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Azienda Pubblica di Servizi alla Persona MARGHERITA GRAZIOLI IL MELOGRANO Inserto al Periodico Bimestrale Tuttapovo, edito dal Club InterassociativoTuttapovo Anno IV - n. 4 dicembre 2011 1891 Ospitale 2011 Azienda pubblica di servizi alla persona NUMERO SPECIALE

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Azienda Pubblica di Servizi alla Persona

MARGHERITA GRAZIOLIIL

MEL

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NO

Inserto al Periodico Bimestrale Tuttapovo, edito dal Club InterassociativoTuttapovo

Anno IV - n. 4dicembre 2011

1891 Ospitale

2011Azienda pubblica di servizi alla persona

NUMERO SPECIALE

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La Redazione, la Direzioneed il Consiglio di Amministrazione

AUGURANOa Ospiti, Familiari, Dipendenti

ed a tutti i lettori del “Melograno”Buon Natale e Felice Anno Nuovo

Natale 2011Su cari fratelli esultiamo!un nuovo Natale è arrivato.Stringiamoci forte la mano,salutiamo il Bambino che è nato!

È nato per farci sperare,nella fede, nel ciel, nell’amore!Pur se noi si sta al limitare,Lui è nato e ci offre il Suo cuore!

È Natale, scordiamo ogni affanno,affidiamoci al santo Bambino.Affrontiamo con Lui il nuovo annoche Gesù sarà sempre vicino!

Nonna Renata

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IL MELOGRANO

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Dicembre 2011 - n. 4Anno IV - XVI num. pubblicato

COMITATO DI REDAZIONE

DIRETTORE: Paolo Giacomoni

COORDINAMENTO: Antonio Bernabè

IN REDAZIONE: Antonio Bernabè - Giuseppina

Ciurletti - Renzo Dori - Innocenzina Groff - Roberto

Maestri - Renata Ricci

FOTO: Antonio Bernabè - Renzo Dori - Roberto Maestri - Marco Paris

- Fonti varie -

IMPAGINAZIONE E GRAFICACarlo Nichelatti

Si ringraziano tutti coloro che a vario titolo hanno contribuito a dar vita a questo numero de

“IL MELOGRANO”inserto redazionale

al periodico TUTTAPOVO

STAMPATipografia Arti Grafiche Publistampa - Pergine

Valsugana

Numero speciale per i festeggiamenti dei 120 dell’APSP “Margherita Grazioli”

Redazionale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .pag . 4

Lunedì 14 novembre: gli artisti della collina in mostra . . . . . . . . . . . . .pag . 5

Sabato 19 novembre: un’Azienda aperta al territorio . . . . . . . . . . . . .pag . 11

Domenica 20 novembre: un ricordo particolare per Margherita Grazioli .pag . 18

Martedì 22 novembre: compleanno speciale del Margherita Grazioli . .pag . 19

Giovedì 24 novembre: un ringraziamento particolare agli operatori . .pag . 22

In copertina: “L’evoluzione della struttura in 120 anni”

s o m m a r i o

Se vuoi conoscerci meglio basta un clic www.apspgrazioli.it

Il sito aziendale è stato recentemente aggiornato attraverso l’inserimento dei testi in pdf delle

carte dei servizi relative alle varie attività. Chi fosse interessato può verificarne i contenuti

come sempre con un semplice clic.

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IL M

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Questo numero de “il Melo-grano” sarà monografico in

quanto interamente dedicato a ri-assumere, soprattutto attraverso le immagini, le molteplici iniziati-ve dedicate ai festeggiamenti per i 120 anni di attività e che hanno interessato ben due settimane del mese di novembre appena tra-scorso. In verità le cose fatte sono state molte e con il contributo di tutto il personale tutte riuscite al meglio ed a loro in particolare va il nostro ringraziamento.

L’obiettivo che ci eravamo posti nel definire il programma era quel-lo di lanciare un messaggio forte nei confronti della comunità come reinterpretazione e attualizzazione di quell’atto di solidarietà compiu-to dalla Margherita Grazioli 130 anni fa quando lasciava al Comune di Povo una sua villa per realizzare un ospitale per i poveri. Ricordare quello spirito di attenzione verso le fasce più deboli e emarginate della società di allora rappresenta un valore di forte attualità anche se coniugato in maniera diversa. Nell’ultimo decennio dell’800 la comunità di Povo ha vissuto un periodo particolarmente fecondo e in qualche modo unico (non si è più ripetuto con tale intensità) ove l’elemento solidaristico è emerso con forza incredibile: nel 1891 na-sce l’Ospitale Margherita Grazioli

con compiti di sostegno dei po-veri, di pronto soccorso e di sog-giorno di cura; nel 1896 nasce la Famiglia Cooperativa con lo scopo di garantire consumi a prezzi con-tenuti e valorizzazione dei prodotti locali e sempre nel 1896 la Cassa Rurale di prestiti e di risparmio; nel 1898 infine prende avvio l’attività dell’asilo infantile.

Partire da questi valori per raf-forzare i legami con il territorio e la sua popolazione è stato il filo con-duttore di tutte le iniziative messe in atto.

Siamo partiti con il creare un’oc-casione d’incontro con l’arte attra-verso la mostra organizzata pres-so il Centro Polifunzionale, mostra che ha visto la partecipazione di ben undici artisti locali, per ricor-dare la forte valenza comunicativa dell’opera pittorica e non solo.

Poi abbiamo offerto alla colletti-vità, attraverso le “porte aperte”, un’occasione per conoscere i no-stri servizi e per partecipare alla presentazione del primo bilancio sociale con le sue forti ricadute positive per il territorio.

Abbiamo voluto ricordare, at-traverso momenti di intensa re-ligiosità, la figura e la morte della Margherita Grazioli e la grande attualità del suo insegnamento di attenzione verso i più deboli.

A seguire un partecipato incon-

tro conviviale con familiari, ospiti e volontari e successivamente la proiezione di un filmato, realizzato con il sostegno determinante della Fondazione Museo Storico Trenti-no. Il filmato raccoglie le testimo-nianze di vita di alcuni anziani di Povo nella prima metà del Nove-cento e si conclude con un cenno ai cambiamenti intervenuti nella nostra RSA negli ultimi decenni. Lo scopo è quello di sottolineare il forte legame esistente fra storia del sobborgo e storia della nostra casa di riposo.

Si è infine voluto riconoscere un valore particolare al lavoro ed alla professionalità dei dipendenti dell’azienda, simbolicamente pre-miando coloro che hanno raggiun-to una notevole anzianità di servi-zio.

Scorrendo le pagine di questo numero speciale il lettore troverà molte immagini e qualche scritto che ricordano tutti questi eventi.

Per parte nostra vogliamo riba-dire ai nostri lettori e non soltanto a loro che tutto questo è stato fat-to per sottolineare l’appartenenza a questa comunità e per far co-noscere sempre meglio la nostra realtà come elemento dinamico e di crescita all’interno di una rete di servizi volti al sostegno e alla pro-mozione della persona nella sua globalità.

Un programma intenso per ricordare i 120 anni di attivitàil presidente renzo dori

E d i t o r i a l e

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lunedì 14 novembre

Sono iniziati con la musica i fe-steggiamenti per i 120 anni

dell’APSP “Margherita Grazioli”. Introdotta ed accompagnata dalle melodie etniche del gruppo musi-cale “Aires”, lunedì 14 novembre nella Sala incontri del Centro Poli-funzionale di Povo è stato presen-tato l’evento “Artisti della collina in mostra”.

Il Presidente Renzo Dori ha ma-nifestato tutta la sua soddisfazio-ne per questo inizio sottolineando come l’arte e la musica siano modi di comunicare che toccano le cor-de più profonde dell’animo umano e trasmettono emozioni e senti-menti che spesso risultano molto più efficaci di qualsiasi parola.

La Direttrice Mariarosa Dossi si è complimentata con gli artisti che hanno dato vita a questa riuscita manifestazione. Ha quindi voluto ringraziare il Presidente Dori e tutti coloro che hanno collaborato ad organizzare il programma di eventi per i 120 anni, che doverosamente ha lo scopo di ricordare non solo la Fondatrice di questa Istituzione, ma tutte le persone che nel corso di questi molti anni hanno contri-buito a far si che essa diventasse una risorsa non solo per Povo ma per tutto il comune di Trento.

L’inaugurazione della mostra è stata accompagnata dalle dol-ci melodie del gruppo musicale

Gli artisti della collina in mostra

Il gruppo “Aires” qui da destra: Danilo De Pasqual - Fiorenzo Fedel - Stefania Filippi - Ivano Chistè - Maria Grazia Gadotti

il tavolo della presidenza all’inaugurazione della mostra

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“AIRES”, nato nell’ottobre 2003 all’interno dell’Associazione Cul-turale “Il Tamburo del Sole” per l’esigenza di alcuni musicisti, di dedicarsi oltre alla musica popo-lare dell’est Europa ed ebraica, anche alla musica popolare di al-tri paesi, tra cui musica popolare italiana, francese, irlandese e del nord - sud America.

Il gruppo è attualmente com-posta da: Danilo De Pasqual (basso elettrico) - Fiorenzo Fedel (chitarra) - Stefania Filippi (voce e violino) - Ivano Chistè (chitarra, mandolino, flauti e fisarmonica) - Maria Grazia Gadotti (percussioni e voce recitante).

In questa occasione gli “Aires” hanno eseguito brani di musica etnica e la canzone popolare “La serva” musicata dal poèro Eze-

chiele Pontalti, una delle colonne portanti dell’allora Casa di Riposo di Povo.

Alla professoressa Fabrizia Rigo

Righi è poi toccato il compito di presentare singolarmente gli arti-sti espositori, tracciando un breve profilo per ciascuno di essi.

Il gruppo di artisti presenti alla mostra: in piedi da sinistra a destra: Wilma De Nadai - Achille Franceschini - Giangiorgio Gruber - Renata Di Palma e Fabrizia Rigo Righi; in ginocchio da sinistra: Francesco Boldrin - Giuliano Lunelli e Silvano Visintainer

Inaugurazione “Artisti della collina in mostra”

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Matteo Boato dopo essersi laureato in ingegneria e architettura bioecologica ha scelto la via della pittura. Ha esposto le sue opere in diverse città italiane ed europee. Parlando delle sue opere egli ha dichiara-to: “Parto da luoghi che conosco per poi immaginare le parti di quei luoghi che non conosco, per ricreare un luogo nuovo, uno spazio che è tutto mio”.

Francesco Boldrin si dedica all’attività artistica seguendo un itinerario personale di ricerca; fiori, oggetti comuni, paesaggi che irrompono nella routine quotidiana lasciando spazio alla. meraviglia, su questo si concen-tra la sua pittura. E così, forme, atmosfere, luci ed ombre sono spinti all’ennesima poten-za diventando talvolta “giganti”, nel tentativo di fissarne sulla tela lo “spirto”.

Wilma De Nadai disegna e dipin-ge fin da giovane. Continua la ricerca personale nella tensione di un proprio stile espressivo, sperimentando i vari effetti “fantastici” che acqua e colori sanno dare alle forme. Ha esposto in numerose mostre di pittura e disegno collettive, personali in Italia e all’estero.

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Renata Di Palma insegnante pres-so la scuola primaria di Povo, da alcuni anni si dedica alla ricerca artistica. Si è avvicinata alla tecnica dell’affresco pur prediligendo l’acquarello e il disegno. Ha partecipato a diverse mostre personali e collettive e dal 2006, nel quadro delle iniziative Vigiliane, ha aderito all’iniziativa “Pittori di strada” e fa parte del gruppo “Piazzetta degli artisti” di Trento.

Achille Franceschini diplomato in pittura decorativa con specializzazio-ne in affresco ha poi frequentato corsi di grafica, pittura e restauro a Firenze e Padova; è stato titolare della cattedra di Decorazione pittorica dell’Istituto Stata-le d’arte di Trento. Ha allestito mostre personali e partecipato a numerose mostre collettive e concorsi di pittura nazionali e internazionali. Ha realizzato affreschi, graffiti, mosaici, murales e tele acriliche in vari edifici di culto e le sue opere appaiono in molte collezioni pub-bliche e private. Ha restaurato numerosi affreschi in Chiese e palazzi del Trentino.

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Giangiorgio Gruber dal di-segno passa ai lavori a china e acquerello. Si appassiona alla grafica e produce una serie di opere utilizzate come cartello-nistica per la presentazione di eventi. Conoscenze e rapporti diretti con artisti facilitano un confronto a livello artistico che lo portano a organizzare e cu-rare mostre collettive.

Giuliano Lunelli lavora come gra-fico e illustratore pubblicitario, parteci-pa a varie mostre collettive di pittura. Espone illustrazioni di fiabe alla mostra internazionale di illustratori di libri per ragazzi alla fiera di Bologna; illustra libri per editori quali Mondadori, Nord-Sud ed Erickson. Ha realizzato cinque tele a tema storico per il comune di Bolbeno e per il municipio di Vigo Rendena ha prodotto tre grandi incisioni scolpite nel legno di noce.

Fabio Giovanninni innamorato del legno, soprattutto di piante trentine il cui utilizzo riporta ricordi di odori di infanzia, di vita, delle nostre radici. L’amore per la natura e per gli animali, quelli più legati alla vita quotidiana, forniscono da sem-pre spunti importanti per le sue opere.

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Silvio Visintainer insegna educazione arti-stica alle scuole medie. Particolarmente impe-gnato nella realizzazione di sculture in ceramica, pietra ed altri materiali. Ha vinto due concorsi pubblici per la produzione di opere artistiche da inserire nel Bocciodromo di Trento e presso il comune di Scurelle,

Chiara Poppi Fornasini sul filo di una tradizione familiare radicata nel cuore e nella memoria, ama sperimentare va-rie tecniche creative, in particolare quelle che richiedono l’uso di pennelli e colori. Si esprime con la pittura su ceramica, l’ac-quarello su carta e su seta e la decorazio-ne di mobili e oggetti con tecniche diver-se. Ha esposto opere a Povo e a Trento.

Fabrizia Rigo Righi insegnante di Educa-zione Artistica presso l’Istituto Comprensivo Aldeno-Mattarello da tempo si dedica alla pit-tura nella costante ricerca di modalità espres-sive che riescano a fornire un messaggio ricco di spiritualità e contemplazione.

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In occasione della presentazione del Bilancio Sociale 2010, molte

erano le autorità al tavolo di presi-denza. Accanto al Presidente del Consiglio della Provincia autono-ma di Trento Bruno Dorigatti sede-va il Sindaco di Trento Alessandro Andreatta; l’assessore provinciale alla salute e alle politiche socia-li Ugo Rossi e Violetta Plotegher, che in Comune di Trento ha le medesime competenze. Presente pure il direttore dell’UPIPA Massi-

mo Giordani e la presidente della circoscrizione di Povo Paola Mo-ser.

Ci sembra l’occasione opportu-na per presentare il nostro primo Bilancio Sociale, ha precisato Ren-zo Dori perché abbiano osservato come la storia di questa Istituzione sia intrisa di elementi di solidarietà e socialità ed è proprio in questo substrato che il bilancio sociale affonda le proprie radici. Questo particolare Bilancio è il tentativo di

dar conto alla collettività delle rica-dute positive che i servizi messi in atto da questa Azienda procurano non solo agli utenti direttamente coinvolti, ma a tutta la comunità di riferimento.

Nel lontano 1881 Margheri-ta Grazioli donava al Comune di Povo (poi confluito nel Comune di Trento) un’antica villa, con podere annesso, con il vincolo testamen-tario di destinare tali immobili alla realizzazione di “un ospitale dei

sabato 19 novembre

Presentazione del Bilancio sociale

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poveri di detta comunità”.L’originaria denominazione di

“Ospitale” successivamente cam-biò in Casa di Riposo “M. Grazio-li”, riconosciuta poi nel 1971 come IPAB (Istituzione Pubblica di As-sistenza e Beneficenza) ed infine dall’ottobre 2007, in base alla leg-ge regionale n. 7/2005, in Azien-da Pubblica di Servizi alla Persona “Margherita Grazioli”.

Dopo 120 anni dalla fondazione trovano collocazione nel comples-so:• la Residenza Sanitaria Assi-

stenziale con 185 posti letto per non autosufficienti, di cui 16 riservati a Nucleo Alzheimer, 4 al Nucleo per stati vegetativi ed 1 a Posto Sollievo;

• il Centro Diurno con 25 posti;• il Centro Servizi rivolto alle per-

sone adulto-anziane del terri-torio con ampia dotazione di spazi (piscina, palestra, sala video e conferenze, salone in-

contri, locale per bagno assi-stito e locale podologa anche per utenti esterni);

• 22 mini appartamenti adibiti a Residenze Protette;

• un Punto Prelievi ed un Punto Riabilitativo per esterni rivolti a tutta la cittadinanza;

• l’azienda inoltre consegna circa 80 pasti a domicilio ad utenti nel territorio.

L’Azienda Pubblica di Servizi alla Persona “Margherita Grazioli” è dunque un’azienda che svolge una pluralità di attività, rivolte principal-mente, ma non esclusivamente, a

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persone adulto ed anziane. Come si evince dal grafico che pubbli-chiamo, l’Azienda Pubblica di Ser-vizi alla Persona “Margherita Gra-zioli” si colloca nel panorama delle APSP del Trentino come uno degli Enti con maggiore differenziazio-ne di offerta. Essa infatti, pur non avendo il maggior numero di posti letto di RSA (risulta la quarta RSA del Trentino, su un totale di 52 e seconda della città di Trento su un totale di 9) organizza a favore del territorio in cui opera una pluralità di servizi rivolti a varie fasce d’età e varie tipologie d’utenza, diventan-do un interlocutore importante del-la rete dei servizi e nelle politiche di welfare ad essa associate.

Parole di apprezzamento per la qualità dei servizi offerti alla co-munità sono arrivate da parte del sindaco di Trento Alessandro An-dreatta, dall’assessore Violletta Plotegher e da Paola Moser.

Nel suo intervento il Presiden-te del Consiglio provinciale Bruno Dorigatti ha descritto le RSA tren-tine come dei veri gioielli in campo socio-assistenziale, prosecuzione di quella rete di mutuo soccorso nata a fine Ottocento concretiz-zatesi nelle istituzioni delle Casse rurali, delle Famiglie cooperative e, appunto delle Case di Riposo. Oggi i problemi ci vengono dal progressivo invecchiamento della popolazione e dalla mancanza di lavoro per le classi giovanili e su questo sta riflettendo la politica a tutti i livelli.

L’assessore alla sanità e alle po-litiche sociali Ugo Rossi non si è nascosto che stiamo attraversan-do un momento difficile, che ri-chiede grande responsabilità della politica, recupero di risorse a livello

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provinciale e grande partecipazio-ne da parte di tutti. Le risorse non potranno crescere in futuro così come eravamo abituati negli anni scorsi. Questa del M. Grazioli è un’azienda che ha saputo ragio-nare assieme in una logica di bene comune e rendere le strutture isti-tuzionali motore per la comunità intera. Il futuro del nostro settore sarà oggetto di un provvedimento legislativo che prende le mosse da un disegno di legge presentato a suo tempo dai consiglieri provin-ciali Bruno Dorigatti e Mario Ma-gnani e che dovrà riempire di con-tenuti l’obiettivo del miglioramento dei servizi offerti all’utenza. Tale provvedimento deve essere preso, per così dire, in una logica di filiera unica e con una visione comples-siva delle problematiche socio-assistenziali da affrontare. L’ac-cesso a questi servizi va guidato e modulato sulla gravità dei bisogni assistenziali. Si sta pensando per-tanto all’assegno di cura, al miglio-ramento dell’esperienza dell’UVM, al legame tra servizi offerti e con-dizione economica, estesa anche ai casi di compartecipazione nella residenzialità. La sfida è quella di riuscire a garantire a tutti i nostri cittadini una gamma di offerta di servizi ai quali accedere approfit-tando della erogazione economica loro concessa in virtù dell’assegno di cura.

Ringraziando tutti gli intervenuti e invitando i presenti a trattenersi al buffet che viene loro offerto, il pre-sidente Dori ricorda che copia del Bilancio sociale è a disposizione di tutti coloro che lo richiedano pres-so ‘Azienda Pubblica di Servizi alla Persona “M. Grazioli” di Povo.

Per i 120 anni del “M . Grazioli”

La vedi lassù alta nel sole,è una casa che abbaglia come l’astro,perché è gialla e il verde delle aiuole,d’alberi secolari, è gran contrasto.

Quando una dama dal bel cor gentileregalò quella villa all’indigenzaera assai più dimessa, più servile,ma fu subito grande l’accoglienza.

Centovent’anni da allora son passati,qui sempre transitò chi avea tant’anni:capi bianchi oppure brizzolati,corpi stanchi o con assai malanni.

Mani tenere, piene di premurehan sollevato tutti dal bisogno.Dolci soccorrevoli creatureli hanno sorretti fino al triste giorno.

Pure se di anni ne son passati assainulla è cambiato nei cuori di chi assisteed a chi chiede non vien negato maineanche un sorriso per chi è tanto triste.

Nonna Renata

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sabato 19 novembre

Concerto del Coro Voci BondoneNel pomeriggio di sabato molto apprezzato da ospiti e familiari è stato il concerto offerto dal bravo coro

“Voci del Bondone”.

Commedia della Filo di CavrastoIl tutto esaurito si è visto al sabato sera al

teatro Concordia di Povo. È andata in scena la commedia dialettale dal titolo “Domando la casa ITEA” di Loredana Cont, presentata dalla filodrammatica di Cavrasto.

Lo spettacolo, preceduto dall’esecuzio-ne dell’Inno alla Carità” (vedi pagina 16), era ad ingresso libero, offerto alla cittadinanza dall’Azienda Pubblica di Servizi alla Persona “Margherita Grazioli”.

Compagnia filodrammatica “Tra ‘na roba e l’altra” di Cavrasto

Coro voci Bondone

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RANO sabato 19 novembre

Il gruppo “Canticorum Jubilo” è nato a Povo nel 1985 come momento

conviviale tra persone che coltivano la comune passione per il canto. Si è via via ingrandito e rafforzato progre-dendo nelle capacità e nell’impegno fino a raggiungere il livello di una di-screta espressione artistica nel mon-do della coralità trentina. Dagli origi-nari 12 componenti si è arrivati agli attuali 30. È diretto dal maestro dott. Stefano Gasperi e dal 2009 il gruppo ha avviato una fattiva collaborazione anche con il maestro Luigi Andreat-ta, direttore del coro parrocchiale di Povo, con cui si è esibito in alcune significative occasioni. Ha la propria sede presso il Centro Civico di Povo. Dal 2005 è iscritto alla Federazione dei Cori del Trentino.

Il repertorio del gruppo compren-de brani di musica sacra (Bach, Brahms, Mozart, Schubert e altri

autori classici), brani di musica po-polare tradizionale e moderna (tra cui molte composizioni di Bepi De Marzi), canti natalizi della tradizione italiana e straniera.

Nei primi anni di vita i concerti si sono limitati a quelli natalizi, mentre dal 2005 il gruppo prende regolar-mente parte ad altre manifestazioni canore in provincia e fuori provin-cia. Nel mese di dicembre, su invi-to dell’Associazione Austria-Italia di Vienna, il gruppo ha in programma una serie di esibizioni presso alcune importanti sedi, anche istituzionali, della capitale austriaca.

Non si conosce l’autore del testo dell’inno che venne commissionato appositamente per l’inaugurazione dell’Ospitale comunale “Margherita Grazioli” di Povo. Si può ragionevol-mente supporre che l’ispiratore ne sia stato Ezechiele Pontalti, a quel

tempo segretario comunale e mem-bro della Direzione del Grazioli, oltre-ché valente musicista.

Si sa, invece, che originariamen-te la melodia era opera del maestro Cesare Rossi (1858—1930) nato e morto a Rivarolo Mantovano, auto-re, tra l’altro dell’”Inno di Trento” ed organista presso la chiesa di Santa Maria Maggiore.

Poiché la parte musicale è andata perduta, per la ricorrenza dei 120 di vita del “M. Grazioli” ci si è affidati al compositore Nicola Straffelini che, senza modificarne il testo originario, ha messo in musica il canto, diventa-to nella versione moderna l’“Inno alla carità”.

Inno alla Caritàinterpretato dal Gruppo Vocale “canticorum Jubilo” di poVo

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domenica 20 novembre

Nella cappella della RSA don Gerolamo Job ha celebrato la S. Messa in suffragio di Margherita

Grazioli, fondatrice della Casa di Riposo di Povo.Successivamente il sacerdote, con qualche ospite

e del personale, si sono trasferiti sul cimitero del pa-ese, presso la tomba-monumento della Grazioli, per rendere omaggio alla benefattrice.

Sulla tomba è stata recitata la seguente preghiera:Preghiera: “Concedi il riposo”Gloriosa sapienza del Padre, che ti sei mostrato

fermo sostegno degli oppressi e che hai illumina-to quanti sedevano nelle tenebre e nell’ombra della morte, tu, Signore dell’eterna gloria e Figlio pre-diletto del Padre altissimo, luce eterna dell’eterna luce, Sole di giustizia, ascolta noi che ti preghiamo.

Concedi il riposo all’anima della tua serva che ci ha preceduto e della quale celebriamo ora il ricor-do, dato che a te appartiene ogni realtà e nelle tue mani racchiudi i confini della terra.

Tu misuri gli anni dei viventi e conosci l’ora della morte, fai discendere e risalire dagli inferi, sostieni nella malattia e liberi con la salute, disponi il pre-sente per il nostro bene e il futuro a nostro profitto.

Tu fai rivivere con la speranza della resurrezione coloro che erano stati feriti dal dolore del-la morte.

Tu, sovrano di tutti, Dio no-stro Salvatore, speranza di ogni uomo fino ai confini della terra, esaudisci noi miseri che ti supplichiamo e ti preghiamo: concedi il riposo della nuova vita alla tua serva Margherita nel luogo della luce, del refri-gerio e della tranquillità dove non c’è tristezza, né gemito, né pianto.

Insedia la tua vita nelle tende dei giusti e rendila partecipe della pace e della consolazione: perché non i morti ti loderanno, o Signore, ma noi, i viventi, ti benediciamo, ti supplichiamo e ti offriamo per la sua felicità eterna sacrifici e preghiere di intercessione.

Gli ospiti ricordano Margherita GrazioliPer la cara defunta MargheritaMargherita! Nome fine e bello,paragonabile ad una stellina di cielo.Ti si addice questo nomeMargherita caraperché nella tua vita sei statabuona, brava, con una bontà rara.Margherita carasei il fiore più belloche brilla lassù nel cielo...Non abbandonare gli ammalati tuoiquaggiù nella tua Casa.Sii sempre a noi vicinacol tuo sorrisoché Gesù e Mariat’hanno premiata col Paradiso.Grazie, cara Margheritaper quello che hai fatto per noi...Sarai sempre dai tuoi ammalatiricordata e amata.

Giuseppina Ciurletti e tutti noiPovo, 20 settembre 2011

Commemorazione di Margherita Grazioli

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Lettera a Margherita (di Innocenzina Groff)Cara Margherita Grazioli,non ho avuto l’onore di conoscerti, ma desidero

scriverti egualmente, con la semplicità con cui si scrive ad una cara amica. Così mi riesce più facile esprimere in sincerità il mio pensiero. Lavorerò con la fantasia e forse dirò cose che non ti piaceranno; scusami ma ti prego di leggermi fino in fondo.

Guardando una tua fotografia non ho avuto una bella impressione, te lo assicuro. Non è l’eleganza che ti manca, ma la dolcezza nel viso e quello sguar-do duro e freddo non ti rendono molto simpatica. Sembri una delle ricche signore di una volta, piena di soldi, di ville in campagna e palazzi in città. Qual-che signora di questo tipo l’ho conosciuta anch’io, tirchia ed avara. Cara Margherita, ti chiedo perdono per questo giudizio irriverente, ma ricordati che so anche apprezzare la tua bontà e generosità.

Seguendo la storia della tua vita, penso sia ac-caduto qualcosa che ti ha radicalmente cambiato l’esistenza. Il tempo passa per tutti ed accorgersi di invecchiare può essere una sorpresa non molto gradita. Anche per te è stato così?

Quel giorno che ti è caduta la chiave mentre stavi per aprire il cancelletto della tua villa di Sprè, non riuscivi a piegarti per raccoglierla. Ed ecco che una mano gentile te la stava consegnando, ed era la mano di una persona anziana che trovavi spesso in quel luogo ad ammirare la tua bella casa. Tu la hai ringraziata e, scambiando qualche parola con lei,

hai saputo che era sola, senza abitazio-ne, che da giovane lavorava per qual-che mezzadro della zona, ma ora non ne aveva più la forza; le rimaneva dunque tanto tempo per fermarsi a guardare la tua villa, quasi sempre chiusa e che lei sognava di poter abitare.

Cara Margherita, tu sei rimasta scossa da queste rivelazioni, ma più di tutto sei rimasta colpita dallo sguardo sereno e luminoso di quella persona anziana. Im-provvisamente hai percepito uno strano malessere in mezzo al petto, ti sei sen-tita invadere dalla commozione. Senti-mento che prima d’ora non avevi mai provato per nessuno. Sei entrata in casa in preda ad un incredibile turbamento

e, mentre ti toglievi il cappello, ti sei guardata allo specchio, scoprendo che anche per te arrivava pian piano l’età senile.

Ti sei bevuta una tazza di tè ed hai ripensato a quello che poco prima avevi sentito, ma soprattutto non riuscivi a dimenticare quello sguardo così spe-ciale. Avresti voluto fare qualcosa per aiutare quella persona, mentre immaginavi che non era la sola ad avere bisogno di un aiuto. Finalmente ti è venuta un’idea geniale e generosa, che ti ha procurato un gran batticuore: hai scritto qualcosa su un biglietto, poi sei andata a letto. Ma non riuscivi a prendere sonno e rivedevi quello sguardo sereno che ti sor-rideva felice.

La mattina appena alzata ti sei messa alla ricerca di tuo cugino don Giuseppe, ottimo sacerdote, che non vedevi l’ora di mettere al corrente di quell’in-contro che ti aveva messo in crisi cuore e cervello. Volevi sentire cosa ne pensava del proposito che in quella notte avevi maturato: lasciare la tua villa di Sprè al Comune di Povo perché servisse per gli an-ziani del paese. Don Giuseppe Grazioli scopriva così che nel tuo cuore pulsava la carità e l’amore per il prossimo e con grande entusiasmo ha condiviso il tuo desiderio. Ti ha accompagnata e consigliata per fare tutti i documenti necessari affinché ogni cosa fosse secondo quanto avevi deciso. Così il Comune di Povo veniva in possesso di una bella villa con un po’ di terreno circostante, adatta ad ospitare le persone anziane e povere del paese.

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Grazie Margherita Gra-zioli, sei stata veramente brava a saper trasforma-re egoismo ed avarizia in una grande generosità. Ma voglio dirti che quel-la persona anziana dallo sguardo indimenticabi-le che ti sorrideva felice davanti alla tua villa altri non era che un Angelo del cielo, mandato dal Signore per sciogliere quel gelo che ti fasciava il cuore.

Voglio ricordarti, Mar-gherita, che sono già passati 120 anni dal gior-no del tuo lascito al pa-ese di Povo e qui si sta organizzando una gran-de festa per ricordarti e ringraziarti. Ma c’è anco-ra qualcos’altro che devi sapere. Con il passare degli anni la tua villa non era più sufficiente per soddisfare le richieste di ospitalità. Così è stata demolita ed al suo posto è stato edificato un gran-de palazzo con tanti posti letto e con tutte le comodità per curare, assistere e far star bene gli anzia-ni ospiti. Ci sono due grandi sale-soggiorno, due grandi terrazze, un bel giardino per passeggiare e l’aria salubre dei boschi vicini, una gran pace. C’è anche una splendida cappella ultramoderna dove si celebra l’Eucarestia due volte in settimana e la celebrazio-ne si può anche seguire nei sog-giorni e nelle stanze attraverso la TV.

Cara Margherita, potrei con-tinuare con altri particolare, ma

una sola cosa ancora ti voglio dire. Con la tua scelta di allora hai procacciato un rifugio a molti anziani poveri ed ammalati e la-voro a tante persone disoccupa-te: ci sono gli addetti alle pulizie, le operatrici socio-sanitarie che si prendono cura degli ospiti, le ani-matrici, le fisioterapiste, i cuochi, le giardiniere, i centralinisti, gli impiegati ed i dirigenti dell’ammi-nistrazione, le infermiere, il me-dico sempre presente anche di notte per alleviare i malanni tipici della nostra età.

Come anziani, sempre più vicini al grande Incontro con il Signore

della vita, sentiamo però un gran bisogno di aiuto e conforto nello spiri-to, anche per affrontare quotidianamente i limiti e le magagne causate da tanti malori fisici. Per questo c’è un sacerdote che sa consolarci con saggezza. La sua pre-senza per tutti noi è gra-ditissima, ma sarebbe bello se, come i medici, anche lui potesse vivere in questa nostra Casa. Finora il sacerdote può dedicare a noi soltanto quattro mattine in setti-mana, che per ciascuno dei 200 ospiti diventano un tempo brevissimo e non può fermarsi che pochi secondi per scam-biare qualche parola di conforto. Tu lo sai, Mar-gherita, che nella tua piccola Casa c’era anche l’alloggio per il Cappella-no e poi le Suore come volevi tu. Adesso che la Casa di Riposo è diven-

tata tanto grande, se c’è neces-sità del sacerdote al di fuori di quelle quattro mattine si deve far-lo venire da lontano perché non è stato previsto l’alloggio per un prete di cui tutti noi abbiamo tan-to bisogno, forse più ancora del medico. Per noi che viviamo in questa comunità la presenza del sacerdote è importante per guar-dare in avanti in serenità di spiri-to e nella fiducia in Dio che non abbandona mai i suoi figli e figlie, in particolare quando soffrono e si sentono vicini al termine della loro esistenza.

Margherita Grazioli

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RANO martedì 22 novembre

Era esattamente il 22 novembre di 120 anni fa il giorno in cui

veniva inaugurato l’ospizio-Casa di Riposo per i poveri che morendo dieci anni prima Margherita Grazioli aveva lasciato in eredità all’allora Comune di Povo.

Noi questo giorno lo ab-biamo voluto festeggiare in modo speciale.

Una solenne S. Messa al mattino è stata conce-lebrata dal responsabile della Pastorale Ammalati della Diocesi di Trento don Valeriano Segatta, unita-mente al nostro Parroco don Dario Silvello e a don Gerolamo Job.

Prima della Messa sono risuonate le note dell’Inno alla Carità, scritto appo-sitamente del 1891 per l’inaugurazione del nostro ospizio e, per l’occasione, fatto musicare di recente.

È seguito uno straordi-nario pranzo comunitario, che ha visto la presenza di molti familiari accanto ai nostri ospiti, che han-no tributato applausi di gradimento ai bravissimi cuochi.

Al pomeriggio in sala Bertotti si è svolta la “Fe-sta dell’Ospite”. Un rico-noscimento è andato ai

sedici ospiti con più di dieci anni di permanenza nella struttura ed un ricordo altrettanto significativo

ad alcuni anziani ancora attivi che collaborano nelle attività quotidia-ne della casa di risposo, dal giar-

Un compleanno speciale del “Margherita Grazioli”

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dinaggio alla piegatura delle garze, dalla distribuzione dei giornali all’abbellimento de-gli spazi comuni. La “Festa dell’ospite” è stata coordinata dal presidente Renzo Dori, ed ha visto la presenza degli as-sessori comunali Violetta Plo-tegher e Lucia Maestri, della Presidente circoscrizionale Paola Moser, del Direttore del-la Fondazione Museo Storico del Trentino Giuseppe Ferran-di e del regista Lorenzo Peva-rello. Un’opera di Mastro7 raf-figurante il melograno, “logo” ormai consolidato del Grazioli, è stata consegnata tra gli altri a Rosa Taiarol, Antonietta Fra-calossi, Giuseppina Perlot, Sil-vano Berlanda, Vigilio Maltratti e Rina Brugnara, Lino Eccher, Lina Pallaoro, Iole Polla, Inno-cenzina Groff, Rino Tognolli, Enrico Lievore, Iolanda De-mattè e Orfeo Stenico.

Ma l’incontro è stato prin-cipalmente l’occasione per presentare in anteprima il bel filmato-documentario di Lo-renzo Pevarello “Cronache poère”. Il lavoro è stato realiz-

zato in collaborazione con la Fondazione Museo Sto-rico del Trentino e con il contributo del Circolo inte-rassociativo Tuttapovo,. che ha messo a disposizione le ricerche di storia locale opera di Antonio Bernabè. Sono cinquanta minuti di testimonianze, interviste, documenti storici e filmati inediti che raccontano più di mezzo secolo di storia del sobborgo e lo stretto rapporto centenario del “ricovero” con il suo territorio. Un lavoro particolarmente curato e significativo, che sarà trasmesso in dicembre su History Lab, il cana-le televisivo (sul digitale terrestre 602), dedicato alla storia.

Prima della Festività natalizie il filmato verrà di-stribuito su DVD presso la Rivendita giornali e ta-bacchi di Povo con offerta minima di 2 euro.

Lorenzo Pevarello

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RANO giovedì 24 novembre

Alla presenza dell’assessore del Comune di Trento alle Politiche sociali Violetta Plotegher, del Con-

siglio di amministrazione quasi al completo e del Di-rettore generale dott.ssa Mariarosa Dossi si è svolta giovedì sera una partecipata e riuscita “Festa del dipendente”.

La serata è stata allietata dalla musica rock del com-plesso “Io conosco un gruppo” della Valle dei Laghi.

L’assessore Plotegher ha voluto esprimere ai nu-merosi dipendenti presenti il grazie suo personale, ma soprattutto la gratitudine di tutta la cittadinanza per la qualità dei servizi offerti da questa Azienda “M. Grazioli”, che viene giustamente vista come un fiore all’occhiello fra le istituzioni che si occupano del so-ciale nella nostra città.

Ha ricordato che i risultati derivano da un gioco di squadra dove i dipendenti sono in prima fila e la partita è complicata in quanto vi partecipano molte persone con ruoli diversi. Si compiace di trovare in questa sede persone capaci di prendersi cura di altre persone, recuperando uno di quei valori che il nostro

tempo ha troppo spesso perso di vista. Prendersi cura dell’altro non è mai cosa semplice, specialmente quando questa reciprocità ci mette in contatto con persone fragili sotto l’aspetto fisico o psicologico. Un grazie di cuore – conclude l’assessore – a tutti voi che operate in questa struttura.

Prima di passare alla consegna dei riconoscimenti ai dipendenti con maggior anzianità di servizio, Renzo Dori si dice in dovere di leggere una lettera specifica-tamente indirizzata al personale tutto da parte degli ospiti della RSA “Margherita Grazioli” che è riportata nel box nella pagina successiva.

Il Presidente Dori sottolinea infine che non a caso la “Festa del dipendente” è stata messa a coronamento dei festeggiamenti per i 120 anni del Grazioli, come a significare che questi collaboratori sono il patrimonio più prezioso che possiede l’Istituzione.

L’incontro odierno è dunque finalizzato a premiare quei dipendenti che in questa Azienda hanno svolto un servizio per 25 o più anni.

Termina ringraziando tutti i presenti ed il personale

Un ringraziamento particolare agli operatori

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per la professionalità, il sorriso che non manca mai e la capacità di saper sopportare la soffe-renza altrui anche quando i mezzi a disposizio-ne per debellarla o mitigarla non sono affatto efficaci.

Sono stati premiati i seguenti dipendenti:• con la medaglia di bronzo: Delia Giaco-

melli - Hilda Marchi - Raffaella Zampedri - Pia Maria Pompermaier - Giorgio Farace;

• con la medaglia d’argento: Maria Pia Mio-ri - Nadia Paoli - Gemma Paoli - Tiziana Pallaoro - Cristina Kostner - Luciana Miori - Elio Pallaoro - Guglielmina Gazzini - Ga-briella Pedrotti;

• con la medaglia d’oro: Emanuela Giovan-nini - Patrizia Pontalti - Rosanna Bonvec-chio - Casagrande Olga - Boller Frida;

• con menzione speciale: Marisa Giovanni-ni.

La serata si è conclusa con un ricco buffet, consumato sulle note della musica rock del bravo complesso “Io conosco un gruppo”.

Foto di gruppo dei dipendenti premiati per anzianità di servizio

Ai nostri cari dottori, infermieri, operatori e personale tutto

Il cielo era stellatoL’aurora spuntava e nel giardino delle roseSbocciavano tanti fioriEd eccoli qua…I nostri dottori, infermieri e operatori tutti!Grazie Gesù di averci donato queste personeChe ci curano, ci aiutano e ci vogliono bene.Voi tutti avete dedicato la Vostra vita per noi ammalatiIl vostro lavoro è sublimePerché la vostra vita è dedicata tutta per noi.La persona anziana desidera una parola buonaCosì facendo alleggerisce il peso dei suoi anniE si trasforma in una persona gioiosa…Grazie cari dottori, infermieri e personale tuttoSarete sempre da noi ricordati e da Dio ricompensati.Noi tutti ammalati vi auguriamoLunga vita e tanta salutePace e gioia e serenitàQuesto l’augurio di noi tutti di qua.Ringraziandovi.

Giuseppina Ciurletti e tutti noi

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