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Provincia di Roma – Progetto Obiettivo 2011 “Crescita dell’Adattabilità dei Lavoratori attraverso la formazione continua” Avviso Pubblico per la presentazione delle proposte progettuali - Asse ADATTABILITA’ del POR Regione Lazio 2007 - 2013 PROVINCIA DI ROMA PROVINCIA DI ROMA Assessorato alle Politiche del Lavoro e Formazione Dipartimento III “Servizi per la Formazione il Lavoro e la promozione della qualità della vita” Ufficio di Direzione “Formazione Professionale - Offerta Formativa” Attuazione del POR - Programma Operativo del Fondo Sociale Europeo - Obiettivo 2 - Competitività regionale e Occupazione Regione Lazio 2007 / 2013 Asse “I” - Adattabilità “Sostenere l’Adattabilità dei Lavoratori attraverso il rafforzamento di un’offerta formativa di apprendimento permanente” Obiettivi Specifici “a” e “c” PROGETTO OBIETTIVO “Crescita dell’adattabilità dei lavoratori attraverso la formazione continua” AVVISO PUBBLICO per la presentazione delle proposte progettuali

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Provincia di Roma – Progetto Obiettivo 2011 “Crescita dell’Adattabilità dei Lavoratori attraverso la formazione continua” Avviso Pubblico per la presentazione delle proposte progettuali - Asse ADATTABILITA’ del POR Regione Lazio 2007 - 2013

PROVINCIA DI ROMA

PROVINCIA DI ROMA Assessorato alle Politiche del Lavoro e Formazione

Dipartimento III “Servizi per la Formazione il Lavoro e la promozione della qualità della vita” Ufficio di Direzione “Formazione Professionale - Offerta Formativa”

Attuazione del POR - Programma Operativo del Fondo Sociale Europeo - Obiettivo 2 - Competitività regionale e Occupazione Regione Lazio 2007 / 2013

Asse “I” - Adattabilità

“Sostenere l’Adattabilità dei Lavoratori attraverso il rafforzamento di un’offerta formativa di apprendimento permanente”

Obiettivi Specifici “a” e “c”

PROGETTO OBIETTIVO “Crescita dell’adattabilità dei lavoratori attraverso

la formazione continua”

AVVISO PUBBLICO per la presentazione delle proposte progettuali

Provincia di Roma – Progetto Obiettivo 2011 “Crescita dell’Adattabilità dei Lavoratori attraverso la formazione continua” Avviso Pubblico per la presentazione delle proposte progettuali - Asse ADATTABILITA’ del POR Regione Lazio 2007 - 2013

INDICE 1. Premesse ......................................................................................................................... 1 2. Caratteristiche dell’Avviso ................................................................................................ 3 3. Destinatari e proponenti ................................................................................................... 6 4. Regole e priorità .............................................................................................................. 8 5. Risorse finanziarie ......................................................................................................... 12 6. Descrizione delle Linee di intervento ............................................................................. 14 7. Parametri finanziari e voci di spesa per tipologia di azione ............................................ 25 8. Modalità di redazione dei progetti – Utilizzo degli allegati .............................................. 26 9. Modalità per la presentazione dei progetti ..................................................................... 28 10. Ammissibilità e valutazione .......................................................................................... 30 11. Tempi ed esiti dell’istruttoria per l’ammissione a finanziamento .................................. 31 12. Opportunità di affidamento ........................................................................................... 31 13. Convenzione ................................................................................................................ 31 14. Subappalto ................................................................................................................... 31 15. Condizioni di tutela della privacy .................................................................................. 31 16. Norme di carattere generale attinenti la disciplina giuridica delle attività ..................... 31 17. Disposizioni per la rendicontazione ............................................................................. 31 18. Modalità di informazione e pubblicità degli interventi ................................................... 32 19. IVA ............................................................................................................................... 32 20. Tavoli Tecnici ............................................................................................................... 32 21. Riferimenti, bibliografia, sitografia ................................................................................ 32 22. Assistenza Tecnica durante l’elaborazione delle Proposte .......................................... 35 Allegati all’Avviso Pubblico

A Modelli per Domanda e dichiarazioni B Modello di convenzione C Standard formativo Sicurezza in ingresso D Formulari descrittivi di presentazione delle Proposte E Formulario tecnico di presentazione delle Proposte

F Relazione analitica di merito e tecnico finanziaria da compilarsi al termine degli Interventi (solo per Interventi di azioni non formative o contenenti azioni non formative)

G Motivi di esclusione H Classificazione ISFOL - ORFEO

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1.Premesse

1.1 Peculiarità della “Banditura 2011”

La programmazione della Provincia di Roma per le attività a bando, sostenute dalle risorse del Fondo Sociale Europeo, per il triennio 2011 – 2013 parte da condizioni di disponibilità finanziaria decisamente inferiori rispetto a quelle all’epoca presenti per il PET (Piano Esecutivo Triennale) 2008 – 2010 e rispetto a quelle inizialmente previste dalla Regione Lazio, per il secondo triennio, in fase di redazione del POR 2007- 2013. Questa minore disponibilità di risorse trova, secondo la Regione, varie motivazioni fra le quali basti citare la necessità, superiore alle previsioni, di finanziamenti per il sistema dell’Obbligo Formativo e la cospicua porzione delle risorse POR che, a seguito della crisi economica, sono state riservate, sulla base di un accordo fra Stato e Regioni, alla copertura degli ammortizzatori sociali in deroga. Proprio la difficoltà di quantificare, nell’un caso e nell’altro, quello che potrà essere a consuntivo l’effettivo ricorso alle risorse tuttora disponibili, ha indotto la Regione a non prevedere più, per il triennio 2011 – 2013 un Piano Esecutivo Triennale sul modello di quello del primo triennio ma a legare i trasferimenti alle Provincie a specifici “Progetti Obiettivo” con programmazione anno per anno, autorizzandole nel contempo a riorganizzare, per la nuova programmazione, le eventuali risorse residue del primo PET.

Al momento attuale la situazione consente di disporre delle risorse FSE trasferite dalla Regione per l’annualità 2011 e di alcune ulteriori risorse, derivanti da economie della precedente gestione triennale e riorganizzate per la nuova programmazione. Le disponibilità risultanti possono quindi sostenere un sistema di Progetti Obiettivo con copertura finanziaria per un solo anno, mentre per le successive due annualità sarà necessario proseguire nel confronto con la Regione Lazio e verificare in seguito l’effettiva dimensione dei trasferimenti possibili. Nonostante ciò si intende comunque mantenere una impostazione dei Progetti Obiettivo concepiti come multi scadenza e multi periodo, nei quali l’impegno di risorse e quindi la banditura reale, sia relativo alla prima o alle prime due scadenze ma che riportino anche l’ipotesi di programmazione delle scadenze successive per le quali verranno successivamente pianificate, con l’Autorità di Gestione Regionale, le risorse a valere sulle annualità FSE 2012 e 2013 e sulle quali potranno confluire eventuali ulteriori risorse residue già a disposizione della Provincia di Roma.

I Progetti Obiettivo 2011 programmati sono 4: il primo a valere sull’Asse Adattabilità, il secondo sull’Asse Occupabilità, il terzo sull’Asse Capitale Umano, il quarto, destinato ad interventi sperimentali a sostegno di popolazioni a rischio di esclusione sociale, a valere su risorse provenienti da più Assi. Il presente Avviso fa riferimento al Progetto Obiettivo a valere sull’Asse I – Adattabilità. 1.2 Il Progetto Obiettivo per i Lavoratori Occupati

Il Progetto Obiettivo “Crescita dell’adattabilità dei lavoratori attraverso la formazione continua” intende fornire alle lavoratrici ed ai lavoratori residenti sul territorio della Provincia di Roma opportunità di incremento delle proprie competenze professionali, al fine di conseguire una migliore adattabilità ai processi di cambiamento, di acquisire maggiori sicurezze, anche dal punto di vista della continuità e stabilità occupazionale, di contrastare situazioni di discriminazione e/o di marginalizzazione legate alle specificità di genere o di età.

Un contributo rilevante alla definizione del Progetto obiettivo è scaturito dalla capitalizzazione dell’esperienza che la Provincia ha maturato nel triennio 2008-2010 sia nell’ambito di interventi cofinanziati tramite il PET 2008 - 2010 (POR FSE 2007- 2013 della

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Regione Lazio) sia nell’ambito di altri progetti significativi attivati attraverso altri canali di finanziamento.

Il principale contributo proveniente dall’esperienza del PET 2008-2010 per le attività finalizzate allo Sviluppo della Formazione Continua e Competitività delle Imprese rivolto ai lavoratori occupati (Asse I - Adattabilità) è quello derivato dall’Avviso Pubblico “A” attraverso il quale la Provincia di Roma ha contribuito ad attivare sistemi ed interventi di formazione continua per sostenere l’adattabilità dei lavoratori, sia attraverso l’elaborazione e l’applicazione di sistemi e strategie che garantissero un più agevole accesso alla formazione, sia attraverso attività corsuali che ne rafforzassero la capacità di adattamento, accrescendone e migliorandone la qualificazione professionale e le competenze. Sempre in questo ambito, la Provincia ha inoltre attivato politiche e servizi per l’anticipazione e gestione dei cambiamenti finalizzati a sostenere la competitività delle imprese, garantendo ai lavoratori meno qualificati e più anziani l’accesso agli interventi di potenziamento delle competenze e/o di riqualificazione professionale, sostenendo iniziative finalizzate alla promozione dei processi di stabilizzazione e potenziando l’innovazione tecnologica ed organizzativa del sistema produttivo. L’Avviso “A”, articolato in 7 scadenze di presentazione e suddiviso in diverse Linee di intervento, ha visto la presentazione di 1.206 progetti a conferma della coerenza del percorso programmatorio assunto dalla Provincia in termini di capacità di intercettare problematiche e necessità del proprio territorio.

Un ulteriore ambito di esperienze positive del quale tener conto va riferito all’esito particolarmente significativo del “Progetto Obiettivo 2009 - Formazione, misure di sostegno al reddito, interventi integrati per l’occupazione e l’inclusione, rivolti a lavoratori e disoccupati over 40 e ad appartenenti alle fasce deboli”, a valere sugli Assi I, II e III del POR, del quale l’Amministrazione provinciale intende mutuare struttura e metodologia.

Forte dei risultati maturati negli anni precedenti, nel triennio in corso (2011-2013), la programmazione nell’ambito dell’Asse Adattabilità intende consolidare il modello di intervento seppure con una diversa articolazione della struttura operativa e dell’architettura delle attività da sviluppare, anche in ragione della riduzione delle risorse finanziarie disponibili.

Il Progetto Obiettivo “Crescita dell’adattabilità dei lavoratori attraverso la formazione continua” si qualifica per alcune caratteristiche progettate tenendo in considerazione le criticità del mercato del lavoro e le esigenze di qualificazione delle risorse umane, secondo le direttrici che seguono.

sul versante delle procedure di attivazione degli interventi: programmazione di interventi mirati a sostegno delle fasce più fragili e delle categorie

o popolazioni in situazione di marginalità o a rischio di esclusione sociale. struttura della programmazione delle attività formative (fatta salva la verifica delle

disponibilità finanziarie) a più scadenze durante l’intero triennio, in grado di consentire agli operatori e all’utenza di avere sempre presente il quadro complessivo delle opportunità e dei servizi offerti nel corso dei tre anni;

conferma delle formule già sperimentate per la formazione continua aziendale come l’“Assegnazione on demand”;

massima celerità nelle operazioni di assegnazione delle risorse, in modo da garantire un flusso costante di offerta formativa all’utenza;

sul versante della configurazione degli interventi: ampio ricorso al sistema a tre fasi degli interventi, con percorsi integrati di

orientamento, formazione professionalizzante e accompagnamento; ricorso ad azioni di accompagnamento trasversali alle Linee di Progetto;

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sul versante dei contenuti degli interventi: interventi formativi aziendali; interventi formativi multiaziendali; interventi di formazione per lavoratori over 40; interventi a tre fasi per lavoratori con contratti atipici, con misure premiali per le

stabilizzazioni; specializzazione, riqualificazione per imprenditori, manager e a composizione mista; azioni trasversali a supporto della realizzazione degli interventi;

sul versante del sistema di governo degli interventi: generalizzazione del doppio flusso di Utenza dai Servizi per l’impiego alla formazione,

nell’ambito dei PAI (Programmi di Azione Individuali) e dalle strutture che erogano formazione alle politiche attive per il lavoro gestite dai Servizi per l’impiego; il tutto potenziando sinergie a azioni concertate fra servizi, amministrazione e operatori pubblici e privati;

massima integrazione con i percorsi e i programmi delle strutture e reti provinciali a partire dai Servizi per l’Impiego e dalle “eccellenze” Porta Futuro e Scuole Tematiche.

assistenza continua agli operatori pubblici e privati, sia sulla progettazione che sulla gestione degli interventi, in modo da innalzare progressivamente l’efficacia e l’efficienza degli interventi stessi.

2. Caratteristiche dell’Avviso

2.1 Finalità dell’Avviso

L’Avviso Pubblico dà attuazione al Progetto Obiettivo “Crescita dell’adattabilità dei lavoratori attraverso la formazione continua” per la difesa, il rafforzamento e la qualificazione del sistema produttivo locale con interventi che abbiano capacità di innestare percorsi virtuosi moltiplicatori degli effetti. Gli interventi da finanziare attraverso l’Avviso, in Linea con le finalità del Progetto Obiettivo, dovranno essere finalizzati ad incidere sulla condizione delle popolazioni occupate più fragili: ultraquarantenni e ultracinquantenni, donne in settori e in ruoli a squilibrio di genere, disabili, immigrati recenti, altri appartenenti alle fasce deboli, lavoratori in genere a rischio di blocco professionale o di espulsione precoce dal mercato del lavoro, lavoratori con contratto atipico e condizione di precarietà occupazionale. Ulteriore finalità è il sostegno ad interventi operati su situazioni di crisi aziendale o di bacino e finalizzati a sostenere recuperi di competitività, processi di riorganizzazione finalizzati alla tenuta occupazionale, costruzione di alternative occupazionali sostenibili nei casi di irreversibilità dei processi di crisi. 2.2 Oggetto dell’Avviso

L’Avviso ha come oggetto la realizzazione di interventi che ricadono all’interno delle seguenti Linee: Linea ADA1: Interventi formativi aziendali. Linea a carattere generalista alla quale

possono quindi accedere tutte le tipologie di Aziende/Imprese, indipendentemente dalla loro dimensione, comparto produttivo, posizione di mercato. Gli interventi riguardano la realizzazione di corsi di aggiornamento, specializzazione e riqualificazione per Lavoratrici e Lavoratori dipendenti. La tipologia di intervento è Aziendale, ovvero con partecipazione di Dipendenti di un’unica Impresa; ciò la rende prevalentemente destinata alle Imprese di dimensioni grandi, medie o almeno tali da consentire la formazione di un’aula omogenea con i propri dipendenti.

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Linea ADA2: Interventi formativi multiaziendali. Anch’essa Linea a carattere generalista alla quale possono quindi accedere tutte le tipologie di Aziende/Imprese, indipendentemente dalla loro dimensione, comparto produttivo, posizione di mercato. Gli interventi riguardano la realizzazione di Corsi di aggiornamento, specializzazione e riqualificazione per Lavoratrici e Lavoratori Dipendenti. Le tipologie degli interventi sono Interaziendale (contiguità societaria o di sistema delle aziende), Settoriale (affinità di settore delle aziende), Territoriale (affinità in relazione al territorio delle aziende); ciò rende la Linea prevalentemente destinata alle micro, piccole e medie Imprese.

Linea ADA3: Interventi per lavoratori over 40 con sistema a tre fasi (orientamento, formazione e accompagnamento). Linea sempre a carattere generalista quindi con possibilità di accesso per tutte le tipologie di Aziende/Imprese ma con il limite della fascia di età over 40 per i beneficiari. La Linea prevede sia la tipologia aziendale che quella multi aziendale. Gli interventi riguardano la realizzazione di azioni integrate, formative e non formative, rivolte a Lavoratori Occupati ultraquarantenni, anche dipendenti a tempo indeterminato e senza rischio immediato di disoccupazione ma con professionalità bloccata o a rischio di blocco professionale e possibile futura marginalizzazione nel ciclo produttivo fino al rischio di espulsione.

Linea ADA4: Interventi per lavoratori con contratti atipici con sistema a tre fasi (orientamento, formazione e accompagnamento) e con misure premiali per le stabilizzazioni. Si tratta di interventi che prevedono la realizzazione di azioni integrate, formative e non formative, finalizzate al completamento e ampliamento delle competenze professionali per lavoratori parasubordinati, precari o comunque inquadrati con modalità contrattuali “Atipiche”. Gli Interventi dovranno essere concepiti e realizzati nell’ambito di un progetto o programma di stabilizzazione che dovrà essere allegato alle proposte insieme al parere delle Parti Sociali. La Linea prevede la sola tipologia aziendale e dispone di misure premiali per le Aziende che stabilizzeranno i Lavoratori.

Linea ADA5: Interventi formativi di aggiornamento, specializzazione, riqualificazione per imprenditori, manager e/o a composizione mista. La Linea riguarda la realizzazione di corsi di aggiornamento per manager e titolari di aziende, indipendentemente da dimensione, comparto produttivo, posizione di mercato, a supporto della diffusione di processi di cambiamento organizzativo per l’acquisizione di competenze e di strumenti indispensabili alla gestione innovativa delle organizzazioni, in termini di responsabilità sociale e diffusione della cultura della qualità. La Linea prevede sia la tipologia aziendale che quella multi aziendale.

Linea ADA6: Azioni trasversali a supporto della realizzazione degli interventi realizzati nell’ambito dell’intero Progetto Obiettivo.

I progetti presentati dovranno ricadere all’interno di una o più delle seguenti aree d’azione: - riconversioni e specializzazioni produttive delle Aziende e dei Lavoratori; - rafforzamento della competitività delle Imprese; - interventi in bacini di crisi; - interventi a favore dei lavoratori a rischio di espulsione dal ciclo produttivo o di blocco

professionale, con particolare riferimento alle lavoratrici ed ai lavoratori “Over 40”.

I settori prioritari di riferimento per la presentazione dei progetti sono i seguenti: - mobilità sostenibile; - beni culturali; - moda; - comunicazione audio-video; - conversione ecologica; - innovazione tecnologica.

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2.3 Articolazione degli interventi

Gli interventi a valere sulle Linee ADA1, ADA2, ADA5 sono costituiti dalla sola azione formativa. Gli interventi a valere sulla Linea ADA6 hanno una articolazione complessa per la quale si rimanda alla scheda di Linea (punto 6.6 dell’Avviso). Gli interventi a valere sulle Linee ADA3 e ADA4, sono articolati in tre fasi: 1) una prima fase di Orientamento, durante la quale si realizzeranno i bilanci di competenze in ingresso e si perseguirà la condivisione del percorso d’intervento e delle prospettive collettive e individuali traguardabili al termine del percorso stesso. Ove sia opportuno, verrà effettuata un’analisi delle problematiche che determinano i fattori di potenziale o concreta esclusione/marginalizzazione (e dei rapporti fra tali problematiche e il modello organizzativo e produttivo vigente in azienda). Questa fase sarà anche utile a creare i corretti livelli e modalità di comunicazione tra gli utenti e tra essi e l’equipe d’intervento. La fase sarà strutturata in un’unica azione (eventualmente articolata in più attività) ed avrà una dimensione temporale/economica compresa fra il 15 e il 25 % della fase formativa; 2) una seconda fase di Formazione Professionale, costituita da un corso di aggiornamento o specializzazione o riqualificazione su temi ritenuti funzionali alla strategia d’intervento ed, in particolare, allo sviluppo delle competenze individuali ed al contrasto ad eventuali fattori di debolezza professionale che possano costituire causa di marginalizzazione o ostacolo alla continuità o stabilizzazione occupazionale; 3) una terza fase di Accompagnamento per supportare (anche con attività di counseling individuale) e monitorare il reinserimento in produzione o le variazioni qualitative conseguite o conseguibili nel rapporto con ruolo, attività svolta, gruppo di lavoro, etc. La fase sarà strutturata in un’unica azione (eventualmente articolata in più attività) ed avrà una dimensione temporale/economica compresa fra il 15 e il 25% della fase formativa. Potranno essere accettati dimensionamenti maggiori, fino al 50% della fase formativa, qualora l’azione di Accompagnamento sia strutturata in attività di supporto per la costituzione di nuova impresa e/o in attività di Outplacement verso nuove destinazioni occupazionali ma solo per gli interventi in situazioni di crisi e per quei lavoratori per i quali non sia prevedibile il completo reinserimento in azienda. 2.4 Procedure di attivazione

Per i soli progetti a tipologia aziendale la procedura di attivazione prevede un meccanismo di accelerazione dell’avvio dei progetti finanziati in funzione del livello qualitativo risultante dalla fase di valutazione.

E’ prevista infatti la modalità di accesso al finanziamento cosiddetta “on demand”, ovvero, le proposte di elevata qualità, che abbiano conseguito in fase di valutazione un punteggio superiore a 67 punti su 100, verranno approvate direttamente entro 20 giorni dalla data di presentazione.

Le restanti proposte progettuali, collocate all’interno delle graduatorie per singola Linea di riferimento, saranno finanziate - ad esclusione di quelle che non raggiungeranno la soglia minima di punteggio utile per l’ammissione a finanziamento (pari a 50 punti su 100 per tutte le Linee) - sulla base del punteggio conseguito, in ordine decrescente, fino ad esaurimento delle risorse disponibili residue per ciascuna Linea di intervento.

Per le tipologie di intervento multiaziendali (interaziendale, settoriale e territoriale delle Linee ADA2, ADA3 e ADA5) e per la Linea ADA6 è prevista la sola procedura di attivazione ordinaria che prevede l’approvazione delle proposte entro 40 giorni dalla data ultima per la presentazione. Le proposte saranno finanziate sulla base del punteggio

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conseguito, in ordine decrescente, fino a concorrenza delle risorse disponibili per ciascuna Linea di intervento. 2.5 Tempi di realizzazione e orari di esecuzione degli interventi

Gli interventi formativi, anche se abbinati ad azioni non formative, di norma non dovranno protrarsi oltre i sei - otto mesi dal momento della notifica dell’approvazione. Tutte le azioni formative dovranno essere realizzate all’interno del normale orario di lavoro. 3. Destinatari e proponenti

3.1 Destinatari, beneficiari, promotori

I destinatari diretti del Progetto Obiettivo sono tutte le lavoratrici e i lavoratori dipendenti di ogni tipo di impresa o azienda, indipendentemente da dimensione aziendale, settore, inquadramento contrattuale, condizione, età. Sono considerati come dipendenti a tutti gli effetti anche i lavoratori in Cassa Integrazione ma non quelli in mobilità che rientrano invece fra i beneficiari dell’Asse “Occupabilità”. Sono inoltre destinatari del Progetto le lavoratrici e i lavoratori con contratti di lavoro “atipici” purché con scadenza di contratto di almeno due mesi successiva alla data di presentazione della proposta o con impegno di rinnovo/stabilizzazione sottoscritto dal Legale rappresentante dell’azienda. L’attenzione è prioritariamente rivolta alle popolazioni occupate più fragili: ultraquarantenni e ultracinquantenni, donne in settori e in ruoli a squilibrio di genere, disabili, immigrati recenti, altri appartenenti alle fasce deboli, lavoratori in genere a rischio di blocco professionale o di espulsione precoce dal mercato del lavoro, lavoratori con contratto atipico e condizione di precarietà occupazionale. Sono, infine, ammessi come possibili destinatari anche i titolari d’impresa, i manager a contratto, i lavoratori autonomi. Non saranno invece ammessi, come destinatari, i Dipendenti Pubblici, sia di Enti e Amministrazioni Centrali dello Stato, sia di Amministrazioni ed Enti Locali.

I Soggetti beneficiari che potranno presentare proposte sono: - Le Imprese/Aziende o loro Consorzi; - Gli Operatori della Formazione accreditati per la Formazione Continua; - I raggruppamenti e le Associazioni Temporanee d’Impresa e di Scopo, sempre se in

regola con le norme sull’Accreditamento.

In fase di presentazione degli interventi è possibile evidenziare il sostegno di particolari soggetti in qualità di promotori dell’intervento stesso, quali: - Associazioni di categoria; - Parti sociali; - Reti territoriali; - Strutture e reti operanti nell’ambito di patti territoriali e settoriali; - Enti Locali; - Altri soggetti operanti nell’ambito dell’associazionismo.

Gli interventi promossi dalle categorie di soggetti sopra citate o comunque conseguenti ad accordi territoriali o ad azioni di politiche attive per il lavoro e l’occupazione, godranno di priorità in fase di valutazione.

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3.2 Proponenti e Accreditamento

I requisiti di ammissibilità dei soggetti candidati a realizzare le attività proposte all’interno del presente Avviso Pubblico sono quelli previsti dalla normativa regionale vigente. Per la realizzazione degli interventi ci si dovrà attenere alle seguenti indicazioni. Gli interventi a tipologia aziendale esclusivamente formativi potranno essere realizzati

direttamente dalle Imprese/Aziende che necessitano di aggiornamento, riqualificazione o specializzazione per i propri Dipendenti. In questo caso non è necessario il possesso di accreditamento. La sede formativa dovrà però essere nelle dirette disponibilità dell’Impresa/Azienda proponente e conforme alle vigenti normative in materia di salute e sicurezza. Gli Interventi a tipologia aziendale esclusivamente formativi non potranno essere

delegati dall’Azienda ad Operatori accreditati della Formazione Professionale; gli stessi Operatori potranno però, se l’Impresa lo ritiene opportuno, essere coinvolti all’interno di una configurazione associativa (ATI/ATS) che può comprendere anche altri Soggetti, ma della quale il Capofila ed il principale attore delle azioni, deve rimanere l’Azienda ove si realizza l’intervento. L’Azienda Capofila (o Mandataria) dell’Associazione Temporanea dovrà, in particolare, tenere per se, nel piano di partizione delle competenze in seno all’Associazione, quantomeno i ruoli di direzione e coordinamento delle attività e la gestione finanziaria che non potrà essere in alcun modo delegata al Componente (Mandante) Operatore accreditato della Formazione. Inoltre (ed è questa un'altra possibile configurazione), gli stessi Operatori, nel caso di Azione proposta direttamente dall’Azienda, potranno essere coinvolti con contratti di sub-contraenza ma nei limiti definiti dalle vigenti norme regionali ed europee in materia di subappalto. Queste disposizioni intendono favorire una tendenza ad un più diretto utilizzo, dei fondi per la Formazione Continua, da parte delle Imprese/Aziende, le quali potranno avvalersi, per la redazione delle Proposte, dei servizi di Assistenza Tecnica erogati a Sportello direttamente dall’Amministrazione. Non sussistono limiti relativi alla dimensione aziendale, pertanto potranno essere accolte

anche Proposte relative ad interventi da realizzarsi presso le grandi Aziende. Non potranno invece partecipare gli Enti pubblici ma è ammessa la partecipazione di

Società di capitali, che eroghino servizi anche pubblici ed anche se il loro capitale societario sia totalmente pubblico. Gli Interventi a tipologia aziendale che prevedano il sistema a tre cicli (Orientamento +

Formazione + Accompagnamento), previsti dalle Linee ADA3 e ADA4, potranno essere realizzate, su delega delle Aziende, solo da Operatori accreditati per la Formazione Continua e per l’Orientamento o da configurazioni associative (ATI/ATS) nelle quali siano complessivamente soddisfatti i requisiti di accreditamento (Formazione Continua + Orientamento). Gli Interventi rivolti a gruppi di Lavoratrici e Lavoratori dipendenti di più Aziende (Linea

ADA2 e tipologie multiaziendali delle Linee ADA3 e ADA5) potranno essere realizzate, su delega delle Aziende, solo da Operatori accreditati per la Formazione Continua o da configurazioni associative (ATI/ATS) nelle quali il Soggetto Capofila e/o il Soggetto che svolge l’attività formativa, sia accreditato per la Formazione Continua (allegare alle Proposte un modello 04 per ogni Azienda coinvolta). Nel caso delle Linea ADA3, che prevede il sistema a tre cicli, è obbligatorio soddisfare (anche nell’ambito di una configurazione ATI/ATS) l’ulteriore requisito di accreditamento per l’Orientamento. La disponibilità di Accreditamento va dichiarata e autocertificata sui modelli 02a e 02b contenuti nell’allegato A . Le Azioni “Multiaziendali” potranno essere realizzate solo nella sede accreditata

dell’Operatore delegato; deroghe per la realizzazione presso la sede di una delle

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Aziende deleganti potranno essere accordate solo se tutte le Aziende deleganti appartengono ad un unico gruppo societario, operano in sedi contigue e si dichiarano tutte concordi nell’indicare la sede prescelta. Per le Azioni non formative, tranne che per quelle di Orientamento, non è necessario il

possesso di Accreditamento. I Settori di accreditamento dovranno essere compatibili con il tema del corso e/o con il

settore di riferimento. Si rammenta che il possesso del codice “VARIE” è considerato valido solo qualora non esista, nella classificazione, nessun codice attinente al settore o tema corsuale di cui alla proposta.

4. Regole e priorità

4.1 Regole generali

- Programma di trasformazione

Ogni Proposta d’intervento deve fare riferimento ad un progetto/programma/piano di trasformazione al quale l’acquisizione, da parte dei Lavoratori, di nuove Conoscenze, Competenze e Capacità sia funzionale. Il Programma può riguardare l’innovazione dell’Azienda (o delle Aziende), sia dal punto di vista tecnologico, sia da quello organizzativo; può porsi l’obiettivo di aumentare o mantenere la competitività aziendale e la qualità della produzione (o del modo di produrre), di salvaguardare le prospettive occupazionali, di contrastare rischi di declino o di marginalizzazione dell’azienda, del comparto, di un’area territoriale o di obsolescenza professionale di gruppi di Lavoratori. Il Programma, a sua volta, deve discendere da un’analisi della situazione attuale, sia riferita all’Azienda, sia riferita al contesto nel quale l’Azienda opera e con il quale interagisce.

- Individuazione dei partecipanti

Trattandosi di Formazione rivolta a Lavoratori Occupati, non è previsto alcun vincolo nelle modalità di selezione dei partecipanti che devono essere però individuati, dall’Azienda o dalle Aziende, in coerenza con il Programma di trasformazione e, nel caso degli interventi a tipologia Aziendale, se del caso (vedi capoverso successivo), in coerenza con l’accordo sindacale. L’individuazione non è richiesta in modo nominale ma, sui formulari di presentazione delle Proposte, devono essere ben individuate le caratteristiche, i ruoli, le qualifiche dei partecipanti ai corsi.

- Parere delle Parti Sociali

Per tutte le Azioni Formative rivolte a Lavoratori Dipendenti, indipendentemente da chi siano presentate, è obbligatorio raccogliere e allegare alla Proposta il “Parere delle Parti Sociali” redatto sul modello contenuto nell’allegato A. Tale parere può essere sottoscritto, a seconda della tipologia d’intervento, dalle Rappresentanze aziendali o dalle strutture territoriali di categoria. Per le Azioni formative a tipologia Aziendale realizzate in aziende con rappresentanze sindacali interne costituite, il Parere favorevole delle Parti Sociali deve essere conseguente ad un Accordo Aziendale che contempli l’intervento o che faccia riferimento al programma di formazione del quale l’intervento è parte.

- Scelta delle Linee e numero di Proposte presentabili

Per la Tipologia “Aziendale”, è consentita, per la Linea ADA1, la presentazione (con Proposte e plichi separati) di un massimo di tre interventi per singola Azienda o per Associazione temporanea della quale l’Azienda sia capofila, per ogni periodo. Per le Proposte Aziendali presentate su altre Linee, tale limite scende a 1 per ogni periodo. L’Operatore accreditato (da solo o in associazione) che agisce su delega delle Aziende,

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per interventi aziendali a tre cicli a valere sulle Linee ADA3 e ADA4, potrà presentare fino a due proposte per Linea e per scadenza ma con Aziende deleganti diverse. Per la Linea ADA2 e per le tipologie multiaziendali delle altre Linee, nel triennio 2011-2013, ciascuna Impresa/Azienda potrà partecipare ad un unico Intervento salvo deroghe per situazioni di crisi di comparto o di area territoriale. L’Operatore accreditato che agisce su delega delle Aziende, potrà presentare fino a due proposte per Linea e per scadenza ma con Aziende deleganti diverse.

Per i Lavoratori con contratti “atipici” è consentita una partecipazione minoritaria ad Interventi sulle altre Linee diverse dalla ADA4, ma solo se ciò fosse considerato opportuno in virtù delle prospettive indicate dal programma di trasformazione al quale il Corso di Formazione è funzionale o in virtù dei particolari ruoli che gli Atipici svolgono, saranno o potranno essere chiamati a svolgere nell’organizzazione produttiva (in questo caso, però, non saranno erogabili i premi alla stabilizzazione previsti per la Linea ADA4). Di contro, sempre se motivato e se ciò non costituisce una possibilità di discriminazione nei confronti dei Lavoratori con contratto Atipico, è consentita una partecipazione minoritaria di lavoratori con contratto a tempo indeterminato nei progetti della Linea ADA4. Per la Linea ADA5 - Titolari, Manager, Autonomi, è consentita anche una composizione mista con presenza minoritaria di altre categorie di Lavoratori, qualora la situazione e le prospettive lo suggeriscano.

- Aiuti di Stato

I finanziamenti, erogati a valere sul presente Avviso, avendo come beneficiarie anche le Aziende/Imprese titolari degli Interventi, rientrano nella disciplina degli “Aiuti di Stato” così come definita dai seguenti regolamenti: Commissione europea - Regolamento del 6 Agosto 2008 n. 800/2008; Commissione europea - Regolamento del 15 Dicembre 2006 n. 1998/2006; Consiglio europeo - Regolamento del 22 Marzo 1999 n. 659/1999.

Ciascuna Azienda/Impresa potrà optare per uno dei seguenti due regimi che dovrà dichiarare sull’apposito modello contenuto nell’allegato A:

Aiuti di importanza minore (De minimis), ai sensi del Reg. (CE) n. 1998/2006, vale a dire non più di € 200.000 di aiuti, ricevuti/da ricevere, calcolati su tre esercizi finanziari consecutivi, compreso quello in corso. In questo caso non si applica nessuna riduzione di intensità di finanziamento e non si rende necessario un cofinanziamento dell’impresa. Si ricorda che il Regolamento 1998/2006 art. 1 prevede la non applicabilità della regola “de minimis” a: - imprese attive nel settore della produzione primaria dei prodotti agricoli di cui

all’allegato I del Trattato CE, esclusi quelli della pesca; - imprese attive nel settore della pesca e dell’acquacoltura che rientrano nel campo di

applicazione del Regolamento (CE) 104/2000 del Consiglio (GUCE serie L 17 del 21.2.2000);

- settore carboniero; - imprese in difficoltà, secondo gli orientamenti comunitari applicabili (vedi punto 2.1

della Comunicazione della Commissione europea 2004/C 244/02 per le grandi imprese; art. 1, par. 7, del Reg. (CE) n. 800/2008 per le PMI);

- aiuti connessi all’esportazione.

Aiuti di Stato, ai sensi del Regolamento (CE) generale di esenzione per categoria n. 800/2008, (art. 38 e 39) con il limite di 2 milioni di euro di importo massimo per progetto di formazione (ex art. 6 Reg. (CE) n. 800/2008), ma con una riduzione di intensità di finanziamento che comporta:

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A) un tetto massimo del 25% di finanziamento, rispetto ai costi ammissibili, per azioni di “formazione specifica” vale a dire per quella formazione che comporta insegnamenti direttamente applicabili alla posizione occupata dal lavoratore-dipendente presso l’impresa destinataria e che fornisca qualifiche non trasferibili ad altre imprese. Di conseguenza per le grandi imprese sussiste l’obbligo di compartecipazione alle spese pari al 75%;

B) un tetto massimo del 60% di finanziamento rispetto ai costi ammissibili, per azioni di “formazione generale” vale a dire quella formazione che fornisce qualifiche trasferibili ad altre imprese ovvero settori di occupazione. Di conseguenza per le grandi imprese sussiste l’obbligo di compartecipazione alle spese pari al 40 %. In entrambi i casi tali limiti massimi di finanziamento possono essere aumentati di 10 punti nel caso di Medie Imprese, di 20 punti nel caso di piccole imprese e di 10 punti nel caso di destinatari rientranti tra le categorie svantaggiate, fermo restando il limite minimo di cofinanziamento dell’impresa che deve essere almeno pari al 20%.

Tali principi espressi nel Reg. CE n. 800/2008 (art. 38 e 39) si possono riassumere nella seguente tabella:

QUOTA MINIMA DI COFINANZIAMENTO PRIVATO Formazione specifica Formazione generale Grandi imprese 75% 40% Medie imprese 65% 30% Piccole imprese 55% 20%

- Definizione della dimensione d’impresa

Secondo quanto previsto dalla normativa comunitaria (Raccomandazione 2003/361/CE della Commissione del 6/05/2003, recepita dal Regolamento (CE) n. 800/2008 del 06/08/2008 – Allegato A) in relazione al numero di addetti e alle soglie finanziarie che definiscono le categorie delle imprese, la categoria delle microimprese, delle piccole imprese e delle medie imprese (PMI) è costituita da imprese che occupano meno di 250 persone, il cui fatturato annuo non supera i 50 milioni di Euro e/o il cui totale di bilancio annuo non supera i 43 milioni di Euro. Nella categoria delle PMI si definisce piccola impresa un'impresa che occupa meno di 50 persone e realizza un fatturato annuo e/o un totale di bilancio annuo non superiori a 10 milioni di Euro. Nella categoria delle PMI si definisce microimpresa un'impresa che occupa meno di 10 persone e realizza un fatturato annuo e/o un totale di bilancio annuo non superiori a 2 milioni di Euro. L’effettiva appartenenza ad una delle suddette categorie è inoltre determinata in relazione alle condizioni di partecipazione e controllo previste dal citato Regolamento (CE) n. 800/2008 del 06/08/2008 – Allegato I.

- A.T.I. e A.T.S.

In tutti i casi di presentazione di Proposte da parte di Associazioni Temporanee di Impresa ovvero di Scopo, i Soggetti Componenti dell’Associazione dovranno dichiarare l’intenzione di costituirsi in A.T.I. o A.T.S. indicando, in uno specifico documento (Promessa di Associazione) i ruoli, le competenze e la suddivisione finanziaria per i singoli Soggetti nell’ambito della realizzazione delle azioni che compongono il progetto presentato. La suddivisione finanziaria va dettagliatamente riferita ad ogni azione e voce di preventivo. In considerazione della particolare natura giuridica dell’istituto dell’A.T.I., e della A.T.S., la cui validità temporale risulta collegabile unicamente alla realizzazione di un determinato progetto, e al fine di evitare spese aggiuntive a carico del Soggetto proponente, la formalizzazione di tali associazioni potrà essere dimostrata entro e non oltre 30 gg. dall’avvenuta approvazione del progetto presentato e prima dell’avvio delle attività.

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- Sicurezza

Non è consentito presentare Proposte di intervento finalizzate al solo conseguimento di qualifiche obbligatorie per la Sicurezza quali RSPP, RLS, 494/96, 235/03, etc. Nella formulazione dei progetti didattici è invece richiesto, nella misura in cui sia necessario e compatibile con la dimensione oraria del corso, inserire insegnamenti d’ingresso e specifici, così come indicato al punto 6.7, che dovranno essere certificati separatamente a fine corso.

- Altre regole

Per le altre regole e norme alle quali attenersi, vedere anche i successivi Punti dell’Avviso. In particolare, per le regole sugli insegnamenti in merito di sicurezza, energie rinnovabili, pari opportunità e sulle modalità di accesso alle misure premiali per le stabilizzazioni, si vedano i punti 6.7, 6.8, 6.9 e 6.10. 4. 2 Priorità

In considerazione delle finalità del Progetto Obiettivo e della complessità e difficoltà della situazione contingente dell’economia e del mercato del lavoro provinciale, l’Avviso pone una serie di priorità d’intervento considerate come elementi qualificanti degli interventi proposti e che saranno considerate in sede di valutazione. Queste priorità di tipo trasversale, occupazionale e settoriale, sono di seguito descritte.

Complementarietà con altri interventi. Sarà considerato elemento di priorità trasversale il collegamento e l’integrazione dell’intervento con altre azioni supportate da fonti di risorse per la Formazione Continua differenti (nazionali, interprofessionali, settoriali, europee ad accesso diretto, etc.) secondo il principio di Addizionalità ed in un contesto di pianificazione organica degli interventi formativi pur nella differenza delle fonti di finanziamento. Attenzione alle fasce adulte. Sono considerati ad alta priorità trasversale gli interventi

con aule a composizione integrale o maggioritaria di Lavoratrici e Lavoratori con più di 50 anni e con programmi didattici e piani di trasformazione aziendale che contrastino i rischi di obsolescenza professionale e/o di marginalizzazione di ruolo sul posto di lavoro. Contrasto alla discriminazione. Sono considerati ad alta priorità trasversale gli interventi

che tendono a contrastare i fattori discriminanti sul posto di lavoro, con particolare riferimento alla discriminazione di genere, o che siano funzionali ad adeguamenti, nei modelli organizzativi aziendali, che vadano nella direzione della conciliazione. In questi casi ed, in generale, in tutti gli interventi in situazioni aziendali ove esistano problemi e/o opportunità su parità e conciliazione, è opportuna e considerata prioritaria l’inclusione nell’impianto didattico di un breve modulo informativo/formativo specifico sulle Pari Opportunità (vedi punto 6.9).

Coerenza e conseguenza con piani di settore, territoriali, etc. Sarà considerato elemento di priorità occupazionale la complementarietà o la coerenza dell’intervento con strumenti programmatori o pianificatori di sviluppo e/o di trasformazione condivisi, realizzati da Amministrazioni Locali, Parti Sociali, ed altri Soggetti che agiscono sul territorio e nel mondo del lavoro e delle professioni. Contributo nei processi di riconversione e ristrutturazione. E’ elemento di priorità

occupazionale a patto che i processi siano concordati con il concorso delle Parti Sociali. Contributo al mantenimento dei livelli occupazionali. Sono considerati ad alta priorità

occupazionale gli interventi di riqualificazione e aggiornamento destinati a Personale in cassa integrazione o, comunque, in situazioni di rischio per il mantenimento dei livelli occupazionali.

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Priorità Settoriali. Sono previste priorità per alcuni settori produttivi ritenuti strategici e caratterizzanti per il Progetto Obiettivo. In particolare verranno riconosciuti valori di priorità per gli interventi rivolti ai comparti produttivi:

o mobilità sostenibile; o beni culturali; o moda; o comunicazione audio-video; o conversione ecologica; o innovazione tecnologica.

In fase di valutazione sarà inoltre considerata l’economicità generale e l’economicità finanziaria dell’intervento attraverso l’attribuzione di un punteggio specifico.

Economicità generale. Verrà considerato il plausibile rapporto costi/benefici dell’intervento. E’ considerata prioritaria la scelta di articolazione formativa più idonea ad ottenere i risultati prefissati con il minor numero di ore. Ciò non solo per un criterio di mera economizzazione delle risorse, ma in quanto si ritiene la Formazione Continua elettivamente più caratterizzata da frequenti interventi di breve durata che non da lunghi cicli formativi che spesso creano problemi nell’organizzazione aziendale e tendono ad isolare per troppo tempo i Lavoratori in formazione dalla produzione. Indicativamente le Linee di intervento puntano ad azioni per acquisizioni di competenze con cicli formativi brevi o medio-brevi; possono essere ammessi corsi più lunghi solo se coincidono con le esigenze poste dalla logica complessiva dell’intervento (ad esempio per la realizzazione di standard orari finalizzati all’acquisizione di qualifiche professionali necessarie o utili al programma di trasformazione o di innovazione tecnologica).

Economicità finanziaria. L’Avviso non prevede obblighi di cofinanziamento per le azioni, tranne quelli conseguenti all’applicazione del regime di “Aiuti di Stato”. Verrà però data una priorità a quelle Proposte che presentino un cofinanziamento volontario da parte delle Aziende proponenti. Tale cofinanziamento può essere trasversale rispetto al budget dell’azione o concentrato in una sola voce di spesa. E’ bene chiarire che, nel caso, per le azioni formative, si optasse per cofinanziare l’intervento con una parte degli oneri per il personale in formazione (che sono esponibili a preventivo fino ad un massimo del 15% del budget), la restante e maggioritaria parte degli oneri, sebbene indubbiamente a carico dell’impresa beneficiaria, tecnicamente non costituisce cofinanziamento e non va quindi né esposta come tale né in altro modo evidenziata sul formulario tecnico allegato “E” o sulla prima e sull’ultima pagina del formulario descrittivo allegato “D”. La priorità sarà proporzionale alla percentuale di cofinanziamento proposta. E’ utile tener presente come il cofinanziamento non rappresenti solo una economia di risorse e quindi la possibilità di finanziare più interventi ma un segno tangibile dell’interesse, del coinvolgimento e dell’investimento delle Aziende nell’Intervento.

5. Risorse finanziarie

Le risorse finanziarie, da impegnarsi per le Azioni oggetto del presente Avviso Pubblico, sono riferite al POR Ob 2 - Competitività regionale e Occupazione Regione Lazio 2007/2013 - Asse I - Adattabilità - Obiettivi Specifici “a” e “c” - ed ammontano ad €. 2.000.000,00 a valere in parte sull’annualità 2011 dell’Asse Adattabilità e in parte su residui dell’annualità 2010 dello stesso Asse. Tali risorse consentono di finanziare la prima scadenza e il primo periodo dell’Avviso. Per le successive scadenze e periodi, come già illustrato nelle premesse, le risorse necessarie sono ancora da accertare e la loro disponibilità è subordinata al trasferimento da parte della Regione Lazio. Pertanto esse vanno intese, allo stato attuale, solo come

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programmazione e consistono in €. 4.000.000,00 a valere sull’annualità 2012 ed in €. 4.000.000,00 a valere sull’annualità 2013.

Prospetto riepilogativo delle risorse disponibili e di quelle programmate per Linea ed annualità

Linea Annualità Risorse

ADA Annualità

Risorse ADA

Annualità Risorse

ADA Totali

ADA1

2011 (risorse accertate e disponibili)

600.000,00

2012 (risorse da definire con AdG)

1.200.000,00

2013 (risorse da definire con AdG)

1.200.000,00 3.000.000,00ADA2 200.000,00 400.000,00 400.000,00 1.000.000,00ADA3 400.000,00 800.000,00 800.000,00 2.000.000,00ADA4 400.000,00 800.000,00 800.000,00 2.000.000,00ADA5 200.000,00 400.000,00 400.000,00 1.000.000,00ADA6 200.000,00 400.000,00 400.000,00 1.000.000,00Totali 2.000.000,00 4.000.000,00 4.000.000,00 10.000.000,00

Per la presentazione delle proposte sono previste 5 scadenze/periodi, ad eccezione della Linea ADA6 che ne avrà tre coincidenti con la prima, la terza e la quinta scadenza della programmazione generale (si veda punto 9). Per gli interventi aziendali si tratta di periodi di presentazione, senza soluzione di continuità, della durata di 2 – 4 mesi intervallati da un periodo di almeno un mese durante il quale non sono consentite presentazioni; per gli interventi multiaziendali e per gli interventi trasversali di supporto si tratta invece di scadenze fissate in un giorno preciso (entro le ore 12) rispetto alle quali le proposte potranno essere presentate fino ad un massimo di 10 giorni prima; presentazioni ulteriormente anticipate non saranno accettate.

Per ognuna delle scadenze previste la dote finanziaria per ciascuna Linea è la seguente:

- Linea ADA1 – generalista aziendale - dotazione prevista €. 600.000,00 per ogni periodo; - Linea ADA2 – generalista multi aziendale - dotazione prevista €. 200.000,00 per ogni

scadenza; - Linea ADA3 – mista aziendale e multiaziendale over 40 con struttura a tre cicli -

dotazione prevista €. 400.000,00 per ogni scadenza/periodo suddivisa in €. 250.000,00 per gli aziendali ed €. 150.000,00 per i multiaziendali;

- Linea ADA4 – aziendale dedicata alle stabilizzazioni con struttura a tre cicli - dotazione prevista €. 400.000,00 per ogni periodo di cui 100.000,00 per le stabilizzazioni;

- Linea ADA5 – mista aziendale e multiaziendale management aziendale - dotazione prevista €. 200.000,00 per ogni scadenza/periodo suddivisa in €. 100.000,00 per gli aziendali ed €. 100.000,00 per i multiaziendali;

- Linea ADA6 – azioni trasversali a supporto della realizzazione degli interventi - dotazione prevista €. 200.000,00 per la prima scadenza ed €. 400.000,00 per ognuna delle successive 2 scadenze.

L’Amministrazione si riserva la possibilità di destinare eventuali risorse residue di una Linea, ove risulti una carenza di progetti finanziabili, ad altre Linee con più proposte finanziabili e, all’interno di una stessa Linea, che preveda sia la tipologia aziendale che quella multiaziendale, da una tipologia all’altra secondo lo stesso principio. L’Amministrazione si riserva inoltre, a fronte di eventuali minori trasferimenti di risorse dalla Regione Lazio, rispetto a quelle programmate, di variare la consistenza delle dotazioni di Linea e/o la stessa articolazione delle Linee, per le scadenze/periodi delle annualità 2012 e 2013. In ogni caso, di ogni eventuale variazione, verrà data tempestiva comunicazione sul Portale istituzionale della Provincia di Roma.

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6. Descrizione delle Linee di intervento 6.1 Linea ADA1 - Interventi a tipologia Aziendale

La Linea ha carattere generalista, possono quindi accedervi tutte le tipologie di Aziende/Imprese, indipendentemente dalla loro dimensione, comparto produttivo, posizione di mercato. La Linea riguarda la realizzazione di Corsi di aggiornamento, specializzazione e riqualificazione per Lavoratrici e Lavoratori Dipendenti. La tipologia di intervento è Aziendale, ovvero con partecipazione di Dipendenti di un’unica Impresa; ciò la rende prevalentemente destinata alle Imprese di dimensioni grandi, medie o almeno tali da consentire la formazione di un’aula omogenea con i propri dipendenti. La Linea prevede solo interventi composti da un’unica azione formativa.

Quadro di sintesi delle caratteristiche, prescrizioni, priorità per la Linea ADA1 Destinatari Lavoratori Occupati Dipendenti d’Impresa Tipologie Aziendale (aula omogenea di lavoratori di un’unica impresa)

Proponenti Singole Aziende indipendentemente da dimensione e settore. Associazioni temporanee fra Azienda ed Operatore accreditato della Formazione Continua nelle quali il Capofila (Mandatario) sia l’Azienda.

Accreditamento

Non richiesto se proposto dall’Azienda. Richiesto per gli Operatori Componenti (Mandanti) nel caso di Associazione Temporanea, non richiesto per la sede, se in Azienda. Vanno comunque rispettati i criteri tecnico - sanitari per i locali ove si svolgerà l’intervento.

Sicurezza ingresso

Modulo obbligatorio per i Lavoratori che non abbiano ancora ricevuto la formazione d’ingresso di cui al DLgs 81/08. Standard allegato C graduato a seconda della durata del corso. Tipizzazione delle Unità Didattiche 4 e 5 con profili di rischio inerenti la mansione prevalente. Deroga per corsi di durata inferiore alle 41 ore. Vedi punto 6.7

Sicurezza integrazione Solo per classi omogenee di lavoratori che, a seguito dell’intervento, possano cambiare mansione. Contenuti e caratteristiche del modulo come da profilo di rischio.

Analisi Profilo di rischio Obbligatoria per interventi superiori alle 80 ore su lavoratori con mansioni o in settori con fattori di rischio e profili di rischio significativi.

Parere delle Parti Sociali Obbligatorio sempre. Conseguente ad uno specifico Accordo se in Azienda è presente una rappresentanza sindacale interna costituita.

Disciplina aiuti di stato Si Applica. E’ possibile l’opzione verso il regime “De Minimis”.

Durata interventi Minimo 20, massimo 120 ore. Autorizzabili durate maggiori a fronte di situazioni e opportunità specifiche e/o standard formativi predeterminati per qualifiche.

Timing esecuzione Obbligatorio all’interno dell’orario di lavoro. Preferibile orario con non più di 8 ore a settimana. Timing complessivo non superiore a otto mesi

Utenti per aula Minimo 6, massimo 16. Uditori ammissibili 20% con arrotondamento all’unità superiore (es. 6 Utenti = 1,2 Uditori = 2 Uditori)

Parametri Vedi punto 7 dell’Avviso

n. Azioni per proposta Ogni Proposta potrà riguardare un’unica azione formativa. Il Proponente potrà, se lo riterrà opportuno, presentare più proposte fino ad massimo di tre per Azienda.

Costi ammissibili Vedi punto 7 dell’Avviso Priorità Vedi Punto 4.2 dell’Avviso Assistenza in fase di progettazione

Ordinaria a mezzo sportello telefonico e/o in presenza su appuntamento.

Presentazione delle proposte

Vedi punto 9 dell’Avviso

Assegnazione on demand

Entro 20 giorni per le Proposte che avranno una valutazione non inferiore ai 68/100 fino a esaurimento risorse. Ingresso in graduatoria ed eventuale assegnazione a fine periodo per quelle dai 50 ai 67 punti sulla base della disponibilità residua di risorse.

Risorse Vedi punto 5 dell’Avviso

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6.2 Linea ADA2 - Interventi a tipologia Interaziendale, Settoriale, Territoriale

La Linea ha carattere generalista, possono quindi accedervi tutte le tipologie di Aziende/Imprese, indipendentemente dalla loro dimensione, comparto produttivo, posizione di mercato che, per motivi di dimensione o per altre cause, non abbiano la possibilità di costituire da sole un’aula omogenea per la realizzazione dell’intervento formativo. La Linea riguarda la realizzazione di corsi di aggiornamento, specializzazione e riqualificazione per Lavoratrici e Lavoratori Dipendenti. Le tipologie degli interventi sono Interaziendale, Settoriale, Territoriale, ovvero con corsi su temi omogenei che vedano partecipazione di Dipendenti provenienti da più imprese; ciò la rende prevalentemente destinata alle micro, piccole e medie Imprese. Nel triennio 2011-2013, ciascuna Impresa/Azienda potrà partecipare ad un unico Intervento. La Linea prevede solo interventi composti da un’unica azione formativa.

Quadro di sintesi delle caratteristiche, prescrizioni, priorità per la Linea ADA2 Destinatari Lavoratori Occupati Dipendenti d’Impresa. Tipologie Interaziendale, Territoriale, Settoriale (aula omogenea di lavoratori di più imprese). Proponenti Operatori della Formazione su delega delle aziende.

Accreditamento Richiesto per la Formazione Continua con settori ORFEO compatibili. La sede deve essere quella accreditata dell’Operatore delegato. Per le deroghe vedi punto 3.2

Sicurezza ingresso

Modulo obbligatorio per i Lavoratori che non abbiano ancora ricevuto la formazione d’ingresso di cui al DLgs 81/08. Standard allegato C graduato a seconda della durata del corso. Tipizzazione delle Unità Didattiche 4 e 5 con profili di rischio inerenti la mansione prevalente. Deroga per corsi di durata inferiore alle 41 ore. Vedi punto 6.7

Sicurezza integrazione Solo se Lavoratori dello stesso settore e con stessa nuova mansione di destinazione. Analisi Profilo di rischio Non obbligatoria. Parere delle Parti Sociali Obbligatorio. Disciplina aiuti di stato Si Applica azienda per azienda. E’ possibile l’opzione verso il regime “De Minimis”

Durata interventi Minimo 20, massimo 120 ore. Autorizzabili durate maggiori a fronte di situazioni e opportunità specifiche e/o standard formativi predeterminati per qualifiche.

Timing esecuzione Preferibile orario con non più di 8 ore a settimana. Timing complessivo non superiore a otto mesi.

Utenti per aula Minimo 10, massimo 16. Uditori ammissibili 20% con arrotondamento all’unità superiore (es. 12 Utenti = 2,4 Uditori = 3 Uditori).

Parametri Vedi punto 7 dell’Avviso.

n. Azioni per proposta

Ogni Proposta potrà riguardare un’unica azione formativa. Ciascuna Azienda potrà partecipare ad un unico intervento nell’arco del triennio salvo deroghe per situazioni di crisi di comparto o di area territoriale. L’Operatore accreditato che agisce su delega delle Aziende, potrà presentare fino a due proposte per scadenza ma con Aziende deleganti diverse.

Costi ammissibili Vedi punto 7 dell’Avviso. Priorità Vedi Punto 4.2 dell’Avviso. Assistenza in fase di progettazione

Ordinaria a mezzo sportello telefonico e/o in presenza su appuntamento.

Presentazione delle proposte

Vedi punto 9 dell’Avviso.

Assegnazione on demand

Non prevista

Risorse Vedi punto 5 dell’Avviso.

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6.3 Linea ADA3 - Interventi di formazione per lavoratori over 40

La Linea prevede Interventi complessi a tre cicli con Azioni di Orientamento, Formazione e Accompagnamento, rivolti a Lavoratori Occupati ultraquarantenni, anche dipendenti a tempo indeterminato con o senza rischio immediato di disoccupazione e/o con professionalità bloccata o a rischio di blocco professionale. La Linea è aperta a tutte le tipologie di Aziende/Imprese; non sono ammesse quote minoritarie di Lavoratori di età inferiore ai 40 anni compiuti. La Linea prevede sia la tipologia aziendale che quella multi aziendale. L’azione di Orientamento iniziale, durante la quale si realizzeranno i bilanci di competenze in ingresso e si perseguirà la condivisione del percorso d’intervento e delle prospettive traguardabili al termine del percorso, deve individuare le ragioni del rischio di blocco delineando strategie di contrasto. L’azione formativa è finalizzata a integrare il bagaglio di competenze tecnico-professionali, trasversali e relazionali. L’azione di Accompagnamento deve realizzare un Tutoring delle nuove modalità di rapporto con il ciclo produttivo ed il monitoraggio degli esiti a breve dell’intervento, individuando, se del caso, anche successive opportunità formative da percorrere. Le Azioni non formative iniziale e finale non potranno avere complessivamente un costo superiore al 50% del costo dell’azione formativa; si potrà autorizzare una percentuale fino al 75% qualora l’azione di Accompagnamento sia strutturata in attività di supporto per la natalità d’impresa e/o in attività di Outplacement ma solo per gli interventi in situazioni di crisi e per lavoratori per i quali non sia prevedibile il reinserimento in azienda.

Quadro di sintesi delle caratteristiche, prescrizioni, priorità per la Linea ADA3

Destinatari Lavoratori occupati ultraquarantenni, dipendenti d’Impresa, con rischio occupazionale o di blocco professionale e successiva marginalizzazione tendenziale.

Tipologie Aziendale e multiaziendale

Proponenti Operatori accreditati della Formazione Continua e dell’Orientamento, su delega delle Aziende, o loro associazioni temporanee.

Accreditamento Richiesto per gli Operatori accreditati, può essere complessivamente assolto nell’ambito di un’ATI/ATS, non richiesto per la sede, se in azienda (aziendali).

Sicurezza

Modulo obbligatorio per i Lavoratori che non abbiano ancora ricevuto la formazione d’ingresso di cui al DLgs 81/08. Standard allegato C graduato a seconda della durata del corso. Tipizzazione delle Unità Didattiche 4 e 5 con profili di rischio inerenti la mansione prevalente. Deroga per corsi di durata inferiore alle 41 ore. Vedi punto 6.7

Parere delle Parti Sociali Obbligatorio sempre. Conseguente ad uno specifico Accordo se in Azienda è presente una rappresentanza sindacale interna costituita.

Disciplina aiuti di stato Si Applica. E’ possibile l’opzione verso il regime “De Minimis”

Durata interventi Minimo 40, massimo 120 ore per la parte formativa. Azioni non formative: costo massimo complessivo 50% della formativa salvo deroga.

Timing esecuzione Obbligatorio all’interno dell’orario di lavoro. Preferibile orario con non più di 8 ore a settimana. Timing non superiore a otto mesi incluse le azioni non formative.

Utenti per aula Minimo 6, massimo 16 per gli aziendali. Minimo 10, massimo 16 per i multiaziendali. Uditori ammissibili 20% con arrotondamento all’unità superiore.

Parametri Vedi punto 7 dell’Avviso

n. Azioni per proposta

Ogni Proposta di Intervento dovrà riguardare tre azioni delle quali una sola formativa. Per gli interventi multiaziendali ciascuna Azienda potrà partecipare ad un unico intervento nell’arco del triennio salvo deroghe per situazioni di crisi di comparto o di area territoriale. L’Operatore accreditato che agisce su delega delle Aziende, potrà presentare fino a due proposte per scadenza e per tipologia ma con Aziende deleganti diverse.

Costi ammissibili Vedi punto 7 dell’Avviso Priorità Vedi Punto 4.2 dell’Avviso. Assistenza Ordinaria a mezzo sportello telefonico e/o in presenza su appuntamento. Presentazione Vedi punto 9 dell’Avviso

Assegnazione on demand

Entro 20 giorni per le Proposte aziendali che avranno una valutazione non inferiore ai 68/100 fino a esaurimento risorse. Ingresso in graduatoria ed eventuale assegnazione a fine periodo per quelle dai 50 ai 67 punti sulla base della disponibilità residua di risorse. Non prevista per le proposte di interventi multiaziendali.

Risorse Vedi punto 5 dell’Avviso.

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6.4 Linea ADA4 - Interventi per Lavoratori “Atipici”

La Linea riguarda la realizzazione di Corsi di acquisizione di competenze specifiche che prevedono azioni di Orientamento, Formazione e Accompagnamento, finalizzati al completamento/ampliamento delle competenze professionali di lavoratori parasubordinati, precari o comunque inquadrati con modalità contrattuali “Atipiche”. I Corsi dovranno essere concepiti e realizzati nell’ambito di un progetto o programma di stabilizzazione che dovrà essere allegato alle proposte insieme al parere delle Parti Sociali. E’ prevista la sola tipologia aziendale. Le Azioni non formative iniziale e finale non potranno avere complessivamente un costo superiore al 50% del costo dell’azione formativa. Saranno disponibili 20 contributi per la stabilizzazione da €. 5.000 ciascuno che saranno erogati direttamente dal Dipartimento III – Ufficio di Direzione “Formazione Professionale - Offerta Formativa” alle Aziende che stabilizzeranno i primi 20 Lavoratori con contratti a tempo indeterminato. Le contrattualizzazioni, per dare origine al contributo, dovranno avvenire entro il primo bimestre successivo al termine del corso (vedi punto 6.10).

Quadro di sintesi delle caratteristiche, prescrizioni, priorità per la Linea ADA4 Destinatari Lavoratori Dipendenti con contratto “Atipico”. Tipologie Aziendale

Proponenti Operatori accreditati della Formazione Continua e dell’Orientamento su delega delle Aziende o loro associazioni temporanee.

Accreditamento Richiesto per gli Operatori accreditati, può essere complessivamente assolto nell’ambito di un’ATI/ATS, non richiesto per la sede, se in azienda.

Sicurezza ingresso

Modulo obbligatorio per i Lavoratori che non abbiano ancora ricevuto la formazione d’ingresso di cui al DLgs 81/08. Standard allegato C graduato a seconda della durata del corso. Tipizzazione delle Unità Didattiche 4 e 5 con profili di rischio inerenti la mansione prevalente. Deroga per corsi di durata inferiore alle 41 ore. Vedi punto 6.7

Sicurezza integrazione Solo per classi omogenee di lavoratori che, a seguito dell’intervento, possano cambiare mansione. Contenuti e caratteristiche del modulo come da profilo di rischio.

Analisi Profilo di rischio Obbligatoria per interventi superiori alle 80 ore su lavoratori con mansioni o in settori con fattori di rischio e profili di rischio significativi.

Parere delle Parti Sociali Obbligatorio e conseguente ad uno specifico Accordo e programma se in Azienda è presente una rappresentanza sindacale interna costituita.

Disciplina aiuti di stato Si Applica. E’ possibile l’opzione verso il regime “De Minimis”.

Durata interventi Minimo 40, massimo 120 ore. Autorizzabili durate maggiori a fronte di situazioni e opportunità specifiche e/o standard formativi predeterminati per qualifiche.

Timing esecuzione Obbligatorio all’interno dell’orario di lavoro. Preferibile orario con non più di 8 ore a settimana. Timing complessivo non superiore a otto mesi.

Utenti per aula Minimo 6, massimo 16. Uditori ammissibili 20% con arrotondamento all’unità superiore.

Parametri Vedi punto 7 dell’Avviso.

n. Azioni per proposta Ogni Proposta di Intervento dovrà riguardare tre azioni delle quali una sola formativa. L’Operatore accreditato che agisce su delega delle Aziende, potrà presentare fino a due proposte per scadenza ma con Aziende deleganti diverse.

Costi ammissibili Vedi punto 7 dell’Avviso. Priorità Vedi Punto 4 dell’Avviso. Assistenza in fase di progettazione

Ordinaria a mezzo sportello telefonico e/o in presenza su appuntamento.

Presentazione delle proposte

Vedi punto 9 dell’Avviso

Assegnazione on demand

Entro 20 giorni per le Proposte che avranno una valutazione non inferiore ai 68/100 fino a esaurimento risorse. Ingresso in graduatoria ed eventuale assegnazione a fine periodo per quelle dai 50 ai 67 punti sulla base della disponibilità residua di risorse.

Risorse Vedi punto 5 dell’Avviso. Stabilizzazione Necessario piano per la stabilizzazione Contributi 20 contributi per la stabilizzazione da €. 5.000 (vedi punto 6.10).

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6.5 Linea ADA5 - Interventi per Manager, Imprenditori, Lavoratori Autonomi e a composizione mista

La Linea riguarda la realizzazione di Corsi di aggiornamento per manager e titolari di aziende, indipendentemente da dimensione, comparto produttivo, posizione di mercato, a supporto della diffusione di processi di cambiamento organizzativo per l’acquisizione di competenze e di strumenti indispensabili alla gestione innovativa delle organizzazioni, in termini di responsabilità sociale e diffusione della cultura della qualità. I Progetti a tipologia “Aziendale” potranno essere presentati anche a composizione d’aula “mista” comprendente cioè sia titolari, dirigenti e manager, sia altre tipologie di dipendenti e/o collaboratori. La Linea consente la presentazione di interventi a favore di Artigiani e di ogni categoria di Lavoratori Autonomi, preferibilmente con il supporto delle associazioni professionali e di categoria.

Quadro di sintesi delle caratteristiche, prescrizioni, priorità per la Linea ADA5 Destinatari Manager, Imprenditori, Lavoratori Autonomi, Titolari d’Impresa, Lavoratori Dipendenti.

Tipologie Aziendale (aula di lavoratori di un’unica impresa anche con inquadramenti e qualifiche diverse), Interaziendale, Territoriale, Settoriale (aula di Titolari o Manager di più imprese o di Lavoratori autonomi o di Artigiani ).

Proponenti Singole Aziende o Associazioni Temporanee con capofila l’Azienda per gli Aziendali. Operatori della Formazione su delega delle aziende o dei singoli Lavoratori autonomi, anche su proposta delle loro associazioni, per le altre tipologie.

Accreditamento

Non richiesto solo per corsi Aziendali direttamente proposti dall’Azienda. Richiesto per gli Operatori accreditati della Formazione Continua nel caso di Associazione Temporanea. Richiesto, per tutte le Azioni su Delega, all’Operatore della Formazione, non richiesto per la sede, se Aziendale e svolto in Azienda.

Sicurezza ingresso

Modulo obbligatorio per i Lavoratori che non abbiano ancora ricevuto la formazione d’ingresso di cui al DLgs 81/08. Standard allegato C graduato a seconda della durata del corso. Tipizzazione delle Unità Didattiche 4 e 5 con profili di rischio inerenti la mansione prevalente. Deroga per corsi di durata inferiore alle 41 ore. Vedi punto 6.7

Sicurezza integrazione Non prevista salvo peculiari situazioni.

Analisi Profilo di rischio Prevista solo per gli Artigiani se l’aula è omogenea quanto ad attività produttiva e se il corso supera le 60 ore.

Parere delle Parti Sociali Obbligatorio solo per corsi con Lavoratori Dipendenti.

Disciplina aiuti di stato Si Applica per le Aziende, non per i Lavoratori Autonomi. E’ possibile l’opzione verso il regime “De Minimis”.

Durata interventi Minimo 20, massimo 80 ore.

Timing esecuzione Preferibile orario con non più di 8 ore a settimana. Timing complessivo non superiore a sei mesi

Utenti per aula Minimo 6, massimo 16 per gli Aziendali. Minimo 10, massimo 16 per le altre tipologie. Uditori ammissibili 20% con arrotondamento all’unità superiore.

Parametri Vedi punto 7 dell’Avviso.

n. Azioni per proposta

Ogni Proposta potrà riguardare un’unica azione. Per gli aziendali max una proposta per azienda per scadenza. Per i multiaziendali ogni Azienda potrà partecipare ad un unico intervento nell’arco del triennio. L’Operatore accreditato che agisce su delega, potrà presentare fino a due proposte per scadenza ma con Aziende deleganti diverse.

Costi ammissibili Vedi punto 7 dell’Avviso. Priorità Vedi Punto 4 dell’Avviso. Assistenza in fase di progettazione

Ordinaria a mezzo sportello telefonico e/o in presenza su appuntamento.

Presentazione delle proposte

Vedi punto 9 dell’Avviso.

Assegnazione on demand

Entro 20 giorni per le Proposte aziendali che avranno una valutazione non inferiore ai 68/100 fino a esaurimento risorse. Ingresso in graduatoria ed eventuale assegnazione a fine periodo per quelle dai 50 ai 67 punti sulla base della disponibilità residue di risorse. Non prevista per le proposte di interventi multiaziendali.

Risorse Vedi punto 5 dell’Avviso

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6.6 Linea ADA6 - Azioni trasversali a supporto della realizzazione degli interventi

La Linea ADA6 prevede la realizzazione di un’attività trasversale a carattere prevalentemente formativo a supporto dell’esecuzione dell’insieme degli interventi a valere sull’Asse Adattabilità, al fine di agevolare e facilitare la realizzazione degli intereventi stessi, in particolare per quanto concerne gli aspetti amministrativo/gestionali. Si tratta di sensibilizzare e aggiornare le competenze dei soggetti attuatori al fine di migliorare la qualità e l’efficacia degli interventi. Alle azioni formative dovranno essere affiancate anche azioni non formative di ricerca e sviluppo sull’utilizzo degli strumenti già realizzati con le esperienze di monitoraggio nella passata programmazione in collaborazione e a supporto del Servizio 2° e del Servizio 5° del Dipartimento III. Le attività trasversali dovranno almeno prevedere le seguenti azioni:

a) Azioni formative e di miglioramento delle competenze rivolte ai soggetti attuatori su aspetti tecnici generali e specifici inserite all’interno dell’organizzazione di Tavoli Tecnici di linea ed interlinea in collaborazione con il Servizio 2° del Dipartimento III;

b) Azioni di indirizzo e focus group dirette ai soggetti attuatori su tematiche di rilievo inerenti la formazione continua su specifici target;

c) Azioni di raccordo ed implementazione di dati di monitoraggio da collegare all’Osservatorio sulla Formazione Continua gestita dal Servizio 5° del Dipartimento III;

d) Studio preliminare per la costruzione di un sistema di premialità per le aziende che, nel corso della presente e della passata programmazione, abbiano evidenziato e dimostrato comportamenti “virtuosi” nell’ambito delle azioni cofinanziate dalla Provincia di Roma.

E’ compito del soggetto proponente l’individuazione dei contenuti e degli ambiti oggetto di informazione e sensibilizzazione nonché l’indicazione delle relative modalità realizzative. La Linea prevede, per la prima scadenza, l’approvazione di un unico intervento che potrà utilizzare l’intera dotazione. Per le eventuali scadenze successive, che godranno di una dotazione più ampia, l’Amministrazione si riserva la possibilità di suddividere le risorse in più interventi ad obiettivi differenziati.

Quadro di sintesi delle caratteristiche, prescrizioni, priorità per la Linea ADA6

Destinatari Sistema complessivo degli Interventi sull’Asse Adattabilità: Singole Aziende, Associazioni Temporanee, Operatori della Formazione

Tipologia Intervento complesso di supporto strutturato in più azioni formative e non formative.

Proponenti Operatori accreditati della Formazione Continua e, se del caso, dell’Orientamento o Associazioni Temporanee di più Soggetti (accreditati e non accreditati) che soddisfino complessivamente le esigenze di accreditamento sottese dagli Interventi.

Accreditamento Previsto per le azioni formative, gradito quello per l’Orientamento Durata intervento 6/8 mesi

Timing esecuzione Da programmare nella Proposta, può essere rimodulato in corso d’opera su richiesta dell’Amministrazione. L’avvio sarà posticipato di due/tre mesi rispetto alle altre Linee.

Parametri Applicabili solo per le attività formative. n. Azioni per proposta Ogni Proposta di Intervento sarà strutturata prevedendo almeno 4 azioni. Costi ammissibili Vedi punto 7 dell’Avviso. Assistenza Ordinaria a mezzo sportello telefonico e/o in presenza su appuntamento. Presentazione proposte Vedi punto 9 dell’Avviso. Risorse Vedi punto 5 dell’Avviso.

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6.7 Percorso sicurezza

I corsi di Formazione, a valere sui finanziamenti resi disponibili dal presente Avviso, dovranno conformarsi a quanto dispone l’attuale normativa sull’obbligo di informazione e formazione dei Lavoratori in materia di sicurezza sul lavoro e prevenzione degli infortuni e segnatamente a quanto dispone il Testo Unico per la Sicurezza - DLgs 9 Aprile 2008 n. 81. In particolare, tutte le Lavoratrici e i Lavoratori in formazione che non avessero ancora ricevuto l’informazione/formazione in ingresso (ciò vale in particolare per i Lavoratori con contratto Atipico), devono, durante il percorso formativo, frequentare il modulo d’ingresso secondo uno standard di 20 ore, derivato dal vecchio modulo 626/94, standard Regione Lazio, e riportato nel presente Avviso come allegato C. In considerazione della brevità degli interventi, allo scopo di non determinare una sproporzione fra la durata degli insegnamenti sulla sicurezza e quella degli altri moduli professionalizzanti, è consentita la seguente graduazione oraria dello standard:

- Corso di durata maggiore di 80 ore: Versione 1 - Modulo da 20 ore; - Corso di durata compresa fra 61 e 80 ore: Versione 2 - Modulo da 12 ore; - Corso di durata compresa fra 41 e 60 ore: Versione 3 - Modulo da 8 ore. - Corso di durata inferiore alle 41 ore: deroga totale che non solleva però l’Azienda dall’assolvimento dell’obbligo. La graduazione oraria delle diverse Unità Didattiche è riportata nell’Allegato C.

La programmazione oraria delle diverse unità didattiche potrà essere consecutiva oppure inframmezzata agli altri insegnamenti professionalizzanti e/o integrata con insegnamenti contigui (ad esempio sulla qualità, la gestione di processo, l’ottimizzazione, etc.). Ciò allo scopo di rendere più efficace e fruibile l’insegnamento. La frequenza al Modulo dovrà essere certificata separatamente a fine corso e/o riportata sul libretto formativo (se in uso) del Lavoratore.

Considerando che se anche un solo frequentante dell’aula si trova nella condizione di non aver ancora adempiuto all’obbligo di informazione, il modulo è comunque da inserire obbligatoriamente nel corso, si consiglia, nel caso di più corsi, di concentrare in un’unica aula i Lavoratori che dovessero trovarsi nella condizione di non aver ancora ricevuto la formazione in ingresso. Qualora tutti i frequentanti abbiano già ricevuto la formazione in ingresso in materia di sicurezza, il Legale Rappresentante dell’Azienda potrà produrre un’autocertificazione in tal senso ed il corso (indipendentemente dalla propria durata) potrà essere progettato senza il modulo sicurezza.

Lo standard formativo può essere integrato, in fase di progettazione, adeguando e sviluppando le unità didattiche 4 e 5 in modo conforme al profilo di rischio ed ai fattori specifici di rischio del comparto e delle mansioni che il lavoratore è o sarà tenuto a svolgere.

Le Lavoratrici e i Lavoratori che, a seguito dell’intervento formativo, dovessero cambiare mansioni e trovarsi in ambiti operativi con fattori di rischio diversi da quelli consueti, anche se hanno già ricevuto precedentemente l’informazione/formazione in ingresso, devono ricevere un supplemento di informazione e formazione sui nuovi fattori di rischio (vedi Decreto citato, articoli 36 e 37). A tale proposito sarà necessario inserire nei programmi didattici, indipendentemente dalla durata del corso, brevi moduli integrativi sulle nuove condizioni di rischio.

Allo scopo di una maggiore diffusione della Cultura della Sicurezza e di fornire ai partecipanti ai corsi maggiori e più concreti strumenti per la prevenzione degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali, oltre agli eventuali Moduli obbligatori, per tutti gli interventi di durata superiore alle 80 ore e per tutte le mansioni e i settori caratterizzati da

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fattori di rischio significativi (vengono quindi esclusi dall’obbligo i lavori d’ufficio e assimilati), le Proposte dovranno comprendere la descrizione sintetica del “Profilo di Rischio” proprio dell’ambito professionale e delle relative mansioni prevalenti. Il Profilo di rischio dovrà contenere l’analisi dei principali “fattori di rischio” propri della mansione e le contromisure tecniche, procedurali e comportamentali atte ad eliminare o ridurre tali fattori. Coerentemente con il profilo di rischio ed i fattori di rischio individuati, all’interno dei moduli professionalizzanti (in particolar modo di quelli addestrativi, se presenti), dovranno essere previsti ulteriori inserti didattici specifici, idonei a costituire conoscenze e competenze di contrasto ai fattori di rischio individuati. Gli “inserti sicurezza” dovranno avere un carattere eminentemente pratico, dimostrativo e addestrativo strettamente correlato alle diverse “tappe” del percorso didattico. Per la descrizione sintetica del Profilo di rischio si può fare riferimento, se del caso, ai Profili già censiti o elaborati dall’ISPESL e rinvenibili sul sito Internet www.ispesl.it. 6.8 Ambito Energie Rinnovabili

Il Progetto Obiettivo 2011 “Crescita dell’Adattabilità dei Lavoratori attraverso la Formazione Continua” del quale l’Avviso è lo strumento attuativo, ha fra le proprie priorità il sostegno allo sviluppo della produzione e delle professioni nell’ambito generale della conversione ecologica e della sostenibilità e, nel dettaglio, di tutte le professioni legate alla difesa dell’ambiente, alla gestione razionale dei rifiuti, alle bonifiche ambientali, al risparmio energetico ed alla produzione di energia da fonti rinnovabili. In particolare, in continuità con le programmazioni degli ultimi anni, intende proseguire nel supporto alla diffusione di conoscenze e competenze a favore di tecnici e operatori del comparto energie (solare termico e solare fotovoltaico ma non solo). In questo campo, a partire dal 2009, sono già 34 i corsi finanziati da Provincia di Roma, per un totale di 585 operatori formati o riqualificati.

Oggi la Provincia, nel solco della scelta di costruzione delle “Scuole Tematiche”, dopo la realizzazione della “Scuola del Sociale” e la recente apertura della “Scuola provinciale di arte cinematografica Gian Maria Volontè”, è impegnata nelle fasi preliminari di un percorso che dovrà portare, con la collaborazione dell’ENEA, alla realizzazione di una Scuola Provinciale per le Energie Rinnovabili.

Questa terza Scuola avrà presumibilmente caratteristiche organizzative assai diverse dalle prime due e si caratterizzerà per una struttura “a rete” con nodi fisici di eccellenza, collocati presso alcuni CPFP e presso lo stesso ENEA ed un sistema di indirizzo e governance, di tutto il complesso di interventi formativi finanziati in materia dalla Provincia di Roma, che coinvolgerà anche gli Operatori accreditati e le Aziende che intendano dar vita a questo tipo di interventi formativi. Ciò avverrà operando verso una unificazione degli standard formativi, una qualificazione e certificazione dei Formatori, anche da parte di certificatori terzi ed un riconoscimento e certificazione delle competenze e qualificazioni acquisite da tecnici e installatori. Tutto ciò in ottemperanza alle direttive europee.

L’Avviso si colloca quindi temporalmente, per quanto concerne gli interventi formativi in materia di energie rinnovabili, in una fase di transizione fra un sistema (attuale) non regolamentato o scarsamente regolamentato ed un nuovo sistema caratterizzato da omogeneità di standard e certezze di riconoscimenti. Per questo motivo si ritiene utile anticipare alcune direttrici d’impostazione degli interventi formativi (soprattutto in materia di solare termico e solare fotovoltaico) con particolare riferimento al quadro normativo da tener presente per gli standard ed alle caratteristiche di qualificazione dei Formatori. Agli Operatori ed alle Aziende si chiede pertanto di aderire ad un sistema certificatorio “in progress” e di rendersi disponibili, da qui in avanti, ad adeguamenti che potrebbero essere richiesti dall’Amministrazione sui profili corsuali; per tali adeguamenti, se opportuni,

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l’Amministrazione fornirà il necessario supporto tecnico, inclusa una corsia preferenziale per eventuali rimodulazioni e riorganizzazioni degli impianti d’intervento, qualora necessari, a partire dal breve stage finale che potrebbe essere realizzato presso gli impianti ENEA.

Per il quadro normativo in materia di qualificazione dei Formatori si vedano: Direttiva europea UE/28/2009 DLgs. 28/2011 del 3 marzo 2011 in particolare art. 15, comma 4 e allegato 4

Per le caratteristiche del “Percorso di qualificazione equivalente” dei Formatori, in corso di elaborazione da parte di ENEA, gli Operatori interessati possono consultare telefonicamente l’assistenza all’Avviso (numeri nell’ultima pagina). Allo stato attuale si propone di seguito una traccia di profilo e di requisiti minimi che dovrebbero essere posseduti dai Docenti Formatori.

Profilo di riferimento: Il docente-formatore degli installatori di impianti a fonti rinnovabili è un professionista di riconosciuta esperienza professionale, in possesso di competenze sia in ambito energetico, sia nel campo della formazione degli adulti In particolare possiede: - conoscenze e competenze a carattere generale sugli aspetti energetici ed ambientali relativi

alle fonti rinnovabili - conoscenze e competenze a carattere generale su tutte le tecnologie rinnovabili - comprovate conoscenze e competenze nel settore della tecnologia rinnovabile specifica di sua

competenza - esperienza significativa nella progettazione o nella messa in opera o nella gestione e

manutenzione di impianti a fonti rinnovabili di energia del settore di competenza. - consolidata esperienza, in forma continuativa, in qualità di docente - formatore, presso o per

conto di Organizzazioni.

Requisiti di riferimento: Ciascun docente, individualmente, deve documentare: - di aver superato l’esame finale di un corso nella progettazione ed installazione di impianti nel

settore energetico specifico per il quale il docente si candida, realizzato da ENEA o in partenariato con ENEA oppure da altri soggetti autorizzati e provvisti delle opportune qualifiche di accreditamento

- il possesso di Laurea Specialistica o diploma tecnico di istruzione secondaria superiore nell’ambito delle competenze richieste dal settore.

- ampia esperienza professionale maturata in uno specifico settore energetico - esperienza di docenza - superamento di un esame come “docente – formatore” tenuto da docenti ENEA o da altri

soggetti autorizzati e provvisti delle opportune qualifiche di accreditamento

Considerando l’attuale stato di transizione, le proposte d’Intervento potranno essere accettate anche in presenza di profili e requisiti in parte non conformi; l’Operatore proponente e i Formatori impiegati devono però rendersi disponibili ad interventi di Formazione Formatori (anche a distanza) che l’Amministrazione dovesse eventualmente proporre prima o durante la realizzazione degli Interventi. 6.9 Conciliazione e Pari Opportunità

L’Avviso considera ad alta priorità gli interventi che tendano a contrastare la discriminazione di genere, o che siano funzionali ad adeguamenti, nei modelli organizzativi aziendali, che vadano nella direzione della conciliazione. In questi casi ed, in generale, in tutti gli interventi in situazioni aziendali ove esistano problemi e/o opportunità su parità e conciliazione, è opportuna e considerata prioritaria l’inclusione nell’impianto didattico di un breve modulo informativo/formativo specifico sulle Pari Opportunità.

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Il modulo deve avere consistenza, articolazione e durata proporzionate e compatibili con la struttura, le caratteristiche e il monte ore complessivo dell’intervento didattico. Si ritiene che, nei casi nei quali sia opportuno l’inserimento del modulo, esso debba avere una durata compresa fra le 2 e le 6 ore a seconda delle caratteristiche del corso. Per avere indicazioni sulla struttura e i contenuti del modulo è possibile contattare l’Ufficio delle Consigliere di Parità della Provincia di Roma (riferimenti sul sito istituzionale). E’ considerata inoltre prioritaria la costruzione di un’articolazione oraria della didattica sensibile ai problemi della conciliazione, tenendo conto delle eventuali esigenze di partecipanti a part-time, in allattamento, in Legge 104, etc. Nelle azioni di Orientamento delle Linee ADA3 e ADA4, qualora fosse significativa o preponderante la presenza della componente femminile nell’aula, può essere indicato l’utilizzo dell’applicativo UNICA per la valutazione delle competenze delle partecipanti. A questo proposito però si rimanda ad indicazioni più precise che saranno fornite nel corso dei primi Tavoli Tecnici di Linea. 6.10 Misure premiali

Secondo quanto previsto dalla Linea ADA4 Saranno disponibili 20 contributi (per ogni scadenza dell’Avviso) da €. 5.000 ciascuno, per la stabilizzazione di Lavoratori con contratto Atipico, che saranno erogati direttamente dal Dipartimento III alle Aziende che stabilizzeranno i primi 20 Lavoratori con contratti a tempo indeterminato. Le contrattualizzazioni, per dare origine al contributo, dovranno avvenire entro il primo bimestre successivo al termine del corso. L’erogazione di tali contributi sarà soggetta ai seguenti criteri e modalità di presentazione dell’istanza di contributo da parte delle Aziende:

Criteri

1. I lavoratori stabilizzati, provenienti da attività della Linea ADA4, dovranno aver frequentato almeno il 70% delle ore previste dal progetto (sia formative che non formative);

2. Le istanze di contributo verranno valutate in ordine temporale di presentazione fino ad esaurimento delle risorse previste dall’Avviso;

3. Per ogni azienda verranno concessi fino ad un massimo di 3 contributi; 4. A differenza delle precedenti banditure, non saranno più ammissibili a contributo le

stabilizzazioni realizzate con contratti part-time.

Modalità di presentazione dell’istanza di contributo

L’istanza dovrà essere redatta dall’Azienda richiedente su apposito format richiedibile all’Ufficio di Direzione “Formazione Professionale – Offerta Formativa” del Dipartimento III e presentata direttamente allo stesso Ufficio. L’istanza dovrà essere corredata dalla seguente documentazione: 1. Copia della lettera di assunzione a tempo indeterminato; 2. Copia del Libro Matricola; 3. Copia delle buste paga dei primi due mesi; 4. Copia della Comunicazione Obbligatoria sul sistema BUSSOLA. 5. Dichiarazione dell’Ente attuatore, su delega dell’Azienda, dell’azione sulla Linea ADA4

attestante la frequenza del 70% delle ore previste dal progetto per ciascun lavoratore.

Iter procedurale

L’ammissione da parte dell’Amministrazione al contributo per l’Azienda sarà oggetto di apposita Determinazione Dirigenziale e per ogni richiesta verrà aperta una posizione

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all’interno del Sistema di Monitoraggio Regionale SI_MON con attribuzione del relativo codice.

A seguito di ciò l’azienda, alla quale verranno comunicate le credenziali e le modalità di accesso a SI_MON, dovrà presentare la fattura per l’erogazione del contributo in forma cartacea all’Ufficio di Direzione “Formazione Professionale – Offerta Formativa” del Dipartimento III corredata da polizza fideiussoria con copertura temporale di 24 mesi a garanzia dell’importo del contributo maggiorato degli interessi legali per 24 mesi e dal DURC. Al tempo stesso l’azienda dovrà caricare in formato elettronico su SI_MON la fattura, la polizza fideiussoria, il DURC, il format di istanza e tutta la documentazione richiesta di cui sopra.

E’ possibile non presentare la polizza fideiussoria nel caso in cui l’azienda intenda optare per il percepimento del contributo solo a conclusione del periodo di permanenza dei prerequisiti di ammissibilità (12 mesi dalla presentazione dell’istanza come di seguito specificato).

Il pagamento potrà dunque essere effettuato solo a conclusione delle suddette operazioni e previo il controllo di correttezza formale esperito dal Servizio 2° “Monitoraggio e Controllo” del Dipartimento III. A tal riguardo l’Amministrazione si riserva al momento dell’effettiva erogazione del contributo di verificare sul sistema BUSSOLA che non siano intervenute nel frattempo variazioni sulle situazioni occupazionali inizialmente comprovate.

I contributi si ritengono ammissibili a condizione che i prerequisiti indicati rimangano invariati nei 12 mesi successivi alla presentazione dell’istanza. In caso di variazione, è fatto obbligo per l’Azienda – oltre che procedere alle comunicazioni obbligatorie per Legge – di comunicare tempestivamente la variazione dello status quo direttamente all’Ufficio di Direzione “Formazione Professionale – Offerta Formativa” del Dipartimento III.

Qualora intervengano variazioni sulle condizioni di ammissibilità (cessazione del rapporto di lavoro, chiusura dell’attività dell’azienda, etc.) l’Amministrazione Provinciale, dopo aver calcolato gli interessi dovuti, predispone e trasmette all’Azienda beneficiaria la nota contenente l’ordine di recupero. In tale nota sono indicati gli importi relativi a: - quota capitale (distinta in quota FSE e quota FdR) - interessi dovuti calcolati alla data della richiesta (distinti in quota FSE e quota FdR) - interessi dovuti calcolati alla data della scadenza (distinti in quota FSE e quota FdR) - Il termine previsto ai fini della restituzione delle somme dovute che è di trenta giorni

dalla data della notifica di decisione contenente l’ordine di recupero; - dietimo legale, indicante l’importo giornaliero degli interessi (calcolato sulla quota

capitale e sull'interesse legale annuo applicato) che l’azienda beneficiaria deve pagare per ogni giorno che intercorre dalla data della notifica. contenente la richiesta di restituzione, alla data effettiva di restituzione.

Inoltre, nella nota sono specificati i termini previsti ai fini dell’escussione della polizza fidejussoria, in caso di ritardata restituzione delle somme dovute.

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7. Parametri finanziari e voci di spesa per tipologia di azione

I Parametri finanziari massimi per le Azioni Formative dovranno essere applicati secondo la seguente progressione: Corso di formazione per 6 - 7 Partecipanti - parametro = €. 26/ora/Partecipante Corso di formazione per 8 - 9 Partecipanti - parametro = €. 24/ora/Partecipante Corso di formazione per 10 - 11 Partecipanti - parametro = €. 22/ora/Partecipante Corso di formazione per 12 - 13 Partecipanti - parametro = €. 20/ora/Partecipante Corso di formazione per 14 - 16 Partecipanti - parametro = €. 18/ora/Partecipante I Corsi Multiaziendali non potranno essere autorizzati con meno di 10 partecipanti.

Si ricorda che per parametro si intende il costo di un’ora di corso x numero ore di corso x numero dei partecipanti (ad esempio, per un corso di 100 ore con 12 corsisti, a parametro 20, il calcolo sarebbe: 20 x 100 x 12 = €. 24.000,00).

In merito alle voci di spesa per tipologia di azione si consideri quanto segue.

- Azioni formative di tutte le Linee: Le voci di spesa relative alle azioni di formazione sono quelle descritte nella D.G.R. n.° 1509 del 21 Novembre 2002 e pubblicata sul supplemento ordinario n.° 3 al B.U.R.L. n.° 2 del 20 Gennaio 2003 e successive modifiche e integrazioni.

Le voci dovranno essere articolate con la seguente suddivisione nelle 4 macrovoci ed i seguenti intervalli di percentuali applicabili, fra le quali il Proponente dovrà scegliere la quaterna più adatta alla tipologia ed alle caratteristiche dell’intervento:

A. Spese Formatori ed per altre Risorse Umane di diretta imputazione dal 40% al 70% B. Spese per i partecipanti (allievi) da 0 al 15% C. Spese di funzionamento e gestione (costi indiretti) dal 10% al 30% D. Altre spese (costi diretti non riferiti a risorse umane) dal 5% al 20%

Si consiglia di riportare in macrovoce A. tutte le risorse umane direttamente imputabili all’azione, inclusi gli amministrativi appositamente contrattualizzati o incaricati. Devono invece rimanere in macrovoce C. quelle risorse amministrative e ausiliarie (normalmente dipendenti del Proponente) che svolgono mansioni a carattere generale e per le quali si esporrà a rendiconto una quota parte del costo aziendale.

nell’ambito della macrovoce A., per il Personale non dipendente, impiegato nelle attività formative, è necessario operare le seguenti distinzioni, sulla base dei requisiti professionali posseduti:

1) Formatori: Fascia a max. €. 100,00/ora più IVA e contributo previdenziale, se dovuti Fascia b max. €. 85,00/ora più IVA e contributo previdenziale, se dovuti Fascia c max. €. 60,00/ora più IVA e contributo previdenziale, se dovuti 2) Formatori Tutor max. €. 40,00/ora più IVA e contributo previdenziale, se dovuti

3) Consulenti Anche nell’ambito dei consulenti sono previste tre fasce di livello così ripartite: Fascia a max. €. 100,00/ora più IVA e contributo previdenziale, se dovuti Fascia b max. €. 60,00/ora più IVA e contributo previdenziale, se dovuti Fascia c max. €. 40,00/ora più IVA e contributo previdenziale, se dovuti

L’attività di coordinamento, nel caso di soggetti non dipendenti, dovrà essere rapportata al parametro ora, con i relativi giustificativi quali, ad esempio, la redazione di report giornalieri, eventuali verbali, etc.

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I massimali di costo applicabili agli onorari saranno quelli relativi ai consulenti, di cui alle fasce b o c, a seconda della complessità della prestazione svolta all’interno dell’attività/azione/intervento.

Per il Personale dipendente impiegato nelle attività, non vi sono limiti ma vale il costo orario aziendale lordo omnicomprensivo desumibile dalla busta paga e dalle condizioni di rapporto contrattuale in essere.

Nell’ambito della macrovoce B., per le spese relative ai Partecipanti (spese allievi) sono ammissibili i costi assicurativi (Inail e RCT), gli eventuali costi per spese di trasferimento e di vitto (ma solo oltre le 6 ore giornaliere di corso) e i costi per retribuzione ed oneri connessi. Questi ultimi, data la limitatezza della capienza, potranno essere esposti solo parzialmente ed eventualmente costituire un montante di cofinanziamento da parte del Proponente.

- Azioni non formative delle Linee ADA3 e ADA4: l’importo massimo ammissibile di costo per la somma delle due Azioni è pari al 50% del costo dell’azione formativa; la partizione dei costi fra le due azioni è libera (ad esempio 15% per l’azione di Orientamento e 35% per l’azione di Accompagnamento) e dipenderà dalle caratteristiche dell’intervento. Per la Linea ADA3 è possibile far crescere l’importo dell’Azione di Accompagnamento fino ad arrivare ad un costo complessivo, fra le due Azioni, pari al 75% del costo dell’azione formativa; ciò può però avvenire solo nei casi specificati nella scheda di Linea al punto 6.3.

Le proporzioni fra le diverse macrovoci, da seguire nella costruzione del preventivo di spesa delle singole azioni non formative, sono libere.

- Azioni non formative della Linea ADA6: l’importo massimo ammissibile di costo per ogni Azione è libero è verrà definito dal Proponente sulla base dell’articolazione scelta per la Proposta d’Intervento e del costo delle Azioni Formative (parametrate) che ne fanno parte, le quali non potranno essere complessivamente inferiori al 40% del budget. Rimane fissato il costo massimo dell’intervento nel suo complesso che non potrà superare €. 200.000,00.

Le proporzioni fra le diverse macrovoci, da seguire nella costruzione del preventivo di spesa delle singole azioni non formative, sono libere.

Si consiglia, nell’utilizzo delle macrovoci di preventivo per le azioni non formative, di riportare tutti i costi nelle ultime quattro: C. D. E. F. concentrando nella macrovoce E. tutti i costi di tutte le risorse umane impegnate e imputate direttamente all’azione, nella macrovoce C. tutti i costi generali e i costi indiretti e nella macrovoce D. tutti gli altri costi di diretta imputazione ma non riferiti alle risorse umane. 8. Modalità di redazione dei progetti – Utilizzo degli allegati

Ogni Proposta potrà riguardare un solo intervento. Le Proposte non potranno essere, per la Tipologia Aziendale, più di tre per un’unica azienda per la Linea 1 e più di una per ogni Azienda per le altre Linee. Per la Linea 2 nel triennio 2011-2013 ogni Azienda potrà partecipare ad un solo intervento, fatte salve le deroghe riportate sulle schede di Linea. Per le altre limitazioni di presentazione si vedano anche le schede di Linea (punti da 6.1 a 6.6) e il punto 4.1. Tutti i progetti dovranno essere redatti utilizzando i Formulari riportati nell’Allegato D, fra i quali il Proponente dovrà scegliere o comporre quello relativo alla tipologia della Proposta e l’Allegato E - Formulario Tecnico. Per la domanda di finanziamento e le altre documentazioni si devono utilizzare i sei modelli riportati nell’Allegato A.

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I formulari e i modelli, nelle versioni compilabili, vanno richiesti telefonicamente agli uffici chiamando i numeri riportati nell’ultima pagina dell’Avviso. Il modello di Convenzione e di Relazione analitica di merito e tecnico finanziaria non vanno compilati: la prima si dà per accettata con la sottoscrizione dell’Accettazione (modello 03), la seconda andrà compilata al termine dell’Intervento e per le sole azioni non formative.

Le richieste dovranno contenere, pena la non ammissibilità, la seguente documentazione:

Domanda di ammissione a finanziamento redatta sul modello 01; Dichiarazione ai sensi dell’art. 47 del DPR 28/12/2000, n. 445 redatta sui modelli 02a e

02b (nel caso di ATI/ATS deve essere compilato il modello 02b dai componenti mandanti dell’associazione); Dichiarazione di accettazione della Convenzione tipo redatta sul modello 03; Deleghe delle Aziende redatte sul modello 04 (tranne che in caso di presentazione

aziendale diretta); Scelte delle Aziende sul regime di Aiuti redatte sul modello 05; Parere delle Parti Sociali redatto sul modello 06; Una fotocopia leggibile del documento di riconoscimento in corso di validità del Legale

Rappresentante dell’Azienda o dell’Operatore proponente e di ogni Legale Rappresentante della configurazione associativa proponente nel caso di ATI/ATS; Formulari di presentazione della Proposta; Due copie dei Formulari (una copia in PdF ed una in Word + Excel) su unico supporto

elettronico (CD-ROM o memoria USB). Non saranno ammessi floppy disk; Curricula di tutte le risorse umane impegnate per la realizzazione dell’intervento,

possibilmente spillati singolarmente; Elenco del personale dipendente interno impegnato nel progetto; Ordini di Servizio per il Personale dipendente che sarà, a qualsiasi titolo, impegnato nella

realizzazione dell’Intervento; Accordo di ATI / ATS con piano di ripartizione economica per singola voce di spesa (solo

per le presentazioni in ATI e in ATS); Eventuali documenti del Proponente Operatore della Formazione (Statuto, Atto

Costitutivo, aggiornamenti) se non già in possesso dell’Amministrazione. Per le ATI - ATS, i documenti devono essere presentati da tutti i Componenti; Documenti del Proponente Azienda (Certificato CCIA vigente o visura camerale); Eventuali altre documentazioni (Materiale illustrativo, allegati grafici, etc.).

Si ribadisce l’importanza di alcuni criteri nella redazione delle proposte: Occorre che sia bene individuato il contesto dell’operazione e il programma di

trasformazione al quale la proposta fa riferimento, con una chiara esposizione degli obiettivi che si intendono raggiungere, soprattutto in tema di innovazione tecnologica e organizzativa; Occorre tenere in debito conto le regole e le priorità generali e specifiche indicate

dall’Avviso; Per le proposte di Azioni formative è fondamentale il rapporto con le Parti Sociali (anche

oltre il semplice parere scritto obbligatorio) e l’individuazione puntuale delle connessioni e consequenzialità fra intervento e benefici attesi quanto a miglioramento delle condizioni e prospettive occupazionali, anticipazione di possibili stati di “blocco” professionale, superamento di “gap” di competenze e competitività anche dovuti a fattori di età (l’intervento sulle fasce “over 50” è fra le priorità dell’Avviso), rimozione di condizioni discriminanti di genere. In particolare, per la Linea ADA4 è necessario individuare le connessioni ipotizzabili fra gli esiti dell’intervento e i possibili benefici

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quanto a prospettive di stabilizzazione dei rapporti di lavoro, indicando quali obiettivi quantitativi di stabilizzazione l’intervento si propone; Nella costruzione dei programmi didattici delle Azioni formative è opportuno, qualora

esistano, rispettare gli standard orari e di contenuti approvati dalla Regione Lazio o comunque standard riconosciuti e certificabili. Permane però l’impossibilità di utilizzare i fondi FSE per il conseguimento di certificazioni superiori in tema di Sicurezza (ad esempio 494/96, RSPP, etc.) se non inserite in un programma formativo più ampio. Permane, di contro, l’obbligo ad inserire nel programma il modulo d’ingresso per la sicurezza a meno che i partecipanti al corso non abbiano già precedentemente conseguito la certificazione o la brevità del corso non lo consenta (si veda in proposito il punto 6.7) e ad elaborare, se del caso, il profilo di rischio. Non si ritiene inoltre opportuno utilizzare i fondi FSE per azioni formative afferenti i processi di certificazione di qualità delle Aziende; Non è possibile realizzare interventi formativi che prevedano standard orari troppo

impegnativi (l’Avviso predilige interventi brevi) o che siano per Legge riservati ad altre istituzioni formative quali Università, Istituti Tecnici, Professionali, etc.; Le azioni non formative, per le Linee che le prevedono, devono essere realmente

sussidiarie, integrate e complementari alle azioni formative. 9. Modalità per la presentazione dei progetti

Le Proposte, corredate di tutte le documentazioni e sottoscritte, pena l’inammissibilità, dal legale rappresentante (o dal procuratore speciale) del Soggetto Proponente, dovranno essere presentate in busta chiusa e consegnate a mano entro le ore 12,00 esclusivamente presso la Provincia di Roma - Assessorato alle Politiche del Lavoro e Formazione - Dipartimento III - Ufficio di Direzione “Formazione Professionale - Offerta Formativa” in viale Raimondo Scintu, 106 - 00173 Roma, secondo piano, stanza 233. La presentazione delle Proposte potrà avvenire nei giorni corrispondenti alle 5 scadenze o nei dieci giorni precedenti; per la modalità “On Demand”, riservata ai progetti a tipologia aziendale, nei 5 periodi di riferimento indicati nella tabella successiva.

Le proposte progettuali a tipologia aziendale possono essere presentate nei periodi:

Linee e tipologie

A bando In programmazione

I periodo II periodo III periodo IV periodo V periodo ADA1 - aziendali

dal 16 gennaio 2012 al 2 aprile 2012

dal 7 maggio 2012 al 16 lug. 2012

dal 10 settembre 2012 al 30 gennaio 2013

dal 4 marzo 2013 al 10 luglio 3013

dal 9 sett. 2013 al 23 dic. 2013

ADA3 - aziendali ADA4 - aziendali

ADA5 - aziendali

Le scadenze nelle quali presentare le proposte progettuali a tipologia multiaziendale e le proposte a valere sulla linea ADA6 sono:

Linee e tipologie

A bando In programmazione

I scadenza II scadenza III scadenza IV scadenza V scadenza ADA6 - azioni trasversali

16 gennaio 2012 10 sett. 2012 9 sett. 2013

ADA2 – multiaz. 16 gennaio 2012 7 maggio 2012 10 sett. 2012 4 marzo 2013 9 sett. 2013 ADA3 – multiaz.

ADA5 – multiaz.

L’avvio delle attività della Linea ADA6 avverrà dopo 3 mesi dalla data d’inizio delle attività delle altre Linee.

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La domanda dovrà essere regolarizzata ai sensi della normativa sul bollo (sono esenti gli enti pubblici e le ONLUS). Le richieste dovranno contenere la documentazione prevista e tutti gli elementi necessari per la valutazione della proposta.

Allo scopo di agevolare le attività di valutazione e, successivamente, di gestione e archiviazione dei documenti, si invitano i presentatori ad attenersi alle seguenti prescrizioni nel confezionamento dei plichi:

1) Tutto il materiale dovrà essere presentato, pena l’inammissibilità, solo in originale che dovrà essere costituito dai seguenti sottofascicoli rilegati o comunque raccolti separatamente:

a) Domanda di ammissione al finanziamento (modello 01); b) Raccolta di tutte le altre documentazioni tranne i curricula del Personale e le

brochure o altro materiale di presentazione del proponente; c) I due formulari di presentazione utilizzati (allegati D ed E, uno descrittivo ed uno

tecnico); d) Raccolta dei curricula del Personale a qualsiasi titolo coinvolto nel progetto,

possibilmente nello stesso ordine riportato negli elenchi delle risorse umane all’interno del formulario;

e) Eventuali ordini di servizio del personale dipendente interno impegnato nel progetto; f) Eventuale brochure o altro materiale di presentazione del proponente; g) Raccolta delle altre eventuali documentazioni allegate (Adesioni, Convenzioni, etc.).

2) Tutte le pagine delle documentazioni descritte dal punto a) al punto g), devono essere numerate progressivamente; il numero complessivo delle pagine va riportato sulla domanda di ammissione a finanziamento (modello 01).

3) Dei formulari e, possibilmente, delle documentazioni, dovranno essere allegate anche due versioni su un unico supporto informatico (CD-ROM o memoria USB): la prima in PDF, come documentazione d’archivio e la seconda in Word e in Excel per le esigenze degli uffici.

4) Il tutto dovrà essere chiuso in un plico recante all’esterno le seguenti diciture racchiuse in un rettangolo di dimensioni non superiori al formato A4:

Attuazione del POR - Programma Operativo del Fondo Sociale Europeo - Obiettivo 2 - Competitività regionale e Occupazione Regione Lazio 2007 / 2013

Asse “I” - Adattabilità

Avviso Pubblico “Crescita dell’adattabilità dei lavoratori attraverso la formazione continua”

Linea …..... Tipologia ……………....…….. Tipo Azioni ……………………………………........... (aziendale o multiaziendale) (solo formativa oppure complessa a più azioni)

Titolo .…………………......……………...………………………………………………………….......

…………………………………….........……………………………………………………………........

Proponente ………………….........……………………………………………………………….........

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10. Ammissibilità e valutazione

Le operazioni della valutazione saranno articolate nelle seguenti fasi: a) verifica di ammissibilità, volta ad accertare se i progetti sono “ammissibili” e possono

quindi essere sottoposti alla valutazione tecnica. I motivi per i quali i progetti non potranno essere ritenuti ammissibili sono dettagliati nell’Allegato G in relazione sia alle azioni formative che alla azioni non formative. Come evidenziato nell’Allegato, tali motivi possono essere legati a: - accreditamento; - proposta progettuale; - aspetti finanziari; - documentazione.

b) verifica di idoneità tecnica effettuata sulla base dei criteri di valutazione, approvati dal Comitato di Sorveglianza del Programma Operativo FSE Regione Lazio 2007-2013, che sono riportati nella tabella successiva declinati in base ad indicatori coerenti con i contenuti dell’Avviso.

Macrocriteri Indicatori Punti

a) Qualità e Coerenza Progettuale 0 - 45

Chiarezza espositiva Comprensibilità, razionalità e plausibilità complessiva della Proposta 0 - 4

Coerenza esterna Contestualizzazione e impatto generale dell’intervento 0 - 5

Coerenza interna Logica dell’articolazione rispetto all’analisi, ai target ed al piano complessivo di trasformazione e sviluppo

0 - 10

Sussidiarietà integrazione con iniziative locali; integrazione con altri programmi di finanziamento per la Formazione Continua

0 - 4

Trasferibilità e diffusione Possibilità di “modellizzazione” valutata in base alla congruità e innovatività. Eventuali meccanismi di diffusione

0 - 4

Efficacia potenziale Valori riferibili agli incrementi. (Competitività, tenuta e stabilizzazione occupazionale, ampliamento di opportunità, etc.)

0 - 10

Congruità e correttezza del piano finanziario

Oltre alla congruità e correttezza, vengono valutate l’economicità generale dell’intervento e l’economicità finanziaria (livello di cofinanziamento)

0 – 8

b) Innovazione 0 - 15

Innovatività del progetto

Aspetti che presentano elementi di innovatività (obiettivi formativi, profili professionali, metodologie didattiche, articolazione progettuale, analisi dei Profili di rischio e intervento complessivo sulla sicurezza, etc.)

0 - 15

c) Soggetti coinvolti 0 - 20

Promotori, Partenariato, Destinatari

Valori riferiti alla qualità del complesso degli attori coinvolti nell’Intervento. Valore delle esperienze del/dei Proponenti

0 - 8

Valori delle Risorse Umane impiegate 0 - 12

d) Priorità 0 - 20

Priorità generali e specifiche evidenziate dall’Avviso pubblico

Valori riferiti ai livelli ed alle congruità delle collimazioni fra priorità della Proposta e Priorità trasversali dell’Avviso Pubblico

0 - 6

Valori riferiti ai livelli ed alle congruità delle collimazioni fra priorità della Proposta e Priorità settoriali dell’Avviso Pubblico

0 - 8

Valori riferiti ai livelli ed alle congruità delle collimazioni fra priorità della Proposta e Priorità occupazionali dell’Avviso Pubblico

0 - 6

Il punteggio minimo per l’ammissibilità in graduatoria è 50. Il punteggio minimo per accedere alla modalità “On Demand” per le Proposte Aziendali è 68.

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11. Tempi ed esiti dell’istruttoria per l’ammissione a finanziamento

Le proposte progettuali presentate verranno valutate con le modalità e la tempistica evidenziatale ai punti precedenti. In particolare, le valutazioni con la procedura “on demand” verranno, di norma, effettuate entro 20 giorni dalla presentazione, quelle con procedura ordinaria verranno, di norma, effettuate entro 40 giorni dalla data di scadenza. Le Determinazioni Dirigenziali di assegnazione dei fondi verranno notificate direttamente agli Enti/Associazioni/Aziende interessate. Tutti i Proponenti che abbiano presentato Proposte Aziendali non finanziate, se lo desiderano e se condizioni di opportunità degli interventi risulteranno ancora attuali, potranno usufruire di un servizio di Accompagnamento per la riformulazione e ripresentazione dei Progetti. 12. Opportunità di affidamento

L’Amministrazione Provinciale si riserva di valutare caso per caso, l’ammissibilità delle istanze presentate da operatori che nel passato siano incorsi in gravi irregolarità nella gestione delle attività loro affidate. 13. Convenzione

Nell’ipotesi in cui l’intervento risulti finanziabile il rapporto sarà regolato in base alla "convenzione-tipo" allegata al presente Avviso Pubblico (allegato B). 14. Subappalto

E’ vietato il subappalto totale dell’intervento finanziato. Si considera subappalto anche il frazionamento delle singole attività che compongono l’intervento assegnate ai singoli soci dell’Ente o dell’Impresa proponente. La delega a soggetti terzi di parte dell’attività è ammessa unicamente nei limiti di un apporto integrativo e non sostitutivo, in relazione al soggetto titolare del finanziamento. Si applica la normativa nazionale e comunitaria vigente. 15. Condizioni di tutela della privacy

Tutti i dati personali forniti all’Amministrazione nell’ambito della presente procedura verranno trattati nel rispetto della Legge 675/96 e successive modificazioni. 16. Norme di carattere generale attinenti la disciplina giuridica delle attività

Per ciò che attiene le modalità di gestione dell’intervento dovrà farsi riferimento alla D.G.R. n°1509/02 e successive modifiche e integrazioni. Qualora successivamente alla pubblicazione del presente Avviso, intervenissero nuove disposizioni normative, ci si atterrà al principio generale di irretroattività (art. 11 disposizioni preliminari al Codice Civile). Pertanto le Attività iniziate precedentemente all’entrata in vigore delle nuove norme dovranno attenersi alla precedente normativa, quelle iniziate successivamente, dovranno adeguarsi alle nuove disposizioni. 17. Disposizioni per la rendicontazione

Il Soggetto attuatore dell’Intervento è tenuto a presentare, nei termini e con le modalità previsti dall’art. 16 della L.R. 6/99, la rendicontazione delle attività svolte. Il Soggetto attuatore non è invece più tenuto a presentare la “certificazione” del rendiconto di spesa rilasciata da persona o società iscritta nel registro dei revisori contabili (cfr. par. 6 della DGR Regione Lazio n. 1509/02), mentre rimane invariato l’obbligo di presentazione della modulistica relativa alla rendicontazione delle spese, sulla base di quanto riportato nella

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DGR n. 1509/02. I rendiconti delle spese trasmessi all’Amministrazione Provinciale saranno certificati dal personale del RTI aggiudicatario del “Servizio integrato di assistenza tecnica di supporto all’Autorità di Gestione del POR 2007-2013 della Regione Lazio e di connessi servizi di controllo” . Le attività di controllo della documentazione di progetto, finalizzate alla predisposizione della certificazione delle spese da parte del RTI e quindi alla determinazione del contributo spettante, saranno svolte presso la sede del soggetto attuatore e riguarderanno il 100% delle spese sostenute e riportate nella rendicontazione di spesa trasmessa all’Amministrazione. L’ente gestore ha però facoltà di non produrre documentazione per un massimo del 20% delle spese rendicontate, a patto che queste spese siano di natura “indiretta”, cioè concernenti costi di gestione e generali, ai sensi dell’articolo 11, paragrafo 3, lettera b), del Regolamento (CE) n. 1081/2006. Per ciò che attiene i costi ammissibili a finanziamento si dovrà fare riferimento, oltre a quanto riportato al punto 10 del presente Avviso, alla disciplina contenuta nel Regolamento (CE) n. 1081/2006. La rendicontazione finale sarà considerata idonea solo se coerente con le risultanze desumibili dal Sistema SI_MON. 18. Modalità di informazione e pubblicità degli interventi

I Soggetti finanziati dovranno attenersi strettamente al Regolamento comunitario vigente in tema di informazione e pubblicità degli interventi dei Fondi strutturali previsti all'art. 69 del Regolamento (CE) n. 1083/2006 e degli artt. 1-10 del Regolamento (CE) n. 1828/2006. Trattandosi di interventi di Formazione Continua ed essendo i partecipanti ai corsi direttamente indicati dalle Aziende, non sussiste l’obbligo di pubblicazione di bandi per il reclutamento degli stessi. Rimangono invece in vigore tutti gli altri obblighi di informazione e pubblicizzazione stabiliti dal regolamento citato. 19. IVA

In Linea con quanto previsto all’art. 7 del DPR n. 196 del 3 ottobre 2008, l’IVA costituisce spesa ammissibile solo se è indetraibile (totalmente o parzialmente) ed è stata realmente e definitivamente sostenuta dal beneficiario. L’IVA recuperabile non può essere considerata ammissibile (art. 11, comma 2 lettera a del Reg. 1081/2006) anche se non effettivamente recuperata dal beneficiario. La natura privata o pubblica del beneficiario non è presa in considerazione nel determinare se l’IVA costituisca una spesa ammissibile. 20.Tavoli Tecnici

Al fine di coordinare, monitorare ed indirizzare, durante la loro realizzazione, il complesso delle attività gestite, saranno istituiti, presso l’Ufficio di Direzione “Formazione Professionale – Offerta Formativa” del Dipartimento III, i Tavoli Tecnici di Linea dei quali faranno parte le Imprese, le Associazioni e gli Enti attuatori dei progetti.

21.Riferimenti, bibliografia, sitografia

Sitografia:

www.europa.eu (Sito istituzionale Unione Europea)

http://ec.europa.eu/employment_social/esf/index_it.htm (FSE, Occupazione, affari sociali e pari opportunità)

http://ec.europa.eu/education/index_en.htm (FSE, Education & Training)

http://europa.eu/lisbon_treaty/index_it.htm (Trattato di Lisbona)

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http://osha.europa.eu/it/front-page (Agenzia Europea per la sicurezza e la salute sul lavoro)

http://www.eurofound.europa.eu/ (Fondazione europea per il miglioramento delle condizioni di vita e del lavoro)

www.lavoro.gov.it/lavoro/ ( Ministero del Lavoro, della Salute, e delle Politiche Sociali, settore lavoro)

http://www.lavoro.gov.it/lavoro/Europalavoro (Sezione interamente dedicata al Fondo sociale europeo in Italia, realizzata dal Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali - Direzione generale per le politiche per l'orientamento e la formazione)

http://www.dps.mef.gov.it/qsn/ml.asp (Ministero dello Sviluppo Economico, Dipartimento per le Politiche di Sviluppo – QSN 2007-2013)

http://www.sirio.regione.lazio.it (sezione Formazione; Servizio Informativo Istruzione, Diritto allo Studio e Formazione della Regione Lazio)

http://www.italialavoro.it/wps/portal/ (Italia lavoro - Agenzia tecnica)

www.eformazionecontinua.it (Sito dedicato interamente alla formazione continua)

http://www.isfol.it/ (Istituto per lo sviluppo e la formazione professionale dei lavoratori – Agenzia tecnica)

http://www.europa.formez.it/ (Centro di formazione studi - Dipartimento della Funzione Pubblica della Presidenza del Consiglio dei Ministri- Agenzia tecnica)

http://www.tecnostruttura.it (Tecnostruttura delle Regioni per il Fondo Sociale Europeo)

www.ispesl.it (Istituto Superiore per la Prevenzione e la Sicurezza del Lavoro)

http://www.fondinterprofessionali.it/ (Contiene informazioni sui fondi interprofessionali)

http://www.biclazio.it/xml/hp.asp (Businness innovation centre)

Pubblicazioni:

Programma Operativo del Fondo Sociale Europeo - Obiettivo Competitività Regionale e Occupazione - Regione Lazio 2007-2013- http://www.sirio.regione.azio.it/default.asp?news_id=600

Rapporto 2007 sulla formazione continua – Isfol; Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale Direzione Generale per le politiche per l’orientamento e la formazione - Novembre 2007 ;

Rapporto ISFOL 2008 - Rubettino

La valorizzazione dei lavoratori maturi (over 50): una sfida per le politiche pubbliche e per le strategie delle organizzazioni – Italia Lavoro – Università Carlo Cattaneo – Novembre 2007

I nuovi cinquantenni fra occupazione e attività – Luciano Abburrà Elisabetta Donati- Quaderni di ricerca Ires Piemonte 114

Gender Equality in the European Social Fund 2007-2013- European Commission – Information service of DG Employment, Social Aff airs & Equal Opportunities http://ec.europa.eu/employment_socilal/esf/fields/woman_en.htm

Normativa di riferimento:

Regolamento (CE) n. 1083/2006 del Consiglio dell'11 luglio 2006, recante disposizioni generali sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo e sul Fondo di coesione e che abroga il Regolamento (CE) n. 1260/1999 e ss.mm.ii;

Provincia di Roma – Progetto Obiettivo 2011 “Crescita dell’Adattabilità dei Lavoratori attraverso la formazione continua” Avviso Pubblico per la presentazione delle proposte progettuali - Asse ADATTABILITA’ del POR Regione Lazio 2007 - 2013

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Regolamento (CE) n. 1828/2006 della Commissione, dell'8 dicembre 2006, che stabilisce modalità di applicazione del Regolamento (CE) n. 1083/2006 del Consiglio recante disposizioni generali sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo e sul Fondo di coesione e del Regolamento (CE) n. 1080/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio relativo al Fondo europeo di sviluppo regionale e ss.mm.ii;

Regolamento (CE) n. 1081/2006 relativo al Fondo sociale europeo e recante abrogazione del Regolamento (CE) n. 1784/1999 e s.m.i;

Regolamento (CE) della Commissione del 6 Agosto 2008 n. 800/2008; Regolamento (CE) della Commissione del 15 Dicembre 2006 n. 1998/2006; Regolamento (CE) del Consiglio Europeo del 22 Marzo 1999 n. 659/1999;

Manuale di conformità dei sistemi di gestione e controllo – Ministero dell’Economia e delle Finanze – Dipartimento della Ragioneria Generale dello Stato – IGRUE;

POR FSE 2007-2013 Obiettivo Competitività Regionale e Occupazione della Regione Lazio, approvato con Decisione della Commissione Europea C C (2007) n. 5769 del 21.11.07;

Legge Quadro in materia di Formazione Professionale del 21 dicembre 1978 n.° 845;

Circolare n. 34 del 8 novembre 2007 del Ministero dell’Economia e delle Finanze - Dipartimento della Ragioneria Generale dello Stato – IGRUE;

Circolare IGRUE del 27.12.2007 - Valutazione di conformità dei sistemi di gestione e controllo dei Programmi Operativi 2007-2013;

Legge 236/93 “Interventi urgenti a sostegno dell’occupazione;”

Legge del 24 giugno 1997 n.° 196 recante norme in materia di promozione dell’occupazione;

Legge 53/00 "Disposizioni per il sostegno della maternità e della paternità, per il diritto alla cura e alla formazione e per il coordinamento dei tempi delle città";

Legge regionale 25 febbraio 1992 n.° 23 “Ordinamento della formazione professionale” e successive modifiche ed integrazioni;

Legge regionale 25 luglio 1996 n. 29 “Disposizioni regionali per il sostegno all’occupazione” e successive modifiche ed integrazioni;

Legge regionale 7 luglio 1998 n. 38. “Organizzazione delle funzioni regionali e locali in materia di politiche attive del lavoro”;

Legge regionale 6 agosto 1999 n.° 14 “Organizzazione delle funzioni a livello regionale e locale per la realizzazione del decentramento amministrativo” e successive modifiche ed integrazioni;

DGR n.° 776 del 14 giugno 2002 “Assegnazione agli Enti destinatari delle risorse umane, patrimoniali e finanziarie ai sensi dell’art. 192 della legge regionale n.° 14/99 sul decentramento amministrativo relativamente alle materie di formazione professionale attribuite alle Province ai sensi degli artt. 157 e 159 e dei Cantieri Scuola-Lavoro attribuita alle Province ai sensi dell’art. 162 della stessa legge regionale 14/99”;

DGR n.° 1509 del 21 novembre 2002 “Direttive sulla gestione e sulla rendicontazione degli interventi formativi finanziati dalla Regione con o senza il concorso finanziario nazionale e/o comunitario”;

Provincia di Roma – Progetto Obiettivo 2011 “Crescita dell’Adattabilità dei Lavoratori attraverso la formazione continua” Avviso Pubblico per la presentazione delle proposte progettuali - Asse ADATTABILITA’ del POR Regione Lazio 2007 - 2013

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DGR n.° 1510 del 21 novembre 2002 “ Legge regionale 6 agosto 1999 n.° 14 art. 158, approvazione direttive per la “Istituzione dell’elenco delle sedi operative accreditate alla gestione di interventi di formazione ed orientamento finanziati con risorse pubbliche” e successiva modificazione nonché le conseguenti determinazioni dirigenziali della Regione Lazio;

DGR n.° 38 /2007, adottata dal Consiglio Regionale della Regione Lazio, avente per oggetto: ” Approvazione del Programma Operativo del FSE Obiettivo 2 Competitività” ;

DGR n. 1029/2007 “Atto di indirizzo e di direttiva in ordine al sistema di governance per l’attuazione del programma operativo del FSE, obiettivo competitività regionale e occupazione 2007-2013”;

DGR n. 968 del 29 novembre 2007 “ Revoca D.G.R. 21/11/2002, n. 1510 e D.G.R. 20/12/2002, n. 1687. Approvazione della nuova Direttiva “Accreditamento dei soggetti che erogano attività di formazione e di orientamento nella Regione Lazio”;

DGR n. 229 del 29 marzo 2008 “ Modifica all’allegato A della deliberazione della Giunta Regionale del 29 novembre 2007, n. 968 Accreditamento dei soggetti che erogano attività di formazione e di orientamento nella Regione Lazio - Direttiva. Proroga dei termini”;

DGR n. 601 del 06/08/2008 “Modifica all’allegato A della deliberazione della Giunta Regionale del 29 novembre 2007, n. 968 “Accreditamento dei soggetti che erogano attività di formazione e di orientamento nella Regione Lazio - Direttiva. Proroga dei termini”;

DGR n. 213/2008 “PET Piano Esecutivo Triennale 2008 – 2010”

Convenzione “Per lo svolgimento delle funzioni di Organismo Intermedio nella gestione di attività del Programma Operativo Regionale “Competitività regionale ed occupazione” FSE 2007-2013 della Regione Lazio stipulata in data 11 dicembre 2009;

Convenzione per lo svolgimento delle funzioni di Organismo Intermedio nella gestione di Progetti Obiettivo a valere sul Fondo Sociale Europeo – POR Lazio 2007/2013, per l’annualità 2011 tra la Direzione regionale Formazione e Lavoro ed il Dipartimento III, Servizi per la Formazione, il Lavoro e la Promozione della Qualità della vita, della Provincia di Roma;

Determinazione Regionale n. B5376 del 4 luglio 2011: “Convenzione tra la Regione Lazio e la Provincia di Roma per lo svolgimento delle funzioni di Organismo Intermedio nella gestione di Progetti Obiettivo a valere sul Fondo Sociale Europeo – POR Lazio 2007/2013, per l’annualità 2011- ratifica ed impegno di € 12.000.000,00 sui capitoli di bilancio regionale POR FSE 2007/13 Asse I -Adattabilità cap. A39101, A39102 eA30103, Asse II - Occupabilità cap. A39104, A39105 e A39106, Asse III - Inclusione Sociale cap. A39107, A39108 e A39109 e Asse IV- Capitale Umano cap. A39110, A39111 e A39112. Esercizio finanziario 2011”.

22. Assistenza Tecnica durante l’elaborazione delle Proposte

Per chiedere l’invio delle versioni compilabili dei modelli e dei formulari è possibile inoltrare la richiesta all’indirizzo mail [email protected], indicando nell’oggetto la dicitura “Avviso ADA”. Si precisa che il predetto indirizzo di posta elettronica è riservato esclusivamente a tale specifica richiesta. Per avere assistenza sulla compilazione delle proposte è possibile richiedere un appuntamento contattando i seguenti numeri

06 6766 8543 – 06 6766 8479 – 06 6766 8247 – 06 6766 8404 – 06 6766 8405 dal lunedì al venerdi dalle ore 10.00 alle ore 13.00, martedì e mercoledì dalle ore 15.00 alle ore 17.00,

a partire dal secondo giorno di pubblicazione del presente Avviso Pubblico.