Autorizzazione T ribunale di Siracusa n. 21 del 2/12/1989 .... Medica... · Dott.ssa LANTERI MARIA...

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Direttore Responsabile Dr. Biagio Scandurra Redattore Capo Dr. Gaetano De Grande Comitato di Redazione Dr. Cirino Guido Bruno Dr. Sergio Claudio Dr. Dario Di Paola Dr.ssa Irene Noè Dr. Luca Signorelli Comitato Scientifico Dr. Sebastiano Barca Dr. Francesco Madeddu Dr. Andrea Piccolo Editore Emanuele Romeo Editore by Emarom s.a.s. Via Forte Vigliena, 6 - Siracusa Tel. 0931.463133 - Fax 0931.463193 Stampa Nuova Grafica di Invernale Antonino Floridia (SR) In copertina Territorio aretuseo foto di Daniele Aliffi Autorizzazione Tribunale di Siracusa n. 21 del 2/12/1989 Anno XXIII, n. 1 - Gennaio / Febbraio 2012 Diffusione gratuita a tutti gli iscritti all'Ordine di Siracusa ed a tutti gli Ordini d'Italia. SOMMARIO Vita dell’Ordine ........................................................... 3 Comunicazioni Annullato il trasferimento del reparto di Urologia ....... 9 XV Congresso Regionale di Andrologia ..................... 10 Assistenza ai malati oncologici ................................... 11 Giustizia e Previdenza Sentenza concernente la distribuzione diretta dei farmaci ................................. 12 Scienza e Formazione I disordini della eiaculazione. Intervista al prof. Furio Pirozzi Farina ............................ 17 Conoscere le proprie origini biologiche nella procreazione medicalmente assistita eterologa di Francesco Paolo Casavola ........................................... 21 Cultura e Società I Santi taumaturghi di Emanuele Romeo ............................................................ 23 La preghiera del medico di Andrea Piccolo................................................................ 30 Disonorare il passato di Francesco Madeddu ..................................................... 31

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Direttore ResponsabileDr. Biagio Scandurra

Redattore CapoDr. Gaetano De Grande

Comitato di RedazioneDr. Cirino Guido Bruno

Dr. Sergio ClaudioDr. Dario Di PaolaDr.ssa Irene NoèDr. Luca Signorelli

Comitato ScientificoDr. Sebastiano Barca

Dr. Francesco MadedduDr. Andrea Piccolo

EditoreEmanuele Romeo Editore

by Emarom s.a.s.Via Forte Vigliena, 6 - SiracusaTel. 0931.463133 - Fax 0931.463193

StampaNuova Grafica

di Invernale AntoninoFloridia (SR)

In copertinaTerritorio aretuseo

foto di Daniele Aliffi

Autorizzazione Tribunale di Siracusa n. 21 del 2/12/1989Anno XXIII, n. 1 - Gennaio / Febbraio 2012

Diffusione gratuita a tutti gli iscritti all'Ordine di Siracusaed a tutti gli Ordini d'Italia.

SOMMARIO

Vita dell’Ordine ........................................................... 3

ComunicazioniAnnullato il trasferimento del reparto di Urologia ....... 9XV Congresso Regionale di Andrologia..................... 10Assistenza ai malati oncologici ................................... 11

Giustizia e PrevidenzaSentenza concernentela distribuzione diretta dei farmaci................................. 12

Scienza e FormazioneI disordini della eiaculazione.Intervista al prof. Furio Pirozzi Farina ............................ 17Conoscere le proprie origini biologiche nellaprocreazione medicalmente assistita eterologadi Francesco Paolo Casavola........................................... 21

Cultura e SocietàI Santi taumaturghidi Emanuele Romeo ............................................................ 23La preghiera del medicodi Andrea Piccolo................................................................ 30Disonorare il passatodi Francesco Madeddu ..................................................... 31

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Il Castello, con la sua lunga storia, è la testimonianzadelle diverse civiltà che si sono succedute in Sicilia,popoli diversi, tradizioni diverse, religioni diverse

che all’interno delle maestose mura federiciane hanno vissutoperiodi lunghi o brevi ma comunque intensi.

Il Castello, con la sua sagoma,è anche l’emblema della città che si proietta nel mare,

del rapporto fra uomo e natura,un rapporto intimo e necessario, difficile a volte,

ma che è essenziale per il genere umano.

EMANUELE ROMEO EDITORE by EMAROM s.a.s.VIA FORTE VIGLIENA, 6 - 96100 SIRACUSA

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CARICHE ORDINISTICHETRIENNIO 2012-2014

RINNOVAMENTO NEL SEGNO DELLA CONTINUITÀ

Si comunica che a seguito delle elezionisvoltesi in prima convocazione nei giorni11, 12 e 13 novembre ed in seconda con-vocazione nei giorni 16, 17 e 18 dicembre2011, il Consiglio Direttivo si è rinnovatoper più della metà dei suoi componenti,esattamente nove su diciassette, ed il Colle-gio dei Revisori dei Conti si è rinnovato ditre componenti su quattro.

Sulla base della successiva attribuzionedelle cariche, il Consiglio Direttivo, la Com-missione per gli iscritti all’Albo Odontoiatried il Collegio dei Revisori dei Conti risulta-no pertanto così composti:

CONSIGLIO DIRETTIVO

Dott. Scandurra Biagio PresidenteDott. Madeddu Anselmo VicepresidenteDott. Bosco Vincenzo TesoriereDott. Barone Giovanni SegretarioDott. Bonarrio Paolo ConsigliereDott.ssa Campisi Maria ConsigliereDott.ssa Carpinteri Marina ConsigliereDott. Denaro Salvatore ConsigliereDott. Fiore Gaetano ConsigliereDott. Lopes Francesco ConsigliereDott. Lutri Walter ConsigliereDott. Romano Sebastiano ConsigliereDott.ssa Sesta Vittoria ConsigliereDott.ssa Spadafora Maria Alba ConsigliereDott. Trovatello Antonino ConsigliereDott. Di Paola Dario Cons. OdontoiatraDott. Vasile Paolo Cons. Odontoiatra

COMMISSIONE PER GLI ISCRITTIALL’ALBO ODONTOIATRI

Dott. Di Paola Dario PresidenteDott. Vasile Paolo ComponenteDott.ssa Cirasa Rita ComponenteDott. Lipani Antonio ComponenteDott. Macca Ugo Componente

COLLEGIO DEI REVISORI DEI CONTI

Dott. Lazzaro Mario PresidenteDott. Bosco Andrea Componente effettivoDott. Iachelli Francesco Componente effettivoDott. Agati Salvo Componente supplente

Il PresidenteDott. Biagio Scandurra

1/2012 ARETUSA MEDICA VITA DELL’ ORDINE 3

Per la pubblicità su ARETUSA MEDICA

rivolgersi alla EMAROMCOMMUNICATIONS

Cell. 339.4258654

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ARETUSA MEDICA 1/2012

ATTIVITÀ DELCONSIGLIO DIRETTIVO

Seduta del 20 ottobre 2011

ORDINE DEL GIORNO

1. Lettura ed approvazione verbale dellaseduta precedente

2. Variazioni Albi3. Congruità Parcelle4. Pubblicità Sanitaria5. Richiesta dimissioni Dott. Parisi Salvatore6. Richiesta prestito a rata costante7. Organismo di conciliazione6. Acquisto opere d’arte

Sono presenti:

Dott. SCANDURRA BIAGIO PresidenteDott.ssa CARPINTERI MARINA TesoriereDott. BARONE GIOVANNI Segretario

Dott.ssa LANTERI MARIA ROSALBA ConsigliereDott. DE GRANDE GAETANO ConsigliereDott. LOPES FRANCESCO ConsigliereDott.ssa SESTA VITTORIA ConsigliereDott. DENARO SALVATORE ConsigliereDott. ARCIERI SALVATORE ConsigliereDott. PUNTILLO VINCENZO ConsigliereDott. PUZZO GIUFFRIDA GIOVANNI Consigliere

Dott. LIPANI ANTONIO Cons. Odontoiatra

Il Presidente, constatata la regolaritàdella seduta, essendo presenti n. 12 Consi-glieri su 17, dichiara aperta la discussionesui punti all’ordine del giorno.

LETTURA ED APPROVAZIONE VERBALESEDUTA PRECEDENTE

Viene letto ed approvato dal ConsiglioDirettivo il verbale della seduta dell’8 set-tembre 2011.

VARIAZIONI ALBO MEDICI CHIRURGHI

Iscrizione per trasferimentoDott.ssa LEONE FEDERICA

Cancellazione per trasferimentoDott.ssa BORGH CONCETTA

Cancellazioni per dimissioni volontarieDott. LENTINI FILIPPODott. GALLO SEBASTIANODott. RAUDINO GIUSEPPE

Cancellazione per decessoDott. LUPO PIETRO GIUSEPPE

CONGRUITÀ PARCELLE

Si esaminano ora le parcelle presentatedai vari Colleghi per ricevere il relativo pa-rere di congruità.

Avendo riscontrato le seguenti adegua-te al tariffario minimo nazionale, si dà pa-rere di congruità al:

Dott. MUSCO CARMELO

4 VITA DELL’ORDINE

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1/2012 ARETUSA MEDICA VITA DELL’ ORDINE 5

PUBBLICITÀ SANITARIA

Il Presidente prende parola illustrandoai componenti del Consiglio le richieste dipubblicità sanitaria pervenute a questo Or-dine affinché si esprima parere per il pre-scritto nulla-osta.

Il Consiglio, esaminate le domande pre-sentate dai seguenti sanitari, esprime il se-guente parere:

Parere favorevole:Dott. PALINO MICHELEDott. BRUNO CARMELO

RICHIESTA DIMISSIONI DOTT. PARISISALVATORE

Il Presidente prende la parola illustrandoai componenti del Consiglio la richiesta di di-missioni da Consigliere dell’Ordine presenta-ta dal Dott. Parisi Salvatore.

Il Consiglio Direttivo, valutate le motiva-zioni addotte dal Consigliere a sostegno del-la richiesta di dimissioni, delibera all’unanimi-tà di rigettare tale richiesta.

RICHIESTA PRESTITO A RATA COSTANTE

Il Presidente illustra al Consiglio Direttivola richiesta presentata dal sig. CaldarellaGiampiero, dipendente di questo Ente, diconcessione di prestito personale di impor-to pari ad ! 5.000,00, rimborsabile in 60(sessanta) rate mensili con l’aggiunta degliinteressi legali vigenti.

Il Consiglio Direttivo, valutata la richie-sta; considerato che esiste un apposito ca-pitolo di spesa apposto al bilancio di previ-sione al punto “12”, istituito per venire in-contro alle esigenze di solvibilità del perso-nale dipendente; atteso che il richiedenteha conferito ad ulteriore garanzia della re-stituzione delle somme richieste il T.F.R. dal-lo stesso sino ad oggi maturato; tutto ciòpremesso, delibera all’unanimità di conce-

dere il prestito richiesto alle condizioni so-pra indicate.

ORGANISMO DI CONCILIAZIONE

Il Presidente illustra al Consiglio Direttivola possibilità, configuratasi a seguito di unaproposta proveniente dall’Ordine dei Me-dici di Ragusa, di iscrivere i conciliatori diquesto Ente presso l’Organismo di Conci-liazione già esistente presso l’Ordine di Ra-gusa con l’opportunità di esercitare la con-ciliazione direttamente nei locali dell’Ordi-ne di Siracusa.

In virtù di questi accordi, che verrannostipulati con l’Ordine di Ragusa, il nostroEnte non avrà l’onere di chiedere l’accredi-tamento quale Organismo di Conciliazionepresso il Ministero competente, né tantome-no provvedere alla stipulazione di appositocontratto assicurativo a garanzia dell’ope-rato dei conciliatori.

Il Consiglio Direttivo, valutata la propo-sta e in considerazione della possibilità dievitare un dispendio di energie economichederivanti dall’accreditamento e dalla con-seguente stipula di polizza assicurativa daparte di questo Ente, delibera all’unanimitàdi accogliere la proposta formulata dal-l’Ordine di Ragusa, autorizzando i succes-sivi adempimenti.

ACQUISTO OPERE D’ARTE

Il Presidente prende la parola illustran-do ai Componenti del Consiglio la possibi-lità di realizzare, pagando esclusivamentele spese necessarie all’acquisto delle mate-rie prime, due opere d’arte in sostituzionedi quelle ormai dismesse sulla scorta dellarecente ristrutturazione.

La prima consistente in una targa inbronzo commemorativa dell’ex Presidentedell’Ordine di Siracusa e la seconda rap-presentante una statua di Esculapio dell’al-tezza di circa 70 cm.

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ARETUSA MEDICA 1/2012

Il Consiglio Direttivo, atteso che le ope-re sarebbero un dono del Dott. VincenzoArancio, e in considerazione che la spesada affrontare si riduce alla sola fusione delbronzo, per un importo complessivo di !

5.827,50 già ivati al 21% (vedi preventiviallegati), oltre spese di trasporto, deliberaall’unanimità di autorizzare la spesa per larealizzazione delle due opere d’arte.

Alle ore 20.30, esaurita la discussionesui vari punti all’ordine del giorno, il Presi-dente dichiara chiusa la seduta.

Il PresidenteDott. Biagio Scandurra

Il SegretarioDott. Giovanni Barone

Seduta del 24 novembre 2011

ORDINE DEL GIORNO

1. Lettura ed approvazione verbale dellaseduta precedente

2. Congruità Parcelle3. Pubblicità Sanitaria4. Data Elezioni

Sono presenti:

Dott. SCANDURRA BIAGIO PresidenteDott.ssa CARPINTERI MARINA TesoriereDott. BARONE GIOVANNI Segretario

Dott.ssa GUERRIERI ROSANNA ConsigliereDott. DE GRANDE GAETANO ConsigliereDott. LOPES FRANCESCO ConsigliereDott.ssa SESTA VITTORIA Consigliere

Dott. ARCIERI SALVATORE ConsigliereDott. DENARO SALVATORE ConsigliereDott. PUNTILLO VINCENZO ConsigliereDott. PUZZO GIUFFRIDA GIOVANNI ConsigliereDott. VALVO SALVATORE Consigliere

Dott. DI PAOLA DARIO Cons. Odontoiatra

Il Presidente, constatata la regolaritàdella seduta, essendo presenti n. 12 Consi-glieri su 17, dichiara aperta la discussionesui punti all’ordine del giorno.

LETTURA ED APPROVAZIONE VERBALESEDUTA PRECEDENTE

Viene letto ed approvato dal ConsiglioDirettivo il verbale della seduta del 20 otto-bre 2011.

CONGRUITÀ PARCELLE

Si esaminano ora le parcelle presentatedai vari Colleghi per ricevere il relativo pa-rere di congruità.

Avendo riscontrato le seguenti adegua-te al tariffario minimo nazionale, si dà pa-rere di congruità al:

Dott. FRONTINO ALBERTODott. MILLUZZO GAETANO

PUBBLICITÀ SANITARIA

Nessuna richiesta è stata presentata.

DATA DELLE ELEZIONI IN SECONDACONVOCAZIONE

Il Presidente prende la parola illustran-do ai Componenti del Consiglio l’esigenzadi fissare la data della seconda convoca-zione per le elezioni del nuovo ConsiglioDirettivo relative al triennio 2012-2014.

6 VITA DELL’ORDINE

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1/2012 ARETUSA MEDICA

Il Consiglio Direttivo, sulla scorta deitempi necessari per le opportune convoca-zioni, delibera all’unanimità che le elezionisi svolgeranno, in seconda convocazione,nei giorni 16, 17 e 18 dicembre 2011.

A questo punto il Dott. Scandurra dà laparola al Dott. Dario Di Paola, Presidentedel CAO, che comunica al Consiglio che inreferimento alla pregressa controversia le-gale con il Dott. Aredia, già risolta favore-volmente al 1° grado di giudizio, lo stessoDott. Aredia ha presentato ricorso in Ap-pello. Il Dott. Di Paola chiede pertanto chel’Ordine, come già per il 1° grado di giudi-zio, si assuma l’onere economico delle spe-se legali per i gradi di giudizio successivi.

Dopo ampia discussione, il Consigliodelibera all’unanimità di accettare la richie-sta del Dott. Di Paola.

Alle ore 20.00, esaurita la discussionesui punti all’ordine del giorno, il Presidentedichiara chiusa la seduta.

Il PresidenteDott. Biagio Scandurra

Il SegretarioDott. Giovanni Barone

Seduta del 21 dicembre 2011

ORDINE DEL GIORNO

1. Lettura ed approvazione verbale dellaseduta precedente

2. Variazioni Albi3. Congruità Parcelle4. Pubblicità Sanitaria5. Analisi Voto

Sono presenti:

Dott. SCANDURRA BIAGIO PresidenteDott.ssa CARPINTERI MARINA TesoriereDott. BARONE GIOVANNI Segretario

Dott.ssa LANTERI MARIA ROSALBA ConsigliereDott. PARISI SALVATORE ConsigliereDott. LOPES FRANCESCO ConsigliereDott.ssa SESTA VITTORIA ConsigliereDott. DENARO SALVATORE ConsigliereDott. PUNTILLO VINCENZO ConsigliereDott. PUZZO GIUFFRIDA GIOVANNI Consigliere

Dott. DI PAOLA DARIO Cons. OdontoiatraDott. LIPANI ANTONIO Cons. Odontoiatra

Il Presidente, constatata la regolaritàdella seduta, essendo presenti n. 12 Consi-glieri su 17, dichiara aperta la discussionesui punti all’ordine del giorno.

LETTURA ED APPROVAZIONE VERBALESEDUTA PRECEDENTE

Viene letto ed approvato dal ConsiglioDirettivo il verbale della seduta del 24 no-vembre 2011.

VARIAZIONI ALBO MEDICI CHIRURGHI

Cancellazioni per dimissioni volontarieDott. RANDONE GIUSEPPEDott. DE MARIA CESAREDott. MAUCERI GESUALDODott. BANDIERA GAETANODott. LORENZETTI LEANDRODott. CUCUZZA SALVATOREDott. FICI LUIGIDott. CORTESE ANTONINODott. BUDA GIUSEPPE

Cancellazioni per dimissioni volontarieesclusivamente dall’Albo dei MediciDott. LIPANI ANTONIODott. MINARDA ROSARIO

VITA DELL’ ORDINE 7

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ARETUSA MEDICA 1/2012

Cancellazione per decessoDott. GAMBINO DOMENICO GIUSEPPE FABIO

VARIAZIONI ALBO ODONTOIATRI

Nuova iscrizioneDott.ssa LO GIUDICE MARIA CRISTINA

CONGRUITÀ PARCELLE

Nessuna parcella è stata presentata.

PUBBLICITÀ SANITARIA

Il Presidente prende parola illustrandoai componenti del Consiglio le richieste dipubblicità sanitaria pervenute a questo Or-dine affinché si esprima parere per il pre-scritto nulla-osta.

Il Consiglio, esaminate le domande pre-sentate dai seguenti sanitari, esprime il se-guente parere:

Parere favorevole:

Dott.ssa FARACI FABIOLADott.ssa CARUSO CARMELADott. LEGGIO GIAMPIERO

ANALISI VOTO

Essendo ancora in atto lo scrutinio, nonsi può effettuare alcuna analisi delle risul-tanze delle votazioni.

Alle ore 20.00, esaurita la discussionesui vari punti all’ordine del giorno, il Presi-dente dichiara chiusa la seduta.

Il PresidenteDott. Biagio Scandurra

Il SegretarioDott. Giovanni Barone

Dott. MICHELE LO MAGROPSICOTERAPEUTA

SPECIALISTA IN PSICHIATRIA

Studio: Via Po, 10 - Siracusa - Tel. 0931/64817

8 VITA DELL’ORDINE

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1/2012 ARETUSA MEDICA

Il Consiglio Direttivo dell’Ordine dei Medi-ci di Siracusa ha accolto con grande com-piacimento la notizia secondo cui, in segui-to alla riunione dei sindaci della provincia,la direzione dell’Asp avrebbe annullato ilprogetto di trasferimento dell’Unità operati-va centrale di urologia dall’ospedale di Si-racusa a quello di Lentini. I sindaci, infatti,hanno espresso parere contrario per-ché si sarebbe decentrato l’unico repar-to esistente, lasciando scoperta granparte della provincia. Tanto che lo stessodirettore generale dell’Asp Siracusa, dott.Franco Maniscalco, si sarebbe dichiaratodisponibile a bloccare il trasferimento del

reparto per trovare altre soluzioni e non pri-vare l’Umberto I dell’Urologia.

Oltretutto Siracusa è geograficamenteal centro della provincia e facilmente colle-gata a tutti i paesi, per cui anche gli utentiprivi di un mezzo proprio possono agevol-mente arrivare all’ospedale del capoluogo.

Altro discorso, invece, è quello sempreriportato dalla stampa sul potenziamentodell’urologia e dell’Umberto I: l’Ordine pro-vinciale dei Medici plaude all’intenzione didotare il reparto di una più moderna tecno-logia, coprendo gli organici e migliorandola struttura in attesa della realizzazione delnuovo ospedale di Siracusa.

COMUNICAZIONI 9

ANNULLATO IL TRASFERIMENTODEL REPARTO DI UROLOGIADALL’OSPEDALE UMBERTO I:

SODDISFAZIONE DELL’ORDINE DEI MEDICI

Via Malta, 14 - Tel./Fax 0931.483310 – 96100 SIRACUSA

Il TIl Tuo nuovo ufuo nuovo uf ficio postaleficio postale

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ARETUSA MEDICA 1/2012

Si è tenuto venerdì 13 gennaio al GrandHotel Villa Politi di Siracusa la due giorni delXV Congresso Regionale di Andrologia. Pre-sieduto dal dott. Gaetano De Grande e pa-trocinato, tra gli altri, dall'Ordine provincialedei Medici, il tema scelto per quest'anno era«L'andrologia del 2012 tra oncologia e di-pendenze» e ha visto tra gli altri la presenzadel presidente della Società Italiana di An-drologia, prof. Furio Pirozzi Farina. Il con-gresso regionale si è articolato in tre sessio-ni, tutte con temi di grande attualità e di va-lenza pratica per l’attività clinica degli spe-cialisti, oltre che sociale per tutta la popola-zione. Il presidente provinciale dell'Ordinedei Medici, dott. Biagio Scandurra, ha salu-tato gli intervenuti commentando positiva-mente la scelta del capoluogo siracusanoper l'organizzazione del congresso vista an-che come un riconoscimento per l'impegnodei medici siracusani sul campo, e auguran-do che i buoni risultati riscontrati possano es-sere riversati sugli assistiti.

Si è dato poi il via alle relazioni e aiconfronti.

Nella prima sessione sono stati presen-tati gli aggiornamenti su alcuni importantitemi andrologici, come le prostaglandine,la neuro modulazione sacrale, le prostatiti ela videodipendenza, cui è seguita una dis-cussione sulla esperienza evidenziata dairelatori.

La seconda sessione si è occupata delledipendenze e delle loro conseguenze sullasessualità e fertilità maschile, e si è parlato dialcolismo, sostanze d’abuso, di steroidi e dicause iatrogene. In questa sessione hanno

interagito tra loro urologi ed endocrinologi,ognuno per la parte di sua competenza.

Nella terza sessione di oncologia sonostati trattati i temi riguardanti i tumori gona-dici, del pene e della prostata con i riflessiche hanno sulla funzione sessuale e ripro-duttiva, argomenti di grande interesse clini-co e sociale, non sempre affrontati nei con-gressi di andrologia. Interessanti anche letre letture, la prima del presidente della Sia,prof. Furio Pirozzi Farina, su varicocele efertilità, la seconda del prof. Gentile di Ro-ma, past-president della Sia, sul rapportofra IPB e infiammazione, la terza del dott.Danilo Di Trapani, coordinatore regionaledella Sia, sulle conseguenze andrologichedella nicotina e come combatterle.

Nella preparazione del programma si ètenuto conto del fatto che è sempre più cre-scente la richiesta di salute sessuale da par-te degli uomini di qualunque età, ancheperché si è capito che ci sono tante possi-bilità terapeutiche per risolvere o migliorarela propria patologia e per questo si è deci-so di rivolgersi a urologi, andrologi, endo-crinologi, ginecologi e medici di base.

“Organizzare a Siracusa questo con-gresso è un onore – ha detto a margine del-l'evento il primario di Urologia e Androlo-gia dell'ospedale Umberto I di Siracusa,dott. Gaetano De Grande – oltre al ricono-scimento di quanto fatto dal nostro repartoin questi anni. Inoltre abbiamo presentatoun argomento nuovo in questo campo conosservazioni sulla neuro modulazione sa-crale anche dal punto di vista della ripresasessuale”.

10 COMUNICAZIONI

XV CONGRESSO REGIONALEDI ANDROLOGIA

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1/2012 ARETUSA MEDICA COMUNICAZIONI 11

ASSISTENZAAI MALATI ONCOLOGICI

Il Comune di Siracusa attiverà interventi diassistenza domiciliare rivolti ai malati onco-logici in fase terminale.

I servizi oggetto della prestazione sa-ranno finalizzati alla riduzione del disagioe al sostegno fisico, sociale e psicologicodei pazienti sottoposti alle cure palliative eriguarderanno il miglioramento della quali-tà di vita dell’ammalato e del suo ambienteabitativo, la preparazione di pasti e il dis-brigo di pratiche amministrative.

Nell'avviso pubblico – firmato dal sin-daco, Roberto Visentin, e dall’assessore al-le Politiche sociali, Giovanni Girmena, – siprevede che al fine di prevedere interventidi assistenza domiciliare rivolti ai pazientioncologici in fase terminale finalizzati allarealizzazione di prestazioni di cura domici-liari a carattere sociale, l'amministrazionecomunale vuol attivare un modello di assi-stenza per l’area dei servizi di sostegno alnucleo familiare e alla persona.

Le prestazioni sociali sono finalizzate al-la riduzione del disagio e al sostegno fisico,sociale e psicologico dei pazienti sottopostia cure palliative. Le cure domiciliari a rile-vanza sociale tengono conto della presa incarico dell’assistito, della valutazione deibisogni socio-assistenziali e la definizionedi un Piano di Assistenza Individuale in rac-cordo con le linee di intervento a caratteresanitario, da concordare con il medico cu-rante dell’assistito o con il medico compe-tente per la terapia del dolore, purché affe-rente al distretto Asp.

Con il servizio di assistenza domiciliaresi prevedono interventi tutelari rivolti alla

persona ammalata per garantire migliorequalità e dignità della vita e migliorare la si-tuazione familiare e ambientale, rivolti algoverno della casa e al miglioramento del-le condizioni abitative per il mantenimentodelle persone a domicilio oltre al disbrigodi pratiche e attività amministrative e allapreparazione dei pasti a domicilio.

Per poter accedere al servizio l’interes-sato, residente nel Comune di Siracusa, oun suo familiare delegato, potrà presentarel’istanza presso gli uffici di servizio socialedi quartiere allegando, tra i vari atti, la do-cumentazione sanitaria rilasciata dal Di-stretto sanitario dell’Asp 8 di Siracusa o dalmedico curante ove si attesti la condizionedel paziente oncologico in stato avanzatoo terminale.

Per informazioni, per il ritiro del moduloo per la presentazione della domanda gliinteressati possono rivolgersi direttamenteagli uffici del settore Politiche Sociali – viaItalia, 105 – il lunedì, mercoledì e giovedìdalle 9.30 alle 12.30, e il martedì pome-riggio dalle 15.30 alle 16.30.

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ARETUSA MEDICA 1/201212 GIUSTIZIA E PREVIDENZA

Omissis…

1. La questione all’esame del Collegio at-tiene alla legittimità del Regolamento dellaRegione Puglia n. 22 del 2 ottobre 2009 (edel pregresso Regolamento n. 15 del2007) nella parte in cui, alla lett. a) dell’art.4, prevede che nell’ambito della distribu-zione diretta dei farmaci di cui all’art. 12,primo comma, lett. e) della legge regionalen. 39 del 2006, la prescrizione dei farma-ci concedibili con oneri a carico del servi-zio sanitario regionale e presenti nel Pron-tuario Terapeutico Operativo debba “esclu-sivamente riportare il principio attivo” conconseguente divieto per i medici ospedalie-ri e specialisti ambulatoriali di utilizzare ilnome commerciale del farmaco.

2. Il Tar Puglia, sede di Bari, nel dichiararein parte improcedibile e in parte infondatoil ricorso, ha richiamato un precedente giu-risprudenziale ritenuto specifico in materiarappresentato dalla sentenza del medesi-mo Tar n. 2612 del 2009 concernente il Re-golamento regionale n. 17 del 17 novem-bre 2003 di analogo contenuto, conclu-dendo, quanto alle questioni sollevate nelricorso, che la disposizione impugnata nonledeva alcuna prerogativa del medicoospedaliero.

La società appellante assume la sostan-ziale erroneità della sentenza sul piano del-la carenza motivazionale e la inconferenzadel richiamo giurisprudenziale operato dalprimo giudice, atteso che, diversamente daquanto ritenuto, la questione all’esame at-

tiene alla legittimità della norma regola-mentare, che, nell’ambito della distribuzio-ne diretta del farmaco da parte del serviziosanitario, impone al medico ospedaliero enon al medico di medicina generale, comenella fattispecie relativa al sopradetto Re-golamento n. 17 del 2003, di indicare il so-lo principio attivo, privando lo stesso medi-co ospedaliero del potere di “identificare ilfarmaco da erogare in concreto mediantela indicazione del suo nome commerciale”;e ciò sia che si tratti di farmaco affermatosia che si tratti della denominazione comu-ne del medicinale seguita dal nome dellaimpresa che lo commercializza.

Con l’effetto, secondo l’appellante socie-tà, che nell’ottica dei Regolamenti n. 15 del2007 e n. 22 del 2009, la scelta del farma-co in concreto da erogare, illegittimamente fi-nisce per essere rimessa al farmacista ospe-daliero, in quanto, nella ipotesi che la struttu-ra disponga di due farmaci a base dello stes-so principio, sarebbe quest’ultimo a sceglie-re il farmaco da erogare in concreto.

Tale previsione dei Regolamenti impu-gnati, limitando la libertà del medico di pre-scrivere la specialità medicinale che ritienepiù adatta da un punto di vista terapeuticoper un determinato paziente, sarebbe quin-di in contrasto:– con le statuizioni della Corte di Giusti-

zia della Comunità Economica Europea(casi riuniti 266 e 267 del 1987) che,con sentenza del 18 maggio 1989, haescluso la possibilità di lasciare al far-macista la scelta del farmaco da sommi-nistrare al paziente, mantenendo invece

SENTENZA CONCERNENTE LADISTRIBUZIONE DIRETTA DEI FARMACI

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1/2012 ARETUSA MEDICA GIUSTIZIA E PREVIDENZA 13

in capo al medico l’esclusiva responsa-bilità terapeutica;

– con la normativa statale in materia che,anche quando diretta a conseguire ri-sparmi di spesa, assume come limite il ri-spetto e la garanzia della libertà di pre-scrizione del medico secondo scienza ecoscienza quale libertà che si estrinsecaanche attraverso l’individuazione delfarmaco sulla base del nome commer-ciale dello stesso;

– con principi di logicità e ragionevolezzain quanto il costo del farmaco soggettoa distribuzione diretta, di marca o gene-rico puro, sarebbe già stato sopportatodalla struttura pubblica e pertanto alcu-na utilità potrebbe assumere la prescri-zione del solo principio attivo, visto chedalla diversa ipotesi non deriverebbe al-cun aggravio di spesa o costo incre-mentale per le casse del servizio sanita-rio nazionale. Al riguardo la società hadedotto che, laddove sia prescritto unfarmaco più costoso tra quelli equiva-lenti in commercio, sulla base della leg-ge n. 405 del 2001 la differenza di co-sto è sostenuta dal paziente, che, a suavolta, può optare, su consiglio del far-macista, sul farmaco meno costoso sololaddove il medico non abbia apposto laclausola di insostituibilità;

– con principi della scienza medica e far-macologica per i quali due farmaciaventi a base il medesimo principio atti-vo ma aventi una diversa composizionein termini di eccipienti possono compor-tarsi in maniera diversa nell’organismoumano.

Ha dedotto ancora l’impresa appellante che:

– posto che l’attività di prescrizione deifarmaci appartiene alla competenza bi-partita Stato-Regioni essendo riconduci-bile alla tutela della salute, l’individua-zione dei limiti e dei criteri che devonoguidare il medico nella scelta del far-maco che meglio risponde alle esigen-

ze terapeutiche del singolo caso appar-tiene ai principi fondamentali da stabilir-si con legge statale;

– che il pregiudizio che subisce l’impresaappellante è riposto nell’impossibilità dicontinuare a svolgere attività di informa-zione scientifica e di aggiornamento suifarmaci che commercializza.

2.1. Si è costituita la Regione Puglia soste-nendo che l’intento delle norme regola-mentari impugnate è quello di indurre il pa-ziente alla scelta del medicinale genericoattesa l’identità del principio attivo tra far-maco generico e non generico. Sulla basedella norma regolamentare il paziente po-trà ritirare presso la farmacia ospedalierala specialità medicinale contenente il prin-cipio attivo prescritto e, laddove non riten-ga di usufruire delle modalità di cui al re-golamento, lo stesso potrà recarsi dal me-dico di medicina generale che prenderà at-to della prescrizione e provvederà all’indi-viduazione del farmaco riferito al principioattivo indicato. Sulla base di tale sinergiatra le funzioni dei medici ospedalieri e deimedici di base si realizza, secondo la Re-gione Puglia, una migliore organizzazionee razionalizzazione della spesa farmaceu-tica e degli accertamenti diagnostici.

La difesa della Regione ha richiamato lenorme a livello nazionale che impongonoalle regioni di adottare misure per contene-re la spesa farmaceutica, comprese quelleinerenti alla prescrittibilità e rimborsabilitàdei farmaci.

Pur assicurando la legislazione statalela totale rimborsabilità dei farmaci colloca-ti in classe A nel prontuario farmaceutico, lacomprovata equipollenza terapeutica deifarmaci consente che possa essere esclusain modo totale e parziale la rimborsabilitàdei medicinali più onerosi per le finanzepubbliche alle condizioni indicate dallostesso legislatore statale. In tale senso le Re-gioni sono chiamate a svolgere un ruolo at-tivo facendo uso di rilevanti competenze inmateria di tutela della salute.

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ARETUSA MEDICA 1/2012

2.2. L’appello è fondato.

2.3. La legge regionale Puglia n. 39 del 28dicembre 2006 art. 12 prevede che, all’at-to delle dimissioni del paziente dal ricoveroo della visita specialistica, le strutture delleAziende sanitarie pubbliche devono dis-pensare i farmaci necessari per il primo ci-clo di terapia sulla base di un regolamentoconcernente: “…le modalità operative delladistribuzione diretta”.

Il regolamento n. 15 del 18 giugno2007 prevede che la prescrizione dei far-maci concedibili deve riportare il solo prin-cipio attivo; analoga prescrizione è conte-nuta nel regolamento n. 22 del 2 ottobre2009.

3. Va premesso che nel nuovo quadro co-stituzionale derivante dalle modifiche del ti-tolo V della Carta Costituzionale ad operadella legge costituzionale n. 3 del 2001 lamateria di cui trattasi, relativa alle modalitàdi distribuzione dei farmaci e attività medi-co prescrittiva, appartiene alla competenzalegislativa concorrente Stato Regioni, inquanto riconducibile alla tutela della saluteex art. 117, comma 3, della Costituzione. Intale ambito le Regioni possono intervenirecon proprie leggi nel rispetto dei principifondamentali riservati alla legislazione sta-tale e, ove esistenti, dei vincoli derivanti dal-la normativa comunitaria. L’individuazionedel criterio di riparto della competenza le-gislativa Stato Regione è affidata alla di-stinzione tra norma di principio e norma didettaglio.

Le norme di principio, sulla base dell’in-segnamento della Corte Costituzionale, so-no dirette, oltre che all’individuazione deiprincipi fondamentali, anche a garantireuniformità nei diritti a livello nazionale (cfr.sentenza della Corte Costituzionale n. 59del 2006). Posto che l’attività di prescrizio-ne dei farmaci appartiene alla competenzabipartita Stato Regioni, l’individuazione deilimiti e dei criteri che devono guidare il me-dico nella scelta del farmaco che meglio ri-

sponda alle esigenze terapeutiche del sin-golo caso, non può che appartenere aiprincipi fondamentali da stabilire con leggestatale trattandosi di uno dei casi in cui oc-corre assicurare uniformità di trattamentonei diritti a livello nazionale, incidendo i cri-teri di prescrizione sul principio di liberascelta del farmaco da parte del medicoquale aspetto del diritto alla salute ricono-sciuto dall’art. 32 della Costituzione.

4. Si tenga poi conto che in base all’artico-lo 5, comma 5 quater della legge n. 222del 2007, sopravvenuta rispetto all’instau-razione del giudizio di primo grado, è pre-visto che: “nella prescrizione dei farmaciequivalenti il medico indica in ricetta o il no-me della specialità medicinale o il nome delgenerico”. La disposizione stigmatizza unprincipio già esistente nell’ordinamento evi-denziando la discrezionalità del mediconella scelta del farmaco più indicato per ilproprio paziente e consentendo la prescri-zione di un principio attivo qualora il medi-co in scienza e coscienza lo ritenga del tut-to sostituibile tra farmaci equivalenti.

Con la conseguenza che il medico nonpuò essere obbligato a indicare nella pre-scrizione esclusivamente il nome del princi-pio attivo e quindi non può essere rimessaal farmacista la scelta concreta del farmacoda somministrare, non avendo quest’ultimoné la competenza tecnica, né la conoscen-za del quadro clinico dell’assistito.

In tale senso la fondamentale censurasollevata nell’appello merita accoglimento.La Sezione ritiene illegittima la scelta rego-lamentare della Regione Puglia di obbliga-re il medico ospedaliero a prescrivere uni-camente il principio attivo e di rimettere l’in-dividuazione concreta del farmaco, nei fat-ti, al farmacista ospedaliero.

In disparte, si rileva altresì che in nessuncaso il medico potrebbe essere obbligato aprescrivere il nome del principio attivo nel-l’ipotesi in cui sia disponibile sul mercato ilsolo farmaco ancora brevettato e caratte-rizzato da un nome commerciale. Se, infat-

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ti, sussiste ancora il brevetto a tutela del far-maco di marca e in assenza di farmaci ge-nerici, la prescrizione del principio attivonon può avvenire o comunque non potreb-be che risolversi nell’indicazione del farma-co brevettato.

5. Le disposizioni regolamentari impugnatecontrastano anche con quanto previsto dal-l’art. 7 comme 2 della legge n. 405 del2001 che pure nell’intento di conseguire unrisparmio della spesa farmaceutica, assumecome limite il rispetto e la garanzia della li-bertà di prescrizione del medic o quale li-bertà che si estrinseca proprio nell’indivi-duazione del farmaco sulla base del nomecommerciale dello stesso.

Infatti, ove sia prescritto un farmaco piùcostoso tra quelli equivalenti in commercio,la differenza di costo è sostenuta dal pa-ziente, che, a sua volta, può optare, su con-siglio del farmacista, per il farmaco al prez-zo più basso; ma ciò solo laddove il medi-co non abbia apposto la clausola di inso-stituibilità.

In definitiva, anche dalla disposizionesuddetta si evince implicitamente il principioche è la valutazione finale del medico cu-rante, da effettuarsi in relazione alla preci-sa patologia del paziente ed alle caratteri-stiche della malattia, a determinare il ricor-so a un farmaco specifico e la non sostitui-bilità con altro farmaco.

In tale senso si è più volte indirizzata lagiurisprudenza e in particolare quella dellaCorte di Cassazione, sia in sede penaleche civile (Cass. Penale n. 13315 del 31marzo 2011 e Cass. Civile n. 15734 del 2luglio 2010).

Anche la Corte di Giustizia della Comu-nità Europea con la già citata sentenza del18 maggio 1989 (casi riuniti 266 e 267del 1987) e con sentenza del 5 maggio2011 sul procedimento C316/09 ha rileva-to che “…la decisione finale sul medicinaleassunto dal paziente continui (debba conti-nuare) ad essere di competenza del medi-co curante”.

6. Fermo quindi che la Regione ha eccedu-to la propria competenza legislativa in ma-teria si rileva ancora che l’art. 12 comma 1lett. e) della legge regionale Puglia n. 39del 2006, nell’introdurre la distribuzione di-retta dei farmaci per il primo ciclo di tera-pia successiva alla dimissione ospedalierao alla visita specialistica, aveva demandatoa un apposito regolamento il compito di di-sciplinare “le modalità operative della dis-tribuzione diretta dei farmaci” circoscriven-do quindi l’ambito di intervento della fontenormativa secondaria.

Il Regolamento si doveva quindi limitarea individuare le procedure interne per ren-dere concreta la distribuzione diretta dei far-maci. Risulta evidente l’illegittimità della pre-visione regolamentare, che, in violazionedella norma primaria, nell’obbligare i mediciospedalieri e specialisti ambulatoriali all’uti-lizzo di un determinato criterio di prescrizio-ne per i farmaci rimborsabili dal servizio sa-nitario, ha ecceduto sia dalla norma statalesia da quella regionale di riferimento.

7. La Regione Puglia ha incentrato le pro-prie difese sui limiti della rimborsabilità deifarmaci essenziali a carico del servizio sa-nitario nazionale, insistendo nella tesi cheall’obbligo dei medici ospedalieri di pre-scrivere il solo principio attivo conseguireb-be un risparmio per le casse pubbliche re-gionali.

La Sezione non ritiene, o almeno non èdimostrato, che da tale previsione possaderivare un risparmio di spesa per il servi-zio pubblico nazionale.

Infatti, l’art. 7 della legge n. 405 del2001, con riguardo ai farmaci equivalenti,stabilisce una quota fissa di rimborso daparte del servizio sanitario nazionale, cheinizialmente era corrispondente al prezzopiù basso del farmaco generico in commer-cio e che ora viene fissata dall’Aifa sulla ba-se della media dei prezzi europei (cfr. a ri-guardo Cons. Stato, IV, 25 agosto 2006 n.4995).

In sostanza, alla Regione Puglia non de-

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riva alcun risparmio di spesa poiché il far-maco dispensato per il servizio sanitarioavrà sempre lo stesso costo, peraltro giàsopportato dalla struttura pubblica all’attodell’acquisto. Né per superare le censuresollevate appare convincente la tesi che ilpaziente che non voglia rimettersi al farma-cista avrebbe pur sempre la possibilità di ri-volgersi al medico di base per farsi prescri-vere il farmaco più rispondente alle proprieesigenze terapeutiche.

Il Regolamento non prevede tale possi-bilità, che peraltro comporterebbe un ag-gravio di spesa per le casse regionali, atte-so che il servizio sanitario – pur avendo ac-quistato i farmaci a seguito di gara e dun-que al prezzo più vantaggioso – si trove-rebbe, per scelta del paziente e del medicodi base, a doverlo rimborsare alle farmacieal prezzo stabilito per quella classe di equi-valenza.

8. In conclusione l’appello va accolto eper l’effetto, in riforma della sentenza ap-pellata, il ricorso in primo grado deve es-sere accolto.

9. Quanto alle spese esse seguono, comedi regola, la soccombenza e pertanto ven-gono poste a carico della Regione Puglianella misura indicata nel dispositivo.

P.Q.M.

Il Consiglio di Stato in sede giurisdizio-nale (Sezione Terza) definitivamente pro-nunciando sull’appello, come in epigrafeproposto, lo accoglie e, per l’effetto, in ri-forma della sentenza appellata, accoglie ilricorso di primo grado.

…Omissis

16 GIUSTIZIA E PREVIDENZA

Dott. GAETANO ANGELINOANGIOLOGO

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Siracusa - Via L. De Caprio, 23 - tel. 0931.702508 - Mob. 360.764319

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1/2012 ARETUSA MEDICA

1) In cosa consistono i disordini dell’eia-culazione?I disturbi dell’eiaculazione sono tra lepiù frequenti alterazioni della funzionesessuale del maschio. Comprendonol'eiaculazione precoce, l'eiaculazioneretrograda, l'eiaculazione ritardata, l’a-norgasmia e l'aneiaculazione, vale a di-re l’assenza di eiaculazione.Tra queste, l’eiaculazione precoce è sen-z’altro il disordine più frequente. Vienedefinita tale quella eiaculazione che av-viene entro circa un minuto dalla pene-trazione vaginale e quando, chi ne sof-fre, non ha la capacità di ritardare l’eia-culazione stessa. Tuttavia, tale condizio-ne assume i connotati di una vera e pro-pria disfunzione sessuale solo quandodetermina ricadute ansiogene capaci dicausare, nel maschio che ne è affetto,sentimenti di frustrazione o di inadegua-tezza tali da fargli temere i momenti diintimità sessuale con la partner. Ovvia-mente questa definizione va estesa adogni tipo di atto sessuale, anche laddo-ve non ci sia penetrazione in vagina. Èimportante sottolineare che un’eiacula-zione occasionalmente troppo velocenon è da considerarsi una patologia. Laprecocità “occasionale” infatti è un fe-nomeno frequente, di solito secondarioad uno stato ansioso particolarmenteelevato, più spesso causato da situazio-ni o contesti affettivi o sessuali non abi-tuali. Per contro, quando l’eiaculazioneprecoce non è occasionale ma compare

e persiste nel tempo, può causare senti-menti di insicurezza ed una perdita del-l’autostima tali da richiedere le cure del-l’Andrologo. Nella pratica clinica siidentificano almeno tre tipi di eiacula-zione precoce: primitiva (si manifesta sindalle prime attività sessuali), acquisita (osecondaria, si manifesta dopo un perio-do più o meno lungo di normalità eiacu-

SCIENZA E FORMAZIONE 17

I DISORDINI DELLA EIACULAZIONEINTERVISTA AL PROF. FURIO PIROZZI FARINAPresidente della Società Italiana di Andrologia

Il prof. Furio Pirozzi Farina

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ARETUSA MEDICA 1/201218 SCIENZA E FORMAZIONE

latoria) e situazionale (si verifica solo inalcune situazioni o contesti sessuali). Si parla invece di eiaculazione ritardatao aneiaculazione quando si manifestaun persistente o ricorrente ritardo, o as-senza dell'orgasmo, pur in presenza diuna adeguata stimolazione sessuale siain termini di intensità che di durata. Nel caso di eiaculazione retrograda, in-vece, lo sperma viene emesso in vescicadando la sensazione di una aneiacula-zione (eiaculazione "secca"). In seguitoil liquido seminale verrà emesso con leprime urine dopo il coito.

2) Quali sono le cause più comuni?Nella maggior parte dei casi i disturbidell’eiaculazione sono riconducibili aproblemi psicogeni legati soprattutto al-l'ansia, in particolare all'ansia da pre-stazione (la paura di non essere in gra-do di soddisfare la partner) o ad avve-nimenti traumatici associati al sesso. Visono però condizioni anatomiche chepossono condizionare l’istinto eiaculato-rio: frenulo breve ed ipersensibilità delglande ad esempio possono determina-re precocità, così come alcune condi-zioni organiche quali le prostatiti. Recenti acquisizioni scientifiche nel cam-po della genetica che hanno portato al-la scoperta di un gene responsabile, pa-re, della quantità e del livello di attivitàdella serotonina, sembrano contraddirel’idea più diffusa che lega l’eiaculazio-ne precoce primitiva ad un disordine psi-cologico, aprendo la strada all’ipotesidi sviluppare ed intervenire attraversoterapie geniche. Malattie come diabete,sclerosi multipla, malattia di Parkinson,invece, possono essere causa di ritardoeiaculatori, così come il consumo di far-maci antidepressivi, alcol e droghe. L’eiaculazione retrograda, invece, è unacondizione secondaria all'uso di farma-ci, ad interventi chirurgici che ledono losfintere uretrale liscio o a processi trau-matici o degenerativi nervosi.

3) Qual è la loro incidenza sul campionedella popolazione italiana?Si tratta di disturbi ampiamente diffusima con dati di incidenza sottostimati acausa della scarsa informazione e delladifficoltà degli uomini a rivolgersi al pro-prio medico o allo specialista androlo-go. La loro alta incidenza si deduce dalfatto che, in circa l'80% delle visita spe-cialistiche, viene lamentata eiaculazio-ne precoce e più raramente eiaculazio-ne ritardata o aneiaculazione.In generale, nei Paesi occidentali, le tretipologie di eiaculazione precoce (pri-mitiva, acquisita e situazionale) com-plessivamente colpiscono circa il 30%della popolazione maschile.

4) Ci sono dei parametri oggettivi utili aidentificare una patologia ascrivibilealla macro-famiglia dei disordini del-l’eiaculazione?Il colloquio con il paziente è un momen-to essenziale per la diagnosi dei disturbieiaculatori. Ad esso si affiancano un’ac-curata anamnesi sessuologica e farma-cologica, la visita medica generale (perescludere eventuali patologi predispo-nenti) ed un accurato esame clinico del-l’apparato genitale. In caso di sospetta eiaculazione preco-ce, la misura del tempo che intercorretra la penetrazione vaginale e l'eiacula-zione (IELT: Intravaginal Ejaculatory La-tency Time) può essere utilizzato comestrumento di valutazione oggettiva, as-sieme alla frequenza degli episodi e al-l’andamento dell’eiaculazione a partiredal primo incontro sessuale. Inoltre, pos-sono essere effettuati dei test, come laBiotesiometria peniena, esame non in-vasivo o doloroso che non necessita dialcuna preparazione particolare, in gra-do di verificare eventuali alterazioni del-la sensibilità peniena dovuti a disfunzio-ni della conduzione nervosa.

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1/2012 ARETUSA MEDICA

5) Cosa si intende per “terapia delle ma-lattie associate”?Poiché l’eiaculazione precoce può rap-presentare il sintomo di una malattia or-ganica, di un’alterazione psichica conricadute psico-sessuologiche o la rispo-sta a situazioni ansiogene, l’individua-zione e la rimozione delle cause che l’-hanno determinata porta al suo miglio-ramento che può arrivare fino alla gua-rigione definitiva. E così, ad esempio,quando l’eiaculazione precoce è secon-daria ad un’infiammazione prostato-ve-scicolare, un’adeguata terapia anti-in-fiammatoria associata a farmaci alfa1-li-tici, può ripristinare il normale tempo diinsorgenza del riflesso eiaculatorio. Edancora, l’eiaculazione precoce secon-daria ad un difetto d’erezione, trarràgrande vantaggio dall’impiego di far-maci favorenti l’erezione stessa (Viagra,Cialis, Levitra).

6) I farmaci anti-depressivi, usati di so-vente nelle cure legate all’eiaculazioneprecoce, non rischiano di minare la sa-lute sessuale fornendo al pazienteun’ulteriore barriera?Si tratta di farmaci serotoninergici in gra-do di aumentare la disponibilità di sero-tonina a livello cerebrale. E’ stato ri-scontrato che alcuni di questi farmaci,oltre a curare la depressione, possonoattenuare, a livello cerebrale, l’eccita-zione indotta dagli stimoli sessuali (ca-rezze, stimoli audiovisivi, fantasie ses-suali) tanto quanto basta per ritardarel’eiaculazione. Per questo motivo alcuniantidepressivi serotoninergici sono utiliz-zati nel trattamento dell’eiaculazioneprecoce primitiva. Tra questi farmaci, ilcomposto più efficace è la Paroxetina.E’ stato dimostrato che questa sostanzaè efficace in circa il 50% dei casi di eia-culazione precoce primitiva solo quan-do è assunta quotidianamente. Deve es-sere tuttavia ricordato che, nella mag-gior parte dei casi, la sospensione della

terapia determina la ricomparsa del-l’eiaculazione precoce. In tutti i casi,questa terapia deve essere consigliata emonitorata da un andrologo.Attualmente, è disponibile in commerciola dapoxetina, primo e per ora unicofarmaco approvato dalle Autorità sani-tarie europee per il trattamento dell’eia-culazione precoce. Anche questo far-maco appartiene alla famiglia dei sero-toninergici ma, a differenza degli altriha la caratteristica di non essere un an-tidepressivo e essere rapidamente as-sorbito dall’organismo (in circa 1 oradalla sua assunzione) ed altrettanto ra-pidamente eliminato. Ciò consente il suoutilizzo al bisogno, in occasione dellaprospettiva di un’attività sessuale e,eventualmente, anche una sua assunzio-ne ripetuta nell’arco delle 24 ore. La da-poxetina inizia a ritardare l’eiaculazio-ne dopo un’ora dalla sua assunzione emantiene il suo effetto per un’ora circa.In sostanza, e per fare un esempio, sipotrà assumere alle 22.00 per averel’effetto tra le 23.00 e le 24.00 . Il tuttocon un bassissimo rischio di effetti colla-terali, peraltro non gravi.

7) Quali sono gli strumenti di ricerca vol-ti al miglioramento dei processi tera-peutici legati all’eiaculazione precoce?Se per strumenti di ricerca si intende l'iterdiagnostico, nell'eiaculazione precocequesto è rappresentato unicamente daun'accurata anamnesi (tempi e modalitàdi insorgenza del disturbo) e da un altret-tanto accurato esame obiettivo, specie alivello di organi genitali e prostata (esplo-razione digito-rettale). Nei casi in cui l'EPsia secondaria, è fondamentale la ricercadi patologie (compresa l'iniziale disfun-zione erettile), farmaci, sostanze d'abusoe/o fattori relazionali che possano rap-presentare l'evento primario della disfun-zione. Oltre l'anamnesi e l'esame obietti-vo, nulla di più è necessario per porrediagnosi di EP primitiva.

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Se per strumenti di ricerca si intendonoquelli propri della ricerca scientifica dibase e clinica, questa è volta soprattuttoall'individuazione di farmaci capaci diinibire i meccanismi psico-neuro-endocri-ni dell'eiaculazione senza, tuttavia, com-promettere altre funzioni psico-neurolo-giche. Da queste ricerche si attendonorisultati tra circa due anni.

8) Quali sono gli obiettivi che la SIA sipropone nei prossimi anni?La Società Italiana di Andrologia è dasempre attiva nella promozione di studi ericerche tecnico-scientifiche nel campodell'Andrologia, anche sotto l'aspetto so-cio-antropologico. È inoltre fortemente im-pegnata nella formazione della classemedica attraverso l’organizzazione dicongressi e convegni, corsi di Educazio-ne Continua in Medicina, e nella sensibi-lizzazione della popolazione maschile efemminile sulle patologie andrologicheche minano il benessere della coppia.Negli ultimi anni l’attività della Società èstata fortemente orientata al sostegno dicampagne di informazione su temi qua-li la disfunzione erettile, l’eiaculazioneprecoce e l’infertilità.Ogni anno, da 11 anni, inoltre, graziealla collaborazione di oltre 200 centri

pubblici e privati, gli andrologi dellaSIA si mettono a disposizione della po-polazione maschile gratuitamente du-rante la Settimana della PrevenzioneAndrologica. Il nostro auspicio è cultu-rale e punta a trasferire all’uomo la stes-sa attenzione che da sempre le donneprestano al proprio apparato riprodutti-vo. Dalla prossima edizione l’iniziativasarà offerta in maniera differente, piùampia e compliante per l'utenza. Oltre ciò, la SIA sarà sempre più pre-sente sul WEB in maniera anche interat-tiva; sarà affrontato il tema della pre-venzione nell'adolescenza e del tratta-mento ai problemi della terza età, non li-mitandosi solo a quelli più strettamentesessuali. Largo spazio sarà inoltre datoall'aiuto alla coppia infertile nella qualeè prevalente il fattore maschile comecausa del problema (poco meno del50% dei casi di infertilità di coppia).Sul fronte formativo, dal 2012 la SIA siè impegnata a svolgere un Corso Pro-fessionalizzante di Andrologia per i suoiSoci più giovani: un Corso Base ed unoAvanzato, entrambi della durata di 5giorni. Ciò per uniformare, sul TerritorioNazionale, alcuni aspetti dell'approccioal paziente che necessita dell'aiuto del-l'Andrologo.

20 SCIENZA E FORMAZIONE

Da sinistra: il prof. Furio Pirozzi Farina, il dott. Gaetano De Grande e il dott. Biagio Scandurra

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1/2012 ARETUSA MEDICA

NOTA DELLA REDAZIONEGli interessati possono scaricare il docu-mento completo dal sito della Presidenzadel Consiglio dei Ministri.

INDICE

PresentazioneDocumento

1. Le ragioni del parere2. Il problema3. Il segreto4. La ricerca delle proprie origini

biologiche5. Anonimato parziale e conoscenza

dei dati anagrafici dei donatori/trici6. Raccomandazioni

Postille

PRESENTAZIONE

Il Comitato Nazionale per la Bioetica(CNB) ha approvato il parere “Conoscerele proprie origini biologiche nella procrea-zione medicalmente assistita eterologa”.

Il CNB non entra nel merito della valu-tazione etica della PMA e della sua rego-lamentazione giuridica nel nostro Paese. Silimita a considerare il problema etico del di-ritto del nato a conoscere la verità del pro-prio concepimento e della propria ascen-

denza biologica nei suoi aspetti generali,data la rilevanza che ha assunto questo te-ma sul piano internazionale, anche a frontedi normative che, a differenza della nostra,consentono la procreazione eterologa.

Il documento sconsiglia che in queste vi-cende i genitori non rivelino al figlio le mo-dalità del suo concepimento; si ritiene op-portuno che l’informativa sia data attraver-so filtri e criteri appropriati (proporzionali-tà, sostenibilità, rilevanza, attinenza, ecc.)e, se del caso, attraverso l’ausilio di unaconsulenza. Altresì, si raccomanda che alnato si riconosca sempre il diritto di acce-dere a quei registri dove sono conservati idati genetici e la storia clinica dei datori digameti, dato che trattasi di notizie a volteindispensabili per la sua salute.

Resta la domanda, a cui il Comitato nonè stato in grado di dare una risposta unita-ria, se la ricerca della discendenza possagiustificare, nell’ambito della fecondazioneartificiale, il diritto del nato di conoscere an-che i dati anagrafici dei donatori/donatricidi gameti.

Alcuni membri del CNB ritengono piùopportuno che venga conservato l’anoni-mato anagrafico, dato che con i “procrea-tori biologici” il nato ha un legame geneti-co ma non relazionale. La preoccupazioneprimaria è quella che il disvelamento ana-grafico possa alterare l’equilibrio esisten-ziale della famiglia di origine con possibiliinterferenze esterne nel progetto familiare enella privatezza della famiglia.

Non è stato escluso nell’ambito di que-

SCIENZA E FORMAZIONE 21

CONOSCERE LE PROPRIE ORIGINI BIOLOGICHENELLA PROCREAZIONE MEDICALMENTE

ASSISTITA ETEROLOGA

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sta valutazione il rischio di facilitare formedi mercato, dato che un’assoluta traspa-renza o altre forme di possibili gravoseconseguenze sono più facili da chiedere achi fornisce il materiale genetico dietro uncorrispettivo, che non a reali “donatori” ilcui gesto si presume basato sulla filosofiadella donazione volontaria e gratuita, ca-ratterizzata principalmente da altruismo eda solidarietà.

Altri membri, di contro, riconoscono alnato il diritto ad una informazione piena neiconfronti di chi ha ceduto i gameti. Una in-formativa sulle proprie origini è ritenuta in-dispensabile per la ricostruzione della iden-tità personale del nato: si riconosce pertan-to il diritto fondamentale del nato a cono-scere le proprie origini, in contrapposizioneall’eventuale interesse dei genitori a mente-nere il segreto e dei donatori a conservarel’anonimato. Una conoscenza, altresì, moti-vata da ragioni di parità e non discrimina-zione, non essendo legittimo sotto l’aspettosia etico che giuridico impedire solo ai natiattraverso tale tecnica di ricercare le infor-mazioni sulle loro origini biologiche. È sta-to, inoltre, evidenziato come eludere la ri-chiesta di conoscere la verità implichi unaspecifica forma di violenza: la violenza dichi, conoscendo la verità che concerneun’altra persona e potendo comunicarglie-la, si rifiuta di farlo, mantenendo nei suoiconfronti un’indebita posizione di potere.

Il CNB ha evidenziato in entrambe leopzioni la necessità di orientare le modali-tà di informazione secondo le circostanzeconcrete (considerando la differenza tral’età minorile e l’età adulta) e possibilmentecon l’aiuto di una consulenza psicologicain grado di fornire il sostegno necessario atutte le parti coinvolte lungo il percorso del“disvelamento”.

Qualora, poi, la cura e la tutela della sa-lute del minore lo rendano necessario, si ri-tiene indispensabile che il medico e/o lastruttura medica, venuti a conoscenza dellemodalità di procreazione del nato, infor-mati in modo esauriente i genitori, o previa

autorizzazione di questi ultimi o, nel casodel loro diniego, dell’autorità giudiziariacompetente, abbiano sempre la possibilitàdi richiedere l’accesso ai registri e l’utilizzodei dati necessari per i trattamenti diagno-stici e terapeutici del minore paziente. Conanaloga finalità si auspica la possibilità chetra i centri medici e il donatore/datore vi siaun rapporto continuativo nel tempo.

Il parere è stato curato dal prof. Lorenzod’Avack, con il contributo dei proff. AdrianoBompiani, Luisella Battaglia, Stefano Cane-strari, Francesco D’Agostino, MariannaGensabella, Assunta Morresi, Andrea Ni-colussi, Laura Palazzani, Lucetta Scaraffia,Monica Toraldo di Francia e Grazia Zuffa.

Nella seduta plenaria del 25 novembre2011 il parere ha ottenuto il consenso deipresenti (proff. Salvatore Amato, LuisellaBattaglia, Stefano Canestrari, FrancescoD’Agostino, Lorenzo Avack, Bruno Dalla-piccola, Antonio Da Re, Riccardo Di Segni,Silvio Garattini, Marianna Gensabella, As-sunta Morresi, Demetrio Neri, Andrea Ni-colussi, Vittorio Possenti, Rodolfo Proietti,Laura Palazzani, Monica Toraldo di Fran-cia, Giancarlo Umani Ronchi, Grazia Zuf-fa), con il voto negativo del prof. Carlo Fla-migni. I proff. Adriano Bompiani, RobertoColombo, Romano Forleo, Laura Guidoni,Aldo Isidori, Carlo Piazza, Lucetta Scaraf-fia, assenti dalla seduta, hanno comunquemanifestato la loro adesione al documento.Per motivare le ragioni del proprio dissensoi proff. Maria Luisa Di Pietro e Carlo Flami-gni hanno rispettivamente redatto una po-stilla. Dette postille sono pubblicate conte-stualmente al parere.

Prof. Francesco Paolo CasavolaPresidente

Comitato Nazionale per la Bioetica

ARETUSA MEDICA 1/201222 SCIENZA E FORMAZIONE

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1/2012 ARETUSA MEDICA CULTURA E SOCIETÀ 23

I Santi taumaturghi sono il riflesso più uma-nizzato della potenza guaritrice della Divi-nità. Essendo stati uomini, avendo soffertoassai spesso delle stesse infermità per lequali a loro ricorre ilpaziente o avendosopportato un marti-rio che ricordava lesofferenze stesse delmale del postulante,furono ritenuti dalpopolo più vicini alsuo dolore e perciòinterpreti più direttidella sua sofferenza.

Nel concetto po-polare del santo tau-maturgo esula qual-siasi ragione teolo-gica, qualunque ca-none di fede e piùancora qualunquedogma. Esso è inve-ce perfettamenteumano e solo la fe-de umana agisce,nella sicurezza chequesto o quel Santopossa rendersi inter-prete, presso la divi-nità, del desiderioespresso dal postulante. Il primo principiodi tale sicurezza è qualche volta la storia,più spesso la leggenda o, se non vogliamodire sempre la leggenda, certamente la tra-dizione. Il concetto del Santo taumaturgocostituisce uno dei fenomeni più interessan-

ti della psicologia della massa, al quale laChiesa, quando lo ha creduto opportuno,ha conferito il suggello del suo nulla osta.Nulla osta che non mette affatto a repenta-

glio, come molti vor-rebbero obiettare,la santità della fede,poiché il culto che sirivolge a questo o aquel Santo, non do-vrebbe essere per laChiesa altro che untratto di unione tral’uomo e Dio, costi-tuito da un elementoche si trova, nellostesso tempo, vicinoa Dio per la sua san-tità e vicino all’uomoper la sua umanità.

In altri termini ilSanto taumaturgo è,o almeno dovrebbeessere, il mezzo percui l’uomo si rivolgea Dio, cercando difar elevare fino a Luiil senso profondodella propria fede.

Il popolo nonsempre intende que-

sta distinzione che è per esso, a volte, trop-po sottile; quasi sempre il fedele si rivolgeal Santo taumaturgo, come ad agente di-retto del bene che ad esso viene richiesto.In tal modo si viene ad esplicare una speciedi inconscio politeismo, o per lo meno una

I SANTI TAUMATURGHIDI EMANUELE ROMEO

Santa Lucia in una incisione settecentesca

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ARETUSA MEDICA 1/2012

suddivisione di azioni miracolose che costi-tuirebbero peccato di eresia, se fosse com-piuto in mala fede e in perfetta coscienza.

Contro questa tendenza molto si ado-però e si adopera la Chiesa e se non sem-pre i suoi sforzi ebbero buon frutto nell’ani-mo della massa, ciò dipende non da un di-fetto di base, ma da un difetto di compren-sione che troppo profondamente è insitonella massa stessa, frutto di millenni ante-riori al cristianesimo e che hanno costituitoun inconscio substrato alla natura umana.

Come si sia venuto affermando il con-cetto di taumaturgia non è possibile affer-marlo.

In principio i Santi erano guaritori in unsenso vasto e generale. Essi guarivano tuttele malattie, senza alcuna distinzione di etio-logia e di sintomatologia. Essi erano, nellapsicologia popolare, i guaritori per eccel-lenza, coloro cui era dato il potere di cac-ciare dal corpo infermo il principio patoge-netico che lo rendeva sofferente e che spes-so si identificava con uno spirito maligno.

I primi taumaturghi furono, dopo gliApostoli e i loro discepoli, quei Santi cheda vivi furono medici o ebbero una qualcheattinenza con la medicina. Ne sono provatutti i Santi medici o che furono creduti me-dici, i quali offrivano, per la loro stessa pro-fessione e per i molteplici miracoli di guari-gione per loro mezzo avvenuti, una sicuragaranzia di protezione contro tutte le ma-lattie. Altre volte si è trattato di semplici tra-sferimenti, traduzioni quasi di termini paga-ni in termini cristiani. Ne sono testimoni i va-ri luoghi di cura posti, nell’epoca classica,sotto l’egida del “numen” e dopo l’avventodel cristianesimo sotto il patrocinio di unSanto.

Lo stesso S. Girolamo ci dà la notiziache il celebre tempio di Epidauro, dedicatoad Esculapio, continuò ad avere visitatorianche dopo l’editto di Teodosio. Esculapio,però, dopo il definitivo crollo dell’era clas-sica, venne sostituito e al suo posto vennemesso l’Arcangelo S. Michele e più tardi iSS. Cosma e Damiano.

Altro esempio eloquente è l’inizio delculto particolare sorto a Manuthis per le re-liquie di S. Ciro e S. Giovanni: ai tempi di S.Cirillo esisteva in quella località un antroche era stato assai celebre presso i paganiper l’esistenza di un oracolo che riscuotevamolta fiducia. La tradizione era così radica-ta nel popolo che, anche dopo l’avventodel cristianesimo, vi accorrevano in follanon solo i pagani ma anche i cristiani i qua-li preferivano quella grotta che era stataoggetto del culto dei loro padri alla Chiesadei SS. Evangelisti.

S. Cirillo, per far cessare quell’atto con-tinuo di idolatria che non poteva essere per-messo ai cristiani, fece portare in grandepompa a Menuthis i corpi dei due martiri,dando così inizio ad un culto cristiano e fa-cendo abbandonare quello pagano.

Questo esempio, che viene riportato an-che dal P. Delehaye S. J. nel suo libro Leg-gende agiografiche, insieme con quell’altrodella trasformazione del tempio di Epidauroin santuario cristiano, possono essere suffi-cienti per dimostrare la verità dell’asserzio-ne e la verità di fatti che, se sono moltepliciper la forma, non lo sono nella sostanza.

Da ricordare il culto diffusissimo dellemigliaia di fonti salutari, fonti che furono re-se illustri, prima da un’edicola, da un’aravotiva, da una statua pagana e poi dallapresenza, dal rinvenimento o dal credutorinvenimento di ossa di martiri, nei pozzidove esse sgorgavano.

Ma come le antiche divinità furono so-stituite dai Santi cristiani, così questi furonoa loro volta collocati dal popolo nello stes-so novero delle antiche divinità, costituendoassai spesso dei miscugli che non ci posso-no non sembrare per lo meno strani se nonaddirittura oltraggiosi, se fossero stati com-messi in mala fede.

Così per esempio si leggono in moltiprognostici astrologi alessandrini e bizanti-ni i nomi di alcuni Santi dati agli astri pertrarre da essi l’oroscopo. Tra questi Santi ciinteressano particolarmente i SS. Cosma eDamiano e S. Pantaleone. In altre formule

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1/2012 ARETUSA MEDICA

di incantesimo egiziano, furono trovati i no-mi dei sette dormienti di Efeso e dei qua-ranta martiri di Sebaste, mescolati con for-mule magiche.

Come nell’arte paleocristiana noi trovia-mo gli elementi del puro classicismo trasfor-mati nel simbolismo della nuova religione eci accorgiamo che le raffigurazioni degliAngeli, dei Santi e della Divinità stessa scol-pite nei sarcofagi altro non sono che le de-cadute divinità olimpiche, trasformate dagliingenui artisti in nuovi simboli e personaggi,così in un campo più astratto di fede, di re-ligione e di tradizioni noi troviamo il mede-simo fenomeno di sovrapposizione e di tra-sformazione.

In tal modo si spiega come fin dal prin-cipio il culto dei nuovi aiuti al dolore uma-no fosse trasformato dalla psicologia in-conscia della massa in un nuovo culto cherisentiva lo stesso carattere di adorazionediretta.

Basta leggere le descrizioni di miracolifatte da antichi apologisti profani o da anti-chi cronisti; in quelle descrizioni si risentetroppo spesso la mentalità classica che attri-buisce al miracolo del Santo cristiano lo stes-so carattere delle vantate guarigioni miraco-lose operate secondo gli apologisti classici,da Asclepio, da Igea o da Panacea.

Né mancano le stesse circostanze con-comitanti quali, ad esempio lampante, la in-cubazione o il frasario oscuro e sibillino delresponso degli oracoli, quale è quello usa-to nella collezione dei miracoli dei SS. Ci-rillo e Giovanni, fatta da Sofrone Sofista.Ma si tratta tuttavia di Santi il cui potere nonera ancora specializzato e che erano ca-paci di guarire tanto le paralisi quanto ilmale di occhi, tanto le ulcere quanto le in-gestioni di un corpo estraneo.

Un poco alla volta si addivenne allaspecializzazione.

Ma se noi ora ci rivolgessimo la precisadomanda: quando invalse l’usanza di rivol-gere il culto per determinate malattie ai va-ri Santi?, ci troveremmo veramente in uncerto imbarazzo per non saper dare, a

questa domanda, la risposta di una data nédefinitiva né approssimativa.

Senza pretesa di essere precisi, credia-mo di poter asserire che la così detta spe-cializzazione terapeutica miracolosa attri-buita a questo o a quel Santo, sia il frutto diuna mentalità più progredita se non in unsenso di perfezione spirituale, in un sensocronologico. Almeno per la grande mag-gioranza dei casi. Del resto è opera quasiimpossibile poter stabilire quando questausanza sia invalsa.

Più interessante invece mi sembra ricer-care la causa per la quale il popolo attri-buisce a questo o a quel Santo una deter-minata virtù guaritrice. La ragione principa-le è costituita dal martirio che sofferse ilSanto. C’è sempre, quando si tratta di unMartire, una stretta relazione tra il generedi malattia di cui è miracoloso allontanato-re il taumaturgo e il genere del suo martirio.Sembra che l’uomo non possa abbandona-re il concetto di simpatia che è uno dei prin-cìpi su cui basa il suo ragionamento.

Il simile attrae il simile, lo avevano dettogli antichi fisiologi della scuola italica, loavevano pensato coloro che avevanoespresso, prima di questi, le leggi di quelche oggi noi chiamiamo magia, e che altronon è che il manifestarsi di una forma rudi-mentale del pensiero scientifico.

La forza per la quale, secondo questoconcetto basale, il simile attrae il simile èuna delle principali ragioni di tanti fenome-ni psicologici che ancora oggi si manifesta-no, anche se non dimostrino apertamentela loro nascosta essenza.

Se un tal Santo sofferse il martirio nel ca-po, dovrà essere protettore di coloro chesoffrono in quella regione del corpo, se ilMartire sofferse il tormento nei denti o nel-la gola, dovrà essere parimenti patrono diqueste determinate regioni e proteggerlecontro qualsiasi malattia. Ne sono evidentiesempi S. Eustorgio, venerato protettore delmale di testa perché ebbe il cranio spacca-to con un colpo di ascia; S. Apollonia chefu martirizzata con lo strappamento dei

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ARETUSA MEDICA 1/2012

denti; S. Agata cui furono amputate le mam-melle, protettrice di questi organi; e centi-naia di altri Santi.

È da notare che, qualche volta, il patro-cinio esercitato da un Santo su di una de-terminata regione, ha creato la leggenda diun martirio analogo che non è mai esistito.È il caso di S. Lucia protettrice delle malat-tie degli occhi che non fu mai sottoposta almartirio della enucleazione dei bulbi ocu-lari, come fu detto in una posteriore leg-genda e come proverebbero le riproduzio-ni che fanno di essa gli artisti. Il patrocinionacque, invece, da un miracolo che la San-ta compì mentre era ancora in vita.

Altre volte il genere del martirio è servitonon per indicare una protezione diretta, sib-bene una protezione basata su una sempli-ce concatenazione di idee. S. Sebastiano, ea volte anche S. Cristoforo, entrambi saetta-ti, non furono protettori di coloro che eranostati feriti da simili armi, sibbene degli appe-stati, perché la peste, per tradizione antica,sia omerica che biblica, veniva immaginatacome effetto di saettamento di Apollo nelprimo caso e degli Angeli della vendetta di-vina nel secondo. Anzi la trasformazione di-retta di Apollo in Sebastiano ha fornito ma-teria di critica erudita da parte di molti; an-che la rappresentazione del barbuto solda-to romano, quale era Sebastiano, nelle fem-minee e veramente apollinee forme attribui-te allo stesso Santo da tutti gli artisti, dannoluogo a pensare che veramente tale trasfor-mazione sia stata possibile.

Oltre alla ragione pura e semplice delconcetto di simpatia, se ne può invocare an-che un’altra che si potrebbe riassumere inqueste parole: “Tu che fosti uomo come iolo sono e che soffristi le pene del martirionella stessa regione dove io ho il male eche conosci quindi, sebbene in maggior mi-sura, lo stesso dolore che io provo, puoi es-sere l’interprete migliore verso la divinità,del mio desiderio…”.

O anche: “In nome di quel dolore che tiservì per acquistare la palma del martirio,liberami”.

In ogni modo è sempre un concetto disimpatia per il quale il postulante si sentepiù vicino al Santo e perciò più in diritto dichiedere la grazia. Ma dicendo così, noivogliamo intendere un fenomeno che sicompie in modo subcosciente e che non èaffatto analizzato dalla massa che, invece,agisce piuttosto per impulso e che per que-sto impulso obbedisce ai canoni fondamen-tali della sua psicologia.Affine al concetto di simpatia per il martiriosubìto è il concetto della malattia che even-tualmente sofferse il taumaturgo. Il Santoche sofferse in una data regione del corpoè, per la stessa ragione, idoneo a proteg-gere coloro che soffrono della stessa ma-lattia. Il ragionamento è identico a quelloche fu fatto per il caso del martirio e quindiè inutile ripeterlo.

Di tutt’altra natura è la ragione che fa diun Santo o di un Martire il taumaturgo diuna data malattia a causa di una particola-re grazia ottenuta dal Signore nell’atto delsuo martirio. Ragione che si fonda, quasisempre, su di una leggenda, ma che ha unmovente psicologico assai più elevato diquel che abbiamo visto prima. È questa unaspecie di ricompensa che il Signore ha datoal Martire in virtù della pena che egli soffer-se, specie di redenzione che gli viene con-cessa a beneficio del prossimo sofferente.

Molti Santi, secondo la leggenda, han-no chiesto spontaneamente questa grazia,a molti è stata rivelata in modo soprannatu-rale da una voce che è scesa dal cielo.Il mistico pellegrino Rocco di Montpelliernel momento della morte ebbe la visionedell’immenso dolore dell’umanità percorsadalla peste; umanità che egli aveva cono-sciuto nelle lunghe peregrinazioni e cheaveva assistito nel tirocinio di amore chedoveva preparargli una eternità di gloria.In quegli ultimi istanti Rocco, prigionieronella oscura torre, vittima di una ingiustiziacieca, amara ricompensa terrena di tuttauna vita spesa per l’altrui dolore, eleva aDio l’estrema preghiera e invoca per tutti gliuomini la salvezza dal grave flagello.

26 CULTURA E SOCIETÀ

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1/2012 ARETUSA MEDICA

E la leggenda, bella assai più di qua-lunque storia, disse che dal cielo cadde sulmorente un foglio dove era scritto a carat-teri d’oro: “A coloro che soffrono per la pe-ste, sarai patrono, o Rocco”.

Altre volte si tratta, invece, di un qualun-que miracolo che, secondo la leggenda,avrebbe compiuto il Santo e che ha parti-colarmente impressionato i lettori degli Attidella sua passione. È il caso, per esempio,di S. Biagio, che è ritenuto patrono per imali della gola, per avere egli liberato unbambino da una lisca di pesce che gli si eraconficcata in gola e che minacciava di sof-focarlo. Questa evenienza può far attribui-re al Santo un culto particolare, fin da epo-che assai antiche, come appunto si leggeper il detto S. Biagio.

Altre volte la virtù particolare provieneda fatti naturali che caratterizzarono il San-to indipendentemente da qualsiasi miracoloe da qualsiasi virtù; tale, ad esempio, il ca-so di S. Raimondo Nonnato che viene invo-cato in alcuni paesi della Spagna in aiutoper casi di parto difficile, perché egli nac-que con operazione cesarea dalla madremorta, onde il nome di non-nato.

Ma il patrocinio può essere determinatoanche da un caso fortuito. Si pensi, peresempio, alla possibilità di invocazione diun Santo qualunque o del protettore di unaparticolare regione in caso di epidemia o incaso di una malattia individuale, di una cer-ta importanza, invocazione che deve esse-re seguita, logicamente, dalla guarigione,affinché il patrocinio si avveri. Il Santo puòdivenire senz’altro Patrono di quella datamalattia o di quella data epidemia, e la tra-dizione, man mano che si tramanda, si con-ferma sempre più. In questi casi si tratta,quasi sempre, di culti regionali.

Infine il patrocinio può essere assegna-to per la sola ragione fonetica: voglio direche spesso è il nome del Santo che ricor-da lontanamente una determinata regionedel corpo della quale diviene protettoreper semplice assonanza, come per esem-pio S. Aureliano fu detto protettore delle

malattie dell’orecchio perché il suo nomefa venire in mente le aures. Oltre alla ra-gione fonetica può darsi anche la ragionedel significato del nome; S. Liberata, peresempio, viene pregata per liberare da tut-te le malattie.

Il dotto Gesuita p. Rainaudo, che fu unodi quei seicentisti dotati di una cultura a tut-ta prova, ha scritto sui Santi protettori dellemalattie un capitolo assai interessante nel-l’ottavo tomo del suo Agiologium lugdunen-se. In questo capitolo egli cita altri Santi in-vocati per liberare da alcune malattie acausa del loro nome. Così S. Fara, nomeche fa venire in mente la luce, operava ilprodigio di rendere più acuta la luce degliocchi; i vari Santi dal nome Clarus, sia i duemartiri, sia l’abate viennese, avevano la vir-tù di renderla più chiara. S. Saturnino, chein Francia era conosciuto col nome diAtourdy, rendeva liberi i vertiginosi in meri-to del suo nome; S. Acario liberava gli aca-riatres cioè i lunatici; S. Mammardum eranaturalmente protettore delle mammelle eS. Maturino dei matti, mentre il Santo dalnome Aignane aveva bisogno dell’unionecol sostantivo santo, per fare tutto un nomee perciò Santaignane per poter essere in-vocato dai francesi contro la scabbia, daloro detta taigne.

La logica del popolo si spinge fino alleaffermazioni più strane: il popolo di Roma-gna, in alcune località, crede che S. Cristi-na sia favorevole alla prolificazione deipolli e crede che S. Espedito sia favorevolea far compiere sollecitamente e bene qual-siasi affare. Su questo ultimo Santo si sonoaccese dotte dispute fra i vari agiografi,poiché, mentre alcuni ammettono la sua esi-stenza, altri la negano addirittura, affer-mando che solo il nome ha creato il Santo.

Queste questioni però esulano dallamia ricerca. Quel che interessa invece farosservare è che il patrocinio del Santo, ba-sato sulla fonetica del nome, varia natural-mente da regione a regione a seconda del-la lingua e della diversa pronuncia dellostesso linguaggio.

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Così per esempio S. Audeno, detto inFrancia S. Ouen, è reputato aiuto sopran-naturale per far udire i sordi perché il suonome fa venire in mente il verbo ouir. S.Clodoaldo è invocato per far guarire daiforuncoli e porri, poiché questi sono detticlous e il Santo è detto Cloud. Più sintoma-tico è invece S. Agostino reputato in alcuniluoghi della Germania come il protettoredegli occhi (Auge) e in altri protettore con-tro la tosse (Auiestin, husten).

S’intende facilmente che questi culti nonsono affatto indicati dalla Chiesa che, anzi,cerca di combatterli quanto e come può:esempio lampante di ciò è la proibizionefatta dal pontefice Pio X per le preghiere ri-volte a S. Espedito.

Non bisogna confondere quel che ècredenza popolare con quel che è consi-gliato dalla Chiesa; quel che è addiritturasuperstizione con quel che è semplicemen-te permesso.

Ma tutto ciò non è altro che sottile dis-quisizione degli studiosi che hanno raccol-to, commentato, classificato una vasta ma-teria che è nata spontanea dalla mente delpopolo, che è sbocciata rigogliosa dallasua candida fede, anche se sia frutto di ul-teriori trasformazioni e di traduzioni cristia-ne di più antichi culti pagani.

Il popolo (e non soltanto il popolo) amai suoi Santi taumaturghi come parte dellapropria famiglia. Con essi ha una confiden-za che non ha certamente con la Divinità eli tratta da pari a pari con una ingenua di-mestichezza, che sarebbe spesso sacrilegase fosse intesa in un senso assoluto e nonproporzionato al culto che ha verso loro ilpopolo.

Egli tratta i suoi Santi con una specie dibonaria sufficienza, quando non è con au-torità, sia nelle ingenue tradizioni cantatenelle solennità, sia nelle richieste particola-ri di grazie. Sono note le punizioni e le pa-role poco rispettose che si rivolgono ai San-ti, onorati di un culto speciale in qualche lo-calità, se non esaudiscono la richiesta di unindividuo o di una popolazione.

Non mi soffermo, essendo cosa troppoconosciuta, sulle invettive e le insolenze cheil popolo di Napoli soleva rivolgere controS. Gennaro se il miracolo del sangue nonavveniva. Le insolenze non hanno nulla dipeccaminoso, almeno nella persuasionedel popolo che le rivolge e sono ben diffe-renti, nello spirito che le anima, dalle be-stemmie, espressione di un atto peccamino-so, quanto ridicolo, di rabbia contro la Di-vinità e contro i Santi.

In queste invettive c’è, invece, qualcosadi piuttosto familiare, che pur non essendocertamente atto di pietà o di rispetto, nonha nulla di veramente offensivo. Così peresempio l’usanza che vigeva in Abruzzo diuccidere un maiale dedicato a S. Antonionel dì della festa del Santo e di ricercareavidamente un po’ della carne della bestia,quale promessa di buona riuscita di tuttol’anno, induceva coloro che andavano allasua ricerca, a dire frasi veramente poco ri-spettose, sia che trattassero il Santo da ava-ro, sia, e peggio, che lo minacciassero,quando non castigavano addirittura l’effi-gie del Santo.Dalle parole spesso si passa ai fatti ed iSanti, in statua o in effigie, vengono messiin vero e proprio castigo. Castigo che variada caso a caso, sia che si metta in un can-tone, sia che si metta in posizioni veramen-te scomode, come quella famiglia napole-tana che, nella primavera del 1918, mise lastatua di S. Antonio, cui era particolarmen-te devota, con la testa contro il pozzo, per-ché la guerra ancora non accennava a fini-re ed invano era stato pregato da tutta laparentela.

Questo modo di chiedere le grazie nonè specifico del popolo cristiano, ma ritrovale sue origini in più remote antichità e pres-so i popoli primitivi.

Di schietto sapore primitivo, semplice,ingenuo è la leggenda in versi popolari si-ciliani che spiega perché la verbena siacapace di far guarire i polipi delle palpe-bre, narrando un colloquio tra la Vergine eS. Lucia.

ARETUSA MEDICA 1/201228 CULTURA E SOCIETÀ

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Santa Lucia ‘n cammara stacìaoru tagghiava, argentu cusìa.Passa la Matri Virgini Maria:

“Chi hai Lucia ca cianci e lacrimii?”“Chi vogghiu aviri duci Matri mia?

Passau lu purpu e mi desi ‘ntra l’occhiu,nun mi lassa viriri nè taliari”.“Zittiti Lucia, nun lacrimari.

Scinni ne lu me ortu,scippa pampini di brivina e finocchiu.

Ccu li tò mano li chiantasti,ccu li tò peri li scarpisasti.

Siddu è sangu sfissirà,siddu è purpu a mari va”.

È un quadretto gentile e nello stesso tem-po ingenuo, come una raffigurazione delBeato Angelico. Se ci vogliamo immaginarequesto incontro tra la Vergine e Lucia, narra-to con frasi comuni e così semplici, cui nonmanca però la nota gemmata dell’oro e del-l’argento, dobbiamo ricorrere per forza alledolcissime figure che quel sublime pittoreseppe far vivere così ingenue e pur palpitan-ti di vita, nelle sue smaltate tavole e nei lim-pidi affreschi del suo S. Marco in Firenze.

La ragione vera è che il popolo, comedicevo poco fa, ha bisogno di sentire i suoiSanti al proprio livello, di poter parlare conloro, di chiedere loro le grazie non in eti-chetta e in linguaggio forbito, ma alla buo-na, poiché tale metodo è quello che gli èpiù familiare e che lo soddisfa.

Ingenuità estrema cui non manca peròqualcosa che di molto si avvicina all’arte,se non è arte vera e propria. Rappresenta-zione vivacissima di vita, molto simile aiquadri dei primitivi, in cui le molteplici inge-nuità non danno alcun senso di offesa al-l’estetica e al sentimento, ma disegnano sulviso di colui che li guarda un sorriso chenon è né compassione, né disprezzo, bensìaffettuosa ammirazione.

Ma tutto ciò non è a conoscenza del po-polo che, come il bambino, ha sempre ra-gione delle sue azioni, poiché improntatead una aperta franchezza e ad una since-ra espressione dell’anima.

Il popolo rifugge dalle finzioni e dalleipocrisie, almeno nelle sue espressioni dimassa, e per dimostrare completa la sua ri-verenza ed il suo attaccamento ad una per-sona, ha bisogno di trattarla con la mag-giore confidenza, sia questa persona unsuo capo, sia un Santo.

E come nelle esplosioni di entusiasmo edi gioia verso un principe o verso un con-dottiero, il popolo ha bisogno di chiamar-lo a nome e di usare verso di lui il lin-guaggio confidenziale di pari a pari, per-ché sente questo linguaggio più consonoall’indubbia sincerità del proprio senti-mento, così, verso il Santo ha bisogno perpregarlo e per sentirlo più vicino, di trat-tarlo da pari a pari, anche se in questotrattamento ci viene a perdere quel che,per più raffinati e meno sinceri cultori, sichiama dignità e rispetto.

Ma è sempre una confidenza senza ma-lizia, un tono di sincerità che non offende.

Tale è il concetto dei Santi taumaturghinel pensiero del popolo, concetto misto d’a-more e di venerazione, di confidenza e difamiliarità.

Il popolo vive nelle sue leggende contutta la sua anima candida, piena di fede edi entusiasmo, che lo rende capace dellecose più sante e di quelle più tremende. Ilpopolo è un grande bambino che piange eche ride, che ama e che crede.

Un popolo senza leggende non esiste enon potrebbe esistere. Sarebbe arido, sa-rebbe ibrido, sarebbe falso. Ed a capo del-le sue belle leggende sono i Santi, sono leMadonne, è Gesù stesso.

Umani e superumani, di volta in voltairati e giocondi, essi hanno sempre un sorri-so infantile, chiaro, sereno, come il luccica-re del mare alle cui sponde nacquero le tra-dizioni, come i sereni monti nevosi che vigi-lano nelle fredde notti di Natale, come le in-genue tavole ed i limpidi affreschi che i no-stri immortali poeti pittori del Trecento di-pinsero nelle placide chiese e negli odorosiconventi a gloria perpetua di Dio e dei suoiSanti.

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Chiedo umilmente scusa ai frati benedet-tini, quegli eremiti che si ritiravano nei de-serti della Tebaide, a pregare, macerarsinei digiuni e flagellare il corpo per prepa-rarsi all’ascesi mistica, se oso mutare il lorolodevolissimo motto “òra et labòra” in “la-bòra et òra”, perché mi sembra più adattoa premetterlo a “la preghiera del medico”di Maimonide.

Maimonide fu un famodo medico diCordova (Spagna), seguace della filosofiaaristotelica, che visse nel dodicesimo seco-lo. Le sue sono parole di sorprendente at-tualità, commoventi, per il desiderio di ap-profondimento continuo della scienza, perl’umiltà di cuore propria dei grandi.

Riporto il testo integralmente:

“Mio Dio, riempi la mia anima d’amore perl’arte e per tutte le creature. Non lasciareche la sete di guadagno e la ricerca dellagloria influenzino l’esercizio della mia arte,allontanandomi dal nobile dovere di faredel bene alle Tue creature.Fa che in colui che soffre io non veda altroche un uomo.Fa che la mia mente sia limpida al letto delmalato, affinché io possa ricordare ciò chel’intelletto e la scienza mi hanno insegnato.Fa, o Signore, che i miei pazienti abbianofiducia in me e nella mia arte.Fa che essi seguano le mie prescrizioni e imiei consigli.Allontana dal loro letto i ciarlatani, la folladei parenti sempre prodighi di consigli e le

comari che credono di sapere tutto di ognicosa, poiché sono gente pericolosa che ri-esce spesso, per vanità e presunzione, a farfallire anche le migliori cure dell’arte e con-duce non di rado le creature alla morte.Concedimi, o Signore, l’indulgenza e la pa-zienza di fronte ai malati testardi e seccatori.Fa che io sia moderato in ogni cosa, mache insaziabile sia il mio amore per lascienza.Allontana dal mio cuore la presunzione chenulla vi sia per me di impossibile.Concedimi la forza, la volontà e le occa-sioni di accrescere sempre più le mie cono-scenze.Fa che in ogni momento io possa scorgerela presenza di cose di cui non sospettavoneppure l’esistenza, poiché l’arte è vasta elo spirito umano non finisce mai di percor-rere la strada del sapere”.

E terminerei questa mia ennesima “busti-na di Storia della Medicina” dicendo chequesta preghiera di Maimonide mi ha fattopensare molto, riflettere per lungo tempo,considerare tutti i lati positivi e negativi del-la nostra professione che io considero, co-me mi è capitato altre volte di manifestarlo,una delle più belle al mondo. Grazie Mai-monide, grazie illustre maestro; riterrò lasua preghiera un “imperativo categorico”,interiorizzandolo “vita natural durante”.

BUSTINE DI STORIA DELLA MEDICINALA PREGHIERA DEL MEDICO

DI ANDREA PICCOLO

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Erano passati più di dieci anni dall’ultimavolta che avevo visitato il parco archeolo-gico del Temenite. Superata l’imponentecancellata, a destra mi si mostra la sugge-stiva piscina romana scavata proprio sottola chiesetta normanna, credo dedicata a S.Nicolò. Osservando il sottile strato di rocciache sostiene l’edificio, non si può fare a me-no di chiedersi come mai non sia crollatosprofondando con la chiesa nella sottostan-te piscina.

I pilastri, le arcate, l’altezza delle volteriportano a identiche strutture che si posso-no ammirare ad Istanbul, risalenti all’epocain cui la città si chiamava ancora Costanti-nopoli.

Dieci passi più avanti, a sinistra, c’è l’in-gresso all’Anfiteatro Romano, una meravi-glia architettonica le cui misure differisconoda quello più pubblicizzato di Verona soloper pochissimi metri. Percorro il vialetto co-steggiato da grandi sarcofagi romani e miaffaccio dalla ringhiera che consente unapanoramica del complesso architettonico.Delusione, meraviglia e rabbia: tutta l’are-na era resa invisibile da un tappeto di ster-paglie, cespugli, arbusti così selvaggiamen-te intricati e ingialliti dalla lunga siccità, datrasmettere una sensazione di abbandono,incuria, insensibilità e ignoranza.

Mi vennero in mente i disegni e le nu-merose incisioni dei primi viaggiatori del“Grand Tour” che si fermavano a Siracusa,attratti dalle meraviglie del passato che af-fioravano dal terreno. Le gradinate, invasedai cespugli, offrivano uno spettacolo de-primente. I sottopassaggi che consentivano

di accedere ai livelli inferiori fino alla caveaerano completamente ostruiti da una massainforme di vegetazione. Le uniche piantegradevoli a vedersi erano i capperi, di unverde brillante, che pendevano rigogliosidalle rocce di calcare bianchissimo.

Gli amministratori non riflettono che leradici tenaci degli arbusti frantumano lepietre triturando quello che antenati, sensi-bili al bello, costruirono con tanta perizia epazienza. Nel momento in cui si decideràdi bonificare il monumento, tonnellate distoria e tradizione se ne andranno sotto for-ma di piccoli detriti!

Penso all’importanza culturale riconosciu-ta all’Italia e alla Sicilia in particolare, nellaformazione dei giovani intellettuali a cavallotra il ’700 e l’800. I figli della nobiltà e del-la borghesia colta di tutta Europa erano soli-ti completare i propri studi umanistici con unviaggio, il “Grand Tour”, che durava da pa-recchi mesi a qualche anno, scendendo alSud lungo la penisola italiana, per prenderecontatto con le testimonianze del Rinasci-mento e, in Sicilia, per l’antichità greca, bi-zantina, araba e normanna.

L’italiano era la lingua dei dotti. C’erachi, sentendo la musicalità e la dolcezzadella nostra lingua, si emozionava fino allelacrime, come ebbe a confessare Goethe.Tuttavia il massimo poeta tedesco nel suo“Viaggio” attraversò l’Italia, scese in Siciliavisitando Messina, Palermo, Catania e, in-spiegabilmente, tagliò fuori Siracusa che,delle città siciliane, è sicuramente la più ric-ca di monumenti antichi e stratificazioni leg-gibili nel tessuto urbanistico.

DISONORARE IL PASSATODI FRANCESCO MADEDDU

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ARETUSA MEDICA 1/201232 CULTURA E SOCIETÀ

Tornando alla tradizione del “GrandTour”, il poeta Augusto von Platen venne aSiracusa nella prima metà dell’800, amma-liato dal clima mite e da quasi tre millenni distoria e cultura da cui si sentiva circondato.Affascinato da questa terra, vi rimase e vimorì. Si può visitare la sua tomba nell’areadel giardino del museo Paolo Orsi, una vol-ta giardino della villa del barone Landoli-na, suo carissimo amico.

Proseguendo la visita, ammiro l’area va-stissima dell’Ara di Ierone, vera e propriastruttura megalitica destinata, nelle circo-stanze importanti, al sacrificio di 400 buoiper volta. Immagino i muggiti assordanti, l’a-cre odore del sangue e della carne che bru-cia, i sacerdoti vestiti di bianco, gli inser-vienti che conducono le bestie all’altare euna marea di gente sparsa tutto intorno chebanchetta con le carni che non sono desti-nate a consumarsi completamente sul fuoco.

Subito dopo, il Teatro Greco mi apparein tutta la sua magnificenza. Uno dei teatripiù grandi e famosi dell’antichità, dove sirappresentavano le tragedie e le commediepiù importanti. Eschilo in persona venne aSiracusa per la prima rappresentazione dei“Persiani”. Siracusa era una garanzia disuccesso e popolarità per uno scrittore. Lastessa cosa avviene oggi quando sentiamo

reclamizzare la prima di un’opera a Roma,a Milano, o a Parigi.

Dall’alto dell’ultima gradinata, dove untempo un porticato sostenuto da colonne dimarmo riparava dalla calure estiva, ammirol’immensa “conchiglia calcarea” e la sce-nografia naturale. Ortigia dalla forma al-lungata che sembra galleggiare tra duemari, il porto e il mare aperto.

Alle mie spalle, il mormorio dell’acquadell’acquedotto Galermi che si riversa nelbacino del Ninfeo. Da sotto a tratti arriva ilvociare di turisti che provano l’eco dell’O-recchio di Dionisio. La magia del luogo e lasuggestione rievocano nella mente echi dinomi antichi: Teocrito, Bacchilide, Simoni-de, Mosco, Pindaro, ecc.

A questo punto mi appare, in una sortadi fantasia frenetica, la flotta ateniese, piùdi cento triremi, avanzare da levante; dasud sopraggiungono le veloci e snelle navidei Cartaginesi comandate da Amilcare;mentre da nord si intravedono centinaia divele quadre romane, gli scafi possenti fen-dono l’acqua con i minacciosi rostri di bron-zo, al comando del console Marcello.

Mi risveglio. Un orgoglio antico mi hafatto sognare ad occhi aperti.

È solo un ingenuo sogno! La realtà èmolto diversa!

Dott. CLAUDIO MIDOLOSPECIALISTA IN PSICOLOGIA

E NEUROPSICHIATRIA INFANTILEElettroencefalografia - Elettromiografia

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