Associazione Pro Photo M14 organizzafluita nel fotolibro L’Ora della Luce(Ancora editore) e di una...

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Maggio • Ottobre 2014 Sala Bellagio, Grand Hotel Imperiale Moltrasio Con il patrocinio del Comune di Moltrasio Assessorato alla Cultura Photo| M | 14 Moltrasio Associazione ProMoltrasio organizza 7 incontri dedicati alla fotografia a cura di Cesare Colombo

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Maggio • Ottobre 2014Sala Bellagio,Grand Hotel ImperialeMoltrasio

Con il patrocinio delComune di MoltrasioAssessorato alla Cultura

Photo|M|14Moltrasio

AssociazioneProMoltrasioorganizza

7 incontri dedicati alla fotografiaa cura di Cesare Colombo

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Gli anni che attraversiamo vedono un grandeinteresse verso il linguaggio della Fotografia,assieme ad una enorme diffusione di imma-gini, resa possibile dagli strumenti e dalle tec-nologie digitali, come dall’espansione deisocial network. Si estende anche l’ attenzione verso la culturafotografica, verso l’ opera degli autori contem-poranei, come verso i valori presenti nei docu-menti storici, che affollano gli archivi... apartire dalle riprese di metà Ottocento.

L’ Associazione Pro Moltrasio – attenta allapromozione del proprio territorio sul Lario, maanche alla diffusione di iniziative culturali nonlimitate al turismo – presenta quest’anno una

serie di sette incontri sulla Fotografia, che sisvolgeranno (tra i mesi di maggio e ottobre)nei saloni dell’Hotel Imperiale, la cui dotazionepermetterà proiezioni di alto livello qualitativo.La serie di incontri è coordinata da Cesare Co-lombo – fotografo e noto studioso, curatore dimostre e libri fotografici – e coinvolge ungruppo di fotografi autori, conosciuti per laloro personalità artistica, cui si affiancano col-lezionisti notissimi e promotori di gallerie e dieventi. Provenienti da Milano, Como, Lecco,Chiasso e Lugano, gli ospiti della Pro Moltrasiopresenteranno la propria attività assieme alleimmagini più rappresentative, in un dialogocon Cesare Colombo e con tutti gli appassio-nati che vorranno intervenire.

Photo|M|14Organizzata daAssociazione ProMoltrasiowww.promoltrasio.org

Con il patrocinio delComune di MoltrasioAssessorato alla Cultura

Con la collaborazione di:Marta Di DonnaMaria GiaccheroMilena Gioppi Ylenia Lingeri

Ufficio stampaAlkema Ambasciatori di Culturawww.alkemaculture.com

Progettazione graficaLayout saswww.layout-design.net

7 incontri dedicati alla fotografia a cura di Cesare Colombo

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InCOntrI e rItrAttI

Un viaggio tra reportage e spiritualità

Grazia Lissi

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Fotografa e giornalista, presenterà nel suoincontro una complessa varietà di sguardi.Ha iniziato la sua attività professionale a Parigi, e si è subito specializzata nel foto reportage. Sono noti i suoi ritratti di perso-naggi della cultura, attori, scrittori, artisti,musicisti classici e pop. Per quest’ultimi haideato diverse copertine di cd, l’ultima Scar-latti-Baglini. In tempo di danza (Decca). Collabora con riviste rizzoli, Mondadori, He-arst e con quotidiani anche online fra cuiL’Eco di Bergamo e Ilsole24ore.com. Ha realiz-zato con Vasco rossi il libro Diario di Bordo(Mondadori). è autrice di una lunga se-quenza dedicata alla vita nei monasteri con-fluita nel fotolibro L’Ora della Luce (Ancoraeditore) e di una mostra già presentata alla

Biblioteca Ambrosiana di Milano, alla Casadel Cinema di roma e in altre città (nel mag-gio 2014 sarà allestita a Moltrasio nel sug-gestivo spazio della Chiesa di Sant’Agata).Per il sito dell’organizzazione di mostred’arte curate da Marco Goldin Linea d’Om-bra ha realizzato un reportage sui luoghi diPalladio a Vicenza e sulla provincia veneta,in occasione della riapertura della BasilicaPalladiana. Sempre come fotografa e gior-nalista si è occupata recentemente dell’an-tica Pompei. è nata a Como dove vive.

Grazia Lissi

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Il lAGO PIù BellO Del MOnDO?

Un secolo di testimonianze fotografiche

Ruggero Pini

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è un notissimo studioso comasco di storialocale ed ha raccolto per anni molti disegnisul lario, per il proprio interesse a documen-tare i passaggi storici e lo sviluppo urbani-stico del suo territorio. Dalla fine degli anniOttanta ha voluto ampliare il suo sguardoanche alle immagini fotografiche: un ambitoinesplorato, ricco di scoperte sullo spaziocome sui protagonisti delle inquadrature. Inizia quindi una raccolta sistematica di fotografie del lago di Como, acquisendomateriali da commercianti e collezionisti siaitaliani che europei - principalmente dallaFrancia e dall’Inghilterra - che coprono unarco storico di più di un secolo e che docu-mentano il lavoro di decine di fotografi autori non solo italiani.nella sua collezione ogni sintassi ed ogni

stile sono presenti: cartes de visite, stereofo-tografie su carta e su vetro, stampe all’albu-mina, carte salate, platinotipie, immaginipittorialiste, realiste, eccetera. Si va da “pro-tofotografi” ottocenteschi come luigi Sacchie Pompeo Pozzi ai francesi Ferrier & Soulier,all’inglese Francis Frith… sino alle istanta-nee del pioniere americano Alfred Stieglitz.Accanto alla collezione di immagini Pini èriuscito, in anni di ricerche, a comporreanche 300 biografie di fotografi che hannooperato nella regione dei laghi lombardi. Unterritorio dal fascino innegabile. Il titolo da noi scelto è ispirato infatti al referendum indetto dal quotidiano Usa Huffington Post nell’agosto 2013. tra i ventilaghi “più belli del mondo” il primo elencatoè proprio il nostro lago di Como!

Ruggero Pini

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Oltre I COnFInI

Condividere e divulgare la fotografia

Guido e Daniela Giudici

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l’incontro con Guido e Daniela ci permetteràdi conoscere la vicenda della Galleria ConsArc di Chiasso, strettamente legata agli inte-ressi culturali della coppia che la dirige.l’idea nasce a fine anni 70 nel tentativo diemulare in ticino quanto già accadeva a Gi-nevra o losanna, loro residenze precedenti.A Chiasso nei primi anni 80 ecco FotografiaOltre, una galleria fotografica ed un progettoeditoriale forse prematuri. nel 1990 i nostri– lasciando altre attività professionali –aprono Cons Arc con una mostra di imma-gini di Max Huber, indimenticato maestrodella grafica tra il ticino e Milano. Annodopo anno seguono altri autori svizzeri, ita-liani, e nomi internazionali. Citiamo Giaco-

melli, Jodice, Alberto Flammer, BernardVoïta, Massimo Vitali, tom Baril… assieme apiù giovani autori che dopo il debutto aChiasso si impongono nel panorama arti-stico.Cons Arc è anche sede di conferenze, wor-kshop, e di attività per l’archivio e la conser-vazione delle immagini.nel 1996, in collaborazione con l’Ufficio Cul-tura del Comune di Chiasso, nasce AutunnoFotografico, poi diventato Biennale dell’Im-magine. nell’ottobre 2014 si aprirà la nonaedizione col titolo Trasformazioni. Anche diquesta lunga attività, Guido e Daniela Giu-dici ci racconteranno gli episodi salienti, igrandi autori presenti, le inedite scoperte.

Guido e Daniela Giudici

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StrUMentI e IMMAGInI.UnA GrAnDe PASSIOne

Un collezionista ci parla della sua storica attività e della sua Galleria a Lugano

Marco C. Antonetto

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è una delle figure più note del collezionismofotografico italiano, ed è particolarmente in-teressante lo svolgersi della sua vocazione.Ha cominciato a raccogliere rari strumentiottici nel 1970, e tra il 1978 e il 92 ha proget-tato la sezione Fotografia per il Museo na-zionale del Cinema di torino, la sua città.

Il suo interesse prevalente si è rivolto allaproduzione italiana, dalla qualità ancoranon riconosciuta. nel 1983 vi ha dedicato illibro Made in Italy, tutt’ ora una Bibbia spe-cialistica per gli appassionati, cui è seguitonel 2002 un altro titolo Rectaflex, la reflexmagica. Ma da allora Antonetto ha esteso ilsuo interesse anche ai libri ed alle rivistespecializzate. e finalmente alle immagini.

nel 2008 – 09 ha curato a lugano con BrunoCorà la mostra Photo20esimo vero esito dellasua ‘passione culturale’. In essa ha accostatoagli strumenti della produzione fotograficai risultati artistici che gli autori hanno otte-nuto col loro impiego. Dal 2010, infine,Marco Antonetto dirige a lugano la GalleriaPhotographica FineArt.

Il filo conduttore dell’ incontro a Moltrasiosarà dunque il suo duplice approfondito im-pegno. Secondo le sue parole… In quarant’anni alla mia collezione non è mancata unasola pratica di stampa – dalla dagherrotipiaalle recenti stampe digitali – nè è mancato lostudio delle tecnologie applicate alla fotogra-fia, della letteratura ad esse dedicata, comedelle testimonianze artistiche raggiunte...

Marco C. Antonetto

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eSternI&InternI

Con la fotocamera di fronte all’architettura moderna

Matteo Piazza

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nato nel 1959 e laureato in architettura alPolitecnico di Milano nel 1984 – dopo esserestato assistente di Antonia Mulas e di Gabriele Basilico – si dedica a tempo pienoall’attività professionale di fotografo, occu-pandosi proprio degli spazi architettonici.tra esterni e interni, realizza però anche im-magini sulla produzione industriale, sul de-sign, sulle creazioni Made in Italy… conincursioni nel mondo dell’arte contempora-nea. egli appartiene ad una generazione eclet-tica di autori che ha saputo transitare consuccesso dalla fotografia analogica (i tradi-zionali processi foto-chimici) a quella basatasulle tecnologie digitali di ripresa e tratta-mento.

l’intervento di Matteo Piazza a Moltrasio co-stituirà una sorta di viaggio visuale dentro iprogetti e le realizzazioni di alcuni protago-nisti internazionali dell’architettura: traroma (Studio lazzarini Pickering) e Beirut(Studio Vladimir Djurovic); tra Danzica (renato rizzi) e rio De Janeiro (Oscarniemeyer). Ma Matteo non vorrà peraltrotralasciare alcune icone storiche: la Statuadella libertà a new York progettata da Gustave eiffel o gli Osservatori Astronomicicostruiti nella prima metà del Settecento inIndia dal mahraja Jai Singh II. Quello di Jaipur è stato poi dichiarato dall’Unesco “Patrimonio dell’Umanità”…

Matteo Piazza

Marosa
Nota
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Un IMPeGnO SOCIAle

Da Maputo ad “Oltre il Giardino”

Gin Angri

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Inizia a fotografare professionalmente aComo nel 1979, producendo una guidadella città con lo Studio nodo. Dal 1982, perdieci anni, sarà in Mozambico riprenden-done le vicende drammatiche dopo l’indi-pendenza dal dominio portoghese.Dapprima come responsabile del Centro diFormazione Fotografica, lavorerà in seguitopresso l’Istituto di Comunicazione Socialedella capitale Maputo. Ma Gin seguirà anchei fotografi autori del giovane Stato, racco-gliendone le opere nel volume Karinganawa Karingana (C’era una volta, 1990).tornato in Italia, dal 1992, realizza reporta-ges nell’ex Jugoslavia e in Somalia, dove rac-conta il difficile ritorno alla normalità dellacittà di Merca dopo la guerra civile. nel 2006conduce un laboratorio fotografico con ungruppo di ragazze di Addis Abeba vittime

di abusi sessuali. le loro immagini verrannopoi raccolte nel fotolibro Ri/scatto. Gli interessi sociali di Gin Angri si conferme-ranno con la sua indagine – lungo dieci anni– presso l’Ospedale Psichiatrico di Como,prima e dopo la sua chiusura. ne nasce unaltro libro Le stagioni del San Martino. Dal2010 Gin Angri dirige il periodico Oltre ilGiardino, redatto dagli utenti del Centrodiurno Malattie mentali di Como. Infine Ginci presenterà un’ultima ricerca (2011) sull’ExCarcere di San Donnino, sempre a Como.Spazi dismessi e archivi abbandonati cheancora testimoniano trascorse – ma non di-menticabili – esperienze di reclusione e disolitudine.

(Attualmente Gin Angri fa parte del collettivo di fotogiornalisti Buena Vista*photo).

Gin Angri

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DentrO (e Oltre) lA MODA

Un maestro mostra le sue opere e si interroga su una vocazione

Giovanni Gastel

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è indubbiamente l’autore più noto nell’inter-pretazione visiva della moda italiana. nato nel1955, ha mostrato sin da ragazzo la sua voca-zione come attore di teatro ed in seguitocome autore di poesie; l’attenzione letterarialo accompagnerà poi per tutta la vita, affian-candosi allo sviluppo della sua creatività nel-l’immagine. egli inizia a fotografare negli anni70, ma sarà nel 1981 - attraverso il sodaliziocon la sua agente Carla Ghiglieri – che si faràcostante la sua presenza prima sulle paginedi Annabella, poi di Vogue Italia, e quindi sullemaggiori testate internazionali. Da allora saràprotagonista dello sviluppo della moda ita-liana, che racconterà attraverso una serie di vi-sioni dalla fantasia sempre rinnovata, quasi unriflesso del proprio elegante stile interiore.

Che egli ha respirato attraverso la famigliadella madre, Ida Visconti di Modrone, sorelladi luchino. Ma nell’incontro di Moltrasio potremmo se-guire anche l’eclettismo visivo di Gastel, attra-verso le personali ricerche artistiche, a fiancodelle opere per i committenti. Verrà ricordataanche la sua storica mostra alla triennale diMilano, curata da Germano Celant nel 1997,che ne consacrò l’attenzione ‘sperimentale’ aidiversi linguaggi del mezzo fotografico. negliultimi anni la sua visione si volge anche aduna impietosa analisi del volto e del corpofemminili. le sequenze Maschere e spettri e Laperdita dell’innocenza, segnano una svolta cri-tica, una interessante meditazione sul ruolostesso della fotografia di moda.

Giovanni Gastelph

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