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www.cflagondola.it e-mail: [email protected] - fax 041-5237116 NOTIZIARIO del Circolo Fotografico LA GONDOLA Associazione di Promozione Sociale Encomiabile e Benemerito della Fotografia Italiana I soci del Circolo Fotografico La Gondola si riuniscono ogni venerdì alle ore 21 presso la Sede Sociale alla Giudecca c/o il Centro Civico Recapito postale: Circolo Fotografico La Gondola c/o Massimo Stefanutti Cannaregio 3666 - 30121 Venezia, tel. Presidente 041-5237116 CALENDARIO DI DICEMBRE 2013 Venerdì 6 Ospite il Gruppo Fotografico AFREM di Barcellona Martedì 10 Giornata importantissima; istruzioni ai Soci dal Capo Archivio Brandolisio Venerdì 13 Visione fotografie dei Soci Venerdì 20 Serata del panettone e scambio auguri Venerdì 27 Conclusioni di fine anno e programmi 2014 AUGURI A tutti i Soci, agli amici, ai simpatizzanti del Circolo La Gondola e alle loro famiglie, i migliori Auguri di buon Natale e sereno 2014 MOSTRE AI TRE OCI Come anticipato sul Notiziario scorso, venerdì 29 novembre si sono inaugurate in contemporanea alla Casa dei Tre Oci una serie di mostre che costituiscono l'appuntamento invernale nell' ormai consolidata attività del Centro. La Gondola, cui era stato riservato il magnifico secondo piano, ha presentato ben tre mostre : “TIME”, “Persone” e infine i premiati della lettura portfolio del marzo scorso sul tema “L'immagine sospesa”. Se l'anno scorso, all'esordio, avevamo avuto qualche piccola difficoltà ad organizzare la mostra su spazi per noi inconsueti, quest'anno, sia pure con l'impegno di appendere oltre cento fotografie, le cose sono filate via lisce con l'apprezzamento unanime dei partecipanti all'inaugurazione. Indipendentemente dalle mostre della Gondola – è davvero godibile la retrospettiva sul ritratto con i grossi calibri Monti, Giacomelli, Del Pero, Berengo Gardin, Branzi ma anche con le “novità” Carlon e Gajani – una visita ai Tre Oci si giustificherebbe solo per vedere la bellissima “cavalcata” sulla fotografia dalle origini ai nostri giorni operata dalla sapienza del prof. Italo Zannier. Non è una mostra sull'”estetica” della fotografia ma sul valore e sull'applicazione della fotografia con decine di esempi concreti a firma di molti grandi nomi ma anche di perfetti sconosciuti che comunque, nel corso della storia, sono intervenuti in vario modo nel linguaggio fotografico. Un'autentica lezione appesa alle pareti su cui vale la pena di soffermarsi. Poi ci sono le “Suggestioni capresi” di due grandi fotografi – Olivo Barbieri e Francesco Jodice – che ripercorrono a modo loro il percorso artistico fatto oltre un secolo fa dal pittore tedesco Karl Wilhelm Diefenbach nell'isola di Capri. pag. 1 ANNO XXXVIII Numero 12 Dicembre 2013 Fondato nel 1948 Iscrizione FIAF n. 12 Aldo Brandolisio © Archivio C.F. La Gondola Carlo Gajani - Ritratto di Italo Calvino © Archivio C.F. La Gondola

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NO T I Z I A R I Odel Circolo Fotografico LA GONDOLA

Associazione di Promozione SocialeEncomiabile e Benemerito della Fotografia Italiana

I soci del Circolo Fotografico La Gondola si riuniscono ogni venerdì alle ore 21 presso la Sede Sociale alla Giudecca c/o il Centro CivicoRecapito postale: Circolo Fotografico La Gondola c/o Massimo Stefanutti Cannaregio 3666 - 30121 Venezia, tel. Presidente 041-5237116

CALENDARIO DI DICEMBRE 2013

Venerdì! ! 6! Ospite il Gruppo Fotografico ! ! ! AFREM di Barcellona

Martedì!! 10! Giornata importantissima; ! ! ! istruzioni ai Soci dal Capo ! ! ! Archivio Brandolisio

Venerdì!! 13! Visione fotografie dei Soci

Venerdì!! 20! Serata del panettone e scambio ! ! ! auguri

Venerdì!! 27! Conclusioni d i fine anno e ! ! ! programmi 2014

AUGURI

A tutti i Soci, agli amici, ai simpatizzanti del Circolo La Gondola e alle loro famiglie, i migliori Auguri di buon Natale e sereno 2014

MOSTRE AI TRE OCI Come anticipato sul Notiziario scorso, venerdì 29 novembre si sono inaugurate in contemporanea alla Casa dei Tre Oci una serie di mostre che costituiscono l'appuntamento invernale nell' ormai consolidata attività del Centro.La Gondola, cui era stato riservato il magnifico secondo piano, ha presentato ben tre mostre : “TIME”, “Persone” e infine i premiati della lettura portfolio del marzo scorso sul tema “L'immagine sospesa”.

Se l'anno scorso, all'esordio, avevamo avuto qualche piccola difficoltà ad organizzare la mostra su spazi per noi inconsueti, quest'anno, sia pure con l'impegno di

appendere oltre cento fotografie, le cose sono filate via lisce con l'apprezzamento unanime dei partecipanti all'inaugurazione.

Indipendentemente dalle mostre della Gondola – è davvero godibile la retrospettiva sul ritratto con i grossi calibri Monti, Giacomelli, Del Pero, Berengo Gardin, Branzi ma anche con le “novità” Carlon e Gajani – una visita ai Tre Oci si giustificherebbe solo per vedere la bellissima “cavalcata” sulla fotografia dalle origini ai nostri giorni operata dalla sapienza del prof. Italo Zannier.Non è una mostra sull'”estetica” della fotografia ma sul valore e sull'applicazione della fotografia con decine di esempi concreti a firma di molti grandi nomi ma anche di perfetti sconosciuti che comunque, nel corso della storia, sono intervenuti in vario modo nel linguaggio fotografico.Un'autentica lezione appesa alle pareti su cui vale la pena di soffermarsi.Poi ci sono le “Suggestioni capresi” di due grandi fotografi – Olivo Barbieri e Francesco Jodice – che ripercorrono a modo loro il percorso artistico fatto oltre un secolo fa dal pittore tedesco Karl Wilhelm Diefenbach nell'isola di Capri.

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ANNO XXXVIII

Numero 12Dicembre 2013

Fondato nel 1948 Iscrizione FIAF n. 12

Aldo Brandolisio © Archivio C.F. La Gondola

Carlo Gajani - Ritratto di Italo Calvino © Archivio C.F. La Gondola

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Ne scaturisce un ibrido interessante, aiutato in parte dal grandissimo formato delle immagini, che premia l'audacia visiva e interpretativa dei due autori messi a confronto con uno dei siti paesaggistici più belli del nostro Paese. Insomma, vale la pena di venire ai Tre Oci per trascorrere una giornata immersi nella buona fotografia; oltre a tutto, fuori dagli ampi finestroni, si ammira un panorama che – permetteteci l'enfasi – non ha eguali al mondo.Anche questo è compreso nel biglietto.

L’OSPITE DEL MESE Di passaggio a Venezia per una vacanza studio, il gruppo AFREM (Associaciòn Fotografica RAW Estudio Moda) di Barcellona verrà a farci visita.Il Gruppo molto attivo in patria, si cimenta soprattutto nella fotografia in studio – moda, ritratto, ecc.- disponendo di un locale grande ed attrezzato.Avendo al seguito una splendida modella ( così ci è stato assicurato..), nel corso della loro permanenza realizzeranno un servizio di moda in alcuni siti della città da noi indicati. Anche i nostri soci sono stati invitati a partecipare.

PARIS PHOTO E LE ALTRE

Quando si entra in una grande fiera internazionale come Paris Photo, molti di noi credono di carpire i segreti della fotografia contemporanea. Dopo la visita alle prime dieci gallerie, si comprende come la globalizzazione e la mondializzazione dell’immagine non abbiano fatto bene per la comprensione del fenomeno. La confusione dei generi è al massimo, così come quella dei formati: si va dalla fotografia fatta con la Photomaton delle dimensioni di 3x5 cm. (intitolata “autoritratto (!) di un cane”) alle foto di Jurgen Teller formato 5x2 mt. includenti ex modella nuda ed avvizzita.Poca luce anche per la fotografia di ricerca (sul linguaggio della fotografia), presente solo in tre gallerie su centocinquanta.

Per prima, un lavoro del francese Paul Thorel (Galleria Guido Costa Project) che presenta un’opera di 5x3 mt. che da lontano sembra una fotografia di un panorama lacustre in un delicato tono di grigio ma che, da vicino si rileva…un tappeto, appeso al muro. Non sappiamo quanti visitatori abbiano colto la sottile ironia (dell’autore e/o del gallerista): la fotografia è, oramai, un oggetto di arredamento e non più finestra o specchio del mondo; per cui, al diavolo i problemi di vintage o di tiratura, una fotografia serve solo per decorare le pareti di casa!!

Poi l’argentina Graciela Sacco (Galleria Rolf Art) che presentava un’installazione intitolata “Incrostazioni fotografiche su tavole di legno trovate (pezzo unico)”. In sostanza, delle assi di legno con applicato un supporto fotografico sul quale si è stratificata una qualche traccia di realtà (se non mettevano la didascalia si poteva scambiarle per delle assi abbandonate al momento del montaggio dello stand). Anche qui, una sottile ironia e la riproposizione di un percorso già appartenuto alla storia della pittura: basta con le fotografie stampate sulla carta, passiamo alle fotografie applicate su qualunque materiale

(speriamo che il prossimo anno qualcuno non pensi alle fotografie di Korda o di Burri, rappresentanti Che Guevara, stampate sulla carta igienica!).

Terza sorpresa, alla galleria Brancolini Grimaldi (una delle due gallerie italiane in fiera) una piccola installazione di Claire Strand (Color in motion, 2013) definita come in “Beskpoke electronic mutoscope with 50 6x4” photographic exposed paper panels”: cioè 50 carte fotografiche (nelle variazioni dal nero profondo al grigio chiaro) che ruotavano vorticosamente attorno ad un asse (affascinante nella sua dimensione concettuale: la realtà, anche in bianco e nero, è fatta di sfumature).Per il resto, la fotografia italiana quasi non esiste: qualche Ghirri, “autentico” in quanto proposto con fotografie ristampate dalla vedova (perlomeno è quello che ci è stato detto nella galleria parigina Sage), alcune foto di Massimo Vitali, di Martina Bacigalupo, una di Giuseppe Cavalli (piccola, bellissima – si riconosceva la spiaggia di Senigallia – anche firmata), in uno stand di un libraio di New YorK.

Veramente troppo poco ma la spiegazione può essere la poca credibilità dei fotografi italiani all’estero, nel senso che il loro prodotto può essere anche di ottimo livello, quello che non va è la gestione successiva.Poco viene ritenuto alla vista, se non le sempre eterne fotografie delle origini proposte dalla Galleria Hans P. Kraus, Jr. Inc (tra cui un calotipo di Fox Talbot esposto in fac-simile, con l’originale da vedere su richiesta); una stampa negativa (unica al mondo) di “Dovima with elephant” di Richard Avedon ed una “Moonrise, Hernandez, New Mexico”, 1941, di Ansel Adams, dichiarata “originale” ma che non sembrava certo una stampa del 1941, anno di ripresa ed in vendita ad un prezzo stratosferico; la sempre splendida esposizione di vintage presso la Galleria di Françoise Paviot, massima esperta di Francia sulla fotografia tra la prima guerra mondiale e gli anni ’50.Banditi in ogni possibile forma, il sangue e la povertà: in fondo il collezionista sembra averne abbastanza di questi argomenti, attraverso la televisione ed internet e non se li vuole anche trovare nei cassetti o sui muri di casa!Da voci di corridoio, nella prossima edizione ci sarà anche una sezione video, così come introdotta a Paris Photo Los Angeles, nella primavera di quest’anno.In fondo, un’edizione di Paris Photo che guardava non solo alle gallerie specializzate ma anche alle gallerie non specializzate: in una parola, il tentativo di far vedere, nella sua globalità, la foto contemporanea, da qualunque punto la si consideri.

Ma Parigi, in questo periodo, non è solo Paris Photo: in quest’anno non vi è il “Mois de la Photo” ma non se ne è sentita la mancanza. La concorrenza, innanzitutto: “Fotofever” (semplicemente orribile come nome, sicuramente odiato dai francesi), fiera di gallerie (soprattutto belghe, svizzere e giapponesi) installata negli spazi del Carrousel du Louvre, dove fino a tre anni prima vi era Paris Photo, con proposte nuove, quasi adrenaliniche.

L’Italia era ben rappresentata da tre gallerie (Sabrina Raffaghello di Alessandria, Riccardo Costantini di Torino, Paola Sosio di Milano), tutte con autori nostrani (anche il

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Paola Sosio di Milano), tutte con autori nostrani (anche il padovano Marco Maria Zanin) che ben figuravano accanto alle altre gallerie straniere. In una di queste (di Lugano) degli esemplari splendidi di Luigi Ghirri, dai colori delicati e soffusi, tipici della sua fotografia; in altre gallerie proposte autoriali, coraggiose ed intriganti, con un buon risultato di pubblico e di vendite.E poi, il resto di Parigi: a Saint Germain-des-Prés, un festival di fotografia organizzato dalla centinaia di gallerie locali, eccezionale per scelta degli autori: su tutte, le stampe post-mortem delle opere di Vivianne Maier (babysitter nella vita vissuta) e scoperta come grande fotografa di street photography solo dopo la morte, tra Lisette Model, Lee Friendlander e Diane Arbus.E poi “Photovintage”, un mercatino di fotografie vintage; e l’Off Print, all’Ecole des Beaux Arts, un salone della piccola e media editoria fotografica indipendente, con migliaia di pubblicazioni.Da “Le Bal” (in Place de Clichy) - oramai il luogo più frequentato della fotografia parigina – Mark Cohen, fotografo surreale e destrutturato, un grande esempio della fotografia di strada.Ma il momento più importante del periodo, sono state le aste di fotografia: ma non tanto la fotografia contemporanea di Christie’s, quanto la dispersione (parziale) dei “Fonds photographique de l’Institut Catholique de Paris”. Codesta è una grande istituzione cattolica (con scuola, campus, ecc.) che nel corso di decenni ha avuto migliaia di donazioni fotografiche, solo in tempi recenti riordinate e valorizzate. Per finanziare le attività sociali e il nuovo campus (la spendin reviù colpisce anche in Francia) si è deciso di alienare parte dei fondi fotografici.L’asta è stata tenuta da Ader Nordmann, presso Drouot, domenica 17 novembre: tra i lotti in vendita, ampia scelta di foto veneziane di Naya e Bresolin, a prezzi accessibili (in base d’asta). Per ultimo, sempre tramite Ader Nordmann, presso Drouot, il 30 novembre un’importante asta di libri fotografici; si tratta della messa in vendita dell’intera biblioteca di Jean-Pierre e Claudine Sudre, due eminenti storici della fotografia francese: pezzi unici, spesso controfirmati dai fotografi medesimi, a prezzi tra i 100 € e 2000€ (base d’asta).I valori esposti devono anche far riflettere sull’attuale biblioteca del Circolo, alle soglie di un riordino e di una catalogazione assolutamente necessarie. Massimo Stefanutti

ALINARI E GLI ALTRI, PIOVONO APPELLI

Che Alinari non navigasse in buone acque era noto da tempo; la fine della joint-venture con il Sole 24Ore (agosto 2012), nata con lo scopo di commercializzare l'Archivio, era stata un segnale preciso.L'allarme più recente lo ha dato il settimanale “L'Espresso” che il 7 novembre scorso ha puntualizzato la situazione mettendo in evidenza i fattori di crisi: una debolissima attività commerciale, uno stratosferico indebitamento (fisco, banche, mutuo, obbligazioni) e infine, a dire de “L'Espresso”, incombenti procedimenti giudiziari.Il timore, concludeva il settimanale, è che si comincino a

vendere le fotografie dell'Archivio.Tutto ciò è stato contestato dal Presidente di Alinari, Claudio De Polo Saibanti, che sulle pagine del medesimo “Espresso” ha assicurato di avere la situazione sotto controllo negando che si stia mettendo mano al patrimonio fotografico. Quanto apparso sulla stampa ha suscitato l'ennesimo allarme nel mondo della fotografia e non solo in quello, provocando l'uscita di un appello a tutte le Istituzioni competenti affinché si provveda a dissipare lo stato di crisi eventualmente estendendo il vincolo della Soprintendenza a tutto l'Archivio, già oggetto di notifica nel 1973.La questione Alinari riaffiora a distanza di poco tempo dalla chiusura dello spazio FORMA (ved. Notiziario di Novembre 2013) ed è accompagnata dalle non buone notizie circa il Museo della Fotografia Contemporanea di Cinisello Balsamo.In questo caso, spiega un ulteriore appello lanciato come da prassi a tutte le Istituzioni , l'esiguità dei finanziamenti del Comune di Cinisello e della Provincia di Milano assicurere solo in parte il prosieguo dell'attività.Qualche numero al riguardo: Cinisello possiede oltre due milioni (!!) di fotografie, 28 fondi, una biblioteca con oltre ventimila tra volumi e riviste, ha prodotto più di 30 mostre e ha espresso un'attività didattica e formativa costante e di eccellente qualità.Si auspica, come naturale, l'intervento dello Stato e della Regione Lombardia nonché il reperimento di uno spazio espositivo in centro città (Milano) per consentire al pubblico una più agevole fruizione delle mostre.Insomma, sembra proprio che la crisi stia mettendo in ginocchio quanto di meglio si è saputo fare in termini di conservazione e divulgazione della fotografia.Ma è solo colpa della crisi?Un report tecnico di pochi anni fa su alcuni tra i principali musei fotografici del mondo poneva in evidenza come le entrate fossero garantite in parte dallo Stato, altre da erogatori privati e in misura non trascurabile dall'attività espositiva e di business collaterale.Nella sostanza, la mano pubblica diceva ai musei : “Aiutati che io ti aiuto” .La situazione dei tre nostri centri si presta a considerazioni diverse.Alinari, storica e poderosa istituzione, che avrebbe tutte le carte in regola per avere dimensione e spazio di livello internazionale, che gode di una collocazione – Firenze – quanto mai privilegiata, soffre “probabilmente” di una gestione poco accorta sotto il profilo produttivo e finanziario.Cinisello Balsamo sconta il difetto d'origine cioè la collocazione nell'estrema periferia milanese, oltre a tutto mal collegata al centro, su cui si sarebbe dovuto riflettere sin dall'inizio. Ma allora tutto sembrava più facile.In ultimo FORMA che delle tre sembrava la più reattiva e adattabile alle esigenze di una moderna concezione di spazio espositivo, dipendendo in misura prevalente da finanziamenti esterni è incappata nelle spire della crisi ma anche, va detto, nella cecità dell'amministrazione milanese.Ciò premesso, si può trarre qualche conclusione.La principale è che la fotografia, intesa come attività espositiva e commerciale, non premia soprattutto in Italia; inoltre, metterla assieme alla conservazione, con tutti gli oneri che ciò comporta, è un grave errore.

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L'appello per Alinari vorrebbe il vincolo per tutto l'Archivio, cosa a nostro parere discutibile sinché non sia chiaro come reperire le risorse per gestire il museo.Idem per Cinisello dove il salvataggio del patrimonio fotografico è la priorità; quanto al resto, è difficile pensare di proseguire l'attività in quel contesto.Il momento è indubbiamente sfavorevole; alla deficitaria presenza della mano pubblica si somma adesso anche il ritirarsi di quell'esigua pattuglia di sponsors (chiamiamoli così) che oltre alla crisi che taglia i profitti non vedono un proficuo ritorno d'immagine dalle somme erogate.Nel medio periodo è possibile ipotizzare che questa situazione permanga.E allora? E allora bisogna pensare a una formula diversa in cui prevalga uno spirito imprenditoriale, sperabilmente illuminato, che individui sin dall'inizio le possibili fonti di sostentamento e un percorso che renda compatibili cultura e profitto.Diversamente, ci si deve augurare che la situazione generale del Paese migliori e lo Stato ritorni a far credito a tutti, meritevoli e non meritevoli.Manfredo Manfroi

NOVITA’ DAL SITO WWW.CFLAGONDOLA.IT

E' presente nel sito la mostra dei Tre Oci “TIME”, in tutta la sua estensione.L' home page del sito è dedicata questo mese a un grande fotografo dalmata trapiantato a Milano: Ugo Zovetti ( Korcula 1926 – Milano 2010)

Si dedicò sin dall'origine alla documentazione della

metropoli milanese specialmente nell'epoca della transizione dal dopoguerra al boom economico “percorrendo i quartieri centrali e le periferie studiandone la continua mutazione edilizia e componendo memorabili ritratti delle strutture come dei volti dei cittadini: ragazzi s m a r r i t i , v e c c h i s e d u t i , c o p p i e i n c e r c a d i solitudine”( Cesare Colombo 2010).E' stato co-fondatore del Circolo Il Naviglio; nel 1987 pubblicò “Monte Stella” fotolibro dedicato alla famosa collinetta presso San Siro fatta con i detriti delle case bombardate durante il secondo conflitto mondiale.

CITAZIONI

Nel libro di Ando Gilardi “ La stupidità fotografica” (Johan & Levi 2013) , il medesimo afferma alla fine del secondo capitolo:

“Io chiamo l'amatore fotografo con un nome migliore: ricercatore.Alcuni Circoli sono ammirevoli e mi considero Socio Onorario de La Gondola di Venezia”.

Peccato che poco dopo Ando abbia deciso di lasciare questa valle di lacrime; tuttavia questo desiderio, che ci onora, non può essere lasciato cadere.Vedremo cosa si può fare.

AFFERMAZIONI DEI NOSTRI SOCIMassimo Stefanutti è intervenuto a Photissima Art Fair 2013, tenutasi a Torino nel novembre scorso, con una conferenza sul tema:“Il fotografo e collezionista tra diritto ed etica”. Inoltre, si è messo (gratuitamente) a disposizione dei visitatori per consultazioni attinenti il diritto d'autore e la contrattualistica in fotografia.

MOSTRE Prosegue presso il ristorante “Monferrato” in via Monferrato a Torino la mostra “Dal pensiero allo sguardo” una retrospettiva di Aldo Manias curata da Dario Reteuna e Elisa Paola Lombardo. Fino al 31 gennaio con orario 14-16 o su prenotazione.

AUGURIAi soci Gianfranco Giantin (5/12), Mirella Doni (5/12), Stefania Galluccio (9/12), Anna Zemella (16/12), Izabella Vegh (18/12) che compiono gli anni sotto i segni del Sagittario e del Capricorno. Auguri anche agli amici e simpatizzanti del Circolo.

DONAZIONI ALL’ARCHIVIO STORICO Da Mark E. Smith 14 stampe clp dal suo archivio, da Alessandro Rizzardini 9 stampe in b/n, da Arianna Tae Cimarosti 13 stampe in b/n, da Samuel Delcroix 1 stampa in b/n, da Massimo Stefanutti 10 stampe clp e una in b/n, da Joe Oppedisano una stampa in b/n,

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Zovetti Ugo © Archivio C.F. La Gondola