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Ateneo Pontificio Regina Apostolorum Roma, a. a. 2009/2010 GUIDA ALLO STUDIO per il CONCORSO DI CULTURA CLASSICA PREMESSE GENERALI 1. Che cosa sono i classici? Sono quegli Autori che appartengono al passato, ma che hanno lasciato una traccia profonda nella storia del pensiero e trasmettono un messaggio che trascende il Tempo. 2. Che cosa è la civiltà greco- romana? E’ un termine che indica la molteplicità irriducibile delle valenze culturali veicolate dalla Grecia e da Roma in una sintesi che ha contribuito a forgiare la civiltà occidentale. 3. Perché è così importante la cultura greco- latina? Perché è la cultura che ha espresso alcuni tra gli ideali umani più alti, dandoci l’opportunità di una maggiore consapevolezza e maturità personale. 4. In concreto, in cosa possono aiutarci i classici? Nell’affrontare consapevolmente le scelte e gli avvenimenti della vita. Nel rigore del ragionamento logico, nella corretta gerarchia dei valori, nello sviluppo dell’immaginazione, nell’educazione della sensibilità, degli affetti e delle emozioni; nella misura e nell’ordine della vita, delle attitudini e delle passioni; nella contemplazione della bellezza della natura e delle opere artistiche; nell’arte di parlare, di scrivere e di analizzare i problemi. 5. Quali sono le caratteristiche della cultura greca? l’ideale di vita: il culto della bellezza, dell’armonia, del benessere e del piacere; l’educazione è diretta al perfezionamento poliedrico e armonico dell’uomo attraverso l’esercizio fisico e la poesia in un ambiente di libertà, per acquisire l’areté (Άρετή, la virtù, l’eccellenza); l’arte si manifesta, ad esempio, nell’architettura, nella scultura e nelle forme poetiche della tragedia, con il principale obiettivo di educare il popolo. 6. Quali sono le caratteristiche della civiltà romana? l’ideale di vita: l’ideale di vita romano è l’otium, la condizione che consente la riflessione e lo studio e distingue perciò l’uomo civile; la carriera militare è la realizzazione pratica della virtus del civis, uno degli elementi costitutivi della società, come la religione e il diritto; il desiderio di conquista ha però bisogno di complessi riti, che i Romani ponevano in essere ad ogni azione militare; l’educazione tende proprio alla realizzazione della virtus, attraverso un’etica di rispetto dei mores ereditati dal 1

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Ateneo Pontificio Regina Apostolorum

Roma, a. a. 2009/2010

GUIDA ALLO STUDIO per il

CONCORSO DI CULTURA CLASSICA

PREMESSE GENERALI

1. Che cosa sono i classici? Sono quegli Autori che appartengono al passato, ma che hanno lasciato una traccia profonda nella storia del pensiero e trasmettono un messaggio che trascende il Tempo. 2. Che cosa è la civiltà greco- romana? E’ un termine che indica la molteplicità irriducibile delle valenze culturali veicolate dalla Grecia e da Roma in una sintesi che ha contribuito a forgiare la civiltà occidentale. 3. Perché è così importante la cultura greco- latina? Perché è la cultura che ha espresso alcuni tra gli ideali umani più alti, dandoci l’opportunità di una maggiore consapevolezza e maturità personale. 4. In concreto, in cosa possono aiutarci i classici? Nell’affrontare consapevolmente le scelte e gli avvenimenti della vita. Nel rigore del ragionamento logico, nella corretta gerarchia dei valori, nello sviluppo dell’immaginazione, nell’educazione della sensibilità, degli affetti e delle emozioni; nella misura e nell’ordine della vita, delle attitudini e delle passioni; nella contemplazione della bellezza della natura e delle opere artistiche; nell’arte di parlare, di scrivere e di analizzare i problemi. 5. Quali sono le caratteristiche della cultura greca? l’ideale di vita: il culto della bellezza, dell’armonia, del benessere e del piacere; l’educazione è diretta al perfezionamento poliedrico e armonico dell’uomo attraverso l’esercizio fisico e la poesia in un ambiente di libertà, per acquisire l’areté (Άρετή, la virtù, l’eccellenza); l’arte si manifesta, ad esempio, nell’architettura, nella scultura e nelle forme poetiche della tragedia, con il principale obiettivo di educare il popolo. 6. Quali sono le caratteristiche della civiltà romana? l’ideale di vita: l’ideale di vita romano è l’otium, la condizione che consente la riflessione e lo studio e distingue perciò l’uomo civile; la carriera militare è la realizzazione pratica della virtus del civis, uno degli elementi costitutivi della società, come la religione e il diritto; il desiderio di conquista ha però bisogno di complessi riti, che i Romani ponevano in essere ad ogni azione militare; l’educazione tende proprio alla realizzazione della virtus, attraverso un’etica di rispetto dei mores ereditati dal

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passato; l’arte romana tende a conciliare l’aspetto della funzionalità pratica e quello della godibilità estetica, sia che si tratti di architettura, che di letteratura.

STORIA DEL MONDO CLASSICO

7. Quali sono le tappe della storia greca? a) “Monarchia” (secoli XI-IX a.C.), periodo del “medioevo ellenico”, assestamento dei movimenti migratori e dei gruppi linguistici; b) oligarchie e tirannie (secolo VII- V); c) democrazia (sec. V); d) guerre persiane a difesa della libertà greca; e) formazione delle Leghe (Delio- Attica; Peloponnesiaca), guerra del Peloponneso e tramonto dell’egemonia ateniese (fine del V secolo); f) egemonia spartana; egemonia tebana (dalla fine del V alla metà del secolo IV); g) dominazione macedone di Filippo II e suo figlio Alessandro Magno (dal 338 a.C. – sec. IV a.C.) h) periodo “ellenistico” dei diadochi (divisione in regni, leghe e città stato dal 323 a.C.); i) dominazione romana (dalla metà del II a.C., perdita dell’indipendenza con la dichiarazione della creazione della provincia romana nel 146 a.C.). 8. Caratteristiche del governo monarchico Il re detiene il potere assoluto (legislativo, militare, religioso), coadiuvato da un consiglio di anziani (o da più collegi, in genere sacerdotali). 9. Quali sono in sintesi le caratteristiche dei governi oligarchici? Governo di pochi, appartenenti alle classi di potere, per origine o per censo. 10. Quali erano in breve le caratteristiche della democrazia? Una maggiore partecipazione dei cittadini maschi adulti alla vita pubblica. 11. Quali erano le principali caratteristiche della lega Delio- Attica e del “secolo d’oro” di Pericle? Atene manteneva una preminenza politica e commerciale in una lega con una spiccata vocazione marittima, basata su vincoli religiosi e linguistici; Pericle fu un uomo politico molto abile e un mecenate, ma non riuscì a evitare la guerra che avrebbe segnato il tramonto della propria città. 12. Quali sono le tappe della storia di Roma? a) Monarchia (dal 753 a.C., data tradizionale della fondazione di Roma, al 509 a.C.): nel re risiedeva tutto il potere civile ed il comando militare; Roma diviene un’importante città- stato. b) Repubblica (tradizionalmente, dal 509 a.C. al 27 a.C.): la figura del re viene sostituita da due consoli nelle stesse mansioni; i consoli verranno coadiuvati dal Senato, dai tribuni e da altre magistrature; Roma diventa uno Stato che abbraccia quasi interamente il bacino del Mediterraneo. Un periodo di guerre civili (I sec. a.C.) aprirà la strada alla nascita dell’Impero. c) Impero (secoli I- V d.C.): Originariamente legato al concetto del comando militare (imperium), l’istituto si rafforza per accumulo di cariche (consolato, pontificato), acquisendo prima una sorta di preminenza tra pari nei confronti del Senato (“Principato”), infine, caricandosi di valenze religiose e mistiche di

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origine orientale, assumerà l’aspetto di un potere assoluto (“Dominato”). Roma giunge a dominare terre tanto distanti quanto la Britannia e la Mesopotamia.

GENERI LETTERARI E AUTORI PRINCIPALI

13. Quali sono i principali generi letterari? Epica, lirica, tragedia e commedia, genere didascalico (o didattico), storico, filosofico, retorico, satirico. 14. Che cos’è il genere epico? Il genere epico canta le imprese e le gesta degli eroi del passato mitico o leggendario. 15. Quali sono i rappresentanti della poesia epica greca? Omero nelle sue opere Iliade e Odissea ed Esiodo (Le opere e i giorni). 16. Quale è il massimo rappresentante della poesia epica latina? Virgilio. 17. Che cos’è la lirica? La lirica esprime i sentimenti del poeta davanti agli accadimenti umani. 18. Quali sono i rappresentanti della lirica greca? Alceo, Saffo, Anacreonte, mentre nella lirica corale, Alcmane, Stesicoro, Simonide, Bacchilide, Pindaro. Nell'usare oggi l'espressione "lirici greci" si fa però riferimento, in senso più lato, a tutto un modo di produrre versi che copre in Grecia l'arco di due secoli: VII - VI sec. a.C. 19. Quali sono i rappresentanti della lirica latina? Catullo, Orazio, Properzio, Ovidio e Stazio. 20. Che cos’è la tragedia? Pone in scena i grandi problemi della condizione umana (destino, libertà, colpa…) e le grandi tematiche culturali, fino alla definizione della propria identità, spesso in negativo, non a caso la tragedia si svolge sempre in un “altrove” culturale, nello spazio e nel tempo. 21. Quali sono i principali rappresentanti della tragedia greca? Eschilo, Sofocle, Euripide. 22. Che cos’è la commedia? Tratta della vita di ogni giorno con personaggi quotidiani, in un linguaggio popolare e con un finale allegro. Attraverso l’ironia e il sarcasmo si sublimano i valori culturali. 23. Quali sono i rappresentanti della commedia greca? Aristofane e Menandro. 24. Quali sono i rappresentanti della commedia latina? Plauto e Terenzio. 25. Quali sono i grandi storici greci? Erodoto, Tucidide, Senofonte, Polibio, Plutarco. Alcuni, come Senofonte e Plutarco, scrissero di filosofia e altre discipline. 26. Quali sono i grandi storici latini? Cesare, Sallustio, Cornelio Nepote, Svetonio, Tito Livio, Tacito. 27. Quale fu una delle maggiori eredità della civiltà greca? La filosofia e, con la filosofia, il valore del pensiero. 28. Quale fu una delle maggiori eredità della civiltà romana? Il Diritto, e con il diritto, il valore della giustizia. 29. Che cosa è il diritto? Il Diritto è l’insieme di norme giuridiche positive e consuetudinarie che hanno governato Roma e i territori sotto la sua dominazione, per stabilire la giustizia e la pace. 30. Perché è importante il Diritto romano? Il Diritto romano è indispensabile per comprendere la civiltà romana, poiché la società romana era permeata e

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guidata dal concetto del “lecito” e dell’ “illecito”, sul piano divino come su quello umano, e dalla dinamica relazione della sfera pubblica con quella privata. 31. Per quale ulteriore motivo è importante il Diritto romano? Il Diritto Romano è la base e l’ispirazione delle costituzioni politiche di molti paesi del mondo attuale: le libertà fondamentali, la regolazione dei diritti patrimoniali, la giustizia commutativa e distributiva, i doveri del cittadino, ecc. 32. Com’è nata la filosofia? Nacque dallo stupore e dall’ammirazione dell’uomo davanti alla bellezza e alle meraviglie della natura. Da questo stupore sorse la domanda: “Perché l’essere e non il nulla (non essere)?”. Il cosiddetto “miracolo greco” consistette nella ricerca di una risposta puramente razionale a questo interrogativo, senza ricorrere all’intervento mitico degli dei, com’è accaduto, non solo in Europa, ma anche in tutti gli altri popoli dell’Antichità. 33. Che cosa è la filosofia? È la riflessione che ricerca le cause ultime delle cose. 34. Quali sono le fasi attraversate dalla filosofia greca? a) Ricerca sui principi delle cose (filosofia presocratica). b) Ricerca sull’unità e la molteplicità delle cose (Parmenide ed Eraclito). c) Ricerca della relazione tra il mondo reale e il mondo delle idee (Platone ed Aristotele). d) Indagine sulla morale e la ricerca della felicità (filosofia stoica ed epicurea). 35. Quali sono i principali filosofi greci? a) Presocratici (secoli VII - V a.C.): Talete, Anassimandro, Anassimene, Eraclito, Pitagora, Democrito. b) Scuola Socratica (secoli V - IV a.C.): Socrate, Platone, Aristotele, Epicuro. 36. Quali sono i filosofi latini? Cicerone, Lucrezio, Seneca, Agostino, Boezio. 37. Che cos’è il genere didascalico? L’arte destinata all’insegnamento. 38. Quali sono i rappresentanti del genere didascalico greco? Esiodo ed Esopo. 39. Quali sono i rappresentanti del genere didascalico latino? Quintiliano, Fedro. 40. Che cos’è l’oratoria? L’arte di convincere attraverso la parola, sia in opere scritte, sia attraverso discorsi. 41. Chi sono i principali oratori greci? Gorgia, Lisia, Demostene, Eschine, Isocrate. 42. Chi sono i principali oratori latini? Catone, Cicerone, Marco Antonio (omonimo del famoso avversario di Ottaviano nelle guerre civili). 43. Che cos’è la satira? Genere letterario che critica con ironia e sarcasmo i vizi della società e degli uomini. 44. Chi fu uno dei principali scrittori satirici greci? Luciano di Samosata, con alcuni tra i suoi Dialoghi. 45. Quali furono i principali scrittori satirici latini? Lucilio, Petronio Arbitro, Marziale, Giovenale.

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GLI DEI

46. Quale concezione avevano i greci degli dei? I greci spiegavano attraverso i miti gli accadimenti cosmici e storici e le vicissitudini umane personali. Per loro, l’esistenza degli dei spiega ciò che era inesplicabile per loro. 47. Quali caratteristiche avevano gli dei greci? Ognuno aveva la responsabilità di una o più sfere dell’esistenza umana. Gli dei rappresentano l’età d’oro del mondo felice, sono antropomorfi, ma non operano e non si nutrono come gli uomini, ciò che è permesso loro non è permesso all’uomo. Rappresentano l’alterità, a volte negativa, a volte invece positiva. 48. Come vedevano i romani i propri dei? Mentre l’uomo greco cercava nella religione una risposta ai misteri della natura e di se stesso, l’uomo romano, invece, viveva in una società permeata dalla religione, ogni vincolo sociale, civile, politico, era tale in quanto solennemente sancito dal rito religioso. Molte magistrature politiche presiedevano al culto pubblico. L’uomo greco ha spesso una religiosità personale, mentre nel mondo romano si può parlare di “religione di stato”. 49. Quale fu il percorso storico del rapporto dei romani con i propri dei? a) nella monarchia, le diverse matrici culturali ed etniche che formavano la realtà romana si identificarono nelle forme del culto, soprattutto attorno alla “Triade Capitolina”; b) durante la Repubblica, le idee greche e l’accoglienza di divinità straniere provocò da una parte un irrigidimento (ad es. il Senatoconsulto contro il culto di Bacco), dall’altra un’indagine sulla relazione tra forme private di religiosità permeate da valenze magico- misteriche (superstizione) e il corretto culto pubblico perno delle istituzioni civili e politiche (religione); c) nell’Impero, il fenomeno assume proporzioni maggiori e si avverte il pericolo della disgregazione sociale, poiché la religione tradizionale non è più in grado di rispondere alle pulsioni interiori del singolo. 50. Quali sono i principali dei greci e romani? Zeus (Giove a Roma), padre di tutti gli dei, dio della sacralità dei vincoli, dei patti e della luce del giorno; Poseidone (Nettuno a Roma), dio del mare, dei terremoti e dei cavalli; Hera- Era (Giunone a Roma), dea protettrice del matrimonio e della sfera femminile legata alla fertilità e, quindi, al benessere dello Stato; Dioniso o Bacco, dio del vino, dell’ebbrezza mistica; Atena (Minerva a Roma), dea dell’intelligenza e della strategia; Efesto (Vulcano a Roma), dio del fuoco; Afrodite (Venere a Roma), dea dell’amore e della bellezza fisica; Ares (Marte a Roma, dove presiedeva anche a certi riti agricoli), dio della furia guerriera; Artemide (Diana a Roma), dea della caccia, legata al mondo selvatico, notturno, lunare; Eolo, dio dei venti; Ermes (Mercurio a Roma), dio dell’inganno e della finzione, anche in senso “positivo” (l’eloquenza, il commercio, la diplomazia, per cui è considerato il messaggero degli dei); Apollo, dio del sole e delle arti (legato anche al mondo liminare della profezia e della medicina); Eros (Cupido a Roma), dio del desiderio amoroso; Plutone (Ade), dio degli inferi (dell’Ade, appunto); Asclepio- Esculapio, dio della medicina; Demetra (Cerere a Roma), dea del lavoro agricolo e dei frutti della terra; Vesta (che Cicerone dice corrispondere ad

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Estia in Grecia), dea protettrice del focolare domestico e quindi della conservazione dell’ordine sociale costituito.

EDUCAZIONE GRECO-ROMANA

51. Quali sono i momenti fondamentali dell’educazione greca? L’educazione è un processo che passa dallo studio dell’epica omerica all’esercizio fisico, in epoca arcaica; successivamente, la letteratura fornì il modello “eroico” di educazione, costituito dalla ricerca della virtù fisica e intellettuale; in seguito, il modello ateniese, appannaggio delle classi abbienti, prevedeva l’apprendimento delle arti maggiori presso un maestro (filosofo, retore, ecc…); il modello spartano prevedeva invece l’inserimento del fanciullo nella società degli Spartiati, attraverso una durissima selezione (agoghé) che cominciava già dalla nascita (eugenìa). 52. Che cosa si insegnava nella scuola? Grammatica (leggere e scrivere), aritmetica, musica, ginnastica (lotta, corsa, lancio del disco e del giavellotto, pugilato, equitazione, scherma). 53. In che cosa consisteva la efebia? Era una tappa del percorso educativo greco, ma aveva a che fare con veri e propri momenti di iniziazione, che segnavano il passaggio dalla fanciullezza all’età adulta. 54. In che cosa consisteva l’educazione degli eroi? Tappa della formazione degli eroi nell’areté (virtù), fino ad acquisire l’ideale della perfezione fisica e morale (forza, prudenza ed onore). 55. In che cosa consisteva l’educazione spartana? Nella disciplina rigorosa, ottenuta mediante il costante esercizio fisico fino al sacrificio, i pasti comuni e frugali, fino a sviluppare uno spirito di corpo e di appartenenza alla comunità, tale da rendere possibile anche l’estremo sacrificio per la patria. Cominciava a sette anni, la cosiddetta agoghè, fino ai venti. A trenta anni poteva crearsi una famiglia. 56. Che fasi ha avuto l’educazione romana? Scuola primaria, scuola secondaria e la retorica. Anche l’educazione romana ha attraversato diverse fasi, che riguardano comunque le classi agiate; gli insegnamenti primari prevedevano l’apprendimento delle lettere e del calcolo, successivamente era previsto un perfezionamento nelle discipline letterarie presso un precettore o presso le scuole di retorica, spesso in Grecia. 57. In che cosa consisteva la scuola “primaria”? La scuola primaria si teneva nella cornice del Circo, del foro o di una strada, dove si insegnava a leggere, scrivere, contare e calcolare. Si faceva in coro e sotto la direzione di un pedagogo. 58. In che cosa consisteva la scuola “secondaria”? Si leggevano gli autori greci e latini seguendo queste fasi: enarratio o spiegazione storica; emendatio o discussione delle eventuali difficoltà nel testo; iudicium sull’autore comparandolo con altri. Si scrivevano versi e si imparavano a memoria aforismi famosi.

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59. In che cosa consisteva l’arte retorica? Coronamento dell’educazione del futuro oratore, attraverso lo studio presso una scuola o un maestro che poteva prolungarsi per alcuni anni. 60. Quali caratteristiche avrebbe dovuto avere l’oratore latino? Vir bonus peritus dicendi. Deve essere quindi un uomo completo dotato di erudizione e sensibilità per essere capace di capire gli altri, e così guidarli e convincerli col suo discorso. Come faceva Cicerone che regnabat in sententiis, cioè era il re del foro.

L’ARTE

61. Come era l’arte greca? L’arte greca può riassumersi così: nobile e serena grandezza coniugata all’interpretazione della propria realtà culturale: trasposizione dell’ideale di kalokagathìa (bellezza esteriore che coincide con la bontà interiore). Recenti studi hanno evidenziato la assai probabile pesante policromia delle architetture e sculture greche, che potrebbe rispondere alla necessità della ricerca della corrispondenza estetica tra realtà e rappresentazione. L’arte comunica lo spirito culturale attraverso i mutamenti di stile in vari periodi. 62. Quali furono le tappe dell’arte greca? Si possono evidenziare quattro periodi: a) arcaico (dal sec. VIII alla prima metà del secolo V a.C). Impulso nell’architettura e nella scultura, creazione degli ordini architettonici: dapprima il “dorico” e, solo successivamente (fra il V sec. e il IV sec. a.C), l’ordine ionico e quello corinzio. Nella scultura, ad un primo stile statico, sobrio e celebrativo, si sostituisce lentamente uno stile dinamico. Anche nella ceramica si assiste al passaggio verso una più vivace distribuzione figurativa nello stile cosiddetto “a figure nere”, che si afferma in tutto il Mediterraneo. b) classico (seconda metà del secolo V.): secolo d’oro dell’arte greca, che giunge al culmine in Atene, con la cosiddetta età di Pericle (450-429 a.C). Vengono innalzati alcuni tra i più suggestivi monumenti dell’Acropoli di Atene. Nella scultura si afferma lo stile dinamico di Fidia. Nella ceramica si assiste all’affermazione della decorazione a “figure rosse”, che consente anche un cromatismo più vivace. c) tardo classico (secolo IV): dissoluzione della polis come istituzione politica, non come centro di cultura e d’arte, di fronte alla nuova concezione imperiale di Filippo II e Alessandro III di Macedonia. Lo stile artistico si carica di valenze patetiche, ricercando il realismo e la rappresentazione drammatica. L’architettura si arricchisce di influssi orientali e diventa più rappresentativa e monumentale. d) ellenistico (dal 323 a.C. in poi). L’arte raggiunge livelli elevati di eclettismo, l’insegnamento artistico greco viene recepito e rielaborato da Roma e nel Mediterraneo in forme nuove e portato attraverso il dominio romano nel resto dell’Europa interna. 63. Quali sono le caratteristiche dell’arte greca? Serenità di forma, calma, pienezza, disciplina della forza e dell’ardore, misura e proporzione.

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64. Quali sono i principali esponenti della scultura greca? Mirone, Policleto, Fidia, Prassitele, Lisippo. 65. Quali sono i principali esponenti dell’architettura greca? Ictino e Callicrate (disegnatori del Partenone), Ippodamo da Mileto (urbanistica). 66. Come era l’arte romana? L’arte romana delle origini presenta caratteristiche omogenee con quella etrusca e con l’arte italica; l’influenza greca fu notevole, ma rielaborata originalmente nell’uso dell’arco e della volta, ad esempio, e nell’associazione dell’estetica a grandi opere di pubblica utilità. 67. Come era la scultura romana? La scultura ebbe carattere popolare, legata a necessità di realismo, soprattutto dopo l’espansione dello stile ellenistico. In età precedente era, infatti, legata a modelli italici ed etruschi, anch’essi a loro volta ispirati a modelli greci arcaici. 68. Come era la pittura romana? La pittura nell’Italia antica presenta una notevole ricchezza e varietà di temi e stili: dalle splendide tombe etrusche agli affreschi italioti (sintesi di elementi italici indigeni e greci) delle tombe sannite, la pittura romana ha potuto attingere ad un bagaglio estetico notevole, evidente nei diversi stili e periodi apprezzabili in vari siti, dall’Esquilino (a Roma), a Pompei. Nella ceramica, dopo la variegata produzione di stile etrusco e italiota fino all’epoca ellenistica, si affermeranno in epoca imperiale produzioni industriali di ceramiche in serie. 69. Come era l’architettura romana? L’architettura era una scienza, oltre che un’arte. Dal tracciato di una strada, di un acquedotto, all’erezione di edifici pubblici (civili e religiosi), un progetto seguiva precise norme tecniche e religiose. La tecnica costruttiva ha consentito all’architettura romana di sopravvivere ai secoli. Il carattere di quest’arte era solido e sontuoso, lo sfarzo si sposava con la praticità.

CLASSI SOCIALI

70. Quali erano le classi sociali in Grecia? Ad Atene, i cittadini, i meteci, gli schiavi; a Sparta, gli Spartiati, i Perieci, gli Iloti. 71. Chi erano gli Spartiati? Erano il gruppo dominante; governavano la città dedicandosi soprattutto alla vita comune e all’addestramento militare e traevano il proprio sostentamento dalle terre e dagli schiavi assegnati dallo Stato. 72. Chi erano gli iloti? Erano i discendenti dei popoli dominati, erano schiavi dello Stato e non godevano di diritti, e il loro lavoro sosteneva gli Spartiati. 73. Chi erano i perieci? “Coloro che dimorano nei dintorni, in periferia”; erano uomini liberi, ma non Spartiati, legati ad essi da vincoli economici e militari, ma non godevano di diritti politici, se non di una certa autonomia nelle proprie comunità. 74. Chi erano i cittadini? Ad Atene, solo i maschi liberi sopra i vent’anni, che avessero svolto il servizio militare, indipendentemente dal censo (aristocratici, commercianti, artigiani…); erano comunque escluse dalla cittadinanza le donne. 75. Chi erano i meteci? Erano stranieri con limitati diritti, che si dedicavano al commercio e all’industria.

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76. Chi erano gli schiavi? Erano prigionieri di guerra, bambini orfani venduti, figli di schiavi. Erano proprietà privata ed erano commerciati come qualsiasi altra mercanzia. 77. Quali erano le classi sociali a Roma? Originariamente patrizi e plebei, poi i clienti. Gli schiavi divennero una realtà sociale solo dopo l’affermazione di Roma nel territorio circostante. 78. Chi erano i patrizi? Erano i discendenti dei romani di antica stirpe aristocratica, derivata dai primi proprietari di terre e bestiame. 79. Chi erano i plebei? Tutti i non- patrizi. La popolazione dedita al lavoro, dall’agricoltura all’artigianato. 80. Chi erano i clienti? Erano persone libere, che si mettevano sotto la protezione delle persone ricche. Originariamente forse stranieri, cadetti di buona famiglia, patrizi decaduti, che, in cambio di favori, servizi, prestazioni (lavorative, militari, ecc…), ottenevano protezione e un tenore di vita adeguato. 81. Quali ruoli rivestivano gli schiavi a Roma? Le più diverse mansioni, da amministratori di proprietà per conto del padrone al gladiatore. Per quanto potessero ottenere la libertà (emancipazione) e divenire liberti, gli schiavi erano considerati “animali parlanti”, merce pregiata che spesso possedeva un’istruzione migliore del proprio padrone, che poteva impiegarli, appunto, nei compiti più diversi, come quello di precettore e pedagogo.

MAGISTRATURE GRECO-ROMANE

82. Quali erano le magistrature spartane? L'assemblea degli Spartiati eleggeva tra gli anziani maggiori di 60 anni la gerusia, l'organo di governo dotato del potere legislativo e composto da trenta membri; due re, discendenti di antichi casati originari, comandanti dell'esercito; il potere esecutivo e giudiziario era affidato a cinque efori eletti ogni anno dall’assemblea e non erano rieleggibili. 83. Che funzione avevano i re? Guidare l’esercito, rappresentare la comunità davanti agli dei. 84. Che funzione aveva il consiglio degli anziani? Potere legislativo. 85. Che funzione avevano gli efori? Potere esecutivo e giudiziario. Controllo sull’ordinamento costituzionale. 86. Quali erano le magistrature in Atene? L'assemblea del popolo (l'Ecclesìa), composta dai cittadini, vota le leggi, decide di fare la guerra o la pace, autorizza le spese della città. Estrae a sorte il consiglio della Bulè (Senato), costituita da 500 membri che fa eseguire le leggi con estesi poteri amministrativi, finanziari, giudiziari, ecc.. Divisa per tribù infine elegge i dieci strateghi che comandano esercito e flotta. 87. Cos’era la Bulè? Erano 500 cittadini eletti per estrazione per un anno, che preparavano i progetti di legge che l’Assemblea del popolo votava e approvava. Divisi in dieci pritanie, che si succedevano durante l’anno nella gestione dello Stato a spese pubbliche. 88. Chi erano gli Arconti? Antica magistratura ateniese che perse potere e significato man mano che le riforme democratiche avanzavano. Erano nove membri eletti annualmente dall’assemblea tra le famiglie più antiche della città,

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alla fine dell’anno entravano di diritto a far parte dell’Areopago, il tribunale arcaico tradizionale. Si occupavano della scansione del tempo sacro e del potere esecutivo e militare, che perdettero in favore dell’Assemblea e degli Strateghi. Anche l’estrazione nobile si perse in favore della possibilità di accesso a tale magistratura anche per le classi di censo meno agiate. 89. Quali erano le magistrature romane? In età monarchica il re, che agiva con il sostegno del Senato. Con l’avvento della Repubblica si affermarono poi numerose cariche elettive, inserite in un cursus honorum (dalla carica di questore a quella di edile, dalla pretura al consolato); fuori dal cursus, altre notevoli cariche, come quella di dittatore e pontefice massimo. 90. Che funzioni avevano i re? In origine, il re deteneva il potere assoluto, coadiuvato dal Senato. Era composto da 100 patres (poi ampliato a 200) nominati dal rex, capifamiglia delle cento gentes originarie, che dettero origine alla classe patrizia. 91. Quali funzioni aveva il Senato? Era competenza del Senato approvare, o meno, le leggi di ispirazione comiziale, vigilare sul corretto andamento dei culti pubblici e delle feste calendariali; era l’organo supervisore delle finanze statali, aveva il compito di ricevere le ambascerie straniere, decidere, orientare e finanziare, o meno, le campagne militari, organizzare i paesi sottomessi, tenere aggiornate le relazioni internazionali e con gli alleati. L’importanza decadde proporzionalmente all’aumento del potere imperiale in età tardo- antica. 92. Quali funzioni avevano i consoli? Massima carica Repubblicana. Detenevano il potere politico e militare, che mantenevano per l’anno di carica. In teoria, un secondo mandato era possibile solo dopo dieci anni. Alla fine del loro mandato, potevano ottenere il governo di province importanti, come proconsoli. 93. Che funzione aveva il dittatore? Carica straordinaria e piena di limitazioni rituali, eletto dai consoli in momenti particolarmente critici, durava solo sei mesi nei quali però poteva esercitare un potere pressoché assoluto. 94. Che funzioni avevano i pretori? Avevano responsabilità nella giustizia civile, nel comando militare e nel governo delle province. 95. Quali incarichi avevano gli edili? I 4 edili si occupavano soprattutto dell’amministrazione dell’Urbe e delle infrastrutture, dagli approvvigionamenti all’organizzazione di giochi pubblici. 96. Che funzione avevano i censori? Carica che si distingueva per durata (18 mesi) e per intervallo di elezione (ogni 5 anni). Era un incarico assai prestigioso. In principio, deputati al controllo del censo e del catasto dei cittadini, i censori si occupavano anche della ridistribuzione delle risorse, vigilando sulle opere pubbliche, sulla moralità dei costumi e sulla condotta dei Senatori. 97. Che funzione avevano i questori? In principio assistevano i consoli, ebbero poi maggiori responsabilità nell’amministrazione del tesoro pubblico. Era il primo gradino del cursus honorum, cui si poteva accedere dopo 10 anni di servizio militare, nella cavalleria, all’età di 30 anni. 98. Che funzione aveva il tribuno della plebe? Carica creata in seguito alle lotte sociali, garantiva l’equilibrio e l’equità delle azioni legali e politiche in cui era

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coinvolto un plebeo. Riuniva e presiedeva le assemblee del popolo e aveva diritto all’inviolabilità e all’immunità.

VITA QUOTIDIANA DELL’UOMO GRECO – ROMANO

99. Com’era la giornata tipo dei greci antichi? Dipendeva dalla condizione e dalla classe sociale, dal lavoro, dalla disponibilità economica. Il numero dei pasti e la loro consistenza dipendeva dagli stessi criteri. In generale, l’uomo greco dedicava molto tempo alle proprie occupazioni, che fossero commerci, politica, attività artigianali o l’agricoltura, fuori di casa. Tutta all’interno delle mura domestiche invece si svolgeva la giornata della donna, esclusa, almeno ad Atene, da ogni attività pubblica (diversamente a Sparta, dove la donna aveva un ruolo ben maggiore). I ceti più abbienti potevano permettersi di recarsi al mattino a sbrigare i propri affari nell’agorà, disdegnando i lavori manuali, considerati adatti agli schiavi, e dedicando il tempo libero alla cura del corpo e alle attività ginniche, che fornivano un’altra occasione di svago e di intrattenimento di relazioni personali, sociali, lavorative. Quando, la sera, poteva capitare di essere invitati o di invitare gente per un banchetto, anche queste attività avevano un profondo valore sociale e prevedevano la presenza dei soli uomini. 100. Quali mestieri esercitava l’uomo greco? Dai lavori agricoli alle attività marinare, dal commercio all’artigianato. Gli intellettuali, invece, disdegnavano il lavoro manuale, perché provenienti, la maggior parte, da ceti abbienti. 101. A cosa si dedicavano i mercanti greci? Al commercio di tutte le mercanzie circolanti al tempo, dai prodotti di lusso provenienti da terre anche assai lontane (avorio), agli schiavi, ai prodotti della terra greca (olio, vino, ceramiche), alle opere degli artisti e artigiani greci o di altre terre. 102. In che modo emersero gli “impresari” greci? A partire dalle attività commerciali, gli impresari nascono riunendo un gruppo di schiavi artigiani per la produzione di opere in serie, destinate all’esportazione. 103. Quali altre attività svolgevano gli uomini greci? Altre attività erano i giochi (palla, azzardo, lotte di animali) e le feste religiose cittadine. I simposi erano altre occasioni di gioco e svago. Nei simposi, cui potevano partecipare solo gli uomini, si beveva, si mangiava, si discuteva, si godeva della presenza delle etere e si giocava. 104. Come passava tipicamente la mattina un romano? L’uomo romano era assai mattiniero. All’alba, l’atrio di una casa patrizia si riempiva di ospiti e clienti ansiosi di salutare il proprio patrono. Alcuni di essi sarebbero stati invitati a pranzo. Il pater familias per l’ora terza (le nove del mattino), era già fuori per dedicarsi ai propri affari, ma era solito rincasare per mezzogiorno. 105. Cosa facevano intanto durante la mattinata i figli dei romani? A seconda dell’età, si dedicavano al gioco (i più piccoli), o alla scuola. 106. Quali erano le attività tipiche di un romano nel pomeriggio? Il pater familias entro l’ora sesta (le tre pomeridiane), pranzava e dopo si riposava, quindi usciva nuovamente per recarsi alle terme, dove alla cura del corpo si

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univa la possibilità di intrattenersi in discussioni d’affari, o di piacere, o intellettuali. 107. Che faceva un romano di notte? All’ora dodicesima, dopo il tramonto, si consumava la cena e dopo la città restava sommersa nella più completa oscurità. La notte per i Romani è un momento separato dalla vita quotidiana, solo alcune figure istituzionali potevano girare di notte. Solo in alcune occasioni festive si potevano trovare i cittadini in giro dopo l’ora di cena. Era il momento in cui, per esempio, giungevano in città gli approvvigionamenti.

L’ESERCITO

108. Com’era l’esercito spartano? Tutta la società spartana era orientata nell’educazione e formazione del perfetto cittadino- guerriero. Per diventare oplita un ragazzo spartano veniva addestrato dall’età di sette anni fino ai venti. Si considerava in servizio attivo fino a sessant’anni e viveva negli alloggi comuni, consumava i pasti in comune e si dedicava continuamente all’esercizio fisico e all’uso delle armi. 109. Com’era l’esercito ateniese? L’esercito ateniese non aveva regole così rigide. Tra i 18 e i vent’anni si svolgeva il servizio militare e si poteva esser richiamati in caso di guerra fino ai sessant’anni. 110. In cosa consisteva l’esercito ateniese? Come qualsiasi altro esercito greco, al nerbo della fanteria pesante costituita dagli opliti si univano reparti armati alla leggera, i peltasti, la cavalleria e i reparti di arcieri e frombolieri. 111. Cos’erano gli opliti? Coloro che potevano permettersi di proteggersi con un’armatura completa indossata sopra una corta tunica: la corazza era di lino ricoperto di cuoio, raramente di piastre o parti metalliche (es. il pettorale); l’elmo di bronzo, per la protezione del capo, di varie fogge e stili e a volte abbellito da un cimiero di crine di cavallo; gli schinieri di bronzo, protezione metallica per gli stinchi; lo scudo rotondo di legno rivestito di cuoio o bronzo, arma di difesa principale, simbolo stesso dell’oplita, lo proteggeva dal collo al ginocchio ed era imbracciato in modo tale da proteggere solo la metà sinistra del corpo del portatore, così da coprire la metà destra del compagno, creando uno schieramento compatto e, nelle intenzioni, impenetrabile; le armi da offesa erano la lancia e la spada, che poteva essere a doppio taglio o a taglio unico. 112. Cos’erano i peltasti? Erano reparti armati alla leggera, in genere non portavano armatura, ma solo uno scudo, spesso di vimini intrecciati, ricoperto di cuoio; un elmo leggero, a volte solo un casco di cuoio; le armi da offesa erano preferibilmente da lancio, come i giavellotti; portavano anch’essi la spada. 113. Come erano gli arcieri greci? Erano quelli che usavano l’arco, un’arma usata soprattutto per la caccia. Reclutati spesso fra gli strati meno abbienti della popolazione, potevano essere anche mercenari o appartenere a popoli famosi per l’uso di certe armi, come i frombolieri cretesi, per esempio. 114. Chi erano i cavalieri greci? Erano coloro che potevano permettersi un cavallo per la guerra (la seconda classe di censo: gli zeugiti). Anticamente armate più pesantemente (si pensi anche ai carri da guerra micenei), le necessità

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tattiche e l’assenza di staffe resero le cavallerie greche, genericamente, armate alla leggera. 115. Chi erano i comandanti dell’esercito greco? Gli strateghi. 116. Quali azioni si svolgevano prima di ogni azione militare? Si consultavano gli oracoli. Venivano compiuti riti e sacrifici, che potevano protrarsi anche durante il combattimento. 117. Cosa accadeva agli sconfitti? Gli sconfitti che non fossero fuggiti dal campo di battaglia in genere venivano finiti se feriti, o fatti schiavi se vivi, cosa che accadeva normalmente per le donne e i bambini, merce assai preziosa. Con le armi degli sconfitti si erigevano trofei agli dei e il bottino veniva consacrato o incamerato nel tesoro della città- stato. 118. Cos’era la legione romana? L’unità base dell’esercito romano, completa di reparti di fanteria pesante e leggera, cavalleria, macchine da guerra e reparti logistici. 119. Cosa era necessario per far parte della legione? Era necessario esser cittadini romani. I membri dell’unità prestavano giuramento al generale. 120. Quali erano le insegne delle legioni romane? I signa erano sacri, rappresentavano Roma e i suoi elementi costitutivi: il cinghiale, il leone, l’aquila, il toro e, successivamente, il drago, rappresentavano le forze divine vitali dell’Urbe. Solo il migliore, il signifer, poteva portarli e proteggerli ed egli stesso era spesso coperto di pelli di animali simbolici come il lupo o l’orso o la pantera, per la sua caratteristica di essere un uomo consacrato. Singoli reparti o alcune legioni aggiunsero poi labari e rappresentazioni di divinità e imperatori. Assai frequente anche, tra i manipoli, la mano aperta, come a voler respingere il nemico e allargare al contempo lo spazio sacro di Roma. 121. Come era costituita la legione romana? In età augustea, 5.500 soldati, essenzialmente fanti ma anche cavalieri (120 per legione). La legione imperiale era divisa in 10 coorti (di cui nove di 480 armati ciascuna), divise in 3 manipoli per 6 centurie. La prima coorte era una coorte miliare, vale a dire di dimensioni doppie rispetto alle altre nove coorti (pari a 960 legionari). 122. Dove era schierata la fanteria leggera? Fuori dei ranghi della legione, generalmente sui fianchi o in avanguardia, per schermaglie e ricognizioni. Ad ogni centuria erano aggregati 20 fanti leggeri, i veliti. In totale i veliti erano 1200 (20 veliti per 60 Centurie). 123. Come era organizzata la cavalleria? Dieci anni di servizio in cavalleria erano il primo passo per cominciare il cursus honorum. La cavalleria completava l’unità nella misura di un decimo della fanteria pesante. Di norma l’aliquota di cavalleria era suddivisa in due parti e dislocata sulle ali della legione. Era divisa in decurie (10 uomini); tre decurie formavano una turma. Si giunse fino ad avere dieci turme per legione. Solo in età tardo- antica, per influsso di popoli in cui la cavalleria rivestiva un ruolo tattico maggiore, anche l’esercito romano ne aumentò gli effettivi e l’impiego. 124. Dopo il generale in capo dell’esercito, su chi ricadeva il comando della legione? Dopo il legato, il comando ricadeva sui sei tribuni militari, un laticlavio più alto in grado rispetto ai cinque angusticlavi, e poi sul prefetto degli accampamenti.

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125. Chi nominava questi tribuni militari? Inizialmente i consoli; in seguito, il popolo e, infine, l’imperatore. 126. Come erano armati i legionari? L’armamento, al di là degli stili e delle epoche, ha sempre previsto un elmo metallico; lo scutum oblungo o rettangolare (in età tardo- antica circolare o ovale), convesso, di legno, ricoperto di cuoio dipinto e rinforzato da applicazioni metalliche; la lorica, corazza di cuoio o di metallo (maglia ad anelli; segmenti metallici; scaglie o squame bronzee); il gladio, la tipica spada (mentre, per i cavalieri, la spatha); il pilum (giavellotto); un pugnale. Solo gli ufficiali portavano armature più decorate o cimieri di crine sull’elmo (tipica, in età classica, la cresta frontale dei centurioni, forse d’ispirazione spartana), schinieri alle gambe e il baculum, bastone del comando. 127. Chi a Roma aveva il potere di dichiarare la guerra? Solo il Senato e il popolo romano avevano il potere di dichiarare guerra e questo avveniva solo in seguito a complessi riti e cerimonie religiose. I sacerdoti incaricati dei riti di guerra erano i Feziali.

LA FAMIGLIA 128. Com’era la famiglia greca? Il principio religioso della sacralità del focolare era alla base della famiglia greca. 129. Com’era costituita la famiglia greca? La famiglia era costituita dal padre, dalla madre, i figli e gli schiavi. 130. Qual’era la funzione del padre greco? Egli deteneva il potere assoluto, fino a quello di vita e di morte; dirigeva il culto familiare; ogni cosa e persona era sottoposta alla sua autorità. 131. In quali parti era divisa la cerimonia del matrimonio greco? A) Una promessa solenne, che a volte veniva celebrata anche molti anni prima del matrimonio stesso, aveva come protagonisti il padre della sposa (o il tutore), che recitava la formula della promessa ed il futuro sposo. Il padre offriva la figlia al pretendente con un atto legale, una sorta di stipula di un contratto che prevedeva l’ammontare e l’accettazione della dote. B) La consegna della sposa. Tale era, infatti, la condizione di sottomissione della donna all'uomo, che anche le cittadine libere giuridicamente non potevano disporre di se stesse, ma erano sempre sotto la tutela di un uomo. In Atene antica, le cerimonie nuziali avevano luogo dopo il tramonto. La sposa, dopo l’aspersione con acqua benedetta e aver compiuto opportuni sacrifici, velata, si muoveva dalla sua casa alla casa dello sposo stando in piedi su un carro. La sua famiglia seguiva a piedi il carro, portando i regali. Amici della sposa e dello sposo illuminavano il percorso portando torce e suonando musica per spaventare gli spiriti ostili. Durante la cerimonia di matrimonio, la sposa mangiava una mela, o un altro pezzo di frutta, a simboleggiare che a partire da quel momento il suo sostentamento sarebbe dipeso da suo marito. C) Ulteriori sacrifici nella casa dello sposo, inizio del culto familiare. 132. Da chi era costituita la famiglia romana? Era costituita dal pater familias, la madre, i figli, altri parenti, gli schiavi, i clienti e tutti coloro che avevano un vincolo col pater.

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133. Qual’era la funzione del pater familias romano? Il pater è sovrano nella propria domus, come un antico rex, amministra la giustizia e il culto, detenendo un vero e proprio potere di vita e di morte anche sui propri figli. Dirigeva il culto familiare dei Lari e dei Penati.

I VALORI 134. Quali furono i più importanti valori della civiltà classica? La devozione (pietas) nei confronti dei genitori e degli dei, la ricerca della virtù, l’amore per la propria patria, il rispetto della tradizione degli antichi, il rispetto della vecchiaia onorabile, l’ammirazione per il valore e il sacrificio personale, la consapevolezza dell’ineluttabilità del destino e della vanità delle cose terrene, la ricerca dell’equità, della giustizia, della verità, l’amore per la conoscenza, ecc... 135. Potete elencare alcuni esempi di famosi detti di autori classici densi di valenze etiche? • Famam omnes curant, pauci conscientiam (Publilio Siro). • Divitiae mutant mores, raro in meliores (Anonimo). • Virtus et conciliat amicitias et conservat (Cicerone). • Amicus Plato, sed magis amica veritas (Aristotele). • Vita somnium breve (Anonimo). • Festinatio improvida est et caeca (Tito Livio). • Virtus est actuosa (Cicerone). • Infirmi est animi exiguique voluptas (Giovenale). • Regia, crede mihi, res est succurrere lapsis (Ovidio). • Quod verum est, meum est (Seneca). • Sum quod eris, quod es ante fui (Epitaffio anonimo). • Summa beatae vitae est solida tranquillitas (Anonimo). • Docto homini, vivere est cogitare (Cicerone). • Nulla lex satis commoda omnibus (Tito Livio). • Virtus amicitiam gignit et continet (Cicerone). • Grave ipsius conscientiae pondus (Cicerone). • Summum ius, summa iniuria (Cicerone). • Tota philosophorum vita commentatio mortis est (Cicerone). • Dulce et decorum est pro patria mori (Orazio). • Ex vita discedo tamquam ex hospitio, non tamquam ex domo (Seneca). • Deum non vides, tamen deum agnoscis ex operibus eius (Cicerone). • Contumelia non fregit eum, sed erexit (Cornelio Nepote). • Vita hominum altos recessus magnasque latebras habet (Plinio). • Nemo liber est qui corpori servit (Seneca). • Aliena vitia in oculis habemus, a tergo nostra sunt (Seneca). • Carpe diem (Orazio). • Non est vivere, sed valere vita est (Marziale). • Navigare necesse est, vivere non necesse (Pompeo Magno). • Haec studia delectant domi, non impediunt foris (Cicerone). • Debemur morti nos nostraque (Orazio). • Maxima debetur puero reverentia (Giovenale).

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• Nemo amat patriam, quia est magna, sed quia est sua (Cicerone). • Nihil rerum humanarum sine dei numine geritur (Cornelio Nepote). • Amicus certus in re incerta cernitur (Cicerone). • Avarus ipse miseriae causa est suae (Publilio Siro).

I MITI

136. Che cos’è il mito? Il mito è il racconto degli elementi fondanti di una società, dei valori positivi e negativi della vita umana, la narrazione dell’ordine dell’universo. 137. Quali sono i protagonisti dei miti? Dei ed eroi. 138. Quali sono i principali miti? Sulla cosmogonia e la teogonia, l’origine del cosmo e degli dei e sull’origine dell’uomo. 139. In cosa consisteva il mito della sfinge di Tebe? La sfinge aveva sembianze femminili, ma corpo leonino e ali d’aquila, si trovava sulla strada per Tebe e poneva ai viandanti un enigma, che fu risolto da Edipo. 140. Qual’era il mito di Narciso? Un giovane che si innamorò della propria immagine riflessa in uno specchio d’acqua e affogò nel tentativo di abbracciarla. 141. Qual’era il mito di Prometeo? Prometeo era un semidio, che rubò il fuoco per donarlo agli uomini. Per punirlo, gli dei lo incatenarono sul Caucaso, dove un’aquila gli divorava il fegato ogni giorno, poiché esso ricresceva durante la notte. 142. Qual’era il mito del vaso di Pandora? Per le nozze di Epimeteo (fratello di Prometeo), con Pandora, gli dei regalarono un vaso chiuso, ricolmo di ogni dono prezioso, ma con l’obbligo di non aprirlo. Pandora, curiosa, lo aprì e da esso uscirono tutti i vizi e i mali, sul fondo del vaso, però, rimase la speranza. 143. Qual’era il mito del re Mida? Il re di Frigia Mida fu giudice in una gara di musica tra Apollo e Pan. Avendo assegnato la vittoria al secondo, si attirò le ire del primo, che trasformò le sue “incolte” orecchie in orecchie d’asino. Cercò di camuffarle, il barbiere le scoprì, ma giurò di non rivelare il segreto a nessuno. Non resistendo, pensò di aggirare il giuramento scavando una buca e confidando il segreto alla terra, ma le piante che ne nacquero rivelarono il segreto sussurrandolo con lo stormire delle fronde. Mida si riscattò accorrendo in aiuto di Sileno, cosicché il dio Dioniso gli concesse di esaudire un desiderio. Mida chiese di trasformare in oro ogni cosa che avesse toccato e così fu, compreso il cibo e le bevande. 144. Qual’era il mito di Tantalo? Re di Lidia che aveva guadagnato l’immortalità alla mensa degli dei. Ma per ricambiare la loro ospitalità, gli imbandì le carni del proprio figlio, chiedendosi se se ne sarebbero accorti. La nefandezza di aver ucciso e dato in pasto il proprio figlio e aver dubitato della loro onniscienza e l’ingratitudine somma per la loro generosità provocarono una punizione esemplare. Tantalo fu immerso in uno stagno e legato ad un albero da frutto, ma appena tentava di sfamarsi o dissetarsi, i rami e l’acqua si allontanavano, condannandolo a soffrire fame e sete per l’eternità. 145. Chi era Sisifo? Il primo re di Corinto, noto per la sua sagacia e mancanza di rispetto per gli dei. L’ultima fu di imporre alla moglie di non seppellire il suo

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cadavere ed egli fu condannato per l’eternità a portare un masso sulla cima di un monte, che in prossimità della mèta, però, rotolava a valle. 146. Chi era Caronte? Il traghettatore delle anime sul fiume infernale Acheronte. Egli pretendeva un pedaggio, all’origine del costume di porre una moneta nella bocca dei defunti, o due oboli sugli occhi. 147. Cos’erano i Campi Elisi? Un luogo nell’aldilà ricolmo di delizie dove dimoravano le anime dei meritevoli. 148. Cos’era il Tartaro? Una voragine profondissima o una fortezza infernale in cui i malvagi subivano le più atroci torture. 149. Cosa era Cerbero? L'anima del defunto che entrava nell’Ade, dopo aver attraversato l'Acheronte e versato l’obolo al terribile Caronte, raggiungeva i tre giudici Minosse, Eaco e Radamanto i quali emettevano il loro verdetto. A guardia dell'ingresso degli inferi vi era Cerbero, enorme cane a tre teste, che fu catturato e portato da Ercole al re Euristeo a compimento dell’ultima delle sue famose dodici fatiche. 150. Qual’era il mito di Edipo? Un oracolo previde che Edipo, il figlio di Laio e Giocasta, avrebbe ucciso il padre e sposato la madre. Il bambino venne quindi abbandonato, legato ad un albero con una cinghia che gli trapassava i piedi. Un pastore lo salvò ed egli crebbe e tornò, ignaro, a Tebe, dove effettivamente uccise il padre e sposò la madre, che però, scoperta l’identità di Edipo, si uccise. Edipo si accecò e finì i propri giorni in esilio. Questo mito ha ispirato studi e ricerche nei più svariati campi, dall’antropologia alla psicologia.

P. Antonio Rivero, L.C.

Traduzione e adattamento a cura del dott. Marco Martorana Ateneo Pontificio Regina Apostolorum

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Un esempio pratico: la prova della fase eliminatoria dell’edizione 2009

ATENEO PONTIFICIO REGINA APOSTOLORUM

CONCORSO CULTURA CLASSICA

fase eliminatoria

(prova scritta)

28 gennaio 2009 ore 10:00

tempo a disposizione: due (2) ore

Candidato:……………………………………………………………………..

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A- Contrassegnare con una croce la risposta che si ritiene esatta (apporre un solo

segno).

1- Chi era Isocrate? □ a- un oratore del III secolo a.C. □ b- un retore del V secolo a. C. □ c- uno storico del II secolo d. C. 2- Chi ha scritto i Paradoxa Stoicorum? □ a- Seneca □ b- Cicerone □ c- Valerio Massimo 3- A quale opera Cicerone in particolare si è ispirato per comporre il De

Officiis? □ a- la Repubblica di Platone □ b- la Politica di Aristotele □ c- l’opera di Panezio Sul dovere 4- Chi ha composto la Fedra? □ a- Lucilio □ b- Seneca □ c- Terenzio 5- Chi ha narrato La guerra del Peloponneso? □ a- Senofonte □ b- Tucidide □ c- Polibio 6- In quale anno avvenne la battaglia di Cheronea? □ a- 480 a. C. □ b- 146 a. C. □ c- 338 a. C. 7- In quale anno avvenne la battaglia di Ponte Milvio? □ a- 216 a. C. □ b- 378 d. C. □ c- 312 d. C. 8- In quale anno, secondo la tradizione, venne proclamata la Repubblica a

Roma? □ a- 450 a. C.

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□ b- 509 a. C. □ c- 753 a. C. 9- In quale anno avvenne la battaglia di Zama? □ a- 202 a. C. □ b- 149 a. C. □ c- 321 a. C. 10- Chi successe a Nerva? □ a- Domiziano □ b- Adriano □ c- Traiano 11- Chi erano i Penati? □ a- i custodi di un tempio □ b- gli dei protettori della casa □ c- gli schiavi liberati 12- Chi era Minerva? □ a- la dea del sole □ b- la dea dell’intelligenza □ c- la dea della luna 13- Chi era il messaggero degli dei greci? □ a- Ganimede □ b- Hermes □ c- Bellerofonte 14- Che cosa mai sottrasse Prometeo agli dei? □ a- la sapienza □ b- delle mele □ c- il fuoco 14- Chi era Esculapio? □ a- il dio della guerra □ b- il dio della medicina □ c- il dio dell’amore 15- Chi ha scritto l’Etica Nicomachea? □ a- Epicuro

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□ b- Crisippo □ c- Aristotele

16- Chi fu il primo esponente di spicco della Scuola Eleatica? □ a- Talete □ b- Empedocle □ c- Parmenide 17- Quali furono i due rappresentanti principali dello Stoicismo del II- I secolo

a. C.? □ a- Panezio e Posidonio □ b- Carneade e Speusippo □ c- Cleante e Teofrasto 18- Chi fu l’esponente di spicco del Neoplatonismo? □ a- Origene □ b- Plotino □ c- Epitteto 19- Quale filosofo ricorreva alla “maieutica”? □ a- Platone □ b- Socrate □ c- Pitagora 20- Chi ha scritto il Timeo? □ a- Aristotele □ b- Platone □ c- Proclo 21- Chi erano gli Iloti? □ a- I supremi magistrati a Corinto □ b- I servi a Sparta □ c- I membri dell’Areopago

22- Quanti re regnavano contemporaneamente a Sparta? □ a- Quattro □ b- Due □ c- Tre 23- Quanto tempo restavano in carica i Consoli a Roma? □ a- sei mesi

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□ b- un mese □ c- un anno

24- Chi erano i Triarii? □ a- soldati mercenari □ b- i prefetti della coorte pretoria □ c- la terza linea dell’esercito repubblicano romano 25- Chi erano i Clientes? □ a- adolescenti che frequentavano le scholae □ b- soldati armati alla leggera □ c- persone legate al Patronus 26- Chi è il retore? □ a- colui che conosce perfettamente tutte le norme della retorica □ b- colui che possiede una voce stentorea □ c- colui che difende l’imputato in tribunale 26- Chi ha scritto il De Oratore? □ a- Cicerone □ b- Seneca il retore □ c- Tacito 27- Cos’era il Circolo di Mecenate? □ a- un gruppo di filosofi □ b- un gruppo di medici □ c- un gruppo di letterati 28- Cos’è l’esametro? □ a- un’unità di misura lineare romana □ b- una gara equestre □ c- un genere di verso 29- Cos’è una metopa? □ a- una sacerdotessa greca □ b- un tipo di fregio architettonico □ c- una spada corta macedone 30- A quale dinastia imperiale romana risale la costruzione del Colosseo di

Roma? □ a- Giulio- Claudia

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□ b- i Flavi □ c- gli Antonini

B- Rispondere brevemente (massimo tre righe), alle seguenti domande

B- 1: Quali furono i più importanti valori della civiltà classica?

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B- 2: Perché è così importante la cultura grecoromana?

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B- 3: Che cosa sono i classici?

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B- 4: Perché è importante il Diritto Romano?

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B- 5: Quali sono le caratteristiche principali dell’arte greca del periodo classico?

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C- Tema da svolgere in una pagina:

“l’uomo ideale nel mondo greco”

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