ASSE 6 CITTA' ATTRATTIVE E PARTECIPATE · POR FESR 2014-2020 - Asse 6 Città attrattive e...

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Allegato 8 POR FESR 2014-2020 - Asse 6 Città attrattive e partecipate - Azione 2.3.1 - Laboratorio Aperto Rimini Tiberio 1 ASSE 6 CITTA' ATTRATTIVE E PARTECIPATE Azione 2.3.1 Soluzioni tecnologiche per l'alfabetizzazione e inclusione digitale, per l'acquisizione delle competenze avanzate da parte delle imprese e lo sviluppo di nuove competenze ICT (e-skill), nonché per stimolare la diffusione e l'utilizzo del web, dei servizi pubblici digitali e degli strumenti di dialogo, la collaborazione e partecipazione civica in rete (open government) Scheda progetto Laboratorio Aperto Rimini Tiberio

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Allegato 8

POR FESR 2014-2020 - Asse 6 Città attrattive e partecipate - Azione 2.3.1 - Laboratorio Aperto Rimini Tiberio 1

ASSE 6

CITTA' ATTRATTIVE E PARTECIPATE

Azione 2.3.1 Soluzioni tecnologiche per l'alfabetizzazione e

inclusione digitale, per l'acquisizione delle competenze avanzate da parte delle imprese e lo sviluppo di nuove

competenze ICT (e-skill), nonché per stimolare la diffusione e l'utilizzo del web, dei servizi pubblici digitali

e degli strumenti di dialogo, la collaborazione e partecipazione civica in rete (open government)

Scheda progetto Laboratorio Aperto Rimini Tiberio

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1. DATI GENERALI 1.1. Denominazione del progetto / Titolo

Laboratorio Aperto Rimini Tiberio

1.2. Beneficiario

Comune di Rimini

Via/Piazza e n° civico Piazza Cavour 27

CAP 47921

Provincia Rimini

1.3. Responsabile del procedimento

Nome e Cognome Giampiero Piscaglia

Ruolo Dirigente Settore Cultura

Comune Rimini

Via/Piazza e n° civico Via Cavalieri 26

CAP 47921

Telefono 0541 704297

e-mail [email protected]

1.4. Localizzazione del Laboratorio Aperto

Sede a regime Rimini, Via Cavalieri 22 e area Ponte di Tiberio

Previsione avvio attività 30/06/2018

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2. DESCRIZIONE DEL PROGETTO 2.1. Descrizione del Progetto

Introduzione Il tematismo del Laboratorio Aperto di Rimini si focalizzerà sul binomio virtuoso cultura/turismo e sul percorso multidisciplinare legato al tema del wellness attivo/qualità della vita, fatto di sollecitazioni estetico culturali, attività fisica, entertainment. Il Laboratorio Aperto di Rimini sarà un tassello fondamentale del più ampio intervento di riqualificazione del centro storico, nel più ampio quadrilatero che comprende la direttrice urbana che dal Ponte di Tiberio, inizio della via Emilia e della via Popilia, arriva all’Arco d’Augusto passando per la Domus del Chirurgo, il Museo Fellini che si snoda attraverso Castel Sismondo, Piazza Malatesta e il Fulgor – Casa del Cinema, in un grande spazio storico e urbano che diventa un’antica, visionaria, interattiva piazza d’arti. Un contesto denso di molte realtà identitarie in termini di patrimonio culturale, ambientale, paesaggistico e storico-sociale, che favoriscono l’integrazione tra i sistemi del benessere, spettacolo e patrimonio culturale. Nell’ambito della Strategia di sviluppo urbano sostenibile, l’innalzamento del livello di attrattività urbana si gioca oggi a Rimini sulla riqualificazione e valorizzazione dei luoghi urbani storici e a forte valenza identitaria, nell’ambito di una strategia urbana in grado di coniugare valorizzazione degli attrattori culturali e messa a disposizione di servizi innovativi (smart city) ed avanzati, pensati e tarati sulle specificità del luogo e sul coinvolgimento attivo degli attori sociali, quali soggetti innovatori della comunità (smart community). Questa impostazione è tanto più significativa e cruciale per una città come Rimini, che si caratterizza per forte vocazione ospitale. Gli 8 milioni di presenze turistiche costituiscono una specificità che vede sempre più intrecciarsi le dinamiche relative ai city-users (cittadini temporanei) a quelle del contesto cittadino e dei suoi residenti. Obiettivi Il Laboratorio Aperto di Rimini è inteso come spazio aperto e accessibile, in grado di rompere le barriere culturali esistenti fra imprenditori, istituzioni e amministratori, ridurre i costi di transazione, sollecitare potenziali investitori, coinvolgere attivamente le aziende del territorio, organizzare/ospitare eventi, permettere l'incontro con esperienze internazionali per collaborazioni, scambio di modelli, ecc. La realizzazione di un Laboratorio Aperto si inserisce perfettamente nella strategia della città di creare un hub dell’agenda digitale in cui coordinare tutte le azioni ICT promosse sul territorio. Il Laboratorio Aperto di Rimini dovrà essere un ponte tra il mondo e il patrimonio culturale della città, un laboratorio dell’innovazione aperto ai city-users, (residenti e turisti) in cui sviluppare servizi innovativi per la fruizione del patrimonio culturale della città, in formati aperti. Sarà hub della comunicazione social, punto nodale dell’ecosistema relazionale della città, luogo di narrazione di Rimini che sarà raccontata (urban storytelling) e da cui imparare ad attingere per creare strategie, prodotti e servizi innovativi. L'attività di sviluppo di nuovi prodotti e servizi digitali legati allo spettacolo e al miglioramento della qualità della vita e il conseguente incremento del commercio elettronico sono azioni coerenti con l'obiettivo europeo di incrementare l'attività di ricerca e sviluppo nel settore delle ICT e presuppone la disponibilità sul territorio di una massa critica di persone con skill digitali adeguate: dunque azioni di alfabetizzazione e formazione avanzata sono pratiche fondamentali che possono trovare collocazione nel Laboratorio Aperto. Anche su questo piano l’attività del laboratorio incrocia e promuove gli obiettivi del Piano Telematico Regionale nonché quelli del Piano Nazionale Crescita Digitale e dell'Agenda Digitale Europea, che fanno dell'incremento delle competenze digitali una chiave dello sviluppo socio-economico e della attrattività dei territori.

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Risultati attesi I principali risultati attesi del progetto possono essere schematizzati come segue: • Valorizzazione di un bene culturale; • Integrazione della filiera turistica; • Sinergie con il sistema economico; • Nuove relazioni, collegamenti e accessibilità per tutti; • Sperimentazione e diffusione di servizi innovativi. Come detto sopra, si intende raggiungere questi risultati focalizzando l’attenzione su cultura/turismo e wellness/qualità della vita. Per entrare maggiormente nel dettaglio si fornisce un elenco esemplificativo ma non esaustivo di possibili attività attese: 1_ Realizzazione di eventi spettacolari in luoghi le cui valenze estetico-funzionali possano ricucire gli strappi al tessuto urbanistico del nostro territorio, come una sorta di nuova agorà aggregativa, spazio di benessere psicofisico. Un luogo con queste caratteristiche, quale è ad esempio, dopo la riqualificazione, la Piazza sull’acqua al Ponte di Tiberio, potrà essere l'ambientazione in cui sperimentare (land art) modalità di spettacolo che utilizzino appieno le sue peculiari “inclinazioni”, applicando tecnologie di alto contenuto innovativo appositamente studiate nel laboratorio. 2_Elaborazione di nuove prospettive ed esperienze visive e interattive nella fruizione dell'area oggetto d'intervento, mediante la sperimentazione di soluzioni tecnologiche site specific (ad esempio Augmented Reality, Near Field Communication, nuove tecnologie wearable, in cui sensoristica e hardware possano integrarsi con software e nuove esperienze per l’utente). 3_Fruizione del vasto patrimonio storico culturale della città non più soltanto per élite ristrette di studiosi ma per tutta la cittadinanza, mediante l'elaborazione di nuovi sistemi di catalogazione, relazione e divulgazione delle informazioni già possedute e loro interconnessione attraverso basi/mappe informative tematiche open data ovvero altre basi data interne ed esterne. 4_Sviluppo del percorso multidimensionale del wellness attivo, un mix esperienziale di un benessere pluridisciplinare, fatto di sollecitazioni estetico culturali, attività fisica, entertainment, i tre assi di cui si compone in generale il consumo del tempo libero: natura, cultura, loisir. In particolare, si intende promuovere una azione sinergica con le altre realtà che sul territorio operano nell’ambito della relazione turismo-cultura-wellness, come il Dipartimento di Scienze per la Qualità della Vita dell'Alma Mater Studiorum-Università di Bologna o aziende o ancora filiere (es. operatori legati a Rimini Wellness). In attuazione di quanto previsto dall’art. 4 del Protocollo d’intesa tra la Regione e le autorità urbane, si prevede la realizzazione di almeno 3 applicativi ICT secondo i tematismi specifici del Laboratorio Aperto Rimini Tiberio (cultura/turismo e wellness attivo/qualità della vita), da sperimentare nell’ambito di eventi che coinvolgono complessivamente almeno 5.000 persone, secondo un cronoprogramma che dovrà essere aggiornato dall’Autorità di Gestione. Impostazione Il progetto del Laboratorio Aperto, come sarà meglio descritto nel seguito, ha visto sin dalla sua nascita un forte coinvolgimento della città. L’amministrazione ha individuato le principali tematiche da sviluppare in coerenza con la Strategia di sviluppo urbano sostenibile e con lo sviluppo della esperienza universitaria. Fattore strategico di sviluppo della città è la valorizzazione dell’attrattività turistico-culturale, che va realizzata in una prospettiva integrata di riqualificazione socio-economica e culturale di un ambito più ampio rispetto ad un singolo edificio e di contestuale e funzionale messa a disposizione di servizi ed attività innovative, affinché possa diventare una leva fondamentale per la sostenibilità economica e sociale della città, indispensabile per generare nuove opportunità di sviluppo e di occupazione per imprese e cittadini. Il passaggio successivo è stato coinvolgere la città nella co-progettazione delle attività del Laboratorio Aperto, anche attraverso uno specifico evento di presentazione, aperto alla partecipazione della comunità cittadina, realizzato nel novembre 2016.

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2.2. Rafforzamento dell'identità delle Aree Urbane Da molti anni Rimini ha scelto la strada della partecipazione e del coinvolgimento della cittadinanza nel delineare e costruire la visione e i progetti di sviluppo. Si è dotata di un Piano Strategico comunitario declinato in progetti urbani strategici attuati in modalità di co-progettazione pubblico-privata, che stanno radicalmente trasformando l’immagine della città nel segno della cultura, del turismo sostenibile e della qualità della vita. Ha istituito strumenti partecipativi capillari come i Comitati Civici Volontari, in cui tanti cittadini partecipano attivamente alla cura della città e dei suoi beni materiali e immateriali (CI.VI.VO Digitale). Ha sostenuto e collaborato a molteplici progetti partecipati su diversi temi, in particolare su quello del turismo e del wellness. In questo filone, fondamentale è la collaborazione costante con Unirimini, con l’Università di Bologna - Campus di Rimini, in particolare con il Dipartimento di Scienze per la Qualità della Vita, nonché l’azione integrata di luoghi dell’innovazione quali il Tecnopolo e il nuovo incubatore “Rimini Innovation Square”. La prassi partecipativa che ha caratterizzato l’attività istituzionale degli ultimi anni non potrà che essere ulteriormente confermata, e anzi rafforzata, dall’attuazione della strategia del POR-FESR Asse 6 e del Laboratorio Aperto. Questo progetto rappresenta infatti oggi la sede ideale in cui declinare a livello locale l’Agenda Digitale creando un hub cittadino in cui interagiscano tutte le forze del territorio: cittadinanza, rappresentanze, imprese, Università e mondo della ricerca, mondo della cultura e della creatività. La partecipazione, sollecitata con modalità sperimentate ma anche con nuovi strumenti inclusivi, tra i quali il già richiamato CI.VI.VO. Digitale, troverà dunque un ulteriore campo di applicazione nella costruzione di questo ecosistema di innovazione territoriale aperta, da perseguirsi mediante un processo di co-progettazione che prevede il coinvolgimento attivo degli utenti finali nell’ideazione e creazione di servizi e prodotti innovativi per il territorio e la cittadinanza. 2.3. Innovazione sociale, qualità della vita, disabilità e sviluppo sostenibile

L’innovazione sociale, la qualità della vita, la valorizzazione ed inclusione delle disabilità e lo sviluppo sostenibile, come fine ultimo di ogni azione, anche e soprattutto di matrice imprenditoriale, sono temi che Rimini ha iniziato ad affrontare già nel percorso di definizione e costruzione del Laboratorio Aperto, per porre le basi necessarie ad integrarli successivamente nell’operatività dello stesso. Non si tratta infatti di “argomenti” da trattare ma di modelli, approcci e visioni da interiorizzare, facendoli diventare strategie e strumenti. L’innovazione sociale parte dai bisogni delle persone e del territorio, per costruire risposte innovative che uniscano in modo utile e sinergico tecnologia, co-progettazione e attenzione agli impatti, adottando modelli nuovi di sostenibilità economica. L’innovazione sociale deve, infatti, stare sul mercato, e per fare questo necessita di approcci, competenze e strumenti che sono di natura imprenditoriale. Per garantire quindi che il Laboratorio Aperto promuova e diffonda l’innovazione sociale, sia come output che come approccio culturale, si è costruito un percorso di coinvolgimento e co-progettazione che facesse emergere i bisogni del territorio, attraverso l’individuazione e l’analisi dei target di riferimento e i loro bisogni. Quello che è emerso, sia in termini di contenuti ma anche e soprattutto di community di riferimento, sarà il punto di partenza per strutturare il modello e le attività del Laboratorio Aperto. Inoltre co-progettare insieme agli utenti (cittadini, stakeholders, imprese) significa attivare processi di consapevolezza ed empowerment che sono propedeutici ad uno sviluppo più sostenibile, coesivo (a questo proposito è interessante la riflessione sulle imprese coesive che mostrano una maggior competitività racchiuso in questo documento: https://goo.gl/n40AMX ) e inclusivo per la città. Co-progettare significa costruire relazioni e promuovere la collaborazione, attraverso la sperimentazione e la creazione di legami tra i soggetti, aspetto tra l’altro fortemente richiesto dal pubblico che ha partecipato ai laboratori.

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2.4. Integrazioni, sinergie e complementarietà con le politiche e gli strumenti

regionali

Per il raggiungimento degli obiettivi di progetto, si prevede l’attivazione di Laboratori Aperti (LAbs) polifunzionali il cui allestimento e le relative dotazioni tecnologiche ne modificheranno di volta in volta la funzionalità. La scelta del luogo ove inserire le attività del LAbs risulta coerente con la strategia di sviluppo urbano della città di Rimini, ed il collegamento con il Ponte di Tiberio e la piazza sull’acqua sarà garantito attraverso la realizzazione di un’infrastruttura telematica che permetterà di dispiegare le attività del laboratorio aperto con la possibilità di sperimentarle nelle aree del ponte. L’infrastruttura sarà ubiqua ed interconnessa con la più ampia e tecnologicamente avanzata rete regionale Lepida, gli impianti saranno realizzati impiegando tecnologie wired e wireless con alte performance. Relativamente ai rapporti con l'agenda digitale regionale, la strategia di sviluppo urbano del Comune di Rimini definisce esplicitamente il Laboratorio Aperto “come Hub dell’Agenda Digitale” che “si inserisce nella vocazione sperimentale che in questo ambito strategico si vuole sviluppare”. Il laboratorio è ispirato dallo stesso principio che informa la nuova programmazione regionale ossia la centralità della persona nella progettazione e nelle attività. Da questo punto di vista il laboratorio potrà fare tesoro delle esperienze di partecipazione e co-progettazione sviluppate all'interno del Piano Strategico e della Agenda digitale locale. In particolare per quanto riguarda l'Agenda digitale saranno valorizzate nel Laboratorio Aperto le attività di alfabetizzazione digitale che costituiscono il nucleo dell'Agenda locale e sono il prerequisito per riuscire a diffondere una cultura digitale dell'innovazione che possa garantire adeguata partecipazione alle azioni sviluppate nel laboratorio. Oltre alle attività legate al progetto regionale "Pane e Internet", significativa è stata anche l'esperienza del Coderdojo, il laboratorio gratuito di attività didattiche digitali rivolto ai ragazzi dai 7 ai 14 anni, che potrà sicuramente ottimizzare l'utilizzo degli strumenti innovativi messi a disposizione dal laboratorio aperto. Il Laboratorio Aperto ha inoltre tra le sue finalità la diffusione dei dati aperti della città e della comunicazione social come fattore chiave della promozione del territorio. Le linee guida sono, anche in questo caso, strettamente legate alla progettazione regionale, l'idea è quella di garantire la maggiore interoperabilità possibile ai dati del territorio in modo da pervenire, quantomeno, ad una integrazione regionale. In esso,quindi, si cercherà di attuare la condivisione delle informazioni consentendo ad aziende, associazioni e cittadini di utilizzare e valorizzare i dati dell’Amministrazione e, a loro volta, di condividere i propri, fornendo loro il necessario supporto organizzativo e operativo. Da questo punto di vista, il laboratorio costituisce il contenitore dentro il quale confluiranno naturalmente le azioni dell’agenda digitale locale, raccordate con quella regionale, che potranno trovare qui nuova spinta propulsiva attraverso il confronto con gli stakeholder cittadini. Sarà possibile utilizzare i servizi infrastrutturali e le piattaforme regionali, primo tra tutti i la capacità di calcolo e lo storage disponibile nei quattro datacenter regionali. Gli elementi Infrastrutturali, lo sviluppo di competenze digitali ed il dinamismo relazionale opportunamente combinati tra loro intersecheranno fattivamente le previsioni dell’Agenda Digitale Regionale nonché le progettualità dei Tecnopoli, dei laboratori della Rete Alta Tecnologia, gli incubatori, etc.

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2.5. Descrizioni delle Attività operative

Le attività operative del Laboratorio Aperto sono in corso di definizione, in quanto la scelta fatta dal Comune di Rimini è stata quella di coinvolgere gli utenti (cittadini, stakeholders, imprese) per capire da loro due cose fondamentali: i loro bisogni e i contributi che ognuno voleva/poteva dare al Laboratorio. Le istanze emerse fino ad oggi sono state di estremo interesse perché esse restituiscono una doppia coerenza: in termini di bisogni che la città esprime, che si racchiudono in cluster definiti, ed in termini di allineamento con gli ambiti tematici scelti dal Laboratorio stesso, che rappresentano quindi punti di sviluppo fondamentali per Rimini. I bisogni espressi, ordinati rispetto al numero delle occorrenze riscontrate e quindi di rilevanza, sono riportati di seguito. Si tratta di un’ emersione di bisogni fatta in un primo momento attraverso la compilazione di un questionario online, propedeutico all’iscrizione al workshop di presentazione e co-progettazione del Laboratorio Aperto che si è svolto il 30 Novembre 2016, e poi, durante il workshop stesso, attraverso la compilazione di schede di gruppo. Ciò che è emerso determina, di conseguenza, la direzione progettuale per definire le attività che verranno svolte all’interno del Laboratorio: 1 trasmissione competenze, formazione, soprattutto sugli strumenti e le tecniche innovative di

design thinking, business modeling, comunicazione digitale che possano contribuire a rilanciare ed innovare il settore turistico;

2 networking e contaminazione tra pratiche professionali. Il Laboratorio Aperto dovrà essere un luogo di scambio e confronto creativo tra gli operatori della città, ma anche con contaminazioni con l’esterno;

3 coworking e servizi alle imprese, per far crescere un settore ancora piccolo ed artigianale ma che può contribuire in modo forte al rilancio e all’innovazione turistica e di conseguenza all’aumento della qualità della vita di Rimini;

4 prototipazione veloce e facilitazione. Per garantire questi servizi ci vogliono spazi attrezzati ma soprattutto competenze e relazioni. Le idee e i progetti che arriveranno al Laboratorio Aperto dovranno trovare quindi un luogo accogliente e creativo, competenze a supporto per costruire e presidiare tutte le fasi di una prototipazione, una community ed una rete ampia dove testare il prodotto/servizio, e relazioni solide con il mercato di sbocco;

5 raccolta ed analisi dati, che possano essere forniti a chi vuole fare innovazione di prodotto/servizio o che possano indirizzare l’innovazione della città. All’interno di questo ambito emerge chiaramente una richiesta, ed una competenza, rispetto agli open data, identificati come opportunità di indirizzo per chi vuole fare innovazione o sviluppo in ambito locale;

6 il Laboratorio Aperto dovrà essere un luogo di crescita e di stimolo per tutte le età contemporaneamente, offrendo quindi attività creative per bambini e adolescenti a fianco delle attività per gli adulti, e diventando quindi luogo di sperimentazione di nuovi modelli, più inclusivi, di conciliazione vita-lavoro.

7 il Laboratorio Aperto dovrà coinvolgere i cittadini nella logica di innovazione dal basso e nel ruolo di protagonisti, utenti finali e principali portatori di bisogni.

Per realizzare queste attività il Laboratorio Aperto dovrà appoggiarsi alle competenze di una rete di soggetti, cittadini, operatori economici, regionali e sovra-regionali, che possano portare esperienza e know how ma anche network e contatti: un ulteriore coinvolgimento di tali soggetti sarà realizzato attraverso lo strumento delle consultazioni preliminari di mercato previsto dal Codice degli Appalti (D.Lgs. 50/2016). Il Laboratorio Aperto per essere competitivo dovrà essere un “orchestratore di reti”, come sostiene l’Harvard Business Review in un articolo apparso nel 2015 parlando dei nuovi modelli di competitività del mercato, facilitando le connessioni, la creatività, la collaborazione e soprattutto l’ibridazione tra settori diversi. Il Laboratorio Aperto dovrà generare le condizioni per produrre innovazione aperta, adottando un atteggiamento inclusivo, che valorizzi ciò che il territorio già offre in termini di piccole imprese, associazioni, cooperative e gruppi informali, e dando loro forza, struttura e strumenti, mettendoli in rete con altre piccole o grandi realtà a livello regionale (inclusi gli altri Laboratori Aperti), nazionale e internazionale. Il Laboratorio Aperto, infine, si pone in relazione di dialogo con il sistema educativo, della formazione e della ricerca, in particolare con il Tecnopolo, con il fine di trovare sinergie per rendere ciò che avviene nei due spazi patrimonio condiviso per la città, favorendo contaminazione con le altre strutture dell’innovazione presenti sul territorio.

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2.6. Gestione del Laboratorio

La volontà del Comune di Rimini è di valorizzare, all’interno del Laboratorio Aperto, le partnership strategiche e le competenze specialistiche che la città ha sviluppato all’interno dei suoi poli di eccellenza, come l’Università, il Tecnopolo e il nuovo incubatore “Rimini Innovation Square”. In particolare, il coinvolgimento del mondo delle imprese del territorio sarà un’attività fondamentale per il successo e la sostenibilità nel medio periodo del Laboratorio. Per questo motivo sarà un’azione pianificata con attenzione insieme al soggetto gestore. Certamente ciò che il Comune metterà a disposizione, nell’ottica di garantire un continuo dialogo tra le politiche pubbliche e le attività del Laboratorio, sono le competenze e il tempo del personale impegnato nella Direzione Organizzazione, cultura e turismo e quello degli addetti ai Servizi Comunicazione e Innovazione digitale, come emerge dal piano finanziario. Per quanto riguarda il collegamento con le politiche e le strategie pubbliche, una sinergia rilevante, per il potere trasformativo della città, è quella con il progetto Parco del Mare, che verrà quindi valorizzata studiando le contaminazioni positive ed i contributi possibili del Laboratorio. I 15 km di passeggiata, i 20 km di percorsi benessere studiati con il Dipartimento di Qualità della Vita dell’Università, ma soprattutto i 60 ettari di spazio verde dovranno essere riempiti di attività ispirate al benessere, alla creatività, all’intrattenimento di qualità, alla sostenibilità diventando così un contenitore da riempire ma anche una straordinaria occasione di rilancio per la città e i suoi abitanti. In questo senso il Laboratorio, come attrattore e attore culturale, potrà contribuire a forgiare e a concretizzare la definizione di “sea wellness”, che sta alla base del progetto del Parco del Mare e dello sviluppo di Rimini nei prossimi anni. Sempre nell’ottica della valorizzazione del territorio e della costruzione di sinergie che garantiscano una crescita coesa ed organica, anche seguendo gli input venuti dai partecipanti ai workshop, un’altra relazione importante sarà quella con la Fiera di Rimini, ora Italian Exhibition Group, e con la manifestazione di riferimento per il settore del wellness ‘Rimini Wellness’. Questi luoghi, e le iniziative che ospitano o contribuiscono ad organizzare, sono infatti un’opportunità commerciale per la città, ma anche un’opportunità di rilancio e innovazione continua. Per questo motivo si cercherà di costruire un collegamento anche con Rimini Reservation, l’agenzia di promozione turistica della città, sia nell’ottica di raccontare una città innovativa, fatta di luoghi della collaborazione e della creatività, sia per favorire invece le iniziative che nasceranno dentro al Laboratorio, sia di natura imprenditoriale che di intrattenimento.

2.7. Selezione del Soggetto Gestore

L’Autorità Urbana, dovendo procedere alla selezione del soggetto gestore nel rispetto della normativa di riferimento, ha innanzitutto proceduto ad alcuni approfondimenti anche a seguito delle ulteriori indicazioni ricevute dall’Autorità di Gestione con nota PG/2017/0363414 del 16.05.2017, dai quali è emerso che per la selezione del soggetto gestore devono essere applicate le procedure previste dal Codice degli Appalti (D.Lgs. 50/2016). Si è reputato preferibile e più opportuno sondare, preliminarmente, le possibilità di gestione attraverso una delle forme previste dal codice, pubblicando un avviso di consultazione preliminare di mercato, istituto previsto all’art. 66 dal D.Lgs.50/2016. Mediante tale strumento l’AU intende sollecitare gli operatori qualificati del mercato di riferimento e avviare con essi un dialogo tecnico preliminare alla stesura degli atti di gara. L’avviso pubblico sarà volto ad acquisire proposte in ordine ai seguenti punti:

a) elenco dei servizi minimi oggetto dell’attività del Laboratorio Aperto, sulla base della Nota di indicazioni per la selezione del Soggetto Gestore, trasmessa dall’AG con nota PG/2017/042/8918 del 09.06.2017;

b) elenco degli ulteriori servizi che il Soggetto Gestore potrà realizzare all’interno del Laboratorio Aperto e nell’area di sperimentazione del Ponte di Tiberio, che dovranno contribuire alla sostenibilità del progetto (cfr. paragrafo 2.9 della presente Scheda Progetto);

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c) criteri di aggiudicazione della procedura di selezione, sulla base della Nota di indicazioni per la selezione del Soggetto Gestore, trasmessa dall’AG con nota PG/2017/042/8918 del 09.06.2017;

d) struttura del rapporto contrattuale da instaurarsi fra AU e SG (fra quelle previste dal D.Lgs. 50/2016) e analisi della sostenibilità economico-finanziaria dell’attività del Laboratorio Aperto;

A conclusione della suddetta consultazione, verrà avviata la procedura di selezione del soggetto gestore, mediante pubblicazione di bando di gara ai sensi della normativa sugli Appalti ((D.Lgs. 50/2016).

2.8. Integrazione con la rete regionale dei Laboratori Aperti

Un punto di forza dell’Azione 2.3.1. dovrà essere l’integrazione che il Laboratorio Aperto di Rimini sarà in grado di realizzare con gli altri Laboratori Aperti. In questo senso, possiamo individuare due direttrici d’azione:

1. Attività comuni a tutti i Laboratori Ciascun Laboratorio Aperto dovrà avere un “minimo comun denominatore” con tutti gli altri nove nodi della rete regionale. Tra i fattori minimi di integrazione andranno senz’altro inseriti l’immagine coordinata (almeno nome e logo del Laboratorio), anche se sarebbe auspicabile che ogni Laboratorio uniformasse gli stili del proprio sito web oppure inserisse un banner che consenta all’utente di raggiungere rapidamente la rete regionale ovvero i siti degli altri nove Laboratori Aperti.

2. Attività specifiche solo per alcuni Laboratori Se è vero che la rete regionale richiede un “minimo comun denominatore” fra tutti i nodi della rete, d’altra parte è auspicabile che fra i Laboratori aperti che presentano maggiori affinità per tematismi scelti o competenze dispiegate si realizzino specifiche sinergie. Poiché la strategia del Comune di Rimini prevede che il Laboratorio Aperto si focalizzi innanzitutto sul binomio virtuoso cultura/turismo e si sviluppi in un ulteriore percorso multidisciplinare legato al tema del wellness attivo, è prevedibile che il soggetto gestore, pur nella propria autonomia, possa individuare collaborazioni con i soggetti gestori individuati dalle Autorità Urbane, quali ad esempio Modena e Ravenna che hanno tematiche affini. Per realizzare concretamente i percorsi di integrazione fin qui sommariamente descritti, sarebbe auspicabile che ogni Autorità Urbana prevedesse un budget da destinare specificamente a questo scopo, che potrebbe anche essere oggetto di valutazione nell’ambito del bando per la selezione del soggetto gestore.

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2.9. Sostenibilità del Laboratorio

Gli operatori economici dovranno presentare, in sede di partecipazione alla procedura ad evidenza pubblica, un business plan da cui risulti evidente la sostenibilità del Laboratorio Aperto in relazione ai seguenti servizi:

1. Servizi minimi:

a) servizi offerti dal laboratorio Aperto

a.1) Realizzazione eventi

a.2) Attività di co-progettazione, testing e validazione

b) servizi inerenti la gestione dello spazio e del bene (area di sperimentazione Ponte di Tiberio)

c) servizi inerenti la gestione di progetto

2. Servizi a reddito: si tratta di ulteriori servizi e attività che il Soggetto Gestore potrà realizzare all’interno del Laboratorio Aperto e nell’area di sperimentazione del Ponte di Tiberio, che dovranno contribuire alla sostenibilità del progetto. A titolo esemplificativo, si indicano le seguenti attività/servizi che saranno oggetto di dialogo tecnico con il mercato:

a) sviluppo, produzione e commercializzazione di prodotti e/o servizi innovativi ad alto valore tecnologico, individuando nuove opportunità di business, prodotti, mercati;

b) studio, ricerca, sperimentazione, realizzazione, gestione, commercializzazione e diffusione di prodotti e servizi informatici, telematici e connessi ad internet, di portali web e siti internet, commercio elettronico e per corrispondenza, newsletter, mailing, messaggistica, sondaggi di opinione, ricerche di mercato, web marketing, community online, progetti web, web design, posizionamento e indicizzazione, servizi internet ed extranet, prodotti multimediali in genere;

c) sviluppo di soluzioni integrate hardware e software specifiche nel settore della prototipazione rapida;

d) fornitura di servizi di progettazione, di consulenza e di trasferimento di know how a enti pubblici e a privati;

e) gestione campagne di marketing e pubblicitarie, social media marketing, vendita di spazi pubblicitari;

f) progettazione e gestione di convegni, webinar e attività formative, anche in sinergia con gli attori del sistema educativo, formativo e della ricerca, aventi ad oggetto gli ambiti multidisciplinari dell’attività del Laboratorio, utilizzando metodologie/tecnologie multimediali;

g) promozione di contenuti tecnologici, sociali, culturali ed economici della multimedialità, dimostrazione e divulgazione dell'innovazione tecnologica;

h) organizzazione di eventi spettacolari e iniziative culturali aventi ad oggetto applicazioni multimediali innovative, compresa la realtà virtuale;

i) elaborazione di dati, testi, valori o risultati scientifici, commerciali, statistici;

j) organizzazione di fiere, somministrazione di alimenti e bevande anche in forma ambulante (street food)

k) ottenimento di brevetti, marchi, segni distintivi, acquisto e vendita dei diritti da essi derivanti;

l) reperire capitali anche on-line tramite crowfunding e/o sponsorizzazioni;

m) attrazione nel territorio di soggetti con rilevanti interessi industriali, tecnologici, produttivi di beni e/ o servizi e con forti caratteristiche innovative nelle nuove tecnologie;

n) promozione ed acquisizione di partnership con istituzioni pubbliche e private, cooperazione tra le strutture di ricerca presenti nel territorio contribuendo alla realizzazione di una rete virtuale per la diffusione delle nuove tecnologie.

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3. FASI E TEMPISTICA DI REALIZZAZIONE

FASI PROCEDURALI Tempi stimati

Pubblicazione Avviso per consultazione preliminare di mercato

31/07/2017

Pubblicazione bando Soggetto Gestore 30/10/2017

Aggiudicazione bando 31/01/2018

Stipula contratto e/o firma convenzione 31/03/2018

Approntamento ambienti 30/04/2017

Avvio attività sede “a regime” 30/06/2018

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4. PIANO FINANZIARIO 4.1. Quadro economico

RISORSE Valori assoluti %

A. Gestione del Laboratorio Aperto

Spese per personale interno (max 15% del totale A) 180.000,00 Euro 14,40%

Spese per consulenze specialistiche 120.000,00 Euro 9,60%

Spese per il “soggetto gestore” 600.000,00 Euro 48,00%

Spese per collaborazioni con altri enti/organismi coinvolti nell'attuazione delle attività di laboratorio

300.000,00 Euro 24,00%

Sub totale A 1.200.000,00 Euro 96,00%

B. Attrezzature e arredi

Spese per attrezzature tecnologiche 50.000,00 Euro 4,00%

Spese per software 0 Euro

Spese per arredi (funzionali all'utilizzo delle tecnologie installate)

0 euro

Sub totale B (≤15% Totale) 50.000,00 4,00%

TOTALE 1.250.000,00 Euro 100,00%

4.2. Modalità di finanziamento

RISORSE Valori assoluti %

Risorse POR 1.000.000,00 Euro 80,00%

Risorse a carico del beneficiario 250.000,00 Euro 20,00%

TOTALE 1.250.000,00 Euro 100,00%