Co n - sost-egno -di: crescita e sport Bambini e adolescenti, · Co n -il sost-egno - di: ARS...

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Co n il sostegno di: --- ARS MEDICA Clinica Bambini e adolescenti, crescita e sport In molte discipline lo sport viene pra- ticato in modo strutturato e organiz- zato già a partire dagli anni giovanili. Questo giustifica una riflessione sulla relazione tra sport e crescita. In tutte le discipline che prevedono l'opportunità di iniziare precocemente l'attività sportiva vengono create delle categorie d'età, spesso di due anni in due anni. A prima vista, questa solu- zione può sembrare giusta, poiché in questo modo i bambini con uno stadio di sviluppo più o meno simile posso- no "incontrarsi" in modo equo. Ma nel- la pratica, purtroppo, questa idea non si concretizza sempre facilmente. Ba- sta osservare su un terreno di calcio una squadra di juniores per constata- re le grandi differenze di sviluppo che si incontrano in un gruppo considerato come omogeneo. In questo sport organizzato non è raro che venga richiesta dalla società una visita di idoneità, nella quale vengono rilevate diverse misure antropometriche come e il peso. Questi valori ven- gono introdotti in curve della crescita e quindi presentati e spiegati ai genitori. Quando i valori della statura e del peso sono fuori dai limiti mediani (+/- 3%), si possono trovare delle difficoltà nel spie- gare la situazione ai presenti. Cosa dire a parenti non consapevoli di questa si- tuazione? Che cosa fare se il pediatra, per esempio, ha costatato la situazione ma non ha preso in considerazione la relazio- ne importante tra crescita e sport agoni- stico? Si deve immediatamente praticare una radiografia del polso con la quale si può determinare l'età biologica o deter- minare, con di un prelievo, il livello dell'ormone della crescita? Quali sono i punti importanti in questa relazione tra crescita e sport agonistico? Per prima cosa è importante. ricordare che il bambino non è un modello ridotto dell'adulto, ma che funziona quantita- tivamente e qualitativamente in modo diverso. Questo è dovuto al fatto che la crescita induce numerose reazioni fisi- che, psichiche e psicosociali che influ- iscono molto sull'attività sportiva. Un altro punto è che lo sviluppo di una persona è una cosa individuale e non funziona in maniera lineare. La crescita dipende da fattori genetici (p.es la sta- tura dei genitori), dall'alimentazione, da fattori endocrini e altri ambientali. Inoltre la crescita avviene a fasi: dalle fasi rapide, come quella del primo anno di vita, o quella della pubertà, alle fasi più lente come ad esempio il periodo prescolastico. L'aumento della statura e quello del peso, così come lo svilup- po dei diversi sistemi organici vanno parallelamente. Per l'attività sportiva è importante sapere che diversi segmen- ti corporei hanno un'intensità di cre- scita che varia, quindi vengono modi- ficate le proporzioni corporee, ciò che costituisce un aspetto significativo per la capacità di prestazione. Un aspetto molto importante, secondo noi, è spie- gare il fenomeno della crescita in rela- zione allo sport attraverso la differen- za tra l'età anagrafica e l'età biologica effettiva del giovane. Vengono distinti sviluppo normale, sviluppo accelerato e sviluppo ritardato. Tra i due estremi, si possono incontrare delle differenze che possono andare fino a 5 anni per con la stessa data di nascita! È facile rendersi conto delle conseguenze spor- tive sul campo di queste variazioni così importanti. Ancor di più se si conside- ra che non solo la statura ma anche lo sviluppo generale si comporta allo stesso modo. E quindi anche la forza, la capacità aerobica o la rapidità segui- ranno un modello individuale. Questi argomenti dimostrano che in realtà, la scelta delle categorizzazioni d'età non è un'ottima idea e questo aspetto dev'es- v sere considerato q uando si giudic a il ri- sultato ottenuto da un giovane (anche quando si attribuiscono le note nelle lezioni di ginnastica). L'osservazione del mondo sportivo dimostra quanti giovani talenti sono andati persi per mancanza di considerazione di questi fattori biologici importantissimi. Un rischio simile tocca anche coloro che hanno uno sviluppo accelerato e che vengono allenati come se fossero già ra- gazzi di età superiore. I rischi di danni da sovraccarico non sono da prendere alla leggera. Ritorniamo alla situazione iniziale e all'esame di idoneità dove vengono scoperti dei livelli di crescita al limi- te di ciò che viene considerato come "normale", soprattutto nel caso delle piccole stature. Dal punto di vista me- dico, queste misure sono valori nor- mali, ma dal punto di vista sportivo possono essere chiaramente svantag- giose. Per quanto ci concerne, discu- tiamo della situazione con i genitori, cerchiamo eventualmente un contatto con il pediatra se è il caso, e informia- mo la direzione tecnica della società per vedere se non c'è la possibilità di far giocare il ragazzo con uno sviluppo più lento in una categoria più bassa. La Federazione Svizzera di calcio ad esempio prevede questa opzione. Cer- chiamo in ogni caso nel migliore dei modi di evitare una medicalizzazione della problematica, raramente necessa- ria, stressante e cara, e spesso inutile. Ma è importante conoscere questo pro- blema, che non è così raro. Dr.med P.Jenoure (Ars Ortopedica, C[jnica Ars Medica, Gravesano) Giornale Sport n. 126

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Con il sostegno di: ---ARS MEDICA Clinica

Bambini e adolescenti, crescita e sport

In molte discipline lo sport viene pra­ticato in modo strutturato e organiz­zato già a partire dagli anni giovanili. Questo giustifica una riflessione sulla relazione tra sport e crescita.

In tutte le discipline che prevedono l'opportunità di iniziare precocemente l'attività sportiva vengono create delle categorie d'età, spesso di due anni in due anni. A prima vista, questa solu­zione può sembrare giusta, poiché in questo modo i bambini con uno stadio di sviluppo più o meno simile posso­no "incontrarsi" in modo equo. Ma nel­la pratica, purtroppo, questa idea non si concretizza sempre facilmente. Ba­sta osservare su un terreno di calcio una squadra di juniores per constata­re le grandi differenze di sviluppo che si incontrano in un gruppo considerato come omogeneo.

In questo sport organizzato non è raro che venga richiesta dalla società una visita di idoneità, nella quale vengono rilevate diverse misure antropometriche come ~altezza e il peso. Questi valori ven­gono introdotti in curve della crescita e quindi presentati e spiegati ai genitori. Quando i valori della statura e del peso sono fuori dai limiti mediani (+/- 3%), si possono trovare delle difficoltà nel spie­gare la situazione ai presenti. Cosa dire a parenti non consapevoli di questa si­tuazione? Che cosa fare se il pediatra, per esempio, ha costatato la situazione ma non ha preso in considerazione la relazio­ne importante tra crescita e sport agoni­stico? Si deve immediatamente praticare una radiografia del polso con la quale si può determinare l'età biologica o deter­minare, con ~aiuto di un prelievo, il livello dell'ormone della crescita? Quali sono i punti importanti in questa relazione tra crescita e sport agonistico?

Per prima cosa è importante. ricordare che il bambino non è un modello ridotto dell'adulto, ma che funziona quantita­tivamente e qualitativamente in modo diverso. Questo è dovuto al fatto che la crescita induce numerose reazioni fisi­che, psichiche e psicosociali che influ­iscono molto sull'attività sportiva. Un altro punto è che lo sviluppo di una persona è una cosa individuale e non funziona in maniera lineare. La crescita dipende da fattori genetici (p.es la sta­tura dei genitori), dall'alimentazione, da fattori endocrini e altri ambientali. Inoltre la crescita avviene a fasi: dalle fasi rapide, come quella del primo anno di vita, o quella della pubertà, alle fasi più lente come ad esempio il periodo prescolastico. L'aumento della statura e quello del peso, così come lo svilup­po dei diversi sistemi organici vanno parallelamente. Per l'attività sportiva è importante sapere che diversi segmen­ti corporei hanno un'intensità di cre­scita che varia, quindi vengono modi­ficate le proporzioni corporee, ciò che costituisce un aspetto significativo per la capacità di prestazione. Un aspetto molto importante, secondo noi, è spie­gare il fenomeno della crescita in rela­zione allo sport attraverso la differen­za tra l'età anagrafica e l'età biologica effettiva del giovane. Vengono distinti sviluppo normale, sviluppo accelerato e sviluppo ritardato. Tra i due estremi, si possono incontrare delle differenze che possono andare fino a 5 anni per con la stessa data di nascita! È facile rendersi conto delle conseguenze spor­tive sul campo di queste variazioni così importanti. Ancor di più se si conside­ra che non solo la statura ma anche lo sviluppo generale si comporta allo stesso modo. E quindi anche la forza, la capacità aerobica o la rapidità segui­ranno un modello individuale. Questi

argomenti dimostrano che in realtà, la scelta delle categorizzazioni d'età non è un'ottima idea e questo aspetto dev'es-v sere considerato quando si giudica il ri-sultato ottenuto da un giovane (anche quando si attribuiscono le note nelle lezioni di ginnastica). L'osservazione del mondo sportivo dimostra quanti giovani talenti sono andati persi per mancanza di considerazione di questi fattori biologici importantissimi. Un rischio simile tocca anche coloro che hanno uno sviluppo accelerato e che vengono allenati come se fossero già ra­gazzi di età superiore. I rischi di danni da sovraccarico non sono da prendere alla leggera.

Ritorniamo alla situazione iniziale e all'esame di idoneità dove vengono scoperti dei livelli di crescita al limi­te di ciò che viene considerato come "normale", soprattutto nel caso delle piccole stature. Dal punto di vista me­dico, queste misure sono valori nor­mali, ma dal punto di vista sportivo possono essere chiaramente svantag­giose. Per quanto ci concerne, discu­tiamo della situazione con i genitori, cerchiamo eventualmente un contatto con il pediatra se è il caso, e informia­mo la direzione tecnica della società per vedere se non c'è la possibilità di far giocare il ragazzo con uno sviluppo più lento in una categoria più bassa. La Federazione Svizzera di calcio ad esempio prevede questa opzione. Cer­chiamo in ogni caso nel migliore dei modi di evitare una medicalizzazione della problematica, raramente necessa­ria, stressante e cara, e spesso inutile. Ma è importante conoscere questo pro­blema, che non è così raro.

Dr.med P.Jenoure (Ars Ortopedica, C[jnica Ars Medica, Gravesano)

Giornale Sport n. 126