Arte

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Le grotte di Lascaux Primitivi, ma con gusto: gli uomini di Cro Magnon che hanno abitato l'Europa nell'alto paleolitico, indossavano gioielli, si pettinavano "alla moda" e seguivano un preciso codice di abbigliamento. Con loro nasce l'arte come risposta a istanze di ordine estetico, magico e religioso, espressione di una eccezionale e di cui le pitture rupestri di Lascaux sono un esempio spettacolare. Tra storia e leggenda È il 1940 quando quattro ragazzi si imbattono in un misterioso tunnel sulle colline vicino alla città di Montignac, Francia. Pensando di aver trovato il passaggio segreto che, secondo le leggende locali, conduce all’antico feudo di Lascaux, armati di picche e vanghe aprono una breccia tra le rocce ed entrano nel tunnel; ma invece di trovare una leggenda, questo viaggio li catapulta molto più lontano, agli albori della nostra specie. Pericolo funghi Da allora le grotte di Lascaux hanno attirato centinaia di migliaia di visitatori, provocando la contaminazione di ambienti fino a quel momento sigillati e protetti. L’umidità e i funghi aggrediscono i colori e causano un rapido deterioramento delle immagini: per questo motivo il sito venne chiuso al pubblico nel 1963. Ora è possibile visitare unicamente una copia della grotta, “Lascaux II”, perfettamente ricostruita poco lontano da quella originale, che tutt’oggi accoglie più di 280 mila visitatori all’anno. Nel 2001 un nuovo sistema di condizionamento dell’aria causò apparentemente la veloce diffusione di un fungo filamentoso (Fusarium fusani ). Un comitato internazionale sta studiano il metodo migliore per salvare i dipinti. Stonehenge

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Le grotte di Lascaux

Primitivi, ma con gusto: gli uomini di Cro Magnon che hanno abitato l'Europa nell'alto paleolitico, indossavano gioielli, si pettinavano "alla moda" e seguivano un preciso codice di abbigliamento. Con loro nasce l'arte come risposta a istanze di ordine estetico, magico e religioso, espressione di una eccezionale e di cui le pitture rupestri di Lascaux sono un esempio spettacolare.

Tra storia e leggenda È il 1940 quando quattro ragazzi si imbattono in un misterioso tunnel sulle colline vicino alla città di Montignac, Francia. Pensando di aver trovato il passaggio segreto che, secondo le leggende locali, conduce all’antico feudo di Lascaux, armati di picche e vanghe aprono una breccia tra le rocce ed entrano nel tunnel; ma invece di trovare una leggenda, questo viaggio li catapulta molto più lontano, agli albori della nostra specie.

Pericolo funghi Da allora le grotte di Lascaux hanno attirato centinaia di migliaia di visitatori, provocando la contaminazione di ambienti fino a quel momento sigillati e protetti. L’umidità e i funghi aggrediscono i colori e causano un rapido deterioramento delle immagini: per questo motivo il sito venne chiuso al pubblico nel 1963. Ora è possibile visitare unicamente una copia della grotta, “Lascaux II”, perfettamente ricostruita poco lontano da quella originale, che tutt’oggi accoglie più di 280 mila visitatori all’anno.

Nel 2001 un nuovo sistema di condizionamento dell’aria causò apparentemente la veloce diffusione di un fungo filamentoso (Fusarium fusani). Un comitato internazionale sta studiano il metodo migliore per salvare i dipinti.

Stonehenge

Stonehenge è un chromlec, un complesso megalitico (dal greco mégas “grande” e lithos “pietra”) che si trova presso Salisbury, in Gran Bretagna. È costituito da dolmen (da tol “tavola” e men “pietra”), elementari strutture architettoniche costituite da due o più sostegni verticali su cui poggia una grande lastra piatta. Secondo la leggenda, fu il famosissimo mago Merlino ad erigere Stonehenge per servirsene come “osservatorio delle sette porte e delle sette finestre”. Sembra sia riuscito a trasportare fin lì pesanti massi, prelevati in Irlanda dal “posto dove ballano i giganti”, grazie all’aiuto di forze magiche. Oggi si sa che Stonehenge è molto più antico del mago Merlino: è stato realizzato in più fasi e la più antica risale al 2800 a.C. I suoi massi provengono da una cava sulla costa occidentale del Galles, a circa 380 chilometri di distanza di strada carrabile dal luogo in cui fu eretto Stonehenge. Nessuno, infatti, è ancora riuscito a spiegare come uomini dell’età della pietra abbiamo potuto trasportare un carico così grande.

Esperti geomantici hanno definito questo posto “ombelico geomantico dell’Inghilterra”, poiché effettivamente sorgeva all’incrocio di tre antichissime “vie reali” inglesi: la Harroway, la South Down Ridgeway e la Icknield Way, strade esistenti da prima dell’arrivo dei Romani e che attraversano il paese da Nord a Sud e da Ovest a Est. Alcuni archeologi suppongono che

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Stonehenge fosse un luogo centrale di culto dove i fedeli affluivano in occasione delle feste durante le quali erano celebrati i misteri. Tali solennità erano presiedute da una dinastia di alti sacerdoti o di arcidruidi, di cui l’ultimo rappresentante pare sia stato appunto il mago Merlino.

Quando l’astronomo Gerard Hawkins analizzò la costruzione dal punto di vista astronomico, scoprì che l’intero complesso non è altro che un gigantesco computer astronomico preistorico, che consentiva ai nostri antenati di fare complicati calcoli celesti.

A giudizio del filosofo e geomante John Mitchell Stonehenge non è solo un tempio del Sole e della Luna, ma è un “Modello dell’Universo”. Nel solstizio d’estate, effettivamente, mettendosi al centro del cerchio di pietre, il sole appare sopra lo “Heelstone” (la pietra del sole, dal celtico heol “sole”), un megalitico collocato fuori dalla costruzione che consente, avanzando lungo l’asse del tempio, di penetrare nel santuario interno.

La venere di Laussel

La venere di Laussel, conosciuta anche come la "Venere con cornucopia", venne scoperta nel 1911 da G. Lalanne. Essa fa parte di un gruppo di incisioni in bassorilievo esegite sulle pareti di roccia calcarea poste all'interno di una caverna nei pressi di Laussel nella Dordogna, non lontano d'altro famoso complesso di pitture di Lascaux. La donna, come in altre raffigurazioni paleolitiche, ha i fianchi grandi ed i seno prosperoso. La forma della testa è rotonda mentre il viso è occultato. I contorni dell'arto superiore sinistro sono appena

accennati. Il braccio destro è meglio delineato, sollevato all'altezza della spalla. La mano destra stringe un corno di bisonte nella quale sono incise 13 tacche. Secondo alcuni ricercatori questo può simboleggiare il numero di lune o il numero di cicli mestruali in un anno. Sulla superficie sono state rilevate tracce di ocra rossa. Questa raffigurazione, secondo Joseph Campbell, costituisce la parte centrale di un insieme di raffigurazioni "sacre" poste all'interno di un tempio di cacciatori. Le altre figure sono: due donne che tengono nela nella mano destra oggetti non identificabili; una donna che forse è in procinto di partorire; una figura maschile, senza testa e braccia, ma che pare lanciare un giavellotto; frammenti di figure di animali (una iena ed un cavallo; genitali femminili stilizzati. Il santuario aveva lo scopo di stabilire un patto tra uomini e animali per il rituale della caccia (J. Campbell).