Avanguardie

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Il primo Novecento

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Presentazione didattica sulle avanguardie di primo novecento.

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Il primo Novecento

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Situazione storico-sociale

Dal governo Giolitti alla Grande Guerra

Sviluppo industriale nelle città. Emigrazione dalle campagne.

Suffragio universale maschile. Movimento cattolico e socialista.

L’entrata in guerra: neutralismo e interventismo

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La nuova “rivoluzione copernicana”

Einstein: la relatività e la crisi delle scienze “positive”

Freud e la teoria dell’inconscio.

Nietzsche e il pensiero negativo.

Bergson e la vita come “slancio vitale”

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Albert EinsteinCon la teoria della relatività annunciata per la prima volta nel 1905, Albert Einstein (1879-1955) dimostrava che anche le scienze cosiddette esatte si fondavano su presupposti convenzionali e “relativi”. Heisemberg, successivamente, teorizzerà il principio di indeterminazione, che dice che l’osservazione di un fenomeno (nello specifico, un fenomeno subatomico) modifica la realtà osservata. Ergo: una conoscenza oggettiva è impossibile.

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Sigmund Freud

Con la psicanalisi, fra Otto e Novecento, Sigmund Freud (1856-1939) liquiderà le vecchie concezioni psichiatriche e antropologiche, contrapponendo loro la sua teoria dell’inconscio, che introduce una psicologia del profondo ben altrimenti complessa e sottile.Si passa da una visione semplice e lineare (positiva) della realtà e dell’uomo, a una percezione della complessità del reale, mai conoscibile fino in fondo e mai riducibile ad elementi quantitativi.

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Friedrich NietzscheFriedrich Nietzsche (1844-1900) offre un esempio straordinario di quel pensiero negativo e asistematico che caratterizzerà, fino ai nostri giorni, numerosi aspetti della cultura novecentesca. La sua opera confuta le certezze della filosofia e della scienza ufficiali, respinge i facili ottimismi del progresso e della storia, smaschera le falsità delle ideologie, demistifica i pregiudizi della morale convenzionale.

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Henry BergsonIl francese Henry Bergson (1859-1941) è stato importante nella cultura del primo Novecento per le sue teorie fondate su vitalismo e intuizionismo, che insistono su una concezione dinamica e in continuo divenire della realtà; la vita è intesa come “slancio vitale”, una perenne creazione che i può conoscere solo con l’intuizione, mentre la scienza dà delle cose una visione riduttiva, statica e parziale.

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Benedetto CroceIl più importante e influente filosofo e intellettuale italiano del tempo è Benedetto Croce, filsofo che, recuperando Hegel e anche Vico, si fa promotore di un ritorno all’idealismo. Ebbe un’influenza vastissima non solo in campo filosofico ma anche storico e letterario. Fondamentale la sua Estetica (1902) dove Croce rifiuta l’idea di una poesia come specchio della realtà e prodotto delle circostanze ambientali. La poesia è autonoma, pura, e il suo ambito è esclusivo e assoluto. L’arte non risponde a leggi che non siano le sue.

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L’età delle riviste.

LEONARDO (Papini e Prezzolini, Firenze, 1903-1907)

LA VOCE (Prezzolini, Firenze, 1908-1916)

L’UNITA’ (Salvemini, Firenze, 1911-1920)

LACERBA (Papini e Soffici, Firenze, 1913-1915)

LA VOCE BIANCA (Giuseppe De Robertis, Firenze, 1914-1916)

LA CRITICA (Croce, 1903-1944, Bari)

POESIA (Marinetti, 1905-1909, Milano)

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Avanguardia

Il concetto di “Avanguardia”

“Fare terra bruciatadel passato”

Arte rivoluzionaria, disturbante, “illeggibile”

Rinnovamento formale Fusione delle diverse arti

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Le avanguardie europee

Futurismo italiano (1909)

Contestazione dell’ideologia borghese

Rifiuto della cultura tradizionale

Sperimentazione di nuove forme espressive

Futurismo russo (1912): Majakovskij Apollinaire

Dadaismo (1918) – Tristan Tzara

Surrealismo (1924): Breton, Eluard, Aragon

Posizione interventista e appoggio al regime fascista

Marxismo

Surrealismo (1924): Breton, Eluard, Aragon

Marxismo

Freud

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Futurismo Italiano

Filippo Tommaso Marinetti

(Alessandria d’Egitto, 1876 – Bellagio, 1944)

Aldo Palazzeschi (Firenze, 1885 –

Roma, 1974)

Teorico del futurismo (Manifesti), artista

“scandaloso”, interventista, poi

fascista.

Letterato poliedrico, fu “anche” futurista (ma

eccentrico) da giovane. Poi scrive opere di vario

tipo, anche romanzi realisti come Le sorelle

Materassi

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I Manifesti delle Avanguardie

Manifesto del Futurismo (Marinetti, 1909) – Contro l’amore e il parlamentarismo – Uccidiamo il Chiaro di luna – Contro Venezia passatista – La Divina Commedia è un verminaio di glossatori –

Contro i professori…

I futuristi scrivono anche manifesti per le singole arti: pittura futurista, scultura, musica, teatro, cinema, architettura, cucina…

poi: Il teatro futurista sintetico, La declamazione dinamica e sinottica, La pittura dei suoni, rumori e odori

Manifesto del dadaismo (Tristan Tzara, 1918)

Manifesto del surrealismo (Andrè Breton, 1924)

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tutti i secolidei secoli e così siase io fossi silenziosocome il tuonogemerei, abbracciando in un tremitoil decrepito eremo terrestreurlerò con la mia voce immensale comete torceranno le ali fiammeggiantie giù si getteranno, a capofittoper la malinconiacoi raggi degli occhi rosicchierei le nottise io fossi buiocome il solema perché mai dovrei ioabbeverarecon il mio splendoreil ventre dimagratodella terramoriròporterò via con meil mio amore immensoin quali nottiquali malattieda quali Golia fui generatocosì grandecosì inutile

Le quattropesanti come un colpoa Cesare quel ch'è di Cesarea Dio, quel ch'è di Diose io fossi piccolocome il grande oceanocamminerei sulla punta dei piedi delle ondenell'alta mareasino a sfiorar la lunadove trovare un'amatauguale a meangusto sarebbe il cieloper potermi contenerese io fossi poverocome un miliardarioche cos'è il denaro per l'animaè un ladro insaziabilesi annida in essaall'orda di tutti i miei più sfrenati desiderinon basterebbe l'orodi tutte le Californie se io potessi balbettarecome Dante, o Petrarcaaccendere l'anima per una solaordinarle coi versi di bruciarele parole del mio amore sarebberoun arco di trionfopompose ed inutilivi passerebbero le amanti

Majakovskij

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G. Apollinaire I calligrammi

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Crepuscolari

Sergio Corazzini. Influssi simbolisti, forte coinvolgimento

esistenziale, negazione della poesia stessa…

Guido Gozzano, poeta dello choc, atteggiamento ironico,

artificio, straniamento, consapevolezza e maestria

formale

Marino Moretti. Rispetto della metrica classica, ma

svuotamento prosaico. Tema della noia, del ricordo, della

nostalgia.

“una voce crepuscolare, una voce di una gloriosa poesia che

si spegne” (G.A. Borgese)

Dolcezze, L’amaro calice, Piccolo libro inutile

La via del rifugio, Colloqui (il giovenile errore, alle soglie,

il reduce)

Poesie scritte col lapis, Poesie di tutti i giorni, Il

giardino dei frutti