ARRAMPICATA Lo sport in crescita continua · 2018. 10. 22. · naggio, con il suo fascino e le sue...

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DI ANTONIO UNGARO N ell'immaginario collettivo re- siste Manolo, solitario scala- tore a "mani nude" di pareti roc- ciose perfettamente verticali. In qualche maniera rappresenta lo sport estremo: nella sfida alla for- za di gravità, nella preparazione fisica, nel rischio. Tanto da essere usato, negli anni passati, come te- stimonial di una nota marca di orologi. Una volta capito il perso- naggio, con il suo fascino e le sue contraddizioni, scordatelo. Perché l'Arrampicata Sportiva a tutto vuole assomigliare tranne che a quel tipo di sport. Ma nonostante la strada intrapresa dagli organi- smi internazionali e dalla Federa- zione Italiana (F.A.S.I.) in questi anni, ancora è forte il legame che unisce uno sport che desidera en- trare alle Olimpiadi con una "pra- tica" di diretta derivazione dell'al- pinismo. Del resto in pochi anni, in nome dei Giochi, non si possono cancellare storia e passioni comu- ni, ovvero quella di salire e sfidare la forza di gravità. L'arrampicata 20 | Marzo 2007 sportiva nasce come diretta deriva- zione dell'alpinismo classico, sulla spinta delle imprese estreme di un gruppo di virtuosi che invece di puntare sempre "più in alto" deci- sero che la nuova sfida sarebbe sta- ta quella del "sempre più difficile" e con "mezzi leali" ovvero a mani nude. Il passaggio poi dalle pareti naturali, in situazioni estreme, alle numerose falesie, specie di fondo- valle, trascurate dagli alpinisti ed invece attrezzate e valorizzate dai nuovi climbers, è stato quasi natu- rale. Lo scopo dell'Arrampicata Sportiva è il superamento di percorsi (artifi- ciali e/o roccia) con difficoltà sem- pre maggiore, senza l'ausilio di al- cun mezzo per la progressione: le protezioni in parete, i chiodi (spit) e la corda vengono utilizzati esclusi- vamente per proteggere in caso di caduta. Dal punto di vista filosofico si tratta di una netta distinzione ri- spetto all'alpinismo: non la conqui- sta della vetta come fine unico, ma, eliminato ogni pericolo, un'affasci- nante ed atletica danza verticale, estrema e pulita. L'arrampicatore sportivo si spoglia così della compo- nente eroica, tipica dell'alpinista, per indossare la divisa dell'atleta moderno. E proprio in nome dell'a- gonismo, con l'obiettivo non anco- ra raggiunto di entrare nel pro- gramma olimpico, l'Arrampicata Sportiva (notizia di questi ultimi mesi) ha deciso di sviluppare l'eser- cizio su parete artificiale a scapito delle falesie e della roccia naturale. Questo per aumentare la sicurezza, rendere più omogeneo il campo di gara e allargare la diffusione anche in zone naturalmente non attrez- zate. In realtà l'Arrampicata Sportiva ha tutti gli elementi per compiere un boom simile a quello di altre disci- pline dedicate soprattutto ai più piccoli. Dal punto di vista motiva- zionale, colpisce la fantasia dei gio- vani; arrampicarsi è uno dei giochi preferiti dei bambini. E' questa atti- vità uno dei momenti principali di apprendimento, favorendo la svi- luppo di diversi sensi, dell'equili- brio e della conoscenza del proprio corpo oltre a soddisfare il desiderio di ampliare i propri orizzonti. Non è raro vedere nelle grandi città, in centri fitness e avvenimenti sportivi itineranti, parete attrezzate con un nugolo di ragazzini che fanno la fila per provare, rispondendo ad un desiderio innato di "salire". Proprio su questa particolare moti- vazione psicologica si gioca il futu- ro di una disciplina che in questi ul- timi anni ha fatto registrare tassi di crescita annua di circa il 10% (fon- te F.A.S.I.). Un altro elemento che gioca a fa- vore dell'AS riguarda la sicurezza (caratteristica fondamentale per ogni sport, soprattutto se questo si rivolge ai giovani) e la possibilità di praticarla sia all'aperto che indoor. Con la sempre maggiore predile- zione per le palestre attrezzate, in- fatti, questo sport è arrivato anche nelle città, presso i centri sportivi polifunzionali oppure presso pale- stre dedicate, proponendosi come un buon modo per agevolare l'av- vicinamento dei bambini a struttu- re che fino ad ora, per le fasce d'età 3/10 anni, offrono poco. Senza dimenticare lo sviluppo che questa disciplina può ancora avere anche nelle zone tradizionalmen- te legate all'alpinismo, ovvero i centri di montagna, che fino a qualche anno fa offrivano pareti attrezzate solo come momento di allenamento per la scalata ed inve- ce adesso hanno intrapreso la stra- da delle "Sale per l'arrampicata", strutture architettoniche comples- se in cui passare la giornata. Se dal punto di vista sportivo l'atti- vità su pareti artificiali si sta distac- cando da quella su falesia, dal punto di vista culturale il legame con l'alpinismo è sempre stretto. Il rapporto si può riassumere in que- sto modo: l'Arrampicata Sportiva è la tecnica, l'Alpinismo l'applicazio- ne pratica. La "salita" fine a se stessa può non soddisfare, per cui una volta impadronisti della tecni- ca e raggiunta la preparazione adeguata è naturale che il passag- gio su roccia, in montagna. I NUMERI - La Federazione Ita- liana Arrampicata Sportiva, l'unica che regolamenta agonisti e mani- festazioni in Italia (riconosciuta CONI), conta circa 8000 tesserati, di cui 2000 sono agonisti (vedi box e grafici). Ma la galassia di praticanti è molto più ampia. Per avere un'i- dea prendiamo in considerazione i dati sulla pratica sportiva in Italia, rilevazione statistica del Coni del 2004. Alpinismo e Arrampicata so- no accreditati di circa 200.000 pra- ticanti (che diventano il doppio se aggiungiamo anche Escursioni- smo, Trekking e altre attività lega- te alla montagna). Duecentomila sono anche i numeri forniti dalla F.A.S.I., che fa riferimento ad un lavoro di un altro istituto di rileva- zione (Nielsen di Milano). In realtà nel conteggio si tiene conto di quanti praticano questa disciplina con costanza. Non sono contem- plati quanti si dilettano saltuaria- mente, magari sulla parete attrez- ARRAMPICATA Lo sport in crescita continua Negli ultimi anni, l’arrampicata sportiva ha conosciuto un’ampia diffusione in Italia grazie al fascino della salita continua e della sfida alla forza di gravità. La prossima cima da scalare? Diventare sport olimpico zata presente nei luoghi di villeg- giatura. QUANTO COSTA - L'Arrampi- cata Sportiva ha costi di pratica contenuti (nulla a che vedere con l'Alpinismo). Chi si avvicina ad una scuola pagherà dai 30 ai 60 euro al mese (il corso medio per principian- ti dura circa 20 ore). Molte palestre offrono il materiale di prova gra- tuitamente ad esclusione delle scar- pette. Qualora si desideri acquista- re tutto il necessario, tra scarpette, casco, corde e moschettoni si spen- derà circa 250 euro per un materia- le che non ha scadenza. IL MERCATO - Il mercato esclu- sivo è quello delle pareti artificiali. Per il resto (scarpe, corde, moschet- toni, caschi), i produttori sono gli stessi che operano nell'Alpinismo. Di fatto il trend di crescita della di- sciplina apre sbocchi anche a questi ultimi, che possono trovare nuovi ambiti in cui operare, soprattutto nei centri urbani, dove l'AS sta co- noscendo una crescente popola- rità. La conferma arriva anche dai produttori di pareti sintetiche. Il dott. Angelo Seneci, della Sint Roc & Ecogrips srl, una tra le aziende leader del settore: "Dal nostro os- servatorio abbiamo verificato come in questi ultimi anni la maggior parte degli ordini di strutture fisse o permanenti giungano dalle città. Il nostro è un settore con un volu- me di affari in Italia che si aggira at- torno i 2,5 milioni di euro l'anno, circa 20 milioni in Europa." Nel nostro paese ci sono poche aziende che operano. Una sola con oltre dieci dipendenti (una decina in tutta Europa). Ma quanto costa una parete? Risponde ancora Sene- ci: "Una standard, fissa o mobile, costa dai 6.000 ai 10.000 euro. Una parete media, ovvero per una pale- stra-scuola che permette l'utilizzo in contemporanea di almeno 10 climbers viaggia attorno ai 20/30 mila euro. Infine ci sono strutture più complesse che possono arrivare anche a 400 mila euro. Una tenden- za di questi ultimi anni, soprattutto in Germania e Svizzera, è quella di costruire "sale dedicate" esclusiva- mente all'arrampicata: strutture di 1000/1500 mq., coperte, in cui si possono trovare bar, bagni e spo- gliatoi. A Zurigo ne è stata costruita di recente una che ha una capacità di circa 100 persone. A Monaco ce ne sono addirittura 5, una più bella dell'altra. Si tratta di luoghi d'in- contro, in cui oltre all'attività spor- tiva si socializza e si passa una gior- nata." L'ESEMPIO DI TORINO - Si tratta di strutture che richiedono grandi investimenti e anche una volontà politica. In Italia è in fase di realizzazione un'opera storica. L’Assessorato allo Sport del Comu- ne di Torino ha commissionato, proprio nel centro della città (via Braccini) una Palestra di arrampica- ta che sostituisce quella storica del Palazzo a Vela sfrattata per fare posto al palazzetto per il pattinag- gio artistico in occasione dell'even- to olimpico. La struttura, avvenieri- stica nelle forme e innovativa nei contenuti tecnici, è stata progetta- ta dagli architetti Erica Ribetti e Sil- via Zanetti e dal geom. Marabotta. L'opera, cominciata nel 2005, sarà terminata a giugno di quest'anno e si candida come la più bella d'Euro- NSIDE SPORT Parete indoor del PalaMonti di Bergamo (foto archivio CAI Bergamo) Anche in questa disciplina l’Italia può vantare di possedere un fuoriclasse. E’ Jenny Lavarda, 23 anni, campionessa del mondo Arrampicata su ghiaccio e boulder (foto federclimb).

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DI ANTONIO UNGARO

Nell'immaginario collettivo re-siste Manolo, solitario scala-

tore a "mani nude" di pareti roc-ciose perfettamente verticali. Inqualche maniera rappresenta losport estremo: nella sfida alla for-za di gravità, nella preparazionefisica, nel rischio. Tanto da essereusato, negli anni passati, come te-stimonial di una nota marca diorologi. Una volta capito il perso-naggio, con il suo fascino e le suecontraddizioni, scordatelo. Perchél'Arrampicata Sportiva a tuttovuole assomigliare tranne che aquel tipo di sport. Ma nonostantela strada intrapresa dagli organi-smi internazionali e dalla Federa-zione Italiana (F.A.S.I.) in questianni, ancora è forte il legame cheunisce uno sport che desidera en-trare alle Olimpiadi con una "pra-tica" di diretta derivazione dell'al-pinismo. Del resto in pochi anni, innome dei Giochi, non si possonocancellare storia e passioni comu-ni, ovvero quella di salire e sfidarela forza di gravità. L'arrampicata

20 | Marzo 2007

sportiva nasce come diretta deriva-zione dell'alpinismo classico, sullaspinta delle imprese estreme di ungruppo di virtuosi che invece dipuntare sempre "più in alto" deci-sero che la nuova sfida sarebbe sta-ta quella del "sempre più difficile"e con "mezzi leali" ovvero a maninude. Il passaggio poi dalle paretinaturali, in situazioni estreme, allenumerose falesie, specie di fondo-valle, trascurate dagli alpinisti edinvece attrezzate e valorizzate dainuovi climbers, è stato quasi natu-rale.Lo scopo dell'Arrampicata Sportiva

è il superamento di percorsi (artifi-ciali e/o roccia) con difficoltà sem-pre maggiore, senza l'ausilio di al-cun mezzo per la progressione: leprotezioni in parete, i chiodi (spit) ela corda vengono utilizzati esclusi-vamente per proteggere in caso dicaduta. Dal punto di vista filosoficosi tratta di una netta distinzione ri-spetto all'alpinismo: non la conqui-sta della vetta come fine unico, ma,eliminato ogni pericolo, un'affasci-nante ed atletica danza verticale,estrema e pulita. L'arrampicatoresportivo si spoglia così della compo-nente eroica, tipica dell'alpinista,per indossare la divisa dell'atletamoderno. E proprio in nome dell'a-gonismo, con l'obiettivo non anco-ra raggiunto di entrare nel pro-gramma olimpico, l'ArrampicataSportiva (notizia di questi ultimimesi) ha deciso di sviluppare l'eser-cizio su parete artificiale a scapitodelle falesie e della roccia naturale.Questo per aumentare la sicurezza,rendere più omogeneo il campo digara e allargare la diffusione anchein zone naturalmente non attrez-zate.In realtà l'Arrampicata Sportiva hatutti gli elementi per compiere unboom simile a quello di altre disci-pline dedicate soprattutto ai piùpiccoli. Dal punto di vista motiva-zionale, colpisce la fantasia dei gio-vani; arrampicarsi è uno dei giochipreferiti dei bambini. E' questa atti-vità uno dei momenti principali diapprendimento, favorendo la svi-luppo di diversi sensi, dell'equili-brio e della conoscenza del propriocorpo oltre a soddisfare il desideriodi ampliare i propri orizzonti. Nonè raro vedere nelle grandi città, incentri fitness e avvenimenti sportivi

itineranti, parete attrezzate conun nugolo di ragazzini che fannola fila per provare, rispondendo adun desiderio innato di "salire".Proprio su questa particolare moti-vazione psicologica si gioca il futu-ro di una disciplina che in questi ul-timi anni ha fatto registrare tassi dicrescita annua di circa il 10% (fon-te F.A.S.I.).Un altro elemento che gioca a fa-vore dell'AS riguarda la sicurezza(caratteristica fondamentale perogni sport, soprattutto se questo sirivolge ai giovani) e la possibilità dipraticarla sia all'aperto che indoor.Con la sempre maggiore predile-zione per le palestre attrezzate, in-fatti, questo sport è arrivato anchenelle città, presso i centri sportivipolifunzionali oppure presso pale-stre dedicate, proponendosi comeun buon modo per agevolare l'av-vicinamento dei bambini a struttu-re che fino ad ora, per le fasced'età 3/10 anni, offrono poco.Senza dimenticare lo sviluppo chequesta disciplina può ancora avereanche nelle zone tradizionalmen-te legate all'alpinismo, ovvero icentri di montagna, che fino aqualche anno fa offrivano paretiattrezzate solo come momento diallenamento per la scalata ed inve-ce adesso hanno intrapreso la stra-da delle "Sale per l'arrampicata",strutture architettoniche comples-se in cui passare la giornata.Se dal punto di vista sportivo l'atti-vità su pareti artificiali si sta distac-cando da quella su falesia, dalpunto di vista culturale il legamecon l'alpinismo è sempre stretto. Ilrapporto si può riassumere in que-sto modo: l'Arrampicata Sportiva èla tecnica, l'Alpinismo l'applicazio-ne pratica. La "salita" fine a sestessa può non soddisfare, per cuiuna volta impadronisti della tecni-ca e raggiunta la preparazioneadeguata è naturale che il passag-gio su roccia, in montagna.

I NUMERI - La Federazione Ita-liana Arrampicata Sportiva, l'unicache regolamenta agonisti e mani-festazioni in Italia (riconosciutaCONI), conta circa 8000 tesserati, dicui 2000 sono agonisti (vedi box egrafici). Ma la galassia di praticantiè molto più ampia. Per avere un'i-dea prendiamo in considerazione idati sulla pratica sportiva in Italia,rilevazione statistica del Coni del2004. Alpinismo e Arrampicata so-no accreditati di circa 200.000 pra-ticanti (che diventano il doppio seaggiungiamo anche Escursioni-smo, Trekking e altre attività lega-te alla montagna). Duecentomilasono anche i numeri forniti dallaF.A.S.I., che fa riferimento ad unlavoro di un altro istituto di rileva-zione (Nielsen di Milano). In realtànel conteggio si tiene conto diquanti praticano questa disciplinacon costanza. Non sono contem-plati quanti si dilettano saltuaria-mente, magari sulla parete attrez-

ARRAMPICATA

Lo sport in crescita continuaNegli ultimi anni, l’arrampicata sportiva ha conosciuto un’ampia diffusione in Italia grazie al fascino dellasalita continua e della sfida alla forza di gravità. La prossima cima da scalare? Diventare sport olimpico

zata presente nei luoghi di villeg-giatura.

QUANTO COSTA - L'Arrampi-cata Sportiva ha costi di praticacontenuti (nulla a che vedere conl'Alpinismo). Chi si avvicina ad unascuola pagherà dai 30 ai 60 euro almese (il corso medio per principian-ti dura circa 20 ore). Molte palestreoffrono il materiale di prova gra-tuitamente ad esclusione delle scar-pette. Qualora si desideri acquista-re tutto il necessario, tra scarpette,casco, corde e moschettoni si spen-derà circa 250 euro per un materia-le che non ha scadenza.

IL MERCATO - Il mercato esclu-sivo è quello delle pareti artificiali.Per il resto (scarpe, corde, moschet-toni, caschi), i produttori sono glistessi che operano nell'Alpinismo.Di fatto il trend di crescita della di-sciplina apre sbocchi anche a questiultimi, che possono trovare nuoviambiti in cui operare, soprattuttonei centri urbani, dove l'AS sta co-noscendo una crescente popola-rità. La conferma arriva anche daiproduttori di pareti sintetiche. Ildott. Angelo Seneci, della Sint Roc& Ecogrips srl, una tra le aziendeleader del settore: "Dal nostro os-servatorio abbiamo verificato comein questi ultimi anni la maggiorparte degli ordini di strutture fisseo permanenti giungano dalle città.Il nostro è un settore con un volu-me di affari in Italia che si aggira at-torno i 2,5 milioni di euro l'anno,circa 20 milioni in Europa."Nel nostro paese ci sono pocheaziende che operano. Una sola conoltre dieci dipendenti (una decinain tutta Europa). Ma quanto costauna parete? Risponde ancora Sene-ci: "Una standard, fissa o mobile,costa dai 6.000 ai 10.000 euro. Unaparete media, ovvero per una pale-stra-scuola che permette l'utilizzoin contemporanea di almeno 10climbers viaggia attorno ai 20/30mila euro. Infine ci sono strutturepiù complesse che possono arrivareanche a 400 mila euro. Una tenden-za di questi ultimi anni, soprattuttoin Germania e Svizzera, è quella dicostruire "sale dedicate" esclusiva-mente all'arrampicata: strutture di1000/1500 mq., coperte, in cui sipossono trovare bar, bagni e spo-gliatoi. A Zurigo ne è stata costruitadi recente una che ha una capacitàdi circa 100 persone. A Monaco cene sono addirittura 5, una più belladell'altra. Si tratta di luoghi d'in-contro, in cui oltre all'attività spor-tiva si socializza e si passa una gior-nata."

L'ESEMPIO DI TORINO - Sitratta di strutture che richiedonograndi investimenti e anche unavolontà politica. In Italia è in fase direalizzazione un'opera storica.L’Assessorato allo Sport del Comu-ne di Torino ha commissionato,proprio nel centro della città (viaBraccini) una Palestra di arrampica-ta che sostituisce quella storica delPalazzo a Vela sfrattata per fareposto al palazzetto per il pattinag-gio artistico in occasione dell'even-to olimpico. La struttura, avvenieri-stica nelle forme e innovativa neicontenuti tecnici, è stata progetta-ta dagli architetti Erica Ribetti e Sil-via Zanetti e dal geom. Marabotta.L'opera, cominciata nel 2005, saràterminata a giugno di quest'anno esi candida come la più bella d'Euro-

NSIDE SPORT

Parete indoor del PalaMonti di Bergamo (foto archivio CAI Bergamo)

Anche in questa disciplina l’Italia può vantare di possedere un fuoriclasse. E’ Jenny Lavarda, 23 anni, campionessa del mondo Arrampicata su ghiaccio e boulder (foto federclimb).

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Pratica: raffronto con le maggiori discipline

Suddivisione della grafica in ItaIia

Fonte: F.A.S.I

pa. E' un edificio (in parte recupera-to da un altro preesistente) cheavrà una superficie utile di circa 600mq e una cubatura di 1500 mc. Ol-tre alle pareti per l'attività sonoprevisti locali di servizio (bagni,docce, bar), palestre, luoghi di relaxper la lettura, uffici. Dal punto di vi-sta sportivo la struttura offrirà circa1200 mq di parete, con un'altezzamassima di 19 metri. Potranno es-sere utilizzate da circa 60 scalatoriin contemporanea. E' prevista larealizzazione di una parete per ga-re di velocità, di una sala specificaper boulder ed una per la didattica.La caratteristica principale, diversa-mente da altre strutture nel restod'Europa, è che non avrà pareti perarrampicata esterne e la visibilitàdall'esterno degli atleti in azione,essendo quasi completamente invetro. Il costo della struttura è dicirca 3 milioni di euro.

Marzo 2007 | 21NSIDE SPORT

LE MANIFESTAZIONINon sono molte le manifestazioniorganizzate in Italia, ma in alcunicasi il seguito di pubblico è davverointeressante. La gara storica (e piùseguita) è il Roc Master di Arco,giunto quest'anno alla 22 edizione.Lo scorso anno, in due giorni di ga-ra, hanno assistito oltre 4000 spet-tatori; cinque le ore complessive ditrasmissione televisiva, tra Sky, RaiSport Satellite e diverse emittentistraniere.IL 2006 DELLA F.A.S.I. • Circa200 gare ufficiali e promozionaliorganizzate e partecipate. • 7.306tesserati • 170 società affiliate •1000 tesserati in più nel 2006(trend di crescita al 14% ca) • Ledonne sono circa il 27% del totaledegli iscritti. • Le province con ilmaggior numero di tesseratisono Milano, Trento e Bologna.

Segmentazione per fascia d’etàPratica: divisione per generi

Fonte: F.A.S.I