Atto di indirizzo - sacrafamiglia.education. Atto di... · indicato da Linee Guida...

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1 PROT 439/2015 Atto di indirizzo del dirigente scolastico p. Antonio Consonni condiviso con l’équipe educativa al Collegio Docenti della Scuola Infanzia, Primaria, Secondaria e p.c. al Consiglio d’istituto alla componente genitori e alunni della Scuola per il triennio 2016.2017 2017.2018 2018.2019

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PROT 439/2015

Atto di indirizzo del dirigente scolastico

p. Antonio Consonni

condiviso con l’équipe educativa

al Collegio Docenti

della Scuola Infanzia, Primaria, Secondaria

e p.c. al Consiglio d’istituto

alla componente genitori e alunni della Scuola

per il triennio 2016.2017 2017.2018 2018.2019

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Gentili Docenti

della Scuola dell’Infanzia, Primaria, Secondaria

dopo l’elaborazione del Rapporto di AutoValutazione

( RAV ) (ottobre 2015) ecco

il Piano Triennale dell’Offerta Formativa (PTOF) con il

il Piano di Miglioramento (PDM)

da approvare nei Collegi Docenti di gennaio e da ratificare nel Consiglio d’Istituto Scuola

entro venerdì 15 gennaio 2016

con la pubblicazione del RAPPORTO DI AUTOVALUTAZIONE (RAV) di

tutte le Scuole italiane compresa la nostra, il Ministero della Pubblica Istruzione, dell’Università e della Ricerca (MIUR) ha attivato un processo di miglioramento di tutta Scuola italiana per adeguarla al nuovo contesto culturale europeo secondo le linee della riforma della BUONA SCUOLA (L 107/2015).

Il prossimo adempimento ministeriale comporta l’elaborazione del PIANO TRIENNALE DELL’OFFERTA FORMATIVA (PTOF) che andrà a sostituire il POF e, in esso, l’individuazione e la predisposizione di un PIANO DI MIGLIORAMENTO (PDM) dalla durata triennale. I due testi del PTOF e del PDM devono essere predisposti entro il 16 gennaio 2016 secondo il modello predisposto dall’INDIRE.

Per accompagnare l’elaborazione del PTOF e la compilazione del PDM, la FIDAE LOMBARDIA, nel giorno di sabato 12 dicembre, ha organizzato una giornata formativa per tutte le Scuole della Lombardia, invitando come relatori, i responsabili del Ministero a

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livello regionale1. In rappresentanza della Comunità educante, abbiamo partecipato alla giornata p. Antonio, la maestra Alessia Appiani e il prof. Paolo Mondini con l’obiettivo di individuare l’oggetto del nostro PIANO DI MIGLIORAMENTO confrontandoci anche con i responsabili del Ministero e con gli altri docenti.

Le relazioni, il dialogo, le indicazioni offerte sono state molto utili, anche se la complessità del modulo, la ristrettezza di tempo, la ‘visione’ di scuola del Ministero hanno preoccupato non poco tutti i circa 250 partecipanti, soprattutto per poter organizzare un ‘piano di miglioramento’ adeguato e non improvvisato.

Una Commissione della Scuola ha predisposto una bozza del PTOF e del PDM (cf ALLEGATO 1) che leggeremo, discuteremo e approveremo nei Collegi Docenti di gennaio 2016, secondo le scadenze indicate (punto1) consapevoli che durante la seconda parte di questo anno scolastico avremo tempo di rivederlo e approvarlo entro ottobre 2016.

Questa lettera è l’Atto di indirizzo del dirigente scolastico p. Antonio Consonni condiviso con l’équipe educativa al Collegio Docenti della Scuola Infanzia, Primaria, Secondaria e p.c. al Consiglio d’istituto alla componente genitori alunni della Scuola al sito web la quale ogni tre anni costituisce il punto di riferimento per l’elaborazione del PTOF

In conclusione a questa lettera svolgiamo alcune considerazioni sulla questione fondamentale dell’idea e pratica di <scuola> che sta proponendo il Ministero e l’idea e le partiche di Scuola che stiamo cercando di costruire noi. Un’idea determina scelte, pratiche educative e didattiche. È per questo importante avere ‘idee chiare’ sulla propria identità e missione (punto2).

1 Questi i nomi dei relatori: prof. Mario Carmelo MAVIGLIA, coordinatore regionale degli Ispettori che ogni anno ‘ispezioneranno’ un campione di scuole; il prof Fulvio BENUSSI, membro Staff USRL; la prof.ssa Mavina PIETRAFORTE, Dirigente Tecnico del MIUR USRL.

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Come procederemo come Scuola per elaborare il PTOF con il PDM entro venerdì 15 gennaio 2016

Con la predisposizione del PDM siamo interpellati a rivedere il nuovo

e unico strumento che sostituisce il pof, e si chiama PTOF = Piano Triennale dell’Offerta Formativa2. Noi adottiamo l’INDICE presentato dalla prof.sa Mavina integrandolo con quello del RAV in modo da rendere più omogeni i nostri documenti. Interpellato da me personalmente il prof. MAVIGLIA su questa possibilità, egli ha rilevato l’opportunità della proposta anche se da parte dell’autorità competente non può essere data alcuna indicazione specifica.

Il PTOF è triennale e unico per tutta la Scuola (Infanzia, Primaria, Secondaria). Quindi dobbiamo uniformare e coordinare meglio alcuni temi: metodo imparare a imparare / compiti a scuola / note e comunicazioni / il sistema CASE, …) e differenziare ciò che è proprio di ogni scuola. Ogni anno il PDM, in base ai risultati raggiunti, può essere aggiornato.

L’obiettivo del nostro PDM, a partire dai dati rilevati dal RAV, è l’attivazione di un percorso di CITTADINANZA ATTIVA - PRATICA E TEORICA3, a partire dall’Infanzia (4-5 anni) passando attraverso la

2 PTOF > PIANO TRIENNALE DELL’OFFERTA FORMATIVA. Il PTOF serve a definire l’identità della scuola, ma anche ad assicurare efficacia, efficienza, qualità nella continuità degli anni che passano. È un piano d’azione, nel quale vengono definite con puntualità finalità generali e specifiche, obiettivi, tempi, modi, persone coinvolte, risorse, ecc. La complessità non è gestibile con la improvvisazione e l’approssimazione.

La scuola è una organizzazione complessa perché coinvolge più persone (dirigenti, studenti, docenti, educatori, genitori,) si riferisce a più aspetti (strutturali, economici, gestionali amministrativi, culturali, pedagogici, didattici, ecc.), è collegata in rete ed è interdipendente da altre istituzioni pubbliche e paritarie (MIUR, Enti locali, famiglie, Università, mondo produttivo, ecc.), è finalizzata al perseguimento di una pluralità di finalità (umane, educative didattiche, professionali,, ecc.), è regolamentata da una normativa farraginosa e in continua trasformazione. 3 EDUCARE ALLA CITTADINANZA ATTIVA. Molto spesso la scuola tradizionale ha dimenticato un aspetto importante della formazione dell’alunno. Parlava di educazione integrale ma la riduceva alla sola dimensione individuale, soggettiva, privata, trascurando quella della relazionalità, intersoggettività, socialità quasi che un alunno fosse estraneo al contesto in cui viveva e non avesse, rispetto ad esso, obblighi e responsabilità.

Educare alla cittadinanza attiva è far cogliere che il destino dell’uomo matura, cresce, si sviluppa nella società; che ognuno dentro di sé ha una vocazione a migliorare il mondo, a dimostrarsi solidale con esso e di esso sentirsi responsabile. Gran parte del malessere delle nostre società, che significa individualismo, egoismo, corruzione, violenza, intolleranza, narcisismo, razzismo nasce da questa distorta pratica educativa, centrata solo sull’individuo (considerato essere chiuso su se stesso) e non invece sulla “persona” che significa attenzione e apertura agli altri, condivisione con gli altri.

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Primaria per arrivare alla Secondaria di I° grado e predisponendo le condizioni per un legame post Scuola, dopo l 3^ secondaria. Questo percorso -già stiamo muovendo i primi significativi passi- si chiama: LE <CASE> DELLA SACRA FAMIGLIA4.

Il testo di bozza del PDM -predisposta da un’équipe secondo il modello dell’INDIRE- sarà letto, discusso e approvato dal Collegio Docenti di ogni Scuola e dal CIS, prevedendo anche un incontro con la prof.sa Pietraforte prima dei vari Collegi Docenti.

Il calendario dei Collegi Docenti e degli Incontri: PDM. Entro 16.I.2016

COLLEGIO DOCENTI INFANZIA

Mercoledì 13 gennaio ore 16.15

PRIMARIA Martedì 12 gennaio ore 16.15

SECONDARIA Martedì 12 gennaio ore 14.30

Consiglio d’Istituto Scuola Straordinario

Mercoledì 13 gennaio, ore 20.45

ASSEMBLEA Scuole Lombardia (FIDAE)

Sabato 20 febbraio, ore 9.30

(una rappresentanza)

Assemblea formativa SCUOLA

Mercoledì 23 marzo, ore 9

Questo è anche il sogno della nostra fondatrice, s. Paola Elisabetta Cerioli: la scuola per i bambini e le bambine che lei accudiva era una scuola pratica, una <auto-scuola> per prepararsi al domani, a saper fare un lavoro, a vivere legami gratificanti, a stare nel mondo! 4 Nello scambio verbale con la prof.sa Mavina Pietraforte ha colto la opportunità e la sfida di questo progetto, tanto da accordarci un incontro per un approfondimento insieme a lei ([email protected] / 339 493 89 16).

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ATTO DI INDIRIZZO PER L’ELABORAZIONE

E LA PREDISPOSIZIONE DEL PTOF PIANO TRIENNALE DELL’OFFERTA FORMATIVA

2016.2017 2017.2018 2018.2019

AL COLLEGIO DOCENTI

AL CONSIGLIO D’ISTITUTO AI GENITORI

Oggetto: Atto di indirizzo al Collegio dei Docenti riguardante la definizione e la predisposizione del Piano triennale dell’Offerta Formativa- triennio 2016/17, 2017-18 e 2018-19.

IL DIRIGENTE SCOLASTICO

VISTI

- il D.P.R. n.297/94

- la Legge n. 59 DEL 1997, che ha introdotto l’autonomia delle istituzioni scolastiche e la dirigenza;

- il DPR 275/1999, che disciplina l’autonomia scolastica;

− l’art. 25 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n.165 commi 1.2.3;

− il D.P.R. 20 MARZO 2009, N.89, recante Revisione dell’assetto ordinamentale, organizzativo e didattico della Scuola dell’Infanzia e del Primo Ciclo di Istruzione ai sensi dell’ art. 64, comma 4, del Decreto Legge 25 GIUGNO 2008 , N. 112 , convertito, con modificazioni, dalla Legge 4 AGOSTO 2009, N. 133 ;

− gli artt. 26 27 28 – 29 del CCNL Comparto Scuola;

- la Legge n. 107 del 2015, che ha ricodificato l’art. 3 del DPR 275/1999;

TENUTO CONTO

− delle disposizioni in merito all’attuazione degli Indirizzi Nazionali per il Curricolo (art.1, c.4 DPR 20.03.2009 n.89, secondo i criteri indicati dal DM 254 del 16.11.2012);

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− delle Indicazioni Nazionali per il Curricolo 2012;

− della delibera del Collegio dei Docenti di predisposizione del Piano Annuale d’Inclusione per l’a.s. 2015-16;

− degli interventi educativo – didattici e delle Linee d’indirizzo fornite dal Consiglio d’Istituto nei precedenti anni scolastici ;

− delle risultanze del processo di autovalutazione dell’istituto esplicitate nel Rapporto di Autovalutazione;

PREMESSO

- che la formulazione della presente direttiva è compito attribuito al Dirigente Scolastico dalla Legge n.107/2015, conosciuta come LA BUONA SCUOLA che, in proposito, attiva rapporti con i soggetti istituzionali del territorio e valuta eventuali proposte delle rappresentanze sociali; il Collegio dei docenti lo elabora; il Consiglio di istituto lo approva;

- che le innovazioni introdotte dalla Legge n. 107/2015 mirano alla valorizzazione dell’autonomia scolastica, che trova il suo momento più importante nella definizione e attuazione del PIANO TRIENNALE DELL’OFFERTA FORMATIVA (=PTOF) e che le innovazioni introdotte dalla Legge n. 107/2015, prevedono che le istituzioni scolastiche, con la partecipazione di tutti gli organi di governo, dovranno provvedere alla definizione del PTOF per il triennio 2016/17, 2017/18 e 2018/19;

- che l’obiettivo dell’ATTO DI INDIRIZZO è fornire una chiara indicazione sulle modalità di elaborazione, i contenuti indispensabili, gli obiettivi strategici, le priorità, gli elementi caratterizzanti l’identità dell’istituzione, che devono trovare adeguata esplicitazione nel PTOF, e sugli adempimenti che il corpo docente è chiamato a svolgere in base alla normativa vigente;

- che le competenze del collegio dei docenti, risultanti dal combinato disposto dell’art. 7 del T.U. 297/74, di successivi provvedimenti normativi e delle disposizioni del CCNL si riferiscono a:

elaborazione del Piano dell’offerta formativa ai sensi dell’art. 3 del D.P.R. 08.03.1999, n. 275 e della Legge di Riforma n. 107/2015 che introduce il PTOF (triennale) elaborato dal Collegio sulla base delle linee di indirizzo fornite dal Dirigente Scolastico;

adeguamento dei programmi d’insegnamento alle particolari esigenze del territorio e del coordinamento disciplinare (art. 7 comma 2 lett. a T.U. 297/94 e D.P.R. n. 275/99);

adozione di iniziative per il sostegno di alunni diversamente abili secondo quanto indicato da Linee Guida sull’integrazione degli alunni con disabilità 2009, Legge n.170/2010, Direttiva MIUR del 27.12.2012 sui B.E.S., Linee Guida per l’accoglienza e l’integrazione degli alunni stranieri 2014(art. 7 comma 2 lett. m e n T.U.);

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studio delle soluzioni dei casi di scarso profitto o di irregolare comportamento degli alunni, su iniziativa dei docenti della rispettiva classe e sentiti, eventualmente, gli esperti (art. 7 comma 2 lett. o T.U.);

identificazione e attribuzione di funzioni strumentali al PTOF (art. 28 del CCNL 26.05.1999 e art. 37 del CCNI 31.08.1999), con la definizione dei criteri d’accesso, della durata, delle competenze richieste, dei parametri e delle cadenze temporali per la valutazione dei risultati attesi;

delibera, nel quadro delle compatibilità con il PTOF e delle disponibilità finanziarie, sulle attività aggiuntive di insegnamento e sulle attività funzionali all’insegnamento;

- valutate prioritarie le esigenze formative individuate a seguito della lettura comparata del RAV = RAPPORTO DI AUTOVALUTAZIONE, nonché dell’indice ragionato predisposto dal dirigente scolastico sugli esiti formativi registrati dagli studenti negli anni scolastici precedenti;

- valutate le proposte e dei pareri formulati dagli organismi e dai genitori di quanto emerso dai rapporti attivati dal Dirigente Scolastico con tutto il personale interno alla scuola e con le diverse realtà istituzionali, culturali, sociali ed economiche operanti sul territorio

EMANA il seguente atto di indirizzo rivolto al Collegio dei Docenti il PTOF è da intendersi non solo come documento con cui l’istituzione dichiara

all’esterno la propria identità, ma programma in sé completo e coerente di strutturazione del curricolo, di attività, di logistica organizzativa, di impostazione metodologico-didattica, di utilizzo, promozione e valorizzazione delle risorse umane, con cui la scuola intende perseguire gli obiettivi dichiarati nell’esercizio di funzioni che sono comuni a tutte le istituzioni scolastiche in quanto tali, ma al contempo la caratterizzano e la distinguono;

Il coinvolgimento e la fattiva collaborazione delle risorse umane di cui dispone l’istituto, l’identificazione e l’attaccamento all’istituzione, la motivazione, il clima relazionale e il benessere organizzativo, la consapevolezza delle scelte operate e delle motivazioni di fondo, la partecipazione attiva e costante, la trasparenza, l’assunzione di un modello operativo vocato al miglioramento continuo di tutti i processi di cui si compone l’attività della scuola non possono darsi solo per effetto delle azioni poste in essere dalla dirigenza, ma chiamano in causa tutti e ciascuno, quali espressione della vera professionalità che va oltre l’esecuzione di compiti ordinari, ancorché fondamentali, e sa fare la differenza; essi sono elementi indispensabili all’implementazione di un Piano che superi la dimensione del mero adempimento burocratico e ne faccia reale strumento di lavoro, in grado di canalizzare l’uso e la valorizzazione delle risorse umane e strutturali, di dare un senso ed una direzione chiara all’attività dei singoli e dell’istituzione nel suo complesso.

Nell’esercizio della sua discrezionalità tecnica, pertanto, il Collegio Docenti è chiamato ad elaborare il PIANO PER IL TRIENNIO che decorre dall’anno scolastico 2016-2017.

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Ai fini dell’elaborazione del documento, il Dirigente Scolastico ritiene indispensabile che si seguano le presenti indicazioni secondo tre piani/macro-aree di intervento. Nell’elaborare questi indirizzi ho tenuto conto: dei soggetti (bambini, ragazzi; insegnanti, personale ATA); del metodo di vita e di educazione della Cerioli, nostra Fondatrice; del percorso della nostra Scuola in questi anni; della differenza educativa che ci caratterizza.

Le tre grandi macro aree + una sono:

1. SCUOLA, DIDATTICA, EDUCAZIONE

2. ALFABETIZZAZIONE DIGITALE

3. EDUCAZIONE agli AFFETTI, alle EMOZIONI, alla SESSUALITÀ

4. IL SISTEMA EDUCATIVO DE LE CASE DELLA SACRA FAMIGLIA.

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1. SCUOLA, DIDATTICA, EDUCAZIONE

ORIENTAMENTO

Le neuroscienze ci confermano che si impara meglio se si fa esperienza. Per un bambino dell’infanzia l’esperienza è il gioco, per uno della primaria, il gioco e la manualità. Per un ragazzo della secondaria l’esperienza sono le emozioni e gli affetti. Per questo motivo continuiamo nella proposta di integrare, nella vita di ogni figlio che ci viene affidato, apprendimento ed educazione.

Continuiamo l’orientamento di una scuola <alternativa> nella sua proposta che integri metodologia pedagogica della Cerioli e bisogni degli studenti.

Continuiamo, inoltre, la valorizzazione del <contesto> dell’identità specifica della comunità educante Sacra Famiglia e l’integrazione vicendevolmente arricchente e funzionale con la comunità territoriale con l’irrinunciabile apertura alle dimensioni europea e globale. Tutto ciò mediante la promozione del patrimonio storico, artistico, culturale, della sua conoscenza e l’impegno per la sua valorizzazione.

Il sistema educativo delle CASE DELLA SACRA FAMIGLIA offre un’opportunità di grande valore per questa integrazione.

AZIONI

- lavorare per una scuola <alternativa> che comprenda <il metodo di vita e di educazione della Cerioli>; alcuni istanze della pedagogia del gratuito; alcune prospettive del modello di scuola finlandese, la migliore al mondo5, l’esperienza delle CASE; e faccia tesoro delle idee e delle pratiche delle migliori scuole del mondo

5 <Le scuole finlandesi si preoccupano poco di compiti e interrogazioni. Hanno un solo obiettivo: sviluppare le competenze dei ragazzi, aiutarli a raggiungere i propri scopi. Sono rimasto molto colpito, durante l’incontro ALL’AGENZIA NAZIONALE DELL’EDUCAZIONE, nel vedere una slide con una cloud che riassumeva, per parole chiave, gli obiettivi che le scuole finlandesi si danno attraverso un curriculum nazionale che viene aggiornato ogni dieci anni.

Fiducia, responsabilità, consapevolezza di sé. Non solo competenze linguistiche o matematiche, niente che sia misurabile con voti da Uno a Dieci. Nella scuola finlandese insegnano e alunni non giocano a Guardie e ladri. I ragazzi (e il loro futuro) stanno al centro. Il lavoro scolastico viene svolto per ‘problemi’, e voti e verifiche arrivano solo alla fine di un periodo scolastico, i ragazzi non studiano per il voto sul registro e per la media sulla pagella. […] (#5 Diario di viaggio finlandese. Dentro “la fabbrica dell’apprendimento” ).

L’Agenzia nazionale dell’Educazione, al Ministero della Cultura o in Parlamento. E una cosa è chiara: il sistema d’istruzione finlandese è un sistema realmente autonomo. E nonostante tutto è un sistema che si mette in continua discussione per migliorarsi sempre più, scomponendosi e ricomponendosi in nuovi equilibri. I finlandesi sono abituati a pensare che non si sia mai arrivati a risultati definitivi, ma che ci si debba sempre pensare in maniera diversa. Così come sono educati a pensare i singoli studenti.

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Impostare una didattica di religione mediante riferimenti sempre più attuali ad un’antropologia cristiana capace di dialogare con le esigenze della modernità, multiculturale e multireligiosa;

- ADEGUARE IL PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA (POF) AL NUOVO PIANO TRIENNALE (PTOF) previsto dai nuovi Ordinamenti6

- QUALIFICARE L’OFFERTA FORMATIVA con una proposta progettuale al passo con l’affermazione dei paradigmi della autonomia scolastica, dell’inclusione sociale, della premialità e del merito, della valutazione basata sugli standard di competenza, dei nuovi approcci curricolo-disciplinari;

- QUALIFICARE LA PIANIFICAZIONE CURRICOLARE nel rispetto della normativa prescritta7

6 • L’elaborazione del POFT deve tener conto delle priorità, dei traguardi e degli obiettivi individuati nel RAV per rispondere alle reali esigenze dell’utenza. L’Offerta Formativa deve articolarsi tenendo conto non solo della normativa e delle presenti indicazioni, ma facendo anche riferimento a vision e mission condivise e dichiarate nei piani precedenti, nonché del patrimonio di esperienza e professionalità che negli anni hanno contribuito a costruire l’immagine della scuola.

• È necessario:

• rafforzare i processi di costruzione del Curricolo d’istituto verticale e caratterizzante l’identità dell’istituto;

• strutturare i processi di insegnamento-apprendimento in modo che essi rispondano esattamente alle Indicazioni Nazionali ed ai Profili di competenza, tenendo presente che con esse il MIUR esplicita i livelli essenziali delle prestazioni (LEP), dunque non il punto di arrivo per gli studenti migliori, bensì i livelli che obbligatoriamente devono essere conseguiti da ciascuno studente nell’esercizio del diritto-dovere all’istruzione.

Da ciò deriva la necessità di:

− migliorare i processi di pianificazione, sviluppo, verifica e valutazione dei percorsi di studio (curricolo del singolo studente, curricolo per classi parallele, curricolo per ordine di scuola, curricolo d’istituto);

− superare la dimensione trasmissiva dell’insegnamento e modificare l’impianto metodologico in modo da contribuire fattivamente, mediante l’azione didattica, allo sviluppo delle competenze chiave di cittadinanza europea, che sono riconducibili a specifici ambiti disciplinari (comunicazione in lingua madre, comunicazione in lingue straniere, competenze logicomatematiche, competenze digitali) e a dimensioni trasversali (imparare ad imparare, iniziativa ed imprenditorialità, consapevolezza culturale, competenze sociali e civiche);

− operare per la reale personalizzazione dei curricoli, sia in termini di supporto agli alunni in difficoltà sia nelle direzioni dello sviluppo delle potenzialità, delle attitudini e della valorizzazione delle eccellenze;

− monitorare ed intervenire tempestivamente sugli alunni a rischio (a partire da una segnalazione precoce di casi potenziali DSA/ BES/ dispersione);

− abbassare le percentuali di dispersione e di abbandono;

− implementare la verifica dei risultati a distanza come strumento di revisione, correzione, miglioramento dell’offerta formativa e del curricolo. 7 dalla L. 59/1997, DPR 275/99, L.107/2015 (la buona scuola), L. 53/2003 e dal D.Lgs 59/2004, D.M. settembre 2007 (le Indicazioni Nazionali del 2010) e L. 169/2008, e i relativi Regolamenti attuativi DPR 122/2009, DPR 81/2009, D.P.R. 89/2009 D.P.R. 88/2010 nuovo Regolamento ordinamentale degli Istituti Tecnici applicando la flessibilità oraria, superando l'ora di lezione e implementando l'unità di lezione di 55 minuti e prevedendo la restituzione oraria agli studenti

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- POTENZIARE il sistema e il procedimento di valutazione nel processo di autovalutazione, sulla base dei protocolli di valutazione e delle scadenze temporali stabilite dall’Invalsi8

- PROMUOVERE PERCORSI FORMATIVI ALL’ECCELENZA finalizzati alla valorizzazione dei nostri alunni eccellenti, percorsi progettuali e strumenti didattici innovativi come ad esempio: percorsi formativi e iniziative diretti all'orientamento ed alla valorizzazione del merito scolastico e dei talenti (Legge n. 107/15 comma 29)

- PROMUOVERE PERCORSI DI LETTURA e DI SCRITTURA con la partecipazione di tutte le classi alla selezione di istituto

- CERTIFICAZIONI LINGUISTICHE per una maggiore qualità della Lingua di Inglese con gli indicatori standard dell’UE e per un accreditamento presso la British School

- OLIMPIADI DI SCIENZE MOTORIE attività sportive d’insieme

- QUALIFICARE ATTIVITÀ DI RECUPERO per gli alunni con bassi livelli di apprendimento con CORSI DI RECUPERO

- VALORIZZAZIONE DEL PERSONALE docente e ATA, ricorrendo alla programmazione di percorsi formativi finalizzati al miglioramento della professionalità teorico – metodologico e didattica, e amministrativa, alla innovazione tecnologica, agli stili di insegnamento, alla valutazione formativa e di sistema.

- VIAGGI D’ISTRUZIONE, VACANZE STUDIO, scambi culturali, attività teatrale

- ATTIVITÀ DI ORIENTAMENTO con gli istituti secondari di 2° grado,

- La progettazione integrata con gli altri Enti istituzionali locali, Provinciali, Regionali, Nazionali, Europei

- CREARE LE CONDIZIONI PER DARE LA POSSIBILITA’ AGLI STUDENTI ALTERNANZA SCUOLA LAVORO

- PROMOZIONE E POTENZIAMENTO DEL SUCCESSO FORMATIVO, finalizzato alle attività di ri-orientamento, IDEI, esami idoneità, esami integrativi, recupero delle carenze e dei debiti formativi, all’attribuzione del credito scolastico e formativo;

- FORMAZIONE TUTELA SALUTE E SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO: attivazione, nel rispetto della normativa vigente, appositi corsi di formazione in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro in favore degli studenti inseriti nei percorsi di alternanza scuola lavoro, nei limiti delle risorse disponibili, secondo quanto disposto dal decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81.

8 DPR n. 80/2013; presa d’atto e acquisizione del nuovo Regolamento sul sistema nazionale di valutazione in materia di istruzione e formazione ai fini dell’implementazione del Piano di miglioramento della qualità dell'offerta formativa e degli apprendimenti nonché della valutazione dell'efficienza e l'efficacia del sistema educativo di istruzione e formazione in coerenza con quanto previsto dall'articolo1 del decreto legislativo 19 novembre 2004, n.286.

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- LA GESTIONE E AMMINISTRAZIONE deve essere improntata ai criteri di efficienza, efficacia, economicità, trasparenza, nonché, dei principi e criteri in materia di valutazione delle strutture e di tutto il personale delle amministrazioni pubbliche e di azione collettiva

- L’ATTIVITÀ NEGOZIALE, nel rispetto delle prerogative previste dai Regolamenti Europei, dalle leggi, dal Codice dei contratti pubblici e dai rispettivi Regolamenti, nonché dal regolamento di contabilità (D.I. n° 44/01) in capo al Dirigente Scolastico, sarà improntata al massimo della trasparenza e della ricerca dell’interesse primario della scuola;

- DETERMINAZIONE CONTRIBUTO VOLONTARIO – <LO SCHOOL BONUS> erogazioni liberali che prevedono un credito d'imposta fino al 65% a favore del donatore da parte delle famiglie a partire dall’a.s. 2015/2016. L'importo del nuovo contributo vincolato da parte delle famiglie servirà per la dotazione alle classi di nuovi ed innovativi strumenti didattici, spese di funzionamento didattico, manutenzione dei laboratori scientifici, linguistici, tecnologici, acquisto arredi laboratori, spese per esercitazioni nei laboratori e CONTRIBUTO ASSICURAZIONE CONTRO GLI INFORTUNI DEGLI ALUNNI, acquisto scheda valutazione degli apprendimenti, sia ‘a integrazione’ per l’arricchimento dell’offerta formativa degli alunni, per l’innovazione tecnologica, per l’adeguamento edilizio, con azioni finalizzate ad aumentare l’attrattività della scuola attraverso la riqualificazione delle infrastrutture e il potenziamento delle dotazioni tecnologiche e degli ambienti di apprendimento, garantendo spazi architettonici adeguati agli approcci innovativi della didattica e per la promozione e divulgazione informativa delle attività funzionali al POF.

- LA PROGETTAZIONE ORGANIZZATIVA-DIDATTICA POTRÀ PREVEDERE:

✓la programmazione flessibile dell'orario complessivo.

✓nei periodi di sospensione (ESTATE) dell'attività didattica, l’istituto in sinergia con gli enti locali promuoverà attività educative, ricreative, culturali, artistiche e sportive, da svolgersi negli edifici scolastici.

Orario flessibile del curricolo e delle singole discipline;

Unità di insegnamento non coincidenti con l’unità oraria di lezione;

Percorsi didattici personalizzati e individualizzati;

Tempo flessibile

Adeguamenti del calendario scolastico, che non comportino riduzioni delle attività didattiche né dell’orario di lavoro del personale e comunque, coincidenti con tutte le attività che comportano l’utilizzo di personale docente e ATA fuori dall’istituzione scolastica, come le gite di istruzione e le vacanze studio.

- Adesione o costituzione di accordi di rete con altre scuole ed Enti pubblici e privati di cui all’art. 7 del DPR 275/99 (Convenzione con l’ACCADEMIA DI BELLE ARTI DI SANTA GIULIA / BRESCIA / 2015.2016).

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ALFABETIZZAZIONE DIGITALE L’innovazione tecnologica della scuola

DOVE SIAMO

TRADIZIONE E INNOVAZIONE. In linea con le scelte educative assunte dalla Congregazione della Sacra Famiglia per far fronte alle nuove sfide globali e al cambiamento di paradigma educativo, la nostra Scuola ha avviato una seria e determinata innovazione tecnologica ed educativa per tradurre nel concreto dell’attività educativa e didattica il nuovo profilo dello studente di una scuola che valorizza l’uso della tecnologia nella didattica e l’educazione all’internazionalità.

La tecnologia e la rete sono diventate un ambiente della nostra vita. Come l’aria che respiriamo. Come i pensieri e i desideri nei quali siamo immersi. Avvertiamo sempre di più la necessità di riflettere e fare scelte per un suo uso adeguato; per imparare a connettersi, ma anche a disconnettersi; per integrarla sempre più nella vita quotidiana e non farla diventare più importante della vita stessa.

Con questa coscienza, la nostra Scuola si pone sul territorio e nel panorama scolastico con queste innovazioni:

INNOVAZIONE EDUCATIVA, DIDATTICA E RELAZIONALE CON L’IPAD nella SECONDARIA. Con l’anno scolastico 2015.2016 abbiamo completato il progetto della innovazione: tutti gli studenti (220 ragazzi) hanno l’iPad al posto dei libri e come strumento per una didattica nuova, più laboratoriale; mentre tra tutti i Docenti (Infanzia, Primaria, Secondaria) continua la riflessione sulla metodologia didattica più adeguata ai figli di oggi. Anche tutti i Docenti della scuola hanno l’iPad personale.

Ci spinge a continuare su questa strada l’esperienza molto positiva vissuta dai ragazzi e dalle ragazze in questi anni; il riscontro del valore educativo da parte delle famiglie; la passione dei Docenti e la conferma da parte dei Docenti dell’Università Cattolica-CREMIT che ci stanno accompagnando nel monitoraggio dell’esperienza didattica, la condivisione con pedagogisti e un esperto di digital forencsis

Questo è per noi un traguardo importante, raggiunto attraverso impegno profondo, visione intelligente, dialogo continuo tra studenti, docenti, famiglie. I risultatati finora raggiunti sono stati più efficaci di quanto avevamo immaginato. L’esperienza di questi anni ci ha convinto ancora di più che la crescita dei nostri figli, la loro educazione e il loro futuro passerà da questo orizzonte.

NUOVO SITO SACRA FAMIGLIA / ORZINUOVI. Per facilitare la comunicazione tra coloro che vivono la Scuola, per far conoscere ciò che viviamo quotidianamente e alimentare così la speranza della vita, per ‘crescere’ come comunità educante in questo mondo sempre più digitalizzato, da gennaio 2016 è attivato il nuovo sito Sacra Famiglia.education: una piattaforma integrata di innovazione geniale.

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La ‘filosofia’ che vi soggiace fa riferimento soprattutto al mondo dei social media che vuole risvegliare nel navigatore il desiderio di incontrare e conoscere sempre più il soggetto nella sua vita reale.

LA RETE FIBRA A 30 MG.

Consapevoli della rivoluzione digitale di questi anni per cui le nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione (ICT) hanno modificato il modo di interagire, conoscere e comunicare, la nostra Scuola nel corso degli anni ha e aggiornato e fatto investimenti per le sue infrastrutture tecnologiche per consentire agli alunni una formazione integrale, anche mediante un utilizzo consapevole e costruttivo delle nuove tecnologie in coerenza con il paradigma pedagogico cerioliano.

A tal fine si è dotato di una rete tecnologica di avanguardia, di strumentazione multimediale ad uso della didattica e ha promosso progetti ed azioni per la ricerca e lo sviluppo di una didattica attiva e creativa che utilizzi appieno le risorse accessibili tramite il world wide web. Da settembre 2015 è attiva la rete fibra 30 MG che permetterà un accesso più veloce alla rete da parte dei nostri studenti, dei docenti e di tutta la Comunità educante.

Con l’aiuto di amici, stiamo inoltre predisponendo un piano di investimenti per il nuovo LABORATORIO DI INFORMATICA, per dotare ogni classe della APPLE TV e soprattutto per la FORMAZIONE DEI DOCENTI E DELLE FAMIGLIE ALLA TECNOLOGIA.

È stato possibile promuovere l'utilizzo di modalità didattiche innovative con la concreta e generosa collaborazione tra docenti per la realizzazione di modalità didattiche innovative.

ORIENTAMENTO

L’intuizione e il lavoro compiuto in questi anni per digitalizzare la Scuola è stato molto impegnativo, ha superato crisi, abbiamo sperimentato il valore. Non solo dal punto di vista delle strumentazione, ma anche della formazione.

= Oggi la nostra Scuola, unica nel panorama nazionale, ha una Rete a 30 GB REALI (fibra ottica) che permette di far funzionare in modo eccellente circa 200 iPad degli studenti della Secondaria e circa 50 iPad dei Docenti di tutta la Scuola (Infanzia, Primaria, Secondaria).

La scuola ha attivo un LABORATORIO DI INFORMATICA con 30 PC funzionanti per garantire lo svolgimento delle Lezioni (1 h alla settimana) a tutti gli studenti delle classi della Secondaria e della Primaria. Anche con i bambini dell’Infanzia dei 5 anni avviene un primo approccio all’Informatica in preparazione alla Primaria.

È una opportunità della Scuola avere il Docente di Informatica e aver mantenuto il suo compito fin dalla fondazione della Scuola.

Ci stiamo attivando per poter rinnovare il LABORATORIO DI INFORMATICA CON 30 MAC della Apple.

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= Avere una strumentazione adeguata (FIBRA, iPAD PERSONALI, iPAD Docenti) non è sufficiente per dire di avere una Scuola innovativa dal punto di vista tecnologico. Poiché la tecnologia solleva domande e questioni sul suo senso e significato abbiamo da sempre qualificato la formazione degli Studenti, delle Famiglie, dei Docenti. Una formazione di carattere teorico e una formazione pratica. Vogliamo educare ed educar-ci a ‘vivere’ la tecnologia come un’opportunità -con alcuni rischi- per la nostra vita. Per questo abbiamo conosciuto tante persone che rilevano l’eccellenza della nostra Scuola: giovani startapper, docenti universitari, poliziotto postale.

= Comunicare bene, efficacemente, produttivamente chi siamo e cosa facciamo e cosa sognamo oggi è molto importante. Pertanto dall’anno 2015 stiamo progettando una nuova piattaforma integrata che ci permetta di gestire tutta la comunicazione in modo, appunto, integrato. In questo orizzonte stiamo ragionando su INTELLIGENZA ARTIFICIALE, REALTÀ AUMENTATA, MONDO VIRTUALE applicati alla Didattica.

La giornata della Tecnologia ci permette di far incontrare i nostri studenti con ciò che di nuovo sta accedendo nel mondo e di far scoprire quanto è la creatività dell’ingegno umano.

Pertanto tutto ciò che sta chiedendo ora il Ministero alla Scuola italiana e ai suoi Docenti lo abbiamo anticipato di 5 anni. E tutti dobbiamo essere orgogliosi di questi traguardi.

Per noi questo processo non si deve fermare, deve continuare a diversi livelli.

AZIONI

- Un Laboratorio di formazione per i Docenti, per gli studenti, per le Famiglie.

- Formazione finalizzate a rendere pubblica la mission e la vision dell’intero microsistema scuola territorio famiglia.

- Migliorare il sistema di comunicazione, la socializzazione e la condivisione tra il personale, gli alunni e le famiglie delle informazioni e delle conoscenze interne ed esterne relative agli obiettivi perseguiti, le modalità di gestione, i risultati conseguiti.

- INNOVAZIONE DIGITALE E DIDATTICA LABORATORIALE “PIANO NAZIONALE SCUOLA DIGITALE“ (sviluppo delle competenze digitali degli studenti, anche attraverso la collaborazione con le Università, Associazioni, organismi del terzo settore e imprese; il potenziamento degli strumenti didattici e laboratoriali necessari a migliorare la formazione e i processi di innovazione della istituzione scolastica, nonché, la formazione dei docenti per l’innovazione didattica; la formazione del direttore dei servizi generali e amministrativi, degli assistenti amministrativi e degli assistenti tecnici, per l’innovazione digitale nell’amministrazione.

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(VERSO) CONSEGUIMENTO DELLA PATENTE EUROPEA PC

<Sa usare il computer?> è la domanda che si sente invariabilmente porre chiunque cerchi oggi un lavoro. La domanda si presta a risposte generiche, dispersive, non di rado ambigue. Eppure, se chiediamo a qualcuno se sa guidare l'automobile, un semplice sì costituisce una risposta precisa ed esauriente: significa infatti saper fare tutto ciò che è richiesto per ottenere la patente di guida. È possibile definire in modo altrettanto preciso che cosa vuol dire saper usare il computer?

Questa domanda ha oggi una risposta affermativa. È stata infatti introdotta la EUROPEAN COMPUTER DRIVING LICENCE (ECDL), ossia la <PATENTE EUROPEA DI GUIDA DEL COMPUTER>, un certificato attestante che chi l'ha conseguito possiede l'insieme minimo delle abilità necessarie per poter lavorare col personal computer - in modo autonomo o in rete - nell'ambito di un'azienda, un ente pubblico, uno studio professionale ecc. In una società informatizzata come sempre più è la nostra, questa patente ha potenzialmente una diffusione di massa, giusto come la patente di guida nell'era dell'automobile. Il conseguimento dell'ECDL rappresenta un significativo elemento curriculare per entrare nel mondo del lavoro, come anche per affrontare il problema del ricollocamento. Prova ne sia che questa certificazione sta rapidamente diffondendosi in parecchi Paesi europei.

Dal 1° settembre 2013 è disponibile la Nuova ECDL, sviluppata per rispondere alle mutate condizioni della realtà tecnologica e informatica e per accentuare la vocazione comunitaria del progetto. La Nuova ECDL offre un approccio modulare delle certificazioni Nuova ECDL e nuovi moduli per una maggior flessibilità e per favorire l’apprendimento continuo. Gli esami delle certificazioni ECDL Start e ECDL Core Level saranno garantiti fino allo scadere delle relative skills card. In questo intervallo di tempo la Nuova Ecdl e l’Ecdl Core Level si affiancheranno. Tra le novità, la Skills Card Nuova ECDL non ha scadenza e può essere utilizzata per sostenere qualsiasi test della famiglia Nuova ECDL, inoltre è svincolata dalla singola certificazione.

L'ECDL è una iniziativa del CEPIS (Council of European Professional Informatics Societies), l'ente che riunisce le associazioni europee di informatica. L'Italia è uno dei 33 Paesi membri ed è rappresentata dall'AICA (Associazione Italiana per l'Informatica e il Calcolo Automatico).

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Il programma della Patente Europea del Computer è sostenuto dalla Unione Europea, che l’ha inserito tra i progetti comunitari diretti a realizzare la Società dell’Informazione.

- COMUNICAZIONE PUBBLICA cioè l’insieme di attività rivolte a rendere visibili le azioni e le iniziative sviluppate dall’istituto ed anche ad acquisire le percezioni sulla qualità del servizio erogato alla collettività. In questo processo bidirezionale, saranno utilizzati differenti mezzi di comunicazione:

ATTIVAZIONE DI UN NUOVO SITO WEB SACRA FAMIGLIA Sito Web statico che dinamico; vista la vitale importanza di essere presenti sulla rete al giorno d’oggi, un sito ben curato è condizione essenziale per raccontarci. per rendere visibile l’offerta formativa dell’istituto, pubblicazioni di newsletter informative curate sia dai docenti che dagli studenti, tutte le deliberazioni, l’anagrafe delle prestazioni, albo pretorio. Il stio comprende un sistema informatizzato per la registrazione e la visualizzazione on-line delle valutazioni degli studenti (scuola-next).

APP MOBILE Il sito sarà costruito tenendo conto di realizzare l’APP della Scuola per applicazioni per iOS, Windows Phone e Android.

SISTEMI GESTIONALI Sistema gestionale basati sul Cloud per la fatturazione elettronica, la gestione delle risorse, l’organizzazione dei contatti e dei clienti, e un’infinità di funzioni personalizzabili secondo le proprie esigenze. L’archiviazione dei dati sul cloud permette di accedervi da più dispositivi, rendendo ancora più semplice gestire la propria attività; il ‘su misura’ consente di abbattere i costi di gestione, concentrandosi solo sul necessario.

DEMATERIALIZZAZIONE Un sistema informativo basato sul web, che consentano di ridurre la documentazione cartacea pur senza rinunciare alla comodità di avere tutto a portata di mano; la piena tracciabilità di tutte le operazioni aziendali permette di ridurre in modo deciso gli sprechi e i tempi morti, e consente di mantenere un controllo sempre attivo sui costi di ogni progetto. Il miglior modo di aumentare gli utili è ridurre i costi!

SICUREZZA Tutti i nostri servizi si avvalgono dei più moderni sistemi di sicurezza sia a livello di codice che di archiviazione dei dati; in un mondo in cui la privacy sembra un’utopia, saper proteggere le informazioni vitali è essenziale per il proseguo della propria azienda. Per questo motivo testiamo in modo costante la sicurezza dei nostri prodotti e delle reti dei nostri clienti, perché abbiamo imparato (a volte a nostre spese) che per raggiungere i risultati desiderati l’attenzione deve sempre essere massima.

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COSA ABBIAMO GIA’ FATTO

• generalizzare l’uso delle tecnologie digitali tra il personale e migliorarne la competenza;

• migliorare quantità e qualità delle dotazioni tecnologiche;

• migliorare l’ambiente di apprendimento (dotazioni, logistica);

• sostenere formazione ed autoaggiornamento per la diffusione dell’innovazione metodologico-didattica;

• implementare i processi di dematerializzazione e trasparenza amministrativa;

• accrescere la quantità e la qualità delle forme di collaborazione con il territorio: reti, accordi, progetti, fundraising e crowd funding;

• operare per il miglioramento del clima relazionale e del benessere organizzativo.

azioni per sviluppare e migliorare le competenze digitali di alunni e personale attraverso il Piano Nazionale per la Scuola Digitale (obiettivi specifici al comma 58),

- ADOZIONE DEI LIBRI DI TESTO. SI TIENE CONTO CHE DALL'ANNO SCOLASTICO 2015/16 SI ADOTTANO PER LE CLASSI PRIME I TESTI DELLA RETE BOOK IN PROGRESS. Nell’organizzare l’intera attività didattica, progettuale e scolastica per competenze e per classi parallele, si tenga nella dovuta considerazione di individuare quale criterio comune generale per l’adozione dei libri di testo, quello di uniformare i testi unici trasversali agli indirizzi di studio e per classi parallele. Altro criterio di fondo che presiede a questa delicata operazione è definito dall'art. 4 del Regolamento sull'Autonomia il quale stabilisce che la scelta, l'adozione e l'utilizzazione delle metodologie e degli strumenti didattici, ivi compresi i libri di testo, debbono essere coerenti con il Piano dell'offerta formativa e attuate con criteri uniformità, di trasparenza e tempestività. L'art. 7 del D.lvo n. 297/1994, STATUISCE CHE rientra nei compiti attribuiti al collegio dei docenti, dopo aver sentito il parere dei consigli DI CLASSE. La prima fase di valutazione dei testi rappresenta un'occasione importantissima per la partecipazione dei genitori alle attività scolastiche e per la loro collaborazione con i docenti.

Preso Atto dei criteri indicati dai vari Dipartimenti e dagli indirizzi di programmazione deliberati dal Consiglio d’istituto, di organizzare l’intera attività didattica, progettuale e scolastica per competenze e per classi parallele, è opportuno che anche i libri di testo adottati siano uguali tra gli indirizzi di studio e per classi parallele.

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DA PASQUA 2017

www.sacrafamiglia.education.com Il nostro Sito web, attualmente in fase di riorganizzazione, è statico e dinamico insieme. Il SITO WEB è pensato e continuamente aggiornato: per i genitori della nostra scuola, che vi trovano tutte le informazioni necessarie per

la vita del loro figlio e della loro figlia durante il percorso scolastico; per i genitori che vogliono iscrivere i loro figli alla nostra scuola dopo aver sentito i

racconti dei loro amici e colleghi; per tutti coloro che hanno a cuore la questione educativa come questione culturale

che riguarda tutti, presentando progetti di innovazione educativa e tecnologica. Il SITO WEB presenta anche esperienze che concorrono alla felice crescita dei figli affidati: la piscina; il family café il gruppo teatrale.

I SOCIAL NETWORK sono entrati prepotentemente nelle nostre vite negli ultimi 10 anni, ma pochi abbiamo cominciato a utilizzarli nel modo migliore, sfruttando tutte le infinite possibilità che mettono a disposizione. Su questa premessa stiamo cercando di ragionare come comunicare (l’immagine) sui Social. Facebook, Twitter, Instagram, Google Plus, Linkedin, Pinterest rappresentano un pubblico immenso, e certamente non semplice da gestire. Il nostro obiettivo primo non è come quello di un’azienda di aumentare i profitti, ma farci conoscere come educatori, sapendo che ci vuole una strategia ben curata sui Social Media.

Il SOCIALNETWORK con youtube; instagram; …; sono un modo alternativo, ma complementare per raccontarci oggi, soprattutto con i ragazzi della Secondaria. Andreana Didattica APP. L’esito del SITO WEB è la predisposizione di un’APP mobile: APP del Sisitema educativo le case; APP del Centro educativo e Scuola s. Paola Elisabetta Cerioli

Il SITO WEB inoltre, con una password, permette: ai genitori di accedere gratuitamente all’Agenda informatica dove può vedere i voti

del proprio figlio/figlia ed essere informato sugli eventi della scuola con un SMS; ai docenti di accedere per usufruire del REGISTRO INFORMATICO …

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EDUCARSI agli AFFETTI, alle EMOZIONI, alla SESSUALITA’ Bambini e adolescenti verso la libertà

ORIENTAMENTO

La Legge 107/2015 art 3 §16 ci chiede:<Il piano triennale dell'offerta formativa assicura l'attuazione dei principi di pari opportunità promuovendo nelle scuole di ogni ordine e grado l'educazione alla parità tra i sessi, la prevenzione della violenza di genere e di tutte le discriminazioni, al fine di informare e di sensibilizzare gli studenti, i docenti e i genitori sulle tematiche indicate dall'articolo 5, comma 2, del decreto-legge 14 agosto 2013, n. 93, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 ottobre 2013, n. 119, nel rispetto dei limiti di spesa di cui all'articolo 5-bis, comma 1, primo periodo, del predetto decreto-legge n. 93 del 2013>.

L’educazione sessuale e affettiva a scuola è una questione delicata, carica di dubbi, perplessità e domande: è forse troppo presto? È compito dell’insegnante? Ci si deve limitare all’informazione e lasciare l’educazione alle famiglie?

È urgente, in tempi come questi, accompagnare e orientare l’insegnante nell’accogliere questa sfida, ispirandosi alla prospettiva educativa socio-costruttivista e al modello narrativo per l’educazione sessuale. Sostenere il docente nel raccogliere le preconoscenze e le domande dei bambini, nel fare emergere curiosità e timori, in un’atmosfera serena e rispettosa. Rifuggere dalla semplice trasmissione di informazioni, per costruire assieme un percorso fatto di racconti che si incrociano e si compongono, di esperienze emozionanti, di condivisione di senso, conoscenze e immagini.

Attivare un laboratorio che attribuisce valore alla sessualità, narrandola attraverso parole semplici e di uso quotidiano, prevede la partecipazione diretta dei bambini e valorizza la dimensione sociale della conoscenza.

Attivare un percorso utile per l’insegnante, ma anche per l’esperto in educazione sessuale e per l’educatore, il percorso si articola in moduli flessibili, completi di attività, schede e spunti metodologici, sui seguenti argomenti:

• i legami affettivi (la fiducia, l’amicizia, l’innamoramento e l’amore, il corteggiamento);

• il corpo che cambia (la pubertà, l’anatomia e fisiologia degli organi genitali, le differenze di genere);

• il rapporto con il proprio corpo (l’imbarazzo e il pudore, l’immagine di sé, l’ideale di bellezza);

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• il rispetto della propria persona e degli altri (la reciprocità);

• essere genitori ed essere figli (la fecondazione, la gravidanza e il parto, le strade per la genitorialità, essere genitori).

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Per capire i nostri ragazzi dobbiamo capire che oggi a governare sono le emozioni. Una volta era la norma, la regola. Oggi sembra che si faccia strada l’emozione. È l’emozione che conta. Una volta avevamo delle idee di riferimento, dei punti di riferimento. Ma oggi non li abbiamo più. Oggi i nostri ragazzi forse non sanno cosa è giusto e cosa è sbagliato. L’età media in cui i ragazzi hanno rapporti sessuali è di 14 anni e 8 mesi. Probabilmente abbiamo lasciato i nostri bambini, i nostri ragazzi un pochino soli da quel punto di vista. Perché anche se noi abbiamo idee diverse non possiamo dire a un quattordicenne queste sono dieci idee scegli tu. Ci ha ammonito Ricoeur, grande filosofo francese che diceva: “Stiamo andando in una società in cui non c’è più il bene e il male, dove non ci sono più le cose giuste rispetto a quelle meno giuste, non ci sono più le cose importanti rispetto a quelle meno importanti”.

Allora qual è il rischio? È che tutto è uguale, non c’è più il bene e il male. Bauman, il più grande sociologo vivente ci ha ammoniti in questo. Ci ha detto che rischiamo di andare in una società liquida in cui non ci sono più punti di riferimento. Un’altra cosa è che c’è molta solitudine: siamo in un epoca della grande comunicazione (face-book…) è c’è un sacco di gente che si sente sola, depressa. La depressione è la malattia più grave di tutto l’Occidente.

=== Prendere una parte di verità e la assolutizza. Fa diventare come fosse tutto buono. Ti prende un’emozione, te la assolutizza e ti fa credere che tutta la vita dipenda solo da quello. Non è sbagliata l’emozione in sé ma il fatto che è diventata un idolo, è diventata lo scopo della mia vita. Vedremo che col corpo e con le emozioni [il demonio] fa così. (Apriamo una parentesi. Oggi il 94% delle pubblicità riguarda il corpo. C’è un accanimento sul corpo non indifferente. Se non sei snello, bello, ecc. sembra quasi che non vali. Non è sbagliato il corpo in sé ma l’assolutizzarlo: se io l’assolutizzo, tutta la mia vita dipende da quello.) Ecco cosa sono le dipendenze: quando prendo una cosa, anche bella, e la faccio diventare lo scopo della mia vita, l’idolo della mia vita. Aristotele diceva che a forza di fare una cosa, riesco a fare quella cosa… e nello stesso modo, a forza di assolutizzare il corpo, io divento dipendente da quel corpo. Tutte le dipendenze nascono da lì e la grande fregatura è che non ce ne accorgiamo. Giovanni Paolo II, in tempi non sospetti, ha detto una cosa bellissima: “Io non temo il peccato (perché se so che una cosa è peccato, è sbagliata, la so. Poi mi confesso, recupero. Ma so che è sbagliata. Se so che una cosa è sbagliata, 3 sbaglierò 100 volte ma, se non sono stolto, cambierò) – io temo le strutture del peccato”, cioè quelle mentalità tali per cui uno sbaglia senza rendersene conto. È questo il buio, l’imbroglio dell’oggi: che sbagliamo, ma pensiamo di far bene. Mettiamoci nei panni degli adolescenti, capiamo tutto quello che vedono alla TV: un ragazzino 17enne si sente dire che se ha fatto il filo ad una diciassettenne, è uscito con lei, e poi se l’è portata a letto è un ragazzino in gamba, è veramente capace di conquistare l’altro. È un dramma questo. Non perché è sbagliato il rapporto sessuale, assolutamente, ma perche il rapporto sessuale, se è unito a tutta la storia della persona dovrebbe essere la manifestazione più grande della persona che ama/o non quello che io assolutizzo in quella sera lì. Sapete qual è il rischio? Che si diventa dipendenti. … Sono credente e davanti a Gesù Cristo dico che il paradiso sarà pieno di separati, divorziati, omosessuali, perché andremo in paradiso perché abbiamo passato un bicchiere d’acqua all’altro. Quindi non ho pregiudiziali su nessuno, sia ben chiaro. Però un po’ di onestà dobbiamo averla. Sono convinto che tante separazioni avvengono per le dipendenze, soprattutto dagli istinti e dalle emozioni. Abbiamo visto quanti giovani si mettono insieme e poi via e poi dicono che si tratta di incompatibilità di carattere ... il male si traveste di parole, ma anche il bene, sapete. Ma ora passiamo a parlare delle dipendenze …

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STRUMENTI Caterina di Chio Laboratorio di educazione sessuale e affettiva Attività per la scuola primaria e secondaria di primo grado

Amicizia, amore, sesso: parliamone adesso Conoscere se stessi, gli altri, le proprie emozioni Anna Contardi, Monica Berarducci

Il libro nasce dall’esperienza dei Percorsi di educazione all’autonomia dell’Associazione Italiana Persone Down. Propone un percorso di educazione emotiva, relazionale e sessuale,pensato appositamente per gli adolescenti con disabilità intellettiva, ma utilizzabile anche datutti i ragazzi che sperimentano sul proprio corpo i cambiamenti della crescita e vivono le prime relazioni di amicizia e amore. Il volume di attività è pensato per essere utilizzato direttamente dal ragazzo; ricco di immagini a colori, propone esercizi e giochi stimolanti e divertenti che, sfruttando un approccio ludico, consentono di: – imparare a conoscere se stessi – imparare a conoscere gli altri – imparare a conoscere le proprie emozioni – imparare a conoscere il proprio corpo.

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UN PROGETTO DI SINTESI: LE CASE DELLA SACRA FAMIGLIA UN SISTEMA EDUCATIVO cf PIANO DI MIGLIORAMENTO

COMMA 7

d) sviluppo delle competenze in materia di cittadinanza attiva e democratica attraverso la valorizzazione dell'educazione interculturale e alla pace, il rispetto delle differenze e il dialogo tra le culture, il sostegno dell'assunzione di responsabilità nonché della solidarietà e della cura dei beni comuni e della consapevolezza dei diritti e dei doveri; potenziamento delle conoscenze in materia giuridica ed economico-finanziaria e di educazione all’autoimprenditorialità;

e) sviluppo di comportamenti responsabili ispirati alla conoscenza e al rispetto della legalità, della sostenibilità ambientale, dei beni paesaggistici, del patrimonio e delle attività culturali;

ORIENTAMENTO

PER UN’EDUCAZIONE ALLA CITTADINANZA REALE. Il ‘sistema’ le CASE DELLA SACRA FAMIGLIA. Una delle sfide più impegnative dell’educare e del fare scuola, insieme all’apprendimento, è ‘insegnare a vivere’ (Paola Elisabetta). Vivere è sentirsi bene nel proprio corpo, appartenere a una comunità più grande (‘comunità di destino’), sperimentarsi uomini e donne capaci di futuro. Da queste intuizioni -che caratterizzano sempre più il nostro Centro educativo- prenderà il via il sistema educativo LE CASE DELLA SACRA FAMIGLIA, un po’ sul modello della scuola inglese raccontata nei libri di Harry Potter. Di che cosa si tratta? Tutta la Scuola (Infanzia, Primaria, Secondaria) sarà suddivisa in quattro Case in cui ogni studente concorrerà a portare punti alla propria Casa. Questa esperienza non è un progetto nuovo che si aggiunge a tutti gli altri, ma è un ‘sistema educativo’ che fa sintesi dei tanti progetti della nostra scuola, con l’obiettivo di ‘tirar fuori’ le virtualità/le energie nascoste nel cuore di ciascun figlio/studente e di ‘contenere’ gli aspetti più critici della propria personalità. Una APP permetterà di aggiornare, di settimana in settimana, i punteggi delle varie CASE per poter festeggiare ogni due mesi e alla fine dell’anno la CASA vincitrice. A voi genitori e ai vostri figli illustreremo il progetto nelle Assemblee di settembre.

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Questo sistema ‘traduce’ alcune intuizioni del metodo di vita e di educazione della Cerioli che comprende questi pilastri: creare legami, facendo crescere un senso di appartenenza a una famiglia più grande; prendersi cura dei più piccoli da parte dei grandi e imitare il bene dei grandi da parte dei più piccoli; imparare a collaborare, lavorando insieme, con uno scopo comune e, attraverso questo, far crescere fiducia nella vita (e fede).

Nei mesi di giugno e di luglio attraverso numerosi incontri tra docenti ed educatori abbiamo potuto qualificare il progetto nei suoi vari aspetti. E siamo convinti che sarà una bellissima avventura!

INTERNAZIONALITÀ

Desideriamo che i nostri studenti, alla fine del loro percorso formativo, siano uomini e donne per e con gli altri, con un’apertura mentale tale da potersi definire cittadini del mondo. Ciò significa non solo offrire loro più conoscenza delle lingue straniere, ma anche educare all’accoglienza e alla collaborazione, ad assumere responsabilità in ordine a impegni di cittadinanza attiva nel rispetto dei diritti fondamentali dell’uomo, a contribuire al miglioramento della realtà (vicina e lontana) esprimendo le proprie idee e conoscenze in modo creativo e organizzato.

DIMENSIONE RELAZIONALE

La nostra Scuola si caratterizza come centro educativo, per cui la dimensione educativa della vita è ben presente. E pur la scuola promuovendo la condivisione di regole di comportamento tra gli studenti si è convinti che in educazione non si può puntare sulle regole, ma offrire contesti virtuosi di vita, in cui si sperimenti/si faccia esperienza delle necessità delle regole.

Per questo motivo promuoviamo lo sviluppo delle risorse che ogni studente ha, che ogni figlio è attraverso percorsi alternativi: il gioco, la musica, la danza, il teatro.

In caso di comportamenti problematici da parte degli studenti la scuola nella persona del Direttore (solitamente un prete) convoca il ragazzo/i ragazzi; interpella i Docenti, coinvolge la famiglia, dà una punizione esemplare (lavori socialmente utili, ma anche sospensione dell’iPad).

Abbiamo capito che le azioni risultano efficaci perché lo studente si sente parte di un contesto che lui ritiene importante per la sua vita.

===La scuola adotta strategie specifiche per la promozione delle competenze sociali (es. assegnazione di ruoli e responsabilità, attività di cura di spazi comuni, sviluppo del senso di legalità e di un'etica della responsabilità, collaborazione e lo spirito di gruppo, ecc.).

Queste attività coinvolgono gli studenti di tutte le sezioni, ordini di scuola, plessi o indirizzi di scuola.

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STRUMENTI Laboratorio attività non competitive Cento proposte educative e terapeutiche Robin Dynes

Le attività non competitive in gruppo - dove non ci siano cioè né "vincitori" né "vinti" - favoriscono il rafforzamento di un'immagine positiva di sé, consentono alle persone di partecipare senza sentirsi minacciate dalla possibilità di un fallimento, facilitano il coinvolgimento perché non vi è rischio di rifiuto e producono un generale senso di benessere e accettazione. Questo manuale, di facile e rapida consultazione, si propone come ottima guida per organizzare e gestire attività non competitive da effettuare in gruppi di ogni età e condizione. Le cento attività del testo sono indicate in particolare per le persone che presentano difficoltà di apprendimento, disabilità fisiche e mentali, pazienti psichiatrici, anziani e pazienti geriatrici. Si tratta quindi di un libro prezioso per chiunque operi nel settore educativo-terapeutico, perché fornisce una traccia metodologica e spunti molto interessanti.

Educazione alla cittadinanza Schede operative sui principi fondamentali della Costituzione Ferruccio Bianchi, Patrizia Farello

Questo libro propone un itinerario di educazione alla cittadinanza nella scuola primaria e secondaria di primo grado, strutturato in 12 unità didattiche che affrontano altrettanti temi dal punto di vista sociologico, storico e costituzionale: la società, le regole, la comunicazione, l’inculturazione, la famiglia, la scuola, i mass-media, il gruppo, l’organizzazione politica, il lavoro, la devianza, la migrazione.

Al termine di ogni unità didattica viene presentato un percorso nell’ambito dell’educazione all’inclusione/convivenza democratica, alla legalità, al benessere, al patrimonio storico e artistico, alle emozioni, alla pace, alla tecnologia, alla cooperazione, all’identità nazionale e glocale, ai valori professionali, all’ambiente, all’intercultura.

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Con gli altri imparo Far funzionare la classe come gruppo di apprendimento Daniele Novara, Elena Passerini

Nato dall’esperienza di Daniele Novara e del CPP (Centro PsicoPedagogico per l’educazione e la gestione dei conflitti), il libro fornisce agli insegnanti (dalla scuola primaria alla secondaria di secondo grado) un repertorio indispensabile di strumenti per una scuola «senza cattedra», dove il mutuo insegnamento è preferito alla lezione frontale e dove un buon clima di gruppo favorisce lo sviluppo delle esperienze didattiche finalizzate all’apprendimento. Propone una vasta gamma di attività per migliorare le abilità socio-relazionali dei singoli alunni e la capacità dei gruppi di esprimere creatività e affettività. Anche gli inevitabili conflitti non vengono più visti come un pericolo per la scuola, ma come un territorio di crescita in cui la fatica di affrontare le proprie divergenze diventa un’occasione di riconoscimento reciproco.

Educare le Life Skills Come promuovere le abilità psico-sociali e affettive secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità Paola Marmocchi, Claudia Dall'Aglio, Michela Zannini

Il libro raccoglie e sintetizza le linee guida dell'Organizzazione Mondiale della Sanità rispetto alle tematiche dello sviluppo e della crescita dell'individuo, puntando l'attenzione sulla promozione alla salute attraverso un percorso completo sulle "Life Skills" applicabile nelle scuole elementari, medie e superiori. Il programma proposto si basa sulla sperimentazione di un progetto realizzato a Bologna e su esperienze italiane di educazione socio-affettiva. Il volume raccoglie numerose schede operative, organizzate in un Manuale per l'insegnante e in un Quaderno per i ragazzi. Questa suddivisione è stata pensata non per offrire un modello rigido e preordinato con percorsi già predefiniti, ma per dare una serie di stimoli da utilizzare in modo creativo e da adattare volta per volta al contesto. I contributi teorici e applicativi relativi ad ogni singola Life Skill e la descrizione dell'esperienza realizzata nelle scuole rendono il volume un'opera organica e completa non solo per gli insegnanti, gli educatori o gli psicologi che lavorano nella scuola, ma per chiunque voglia confrontarsi con l'argomento ed intenda sperimentare un progetto per la crescita e il benessere dei giovani.

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CONCLUSIONE

Il Collegio Docenti è tenuto ad una attenta analisi del presente atto di indirizzo, in modo da assumere deliberazioni che favoriscano la correttezza, l’efficacia, l’efficienza, l’imparzialità e trasparenza richiesta alle pubbliche amministrazioni.

Poiché il presente atto d’indirizzo, introdotto da una normativa recente, si colloca in un momento di grandi cambiamenti normativi, si avvisa sin d’ora che potrà essere oggetto di revisione, modifica o integrazione.

Consapevole dell’impegno che i nuovi adempimenti comportano per il Collegio Docenti e dello zelo con cui il personale docente assolve normalmente ai propri doveri, il Dirigente Scolastico ringrazia per la competente e fattiva collaborazione ed auspica che con entusiasmo si possa lavorare insieme per la crescita, la qualità e il miglioramento della nostra scuola.

Il Dirigente Scolastico

p. Antonio Consonni

firma autografa sostituita a mezzo stampa ai sensi dell’art. 3, comma 2 del d.lgs n. 39/1993

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ALLEGATI Si riportano qui di seguito i commi della legge 107 che espressamente si riferiscono al PIANO DELL'OFFERTA FORMATIVA TRIENNALE e che indicano anche il quadro e le priorità ineludibili. È certamente indispensabile che si proceda ad una lettura integrale della nuova norma.

COMMA 7. Le istituzioni scolastiche, nei limiti delle risorse umane, finanziarie e strumentali disponibili a legislazione vigente e, comunque, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica, individuano il fabbisogno di posti dell'organico dell'autonomia, in relazione all'offerta formativa che intendono realizzare, nel rispetto del monte orario degli insegnamenti e tenuto conto della quota di autonomia dei curricoli e degli spazi di flessibilità, nonché in riferimento a iniziative di potenziamento dell'offerta formativa e delle attività progettuali, per il raggiungimento degli obiettivi formativi individuati come prioritari tra i seguenti:

a) valorizzazione e potenziamento delle competenze linguistiche, con particolare riferimento all'italiano nonché alla lingua inglese e ad altre lingue dell'Unione europea, anche mediante l'utilizzo della metodologia Content language integrated learning;

b) potenziamento delle competenze matematico-logiche e scientifiche;

c) potenziamento delle competenze nella pratica e nella cultura musicali, nell'arte e nella storia dell'arte, nel cinema, nelle tecniche e nei media di produzione e di diffusione delle immagini e dei suoni, anche mediante il coinvolgimento dei musei e degli altri istituti pubblici e privati operanti in tali settori;

d) sviluppo delle competenze in materia di cittadinanza attiva e democratica attraverso la valorizzazione dell'educazione interculturale e alla pace, il rispetto delle differenze e il dialogo tra le culture, il sostegno dell'assunzione di responsabilità nonché della solidarietà e della cura dei beni comuni e della consapevolezza dei diritti e dei doveri; potenziamento delle conoscenze in materia giuridica ed economico-finanziaria e di educazione all’autoimprenditorialità;

e) sviluppo di comportamenti responsabili ispirati alla conoscenza e al rispetto della legalità, della sostenibilità ambientale, dei beni paesaggistici, del patrimonio e delle attività culturali;

f) alfabetizzazione all'arte, alle tecniche e ai media di produzione e diffusione delle immagini;

g) potenziamento delle discipline motorie e sviluppo di comportamenti ispirati a uno stile di vita sano, con particolare riferimento all'alimentazione, all'educazione fisica e allo sport, e attenzione alla tutela del diritto allo studio degli studenti praticanti attività sportiva agonistica;

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h) sviluppo delle competenze digitali degli studenti, con particolare riguardo al pensiero computazionale, all'utilizzo critico e consapevole dei social network e dei media nonché alla produzione e ai legami con il mondo del lavoro;

i) potenziamento delle metodologie laboratoriali e delle attività di laboratorio;

l) prevenzione e contrasto della dispersione scolastica, di ogni forma di discriminazione e del bullismo, anche informatico; potenziamento dell'inclusione scolastica e del diritto allo studio degli alunni con bisogni educativi speciali attraverso percorsi individualizzati e personalizzati anche con il supporto e la collaborazione dei servizi socio-sanitari ed educativi del territorio e delle associazioni di settore e l'applicazione delle linee di indirizzo per favorire il diritto allo studio degli alunni adottati, emanate dal Ministero dell'istruzione, dell’università e della ricerca il 18 dicembre 2014;

m) valorizzazione della scuola intesa come comunità attiva, aperta al territorio e in grado di sviluppare e aumentare l'interazione con le famiglie e con la comunità locale, comprese le organizzazioni del terzo settore e le imprese;

n) apertura pomeridiana delle scuole e riduzione del numero di alunni e di studenti per classe o per articolazioni di gruppi di classi, anche con potenziamento del tempo scolastico o rimodulazione del monte orario rispetto a quanto indicato dal regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 20 marzo 2009, n. 89;

o) incremento dell'alternanza scuola-lavoro nel secondo ciclo di istruzione;

p) valorizzazione di percorsi formativi individualizzati e coinvolgimento degli alunni e degli studenti;

q) individuazione di percorsi e di sistemi funzionali alla premialità e alla valorizzazione del merito degli alunni e degli studenti;

r) alfabetizzazione e perfezionamento dell'italiano come lingua seconda attraverso corsi e laboratori per studenti di cittadinanza o di lingua non italiana, da organizzare anche in collaborazione con gli enti locali e il terzo settore, con l'apporto delle comunità di origine, delle famiglie e dei mediatori culturali;

s) definizione di un sistema di orientamento.

Le istituzioni scolastiche predispongono, entro il mese di ottobre dell'anno scolastico precedente al triennio di riferimento, il piano triennale dell'offerta formativa.

Il predetto piano contiene anche la programmazione delle attività formative rivolte al personale docente e amministrativo, tecnico e ausiliario, nonché la definizione delle risorse occorrenti in base alla quantificazione disposta per le istituzioni scolastiche.

Il piano può essere rivisto annualmente entro il mese di ottobre.

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COMMA 13. L'ufficio scolastico regionale verifica che il piano triennale dell'offerta formativa rispetti il limite dell'organico assegnato a ciascuna istituzione scolastica e trasmette al Ministero dell'istruzione, dell’università e della ricerca gli esiti della verifica

COMMA 14. L'articolo 3 del regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 8 marzo 1999, n. 275, è sostituito dal seguente:

«Art. 3 (Piano triennale dell'offerta formativa).

1. Ogni istituzione scolastica predispone, con la partecipazione di tutte le sue componenti, il piano triennale dell'offerta formativa, rivedibile annualmente. Il piano è il documento fondamentale costitutivo dell’identità culturale e progettuale delle istituzioni scolastiche ed esplicita la progettazione curricolare, extracurricolare, educativa e organizzativa che le singole scuole adottano nell'ambito della loro autonomia.

2. Il piano è coerente con gli obiettivi generali ed educativi dei diversi tipi e indirizzi di studi, determinati a livello nazionale a norma dell'articolo 8, e riflette le esigenze del contesto culturale, sociale ed economico della realtà locale, tenendo conto della programmazione territoriale dell'offerta formativa. Esso comprende e riconosce le diverse opzioni metodologiche, anche di gruppi minoritari, valorizza le corrispondenti professionalità e indica gli insegnamenti e le discipline tali da coprire:

a) il fabbisogno dei posti comuni e di sostegno dell'organico dell'autonomia, sulla base del monte orario degli insegnamenti, con riferimento anche alla quota di autonomia dei curricoli e agli spazi di flessibilità, nonché' del numero di alunni con disabilità, ferma restando la possibilità di istituire posti di sostegno in deroga nei limiti delle risorse previste a legislazione vigente;

b) il fabbisogno dei posti per il potenziamento dell'offerta formativa. 3. Il piano indica altresì il fabbisogno relativo ai posti del personale amministrativo, tecnico e ausiliario, nel rispetto dei limiti e dei parametri stabiliti dal regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 giugno 2009, n. 119, tenuto conto di quanto previsto dall'articolo 1, comma 334, della legge 29 dicembre 2014, n. 190, il fabbisogno di infrastrutture e di attrezzature materiali, nonché i piani di miglioramento dell'istituzione scolastica previsti dal regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 28 marzo 2013, n. 80. 4.

Il piano è elaborato dal collegio dei docenti sulla base degli indirizzi per le attività della scuola e delle scelte di gestione e di amministrazione definiti dal dirigente scolastico. Il piano è approvato dal consiglio d'istituto. Ai fini della predisposizione del piano, il dirigente scolastico promuove i necessari rapporti con gli enti locali e con le diverse realtà istituzionali, culturali, sociali ed economiche operanti nel territorio; tiene altresì conto delle proposte e dei pareri formulati dagli organismi e dalle associazioni dei genitori e, per le scuole secondarie di secondo grado, degli studenti». 15.

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All'attuazione delle disposizioni di cui all'articolo 3, comma 2, secondo periodo, del regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 8 marzo 1999, n. 275, come sostituito dal comma 14 del presente articolo, si provvede nel limite massimo della dotazione organica complessiva del personale docente di cui al comma 201 del presente articolo.

16. Il piano triennale dell'offerta formativa assicura l'attuazione dei principi di pari opportunità promuovendo nelle scuole di ogni ordine e grado l'educazione alla parità tra i sessi, la prevenzione della violenza di genere e di tutte le discriminazioni, al fine di informare e di sensibilizzare gli studenti, i docenti e i genitori sulle tematiche indicate dall'articolo 5, comma 2, del decreto-legge 14 agosto 2013, n. 93, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 ottobre 2013, n. 119, nel rispetto dei limiti di spesa di cui all'articolo 5-bis, comma 1, primo periodo, del predetto decreto-legge n. 93 del 2013.

17. Le istituzioni scolastiche, anche al fine di permettere una valutazione comparativa da parte degli studenti e delle famiglie, assicurano la piena trasparenza e pubblicità dei piani triennali dell'offerta formativa, che sono pubblicati nel Portale unico di cui al comma 136. Sono altresì ivi pubblicate tempestivamente eventuali revisioni del piano triennale.

29. Il dirigente scolastico, di concerto con gli organi collegiali, può individuare percorsi formativi e iniziative diretti all'orientamento e a garantire un maggiore coinvolgimento degli studenti nonché la valorizzazione del merito scolastico e dei talenti. A tale fine, nel rispetto dell'autonomia delle scuole e di quanto previsto dal regolamento di cui al decreto del Ministro della pubblica istruzione 1° febbraio 2001, n. 44, possono essere utilizzati anche finanziamenti esterni.

60. Per favorire lo sviluppo della didattica laboratoriale, le istituzioni scolastiche, anche attraverso i poli tecnico-professionali, possono dotarsi di laboratori territoriali per l'accusabilità attraverso la partecipazione, anche in qualità di soggetti co-finanziatori, di enti pubblici e locali, camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura, università, associazioni, fondazioni, enti di formazione professionale, istituti tecnici superiori e imprese private, per il raggiungimento dei seguenti obiettivi:

a) orientamento della didattica e della formazione ai settori strategici del made in Italy, in base alla vocazione produttiva, culturale e sociale di ciascun territorio;

b) fruibilità di servizi propedeutici al collocamento al lavoro o alla riqualificazione di giovani non occupati;

c) apertura della scuola al territorio e possibilità di utilizzo degli spazi anche al di fuori dell'orario scolastico.

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< Dove sta andando la Scuola italiana e dove (e come) vuole andare la Scuola della Sacra Famiglia insieme alle altre scuole paritarie?>

Il lavoro sul PTOF e sul PDM deve essere preceduto da una riflessione

sull’idea di Scuola che si vuole realizzare per i nostri figli e per il futuro della nostra civiltà. Per questo, approfittando di questo tempo di Natale che ci concede un po’ più di tempo per pensare, condividiamo con voi queste considerazioni.

La domanda su <quale idea di Scuola ha lo Stato italiano?> (cf La BUONA SCUOLA) e quale idea di scuola emerge dai vissuti delle scuole paritarie, e quindi dalla nostra, non sembri astratta rispetto alla concretezza della vita quotidiana! È una domanda che si è ripresentata spontanea al termine della giornata formativa con gli Ispettori ministeriali, così come chiare sono state le risposte che ci hanno dato e che, sinteticamente, condividiamo con voi9. Risposte ‘alternative’ alla nostra idea e alla nostra pratica quotidiana di scuola.

Sinteticamente: l’idea di Scuola che la Buona Scuola (L 107) sta perseguendo è quella di <un’azienda> in cui il Dirigente scolastico come rappresentante legale è il responsabile amministrativo e degli

9 La domanda –DOVE VA LA SCUOLA ITALIANA ?- è anche di numerosi intellettuali e docenti italiani.

Alla scuola e al suo futuro, all’importanza dell’insegnamento e alla figura centrale degli insegnanti ha da poco dedicato un appassionato e incisivo saggio GIULIO FERRONI, La Scuola impossibile (Salerno). Professore dell’Università La sapienza di Roma egli, in questo pamphlet, analizza le recenti riforme e ne critica gli astratti presupposti pedagogici esclusivamente proiettati sulle esigenze del presente, sull’idea di «competenza» e di «competitività», sull’ossessione del misurare e del produrre, sul bisogno di certificare e di ridurre a pratica burocratica la trasmissione dei saperi.

Il filo rosso del saggio, articolato in sei brevi capitoli, si racchiude nella profonda convinzione che «il destino della scuola è legato alla passione degli insegnanti». La «Scuola buona», insomma, la fanno solo i buoni docenti (e non gli slogan, tra cui quello berlusconiano-renziano delle tre «i»: inglese, internet, impresa). E per avere buoni insegnanti c’è bisogno di una rivalutazione del loro ruolo e di un severo reclutamento concorsuale, soprattutto per evitare la piaga del precariato. Solo così sarà possibile ritrovare la necessaria «passione per la cultura», con l’obiettivo di ricondurre l’insegnamento e «l’esercizio della lettura» all’interno di un orizzonte «capace di mettere in gioco i sentimenti e l’interesse di vita dei ragazzi».

La Scuola, per affrontare le «sfide» del futuro, dovrebbe incoraggiare il rapporto tra libri e vita, tra presente e passato, tra saperi umanistici e saperi scientifici, tra conoscenza e educazione civica, ponendosi come un luogo di resistenza al dilagare del consumismo, del rumore, del «pensiero unico», dell’imperialismo digitale, della connessione perenne a tutti i costi.

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indirizzi didattici ed educativi. In questo contesto i docenti promuovono <pratiche di miglioramento> <misurabili>! Gli studenti diventano l’<oggetto> cui finalizzare i processi che impegnano non poco nella elaborazione dei protocolli.

In questo orizzonte le narrazioni educative sono poco rilevanti ai fini delle ‘rilevazioni’ agli Ispettori: infatti vogliono vedere i risultati raggiunti attraverso tabelle misurative, accertare la coerenza tra quanto scritto e la vita reale e gli adempimenti formali (piani didattici, verbali dei CD e dei CC, la coerenza) siano adempiuti10. Se per lo Stato far funzionare la scuola in modo efficace come un’azienda è un legittimo obiettivo, non lo è per noi!

Dentro a tutto quanto richiede il Ministero come adempimenti giuridici anche a noi, ci sono spazi per custodire e far crescere l’identità della Scuola paritaria (la nostra Scuola!) che -a partire dalla creatività dei nostri fondatori e dai bisogni e desideri di questi ragazzi e di questi bambini che ci sono affidati- visibilizza e fa crescere un’altra idea e pratica di Scuola: alla scuola <azienda> contrappone la <comunità educante>; al ruolo del dirigente <equilibrista>11 contrappone il <coordinatore delle attività didattiche ed educative> (più di un amministratore) a servizio di questi figli di oggi, che cambiano nell’arco di cinque anni; alla figura dello studente come <oggetto> a cui trasmettere il sapere a <soggetto> contrappone quella di <questi figli> con propri bisogni educativi e propri desideri. E tra tutti ‘privilegia’ chi vive situazioni di fragilità (L 104, BES, …). Agli

10 Stando dentro a questi processi a cui non possiamo sottrarci e che sono comuni anche alle scuole paritarie, nasce l’idea di creare dei LABORATORI DI RICERCA per condividere, razionalizzare, qualificare. 11 Così li definisce i Dirigenti scolastici di oggi uno studio raccontato, promosso dalla Fondazione Giovanni Agnelli a cura del sociologo Massimo Cerulo, GLI EQUILIBRISTI. LA VITA QUOTIDIANA DEL DIRIGENTE SCOLASTICO: UNO STUDIO ETNOGRAFICO (Rubbettino ebook).

L’Autore ha applicato la tecnica dello shadowing, seguendo “come un’ombra” per un’intera settimana quattro Presidi di scuole secondarie superiori in quattro regioni italiane (Piemonte, Veneto, Calabria, Puglia) raccontando e analizzando comportamenti, dialoghi, interazioni, non detti. Il risultato è un’innovativa ricerca sociologica che focalizza lo sguardo su una delle figure professionali più discusse degli ultimi mesi, facendo in particolare emergere che oggi il dirigente scolastico italiano è costretto a fare mille mestieri diversi, ma trova difficoltà a essere un vero leader educativo.

Nei quattro casi descritti dal libro, il preside trascorre, infatti, gran parte delle sue ore di lavoro facendo fronte ad attività di carattere amministrativo e in senso lato organizzativo, alle necessità di relazione con gli enti locali, con studenti e genitori, e talvolta addirittura a obblighi di natura giudiziaria in luogo dell’avvocatura dello Stato. Manca quasi del tutto, invece, la leadership educativa: in nessuna delle scuole investigate il dirigente è colto mentre discute con il collegio o i singoli docenti degli specifici indirizzi educativi della scuola, dei pregi o dei limiti delle attuali pratiche didattiche adottate (e come possibilmente rinnovarle), dei problemi di questa o quella classe o di questo o quel dipartimento. È difficile dire se questa scelta sia legata alla volontà di mantenere il ‘quieto vivere’ nella scuola, astenendosi dall’interferire in un ambito che è spesso percepito di stretta e unica competenza del corpo docente, oppure se più semplicemente ai dirigenti manca il tempo –o talvolta le competenze- per dedicarsi agli aspetti didattici. In ogni caso, si tratta di un problema serio: se il preside –per una ragione o per l’altra– perde di vista l’oggetto stesso della sua azione, la sua efficacia non può che essere ridotta.

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‘astratti’ (se non assenti) presupposti pedagogici esclusivamente proiettati sulle esigenze del presente, sulla «competenza» / «competitività» contrappone una pedagogia della generatività, della gratuità e della solidarietà…; sull’ossessione del misurare, del produrre e del profitto, sul bisogno di certificare e di ridurre a pratica burocratica la trasmissione dei saperi contrappone una scuola del gratuito senza voti (ma non senza valutazione)…12

Evidentemente a monte di un’idea di scuola c’è una visione antropologica quindi dell’umano comune che deve essere esplicitata. Per noi è proprio alternativa!

<Le riforme più recenti del sistema scolastico nazionale hanno fatto concentrare l’attenzione dell’opinione pubblica sugli ordinamenti e sulle modalità organizzative del sistema stesso più che sulla sua natura e le sue finalità educative. La Scuola italiana però, se vuole essere soprattutto al servizio della persona e della sua educazione -e solo in seconda istanza interessata al mondo economico e produttivo- dovrà necessariamente aprirsi alle situazioni nuove in cui oggi si trova> (CEI, La Scuola Cattolica. Risorsa educativa della Chiesa locale per la Società, §5)

Cordialmente

p. Antonio, p. Luca, p. Sergio

con tutta la Comunità educante

Orzinuovi, 17 dicembre 2015

12 È vero che la scuola statale ha fatto proprie nel corso del tempo istanze della scuola paritaria che si è posta come innovatrice positiva, ma quegli elementi sono stati ‘aggiunti’ a un corpo statalista già formato.