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    articoli

    fontanot, un marchio made in riminipagina 10

    sommario

    SoMMario

    maggiolina: la rinascita di un quartiere

    pagina 16

    il retail sceglie l’innovazionepagina 22

    Efficienza in condominio: risparmio, non solo classamento energetico

    pagina 31

    rubriche

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  • Guglielmo Pellicciolifondatore ed editorialista de

    il Quotidiano Immobiliare

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    un nuovomodello d’impresal’imprenditoria italiana ha due doti: la creatività e la fantasia. la prima serve per inventare nuovi pro-dotti, trovare nuove soluzioni, cercare nuove strade. la seconda per applicare a queste innovazioni un processo industriale o commerciale. in altre parole, noi siamo bravi ad inventare e a vendere. per capire questa nostra abilità basta fare un giro per le nostre aziende produttrici e farsi raccontare la storia della loro crescita. immancabilmente ci sarà un momen-to in cui è avvenuta la svolta che ha cambiato faccia e prospettive all’impresa. prendete il caso di coper-tina di oggi, la Fontanot di rimini che produce scale per interni. Fatto il prodotto, il problema era riuscire a trasportarlo in giro per i mercati di mezza euro-pa in un modo economico e semplice. ecco il ge-nio italico: imballare la scala, dopo averla smontata in tutte le sue componenti, e riporla in una scatola da mezzo metro cubo. con queste dimensioni otti-mizzi gli spazi, semplifichi i problemi di magazzino, di spedizione, di stoccaggio presso il punto vendi-ta. Se poi riesci anche a utilizzare un configurato-re elettronico il cliente si disegna la sua scala e ti spedisce direttamente l’ordine con tutte le misure e le scelte dei materiali. anche qui si vede come l’in-dustria italiana è stata capace di utilizzare il digitale per migliorare la sua proposizione sul mercato.abbiamo un tessuto imprenditoriale che ha perso i suoi capitani d’industria per riconvertirsi alla picco-la e media impresa. in questa dimensione minima sta il modello ideale per il paese, locale ma al tempo stesso aperto anche ai mercati internazionali. For-se non sarà l’unica strada per la crescita ma senza dubbio è quella più entusiasmante.

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    milanoVia Marostica 1

    24,7 milionil’immobile di via Marostica 1 a Mila-no, ad uso ufficio, è stato acquista-to da beni Stabili per la cifra di 24,7 milioni di euro. l’edificio, di 10.500 metri quadri e interamente locato a società italiane. internazionali, è sta-to acquisito grazie a gVa redilco, la quale ha agito da advisor.

    milanozona sempione

    10 milionigVa redilco ha agito in qualità di ad-visor di un primario fondo pensioni italiano per la vendita di un immobile a Milano, ad un valore pari a circa 10 milioni di euro. l’edificio, avente una superficie complessiva di 4.800 mq, è ubicato in via riva di Villasanta 3, zona cor-so Sempione, a pochi passi dall’arco della pace.

    milanovia Principe Amedeo 49

    41,9 milionibeni Stabili ha acquisito l’immobile milanese di via principe amedeo, da adibire ad uso uffici, per 41,9 milio-ni euro. l’edificio di 7.000 metri qua-dri è attualmente sottoposto a lavo-ri di riqualificazione, i quali verranno completati entro il primo trimestre del 2018.

    veronaVia Montelungo 1

    6,5 milioniMondadori ha sottoscritto la cessio-ne dell’immobile ad uso logistico di Verona ad anno trading del gruppo ceva retail per 6,0 milioni di euro. a questi si aggiunge la transazione dei rami libri e retail di Mondadori per 0,5 milioni di euro.

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    il nuovo mondo del costruitoInnovazione di processo e di materiali nel panorama immobiliare italiano

    27 giugno, ore 09:00 - palazzo Maire tecnimont, Milano

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    ilQIConvegno

    il punto di vista delle associazionimatteo Cabassi, aSSoiMMobiliare

    nuove frontiere del costruitoGianluca martora, igD SiiQandrea margaritelli, liStone giorDano

    innovazione tecnica e architetturamarco Piva, StuDio Marco piVaambrogio meregalli, Meregalli iMpiantiGuido Davoglio, tekSermaurizio milan, Milan ingegneria

    il punto di vista delle istituzioniLuigi Donato, banca D’italia

    Luca Benetti, Stahlbau pichlerClemente Di Paola, atlantica re

    lo scenario del costruitoantonio Gennari, ance

    mirko Cinque, prelioS integraroberto Cereda, loMbarDini22Francesco Giaccio, JohnSon controlS

    sponsor

    Giorgio Lupoi, ance

    innovazione per un real estate più forteValeria Falcone, baringSandrea sica, inVeStire Sgrregina De albertis, borio Mangiarotti

    l’industria della componentisticaGiuseppe roma, rur

    Emanuele orsini, FeDerlegnoarreDo

    Daniele Levi Formiggini, ricS italiaalessandro Cattaneo, FeDeriMMobiliare

    mercato e qualità del costruitoFederica saccani, cbre italiaLamberto agostini, cuShMan & WakeFielD

    Giovanni marco ottoboni, gabetti pSroberto Nicosia, collierS international

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  • report 8S

    report A curA diPAtriGEst

    Da uno studio di patrigest sui mercati immobiliari diversi dal residenziale in centro italia, è emerso il trend positivo osservabile negli ultimi due anni, sia in termini di tran-sazioni che di dinamicità dei mercati analizzati. la dinamicità dei mercati, intesa come il rapporto percentuale tra numero di transazioni annue rispetto al totale di unità immo-biliari esistenti (stock), permette di misurare quanto sia vivace un mercato rispetto ad un altro. analizzando la serie storica di questo indicatore dal 2004, si può riscontrare come il settore terziario abbia registrato cali superiori in termini percentuali rispetto ai settori commerciale e industrial ma, allo stesso tempo, si sia sempre mantenuto su un livello di dinamicità superiore, raggiunto nell’ultimo anno dal settore industrial. os-servando il dato sulle transazioni, invece, il settore industrial è quello che, nonostante la crisi sofferta nell’ultimo decennio, ha mostrato cali relativamente inferiori rispetto agli altri settori. guardando agli ultimi dati annuali, è possibile notare come il trend re-lativo alle transazioni e all’intensità del mercato (calcolata sulla base dell’ultimo dato disponibile sullo stock) sia in crescita per tutti i mercati analizzati: tra il 2014 e il 2016 +17,8% per il commerciale, +14,8% per l’office e + 24,4% per l’industrial.

    TRANSAZIONI E DINAMICITà DEL MERCATO INDUSTRIAL, COMMERCIALEE OFFICE NEL CENTRO ITALIA

    Centro ItalIa: la rInasCItadel “non resIdenzIale” è InIzIata

    Focus sulle compravendite

    Fonte: Elaborazioni Patrigest su dati OMI – Ufficio Studi Gabetti

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  • 10Sfontanot, un Marchio Made in riMini

    Fontanot, un marchiomade in rimini di Guglielmo Pelliccioli

    le scale stanno all’uomo come i santi stanno al paradiso, servono cioè a farci intravedere più alti orizzonti e a insegnarci la strada per raggiungerli. ci si arriva lassù col pensiero e col ragionamento, un gradino alla volta, mettendo in fila i propri passi. per costruire una scala bisogna alzare gli occhi al cielo e cercare un punto d’appoggio. Dubito che enzo Fontanot avesse la mente occupata in questi pensieri quando nel ‘70 iniziò la sua attività presso la ditta albini di rimini, spe-cializzata in costruzione di scale a pioli, quelle scale che oggi non si vedono più ma che una volta erano gli attrezzi del mestiere di pompieri, elettricisti e muratori.

    Innovazione di prodotto e di distribuzione

  • 11Sfontanot, un Marchio Made in riMini

    Forse questi pensieri convivono di più nell’animo e nella testa dei suoi figli Francesco, Michele e Laura che hanno il compito di trasformare le scale in og-getti utili e pratici, ma anche in elementi di design perché oggi le scale non servono più solo per salire o scendere ma anche per abbellire una casa, un ufficio, un albergo.certo, l’azienda sulle scale ha costruito il suo succes-so e si è affermata in tutta europa portando avanti costantemente l’idea di un oggetto che nasce dal-la ricerca e che ha nello stile la sua riconoscibilità. nella vita degli uomini e delle imprese contano i nu-meri e i numeri prima ancora che dalle cifre econo-miche scorrono sul calendario. ripercorriamo anche noi questa strada che ha accompagnato la società Fontanot nel suo tragitto di crescita. la storia inizia subito dopo la guerra, nel lontano ’47, con la ditta albini che in un piccolo laboratorio artigianale in cen-tro alla cittadina e 6/7 dipendenti, produce appunto quelle scale in legno di cui dicevamo all’inizio. Se-guendo la logica dei numeri e lo scorrere degli anni, nel 1970 entra in azienda Carlo Albini, uno dei figli del fondatore. un’altra invece sposa una ragazzo che si chiama enzo. Da queste parti enzo è sinonimo di qualcosa che ha a che fare con il bello e la precisio-ne. l’enzo in questione è il giovane Fontanot. a que-sto nuovo nome si affianca il cognome del fondatore dando inizio alla ditta albini & Fontanot.

    lAurA FontAnot

    PErsonA

    FrAncEsco FontAnot

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    MichElE FontAnot

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  • 12Sfontanot, un Marchio Made in riMini

    Sono gli anni del boom economico e della grande crescita dell’italia, chi ha vo-glia di lavorare e coraggio si lancia nella grande sfida di trasformare il Paese da rurale a industriale. la piccola impresa si rende conto che siamo alle soglie di un cambiamento profondo e che il mercato immobiliare sarà il traino di questo im-portante sviluppo. le case sono più belle e crescono in altezza per ottimizzare gli spazi. Servono quindi scale per interni e la albini & Fontanot è pronta a raccogliere la sfida e ad intuire per prima che quelle scale che entrano nelle case devono es-sere belle, curate, ben disegnate. Fare parte integrante dell’arredo che completa e personalizza l’ambiente domestico.

    FontAnot

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  • 13Sfontanot, un Marchio Made in riMini

    nella vita di un’azienda c’è un susseguirsi di idee che rappresentano i tratti miliari del suo percorso. Questa di spostarsi sul design è la prima grande intuizione che sposta subito gli orizzonti della albini & Fontanot in una precisa direzione, staccandosi dalla miriade di imprese che fanno lo stesso lavoro senza porre par-ticolare cura all’espetto estetico e alla forma. non si è più solo artigiani ma anche soggetti creativi capaci di dare a una lavorazione e a un prodotto un segno caratteristico.la seconda grande idee arriva nel decennio succes-sivo - siamo negli anni ’80 - con l’industrializzazio-ne del prodotto. carlo ed enzo hanno capito che la strada da battere è quella di produrre molti pezzi nel modo più semplice possibile, con soluzioni proget-tuali innovative che permettano di essere all’avan-guardia. una scala deve essere prodotta secondo moderni modelli di organizzazione del lavoro e con il concetto della modularità di serie. il passaggio non è trascurabile: si tratta di passare dal ruolo di artigiani a quello di industriali, attuando una revisione della produzione e una razionalizzazione che ne permet-tesse un aumento esponenziale senza intaccare la precisione del manufatto.Diciamo che negli anni a seguire poi le idee e i pro-getti per la Fontanot si susseguiranno come logica conseguenza di questa scelta strategicamente effet-tuata negli anni ’80. trovato il modo di far crescere al produzione con la nuova organizzazione adesso bi-sogna trovare nuovi mercati. ecco allora la svolta de-gli anni ’90: si va all’estero. già in parte i prodotti che

    La seconda grande idee arriva nel decennio successivo - siamo negli anni ’80 - con l’industrializzazione del prodotto. Una scala deve essere prodotta secondo modernimodelli di organizzazione del lavoro e con il concetto della modularità di serie

  • uscivano dalla fabbrica erano apprezzati anche oltre confine; bisognava però darsi una struttura e mette-re in piedi un’organizzazione che si occupasse della parte logistica e che portasse in giro le scale per i vari stati. peccato che una scala non sia il manufat-to più semplice da trasportare da rimini a centinaia di chilometri di distanza. occorreva ridurre i costi di trasporto ma individuare anche un sistema che ne consentisse la spedizione in imballi razionali e com-patti. ecco allora la grande idea: il kit di montaggio dentro una scatola di legno. praticamente si trattava di realizzare la scala e poi inviarla smontata in pez-zi facilmente ricomponibili e che potessero essere stipati dentro un imballo standard da mezzo metro cubo. nella scatola doveva esserci tutto istruzioni comprese. e per non sbagliare questi fogli di mon-taggio dovevano essere il più chiari possibili: perché non anche corredarli allora con una cassetta video Vhs che illustrava come si doveva installare la scala?il primo cliente fu il gruppo francese della grande distribuzione castorama, che installò una scala in esposizione dentro un loro punto vendita. una pic-cola rivoluzione arrivare in un grande magazzino con un prodotto che prima era invece acquistabile solo presso rivenditori specializzati. così la strada era spianata e grazie a questa intuizione di facile imballo e trasporto la ditta Fontanot poteva allargare il suo giro d’affari non solo alla germania e alla gran bre-tagna, ma anche a un nuovo canale distributivo co-stituito dai retailer.

    14Sfontanot, un Marchio Made in riMini

    Occorreva ridurre i costi di trasporto ma individuare anche un sistema che ne consentisse la spedizione in imballi razionali e compatti. Ecco allora la grande idea: il kit di montaggio dentrouna scatoladi legno

  • È praticamente da questa esperienza che prende il largo il prodotto Fontanot e che l’azienda imbocca la sua strada maestra verso una crescita di dimensio-ni e di fatturato. oggi il gruppo, con le sue due unità produttive a rimini e in romania, ha un fatturato di 30 milioni di euro (60 per cento all’export) e dà lavoro a 250 persone. Soprattutto Fontanot è diventata l’a-zienda leader di mercato nel settore scale da interni e ha fatto dell’innovazione la sua arma vincente. in pratica i competitor vengono tenuti a debita distan-za grazie a una continua ricerca di forme, materia-li, procedimenti produttivi, certificazioni, modelli che danno al prodotto un vantaggio notevole rispetto agli altri produttori che sono per lo più locali. Questa ri-cerca si trasferisce anche sui modelli che presenta-no una gamma vastissima con soluzioni semplici e altre estremamente elaborate e di grande valore: in pratica una scala Fontanot può andare da 400 a 360 mila euro.oggi chi desidera un prodotto Fontanot può recarsi presso un rivenditore, accedere al sito dell’azienda e iniziare una configurazione al computer delle proprie esigenze, fino ai minimi dettagli per quanto attiene alle caratteristiche strutturali e di finitura. A quel punto, ottenuto anche il prezzo, potrà con un semplice pul-sante inviare l’ordine direttamente alla casa madre e dare inizio al processo di costruzione della scala.Dal quartier generale di rimini (più esattamente a cerasolo) fanno sapere però che le novità non sono finite e, anche se mantengono il massimo riserbo, si vocifera di tre brevetti che potrebbero portare parec-chie novità nel settore, oltre alla possibile entrata in una nuova fascia di mercato del mondo delle scale.

    15Sfontanot, un Marchio Made in riMini

  • Maggiolina la rinascitadi un quartiereIl modello di Abitare Inper una riqualifica su modello industriale

    di Marina Bettoni

    16SMaggiolina: la rinascita di un quartiere

  • 17SMaggiolina: la rinascita di un quartiere

    Da un intervento di demolizione e di completa riqua-lificazione dell’area in cui era ubicata l’ex sede de Il giorno, prenderà vita a Milano, a 5 minuti da porta nuova, il complesso immobiliare residenziale “abita-re in Maggiolina”, un nuovo “bosco verticale” in cit-tà realizzato da abitare in, società quotata in borsa sull’aiM Milano. il complesso residenziale (circa 125 appartamenti) che si sviluppa su 10 mila metri qua-drati di area, di cui 7 mila saranno adibiti a verde, si presenta con uno stile tutto personale e innovativo. le costruzioni con sviluppo verticale che verranno realizzate sono Sky tower e Maggiolina gardens. il complesso sarà pronto nell’autunno 2018.

    AbitArE in

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    MArco Grillo

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  • guarda la puntata di progetti su QitV

    dedicata ad abitare in maggiolina

    18SMaggiolina: la rinascita di un quartiere

    ce ne hanno parlato in una trasmissione del-la serie progetti, registrata presso i nostri studi tV, marco Grillo, Fondatore e board director di abitare in, l’ingegner alfonso corredor dello studio pp8 e con massimo dalla via, direttore generale di alpac.abitare in introduce in italia il concetto di “operato-re industriale residenziale”: fare case per le famiglie su modello industriale basandosi sulla riedificazione urbana. Lo sviluppo prevede la demolizione di edifici industriali, capannoni nel tessuto urbano di Milano, immobili dismessi per poi ricostruire, con l’ambizioso obiettivo di creare case nuove che migliorino il tessu-to abitativo della zona. tutto ciò anche in considera-zione dei trend demografici (spinti dal miglioramento dei servizi, dall’aumento degli studenti che trovano lavoro in città, dall’immigrazione stessa) segnala-ti dal comune di Milano che prevede circa 160.000 nuove famiglie entro il 2030, andando in controten-denza ai processi disurbanizzazione o suburbaniz-zazione del passato.

    AlFonso corrEdor

    PErsonA

    studio PP8

    sociEtà

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  • 19SMaggiolina: la rinascita di un quartiere

    il concept mira a integrare architettura e natura, in una residenza che, seppure in città, permette di vive-re in spazi aperti e verdi. balzano all’occhio le ampie logge e le terrazze che, come si vede dai rendering, diventano zone living creando spazi che aumentano la vivibilità dell’appartamento e offrono lo spettaco-lare skyline di Milano.“il modello di vendita è centrato sulle esigenze abita-tive cliente che compra sulla carta in base ad alcuni modelli che noi proponiamo – spiega Marco grillo – ma trova a sua disposizione una modalità flessibile e totalmente su misura. chi abiterà l’appartamento è il vero committente finale all’interno di un progetto governato tra progettisti, impiantisti, impresa e tutti gli stakeholder coinvolti”.l’innovazione del progetto consiste proprio in questa ampia elasticità che permette al cliente, a differenza di quanto accade di solito, di “comprare sulla carta scegliendo la sua unità abitativa di base, mettendola nell’impianto planivolumetrico e decidendo insieme agli architetti quale forma dare al suo appartamento. Se vuole anche spostando muri e finestre in modo che la casa realizzata sia a misura dei suoi deside-ri e sia lui, appunto, il committente ultimo”, spiega ancora grillo.

  • Questo modello, nuovo per il mercato immobiliare na-zionale, è in un certo senso mutuato dal mercato delle auto: succede po’ la stessa cosa di quando si com-pra un’automobile per la quale il cliente può sceglie-re il modello, l’allestimento, le performance, i colori. innovativo è anche il fatto che non esista un costo predefinito a metro quadro. Costo che si costruisce sulla base delle scelte del cliente. grazie a una strut-tura molto libera in pianta, le unità abitative, come dicevamo, sono caratterizzate da grandi logge che, a scelta del compratore, possono essere attrezzate con giardini pensili oppure come una parte dell’unità abitativa stessa. all’interno di ogni modulo abitativo il progetto si sviluppa sulle facciate, ampliando la vi-vibilità dell’alloggio.altro tema che ci tocca da vicino, come il Quotidiano immobiliare, poiché ne stiamo parlando a fondo da tempo, è quello dell’utilizzo del biM che in modo ba-silare aiuterà a costruire con costi e tempi certi.alle nostre trasmissioni della serie progetti teniamo molto alla presenza anche di società che invitiamo per presentare prodotti innovativi: Massimo Dalla Via, direttore generale di alpac, ci spiega in questa trasmissione come nel progetto della Maggiolina sia stato introdotto il modulo termoisolante, illustrando nel video (che potete vedere qui sotto) l’evoluzione

    20SMaggiolina: la rinascita di un quartiere

    MAssiMo dAllA ViA

    PErsonA

    AlPAc

    sociEtà

    guarda il video illustrativo del modulo

    termoisolante introdotto da alpac

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  • di questo prodotto che permette un ricambio di aria con una garanzia di elevata efficienza energetica. “in un’ottica di benessere abitativo che ognuno deve cercare di ottenere all’interno della propria abitazione questo prodotto gestisce la qualità dell’aria interna e i livelli di umidità garantendo un comfort interno che nelle città di oggi e nelle zone urbane è indispensabi-le – spiega Dalla Via – tra l’altro gestibile da remoto anche dal proprio telefono tramite app”.altro tema di grande interesse toccato nel dibatti-to è quello della sicurezza, questione che da recenti indagini risulta al primo posto negli interessi di chi acquista una casa. Da un lato vi è la sicurezza parte strutturale che come spiega nella trasmissione l’ing. corredor si sposa pienamente col progetto in quanto la struttura in carpenteria metallica ha consentito di realizzare un complesso che soddisfa questa priori-taria esigenza del cliente: “leggerezza e duttilità rie-scono a dissipare l’energia rispettando quindi i requi-siti antisismici di una città come Milano che ha visto aumentata la classe sismica di appartenenza (da 4 a 3). Molta cura anche alle pressioni del vento ai pia-ni alti, per cui si sta facendo un’analisi col politecni-co di Milano. ci sono molta cura e molta attenzione in questa progettazione che è davvero sofisticata”, spiega corredor. Dall’altro lato vi è la sicurezza per-sonale negli spazi comuni, della gestione integrata del complesso immobiliare: videocamere e controllo degli accessi (tVcc) garantiscono sicurezza di uti-lizzo degli spazi.

    21SMaggiolina: la rinascita di un quartiere

  • innovazione! parola chiave del nuovo workshop organizzato da il Quotidiano immobiliare presso copernico40 dedi-cato al settore immobiliare retail che da qualche settimana è balzato all’ono-re delle cronache in attesa della secon-da edizione del Mapic italy di Milano il 16 e 17 maggio prossimi. un evento che si preannuncia già come un suc-cesso e al quale abbiamo dedicato an-che la precedente copertina della que-sta nostra rivista settimanale. un settore, quello retail, che si trova in una fase di grande trasformazione sia per i nuovi format e i modelli di gestio-

    ne proposti, sia per i più attuali trend e tecnologie dei centri commerciali, che ha chiuso il 2016 molto positivamen-te con un importo d’investimenti supe-riore a i 2,6 mld di euro, di cui 1,1 mld nell’ultimo trimestre (+80% sull’anno precedente). un comparto importante, quindi, dell’intero settore investimenti real estate in quanto ne copre circa il 25%.

    chi di noi non ha colto la transizione in atto? oggi è lo stesso visitatore/cliente di un centro commerciale a chiedere una

    Come cambia il settore al workshop de ilQI

    di Marina Bettoni

    il retailsceglie l’innovazione

    22Sil retail sceglie l’innovazione

  • shopping experience piacevole (non più il semplice “fare la spesa”) vale a dire coinvolgimento attivo, emozioni, motivazioni maggiori per andare in un particolare centro e restarvi più a lun-go per scegliere e acquistare un de-terminato prodotto. la vendita in sé è tramontata per lasciare spazio alla soddisfazione del cliente, alla fideliz-zazione dei consumatori, al passapa-rola per acquisti futuri. ottimizzare il periodo di permanenza dentro il centro commerciale, che può durare anche al-cune ore, diventa cruciale per render-lo anche coinvolgente, interessante e confortevole. ecco allora che troviamo gli sviluppatori, i gestori, i retailer impe-gnati a cercare nuovi modelli di rappor-to con i clienti stessi per prolungarne sempre più la permanenza nel centro, aumentando le probabilità di acquisto. Maggior benessere e comfort – spesi anche in termini di marketing – toc-cano però anche temi molto sensibi-li come quello della sostenibilità, di cui abbiamo parlato a lungo durante il workshop. in questo senso non va sot-tovalutato l’impegno che sviluppatori e

    gestori hanno verso i milioni di perso-ne che ogni anno passano in un centro commerciale il quale può diventare, se ben governato, un fantastico strumen-to di comunicazione anche su questio-ni come il consumo dell’acqua, dell’e-nergia elettrica, la gestione dei rifiuti, la sicurezza delle persone.obbligo e responsabilità verso il clien-te sono altri due concetti ricorsi fre-quentemente durante il workshop. in primo luogo sta cambiando a fondo il modo di lavorare con i tenant: il rispar-mio energetico per esempio oggi è ine-ludibile e non solo in termini di costi. i risultati più importanti si vedranno tuttavia tra qualche tempo. Le certifi-cazioni per i centri commerciali stan-no fiorendo, questo vuol dire che ci si sta muovendo e ci si sta rendendo conto che un centro commerciale con determinate caratteristiche è vincen-te perché consuma meno. certamente questo è un messaggio che non sfug-ge anche ai clienti. l’impegno è rende-re le certificazioni più governate e non “volontarie” come sono ora.

    23Sil retail sceglie l’innovazione

  • Ma entriamo nel dettaglio degli inter-venti, che poi potrete rivedere nei video qui allegati.a federica selleri, Director property Valuations, CRIF, è stata affidata l’a-pertura dei lavori con uno speech sugli standard di valutazione del settore im-mobiliare retail: “i principali organismi internazionali che redigono gli stan-dard di valutazione immobiliare (ricS e tegoVa) hanno recentemente mes-so a punto documenti specifici di indi-rizzo sulla valutazione dei centri com-merciali. interessante quindi l’esercizio – secondo Federica Selleri – di mettere a confronto tali linee guida per eviden-ziare similitudini e differenze metodo-logiche”.

    il panel a seguire ha visto come pro-tagonisti sviluppatori e gestori. Jerry Boschi, general Manager italia, ece projektmanagement italia, ha spiega-to qual è la filosofia che sta guidando il cambiamento sottolineando come “l’obiettivo guida di ogni nuovo servi-

    zio innovativo, a prescindere dalla sua grandezza, è di promuovere rapporti a lungo termine con i clienti e, nel fare questo, massimizzare i ricavi, sia per la proprietà che per gli affittuari/ope-ratori”. un’operazione che certamen-te non può essere lasciata al caso ma che, come anche ha rilevato france-sco soldi, responsabile Servizio Mar-keting e responsabilità Sociale, igD SiiQ, comporta una forte responsabili-tà che le società portano avanti anche in termini di riqualificazione: “Innovare, significa fornire ai visitatori dei centri commerciali il miglior ambiente pos-sibile affinché la shopping experience sia in linea con il mutare delle loro esi-genze”. nel panel anche Walter levati, property area Supervisor, Svicom, che ha ribadito appunto come “le nuove frontiere della shopping experience passano attraverso l’evoluzione degli spazi espositivi e della comunicazione (web e social), cogliendo e intersecan-do le aspettative degli espositori e le esigenze del cliente.

    24Sil retail sceglie l’innovazione

    FEdEricA sEllEri

    PErsonA

    jErry boschi

    PErsonA

    FrAncEsco soldi

    PErsonA

    http://www.ilqi.it/quotidiano-immobiliare/cerca?search%5Bpeople%5D=Selleri+Federicahttp://www.ilqi.it/quotidiano-immobiliare/cerca?search%5Bpeople%5D=Boschi+Jerryhttp://www.ilqi.it/quotidiano-immobiliare/cerca?search%5Bpeople%5D=Soldi+Francesco

  • wAltEr lEVAti

    PErsonA

    GiuliA coMPArini

    PErsonA

    rAchElE ViGilAntE

    PErsonA

    25S

    Durante la discussione sono stati rac-contati anche alcuni casi come il re-centissimo centro commerciale adigeo (ece), il centro Sarca (igD), e le inno-vazioni introdotte nei nuovi format da Svicom, sia in termini di gestione sia di marketing (Fb per esempio è il social di riferimento per la community interes-sata al settore).

    compito diverso quello di Giulia com-parini, Studio legale cocuzza & asso-ciati, sul fronte normativo legale, che ha spiegato come l’evoluzione del mer-cato e dei consumi, nonostante i for-ti cambiamenti nell’ambito dei centri commerciali, non trova ancora pronta “la disciplina legale che fatica ad adat-tarsi alle nuove necessità del commer-cio: l’assenza di una chiara regolamen-tazione dei temporary store e la nuova disciplina in materia di grandi locazioni sono la chiara testimonianza di tale si-tuazione”. rachele vigilante, respon-sabile settore retail, gabetti property Solution, ribadisce che le diverse ve-

    locità dei cambiamenti si evidenziano anche in campo sociale e umano. l’e-voluzione dell’offerta “deve accompa-gnarsi con la velocità di reazione da parte degli attuali sistemi gestionali non sempre flessibili e veggenti rispet-to al nuovo uso degli spazi, all’organiz-zazione e al ruolo del web nelle relazio-ni più che nella comunicazione”.

    nell’ultimo panel tre ospiti che hanno centrato tre tematiche altrettanto in-teressanti sotto il profilo delle nuove tecnologie introdotte nei centri com-merciali: la sicurezza delle persone, il benessere e comfort, la mobilità so-stenibile.michela negri, Marketing & Strate-gy Manager, route220, ha presenta-to questa giovane start up che si oc-cupa di mobilità sostenibile e segue il filone delle della new economy “sem-pre più green e sostenibile – come ci ha spiegato – e che unitamente alle sempre maggiori potenzialità tecno-logiche lancia una sfida imperdibile al

    il retail sceglie l’innovazione

    http://www.ilqi.it/quotidiano-immobiliare/cerca?search%5Bpeople%5D=Levati+Walterhttp://www.ilqi.it/quotidiano-immobiliare/cerca?search%5Bpeople%5D=Comparini+Giuliahttp://www.ilqi.it/quotidiano-immobiliare/cerca?search%5Bpeople%5D=Vigilante+Rachele

  • mondo del retail. Mobilità sostenibile e customer experience sono le scelte giuste che congiuntamente possono fare la differenza!”. con Giacomo rap-pa, Department manager, Daikin, i temi dell’efficienza energetica e della clima-tizzazione che è “componente essen-ziale all’interno del punto vendita e che deve essere in grado di funzionare per un ciclo di vita superiore garantendo-ne il comfort e le prestazioni nel tempo, puntando a qualità, versatilità e affida-bilità”, migliorando al tempo stesso la shopping experience del cliente.In fine, ma non ultimo per importanza il tema sicurezza di cui spesso si par-la in relazione agli spazi esterni di un centro commerciale. “proteggere sen-

    za farsi notare”, spiega alessandro Bert, project Manager italy, caMe, che ha illustrato alcune novità e quanto sia importante “il lavoro di prevenzione, attenuando i rischi che si presentano quando una minaccia sfrutta una vul-nerabilità per causare un danno”.un workshop davvero interessante che ha messo sul tavolo tanti argomen-ti, tante novità, tutte importanti e tut-te spinte all’innovazione. la tecnologia è ormai alla portata di tutti, quello che fa la differenza è la qualità degli inve-stimenti che certamente comportano un costo ma rappresentano senz’altro il passaggio verso standard sempre più elevati che non sono più moda ma un’esigenza.

    GiAcoMo rAPPA

    PErsonA

    AlEssAndro bErt

    PErsonA

    MichElA nEGri

    PErsonA

    26Sil retail sceglie l’innovazione

    http://www.ilqi.it/quotidiano-immobiliare/cerca?search%5Bpeople%5D=Rappa+Giacomohttp://www.ilqi.it/quotidiano-immobiliare/cerca?search%5Bpeople%5D=Bert+Alessandrohttp://www.ilqi.it/quotidiano-immobiliare/cerca?search%5Bpeople%5D=Negri+Michela

  • Gli standard di valutazionenel settore immobiliare retail

    Federica Selleri, CRIF

    1

    nuovi modelli di Gestionedei centri commercialiGiulia Comparini, Studio Legale

    Cocuzza & AssociatiRachele Vigilante, Gabetti PS

    3

    innovazione e tecnoloGiaper i centri commerciali

    Alessandro Bert, CAMEGiacomo Rappa, Daikin

    Michela Negri, ROUTE220 SpA

    4

    nuovi formatper i centri commerciali

    Jerry Boschi, ECE Projektmanagement ItaliaFrancesco Soldi, IGDWalter Levati, Svicom

    2

    il retailsceglie l’innovazione

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    DiSponibili online tutti i ViDeo Del WorkShop

    organizzato il 28 aprile 2017 preSSo copernico40

    http://www.ilqi.it/tv/193983http://www.ilqi.it/tv/193988http://www.ilqi.it/tv/193989http://www.ilqi.it/tv/193987http://www.ilqi.it/workshop/w15

  • 28S

    Efficienzain condominiorisparmio, non solo classamento energeticodi Marco Luraschi

    in un recente appuntamento organizzato dal gruppo unicasa, rete di amministratori di condominio, con STO Italia, filiale italiana di uno dei principali produt-tori europei di materiali coibentanti, è stata presen-tata una case history realizzata a Milano in via Santa rita da cascia dove è stato eseguito un intervento “globale” di efficientamento energetico, coordina-to dall’amministratore Vittorio Savoldelli del gruppo unicasa. lo scopo della presentazione è dimostra-re con i fatti che investire nella valorizzazione degli impianti di un condominio conviene, perché a fronte di un miglioramento della classe energetica dell’im-mobile si registra un miglioramento delle prestazioni e l’investimento, finanziato, è redditizio in termini di saldo annuale di spesa.

    Una case history del Gruppo Unicasa a Milano

    efficienza in condoMinio: risparMio, non soloclassaMento energetico

  • Secondo i dati del gruppo unicasa nell’immobile in questione in un unico intervento manutentivo è stata modernizzata la centrale termica con l’installazione di una caldaia a condensazione ed è stato installa-to il sistema di regolazione e contabilizzazione del calore di Brunata. Infine sono state coibentate dalla tecno facciata srl la copertura e le facciate con i ma-teriali forniti dalla STO. L’operazione di riqualificazio-ne è stata finanziata dal Banco BPM con la consu-lenza di harley & Dikkinson Finance ed ha prodotto il passaggio dell’immobile dalla classe energetica F alla c. Secondo i progettisti, Mauro Dorigo e alberto Voci, rispettivamente per le parti termiche ed edi-li, il fabbisogno energetico del fabbricato è passato da 189.917 kWh a 77.740 kWh, con un risparmio del 59%. tali valutazioni tecniche si sono tradotte in mi-nori costi annui per il riscaldamento del 65%. non è stata raggiunta in questo caso la classe energetica b ma è interessante analizzare i dati comunicati per capire il risparmio:• prima dell’intervento la dispersione termica (la po-

    tenza totale dispersa) era pari a 90.060 W, dovuta per il 29% dai muri di facciata, per il 9% dalla co-pertura e per il 39% dalle finestre;

    • Dopo l’intervento la potenza totale dispersa è sce-sa a 68.347 W (-24%) e la principale causa, con il 54%, sono gli infissi esterni. Il limite degli interven-ti di efficientamento energetico dell’edificio sono state quindi le parti private. in tal senso è fonda-mentale l’attività di sensibilizzazione degli utenti, ottenere la loro consapevolezza e proporre solu-zioni collettive che aiutino il superamento degli in-teressi del singolo.

    29Sefficienza in condoMinio: risparMio, non soloclassaMento energetico

    unicAsA itAliA

    sociEtà

    http://www.ilqi.it/quotidiano-immobiliare/cerca?search%5Bcompanies%5D=Unicasa+Italia&search%5Bpeople%5D=&search%5Bplaces%5D=

  • l’investimento totale, iva compresa, è stato pari a 252.022 euro di cui 202.524 riguardante la manuten-zione straordinaria e rifacimento facciate con smal-timento manufatti contenenti amianto, 42.222 euro per la centrale termica (gas naturale e generatore a condensazione), 7.277 euro per le opere interne con l’installazione sui termosifoni interni di valvole ter-mostatiche e ripartitori di calore. il risparmio per il costo di riscaldamento (come si vede nella scheda allegata) è pari a 11.469 euro (il 65% rispetto al con-sumo precedente). il costo complessivo viene am-mortizzato in 10 anni (25.202 euro l’anno), con una detrazione fiscale annua di 16.381 euro e minori costi di gestione annui di 11.469 euro. Il saldo finanziario complessivo è di 26.480 euro, quindi 2.648 l’anno in 10 anni. per quanto riguarda ciascuna delle 16 unità immobiliari questo calcolo si traduce in un saldo di -1.655 euro sui 10 anni. a conti fatti un intervento redditizio che ha migliorato la qualità del condominio e le sue prestazioni energetiche, aumentando il valo-re delle singole unità immobiliari, pur non gravando sui conti dei singoli proprietari.

    l’amministratore delegato di unicasa italia, michele sacchetti,

    commenta: “Mi fa piacere constatare che l’investimento è stato

    positivo per tutti i condomini. Il costo, economico e finanziario, “ammortizzando i costi e rimborsando il relativo finanziamento in 10

    anni, dà un risultato positivo sin dal primo anno: ogni condomino,

    pur considerando l’investimento fatto, per effetto dei minori costi di

    riscaldamento e della detrazione fiscale del 65% dei costi sostenuti,

    ha speso nel 2016/17 meno di quanto spendeva per gestione

    del riscaldamento sino al 2015/16”.

    30Sefficienza in condoMinio: risparMio, non soloclassaMento energetico

    MichElE sAcchEtti

    PErsonA

    http://www.ilqi.it/quotidiano-immobiliare/cerca?search%5Bpeople%5D=Sacchetti+Michele

  • ricapitolando, ogni unità immobiliare, mediamente, ha:• Investito € 15.751;• Gode di detrazioni fiscali per € 10.238;• Beneficia di minori costi di acquisto combustibile

    per € 717 ogni anno.

    un dato che potrebbe essere interessante eviden-ziare è che il costo medio annuale per l’acquisto del combustibile di ogni unità immobiliare è dopo gli in-terventi di efficientamento di € 380/400 annui, che si confronta con la media, nella fascia climatica di Milano, di € 1.100/1.200 annui.

    31Sefficienza in condoMinio: risparMio, non soloclassaMento energetico

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  • qitv

    S 32Sqitv

    il mercato di preGioa Milano: dov’è la vera qualità?copernico 40

    l’agente iMMobiliare

    Quello della riqualificazione delle periferie è un tema oggi particolarmente sentito. e il condominio rappre-senta una componente chiave di queste periferie. un panorama in cui il rating condominio 7 stelle può avere importanti riflessi, come ci spiega il suo idea-tore Giancarlo savi in questa nuova puntata di For-mazione real estate.

    condominio 7 stellee riqualificazione delle periferiecopernico 40

    formazionereal estate

    la punta di diamante del mercato immobiliare resi-denziale italiano è certamente il settore di pregio, o esclusivo, della città meneghina che da sempre in-dica i trend e le tendenze per tutto il nostro compar-to. in studio Gabriele torchiani di tirelli & partners, damiano Gallo di porta nuova estates e condutto-re televisivo di trasmissioni dedicate all’immobiliare, marco sorbara di engel & Völkers.

    http://www.ilqi.it/tv/194033http://www.ilqi.it/tv/194062

  • testata Giornalistica registratapresso il Tribunale di Arezzo.Registrazione nr. 1/13 del 03/01/2013

    direttore responsabileMarco Luraschi

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    33S

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