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ASSOCIAZIONE ITALIANA STUDIO TARGHE AUTOMOBILISTICHE ITALIAN LICENSE PLATE CLUB ANNO IV n° 6 Aprile 2005 LA FOTOGRAFIA DEL MESE Carlo Bellini, Caporedattore Devo iniziare questo primo numero del 2005 chiedendo scusa a tutti gli amici di AISTA ed, in particolare, a Nino Ceravolo. Nell’ultimo numero del 2004, per un imperdonabile errore del quale mi assumo tutte le responsabilità, nella prima pagina, alla presente rubrica, ha inserito una fotografia che si riferiva alla prima Convention di AISTA e non al secondo incontro che si è tenuto a Castellanza nello scorso ottobre. Così, oltre alla superficialità del Caporedattore che merita certo una chiara ammonizione da parte di tutto il Club, non è stato reso pubblico ringraziamento all’amico Nino per l’impegno e la grande capacità con le quali ha reso possibile il magnifico incontro di Castellanza. Sebbene quindi con colpevole ritardo, ho pensato di utilizzare questo spazio del nostro Bollettino per inserire la locandina che era stata preparata per quell’evento. 1

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ASSOCIAZIONE ITALIANA STUDIO TARGHE AUTOMOBILISTICHE

ITALIAN LICENSE PLATE CLUB

ANNO IV n° 6 Aprile 2005

LA FOTOGRAFIA DEL MESECarlo Bellini, Caporedattore

Devo iniziare questo primo numero del 2005 chiedendo scusa a tutti gli amici di AISTA ed, inparticolare, a Nino Ceravolo. Nell’ultimo numero del 2004, per un imperdonabile errore del qualemi assumo tutte le responsabilità, nella prima pagina, alla presente rubrica, ha inserito unafotografia che si riferiva alla prima Convention di AISTA e non al secondo incontro che si è tenutoa Castellanza nello scorso ottobre. Così, oltre alla superficialità del Caporedattore che merita certouna chiara ammonizione da parte di tutto il Club, non è stato reso pubblico ringraziamentoall’amico Nino per l’impegno e la grande capacità con le quali ha reso possibile il magnificoincontro di Castellanza. Sebbene quindi con colpevole ritardo, ho pensato di utilizzare questo spaziodel nostro Bollettino per inserire la locandina che era stata preparata per quell’evento.

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CLUB AISTA

PRESIDENTE Marcello GallinaVICE-PRESIDENTE Marcello TavernaSEGRETARIO GENERALE Giancarlo RaposoTESORIERE Carla Tonoli RaposoCAPO REDATTORE Carlo BelliniVICE-CAPO REDATTORE Michele BerionneCONSIGLIO DIRETTIVO Michele Berionne; Giancarlo

Raposo, Roberto Solbiati,Alessandro De Zuani; Paolo Troncatti

PROBIVIRI Paolo Valchi (Presidente); EugenioBianchi; Carla Tonoli Raposo

COLLEGIO SINDACALE Adolfo Arena; Nino Ceraolo;Giuseppe Falato

QUOTE SOCIALI

La quota di iscrizione è così stabilita:Euro 20.00 per l’Europa

US $ 20.00 per il resto del MondoL’anno sociale va dal 1° Gennaio al 31 Dicembre.I versamenti deveno essere effettuati al Tesoriere

ROSTER

1. socio fondatore MARCELLO TAVERNA Via Rucellai 20/7 –20126 MILANO Tel. +390227003195; e-mail [email protected]

2. socio fondatore MARCELLO GALLINA Piazza Pignolo 3 –13035 LENTA (VC)Tel. +390163818535; e-mail [email protected]

3. socio fondatore CARLO BELLINI Viale F. Gambaro 40A/5 –16146 GENOVATel. +390103620876; e-mail [email protected] 4. socio fondatore PAOLO TRONCATTI Via Parigi 155 11100AOSTA tel. 0165 554233; e-mail [email protected]

5. socio fondatore GIANCARLO RAPOSO Loc. Valmanera 91 –14100 ASTITel. +390141476757; e-mail [email protected]

6. socio fondatore ALESSANDRO LIBANORE via C. Amati 88 -20052 MONZA (MI)Tel. +39039834063; e-mail [email protected]

7. socio fondatore CARLA TONOLI RAPOSO Loc. Valmanera 91- 14100 ASTITel. +390141476757; e-mail [email protected]

8. socio fondatore ADOLFO ARENA Via P. Magretti 1/16 – 16142GENOVATel. +39010816904; e-mail [email protected]

9. socio fondatore ALESSANDRO DE ZUANI Via Spiazze 29/3 –28060 VOLANO (TN)Tel. 0464-412660; e-mail [email protected]; Sito web:http://www.webalice.it/dezuani

10. socio fondatore ROBERTO SOLBIATI Via Amendola 6 –20056 TREZZO Sull’Adda (MI) Tel. +390290961989; e-mail [email protected]@yahoo.it

11. socio fondatore NINO CERAOLO Via F. Corridoni 30 – 21053CASTELLANZA (VA)Tel. +360331503514 e-mail [email protected]

12. socio fondatore GIUSEPPE FALATO Via di Cestello 4 – 50124FIRENZETel. +39055217189; e-mail [email protected]

13. socio fondatore EUGENIO BIANCHI Via della Moscova 32 –20121 MILANOTel. +39026572865; e-mail [email protected]

14. socio fondatore PAOLO VALCHI Via San Valerio 44 - 62100MACERATA Tel. +390733236145; e-mail [email protected]

15. socio fondatore MICHELE BERIONNE Via Rubicone 42 –00198 ROMATel. +39068414380; e-mail [email protected]

16. socio fondatore RENATA MASOERO Via S. Eugenio 16 –13035 LENTA (VC)Tel. +390163818535;

17. GUGLIELMO EVANGELISTA Via Emilia 139 – 27043BRONI (PV)Tel. +390372490287; +39038554851 e-mail [email protected]

18. CLAUDIO BLANCHI Via Rieti 113 - 02030 PONTICELLI (RI) Tel. +39076589116; e-mail [email protected]

19. MARTIN VAN DER VALK Antaresstraat 41 7521 ZK ENSCHEDE NL e-mail: [email protected]

20. PASCAL DESCOMPS « La Ferme de Roquefavour » CD65 –13122 VENTABREN (F)Tel. +33442287432 ; +33609521124 e-mail [email protected]

21. GEOFF KNOX PO Box 251 ROSEVILLE NSW 2069 Australia

22. ROBERTO POLA Via Gigli 11 41034 Finale Emilia MO [email protected]

25 ALBERTO MINALDI AISTA 25 Via Fratelli d'Italia 521052 Busto Arsizio VA tel 0331632936 [email protected]

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Le nuove province italianeMarcello Taverna

Non si tratta delle sette province istituite nel 1992, ma delle altre sette di recentissimaistituzione, e ancora in fase di organizzazione.Quattro di esse si trovano in Sardegna: Carbonia-Iglesias, Medio Campidano, Ogliastra eOlbia-Tempio. Le restanti tre sono sul continente: Monza e Brianza, Fermo, Barletta-Andria-Trani.

Le province sarde sono state istituite con laLegge Regionale n. 9 del 12 luglio 2001 nelquadro della nuova ripartizione dell'isola in 8province. Dopo alcuni aggiustamentiterritoriali la legge è stata sottoposta areferendum popolare nel maggio 2003. Conl’esito positivo del referendum la loroistituzione è definitiva, ed esse avranno pienaoperatività con decorrenza dallo scioglimento

degli attuali consigli provinciali e losvolgimento delle elezioni del 2005.

Nota: i nomi riportati sopra sono quelliindicati nella legge istitutiva, ma in moltidocumenti la provincia di carbonia-Iglesias èdetta “Provincia del Sulcis” e quella di Olbia-Tempio “Provincia di Gallura”

Il nuovo assetto amministrativo dell’isola è:

Provincia Comuni Abitanti al 1991 Abitanti al 2000 Superficie (Kmq) Sigla

Cagliari 55 504.551 513.607 3.613 CA

Oristano 86 171.171 169.965 2.972 OR

Nuoro 55 172.185 168.984 4.143 NU

Sassari 68 331.989 330.321 4.337 SS

Sulcis 24 144.369 138.993 1.740 CI

Medio Campidano 41 144.369 130.099 1.740 MD

Ogliastra 23 59.943 58.951 1.854 OG

Gallura 25 129.874 137.124 3.368 OT

TOTALE 377 1.658.451 1.648.044 24.090

Figura 1. Le 8 province sarde

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Carbonia-Iglesias (Sulcis)Comprende il territorio delle regioni storichedel Sulcis e dell'Iglesiente, oggi incluse nellaProvincia di Cagliari.Capoluoghi: Carbonia e Iglesias.Comuni: 24Comuni principali: Iglesias, Carbonia,Sant'Antioco, Carloforte.Sigla provinciale: CI

OgliastraComprende il territorio della regione storicadell'Ogliastra oggi inclusa nella Provincia diNuoro.Capoluoghi: Lanusei e Tortolì.Comuni: 23Comuni principali: Lanusei, Tortolì, Baunei.Sigla provinciale: OG

Medio CampidanoComprende il territorio della parte centrale delCampidano oggi inclusa nella Provincia diCagliari.

Capoluogo: Sanluri.Comuni: 41Comuni principali: Guspini, San GavinoMonreale, Villacidro, Sanluri.Sigla provinciale: MD

Olbia-Tempio (Gallura)Comprende il territorio della regione storicadella Gallura, la costa nord-orientale dellaSardegna (inclusa la Costa Smeralda) e l'Isoladella Maddalena, in larga parte oggi inclusinella Provincia di Sassari.Capoluoghi: Olbia e Tempio Pausania.Comuni: 26 (di cui 24 provenienti dallaProvincia di Sassari e 2 da Provincia diNuoro);Comuni principali: Olbia, Tempio P., LaMaddalena, Arzachena Calangianus, SantaTeresa GalluraSigla provinciale: OT

Le tre province continentali hanno iniziato la loro gestazione nel 2001, con la presentazione deirelativi progetti di legge al Parlamento nazionale. L’iter si è concluso l’11 giugno 2004 con la firmaapposta dal Presidente della Repubblica alle leggi n. 147, 148 e 149 (Gazzetta Ufficiale n. 138 del15 giugno 2004).

Ecco i dati principali:

Provincia Comuni Abitanti al 2001 Superficie (Kmq) Sigla

Monza e Brianza 50 739 912 364 MB o MZ

Fermo 40 170 000 ca 850 FM

Barletta-Andria-Trani 10 375 295 700 BT

MONZA E BRIANZA

Piena operatività: prevista nel 2009. Regione: LombardiaCapoluogo: Monza, terza città dellaLombardia con circa 120.000 abitanti.Comuni: Agrate Brianza, Aicurzio, Albiate,Arcore, Barlassina, Bellusco, Bernareggio,Besana in Brianza, Biassono, Bovisio-Masciago, Briosco, Brugherio, Burago diMolgora, Camparada, Carate Brianza,Carnate, Cavenago di Brianza, Ceriano

Laghetto, Cesano Maderno, Cogliate,Concorezzo, Correzzana, Desio, Giussano,Lazzate, Lesmo, Limbiate, Lissone, Macherio,Meda, Mezzago, Misinto, Monza, Muggiò,Nova Milanese, Ornago, Renate, RoncoBriantino, Seregno, Seveso, Sovico, Sulbiate,Triuggio, Usmate Velate, Varedo, Vedano alLambro, Veduggio con Colzano, VeranoBrianza, Villasanta, Vimercate, tutti dallaprovincia di MilanoSigla provinciale: da definire, probabilmenteMB o MZ

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FERMOPiena operatività: prevista nel 2009Regione: MarcheCapoluogo: Fermo.Comuni: Altidona, Amandola, BelmontePiceno, Campofilone, Falerone, Fermo,Francavilla d’Ete, Grottazzolina, Lapedona,Magliano di Tenna, Massa Fermana,Monsampietro Mòrico, Montappone,Montefalcone Appennino, Montefortino,Monte Giberto, Montegiorgio, Montegranaro,Monteleone di Fermo, Montèlparo, MonteRinaldo, Monterubbiano, Monte SanPietrangeli, Monte Urano, Monte VidonCombatte, Monte Vidon Corrado,Montottone, Moresco, Ortezzano, Pedaso,Petritoli, Ponzano di Fermo, Porto SanGiorgio, Porto Sant’Elpidio, Rapagnano,

Santa Vittoria in Matenano, Sant’Elpidio aMare, Servigliano, Smerillo, Torre SanPatrizio, tutti dalla provincia di Ascoli Piceno.Sigla provinciale: FM

BAT (Barletta, Andria, Trani)Piena operatività: prevista tra il 2007 e il2008. La provincia non è ancora dotata diStatuto.Regione: PugliaCapoluogo congiunto: Barletta, Andria eTrani.Comuni: Andria, Barletta, Bisceglie, Canosadi Puglia, Minervino Murge , Spinazzola,Trani dalla prov. di Bari e Margherita di Savoia, San Ferdinando diPuglia, Trinitapoli dalla prov. di Foggia.Sigla provinciale : BT

Figura 2 Le province di Milano e Monza

Parte dei dati, in particolare sulle province sarde, provengono da Nunzio Bongiorno di Palermo.

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Foto quiz(la risposta nell’ultima pagina)

RASSEGNA STAMPA RELATIVA ALLA SECONDA CONVENTION DI AISTA DI CASTELLANZA

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Deutsches Reich

Vi propongo alcune immagini di targhe tedesche anteriori al 1945, tutte di tipi abbastanzainconsueti, difficili da trovare anche nelle foto d’epoca.Queste chicche si trovano nel piccolo museo delle targhe di Grossolbersdorf (Sassonia), organizzatoda Sven Rost, una vecchia conoscenza dei soci Europlate.L’autore delle foto è l’amico Harald Schober di Vienna, che ringrazio.

Marcello Taverna

Targa temporanea per stranieri, la classica “Zoll”, in versione anteguerra

Un altro esemplare di Zoll

BauleitungTarga usata durante l’occupazione della Danimarca

(1941-45) sui veicoli addetti alla costruzione diaeroporti militari

Deutsce Reichsbahn (ferrovie statali)Targa di prova dal 1933

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Targa normale per moto , modello a colori invertitiapparso per pochi mesi nel 1937 e subito ritirato

Rheinprovinz, targa di prova. Porta il bollo ufficialedi Idar-Oberstein, una cittadina renana già

appartenente al ducato di Oldenburg e incorporatanella Rheinprovinz solo nel 1937

Reichskommissariat: targa usata in Olanda eNorvegia (1942-45) per veicoli civili impiegatidall’amministrazione tedesca di occupazione

Città libera di Danzig (1921-39)

Reichspost (Poste statali) dal 1923I numeri erano rilsciati in blocchi a diversi servizi /

tipi di veicoli

Altro esemplare Reichspost

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Thüringen , targa di prova dal 1922 Saarland. Il territorio, staccato dal Reich nel 1920 eamministrato dalla Francia, nel1935 torna di diritto

alla Germania. Targa priva di bollo ufficiale tedesco,probabilmente del periodo di amministrazione

francese

SaarlandTarga con bollo tedesco, probabilmente posteriore al 1935.

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TARGHE NON ASSEGNATE E TARGHEASSEGNATE DUE VOLTE

Guglielmo Evangelista

Il sistema italiano di immatricolazione deiveicoli comporta l’assegnazione dei numeri ditarga in una serie rigidamente progressiva,secondo quella modalità più volte definitadalla normativa come l’ordine naturale deinumeri e basta guardarsi intorno per avernel’apparente conferma. Ma….è veramentecosì?In linea di massima sì: da questo deriva che,ad esempio, fra la targa 100.000 e la targa200.000 di una qualsiasi provincia sono statiassegnati in successione 100.000 numeri e sipossono calcolare in astratto, senza paura disbagliare, tutte le combinazioni diquell’intervallo: ci saranno inevitabilmente tottarghe che finiscono per zero, tot con due cifreuguali e così via. Allo stesso modo, materialmente, ogni targaordinaria, sia che il suo ciclo di vita siabrevissimo o lungo settant’annni, vienemontata su di un unico veicolo. Eppure, anche se non frequenti,nell’assegnazione delle targhe ordinarie cisono state delle eccezioni alla regoladell’inflessibile progressione, anche se èdifficile quantificarne il numero perché, ameno di sfogliare i pubblici registri pagina perpagina, la loro scoperta è dovuta solo a notizieoccasionali od ad una serie di osservazionicasuali.

Numeri mancanti

Il fatto sembra essersi verificato con una certafrequenza al momento dell’assegnazione deiprimissimi numeri: è però possibile che sitrattasse di targhe trattenute dalla localeMotorizzazione perché riservate alle autoritào alla pubblica amministrazione, nei casi incui i rispettivi veicoli, a norma di legge, nonerano iscritti al PRA e, al proposito, risultaeffettivamente che i numeri 4 e 5 di Vercellierano riservati alla Prefettura . Mancarono ocomunque non risultano regolari la Lucca 4,la Foggia 1, le Foggia da 3 a 6, forse anche la

Sassari 1 e alcune delle prime di Salerno. Alcontrario, a Cremona, questa situazione non siverificò mai.Di conseguenza, anche se formalmente diquesti numeri non resta alcuna traccia, non sipuò eslcudere che tali targhe abbianoeffettivamente circolato.Successivamente le sequenze proseguironoregolari e, almeno dall’elevato numero diinformazioni in possesso di chi scrive, non vidovrebbero essere state lacune – a meno diipotizzare qualche serie brevissima epraticamente non identificabile – fino al 1990quando, a Benevento, accade una vistosaanomalia. Consultando il sito del Ministerodelle Finanze/Agenzia delle entrate, che perogni veicolo che paga la tassa di circolazionene riporta le caratteristiche tecniche, il numerodi targa e la data di prima immatricolazione,si rileva che il giorno 8 gennaio 1990 accaddequanto segue:

-Viene assegnata regolarmente la targa BN224999-Vengono assegnate le targhe BN 230011 e230015 ad autovetture provenienti da altreprovincie-Viene assegnata la targa BN 230017-Mancano tutti i numeri intermedi

Le serie di numeri immediatamente precedentie susseguenti sono regolari.Una seconda lacuna si riscontra qualche annopiù tardi: mancano completamente tutti inumeri della sequenza “nazionale” compresinella sequenza da BB 000 ZL a BB 999 ZZed in quella susseguente ed adiacente da BC000 AA a BC 999 AV.I motivi di quanto sopra sono difficili daindividuare, e tutte le ipotesi sono buone:furti, partite difettose e quindi distrutte,un’ordine sbagliato ai macchinari delPoligrafico per avaria del sistema informaticood errore dell’operatore.

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Certamente la loro assenza sul sitoministeriale non trova una giustificazioneadducendo il fatto che potrebbe trattarsi diveicoli radiati e quindi esclusi dal computodel bollo: si tratta di lacune troppo grandi e,soprattutto, relative ad immatricolazionitroppo recenti; tra l’altro il fatto è confermatoanche dalla mancanza di osservazioni dirette:a metà degli anni ’90 sono stato a Beneventoe, per due giorni, ho cercato invano almenouna targa appartenente al gruppo appenacitato.

Numeri assegnati due volte

Se può essere comprensibile, in linea diprincipio, che qualche sequenza venga saltataper errore, è assai meno comprensibile che lostesso numero di targa sia assegnato più voltea veicoli diversi succedutisi nel tempo, cosache non è ammessa dalla normativa, e sarebbematerialmente impossibile da eseguirsi per lastruttura tipografica dei vecchi volumi acompilazione manuale del Pubblico RegistroAutomobilistico. Eppure anche questo èavvenuto, e non sembra un caso tantoeccezionale.Ricordo che quarant’anni fa mi portarono unritaglio di una certa rivista ABC con un breveservizio dedicato alla targa 38-1 cheproseguiva affermando che la targa più bassaall’epoca (1964) circolante a Milano era la MI395 che per successivi e un poco stranipassaggi era finita applicata su una Balilla aquattro marce, e veniva pubblicata anche unabella immagine, che purtroppo non ho più.Molto tempo più tardi ho visto personalmentela MI 19018 e recentemente la foto della MI9592, entrambe montate su altre Fiat 508,anche in questo caso, quindi, un modelloapparso sul mercato anni dopo l’assegnazionedei numeri in questione secondo la normaleprogressione, che dovrebbero risalire agli anni’20.Si potrebbe pensare che quelle sopra ricordatesiano targhe posticce realizzate per vettured’epoca, ma la riassegnazione dei numeriviene confermata sia da diverse immagininon sospette degli anni ’30 sia da altridocumenti dove figurano modelli allorarecentissimi con targhe molto basse il cuinumero risale ad una data molto più antica.Fra queste ricordiamo:

MI 11067 Fiat 1500

MI 24379 Fiat 1100 mod. 1939PI 4192 Lancia ApriliaRoma 15671 Fiat 1500 fuori serie

Sembrerebbe che il fenomeno sia circoscrittoad una parte degli anni ’30 ed alle soleprovincie di Roma e, specialmente, di Milano(La citata foto dell’Aprilia di Pisa èpubblicitaria, e quindi la targa potrebbe esseredi fantasia).Al proposito si racconta che la riassegnazionedi uno stesso numero era dovuto ad un ordinedi Mussolini che mal sopportava che letarghe di Milano avessero un numero più altodi quelle di Roma che, in ogni campo,avrebbe dovuto avere il primato italiano.Probabilmente si tratta una “leggendametropolitana” e il Duce era in tutt’altrefaccende affaccendato, tanto più che esiste unesempio che si sia seguita questa prassi anchenella Capitale…. benchè non si possa tacere ilfatto che, se nel 1932 Roma aveva raggiunto ilnumero di targa 30.000 mentre Milano inquell’anno superò il 40.000, a fine 1939 ildivario si era colmato ed entrambe leprovincie erano più o meno pari arrivando acirca 73000.Tra l’altro, mentre i dati statistici denuncianoa Milano, fra il 1932 e il 1938, poco più di50.000 iscrizioni al Pubblico RegistroAutomobilistico, fra autoveicoli nuovi difabbrica e trasferimenti da altre provincie, siha un aumento effettivo dei numeri di targainferiore a 30.000: i casi sono due: o le fonticonsultate sono completamente inattendibili,o il risultato si concilia solo con unariutilizzazione – decisamente massiccia – dinumeri già appartenuti a veicoli radiati.Per sapere una volta per tutte come sianoandate effettivamente le cose, sono ricorsoalle visure presso il PRA (ringrazio alproposito Marcello Taverna che haprovveduto a richiedere quelle di Milano). Laquestione si è un po’ chiarita, ma non troppo.Infatti è emerso quanto segue:MI 395: assegnata il 30 maggio 1927 a unaRenault; vengono poi annotate due “nuoveiscrizioni” che sembrano riferirsi alle targhe12207 e 26844 e che rinviano a dei “volumibase” finora del tutto sconosciuti (Infatti ilPRA dovrebbe articolarsi su “registri”). LaBalilla che la monta attualmente risultaimmatricolata nel 1936.

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MI 9592: assegnata il 25 ottobre 1927 a unaFiat 519: anche qui una nuova iscrizione e ilrinvio ad una fantomatica targa 10545. LaBalilla che porta oggi questo numero l’haricevuto il 6 settembre 1932. Non meno strane sono le vicende della 1500di Roma, immatricolata il 17 dicembre 1935con targa 15671, che nel 1938 e nel 1939 èstata ritargata, sempre a Roma, cambiandonumero di targa ad ogni cambio di proprietà.Successivamente passò a Pesaro, tornò aRoma ed infine migrò a Latina ricevendo latarga LT 3471 nel 1947, ma in questi ultimicasi non si nota nulla di irregolare; è unamacchina molto nota perché partecipa afrequenti raduni di auto d’epoca.Poste queste premesse non si può checoncludere che negli anni ’30 vi sia stato unmovimento di iscrizioni e reiscrizioni al PRAche teneva conto di tutto meno che dellaprogressione naturale dei numeri: venneroriutilizzati, e non una volta sola per ciascuno,parecchi numeri di targa, così come ilsemplice cambio del proprietario comportava

l’assegnazione di una nuova targa: anchequesta non era una prassi del tutto inusualeche ricordo, quando da bambino mi eroappena affacciato al mondo delle targhe, melo riferì mio padre, dando la cosa per certa.Purtroppo in tutte le annotazioni che abbiamoesaminato manca un qualsiasi riferimento aduna norma di legge o ad una Circolare, cosìche restano avvolte nel mistero tanto leragioni di tutto questo, quanto le modalità concui si svolgeva anche se sembrerebbe che lesostituzioni abbiano riguardato solo le targhedi tipo originario, cioè quelle con le scritte diuna sola riga.Non è infine da escludersi che qualcosa dianalogo sia avvenuto anche per i motocicli:nella pagina del PRA che riguarda la moto CR80, del 1933, si legge aggiunto a mano, a latodel numero di pagina del registro “nuovaserie”, che lascia il campo aperto a tutte leipotesi.

Risposta a FotoQuiz Rimorchio di Brescia trainato da una motrice di Skopje (MK)

Bollettino AISTA, ANNO IV, n° 6, 2005

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