli alimenti speciali • In farmacia l’abbigliamento per i pazienti psoriasici • Ritorna Farmacia Vicina in tv • Tanti appuntamenti per la prevenzione Alcuni argomenti di questo numero: • Nasce FreeFood, il nuovo riferimento per gli alimenti speciali • In farmacia l’abbigliamento per i pazienti psoriasici • Ritorna Farmacia Vicina in tv • Tanti appuntamenti per la prevenzione IL RADUNO DEI BABBI NATALE PER PORTARE IL SORRISO AI BAMBINI IL RADUNO DEI BABBI NATALE PER PORTARE IL SORRISO AI BAMBINI

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Alcuni argomenti di questo numero:• Nasce FreeFood, il nuovo riferimentoper gli alimenti speciali • In farmacia l’abbigliamento per i pazienti psoriasici• Ritorna Farmacia Vicina in tv• Tanti appuntamenti per la prevenzione

Alcuni argomenti di questo numero:• Nasce FreeFood, il nuovo riferimentoper gli alimenti speciali • In farmacia l’abbigliamento per i pazienti psoriasici• Ritorna Farmacia Vicina in tv• Tanti appuntamenti per la prevenzione

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Oraridelle Farmacie Comunali

previsti per il 2011 Gli Oraridelle tue Farmaciesul cellulare!

F.C. INDIRIZZO TELEFONO ORARIO

MATTINA POMERIGGIO

1 c.so Orbassano 249 011.39.00.45 9:00-12:30 15:00-19:302 via Slataper 25/bis/b 011.73.58.14 8:30-12:30 15:30-19:304 via Oropa 69 011.899.56.08 8:30-12:30 15:30-19:305 via Rieti 55 011.411.48.55 9:00-12:30 15:00-19:307 c.so Trapani 150 011.335.27.00 8:30-19:308 c.so Traiano 22/e 011.61.42.84 9:00-19:309 c.so Sebastopoli 272 011.35.14.83 9:00-12:30 15:00-19:3010 via A. di Bernezzo 134 011.72.57.67 9:00-12:30 15:00-19:3011 str. Lanzo 98/g 011.226.29.53 8:30-12:30 15:00-19:0012 c.so Vercelli 236 011.246.52.15 9:00-12:30 15:00-19:3013 via Negarville 8/10 011.347.03.09 8:30-19:0015 c.so Traiano 86 011.61.60.44 9:00-12:30 15:00-19:3017 c.so V. Emanuele 182 011.433.33.11 8:30-12:30 15:30-19:3019 via Vibò 17/b 011.21.82.16 8:30-12:30 15:00-19:0020 via Ivrea 47/49 011.262.13.25 9:00-12:30 15:00-19:3021* c.so Belgio 151/b 011.898.01.77 9:00-12:30 15:00-19:3022 via Capelli 47 011.72.57.42 8:30-12:45 15:15-19:3023 via G. Reni 155/157 011.30.75.73 8:30-12:30 15:30-19:3024 via Bellardi 3 011.72.06.05 9:00-13:00 15:30-19:3025** stazione Porta Nuova 011.54.28.25 7:00-19:3028 c.so Corsica 9 011.317.01.52 8:30-12:30 15:00-19:0029 via Orvieto 10/a 011.22.15.328 9:00-13:00 15:30-19:3033 via Isernia 13/b 011.739.98.87 9:00-13:00 15:00-19:0035 via Cimabue 8 011.311.40.27 9:00-12:30 15:00-19:3036 via Filadelfia 142 011.32.16.19 8:45-12:30 15:15-19:3037 c.so Agnelli 56 011.324.74.58 8:45-12:30 15:00-19:1538 via Vandalino 9/11 011.72.58.46 9:00-13:00 15:30-19:3040 via Farinelli 36/9 011.348.82.96 8:30-19:0041 via degli Abeti 10 011.262.40.80 8:30-12:30 15:00-19:0042 via XX Settembre 5 011.54.32.87 9:00-19:3043 p.zza Statuto 4 011.521.45.81 9:00-19:0044 via Cibrario 72 011.437.13.80 8:30-19:3045 via Monginevro 27/b 011.385.25.15 9:00-12:30 15:00-19:3046 p.zza Bozzolo 11 011.663.38.59 8:30-13:30 14:30-19:00FreeFood via Orvieto 10/a 011.1978.2044 9:00-13:00 15:30-19:30

* la Farmacia Comunale n. 21 svolge anche servizio notturno tutti i giorni dalle ore19,30 alle ore 9,00 con la sola esclusione del periodo di chiusura per ferie

** la Farmacia Comunale n. 25, sita nella Stazione di Porta Nuova, è aperta tutti igiorni dell’anno, festivi compresi

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sta per concludersi il 2011, dichiarato l’anno del volonta-riato e della chimica, che ricorderemo nel nostro Paesecome anniversario del centocinquantesimo dell’Unità.Tre ricorrenze che portano a riflettere su alcune trasforma-zioni del mondo della salute. Ripercorrendo i 150 anni italiani possiamo ricordare cheeravamo poco più di 21 milioni e la speranza di vitamedia non arrivava a 50 anni, senza contare la mortali-tà infantile. La principale causa di morte nei primi annidell’Italia unita, se si escludono gli incidenti, erano lemalattie infettive e parassitarie, alle quali erano attribui-bili quasi il 30% dei decessi (secondo i dati del 1881),mentre le malattie del sistema cardiocircolatorio (oggiprima causa di morte) si attestavano intorno al 5%.Emerge un netto miglioramento dell’aspettativa di vitaodierna, resa possibile anche da nuovi farmaci tra cuigli antibiotici. A tale aspetto si collega l’importanza dellachimica, fondamentale per la nostra comprensione delletrasformazioni molecolari essenziali anche alla produzionedi cibo e medicine.Tra le grandi future sfide della chimica vi è pure lacomprensione dell’influenza dei fattori ambientali suinostri geni e sulla nostra predisposizione ad ammalarci.Il valore della chimica pone in risalto l’importanza dellaricerca: il 2011 è anche l’anno in cui è morto WilsonGreatbatch, l’ingegnere elettronico che resterà nella sto-ria della medicina e della scienza come il papà del pace-maker impiantabile, la micromacchina “stimola-cuore”che ha salvato la vita a milioni di pazienti cardiopatici.La ricerca può indubbiamente apportare grandi migliorieper la salute di tutti, ma che cos’è che sostiene un malatoe la sua famiglia? Lo slogan dell’Assessorato alla sanitàpiemontese risponde efficacemente: Non c’è cura senzacuore. E questo cuore, oltre a essere quello dei tantioperatori, è quello dei volontari che affiancano il singolonella sua storia di cura anche se non sempre di guarigione.A tutti l’augurio di un sereno Natale.

Buona lettura,

Elisabetta Farina

Cari lettori, Dalle Farmacie ComunaliSicurezza +Legalità = Salute P. 3La “terapia tessile”arriva in farmacia P. 5Cittadino del mondo,cittadino di Torino P. 9Il farmacista ritorna sui banchi P. 13Entriamo in Farmacia - F.C. 29 P. 14

Salute & SocietàVaccini P. 17

Psicologia & BenessereLa terza età P. 21

OmeopatiaIl metodo della complessitàin Medicina Omeopatica (2a parte) P. 27

CosmesiIl trucco nell’eradella globalizzazione P. 31

AppuntamentiI Babbi Natale si radunanoall’ospedale Regina Margherita P. 11È venerdì: guarda Quartarete! P. 11Giornata mondiale del Diabete P. 37Giornata mondiale del Parkinson P. 37Giornata mondiale dell’Aids P. 37

AssociazioniLa voce dei pazienti anticoagulati P. 39

Direzione, redazione e pubblicità

Farmacie Comunali Torino S.p.A.

Corso Peschiera 193 - 10141 Torino

telefono: 011.1978.2011

redazione: [email protected]

informazioni: [email protected]

www.fctorinospa.it

Direttore Responsabile:Elisabetta Farina

Hanno collaborato a questo numero:Patrizia Cane, Paola Carniel, DavideCasalini, Alessandro Granucci, FrancescaLo Curto, Gabriele Lo Grasso, NicolettaMelò, Mauro Maurino, Margherita Perino

Progetto grafico e impaginazione

Jacopo Trivero - ByBLOS S.r.l.

Stampa Tipografia Sosso

Tiratura 18.000 copie

Registrazione al Tribunale di Torino

N°114 dell’8 gennaio 2008

Sommario

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DALLE FARMACIECOMUNALI

DALLE FARMACIECOMUNALI

Sicurezza + legalità= salute

LA SICUREZZA E LA LEGALITÀ PER UNA SALUTE A 360 GRADI

Sicurezza e legalità possono sembrare concetti lontani dalmondo della salute, ma ciò è vero solo in apparenza.Sempre più spesso, infatti, le truffe invadono il mondodella salute: pensiamo ai farmaci contraffatti, agli acquistivia internet in fantomatiche “farmacie” online, ai falsimedici operanti sia in Italia sia all’estero.Inoltre, variegata, per età e ceto sociale, è la popola-zione che viene presa di mira da truffe che incidono siain modo diretto sull’incolumità e la salute della persona(pensiamo ai ferimenti durante le truffe in apparta-mento, agli incidenti cardiovascolari conseguenti ecc.)sia in modo indiretto sul suo benessere psicofisico (unesempio può essere lo stato di ansia conseguente il trau-ma o, ancor peggio, la perdita dell’autonomia a seguitodell’aggressione).Da queste premesse è nata l’iniziativa “Sicurezza +Legalità = Salute”, e l’omonimo opuscolo edito daFarmacie Comunali, che vede la collaborazione dellaCompagnia Carabinieri di Mirafiori, Federfarma Torino,Farmacie Comunali Torino Spa, Associazione NazionaleDentisti Italiani (Andi) sezione Provincia di Torino, Associa-zione Lotta Ictus Cerebrale (Alice) della Provincia di Torino.La scienza della sicurezza talvolta è vista come materiaassai specialistica o come costo aggiuntivo; ed è diffusala credenza che la sicurezza sia solo compito degli altri,dello Stato, degli operatori sanitari, delle Forze dell’Or-dine, delle Istituzioni.

Al contrario, il primo aessere responsabileper la sicurezza propriae altrui è l’individuostesso.Una maggiore accortezzadovrebbe accompagnaresia nei disinvolti acquistifuori dai canali preposti,

dove a prezzi “stracciati” non si possono che trovarefarmaci contraffatti e, spesso, nocivi per la salute, sia neglistudi medici, e in particolare in quelli dentistici, dove ci si puòimbattere in falsi professionisti che operano nell’illegalità,magari dietro il paravento di tariffe contenute.L’opuscolo “Sicurezza + Legalità = Salute” ha l’intentodi mettere a disposizione esperienze reali e consiglipratici al fine di prevenire situazioni che possono mettere arepentaglio la nostra sicurezza, il nostro benessere e la nos-tra qualità della vita, poiché la conoscenza e la coscienza delrischio sono il primo passo per vivere più sicuri. Un prati-co vademecum con consigli e riferimenti di Associazionie Istituzioni per compiere scelte consapevoli e sicure perla salute e per ricordare che dipende da ciascuno di noila salvaguardia del nostro benessere.

L’opuscolo, scaricabile dai siti dei partner e distribuito in versione cartacea in vari punti cittadini tracui le farmacie, è composto da tre sezioni: la prima dedicata al tema delle truffe e aggressioni conparticolare riferimento alla protezione della casa; la seconda focalizzata all’ambito dei farmaci ecosmetici contraffatti ; la terza incentrata sull’abusivismo in ambito odontoiatrico.

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L’iniziativa è stata presentata il 12 ottobre da (sinistra nella foto)Andrea Garrone (vicepresidente Federfarma Torino), GiovanniBarrocu (presidente Alice Subalpina), Filippo Vanni (capitanoCompagnia Carabinieri Mirafiori), Agostino Neirotti (presidenteAndi Torino) e Gabriele Cavigioli (amministratore delegatoFarmacie Comunali)

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Il problema dell’abbigliamentodi chi è affetto da Psoriasi è statopreso in considerazione e risol-to da una importante aziendaitaliana, leader nel campo dellaproduzione di tessuti non con-venzionali, grazie all’utilizzo difilati ad alta tecnologia. Tepso® (Tessuto per Psoriasi) èil primo tessuto al mondo ca-pace di soddisfare le partico-lari esigenze dei milioni di ma-lati di Psoriasi, la diffusa ma-lattia della pelle, spesso invali-dante, che costringe i pazien-ti a un uso continuo di creme

e unguenti per attenuare losfregamento degli abiti, trale cause principali dell’am-pliamento della patologia.Dalla ricerca avanzata perdare risposta a tali esigenzeè nata l’innovativa gammadi capi d’abbigliamento,calzetteria, intimo e bian-cheria da letto realizzatacon un filato ad alta densi-tà che, grazie alla propriacompattezza, permette unascivolosità estrema.Nell’ottica di essere vicina aimalati e di rispondere allediverse criticità che le tan-te patologie creano nella lo-

ro vita, Farmacie ComunaliTorino Spa ha siglato un accordo con l’azienda produttrice,che ha sede a Prato in Toscana, per essere punto venditadei vari prodotti.Questa iniziativa ha un valore di servizio, soprattutto percoloro che si avvicinano per la prima volta all’acquisto ditali capi, poiché sino a oggi l'acquisto per il territorio delPiemonte poteva avvenire unicamente online tramite il si-to dell'azienda. Non era quindi possibile prendere visionedirettamente dei prodotti e valutarne l'elevata qualità(aspetto non trascurabile visti i costi elevati). Inoltre, percoloro che non sono avvezzi all'acquisto via web e pergli anziani, tale modalità poteva costituire una difficoltànel percorso di cura.

DALLE FARMACIECOMUNALI

DALLE FARMACIECOMUNALI

FARMACIE COMUNALI PROPONGONO IN ESCLUSIVA PER IL PIEMONTEL’ABBIGLIAMENTO PER MIGLIORARE LA VITA DEI PAZIENTI PSORIASICI

La “terapia tessile”arriva infarmacia

a cura di Elisabetta Farina

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Com’è nato e che cos’è il Ptfe?

Da una collaborazione fra il professor Lo Scocco, primario del reparto di dermatologia dell’ospedale di Prato, il professor Bartolini, coordinatoreUni per la commissione Sicurezza sui prodotti tessili, l’Adipso (Associazione per la Difesa degli Psoriasici) e un’azienda italiana, leader nel settoredei tessuti tecnologicamente avanzati, è nato il progetto per realizzare un tessuto avente questo profilo. Si è così identificato un filato rispondentea tali requisiti: il Ptfe (polietilenfluoroetilene), un tessuto con coefficiente di attrito ridotto, oleorepellente, morbido, fresco e resistente ai lavaggi.

Principali caratteristiche del tessuto:

- essere morbido, in modo da non causare danneggiamenti“per attrito” sulla pelle;

- dare un senso di freschezza e di sollievo;- essere permeabile al vapore acqueo;- ridurre la comparsa di aloni sui vestiti, causati dal contattocon le lozioni/creme che il soggetto usa sulla pelle (chisoffre di psoriasi deve tenere sempre idratata la pelle,anche sotto i vestiti);

- avere un effetto “contenitivo” delle lozioni sulla pelle,riducendo la dispersione per assorbimento del tessutoo per evaporazione;

- ridurre gli effetti di fastidio legati alla sudorazione;- nascondere la desquamazione della pelle;- essere anallergico;- mantenere inalterate le caratteristiche anche dopo ripetutilavaggi.

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Da oggi, invece, i vari prodotti saranno presenti pressola Farmacia Comunale 46 di piazza Bozzolo 11 (nelle vi-cinanze dell’ospedale dermatologico San Lazzaro) e,grazie alla presenza capillare sul territorio cittadino, an-che ritirabili presso una delle altre 33. Gli indumenti e gliaccessori realizzati con il filato ad alta tecnologia svol-gono un ruolo importante per i pazienti psoriasici qua-si come un medicinale, tanto da poterli definire una “te-rapia tessile”. Infatti, le varie indicazioni che i dermato-logi forniscono alle persone affette da Psoriasi com-prendono la preferenza di indumenti che non creino ir-ritazioni e l’attenzione agli sfre-gamenti che determinano unpeggioramento della malattia.Ulteriore aspetto non seconda-rio è che la Psoriasi, patologiache colpisce circa 130 milionidi popolazione nel mondo, pro-cura non solo disagio fisico maanche un vero e proprio stresspsicologico, con imbarazzo eisolamento.

La “terapia tessile” arriva in farmacia

Non a caso questo tessuto è stato anche definito dall’Adispo(Associazione per la Difesa degli Psoriasici) “un tessutoinnovativo per migliorare la qualità della vita dei pazientipsoriasici”.Come di consueto il 29 ottobre di ogni anno si celebrala WPD (World Psoriasis Day) ovvero la “Giornata Mondialedella Psoriasi”, un appuntamento a cui Farmacie ComunaliTorino Spa ha volutosimbolicamente parteci-pare rendendo disponibilida ottobre i prodotti.

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Dopo il grande successo dell’incontro sulle intolleranzealimentari di settembre, proseguono gli incontri pressola Farmacia Comunale 22 in via Capelli 47:- Lunedì 7 novembre la biologa Enrica Bertolusso tratterà

il tema dolori osteo-articolari e/o muscolari;- Martedì 29 novembre alle ore 14.00 Barbara Bordigia,

biologa, terrà una conferenza sugli oli essenziali e usoterapeutico.

Per prenotare telefonare al numero 011.72.57.42.Presso la FC22 prosegue anche l’iniziativa dell’Aging testper monitorare il livello di stress ossidativo. Poiché acausa di un imprevisto era stato annullato l’appuntamentodi settembre, sono state fissate le giornate di venerdì 4novembre e venerdì 2 dicembre.

Riprendono con un ricco programma le conferenze pres-so la Farmacia Comunale 45 di via Monginevro 27/b(ingresso alla sala conferenze in via Scalenghe angolovia Monginevro):- Mercoledì 16 novembre dalle 18.00 alle 19.30 il tema

problematiche inerenti l’ipertensione e l’ipercoleste-rolemia. Il medico risponde sarà trattato da PrimianoLombardi, cardiologo Ospedale S. Croce di Moncalieri;

- Venerdì 18 novembre dalle 14.00 alle 15.30, la biologaEnrica Bertolusso terrà la conferenza sul tema rimedifitoterapici per il trattamento dell’acne. Al termineverrà offerto un Bio Caffè;

- Domenica 27 novembre dalle ore 15.00 alle 18.00,un appuntamento particolare: Vieni a conoscereGianluca Mech, ideatore del progetto Tisanoreica.L’autore presenterà e autograferà il suo libro La dietatisanoreica e il suo cuore verde, la decottopia. A seguiredibattito con possibilità di porre quesiti e dialogare conMech, spesso ospite della trasmissione Porta a Porta.

- Venerdì 2 dicembre dalle 14.00 alle 15.30 ritorna labiologa Enrica Bertolusso a parlare dell’utilizzo dellafitoterapia per alleviare i dolori articolari e muscolarinelle patologie croniche o da traumi. Al terminedell’incontro sarà proposta una degustazione di tisane.Per prenotare telefonare al numero 011.385.25.15.

A lezione in Farmacia

appuntamenti

Non solo per la Psoriasi, anche per lo sport

Le particolarità del Ptfe rendono il tessuto adatto anche incaso di dermatiti atopiche, eczemi, ustioni e trapianti di pelle.Può altresì essere utilizzato come prevenzione del decubito.Lasciando l’ambito sanitario a pensando allo sport, coloroche praticano il ciclismo e la corsa traggono giovamentodalle proprietà del Ptfe in tutte quelle situazioni in cui avvienesfregamento vigoroso e ripetuto.

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DALLE FARMACIECOMUNALI

DALLE FARMACIECOMUNALI

Cittadino del mondo,cittadino di Torino

SOSTEGNO DALLE FARMACIE COMUNALI PER LA SALUTE NEI CENTRI DI ACCOGLIENZA

Margherita Perinodirettore Organizzazione e Operatività aziendaleFarmacie Comunali di Torino

È ancora vivo in tutti il ricordo del dramma vissuto damiriadi di profughi che nell’inverno e primavera 2011 han-no affrontato un viaggio disumano in cerca di un luogo diaccoglienza che permettesse loro una vita dignitosa elibera. Immediata fu allora la decisione dell’Azienda Far-macie Comunali Torino Spa di intervenire con aiuti, dovu-ta non solo agli impegni Statutari aziendali espressamen-te ribaditi nel Contratto di Servizio firmato con il Socio diMaggioranza, la Città di Torino, ma anche al grande cuo-re degli Amministratori dell’Azienda, sempre pronti a da-re un apporto significativo nelle grandi e gravi calamità.L’Azienda Farmacie Comunali di Torino ha infatti nell’hu-mus quella propensione all’attenzione verso le esigenze deicittadini, perseguita anche dalla Città di Torino, profonda-mente influenzata negli ultimi secoli dall’attività di stra-ordinarie figure laiche e religiose impegnate nel sociale.L’attenzione rivolta alle necessità contingenti locali siè estesa anche alle urgenze internazionali, ricono-scendo che l’uomo è “cittadino del modo” e cometale deve godere di diritti inviolabili di dignità eintegrità fisica e psichica. La conoscenza dell’attività e finalità perseguite dalConsorzio Connecting People ha permesso a FarmacieComunali Torino Spa di individuare nel Consorzio il par-tner ideale per un progetto ad ampio respiro: facilitareuna solidarietà strutturata in impegno specifico percreare ambienti di accoglienza umani, per interventi dicarattere sanitario con invio di medicinali e medicazionee donazioni di apparecchiature medico sanitarie.In una società civile la sofferenza umana deve trovareuna rete di solidarietà per il sollievo delle tante sfaccet-tature di cui si compone, compresi la solitudine e il doloremorale, e questa rete deve essere ancor più robusta quan-do la sofferenza incontra la fascia di età più tenera, ovverol’infanzia. La donazione ha compreso infatti articoli di ac-cessori per l’alimentazione dei bambini e sarà ripetuta nel-l’ambito di necessità che il Consorzio rappresenterà comeindispensabili per un’armonica crescita dei piccoli ospiti.

È bastata una piccola operazione perridare una mano a Joy; era inservibileda 19 anni. Un morso di serpentel’aveva immobilizzata sin da quandoera bambino. Joy è una delle 1750persone provenienti dalla Libia, originarie dell’Africa s ubsahriana, giun-te sulle spiagge di Lampedusa e poi trasferite in Piemonte. Joy è unodei 450 richiedenti asilo che sono stati accolti nella nostra regione dalConsorzio Connecting People e dalla rete di cooperative sociali, asso-ciazioni, volontari a esso collegata che hanno deciso di mettersi a di-sposizione per dare una chance a chi, fuggito dalla guerra, chiede asiloe protezione in Italia. 450 nuovi piemontesi ai quali, oltre a garantire vit-to e alloggio, viene offerta assistenza sanitaria, assistenza sociale, sup-porto psicologico, scuola di italiano, mediazione linguistica. In tuttaItalia, Connecting People accompagna quotidianamente i migranti nel lo-ro percorso di richiesta d’asilo e protezione. Li aiuta a ricostruire la lorostoria, a comprendere la loro condizione e a imparare a capire la socie-tà in cui sono sbarcati. È per partecipare alla gestione del fenomenomigratorio in tutta Italia che nella primavera 2005 è nato il ConsorzioConnecting People che dai 4 soci di allora oggi può contare sul contri-buto di oltre 20 soci, tra consorzi, cooperative sociali e sanitarie, asso-ciazioni. Interviene in tutta Italia e partecipa oltre che alla gestione di ser-vizi al dibattito e alla costruzione di una cultura di integrazione che sia divantaggio sia dei migranti che degli italiani. Ha aperto 12 sportelli di orien-tamento per rifugiati nelle principali città italiane, è partner dell’Oim, del-l’Aicre e dell’Università della Sapienza di Roma nel lavoro di censi-mento e studio del fenomeno dell’asilo in Italia. Ha una rivista “Storie diquesto mondo” attraverso cui prova a raccontare ciò che accade nei 22centri che gestisce e in cui ospita 4.000 persone. Si interroga sul futurodei nostri territori e ha presentato in Parlamento un pacchetto di propo-ste per rendere più facili processi d’integrazione. Nel fare questo dà la-voro a centinaia di italiani e stranieri, diffonde i valori della legalità e del-la solidarietà. Lavorare in un centro d’accoglienza dà modo di esplora-re un nuovo mondo, che ha radici in terre lontane, ma anche di scopri-re una nuova Italia fatta di persone, organizzazioni, aziende che dona-no tempo, denaro, beni per rendere più fertile il percorso di donne, uo-mini e bambini che potranno diventare nostri concittadini. Tra leimprese che hanno sostenuto Connecting People in questo progetto,c’è Farmacie Comunali che, oltre a regalare dei prodotti per i bimbi e peril primo soccorso di cui dotare i centri, si è messa a disposizione per age-volare la fornitura di medicinali e per offrire consulenza sull’allestimentodegli spazi adibiti a infermeria all’interno dei centri d’accoglienza.Per informazioni su attività e progetti: www.connecting-people.it

Mauro Maurino - Connecting People

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Ciascuno di noi può essere Babbo Natale per un giornoe portare il sorriso sul volto di tanti bambini. Infatti,domenica 4 dicembre dalle ore 10 alle 14 si ripete l’inizia-tiva del raduno dei Babbi Natale di fronte all’Ospedale in-fantile Regina Margherita. L’evento è organizzato dallaFondazione Forma dell’Ospedale Infantile, nata dalla vo-lontà di alcune famiglie di dare un contributo fattivo econcreto alla struttura ospedaliera pediatrica della loro città.

Quest’anno anche Farmacie Comunali TorinoSpa aderisce all’iniziativa e diventa punto di

distribuzione degli abiti di Babbo Natale. Danovembre è possibile acquistare nelle 34

farmacie comunali l’abito per parte-cipare al grande raduno. Il costo di5 euro è devoluto alla Fondazione(www.fondazioneforma.it). Il 4 dicembrevi sarà inoltre una simpatica novità:saranno esposti e premiati i BabbiNatale realizzati dalle tante scuoleprimarie e dell’infanzia del Piemonte

Riprende Farmacia vicina, l’iniziativa televisiva nata all’iniziodel 2011 e dedicata all’informazione e alla promozionedella salute. Si tratta di una striscia di trenta minuti inonda su Quartarete due volte al mese e inserita all’internodi “Gente che parla”, programma di informazione e servizio,condotto da Cristiano Tassinari e Paola Gatti. Il programmatelevisivo si colloca in un processo comu-nicativo messo in moto affiancando varistrumenti (la rivista cartacea, il sito webecc.) per raggiungere il maggior numerodi persone e le tipologie di pubblico piùdiverse. Come già nella prima edizione, instudio si parla dei servizi offerti in farma-cia e sono fornite informazioni e consiglisui temi della salute, del benessere e dellasanità cittadina o regionale.Si entra poi virtualmente in farmacia perincontrare e conoscere i farmacisti delle

34 farmacie comunaliche propongono utiliinformazioni sul cor-retto utilizzo dei far-maci, sugli stili di vitaecc.

I contenuti sono pensati erealizzati sempre con una par-ticolare attenzione ai riferi-menti locali della salute, nellamedesima linea editoriale se-guita dalla rivista, per per-mettere al cittadino di ritrovaresul territorio gli operatori e iservizi presentati nel corso delprogramma.

RItoRnA lA RubRIcA dEllE FARMAcIE coMunAlI

che hanno aderito al concorso forma il tuo Babbo Natale.Le sagome neutre sono state inviate alle scuole affinchédalla creatività e manualità degli alunni potessero nasceretanti Babbi Natale, ma anche per sviluppare la sensibilitàdegli alunni nei confronti dei piccoli pazienti loro coetanei.

appuntamenti

Perché partecipare il 4 dicembre? La risposta è racchiusa in questefrasi scritte dai genitori di una bimba, ex paziente del Regina Margherita:“Carissimi Amici, vi chiediamo, con tutto il nostro cuore, di mamma epapà di una bimba a lungo ricoverata in ospedale, cinque minuti del vo-stro tempo. Vogliamo spiegarvi il senso e l’importanza della nostra par-tecipazione al Raduno dei Babbi Natale, che si terrà a Torino il prossi-mo 4 dicembre di fronte all’Ospedale Infantile Regina Margherita. Le ol-tre 2.000 persone che lo scorso anno hanno aderito, indossando il ma-gico abito, potranno testimoniare l’atmosfera che si è creata durantel’evento. A renderla speciale e unica erano proprio quelle centinaia dimanine e occhi increduli che ci hanno salutato dalle finestre dell’ospedaleemozionandoci per tutta la giornata. Vi chiediamo inoltre di aiutarci a di-vulgare questa iniziativa, con i vostri familiari e amici affinché quel giorno,insieme, potremo guardare il mondo con la semplicità dei bambini.Vi aspettiamo numerosissimi domenica 4 dicembre al magico radunodi Torino vestiti da Babbo Natale!“

I Babbi Natale si radunano all’ospedale Regina Margherita.

Vieni anche tu!

E venerdi: guarda Quartarete!’’

Farmacia vicinada venerdì 4 novembre a venerdì 16 dicembresu

dalle ore 10.00 alle ore 10.30info e aggiornamenti:

www.fctorinospa.it - www.quartarete.tvLa realizzazione del programma è stata possibileanche grazie al sostegno di Mylan.

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L’Università di Torino, in collaborazione con l’Ordine deiFarmacisti di Torino, ha organizzato per l’Anno Accademi-co 2010/11 un master universitario di secondo livello in Far-macia Territoriale di durata annuale intitolato a ChiaraColombo, figlia del direttore di Federfarma Piemonte,scomparsa prematuramente per una grave malattia.Il master ha avuto un grande successo: nonostante fos-sero solo trenta i posti disponibili, hanno partecipato allaselezione più di settanta farmacisti provenienti da tutte leregioni d’Italia.A seguito del grande successo, a settembre 2011 ha presoil via la seconda edizione del master. Al master partecipanogiovani farmacisti, tra cui il sottoscritto, d’età compresatra i trenta e i quarant’anni, tutti animati da una fortemotivazione a migliorare nella propria formazione eprofessionalità.La direzione del master è affidata alla professoressa PaolaBrusa, docente di Tecnica e Legislazione Farmaceutica pressola Facoltà di Farmacia dell’Università di Torino, che organiz-za le attività didattiche e segue da vicino il percorso formati-vo dei partecipanti. La professoressa Brusa, in collaborazionecon il Comitato Scientifico, ha voluto privilegiare soprattuttol’aspetto pratico della formazione: accanto a una parteteorica che si svolge attraverso la frequenza alle lezioni ognilunedì mattina nella sede di Federfarma a Torino, tutti ipartecipanti sono impegnati a svolgere un tirocinio di cinque-cento ore presso farmacie selezionate a scelta, per potermettere in pratica tutte le nozioni apprese e relazionarleattraverso la stesura di relativi progetti formativi.Le lezioni dei corsi vengono tenute da team di professio-nisti del settore, quali formatori, professori universitari,psicologi, medici e farmacisti.I corsi sono articolati in tre aree:- l’area umanistica, che tratta dei Principi di comunicazione

interpersonale per migliorare l’aspetto comunicativo erelazionale nell’interazione con gli utenti della farmacia;

- l’area scientifica che mira ad analizzare le patologiepiù comuni e a fornire elementi per un utilizzo piùfunzionale e razionale dei farmaci a disposizione;

- l’area normativa e legislativa.

Al termine di ogni corso i partecipanti vengono sottopostia una valutazione delle competenze acquisite in itinere edel livello di apprendimento raggiunto e a conclusione delpercorso formativo dovranno affrontare la discussione diuna tesi per il conseguimento del master.L’elevata qualità della proposta formativa del masterrappresenta un’occasione unica per i giovani partecipan-ti per aspirare ad avere in futuro un ruolo chiave nell’or-ganizzazione e amministrazione della farmacia così comeun’opportunità per affrontare con maggiore professiona-lità i bisogni e le aspettative dell’utenza di oggi. La “far-macia dei servizi” sta assumendo una rilevanza sempremaggiore nel tessuto sociale e appare doveroso, per chi la-vora in quest’ambito, stare al passo con i tempi e rispon-dere alle nuove esigenze con una costante preparazione.Farmacie Comunali Torino Spa ha dato la possibilità a duegiovani farmacisti di partecipare alla prima edizione delmaster, mettendo a disposizione (anche grazie al soste-gno e al desiderio dei farmacisti comunali) due borse distudio dedicate in memoria della collega Denise Licitra,che ha sempre svolto il suo lavoro accompagnando la pro-fessionalità alla gentilezza e al sorriso. L’azienda credeprincipalmente nella formazione e investe in modo parti-colare sui giovani che vogliono crescere per migliorare ilservizio alla collettività. Particolare cortesia, disponibilitàall’ascolto e professionalità del personale rendono, infat-ti, l’azienda Farmacie Comunali un importante punto diriferimento nel comprensorio torinese.

Il Farmacistaritorna sui banchi

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L’ESPERIENZA DEL MASTER UNIVERSITARIO IN FARMACIA TERRITORIALE

Gabriele Lo Grassofarmacista Farmacia Comunale 42 di Torino

DALLE FARMACIECOMUNALI

DALLE FARMACIECOMUNALI

Alcuni farmacisti che hanno frequentato la prima edizione delmaster, tra cui Gabriele Lo Grasso (secondo da destra), insiemeal presidente dell’ordine dei Farmacisti di Torino, Mario Giaccone(terzo da sinistra) e alla professoressa Brusa (terza da sinistra)

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DALLE FARMACIECOMUNALIDALLE FARMACIECOMUNALI

La farmacia comunale 29 nasce nel lontano 1972 in viaGiachino 53. Nonostante sia un locale piccolo, è un pun-to di riferimento per gli impiegati e per gli operai immi-grati dal Sud che ogni mattina prestano la loro opera nel-le fabbriche del cuore industriale di Torino Nord: le ac-ciaierie Teksid, la Michelin, la Savigliano, la Superga, laFiat. Negli anni il profilo industriale del quartiere muta, lefabbriche vengono prima dismesse e poi abbattute, na-sce il polo tecnologico dell’Environment Park. La Torinooperaia muta pelle e i giovani si spostano verso altriquartieri, qui restano gli anziani con i loro ricordi. A par-tire dagli anni novanta arriva una nuova ondata migra-toria che proviene da tutti i paesi del mondo. La farma-cia comunale di via Giachino dal 2002 diventa il punto diriferimento dei bambini e delle mamme marocchine, afri-cane, slave, cinesi, sudamericane, che ora abitano ilquartiere in un fantastico crogiuolo di lingue commisteall’italiano in cui tutti si rispettano e convivono. Andarea lavorare è una scoperta continua di usi e costumi lontanie ha un profondo significato di solidarietà e aiuto sociale.Il quartiere muta ancora, la sopraelevata di corso Mortaraviene abbattuta e al posto delle macerie delle fabbrichenascono gli edifici della Spina 3, che ospitano nel 2006i giornalisti che seguono le olimpiadi invernali di Torino.

Nel 2007 la farmacia comunale si trasferisce nei nuovilocali di via Orvieto 10/a, nel cuore dell’ex villaggio olimpico.Lo spazio ampio e luminoso permette di allestire il labora-torio di autoanalisi e di aprire il punto prenotazioni dellevisite mediche per l’Asl, l’offerta merceologica si amplia ela farmacia si specializza nel settore cosmetico diventandoanche centro dermocosmetico di un rinomato brand.Attualmente abbiamo deciso di aumentare le competenzeanche in campo erboristico e omeopatico con viva sod-disfazione della nostra clientela, sempre più sensibile allanaturalità dei prodotti.Via Orvieto è ora una zona ad alta densità popolare chesta riscuotendo un rinnovato interesse per l’offerta di al-loggi nuovi a prezzi estremamente competitivi e che si staarricchendo di tutta una serie di servizi al cittadino, dinegozi e di supermercati divenendo sempre più l’arearesidenziale maggiormente scelta dalla “giovane”famiglia torinese.È per questo motivo che la farmacia comunale 29 sievolve nuovamente per meglio accogliere una clientelache si sta espandendo e per offrire servizi alla popolazio-ne non solo residente nel quartiere e, perché no?, non so-lo residente in Torino: a novembre nascerà FreeFood, ilreparto interamente dedicato all’alimentazione specialeper celiaci, diabetici, nefropatici e portatori diintolleranze alimentari. Non un corner al-l’interno della farmacia, ma un negoziodi circa 120 mq, con un vasto assortimentodi prodotti secchi, 15 metri di esposizione disurgelati e prodotti freschi su ordinazione. Unpunto dedicato in cui adulti e bambini po-tranno trovare tutti cibi buoni e “permessi”,comprese fantastiche torte di compleannofatte appositamente per loro.FreeFood offre un servizio anche online. È,infatti, possibile prenotare i prodotti sfo-gliando il catalogo sul sito www.freefood.it.La ricerca dell’alimento è realizzabile per “pa-tologia”, “produttore” e “necessità” (adesempio senza zucchero, senza glutine ecc.).Per utilizzare il servizio online, è necessariorecarsi alla farmacia comunale 29 e attivarela carta fedeltà.

FARMACIACOMUNALE N°29

DA NOVEMBRE C'È , IL NUOVO RIFERIMENTO PER GLI ALIMENTI SPECIALIDI CELIACI, DIABETICI, NEFROPATICI E PORTATORI DI INTOLLERANZE ALIMENTARI

Da sinistra, le dottoresse Farzaneh Farzin, Paola Carniel, Costanza Vassallo,Nicoletta Melò con la magazziniera Maria Bonaccorsi (seconda da sinistra)

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FreeFood è stato concepito per differenziarsida altre realtà a oggi esistenti. Dopo una ap-profondita analisi del fabbisogno in tale ambito,si è proceduto a coinvolgere uno studio di archi-tetti che potesse fornire un’impronta unica eoriginale con l’obiettivo di:- organizzare un percorso circolare che potesse “ac-

compagnare” e “guidare” il cliente nella fruizione liberanel punto vendita;

- predisporre gli spazi espositivi in maniera razio-nale affinché fossero chiare le suddivisioni tra famigliedi prodotti (per celiaci, diabetici, nefropatici ecc.) conl’obiettivo di facilitare al massimo il cliente;

- arredare gli interni in modo funzionale ma al contempopiacevole ed elegante in linea con un gusto con-temporaneo estremamente “avvolgente” caratterizzato

da colori vividi;

FARMACIA COMUNALE N°29

- rendere il locale estremamente luminoso grazie allapresenza di grandi vetrine e di scaffali e mensole tra-sparenti che ne riflettano la luce naturale e crearespazi confortevoli anche per il consumo in loco dialimenti;

- offrire un’area di degustazione che sarà oggetto diincontri e iniziative di vario genere (ad esempio dimostra-zioni di cucina, spazio per consultare libri).

Paola Carnieldirettore Farmacia Comunale 29

Due rendering che illustrano l’aspetto del repartoFreeFood della Farmacia Comunale 29; in basso,uno schema della disposizione interna

Il mio percorso nelle Farmacie Comunali di Torino ebbe inizio due anni fa e ciò che mi entusiasmò fu ilgrande fermento d’idee. Questo spirito propositivo ha portato alla realizzazione di diversi progetti,l’impegno è quello di rispondere alle richieste dei cittadini torinesi in tema di salute fornendo un semprepiù ampio ventaglio di servizi. In quest’ottica nel mese di novembre inauguriamo FreeFood, un centrodedicato a chi ha speciali esigenze nutrizionali.FreeFood vuol essere un luogo moderno, accogliente e vitale come il quartiere che lo ospita, dovepotersi incontrare non solo per fare la spesa ma anche per uno spuntino, una degustazione oppure uncorso di cucina e approfondire le tematiche legate alla nutrizione.Per rendere possibile tutto ciò, la collega Farzaneh e io abbiamo conseguito l’abilitazione alla sommini-strazione al pubblico di alimenti e bevande con il superamento di un esame al termine di un corso tenutoda un ente certificato dalla Regione Piemonte. Durante il corso abbiamo approfondito diversi argomenti tracui le norme igienico-sanitarie degli alimenti, delle strutture e degli ambienti, le tecniche di conservazione,manipolazione e trasformazione degli alimenti, la merceologia alimentare e la normativa a tutela del consumatore.La nostra speranza è che questa, che per noi è una nuova avventura, si riveli un modo per avvicinareancora di più le Farmacie Comunali di Torino alla popolazione.

Nicoletta Melò

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Nel 1778, il medico inglese Edward Jenner utilizzò consuccesso il pus di una vacca infetta da vaiolo per immu-nizzare il proprio figlio contro la malattia: nacque così ilvaccino. Il principio su cui si basano i vaccini è ancora og-gi lo stesso, anche se la tecnica di preparazione si è raffi-nata. Un vaccino è un prodotto costituito da una piccolis-sima quantità di microrganismi (virus o batteri) uccisi o at-tenuati, o da una parte di essi, progettato in modo da sti-molare nel corpo la naturale reazione immunitaria, cioè ilmeccanismo naturale di difesa del nostro corpo, per co-struire una specifica resistenza alle infezioni senza che sisviluppino i sintomi e le complicanze della malattia. L’im-patto delle vaccinazioni sulle malattie può essere sintetiz-zato in 3 passi successivi: il controllo della malattia, cioè lariduzione del numero di malati a maggior rischio di com-plicanze (ad esempio gli anziani per la vaccinazione an-tinfluenzale o i bambini nel primo anno di vita per la vac-cinazione antipertosse); la riduzione assoluta del numerodi malati in uno o più paesi, fino alla eliminazione dellamalattia, come si è verificato per la poliomielite nelle Ame-riche o per il morbillo in Finlandia; l’eliminazione di unamalattia a livello mondiale. Questo traguardo, noto comeeradicazione e raggiunto nel 1980 per il vaiolo, fa sì che

non esista più il rischio dicontrarre la malattia econsente quindi di inter-rompere la vaccinazione.La prossima malattia can-didata all’eradicazione èla poliomielite.In Italia, in ambito pedia-trico, esistono dei vacciniobbligatori per legge evaccini raccomandati.Entrambi seguono uncalendario vaccinale bendefinito, cioè un piano

che prevede una serie di vaccinazioni in riferimento all’etàe alle circostanze in cui i vaccini vanno somministrati.

Cosa succede in Piemonte

In Piemonte i vaccini pediatrici si dividono in due classi:prioritari e altri. Rientrano tra i prioritari quelli contro il morbillo, la rosolia,la parotite, la polio, il tetano, la difterite, la pertosse, l’epa-tite B, l’haemophilus influenzae B. Sono inclusi anche ivaccini destinati ai bambini che devono affrontare viaggiin zone nelle quali sono presenti malattie scomparse inPiemonte e quelli necessari ai pazienti affetti da alcunepatologie.Sono disponibili gratuitamente presso i Servizi vaccinali.Della seconda categoria, invece, fanno parte, per esem-pio, l’antirabbia, l’antiepatite A, l’antifebbre Tifoide e l’an-tipneumococco. Sono disponibili a prezzo di costo pressole Asl. Nell’anno 2010 è partita anche la campagna di vac-cinazione gratuita antimeningococco.Per i vaccini prioritari, la famiglia di ogni nuovo nato riceveuna lettera dall’Asl con l’invito a recarsi presso i Servizi vac-cinali per la somministrazione. Al momento della prima do-se viene rilasciato un certificato, aggiornato in tempo reale,con le indicazioni per i successivi richiami. Per gli altri vacciniè il pediatra a offrire le informazioni sulle possibilità offerte.

Vaccino contro il Papilloma umano

La Regione Piemonte offre gratuitamente il vaccino controil Papilloma umano (Hpv), responsabile del carcinomadella cervice uterina, alle giovani nel loro undicesimo equindicesimo anno di età. L’offerta fa parte di una cam-pagna di vaccinazione nazionale che si concluderà nel2012 con le ragazze nate nel 2001. Le ragazze coinvol-te nel programma sono invitate, tramite lettera del-l’Azienda sanitaria locale di riferimento, a rivolgersi aiServizi vaccinali per effettuare la vaccinazione.

Il vaccino antinfluenzale

È iniziata il 15 ottobre e si concluderà il 31 dicembre lacampagna di vaccinazione antinfluenzale 2011-2012,come indica la circolare del ministero della Salute sulla

Tra diritto e dovere, con le vaccinazionipartecipiamo all’eliminazione di alcune malattie

a cura di Elisabetta Farina

SALUTE & SOCIETÀ

VACCINI

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Edward Jenner, consideratoil padre dell’immunizzazione

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prevenzione e controllo dell’influenza. La vaccinazione èsoprattutto consigliata per le categorie di cittadini cosid-dette a rischio: si tratta, ad esempio, degli anziani sopra i 65anni, i malati cronici, le donne in gravidanza al secondo oterzo trimestre, ma anche i medici e il personale sanitario diassistenza e i soggetti addetti a servizi pubblici di primariointeresse collettivo (ad esempio forze dell’ordine e vigili delfuoco). Per queste categorie la vaccinazione è gratuita.

In viaggio e in difesa dai pollini

Esistono anche vaccinazioni consigliate da effettuarein caso di viaggi all’estero, in particolare in Stati o zone

caratterizzate da un’alta endemia per determinate patologieinfettive. A Torino i riferimenti sono il Servizio di Medicinadei Viaggi - Centro di riferimento regionale per la Medici-na dei viaggi presso l’Ospedale Amedeo di Savoia e l’Am-bulatorio di Medicina del viaggiatore in via della Consolata10. Sono milioni le persone che cercano ogni anno dicombattere il fatale incontro con i pollini.Eppure per la stragrande maggioranza di loro una soluzionedefinitiva c’è: il vaccino. L’immunizzazione verso i polliniè efficace, riduce in maniera significativa i sintomi e lanecessità di ricorrere a farmaci e non ha effetti collateralidegni di nota.

I nostri amici a quattro zampe

Il Regolamento comunitario dispone che gli animali dacompagnia (cani, gatti, furetti) durante glispostamenti tra i Paesi europei siano accompa-gnati da un passaporto che attesti la validitàdella vaccinazione antirabbica e degli eventua-li richiami. Per i residenti nella città di Torinobisogna rivolgersi al Servizio Veterinario dell'AslTo 1 in Via Parella 6 (tel. 011.709.58.815).

VACCINI

Da Rauschun’innovazione per lepersone affette da allergieSempre più persone soffrono di irrita-zioni del cuoio capelluto e hanno deicapelli fragili e sfibrati. Lo specialistasvizzero dei prodotti di cura alle erbe,Rausch AG Kreuzlingen, affrontaquesti problemi ampiamente diffusicon la messa sul mercato di una lineadi prodotti innovativi e delicati:uno shampoo ipoallergenico lenitivoe un balsamo a base di estratto di se-mi a cuore, una pianta rampicanteesotica conosciuta anche con il nomedi cardiospermum. Entrambi i pro-dotti sono il risultato di molti anni diricerca e sviluppo e recano il marchiodi qualità aha! di Service Allergie

Suisse, una filiale delCentro svizzero per le al-lergie, la pelle e l’asma.Sono quindi conformi atutti i criteri e le rigidedirettive prescritte daquesta istituzione.

Da Vicksun aiuto effervescentecontro la tosse grassaDall’esperienza Vicks nasce un pro-dotto contro la tosse grassa che uni-sce l’efficacia di uno sciroppo al rapi-do sollievo delle compresse efferve-scenti. Vicks Tosse Mucolitico con-tiene ambroxolo, principio attivo cheagisce per fluidificare il muco e favo-rirne l’espulsione. L’ambroxolo vienesprigionato grazie alle bollicine effer-vescenti attive per agire in modo ra-pido ed efficace contro la tosse. È co-modo da usare, grazie alle praticheconfezioni in bustine singole e ha ungradevole gusto di agrumi. Può esse-re assunto con antidolorifici e anti-biotici, ha una tollerabilità clinica-mente provata e può essere utilizzatodai diabetici o da chi sta seguendouna dieta a basso contenuto calorico,dato che non contiene zucchero.Vicks Tosse Mucolitico ha unalunga durata d’azione e può esseresomministrato a partire dai 12 anni.

Mal di gola? Troviamoinsieme la soluzionecon BenagolIl mal di gola è un disturbo molto fre-quente che colpisce a ogni età ed ècausato dall’infiammazione della partepiù profonda del cavo orale. Solita-mente è il segnale di una risposta di-fensiva in atto e, soprattutto in inver-no, è sintomo di malattie stagionalicausate da temperature rigide, pioggiae vento, che mettono in pericolo la sa-lute delle vie respiratorie. Per il mal digola sono indicati prodotti da banco adazione locale come pastiglie, spray ecollutori. Questi presidi migliorano ra-pidamente il quadro sintomatologicoperché rilasciano direttamente i princi-pi attivi e contenendone una minorquantità rispetto a capsule e compres-se, limitano l’insorgenza di eventualieffetti collaterali dannosi allo stomaco.

redazionaliredazionali

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Per approfondire:

www.levaccinazioni.itwww.ilgirodelmondo.it (sezione “vaccini”)www.epicentro.iss.it (voce “vaccinazioni”)

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Arriviamo con questo all’ultimo tra gli articoli dell’anno2011 riservati alla psicologia e dedicati ad alcune tra leetà e situazioni della vita più tipiche: adolescenza, matri-monio e genitorialità, vacanza, quotidianità tra lavoro efamiglia, terza età. Non che si siano scelte quelle più im-portanti, ritenendo le altre meno degne di interesse e ri-levanza, ma si è pensato di trattare alcune tra quelle chepossono risultare più impegnative e problematiche.Intanto una precisazione: negli ultimi decenni è stata rivi-sta l’indicazione d’età che era stata fissata per definire edelimitare le varie fasi di sviluppo. Se si pensa per esem-pio all’inizio dell’età adulta, oggi non si definirebbe tale unuomo di 18-20 anni, che molto probabilmente vive anco-ra in famiglia, è alle prese con studi superiori da termina-re o universitari appena intrapresi e che men che mai sisentirebbe pronto a creare un proprio nucleo familiare. Aldi là di ciò che forse può ancora essere valido solo nelmondo legale, è oggi considerato adulto colui che, a 25-30 anni, ha delineato la propria vita futura, ha più o me-no scelto quale sarà la sua professione (almeno si spera,compatibilmente anche con le possibilità e fattibilità con-crete) ed è impegnato nel perseguimento e ottenimentodi obiettivi abbastanza chiari e definiti.Allo stesso modo, assolutamente rivista è l’età che vieneidentificata come l’inizio della Terza Età. Se un tempo, an-ziano era colui che si aggirava sui 55 anni, anche perchéproprio quella era la soglia fissata per l’ingresso nell’etàdella pensione, oggi tale limite è slittato di almeno 10 an-ni e oltre (e verosimilmente continuerà ad avanzare). Delresto ai nostri tempi è molto diversa la condizione fisica epsichica di una persona di 65-70 anni rispetto a quella chepoteva essere tre o quattro decenni fa.Oggi, anche grazie ai grossi passi in avanti che hanno fat-to la ricerca medica e farmacologica, il grado di sanità ebenessere fisico è notevolmente migliorato: la percentuale

di persone autonome, indipendenti, efficienti e in buonostato di salute, anche se magari con qualche acciacco, èdecisamente più elevata rispetto a ciò che si poteva ri-scontrare negli anni ’60-’70 e ancora ’80.Questo ha permesso di “riscoprire” l’età anziana e lemolteplici possibilità di crescita personale che essa puòoffrire. Un tempo infatti l’invecchiamento era visto co-me un periodo di solitudine, triste, quasi caratterizzatoesclusivamente “dall’attesa della morte”.Oggi, invece, si sa come questa fase della vita possa esserericca e interessante, un’opportunità dunque per faretutte quelle cose che si sarebbero sempre volute fare,ma per le quali non si è mai avuto il tempo. Durante lafase lavorativa della nostra vita (come si è evidenziato nel-lo scorso numero) la maggior parte di noi è occupato damille attività: lavoro, famiglia, figli, gestione della casa,scuola e attività sportiva dei figli, propria attività fisica, sesi riesce, e chissà cos’altro. Il tempo per coltivare quelli chepotrebbero essere i nostri hobby e le nostre passioni è ve-ramente limitato. Ecco quindi che l’anzianità, quel perio-do principalmente connotato dall’interruzione della pro-pria attività professionale, offre un monte ore notevole einusuale, tale da permettere di dedicarci a svariate attività.Innumerevoli, ad esempio, sono i musei, le pinacoteche, lemostre permanenti o temporanee, i siti archeologici, glieventi di musica e spettacolo, presenti nella nostra città esul territorio piemontese. Per non parlare delle bibliote-che, presenti sia a livello “centrale” che “circoscriziona-le”, dove si possono trovare libri, pubblicazioni e docu-menti di ogni genere, compresa la possibilità di leggere iquotidiani in loco.Parecchi quartieri hanno poi un circolo o associazionedove ci si può trovare per discorrere, giocare a carte opartecipare a varie iniziative che vengono organizzate,comprese feste, balli, ecc.

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Psicologia & Benessere

Patrizia Canepsicologa, Servizio di Psicologia dell’Età Evolutiva dell’Asl To4, Chivasso e Centro Medico Psicologico TorineseVia Napione 15, Torino - e-mail: [email protected]

La terzaetàUna stagione della vitao una risorsa nel terzo millennio?

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Se poi il proprio interesse è maggiormente enogastro-nomico, si può avere l’imbarazzo della scelta tra feste esagre paesane dove, soprattutto nel periodo che va daaprile a ottobre, si possono degustare prodotti tipici, afianco o sopra la pista da ballo campagnola.Anche gli appassionati di turismo potranno soddisfare iloro interessi, intraprendendo viaggi più o meno lunghi,grazie anche al notevole ribasso di prezzi degli ultimi an-ni dei biglietti aerei. Senza dimenticare che meravigliosegite fuori porta, a costo quindi molto più contenuto,possono essere fatte nella nostra regione, che offre meteabbordabili e interessantissime.Per non parlare dell’opportunità di avvicinare tutte quelleattività, legate al nuovo mondo della tecnologia, che ma-gari per anni sono sembrate troppo difficili e distanti danoi: sto parlando del famoso “computer” e di “internet”.Molteplici sono oggi i corsi, anche gratuiti, di avvicina-mento e formazione a questi strumenti, a cui partecipanoproprio anche molti anziani. Essi scoprono così che, nonsolo non era una cosa così impensabile e assurda, ma anzicolgono il piacere di aver imparato qualcosa di nuovo, cheoffre peraltro possibilità di intrattenimento e informazioneche non avevano immaginato.Ma, soprattutto, l’anzianità e il tempo libero offrono l’op-portunità di dedicare tempo ai nipoti. È vero e innegabilequanto i nonni costituiscano una risorsa indispensabile epreziosissima per genitori che lavorano, alle prese con orariscolastici che quasi mai collimano con i propri e con costidi babysitteraggio o di doposcuola inaccessibili.Si dice oggi: “Se i nonni non ci fossero, bisognerebbe inven-tarli!”. E coloro che per vari motivi non possono usufruir-ne, sicuramente rimpiangono tale opportunità. Ma per inonni stessi è un piacere difficilmente rinunciabile: passa-re delle ore con i bimbi, vederli crescere giorno dopo gior-no, apprezzare con loro le piccole conquiste quotidiane eintrattenerli a casa o ai giardini occupandosi delle loro esi-genze, costituiscono dei momenti preziosi e densi di gio-ia e vitalità. Spesso poi capita all’anziano di scoprirsi se-duto per terra a giocare alle macchinine con il nipotino, oalla nonna di ritrovarsi a pettinare e vestire le Barbie “peril Gran Galà della serata”. O meglio, ai genitori arrivati perprendere la prole può capitare di ritrovare figlio e nonnoseduti davanti alla Play Station, intenti a giocarsi la finaledel campionato di calcio.È vero però che anzianità può voler anche dire difficoltà elimitazioni: è in questo periodo che talora arrivano malat-tie importanti, talora invalidanti, che comincia a essere ri-conoscibile un certo decadimento fisico e mentale e checi si trova dunque ad aver a che fare con necessità di aiu-to, assistenza e cura. In tal caso prevale la sensazione di“essere di peso” e di percepire la difficoltà che fanno ipropri famigliari a conciliare le nuove richieste con un’or-ganizzazione di vita già molto faticosa. Spesso uno deicompiti più gravosi per il “nuovo anziano” è percepire di

essere diventato l’ultima generazione in vita, di essere pas-sato cioè in quella fase dove non ci si occupa più dei pro-pri figli, ma in cui si può aver bisogno di loro, in modo piùo meno intenso.Ciò che sembra più difficile è riuscire ad accettare di nonessere più “produttivi”: il nonno di oggi è colui che neldopoguerra ha dovuto darsi da fare, ingegnarsi nel miglio-re dei modi per crearsi una speranza e un futuro, lavorarein modo indefesso durante gli anni della crescita economi-ca, essendo cioè una risorsa indispensabile per la propriacrescita e per la propria famiglia; è abituato a “fare”, a la-vorare, a non star fermo e difficilmente riesce a integrare ilconcetto di colui che non fa più nulla e non “rende” più.Idea che viene ancor più amplificata nel mondo contem-poraneo, dove pare non esserci tempo e spazio per chi nonè produttivo e non è inserito nella macchina economica.

Ma, come abbiamo visto, questo non è assolutamentevero: gli anziani sono una risorsa preziosissima e indi-spensabile, non solo come nonni, quindi come coloro chepossono sopperire alla necessità di accudire i nostri figli,non potendo noi trovare altra soluzione, ma anche comepersone ricche di un bene inestimabile oggi, il tempo.Quante attività, esigenze sociali e strutture ricettive esi-stono proprio perché gestite, amministrate e condotte davolontari, perlopiù anziani, che possono mettere a dispo-sizione la loro esperienza e il loro tempo. Da attività ri-creative ad associazioni di volontariato, sempre più il so-ciale si avvale di queste persone. Si pensi ai “nonni-vigile”,che fuori dalle scuole o sugli scuolabus accompagnano esorvegliano i bambini, o al personale di assistenza presentein certe strutture ospedaliere e di cura.Si tratta dunque di come si volge lo sguardo alla Terza Età,di che tipo di “occhiali” si indossano per guardare a que-sta nuova condizione, quelli pessimisti o quelli ottimisti.Certo che bisogna fare i conti con nuove difficoltà, con li-mitazioni più o meno importanti e con una salute a voltecompromessa, ma bisogna essere in grado di mettere incampo una nuova modalità creativa e positiva di gestire il

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La terza età

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tempo e le energie, essendo consapevoli che l’aspettativa divita oggi si è decisamente alzata e che la qualità della vitastessa è nettamente migliorata rispetto ai decenni passati.Bisogna altresì avere la forza di riconoscere il bisogno e dichiedere aiuto, ai familiari, alle strutture e ai servizi, sen-za per questo cadere nella trappola della richiesta ecces-siva, vincolante e che sviluppa sensi di colpa.Nella nuova relazione che si sviluppa tra genitori anziani efigli adulti è importante che imparino i primi a dipenderedai propri figli e questi a prendersi cura di loro, senza

che questo venga vissuto come un peso, un obbligo o un“ricatto affettivo”. Talora, infatti, si insinua in questorapporto quello che viene definito “conflitto di lealtà”,dove i figli sentono l’obbligo di dover saldare il debito coni genitori, che hanno donato loro la vita e che si sono pre-si cura di loro da bambini, pur se questo va al di là delleloro competenze e possibilità fisiche e oggettive.Sarebbe auspicabile che genitori e figli riuscissero a viverela dipendenza come un’occasione di crescita e migliora-mento delle relazioni familiari, non quindi come un vincolo,

raggiungendo così un equilibrio traassenza ed eccessiva lealtà.Salutandovi a questo punto perl’anno in corso e pensando chemagari alcuni di voi prenderannospunto da queste righe per orga-nizzare al meglio le prossime festi-vità natalizie, tra una visita a unmuseo, un concerto, un ballo e unpranzo di famiglia, colgo l’occasioneper augurare a voi tutti Buone Festee Buon 2012.

La terza età

Per conoscere alcune delle offerte culturali della Città di Torino:www.comune.torino.it e poi vedere sezione “Calendario eventi culturali in città” oppurefare riferimento a Comune di Torino, Piazza Palazzo di Città n. 1 oppure www.visitatorino.comdove ci si può iscrivere per ricevere la Newsletter periodica che informa sulle varie attivitàdel territorio;

Per avere informazioni capillari sulle attività cittadine, rivolgersi alle singole circoscrizioni;

Per conoscere alcune delle offerte culturali della Regione Piemonte:www.regione.piemonte.it/cultura/cms/promozione-delle-attivita-culturali.html oppure fareriferimento a Regione Piemonte, tel. 011-432.16.47, numero verde: 800.333.444

redazionaliredazionali

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Riprendendo il discorso metodologico inMedicina Omeopatica, abbiamo visto chenel tentativo di rispettare la complessità delsistema uomo si possono definire i rimediper Famiglie. Ogni Famiglia omeopatica ècaratterizzata dal riunire nello stesso grup-po rimedi con gli stessi Temi Fondamentali.Dall’analisi dei sintomi e dei dati presenti inletteratura si può infatti cercare quali sonole modalità espressive più tipiche di ogni ri-medio e verificare le analogie tra rimedi di-versi. Di solito ognuno di questi gruppi hacome capostipite un policresto1 che vienein questo caso studiato come una sorta di“archetipo”, un modello dinamico con speci-fiche strategie adattative e non un farma-co in grado di guarire tutto. Disporremo co-sì accanto ad Arnica, Belladonna, Sulphur oSepia di una Famiglia costituita di molti altri“piccoli” rimedi.Tutti i rimedi all’interno della stessa Famigliapresentano forti analogie strutturali oltre che a livello dibiologia, tossicologia, farmacologia e mitologia. Allostesso tempo ognuno di essi ha caratteristiche proprie euna azione terapeutica specifica; questo, come già ac-cennato, permette di disporre di un maggior numero difarmaci specifici per le diverse patologie. I dolori pun-genti e penetranti di un paziente che mostra i Temi Fon-danti della Famiglia delle silicee, verrà curato meglio conBambusa se presenta dolori e blocchi a tutta la colonna,con Equisetum se ha cistiti ricorrenti o con Silicea semanifesta frequentemente sinusiti e torcicollo. Attual-mente sono state studiate e utilizzate con successo tera-peutico più di 40 Famiglie, ognuna delle quali comprendeuna media di 20 rimedi.Si passa così dalla Famiglia dei ragni o dei serpenti delmondo animale, ai sali di metalli attraversando il regnovegetale delle belle lilliacee o delle profumate labiate.

Ma tutte queste nozioni tecniche a cosa ciservono e che differenza fanno, si chiederàgiustamente l’attento lettore. In realtà ri-tengo che siano fondamentali per diversimotivi. Innanzitutto perché se la MedicinaOmeopatica ha come unico obiettivo l’indi-viduo nella sua unicità anche la terapia nonpuò essere altrimenti che un rimedio unici-sta. I rimedi complessi o i cocktail di rimedisingoli hanno dimostrato la loro efficacia li-mitata oltre che la totale estraneità con ilprincipio del Simile in omeopatia. Non c’èdubbio che sia una meta ambiziosa e diffi-cile quella di cercare un rimedio che si avvi-cini il più possibile alle caratteristiche di unapersona; un percorso rischioso e con fre-quenti errori, per cui è normale che si pos-sa cambiare rimedio per cercare di trovare ilmaggior beneficio possibile per il paziente.Questo, però, non è una valida motivazioneper assurgere a metodo questa pratica ne-

cessaria: non esiste nessuna “cipolla da sbucciare”, nes-suna serie di rimedi da prescrivere per arrivare a coglierel’essenza di una persona. Ogni individuo è nei suoi trattiessenziali sempre lo stesso dall’infanzia fino al giorno del-la sua morte: possiamo migliorare e ottimizzare le strate-gie adattative per accettare, integrare e gestire al megliole parti di noi che ci piacciono come quelle che non ci ag-gradano. Nella pratica omeopatica tutto questo si traducenel fatto che se io soffro di fibromialgia o di attacchi dipanico o di emicrania e ogni volta questi sintomi mi fannosoffrire perché limitano la mia libertà e mi fanno sentire di-pendente, i rimedi che mi potranno aiutare avranno, adesempio, a che fare con la Famiglia dei rimedi mariniconosciuti per questi e altri Temi Fondamentali. E se unrimedio come Astacus o Limulus mi ha aiutato veramente,lo stesso rimedio mi potrà aiutare a distanza di tempoanche nelle manifestazioni acute.

OMEOPATIA

Il metodo della complessitàin Medicina Omeopatica (2a parte*)Davide Casalinimedico e omeopata (www.omphalon.it)

1 Policresti: si intendono quei rimedi che nel repertorio presentano più di 10.000 sintomi. Spesso sovraprescritti, hanno perso le loroindicazioni terapeutiche caratteristiche per diventare delle specie di panacee.Risultano i più comunemente conosciuti; tra di essi possiamo citare: Sulphur, Lycopodium, Sepia, NatrumMuriaticum, Calcarea Carbonica…

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Questo non per ideologia, ma per il semplice motivo cheil modo di esprimere la mia sofferenza avrà sempre a chefare con il tema della dipendenza/indipendenza. Per cuinon è pensabile che ieri il mio rimedio, o meglio, il mo-dello antropologico che meglio mi si addiceva fosse Asta-cus e domani, come d’incanto, divento Pulsatilla che purdi farsi coccolare e sentire accettata abdicherebbe volen-tieri alla propria indipendenza. Allo stesso tempo non puòesistere un rimedio costituzionale “di fondo” - forse percurare “l’anima”? - che però non sappia far fronte allemanifestazioni somatiche del paziente e debba essere so-stituito o integrato nei sintomi acuti da rimedi sintomato-logici; in questi casi una buona pratica di fitoterapia sa-rebbe assai più indicata, in attesa di trovare un rimedioche sia in grado di stimolare il sistema a reagire.Lo studio allargato alle Famiglie omeopatiche permetteanche di non incorrere in un altro grave quanto frequen-te errore: la banalizzazione diagnostica. Pensare che La-chesis e Sepia siano i rimedi per la menopausa o peggioancora che Lycopodium è il rimedio per l’insicurezza eAconitum quello per la paura della morte, risulta nel XXIsecolo veramente ridicolo e poco professionale. La morte,come l’insicurezza, sono aspetti con i quali si confronta

tutta la popolazione, nessuno escluso. Al massimo po-tremmo ritenere caratteristico non avere paura della mor-te o del dolore, ma difficilmente il contrario. Quello che cipuò servire dal punto di vista terapeutico è studiare comequesti concetti vengano affrontati nelle diverse Famiglieomeopatiche così come dai singoli individui; c’è chi faràfronte all’insicurezza cercandosi un valido sostegno comenel caso delle calcaree, chi invece farà di tutto per man-tenersi prestante e negare il problema, allenandosi inces-santemente in palestra, come nel caso delle marziali com-posite come Arnica. Solo in questo modo il rimedio, col-locato all’interno di una Famiglia, riacquista la sua fun-zione di modello antropologico, in grado di poter descri-vere per similitudine le fragilità, i punti di rottura dell’in-dividuo e orientare prognosi e terapia. La Legge del Simile su cui si fonda la Medicina Omeopa-tica, in fondo, corrisponde in termini moderni al concettodi bio-diversità e altro non è che il rispetto dell’unicità del-la persona con la sua sofferenza. Ovviamente per poterarrivare a riconoscere questa individualità sono necessaridue elementi fondamentali: una seria professionalità daparte del medico e la costruzione di una sincera collabora-zione medico-paziente. Lo studio per Famiglie dei rimedi omeopatici permette diaffrontare in modo antropologico i sistemi complessi di cuitanto si parla oggigiorno in ambito scientifico. In questosenso la Medicina Omeopatica mostra di disporre di unimpianto metodologico adeguato a un dibattito serio conle altre discipline che si occupano di salute e terapia. Il con-fronto multidisciplinare è la vera sfida che le “medicine”devono saper cogliere e affrontare nell’immediato futuro,per poter far fronte alle moderne richieste dei pazienti non

solo sulla guarigione, ma anche sull’ascolto e sullaqualità della vita.In ultimo mi vorrei soffermare sulla questionedella fede. Spesso e volentieri, da omeopata, ci sisente dire “Non uso l’omeopatia perché non cicredo“ oppure “Io, dottore, credo moltissimo nel-l’omeopatia”. La Medicina Omeopatica ha poco ache vedere con un atto di fede o con una ideolo-gia: troppe sono già state strumentalizzate e abu-sate. Preferisco pensare che l’aspetto “alternati-vo” dell’omeopatia sia correlato piuttosto al con-cetto di rischio. Come scrive Tobie Nathan, famo-so etnopsicanalista e antropologo, “per introdur-re la creatività, elemento indispensabile alla co-struzione di un discorso scientifico, e quindi lapossibilità di nuovi spazi terapeutici, bisognerebbecostringere i terapeuti a cimentarsi nella descri-zione più raffinata possibile delle loro tecnichee ad assumersi dei rischi assieme ai propri pazienti”.

(*la prima parte dell’articolo è stata pubblicatasul numero precedente della rivista)

Il metodo della complessità in Medicina Omeopatica

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Omphalon è una associazione culturale nata dalla collaborazionee dall’amicizia di un gruppo di medici e veterinari omeopati unicisti,che desiderano un confronto sulla pratica clinica e la condivisionedella passione per la ricerca e lo studio.Nel tentativo di diffondere e facilitare un confronto, l’AssociazioneOmphalon organizza incontri introduttivi alla Medicina Omeopaticaper Terapeuti. Per maggiori informazioni visitare il sito www.omphalon.ito contattare [email protected].

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Il Trucco nell’eradella globalizzazione

In questi ultimi anni le nostre città sono diventate semprepiù cosmopolite, basta guardarsi in giro per vedere ra-gazze e donne di diverse etnie con abbigliamento e lookdiversi tra loro tra cui il make-up, con il quale interpretanola loro personalità e valorizzano il proprio aspetto.Appunto la diversa provenienza geografica, ci pone difronte a visi e a pelli diverse, con esigenze differenti e ununico fine: un trucco accurato ma naturale.Per fare questo è opportuno valutare e studiare i visi delledonne provenienti dai vari continenti tenendo conto delcolore della loro pelle e dei tratti del loro viso.Adesso proveremo a descrivere un make-up il più possibileadatto a 3 tipologie diverse di donne: arabe, asiatiche,africane o di pelle nera.

La donna araba

Le donne arabe, spesso per ragioni legate a motivi religiosi,coprono il loro capo con un velo chiamato chador, nascon-dendo così i capelli; in questo caso ricopre una forteimportanza il trucco, soprattutto quello degli occhi da loromolto amato e utilizzato. La prima cosa da fare è illuminare e schiarire leggermentel’incarnato con un fondotinta liquido dai toni dorati efissarlo con un cipria compatta dello stesso colore; in se-guito applicare sulle guance una piccolissima quantità difard color pesca per dare una leggerissima tonalità rosataalla pelle.E ora passiamo agli occhi: per questo tipo di make-up ilpunto di forza è l’eyeliner da stendere sia nella rimapalpebrale superiore sia in quella inferiore.

Dopo avere applicato l’eyeliner,si schiarisce l’occhio con unombretto chiaro e luminosonei toni del beige o del rosacipria e in successione se ne

applica un altro nei toni piùscuri del prugna-viola oppure

del verde-dorato. Questo secondo ombretto si applicasulla palpebra mobile e si sfuma verso l’esterno, per allun-gare otticamente l’occhio, oppure solo sulla parte finale,per dare sempre l’effetto allungato.Per ultimo, applicare un’abbondante quantità di mascarasia sulle ciglia superiori che inferiori. Importantissimo: nondimenticare di applicare una matita morbida, tipo kajal,all’interno dell’occhio per dare quell’effetto misterioso esensuale, tipico dello sguardo delle donne arabe.Le labbra andranno colorate con un rossetto o con ungloss dai colori caldi o leggermente rosati.

La donna asiatica

La donna asiatica possiede una bellissima carnagionelevigata, gli occhi a mandorla, un viso rotondo e un nasopiccolo e poco pronunciato.La finalità principale di questo make-up è quella di darepiù evidenza agli zigomi per affinare la rotondità del voltoe creare una maggiore intensità agli occhi che, essendoappunto a mandorla tendono ad avere la palpebra superiorerilassata; ecco come fare:Il fondotinta deve essere leggerissimo in quanto servepiù che altro a correggere il colore dell’incarnato tenden-te al giallo; quindi via libera a fondi dai colori rosa-salmoneo nocciola chiaro che neutralizzano i pigmenti gialli dellapelle.La donna asiatica ama tantissimo la cipria in polvere, laclassica polvere di riso, ottima per fissare il fondotintaprecedentemente applicato.Per incavare leggermente le guance e affinare i contornidel viso si può usare un fard color biscotto oppure unaterra dorata nei toni del beige (assolutamente nonrossiccia), partendo sempre dai lati delle guance fino alletempie, senza esagerare per non creare delle macchie.Come abbiamo detto, è molto importante anche trucca-re gli occhi: per ingrandirli e valorizzarli si disegnano conuna matita scura (marrone o nera) e sopra la matita si

Cosmesi

Francesca Lo Curtoconsulente Cosmesi

Un make-up pensatoper le carnagioni di ogni etnia

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applica un ombretto scuro (grigio o marrone) spostandosisu tutta la palpebra mobile e finendo l’applicazione versol’esterno per dare più profondità.Sotto l’occhio è consigliata anche l’applicazione di uncorrettore fluido, sempre di colore beige-rosato, per daremaggiore luce allo sguardo.

L’applicazione del mascara è molto importante, soprat-tutto nelle ciglia più esterne; infine per dare maggioreintensità all’occhio si può applicare nel suo interno unamatita beige che ingrandisce e regala più profondità.Con l’aiuto di una matita labbra dal colore neutro,regolarizzare le labbra e dare loro una forma arrotondata

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Il trucco nell’era della globalizzazione

Consulenza cosmesi

Presso le Farmacie Comunali è possibile prenotare una seduta per usufruire gratuitamente dei consigli di cosmesi e di consulenza make-updelle estetiste Francesca Lo Curto e Tamara Siani, che si avvalgono anche della Microcamera Dermotricos per la rilevazione dei principaliparametri cutanei e tricologici.

Presenze Francesca Lo Curto

Novembre F.C. Indirizzo

mercoledì 2 23 via G. Reni 155martedì 8 35 via Cimabue 8mercoledì 9 8 c.so Traiano 22/evenerdì 11 25 c/o FF.SS. Porta Nuovasabato 12 21 c.so Belgio 151/bmartedì 15 42 via XX Settembre 5mercoledì 16 5 via Rieti 55venerdì 18 38 via Vandalino 9sabato 19 9 c.so Sebastopoli 272martedì 22 37 c.so Agnelli 56mercoledì 23 24 via Bellardi 3venerdì 25 4 via Oropa 69sabato 26 22 via C. Capelli 47martedì 29 29 via Orvieto 10/amercoledì 30 42 via XX Settembre 5

Dicembre F.C. Indirizzo

venerdì 2 35 via Cimabue 8sabato 3 7 c.so Trapani 150martedì 6 10 via A. di Bernezzo 134mercoledì 7 9 c.so Sebastopoli 272venerdì 9 5 via Rieti 55sabato 10 21 c.so Belgio 151/bmartedì 13 25 c/o FF.SS. Porta Nuovamercoledì 14 23 via G. Reni 155venerdì 16 37 c.so Agnelli 56sabato 17 8 c.so Traiano 22/emartedì 20 4 via Oropa 69mercoledì 21 7 c.so Trapani 150venerdì 23 24 via Bellardi 3sabato 24 22 via C. Capelli 47venerdì 30 42 via XX Settembre 5sabato 31 38 via Vandalino 9

Presenze Tamara Siani

Novembre F.C. Indirizzo

giovedì 3 28 c.so Corsica 9venerdì 4 17 c.so V. Emanuele II 182sabato 5 15 c.so Traiano 86lunedì 7 33 via Isernia 13/bmartedì 8 43 p.zza Statuto 4mercoledì 9 11 str. Lanzo 98/ggiovedì 10 46 p.zza Bozzolo 11venerdì 11 12 c.so Vercelli 236lunedì 14 13 via Negarville 8martedì 15 29 via Orvieto 10/agiovedì 17 19 via Vibò 17/bvenerdì 18 41 via degli Abeti 10sabato 19 2 via Slataper 25/bislunedì 21 44 via Cibrario 72martedì 22 17 c.so V. Emanuele II 182mercoledì 23 45 via Monginevro 27/bgiovedì 24 28 c.so Corsica 9venerdì 25 33 via Isernia 13/blunedì 28 36 via Filadelfia 142martedì 29 43 p.zza Statuto 4

Dicembre F.C. Indirizzo

giovedì 1 29 via Orvieto 10/avenerdì 2 2 via Slataper 25/bis/bsabato 3 1 c.so Orbassano 249lunedì 5 41 via degli Abeti 10martedì 6 40 via Farinelli 36/9mercoledì 7 11 str. Lanzo 98/gvenerdì 9 20 via Ivrea 47lunedì 12 12 c.so Vercelli 236martedì 13 13 via Negarville 8giovedì 15 17 c.so V. Emanuele II 182venerdì 16 43 p.zza Statuto 4sabato 17 36 via Filadelfia 142lunedì 19 28 c.so Corsica 9martedì 20 29 via Orvieto 10/amercoledì 21 19 via Vibò 17giovedì 22 33 via Isernia 13/bvenerdì 23 45 via Monginevro 27/bmartedì 27 44 via Cibrario 72giovedì 29 46 p.zza Bozzolo 11venerdì 30 1 c.so Orbassano 249sabato 31 15 c.so Traiano 86

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al fine di ottenere una maggiore carnosità; in seguitoapplicare il rossetto: la scelta del colore è libera e puòvariare secondo le occasioni e l’abbigliamento.

La donna nera o africana

Il trucco delle donne nere o africane è sicuramente diffe-rente da tutti gli altri: qui dobbiamo giocare al contrario,schiarire e mettere in evidenza con toni più chiari, usarecolori freddi tipo il rosa, l’azzurro, il lilla.La pelle delle donne di colore è spesso un po’ oleosa, conpori dilatati e quindi per la base ha bisogno di prodottileggeri e privi, appunto, di oli.Questo tipo di incarnato ha all’interno dei pigmenti grigiche vanno neutralizzati con l’aiuto del fondotinta adatto,che però non è ancora un prodotto facilmente reperibile,nonostante in questi ultimi anni ci siano dei centri specializ-zati nella vendita di questi articoli.Per ovviare a tale difficoltà, si può fare un tentativo con icolori normalmente in commercio: di solito le donne afri-cane amano vedersi più chiare e allora sulla loro pelle sipuò utilizzare il fondotinta più scuro esistente nelle variegamme e per fissarlo usare, invece che la normale cipria,

una terra dai toni rossi che spegnerà l’eventuale pigmentogrigio tipico di questa carnagione. Così avremo un’incar-nato leggermente più chiaro e luminoso; sulle guanceapplichiamo un fard di colore rosa o fucsia ben sfumato:questo colore addolcisce tantissimo i lineamenti un po’pronunciati delle ragazze africane, donando un effettopiù dolce ed etereo.Per il trucco degli occhi possiamo utilizzare un ombrettonei toni dell’azzurro o del verde, applicandolo esclusi-vamente sulla palpebra mobile e contornando successi-vamente l’occhio con una matita nera oppure semprecon nero.Dopo un’accurata passata di mascara possiamo ancoraapplicare all’interno dell’occhio una matita uguale alcolore dell’ombretto per dare maggiore risalto agli occhicon quel bellissimo colore ambrato o cioccolato.Per quanto riguarda le labbra, teniamo presente che nel-le donne di colore è la parte del viso di maggiore eviden-za: è quindi meglio applicare un rossetto o lucidalabbratrasparente, al limite con chiaro scuri, per dare il senso ditrucco curato che però non evidenzi troppo le labbra giàdi per sé importanti.

Il trucco nell’era della globalizzazione

redazionaliredazionali

DermoPURIFYERcontro pelle impurae acneicaLa ricerca Eucerin, in stretta collabora-zione con esperti dermatologi, ha mes-so a punto un complesso di compo-nenti che tiene conto di un‘evidenzascientifica: i principali fattori che cau-sano pelle impura e acne sono 4 (Se-borrea, Ipercheratinizzazione, Prolifera-zione dei batteri, Infiammazione).La detersione e la cura quotidiana del-la pelle, quindi, non rappresentano piùuna semplice questione estetica, o al-meno non solo, e i prodotti utilizzatidevono garantire particolare efficacia edelicatezza. La Linea Eucerin Dermo-PURIFYER combatte efficacemente i 4fattori, con principi attivi specifici: L-Carnitina, Acido Lattico, Decandiolo,Licochalcone A. I prodotti della lineaDermoPURIFYER, studiati per ognilivello di severità di pelle impura e acne,

ridonano purezzae omogeneità allapelle.

Capelli fortie sani con le pianteofficinaliDall’esperienza dei Laboratori Far-maceutici Kelémata nella coltivazio-ne e nell’impiego delle piante offici-nali, nascono i nuovi trattamentiche attingono dalla natura le so-stanze più attive per nutrire, ristrut-turare e rinforzare il cuoio capelluto.Da Kelémata una linea completa diShampoo, Balsami e Trattamentispecifici per prendersi cura di ogni ti-po di capelli in modo naturale ed ef-ficace. Come l’Olio Ristrutturanteai Semi di Lino, un vero ricosti-tuente intensivo per i capelli aridi esfibrati, o la Maschera Rigeneranteal Burro di Karitè, un concentratoche nutre e proteggela brillantezza deicapelli coloratie trattati.

Aspirina:da oltre un secolo…ti semplifica la vitaIn oltre 110 anni di storia Aspirinaè diventata di utilizzo comune pertantissimi sintomi: mal di testa, do-lori di varia natura, mal di gola, feb-bre, sintomi del raffreddore e del-l’influenza. Senza dimenticarne l’uti-lizzo, da parte di milioni di persone,a beneficio del sistema cardiovasco-lare, grazie all’azione antiaggregan-te dell’acido acetilsalicilico. Ma a co-sa deve Aspirina questa sua straor-dinaria versatilità? Forse non tuttisanno che non solo i dolori di variogenere ma anche sintomi del raf-freddore, mal di gola, influenza efebbre… insomma, la maggior par-te di quei sintomi e disturbi che ca-ratterizzano proprio la stagione incui stiamo entrando, hanno un co-mune denominatore: l’infiammazio-ne. E Aspirina agisce proprio sul-l’infiammazione, offrendo un’unicasoluzione per tanti sintomi.

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La Giornata Mondiale del Diabeteè stata introdotta per la prima volta

nel 1991 in risposta all’aumentata preoccupazione pubbli-ca sull’aspetto pandemico del diabete nel mondo. Da allo-ra, tale giornata si è sviluppata progressivamente e oggi riu-nisce milioni di persone in oltre 160 Paesi. Viene celebrataogni anno il 14 novembre e la campagna 2011 è dedicataall’Educazione e Prevenzione della malattia, tema sceltoper il periodo 2009-2013.Lo slogan scelto quest’anno per la campagna è: Agiamocontro il diabete. Ora. Cinque i messaggi chiave:- Il diabete uccide: 1 persona ogni 8 secondi, 4 milioni di

persone all’anno;

- Il diabete non fa discriminazioni: tutte le età, i ricchi e ipoveri, di tutti i paesi;

- Il diabete non può essere ignorato: 4 milioni di viteperdute in un anno, 1 milione di amputazioni ogni anno,significative perdite di produttività;

- Le cure vitali, un diritto, non un privilegio. Educazione,farmaci e tecnologie;

- Scegliete la salute: alimenti e ambiente salutari, attivitàfisica. Voi potete fare la differenza.

Anche le Farmacie Comunali di Torino partecipano comeogni anno all’iniziativa: da lunedì 14 a sabato 19 pressole 34 farmacie sarà realizzata gratuitamente l’auto-analisi della glicemia.

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appuntamenti

Giornata Mondiale del diabete

Il 27 novembre si celebra la terza Giornata Nazionaledella Malattia di Parkinson, campagna destinata a com-battere la scarsa informazione sulla malattia, a sensibilizzaresull’importanza della diagnosi precoce e diffondere la cono-scenza sulle opportunità terapeutiche di questa grave pato-logia. Grazie alla collaborazione nata tra Farmacie Comunalie l’Associazione Amici Parkinsoniani Piemonte e dell’Aip (As-sociazione Italiana Parkinsoniani), Sezione “G. Cavallari”di Torino, nelle 34 farmacie comunali è presente durante

tutto l’anno materiale informativo sulla malattia, sulle attualiterapie e sulle strategie più innovative, utili per migliorare laqualità di vita dei pazienti. Saperne di più è un passo fonda-mentale verso una cura migliore e una più serena gestione inambito familiare della malattia, che da oltre 60 anni colpisceogni anno circa 6.000 persone in Italia. A Torino a fineottobre è stata inaugurata la nuova sede dell’Associazionein corso Cincinnato n.233/A (tel. 011.311 93 92 - [email protected] - N° Verde 800 88 44 22).

Giornata nazionale del Parkinson

Il primo dicembre ricorre la Giornata Mondiale Aids, perricordare al mondo intero che questo virus circola su tutta laterra, si trasmette attraverso i rapporti sessuali, il sangue edalla madre portatrice al figlio e che può pertanto contagia-re qualsiasi persona che non metta in atto delle misure diprevenzione quando si trova in tali situazioni di vita. La Gior-nata ricorda altresì che ciascuno di noi può dare il propriocontributo alla lotta contro l’Aids, sia non discriminando lepersone sieropositive, sia con azioni che vanno dal sostegnoeconomico a progetti assistenziali o di ricerca all'impegnonelle associazioni di volontariato che operano in questo set-tore. Come oramai da molti anni, l’associazione ArcobalenoAids, in collaborazione con l’ospedale Amedeo di Savoia el’Avis, organizza domenica 27 novembre, in vicinanza epreparazione alla giornata mondiale Aids, in piazzaCastello a Torino, uno stand clinico e informativo.Sarà possibile effettuare in maniera gratuita anche il test

Hiv, con una risposta nel giro di 15–20 minuti. Questamanifestazione vuole ribadire in maniera anche un po’ pro-vocatoria che non bisogna avere paura del test! Così come“in piazza” si misura la pressione arteriosa o la glicemia (perprevenire o diagnosticare in tempo, rispettivamente, l’iper-tensione o il diabete), anche il test Hiv deve essere conside-rato uno strumento di prevenzione precoce, perché ancoratroppe persone scoprono la malattia quando è già in faseavanzata. Quest’anno, inoltre, la Giornata ha un significatoparticolare: ricorrono i 30 anni dalla prima diagnosi di Aids.All’iniziativa torinese aderisce Farmacie ComunaliTorino Spa che ha realizzato, in collaborazione con il dot-tor Giancarlo Orofino - medico infettivologo dell’ospedaleAmedeo di Savoia e vicepresidente dell’Associazione Arco-baleno Aids, un opuscolo dedicato al tema della conoscen-za e della prevenzione dell’Hiv e Aids, che sarà distribuitosia domenica 27 sia presso le 34 farmacie comunali.

Giornata Mondiale dell’Aids

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L’Aipa (Associazione Italiana Pazienti Anticoagulati) è un’as-sociazione di volontariato, nata oltre vent’anni fa a Padovagrazie a un gruppo di medici e pazienti, con sedi in oltre 70ospedali italiani. La sezione di Torino è stata costituita tredicianni fa e da novembre ha la sede operativa all’Asl di via Pac-chiotti 4, all’angolo con corso Monte Grappa, conservando lostesso numero telefonico: 011.485.178. È sempre stata con-dotta dal presidente Alessandro Granucci, che è anche il pre-sidente nazionale di FederAipa. Lo abbiamo incontrato perconoscere più da vicino l’associazione e le sue attività.

Prima di tutto, cosa si intende per “pazienti anti-coagulati”?

La terapia anticoagulante orale (Tao) è un trattamentosalvavita utilizzato per la prevenzione delle malattie trom-boemboliche che riguardano l’1,1% della popolazione.Nel nostro paese si stima siano circa un milione e mezzo ipazienti in terapia anticoagulante. Un numero in conti-nuo aumento a causa del progressivo invecchiamento del-la popolazione e la prevalenza di alcune patologie comela fibrillazione atriale. Altre indicazioni alla Tao sono leprotesi, le malattie valvolari cardiache, l’ictus cerebrale,la trombosi venosa profonda e l’infarto del miocardio.

Come si svolge l’attività di Aipa a favore dei pazienti?

Essere un paziente in trattamento anticoagulante significavivere una condizione di rischio continuo a cui rispondia-mo - come Aipa - con il nostro sostegno psicologico, il no-stro sorriso, i nostri consigli e tanta disponibilità. E in que-sto ci troviamo fianco a fianco dei medici, assicurando aiu-to e collaborazione, promuovendo e organizzando incon-tri medici-pazienti, distribuendo pubblicazioni come il no-stro Vademecum. La FederAipa da sempre non si preoc-cupa solo dei circa 250 mila pazienti, che sono assistiti be-nissimo nei centri specializzati, ma ha a cuore soprattuttol’altro milione di pazienti in terapia anticoagulante e chesfuggono alla sorveglianza dei centri, andando a infoltirela numerosa schiera dei “fai da te”, soggetti ad altissimeprobabilità di recidive di infarti e/o ictus.

Ma perché sfuggono?

Sfuggono perché i centri specializzati sono insufficienti ocarenti di personale e perché non sono omogeneamente

distribuiti sul territorionazionale: 80% al nord,15% al centro e 5% al sud.

Quale ritiene sia l’attivitàmaggiormente apprez-zata tra quelle svolte daAipa Torino?

Sicuramente l’invio della terapia via fax presso le farmacie,evitando così a moltissimi anziani di uscire nuovamente dicasa per recarsi presso il centro a ritirare il referto delprelievo fatto al mattino.

Intensa è l’attività che FederAipa persegue a livelloistituzionale per il raggiungimento di obiettivi ditutela dei malati e di miglioramento del percorso didiagnosi e cura.

Una commissione di medici, spinta anche da FederAipa,ha lavorato presso il Ministero della salute, ed emanatoun documento per le “Linee guida della Tao”, affidandonuovi compiti ai Centri di Sorveglianza confederati nellaFcsa e chiamando a una funzione attiva i medici di fami-glia. A seguito di questo documento è stato siglato unaccordo nella conferenza Stato-Regioni concernente “lelinee di indirizzo per il miglioramento della qualità e la si-curezza dei pazienti in terapia antitrombotica”. Dopo circaun anno e mezzo dall’accordo, solo in Piemonte la Regioneha iniziato a fare un sondaggio sui centri Tao, inviando atutti un questionario da compilare per raccogliere dei dati.Spetterà, quindi, alle sezioni Aipa, ai centri Fcsa stimolarele autorità politiche e sanitarie locali e ai pazienti anti-coagulati sensibilizzare i medici di famiglia.

Un messaggio che desidera lanciare non soltanto aipazienti Tao ma a tutti i nostri lettori?

Il volontariato ha di fronte a sé un grande compito, chediventa sempre più a tutto campo. L’impegno di ognivolontario può contribuire a dare ai malati di qualsiasipatologia un reale miglioramento della qualità della vita.

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associazioni

La voce dei pazienti anticoagulati

Alessandro Granucci,presidente di Aipa Torino

e di FederAipa

L’aiuto ai pazienti e l’attivita istituzionale dell’Aipa

a cura di Elisabetta Farina

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