Azienda sanitaria locale n.13 Aut. 31/97 26/07/1997 In Forma · rino in Economia e Commercio ed...

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In Forma MARIO MINOLA DIRETTORE GENERALE DELL’ASL N. 13 DI NOVARA Azienda sanitaria locale n.13 Aut. 31/97 26/07/1997 IN QUESTO NUMERO: IN QUESTO NUMERO: MARIO MINOLA, DIRETTORE DELLASL N. 13 DI NOVARA PAG. 1 SERGIO BERTONE NUOVO DIRETTORE AMMINISTRA- TITO DELLASLN. 13 DI NOVARA PAG. 2 ARABELLA FONTANA DIRETTORE SANITARIO DELLASL N. 13 DI NOVARA PAG. 2 PIEMONTE INFORMA NOMINATI I DIRETTORE GENERALI DELLE AZIENDE SANITARIE PIEMONTESI PAGG. 3/4 BRESSO: SI CONTINUA A LAVORARE SECONDO GLI INDIRIZZI TRACCIATI DA VALPREDA PAG. 5 NOTIZIE DAL DIPARTIMENTO MEDICO DIALISI E TRAPIANTO: UNA SFIDA POSSIBILE PAG. 6 NOTIZIE DAL DIPARTIMENTO CHIRURGICO CAMPUSALLOCULISTICA DI ARONA. CORSI DI PERFEZIONAMENTO POST RESIDENZIALE SULLE PATOLOGIE DELLA VITREO RETINA PAG. 7 NOTIZIE DAL DIPARTIMENTO DI AREA DIAGNOSTICA LINFORMATIZZAZIONE DEL LABORATORIO ANALISI EPROVIAMO INSIEME A VINCERE LA PAURA DELLA SIRINGA…. PAGG. 8/9 SOSPENSIONE TEMPORANEA ATTIVITÀ DI RADIO- DIAGNOSTICA AL POLIAMBULATORIO DI OLEGGIO DELLASL 13 PAG. 9 NOTIZIE DAL DIPARTIMENTO POST ACUZIE LATTIVITÀ DELLE CURE PALLIATIVE NELLASL N. 13 CON IL PACE MAKER RICARICABILE IL DOLORE BENIGNO PUÒ ESSERE SCONFITTO PAG. 10 NOTIZIE DAL DIPARTIMENTO DI SALUTE MENTALE IL CANTO DELLE SIRENE PAG. 11 L’8 MARZO AL SERVIZIO PSICHIATRICO DI DIAGNO- SI E CURA DI BORGOMANERO PAG. 11 LA RELAZIONE INTERPERSONALE, OGGI. APPROC- CIO E GESTIONE DEL PAZIENTE CON AGITAZIONE PSICOMOTORIA, TECNICHE BASE DI AUTODIFESA IN CASO DI AGGRESSIONE PAG. 12 NOTIZIE DAL DIPARTIMENTO TERRITORIALE PSICORAV. UN SERVIZIO GRATUITO DI CONSULTA- ZIONE PSICOLOGICA PAGG. 13/14 NOTIZIE DAL DIPARTIMENTO MATERNO INFANTILE AQUA PAG. 15 NOTIZIE DAL DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE ITALIA UNGHERIA GEMELLAGGIO INTERNAZIONA- LE PAG. 16 NOTIZIE DAI DISTRETTI LATTIVITÀ DELLI.S.I. IL CENTRO DI ASSISTENZA AGLI IMMIGRATI IRREGOLARI PAGG. 17/18 NOTIZIE DAGLI ENTI GESTORI PRESENTATO A BORGOMANERO IL DOCUMENTO DEL PIANO DI ZONA DEI SERVIZI SOCIO ASSISTEN- ZIALI PAGG. 18/19 NOTIZIE DA: L’ASL 13 INFORMA BARBARA BUONO NUOVO RESPONSABI SERVIZIO ECONOMICO FINANZIARIO DELLASL 13 PAG. 20 UN SALUTO A PIERO CAPITTINI E A GIANFRANCO CAMMAROTA PAGG. 20/21 NOTIZIE DAL CRAL IL TORNEO DI TENNIS OSPEDALIERO PAG. 21 NOTIZIE DAL COMITATO PARI OPPORTUNITA’ MIRELLA VALLI ARONESE DELLANNOPAG. 21 DICONO DI NOI… DICONO DI NOI PAG. 22 La Giunta della Regione Piemonte ha provveduto alla nomina dei Direttori Generali delle Aziende Sanitarie Piemontesi, con incarico a decorrere dal 1° marzo u.s., confermando nella maggior parte dei casi, i manager a cui nell’aprile del 2006 era stato conferito l’incarico di Commissario. Mario Minola, laureato Medicina e Chirurgia, ha svolto dal 1997 l’incarico di Direttore Sanitario nell’ASL 13 di Novara, assumendo l’incarico nel 2003 di Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliera Maggiore della Carità di Novara. Dal 2006 è al vertice dell’ASL n. 13 di Novara, prima come Commissario ed ora come Direttore Generale.

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In Forma

MARIO MINOLA

DIRETTORE GENERALE DELL’ASL N. 13 DI NOVARA

Azienda sanitaria locale n.13 Aut. 31/97 26/07/1997

IN QUESTO NUMERO:IN QUESTO NUMERO: MARIO MINOLA, DIRETTORE DELL’ASL N. 13 DI NOVARA PAG. 1 SERGIO BERTONE NUOVO DIRETTORE AMMINISTRA-TITO DELL’ASLN. 13 DI NOVARA PAG. 2 ARABELLA FONTANA DIRETTORE SANITARIO DELL’ASL N. 13 DI NOVARA PAG. 2

PIEMONTE INFORMA NOMINATI I DIRETTORE GENERALI DELLE AZIENDE SANITARIE PIEMONTESI

PAGG. 3/4

BRESSO: SI CONTINUA A LAVORARE SECONDO GLI INDIRIZZI TRACCIATI DA VALPREDA PAG. 5

NOTIZIE DAL DIPARTIMENTO MEDICO DIALISI E TRAPIANTO: UNA SFIDA POSSIBILE PAG. 6

NOTIZIE DAL DIPARTIMENTO CHIRURGICO “CAMPUS” ALL’OCULISTICA DI ARONA. CORSI DI PERFEZIONAMENTO POST RESIDENZIALE SULLE PATOLOGIE DELLA VITREO RETINA

PAG. 7

NOTIZIE DAL DIPARTIMENTO DI AREA DIAGNOSTICA

L’INFORMATIZZAZIONE DEL LABORATORIO ANALISI E… PROVIAMO INSIEME A VINCERE LA PAURA DELLA SIRINGA….

PAGG. 8/9

SOSPENSIONE TEMPORANEA ATTIVITÀ DI RADIO-DIAGNOSTICA AL POLIAMBULATORIO DI OLEGGIO DELL’ASL 13

PAG. 9

NOTIZIE DAL DIPARTIMENTO POST ACUZIE

L’ATTIVITÀ DELLE CURE PALLIATIVE NELL’ASL N. 13 CON IL PACE MAKER RICARICABILE IL DOLORE BENIGNO PUÒ ESSERE SCONFITTO

PAG. 10

NOTIZIE DAL DIPARTIMENTO DI SALUTE MENTALE

IL CANTO DELLE SIRENE PAG. 11 L’8 MARZO AL SERVIZIO PSICHIATRICO DI DIAGNO-SI E CURA DI BORGOMANERO PAG. 11 LA RELAZIONE INTERPERSONALE, OGGI. APPROC-CIO E GESTIONE DEL PAZIENTE CON AGITAZIONE PSICOMOTORIA, TECNICHE BASE DI AUTODIFESA IN CASO DI AGGRESSIONE

PAG. 12

NOTIZIE DAL DIPARTIMENTO TERRITORIALE PSICORAV. UN SERVIZIO GRATUITO DI CONSULTA-ZIONE PSICOLOGICA

PAGG. 13/14

NOTIZIE DAL DIPARTIMENTO MATERNO INFANTILE

AQUA PAG. 15 NOTIZIE DAL DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE

ITALIA – UNGHERIA GEMELLAGGIO INTERNAZIONA-LE PAG. 16

NOTIZIE DAI DISTRETTI L’ATTIVITÀ DELL’I.S.I. IL CENTRO DI ASSISTENZA AGLI IMMIGRATI IRREGOLARI

PAGG. 17/18

NOTIZIE DAGLI ENTI GESTORI PRESENTATO A BORGOMANERO IL DOCUMENTO DEL PIANO DI ZONA DEI SERVIZI SOCIO ASSISTEN-ZIALI

PAGG. 18/19

NOTIZIE DA: L’ASL 13 INFORMA BARBARA BUONO NUOVO RESPONSABI SERVIZIO ECONOMICO FINANZIARIO DELL’ASL 13 PAG. 20 UN SALUTO A PIERO CAPITTINI E A GIANFRANCO CAMMAROTA

PAGG. 20/21

NOTIZIE DAL CRAL IL TORNEO DI TENNIS OSPEDALIERO PAG. 21

NOTIZIE DAL COMITATO PARI OPPORTUNITA’ MIRELLA VALLI “ARONESE DELL’ANNO” PAG. 21

DICONO DI NOI… DICONO DI NOI PAG. 22

La Giunta della Regione Piemonte ha provveduto alla nomina dei Direttori Generali delle Aziende Sanitarie Piemontesi, con incarico a decorrere dal 1° marzo u.s., confermando nella maggior parte dei casi, i manager a cui nell’aprile del 2006 era stato conferito l’incarico di Commissario. Mario Minola, laureato Medicina e Chirurgia, ha svolto dal 1997 l’incarico di Direttore Sanitario nell’ASL 13 di Novara, assumendo l’incarico nel 2003 di Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliera Maggiore della Carità di Novara. Dal 2006 è al vertice dell’ASL n. 13 di Novara, prima come Commissario ed ora come Direttore Generale.

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Il Direttore Generale dell’ASL. n. 13 di Novara dott. Mario Mi-nola ha nominato Direttore Sanitario, con effetto dal 1° marzo u.s.., rinnovandoLe l’’incarico, la dott.ssa Arabella Fontana (nella foto).

Si è laureata all’Università de-

gli Studi di Torino in Medicina e Chirurgia con lode e si è specia-lizzata in igiene e medicina pre-ventiva con indirizzo di epidemio-logia e sanità pubblica ed in igie-ne e organizzazione dei servizi ospedalieri con lode. Ha conse-guito successivamente il master di II livello in Risk Management della Facoltà di Medicina e Chi-rurgia dell’Università degli Studi di Torino.

La Sua carriera professionale è iniziata nel 1990 come Medico del Servizio di Igiene, Epidemio-logia e Sanità Pubblica (ex USSL 51 di Novara) e poi come Dirigente Responsabile del Con-trollo di Gestione e Contabilità

Analitica dell’ASL n. 13; ha, inol-tre, ricoperto l’incarico di Direttore Medico dei Presidi Ospedalieri Riuniti dell’ASL n. 13.

Ha insegnato educazione, statisti-ca e demografia sanitaria al corso di Educazione Sanitaria presso la Scuola Infermieri Professionali dell’Ospedale “Maggiore della Carità” di Novara.

Ha preso parte a numerose attivi-tà formative ed ha progettato e condotto diversi corsi riguardanti la materia sanitaria. Ha infine scritto e collaborato nella redazio-ne di numerose pubblicazioni scientifiche.

ARABELLA FONTANA

DIRETTORE SANITARIO DELL’ASL N. 13 DI NOVARA

Il Direttore Generale dell’ASL. n. 13 di Novara dott. Mario Mi-nola ha nominato, con effetto dal 5 marzo u.s.., il nuovo Di-rettore Amministrativo nella persona del dott. Sergio Berto-ne (nella foto), in sostituzione del dott. Carlo Marino che si è trasferito in altra sede.

Sergio Bertone si è laureato all’Università degli Studi di To-rino in Economia e Commercio ed annovera nel Suo curriculum esperienze in ambito privato e,

dal 1972, nel settore pubblico presso l’Ente Ospedaliero di Ci-riè (poi accorpato nell’ex USSL 27), divenendone nel 1986 Di-rettore Amministrativo.

Dal 1992 al 1993 ha svolto fun-zioni di Coordinatore Ammini-strativo dell’ex USSL 27 di Cirié.

Nel gennaio del 1995 è nominato Direttore Amministrativo dell’ASL n. 6 di Cirié assumendo, nel 199-9 sino al 2005, l’incarico di Diret-tore Generale.

Prima della nomina all’ASL n. 13 di Novara ha svolto l’incarico di Direttore Ammini-strativo alle AA.SS.LL. n. 5 e n. 6 di Collegno e Cirié.

Ha preso parte, infine, a nume-rose attività formative ad indi-rizzo manageriale ed attinenti alla gestione della materia sa-nitaria.

Nella fotografia a lato il nuovo Direttore Amministrat ivo dell’ASL n. 13 di Novara: dott. Sergio Bertone

SERGIO BERTONE

NUOVO DIRETTORE AMMINISTRATIVO DELL’ASL N. 13 DI NOVARA

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A cura di Mara Anastasia, addetto stampa Regione Pie-monte La giunta regionale, nella seduta del 19 febbraio, ha provveduto alla nomina dei direttori generali delle azien-de sanitarie piemontesi. Po-chi i cambiamenti rispetto all’attuale assetto dirigenzia-le: nella maggior parte dei casi, infatti, sono stati infatti confermati i manager cui nell’aprile del 2006 era stato conferito l’incarico di com-missario. Fanno eccezione le aziende sanitarie della provincia di Torino per le quali la nuova proposta di piano approvata dalla giunta il 28 dicembre scorso ha previsto degli ac-corpamenti diversi da quelli inizialmente proposti: così Giorgio Rabino cederà il ver-tice dell’Asl 6 di Ciriè a Ma-rina Fresco (che contempora-neamente manterrà la guida dell’Asl 7 e dell’Asl 9), e as-sumerà, insieme alla direzio-ne dell’Asl 5, anche quella dell’Asl 10. A Giovanni Ca-ruso, invece, ora commissa-rio dell’azienda pinerolese e

di quella di Chieri, resterà quest’ultima. Novità anche a Cuneo: Fulvio Moirano lascia l’Aso «S. Croce e Carle», per passare a dirigere le Asl 15, 16 e 17. Al suo posto, alla guida dell’ospedale, è stato designato Giorgio Gatti, ex di-rettore generale della Provincia di Torino. Momentaneamente rinviata, invece, non essendo ancora p e r v e n u t o i l p a r e r e dell’Università di Torino, la nomina di Giuseppe Galanzino e di Carmelo Frigione a diret-tori rispettivamente delle Moli-nette e del San Luigi di Orbas-sano. «La scelta di confermare i vertici attuali - spiega l’assessore Valpre-da - nasce da una valutazione compless ivamente pos i t iva dell’opera fin qui svolta dai com-missari, ai quali, con il conferi-mento dell’incarico di direttore generale, viene chiesto di prose-guire nell’importante azione di riqualificazione dell’assistenza e di riequilibrio economico-finanziario avviata in questi mesi. In partico-lare, nelle delibere di nomina, ven-gono assegnati come obiettivi pri-

mar i i l p er s eg u imento dell’integrazione interazienda-le, la realizzazione di una rete integrata dei presidi ospedalieri e dei servizi sanitari sul territo-rio, accanto allo sviluppo di interventi per assicurare la continuità delle cure e dei per-corsi di assistenza, il potenzia-mento della prevenzione e il consolidamento delle iniziative a sostegno dei soggetti “fragili”. In questo quadro di sostan-ziale continuità si inserisce anche la decisione di desi-gnare un unico direttore per le Asl che, con la definitiva approvazione del piano, si andranno ad accorpare. Un provvedimento che risponde alla necessità organizzativa di interventi immediati, che garantiscano, da subito e co-erentemente con il lavoro già impostato, una gestione co-ordinata ed efficiente delle attività». Per tutti i manager, l’assunzione dell’incarico decorrerà a partire dal 1° marzo.

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AZIENDA SANITARIA

REGIONALE

NUOVO DIRETTORE GENERALE

ATTUALE

COMMISSARIO

Asl 1 Torino Ferruccio Massa Ferruccio Massa

Asl 2 Torino Ferruccio Massa Ferruccio Massa

Asl 3 Torino Giulio Fornero Giulio Fornero

Asl 4 Torino Giulio Fornero Giulio Fornero

Asl 5 Collegno Giorgio Rabino Giorgio Rabino

Asl 6 Ciriè Marina Fresco Giorgio Rabino

Asl 7 Chivasso Marina Fresco Marina Fresco

Asl 8 Chieri Giovanni Caruso Giovanni Caruso

Asl 9 Ivrea Marina Fresco Marina Fresco

Asl 10 Pinerolo Giorgio Rabino Giovanni Caruso

Asl 11 Vercelli Mauro Barabino Mauro Barabino

Asl 12 Biella Oreste Brusoni Oreste Brusori

Asl 13 Novara Mario Minola Mario Minola

Asl 14 VCO Ezio Robotti Ezio Robotti

Asl 15 Cuneo Fulvio Moirano Stefano Silvano

Asl 16 Mondovì Fulvio Moirano Stefano Silvano

Asl 17 Savigliano Fulvio Moirano Stefano Silvano

Asl 18 Alba Giovanni Monchiero Giovanni Monchiero

Asl 19 Asti Luigi Robino Luigi Robino

Asl 20 Alessandria Giampaolo Zanetta Giampaolo Zanetta

Asl 21 Casale Monferrato Giampaolo Zanetta Giampaolo Zanetta

Asl 22 Novi Ligure Giampaolo Zanetta Giampaolo Zanetta

Aso CTO/CRF/M.Adelaide Alberto Andrion Alberto Andrion

Aso Maggiore della Carità di Novara

Claudio Macchi Claudio Macchi

Aso Ordine Mauriziano di Torino

Enrico Bighetti Enrico Bighetti

Aso S. Croce e Carle Giorgio Gatti Fulvio Moirano

Aso Ss. Antonio e Biagio e Arri-go di Alessandria

Maria Teresa Flecchia Maria Teresa Flecchia

Aso OIRM/s. Anna di Torino Marinella d’Innocenzo Marinella d’Innocenzo

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A cura di Franco Borgogno, portavoce della Presidente Mer-cedes Bresso

«Il lavoro dell’Assessorato alla tutela della salute e sani-tà prosegue senza interru-zioni, secondo gli indirizzi tracciati da Mario Valpre-da». A dichiararlo è la presi-dente della Regione Merce-des Bresso, che questa matti-na ha firmato il decreto di riassunzione delle deleghe in materia sanitaria.

Subito dopo, la presidente, insieme al capo di Gabinetto, Roberto Moisio, ha incontra-t o i l d i r e t t o r e dell’Assessorato, Vittorio Demicheli, per fare il punto sulle questioni da affrontare nell’immediato e fissare il programma di lavoro per i prossimi mesi.

Tra le priorità, c’è l’avvio delle trattative con il gover-no per l’abolizione del ticket sulle ricette per visite ed esa-

mi diagnostici. Una legge che modifica la finanziaria ha in-fatti previsto la possibilità per le Regioni di rimuovere que-sta forma di compartecipazio-ne, a condizione che se ne in-troducano altre in grado di garantire un gettito analogo, che nel caso del Piemonte è stato stimato intorno agli 80 milioni.

«Nelle scorse settimane - spie-ga Bresso - l’assessore Valpre-da aveva predisposto un pia-no di misure alternative per cercare di arrivare al più pre-sto all’eliminazione di questo balzello che colpisce in ma-niera indiscriminata tutti i cittadini. Ora lo presenteremo ai s indacati e, dopo l’approvazione in giunta, provvederò ad avviare l’iter di autorizzazione della mano-vra presso il Ministero. Con-temporaneamente, insieme ai rappresentanti delle altre Re-gioni, continueremo a fare pressioni sull’esecutivo per-ché riveda il provvedimento, anche alla luce della positiva situazione delle entrate».

Nel frattempo, l’Assessorato terminerà la definizione del piano di investimenti in edili-zia sanitaria da avviare da qui al termine della legislatura, da finanziare, oltre che con fondi regionali e con i proven-ti derivanti dalla messa a red-dito del patrimonio delle a-

ziende sanitarie, anche con le risorse messe a disposizio-ne dalle legge 67/88.

«Il piano sarà pronto entro aprile - continua Bresso - con l’indicazione degli inter-venti suddivisi per gruppi: urgenti, a breve termine e a medio termine. Nel primo rientrano il completamento degli ospedale già in via di costruzione, l’edificazione delle Case delle salute e le opere di ristrutturazione e messa a norma dei presidi esistenti e dei poliambulato-ri. Negli altri due, invece, è compresa la costruzione dei nuovi ospedali previsti sul territorio regionale».

Infine, proseguirà nei prossi-mi giorni la serie di incontri già calendarizzati con i nuo-vi direttori generali di ASL e ASO, per il monitoraggio dello stato organizzativo e finanziario delle aziende sa-nitarie.

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A cura di Elena Vallana I n t e r v i s t a alla dott.ssa Elena Ra-gazzoni - R e f e r e n t e trapianti di rene ASL 13 - Nefrolo-gia e Diali-siOspedale Borgoma-

nero – (nella foto) Cosa significa vivere di dialisi oggi? Innanzitutto occorre precisare che la terapia dialitica, sostitutiva della funzione renale, è diventata terapia di routine negli anni 70, infatti, in quel periodo in Piemon-te era attivo il Centro delle Moli-nette, tra i primi in Italia, e l’Ospedale di Borgomanero. La terapia dialitica consente una buona qualità di vita ma rimane il legame con il rene artificiale per 156 volte all’anno. Quanti sono i dializzati in Italia? Attualmente in Italia vivono con la dialisi 50.000 pazienti, circa un centinaio sono seguiti dalla Ne-frologia e Dialisi dell’ Ospedale di Borgomanero e dai CAL (centri di assistenza limitata) di Arona e Oleggio. Si vive di dialisi per tutta la vita? Il trapianto renale è l’unica tera-pia che consente di uscire dal tunnel della dialisi. Anche in questo campo la Divi-sione di Nefrologia dell’Ospedale di Borgomanero si è distinta nei primi anni 70 favorendo l’iscrizione dei pazienti in lista trapianto in numerosi centri stra-nieri, poiché in Italia il trapianto era ancora agli albori. Molti dei pazienti seguiti dalla Nefrologia sono tutt’ora liberi dalla dialisi grazie ai “viaggi della

speranza” verso i Centri di Bru-xelles, Lione o Marsiglia, dove hanno ricevuto un trapianto che dura da quasi 30 anni. Oggi in Italia ed in particolare in Piemonte, nei Centri Trapianto di Torino e Novara, i pazienti ure-mici trovano una risposta a que-sto tipo di terapia sostitutiva. Qual è l’iter che un paziente deve seguire? I pazienti che dializzano pressi il nostro Centro devono eseguire un lungo iter diagnostico per poter essere iscritti in lista per il trapianto, allo scopo di escludere patologie che controindicano tale intervento. Dopo l’iscrizione in lista vi è un tempo di attesa di circa 2,5-3 anni in cui il paziente viene pe-riodicamente controllato con esa-mi ematochimici e strumentali, in attesa dell’organo compatibile. Quando i pazienti vengono di-messi dal Centro Trapianti torna-no al nostro Ambulatorio post-trapianto dove eseguono, per tutta la durata del trapianto, gli esami necessari per controllare la funzione renale e gli effetti della terapia immunosoppressi-va. Quanti sono i pazienti trapiantati seguiti dal Centro di Borgomane-ro? I nostri pazienti trapiantati sono attualmente 83, tra questi vi so-no 4 che hanno ricevuto un tra-pianto da vivente (fratello, padre, madre) e uno di questi ha ese-guito il trapianto prima di iniziare il trattamento dialitico. Il trapianto offre migliori probabi-lità di sopravvivenza del paziente rispetto alla dialisi, una migliore qualità di vita e un miglior reinse-rimento sociale e lavorativo ri-spetto alla dialisi. Il trapianto da vivente anche

quando eseguito tra soggetti ge-neticamente estranei (ad esem-pio tra coniugi) offre sia nel bre-ve sia nel lungo termine una so-pravvivenza renale migliore ri-spetto al trapianto da cadavere. Tanto minore è il tempo di attesa in dialisi, tanto maggiori sono le probabilità di successo nel lungo termine. Grazie al costante aggiornamen-to dei protocolli terapeutici, delle metodologie chirurgiche e delle procedure diagnostiche, i risultati clinici si sono dimostrati in conti-nuo miglioramento. Le sopravvivenze del paziente e del rene nel periodo 2000-2005 sono state rispettivamente 95 e 91 % al V° anno, con un signifi-cativo miglioramento rispetto all’88 e 58% del periodo 1985-90. Per concludere cosa possiano dire alle persone.. Non vi sarebbe trapianto senza donazione ed è proprio in questo senso che va rivolto ogni sforzo, sia come operatori sanitari che come cittadini, affinché un gesto d’amore come la donazione pos-sa ridare la speranza a chi vive in dialisi.

DIALISI E TRAPIANTO:

UNA SFIDA POSSIBILE

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“CAMPUS” ALL’OCULISTICA DI ARONA

CORSI DI PERFEZIONAMENTO POST RESIDENZIALE SULLE PATOLOGIE

DELLA VITREO-RETINA

La Strut-tura di Oculistica del Presi-dio Ospe-daliero di A r o n a de l l ’ASL n. 13 di N o v a r a , organizza dei Corsi

di Perfezionamento nella Ge-stione Pratica di Patologie del-la Vitreo-Retina presso la sede del Reparto – via San Carlo n. 11 ad Arona (NO) – I corsi, in totale 5 compresi tra Giugno e Otto-bre 2007, si articolano in una setti-mana di approfondimento per giova-ni neo-specialisti in oculistica– af-ferma il dott. Vito Belloli, Diretto-re della Struttura (nella foto) – nella gestione pratica quotidiana di alcune tra le principali patologie della retina. Alla luce delle più re-centi acquisizioni queste problemati-che saranno discusse ed esaminate dalla loro diagnosi alle reali indica-zioni per i diversi trattamenti far-macologici, parachirurgici e chirur-gici attualmente disponibili. Saran-no affrontate patologie quali il di-stacco di retina, l’edema maculare diabetico o la degenerazione macula-re senile ed altre ancora che si im-pongono all’attenzione dello Specia-lista per la loro attualità dovuta oltre che per le importanti novità mediche e chirurgiche che si sono affermate negli ultimi anni anche il loro rilevante impatto sociale.

E’ una iniziativa di rilevanza na-zionale, interessando specialisti provenienti da tutta Italia, che

nasce da una iniziativa della Struttura di Oculistica di Arona e si realizza grazie al sostegno della Fondazione Salina di Arona e dalla Società Farmaceutica Farmigea. Essa prevede la par-tecipazione di cinque medici a settimana (oculisti specialisti da non più di 3 anni) che verranno integrati in veste di osservatori nell’attività del Reparto di Oculi-stica. Ogni argomento sarà presentato e discusso nel pomeriggio attra-verso una lezione teorica con l’ausilio di supporti audiovisivi e la mattina successiva lo stesso tema sarà affrontato direttamen-te in sala operatoria o negli am-bulatori dedicati. Grazie al sostegno della Fonda-zione Salina e della Azienda Far-maceutica Farmigea continua così l’investimento da parte dell’Oculistica di Arona nella for-mazione professionale di giovani oculisti all’insegna di un appro-fondimento scientifico fondato

sul continuo confronto nella pra-tica clinica e chirurgica di tutti i giorni. Chi volesse prendere parte all’iniziativa potrà inviare alla segreteria organizzativa: [email protected], entro il mese di aprile un breve curricu-lum che verrà poi preso in esa-me assieme agli altri provenienti dal resto di Italia L’evento formativo, inoltre, sarà accreditato (credici ECM) ed al ter-mine della settimana verranno effet-tuati tests di verifica. Nella foto sotto l’équipe di Oculi-stica.

Da sinistra in alto: il dott. Battistel-lo, il dott. Savastano, il dott. Catal-do ed il dott. Pacelli.

Da sinistra, in basso: la dott.ssa Abbiati, il dott. Belloli, il dott. Fer-rara, la dott.ssa Franzetti e l’ortottista sig. a Baraggia

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L’INFORMATIZZAZIONE DEL LABORATORIO ANALISI E

…. PROVIAMO INSIEME A VINCERE LA PAURA DELLA SIRINGA…

A cura di Elena Vallana Intervista alla dott.ssa Anna Tini-vella - Direttore Laboratorio A-nalisi dell’ASL n. 13 Cosa è cambianto in questi anni nell’effettuazione degli esami di laboratorio (prelievo del sangue , esame urine….) nell’ASL n. 13? Da alcuni mesi anche al Centro Prelievi dell’Ospedale di Borgo-manero gli utenti possono acce-dere dell’ASL n. 13 senza pre-notazione. Tutte le mattine, dal lunedì al venerdì dalle 8.00 alle 9.30, cin-que prelevatori (medici ed infer-mieri professionali) accolgono oltre 200 utenti. Qual è l’iter che deve seguire un utente? L’assistito si presenta agli spor-telli accettazione dove il perso-nale amministrativo (quattro se-gretarie), nel rispetto della privacy, inserisce i dati anagrafi-ci e le analisi richieste dal medi-co curante. Successivamente, ogni persona, dopo aver ricevuto il foglio indi-cante l’ammontare del ticket e la data del ritiro dell’esito degli e-sami, accede alla zona dedicata ai prelievi dove personale quali-ficato controlla che non ci siano stati errori d’inserimento e pre-para il materiale per il prelievo. Può quindi verificarsi un errore durante le fasi di preparazione ed esecuzione del prelievo? In passato le fasi di preparazio-ne e di esecuzione del prelievo erano svolte manualmente, comportando una possibilità di errore, dovuta in particolare ai tempi ristretti per lo svolgimento di tali operazioni, al coinvolgi-mento di operatori diversi ed alla

concomitante presenza del pa-ziente. Grazie all’acquisizione di un si-stema informatizzato per i Centri Prelievi di Borgomanero ed Aro-n a , è s t a t a p o s s i b i l e l’automazione della fase di pre-parazione del materiale per il prelievo. ∗ Il sistema: ∗ seleziona per ogni paziente

le provette per il prelievo; ∗ stampa ed attacca ad ogni

provetta le etichette barcode (con codice a barre);

∗ inserisce le provette in un vassoio dedicato al paziente;

∗ aggiunge le etichette per e-ventuali campioni speciali;

∗ riduce i tempi di attesa (produttività fino a 300 pa-zienti/ora).

Il robot raggruppa tutto ciò che appartiene allo stesso paziente in un singolo vassoio, eliminan-do gli errori dovuti a diversi fat-tori, come lo scambio di provet-te/paziente oppure etichette con codice a barre attaccate alla provetta di tipo errato o attacca-te in modo errato (capovolte, storte o rovinate), o ancora, pro-vette anonime o prive di etichet-te (per distacco o dimenticanza). Un s i s tema moderno ed all’avanguardia, cos’altro permette l’automazione? Il sistema inoltre permette di: ∗ automatizzare la fase prea-

nalitica del prelievo di sangue ed urine;

∗ risolvere inefficienza e colli di bottiglia nel flusso dei cam-pioni/pazienti;

∗ eliminare alcuni tra i più fre-quenti errori della fase prea-nalitica;

∗ predisporre un flusso co-stante e continuo verso la

fase analitica ; ∗ adottare livelli di efficienza

nel servizio; ∗ eseguire delle operazioni in

completa automazione es-sendo interfacciato al siste-ma informatico centrale;

∗ rintracciare ogni fase. Accanto all’informatizzazione c’è amcpra attenzione verso il pazien-te? Certamente, conclusasi la fase di ristrutturazione dei locali adi-biti a Centro Prelievi e riorganiz-zati i flussi di accesso, l’attenzione dei nostri operatori si è sempre più focalizzata sulle fasce più fragili della popolazio-ne come i diversamente abili, gli extracomunitari, gli anziani e i bambini. Per i diversamente abili, consi-derato ad es. che il Centro Pre-lievi di Borgomanero si trova al secondo piano, gli operatori possono effettuare, in caso di necessità, le prestazioni negli ambulatori dell’allergologia e diabetologia (ubicati al piano terra),

Per le persone extracomunita-rie e gli stranieri in genere, so-no a disposizione (ed in fase di ulteriore messa a punto, in col-laborazione della Direzione Me-dica dei Presidi Ospedalieri Riu-niti e del Mediatore Culturale) alcune istruzioni operative tra-dotte in arabo, albanese, inglese e francese.

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Il personale ausiliario, inoltre, si occupa ogni giorno di dare infor-mazioni agli anziani sulle moda-lità di accesso al Centro Prelievo, accompagnando chi è in difficoltà attraverso il “percorso” burocrati-c o / a m m i n i s t r a t i v o p e r l’esecuzione del prelievo. E i bambini? E’ stato dedicato uno sportello proprio per più piccoli (in età compresa tra 0 e 12 anni). I genitori hanno la precedenza rispetto agli altri utenti e possono accedere alla segreteria senza attendere in coda il proprio turno. Una volta espletate le pratiche burocratiche, l’addetto alla conse-gna del materiale accompagna i bimbi con i genitori in una saletta riservata, dove il personale, con c o m p e t e n z e s p e c i f i c h e nell’assistenza ai più piccini, ese-gue il prelievo. La saletta è arredata con manife-sti e pupazzi con l’obiettivo di ri-creare l’atmosfera di una nursery per aiutare il bambino a vincere la paura della siringa. Mi parli anche del diploma di bam-bino coraggioso….. Il “diploma di bambino corag-gioso”, (nell’immagine sopra) viene consegnato ai piccoli pa-zienti per il coraggio dimostrato, insieme uno dei tanti giochi e gadget che ogni anno Privati ed Associazioni di Volontariato do-nano alle Strutture dell’ASL n. 13. Altre iniziativi a favore dei più pic-

coli? Per far sentire sempre più a pro-prio agio il bambino, si vorrebbe individuare, nella sala di attesa del Centro Prelievi di Borgomane-

ro, una zona da adibire ad “area giochi” per i bimbi che non devono fare il prelievo, ma accompagnano i genitori che, in alcuni casi, non hanno nes-suno a cui lasciarli quando de-vono effettuare delle prestazio-

Cosa si propone per il futuro? Il nostro obiettivo consiste nel lavorare bene per migliorare sia la qualità dei servizi offerti che quella percepita dagli utenti, con la volontà di garantire anche l’integrazione favorendo le fasce più fragili della popolazione.

Sospensione temporanea attività di

Radiodiagnostica al Poliambulatorio di Oleggio dell’ASL13

Per consentire la sostituzione di apparecchiature ra-diologiche e gli interventi di ristrutturazione della sede del Servizio di Radiodiagnostica del Poliambula-torio di Oleggio del Distretto di Arona della ASL n. 13, le attività di radiologia saranno sospese da giove-dì 22 marzo 2007 a venerdì 27 aprile 2007.

Nel periodo indicato, ad Oleggio sarà possibile ese-guire esclusivamente esami di ortopantomografia (panoramica dentale), mentre tutti gli altri accerta-menti radiologici ed ecografici potranno essere ef-fettuati: nell’ASL n. 13 presso le Strutture di Radiodia-gnostica dei Presidi Ospedalieri di Arona e Borgoma-nero e presso il Poliambulatorio di Novara (via Dei Mille,2), oppure all’Azienda Ospedaliera “Maggiore della Carità” di Novara od ancora nelle Strutture con-venzionate.

L’Azienda Sanitaria Locale n. 13 di Novara si scusa per gli eventuali disservizi che potrebbero verificarsi e si impegna a ridurre al minimo i disagi per gli uten-ti.

A cura di Elena Vallana Da anni il personale medico ed in-fermieristico delle Cure Palliative e Terapia Antalgica del Presidio Ospe-daliero di Borgomanero dell’ASL n. 13 è impegnato per garantire alle persone una qualità di vita senza dolore, sia a quei pazienti in cui il dolore si è cronicizzato, sia a quelle persone che si trovano in una fase in cui la malattia non può più essere sconfitta. La notizia: Non dovrebbe più sof-frire per 9 anni. Questa è la pro-messa fatta, nel mese di dicembre scorso, ad una novarese, poco più che quarantenne, il cui dolore cronico è stato sconfitto per mez-zo di un’innovativa protesi impian-tabile totalmente ricaricabile. Uno speciale pacemaker che in-vece di inviare impulsi elettrici al cuore stimola il midollo spinale ingannando la sensazione di dolo-re. Sull’argomento abbiamo intervista-to il dott. Venerando Cardillo Re-sponsabile della Struttura Cure Pal-liative e Terapia Antalgica dell’ASL n. 13. Una protesi che guarisce dal dolore? La paziente, affetta da dieci anni da una malattia che le provocava grande dolore era in cura nel nos-tro Centro dal 2003. Come in tante altre situazioni cliniche, il dolore si trasforma da sintomo di una malattia in una manifestazi-one patologica da trattare e cu-rare con metodiche ad hoc. spiega il dott. Venerando Cardillo. Le cure palliative intervengono, quindi, per alleviare il dolore? Il dolore cronico è uno dei prob-lemi medici meno riconosciuti e trattati del XXI secolo, può essere benigno - quando è causato da diversi tipi di lesioni e malattie, tra cui l’artrite e le forme di danneg-

giamento del sistema nervoso – o maligno, se oncologico. Il dolore cronico benigno può esse-re curato in ambito riabilitativo, in modo da restituire definitivamente ai pazienti una qualità di vita altri-menti compromessa, il dolore mali-gno può solo essere affrontato con le cure palliative in fase terminale. Nel caso specifico il dolore benigno è stato affrontato e superato. In che modo? La novità dell’intervento consiste nell’utilizzo di un neurostimola-tore multicanale totalmente ri-caricabile. Ci aiuti a capire… Questo tipo di intervento è ancora poco diffuso in Italia. La stimolazio-ne spinale prevede l’invio di lievi impulsi elettrici al midollo spinale in modo da interferire con i segnali dolorifici prima che raggiungano il cervello. Si provoca così un effetto di neuromodulazione che trasforma il segnale di dolore in un lieve for-micolio. … a beneficio del paziente che sof-fre… Quali sono i vantaggi di questa nuova protesi? Il sistema, una volta programmato dal medico specialista, permette al paziente di gestire l’intensità della

stimolazione e il bersaglio (come schiena e gambe) attraverso un sempl ice telecomando. In quest’intervento siamo riusciti ad impiantare alla paziente un dispo-sitivo totalmente ricaricabile, proprio dal paziente stesso. La possibilità di ricarica evita di sotto-porsi ad ulteriori interventi per un arco di tempo di 9 anni, conside-rando che uno stimolatore norma-le ha una durata più limitata nel tempo e deve essere sostituito ogni 3-5 anni.” e quindi… La paziente, in cura già da anni con gli stimolatori impiantabili proprio per i forti dolori di cui sof-friva, faceva un uso continuo dello stimolatore esaurendo in breve tempo la carica della batteria. Da qui una vita fatta di nuovi impianti e re-interventi, almeno 3 negli ul-timi 4 anni, per sostituire le bat-terie consumate dal dolore. La ricaricabilità ha convinto l’am-ministrazione a sostenere l’investi-mento legato all’utilizzo della pro-tesi. Da analisi effettuate si è pre-visto un risparmio già entro i primi tre anni dall’impianto, di fronte ad una nuova e più duratura qualità della vita offerta alla paziente.

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L’ATTIVITÀ DELLE CURE PALLIATIVE NELL’ASL N. 13

con il pacemaker ricaricabile il dolore benigno puo’ essere sconfitto

Legenda: Il pacemaker – neurostimolare ricaricabile È un neurostimolatore ricaricabile impiantabile. Generando leggeri impulsi elettrici trasmessi alla colonna vertebrale o al sistema nervoso periferico, allevia il dolore neuropatico quando i medicinali non riescono a dare sollievo o causano intollerabili effetti collaterali. Il si-stema è gestibile anche dal paziente grazie ad un telecomando che può accendere/ spegnere la batteria e scegliere tra più programmi di stimola-zione a seconda dell’intensità e della localizzazione del dolore. Il sistema viene inserito sotto la cute dell’addome – attraverso una breve operazione chirurgica mini-invasiva - ed è connesso ad un elettrocatetere, in modo tale da indirizzare gli impulsi elettrici per la terapia direttamente alla zona da trattare. Il neurostimolatore ricaricabile contiene la batteria più potente e a più lun-ga durata disponibile al mondo: nove anni. Quando il livello di carica è basso, un allarme acustico indica che si deve ricaricare e un’icona appare sul telecomando del paziente. La ricarica può avvenire senza interrompere

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A cura di Elena Vallana Nell’anno dedicato alle pari op-portunità è importante ricordare l’impegno di molte strutture dell’ASL n. 13 per mettere in atto azioni finalizzate all’integrazione ed il superamento di pregiudizi e discriminazioni. Tra i tanti progetti si distingue quello del Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura (SPDC) del Di-partimento di Salute Mentale nord dell’ASL n. 13 - diretto dal dott. Michele Vanetti – che nel 2006 ha realizzato un opuscolo dal titolo “Il canto delle sirene”, dedicato alle donne, le cui rispo-ste assolutamente autentiche e non guidate, hanno aperto nuovi modi di percepire il senso di una parola, Le frasi riportate nel volume appartengono a donne tra i 19 ed i 49 anni, ospiti del Servizio Psi-chiatrico di Diagnosi e Cura di Borgomanero, diretto dalla dott.ssa Piera Mainini che abbia-mo intervistato per approfondire l’argomento. "Parole,parole,parole…" penso che tutti conosciamo questa famosa canzone che ci ricorda come le stesse abbiano pesi e misure diverse in relazione a

ciò che noi siamo, acquistando un peso diverso in relazione al mon-do affettivo che le sottende, parole che possono distruggere o salva-re. Quanto pesano le parole in un mo-mento di solitudine? Si dice sempre che la conquista dell’essere umano è la dimensio-ne pensiero, ma nella solitudine il pensiero è sterile, solo la parola è ponte della relazione e solo la relazione con tutte le sue sfuma-ture e significati rappresenta la ricchezza e l’unicità dell’essere umano. Nella vita quotidiana usiamo spes-so le parole senza realizzare la loro complessità, dimenticando - e lo sottolineo - che la parola è sempre espressione di ciò che noi siamo. Capita a tutti noi di dire "non vole-vo dire questo… mi sono espres-so male…hai frainteso…" perché siamo così impegnati nel vivere che non riusciamo a soffermarci sempre sul significato semantico ed affettivo della parola. Da queste considerazioni è nata l’idea de “Il canto delle sirene”? Da queste osservazioni gli In-fermieri del SPDC di Borgoma-nero hanno coinvolto le donne che sono state ospiti presso la nostra struttura a definire alcuni termini. Le ospiti hanno tutte aderito all’iniziativa?

No, non tutte hanno voluto, alcune hanno preferito stare ad osservare le altre che davano contenuti alle parole proposte dagli operatori, scelte tra quelle più comuni, come l’odio, la famiglia, l’amore, l’amicizia…. Una domanda nasce spontanea, le definizioni espresse riguardo ad al-cuni sentimenti ad es. l’amore come "fuoco e vento che si consumano insieme", la tristezza "buio" non sono poi così lontane e differenti dal pensare “comune”…. Sono ormai cinque anni che la nostra struttura – in occasione delle festività natalizie - coinvolge gli ospiti per augurare buone feste agli operatori, ai visitatori ed alle Istituzioni che hanno legami con il Dipartimento di Salute Mentale nord. “Il canto delle sirene” è un titolo suggestivo, un canto che ci affascina e, nel contempo, cer-chiamo di tenere lontano da noi, ma con con questa iniziativa ab-biamo voluto dare voce alla sof-ferenza delle persone con cui lavoriamo, dare voce a chi è diffi-cilmente ascoltato In occasione dell’8 marzo 2007 festa della donna, l’Associazione Culturale “Maestro Castelletta” di Borgomanero ha voluto, attraverso un piccolo gesto, regalare un sorriso ed un momento di serenità ad alcu-ne ospiti del Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura La dott.ssa Mainini si è detta con-tenta dell’iniziativa che, per la prima volta, ha considerato le ospiti della Struttura, come persone nella loro identità femminile. Nella foto da sinistra: Luigi Laterza (socio dell’Associazione) Angelo Laver-sa (infermiere professionale), Piera Mai-nini (direttore del SPDC) e Marco Croce (Presidente dell’Associazione).

IL CANTO DELLE SIRENE

a cura di Elena Vallana Oggi viviamo in quello che viene definito il “villaggio globale” do-ve le varie culture e stili di vita entrano in contatto e spesso si esprimono con atteggiamenti in opposizione tra loro. Comuni-care è un’esigenza umana che nasce da un bisogno di stimoli e di riconoscimento; occorre impa-rare ad ascoltare, ad osservare, a non giudicare sia pure nel disac-cordo, ad esprimersi nel rispetto di sé e dell'altro, a rispettare la diversità in quanto possibilità di arricchimento. “Approccio e ge-stione del paziente con agitazione psicomotoria, tecniche base di autodifesa in caso di aggressione” è il titolo del corso di formazione – rivolto agli operatori sanitari -, organizzato dal Servizio Psichia-trico di Diagnosi e Cura (SPDC) di Borgomanero del Dipartimento di Salute Mentale nord dell’ASL 13. Sull’argomento abbiamo in-tervistato la dott.ssa Piera Maini-ni, Responsabile del SPDC. In Sa-nità quanto incidono i bisogni nella relazione? I bisogni, soprattutto in ambito sanitario, spesso rivestono ca-ratteristiche d’urgenza tali da non tollerare attese; di conse-guenza possono innescarsi da parte dell’utente reazioni violen-te, frutto di pregiudizi verso la Sanità (spesso sotto i riflettori dei mass media) o come rea-zione all’angoscia legata al pro-prio bisogno. Certe parole non sufficientemente mediate o pensate possono avere profon-de ripercussioni sulle persone con cui s’interagisce, in partico-lare se si trovano in condizioni di fragilità, perché, ad esempio, malati o stranieri. Le persone, grazie alle informa-zioni che hanno a disposizione,

possono però far valere i loro diritti? Certamente oggi si è più attenti ai propri diritti, spesso dimenticandosi dei doveri. In questo periodo stori-co, nel quale le frustrazioni sono quotidiane, la Sanità rappresenta il settore con cui l’individuo si in-terfaccia talvolta in modo irruente ed aggressivo. L’operatore della sanità diventa la persona su cui si riversano i disagi legati ad altre problematiche personali. Cosa può fare, quindi, chi si trova “dall’altra parte “, in questo caso l’operatore? Molti operatori di Servizi e Reparti hanno segnalato la diffi-coltà a gestire situazioni con espli-cite aggressioni verbali o compor-tamenti impetuosi da parte dell’utenza. Si è reso necessario, quindi, fornire una risposta adegua-ta sia al bisogno del personale, sia a quello dell’utente. In concreto?... Consapevoli delle nuove problematiche emerse e va-lutata attentamente la difficoltà di relazione interpersonale, è stato intrapreso un percorso formativo su più profili destinato al personale. Il percorso affronta gli aspetti legi-slativi, le tecniche di contenzione verbale e psicologica, le modalità di decodificazione della comunicazio-ne verbale e, con l’assistenza di un esperto, vengono impostate tecni-che basi di auto-difesa. La domanda è spontanea: la situazio-ne è così critica da dover essere af-frontata anche attraverso tecniche di auto-difesa? Occorre fare un passo indietro per evitare fraintendimenti. L’iniziativa formativa nasce dalla volontà di riflettere e di risolvere il problema dell’agitazione psicomo-toria nei pazienti ricoverati in diversi reparti e per i quali è richiesta la consulenza e la collaborazione del personale del Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura (SPDC). Il progetto formativo, in questione, nasce nel 2004 quando il personale è stato addestrato all’uso del corpo come strumento di lavoro da un

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LA RELAZIONE INTERPERSONALE, OGGI

Approccio e gestione del paziente con agitazione psicomotoria,

tecniche base di autodifesa in caso di aggressione

consulente esperto in arti marziali. Il SPDC, per approfondire il disagio evidenziato dagli operatori, ha pre-disposto un questionario per il per-sonale sanitario (ogni questionario era composto da 9 domande con possibilità di risposta multipla). Cosa è emerso dall’indagine? Sono stati coinvolti 180 infermieri di nove strutture ospedaliere diverse e dall’analisi dei dati è emerso che: ∗ il 29% del personale consultato

aveva confusione sulla competenza della contenzione psicologica;

∗ per il 17% non era chiaro l’uso degli strumenti per il controllo dello stato di agitazione;

∗ il 9 % dimostrava perplessità sul riconoscimento dello stato di agita-zione, del significato di contenzione fisica e della competenza della con-tenzione fisica;

∗ per l’8% non era chiaro il concetto di stato di necessità.

Sulla base di questi risultati è stato, quindi, ideato il percorso di forma-zione ed aggiornamento dal titolo “Approccio e gestione del pa-ziente con agitazione psicomoto-ria”. Il corso non è quindi un fenomeno isolato? La prima edizione si è svol-ta a Borgomanero nel mese di di-cembre 2004, la seconda nei mesi di ottobre e novembre 2006 ed è stato riproposto anche per il 2007 (12/03/07 -23/04/07/-28/05/07 ). Per l’edizione di quest’anno sono pervenute 105 richieste d’adesione, a conferma del disagio lamentato, a cui si vuole dare una risposta ap-propriata con modalità professio-nalmente valide. Chi sono i formatori? Il corso è gestito dagli operatori del SPDC che sono quotidianamente impegnati sul campo: dalla sottoscritta (dott.ssa Piera Maini-ni), dalla CPSE (capo sala) Silvia Turati e dai CPS (infermieri professionali) Filippo Spallina, Ornella De Serio, Giu-seppe Denicolò, Massimiliano D’Alù Laversa (quest’ultimo responsabile del progetto), mentre le tecniche di arti marziali sono insegnate dal maestro Luigi Macaluso di Ivrea.

PSICORAV è una pagina on line che consente di contattare gratuitamente uno Psicologo attraverso:

un numero verde:

800 134 881

attivo il lunedì, il martedì ed il giovedì

dalle 15.30 alle 17.00

oppure scrivendo all’indirizzo e-mail: [email protected]

Il servizio si rivolge alle persone che si trovano in condizioni di “fragilità”, con disagio psicologico legato a situazioni di vita “difficili”, come l’insorgenza della malattia, esperienze di lutto, di stress, di problemi per la perdita del lavoro o di svilimento professionale. Il servizio informa in merito a pro-blematiche psicologiche in aree specifiche e sulle modalità di ac-cesso al servizio per le situazioni di disagio psicologico. Crea una rete di sostegno ai fami-liari che assistono pazienti con patologie a rischio di cronicizza-zione e costituisce un supporto per le problematiche del lutto e dell’età anziana. Consente un pri-

mo contatto telefonico con un professionista psicologo ed an-che di dialogare telepaticamen-te. Facilita, infine, i contatti con le Associazioni di auto-mutuo-aiuto ed il mondo del volontariato . Il servizio si prende cura della sofferenza dell’altro, dedicando-gli la massima attenzione ed una disponibilità totale all’ascolto, per garantirgli l’assistenza migliore. Il progetto è il risultato della col-laborazione tra la Fondazione Novara Sviluppo, il Lions Club Arona Stresa – che hanno pa-trocinato il progetto - ed il Servi-zio di Psicologia del Diparti-mento Territoriale dell’ASL n. 13 che ha attivato un canale di con-sultazione psicologica on-line ed un numero di telefono dedicato alla consulenza. Il dott. Mario Minola, Commissa-rio dell’ASL13 - nel ringraziare gli Enti che hanno collaborato al progetto dichiara “il servizio co-stituisce un tentativo di aprire nuovi canali di comunicazione

interattivi fra il territorio e l’Azienda Sanitaria, a favore del-le persone più fragili. In funzione dell’efficacia del pro-cesso di comunicazione è coin-volto anche il mondo del Volon-tariato, presente sul territorio novarese, che concorre, insieme alle Istituzioni, a tessere una rete sempre più rispondente alle mol-teplici esigenze della popolazio-ne. Il progetto è stato presentato nel corso di una conferenza che si è tenuta a Novara il 15 febbraio u.s. nella sede legale dell’ASL 13 Nella foto sotto: la dott.ssa Grazia Nuvolone Responsabile del Servi-zio di Psicologia dell’ASL 13, il dott. Mario Minola Direttore Ge-nerale dell’ASL n. 13 e l’arch. Ema-nuele Monti del Lions Club Arona Stresa

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PSICORAV

UN SERVIZIO GRATUITO DI CONSULTAZIONE PSICOLOGICA

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WWW.E-RAV.IT

RAV: una Rete per le Associazioni di Volontariato Un’intranet offerta gratuitamente a tutte le organizzazioni no profit che vogliono comunicare e mettere a fattor comune la conoscenza per aiutare con più efficacia i più deboli: AIUTACI AD AIUTARE Una Rete per le Associazioni di Volontariato (la RAV): è questa una iniziativa lanciata in Rete dal Lion Club Arona-Stresa e dalla Fondazione Novara Sviluppo. E’ noto quanto sia elevato il livello di autonomia che le Associazioni di volontariato adottano nel gestire le proprie attività; a questa autonomia spesso non corrispondono percorsi chiari per i potenziali utenti con l’inevitabile conseguenza che azioni degne di grande attenzione non sono note al di fuori di una piccola cerchia di persone. Si dice spesso che il Volontario è geloso della propria professionalità di operatore assistenziale. In questo scenario, la Rete si presenta ricca di portali di Associazioni di volontariato la cui funzione principale è informare: informare su situazioni di disagio, sui bisogni, su malattie spesso con il supporto di esperti di grande professionalità, su progetti, iniziative avviate o da avviare, sulla necessità di un supporto economico, sui link con altre Associazioni, Enti di interesse comune… informare. “MA ALLORA ! Se così è perché non facilitare l’accesso alle informazioni che tutte queste organizzazioni offrono? Per esempio organizzando percorsi guidati di ricerca che superino la conoscenza derivata dal tam-tam di strada.”, spiega Roberto Leverone ideatore della RAV: “Creando nuovi canali di comunicazione fra operatori, in aree riservate e protette per sfuggire ai produttori di bla bla insignificanti e inquinanti, con linguaggi semplici e comuni, facilitando lo scambio e l’accesso alle informazioni disponibili, creare Gruppi di Lavoro, attivare Forum, Chat di comunicazione, scambiarsi documenti, avere anche una finestra aperta sull’esterno con bacheche per pubblicare annunci di domanda o offerte di ogni genere o più specifici per chi cerca casa o cercalavoro….in altre parole creare una RETE protetta (una intranet) per le ASSOCIAZIONI di VOLONTARIATO: la RAV” “La RAV è completamente gratuita” aggiunge Leverone, “ tutte le Associazioni di volontariato, tutti i gruppi che operano nel settore delle attività umanitarie senza scopo di lucro possono richiedere di entrare in RAV; ogni Associazione o Gruppo ha quindi accesso ad un’area riservata e protetta dove potrà inserire i propri associati, attivare in maniera autonoma Gruppi di Lavoro, gestire al proprio interno Forum, Chat e scambi di documenti, scrivere annunci da pubblicare in Rete in altri termini creare un ambiente per comunicare, costruire, crescere”. La RAV oltre a fornire gratuitamente i servizi così descritti per le singole Associazioni/ Gruppi, intende attivare servizi di rilevanza più generale; il primo che è stato avviato è un servizio gratuito chiamato PSICORAV che si rivolge a: “Chi soffre di disagio psicologico legato a vicende del ciclo di vita, quali l’insorgenza di malattie.” “Chi ha avuto esperienze di perdita, lutto, solitudine, stress accentuato per disturbi d’ansia e depressione.”, spiega la dott.ssa Grazia Nuvolone responsabile del Servizio di Psicologia ASL 13 dell’Ospedale di Borgomanero (NO): “La PSICORAV vuole offrire informazioni sull’accesso ai trattamenti di supporto psicologico per la prevenzione del disagio legato al convivere con la malattia anche via mail ([email protected]) . Fornire una rete di sostegno attraverso il numero verde 800 134881 attivo il lunedì, martedì e giovedì dalle 15.30 alle 17.00, anche ai famigliari e care givers (ad esempio nelle problematiche della cronicità e del decadimento cognitivo.) Facilitare i contatti con le associazioni di auto mutuo aiuto e il mondo del Volontariato con cui questa iniziativa realizza una sinergia costante.” Le Associazioni i Gruppi no profit che volessero entrare nella Rete delle Associazioni di Volontariato e avvalersi di questi strumenti non devono che navigare nell’url www.e-rav.it ed effettuare l’iscrizione direttamente on line o scrivere a [email protected] : naturalmente tutto gratuitamente.

Il 29 e 30 novembre u.s. si è svolto presso la piscina comu-nale di Galliate il corso di ag-giornamento aqua di formazio-ne teorico pratica di preparazio-ne al parto in acqua. Il corso, gestito dalle ostetrica Carmen Ceffa e Anna Rita Pe-droni, era rivolto agli operatori dell’ASL 13 del percorso nasci-ta, al personale ostetrico, a pe-diatri e ginecologi. L’acqua e i suoi simboli, il parto in acqua – come nasce e si sviluppa – sono stati gli argo-menti trattati in modo approfon-dito prendendo in considerazio-ne gli aspetti teorici e pratici della tecnica. Sono stati affrontati: le modalità di percezione dell’acqua, il mo-vimento in acqua, la respirazio-ne, il massaggio, le tecniche di rilassamento e il watsu. E’ stato, inoltre, proiettato un video sul valore e significato simbolico dell’acqua, delle le-zioni tipo pre-parto ed il parto in acqua. Il corso ha permesso agli ope-ratori di confrontarsi e praticare in vasca le tecniche che vengo-

no insegnate alle donne in gravidanza, sperimentando personalmente l’effetto be-nefico dell’acqua sul corpo e sulla psiche. Il corso ha significato l’integrazione tra territorio ed ospedale, attraverso il confronto tra operatori e l’utilizzo di esperienze e competenze univoche da mettere a disposizione delle

donne aiutandole nel loro percor-so per una maternità consapevo-le. Un ringraziamento va rivolto al personale del Dipartimento Mater-no Infantile, all’Organizzazione e Sviluppo Risorse Umane ed al Referente Educazione alla Salute dell’ASL n. 13, ed ancora a Mirko Bosio regista del video ed a tutti i partecipanti.

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AQUA

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ITALIA—UNGHERIA

GEMELLAGGIO INTERNAZIONALE

Mercoledì 21 marzo la delegazione di veterinari ungherese ha incontrato, all’Ordine provinciale dei Medici Chirurghi, Odontoiatri e Veterinari – in via Torelli, 31/a a Nova-ra - il Direttore Generale Mario Minola ed i Direttori dei Servizi di Assistenza Veterinaria dell’ASL n. 13: Franco Tinelli e Maurizio Roceri (quest’ultimo è anche il Presidente dell’Ordine dei Veterinari),

L’incontro convalida il gemellaggio tra Paesi membri dell’Unione Europea: Italia e Un-gheria, per il progetto internazionale finalizzato all’uso del sistema traces di marcatura degli animali nell’ambito della rintracciabilità dei prodotti alimentari di origine animale e della sicurezza alimentare in genere, in un’ottica di tutela della salute pubblica.

Il progetto ha previsto seminari che si sono tenuti a Budapest e visite studio (della durata ciascuna di 4 giorni) nella Regione Piemonte. Nella foto sopra la delegazione ungherese ed i vertici dell’ASL n. 13 di Novara. Da sinistra in basso Franco Tinelli, Ce-cilia Ravagnan - Coordinatore dei progetti internazionali - e Mario Minola; a sinistra in alto Maurizio Roceri ed infine Massimo Favilla (il secondo da destra in basso) Project Leader - già Direttore dei Servizi Veterinari e del Dipartimento di Prevenzione dell’ASL n. 13 di Novara -

A cura di Elena Vallana Viviamo in una società multi-razziale, un universo di colori, di tradizioni e costumi differen-ti che ha determinato impor-tanti conseguenze sia sul piano socio - economico, sia su quel-lo sanitario.

Agli stranieri extracomunitari provvisti di permesso di sog-giorno bisogna aggiungere un numero di clandestini in conti-nuo aumento, come testimo-niano gli sbarchi sulle coste ita-liane o gli ingressi irregolari dai confini territoriali. Il grande numero di immigrati ha introdotto, inevitabilmente, nuovi elementi nel panorama sanitario italiano, soprattutto dal punto di vista epidemiolo-gico ed igienistico: basti pensare alla promiscuità o alla scarsa igiene di abitazioni, spesso edi-fici dismessi, che ospitano i clandestini. Sull’argomento abbiamo inter-vistato il dott. Biagio Zappulla, Dirigente Medico Referente dell’I.S.I. (centro informazione salute immigrati) dell’ASL n. 13. La Regione Piemonte ha istituito i Centri di Informazione Salute

Immigrati – I.S.I. per garantire assistenza sanitaria agli stranieri irregolari e nel contempo per con-tenere il diffondersi di eventuali malattie infettive.

Nel Distretto di Borgomanero dell’ASL n. 13, il Centro I.S.I. è operativo dal 1996, successiva-mente nel novembre 1998 è stato attivato anche a Novara, e garan-tisce agli stranieri irregolari tempo-raneamente presenti sul territorio nazionale le cure ambulatoriali ed ospedaliere, per malattia ed infor-tunio, con estensione a program-mi di medicina preventiva.

Sono, inoltre, garantite la tutela sociale della gravidanza e della maternità responsabile, la tutela della salute del minore ed inter-venti di profilassi internazionale (vaccinazioni). E’ garantita anche l’assistenza farmaceutica. Quali sono i compiti specifici dei Centri I.S.I.? Tali Centri devono assicurare cure urgenti ed essenziali, inoltre, han-no compiti di informazione, pro-mozione, educazione sanitaria, organizzazione dell’accesso alla prestazione e raccolta di dati epi-demiologici.

Le prestazioni a favore degli immi-grati clandestini sono erogate sen-za oneri qualora questi siano privi di risorse economiche sufficienti, rendendo un’autodichiarazione di indigenza prevista dalla legge, fatte salve le quote di partecipa-zione alla spesa sanitaria (ticket), allo stesso modo ed alle stesse condizioni dei cittadini italiani. Nel concreto lo straniero irrego-lare che necessita di una visita o di una prestazione cosa deve fare?

L’immigrato clandestino può rivol-gersi al Centro I.S.I.,

E’ tenuto a fornire le proprie gene-ralità mediante l’esibizione di un documento di riconoscimento rila-sciato dalle autorità dello Stato di provenienza.

All’atto della richiesta di prestazio-ne dovrà dichiarare l’autenticità dei dati anagrafici forniti, il proprio domicilio di fatto e di non posse-dere i requisiti per essere iscritto al Servizio Sanitario Nazionale.

Se l’immigrato dichiara di non es-sere non avere mezzi economici viene esentato dal pagamento della prestazione, salvo la corre-sponsione del ticket. Ricevuta la richiesta di assistenza ed eseguito l’accertamento medi-co, il Centro I.S.I. invia l’utente immigrato alla struttura sanitaria competente per gli accertamenti ed approfondimenti del caso. Nell’ASL n. 13 l’immigrato irre-golare dove può recarsi per rice-vere assistenza sanitaria? I Centri I.S.I. dell’ASL n. 13 sono a Borgomanero – presso la sede del Distretto in viale Zoppis, 10 – ed a Novara – presso il Poliambulatorio di via Dei Mille, 2 –

In entrambe le sedi ci si avvale della collaborazione di un media-tore culturale che conosce a fondo i problemi degli immigrati e che può, quindi, agevolare i loro rap-porti con il servizio e con il perso-nale medico ed infermieristico.

Lo Sportello Informativo a Nova-ra, tramite il mediatore culturale, fornisce informazioni in francese, inglese ed arabo ed è aperto al pubblico il lunedì dalle 13.15 alle 15.15, il mercoledì dalle 13.00 alle 15.00 ed il venerdì dalle 10.30 alle

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L’ATTIVITÀ DELL’I.S.I.,

il Centro di Assistenza agli Immigrati Irregolari

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PRESENTATO A BORGOMANERO IL DOCUMENTO

DEL PIANO DI ZONA DEI SERVIZI SOCIO ASSISTENZIALI

12.30. E a Borgomanero? Gli ambulatori, con la presenza del medico, sono aperti a Borgomanero il lunedì ed il mercoledì dalle 10.00 alle 12.00 ed il lunedì è presente nello stesso orario il mediatore cul-turale; a Novara il mercoledì dalle 13.00 alle 15.00 ed il venerdì dalle 10.30 alle 12.30;. Come è cambiata l’attività dei Centri I.S.I. negli anni.?

L’attività dei Centri I.S.I. di Borgomanero e Novara è in costante crescita: si è passati da un solo utente nel 1996, a 2 nel 1997, 42 nel 1998, 248 nel 1999, 410 nel 2000, 579 nel 2001, 1492 nel 2002, 1082 nel 2003 (il decremento è attribuibile alla regolarizza-zione mediante sanatoria), 2204 nel 2004, 3058 nel 2005 e 3661 nel 2006. A quali nazionalità appartengo-

no gli stranieri che si rivolgono ai Centri I.S.I.? Negli anni novanta la maggior parte erano albanesi, marocchini e senegalesi oggi l’etnia più rap-presentativa è quella dell’est eu-ropeo (513 ucraini, 230 rumeni che dal 1° gennaio sono entrati a far parte dell’Unione Europea) seguiti dalla nazionalità albanese (268), marocchina (268), sene-galesi (230).

A cura di Stefano Frattini, addetto stampa CISS

Mercoledì 14 febbraio u.s. , presso la sala conferenze della Casa di Riposo Opera Pia Curti di Borgo-manero, è stato presentato ufficial-mente alla stampa il documento di programmazione del Piano di Zo-na dei servizi sociali che riguarda tutta l’area nord della provincia di Novara.

Un documento importante, frutto di

un rilevante lavoro voluto dai quattro Enti Gestori coinvolti: il C.I.S.AS. di Castelletto Ticino, il C.I.S.S. di Borgomanero, l’I.S.P.A. di Arona e l’I.S.A. di Ghemme, insieme alla Direzione Generale dell’ASL13. La consu-lenza tecnica è stata fornita dall’I.R.S. (Istituto Ricerca So-ciale) di Milano.

Erano presenti all’incontro i rap-presentanti del Tavolo Tecnico e del Tavolo Politico che hanno curato e seguito l’iniziativa di pro-

grammazione, compresi i Comuni, la Provincia, gli Enti Gestori e l’ASL. In particolare hanno partecipato il dottor Mario Minola, Commissario dell’ASL 13, il dottor Mario Esposito, direttore del Di-stretto Sanitario di Borgoma-nero, il dottor Paolo Lo Giudi-ce, direttore del Distretto Sa-nitario di Arona, Bruno Val-loggia, presidente del CISS, Gianpiero Enoch, sindaco di Ghemme, Mario Chinello, presidente del CISAS e Ma-rio Pagliano, assessore ai servizi sociali di Arona. Pre-senti anche i direttori degli enti e loro rappresentanti, i dottori: Luisa Ferrara, Clau-dia Frascoia e Felice Sarci-nelli e l’assessore provinciale alle politiche sociali Massimo Tosi.

Bruno Valloggia, che ha se-guito direttamente l’intero Piano, è stato il moderatore della serata ed ha ricordato che: “Il lavoro è stato possibi-le grazie alla volontà di con-divisione del progetto per un territorio così ampio”. Mario

Nella foto da sinistra: il dott. Bruno Valloggia Pre-sidente CISS, il dott. Massimo Tosi Assessore P r o v i n c i a l e alla Politiche Sociale ed il dott. Mario Minola Diret-tore Generale ASL 13

Pagliano ha espresso quindi i suoi apprezzamenti definendo questo come un “grandioso docu-mento”. Il lavoro di predisposizione del Piano ha coinvolto quarantasei Comuni ed i due Distretti Sanitari di Arona e Borgomanero. Il tutto è ora contenuto in un volumetto di circa centocinquanta pagine.

Con questo documento si è volu-to avviare un cambiamento di prospettiva, non soltanto cercan-do di rendere omogenea un’area territoriale tanto vasta, ma anche investendo risorse nuove. Dai quattro territori si è voluto un pia-no integrato e incrementale se-guendo precise fasi di costruzio-ne.

Con una continua formazione e monitoriaggio degli operatori, il tutto è partito più di un anno fa con una prima fase di formazione di Tavoli, in base alle cinque aree tematiche scelte come primarie, in cui i soggetti del territorio interes-sati potessero parteciparvi. Una scelta azzeccata fu impiegare gli operatori degli Enti quali condutto-ri dei tavoli anziché affidare l’incarico a consulenti esterni: ne è risultata una chiara fotografia

dell’esistente.

Dopo la consultazione, è stato compito del Tavolo Tecnico tra-sformare la mole enorme del materiale raccolto in obiettivi ed azioni della programmazione. Questi obiettivi sono innanzi tutto di innovazione, che richie-dono azioni organizzative di si-stema, di sviluppo, richiedenti interventi di consolidamento e potenziamento dell’esistente.

Molto collaborativo è stato l’apporto dei Responsabili dei vari Servizi dell’ASL e il Com-missario Dott. Minola li ha per questo ringraziati.

Una prima valutazione del piano m o s t r a f i n d a s u b i t o l’integrazione come elemento predominante: tra istituzioni, tra sociale e sanitario e con il priva-to sociale.

Mario Chinello ha spiegato: “In queste pagine è stata conden-sata la realtà locale, mettendo nero su bianco: ciò che si può realizzare e non ciò che si vor-rebbe. Non è un libro dei sogni, ma il primo fondametnale passo per rendere omogeni gli inter-venti su tutto il territorio. Le azioni riportate sono di certo tutte realizzabili nel biennio so-prattutto con una loro migliore

riorganizzazione”.

Il documento di programma-zione getta quindi le linee gui-da degli interventi socio-sanitari per il biennio 2007-2008. Prevede una program-mazione partecipata ed obietti-vi ed azioni distinte area per area: anziani, minori, disabili, responsabilità famigliari e nuo-ve povertà. Interessante anche l’ultima parte del documento sulla rilevazione del contesto territoriale.

Bruno Valloggia ha concluso: “Ora il lavoro continuerà incal-zante: avremo due anni intensi, in cui alcuni processi si sono già avviati a conseguenza di questo documento. I Tavoli Tematici diventeranno dei Ta-voli di consultazione perma-nente da cui i Tecnici attinge-ranno per la programmazione”.

Il volumetto è già stato diffuso nei giorni scorsi a tutte le am-ministrazioni comunali ed ai soggetti interessati, in vista d e l l a s o t t o s c r i z i o n e dell’accordo di programma.

E’ stata istituita infine una Se-greteria di Piano, operativa presso gli Uffici del C.I.S.S. di Borgomanero e disponibile per ogni informazione al riguardo.

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A Piero Capittini

gli auguri di vivere con

serenità

e con entusiasmo

questa nuova fase della

Sua vita,

certi che non gli

mancheranno ulteriori

e significative soddisfazioni

Dal 1° febbraio 2007 la dott.ssa Barbara Buono è stata no-minata Dirigente Respon-sabile della Struttura Com-plessa Servizio Economico Finanziario (c.d. Ragioneria).

Trentaseienne, già Reggente della medesima Struttura, di-ploma di Ragioneria, Barbara Buono, nell’anno accademico 1994-1995, si è laureata in Eco-nomia Aziendale presso l’Università Commerciale “Luigi Bocconi” di Milano. Ha preso parte a numerose attivi-tà formative organizzate dall’Università Bocconi stessa, dall’Università degli Studi di Torino, dall’Università del

Piemonte Orientale e da altre scuole di formazione, dagli Ordi-ni dei Ragionieri e dei Dottori Commercialisti di Torino nonché dalla Regione Piemonte.

La Struttura Complessa Servizio Economico Finanziario è compo-sta complessivamente da quindi-ci persone (compreso il Respon-sabile): otto a Novara presso la sede in via dei Mille e sette a Borgomanero presso il Presidio Ospedaliero.

Riveste importanza fondamenta-le nella gestione amministrativa dell’azienda in quanto è la Strut-tura che si occupa della corretta tenuta delle scritture contabili, della redazione dei Bilanci Tri-mestrali e del Bilancio Consunti-

vo d’Esercizio, della predisposi-zione di flussi informativi di natu-ra contabile per la Direzione e per la Regione, del rispetto degli ob-blighi fiscali previsti dalla norma-tiva vigente (tra i più importanti: la compilazione dei registri IVA e la predisposizione dichiarazioni fiscali), della gestione di tutte le problematiche contabili legate alle a t t iv i tà po s te i n es ser e dall’azienda, nonché della conta-bilizzazione di tutte le attività e passività e di tutti i costi ed i rica-vi con i connessi pagamenti ed incassi.

Il Servizio Economico Finanziario gestisce inoltre il debito ed i rap-p o r t i c o n l a T e s o r e r i a dell’Azienda

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A Gianfranco Cammarota

gli auguri di “...spassartela...”

nella nuova esperienza toscana.

dai tuoi colleghi

….ci mancherà la tua simpatia…

A cura di Carmen Gatti

Dopo tre mesi di incontri e bellissime partite, svolti secondo le regole basilari del tennis, presso il Centro Sportivo “Sporting Club Arona” è giunto al termine il “1° Torneo di Tennis Ospedaliero” .

Le semifinali si sono svolte tra i tennisti: Tonati - Massa e Bruzzi - Poletti, la finale si è svolta tra Massa, Pato-logo dell’Ospedale di Verbania ed il responsabile del gruppo sportivo ospedaliero Massimiliano Bruzzi, infer-miere di Traumatologia dell’Ospedale di Borgomanero.

Le capacità e l’esperienza del fortissimo Massa hanno prevalso su Bruzzi che ne è uscito sconfitto, ma soddi-sfatto di essere arrivato in finale ed aver dato del filo da torcere ad un avversario come Massa. L'augurio è che l’evento sportivo possa essere di stimolo e spunto per fare informazione sanitaria.

Dal Comitato per le Pari Opportunità dell’ASL 13 E’ Mirella Valli “Aronese dell’anno” 2007

Mirella Valli è l’Aronese dell’Anno. Il premio Le è stato assegnato sabato 10 marzo dalla CommissioneGiudicatrice presieduta dal Sindaco di Arona Antonio Catapano. Mirella Valli, settantasettenne, è nata a Carpi e si è distinta per il suoimpegno politico e civile sin dal primo dopoguerra. Consigliere comunale negli anni ottanta, ha condotto numerose lotte per laconquista dei diritti civili alle donne, dall’istituzione dei consultori familiariall’applicazione della riforma sanitaria. E’ stata inoltre promotore dei centri estivi per i bambini e di servizi per glianziani e dell’Università della terza età di cui è stata la primavicepresidente.

Un impegno costante nel tempo. A lei vanno gli auguri del Comitato Pari Opportunità dell’ASL n. 13

COMITATO DI REDAZIONECOMITATO DI REDAZIONECOMITATO DI REDAZIONE

Direzione

Mario Minola

Arabella Fontana

Sergio Bertone

Direttore Responsabile:

Elena Vallana

Coordinatore

Redazione:

Maurizio Robberto Redazione:

Anna Rita Audone

Andrea Bertaccini

Raffaella D'Andretta

Mirella Frattini

Carmen Gatti

Alessandra Mondini

Alberta Paggi

Paola Pontiroli

Carlo Prelli

Barbara Schietti

Claudio Teruggi

Carlo Alberto Zambrino

PER IL VOLONTARIATO

Andrea Bassetti

Lorenza Fontana

Segnalazione pervenuta all’Ufficio Relazioni Esterne:

Contrariamente a tutte le notizie di malasanità, io …. omissis…, mi devo complimentare e ringraziare i Medici ed il personale del reparto di Oculistica di Arona per la cortesia, genti-lezza e disponibilità di tutti con me personalmente e con tutti i pazienti, nonché devo ri-volgere gli stessi elogi anche alla dottoressa ed al personale dei poliambulatori di Oculistica che durante la visita di controllo mi hanno fatto una visita così accurata che non ho mai avuto il piacere di fare nemmeno nelle visite a pagamento in ambulatori privati. Grazie di vero cuore

Lettera firmata, 15 febbraio 2007

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La Direzione Generale dell’A.S.L. n. 13

ringrazia il personale per la professionalità e competenza con la quale

ogni giorno svolge la propria attività .

Si riportano alcune segnalazione a testimonianza della qualità eccellente dei servizi sanitari erogati