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1 Istituto Paritario "Picasso" di Nola ptof 16 19 PIANO TRIENNALE AGGIORNATO Isituto Professionale ind. "Servizi socio-sanitari" articolazione "Odontotecnico

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Istituto Paritario "Picasso"

Istituto Paritario "Picasso" di Nola

ptof

16 19

PIANO TRIENNALE AGGIORNATO

Isituto Professionale ind. "Servizi socio-sanitari"

articolazione "Odontotecnico

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Sommario

1 – DEFINIZIONE E FINALITÁ ___________________________________________________ 4

1.1 - Finalità educative e didattiche perseguite dall'Istituto "Picasso" di Nola ___________ 5

2 - IDENTITÁ DELL?ISTITUTO PROFESSIONALE ODONTOTECNICO "PICASSO" DI NOLA__6

2.1 – Quadro orario _______________________________________________________________ 8

2.2 – Competenze tecnico-professionali ed opportunità di lavoro al termine del corso di

studio _____________________________________________________________________ 9

2.3 – Impostazione pedagogica e metodologica: programmazione per obiettivi e strategie

educative __________________________________________________________________ 9

2.4 – L'educazione alla professionalità e le tecniche metodologiche di riferimento _____ 11

2.5 – Il lavoro di gruppo __________________________________________________________ 12

2.6 – L'insegnamento individualizzato _____________________________________________ 13

2.7 – La valutazione ______________________________________________________________ 13

2.8 – L'interdisciplinarità _________________________________________________________ 14

2.9 – Attività progettuale _________________________________________________________ 15

2.10 – Forme di partecipazione degli studenti e delle loro famiglie alla vita scolastica __ 15

3 – MODALITÁ DI STRUTTURAZIONE DEI PERCORSI DISCIPLINARI E DELLE

METODOLOGIE DIDATTICHE ______________________________________________ 16

3.1 – Assi culturali _______________________________________________________________ 17

4 – PROGRAMMAZIONE DIDATICO-EDUCATIVA __________________________________ 17

4.1 – Obiettivi generali ___________________________________________________________ 17

4.2 – Obiettivi formativi __________________________________________________________ 19

4.3 – Obiettivi didattici ___________________________________________________________ 19

5 – VERIFICHE E VALUTAZIONI ________________________________________________ 20

5.1 – Tipologie di verifica _________________________________________________________ 20

5.2 – Valutazione del profitto _____________________________________________________ 21

5.3 – Valutazione del comportamento ______________________________________________ 22

5.4 – Griglia di valutazione del comportamento dell'alunno __________________________ 22

5.5 – Criteri per l'ammissione alla classe successiva ed agli Esami di Stato _____________ 22

5.6 – Recupero dei debiti formativi ________________________________________________ 22

6 – METODOLOGIE DIDATTICHE _______________________________________________ 23

6.1 – Esercitazioni laboratoriali ___________________________________________________ 23

7 – L'ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO ___________________________________________ 24

7.1 – Analisi dei commi 14,33 e 35 della Legge 13 Luglio 2015 n.107 __________________ 25

3

7.2 – Percorso di alternanza scuola-lavoro ai sensi della normativa vigente ___________ 26

8 – PATTO EDUCATIVO DI CORRESPONSABILITÁ _________________________________ 27

9 – RAPPORTO DI AUTOVALUTAZIONE (RAV) ___________________________________ 29

10 – INSEGNAMENTO DELLA LINGUA INGLESE ___________________________________ 32

11 – ATTIVITÀ ALTERNATIVA PER GLI ALUNNI CHE NON SI AVVALGONO

DELL’INSEGNAMENTO DELLA RELIGIONE CATTOLICA _________________________ 33

12 – ATTAVITÁ EXTRASCOLASTICHE ___________________________________________ 33

12.1 – Visite guidate e viaggi d'istruzione __________________________________________ 33

12.2 - Orientamento _____________________________________________________________ 34

12.3 – Rapporti con le famiglie ____________________________________________________ 35

12.4 – Sostegno didattico _________________________________________________________ 35

13 – STATUTO DEGLI STUDENTI _______________________________________________ 35

Allegato 1 – Regolamento Interno e Carta dei Servizi

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1. DEFINIZIONE E FINALITÁ GENERALI DEL POF Il Piano dell’Offerta formativa è il documento che definisce e rende noti il servizio e l’insieme delle

attività che la scuola progetta per favorire la crescita di una persona libera e capace di scelte

consapevoli, assicurando ad ogni allievo il pieno successo scolastico e formativo.

Il documento in parola, in quanto espressione di tutte le componenti coinvolte nel lavoro

educativo, definisce e illustra l’identità della nostra comunità scolastica, ponendosi come

strumento di comunicazione e di consultazione, accessibile a tutte le componenti scolastiche e

sociali coinvolte nei processi educativi: studenti, docenti, genitori, personale ATA.

Le finalità dell’Offerta formativa sono concepite nell’ottica della formazione globale e continua

dell’individuo e trovano una concreta realizzazione grazie alle attività e alle discipline proprie

dell’indirizzo di studio.

Al fine di garantire un livello culturale più alto ed una opportunità per tutti di sperimentare

strumenti e motivazioni adeguati a un corso superiore, la scuola predispone, alla luce

dell’autonomia, la progettazione di un percorso didattico orientato a sviluppare le competenze

fondamentali per garantire il raggiungimento degli standard stabiliti; attento a promuovere il

protagonismo dell’adulto chiamato ad apprendere; finalizzato non solo alla crescita educativa di

tutti gli alunni, ma anche a limitare il fenomeno dell’abbandono scolastico.

Il piano dell'offerta formativa (POF) rappresenta, quindi, la carta d’identità del nostro Istituto. Esso

riflette e tiene conto delle varie esigenze del contesto culturale, sociale, economico della realtà

locale, considerando il territorio in cui è inserito l’Istituto e le necessità sempre più mutevoli di

formare giovani pronti al futuro mondo del lavoro.

Esso esplicita la progettazione curricolare, extra curricolare, educativa, formativa e organizzativa

che l’Istituto adotta nell’ambito della propria autonomia.

Siamo consapevoli di dover agire in un mondo in cui sono molto chiari ed evidenti i segni di

abbandono, degrado e povertà culturale, che minacciano l’avvenire delle nuove generazioni.

Pertanto il nostro obiettivo è di contribuire ad arricchire la formazione culturale e professionale di

coloro che domani saranno chiamati a scegliere il tipo di vita lavorativa in base ai loro saperi, alle

loro abilità e alle loro competenze, acquisite durante questo percorso che li ha visti soggetti attivi

dei processi formativi da noi responsabilmente elargiti.

Il Collegio de Docenti, nell'elaborare il piano triennale dell'offerta formativa, tiene conto

dell'analisi dei bisogni degli allievi, delle loro famiglie e del territorio tutto, per adeguare l'offerta

formativa alle aspettative.

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Le attività educative programmate mirano a realizzare una buona preparazione culturale di base

ed una consistente preparazione professionale, che deve risultare quanto mai flessibile e

polivalente, per adeguarsi all’ incessante evoluzione del mondo del lavoro.

Regolamento d’Istituto, Patto di corresponsabilità educativa e Carta dei servizi sono parte

integrante del presente P.O.F., che rimane in vigore fino a nuova modifica e/o integrazione. Ogni

anno il P.O.F. è comunque integrato dal programma annuale delle attività, con la scheda dei

progetti di ampliamento dell’offerta formativa approvati dal Collegio Docenti.

1.1 Finalità educative e didattiche perseguite dall'Istituto "Picasso" di Nola (Na)

Il Piano dell’Offerta Formativa deve esplicitare la descrizione chiara e completa di tutto quanto

una scuola offre per la formazione dei propri studenti.

La finalità educativa che prioritariamente l’Istituto intende condividere con tutta la scuola italiana,

conformemente al dettato costituzionale, è la formazione unitaria della persona e del cittadino,

nelle sue molteplici cittadinanze e appartenenze.

Ma a questa finalità di carattere universale si perviene, comunque, attraverso un percorso

educativo connotato da tappe intermedie, corrispondenti agli obiettivi come di seguito identificati

e definiti:

Conseguire un alto tasso di successo formativo;

Rendere il consiglio di classe un vero e proprio laboratorio di indirizzo e gestione delle

attività;

Intensificare le azioni di orientamento nell’intero curricolo;

Sistematizzare gli interventi fino ad oggi attuati dai vari enti;

Favorire l’integrazione e la socializzazione di tutti gli alunni mediante l’educazione alla

solidarietà, alla tolleranza, all’etica ambientale.

Finalità condivisa della nostra Comunità scolastica è offrire, secondo le caratteristiche del rapporto

educativo che è all’origine del sapere e della sua comunicazione, le migliori opportunità per la

realizzazione del successo formativo di ognuno, inteso prioritariamente come innalzamento del

livello di scolarità e di successo scolastico.

La finalità prioritaria, come quella di conseguire il successo formativo degli allievi, sollecita, nelle

mutate condizioni di questi anni, ad individuare le metodologie adeguate a motivare ragazzi,

talvolta poco partecipi e distratti.

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Nel patto formativo esplicitato nel Pof non può mancare una nota relativa alla serietà e

all’impegno richiesto dai ragazzi. Per questo e per altri aspetti che la scuola si propone, appare

indispensabile il coinvolgimento e la collaborazione delle famiglie.

La consapevolezza che il processo formativo ha continuamente bisogno di correzioni e modifiche

fa ritenere la valutazione delle attività e dei risultati come la condizione per consentire le

autocorrezioni per i successivi cambiamenti.

2. IDENTITÁ DELL'ISTITUTO PROFESSIONALE ODONTOTECNICO "PICASSO" DI NOLA (Na)

Il nostro Istituto mira a porsi in breve tempo come interessante punto di riferimento nel territorio

di sua pertinenza per le chiare proposte educative, per la qualità della didattica, per l’estrema

attenzione rivolta al piano psicologico-emotivo nella relazione con gli studenti.

Considerato che alla nostra scuola sta giungendo una crescente domanda non di sola istruzione,

ma anche e soprattutto di dimensioni ambientali capaci di stimolare e orientare positivamente le

scelte e le azioni della vita degli studenti, proponiamo un’esperienza educativa tesa ad abituare i

giovani a sviluppare rapporti costruttivi basati sul dialogo e sulla comunicazione interpersonale.

Siamo certi che l'autonomia degli istituti scolastici sia condizione necessaria per l’effettivo

esercizio della libertà e del pluralismo dell’educazione e dell’istruzione, quale è sancito dalla

Costituzione.

Attraverso i suoi indirizzi di studio, l’Istituto vuole offrire un servizio che si qualifichi per la sua

continuità educativa, in risposta alle rinnovate esigenze di un territorio che nel tempo ha ampliato

i suoi confini, allargandosi ai comuni dell’hinterland.

Sollecitato dai cambiamenti sociali, culturali e tecnologici, il nostro Istituto accoglie una domanda

formativa complessa e articolata, intensificando il dialogo con la realtà in continua trasformazione

nel suo processo di globalizzazione. L’idea di una scuola professionale ad indirizzo

“Odontotecnico" nasce dell’esigenza di dotare il nostro territorio di una istituzione scolastica

capace di rispondere alle esigenze del momento e alle richieste del mercato del lavoro.

L'obiettivo primario dell'Istituto Picasso è la formazione di persone capaci di diventare

professionisti di elevate competenze, che sappiano coniugare le conoscenze teoriche e il sapere

pratico con la capacità d’innovazione che lo sviluppo della scienza e della tecnica richiede, al fine di

contribuire allo sviluppo del Paese.

I saperi e le competenze acquisite nei percorsi formativi, organizzati secondo standard di alta

qualità, consentono nel contempo un facile inserimento nel mondo del lavoro e l’accesso

all’Università.

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Esempi significativi sono:

il progetto di valorizzazione delle eccellenze scolastiche;

la collaborazione con le istituzioni e gli enti pubblici e privati;

il piano di formazione e aggiornamento professionale rivolto ai docenti, di alto standard

qualitativo;

una politica permanente di orientamento.

L’ istituto offre percorsi flessibili di formazione specifica, al fine di creare un ambiente favorevole

all’apprendimento e al lavoro di tutte le risorse umane coinvolte, in linea con l’evoluzione del

mercato del lavoro e della realtà socio economica. La mission dell’ istituto si attua attraverso il

coinvolgimento di tutte le componenti scolastiche , in sinergia con il territorio circostante.

L’identità dell'Istituto professionale è connotata dall’integrazione tra una solida base di istruzione

generale e la cultura professionale.

L’area d’istruzione generale ha l’obiettivo di fornire ai giovani la preparazione di base, acquisita

attraverso il rafforzamento e lo sviluppo degli assi culturali , che caratterizzano l’obbligo di

istruzione.

Le aree di indirizzo presenti sin dal primo biennio, hanno invece l’obiettivo di far acquisire agli

studenti competenze spendibili in vari contesti di vita e di lavoro.

L’Istituto pone le seguenti priorità da affrontare e risolvere, concentrando su di esse le proprie

energie.

Le problematiche in questione sono:

a) il contenimento della dispersione;

b) l'educazione al rispetto delle regole;

c) l'attenzione al disagio;

d) l'attività laboratoriali;

e) l'elaborazione di una nuova organizzazione di lavoro.

Il corso di studi “Arti ausiliarie delle professioni sanitarie, odontotecnico” dell’indirizzo “Servizi

socio-sanitari”, è un percorso di cinque anni e costituisce il percorso formativo ideale per chi vuole

svolgere la sua attività professionale nell’ambito odontotecnico.

Il Diplomato di istruzione professionale dell'indirizzo “Servizi socio-sanitari”, nell'articolazione “Arti

ausiliarie delle professioni sanitarie, Odontotecnico ”, possiede le competenze necessarie per

predisporre, nel laboratorio odontotecnico, nel rispetto della normativa vigente, apparecchi di

protesi dentaria, su modelli forniti da professionisti sanitari abilitati.

In particolare è in grado di:

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Utilizzare le tecniche di lavorazione necessarie a costruire tutti i tipi di protesi:

provvisoria, fissa e mobile;

Applicare le conoscenze di anatomia dell'apparato boccale, di biomeccanica, di fisica e

di chimica per la realizzazione di un manufatto protesico;

Eseguire tutte le lavorazioni del gesso sviluppando le impronte e collocare i relativi

modelli sui dispositivi di registrazione occlusale;

Correlare lo spazio reale con la relativa rappresentazione grafica e convertire la

rappresentazione grafica bidimensionale in un modello a tre dimensioni;

Utilizzare in modo adeguato materiali, leghe, strumentazioni e tecniche di lavorazione e

ricostruzione indispensabili per preparare ausili e/o presidi sanitari con funzione

correttiva, sostitutiva, integrativa ed estetica per il benessere della persona;

Utilizzare gli strumenti informatici di ausilio al proprio lavoro, nella tecnica

professionale e nella gestione dei dati e degli archivi relativi ai clienti;

Applicare le norme giuridiche, sanitarie e commerciali che regolano l’esercizio della

professione;

Dimostrare buona manualità e doti relazionali per interagire positivamente con i clienti.

2.1 Quadro orario

DISCIPLINE Ore 1° biennio

Ore 2° biennio

Ore 5°anno

1° 2° 3° 4° 5°

Lingua e letteratura italiana 4 4 4 4 4

Storia 2 2 2 2 2

Geografia generale ed economica 1

Lingua inglese 3 3 3 3 3

Matematica 4 4 3 3 3

Scienze integrate (Scienze della Terra e Biologia) 2 2

Scienze integrate (Fisica) 2 2

Scienze integrate (Chimica) 2 2

Diritto ed Econimia 3

Diritto e pratica commerciale, legislazione socio-sanitaria

2

Scienze dei materiali dentali e laboratorio 4(2*) 4(2*) 4(2*)

Anatomia, fisiologia, igiene 2 2

Gnatologia 2 3

Rappresentazione e Modellazione odontotecnica 2 2 4(4*) 4(4*)

Esercitazione di laboratorio odontotecnica 4 4 7 7 8

Scienze motorie e sportive 2 2 2 2 2

Religione cattolica o attività alternative 1 1 1 1 1

Totale ore annue di indirizzo 33 32 32 32 32 *L’attività didattica di laboratorio caratterizza l’area di indirizzo dei percorsi degli istituti professionali; le ore indicate con asterisco sono riferite alle attività di laboratorio che prevedono la compresenza degli insegnanti tecnico-pratici. Le istituzioni scolastiche, nell’ambito della loro autonomia didattica e organizzativa, programmano le ore di compresenza nell’ambito del primo biennio e del complessivo triennio sulla base del relativo monte-ore.

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2.2 Competenze tecnico-professionali ed opportunità di lavoro al termine del corso di studio.

A conclusione del percorso quinquennale il diplomato consegue le competenze come di seguito

elencate:

Competenza nell’applicare le norme giuridiche, sanitarie e commerciali che regolano

l’esercizio della professione;

Competenza nel dimostrare buona manualità e doti relazionali per interagire

positivamente con i clienti;

Competenza nell’adoperare strumenti di precisione per costruire, levigare e rifinire le

protesi;

Competenza nell’applicare la normativa del settore con riferimento alle norme di igiene e

sicurezza del lavoro e di prevenzione degli infortuni;

Capacità di Interagire con lo specialista odontoiatra;

Attitudine ad aggiornare le proprie competenze relativamente alle innovazioni scientifiche

e tecnologiche, nel rispetto della normativa vigente.

Il corso di studi si conclude al quinto anno con il conseguimento del Diploma di Stato di

“Odontotecnico”.

Il diplomato dell’Indirizzo "Odontotecnico" ha concrete possibilità di inserimento nel mondo del

lavoro con la qualifica di:

Operatore meccanico-odontotecnico;

Odontotecnico;

Realizzatore di ausili odontotecnici su prescrizione del medico e nel rispetto della

normativa vigente.

Al termine del quinquennio si consegue il diploma di odontotecnico che consente anche l’accesso

a tutte le facoltà universitarie.

Lo sviluppo delle competenze è garantito dall’approfondimento delle discipline che caratterizzano

l'indirizzo di studio.

2.3 Impostazione pedagogica e metodologica: programmazione per obiettivi e strategie

educative.

Al fine di evitare la frammentazione del sapere i docenti:

ricercano e mettono in atto strategie che valorizzino le convergenze interdisciplinari;

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delineano nella elaborazione del piano dell'offerta formativa percorsi di integrazione,

evidenziandone i nuclei e i raccordi possibili, al fine di sviluppare un sapere unitario ed una

conoscenza profonda e ragionata di dati culturali;

privilegiano uno stile educativo centrato sui ritmi di apprendimento dello studente.

La scelta della programmazione didattica per obiettivi aderisce meglio alle caratteristiche peculiari

di ogni alunno, valorizzandole al massimo; in questo modo gli obiettivi indicati dai programmi

vengono dimensionati sulla realtà di ogni singolo alunno, per condurlo a traguardi per lui possibili

in un futuro immediatamente controllabile dall’alunno stesso.

Mediante la programmazione per obiettivi gli alunni vengono resi inizialmente partecipi delle mete

previste per loro e di conseguenza sono più motivati a intraprendere un cammino formativo che

sentono di vivere da protagonisti.

In buona misura il conseguimento di determinati risultati educativi non è frutto del caso, ma il

successo educativo è dovuto all’intenzionalità dell’insegnante e delle attività che egli è capace di

svolgere per motivare l’alunno e per sostenere continuamente l’impegno nei lavori scolastici.

La programmazione, pertanto, non viene vista come un compito oneroso da svolgere per dovere di

ufficio, ma come un bene, del quale non si riuscirà mai a stimare abbastanza il valore, per aiutare

gli alunni a scoprire e ad ampliare le proprie potenzialità, per favorire il processo di maturazione

della loro personalità.

Quando si programma per obiettivi i docenti non si limitano ad applicare una tecnica, ma

riflettono ponderatamente sui contenuti della disciplina da insegnare, sulle proprie preferenze

personali, sulla propria capacità di utilizzare nuove tecniche didattiche e di organizzare certe

attività di apprendimento, sugli interessi e sulle esigenze degli alunni, sulla quantità di

informazioni insite negli obiettivi da perseguire e sulle variabili dell’ambiente in cui si opera come,

ad esempio, la numerosità della classe e i sussidi didattici a disposizione.

La programmazione per obiettivi consente agli insegnanti di graduare opportunamente il proprio

lavoro con gli alunni, offrendo maggior concretezza all’educazione alla professionalità attraverso la

formulazione di obiettivi relativi all’acquisizione dell’identità, allo sviluppo di capacità personali e

allo stimolo della disponibilità sociale. Non è trascurabile, infine, la considerazione che in questo

modo gli alunni, abituandosi a lavorare per obiettivi di cui sono consapevoli, acquisiscano una

mentalità che risulterà vincente nella futura vita professionale.

Tra le strategie educative utilizzate le più importanti sono:

Organizzare la classe come comunità in cui si vivono valori umani e religiosi;

Assegnare agli alunni ruoli e mansioni curandone la rotazione;

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Sensibilizzare alla vita scolastica mediante un coinvolgimento attivo nella programmazione

di temi, argomenti ed attività;

Responsabilizzare i giovani del processo educativo mediante l’esplicitazione degli obiettivi

e dei risultati attesi;

Impostare la lezione non come comunicazione unidirezionale insegnante – alunni, ma

come dialogo circolare tra alunni e insegnanti;

Ascoltare tutti gli interventi dando all’alunno la sicurezza di essere rispettato ed accettato;

Non colpevolizzare l’errore, ma cogliere da esso l’occasione per un rinforzo.

2.4 L’ educazione alla professionalità e le tecniche metodologiche di riferimento.

Il futuro dell’evoluzione tecnologica, con le conseguenti trasformazioni che si stanno verificando

nelle forme organizzative dell’attività produttiva, impone di considerare oggi sotto un’altra

angolatura la lezione della pedagogia del lavoro.

I mutamenti avvenuti e quelli previsti non consentono più di considerare il lavoro solo come un

mezzo educativo, ma anche come una delle finalità principali dell’istituzione scolastica sebbene in

forme differenziate per i suoi vari livelli.

In questo secondo senso il lavoro è inteso come “professionalità”, come “capacità di lavorare”,

cioè di autoregolarsi in vista di un compito da realizzare.

Il che implica orientarsi, formulare progetti, scegliere i mezzi idonei al loro conseguimento e

portare a termine con perfezione nei tempi stabiliti l’opera intrapresa.

Gli insegnanti hanno un ruolo non marginale nella preparazione del futuro professionale degli

allievi, attraverso specifiche metodologie didattiche tese al potenziamento delle attitudini

personali e di una capacità di osservazione della realtà.

La scuola con il suo modello organizzativo svolge un ruolo estremamente importante nella

formazione dell’identità del futuro lavoratore perché sviluppa ed esercita in lui attitudini

indispensabili ad ogni tipo di lavoro: essere puntuali; svolgere i compiti assegnati secondo un

programma definito e utilizzando delle tecniche precise; accettare la supervisione dei superiori (gli

insegnanti); condividere con gli altri le risorse disponibili.

Gli insegnanti riescono a trasmettere agli alunni la convinzione vissuta che lo studio è il loro

attuale lavoro professionale e che, pertanto, imparando a studiare essi imparano a lavorare: lo

studio, infatti, è lavoro intellettuale, legato a diverse capacità umane, in particolare alla capacità di

apprendere.

Per la nostra scuola insegnare a studiare non significa solo rendere la persona capace di realizzare

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lo studio come compito doveroso, ma soprattutto responsabilizzare lo studente nella ricerca di un

metodo di studio personale ed efficace.

L’educazione alla professionalità persegue la finalità di fare sì che l’alunno anticipi a scuola

l’esperienza del continuo superamento di sé, richiesto nell’esercizio del futuro lavoro, attraverso

l’acquisizione di uno stile personale, di uno studio sempre migliore da effettuare in quelle

condizioni considerate ottimali per qualunque tipo di professione.

A nostro avviso uno studio ben fatto, con desiderio di servizio, in un clima che favorisca

l’autodefinizione di nuove mete, è lo strumento più efficace che la scuola possiede per educare i

giovani alla professionalità, favorendo così il loro futuro inserimento professionale. Per

raggiungere tali obiettivi, le attività e i contenuti dell’apprendimento vengono proposti agli alunni

in forma problematica allo scopo di impegnarli in tentativi di soluzione. In questa atmosfera di

apprendimento è più facile aiutare gli alunni a riflettere e a concentrarsi.

Gli insegnanti si adoperano per far sì che gli alunni trovino il metodo di studio più rispondente alle

proprie capacità ed attitudini.

Per una corretta educazione alla professionalità i docenti tengono conto di alcuni momenti

indispensabili come di seguito precisati:

Il lavoro di gruppo;

L'insegnamento individualizzato;

La valutazione;

L'interdisciplinarità;

L'attività progettuale.

2.5 Il lavoro di gruppo

Il lavoro di gruppo stimola alla collaborazione con gli altri, che oggi è una delle capacità più

richieste dal mondo del lavoro.

L'organizzazione del lavoro di gruppo aiuta gli insegnanti a conoscere meglio l’alunno, che anticipa,

così, un'esperienza molto frequente nella vita professionale, cioè quella della cooperazione, del

rapporto paritetico nella realizzazione di attività comuni, della distribuzione dei compiti e dei ruoli,

delle decisioni prese insieme agli altri e dell’assunzione delle relative responsabilità.

Naturalmente il lavoro con gli altri compagni, perchè raggiunga gli obiettivi citati, va preparato e

strutturato con le modalità di seguito riportate:

i gruppi di lavoro debbono essere poco numerosi, cioè formati da non più di 5 alunni per

gruppo;

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ogni gruppo deve avere un proprio rappresentante;

i gruppi devono essere omogenei, facendo attenzione al numero di presenze maschili e

femminili; ai livelli di difficoltà di comunicazione ed alle conoscenze possedute da ciascun

componente;

ogni gruppo deve essere abituato a relazionare sull’organizzazione e sull’andamento dei

lavori;

i compiti assegnati debbono essere molto chiari così come le mansioni affidate ai membri

del gruppo.

2.6 L'insegnamento individualizzato

Un insegnamento su misura per ogni alunno costituisce la meta ideale del nostro Istituto, dove

ogni insegnante persegue l'obiettivo di portare avanti tutti gli allievi senza trascurare quelli che si

discostano notevolmente dalla media della classe in un senso o nell’altro.

Le tecniche più note che consentono di realizzare l'insegnamento individualizzato sono:

l'uso di schede di lavoro per il recupero, lo sviluppo o il potenziamento di conoscenze e

abilità;

gli esercizi particolari per gruppi omogenei;

i lavori che ogni alunno prepara a dimostrazione dell’avvenuto apprendimento di una parte

significativa del programma svolto.

2.7 La valutazione

Il momento della valutazione occupa un posto di primo piano all’interno dell’attività didattica. Si

valuta per diversi motivi:

per programmare l’attività didattica sulla base dei livelli di partenza degli alunni;

per verificare l’andamento degli alunni verso il conseguimento degli obiettivi previsti per

loro;

per correggere o integrare le attività didattiche in corso di svolgimento;

per decidere se conviene che un alunno sia promosso alla classe successiva;

per orientare gli alunni nella scelta di studi e lavori più adatti per loro.

La valutazione è valido strumento per scoprire che cosa l’alunno può diventare e come può

utilizzare in modo ottimale e soddisfacente per sé e per gli altri i propri talenti nel futuro esercizio

di un’attività professionale.

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Una valutazione, che intenda essere lo strumento attraverso cui scoprire che cosa l’alunno può

diventare e come può utilizzare in modo ottimale e soddisfacente per sé e per gli altri i propri

talenti mediante il futuro esercizio di un’attività professionale, è, quindi, una valutazione che non

è opera del singolo docente bensì del lavoro collegiale del Consiglio di classe che mette in comune

le molteplici prospettive da cui l’alunno è osservato mentre opera nei vari campi della vita

scolastica.

Le procedure di valutazione sono concordate dal Collegio dei docenti e dal Consiglio di classe e

ogni insegnante vi si attiene nello svolgimento dei moduli tematici della propria disciplina.

Dopo uno screening iniziale, che serve per l’accertamento dei livelli di partenza, si procede ad una

valutazione diagnostica necessaria all’impostazione della programmazione individuale e quindi alla

valutazione formativa 'in itinere' con l’eventuale rettifica del percorso didattico e con attività di

recupero per giungere, infine, alla valutazione sommativa che terrà conto di tutti i momenti

precedenti.

Gli strumenti utilizzati saranno: test, questionari, prove strutturate, semi strutturate, colloqui.

Tali strumenti, insieme ai risultati, sono archiviati al fine di costituire la documentazione delle

esperienze realizzate.

2.8 L’interdisciplinarità

Nell’attività scolastica esistono degli argomenti che possono essere trattati da più insegnanti; in

questi casi le discipline, pur mantenendo la loro diversità di contenuti e metodi, consentono di

affrontare un tema da una pluralità di punti di vista e nello stesso tempo di non perdere

l’unitarietà dell’oggetto di studio. L’interdisciplinarità didattica è possibile sempre che gli

insegnanti del Consiglio di classe, superando alcune barriere comunicative, decidano di collaborare

tra di loro, mettendo in comune le proprie conoscenze e competenze.

In questo modo, le discipline, entrando in rapporto tra di loro, apportano un arricchimento

intellettuale sia agli insegnanti che agli alunni. Questi ultimi, in particolare, imparano così a

considerare il sapere come un insieme unitario, abituandosi così a scoprire i collegamenti e le

relazioni esistenti tra gli argomenti proposti da docenti diversi nelle diverse ore dell’attività

scolastica.

L’interdisciplinarità è importante perché crea un 'habitus mentale' che risulterà particolarmente

utile agli studenti nel corso della loro futura attività professionale. In ambito scolastico si

presentano numerose occasioni per realizzare momenti di insegnamento interdisciplinare. Si

consideri che le ricerche sulle professioni particolari o sul mondo del lavoro in generale, come

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pure quelle sulle caratteristiche del territorio dove è ubicato l’Istituto, abituano gli studenti ad

andare al di là dei limiti imposti dalla scansione in ore della vita scolastica, acquistando così una

certa elasticità mentale e predisponendosi a superare la frattura che ancora si nota tra cultura

umanistica e cultura scientifica.

L'area delle relazioni comprende una serie di attività rivolte a preparare i giovani ad inserirsi

costruttivamente e pacificamente nel contesto sociale e lavorativo.

le attività in parola si sintetizzano nei seguenti punti:

Lettura delle notizie di cronaca dei quotidiani con dibattito in classe;

Educazione dei discenti al rispetto del “diverso”;

Conoscenza di culture a noi estranee;

Educazione degli allievi ai valori della pace ed alla consapevolezza che la guerra è sinonimo

di involuzione e che solo la pace può contribuire allo sviluppo di popoli.

2.9 Attività progettuale.

I progetti -realizzati con una quota del monte ore annuale delle discipline-, rappresentano un

momento di sintesi interdisciplinare, con la finalità di favorire l’autonomia e la creatività dello

studente, oltre che svilupparne le competenze e le capacità.

E’ tradizione dell’Istituto organizzare iniziative e progetti per valorizzare ambiti educativi che non

competono propriamente a specifiche discipline del curricolo, ma che fanno parte a pieno titolo

dell’orizzonte del sapere, dei linguaggi e dei valori della nostra società.

Le tematiche ricorrenti come l'educazione alla legalità o ai vari tipi di linguaggio sono proposte in

forma decisamente nuova cioè con percorsi interdisciplinari e con modalità fortemente interattive.

I progetti vengono predisposti seguendo livelli diversi cioè per singole classi, per classi parallele,

per singoli corsi di studio, oppure in sinergia con tutte le classi dell’Istituto. Ogni Consiglio di classe

valuta l’opportunità di aderirvi o meno in base alle esigenze ed agli interessi degli alunni.

2.10 Forme di partecipazione degli studenti e delle loro famiglie alla vita scolastica.

Nel nostro Istituto sono stati messi in atto forme e modi di partecipazione in grado di favorire

l’interscambio e la collaborazione tra le diverse componenti della vita scolastica.

Una fluida comunicazione tra insegnanti e genitori favorisce lo scambio di informazioni sull’alunno

e consente di offrire ai genitori nuovi input educativi.

Affinché si instauri una reale collaborazione, in primo luogo l’insegnante deve conoscere bene la

famiglia dagli alunni e le eventuali situazioni di disagio familiare.

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Alle famiglie si garantiscono:

L’informazione su iniziative didattiche, quali la partecipazione ai progetti d’Istituto, a visite

d’istruzione, a stage, a spettacoli teatrali e cinematografici ed a conferenze.

Le comunicazioni relativamente agli obiettivi delle iniziative, alle modalità di svolgimento e

all’eventuale responsabilità a carico della scuola e dei genitori;

La comunicazione in caso di comportamenti non adeguati, ritardi, assenze collettive o

assenze individuali ripetute, e ogni altra situazione problematica che richieda un’azione

coordinata tra docenti e famiglie;

La possibilità di incontrare ogni singolo docente su appuntamento o in occasione di

eventuali incontri programmati;

La possibilità di chiedere verbalmente o per iscritto qualunque tipo di chiarimento

sull’andamento generale della scuola.

Gli studenti e i genitori possono svolgere un ruolo propositivo e contribuire fattivamente al buon

andamento della scuola e tutelare i propri legittimi interessi tramite I loro rappresentanti nei

Consigli di Classe e di Istituto.

3. MODALITÀ DI STRUTTURAZIONE DEI PERCORSI DISCIPLINARI E DELLE METODOLOGIE

DIDATTICHE.

Il Collegio dei docenti, in seduta plenaria, delibera le modalità di strutturazione dei percorsi

didattici. Il Consiglio di classe, a sua volta, definisce i percorsi e sceglie le metodologie didattiche

più rispondenti alle esigenze concrete degli allievi.

La programmazione didattica si sviluppa attraverso incontri tra docenti delle stesse discipline o di

discipline affini e tra docenti dei singoli consigli di classe.

Tali incontri si svolgono all’inizio dell’anno scolastico e hanno le seguenti finalità:

armonizzare i programmi da svolgere nei vari anni e ridurre le possibili disparità di

preparazione fra classi parallele;

individuare metodi comuni di valutazione dei livelli iniziali di preparazione (prove

d’ingresso a test, questionari ecc.), ferma restando la libertà del docente di applicare quelli

ritenuti più idonei;

valutare quali strategie attuare per il recupero delle lacune emerse dalle prove d’ingresso

e quelle eventualmente emergenti in seguito;

indicare gli obiettivi fondamentali che si intendono perseguire, nonché programmare

interventi didattici opportuni, predisponendo le relative prove di verifica;

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valutare la possibilità di adozione dei libri di testo comuni nei diversi corsi.

Si lascia, tuttavia, alla discrezionalità del docente la possibilità di modificare tempi e contenuti

della propria attività didattica qualora eventi indipendenti dalla sua volontà impediscano lo

svolgimento di quanto previsto in fase di programmazione, sempre, però, nel rispetto degli

obiettivi generali della scuola e nel rispetto di quanto stabilito dalla normativa in materia

scolastica.

3.1 Assi culturali

Ai sensi del D.M. 22 agosto 2007 (Regolamento recante norme in materia di adempimento

dell'ibbligo scolastico), a conclusione dell'obbligo di istruzione, vengono certificate le competenze

maturate dagli allievi nei quattro assi culturali: asse dei linguaggi, asse matematico, asse

scientifico-tecnologico, asse storico-sociale.

L'asse dei linguaggi persegue l'obiettivo di fare acquisire agli allievi una buona padronanza della

lingua italiana e la conoscenza di almeno una lingua straniera.

L'asse matematico si propone di fare acquisire allo studente una corretta capacità di giudizio, di

modo che, in futuro, egli sia sempre in grado di fare scelte ponderate e consapevoli.

L'asse scientifico-tecnologico comprende quelle discipline che analizzano il mondo naturale e

tecnologico, sviluppando nello studente la capacità di leggere il mondo circostante e di intevenire

con competenza anche nei problemi relativi alla salvaguardia della biosfera.

L'asse storico-sociale è finalizzato a potenziare nello studente la conoscenza degli eventi storici,

analizzati nella loro dimensione nazionale, europea e mondiale nonchè la volontà di partecipare

alla vita sociale nel pieno rispetto delle regole fondate sul riconoscimento dei diritti e dei doveri di

ogni singolo cittadino.

Va, comunque, evidenziato che anche dopo l'assolvimento dell'obbligo scolastico, le discipline

rappresentate dai quattro assi culturali, nel secondo biennio e nel quinto anno continueranno ad

essere oggetto di studio e di indagine in una forma decisamente più approfondita e completa.

4. PROGRAMMAZIONE DIDATTICO-EDUCATIVA.

4.1 Obiettivi generali.

Gli obiettivi previsti dal P.O.F., nel rispetto assoluto della “centralità dell’utente-alunno”,

attengono a norme, a valori ed a modelli di comportamento universalmente riconosciuti e

perennemente validi, e si riferiscono alla crescita umana, sociale e civile degli studenti.

Gli obiettivi di cui sopra possono essere così elencati:

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garantire a ciascun alunno i principi fondamentali, dell'uguaglianza, dell'imparzialità, della

regolarità, del diritto di scelta, dell'efficienza, della trasparenza;

garantire nell'ambito dell'educazione e della didattica le competenze professionali dei

docenti;

garantire una scelta adeguata dei libri di testo e delle strumentazioni didattiche;

garantire rapporti relazionali aperti e rispettosi;

garantire la diagnosi delle difficoltà iniziali e procedurali;

garantire la realizzazione di una diversificazione (ad personam) didattica e metodologica in

relazione ai pre-requisiti ed allo sviluppo della personalità dell’allievo;

garantire l'applicazione di una metodologia innovativa, al passo con le moderne

generazioni, e calibrata sulla tipologia-classe;

garantire lo sviluppo ed il sostegno della didattica;

garantire una Formazione globale continua, sia degli alunni che dei docenti, nell’ambito del

complesso “dialogo educativo”, attraverso la proposta di obiettivi nuovi e più ambiziosi;

garantire un’adeguata ed efficace programmazione di percorsi disciplinari e formativi

correlati agli obiettivi e alle finalità dell'utenza (calibrate sul target-utenza e sul feedback

degli alunni).

Il Collegio dei Docenti conferisce particolare importanza alla programmazione delle attività

didattiche, nella convinzione che una organizzazione bene articolata del modus operandi

costituisca il presupposto di un insegnamento consapevole e proficuo.

Nell’ambito della complessa articolazione del rapporto biunivoco insegnamento/apprendimento,

la Programmazione deve ruotare intorno ai due perni della docenza:

Trasmissione dei saperi, non più vista in senso nozionistico, ma finalizzata soprattutto a

stimolare le attitudini e le capacità del singolo individuo-alunno, ottimizzando le

metodologie ed i processi formativi.

Verifica delle conoscenze e degli apprendimenti, tenendo presenti i prerequisiti e le

preconoscenze di ciascun alunno.

I piani di lavoro di ciascun docente, perciò, non solo aderiscono alle indicazioni disciplinari,

didattiche e metodologiche contenute nei Programmi Ministeriali, ma mirano (secondo l’animus

dell’autonomia scolastica) anche, e soprattutto, a tener nel dovuto conto le concrete esigenze

degli allievi, così come esse sono venute a manifestarsi nel corso del “dialogo educativo”.

Per condurre i nostri alunni al raggiungimento degli obiettivi programmati, si seguono criteri che

evitino da un lato le eccessive semplificazioni e dall’altro le troppo complicate elaborazioni, nella

19

convinzione che una troppo sommaria o troppo ponderosa proposta di contenuti possa

disincentivare l’interesse e la partecipazione degli allievi, provocando cadute di profitto.

Attraverso lo studio dei contenuti (conoscenze) e grazie alle metodologie ed agli strumenti scelti

dal Collegio dei Docenti, gli studenti sono guidati a conseguire i seguenti obiettivi formativi e

didattici:

4.2 Obiettivi formativi

Acquisizione di un metodo di studio consapevole, efficace ed autonomo, che abbia come

finalità la formazione continua e permanente di ogni singolo studente;

Acquisizione di una formazione globale, arricchita dalla comprensione dei fenomeni socio-

culturali e di altri modelli comportamentali;

Acquisizione di una capacità di instaurare rapporti interpersonali, fondati su una più

matura consapevolezza della dignità di ogni individuo, da rispettare con il corredo delle

peculiarità proprie;

Maturazione del senso di appartenenza e recupero delle radici della propria identità;

Maturazione della capacità di “dialogo”, nel rispetto sia della propria individualità che

dell’alterità dell’interlocutore, assumendo comportamenti responsabilmente collaborativi

e potenziando le attitudini relazionali.

In tal senso, è fondamentale che ogni allievo maturi un’attitudine al confronto, imparando

a trasmettere il proprio sapere e le proprie competenze, interagendo creativamente e

propositivamente con i compagni e con i docenti;

Puntualità negli impegni scolastici, rispetto per le scadenze e per gli orari di entrata, anche

dopo gli intervalli, e di uscita; puntualità nella restituzione dei compiti in classe dati a casa

in visione;

Incremento del senso di “Responsabilità”; cura delle relazioni; rispetto delle regole;

definizione e rispetto del proprio e dell’altrui ruolo all’interno del gruppo-classe (cellula

della società);

Dialogo con gli insegnanti; capacità di ascolto e di scambio di vedute (allievi/docenti

allievi/allievi);

4.3 Obiettivi didattici

Maturazione di un “acume critico” che conduca lo studente a riflessioni fondate ed

all’elaborazione di giudizi autonomi a proposito anche di questioni complesse;

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Capacità di “organizzare e sistemare” logicamente (anche dal punto di vista spaziale e

temporale) le conoscenze acquisite, secondo percorsi coerenti e coesi;

Potenziamento di Capacità espressive, rielaborative, sintetiche, analitiche, logico-critiche,

fondate sulla sinergia tra bagaglio culturale, esperienza di vita ed abilità critica;

Padronanza delle tecniche di comunicazione (scritta e parlata), che tengano presente la

tipologia del contesto e dell’interlocutore;

Acquisizione di un lessico raffinato e pertinente rispetto ai vari contesti disciplinari,

considerato che la “parola” (scritta e parlata), costituisce la strada maestra dell’espressione

comunicativa e che il possesso di un lessico adeguato è uno dei presupposti indispensabili

per un gratificante inserimento nel tessuto sociale e lavorativo, soprattutto per alunni che,

come i nostri, mirano a realizzarsi in un’ambiziosa carriera professionale;

Capacità di condurre autonomamente l’analisi di un testo, di un problema, di un evento,

attraverso il supporto e la rielaborazione di conoscenze e strumenti adeguati;

Maturazione di un interesse per le tematiche proposte dai singoli docenti;

Acquisizione (o potenziamento) di Competenze Cognitive (sapere), Metacognitive (saper

pensare);

Acquisizione (o potenziamento) di abilità Disciplinari (legate alla singola disciplina),

Multidisciplinari (legate alle varie discipline prese singolarmente), Interdisciplinari (relative

alle varie discipline, collegate coerentemente tra loro) e Transdisciplinari (relative ad

elementi che consentono di elaborare criticamente relazioni tra ambito curriculare ed

ambito extra-curriculare);

Maturazione della consapevolezza che gli apprendimenti, di qualunque tipo essi siano,

debbano tendere ad una dimensione “enciclopedica”;

Capacità di adoperare i supporti informatici nell’ambito dell’e-learning e della Didattica

ipermediale;

Il conseguimento degli obiettivi, di qualunque genere essi siano, è sempre correlato al dialogo

ed alla stretta collaborazione tra i docenti, gli alunni ed i loro genitori.

5. VERIFICHE E VALUTAZIONI

5.1 Tipologie di verifica

I docenti, in base ai livelli di partenza riscontrati e alle peculiarità delle discipline insegnate, fissano

la frequenza e le modalità delle verifiche che meglio aiutino a raccogliere informazioni, tenendo

presente anche l’esigenza di preparare gli alunni agli Esami di Stato con particolare riguardo alla

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terza prova. Accade così che gli allievi eseguono prove strutturate o semistrutturate; rispondono a

questionari; svolgono relazioni, componimenti e temi; sostengono verifiche sia scritte che orali.

L'attività di verifica è svolta dai singoli docenti alla fine di ciascun modulo didattico in modo da

intervenire tempestivamente in caso di insufficienze o lacune.

5.2 Valutazione del profitto

La valutazione è intesa sia come accertamento del profitto sia come momento di un processo che

viene attuato per raggiungere gli obiettivi prefissati.

La valutazione annuale del percorso formativo dell’alunno sarà articolata in due momenti:

quadrimestrale e finale.

Il Collegio dei Docenti, considerato che la valutazione assume una preminente funzione formativa,

ha ritenuto opportuno introdurre una valutazione intermedia per quadrimestre, espressa su

un’apposita scheda, che sarà consegnata agli studenti e ai loro genitori in occasioni di incontri

preventivamente programmati.

La valutazione di ogni singolo alunno tiene conto sia della misurazione degli obiettivi cognitivi, che

gli strumenti di verifica fanno registrare, sia del comportamento, al fine di pervenire ad un giudizio

consapevole e completo del lavoro svolto dagli studenti.

La valutazione del profitto è espressa in decimi ed i voti sono corrispondenti ai corrispettivi

indicatori di qualità:

VOTO INDICATORI DI QUALITÁ

3 Mancanza assoluta di impegno e di partecipazione. Conoscenze frammentarie.

Competenze e capacità logico-critiche pressoché inesistenti.

4 Studio mnemonico con difficoltà espositive e qualche espressione mancante di

senso compiuto.

5 Preparazione incompleta e superficiale.

6 Impegno sorretto dallo sforzo di partecipare al dialogo educativo. Preparazione

accettabile, anche se fortemente manualistica.

7 Esposizione chiara, lineare e consapevole.

8 Rielaborazione autonoma dei contenuti culturali attraverso una esposizione che

denota il sicuro possesso degli strumenti linguistici.

9/10 Sicurezza nella concettualizzazione, fluidità linguistice e capacità di

rielaborazione autonoma dei contenuti cognitivi.

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5.3 Valutazione del comportamento

Ai sensi della normativa vigente il Consiglio di Classe, in sede di scrutinio quadrimestrale e finale,

procede alla valutazione non solo del profitto ma anche del comportamento di ogni studente. A

tale proposito va considerato chei il voto deriva da comportamenti osservabili e documentabili

durante il corso dell’anno scolastico; che è espresso in decimi ed è attribuito al singolo studente

sulla base di un giudizio complessivo, possibilmente condiviso all'unanimità dal Consiglio di Classe;

che il Consiglio di Classe nell’esprimere il giudizio considera le sanzioni disciplinari di cui lo

studente è stato destinatario.

5.4 Griglia di valutazione del comportamento dell'alunno

VOTO INDICATORI DI QUALITÁ

5 E’ incorso in provvedimenti disciplinari;

6 E’ saltuariamente ripreso con ammonimenti verbali o scritti;

7 Mostra generalmente rispetto nei confronti delle persone, delle strutture e delle

attrezzature;

8 Frequenta regolarmente; i ritardi e le uscite anticipate sono saltuari;

9 Partecipa attivamente alle proposte didattiche e al dialogo educativo;

10 E’ assiduo nella presenza e puntuale nell’orario, altruista e disponibile.

5.5 Criteri per l’ammissione alla classe successiva e agli Esami di Stato

Il consiglio di classe verificato, in fase di scrutinio finale, che la preparazione disciplinare è

adeguata agli standard minimi, fissati in fase di programmazione, necessari per frequentare la

classe successiva e che altrettanto positiva è la valutazione del comportamento, collegialmente

delibera la promozione.

In caso contrario delibera la non promozione o l’assegnazione di eventuali debiti formativi.

L’alunno che riporta la sufficienza in tutte le discipline ottiene la piena promozione.

Gli alunni delle classi quinte che riportino una valutazione almeno pari a sei/decimi in ciascuna

disciplina o gruppo di discipline valutate con l’attribuzione di un solo voto e una valutazione del

comportamento non inferiore a sei/decimi, sono ammessi agli Esami di Stato.

5.6 Recupero dei debiti formativi

L'istituto si fa carico di organizzare nei mesi di giugno e luglio corsi di recupero per quegli alunni

scrutinati con giudizio sospeso per aver riportato debiti formativi in una o più discipline. Non si

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esclude tuttavia l'ipotesi che l'alunno, per motivi di carattere personale o familiare, decida di

provvedere al recupero delle insufficienze emerse in sede di scrutinio finale, in forma autonoma

con uno studio individuale.

Gli esami di riparazione saranno programmati di anno in anno, mam si concluderanno sempre e

non oltre la data del 31 agosto.

6. METODOLOGIE DIDATTICHE.

I docenti scelgono in piena autonomia le strategie didattiche e motodologiche che, a loro giudizio,

siano più rispondenti alla situazione della classe in generale e dei singoli allievi in particolare.

Ciò premesso, essi:

Presentano gli obiettivi minimi che si intendono raggiungere;

Alternano la lezione frontale con attività centrate sugli studenti (lavoro di gruppo,

problem solving/poning);

Danno spazio alla discussione aperta;

Favoriscono gli interventi personali in relazione alle tematiche proposte;

Stimolano la riflessione e la comprensione;

Favoriscono la dimensione operativa di ogni disciplina;

Usano in maniera sistematica, ma razionale e funzionale, il libro di testo;

Integrano il libro di testo, quando è necessario, con materiale fotocopiato ed altri

sussidi.

Si ribadisce comunque che le modalità degli interventi sono concretamente definite sulla base di

un accertamento dei prerequisiti di cui gli alunni siano già in possesso.

6.1 Esercitazioni laboratoriali

La preparazione tecnico-professionale degli allievi viene attuata nel laboratorio dell’Istituto

appositamente allestito. Esso permette l’effettuazione dei turni di lavoro sotto la guida degli

insegnanti tecnico-pratici provvisti di notevole competenza acquisita durante la loro attività

professionale. Nei limiti del possibile viene riprodotto nella scuola l’ambiente di lavoro nel quale il

futuro diplomato eserciterà la propria professione. Ma non si esclude che l'alunno per brevi

periodi (stage) possa sperimentare direttamente laboratori odontotecnici per il potenziamento

della professionalità raggiunta al termine del suo percorso didattico.

L’attività dello stage costituisce per lo studente un’occasione di fondamentale importanza per la

verifica e il potenziamento delle proprie attitudini e inclinazioni.

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Trattasi di una rilevante opportunità formativa che evidenzia una svolta culturale dove scuola e

lavoro si integrano e si completano favorendo l’esperienza diretta di lavoro in azienda.

Tra gli obiettivi risulta prioritario il produrre forme di comunicazione reali tra ambiente formativo

e contesti aziendali.

7. L'ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO

In Italia, l’alternanza scuola - lavoro è stata introdotta come modalità di realizzazione dei percorsi

del secondo ciclo e non come sistema a sé stante (art. 4 legge delega n.53/03). Successivamente,

con il Decreto Legislativo n. 77 del 15 aprile del 2005, viene disciplinata quale metodologia

didattica del Sistema dell'Istruzione per consentire agli studenti che hanno compiuto il

quindicesimo anno di età di realizzare gli studi del secondo ciclo anche alternando periodi di studio

e di lavoro. La finalità è sempre quella di promuovere le conoscenze e le capacità profesionali del

giovane attraverso una esperienza di lavoro che si intrecci con momenti destinati

all'apprendimento.

L'alternanza scuola-lavoro si fonda sull'intreccio tra le scelte educative della scuola, i fabbisogni

professionali delle imprese del territorio, le personali esigenze formative degli studenti. In

proposito, il nuovo ordinamento degli istituti tecnici, professionali e dei licei richiama l'attenzione

dei docenti e dei dirigenti sull'alternanza scuola-lavoro, che si sviluppa attraverso metodologie

basate sulla didattica laboratoriale e sull'attività progettuale. Del resto la normativa vigente

richiama a più riprese l'attenzione dei dirigenti scolastici sulla opportunità di offrire ai propri alunni

la possibilità di conoscere il mondo lavorativo attraverso esperienze coerenti con le finalità del

corso di studio prescelto.

E' il caso di sottolineare che oggi il sistema produttivo assume soltanto mano d'opera qualificata,

ragion per cui una buona base formativa dovrà essere il primo documento del proprio "curriculum

vitae".

Negli istituti professionali è previsto un percorso di alternanza scuola-lavoro di 400 ore da

realizzarsi con gli alunni del secondo biennio e del quinto anno.

Nell'ambito di questo percorso saranno individuate specifiche modalità per l'approfondimento

delle conoscenze, delle abilità e delle competenze richieste per l'inserimento nel mondo del

lavoro.

25

7.1 Analisi dei commi 14, 33 e 35 della Legge 13 Luglio 2015 n. 107

Il comma 14 della Legge 13 Luglio 2015 n. 107 stabilisce che "ogni istituzione scolastica, con la

partecipazione di tutte le sue componenti, predispone il piano triennale dell' "Offerta Formativa".

Ciò premesso il nostro progetto didattico – educativo avrà una connotazione triennale, anche se

non si esclude che esso sia aggiornato annualmente in rapporto alle situazioni concrete del nostro

Istituto.

Il comma 33 prescrive, inoltre, l' obbligo di inserire nel piano dell' offerta formativa un percorso di

alternanza di scuola – lavoro da realizzarsi nel corso dell' anno scolastico o nel periodo estivo,

quando sono sospese le attività didattiche.

Il percorso di alternanza in questione, da attuarsi nel secondo biennio e quinto anno del corso di

studi, deve avere una durata complessiva di almeno 400 ore negli istituti tecnici e di almeno 200

ore nei licei.

Trattasi di un progetto interessante, probabilmente scaturito dalla volontà di creare negli allievi

quella forma mentis che dovrà accompagnarli nella futura attività lavorativa.

Il legislatore ritorna ancora sull' argomento nel comma 35, quando stabilisce che "l'alternanza

scuola – lavoro può essere svolta con la modalità dell' impresa formativa simulata".

In questo caso il percorso di alternanza scuola – lavoro potrebbe realizzarsi in piena autonomia all'

interno dell' Istituto con l'utilizzo del personale educativo disponibile.

A nostro avviso l'alternanza scuola – lavoro potrebbe intendersi come la denominazione di un

nuovo percorso formativo, articolato in ore di teoria (scuola) ed ore di pratica (lavoro), di uguale

dimensione e intensità, da insegnarsi in Istituto, ricorrendo per la parte pratica all' intervento di

personale esterno esperto e qualificato.

In altri termini gli studenti senza allontanarsi dall' Istituto, in tutta sicurezza, potrebbero seguire il

nuovo percorso formativo "simulando" per la parte pratica un tipo di lavoro opportunamente

selezionato ed in perfetta coerenza con i saperi essenziali del percorso didattico prescelto.

Non si esclude, però, l'ipotesi di stipulare apposite convenzioni con le imprese presenti sul

territorio, regolarmente iscritte nel registro istituito presso la Camera di Commercio e disponibili

ad attivare percorsi di alternanza scuola - lavoro, ai sensi del comma 41 della Legge n. 107/2015.

Se questa è la soluzione, il buon esito dell'attività in parola sarà determinato dalla stretta

correlazione tra impresa e scuola, entrambe deputate ad assistere e guidare gli studenti durante

tutto il percorso.

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Si presume che si dovrà procedere alla riformulazione dell' orario delle lezioni, che di necessità

dovrà conformarsi alla disponibilità ricettiva delle imprese ed agli spostamenti alternati di alunni

nei vari luoghi del territorio.

Tuttavia l' impegno comune sarà sempre quello di camminare al passo con i tempi e di conciliare le

esigenze della tradizione con le istanze innovative di carattere didattico e metodologico.

Va rilevato, infine, che la valutazione e la certificazione in merito all' avvenuto svolgimento del

percorso di alternanza scuola - lavoro, ai sensi dell' art. 4 della Legge n. 5 del 28 Marzo 2003,

spetta alla istituzione scolastica, tenuto conto delle indicazioni fornite dal tutor aziendale.

Il problema dell' alternanza scuola - lavoro investe tutte le categorie degli studenti, ivi compresi i

candidati agli esami di idoneità, la cui condizione è stata oggetto di attenta analisi da parte del

Collegio dei docenti, che alla fine ha deliberato di conformarsi rigorosamente alla normativa

vigente.

Pertanto gli studenti privatisti, nelle more e prima di ogni diversa disposizione normativa,

unitamente alla domanda di ammissione agli esami di idoneità o comunque prima dell' inizio delle

prove scritte devono presentare una certificazione comprovante la loro condizione lavorativa e

quindi l' avvenuto svolgimento di un percorso di alternanza scuola-lavoro, coerente con l'indirizzo

di studi, per un ammontare di ore corrispondente a quelle prescritte per gli anni che intendono

recuperare.

7.2 Percorso di alternanza Scuola-Lavoro ai sensi della normativa vigente

Computo delle ore di alternanza scuola-lavoro ed ipotesi di recupero delle ore pregresse e non svolte

Il prospetto innanzi riportato, pur essendo una pura e semplice ripartizione delle ore da destinare

al percorso di alternanza scuola-lavoro, costituisce tuttavia il parametro di riferimento per

inquadrare le peculiarità (specificità) scolastiche dell’Istituto Paritario "Picasso" di Nola.

Nel corrente anno scolastico (2016/17) è prevista una tempistica che consenta di recuperare le

attività pregresse, ma senza trascurare gli impegni presenti.

Le attività teoriche coinvolgeranno le discipline dell'area matematico-scientifica e si svolgeranno in

orario antimeridiano e pomeridiano, con le modalità di seguito indicate:

Anno Scolastico

Destinatari Ore previste ai sensi del c.38

Ore di teoria

Ore di pratica

Ore da Recuperare

Totale ore da svolgere

2016-2017 Classe III h 20 h 70 h 70 - h 160

2016-2017 Classe IV / h 60 h 60 h 160 h 280

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Martedi dalle ore 16:00 alle ore 18:00

Giovedi dalle ore 16:00 alle ore 18:00

Sabato dalle ore 9:00 alle ore 13:00

Le attività pratiche, invece, si svolgeranno da Aprile a Luglio 2017, sulla base di accordi

dettagliatamente concordati con i tutor aziendali.

Gli studenti che nell’anno scolastico 2016-2017 frequentano la Classe IV sono tenuti a recuperare

160 ore di alternanza che avrebbero dovuto svolgere nella precedente Classe III.

Ai Consigli di Classe è demandato il compito di analizzare i percorsi didattici dei singoli alunni e di

definire una tempistica che, all'occorrenza, utilizzi nella fattispecie anche i giorni festivi o quelli di

sospensione delle attività didattiche.

Tuttavia gli alunni – per propria scelta - possono anche decidere di provvedere a sanare le

inadempienze pregresse in piena autonomia, purché documentino l'avvenuto assolvimento

dell'obbligo di legge.

La definizione dei tempi di realizzazione del percorso di alternanza scuola-lavoro per il momento è

limitata all'anno scolastico in corso, con l'impegno di un aggiornamento puntuale all'inizio di ogni

anno scolastico sulla base delle esigente emergenti.

8. PATTO EDUCATIVO DI CORRESPONSABILITÀ.

La programmazione didattica, in quanto dichiarazione esplicita delle competenze e degli oneri di

cui si fa carico la scuola, in coerenza con quanto deliberato collegialmente, è una forma di

contratto formativo stipulato con gli studenti e con le loro famiglie.

Ciò premesso, l’allievo ha il diritto di conoscere:

gli obiettivi didattici ed educativi del suo curriculum;

il percorso formativo da seguire per raggiungerli;

le fasi del suo curriculum.

Il docente ha il dovere di:

esprimere la propria offerta formativa, articolata in obiettivi intermedi e finali;

motivare il proprio intervento didattico;

esplicitare le strategie, gli strumenti di verifica ed i criteri di valutazione;

collaborare nelle attività per quanto di sua pertinenza.

curare il rapporto con i genitori degli alunni "dando loro informazioni intorno alla condotta

ed al profitto" (art. 11 del R. D. 30 Aprile 1924, n° 965).

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Il concetto chiave del contratto formativo è caratterizzato dalla coerenza e dall'organicità di un iter

trasparente, che comporta l'interrelazione di tutti gli elementi, fino a giungere alla centralità del

rapporto docente - alunno.

In questo contesto, lo studente sarà inteso come parte attiva e come protagonista in prima

persona, in quanto è posto al centro di tutta l'attività di insegnamento - apprendimento.

Una istituzione scolastica può essere etichettata con la qualificazione di "Buona Scuola" solo se

vive all'insegna della corresponsabilità e collaborazione.

Le disposizioni vigenti, decisamente coerenti ed innovative, propongono un sistema educativo

dove tutti, educatori ed educandi, sono invitati ad esprimere in condizioni di parità i lori punti di

vista. La democrazia nella scuola è certamente la forma di gestione più efficace per favorire il

processo di socializzazione e per educare gli studenti al dialogo ed alla reciproca comprensione.

L'Istituto "Picasso" si muove esattamente in questa direzione, nella convinzione sempre più

accreditata che gli studenti ed i lori genitori debbano considerarsi alla pari dei docenti, come attori

e protagonisti del processo didattico.

Accade così che studenti e docenti programmano insieme le loro scelte didattiche, definendo gli

obiettivi da perseguire con chiarezza e delimitazione di contenuti.

E' proprio il caso di ribadire che la società è in continua evoluzione e che la scuola, pertanto, non

può ridursi al semplice ruolo di custode di un patrimonio culturale e professionale

irrimediabilmente superato ma deve spingersi verso un totale rinnovamento nei contenuti, nei

metodi e nei rapporti.

Nel nostro Istituto la spontaneità e l'entusiasmo dei docenti in sede di programmazione delle

attività sia curriculari che extracurriculari sono già di per sé una forte spinta verso l'innovazione.

Gli studenti dell'Istituto "Picasso" non sono i semplici destinatari di un sapere precostituito ma

sono dei soggetti "liberi", che all' interno del contesto scolastico rispondono all' entusiasmo dei

docenti con la creatività e l'inventività delle giovani generazioni.

Al gelido rigore delle istituzioni scolastiche del passato il nostro Istituto ha sostituito da sempre la

disponibilità e l'umana benevolenza, che sono alla base del nostro itinerario didattico, connotato

dalla prospettiva di una educazione alla convivenza civile e democratica oltre che da una

preparazione professionale, costruita giorno dopo giorno con l'infallibile metodo della analisi e

della ricerca.

Gli alunni dell' Istituto "Picasso" sanno bene che l' educazione è un progetto sociale, che nasce con

lo scopo di educare alla legalità, nel rispetto dei ruoli e delle competenze.

Non è nostro costume pronunciare discorsi apologetici, ma in tutta onestà bisogna riconoscere

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l'impegno di tutto il personale della scuola, sempre pronto e disponibile a collaborare per il buon

esito del nostro progetto educativo.

Si è parlato finora degli alunni e dei docenti, ma il patto educativo perché produca i suoi effetti

necessita anche degli interventi dei genitori, a condizione che essi non siano sporadici ed

occasionali, ma costanti e sistematici.

La famiglia – a nostro avviso – rimane sempre la prima agenzia educativa ed assolve in questo

campo un ruolo insostituibile. I genitori, quindi, rientrano a pieno titolo nel contesto scolastico,

collaborando alla realizzazione del progetto educativo d'istituto attraverso la partecipazione ai

colloqui individuali con i docenti ed a tutte le iniziative proposte dalla scuola.

Con i docenti essi si impegnano ad instaurare un dialogo costruttivo, che si svolga sempre con toni

pacati e nel pieno rispetto della libertà di insegnamento e della competenza professionale.

Le loro informazioni sono la premessa da cui partire per elaborare un piano di lavoro connotato

dalla concreta adeguatezza alle esigenze degli alunni.

Dalle brevi riflessioni innanzi esplicitate emerge con forza come il buon esito dell'esperienza

didattica sia una diretta emanazione del patto educativo di corresponsabilità, stipulato all'inizio

dell'anno scolastico tra genitori, alunni e docenti, chiamati a coesistere in un perfetto equilibrio,

sempre nel rispetto dei ruoli e delle competenze.

9. RAPPORTO DI AUTOVALUTAZIONE (RAV)

Il rapporto di autovalutazione è il sistema che consente alle scuole di conservare gli aspetti positivi

del processo educativo e di eliminare, attraverso interventi migliorativi, i punti di debolezza e gli

elementi critici.

Si tratta, quindi, di una procedura che stimola la comunità scolastica a riflettere sulle modalità

organizzative e didattiche dell' anno di riferimento allo scopo di individuare delle priorità da

privilegiare nel piano di miglioramento, che si andrà ad elaborare per il prossimo anno scolastico.

La gestione del processo di autovalutazione è affidata al Dirigente Scolastico, che nella fattispecie

è coadiuvato dal docente referente della valutazione e da uno o due docenti esperti nel settore,

individuati dal Collegio dei docenti. La loro responsabilità è determinata dalla correttezza dei

contenuti e dei dati da inserire nel rapporto di autovalutazione.

L' autocritica avrà per oggetto:

Il contesto socio-economico-culturale dei genitori degli alunni;

Il numero delle iscrizioni;

I livelli di ingresso e di apprendimento degli alunni;

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La percentuale in classe di alunni stranieri con particolari difficoltà di carattere linguistico;

La stabilità dei docenti;

Il numero medio dei giorni di assenza degli alunni;

La percentuali di alunni dichiarati non promossi;

Il grado di soddisfazione degli alunni e dei docenti.

L' analisi dei punti di debolezza e di forza sarà svolta nel mese di maggio 2017, a conclusione del

percorso didattico, allo scopo di formulare delle ipotesi migliorative per l' aggiornamento del POF,

che dovrà diventare un documento sempre più rispondete alle esigenze dell' utenza.

La progettazione di sistemi di controllo attraverso processi di autovalutazione scaturisce sia dalla

volontà di consolidare e migliorare i punti di forza, sia dalla necessità di eliminare o ridurre tutte

quelle criticità (punti di debolezza), che inevitabilmente condizionano la vita scolastica nelle sue

varie forme. In questo tipo di indagine assumono rilevanza le risorse materiali ed umane messe in

campo dalla scuola, le capacità di apprendimento degli allievi e il loro contesto familiare sotto il

profilo culturale ed affettivo. La verifica dei risultati è certamente la premessa più valida per

correggere eventuali errori e formulare ipotesi migliorative, da realizzarsi anche a lungo termine.

È tuttavia da sottolineare che le criticità vanno affrontate per gradi, al fine di evitare un eccessivo

e inutile dispendio di energie.

Tanto premesso, nell’arco temporale del prossimo triennio, l’attenzione sarà rivolta alla

risoluzione di criticità aventi per oggetto due punti nodali:

a) Livello di ingresso degli studenti;

b) Continuità didattica.

Punti di debolezza

Livello di ingresso degli studenti

L’analisi dei livelli di ingresso degli alunni sarà il punto di partenza per la programmazione di

percorsi didattici che garantiscano a tutti la possibilità di seguire con profitto le attività curriculari

svolte nella classe di appartenenza.

Nella maggior parte dei casi, gli alunni provengono da esperienze scolastiche molto diverse tra

loro, donde la necessità di intervenire con metodologie adeguate al fine di recuperare questi

“saperi minimi”, che sono indispensabili per l’acquisizione dei contenuti cognitivi previsti

dall’indirizzo di studio prescelto.

La somministrazione di test di ingresso nei primi giorni di scuola servirà ai docenti per conoscere il

livello culturale degli allievi e programmare con loro il nuovo percorso didattico. I risultati saranno

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commisurati al grado di collaborazione di tutte le categorie coinvolte nel processo educativo:

docenti, alunni e genitori.

Continuità didattica

La stabilità dei docenti e conseguentemente la continuità didattica rappresentano il punto di forza

della “Buona Scuola”.

Si sa bene, però, che nella scuola in genere – statale o paritaria che sia – la continuità didattica

spesso viene a mancare per circostanze di per sé incontrovertibili, con grave disagio per gli allievi

che, per quanto duttili e versatili fanno fatica a modificare le loro abitudini di studio.

Il fenomeno innanzi descritto è da ricondurre, almeno in parte, anche al calo delle iscrizioni che ha

interessato l’Istituto in questi ultimi anni.

Tanto premesso, si contro deduce che la continuità didattica andrebbe garantita ad ogni costo, e

che l’Istituto dovrà diventare nel prossimo futuro un polo di attrazione, dove i dove i docenti

scoprano forti interessi culturali e formativi. La loro permanenza in Istituto – come pure quella del

Dirigente Scolastico – per un ragionevole numero di anni, faciliterà la conoscenza interna di

persone, fatti, e strutture organizzative, divenendo per l’utenza (genitori ed alunni) un punto di

riferimento stabile e sicuro.

Punti di forza

Attività di ricerca e lavoro di gruppo

Il Rapporto di Autovalutazione – che finora ha interessato solo le criticità – sarebbe incompleto e

non conforme al vero se ignorasse quei punti di forza che sono alla base della realtà scolastica

dell’Istituto "Picasso" e che si sintetizzano nella partecipazione diligente degli allievi a tutte le

attività della classe di appartenenza.

La riduzione delle iscrizioni ha comportato la formazione di classi di modestissime dimensioni

numeriche, imponendo di necessità la sperimentazione di una metodologia di insegnamento che

sostituisse la tradizionale lezione frontale con l’attività di ricerca, eseguita in forma individuale o in

gruppo sotto la guida esperta dell’insegnante

A tale proposito va rilevato che il lavoro di gruppo rimane sempre la tecnica migliore per

l’approfondimento dei contenuti cognitivi e per l’avvio di quel processo di socializzazione che è

alla base della nostra civiltà democratica.

Ipotesi migliorative

Il Rapporto di Autovalutazione, da intendersi come il bilancio consuntivo di un intero anno

scolastico a livello di processi didattici concernenti la crescita culturale ed umana degli allievi, deve

prevedere di necessità la formulazione di ipotesi migliorative. Nella fattispecie le ipotesi più

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accreditate riguardano la partecipazione degli allievi - in sede di programmazione - alla selezione

dei contenuti cognitivi, di modo che questi siano sempre più rispondenti ai loro interessi culturali,

che spesso non coincidono con quelli dei docenti.

Il processo didattico è un continuo divenire, ragion per cui il Rapporto di Autovalutazione resterà

sempre il punto di partenza per il conseguimento di nuovi obiettivi.

10. INSEGNAMENTO DELLA LINGUA INGLESE

Lo studio dell'Inglese, nel corso del primo biennio, dovrà conferire allo studente quelle

competenze ed abilità necessarie per interagire liberamente in diversi ambiti e contesti

professionali.

Lo studente nel primo biennio dovrà acquisire le conoscenze e competenze idonee a sviluppare la

capacità di:

utilizzare la lingua inglese per i principali scopi comunicativi ed operativi;

produrre testi di vario tipo in relazione ai differenti scopi comunicativi;

interagire in conversazioni brevi e chiare su argomenti di interesse personale, quotidiano,

sociale o d’attualità;

utilizzare un repertorio lessicale ed espressioni di base, per esprimere bisogni concreti della

vita quotidiana, per descrivere esperienze e per narrare avvenimenti di tipo personale o

familiare;

descrivere in maniera semplice esperienze, impressioni ed eventi, relativi all’ambito

personale, sociale o all’attualità;

riconoscere gli aspetti strutturali della lingua utilizzata in testi comunicativi nella forma

scritta, orale e multimediale;

cogliere il carattere interculturale della lingua inglese, anche in relazione alla sua

dimensione globale e alle varietà geografiche.

Gli studenti saranno guidati, anche nel confronto con la lingua madre, all’uso progressivamente

consapevole delle strategie comunicative, per favorire il trasferimento di competenze, abilità e

conoscenze, tra le due lingue e facilitare gli apprendimenti in un’ottica di educazione linguistica e

interculturale.

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11. ATTIVITÀ ALTERNATIVA PER GLI ALUNNI CHE NON SI AVVALGONO DELL’INSEGNAMENTO DELLA RELIGIONE CATTOLICA.

Gli alunni che non si avvalgono dell'insegnamento della Religione Cattolica saranno destinatari di

attività alternative.

Si ipotizzano, pertanto, percorsi didattici alternativi, diversi nei contenuti, ma sempre finalizzati a

potenziare o migliorare la preparazione degli allievi in termini di conoscenze e abilità.

La scelta dell'attività alternativa è stata demandata ai Consigli di Classe, considerato che essi

hanno una conoscenza diretta della condizione degli allievi e delle priorità da rispettare in termini

di interventi didattici integrativi.

L'attività alternativa nella forma di insegnamento aggiuntivo o di potenziamento, è soggetta a

regolare valutazione, sia quadrimestrale che finale e concorre, con le altre discipline, alla

determinazione della media dei voti e del credito scolastico.

A fronte di una scelta dell'utenza che si configuri come studio individuale, i Consigli di Classe sono

comunque tenuti a valutare l'impegno sistematico degli allievi e il livello di competenze da essi

raggiunto in termini di obiettivi cognitivi.

Relativamente all'anno in corso i competenti organi collegiali - Collegio dei Docenti e Consigli di

classe - hanno formulato l'ipotesi del potenziamento di qualche disciplina curriculare quale forma

di attività alternativa all' insegnamento della Religione Cattolica, come si evince dal prospetto di

seguito riportato.

Prospetto analitico delle attività alternative all' insegnamento della Religione Cattolica

CLASSE INSEGNAMENTO ALTERNATIVO DOCENTE INCARICATO

I ITALIANO/STORIA Esposito Anna

II ITALIANO/STORIA Esposito Anna

III RAPPR. E MODELLAZ. ODONTOTECNICA Maffettone Antonino

IV GNATOLOGIA Ambrosio Rossella

V SCIENZE DEI MATERIALI DENTALI E LAB. Pellegrino Tamara

12. ATTIVITÁ EXTRASCOLASTICHE.

12.1 Visite guidate e viaggi di istruzione

Alle attività svolte in aula spesso vengono affiancate visite presso industrie, musei, mostre e fiere

inerenti gli argomenti di studio che permettono agli alunni di entrare in contatto con realtà

lavorative e culturali.

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Agli alunni dell’ultimo anno di corso è data l’opportunità di effettuare viaggi anche all’estero.

Tali attività vengono programmate dai singoli docenti, concordate nel consiglio di classe e inserite

nel piano didattico annuale.

12.2 Orientamento

L’orientamento è attività finalizzata a rendere lo studente responsabile delle proprie scelte

riguardo all’indirizzo di studi.

La funzione di orientamento risponde in modo flessibile ai diversi tipi di bisogno che possono

manifestarsi in differenti tappe del percorso individuale e di gruppo.

Conseguentemente è una funzione che richiama in causa ruoli e competenze specifiche, in

combinazioni diverse e con finalità differenziate.

L'attività in parola si articola in due modalità: orientamento in entrata ed orientamento in uscita.

L'Orientamento in entrata inteso come attività di informazione rivolta agli studenti e genitori della

scuola media.

In concreto esso è costituito da:

campagne pubblicitarie e sito internet della scuola;

interventi informativi presso le scuole medie del territorio;

visite guidate ai laboratori dell’istituto;

progetti didattici realizzati in collaborazione con le scuole medie impiegando le risorse

umane e strumentali dell’Istituto;

"scuola aperta" per eventuali chiarimenti concernenti la scelta dell'indirizzo;

partecipazione, alle manifestazioni organizzate localmente a scopo divulgativo;

accoglienza per le classi prime organizzata con interventi informative da parte degli

insegnanti e visite guidate ai laboratori dell'Istituto.

L'Orientamento in uscita è costitutio da:

Contatti, incontri e collaborazioni con singole aziende, associazioni di categoria ed enti

locali;

Incontri informativi/formativi con rappresentanti istituzionali;

Iniziative rivolte all’informazione su percorsi universitari attraverso incontri, seminari, visite

e/o eventuali collaborazioni, a vario titolo, con diversi Atenei.

La scuola si impegna, inoltre, a contattare i diplomati per assicurare loro aggiornamenti periodici

attraverso percorsi di formazione permanente, con iniziative di varia tipologia.

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12.3 Rapporti con le famiglie.

Nel corso dell'anno scolastico sono previsti due incontri pomeridiani con le famiglie, uno per

quadrimestre.

Inoltre, nei periodi in cui non sono previsti altri incontri o contatti di altro genere (incontri

pomeridiani, scrutini ecc.), ciascun insegnante è disponibile per incontrare le famiglie in orario

antimeridiano secondo un calendario.

12.4 Sostegno didattico.

L’attività organizzativa prevede che il consiglio di classe fornisca indicazioni "in itinere" sul

comportamento e sul profitto degli studenti, allo scopo di intervenire in presenza di carenze

riscontrate nella preparazione degli allievi, con la istituzione di corsi didattici integrativi da

svolgersi in orario extracurriculare.

13. STATUTO DEGLI STUDENTI

Art. 1 (Preambolo)

1.La scuola è luogo di formazione mediante lo studio, l'acquisizione delle conoscenze e lo sviluppo

della coscienza critica.

2.La scuola è una comunità di dialogo, di ricerca e di esperienza sociale, informata ai valori

democratici, nella quale ognuno, con pari dignità e nella diversità dei ruoli, opera per garantire la

formazione alla cittadinanza, la realizzazione del diritto allo studio, lo sviluppo delle potenzialità di

ciascuno e il recupero delle situazioni di svantaggio, in armonia con i principi sanciti dalla

Costituzione e dalla Convenzione internazionale sui diritti dell'infanzia e con i principi generali

dell'ordinamento italiano.

3.La comunità scolastica, interagendo con la più vasta comunità civile e sociale di cui è parte,

fonda la sua azione educativa sulla qualità delle relazioni insegnante-studente, contribuisce allo

sviluppo della personalità dei giovani, del loro senso di responsabilità e della loro autonomia

individuale e persegue il raggiungimento di obiettivi culturali e professionali adeguati

all'evoluzione delle conoscenze e all'inserimento nella vita attiva.

4.La vita della comunità scolastica si basa sulla libertà di opinione ed espressione, sulla libertà

religiosa, sul rispetto reciproco di tutte le persone che la compongono, quale che sia la loro età e

condizione, nel ripudio di ogni barriera ideologica, sociale e culturale.

- Art. 2 (Diritti)

1. Lo studente ha diritto ad una formazione culturale e professionale qualificata che rispetti e

valorizzi, anche attraverso l'orientamento, l'identità di ciascuno e sia aperta alla pluralità delle

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idee. La scuola persegue la continuità dell'apprendimento e valorizza le inclinazioni personali degli

studenti, anche attraverso la possibilità di formulare richieste e di sviluppare temi liberamente

scelti.

2. La comunità scolastica promuove la solidarietà tra i suoi componenti e tutela il diritto dello

studente alla riservatezza.

3 Lo studente ha diritto di essere informato sulle decisioni e sulle scelte che regolano la vita della

scuola.

4. Lo studente ha diritto alla partecipazione attiva e responsabile alla vita della scuola. Il Dirigente

Scolastico e i docenti, con le modalità previste dal regolamento di istituto, attivano con gli studenti

un dialogo costruttivo sulle scelte di loro competenza in tema di programmazione e definizione

degli obiettivi didattici, di organizzazione della scuola, di criteri di valutazione, di scelta dei libri e

del materiale didattico. Lo studente ha inoltre diritto a una valutazione trasparente e tempestiva,

volta ad attivare un processo di autovalutazione che lo induca a individuare i propri punti di forza e

di debolezza e a migliorare il proprio rendimento.

5. Nei casi in cui una decisione influisca in modo rilevante sull'organizzazione della scuola gli

studenti, anche su loro richiesta, possono essere chiamati ad esprimere la loro opinione mediante

una consultazione.

6. Gli studenti esercitano autonomamente il diritto di scelta tra le attività opzionali e tra le attività

facoltative offerte dalla scuola. Le attività didattiche, integrative e complementari sono

organizzate secondo tempi e modalità che tengono conto dei ritmi di apprendimento e di vita degli

studenti.

7. La scuola si impegna a porre progressivamente in essere le condizioni per assicurare:

a) la disponibilità di un'adeguata strumentazione tecnologica;

b) la salubrità e la sicurezza degli ambienti, che debbono essere adeguati a tutti gli studenti, anche

con handicap;

c) servizi di sostegno, di promozione della salute e di assistenza psicologica;

d) offerte formative aggiuntive e integrative, anche mediante il sostegno di iniziative liberamente

assunte dagli studenti e dalle loro associazioni.

8. La scuola garantisce e disciplina nel proprio regolamento l'esercizio del diritto di riunione e di

assemblea degli studenti, a livello di classe, di corso e di istituto.

9. I regolamenti delle singole istituzioni garantiscono e disciplinano l'esercizio del diritto di

associazione e del diritto degli studenti singoli e associati a svolgere iniziative all'interno della

scuola, nonché l'utilizzo di locali da parte degli studenti e delle associazioni di cui fanno parte. Gli

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studenti hanno diritto all'utilizzo dei locali scolastici per lo svolgimento di ogni tipo di attività o

manifestazione di carattere culturale o ginnico-sportivo.

Art. 3 (Doveri)

1. Gli studenti sono tenuti a frequentare regolarmente i corsi e ad assolvere assiduamente agli

impegni di studio.

2. Gli studenti sono tenuti ad avere nei confronti del capo d'istituto, dei docenti, del personale

tutto della scuola e dei loro compagni lo stesso rispetto, anche formale, che chiedono per se stessi.

3. Nell'esercizio dei loro diritti e nell'adempimento dei loro doveri gli studenti sono tenuti ad

mantenere un comportamento corretto e coerente con i principi di cui all'art.1.

4. Gli studenti sono tenuti ad osservare le disposizioni organizzative e di sicurezza dettate dal

regolamento d'Istituto.

5. Gli studenti sono tenuti ad utilizzare correttamente le strutture, i macchinari e i sussidi didattici

e a comportarsi nella vita scolastica in modo da non arrecare danni al patrimonio della scuola.

6. Gli studenti condividono la responsabilità di rendere accogliente l'ambiente scolastico e averne

cura come importante fattore di qualità della vita della scuola.

Il presente documento è stato regolarmente approvato dai competenti Organi Collegiali.

Nola, 25/11/2016

Il Dirigente Scolastico

prof. Luciano Vorraro