ASPETTI AMBIENTALI INTERCONNESSIONE CON LE NORMATIVE ... · • Criteri per la pianificazione...

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ASPETTI AMBIENTALI – INTERCONNESSIONE CON LE NORMATIVE URBANISTICHE ED EDILIZIE. RIGENERARE AREE AD ALTA COMPLESSITA’: I SITI INQUINATI 26 Marzo 2019 VARISCO SERGIO D.G. Ambiente e Clima Struttura Bonifiche

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introduzione al tema

La disciplina che governa la bonifica dei siti contaminati, interagisce in particolare con

quattro sfere di interesse:

• l’aspetto strettamente ambientale

ed ecologico;

• l’aspetto urbanistico-territoriale;

• l’aspetto economico-finanziario;

• l’aspetto giuridico-legale

RIGENERAZIONE URBANA

Aree censite nell’Anagrafe

Regionale dei siti da bonificare

Tot. 5309 siti- Bonificati 2014

- Contaminati 865

- Non contaminati 1030

- Potenzialmente Contaminati 1400

Agg. Giugno 2017 – Dati RL

anagrafe regionale

RIGENERAZIONE URBANA

contesto di riferimento P.R.B. 2014

0,00

5,00

10,00

15,00

20,00

25,00

30,00

35,00

Percentuale

30,46

19,26

21,04

3,012,05

7,24

5,60

0,820,41

1,64

8,47

Siti contaminati per origine della contaminazione

aree dismesse

aree industriali attive

stoccaggio/adduzionecarburanti

impianti gestione rifiuti

discariche autorizzate

discariche incontrollate /abbandoni rifiuti

rilasci accidentali di sostanze

aree agricole

spagliamento reflui fognari

attività minerarie/estrattive

altre tipologie

Origine della Contaminazione

Fonte dati: AGISCO – informazione disponibile 90% dei siti contaminati

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RIGENERAZIONE URBANA

Tipologia del sito Dimensioni aree

aree dismesse 30,79 %aree industriali attive 46,31%stoccaggio/adduzione carburanti 3,28 %impianti gestione rifiuti 0,75 %discariche autorizzate 3,78 %discariche incontrollate / abbandoni

rifiuti4,71 %

rilasci accidentali di sostanze 1,57 %aree agricole 0,08 %spagliamento reflui fognari 0,04 %attività minerarie/estrattive 1,32 %altre tipologie 7,37 %TOTALE 100 %

5

Dimensione aree contaminate per tipologia di siti

Fonte dati: AGISCO – informazione disponibile 75% dei siti contaminati

contesto di riferimento P.R.B. 2014

RIGENERAZIONE URBANA

RIGENERAZIONE URBANA

riferimenti normativi pregressi

1980 in Lombardia l.r. n. 94/80 chetratta anche di bonifica delle discariche

1995 - Piano regionale di bonifica dellearee contaminate (D.G.R. V/66818 del11.4.1995) *

1996 in Lombardia con DGR VI/17252vengono fissati gli “standard di qualitàdei suoli”

1997 D.lgs. 22/97 (decreto Ronchi)prima disciplina delle bonifiche (art. 17)

1999 D.M. 471/99 regolamentoattuativo

* ai sensi del D.M. del 16.5.89, i siti censiti furono

individuati in discariche cessate, stoccaggi, aree

industriali dismesse, sversamenti e spagliamenti sul suolo

d.lgs 3 aprile 2006, n. 152

Conosciuto anche come Testo Unico Ambientale (T.U.A.) o Codice dell’Ambiente (C.A.)

PARTE PRIMA - Disposizioni comuni e principi generali

PARTE SECONDA - Procedure per la valutazione ambientale strategica (VAS), per lavalutazione d'impatto ambientale (VIA) e per l'autorizzazione ambientale integrata (IPPC)

PARTE TERZA - Norme in materia di difesa del suolo e lotta alla desertificazione, di tuteladelle acque dall'inquinamento e di gestione delle risorse idriche

PARTE QUARTA - Norme in materia di gestione dei rifiuti e di bonifica dei siti inquinati

PARTE QUINTA - Norme in materia di tutela dell'aria e di riduzione delle emissioni inatmosfera

PARTE QUINTA bis - Disposizioni per particolari installazioni

PARTE SESTA - Norme in materia di tutela risarcitoria contro i danni all'ambiente

RIGENERAZIONE URBANA

indagine ambientale preliminare

Le indagini preliminari possono essere eseguite dai soggetti

obbligati/interessati:

ai sensi dell’art. 242 comma 2 del D.lgs. 152/2006

ai sensi di regolamenti comunali (regolamenti locali d’igiene o regolamenti

edilizi)

a seguito piano rimozione rifiuti abbandonati (comma 2, art. 239 del D.lgs.

152/2006)

a seguito di dismissione/rimozione di serbatoi interrati (Linee Guida Tecniche di

ARPA)

a seguito di chiusura/cessazione di attività di impianti di gestione rifiuti (come

previsto dalla specifica autorizzazione)

oppure per iniziativa di Parte (esempio nei casi di compravendita)

RIGENERAZIONE URBANA

introduce un sistema misto:

Art. 240 (definizioni) …

CSC (concentrazione soglia di contaminazione): i livelli di contaminazione delle

matrici ambientali, fissati in all. 5, che costituiscono valori al di sopra dei quali è

necessaria la caratterizzazione del sito e l’analisi di rischio sito specifica e/o la

bonifica qualora la Parte decida di assumere le CSC quali obiettivo di bonifica

CSR (concentrazione soglia di rischio): i livelli di contaminazioni delle matrici

ambientali da determinare con l’applicazione della procedura di analisi di rischio sito

specifica, il cui superamento definisce il sito come contaminato e quindi sono

richiesti interventi di bonifica

…. la necessità di bonifica è determinata dalla valutazione del rischio

sito specifico del singolo sito

d.lgs 3 aprile 2006, n. 152

RIGENERAZIONE URBANA

nell’allegato 5 alla parte quarta –

Titolo V le concentrazioni soglia di

contaminazione nel suolo, nel

sottosuolo e nelle acque sotterranee

in relazione alla specifica destinazione

d’uso delle aree.

la qualità del suolo - CSC

Tab 1

Colonna A – Siti ad uso verde pubblico, privato e residenziale

Colonna B – Siti ad uso commerciale e industriale

Le destinazioni d’uso previste dal PGT devono essere ricondotte dal comune a

una delle due colonne di cui sopra secondo un utilizzo per similitudine o per

prevalenza.

RIGENERAZIONE URBANA

cosa implica il superamento delle CSC

RIGENERAZIONE URBANA

analisi di rischioL'analisi di rischio è uno strumento che consente di valutare, in via quantitativa, i rischi

attuali o potenziali per l’’uomo e per l’ambiente connessi alla presenza di inquinanti

nelle matrici ambientali (AdR sanitario-ambientale).

Per l’applicazione dell’AdR occorre definire il Modello Concettuale del Sito (MCS),

basato su 3 elementi principali:

1) la sorgente di contaminazione;

2) i percorsi di migrazione degli inquinanti attraverso le matrici ambientali;

3) i bersagli o recettori della contaminazione nel sito o nel suo intorno.

RIGENERAZIONE URBANA

analisi di rischio

RIGENERAZIONE URBANA

Concentrazione Soglia di Rischio CSR

E’ definita come il valore massimo ammissibile, in corrispondenza di ogni sorgentesecondaria di contaminazione, che consente di abbassare il livello di rischio ad unvalore accettabile per il recettore esposto.

Le CSR sono da determinare caso per caso con l'applicazione della procedura dianalisi di rischio sito specifica.

I livelli di concentrazione così definiti costituiscono i livelli di accettabilità per quellospecifico sito.

Se dall’analisi di rischio si evince che i valori di concentrazione presenti in sito sonomaggiori delle CSR, il sito è contaminato e occorre presentare un ProgettoOperativo di Bonifica che avrà come obiettivo le CSR calcolate.

cosa si intende per bonifica

definizione art. 240: “l’insieme di interventi atti ad eliminare le

fonti di inquinamento e le sostanze inquinanti o a ridurre le

concentrazioni delle stesse presenti nel suolo, nel sottosuolo e

nelle acque sotterranee ad un livello uguale o inferiore ai valori

delle CSR”

definizione da allegato 3: “la bonifica di un sito inquinato è

finalizzata ad eliminare l’inquinamento delle matrici ambientali o a

ricondurre le concentrazioni delle sostanze inquinanti in suolo,

sottosuolo, acque sotterranee e superficiali entro i valori delle

CSC … o ai valori di CSR …”

RIGENERAZIONE URBANA

progetto di bonifica

Per bonifica di un sito contaminato si intende l’insieme di

interventi atti a:

Rimuovere la fonte di inquinamento

Ridurre la concentrazione dell’agente inquinante nei suoli e nelle acque

sotterranee e superficiali ad un livello inferiore alle Concentrazione Soglia di

Contaminazione (CSC) per la specifica destinazione d’uso del sito o alle

Concentrazione Soglia di Rischio (CSR) come determinate dall’Analisi di Rischio

Sito Specifica

Deve essere chiaro l’obiettivo di bonifica

RIGENERAZIONE URBANA

…..progetto di bonifica

L'autorizzazione sostituisce a tutti gli effetti le autorizzazioni, le

concessioni, i concerti, le intese, i nulla osta, i pareri e gli assensi

previsti dalla legislazione vigente.

Il provvedimento di autorizzazione costituisce variante urbanistica e

comporta dichiarazione di pubblica utilità, di urgenza ed

indifferibilità dei lavori. Stabilisce: eventuali prescrizioni

inizio lavori/tempi di esecuzione (devono essere indicati nell’autorizzazione)

entità delle garanzie finanziarie (<50% costo stimato dell'intervento)

RIGENERAZIONE URBANA

certificazione della bonifica

A conclusione della bonifica, la Provincia certifica il completamento

degli interventi di bonifica e la conformità degli stessi al progetto

approvato

La certificazione costituisce titolo per lo svincolo delle garanzie

finanziarie.

Le procedure per il rilascio della certificazione di avvenuta bonifica

sono stati fissati con DGR n. 9/3509 del 2012.

RIGENERAZIONE URBANA

….. certificazione della bonifica

La certificazione di avvenuta bonifica, se previsto dall’autorizzazione

del Comune, può essere rilasciata separatamente per i terreni e per la

falda.

La certificazione per i terreni potrà essere rilasciata qualora sia già

stato approvato e autorizzato il progetto di bonifica della falda.

In questo caso Analisi di rischio sanitaria con valutazione percorso

vapori dalla falda per lo scenario futuro di riuso del sito.

RIGENERAZIONE URBANA

chi sono i soggetti?

• responsabile dell’inquinamento: colui che ha oggettivamente

inquinato l’area o si presume che l’abbia fatto;

• proprietario incolpevole: colui che ha la proprietà del sito; non

ha l’obbligo di bonificare l’area ma ha una sorta di «doverosità»

nell’eseguire gli interventi di bonifica per non incorrere nelle

restrizioni patrimoniali dettate dal Codice ambientale;

• soggetto interessato: colui che ha interesse a realizzare gli

interventi di bonifica, per motivate ragioni.

RIGENERAZIONE URBANA

rilevanza del sito

comunale: siti che ricadono interamente

nell’ambito di un solo comune

regionale: siti che interessano il territorio di più

comuni

nazionale: individuati con decreto del Ministero

dell’Ambiente (art. 252)

RIGENERAZIONE URBANA

SITI DI INTERESSE

NAZIONALE

BOVISA (MI) (declassato)

BRESCIA CAFFARO (BS)

CERRO AL LAMBRO (MI) (declassato)

EX FIBRONIT BRONI (PV)

LAGHI DI MANTOVA E POLO

CHIMICO (MN)

PIOLTELLO - RODANO (MI)

SESTO SAN GIOVANNI (MI)

RIGENERAZIONE URBANA

Siti di Interesse Nazionale S.I.N.

RIGENERAZIONE URBANA

chi inquina paga.

ma è proprio così?

la mancata bonifica da parte del soggetto obbligato

comporta pesanti conseguenze in termini ambientali ed

economici, in particolare l’esborso di ingenti risorse

finanziarie pubbliche

procedure sostitutive per la bonifica dei siti “orfani”

RIGENERAZIONE URBANA

Finanziamenti regionali 2001/2018 per Provincia

(in migliaia di Euro )

6.552,3022.464,39

1.992,3310.738,31

3.470,59

18.462,02

325,36

75.125,79

43.498,73

40.995,475.917,02

Bergamo Brescia Como CremonaLecco Lodi MonzaBrianza MilanoMantova Pavia Varese

Totale dal 1992 al 2018 – erogati oltre 300.000.000,00 €Fonte Regione Lombardia

RIGENERAZIONE URBANA

Programma regionale di Bonifica delle aree

contaminate – P.R.B.Con dgr n. 1990 del 20 giugno 2014

la Giunta Regionale ha approvato il

programma regionale di gestione dei

rifiuti (P.R.G.R.) comprensivo di piano

regionale delle bonifiche (P.R.B.) e

dei relativi documenti previsti dalla

valutazione ambientale strategica

(V.A.S.).

Il Piano di Bonifica riporta le azioni

idonee ad attuare la normativa

regionale in materia, con particolare

riferimento alle procedure previste

per l’esecuzione delle attività di

bonifica e per la valorizzazione

ambientale e urbanistica delle aree

contaminate

RIGENERAZIONE URBANA

Definizione delle Priorità di intervento

obiettivi di Piano

Riqualificazione urbanistica

Riduzione dei rifiuti prodotti da bonifica

Gestione inquinamento diffuso

Prevenzione dell’inquina-mento

Nuova procedura per definizione delle

priorità di intervento – modello SER-

APHIM

Riqualificazione ambientale e

urbanistica di aree contaminate e

dismesse

Prevenire i rischi ambientali e sanitari connessi ad attività di gestione di rifiuti

Promozione di tecnologie

innovative / sostenibili di

bonifica

Piano di intervento per le acque sotterranee

• Definizione ruoli e responsabilità

• Protocollo Operativo

• Criteri per la pianificazione economico-finanziaria

• Istituzione dei primi Tavoli tecnici per le aree a inquinamento diffuso

• Definizione di un indice di rischio relativo per la gerarchizzazione dei siti contaminati

• Aggiornamento triennale delle priorità regionali

• Programmazione economico-finanziaria degli interventi

• Azioni di supporto agli Enti locali

• Protocolli di Intesa tra Regione e Comuni

• Scenari di trasformazione urbanistica

• Bandi pubblici per la riqualificazione

• Linee Guida per il riutilizzo e la riqualificazione urbanistica delle aree contaminate -DGR 5248/2016

• Introduzione dell’art. 17 bisdella l.r. 26/2003 (l.r. 24/2014)

• Adozione d’ufficio di misure di prevenzione e precauzione in sostituzione e in danno al soggetto inadempiente

• Definizione di criteri e procedure per il finanziamento degli interventi

• Analisi e promozione di nuove tecnologie di bonifica e di caratterizzazione

• Sperimentazioni «controllate» di tecnologie in situ

• Protocollo di Intesa

• Rapporto biennale sulle tecnologie adottate

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RIGENERAZIONE URBANA

Riqualificazione urbanistica di

siti contaminati

Riqualificazione urbanistica di

siti contaminati

OBIETTIVO: Promuovere la riqualificazione ambientale e

urbanistica di aree contaminate e dismesse (R.R. 2/2012 )

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• Definizione di scenari di

trasformazione urbanistica

• Protocolli di intese Definizione di

Intese con gli EE.LL. per valorizzare aree

oggetto di bonifica

• Bandi pubblici per la riqualificazione

contestuale alla bonifica

•Linee Guida per il riutilizzo e la

riqualificazione urbanistica delle aree

contaminate - DGR 5248/2016

RIGENERAZIONE URBANA

Studi di fattibilità per la valorizzazione urbanistica dei siti contaminati

Inquadramento territoriale → infrastrutturale, ambientale, insediativo

Anagrafica dell’area → stato di fatto, consistenze edilizie, usi pregressi e

bonifica

Stato di diritto urbanistico → previsioni urbanistiche

Espansioni urbanistiche previste nel contesto → competizione con i siti da

rigenerare

Inquadramento socio-demografico e del mercato immobiliare

Ipotesi di valorizzazione, trasformazione e marketing del sito →

potenzialità immobiliari, contesto, regime urbanistico, ipotesi di trasformazione

degli insediamenti produttivi, stima dei costi per la trasformazione e ricavi dalla

vendita degli immobili

RIGENERAZIONE URBANA

la Regione Lombardia ha proposto forme diincentivazione per sollecitare azioni diriqualificazione e riconversione ambientali deisiti inquinati, indispensabili e necessarie persalvaguardare le risorse ambientali che maicome nel territorio lombardo, sono stateoggetto di pressioni antropiche

• L.R. 12 dicembre 2003, n. 26 art. 21 -(procedure di esproprio, ad evidenza pubblica,concessioni di contributi a favore dei comuni)

• Regolamento regionale 15 giugno 2012n. 2

• Legge regionale 26/2003 art. 21 bis(incremento superficie/volumetria fino al 30%).

• Legge regionale 26/2003 art. 21 ter(Promozione della riqualificazione di sitipotenzialmente contaminati – introdottodalla l.r. 28 dicembre 2017, n. 37 (Collegato2018)

Il bando incentiva i soggetti pubblici e privati, proprietari o in possesso

legittimo delle aree interessate, non responsabili della contaminazione, e i

Comuni che intervengono d'ufficio in processi di riqualificazione

urbanistica delle aree potenzialmente contaminate.

indirizzi regionali

RIGENERAZIONE URBANA

Gli incentivi riguardano, la redazione di Piani della Caratterizzazione e loroesecuzione e gli Studi di fattibilità urbanistico-edilizia, necessari e propedeuticialla riqualificazione e al recupero delle aree potenzialmente contaminate

il bando

Soggetti:pubblici e privati proprietari o comunque in possesso di titolo legittimante la detenzione delle aree interessate, non responsabili della contaminazione;Comuni che intervengano d'ufficio ai sensi dell'articolo 250 del d.lgs. 152/2006.

Risorse messe a disposizione:

€ 500.000 (cinquecentomila euro)

Caratteristiche dell’agevolazione:•50.000 € per la redazione del Piano di caratterizzazione o integrazione/aggiornamento dello stesso;•100.000 € per l’esecuzione del Piano di caratterizzazione;•25.000 € per la redazione dello Studio di fattibilità urbanistico-edilizia;

ed erogabile in percentuale massima secondo la tipologia di soggetto beneficiario:•100% al soggetto pubblico proprietario o comunque in possesso di titolo legittimante la detenzione delle aree interessate;•50% al soggetto privato proprietario o comunque in possesso di titolo legittimante la detenzione delle aree interessate;•100% al Comune che intervenga d'ufficio.

L’importo erogato sarà da restituire senza interessi a seguito dell’avvenuta riqualificazione urbanistica dell’area.

RIGENERAZIONE URBANA

«Linee guida per il riutilizzo e la riqualificazioneurbanistica delle aree contaminate» – d.g.r. 31maggio 2016, n. 5248

L’Amministrazione comunale deve attuare i seguenti passaggi:

• Classificazione dell’area oggetto di bonifica all’interno degli atti del P.G.T.

• Studio di fattibilità urbanistico-edilizia

• Variante al P.G.T. (eventuale)

• Progetto operativo di bonifica o di messa in sicurezza permanente - Dichiarazione

di pubblica utilità

• Iscrizione dell’onere reale

• Stima del valore dell’area

• Procedura di esproprio

• Bando ad evidenza pubblica

• Aggiudicazione

• Presentazione del piano urbanistico attuativo da parte del soggetto aggiudicatario,

in coerenza con l’intervento di bonifica dell’area

RIGENERAZIONE URBANA

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Al fine di garantire la massima contestualità del progetto operativo di bonifica o di messa

in sicurezza permanente con il piano attuativo, è necessario che quest’ultimo dettagli nei

suoi elaborati

• la realizzazione di piani interrati (profondità, localizzazione, caratteristiche costruttive, destinazioni),

• l’esatta dislocazione sul sito delle funzioni (residenza, commercio, uffici, aree verdi, funzioni ricettive,

produzione, attrezzature pubbliche, parcheggi),

• le aree permeabili e quelli impermeabili,

• le caratteristiche costruttive delle fondazioni degli edifici,

• l’esatta dislocazione e le caratteristiche costruttive e tecniche delle reti di sottoservizi pubbliche e

private previste in sottosuolo,

• il cronoprogramma dei diversi interventi edilizi, anche in considerazione del progetto operativo di

bonifica.

Il piano attuativo deve essere altresì accompagnato da norme tecniche che vincolino la

progettazione esecutiva degli interventi edilizi al rispetto dei contenuti di cui sopra e in

riferimento agli specifici contenuti del progetto operativo di bonifica o di messa in sicurezza

permanente. Inoltre nelle norme deve essere chiaramente esplicitato che l’avvio dei lavori

edilizi potrà avvenire solo a seguito dell’emissione del certificato di avvenuta bonifica da

parte degli Enti preposti, anche per lotti funzionali ove previsti.

RIGENERAZIONE URBANA

….. spunti di riflessione

Norme ambientali e norme urbanistiche sono allineate?

la certezza dei tempi e la garanzia della buona conclusione degli interventiambientali/edilizi sono elementi fondamentali, in particolare per gli operatori chevogliono investire nel recupero e nella rigenerazione di aree dismesse oggetto dibonifica

•Necessità di un coordinamento tra norme ambientali e norme urbanistiche

•Necessità di una semplificazione delle norme urbanistiche e ambientali

•Necessità di una maggiore conoscenza e programmazione del territorio a

livello locale (incertezza sugli obiettivi da raggiungere)

•Necessità che le limitazioni d’uso derivanti dallo stato qualitativo delle matrici

ambientali (suolo, sottosuolo e acque sotterranee) in relazione allo stato di

potenziale contaminazione, di contaminazione a seguito di analisi di rischio, di

bonifica e di sito bonificato siano indicate nel Piano delle Regole

•Necessità di un maggior coordinamento tra pubblico e privato attraverso

l’utilizzo di strumenti di concertazione quali Accordi di Programma e protocolli

d’intesa (per le aree di particolare complessità ambientale e territoriale)

RIGENERAZIONE URBANA

OBIETTIVO: Riduzione dei rifiuti prodotti nel corso degli

interventi di bonifica

Sperimentazione tecnologie di bonificaSperimentazione tecnologie di bonifica

• Analisi e promozione di nuove

tecnologie di bonifica e di

caratterizzazione

• Sperimentazioni «controllate» di

tecnologie in situ in aree a

finanziamento pubblico

•Rapporto biennale sulle tecnologie

adottate in Lombardia

• predisposizione di un Atto di indirizzi

finalizzato a promuovere tecnologie a

ridotto impatto ambientale

RIGENERAZIONE URBANA

40

0,0% 10,0% 20,0% 30,0% 40,0% 50,0% 60,0% 70,0%

Altra tecnologia

Air Sparging (+ Biosparging)

Attenuazione naturale

Barriere reattive

Biopiles

Biorisanamento

Bioventing (BV)

Desorbimento termico

Fitorisanamento

Incenerimento

Landfarming

Ossidazione/riduzione chimica

Pump and Treat (P&T)

Rimozione e smaltimento terreno

Soil flushing

Soilwashing (SW)

SVE-SV

Utilizzo di batteri

15,4%

7,7%

2,6%

7,7%

2,6%

12,8%

35,9%

2,6%

12,8%

4,8%

4,4%

0,8%

0,1%

0,9%

0,9%

5,3%

0,2%

0,1%

0,3%

0,6%

0,9%

7,4%

62,0%

0,2%

0,5%

9%0,5%

SIC SIR

Tecniche di bonifica in Lombardia

Dicembre 2014Fonte dati AGISCO

Excavation, off-site disposal facilitiesExcavation, off-site disposal facilities

Soil Vapor ExtractionSoil Vapor Extraction

BioventingBioventing

Procedure comunali

Procedure regionali

Procedure comunali

Procedure regionali

Air Sparging (+ Biorsparging)Air Sparging (+ Biorsparging)

Natural AttenuationNatural Attenuation

Pump & TreatPump & Treat

RIGENERAZIONE URBANA

….. spunti di riflessione

La sperimentazione delle tecnologie innovative è utile nei processi di

rigenerazione?

• Minori impatti ambientali• Riduzione dei costi degli interventi • Scenario diversificato e maturo dell’offerta tecnologica• Affidabilità dimostrata dalle sempre più numerose applicazioni

•Necessità di una maggiore azione di comunicazione e formazione

• Necessità di vincere le perplessità degli Enti locali e di controllo per

l’autorizzazione di tali interventi (problema del consenso: bonificare non vuol

dire ripristinare l’area allo stato zero)

•Necessità di una maggiore sviluppo di tecnologie di bonifica che oltre ad

abbattere i costi di bonifica favoriscano la riduzione dei tempi di bonifica

(“scavo e porto via” è il più veloce ma anche il più costoso)

RIGENERAZIONE URBANA