Arte paleocristiana - liceoumberto.it paleocristiana.pdf · Le decorazioni cristiane hanno dunque...

21
ARTE PALEOCRISTIANA

Transcript of Arte paleocristiana - liceoumberto.it paleocristiana.pdf · Le decorazioni cristiane hanno dunque...

Page 1: Arte paleocristiana - liceoumberto.it paleocristiana.pdf · Le decorazioni cristiane hanno dunque carattere fortemente simbolico: ogni immagine allude a precisi concetti legati al

ARTE PALEOCRISTIANA

Page 2: Arte paleocristiana - liceoumberto.it paleocristiana.pdf · Le decorazioni cristiane hanno dunque carattere fortemente simbolico: ogni immagine allude a precisi concetti legati al

Con il termine arte paleocristiana si designa la produzione artistica dei primi secoli dell’era cristiana,

compresa entro limiti di tempo e di spazio convenzionali: dagli inizi fino alla fine del V sec. circa, nei

territori sotto il dominio romano.

Le testimonianze più significative risalgono in genere al III-IV secolo, poi si inizia a parlare anche di arte

dei singoli centri artistici: arte bizantina, arte ravennate, ecc.

La produzione artistica dei primi secoli del Cristianesimo si situa dunque nell'orbita della Roma Imperiale,

tanto che l'ideale cristiano assunse, ai suoi inizi, le stesse forme offerte dall'arte della tarda antichità.

Una specifica iconografia cristiana si sviluppa solo gradualmente e in accordo col progredire della

riflessione teologica.

Il Buon Pastore, Città del Vaticano, Museo Lateranense

Cristo insegna agli apostoli, affresco 130x38, inizio del IV secolo, Catacombe di Domitilla, Roma

Cristo imberbe, dettaglio dal mosaico della Consegna della legge, lunghezza 6,50 m, fine del IV secolo, Mausoleo di Santa Costanza, Roma

Giona e gli animali, 313-320, mosaico pavimentale, Basilica di Aquileia

Fenice- Graffito Catacomba di S. Callisto

Page 3: Arte paleocristiana - liceoumberto.it paleocristiana.pdf · Le decorazioni cristiane hanno dunque carattere fortemente simbolico: ogni immagine allude a precisi concetti legati al

Datazione

313 Editto di Milano: viene decretata la libertà di culto al Cristianesimo

325 Concilio di Nicea, primo concilio ecumenico il cui scopo è stabilire un dogma (dottrina) e contrastare l’arianesimo.

330 Fondazione di Costantinopoli

337 Morte di Costantino: periodo di anarchia; invasioni dei barbari nei territori imperiali.

Sul finire del IV secolo l’imperatore Teodosio I il Grande concede ai Goti di stanziarsi sui Balcani: politica di contenimento della pressione barbarica tramite accordi diplomatici.

A Teodosio succedono i suoi due figli: Arcadio in Oriente e Onorio in Occidente, entrambi sotto la tutela del generale Stilicone; ulteriori invasioni barbariche.

380 editto di Tessalonica: Il Cristianesimo viene proclamata religione ufficiale di Stato

402 la capitale dell’Impero d’Occidente viene spostata da Milano a Ravenna (porto di Classe e paludi); Roma subisce il saccheggio da parte dei Visigoti di Alarico.

452 Attila entra nel territorio italiano, gli Unni saccheggiano Milano.

455 I Vandali provenienti dall’Africa saccheggiano Roma.

Nel 476 l’imperatore Romolo Augustolo viene deposto dal re barbaro Odoacre che invia le insegne imperiali a Costantinopoli, ponendo fine all’Impero Romano d’Occidente.

Page 4: Arte paleocristiana - liceoumberto.it paleocristiana.pdf · Le decorazioni cristiane hanno dunque carattere fortemente simbolico: ogni immagine allude a precisi concetti legati al

Prima dell’Editto di Milano (313 d. C.), con il quale l’imperatore Costantino concede la libertà di culto, i cristiani si riunivano per celebrare il rito clandestinamente nelle proprie case (domus ecclesiae) o nelle catacombe. Le catacombe erano principalmente luoghi di sepoltura, che, secondo la religione cristiana, deve avvenire per inumazione. Lungo le pareti degli ambulacri sono ricavati loculi e arcosoli (nicchie con copertura ad arco), spesso decorati con affreschi, realizzati con una tecnica compendiaria (con rapidi ed essenziali tocchi di pennello).

Napoli, Catacombe

di San Gennaro

Roma, Catacombe

di

Priscilla

Le catacombe (gr. katà = sotto, lat. cumba = cavità) sono presenti in molte città italiane; a Napoli sono

le catacombe di San Gennaro (nella zona di Capodimonte) e quelle di San Gaudioso (alla Sanità)

Page 5: Arte paleocristiana - liceoumberto.it paleocristiana.pdf · Le decorazioni cristiane hanno dunque carattere fortemente simbolico: ogni immagine allude a precisi concetti legati al

I motivi ornamentali e i temi delle decorazioni sono dedotti della pittura romana; si

prediligono i repertori figurativi che meglio si adattano ad essere utilizzati per assumere

significati cristiani.

Si trasformano, reinterpretandole, le immagini appartenenti al mondo pagano in chiave

cristiana; la trasformazione dell'immagine in simbolo è l’aspetto più singolare e interessante

dell'arte paleocristiana.

L’ancora tagliata

trasversalmente

simboleggia la

croce e i due

pesci sono le

anime catturate

dalla fede

La colomba simboleggia

lo

Spirito Santo

Le lettere del nome greco del pesce

sono le Iniziali della frase

IESUS

XRISTUS

THEU

YIOS

SOTER

Gesù Cristo

figlio di Dio

Salvatore

Il Pavone: Simbolo

della resurrezione e

della vita eterna. Le sue

piume cadono in

autunno e rinascono in

primavera.

La croce è il principale

simbolo della religione

cristiana e ricorda

la crocifissione di

Gesù e la salvezza

portata dalla sua

passione e dalla sua

morte

Page 6: Arte paleocristiana - liceoumberto.it paleocristiana.pdf · Le decorazioni cristiane hanno dunque carattere fortemente simbolico: ogni immagine allude a precisi concetti legati al

I simboli figurati

Alcune scene figurate di tradizione pagana vengono assunte dall’iconografia cristiana. Anche gli eroi e le personificazioni del mondo romano sono ripresi ma collegati, con significati nuovi, a contenuti cristiani.

Apollo sul carro del sole si trasforma nella rappresentazione di Cristo come Dio-Sole. Il sole, simbolo di verità già in molte culture pagane, diviene suprema allegoria di Cristo, portatore di vita eterna e salvezza spirituale.

La figura del Moscophoros, il pastore che porta sulle spalle un vitello, presente già nell’arte greca arcaica (come quella celebre di scuola attica del VI sec. a. C.), oltre che diffusa nell’arte romana, diventa il Buon Pastore cristiano. Si sostituisce il vitello con un agnello, simbolo del “gregge” dei fedeli e prefigurazione del sacrificio di Cristo.

Altro esempio è il mito classico di Orfeo, il cui viaggio negli inferi è assimilato nell’iconografia cristiana come una prefigurazione della morte e resurrezione di Cristo. Ancora la rappresentazione di Orfeo con la cetra tra gli animali selvatici viene interpretata dai cristiani come Cristo che vince sulla natura.

Ercole, spesso rappresentato con un cinghiale, un dragone o un cervo, nel cristianesimo diventa l’allegoria della salvezza.

A queste si aggiungono le rappresentazioni di Bacco o Dioniso, o alle scene di vendemmia con gli amorini, usate dai cristiani per alludere all’Eucarestia, dove la vite e il vino indicano il sangue di Cristo.

La figura femminile con le braccia alzate che evocava la Pietas diventa ora l'Orante, tipica rappresentazione della preghiera cristiana e simbolo, dunque, della fede del defunto.

Il Buon Pastore L’Orante La vendemmia Orfeo con la cetra

Page 7: Arte paleocristiana - liceoumberto.it paleocristiana.pdf · Le decorazioni cristiane hanno dunque carattere fortemente simbolico: ogni immagine allude a precisi concetti legati al

Le decorazioni cristiane hanno dunque carattere fortemente simbolico: ogni immagine allude a precisi

concetti legati al cristianesimo.

Dopo il 313 si iniziano a realizzare decorazioni a mosaico e l’iconografia si arricchisce: appaiono le figure

di Cristo e della Madonna.

Mosaico absidale della Cappella di

Sant’Aquilino, metà del IV sec. Basilica di

San Lorenzo Maggiore, Milano

Cristo imberbe viene rappresentato al

centro attorniato dagli Apostoli vestiti con

abiti senatoriali. Ai suoi piedi è deposto un

contenitore con i rotoli delle Sacre

Scritture. Le figure sono immerse in uno

sfondo di tessere dorate che rappresenta

la luce del Paradiso.

Tranne che per l’aureola, la figura di Cristo

ricorda quella di un imperatore romano o

di un dio pagano

Mosaico dell’arco trionfale di Santa Maria Maggiore, Roma. 432-

440

Particolare della scena con Adorazione dei Magi

In uno spazio dorato, Gesù, già bambino, siede come un

imperatore romano su un trono decorato con gemme preziose;

dietro di lui ci sono quattro angeli vestiti di bianco mentre alla sua

destra, la Vergine, splendente di oro, indossa abiti da principessa

orientale e lo indica alla venerazione dei Magi. Alla sinistra siede

una donna velata di azzurro, ha nella mano sinistra un foglio

mentre la destra è sotto il mento (atteggiamento di riflessione).

Essa rappresenta probabilmente la saggezza divina.

Non vi è alcuna attinenza tra questa rappresentazione e la

narrazione evangelica della natività e dell’adorazione dei Magi

Mosaici della volta anulare del

mausoleo di Santa Costanza, metà IV

secolo, Roma

Page 8: Arte paleocristiana - liceoumberto.it paleocristiana.pdf · Le decorazioni cristiane hanno dunque carattere fortemente simbolico: ogni immagine allude a precisi concetti legati al

Roma, Santa Pudenziana circa 390

Mosaico del catino absidale

All’interno di uno spazio delimitato da un

porticato a semicerchio, vi è Cristo seduto in

trono, in posizione centrale e sopraelevata

rispetto agli Apostoli e a Pietro e Paolo, i più

vicini al Redentore, che vengono incoronati

da due figure femminili.

Queste rappresentano l’Ecclesia derivante

dal ceppo ebraico (Ecclesia ex

circumcisione) e quella derivante dal ceppo

pagano (Ecclesia ex gentibus).

Al di là del porticato si intravedono gli edifici

classici di Gerusalemme.

Al centro della città, sul Golgota, troneggia la

Croce Gemmata, simbolo di Cristo e della sua

vittoria sulla morte.

Essa è circondata dai simboli apocalittici dei

quattro Evangelisti (tetramorfo):

L’angelo per San Matteo

Il leone per San Marco

Il toro per San Luca

L’aquila per San Giovanni

Sullo sfondo un cielo rosseggiante nell’ora del

tramonto.

Page 9: Arte paleocristiana - liceoumberto.it paleocristiana.pdf · Le decorazioni cristiane hanno dunque carattere fortemente simbolico: ogni immagine allude a precisi concetti legati al

Architettura. Gli edifici cristiani Al contrario di quello pagano, il rito cristiano prevede una partecipazione corale della comunità dei fedeli, l’ecclesia (che nelle città-stato dell’antica Grecia era l’assemblea generale dei cittadini). Quando Costantino concede la libertà di culto vengono costruiti i primi edifici cristiani, le chiese. Esse derivano da tipologie costruttive già esistenti, convertendone gli spazi per le nuove esigenze liturgiche. Non si riadattano le tipologie del tempio (la casa delle divinità pagane) bensì quelle della BASILICA (pianta longitudinale) e del NINFEO (pianta centrale), due edifici civili tipici dell’architettura romana. - La Basilica romana era un edificio pubblico, spesso in comunicazione con il foro, che veniva utilizzato come luogo coperto soprattutto per trattare gli affari, sanare le controversie ed amministrare la giustizia. - Il Ninfeo era una struttura a pianta circolare, con al centro vasche e piante acquatiche, presso il quale era possibile sostare, imbandire banchetti e trascorrere momenti di otium.

Roma, Basilica di Massenzio, pianta e sezione assonometrica Ninfeo di Pombia

(Novara)

Roma, cd Tempio di Minerva

Medica, in realtà un ninfeo

Page 11: Arte paleocristiana - liceoumberto.it paleocristiana.pdf · Le decorazioni cristiane hanno dunque carattere fortemente simbolico: ogni immagine allude a precisi concetti legati al

Roma, Basilica Ulpia

Pianta e ricostruzione digitale

La basilica Ulpia, lunga 117 m e

larga 26 m, era il più grande

tribunale dell’antica Roma.

Si trattava di una lunga sala

rettangolare coperta da soffitto

ligneo, divisa in NAVATE da colonne

e con due ABSIDI (pareti

semicircolari) sui lati corti.

Ricostruzione della basilica Ulpia

https://www.youtube.com/watch?v

=ESkhcH15e4Q

La basilica cristiana ha un solo lato corto

semicircolare (cioè un solo ABSIDE) coperto da un quarto di sfera (CATINO); l’ingresso avviene dal lato opposto (e non sul lato lungo, come nella basilica pagana), in modo che si crei un percorso da est a ovest, in direzione del sole che nasce. Tutte le basiliche paleocristiane

presentano questo orientamento. Verrà successivamente introdotto il braccio trasversale (TRANSETTO, trans saepta: oltre i cancelli), che dà alla pianta l’aspetto simbolico di una croce e un cortile porticato sui quattro lati, il QUADRIPORTICO, destinato a coloro che

non erano ancora battezzati (catecumeni) e non erano ancora ammessi ai riti.

Page 12: Arte paleocristiana - liceoumberto.it paleocristiana.pdf · Le decorazioni cristiane hanno dunque carattere fortemente simbolico: ogni immagine allude a precisi concetti legati al

Catino absidale

Navata centrale

Navata laterale Navata laterale Abside

Arco trionfale

Basilica cristiana

Page 13: Arte paleocristiana - liceoumberto.it paleocristiana.pdf · Le decorazioni cristiane hanno dunque carattere fortemente simbolico: ogni immagine allude a precisi concetti legati al

T I POLOGI E PLA NI METR I CHE DELLE BA S I L ICHE

PIANTA A CROCE COMMISSA O A TAU (LONGITUDINALE)

PIANTA A CROCE LATINA (LONGITUDINALE)

PIANTA A CROCE GRECA (CENTRALE)

Page 14: Arte paleocristiana - liceoumberto.it paleocristiana.pdf · Le decorazioni cristiane hanno dunque carattere fortemente simbolico: ogni immagine allude a precisi concetti legati al

BASILICA DI SAN PIETRO

Si deve a Costantino l’edificazione della Basilica di San Pietro sul

luogo dove la tradizione voleva la sepoltura dell’apostolo Pietro,

martirizzato a Roma tra il 64 e il 67 d. C.

I lavori sarebbero cominciati tra il 319 e il 324 e probabilmente

terminati nel 350, dopo la morte dell’imperatore.

La Basilica misurava circa 110 x 65 m per 30 metri di altezza; aveva

5 navate, un lungo transetto e un ampio quadriportico, con

giardino e fontana.

Prospettiva della Basilica di San Pietro Posizione della basilica costantiniana rispetto al Circo di Nerone e alla basilica rinascimentale.

Ricostruzione della basilica costantiniana

La necropoli Vaticana: si tratta di numerosi mausolei del II e III secolo, più altre sepolture meno monumentali disposte intorno a quella che è stata identificata come la sepoltura di

Pietro.

Visita virtuale della Necropoli di San Pietro:

http://www.vatican.va/various/basiliche/necropoli/scavi_italia

n.html

https://www.youtube.com/watch?v=XsUjAsTW6cc

Page 15: Arte paleocristiana - liceoumberto.it paleocristiana.pdf · Le decorazioni cristiane hanno dunque carattere fortemente simbolico: ogni immagine allude a precisi concetti legati al

IPOTESI DI RICOSTRUZIONE DELLA BASILICA DI SAN PIETRO CONSTANTINIANA

Page 16: Arte paleocristiana - liceoumberto.it paleocristiana.pdf · Le decorazioni cristiane hanno dunque carattere fortemente simbolico: ogni immagine allude a precisi concetti legati al

In epoca paleocristiana vengono ripresi anche gli schemi a pianta centrale,

dei templi e dei ninfei, per la realizzazione dei BATTISTERI e MAUSOLEI, a

pianta ottagonale o circolare, con un percorso circolare (deambulatorio)

separato con un giro di colonne dal vano centrale, talvolta coperto con

una cupola.

Al centro di questo vano sta la vasca per il battesimo (battistero) o il

sarcofago del defunto (mausoleo)

Roma, Ninfeo di Minerva Medica, inizio III sec. ca

Roma, Mausoleo di Santa Costanza, , 340-345

Page 17: Arte paleocristiana - liceoumberto.it paleocristiana.pdf · Le decorazioni cristiane hanno dunque carattere fortemente simbolico: ogni immagine allude a precisi concetti legati al

Battistero di San Giovanni in Fonte di Napoli

Da una porta alla destra dell’abside di Santa

Restituta, (l’antica basilica paleocristiana del IV

sec., attribuita all’imperatore Costantino, oggi

cappella del Duomo di Napoli), si accede al

Battistero di San Giovanni in Fonte, la cui

costruzione è datata dagli storici attorno al IV

secolo. L’edificio rappresenta, dunque, il più

antico battistero di occidente, e fu

probabilmente edificato dal vescovo Severo che

rivestì la carica episcopale dal 362 al 408.

L’edificio, costituito da piccoli conci di tufo, si

compone di due parti: la sala battesimale

propriamente detta, a pianta quadrata e

collegata con la basilica, e un portico

rettangolare, separato dalla sala tramite quattro

sottili colonne e coperto da una bassa volta. La

sala presenta una pianta quadrata con quattro

nicchie angolari che uniscono la struttura di base

al tamburo ottagonale. La copertura è costituita

da una piccola cupola a calotta estradossata

che si imposta su pilastri ad L, la luce entra da

quattro bifore collocate nel tamburo.

La volta del battistero era completamente

coperta di mosaici di cui sono rimaste alcune

scene, in parte frammentate.

La calotta della volta è decorata con un cielo

punteggiato da stelle d’oro, bianche e blu, a otto

raggi, sul quale si staglia il monogramma di Cristo

tra le lettere alfa e omega.

Al di sopra della croce compare la mano di Dio

(dextera dei), che regge una corona di alloro

annodata da due nastri.

La cornice a fondo d’oro che circonda la calotta è

decorata di rami, palme, canestri di frutta sui quali

si posano uccelli di vario genere, tra cui pavoni,

fagiani, pernici, pappagalli.

Su un piccolo poggio, tra due palme, è

appollaiata la fenice nimbata.

Il bordo dorato è contornato da un drappo blu e

oro da cui discendono otto ghirlande di fogliame,

frutti e uccelli, che dividono la cupola in otto

scomparti.

Page 18: Arte paleocristiana - liceoumberto.it paleocristiana.pdf · Le decorazioni cristiane hanno dunque carattere fortemente simbolico: ogni immagine allude a precisi concetti legati al

Degli otto scomparti racchiusi dalle ghirlande ne rimangono

solo quattro con una parte di decorazione. Il più notevole è

quello con il dono della legge.

Dietro di lui si vede una palma. L’altro lato della scena è

praticamente distrutto: non rimangono che i piedi e la parte

inferiore dell’abito di Paolo, così come la base della

seconda palma.

Le nicchie angolari sono decorate con i

simboli apocalittici del Tetramorfo, di

cui l’Angelo e il Leone sono intatti: non

hanno l’aureola ma ai lati del loro capo

sono disposte cinque stelle.

Il leone è visto di faccia, gli occhi brillanti, la gola aperta come per ruggire.

L’angelo è posto di tre quarti, ha il viso leggermente girato a destra, ma lo sguardo è diretto a sinistra.

In piedi su un globo

blu, il Cristo porge a

Pietro con la mano

destra un rotolo svolto

sul quale si legge

«Dominus legem dat».

A destra Pietro

avanza verso il Cristo

e si protende per

ricevere il dono, con

le mani coperte dai

lembi del pallio per

rispetto, e porta sulla

spalla destra una

croce

monogrammatica.

Page 19: Arte paleocristiana - liceoumberto.it paleocristiana.pdf · Le decorazioni cristiane hanno dunque carattere fortemente simbolico: ogni immagine allude a precisi concetti legati al

Scultura paleocristiana

La scultura paleocristiana è documentata da una grande quantità di opere comprendenti sarcofagi in

marmo, ritrovati soprattutto a Roma, e gruppi statuari di piccole dimensioni. Fa parte della produzione

scultorea paleocristiana un numero consistente di opere, realizzate nello stile aulico della tradizione

imperiale. Tra queste si possono ricordare, nella prima categoria, il Buon Pastore dei Musei Vaticani,

il Cristo docente del Museo della Civiltà romana a Roma o la serie delle Statuette del Museo di

Cleveland.

Buon Pastore. Musei Vaticani. Roma. Cristo docente. marmo. IV sec.

Museo della Civiltà romana. Roma

Sia nelle statuette che nei rilievi dei sarcofagi si ritrovano gli stessi temi rappresentati nella pittura.

Ad esempio vengono raffigurate scene tratte dall'Antico Testamento, i miracoli e la vita di Cristo, o immagini

simboliche come il Buon Pastore.

Come per la pittura, le sculture cristiane sono prodotte dagli stessi artisti che realizzano anche le opere pagane; esse

rientrano nello stesso ambito culturale e naturalmente presentano lo stesso stile e gli stessi procedimenti tecnici dei

lavori di carattere profano.

Spesso si tratta anche di opere molto raffinate e preziose che dovevano avere un costo piuttosto elevato, ed è

quindi chiaro che le commissioni provenissero da famiglie cristiane ricche. Questi oggetti cominciano a essere

richiesti a partire dal II secolo, ma la produzione conosce un rilevante aumento a partire dalla seconda metà del III

secolo.

Page 20: Arte paleocristiana - liceoumberto.it paleocristiana.pdf · Le decorazioni cristiane hanno dunque carattere fortemente simbolico: ogni immagine allude a precisi concetti legati al

L'uso dei sarcofagi decorati a rilievo incomincia a diffondersi nell'impero romano a partire dal II secolo, quando al

rito della cremazione dei defunti si sostituisce quello dell'inumazione. Soprattutto a Roma, ma anche in altri

importanti centri dell'impero sorgono importanti officine specializzate nella realizzazione dei sarcofagi.

Viene anche organizzato un efficiente sistema per la preparazione e il trasporto dei blocchi di marmo dalle cave

alle botteghe degli artisti. Le cave più famose sono quelle di Carrara e quelle situate in Grecia e Medio Oriente.

Le decorazioni sono sia naturalistiche e geometriche, tipiche dell’arte romana, sia raffigurazioni di Cristo (spesso

rappresentato come il Buon Pastore), degli Apostoli e dei Profeti.

Il senso dell’accostamento fra le varie scene il più delle volte non è chiaro: si ha spesso l’impressione che esse

fossero disposte secondo un mero disordine decorativo; invece le scene seguono una logica di consequenzialità o

di rimando fra i due Testamenti.

Sarcofago “della Passione” o “dell’Anástasis” Ca. 325-350 d. C., Musei Vaticani, Museo Pio Cristiano.

Sarcofago “dei due Testamenti” o “dogmatico” Ca. 325-350 d. C., Musei Vaticani, Museo Pio Cristiano

Sarcofago del Buon Pastore, bassorilievo, IV sec. d. C., Musei Vaticani, Roma

I sarcofagi cristiani

Page 21: Arte paleocristiana - liceoumberto.it paleocristiana.pdf · Le decorazioni cristiane hanno dunque carattere fortemente simbolico: ogni immagine allude a precisi concetti legati al

SARCOFAGO DI GIUNIO BASSO

Appartiene alla tipologia dei sarcofagi della Passione perché il soggetto delle sculture che lo ornano è costituito da scene tratte dalla Passione di Cristo e del Martirio di San Pietro e Paolo.

Realizzato in marmo pentelico, ha un'impaginazione con la divisione delle scene in uno schema rigoroso, scandito

da colonnine di una ipotetica architettura; questa disegna due registri con cinque edicole ciascuno: quello inferiore

presenta un porticato con colonne sormontate da archi e timpani, quello superiore è architravato. Ogni edicola

contiene la rappresentazione di una scena tratta dal Vecchio e dal Nuovo Testamento.

La narrazione non si svolge in modo continuo, poiché ogni riquadro è fine a se stesso. Le scene sono ricchissime di

particolari e non immediate, ma complesse, destinate a colti e non alla plebe. Lo stile appartiene alla corrente

aulica, con una realistica resa volumetrica delle figure, e ciò è dovuto all'estrazione sociale del committente che, in

quanto dignitario di corte, è ancora vicino alla tradizione del classicismo imperiale: l'iscrizione in alto è datata 359 e

ricorda l'ex-console Giunio Basso convertitosi al Cristianesimo. L’opera riprende schemi dell’arte classica nella partizione ritmica dello spazio e nella resa volumetrica delle figure che sono proporzionate, profondamente incavate e presentano panneggi accurati.

L’unico elemento che unifica gli episodi narrati è l’architettura del doppio porticato che però separa fisicamente le scene l’una dall’altra. Sarcofago di Giunio Basso, 359 ca., marmo, 141 x 243 cm, Museo del Tesoro di San Pietro, Città del Vaticano