Articolo colonna gavazzeni

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PAGINA SALUTE ECO DI BERGAMO DOMENICA 2 FEBBRAIO

Una squadra di specialisti per far star bene la nostra colonna vertebrale. E' quella che

mette in campo Humanitas Gavazzeni che ha recentemente rafforzato l'area della fisiatria,

dell’ortopedia, della chirurgia della colonna ma anche attivato un Centro di Chiropratica.

Perché più discipline lavorando insieme possono, ognuna per la propria specifica

competenza, offrire un piano di cura personalizzato per la salute anche della nostra

colonna. Parliamo di quel disturbo che comunemente definiamo “mal di schiena”,

cervicalgia, dorsalgia o lombalgia, a seconda del tratto di colonna in cui prevale il dolore

(provocato per lo più da disfunzioni muscolo scheletriche, degenerazione o ernia del disco

intervertebrale, ecc..), che può trovare risoluzione anche dalla disciplina clinica della

chiropratica la quale, in Humanitas Gavazzeni, lavora a stretto contatto con la fisiatria, per

definire per il paziente una diagnosi e impostare poi un trattamento adeguato. “La

chiropratica – spiega Antonio Gil, responsabile del Centro di Chiropratica dell'ospedale – è

una scienza clinica che potremmo anche definire olistica, in quanto si occupa di rimuovere

non solo il sintomo, il dolore, ma anche le disarmonie che lo provocano. Il punto centrale è

la relazione diretta tra la colonna vertebrale e il sistema nervoso che controlla le funzioni di

tutte le cellule, tessuti e organi nonché il funzionamento di tutto il corpo. Le tante attività

che conduciamo ogni giorno possono causare la perdita della mobilità e della posizione

fisiologica di queste ossa spinali, causando una disfunzione del sistema nervoso e uno

stato di cattiva salute. Il nostro compito è ripristinare la linearità della colonna correggendo

i disallineamenti vertebrali (sublussazioni), eliminare la compressione dei nervi attraverso

tecniche specifiche di aggiustamento manuale, per nulla dolorose, che riattivano la

trasmissione nervosa e ripristinano l’equilibrio anche psicologico e fisiologico” .

Un percorso che si trasforma in una serie di trattamenti che escludono l'impiego di

farmaci, e che viene impostato in fase prioritaria in tandem con il medico fisiatra che valuta

il singolo paziente, i suoi esami strumentali (raggi, risonanza magnetica) e la sua

condizione fisica. “E' importante per noi e tanto più è nell’interesse del paziente, legare il

sintomo alla diagnosi, comprendere i dati clinici che sono alla base di un’alterazione, fare

una valutazione posturale complessiva e capire quindi quale sia il trattamento riabilitativo

più adeguato da proporre – dice Michele Albano, responsabile della Riabilitazione

ortopedica e sportiva di Humanitas Gavazzeni - . Tra questi c'è anche la manipolazione

chiropratica che permette di “sbloccare” segmenti vertebrali e liberare le tensioni”.

LA FORZA DI LAVORARE IN SQUADRA

Non ci sono controindicazioni assolute nei trattamenti chiropratici tranne che per le

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persone con osteoporosi, con esiti traumatici importanti o affette da patologie tumorali.

“Lavorare in squadra all'interno di un ospedale che ha a disposizione più specialisti e

specialità in modo integrato permette a noi chiropratici di dare davvero una risposta

globale al paziente che può aver bisogno semplicemente di rafforzare la parte diagnostica

per definire con esattezza clinica il suo problema - aggiunge il dottor Gil –, come pure aver

bisogno dell’apporto di un fisiatra, di un ortopedico o di un chirurgo perché il suo caso

richiede un approfondimento maggiore al fine di tracciarne la soluzione”.

“ Per noi chirurghi – spiega Corrado Musso, neo responsabile dell’Unità di Chirurgia della

colonna che si avvale come senior consultant del dottor Luca Torcello – il trattamento

riabilitativo del paziente costituisce una tappa fondamentale per poter pianificare un

corretta indicazione al trattamento chirurgico delle patologie del rachide. Molti disturbi

dolorosi della colonna vertebrale sono di origine degenerativa, legati all’invecchiamento

delle strutture ossee, discali, articolari e legamentose, ovvero i “costituenti” della colonna

stessa. Questo processo degenerativo spesso causa disallineamenti ed alterazioni della

postura, ovvero delle normali curvature della colonna, impedendo una buona funzionalità

della stessa e generando un circolo vizioso che porta all’accentuazione del deterioramento

delle strutture sopra menzionate. La riprogrammazione posturale e la chiropratica possono

agire positivamente su tali disturbi grazie ad una azione di ripristino della corretta funzione

della colonna, contribuendo a risolvere il dolore, correggere le anomalie posturali e

risolvere le contratture della muscolatura del rachide. In alcuni casi la degenerazione

produce danni irreversibili che non possono essere gestiti conservativamente, ed allora

entra in gioco il chirurgo della colonna che tenta di ottenere, attraverso un intervento

chirurgico, la risoluzione del dolore da compressione dei nervi e da sovraccarico delle

strutture discali e legamentose.

Dopo l’intervento, che di norma comporta un trauma chirurgico della muscolatura, il

paziente ha nuovamente bisogno dei trattamenti fisiatrici e della chiropratica per risolvere

le contratture dei muscoli e l’atteggiamento scorretto della colonna vertebrale, allo scopo

di ottenere un risultato definitivo e duraturo.

Ciò detto, si evince come il trattamento conservativo, riabilitativo e manipolativo, e la

chirurgia agiscano sinergicamente per raggiungere il miglior risultato possibile in ciascun

paziente.”

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Una volta risolto il problema alla schiena però entra anche in gioco il paziente stesso che,

eliminato il dolore, deve però fare la propria parte.

“Una volta che il dolore è risolto e la nostra schiena sta bene – aggiunge Lucio Genesio,

fisiatra della Riabilitazione ortopedica e sportiva dell’ospedale – non dobbiamo però

abbandonare il gioco. Il nostro compito e la nostra soddisfazione è “rimettere in piedi” le

persone, sta poi però anche a loro fare la propria parte e proseguire il cammino seguendo

una serie di indicazioni che vengono date per non ricadere nel problema. L'esercizio

terapeutico è alla base del nostro star bene altrimenti tutti i dolori possono tornare”.

La chiropratica: la formazione, i professionisti

La chiropratica (il cui termine deriva da 2 parole greche “cheir”, mano, e “praxis”, azione) è un trattamento curativo che ricorre esclusivamente a tecniche manuali per individuare e risolver problemi derivati da anomalie della colonna vertebrale e ripristinare il benessere della persona. Il titolo di “dottore in chiropratica” è riconosciuto dalla legge italiana ma non esiste ad oggi un corso di laurea specifico. Gli specialisti acquisiscono quindi il titolo universitario all’estero (Stati Uniti, Gran Bretagna, Francia ad esempio) dopo aver frequentato una Facoltà (corso di studi di 5 o 7 anni a tempo pieno), incentrata in particolare sullo studio di scienze biologiche, neurologia, diagnostica per immagini, fisiologia, tecniche manipolative e materie cliniche. L’Associazione Italiana Chiropratici aggiorna costantemente sul proprio sito, www.chiropratica.it, l’elenco degli specialisti laureati e riconosciuti dall’Organismo mondiale sulla chiropratica dal World Federation of Chiropractic, il cui interlucatore è l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).