AZIENDA a cura di F.Daudo MUPO: sempre avanti · i lettori di Moto Tecnica conoscono già e che ci...
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AZIENDA a cura di F.Daudo
MUPO: sempre avantiIl settore delle sospensioni speciali hain Italia una cultura ben radicata edespressa a livelli d'eccellenza daparecchie aziende. Una di queste è laMupo
Siamo stati a Castel Guelfo, dove
ha sede la Mupo, un'azienda che
i lettori di Moto Tecnica conoscono
già e che ci ha nuovamente invitato per
vedere dal vero la sua ultima novità. Ci
ha ricevuto Gianluca Sirveni, responsabile
commerciale per l'Italia e Federico Bolo-
gnini, il project leader che si è occupato
del nuovo progetto. Si tratta, sostanzial-
mente, di un sistema che consente di re-
golare la rigidità della forcella agendo non
sul precarico molla, ma sulla sua costante
elastica, sostituendosi, in pratica, alla la-
boriosa sostituzione delle molle.
Mupo, un'azienda che fa parte del Gruppo
Roberto Nuti SpA, un importante pro-
duttore di sospensioni per il settore au-
tomotive, è ormai una delle aziende leader
nel settore delle sospensioni speciali per
moto stradali dove vanta un'esperienza
ormai ultraventennale. Come ha precisato
Sirveni, negli ultimi tre anni, complice
anche il calo delle vendite di moto in
Italia, la Mupo si è dedicata all'esporta-
zione, acquisendo una buona presenza
in Brasile, un mercato emergente anche
nel racing che, in pratica, non conosce
soste nell'arco di tutti i 12 mesi dell'anno.
Restano importanti i mercati tedesco e
francese e anche quelo australiano, grazie
a un importatore molto attivo nell'assi-
stenza corse. Mancano ancora gli Stati
Uniti, un mercato interessante e numeri-
camente eccezionale, specie coi Quad,
L'aula didattica della Mupo dove si svol-gono i corsi sulle sospensioni frequentatida meccanici e privati. Se ne organizzauno ogni 2-3 mesi.
Nell'aula sono presentati tutti i prodottiMupo dei quali si approfondisce il funzio-namento durante i corsi. Questo è l'am-mortizzatore di sterzo AM1.
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ma che per essere approcciato a dovere
richiede presenza in loco e dunque inve-
stimenti importanti che necessitano una
pianificazione ben ponderata.
Tra le attività della Mupo, ricordiamo
anche quella della formazione tecnica.
Presso la sede di Castel Guelfo c'è infatti
un'aula didattica dove periodicamente si
tengono corsi per i tecnici e i privati, nei
quali si approfondisce la conoscenza con
le sospensioni e le si rapportano al com-
portamento dinamico della moto. "Me-
diamente i corsi si fanno ogni 2-3 mesi, al
raggiungimento di un numero sufficiente di
partecipanti", ci ha detto Bolognini. "Ab-
biamo un livello base e un livello avanzato
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Sotto, la forcella realizzata appositamente per laMoto3 e in particolare per il mercato spagnolo dovequesta categoria è piuttosto diffusa. E' allestitaanche nella versione monodisco, adatta alla Pre-GP. Steli da 38 mm, foderi e piedini, avvitati, lavoratiCNC in ergal 7075. Regolazione della compressionein uno stelo ed estensione nell'altro, oltre al precaricomolla. Si possono avere piastre standard Mupo ri-cavate dal pieno oppure è possibile avere i foderilavorati per essere montati su altre piastre, comead esempio le Showa per foderi da 35 mm.
La cartuccia K911 a confronto con le standardMupo R-evolution per le quali è previsto un kit diaggiornamento in K911.
La progettazione alla Mupo è eseguita al CAD 3D ed è assistita dalla simulazione agli elementi finiti delleparti più sollecitate, per le quali sono adottaticoefficienti di sicurezza piuttosto elevati, a ga-ranzia della massima sicurezza, special-mente delle parti più critiche, come gliattacchi delle pinze sui piedini.
A lato, in questo complessivo c'è ilbrevetto Mupo, appropriatamentedenominato Corksrew, cavatappi. Ilmanicotto grigio ruota (si vedono i foridi manovra nel colletto a destra) e su diesso si avvolge la molla che varia così la sualunghezza libera e con essa il K. La vite a brugolaha funzione antisvitamento. Contemporaneamente è ripristinato il valore di precarico.
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e si utilizza il sabato, per non interferire
troppo con gli impegni lavorativi dei parte-
cipanti. Nel corso avanzato abbiamo intro-
dotto recentemente il contributo di un pilota
che aggiunge la sua esperienza diretta e
la amplia con interessanti nozioni relative
all'approccio al week end di gara, affron-
tando anche temi quali l'alimentazione e
l'allenamento fisico e mentale. Un contributo
che è piaciuto moltissimo a tutti i parteci-
panti".
PRODOTTI PER TUTTI
Prima di passare al tema della nostra
visita, abbiamo osservato in campionario
di prodotti realizzati dalla Mupo, restando
impressionati dalla qualità costruttiva e
dalla scelta di modelli e applicazioni, tutti
però caratterizzati da lavorazioni CNC,
utilizzo di materiali e trattamenti termici
pregiati e, soprattutto, la completa smon-
tabilità e manutenibilità di ogni singolo
componente, per una durata del com-
ponente, quando correttamente revisio-
nato, praticamente infinita. Per quanto
riguarda le forcelle, da segnalare quella
dedicata alla Moto3 e quella denominata
Superbike, dedicata alle hypersportive e
alla pista. La Moto3 ha gli steli da 38 mm
trattati superficialmente al DLC (Diamond
Like Carbon) il migliore per garantire
elevata durezza superficiale e scorrevo-
lezza. Lo spessore è ridottissimo (dell'or-
dine del micron) e dunque per avere le
migliori prestazioni la superficie lavorata
deve essere superfinita. Le regolazioni
idrauliche sono distribuite sui due steli
(su uno si regola la compressione e sul-
l'altro l'estensione). La cartuccia è di dia-
metro 25 mm in ergal anodizzato duro.
Sono disponibili molle con K compreso
tra 5,5 e 6,5 N/mm. Per le piastre, an-
ch'esse in ergal ricavato dal pieno, ci
sono più opzioni. I foderi possono co-
munque essere lavorati a diametri diversi
per adattarli a piastre esistenti. La forcella
Superbike monta steli di diametro 43-45
mm e ha regolazioni più evolute che
includono il registro compressione
a.v. (15 click), compressione b.v.
(24 click) ed estensione (40 click). Il
precarico molla varia di 15 mm con
30 posizioni. La cura esecutiva è, per
entrambe, impeccabile.
AZIENDA
La forcella Mupo Superbike, con un dettaglio delpiedino in ergal ricavato dal pieno, disegnato alCAD e dimensionato con la simulazione agli elementifiniti.
un Twin Shock col serbatoio pressurizzato perl'azoto. Esiste anche la versione più classica chene è priva.
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Un altro cavallo di battaglia Mupo è l'am-
mortizzatore di sterzo che ha nella leg-
gerezza la sua caratteristica principale.
e' infatti realizzato completamente in ergal
e ha il sistema di pressurizzazione (con
un diaframma che separa olio e azoto)
contenuto all'interno dello stelo, che è di
diametro 12 mm. Il cilindro ha diametro
esterno 20 mm. Il peso del componente,
regolabile in 22 posizioni dell'idraulica, è
di 180 gr senza attacchi. Lo stelo è
tornito, rettificato e poi anodizzato duro
per uno spessore di 40 micron; di questi,
20 sono verso l’esterno e dunque occorre
una successiva lappatura che porti a una
rugosità Ra<0,1 (tipicamente 0,07). Per
il montaggio dove l'ammortizzatore di
sterzo sia già previsto non ci sono problemi
di sorta. Per le Special o le naked è un
po' più complicato, poiché spesso occorre
realizzare attacchi specifici che, consi-
derando gli standard Mupo, sono piuttosto
costosi.
ANChe PeR Le CLASSIChe
Alla Mupo non si sono dimenticati le
moto coi due ammortizzatori. e' infatti
prevista una linea che comprende la ver-
sione ST1 regolabile in compressione,
estensione, interasse e precarico molla
(con ghiera e controghiera filettate). ha
serbatoio pressurizzato a 12 bar che non
richiede ricarica se non in sede di revisione.
Come tutti i prodotti Mupo anche questi
sono completamente revisionabili e ogni
componente è sempre presente a ma-
gazzino. Su questi componenti è consi-
gliabile utilizzare molle a passo variabile,
per avere quella progressività di intervento
che per i mono è assicurata dal leveraggio.
Per gli amanti del look ancora più classico
c'è la versione ST3, priva del serbatoio
pressurizzato e quindi senza la regolazione
dell'idraulica in compressione. In tutti i
casi i materiali sono sempre ergal 7075
e, per le parti meno sollecitate anticorodal
100. A proposito della revisione delle so-
spensioni non ci stancheremo mai di ri-
petere come essa sia un fattore FON-
DAMENTALE nella dinamica del veicolo
cui spesso ci dimentichiamo di dare la-
giusta importanza. In questo gioca un
ruolo fondamentale il fatto che il degrado
è progressivo e avviene così lentamente
che chi guida si adatta a poco a poco
alle mutate condizioni, perdendo la per-
cezione dell'inefficienza. Dunque occhio
alle perdite e ogni 2-3 anni di uso valutate
la possibilità di effettuare una revisione,
se possibile. Diverso è il caso della perdita
di pressione, poiché l'azoto serve a tenere
la colonna d'olio compatta in modo che
il pistone che la attraversa trovi una massa
fluida compatta. In questo caso si verifica
il fenomeno della cavitazione (ovvero il
movimento avviene nell'aria anziché nel-
l'olio) che alle massime accelerazioni, co-
me nel cambio di direzione compressio-
ne/estensione provoca un vuoto che ge-
nera colpi secchi avvertibili da chiunque,
come se la sospensione avesse solo le
molle... Gli ammortizzatori possono essere
montati in entrambe le posizioni, poiché
la pressurizzazione li rende insensibili al-
l’orientamento. Pur non esistendo una
versione standard col serbatoio separato,
poiché normalmente sulle moto che mon-
tano questi elementi lo spazio non è un
problema, la Mupo ha dato prova di fles-
sibilità verso i clienti realizzando alcune
coppie di ammortizzatori col serbatoio
Per il T-Max la Mupo ha creato due ammortizzatori:l'AB2 col serbatoio pressurizzato dell'azoto separatoe quindi completamente regolabile nell'idraulica (24click in estensione e 40 in compressione), nel pre-carico molla con ghiere filettate e nella regolazionedell'interasse. Il GT1 è più compatto ma non ha laregolazione in estensione mentre quella in com-pressione mantiene i 40 click. In questo caso poichéil mono lavora al contrario, i termini sono invertiti (lacompressione di fatto è il rebound e viceversa).
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Per le BMW, Mupo ha creato il kit MESA che comeindica il nome si integra con il sistema ESA di so-spensioni semiattive originale con la semplice so-stituzione dei due ammortizzatori originali con deicomponenti Mupo ai quali sono poi applicati piedino,molla, sistema di precarico e tutta l'elettronica ori-ginali. Il costo è in questo modo abbastanza conte-nuto in circa 600 € + IVA . I componenti sono adattial montaggio sulle sospensioni WP o Showa montatisui boxer BMW raffreddati ad aria.
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remoto per l’utilizzo su moto d'epoca da
fuoristrada dove in origine quella era la
soluzione adottata.
Per quanto riguarda i mono, ci sono di-
verse tipologie, tutte con le medesime
caratteristiche costruttive viste finora. Se-
gnaliamo il modello AB1 eVO che è il top
di gamma ed è caratterizzato da un peso
ridotto (2.410 gr) ottenuti con l'uso di
ergal 7075 e titanio. In questo caso è
previsto anche un sistema di precarico
molla idraulico, utile quando le molle sono
molto rigide.
K911e' la novità Mupo per il 2014. Si tratta di
una cartuccia per forcelle up-side-down
con pistoni di diametro 30 mm, ovvero il
massimo che si può attualmente inserire
in una forcella. Normalmente, infatti, il
diametro è di 20 mm e perfino la cartuccia
Mupo arriva solo a 25 mm. Il prefisso K
richiama la costante elastica delle molle
mentre 911 indica la sua variazione, che
è stata definita da 9 a 11 N/mm. e' un
range molto ampio per le moto da strada:
difficilmente si va sotto il 9 N/mm anche
in condizioni di asfalto bagnato e con
una leggera 600, e mai oltre 11 N/mm
per moto che tipicamente reagiscono
meglio ad assetti rigidi, come ad esempio
la Ducati Panigale. La cartuccia K911
permette di variare il K (che in una
cartuccia tradizionale equivale alla sosti-
tuzione della molla) mantenendo costante
il precarico. Montare la K911 è molto
semplice: si smonta la cartuccia originale,
si mantiene tutto il resto, fodero, canna.
piedino e accessori e si inserisce il nuovo
componente. L'intervento può farlo tran-
quillamente chiunque abbia un minimo
di dimestichezza con la manutenzione
della propria moto. La particolarità è il si-
stema brevettato che regola la molla. Alla
Mupo ci hanno tenuto a precisare che il
brevetto è stato richiesto non tanto per il
sistema di variazione del K ma per aver
unito in un unico dispositivo la variazione
di K col mantenimento del precarico. In
pratica si va ad avvolgere o svolgere la
molla su un manicotto con una scanalatura
a elica, attivando o disattivando così un
certo numero di spire. La parte attiva
della molla diventa così più corta e per-
tanto, essendo che il filo avvolto lavora a
torsione, varia la sua rigidezza. Il vantaggio
è che si può utilizzare una sola molla an-
ziché più molle con diverso K. Non
bisogna infatti confondere il precarico
molla con la costante K. e' vero che il
precarico irrigidisce l'affondamento, ma
quando la forza trasmessa dalla massa
non sospesa arriva al valore di precarico,
poi l'affondamento avviene linearmente
con una retta la cui inclinazione è pro-
porzionale al K. In breve, se si utilizza
una molla 'morbida' (ovvero con un K
basso, ad esempio 9 N/mm), anche se
fortemente precarica, arrivata al valore di
precarico inizierà a lavorare opponendosi,
per ogni mm di corsa, con una forza di 9
N. Nel caso della cartuccia K911, invece,
a parità di precarico, si potrà scegliere
su una risposta più o meno rigida. Una
delle difficoltà di progetto è stata quella
di dimensionare la molla in modo che ad
ogni giro della vite il valore K variasse,
per praticità, di un punto. La scala gra-
duata, poi, permette variazioni a passi di
0,25 N/mm. Dunque grande sensibilità,
che può essere ulteriormente aumentata
utilizzando K diversi in ciascuno stelo e
le noti leggi che regolano il K equivalente
per molle che lavorano in parallelo. Il kit
K911 è disponibile per la maggior parte
delle forcelle in circolazione e anche come
retrofit sulle cartucce Mupo esistenti.
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