ASTRONAUTI - Poche Storie!€¦ · come la HMS Beagle che ospitò Charles Darwin e che fece il giro...

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ASTRONAUTI Questo mondo non basta – la guerra fredda – rivalità politiche e tecnologiche - storie dei progettisti, degli astronauti e dei veicoli spaziali Il motto dei cosmonauti è affisso presso lo Sheps' Bar il loro ritrovo alla Città delle Stelle in Russia : “ L'ultimo giorno facile è stato ieri”. PREMESSA Questo articolo, per scelta personale, non è la cronistoria della conquista dello spazio – il mondo è pieno di pubblicazioni in merito – ma un modesto contributo per raccontare le storie dei visionari che hanno sognato il volo nello spazio, dei progettisti che hanno costruito queste macchine volanti e degli uomini e delle donne che sono la nostra avanguardia nello spazio esterno al pianeta . Gli esseri umani moderni sono l'unica specie che si sposta sistematicamente su lunghe distanze con migrazioni che coinvolgono molte generazioni applicando con encomiabile continuità la nostra pulsione alla “ radiazione adattativa”; abbiamo occupato in poche decine di migliaia di anni i posti meglio vivibili sul pianeta ma anche quelli più aridi o gelidi adattandoci ad essi. E' stato il cosiddetto nostro grande balzo in avanti . Probabilmente molti di noi possiedono il gene della esplorazione in una sua variante nella forma 7R del DRD4 che ci rende iperattivi e disposti a rischiare tutto amando l'avventura. Da piccoli evochiamo mondi immaginari anche molto complessi, da grandi molti di noi trasformano questi sogni in progetti audaci con idee forti che attirano l'attenzione della comunità, come la corsa allo spazio oggetto di questo articolo. Dopo molti secoli (oscuri) la nostra specie ora si è avviata all'esplorazione dell' “out of Earthcon la stessa pulsione delle nostre numerose migrazioni “out of Africa di molti millenni fa, al momento solo con un piccolo gruppo di avanguardie, stavolta non più da sole ma supportate da centinaia di industrie con migliaia di lavoratori e con l'entusiasmo di popoli interi. Comunque i mezzi di trasporto degli esploratori non sono mai stati comodi, pericoli e disagi non sono mai mancati sia sulle slitte degli evenki che hanno attraversato lo stretto di Bering millenni fa occupando le Americhe sia sulle robuste tinozze usate dagli esploratori come la HMS Beagle che ospitò Charles Darwin e che fece il giro del mondo, ma ha sempre vinto la determinazione e il coraggio come vedremo in questo lungo articolo dedicato all'esplorazione dello spazio. PRIMO CAPITOLO I SOGNATORI Finalmente adesso abbiamo un'ottima conoscenza dell'Universo ma pochissimi secoli fa la nostra visione era ancora legata alla visione tolemaica: la Terra al centro di una sfera dove il Sole, la Luna e i pianeti erano comparse succedanee. Merita un cenno il filosofo greco Anassagora, un visionario che nel V secolo osò esprimere concetti come “la pluralità dei mondi all'interno di altri mondi e delle razze che li abitano...stelle fiammeggianti e Spazio infinito...” senza alcun accenno a interventi divini: evitò la morte per eresia rifugiandosi in esilio nella Ionia nativa per tutta la sua vita. I razzi furono inventati per caso dai Cinesi per difendere le città assediate e per respingere gli invasori mongoli, in seguito Bacone scoprì la formula esatta per la polvere pirica: 75% di salnitro, 15% di carbonio e 10% di zolfo che i Cinesi usarono per produrre artifici perfezionati, ma poi trascurarono la ricerca scientifica a vantaggio dell'Europa che perfezionò il cannone relegando i razzi ai soli spettacoli pirotecnici. Wan Hu, un ufficiale del Regno di Mezzo della Dinastia Ming, sognava di raggiungere le 1

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ASTRONAUTIQuesto mondo non basta – la guerra fredda – rivalità politiche etecnologiche - storie dei progettisti, degli astronauti e dei veicolispaziali Il motto dei cosmonauti è affisso presso lo Sheps' Bar il loro ritrovoalla Città delle Stelle in Russia : “ L'ultimo giorno facile è stato ieri”.

PREMESSAQuesto articolo, per scelta personale, non è la cronistoria della conquistadello spazio – il mondo è pieno di pubblicazioni in merito – ma un modestocontributo per raccontare le storie dei visionari che hanno sognato il volonello spazio, dei progettisti che hanno costruito queste macchine volanti edegli uomini e delle donne che sono la nostra avanguardia nello spazio esterno al pianeta.Gli esseri umani moderni sono l'unica specie che si sposta sistematicamente su lunghedistanze con migrazioni che coinvolgono molte generazioni applicando con encomiabilecontinuità la nostra pulsione alla “radiazione adattativa”; abbiamo occupato in pochedecine di migliaia di anni i posti meglio vivibili sul pianeta ma anche quelli più aridi o gelidiadattandoci ad essi. E' stato il cosiddetto nostro grande balzo in avanti. Probabilmentemolti di noi possiedono il gene della esplorazione in una sua variante nella forma 7R delDRD4 che ci rende iperattivi e disposti a rischiare tutto amando l'avventura. Da piccolievochiamo mondi immaginari anche molto complessi, da grandi molti di noi trasformanoquesti sogni in progetti audaci con idee forti che attirano l'attenzione della comunità, comela corsa allo spazio oggetto di questo articolo.Dopo molti secoli (oscuri) la nostra specie ora si è avviata all'esplorazione dell' “out of Earth”con la stessa pulsione delle nostre numerose migrazioni “out of Africa” di molti millenni fa,al momento solo con un piccolo gruppo di avanguardie, stavolta non più da sole masupportate da centinaia di industrie con migliaia di lavoratori e con l'entusiasmo di popoliinteri. Comunque i mezzi di trasporto degli esploratori non sono mai stati comodi, pericoli edisagi non sono mai mancati sia sulle slitte degli evenki che hanno attraversato lo stretto diBering millenni fa occupando le Americhe sia sulle robuste tinozze usate dagli esploratoricome la HMS Beagle che ospitò Charles Darwin e che fece il giro del mondo, ma ha semprevinto la determinazione e il coraggio come vedremo in questo lungo articolo dedicatoall'esplorazione dello spazio.PRIMO CAPITOLOI SOGNATORI

Finalmente adesso abbiamo un'ottima conoscenza dell'Universo mapochissimi secoli fa la nostra visione era ancora legata alla visionetolemaica: la Terra al centro di una sfera dove il Sole, la Luna e i pianetierano comparse succedanee. Merita un cenno il filosofo greco Anassagora, un visionario che nel V secoloosò esprimere concetti come “la pluralità dei mondi all'interno di altri mondie delle razze che li abitano...stelle fiammeggianti e Spazio infinito...” senza

alcun accenno a interventi divini: evitò la morte per eresia rifugiandosi in esilio nella Ionianativa per tutta la sua vita.I razzi furono inventati per caso dai Cinesi per difendere le città assediate e per respingeregli invasori mongoli, in seguito Bacone scoprì la formula esatta per la polvere pirica: 75% disalnitro, 15% di carbonio e 10% di zolfo che i Cinesi usarono per produrre artificiperfezionati, ma poi trascurarono la ricerca scientifica a vantaggio dell'Europa cheperfezionò il cannone relegando i razzi ai soli spettacoli pirotecnici.Wan Hu, un ufficiale del Regno di Mezzo della Dinastia Ming, sognava di raggiungere le1

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stelle, ne era così ossessionato che costruì una robusta sedia di bambù con 47 razziattaccati sotto, si vestì con gli indumenti migliori e tenendo in mano i fili di alcuni aquilonifece accendere le micce dei razzi dai suoi assistenti: seguì una tremenda esplosione e delnostro sognatore non rimase alcuna traccia.Isaac Newton nella sua opera i “Principia” pose le basi per i viaggi nello spazio, certamentenon pensando a questi, perfezionando la teoria della gravità e delle leggi del moto,calcolando la velocità di caduta e quella di fuga dalla gravità terrestre (che è di 11 km. alsecondo, altrimenti il corpo ricade implacabilmente verso il pianeta): è il primo concetto diorbita.Konstantin Eduardovic Tciolkovsji (1857-1935) un povero immigrato polacco in Russia fuun autodidatta che studiò a Mosca leggendo avidamente astronomia e fisica. Costruì la

prima galleria del vento e condusse esperimenti di aerodinamica senzafinanziamenti isolato dalla comunità scientifica, finalmente formulò l'equazionefondamentale che getta le basi del volo nello spazio con i razzi, cioè laproporzione tra variazione della massa di un razzo con la velocità di uscita delpropulsore dotato di un ugello che costringe i gas a uscire a grande velocità.Previde la necessità di vettori multistadio per vincere la gravità terrestre,

progettò pompe per alimentare le camere di combustione e sistemi di raffreddamento delpropellente. I suoi sogni sullo spazio sono riassunti in questa citazione: “ la Terra è la culladell'umanità ma l'uomo non può restare per sempre nella culla” . Sognava stazioni orbitali,insediamenti su Marte e sui satelliti, era un convinto sostenitore del movimento filosoficodetto “cosmismo” insieme a Nicolaj Fedorov che proiettava il futuro della nostra specie (e delproletariato..) nello spazio vincendo malattie e morte. Non costruì alcun prototipo ma la suaequazione del 1903 fu il testo fondamentale per la costruzione di grossi razzi e i suoi sognisono rimasti nella Storia influenzando tutti i progettisti successivi in Russia, in Europa e negliStati Uniti. Elaborò gli stessi calcoli indipendentemente dai fratelli Wright sul concetto diportanza delle ali delle macchine volanti.I PROGETTISTI

L'entusiasmo e l'interesse crebbe nell'opinione pubblica e negliscienziati con il film muto del 1929 “Frau im Mond” di Fritz Lang:osservando la modernità delle scenografie molto accurate eanticipative, il razzo (astronave) spicca di notte illuminato dallefotoelettriche trainato sulle rotaie fuori dal gigantesco hangar perpartire veloce nel cielo distaccando il primo stadio, conl'entusiasmo dei numerosissimi spettatori. Sono scenografie

perfette di grande effetto giocate sulle gigantesche ombre non lontane dalle scene cuisiamo abituati con i lanci dei Saturn V e delle Soyuz.Nel 1926 l'americano Robert Goddard (1882-1945) applicando gli studi di Tciolkovskjicostruì un razzo a propellente liquido comprendendo che il razzo doveva contenere dueserbatoi, uno per il combustibile e uno per il comburente con una camera di combustionedotata di ugelli di scarico per imprimere la spinta al razzo; nel 1914 depositò i brevetti di unrazzo multistadio conducendo negli anni seguenti molti test di volo fino a raggiungerealtitudini di vari chilometri. Deriso dalla stampa americana e infuriato contro Oberth accusatodi aver copiato i suoi progetti, in piena paranoia si ritirò per anni in completo isolamento aRoswell lavorando da solo. Molti anni dopo la sua morte la stampa americana lo hariabilitato scusandosi per averlo deriso ma intanto i suoi 200 brevetti sono stati unriferimento per la costruzione dei razzi (sopratutto nella Germania nazista). Hermann Oberth aveva tratto i suoi sogni dai romanzi di Jules Verne e di H.G.Wells come

fisico fu un importante membro della Società tedesca per il Volo nelloSpazio e fu il consulente tecnico per il film di Fritz Lang del 1929 in cui perseun occhio durante le prove. Nello stesso 1929 eseguì l'accensione di unrazzo a propellente liquido, tra i suoi assistenti c'era il diciottenne Wernhervon Braun del quale parleremo a lungo in questo capitolo.

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Eugen Sanger (1905-1964) austriaco, fu il progettista di velivoli spaziali a scopi bellici emembro del Raketenflugplatz il primo poligono per le prove relativealla propulsione a razzo con il finanziamento dell'esercito tedesco.Progettò il bombardiere antipodico pilotato a razzo, il “Silbervogel”“uccello d'argento” uno areospazioplano ipersonico in grado diraggiungere Mach 10, di muoversi sull'atmosfera come un sassopiatto lanciato su uno stagno e di ritornare alla base circumnavigando il globo dopo averbombardato gli Stati Uniti con un ordigno a effetto sismico o nucleare. Un progetto bello,elegante e innovativo (disegno) per il quale arrivarono i finanziamenti a Sanger e alla moglieIrene Bredt nel momento in cui la situazione bellica della Germania era ormai decisa; ilbombardiere antipodico faceva parte delle cosiddette “wunder waffen” “armi meravigliose”che i nazisti si illudevano avrebbero ribaltato le sorti del conflitto, ma il progetto, per quantoestremamente anticipativo, era troppo ambizioso per la tecnologia di quei tempi e forse lo èancora adesso. Comunque la cabina pressurizzata, gli scudi termici sganciabili, il fondo dellafusoliera piatto-convesso portante lifting body e altre innovazioni furono le soluzioni poiapplicate sugli spazioplani americani X-15, X-20, sullo Space Shuttle e sulla navetta Buransovietica. Lavorò per la Féderation Astronautique francese e divenne presidente dellaFederazione Astronautica Internazionale. Nel 1954 la coppia tornò in Germania e collaboròcon la Soc. Junkers dove progettarono un interessante vettore completamente riutilizzabile,composto da due aerospazioplani, che rimase nella fase di progetto.(foto in alto).Werner Maximilian barone von Braun (1912-1977) - Walter Dornberger (1895-1980)

Il padre di Werner apparteneva alla aristocrazia conservatrice tedesca eanche la madre aveva tra i suoi antenati le famiglie reali europee; ilregalo di un telescopio e la lettura del libro scritto dal pionieredell'astronautica Hermann Oberth lo appassionarono a queste tematichefino a divenire l'assistente dell'autore medesimo. A 18 anni iniziò ilperiodo di sperimentazione con i razzi e terminata la tesi in fisica il

capitano Dornberger gli assegnò una borsa di studio nel centro di ricerche missilistiche diKummersdorf fino alla successiva fondazione del complesso di Peenemunde dove vonBraun divenne il direttore tecnico. Dopo la fine della guerra von Braun venne trasferito a Fort Bliss insieme a un centinaio di

tecnici tedeschi dove addestrarono i militari americani sulla complessitàdelle V-2 proseguendo gli studi sui progetti futuri. Nominato direttoredell'Agenzia Missili dell'Esercito sviluppò il missile Redstone esuccessivamente al lancio dello Sputnik sovietico sviluppò il vettorespaziale Jupiter che finalmente mise in orbita l'Explorer 1 segnando l'iniziodel programma spaziale americano. Il professore Werner von Braun fu unafigura controversa che giustificò sempre le sue ricerche sui razzi con

motivazioni scientifiche ma non poteva assolutamente negare di aver costruito armi e che lestesse fossero prodotte da lavoratori ridotti alla più inaccettabile schiavitù. Fu riabilitato dauna operazione di cleaning del suo curriculum dalle agenzie di Intelligence americane che glicostruirono addosso una falsa identità cancellando anche la sua appartenenza al partitonazista e alle SS. Venne formalmente dichiarato persona non pericolosa per la sicurezzadegli Stati Uniti e poté finalmente dedicarsi ai suoi sogni di esplorazione dello spazio.Ingenuamente nel 1952 dichiarò che “si stava piuttosto bene sotto un regime totalitario” e lafrase non fu molto gradita dai media americani.Walter Dornberger si era laureato in ingegneria a Berlino e appassionato di razzi impiantò aKummerdorf una stazione sperimentale per il loro sviluppo; nell'ottobre 1932 assunse comeassistente tecnico un promettente studente ventenne, Werner von Braun. Le loro viterimarranno parallele per anni, ben dopo il termine del conflitto.(foto insieme) Dopo la finedella guerra Dornberger si trasferì negli Stati Uniti con il folto gruppo di emigrati tedeschi,fece carriera come dirigente presso la Bell Aircraft per poi passare alla Bell Aerospace come 3

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responsabile di vari progetti. Morì in Germania nel 1980.LE ULTIME ARMI DEL TERZO REICH Dopo alcune riuscite dimostrazioni l'esercito tedesco trasferì il generale Dornberger e 90tecnici a Peenemunde una isolata località nell'isola di Usedom finanziando tutti i progetti deirazzi tipo A (Aggregat fu l'anonima designazione di tutte le serie e dei prototipi). Quando nel1943 divenne chiaro che le armi convenzionali non erano sufficienti a contrastare gli Alleati,Hitler si decise finalmente ad assegnare la precedenza assoluta alle cosiddette“wunderwaffen” scusandosi con i loro progettisti di non averle comprese prima; disse di averavuto un “sogno premonitore”....forse sotto l'effetto delle medicine che gli somministrava ilsuo medico personale dott. Morell ? Il suo fu un fondamentale errore di valutazione cheritardò sia lo sviluppo dei caccia a reazione Me 262 che dei missili balistici A-4 (V-2) e diquelli cruise come la V-1. Il 3 ottobre 1942 il primo A-4 (V-2) salì a 110 km. di altitudine e raggiunse l'obiettivo distante220 km. Di fatto in quella data è nata l'era spaziale. Di conseguenza a questo successoPeenemunde ebbe la priorità su tutti i progetti di guerra del Terzo Reich, la grande baseoccupava 4.000 tecnici e le loro famiglie, venivano sperimentate e costruite le V-1, le V-2ed altri interessanti progetti di aerei a razzo come il Me-163 e vi erano occupati circa 1.200lavoratori polacchi e prigionieri russi. Di tutto questo il Servizio Segreto inglese rimase ignarofino al 1943 quando i ricognitori appurarono la preoccupante attività sulle nuove armi.Quanto precisi e potenti erano questi razzi ? Avrebbero colpito le città e gli obiettivi militari invista degli sbarchi ? Churchill e il maresciallo “Harris the Bomber” della RAF ebbero pocheesitazioni, informati anche da alcune spie polacche che vi lavoravano, decisero un pesantebombardamento a tappeto su tutto l'insediamento.La notte del 17 agosto 1943 una flotta di 597 bombardieri inglesi Lancaster ed Halifaxbombardarono Peenemunde perdendo 40 aerei e 240 uomini a causa della potentecontraerea e dei caccia notturni, ma fecero pochi danni e poche vittime tra i tecnici, morironoinvece circa 700 operai coatti stranieri.. Dopo questo bombardamento, con la solita teutonicaefficienza grazie all'intervento del Ministro Speer, la produzione fu spostata negli stabilimentiMittelwerke vicini al villaggio di Nordhausen nel gruppo montuoso dell'Harz. Gli stabilimentierano sotterranei, a prova di bomba, composti da due gallerie principali scavate nella rocciadai prigionieri, lunghe ciascuna un chilometro e da 47 gallerie trasversali,tutte servite da illuminazione artificiale e ventilazione. La fabbrica producevacomponenti e motori per aereo , le V-1, le V-2 e altri progetti missilistici, vilavoravano più di 3.000 tecnici provenienti da Peenemunde oltre a 6.000prigionieri polacchi e russi provenienti dai campi di concentramento di Dorae Buchenwald poco distanti, naturalmente sotto strettissima vigilanza delleSS che ormai avevano preso il controllo totale della produzione dei nuoviarmamenti. In totale per due anni vi lavorarono circa 22.000 prigionieri incondizioni così inumane che 12.000 di loro persero la vita.(foto di una galleria in alto).Anche quando la resa della Germania nazista era molto vicina le SS tentarono di uccidere iprigionieri e di fucilare gli scienziati loro compatrioti per evitare che cadessero in mano agliAlleati.L'ODISSEA DEGLI SCIENZIATI TEDESCHI“Nella notte del 4 aprile 1945 il silenzio del piccolo villaggio di Dornten nel gruppo montuosodell'Harz venne rotto dal motore di un autocarro, procedendo a fari spenti il pesante mezzosi fermò davanti all'apertura di una miniera che si inoltrava profonda nella collina servita daun binario per il trasporto del materiale. Bernhard Tessmann e Dieter Huzel balzarono aterra e iniziarono il lavoro insieme a sette soldati che avevano viaggiato chiusi a chiave nelcamion. Quattordici tonnellate di cassette numerate furono trasportate a fatica dentro lagalleria per 300 metri fino ad un vano asciutto che ai tempi era destinato alla santabarbara.Poi l'ingresso della galleria fu fatto saltare dal custode. Il gruppo tornò a Bleicherode vicino aNordhausen, i soldati ancora chiusi a chiave per evitare conoscessero il posto dove lecassette erano state nascoste.” Perché questa premessa ? Tessmann e Huzel erano due 4

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amici fidati del dott. Werner von Braun e le cassette contenevano i documenti più preziosidel morente Terzo Reich: tutti i progetti, i disegni e i dati tecnicidel primo missile balistico, la V-2 che aveva sconvolto la GranBretagna con mille lanci che avevano distrutto gli obiettivisenza poter essere intercettata. Il Reich millenario sognato daHitler non aveva ormai che un mese di vita ma, pur non

potendo salvare la Germania dalla disfatta, il nuovo missile stava già influenzando conterrificanti prospettive la natura delle guerre future. I Servizi Segreti britannici, sovietici edamericani stavano già combattendo una lotta a tre per assicurare al proprio paese idocumenti che riguardavano le V-2 e gli altri progetti assieme a tutti i tecnici che le avevanodisegnate e costruite. Di fatto von Braun e tutta la numerosa equipe di scienziati e tecnicifurono il centro di due importanti e sensazionali operazioni di Intelligence condotte alla finedella Seconda Guerra Mondiale: “Overcast” e “Paperclip” nelle quali il Pentagono e la CIAriuscirono ad assicurarsi la collaborazione dei ricercatori tedeschi giocando in modospregiudicato gli stessi alleati inglesi e i sovietici con conseguenze politiche, economiche edi supremazia tecnologica che decisero le sorti future di gran parte dell'umanità e il destinodella scienza missilistica. Fu una lotta senza esclusione di colpi e inganni la cui conclusionefu che il più nutrito e preparato gruppo di scienziati scelse di migrare negli Stati Uniti; i russioffrivano alloggi comodi, stipendi elevati e impiego per un numero illimitato di persone, gliinglesi offrivano alloggi in alberghi di prima categoria ma gli scienziati tedeschi eranoperplessi sulla proposta inglese perché temevano ritorsioni verso di loro dopo ibombardamenti con le V-1 e le V-2 sulla Gran Bretagna che avevano provocato migliaia dimorti e notevoli distruzioni, e infine... temevano veramente il regime stalinista. Alla fine del1945 uno dei più importanti scienziati tedeschi giustificò così queste scelte “ ...in francesinon ci interessano, abbiamo una terribile paura dei russi, non crediamo agli inglesi, pertantonon ci restano che gli americani”.Bisogna comprendere che le loro prospettive non eranocertamente ottimistiche se (forse) avessero avuto qualche possibilità di rimanere in unaGermania completamente distrutta, fame e miseria per loro e per le loro famiglie li avrebberosopraffatti nemmeno se questi valenti tecnici si fossero messi ad aggiustare vecchiemotociclette....Von Braun e il generale Walther Dornberger avevano già riunitoprecedentemente i principali collaboratori e la scelta era stata concorde: consegnarsi agliStati Uniti, un mondo nuovo che aveva le risorse per mettere a punto un vasto programma dirazzi, un mondo di cultura occidentale fatto di democrazia e di iniziativa liberistica. Il 5maggio il primo gruppo si presentò alle forze americane con von Braun (foto) e il suo braccioingessato in testa al piccolo convoglio. Furono ospitati in poche stanze requisite e poicominciarono gli interrogatori. Intanto il Servizio di Controspionaggio aveva già raccolto 500membri del gruppo di Peenemunde che si erano sparpagliati nei villaggi vicini. Il generaleDornberger aveva diretto un nucleo di ben 17.000 persone a Peenemunde di cui 5.000erano ingegneri e tecnici di prim'ordine durante i tredici anni di ricerche che erano costaticirca cinquecento milioni di dollari di allora alla Germania nazista. Ma non era soltanto la V-2a interessare l'Intelligence dei tre Stati in competizione, c'erano altri progetti come il potentemissile antiaereo “Wasserfall” che poteva essere usato contro il Giappone e che fucomunque perfezionato in seguito pensando a contrastare bombardieri di.... ben altranazionalità. Un altro studio di fattibilità che preoccupava l'Intelligence alleato era l'A-9/A-10Amerika multistadio (disegno in copertina) intercontinentale condotto da un pilota semi-suicida capace teoricamente di raggiungere New York con una bomba a effetto sismicooppure nucleare. Non vi è un elenco completo di tutti questi numerosi progetti last minute dicui qualcuno assurdo e impraticabile, inoltre molti prototipi furono distrutti dai loro stessiartefici insieme alla documentazione tecnica. Furono sviluppati anche studi di missililanciabili da sommergibili, idee che produrranno in seguito i Polaris; venne anche studiatauna variante pilotata ipersonica dell'Aggregat A- 4b con l'aggiunta di ali ma a quanto sembrail suo primo lancio all'inizio del 1945 fu un fallimento. Resta evidente che tutti questi progettinon esprimevano un grande rispetto per l'incolumità dei piloti....(disegno). Gli americani5

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avevano fretta, i sovietici si stavano avvicinando e gli accordi prevedevanol'occupazione dei principali stabilimenti di produzione Mittelwerke di Dora e Nordhausenda parte dei russi mentre gli inglesi avrebbero occupato la zona di Dornten dove giacevanosepolti tutti i progetti. Gli inglesi persero per poche ore la partita e il giorno 27 maggio gliamericani caricarono un lotto di circa 200 V-2 e relativi macchinari su 350 vagoni ferroviari,ancora intatti, diretti ad Anversa. L'ultimo vagone partì il 31 maggio e i russi arrivarono ilgiorno successivo a Nordhausen. Il comandante Heisenhower stesso firmò l'autorizzazionecon priorità assoluta di imbarcare velocemente casse, strumenti, testate e propulsorisopra 16 navi Liberty dirette a New Orleans, poi il bottino proseguì per ferrovia fino alla basedi White Sands nel deserto del New Mexico. Le grosse navi Liberty presero il largononostante le rimostranze degli inglesi, fu uno straordinario colpo di mano organizzatovelocemente e splendidamente nonostante le difficoltà obiettive di muoversi in Paesisemidistrutti. Ma le parti dei missili e i macchinari avevano ben poco significato senza iprogetti e i disegni. Con la collaborazione di un uomo-chiave del generale Dornberger leinvestigazioni si conclusero con la scoperta del luogo in cui erano stati nascosti i progetti, ilmaggiore Robert Staver del Servizio Ordinamento USA riuscì a recuperare le cassette aDornten che vennero caricate sui camion superando per poco i posti di blocco inglesi; il tuttovenne imbarcato sotto pesante scorta e inviato alla base di Aberdeen in Maryland. Graziealla determinazione di Staver che per mesi aveva coordinato tutta l'operazione gli americanientrarono in possesso di 100 razzi e di tutti i documenti chiave, ma mancava ancora unpiano per portare fuori dalla Germania i tecnici protagonisti delle tecnologie sulle quali sia gliUSA sia i britannici che i sovietici erano rimasti indietro. Von Braun dimostrò di essere unabile persuasore verso i propri collaboratori e centinaia di tecnici con le loro famiglie furonofinalmente caricati sui treni prima dell'arrivo dei russi, l'operazione segreta “Overcast” per losfruttamento degli scienziati ex-nemici stava andando in porto non senza difficoltà, dubbi eresistenze. Nel luglio 1945 il Ministero della Guerra a Washington approvò definitivamente ilpiano “Overcast” per il trasferimento di migliaia di tecnici tedeschi e austriaci nelle industrieamericane; inizialmente solo pochi raggiunsero gli USA come “vigilati militari”, von Braun futra i primi, ancora ingessato, ad arrivare in Texas seguito da migliaia di civili identificati ecensiti con fascicoli segreti chiusi con le graffette, da cui l'operazione prese curiosamentesuccessivamente il nome di “Paperclip”. Fu il gruppo di civili inizialmente più sorvegliato ditutta la storia americana, ma in seguito dimostrarono lealtà verso il paese che li avevaospitati e lavorarono accanitamente, nonostante stipendi e abitazioni modeste. Avevanoscelto di emigrare in una Nazione con immense capacità produttive che non aveva maisubito l'oltraggio dei bombardamenti, contrariamente all'Europa che era uscita distrutta dallaguerra. “Paperclip” aprì le porte allo sfruttamento dei tecnici tedeschi nelle industrie piùsignificative concedendo loro lo stato di immigrati superando l'opposizione della comunitàebraica e di alcuni membri del Congresso che ne diffidavano considerandoli ancora nazistiex-nemici. In verità gli scienziati tedeschi furono, senza alternative, spediti in America masino al dicembre 1946 la loro presenza non fu riconosciuta pubblicamente, la guerra eraappena finita ed era sconsigliabile rivelarne l'inserimento.Il 28 settembre 1946 a White Sands nel grande deserto di gesso del New Mexico la primaV-2 raggiunse la quota di 107 km. con a bordo strumenti di misura dell'atmosfera.(foto)Nell'altra parte del mondo il giorno 30 ottobre 1947 il primo razzo V-2 dell'Unione Sovietica

(recuperato da Nordhausen) si alzò sulla steppa del Kazakhstan eraggiunse il suo obiettivo distante 300 chilometri, sorvegliati strettamentedalla polizia segreta né i tecnici tedeschi né quelli sovietici avevanochiuso occhio la notte precedente per timore delle conseguenze di unfallimento proprio sotto il duroe regime stalinista.

Quando i russi misero in atto la loro Operazione “Overcast” non si fecero molti scrupoli sullepersone e sulla loro volontà, in una sola notte la Polizia Segreta si impadronì di 20.000persone di cui 5.000 specialisti e li avviò ai treni. Furono portati via non soltanto gli specialistidi razzi e le loro famiglie ma anche tecnici esperti di propulsione a reazione, costruzione di6

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sottomarini e di apparati industriali primari; furono vane le proteste dei prelevati a forza, gliAccordi di Potsdam dell'agosto 1945 autorizzavano l'Unione Sovietica a deportare gliscienziati e di adibirli alla ricostruzione delle industrie che l'invasione nazista aveva distrutto,ben 92 treni portarono le persone e tutti i loro beni a Mosca e poi in altre destinazioni. Eranoquasi tutti civili apolitici ed erano solamente interessati allo sviluppo delle tecnologie checonoscevano bene, non avendo comunque ben poche altreprospettive in una Germania distrutta e occupata militarmente daquattro potenze straniere.

Le nuove armi tanto decantate dalla propagandanazista comunque si dimostrarono un insuccessostrategico e non cambiarono le sorti della guerra,molte esplosero sulle rampe di lancio uccidendo i serventi e la maggiorparte non arrivò sugli obiettivi. Ben 8.000 missili V-1 furono lanciati control'Inghilterra e i 2.400 arrivati sugli obiettivi uccisero 5.865 persone fino al

momento in cui le rampe di lancio furono colpite dai cacciabombardieri alleati. Andarono asegno circa 1.100 missili V-2 lanciati contro l'Inghilterra e sopra Anversa che fecero 2.754vittime; considerati tutti gli investimenti e le vite perdute degli operai furono un risultatomisero se confrontato con i massicci bombardamenti alleati contro la Germania. Le V-2costavano come un bombardiere, gli unici risparmi erano la manodopera coatta (schiavi) e ilcarburante che era una geniale miscela di alcool, acqua, perossido di idrogeno e ossigeno.Forse se la Luftwaffe avesse costruito fin dal 1939 una flotta di bombardieri quadrimotoristrategici le sorti della guerra sarebbero un po' cambiate e questo fu l' imperdonabile erroredi Hermann Goring, ma il nostro non era uno stratega, casomai era un avido collezionistad'arte. Ma gli aerei e i carri armati funzionano con la benzina che nel 1945 era proprio aglisgoccioli in Germania, la prova è che i nuovi temibili caccia bimotori a reazione Me 262venivano trascinati dai cavalli fino alle piste di decollo....Gli scienziati tedeschi una volta negli Stati Uniti parteciparono attivamente a molti progetti diaerei, che comunque erano il coronamento dei loro disegni, presso la Vought, McDonnell,Bell Aircraft, Grumman e altre Società fino ad arrivare al bombardiere stealth Grumman B-2“ala volante” simile all' Horten IX di 40 anni prima.Negli anni successivi l'opinione pubblica quasi si dimenticò che molti scienziati tedeschilavorassero negli gli Stati Uniti e in Unione Sovietica, quando nel 1957 tutte queste

vicissitudini esplosero come una bomba lanciando potenti echi in tutto ilmondo: l'Unione Sovietica aveva lanciato per prima in orbita un satellite,lo Sputnik 1.Sergej Pavlovic Korolev (1907-1966)Il merito era di Sergej P.Korolev, (foto con Gagarin) nato in Ucraina dagenitori russi,allievo dell'ing. Roberto Bartini di nazionalità italo-sovietica,

lanciò i primi razzi sovietici nel 1933 e nel 1936. Caduto vittima delle purghe staliniane acausa delle delazioni di colleghi invidiosi, venne condannato nel 1938 a 10 anni direclusione. Fortunatamente per lui fu trasferito in uno stabilimento penitenziario dove iricercatori avevano la possibilità di lavorare e passò 6 anni in carcere dove le condizioni gliprovocarono gravi problemi di salute mai più risolti. Dopo la morte di Stalin, sotto lapresidenza di Nikita Krusciov iniziò a progettare missili fino al potentissimo R-7 un vettoreICBM in grado di trasportare una testata nucleare di 3 tonnellate a 8.000 km. di distanza, icui derivati sono in uso da più di 50 anni. Come capo progetto supervisionò le prime missioniorbitali (J.Gagarin e Valentina Tereskova) e il lancio dello Sputnik. Morì durante l' operazionechirurgica per il tentativo di asportazione di un tumore maligno. Il suo nome fu tenutosegreto al mondo fino alla sua morte, fino al punto che dopo il lancio dello Sputnik lacommissione del premio Nobel si vide negata la sua identità. Era solo chiamato il grandeprogettista.Come già detto, il 4 ottobre 1957 l'Unione Sovietica colse tutti di sorpresa con il lancio delprimo satellite artificiale Sputnik 1 dalla base di Baykonur in Kazakhstan mediante un7

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potente missile balistico militare SS-6; dopo 1440 orbite il satellite rientrò nell' atmosfera disintegrandosi. Dopo un mese la cagnetta Laika trovò il suo destino nello spazio, primoessere vivente a essere entrato in orbitaLe notizie crearono un'ondata di meraviglia (e di sgomento) negli Stati Uniti, un importantegenerale americano della NATO fu sentito esclamare “..abbiamo portato in America itedeschi sbagliati !” Il prestigio tecnologico e militare degli U.S.A. era stato umiliatoamaramente. La rivalità economica e geopolitica si trasformò in panico specialmente negliStati Uniti dove tutti con il naso in aria adesso si sentivano spiati dai satelliti sovietici, unaspecie di Pearl Harbor mediatica. L'abile istrione Nikita Krusciov si prese immediatamentebeffe degli americani in un famoso discorso nel quale sottolineò che non erano stati gliscienziati tedeschi a progettare i missili russi “...se i tedeschi hanno aiutato i russi come mainon aiutano gli americani? Dopotutto si sono impadroniti del principale inventore delle V-2 ...” Krusciov non mentiva, dal 1951 gli scienziati tedeschi avevano ottenuto il tantoagognato permesso di rimpatrio, alcuni si erano insediati nella Germania orientale, altri nellaGermania federale dove comunque sostennero ripetuti interrogatori da parte della CIA. Tragli scienziati rientrati c'era Helmut Grottrup che aveva progettato missili molto interessantima che non ebbero l'approvazione di Korolev, il quale preferì proseguire con i propri progetti.I PILOTI COLLAUDATORIGli equipaggi delle capsule spaziali e comunque i piloti da combattimento devono affrontaresempre il loro pericolo più grande che è costituito dalla forza g. Per tutta la nostra vita siamosoggetti e adattati ad una accelerazione verso il basso pari a 9,8 metri per secondo, maessendo costituiti per la maggior parte di acqua siamo tolleranti a questa accelerazione, peròtutto dipende dalla direzione. I piloti dei caccia possono resistere e gestire accelerazioni di 8o 9 g ma in caso di accelerazione negativa pari a 2 o 3 g il sangue risale verso il capocausando svenimenti o anche la morte. Ben lo sapevano i piloti dei bombardieri tedeschi atuffo Stukas che si avvalevano di un meccanismo di richiamo automatico di sicurezza dopola picchiata. La scienza medica di quegli anni ignorava se l'uomo fosse in grado disopravvivere alle leggi dello spazio così furono effettuati molti esperimenti utilizzando cavie oesseri umani. E' doveroso sottolineare la determinazione di molti sperimentatori che neglianni cinquanta rischiarono la vita per conoscere i nostri limiti fisici reali, tra i quali il capitanoamericano John Stapp che rischiò la vita per sperimentare questelimitazioni: Stapp venne più volte legato ad una slitta su rotaie propulsada un motore a razzo e sopravvisse fino ad una forza di 35 g, cioè 35volte maggiore alla forza di gravità terrestre. Il coraggioso capitano riportòfratture agli arti e la perdita della vista eppure riuscì a sopravvivere nellasua casa fino a ottantanove anni. Chuck Elwood Yeager servì presso laEdwards Air Force Base, selezionato per pilotare l'aereo-razzo Bell X-1 dopo una lungamilitanza come pilota militare, fu il primo uomo il 14 ottobre 1947 a superare il muro delsuono all'altitudine di 13.700 metri sul deserto del Mojave. Due giorni prima del volo si erarotto due costole, curato segretamente da un amico veterinario riuscì a malapena a infilarsinella carlinga dell'aereo aiutandosi con una stampella fatta di una scopa. Nel corso di unvolo successivo l' X-1 divenne instabile e cadde per 15.000 metri rollando e sbandando finoa che Chuck ne recuperò l'assetto atterrando normalmente sul carrello.Nel 1969 l'Aviazione americana presentò il North American X-15 lo spazioplano più velocemai costruito, un dimostratore tecnologico che poteva raggiungere la velocità di 7.232chilometri/ora (Mach 6,7) e raggiungere una altitudine di oltre 100chilometri al confine tra atmosfera e spazio, pertanto i suoi piloti poteronotranquillamente guadagnarsi il titolo di astronauti. (l'X-15 ha una curiosasomiglianza con il progetto tedesco dell'A-4b).Comunque diverse volte gli otto piloti collaudatori si ritrovarono a sfiorareil disastro per guasti all'alimentazione oppure ai sistemi di bordo. Uno deipiloti Michael Adams morì quando l'X-15 cominciò ad avvitarsi a velocitàipersonica disintegrandosi a 20 chilometri di quota spargendo i suoi 8

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rottami in un area di 130 chilometri quadrati. L' X-15 fu il primo vero veicolo spaziale pilotatoriutilizzabile, seguito dallo Space Shuttle e dal Buran russo che fece un solo volo inautomatico. Tra questi coraggiosi ed abili piloti c'era Neil Armstrong (foto in alto) chesarebbe diventato il primo uomo a posare i piedi sulla Luna.LA GUERRA FREDDA – IL CONTROLLO DELLO SPAZIO L'espressione è dello scrittore George Orwell (autore di “1984”) che esprime benissimo ledifferenze ideologiche emerse dopo la sconfitta della Germania nazista ad opera di unaspecie di matrimonio temporaneo di comodo tra gli Alleati e i sovietici, che già durante ilconflitto avevano agito secondo le reciproche convenienze. I sovietici si annessero alcunenazioni europee ignorando le zone di spartizione negoziate a Potsdam (foto dei tre grandi)fino a formare una “cortina di ferro” dall'Adriatico al Mar Baltico. Gli americani persero prestoil monopolio della bomba atomica e il ruolo dello scontro ideologico (nonché degli interessieconomici) si manifestò in una parvenza di continuo e pericoloso conflitto indiretto fatto dimanovre militari, alleanze strategiche, spionaggio, costi spaventosi, paranoia e concorrenzatecnologica ed economica. Il sogno dei visionari del viaggio nello spazio finì decisamentesovrastato dall'incubo di un olocausto nucleare con la corsa agli armamenti e ai loro vettori.Contemporaneamente alla costruzione di costosissimi giganteschi bombardieri a lungaautonomia per il trasporto degli ordigni nucleari iniziò la corsa alla progettazione di vettorimissilistici balistici aventi la stessa funzione mano a mano che le bombe riducevano le lorodimensioni. Era quello che Winston Churchill aveva paventato pochi anni prima quandotemeva che le V-2 potessero trasportare un'arma nucleare, ipotesi che gli aveva tolto spessoil sonno, ma che non si avverò per il ritardo dei fisici nucleari tedeschi, anche se alcuni storicisono convinti che ci siano stati due test nucleari nel 1945, uno sull'isola di Rugen e l'altro aOhrdruf (Turingia) con centinaia di prigionieri usati come cavie umane contaminati o decedutiimmediatamente. Comunque anche se avessero costruito un ordigno nucleare le suedimensioni e il suo peso avrebbero impedito il posizionamento nell'ogiva delle V-2 o deglialtri missili rimasti solo come progetti.La corsa allo spazio ebbe inizio quando gli Stati Uniti e i sovietici cominciarono a costruiremissili balistici in grado anche di lanciare oggetti nell'orbita terrestre e la posta in gioco sifece velocemente molto alta: se i satelliti piccoli potevano essere utilizzati per la ricercascientifica (e lo spionaggio) i vettori più potenti erano in grado di lanciare ordigni nucleari adistanze intercontinentali. Le due potenze erano certe che chiunque fosse riuscito acontrollare le frontiere dello spazio avrebbe controllato il mondo, ma poi la Storia ha smentitoquesto concetto, i conflitti trasversali come quelli in Corea, in Vietnam e tutti gli altri si sonocombattuti a terra provocando milioni di morti, però fortunatamente senza un conflittotermonucleare. Nonostante tutti gli armamenti moderni più sofisticati i Paesi si conquistanoancora a terra, combattendo casa per casa, strada per strada, soldati contro soldati. Il volo orbitale è stato il sottoprodotto dell'accumularsi di armamenti dai costi fuori controllo einconcepibili naturalmente a spese dei cittadini-contribuenti in un mondo diviso tra capitalistie comunisti che ha affossato la libertà dei popoli soggetti al ricatto di un conflitto nucleare.Se solo una parte di quei soldi buttati in progetti assurdi fossero stati spesi per il benesserecollettivo oggi ci sarebbero meno disparità sociali....parole inutili.Negli Stati Uniti il presidente Eisenhower dimostrò tutta la lucidità e la freddezza di ungrande presidente che si trovava a rincorrere un regime determinato, ricco e inflessibile :decise la fondazione della National Aeronautics and Space Administration (NASA) dicompetenza dei civili avente come finalità la pacifica esplorazione dello spazio. Il suo attocostitutivo lo “Space Act” elenca le sue finalità, tra cui mantenere la leadership statunitensenella scienza spaziale e collaborare con i partner e gli alleati occidentali.Contemporaneamente, a causa della dispendiosa concorrenza fra le tre armi delle forzearmate, congelò i finanziariamente ai progetti ritenuti inutili alle tre forze armate. Tutto ciòcon il fine di evitare la completa militarizzazione della ricerca spaziale e sopratutto che isovietici fossero i primi a ottenere successi, vittorie e il consenso degli Stati appartenenti alblocco sovietico.9

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CAPITOLO SECONDOASTRONAUTI UOMINI E DONNE – SOPRAVVIVERE NELLO SPAZIO

Senza ambienti severamente protetti e tute spaziali è impossibilesopravvivere nel vuoto e nel freddo spaziale. Nel caso didecompressione senza una tuta spaziale il vuoto uccideimmediatamente facendo esplodere l'acqua nei polmoni, l'acquaevapora e nelle vene si formano delle bolle, l'ossigeno non raggiungeil cervello e la morte sopraggiunge in un minuto, nemmeno il tempo disigillare il casco se già si indossa la tuta.

La “scala Garn” è diventata il riferimento della sintomatologia del “mal di spazio”e prende ilnome dal senatore Jake Garn che nel 1985 volò sullo Shuttle meritando il soprannome di“vomitatore seriale”. L'assenza di peso è una situazione innaturale che comporta nausea,capogiri, vomito, cefalea e...disturbi intestinali. Di solito scompare velocemente ma alcunisoggetti soffrono di questa forma anche in maniera persistente pur non volendo ammetterlo.L'esperienza nelle centrifughe (veri strumenti di tortura moderni) ha rivelato che non è colpadella microgravità ma della necessità di adeguarsi a una forza di gravità diversa,tecnicamente infatti gli astronauti in orbita precipitano in caduta libera nella stessa misura incui si muovono nell'orbita, cioè fluttuano dentro il veicolo.La microgravità incide sulla morfologia del corpo, la statura aumenta, gli organi scivolanoverso l'alto, si gonfia il viso e la muscolatura si atrofizza, le ossa diventano fragili conosteoporosi e rischi di fratture; pertanto forzatamente gli astronauti sono costretti a lunghesessioni di allenamenti per contrastare questi effetti e quando atterrano vengonoimmediatamente assistiti da una equipe medica. (foto)Senza la protezione dell'atmosfera i raggi cosmici provocano danni cerebrali a basso livelloma possono anche produrre effetti di lampi accecanti nel bulbo oculare, come se l'individuofosse in una discoteca di quelle infernali... Un astronauta russo che passò otto mesi nellospazio ebbe cataratte progressive che lo portarono alla cecità.Nutrirsi decentemente è un sollievo gradito nelle situazioni anomale o critiche, i primiastronauti avevano cibi in fin dei conti deprimenti, paste aromatizzate in tubetti e tubettiliofilizzati ma oggi il menu è molto migliorato: bustine con gamberetti, filetti di manzo e pastaasciutta italiana. Gli equipaggi assaggiano anche i cibi di altre nazioni riuniti elegati attorno a un tavolo con le proprie posate ma di solito usufruiscono di pastipersonalizzati in base alle proprie preferenze, contrassegnati da pallini colorati.Tre pasti al giorno sono la regola di una alimentazione equilibrata dove non devemancare la vitamina D a causa della carenza di luce solare. Molte tecnologieusate nello spazio per sterilizzare e riscaldare il cibo sono oggi usate nella industria dei cibisurgelati pronti per il forno a microonde, con grande gioia di chi non ha tempo o voglia dilunghe e laboriose preparazioni.I bagni sono peggio di quelli di un sottomarino, la raccolta dei rifiuti è un vero problema negliambienti angusti di un veicolo spaziale e il tutto richiede un addestramento specificoper...posizionare i propri rifiuti solidi in una apertura di soli pochi centimetri in microgravità(foto del bagno sulla SSI). Quasi tutto viene riciclato in orbita, sopratutto l'acquarisparmiando il suo peso nelle fasi di lancio, il resto viene deorbitato con le capsuleProgress.Farsi una doccia è impossibile e si rimedia con salviette impregnate... “ la puzza da spazio”dentro i moduli è proprio una cosa da dimenticare e se ne accorgono subito i nuovi arrivati,poi diventa solo una questione di assuefazione forzata.Il sesso a gravità zero ? Sono solo pettegolezzi, è pericoloso per il comportamento del flussosanguigno e ogni movimento brusco provoca parimenti una reazione dinamica incontrollata,cinghie e imbracature sarebbero obbligatorie...togliendo ogni soddisfazione; tutti neganotestardamente sui rapporti sessuali nello spazio sopratutto gli astronauti che tengono labocca molto cucita; tanto non vi è privacy se non nel minuscolo bagno, comunque tutte lemissioni vengono continuamente registrate dalle videocamere, anche negli angoli più bui.10

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Curiosamente agli inizi dell'era spaziale la NASA pensò di addestrare deicontorsionisti o degli acrobati oppure solo donne, di fatto più leggeri e piùpiccoli dei piloti militari, ma gli USA erano in piena guerra fredda e ilpresidente Eisenhower impose che tutti gli astronauti fossero piloticollaudatori militari per motivi di sicurezza nazionale, infatti i membri delprimo gruppo selezionato erano maschi, di completa fiducia, disciplinati,ingegneri e più bassi di un metro 1,80; furono scherzosamentesoprannominati dai loro colleghi “carne in scatola”. Nel 1968 il criterio diselezione cambiò e furono accettati piloti civili con lauree diverse da quelle diingegneria, poi nel 1978 gli uomini e le donne furono divisi in due categorie, specialisti dimissione e piloti anche non militari.La prima donna ad essere lanciata nello spazio nel 1969 fu Valentina Tereskova (1937-oggi)che era un civile, prima del duro addestramento era una appassionata di paracadutismo eun'operaia tessile. Diplomata di sera come tecnico partecipò alla selezione con altre 400donne e fu scelta direttamente da Nikita Krusciov tra le ultime cinque finaliste, una donnagiovane e graziosa che produsse un grande effetto propagandistico, come era nello stile delsegretario del partito. In seguito divenne un importante rappresentante di partito e di molteassociazioni femminili e maggiore dell'aeronautica. Valentina è stata l'unica donna adaver viaggiato da sola nello spazio.Ad oggi una avanguardia di circa 550 persone di età compresa tra i 25 e i 77 anniprovenienti da 40 nazioni ha raggiunto l'orbita bassa o si è spinta oltre, i decessi diastronauti sono stati ufficialmente 22 anche se si parla ancora di cosmonauti sovieticiperduti le cui conversazioni sarebbero state ascoltate da radioamatori italiani ma sono“leggende di fantasmi nello spazio”, dopo tanti anni sono stati resi pubblici gli archivi sovieticie non risulta alcun episodio del genere, probabilmente certi nomi erano stati affibbiati amanichini che effettivamente hanno volato durante i primi test delle navicelle oppure erano diaspiranti cosmonauti che non avevano superato le selezioni.Per gli astronauti il confine tra l'uomo medio ed eroe oscilla, è una continua sfida con sestessi ma sono abituati e addestrati a convivere con la percezione del proprio limitepersonale e quello delle macchine, il loro atteggiamento risoluto è quello di cercare diprimeggiare per riuscire a volare prima degli altri e non solo per diventare famosi.Legarsi con le cinghie indossando una scomoda e ingombrante tuta all'interno di unascatola di metallo posta sopra centinaia di tonnellate di carburante e di ossigeno richiede uncoraggio fuori misura, bisogna anche avere una forte motivazione patriottica visto che lapaga non è eccezionale, però stranamente gli astronauti dimenticano spesso i propri confiniculturali e politici: la visione della Terra dall'alto li fa sentire rappresentanti di tutta l'Umanitàal di fuori di nazionalità e di fedi politiche e qualcuno di loro contribuisce ai movimentiambientalisti.Il complesso del Kennedy Space Center occupa una gigantesca area sopra una penisoladella costa della Florida che chiude la laguna del Banana River dove vivono alligatori, aquilee molte specie protette, tra le quali vi sono miriadi di zanzare per niente gradite (che nonsono protette,,,,).Per il pubblico l'onda d'urto del decollo di uno shuttle provocava battiti cardiaci come unagrancassa fino a che il gigantesco veicolo si innalzava ruotando per immettersi in traiettoriaverso l'orbita corretta; una sensazione eguale veniva provocata dal decollo del Saturn V conuno dei rumori più potenti che l'uomo abbia mai provocato.Dopo il lancio era tradizione mangiare fagioli e pane di mais mentre

nel Centro di Controllo il taglio dellacravatta del direttore di lancio erainevitabile. Gesti scaramanticistranamente ancora in uso in un ambientein cui si vive nella tecnologia piùavanzata.

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Il cosmodromo di Baikonur si trova a 2.100 km. da Mosca in una immensa zona arida edisabitata in Kazakhstan nel.. bel mezzo del nulla (foto), gli aerei atterrano sulla pistadestinata al Buran, la ruggine sta divorando le strutture, le strade sono dissestate e i binarisono in disuso. Tutta le logistica è ancora affidata al superato trasporto ferroviario, il treno èusato anche per il trasporto dei vettori fino alle piattaforme di lancio. Di fatto il gigantescoterritorio grande come l'Abruzzo è ancora senza nome, negli anni '50 al fine di fuorviare iservizi segreti occidentali era stato battezzato Bayconur ma la stazione mineraria che portalo stesso nome è distante 320 km. (foto di una Soyuz sul treno) e i Servizi Segretioccidentali non abboccarono.Adesso vi è qualche sintomo di ripresa ma l'affitto da pagare ai kazaki è molto alto, circa115 milioni di dollari/anno cui si aggiungono...le spese condominiali delle strutture, perreazione la Federazione russa sta allestendo una nuova base spaziale a Vostochny inSiberia vicino al confine cinese, ma le ristrettezze di bilancio e alcuni fallimenti stannorimandando la sua operatività ben oltre il 2017, con grande dispiacere del presidente Putinche si era vantato pubblicamente della ripresa del predominio russo nelle scienze spaziali.Durante l'addestramento i russi vogliono che i cosmonauti simulino le condizioni di alta quotain una camera iperbarica in modo da riuscire a tenere sotto controllo i propri sintomi manmano che la pressione cambia, la prova viene gestita usando una speciale tecnica direspirazione che consente di mantenere il livello di emoglobina entro i parametri previsti. Poisegue la prova nella centrifuga, la più grande del mondo, che può superare i 20 g.(foto)Un'altra prova è la sedia rotante accelerata, sono pochi minuti infernaliper abituare gli equipaggi a un forte senso di nausea e di

disorientamento. Le prove non finiscono qui,l'ultima è la simulazione di un atterraggio diemergenza in acqua: gli astronauti devonoindossare la scomoda tuta Sokol che viene usatadurante il lancio e il rientro – memori della morte dei tre astronauti il29 giugno 1971 – ma a causa della piccole dimensioni della Soyuz (2metri di diametro interno) con comandi dappertutto i tre posti sono degli

scomodi seggiolini con le ginocchia sotto il mento, gomito a gomito in posizione fetale. Letute spaziali Sokol per essere indossate richiedono sempre dell'assistenza a terra,figuriamoci toglierle dentro la navicella contorcendosi per far passare la testa nell'aperturaall'altezza della pancia; tolte le Sokol i cosmonauti devono sedersi sopra e infilarsi la sotto-combinazione, poi il giacchetto e infine la tuta arancione stagna Farrel che ha le guarnizionidi tenuta ai polsi e al collo. Finita questa tortura l'equipaggio deve aprire il portellone esaltare di spalle in acqua. Non tutti ci riescono le prime volte.Come si vede i russi sono molto severi nell'addestramento, la loro filosofia è che l'astronautadeve stare male fino a quando si abitua al malessere, cioè fino a quando smette di soffrire;una delle ragioni di tanto accanimento è che le Souyz sono piccole e potrebbero diventareingovernabili facendo soffrire terribilmente l'equipaggio, contrariamente allo shuttle che eramolto più comodo e si comportava come un aereo tornando in atmosfera.Il giorno 15 ottobre 2003 la Cina diventò il terzo paese ad aver inviato un astronauta nellospazio con i propri mezzi, il tenente col. Yang Liwei venne lanciato a bordo della Shenzhouuna capsula abbastanza simile alle Souyz. Dopo 14 orbite ritornò a terra in Mongolia mentreil modulo di servizio rimase in orbita per sei mesi. Sono seguiti altri astronauti uomini edonne.GLI INCIDENTIE' opportuno citare un passo dell' Accident Investigation Board Report:“esiste un rischio enorme mettere esseri umani a bordo di una macchinache contiene e brucia milioni di chilogrammi di carburante pericoloso, edè altrettanto rischioso far tornare quella macchina sulla Terra nelmomento in cui riduce la velocità orbitale convertendo l'energia incalore...”12

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Lo Space Shuttle, contrariamente a quanto progettato e reclamizzato, non fu un vettore spaziale economico anche se era un orbiter completamente riutilizzabile, invece di un voloalla settimana riuscì ad effettuare soltanto un lancio ogni tre mesi con il costo medio dimezzo miliardo di dollari per ogni evento. Furono costruiti cinque orbiter che fecero 135 lancitra il 1981 e il 2011, più altri due non operativi per le simulazioni sia in volo che a terra.Il 28 gennaio 1986 durante un fredda mattina una guarnizione O-ring su uno dei booster apropellente solido durante il decollo dello shuttle Challenger STS 51-L provocò l' esplosionedella navetta dopo 73 secondi uccidendo l'equipaggio di sette membri, purtroppo si pensache siano rimasti coscienti fino all'impatto nell'oceano. L'inchiesta successiva della NASAverificò che una delle guarnizioni di gomma non si era debitamente espansa a causa delfreddo non contenendo così la pressione dei gas in fase di spinta. Il funzionamento degli O-ring non era mai stato quello previsto, quel mattino la temperatura era di – 2 gradi mentretutti gli altri decolli erano stati fatti a temperature intorno a +11 gradi centigradi. Tragicamentea bordo c'era anche l' insegnante Christa McAuliffe, una astronauta non professionista, la cuimissione era di dimostrare la sicurezza dei voli spaziali e di propagandare la possibilità pertutti di volare. Davanti ai televisori c'erano milioni di scolaretti intenti a seguire il lancio. La tragedia dello shuttle Columbia STS-107 seguì dopo diciassette anni, il 1°febbraio 2003,quando la navetta si disintegrò durante la fase di rientro in atmosfera alla velocità di Mach22 con temperature esterne di circa 1.600 gradi perché durante il lancio un frammento dischiuma isolante si era staccato dal grosso serbatoio principale danneggiando il bordo diattacco dell'ala sinistra. I detriti si sparsero per centinaia di chilometri quadrati e furonofaticosamente ritrovati con la collaborazione dei cittadini, compreso quello che restava deicorpi dei sette astronauti. Durante la missione non erano state rilevate anomalie e il rientroera stato programmato secondo le normali procedure. Successivamente furono rese note leriprese delle telecamere esterne in cui si vedeva distintamente l'impatto del frammentosull'ala, ma sia la sala controllo che l'equipaggio non ne fecero parola durante la missione,del resto non avevano altra scelta per tornare a casa.Il 1967 fu l'anno nero delle missioni spaziali con equipaggio, l'opinione pubblica ritenevaerroneamente che fossero imprese di routine ma due incidenti mortali riportarono neiprogettisti la consapevolezza che la tecnologia spaziale richiedeva continui miglioramentiimparando dagli errori di progettazione e rimediando a una certa superficialità delleprocedure.Il 27 gennaio 1967 Virgil Grissom, Edward White e Roger Chaffee eranopronti al lancio nella capsula Apollo 1 sulla sommità del gigantesco vettoreSaturn V quando dall'interfono in sala controllo si udirono le loro grida“Fuoco ! C'è un incendio in cabina, fateci uscire da qui ! Stiamo bruciando,fateci uscire !” Un denso fumo usciva dalla capsula che stava bruciando chepoi si ruppe per la pressione interna. I tre uomini morirono subito in pochissimi secondi e lesquadre di soccorso dovettero aspettare che il fuoco fosse domato prima di forzare il portelloche si apriva solo dall'interno. Una scintilla provocata dall'impianto elettrico, l'atmosfera disolo ossigeno, la insufficiente protezione di alcune tubature contenenti liquido corrosivo e latotale impreparazione dell'equipaggio a fronteggiare una emergenza per aprirsi la via difuga furono le cause principali del disastro. Il programma Apollo fu ritardato di due anni alfine di risolvere gli errori sia di progettazione che di assemblaggio.(foto dell'internocarbonizzato della capsula)

Il 23 aprile fu lanciata da Baykonour la prima navicella Soyuz con a bordo ilquarantenne Vladimir Komarov soprannominato “il rubino” dopo la sua missionedi comandante della navicella Voschod 1. Il lancio rivelò subito dei problemiderivanti dai pannelli solari, dalla antenna per la telemetria e dal controllo assettodi orientamento della capsula. Komarov aveva capito che sarebbe morto e si erainfuriato con gli ingegneri colpevoli di aver ignorato i suoi segnali sulle anomalie.

La sala controllo decise di farlo rientrare subito ma l'assetto della capsula disabilitò laprocedura automatica e Komarov passò alla modalità manuale di rientro. All'altezza di 7 km.13

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il paracadute non riuscì a dispiegarsi completamente e la capsula si schiantò al suolo ad unavelocità di 50 metri al secondo. La commissione di inchiesta sovietica rilevò le cause sianella forma del paracadute pilota - che comunque era troppo piccolo - sia nella inefficaceresistenza termica del portello di sgancio del paracadute stesso. Dopo la morte di Korolevl'Ufficio Progetti era passato sotto la direzione di Vasilij Misin che, sotto pressione, avevaapprovato il lancio della Soyz nonostante i difetti già conosciuti che riguardavano il veicoloAnche il programma Soyuz ebbe un rinvio di due anni per adottare le giuste soluzionirendendo tali capsule le più longeve della storia dell'astronautica, infatti vengono utilizzateancora oggi nella loro ultima versione, dopo l'abbandono dello Shuttle da parte della NASA,per portare gli astronauti sulla Stazione Spaziale Internazionale.

Gli unici astronauti ad essere deceduti nello spazio furono i tre membri dellamissione Soyuz 11 il 29 giugno 1971, erano l'equipaggio di riserva che sostituìquello originale che si era ammalato. Dopo l'aggancio alla stazione orbitaleSaljut 1 (il primo aggancio in orbita di tutta la storia dell'astronautica) e alcune

misurazioni la capsula tornò regolarmente sulla Terra ma quando le squadre di soccorsoaprirono il portello ebbero una macabra e triste sorpresa: i tre astronauti erano morti,sembrava dormissero. Il capo progettista Vasilij Misin era convinto che fosse meglio inviaretre cosmonauti senza le ingombranti tute spaziali invece che due, così i tre uomini morironoper decompressione a causa della fuoriuscita dell'aria dopo il distacco dalla Saljut, le carichedel sistema di sgancio dalla stazione erano esplose prima del tempo provocando il disastro.La Salyut 1 non fu più visitata e rientrò disintegrandosi in atmosfera pochi mesi dopo e gliequipaggi successivi delle Soyuz ebbero l'obbligo di indossare le tute spaziali. Pochi annipiù tardi Vasilij Misin fu congedato.In molti casi l'incidente o meglio la tragedia furono solo sfiorate, il più memorabile rimanequello dell'Apollo 13 sul quale venne girato un film molto famoso e in fin dei conti anchenoioso per il tentativo di rendere eroica una situazione tragica dovuta agli errori diprogettazione e alla fretta.

Nel 1965 il veicolo Voschod mancò la zona di rientro e i due cosmonautiatterrarono in una foresta difendendosi a fatica dai lupi e dagli orsi fino adessere recuperati dalle squadre di soccorso molto più tardi, quando eranoprossimi al congelamento. Da allora hanno volato con una pistola TP 82 abordo.Il 24 ottobre 1960 circa 150 tecnici e funzionari sovietici persero la vita aBajkonur quando il motore di uno stadio del gigantesco missile R-16

Semyorka pesante 267 t. sulla rampa di lancio diede fuoco al propellente ipergolicoprovocando una enorme esplosione che letteralmente vaporizzò le persone; del marescialloMitrofan Nedelin, un importante generale di artiglieria presente sulla base, furono trovatesolo le medaglie. Il razzo progettato da Korolev era stato concepito come un potente ICBMintercontinentale però era troppo visibile sulla rampa di lancio e troppo laborioso dapreparare in caso di conflitto nucleare, infatti in seguito fu trasformato con le sue varianticome vettore per i lanci umani. (foto del disastro). Il governo russo definì il disastro come unincidente aereo e solo nel 1989 ne rivelò le vere cause quando furono aperti gli archividell'epoca.

Nel novembre 2014 la navetta suborbitale privata Space Ship Twodella Virgin Galactic, il cui patron è Richard Branson, è precipitataal suolo per cedimento strutturale dopo il suo rilascio a 15.000 metridall'aereo vettore White Knight Two sopra ildeserto del Mojave, un pilota è deceduto e l'altrosi è salvato con il paracadute. Il costo della

navetta (disegno) è stimato in circa 500 milioni di dollari e questo incidenteha rallentato i progetti di turismo spaziale privato di Branson che aveva giàricevuto molte prenotazioni anche da parte di attori famosi. Guarda caso lanavetta e il suo vettore a doppia trave di coda assomigliano al Projekt - B 14

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tedesco del 1942 della Daimler-Benz nel quale l'areo-madre doveva trasportare uno opiù aerei parassita semi-suicida con una carica cava di 2.500 kg, in prossimità dei bersagli.I piloti si sarebbe lanciati con il paracadute prima dell'impatto ribaltando il seggiolino verso ilbasso. Questo progetto venne ripreso in URSS come proposta di vettori spaziali economici oaerei cargo. L'idea dell'aereo parassita venne ripresa nel dopoguerra per il caccia McDonnellXP-85 Goblin che, agganciato sotto un bombardiere strategico, si sarebbe occupato dellasua difesa dai caccia nemici, riagganciandosi poi all'aereo madre. Le prove in volo furonodeludenti e fu annullato per le evidenti difficoltà di recupero in zona di guerra. Altri costiinutili durante la guerra fredda....In analogia con l'incidente dell'Apollo 1 il cosmonauta Valentin Bondarenko (25 anni) morìnel 1961 nella camera pressurizzata durante dei test medici: nell'atmosfera di solo ossigenoun batuffolo di cotone imbevuto di alcol finì su un fornello elettrico provocando l'incendioagevolato dall'ossigeno. I soccorritori dovettero attendere che la pressione si equilibrassema il giovane era già morto per le gravissime ustioni. Il regime sovietico tenne segreta latragedia persino cancellando la foto di Bondarenko dal gruppo dei cosmonauti fino a quandola Izvestia dopo 25 anni ne pubblicò i dettagli e allora la sua morte fu resa pubblica.Il nostro Luca Parmitano rischiò di annegare nella tuta mentre stava svolgendo l'EVA (AttivitàExtra Veicolare) una perdita del circuito di raffreddamento riempì di circa un litro e mezzo diacqua il casco spaziale, parzialmente accecato e quasi incapace di respirare con freddezzarientrò nella stazione aiutato dal collega Chris Cassidy, una brutta avventura che si ripetéper Terry Virtis nonostante la nuova imbottitura assorbente del casco; Terry fu aiutato dallanostra Samantha Cristoforetti a rientrare e asciugarsi il viso e la stessa imbottitura bagnata.Tutti i filtri del suo circuito di ventilazione erano otturati, dopo questi episodi nelle tutevecchie di quasi 35 anni fu installato una specie di boccaglio per permettere all'astronauta direspirare in queste emergenze.Nel 1997 durante una missione congiunta shuttle-MIR vi fu un incendio a bordo della MIRcausato da una bombola di perclorato di litio che eruttò fiamme e scintille rischiando diperforare lo scafo molto sottile, a bordo c'era un equipaggio composto da 4 russi, un tedescoe un americano. Il primo estintore non funzionò poi il lavoro di gruppo ebbe finalmenteragione dell'incendio, furono trovate a fatica le maschere d'ossigeno, funzionò laventilazione forzata e il compartimento danneggiato venne riparato. Comunque ilcomandante russo della missione fu molto vicino ad ordinare l'evacuazione di emergenza atutto l'equipaggio sulle capsule attraccate alla stazione. Negli anni la MIR non era divenutauna stazione ben ordinata all'interno, era ingombra di apparecchiature, sistemi, tubazioni,cavi volanti e rifiuti, occorreva che gli equipaggi appena arrivati venissero informati a lungoper trovare le apparecchiature, i portelli, e acquisire le procedure di sicurezza. Troppi moduliassemblati assieme, un equipaggio troppo numeroso e troppi avvicendamenti.A causa della obsolescenza dei sistemi di collegamento radio satellitari la MIR eraimpossibilitata a comunicare con il centro di controllo di Mosca per molte ore a causa dellarotazione in orbita e inoltre la lentezza della burocrazia sovietica non lasciava la possibilitàdi azioni autonome ai comandanti che dovevano aspettare gli ordini in ritardo di troppe ore.Nel giugno 1997 durante una missione congiunta MIR-shuttle l'equipaggio sivide arrivare addosso la navicella di rifornimento Progress M-34 (foto) che urtòlo scafo e danneggiò alcuni pannelli solari, era stato un errore diprogrammazione del computer di aggancio e inoltre il controllo manuale abordo era difettoso, le telecamere non riuscivano a dare una immaginedecente dell'esterno. Rischiando di morire per la depressurizzazione gliastronauti russi ed un americano riuscirono a chiudere i portelli interni cheerano ingombri di cavi e di tubi ma rimasero senza energia per molto tempo.Dopo il fallimento del grande razzo-vettore N-1 che esplose durante tutti i quattro lanci,destinato alle missioni umane sulla Luna, l' Unione Sovietica rivolse la sua attenzione ai volidi lunga durata con missioni militari-scientifiche mediante la costruzione di stazioni orbitanti.Nacquero così le stazioni Salyut delle quali alcune rientravano nella serie Almaz con scopi 15

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prevalentemente militari di spionaggio. Lunghe 16 m. con uno spazio abitabile di 100 m3 erano dotate di due portelli di aggancio per il trasferimento degli equipaggi dalle Soyuz e perl'aggancio del modulo di rifornimento Progress. Le Almaz (diamante) erano dotate diapparecchiature ottico-elettronico di elevata risoluzione per lo spionaggio di siti terrestri e diun cannoncino Nudelmann automatico da 23 mm. per autodifesa non brandeggiabile conuna cadenza di fuoco di 400 colpi/minuto; per sparare la stazione doveva orientarsisull'obiettivo usando i motori di controllo assetto. I tiri con il cannone furono effettuati pochevolte senza equipaggio a bordo per non rischiare la stabilità del mezzo poi le Almaz furonoprogressivamente deorbitate. In piena guerra fredda nel 1975 avvenne la prima esperienzadi cooperazione nello spazio: fu costruito un modulo di aggancio tra le capsule Apollo eSoyuz che serviva da camera di compensazione gettando la premessa per eventualimissioni di soccorso tra le due Nazioni e per la collaborazione futura di missioni congiunte,come poi avvenne in tutti questi anni sistematicamente obtorto collo. Lo Space Shuttle la cui sigla è STS (Space Transportation System) operativo dal 1981 al2011 era composto dall'orbiter vero e proprio, da due razzi booster riutilizzabili e dalgigantesco serbatoio esterno contenente idrogeno e ossigeno liquidi non riutilizzabile. Fuscelto il corpo portante e le ali a delta (come il Silbervogel progettato dai coniugi Sanger)nella stiva di carico l'orbiter poteva trasportare 27 t. in orbita bassa e verso la StazioneSpaziale Internazionale un carico di 16 t. in orbita più alta. Fece 135 lanci sia civili chemilitari. Furono costruiti cinque orbiter e altri due usati come modelli, la comoda cabina erasu due livelli dotata di bagno, cucina e camera di equilibrio per le missioni esterne. Dotato diprotezione termica in piastrelle di ceramica richiedeva, contrariamente a quanto progettato,verifiche e controlli molto più frequenti che ridussero i lanci fino a farlo considerare non piùeconomico. Era comunque una macchina splendida che, nonostante i due disastri con laperdita degli equipaggi, servì alla costruzione della Stazione Spaziale Internazionale e allamessa in orbita del Telescopio Spaziale Hubble che ci ha donato immagini inimmaginabilidell'Universo quando la NASA aveva il monopolio dei lanci di oggetti di notevoli dimensioni.Veniva assemblato nella più grande costruzione dell'epoca e poi trasportato sopra unagigantesca piattaforma cingolata fino alla rampa di lancio, le stesse del Programma Apollo(le immagini ricordano quelle del film di Fritz Lang di 60 anni prima) Come detto dopo lacancellazione delle missioni lunari dovuto al fallimento del vettore N-1 gli ingegneri sovieticicostruirono lo spazioplano Buran (tormenta di neve) composto dall'orbiter e dal razzo vettoreEnergia che avrebbe permesso di mettere in orbita bassa un carico di oltre 50 t. Molto simileall' STS fece con successo un solo lancio orbitale il 15 ottobre 1988 privo di equipaggiocompiendo un perfetto atterraggio automatizzato. Il collasso dell'Unione Sovietica misetermine al programma e le altre sei navette vennero smantellate e abbandonate. Fu il piùcostoso programma spaziale sovietico che coinvolse un milione di lavoratori e circa 1.300industrie. Mentre i progettisti pensavano ad un veicolo più piccolo e più economico i militarispinsero per avere una sostanziale parità strategica nell'ambito della guerra fredda perchéconsideravano l'STS un veicolo concepito per scopi militari. Contrariamente all'STS lospazioplano sovietico era progettato per volare anche senza equipaggio dimostrando unatecnologia forse più elevata dello shuttle medesimo. Il razzo Energia completamenteriutilizzabile non aveva un rivestimento in schiuma (che causò il disastro del Columbia) ma ilpropellente era pericoloso e corrosivo pertanto il suo rifornimento non permetteva tempi diattesa troppo lunghi prima del decollo.

Erano previsti voli sia in automatico che pilotati fino alla MIR con gliatterraggi a Bayconur in Kazakhstan o in altri aeroporti ma nel 1992 iltutto fu annullato. Nel maggio 2002 l'hangar dove eranoricoverati sia un Buran completo che un vettore Energiacrollò a causa dell'assenza di manutenzione distruggendo gli

esemplari e uccidendo sei uomini. il sogno di possedere navette commerciali emilitari competitive si era spezzato.(foto di un Buran abbandonato in un hangar)Nemmeno la ISS è stata esente da incidenti, nel 2011 un cargo Progress inviato per i16

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rifornimenti andò perduto facendo correre il rischio di dover abbandonare la ISS proprioper la mancanza dei rifornimenti necessari alla sopravvivenza, nel 2015 accadde lo stessoepisodio con la navetta privata Cygnus a causa dell'esplosione del razzo Antares.Sull' ISS si sono susseguiti guasti alle pompe che provvedono al riciclo del liquido dei gruppidi raffreddamento lasciando la stazione con una critica capacità di termoregolazione, civollero diverse EVA per sostituire i moduli esterni. Nel 2015 sullo stesso sistema scattòl'allarme costringendo l'equipaggio a lasciare il modulo USA per rifugiarsi in quello russo. Le collisioni con i numerosissimi detriti spaziali sono sempre un serio pericolo, le rotte deiframmenti più grandi vengono monitorate a terra facendo innalzare o abbassare di quota lastazione per evitarli e se questo non fosse possibile l'equipaggio riceverebbe l'ordine dichiudere tutti i portelli e rifugiarsi nelle Soyz. (foto di un impatto sulla superficie dellastazione). Le migliaia di frammenti orbitanti sono il lascito di tutte le missioni spaziali chehanno disperso a varie altitudini detriti, pezzi di moduli e di apparecchiature. TERZO CAPITOLO LE GRANDI STAZIONI ORBITALI – I PROGETTI FUTURINel 1986 iniziò l'assemblaggio in orbita della stazione sovietica MIR che proseguì per diecianni fino al suo completamento; aveva una massa totale di 124 t. con un volume abitabile di350 m3 e fu il primo avamposto permanente per importanti esperimenti scientificiinternazionali e per testare gli effetti sull'organismo umano della permanenza nello spazio.Alimentata dalle capsule automatiche Progress e dalle Soyz ad essa si agganciarono anche

gli shuttle americani dopo l'abbandono del progetto Buran. Ben 96astronauti di diverse nazionalità l'hanno abitata per periodi ancheprolungati, poi alcuni problemi tecnici e una collisione con il cargoProgress scatenarono le critiche degli utilizzatori commerciali: il costodel mantenimento di una struttura ormai invecchiata e il rifiuto della

NASA di utilizzare alcuni moduli per la costruzione della Stazione Spaziale Internazionale nedecisero le sorti. Infatti dopo tutti gli incidenti all'interno della NASA e del Congresso eranoscoppiate accese polemiche sulla opportunità di proseguire le missioni congiunte e ilrapporto di fiducia reciproco, che era sempre stato su un filo molto sottile, ne decise le sorti,Nel 2001 fu deorbitata grazie alla spintarella... di una Progress; il rientro controllatonell'Oceano Pacifico provocò apprezzati fuochi di artificio con i suoi frammenti incandescentivisibili dalle isole Figi. A bordo di erano due bagni, una doccia, due tapis roulant e... unadiscreta fornitura di vodka per le grandi occasioni utile anche per sopportare il cibocongelato e quello in scatola.

La Stazione Spaziale Internazionale ISS è il risultato dellacollaborazione di 5 agenzie spaziali, la NASA, la RKA russa, l'ESAeuropea e la CSA canadese. La massa è di 419 t. lunga 73m. elarga 108 m. supera in dimensioni la MIR sovietica. Lacollaborazione iniziò con gli accordi USA-Russia per l'integrazionedelle rispettive tecnologie, i suoi moduli e segmenti furono portatiin orbita dagli shuttle e dai vettori automatici russi, poi assemblatitramite numerose operazioni extraveicolari (EVA), L'atmosfera a

bordo è uguale a quella della Terra alla stessa pressione che abbiamo al livello del mare, imoduli rimangono di proprietà delle rispettive agenzie che consentono a tutti l'utilizzosecondo i trattati firmati nel 1998. A bordo il lavoro inizia alle 8.00 dopo il briefing in cui ilcontrollo missione pianifica l'attività della giornata, poi si cena alle 19.30 e il riposo inizia alle21.30 come accade mediamente a tutti noi qui sulla Terra. Non esiste una doccia e i rifiuti solidi vengono raccolti in sacchi per essere trasferiti almodulo Progress per lo smaltimento distruttivo al rientro. Il cibo è piccante perché inmicrogravità si perde il senso del gusto, però ognuno ha i suoi pacchetti di alimentipersonalizzati, non mancano forchette e coltelli stando bene attenti a non intasare i filtri con iresidui di cibo e le gocce vaganti di bevande e di acqua. I pasti vengono consumati in mensalegati alle sedie per non fluttuare attorno almeno in questa occasione giornaliera di17

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ritrovo collettivo nella grande stazione modulare ove i compiti sono comunque gravosi.Queste due grandi stazioni spaziali e quelle molto più piccole precedentisono veramente lontane dalle eleganti forme disegnate da von Braun e daisuoi collaboratori, sembrano veramente un brutto puzzle di lego, con ilgrave difetto della assenza di gravità che danneggia gli equipaggi a lungapermanenza, mentre quella anulare proposta da von Braun rotante su sestessa sarebbe stata veramente una macchina perfetta che avrebbe risoltoquesto problema per gli equipaggi che avrebbero vissuto in una realeparvenza di peso. Non è mai stata presa in considerazione seriamente, forse a causa dellesue dimensioni e delle difficoltà per i vettori di trasportarne i moduli. L'abbiamo vistasolamente nei film di fantascienza come “2001 Odissea nello spazio” e in molti altri delgenere. (foto in cui von Braun presenta il suo progetto)Il dottor von Braun non aveva mai progettato capsule spaziali come le Gemini, le Apollo e leSoyuz che sono a forma conica o sferica ma aveva sempre disegnato spazioplani in cima agrandi vettori dotati di ali e tanto meno pensato al loro rientro frenato dai paracadute a terrao in mare; di fatto le Soyuz atterrano frenate a terra mentre le Gemini e le Apolloammaravano con costi molto superiori dovendo mobilitare un'intera flotta per il loro ricupero.

La NASA adesso sta progettando missioni umane oltre la Lunacon il Progetto ORION consistente in un orbiter che potrà ospitareda 4 a 6 astronauti con capacità di auto-aggancio alla ISS e unmodulo di servizio costruito con l'ESA in cambio del contributo almantenimento della ISS. Senza molta fantasia ORION ricordadecisamente nella sua struttura la capsula e il modulo di serviziodel Progetto Apollo, pur con dimensioni maggiori. Il primo volo

con equipaggio sembra previsto per il 2023. Il processo di privatizzazione della corsa allospazio è ormai in corso, il 45enne Elon Musk, miliardario proprietario di Tesla Motors ePayPal, ha fondato Space X, la prima azienda privata autorizzata al trasporto spaziale chenel 2006 ha ricevuto dalla NASA l'incarico del servizio di lancio di rifornimenti verso la ISScon la capsula orbitale Dragon riutilizzabile e il vettore parzialmente riutilizzabile Falcon; lacapsula Dragon V2 si prevede trasporterà 7 persone verso la ISS o altrove. Il complesso hagià effettuato alcuni lanci automatici senza equipaggio al costo contenuto di ogni lancio di 62milioni di dollari appunto per la possibilità di riutilizzo dei componenti.I COSTIIl costo totale stimato della Stazione Spaziale Internazionale, iniziata nel 1998 e chedovrebbe rimanere operativa fino al 2024, è di circa 100 miliardi di euro suddivisi tra lenumerose agenzie spaziali nazionali e tra gli operatori privati. Oggi il bilancio della NASA siaggira intorno ai 18 miliardi di dollari, prevede il 22% dedicato alla Stazione SpazialeInternazionale, il 28% alle scienze terrestri e astrofisica e il 28% per lo sviluppo di missili esistemi di propulsione. E' una cifra inferiore di 40 volte a quella delle spese militari e 30 voltemeno di quanto spendono i cittadini americani nel gioco d'azzardo. Come tutte le agenziegovernative è una organizzazione molto burocratizzata pertanto poco propensa allaimprenditorialità però attira ancora scienziati e ingegneri nonostante i richiami della SiliconValley e di Internet. La relativa quota di bilancio federale è scesa dal 5% allo 0,5% mentreinvece il complesso militare-industriale ha ancora molto potere di spesa; per questi evidentimotivi di budget la corsa allo spazio si sta adesso spostando verso le Compagniecommerciali che si contendono i ricchi contratti governativi e quelli privati.Governo e Forze Armate invece hanno fondi ben più capienti senza badare sia ai profitti cheal ritorno degli investimenti e di questo se ne accorse a suo tempo il presidente Eisenhowerche nel suo discorso di fine dei due mandati ammonì contro la concentrazione di potere trale industrie degli armamenti e quello politico. Fu un discorso molto corretto e anticipativo. perun ufficiale a suo tempo Comandante delle forze armate alleate. In Russia, dove gli scienziati avevano un buon trattamento economico e anche le abitazioni,dopo il crollo dell'Unione Sovietica i fondi per lo spazio sono sempre più limitati e le18

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università, una volta centro di competenze molto avanzate, oggi sono a corto di risorse eanche lì sta accadendo la fuga di cervelli praticamente regalati agli Stati Uniti e all'Europa.Il governo russo ha venduto la quota maggioritaria di Energia a investitori privati mamantiene un atteggiamento ancora sospettoso dei loro confronti, però senza investimentiEnergia oggi è ferma alla tecnologia quarantenne delle navicelle Sojuz che, comunque, nonperdono un colpo. Dopo il disastro dello shuttle Columbia la NASA continuò i voli al fine diottemperare agli impegni presi per l'assemblaggio della Stazione Spaziale Internazionale poimise in dismissione i suoi spazioplani, mentre il crollo dell'Unione Sovietica - come detto -lasciò il programma spaziale a corto di fondi, tanto che nel 1999 venne fondata la MIRCorporation per sfruttare la vecchia stazione spaziale per i voli turistici. Il primo turistaspaziale autofinanziato fu il milionario americano Dennis Tito che si imbarcò sulla Sojuz eche trascorse 8 giorni nello spazio. La NASA e il Congresso americano criticarono cosìaspramente la MIR Corporation per aver interferito con i trattati internazionali e di averiniziato una industria del turismo spaziale che la MIR ormai invecchiata venne deorbitata.Nonostante ciò il turismo spaziale iniziò ad avere successo, a bordo delle Sojuz fecero i volia pagamento alcuni ricchi imprenditori uomini e donne tra cui Guy Laliberté, proprietario delCirque du Soleil, al prezzo strepitoso di 40 milioni di dollari. La navetta sovieticaBuran basata sul vettore Energia doveva essere inizialmente una piattaforma difensivacome risposta allo Strategic Defense Iniziative americano, poi i trattati internazionali diriduzione degli armamenti e la fine della guerra fredda la resero inutile, soltanto unesemplare volò in orbita senza equipaggio una sola volta e poi il progetto fu abbandonato.Per un bel po' di tempo sulle riviste specializzate uscirono inserzioni di vendita del Buran manessuno si è mai fatto avanti... non era economico nemmeno come lanciatore commerciale,il costo del suo sviluppo è stimato in 16,5 miliardi di rubli di allora, una rovina per le difficoltàfinanziarie dell'Unione Sovietica ormai in disgregazione.

Ogni lancio dello Space Shuttle STS (disegno a sinistra) costava da450 milioni a circa 1,5 miliardi di dollari dei quali molti fatturati adAziende americane e straniere in piena attività commerciale. In pratica ilsistema sostituì il Programma Apollo dando respiro alle industrieaerospaziali che erano cadute in recessione anche a causa del ritiroamericano dal Vietnam.Buran e STS erano apparentemente molto simili, la stessa elegantesagoma, la stessa protezione in piastrelle refrattarie in ceramica, l'ala adelta, il corpo portante, la grande stiva ma differivano per i propulsori:

STS usava anche i suoi razzi per il decollo, invece Buran grazie al potente vettore Energiasenza serbatoio esterno era praticamente un aliante (disegno a destra).Il progetto ORION della NASA, che ha subito continue revisioni, ha ricevuto dal Congressoun finanziamento di 1,2 miliardi di dollari mentre per la Società vincitrice della gara, laLockheed Martin, è previsto un appalto di circa 4,3 miliardi di dollari. Vengono ritenutinecessari altri 6 miliardi di dollari per completarne lo sviluppo fino al primo volo conequipaggio stimato nel 2023. COLONI NELLO SPAZIO - MarteMars One è un'impresa creata dall'imprenditore olandese Bas Lansdorp per il viaggio suMarte con biglietto di sola andata. Le iscrizioni hanno prodotto inaspettatamente circa200.000 adesioni provenienti da 140 paesi diversi, sono persone normali disposte ad unviaggio di otto mesi in ambienti angusti prima di arrivare sul pianeta rosso senza ritorno. Ilprogetto è stato validato da alcuni premi Nobel e i finanziamenti dovrebbero pervenire da un

business model composto da un lungo reality televisivo a pagamento e daicontributi individuali; la stima dei costi è di circa 5,5 miliardi di euro. Lapartenza dei primi coloni si dice avverrà nel 2035 a gruppi di quattro dopoaver verificato che le unità abitative inviate preventivamente si sarannostabilizzate sul luogo prescelto. Sono stati selezionati 1058 individui dei qualiil numero è sceso adesso a 700.

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Meglio ricordare che Marte ha temperatura media di - 80 gradi C° e la sua gravità è il 38% diquella del pianeta che ci ha creati. L'atmosfera non contiene ossigeno ma il 95% di anidridecarbonica e le radiazioni ultraviolette, letali per gli esseri viventi, senza lo strato di ozonocolpiscono la superficie. E' un deserto color ruggine battuto dai venti e ….abitato solo daiDiavoli di Marte (trombe d'aria e di sabbia - foto). Veramente iI tutto sembra una bufalamediatica sfruttando il solito sogno collettivo, non sappiamo ancora se su Marte vi siaveramente dell'acqua e inoltre in un viaggio così lungo nello spazio profondo gli equipaggiassorbirebbero livelli di radiazioni molto superiori a quelli di Chernobyl e si romperebbero leossa durante l'atterraggio.Non ne sappiamo ancora abbastanza per rischiare delle vite, infatti metà delle sondeautomatiche lanciate su Marte hanno fallito, compreso il lander Schiaparelli - conl'importante contributo tecnologico italiano - che purtroppo si è schiantato proprio in questigiorni. Per raggiungere Marte (oppure gli asteroidi che sembrano siano la nuova missione dellaNASA) sarebbe consigliabile applicare il Progetto 242 pensato dal nostro Carlo Rubbia –premio Nobel – che ha progettato un propulsore a impulso (con americio 242 a bassaemissione di radiazioni) che riscalda un gas ionizzato (idrogeno) divenutoplasma, cioè una nave grande, comoda, protetta e veloce che potrebberaggiungere il pianeta rosso in un mese mentre i razzi comporterebbero un

viaggio di otto mesi, un anno di permanenza su Marte inattesa della congiunzione con la Terra e altri otto mesi per ilritorno. Praticamente sconsigliabile, ma la propagandaimperversa e le industrie belliche e aerospaziali devono dareoccupazione a migliaia di famiglie...che sperano in un futuro eche... votano secondo le promesse dei politici. Concludendo si sono spesi in questi decenni troppi soldi dei cittadini-contribuenti in progetti civili e militari poi accantonati, come il Boeing X-20

Dyna-Soar (che assomigliava al Silbervogel- foto)) oppure il misterioso Boeing X-37 (foto) undrone orbiter dell'USAF dedicato allo spionaggio e sorveglianza satellitare, lanciato dentrol'ogiva di un grosso vettore (anch'esso somigliante ad un progetto tedesco l' A9/A10 Amerikain copertina). Il costo del Dyna-Soar è stato di 660 milioni di dollari, non è conosciuto quellodell' X-37 delle Forze Armate.

NOTA FINALENon posso esimermi dal ricordare che le prime pagine della storia della corsa allo spaziosono state scritte con il sangue delle migliaia di operai coatti senza nome e senza lapidedeceduti nelle fabbriche sotterranee di Dora-Nordhausen mentre costruivano le V-1/A1e le V-2/A4 e gli altri modelli inutilmente e costosamente prodotti nel tentativo di ribaltare lesorti di un conflitto e di un regime ormai segnato. Alla resa dei conti queste due armimissilistiche avevano un carico bellico di meno di una tonnellata di esplosivo e la loroprecisione era decisamente inferiore a quella di un bombardiere di vetusta produzione, mafacevano paura agli Alleati. Furono armi di ritorsione V contro i bombardamenti chespianavano le città tedesche ma sortirono l'effetto contrario provocando incursioni ancora piùdevastanti.L'apoteosi dei progetti di Werner von Braun e del suo staff durante il nazismo fu l'A9/A10Amerika (di cui vedete un disegno fianco al titolo iniziale) un spazioplanoda bombardamento intercontinentale monoposto composto da un razzo A-9pilotato inserito in un grande razzo A 10 che avrebbe dovuto portare adalto numero di Mach una bomba sull'America, un' altro sistema pilotatosemisuicida come l'A 4b che, come detto prima, sembra abbia compiuto unsolo volo con o senza pilota. Erano i progetti molto ambiziosi di un direttoretecnico che molti anni dopo, cancellando la sua partecipazione allo sviluppodi armamenti, si fece portavoce di una campagna contro la proliferazione20

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delle armi nello spazio e per la trasformazione del complesso produttivo-militare in industria pacifica. La sua fu una figura comunque controversa, non ci sono prove che von Braun – ilquale sotto scacco di Himmler divenne maggiore delle SS - abbia protestato per lecondizioni inumane degli schiavi che lavoravano a Dora- Nordhausen, delle quali certamenteera bene al corrente; per tutti era impellente solo produrre le armi di ritorsione V(Vergeltungswaffe) in quantità sufficienti per giungere alla agognata vittoria finale (Endsieg)in quella che il Ministro della propaganda Joseph Goebbels definì la “guerra totale” in unfamoso discorso del febbraio 1943 a Berlino, condotto con la sua solita abile regia con unalunga serie di domande retoriche e l'entusiastico responsorio dei 13.000 gerarchi presenti.(foto del raduno)Werner von Braun dopo tanti successi e fama internazionale morì per un tumore come ilsuo grande rivale Korolev, il quale invece condusse una vita ben più travagliata senza averela soddisfazione di diventare famoso mentre era in vita.Ironia della sorte, Korolev visse tutta la sua esistenza in un regime dispotico e paranoicomentre von Braun fuggì da un regime simile ma ebbe la saggezza di consegnarsidirettamente agli Stati Uniti insieme a molti del suo staff. Oggi Korolev è sepolto vicino almuro del Cremlino in mezzo agli eroi sovietici e von Braun ha una semplice e sobria lapide.Affascinato dal sogno della conquista dello spazio il grande pubblico dimentica che lamaggior parte dei missili sono stati concepiti come vettori di ordigni nucleari in coerenzadella strategia-concetto cardine della MUD (Mutual Assured Destruction – DistruzioneReciproca Assicurata) durante i lunghi e terribili 40 anni di guerra fredda, in cui tutti noieravamo ben consapevoli che in una “guerra totale nucleare” non ci sarebbero stati névincitori né vinti ma solo l'estinzione prematura della nostra specie. Lo sapevano benissimo Kennedy e Krusciov quando si sfidavano minacciosamentevantando pubblicamente il loro potenziale nucleare, ma era solo propaganda.

In quegli anni l'”Orologio dell'Apocalisse” - una iniziativa del Bulletin of theAtomic Scientist - segnava drammaticamente solo tre minuti prima dimezzanotte, cioè alla fine del mondo o perlomeno alla estinzione dellanostra specie. (simbolo dell'Orologio dell'Apocalisse)L'ironia finale in questa storia iniziata il 3 ottobre 1942 durante la SecondaGuerra Mondiale, composta da alterne vicende di costosissimi successi einsuccessi rimane che, anche se gli Stati Uniti hanno inviato uomini sulla

Luna superando i sovietici, nei giorni nostri la NASA stessa, l'ESA e le altre Agenziespaziali - salvo quella cinese - devono chiedere “un passaggio” alle sempiterne navicelleSoyuz russe per far arrivare gli equipaggi alla Stazione Spaziale Internazionale partendoancora dallo storico cosmodromo di Bayconur nel lontano Kazakhstan.Con un tocco di ottimismo bisogna ammettere che prima o poi i nostri sogni si avverano,costruiamo aerei e sottomarini, respiriamo sott'acqua, abbiamo scisso l'atomo, stiamoguardando nell'Universo in profondità per miliardi di anni luce e forse riusciremo araggiungere altri mondi lontani quando avremo la tecnologia adatta, cioè un propulsore a

impulso per viaggiare dentro un sistema planetario e un motore a curvaturaper creare una singolarità spazio-tempo che ci consentirà di trasferirciattraverso gli anni luce. Al momento questo sogno collettivo è purafantascienza, come nella mia serie preferita “Star Trek Voyager” in cuil'astronave comandata dal Capitano Kathryn Janeway salta da una stellaall'altra in poco tempo, ”Noi siamo esploratori!” è l'esclamazione ricorrentedel grazioso capitano e del suo incantevole ufficiale scientifico Sette di Nove E' proprio vero, siamo esploratori da quando siamo usciti circa 100.000 anni

fa dalla Rift Valley in Africa occupando tutto il pianeta, e quando siamo pressatidagli eventi esprimiamo il meglio della nostra inventiva e della nostra pulsionealla cosiddetta radiazione adattativa cioè alla conquista di spazi. Infine, abbiamo inviato con grande successo sonde automatiche in tutti ipianeti e verso qualche cometa e quest'anno la sonda Voyager 1, lanciata da21

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un vettore militare Titan nel 1977, ha superato i confini del sistema solare e viaggia nellospazio interstellare con a bordo un disco dorato con incisi suoni e immagini della Terra...semmai qualcuno la trovasse prima o poi. Ancora per un anno circa riusciremo a ricevere idebolissimi rilievi ambientali di questa robusta e longeva sonda, la cui velocità ora è di17.000 km. al secondo, poi uscirà dalla portata dei radiotelescopi e si allontanerà verso lestelle portando con sé il segno della nostra esistenza e dei nostri sogni.

Valter Barretta novembre 2016

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