ASSISTENZA SANITARIA VOLONTARIATO Donare il sangue salva ... · Po, in Provincia di Mantova, e...

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n ° 5 Anno II, Settembre/Dicembre 2008 ASSISTENZA SANITARIA Valore della salute e governo della Sanità VOLONTARIATO Donare il sangue salva la vita QUALITÀ Customer satisfaction: una priorità per Regione Lombardia SERVIZI Con la CRS amministrazione pubblica a portata di clic PREVENZIONE Lotta al tumore della cervice uterina: la nostra arma è la prevenzione NOTIZIE DALLA TUA ASL QUALITÀ E CONTROLLO: I PILASTRI DELLA SANITÀ LOMBARDA Edizione MANTOVA Nuove linee di sviluppo aziendale Nuovo assetto della direzione sanitaria Indirizzi, programmi e bilanci a sostegno delle scelte aziendali

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ASSISTENZA SANITARIA Valore della salute e governo della Sanità VOLONTARIATO Donare il sangue salva

la vita QUALITÀ Customer satisfaction: una priorità per Regione Lombardia SERVIZI Con la CRS amministrazione

pubblica a portata di clic PREVENZIONE Lotta al tumore della cervice uterina: la nostra arma è la prevenzione

NOTIZIE DALLA TUA ASL

QUALITÀ E CONTROLLO:

I PILASTRI DELLA

SANITÀ LOMBARDA

Edizione MANTOVA

Nuove linee

di sviluppo

aziendale

Nuovo assetto

della direzione

sanitaria

Indirizzi, programmi e

bilanci a sostegno

delle scelte aziendali

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Anno II, n° 5 Settembre/Dicembre 2008

In questo numeroEDITORIALE P 3

SISTEMA SANITARIO REGIONALE: AL CENTRO C’È LA PERSONAL’Assessore Bresciani ai cittadini

ASSISTENZA SANITARIA P 4-5

QUALITÁ E CONTROLLO: I PILASTRI DELLA SANITÁ LOMBARDA Regione Lombardia misura la soddisfazione degli utenti

ASSISTENZA SANITARIA P 6

VALORE DELLA SALUTE E GOVERNO DELLA SANITÁUn confronto a 10 anni dalla legge 31

DAL TERRITORIO P 7-10

NOTIZIE DALLA TUA ASL

VOLONTARIATO P 11

DONARE IL SANGUE SALVA LA VITALa Regione Lombardia è tra le più virtuose

QUALITÁ P 12

CUSTOMER SATISFACTION:

UNA PRIORITÁ PER REGIONE LOMBARDIA Introdotto il questionario per la rilevazione della qualitá percepita

SERVIZI P 13

CON LA CRS AMMINISTRAZIONE PUBBLICA A PORTATA DI CLICDisponibili da ottobre i lettori smart card

PREVENZIONE P 14-15

LOTTA AL TUMORE DELLA CERVICE UTERINALa campagna regionale contro il papilloma virus

Registrata al Tribunale di Milano in data 07.05.2007 al

numero 292

Chiuso in redazione: 30 agosto 2008

Direttore responsabile: Carlo Bianchessi

Redazione: Franco Binaghi, Maurizia Domenichini,

Antonio Fanuzzi, Manuela Filardo, Elena Frasio, Enzo

Mascolo, Enrico Parola, Alberto Rovaris, Marcella Ubezio

Progetto grafico: MultiMedia srl

Immagini: ©Shutterstock, Inc.

Stampa: Lucky Group

Tiratura: 440.000

Contatti: [email protected]

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SISTEMA SANITARIO

REGIONALE:

AL CENTRO

C’È LA PERSONA!

La Sanità è un mondo in continua evoluzione. Come molti altriambiti dell’umano operare, il progresso scientifico e tecnologico,la riflessione sulle metodologie in atto, la sperimentazione di solu-zioni innovative aprono continuamente nuove prospettive per ren-dere un processo o un prodotto migliore, più efficiente ed efficace.Il mondo sanitario ha una specificità irriducibile e irrinunciabile: alcentro c’è la persona, con i suoi bisogni e le sue domande e ilmiglioramento del nostro sistema deve tendere a una rispostaalla domanda appropriata del cittadino. In questo numero diSanità in forma si parla del controllo della qualità del sistema sani-tario e di come i nuovi strumenti informatici possano facilitarel’accesso alle cure. In queste poche righe vorrei però accennare a un altro tema, a mioavviso molto importante e che fa vedere come l’evoluzione delnostro Sistema sanitario ruoti comunque attorno alla persona;questo perché tocca la figura che generalmente è più vicina allagente, il medico di base o medico di famiglia. I bisogni dei pazien-ti sono sia variabili (patologie o necessità improvvise o occasiona-li) sia continui (cronicità): l’intenzione è dunque quella di venireincontro a questi bisogni in modo più elastico, adeguato ed effica-ce. Per questo si stanno realizzando delle Associazioni di Medicidi Medicina Generale aggregati per l’erogazione di una nuovaforma di assistenza che vede uniti almeno cinque medici di base,a cui si aggiungono medici specialisti, infermieri e terapisti dellariabilitazione. Una forma di associazionismo evoluto e integratoche ha come scopo il potenziamento e il miglioramento dell’assi-stenza di base sul territorio. A ciò si aggiungono poliambulatoriche non sono strutture ospedaliere, ma rappresentano un’evolu-zione e un ampliamento rispetto al tradizionale studio del medicodi famiglia, perché riescono a unire specializzazioni diverse a talicompetenze . Accanto alle normali prestazioni di medicina genera-le, infatti, questi poliambulatori possono erogare anche prestazio-ni di continuità assistenziale nelle ore notturne e nei giorni festivi(servizio per il quale prima ci si doveva rivolgere all’ASL) e presta-zioni specialistiche con una valutazione di equipe, come visite,esami diagnostici e cure di primo e secondo grado (il terzo è di altatecnologia ed è riservato alle attività nell’ambito ospedaliero).Tutto questo perché ognuno possa usufruire di un’assistenzaterritoriale che sia non solo la più completa e adeguata, maanche più diretta, vicina al paziente e in continuità.

Luciano Bresciani - Assessore alla Sanità

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Luciano Bresciani è nato 66 anni fa a Carbonara diPo, in Provincia di Mantova, e risiede a Milano.Cardiologo, ha esercitato la professione in Sudafrica,con Christian Barnard, nei primi anni settanta e poinegli Stati Uniti. Ha insegnato in Olanda, pressol'Università Reale di Utrecht. Ha svolto la propriaattività professionale presso gli ospedali milanesiSan Paolo e San Raffaele.Negli anni Novanta è stato Assessore alla salute perla Provincia di Como.In qualità di esperto di programmazione sanitaria,collabora con Regione Lombardia dal 2003 ed è statodirettore generale vicario dell'Assessorato allaSanità lombardo dal giugno del 2005.

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In queste ultime settimane l’attenzione

non solo degli addetti ai lavori, ma

anche e soprattutto del grande pubbli-

co è stata indirizzata verso una parola

ben precisa: controllo. Cioè: chi con-

trolla la Sanità? Si parla spesso, e giu-

stamente, di qualità del servizio sanita-

rio; ma c’è poi un reale controllo su

come il servizio viene effettivamente

erogato? Tralasciando i toni scandali-

stici spesso utilizzati dai media, è giu-

sto porsi questa domanda e porla a chi,

nella nostra Regione, ha il compito di

mettere in atto questo controllo.

Ne abbiamo parlato con Carlo Zocchetti,

che da anni è impegnato su questo

fronte per la Direzione Generale Sanità

della Regione Lombardia.

“L’introduzione di sistemi di verifica e

di controllo della qualità delle presta-

zioni erogate e dell’efficienza nell’utiliz-

zo delle risorse è stata sancita – spiega

il dott. Zocchetti – già nel 1997 dalla

famosa legge 31, con cui si è stabilita la

parità tra strutture pubbliche e private.

Con l’accreditamento delle strutture

private è stato necessario definire un

insieme di requisiti minimi a livello

nazionale, accanto ai quali la

Lombardia ne ha indicati altri ‘aggiun-

tivi’ per puntare a un servizio sempre

migliore.

L’incremento della qualità è, infatti, un

obiettivo primario presente nel contrat-

to che l’ASL stipula con ogni struttura

erogante per definire i rapporti econo-

mici e giuridici che li legano: i finanzia-

menti vengono assegnati ad una deter-

minata azienda piuttosto che ad un’al-

tra, non solo per la tipologia di servizi

erogati, ma anche per il livello delle

prestazioni.

Come si stabilisce se il servizio è del

livello richiesto?“Da una parte c’è la valutazione dellasoddisfazione degli utenti, che vienemisurata sia attraverso l’analisi deiquestionari di gradimento dei servizisanitari, sia attraverso l’esame deireclami. Il gradimento, sia per quantoriguarda l’area di ricovero che per learee ambulatoriali e l’assistenza domi-ciliare integrata, viene indicato in riferi-mento a diversi aspetti: le condizionialberghiere (vitto, alloggio, igiene),l’assistenza medica e infermieristicaricevuta, l’organizzazione complessivadel servizio”.

Diceva ‘da una parte’, e dall’altra?“C’è il lavoro condotto con la JointCommission International, il cui meto-do si fonda sull’adozione di standardopportunamente predefiniti conside-rati requisiti essenziali per l’eroga-zione delle prestazioni. Ogni standard

è declinato secondo ‘elementi misura-bili’, con una macro suddivisione traquelli che sono concentrati sul pazien-te (accesso e continuità di cura, dirittidel paziente e della famiglia, valutazio-ne e cura) e quelli che sono invece cen-trati sull’organizzazione (gestione emiglioramento della qualità, prevenzio-ne controllo delle infezioni, sicurezza egestione della struttura, formazione equalificazione del personale, gestionedelle informazioni)”.

Come ha controllato RegioneLombardia?“A partire dal 1997, nel contesto delleattività riconducibili alla valutazione diqualità del Servizio Sanitario Regio-nale, la Regione Lombardia ha svilup-pato molte azioni significative che sisintetizzano in due elementi specifici:l’istituzione di uno specifico organismodeputato al controllo di dettaglio delleprestazioni, ovvero i Nuclei Operativi

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ASSISTENZA SANITARIA

QUALITÁ E CONTROLLO:

I PILASTRI DELLA SANITÁ LOMBARDA

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di Controllo (NOC), creati presso ogniASL lombarda e presso la DirezioneGenerale Sanità, e l’esame di una quotarilevante di singole cartelle di ricovero(fino al 5% dei ricoveri, per un totale di100.000 cartelle cliniche ogni anno) o disingole ricette/prestazioni ambula-toriali”.

Quali sono stati gli effetti?“Tanti e importanti. Non solo sul ver-sante della qualità in senso stretto, maanche in relazione ad altre aree dellaprogrammazione sanitaria regionale,come l’adeguamento della tariffazionedelle prestazioni erogate. Inoltre, pro-seguendo sul tema del miglioramentocontinuo della qualità, la GiuntaRegionale ha deciso di mettere in attoun programma sistematico di attivitàspecificamente orientato alla valutazio-ne delle Aziende Sanitarie, con unduplice obiettivo: da una parte verifica-re l’adozione e il mantenimento di pro-cessi di miglioramento continuo daparte delle strutture accreditate, pub-bliche e private attraverso specifichemisure di performance (qualitativa,economica, di outcome), dall’altra dif-fondere a tutti i soggetti interessati leinformazioni relative alla valutazione,al fine di consentire confronti e di sti-molare azioni di miglioramento inter-no. La Giunta Regionale ha dapprimaindicato le aree valutative ritenute diinteresse e poi ha indetto un concorsoper individuare un soggetto che potes-se sopportare il programma regionaledi valutazione. E qui è entrata in scenala Joint Commission”.

Parlava a questo riguardo dell’intro-duzione di parametri misurabili pervalutare la qualità. Ad esempio?

“Nelle Aziende Sanitarie lombardesono state innanzitutto distinte quattroaree di valutazione: performance quali-tative; outcome, ovvero la misura deirisultati dei benefici delle cure (piùspecificamente si è considerata la mor-talità che si verifica entro 30 giorni dal-l’episodio del ricovero, distinguendo idecessi avvenuti in ospedale o fuori,dopo il momento della dimissione, masempre entro i 30 giorni), valutazioneeconomica e della produttività,management pubblico. Per quantoriguarda la valutazione delle perfor-mance qualitative, la Joint Commissionha poi distinto tra ASL e AziendeOspedaliere, individuando per ognunacinque diverse aree di valutazione. Perle ASL: tutela controllo, organizzazione,Medici di Medicina Generale e Pediatridi Libera Scelta, processi assistenziali.Per le Aziende Ospedaliere: diritti deipazienti e processi di presa in caricoclinici e assistenziali, sviluppo dellerisorse umane, gestione dei processi diinterscambio di servizi-prestazioni tra eintra strutture sanitarie, sistema infor-mativo amministrativo e clinico,gestione dei processi di miglioramentodella qualità”.

Nella pratica concreta, come vieneeffettuata la valutazione?“Il programma di valutazione ha segui-to nel triennio 2002-2004 due percorsioperativi diversi: da una parte, ciascunastruttura ha effettuato periodicamenteun intervento di autovalutazione del-l’adesione ai modelli indicati; dall’altra,i consulenti della Joint Commissionhanno condotto visite in situ presso lestrutture da valutare. Per quantoriguarda il processo di autovalutazione,un referente sanitario e uno ammini-

strativo per ciascuna struttura hannoavuto il compito di verificare l’aderenzadella struttura stessa agli standard,compilando trimestralmente un’auto-valutazione con l’uso di software svi-luppati ad hoc. L’autovalutazione haavuto inoltre l’obiettivo di sviluppareuna sistematica e ritmica riflessione sullivello di qualità raggiunto. Per quantoriguarda le visite in situ, durante ilprimo anno sono stati presentati i pro-grammi di valutazione, quindi sonostate effettuate visite di carattere cono-scitivo e consulenziale, infine durante ilterzo anno le visite sono state finalizza-te a verificare il grado di adesione aglistandard e la congruenza dell’autovalu-tazione. Ad ogni elemento misurabileveniva infine associato un punteggioche andava da ‘completamente rag-giunto’ a ‘non applicabile’.”

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ASSISTENZA SANITARIA

Prima dell’estate lo Studio Ambrosettiha organizzato a Milano il convegno“Valore della salute e governo dellasanità – Un confronto a 10 annidalla legge 31” (la legge che ha equi-parato strutture sanitarie pubbliche eprivate ndr).Ma è davvero importante il concorsodi pubblico e privato? Lo dicono lostato attuale e gli scenari futuri cheattengono al mondo della Sanità. “I cla-morosi successi della medicina specia-listica, delle protesi e dei trapianti,stanno imponendo una concezionepopolare del corpo di tipo ingegneristi-co, come se si trattasse di un motore odi una macchina. Da qui l’idea di infini-ta manutenzione – considera GiancarloCesana, docente di Medicina del Lavoroe di Storia della Medicina all’UniversitàBicocca –. La crescita dell’aspettativa divita media è passata dai 48 anni del1955 ai 59 del 1975, oggi è di 77 anniper gli uomini e 83 per le donne. Sonoaumentate le esigenze in termini diwelfare, di qualità della vita e di benes-sere; di conseguenza è aumentata inmodo vertiginoso la spesa sanitaria:ogni anno solo per i farmaci viene infat-ti assorbito il 4,8% in più del Pil nazio-nale. Se si pensa a quanto cresce il Pil,si capisce che la coperta finanziaria èsempre più corta, insufficiente!”.Conciliare esigenze e offerte. Questo problema è centrale anche perMihaly Kökény, membro dell’esecutivodell’Organizzazione Mondiale dellaSanità, che afferma: “Bisogna avere ilcoraggio di fronteggiare e risolvere i trecateti di un ipotetico triangolo in conflit-to tra loro: servizi sempre più complessi,accessibilità a tutti, alta qualità.Nell’agenda di chi programma e indirizza

il futuro della Sanità c’è il problema dellasostenibilità di questo triangolo: perquesto oggi non è più possibile applica-re il metodo di Colombo, cioè non sape-re dove si stia andando, quando si è arri-vati non sapere dove si sia, quando si ètornati a casa non sapere dove si siastati, e, infine, fare tutto con i soldi deglialtri. Oggi la parabola di Colombo vasostituita con la consapevolezza di ciòche si sta facendo”.Programmazione e Sostenibilità sonodunque le parole chiave nella politicasanitaria lombarda, come spiega CarloLucchina, Direttore Generale dellaSanità, che da sempre insiste sulla con-tinua ridefinizione dei Livelli Essenzialidi Assistenza (LEA): “Il contenimentodella spesa non significa diminuzionedella qualità, bensì piuttosto raziona-lizzazione. Noi stiamo agendo proprioin questo senso: in Lombardia la spesasanitaria cresce del 4%, lo 0,8 in menodella media nazionale. Come? Adesempio rivisitando i LEA, privilegian-

do la prestazione ‘seria’ e di qualità ele-vata e migliorando i servizi, diminuen-do i tempi di degenza e aumentando iday-hospital, riducendo così i costi diricovero e cura”. Per il Direttore Lucchina l’accredita-mento delle strutture private ha creatoun circolo di concorrenza virtuosa conquelle pubbliche, che sono spinte afare sempre meglio: “Si parla tantodella Lombardia, ma le risorse date alpubblico sono il 70% del totale. Sequesto rapporto, 70% pubblico e 30%privato, attira così attenzione è perchésta dando risultati importanti: quasi100% delle domande dei cittadini sonoevase con tempi d’attesa inferiori ai 60giorni (unico caso in Italia). Semprepiù gente viene a farsi curare inLombardia: più del 10% di prestazionisono erogate a cittadini fuori Regione,con picchi del 50% in aree complessecome l’oncologia e il cardiocerebrova-scolare; tutto ciò mantenendo l’equili-brio economico-finanziario”.

VALORE DELLA SALUTE

E GOVERNO DELLA SANITÁ

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Notizie dalla tua ASL

P. 7

Attenzione al bilancio e

riduzione delle spese

sanitarie in eccesso,

integrazione tra

ospedali e territorio e

inasprimento dei

controlli sulla sicurezza.

Questi i primi traguardi

da raggiungere

Assicurare, nel bacino territoriale di

sua competenza, il raggiungimento

degli obiettivi di salute e benessere

definiti dalla Regione Lombardia

attraverso azioni di programmazione,

acquisto e controllo, affinché la rete di

offerta locale corrisponda alle doman-

de di salute dei residenti con presta-

zioni sanitarie e socio sanitarie appro-

priate, in un sistema libero ed equo.

È questo l’obiettivo principale che, fin

dalla sua nomina alla Direzione

Generale dell’ASL di Mantova, il Dr.Pier Mario Azzoni si è proposto di

raggiungere e di far raggiungere a tutta

la struttura.

Tra le priorità che stanno particolarmen-

te a cuore al primo dirigente rientra l’at-

tenzione alla situazione economica.

“È mia precisa convinzione – ha

dichiarato Azzoni – che sia necessario

prestare la massima cura ai conti e al

bilancio in un’ottica di rispetto dei

preventivi di spesa, di una correttapianificazione e della razionalizzazionedegli interventi”.Uno sguardo attento Azzoni lo ha finda subito riservato alle struttureospedaliere, pubbliche e private, perciò che concerne bilanci, criteri diaccreditamento e liste d’attesa, cosìcome l’intensificazione dei controllinell’ambito dell’erogazione delle pre-stazioni e dei servizi al fine di sensibi-lizzare ad un uso più razionale dellerisorse disponibili e, non ultime, l’av-vio di strategie che favoriscano l’indi-spensabile integrazione tra Ospedalee territorio. “A questo proposito - ha

aggiunto il direttore - intendo avviare,

in collaborazione con l’Azienda

Ospedaliera Carlo Poma e con le altre

aziende ospedaliere accreditate, poli-

tiche di informazione-formazione

rivolte ai medici di base per incentiva-

re l’utilizzo di farmaci generici, così

come richiesto dalla Regione, e per

ridurre l’eccessivo ricorso alle struttu-

re sanitarie, quando possibile”.

Forte è anche l’interesse nell’ambito

dei temi relativi alla sicurezza sul lavo-

ro, che tanto stanno catalizzando, in

quest’ultimo periodo, l’attenzione dei

media, grazie anche ai finanziamenti

pervenuti dalla Regione per l’avvio di

serie iniziative di verifica.

Un preciso proposito va anche al set-

tore dell’assistenza rivolto agli anziani

e alla gestione delle cronicità, nei con-

fronti del quale Azzoni ha espresso la

precisa volontà di riuscire ad instaura-

re con le amministrazioni locali un

dialogo aperto e costruttivo.

Non ultimo, il direttore generale inten-

de riservare specifica attenzione e

riguardo ai rapporti con l’utenza, nei

confronti della quale ritiene necessario

impostare un rapporto basato sul

rispetto, sull’attenzione alla persona e

sulla trasparenza delle prestazioni, nel-

l’ottica di un’etica fondata sul principio

generale abbracciato dall’Azienda di

mettersi “al servizio” e “per il servizio”

dei cittadini.

IL DIRETTORE GENERALE DELINEA

LE NUOVE LINEE DI SVILUPPO AZIENDALE

DELL’ASL

Dr. Maurizio Galavotti, Direttore Sanitario;

Dr. Pier Mario Azzoni, Direttore Generale; Dr.

Luigi Paffi, Direttore Amministrativo; Dr. Carlo

Prezzi, Direttore Sociale.

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Per i Dipartimenti

PAC, Cure Primarie,

Prevenzione Medica,

Prevenzione

Veterinaria e per i

Servizi Distrettuali si

adotta un nuovo

modello di integrazione

organizzativa

Il triennio 2008-2010 inaugura l’entrata

in vigore del nuovo Piano di

Organizzazione Aziendale che pone il

Dipartimento PAC (Programmazione,

Acquisto e Controllo), il Dipartimento

Cure Primarie, il Dipartimento

Prevenzione Medica e il Dipartimento

Prevenzione Veterinaria, nell’area di

competenza della Direzione Sanitaria

guidata dal Dr. Maurizio Galavotti.“Questo nuovo modello organizzativo –

ha spiegato il dirigente – si pone come

strumento attuativo delle direttive con-

tenute nel Piano Socio Sanitario

Regionale secondo cui l’ASL, facendosi

istituzione di garanzia nei confronti del

cittadino e acquirente delle prestazioni,

è tenuta, a livello organizzativo, a conso-

lidare la funzione di programmazione,

acquisto, vigilanza e controllo delle pre-

stazioni sanitarie e socio sanitarie e a

perseguire il rafforzamento delle attività

di prevenzione e controllo in ambito

umano e veterinario”. Questa logica

strategica si traduce in un modello orga-

nizzativo incentrato sul ruolo fonda-

mentale dei Dipartimenti PAC e di

Prevenzione Medica e Veterinaria. “In particolare – ha detto ancoraGalavotti – alla luce delle relazioni fun-zionali tra Dipartimenti e tra Dipartimentie Distretti Socio Sanitari e Veterinari chene discendono, al Dipartimento PAC,compete inoltre la funzione di promuove-re la gestione, la programmazione e l’ela-borazione della domanda e dell’offertasanitaria e socio-sanitaria. In questomodo, da un lato, si punta all’omoge-neizzazione delle procedure di accredita-mento e di controllo anche nel settoresocio-sanitario, dall’altro, attraverso ilDipartimento ASSI, a mantenere un rac-cordo ‘negoziale, dialogico e progettuale’con il territorio”. A questo scopo il Dipartimento PAC èstato suddiviso in tre aree di competen-za, Area Programmazione, Acquisto eControllo, Area Programmazione eControlli Produzione Attività Sanitaria(NOC Sanitari) e Area Assistenza Far-maceutica. Ai Distretti socio-sanitari,unità organizzative complesse, è asse-gnata invece una specifica area di com-petenza e compiti di erogazione dei servi-zi territoriali alla persona e di realizzazio-ne dei programmi e progetti di governodella domanda. “Non vanno dimenticate,poi – ha aggiunto il dirigente – le funzio-ni che hanno i Distretti di informazioneall’utenza, di raccordo con i Comuni perl’integrazione tra i Servizi socio-sanitari esociali e di programmazione gestionaleintegrata dei servizi”.Al Dipartimento di Cure Primarie è affida-to il compito di tradurre in atti di indiriz-zo per i Distretti Socio Sanitari, la pro-grammazione di governo della domandasanitaria. Il Dipartimento di Prevenzione Medica si

occupa di ciò che riguarda la salute pub-blica e degli strumenti di verifica epide-miologica di eventi e/o fenomeni rilevan-ti per il benessere della popolazione ecollabora con il Dipartimento PAC relati-vamente all’autorizzazione, accredita-mento e mantenimento dei requisitidelle strutture sanitarie e socio sanitarie.Al Dipartimento di PrevenzioneVeterinaria, infine, la competenza dioccuparsi della sicurezza alimentare diorigine animale e della valuta-zione dei relativi inse-diamenti pro-duttivinonchédi

vigi-lare sulbenessereanimale inallevamento edurante il trasporto. Le atti-vità del Dipartimento Veterinario hannogrande rilevanza per il territorio mantova-no con un primato di ben 2.500.000 capitra suini e bovini controllati.Fondamentale poi, nell’ottica di valoriz-

IL NUOVO ASSETTO

DELLA DIREZIONE SANITARIA

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Notizie dalla tua ASL

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zazione del ruolo dei professionisti dellasalute in quanto responsabili del livellodi quantità e qualità delle prestazionierogate, l’istituzione del SITRA (ServizioInfermieristico Tecniche RiabilitativeAziendali). “Sarà mio compito – hadichiarato Galavotti – promuovere e vigi-lare sull’elaborazione e sulla formazionedi indirizzi, piani, programmi e bilanci perla componente sanitaria. Per far questomi avvarrò ovviamente della preziosa col-laborazione dei Dirigenti e di tutto il per-sonale coinvolto. Ed è mia precisa inten-zione sovrintendere all’esecuzione delledirettive del Direttore Generale, control-lando che i Dirigenti e tutto il personalevi si attengano e favoriscano ogni utile

iniziativa per la promozione e ilmantenimento dei rap-

porti con EntiPubblici,

opera-tori

pri-vati,

associazionidi utenti ed altre

organizzazioni interessatealle finalità dell’Azienda”.

La risorsa principale è

rappresentata dal

personale dell’azienda

che va gestito in

un’ottica di equo

rigore valorizzando

il contributo

delle diverse

professionalità.

Gestione della componente ammini-strativa, di indirizzi, piani, programmie bilanci organizzati nell’ambito degliindirizzi approvati dalla DirezioneGenerale. È questo l’ambito di com-petenza della Direzione Amministra-tiva affidata al Dr. Luigi Paffi che sioccupa, inoltre, della gestione deiprocessi di razionalizzazione dei servi-zi a garanzia dell’obiettivo economico,della tesoreria e dei sistemi informati-vi. Tra gli strumenti più efficaci al finedi informare i cittadini sulle attività esulle scelte dell’Azienda vi è sicura-mente il bilancio di esercizio, finaliz-zato proprio a dar conto del comples-so delle attività dell’amministrazionee a rappresentare in un quadro unita-rio il rapporto tra visione politica,obiettivi, risorse e risultati. Esso è l’esito di un processo con ilquale l’Azienda rende conto dellescelte, delle attività, dei risultati edell’impiego di risorse fatte nel corsodell’anno, ed esprime il senso del-l’azione dell’amministrazione. “Sottoil mio controllo – ha spiegato il diri-gente – sono anche la gestione delpatrimonio istituzionale e dei proces-

si per il sistema di qualità totale e dicertificazione ISO degli uffici e attivitàdi competenza”. Tra i compiti piùimportanti per l’Azienda a carico dellaDirezione Amministrativa vi è lagestione delle risorse umane. Fattore strategico di sviluppo a cuiviene riservata particolare attenzionenell’ottica di una piena valorizzazionee di una specifica analisi dei bisognifinalizzata alla sua totale soddisfazio-ne. “Consapevoli dell’importanza diquesta risorsa – ha sottolineato Paffi– abbiamo voluto impostare la recen-te riorganizzazione nell’ottica di unacostante strategia di valorizzazione eincentivazione del personale, stretta-mente collegata al grado di contribu-to e all’apporto individuale e colletti-vo alle azioni di miglioramento delleperformance aziendali al servizio delcittadino. Il tutto in un’ottica di equorigore che garantisca il mantenimentodei parametri di qualità ed efficienzanecessari per il conseguimento degliobiettivi che questa Azienda si è postaa sostegno della mission aziendale”.Per puntare a questo traguardo, laDirezione Amministrativa si è dotatadi specifici regolamenti basati su ade-guate metodologie e su sistemi divalutazione in grado di misurare illivello di raggiungimento degli obiet-tivi predefiniti. “Tutto il personale dipendente – haspiegato ancora Paffi – è soggetto avalutazione annuale e periodica deirisultati in base a criteri previsti dallanormativa e dal quadro contrattualenazionale e locale su specifici obietti-vi predeterminati, tra i quali quellieconomici di centro di responsabilitàdell’Azienda”.

INDIRIZZI, PROGRAMMI E BILANCI A

SOSTEGNO DELLE SCELTE AZIENDALI

Mappa nuova struttura organizzativa

dell’ASL di Mantova

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Notizie dalla tua ASL

A cura di: Anna Ghizzoni – URP-CA – Via Dei Toscani 1, 46100

Mantova, tel. 0376.334273

Via Dei Toscani 1, 46100, Mantova, tel. 0376.334273

Redazione: Anna Ghizzoni - Rossella Bertoli - Elisabetta Melchiori - Vanda

Pironi – Rossella Zadro – Serena Zoboli

Hanno collaborato per questo numero: Dr. Pier Mario Azzoni, Dr. Maurizio

Galavotti, Dr. Luigi Paffi, Dr. Carlo Prezzi, Dr.ssa Marzia Sandri

Tiratura per l’ASL: 5.000

Contatti: [email protected]

www.aslmn.it

Sono gli anziani non autosufficienti, idisabili, le famiglie con figli e i giovanicon problemi di dipendenza, le categoriedi utenti destinate a coagulare la massi-ma parte delle energie e delle risorsesocio sanitarie e socio assistenziali delprossimo futuro.Lo sa bene il Dr. Carlo Prezzi, direttoresociale dell’ASL mantovana, già respon-sabile di servizio dal 1986 negli stessisettori dell’azienda. “Il compito della miaarea – ha spiegato il dirigente – è quellodi abbinare alle cure più strettamentesanitarie, le competenze di tipo sociale eassistenziale e riguarda, dunque, tutti ipazienti non autosufficienti che, come glianziani e i tossicodipendenti, oltre aimalati psichiatrici, ai disabili o ai minori,necessitano di interventi più completi,globali, che riguardano anche la sferapersonale e sociale”. La gestione delle

problematiche relative alle “patologiesociali” comporta il continuo rapportocon gli enti locali territoriali cui è depu-tata la gestione dei servizi sociali.Priorità del dirigente è allacciare un rap-porto aperto e trasparente con i sindacidella provincia per creare canali di inter-scambio positivi e costruttivi tra l’assem-blea distrettuale, la Direzione Sanitaria eil Dipartimento Assi. All’attenzione deldirigente restano gli interventi a favoredegli anziani non autosufficienti e dellepersone fragili, che aumenteranno sem-pre più a causa dell’allungamento dellavita e dell’invecchiamento della popola-zione e che necessitano spesso di solu-zioni residenziali, ma anche il ricorso adaltre valide alternative, territoriali edomiciliari.“Non va dimenticato – ha precisatoPrezzi – che già la provincia di Mantova

e la Regione Lombardia dispongono diun numero di posti letto nelle RSAsuperiori a quello di altre realtà.Nonostante questo, le richieste inevasesono moltissime. Ecco perché si devecreare una rete territoriale di servizi checonsentano alle famiglie con anziani eagli anziani soli di poter usufruire di unadeguato sostegno restando a viverenelle proprie abitazioni. Ciò riguarda, adesempio, l’attivazione di centri diurni edi servizi di assistenza domiciliare inte-grata o l’istituzione di comunità alloggioassimilabili ad una dimensione familia-re che lascino il ricorso alla casa di ripo-so come un’estrema ratio”. Sul frontedei giovani a rischio di dipendenza,invece, molto importanti risultano gliinterventi nel campo della prevenzionelegati all’azione integrata con altre real-tà del territorio come parrocchie, fami-glie, scuole, mentre l’ASL va assumendoun ruolo di ente deputato ad assicurareai cittadini la presenza e fruibilità deiservizi necessari, garantendone qualità econtinuità grazie a finanziamenti ad hoce svolgendo assiduo controllo. L’Azienda sanitaria diventa sempremeno una realtà erogatrice diretta diprestazioni e assume invece il ruolo diistituzione deputata alle funzioni diprogrammazione, acquisto e controllo,di promotrice della crescita della reteterritoriale delle unità d’offerta e digarante della presenza, della fruibilità edella qualità dei servizi a beneficiodella popolazione.

FAMIGLIE, ANZIANI E TOSSICODIPENDENTI:

LE PRIORITÁ NEL FUTURO DELLA DIREZIONE SOCIALE

Veduta area nuova sede ASL di Mantova di via dei Tasconi

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VOLONTARIATO

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“Le entrate sono superiori alle uscite: ilsaldo dunque è positivo, ma la situa-zione è critica”. Non è la relazione diuna finanziaria, ma a pronunciare que-ste parole è Camilla Vezzoli che per laDirezione Generale Sanità dellaRegione Lombardia, monitora la rac-colta del sangue sul nostro territorio.

Perché, anche se si raccoglie più san-gue di quanto se ne consuma, lasituazione è critica?“Ci sono vari motivi. Primo tra tutti ilcontinuo aumento della richiesta. Ilconsumo, sia di unità di sangue, sia diunità complessive che comprendonoanche gli altri emocomponenti (piastri-ne, plasma), si sta innalzando. Questoperché vengono effettuati interventisempre più complessi e perché vengo-no curati pazienti cronici sempre piùanziani.

Ma lei diceva che la nostra Regione,ad oggi, non ha problemi.“Ad oggi, nel senso che per ora siamoautosufficienti: nel 2007 sono stateraccolte 449.812 unità di sangue, cifrache sale a 543.456 se si consideranotutti gli emocomponenti. Parlando dipersone, e non di prodotto, nello stes-so 2007, abbiamo registrato 242.068donatori periodici e 27.092 nuovidonatori, con un incremento rispetti-vamente dello 0,37% e del 5,39%rispetto all’anno precedente”.

E allora perché parlare di crisi?“Non parlo di crisi, ma di situazione cri-tica: cioè da tenere attentamente sottocontrollo per non farsi trovare imprepa-rati. Per farmi capire allargo il discorsoa tutta l’Italia: nel nostro Paese alcuneRegioni non sono autosufficienti perquanto riguarda il sangue e devono

richiederlo ad altre. La Lombardia èsempre stata tra le più virtuose, arri-vando a dare anche 14.000 unità; loscorso anno sono state 9.500 e que-st’anno scenderanno a 7.000. Anchecosì restiamo tra i più virtuosi, sintomodi come il fenomeno sia comune atutto il territorio italiano”.

Perché un lombardo dovrebbe pre-occuparsi, se comunque ancor oggipossiamo permetterci di cedere ilsangue?“Perché se questa tendenza fosse con-fermata, o se addirittura si accentuas-se, e tutte le Regioni avessero sempremeno disponibilità, e per caso capitas-se un’emergenza, non sarebbe faciletrovare chi possa aiutarci: quindi nonpossiamo permetterci di scenderesotto l’autosufficienza. Inoltre le stessedinamiche si verificano anche interna-mente alla nostra Regione, tra le diver-se strutture sparse sul territorio. I gran-di ospedali con attività trapiantologica,che richiede ingenti volumi di sangue,hanno la necessità di approvvigionarsi

da altri nell’ambito di uno scambiocompensativo programmato. Abbiamoappena passato l’estate, periodo croni-camente critico perché i donatorivanno in ferie, o non vengono a donare,o non sono reperibili, oppure, pensan-do a chi si è recato in zone endemicheper malattie tropicali o per malaria,non possono donare per i tre o sei mesisuccessivi al rientro. Basta davveropoco perché la criticità si trasformi incrisi: la congiuntura di un periodo,come può essere quello delle vacanze,la continua crescita di fabbisogno e diconsumo di sangue o un’improvvisaemergenza.

Come prevenire questo rischio?“Sensibilizzando ancor di più la popola-zione e aumentando il numero deidonatori. Perciò, proprio in questi gior-ni, stiamo avviando una campagna suscala regionale che si affianca a un piùpuntuale lavoro che le singole strutturestanno conducendo, coinvolgendo levarie realtà di volontariato presenti sulterritorio lombardo”.

DONARE IL SANGUE SALVA LA VITA:

REGIONE LOMBARDIA TRA LE PIÚ VIRTUOSE

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Per misurare la qualità del servizio ero-gato, il Sistema Sanitario non potevanon tener conto di chi è al centro delservizio stesso: il cittadino. Forse inmolti avranno sentito parlare di“Customer Satisfaction”, la formulainglese che può essere tradotta come“rilevatore della qualità percepita”,e magari, dopo un ricovero o una visita,alcuni avranno anche compilato unquestionario di gradimento. “In Lombardia – spiegano i referenti diquesto particolare ambito della Dire-zione Generale Sanità della RegioneLombardia – c’è una grande attenzionea come il cittadino percepisce il servi-zio che gli viene offerto. Per cercare dicapire nel modo migliore possibilequale sia l’opinione della gente quandosi trova ad aver a che fare con un ospe-dale o un medico, il Gruppo di lavororegionale per la rilevazione dellaqualità percepita, in collaborazionecon l’Università degli Studi di MilanoBicocca-Centro di Ricerca Interuniver-sitario per i Servizi alla Persona, haideato un questionario che proponeambiti diversi tra loro, dalla qualità del-l’assistenza alla qualità alberghiera

della struttura, dando lapossibilità di esprimereun giudizio che va dal-l’assoluta insoddisfazio-ne alla soddisfazionepiena”. Ad esempio ilquestionario per ladegenza ordinaria, alladomanda “È soddisfattodei seguenti aspetti?”,puntualizza dieci ambitispecifici: tempi d’attesaper ottenere il ricovero,accoglienza e informa-

zioni ricevute sull’organizzazione delreparto, aspetti strutturali e alberghieri,assistenza del personale infermieristi-co, assistenza del personale medico,cure prestate, informazioni ricevute sulproprio stato di salute e sulle cure pre-state, osservazioni rispetto alla riserva-tezza personale, organizzazione del-l’ospedale nel suo insieme, indicazionifornite dagli operatori sanitari su comecomportarsi dopo la dimissione. Il que-stionario chiede poi di esprimere ungiudizio complessivo sull’esperienza diricovero e, infine, se l’ospedale in que-stione possa essere consigliato. Perogni quesito viene fornita una gammanumerica di gradimento che va da 1 a 7,dove 1 equivale a “Per niente soddisfat-to” e 7 a “Molto soddisfatto”.“È uno strumento utile – spiegano allaDirezione Generale della Sanità lom-barda – e numericamente assai rilevan-te: annualmente vengono valutatioltre 100.000 questionari riguardan-ti i ricoveri e oltre 300.000 riguar-danti le cure ambulatoriali. In questiultimi anni il governo regionale hachiesto alle ASL, e quindi anche allevarie Strutture, di produrre flussi infor-

mativi sul gradimento dei servizi ero-gati in maniera sempre più puntuale.Si tratta di uno strumento efficace peril monitoraggio di situazioni che nellacomplessità del quadro territorialepotrebbero non risultare evidenti”.È dunque un valido supporto per laRegione che guarda alle capacità diascolto e di risposta ai bisogni del cit-tadino, ma anche per le strutture stes-se, in quanto i dati raccolti offrono lapossibilità di porre rimedio ai disagipercepiti dall’utente. Spesso l’indica-zione numerica della singola valuta-zione e del numero dei questionaripuò, se non far scoprire, certamenterendere più chiara e precisa la perce-zione di un problema, prima solointuito o sospettato dalla direzione diun ospedale. I questionari divengono, in questomodo, strumento prezioso per l’auto-controllo delle strutture, per circoscri-vere i problemi e affrontarli in modopiù rapido ed efficace grazie all’aiuto eal giudizio dei cittadini.

QUALITÀ

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CUSTOMER SATISFACTION:

UNA PRIORITÀ PER REGIONE LOMBARDIA

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SERVIZI

L’accesso alla Sanità è sempre piùfacile e diretto e, oggi, il PC di casadiventa addirittura lo sportello perprenotare visite ed esami. Questa lanuova frontiera del servizio sanitarioin Lombardia, grazie alla diffusionedella Carta Regionale dei Servizi (CRS)e al suo utilizzo sempre più capillare. Da metà ottobre, infatti, verrannodistribuiti su tutto il territorio lombar-do un milione di lettori di smart cardad un prezzo speciale: sarà possibiletrovarli in allegato al quotidiano piùdiffuso nella propria provincia di resi-denza (a Milano, ad esempio, sarà ilCorriere della Sera). La CRS è giànecessaria in farmacia, dal medico,nelle ASL e all’ospedale; per utilizzarlada casa ci si potrà avvalere del proprioPC, purché dotato di collegamentointernet. Bisogna installare il softwarenecessario, scaricabile gratuitamentedal sito www.crs.lombardia.it allavoce “Guida al primo accesso online”, e, per chi non lo avesse già fatto,richiedere il PIN (codice sicurezza) allapropria ASL, presentandosi agli spor-telli con la Carta. Una volta scaricato ilsoftware, grazie al lettore, la CRS per-mette non solo di effettuare la scelta ola revoca del medico curante, di acce-dere in modo autonomo al FascicoloSanitario Elettronico relativo alla pro-pria storia sanitaria personale e aglialtri servizi sanitari, ma anche usufruiredi molti servizi legati alla PubblicaAmministrazione. La CRS sta infattidiventando operativa su tutto il territo-rio regionale - in collaborazione con lePubbliche Amministrazioni Locali eCentrali - per una serie di funzioni che,ad oggi, sono già attive in alcune città.Su diversi portali degli Enti Locali o sui

siti di progetto di e-governance (cioè cheutilizzano le risorse informatiche persvolgere le funzioni normalmente dicompetenza della Pubblica Ammini-strazione) sono infatti già presentimolti servizi on-line, diretti sia ai citta-dini che alle imprese, ai quali si puòaccedere utilizzando la CRS. In alcune città, ad esempio, è già possi-bile richiedere certificati anagrafici e distato civile, o il rilascio di permessi ditransito per Zone a Traffico Limitato(ZTL), nonché quello per parcheggiriservati a persone disabili. Si possonoeffettuare dichiarazioni di inizio attività(DIA), inviare comunicazioni di fine lavo-ri, effettuare il pagamento dei principalitributi (ICI, TARSU) e delle contravven-zioni, richiedere autorizzazioni per attivi-tà commerciali, per la partecipazione afiere e sagre e così via. Inoltre la CRSpermette, sempre da casa e con l’utilizzodel lettore, di accedere più velocementeai servizi offerti da Regione Lombardiasul sito www.regione.lombardia.it:pagamento Bollo Auto, Richiesta di

Dote Scuola, Domande di Patrocinio e

Leggi di Finanziamento per la Cultura e

per l’Industria, Domande per finanzia-

menti previsti dal Fondo Sociale

Europeo, dal Fondo Europeo di

Sviluppo Regionale e da fondi del bilan-

cio regionale, servizi del Portale dei

Tributi.

Da questi esempi si può dunque capire

l’importanza della CRS: uno strumento

innovativo, semplice e insieme assai

efficace per agevolare il rapporto tra

Cittadino e Pubblica Amministrazione.

L’uso della CRS permette di snellire la

burocrazia dei servizi e ridurre i tempi

d’attesa, offrendo un accesso più rapido

a chi si interfaccia non solo con il

mondo della sanità, ma anche con quel-

lo di tutta l’amministrazione pubblica.

La bontà di questo strumento è confer-

mata dal fatto che non solo la Regione,

ma anche i Comuni promuovano e svi-

luppino l’accessibilità tramite CRS ad

un numero sempre maggiore di servizi.

CON LA CRS AMMINISTRAZIONE PUBBLICA

A PORTATA DI CLIC

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PREVENZIONE

La recente disponibilità in Italia delvaccino contro l’infezione da papillo-ma virus – di cui alcuni ceppi, dei più dicento esistenti, sono all’origine del car-cinoma della cervice uterina – ha susci-tato un rinnovato interesse nei con-fronti del tema della prevenzione, comedimostrato dal notevole aumento dellarichiesta di prestazioni. In conformitàcon l’Accordo Stato-Regioni del 12dicembre 2007, nel Piano Regionale ècontemplato l’avvio della vaccinazio-ne nelle undicenni: nel 2008 sarannoinvitate le ragazze nate nel 1997. Anche in Lombardia il vaccino antiHPV ha offerto la possibilità di condur-re un’attenta riflessione sul tumoremaligno della cervice uterina. Benchéin continua riduzione grazie all’utilizzodel pap-test, questa patologia richiedeche l’attenzione sia sempre alta pernon vanificare i grandi risultati raggiun-ti dallo screening, cui oggi si aggiunge,senza sostituirlo, la possibilità dellavaccinazione. Benché infatti il vaccino costituisca unindubbio passo avanti nella ricerca enell’acquisizione di strumenti di pre-venzione per infezioni che sono causadi tumore (come lo fu il vaccino antie-patite B per la prevenzione della cirrosie del cancro del fegato), è però neces-sario chiarire e approfondire alcuniaspetti essenziali, primo tra tutti ladurata della protezione. Sappiamoinfatti che la prevenzione dell’infezioneda ceppi 16 e 18 di HPV, ottenibile colvaccino, ha la finalità di escluderel’evoluzione in carcinoma della cerviceuterina, eventualità che riguarda unapiccola percentuale di casi e che,comunque, si manifesta a più di ventianni di distanza dall’infezione. Va poi

considerato che la vaccinazione, con ipreparati ad oggi disponibili, non è ingrado di sostituire il pap-test, che erae rimane l’esame principe. Il pap-test,infatti, dovrà comunque essere effet-tuato anche da chi si vaccina: è propriograzie al pap-test che negli ultimidecenni, i casi di carcinoma del collodell’utero sono diventati sempre menofrequenti, tanto che oggi questa parti-colare tipologia di tumore si trova agliultimissimi posti sia come causa dimalattia che come causa di morte.Tali evidenze scientifiche hanno porta-to la nostra Regione ad avviare unpiano che affronti in modo complessi-vo la prevenzione: una strategia di pre-venzione che per essere efficace nonpuò prevedere solo il vaccino antiHPV,

ma anche il potenziamento delle ini-

ziative a favore del pap-test. Se è vero

che circa il 70% delle donne lombarde

tra i 25 ed i 64 anni esegue regolar-

mente il pap-test, è altrettanto noto

che alcuni gruppi socialmente fragili

non vi fanno ricorso.

Scopo dell’azione della Sanità lombar-

da in questo specifico ambito è dunque

sia il miglioramento della raccolta dei

dati e della qualità dei pap-test già ese-

guiti, sia l’individuazione delle modali-

tà innovative per coinvolgere quelle

donne che più ne avrebbero bisogno. A

questo riguardo è in corso una campa-

gna informativa volta a sottolineare

l’importanza di eseguire l’esame secon-

do quanto previsto da tutti i protocolli

scientifici internazionali.

Tutti gli studi scientifici e le esperienze

mediche più aggiornate affermano che

al pap-test si dovrebbero sottoporretutte le donne che hanno un’etàcompresa tra i 25 e i 64 anni, ripe-tendo tale test ogni 3 anni: è impor-

tante rispettare questa indicazione di

scadenze temporali, perché da una

parte gli intervalli inferiori sono inutili

e, dall’altra, quelli superiori rendono

inefficace lo screening. L’indicazione è

quella di recarsi presso strutture ospe-

daliere e consultoriali, che garantisco-

no gratuità e invio dei campioni per la

lettura a centri autorizzati.

Eseguire il pap-test prima dei 25 anni,

anche se l’attività sessuale è già inizia-

ta, è inutile, perché tra adolescenti e

giovani donne è frequente che si verifi-

chino sia l’infezione da HPV che lesioni

precancerose che, nella maggioranza

dei casi, guariscono spontaneamente.

LOTTA AL TUMORE DELLA CERVICE UTERINA:

LA NOSTRA ARMA È LA PREVENZIONE

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