Aurofonia Vivaldi

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Aurofonie d’opera VIVALDI – sinfonie d’opera Stefano Molardi, direttore I Virtuosi delle Muse DIVOX ANTIQUA Rel. 2730/10/2005 cat : cdx70501/2006 CDLayer “2+2+2” SHR durata: 61’23’’ Vivaldi, celebre impresario, ebbe molto a comporre per Carnevali giostrando per quasi tutta l’Italia tra Senne, Parnasi e Olimpiadi d’ogni pasticcio alla ricerca, appresso le pazzie e le furie d’Orlando, di quel senno spesso vago e perso tra mode e teatri. Così I Virtuosi delle Muse di Stefano Molardi s’offrono per un ascolto ragionato di alcune sinfonie del compositore veneziano scritte per archi rafforzati, arricchiti e ricercati in uno studio filologico quasi al limite del barocco stesso. Frizzanti progressioni, assecondate da scudiscianti colpi d’arco, frusciano veloci rivelando i motivi principali delle opere – perché a questo serve una sinfonia di pochi minuti senza troppa accademia buddistica e retorica di sorta - all’unisono, mescolando effetti e rumori in un crepitio di cadenze delle meraviglie rievocate tra tanta tecnologia, per un salto nel luogo di registrazione dal quale vorrei tanto fuggire, per non svegliarmi affamato cortigiano di stracci vestito. In sostanza il gruppo suona bene, forse anche troppo, a fronte di un materiale raffazzonato per il consumo quotidiano, che ha solo la pretesa di introdurre un grottesco teatrino consumato tra quinte, scena, buca e fondale improvvisati - apprezzabile l’intento di riordinare musica di circostanza traducendo il manoscritto, dono di sintesi, in una possibile cronologia decifrata a suon di cartellone. C’è da domandarsi se effettivamente il sofisticato sistema di registrazione (aurofonia) proposto sia compatibile con l’indole genuina delle viole d’amore o se le dinamiche opportunamente spiegate trovino giustificazione in una improbabile sequenza di incipit. Tutte domande suggerite da un troppo erudito libretto d’opera che s’affanna a indicare le ricreazioni in maniera dotta e talvolta pedante per uno stravagante cimento di “aurofonia”.

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Aurofonie d’opera  VIVALDI  –  sinfonie  d’opera  Stefano  Molardi,  direttore  I  Virtuosi  delle  Muse    DIVOX  ANTIQUA  Rel.  27-­‐30/10/2005  cat  :  cdx-­‐70501/2006  CD-­‐Layer  “2+2+2”  SHR    

durata:  61’23’’       Vivaldi, celebre impresario, ebbe molto a comporre per Carnevali giostrando per quasi tutta l’Italia tra Senne, Parnasi e Olimpiadi d’ogni pasticcio alla ricerca, appresso le pazzie e le furie d’Orlando, di quel senno spesso vago e perso tra mode e teatri. Così I Virtuosi delle Muse di Stefano Molardi s’offrono per un ascolto ragionato di alcune sinfonie del compositore veneziano scritte per archi rafforzati, arricchiti e ricercati in uno studio filologico quasi al limite del barocco stesso. Frizzanti progressioni, assecondate da scudiscianti colpi d’arco, frusciano veloci rivelando i motivi principali delle opere – perché a questo serve una sinfonia di pochi minuti senza troppa accademia buddistica e retorica di sorta - all’unisono, mescolando effetti e rumori in un crepitio di cadenze delle meraviglie rievocate tra tanta tecnologia, per un salto nel luogo di registrazione dal quale vorrei tanto fuggire, per non svegliarmi affamato cortigiano di stracci vestito. In sostanza il gruppo suona bene, forse anche troppo, a fronte di un materiale raffazzonato per il consumo quotidiano, che ha solo la pretesa di introdurre un grottesco teatrino consumato tra quinte, scena, buca e fondale improvvisati - apprezzabile l’intento di riordinare musica di circostanza traducendo il manoscritto, dono di sintesi, in una possibile cronologia decifrata a suon di cartellone. C’è da domandarsi se effettivamente il sofisticato sistema di registrazione (aurofonia) proposto sia compatibile con l’indole genuina delle viole d’amore o se le dinamiche opportunamente spiegate trovino giustificazione in una improbabile sequenza di incipit. Tutte domande suggerite da un troppo erudito libretto d’opera che s’affanna a indicare le ricreazioni in maniera dotta e talvolta pedante per uno stravagante cimento di “aurofonia”.