ATO 2 Insediamenti centrali di Mestre e...

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ATO 3 Frangia urbana Ovest PIANO DI ASSETTO DEL TERRITORIO NORME TECNICHE - ALLEGATO A - AMBITI TERRITORIALI OMOGENEI ATO 2 Insediamenti centrali di Mestre e Marghera 0 500 1000 2000 m 9

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ATO 3 Frangia urbana Ovest

PIANO DI ASSETTO DEL TERRITORIONORME TECNICHE - ALLEGATO A - AMBITI TERRITORIALI OMOGENEI

ATO 2 Insediamenti centrali di Mestre e Marghera

0 500 1000 2000 m

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1. Principali invarianti e valori 1.1 di interesse storico-testimoniale

- Centri Storici di Mestre e Carpenedo. - La Città Giardino di Marghera, il Villaggio S. Marco e il Rione Piave. - Edifici e complessi con particolare riguardo al sistema delle ville lungo via Trezzo e il Terraglio. - I forti Marghera e Carpenedo che fanno parte del “campo trincerato di Mestre”.

1.2 di interesse ambientale-paesaggistico

- L'area S.I.C. del boschetto e dei prati umidi di Carpenedo. - Il sistema Marzenego-Osellino gronda lagunare di S. Giuliano: costituito da un insieme di elementi, corsi d’acqua argini e

affaccio alla laguna che, unitamente al sistema canalizio da Piazza Barche al Forte Marghera fino al canale S. Secondo, costituiscono nell’insieme un complesso unitario con specifiche caratteristiche ambientali tale da poter essere riconosciuto come elemento strutturante del territorio.

2. Principali elementi di criticità e di degrado 2.1 Fragilità Per la parte di Marghera è in atto un progetto di trasformazione dei corpi idrici ricettori (Progetto Vallone Moranzani), mentre la parte a nord della ferrovia è soggetta a dissesto idrogeologico in quanto è costituita da aree inondabili o a ristagno idrico, per insufficienza della rete strutturale fognaria e di bonifica. Le zone di via Torino e di Viale S. Marco verso est sono inoltre ricomprese nel Sito di Interesse Nazionale (S.I.N.) in quanto terreni potenzialmente inquinati. 2.2 Parti degradate da recuperare

- L’apparato difensivo, fortemente integrato con i principali elementi del sistema paesaggistico-ambientale, risulta oggi in stato di parziale degrado. La sua tutela e valorizzazione, attraverso un composito recupero funzionale, possono considerarsi tra le maggiori opportunità per la riqualificazione urbanistica di Mestre e Venezia.

- Per il compendio ospedaliero dismesso dell’Umberto I° è in corso un processo di riqualificazione fisico-funzionale, che valorizzerà i segni dell'antico insediamento, strategico per il centro storico di Mestre.

- La dismissione della caserma Matter lungo il Terraglio può rappresentare un'occasione per recuperare a usi urbani un'area centrale, soddisfare la domanda abitativa e incrementare le dotazioni territoriali.

- Gli ambiti residui del “bacino delle piccole industrie”, attuato negli anni ’60 nella zona di via Torino, attualmente dismessi (area Italgas) o sottoutilizzati (mercato ortofrutticolo) necessitano dell’immissione di nuove funzioni urbane in quanto costituiscono un elemento di disomogeneità tra il centro e il sistema Forte Marghera-S. Giuliano.

2.3 Depauperamento funzionale delle aree centrali

- La barriera infrastrutturale tra Mestre e Marghera, costituita dall’attuale assetto della stazione ferroviaria, rappresenta un elemento di dicotomia tra i due fronti urbani (di Mestre, su via Trento-viale Stazione-via Ca’Marcello a nord e di Marghera, su via della Pila-via Ulloa a sud).

- L’attuale ambito di Piazza Barche e delle aree ad essa circostanti è contraddistinto da un diffuso fenomeno di dequalificazione funzionale da invertire con interventi qualitativi che favoriscano l’allargamento della pedonalità del centro, associati all’aumento del suo livello di accessibilità.

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3. Obiettivi specifici 3.1 Ambiente e paesaggio

- Tutela e riqualificazione dell’ambito S.I.C. del boschetto e dei prati umidi di Carpenedo. Il P.A.T. intende, per tale ambito, tutelare i valori ambientali, anche attraverso l'attenta valutazione dei livelli di trasformabilità sostenibili per le aree ad esso circostanti.

- Incentivazione del consolidamento/ampliamento di aree boscate del “Bosco di Mestre”. - Incentivazione del riordino e della manutenzione delle aree aperte residue con particolare riguardo a quelle prospicienti i

corsi d’acqua confluenti in Laguna. 3.2 Tutela e recupero dei Centri Storici e degli edifici e complessi di valore monumentale e

testimoniale

- Per i Centri Storici di Mestre e Carpenedo il P.A.T. intende tutelare i valori testimoniali individuati e regolamentati dal P.R.G. previgente che prevede diversi gradi di tutela degli edifici in rapporto al grado di conservazione degli elementi architettonici, tipologici e costruttivi originari. Va incentivata inoltre la valorizzazione dei siti e/o dei singoli manufatti costituenti l’antica cinta muraria della città o altri elementi di rilevanza archeologica; il P.I. pertanto indica linee di indirizzo/criteri generali cui attenersi nella progettazione degli interventi di trasformazione circostanti, quale valenza che trascende l’obbligo della conservazione, assumendo quella di motore per la riqualificazione di Mestre.

- Per la Città Giardino di Marghera e il Villaggio S. Marco il P.A.T. intende tutelare l’impianto urbanistico in sé ed i principali elementi che lo costituiscono come il sistema viario, i filari d’alberi, i giardini, ecc. e, inoltre, le più rilevanti e/o significative presenze edilizie.

- Per gli edifici e complessi, con particolare riguardo al sistema delle ville lungo via Trezzo e il Terraglio,il P.A.T. intende tutelare i valori storici e testimoniali individuati e regolamentati, attraverso l’individuazione di tipi di intervento codificati anche dal previgente P.R.G.

- Per i forti militari Marghera e Carpendo il P.A.T. intende tutelare i valori storici e monumentali favorendo un processo di recupero, fruizione e valorizzazione dei due compendi e dell’intero sistema del Campo Trincerato di Mestre, di cui questi fanno parte, e più in generale della Piazza di Difesa Marittima di Venezia. Il P.I. pertanto deve precisare gli interventi ammissibili e le funzioni compatibili anche in riferimento alle direttive di cui all’ultimo comma dell’art. 29 delle N.T. delle P.A.T. Forte Marghera in particolare è inserito nell’ambito del Parco di S. Giuliano e pertanto deve essere verificata la compatibilità delle funzioni previste per il “verde urbano attrezzato” dal P.R.G. previgente, fermo restando l’obiettivo di rendere possibile la fruizione pubblica dei forti come Beni Culturali rilevanti del territorio considerando le indicazioni emerse nel corso del processo partecipativo e dei relativi documenti prodotti.

- Il P.A.T. incentiva infine il consolidamento delle parti del territorio già urbanizzate, con particolare riferimento alle previsioni di interventi diretti al miglioramento della qualità urbana o di riqualificazione/riconversione, attraverso l’insediamento di nuove funzioni terziarie-ricettive e della residenzialità anche al fine di limitare l’uso del territorio per ulteriori urbanizzazioni di espansione.

- Il P.A.T. individua i complessi di edilizia pubblica (ATER) di via Catene - Marghera, via del Bosco - Marghera, via Trieste - Marghera, via Case Nuove - Marghera, quali "Aree idonee per interventi diretti al miglioramento della qualità urbana e territoriale (art.27 delle N.T. del P.A.T.)" ed "Aree di riqualificazione e/o riconversione (art.29 delle N.T. del P.A.T.)".

3.3 Mobilità

- Realizzazione di un sistema di mobilità pubblica fortemente ancorato alla nuova modalità del tram, per incentivare l’utilizzo di questa rispetto a quella privata su gomma, verificando, nel contempo, la possibilità di realizzare, al di fuori delle infrastrutture di circonvallazione, gli standard a parcheggio dovuti per gli insediamenti terziari, affinché questi ultimi non costituiscano generatori di traffico all’interno delle aree centrali.

- Collegare le aree centrali con gli ambiti di valenza ambientale della terraferma (fiumi, bosco, gronda lagunare) attraverso una rete di infrastrutture ciclo-pedonali.

- Si integrino i corridoi ecologici con possibili percorsi che, in particolare, si colleghino al Parco di San Giuliano e (usando via Ponte di Pietra) colleghino in modo efficace l’area sportiva del “Palasport Taliercio” alla rete ecologica prevista lungo il fiume Osellino; in prossimità della “Ex Polveriera Manin”, si verifichi la possibilità di realizzare un opportuno ponte ciclopedonale che colleghi l’argine sinistro dell’Osellino con il Parco di San Giuliano.

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- Ottimizzazione del rapporto tra accessibilità e tematismi del quadro pianificatorio (residenza, servizi a scala urbana e territoriale, turismo, commercio, produzione, logistica e tempo libero, struttura morfologica del territorio e degli insediamenti, elementi del paesaggio storico, agrario e lagunare, sistemi ambientali, vincoli e tutele).

3.4 Attrezzature

- Recupero ad usi urbani, di alta qualità, del sistema via Torino-Forte Marghera-S. Giuliano incentivando la riqualificazione morfologica e architettonica e l’insediamento di attività ad elevata valenza territoriale (università, attrezzature per lo sport e il tempo libero).

4. Funzioni prevalenti La propensione di Mestre è rimasta, attraverso la sua notevole espansione urbana e infrastrutturale, quella di grande snodo rivolto, da un lato verso la città storica e dall’altro verso un entroterra i cui confini trascendono quelli nazionali ed europei. Questa peculiarità, nonostante la crescita disordinata, permane come una sorta di filo conduttore coerente che costituisce anche oggi per le prospettive di Mestre, attraverso le grandi infrastrutture sviluppatesi in funzione del trasporto di persone e di merci (ferrovie, autostrade, porto, aeroporto), una potenzialità di elevato valore. Pertanto oltre alla residenza possono trovare luogo tutte quelle funzioni di servizio, sia pubbliche che private, quali uffici direzionali, attività commerciali, uffici ed attrezzature pubbliche, ecc. 5. Direttive per il Piano degli Interventi 5.1 Modalità attuative e dimensionamenti Il P.I. individua:

- le aree in cui gli interventi sull’esistente, di nuova costruzione e/o ampliamento, sono consentiti in diretta attuazione dello stesso e le aree da assoggettare preventivamente a piano urbanistico attuativo, con particolare riguardo a quelle in cui gli interventi di nuova urbanizzazione, di riqualificazione e/o riconversione siano finalizzati ad incrementare le dotazioni territoriali di servizi;

- gli indici di edificabilità e le destinazioni d’uso ammesse nelle zone di completamento; - il puntuale dimensionamento delle capacità edificatorie e le destinazioni d’uso ammesse nelle aree da assoggettare a

piano urbanistico attuativo; - gli interventi di riqualificazione delle aree degradate, con particolare attenzione per la sostenibilità sociale ed economica di

interventi relativi ad ambiti già interessati da progetti di ristrutturazione urbanistica, con particolare attenzione ai progetti di intervento che favoriscono la residenza pubblica.

5.2 Destinazioni d’uso degli insediamenti Il P.I. individua le destinazioni d’uso compatibili:

- in relazione alle specifiche caratteristiche delle singole zone di completamento, con particolare riferimento alla funzione prevalentemente residenziale delle aree centrali di Mestre e Marghera e del tessuto urbano di Carpenedo;

- in relazione alle specifiche caratteristiche delle singole aree da assoggettare a piano urbanistico attuativo, con particolare riferimento: a) alla funzione mista (terziaria, ricettiva, residenziale) delle aree prospicienti la stazione ferroviaria e di via Torino; b) alla vocazione culturale e turistico-ricettiva del settore territoriale costituito dal Forte Marghera e dagli ambiti limitrofi al parco di S. Giuliano a cui il P.I. riadeguerà le previsioni edificatorie del P.R.G. vigente attraverso opportuna riduzione dell'indice di utilizzazione territoriale.

Il P.I. individua inoltre la gamma di usi compatibili con le caratteristiche tipologiche degli edifici nel Centro Storico e nella Città Giardino, così come per gli edifici e i complessi di valore monumentale e testimoniale, tenendo conto, in particolare, delle priorità del recupero dei siti delle fortificazioni. Il P.I. attua politiche di promozione atte al mantenimento e consolidamento del tessuto commerciale urbano con particolare riferimento a quello di vicinato.

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5.3 Tutele e valorizzazioni Per le aree di possibile formazione di parchi e delle riserve naturali e floro-faunistiche, limitrofe al sistema del boschetto e dei prati umidi di Carpenedo, il P.I. individua:

- gli interventi volti alla valorizzazione e salvaguardia degli ambiti di tutela con particolare riferimento al S.I.C. e alle aree lungo via Trezzo-via del Tinto nonché quelli di eliminazione e/o mitigazione di eventuali elementi di degrado;

- gli ambiti di possibile fruizione e il sistema dei percorsi e dei servizi realizzabili e compatibili con le finalità di tutela e valorizzazione dell’ambiente. Per i Centri Storici di Mestre e Carpenedo il P.I. attua una verifica dei diversi gradi di tutela degli edifici, in rapporto al loro grado di conservazione. In particolare per Mestre esso dispone un elevato livello di qualità nelle scelte relative alla pedonalizzazione, all’arredo urbano e all’offerta di servizi pubblici e privati al fine di accrescere le occasioni di aggregazione e con esse il senso di appartenenza della comunità attraverso: - il recupero della struttura antica (recupero di Villa Erizzo, dell’ex distretto di via Poerio, dei vecchi padiglioni dell’ospedale Umberto I°); - nuovi interventi su Piazza Barche imperniati sul recupero della memoria delle sue peculiarità funzionali storiche (riscoperta del rapporto con la laguna, recuperando la funzione mercantile e di scambio delle modalità di trasporto del sistema piazza-canale).

Per la Città Giardino di Marghera e il Villaggio S. Marco, il P.I. attua una verifica delle forme di tutela e valorizzazione non solo per gli edifici, ma anche per gli spazi esterni, con particolare riferimento alla struttura insediativa e agli spazi pubblici, alle recinzioni, alle alberature e alla morfologia dei giardini. 5.4 Linee guida progettuali di carattere prescrittivo (prescrizioni VINCA) I Piani degli Interventi che interessano direttamente o indirettamente l’ATO 2 Insediamenti centrali di Mestre e Marghera sono assoggettati a procedura di Valutazione di Incidenza Ambientale, con particolare riguardo per le trasformazioni di tipo commerciale-direzionale, produttivo e turistico e relative alla nautica. Qualora la VINCA evidenzi probabili incidenze significative negative sugli habitat e le specie di interesse comunitario, dirette o indirette, anche riconducibili a effetti congiunti con altri piani e progetti, e qualora tali incidenze non possano essere risolte con soluzioni alternative, misure di mitigazione o misure di compensazione, il Piano degli Interventi deve escludere le trasformazioni che originano tali incidenze, anche se questo comporta una mancata attuazione dei carichi insediativi aggiuntivi previsti nel dimensionamento definito dal PAT per l’ATO 2.

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6. Dimensionamento

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