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Art Nouveau Con il nome di Art Nouveau si intende un vasto movimento artistico che, tra fine Ottocento ed inizi Novecento, interessò soprattutto l’architettura e le arti applicate. Il fenomeno prese nomi diversi a seconda delle nazioni in cui sorse. In Germania prese il nome di «Jugendstil», in Austria fu denominato «Secessione», in Spagna «Modernismo». In Italia ebbe inizialmente il nome di «Floreale», per assumere poi il nome di «Liberty» (dal nome dei magazzini inglesi di Arthur Lasenby Liberty , che vendevano oggetti esotici). L’Art Nouveau nacque dal rifiuto degli stili storici del passato e cercò invece ispirazione nella natura e nelle forme vegetali, creando uno stile nuovo, totalmente originale rispetto a quelli allora in voga. Caratteri distintivi divennero l’accentuato linearismo e l’eleganza decorativa. Nato inizialmente in Belgio, grazie all’architetto Victor Horta, l’Art Nouveau si diffuse presto in tutta Europa divenendo in breve lo stile della nuova borghesia in ascesa. Esso si fondò sul concetto di coerenza stilistica e progettuale tra forma e funzione. Adottando le nuove tecniche di produzione industriale, ed i nuovi materiali quali il ferro, il vetro e il cemento, di fatto l’Art Nouveau giunse per la prima volta alla definizione di una nuova progettualità: quella progettualità che definiamo industrial design. Il problema di dare qualità alla produzione industriale era stato già avvertito dalla cultura precedente. Ma, nel caso dei movimenti di Arts and Crafts inglesi, la risposta data era semplicemente anacronistica: ritornare alla produzione artigianale. L’Art Nouveau diede per la prima volta la risposta giusta al problema della qualità del prodotto industriale. Il problema andava risolto sul piano della qualità progettuale. L’estetica dell’Art Nouveau si affidò molto all’uso della linea e degli elementi lineari. Protagonista divenne soprattutto la linea curva definita «a colpo di frusta»: una linea, cioè, che dopo una curvatura ampia si torceva in repentini scatti di curvatura più stretta. Le immagini che si ottenevano producevano effetti decorativi molto suggestivi e di grande eleganza, ma che in genere tendevano all’astrazione più pura. Quando nell’Art Nouveau comparivano delle immagini, queste risentivano molto del clima simbolista in voga in quegli anni. La stilizzazione delle figure era sempre molto evidente, risolte tutte sul piano della bidimensionalità con l’uso della linea funzionale di contorno.

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Art Nouveau

Con il nome di Art Nouveau si intende un vasto movimento artistico che, tra fineOttocento ed inizi Novecento, interessò soprattutto l’architettura e le arti applicate. Ilfenomeno prese nomi diversi a seconda delle nazioni in cui sorse. In Germania prese ilnome di «Jugendstil», in Austria fu denominato «Secessione», in Spagna«Modernismo». In Italia ebbe inizialmente il nome di «Floreale», per assumere poi ilnome di «Liberty» (dal nome dei magazzini inglesi di Arthur Lasenby Liberty, chevendevano oggetti esotici).L’Art Nouveau nacque dal rifiuto degli stili storici delpassato e cercò invece ispirazione nella natura enelle forme vegetali, creando uno stile nuovo,totalmente originale rispetto a quelli allora in voga.Caratteri distintivi divennero l’accentuatolinearismo e l’eleganza decorativa.Nato inizialmente in Belgio, grazie all’architettoVictor Horta, l’Art Nouveau si diffuse presto in tuttaEuropa divenendo in breve lo stile della nuovaborghesia in ascesa. Esso si fondò sul concetto dicoerenza stilistica e progettuale tra forma efunzione. Adottando le nuove tecniche diproduzione industriale, ed i nuovi materiali quali ilferro, il vetro e il cemento, di fatto l’Art Nouveaugiunse per la prima volta alla definizione di unanuova progettualità: quella progettualità chedefiniamo industrial design.

Il problema di dare qualità alla produzione industriale erastato già avvertito dalla cultura precedente. Ma, nel casodei movimenti di Arts and Crafts inglesi, la risposta dataera semplicemente anacronistica: ritornare allaproduzione artigianale. L’Art Nouveau diede per la primavolta la risposta giustaal problema dellaqualità del prodottoindustriale.Il problema andavarisolto sul piano dellaqualità progettuale.

L’estetica dell’Art Nouveau si affidò molto all’usodella linea e degli elementi lineari. Protagonistadivenne soprattutto la linea curva definita «a colpodi frusta»: una linea, cioè, che dopo una curvaturaampia si torceva in repentini scatti di curvatura piùstretta.Le immagini che si ottenevano producevano effettidecorativi molto suggestivi e di grande eleganza, mache in genere tendevano all’astrazione più pura.Quando nell’Art Nouveau comparivano delleimmagini, queste risentivano molto del clima simbolista in voga in quegli anni. Lastilizzazione delle figure era sempre molto evidente, risolte tutte sul piano dellabidimensionalità con l’uso della linea funzionale di contorno.

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Nel campo pittorico non fu un vero e proprio stile, che rimase utilizzato soprattuttonella grafica o nelle arti applicate. Tuttavia il pittore che più di ogni altro raccolse nelsuo stile le indicazioni che derivavano dall’Art Nouveau fu Gustav Klimt.

Gustav Klimt

La vicenda artistica di Gustav Klimt (1862-1918),coincide quasi per intero con la storia dellaSecessione viennese.Con il termine Secessione si intendono queimovimenti artistici, nati a fine ’800 tra Germania edAustria, che avevano come obiettivo la creazione diuno stile che si distaccasse da quello accademico. Difatto, le Secessioni introdussero in Austria e inGermania le novità stilistiche dell’Art Nouveau che inquel momento dilagavano per tutta Europa. La primaSecessione nacque a Monaco di Baviera nel 1892. Fuseguita nel 1897 da quella di Vienna e nel 1898 daquella di Berlino.La Secessione viennese fu un vasto movimentoculturale ed artistico che vide coinvolti architetti epittori e la Vienna in cui questi artisti si trovarono adoperare era in quel momento una delle capitali

europee più raffinate e colte.La presenza di musicisti, di intellettuali e di scrittori rendevano Vienna una delle cittàpiù affascinanti d’Europa, ma era un mondo che stava per scomparire, consapevole dellasua prossima fine. Cosa che avvenne effettivamente con lo scoppio della prima guerramondiale che decretò la dissoluzione dell’Impero Austro-Ungarico.Questa coscienza della fine, tratto comune a molta cultura decadentista di fine secolo,pone anche la Secessione viennese nell’alveo della pittura simbolista1. E talecaratteristica è riscontrabile anche nella pittura di Klimt che rimane il personaggio piùvitale ed emblematico della Secessione viennese.

Gustav Klimt nacque in un sobborgodi Vienna, e in questa cittàfrequentò la Scuola di arti emestieri. Giovanissimo, insieme alfratello ed un amico, diede vita allaprima società artistica, procurandosicommissioni per decorare edificipubblici. Ne ricavò una certanotorietà e ulteriori commissioni,quale l’importante incarico didecorare l’aula magnadell’Università alcune pareti alKunsthistorisches Museum.

Antichità greca, 1890, Olio su stucco, 230X230 cm (pennacchio) 230x80 cmcirca (intercolumnio), Kunsthistorisches Museum - Vienna

1 Caratteristica della pittura simbolista è il non riprodurre oggetti, ma esprimere idee, traducendole nel linguaggio sintetico deisimboli. Il mondo dei simbolisti è dominato dal sogno, dall'immaginario, dal fantastico, dal soprannaturale. Le composizioniraffigurano situazioni in cui appaiono simboli tratti da svariati repertori: la storia antica, la mitologia, la religione. Talvolta,compaiono anche simbologie orientali, alchemiche ed esoteriche. Sul piano stilistico le opere si caratterizzano per le tonalità cupe eun raffinato decorativismo, che concorrono a suggerire un certo senso di mistero.

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Ad esempio, in Antichità greca, Klimt si occupò, in alcuni pennacchi e intercolumni, diuna serie di figure allegoriche, tra cui le due riferite all'antichità greca.Nel pennacchio di destra appare per la prima volta un personaggio che l'artistariproporrà frequentemente nei primi anni della Secessione: la dea Atena.In posizione frontale, statuaria, è abbigliata con un peplo, a cui è sovrapposta l'egidacon la testa di Medusa. In una mano solleva una piccola Vittoria alata, suo attributotradizionale, mentre l'altra impugna la lancia, appoggiata illusionisticamente al profilodella lunetta. Un grande scudo rotondo posto alle sue spalle è immaginato come un sole,alludendo forse alla luce del pensiero razionale di cui la dea è simbolo.Più innovativa è l'altra figura femminile, rappresentata ad imitazione delle“tanagrine”.2Nonostante il riferimento a una precisa fonte antica, il personaggiorichiama piuttosto alla mente, nei tratti e nell'atteggiamento, le donne dipinte dallapittura simbolista.L'azione sospesa, la testa rivolta a guardare l'osservatore e l'impossibilità di afferrare loscopo del gesto introducono nella raffigurazione un accenno arcano, prefigurando ifuturi sviluppi dello stile klimtiano.Nel 1897 fu tra i fondatori e primo presidente della Secessione, partecipando sempreattivamente alle attività del gruppo da cui si distaccò in polemica nel 1906 per fondareuna nuova formazione: la Kunstschau.

L’interno del vecchio Burgtheater, 1888, guazzo su carta, 82x92 cm, Vienna, HistorischesMuseum der Stadt Wien.

Klimt nei suoi primi lavori mostra una precisione di disegno e di esecuzioneassolutamente straordinarie, ponendosi però in un filone di eclettismo storicistico tipicodi una certa cultura del secolo scorso in cui gli elementi della tradizione, in particolarerinascimentale, vengono ampiamente rivisitati e riutilizzati. La sua personalità comincia

2 Statuette in terracotta policroma tipica di Tanagra, in Grecia, e di epoca ellenistica che avevano la funzione di offerte funerarie.

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ad acquisire un’importante caratteristica intorno al 1890 quando la sua pittura partecipasempre più attivamente al clima simbolista europeo. Ma la svolta che portò Klimt al suoinconfondibile stile avvenne dieci anni dopo con il quadro «Giuditta I» del 1901 (olio sutela, 84x42 cm, Vienna, Österreichische Galerie Belvedere).

L’opera è considerata come la prima opera delperiodo aureo. Da questo momento in poi, per circaun decennio, l'uso del colore oro diviene uno deitratti stilistici del Klimt più noto. Il soggetto èovviamente una rivisitazione della storia biblica diGiuditta, protagonista della vicenda che la porta atagliare la testa del generale Oloferne per vincerel'assedio in cui era tenuta la sua città. Il soggetto èstato sempre utilizzato quale metafora del potere diseduzione delle donne, che riesce a vincere anche laforza virile più bruta. In clima simbolista la figura diGiuditta si presta ovviamente all’esaltazione della«femme fatal» quale simbolo di quella esasperazionedell'eros che giunge a confondere i confini tra amoree morte. L'immagine ha un taglio verticale moltoaccentuato con la figura di Giuditta, di grandevalenza erotica, a dominare l'immagine quasi perintero. La testa di Oloferne appare appena discorcio, in basso a destra, tagliata per oltre la metàdal bordo della cornice. Da notare la notevoledifferenza tra gli incarnati della figura, che hannouna resa tridimensionale, e le vesti, trattate con undecorativismo bidimensionale molto accentuato.Klimt riesce a fondere mirabilmente figura edecorazione astratta, in uno schema compositivo digrande eleganza formale. I tratti di Giuditta sonoprobabilmente quelli di Adele Bloch-Bauer,esponente dell'alta società viennese, della quale

Klimt eseguì due ritratti. La splendida cornice in rame sbalzato, anch'essa in chiaro stile«secessione viennese», fu realizzata da suo fratello Georg, scultore e cesellatore.

Da questo momento il suo stile si fa decisamente bidimensionale, con l’accentuazionedel linearismo e delle campiture vivacemente decorate. Due viaggi compiuti a Ravennanel 1903 diedero a Klimt ulteriori stimoli. Da quel momento l’oro, già presente in alcuneopere precedenti, acquista una valenza espressiva maggiore, fornendo la tramacoloristica principale dei suoi quadri.

Il bacio è probabilmente il quadro più famoso di Gustav Klimt, ed uno di quelli chemeglio sintetizza la sua arte. (1907-08, olio su tela, 180x180 cm, Vienna Österreichische Galerie Belvedere).

Come altri quadri di questo periodo ha formato quadrato. In esso le figure presenti sonodue: un uomo ed una donna inginocchiati nell’atto di abbracciarsi. Un prato ricco di fioricolorati funge da indefinibile piano di giacitura, mentre l’oro di fondo annulla l’effettodi profondità spaziale. Il quadro ha quindi un aspetto decisamente bidimensionale.Delle due figure, le uniche parti realizzate in maniera naturalistica sono i volti, le manie le gambe della donna. Per il resto l’uomo e la donna sono interamente coperte davesti riccamente decorate. Quella dell’uomo è realizzata con forme rettangolari erettein verticale, mentre la veste della donna è decorata con forme curve concentriche. Ladifferente geometria delle due vesti è espressione della differenza simbolica tra i duesessi.

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Dell’uomo è visibile solo la nuca ed unparziale profilo molto scorciato. Ladonna ci mostra invece l’intero viso,piegato su una giacitura orizzontale.Ha gli occhi chiusi ed un’espressionedecisamente estatica. È proprio ilvolto della donna che dà al quadro unaspetto di grande sensualità.Nell’arte di Klimt la donna occupa unposto decisamente primario.Rinnovando il mito della «femmefatale» per Klimt la donna è l’ideastessa di eros. Di quell’eros che è a untempo amore e morte, salvezza eperdizione. È un’idea che serpeggia intutta la mentalità del tempo, ma conconnotazioni decisamenteantifemministe. In Klimt la posizionetende invece a ribaltarsi, assumendola donna ruolo di decisa superiorità

rispetto all’uomo. È lei la depositaria di quel gioco amoroso che rinnova continuamentela vita e la bellezza.Ma il tutto si manifesta non tanto nelle azioni ma nelle sensazioni interiori. Ecco cosìche la donna del Bacio riesce a sublimare un’azione al limite del banale in qualcosa cheha afflato cosmico. Qualcosa che trascende verso la pienezza interiore più intensa.La grande armonia formale del quadro, insieme al contenuto di elegante erotismo, fannodi questo quadro il prodotto di un tempo che stava rapidamente scomparendo. Lacomparsa in quegli anni dell’espressionismo rese manifesta l’inattualità di questo mondoklimtiano fatto di eleganza e sensualità, che presto scomparve per tempi più drammaticie violenti segnati dagli eventi bellici della prima guerra mondiale.

Danae(1907-08, 77x83 cm, Vienna Galerie Vürthle)

Il quadro è uno dei più noti di Klimt edappartiene alla sua fase creativa piùfeconda. Il tema che egli tratta è ancoral'erotismo femminile, che egli rappresentanella rivisitazione del mito di Danae,personaggio dell'antica mitologia greca,che, secondo la leggenda, fu fecondata nelsonno da Giove, trasformatosi in pioggiad'oro. L'espressione di estatico abbandonodella donna rimanda ad una dimensioneonirica dell'eros, molto frequente nelleimmagini di Klimt, fatta soprattutto dipercezioni interiori che non di un

superficiale appagamento dei sensi.Il periodo aureo di Klimt si concluse nel 1909; seguì un periodo di crisi esistenziale edartistica dal quale Klimt uscì dopo qualche anno. Il suo stile conobbe una nuova fase:scomparsi gli ori e le eleganti linee liberty, nei suoi quadri diviene protagonista il coloreacceso e vivace. La sua attività si interruppe nel 1918, quando a cinquantasei anni morìa seguito di un ictus cerebrale.