ASSOCIAZIONI CONFINDUSTRIA - Confindustria Emilia-Romagna · cione dei Giovani democrati-ci: come...

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Servizi di Media Monitoring

Sezione:ASSOCIAZIONI CONFINDUSTRIA Foglio:1/1Estratto da pag.:2

Edizione del:10/02/19

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14ASSOCIAZIONI CONFINDUSTRIA

Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.

Data 10/02/2019

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Foglio 1


6 Domenica 10 Febbraio 2019 Corriere della Sera

Primo piano La manifestazione

ROMA Un nuovo inizio. È quel-lo che ha cercato il sindacatocon la manifestazione di ieriin piazza San Giovanni. Unamanifestazione riuscita. Lastorica piazza della sinistra èstata riempita da Cgil, Cisl eUil, tornate insieme lì doposei anni.Di mezzo c’è stato il gover-

no Renzi, che ha segnato unacesura drammatica tra il sin-dacato, in particolare la Cgil, eil Pd. E poi c’è stato il voto allePolitiche del 4 marzo, conl’ascesa di due forze, il Movi-mento 5 Stelle e la Lega, cheda un lato hanno mietuto im-portanti consensi tra gli stessimilitanti sindacali e dall’altrohanno dato vita a un governo«del cambiamento» che nonfa mistero della sua avversio-ne ai dirigenti e agli apparatidi Cgil, Cisl e Uil, accusati oradi non rappresentare gli inte-ressi dei lavoratori, ora di con-servare privilegi da vecchiacasta. Indebolite da questa si-tuazione, le tre confederazio-ni hanno unito le forze e ri-sposto con un corteo moltopartecipato, colorato da pal-loncini, cartelli e striscioni,che si è snodato da piazza del-la Repubblica a piazza SanGiovanni, con in testa i tre se-gretari generali, Maurizio

Landini (Cgil), AnnamariaFurlan (Cisl) e Carmelo Barba-gallo (Uil). Un corteo fitto euna piazza occupata a magliestrette come non si vedeva damolti anni.«Non solo c’è tanta gente,

ma molta voglia di esserci: unfatto nuovo», osservava Lan-dini, continuamente interrot-to dalle richieste di strette dimano e di selfie. «Oggi — haaggiunto mentre arrivava inpiazza San Giovanni — quellarottura che si era determinatagià ben prima del 4 marzo trachi lavora e la politica trova inquesta piazza il luogo per ri-comporsi e farsi rappresenta-re». Ora, dicono i tre leadernei loro comizi, bisogna parti-re da qui: «Noi siamo il cam-biamento», esordisce Landininel suo comizio, sfidando ilgoverno. «Noi rappresentia-mo 12milioni di persone», di-ce più volte dal palco Furlan,riferendosi al complesso de-gli iscritti (lavoratori e pensio-nati) dichiarati dalle tre orga-nizzazioni. «Uscite dalla real-tà virtuale dei social e venitequi per vedere la vita vera»,esclama in uno dei passaggipiù applauditi del suo discor-so la leader della Cisl, sfidan-do anche lei il governo.«A chi va a incontrare quelli

che protestano negli altri Pae-

si — aggiunge Landini, rife-rendosi a Di Maio che ha vistoi gilet gialli francesi — dicoche se ha un briciolo di intelli-genza si deve confrontare connoi». I sindacati chiedono piùinvestimenti per rilanciare lacrescita; di non fermare leopere pubbliche (per questoallamanifestazione ha aderitoanche la Confindustria Emi-lia- Romagna e in piazza c’era-no rappresentanti delle im-prese di Ravenna, contrarie alblocco delle trivelle); un fiscoequo che non pesi in modosproporzionato sulle spalledei lavoratori dipendenti e deipensionati; un intervento sul-le pensioni a favore dei giova-ni e delle donne; correttivi alreddito di cittadinanza, per-ché la risposta alla mancanzadi lavoro non può essere unsussidio, dicono Landini, Fur-lan e Barbagallo. Che avverto-no: se il governo non apriràun confronto, «la mobilita-

zione proseguirà». Nessunodi loro parla ancora di sciope-ro. Molto dipenderà dai se-gnali che verranno dall’esecu-tivo e dalle valutazioni che isindacati faranno sulla parte-cipazione alla protesta di ieri.La manifestazione di certo

non ha fatto piacere al gover-no. Il premier, Giuseppe Con-te, aveva inutilmente chiestoai sindacati di non farla. Ieri ilvicepremier Matteo Salvini,ha attaccato «la Cgil che rima-semuta quando veniva appro-vata la legge Fornero e ora vain piazza quando è statasmontata». E l’altro vicepre-mier, Luigi Di Maio, ha repli-cato a Furlan dicendo che «larealtà virtuale era quella deigoverni precedenti che hannosacrificato tutto sull’altaredell’austerity».Secondo i sindacati, quella

di ieri è stata «tra le più gran-di manifestazioni degli ultimidecenni». Considerando la

capienza della piazza, si pos-sono stimare 150-200 milapresenze. Per quello che si èvisto, un contributo è venutoanche dall’«effetto Landini».La naturale empatia del nuo-vo segretario della Cgil con labase del sindacato è apparsaevidente nel corteo. Cercato,salutato con cori che scandi-vano il suo nome, e acclamatodai suoi come una star, Landi-ni si conferma un leader po-polare come non se ne vede-vano da molti anni nel sinda-cato. Ha creato tante aspetta-tive e lo sa: «Questa piazza ci

consegna una grande respon-sabilità». E sa anche che uneccesso di protagonismo fa-rebbe saltare la ritrovata con-cordia fra Cgil, Cisl e Uil e l’en-nesimo tentativo di costruireun sindacato unitario. Perquesto, forse, ha chiuso il co-mizio dicendo: «Se la manife-stazione è stata un successo, ilmerito non è mio, che sonosegretario da qualche setti-mana, ma di Susanna Camus-so, Annamaria Furlan e Car-melo Barbagallo».

Enrico Marro© RIPRODUZIONE RISERVATA

PanoramicaLa folla inpiazza SanGiovanni aRoma ieriper lamanifestazioneunitariaorganizzata daCgil, Cisl e Uil

(LaPresse)

Protesta

● Sei annidopo l’ultimamanifestazionein piazzaSan Giovanninel 2013,Cgil, Cisl e Uilsono ritornatinella piazzasimbolodi Roma:unamanifestazioneorganizzatacontro lamanovra e iprovvedimentidel governoConte

Oggi dalle 7 alle 23

Abruzzo al voto,test per LegaeMovimento

S fida testa a testa inAbruzzo, dove oggisi vota dalle 7 alle 23

per rinnovare il consiglioregionale e per eleggereil nuovo governatore dopole dimissioni di LucianoD’Alfonso (eletto inSenato). Una partitaapertissima che vedeGiovanni Legnini,candidato delcentrosinistra, provare amantenere il governodella Regione, con unacoalizione rinnovata. Losfidano la giovane SaraMarcozzi, dei 5 Stelle,Marco Marsilio, di Fratellid’Italia (sostenuto ancheda Forza Italia e Lega) eStefano Flajani, che correper CasaPound. Tra i nodi,la tenuta del centrodestra,che a livello nazionale nonesiste più ma continua agovernare in molte città eregioni. Da verificare purei rapporti di forza nellacoalizione, con la Lega chepunta a superare FI. I 5Stelle, con una sola lista,sperano di strappare laregione, forti anchedell’appoggio dei verticinazionali, da AlessandroDi Battista e Luigi Di Maio.Legnini, invece, ha sceltodi lavorare sul territorio,evitando la presenza dileader nazionali. Dirette tvdalle 23, La7 seguirà il votocon unamaratonaelettorale di EnricoMentana. I risultati sonoattesi nella notte.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Le impreseL’asse con gli industrialidell’Emilia-RomagnaFurlan: rappresentiamo12 milioni di persone

I sindacati riempionola piazza anti-governo«Uscite dai social,il cambiamento è qui»Landini: incontrino noi, non chi protesta all’estero

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Data 10/02/2019

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8 LA STAMPA DOMENICA 10 FEBBRAIO 2019 PRIMO PIANO

IL NUOVO SINDACATO ALL'ATTACCO DEL GOVERNO

Cesare Damiano: “Speriamo in una derenzizzazione dei temi”Al corteo anche D’Alema: “Il centrosinistra deve ripartire da qui”

Zingaretti e Martina al corteoIl Pd cerca di recuperare un legame con il suo popolo

«C iao, compa-gno!», azzar-da uno. «Dai,vai a vince-

re!», si raccomanda un altro.Il serpentone partito da piaz-za della Repubblica si srotolalentamente attraverso Roma.In testa, i leader sindacali si godono il bagno di folla tra telecamere e taccuini; più in-dietro, in ordine sparso, ecco-li lì, alcuni politici della sini-stra. C’è il presidente della re-gione Lazio Nicola Zingarettia sorriso spiegato e maglion-cino blu, chiamato con l’ap-pellativo tipico del partitoche fu e invitato a vincere le primarie del Pd, e lui sorridee ringrazia, e «sì, questa piaz-

za deve aiutarci a riconnette-re il Pd all’Italia», sospira sin-cero. Un po’ più giù sventolaun’unica, solitaria bandiera del Pd, accanto a quella aran-cione dei Giovani democrati-ci: come una boa in mare se-gnala che lì c’è un dem, e mi-ca uno qualunque, un altro

candidato alle primarie del prossimo 3 marzo, MaurizioMartina, «qui c’è un pezzo delPaese, è giusto esserci», avan-za a grandi falcate fin nel re-tropalco di piazza San Gio-vanni dove Landini lo acco-glie a baci e abbracci. C’è

Massimo D’Alema; un po’ piùin là Nicola Fratoianni, Ro-berto Speranza, il capogrup-po alla Camera di LeU Federi-co Fornaro, la ex presidente della Camera Laura Boldrini,c’è anche l’ex ministro spinanel fianco del Pd Carlo Calen-da, accompagnato dal figlio-letto (con tanto di bandiera del Pci con falce e martello: «Avrà tempo per cambiare idea», il commento di papà).

È la piazza dell’unità sinda-cale ritrovata, colorata di ban-diere e palloncini griffati CgilCisl Uil, punteggiata di cartel-li contro il governo, «Meno stati sui social, più stato socia-le», e «Meno selfie e più con-fronto», o ancora, volutamen-te ispirato a Di Maio, «A saper-lo avrei fatto lo steward al SanPaolo…». Ma è anche l’occa-sione per un pezzo di sinistradi cercare una connessione

sentimentale con quello che èstato il suo popolo. La sua co-munità, quella di centrosini-stra che ha così vistosamentesbandato alle ultime elezioni,tanto che anche nella Cgil, se-condo indagini interne, il 30 per cento degli iscritti ha vota-to il M5S e il 10 per cento la Lega. Non a caso i due candi-

dati più di sinistra alla segre-teria del Pd ci sono, cammina-no in mezzo alla gente, «que-sta piazza conferma che lastrada giusta è voltare pagi-na», predica Zingaretti soddi-sfatto, dove voltare pagina dacosa è chiaro, e sembra addi-rittura plastica la spiegazionequando si nota che il candida-

to più renziano, Roberto Gia-chetti, invece non c’è. È a Dan-zica ad aprire la campagna per le primarie con un omag-gio al sindaco ucciso quasi unmese fa, meritorio ricordo cheperò proprio oggi lo tiene lon-tano dal sindacato unito, concui i rapporti del Pd renzianosono sempre stati burrascosi.

«Nel Pd c’è una derenzizza-zione in atto da tempo, ancheperché è Renzi stesso che fa ilpossibile per segnare la di-stanza dal nostro dibattito - spiega l’ex ministro dem del Lavoro Cesare Damiano - Orami auguro che ci sia una de-renzizzazione nei temi, inparticolare sul Jobs act el’idea della libertà di licenzia-mento». Non c’è Paolo Genti-loni, ma su Twitter si sente discrivere che, coi sindacati, «non sempre si va d’accordoma si sta sempre dalla stessaparte». Predica D’Alema se-rio: «Non c’è dubbio che qua-lunque forza di centrosinistradebba ripartire da qui».

Cammina lungo il corteoanche uno che di folle di sini-stra se ne intende come l’ex segretario Cgil Sergio Coffe-rati. L’uomo dei mitici tre mi-lioni al Circo Massimo nel2002. Lo affianca il presiden-te di Federconsumatori Rosa-rio Trefiletti: «Sergio, fai unselfie con me che lo metto suFacebook?» . —

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REPORTAGE

FRANCESCA SCHIANCHIROMA NICOLA ZINGARETTI

CANDIDATOALLA SEGRETERIA PD

Questa piazzaconferma chela strada giustaper il partitoè voltare pagina

MAURIZIO MARTINACANDIDATOALLA SEGRETERIA PD

Tanta gente ha dato fiducia al M5S e oggi non più: qui c’è un pezzo di quel paese ed è giusto starci

La prima volta di Landini in piazzaImprenditori con Cgil, Cisl e UilIl leader lavora a una manifestazione coi sindacati europei. Grillo: “Madamine travestite”

«Viva l’unità sindacale, avantitutti assieme!». La prima piaz-za da segretario della Cgil di Maurizio Landini è la prima manifestazione unitaria con Cisl e Uil dopo molti anni, la mitica piazza San Giovanni af-follata abbastanza da dare unbel colpo d’occhio di giovani eprecari e pensionati in un tri-pudio di bandiere e palloncini(«numeri non ne diamo: con-tateci voi»), compatta nelchiedere investimenti, lavoroe un incontro con il governo,perché «se vuol cambiare il Pa-ese deve farlo insieme a chi la-vora. Noi non ci fermeremo».

Una prova di forza a cui sipensava già da settembre, resanecessaria da una «manovramiope e recessiva», organizza-ta da Landini (e prima ancorada Susanna Camusso), dalleader della Uil Carmelo Bar-bagallo e dalla collega dellaCisl Annamaria Furlan. È lei, con voce roca dal palco, a co-niare lo slogan della manife-stazione, quell’invito ai «pro-fessionisti della realtà virtualea uscire dalla finzione» che porta a sera alla reazione diBeppe Grillo: «Sono madami-ne sì-Tav travestite, uscisseroloro dalla realtà virtuale». Maè Landini, l’ex capo della Fiomneoeletto alla guida del piùgrande sindacato italiano, a catalizzare flash dei fotografi

e curiosità dei cronisti, è lui adavvertire il governo «torni in-dietro o va a sbattere», a sotto-lineare l’unità dei sindacati,«c’è bisogno di unire il Paese,non di dividerlo», predica,«non odio ma solidarietà», ad-dirittura invita a guardare piùin là dei confini nazionali, per-

ché «come possiamo unire i la-voratori italiani, possiamounire tutti i lavoratori d’Euro-pa», e infatti per il 26 aprile stacercando di organizzare una manifestazione in Europa di tutti i sindacati.

Qui, su questo palco grazia-to da un sole primaverile, da-

vanti a una folla che pure in parte avrà votato il governo incarica, si propone come il lea-der più credibile di un’opposi-zione al governo, alla sua ma-novra «miope e recessiva» e aun linguaggio «che crea la pa-ura». Sui cavalli di battaglia delle due forze di maggioran-

za, su Quota cento per le pen-sioni che cita il vicepremier DiMaio («singolare vedere che siscende in piazza per questo enon lo si è fatto per la Forne-ro»), le perplessità sono evi-denti: bene che qualcuno vadain pensione, ma «il problemasono i 20 milioni che conti-nuano a non poterci andare».Come sul reddito di cittadi-nanza: «È un ibrido che me-scola misure per il lavoro e so-stegno alla povertà, rischia dinon fare bene né uno né l’al-tro». La richiesta, è prima di tutto un «piano straordinariodi investimenti pubblici e pri-vati», ma anche un nuovo mo-dello di sviluppo, con atten-zione non solo ai lavoratori, ma anche all’ambiente, che sia«sostenibile», ripete un paio divolte Landini.

E poi c’è la richiesta diascolto al governo: quello chevuole anche la delegazione diimprenditori presenti, novitàin una manifestazione sinda-

cale, una trentina da Confin-dustria Romagna accorse perprotestare contro le regole sul-le trivelle: «Nel settore oil&gassiamo preoccupati come im-prenditori e per i nostri lavora-tori – spiega Ermete Bellettini,dirigente della Rosetti Marino– per questo abbiamo deciso diessere tutti uniti».

«Chiediamo al governo diconvocarci, altrimenti lamobilitazione proseguirà»,chiude dal palco Barbagal-lo. E lancia un avvertimen-to: «Ricordatevi che metter-si contro i sindacati portasfiga». [F. SCH.] —

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Il leader del sindacato stronca il reddito di

cittadinanza: è un ibrido che non farà bene

La manifestazione unitaria di Cgil, Cisl e Uil ieri in piazza San Giovanni a RomaLAPRESSE

ROMA

20 milioniGli italiani che per

Landini non possono andare in pensione per

colpa della quota 100

Calenda presente con il figlio che sventola

una bandiera con falce e martello

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Tiratura: 11.265 Diffusione: 299.900 Lettori: 2.107.000Dir. Resp.:Enrico Franco




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Tiratura: 216.733 Diffusione: 267.971 Lettori: 2.015.000Dir. Resp.:Mario Calabresi


Sezione:CONFINDUSTRIA Foglio:1/1Estratto da pag.:6


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Tiratura: 36.291 Diffusione: 47.526 Lettori: 598.000Dir. Resp.:Federico Monga


Sezione:CONFINDUSTRIA Foglio:1/2Estratto da pag.:7


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2CONFINDUSTRIA



Sezione:POLITICA Foglio:1/2Estratto da pag.:1,6


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11POLITICA


Sezione:POLITICA Foglio:2/2Estratto da pag.:1,6


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12POLITICA

Tiratura: 16.000 Diffusione: n.d. Lettori: n.d.Dir. Resp.:Maurizio Cattaneo




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Tiratura: 215.135 Diffusione: 299.900 Lettori: 2.107.000Dir. Resp.:Luciano Fontana


Sezione:ASSOCIAZIONI CONFINDUSTRIA Foglio:1/2Estratto da pag.:1-2


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Sezione:ASSOCIAZIONI CONFINDUSTRIA Foglio:2/2Estratto da pag.:1-2


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Tiratura: 173.364 Diffusione: 131.844 Lettori: 744.000Dir. Resp.:Fabio Tamburini


Sezione:RELAZIONI INDUSTRIALI Foglio:1/2Estratto da pag.:6


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5RELAZIONI INDUSTRIALI


Sezione:RELAZIONI INDUSTRIALI Foglio:2/2Estratto da pag.:6


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6RELAZIONI INDUSTRIALI

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