Aspetti storici e istituzionali dell'INFN e dei LNF
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aspe% storici e is,tuzionali dell’INFN e dei LNF
Frasca, 5 febbraio 2015
is,tuto nazionale di fisica nucleare
• una comunità di ricerca più che un’is,tuzione • punto di arrivo di una tradizione formatasi negli anni ‘30 aForno a Enrico Fermi e Bruno Rossi
• a fronte della con,nuità culturale una difficile gestazione is,tuzionale, dal 1945 al 1975
• crea,vità (anche spregiudicata) is,tuzionale finalizzata al raggiungimento degli obie%vi scien,fici a cuore della comunità
tra% dis,n,vi della comunità dei fisici italiani, eredita, dagli anni ‘30
• scegliere le tema,che scien,fiche più avanzate • affrontare la compe,zione a livello internazionale • mantenere conta% con la comunità scien,fica mondiale
• lavoro di gruppo valorizzando le competenze individuali, al di là della gerarchia accademica
• formazione con,nua • agilità opera,va – minima regolamentazione – minima struFura amministra,va
• aspe% unici e inusita, nel mondo universitario italiano fino a tempi recen,ssimi
la ricerca scien,fica in Italia prima dell’INFN (e non solo allora)
• la ricerca concentrata negli is,tu, (di fisica) delle università • is,tu, monocaFedra senza autonomia opera,va e finanziaria
• organi decisionali gerarchici: facoltà, senato accademico, reFore, ministero
• amministrazione centralizzata a livello di ateneo • nessun collegamento is,tuzionale fra le varie università • compe,zione per risorse e personale fra università e nelle singole università fra facoltà, e nelle facoltà fra is,tu,
• finanziamen, per la ricerca dal Consiglio Nazionale delle Ricerche
per affrontare la compe,zione a livello internazionale alla fron,era della ricerca • strumentazione avanzata
• personale di alta qualità e mo,vato • finanziamen, adegua, e dire% • autonomia opera,va
• autonomia amministra,va Is,tuto Nazionale di Fisica del Ministero dell’Educazione Nazionale (Fermi 31 gennaio 1930)
Is,tuto Nazionale di Radioa%vità del CNR (Fermi 29 gennaio 1937)
Ciclotrone per l’esposizione universale Roma 1942 (Amaldi maggio 1939)
selezione dei ricercatori • poli,ca di selezione meritocra,ca estrema (“cavalli da corsa”)
• con,nui controlli aggiun,vi a quelli accademici • fiducia e responsabiltà ai giovani • spazio alla crea,vità individuale • valorizzazione delle competenze • formazione complementare con le scuole di perfezionamento (prima dei doFora,)
• superamento della gerarchia (ma sempre chiaro chi veramente comanda…)
la seconda guerra mondiale • dispersione della comunità dei fisici
~ leggi razziali
~ an,fascismo
~ in guerra e nella resistenza
• distruzione delle struFure (sopraFuFo al nord) • a%vità di ricerca solo a Roma
~ Is,tuto di fisica (Amaldi)
~ Is,tuto superiore di Sanità (Giulio Cesare Trabacchi)
# esperimento di Conversi, Pancini e Piccioni
gli is,tu, si ripopolano
una nuova generazione di giovani ricercatori si concentrano
• a Roma: con Amaldi, Gilberto Bernardini, Trabacchi (ISS)
• a Padova: con Antonio Rostagni, Nicola Dalla Porta,
• a Milano: con Giovanni Polvani, Giuseppe Bolla, Giuseppe Cocconi, Giorgio Salvini
• a Torino: con Enrico Persico, Gleb Watagin
strumen, di ricerca negli anni ‘40
• riproporre il ciclotrone del 1942? ~ conta% con gli USA convincono che lo sviluppo degli acceleratori è ormai inacessibile all’Italia
• piccoli acceleratori per lo studio di reazioni nucleari a energie limitate
~ sincrotrone a Torino con il contributo della FIAT • per la fisica subnucleare concentrarsi sui raggi cosmici con telescopi di rivelatori eleFronici
~ “laboratori” in alta montagna (Cervino, Monte Rosa, Marmolada, Lago d’Inferno…)
specificità della ricerca fisica italiana del primo dopoguerra
• ricerche sulle stesse tema,che (raggi cosmici) • inadeguatezza dei fondi universitari per la strumentazione sperimentale e per i conta% internazionali
• autorità riconosciuta a Edordo Amaldi a livello nazionale
• legami con scienzia, italiani all’estero • appoggio esterno di Enrico Fermi • aFeggiamento benevolo della comunità internazionale
• interessi economici per l’energia nucleare • rispeFo dell’opinione pubblica
i centri del CNR • all’inizio del 1945 il governo rilancia il CNR e nomina presidente Gustavo Colone%, professore del Politecnico di Torino
• il comitato di fisica e stronomia affidato a Eligio Perucca
• per mo,vi di ordine pra,co Colonne% decide di puntare su “centri di studio” appoggia, a is,tu, universitari a%vi
• il CNR fornisce impian,, arredi scien,fici e fondi per il funzionamento, ma non personale
i centri CNR per la fisica
i centri del CNR appaiono come unica possibile soluzione per le ricerche dei fisici subatomici • il Centro di studio della fisica nucleare e delle par1celle elementari a Roma (estate 1945) direFore Amaldi
• il Centro per lo studio degli ioni veloci a Padova (gennaio 1947) direFore Rostagni.
• il Centro sperimentale e teorico di fisica a Torino (luglio 1951) direFore Watagin
le nuove disponibilità finanziarie favoriscono lo sviluppo delle ricerche sui mesoni e le par,celle “strane” componen, dei raggi cosmici
la Testa Grigia primo laboratorio “nazionale”
• promosso e realizzato dal centro di Roma • finanziamen, del Ministero dell’industria e commercio e
contribu, di società private e comune di Milano • inaugurato l’11 gennaio 1948 • direFo da Bernardini (fino al 1949) e da Pancini (fino al 1952) • u,lizzato da gruppi di Roma, Milano, Torino e Padova • u,lizzato anche da gruppi stranieri
sulla valle del Breuil a 3505 m slm raggiungibile con una funivia in grado di portare fino a 2000 kg
la collaborazione sui raggi cosmici • dalle camere di Wilson e odoscopi di geiger si passa a emulsioni fotografiche speciali che permeFono studi deFaglia, delle reazioni e decadimen, delle partcelle
• tecnologia sviluppata dagli inglesi (Powell a Bristol e BlackeF a Manchester) e portata a Bruxelles da Occhialini
• Michelangerlo Merlin introduce le emulsioni a Padova e Occhialini a Genova e poi a Milano
• ricerche con emulsioni richiedono laboratori dedica, per la produzione, traFamento e analisi al microscopio da parte di gruppi di “scannatori”
• ricerche significa,ve impongono l’impegno di più gruppi di ricercatori in collaborazioni nazionali e internazionali
un acceleratore di par,celle, europeo • le ricerche con raggi cosmici danno importan, risulta, ma sono
legate al caso e gli even, interessan, sono rari • lo sviluppo della fisica delle par,celle impone la creazione di
fasci con caraFeris,che di energia, intensità e natura, predeterminate e controllate
• negli USA grande impegno su macchine di prestazioni sempre migliori
• in Europa nessun paese del dopoguerra è in grado di realizzare un acceleratore compe,,vo
• fra il 198 e 1950 inizia a diffondersi l’idea di un laboratorio europeo
• dicembre 1949 Colonne% partecipa alla conferenza UNESCO di Losanna
• seFembre 1950 a Oxford la IUPAP affida ad Amaldi e Ferre% la predisposizione di un progeFo preliminare,
• 12 dicembre 1950 a Ginevra approvazione del progeFo e cos,tuzione di un ufficio a Parigi presso l’UNESCO
l’Italia e il laboratorio europeo • i cos, per la progeFazione erano affrontabili dal CNR e Colonne% o%ene l’approvazione del Consiglio di presidenza
• Colonne% informa De Gasperi chiedendo un impegno di 300-‐400 milioni l’anno per 5 anni per il laboratorio e altreFan, in Italia per la partecipazione agli esperimen,
• dicembre 1951 a Parigi si decide la sede a Ginevra, la cos,tuzione di un Consiglio dei rappresentan, dei paesi – per l’Italia partecipano Colonne% e il senatore Alessandro Casa,, per conto del ministero degli esteri
• maggio 1952 a Parigi il Consiglio nomina Amaldi segretario generale dell’organizzazione per la realizzazione
• manca ancora la ra,fica dell’Italia all’accordo e l’impegno finanziario
interludio applica,vo: energia nucleare
• subito alla fine della guerra, USA, Canada, UK e URSS iniziarono gli studi per reaFori eleFronucleari. Il primo reaFore a produrre energia eleFrica (100 kW) fu il EBR-‐I ad Arco (Idaho) il 20 dicembre 1951; il 27 giugno 1954 l’impianto russo di Obninsk fu il primo a essere connesso alla rete commerciale
• vi era diffuso interesse in tu% i paesi e la convinzione che l’energia nucleare fosse la fonte energe,ca dell’immediato futuro
• A Milano Salvini, Mario Silvestri (Edison) e Carlo Salve% iniziano a interessarsi a ricerche di fisica nucleare applicata. Giuseppe Bolla fornisce una guida e crea conta% formali con ViForio De Biasi (consigliere delegato dell’Edison). Viene redaFo un documento (inizi 1946) con un piano ar,colato che puntava alla preparazione e realizzazione di un reaFore sperimentale, con un impegno di 1110 milioni di lire.
il CISE a Milano
• negozia, con industrie: FIAT, Cogne, SADE, Monteca,ni, Edison
• conta% con Amaldi (febbraio 1946) • verifica a Parigi che il traFato di pace permeFe all’Italia applicazioni nucleari civili (seFebre 1946)
• 19 novembre 1946 cos,tuzione del Centro informazioni, studi ed esperienze (CISE) società a responsabilità limitata senza fini di lucro completamente privata
• dal 1946 al 1952 unico organo italiano per ricerche sulle applicazioni pacifiche dell’energia nucleare e per la formazione di personale competente
ricerche nucleari applicate fra pubblico e privato
• necessità di un impegno del governo per un effe%vo programma nucleare civile
• divergenze all’interno del CISE • proposta (1950) di un Centro italiano di studi atomici partecipato dallo stato, CISE, fisici e industriali, con finanziamen, statali tramite il CNR – De Gasperi non interessato
• difficoltà finanziarie del CISE – ri,ro di industriali
la commissione per le ricerche nucleari del CNR
• Colonne% daccordo con Amaldi crea (febbraio 1951) una Commissione per le ricerche nucleari con fisici, poli,ci, militari e industriali
• quaFro indirizzi: ~ applicazioni civili dell’energia nucleare ~ ricerca fondamentale ~ proge% internazionali (CERN) ~ difesa del paese • richiesto un miliardo sul bilancio 1951-‐52 • opposizione dei servizi della difesa e dei deputa, professori universitari che volevano una divisione dei fondi direFa fra le università
il superamento dell’individualismo
i ricercatori dei Centri si convincono della necessità di un lavoro in streFa sintonia
• la ricerca sui temi avanza, richiede risorse umane, strumentali e finanziarie a livello nazionale e internazionale
• necessario un coordinamento delle inizia,ve e delle azioni a livello nazionale
• indispensabile una posizione unica e autorevole a livello poli,co
nasce l’Is,tuto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) 8 agosto 1951
• creato come is,tuto del CNR con decreto 599 da Colonne%, d’accordo con Amaldi e Perucca, per garan,re almeno i finanziamen, alla ricerca fondamentale
• coordinamento dell’a%vità scien,fica dei Centri di studio di Padova, Roma e Torino
• per “operare in armonia con le deliberazioni della Commissione per gli studi e ricerche di fisica nucleare”
• possibili ampliamen, con nuovi organi di studio e ricerca, in base a specifiche convenzioni
• reFo da un consiglio dire%vo composto dai direFori dei centri e nominato dal presidente del CNR
• per “assicurare il coordinamento dei programmi di ricerca dei vari Centri e la collaborazione fra i ricercatori adde% ai Centri medesimi”
• viene creato il Centro di studi di Milano con direFore Salvini • risponde alle esigenze di integrazione delle a%vità dei fisici nucleari e alla
definizione di una poli,ca unitaria in vista delle a%vità a Ginevra
Nasce il Comitato Nazionale per le Ricerche Nucleari (CNRN) 26 giugno 1952
• rilancio del CISE da parte della FIAT (ViForio ValleFa) mentre si cerca di coinvolgere il governo (seFembre 1951)
• importan, risulta, scien,fici CISE: acqua pesante, metallurgia dell’uranio, formazione di ricercatori specializza,
• conta% con l’industria pubblica di Amaldi tramite Francesco Giordani, presidente comitato chimica CNR, gia presidente dell’IRI e del CNR e amico del governatore della banca d’Italia Donato Menichella
• interessamento del ministro dell’industria Pietro Campilli • cambia l’aFeggiamento del governo • strategia di Amaldi-‐ Giordani: creazione di un comitato per
decreto del Presidente del Consiglio, evitando i rischi del passaggio parlamentare
• 26 giugno 1952 decreto del Presidente del Consiglio De Gasperi
che cosa è il CNRN? • per Giordani e Campilli una struFura nell’orbita del Ministero
dell’industria • per Colonne% nuovo comitato del CNR • soluzione di compromesso indebolendo il ruolo del CNR • CNRN appoggiato al CNR come organo di consulenza speciale (ma non
dipendente) e u,lizzante il CNR e il Comitato fisica come suoi consulen, • presidenza a Giordani con poli,ci (sen Modesto Pane%), fisici (Amaldi,
Bruno Ferre% e Enrico Medi), industriali (ViForio de Biasi), il vicepresidente Finmeccanica (Arnaldo Angelini), il direFore generale del ministero industria (Aldo Silvestri Amari) e un geologo specializzato nella ricerca di uranio (Felice Ippolito napoletano meridionalista vicino a IRI e alla banca d’Italia), che diventa segretario
• il CNRN deve finanziare INFN e CISE • 100 milioni subito al CISE dal CNR e 1 miliardo per il bilancio 52-‐53 (più di
tuFo il CNR) • debolezza is,tuzionale
riordino dell’INFN decreto 635 del presidente CNR 9 luglio 1952
• nuova situazione alla luce della creazione del CNRN • rafforzamento del ruolo di coordinamento • compito di mantenere rappor, e collaborazioni internazionali (CERN e
is,tuzioni di altri paesi) • i centri diventano 4 sezioni, il laboratorio della Testa Grigia una struFura
di ricerca comune • nel consiglio dire%vo ai 4 direFori di sezione viene aggiunto il presidente
dell’ente, nominato dal presidente del CNR ~ durata dei membri 3 anni rinnovabili ~ effe%vo potere di coordinamento dei programmi delle sezioni
modulando i finanziamen, ~ possibilità di avvalersi di struFure e ricercatori esterni concedendo
contribu, per programmi ad hoc • dotazione annua di 250 milioni (enorme!) e possibilità di oFenere ulteriori
finanziamen, da en,, priva, e CNRN • primo presidente Bernardini l’INFN esce dallo stato virtuale
organizzazione delle sezioni
• vari gruppi di ricerca sperimentale e teorica sulle par,celle e di fisica nucleare
• doppia direzione: direFore dell’Is,tuto di fisica e direFore della sezione INFN
• ricercatori-‐docen, impegna, nella dida%ca: l’INFN assegna incarichi paga, per le a%vità di ricerca
• tecnici universitari ampliano l’orario di lavoro per a%vità a supporto della ricerca a carico dell’INFN
• iniziano assunzioni di tecnici e ricercatori INFN a condizioni decise caso per caso e sezione per sezione
collaborazioni internazionali per la fisica raggi cosmici
• competenze in tuFe le sezioni sulla tecnica delle emulsioni • tre esperimen, importan, per lo studio dei mesoni pesan, e delle par,celle “strane”
• dicembre 1951 incontro a Bristol dei laboratori interessa, a un programma di lancio di palloni con pacchi di emulsioni in Italia meridionale
~ lanci comuni e suddivisione delle lastre fra i laboratori per la scansione al microscopio
~ Bristol e Padova fornivano i palloni ~ Milano e Roma gli appara, di inseguimento e controllo del lancio
~ Padova lo sviluppo delle lastre per le sezioni INFN e Bruxelles
~ l’INFN conta% opera,vi con marina e aeronau,ca
i tre esperimen, • spedizione in Sardegna giugno-‐luglio 1952 ~ messa a punto delle procedure e delle tecniche di analisi • spedizione in Sardegna maggio-‐giugno 1953 ~ 17 lanci di cui 12 recupera, ~ partecipano anche Berna, Bristol e Go%nga ~ risulta, presenta, conferenza internazionale a Padova aprile 1954
• G-‐stack oFobre 1954 ~ Bristol, Milano e Padova lancio di un singolo pacco di 15 litri
~ non si apre il paracadute ma un albero salva il 90% ~ analisi anche di gruppi di Copenhagen, Dublino e Genova ~ chiarisce il mistero dei mesoni K
il tramonto dei raggi cosmici e delle emulsioni
• evidenzia, i rischi e le limitazioni opera,ve dei raggi cosmici rispeFo alla sperimentazione agli acceleratori
• problemi di mentalità e di poli,ca scien,fica: priorità alle ricerche con acceleratori e tecniche eleFroniche rispeFo all’analisi di lastre
• esemplare il caso di faus,na /le,zia (1955) even, chiaramente di an,protoni ma la scoperta dell’an,protone aFribuita in toto all’esperimento con rivelatori eleFronici di Berkeley (Nobel a Segrè e Chamberlain 1959)
comunque gli esperimen, prepararono i fisici europei a collaborazioni internazionali paritarie e complementari
la via maestra alla fisica subnucleare: acceleratori e rivelatori adegua,
• per gli europei la prospe%va degli acceleratori del CERN e di esperimen, negli USA
• la camera odoscopica di Marcello Conversi e Adriano Gozzini fornisce un’alta risoluzione temporale (contatori eleFronici in coincidenza) e una buona risoluzione spaziale fotografando le traccie delle par,celle rivelate da so%li scin,lle luminose; il suo sviluppo porta alle camere a scin,lla e alle camere a streaming
• il perfezionamento della camera a bolle con liquidi ad alta densità permeFe contenere even, comple,, avere minimi tempi mor, e alto rendimento
• una grande camera a idrogeno liquido di Pietro Bassi (Bologna, Padova, Roma, Pisa e Trieste) esposta al sincrociclotrone del CERN nel 1960-‐61 per studi di ur, p-‐p e di caFura muoni nega,vi da idrogeno (misura della costante accoppiamento delle interazioni deboli)
la partecipazione italiana al CERN
• guerra delle due barbe: la ges,one e la rappresentanza italiana rivendicate dal CNR (Colonne%) e dal CNRN (Graziani)
• la ra,fica degli accordi is,tu,vi (Ginevra 15 febbraio 1952, Parigi 30 giugno 1952, convenzione di Parigi del 1 luglio 1953) discussa in Parlamento a par,re dal dicembre 1954; favorevole la DC, opposizione debole di PCI e PSI
• ra,fica italiana depositata il 24 febbraio 1955 • il contributo al CERN iscriFo come voce a sé stante nel bilancio del Ministero affari esteri
• la partecipazione italiana ges,ta a livello formale e opera,vo da parte del CNRN
• partecipazione a%va e ruoli di responsabilità dei fisici italiani fin dai primi inizi
l’eleFrosincrotone nazionale
• i finanziamen, all’INFN tramite il CNRN rendevano pra,cabile il progeFo di una macchina italiana
• d’accordo sia Giordani che Colonne% • esplorazioni di Amaldi e Bernardini negli USA • 3 seFembre 1952 al CD dell’INFN Perucca presenta la proposta di Bernardini di
una macchina sui 500 MeV (lineare o sincrotrone) per un costo s,mato di 400-‐500 milioni finanziata dalle sezioni e invita il CD a studiare la scelta della macchina
~ macchina sicura o innova,va? ~ macchina complementare al protosincrotrone del CERN quindi per eleFroni • 19 gennaio 1953 il CD dell’INFN a Torino approva all’unanimità una macchina da
500-‐1000 MeV, finanziata riducendo le dotazioni delle sezioni • creazione di un gruppo ad hoc affidato a Salvini (in caFedra a Pisa) • novità assoluta in Italia la creazione di un centro interuniversitario indipendente
con laboratori, officine e servizi propri • nuovo modo di fare e ges,re la ricerca al di fuori della prassi universitaria, ancora
dominata dalle baronie, meFendo da parte le esigenze par,colari
verso il sincrotrone nazionale
• primavera 1953 cos,tuzione del gruppo • estate 1953 scelta del sincrotrone anche tenendo conto delle capacità
dell’industria italiana in grado di fare magne, ma non klystron di eleFronica spinta
• 30 gennaio 1954 cos,tuzione della Sezione autonoma acceleratore con sede a Pisa fino al momento della messa in funzione della macchina; Salvini entra nel CD con voto consul,vo
• aprile 54 completamento del progeFo per un eleFrosincrotrone da 1000 MeV (lavoro teorico e sperimentale, rappor, con le industrie, indagine economica)
• la guerra delle sedi: nord (milanesi, torinesi e Colonne% e sindaco di Milano) Roma (Amaldi, Giordani e Ippolito), nel confronto anche Pisa (università e en, locali); compe,zione basata sulle risorse offerte localmente
• il comune di Frasca, dona il terreno e i sostenitori di Roma trovano 800 milioni da en, e amministrazioni
verso i Laboratori nazionali di Frasca,
• maggio 1955 la Sezione acceleratore si sposta a Roma
• estate 1955 inizia la costruzione delle par, nelle industrie
• 1957 la Sezione acceleratore viene trasformata in Laboratori nazionali di Frasca,
• 1957-‐1958 si costruiscono le struFure del laboratorio risolvendo i problemi logis,ci
• fine 1958 completamento macchina • 9 febbraio 1959 l’eleFrosincrotrone raggiunge e si man,ene a 1000 MeV
• maggio 1959 iniziano gli esperimen, con ricercatori di tuFe le sedi
sviluppi is,tuzionali dell’INFN • I direFori delle 4 sezioni iniziano a sostenere finanziariamente
inizia,ve coeren, con i propri programmi presso altre università
• gruppi aggrega, (o soFosezioni): Pisa, Firenze e Cagliari a Roma; Bologna e Trieste a Padova; Genova a Torino e a Milano per la parte di emulsioni
• collocazione ambigua delle soFosezioni dal punto di vista formale • Pisa e Bologna diventano sezioni nel 1956 • nel 1957 nuovo gruppo aggregato di Napoli • nel 1960 la sezione siciliana dislocata a Palermo, Catania e Messina
(a%vità sviluppate confondi regionali)
• sensibile crescita di nuovi fisici: per la loro scuole di perfezionamento in fisica nucleare a carico dell’INFN
• ~ tensioni con le altre componen, universitarie
problemi is,tuzionali dell’INFN
• problema fondamentale: manca una personalità giuridica, manca una legge chiarificatrice dei rappor, fra INFN, CNR e CNRN e una che preveda regolari finanziamen, all’INFN
• problemi finanziari nel 1958-‐1959 a seguito degli analoghi problemi del CNRN rendono le ques,oni di fondo cruciali
• 1958-‐59 discussione nel Consiglio dire%vo sulla struFura organizza,va: tensione fra due prospe%ve contrapposte
~ le esigenze dei gruppi universitari delle Sezioni locali, origine dell’INFN stesso
~ le necessità delle struFure di cooperazione nazionale (laboratori nazionali) e internazionali (CERN) e loro programmi di ampio respiro
alterna,va fra una struFura distribuita e una centralizzata
organigramma dell’INFN nel 1962
evoluzione del CNRN fino al rinnovo del 1956
• da finanziatore a controllore delle a%vità applica,ve
• tensioni con i gruppi priva, interessa, all’acquisizione di impian, nucleari
• decisione di acquisto di un reaFore di ricerca dagli USA da installare in un laboratorio a Ispra, sospendendo lo sviluppo di un reaFore nazionale
• rappor, tesi con il CISE • 12 luglio 1956 dimissioni di Giordani, il CNRN nelle mani di Ippolito
• 24 agosto 1956 nuovo presidente Basilio Focaccia, uomo poli,co
evoluzione del CNRN fino al 1960
• a%vità di ricerca in proprio nei vari seFori della fisica nucleare applicata, come protagonista assoluto del seFore
• acquisizione di personale proprio (non previsto) • cos,tuzione di una giunta esecu,va • roFura dei rappor, col CISE (seFembre 1957) • nuovo laboratorio della Casaccia, presso Roma (1858) • acquis, di terreni per i laboratori di Ispra e della Casaccia con escamotage, essendo privo di personalità giuridica
• cessione di Ispra all’Euratom (1959), considerata un tradimento dai ricercatori del nord
• sostegno alla ricerca INFN (20-‐25% del bilancio)
dal CNRN al CNEN
• problema di fondo lo scontro poli,co/economico sulla nazionalizzazione dell’energia eleFrica
• una legge organica sul seFore nucleare bloccata da ve, incrocia,
• nel 1960 il CNRN era un grosso ente di ricerca con 1700 dipenden,, con un patrimonio tecnico-‐scien,fico ragguardevole e ges,va importan, bilanci
• il nuovo ministro dell’industria Emilio Colombo propone una nuova legge, di cui viene approvato uno stralcio: l’is,tuzione del CNEN
LEGGE 11 AGOSTO 1960, N. 933 Is,tuzione del Comitato Nazionale per l'Energia Nucleare
• Art. 1. È is,tuito il Comitato nazionale per la energia nucleare (C.N.E.N.). Esso è ente di diriFo pubblico, con sede in Roma, soFoposto alla vigilanza del Ministero dell'industria e del commercio.
• Art. 17. Entro sei mesi dall'entrata, in vigore della presente legge, con decreto del Ministro per la pubblica istruzione, di concerto con quello per l'industria e il commercio, sen,to il Comitato dei Ministri di cui all'art. 3, sarà provveduto al riordinamento dell'Is,tuto nazionale di fisica nucleare. La Commissione dire%va del C.N.E.N. formulerà, entro quaFro mesi dall'entrata in vigore della presente legge, proposte organiche di riordinamento, rela,ve anche allo statuto ed all'inquadramento del personale dell'Is,tuto stesso.
l’INFN fra CNR e CNEN • 20 febbraio 1961 il presidente del CNR Polvani propone una fondazione INFN cos,tuita insieme da CNR e CNEN e da loro finanziata
~ preciso stato giuridico ~ indipendenza da ciascuno dei due en, ~ autonomia scien,fica e amministra,va • 25 marzo 1961 proposta accolta dalla Commissione dire%va del CNEN
• 16 maggio 1961 approvazione del Ministero dell’industria e trasmissione al Ministero della pubblica istruzione
• 19 maggio 1962 il Ministro della pubblica istruzione fa sapere che la decisione è rimandata alla riforma del CNR
lo sviluppo dei LNF
• laboratorio del CNEN dal punto di vista organizza,vo e amministra,vo ma affidato all’INFN per i programmi scien,fici e l’indicazione del direFore
• nel 1960 Italo Federico Quercia nuovo direFore • Ippolito vorrebbe trasferire a Ispra e alla Casaccia gli esper, di tecnologie rilevan, per le ricerche applicate – resistenza di Salvini in vista di sviluppi della strumentazione sperimentale
• diba%to su nuovi appara,
il colpo di genio: AdA e Adone
• febbraio 1960 Touschek propone un acceleratore per un anello eleFrone – positrone per una nuova classe di ricerche fisiche
• il progeFo di AdA e la sua immediata realizzazione (finanziamento straordinario CNEN di 20 milioni)
• verifica della fa%bilità della linea di acceleratori di accumulazione eleFrone-‐positrone a Frasca, e a Orsay
• inizio 1961 proposta di Adone, un anello di energia di 1,5 GeV per fascio
• in funzione alla fine del 1969 ~ ritardi a causa della crisi del CNEN a seguito del “caso Ippolito” e di problemi sindacali
la fisica dei nuclei nell’INFN • accanto allo studio delle par,celle nelle sezioni studi delle proprietà dei nuclei atomici u,lizzando acceleratori di bassa energia
• necessità di acceleratori dedica, di alte prestazioni: ciclotroni, betatroni e acceleratori eleFrosta,ci
• l’INFN fino agli anni ‘60 privilegia, gli sviluppi per la ricerca delle par,celle
• inizia,va di Padova e creazione di un laboratorio a Legnaro (1960) con finanziamen, universitari (250 milioni) con un acceleratori da 5,5 MV
• ciclotrone per protoni da 45 MeV a Milano (1965) • laboratorio LEALE a Frasca, (1966)
contraFo Euratom/CNEN-‐INFN • le limitazioni di bilancio lasciano le a%vità nucleari in secondo piano
• nel dicembre 1960 il CD s,pula un contraFo di associazione Euratom/CNEN-‐INFN per il finanziamento della fisica nucleare fuori del bilancio INFN (in vigore fino al dicembre 1967)
• roFura dell’unità dei fisici dell’INFN • tenta,vo di alcuni di limitare l’INFN alla fisica delle par,celle e minacce di secessione
• accolte le esigenze della fisica dei nuclei nel piano quinquennale 1970-‐74
• creazione dei Laboratori Nazionali di Legnaro (1968)
tensioni nella comunità dei fisici • le componen, della fisica italiana non afferen, all’INFN contestano la grande disparità di supporto finanziario e di peso poli,co a favore dell’INFN
• problemi di convivenza negli is,tu, universitari
• incontro in ambito della Società Italiana di Fisica e definizione di un piano quinquennale 1965-‐69 per il riequilibrio dei vari seFori
• creazione di nuovi is,tu, nazionali del CNR: GNSM e GIFCO
avvio del problema norma,vo
• Salvini, nuovo presidente dell’INFN nel 1967 sfida Andreo%, ministro dell’industria e presidente del CNEN, a risolvere il problema della struFura is,tuzionale dell’INFN rifiutando di firmare gli s,pendi
• Andreo% nomina un gruppo di lavoro in vista di un decreto ministeriale di riordino: Salvini, Icilio Agos,ni e il capo di gabineFo Franco Piga
• non viene risolta la personalità giuridica e i rappor, con CNEN e CNR e l’organizzazione interna
• 23 novembre firma della convenzione CNEN/INFN per i LNF: l’INFN predispone i piani di a%vità e finanziari e nomina il direFore
Riordinamento dell'Is,tuto nazionale di fisica nucleare (I.N.F.N.) D.M. 26 luglio 1967
• 1. In aFesa della riorganizzazione degli is,tu, di ricerca scien,fica, l'Is,tuto nazionale di Fisica nucleare (I.N.F.N.), cos,tuito con decreto 8 agosto 1951 del presidente del Consiglio nazionale delle ricerche, è riordinato secondo le norme del presente decreto.
• 2. L'Is,tuto nazionale di fisica nucleare ha sede in Frasca, presso il laboratorio nazionale del Comitato nazionale per l'energia nucleare (C.N.E.N.) ed è ar,colato in laboratori, sezioni, soFosezioni e gruppi collega,.
• 7. Sono organi dell'Is,tuto nazionale di fisica nucleare: 1) il Presidente; 2) il Consiglio dire%vo; 3) la Giunta esecu,va; 4) il Collegio dei revisori dei con,. I componen, degli organi di cui ai numeri 1), 2) e 3) durano in carica tre anni e
possono essere conferma, per non più di un triennio successivo. • 10. Il presidente, nominato dal Ministro della pubblica istruzione di concerto
con quello dell'industria, del commercio e dell'ar,gianato ed il Ministro per il coordinamento delle inizia,ve per la ricerca scien,fica e tecnologica, sarà scelto, su parere del consiglio dire%vo dell'Is,tuto, tra i professori universitari di ruolo di discipline fisiche o fra gli esper, delle discipline stesse.
Villi e la stabilità is,tuzionale Claudio Villi presidente dal 1970 al 1974 ha un preciso piano d’azione: • il raggiungimento di una chiara e defini,va collocazione dell’INFN nel contesto is,tuzionale italiano e internazionale con strumen, formali
• la ristruFurazione dell’INFN basata su una forma di democrazia partecipata
• organizzazione del seFore amministra,vo mantenendo minima la struFura burocra,ca
• definizione del traFamento e del regolamento del personale
• sviluppi con piani quinquennali
collocazione dell’INFN nel contesto is,tuzionale
• personalità giuridica autonoma dell’INFN (legge 1240) e rappor, con il CNEN • accordo di collaborazione scien,fica con gli USA (1972), il Giappone (1973) e il Comitato di Stato per l'u,lizzazione dell'Energia Atomica (GKAE) dell'URSS • convenzione quadro INFN-‐Conferenza permanente dei reFori (1973) • convenzione quadro INFN-‐CNR (1975) • accordo di cooperazione INFN-‐JINR (Dubna) e Accademia delle Scienze dell’URSS • accordo INFN-‐ICTP (Trieste) • conta% con l’Academia Sinica • coordinamento dei rappor, col Governo con Università, CNR e CNEN
LEGGE 15 DICEMBRE 1971, N. 1240 Norme rela,ve alla ristruFurazione del Comitato nazionale per l’energia nucleare (CNEN) Ar,colo 25 L'Is,tuto nazionale di fisica nucleare (INFN), aFualmente disciplinato dal decreto ministeriale 26 luglio 1967, è ente di diriFo pubblico con bilancio autonomo. Il Ministro per l'industria, il commercio e l'ar,gianato, di concerto con il Ministro per la pubblica istruzione, determina quali beni patrimoniali del CNEN debbano essere cedu, all'INFN in relazione ai compi, ad esso affida,, ed il CNEN è autorizzato ad effeFuare la cessione all’INFN dei beni così determina,.
ristruFurazione dell’INFN • garan,re a tuFe le componen, del personale (ricercatore e tecnico, dipendente e associato) di partecipare al governo dell’is,tuto in forme e limi, ben defini,
• chiarimento dei ruoli del presidente, giunta esecu,va e consiglio dire%vo
• is,tuzione delle commissioni scien,fiche nazionali, organi di consulenza del Consiglio dire%vo nelle scelte di caraFere scien,fico
~ cinque gruppi di a%vità, ~ un coordinatore locale in ogni sezione per ciascun gruppo ~ i coordinatori di ciascun gruppo cos,tuiscono la rela,va Commissione nazionale, con un presidente eleFo dai coordinatori
struFura delle Sezioni
• formalizzazione dei Consigli di sezione quali organi consul,vi per le a%vità delle unità locali dell'lNFN
• forma, dai coordinatori locali dei 5 gruppi e rappresentan, dei ricercatori e del personale tecnico (dipenden, i associa,)
• il direFore della sezione nominato dal Consiglio dire%vo tenendo conto di una designazione da parte del personale locale con una votazione “pesata”
razionalizzazione della dimensione territoriale
• trasformazione delle soFosezioni in sezioni
• riduzione dei gruppi collega, • dissoluzione della sezione siciliana nella sezione di Catania con il gruppo collegato di Messina nella prospe%va della creazione di un laboratorio nazionale del Sud
• acquisizione dei Laboratori Nazionali di Frasca, (legge 1240)
acquisizione dei Laboratori Nazionali di Frasca,
• acquisizione dei Laboratori Nazionali di Frasca, (legge 1240) per sanare l’anomalia di una struFura ges,ta da en, con anime e prospe%ve differen,
• Nell’INFN preoccupazioni sullo squilibrio portato dall’inclusione di un grande numero di dipenden, e dell’inevitabile drenaggio di risorse che avrebbe portato alle Sezioni.
• Il CNEN interesse solo per a%vità riconducibili al campo di produzione dell’energia sulla via della fusione.
• Disagio del personale, diviso fra l’aFaccamento al ruolo professionale e la preoccupazione di tutelare la propria carriera futura.
~ il personale tecnico diffidente verso l’INFN, troppo accademico e basato sulla componente laureata
~ i ricercatori confusi dalla profonda differenza nella dinamica di carriera: is,tuzionalmente meritocra,ca e basata su concorsi ed esami nell’INFN, più spiccatamente burocra,ca nel CNEN
~ il sindacato locale era contrario a ogni forma di trasferimento nel ,more di una diminuzione del proprio ruolo: suggerimento di trasformare il laboratorio in un struFura autonome per “energie alterna,ve”
la divisione dei Laboratori di Frasca,
• par,colarmente incerto appariva il futuro dei cosidde% servizi, struFure nate come appoggio per la costruzione delle macchine accelera,ci e degli appara, sperimentali ma che, col crescere delle loro dimensioni e la riduzione delle esigenze di servizio, erano evolute svolgendo lavori di ricerca nei campi di propria competenza.
• nel 1975, si trova un accordo: all’INFN vanno le sole a%vità connesse con le ricerche inquadrabili nella fisica di alta energia e del nucleo, e con esse gli edifici e le apparecchiature connesse, il CNEN assorbe la quasi totalità dei servizi.
• per quanto riguarda il personale, aFraverso colloqui individuali, viene concesso a coloro che sono coinvol, nei programmi di interesse dell’INFN di optare o meno per il passaggio:
~ la maggior parte dei ricercatori interessa, acceFano il cambiamento, ~ quasi tu% i tecnici, compresi quelli profondamente integra, nei gruppi
di ricerca, decidono di restare al CNEN dal quale si sentono maggiormente tutela,.
• i gruppi sperimentali, anche quelli impegna, su Adone, restano senza tecnici
grande sviluppo nella con,nuità struFurale
• la poli,ca di piano, il consolidamento is,tuzionale e l’azione dei presiden, e della comunità hanno rafforzate le a%vità is,tuzionali con un potenziamento delle struFure di base, la partecipazione qualificata alle imprese di ricerca più importan,, con l’apertura di nuovi campi, in par,colare la ricerca di fisica “soFerranea”, onde gravitazionali e fisica astropar,cellare con telescopi al suolo e orbitan,
• la struFura is,tuzionale e interna si è dimostrata efficace nel corso dello sviluppo, resistendo alla legge sul parastato, alla creazione del ministero della ricerca al riordino degli en, di ricerca, ...
LEGGE 9 maggio 1989, n. 168 Is,tuzione del Ministero dell'università e della ricerca scien,fica e tecnologica Art. 8. (Autonomia degli en, di ricerca) 1. Il CNR, l'Is,tuto nazionale di fisca nucleare (INFN), gli Osservatori astronomici, astrofisici e vesuviano, nonché gli en, e is,tuzioni pubbliche nazionali di ricerca a caraFere non strumentale hanno autonomia scien,fica, organizza,va, finanziaria e contabile ai sensi dell'ar,colo 33 della Cos,tuzione e si danno ordinamen, autonomi, nel rispeFo delle loro finalità is,tuzionali, con propri regolamen,.
DECRETO LEGISLATIVO 31 dicembre 2009, n. 213 Riordino degli en, di ricerca in aFuazione
dell'ar,colo 1 della legge 27 seFembre 2007, n. 165
Art. 9 Consiglio nazionale delle ricerche, Agenzia spaziale italiana e Is,tuto nazionale di fisica nucleare • 1. Il consiglio di amministrazione del Consiglio nazionale delle ricerche
(CNR) è composto da seFe componen, scel, tra personalità di alta qualificazione tecnico-‐scien,fica nel campo della ricerca, di comprovata esperienza ges,onale di en, ed is,tuzioni pubbliche o private…
• 3. Il consiglio di amministrazione dell'Agenzia spaziale italiana, nominato con decreto del Ministro, è cos,tuito dal presidente e da altri quaFro componen,, dei quali uno designato dal Ministro degli affari esteri, uno dal Ministro della difesa e uno dal Ministro dell'economia e delle finanze.
• 4. La composizione del consiglio dire%vo dell'Is,tuto nazionale di fisica nucleare (INFN) è ridoFa dei due componen, rappresenta,vi degli en, di livello non ministeriale. Restano in vigore le par,colari disposizioni del vigente ordinamento dell'ente rela,ve alla nomina degli organi statutari
l’INFN oggi
quali i tra% dis,n,vi della comunità dei fisici italiani, oggi?
un augurio e una speranza: • scegliere le tema,che scien,fiche più avanzate
• affrontare la compe,zione a livello internazionale
• mantenere conta% con la comunità scien,fica mondiale
• lavoro di gruppo valorizzando le competenze individuali, al di là della gerarchia accademica
• formazione culturale e scien,fica con,nua
osare
per saperne di più
• C. Villi, La fisica nucleare fondamentale in Italia, CLEUP –INFN, Padova 1976
• G. Ba%melli (cur), L’Is,tuto Nazionale di Fisica Nucleare. Storia di una comunità di ricerca, Laterza, Roma-‐Bari, 2001
• G. Ba%melli e V. Patera (cur), L’Is,tuto Nazionale di Fisica Nucleare. La ricerca italiana in fisica subatomica, Laterza, Roma-‐Bari, 2003
• V. Valente, Strada del sincrotrone km 12, Imprimenda – INFN, 2007